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di yas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1://Emma ***
Capitolo 2: *** 2://Harry ***
Capitolo 3: *** 3://Emma ***
Capitolo 4: *** 4://Harry ***
Capitolo 5: *** 5://Emma ***
Capitolo 6: *** 6://Harry ***
Capitolo 7: *** 7://Emma ***
Capitolo 8: *** 8://Harry ***
Capitolo 9: *** 9://Emma ***
Capitolo 10: *** 10://Harry ***
Capitolo 11: *** 11://Emma ***
Capitolo 12: *** 12://Harry ***
Capitolo 13: *** 13://Emma ***
Capitolo 14: *** 14://Harry ***
Capitolo 15: *** 15://Emma ***
Capitolo 16: *** 16://Harry ***
Capitolo 17: *** 17://Emma ***
Capitolo 18: *** 18://Harry ***
Capitolo 19: *** 19://Emma ***
Capitolo 20: *** 20://Harry ***
Capitolo 21: *** 21://Emma ***
Capitolo 22: *** 22://Harry ***
Capitolo 23: *** 23://Emma ***
Capitolo 24: *** 24://Harry ***
Capitolo 25: *** 25://Emma ***
Capitolo 26: *** 26://Harry ***
Capitolo 27: *** 27://Emma ***
Capitolo 28: *** 28://Harry ***



Capitolo 1
*** 1://Emma ***


Non posso proprio rompere con Zayn oggi,anche se ho detto a tutti i miei amici che l'avrei fatto alla prima occasione. Quindi mi rintano nella mia camera, a installare il nuovo computer mentre lui gioca a frisbee nel parco qui davanti.
Mio papà mi ha spedito il computer come ennesimo regalo per placare i suoi sensi di colpa. L'estate scorsa,prima che lui e la mia matrigna si trasferissero in Florida dalla Pennsylvania,mi ha lasciato le chiavi della sua vecchia Honda e ha cominciato una nuova vita. Hanno appena avuto il primo figlio,e io in compenso ho ricevuto questo pc con Windows 95 e un monitor a colori.
Sto guardando i vari salvaschermo quando suonano alla porta. Lascio che vada mia madre perchè sono ancora indecisa fra un labirinto di mattoni in 3D e una seria di tubi concatenati. Speriamo che non sia Zayn.
'Emma!' grida mia madre. 'C'è Harry.'
Questa sì che è una sorpresa. Harry Styles abita qui accanto, e quando eravamo piccoli facevamo la spola tra una casa e l'altra. Ci accampavamo con la tenda nel giardinetto sul retro, costruivamo fortini e il sabato mattina lui si portava dietro la tazza dei cereali per vedere i cartoni animati sul mio divano. Anche dopo aver iniziato il liceo, ci vedevamo spesso. Poi lo scorso novembre è cambiato tutto. Ci incontriamo ancora a pranzo, insieme al nostro gruppo di amici, ma negli ultimi sei mesi non ha più messo piede in casa mia.
Scelgo il salvaschermo con il labirinto di mattoni e scendo le scale. Harry è in veranda e picchietta la punta consumata delle sneaker contro il telaio della porta. Ha i capelli castani e ricci e il sorriso timido di sempre, ma negli ultimi mesi è cresciuto di una decina di centimetri.
Guardo la macchina di mia madre uscire in retro dal vialetto. Dà un colpo di clacson e saluta con la mano prima di allontanarsi. 
'Tua madre dice che è tutto il giorno che sei chiusa in camera.' fa Harry.
'Sto installando il computer.' rispondo, evitando la questione-Zayn. 'E' un bell'aggeggio.'
'Se la tua matrigna resta di nuovo incinta,' fa lui 'potresti convincere tuo padre a comprarti un cellulare.'
'Eh, già.'
Prima dello scorso novembre, io e Harry non saremmo rimasti lì come due stoccafissi in piedi sulla porta. La mamma l'avrebbe fatto entrare e lui sarebbe filato dritto in camera mia.
'Mia madre mi ha chiesto di portarvelo' dice, con in mano un cd-rom. 'America Online ti regala un centinaio d'ore gratis se ti registri. E' arrivato per posta la settimana scorsa.'
Di recente la nostra amica Benedetta,o meglio,Benny,ha aperto un account AOL. Lei squittisce ogni volta che le arriva un messaggio. Passa le ore ingobbita sulla tastiera a fare conversazione con qualcuno che forse non frequenta nemmeno il nostro liceo. 
'I tuoi non lo vogliono?' chiedo.
Harry fa segno di no. 'I miei genitori sono contrari a internet. Dicono che è una perdita di tempo, e secondo mia madre le chat sono piene di maniaci.'
Scoppio a ridere. 'Quindi lo regalano a me?'
Harry alza le spalle. 'L'ho chiesto a tua madre e mi ha risposto che puoi registrarti se anche lei e Martin avranno un indirizzo e-mail.'
Ancora non riesco a sentire il nome di Martin senza alzare gli occhi al cielo. Mia madre l'ha sposato quest'estate, dicendo che stavolta ha trovato il vero amore. Peccato che l'avesse detto già di Erik, che è durato solo due anni.
Prendo il cd-rom di Harry e lui si ficca le mani in tasca.'Ho sentito dire che per il download ci vuole un sacco' dice.
'Mia mamma ti ha detto quanto starà via?' chiedo. 'Forse è il momento ideale per occupare la linea telefonica.'

 
'Ha detto che andava a prendere Martin e che lo portava a Pittsburgh per vedere dei lavandini.'
Io non ho mai legato con il mio ex patrigno, ma almeno Erik non faceva a pezzi la casa. Anzi, aveva convinto mia madre ad allevare dei parrocchetti, così gli anni delle medie per me sono stati tutto un cinguettio. Invece Martin l'ha convinta ha fare una ristrutturazione radicale, riempiendo la casa di segatura e di puzza di vernice. Di recente hanno finito la cucina e la moquette,ora sono passati al bagno di sotto.
'Se ti va' dico,più che altro per rompere il silenzio,'perchè non passi di qua, qualche volta, e provi AOL?'
Harry si scosta i capelli dagli occhi. 'Niall dice che è una figata. Secondo lui ti cambia la vita.'
'Come no, solo che per lui anche il cibo ti cambia la vita.'
Harry sorride con quel suo sorriso stupendo,e fa per andarsene. Con la testa sfiora le campane del vento che Martin ha appeso in veranda. E' incredibile che adesso Harry sia alto almeno uno e ottanta. Certe volte, da lontanto, quasi non lo riconosco.
Infilo il cd-rom e lo ascolto girare dentro il computer. Clicco  sulle schermate introduttive e poi schiaccio enter per avviare il download. La barra di avanzamento blu sullo schermo dice che ci vorrano novantasette minuti. Lancio un'occhiata veloce alla finestra, è un tipico pomeriggio di maggio. Dopo un inverno ventoso, seguito da mesi di gelida pioggia primaverile, l'estate è finalmente quasi arrivata.
Domani ho un'ora di atletica, ma non vado a correre da tre giorni. Lo so che è sciocco aver paura di incontrare per caso Zayn. Il Wagner Park è enorme. Si estende lungo tutto il confine del centro fino ai nuovi quartieri residenziali. Zayn potrebbe essere a giocare a fresbee dovunque. Però se mi trova, mi passerà un braccio intorno alle spalle e cercherà di appartarsi per sbaciucchiarmi. Lo scorso fine settimana, al ballo, sembrava una piovra. Non sono nemmeno riuscita a ballare la Macarena con Benny e gli altri.
Potrei interrompere il download e chiamare a casa di Zayn per vedere se è tornato. Se risponde, metto giù. Oddio... Benny mi ha raccontato di un nuovo servizio grazie al quale il telefono ti fa vedere il numero di chi sta chiamando. No, mi comporterò da persona adulta. Non posso nascondermi per sempre in camera mia. Se vedo Zayn al parco, gli farò ciao con la mano e griderò che devo continuare a correre.
Mi infilo i pantaloncini e il reggiseno sportivo, poi mi raccolgo i ricci con l'elastico. Fisso il lettore cd intorno al braccio con il velcro ed esco in giardino, dove mi fermo a fare stretching. Il garage di Harry è aperto. Un attimo dopo, lui scivola fuori sullo skate.
Quando mi vede, si ferma sul vialetto. 'Hai cominciato il download?'
'Sì, ma ci vuole una vita. Dove vai?'
'Da SkateRats' risponde. 'Ho bisogno di due rotelle nuove.'
'Buon divertimento' rispondo,mentre lui si avvia.
C'è stato un tempo in cui io e Harry avremmo chiaccherato più a lungo, ma è passato. Comincio a correre sul marciapiede e svolto a sinistra. Quando arrivo alla fine dell'isolato, attraverso la strada e trovo il sentiero asfaltato che si snoda nel parco. Premo play sul lettore. Benny mi ha fatto questo mix per quando faccio jogging, comincia con Alanis Morissette, poi i Pearl Jam e Dave Matthews.
Corro per quattro chilometri a ritmo sostenuto, felice di non vedere saettare nessun fresbee. Mentre mi riavvicino alla strada, arriva la schitarrata che apre Crash into Me.
Lost for you, borbotto a tempo. I'm so lost for you. Quei versi mi fanno sempre pensare a Louis Tomlinson. Fa parte della mia squadra di atletica. E' più grande di me ed è un velocista incredibile, fra i primi venti dello stato. La scorsa primavera, tornando in autobus da un allenamento, si è seduto accanto a me e mi ha raccontato dei numerosi talent-scout dei college che l'avevano chiamato. Più tardi, quando mi è venuto sonno, mi ha lasciato riposare sulla sua spalla. Ho chiuso gli occhi e ho finto di essere addormentata, ma continuavo a pensare: Anche se non credo nel vero amore, per Louis potrei cambiare idea.
Benny dice che sono flippata per quel ragazzo. Senti chi parla... Quando l'altra estate si è messa con Niall, sembrava che l'amore l'avesse inventato lei. Benny ha un QI da genio e scrive articoli impegnati per il giornalino della scuola, ma non riusciva a parlare di altro: Niall di qui, Niall di là. Quando lui l'ha mollato dopo le vacanze di Natale, c'è rimasta così male che ha perso due settimane di scuola.
Mentre muoio dietro a Louis, devo anche continuare a vivere la mia vita. Negli ultimi due mesi mi sono vista con Zayn Malik. Facciamo parte della stessa band. Lui suona la batteria e io il sax. E' figo, con i capelli mori a cresta, ma al ballo era veramente troppo appiccicoso. Devo scaricarlo al più presto. Oppure potrei lasciare che la cosa finisca con l'inizio dell'estate.
 
La barra di avanzamento arranca.
Faccio una doccia e poi mi metto a leggere gli appunti in vista dell'ultimo esame di biologia.
Quest'anno ho preso il massimo dei voti, è sicuramente la materia in cui vado meglio. Benny ha cercato di convincermi a iscrivermi a un corso preuniversitario in biologia per questo autunno, ma non penso che lo farò. Non voglio strafare l'ultimo anno.
Quando il download è terminato, chiudo il quaderno e riavvio il computer. Mentre mi collego ad AOL, il modem ronza e fa bip. Una volta online, controllo se l'indirizzo EmmaNelson@aol.com è disponibile, ma qualcuno se l'è già preso. Così come è già stato preso EmmaMarieNelson. Alla fine scelgo EmmaNelson4Ever. Penso qualche istante alla password, poi digito 'Millicent'. L'estate scorsa, quando Benny e Niall erano pazzi l'uno per l'altra, io e Harry li prendevamo in giro fingendo di essere Millicent e Clarence, una coppia di mezz'età che divorava cibi in scatola e girava per la città in un furgoncino dei gelati tutto scassinato. Benny e Niall non lo trovavano molto divertente, ma io e Harry ci sbellicavamo dalle risate.
Clicco enter e la stessa schermata AOL che ho visto sul computer di Benny appare sul mio. 
'Benvenuti!' squilla una voce elettronica.
Sto per scrivere la mia prima mail a Benny quando una luce forte lampeggia sullo schermo. Appare un riquadro bianco con una riga blu: devo inserire di nuovo la mail e la password.
'EmmaNelson4Ever@aol.com' digito. 'Millicent.'
Per circa venti seconti,il mio monior si blocca. Poi il riquadro bianco si trasforma in una nuova pagina web. In alto su un banner blu c'è scritto FACEBOOK. Una colonna al centro dello schermo è etichettata come NOTIZIE e sotto ci sono delle piccole foto di persone che non riconosco. Ognuna è seguita da un breve commento:
 
Jason Holt
Che figata New York. Ho già mangiato due muffin nella pasticceria più buona della città!
3 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
              Kerry Dean E non me ne hai fatto assaggiare          
              nemmeno uno? Voglio quello al cioccolato con le
              praline di zucchero.
              2 ore fa-Mi piace
 
Mandy Reese
Sono appena passata attraverso una ragnatela e non me la sono fatta sotto. Urrà urrà!
17 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
 
 
Muovo il cursore sullo schermo, disorientata dalla quantità di immagini e parole. Non ho idea di cosa vogliano dire 'status' e 'richiesta di amicizia'.
Poi,appena sotto il banner blu, qualcosa mi dà i brividi. Accanto a una piccola foto di una donna seduta in spiaggia c'è scritto EMMA NELSON JONES. E' sulla trentina, ha i capelli ricci castani e gli occhi castani. Ho un nodo allo stomaco perchè mi sembra una faccia familiare.
Troppo familiare.
Quando sposto il mouse sul suo nome, la freccetta bianca si trasforma in una mano. Clicco e lentamente si carica un'altra pagina. Questa volta l'immagine è più grande e ci sono così tante informazioni che non so da dove cominciare. Al centro della colonna, accanto a una versione ridotta di quella stessa immagine, leggo:
 
Emma Nelson Jones
E se mi facessi i colpi di sole?
4 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Dice che Emma Nelson Jones ha frequentato il liceo di Lake Forest. E' sposata con un tale Jordan Jones Jr. ed è nata il 2 Giugno. Non specifica l'anno, ma il 2 Giugno è il mio compleanno.
Mi prendo il viso fra le mani e cerco di fare un bel respiro. Dalla finestra aperta, sento Harry che torna a casa in skate, le rotelle passano rumorosamente sui dislivelli del marciapiede. Scendo le scale di corsa e mi fondo fuori dalla porta, restando acciecata dalla luce del sole.
'Harry!' grido.
Lui imbocca il suo vialetto e si fa balzare lo skate in mano con un calcio. 
Afferro la balaustra della veranda per reggermi in piedi. 'E' successo qualcosa dopo che ho scaricato AOL.'
Harry mi fissa, mentre le campane del vento tintinnano nel silenzio.
'Puoi salire un secondo?' gli chiedo. 
Lui abbassa lo sguardo, ma non dice parola.
'Ti prego' aggiungo.
Con lo skate in mano, Harry mi segue dentro casa.

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Capitolo 2
*** 2://Harry ***


Seguo Emma su per le scale e conto sulle dita i mesi da novembre a maggio. Sono sei mesi che non metto piede qui. Un tempo era la mia seconda casa. Ma dopo che siamo andati alla prima di Toy Story, ho capito male e ho pensato che lei volesse essere qualcosa di più che semplici amici.
E invece mi sbagliavo.
Quando arriviamo in camera sua, Emma indica il computer. 'Eccolo.'
Sul monitor vedo un salvaschermo in cui sembra di muoversi dentro un labirinto di mattoni.
'Carino' dico, appoggiando lo skate al cassettone.'Non fa quasi rumore.'
La camera è uguale a prima, solo che sul cassettone c'è un mazzo di rose bianche avvizzite. Dal soffitto penzolano delle lanterne rosse. Due pannelli di sughero accanto al letto sono coperti di fotografie e biglietti del cinema o dei balli di scuola.
Emma scuote la testa. 'Scusami' dice,ridendo tra sè e sè. 'E' così stupido.'
'Cos'è stupido?' Mi scosto i capell sudati dagli occhi. Dopo aver recuperato le rotelle nuove, ho beccatto Niall e abbiamo fatto qualche giro in skate nel parcheggio della chiesa. Tra la messa della mattina e quella serale il parcheggio è deserto e sull'asfalto ci sono delle pendenze da paura.
Emma si piazza in piedi di fianco alla sedia della scrivania e la gira verso di me. 'Ok,ho bisogno che tu faccia un attimo quello che ti dico.'
Mi accomodo ed Emma fa ruotare la sedia finchè non mi trovo davanti al monitor.
'Prendi il mouse' dice 'e dimmi cosa vedi.'
Non so se è il fatto di trovarmi nella sua camera o il suo strano modo di fare, ma tutta questa situazione comincia a mettermi a disagio.
'Ti prego' dice, e poi va alla finestra.
Io do uno scossone al mouse. Il muro di mattoni si ferma e poi sparisce. Appare un sito web con delle parole e alcune piccole immagini un po' dapperttutto, tipo un caleidoscopio. Non ho proprio idea di cosa dovrei guardare.
'Questa tipa ti assomiglia' dico. 'Che figata!' Lancio un'occhiata a Emma ma lei guarda fuori. La finestra dà sul prato davanti, come la mia finestra de bagno di sopra. 'Non sembra uguale e identica a te. E' tipo... più vecchia.' 
'Cos'altro vedi?' chiede Emma.
'Si chiama come te, solo che il cognome è anche Jones.'
Il sito dice 'Facebook' in alto. E' incasinato, con disegni e scritte un po' dappertutto.
'Non l'hai fatto tu,vero?' chiedo. Quest'anno ho cominciato il corso di informatica: tutto quello che devi sapere per creare,modificare e salvare file sul computer. Emma è un anno avanti,per cui sa più cose di me.
Lei si gira con aria perplessa.
'Non che tu non saresti in grado' aggiungo.
Sembra che Emma abbia fatto questo sito come compito a casa, per creare un futuro di fantasia tutto per sè. Qui racconta che Emma Nelson Jones è andata al nostro liceo, che adesso vive in Florida, e che ha sposato un tizio che si chiama Jordan Jones Jr. Il nome del marito sembra farlocco, ma almeno non si è ribattezzata Emma Nelson Tomlinson, che è il cognome di quel tipo di atletica. O Emma Nelson Malik, come quello zerbino del suo ragazzo attuale. A proposito di Zayn, non aveva detto che l'avrebbe mollato?
Emma si siede sul bordo del letto, le mani strette in mezzo alle gambe. 'Che ne dici?'
'Non capisco esattamente dove volevi andare a parare' rispondo.
'In che senso?'
'Quando devi consegnarlo?' chiedo.
'Quando devo consegnare cosa?'
Emma mi si avvicina e fissa lo schermo, tamburellando con due dita sulle labbra. I capelli le gocciolano sulla camicia, cominciando a far apparire le piccole stelle multicolore del suo reggiseno. Cerco di non farci caso.
'Harry,sii sincero..' dice lei. 'Come sei riuscito a fare questa cosa?'
'Io?'
'Sei stato tu a dirmi di scaricare quel cd-rom' continua Emma. Allunga una mano e preme eject sul lettore del computer. 'Hai detto che era AOL.'
'E lo era!' Indico lo schermo. 'Credi che io sia in grado di fare una cosa del genere?'
'Hai un sacco di mie foto. Forse ne hai scannerizzata una a scuola e...'
'E l'ho modificata per invecchiarti? Non sarei mai capace...'
Le mie mani cominciano a sudare. Se non è stata Emma a farlo,allora...
Mi strofino i palmi sulle ginocchia. Una parte del mio cervello bisbiglia che questo potrebbe essere un sito web del futuro. L'altra parte grida alla prima che è un'idea idiota.
Sullo schermo Emma Nelson Jones, con qualche leggera ruga agli angoli degli occhi, sorride.
Emma fa passare una mano sul monitor. 'Pensi che sia un virus?'
'O uno scherzo' dico. Prendo il cd-rom dal computer e lo studio. Forse qualcuno a scuola sapeva che Emma avrebbe comprato un computer nuovo, quindi ha creato questo dischetto dall'aspetto realistico e... l'ha messo nella mia cassetta postale?
Sullo schermo c'è una serie di brevi frasi che scorrono lungo la parte centrale della pagina. Sono scritte da Emma Nelson Jones, e altre persone le rispondono.
 
Emma Nelson Jones
E se mi facessi i colpi di sole?
4 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
                       Mark Elliot Non cambiare niente Emma!
                       57 minuti fa-Mi piace
                       Sondra McAdams Facciamoli insieme!! :)
                       43 minuti fa-Mi piace
 
'Se è uno scherzo, non lo capisco' dice Emma. 'Che cosa vorrebbe dire?'
'Ovviamente deve sembrare una cosa che viene dal futuro.' Me la rido. 'Forse quesra pagina internet ci svela che sarai famosa.'
Emma sbotta. 'Sicuro. E come ho fatto a diventare famosa? Con il sax? La corsa? O pensi che sia una campionessa mondiale di rollerblade?'
Io sto al gioco. 'Forse nel futuro il rollerblade diventerà una disciplina olimpica.'
Emma squittisce e applaude. 'Magari Louis si qualifica nei diecimila metri e andiamo alle Olimpiadi insieme!'
Detesto il modo in cui riesci a infilare Louis Tomlinson in ogni conversazione.
Indica qualcosa nella base della pagina. 'Questo cos'è?'
 
Emma Nelson Jones
Qualcuno tira a indovinare dov'era il mio maritino lo scorso weekend?
20 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Sotto queste scritte, quasi del tutto nascosta dalla parte inferiore dello schermo, c'è una fotografia. In alto si intravede il mare. Punto il mouse proprio lì sopra.
'Provo a cliccare e...?'
'No!' risponde Emma. 'E se questo è un virus e più finestre apriamo, peggio diventa? Non voglio rovinare il mio computer nuovo.'
Lei mi strappa il cd-rom e lo butta nel primo cassetto della scrivania.
Mi giro sulla sedia per guardarla negli occhi. 'Eddai, anche se è uno scherzo, non vuoi vedere secondo loro chi avresti sposato?'
Emma ci pensa su un attimo. 'E va bene' dice.
Io clicco sulla fotografia e si apre una nuova schermata. Osserviamo il grande riquadro al centro riempirsi lentamente da cima a fondo. Prima le onde increspate dell'oceano. Poi il viso di un uomo. Porta gli occhiali da sole. Ha le dita strette intorno al muso appuntito di un pescespada. Quando l'immagine si è caricata completamente, vediamo quell'uomo in piedi sulla prua di un peschereccio.
'Quel pesce è enorme!' dico. 'Chissà dove si trova questo tizio... Forse in Florida.'
'E' figo!' dice Emma. 'Almeno per essere un vecchio. Chissà dove hanno scattato quest'immagine.'
Sobbalziamo sentendo un colpo improvviso alla porta di Emma, dopodichè sua mamma entra in camera.
'Allora, ti piace il nuovo computer?' chiede. 'State navigando nel World Wike Web gratis?'
Emma si sposta appena per nascondere il monitor.
'Stiamo cercando pescispada.'
'E futuri mariti' dico io, infatti mi arriva un pizzicotto sul braccio.
'Non potete farlo più tardi?' chiede sua madre. 'Marty deve chiamare un cliente prima di cena e non può se voi siete su internet.'
'Ma non ho finito' dice Emma.'Non so se poi sarò in grado di tornare su questo sito.'
Ha ragione. E se non riusciamo più a tornarci? Anche se è uno scherzo, ci sono ancora un mucchio di cose da controllare. Emma deve dire qualcosa di convincente per restare online.
'C'è una sola linea telefonica' dice sua madre. 'Scriviti il nome del sito su un pezzo di carta e tornateci più tardi. Se questa faccenda di internet diventerà un problema...'
'Va bene' dice Emma. Prende il mouse, sbuffa ed esce da AOL.
La voce elettronica lancia un allegro: 'Arrivederci!'.
'Grazie' risponde la madre di Emma. Poi si rivolge a me. 'E' bello rivederti da noi,Harry. Ti va di restare per cena?'
Io mi alzo in piedi e prendo lo skate,evitando lo sguardo di Emma. 'Non posso. Ho troppi compiti da fare,e i miei...' Lascio la frase a metà e sento le guance avvampare.
Tutti e tre scendiamo le scale. La mamma di Emma raggiunge Martin in bagno dove sta sistemando i sacchetti di plastica del negozio d'arredamento per la casa. Emma mi apre la porta d'ingresso e si avvicina. 
'Proverò ancora a connettermi di nuovo più tardi' bisbiglia.
'Va bene' dico,con gli occhi abbassati sullo skate. 'Se hai bisogno di qualcosa,chiama.'
               
                       

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Capitolo 3
*** 3://Emma ***


Per tutta la cena riesco solo a pensare a Emma Nelson Jones.
'Non si direbbe nemmeno che è un formaggio senza grassi' esclama la mamma al settimo cielo mentre mangia la pizza. 'E le pere al posto del salame piccante? Squisita...'
'Sono d'accordo' dice Martin.
Stiamo mangiando sul divano mentre guardiamo X-Files. Lo registrano su vhs ogni giovedì e poi lo guardano domenica sera. Prendo un'altra fetta di pizza dal tavolino e la metto sul piatto.
'Occhio con quella' mi ricorda Martin.
'La moquette nuova' puntualizza la mamma.
La pubblicità interrompe la trasmissione, ma invece di mandare avanti veloce, Martin si avvicina a mia madre e inizia ad accarezzarle un braccio. Io proprio non lo tollero. Prendo u bicchiere di latte e vado su in camera mia.
Mi siedo a gambe incrociate sul letto, a mangiare la pizza mentre fisso il salvaschermo di mattoni. Forse non è nè uno scherzo nè un virus. Forse esiste davvero una donna sui trentacinque anni che si chiama Emma Nelson Jones. Tempo fa è andata al mio stesso liceo e per una coincidenza è nata al mio stesso giorno. Ma anche se tutte queste fossero vere coincidenze, perchè quella donna è comparsa proprio sul mio computer?
Prendo il telefono e digito il numero di Harry. Conosco il numero a memoria e non devo consultare l'elenco che ho sul pannello di sughero. Ma poi rimetto subito giù. Harry non vuole farsi trascinare in questa storia. E' scappato dalla mia camera non appena ne ha avuto l'occasione.
Provo con Benny, ma la linea è occupata, e non riesco a decidermi a chiamare mio padre. Quando lui e Cynthia vivevano a Lake Forest, ci vedevamo spessissimo. Facevamo jogging insieme, e quando lui suonava il sax con il suo gruppo jazz, a volte salivo sul palco e mi univo a loro per una canzone. Adesso ogni volta che chiamo ho la sensazione di rubare tempo al loro bambino. Sono andata a trovarlo solo due volte da quando si è trasferito, per una settimana a Natale  e quattro giorni durante le vacanze primaverili.
Finisco la pizza e vado in bagno. Visto che quello al piano di sotto è fuori uso, mi tocca passare per la camera di mia madre e di Martin ogni volta che devo fare la pipì. Mi guardo allo specchio e penso a Emma Nelson Jones. 
Mi è sempre piaciuto il colore dei miei capelli, soprattutto d'estate quando li spruzzo con lo schiarente e mi sdraio nel giardino sul retro. Ma forse un giorno prenderò in considerazione i colpi di sole.
Forse un giorno sarò bionda.
Corro al computer e aziono il mouse. Quando entro in AOL, c'è solo la normale homepage. Poi guardo tra i Preferiti, dove so che Benny mette i link a tutte le pagine web che le piacciono.
Ed eccolo lì. Facebook. Quando clicco sulla parola, il riquadro appare insieme alla richiesta della mia mail e della password, che io digito subito.
 
Joy Renault
Sto guardando un concerto dei Linkin Park per la prima volta dopo l'università. Olè!!
17 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Gordon Anderson
Mi sento strano a ordinare un succo di mela da adulto, forse dovrei pronunciarlo 'ucco di ea'.
4 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
                         Doug Fleiss Mi ricorda sempre l'alitino dei
                         bimbi.
                         2 ore fa-Mi piace
 
Nell'angolo in alto,accanto a dove c'è scritto EMMA NELSON JONES, c'è una foto diversa rispetto a quella di prima.
Quando clicco sul suo nome, compare una pagina con una versione più grande della stessa foto. Sembra una donna alla moda, con un cappello a tesa larga e gli occhiali da sole.
Sotto, clicco sulla scritta INFO.
 
Liceo Liceo Lake Forest, anno 1997
 
1997? Quello è l'anno in cui mi dovrei diplomare io. E' l'anno prossimo!
Mi sforzo di distogliere lo sguardo dall'anno scolastico futuro e scorro giù. Emma Nelson Jones ha stilato un elenco con i film, la musica e i libri che preferisce.
 
Film American Beauty, Titanic, Toy Story 3
 
I primi non li ho mai sentiti, ma sono felice di scoprire che a quanto pare Toy Story ha avuto due seguiti. A lasciarmi secca però è l'elenco dei libri.
 
Libri La fonte magica, Harry Potter, The Help
 
Non so cosa siano Harry Potter o The Help, ma Harry mi ha regalato La fonte magica per il mio undicesimo compleanno. 
Clicco di nuovo sulla pagina in cui Emma Nelson Jones parlava di volersi schiarire i capelli, ma della cosa non c'è più traccia. Dice ancora che è sposata con Jordan Jones Jr. ma non c'è più la sua foto con il pesce.
Strano. Com'è che tutto quello che ho visto prima adesso è cambiato?
 
Emma Nelson Jones
Giovedì 19 maggio è un giorno che passerà alla storia. 
La domanda è: nel bene o nel male?
Ci penserò su mentre preparo la cena.
2 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Ma il 19 maggio è oggi! Allora vuol dire che tutto questo sta accandendo proprio ora. Ma oggi non è giovedì. E' domenica.
Tre persone hanno risposto a Emma,chiedendole cosa sta cucinando. Strano ma vero: lei ha indicato uno dei miei piatti preferiti.
 
Emma Nelson Jones
Pasta alla carbonara.
Ho un bisogno disperato di tirarmi su col cibo.
1 ora fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Qualcun altro ha scritto che in effetti capita spesso di consolarsi con il cibo. E poi, infondo alla schermata, Emma ha scritto qualcosa almeno venti minuti fa. Quando leggo mi viene la pelle d'oca.

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Capitolo 4
*** 4://Harry ***


I miei genitori arrivano a casa tardi, quindi per cena ci dobbiamo accontentare di uova strapazzate e hot dog. Qualsiasi altra sera ne sarei stato strafelice, ma oggi sono un po' distratto. Ho provato a chiamare Emma prima di metterci a tavola, ma era occupato.
'Sei silenzioso' dice mio padre. Avvicina la padella al mio piatto e fa scivolare un altro wurstel.
Squilla il telefono.
Quando papà va in fondo al corridio a rispondere, io pilucco le uova.
Il sito sul computer di Emma non ha senso. Dev'essere uno scherzo; ma, anche se fosse, il significato mi sfugge. Se avessi inventato un futuro falso per qualcuno, ci avrei messo delle cose strambe, tipo che avrebbe vinto la lotteria o ereditato un castello in Scozia. Perchè darsi tutto quel disturbo per il colore dei capelli e una battuta di pesca?
Papù torna a tavola. 'Era Emma. Le ho detto che l'avresti chiamata dopo cena.'
'Come sta Emma?' chiede mia madre. 'L'ha preso quel cd di America Online?'
'Cd-rom' dico,infilandomi un hot dog in bocca per evitare il resto della domanda.
'Quindi Sheila le lascerà usare AOL?' insiste lei.
Io annuisco e mangio un altro pezzo di hot dog. Perchè Emma ha chiamato? Lo sa che i miei odiano ricevere telefonate all'ora di cena. Ha trovato un incongruenza che smaschera lo scherzo? O magari ha capito chi è stato!
'Le cose cambiano in fretta quando sei giovane' dice papà, rovesciando della salsa sulle uova. 'Un tempo tu ed Emma eravate così amici. L'estate scorsa io e tua madre abbiamo cominciato a pensare che tu avessi bisogno di frequentare anche qualcun altro.'
'Frequento Niall' dico. 
'Qualche altra ragazza,allora...'
'Almeno Emma la conosciamo' dice la mamma. Poi si gira verso papà e ride. 'Ti ricordi che Liam andava sempre a casa di quella Danielle dopo la scuola, ma qui insieme non venivano mai? Abbiamo tanto insistito che venissero a studiare qui... E guarda com'è andata a finire.'
'Il giorno dopo' spiega mio padre 'lui l'ha scaricata.'
Liam è mio fratello maggiore. I miei pensavano che sarebbe andato al college qui vicino, dove entrambi insegnano Sociologia. Invece lui si è trasferito a Seattle, a più di tremila chilometri di distanza. Sinceramente mi chiedo se non abbia scelto lo stato di Washington per impedire a mamma e papà di ficcare il naso nella sua vita. Rimane a Seattle perfino d'estate per fare degli stage. Per passare del tempo con lui sono stato costretto ad andare lì in aereo durante le vacanze di Pasqua.
Il telefono squilla di nuovo. Papà controlla l'ora e disapprova,ma non squilla a lungo. 
'Mi sa che ho finito' dico. Mi pulisco le mani con il tovagliolo e lo accartoccio sul piatto.
'Sicuro?' chiede mia madre. 'C'è ancora da mangiare, se vuoi.'
'Non sto molto bene' dico,che non è del tutto falso. Sono in ansia perchè credo che Emma stia cercando di mettersi in contatto con me. Porto il piatto in cucina e lo metto nel lavello, poi vado in corridoio. Il telefono è su un tavolino accanto alle scale. Prendo la cornetta, digito il suo numero, e poi allungo il cavo il più lontano possibile dalle orecchie dei miei.
Emma risponde al primo squillo.
'Harry...' annaspa.
'Che succede? Sei tu che hai chiamato un momen...'
'Non so da dove cominciare' dice, la voce tesa. 'Sono tornata su quel sito,ma...'
'C'era ancora? Come hai fatto a trovarlo?' Sono in fibrillazione, è più forte di me.
'Puoi venire qui?' chiede. Ha la voce rotta dal pianto. 'Mia mamma e Martin sono appena usciti a fare quattro passi quindi per entrare puoi usare le chiavi di scorta.'
'Prima mi puoi dire cosa c'è che non va?'
'Temo che quel sito sia reale' dice Emma. 'E io non sono felice.'
'Lo immagino. Ma perchè?'
'No' risponde. 'Sto parlando del futuro. Non sarò mai felice.'

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Capitolo 5
*** 5://Emma ***


'Ciao' dice Harry, quando apre la porta di camera mia.
Mi tiro su dal letto. Eccolo lì, è appena entrato con in mano il doppione della chiave che nascondiamo sotto a un sasso in fianco al garage. Ha un portachiavi con Scooby-Doo che si illumina quando gli schiacci il naso. 
'Scusa se ci ho messo tanto. I miei mi hanno costretto a caricare la lavastoviglie.' Harry si infila le mani in tasca.'Allora, che succede? Hai scoperto qualcosa di brutto?' 
Ho paura che se apro bocca scoppierò di nuovo a piangere. E Harry sembra già a disagio solo per il fatto di trovarsi qui. La cosa è abbastanza deprimente, perchè un tempo ci sostenivamo a vicenda. Abbiamo fatto così tanti giri in bicicletta insieme quando i miei si stavano separando. Io ero in prima media. Quando poi Harry si è rotto la gamba andando sullo skate, sono rimasta lì a bazzicare nel suo giardino anche se tutti i nostri amici erano a nuotare al Crown Lake. Harry era seduto accanto a me al matrimonio di mia madre lo scorso settembre e mi rifilava pizzicotti ogni volta che mi lasciavo prendere dalla ridarella, alquanto fuori luogo. 
Ed eccolo qui di nuovo, anche se ho la sensazione che le cose tra di noi non andranno mai più bene come un tempo.
'Sono riuscita a riaprire quel sito' dico, asciugandomi gli occhi. 'Solo che era diverso.' 
Mi accorgo che Harry lancia un'occhiata alle rose avvizzite sul cassettone. Me le ha regalate Zayn prima del ballo, quando scattavamo le foto davanti a casa. Prendo l'appunto mentale di buttarle appena Harry se ne va.
'Dice sempre che Emma Nelson Jones è andata al nostro liceo e in cima c'è ancora scritto FACEBOOK. Poco importa cosa clicchi,dice sempre la stessa cosa.'
'Pensi che sia il nome dell'azienda?'
'Forse.' Ma non è quello il punto. Il punto è cosa dice il sito su quella donna. Solo a pensarci mi viene la nausea.
'Emma, ancora non sai cos'è quella cosa e nemmeno sai se è vera' dice Harry. 'Qualcuno se la starà spassando con...'
'E invece no!' Mi alzo a sedere e tocco la collanina che ho al collo. 'Nella foto di Emma Nelson Jones indossa questa collanina.' 
Harry guarda la collanina d'oro che porto sempre, con il ciondolino a forma di E. 'Il nome della donna è Emma'
dice lui. 'Quale altra lettera poteva mettersi al collo?'
'E lei ha scritto che è giovedì 19 maggio' dico. 'Vuol dire che sta scrivendo da un altro anno in cui il diciannove maggio è giovedì.'
Harry scrolla il capo. 'Se qualcuno ti sta giocando un brutto tiro, avranno pensato anche a quello.'
'Ma è tutto diverso! Ho appena controllato e c'è una nuova foto di Emma. E c'erano tante altre persone che le dicevano qualcosa. Pensi che tutto potrebbe cambiare semplicemente con un cd-rom taroccato? Non capisci? Questa cosa... Facebook, o come si chiama... viene dal futuro.'
Harry appoggia il portachiavi sulla mia scrivania e si siede. Quando maneggia il mouse, il muro di mattoni sparisce e tutto torna come l'avevo lasciato, con Emma Nelson Jones che prepara la pasta alla carbonara.
'Perchè dice che lei ha trecentoventi amici?' chiede Harry. 'Chi è che ha così tanti amici?'
'Fai scorrere in giù' dico,guardandolo di sottecchi.
 
Emma Nelson Jones
Sai perchè ho bisogno di consolarmi con il cibo? JJJ non torna a dormire a casa da tre notti. Il suo viaggio doveva durare solo un giorno. Ho perso ogni speranza.
12 minuti fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Harry mi guarda. 'Chi è JJJ?'
'Mio marito. Jordan Jones Junior. Il tipo con il pesce. Non dico come mai non è tornato a casa, ma ovviamente ho dei sospetti. Quando l'ho letto, mi si è rigirato lo stomaco.'
Harry si gratta la fronte con la punta delle dita. 'Forse è andato di nuovo a pescare.'
'Continua a leggere' dico,allungando la mano verso il mouse.
 
Emma Nelson Jones
Sesto mese di disoccupazione. Dicono che è la crisi,ma comincio a credere di essere io. Trentun anni è troppo presto per essere una fallita.
Martedì alle 9:21-Mi piace-Commenta-Condividi
 
'Trentun anni' dice Harry. 'Quindi dovrebbe essere fra quindici anni.'
Io indico la frase successiva.
 
Emma Nelson Jones
Non posso nemmeno permettermi un analista decente.
Lunedì alle 20:37-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Harry si gira verso di me. 'Non riesco a credere che questa donna scrive cose del genere.' 
'Questa donna?' esclamo. 'Sono io!'
'Ma perchè uno dovrebbe scrivere queste cose su sè stesso su internet? E' folle!'
'Esatto' dico io. 'Fra quindici anni sarò da ricovero, ecco perchè mio marito non torna più a casa.'
Harry si stravacca sulla sedia e incrocia le braccia. Quando lo fa, assomiglia a suo fratello. Non vedo Liam dall'anno scorso,ma era un tipo divertente da avere come vicino. Tutti i ragazzi l'avrebbero voluto come fratello maggiore e tutte le ragazze avevano una cotta per lui per la sua dolcezza.
'Senti,Emma. Secondo me...' dice Harry, poi si blocca.
'Dillo e basta.'
Harry indica lo schermo. 'Non possiamo essere sicuri di chi sia Emma Nelson Jones o di cosa stiamo guardando. Ma anche se fosse reale, stai correndo troppo.' 
La porta di casa si chiude. Io e Harry facciamo un balzo indietro.
'Emma?' grida mia madre. 'Marty dice che quando siamo usciti ha chiuso la porta,ma...'
'Tutto ok!' grido. 'C'è Harry.'
'Sei pronta a creare i nostri indirizzi e-mail?' chiede.
'Ci dai un altro minuto? Harry mi sta aiutando a fare una cosa... un compito per la scuola.'
'Certo' dice mia madre. Sento i passi che salgono le scale. 'Ma meglio se non fai tardi. Domani ti alzi presto.'
Lei non deve vederlo. Allungo una mano e clicca la X sull'angolo in alto a destra dello schermo. La voce cordiale riecheggia come al solito: 'Arrivederci!'
Mia madre entra,ci saluta di sfuggita e poi prosegue verso la camera da letto.
Harry prende il portachiavi di Scooby-Doo. Si ferma sulla porta e mi guarda.
'Che c'è?' chiedo.
'Non penso che dovresti guardare questa cosa da sola. O è uno scherzo di cattivo gusto,oppure è...'
Sento che sto di nuovo per scoppiare a piangere.
'Facciamo un patto: lo guardiamo solo quando siamo insieme' dice lui.
'Quindi passi di nuovo a trovarmi?' domando. 'Non ti dà fastidio?'
Harry fissa le chiavi che ha in mano, accendendo e spegnendo il naso di Scooby-Doo. 'Non c'è problema.'
'Va bene domani,dopo atletica?'
'Ok' risponde Harry. 'Magari io e Niall facciamo anche un salto a vederti correre.'
Io sorrido per la prima volta in tutta la serata. Lo scorso anno Harry veniva a tutti i miei test d'atletica solo per farmi un saluto e tifare per me. Mi verrebbe voglia di essere sincera e dirgli cos'altro ho visto sul sito, prima che arrivasse. Ma proprio non ce la faccio. Abbasso lo sguardo sulla mia nuova moquette bianca. Quello che ho visto renderebbe le cose tra noi ancora più difficili. E per una notte voglio illudermi che tutto possa tornare come prima. 
'Che c'è?' chiede Harry.
Prima o poi dovrò dirglielo. 'Domani' dico 'dovremo controllare se anche tu hai una pagina simile.'

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Capitolo 6
*** 6://Harry ***


LUNEDI'.
 
Mentre schiaccio il tubetto del dentifricio, sento la portiera della macchina di Emma che sbatte e il motore che parte. Quando mi sono svegliato stamattina, avevo pensato di chiederle un passaggio per fare quattro chiacchere, ma è meglio se tengo le distanze. Un due di picche fa sempre male, ma se arriva dalla tua migliore amica è ancora peggio.
Emma spegne il motore. Guardo fuori. Sta tornando in casa. La finestra della sua camera da letto è davanti a quella del mio bagno al primo piano, quindi vedo che prende il sax dall'armadio. Quand'ero più piccolo, scrivevo con un pennarello su un foglio e lo piazzavo alla finestra, perchè lei potesse leggerlo con il suo binocolo rosa. Ho ancora quella confezione di pennarelli sulla scrivania,ma sono sicuro che lei ha dato via il binocolo in occasione di una di quelle svendite di cianfrusaglie che i Nelson fanno sempre in giardino.
Mi sciaquo e sputo, sentendo Emma che riavvia il motore. Un attimo dopo, si ferma di nuovo. Questa volta sbatte lo sportello. Mi dispiace per Emma, ma non riesco a non ridere. Si è convinta che quello che abbiamo visto sul computer sia la sua vita tra quindici anni. Vorrrei tanto credere che una cosa simile fosse possibile, ma uno dei due dovrà pur rimanere con i piedi per terra.
Chiudo il rubinetto e guardo fuori. Adesso ha il bagagliaio aperto e sta lanciando le sneaker argentate sopra la custodia del sax. Lo richiude con forza, ma non fa in tempo ad allontanarsi che il bagagliaio si riapre.
 
Busso al finestrino del passeggero della macchina di Emma. 'Me lo dai uno strappo?'
Lei allunga un braccio e apre la portiera. Io sono costretto ad abbassare la testa per salire, una cosa che quando Emma ha preso la patente non avevo bisogno di fare. Mi infilo lo skate tra le ginocchia e allaccio la cintura.
Emma ingrana la retro. 'Grazie per essere sceso.'
'Nottataccia?'
Emma annuisce. 'Non sono dell'umore giusto per avere a che fare con certa gente.'
Chissà, forse allude a Zayn. Il suo armadietto è accanto al mio, quindi mi tocca vederlo palpeggiare Emma ogni mattina.
La cosa mi rende straordinariamente felice.
'Vuoi fare un salto da Sunshine Donuts?' chiedo.
Emma mette la freccia. 'Chiaro.'
Un chilometro dopo Wagner Park, Emma accosta davanti al microfono per le ordinazioni e chiede un caffè macchiato zuccherato e una ciambella alla cannella. Io invece voglio una ciambella glassata e un latte al ciocciolato.
'Non capisco' dice Emma sporgendosi in avanti. Siamo ancora a due macchine dallo sportello del ritiro per il take-away. 'Com'è che è successo?'
'Non che io mi beva questa storia sul futuro,' rispondo 'ma non capisco comunque perchè qualcuno abbia tanta voglia di scherzare su un tuo fallimento. Sei una ragazza sveglia e...'
'Grazie tante' dice Emma. 'Ma non stavo parlando del mio fallimento. Stavo parlando del sito in generale. Com'è possibile leggere qualcosa che non è ancora successo?'
La macchina davanti a noi si ferma accanto allo sportello. Io infilo una mano nella tasca posteriore dei pantaloni e allungo a Emma qualche dollaro accartocciato, ma lei non li accetta.
'All'inizio pensavo che fosse colpa del cd-rom,' continua 'ma forse è stata la presa del telefono che ha fatto contatto con qualcosa durante il download. Te lo ricordi quell'elettricista che è venuto a rifarci tutto l'impianto?'
'Pensi che per sbaglio abbia allacciato l'impianto al futuro?' dico,trattenendo le risate. 'Comunque è successo mesi fa.'
'Ma ancora non avevo un computer. Forse dovremmo spostare il pc a casa tua per vedere se lì il sito funziona.'
Col cavolo. Non possiamo ricominciare a fare avanti e indietro da una casa all'altra.
'Ma questa ancora non spiegherebbe come è potuto succedere' dice Emma. 'O come possiamo leggere cose che avverrano tra quindici anni.'
Indico fuori dal finestrino le macchine che passano.
'Se ti va di stare al gioco, ecco la mia idea. Hai sentito il vicepresidente Al Gore quando chiama internet la "superstrada delle informazioni"? Diciamo che su questa superstrada tutti vanno nella stessa direzione. Viaggiare nel tempo vorrebbe dire trovare un modo per cambiare corsia e senso di marcia.'
La macchina davanti a noi riparte. Emma si avvicina allo sportello e allunga i soldi alla commessa. 'Quindi secondo te questo sito in qualche modo ci fa fare un balzo in avanti?'
La donna passa le bevande a Emma, che le passa a me. Io tengo anche il suo bicchiere di modo che lei riesca a prendere il sacchetto con le ciambelle. 
'A essere sincero, stavo solo improvvisando' dico. 'Secondo me è tutto uno scherzo.'
Non spiccichiamo parola durante il tragitto verso la scuola. Quando entriamo nel parcheggio riservato agli studenti, io controllo l'orologio. La campanella dovrebbe suonare fra tre minuti. 
'Lo so che ti ho trascinato io in questa storia,' dice lei, girandosi a guardarmi 'ma sono un po' dispiaciuta che tu la prenda così poco sul serio. Se vedessi il tuo futuro e sembrasse orribile, non credo che liquideresti la cosa in questo modo.'
'Ma non è reale!' dico. Accartoccio il sacchetto delle ciambelle e lo infilo nel bicchiere ormai vuoto. 'Allora, proviamo a capirci qualcosa dopo l'ora di atletica? Magari chi l'ha fatto a scritto male il tuo nome da qualche parte o ha digitato una data sbagliata. Troveremo qualcosa che non torna.'
'Perchè hai tanto bisogno di dimostrare che è uno scherzo?' chiede Emma.
'Così puoi smetterla di preoccuparti. La tua vita sarà meravigliosa.' Emma guarda nello specchietto retrovisore, e poi si gira verso di me. 'Harry, prima che tu tornassi a casa mia ieri sera, ho scoperto un'altra cosa su quel sito.'
Il modo in cui mi fissa mi fa venire i brividi.
'Se qualcuno sta facendo uno scherzo a me,' aggiunge 'allora lo sta facendo anche a te.'

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Capitolo 7
*** 7://Emma ***


'A me?' Harry sgrana gli occhi confuso.
La sua pagina web è stata una delle tante cose che mi hanno tenuta sveglia stanotte.
Avrei dovuto dirglielo ieri sera.
'Emma.' Harry mi sventola una mano davanti agli occhi. 'Che cosa stai blaterando?'
'Ieri sera, prima che tu passassi da me, stavo guardando quel sito, Facebook. Ricordi dove c'era scritto che avevo trecentoventi amici?' Faccio una pausa e prendo fiato. 'C'eri anche tu.'
Silenzio.
'Diceva "Harry Styles"' continuo 'e accanto c'era una tua piccola fotografia. Un Harry più vecchio.'
Harry si picchietta il ginocchio con il bicchiere. Lui non ci voleva credere. Voleva dimostrare che era uno scherzo.
'Hai i capelli corti come Liam' dico. 'E porti gli occhiali.'
'Ma se ci vedo benissimo' risponde lui.
'Non nel futuro, a quanto pare.'
Harry ficca le unghie dei pollici nel bicchiere di polistirolo, lasciando incisi dei segni a forma di mezzaluna. 'Hai visto qualcos'altro? Quando hai cliccato sull'immagine di Emma Nelson Jones, sei finita su un'altra pagina web. E' successo anche con la mia?'
Annuisco. 'Il tuo compleanno, dice, è il 1 Febbraio e c'è anche scritto che hai frequentato l'Università di Washington.'
'Come Liam' dice Harry.
'E poi sei tornato a vivere qui.'
'A Lake Forest?'
Chissà cosa ne pensa. Io sono convinta che un giorno me ne andrò. Qui non c'è nessuna foresta e Crown Lake è a quindici chilometri di autostrada, circondato da villette superlusso. Il centro è fatto da tre strade in croce e non puoi fare niente senza che tutti lo vengano a sapere. Ma Harry è più rilassato di me. Per lui Lake Forest è un posto come un altro.
'Dov'è la mia casa?' chiede Harry. 'Spero che quelli non abbiano scelto di farmi vivere ancora con i miei,eh?'
Faccio segno di no. 'Credo che tu viva in riva al lago. C'è una foto tua in giardino e si vede un molo sullo sfondo con un motoscafo attraccato.'
'Figata' dice Harry. 'Allora quelli mi hanno fatto diventare ricco.'
Alzo gli occhi al cielo. 'Perchè continui a dire "quelli"? Di chi stai parlando?'
'Di quelli che hanno creato questo sito. Oggi vado al laboratorio di informatica e vedo se qualcuno a scannerizzato delle immagini di...'
'Dici "quelli che hanno creato questo sito"... ma non ci arrivi? In un certo momento del futuro, siamo stati noi a crearlo. Non so esattamente cosa sia, ma sembra siti interconnessi dove la gente mostra le proprie foto e scrive tutto quello che le capita, tipo se hanno trovato parcheggio o cosa hanno mangiato a colazione.'
'Ma perchè?'
Suona la prima campanella. Zayn si chiederà che fine ho fatto stamattina. Di solito ci vediamo al suo armadietto e andiamo insieme all'ora di musica. 
Prendo lo zainetto e sto per aprire la portiera.
'Aspetta' dice Harry, facendo girare una rotella dello skate. 'Quella roba... Facebook. C'era scritto se ero o non ero sposato?'
Cerco tra le chiavi quella per aprire il bagagliaio. 'Sì, sei sposato.'
'Cosa dice su... di lei?' Chiede Harry, pallido come un lenzuolo. 'Mia... sì insomma... mia moglie.'
'Pensavo che non ci credessi.'
'Voglio saperlo lo stesso. Il futuro è mio, no?'
'Tieniti forte' dico, prendendo fiato. 'Nel futuro sei sposato con Sydney Mills.'
Harry resta a bocca aperta. 
Io apro la portiera. 'Dài, siamo in ritardo.'

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Capitolo 8
*** 8://Harry ***


Immagino Sydney Mills davanti a me. I lunghi capelli castani sono raccolti da un nastro bianco e gli occhi hanno il colore del caramello. Lei apre le braccia e io la attiro a me per baciarla, con quei seni enormi che mi premono contro il petto.
Poi apro gli occhi, prendo lo skate e raggiungo Emma al bagagliaio.
'Sydney Mills?' dico. 'E' ridicolo!'
Emma infila le scarpe da corsa argentate nello zaino. 'Però ora vorresti che fosse vero, eh?'
'Perchè mai dovrei credere a qualcosa che è una presa in giro?' dico. Anche se in effetti sarei tanto di costringerla a tornare per vedere la schermata con i miei occhi. Purtroppo se arriviamo in ritardo il preside lascerà un messaggio nella segreteria telefonica di casa nostra.
Sydney Mills ha un anno più di me. E' una gnocca da paura, una delle atlete migliori della scuola e viene da una famiglia piena di soldi. Non ho idea di come sia venuto in mente a qualcuno di metterci insieme, anche solo per scherzo. Siamo nella stessa classe di educazione sessuale da gennaio e non ci siamo mai rivolti la parola.
'Guardalo' mi prende in giro Emma, dandomi uno spintone. 'Si è innamorato.'
Mi scompiglia i capelli, ma io mi allontano. Metto lo zaino in spalla e mi incammino verso la scuola.
'Aspetti, signor Mills!' grida Emma.
Mi fermo e mi giro.
Emma si passa la custodia del sax nell'altra mano.
'Ti capisco. Anch'io andrei in fibrillazione se scoprissi di essermi sposata con Louis e di aver passato la luna di miele a Waikiki.'
Waikiki?
'Non stavo correndo via perchè sono in fregola...' rispondo. 'E' solo che odio quando tu... insoma... mi tocchi i capelli o roba del genere.'
'Scusami' dice Emma, e so che ha capito. Lei non vuole rovinare la nostra amicizia. Ecco perchè mi ha lasciato prendere le distanze da lei negli ultimi mesi.
Emma indica l'auto bianca con la capote aperta. 'C'è la macchina di Sydney. Forse dovresti lasciarle un sonetto d'amore sotto il tergicristallo.. O un haiku! Meglio però se non cerchi la rima.'
Questo perchè, per la recita delle medie, io ho improvvisato un rap. Pensavo che avrei potuto diventare il primo rapper rosso di capelli. Mi ero ribattezzato SalsaPiccante. Ogni tanto Emma tira fuori questa storia per prendermi in giro. Sempre meglio di mio fratello, che la rivanga ogni volta che ci vediamo.
'Quindi io e Sydney andremo a Waikiki?' chiedo.
Mentre superiamo le doppie porte della scuola, Emma si avvicina. 'Il tuo futuro io non è loquace come il mio' dice, con l'alito che sa di cannella. 'Non riveli dettagli piccanti su te e Sydney che amoreggiate in spiaggia, quindi cerca di non surriscaldarti.'
Emma mi fa ciao con la mano e poi sparisce nella calca degli studenti.
'Tutta invidia!' grido, ma probabilmente non mi sente.

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Capitolo 9
*** 9://Emma ***


Durante l'ora di musica sono con la testa altrove. Dopo che ho sbagliato l'attacco per la quarta volta, il prof Markowitz indica con la bacchetta la sezione fiati e dice: 'Perchè non vi prendete una pausa di cinque minuti? Flauti, venite a parlare con me degli assolo.'
Io lancio un'occhiata verso le percussioni, ma Zayn non c'è. Certe volte viene trattenuto dall'allenatore di nuoto, meglio così. Ho ancora una paura matta di vederlo. Appoggio lo strumento sulla sedia e vado verso la fontanella. Quando mi chino per bere, penso a quello che è successo al mio computer. Oggi sembra tutto meno reale, soprattutto la parte su Harry che sposa Sydney Mills. Un po' come se io sposassi Leonardo DiCaprio.
'Chi è?' Zayn mi copre gli occhi con una mano e mi stringe l'altra intorno alla vita.
Io mi asciugo la bocca e mi giro. Non appena lo faccio, resto senza fiato. Si tagliato i capelli! Quei meravigliosi capelli neri sono spariti e adesso resta uno scalpo pungente e biancastro.
'Che hai fatto?' domando.
Lui sorride e si passa una mano sul cranio. 'Dopo aver giocato a fresbee, Josh e David sono venuti a trovarmi e ci siamo rapati praticamente a zero. Ti piace?'
Resto a fissarlo allibita.
'Ammettilo,' dice Zayn, prendendomi la mano 'hai tanta voglia di toccare questa liscia palla da biliardo...'
Non sono dell'umore adatto. Quando si fa di nuovo sotto, mi divincolo.
'Cosa c'è che non va?' chiede.
'Non lo so' dico.
Nessuno dei due apre più bocca. Certe volte sembra che, quando non ci baciamo, non abbiamo proprio niente in comune.
 
'E' ora di piantare Zayn' dico, sbirciando nel pacchettino dove tengo il pranzo.
Siamo in mensa, dove Benny può ingurgitare il suo pasto preferito: pizza e redbull. Benny è poco più alta di me, ha i capelli castani e una pelle perfetta con gli occhiali, stupenda. E riesce a ingozzarsi di pizza senza mettere un etto.
'Non dovevi piantarlo al parco ieri?' domanda.
Sorrido ad alcune ragazze che ci passano accanto. 'Alla fine non ci siamo visti.'
'Be', cosa ti impedisce di farlo oggi?' Benny paga alla cassa e va all'angolo dei condimenti. 'Nel caso non te ne fossi accorta, io non ti sto trattenendo.'
'Hai visto cos'ha fatto ai capelli?'
Benny fa segno di no.
'Ieri si è rapato a zero' dico. 'Lui e Josh e quelli della squadra di nuoto. Parola mia, i ragazzi quando sono in gruppo sono capaci di fare le cose più stupide.'
'Tipo la guerra' dice Benny, ammucchiando tovaglioli e bustine di ketchup sul vassoio.
'E saltare dai tetti.'
'E incendiare le puzzette' dice lei.
Io rido. 'Conosci qualcuno che ha fatto una cosa simile?'
'Niall' risponde lei. 'Accanto al cassonetto dietro GoodTimez, quando lo scorso inverno sei andata a trovare tuo padre.'
Il padre di Niall è il proprietario di GoodTimez Pizza, un ristorante specializzato in feste di compleanno e pizza alta molto formaggiosa. Siccome c'è una sala giochi e un fantastico parcheggio dove andare con lo skate, Harry e Niall passano lì un mucchio di tempo.
'C'era anche Harry?' chiedo.
Benny ci pensa su un attimo. 'Credo che abbia filmato l'impresa. Ma non ha incendiato niente.'
'Ottimo. Perchè non gliel'avrei mai perdonato.'
Quando usciamo dalle porte laterali della mesa, Benny domanda: 'Allora, come sta Zayn senza chioma nera?'
'A essere sincera, i suoi capelli erano l'unica cosa che mi piacesse. Adesso sembra un lecca lecca alla pesca.'
Fuori c'è il sole e fa ancora più caldo di ieri. Attraversiamo il campus per dirigerci verso il posticino sull'erba dove pranziamo sempre, e nel frattempo provo a sondare il terreno. 'Benny, posso farti una domanda di fisica?'
Sentendo la parola fisica, lei si illumina. Al momento sta seguendo un corso preuniversitario di fisica il martedì e il giovedì pomeriggio. Fa parte dello stesso programma al quale mi aveva chiesto di partecipare, utile per iscriverci insieme a Biologia al college.
Passo il sacchettino di carta da una mano all'altra, con tutta la nonchalance di cui sono capace: 'Sai dirmi cosa pensano gli scienziati dei viaggi nel tempo?'.
Lei fa una faccia strana. 'Perchè?'
'Pura curiosità' dico. 'Ieri sera ho visto Ritorno al futuro in televisione.'
Benny si ferma davanti a una zona fangosa del prato e si lancia in una filippica sulla dilatazione del tempo e sulla relatività. Cerco di seguirla, ma mi perdo da qualche parte intorno ai tunnel spazio-temporali.
'Non c'è niente di provato' dice Benny. 'Ma non si può nemmeno escludere. Per come la vedo io, è possibile ma non vorrei mai farlo.'
'Perchè no?'
Lei alza le spalle. 'Il passato è passato. Possiamo leggerlo sui libri di storia. E se nel futuro scoppiasse di nuovo la guerra? E se non ci fosse mai un presidente nero o un presidente donna? O i Rolling Stones tracinassero ancora le loro stanche membra sul palco? Sarebbe troppo deprimente.'
'Spero che il futuro sia migliore del presente' dico, anche se non ne sono tanto sicura.
'Ti ho raccontato di quel tipo carino al corso di fisica?' chiede Benny. 'Ieri l'ho incontrato per caso. Sul serio, Emma, devi fare Biologia con me. Non puoi immaginare i ragazzi che ci sono al college. Sono uomini.'
'Stai dicendo che dovrei fare Biologia per una questione di ormoni?'
Benny fa segno di no. 'Dovresti fare Biologia perchè sei intelligente e non ci sono abbastanza donne che lavorano in campo scientifico. Ma io e te possiamo cambiare le cose. I bellocci sono la ciliegina sulla torta!'
'Forse...' dico, ma continuo a pensare a quello che mi ha spiegato Benny sui viaggi nel tempo. Se fossero completamente impossibili, mi avrebbe tolto ogni dubbio. Ma non è questo che ha detto.
'Oltre ad accrescere la presenza femminile in campo scentifico,' dice Benny 'voglio che tu ti innamori prima del diploma. E' un mio obbettivo personale.'
'Lo sai cosa penso dell'amore' dico. ' E' stato inventato per vendere torte nuziali. E vacanze a Waikiki.'
'I miei genitori si amano da trent'anni' risponde Benny. 'E guarda me e Niall. Probabilmente eravamo i più...'
'Ti ha spezzato il cuore! Come puoi chiamarlo amore quando ti ha fatto così male?'
Benny si infila un pezzo di pizza in bocca. 'Era amore perchè ne valeva la pena.' 

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Capitolo 10
*** 10://Harry ***


Sono il primo ad arrivare alla quercia, il posto dove mangiamo sempre tutti insieme in angolino appartato del campus. Appoggio il sacchetto con il pranzo ai miei piedi, mi sfilo la felpa e la metto dentro lo zaino. Poi me lo sistemo dietro la testa, appoggiato all'albero, come un cuscino.
I miei tramezzini al burro d'arachidi e gelatina, dopo essere rimasti ore e ore sepolti sotto i libri, sono completamente spappolati. Tutte le chiacchere di Emma a proposito di Facebook mi hanno reso nervoso per quello che mi aspetta nelle prossime ore di lezione. Sarà impossibile guardare Syndey Mills senza vederla emergere strizzata in un bikini mozzafiato dalle calde acque oceaniche delle Hawaii.
Non è questo il modo di prendersi gioco degli altri!
Io e Sydney Mills viviamo su pianeti completamente diversi. Lei è Mercurio, illuminato da un Sole incandescente. Io sono Plutone. Certo, gli amici mi apprezzano, ma riesco a malapena a restare aggrappato alle propaggini estreme dell'universo.
'Palla vagante!'
Un panino solca l'aria e atterra vicino ai miei piedi. Ogni giorno Niall lancia il suo pranzo come una bomba, anche se non ne ho mai capito il motivo. Stando a Benny è semplicemente cresciuto da solo con il padre, senza una donna che lo civilizzasse.
'Sei un animale' dico.
'L'hai già vista?' chiede Niall, scartando l'involucro di plastica.
Il cuore mi batte a mille. Non è che Emma gli ha raccontato di Sydney?
'So che me ne dice di tutti i colori dietro le spalle' continua. 'Quando è con me, fa finta di niente. Ma appena giro l'angolo...'
Ok, sta parlando di Benny. 'No, non l'ho vista.'
Niall e Benny sono così simili che io e Emma avremmo sempre immaginato che si mettessero insieme. Noi quattro ci conosciamo da una vita, ma lo scorso luglio dal nulla quei due hanno cominciato a flirtare. La cosa è durata per tutta l'estate, poi, il primo giorno di scuola, Niall ha deciso di mollarla. Quindi sono tornati insieme e alla fine lui l'ha scaricata di nuovo. Erano come due calamite che non riescono a decidere se attrarsi o respingersi. Dopo l'ultima rottura, Benny era così a pezzi che non è venuta a scuola per due settimane. Eppure in qualche modo, strano ma vero, siamo rimasti tutti amici.
'A me non ha mai detto niente di cattivo su di te' faccio io, acchiappiando il secondo panino.
Niall tira fuori una fetta di tacchino dal suo e se la infila in bocca. 'Perchè sa che me lo racconteresti.'
Intravedo Emma e Benny camminare nella nostra direzione: stanno confabulando.
'Vedi' dice Niall. 'Stanno parlando di me.'
Le ragazze sorridono e poi si siedono con noi. Benny spalma il ketchup sulla pizza mentre Emma apre il coperchio del Tupperware.
'Aloha' dice Emma, con un ghigno malizioso verso di me. Poi infilza una fetta di cetriolo con la forchetta di plastica. 'L'hai già vista oggi?'
'Vista chi?' domanda Benny.
'A quanto pare Harry ha una cotta per Sydney Mills.' dice Emma.
Perchè lo fa?
'E chi non ce l'ha una cotta per quella?' esclama Niall, la bocca piena di tacchino e formaggio.
'Io non ho mai detto di avere una cotta per lei' sbotto. 
Benny fulmina Niall con lo sguardo. 'Chi non ha una cotta per lei? Ah, è così? Che banalità. Sydney Mills è un'oca piena di soldi.'
'Calma, ragazzi' dice Emma. 'Non volevo seminare zizzania.'
'Non la conosco nemmeno' dico. 'So chi è, ma non...'
Niall mi ignora e guarda Benny. 'Sì, io ho proprio una cotta per Sydney Mills. Nel caso non te ne fossi accorta, è una supergnocca.'
'Solo se ti piacciono le ragazze facili' ribatte Benny. Infila una cannuccia nella redbull e beve un lungo sorso.
Emma incrocia il mio sguardo e mi fa segno che le dispiace.
Io stacco un morso dal panino, facendo finta di niente. Dopo tutto, quel sito è una bufala.
 
Entro in classe per l'ora di educazione sessuale e mi guardo intorno angosciato, Sydney Mills non c'è ancora.
Vado dritto al mio banco. Tamburello con le dita sul piano mentre arrivano gli altri compagni. Ogni volta che entra qualcuno, le mani mi tremano e sento il cuore in gola.
Entra Rebecca Ferguson e le faccio un cenno. Io e Rebecca siamo stati insieme cinque mesi durante il primo anno: resta tutt'oggi la mia storia più lunga. Certe volte a scuola facciamo quattro chiacchere, ma mai al telefono o in altre occasioni.
Al banco, dalla parte opposta dell'alula, Rebecca sillaba: Che hai da guardare?
Io mi giro di nuovo verso la porta. Ecco Sydney!
Afferro i bordi del banco, senza riuscire a distogliere lo sguardo. I folti capelli castani le cadono sulle spalle e lungo la schiena. Un maglione verde le aderisce il seno, con i due bottoncini superiori aperti. Porta una collanina d'oro tempestata di piccoli diamanti. Attraversa il corridoio fra i banchi, infilando il cellulare in una tasca dei jeans attillati. La osservo e mi sudano le mani.
Sydney mi guarda e sembra quasi che sorrida, ma poi inarca le sopracciglia. Devo avere un'espressione da pesce lesso.
Passando, lascia una scia al cocco che mi inebria e dà il definitivo colpo di grazia al mio cuore.
 
Io e Niall appoggiamo gli skate sulla gradinata più bassa davanti alla pista d'atletica. Io succhio un enorme granita all'amarena mentre Niall si ghiaccia il cervello con una al mirtillo. Il cartone della pizza ai nostri piedi è vuoto. Visto che il papà di Niall è il proprietario di GoodTimez, ci possiamo fare tutte le pizze del mondo gratis. In cambio, qualche volta do una mano alle feste di compleanno, che può voler dire sorvegliare delle palline di plastica oppure travestirsi da sorridente trancio di pizza per distribuire i regali.
L'anno scorso io e Niall abbiamo mangiato pizza a ogni gara d'atletica. Non abbiamo fatto molto caso a quello che succedeva, ma per Emma era importante sapere che ci fossimo. Quando quest'anno c'è stata la prima gara, ho detto a Niall che avevo troppi compiti da fare. A quella successiva, ho detto che dovevo dare una mano a mio padre per pulire le grondaie. Alla fine Niall ha smesso di chiedermelo. Ma oggi ho bisogno che Emma mi dia uno strappo a casa e che mi mostri cos'ha visto in quel sito.
La squadra scende sulla pista. Io e Niall gridiamo: 'Forza Emma!'. Dopo che lei ci ha salutato, prendiamo i nostri skate e ce la filiamo al parcheggio. Accanto alle rastrelliere per le bici ci sono due aree vuote ma occupate da alcuni blocchi di cemento. Ne afferriamo uno alle due opposte estremità.
'Oh, issa!' dico.
Trasciniamo entrambi i blocchi, uno dopo l'altro, fino al centro del parcheggio, e poi Niall tira fuori dallo zaino un pezzo di paraffina Sex Wax e me lo lancia. I surfisti la usano per non far scivolare i piedi dalla tavola, ma anche gli skater lo adorano. Soprattutto Niall, che ridacchia per il nome ogni volta che la usiamo. Io spalmo la cera appiccicosa sulla parte superiore di entrambi i blocchi e poi faccio un passo indietro. Niall appoggia lo skate di lato e fa scivolare il pezzo di Sex Wax per tutta la lunghezza della tavola, quindi passa con lo skate su uno dei due blocchi grattando sugli assi delle rotelle.
'A proposito di sesso' dice con un ghigno. 'Davvero pensi di provarci con Sydney Mills?'
Faccio qualche passo con lo skate in mano e l'appoggio per terra un po' più in là. 'Non so perchè Emma l'abbia tirato fuori.'
Scivolo fino al primo blocco e lo percorro sulle rotelle posteriori. Sul secondo provo un nosegrind, ma non riesco a mantenere lo slancio.
'Non hai l'ora di educazione sessuale con lei?' fa Niall.
'Con Sydney Mills? Sì, perchè?'
Niall spinge in avanti lo skate di qualche passo, gli corre dietro e poi ci salta sopra. 'Se siete in classe insieme, l'avrai sentita pronunciare la parola "vagina".'
Rido. 'E questo cosa c'entra?'
Arriva fino al blococ e si ferma. 'E' piacevole quando le ragazze usano parole così, in modo esatto.'
'Mi spiace deluderti' dico, sollevando lo skate con un colpo del piede e afferrandolo al volo. 'Ma non l'ho mai sentita pronunciare la parola "vagina".'
Niall aggrotta la fronte con malizia. 'Forse ti sarebbe capitato se le avessi chiesto di uscire.'
In pista, qualcuno deve aver tagliato il traguardo perchè la folla sulle gradinate applaude.

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Capitolo 11
*** 11://Emma ***


Oggi Louis ha fatto il record della scuola sui cento, portando i Ghepardi alla vittoria. Io, invece, mi sono piazzata quarta nei 1600 e sono stata la seconda più lenta della mia staffetta. Di solito sono più veloce, ma stanotte non ho quasi chiuso occhio e ho un mal di testa pazzesco. Prima dell'altra sera non avevo mai sentito parlare di Jordan Jones Jr. e all'improvviso il mio matrimonio con lui è in crisi.
Mi ha risollevato il morale vedere Harry e Niall sulle gradinate, ad applaudire e incitare quando siamo entrati in pista. So che non sono rimasti a guardare le gare, ma sono felice che siano venuti. Probabilmente saranno ancora sullo skate nel parcheggio.
Le gare sono finite e la squadra ospite si sta dirigendo verso il pulmino. Io sono seduta sull'erba, a sorseggiare il Gatorade e a spiare Louis che chiacchera con una ragazza dell'altra squadra. E' alta e abbronzata e sono così vicini, ridono e si sfiorano di continuo. Chissà se tra di loro è mai successo qualcosa o se sta per succedere. Gira voce che Louis non se ne lasci scappare una.
Io non ho mai fatto sesso. Non è che aspetti il principe azzurro (chissà se arriverà mai), ma ho sempre avuto la sensazione che avrei sprecato qualcosa andando con uno qualsiasi. Tipo Zayn. Sicuramente non vorrei mai perdere la verginità con uno come lui. Invece Louis appartiene a una categoria diversa. Se io e lui dovessimo metterci insieme, credo che andrei fino in fondo. Lui è veramente bello da star male. 
'Finite le gare?' chiede Zayn, stravaccandosi accanto a me. Indossa i pantaloncini della tuta azzurri e la maglietta bianca che mette sempre quando va in palestra. Ed è sudato, il che rende la sua testa rasata lucida e bagnata.
'Appena finite' rispondo. Allungo le gambe davanti a me e mi piego in avanti finchè la fronte non tocca le ginocchia. 'Abbiamo vinto.'
'Caspita, ti vedo snodata...' fa lui. 'Potresti farmi venire in testa strane idee.'
Sarà che ho la luna storta, ma mi tiro a sedere e rintuzzo. 'Com'è che vai sempre a parare lì?'
'Lì dove?'
'Hai capito benissimo.'
Zayn sorride. 'Ehi, i miei amici sono a cazzeggiare al campo da baseball. Ti va di andare?'
Mi guardo intorno in cerca di Harry e Niall, sperando che vengano a salvarmi. Io e Harry ci siamo messi d'accordo, ma pensavo che ci saremmo incontrati qui e saremmo tornati a casa insieme per controllare il mio computer.
Mi giro di nuovo verso Louis. E' ancora con quella ragazza, ma adesso le sta scrivendo qualcosa su un quaderno. Strappa una pagina e gliela lascia. Lei sorride e lo saluta con un abbraccio, mentre indugia con la mano sulla sua schiena. Quelli fra non molto andranno a letto insieme, poco ma sicuro.
'Certo' dico a Zayn. Prendo la borsa della palestra e mi tiro in piedi. 'Andiamo.'
 
Quando arriviamo al campo da baseball, gli amici di Zayn se ne sono già andati, quindi ci sediamo in panchina. Io gli appoggio la testa in grembo e lui mi fa correre le dita sotto la maglietta, cercando di arrivare fino al reggiseno. Io continuo a spostargli la mano.
'Sono troppo sudata' dico.
'Non m'importa. Sei molto eccitante dopo gli allenamenti.'
Gli spingo di nuovo via la mano. Indosso il mio top arancione con su disegnato un ghepardo e i pantaloncini neri. Sono sbiaditi e stropicciati per tutte le generazioni di ragazze ghepardo che mi hanno preceduta.
In questo momento non c'è niente di me che abbia qualcosa di sexy. Forse sono solo stanca per la nottataccia. O forse è perchè non riesco a smettere di pensare a Emma Nelson Jones: sono o non sono diventata una donna infelice con un marito che non si ripresenta a casa?
Zayn fa correre la mano sotto la maglietta. 'Hai una pancia bellissima. Il tuo ombelico è così sexy...'
Forse questo è il massimo a cui posso ambire.
Stavolta, quando le dita di Zayn mi toccano il reggiseno, non gli fermo la mano. Alzo la testa e mi avvicino a lui, cominciamo a baciarci. La sua mano scivola sotto il reggiseno e io mi giro per essere sicura che non ci veda nessuno.
E' in quel momento che scorgo Harry. E' fermo immobile in seconda base. Mi scosto da Zayn e mi abbasso il top, ma Harry sta già correndo via.

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Capitolo 12
*** 12://Harry ***


E' tutta colpa di Niall! Non faceva che parlare di Sydney Mills e io morivo dalla voglia di tornare al più presto al computer di Emma. Gli ho lasciato lo skate e sono andato a cercarla. In pista non c'era, ma Benny mi ha detto di averla vista andare verso il campo da baseball.
Ma non ha specificato che era con Zayn. Se lo avesse fatto, non ci sarei mai andato.
Invece mi sono avviato bello tranquillo al campo, girandomi intorno. Ho visto Emma in panchina. Aveva la testa appoggiata sulle gambe di Zayn. Lui era chino, sembrava stessero parlando, e io come un fesso ho pensato che finalmente lei lo stesse scaricando.
Ma poi Emma si è tirata su e ha cominciato a baciarlo e Zayn le ha infilato una mano sotto la maglietta.
E quello cosa diavolo era? E' così che si scarica un ragazzo? Perchè non è così che ha scaricato me.
Prima ancora che io abbia il tempo di girare i tacchi, Emma mi ha visto. Per un attimo, ci siamo guardati negli occhi. Non lo so cos'ha pensato lei, ma io ho provato disgusto e repulsione.
Attraverso di corsa il prato, con la voglia di prendere a calci qualcosa o gridare o gonfiare di cazzotti quel Zayn.
'L'hai trovata?' mi chiede Benny quando ripasso in pista.
'Macchè!' grido.
Senza fiato, torno al parcheggio. Niall è seduto su un blocco di cemento e ammira il mio ultimo disegno sullo skate: Marvin il Marziano.
'Emma ci dà uno strappo a casa?' chiede.
'No. Andiamocene' rispondo.
Niall allunga una mano e lo aiuto ad alzarsi. 'Puoi disegnare un'affare simile anche sul mio?' chiede. 'Magari Yosemite Sam?'
Afferro uno dei blocchi e comincio a trascinarlo fino alle rastrelliere delle bici. 'Mi dai una mano?'
Niall solleva il blocco dall'altro lato. Lo sistemiamo accanto alle rastrelliere.
'Ho una domanda per te' dice Niall. 'Forse un giorno avrai modo di rispondermi.'
'Aiutami a trasportare l'altro blocco,ok?'
Lo solleviamo insieme e arranchiamo fino alle rastrelliere, poi lo molliamo.
'La domanda è...' dice Niall mentre si pulisce le mani dalla polvere '... e voglio che tu lo appuri in prima persona: le tette di Sydney sono vere o gliele hanno regalate nuove di zecca i suoi genitori? Io le apprezzerei comunque. Solo vorrei saperlo.'
Se il blocco non fosse stato già per terra, gliel'avrei fatto cadere volentieri su un piede.

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Capitolo 13
*** 13://Emma ***


Mentre guido verso casa, sparo al massimo Dave Matthews. La mia macchina non ha un lettore cd, quindi lo scorso mese ho comprato la cassetta. Ma nemmeno con Dave che canta Crash into Me, riesco a dimenticare quello che è successo al campo da baseball. Harry ha visto Zayn che mi palpava. E Zayn non se n'è nemmeno accorto. Poi si è passato una mano sulla testa e ha detto:'Le avrà già viste due persone baciarsi'.
Io l'ho allontanato e mi sono fiondata all'armadietto per recuperare lo zaino e i vestiti, poi sono corsa al parcheggio a cercare Harry e Niall.
Ma se n'erano già andati.
Quando ho imboccato il vialetto del mio giardino, ho lanciato un'occhiata verso la casa di Harry. Anche se è in camera sua, non andrò mai a bussare. Eravamo d'accordo di controllare il computer dopo le gare, lo so, ma è andato tutto storto.
Appoggio la custodia del sax infondo alle scale e vado in cucina per sciaquarmi il viso. Mia madre ha lasciato un post-it accanto al lavello per raccomandarmi di scaldare la cena. Quando giro la manopola per accendere il forno, vedo un altro post-it sul piano cottura con la sua calligrafia: MrsMartinNichols@aol.com. Immagino che sia l'indirizzo e-mail che vorrebbe. La password che ha scelto è 'EmmaMarie'.
Infilo la pirofila nel forno e salgo al piano di sopra. Dopo essermi loggata, aggiungo mai madre come MrsMartinNichols. Poi controllo se può connettersi al sito Facebook dal suo account, ma nei Preferiti non c'è traccia del sito.
Sollevata, mi scollego e mi butto in poltrona. Il segreto è salvo. Ma ancora non capisco cosa sia quella schermata o come farò a capirlo se Harry non è qui.
Il che non accadrà mai più.
Affondo nella poltrona per fare i compiti. Sento il profumino del cibo che sale dalla cucina. Mia madre e Martin arrivano a casa. Qualche minuto dopo, lei mi chiama per cenare.
Ho sempre cosiderato la pasta alla carbonara il pasto più consolante del mondo. A quanto pare sarà così anche fra quindici anni. Ma oggi la pasta proprio non vuole andare giù. Forse perchè è fatta con la farina integrale, come spiega orgogliosa mia madre a Martin. O forse perchè in questo momento niente potrebbe consolarmi.
 
Finito di mangiare, mia madre e Martin continuano la demolizione del bagno al piano terreno. Hanno messo i Led Zeppelin a palle e a colpi di martello e scalpello staccano le piastrelle vecchie. Io mi verso un bicchiere d'acqua, vado di sopra e mi sdraio a letto.
Mi dispiace che Harry abbia visto Zayn che mi palpava, ma è vero che posso baciare chi voglio. E io e Zayn stiamo insieme, quindi Harry non mi può trattare come una facile. In ogni caso mi sento male al solo pensiero. Soprattutto dopo quello che è successo a novembre.
Era la prima di Toy Story. Siamo andati con i nostri amici e abbiamo occupato tutta una fila. Io sono seduta accanto a Harry e, durante le scene con i giocattoli spaventosi di Sid, io ho nascosto il viso contro la sua spalla. Ho sempre amato l'odore di Harry. Mi ricorda il legno delle cassette sugli alberi che facevamo da bambini sul lago. Quasi tutti, a fine film, sono tornati a casa, ma Benny, Niall, Harry e io siamo andati al cimitero a trovare la nonna di Niall. E' morta quando lui era piccolo e, da sempre, ogni tanto passa di lì per portarle dei fiori o per salutarla. Benny e Niall hanno fatto quattro passi mentre io e Harry siamo andati in cerca di Clarence e Millicent. I nomi di una coppia sposata che una volta abbiamo trovato su due lapidi appaiate. Clarence e Millicent sono morti lo stesso giorno, entrambi all'età di novant'anni. Ci piaceva l'idea che non avessero mai dovuto vivere un solo giorno senza l'altro. Ecco come abbiamo scelto i nomi per la nostra strana coppia, e come io ho scelto la mia password.
Eravamo lì accanto a Clarence e Millicent quando Harry ha detto: 'Mi piaci molto, Emma.'
Io ho sorriso. 'Anche tu mi piaci.'
'Sono felice' ha risposto, e poi si è avvicinato come se volesse baciarmi.
Io ho fatto un passo indietro. 'Ehi' ho detto, facendo segno di no. 'Tu sei... Harry.'
Appena pronunciate quelle parole, ho capito quanto l'avevo ferito.
Eppure dicevo sul serio. Per tutta la vita, Harry è stata l'unica persona su cui ho potuto sempre contare. Se tra me e lui fosse successo qualcosa e non avesse funzionato, sapevo che l'avrei perso. Ma nel cercare di proteggerci, sono riuscita a perderlo comunque.
Chiudo gli occhi e, per la prima volta in tutto il giorno, lascio che la stanchezza mi pervada.
Un attimo dopo mia madre mi chiama dal piano di sotto e mi sveglia di colpo.
'Emma? Ci sei?'
'Si.' Mi alzo a sedere e mi strofino gli occhi.
'C'è Harry. Te lo mando di sopra.

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Capitolo 14
*** 14://Harry ***


Prima di entrare in camera di Emma, faccio un respiro profondo per calmarmi, ma non riesco a soffocare la rabbia. L'ultima volta che l'ho vista, si stava facendo palpare. Non avevo nessuna voglia di venire qua stasera, ma devo vedere cos'ha letto su di me. Voglio provare che è tutta una bufala, dire a Emma di scordarsi ogni cosa, e poi tornare a comportarci come se non fossimo vicini di casa.
Emma è seduta sul bordo del letto, ancora con la divisa da corsa arancione e nera. Ha i capelli arruffati e la guancia rigata come se si fosse appena tirata su dal cuscino. Abbozza un sorriso, ma non riesce a guardarmi negli occhi.
Scuote la testa. 'Mi dispiace se...'
'Non m'importa' faccio io, spostando la mia attenzione sul suo computer. 'Lasciamo perdere.'
'So di averti fatto male, ma voglio solo dirti...'
'Non mi hai fatto male. Ero solo stupito perchè credevo che volessi mollarlo.'
'Non che siano affari tuoi,' risponde Emma 'ma fra poco lo mollo.'
'Ah, capisco. Volevi solo farti palpare un'ultima volta.'
Emma mi fulmina con lo sguardo e capisco di aver esagerato.
'Per tua fortuna sono una persona civile' dice lei 'e farò finta di non aver sentito. So perchè l'hai detto, ma...'
'E perchè l'avrei detto?' chiedo. Voglio proprio sentire dire che sono geloso di Zayn, così posso riderle in faccia.
'Harry, se vuoi che ti faccio vedere quel sito, allora è meglio se chiudi il becco.'
Emma va alla scrivania. E' bello sapere che adesso non sono l'unico incacchiato nero.
C'è il salvaschermo di mattoni. Lei sposta il mouse. La vedo digitare. 'EmmaNelson4Ever@aol.com', poi 'M-i-l-l-i-c'.
'Davvero la tua password è Millicent?' domando.
Emma alza gli occhi. 'Come hai fatto a indovinare?'
'Ho visto le prime lettere e... vuoi sapere una cosa buffa?'
Emma non risponde.
'Sull'account che ci hanno dato a scuola, io ho scelto Clarence come password.'
'Non ci credo!' esclama Emma. 'La nostra coppia di mezza età...'
'... che divora carne in scatola...'
'... e gira su un furgoncino di gelati.'
'Quelli!' dico io, e per un brevissimo attimo ci scambiamo un'occhiata complice, quasi fosse possibile ricordare com'era essere amici per la pelle.
Emma schiaccia invio e il computer, mentre si connette ad AOL, fa bip e ronza.
'Hai visto Sydney oggi?' chiede, facendo girare la sedia.
'Sì, a educazione sessuale.'
Emma sorride. 'Le hai detto niente?'
'Non ce n'era bisogno. E' bastata la mai faccia da scemo.'
Mi punta un dito contro come se prendesse la mira di una pistola. 'Ma non eri sicuro che fosse tutto falso?'
'Lo sono ancora' rispondo. 'Riuscire a vedere il mio futuro, soprattutto quel futuro, sarebbe incredibilmente bello, ma è incredibile, appunto.'
'Benvenuti!' cinguetta la voce elettronica.
Emma si gira di nuovo verso il computer e ricomincia a scrivere. 'E' buffo sentirti scettico. Una volta credevi nello Jeti e negli UFO. E che mi dici del triangolo delle Bermuda?'
'Non ho mai creduto nella storia del triangolo delle Bermuda' dico. 'Mi sembrava solo interessante.'
Emma clicca due volte sulla scritta FACEBOOK, e si apre un riquadro bianco in mezzo allo schermo. Ridigita la sua e-mail e la password, ma invece di schiacciare invio, si gira a guardarmi.
'Ho sempre immaginato che un viaggio nel tempo fosse una cosa pazzesca e che ti cambiasse la vita' dice. 'Come Nelle pieghe del tempo o Ritornon al futuro. Ma qui alla gente importa solo di pubblicare le brutte foto delle loro vancaze e altri dettagli irrilevanti.'
Sono lì lì per rispondere: O sposare la ragazza più bella della scuola.
'Secondo te perchè la gente scrive tutte queste cose sui muffin che ha mangiato o roba del genere?' domando.
'Non tutti lo fanno' risponde Emma. 'Io parlo di cose serie, ma solo perchè non ho paura di ammettere che la vita fa schifo.' Ride amaramente. 'E la mia vita fa schifo.'
In alto sullo schermo c'è scritto EMMA NELSON JONES. L'immagine è piccola, ma si vede che è diversa da quella di ieri. Emma clicca sulla foto e la ingrandisce. Adesso la signora Jones è in piedi davanti a un muro bianco con le mani giunte all'altezza della vita. Porta un maglione giallo e una collanina d'oro con un ciondolo a forma di E.
 
Emma Nelson Jones
Le lasagne di ieri erano squisite, ma il lavoro mi stressa.
2 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
 
'Che strano' dice Emma. 'Ieri diceva che avrebbe fatto la pasta alla carbonara. Chissà come mai è...' Si gira verso di me, sgranando gli occhi. 'La pasta al forno che ho mangiato stasera a cena... Ero di cattivo umore e mi è andata di traverso... me ne ricorderò nel futuro!'
Io cerco di non scoppiare a ridere. Adesso Emma sta proprio esagerando.
Guardo di nuovo il monitor. 'Se il lavoro ti stressa, vuol dire che il lavoro ce l'hai. Ieri non eri disoccupata? Allora bisogna festeggiare!'
'Hai ragione.' Emma indica le scritte. 'E' tutto diverso. Ieri questo non c'era.'
'Stavo scherzando. E' tutta una bufala, Emma.'
'No, ti sbagli' dice lei. 'Se fosse uno scherzo, tra ieri e oggi non sarebbe cambiato niente. Ma tutto quello che ho fatto oggi di diverso ha avuto un'eco nel futuro. Essere di cattivo umore stamattina, per colpa del sito, ha cambiato il mio modo di interagire con i compagni di scuola. E questo, di qui a quindici anni...'
Scoppio a ridere. 'Un'eco?'
'E' una cosa che mi ha detto Benny.'
'L'hai raccontanto a Benny?'
'Certo che no' dice Emma. 'Le ho solo chiesto qualcosa sui viaggi nel tempo da un punto di vista strettamente scientifico.'
'Quindi una cosa che hai fatto oggi ti impedirà di perdere il lavoro in futuro. E ti ha fatto preparare le lasagne invece della pasta alla carbonara. Capito.' Faccio un cenno verso lo schermo. 'Allora forse non sei più sposata con quello sconosciuto.'
Emma guarda lo schermo e legge:
 
Sposata con Jordan Jones Jr.
 
'Purtroppo' dice 'quell'eco non è diventata un frastuono.'
'Uragano Emma. Può fare molti danni.'
'Fingi che non ci sia una differenza tra questa storia e quella dello Jeti, lo so,' dice Emma 'ma non hai appena detto di aver guardato Sydney Mills come un baccalà oggi?'
'E con questo?' domando.
Emma inarca un sopracciglio. 'Non l'avresti guardata così se non ti avessi raccontato il tuo futuro. Chissà quanti danni avrà fatto l'Uragano Harold...'
Emma punta il cursore su un gruppo di immagini etichettate come AMICI. 'Adesso sono quattrocentosei. Figo! Sul lavoro devo avere conosciuto un mucchio di gente.'
Io mi accuccio accanto a lei. 'E io ci sono?'
Emma fa un sorriso compiaciuto. 'Ma non eri scettico?'
'Giusto per farci quattro risate.'
Emma sposta il cursore su AMICI(406) e clicca sopra. Appare una nuova pagina con altre foto e nomi. Resisto all'impulso di spronarla a rintracciare il futuro Harry il prima possibile. Non voglio dare l'idea che io creda anche solo per un attimo che sposerò Sydney Mills. Perchè non è così!
L'elenco è in ordine alfabetico, per nome. Quando Emma arriva alla H, rallenta. Ed eccolo lì.
 
Harry Styles
 
Ho la tachicardia. Non so cosa dire. Nella remota ipotesi che tutto questo sia vero, non so cosa pensare di quello che sto per vedere.
Emma sposta il cursore sul mio nome. 'Harry, eccoti qua' dice con enfasi. 'Fra quindici anni.'
Una nuova pagina si carica lentamente. La foto contiene un grappolo di palloncini colorati. In un angolo in basso c'è la faccia di un uomo con i capelli mori e gli occhiali. Non ho bisogno di chiedere se quello sono io. Sotto la foto c'è scritto che il suo compleanno è il 1 febbraio. E' andato all'università di Washington, e lavora in un posto chiamato Electra Designe.
 
Harry Styles
Appena tornati da Acapulco.
Da paura! Ho postato le foto sul mio blog.
15 maggio alle 16:36-Mi piace-Commenta-Condividi
 
'Che cos'è un blog?'
'Non ne ho idea' risponde Emma. 'Chissà perchè la tua vancaza è cambiata... Dev'essere qualcosa in più della faccia che hai fatto vedendo Sydney. Forse è perchè sapevi che saresti andato a Waikiki, ma in realtà volevi andare ad Acapulco, così quando tu e Sydney avete cominciato a pianificare la vostra vacanza hai fatto in modo di cambiarla.'
 
Harry Styles
Oggi ho aiutato mio figlio a costruire un modellino del sistema solare.
8 maggio alle 22:26-Mi piace-Commenta-Condividi
                            Terry Fernandez Noi l'abbiamo fatto l'anno 
                            scorso. Mi è venuta nostaglia di Plutone.
                            Era sempre stato il mio pianeta preferito.
                            9 maggio alle 8:07-Mi piace
                            Harry Styles Povero Plutone! :-(
                            9 maggio alle 9:13-Mi piace
 
Io sussulto. 'Cosa diavolo è successo a Plutone?'
Emma alza le spalle. 'Almeno quello, immagino, non sarà stata colpa nostra.'
Mi dondolo sulle sneaker. 'Come hai fatto a scoprire che Sydney sarebbe mia... si be'... mia moglie?'
Emma indica lo schermo in alto.
 
Sposato con Sydney Styles
 
'Ma come fai a sapere che sarebbe proprio Sydney Mills?'
Emma mi guarda dritto negli occhi. 'Devi smetterla di dire cose tipo "sarebbe". E' irritante.'
'Ottimo. Come fai a sapere che quella è Sydney Mills?'
Emma clicca su 'Sydney Styles'.
La pagina viene sostituita lentamente da un'altra. Questa volta c'è la foto di una famigliola con tre bambini seduti sull'erba. Il più grande ha i capelli rossi. Le bambine sembrano gemelle, con gli stessi capelli castani della mamma, che è bella da morire.
Io indietreggio fino alla poltroncina di Emma e ci sprofondo.
'Sei ancora scettico?' chiede lei.
'E' solo che... Voglio...' Voglio essere scettico. Ho bisogno di essere scettico. Ma con questo flusso di informazioni è davvero impossibile.
'Jordan Jones Junior' dice Emma. 'Mi basta quel nome stupido per odiarlo. Adesso ho un lavoro, ma a quanto pare Jordan scialacqua tutto quello che guadagno. Senti qua... Ho scritto: "Incassato lo stipendio giovedì e JJJ ha preso in 'prestito' ogni centesimo per comprarsi un iPad. Uomini e giocattoli!". Però ho messo in 'prestito' tra virgolette, quindi immagino che non intenda restituirmeli.'
'Che cos'è un iPad?' domando.
'Non è questo il punto! Qualsiasi cosa sia, ho dato a mio marito abbastanza soldi per comprarsene uno.' Lei clicca qui e là sulla pagina. 'Viviamo in Florida, ma lui è in Chico, in California. Dov'è Chico?'
'Non ne ho idea' dico. 'Come fai a sapere di dov'è?'
'Ho cliccato sul suo nome. Non c'è molto, ma sembra un farabutto.'
'Non lo conosci nemmeno e già gli dai del farabutto?'
Mi sento ridicolo ad alimentare l'idea che tutto questo possa essere vero, ma i due nella foto potevano essere solo io e Sydney Mills. Erano delle versioni più vecchie di noi, ma la somiglianza era pazzesca.
'Guarda qua!' esclama Emma.
Io mi alzo dalla poltrona.
'Queste immagini erano collegate alla mia pagina' dice Emma, indicando lo schermo. 'Sembra che ognuna porti ad altre foto, un po' come negli album.
 
Immagini profilo 12 foto
Trentesimo compleanno 37 foto
Ricordi del liceo 8 foto
 
'"Ricordi del liceo"' esclamo. 'Vediamo cosa sarà rimasto di significativo fra quindici anni. Scommetto che sono tutte foto mie.'
Emma ride. 'Solo perchè non ne ho nessuna di Louis.'
Lei clicca l'album e fissiamo lo schermo mentre le foto si caricano.
Un primo piano di Emma con in mano la patente. Al momento quella foto si trova su uno dei pannelli di sughero, qualcuno potrebbe avergliela rubata per un giorno e scannerizzata nel laboratorio d'informatica a scuola. Niall e me che impugniamo gli skate come due spade. Emma. Poi ci siamo io, Niall, Benny ed Emma sepolti fino al collo nella vasca delle palline a GoodTimez Pizza. Anche quella è sul pannello di sughero. Chiunque abbia organizzato lo scherzo potrebbe aver preso le foto per poi rimetterle a posto di nascosto.
Emma indica l'ultima immagine, uno scatto del suo sedere in bikini marrone chiaro. 'E questa?'
Lei clicca e una versione ingrandita comincia ad aprirsi al centro dello schermo.
'Non è Crown Lake sullo sfondo?' Cerco di non alterare la voce, ma so esattamente dove è stata scattata quella foto. L'ho fatta io qualche settimana fa quando siamo andati tutti insieme al lago prima dell'apertura ufficiale della stagione. Pensavo che sarebbe stato divertente farle sviluppare la pellicola e costringerla e chiedersi chi l'avesse scattata.
La scritta sotto recita: 'I bei tempi andati'.
'Ho comprato quel bikini solo un mese fa' dice Emma.
'Ehm...' borbotto. 'Credo di aver scattato quella foto per sbaglio. Stavo cercando di spostare la macchina fotografica dalla sabbia e potrei aver schiacciato il pulsante.'
'Harry.' Emma mi guarda dritto negli occhi 'Questa storia di Facebook non è uno scherzo. E' impossibile che qualcuno si stia prendendo gioco di noi.'
'Qualcuno potrebbe aver rubato le tue foto. Non lo definirei impossibile.'
Lei infila una mano nel cassetto della scrivania e tira fuori una macchina fotografica usa e getta. 'Eh, no. Quelle foto del lago... Io non le ho ancora sviluppate.'

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Capitolo 15
*** 15://Emma ***


E così tutto si riduce a una macchina fotografica usa e getta che era avanzata dal matrimonio di mia madre. Se le foto del lago sono ancora dentro,non sviluppate,allora Harry dovrà ammettere che questa storia di Facebook è reale.
Fissiamo le immagini sulllo schermo,il costume che ho comprato da poco al centro di Lake Forest. E poi, nello stesso istante, spostiamo l'attenzione sulla macchina appoggiata lì.
'Pensi che dovremmo...?' comincia Harry.
'A che ora chiude Photomat?'
'Alle dieci' risponde Harry. 'E' nello stesso centro commerciale di SkateRats.'
Sono quasi le nove di sera. Photomat sviluppa le foto in un'ora.
'Prendiamo la tua macchina' dice lui.
'Troppo rischioso' rispondo,facendo un cenno verso il piano di sotto. 'Se mia madre ci sentisse uscire,ci direbbe che è troppo tardi per un giorni infrasettimanale.'
'Rollerblade e skate?' domanda.
Io annuisco,allungando una mano verso la mantellina arancione dei Ghepardi sullo schienale della sedia. Porto ancora la divisa d'atletica perchè non ho avuto la forza di cambiarmi.
'Devo recuperare lo skate in garage' dice Harry.
Lo schermo è ancora aperto sui "Ricordi del liceo".
'Dovremmo chiuderlo?'
'Meglio di sì' dice Harry.
Quella risposta,chiara e tonda,mi fa venire i brividi.Harry sta cominciando a credere che sia tutto vero.
 
Arriviamo al Photomat alle nove e dieci.Il commesso ha i capelli radi e le occhiaie.Io scrivo il mio nome e un numero di telefono falso sul modulo,poi infilo il rullino in una busta.
'Può svilupparlo prima della chiusura?' chiedo,facendo andare avanti e indietro i roller.
Il tizio mi lancia un'occhiata svogliata.'Vedremo.'
Scivolo fuori sul marciapiede.'Non credo che abbia colto l'urgenza.'
'Ha detto che avrebbe provato' risponde Harry.
'No,ha detto "vedremo"."Vedremo" significa che lascerà fare al destino.E non toccherebbe al destino.Toccherebbe a lui!'
Harry parte con lo skate e io pattino dietro di lui attraverso il parcheggio.Ci fermiamo su un prato sotto un tabellone che segna alternativamente l'ora e la temperatura.Qui è buio e le lucciole lampeggiano.Io slaccio i roller e mi sdraio sull'erba,alzando gli occhi verso il cielo stellato.
'Ti ricordi di quando giocavamo a baseball lì in fondo?' domanda Harry.
Io mi alzo sui gomiti e guardo la distesa verde di Wagner Park dall'altra parte della strada rispetto al centro commerciale. C'è stato un anno in cui mio padre ha allenato la nostra squadretta. La mia sorellastra, Rachel, ha solo cinque settimane,ma chissà se lui le farà da allenatore quando diventerà grande.
Indico una casetta bianca ben tenuta,in mezzo a una schiera di villette.'E' lì che vive Louis' faccio io.
'Lo so' risponde Harry.
'Ah,sì?'
'David era amico del fratello maggiore di Louis. Andavamo alle loro feste in piscina.Strano ma vero,suo fratello non è stupido come lui.'
'Louis non è stupido!'dico.'Non lo conosci bene.'
'E tu si,invece?'
Decido di non raccontare a Harry che per diversi mesi,fino al ballo,ho coltivato la fantasia di Louis che mi si avvicina e mi chiede di essere la sua ragazza.Invece ci è andato con Meredith Adams,che si è messa un minuscolo vestito d'argento.Sono arrivati in ritardo e se ne sono andati via dopo poco dopo.Io mi sono fatta accompagnare da Zayn,anche se già allora volevo rompere con lui.Siamo rimasti seduti insieme ai suoi amici,tutti ragazzi che non conoscevo.Invece Benny,Tamika,Ruby e altre sono andate insieme,con una limousine a noleggio,e hanno ballato a piedi nudi in gruppo tutto il tempo.Io mi sono unita a loro per qualche canzone,finchè Zayn non è arrivato e mi ha avvinghiato per un lento.Harry e Niall non sono nemmeno venuti.Sono andati a casa di Niall,a sbavare per tutta la sera dietro ai video dello skater Tony Hawk.
Dopo qualche minuti a osservare le lucciole,Harry si sistema un filo d'erba tra i pollici e si mette a soffiare.
'Piantala!'grido.'Lo sai che mi manda fuori di testa.'
Harry butta per terra il filo d'erba e si gira a guardarmi.
'Scusami per prima'bisbiglia.'Quella roba che ho detto su Zayn che ti palpa...insomma.Sono stato uno sciocco.'
'Ok'dico,facendo girare una rotella del rollerblade.
Torno a sdraiarmi e a guardare il cielo.Venere è spuntata e c'è una falce di luna.Quando osservo le stelle,mi domando cosa sia accaduto a Plutone.E' stato colpito da un meteorite?
'Dovremmo muoverci'dice Harry,indicando l'orologio.'Il Photomat chiude fra cinque minuti.'
 
'Nelson?' chiedo,entrando.
Il tipo scartabella fino alle N e pesca la mia busta.Quando ce la passa,i lobi di Harry diventano rossi.Allungo al tizio dieci dollari e lui mi da' il resto.
Usciamo e superiamo gli altri negozi finchè non siamo sotto un lampione.Io apro la busta.Con i roller,sono alta quasi quanto Harry.Per un attimo,la sua gamba sfiora la mia,poi si scosta subito.
Nelle prime foto ci siamo io e mia madre in cucina.Harry tocca la pila come a dire più veloce,più veloce.Ma io non sono sicura di volerlo scoprire.Se quello è davvero il mio futuro,e io non sono felice,forse sarebbe meglio non conoscerlo,almeno fino ad allora.
Harry mi strappa le foto.Passa a quella successiva ed eccoci lì tutti insieme al lago.Niall che butta Benny nell'acqua gelida.Un primo piano di Harry che si finge strabico.Io e Benny abbracciate.E la parte inferiore del mio bikini marrone chiaro con il lago sullo sfondo.
I bei tempi andati.

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Capitolo 16
*** 16://Harry ***


Sposerò Sydney Mills.
Sposerò Sydney Mills.
Sydney Mills sarà mia moglie.
Resto sotto al doccia calda per una decina di minuti.Quando diventa ovvio che non riuscirò a capire qualcosa in più fissando lo scarico,chiudo il rubinetto e prendo l'asciugamano verde.
Il lavandino di porcellana è freddo contro il palmo delle mani.Nello spcchio appannato del vapore vedo i capelli castani scompigliati,le braccia sottili e l'saciugamano intorno alla vita.In qualche modo,nel giro di quindici anni,questo sfigato si trasformerà nel marito di Sydney Mills.
Faccio un passo indietro,mostro i bicipiti e gonfio i pettorali.Il riflesso appannato mi aiuta a immaginare qualche muscolo in più.E non è niente male!
Mi faccio l'occhiolino:'Ehi,cocca!'
Qualche flessione e ualche addominale in più ogni sera e potrei diventare quel tizio anche in meno tempo.Mi metto di profilo e tendo i muscoli allo specchio,ma da questa angolazione resto sempre il solito grissino a cui mancano due anni per finire il liceo.
Apro la finestra del bagno per lasciare uscire il vapore.Dall'altra parte del prato,in camera di Emma,è tutto spento.Dev'essere andata a letto presto.
 
E' quasi mezzanotte.Squadro la mia camera,ma non trovo il telefono.Scendo al piano di sotto,accendo la luce in corridoio e chiamo mio fratello.Seattle è tre ore indietro,quindi l'idea di svegliarlo non mi preoccupa.
Al secondo squillo,Liam risponde.In sottofondo sento un pubblico televisivo che ride.
'Ciao,sono Harry' dico.'Ti disturbo?'
'Direi di no'risponde.'Sono in camera,sto mangiando una scodella di cornflakes e mi sparo all'ultimo episodio di Willy,il principe di Bel-Air.' Sono arciconvinto che se domani Liam chiamerà a casa dirà ai nostri genitori che ha studiato fino a notte fonda in biblioteca.
'L'hanno visto anche mamma e papà.Non ti spaventa l'idea di guardare le cose che guardano loro?'
'Un po'' ammette.'Ma è tutta colpa di Will Smith!Te l'ho mai detto che ogni volta che si mette a rappare la sigla mi torna in mente quella volta che hai provato a fare il rapper alle medie...?'
'Me lo ricordo' taglio corto.'Ma non è per questo che ho chiamato.'
'Certo che no.Allora,che succede,SalsaPiccante?'
'C'è una ragazza...' dico.
Sento che abbassa il volume.'E' carina?'
'E' bellissima.Tutti a scuola le muoiono dietro.'
'E le piaci?'chiede Liam.'Grande il mio fratellino!'
'No,non le piaccio...per ora.'Faccio un bel resppiro.'Non è facile da spiegare,ma credo che potrei piacerle...un giorno.'
'Come fai a conoscerla?'
'Non la conosco.Non bene.Abbiamo un'ora di lezione insieme,ma lei ha un anno più di me.'
'Ci hai mai parlato?'
'No.'
'Mai?' domanda.
'Mai.'
'Mi sembra più un amore platonico.Comunque va benissimo.Devi solo rompere il ghiaccio.'
'In quello sono una frana.'
'Qualsiasi cosa tu faccia non chiederle subito di uscire insieme.Se ancora non vi conoscete,potresti sembrare un maniaco.'
'Allora che faccio?'
'Temporeggia e stai tranquillo' risponde.'Quando arriva il momento giusto,l'importante è non lasciarsi sfuggire l'occasione.'
E' sempre stato il mio problema.Perdo l'occasione buona e mi flagello.
Faccio girare il cavo intorno al dito.'E se mi sembra il momento ideale,ma ho capito male?'
'Tipo quello che è successo con Emma?'chiede Liam.'In effetti sarebbe decisamente meglio evitarlo.'

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Capitolo 17
*** 17://Emma ***


Martedì
 
 
Arrivo a scuola in anticipo e mi dirigo verso la sede della redazione del giornalino.Il martedì escono gli editoriali di Benny e lei rivede sempre i cambiamenti dell'ultima ora con Tamika West,che è il caporedattore.Quando entro,Benny e Tamika stanno cerchiando gli articoli su un grande tavolo
'Ciao Emma' dice Tamika.
Benny alza lo sguardo.'Che ti è successo?'
'In che senso?' Stamattina mi sono lisciata i capelli e mi sono perfino truccata,cosa che faccio di rado per venire a scuola.Oggi avevo bisogno di un po' di autostima.
'Sembri fusa' dice Benny.
'Sto bene...solo un po' stanca.'
'Puoi aspettare un secondo?' mi domanda.'Abbiamo quasi finito.'
Mi butto su una poltrona sporca in un angolo dell'ufficio.E' una stanza incasinata,con ritagli di giornale,involucri di caramelle e lattine stritolate sparse qua e là.Per diverse settimane,dopo che Niall l'aveva scaricata,io e Benny abbiamo pranzato insieme a quel grande tavolo.
Ascolto Benny e Tamika discutere sull'articolo di Benny.Io ho letto la prima stesura.Parla di una regola scolastica che proibisce alle ragazze di far vedere l'ombelico:non va contro i diritti garantiti dal primo emendamento?Mi fa rimpensare a Zayn che sbavava per il mio obelico l'altro giorno,in panchina.Mentre venivo qui,gli ho infilato un biglietto nell'armadietto per dirgli che ci saremmo visti all'ora di musica.Così non verrà a darmi la caccia per una seduta di sbaciucchiamenti prima della campanella.Presto dovremmo fare quella chiaccherata sulla fine della nostra storia,ma non samattina.
Benny prende il suo zaino.'Andiamo?'
In corridoio la gente si accalca intorno agli armadietti.Non ho idea di cosa dire a Harry se lo incontro per caso.Era buio quando siamo tornati a casa dal Photomat e ci siamo dati la buonanotte.Ma ora,sotto le luci fluorescenti della scuola,mi sento troppo vulnerabile.
'Hai sentito della festa sulla spiaggia di Rick,venerdì sera?' mi chiede Benny salendo le scale.'Me l'ha detto Tamika.E' lo stesso giorno del Senior Skip Day,ma la festa non è riservata a quelli dell'ultimo anno.Sarà sulla spiaggia dietro casa sua e tutti quelli che vogliono andare sono benvenuti.'
Rick Rolland è uno dell'ultimo anno,gioca a football,dà spesso feste e si fidanza sempre con ragazze carine.L'anno scorso è stato con Sydney Mills,tra l'altro,ma gira voce che l'abbia tradita con una più piccola.
'Rick vive sul lago?'domando,pensando alla futura casa di Harry e Sydney.
'Sì.Ti va di andarci?'
'Perchè no?' rispondo,anche se non è facile fare progammi per  il fine settimana quando devi preoccuparti di quello che accadrà tra quindici anni.Mentre percorriamo il corridoio,mi giro verso Benny.'Pensi che sia troppo tardi per iscrivermi al corso di biologia?'
Benny batte le mani.'Hai cambiato idea?'
'Mi sa di sì' dico.
Stamattina mi sono svegliata in preda all'autocommiserazione.Ma dire alla gente che mi sono iscritta a un corso preuniversitario prima di finire il liceo dovrebbe fare una certa impressione.E poi gli argomenti di quest'anno mi sono piaciuti,soprattutto le lezioni sulla genetica e sul DNA.
'E' molto più difficile rispetto a quello che facciamo al liceo,ma andrai alla grande' dice Benny.'E i tuoi voti sono ottimi,quindi ti ammetteranno senz'altro.'
'Lo spero.'
Benny mi prende a braccietto e squittisce.'E' il primo passo verso Medicina!'
'Perchè...ora ci iscriviamo a Medicina?'
'Possiamo anche vivere insieme.E andare a lavorare nello stesso ospedale!'
Dopo avermi detto questo,mi rendo conto che potrei dare una sbirciatina a Benny su Facebook.E controllare se ha fatto davvero Medicina.E' un pensiero pazzesco che Facebook non si limiti a me e Harry.Potrei riuscire a trovare chiunque e vedere cosa gli riserva il futuro.

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Capitolo 18
*** 18://Harry ***


Alla terza ora io e Niall abbiamo ginnastica.Se facessimo uno sport,non avremmo bisogno di frequentarla,ma ne vale la pena.Con tutto il tempo che ci vuole a cambarsi e arrivare ai campi da pallavolo,alla fine la lezione dura solo mezz'ora.Mi passo l'asciugamano sotto le ascelle e poi lo lancio nell'armadietto.Nella fila più in là un cercapersone vibra e poi tace.
Niall ha l'accappatoio stretto intorno alla vita.Infila le mani sotto per togliersi le mutande.'Ho cercato di convincere mio padre a regalarmi un cercapersone per il compleanno,ma second lui ne hanno bisogno solo i medici e gli spacciatori.'
Io mi annuso le ascelle e prendo il deodorante nell'armadietto.'Perchè ne vorresti uno?'
'Così la gente può contattarmi quando vuole.'
'Ne hai davvero tanto bisogno?' chiedo.'A quanto so non spacci,quindi di nascosto fai il dottore?'
Kyle Simpson spunta dietro l'angolo,nudo come al solito.Tiene in mano il cercapersone nero e preme un pulsante per far lampeggiare le sette cifre.'La mia fidanzata mi cerca'dice.'Qualcuno ha degli spiccioli per il telefono?'
La ragazza di Kyle va all'università,e sappiamo tutti cosa significa il fatto che lo cerchi durante ginnastica.Salterà la prossima ora e non si farà vedere fino al termine della pausa pranzo.
Kyle è uno degli ex di Emma.Sono stati insieme per un po' l'anno scorso,e lei non faceva altro che ripetere quanto fosse figo a petto nudo.I ragazzi proprio non riescono a fare a meno di spogliarsi,soprattutto quando sono alticci.Inutile a dirsi,io sono il tipo che la maglietta se la tiene addosso.Sono felice di non averlo avuto come compagno di classe quando stavano insieme.L'ultima cosa di cui avevo bisogno era sentirlo parlare di Emma mentre gironzolava nudo per lo spogliatoio.
Ho fatto finta di cercare delle monete sotto l'asciugamano.'Nisba,mi dispiace.'
Niall tira fuori i pantaloni stropicciati dall'armadietto,fruga in una tasca e gli lancia qualche centesimo.Kyle gli rifila una pacca sulla schiena,poi se ne va impettito.Quando sparisce,io e Niall ci guardiamo e rabbrividiamo.
'Perchè lo fa?'bisbiglio.'O ti vesti o ti metti un asciugamano.'
'Chiaro'dice Niall.'Non mi fa impazzire vedere il suo batacchio cinque volte alla settimana.'
Mi infilo una camicia dalla testa.'Forse è per questo che tu e Benny vi siete lasciati.Perchè lo chiami "batacchio".'
'Se io avessi avuto un cercapersone,'dice Niall 'scommetto che staremmo ancora insieme.'
'Se avessi avuto un cercapersone,lei ti avrebbe chiamato ogni minuto.Avresti passato tutto il tempo a correre alla prima cabiana per chiamarla.'
La campanella suona e finisco di allacciarmi le sneaker.Poi tiro fuori lo zaino dall'armadietto e lo appoggio sulla panca.Dalla tasca davanti recupero una penna e un foglio spiegazzato che liscio contro la coscia.Da un po' ho cominciato un gioco chiamato 'Cosa farà da grande...?'.Per ora mi sono segnato il nome di diciotto persone che voglio cercare sul computer di Emma.L'elenco comprende alcuni dei ragazzi più intelligenti della mia età.Forse uno di loro troverà una cura per l'Aids o progetterà una macchina che non va a benzina.Forse il presidente della compagnia teatrale diventerà una stella di Broadway.E la mia prima ragazza,Rebecca Alvarez...Cosa farà  lei fra quindici anni?
E poi ci sono persone troppo bizzarre per essere ignorate,tipo Kyle Simpson.Futuro spogliarellista.

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Capitolo 19
*** 19://Emma ***


Io e Benny stiamo ripassando in biblioteca.Benny,che all'esame finale non avrà problemi,sta facendo un quiz intitolato 'Che tipo di fidanzata sei?'.Io sto cercando di ricordare le fasi salenti della guerra ispano-americana per l'esame di storia,ma in realtà penso soprattutto al futuro.
Chiudo gli occhi e mi massaggio la fronte.E' difficile capirci qualcosa quando il futuro ti viene presentato a frasi spezzate.In più ogni volta che controllo Facebook la mia vita è cambiata,quindi oggi non posso nemmeno prevedere cosa renderà infelice la futura Emma.
'Hai organizzato una cena con le amiche,' legge Benny 'il tuo fidanzato chiama e ti invita al cinema. Tu: (a) dici che non puoi ma che il giorno dopo sarai libera; (b) lo inviti subito a cena con le amiche; (c) ...'
'Nessuna delle tre' rispondo. 'Gli dico che in realtà lui non ha nessuna voglia di andare al cinema. Lo fa solo per mettermi alla prova.'
'Hai ragione' risponde Benny, scrollando il capo. 'Gli uomini sono così sfigati...'
Mi guardo le unghie. 'Ci pensi mai a chi sposerai un giorno?'
'Buffo che tu me lo chieda.' Benny sorride e mette un segno alla pagina della rivista. 'Proprio stamattina stavo dicendo a Tamika che ho formulato una Teoria sui Mariti.'
'Una Teoria sui Mariti?'
'Ci pensavo ieri mentre ero ferma a un semaforo' dice. 'Ok, prova a immaginare che stai per morire in un frontale. Eccoti a guidare tranquilla, quando un Ford Bronco arriva a velocità folle in contromano. Sai che hai chiuso, è la fine. Quindi lanci un'occhiata al posto del passeggero e... chi vedi?'
'E' terribile,Ben!'
'Al volo: chi vedi? Quello è il tuo futuro marito.'
Cerco di pulirmi l'unghia del pollice. 'Guido io?'
'Sì, e state per morire entrambi. Chi è?'
'Non lo so' dico. 'Tu, forse.'
'Impossibile' dice. 'Abbiamo appena imparato a sociologia che in nessuna parte del mondo ammettono il matrimonio di due persone dello stesso sesso. E' di questo che parla il mio prossimo articolo. Eddai! Chi c'è seduto accanto a te?'
'Nessuno' rispondo sconsolata. 'Vedo un gatto soriano. O forse un pappagallo, tipo quello che la tizia in centro si porta sulla spalla.'
Benny sporge il labbro inferiore. 'Non sai stare al gioco?'
'Scusami. Ok, vedo Louis. E tu? Tu chi vedi?'
'Niall' dice, e poi riapre la rivista.
'Niall?' Mi giro per assicurarmi che la bibliotecaria non ci abbia beccato a parlare. E' seduta al banco a leggere. 'Ma se ti ha spezzato il cuore... Due volte! Com'è che te ne dimentichi sempre?'
'E' lui che vedo' dice Benny. 'E' più forte di me. Ma la vuoi sapere una cosa divertente? Niall darà una mano a recuperare la legna per il falò di venerdì sera. Non credevo che avesse anche delle doti da boscaiolo!'
Quando Benny torna al quiz, io penso al mio vero futuro marito, Jordan Jones Jr. Sulla sua pagina web non c'era granchè, anche se è ovvio che gli piace pescare. Su di lui però non ne so abbastanza da immaginarlo accanto a me prima di un frontale.
Poi ho un'illuminazione. Balzo in piedi e attraverso di corsa la biblioteca. E' lui che mi rovinerà. Se posso liberarmi di lui, forse allora avrò l'occasione di essere felice.
'Signora Nesbit?' dico. La bibliotecaria ha un cerchietto rosa fra i capelli e due anellini d'argento alle orecchie. 'La biblioteca ha anche elenchi telefonici?'
Lei mette giù la rivista, aperta su un articolo che parla della censura nei libri. E' una delle insegnanti più forti di tutto il liceo.
'E' un'emergenza?' domanda, prendendo le pagine gialle locali. 'Se devi fare una telefonata, posso concederti l'uso del telefono sul retro.'
'A dire il vero, avrei bisogno degli elenchi telefonici degli altri stati.'
La signora Nesbit cincischia un orecchino. 'Uno stato in particolare?'
Sono in fibrillazione. 'California?'
'Prova alla biblioteca pubblica' risponde. 'Hanno gli elenchi di tutto il paese. Dovrebbero avere anche quello della California.'

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Capitolo 20
*** 20://Harry ***


Dopo l'appello, la professoressa Tuttle ci scorta nell'auditorium, dove raggiungeremo un'altra classe per l'ora di educazione sessuale. Qualsiasi cosa venga organizzata, quello è l'unico spazio abbastanza grande da ospitare tutti.
In fondo al corridoio si aprono le doppie porte che danno sulla scala. La classe del professor Fritz sta già entrando. Ripenso al consiglio di Liam a proposito di cogliere al volo l'occasione giusta, quindi accellero il passo per raggiungere Sydney Mills. Appena arrivo nei paraggi, il suo profumo al cocco mi travolge e ho una visione di creme abbronzanti e bikini. E di Waikiki! Cioè, Acapulco.
Non voglio forzare le cose, ma devo parlarle almeno una volta per quadrare il cerchio. Altrimenti continuerò a struggermi chiedendomi quando si accorgerà di me. Solo ieri, l'idea di noi due innamorati non mi sarebbe passata nemmeno per l'anticamera del cervello. Ma dopo aver visto quella fotografia di Emma al lago, e quella di me e Sydney con i nostri figli, è impossibile credere che sia solo una bufala.
Scivolo accanto a Sydney e cammino sul suo fianco lungo il corridoio. Devo dire qualcosa di brillante. Qualcosa che lei ricorderà per sempre come le prime parole che io le ho detto. Un giorno scriveremo queste parole sui biglietti di San Valentino e racconteremo la storia ai nipotini.
Sydney si gira verso di me e sorride. Ecco il momento!
'Mi... piace molto l'auditorium dove stiamo andando.'
Prego? Sarebbe questa la frase brillante per rompere il ghiaccio, quella che sigillerà il nostro destino?
'Ottimo' risponde lei, mentre il sorriso svanisce. 'Perchè è lì che stiamo andando.'
Per attraversare le porte, la classe si stringe in una massa compatta di corpi. Lascio che Sydney passi avanti mentre il viso mi avvampa per l'imbarazzo. Temo che 'Mi piace l'auditorium dove stiamo andando' non apparirà su nessun biglietto di San Valentino.
L'altra classe è in piedi sotto il palco insieme al suo insegnante. Il prof Fritz è sovrappeso, eppure porta sempre delle camicie attillate di fibra sintetica. A quanto pare, ogni volta che parla di sesso gli si formano grossi aloni di sudore in mezzo al petto.
'Mettiamoci qui' dice la prof Tuttle. Si avvicina al prof Fritz e noi ci disponiamo a semicerchio intorno a loro.
Sydney si sistema a un'estremità mentre io mi fermo al centro. 
'Siamo qui per fare un esercizio di gruppo' spiega Fritz. 'Sperando che possa aiutarvi a capire il mondo.'
Accanto a me un tizio dell'altra classe bisbiglia: 'Quanto ci scometti che Fritz e la Tuttle si ingroppano in sala professori?'
La prof Tuttle fa un passo avanti. 'Pensavamo che potesse essere interessante scoprire quanti punti di vista diversi sulle relazioni si possono trovare in sole due classi.' Appoggia una mano sulla spalla di Fritz.
'Che t'avevo detto?' ghigna il tale.
'Una delle cose che abbiamo cercato di farvi capire per tutto il semestre' continua Fritz 'è che il vostro benessere è influenzato dal tipo di rapporto che avete.'
Io mi giro a guardare Sydney. E' molto attenta e si arrotola i capelli intorno a un dito. Contemplo quei capelli lunghi e quella pelle liscia... E' tutto così bello, in lei.
Il prof Fritz indica i quattro angoli del palco. 'Ogni angolo rappresenta una diversa filosofia sentimentale. Vi descriveremo una situazione e presenteremo quattro diverse opzioni, poi andrete nell'angolo che trovate più congeniale.' Passa il blocco alla professoressa Tuttle.
'Partiremo da una cosa facile' dice. 'Provate a immaginare di desiderare un appuntamento con un compagno di scuola. Andrete a chiedergli o chiederle di uscire... Oppure aspetterete che sia l'altro a fare la prima mossa... O chiederete agli amici di scoprire cosa pensa quella persona di voi... O semplicemente avete troppo da fare per avere un appuntamento con qualcuno.'
'Non si dice più appuntamento dal secolo scorso' commenta Abby Law.
Qualcuno ridacchia e la prof Tuttle ribatte: 'Allora come lo chiamate?'
Il tizio accanto a me grida: 'Rimorchiare!' e a quel punto tutti scoppiano a ridere.
Il prof Fitz indica il proscenio. 'Andate a sinistra se fareste la prima mossa. Se invece...'
Abby Lay interrompe di nuovo. 'Guardi che sta indicando a destra.'
Dopo che le quattro opzioni sono state chiarite, io vado nell'angolo di chi chiederebbe aiuto a un amico. Lo scorso autunno avrei dovuto chiedere a Niall di scoprire cosa pensava Emma del nostro rapporto. Mi avrebbe risparmiato una bella umiliazione.
'Non c'è nessuno troppo indaffarato per trovare l'anima gemella?' chiede la Tuttle, indicando l'angolo vuoto.
Shana Roy alza la mano. Tutti i ragazzi presenti darebbero via il testicolo sinistro per uscire con lei.
'Stavo per andarci io' dice. 'Ma se me lo chiedesse la persona giusta, troverei di sicuro tempo.'
'Non era questa la domanda' ribatte un'altra ragazza. 'Cosa faresti tu se volessi flirtare con qualcuno?'
'Hai ragione' fa Shana. 'Gli chiederei di uscire.'
Shana attraversa il palco e sono ipnotizzato dalla striscia di pelle nuda abbronzata che spunta appena sopra i suoi jeans.
A pranzo, Benny ha parlato della nuova regola scolastica sull'ombelico, che secondo lei viola i diritti degli studenti. Io e Niall abbiamo riso e lui le ha detto che tutti i ragazzi sono convinti oppositori della regola, ma non per una questione di diritti. E' un bel vedere! Benny se l'è presa e gli ha lanciato una manciata di patatine.
'Questa è più difficile' dice la Tuttle. Controlla il blocco e legge: 'Se da un punto di vista sessuale le cose stanno prendendo una certa piega, e una ragazza è visibilmente infastidita, il ragazzo dovrebbe fermarsi anche se lei non ha esplicitamente pronunciato la parola no?'.
I quattro angoli rappresentano 'si', 'no', 'il ragazzo dovrebbe chiedere se va tutto bene' e 'non ne so abbastanza'. I compagni cominciano a muoversi di qua e di là finchè non siamo divisi quasi in parti uguali tra il 'sì' e il 'chiedere se va tutto bene'. Sorprendentemente, tre ragazze pensano che sia corretto andare avanti.
Ruby Jenkins difende la sua opinione. 'Conosco ragazze che si sono trovate in quella situazione E mi spiace ma bisogna dire qualcosa.'
'Capisco' dice la Tuttle. 'Dimmi, Ruby: e se ci fosse anche un ragazzo al vostro angolo?'
Ruby ridacchia. 'Gli darei un calcio ai santissimi.'
Le altre ragazze ridono e battono il cinque.
'E' sciocco' dice un ragazzo. E' quello che ironizzava sulle ingroppate tra Fritz e la Tuttle. 'Questo è sessismo femminile bello e buono. La ragazza deve dire qualcosa.'
Il signor Ingropparsi è all'ultimo anno e gioca nella squadra di football. Ogni volta che lo incontro, mi viene l'impulso di fare una serie di flessioni.
'Non era questa la domanda, Rick' dice Sydney. 'Se un ragazzo si sta spingendo troppo oltre e la ragazza è visibilmente infastidita, allora lui devere fare un passo indietro.'
Un paio di ragazze alle mie spalle ridono e una bisbiglia: 'Non pensavo che per Sydney Mills esistesse un "oltre" '.
Io tengo lo sguardo fisso su Sydney. Non credo che abbia sentito quella malignità dall'altra parte del palco, ma per un attimo la vedo mordersi un labbro.
'Sto solo dicendo' ricomincia, con voce più pacata 'che non c'è sempre bisogno di parlare.'
'Quindi lui dev'essere un indovino?' chiede Rick.
'Sto solo...' Sydney lascia la frase a metà e scuote la testa.
Fritz apre bocca, ma prima ancora di rendermene conto io sbotto: 'Ha ragione lei. E' una questione di rispetto'.
Ho detto davvero questa cosa? Ok, ma perchè l'ho detta ad alta voce? E poi, 'questione di rispetto'? Avrei potuto trovare qualcosa di meglio!
'Parole sante' dice Fritz, piacchiettando una matita contro il blocco. 'Ok, la prossima domanda riguarda il sesso prematrimoniale, e sono sicuro che qui ne sentiremo delle belle.'
'Una questione di rispetto?' mi bisbiglia Abby Law. 'Parli come mio papà.'
Io guardo dritto avanti a me, facendo finta di non aver sentito. Ma poi, dall'altra parte del palco, noto qualcosa di insolito.
Sydney Mills ha gli occhi puntati su di me.

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Capitolo 21
*** 21://Emma ***


Dopo la campanella dell'ultima ora, infilo il sax nell'armadietto e corro al parcheggio. Anche se andare in biblioteca non compromette alcunchè, so che non dovrei fare quello che sto per fare. E visto che salterò anche l'ora di atletica, meglio smammare da scuola al più presto.
'Emma! Aspetta!'
Harry corre per il parcheggio, sventolando le mani. Non lo vedo dalla pausa pranzo, quando gli ho lasciato infilare lo skate in macchina.
'Devo recuperare lo skate' dice. 'Io e Niall andiamo da Chris McKellar, che ha una rampa per gli skate.'
'Forte' dico, tentando di calmarmi.
'Va tutto bene?' domanda.
'Sì.' Apro la portiera dalla parte del guidatore ed entro, cercando di non guardarlo negli occhi. Detesto mentire a Harry, ma non posso dirgli cosa ho intenzione di fare. Il mio futuro marito non è tornato a casa per ben tre giorni. Tre notti! E ora mi succhia i soldi per comprarsi chissà quale aggeggio futuristico. Intanto io non posso nemmeno permettermi un analista, che probabilmente mi servirà in futuro per parlare di lui!
Devo liberarmi di questo tizio.
'Dove vai?' chiede Harry. Fa scattare in avanti lo schienale del passeggero e si piega sul sedile posteriore.
'Da nessuna parte' rispondo. Poi, visto che la cosa sembra troppo losca, aggiungo: 'Cioè, alla biblioteca pubblica per fare una ricerca'.
Harry si guarda intorno con aria circospetta e poi bisbiglia: 'Dopo cena dovremmo tornare su quel sito'.
'Va bene.'
'In più penso che dovremmo avere una parola in codice, così la gente non capirà di cosa stiamo parlando.'
'Che ne dici di "Facebook"?' propongo, avviando il motore. 'Nessuno ne ha mai sentito parlare.'
 
Mentre mi avvicino all'entrata in biblioteca, mi imbatto in Dylan Portman. Siamo stati insieme all'inzio del liceo. Eravamo stati animatori al campo estivo della YMCA. E quando la scuola è cominciata, eravamo una coppia. Non avevamo grandi cose in comune a parte il campo, così il giorno in cui mi ha lasciata non l'ho presa male. Ecco perchè le volte che ci incontriamo non siamo in in imbarazzo.
'Come va?' chiede Dylan. Ha in mano una pila di libri, quindi apro la porta e lo lascio passare. Lui mi sorride, mostrando quella fossetta sexy sulla guancia sinistra. Dylan sa di essere figo e ne approfitta.
'Ma come: finisce la scuola e tu vai dritta in biblioteca?' dice, passandomi accanto.
'Senti chi parla con tutti quei libri...'
'Li riporto per conto della mia sorellina' sorride Dylan e aggiunge: 'Non sono adorabile?'
Di solito non mi dispiace flirtare con Dylan, ma adesso sono in missione e non posso lasciarmi distrarre, anche se la distrazione ha una fossetta sexy e i capelli arruffati.
'Devo fare un mucchio di ricerche' dico. Poi, per essere sicura che Dylan non mi segua mentre cerco gli elenchi telefonici, continuo: 'Forse più tardi mi vedo con Zayn'.
'Zayn Malik? Che rapata che si è dato!' Dylan indica con il mento banco delle restituzioni e poi aggiunge:'Non sgobbare troppo'.
In biblioteca l'aria condizionata è a mille, tanto che mi viene la pelle d'oca. O forse dipende dal fatto che sto per trovare il numero di telefono del mio futuro marito. Vado dritto al banco per la consultazione. Il tizio che lavora lì sta mordicchiando una matita con gli occhi fissi sullo schermo del computer.
'Mi scusi?' chiedo. 'La bibliotecaria della scuola mi ha detto che avete gli elenchi telefonici di altri stati...'
Lui digita qualcosa sulla tastiera e poi si alza dalla sedia, infilandosi la matita dietro all'orecchio. Lo seguo mentre svolta un angolo e poi giù per le scale, finchè non arriviamo a un enorme scaffale pieno zeppo di elenchi telefonici.
Il bibliotecario incrocia le braccia. 'Cerca uno stato in particolare?'
'La California' dico. 'Chico, in California.'
'E' nella contea di Butte, mi sembra.' Prende la matita da dietro l'orecchio, studia i segni dei denti, e poi tira fuori un volume di media grandezza. 'Mi faccia sapere se ha bisogno di altro.'
Quando sparisce su per le scale, io mi siedo a gambe incrociate per terra e corro alla lettera J. Ci sono centinaia di Jones a Chico, in California. Cerco di decifrare i caratteri minuscoli. Jones, Adam. Jones, Anthony. Jones, Anthony C. Jones, Arthur. Vanno avanti all'infinito! Ma se il nome di mio marito è Jordan Jones Junior, allora anche suo padre dovrebbe chiamarsi Jordan. Giro la pagina e, con mio grande disappunto, vedo che non ci sono Jordan Jones.
Se non esiste un Jordan Jones, vuol dire che forse suo padre è registrato sotto l'inziale. Guardo la prima parte della colonna, quella in cui elencano le lettere, ma trovo un mucchio di J. Con il volume stretto al petto, corro sopra alla fotocopiatrice.
Sgancio un dollaro al bibliotecario e lui me lo cambia in pezzi da venti. Schiaccio l'elenco telefonico sul vetro liscio della fotocopiatrice, chiudo il coperchio e infilo una monetina nella fessura. Atterra con un fievole plin, e io premo il pulsante verde.

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Capitolo 22
*** 22://Harry ***


Sono seduto sopra la rampa per gli skate nel cortile posteriore di Chris McKellar. Le gambe penzolano oltre il bordo mentre Niall sale e scende dalle pareti. Chris ha finito il liceo l'anno scorso, ma i suoi genitori ci lasciano ancora usare la rampa. Come al solito, quasi tutti gli altri sono più grandi di noi. A loro non dà fastidio che ci siamo noi piccoli, perchè portiamo sempre la pizza.
Seduto accanto a me, un tale che non sa andare in skate fa un mucchio di domanda: 'Perchè la chiamano halfpipe questa rampa? Non è in mezzo a un tubo.'
E' con la sua ragazza, che è appena scivolata giù dalla piattaforma sull'altro lato.
'Davvero non lo sai?' domando.
'A me sembra a forma di U' dice.
Ha gli occhi da pesce lesso e annuisce fra sè e sè. Chissà quanta erba s'è fumato oggi. Per qualche ragione mi sento obbligato a rispondere. 'Se prendi un altro mezzo tubo, lo rovesci e ce lo metti sopra, ottieni un cerchio, simile a un tubo' dico. 'Anzi, più che altro a un ovale.'
'Allora sai come dovreste chiamarlo?' Diventa molto serio. 'Un mezzo-ovale.'
Sono tentato di scivolare giù dalla rampa, prendere il mio zaino e aggiungere questo tizio alla mia lista 'Cosa farà da grande...?', che adesso ho toccato i trentasette nomi. Comincia con Niall, poi mio fratello, i miei genitori e via via fino a quel mio compagno di classe, Frank Wheeler, che una volta l'ha sparata grossa: se non diventerà ricco prima dei trenta, si butterà sotto un autobus.
Niall sfreccia accanto a me, fra strisciare la parte centrale dello skate contro lo spigolo, poi scivola di nuovo giù. Dall'altra parte della rampa la fidanzato dello strafatto si sistema il casco. Quando si è presentata la prima volta, nessuno avrebbe scomesso una cicca su di lei. Ma alla prima performance ha messo tutti in riga.
'Dovresti chiedere alla tua fidanzata di insegnarti ad andare sullo skate' dico.
'Macchè' risponde. 'Ci vuole troppo equilibrio.'
Niall si avvicina, agganciando le ruote posteriori contro il bordo. Allunga una mano e io lo tiro sulla piattaforma.
'Andiamo?' chiede. 'Devo andare in pizzeria e dare una mano per una festa.'
Chissà se fra quindici anni Niall avrà preso in gestione GoodTimez Pizza. Non sarebbe un brutto lavoro. Pizza gratis per tutta la vita: buttala via! Anzi, io e Sydney probabilmente ci porteremo i bambini il giorno del loro compleanno.
Scivolo giù per la rampa, chiudendo con una knee slide.
'A che ora è la festa di compleanno?' domando, mentre attraversiamo il cancello.
'Cinque e mezza' dice. 'Ma ho detto a Benny che sarei passato a trovarla intorno alle cinque. Ha una pausa del corso preuniversitario e vuole parlarmi.'
Io faccio strisciare la coda dello skate contro il marciapiede. 'A proposito di cosa?'
'E chi lo sa' risponde. 'Probabilmente sarà incacchiata con me per qualche motivo. Secondo lei non ne faccio una giusta.'
'Non sei costretto a vederla. Non se quella ti vuole fare un cazziatone.'
Ci fermiamo a un incrocio e Niall si gira a guardarmi con un sorrisetto. 'Però Benny è uno schianto quando s'incacchia.'
Attraversiamo e Niall fa un cenno verso la strada che porta al cimitero. 'Ti va una piccola deviazione?'
Appoggiamo gli skate contro il cancello del cimitero e ci incamminiamo lungo il sentiero ghiaioso che si snoda all'interno. E' strano pensare che a poche file da lì, vicino al luogo dove riposano per l'eternità Clarence e Millicent, io ed Emma abbiamo cominciato a prendere le distanze. Quella sera faceva freddo, così lei si stringeva a me. Non che non l'avesse mai fatto prima, ma quella volta è stato diverso. Mi ha chiesto se pensavo di andare al ballo invernale. Ho risposto di no, ma ho detto che se a lei non l'avesse chiesto nessuno, forse avremmo potuto andarci insieme. L'ho detto con un mezzo sorriso, così eventualmente avrebbe potuto prenderla per una battuta. Lei è rimasta in silenzio mentre camminavamo nel cimitero ombreggiato e alla fine ha detto: 'Forse'.
Mi è piaciuto quel 'Forse'. L'ho immaginata nel vestito azzuro luccicante che mi ha fatto vedere subito dopo averlo comprato con sua madre a Pittsburgh. L'ho vista ballare un lento con me. Con quel pensiero in testa, finalmente le ho detto che mi piaceva. Avevo il cuore che mi martellava il petto, e ho fatto quello che avrei voluto fare da un mucchio di tempo. Mi sono chinato per baciarla.
Ma Emma si è tirata indietro. 'Cosa fai?'
'Pensavo che...'
Lei ha fatto segno di no. 'Oh, no.'
'Pensavo che noi...'
'Noi no' ha detto. 'Non è possibile. Tu sei... Harry.'
E lì è cambiato tutto.
Sono passati sei mesi da quella sera e le cose stanno cambiando di nuovo. Anzi, stanno cambiando in un modo che non avrei mai...
Oh, no.
Dopo l'ultima ora, quando sono andato a prendere lo skate nell'auto di Emma, ho capito che c'era qualcosa sotto. Forse era il modo in cui evitava di guardarmi negli occhi. O il modo in cui ha detto che doveva controllare una cosa in biblioteca. Emma di solito entra nei dettagli. E se nasconde qualcosa, c'è solo una possibilità. Ovvero che la cosa in questione riguardi il suo futuro.
Ma se Emma si dà da fare per cambiare il suo futuro, potrebbe per sbaglio incasinare il mio. E io adoro il mio futuro! Un sassolino fatto rotolare oggi potrebbe creare una valanga fra quindici anni.
Mi giro verso Niall.
 
'Devo andare' gli dico. 'Mi sono dimenticato di fare una cosa. Magari vengo più tardi in pizzeria.'
'Ok' dice Niall, con un cenno. 'Io resto qui qualche altro minuto.'
Ripercorro di corsa il sentiero ghiaioso. Una volta arrivato al parcheggio, butto lo skate davanti a me e ci salto sopra. Quando arrivo al marciapiede, piego le ginocchia per svoltare, poi vado a mille, scegliendo mentalmente la strada più veloce per arrivare in biblioteca.

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Capitolo 23
*** 23://Emma ***


Infilo le fotocopie nello zaino ed esco di corsa. Adesso che ho una serie di numeri da provare, devo comprare una scheda telefonica e arrivare a casa il prima possibile.
Dylan mi raggiunge nel parcheggio. 'Devi proprio avere la testa fra le nuvole' dice. 'E' da quando sei uscita dalla porta che ti chiamo.'
Io mi aggiusto i capelli dietro un orecchio. Anche se stamattina li ho lisciati, il caldo me li arriccia lo stesso.
Di norma non mi dispiacerebbe cazzeggiare con Dylan qualche minuto, ma sono di corsa. Lo so che quello che sto per fare è sbagliato. Ci sarà una vera valanga nel mio futuro. Quindi devo rintracciare Jordan Jones Jr. prima che la mia coscienza abbia la meglio, o prima che incontri Harry e che lui provi a fermarmi.
'Dove vai?' chiede Dylan, avvicinandosi alla macchina.
'Devo prendere una cosa al 7-Eleven.'
'Non potresti darmi un passaggio?'
'Va bene' rispondo. 'Ma sono di fretta.'
'Puoi lasciarmi al 7-Eleven, poi da lì vado a piedi.'
Apro la macchina ed entriamo. Quando si infila la cintura, noto i tre libri che ha in mano. Tutti della serie che ha per protagonista Weetzie Bat.
'Adesso ti interessa Francesca Lia Block?' chiedo. 'Perchè sono abbastanza sicura che quelli non siano per la tua sorellina.'
'Sono per Callie. E' ossessionata da questa scrittrice. Li hai letti?'
Io attraverso il parcheggio. 'Chi è Callie?'
'La mia ragazza. Vive a Pittsburgh, era al ballo con me.'
'Ah' dico.
'Stiamo insieme da Natale. Dovresti vederla andare sullo snowboard. E' così che ci siamo conosciuti.'
Il modo in cui ne parla fa pensare a una storia seria. Però non riesco a non irritarmi un po'. L'estate in cui io e Dylan eravamo animatori, leggevo i libri di Francesca Lia Block ogni volta che avevo un attimo libero. Il fatto che lui non se ne ricordi per qualche ragione mi brucia.
 
Dylan mi tiene aperta la porta del 7-Eleven. Mentre ci salutiamo, io scandaglio il parcheggio con lo sguardo per assicurarmi che Harry non sia tra gli skater lì fuori.
Al bancone, sono incerta tra una scheda da cinque o dieci dollari. Scelgo quella più economica, pago il tizio e poi raggiungo la macchina.
Torno a casa guidando piano, guardando un padre nel vialetto di casa sollevare il figlio per fargli fare canestro. Gli irrigatori annaffiano i prati in silenzio. Il quartiere sembra così sereno, quasi immobile nel tempo.
Intanto io e Harry stiamo precipitando nel nostro futuro.
Premo il pulsante che accende la radio e alzo il volume al massimo. C'è Wonderwall degli Oasis. E' il nuovo pallino di Benny. La canticchiava prima mentre uscivamo dalla sala studio. 
And all the roads we have to walk are winding
And all the lights that lead us there are blinding.
Spengo la radio. Il mio senso di colpa non potrebbe essere più forte: sto per tornare a casa, chiudermi in camera e sbarrare per sempre una di queste strade.
                                                                                           

                                                                                                     chiedo scusa per averci messo tanto, la canzone è la 
                                                                                              prima bella vecchia che mi è venuta in mente. scusate se è corto
.

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Capitolo 24
*** 24://Harry ***


Quando arrivo in biblioteca sono tutto sudato e l'aria condizionata è uno shock. Non so cosa stia cercando Emma qui, quindi non ho idea di dove trovarla. Accelero il passo, sbirciando tra gli scaffali di narrativa. Di Emma neanche l'ombra. Non è nella zona quotidiani e nemmeno nel settore dei libri per bambini. Alla fine vado al banco consultazione. Il tizio che ci lavora sta fissando lo schermo del computer.
'Mi scusi...' attacco. 'E' passata una ragazza qui, poco fa? Cercava... qualcosa.' 
'Dovrebbe essere più specifico.' Il tizio si sfila la matita da dietro l'orecchio. 'Che aspetto ha?'
'Più bassa di me' dico. 'Carina. Ha i capelli ricci lunghi fino a qui.' Mi tocco appena sotto le spalle. Il tizio scrive qualcosa su un taccuino giallo e poi annuisce. 'Stavo per chiederle se voleva andare all'università di Chico, perchè c'è un...'
Capperi!
'Perchè voleva chiederle di Chico?' domando.
I suoi occhi notano qualcosa alle mie spalle, e poi lui alza le mani al cielo per l'esasperazione. 'Lo dico sempre agli stagisti di non lasciare i carrelli vuoti vicino alla fotocopiatrice. La gente appoggia i libri e non li rimette sullo scaffale.'
'Perchè Chico?' domando ancora.
Il tizio esce da dietro il bancone e lo seguo alla fotocopiatrice. 'Un attimo fa' dice, prendendo un elenco del telefono dal carrello 'la sua amica era qui a fare delle fotocopie.'
Ha in mano un elenco telefonico della California. Emma, cosa stai combinando?
Lancio un'occhiata nel cestino della carta da riciclare e noto un foglio. Lo prendo. La fotocopia è troppo scura, ma quanto basta per farmi capire. Qualcuno ha copiato due pagine di numeri telefonici di persone col cognome Jones.
'La tua amica vuole frequentare l'università in California?' chiede il tizio. 'Perchè mia figlia...'
'Ho i miei dubbi' rispondo, piegando il foglio e infilandolo nella tasca posteriore dei pantaloni. 'Ma grazie.'
Corro verso l'uscita. Una volta fuori, salto sullo skate e scivolo verso casa il più velocemente possibile.
                                                                                 

                                                                                                      chiedo ancora scusa per la cortezza, ma non ho idee, 
                                                                                           ho solo voglia di scrivere. grazie comunque per aver letto.

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Capitolo 25
*** 25://Emma ***


A casa non c'è nessuno. Chiudo comunque la porta della camera a chiave prima di tirare fuori i due fogli dallo zaino. Li sistemo sulla scrivania, cercando di stirare le pieghe.
Dopo aver digitato il numero di attivazione sul retro della scheda telefonica, comincio col chiamare J.B. Jones. Risponde una segreteria telefonica, dicendo che è casa di Janice e Bobby. Riattacco subito e cancello Jones, J.B. con una matita.
Il numero successivo è una vecchietta che mi scambia per sua nipote. Ci vogliono almeno cinque minuti prima che mi lasci riattaccare. Avrei dovuto prendere la scheda da dieci dollari.
Quello dopo è Jones, J.D. Digito il numero.
Risponde una donna dalla voce cantilentante. 'Pronto?'
'Salve,' dico 'c'è Jordan?'
'Padre o figlio?' domanda.
Io stringo il telefono tra il collo e la spalla, mi asciugo le mani sudate sui pantaloncini e mi schiarisco la gola. 'Figlio, per favore.'
'Adesso mio nipote vive con sua madre.'
Pensa in fretta, Emma.
'Sì, lo so' rispondo. 'Non riuscivo a trovare il suo numero, pensavo fosse questo.'
All'altro capo del filo cala silenzio.
'Come hai detto che ti chiami?' domanda la signora. 
Valuto se dare un nome falso, ma già così sono abbastanza nervosa. 'Mi chiamo Emma. Siamo compagni di scuola.'
'Jordan aveva un mucchio di amici. Hai una penna?'
Mentre lei mi detta le cifre, io le segno sul margine della fotocopia. Ci salutiamo e riattacco, poi sto lì a fissare il numero del mio futuro marito.
C'è gente che tentennerebbe. Harry, per esempio, ci penserebbe su. Sceglierebbe le opzioni e poi chiamarebbe suo fratello per chiedergli un parere. Io, invece, chiamo.
'Pronto?' E' la voce di un ragazzo.
'Jordan?'
'No, sono Mike. Aspetta.'
Qualcuno appoggia la cornetta. C'è una televisione in sottofondo, e qualcosa che potrebbe essere un frullatore. Mike, che probabilmente è il mio futuro cognato, grida qualcosa a Jordan e poi fa: 'E io che ne so?'.
Il frullatore si ferma. Sento dei passi che si avvicinano al telefono e poi la voce di un ragazzo dice: 'Pronto?'.
'Jordan?' domando.
'Chi parla?'
'Sono Emma' dico con una voce amichevole. 'Ci siamo conosciuti a quella festa... poco tempo fa...'
Io trattengo il respiro, sperando che Jordan sia andato a qualche festa nell'ultimo mese.
'Da Jenny Fulton?' chiede.
Io tiro il fiato. 'Esatto. Da Jenny.'
Non c'era molto da scoprire quando ho guardato Jordan su Facebook. C'era il suo nome, la sua foto e la sua città natale. In ogni caso il mio obbiettivo è di tenerlo abbastanza al telefono da capire come, in un momento futuro, le nostre vite si incroceranno.
'Quindi?' domanda.
'Oh, niente' dico. 'Che hai fatto in questi giorni?'
'Cazzeggiato.'
Silenzio.
'Sei andato a... pescare di recente?' butto lì.
'Mmm, no' dice. 'Non sono andato a pescare.'
Silenzio di tomba.
'Allora che hai fatto?'
'Mi sono cercato un lavoretto estivo, più che altro.'
'Figo' dico.
Il frullatore ricomincia. 'Senti, volevi qualcosa?' chiede. 'Perchè forse dovrei tornare a...'
'Ma certo' dico, tagliando corto. 'Niente, stavo pensando a quello che c'eravamo detti alla festa.'
'Sicura che non mi scambi per Jordan Nicholson?'
chiede. 'Mi sa che c'era anche lui. La gente ci confonde sempre.'
E' strano, ma Jordan non sembra uno stronzo. Sembra quasi gentile. Allora com'è possibile che un giorno diventerà il tipo di persona che non torna a casa per tre notti di seguito, molto probabilmente perchè mi tradisce? Ci crederebbe se glielo dicessi così su due piedi?
'Eri tu, sicuramente' dico. 'Stavamo parlando di dove andare all'università e tu...'
'Aspetta' dice Jordan.
Sento una porta a zanzariera sbattere e la voce di una ragazza dire: 'Sei pronto?'.
Jordan le risponde che arriverà fra un secondo. 'Scusami' fa. 'Ti stai davvero confondendo con Nicholson perchè io vado già al college. Sono tornato a casa per le vacanze estive.'
'Davvero?' La voce mi viene meno. 'E dove vai?'
Strizzo gli occhi. Forse è lì che io e Jordan ci conosceremo. Io ho un elenco sommario dei posti dove ho pensato di iscrivermi. Tutti fuori dallo stato e tutti vicini all'oceano.
'Tampa State' dice. 'Ho appena finito il primo anno.' 
Riapro gli occhi e mi sforzo di ridacchiare. 'Hai ragione. Era proprio Jordan Nicholson. Scusami tanto.'
'Vuoi il suo numero?' chiede. 'Credo che Mike ce l'abbia.'
'No, va bene così. Ce l'ho.'
'Ok, allora...' Qualcuno spegne la televisione e sento la ragazza ridere in sottofondo.
Mentre tengo la cornetta all'orecchio, mi faccio prendere dalla malinconia. In futuro, io e Jordan ci saremmo dovuti conoscere al college e sposarci. E adesso probabilmente non ci incontreremo mai.
Ci salutiamo. Quando la comunicazione si interrompe, continuo ad ascoltare il silenzio della cornetta. Alla fine una voce elettronica mi dice che restano novantatrè centesimi alla scheda. Riaggancio e vado verso il comò.
Nel cassetto superiore, sotto le calze e le mutande, tengo un diario. Non ci scrivo tanto spesso, forse qualche volta all'anno. Vado subito a cercare un appunto che ho preso a marzo. E' un elenco stilato dopo che un consulente universitario ci ha parlato del modulo per fare domanda al college.
 
Prime scelte di Emma per il college
1: Tampa State
2: Università della Carolina del Nord, Wilmington
3: Università della California, San Diego
 
Prendo un pennarello nero dalla scrivania e cancello 'Tampa State'. Se non vado lì, non conoscerò mai Jordan. E se non conoscerò Jordan...
Qualcuno bussa alla porta. Infilo il diario nel cassetto. 'Chi è?'
La maniglia si abbassa ma la porta è chiusa a chiave.
'Emma' dice Harry. 'Devo parlarti.'
Quando apro, trovo Harry tutto sudato, con le ciocche appiccicate alla fronte. Ha in mano il portachiavi di Scooby-Doo e nell'altra un foglio.
'Tutto bene?' chiedo.
Lui si pulisce la fronte. 'Sono arrivato in skate dalla biblioteca.'
Lancio un'occhiata nervosa al foglio che ha in mano. 'Ci siamo mancati per poco, mi sa.'
Harry apre il foglio aggrottando la fronte. E' la prima fotocopia che ho fatto dell'elenco. Era venuta troppo scura e l'avevo buttata nel cestino.
'Lo so cosa stai per fare,' dice Harry 'ma non puoi divorziare dal tuo futuro marito.'
Il modo in cui dice 'divorziare dal tuo futuro marito' mi rivolta lo stomaco.
'Non puoi metterti a cambiare quello che dovrebbe succedere' dice. 'Lo so che sei preoccupata perchè hai sposato questo fesso, ma secondo Facebook siamo ancora amici. Io ci sarò sempre per te, lo prometto. Se un giorno divorzierai, magari ti potrò prestare dei soldi per l'avvocato o ti potrai trasferire da me nella camera degli ospiti.'
Prestarmi dei soldi? Mi viene un attacco di rabbia. Ah certo, perchè lui e la sua Sydney saranno ricchi sfondati!
Harry nota la scheda telefonica sulla scrivania, con la striscia argentata grattata per scoprire il codice d'attivazione.
Con un filo di voce dice: 'L'hai già fatto?'.
Io annuisco lentamente.
'Hai parlato a Jordan?'
'E' finita' dico. 'Non ci conosceremo mai.'
Harry diventa pallido come un lenzuolo.

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Capitolo 26
*** 26://Harry ***


E così il futuro è cambiato per sempre.
Quindici anni di storia- di storia futura- cambiano perchè a Emma non piace il tizio che ha sposato. Ma l'ha stabilito solo sulla base di qualche frase 'trovata' dal futuro. Non aveva abbastanza informazioni per prendere una decisione così drastica sulla sua vita. E sulla vita di lui! Adesso che ci penso, qualsiasi persona che avrebbe dovuto aver a che fare con loro due insieme, anche di sfuggita, avrà un destino diverso.
Ho voglia di gridare e ridere insieme. Invece accartoccio la fotocopia e la lancio dall'altra parte della stanza. Il foglio non fa rumore quando colpisce il muro.
'Non puoi farlo!' grido.
'A dire il vero,' dice Emma, incrociando le braccia 'non è stato difficile. Lui frequenta la Tampa State, quindi non mi iscriverò lì. Adesso la prima scelta è l'Università della Carolina del Nord.'
Io mi lascio cadere sul letto e mi premo le mani sugli occhi. Non lo vuole capire! Lei sa che perfino il più piccolo cambiamento avrà delle ripercussioni a valanga nel futuro. Quel primo giorno Emma era disoccupata. Il giorno successivo aveva un lavoro, ma non avevamo idea di quale cambiamento ne fosse stato responsabile. La prima volta Jordan era andato a pescare. Ma più tardi, misteriosamente, era sparito per tre giorni. Poi la pasta alla carbonara si è trasformata in lasagne. Forse non pensa che sia importante cosa ha mangiato per cena... ma se la prossima volta che cucina, qualcosa la spinge a fare le polpette e lei fra quindici anni contrae il morbo della mucca pazza e muore perchè un piccolo cambiamento di oggi ha modificato la sua cena?
E poi, cambiare il suo futuro marito? Di proposito! Le conseguenze sono incalcolabili!
'Ammettilo' dice Emma. 'Tu avresti fatto lo stesso se la tua vita fosse stata orrenda come la mia.'
'No.' Mi metto a sedere. 'Non l'avrei fatto. Non puoi sapere cos'altro hai cambiato. E' pericoloso, Emma.'
'Senti chi parla' dice lei. 'Ieri hai fatto gli occhi dolci a Sydney. Ti saresti comportato così se non avessi saputo che un giorno la sposerai?'
'Io sto parlando di cambiare il futuro' rispondo.
Emma ride. 'Beh, cosa pensi che succeda quando fai qualcosa di diverso nel presente? Cambi il futuro! Hai fatto la stessa identica cosa.'
'Non è la stessa cosa e tu lo sai' rispondo. 'La mia è stata una reazione, ma tu hai causato di proposito un cambiamento mostruoso. Tu ci volevi davvero andare alla Tampa State. Ho visto te e Benny cercarla nel libro che elenca le migliori università, e dicevi che era molto vicina a casa di tuo padre. E adesso non ci vai più? Dobbiamo fare le cose esattamente come le avremmo fatte prima di Facebook.'
'Perchè?' chiede Emma, e mi rendo conto che sta per scoppiare a piangere. 'Così finirò disoccupata a trentun anni come la prima volta che abbiamo controllato... O indispettita dal fatto che mio marito spenda tutti i miei soldi...'
'E' più complicato di come la metti tu' dico. 'Magari, pur essendo disoccupata, il giorno dopo avresti trovato il lavoro ideale. O forse, rendendosi conto di averti indispettita comprando quell'affare, l'iPad, tuo marito il giorno dopo l'avrebbe riportato indietro. Emma, hai visto solo dei segni del futuro.'
'Non m'importa' fa lei. 'Io so che non ero felice, e che dovevo cambiare qualcosa.'
La faccenda mi rende nervoso. Il futuro sembra così fragile. Per esempio ho già visto che andrò all'Università di Washington come mio fratello. E io voglio davvero che sia così. Ma se sapere già che la frequenterò mi farà studiare poco per il test d'ammissione e non riuscirò ad entrare?
'Hai di nuovo quella faccia' dice Emma mentre digita il suo indirizzo e-mail.
'Quale faccia?'
'Come se mi stessi giudicando.'
Emma scrive la password per entrare su Facebook e poi si gira a guardarmi con deliberata lentezza. 'Parlerò con tutta la calma che ho' dice. 'Il modo in cui mi giudichi significa che non stai nemmeno provando a capire cosa significasse per me avere una vita così.'
'Non è che non ci sto provando. E' solo che...'
'Sei molto egoista. Perfino cattivo.'
'Cattivo, io?'
'Lo sai perchè a te non importa?' Emma sta diventando sempre più incazzata. 'Perchè tu hai la tua mogliettina ideale. Hai i tuoi bei bambini. E hai me nella camera degli ospiti! Ce l'ha almeno una finestra?'
Dopo le sue parole, mi sforzo di mantenere un'aria impassibile. 'Capisco' dico.
'Non capisci niente, invece! Fai tanto il superiore, ma immagina di fare cambio!' Emma alza un sopracciglio. 'Esatto. E se io sposassi Louis e ottenessi tutto quello che voglio, e a te invece non restasse un bel niente? Anzi, un brutto niente: perchè è questo che mi becco io con Jordan!'
'Ho capito' dico, questa volta con un filo di voce. 'Davvero.'
'Bene.' Emma si rivolge di nuovo al computer e clicca sulla foto nell'angolo. 
'Aspetta!' Salto giù dal letto e faccio girare Emma. 'Prima di guardare, dobbiamo stabilire delle regole di massima. Questa cosa sta diventando troppo grossa per gestirla strada fancendo.'
Alle sue spalle la pagina di Emma si è quasi caricata. L'immagine è diversa rispetto a ieri. Gli occhi di Emma adulta sono chiusi. La faccia è accostata a una bambina con un cappellino rosa.
'Che genere di regole?' domanda.
'Non possiamo essere troppo esigenti' dico. La bambina ha una bollicina di saliva tra le labbra. 'Se la tua nuova vita sembra relativamente felice, la lasceremo così.'
Emma gira appena la testa. 'Stai vedendo qualcosa sullo schermo, l'ho capito.'
'Prima che tu guardi...' dico, stringendole con forza la sedia 'devi promettere che non proverai a cambiare il futuro a meno che non sia assolutamente terribile. E anche in quel caso prima dovremo parlarne.'
'Ottimo. Adesso mi fai vedere se me ne sono liberata? E' l'unica cosa che mi importa.'
Faccio ruotare la sedia.
Emma squittisce. 'Una bambina! Ho una bambina!' Prima sfiora il viso della piccola, poi indica un'altra scritta sullo schermo.
 
Sposata con Kevin Storm
 
Emma abbassa lentamente la mano.
'L'hai fatto' dico io. 'Hai scaricato quello là.' Rileggo il nome del nuovo marito. Kevin Storm. Sembra il nome di battaglia di un supereroe. 
'Volevo solo essere felice' sussurra lei. 'Ma voglio che lo sia anche Jordan Jones. E' tanto strano?'
'Mettiamola così' dico. 'Adesso che te ne sei tirata fuori, gli permetterai di trovare l'anima gemella.'
'Come quella troia con cui è andato a letto le ultime tre notti!' Emma si avvicina ancora al monitor e poi indica lo schermo con un dito. 'Guarda! Adesso sono una biologa marina!'
 
Lavora presso il Laboratorio di Biologia Marina
 
'E' un caso' dico.
'No' risponde. 'Io amo l'oceano. Ti ricordi quando sono andata a trovare mio padre in Florida a Natale? Abbiamo preso il patentino per le immersioni insieme.'
'Ci vuole qualcosa di più dell'amore per l'oceano per diventare biologa marina' dico. In più, non vorrei spegnere il suo entusiasmo, ma scommetto che un mucchio di gente che lavora in quel laboratorio non fa il biologo marino.
Emma mi lancia un'occhiataccia. 'Per tua informazione, l'anno prossimo io farò Biologia all'università insieme a Benny.'
'E da quando?'
Emma si siede sulla poltroncina e accavalla le gambe. 'Scusami tanto, non sapevo di doverti dire tutto.'
Prendo il suo posto al computer. 'Beh, adesso che sei felice, vorrei assicurarmi che la tua felicità non abbia rovinato il mio rapporto con Sydney.'
Sto per cercarmi nella lista di amici di Emma quando noto il mio nome sullo schermo. Ho scritto qualcosa proprio sulla pagina di Emma.
'Senti qua...' dico, e poi leggo ad alta voce.
 
Emma Nelson Storm
Qui c'è un mercatino con un mucchio di prodotti locali. Ho appena comprato una torta di pesche bio. Il maritino andrà in sollucchero!
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                                  Harry Styles Mi fai venire l'acquolina.
                                  51 minuti fa-Mi piace
 
'Visto?' dice Emma. 'Mando in sollucchero il mio nuovo uomo!'
La mia foto di ieri mostrava una serie di palloncini. Adesso è solo una foto ravvicinata di un occhio. Clicco sull'occhio, e mentre la mia pagina lentamente si carica tamburello con le dita sulla scrivania.
 
Sposato con Sydney Styles
 
'Sì!' Salto in piedi e per l'entusiasmo colpisco una delle sue lanterne di carta.
'Vacci piano con l'arredamento' dice Emma, sta sorridendo.
E ci credo! Il nostro futuro sembra fantastico. Nemmeno il fatto che Emma abbia cambiato marito ha impedito a Sydney di incollarsi a me. Quella storia doveva proprio nascere e niente potrà impedirlo.
 
Harry Styles
Il tempo viene per chi sa aspettare.
16 ore fa-Mi piace-Commenta-Condividi
                              Laura Cullen Cosa sei, un biscotto della 
                              fortuna?
                              14 ore fa-Mi piace
 
Quello dopo non è tanto meglio.
 
Harry Styles
Il conto alla rovescia è cominciato.
Ieri alle 23:01-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Mi giro verso Emma. 'Non capisco di cosa sto parlando.'
Lei non risponde e continua a mangiucchiarsi l'unghia del mignolo.
Torno al computer e scorro in basso, leggendo le altre frasi. 'Promettimi che se mai diventerò così noioso, tu...'
E poi resto di sasso.
Emma si catapulta dalla sedia. 'Che c'è?'
Entrambi fissiamo la fotografia vicino al margine inferiore della pagina. E' un'immagina di Sydney in piedi di profilo. Si tiene la pancia, che è enorme!
 
Harry Styles
La mia piccola avrà il primo piccolo da un momento all'altro.
16 maggio alle 9:17-Mi piace-Commenta-Condividi
 
'Stucchevole' commenta Emma, ma poi afferra. 'Aspetta aspetta, il tuo primo figlio?'
Mi alzo così di scatto che quasi svengo.
L'avevo detto. L'avevo detto! Questa cosa del futuro è pericolosa. Non possiamo scherzare con gli eventi, cancellando particolari che non ci vanno a genio. Mi siedo sul bordo del letto di Emma e fisso lo specchio appeso alla porta. Se cambiare suo marito ha cambiato anche i miei figli, il futuro è ancora più fragile di quanto non credessi. Le ripercussioni sono imprevedibili.
'Se è stata colpa mia, scusami' dice Emma.
Tre dei miei futuri bambini sono stati cancellati dalla faccia della Terra prima ancora di avere la possibilità di esistere. Non costruirò più un modello del sistema solare con il maschietto e non porterò più le gemelle a festeggiare il compleanno da GoodTimez.
Emma si siede accanto a me sul letto. Si strofina le mani per scaldarle. La mia mente mi dice di staccarmi, ma non ri riesco.
'Non capisco' dico.
Lei mi massaggia i muscoli alla base del collo. 'Forse dobbiamo soltanto renderci conto che non esiste un modo per controllare questi particolari tipi di cambiamento.'
'Cosa intendi con "questi particolari tipi"?'
'I tuoi figli. I miei figli...' dice lei. 'Hai studiato scienze lo scorso trimestre, cosa ti ricordi dello sperma?'
Mi giro e fisso Emma. 'E questo cosa c'entra?'
Emma mi stringe entrambe le spalle. 'Poco importa quant'è piccolo il sassolino, la parte più vulnerabile del futuro saranno i nostri figli. Se continuiamo a guardare Facebook, non dovremmo attaccarci troppo a...'
'Ha alterato il mio sperma?' dico. 'Ma che minchia stai dicendo? 
Emma muove i pollici in piccoli cerchi ai lati della mia spina dorsale. 'Tutta questa roba accadrà fra un sacco di anni. Pensa a quanti miliardi di minuscoli dettagli devono concatenarsi perchè tu rimanga esattamente indentico. E' impossibile. Perfino questo massaggio, che ieri non sarebbe esistito, rende quello che accadrà dopo leggermente diverso.'
'Ma tutto questo cosa c'entra con il mio sperma?'
Emma fa scivolare le dita dietro le mie orecchie. 'Ti ricordi che il prof ha parlato di quanti spermatozoi voi maschietti sguinzagliate ogni volta che...'
'Ripensandoci: non possiamo cambiare argomento?' dico, mentre alzo gli occhi al cielo e lei continua a massaggiarmi.
Ora usa i polpastrelli sulle mie braccia. Cazzo, quant'è bello.
'Ogni volta che eiaculate sguinzagliate qualcosa come quattroncento milioni di spermatozoi. Ognuno è unico.'
'Davvero, preferisco non parlarne.'
Con le sue dita che mi risalgono le braccia e tutto questo parlare di sperma, la situazione si sta surriscaldando ai piani bassi. Mi piego in avanti, nascondendo la robetta sotto a un braccio.
'Non ti puoi limitare alle spalle?' chiedo.
Quando Emma mi piazza di nuovo le mani sulle spalle, il computer fa plin, come una fatina digitale.
'Un messaggio su AOL!' Emma scivola via dal letto. 'Non ne ho mai ricevuto uno prima.'
Incrocio le gambe e mi giro verso il computer.
'Il nome sullo schermo dice che viene da NonChiamarmiCindy' fa Emma. 'Non ho idea di chi sia, ma sta chiedendo se sono la Emma Nelson che va al liceo di Lake Forest.' Mentre schiaccia i tasti, Emma mi dice cosa sta scrivendo. 'Dimmi prima chi sei tu.'
Anche io vorrei guardare, ma ancora mi è impossibile alzarmi.
Appare un altro messaggio. Emma lo legge in silenzio, poi socchiude gli occhi e mi guarda. 'Sei veramente nei guai.'
'Cosa? Perchè?'
Lei digita qualcos'altro e poi schiaccia invio. 'Cinque minuti fa' dice 'mi facevi la ramanzina sulle alterazioni del futuro. Ma a quanto pare anche tu qualche pasticcio l'hai combinato.'
Rido. 'Ma che dici?'
'Falso. Allora com'è che Sydney Mills mi ha appena chiesto il tuo numero di telefono?'

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Capitolo 27
*** 27://Emma ***


Harry si sporge in avanti sul letto, con le gambe accavallate. 'E glielo hai dato, vero?'
Io mi accarezzo il mento. 'Beh, ci ho dovuto pensare su, perchè...'
'Emma! Hai dato o no il mio numero a Sydney Mills?'
'Ma sì, si.'
'Cos'ha detto?'
Guardo lo schermo. Ho chiuso il riquadro della chat una volta che Sydney si è scollegata. Resta solo la pagina di Facebook di Harry con la foto del pancione di Sydney.
 
Harry Styles
La mia piccola avrà il primo piccolo da un momento all'altro.
16 maggio alle 9:17-Mi piace-Commenta-Condividi
 
Quel commento mi irrita. Oggi Harry non sarebbe così sdolcinato. Immagino che invece lo diventerà, tutto svenevole e coccoloso nei confronti della sua Sydney come se non avesse personalità. Harry mi guarda con una speranza illimitata. 'Voglio sapere per filo e per segno cos'ha detto.'
'Cosa vuoi che abbia detto? Che sta arrivando in decapottabile per partire insieme a te sotto un tramonto infuocato?' Non è giusto. Non lo so perchè faccio così la stronza. 'Ha detto che Zayn le ha passato il mio contatto. Quindi le ho dato il tuo numero e lei mi ha ringraziato.'
Harry mi fissa. 'Adesso che hai sposato Kevin Storm pensavo che fossi felice.'
'Non cambiare argomento' dico. 'Eri incazzato con me perchè avevo chiamato Jordan, ma poi ecco arrivare Sydney Mills che mi chiede il tuo numero. Ieri devi aver combinato qualcosa di più che averle fatto gli occhi dolci.' 
Harry ignora quello che ho detto. 'Non era mia intenzione.'
'L'hai fatto sì o no?'
'Senti, oggi eravamo a educazione sessuale, a parlare di rapporti uomo-donna, e un tipo è stato sgarbato con lei. Così l'ho difesa. Che dovevo fare?'
'Hai difeso Sydney durante una discussione sui rapporti uomo-donna? E chi era il cretino?'
'Rick. Sta nella classe del professor Fritz.'
'Gioca a football?'
'Lo conosci?'
Non riesco a non ridere. 'Hai difeso Sydney da Rick?''
A Harry non importa chi sia più popolare a scuola, o chi ha una storia con chi, e questo va benissimo. Ma Rick è quello che organizza la festa sulla spiaggia alla quale Benny non vede l'ora di andare. Lui e Sydney stavano insieme e Harry non doveva mettersi in mezzo. 
'Lui si stata comportando da cafone' dice Harry. 'E poi non ho detto niente di speciale.'
Ma entrambi sappiamo che non è così. Questo sassolino influenzerà non poco il futuro di Harry.
Lui fa un bel respiro. 'Oggi pensavo a Facebook. Ti ricordi l'estate scorsa al lago quando un tipo, non ricordo il nome, ha detto che sarebbe diventato milionario e tutti hanno riso?'
Non capisco bene dove Harry voglia arrivare, ma sono contenta di lasciarmi alle spalle Sydney e i miei mariti. 'Ha detto che se non guadagnerà un milione entro i trent'anni si butterà sotto un autobus.'
'Esatto.' Harry infila una mano nello zaino e tira fuori un foglietto ripiegato. 'Ho fatto un elenco di persone che dovremmo controllare su Facebook. Tipo mia madre e mio padre, Niall, Liam, Zayn...'
'E Benny!' aggiungo. 'Pensavo la stessa cosa oggi. Voglio controllare se riuscirà a laurearsi in Medicina.'
Io mi giro di nuovo verso il computer e muovo il mouse. Il salvaschermo di mattoni sparisce e ho l'occasione di guardare ancora il pancione di Sydney. 'Per prima cosa ricarichiamo la tua pagina' dico. 'Visto che oggi sei stato il supereroe di Sydney e adesso ti sta per chiamare, scommetto che è cambiato qualcosa. Probabilmente non era previsto che vi metteste insieme così presto, e...'
'Aspetta.' Harry si alza in piedi.
Il cursore aleggia sopra il pulsante che aggiorna la pagina, ma il tono di Harry è così serio che non riesco a cliccarci.
Si infila le scarpe e poi prende zaino e skate. 'Provo a ripassare più tardi. Non guardare niente in mia assenza, ok?'
Mentre scende le scale di corsa, io grido: 'Lo so dove stai andando! Non credi che fare la posta al telefono sia un po'...?'.
Prima ancora che riesca a finire la frase, la serratura della mia porta d'ingresso scatta e si chiude.

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Capitolo 28
*** 28://Harry ***


Syndey Mills ha chiesto il mio numero!
Entro di corsa in casa e salgo le scale fino in camera.
Sydney Mills ha chiesto il mio numero!
Continua a non avere senso, ma devo accettare la realtà. Comincerà con una banale telefonata, che poi però porterà al matrimonio, ai figli e a una casa a Crown Lake. Avrò un lavoro figo come graphic designer, e probabilmente guiderò una BMW, o, visto che staremo in campagna, una Chevrolet Tahoe. O entrambe! Nel giro di quindici anni, magari guiderò qualcosa di assurdo che ancora non riesco a immaginare.
Il letto è sfatto e le magliette sono sparpagliate su tutto il pavimento. Questa non sembra la camera di uno che aspetta una telefonata da Sydney Mills. Ma lo è! E potrebbe chiamare da un momento all'altro.
Dov'è il telefono?
Faccio una lenta panoramica della camera. Se il telefono squilla, potrei scalciare via i vestiti finchè non lo trovo, e se poi arrivo troppo tardi? E se, visto che non mi ha trovato, Sydney chiacchera con qualche altro ragazzo e cominciano a frequentarsi? Forse un giorno si sposeranno e sarà lui a fare le mie vacanze ai Tropici.
Alzo il filo grigio del telefono con l'indice e lo seguo per tutta la lunghezza del materasso, raccogliendo calzini e camicie sparse lungo il percorso. Finalmente sposto un numero di Thrasher e svelo il mitico apparecchio.
Dai cazzo, suona maledetto!
Cerco di sciogliere la tensione nelle braccia. Stasera, prima di andare a letto, aggiungerò dieci flessioni alle solite venti. Voglio diventare il tipo di ragazzo che Sydney chiama di solito. Mi siedo sul bordo del materasso e fisso il telefono. Se i miei genitori tornano a casa in anticipo non voglio che origlino la telefonata. Sono già abbastanza nervoso. Quindi corro in camera loro, prendo il cordless dal comodino e poi scendo al piano di sotto. 
Attraverso il prato fino alla strada. Ogni volta che Sydney viene a lezione, spegne il cellulare e se lo infila in tasca. Sembra un gesto così naturale e rilassato. Provo a farlo anche io, ma il cordless è troppo grosso e non ci sta. 
Quando arrivo al marciapiede, un camion della FedEx svolta nella nostra via. Io guardo con attenzione in entrambe le direzioni prima di attraversare. Oggi non è certo il giorno migliore per farsi stirare da un camion. Oggi è un giorno da godersi vivi! Il parco è tutto un rigoglio di aceri con le foglie di verde intenso, cespugli di lillà e le grida dei bambini che giocano. 
So esattamente quanto lontano posso andare prima che il telefono perda campo. Durante le vacanze primaverili, quando sono andato a trovare mio fratello, ho conosciuto una tipa al festival musicale di Seattle. Siamo rimasti in contatto per qualche settimana, ma ai miei di lei non ho mai detto niente. Ogni volta che le parlavo al telefono, la chiamavo dal parco. Finchè non mi spingevo oltre le altalene, non c'erano problemi.
Speravo di andarla a trovare di nuovo quest'estate. Liam si era perfino offerto di pagarmi il volo. Penso che gli facesse piacere sentirmi parlare di una ragazza che non fosse Emma. Ma poi la tipa di Seattle non voleva una storia a distanza. Dopo che le avevo lasciato qualche messaggio senza risposta, mi ha spedito una lettera dicendo che al festival era stato bello, ma che senso aveva insistere visto che comunque non sarebbe durata?
Sento una porta sbattere, mi volto e vedo Emma accovacciata sulla soglia di casa che si allaccia le scarpe da jogging argentate. Quando si sistema il lettore sul braccio, io mi nascondo dietro a un albero. Se Emma arrivasse qui proprio nel bel mezzo della telefonata di Sydney, alzerebbe gli occhi al cielo per ogni cosa che dico o mi riempirebbe di consigli in sottofondo.
Emma attraversa la strada, corre verso il sentiero e poi sparisce. Io continuo fino al muretto che gira intorno alle altalene e ci appoggio il telefono.
Anche se provo a fare le cose come si deve, la reazione a catena è inevitabile. Tutto è cambiato non appena Emma ha scoperto Facebook. Se non avessi saputo che io e Sydney alla fine ci saremmo sposati, forse non avrei preso le sue difese in classe. E lei non avrebbe chiesto il mio numero.
Sul muretto accanto a me, intanto, il telefono tace.

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