Bibita d'amore

di Minari OppaRi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Appuntamento ***
Capitolo 2: *** Batticuore ***
Capitolo 3: *** Rabbia e amore. ***



Capitolo 1
*** Appuntamento ***


Estate.
Mare, sole, spiaggia e piccoli amori che non vedono l’ora di sbocciare.
E di piccoli amori sulla spiaggia privata dell’Accademia del Duellante ce ne sono molti.
Prendiamo Asuka Tenjouin, ragazza intelligente e seria, bella, con lunghi capelli biondi e dei profondi occhi color nocciola. Una persona razionale come lei mai e poi mai potrebbe innamorarsi o accorgersi di provare quel tipo di sentimenti. Se però nella sua vita esiste un ragazzo chiamato Judai Yuki la razionalità non esiste più.
Judai dello Slyfer Rosso, il secondo migliore giocatore di Duel Monsters al mondo (il primo è Yugi), capelli castani e degli occhi marroni, dal carattere ingenuo e pacifico, è un ragazzo di cui facilmente ci s’innamora.
Per questi due, l’amore è qualcosa d’incomprensibile ma l’estate può dare qualche chance anche a loro due.
 
 
Asuka era stupita dalla proposta inaspettata di Judai. Un appuntamento con lui? Forse il caldo estivo aveva mandato in confusione i pochi neuroni che aveva perché normalmente il ragazzo avrebbe passato tutte le vacanze chiuso nella sua stanza a preparare il suo deck.
“Esci con me, Asuka. Ci terrei molto”
La ragazza non era riuscita a rifiutare, forse per la faccia da cucciolo che Judai le aveva mostrato chiedendoglielo o forse perché anche lei ci teneva ad uscire con lui.
Poteva essere innamorata?
Era quello che ormai si chiedeva praticamente ogni secondo.
Nell’ordine più totale della sua stanza, Asuka cercava ancora di scegliere un vestito da indossare mentre i dubbi la tormentavano.
“Cosa cavolo dovrei mettere? Un vestito elegante non sarebbe adatto per la spiaggia ma non posso neanche andare con un vestito misero.”
L’armadio era ormai vuoto e l’ora dell’appuntamento stava per giungere.
“Potrei provare con un bikini, infondo fa molto caldo. Judai finirebbe sicuramente per continuare a guardarmi e questo sarebbe perfetto”
Arrossì al solo pensiero. Certo, il ragazzo era un vero tontolone ma era pur sempre un maschio e aveva i suoi istinti. Però l’idea era da scartare. Per via del suo fisico mozzafiato avrebbe attirato fin troppi ragazzi e non sarebbe più riuscita a godersi il suo appuntamento.
Buttò sul letto il bikini, rinunciando all’idea.
Stanca, si sedette su una sedia.
“Perché devo preoccuparmi cosi tanto? E’ solo un appuntamento tra amici…”
Negare l’evidenza era diventata un abitudine.
Per lei Judai era qualcosa di più di un semplice amico ma la sua mente si rifiutava categoricamente di accettarlo.
Si alzò di scatto, prendendo la prima cosa che gli capitò tra le mani e indossandola.
Una magliettina senza maniche blu e dei pantaloncini dello stesso colore sarebbe andati benissimo.
Senza altri indugi, la ragazza corse fuori dalla stanza pronta ad affrontare l’appuntamento.
 
Il ragazzo si trovava già in spiaggia, la moda non era mai stato il suo forte quindi non gli ci era voluto molto a scegliere i propri vestiti.
Una maglia a mezze maniche nera e dei bermuda blu per sentirsi comodo. Continuava a fissare il cielo mentre si mordicchiava le labbra. Stava aspettando impazientemente l’arrivo della bionda.
“Perché le ragazze devono sempre farsi aspettare?”
Brontolò, tirando qualche calcio alla sabbia. Finalmente capiva come si sentivano i suoi amici quando lui dormiva fino a tardi e lo dovevano aspettare.
“Judai! Sono qui!”
Judai sussultò sentendo quella voce. Quella voce cosi calda e rassicurante.
Spostò lo sguardo verso di lei, arrossendo. Era tremendamente carina.
Asuka si fermò davanti a lui, affannata per la corsa che aveva appena fatto.
“Scusa. Ti ho fatto aspettare molto?”
“E-eh? No no, sono appena arrivato”
Sul viso della ragazza si formò un gigantesco sorriso che fece arrossire ancora di più il ragazzo.
“Sei sicuro di stare bene? Sei tutto rosso”
“E’ il caldo, non ti preoccupare. Su, ora muoviamoci ad andare”
Velocemente il castano le prese la mano, mettendosi subito a correre.
Era la prima volta che le loro mani erano unite. Asuka arrossì, sentendo una profonda sensazione di gioia e tranquillità pervaderle il cuore.
“J-Judai, aspetta. N-non correre”
Mormorò lei, cercando di frenare la corsa del ragazzo. Voleva continuare a provare quelle sensazioni. Non voleva farle finire presto.
Lui si fermò di colpo, voltandosi verso di lei.
“Scusami, mi ero già dimenticato che sei stanca.”
Ridacchiando, si strofinò i capelli come segno d’imbarazzo. La troppa tensione non l’aveva fatto ragionare.
“Stupido. Fa più attenzione la prossima volta”
Lo rimproverò la bionda. Il suo lato serio era tornato all’attacco.
Judai abbassò lo sguardo, sentendosi tremendamente in colpa. Non si aspettava che la ragazza se la prendesse cosi tanto.
“Scusa…”
Sussurrò con voce triste, lasciandole la mano.
L’appuntamento era iniziato da neanche cinque minuti e già l’aveva rovinato. Che idiota.
Sarebbe volentieri scappato via.
Asuka gli riprese la mano, facendolo sussultare.
“S-scusami tu. Ho esagerato”
Toccava a lei sentirsi in colpa. Non avrebbe mai immaginato che il ragazzo potesse sentirsi male per colpa sua.
“Ma no, sono io che devo scusarmi”
“Sono stata io ad esagerare con le parole”
“Ma sono stato io a correre dimenticandomi di quanto eri stanca”
“Non avrei comunque risponderti cosi male”
Erano tutti e due testardi e anche se avessero continuato per ore non sarebbero comunque arrivati ad una soluzione.
Judai portò la sua mano alle labbra, baciandogliela dolcemente. Il cuore di Asuka iniziò a battere velocemente, come mai in vita sua.
“J-Judai…m-m-ma che…?”
“Dimentichiamo quello che è successo o non finiremo più di discutere”
Lei annuì imbarazzata, abbassando appena lo sguardo. Il ragazzo in quei giorni la stava stupendo troppo. Un gesto simile non era da lui.
“Ora andiamo. Voglio portarti in un bel posto”
I due ripresero a camminare, restando in completo silenzio.
Un silenzio dovuto all’imbarazzo.
All’imbarazzo di essere cosi vicini e uniti. 

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Capitolo 2
*** Batticuore ***


Judai e Asuka continuavano a camminare tenendosi per mano.
Per la ragazza sembrava tutto cosi assurdo. Aveva il viso rosso come un pomodoro maturo e non era colpa del caldo.
Teneva lo sguardo basso, puntato verso la sua mano che in quel momento era ben stretta a quella del ragazzo.
Non riusciva a non pensare a calore che provava standogli cosi vicino.
“Ne, Asuka. Ti senti bene?”
Lo Slyfer voltò lo sguardo verso di lei, sorridendole allegramente.
Lei girò subito il viso dalla parte apposta, annuendo ripetutamente.
Assurdo.
Dov’era finita la sua solita serietà e la sua freddezza?
“Ehm…Judai? Dov’è che mi stai portando?”
“Te l’ho detto. In un bel posto”
A quella risposta la Obelisk sospirò.
Si sentiva ancora più confusa e desiderosa di risposte.
Judai mentre camminava calciava la sabbia, come se fosse terribilmente nervoso.
Si mordeva le labbra e di tanto in tanto posava lo sguardo sull’amica, cosa che naturalmente non sfuggì alla ragazza.
“Perché mi guardi?”
“Perché sono sorpreso. Non pensavo che accettassi di uscire con me”
Lei non capì.
“Sai…credevo che avresti preferito passare il tuo tempo con Jun…”
Il ragazzo mormorò quella frase con un tono lievemente triste e seccato.
Ormai da tempo aveva iniziato a provare una strana gelosia nei confronti di Jun nonostante non ne capisse il motivo.
“Scherzi? Tra te e Jun è ovvio che preferisco stare con te”
A quelle parole lo Slyfer si voltò di scatto, ammirando un Asuka rossa in viso.
“I-insomma mi pare ovvio. Jun è rumoroso e non smette di starmi appicciato, tu invece sei più tranquillo”
Judai non riuscì a trattenere una fragorosa risata.
Non si sarebbe mai aspettato una frase simile da una come lei.
“Sei davvero una forza, Asuka”
Lui sorrise, stringendole ancora più forte la mano.
La ragazza diventò ancora più rossa, tirandogli una debole gomitato nello stomaco.
“Stupido!”
Nonostante l’imbarazzo anche lei però si sciolse in una risata.
Era incredibile come quel ragazzo cosi tonto riuscisse a farla divertire con poco.
I due ripresero a camminare, avvicinandosi sempre più l’uno all’altro.
Chiunque li avrebbe guardati in quel momento li avrebbe di sicuro scambiati per una coppietta felice.
Cosa che di sicuro avrebbe reso felici tutti e due.
 
Dopo alcuni minuti arrivarono davanti ad un enorme edificio azzurro.
“Che cos’è?”
Chiese Asuka, stringendosi istintivamente al braccio del ragazzo.
“Aspetta un secondo e lo scoprirai”
Lo Slyfer corse subito dentro, trascinando la ragazza.
Era un enorme bar, completamente pieno di coppiette.
Asuka si guardò intorno confusa, domandandosi com’era riuscita a finire in quel posto con Judai.
Il ragazzo la portò subito ad un tavolo sul balcone dove si riusciva a godere perfettamente della vista del mare e la fece sedere su una piccola poltrona bianca.
La Obelisk lasciò malvolentieri la sua mano e si limitò a sospirare.
“Mi spieghi perché mi hai portato qui?”
Brontolò lei, incrociando le braccia al petto.
Judai sorrise.
“Perché ci tenevo tantissimo a farti assaggiare la specialità della casa”
Dopo qualche secondo ai due venne servito un drink limpido come l’acqua, con molto ghiaccio e un fiore di loto come contorno.
Il ragazzo mise due cannucce all’interno e glielo porse.
“Provalo”
Asuka fece come gli era stato detto e assaggiò la bibita che le era stata servita.
Era davvero buona.
Fredda all’esterno ma molto dolce all’interno.
“La prima volta che l’ho assaggiato mi sei venuta in mente tu”
Alla ragazza per poco non andò di traverso quello che stava bevendo.
Judai rise, iniziando a bere con l’altra cannuccia.
“Fredda fuori ma molto dolce dentro. Questa bibita è uguale a te”
Asuka arrossì, distogliendo lo sguardo da quello fin troppo profondo del ragazzo.
“Beh….grazie”
Borbottò lei, accennando un piccolo sorriso.
Lo Slyfer sorrise dolcemente.
“Prego, Asuka”
I due iniziarono a parlare del più e del meno, ridendo, scherzando e perdendosi nei ricordi.
La ragazza non si accorse neanche che la sua facciata fredda e seria era completamente sparita.
Era fin troppo presa ad ascoltare i discorsi divertenti e a volte senza senso del ragazzo.
Il cuore le batteva a raffica e non era la prima volta che gli succedeva dall’inizio di quell’appuntamento.
Poteva finalmente esserne certa.
Asuka amava profondamente Judai.
 
Erano passate diverse ore da quando i due erano entrati nel bar.
Lo Slyfer si stiracchiò più volte sotto lo sguardo attento della ragazza.
Non voleva più staccargli gli occhi di dosso.
Judai la guardò confuso, non riuscendo a capire il motivo di quegli sguardi.
“Allora Asuka, ti sei divertita almeno un po’ oggi?”
Lei annuì sorridendo.
Si era divertita come mai in vita sua e aveva anche fatto chiarezza con i suoi sentimenti.
“Ne sono davvero felice”
Sorrise lui.
Asuka arrossì.
Amava davvero quei sorrisi pieni di calore e di vita soliti del ragazzo.
“Ah, Judai. Volevo sapere come hai fatto a scoprire questo posto”
Chiese la Obelisk piuttosto curiosa.
Essendo un bar per coppiette era quasi impossibile che Judai ci fosse andato da solo.
“Ci sono venuto insieme a…”
“Judai! Judai!”
Il ragazzo venne interrotto da una voce femminile che Asuka conosceva fin troppo bene.
Immediatamente iniziò a crescere in lei una forte rabbia.
Perché quella ragazza doveva arrivare proprio in un momento come quello?!? 

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Capitolo 3
*** Rabbia e amore. ***


Rei sbucò all’improvviso davanti ai due con un enorme sorriso stampato sul viso.
Asuka dovette usare tutta la sua forza di volontà per non alzarsi e urlare contro alla ragazza.
Per una volta che aveva l’opportunità di restare da sola con Judai non voleva venire interrotta.
“Ah, Rei. Ciao”
Sorrise il ragazzo.
“Vedo che finalmente ti sei deciso a portare qui Asuka-Chan. Le hai fatto provare la specialità?”
“Si e avevi ragione tu. Le è piaciuta”
I due si sorridevano complici, facendo aumentare sempre di più la rabbia della Obelisk.
“Ci…ci sei venuto con Rei?”
Chiese Asuka, digrignando i denti.
Judai annuì, sentendosi profondamente minacciato dallo sguardo furioso dell’amica.
La bionda si alzò di scatto, sbattendo con violenza le mani sul tavolo.
I due sobbalzarono, profondamente spaventati.
“A-Asuka-Chan? Che ti prende?
Chiese Rei, stringendosi istintivamente al braccio del ragazzo.
Asuka iniziò a lanciare saette dagli occhi, tutte rivolte alla piccola ragazza.
Lo Slyfer si alzò, iniziando a guardare confuso le due amiche.
Insomma, che stava succedendo?
“Asuka, che succede? Qual è il problema?”
“Qual è il problema? Qual è il problema?!? E hai anche il coraggio di chiedermelo?”
L’Obelisk urlava furiosa, stringeva i pugni con forza e il suo viso mostrava chiaramente tutta la sua rabbia.
Judai si avvicinò lentamente all’amica.
“Hey, Asuka…ma perché fai cosi?”
Asuka scoppiò.
Mollò un bel ceffone sulla guancia dello Slyfer che sconvolto indietreggiò.
La bionda aveva le lacrime agli occhi, tremava di rabbia e di tristezza.
“Judai, ti odio!”
Asuka corse via, lasciando dietro di sé una scia di lacrime amare dovute alla perdita del suo unico grande amore.
Si fidava di lui e semplicemente era stata ingannata.
Non poteva perdonarlo.
“Asuka, aspetta!”
Il ragazzo le corse dietro, nonostante non riuscisse ancora a capire quello che era appena successo.
Perché cosi all’improvviso aveva dichiarato di odiarlo? Eppure fino a pochi secondi prima stava andando tutto bene.
Si stavano divertendo.
Erano felici.
Nonostante stesse correndo con tutte le sue forze, la distanza tra di loro non accennava a diminuire.
Judai era per la prima volta in vita sua profondamente disperato.
“Asuka! Cavolo, fermati un attimo!”
Con uno scatto felino le prese il polso, costringendola ad arrestare la sua corsa e la girò verso di sé.
Gli si spezzò il cuore nel vedere quei suoi stupendi occhi che tanto amava, velati dalle lacrime e intrisi di una profonda tristezza.
“Asuka….”
“Piantala di dire il mio nome! Tu sei solo un insensibile che non sa far altro che duellare e nient’altro! Non riesci nemmeno a capire i sentimenti di una ragazza!”
La voce della Obelisk tremava ma mostrava fieramente tutta la sua rabbia.
Judai dal canto suo continuava a non capire, tutti sapevano che in materia di ragazze era un vero tonto.
“Asuka, io non riesco a capire…”
“Ma certo! Tu non capisci mai niente! Non hai mai capito nulla, nonostante io mostrassi apertamente i miei sentimenti verso di te”
“Asuka, calmati. Io…”
“Io ti amo, idiota!”
Quelle tre parole, solo quelle tre parole colpirono il ragazzo di sorpresa, lasciandolo per la prima volta senza parole.
Asuka approfittò di quel suo attimo di distrazione per liberarsi dalla sua presa salda sui polsi e correre via, lontano da lui, lontano da quello che si era dimostrato essere il suo primo e amaro amore.
 
Judai era ancora imbambolato nello stesso punto in cui la ragazza gli aveva dichiarato, anzi sbattuto in faccia, i suoi sentimenti.
Le guance gli andavano a fuoco e le mani gli tremavano.
“Come ho potuto essere cosi stupido?”
Mormorò, mordendosi con forza le labbra.
Sapeva di essere tonto ma non pensava di essere davvero al livello di non riuscire a capire i sentimenti di quella che da tempo considerava più che un amica.
“Sono un grandissimo idiota! Neos, aiutami tu!”
Con i pugni ben serrati, riprese a correre, voltando lo sguardo in ogni direzione alla ricerca della bionda.
 
Asuka con il viso completamente rosso camminava a passi veloci, sperando che il ragazzo non la raggiungesse.
Si sentiva un idiota ad aver urlato ai quattro venti quello che provava per lui.
“Quello stupido…non lo perdonerò mai.”
Mormorò con voce rotta dal pianto, calciando la sabbia come tentativo di sfogo.
In quel momento si pentì di aver gettato via la sua maschera da ragazza fredda, se non l’avesse fatto non avrebbe sofferto cosi tanto.
Malediceva ogni coppietta felice che le stava attorno.
“Non pensavo che Judai fosse cosi insensibile…”
Sospirò scuotendo la testa.
Non doveva più pensarci, ormai era tutto finito.
“Hey, bellezza. Vuoi fare un giro con noi?”
Una voce maschile molto arrogante si rivolse ad Asuka, costringendola ad alzare lo sguardo dalla sabbia.
Tre ragazzi muscolosi e di bell’aspetto le sorridevano.
“Mi dispiace ma non intendo stare con degli sconosciuti.”
Disse con disprezzo, oltrepassandoli poi con indifferenza.
Uno dei tre le prese il polso, stringendolo con molta forza.
“Non accettiamo rifiuti, bella.”
La bionda iniziò a dimenarsi inutilmente, constatando quanto fosse debole rispetto al ragazzo.
“Lasciami immediatamente!”
Urlò con forza, iniziando a tirare pugni contro al suo petto con la mano libera, tentando di farlo allontanare.
Tutto era inutile.
Si morse con forza le labbra e una lacrima le rigò la guancia.
“Judai…vieni a salvarmi..”
“Hey voi! Giù le mani dalla mia ragazza”
Ad urlare quella frase era stato proprio Judai che con uno sguardo furioso si era avvicinato ai tre.
“Sparisci moccioso.”
Lo Slyfer non si mostrò minimamente intimorito e con uno scatto veloce tirò un pugno in viso al ragazzo che teneva Asuka, riuscendo non solo a liberarla ma anche a far cadere a terra quel colosso.
La Obelisk restò senza parole.
Mai da quando lo conosceva aveva visto il moro colpire qualcuno.
I tre corsero via, lasciando da soli i due amici.
“Asuka…tutto ok?”
Sorrise lui, mostrando nei suoi occhi un velo di preoccupazione.
Lei annuì lievemente, abbassando subito lo sguardo.
Trai due calò un imbarazzante silenzio, interrotto dopo qualche secondo da una domanda sussurrata dalla ragazza.
“P-prima cosa hai detto che sono..?”
Il ragazzo arrossì violentemente, strofinando lentamente i capelli.
“L-la mia ragazza….Perchè? Non dovevo dirlo? Ho sbagliato di nuovo?”
Mentalmente si diede dello stupido un migliaio di volte, fortemente convinto di aver incrinato ancora di più la loro amicizia.
Asuka non disse niente, stringendo appena i pugni.
Non che le avesse dato fastidio, semplicemente odiava che non potesse essere la verità.
“Senti Asuka…io…”
“No, non dire niente. Capisco che tu non voglia rovinare il nostro legame rifiutandomi e di questo ti ringrazio, non devi dirmi per forza che non ricambi il mio amore. Mi hai rincorso per dirmi questo, no? Allora ti risparmio la fatica, puoi tornare da Rei”
Disse ogni parola con decisione, conscia del fatto che poi se ne sarebbe davvero pentita.
Stava praticamente spingendo il ragazzo che amava nelle braccia della sua peggiore rivale, un gesto a suo parere davvero stupido.
Judai ascoltò ogni sua parola in silenzio, trattenendosi dal scoppiare al ridere.
“Asuka…sei davvero divertente”
Lo Slyfer appoggiò le labbra sulle sue in un bacio pieno di dolcezza, facendo diventare la ragazza più rossa che mai.
Chiuse appena gli occhi, gustandosi a pieno quelle labbra che aveva da sempre desiderato assaggiare.
Il tempo sembrava non scorrere più, ormai c’erano solo loro due.
Judai e Asuka.
Asuka e Judai.
Appena il moro si staccò, la strinse a sé velocemente.
“Non ti ho seguito perché volevo rifiutarti. L’ho fatto perché…io….si, insomma...non riesco davvero a stare senza di te, Asuka. T-ti…ti amo, ti amo molto più dei mie adorati duelli.”
Disse tutto d’un fiato, diventando di un rosso cosi intenso che avrebbe quasi fatto invidia a Slyfer Drago del cielo.
La bionda sentì un miliardo di emozioni esplodere dentro di sé.
Meraviglia.
Felicità.
Sollievo.
Incredulità.
Strinse forte il ragazzo, stampandogli un piccolo bacio sulle labbra.
“Molto più dei tuoi duelli?”
“Molto molto ma molto di più.”
Sorrisero tutti e due, scambiandosi un terzo bacio.
Nessuno si sarebbe intromesso tra di loro, sarebbero rimasti felici nel loro amore. 

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