and your heart can't sing.

di allibeatles
(/viewuser.php?uid=176220)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** bad guys. ***
Capitolo 2: *** what happens? ***
Capitolo 3: *** drunker. ***



Capitolo 1
*** bad guys. ***


Da quando nostra madre era morta, John per me era stato più di
un fratello. Era stato il padre che non avevo mai conosciuto.
Si era sempre preso cura di me e di nostra sorella Jackie, 
mettendoci sempre prima di tutto e di tutti.
La morte dei nostri genitori aveva turbato John più di tutti. 
In effetti si era visto cadere mille responsabilità sulle spalle a soli tredici anni.
Nostra zia, ci obbligò a stare con lei per qualche anno, ma appena 
John compì diciott'anni, comprò un appartamento a Blackpool
e ci portò con se contro la sua volontà.
John non aveva mai avuto dei buoni rapporti con zia Mimi. 
L'aveva sempre odiata.
 
 
John, ora frequentava da parecchio Cynthia, la migliore
amica di Stuart. Stuart era l'amico di sempre di John, lo conoscevamo
da quando eravamo piccoli perchè le nostre madri erano amiche..
Poi c'era Robert, il mio migliore amico.
Una cascata di riccioli biondi che gli cadevano sulle spalle
e un fisico da urlo che metteva in risalto con delle magliette
aderenti.
Per me lui era Plant, Plant e basta. Per il resto delle ragazze 
della scuola invece, era il ragazzo che ognuna avrebbe voluto al proprio
fianco.
Bha.
 
-Hey Lennon- disse una voce alle mie spalle.
-Plant- replicai seccata senza voltarmi verso di lui. Avrei riconosciuto
la sua voce tra mille.
Mi passo un braccio sulla spalla e mi accompagnò fino all'aula 
di chimica.
-Dai dai che sono solo due ore- disse pizzicandomi una guancia.
-Ahia- mi lamentai prendendogli di mano i miei libri.
Gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai.
Salutai delle mie amiche e andai a sedermi in uno dei banchi
della penultima fila.
Buttai la felpa sul banco e ci affondai la testa dentro.
-Lennon!- disse qualcuno punzecchiandomi il braccio con la penna.
Era Jimmy.
-Ci vieni stasera al Cavern?- mi chiese.
-Probabil..-
-LENNON! PAGE! Volete anche un caffè e dei pasticcini?- urlò la
professoressa Hopkin.
-Si, grazie- rispose Jimmy.
Scoppiai a ridere assieme al resto della classe.
-VAI FUORI!- urlò indicando la porta.
-Pure tu Lennon, così ti rinfreschi un po le idee-
Mi trattenni dal non riderle in faccia e uscii seguendo Jimmy.
 
-Dovresti ringraziarmi, ti ho fatto un favore- disse Jimmy ridendo.
-In effetti, ancora qualche minuto là dentro e mi sarei sparata-
Scoppiammo a ridere.
Jimmy tirò fuori una sigaretta e se la mise tra le labbra.
-Andiamo in giardino- disse.
Lo seguii.
 
-Non dovresti essere in classe?- chiese John.
-E tu?- risposi in tono di sfida.
-Sono stato espulso per aver picchiato uno sfigato di quarta-
-Espulso?- 
-Per qualche settimana. Intanto devo starmene qui a fare attivitò extrascolastiche- disse sbuffando.
-Ah.. chi è che hai picchiato?-
-Harrison- disse divertito.
Sbiancai.
-Dove diavolo vai?- urlò John.
-A cercare Geroge- 
 
 
-Ringo- urlai appena lo vidi nel corridoio.
-Hey, che succede?- mormorò con una sigaretta tra le labbra.
-Dov'è George?-
-E' in infermeria, è messo piuttosto male-
-Grazie Starkey- dissi prendendogli la sigaretta e voltandomi per poi correre giù per le scale.
Lo sentii bisbigliare qualcosa di incomprensibile, ma probabilmente si riferiva al fatto che gli avessi rubato la sigaretta.


Lo trovai vicino l'infermeria, seduto su una sedia che si tamponava il naso ancora sanguinante.
-George..-
Alzò gli occhi. Erano lucidi.
-Michelle- balbettò.
-Faccio io- dissi prendendogli di mano il ghiaccio.
-Mi spiace- gli dissi.
-Non..importa- disse lui.
Gli pulii delicatamente la guancia che era sporca di sangue con un fazzoletto.
Mi guardò e mi sorrise flebilmente.

Era fantastico.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** what happens? ***


Ero seduta sul prato, accanto a me c'era Paul intento a frugare nelle tasche e John che stava leggendo il giornale.
-Hai per caso un accendino?- mi chiese Paul.
Frugai nella mia piccola borsa di cuoio e ne trovai uno bianco che probabilmente era di Jimmy dato che io non fumavo.
-Ecco- dissi porgendoglielo.
-Fumi per caso?- chiese John con aria sospettosa.
-Lasciala stare- si intromise Paul.
John sbuffò e ritornò a leggere.
Paul aprì il pacchetto di Winston blu che aveva appena comprato e si mise una sigaretta tra le labbra.
Dopo vari tentativi, per colpa del leggero vento che soffiava, riuscì ad accenderla.
John si avviò verso una cambina telefonica con la scusa di dover chiamare Stu, così io e Paul restammo da soli.
-Allora, come va con i ragazzi?- mi chiese ad un certo punto.
Diventai leggermente rossa. Non mi aspettavo una domanda del genere da lui.
-Niente- dissi alzando le spalle.
-Strano, una come te dovrebbe essere piena di ragazzi- disse ridendo.
Arrossii ulteriormente.
-E a te?- chiesi facendo finta di niente.
-A me cosa?-
-Ti piace qualcuno?-
-Si-
-Oh- dissi con una punta di rammarico nella voce.
-Già..- sospirò lui continuando a giocare con dei fili d'erba.
-RAGAZZI, ANDIAMO!- urlò John che intanto si era seduto sul cofano dell'auto di Paul.
Paul aiutò ad alzarmi porgendomi una mano.
Ci dirigemmo verso la sua Aston Martin grigia che era posteggiata sul prato.

Si era fatto quasi mezzogiorno e avevamo appuntamento con Ringo e Cynthia ad un ristorantino fuori città.
Ci mettemo quasi un'ora per arrivarci dato che John sbagliò strada.

Arrivati al ristorante trovammo Ringo e Cynthia in piedi davanti al locale, intenti a fumare.
John uscì dall'auto in fretta e corse a baciare la sua Cyn.
Ringo si morse il labbro superiore e poi mi sorrise.
Subito dopo arrivo Stu.
Mi sedetti tra lui e Cynthia, ma mi accorsi che mancava qualcuno.
Paul.
-Dov'è Paul?- chiesi.
-E' rimasto fuori a fumare- rispose Ringo.
Mi alzai da tavola e andai un attimo fuori.

-Come mai sei qui da solo?- gli chiesi sporgendomi dalla porta.
-Avevo bisogno di pensare- rispose freddo.
-Che ti succede?- 
-Ci sto male Michelle- disse con la voce rotta.
-Per cosa?-
-Per..per te- 
Calò il silenzio.
Paul gettò a terra la sigaretta che teneva fra le dita e la spense con la punta della scarpa.
-Scusa- disse interrompendo il silenzio.
Mi guardò negli occhi. Erano semi lucidi.
Gli presi la mano.
-Paul..- dissi piano.
Lui si avvicinò a me. Era troppo vicino.
-Ragazzi, è pronto!- disse Stu interrompendoci.
Paul indietreggio e io mollai la sua mano e arrossii di colpo.
-Eccomi- dissi seguendo Stu senza guardare Paul.




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** drunker. ***


Non potevo smettere di pensare al mio quasi-bacio con Paul e al fatto che lui 'stava male' per me.
Che volva dire? Gli piacevo?
Non poteva essere, Paul era come un fratello per me.

Quella sera sarei andata al Caver con John e delle mie amiche.
Al bancone incontrai subito Robert e Ringo che di sicuro erano già al quarto bicchere.
Jimmy invece era seduto su uno dei tavolini assieme ad una ragazza con i capelli rossi.
Stavo parlando con Jenny e Mary, le mie migliori amiche, quando Paul si avvicinò a me e mi portò via da loro con la scusa di dovermi parlare.
-Senti mi dispiace per l'altra volta- dissi.
-Per cosa?-
-Per Stu che ci ha interrotti?-
-Già-
-E ti dispiace?-
-Bhe, si..-
-Possiamo rimediare subito. Dove eravamo rimasti?- disse con voce maliziosa.
Probabilmente era un pò sbronzo, ma dopotutto lo ero anchio.
Si avvicinò a me e mi baciò.
Le sue labbra erano morbide e calde.
Paul mi offrì un altro drink, e un altro ancora, fino a chè quasi non riuscivo più a reggermi in piedi.
-Vieni con me- disse prendendomi per mano.
Salimmo le scale barcollando come due idioti verso le camere d'hotel che stavano sopra al pub.
Mi porto nella sua stanza.

Paul mi prese in braccio e io avvinghiai le mani tra i suoi capelli scuri.
Erano morbidi e profumavano di lavanda.

Poi ci spostammo sul suo letto.

Mi svegliai con un mal di testa atroce.
Mi vestii e andai in soggiorno e trovai un bigliettino sul tavolo:

'Tranquilla, rimarrà un nostro segreto. 

Paul.'


Realizzai subito cosa fosse successo.
Presi la mia borsa e mi affrettai ad uscire dalla sua stanza.
Chiusi la porta e come mi voltai mi ritrovai dietro Ringo.
-C..ciao- balbettai arrossendo.
-Hey, hai dormito da Paul?- chiese.
-Ehm, cosa? Io? No- dissi continuando a balbettare.
-Tranquilla, non è che lo dico in giro- disse sorridendo.
-Comunque non ho dormito qui, sono passata solo a portargli una cosa-
Mi guardò scettico e poi sorrise.
-Ora devo andare, ci si vede a scuola-
-Certamente- 
Ringo mi aveva vista uscire dalla stanza di Paul e aveva capito tutto. Non era una buona cosa.





Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1461194