Cuballs

di Lucash99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosa é una Cuball? ***
Capitolo 2: *** Cuball salvata! ***
Capitolo 3: *** Allenamento serale ***
Capitolo 4: *** Bagliori di ghiaccio e fuoco ***
Capitolo 5: *** Nessuna abilità é inutile ***
Capitolo 6: *** Dov'è la Cuball di Zadi? ***
Capitolo 7: *** Giv contro il regolamento ***
Capitolo 8: *** Per il bene della propria Cuball! ***
Capitolo 9: *** 10 secondi ***
Capitolo 10: *** Natale e Cuballs! ***
Capitolo 11: *** Crolla tutto (prima parte) ***
Capitolo 12: *** Crolla tutto (seconda parte) ***
Capitolo 13: *** Sul luogo del misfatto ***
Capitolo 14: *** Intoccabile ***
Capitolo 15: *** Gara vitale (prima parte) ***
Capitolo 16: *** Gara vitale (seconda parte) ***
Capitolo 17: *** Si torna in campo! ***
Capitolo 18: *** Sfida alla cieca ***
Capitolo 19: *** Torto o ragione? ***
Capitolo 20: *** Conflitto di idee ***
Capitolo 21: *** Chi é il vero colpevole? ***
Capitolo 22: *** Zero certezze ***
Capitolo 23: *** Scelta irremovibile ***
Capitolo 24: *** E' tutto finito? ***
Capitolo 25: *** Coincidenze fortunate ***
Capitolo 26: *** Passato, presente e futuro ***



Capitolo 1
*** Cosa é una Cuball? ***


Giv si alzò dal letto, preparò tutto e poi si avviò per scuola.

Arrivato, vide i compagni tutti raggruppati attorno ad uno dei banchi della classe, si incuriosì e chiese:

«Ragazzi, cosa state facendo tutti attorno a quel banco?»

Grey si girò e rispose:

«Ciao Giv, cosa c'é?»

Lui intravide qualcosa e la prese in mano, poi pose questa domanda al suo amico:

«Cosa sono queste specie di... cubi?»

Grey con aria sopresa gli disse:

«Come, non le conosci!?»

Giv se la girò e rigirò in mano, mentre tutti lo guardavano, e in fine affermò:

«Ehm... credo proprio di no!»

Un altro suo amico spuntò fuori dal gruppo e la prese in mano:

«Vieni fuori in cortile, ti spiegherò tutto.»

Giv, meravigliato, domandò:

«E' così complicata questa... cosa, che c'é bisogno addirittura di spiegarmelo fuori?»

Neiv lo tirò con se e disse:

«Dai, non perdiamo tempo, vieni!»

Arrivati fuori, Neiv iniziò a spiegare:

«Una Cuball é un cubo...»

Giv lo interruppe e con tono sarcastico aggiunse:

«Grazie, questo lo avevo capito...»

Neiv lo spinse via e gli disse:

«Dai, non interrompermi!»

Giv si arrese:

«Va bene, continua.»

Il ragazzo ripartì:

«Le Cuballs sono dei cubi che possono fare tantissime cose, ma prima di questo bisogna lanciarle in aria, dopodiché fluttueranno fino a quando non gli dirai di tornare.»

Giv lo interruppe di nuovo, stavolta non per fare una battuta:

«Ho una domanda.»

Neiv gli rispose:

«Dici pure.»

«La Cuball si deve lanciare con potenza?»

La risposta fu subito pronta:

«No, non fa differenza se il lancio é forte o é debole, l'unica cosa importante da sapere é che la Cuball si fermerà laddove la lancerai, in pratica per farla fluttuare più in alto dovrai imprimere una potenza maggiore, ovviamente verso l'alto, stessa cosa se lo vorrai fare in lunghezza. Dicevo... che la Cuball può svolgere moltissime attività, può riscaldarsi, può allungarsi, può sparare missili e tante altre cose, ma queste cose gliele dovrai insegnare tu mano mano. Le più forti possono addirittura teletrasportarsi o teletrasportare altri oggetti e persone.»

Giv rimase stupito dal potere immenso che possedevano le Cuball e volle saperne di più su quella di Neiv, quindi, tutto emozionato chiese:

«E la tua lo sa fare? Sa teletrasportarsi?»

Neiv mise le mani davanti, come per dire “calma, non é ancora a questo livello”, poi lo disse anche a parole, per farsi intendere meglio dall'altro:

«No, la ho appena da un mese, non gli ho ancora insegnato una cosa del genere. Per il teletrasporto c'é bisogno di un esperto. Comunque, senti questo imminente bisogno di fermarmi ogni volta mentre sto parlando?»

Giv, lasciando di stucco il suo compagno di classe gli rispose così:

«Beh, credo proprio di... sì.»

Ma lui ripartì:

«Ah, lascia stare... ricomincio. Per ultima cosa, ti racconterò la cosa più incredibile che una Cuball può fare, a prescindere dal fatto che tu sia allenato e che la tua Cuball sia forte o meno, tutte e dico tutte le Cuball... possono trasformarsi in sfere da lanciare contro gli avversari.»

Gli occhi del suo compagno brillavano di emozione:

«Uau! E la tua Cuball cosa sa fare?»

«Beh, modestamente può raggiungere temperature dai -8 gradi ai 180 gradi, sa allungarsi e creare polvere, anche se sinceramente non so a cosa serva l'ultima...»

Si fermò per qualche secondo... e poi:

«Ah, ecco!»

Giv sobbalzò:

«Cosa “ecco”?»

Neiv, annoiato, gli rispose così:

«Se eviti di interrompermi ogni due minuti te lo dico. C'é un ultima cosa che non ti ho detto, i più esperti, e dicendo esperti é inutile che mi chiedi se lo so fare, possono controllarne di più assieme. Il massimo raggiunto fino ad'ora é stato di 12 Cuballs controllate assieme, ma chi lo ha fatto ora é morto. Bene, spiegazione finita, e ora torniamo dentro. Inizio anche a sentire freddo...»

Giv cadde a terra dalla sorpresa:

«Cosa? E' morto per colpa delle Cuballs?»

Neiv lo calmò:

«Certo che no!»

Allora Giv volle scoprire di più:

«E allora come é morto?»

...

«E cosa posso saperne io? Dai, vieni.»

L'amico annuì.

 

Ma arrivati in classe, i due ragazzi, uno dai capelli neri (Giv) e l'altro biondo (Neiv) vennero chiamati dalla loro amica Zadi, che si affrettò a dirgli:

«Venite, presto! Il professore é uscito e non si accorto che non siete in classe, fate presto prima che vi veda.»

 

All'uscita da scuola, Neiv invitò tutti a casa sua, inutile dire che gli altri accettarono.

Arrivati lì vennero accolti con felicità dalla famiglia del ragazzo, poi uscirono tutti fuori in giardino.

Neiv iniziò a cucinare, lanciò la sua Cuball in aria all'altezza che gli faceva comodo e poi ordinò:

«Riscaldati!»

Portò gli hot dog sulla Cuball, quindi Giv, sorpreso gli chiese:

«Cucini gli hot dog... con la Cuball?»

«Sì, perché?»

Si preparò e poi esclamo a gran voce:

«E' fantastico!»

Gord, avendo ascoltato la conversazione tra i due, aggiunse:

«Sarà ancora più fantastico mangiarli!»

Giv, prima di mangiare gli hot dog appena cucinati fece ancora una domanda al suo amico:

«Neiv, io posso comandare la tua Cuball?»

Neiv fece segno di no con la testa e poi gli rispose:

«Certo che no, ognuno può dare ordini solo alla propria.»

Si misero tutti attorno ad un tavolo e mangiarono gli hot dog, dopodiché usarono le loro Cuballs tutti assieme.

Zadi mostrò agli altri cosa riusciva a fare con la propria Cuball:

«Accenditi e fai un po' di luce.»

Ma Giv aggiunse:

«Credo che non ce ne sia molto bisogno, guarda che sole!»

«Già, hai ragione... spegniti e torna giù.»

Neiv lanciò la sua, la fece allungare e poi la fece tornare a se.

Boost, il più esperto tra di loro (capelli neri, occhi castani e voce imponente, questo e anche il fatto di essere il più alto), attirò tutti a se lanciando in alto la sua Cuball per poi proclamare:

«Sono cose comuni a tutte le Cuball quelle che abbiamo visto fino ad ora.»

Zadi disse sotto voce a Giv:

«E' arrivato il presentatore TV, ihih...»

Ripartì:

«La mia Cuball potrà compiere azioni incredibili, fantastiche. La mia Cuball può...»

Iniziò con voce altisonante...

«...assorbire luce e calore emanati dal Sole, dopodiché può riflettere su di noi la sua luce e possiamo, per esempio, cuocere degli hot dog con il calore che ha assorbito!»

Stavolta fu Giv a sussurrare a Zadi:

«Beh, non mi sembra molto diverso da quello che avete fatto tu e Neiv.»

«Infatti é praticamente la stessa cosa, ahah!»

Zadi era d'accordo con Giv.

La mostra continuò, per fortuna con qualcosa di migliore, infatti Boost riuscì a far compiere alla sua Cuball queste azioni: la fece diventare liquida, la fece arrotolare su se stessa e riuscì addirittura a lanciare una specie di missile (ma molto piccolo e non con grande potenza).

Era finito lo spettacolo e si partiva con le sfide!

Tutte le Cuballs diventarono sfere e iniziarono a scontrarsi (Giv non partecipava alla sfida, visto che una Cuball non la aveva ancora), quella di Gord si scontrava con quella di Grey, quella di Zadi con quella di Boost e così via... ma alla fine rimane stabile solo quella di Boost, che quindi vinse la sfida mettendo fuori gioco i suoi avversari.

Ora Giv era ancora più determinato:

«Anch'io voglio una Cuball, che supererà quella di Boost!»

Dopo questa frase tutti tornarono a casa.

 

Durante il cammino per tornare a casa:

«Mamma, ho bisogno di una Cuball.»

La madre gli rispose:

«Ci penseremo domattina.»

Ma in quel momento Giv si fermò ed esclamò:

«Quella é una Cuball!»

Arrivò vicino ad un albero e affianco a quello... c'era una Cuball! La prese e la portò a casa, ora non c'era più il bisogno di procurarsene una, Giv aveva la sua Cuball!

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Capitolo 2
*** Cuball salvata! ***


«Prendo la mia Cuball e vado, ho avuto giusto il tempo per insegnargli una piccola cosa.»

Disse tra se e se prima di avviarsi verso scuola.

 

Appena arrivato, intravide Neiv:

«Neiv!»

Il suo compagno si avvicinò a lui, poi Giv gli sussurrò:

«Come ieri?»

Ma gli rispose:

«Nah, questa volta preferisco entrare... magari un'altra volta.»

 

Entrati in classe, incontrarono i loro compagni e Zadi li chiamò tutti a se per dire questo:

«Ho scoperto una cosa incredibile navigando su internet!»

Chiese Giv:

«Cosa?»

Neiv, dandogli una spinta gli disse:

«Dai il tempo di parlare alle persone!»

Lui, innervosito da questo suo atteggiamento, gli urlò:

«L'hai presa come vizio questa cosa di spingermi?»

Nel frattempo Zadi ripartì a parlare:

«Ho letto che le Cuballs non sono tutte uguali, ognuna di loro ha una particolarità.»

Giv interruppe per l'ennesima volta:

«E come si nota questa particolarità?»

Zadi seccata gli rispose:

«A te non piace proprio stare zitto, eh? Comunque sia, ti rispondo. Ogni Cuball ha un simbolo su di essa, che contraddistingue le sue caratteristiche, oltre a quelle che ogni Cuball ha. Potete anche controllare, io l'ho già fatto»

Giv continuava a guardare la sua, ma non trovava proprio nulla di particolare.

«Stupido, é qui.»

Neiv indicò un angolo della sua Cuball, Giv lo notò... ma non ne rimase molto entusiasta:

«Ti odio, grr...»

Grey aprì per la prima volta bocca:

«E hai scoperto solo questo?»

Zadi fu contenta di rispondergli:

«In realtà, no. Sullo stesso sito ho anche letto che ultimamente per strada si aggira un grande esperto di Cuballs che sconfigge tutte le altre che incontra sul suo cammino, e lo fa anche in un modo alquanto particolare.»

Stavolta fu Neiv a interrompere:

«In che modo?»

A Giv dava molto fastidio, grugniva sotto voce. Poi alzò la voce per dire:

«Ora mi imiti anche?»

Ricominciava il discorso della ragazza:

«C'era scritto che sconfigge le Cuballs avversarie facendo arrivare la propria a temperature altissime. Con queste super-temperature carbonizza le altre Cuballs.»

Giv era pensieroso, ma a cosa pensava?

 

Prima di uscire da scuola, Giv tuonò:

«Voglio sconfiggere quel campione che carbonizza le Cuballs!»

Zadi provò a spegnere i suoi bollenti spiriti:

«Ma distruggerà la tua Cuball, d'altronde non sei nemmeno pronto... la tua Cuball non conosce nessuna abilità.»

Giv rettificò:

«Sbagli, la mia Cuball riesce a fare una cosetta.»

Zadi cercò di fermarlo di nuovo:

«Potrà anche conoscere una “cosetta” come dici tu... ma non é prudente sfidare quel campione. Carbonizzerà la tua Cuball nuova.»

Fece segno di no con il dito e rispose di nuovo alla sua amica:

«Credo proprio che questo simbolo del ghiaccio mi porterà fortuna, io vado! Una sfida incredibile mi aspetta!»

Zadi ci provò per l'ultima volta:

«Non farlo, non ti conviene. Rimani qui e aspetta il momento in cui sarai più pronto.»

Giv si alzò dalla sua sedia e esclamò:

«Mi dispiace per te, ma io non cambio idea!»

Zadi si arrese all'evidenza:

«Va bene, fa come vuoi. Però poi non venirmi a dire che non te l'avevo detto.»

E andò, anzi... si fermò e fece un'ultima domanda alla compagna:

«Ehm, scusa... ma dove lo trovo questo campione?»

Gli rispose ancora Zadi:

«Devo controllare sul mio radar, ehm... é proprio sul pendio qui dietro!»

«Ok, grazie!»

Stavolta andò via davvero.

 

Arrivato di fronte al “Brucia Cuballs” fece partire la sfida:

«Io ti sfido a Cuballs!»

«Umpf, tu sfidi me? Che perdita di tempo, da quanto tempo hai quella Cuball?»

La lanciò e disse a gran voce:

«Da un giorno, ma questo non cambia niente!»

Con voce scocciata disprezzò Giv:

«Non voglio farti tornare a casa piangendo, ciao!»

Si arrabbiò molto, visto il disprezzo del “Brucia Cuballs”.

«No, tu non scapperai! Ti sfido e tu non ti tiri indietro!»

Con il volto ancora più annoiato gli rispose:

«E va bene, lancio la mia Cuball...»

Dopo pochi secondi arrivò il primo ordine:

«Sali a 9000 gradi.»

Giv iniziava a spaventarsi:

«Ugh, 9000... scendi di temperatura, presto!»

Il campione rimase sorpreso e subito arrivò il terzo ordine della gara:

«Torna a me, Cuball!»

L'altro lo guardò con faccia indignata e lo salutò così:

«Bravo, scappa!»

Ma Giv, intelligentemente, non gli rispose.

 

Durante il cammino per andare a salutare gli amici che erano rimasti fuori scuola Giv pensò una cosa: “come ha fatto la mia Cuball a resistere a 9000 gradi? Potrà anche scendere di temperatura, ma non credo arrivi a certi livelli. Non l'ho ancora scongelata, misuriamo la temperatura.”

«Cuball, mostrami qual'è la tua temperatura.»

Guardò sullo schermo della propria Cuball e si meravigliò.

Tremando, disse ad alta voce:

«-9000? Brr... ecco come ha fatto... meglio far salire un po' la temperatura. Fai salire la tua temperatura! Dai, falla salire!»

Ma la Cuball non rispondeva.

Insisteva:

«Falla salire!»

Non rispondeva.

«Oh no! Ho capito perché non sale, non gliel'ho ancora insegnato! Meglio affrettarsi e chiedere a qualcun altro, devo farlo prima di congelarmi però... brr...»

 

Arrivato davanti scuola chiamò Neiv per farsi dare una mano, lui provò a scongelargli la Cuball con la sua, ma non ci riuscì (non bastarono le sue temperature). Provò a farsi dare una mano da Zadi, che a sua volta però non ci riuscì.

Lampadina accesa!

«Ho un'idea! Boost puoi aiutarmi tu, assorbi il calore del sole e poi riscalda la mia Cuball.»

L'amico fu d'accordo:

«Ottima idea. Cuball, assorbi il calore del sole e riscalda quella di Giv.»

Missione compiuta!

«Cosa é successo e perché la tua Cuball era congelata?»

Chiese Zadi, e la risposta di Giv fu subito pronta:

«E' una lunga storia, ma ve la racconterò. Ho sfidato quel campione, la sua prima mossa é stata quella di far salire la sua Cuball a 9000 gradi, ma io ho fatto scendere la mia di temperatura. Così l'ho fatta tornare e sono... ehm... scappato.»

Zadi ebbe un'intuizione:

«Ho capito come ha fatto a scendere a -9000! Ricordi quella storia dei simboli?»

Giv rispose, ma non aveva le idee del tutto chiare:

«Sì... ma cosa c'entra?»

Zadi fu felice di spiegarglielo:

«Visto che la tua Cuball ha il simbolo del ghiaccio riesce a scendere a temperature più basse in confronto alle altre.»

Giv le pose ancora una domanda:
«E il simbolo c'entra anche col fatto che non sa salire di temperatura?»

Zadi era ferrata in materia:

«A parte il fatto che non gliel'hai ancora insegnato, c'entra anche quello che non può arrivare oltre i 10 gradi, che é la sua temperatura standard a quanto vedo dallo schermo. Comunque... é finita come dicevo io, giusto?»

Giv era consapevole del fatto che aveva ragione lei:

«In un certo senso...»

«Sì.»

Aggiunse Neiv.

Lo faceva proprio innervosire di brutto:

«Devi per forza intervenire? Zadi, tornando al discorso di prima, questo significa che la mia Cuball non potrà mai bruciare?»

Rispose:

«Sì, esatto.»

Intervenne anche Grey:

«Quindi la Cuball del campione può salire a temperature così alte grazie al suo simbolo?»

Zadi gli diede ragione:

«Sì, il simbolo del fuoco.»

Un'altra domanda fu di Neiv:

«Cosa significa questo simbolo dell'infinito sulla mia?»

Lei ci pensò:

«Hmm... controllerò sul mio computer.»

Dopo qualche minuto trovò sul web quello che cercava e lo illustrò agli altri:

«Dovete sapere che tutte le Cuballs dopo aver usato molte abilità senza mai fermarsi finiscono le energie per una determinata abilità oppure in generale, il numero dipende dalla Cuball. Il simbolo sulla Cuball di Neiv attribuisce a essa un potere speciale.»

Giv intervenne, come suo solito.

«E qual'è questo potere?»

Zadi gli tolse subito il dubbio:

«Quel simbolo vuol dire che la Cuball di Neiv possiede energia infinità, quindi potrà usare tutti i poteri che vorrà senza mai fermarsi e senza mai essere a corto di forze.»

Dopo questa lunga conversazione si salutarono e tornarono tutti nelle rispettive case.

Era arrivata la notte, ma Giv era fisso sulla sua scrivania... chissà perché...

La “bruciante” sconfitta contro quell'uomo non era andata giù a Giv, che studiava le contromosse. Certo, il potere della sua Cuball gli era bastato per fuggire... ma lui voleva la vittoria.

Continuava a scrivere sul quel foglio, dove ormai non si riusciva a leggere più nulla... ma lui riusciva a comprendere ciò che aveva scritto.

Tutto d'un tratto sobbalzò, aveva scoperto qualche nuova abilità da insegnare alla sua Cuball?

Macché, non era un'abilità come tutte le altre... era una da veri esperti... il teletrasporto!

«Cuball, teletrasportati qui vicino a me.»

Eseguì gli ordini e si trovò lì in un lampo.

Un suo urlò riuscì a svegliare un intero palazzo e a far scattare un antifurto:

«Sì, ce l'ho fatta!»

Ma non era soddisfatto, si rimise seduto e insegnò alla sua Cuball qualche altra cosa.

Ora poteva andare a dormire, però prima una bella doccia rinfrescante, ma mica una doccia normale... quella era una doccia con acqua generata dalla sua Cuball!

Rise mentre diceva:

«Bollette dell'acqua, addio.»

Diede un altro ordine:

«Portami il pigiama.»

Incredibile... ecco cosa aveva insegnato alla sua Cuball, generare acqua e teletrasportare anche altri oggetti (oltre se stessa), ahinoi era così che la usava... per non muovere un dito!

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Capitolo 3
*** Allenamento serale ***


Giv imparava in fretta, la sua Cuball suonò... anche se in fondo non c'era del tutto il bisogno di insegnargli come svolgere il ruolo da sveglia. Se ne poteva usare una normale, no?

No, ormai lui era così, voleva per forza strafare... infatti in quella stessa notte in cui aveva scoperto come far usare il teletrasporto alla sua Cuball, aveva insegnato a quella anche altre cose (purtroppo, la maggior parte di queste erano futili). Forse sovra utilizzava la sua Cuball?

Sì, ed eccone subito la prova:

«Portami i vestiti.»

Addirittura, durante l'uscita dalla porta di casa gli balzò in mente un'idea strampalata:

«Ho una grande idea! Cuball, teletrasportami nella mia scuola.»

Non funzionò e lui capì subito qual'era il problema:

«E' vero! Io le ho insegnato a teletrasportare se stessa e altri oggetti, ma non le persone.»

Pensò ad un'altra cosa assurda ad alta voce:

«Potrei teletrasportare la scuola qui! Forse é meglio di no...»

Arrivato a quel punto decise di andare a scuola nel modo tradizionale... cioé camminando.

 

Una volta giunto a destinazione, raccontò degli incredibili progressi svolti assieme alla sua Cuball:

«Ieri sera ho insegnato alla mia Cuball tantissime cose, la cosa più incredibile é che ora può teletrasportare se stessa e altri oggetti, ma non le persone.»

Neiv era incredulo:

«Cosa? Non ci credo nemmeno se lo vedo.»

Gord (con la sua pancia ben oltre la media) provò a fare il simpatico della situazione:

«Io se lo vedo ci credo.»

e ci riuscì.

Per fortuna Giv aveva la sua Cuball con sé:

«Guardate, ora vi mostro cosa sa fare.»

Tutti erano incuriositi.

«Teletrasportati vicino alla cattedra.»

Zadi fu la più sorpresa:

«E' incredibile che tu lo sappia fare, servono dei veri esperti per riuscirci. Invece tu ce l'hai fatta al secondo giorno.»

Giv ripartì:

«Non ho ancora finito, ora portami il gesso.»

Lo portò, e l'evento era sotto gli occhi di tutti.

«Devo ammetterlo, in questo mi hai superato.»

Giv fece il modesto:

«Boost, io gli avrò anche insegnato il teletrasporto... ma non sono al tuo livello in tutto il resto.»

Tornò subito a parlare:

«Zadi, tra quanto la mia Cuball potrà imparare a teletrasportare le persone?»

Rispose:

«Credo sia impossibile, ho letto che non ci è mai riuscito nessuno.»

Ma Giv la contraddisse:

«Però questo non toglie il fatto che si potrebbe fare?»

Zadi gli diede ragione:

«In un certo senso sì.»

Poi fece partire un altro discorso:

«Ho una notizia.»

Fu Grey a interrompere, mai capitato.

«Quale?»

Rispose al quesito:

«Domani ci sarà un torneo di Cuball aperto a tutti, quindi sarà meglio allenarsi stasera.»

Boost si esibì nel suo ruolo di show-man:

«Parteciperemo tutti, d'accordo?»

La risposta a gran voce:

«Sì!»

Prima dell'inizio della giornata scolastica Giv tornò a ciò che aveva imparato la sua Cuball:

«Prima vi ho detto che la mia Cuball ha imparato anche molte altre cose, per esempio può generare acqua, può fare da sveglia...»

Zadi gli fece una domanda:

«E a cosa ti servono queste abilità?»

«Beh, le uso in svariati modi, per esempio uso l'acqua per farmi la doccia e il teletrasporto invece lo uso per farmi portare i vestiti. Ovviamente la sveglia la uso come... sveglia.»

Zadi aggiunse in tono sarcastico:

«Ah, quindi é così che usi la tua Cuball?»

Ma prima della risposta dell'altro iniziò la lezione.

 

La sera si incontrarono tutti fuori scuola per gli allenamenti, avevano uno spazio abbondante e tutto l'occorrente di cui necessitavano, le loro Cuballs.

Giv era caricatissimo, aver imparato il modo in cui far usare il teletrasporto alla sua Cuball l'aveva spronato molto, ma voleva di più... perché quel torneo lui lo voleva vincere; Boost capì che non era quello il momento di fare lo spavaldo, era l'ora di allenarsi seriamente, perché anche lui ne aveva il bisogno... nella sua classe poteva anche essere il migliore, ma quel torneo non era chiuso solo a quella, era molto più difficile di una semplice sfida contro Grey o chicchessia; Neiv era infastidito dal fatto che Giv potesse superarlo, quindi voleva impegnarsi per insegnare anche lui la tecnica del teletrasporto alla sua Cuball; Zadi aveva intenzione di allenarsi soprattutto sulle abilità speciali che poteva conoscere solo la sua Cuball, aveva un simbolo con la sagoma di una Cuball.

«Hmm... sono curiosa di vedere quale sia l'abilità speciale della mia Cuball.»

Controllò sul suo PC e poi dichiarò con voce sorpresa:

«Uao, può diventare invisibile!»

Intervenne Giv:

«E' fantastico! Ma ora devo tornare al mio allenamento, voglio trovare un'alternativa al teletrasporto e all'abbassamento di temperatura.»

Ricominciarono il loro allenamento; il tempo passò velocemente, tutti avevano scoperto qualche nuova abilità o almeno avevano imparato qualcos'altro su quelle già conosciute dalle rispettive Cuballs.

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Capitolo 4
*** Bagliori di ghiaccio e fuoco ***


Era arrivato il gran giorno e Giv era pronto a sfoggiare ciò che di nuovo aveva imparato la sua Cuball, per questo si affrettò ad andare a scuola... così all'uscita sarebbero tutti partiti verso il luogo dove si sarebbe svolto il torneo.

 

Erano così impazienti che la giornata scolastica passò in un nonnulla, immaginavano già lo stadio dove si sarebbero esibiti con le loro Cuballs, era un sogno ad occhi aperti. Il tragitto non era così lungo, ma ebbero il tempo per prepararsi psicologicamente... poi, una volta fuori lo stadio non pensarono più a nient'altro se non al torneo.

Si aprirono le iscrizioni e loro furono i primi ad avventarsi sul luogo della registrazione, ma mentre andavano verso la sala d'atteso dove sarebbero stati mostrati gli abbinamenti... Giv intravide una persona che conosceva, chi era?

Dopo un attimo di riflessione capì di chi si trattava:“ma quello é... il Brucia Cuballs!”

«A cosa pensi Giv?»

Giv sembrava in un altro mondo, ma riuscì a sentire la domanda dell'amica e a rispondere:

«A niente, pensavo.»

«Grazie, questo si era capito.»

Non si andò oltre questa battuta.

 

Erano arrivati nella sala d'attesa e gli abbinamenti stavano per essere mostrati a tutti, a quali avversari sarebbero andati in contro? Il “Brucia Cuballs” era una mina vagante per tutti, ma nemmeno gli altri scherzavano, c'era pur sempre la possibilità di uno scontro tra due amici... forse Boost e Zadi oppure Giv e Grey... la decisione era lasciata al caso. Ed ecco che pian piano sul display comparvero tutte le coppie che si sarebbero scontrate nel primo turno di questo avvincente torneo:

Dortmund VS Giv, la prima sfida.

Giv di primo impatto, leggendo quel nome, non ebbe nessuna reazione... poi tutto d'un tratto, vedendo comparire sullo schermo il viso del suo avversario si rese conto di chi aveva scelto la sorte per lui... lo riconobbe... e poi capì che quello era il “Brucia Cuballs”. Ma dopo lo stupore... arrivò anche la sua sfida:

«Bene “Brucia Cuballs”, finalmente hai un nome. Stai attento, perché questa sarà la mia rivincita.»

Un attimo di pausa e poi proclamò a gran voce:

«Io ti sconfiggerò!»

Una risata irrisoria si distinse tra la folla. Era l'ora del secondo abbinamento:

Neiv VS Sindi (una ragazzina dai capelli rossi, sembrava essere molto silenziosa).

Nessuno dei due rimase sorpreso, visto che non si erano mai incontrati. Ed eccoci al terzo:

Zadi VS Grey.

Questo sì che lasciò tutti di stucco, era il primo abbinamento che includeva due ragazzi di quella stessa classe di 1° media.

Tutte e tre le prime accoppiate avevano mostrato i loro nomi, sarebbe successo anche nel quarto?

Mistero svelato, eccolo il quarto:

Sommy VS...

Si sentì la voce di Sommy provenire dalla sala:

«Cosa é successo? Voglio conoscere il nome della persona che sfiderò!»

La ragazza appariva molto impaziente. Una voce partì dall'altoparlante:

«Si é verificato un errore tecnico, provvederemo subito.»

Questa attesa la rendeva molto nervosa:

«Uffa...»

Lo schermo tornò a funzionare, dopo l'attesa... comparve il nome dello sfidante di Sommy:

Sommy VS Boost.

La ragazza saltellava cercando tra la folla il suo sfidante.

«Chi é, chi é?»

Boost alzò la mano per farsi notare. Sommy parlò tra se e se:

«Speriamo non sia troppo forte...»

La voce che arrivava dall'altoparlante tornò a parlare:

«Ed ecco davanti a voi il quinto abbinamento... Sand (ragazzo dai capelli sul colore oro, il cui nome si legge Send) contro Gord!»

Gord stava mangiando e non si era nemmeno accorto del fatto che era stato nominato, Zadi gli diede una leggera spinta per cercare di farlo voltare.

Lui gli rispose:

«Uh?»

Come per dire “come?”, solo che con il cibo in bocca.

«Sei comparso sul tabellone, la tua sfida sarà contro Sand.»

Gord sembrava avere la testa tra le nuvole, poi arrivò la domanda...

«Sono iniziati gli abbinamenti?»

e si capì che aveva davvero la testa tra le nuvole! Zadi era meravigliata dalla sua distrazione:

«Dov'eri stato fino ad ora?»

Era proprio da un'altra parte, quindi lei si arrese:

«Lasciamo perdere.»

Gli altri tre abbinamenti passarono tra l'indifferenza dei sei ragazzi, erano i seguenti:

Kon VS Sanuf, Yudai VS Ri e Totu VS Nostrond. Tra la fine dei sorteggi e l'inizio del torneo dovevano passare dieci minuti... che a Giv sembrarono un'eternità, non era timoroso o spaventato per l'incontro... ma teso sì. Dortmund s'incamminò e Giv lo seguì senza un attimo di attesa, il suo amico Neiv lo chiamò a se:

«Dove vai Giv? Mancano ancora 5 minuti.»

Giv era decisissimo e sicuro di se stesso, strinse il pugno e disse:

«Vado a sconfiggere Dortmund.»

Neiv chiamò a se gli altri suoi amici e poi disse:

«Seguiamolo.»

In fondo alla scalinata si intravedeva lo stadio, Giv si fece coraggio e uscì per primo, Dortmund lo seguì e gli altri andarono tra il pubblico. Il campo era chiuso, di forma cubica e con due spazi aperti necessari per far entrare le Cuballs, che poi si sarebbero chiusi dopo l'ingresso di queste ultime.

La sfida iniziava, entrambi lanciarono le loro Cuballs nello stadio, che poi si chiuse; Giv non sembrava molto sicuro, quindi la prima mossa fu di Dortmund, che lanciò un missile contro la Cuball di Giv; il secondo rispose con un teletrasporto e la sua Cuball finì giusto dietro quella di Dortmund, arrivò il secondo comando del “Brucia Cuballs”:

«Lancia un missile dietro di te, Cuball!»

Ma la mossa non funziono, perché Giv sfuggì anche a questo attacco con un teletrasporto, Dortmund lo provocò:

«Questa é la tua strategia? Scappare da tutti i miei attacchi? Combatti a viso aperto, codardo!»

Giv non ci cascò e rispose senza paura:

«Mi dispiace, ma non sono il tipo di persona che puoi ingannare con questi trucchetti!»

Dortmund chiuse la discussione:

«E va bene, continua pure a scappare, ma te ne pentirai! Lancia un altro missile su quella Cuball!»

La risposta di Giv fu sempre la stessa:

«Presto, teletrasportati dall'altra parte del campo!»

Zadi gli diede un consiglio:

«Non puoi continuare così, non arriverai a nulla!»

e Giv lo accettò con piacere:

«Hai ragione, ma cosa posso fare... ho un'idea! Cuball, ora teletrasporta la Cuball di Dortmund nell'angolo basso del campo!»

Ma quella non rispose e Zadi gli spiegò subito il perché:

«La tua Cuball non può più usare teletrasporti, ne ha già usati troppi, questo vuol dire che devi cambiare strategia.»

Giv si mise a pensare e Dortmund nel frattempo lo attaccò con il solito missile, poi arrivò il lampo di genio:

«Congela il missile con il tuo raggio congelante!»

Dopo questa mossa Dortmund si innervosì:

«Continui a difenderti?»

Ma Giv gli rispose di no con i fatti, ordinò alla sua Cuball di congelare quella dell'avversario... ma:

«La Cuball di Dortmund non può scendere sotto i 30 gradi!»

Non si arrendeva e quindi cambiò di nuovo strategia:

«E va bene, cambierò di nuovo!»

Dortmund lo attaccò con un altro missile, Giv lo congelò... poi ancora un altro missile e un altra difesa da parte di Giv; era arrivato il momento, la Cuball di Dortmund aveva finito le energie, la strategia di Giv aveva funzionato... ma arrivò un altro problema per il ragazzo... in quale modo attaccare la Cuball di Dortmund? Le uniche abilità per vincere erano quelle di congelamento... e poi? L'acqua non avrebbe funzionato e la sveglia era praticamente inutile, ma Giv ebbe un'altra fantastica idea:

«Ci sono! Ieri oltre al raggio congelante la mia Cuball ha anche imparato a lanciare una bufera di vento, che scaraventerà la Cuball avversaria fuori. Ora sconfiggi Dortmund con la tua bufera, vai Cuball!»

Nulla da fare... la fortuna non era proprio dalla sua parte quel giorno, la Cuball aveva finito del tutto le energie; Dortmund sfruttò l'occasione e sconfisse Giv con la sua specialità:

«Trasformati in sfera e attacca la Cuball di Giv!»

Finì così, come da aspettative la sfida era stata vinta da Dortmund; Giv andò via facendo tornare la sua Cuball a se, poi affermò:

«Lo ammetto, sei più forte di me... prima della sfida ero troppo sicuro di me stesso.»

Arrivò tra il pubblico e attese la sfida successiva: Neiv contro Sindi.

Come sarebbe andata a finire questa sfida? La risposta era attesa da tutti e sarebbe arrivata tra poco... in parole povere “uno scontro da non perdere”!

 

 

 

 

 

 

 

 

Divertitevi ad indovinare chi sarà il vincitore di questo torneo appena iniziato e grazie a tutti.

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Capitolo 5
*** Nessuna abilità é inutile ***


Il momento tanto atteso stava per giungere, per Giv il torneo era concluso, ora le sue speranze erano rivolte verso i suoi amici, gli toccava fare il tifo per questa volta... aspettando tempi migliori; ma questo era anche plausibile considerando che aveva la Cuball da pochissimi giorni e che quello era il suo primissimo torneo, poi bisogna dire la verità... non era stato troppo fortunato nel sorteggio e nello svolgimento della gara. La cosa che lo rendeva più frustrato era la presunzione avuta prima della sfida contro Dortmund, magari anche alimentata da un desiderio di rivincità... ma era anche vero che non c'era più tempo per rimuginare sugli errori commessi, forse era meglio levarsi dalla testa quel pensiero per poi pensare al futuro, era quello che aveva intenzione di fare Giv; per lui quella sfida diventò solo un insegnamento per non commettere mai più quegli stessi errori.

Era il momento di passare ad un'altra gara, Neiv contro Sindi (la ragazza più silenziosa del torneo la quale voce non s'era ancora udita); 3,2,1... la gara aveva inizio!

Chiusosi il campo arrivò il primo ordine da parte di Sindi... non una semplice indicazione vocale, bensì a gesti; che abilità! Quella Cuball tirava fuori una ventosa per muoversi velocemente da una parete all'altra (le Cuballs normalmente sono immobili, ma con tecniche speciali possono cambiare posizione, per esempio con la tecnica del teletrasporto o con altri poteri simili), fu così che in pochi secondi la Cuball di Sindi si posizionò precisimante dietro quella di Neiv e il ragazzo si trovò con le spalle al muro; la contromossa non si fece aspettare, Neiv attaccò l'avversaria con un missile, ma lei prontamente evitò l'attacco con un movimento velocissimo della Cuball; l'ultimo problema di Neiv era quello delle energie, che non sussisteva visto il simbolo speciale che contraddistingueva la sua Cuball, doveva inventarsi qualcos'altro... però la prima cosa che gli venne in mente fu quella di far stancare la Cuball della sfidante usando la stessa strategia di Dortmund e Giv, proprio per questo motivo lanciò il secondo missile della gara contro la Cuball avversaria; ma la ragazzina silenziosa lo mise di nuovo alle strette evitando l'attacco e facendogli notare che la propria Cuball aveva il medesimo simbolo di quella posseduta da lui; Sindi non scherzava affatto e al posto di farlo con la bocca parlò coi fatti, fece partire un piccolo chip che mano mano avrebbe sottratto tutte le energie alla Cuball di Neiv, contrastando (purtroppo per il ragazzo) anche l'abilità attribuitagli dal simbolo.

Ora sì che le cose si facevano complicate per Neiv, a breve la sua Cuball sarebbe finita fuori gioco non potendo più compiere nessuna azione, non riusciva a colpire la Cuball avversaria per colpa dei suoi movimenti troppo rapidi e delle sue energie infinite, allora... come avrebbe fatto?

La Cuball di Sindi continuava a sorprendere l'avversario, la ragazza era dotata di mille risorse, infatti una di queste venne svelata in quel momento... era forse la fine per Neiv?

Prima dell'attacco definitivo, arrivò un urlo dal pubblico:

«Neiv, usa la polvere!»

Era la voce di Giv che gli dava consiglio e l'amico recepì subito il messaggio, doveva affrettarsi... perché la gara stava per finire; l'ordine di Sindi partì:

«Tira fuori l'artiglio e attacca la Cuball avversaria!»

Anche se non lo dava a vedere aveva una voce molto forte, ma il primo ordine a parole della ragazza fu smorzato dal contrattacco di Neiv:

«Veloce Cuball, riempi tutto il campo di polvere così da immobilizzare te e la tua avversaria!»

Fu questo il commento di Giv:

«Non era quello a cui avevo pensato io... ma va bene lo stesso.»

L'artiglio stava arrivando, ma per la prima volta fu Sindi ad essere in difficoltà, dalla Cuball di Neiv partì un missile che nel contempo fermò l'attacco della ragazza e colpì la Cuball avversaria; fu così che prima di finire le energie della propria Cuball, Neiv riuscì a strappare la vittoria.

Finita la sfida, i due partecipanti si salutarono amichevolmente e il ragazzo andò verso i suoi amici che si congratularono con lui, in maniera molto simpatica e divertente Giv fece finta di essere un giornalista e lo intervistò:

«Quali sono le sensazioni dopo la gara?»

Neiv stava al gioco:

«Sono molto felice perché é stata una sfida combattuta e vinta solo all'ultimo con il sudore della fronte.»

Fu un batti e ribatti:

«Quali sono state e quali sono attualmente le impressioni sulla tua avversaria?»

«Dopo la sfida posso sicuramente dire che non é stata semplice, ho avuto una sfidante molto forte che mi ha messo più volte in difficoltà. Ho rischiato in molti casi di perdere, soprattutto nel finale, in cui però mi ha salvato la polvere generata dalla mia Cuball.»

«Quindi, dopo questa gara emozionante possiamo affermare, a dispetto delle apparenze, che nessuna abilità é inutile?»

«Questo é sicuro, avevo dato per scontato che l'abilità di creare polvere fosse inutile, ma quest'oggi mi sono ricreduto.»

«Ringraziamo Neiv e salutiamo il pubblico a casa.»

Arrivò l'ultimo saluto dell'intervistato:

«Grazie a voi e arrivederci.»

Poi, continuando a recitare, fece finta di levarsi il microfono da vicino alla bocca.

Dopo le prime due sfide che si erano presentate ricche di colpi di scena era il momento di Zadi e Grey, quello sarebbe stato l'unico scontro tra due di loro nel primo turno, come sarebbe finita?

Non c'erano previsioni molto sicure, i due erano più o meno allo stesso livello, gli altri ragazzi della classe non avrebbero tifato né per l'uno e né per l'altra... allora quale sarebbe stato l'esito della sfida?

Per avere una risposta bisognava aspettare 15 minuti, giusto il tempo per staccare un po' dal torneo, in fondo non erano mai stati fermi un attimo fino a quel momento.

Arrivarono nella sala d'atteso (che però era deserta, visto che tutti erano rimasti tra gli spalti per aspettare la sfida successiva) e si misero a discutere, Zadi e Grey preferivano non parlare molto della loro sfida, infatti ogni volta che erano nominati cambiavano discorso:

«Dopo di noi c'é Boost e io credo proprio che sarà una passeggiata per lui, vero?»

Boost non era molto d'accordo con l'amica:

«E perché mai dovrebbe esserla?»

Cercò di dargli una spiegazione:

«L'hai vista la tua avversaria? Non mi sembra così forte all'apparenza, secondo me é troppo inesperta per battere uno come te.»

«Grazie dei complimenti, ma preferisco non sottovalutare nessuno, sia che sembri forte oppure debole e senza allenamento.»

Grey intervenne nel discorso:

«Anche secondo il mio parere ha ragione Zadi.»

Giv, innervosito dalla troppa sicurezza dei suoi amici, spronò Boost a non commettere il suo stesso errore:

«Non ascoltarli Boost, non dargli retta! Non devi compiere il mio stesso sbaglio, non essere troppo sicuro di te.»

Zadi pensò che Giv l'avesse fraintesa e cercò di rimediare:

«La mia era solo un'idea, non volevo intendere questo.»

E l'amico capì al volo:

«Scusa, mi sono scaldato un po' troppo. Avevo paura che Boost incappasse nel mio stesso errore.»

Una voce partì dall'altoparlante:

«Tra un minuto avrà inizio la sfida che vedrà scontrarsi Zadi e Grey.»

Il ragazzo dai capelli grigi (come lascia intendere il suo nome), dopo aver udito la notizia, si affrettò ad andare:

«Veloci! Non c'é un minuto da perdere, correte!»

Zadi rimase sorpresa dal suo atteggiamento:

«Wow, non l'avevo mai visto così carico! Però sono d'accordo con lui, andiamo!»

Disse quell' “andiamo” con lo stesso spirito che aveva avuto Giv prima della sfida con Dortmund, per sua fortuna non con la stessa spavalderia. Mancava solo un minuto alla grande sfida, tutti erano ansiosi di conoscere il risultato finale e sicuramente i due non avrebbero deluso le aspettative.

 

Mi scuso con tutti i lettori precedenti a questa modifica, avevo commesso un errore nell'uso delle virgolette. Questa é la versione corretta, nella prima mancavano i dialoghi.

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Capitolo 6
*** Dov'è la Cuball di Zadi? ***


Se avete letto il 5° episodio e avete incontrato dei problemi con i dialoghi mancanti vi consiglio di rileggere quello prima del seguente, ho corretto gli errori, dopo avervi detto questo vi auguro un buon Natale.

Era il momento, non c'era più tempo per prepararsi mentalmente, l'ora era arrivata.

I sei ragazzi uscirono dalla sala d'atteso e si posizionarono nelle rispettive posizioni, Zadi e Grey scesero in campo, mentre gli altri presero posto tra gli spalti.

La sfida doveva avere inizio, tutti erano trepidanti, soprattutto i due partecipanti; con la solita procedura ebbe inizio la gara, che avrebbe sicuramente regalato tante emozioni e colpi di scena; la prima mossa fu di Zadi, fece diventare invisibile la sua Cuball, ma non aveva considerato un fattore molto importante; Grey non stette a guardare e cercò subito di fare qualcosa per fermare la strategia dell'avversaria, ordinò alla propria Cuball di diventare una sfera e questa mossa sorprese tutto il pubblico e a dir la verità anche Zadi.

«Non mi sarei mai aspettato questa mossa all'inizio della sfida!»

Commentò Giv, poi Neiv aggiunse qualcosa:

«Per me ha fatto bene, non c'é altro modo per sconfiggere una Cuball invisibile, usando normali abilità non ce la farebbe.»

L'altro non apprese subito il concetto:

«Come mai? La Cuball di Zadi rimane sempre ferma, anche se é invisibile.»

Neiv gli fece notare l'errore nella sua frase:

«Sbagli, l'abilità dell'invisibilità che possiede quella Cuball permette anche di farla spostare liberamente in tutto il campo. Per questo l'unico modo di mandare a segno un colpo é attaccare in maniera veloce e imprevedibile, l'unico fattore negativo dell'abilità di Zadi é che consuma molto velocemente le energie.»

L'attacco di Grey fu incredibile, la sua Cuball rimbalzava da un angolo all'altro del campo e Zadi dovette correre subito ai ripari, rischiava seriamente di perdere; la ragazza capì che non sarebbe potuta andare avanti così, visto che le energie della Cuball stavano per finire, il suo ordine fu immediato:

«Torna visibile!»

Zadi doveva inventarsi qualcos'altro, una mossa capace di ribaltare le sorti della gara; nel frattempo la Cuball di Grey, trasformatasi in sfera, continuava a rimbalzare dappertutto; cosa poteva fare la ragazza, era davvero la fine della sfida?

La Cuball di Zadi stava per cedere, ma proprio in quel momento arrivò il lampo di genio:

«Ma certo, ci sono! Immobilizza la Cuball di Grey!»

La Cuball del ragazzo si fermò, però poteva ancora usare le sue abilità, allora qual'era la strategia di Zadi? Forse l'obiettivo era solo quello di fermare l'offensiva di Grey? Oppure c'era qualcosa di più?

Le sue vere intenzioni vennero subito svelate:

«Ora usa la luce per illuminare la Cuball avversaria!»

Giv non capiva ancora:

«Cosa vorrà fare?»

Anche se non richiesta, la risposta da parte di Neiv arrivò presto:

«Credo che lo scopriremo molto presto.»

L'amico commentò sarcasticamente:

«Poetico.»

Era il momento di tornare sulla sfida, Zadi fece partire dalla sua Cuball un mini insetto robot la cui puntura sconfiggeva all'istante le Cuballs colpite, ed ecco spiegato il motivo dell'immobilizzazione e della luce puntata contro la Cuball di Grey; la prima mossa serviva a rendere impossibile la fuga dalla luce e la seconda serviva invece ad attirare l'insetto che altrimenti avrebbe girato casualmente per tutto il campo; una tecnica geniale! Ma Zadi continuava a rischiare, perché questo insetto dalla puntura letale poteva resistere per soli 10 secondi prima di cadere al suolo e anche perché la Cuball dopo questa mossa avrebbe lasciato campo libero a quella avversaria per il completo esaurimento delle energie. Grey doveva trovare un abilità capace di bloccare l'insetto per 10 secondi, c'era il bisogno di pensare in fretta, visto che l'insetto si avvicinava sempre di più... ce l'avrebbe fatta a contrastare la mossa strategica della ragazza?

«Idea! Lancia la bolla rallentante sull'insetto!»

Ma sfortunatamente per lui la bolla prese la direzione sbagliata e l'insetto colpì il bersaglio, la sfida era finita e la vincitrice era... Zadi!

Dopo la sconfitta di Grey e la vittoria di Zadi i due si strinsero la mano e andarono via, quando gli altri incontrarono i due partecipanti reduci dalla gara appena conclusa si congratularono con entrambi, ovviamente per rispetto verso Grey che pur non essendo il vincitore era comunque un loro amico. Giv pose una domanda a Zadi:

«Quindi anche gli insetti-robot sono attirati dalla luce?»

La ragazza rispose onestamente:

«Beh, visto che mi é andata bene... credo proprio di sì.»

A Boost venne un dubbio:

«Questo vuol dire che non era quella la tua vera strategia?»

Zadi veniva fraintesa spesso, era già la seconda volta.

«No, non intendevo questo. Era quella la mia strategia, ma non ero sicura del fatto che avrebbe funzionato.»

Grey subentrò nella conversazione e nelle sue parole fu molto sincero:

«Non fa niente che abbia perso, la tua tecnica é stata migliore della mia. In fondo, io avevo solo attaccato facendo trasformare la mia Cuball in una sfera.»

E poi si mise a ridere della sua stessa strategia, che ammise era stata alquanto scadente.

Un'altra gara era terminata e l'attesa si rivolgeva alla seguente, che vedeva ancora impegnato uno di loro. Boost era favorito sulla carta, ma come consigliato da Giv preferì non sottovalutare Sommy, la sua avversaria; nel frattempo, mentre Boost era concentratissimo sulla gara, la ragazzina saltellava e nel suo sguardo la tensione era irrintracciabile. Non c'era più molto da dire su questa sfida, era meglio lasciare la parola al campo che avrebbe decretato il vero vincitore e non quello dei pronostici. I due scesero in campo e Sommy non aveva perso la sua allegria:

«Non vedo l'ora di giocare!»

Boost fece un commento sotto voce:

«La mia avversaria sembra alquanto vivace.»

La voce che partiva dall'altoparlante fu forte e chiara:

«Che la sfida abbia inizio!»

Boost fece subito sul serio, lanciò un missile esplosivo sulla Cuball avversaria e Sommy nel frattempo pensava a cosa fare:

«Hmm... che mi invento?»

Ma ci mise un po' troppo e il missile arrivò, sembrava già essere finita... però la ragazzina non si arrendeva:

«Non é finita, Cuball usa la tua freccia destabilizzante!»

Sugli spalti:

«Freccia destabilizzante? Questa non la conosco nemmeno io.»

Giv si intromise con una battuta:

«E se non la conosci tu, chi la conosce?»

Zadi rispose alla battuta con un'altra:

«Sicuramente non tu...»

Ma il mistero fu subito svelato, l'attacco arrivò e colpì la Cuball di Boost, quest'ultima si muoveva qua e là senza controllo; il ragazzo era pronto a qualunque evenienza e quindi non si lasciò sorprendere dalla mossa avversaria, la risposta fu subito pronta:

«Diventa liquida!»

Sommy rimase sorpresa:

«Liquida? Wow, deve essere divertente!»

Boost era stupito dal carattere della ragazzina:

«Ma riesce a ridere su ogni cosa?»

Fatto sta che la Cuball del ragazzo scivolò a terra fino ad arrivare sotto la Cuball di Sommy e per fortuna di Boost lo fece senza problemi, visto che l'effetto della freccia destabilizzante era finito; l'avversaria per contrattaccare trasformò la sua Cuball in una sfera e poi gridò:

«Vai!»

Rimbalzava in modo strano, ma perlomeno rispecchiava il carattere della sua padrona, andava su e giù ad una velocità impressionante che aumentava sempre di più. La Cuball, rimbalzando, colpì l'altra (ancora liquida) e la spedì dall'altra parte del campo; era l'ora dell'ordine successivo, Boost voleva mettere fine alla gara:

«Lancia il tuo missile esplosivo e colpisci la sfera nell'istante in cui si trova in linea retta con te!»

Il colpo chiuse la sfida e decretò il vincitore, come da pronostico la vittoria fu di Boost.

Sommy, pur se sconfitta, non sembrava affatto abbattuta o delusa:

«E' stata una sfida fantastica e mi sono divertita tantissimo!»

Al ragazzo venne una curiosità:

«Sommy, ti devo fare una domanda.»

Con la sua solita allegria rispose:

«Fai pure!»

«Come mai prima del mio attacco finale non hai ordinato nessun'altra abilità da usare alla tua Cuball? Perché hai usato solo la freccia destabilizzante durante tutto lo svolgimento della gara?»

La risposta lasciò di stucco il vincitore della sfida:

«Perché non ne conosco altre.»

«Ah...okay.»

Poi si salutarono reciprocamente, prima il ragazzo:

«Alla prossima, é stata una bellissima sfida.»

E poi la ragazza:

«Lo penso anch'io, ciao!»

Boost tornò dai suoi amici, Zadi aprì la conversazione:

«A quanto pare io e Grey avevamo ragione.»

Però lui rimaneva fermo sulla sua idea:

«Potrebbe anche darsi, ma preferisco averla affrontata in questo modo e non come avevi consigliato tu.»

Zadi cercò di far tornare Gord alla realtà:

«Lo sai che tu ora hai una sfida, vero?»

Era irrecuperabile:

«Io? Cosa devo fare io?»

La ragazza era quasi sul punto di arrendersi, dovette gridare per svegliarlo:

«La prossima sfida sarà la tua!»

Non sembrava molto convinto:

«Sono prontissimo.»

«Uhm... non sembra proprio...»

Giv diede una mano all'amica:

«Se sei pronto scendi in campo!»

A quanto pare non era molto attratto dalla sfida e dal torneo in generale, diceva le cose con tono svogliato e senza enfasi:

«Eccomi.»

Zadi commentò, come al suo solito, sarcasticamente:

«Nei tuoi occhi intravedo emozione.»

E giv completò:

«Non sai quanta ne vedo io.»

Basta chiacchiere, era il momento della sfida e Gord... era caricatissimo...

 

La gara aveva inizio e Sand, al contrario dell'avversario, era molto concentrato sulla sfida; dall'altra parte Gord era ancora con la testa tra le nuvole, il ragazzo dai capelli color oro attaccò e lui nemmeno se ne accorse; gli amici cercarono di dargli una scossa:

«Sveglia Gord!»

Non era troppo sveglio, ma perlomeno sentì il grido degli altri ragazzi della sua classe, per questo cercò di fare qualcosa:

«Allungati fino ad arrivare affianco alla Cuball di Sand.»

Giv non capiva, per questo fece una domanda a distanza all'amico:

«E questo a cosa serve?»

Gord capì, grazie a questa domanda, che la mossa appena effettuata era inutile; Sand, vedendo che l'avversario non era dei più attivi, sfruttò l'occasione:

«Colpiscilo con la tua roccia e facciamola finita.»

Diciamo la verità, il ragazzo si vantava un po' troppo e lo si vedeva dal suo modo di parlare e di agire, ma aveva ragione visto che Gord gli dava piena libertà di farlo; colpita la Cuball la gara finì e perlomeno questo Gord lo capì; i due si salutarono e il perdente non tralasciò emozioni, visto che probabilmente non ne aveva in quel momento...

«Sembravi addormentato durante la gara.»

Commentò Giv, ma l'altro non lo sentì; Neiv incitò l'amico ad arrendersi:

«Lascia perdere, non mi sembra gli interessi molto.»

Approvò:

«Come potrei non darti ragione.»

Stavolta la battuta arrivò dalla parte di Grey e non da quella di Zadi:

«In nessun modo, ha ragione e devi dargliela.»

Dopo questa breve discussione fu il momento delle altre tre sfide; il primo incontro (Kon VS Sanuf) fu vinto da Kon, il secondo (Yudai VS Ri) vide trionfare Ri e nel terzo (Totu VS Nostrund) Totu vinse senza problemi (in soli dieci secondi). Al termine delle tre sfide Giv fece un'acuta e attenta osservazione:

«Hanno vinto sempre i nomi più corti, lo avete notato anche voi?»

Neiv lo prese in giro:

«Io ho notato che l'unica volta in cui ha vinto quello più lungo é stata nella tua sfida.»

Giv fece finta di offendersi:

«Avrei voluto vedere te contro Dortmund...»

Poi si mise a ridere.

«Come mai ridi?»

Disse Gord e Zadi non perse l'occasione di fare un altra battuta:

«Bentornato tra noi! E' da molto che non ci sentiamo, più precisamente... é da molto che tu non senti me.»

«Cosa?»

«Dire che la testa la hai tra le nuvole é poco... credo che tu la abbia nella ionosfera.»

«Ionocosa?»

Si intromise Giv e Neiv colse anche lui l'opportunità:

«Inutile sperare che tu sappia cos'è, sei così ignorante...»

Disse con tono di disfatta, come per dire “sei un caso irreparabile”. La frase che Giv stava per iniziare fu troncata dalla voce proveniente dall'altoparlante:

«Recatevi tutti in sala d'atteso, perché tra poco scoprirete quali sono gli abbinamenti del secondo turno!»

Quali saranno stati? La curiosità era tanta, ma tutto verrà svelato nel prossimo episodio...

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Capitolo 7
*** Giv contro il regolamento ***


«Recatevi tutti in sala d'attesa, perché tra poco scoprirete quali sono gli abbinamenti del secondo turno!»

I ragazzi arrivarono di corsa nel luogo prestabilito, le coppie di sfidanti comparvero sullo schermo:

Zadi VS Totu

Giv commentò la sfida e cercò di dare un consiglio alla sua amica:

«Ti suggerisco di stare molto attenta, quel Totu ha vinto in soli dieci secondi la sfida precedente.»

L'altra era consapevole dei rischi a cui andava incontro:

«Purtroppo lo so, quello lì non mi darà vita facile.»

Totu era più un bambino che un ragazzo, era basso e aveva all'incirca 8 anni, più piccolo di Neiv e gli altri, però dimostrava di essere alquanto agguerrito. Secondo abbinamento del secondo turno:

Dortmund VS Kon

Il “Brucia Cuballs” non aveva dubbi sull'esito della gara:

«Che inutile perdita di tempo, potrebbero anche non farla disputare.»

A confronto di questa la sicurezza pre-gara di Giv era nulla, ma la frase di disprezzo non andò affatto giù allo sfidante:

«Dortmund non essere troppo sicuro di te, avrai una sgradevole sorpresa.»

«Lo sono e come.»

Kon troncò il discorso:

«Parleremo coi fatti, durante la gara.»

E l'altro accettò la decisione, il batti e ribatti si concluse lì. Terza coppia:

Neiv VS Sand

Gord, sempre con la sua bocca occupata a fare qualcos'altro (cioé a mangiare), avvertì l'amico:

«Stai attento, quello mi ha sconfitto senza nemmeno che me ne accorgessi.»

«Lo so e complimenti per la battuta su te stesso.»

Gord, come al solito, sembrava dormire:

«Quale battuta?»

Rimasero tutti a bocca aperta, poi la prima a parlare fu Zadi:

«A quanto pare ogni tanto ti piace tornare tra di noi, vero Gord?»

Il suo silenzio lasciò spazio alla quarta ed ultima accoppiata:

Boost VS Ri

«La prima e la terza sfida hanno due partecipanti con lo stesso numero di lettere.»

Giv aveva fatto un'osservazione al livello della precedente (“Hanno vinto sempre i nomi più corti”), Zadi puntualizzò:

«E questo cosa comporterebbe?»

La risposta non fu delle più belle:

«Uhm... niente.»

In seguito, a confronto degli altri turni, questo iniziò subito e senza dare il tempo di una conversazione ai partecipanti. La ragazza si avviò verso il campo e Giv fece l'ennesima osservazione (cominciava ad annoiare):

«In questo secondo turno non siete stati abbinati tra di voi, invece nel primo c'era stata la sfida Zadi contro Grey. Non vi sembra strano?»

«No.»

Giv ragionava su una cosa:

«Non riesco a capire come... ma risulti sempre divertente.»

Aveva proprio ragione e Zadi glielo dimostrò:

«Non ci riesco nemmeno io...»

Il tempo delle parole era finito, la ragazza arrivò sul campo e si salutò con Giv che gli augurò buona fortuna e si diresse verso gli altri. Totu lanciò per primo la Cuball, successivamente lo fece anche Zadi; il bambino assomigliava molto a Sommy per quanto riguardava il carattere, saltellava allegramente e appariva impaziente di iniziare, ma sicuramente le conoscenze non erano le stesse;

invece, Zadi dall'altra parte sembrava tesa, sentiva molto quella sfida e sognava di arrivare quantomeno alle semifinali, ma chissà se il suo desiderio si sarebbe avverato... una cosa era certa, il suo avversario gli avrebbe dato del filo da torcere; la ragazza pensava a cosa fare, poteva usare la stessa strategia già usata contro Grey... ma sarebbe andata incontro ad un rischio troppo grande, perché l'avversario avrebbe potuto inventarsi qualcosa per difendersi e poi una volta usato l'insetto le energie della Cuball sarebbero finite, cosa fare allora?

Mentre lei pensava, Totu passò ai fatti:

«Cuball, blocca il simbolo della tua avversaria!»

Zadi si trovò in difficoltà, ora non poteva usufruire dell'abilità dell'invisibilità, le cose si complicavano; l'avversario non aspettò per fare un'altra mossa e ordinò alla Cuball di usare un'abilità che impedisse alla ragazza di poter far trasformare la sua in sfera; Zadi aveva capito qual'era la tecnica usata da Totu, voleva impedirle qualunque mossa per poi colpirla al momento giusto; forse era la fine... la sfida stava per chiudersi e Zadi avrebbe veduto sfumarsi il suo sogno, l'ordine finale arrivò da parte del bambino:

«Lancia un missile e facciamola finita!»

Sembrava finita, ma... il missile non partì perché la Cuball di Totu aveva finito le energie.

Un urlo arrivò dagli spalti:

«Sfrutta l'occasione, Zadi!»

La ragazza usò la stessa mossa usata contro Grey; lanciò l'insetto, immobilizzò la Cuball avversaria e subito dopo la illuminò. L'insetto colpì e Zadi riuscì a vincere un'altra sfida con lo stesso stratagemma, ora toccava a Dortmund e Kon.

Il “Brucia Cuballs” entrò in campo tranquillo, l'altro invece era nervosissimo per l'episodio precedente (forse questo non avrebbe giovato alla sua prestazione); la sfida iniziò (per Dortmund) nel più classico dei modi, con l'innalzamento della temperatura a 9000 gradi; Kon finì nel panico:

«Cosa faccio? Cosa faccio?»

Era disperato, sapeva che la fine della gara stava per arrivare ed era anche a conoscenza del fatto che non avrebbe mai più rivisto la sua Cuball... era troppo tardi per richiamarla, ormai stava già bruciando... non gli restava che implorare:

«Per piacere, risparmiala... non bruciarla...»

Piangeva disperato a terra... ma l'altro non si fece scrupoli e lasciò andare le cose come aveva stabilito in precedenza, non ebbe pietà del suo avversario... che però continuava a chiedere pietà per la sua Cuball:

«Prometto che mi arrenderò se lascerai stare la mia Cuball, te lo chiedo per favore...»

Era abbattuto... ma Dortmund non guardò in faccia nessuno e non si mosse dalla sua posizione, non ordinò di fermarsi alla sua Cuball e l'altra era ormai solo cenere...

Giv, dagli spalti, era andato su tutte le furie:

«Dovete squalificarlo! L'ha bruciata, dovreste cacciarlo!»

Per tutti i partecipanti che stavano per scontrarsi con Dortmund la risposta del direttore del torneo fu negativa:

«Mi spiace, ma il regolamento non prevede che non si possa fare.»

Il ragazzo rimaneva fermo sulla sua idea:

«Qui non si tratta di regole, ha bruciato una Cuball e questo é contro le leggi morali, é un uomo senza scrupoli!»

La richiesta di Giv non fu accolta:

«Potrà essere il più malvagio del mondo, ma noi non siamo tenuti a squalificarlo. Detto questo, ti saluto e torno al mio lavoro.»

«Non può! Dovrebbe essere questo il suo lavoro!»

Era troppo tardi, purtroppo era già andato via. Era ora di cambiare argomento, Neiv scese in campo contemporaneamente a Sand; l'avversario del ragazzo era a dir poco spavaldo:

«Potresti già arrenderti, ma voglio concederti l'onore di ammirare la mia Cuball che trionfa.»

L'altro, però, non si lasciava condizionare da quelle parole:

«Una bella poesia, ma non siamo ad un concorso di letteratura. Ti consiglio di passare ai fatti!»

La richiesta fu accolta e la sfida iniziò con la solita procedura (che da ora in poi si potrà anche evitare di spiegare); Sand, con la sua solita spavalderia, diede il primo ordine:

«Lancia un masso su quella Cuball.»

Neiv rispose così:

«Lancia più missili che puoi per fermare quella roccia!»

Il ragazzo dai capelli color oro si fermò per parlare:

«Cosa credi...»

Però l'altro capì le sue intenzioni e lo attaccò con un missile, per questo Sand si arrabbiò molto e per la prima volta mostrò del nervosismo durante la gara:

«Questo é sleale!»

Neiv non si lasciò condizionare da quelle parole:

«La tua strategia era fermarti per un po' di tempo così che la tua Cuball si riposasse. Ma io non ti concederò questi secondi preziosi, lancia ancora un missile!»

Era arrabbiatissimo:

«Fermalo con il tuo scudo di rocce e poi attaccalo di nuovo con il masso!»

Neiv continuò a lanciare missili a mo di protezione, ma quella roccia sfondò il muro e fece trovare il ragazzo in grande difficoltà; Sand sentiva la vittoria ormai sua:

«La sfida precedente é stata una passeggiata, sarà così anche con te?»

«Non credo proprio, la sfida non é ancora finita e io non sono come il mio amico Gord.»

Il ragazzo, dagli spalti, sentì la conversazione e tutto d'un tratto salto:

«Mi sono sentito nominare!»

Zadi intervenne con il suo solito umorismo:

«Buongiorno Gord, riesci a sentire cose lontanissime ma non quelle dette nell'orecchio.»

Non ce la fece questa volta:

«Cosa?»

Zadi lasciò perdere:

«Come non detto...»

Dopo questo divertente siparietto si tornò alla gara; Neiv, pur se monotono, continuò ad attaccare con missili a profusione e l'avversario continuò a difendersi con il suo scudo; Sand capì che le energie della Cuball stavano per finire, quindi prese la decisione di farla trasformare in sfera (il simbolo sulla Cuball di Sand permetteva a questa di essere migliore delle altre in modalità sferica, ma nel contempo gli attribuiva lo svantaggio di crollare al primo colpo in questa versione); l'altro ragazzo, pur non essendo a conoscenza del simbolo posseduto dalla Cuball dell'avversario, perseverò nella sua tecnica di attaccare senza sosta, ma... il colpo che andò a segno fu quello di Sand.

«L'avevo detto che sarebbe stato troppo facile per me.»

Poi tese la mano verso l'altro, che però rifiutò la stretta; il ragazzo provocò il suo avversario uscito sconfitto dalla gara:

«E' così che fanno i perdenti.»

Poi si voltò e s'incamminò verso gli spalti per seguire la sfida che si sarebbe disputata successivamente, Neiv era così infuriato da volergli andare in contro e dirgliene quattro, ma per fortuna venne fermato da degli steward; meno male, la cosa si sarebbe conclusa probabilmente con una rissa. Quando il ragazzo arrivò dagli altri, Giv si arrabbiò con lui:

«Cosa hai fatto? Perché non hai stretto la mano al tuo avversario?»

Neiv era troppo nervoso per rispondergli educatamente:

«Tu non capisci come mi sono sentito! Si é vantato per tutta la durata della gara e poi é riuscito anche a sconfiggermi...»

L'altro cercò di riparare la situazione:

«Lasciamo perdere questo fattore e parliamo della sfida, come mai non hai usato la polvere per bloccare la Cuball avversaria in un punto e poi attaccarla definitivamente?»

«Non ci ho pensato e ora non ho nemmeno voglia di risponderti, sono troppo agitato.»

Successivamente, Zadi cercò di richiamare a sé l'attenzione dei due litiganti:

«La sfida di Boost é iniziata e sta anche per terminare.»

Infatti:

«Missile esplosivo!»

La gara si concluse e i due si strinsero la mano, al contrario di Sand e Neiv. Partì la solita voce dall'altoparlante:

«Anche il secondo turno é terminato, riunitevi tutti in sala d'aspetto per seguire gli abbinamenti del terzo!»

Arrivati a questo punto del torneo gli animi erano infiammati, i partecipanti rimasti in gara non vedevano l'ora di iniziare le semifinali e Giv e Neiv erano infuriati ognuno per un motivo diverso; il primo per la trasgressione delle regole morali da parte di Dortmund e per il rifiuto del direttore del torneo sullo squalificare quest'ultimo; il secondo, invece, per l'atteggiamento avuto dall'avversario.

Come si sarebbe concluso il torneo? Questo era tutto da scoprire...



Gli sfidanti rimasti in gara sono 4, domanda per i lettori:
secondo voi tra Boost, Sand, Zadi e Dortmund chi sarà il vincitore?
Potrete rispondere nello spazio delle recensioni
.

 

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Capitolo 8
*** Per il bene della propria Cuball! ***


«Anche il secondo turno é terminato, riunitevi tutti in sala d'aspetto per seguire gli abbinamenti del terzo!»

Arrivarono in sala d'attesa e iniziarono a parlare tra di loro dei possibili abbinamenti, Giv proponeva una coppia interessante:

«Potrebbero finire contro Zadi e Boost, sarebbe una cosa incredibile!»

Il semifinalista aveva un'altra idea:

«Io preferirei incontrarla in finale, magari dopo aver sconfitto Dortmund.»

Grey intervenne:

«E' inutile parlarne, tra pochi minuti sveleranno le sfide che dovranno disputarsi.»

Erano tutti impazienti, Dortmund si avvicinò a Sand e lo provocò:

«Spero di incontrare te, così la finirai di vantarti. Brucerò te e la tua Cuball.»

Giv udì quelle parole, che non fecero altro che alimentare il suo odio verso l'uomo conosciuto come “Brucia Cuballs”, poi commentò:

«Sand sarà anche uno sbruffone, ma quel dannato Dortmund é sleale e senza scrupoli, non ci pensa due volte prima di carbonizzare una Cuball.»

Lo schermo fece tacere tutti, gli abbinamenti vennero svelati:

Boost VS Zadi fu il primo, poi Dortmund disse il seguente:

«E di conseguenza io contro te, Sand. Non avrò pietà.»

Il ragazzo iniziava ad innervosirsi, il suo avversario stava riuscendo nell'intento di fargli perdere il controllo e lui non sarebbe arrivato troppo lucido alla gara.

«Sarà una sfida interessante, l'avevo detto io che sareste finiti contro. Mi raccomando ragazzi, chiunque di voi vinca la semifinale, dovrà poi uscire trionfante dal torneo, soprattutto se il suo prossimo sfidante sarà Dortmund...»

Strinse il pugno, poi fu felice di sentire le parole di Boost:

«Di questo ne puoi star certo, odio quello lì quasi quanto lo odi tu.»

Mancava poco, la sfida che vedeva i due amici faccia a faccia stava per avere inizio, come si sarebbe conclusa? Una vittoria di Boost oppure di Zadi? A breve tutti avrebbero avuto questa risposta. I ragazzi uscirono dalla sala d'aspetto, i partecipanti erano impazienti di iniziare la gara, il tifo dei loro amici non era rivolto verso nessuno, ma solo in direzione di una gara spettacolare che non avrebbe sicuramente deluso le aspettative. E fu così che la sfida ebbe inizio, le Cuballs entrarono entrambe nel campo di gioco e Zadi diede il primo ordine:

«Vai con la luce, puntala sulla Cuball avversaria!»

Poi il secondo, sempre da parte della ragazza:

«Immobilizzala!»

Ed anche il terzo:

«Vai mini insetto-robot!»

La gara era già giunta al termine? No, troppo presto per decretare già un vincitore, Boost rispose così alla tecnica di Zadi:

«Pensavi funzionasse anche con me? Mi dispiace ma hai commesso un grosso errore, credo che tu mi abbia sottovalutato... usa la tua barriera!»

Mentre uno era sulla scia dell'entusiasmo, l'altra era nel panico totale:

«Cosa faccio ora? Ho usato troppo presto l'insetto e ora le energie della mia Cuball sono terminate...»

Doveva inventarsi qualcosa alla svelta, altrimenti sarebbe stata quella la fine della gara; nel frattempo Boost non esitò ad agire:

«Vai con il tuo missile esplosivo, ora l'avversaria é vulnerabile!»

Zadi corse ai ripari nell'unico modo possibile:

«In sfera!»

Giv fece una piccola battuta:

«Modo semplice di far trasformare una Cuball, questa me la segno su un foglietto.»

Non scherzava, anzi faceva sul serio, tirò fuori carta e penna e scrisse queste esatte parole:

Far trasformare velocemente la propria Cuball senza tanti giri di parole = In sfera!”

Forse é il caso di tornare sulla gara in corso, Zadi evitò l'attacco facendo rimbalzare la sua sfera da una parte all'altra del campo, ma con questo non avrebbe resistito molto... doveva aspettarne di tempo per avere una Cuball energica; Boost sfruttò l'occasione, a quanto pare era davvero il più forte della classe, ordinò questo alla propria Cuball:

«Abilità anti-sfera!»

Questo potere consisteva nel far tornare normale una Cuball passata alla modalità sferica, per Zadi era finita... senza energie e impossibilitata alla trasformazione della propria Cuball; il ragazzo mise fine alla gara con uno dei suoi missili esplosivi, ora era davvero conclusa, il primo finalista era... Boost! Al termine della sfida i due si congratularono a vicenda e tornarono dagli amici che li attendevano, ora era il momento di seguire l'altra semifinale... quella di Dortmund!

I due sfidanti entrarono in campo, ma in Sand c'era qualcosa di diverso... non aveva la solita sicurezza, era caricatissimo; l'avversario invece somigliava a lui nei momenti di spavalderia, non aveva la minima preoccupazione, era certissimo di vincere; tra il pubblico tutti tifavano per Sand, non c'era una persona a favore di Dortmund, anche Neiv era di questo parere (nonostante i rancori).

Tutti tifavano per uno e credevano vincesse l'altro, avevano ragione a dubitare della forza del ragazzo? La sfida avrebbe risposto coi fatti e non con le parole; Dortmund non aspettò un secondo a far salire la sua Cuball alla solita temperatura; Sand, dall'altra parte, sorprese tutti con questa frase:

«Torna qui Cuball.»

Andò via senza fiatare e si rifiutò di parlare con chiunque, la sua fu una dimostrazione di bontà verso la Cuball a cui aveva insegnato tanto, per una volta non si era pensato solo ed unicamente alla vittoria... ma anche al bene di chi era in campo. Forse Sand avrebbe fatto meglio a non scendere in campo, avrebbe evitato quella figuraccia? Magari non aveva pensato, prima della gara, a cosa stava andando incontro, probabilmente troppo innervosito dall'atteggiamento avuto dall'avversario; una cosa era certa, non conveniva avvicinarsi a Dortmund, sarebbe stato troppo umiliante, soprattutto dopo quella scena pre-gara.

Giv si imbatté in Sand e gli fece i complimenti:

«Bravo, hai fatto bene. Hai voluto bene alla tua Cuball più di quanto tu ne abbia voluto alla vittoria.»

Il ragazzo udì quelle parole... ma preferì continuare a tacere, poi sorrise a Giv. A quanto pare Sand era cambiato, non era più quello sbruffone che si era visto nella sfida contro Neiv, quel sorriso racchiudeva molte cose; tutti quelli che lo incontrarono si congratularono con lui, quella sconfitta l'aveva reso migliore davanti agli occhi degli altri, il contrario di ciò che lui si aspettava; non era apparso come un codardo, l'immagine che la gente ora si faceva di lui era un'altra, quella di un eroe che aveva salvato la sua Cuball da morte certa, colui che aveva lasciato a Dortmund la soddisfazione della vittoria, ma non quella di un'altra vittima delle sue temperature; infatti, il “Brucia Cuballs” non ne uscì troppo felice da questa sfida, allora il suo vero intento non era solo quello di vincere il torneo?

Cosa voleva davvero quell'uomo? Che cosa ne traeva dalla tristezza dell'avversario, dalla cenere di una Cuball qualunque e dalla rabbia del popolo verso di lui? Nutriva scopi malvagi, coltivati in segreto fino a quel momento? Sicuramente il suo vero obiettivo non era quello di vincere lealmente una gara e questo lo si era intuito da un bel po', sulla rete e per strada giravano solo voci negative su di lui, non era benvoluto da nessuno. Forse Boost lo avrebbe messo a tacere una volta e per tutte, magari con un gioco pulito e senza sotterfugi, che in fondo non erano stati attuati nemmeno dallo stesso Dortmund, andato avanti sempre nel rispetto delle regole (quantomeno quelle del torneo).

La parola andava lasciata al campo, i due sfidanti si ritrovarono faccia a faccia e la sfida iniziò; il “Brucia Cuballs” aprì la sfida nella sua solita maniera e l'altro rispose prontamente:

«Scudo termico!»

Il termine risultava nuovo a Dortmund, che si domandò come mai la Cuball di Boost non bruciava, il ragazzo gli spiegò il perché:

«Grazie allo scudo termico la mia Cuball non può subire alterazioni di temperatura.»

Giv e gli altri tirarono un sospiro di sollievo, Zadi precisò una cosa:

«Ero sicura del fatto che Boost non ci avrebbe deluso, non é uno sprovveduto.»

L'amico era d'accordo:

«Su questo devo darti ragione.»

«Mi ricordi l'ultima volta in cui mi hai dato torto?»

Nel frattempo la sfida continuava, Dortmund rimase sorpreso dalla mossa dell'avversario, ma non si scoraggiò; Boost non attese un momento e lanciò il suo solito missile esplosivo, ma questo bruciò.

«Come può essere successo?»

Il ragazzo era incredulo, ma la spiegazione del “Brucia Cuballs” giustificò l'accaduto:

«Ti ricordo che la tua Cuball é immune al calore della mia, ma non ciò che lancia.»

La notizia non rallegrò di certo l'altro finalista:

«Questo vuol dire che... qualunque cosa lancerò sarà bruciata?»

«Esatto.»

La sfida era in una fase di stallo, una Cuball era immune ai cambi di temperatura e l'altra a quasi tutte le abilità dell'avversario, chi avrebbe smosso questa situazione? I due pensavano, ma non avevano idee, fino a quando... entrambe le Cuballs terminarono le energie; in quel momento c'era una sola via di uscita, nessuno avrebbe aspettato che la Cuball avversaria recuperasse tutte le forze, per questo i due proclamarono all'unisono:

«Passa alla modalità sferica!»

Giv sdrammatizzò il momento:

«Io avrei detto “in sfera”! L'ho addirittura scritto su un foglio per tenerlo a mente.»

Zadi era incredula:

«Scherzi, vero?»

La risposta fu delle più semplici:

«No.»

Le due sfere andavano ad una velocità impressionante, ma non osavano sfiorarsi, poi arrivò il momento fatidico... la Cuball di Boost era in un angolo e proprio in quel momento quella di Dortmund la colpì, purtroppo era finita... Neiv e gli altri non erano certo felici dell'esito della gara, il loro amico aveva perso la finale e per di più contro l'uomo da loro più odiato.

Quando lo sconfitto arrivò dai suoi amici si rivolse per primo a Giv:

«Mi dispiace di aver deluso le tue aspettative.»

«Non fa niente, l'importante é che tu gli abbia dimostrato che non é l'unico al mondo ad avere una Cuball forte, lo hai messo in difficoltà e in fondo hai perso per pura sfortuna.»

«Grazie, ma credo di dover migliorare.»

Zadi lo incoraggiò:

«Dai, non abbatterti! Ci rifaremo la prossima volta!»

Al ragazzo tornò il sorriso:

«Hai ragione! Io non mi arrendo mai e sicuramente non sarà una sconfitta a scoraggiarmi!»

La sconfitta in finale di Boost diventò subito solo un brutto ricordo e i sei amici passarono avanti, sicuri che un giorno avrebbero trionfato, tutti insieme!



Arrivati a questo punto della stagione, qual'é il vostro personaggio preferito?
Scrivetelo nello spazio delle recensioni e se vi fa piacere precisate anche il motivo di questa preferenza.

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Capitolo 9
*** 10 secondi ***


Era il giorno seguente al torneo conclusosi con la vittoria di Dortmund, Boost aveva già voltato pagina e Neiv non nutriva più rancore nei confronti di Sand. I sei ragazzi decisero di andare ad allenarsi fuori scuola, come avevano fatto nel giorno precedente all'inizio del torneo di Cuballs, ma durante il cammino la loro attenzione fu attratta da qualcosa, il primo a notarla fu Giv:

«Uno stadio abbandonato!»

Neiv lo incitò a muoversi e a passargli avanti:

«Vieni, non abbiamo tutto il tempo del mondo.»

L'amico, però, gli fece segno di aspettare e lui ne rimase molto seccato; in seguito anche gli altri seguirono Giv ed entrarono in quella struttura, Boost notò una cosa:

«Ehi, guardate! Dentro c'é Dortmund.»

Giv corse verso il “Brucia Cuballs” e lo sfidò:

«Voglio la rivincita!»

Neiv cercò di fermarlo:

«Torna qui e non fare sciocchezze!»

Ma l'altro non voleva dargli retta, quindi chiamò di nuovo Dortmund a sé:

«Voglio un incontro con te!»

Senza nemmeno guardarlo in faccia, lo respinse:

«Cosa vuoi? Vattene e lasciami in pace, mi sto allenando e non ho voglia di perdere tempo con te. La prima volta sei scappato a gambe levate e la seconda hai subito una bruciante sconfitta.» (sottolineò “bruciante”)

Giv, a quel punto, decise di seguire il consiglio dell'amico e quindi si avviò verso l'uscita; però Dortmund, nel frattempo, aveva cambiato idea:

«Ho detto che mi annoio contro di te, ma questo non vuol dire che non ho voglia di sfidarmi con nessuno. Uhm... scelgo quella ragazzina laggiù, avrò una gara contro di lei.»

Zadi si fece avanti senza paura, il suo desiderio era quello di sconfiggere il “Brucia Cuballs”, era convinta di avere le contromosse giuste per vincere. Anche se lei era sicura, l'avversario la volle avvertire:

«Stai certa che non mi sono allenato per perdere tempo, quindi... se non sei sicura di quello che fai puoi anche andare via, io non ti obbligo a fare niente. Per quanto riguarda me non ho problemi, vincerò senza ombra di dubbio, perciò... a te la scelta.»

La ragazza non si fece intimorire dalle parole dell'uomo:

«Sono qui e ti sconfiggerò, così non avrai più modo di vantarti.»

L'altro accettò con piacere questa decisione:

«Va bene, ma poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato... quando la tua Cuball brucerà.»

Consapevole delle sue forze, affermò:

«Ti assicuro che questo non succederà!»

L'ultima frase prima della sfida toccò a Dortmund:

«Vedo che sei molto coraggiosa, allora dimostramelo in gara!»

L'incontro ebbe inizio, non poteva essere paragonato a uno di quelli disputatisi nello svolgimento del torneo, non c'era un campo delineato precisamente, ma lo spettacolo era lo stesso; la prima mossa del “Brucia Cuballs” mise alle strette Zadi:

«Non movimento!»

Poi cercò di concludere la gara con la sua solita strategia, cioé carbonizzando la Cuball avversaria, ma la ragazza emulò Sand e fece tornare la sua Cuball a sé, purtroppo quest'ultima non si mosse dal suo posto. Giv chiese pietà per la sua amica:

«Per piacere, non bruciarla!»

L'uomo, però, non mosse un dito, la Cuball bruciò e Zadi cadde a terra disperata, la ragazza si chiedeva come mai il suo cubo non fosse tornato indietro, Dortmund glielo spiegò:

«“Non movimento” é un'abilità che impedisce alla Cuball avversaria di tornare e usare tecniche per 10 secondi, giusto il tempo necessario per bruciarla.»

Dopo questa frase, si voltò e andò via; Giv era infuriato e dopo l'avvenimento disse queste parole:

«Mi dispiace tanto Zadi, ti assicurò che quel dannato Dortmund me la pagherà, parola mia. Lo farò per te e per tutti quelli che hanno visto la loro Cuball bruciare per colpa sua, se la vedrà con me!»

I ragazzi, dopo questa spiacevole conclusione della sfida, decisero di tornare a casa e di rimandare l'allenamento ad un altro giorno; nei loro ricordi si aggiungeva un altro episodio negativo, ma la cosa più triste era che questo ricordo era collegato di nuovo a Dortmund, che ora diventava ufficialmente il nemico da sconfiggere, andava fermato oppure lentamente avrebbe fatto scomparire tutte le Cuballs esistenti sulla faccia della terra. E il motivo di tutto questo? Nessuno l'aveva ancora capito, forse l'obiettivo non era chiaro nemmeno allo stesso “Brucia Cuballs”.

Zadi tornò a casa, ma non aprì bocca, salì lentamente le scale ed entrò in camera sua, la ragazza pensava ancora alla sua Cuball, che mai più avrebbe rivisto.

«Come farò ora? Non ho più una Cuball e se anche ne avrò un'altra in futuro non sarà la stessa cosa... tutta la fatica che avevo fatto per insegnarle le abilità che conosceva... dovrò ricominciare tutto da capo, non ci riuscirò mai...»

La ragazza era disperata, tanto lavoro sprecato, quando poi un uomo può arrivare da un momento all'altro e in un attimo distruggere tutto. Zadi non era arrabbiata solo con Dortmund, ma anche con

se stessa, si pentiva di essere scesa in campo a combattere, era stata troppo sicura del fatto che la sua Cuball non poteva essere bruciata.

«Ero convinta del fatto che la mia Cuball sarebbe rimasta integra, invece... gli é bastato immobilizzarla per dieci secondi e...»

Piangeva, batteva i pugni contro la scrivania... poi ad un certo punto si rinvigorì e capì che disperarsi non serviva a niente, si alzò dalla sedia e andò a salutare la madre, a cui prima non aveva voluto parlare per la tristezza del momento.

 

Tornando sulla gara: come mai Zadi era stata così sicura di se stessa e del fatto che la sua Cuball si sarebbe salvata dagli attacchi di Dortmund? La risposta esatta é: per l'invisibilità, potendo usare le sue abilità, la Cuball della ragazza può usufruire di quest'ultima per muoversi liberamente ed evitare il calore dei 9000 gradi.

Ora che il “Brucia Cuballs” conosceva un'abilità così potente da impedire qualunque azione all'avversario, come avrebbero fatto tutti gli altri a scampare questo pericolo? Magari battendolo sul tempo e imparando la sua stessa tecnica, ma ci sarebbe stato comunque il problema di sconfiggerlo in dieci secondi; Dortmund era davvero imbattibile? Forse sarebbe stato meglio non sfidarlo mai più, però c'era una persona che sicuramente non avrebbe seguito questo consiglio, e questa persona era... Giv.



Il capitolo seguente sarà speciale, perché si svolgerà nella vigilia di Natale, ma non per questo non sarà collegato alla trama, anzi sarà un capitolo molto importante per lo svolgimento della storia.
Ringrazio i lettori e auguro a tutti un felice anno nuovo!

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Capitolo 10
*** Natale e Cuballs! ***


Era passato appena un giorno dall'addio alla Cuball di Zadi, ma non era una giornata normale, era la vigilia di Natale! I sei amici si erano organizzati per ritrovarsi tutti a casa della ragazza, avrebbero festeggiato insieme, anche per superare gli ultimi eventi tristi che li avevano colpiti.

Finalmente un giorno felice, giusto per staccare un po' da tutte le sfide, dagli incontri con Dortmund e dalle riflessioni su ciò che si era fatto, era il tempo di lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti.

I ragazzi si incontrano alle 19, vennero accolti gentilmente dai genitori di Zadi e, aspettando cena, passarono il tempo parlando, uno di loro (Grey) tornò sull'argomento “Brucia Cuballs”:

«Chissà come passerà il Natale Dortmund... secondo voi?»

Alcuni preferivano non parlarne (Zadi e Boost) e si vedeva chiaramente dal loro volto, altri erano non più di tanto infastiditi (Neiv) e altri (cioé Giv) cercarono di ironizzare:

«Magari regalando a tutti un po' di cenere, ihih!»

E poi c'era chi non aveva neppure sentito la domanda (é chiaro che stiamo parlando di Gord), Grey notò questo particolare:

«Gord, tu cosa ne pensi?»

Probabilmente era troppo preso dall'attesa della cena, al contrario di quella delle sfide del torneo conclusosi qualche giorno prima; il ragazzo fu accontentato, la famiglia di Zadi e i suoi amici iniziarono a mangiare. Dopo il pasto i ragazzi decisero di sfidarsi con le loro Cuballs, giusto per passare il tempo; la ragazza accese il suo computer e comunicò agli altri una notizia dell'ultima ora:

«Guardate qui: Dortmund non si ferma nemmeno alla vigilia di Natale, altre due vittime.»

Gord si spaventò:

«E' diventato anche un assassino?»

Zadi portò il palmo della mano sulla sua faccia e poi affermò:

«Non il quel senso, le vittime sono le Cuball che brucia.»

L'altro recepì il concetto, ma non finiva mai di sorprendere:

«Oh! Però potevano dirlo con un concetto più semplice, per esempio: Dortmund colpisce anche alla vigilia di Natale, due Cuball bruciate.»

La ragazza, divertita dalla situazione, provò ad imitarlo:

«E chi avrebbe colpito?»

Gord ci pensò... ma poi non rispose, aveva preso la domanda seriamente. Giv riaprì il discorso (quello serio):

«Lasciamolo perdere, almeno per oggi non ci pensiamo. Un giorno saremo noi a sconfiggerlo e non creerà più problemi a nessuno, troveremo il modo.»

Neiv era più pessimista dell'amico:

«E' più facile a dirsi che a farsi.»

Forse Giv aveva ragione, era meglio non pensarci più di tanto. Ma avrebbero davvero trovato un modo per sconfiggere Dortmund? Magari le risposte sarebbero arrivate durante il cammino, oppure il “Brucia Cuballs” avrebbe fatto piazza pulita di tutte le Cuballs esistenti?

I sei ragazzi conclusero così la conversazione e passarono alle sfide d'allenamento (tutti tranne Zadi, orfana di Cuball), Giv le vinceva tutte con le sue abilità congelanti, l'unico che rimaneva da sconfiggere era Boost.

La sfida iniziò e Giv provò subito a lanciare un raggio congelante contro la Cuball avversaria, che però rispose con uno scudo termico, Boost continuò con un missile esplosivo e l'altro ragazzo rispose a questa mossa con un teletrasporto; Giv aveva evitato l'offensiva dell'avversario, ora doveva inventarsi qualcosa per sconfiggerlo. Anche se era un'amichevole, i due non si stavano risparmiando e stavano dando luogo a una sfida molto emozionante; Giv ebbe un'idea, teletrasportò la Cuball di Boost vicino alla sua e poi lo attaccò in modalità sferica, ora toccava all'altro trovare una contromossa. Il finalista del torneo conclusosi da poco non si fece trovare impreparato e gridò quell'ordine come se si trovasse a svolgere la sfida più importante della sua vita:

«Usa il tuo scudo e poi lancia un missile esplosivo sulla Cuball avversaria!»

Giv non ebbe nemmeno il tempo di preparare un'altra mossa, l'attacco era troppo ravvicinato e la sfida si concluse. Le gare di Cuballs avevano portato via un bel po' di tempo, era ormai ora di aprire i regali: Boost a Grey, Gord a Neiv e via dicendo... ne era rimasto soltanto uno: quello di Giv per Zadi. Aveva una forma cubica, la ragazza non vedeva l'ora di vedere di cosa si trattava... e le sue parole lo spiegavano bene:

«Ma... ma... é fantastico! Una Cuball... con il simbolo dell'invisibilità! Grazie, ti adoro!»

L'altro era un po' in imbarazzo:

«So che non é la stessa cosa, ma spero che...»

Zadi, invece, era al settimo cielo:

«Al contrario, é stupendo! E' il regalo più bello che potessi ricevere! Prometto che da domani inizierò ad allenarmi con lei per ripagare il tuo sforzo nel trovarla!»

La vigilia e il conseguente Natale era andata meglio di come se l'erano aspettata, sicuramente la ragazza non avrebbe più permesso a nessuno di distruggere la Cuball che Giv le aveva regalato, era troppo riconoscente verso di lui.

Una bella giornata era passata e loro non l'avrebbero certo scordata, ora era il momento di guardare al futuro, nuove sfide li attendevano... ce l'avrebbero fatta a frenare la furia del “Brucia Cuballs”?

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Capitolo 11
*** Crolla tutto (prima parte) ***


Era passato anche il Natale ed era il momento che i nostri amici si concentrassero su altre faccende, lo scontro con Dortmund era alle porte, ma prima di sfidarlo avevano bisogno di una preparazione adeguata, era l'ora di concentrarsi sugli allenamenti! Giv doveva trovare qualche alternativa alle sue tecniche, la maggior parte delle abilità possedute dalla sua Cuball non erano di attacco, anzi, a dir la verità, solo una lo era (la bufera di vento); Zadi aveva una buona strategia (cioé quella dell'insetto-robot), ma non bastava, perché, purtroppo, quella tecnica comportava un dispendio di energie enorme e la ragazza andava incontro ad un rischio troppo grande ogni volta che la utilizzava; Neiv era, più o meno, nella stessa situazione dell'amico Giv: possedeva l'abilità del missile (unica sua mossa d'attacco) e quella della polvere (che si rivelava utile solo in casi eccezionali), oltre alle altre (poteva ondeggiare tra i 180 e i -8 gradi e poteva allungarsi); Boost sapeva padroneggiare ottimamente le poche abilità conosciute dalla sua Cuball, ma davvero sarebbero bastate quelle per sconfiggere il temutissimo “Brucia Cuballs”? L'avevano notato tutti che contro Dortmund non si poteva contare sulla fortuna, infatti, nella sfida tra sfere, il campione del torneo aveva avuto la meglio sul suo avversario; Grey non aveva sfoggiato un granché nella sfida contro la sua amica, nessuna delle sue abilità era stata svelata nello scontro svoltosi durante il torneo di Cuballs, anche lui doveva impegnarsi per migliorare; il caso più grave, però, restava quello di Gord, il suo più grande problema non riguardava le tecniche insegnate alla propria Cuball, ma piuttosto toccava l'argomento della concentrazione, certe volte non si accorgeva nemmeno dell'inizio della gara, anzi, molto spesso non se ne accorgeva... forse era un caso perso, forse le sfide di Cuballs non gli interessavano affatto, ma fatto sta che il suo contributo poteva essere utile alla causa comune, più precisamente sarebbe stato utile nel momento del suo risveglio e non prima...

Quindi, ciò che restava da fare ai nostri amici era concentrarsi sull'obiettivo e mettere a frutto ciò che avevano imparato fino a quel momento per scoprire ancora qualcosa di nuovo, ma le cose non erano così facili come sembravano, perché c'era qualcuno che stava per mettergli i bastoni fra le ruote...

 

I sei ragazzi della classe si ritrovarono per allenarsi, stavolta non erano nelle vicinanze della scuola, ma in un luogo diverso, situato nei pressi di una grotta.

L'ultima ad arrivare fu Zadi, ma il suo arrivo portò una notizia:

«Oggi ho fatto notte.»

Infatti appariva molto stanca, Grey fu curioso di conoscere il motivo:

«Come mai?»

«Ho passato ore ed ore ad insegnare abilità alla mia Cuball.»

Giv volle saperne di più:

«E quali le hai insegnato?»

«Tutte quelle che conosceva la precedente.»

L'amico la comprendeva molto bene:

«Dev'essere stata una faticaccia...»

«Mai quanto lo é stata la tua, quella di trovare una Cuball da regalarmi, per di più con lo stesso simbolo della scorsa.»

Lui, al pari di lei, cercava di fare il modesto:

«Non così tanto alla fin fine.»

Neiv interruppe bruscamente la conversazione tra i due:

«Non perdiamo altro tempo, passiamo ai fatti.»

Giv espresse la sua opinione sul ragazzo:

«Che simpatico...»

E lui replicò:

«Non siamo qui per stare con le mani in mano!»

«Come non detto...»

Poi continuò:

«Se devo dire la verità, non eri mai stato così antipatico.»

Poi, come affermato da Neiv, passarono al sodo, ma... durante lo svolgimento dei loro allenamenti...

«Quella é una Cuball!»

Giv si avvicinò alla questa, la prese in mano e stava per tornare dai suoi amici, però, mentre si apprestava a camminare... un uomo, nascosto dal buio dell'entrata della grotta, lo afferrò e lo portò con sé nell'oscurità del tunnel. Chi era quell'uomo? Qual'era il motivo di questa cattura? Cosa voleva da Giv? Il ragazzo era in serio pericolo? Chi poteva dirlo? Solo il tempo... solo lui avrebbe dato una risposta a quella domanda.

I suoi amici non sapevano in che modo agire, forse avventurarsi lì dentro non era la cosa più sicura da fare. C'era chi non aveva il coraggio di correre questo rischio, c'era chi, per la prima volta, si era accorto di qualcosa e, nel contempo, c'era chi non aveva affatto voglia di starsene lì, ferma, con le mani in mano, era Zadi. La ragazza corse via verso l'entrata, Neiv cercò di frenare la sua imprudenza, ma non ci fu modo di fermare la sua folle corsa.

«Non entrare lì, sul cartello c'e scritto: “Pericolo di crollo”, non correre questo rischio!»

L'altra voce si allontanava sempre di più:

«Lo so che corro un grande pericolo, ma voglio salvare Giv.»

Neiv insisteva:

«Cambia idea, torna qui e organizzeremo un piano!»

Ma, ancora una volta, rifiutò:

«Non c'é il tempo necessario per pensare. Giv é in pericolo e io lo salverò.»

Gord, come gli altri del resto, era in pensiero per l'amico catturato:

«Cosa facciamo? Andiamo con lei?»

La risposta di Neiv fu negativa:

«Sarebbe inutile avventurarsi lì dentro.»

L'altro, però, non era d'accordo:

«Hai un piano, una strategia o qualcosa del genere? Io non rimarrò qui senza far niente.»

«Non ho nulla...»

Gord era deciso:

«Io entrerò dentro, seguimi!»

Ma il ragazzo non cambiava la sua posizione:

«Fa quello che ti pare, io non verrò con te.»

L'altro stava diventando davvero furioso:

«E questo cosa vorrebbe dire? Non te ne importa nulla del destino di Giv? Io... non ti riconosco...»

Neiv era molto abbattuto:

«Anche a me interessa, sono anch'io un suo amico e non voglio lasciarlo da solo...ma cosa posso fare? Rischiare la vita per non raggiungere nessun obbiettivo? Penso che Zadi sia stata troppo imprudente, avrebbe dovuto ragionare prima di agire...»

Gord non riusciva più a controllarsi:

«Avrebbe dovuto agire come te? Ora ti permetti anche di criticare chi ha fatto la cosa giusta? Io non ti riconosco più! Sei diventato un insensibile e secondo me non te ne importa di nessuno di noi!»

Le offese (da una parte e dall'altra) si facevano sempre più pesanti, alzò la voce anche Neiv:

«Questo non puoi dirmelo! Io non ho mai tradito nessuno e mai lo farò!»

«Lo hai appena fatto, credi che quell'uomo aspetterà te per fare del male a Giv?»

Grey intervenne, anche lui, urlando, ma a differenza degli altri lo fece per mettere pace:

«Ora basta! Non c'é più un secondo da perdere, non possiamo far passare altro tempo litigando, é il momento di agire.»

Boost era forse più sicuro di sé di quanto lo fosse Gord, decise di entrare nella grotta:

«Io vado, fate come meglio preferite, io non cambierò idea.»

Si incamminò verso la grotta, però, mentre era situato davanti all'entrata crollò tutto e il passaggio fu bloccato; nel frattempo Neiv era disperato, cadde a terra e disse a bassa voce:

«Giv, Zadi... cosa vi hanno fatto...?»

I ragazzi erano rimasti a bocca aperta, non credevano a ciò che era davanti ai loro occhi, i conflitti si placarono e ora... rimaneva solo la speranza... cosa era successo a Zadi e a Giv?

Ma cosa era successo, nella grotta, prima del crollo? Scopriamolo insieme:

«Ho paura di essermi persa...»

Zadi si guardava intorno, aveva davanti tre porte, in quale doveva entrare?

Lo capì quando vide un ombra in quella alla sua destra, poi, senza timore, vi entrò e vi trovò...

«Non fare un altro passo o il tuo amico fa una brutta fine.»

La sua voce era malvagia e la ragazza capiva ancora meglio di che pasta era fatto, un uomo senza scrupoli, pronto a tutto per raggiungere il suo scopo; ma Zadi non aveva paura di lui e quindi lo aggredì:

«Cosa vuoi da lui? Che cosa gli vuoi fare?»

«Ti consiglio di non scaldarti troppo, ragazzina.»

Rise minacciosamente e poi continuò:

«Bastano pochi e secondi e, puff, la mia Cuball lo trasforma in cenere.»

Dortmund aveva il coltello dalla parte del manico; per lei era il contrario, non sapeva cosa fare e gli tremavano le gambe, non era preoccupata per sé stessa, ma per il suo amico Giv, la mente non era lucida in quel momento, la paura offuscava i suoi pensieri... però... arrivò il lampo di genio!

“Ci sono, manderò la mia Cuball dietro di me senza che lui la veda, in seguito, la farò diventare invisibile e lo colpirò, poi porterò via Giv da qui, anche se mi chiedo come mai lui non abbia fatto nulla...”

«Giv, scappa!»

«Non può sentirti, é svenuto.»

La sicurezza del “Brucia Cuballs” aumentava ogni secondo di più, ma Zadi era pronta a frenarla, attuò il piano e sperò non ci furono ostacoli tra lei e la salvezza del suo amico.

La Cuball partì, come pensato dalla ragazza, e arrivò a destinazione; poi, Zadi (per forza di cose) gridò l'ordine:

«Colpiscilo con la tua freccia!»

Lo prese alla sprovvista, infatti Dortmund non si aspettava un attacco dalla sua avversaria, visto il suo attuale stato d'animo; l'uomo crollò a terra, ma Zadi non si curò di lui, prese Giv e poi iniziò a correre, sapendo del pericolo di frana.

“So che Dortmund avrebbe bruciato Giv anche se non fossi arrivata io, quindi non avrò pietà di lui”.

Zadi correva e dietro di lei tutto crollava, la sua velocità era altamente ridotta, visto che portava un carico pesante (cioè Giv). Alla fine si ritrovò davanti all'uscita, ma questa era bloccata; poi, si ricordo d'essersi dimenticata qualcosa dentro la grotta, lasciò il ragazzo in un luogo sicuro dove la frana era terminata e rientrò nel buio dei cunicoli. Incredibile! C'é l'aveva fatta a salvarsi, ma stava rischiando ancora una volta la vita per recuperare la Cuball che Giv le aveva regalato, ne aveva di fegato quella ragazza!

 

 

 

Arrivati a questo punto della trama, mi farebbe piacere conoscere le vostre opinioni sulla storia, ovviamente se ne avrete voglia. Ringrazio tutti i lettori e anche tutte le persone che recensiranno, a giorni arriverà la seconda parte di questo capitolo.

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Capitolo 12
*** Crolla tutto (seconda parte) ***


Mentre Zadi andava verso la sua meta, i ragazzi fuori dalla grotta si disperavano per gli amici in pericolo; la ragazza stava correndo un grosso rischio, i massi continuavano a cadere, ma lei non si arrendeva; Boost aveva visto crollare quelle pietre mentre in quello stesso momento Zadi arrivava dall'altra parte del muro; finalmente ce l'aveva fatta, recuperò la Cuball e ricominciò a correre, ma davanti a lei si pose un ostacolo! Il passaggio venne bloccato da altri massi che erano caduti in quel punto e lei non sapeva più cosa fare, nessuno poteva arrivare in suo soccorso e attorno a lei la grotta continuava a sgretolarsi, era in serio pericolo! All'esterno il tempo trascorreva e la preoccupazione aumentava, avevano tutti voglia di rendersi utili, ma nessuno sapeva in che modo farlo, Neiv era molto frustrato, incolpava sé stesso dell'accaduto e non riusciva a frenare la sua disperazione; Zadi iniziava a preoccuparsi per l'incolumità di Giv, forse anche in quel luogo erano ricominciati a cadere massi. Ad un certo punto i crolli si intensificarono nel luogo in cui si trovava la ragazza, venne sbalzata via da un masso che la colpì, quindi svenne. Cosa gli sarebbe successo? Ce l'avrebbe fatta a salvarsi? E Giv?

Il ragazzo, inconsapevole dell'accaduto, si svegliò, ma non capiva nulla di quello che stava succedendo, cercò di venire a capo della situazione:

«Dove sono?»

Urlava a gran voce con l'intento si farsi udire da qualcheduno:

«Mi spiegate cosa é successo? Dove mi trovo, e perché il passaggio é bloccato da queste pietre?»

La sua preoccupazione aumentava, non arrivava nessuna risposta al suo orecchio e lui era chiuso in un piccolissimo angolo della grotta; terrorizzato, continuava a cercare voci nell'aria, ma non ce n'era nessuna a parte la sua; decise di prendere la sua Cuball, che per fortuna aveva ancora con sé nello zaino, la tirò fuori e la lanciò, ma poi si chiese cosa poteva farvi con quest'ultima; purtroppo, non ebbe il tempo di pensarvi: la frana continuava e rimase anche lui a terra per colpa dei macigni che finivano su di lui. La situazione era critica, gli amici di Giv e Zadi stavano perdendo le speranze, Gord non si dava pace:

«Cosa facciamo Grey? I ragazzi non arrivano ancora, cosa gli sarà successo?»

L'altro era triste almeno quanto lui:

«Non lo so, l'unica cosa che ci resta da fare é continuare ad aspettare...»

Gord, per forza di cose, dovette acconsentire, si sedette e attese... ma quest'attesa iniziava a farsi un po' troppo lunga...

Erano passate ore, Giv e Zadi non si facevano vivi, agli occhi dei ragazzi diventava una vera e propria tragedia... ma uno, tra di loro, non aveva voglia di arrendersi, continuava ad essere ottimista nei confronti dei suoi amici in difficoltà, però man mano che i minuti trascorrevano questa sua speranza cominciava ad attenuarsi...

 

Il tempo passava, passava... e i ragazzi non erano ancora al di fuori della grotta, anche Dortmund era ancora lì dentro, ma di questo Boost e gli altri non ne sapevano nulla; forse era il momento di andare, loro non potevano fare niente per salvare gli amici rimasti dentro e qualcuno consigliava di rinunciare all'idea:

«Ritiriamoci... ormai é finita...»

Gord era contrario all'idea di Grey:

«No, io non mi arrendo! Rimango qui fino a quando non arrivano Giv e Zadi!»

«Non possiamo fare notte in questo luogo, prima o poi dovremmo accettare l'evidenza. Non possiamo cambiare nulla, é crollato tutto lì dentro e l'abbiamo sentito chiaramente dal rumore.»

Gord, molto preso dalla situazione, scoppiò in lacrime, e gli altri non lo biasimarono; dopo un'altra ora di attesa decisero per tornare ognuno nella propria casa, ma non proferirono parola dell'accaduto.

 

Era passata l'intera giornata, ore 3.50 del mattino, Zadi si risvegliava al di fuori della grotta:

«Giv, dove sei Giv?»

Era affianco a lei, ma non rispondeva, il ragazzo aveva perso i sensi.

«Uh?»

Fu contenta di vedere che il suo amico si era risvegliato, ma non aveva la minima idea di come si trovava lì; nel frattempo, Neiv non si dava pace e volle controllare se i suoi amici fossero salvi, avrebbe avuto una gran bella sorpresa. Il ragazzo uscì da casa sua senza farsi notare e si diresse fino alla grotta, qui vi trovò Giv e Zadi, la sua gioia fu incontenibile:

«Siete vivi! Scusatemi se non sono venuto a salvarsi personalmente.»

Giv aveva le idee piuttosto confuse:

«Vivo? Cosa dici Neiv?»

«Come, non lo ricordi? Quando ti hanno catturato.»

Iniziava a ricordare:

«Questo sì, ma non so tutto il resto...»

«Chi é stato?»

Chiese Neiv, e l'altro rammentò l'ultima cosa che era capace di ricordare:

«E' stato Dortmund, mi ha preso e poi mi ha fatto i perdere i sensi con un'abilità della sua Cuball.»

In primo luogo, il ragazzo dai capelli biondi strinse il pugno per simboleggiare il suo profondo odio verso il “Brucia Cuballs”, ma poi capì che l'unica cosa importante era la salvezza dei due compagni.

«E' stata Zadi a venire in tuo soccorso, in confronto a noi é stata coraggiosissima, ha rischiato la sua vita per te.»

Giv era davvero riconoscente verso l'amica:

«Non so come ringraziarti.»

Ma lei tentava sempre di fare la modesta (come lui d'altronde):

«Ero in debito con te. Ma questo non ha importanza, torniamo a casa, penso che siano tutti in pensiero per noi.»

Neiv era pienamente d'accordo con Zadi:

«Non sapete quanto, avrebbero aspettato mesi qui davanti solo per rivedervi, credo gli dobbiate fare una bella sorpresa.»

«Hai ragione, andiamo.»

Affermò Giv.

 

Preferirono attendere qualche ora, aspettare il mattino e poi dare il lieto annuncio; l'accoglienza fu delle migliori, festeggiarono insieme il ritorno dei due dispersi e tra loro tornò la tranquillità.

 

I ragazzi, presi com'erano dall'esito dell'avventura, non si erano chiesti più di tanto il modo in cui erano usciti vivi dalla grotta, di cui ora rimanevano solo le macerie a testimoniarne l'esistenza; sicuramente non erano usciti con le loro gambe, allora chi o cosa li aveva portatati in salvo? E poi ancora un'altra domanda senza alcuna risposta: che fine aveva fatto Dortmund? Forse era stato definitivamente sommerso dai detriti, oppure si era salvato? E se sì, in che modo?

Una grossa nube di mistero si era formata attorno a quella giornata, quali erano le risposte a tutti questi quesiti? Il tempo avrebbe sancito la risposta.

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Capitolo 13
*** Sul luogo del misfatto ***


I ragazzi erano salvi e tutto si era risolto al meglio, ma Dortmund?

«Ci avrei scommesso, “Il Brucia Cuballs non si ferma più, stavolta ne fa fuori otto nello stesso giorno”. Le cose si complicano, Dortmund é sempre più forte e noi non sappiamo cosa fare per sconfiggerlo.»

«Questo vuol dire che é ancora vivo, ma come può essere sopravvissuto dopo tutto quello che é successo? Il tuo racconto sembrava eliminare del tutto questa possibilità.»

Aggiunse Grey, poi intervenne Gord:

«Zadi, penso che tu debba denunciarlo. Ha tentato un omicidio, stava per bruciare una persona, qui non si tratta più di Cuballs.»

«Hai completamente ragione, ma non posso denunciarlo, sarei l'unica testimone. Fatto sta che non possiamo sorvolare su certe cose, dobbiamo muoverci.»

A questo punto, Giv colse l'occasione per entrare nella discussione:

«Io proporrei di aspettarlo fuori alla ex-grotta, sono sicuro che tornerà di nuovo lì.»

La ragazza, però, non era del tutto d'accordo:

«Per raggiungere quale obbiettivo? Ci sconfiggerebbe per l'ennesima volta, rischieremmo solo di cacciarci un'altra volta nei guai.»

Un attimo di silenzio avvolse quell'angolo di classe, mentre il resto dei ragazzi non sapeva nemmeno della situazione in cui si trovavano i compagni. Di idee non ce ne erano e proprio per questo si decise di attenersi all'idea di Giv, stavano andando di nuovo incontro a qualche problema?

Troppi dubbi avvolgevano quella scelta; probabilmente, i ragazzi, iniziavano a sentire il peso delle loro responsabilità, la sfida con Dortmund... continuava!

 

Arrivarono fuori all'ormai ex-grotta e vi trovarono il “Brucia Cuballs”, come mai si trovava già in quel luogo anche se i ragazzi non lo avevano chiamato? Era lì per puro caso oppure c'era un motivo ben preciso? Zadi cercò subito di capirlo ponendogli questa domanda:

«Come mai ti trovi qui? Anche tu ti sei ritrovato fuori senza nemmeno sapere in che modo?»

Dortmund, per la prima volta, rispose in maniera pacata:

«Sono nella vostra stessa situazione per quanto riguarda quest'argomento, non so chi o cosa mi ha portato fuori dalla grotta e mi sono voluto recare qui per capirlo.»

«Ma a quanto pare non hai scoperto nulla, vero?»

Il tono di voce dell'uomo cambiò d'improvviso durante lo svolgersi della frase:

«No, ma ora passiamo al dunque: ho intenzione di mostrarvi ancora meglio le potenzialità della mia Cuball, e il mio bersaglio oggi sarà... quello lì!»

Indicò Neiv con un dito; al ragazzo tremavano le gambe, era terrorizzato dal pensiero che poteva essere lui la prossima vittima di quel folle; Dortmund, come suo solito, lanciò la Cuball nelle vicinanze di Neiv e la fece salire a temperature esorbitanti; ma Giv non stette con le mani in mano, si mise tra Neiv e la Cuball, spinse via l'amico per metterlo al sicuro e si lanciò contro l'uomo.

Giv teneva bloccato il “Brucia Cuballs” per terra, nel frattempo la Cuball continuava ad emanare calore e i ragazzi iniziavano a sentirlo.

«Fermatela in qualche modo!»

Urlò Giv; nel frattempo Boost ebbe un'idea geniale:

«Usa il tuo scudo termico e poi lancialo sulla Cuball di Dortmund!»

Boost, durante quei giorni, aveva perfezionato una tecnica che gli permetteva di lanciare le abilità della Cuball per farle arrivare più velocemente contro il bersaglio; a quanto pare quella tecnica si era rivelata davvero utile! Anche dopo la geniale interpretazione dell'abilità da parte di Boost, le risorse del “Brucia Cuballs” non finivano; l'uomo sbalzò via Giv, che rimase contuso dalla botta presa, e poi diede un ordine:

«Torna qui.»

Ritirandosi, lo scudo termico scompariva e Dortmund poteva ripartire da zero; ma fra l'uomo e la sua Cuball si mise ancora di mezzo Giv, che bloccava con la forza delle braccia il cubo che tornava dal suo proprietario.

«Levati di mezzo, moccioso! Non intralciarmi!»

Spinse via Giv e si riappropriò della propria Cuball, ora i ragazzi erano in serio pericolo.

«Blocca le abilità della Cuball di Boost, poi sali a 9000 gradi e leva di mezzo quell'impiastro.»

Giv non aveva tempo per scappare, di fronte a lui c'era la Cuball di Dortmund, le cose si mettevano davvero male.

Giv ha salvato me ed ora io devo fare la stessa cosa con lui, anche se rischierò molto.”

Neiv si frappose tra la Cuball e l'amico, nel frattempo Boost lo incoraggiava a resistere:

«Tieni duro, rimani lì per altri 5 secondi e poi salverò entrambi. Resisti!»

Ce l'avrebbe fatta Neiv a tenere duro ancora per 5 (per lui interminabili) secondi?

L'altro, al contempo, rischiava grosso, più dell'amico probabilmente, visto che era sottoposto al calore da più istanti; Boost era pronto:

«Usa lo scudo termico!»

Dortmund era pronto a far ritornare la Cuball per ripetere la mossa, ma i ragazzi scapparono ed evitarono il peggio, quest'ultimo non li inseguì.

 

I sei compagni ora erano salvi, ma, in questo momento, aumentava il bisogno di inventare una contromossa per competere con il temibile “Brucia Cuballs”, la situazione si faceva sempre più difficile...

 

 

 

Siamo ad un punto molto avanzato della storia e vorrei conoscere i vostri pareri, per esempio: quali sono il vostro personaggio e il vostro capitolo preferito. Ringrazio tutti i lettori che stanno seguendo la mia storia e ringrazio tutti i recensori. A breve arriverà il prossimo capitolo.

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Capitolo 14
*** Intoccabile ***


Per i ragazzi era giunto il momento di prendere una decisione definitiva riguardo alla questione Dortmund, cosa dovevano fare? Si era capito che le mosse avventate non portavano a nulla, il “Brucia Cuballs” era ben più forte di loro; avevano subito, fino a quel momento, solo amare sconfitte, dure da accettare; serviva una svolta, serviva una strategia, una nuova abilità, un qualcosa per frenare lo scompiglio che quell'uomo stava seminando, e serviva alla svelta.

Quindi, visti i risultati conseguiti fino a quel momento, decisero di parlarne con calma; Giv voleva fare, come ultimamente era accaduto, di testa sua:

«Sfidiamo ancora una volta Dortmund, andiamo a sconfiggerlo, ho la sensazione che questa volta ce la faremo.»

Neiv si alzò e tuonò contro di lui prendendolo per il colletto della maglia:

«Smettila con queste idee insensate! Non andremo da nessuna parte attaccando casualmente!»

Grey cercò di placare gli animi:

«Non c'é nessun bisogno di litigare, secondo me stiamo facendo il passo più lungo della gamba.»

Il ragazzo dai capelli biondi era in conflitto con tutti, probabilmente si sentiva molto coinvolto dalla situazione:

«Dovremmo rimanere qui ed aspettare che quel dannato bruci tutto? La tua tranquillità é utile quanto l'impulsività di Giv.»

Anche Boost intervenne:

«Pensiamo ad una strategia, alleniamoci ed insegniamo alle nostre Cuballs delle abilità attinenti alla causa.»

Zadi approvò, ma con una battuta:

«Buona idea, ma stavolta niente grotte.»

Quindi, visto che la giornata scolastica era terminata, si alzarono e uscirono dalla porta, ma qualcuno non aveva ben chiara la situazione del momento:

«Devo venire anch'io con voi?»

La ragazza, ancora una volta, esordì con una battuta:

«Se ne hai voglia...»

 

Girarono per strada alla ricerca del luogo giusto per prepararsi, magari con qualche sfidante da usare come allenamento. Purtroppo la buona sorte non era con loro, infatti proprio in quel momento avvistarono il loro acerrimo nemico... Dortmund; l'uomo teneva per il collo un ragazzo ed era pronto a segnare la sua fine, ma Giv e i suoi amici non avevano intenzione di starsene con le mani in mano, infatti quest'ultimo andò incontro al “Brucia Cuballs” e cercò di farlo ragionare:

«Cosa ti ha fatto quel ragazzo? Lascialo stare, non puoi prendere persone innocenti e tentare di ucciderle per non so quale motivo.»

«Una motivazione ce l'ho, ma non sono affari tuoi.»

Giv insisteva, non aveva voglia di vedere un giovane morire senza una ragione sensata:

«Sai cosa ti dico? Non mi interessa conoscere il motivo per cui fai tutto questo, ho solo intenzione di fermarti, e basterà poco per denunciarti.»

Dortmund lo derideva:

«Tu... denunciare me? Non farmi ridere, non puoi nemmeno immaginare chi sono io. Ho collegamenti in alto, e per questa ragione non puoi torcermi un capello.»

Ora le cose si mettevano male, Giv non poteva incastrare in nessun modo il suo avversario, quindi cercò di sistemare la situazione in un'altra maniera:

«Risolviamo la cosa tra me e te, sfidiamoci e se io vincerò lascerai andare questo poveretto.»

Il “Brucia Cuballs” riteneva il ragazzo insignificante e senza possibilità di vittoria, per questo motivo accettò la proposta:

«Per me non ci sono problemi, possiamo anche iniziare subito.»

Poi, dopo aver pronunciato queste parole, minacciò il giovane che aveva precedentemente designato come sua vittima:

«Sto parlando con te, marmocchio, fai un solo passo ed io abbandonerò la gara per venire a ridurti in cenere, goditi questi tuoi ultimi istanti di vita.»

Giv, però, incoraggiò il sedicenne a non mollare:

«Fidati di me, ti salverò con la mia vittoria.»

Neiv dubitava ancora una volta della scelta effettuata dall'amico:

«Che speranze ha di vincere? E' uno sprovveduto, non ce la potrà mai fare.»

Zadi lo interruppe:

«Hai pienamente ragione, ma senza di lui quel ragazzo sarebbe già morto, non c'era altro da fare.»

La sfida stava per iniziare, ma l'intervento di Boost lasciò tutti a bocca aperta:

«Voglio essere io a sfidarti, combatti contro di me!»

L'uomo voltò lo sguardo e lo indirizzò verso quest'ultimo, poi rifiutò con un secco:

«No.»

L'altro si infuriò:

«Hai paura di me perché sono più esperto di Giv e quindi posso sconfiggerti? Non fare il vigliacco e accetta la mia sfida!»

Dortmund, in quel momento, fece cadere tutti in uno stato d'impotenza:

«Quello che dovrebbe avere paura sei tu, io posso fare ciò che voglio. Ho fatto un accordo con questo tuo amico, ma se vuoi posso abbreviare e passare subito al dunque.»

Il sedicenne tremava, sentiva di andare in contro a morte certa; poi Boost, messo alle corde dal “Brucia Cuballs”, accettò:

«Va bene, farò come vuoi tu.»

Arretrò, sapendo di non poter fare più nulla di costruttivo.

Il momento era giunto, la sfida stava per iniziare e le sorti del ragazzo dipendevano da quella... *

Gli amici del giovane in pericolo erano preoccupatissimi, ma non avevano potere, tutto dipendeva da Giv, che si stava addossando una grande responsabilità...

Ognuno lanciò la propria Cuball e si cominciò; però, per loro sfortuna la sfida si concluse in pochi secondi:

«Bloccala sotto tutti gli aspetti per 10 secondi e sali a 9000 gradi.»

Giv non si arrendeva:

«Grazie al simbolo del ghiaccio la mia Cuball non può salire oltre i 10 gradi, quindi non cantare vittoria.»

L'uomo rettificò:

«La mia abilità annulla anche le abilità attribuite dai simboli, la tua Cuball ora é già diventata cenere.»

Giv, disperato, si inginocchiò e batté più volte il pugno a terra per la rabbia, ciò che lo dispiaceva maggiormente non era la fine della sua Cuball, ma quella del ragazzo.

«Risparmialo, te lo chiedo per favore!»

Ma, senza pietà, rifiutò:

«Abbiamo fatto un patto, devi rispettarlo.»

Era rigido, senza scrupoli, non esitava un momento prima di metter fine alla vita di qualcuno, ma qual'era il motivo di tutto questo? A Neiv non importava, prese la prima cosa che gli capitò davanti agli occhi e da dietro colpì Dortmund, che nel frattempo si stava dirigendo verso la sua vittima; il “Brucia Cuballs” svenne e il sedicenne ormai salvo ringrazio il suo eroe:

«Ti sono riconoscente, mi hai salvato la vita.»

Ma Neiv era fatto così, sollevò il ragazzo da terra e gli disse:

«Non ce n'é di tempo per i ringraziamenti, vai via prima che si svegli.»

I compagni andarono via, gli amici del ragazzo li ringraziarono e si avviarono anche loro verso un luogo sicuro.

Giv, a quanto pare, non aveva dato nessuna importanza alla scomparsa della sua Cuball, probabilmente troppo preso dall'altra vicenda; Neiv, invece, era in guai seri e Zadi glielo fece notare durante il ritorno verso casa:

«Avrai fatto anche bene a salvarlo, ma ora sei in un grosso guaio. Ti ricordi le parole di Dortmund? Ha detto che ha collegamenti in alto, sicuramente, al suo risveglio, comunicherà ciò che é successo.»

«Potrebbe anche aver raccontato una frottola, chi ti dice che é la verità? Quando arriverà la polizia a casa mia avremmo la conferma che ciò che ha detto non é falso, al contrario, se questo non accadrà avrò avuto ragione io. E poi di cosa ti lamenti? Me lo hai insegnato tu questo comportamento.»

La ragazza non capiva:

«Io?»

...e lui glielo fece apprendere:

«Ti sei già dimenticata del salvataggio di Giv?»

«Certo che no.»

Strada facendo, ognuno tornò nella sua abitazione e la faccenda si concluse; ma era davvero finita in quel modo? Dortmund avrebbe fatto passare tutto quello che era successo inosservato? Erano state veritiere le sue parole, oppure era stato solo un modo per terrorizzare i ragazzi? Questo era tutto da scoprire...



Cosa ne pensate di questa storia? Vi sta piacendo? Mi farebbe piacere conoscere i vostri pareri, e grazie a tutti i lettori che mi hanno seguito fin qui.

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Capitolo 15
*** Gara vitale (prima parte) ***


Il giorno dopo l'accaduto, in casa Neiv stava per accadere qualcosa di a dir poco incredibile, ma non in senso positivo, perché di mezzo c'era ancora una volta Dortmund.

Sta bussando la porta, non sarà per caso...? No, non può essere”, poi andò ad aprire e vide quello che durante quel giorno aveva sperato di non vedere mai.

«E' arrivata una multa a vostro carico, segnala ai tuoi genitori che devono apprestarsi a pagarla.»

Il ragazzo rimase sorpreso:

«Una multa? E per cosa?»

«Hai aggredito un uomo e lui ha denunciato il fatto.»

Neiv non riusciva a parlare, era come bloccato, però voleva comunque chiarire la situazione:

«Non starete per caso parlando di Dortmund?»

«Esatto, é proprio questo il nome della vittima.»

Il ragazzo era sempre più incredulo:

«Vittima? Quel pazzo stava per bruciare un ragazzo, dovevo pur fermarlo in qualche modo.»

L'altro stava per riprendere il discorso, ma venne fermato da una chiamata:

«Pronto? E' lei? Sono venuto qui per portare la multa, anche se secondo me non basta, servirebbe qualcosa di più grave, il ragazzo ha compiuto un oltraggio verso di lei.»

Il “Brucia Cuballs”, con le sue parole, lasciò l'esattore a bocca aperta:

«Annulla tutto, revoca la multa.»

«Perché?»

La spiegazione fu chiara:

«Con questo metodo di sanzioni, arresti e via dicendo non otterrò nulla, non raggiungerò il mio obiettivo. Devo dimostrare la mia forza, non il mio potere, continuando così sembrerò un re che sa solo dare ordini, ti é chiara la situazione?»

«Certo, farà vedere a tutti la sua potenza senza usare nient'altro che le sue forze.»

La risposta partì con un tono di voce normale: - Esatto – che però, man mano, si fece sempre più minaccioso – ma ora smettila di parlare a vanvera, stai divulgando troppe informazioni e quel ragazzo per me sa già troppo riguardo questa questione. Quindi, da ora in poi, acqua in bocca. -

L'esattore, quindi, dopo aver staccato la chiamata ed aver sentito le parole che il “Brucia Cuballs” aveva enunciato, smentì tutto:

«La multa é revocata, arrivederci.»

La porta si chiuse e Neiv diventava sempre più sospettoso:

Multe comandate da Dortmund che però vengono poi revocate, dimostrazioni di potenza usando le proprie forze... tutte queste cose hanno un collegamento e forse io ho capito qual'è, ma ancora non mi sono chiare le vere intenzioni di Dortmund. Cosa vuole fare e, inoltre, cos'è che deve dimostrare?”

Il ragazzo continuava a pensare, cercava il nesso logico tra quelle parole, ma mentre lo faceva... arrivò una telefonata, era terrorizzato, quella chiamata poteva essere proprio da parte del “Brucia Cuballs”; però lui cercava di eliminare questa possibilità, doveva convincere prima di tutto se stesso: “No, non può essere ancora lui, non conosce certo il mio numero telefonico”.

Anche con la quasi certezza di chi non fosse il mittente della chiamata tremava mentre si avvicinava al telefono, prese in mano la cornetta e con la voce terrorizzata rispose:

«Pronto?»

«Ho una notizia sensazionale, ho trovato una Cuball identica alla mia, poi le ho insegnato tutte le mosse che conosceva la precedente ed inoltre le ho fatto imparare una tecnica per sconfiggere Dortmund!»

«Giv, sei tu?»

«Certo che sono io, mi hai ascoltato fino ad ora?»

Neiv era stordito da tutto ciò che gli era accaduto e dai pensieri che lo tormentavano:

«Perché, cosa hai detto?»

«Lascia perdere, vieni allo stadio abbandonato e capirai tutto.»

Anche se le cose non gli erano chiare, accettò:

«Va bene, arrivo subito.»

 

Sebbene i ragazzi si erano organizzati per ritrovarsi nel luogo prestabilito, Dortmund non sapeva nulla di quella faccenda, perché Giv aveva preso la decisione di non avvisare il loro avversario?

Forse perché l'uomo, se a conoscenza dei rischi a cui andava incontro, non sarebbe venuto all'appuntamento, ma se anche era questa la motivazione del giovane una domanda rimaneva comunque: come avrebbero fatto a ritrovarsi faccia a faccia col “Brucia Cuballs”?

La risposta era una: dall'ultimo incontro nello stadio abbandonato, Giv aveva capito che quello era il luogo dove si recava Dortmund per il suo allenamento, quindi prima o poi sarebbe comunque arrivato. Il ragazzo aveva agito, per una volta, consapevolmente; se l'uomo fosse stato invitato si sarebbe insospettito della cosa e, pensando che gli avrebbero teso qualche trappola, non si sarebbe presentato; quindi, grazie a questa scelta, dopo ben 2 ore di attesa Dortmund si presentò al cospetto dei ragazzi:

«Cosa ci fate qui? Questo luogo é mio.»

Gord provò ad ingannare l'uomo parlando con tono disinvolto:

«Ah, proprio nulla, ci siamo trovati qui per puro caso.»

Il “Brucia Cuballs” si infuriò:

«Smettila di recitare! Con che coraggio ti permetti di prendermi in giro?»

Ma lui, nonostante la rabbia dell'altro, continuava a fare l'attore in maniera perfetta:

«Non c'é bisogno di scaldarsi tanto, io non volevo schernire alcuna persona, rispondevo solo al tuo quesito.»

Dortmund, infuriatosi ancor di più, passò ai fatti:

«Che sfortuna ritrovarsi qui nello stesso istante in cui ci sono io, per dimostrarvi il mio dispiacere brucerò un ragazzo che non mi é del tutto simpatico.»

Neiv era in preda al panico, voleva scappare, sapeva che era lui il diretto interessato, ma la paura lo bloccò. Giunti a questo punto, il “Brucia Cuballs” terminò la frase:

«... Neiv.»

Voleva andare via, ma per un motivo o per un altro non lo fece, era terrorizzato, ma allo stesso momento non poteva lasciare i suoi amici soli in balia di Dortmund.

L'uomo si avvicinava lentamente al ragazzo, che ora era seduto a terra con le braccia che lo mantenevano e nel frattempo tremavano; man mano che i due erano meno distanti la tensione aumentava, forse era davvero la fine per lui, o forse il “Brucia Cuballs” si sarebbe fermato, consapevole di star commettendo una crudeltà; la vita di Neiv era appesa ad un filo, o più precisamente ad una Cuball, quella di Dortmund, quella che stava per mettere la parola “fine” alla sua esistenza; gli altri, nel frattempo, erano impietriti davanti all'atto che l'uomo stava per commettere, quegli istanti di attesa stavano per decretare l'esito della faccenda, che probabilmente sarebbe stato troppo amaro e troppo difficilmente sopportabile per i ragazzi.

Boost, Zadi e gli altri sapevano che avrebbero fatto anche loro una brutta fine frapponendosi tra i due; Giv si stava pentendo di quello che aveva fatto, un affronto del genere a Dortmund poteva costare caro, solo ora si rendeva conto che aveva messo in gioco la vita del suo amico, un peso troppo grande da sopportare per uno della sua età, per questo voleva fare qualcosa per cambiare le cose, ma da fare c'era ben poco.

E fu così che il momento fatidico arrivò; Neiv, in mente sua, aveva voglia di piangere, ma il suo orgoglio fece sì di non farlo abbassare a quel livello, che per lui era simbolo di debolezza, la sua vita stava per concludersi, forse troppo presto; Dortmund tirò fuori la sua Cuball e la lanciò, si trovava a pochi centimetri di distanza dalla sua vittima, era pronto a dare l'ordine, ma le sue parole vennero frenate da quelle di Giv:

«Brucia me!»

Dortmund si girò verso Giv, ma prima avvisò Neiv:

«Tu prova a sfiorarmi e ucciderò tutti voi.»

...e poi si rivolse all'altro:

«Cosa avresti intenzione di fare?»

Il ragazzo stava dimostrando grande coraggio:

«Facciamo una sfida e se vincerò lascerai stare me ed il mio amico, se perderò, invece, potrai carbonizzarmi.»

«Accetto, ma ad una sola condizione: se vincerò io, non brucerò solo te, ma anche quest'altro rompiscatole.»

Dopo aver pronunciato queste parole, indicò Neiv per specificare la seconda vittima; ora nell'aria si attendeva solo la risposta di Giv... aveva il cuore in gola, inizialmente voleva togliere del tutto l'amico dai guai, ma visto che non c'erano alternative rispose così al “Brucia Cuballs”:

«Come vuoi, accetto le tue condizioni.»

La sfida stava per avere inizio, come finirà?

Giv metterà a tacere Dortmund, oppure il suo avversario lo manderà al tappeto e carbonizzerà lui ed il suo amico Neiv?

 

 

 

Cari lettori, secondo voi come finirà? Che ne sarà di Giv e Neiv? Chi vincerà la sfida? Esprimete le vostre opinioni, mi farà molto piacere conoscerle. Vi ringrazio per l'attenzione che state dedicando alla mia storia, a tra poco con il prossimo capitolo.

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Capitolo 16
*** Gara vitale (seconda parte) ***


Neiv sembrava avere meno paura dopo le parole di Giv, questo perché si fidava ciecamente dell'amico, anche se spesso era stato il contrario, ma stavolta lui sapeva che Giv aveva davvero un piano, una strategia, insomma... un qualcosa per sconfiggere Dortmund.

Nel frattempo la sfida stava per iniziare, ma il “Brucia Cuballs” chiedeva ulteriori certezze:

«Siamo sicuri del fatto che dopo aver perso non scapperai a gambe levate?»

Il ragazzo, pur essendo in un momento molto particolare, rispose in modo deciso e senza esitazioni:

«Puoi esserne più che sicuro, se perderò rimarrò fermo in questo punto e non opporrò resistenza, così farà anche il mio amico.»

Dortmund, vista la sicurezza del ragazzo, cercava di far cadere l'avversario in qualche provocazione:

«Sei così coraggioso che sembra tu voglia nascondere la paura.»

Ma lui non cedette e rispose ancora una volta in maniera molto risoluta:

«Smettila di parlare e iniziamo questa gara.»

Arrivato a questo punto, l'uomo capì che non c'era modo di smuovere il ragazzo dalla sua posizione, quindi entrambi lanciarono le loro Cuballs.

In quello stadio si era già visto scomparire qualcosa, ma stavolta non si trattava di Cuballs, si trattava di vite umane, quelle di Giv e Neiv che potevano spegnersi per l'esito negativo di una gara.

Il destino di due giovanissimi ragazzi era in mano a uno di questi due, lui era artefice del suo destino, il suo amico no, Giv aveva in mano non solo la sua vita, ma anche quella di Neiv, questo poteva servirgli come motivazione in più, ma al contempo poteva ostacolarlo per colpa del peso della responsabilità. Dunque il verdetto sarebbe stato presto sancito, le due Cuballs erano sospese in aria, in quello stadio quasi deserto, occupato solo da poche persone e dalle speranze dei ragazzi che avevano chiaro in mente il loro desiderio: la sconfitta di Dortmund.

La prima mossa lasciò tutti a bocca aperta, perché fu di Giv, il ragazzo batté l'avversario sul tempo usando una mossa che nessuno mai avrebbe pronosticato da parte sua:

«Bloccala per 10 secondi!»

Il “Brucia Cuballs” rimase sconvolto, la tecnica imparata da Giv era la stessa che gli aveva fatto vincere numerose sfide, tra cui quella con Zadi; Neiv aveva finalmente capito il piano del compagno, che aveva insegnato alla sua Cuball una delle pochissime mosse capaci di contrastare Dortmund.

Il “Brucia Cuballs” era stato messo alle strette, la sconfitta per lui era imminente, per questo motivo cerco un'altra via per vincere la gara:

«Quando hai insegnato questa mossa alla tua Cuball? Sono curioso di sapere come hai fatto.»

Ma Giv non cascò nel suo tranello e sferrò subito l'attacco successivo:

«Usa la tua bufera!»

L'uomo vide la sua Cuball volare fuori dallo stadio e finire chissà dove, Giv stava per dire qualcosa al suo avversario appena sconfitto, ma non ebbe nemmeno il tempo di aprir bocca che Neiv gli saltò addosso, il ragazzo aveva finalmente scaricato la tensione accumulata in precedenza, per lui era stata una liberazione senza eguali.

Neiv, dopo aver espresso la sua gioia per la vittoria del compagno aveva intenzione di dire qualcosa a Dortmund, ma Giv lo frenò subito, facendogli cenno di lasciar stare; il “Brucia Cuballs”, dall'altra parte, era consapevole di aver subito un'umiliazione per lui troppo grande grande da mandar giù, per questo si voltò e senza fiatare uscì a recuperare la sua Cuball, che rimaneva comunque un pericolo per tutti.

Però quell'uomo aveva già qualcosa in mente, il suo volto sembrava pensieroso più che abbattuto, ma ora che Giv aveva trovato il modo per sconfiggerlo, quale sarebbe stato il suo prossimo piano per contrastarlo? Una cosa era certa, Dortmund aveva perso una battaglia, ma non ancora la guerra.

L'altra faccia della medaglia era rappresentata dai ragazzi, che uscivano finalmente vittoriosi da quello stadio che in precedenza non aveva portato gran fortuna, Giv si era tolto un peso di dosso, ma nonostante questo voleva essere sicuro del fatto che quella Cuball non avrebbe creato più problemi, perché ora lui e in parte Boost (grazie alla sua abilità dello scudo termico) erano al riparo dalle temperature di Dortmund, ma le Cuballs degli altri ragazzi e ragazze erano ancora in grave pericolo. Il ragazzo, quindi, volle mettere fuori dai guai anche gli altri con una cosa non poi così complessa: riunire tutti i proprietari di Cuballs ed insegnare ad ognuno di questi la mossa che lui stesso aveva imparato e che gli aveva permesso di trionfare.

 

E così mentre da una parte ci si dava da fare per difendersi e per eventualmente sconfiggere Dortmund, dall'altra c'era proprio quest'ultimo, che seduto alla sua scrivania pensava al da farsi:

«Ci sono, e con questo non ci sarà scampo... per nessuno.»

 

Cosa tramava il “Brucia Cuballs”, con quale piano aveva intenzione di mettere di nuovo in difficoltà i suoi avversari, Giv e gli altri sarebbero stati in grado di contrastarlo?

 

 

 

 

Lettori e lettrici, secondo voi quale piano sta architettando Dortmund? Esprimete le vostre opinioni.

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Capitolo 17
*** Si torna in campo! ***


L'ultimo scontro si era concluso a favore di Giv, e Dortmund era ormai alle strette, doveva inventarsi qualcosa, visto che era venuto anche lui a sapere del fatto che lui non contava più nulla perché tutti erano in grado di contrastarlo. Ma purtroppo per i ragazzi il “Brucia Cuballs” una strategia ce l'aveva ed era anche molto efficace, anche se il suo obiettivo rimaneva un mistero aveva intenzione di portarlo a termine, e avrebbe usato qualunque mezzo per raggiungerlo.

Nel frattempo Giv e i suoi amici rimanevano sull'attenti, anche dopo il trionfo di quest'ultimo; Zadi continuava a tenersi informata sulle ultime novità, e proprio in quei giorno venne a conoscenza di una di queste che però la preoccupava:

«Per oggi c'é in programma un torneo di Cuballs, e le iscrizioni si chiuderanno tra... 20 minuti? Dobbiamo sbrigarci ragazzi!»

Neiv frenò il suo entusiasmo:

«Calmati un attimo, e se fosse una trappola tesa da Dortmund per devastare tutti i suoi avversari?»

Giv lo rassicurò:

«Non fa più paura nessuno ora che sono tutti in grado di sconfiggerlo, secondo me rimarrà sorpreso dal fatto che chiunque lo sconfiggerà in men che non si dica.»

La ragazza confermò le parole del suo compagno:

«Ha ragione lui, e ora facciamo in fretta prima di rimanere fuori!»

Il ragazzo dai capelli biondi accettò la proposta, ma con un tono non del tutto deciso:

«Sarà... ma a me questa storia non convince.»

 

Il luogo dove si doveva svolgere la competizione, per loro fortuna, era abbastanza vicino, quindi con una corsa riuscirono ad arrivare in tempo e ad iscriversi: iniziava il secondo torneo della loro vita, per i ragazzi quella competizione simboleggiava un modo per riscattarsi e per abbattere definitivamente e davanti a tutti il loro avversario, Dortmund.

 

Subito dopo la registrazione salirono in sala d'attesa, lo stadio era diverso da quello del primo torneo, ma la struttura (intesa come regolamento) rimaneva la stessa: 16 partecipanti, sfide ad eliminazione diretta e abbinamenti casuali di volta in volta. Ovviamente la prima persona che Giv notò fu il “Brucia Cuballs”, non gli rivolse nessuna parola, anche se l'avrebbe voluto sfidare a viso aperto; la coppia numero uno degli ottavi di finale comparve sullo schermo: Zadi VS Totu.

Il bambino fu molto felice della sfida che gli era capitata:

«Evviva! L'ultima volta é stato divertentissimo! Vincerò io, me la sento!»

A sua volta anche la ragazza non appariva affatto dispiaciuta dall'abbinamento, probabilmente le faceva piacere potersi confrontare di nuovo con un avversario già incontrato in precedenza.

Superato il primo, toccava al secondo, anch'esso si era già visto in precedenza: Kon VS Dortmund.

Il “Brucia Cuballs” debuttò con una provocazione ai danni del suo futuro sfidante:

«Faresti meglio a ritirarti, una Cuball bruciata penso basti per un debole come te.»

Ma l'altro, a differenza dell'ultima volta, era consapevole dei mezzi che aveva a disposizione, poteva chiudere la gara in avvio usando la tecnica che Giv gli aveva insegnato, per questo rispose in maniera decisa all'affronto:

«Chi dovrebbe scappare sei tu, non ti conviene affrontarmi, perché hai perso in partenza.»

«Lo vedremo...»

Quelle ultime due parole di Dortmund lasciarono presagire ai ragazzi, ma soprattutto a Neiv, che l'uomo non si sarebbe limitato ad un un normale incontro, c'era qualcosa sotto e quel qualcosa non era per nulla rassicurante...

Era giunto il momento di pensare al terzo paio di sfidanti che si sarebbero trovati faccia a faccia durante il primo turno di quell'avvincente competizione, questi erano: Saber e Giv.

Il ragazzo era imponente, alto quasi 2 metri, e preoccupava molto il suo avversario, non aveva ancora aperto bocca e si parlava del fatto che riuscisse a controllare 2 Cuballs contemporaneamente, aveva appreso molte mosse a loro del tutto sconosciute, l'unica cosa che doveva al suo sfidante era la tecnica del blocco. Purtroppo per Giv, la fortuna gli aveva di nuovo voltato le spalle, dopo l'avvio del primo torneo contro Dortmund, anche questa volta si era trovato davanti un avversario davvero temibile e non alla sua portata, il ragazzo doveva superarsi per trionfare contro di lui.

Sullo schermo comparve la scritta “Quarto abbinamento”, ma poi la grafica venne interrotta per dare un annuncio:

«Avvisiamo i partecipanti che nel torneo sarà vietato usare la tecnica del blocco per 10 secondi, la violazione porterà alla squalifica dalle gare.»

Neiv aggiunse:

«Ve l'avevo detto che ci doveva essere qualcosa sotto, il mio presentimento era giusto.»

Gli rispose Zadi:

«Avrai anche avuto ragione, ma se é vietata lo é anche per Dortmund, quindi basterà batterlo in un incontro regolare.»

Ma il ragazzo rimaneva sospettoso anche dopo la rassicurazione dell'amica:

«Se lo sarà...»

La grafica ripartì e mostrò a tutti la sfida seguente: Sindi contro Sand. Gord volle aggiungere qualcosa:

«Simpatica questa assonanza! Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand. Provate a dirlo dieci volte consecutivamente.»

Grey rifiutò:

«Io passo, provaci tu Zadi.»

«Sarà per un'altra volta.»

Si passò alla quinta coppia con uno strano sottofondo di “Sindi Sand”: Gord VS Sommy.

Il giovane dalla capigliatura grigia cercò di attirare a sé l'attenzione dell'amico:

«Se non hai di meglio da fare, come continuare a pronunciare “Sindi Sand”, ti farei notare che sei comparso sullo schermo.»

Ma la risposta non fu delle migliori:

«Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand.»

Il respiro era affannoso dato lo sforzo appena compiuto:

«Ce l'ho fatta!»

Dopo aver ascoltato questo, Grey capì da solo la soluzione al suo quesito:

«Ha di meglio da fare.»

Non se ne capì il motivo ma il terzultimo e il penultimo incontro furono mostrati assieme:

Grey contro Soney e Milo contro Skoda.

Il ragazzo cercò di indagare:

«Chissà chi sarà questo Soney...»

Un sedicenne dai capelli castani alzò la mano:

«Sono io, ma non ti preoccupare. Stavo camminando qui fuori, quando ho trovato una Cuball per terra, l'ho raccolta e poi, sentendo dei ragazzi che parlavano di un torneo, ho deciso di iscrivermi.»

Un po' imbarazzato continuò:

«In pratica non so nemmeno cosa sia una Cuball.»

Giv fece una battuta:

«Siamo pronti per una sfida... senza esclusione di colpi?»

E gord commentò con la sua solita voce svogliata :

«Io sì, ma non sarà certamente la mia.»

Anche Zadi volle entrare nella conversazione:

«Posso sapere per quale motivo ti sei iscritto?»

La risposta arrivò nel classico stile Gord:

«Non chiederlo a me, ci trovavamo davanti al banco delle registrazioni al torneo e allora ho detto “perché no”?»

La sua amica sospirò:

«Che tipo particolare...»

Ma l'abbinamento più interessante venne lasciato per il finale... per il gran finale della prima fase, quello che si doveva concludere con Boost e Neiv. Quest'ultimo era caricatissimo, ma non solo in vista di quella sfida, nei suoi pensieri si formava l'idea di un incrocio con Dortmund, di una resa dei conti finale, perché il verdetto definitivo lo voleva sancire lui. Nella sua mente ciò che contava veramente in quel momento era senza ombra di dubbio la sconfitta del “Brucia Cuballs”, ma a suo carico. Al contrario, gli altri ragazzi pensavano solo all'obiettivo comune, ma la domanda era: l'avrebbero raggiunto?



Domanda per i lettori: secondo voi chi vincerà le singole sfide del primo turno e chi sarà il vincitore finale del torneo?

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Capitolo 18
*** Sfida alla cieca ***


La tensione saliva, i concorrenti scalpitavano, stava per avere inizio l'avvincente torneo che avrebbe dato delle risposte alle domande ancora irrisolte e avvolte da una nube di mistero: i sospetti di Neiv erano sensati, dietro Dortmund e quella competizione si celavano davvero dei misteri? Ma soprattutto, qual'era l'obiettivo di quest'ultimo? Cosa nascondeva il “Brucia Cuballs”, qual'era il motivo delle sue azioni, per gli altri ancora incomprensibili? Non più troppo tempo separava i ragazzi dalle soluzioni che attendevano con impazienza, il sipario si alzò.

Prima della sfida tra Dortmund e Kon c'era da pensare a quella che la precedeva, vedeva Zadi e Totu una contro l'altro. I due erano ansiosi di cominciare, la ragazza pensava alla strategia da adottare, che conoscendo l'avversario era più facilmente progettabile, invece il suo avversario era più svagato, non si preoccupava troppo di strategie e tattiche, il suo obiettivo era solo quello di divertirsi. La gara iniziò e Zadi attuò subito una mossa molto intelligente:

«Diventa invisibile!»

“Così non potrà più puntare e bloccare né il mio simbolo, né la trasformazione. Sarà impossibile per lui vedere la mia Cuball.”

Ma il ragazzo non si fece cogliere impreparato:

«Diventa anche tu invisibile!»

“La Cuball del mio avversario é uguale alla mia! Cosa posso fare adesso... devo riuscire a colpirla prima di uno spostamento”. Ma la ragazza non fu abbastanza rapida e Totu fece un passo avanti verso la vittoria:

«Spostati verso un punto casuale del campo!»

Zadi era stata messa alle corde, non sapeva più come agire, il suo piano era sfumato e il suo avversario era pronto a fare la mossa finale. Poi un idea improvvisa balzò in mente alla ragazza e la sfida entrò nel vivo:

«Usa la luce per trovare la Cuball di Totu!»

Con questo stratagemma scovò il cubo avversario, adesso conosceva il punto da colpire, per questo interruppe la luce e usò l'abilità del blocco, poi lanciò l'insetto e illuminò nuovamente la Cuball.

Ma non fu la mossa migliore da effettuare, il bambino colse Zadi alla sprovvista:

«Usa il teletrasporto!»

“Oh, no... anche avendo bloccato i movimenti dell'invisibilità é riuscito a scampare al mio attacco”.

L'insetto andò a vuoto, la Cuball di Totu non si trovava più in quel punto e la ragazza rimase senza più possibilità. “Ho un'idea! Posso ancora passare alla modalità sferica! Per quella non servono energie”. Ma fu come se il bambino leggesse nella mente di Zadi:

«Usa il blocco della trasformazione in sfera!»

L'ultimo passaggio fu il lancio del missile da parte di Totu, la sfida tra Cuballs invisibili si concluse così.

 

Zadi, al termine della gara, salutò il suo avversario e raggiunse i suoi amici tra gli spalti.

«Se ho capito bene é stato questo lo svolgimento della gara: tu hai adottato una contro-strategia per fermare la sua che consisteva nel bloccare la tua Cuball, ma di conseguenza lui ha utilizzato una contro-contro-strategia, poi tu hai adoperato una contro-contro-contro-strategia, ma in seguito sei stata colta di sorpresa dalla sua contro-contro-contro-contro strategia, in fine avresti voluto impiegare una contro-contro-contro-contro-contro strategia, ma Totu l'ha fermata con la sua contro-contro-contro-contro-contro-contro strategia finale. Ehh... ehh... ho l'affanno, però non fa una grinza, vero?»

«Certamente, Giv.»

«Ti devo fare un'altra domanda, puoi spiegarmi a cosa serve la tua tecnica del blocco?»

«Serve, per esempio, per non far muovere la Cuball avversaria in modalità sferica, oppure può servire per non consentirgli spostamenti mentre é invisibile. Per ultimo può essere utile contro le Cuballs con il simbolo del movimento.»

«E cosa sarebbe?»

Interruppe Gord, Zadi gli rispose ironicamente:

«Buongiorno, oggi ti vedo particolarmente sveglio ed attivo.»

Ma la battuta migliore fu quella del ragazzo:

«E' solo un'impressione.»

Zadi ripartì:

«Le Cuballs con il simbolo del movimento possono spostarsi liberamente per il campo, al contrario delle altre.»

Ora i ragazzi erano prontissimi ad assistere ad un'altra gara emozionante, che avrebbe forse anche svelato qualche dubbio ormai da troppi giorni avvolto nel mistero, soprattutto Neiv ne attendeva con ansia l'avvio, per capire se i suoi sospetti erano davvero fondati.

“Tra poco sapremo la verità, dimostrerò a tutti che dietro questo torneo c'é qualcosa di losco.”

Il ragazzo dalla capigliatura bionda aveva ragione riguardo l'uomo che sarebbe sceso in campo a istanti? Le carte del “Brucia Cuballs” erano realmente tutte in regola, quel torneo era un semplice torneo... oppure nascondeva qualcosa? Una cosa era certa: la sfida tra Dortmund e Kon non avrebbe deluso.

 

Il primo partecipante entrò dalla porta, guardato malfidatamente dal pubblico, debuttò con questa frase sorprendente:

«Il mio obiettivo, in questa competizione, é quello di bruciare una persona.»

Rimasero tutti a bocca aperta, Neiv tra gli spalti iniziava a mobilitarsi.

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Capitolo 19
*** Torto o ragione? ***


«Il mio obiettivo, in questa competizione, é quello di bruciare una persona.»

Il pubblico rimase basito, una dichiarazione forte era stata quella da parte di Dortmund, Neiv non aveva intenzione di rimanere con le mani in mano, doveva smuovere le cose, ribellarsi.

Si alzò dal suo posto senza nemmeno salutare gli amici e corse verso il luogo assegnato agli organizzatori del torneo.

«Mi dispiace ragazzino, non puoi passare di qui, l'ingresso in questa sala é vietato ai non impiegati.»

Ma il ragazzo dalla chioma bionda teneva duro, voleva andare fino in fondo alla faccenda:

«Lasciami passare, quell'uomo non può minacciare i suoi avversari di morte!»

Ma come non si smuoveva lui, non si smuoveva nemmeno l'addetto alla sicurezza:

«Mi dispiace, ma io devo fare il mio lavoro, non tocca a me regolare queste circostanze.»

Neiv era una furia:

«Infatti non é con voi che voglio parlare, ma con gli uomini che sono oltre questa porta!»

«Allontanati oppure sarò costretto a riferire del tuo comportamento.»

Il ragazzo tornò alla sua postazione ma non demorse, gli amici gli domandarono cosa avesse fatto e lui rispose in maniera alquanto strana:

«Indago, più avanti capirete di cosa parlo.»

Il momento tanto atteso era arrivato, tra i sospetti di Neiv e la sorpresa del pubblico la sfida ebbe inizio. Kon prese subito l'iniziativa:

«Stavolta vincerò io, Cuball usa lo scudo termico!»

Boost commentò dagli spalti:

«Ottimo modo per iniziare, e come avere un salvavita per il proprio cubo.»

La Cuball, però, anche dopo l'ordine del padrone, non faceva nulla; Dortmund dall'altra parte si apprestava a fare la sua di mossa, mentre Neiv si faceva sempre più dubbioso. L'ordine da parte del “Brucia Cuballs” fu la solita pietanza che egli serviva ad ogni suo sfidante: Cuball arrosto; Kon si dimenava per trovare una scappatoia, ma il suo cubo non ne voleva sapere di muoversi. Ormai l'uomo era in preda al panico, pochi secondi lo separavano da un esito amaro a lui poco gradito.

«Ritirati Cuball, ritirati! Lancia un missile, usa lo scudo termico, fai qualcosa!»

Poco ci fu da fare, la gara terminò come nessuno si sarebbe augurato...

Nel frattempo, mentre lo sconfitto si disperava e non si dava pace nel vedere di nuovo la stessa scena attuatasi nel torneo precedente a quello, Neiv scendeva di corsa le scale e si apprestava ad entrare nel campo di gioco.

Il ragazzo venne braccato da decine di guardie appena mise piede nell'arena dove si svolgevano le gare.

«Questo non é il tuo momento ragazzo, aspetta il tuo turno.»

Pronunciò un addetto alla sicurezza presente lì, che però non faceva parte di coloro che avevano fermato Neiv. La risposta fu decisa e anche molto infervorante:

«Lasciatemi passare, devo parlare faccia a faccia con quell'essere spregevole! Sotto questo torneo c'é qualche imbroglio, é stato usato qualche trucco per fermare la Cuball di Kon!»

Le parole vennero urlate a gran voce e fecero molto scalpore, sugli spalti si discuteva delle possibili conseguenze di quell'altisonante frase.

«Fate venire qui Dortmund! Devo capire qual é stato l'inganno usato per vincere questa gara!»

Dopo questa frase iniziò un batti e ribatti tra i due:

«Semplice, non ho usato nessun imbroglio.»

«Dimostramelo!»

Il “Brucia Cuballs”, al contrario dell'altro, era molto tranquillo, probabilmente sicuro dei suoi mezzi:

«Non ti scaldare tanto, proverò che non c'é stato alcun tranello.»

L'uomo prese il suo cubo e lo lanciò nella postazione usata precedentemente dal suo avversario, poi pronunciò:

«Lancia un missile.»

Il missile venne lanciato, ma il ragazzo non era ancora convinto:

«E allora come mai prima la Cuball di Kon non si muoveva? Tu nascondi qualcosa, dì la verità, vigliacco!»

La rabbia di Neiv era incontenibile, chissà come sarebbe andata a finire se non fosse stato mantenuto; le misure contro di lui furono drastiche, dopo essere stato allontanato arrivò anche la comunicazione:

«Il partecipante di nome Neiv é stato squalificato dal torneo per aver invaso l'arena di gioco e per aver indirizzato reiterate accuse verso un altro concorrente, senza avere alcuna prova che mantenesse in piedi queste ultime. Pertanto la sfida riguardante il giocatore espulso é vinta automaticamente dal suo sfidante, Boost.»

 

«Cosa ti é saltato in mente, Neiv?»

«Avevo perfettamente ragione, dovevo dire la verità a tutti.»

Zadi cercava di farlo riflettere:

«Anche se avessi avuto ragione, non avevi pensato che potevi rischiare inscenando una protesta del genere?»

Il ragazzo era testardo e non aveva nessuna intenzione di ascoltare le considerazioni dell'amica:

«Il punto é che io ho ragione!»

«Ti é stato dimostrato che il campo é regolamentarizzato, come puoi essere ancora convinto della tua idea? Non essere così cocciuto!»

L'ostinazione di Neiv fungeva da muro tra lui e la ragazza, non ne voleva sapere di cambiare opinione:

«Andrò avanti per la mia strada, che voi lo vogliate o no. Farò capire a tutti che non ho torto.»

Zadi si arrese:

«Lo spero per te.»

Neiv percorse il corridoio camminando con rabbia, lasciando lì la sua compagna di classe, ma consapevole di aver un obiettivo: dimostrare la colpevolezza di Dortmund.

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Capitolo 20
*** Conflitto di idee ***


Il mistero si infittiva: Neiv non abbandonava le sue idee, convinto di aver ragione sul conto di Dortmund, mentre Zadi rimaneva lì, con un pugno di mosche, pensierosa di non esser riuscita nell'intento di far riflettere l'amico sulla situazione del momento; Giv era concentrato solamente sulla sfida che si apprestava ad affrontare, contro un avversario temibile, che sulla carta appariva come il favorito; Grey cercava di placare le acque, di tranquillizzare i compagni, ma il suo ruolo da mediatore questa volta non stava avendo effetto, la sua personalità mite non stava riuscendo ad influenzare gli altri; Boost, invece, non si era ancora ritagliato una parte precisa nel trambusto del torneo; per quanto riguardava Gord, come sempre d'altronde, quello che accadeva al di fuori della sua testa era del tutto relativo, non si faceva suggestionare da ciò che gli accadeva intorno, la sua spensieratezza, meglio definibile come noncuranza, lo faceva rimanere incondizionato ed esterno a qualunque cosa accadeva, ma forse era meglio così...

 

Giv scese dagli spalti ed entrò nel corridoio che lo portava al campo di gioco.

«Cosa ci fai qui, Zadi? E poi...»

Si guardò intorno e:

«...dove si é cacciato Neiv?»

Il tono di voce della ragazza non era dei più allegri:

«Sinceramente non lo so, ma d'altronde se é così che vuole fare... non sarò certo io a fermarlo.»

Proprio quando l'amico stava per porgerle un'altra domanda lei lo rassicurò, cercando di rendere un po' più convincente il suo timbro di voce, anche se glielo si leggeva in faccia che era turbata:

«Ma non ti preoccupare, ora salgo sopra a fare il tifo per te.»

Gli mise una mano sulla spalla e gli augurò:

«Buona fortuna.»

I due si lasciarono con quest'ultima frase, Giv arrivò nell'arena concentratissimo, mentre il suo avversario era già lì da diversi minuti, che lo aspettava, pronto a sconfiggerlo.

Nel frattempo tra il pubblico:

«Posso sapere a cosa stai pensando?»

«Uh? Ah sei tu, Zadi! Ero così immerso nei miei pensieri che non ti avevo vista arrivare. Mi stavo domandando quante possibilità ci sono che su tante combinazioni possibili esca fuori proprio quella tra Sindi e Sand, i cui nomi si assomigliano così tanto.»

«Le stesse che ci sono per tutte le altre.»

Gord aggiunse:

«Ma ironia della sorte si sono incontrati proprio loro due. Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, Sand...»

Stavolta nemmeno la stupidità dell'amico riuscì a rallegrarla, non riusciva a smettere di pensare alla situazione che riguardava Neiv.

E così, carica di attese, la sfida iniziò:

«Inizia a muoverti liberamente per il campo e cerca di confondere il nostro avversario!»

Giv non capiva nulla, davanti ai suoi occhi vedeva solamente una Cuball correre qua e là senza tregua, Saber l'aveva colto impreparato.

«Ora fermati! Trasformati in sfera e attaccalo!»

La Cuball del ragazzo venne colpita, poi arrivò un terzo ordine:

«Ora torna normale!»

Il pubblico rimase stupito dalla velocità con cui il giovane aveva attuato una tecnica semplice, ma al contempo molto efficace.

«Spaventoso, Giv non ha avuto neppure il tempo di ragionare. Devo fare i complimenti a questo Saber, se il nostro amico non si inventa qualcosa é davvero finita.»

Ma proprio in quell'istante arrivò il lampo di genio: “Ci sono!”

«Teletrasportati in continuazione in posizioni sempre diverse!»

«Non ti servirà a nulla scappare, Cuball trasformati in sfera e colpisci il cubo avversario appena te lo dico.»

La Cuball di Giv continuava a vagare per il campo, passarono alcuni secondi e:

«Ora!»

Le due Cuballs erano nell'angolo basso vicino Saber, nella realtà erano pochi secondi, ma sembravano un'eternità: Giv era stato messo alle strette, qualche istante e la Cuball del suo avversario sarebbe sfrecciata verso la sua, segnando la fine dell'incontro, ma...

...

«Dobbiamo fare qualcosa, le cose si stanno mettendo male.»

«Già, dobbiamo muoverci, altrimenti Giv perderà.»

...

Il cubo controllato da Saber si fermò, proprio nel momento decisivo, non ne voleva più sapere di muoversi, successe la stessa cosa che era accaduta a Kon, Giv sfruttò l'occasione:

«Usa la tua bufera di vento!»

Il cubo si schiantò violentemente e la gara terminò con la vittoria del ragazzo, che esclamò:

«Ho vinto io!»

Quell'urlo di gioia lo liberò dalle sue preoccupazioni, prima dell'imprevisto si era dato per sconfitto. I due sfidanti si salutarono cordialmente e Giv si avviò verso gli spalti per tornare dai suoi compagni, ma prima di arrivare...

«Non me lo sarei mai aspettato da te.»

Lo prese per il colletto della maglia, poi per qualche secondo si trovarono faccia a faccia, nessuno dei due parlò, ma il ragazzo dai capelli neri appariva non poco terrorizzato, l'urlo non fu come quello di Giv, anzi era evidentemente un urlo di rabbia e di protesta:

«Come ti sei permesso di usare questi trucchi? Dimmelo, imbroglione! Non immaginavo fosse questo il vero Giv, un ragazzo che ha bisogno di ingannare gli avversari e pagare chi di dovere per portare a casa la vittoria! Spiegami il perché di tutto questo, sei solo uno sporco bugiardo!»

Lo spinse via, verso un sediolino vuoto, rischiando di farlo addirittura male, gli altri accorsero sul luogo, che si trovava una decina di gradoni sotto di loro.

«Cosa ti é saltato in mente, Neiv?»

Tuonò Zadi verso l'amico, poi continuò:

«Penso adesso tu stia esagerando, che ragione hai di prendertela con Giv? Sei uscito fuori di senno o cosa? Non puoi pensare di scaricare la tua rabbia personale contro di noi, cosa ti sta succedendo?»

Il giovane tacque per un istante, senza però perdere il suo sguardo serio e freddo, l'attenzione del pubblico era tutta rivolta verso di loro.

La ragazza abbassò leggermente il tono di voce, la serietà rimase la stessa:

«Esigo una risposta.»

Il silenzio avvolse quel luogo, fino a pochi secondi prima rumoroso, forse Neiv non sapeva come rispondere, infatti quest'ultimo preferì mantenere un certo distacco da quelli che dovevano essere, ordinariamente, suoi amici. Non si capivano le vere intenzioni del ragazzo, si voltò e decise di lasciare i compagni con il dubbio di quale fosse la sua risposta, ma venne frenato da Boost, che allargò le braccia come per dire...

«Di qui non si passa, non ti allontanerai da noi fino a quando non ci avrai dato una spiegazione logica di ciò che hai fatto.»

Sempre con un tono freddo e distaccato rispose:

«Io non vi devo nessuna spiegazione.»

Ma la strada gli fu sbarrata in ogni direzione da qualcuno.

«Tu non ti muovi se non ci esponi un motivo che giustifichi le tue azioni.»

«Io so solo una cosa, cioé di aver compiuto il gesto adatto ad un impostore come Giv.»

«Non mi basta, voglio sapere di più.»

Neiv non si lasciava intimorire dall'insistenza della ragazza e rimaneva irremovibile, fermo sulla sua posizione:

«Non aggiungerò altro, ho detto ciò che dovevo dire. Adesso fammi passare.»

Ma la risposta fu un secco:

«No!»

«Ho detto fammi passare, inizio ad innervosirmi.»

Nessuno aveva intenzione di cambiare ruolo, e così la sentenza della ragazza fu sempre la stessa:

«E io ho detto di no!»

Neiv allargò il braccio e spinse via Zadi, questa finì contro Giv.

«Come va, tutto bene? Penso sia il momento di inseguirlo.»

«No, lascia perdere, non servirebbe a nulla. Penso che capiremo più avanti ciò che trama Neiv, sono sicura del fatto che sta facendo questo per un motivo, ma non riesco ad intuire qual'è. Per ora facciamolo fare come meglio crede, se vorrà abbandonarci del tutto non lo fermeremo.»

 

I pensieri tormentavano i protagonisti dei due incontri, anche se nel secondo caso era stato coinvolto Giv, la più turbata rimaneva comunque Zadi.

Com'è possibile che stia succedendo tutto questo, perché Giv dovrebbe essere un imbroglione? Che c'entri anche lui con la questione di Dortmund e dei trucchi usati per andare avanti? Quale motivo potrebbe averne? No... cosa dico, come posso pensare questo... Giv non é tipo da fare certe cose, non può essere un imbroglione. Ma... allora che senso hanno le frasi pronunciate da Neiv, qualcuno dovrà pur aver ragione... inizio a pensare davvero che l'abbia lui, non può star dicendo queste cose casualmente e al contempo non può nemmeno star lavorando per il “Brucia Cuballs”, lui gli é apertamente un nemico. Sto andando fuori di testa... non sopporto più questa situazione, sento che mi sta facendo del male... non so più di chi fidarmi... voglio vederci chiaro...”

La ragazza si trovava in uno stato di sofferenza, i suoi amici erano il primo da una parte e il secondo dall'altra, di chi dei due doveva aver fiducia, chi aveva davvero ragione?

Pur se in diverso modo anche la mente di Neiv era un gran trambusto: “come può Giv essere passato dalla parte di Dortmund? Magari sta agendo per conto suo... ma questo non lo giustificherebbe comunque, rimarrebbe allo stesso livello del “Brucia Cuballs” sotto questo profilo, un concorrente che non sa andare avanti con i suoi soli mezzi, ma che deve ricorrere a trucchi e manipolazioni varie per vincere. Di una sola cosa sono certo, Giv ha imbrogliato... e nella mia tasca ne ho le prove, le mostrerò al pubblico... a tempo debito.”

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Capitolo 21
*** Chi é il vero colpevole? ***


Il volto di Zadi era cupo, pensava... pensava... continuava a pensare a tutto ciò che stava accadendo intorno a lei, poteva davvero fidarsi di Giv, oppure la persona di cui non doveva avere fiducia era Neiv, che magari nascondeva qualcosa, che forse lavorava in segreto per Dortmund? Se fosse stato così tutto sarebbe stato più chiaro, si sarebbe spiegato il motivo del polverone alzato dal ragazzo nei confronti del “Brucia Cuballs”, che in realtà si sarebbe rivelato soltanto una copertura per non farsi scoprire e sviare tutti i sospetti.

«Tra poco inizierà la sfida che preferisco in assoluto: Sindi contro Sand!»

Gord appariva come rinato, rallegrato dal suo match preferito, invece Zadi non era affatto dello stesso umore, non aveva per nulla voglia di scherzare.

«Io vado a fare due passi.»

«Dove vai?»

Chiese Giv, ma la risposta fu la stessa:

«Te l'ho detto, a fare due passi.»

«Qui nello stadio?»

Però la ragazza se n'era già andata, qual'era il suo vero intento?

Sto per esplodere, non sopporto più questa situazione... devo parlare con Neiv per schiarirmi le idee.”

Ma nemmeno a cercarlo fu chiamata dallo stesso Neiv, che le fece un semplice gesto con la mano, per non farsi notare, visto che era il più in vista del torneo in quel periodo.

«Prima di tutto sento di doverti chiedere scusa per il mio comportamento di ieri, quello avuto con te, perché con Giv era doveroso agire in quel modo, e lo capirai presto.»

Zadi lo rassicurò:

«Non ti preoccupare, per me é già acqua passata.»

Ma in quel momento, la ragazza, era come un libro aperto:

«Non stai dicendo quello che pensi, te lo si legge in faccia che stai soffrendo per ciò che é accaduto e che non hai le idee chiare sulla situazione, qui, però, ho qualcosa di scioccante, ho le prove della colpevolezza di Giv.»

Rimase sconvolta:

«L-le prove?»

«Esatto, ma devi promettermi che non svelerai quello che sto per farti ascoltare a nessuno, nemmeno allo stesso Giv.»

Annuì, poi partì la registrazione:

«Dobbiamo fare qualcosa, le cose si stanno mettendo male.»

«Già, dobbiamo muoverci, altrimenti Giv perderà.»

«Io faccio partire il blocco per le Cuballs.»

Qualche secondo di silenzio e poi la conclusione:

«E' anche questa é andata, ha vinto, l'obiettivo finale si avvicina.»

...

«Questo é quanto.»

Per alcuni istanti entrambi tacquero, poi:

«Non me lo sarei mai aspettato da lui...»

Il volto di Zadi era triste e sconsolato, ma la motivazione era più che plausibile, a quel punto Neiv gli spiegò il modo in cui aveva prelevato quelle informazioni:

«Per raccogliere questi dati ho dovuto ingannare un uomo della sicurezza facendo finta di chiedergli precisazioni sulla mia squalifica, ma in realtà il mio unico obiettivo era quello di avvicinarmi a quella porta per ascoltare e registrare ciò che dicevano gli organizzatori del torneo.»

La ragazza volle saperne di più:

«Allora sospettavi già da tempo di Giv?»

«No, mi ero diretto lì per incastrare Dortmund, nemmeno io mi sarei aspettato una cosa del genere, sono rimasto a bocca aperta quando ho udito quelle parole.»

Zadi cercò di sdrammatizzare con un sorriso che però era chiaramente falso:

«D'altronde... é meglio averlo saputo, non pensi anche tu?»

«Questa notizia fa sentir male te quanto fa sentir male me, la sfuriata che ho inscenato prima non é stata immotivata, mi sono arrabbiato così tanto proprio perché si trattava di Giv, proprio perché me lo sarei aspettato da chiunque... ma non da lui.»

La sua amica, nonostante avesse ascoltato con le sue stesse orecchie la pronuncia del nome di Giv, non si convinceva di ciò che era impresso in quella registrazione:

«Come possiamo essere sicuri della sua autenticità?»

Ma Neiv gli fece aprire gli occhi:

«E' inutile continuare ad illudersi, é questa la verità, smettiamola di non guardare in faccia la realtà.

Ovviamente nemmeno io volevo credervi in partenza, ma poi...»

Zadi si trattenne per pochi secondi, in seguito si chinò per terra con le braccia tese e le mani schiacciate verso il suolo, le lacrime continuavano, copiose, a cadere dai suoi occhi, era sconfortata ed abbattuta, i pensieri, ancora una volta, la tormentavano, l'angoscia per l'accaduto la travolgeva.

Perché Giv? Perché lui? No, no, non voglio credere a ciò che ha detto Neiv... non può essere vero... non può esserlo, no...”

Il suo rapporto con il ragazzo sarebbe certamente cambiato da quel momento, non sarebbe stato più lo stesso; Neiv abbassò prima il capo, poi si voltò e lasciò Zadi ancora una volta sola con le sue riflessioni.

Pochi minuti dopo:

«Dov'eri finita?»

«Ho incontrato Sand e gli ho augurato buona fortuna, poi siamo rimasti per un po' a parlare del più e del meno.»

«Beh, ti farei notare che la sfida si é già conclusa.»

La compagna cercava di giustificarsi:

«Lo so già, ha vinto Sindi.»

Ma non funzionò, visto che Giv notò che nella frase appena pronunciata c'era un errore:

«Allora devi averla seguita proprio bene, ha vinto Sand per tua informazione.»

Ma nonostante il chiaro tono sarcastico del ragazzo, l'altra partecipante alla conversazione non aveva per nulla voglia di scherzare:

«Basta, smettila.»

«Come mai non vuoi parlare con me? Ti ho fatto qualcosa di male?»

Zadi si irritò molto:

«Qualcosa? Ho deciso di non voler mai più proferirti parola.»

Il tono si abbassò man mano, fino a diventar malinconico, sembrava di nuovo sul punto di piangere:

«Mi hai già provocato troppo sofferenza...»

Giv era indubbiamente confuso:

«Io ti ho provocato s-sofferenza? Per quale motivo avrei dovuto farlo?»
La ragazza stava per esplodere:

«Smettila.»

Invece, lui, non riusciva a capirci nulla, o almeno così sembrava:

«Spiegami cosa ti ho fatto.»
Non resistette più, la sofferenza si impossessò di lei:

«Smettila... smettila di recitare!»

Il suo amico non capiva più niente della faccenda:

«E adesso... perché piangi?»

Zadi si liberò in un urlo:

«Basta! Finiscila, io e te abbiamo chiuso, non mi rivolgere mai più la parola!»

Si comportano tutti in modo strano, Neiv mi accusa di usare trucchi per vincere le gare, Dortmund dichiara di voler commettere un omicidio e Zadi sembra non volermi più vedere. Che senso ha tutto questo? Boh, non riesco proprio a spiegarmelo...”

Arrivato a questo punto decise di lasciar perdere la situazione, quindi si voltò dall'altra parte, ma a differenza degli altri lui non si lasciava condizionare troppo dall'atteggiamento degli amici, la sua personalità rimaneva immutata, che questo fosse sospetto? Forse non risultava turbato perché i giudizi dei compagni su di lui erano effettivamente fondati, oppure perché la sua estraneità ai fatti e la sua sorpresa per tutto ciò che accadeva erano reali.

Giv non stava davvero capendo nulla della faccenda? Nascondeva qualcosa di losco? Ma soprattutto: Gord sarebbe stato così stupido da fargli, in quel momento così cruciale, una domanda completamente fuori luogo? La risposta, purtroppo, arrivò presto:

«A parer mio dovrebbero ripescare Sindi, tu sei d'accordo?»

«E a cosa servirebbe?»

La cosa l'avrebbe reso felicissimo, infatti:

«Potrei assistere ancora una volta alla mia sfida preferita, Sindi Sand.»

«Ah, giusto ragionamento, sarebbe geniale.»

Concluse il ragazzo con tono sarcastico, poi intravedette Grey che scendeva e sfruttò l'occasione per una battuta:

«Hanno il coraggio di farla disputare? Prevedo grasse risate, visto l'avversario che ti ritrovi.»
L'altro, però, cercava di non sbilanciarsi:

«Preferisco non sottovalutarlo, sempre meglio essere prudenti.»
Giv era convinto dell'esatto contrario:

«Prendila alla leggera, quello lì non sa neppure cosa sia una Cuball.»

«Vedremo chi avrà avuto ragione.»

I due partecipanti scesero in campo, il secondo, in leggero ritardo, esordì con questo quesito:

«Una curiosità: a quanti punti finisce la partita?»

Grey non aveva afferrato pienamente la domanda, ed era anche plausibile:

«Punti?»

Soney, al contrario, scovò subito l'errore che aveva commesso nella formulazione della domanda:

«Che sbadato che sono, volevo dire minuti. Termina a 45 o 90? 1 o 2 tempi? Se finisce in parità passiamo ai supplementari?»

«Credo tu abbia sbagliato stadio, questo qui é un torneo di Cuballs.»

A quanto pare Giv aveva avuto ragione, l'avversario del suo amico era realmente da prendere sotto gamba, un'altra frase ne fu la prova:

«Scusami, credevo funzionasse come il calcio.»

Il match, malauguratamente, dovette avere inizio, il pubblico si preparava ad una gara non troppo combattuta. Soney lanciò la sua Cuball, e questo era già un passo avanti, stessa cosa fece anche la sua controparte. Inizialmente Grey lasciò campo libero all'altro concorrente, che diede sfogo alla sua fantasia più profonda:

«Vai nell'uno uno contro uno e poi superala con un dribbling secco! Perché non ti muovi? Perlomeno vacci di testa!»

Stavolta la Cuball non era ferma per chissà quale complotto o imbroglio, ma semplicemente per l'incompetenza del suo padrone; quest'ultimo si infuriò per, secondo lui, l'incapacità del suo cubo, quindi, rivolgendosi verso il pubblico e credendo lì vi fosse ubicato il presidente della sua immaginaria società, urlò queste parole:

«Quale ingaggio paghiamo a questa Cuball? E' una buona a nulla, non meriterebbe nemmeno un misero centesimo!»

Arrivati a quel punto Grey era sì divertito, ma al contempo anche stufato dalla stupidità del suo sfidante, per questo motivo decise di porre fine al match:

«Usa un missile!»

La Cuball di Soney venne colpita e questo provocò una grande rabbia in lui, che andò a protestare verso un addetto alla sicurezza, credendo fosse una specie d'arbitro:

«Questo é fallo, come fai a non vederlo, ha lanciato un oggetto contro il mio cubo, se non é fallo lanciare oggetti contro gli avversari, come minimo gli costa una squalifica di tre giornate! E ricorda che se un azione del genere non viene segnalata al momento si può ricorrere, a fine partita, alla prova Tv, quindi datti una mossa e fa qualcosa!»

L'uomo preferì non intervenire e rimanere silenzioso, capendo di trovarsi dinanzi ad un caso più unico che raro; Soney tornò alla regolare gara (per quanto potesse esserlo con lui a disputarla), diede altri ordini completamente fuori luogo osservando come la sua Cuball rimanesse inerme, e in quel momento credette di aver capito l'entità del problema (anche se in realtà il problema era ovviamente lui), quindi emulò il segno tipicamente calcistico per chiedere un cambio.

«Uno di voi, tra gli spalti, ha una Cuball che possa sostituire la mia? Il cubo che si trova in campo é allo stremo delle forze.»
Uno degli impiegati non poté fare altro che allontanarlo, ma lui cercò una giustificazione:

«Anche io dovrò poter usufruire dei tre cambi a disposizione, le faccio notare che mi trovo ancora al primo.»

Il ragazzo, allora, decise di passare ad un'altra soluzione: cominciò a dare segnali, ancora una volta tipici del calcio, nemmeno questa funzionò. Grey decise di archiviare una sfida che era durata fin troppo, ma che perlomeno era risultata divertente:

«Lancia un altro missile.»

Il vincitore tornò dai suoi amici per seguire l'ultimo incontro: Milo contro Skoda.

«Avevo ragione io, visto?»

«Già, era davvero un incompetente, in questo momento starà spiegando nuovi moduli al suo cubo.»

Tra i due ultimi concorrenti trionfò Milo, la prima giornata del torneo si concluse in quel modo, la seconda si preannunciava incandescente. La competizione si suddivideva in tre giorni consecutivi, il numero uno dedicato agli ottavi, il due ai quarti e il tre a semifinali e finale.

I compagni tornarono ognuno nella rispettiva casa, solo Neiv rimase in ombra e tornò in quest'ultima senza farsi scoprire, Zadi e Giv si salutarono, ma in maniera fredda e distaccata da parte della ragazza, gli altri invece erano per buona parte tranquilli, anche se un po' di preoccupazione si annidava anche in loro.

Zadi, distesa sul suo letto, non riusciva a smettere di pensare alla faccenda di Giv, quasi non dormiva per questa.

Non te lo perdonerò mai Giv... come hai potuto fare tutto ciò senza pensare al fatto che noi siamo tuoi compagni e che ci saremmo rimasti male? Io continuo a soffrire per questo, ma forse tu hai di meglio a cui pensare, probabilmente non ti interessa né di me, né di Neiv, né degli altri, che confidavano in te e ti credevano un buon amico. Io mi fidavo di te, vorrei ancora farlo, ma non so in quale modo, dammi almeno una prova che giustifichi quello che hai fatto, una sola. Quanto vorrei sbagliarmi sul tuo conto, quanto vorrei che fosse stato soltanto un grandissimo equivoco, quanto vorrei che tu... fossi rimasto il ragazzo che credevamo di conoscere...”

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Capitolo 22
*** Zero certezze ***


Neiv si svegliò di mattino presto, verso le sei, per non farsi notare, si stanziò in un punto situato fuori lo stadio difficilmente raggiungibile, sarebbe entrato in quest'ultimo solo quando lo avrebbe ritenuto opportuno, in pratica il suo obiettivo era continuare a lavorare nell'ombra senza farsi scovare da nessuno, nemmeno dai suoi amici, per scoprire altro riguardo la faccenda di Dortmund ed i suoi eventuali collegamenti con Giv. Gli altri ragazzi, nel frattempo, erano ancora immersi in un sonno profondo, che si sarebbe interrotto poi al loro incamminarsi verso scuola, luogo in cui sarebbero stati presenti col corpo, ma solo in parte col pensiero.

 

«Neiv é come scomparso, qualcuno di voi ha notizie di lui?»

Zadi sapeva che se avesse accennato all'incontro con il giovane sarebbe poi dovuta finire per raccontare tutto nei minimi particolari, la curiosità degli amici l'avrebbe messa in difficoltà e le sarebbe potuta scappare qualche informazione da tenere, almeno per il momento, nascosta.

«Allora, nessuno di voi l'ha visto?»

Parlò Giv:

«Io, negli ultimi tempi, mi sono imbattuto in lui nello stesso momento in cui l'avete fatto voi, quindi...»

«Quindi nulla... va bene, non facciamone un dramma, prima o poi dovrà uscire allo scoperto.»

Si vedeva lontano un miglio che Zadi celava qualcosa, il suo volto non riusciva a non trapelare le emozioni che teneva racchiuse dentro. Il professore entrò e la conversazione fu rimandata a più tardi.

 

Una volta fuori:

«Verso quale ora ricomincerà il torneo?»

A Grey rispose ancora una volta Giv:

«Non ne ho la più pallida idea, con tutto il trambusto che c'é stato abbiamo dimenticato di leggere gli orari delle varie fasi, quindi io suggerirei di andare adesso, altrimenti rischieremmo di saltare il nostro turno.»

Il ragazzo sembrava convincente, appariva volenteroso di giocarsela fino all'ultimo per raggiungere l'obiettivo finale, ma la sua amica rimaneva costantemente della stessa opinione:

Continuo a non credergli, é inutile, per lui, insistere nel recitare questa parte, probabilmente non dovrà muovere nemmeno un muscolo per portare a casa la prossima vittoria. Al contrario, tanto vale non disputare più queste gare fasulle, sembrerebbe essere già tutto scritto.”

Questi erano i pensieri di Zadi, quelli degli altri membri del gruppo, invece, erano ben diversi, essi non sapevano nulla della questione riguardante il loro compagno di avventure, apparentemente anche lui allo scuro di tutto; l'unica cosa di cui erano a conoscenza era la sfuriata di Neiv, completamente priva di senso dinanzi agli occhi di ognuno di essi.

 

Allo stadio:

«Saliamo in sala d'attesa, tra poco annunceranno i sorteggi.»

Poi si voltò e rivolse il suo sguardo in direzione di Dortmund, nella sua mente era come se stesse discutendo col “Brucia Cuballs”: “E' forse merito tuo se mi sta accadendo tutto questo? Cosa stai tramando alle nostre spalle? Devo appellarmi a te per concepire il perché di ciò che mi sta accadendo? Per caso tu ne sai qualcosa del motivo per il quale Zadi non mi rivolge più la parola? Magari sei a conoscenza anche della ragione che ha spinto Neiv ad odiarmi, e che probabilmente porterà il resto dei miei amici a farlo, é solo questione di tempo, sento che manca poco perché accada. Può darsi che tu abbia timore di me, allora sì che si spiegherebbe tutto, ogni cosa sarebbe chiara. Ma non illuderti, se é così che stanno le cose io troverò una maniera per fermarti, manca poco anche per questo, sappilo, ti smaschererò. In questo istante sono certo soltanto di una cosa: la causa di tutto questo sei tu, Dortmund. Preparati, vincerò io questa battaglia, costi quel che costi.”

 

Una volta giunti nell'aula:

«Zadi, ti devo parlare.»

Ma la risposta fu secca:

«Abbiamo già chiarito riguardo questa faccenda, io con te non voglio più relazionarmi.»

Ma l'altro insistette:

«Facciamo un'eccezione, ascoltami per questa volta, é molto importante.»

A questo punto la ragazza decise di acconsentire:

«Va bene, come vuoi tu, esponi.»

Dopo l'approvazione, Giv partì:

«Come ho ben capito tu mi stai odiando per qualcosa di sbagliato che ho fatto, tenendo conto del fatto che potresti avere ragione, posso venire a conoscenza del motivo per il quale non vuoi più vedermi?»

«E che senso avrebbe dirtelo? Sei tu quello che ne sa di più, smettila con questa pagliacciata, sono io quella che ha bisogno di spiegazioni.»

«Forse ho commesso degli errori senza accorgermene.»

«Ti sbagli, l'hai commesso consapevolmente, mi chiedo solo come tu abbia potuto farlo senza pensare a ciò che questo avrebbe suscitato nei tuoi compagni.»

Lui riteneva di essere pulito, quindi volle andare più a fondo:

«Adesso dimmi la verità, Neiv ti ha detto qualcosa di compromettente riguardo me?»

Zadi esitava, era elementare capire trattenesse le parole, Giv, però, decise di attendere la risposta senza pronunciare altro.

«In realtà Neiv...»

Continuava ad esitare, non sapeva in che modo nascondere il vero, la domanda del ragazzo l'aveva messa in difficoltà e non trovava maniere per uscirne, poi convenne di rispondere:

«No, lui non c'entra nulla.»

Quella sentenza avrebbe dovuto mettere fine al discorso, ma Giv seppe come far trapelare la realtà dei fatti:

«E' la verità?»

Questa semplice frase riuscì a mettere Zadi alle strette, non riusciva a formulare la replica giusta, qualunque cosa avesse detto non avrebbe funzionato, eccetto il vero.

«Hai colto nel segno, Neiv ha a che fare con questa faccenda.»

Oramai era vicino alla soluzione dei suoi dubbi:

«Più precisamente?»

Lei, però, decise di troncare il dialogo:

«Questo non posso comunicartelo, gliel'ho promesso.»

Giv cominciò a spazientirsi:

«Io rischio di perdere due cari amici per di una causa della quale non so nulla e tu mi vieni a parlare di promesse fatte?»

Queste parole così forti fecero mutare radicalmente l'opinione di Zadi nei confronti del suo amico:

Forse non sta mentendo... può darsi che ciò che dice non sia tutta una bugia...”

Poi nella sua mente riaffiorarono le affermazioni di Neiv, in quest'ultima si concentravano in un conglomerato tutte le prove contro Giv, ma al contempo anche le convincenti frasi da lui stesso pronunciate: “E' inutile continuare ad illudersi... nemmeno io volevo credervi in partenza... io rischio di perdere due cari amici... altrimenti Giv perderà...”

Piccoli frammenti che andavano a comporre un gigantesco puzzle, ogni frammento ne contraddiceva un altro, niente sembrava aver senso, ma la dichiarazione del compagno che più la convinceva era l'ultima: perdere due cari amici. Arrivata a questo punto, Zadi cercava di convincersi del contrario:

No, non può essere quello che io penso lui sia, é una persona totalmente diversa, quella che ho conosciuto in passato e che ancora dimostra di essere.”

Le tornarono alla memoria anche i bei momenti condivisi con il giovane: “la sveglia la uso come sveglia... non riesco a capire come ma risulti sempre divertente... non mi sembra molto diverso da quello che avete fatto tu e Neiv... Già, Neiv, chissà... magari é stato lui a mentirmi, forse é lui che si trova al fianco del “Brucia Cuballs”, quella protesta sarebbe stata perfetta per scagionare il suo socio. Si sta creando una gran confusione dentro me, per questo momento preferisco non saltare a conclusioni affrettate, sembra proprio che ad indagare dovrò essere anch'io.”

«Come mai non mi rispondi? Ti vedo molto assorta, se non sai cosa dirmi possiamo anche lasciar perdere.»

«Devo rifletterci un po' sopra...»

Era titubante, probabilmente si sentiva in colpa per aver accusato Giv troppo precocemente; i due, terminato il dibattito, si voltarono verso lo schermo, che dichiarava questi abbinamenti:

Giv VS Boost; Dortmund VS Milo; Totu VS Sommy; Grey VS Sand.

Le coppie rivelate fecero sorgere un dubbio nella mente di Grey: quando si era disputata la sfida di Gord? Il ragazzo formulò questa domanda al diretto interessato, che ribatté così:

«Ricordo, ho dichiarato la resa.»

«L'hai fatto a quale scopo? Non ci hai nemmeno provato.»

«Mi annoiavo, ecco tutto.»

Non aveva neppure significato ragionarci, aveva deciso di ritirarsi per quello, niente di più.

I protagonisti del primo incontro vennero chiamati per dare inizio alla seconda fase del torneo, le persone restanti riempirono gli spalti.

«Vai Cuball!»

L'esclamazione di ambedue i concorrenti diede l'avvio alla sfida che avrebbe potuto destare o incrementare i sospetti nei confronti dell'imputato, in particolare quelli di Zadi, ma non solo i suoi...

Altrove, ben nascosto con l'intento di non farsi avvistare da alcuno, Neiv registrava le parole che provenivano dalla camera inaccessibile:

«Secondo te ce la farà da solo oppure avrà bisogno ancora una volta del nostro aiuto?»

«Non ne ho la più pallida idea, l'importante é che vinca.»

Tornando alla gara:

«Anello distorto!»

La tecnica avvolgeva la Cuball avversaria (in questo caso quella di Giv) e ne limitava le azioni, in pratica indeboliva le sue abilità e riduceva le sue energie.

L'avversario di Boost non conosceva gli effetti della mossa, perciò decise di andare avanti per la sua strada:

«Teletrasportati dietro l'altra Cuball!»

Non funzionò, visto che il teletrasporto richiedeva troppe forze, la controparte sfruttò l'occasione per mettere in atto un colpo micidiale:

«Lancia una serie di missili esplosivi!»

Nel frattempo che il match si svolgeva:

«Lo uso da adesso?»
«Fai pure come preferisci.»

Il cubo che stava per mettere la parola fine ai giochi, d'improvviso, si fermò; il giovane dai capelli neri, allora, attaccò con delle stalattiti e mise lui la parola fine all'incontro.

Boost era rimasto molto sorpreso dall'esito della gara, volle chiedere questo al vincitore:

«Di nuovo? Giv, non mi dire una bugia, lo stai facendo di proposito? E' la seconda volta, che nell'istante cruciale, la Cuball che si appresta a sconfiggerti viene bloccata da non so cosa.»

Da parte del pubblico partì una bordata di fischi, che mise in soggezione il ragazzo, si sentiva come smarrito, sognava di diventare l'eroe di quella competizione, ma l'immagine che si stava formando di lui era ben diversa, contrapposta a quella che lui immaginava.

«Io... pensavo avesse terminato le energie.»

L'amico, evidentemente deluso da quanto traspariva il suo volto, fece segno di no con la testa. In tutto l'edificio non si sentiva altro che un'immensa distesa di sibili, Giv chinò il capo e ammutolì.

Gli unici individui che non fiatavano erano i compagni del ragazzo, questi erano rimasti interdetti, si ostinavano per cercare di pensare solo ad un grosso malinteso, anche se le prove dichiaravano tutt'altro; la più sconcertata restava Zadi, la quale stava ampiamente modificando la propria idea:

E' così triste, non può star solo fingendo, dallo sguardo sembra sincero, chi é consapevole di ciò che sta compiendo non arriva quasi sul punto di piangere. Non mi bastano più quelle registrazioni, ho bisogno di qualcosa di più concreto, di qualcosa di certo. Pretendo di ricevere una risposta definitiva ai miei quesiti, e c'é solo una persona che può offrirmela, la stessa che ha fatto crescere in me queste esitazioni, Neiv.”

Mentre Zadi rifletteva sul da farsi, il giovane dalla chioma bionda raccoglieva importanti informazioni:

«A parer mio sarebbe stato meglio mandare in finale quell'altro individuo, quello che abbiamo squalificato.»

«Sono d'accordo con te, ma é andato troppo oltre e stava rischiando di far saltare tutto il nostro piano.»

«Sarà pur vero che lui ci ha messo in serio pericolo, ma anche questo Giv può farci finire nei guai.»

«E in che modo?»

«Necessita di troppi aiuti, di questo passo qualcuno ci scoprirà. Però se é così che ha deciso il padrone, non saremo certo noi ad opporci. Ci ha dichiarato che per lui non passa una gran differenza, tra uno e l'altro non cambia quasi nulla, dice che l'importante é solo la realizzazione del suo obiettivo.»

Questi dati furono di fondamentale importanza per Neiv, che iniziava, grazie a loro, ad ipotizzare diverse possibilità:

Forse mi sbagliavo, é probabile che Giv sia solo un oggetto usato da Dortmund per i suoi scopi, se le due persone che si trovano in questa stanza, parlando di “padrone”, si riferiscono al “Brucia Cuballs”, vuol dire che mi trovo sulla strada giusta.”

Il ragazzo percepì una voce:

«Neiv! Dove ti sei cacciato?»

Era la voce di Zadi, lo stava cercando, urlava il suo nome nella speranza di trovarlo:

«Neiv, vieni fuori, é importante! Non posso più aspettare, devo parlarti.»

Correva lungo il corridoio, ma del suo amico nemmeno l'ombra, lo chiamava a squarciagola, persisteva, ma senza alcun risultato; l'altro sentiva il suono avvicinarsi sempre più, ma lui non voleva, anzi, non poteva farsi scovare, per un semplice motivo:

Ho avvertito la tua voce e di conseguenza ho capito che eri alla mia ricerca, per questo ho deciso di dileguarmi, grazie alle mie indagini sto captando notizie essenziali, ti assicuro che quando avrò a mia disposizione dati certi te li riferirò. Per il momento ti chiedo solamente un favore, non ostinarti nel tentare di trovarmi, ne va del bene nostro e dell'intera operazione. In fine, un ultimo desiderio, dì anche agli altri di non cercarmi, mi sarebbero solo di intralcio.”

Strinse nel pugno il biglietto ed esclamo tra sé e sé:

«Tu mi hai proposto due richieste, ma sono io a dovertene fare una... basta registrazioni e messaggi ambigui, offrimi qualcosa di concreto, qualcosa che mi dia la sicurezza di conoscere la verità. Non posso fermarmi, non posso esaudire i tuoi desideri, devo andare fino in fondo, devo stanarti, fosse anche l'ultima cosa che faccio. Esigo delle risposte, so che non é colpa tua se siamo finiti in questa situazione, ma non puoi continuare a scappare, devi mostrarmi risposte definitive, non confutabili.

Ciò di cui ho maggiormente bisogno, e che esigo, é la realtà dei fatti riguardanti Giv, io mi fido ciecamente di lui, però... quelle parole che mi hai fatto ascoltare...»

 

 

 

Mi scuso per il ritardo, ma in questi giorni ho avuto a disposizione poco tempo per scrivere, comunque spero vi sia piaciuto, vi ringrazio per esser arrivati fin qui nella mia storia e vi aspetto per il prossimo capitolo, ciao e grazie mille a tutti.

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Capitolo 23
*** Scelta irremovibile ***


Era incredibile come più crescessero le prove contro Giv, più Zadi era convinta della sua innocenza, un giorno prima le registrazioni offerte da Neiv avevano fatto scattare in lei l'input che diceva: “Giv é un imbroglione”; ora, invece, l'input era partito dall'espressione del ragazzo dopo la sua vittoria, la tristezza che arrivava da un trionfo, qualcosa di mai visto prima. Però, c'era una domanda a cui ancora non riusciva a darsi una risposta: se Giv é pulito, allora quei trucchi quale significato hanno?

Forse non era lui a comandarli, può darsi ci sia stato qualcuno che voleva ostacolarlo, ma chi sarebbe stato e cosa ne avrebbe ricavato? Forse era stato Neiv ad architettare l'ingegnoso piano? O era stata tutta opera di Dortmund? L'ipotesi più improbabile, ma da tenere comunque in lista, era quella di un fine diverso dalla vittoria, qualche obiettivo a cui il giovane puntava, un qualcosa che non aveva nulla a che vedere con il torneo; ma se fosse stato così, quale ragione di esistere avrebbe avuto lo sconforto provato a fine gara? Qualunque risposta a quelle domande ne avrebbe generate altre, che a loro volta ne avrebbero causate altre ancora, fino al momento nel quale il colpevole non avrebbe messo giù la maschera e rivelato tutto.

 

Il corridoio era semivuoto, tutti erano concentratissimi sulla prossima sfida: Dortmund contro Milo; ma c'era anche chi non era particolarmente attratto da questa, un ragazzo che se ne stava lì, poggiato al muro, pensando al suo futuro dopo ciò che era accaduto: “non doveva finire così, adesso tutti mi considerano un farabutto, come ho fatto a cacciarmi in questa situazione? Che sia davvero colpa mia? Non posso più andare avanti con questo peso addosso, voglio lasciare tutto e...”

Si mise a piangere, non credeva a ciò che gli accadeva intorno, provava un grande dolore dentro.

Se ragiono bene, però, un modo per uscire da questo problema ci sarebbe, anche se...”

Rifletteva sul da farsi, ma poi si convinse: “no, basta insicurezza! Se devo prendere una decisione forte, vuol dire che la prenderò! E' l'unica maniera per risultare credibile, mi lascio il passato alle spalle e vado avanti, quel che fatto é fatto e io non piangerò sul latte versato! Se gli altri mi credono un impostore, io dimostrerò a questi altri che non lo sono, anche se questo vorrà dire rinunciare alla mia gloria personale. L'ho detto a Zadi e lo ribadirò a chiunque osi pensare male di me, preferisco perdere uno stupido torneo, che i miei amici. Sono consapevole del fatto che gettare all'aria il mio lavoro é una pazzia, ma questi traguardi non sono farina del mio sacco e io non li voglio, i miei obiettivi devono essere esclusivamente opera mia e di nessun altro! Per riacquistare la credibilità dei miei compagni c'é un prezzo da pagare ed io sono pronto a scontare ciò che di sbagliato ho fatto o che qualcuno ha compiuto per conto mio, ho fatto una scelta e non cambierò opinione per nessun motivo al mondo, non tornerò sui miei passi, nossignore, né ora, ne mai!”

 

Zadi passò per quelle parti, probabilmente ancora alla ricerca di Neiv, Giv volle riferirgli delle sue idee:

«Ho deciso di ritirarmi.»

Ma la ragazza, che credeva nell'innocenza dell'altro, provava a convincerlo del contrario:

«No, non fare questa sciocchezza, hai faticato tanto per arrivare fin qui.»

Ma le sue parole servirono a ben poco:

«Faticato? Ricordati che sei stata tu la prima a darmi dell'imbroglione.»

E' dispiaciuto, é chiaro che non mente. Però... sembra così deciso, che non so in che maniera fermarlo.”

«E' stato solo un grande malinteso, Neiv mi aveva mostrato delle prove che ti incriminavano, inizialmente io e lui vi abbiamo dato credito, dopo, invece, ci siamo ricreduti, stavamo facendo un grosso sbaglio. Non sei tu a star barando, é possibile che sia rimasto travolto da questa ondata di eventi, non lasciarti scoraggiare dagli ostacoli che trovi di fronte a te, non arrenderti, é successa la stessa cosa a noi due, ne uscirai anche tu.»

Spero sia stata abbastanza incisiva, mi auguro che non si ritiri, sarebbe un vero peccato e io non me lo perdonerei mai, d'altronde é solamente colpa mia se adesso la pensa in questo modo.”

«Hai delle prove che mi inchiodano? Mostramele, voglio venirne a conoscenza.»

A questo punto, Zadi decise di non proferire nulla riguardo le registrazioni, visto che le sue precedenti affermazioni avevano già fatto degenerare fin troppo la faccenda:

«Non posso, aggraverebbero ancor di più la situazione.»

La risposta fu raggelante:

«Fa ciò che vuoi, so già tutto, so già di aver imbrogliato.»

Quest'ultima affermazione scosse profondamente la giovane ragazza, rimase di sasso e domandò titubante:

«Quindi... dichiari di essere... il colpevole?»

«Da un certo punto di vista... sì. Ma non ad opera mia e contro la mia volontà.»

Si rasserenò, il pensiero che le aveva sfiorato la mente era stato il peggiore di sempre: un suo amico che dichiara di essere l'artefice di un diabolico piano mirato a chissà quale obiettivo.

In un istante la fiducia accumulatasi negli anni verso Giv stava per crollare precipitosamente, per fortuna la smentita non si era fatta attendere troppo.

Gli mise una mano sulla spalla e tentò di fargli capire come stavano, a suo parere, veramente le cose:

«Fidati di me, se mollerai proprio adesso la darai vinta ai tuoi avversari, che stanno cercando di intralciarti in ogni maniera possibile.»

«Eventualmente potrei anche cambiare idea ed andare avanti, però ad una sola condizione.»

Zadi non si tirò indietro:

«Dici pure, accontenterò la tua richiesta se questo servirà ad aiutarti.»

«Porta qui Neiv, se lui mi confermerà quel che hai detto in precedenza, cioè che anche lui ha cambiato opinione riguardo me, io disputerò la semifinale, altrimenti annuncerò la mia resa.»

Fece cenno di sì e partì alla ricerca del ragazzo; strada facendo, si imbatté in Boost:

«Come mai sei qui?»

«Vado ad assistere all'incontro di Grey, tu non vieni?»

Zadi era assorta nelle sue riflessioni, Boost la richiamò a sé:

«Allora?»

Per evitare ulteriori fraintendimenti, preferì schiarirgli le idee sulla faccenda attuale, ma senza entrare troppo nei particolari:

«Verrei volentieri, ma adesso devo risolvere un problema di fondamentale importanza. Devo chiederti un favore, se incroci Giv sii molto cauto con lui, dopo l'ultima sfida si é molto demoralizzato ed il suo pensiero é quello di arrendersi, se gli parlerai incitalo a non farlo.»

«Va bene.»
«Mi raccomando, non usare espressioni che possano sconfortarlo ancor di più, in questo momento é molto fragile ed anche una piccolezza lo abbatterebbe definitivamente.»

Ognuno andò per la sua strada, e mentre loro camminavano, un uomo, che aveva da poco vinto (per l'ennesima volta con dubbi mezzi) la sua gara, si fermò di fronte a Giv e disse:

«Non scoraggiarti e vai fino in fondo.»

Che intento aveva avuto Dortmund a pronunciare quelle parole? Che cosa ne avrebbe ricavato da altri trionfi del giovane? Si stava servendo di lui, oppure i due erano alleati in incognito? Per caso, era interessato al bene del tormentato ragazzo? Esistevano davvero collegamenti tra loro? Chi lavorava per ricevere queste risposte era Neiv, da tempo scomparso nel nulla, sempre con Zadi attorno, che anche stavolta tentava di scovarlo, invano però, visto che il bersaglio sapeva dove nascondersi.

Intanto, anche il match tra Totu e Sommy stava terminando:

«Usa la freccia destabilizzante!»

«E come farai? Non sai neppure dove si trova la mia Cuball.»

La bambina si era allenata dall'ultima volta e lo dimostrò:

«Ma prima usa il tuo radar e rintraccia il cubo!»

La Cuball di Totu era fuori controllo e quest'ultimo non sapeva cosa fare, chiuse la gara la sua avversaria con un missile; la vittoria fu di Sommy, i partecipanti si strinsero la mano, ma non solo quella, tra i due coetanei nacque un forte legame di amicizia, e mentre il resto dei concorrenti continuava a farsi la guerra, loro tornarono tra il pubblico spensierati e consapevoli di essere lì per un'unica ragione, divertirsi. Gli iscritti più giovani avevano dato vita ad una sfida a dir poco entusiasmante e i restanti tributarono ad essi un lungo applauso; ma il loro umile scopo non era condiviso da tutti: c'era chi tramava nell'ombra chissà quale piano, chi era ancora fermo ad aspettare risposte, e chi invece queste risposte andava a cercarle da chi a sua volta ne cercava altre da coloro che tramavano; un'immensa catena destinata, forse, a non sciogliersi mai, chi l'avrebbe spezzata? Quale dei componenti di questa grande e intricata catena avrebbe risolto l'enigma finale, e come avrebbe fatto? Forse Neiv: “chissà... può darsi che il padrone da loro nominato non sia obbligatoriamente Dortmund... e se fosse Giv? Non oso immaginare come la prenderebbero gli altri, non sarebbe certamente una bella notizia. Per adesso, però, meglio pensare a raccogliere altri indizi, quelli lì rivelano molto e spero non mi scoprano, altrimenti sarebbe la fine.”

Forse Giv, il quale era sicuro della risposta di Neiv, cioé no; oppure Zadi, che si stava dimenando per trovare Neiv, nella speranza di convincere Giv a non mollare; e se ad offrire la soluzione fosse stato il più distratto del gruppo? Era Gord la chiave del mistero? No, impossibile, dato che del mistero... non ne aveva capito nulla, inoltre era troppo impegnato nel raggiungimento del suo nuovo record: pronunciare 100 volte di fila “Sindi, Sand”:

«Sindi, Sand, Sindi, Sand, Sindi, San-n-di. Ne mancava soltanto uno! Peccato, ma io non demordo, ci riprovo: Sindi, Sand, Sindi, Sand...»

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Capitolo 24
*** E' tutto finito? ***


«Tra pochi minuti avrà inizio la sfida che vedrà Grey contro Sand!»

La voce dell'annunciatore risuonava nell'intero edificio, ma c'era chi, anche avvertendo le parole, restava al suo posto, altri correvano alla ricerca di chi da giorni si muoveva nell'ombra; qualcun' altro, invece, cercava frasi rincuoranti per provare a risollevare un amico caduto in preda allo sconforto. E così, pur se con qualche spettatore in meno, il match cominciava:

«Lancia un missile!»

Ma Sand sapeva in che modo difendersi, aveva architettato un'ottima strategia:

«Trasformati in sfera!»

In questa maniera la Cuball evitò l'attacco, subito dopo la fece tornare alla forma cubica; Grey, pur avendo fallito con la prima tecnica, perseverò con quella:

«Un altro missile!»

Sand, a sua volta, ripeté la stessa abilità di difesa:

«Evita diventando una sfera, poi torna normale.»

Il suo avversario iniziava, anche lui, a riflettere sulla tattica da usare: “bell'invenzione, usa la sfera solo per scansarsi, poi torna alla forma originaria. Devo inventarmi qualcosa di efficace, una buona strategia d'attacco.”

Il ragazzo si stava rendendo un po' troppo ripetitivo:

«Lanciane un altro!»

La sua controparte lo assecondò: “continuiamo pure così, sarà lui a terminare le energie e non certo io. Sta facendo il mio stesso gioco, di questo passo non sarà poi così dura come pensavo.”

«Il solito, Cuball.»

La risposta di Grey fu immediata, sfruttò a suo favore i pochi istanti della modalità sferica:

«Usa la permanenza rotonda!»

Sand, purtroppo per se stesso, intuì subito il probabile effetto della tecnica e volle accertarsene:

«Torna un cubo!»

La Cuball, rimasta una sfera a causa della mossa utilizzata dal giovane, continuava a rimbalzare per il campo, adesso entrambi correvano molti rischi, visto che i colpi della Cuball di Sand diventavano letali, ma, proprio per questo motivo, lo diventavano anche quelli di Grey.

Il ragazzo non poteva lasciare il match nelle mani della buona o della cattiva sorte, perciò decise di sancire la fine dell'incontro:

«Immobilizzala e poi lancia un missile!»

Un'idea geniale, una combinazione degna di un futuro semifinalista, in pratica aveva proibito qualunque movimento o abilità al suo avversario; la gara si concluse con il successo del più meritevole, benché entrambi avessero preparato quest'ultima nel migliore dei modi.

Il trionfatore arrivò sugli spalti, dove non trovò, però, la maggior parte dei suoi amici, l'unico presente era Gord. Pensò potessero essersi seduti qualche postazione più in là, ma di loro non ve n'era alcuna traccia; dopo qualche minuto intravide Zadi, stava salendo le scale e dirigendosi verso lui:

«Complimenti per la vittoria!»

Grey intuì subito come erano andate in realtà le cose e si infuriò non poco con la compagna di classe:

«Complimenti a te per aver ascoltato le parole che provenivano dall'altoparlante, non c'é bisogno che insceni questa buffonata, é facile conoscere il nome del vincitore durante una competizione, dato che c'é un commentatore che lo annuncia.»

Si fermò per pochi secondi e poi ripartì:

«Se ti chiedessi la maniera con la quale ho sconfitto Sand non sapresti rispondermi, ne sono certo al cento per cento. Come mai nessuno di voi ha seguito la mia sfida? Non é importante quanto i vostri litigi, vero? E' questo che vorresti dirmi, giusto? Neiv si é volatilizzato nel nulla, per quanto riguarda te, invece, sembra stia partecipando ad una visita guidata dello stadio, Giv é ancora lì a piangersi addosso e non vedo neanche Boost, probabile é che sia di fianco al piagnucolone per consolarlo.»

«E tu come fai a sapere di Giv?»

«E' passato di qui frignando, ovvio, non sa fare altro. Mi viene da dire che l'unica persona che ha prestato attenzione al mio incontro é stata Gord.»

L'eterno assente si sentì nominato:

«Io cosa?»

Ormai il suo comportamento non sorprendeva più di tanto:

«Come non detto... per lo meno lui non si nasconde come fate voi.»

Zadi era intenzionata a replicare, ma il suo amico non glielo permise:

«Invece di supportare me, preferite sostenere quell'imbroglione. Come mai lui merita il vostro appoggio ed invece io no? Io non ho mai tradito la vostra fiducia, lui sì, continuate a dire che ha bisogno di conforto, eppure continua a truccare la competizione. Sembra esistano solamente Giv e Dortmund, sono le uniche persone che seguite con grande interesse, io e gli altri concorrenti non contiamo nulla. Beh, se sono questi gli amici che mi ritrovo... dovrò affrettarmi e cambiarli al più presto.»

«Ma...»
«Non accetto alcun ma, non mi sarei mai aspettato questo tipo di comportamento da parte vostra e aggiungo che sono ancora molto sorpreso.»

Zadi rimase piuttosto scossa, le stava crollando il mondo addosso, si sentiva la principale responsabile della rottura del gruppo:

“E' soltanto colpa mia se tutto ciò sta accadendo, i fatti che si sono verificati li ho causati io, se avessi tenuto la bocca chiusa Giv non sarebbe in quelle condizioni. Inoltre, ho permesso anche l'allontanamento di Grey da noi, se fossi rimasta al mio posto le cose starebbero meglio, invece... sono stata unicamente una combina guai, mi sono comportata in modo sbagliato e le conseguenze si stanno ripercuotendo anche sugli altri. Di questo passo... finiremo per odiarci tutti a vicenda, ci separeremo per sempre ed il nostro rapporto d'amicizia si sgretolerà.”

Adesso il suo stato d'animo non era certamente dei migliori, ma optò comunque di salutare chi si trovava di fronte e portare la sgradevole notizia a Giv:

«Devo lasciarti, ho una faccenda importante da sbrigare.»

Purtroppo per lei, non riuscì nell'intento di troncare la discussione, al contrario, l'ultima affermazione divenne motivo di contestazione per l'altro:

«Hai intenzione di andare ancora una volta da Giv, vero? Cosa accadrebbe se rimanesse solo, comincerebbe a piangere?»

La rabbia travolse anche Zadi, che non riuscì a trattenerla:

«Mi hai stancato, smettila! Ti stai riferendo pur sempre ad un nostro caro amico, non puoi permetterti di parlarne così! Lo conosciamo ormai da mesi e non merita questo trattamento, sembra tu stia parlando del nostro peggior antagonista!»

«Amico? Lo sarà per te e per qualcun altro, io l'ho disconosciuto come tale, per me non é più ciò che é per te. Con questo ti saluto, e non venire a cercarmi, non ne avresti neppure il tempo, se non mi sbaglio sei interessata a rintracciare un'altra persona, o mi sbaglio? Pensa a lui, forse ha ancora voglia di conversare con te, io, invece, non ne ho per nessuno di voi due.»

La ragazza rimase impietrita, sconvolta, ogni attimo che passava la situazione andava decadendo e lei non si sentiva affatto bene: “va di male in peggio, adesso anche lui scomparirà nell'ombra, non vedrò nemmeno più lui, non ho abbastanza forze per sopportare queste circostanze, mi sento troppo debole, qualunque cosa io faccia si rivela avere risvolti negativi, non ho nemmeno il coraggio, in questo momento, di parlare con Giv. Non avrò mai più contatti né con Grey e neppure con Neiv, il nostro gruppo, la nostra amicizia, scompariranno... come un pianeta risucchiato da un buco nero. Il nostro legame indissolubile... non sarà più tale. Forse... ognuno di noi cambierà scuola pur di non trovarsi di faccia gli altri, ci dimenticheremo addirittura di esserci conosciuti. Magari non sarà precisamente così, ma molto simile, cosa ci diremo all'entrata in classe? Avremo più il coraggio di salutarci? La risposta é no, termineranno le serate a casa degli amici, non esisteranno allenamenti in compagnia, né tornei disputati insieme, non esisterà niente di tutto ciò, nulla. Può darsi che faremo nuove conoscenze, vivremo nuove amicizie e nuove avventure, ma non sarà certamente lo stesso, non ci conosceremo più, e se ci intravederemo per strada non ci degneremo neppure di un saluto. E' la fine di tutto, é durato poco, ma é stato bello. Adesso non ho voglia di fare un passo, non ho voglia di avvisare Giv del fatto che Neiv non l'ho trovato, se gli avessi portato lui sarebbe stato tutto totalmente diverso, invece... é andata male, non so in che maniera rimediare e quindi... rimango ferma qui, a ripensare agli errori che ho commesso fino ad ora, sono tanti, troppi...”

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Capitolo 25
*** Coincidenze fortunate ***


In quel gruppo, ormai, sembrava di essere sull'orlo del precipizio, un precipizio dove qualcuno si sarebbe anche gettato pur di non rivedere quelli che una volta erano i suoi “amici”; nell'arco di pochi giorni era stata distrutta un'amicizia durata mesi, un declino fin troppo veloce per essere sopportato da ragazzi così giovani ed inesperti, che si sono lasciati travolgere dall'onda dello sconforto o della rabbia, chi da uno, chi dall'altra; tra di loro non si erano mai notate una situazione così critica ed un distacco così grande, sembravano non conoscersi più, oppure, più precisamente, non volevano conoscersi più; Zadi e Neiv erano, probabilmente, gli unici che cercavano di risollevare la faccenda, ma nemmeno loro erano intenzionati a collaborare, in particolare per quanto riguardava il ragazzo. Tra i due chi si trovava più avanti era proprio Neiv, Zadi, visto il suo carattere, non riusciva più a resistere, anche se fino ad un certo punto aveva tenuto duro, aveva cercato, più che altro, di placare le acque, senza riuscirci però. Al contrario, quest'ultima, in cuor suo, pensava di essere stata la maggior responsabile dei dissidi avvenuti nella squadra; adesso chi aveva bisogno d'aiuto non era più solamente Giv, ma anche lei, lei che poteva rivelarsi essere una pedina di fondamentale importanza nel raggiungimento dello scopo comune: svelare il mistero che avvolgeva quel torneo e i suoi partecipanti e, con priorità ancor più assoluta, ripristinare la pace dell'insieme.

 

Zadi era immobile, ancora lì a riflettere, in quello stato non sarebbe stata d'aiuto né a Neiv, né a nessun altro; in quelle condizioni, con quell'umore non sarebbe servita neppure alla causa comune, aveva bisogno anch'essa di sostegno per procedere, ma chi sarebbe corso in suo aiuto?

Totu passò dinanzi a lei e si fermò, incuriosito, a guardarla, poi gli pose una domanda più che lecita:

«Perché sei così triste? Cosa é successo?»

La ragazza non aveva voglia di farsi vedere abbattuta da un bambino così piccolo, perciò provò a sorridere:

«No, non ti preoccupare, sto benissimo, non é successo nulla.»

Totu continuava a scrutarla, aveva capito che stava nascondendo il suo sconforto:

«Ne sei sicura? Oggi ti vedo un po' strana, sembra ti sia accaduto qualcosa di brutto, hai per caso litigato con i tuoi amici?»

Il bimbo, senza nemmeno saperlo, aveva colto nel segno con il primo esempio che gli era passato per mente, Zadi rimase interdetta; passarono alcuni secondi e poi:

«Va tutto bene con i miei amici, andiamo del tutto...»
Esitò per qualche istante, dato che stava per dire una bugia, e in seguito completò la frase:

«...d'accordo.»*

Il piccolo la salutò con la mano e corse via allegro come al solito, aveva trasmesso, quantomeno, una parte della sua gioia in lei; forse, adesso, sarebbe andata da Giv a comunicargli la brutta notizia, stava per incamminarsi, ma... quando si trovò di fronte agli scalini si fermò e pensò alle conseguenze che quella sua azione poteva portare: “no, non devo farlo, combinerei soltanto altri guai... si ripeterebbe ciò che é accaduto con Grey, lui non si era mai comportato in quella maniera, era sempre stato il più tranquillo del gruppo, invece io... l'ho trasformato. Quindi no, no, non andrò da Giv, prenderà una decisione da solo, se ha scelto di arrendersi non potrò essere certo io a fargli cambiare idea.”

Infatti, altrove: “Zadi tarda ad arrivare, questo vuol dire che la storia che mi aveva raccontato sul conto di Neiv era fasulla, lui non si fida di me, crede ancora nella mia colpevolezza. Però, lo crederà ancora per poco, perché io dimostrerò il contrario... a lui... e a tutti.”

Si diresse verso un addetto alla sicurezza e gli chiese:

«Devo dare una comunicazione importante, a chi devo riferirmi?»

«Se é davvero così importante, allora ti accompagnerò nella stanza dove alloggia il presidente che ha organizzato l'intera competizione.»

L'uomo non ebbe problemi ad accogliere Giv e ad ascoltare la sua richiesta, però non poté accontentarlo:

«Mi dispiace dirlo, ma non possiamo accettare rese.»

Quel tono pacato fece in modo che nemmeno Giv si adirasse più di tanto, anche se glielo si leggeva in faccia che non era soddisfatto della sentenza emanata dal direttore del torneo, provò a persistere, ma in questo il presidente fu chiaro e fiscale:

«Mi rincresce non poter soddisfare le tue condizioni, ma é assolutamente impossibile permetterti di ritirarti, andrebbe contro il regolamento e come ben sai non si può infrangerlo.»

Il giovane, allora, si arrese alla realtà:

«Già, é così, la ringrazio, arrivederci.»

Ma prima che uscisse, l'uomo lo richiamò a sé con un gesto, poi gli sussurrò:

«Che rimanga tra me e te, altrimenti sono nei guai. Se hai intenzione di mollare basta usare un semplice trucchetto, lancia la tua Cuball e poi non lottare, lascia campo libero al tuo rivale e fallo vincere, se é questo che vuoi.»

Giv, tutto sommato, fu felice del verdetto finale, dato che la faccenda sembrava star andando molto peggio, per lo meno aveva tra le mani un piano per uscire dalla trappola che lo aveva incastrato.

Una volta che il ragazzo fu lontano e quindi non capace di sentire, il direttore sogghignò e disse soddisfatto alla sua guardia del corpo:

«Come previsto, é andato tutto alla perfezione.»

Aggiunse l'altro:

«Già, ci é cascato proprio in pieno.»

Cosa volevano dire quelle frasi, cosa c'era dietro quelle parole? Chi tramava alle spalle di Giv, c'entrava qualcosa Dortmund? Da chi era partito tutto? Aveva dei complici? Forse l'ultima giornata dedicata a semifinali e finale avrebbe chiarito tutti i dubbi, o forse no...

Fatto sta, che prima di questo, si doveva tornare a casa, il mistero stava per essere forse svelato, ma bisognava attendere pazientemente ancora un po'.

Ognuno tornò nella propria abitazione, incluso Grey, che però non si soffermò nel salutare i propri amici, solo Neiv rimase rintanato chissà dove nello stadio; Zadi, tornata a casa, dovette campare in aria una scusa per rassicurare i genitori del ragazzo:

«Non vi preoccupate, ha detto che questa notte dormirà a casa di uno dei nostri compagni di classe.»

«Come mai?»

«Ehm...»

Non era certa che funzionasse, ma riuscì comunque a concepire qualcosa di sufficientemente credibile:

«E' andato a casa sua per studiare assieme a lui.»

Purtroppo non funzionò a pieno:

«Ma oggi era l'ultimo giorno di scuola.»

Che pasticcio, e adesso cosa gli dico?”

«Beh... studia per prepararsi all'esame.»

Stava diventando man mano meno convincente, infatti:
«Esame? Quale esame? Frequentate ancora la prima media.»

«Già, proprio così, il famoso esame di prima media.»

«Esistono?»

«Nella nostra scuola sì, dato che é molto... come dire... particolare, già, particolare é proprio la parola giusta. E poi deve sapere, signora, che con questa nuova riforma del governo sono cambiate tantissime cose.»

Come recita un rinomato proverbio si stava arrampicando sugli specchi, e la madre di Neiv lo notò:

«Quale riforma? Ho parlato svariate volte con i vostri docenti, ma non mi hanno mai riferito di un esame di prima media.»

«Oh no, che peccato, la devo salutare, si é fatto davvero tardi, arrivederla.»
Ed attuò la mossa più adatta a quella situazione, cioè posare la cornetta.

Ah... guarda cosa sono costretta ad inventarmi, lei non sa certo che suo figlio é scomparso dalla vista di chiunque e passa intere notti all'interno di uno stadio, non sa neppure del fatto che sta indagando su di un folle che ha intenzione di bruciare una persona, e forse é meglio che non ne venga a conoscenza...”

Nel frattempo, dall'altra parte: “tardi? Ma se sono appena le 9 di sera, e poi quella storia dell'esame mi suona strana. Fa niente, mi fido di quella ragazzina, perché mai dovrebbe raccontarmi una bugia?”

Invece, le aveva raccontato proprio una bugia.

 

A dispetto delle apparenze, il finale di quella giornata aveva solamente giovato a Zadi: l'incontro con Totu, il divertente siparietto con la genitrice di Neiv, tutte cose che non potevano che fargli del bene. Dopo numerose disgrazie, il fato aveva deciso di passare dalla sua parte, anche se lei non se n'era nemmeno accorta..

 

Quanta pazienza bisogna avere...”

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Capitolo 26
*** Passato, presente e futuro ***


La giornata finale del torneo si apprestava ad arrivare, doveva avere inizio alle 10 del mattino, ma i ragazzi erano già svegli da un bel pezzo.

«Chissà che ore sono... cosa? Sono ancora le sette! Non ho la forza di rimettermi a dormire, aspetterò si faccia più tardi, oggi é il mio compleanno e spero io riceva il giusto regalo.»

Uno solo era il desiderio di Zadi: scoprire finalmente la verità, ma ancor prima di questo tornare in buoni rapporti con tutti i suoi amici.

Anche Gord era già fuori dal letto: “meglio restare alzati, altrimenti arriverò fuori orario. In realtà non vorrei nemmeno andarci... però é meglio che vada, altrimenti si offendono.”

Per Neiv, invece, non c'era alcun rischio di arrivare in ritardo, se non si fosse svegliato lui, ci avrebbero pensato le voci del pubblico.

Ognuno di loro sapeva che quelle sarebbero state 24 ore indimenticabili, dalla prima all'ultima, dal primo pensiero che ronzava per la testa fino all'ultima sconcertante rivelazione.

E fu così che tra riflessioni, obiettivi da realizzare e desideri cominciava l'entusiasmante capitolo di chiusura del torneo di Cuballs.

“Non mi hai portato fortuna fino ad ora cara competizione, mi ero iscritto per migliorare la mia immagine, non per peggiorarla. Non so chi sia stato ad architettare questa trappola, ma so come uscirne, basterà non fare nulla, in tal caso non potranno attuare niente per portarmi alla vittoria.”

“Mi hai chiarito molte cose tu, ho scoperto che i miei amici non erano in realtà tali e ho scoperto anche che é inutile faticare tanto se poi proseguono solo i raccomandati. Però, se devo dir la verità avrei preferito rimanere allo scuro di tutto ciò, mi ha fatto soltanto del male... la verità.”

“Hai distrutto il nostro gruppo, io so chi sei, so che ti trovi dietro questa grande menzogna, non é stata colpa mia, ma tua. Potrò anche aver sbagliato qualcosa, ma devo rendermi conto che non sono io l'artefice di tutto questo, ma tu. Non mi é chiaro il motivo per il quale stai rovinando il nostro rapporto, vorrei tanto venirne a conoscenza, e sento che oggi é il giorno giusto per risolvere la faccenda. Non mi interessa neppure sapere chi sarà la persona che ti smaschererà, non voglio nemmeno che tu paghi, ho solo il desiderio di avere di nuovo indietro i miei amici. Sono più decisa di ieri, non mi abbatterò mai più per causa tua, ho deciso di lottare e di dare il massimo fino alla fine, non sarai tu a fermarmi, ho un fine da raggiungere e lo raggiungerò, che a te piaccia o no... non cambierà niente, io ce la farò... noi ce la faremo.”

All'entrata notarono qualcosa di diverso, il tabellone con gli abbinamenti era in bella vista sulla parte superiore dell'edificio: Dortmund VS Sommy; Grey VS Giv

«I partecipanti sono invitati a recarsi in tempi brevi sul campo da gioco.»
Gord commentò:

«Quanta fretta.»
«Quella che non hai tu, caro Gord.»

La ragazza, poi, si accorse della scatola che teneva in mano il suo compagno di classe:

«Come mai stai mangiando dei biscotti? Hai appena fatto colazione, no?»
Con la bocca piena fece segno di no, poi una volta ingoiato:

«Avrei dovuto, ma ero così annoiato dall'idea di aprire il mobile e poi... uff...»

«Immagino, deve esser peggio di lavorare in miniera.»
Ma lui non colse il sarcasmo e prolungò la discussione normalmente:

«Già, estenuante.»

«Allora come avresti fatto a portarli qui?»

«Semplice, ho aspettato si alzasse mia sorella minore per chiederle il favore. Non oso immaginare lo sforzo che ha dovuto compiere, povera sorellina mia, dovrebbero ideare dei macchinari specifici adatti a compiere queste imprese.»

«O forse sarebbe meglio creare qualcosa di specifico per te.»
Aggiunse Zadi a bassa voce, il ragazzo percepì il suono:

«Uhm? Hai detto qualcosa?»

E lei, mentre faceva segno di no con le mani, rispose:
«No, nulla, nulla.»

«Va bene, allora ricomincio a mangiare.»

I primi due concorrenti si posizionarono sulle rispettive postazioni di gioco, la sfida finì così come iniziò:

«Non voglio infierire su di te, piccola, perciò userò solo un innocente missile.»

«Scudo di paglia!»

Ma chiaramente la tecnica non partì, Dortmund conquistò la vittoria e si sedette in prima fila nell'attesa del secondo finalista.

Altrove nello stadio:

«Il capo ce l'ha fatta!»

«Già, proprio così, batti il cinque!»

«Adesso manca soltanto quell'altro individuo, dopodiché il nostro piano sarà completato.»

“Adesso ho capito, hanno come obiettivo la sfida Dortmund contro Giv, e credo anche di conoscere il nome del vincitore. Ma perché proprio Giv? Credo sia il momento di uscire allo scoperto, avrò più chiara la faccenda.”

Gli altri semifinalisti salirono sul campo e lanciarono subito i propri cubi, però senza neppure un saluto pre-gara; dopo appena pochi secondi Giv diede un annuncio a gran voce:

«Non so chi voi siate, né dove vi troviate, ma statemi bene a sentire, non voglio ricevere nessun aiuto in questa sfida, non voglio vedere alcun trucco escogitato a mio favore, ci siamo intesi?»

Passò circa un minuto, ma lui non fece nessuna mossa, allora Grey decise di attuarla lui la prima:

«Diventa una sfera!»

Non si spostò di un millimetro, cosa che il giovane aveva già presagito; quest'ultimo, però, non si arrese all'evidenza, al contrario provocò colui che lo stava intralciando:

«Il mio amico, se così lo posso chiamare, ha deciso di non combattere, perciò il match rimarrà per sempre in una fase di stallo. Se dipendesse da me potremmo anche rimanere qui fermi per l'eternità, a patto che voi siate d'accordo.»

Intanto, Neiv continuava ad ascoltare:

«Si mette male, dobbiamo inventarci qualcosa.»

«Vuoi ricorrere a quello, vero?»

«Esatto, adesso procedo.»

In quel preciso istante la Cuball di Grey crollò a terra, il suo proprietario restò sconvolto e anche un po' deluso, ma non si scompose:

«Vivissimi complimenti, hai trionfato ancora e soltanto grazie alle tue forze, che grande campione, hai tutta la mia più sincera stima. Sono onorato di aver duellato con te, questo ricordo rimarrà per sempre impresso nella mia mente, un'emozione unica.»

Quel sarcasmo faceva male a Giv, che si sentiva per l'ennesima volta vittima di un inganno, avrebbe voluto ragionare assieme al suo avversario, ma quest'ultimo non ne volle sapere niente:

«Rimani pure qui, tra poco comincerà la tua stupida finale. Non sono un allocco come Zadi e quegli altri tuoi amichetti, che credono alle tue storielle nelle quali dichiari di essere il bersaglio di un terribile complotto, pensavi ci cascassi anch'io? Vi siete organizzati tu e il tuo... socio, il tuo compito era quello di recitare la parte dell'innocente, lui o loro, questo lo puoi sapere soltanto tu, pensavano al resto. Non tiferò per nessuno nel prossimo scontro, io vi riconosco come due perfette fotocopie.»

Il ragazzo rimase basito, nel frattempo lo sconfitto indirizzava un messaggio chiaro ai suoi “collaboratori”:

«Se avessi saputo dal principio che era tutta una farsa ideata per condurre questi due fino alla fase conclusiva, non avrei partecipato a questo insignificante torneo. La prendo come un'offesa alla mia persona, che s'era impegnata per giungere a questo punto, non come loro che non hanno mosso un muscolo. Con questo vi saluto.»
Giv lo bloccò con la mano per porgli un'ultima domanda:

«Cosa avrebbe voluto significare “tuoi amichetti”? Sono anche i tuoi, l'hai dimenticato?»

«Lo sono stati vorrai dire, perché da adesso non saranno più tali. Volterò pagina, questo sarà l'ultimo giorno in cui mi vedrete, non siete degni neppure di conoscermi.»

«Le tue parole risuonano come un... addio.»
«Sei alquanto perspicace, seguirò il termine della competizione e poi...»

“E poi... sarà tutto finito, perché Grey? Per quale motivo... amico?”

Giv era già lì, appostato, anche se non con il sorriso sul volto, dato che era venuto a conoscenza delle frasi che il loro compagno di classe aveva pronunciato sottovoce; nel frattempo Neiv raggiunse gli altri sugli spalti, dove ovviamente si creò molta confusione:

«Neiv, finalmente sei arrivato! Dove sei stato e cosa hai scoperto di nuovo?»

«Calmi, calmi, ancora un po' di pazienza, ascoltiamo il discorso di Dortmund.»

«Si sono creati tanti quesiti su di me, sulle ragioni delle mie azioni e sul perché volessi bruciare una persona. E' giunto il momento di spiegarvi la realtà dei fatti, vi ho tenuti anche troppo sulle spine, ma vi avverto che la mia non é una storia estremamente allegra. Quando avevo più o meno l'età del mio sfidante la mia vita era un incubo, i miei amici mi prendevano in giro riguardo la mia bravura nel combattere con le Cuballs, ma adesso non vi accanite contro di me, perché non é questo il vero movente. Continuo con il racconto, dai miei amici la voce si sparse ai miei conoscenti e poi all'intero paese, la mia esistenza si trasformò in un tormento, in un inferno, non appena uscivo di casa mi ritrovavo un centinaio di persone alle calcagna, pronte a deridermi. Ciò che sto compiendo ultimamente ha un solo ed unico fine, dimostrare a quei dannati quali sono le mie attuali capacità, devo esibire la mia forza, e quest'oggi voglio dimostrare a loro che la mia potenza ha raggiunto un livello tale da consentirmi di carbonizzare un essere umano solo con il potere del mio cubo. La persona che ho scelto... é Giv! Perché proprio lui? Perché ha continuamente intralciato i miei piani e adesso la pagherà, avrei tanto voluto vendicarmi direttamente con uno degli artefici della mia sofferenza, ma dato che non so dove si trovano, cambio obiettivo.»

“Ho capito! Adesso é tutto chiaro!”

Neiv corse via velocissimo, senza dare agli altri neppure il tempo di parlargli, si diresse verso la famosa stanza e abbatté la porta con il martello della sua Cuball.

«Cosa state combinando?»

Urlò ai due tecnici, poi li prese e li scaraventò a terra, uno dei due disse:

«Fermiamolo, altrimenti il capo non ci pagherà!»

Il giovane, allora, decise di stordirli con la tecnica martello del suo cubo, in seguito cercò la maniera per fermare il marchingegno da loro architettato: “un raggio, ecco cos'era che bloccava le Cuballs, devo disattivarlo.”

Ma purtroppo non vi capiva nulla: “come si ferma questa diavoleria? Non ne ho la più pallida idea, sarà meglio fare a modo mio.”

Scattò di nuovo in direzione del pubblico, nel frattempo Dortmund proponeva un patto al suo avversario:

«Se vincerò io potrò bruciarti, sei d'accordo?»
«E nel caso vincessi io?»
«In quel caso... io sparirò dalla circolazione e non causerò più guai.»
«Accetto.»
Giv stava andando in contro ad un grossissimo rischio, sarebbe stata la fine per lui?

«Che cominci la sfida!»

Si ascoltò dall'altoparlante, e stavolta il ragazzo avrebbe fatto sul serio.

«Teletrasportati dietro il suo cubo!»

Ovviamente non si spostò, il campione in carica andò all'attacco:

«Bruciala, ma prima usa l'annulla simboli.»
La vita di Giv stava per giungere al termine, dieci secondi e la sua Cuball sarebbe stata carbonizzata, dopodiché anche lui avrebbe fatto la sua stessa orribile fine.

Il pubblico era in grande tensione, non poteva fare nulla per salvare il coraggioso finalista, ma una speranza ancora c'era... Neiv!

Arrivò di corsa e senza un attimo di esitazione urlò:

«Utilizzate tutti una tecnica offensiva contro la Cuball di Dortmund, presto!»

Tutti, nessuno escluso, utilizzarono la tecnica dal giovane richiesta:

«Usa un missile!»
«Usa la tua ascia!»

«Lancia un missile!»

«Attacca con la tua lama mortale!»

L'impatto fu così grande che il cubo del “Brucia Cuballs” andò letteralmente in frantumi, anche lui cadde a terra assieme a questo.
«Non mi ha sconfitto Giv, perciò sentirete ancora parlare di me!»

“Il mio compleanno non poteva terminare in maniera migliore, adesso non porterà mai più problemi, dato che il problema era la sua Cuball, non lui.”

Fuggì via a gambe levate, impaurito dalla situazione, il vincitore si diresse subito verso i compagni per festeggiare:

«Vi ringrazio, mi avete salvato la vita, ce l'abbiamo fatta!»

Li travolse dalla gioia, Grey volle comunicargli una frase molto importante:
«Ci devi scusare se abbiamo dubitato...»
L'amico gli troncò il discorso:

«Non ho bisogno di scuse, é tutto finito finalmente, voglio solamente gioire in vostra compagnia per il trionfo!»

All'uscita certi dissidi erano ormai svaniti:

«Posso confermare che adesso siamo ancora tuoi amici, Grey?»

«Puoi starne certo. Ma ho ancora un'ultima domanda, Neiv, cosa c'era dietro quegli imbrogli e trucchi vari?»

«Vi racconterò tutta la storia: innanzitutto i famosi collegamenti in alto di Dortmund si traducevano in corruzione, detto in parole povere pagava persone importanti e politici per ricevere protezioni, due tecnici guadagnavano introducendo raggi che bloccavano o sconfiggevano le Cuballs, ecco come si spiegano le sconfitte di Grey e degli altri.»
«Perché, allora, favoriva anche Giv?»

«Bisognava di una persona sulla quale sfogarsi, in partenza aveva scelto il sottoscritto, ma dopo quella mia scenata mi ha ritenuto troppo pericoloso.»
A quel punto Boost fece cenno esclusivamente ai maschi di avanzare con lui, Zadi rimase dietro;

si sentiva un certo vociare dal gruppo, cosa stavano organizzando? Rimasero lì per un po', in attesa che anche lei li raggiungesse, poi, alzando il volume, esclamarono tutti all'unisono:

«Auguri!»

Rimase un po' imbarazzata:

«Beh... non so cosa dire, é una bellissima sorpresa...»
Uno di loro le comunicò che erano dispiaciuti di non aver portato nessun regalo, ma lei rettificò:

«Non ci sono problemi, perché il regalo più grande é aver ritrovato voi, ragazzi.»

L'allegria era immensa, si respirava finalmente un aria di pace e di felicità, ma Neiv... improvvisamente si inginocchiò a terra e cominciò a mantenere la sua testa come se stesse esplodendo:

“Cosa mi sta accadendo? Non posso... non io... l'ho contrastato fino ad ora e adesso... non posso, no... come potrei farlo... é stato il mio avversario... non posso, no...”

«Cosa succede, ti senti male? Non mi far preoccupare, cosa ti succede?»

Qual'era la risposta alla domanda di Giv? Cosa pensava Neiv? Cosa stava accadendo dentro di lui?

 

 

17/12/12 – 14/06/13: 7 mesi di Cuballs vissuti assieme, e oggi, dopo tanto, si é conclusa quest'avventura, ma non vi preoccupate, perché questa é soltanto la prima parte di 3; esatto, successivamente a questa ci saranno altre due storie riguardanti le Cuballs, anche se per un certo periodo mi fermerò per dedicarmi ad altri miei racconti, vi ringrazio tutti per avermi seguito fino a questo punto e spero vivamente seguirete anche le prossime storie di Cuballs. Inoltre, c'é una sorpresa per voi! Un sondaggio riguardante le Cuballs, creato stesso da me, non c'é bisogno di alcuna registrazione, vi basterà rispondere alle domande (non é obbligatorio dare una risposta a tutte) e al termine cliccare su invia, i risultati saranno visibili soltanto per me, ma se lo richiederete potrei pubblicarli. Questo é l'indirizzo, se ne avrete voglia potrete parteciparvi: http://sdrv.ms/14BnGxn

Ciao cari lettori e alla prossima.

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