Agente Rosalie Carmichael

di Loisyr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mai un attimo di pace ***
Capitolo 2: *** Bel Faccino ***
Capitolo 3: *** E' stata imprudente ***
Capitolo 4: *** 4. Il chip ***
Capitolo 5: *** Jack and Rose ***
Capitolo 6: *** 6. Per chi lavori? ***
Capitolo 7: *** 7. Giuro che sei finito ***



Capitolo 1
*** Mai un attimo di pace ***


Prologo.






Avete presente il telefilm Chuck? Si proprio quello che racconta delle vicende di un nerd che si impianta nel cervello un potentissimo computer pieno di segreti e fascicoli sulla CIA, portandolo a diventare gradualmente una spia completa con l'aiuto della sua squadra formata da Sarah Walker e John Casey.

Probabilmente ora vi starete chiedendo cosa centra tutto questo beh'… come posso dire… Tutta la storia, più o meno, è vera e lo so' perché Chuck e Sara sono i miei genitori e sono davvero delle spie. Non sono come li rappresentano in tv,affatto, papà è biondo, dagli occhi chiari, alto, intelligente, carismatico, un grande seduttore come dice spesso mia madre, la mamma invece ha i capelli castani, molto chiari quasi dorati e gli occhi color nocciola anche lei è intelligente, astuta come una volpe.

Io, Rosalie Carmichael, sono il mix perfetto dei miei genitori, ho i capelli e l'astuzia della mamma e gli occhi e il carisma del papà. E come loro sono una spia.

Sono quasi 2 anni che sono sottocopertura, sto "lavorando" per Paul Higgins come sua assistente, devo tenere d'occhio i One Direction, in parole povere devo far loro da baby-sitter. Uno di loro è inconsapevolmente in possesso di un chip molto importate, il mio sesto senso mi diceva che poteva averlo Harry Styles il 18enne dai capelli ricci e gli 2 smeraldi al posto degli occhi o Liam Payne il castano dai capelli molto corti, gli occhi color nocciola, il più maturo del gruppo, probabilmente senza di lui gli altri sarebbero tutti in galera per quanto sono pazzi.

Ogni agente che si rispetti ha un partner e il mio è Louis William Tomlinson. Ma ci credete l'eterno Peter Pan che fa la spia.

Abbiamo cominciato a lavorare insieme dalla formazione della band ad xfactor, non a caso lo zio Simon ha scelto proprio loro per formare la band, noi ci abbiamo messo lo zampino nessuno può andare contro la CIA.

 

 

 

LIverpool, Merseyside, UK, mezzanotte passata.

 

Era quasi mezzanotte passata, il concerto dei ragazzi era terminato da poco, io ad altri body-guard li stiamo scortando fino all'hotel della città che ha ospitato l'evento.

-Ti prego smettetela di strusciare quei piedi, so che siete stanchi ma mi da un fastidio incredibile- dissi senza riferirmi a qualcuno in particolare, lo facevano tutti e 5.

-Scusaci ma questa sera siamo più stremati del solito- disse Niall poggiando un braccio sulla mia spalla per poi "appendersi" a me.

-Lo so, un paio di minuti usciamo di qui, saliamo in macchina e andiamo diritti all'Hotel-

Zayn sbadigliò, erano davvero stanchissimi.

-Preparatevi, fra poco passerete fra una lieve folla di fan, sapete come funziona sarete affiancati ognuno da un di loro…-indicai gli uomini ben massicci, vestiti di nero che li stavano scortando.

-Sappiamo anche questo, Rose non serve che ci dai le stesse raccomandazioni ogni sera, le sappiamo ormai a memoria- disse Harry.

-E' il mio lavoro, e poi mi preoccupo per voi ragazzi-

Uscimmo da quel corridoio e ci ritrovammo all'aria aperta, in mezzo ad una folla di ragazzine urlanti.

I ragazzi muniti di body-guard e d'un sorriso da far scogliere chiunque rilasciavano autografi, abbracci foto...

-Ci siete tutti?- chiesi, una volta che tutti e 5 erano seduti all'interno della macchina.

-Si ci siamo tutti, non abbiamo perso nessuno- disse Liam.

-Ok, ci vediamo all'hotel, io sono nella macchina dietro, con gli omaccioni- 

-Ma io ho fame- fece Niall con voce da bimbo

-Perché c'è mai stato un momento che tu non lo sia stato?- lo canzonò Liam facendoci ridere tutti e facendo spuntare sul biondino una smorfia offesa.

-Non ti preoccupare passo io da Nando's- gli dissi.

-E' per questo che ti amo- dette queste parole mi lanciò un bacio volante che io afferrai al volo ridacchiando.

-Voi volete qualcosa?- chiesi agli altri.

-Per me nulla grazie- fa Louis.

-Io voglio una ciambella al cioccolato- esclamò Harry.

-Anche per me- fa Zayn.

-Tu Liam?- chiesi all'ultimo che non si decideva a parlare, stava pensado a qualcosa sicuramente.

-Oh si anche per me una ciambella, grazie Rose- mi dice sorridendomi dolcemente mettendo in mostra una fila di denti perfetti e bianchi. 

-Bene a dopo- Sorrisi e chiusi la porta della vettura, che intanto aveva messo in moto ed ora stava partendo.

Salì nella macchina dietro e partimmo anche noi.

Tirai un sospiro, anche questa giornata è finita finalmente.

-Giornata lunga eh Rose- era Mike l'autista, mi trattava quasi come fossi sua figlia, era un uomo di mezz'età capelli scuri, alto e robusto. Non sa nulla della mia vera identità, ma ha intuito qualcosa, me lo dice il mio sesto senso.

-Eh già, io voglio sapere come fanno quelli- dissi riferendomi ai ragazzi.

-Ah dobbiamo passare prima da Nando's e da Starbucks-

-Si signor capitano!- Esclamò Mike per poi farmi il saluto militare, come per dire "ricevuto".

Finito di passare per le "fermate intermedie", che per fortuna erano ancora aperti, ci riavviamo verso l'hotel.

I ragazzi saranno già arrivati, dissi fra me e me ma per sicurezza controllai sul mio palmare. Come faccio a sapere dove sono? Semplice ho regalato a ciascun di loro un portafortuna, dove a loro insaputa ho nascosto un localizzatore, e ho raccomandato di non separarsene mai. Ma shhh non dovono saperlo.

Non posso permettermi di perderli.

Attesi qualche secondo e il palmare mi localizzò 5 punti. Erano tutti vicini, ma la cosa che mi sorprese fu che si stavano ancora muovendo e la strada che stavano percorrendo non era quello che portava al nostro hotel.

Porca putty, non mi piace affatto.

-Mike, piggia sull'acceleratore e gira a destra appena puoi, mi sa che siamo nei guai-

E io che pensavo che per oggi avevo finito pff.







MY CORNER.
Buon salve(?) a tutti :) Io sono Jeey, e amo scrivere quanto amo i miei idoli i One Direction.
Questo è una nuova fanfiction spero che vi piaccia, ci sarà molta azione già vi avverto C:
Se avete qualche dubbio o perplessità chiedete pure vi risponderò con piacere.
Se vi va e avete tempo passate a leggere qus'altra mia FF http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1358216&i=1
Jeey. xx

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Capitolo 2
*** Bel Faccino ***


Capitolo 1






Io e Louis rimanevamo sempre in contatto attraverso auricolari e mini microfoni, così provai a contattarlo.

-Louis mi senti?- lui finse un colpo di tosse, era il nostro segnale se non si poteva rispondere a parole.

-Bene ascoltami, la strada che state percorrendo non è quella giusta, vi state allontanando dal centro della città-

"Ehi ma siamo sicuri che è la strada giusta per arrivare all'hotel, ricordo che all'andata non siamo passati di qui" disse Louis.

"Oh ma Louis ha ragione" constatò Zayn.

"Non preoccupatevi, è solo una scorciatoia" disse una voce, non era ne dei ragazzi ne di Paul che era con loro. Il nostro finto autista probabilmente.

"Ah ok" dissero solfato, non sapevano cosa stava succedendo davvero. 

-L'infiltrato è il vostro autista, non riesco a riconoscerlo. Non fare nulla fino a nuovi ordini, vi stiamo seguendo da lontano- un altro colpo di tosse. 

20 minuti dopo la loro macchina si era fermata in uno spiazzo pressoché desolato,c'era solo qualche albero molto alto, noi ci fermammo un po' più lontani rispetto loro per non farci notare.

L'uomo dalla parte del guidatore scese, teneva una mano sul fianco, speravo che non ci aveva incastrato un arma.

Fece scendere tutti e li fece mettere in riga.

Brutto presentimento, bruttissimo presentimento.

Scesi dall'auto molto velocemente e con passo felpato mi avvicinai a loro. 

-Fermati!!- L'uomo aveva estratto la mano dalla giacca e impugnava una pistola che puntò verso di me. 

-Oh ma guarda hanno mandato in prima linea "bel faccino"!- esclamò. Si trovava esattamente sotto un lampione quindi quando rise rovesciò leggermente la testa all'indietro ed io riuscì a riconoscerlo, dovevo capirlo quando mi aveva chiamato bel facchino.

-Oh no di nuovo tu?- chiesi sbuffando.

-Uh che c'è, non sei felice di vedermi Bel Faccino?-

-Affatto, ma non lo capisci che se la prima volta è andata male, la seconda sarà peggio? - risposi seccata.

-Ci aveva già provato?- chiese stupito Liam

-Si un paio di mesi fa a…a… ok non importa non me lo ricordo, l'importante è sapere che aveva provato a rapirvi già una prima volta- tagliai corto.

-Ha ragione l'importante è che ora il mio piano sta per realizzarsi- disse con una risata malvagia, quella classica dei cartoni tipo: "Muahahahahahah" o una cosa del genere.

-Ma che sfiggy che abbiamo qui- commentò Niall spazientito, molto probabilmente aveva face se aveva risposto così.

-Sta zitto- gli urlò per poi puntargli l'arma, l'irlandese colto alla sprovvista sussultò

-Fermoo! Abbassa la pistola ti ricordo che a te i ragazzi servono vivi e vegeti- dissi per poi avanzare di qualche passo.

-Non ti muovere!- urlò contro me e poi puntò mi puntò la pistola contro. 

Mi fermai ed alzai le mani all'altezza del petto con i palmi in fuori.

Nel punto in cui mi ero fermata l'illuminazione era piuttosto scarsa e lui non si era ancora accorto come era conciata la mia faccia, in quei giorni diciamo ero entrata in fissa con i vampiri ed avevo la tendenza ad essere molto teatrale.

Cominciai ad avanzare lentamente, man mano che mi avvicinavo a loro la luce dei lampioni cominciava ad illuminarmi il viso.

L'uomo gridò un altro "fermati" ma non lo ascoltai.

-Ti ho detto fermati- tuonò sempre lui

-Se no cosa fai? Mi spari?- lo provocai con un ghigno strafottente sulle labbra.

-Rose non giocare con il fuoco- mi pregarono i ragazzi.

-Non vi preoccupate ho tutto sotto controllo- dissi guardando i ragazzi dritto negli occhi, e li vidi sussultare un poco.

Perfetto si vedevano.

-Dai retta ai tuoi amichetti, potresti finire molto male-

-Certo come no, io continuo ad avvicinarmi  e tu stai solo con quella pistola puntata contro di me, non avresti il coraggio di premere il grilletto- 

-Rose, cosa cazzo stai facendo fermati?- gridò Harry preoccupato

La luce mi illuminava perfettamente, per tutto il tempo avevo tenuto la testa abbastanza bassa da non far vedere bene il mio viso, alzai il volto e guardai l'intruso dritto negli occhi.

Aveva sbiancato in un modo incredibile, sorrisi compiaciuta.

Volete sapere cosa ho in faccia da spaventare quel tizio? Allora, mentre ero nell'auto mi ero truccata, non pensate ad un trucco normale. Ricordate quando i ragazzi cantarono Total eclipse of the heart ad xfactor? Bene più o meno ero conciata come loro, viso chiaro quasi cadaverico, matita rossa sotto gli occhi, finti graffi su guance e collo e come cilliegina sulla torta mi ero messa delle lenti a contatto per far diventare i miei occhi rossi.

Mai sottovalutare il trucco!

-Cosa sei?- chiese a denti stretti

-Il tuo peggior incubo- dissi a voce molto alta mentre mi avvicinavo a lui a passo spedìto con la mano dietro la schiena pronta ad afferrare la mia pistola nascosta.

Sentii l'esplosione di una pallottola che partiva da un pistola e poi un colpo al centro del petto che mi costrinse a fermarmi.

Un'altra esplosione ed un altro dolore sul petto.

Ed infine urli.





My corner 
I'm baaaaack :3 sciao a tutti sono tornata con un nuovo capitolo :)
Che ne pensate? E' chiaro tutto ciò che è successo? Non sono delle azioni messe alla rinfusa vero?
BAAAAANG Cosa succederà alla nostra cara Rose? Per saperne di più ... aspetta il prossimo capitolo.
Prima di chiudere vorrei ringraziare i lettori e chi segue la mia FF.
Alla prossima.
P.s. "A quell'epoca tendevo ad essere molto teatrale" per chi l'avesse riconosciuto è la battuta che dice Rosalie in Eclipse quando spiega a Bella la sua vendetta contro l'uomo ch el'aveva molestata ed abbandonata sul ciglio della strada.
P.p.s. una recensione me la lasciate? *fa gli occhioni da cucciolo abandonato che vuole essere adottato*(?)
Jeey.xx



 

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Capitolo 3
*** E' stata imprudente ***


Capitolo 2





-Bastardo, te ne pentirai!!- Urlò Harry, sembrava un pitbull in piena crisi di rabbia pronto a sbranare tutto e tutti. Cercò di avventarsi sul rapitore, ma i ragazzi lo bloccarono, sapevano che avrebbe fatto poco contro una pistola.

Abbassai lentamente la testa per vedere il mio petto, chiunque lo abbia inventato è un genio.Ora vi spiego, prima di scendere dall'auto mi sono spruzzata addosso questo spray che riesce a bloccare le pallottole, non so come ci riesce ma è magnifico.

Ed ora mettiamo in scena la mia dote di attrice

-Oh ma guarda le pallottole non mi hanno fatto nulla, sono solo bloccate qui- dissi fintamente stupita mentre indicavo il mio petto.

-Ch….e…e  c..c..o.o..osa s..s…sei?- disse il nostro finto autista per poi spararmi altri 2 colpi sulla pancia.

-Ma che maleducata non mi sono presentata, Io sono Rosalie iltuopeggiorincubo Carmichael, e lei signore?-

Colto alla sprovvista si ritrovò a rispondere balbettando Xavier Bernard.

-Rosalie?- mi richiamò Zayn, mi girai verso di lui e i ragazzi, poverini erano tutti sotto shock, anzi tutti tranne Louis,aveva capito che avevo usato lo spray e se la rideva sotto i baffi, cercando di darlo a vedere.

Con la testa leggermente inchinata di lato e un ghigno sulle labbra mi avvicinai a passo spedito al nostro finto autista, in pochi secondi gli ero difronte.
-Facciamo così, ti do due scelte… - dissi sussurrando in modo che mi sentisse solo lui.

-Numero 1, questo è il metodo indolore, cadi a terra volontariamente e ti fai arrestare o numero 2, questa fa un po' più male io ti colpisco all'altezza del collo bloccatonditi la circolazione del sangue e in meno di 30 secondi ti ritroverai a terra chiamerò la polizia ti arresteranno, ma c'è un piccolo problema non so come far riavviare la circolazione quindi… sai da te come potrebbe andare a finire...- e se prima quando mi aveva visto chiaramente se la faceva sotto dalla paura ora era messo anche peggio. Che soddisfazione!!

-sce..scelgo la..la p…p..prima- disse ed in pochi secondi lo trovai a terra accovacciato che tremava dalla paura. E' stato facile fin troppo facile, e la cosa non mi convinceva.

-State tutti bene? Nessun ferito?- chiesi girandomi verso i ragazzi.

-Tutto… ok….- risposero un po' tutti leggermente spaesati.
-Sembravi una bambola di porcellana indemoniata- disse Niall, mi lasciai sfuggire una risatina.

-Io chiamo la polizia- disse Louis prendendo il suo cellulare, e per polizia intendeva il generale.

Un paio di minuti dopo arrivò un'auto di polizia scortata da altre due.

Da una di queste scese il nostro capo in seconda, il generale Jhonson, Jared Jhonson.

-Ottimo lavoro- mi disse.

-Grazie capitano- dissi per poi fare il saluto militare.

Il generale fece rialzare il nostro criminale, lo prese sotto braccio e lo fece entrare in macchina, un ultimo saluto formale e salì anche lui in una delle vetture, misero in moto a partirono scomparendo nel buio.

-Da 1 a 10 quanto puoi essere idiota da affrontare quel tipo da sola- mi urlò Harry in un orecchio

-Te lo dico io 10 anzi 11, perché tu sei stata stupida, sfrontata, non pensi alle possibili conseguenze delle tue azioni- ok ora mi sentivo un po' colpa, mi dispiaceva averlo fatto preoccupare tanto.

-Harry ha ragione, Rose cosa sarebbe successo se tu non avessi avuto con te le tue difese?- fece Liam, ok ora la colpa che sentivo si era duplicata, ma cosa ci potevo fare quello era il mio lavoro.

-Però non è successo e questo è quello che importa- dissi, non sanno che tutto quello che è succeso è pane per i miei denti, è nella mia quotidianità.

-La prossima volta però pensaci alle cose che fai, promesso?- disse Zayn

-Ok promesso- dissi

-Cara, davvero sta attenta a quello che fai noi ci teniamo a te- mi disse Paul come un padre apprensivo.

-Ora un abbraccio di gruppo ci sta tutto vero?- azzardò Niall con le abbraccia allargate, gli sorrisi e mi fiondai subito da lui, seguita poi dagli altri. Tutti vicini vicini in un abbraccio caloroso, che bello.

-Ok ora possiamo anche tornare all'hotel- disse Harry freddo staccandosi velocemente dall'abbraccio ed incaminandosi verso la macchina, questa volta si era proprio preoccupato per me, ma lo capisco sono la sua migliora amica da quando ci conoscemmo a 5 anni, siamo cresciuti insieme e mi ha sempre vista e trattata come una sorellina da difendere, che poi in realtà sono io che dovrei difendere lui e gli altri.

-Non ti preoccupare, sai che gli passerà, sarà solo un breve momento- mi disse Louis mentre gli altri avevano già seguito Harry.

-Già- 

Ci avviammo anche noi all'auto.

-Hai visto che forza che è lo spray?- mi disse Lou a bassa voce, tutto esaltato.

-E' incredibile, mi sentivo tipo Superman... Nulla mi può scalfire!- dissi portando i pugni sui fianchi e guardando leggermente in alto. Louis scoppiò a ridere.

-Idiota- mi disse dandomi una pacca sulla spalla. Eravamo vicinici a l'auto quando ricordai che nell'altra avevo lasciato delle cose.

-Aspettate devo prendere delle cose, Louis mi aiuti?- lui annuì e scendemmo. 

Tornammo dopo un paio di minuti, nello stesso istante in cui Niall mi stava chiedendo cosa ero andata a prendere, ma alla vista della busta con il marchio NANDO'S gli si illuminò il viso e con un enorme sorriso prende la busta sussurrndomi lievemente un "grazie".

-E questi sono i vostri- disse Lou mentre distribuivamo le ciambelle al cioccolato, finito, salimmo in macchina, io misi in moto e ci dirigemmo all'hotel.

 

Prima di andare nelle nostre stanze d'albergo Paul ci ferma:

-Aspettate! Domani avete la mattinata libera, potete fare quello che volete ma nei limiti consentiti e non date troppo nell'occhio. Vi rivoglio tutti qui dentro alle 3.00 pm alle 3.15 avete una conferenza stampa- i ragazzi esultarono felici di poter dormire qualche oretta in più e di non aver impegni di prima mattina

-E io Paul? Devo seguirli?- chiesi.

-Ho detto voi, quindi anche tu cara-

-Oh grazie! - Dissi felice.

"Non mi scasserete le ovaie per un paio di ore" dico sussurrando come per convincermi che era vero, voglio bene ai ragazzi ma ogni tanto vorrei passare un po' di tempo con me stessa, fra loro e i miei doveri per la CIA mi rimane poco e niente per rilassarmi, staccare la spina da tutto, per tornare ad essere una normalissima ragazza di 18 anni.

-Ehi!- mi riprendono i ragazzi.

-Scusatemi, senza offesa ragazzi ma vorrei passare un po' di tempo per me, stiamo insieme quasi 24 ore su 24- spiegai.

-Beh' si non ha torti- mi appoggiò Liam.

-Bravo cucciolo. Tu si che ragioni!!- dissi pizzicandogli leggermente la guancia come se fosse un bimbo.
-Grazie cucciolo. Tu si che ragioni!!- dissi pizzicandogli leggermente la guancia come se fosse un bimbo.


-Allora? Abbiamo finito?- chiese Harry impaziente. Si e' proprio incazzato…

-Si… buona notte ragazzi- dissi a bassa voce 

-Buona notte Rose- mi risposero loro. Mi votai e mi diressi nella mia camera

 

 

 

Harry's pov



-Non ti pare di aver esagerato un pochino?- mi chiese Louis seduto sul suo letto.

-A cosa ti riferisci?- chiesi, era l'una, quasi le due e stavo morendo di sonno volevo solo mettermi sotto le coperte e risvegliarmi il giorno dopo

-A Rose si riferisce riccio- mi risponde ovvio Niall in cerca del suo pijama con i quadrifogli.

-Oh si…- risposi andando in bagno. 

Al mio ritorno Niall e Lou mi fissavano ed erano leggermente inquietanti.

Mi misi sotto le coperte, ma sentivo i loro sguardi fissi su di me, dio quanto mi stavano sulle palle quando facevano così

-Smettetela!- ordinai rabbioso, tirandomi su con il busto. Volevo solo dormire e non pensare a nulla.

-A cosa ti riferisci?- mi fecero il verso

-Non è colpa mia se quell'incosciente non pensa alle conseguenze, a quello che fa, che si butta così come se fosse un gioco-

-Ehi rilassati, perché te la prendi così tanto, lei è viva, sana e vegeta- disse Louis

-Voi non capite lei …- non finì la frase che Niall disse:

-Se come dici noi non possiamo capirti, parla con lei, sembrava così triste e dispiaciuta prima- 

Nella mia mente vidi il volto triste di Rose mentre ci dava la buona notte, e mi faceva male sapere che la causa ero io.

Decisi di dare retta ai ragazzi, mi alzai dal letto e mi diressi nella camera di Rose.








Author's corner
BUON ANNO DOLCEZZE :) I'm back
Anno nuovo, capitolo nuovo no? ok non centra nulla comunque vorrei ringraziere chi ha lascito le recensioni e chi ha messo la storia fra le preferite.
Da un paio di giorni a questa parte misembro stupida, non riesco a far concordare al primo colpo i verbi al passato o a tradurre dall'inglese all'italiano al primo colpo, sarà colpa di quei 2 bicchierini di champagne a capodanno ahahahahahaha
Mi sono appena accorta che non ho pestato nessuna foto, rimedio subito :)
Lei è Rose

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Ecco i ragazzi

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"Agente Tomlinson, Louis William Tomlinson" scusate non sono riuscita a trattenermi :3

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Con questo chiudo.
Jeey. xx

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Capitolo 4
*** 4. Il chip ***


Capitolo 3

 

 

Mi buttai sul letto a peso morto. Che stanchezza.

Dovevo cambiarmi e struccarmi, dormire in jeans non era proprio il massimo della comodità e se mi fossi tenuta il trucco mi sarei risvegliata come un panda e i cuscini imbrattati di nero.

Con malavoglia mi alzai dal letto e mi avvicinai alla valigia per prendere i pantaloni di una tuta e una maglietta a maniche corte.

Mi stavo sfilando la maglia quando sentii qualcuno che bussava alla porta.

-Un attimo!!- gridai.

Mi abbassai la maglia che mi ero tirata fino al petto e mi avvicinai alla porta per aprire.

Non me lo sarei mai aspettata.

C'era Liam alla porta. Indossava una canottiera attillata che metteva in risalto i muscoli delle braccia e del petto e dei pantaloncini color beige.

Caro Liam lo so che ci conosciamo da quasi 2 anni e che siamo come fratelli, ma io sono pur sempre una ragazza e tu un ragazzo e mmmh…. non so se mi spiego… Scossi la testa scacciando quei pensieri poco consoni; devo essere lucida; loro sono il mio lavoro.

-Ehi ciao! Disturbo?-

-No, no, entra pure- mi spostai di lato per farlo entrare.

-Dimmi cos'è che ti tormenta tanto da non venirne a capo da solo?- chiesi.

-Più che altro è un favore… ecco vedi…- incominciò a parlare grattandosi la nuca con fare imbarazzato.

-Dai dimmi- lo incalzai a continuare.

-Mi potresti fare un massaggio qui dietro? Ho incominciato a sentire un lieve fastidio quando da quando siamo risaliti in macchina con te alla guida- disse indicando il punto sotto la nuca.

-Si certo- gli sorrisi. Lo feci sedere sul bordo del letto e mi misi dietro di lui in ginocchio, tracciai un cerchio immaginario intorno al punto che mi aveva indicato e notai un rilievo rettangolare quasi invisibile tranne che al tatto. Non c'erano molte spiegazioni logiche. Avevo una conferma, Liam aveva il chip.

 





Harry's pov.



Dovevo solo girare l'angolo e mi sarei trovato a pochi metri dalla porta di Rose. Stavo per girarlo quando notai la figura di Liam che bussava alla porta di Rose. Lei gli aprii, si scambiarono 2 o 3 frasi e lo fece entrare nella sua stanza.

Cosa cazzo ci faceva Liam li? E sopratutto a quell'ora? Va bene che ti sei lasciato con Danielle da poco ma, fratello aspetta almeno un altro mese… ma se questa storia andasse avanti già da quando stava acnora Danielle ora si spiegherebbe l'assenza di un motivo valido della loro rottura. Feci dietrofront e tornai in camera, sotto gli occhi di Louis e Niall alzai le coperte e mi ci fionda sotto.

-Allora?- chiese titubante l'irlandese.

-Allora che? Non le ho parlato- dissi da sotto le coperte.

-E peché?- chiese Louis.

-Era occupata, ragazzi vi prego lasciatemi dormire sono stanchissimo- loro non se lo fecero ripetere e andarono a dormire anche loro. 

Liam e Rose.

Rose e Liam.

Da quanto va avanti questa storia?

Perché mi sto facendo tutte queste pippe mentali? Forse aveva solo bisogno di una mano, di un favore.






Rose's pov.

 

-Allora, ora come va?-

-Molto meglio Rose, grazie- mi sorrise alzandosi dal letto e stiracchiandosi leggermente 

-E' tardi, è meglio che tu vada a dormire- lo congedai

-Vai a dormire anche tu, hai delle occhiaie profonde-

-Buonanotte Liam- gli sorrisi mentre lo accompagnavo alla porta

-Buonanotte dolcezza, ancora grazie- mi disse per poi stringermi e baciarmi la fronte.

-Di nulla a domani- lui uscì,non appena si chiuse la porta afferrai velocemente  il mio palmare e contattai Louis, per fortuna era ancora sveglio e gli comunicai la notizia

-Ora contatto il generale e poi ti dico- mi disse.

-Ok- Louis chiuse la chiamata. Intanto che aspettavo richiamasse mi struccai e mi cambiai. 

Poco dopo Lou mi richiamò di nuovo

-Il generale ha detto di continuare come se nulla fosse successo e di tenere aperti gli occhi e sorvegliare per bene Liam-
-Quindi domani mattina gli stai dietro tu-
-Si certo, per ogni evenienza ti informerò. Ah stanno interrogando Xavier ma non riescono a tirar fuori  nessun informazione-

-Sai, è stato troppo facile fermarlo, e la cosa mi preoccupa un pochino-

-Ehi rilassati, ti stai facendo prendere dalle paranoie, vedi fantasmi dove non ci sono-

-Forse hai ragione tu- dissi dandogli ragione

-Lou io vado a dormire sono stanchissima, buonanotte-

-Buonanotte piccola Rose- chiusi la chiamata attivai la mia sveglia alle 9.30, mi misi a letto e in poco mi addormentai.

 

***

 

Come prestabilito la sveglia suonò puntuale come un orologio svizzero, ma non con quelle suonerie che fanno invidia ad un allarme bomba atomica, una suoneria zen molto rilassante, carina, calma… molto zen per l'appunto. Mi alzai dal letto a andai in bagno per regalarmi una bella doccia calda. Finito, mi asciugai e mi vestii con degli shorts a vita alta con sotto delle calze nere velate, una camicia bianca lasciata un po' a sbuffo e la mia giacca nera di pelle. Mi misi un filo di matita nera e il rimmel afferrai la borsa ed uscii.

Per il corridoio incontrai Paul.

-Buongiorno! Dove vai così presto?- Mi chiede

-Da una amica-

-Sicura che è solo un amica?- mi chiese scherzosamente.

-Si certo, e poi sai che il mio amore è riservato a quelle teste di fagiolo dei ragazzi- dissi ridacchiando.

-Ok mi fido, a dopo-

-A dopo Paul- lo salutai.

Uscii dall'hotel e mi diressi al coffe shop dove mi dovevo incontrare con Cher, si Cher Lloyd. Anche lei ha parteipato alla stessa edizione di xfactor dei ragazzi ed è arrivata subito dopo i ragazzi, cioè quarta.

In una quindicina di minuti raggiunsi il locale ed entrai e la trovai seduta ad un tavolino intenta a firmare qualche autografo ad alcune fan che la circondavano. Era abbastanza concentrata da non notarmi mentre entravo così mi venne un idea, presi un foglio dal piccolo block notes che mi portavo sempre dietro, aspettai che tutte le sue fan se ne andassero e mi avvicinai a lei, continuava a guardare la porta senza prestarmi attenzione.

-Fai un autografo anche a me?- chiesi alterando la voce per non farmi riconoscere, posandole il foglio sul tavolo proprio sotto gli occhi, lei drizzò il foglio e cominciò a scrivere.

-A chi devo dedicarlo tesoro?- mi chiese lei continuando a scrivere.

-A Rosalie o se preferisci Rose- dissi e questa volta con la mia vera voce. Alzò lo sguardo di scatto verso di me ed io le sorrisi.

-Idiota- mi disse scherzosamente mentre si alzava per abbracciarmi.

-Mi sei mancata anche tu- dissi ricambiando l'abbraccio.

Ci sedemmo ed ordinammo due caffè.

-Come va popstar? A quanto ho visto hai fan ovunque-

-Va tutto alla grande- disse lei entusiasta, fare la cantante la faceva esaltare tantissimo.

-E tu? Stai ancora dietro a quei pazzi?- 

-Tutto bene, e sono ancora come li hai lasciati due anni fa, solo un po' più maturi. E poi dato che devo stargli dietro visito molte città durante i loro tour, non sai che spettacolo che è Parigi di sera- 

-Secondo me ciò che ti ha colpito sono i parigini non Parigi- disse ridendo sotto i baffi.

-Cher! Ma che cosa dici?- lei mi guardò con uno sguardo tipo: non dire bugie io so la verità.

-Si ok, ok i parigini non sono poi così male e poi il loro accento e così sexy- ammisi

-Lo sapevo, con me non puoi mentire-

Il cameriere che ci prese le ordinazioni tornò con i nostri caffè.

-Grazie- dissi guardandolo, non era affatto male, su per giù più grande di noi di 2 o 3 anni, castano ed occhi verdi. Lo aveva notato anche Chey (nomignolo che le avevo affibbiato durante il tour di xfactor quando la sorellina di una delle sue fa non riusciva a dire bene il suo nome) che lo fissava.

-Chiedete pure a me se avete bisogno di qualcos' altro- ci sorride cordiali 

-Si certo- cinguettò Chey in modo mieloso ma non fastidioso che solo lei sa fare. Lui se ne andò ed io le diedi un calcio sotto il tavolo.

-Cher sei fidanzata, non puoi tradire così il dolce Craig!- la richiamai.

-Lo so, lo so, e poi lo scrutavo per un amica non per me, sutpida-

-E chi sarebbe questa amica?- chiesi confusa.

-Semplice, tu- rispose lei per poi portarsi alla bocca la tazza di caffè e prenderne un sorso.

-Io? Me? Moi?- chiesi spiazzata dalla sua risposta.

-Si tu, toi Rosalie Carmichael, ma non l'hai visto come ti guardava prima quando è venuto apprendere le ordinazioni?-

-No, perché non mi guardava, punto- tagliai corto, non c'era affermazione più errata di quella.

-Non sei cambiata affatto, soffri ancora di complessi d'inferiorità- disse a bassa voce come se fosse una rassegnazione.

-Ma non è vero- sbottai, quasi mi alzai dalla sedia.

-Si invece stai a vedere- mi disse con uno sguardo di sfida. 
 




 


My corner
Saaaaaalve dopo quasi un mese ecco il nuovo capitolo, non è proprio il massimo è ed un po' smorto, anzi molto smorto scusate, scusate, scusate ancora. Allora come vi sembra? Mi lascierete almeno una recensione vero?
Piccolo sondaggio: Conoscete Cher Lloyd? Se si, cosa ne pensate di lei?
Vi saluto tutti, al prossimo capitolo :)
Jeey.xx

 

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Capitolo 5
*** Jack and Rose ***


Capitolo 4

 

 

 

Cher prese il foglio che le avevo dato prima e conciò a scriverci sopra una specie di tabella. Poi richiamò l'attenzione del cameriere che ci aveva servite prima, me lo sentivo, una figura di cacca tra 3,2,1...

-Si, cosa vi serve?- ci chiese con un sorriso cordiale, mostrando la dentatura perfetta incorniciata da labbra sottili e rosee. Per un attimo mi venne l'istinto di sfiorarle, sembravano così morbide… Un calcio alla gamba mi fece riprendere dal mio stato di trans.

-Scusate, stavate dicendo?-

-Gli ho chiesto se uscirebbe mai con una ragazza come te- disse Cher come se fosse la cosa più naturale al mondo.

-Oh si hai ragione, penso…. - fermi tutti riavvolgi il nastro e fai ripartire "Gli ho chiesto se uscirebbe mai con una ragazza come te" realizzai solo l'attimo dopo ciò che aveva detto.

-….Tu che cosa?- chiesi disorientata, ma Chey mi ignorò bellamente.

-Sai soffre di complessi di inferiorità e non crede che è bella- spiegò al ragazzo di fronte a noi.

-Allora cosa ci rispondi?-

-Emmh… Ecco…- balbettò leggermente rosso in viso, lo sapevo avrebbe detto di no, ma non sa come dirlo perché gli faccio pena.

-Si ci uscirei con te, non penso che una persona così carina come te, abbia un carattere che lasci a desiderare- disse guardandomi negli occhi, solo allora notai che li aveva verdi ma non come quelli di Harry, erano più scuri e man mano che si avvicinavano alla pupilla si sporcavano di marrone, erano così belli da guardare. Avevano un quel che di particolare che sembrava ti dicessero "guardami", erano magnetici.

-Allora… Jack, io sono Cher e lei è Rosalie, Rose se preferisci- 

-Come fai a conoscere il suo nome?- 

-Sta scritto nel cartellino li sul petto- mi rispose.

-Quindi Rose, io e te usciremo questa sera?- chiese incerto.

-Emmh… Ecco io lavoro molto, ho mezza giornata libera solo oggi fino alle 2,45- gli risposi dispiaciuta, era davvero carino.

Guardò il grande orologio appeso alla parete vicino al bancone e mi disse:

-Senti, il mio turno finisce fra 10 minuti, verresti a pranzo con me?-

-Si certo- gli risposi sorridendo.

-Il mio tempo qui è finito devo tornare a lavoro, ci vediamo Rose- disse Cher finendo il suo cappuccino per poi abbracciarmi.

-Come, già te ne vai?-

-Si, devo riprendere i photoshoot per il mio nuovo video- 

-Jack l'affido nelle tue mani, trattamela bene, che è come una sorella per me- gli disse facendogli un occhiolino d'intesa.

-Non ti preoccupare, è in mani buone- rispose lui ammicandole.

Ci fece cenno con la mano e se ne andò.

-Il mio turno è quasi finito, posso anche andare a cambiarmi. Faccio subito, aspettami fuori- fece Jack

-Ok, prima però vado a pagare-

-Non ti preoccupare ci ha già pensato la tua amica Cher prima-

-Emm.. va bene ti aspetto li- dissi indicando una panchina poco lontana dal coffe shop, lui annuì e si diresse verso il retro del locale, io uscii e mi sedetti sulla panchina verde scuro che gli avevo indicato.

Estrassi il telefono dalla borsa per giocare intanto che aspettavo.

Mi erano arrivati vari messaggi, due erano da parte dei ragazzi che dicevano esattamente:

"Mattiniera oggi eh? Appuntamento con qualcuno vero? Comunque buongiorno :) Nialler xx"

"Tuuuu. HaI preso la mia giacca senza permesso. Quando torni preparati a sorbire la mia ira. Buongiorno. Zayn xx"

Un altro era di Paul

"Ehi Rosalie, t'informo che la conferenza con i ragazzi è stata posticipata, quindi puoi tornare verso le 4 meno un quarto. Paul."

Nemmeno uno di Harry, la mattina mi invia sempre un messaggio anche solo per darmi il buongiorno, è proprio arrabbiato. Ma non è colpa mia è il mio lavoro non posso fare diversamente ci sono in gioco le loro vite.

Aprii un altro messaggio.

"Tesoro mio ci manchi tantissimo, come stai? Fila tutto liscio? Hai dei problemi? Scusaci se ci facciamo vivi ogni tanto ma sai come vanno le cose, il lavoro. Comunque qui a Mosca fa abbastanza freddo ma tutto sta andando bene, se continua così torneremo presto, te lo prometto. Ti amiamo. Mamy e Papy."

Mancate tantissimo anche a me, mamma e papà erano li da quasi 4 mesi per trovare Esseneffer, era una serpe viscida, appariva e scompariva così con uno schiocco di dita. Nessuno era mai riuscito ad avvicinarsi a lui come stanno facendo i miei, e se mai fosse già accaduto è riuscito a svignarsela.

-Ehi possiamo andare?- Alzai lo sguardo dal mio cellulare per incollarli sui suoi. Per un attimo lo osservai, senza gli abiti da lavoro sembrava più alto e più scolpito, forse perché la camicia di jeans chiaro era abbastanza stratta da mettere in risalto i muscoli della parte superiore del corpo e i jeans scuri erano sufficientemente attillati. E ovviamente non poteva mancare una giacca a doppiopetto grigia che portava in mano. Insomma era vestito molto London style.

-Si certo, ma ricordati che prima delle 3.45 pm devo essere all'hotel-

-Ti riporterò indietro in tempo, promesso-

Mi fece segno di seguirlo, così ci avviammo alla sua auto.

 

***

 

-Dove mi porti di bello?- Chiesi curiosa spostando lo sguardo puntato fuori dal finestrino al suo viso.

-Segreto, lo scoprirai quando arriveremo li-
-Non è che mi stai rapendo, e una volta li mi stuprerai?-
dissi scherzosamente.
-Ehi non sno un maniaco sessuale- disse lui offeso.

-Ok, mi fido, spero almeno che non ci perderemo, io qui sono quasi un turista- dissi.

-Come "quasi"?- chiese posando per un attimo lo sguardo su di me per poi riposarli sulla strada avanti a noi.

-Si, sono qui solo per lavoro, e fra un paio di giorni i ragazzi partiranno per Manchester ed io ovviamente con loro- risposi un po' dispiaciuta.

-I ragazzi?- chiese confuso.

-Ecco, vedi… Io lavoro come assistente esecutiva per una band,Non so se li conosci ed ora loro sono in tour viaggiano un po' qua, un po' la facendo concerti-

-Oh capisco… Beh' allora è meglio se sfruttiamo al meglio il nostro tempo- Accellerò la velocità fino al massimo consentito e in 20 minuti raggiungemmo una spiaggia.

Da lontano si vedevano delle figure di persone sparse un po' ovunque, solo dopo capii cìche cosa erano e dove eravamo.

Era Crosby Beach, e quelle figure sono statue rappresentanti le persone rivolti verso il mare.

-No, non ci credo! Questo è…è…- dissi esaltata avevo sempre voluto vedere quel posto, ma non ne avevo mai avuto l'occasione.

-Si esattametne- Scesi dalla macchina velocemente e mi avvicinai correndo verso una di quelle statue.

-Oddio fanno troppo impressione- vi giravo attorno esaminandole attentamente come se stessi catturando ogni dettaglio nella mia mente, le squadravo, le fissavo.

Sentii un rumore, quello tipico che fanno le macchine fotografiche quando scattano.

Mi guardai in torno e vidi Jack a pochi metri da me che teneva in mano una reflex.

-Ma cosa fai?-

-Scatto delle foto!- rispose ovvio.

-Dai vieni facciamocene una insieme alla statua- ci posizionammo accanto ad una di quelle statue e ci facemmo una foto, poi un altra ed un altra ancora.

Jack appese la macchina fotografica al collo della statua ed impostò l'autoscatto, si avvicinò a me e si mise d spalle.

-Dai, sali- m'incitò.

-No, non voglio!-

-Dai per la foto. Ti preeeeeeeego- fece la faccia da cucciolo con gli occhioni e il labruccio inferiore leggermente esposto.

-Ho detto di no- esclamai.

-L'hai voluto tu!- in un attimo mi ritrovai sulle sue spalle a mo' di sacco di patate con una visione perfetta della sua schiena

-Jaack fammi scendere- urlai, lui mi ignorò completamente, si mise di profilo verso la macchina fotografica.

-Di cheeeeeeeeese!- Esclamò mentre partiva lo scatto. 

Bello! Ero stata immortalata come una perfetta idiota sulle spalle di un ragazzo così carino.

-La foto l'hai fatta ora fammi scendere! Mi sta andando il sangue al cervello!- protestai cominciando a battere i pugni sulla sua schiena.

-Come si dice?- chiese ridacchiando.

-Adesso?- azzardai.

-Ah vuoi farti un giro? Perché non l'hai detto prima?- Jack cominciò a girare su se stesso. Se non fosse stata per la sua presa sulle mia gambe, mi sarebbe sembrato di volare, era una sensazione bella e strana allo stesso momento.

-Jaack, Jaaaack fermati mi sta venendo la nausea-

-Allora come si dice?- chiese fermandosi di girare

-Ok, per favore!- sbuffai.

-Cos'ì va meglio- Mi mise a terra, ma il mio piede sprofondo in una piccola buca facendomi perdere l'equilibrio e di conseguenza mi fece cadere all'indietro, trascinandomi dietro Jack che si ritrovò sopra di me.

Alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi, rimasi incantata a guardarli. Credevo che si stesse alzando visto che si stava spostandoall'indietro, invece no, si stava poggiando sui gomiti e con una mano mi spostò una ciocca di capelli dalla fronte.

-Lo sai che sei davvero bella- mi soffiò sulle labbra.

Sapevo mantenere la calma, tenere i nervi sotto controllo, la mia gestualità, la mimica facciale affinché non mi tradissero durante le missioni, ma in quel momento tutto andò a farsi benedire, me lo sentivo ero diventata rossa e il mio battito cardiaco accelerò, non mi era mai successo nemmeno quando dovetti sedurre Hans Van Der Pol per arrivare al padre ricercato in 13 paesi per contrabbando illegale di armi.

Non sapete cosa ho dovuto fare e sopportare ed è anche meglio che non lo sappiate.

Brrrrrrrrrrrrr il mio stomaco stava brontolando per la fame. Wow! Non mi sarei mai aspettata di essere salvata da una situazione così imbarazzate dal mio stomaco.

-Ho capito andiamo a pranzo, qui vicino c'è un ristorante dove fanno dei fish n' chips straordinari- disse lui sorridendo per poi alzarsi e allungarmi ed aiutarmi a tirarmi su.

 


 

Harry's pov




Eravamo s Crosby Beach per volere di Zayn e Niall, volevano assolutamente vedere quelle statue, io non ci vedevo nulla di speciale erano delle statue punto. 

Camminavo a passo lento dietro ai ragazzi, Niall e Zayn erano esattissimi e sembravano dei bambini che visitavano uno zoo, facevano continuamente foto su foto ad ogni statua che incontravamo.

Delle risate attirarono la mia attenzione, poco più in la c'era una coppetta che rideva, scherzava e che si facevano delle foto. Avranno avuto la mia stessa età più o meno e lei da lontano sembrava anche carina, assomigliava un pochino a Rose.

Ancora non ho avuto l'occasione di parlare con lei, ladomanda di lei e Liam insieme mi tormentava, ma non volevo spiegazioni da lui ma da lei, sono il suo miglior amico non ha nessuna ragione per tenermi nascoste certe cose. Ricordo che a anche a 13 anni ci raccontavamo questo genere di cose.

Che coppetta carina che sono sembrano quelle classiche dei film romantici.

Continuavo ad osservarli, non ne sapevo nemmeno il motivo, forse per la noia. Vi descrivo la scena.

Lei si era a mo' di sacco di patate sulle spalle di lui, protestava, forse voleva scendere e lui l'ha accontentata, la rimise giù ma la ragazza perdse l'equilibrio e cadde a terra all'indietro, ovviamente  trascinandosi anche l'altro, scommettiamo che ora si baciano? E forse andranno pure oltre.

No mi sono sbagliato, niente bacio e altro, ridono solo e si alzano. 

Ok, o sono io che ho le allucinazioni o lei è davvero Rose, sono uguali,identiche.

-Ma quella è Rose!?- esordì Liam.







Scccccciao a tutti pandosi giganti :)
*Rullo di tamburi* Ecco il nuovo capitolo c:
Perdonatemi che ci sto mettendo tanto a caricarli, ma non trovo mai tempo per fare nulla.
Comunque voglio ringraziare tutti voi che state leggendo seguendo questa mia ff, mi rendete così orgogliosa *lacrimuccia*
L'ultimo pezzo non è granchè grammaticalmente ma non sapevo come scrivere :(
Non ho caricato nessuan foto quindi rimedio ora con questa gif che fa riferimento al capitolo precendente quando Harry tutto arrabbiato si mette subito sotto le coperte lol




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I ragazzi in Ghana :3

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Con questo è tutto ci vediamo alla prossima :) 
Jeey. Xx

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Capitolo 6
*** 6. Per chi lavori? ***


Capitolo 6

 

 

 

 

Ci stavamo avviando per andare a pranzo, quando mi sentii chiamare in lontananza, lasciai perdente pensando fosse solo la mia immaginazione.

Mi sentii chiamare una seconda volta, ora quelle voci erano meno ovattate di prima ma erano reali, mi fermai e mi guardai in torno, c'erano solo statue sparse un po' ovunque e un piccolo gruppo di persone che camminavano poco lontano da noi. 

Non potevano esser stati loro a chiamarmi, non conoscevo nessuno a Liverpool.

-C'è qualche problema, Rose?- mi chiese Jack.

-No, niente. Mi è solo sembrato di essere chiamata-

-Veramente, anche io ho sentito chiamare il tuo nome-

Guardai intorno di nuovo, il piccolo gruppo di persone si era avvicinato a noi, e riuscivo a distinguerli, erano 5 figure. Camminavano tutti tranne uno che invece saltellava come un folletto.

SI facevano sempre più vini, ormai li avevo riconosciuti.

-Cristo dio- sussurrai.

-Li conosci?- chiese Jack, credevo non mi avesse sentito. Non ebbi il tempo di rispondergli che mi ritrovai un folletto irlandese avvinghiato a mo' di koala su di me

-Rooooooose- mi urlò, non di proposito spero, nel mio orecchio.

-Niall sono qui, non a 30 km di distanza, ti sento forte e chiaro- gli dissi sorridendo mentre lui tornava con i piedi per terra.

-Scusami- disse un po' rosso, gli scompigliai i capelli come per dire non fa niente.

-Ehi ragazzi, ci siete anche voi- dissi.

-Eh già, ma non sembri molto felice di vederci. Cosa c'è, non ci volevi presentare al tuo ragazzo? O tenevi lui nascosto a noi?- disse freddo Harry.
Cavoli è ancora arrabbiato.

-Ma cosa vai a blaterare Harry? E per la cronaca non è il mio ragazzo- 

-Allora è il tuo amante, so di te e Liam ieri sera-
No, non ci credo lo ha detto davvero?
Ero indecisa fra il ridergli in faccia o contestarlo immediatamente. L'assurdità della situazione decise per me e scoppiai a ridere.

-No… tu dav…v..ero.. pensa…vi…c..c..che AHAHAHAHHA- balbettavo tra le risate senza riuscire a darmi un contegno e finire la frase. 

I ragazzi tutti intorno a noi ci guardavano stupiti ed incuriositi dalla situazione, spostavano gli occhi su ognuno di noi ogni volta che dicevamo qualcosa

-La smetti di ridere stupida?!- disse serio.

Mi ricomposi e mantenni lo sguardo nei suoi occhi.

-Possiamo parlare da soli? Così risolviamo una volta per tutte?- lui annuì, mi girai verso Jack che mi guardava preoccupato

-Scusa, so che non ti aspettavi tutto questo movimento, ci metterò poco-

-Non ti preoccupare- disse sorridendomi.

Ci allontanammo quel tanto che bastava per non farci sentire.

-Testa bacata, ma cosa ti passa per la testa?- gli chiesi infastidita.

-Testa bacata a me?-

-Si tu! Ma come ti vengono in mente certe cose? Ieri sera Liam era venuto da me per chiedermi un favore, nulla di più nulla di meno- spiegai, vediamo cosa hai da dire ora.

-Un… Favore?- non se lo aspettava, ma sono sicura che non ammetterà mai di aver preso un abbaglio

-Si un favore, aveva male alla schiena ed è venuto da me per chiedermi di aiutarlo in qualche modo. Harry sono la tua migliore amica da quasi 13 anni, non ho nessun motivo per tenerti nascosto nessuna mia probabile relazione. Ti ho sempre raccontato tutto.-

-E poi devi smetterla di trattarmi come quella bambina di 5 anni a cui facevano i dispetti, io non lo sono più. Sono grande, maggiorenne e vaccinata. Salvaguardarvi è il mio lavoro, non me lo puoi impedire- sbraitai quasi furiosa, i suoi ultimi comportamenti verso me mi irritavano.

-No, non posso smetterla di difenderti come se fossi la mia sorellina, l'ho promesso a me stesso la prima volta che ti vidi piangere per colpa di alcuni bambini cattivi che se la prendevano con te quando eravamo piccoli e sopratutto l'ho promesso ai tuoi genitori- disse lui alzando la voce come per contrastare la mia.

-Ai miei genitori??-

-Si… prima che tu partissi con noi per il tour ho parlato con i tuoi genitori e ho promesso loro che sarei stato attento a te come un perfetto fratello maggiore, proprio come Nathan…- quel nome non lo sentivo da… da moltissimo tempo quasi anni ormai, quel nome sussurrato arrivò forte e chiaro alle mie orecchie.

 



 

Flashback

 

Il generale Jhonson era nel salotto di casa nostra a parlare con mamma e papà, mi ero nascosta nel corridoio poco illuminato per ascoltare le loro discussioni

-Ho una notizia da darvi signori Carmichael…- aveva detto "signori" non "agenti" riguardava probabilmente la sfera famigliare.

-Ci dica pure- la voce di papà vacillò appena, era come se avesse intuito la notizia. Lui e la mamma erano seduti vicino sul divano a tre posti, si stringevano le mani come per darsi conforto.

-Come sapete vostro figlio Nathan è sulle tracce di Alexej Puskin- il general era teso, molto teso

-Questo lo sappiamo, vogliamo sapere quello che non sappiamo- disse spazientita la mamma.

-Come volete, arrivo al dunque, vostro figlio è rimasto coinvolto in un esplosione di una vecchia fabbrica in Italia per inseguire Puskin e…-

Era come essere scaraventati a terra all'improvviso, il respiro mi si bloccò in gola, non sentivo più nulla solo il battito martellante del mio cuore.

Non era possibile Nath era troppo in gamba per finire così, vacillai all'indietro ed infine caddi. 

I tre presenti nel salotto si girarono verso di me per il tonfo che avevo provocato candendo

-Tesoro…- mia madre si alzò e si avvicinò a me, ma io balzai in piedi e corsi via uscendo dalla porta di servizio della cucina senza motivo, o forse perché non volevo accettare a quella verità.

 

Fine flashback


 

 

Sono passati 3 anni dalla sua scomparsa e non abbiamo ancora sue notizie.

-Scusami, non dovevo nominarlo- disse lui abbassando lo sguardo sulle sue converse bianche 

-Non fa niente, ero soltanto sorpresa, non lo sentivo nominare da molto tempo- dico con un filo di voce.

-Beh' ora capisci perché ti tratto così?- 

-Penso di si…- avevo lo guardo perso nel vuoto, non lo ascoltavo più di tanto, pensavo e ripensavo a Nathan, al mio adorato fratellone.

-Vieni qui- fece Harry aprendo le braccia, mi ci fiondai subito, stringendolo.

-Ti voglio bene- gli sussurrai all'orecchio.

-Anche io piccola, anche io- disse di ramando.

Ci staccammo l'uno dall'altra e tornammo dai ragazzi.

-Ehi ho una notiziona per voi- dissi sprizzante,

-Cher Bear é qui a Liverpool- 

-Wow! Non ne sapevamo nulla- disse Zayn

-Andiamo a trovare Cher? Andiamo a trovare Cher? Andiamo a trovare Cher?- chiese Louis saltellando sul posto.
Ma ha avuto un overdose di zuccheri che è iperattivo oggi?

-Dai, dai, dai, dai- gli fece eco Niall, eccolo un altro che ha fatto un super pieno di zuccheri

-Si stiamo andando, ma calmatevi mi state facendo venire il mal di mare con i vostri saltelli- fece Liam riducendo un pochino l'entusiasmo del biondo e del calstano

-Bene. Rose, Jack, noi andiamo- continuò Liam.

-Oh Jack uno di questi giorni ci dobbiamo vedere per una partita a polo oppure se ti capita di trovarti a Londra fammi un fischio ed organizziamo qualcosa- fece l'irlandese.

-Certo puoi contarci- rispose Jack sorridendo.

Per quanto li avevo lasciati soli? Meno di un quarto d'ora? Sembrano amici che si sono rivisti dopo tanto tempo.

Avevano incominciato a camminarsi quando Harry si voltò verso di noi.

-Jack- lo chiamò per attirare la sua attenzione.

-Fa un passo falso e ti spezzo le gambe, hai capito?- Jack annuì soltanto.

 




 

Ero seduta ad un tavolo del locale, Jack era fuori al telefono con qualcuno.

Il posto era carino, piccolo accogliente ed essenziale.

Dei fievoli suoni ad intermittenza attirarono la mia attenzione. Erano simili al rumore che faceva il mio palmare quando mi cercavano.

Provenivano dal piccolo zaino che si era portato Jack.

Mi allungai in avanti verso la sua sedia dove era posato lo zaino.

Era aperto a metà e si vedeva un piccolo palmare illuminato.

Sullo schermo vi era disegnato una mappa, sulla quale erano presenti due puntini posti vicinissimi ed un altro che si allontanava dei primi due.

Uno indicava per forza il palmare il secondo… indicava me. Avevo una cimice addosso.

Mi sfilai il giubbotto  e ne ebbi la conferma, la cimice era nascosta nel colletto.

Ed il terzo…il terzo puntino era... era sui ragazzi.

Uscii dal locale e raggiunsi Jack ancora impegnato nella telefonata.

In un attimo si ritrovò con la guancia al muro ed io che premevo il suo polso sinistro fra le scapole.

-Te lo chiederò una sola volta, quindi apri bene le orecchie. Per chi lavori?- gli sussurrai.




My corner
E' primavera, è primavera, è primavera YEEEEEEE C:
ok sono sicura che mi state uccidendo virtualmente, è passato esattamente un mese dall'ultima volta che ho aggiornato. Perdonatemi ><
Bene ora passiamo al capitolo. Che ne pensate? E' chiaro? Me la lasciate almeno una recensione per capire come sto andando con la scrittura?
Al prossimo capitolo :) spero di metterci di meno a scriverlo 
Spread love my friends :D
Jeey. xx

 

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Capitolo 7
*** 7. Giuro che sei finito ***



Capitolo 7





-Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo a capire Rose- disse Jack (se quello era il suo vero nome) con nonchalance, come se fossimo seduti ad un tavolino a prendere il tea delle 5 con tanto di biscotti e pasticcini.
-Che cosa vuoi da me, dai ragazzi, da noi?- chiesi stringendo la presa sul suo polso e aumentando la pressione del suo corpo contro il muro.
-Vedo che prendi sul serio il tuo "lavoro", ti hanno istruito bene piccola- disse tranquillo, era il tipo di comportamento che mi faceva salire la rabbia, era così irritante, altezzoso e arrogante, più lo si metteva sotto pressione più faceva finta di nulla, avevo una voglia incontrollabile di prenderlo a schiaffi.
Mi ricorda una missione che mi avevano affidato, avevo il compito di seguire e controllore un certo Morris, trafficante di droga, sesso e in un certo senso di morte; pensava di cavarsela, di non essere sotto i "riflettori" di piani alti. Il piano non preveda la mia cattura, ma me la cavai lo stesso; fu un vero piacere picchiarlo un po' dopo che mi aveva torturato di domande per estorcermi informazioni mentre io cercavo di confonderlo in tutti i modi raccontando storie una più bislacca dell'atra.
Ora capisco l'esaurimento che ebbe con me dopo ore e ore di parlantine.
-Ti ho fatto due domande e tu non hai risposto nemmeno ad una- gli ringhiai contro e lo spinsi di nuovo contro il muro. Si fece sfuggire dei colpi di stosse
-Comincia a mancarmi l'aria nei polmoni, potresti allentare la spinta?- disse con voce roca e bassa
-Tu rispondi alle mie domande- gli imposi senza ridurre ne la presa sul suo polso ne la forza con cui lo tenevo con il corpo al muro
-Si risponderò, ma tu allenta la presa mi manca l'aria- fece con voce quasi strozzata e più roca di prima. Finalmente, esultai fra me e me cominciando a lasciarlo andare lentametne.
Fu un grande errore.
Non mi dovevo fidare.
Mi aveva colto alla sprovvista e realizzai troppo tardi di cosa stava succedendo.
Mi ritrovai bloccata con le spalle al muro in una presa più stretta che avevo io su di lui -Cos'è? Esibiamo modi da gentleman, Jack?- chiesi alludendo alla presa salda ma non stretta sui miei polsi
-E' nella nostra etica trattare come si deve una lady,che siano amiche o nemiche- disse in modo molto confidenziale avvicinando il suo viso al mio. Pochi centimetri ci dividevano, sentivo il suo respiro caldo sulla pelle. Da vicino è ancor più bello, con quei suoi occhi verdi. Tanto bello quanto letale.
Accidenti! Perché cavolo mi batte il cuore così forte, sono stata in situazioni peggiori, che cos' ha Jack da annullare in parte il mio autocontrollo??
"If you want to waste your timeeee Watch a little video of…"
Una suoneria mi risvegliò dai miei pensieri poco adatti alla situazione, era il telefono di Jack.
-Scusami piccola, ma devo andare. Hanno bisogno di me- disse con un sorrisone enigmatico, non sapevo come interpretarlo, cosa mi sarei dovuta aspettare?
-No, tu non te ne vai da nessuna parte- protestai cercando di liberarmi dalla su morsa.
-Mi spiace non posso proprio rimanere. Mancherai anche a me, ma non ti preoccupare ci rivedremo presto- ammicò prima di lasciarmi un bacio sulla guancia destra. Sciolse la presa e corse verso la strada dove un auto l'aspettava, salì abbordo e la macchina partì. In pochi istanti non erano più nel mio campo visivo.
Tornai nel locale per riprendere la mia borsa, notai che il suo zaino non c'era più e su un lato del tavolo vi erano poggiati delle banconote. Un cavaliere fino in fondo.
Un cavaliere che mi ha lasciato in mezzo al nulla, in un luogo sconosciuto e senza auto
-Cazzo, e ora come torno indietro? Dannazione a te e al tuo posto speciale, se ti rivedo ti cas..…- senza rendermene conto stavo imprecando a voce abbastanza alta nel locale e tutti i clienti si erano girati per lanciarmi occhiatacce, una madre aveva persino coperto le orecchie del proprio figlio.
-Scusate- dissi a mezza voce rivolta un po' a tutti. Uscii dal locale e mi venne un lampo di genio. Come eravamo arrivati li, me ne sarei andata allo stesso modo. Ripercorsi la strada che avevamo fatto fino a dove avevamo lasciato l'auto. Era ancora li per fortuna. Mi servirono 10 minuti buoni per aprire la serratura e mettere in moto la macchina con i fili sottostanti il volante.
Un tenue ticchettio attirò la mia attenzione, cercai di capire da dove provenisse. Abbassai lo sguardo e vidi l'oggetto che emetteva quei rumori. Era un timer.
00:38
00:37
00:36


Diamine. In fretta e furia scesi dall'auto. Fatti due-tre metri l'esplosione dell'auto mi scaraventò più lontano. Dannazione. Jack, se ti rivedo sei finito.




 
-Eccomi, eccomi eccomi. Ci sono!- arrivai in scivolata per non andare a sbattare contro Paul e Louis.
-Giusto in tempo, Louis va dai ragazzi, ora iniziamo. Rose tu sai cosa devi fare- ci ordinò Paul. Louis prima di andare dagli altri si avvicinò a me e avvicinò le labbra ai miei capelli per poi sussurrare: -Tutto bene? Perché hai fatto tardi?-
-Jack faccio il carino con tutti e poi metto loro addosso delle cimici.. Ora va, siamo indietro con la tabella di marcia- sussurrai a mia volta. -Si ne ho notato uno sul colletto del biondo- dette queste parole si allontanò e raggiunse i ragazzi per la conferenza mentre io mi posizionai nel fondo dalla sala dove avevo una visuale perfetta di tutto. La conferenza è durata quasi due ore, fra domande alcune volte innopportune e risate, ma non ci sono stati grandi problemi, solo fotografi e giornalisti che cercavano di spillare loro ogni tipo di notizia con i loro microfoni e telecamere.
-Siete stati perfetti, non siete cascati nei loro tranelli. State diventando dei professionisti ad evitare le domande indiscrete- si complimentò Paul una volta che ci spostammo in un altra stanza dell'albergo.
-.. ed ora tutti all'ultimo piano, avete un servizio fotografico- il pomeriggio non era di certo finito dopo il servizio fotografico spettava loro continuare le registrazioni per il nuovo album. Già! Non hanno ancora finito il TMH tour che già lavorano su quello successivo. Molto spesso li vedo stanchi, che non ce la fanno, sono distrutti sia dagli impegni che dai paparazzi che li inseguono ovunque, basta stare col naso fuori dall'albergo che già si crea una folla che inquadra ogni loro movimento. Questo però, era il prezzo di essere pop star internazionali.
 



Io e Louis eravamo stati convocanti dal generale, aveva delle comunicazioni da farci.
-Hai idea di cosa si tratta?- chiesi a Louis mentre ci dirigevamo verso il tuor-bus, come pensai eravamo entrambi in alto mare. 
Il pullman era il quartier generale mobile, nessuno si sarebbe aspettato che dietro quella montagna di ferro fosserro nascosti apparecchiature super-tecnologiche e molto altro.
Stavamo per salire quando Louis mi fermò, lo guardai confusa e lui con la testa m'indico la portiera: era socchiusa. O hanno dimenticato di chiuderla bene o qualcuno l'aveva forzata ed era entrato
I nostri autisti sono persone molto affidabili e sicure, non avrebbero mai fatto un tale sbaglio.
Con cautela e lentezza salii per prima con un braccio dietro la schiena per tenere sottomano la pistola nascosta, la stessa cosa Louis che mi seguiva dietro.
Una luce mi puntò contro accecandomi.
-Oh ragazzi siete arrivati finalmente, vi stavo attendendo da un po'- disse lo scassinatore di porte.
Mi raddrizzai all'istante sul posto e puntai la pistola riconoscendo la voce.
-Che ci fai tu qui?- domandò il mio compagno da dietro di me che mi aveva battuto sul tempo.



 
Non è incredibile? Sono di nuovo qui a rompervi l'anima dopo non so quanti mesi lol
Comunque questo capitolo è stato davvero un parto, sapevo e non sapevo cosa scrivere allo stesso tempo. Ci ho lavorato su per moltissimo tempo e spero ne sia valsa la pena.
Allora che ne pensate? È accettabile? È alla stessa altezza di quelli precedenti? Siete stati così generosi con le recensioni nei capitoli precendenti perchè ora è scemato tutto? :c 
Ok ora vado che comincio già a lavorare sul prossimo capitolo uu 
See ya, lova ya all 
Jeey. xx

 

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