Klelia

di Sprezia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Klelia ***
Capitolo 2: *** Inizio primo giorno ***
Capitolo 3: *** Arrivo al paiolo. La decisione di Draco ***



Capitolo 1
*** Klelia ***


“Brr che freddo che fa

SALVE A TUTTI. QUESTA è UNA PICCOLA FF CHE NON SO SE CONTINUERò MA CHE MI è SALTATA ALLA MENTE COSì STAMANE. IL NARRATORE OVVIAMENTE è IL MITICO DRACO! LEGGETE IL PRIMO CAP MOLTO CORTO E DITEMI COME INIZIO CHE NE PENSATE! GRAZIE A TUTTI!

 

Brr che freddo che fa!”. Il naso di Draco era rosso, i capelli coperti da un cappello di lana dello stesso colore dei guanti neri. Indossava un giacca avvitata di una fattura pregiata color del fumo, e come si sa, il principino indossa solo roba “ non al di sotto dei 300 galeoni”. Difatti a casa sua i falchi si utilizzavano come segna libro. Solo le monete d’oro venivano considerate danari.

In quel momento il ragazzo dagli occhi argentati si stava chiedendo perché era li e perché doveva esserci con lui, quel misero ragazzo che non sa neanche dove sia il buon gusto e che girava sempre con la monetina di bronzo facendosela rigirare tra le dita. E poi non era mai in ordine, quei suoi capelli corvini erano così cespugliosi da fargli venire il nervoso.

“Zitto Malferret, che mi aumenti il dolore alla testa”.

Il biondino guardò Potter tra lo sbalordito e lo schifato.

“Senti Sfregiato,ho le palle piene di te e queste cefalee del cazzo! Ma perché come dolore non ti fai venire un colpo al cuore? Almeno saresti più utile da morto, questo è sicuro!”-

“Vorrei vedere te, viziato di un cretino, con una cicatrice in fronte!”

“Ecco la solita scusa della cicatrice! Se ci metti un po’ di fondo tinta guarda che non si vede! Anzi truccati da femminuccia con un gonnellino, non si vedrebbe la differenza da ora te l’assicuro!”.

“Ti piacerebbe eh? Scommetto che aspetti solo quello”.

“Ah credici Sfregiato! Aspetto solo il momento di farti provare dolore!”.

Misero mani alle bacchette pronti già per qualche fattura dolorante ma fortunatamente arrivò il loro preside, Albus Silente a richiamarli all’ordine.

“Ragazzi basta! Se non riuscite a parlarvi civilmente ignoratevi per lo meno!”.

I due giovani lo guardarono truce per poi scambiarsi unocchiataccia che presagiva morte.

“Preside perché mi ha chiamato qui nelle feste natalizie? E soprattutto perché col ragazzo dalle oscure cefalee?”.

“Già professor Silente, perché sono qui con il re delle Serpi?”

“Bada a come parli Sfregiato!”

“Lo stesso vale per te Malferret!”

“Insomma basta!”. Il vecchio mago esausto dai loro insani bisticci e continue rotture di p... un preside che usa questo linguaggio si era mai visto?

“Se non la smettete vi tappo la bocca come dico io,sia chiaro?”. Sospirò vedendoli calmarsi un po’ e a concentrarsi su di lui.

“Ecco, così va meglio. Allora vi ho chiamato in questo periodo di festeggiamenti perché ho bisogno dell’aiuto di ragazzi che abbiano un po’ di esperienza con la magia, ma avevo bisogno di ragazzi in maniera specifica, altrimenti  avrei provato a svolgere questo compito da solo.”

Esperienza magica?

Certo, con un padre che si ritrova, pensò Harry.

Certo,con la sua mania di eroismo caccia guai, pensò Draco.

“Come potremmo aiutarla professore?”

“Beh, vi è una persona che ha subito le angherie di Voldemort, più in maniera in diretta che altro, ma comunque ne è rimasta traumatizzata. È una ragazza della vostra età che eccelle nella magia difensiva. Non si fa avvicinare da nessun adulto. Quindi ho chiesto il vostro aiuto. Dovreste portarla a scuola entro fine vancanze!”.

“Cosa? Ma mancano solo 3 giorni!” si lamentarono i due maghetti.

“Lo so, ma confido in voi e nelle vostre capacità di lavoro di squadra”. E Silente sorrise divertito dalle loro facce.

“Forza ragazzi, non deprimetevi, ce la farete1”

“Ce la faremo un corno! Fa freddo, non sappiamo dove cercarla e poi sono  con lo Sfregiato per giunta!”.

“Per una volta sono d’accordo con Malferret signore, ma se chiedete il mio aiuto farò il possibile anche senza Malfoy”.

Ecco il suo solito fare eroico, mi fa venir voglia di vomitare e di prenderlo a pugni in faccia.

“Mi spiace Harry, ma senza Draco non potreste mai  riuscirvi, dovrete mettere da parte i diverbi per un po’. Sarà utile anche per voi stessi.”

Ora il piccolo mago e il preside lo guardavano uno con aria di minaccia e l’altro di quiete attesa.

Cazzo era insabbiato in quella situazione. Non se ne  sbatteva più di tanto di Potter, anzi avrebbe goduto volentieri a non farlo sentire un eroe. Ma non poteva deludere Silente, lo aveva tenuto quei 7anni a Hogwarts senza minimamente discriminarlo. Di questo gli era grato e anche in debito ed ora aveva la possibilità di ricambiare e sdebitarsi finalmente.

“D’accordo sono dei vostri”.

“Ci mancherebbe altro.”

“Preside secondo me sarebbe più utile da morto non crede?”

Fosse per me, avresti più utilità come furetto!”.

Malfoy gli lanciò una palla di neve in faccia per ammutolirlo. Peccato solo neve troppo morbida.

“Ragazzi insomma! Se non collaborerete non porterete mai a termine l’incarico, quando tornerete a scuola potrete ricominciare ad odiarvi quotidianamente, ma ora smettetela”.

Era strano sentire il loro preside parlare così, solitamente tentava di evitargli la rissa a scuola. Se era disposto a concedere quello, allora la questione era molto importante.

“D’accordo”.

“Va bene, ci proveremo.”

“Bene,allora eccovi una mappa magica di Londra, non è uguale alle cartine gabbane a quanto vedete, ma non preoccupatevi, se per loro sono vicoli ciechi, per voi sono strade aperte. Con un incantesimo per evidenziare i punti di forza magica in città non dovreste avere problemi. Ecco”. E toccò con la punta della bacchetta la fronte dei due maghetti.

“Voi siete i puntini blu,quelli che vedete sono i nomi,i verdi sono i pallini dei maghi presenti in città. I gabbani sono omessi. Il pallino  della ragazza è rosso. Quando l’avrete convinta tornate qui con lei, vi porterò io. Tutto chiaro?”

“Scusi professore,ma prima per esperienza magic intendeva contro quella Oscusa?”

Silente sorrise divertito a quella domanda.

“Molto acuto Harry,molto acuto.”

Guardò entrambi i ragazzi, così diversi ma anche molto simili di quanto credano,infreddoliti dalla temperatura sotto zero e un po’ raffreddati. Diede loro un silenzioso buona fortuna e si smaterializzò.

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Capitolo 2
*** Inizio primo giorno ***


“Brr che freddo che fa

CAPITOLO DUE

 

Quando il vecchio mago se ne fu andato i due rimasero a guardare il punto in cui si era smaterializzato.

“Allora?che facciamo? Rimaniamo qui impalati?”

-Non voglio crederci. Sono qui con lui che odio da sempre.- La sua sfacciataggine, la sua mania di salvare il mondo e quel sorriso così sincero gli bruciava nelle vene. -Ho voglia di picchiarlo, non ho mai visto nessuno sorridere così. Come fa? Come fa ad avere due amici così affidabili che lo tiravano sempre fuori dalle brutte situazioni? Amici... – poteva dire lui di averne?

- No, io ho solo dei leccapiedi figli degli amici di mio padre...-

“Come che facciamo? Prendi quel dannato pezzo di carta, vedi dov’è quel maledetto pallino rosso, io starò qui e quando saprai dov’è forse ti seguirò, semplice no? E comunque cerchiamo di scoprire almeno il nome della ragazzo eh Sfregiato?”

“Dovrei fare tutto io il lavoro sporco stronzetto? Lo dicevo io che servi solo per limarti le unghie! Accidenti!”

Prese la mappa e iniziò a guardarla attentamente un po’ corrucciato. Il biondino non lo avrebbe mai ammesso, ma quegli occhi verdi lo ipnotizzavano, e rendevano lo Sfregiato davvero bello.

Certo, lui era un angelo affascinante sceso in terra, bastava un cenno e poteva avere tutte le ragazze chelo attizzavano. Ma lui era lui... e non voleva ammetterlo a se stesso.

“Ehi femminuccia! Mentre guardi quel brandello di carta io vado a comprarti il gonnellino!”

Era in attesa della risposta che Harry stava per rifilargli, ma invece riuscì a cacciare solo un urlo di dolore e si prese la testa tra le mani. Lo guardò impietrito perché non lo aveva mai visto fare così.

Potter? Potter non fare il cazzone! Le tue oscure cefalee non m’ingannano! Su, rimettiti in piedi!”

Ma ilPotter’ si gettò a terra non riuscendo più a stare in piedi. Infine svenne dal dolore.

E draco? Bhe non sapeva che fare.

 

Harry riaprì gli occhi e si ritrovò sdraiato nel punto in cui era caduto, ma stranamente asciutto e pulito dalla neve. Cercò l’altro. Dov’era la Serpe?

Malfoy? Dove ti sei cacciato?”

“Ehi Sfregiato sono dietro di te”

Il ragazzo era seduto sul bordo del marciapiede con la mappa in mano osservandola attentamente.

“Che fai Malferret?

“Come che faccio! Abbiamo tre giorni e le tue emicranie croniche mi fanno perdere tempo. Voglio finire il prima possibile per ritornare ad odiarti come sempre.

“Già”

Il biondino osservava tutti quei pallini che si muovevano veloci ma ripensava al tuffo al cuore e ancora non capiva perché.

- Odio quel maledetto bastardo!-

Perché lo doveva far preoccupare in quel modo? In 7 anni d’insulti e di odio reciproco non aveva mai pensato che potesse morire e si rese conto che quella femminuccia, quello stronzo di Potter combatteva ogni giorno con la morte da quando il Lord Oscuro si era rifatto vivo. Ma a lui cosa importava? Si stava arrabbiando con se stesso.

Alzò lo sguardo dalla mappa pronto con qualche nuova frecciatina quando vide quel Potter spaesato, intontito e assonnato che gli parve così teneramente indifeso da fargli salire il cuore in gola. Come c’era finito in quella situazione? Non se lo ricordava più. Vedeva solo quegli occhi verdi, quella pelle chiara... Dio mio, doveva fare attenzione.”B-beh Potter vogliamo rimanere a crogiolarci qui o ci diamo una mossa? Vuoi che ti dia la manina per alzarti femminuccia?” e sorrise della sua cattiveria.

“Tranquillo furetto spelacchiato! So alzarmi da dolo! Piuttosto hai capito qualcosa guardando li sopra o devo insegnarti a leggere?”

“Come osi stronzo? Io ho avuto i migliori maghi come insegnanti prima di Hogwarts grazie a mio padre. È questo il lusso di non essere orfani!

Harry rimase talmente spiazzato che non seppe ribattere.

Spalancò gli occhi fatti lucidi per poi renderli una fessura colma d’odio.

“Come osi tu, con un padre doppiogiochista sfruttatore che senza i suoi fidi luridi e bastardi come lui non saprebbe indossare il mantello! E lo elogi pure? Cosa credi che i soldi di tuo padre ti rendano un mago migliore di altri? Ti sbagli Malferret! Sei un illuso! Grandi maghi vuol dire avere coraggio,ingegno, un costante impegno e soprattutto deve avere un cuore che sappia amare e degli amici! Tu puoi dire di possedere tutte queste cose?”

Il serpeverde era allibito e guardava Harry.

-Ha ragione, cosa sono io? Solo l’ombra di mio padre lo so. Cazzo non mi avevano mai sbattuto la verità in faccia in questo modo. Ha ragione lui, non ho nulla, vado a vanti solo per forza d’inerzia.-

“Hai finito Potter?”. Non poteva mostrarsi debole in quel momento, non col lui che era tutto ciò che desiderava essere e avere da sempre.

“No, non ho finito. Vorrei riempirti di pugni ma abbiamo un missione da svolgere” e strappò il foglio dalle sue mani.

“Ci hai capito qualcosa?”

“L’ho trovata. Si chiama Klelia. È nei dintorni del paiolo magico”. Questa volta parò senza la sua solita ironia perché ripensava ancora alla predica che lo Sfregiato gli aveva rifilato poco prima.

“Bene! Almeno finalmente abbiamo qualcosa.”

Harry era tutto sorridente e già dimentico della discussione appena passata.

“Andiamo?”

Ok

Il biondino seguiva l’occhialuto ad occhi bassi.

Era triste. Ma non doveva e non voleva darlo a vedere, così decise di rialzare lo sguardo riassumendo la sua solita espressione sprezzante e aumentò l’andatura superandolo.

“Pensi sia il caso di darci una mossa con questo freddo? Non vorrei morire assiderato col ragazzo dalle ‘oscure cefalee’. Ti facessero secco una volta o l’altra, guarda sarebbe un sollievo per tutti, me per primo.

“Come credi Malferret, solo che hai sbagliato strada.

“Mi fai stupido Sfregiato? So benissimo che per di la non si va da nessuna parte.”

“Tu credi? Non le ricordi le parole di Silente tonto? Per dove i babbani  vedranno solo vicoli ciechi per noi saranno strade aperte.”

Ne era poco convinto, ma ormai era in ballo e tanto valeva concludere qualcosa.

“Se vuoi seguimi oppure rimani qui ad affinare il veleno della tua lingua Serpe.

“Attento al tuo linguaggio, potrei decidere sul serio di fartene assaggiare un po’”

“Uhm”

Il freddo si era fatto più intenso anche per Draco coperto da quei panni caldi. Seguì l’altro alquanto di malavoglia. Svoltò aspettandosi un muro ma...

“Oh cacchio”.

Un lungo viale pieno di strani aggeggi, ghermito di gente con cappelli a punto. Proveniva un’aria così calda da li che solo per questo ci si sarebbe buttato a capofitto, come fece.

“Grandioso” disse Harry. “Proseguiamo?”, ma il biondino dal fisico mozza fiato già si stagliava davanti al ragazzo sopravvissuto.

“Aspettami Malferret!”

Fra poco sarebbe stata l’alba.

 

Un grazie fortissimo a chi mi ha messo nei preferiti! Spero davvero di non deludervi! Questo è il mio nuovo secondo capitolo.

 Grazie anche alla recensione costruttiva di dark011: sei stata molto gentile! So dei miei errori di battitura purtroppo ma quando scrivo di notte non mi rendo molto conto, a volte non rileggo neanche, il fatto di gabbani, ehm è il programma che me lo ha dato così.

Grazie anche all’incitazione di HPallessandra: mi ha reso veramente contenta.

Spero così di aver mantenuto un certo filo logico nella storia e che vi possa piacere.

E Grazie in generale a chi legge le mie storie! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, thanks!

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Capitolo 3
*** Arrivo al paiolo. La decisione di Draco ***


PENSA AGLI EFFETTI PRODOTTI SU DI TE DALLA PRESENZA DELL’AMORE E,METTENDOLI A CONFRONTO CON QUELLI RIFERITI DA DANTE,PROVA A RIFLETTERE SULLA CONCEZIONE DEL RAPPORTO SENTIMENTALE TRA RAGAZZIE RAGAZZE NELLA SOCIETà MODERNA

grazie di aver recensito! è un capitolo un po’ più lungo del solito. Forse non è un granchè ma fatemi sapere cosa ne pensate! Prometto che il prossimo sarà più sorprendente!

Grazie a chi legge le mie ff, specialmente l’ultima   morta d’amore per te”, ne sono lieta! Un saluto e alla prossima! Valentina

Harry seguiva il suo compagno per quel viale  mai visto pieno di maghi, era molto simile ad Hogsmeade: negozi di dolci mai visti e di cui si ha paura di saperne il contenuto, fuochi d’artificio che si accendevano con la bocca(pericolossissimi!) e altre spericolatezze del genere. Guardava dietro la figura del suo nemico che non lo degnava neanche di uno sguardo, non girava neppure la testa verso i strani negozi od ammirare il modo inusuale di vestirti dei maghi. Forse c’era abituato, chi lo sa.

Ma il biondino aveva altro a cui pensare. Si stava già dannando l’anima per essere con quello squinternato di Potter e poi doveva farsi vedere tra tutti i maghi assieme a lui tra una delle strade più in voga. La conosceva quella via, solo ci arrivava in un altro modo, assieme a suo padre... ma ormai non facevano neanche più quello assieme...

Camminava a passo svelto verso la fine del lungo il vialone fregandosene del ragazzo che lo seguiva tutto estasiato da quella robaccia inutile.

-Stupido Sfregiato. Maledetto Silente. Se non fosse per lui ora non sarei qui.-

L’unica nota positiva era la temperatura resa magicamente tiepida, autunnale diciamo che aveva costretto al nostro serpeverde di togliersi quanti e cappotto e portarseli sul braccio. Ma non gli portarono il buon umore. Camminava e non vedeva l’ora che quella farsa finisse.

“Ehi Malferret dove vai? Stai sbagliando di nuovo strada!”

“Senti femminuccia io mi sono scassato i ciglioni di seguire le tue direttive. Chi ti credi di essere? Come osi dare ordini a me?”

“Ma sta un po’ zitto serpentello! Dobbiamo sbrigarci a compiere la missione no? E allora dammi retta di li sbagli strada, il paiolo magico è più vicino se andiamo per di qua.”

“Credi di conoscere meglio di me le strade magiche? Io ci vivo da quando sono nato in questi luoghi! Cosa che non si può dire di te!”. Voleva ferirlo in qualche modo per farsi odiare come l’odiava lui, o come avrebbe voluto...

“Si certo ma intanto io sono provvisto di mappa e tu no! Come la mettiamo?”

“La mettiamo che ora ti ritrovi il mio pugno sulla tua faccia ecco!”

Si guardarono per un momento in cagnesco e pronti a difendersi dall’attacco dell’altro.

“Va bene femminuccia ti seguo. Voglio finire il prima possibile questa storia. Almeno non ti avrò più davanti ai piedi.”

“ La stessa cosa  vale per me ‘principino delle serpi’.”

“Ma faresti bene a non provocarmi lo stesso se non ti vuoi ritrovare un altro paio di cicatrici per mano mia”

Ahaha è una minaccia? Ti aspetto Malferret!”

Il ragazzo serperverde lo guardò quasi impietosito per via del sarcasmo che possedeva il ‘sopravvissuto’. A lui era solo cattiveria, una maschera che indossava da un sacco di tempo ormai. Voleva essere come lui, chi sa come sarebbe stato sorridere apertamente ai suoi amici, avere una ragazza da volergli bene davvero. Lo odiava perché... no era una bugia. Lo ammirava.. voleva essere come lui, e ora si faceva strada nel suo cuore anche il desiderio di lui. Voleva Stringerlo tra le braccia ,sentire la sua magia per far parte della sua vita. Scosse la testa e sorrise di se stesso e di quel stupido desiderio. Se solo lo Sfregiato lo sarebbe venuto a sapere gli avrebbe riso in faccia. Non avrebbe mai pensato le stesse cose. Quasi si rammaricava di avergli portato rancore in questi anni di scuola. Tutto iniziato tra l’altro solo per uno sguardo storto.

“Ehi furetto dai usciamo di qui. Ma che fai? Ascoltami deficiente!”

Draco si riprese dalle sue riflessioni.

“Come mi hai chiamato? Bastardino di un Potter! Ora me la paghi!”

Gli si avventò addosso con un pugno pieno di rancore. Per fortuna quando incrociò il suo sguardo si fermo a mezz’aria sbigottito di quanta onesta riuscisse a scorgere in quegli occhi. Intanto il ragazzo della leggenda sorrise di scherno.

“Beh? Tutto qui quello che sai fare? Credevo di odiare qualcuno più degno. Ma forse il tuo posto è solo assieme agl’elfi domestici.”

Abbassò il braccio mentre ascoltava quella frase e fece finta di nulla. Si girò e continuò a camminare.

“Uhm... Per dove si va ora?”

“Vorrei uscire da questa strada, tutti mi guardano un po’ perplessi, e mi infastidisce.”

“Bene allora muoviamoci, ormai dovremmo esserci quasi”.

Usciti da quel violone magico li riprese tutto quel gelo fastidioso. Anche se ormai era mattina fatta non era cambiata molto la temperatura, dannazione.

Draco scosso dai brividi si rimise il cappotto pregiato assieme ai guanti mentre l’altro faceva lo stesso. Prese la mappa e la guardò per rendersi conto di dov’erano. Ci mancava davvero poco aveva ragione la Femminuccia.

“Da qui in poi direi che posso fare io da guida. So come arrivarci meglio di te femminuccia. E fai attenzione a non farti alzare la gonna dagli sconosciuti.”

“Sta zitto idiota! Fa un freddo boia! Non credo che rimarrò vivo per la fine della giornata”

Lo guardò e vide che infatti non era coperto da qualcosa di caldo come lo era lui, si sfregava le braccia per far circolare il sangue... uhm, non sapeva che farci. In fondo erano sempre nemici.

Cazzi tuoi Potter! Se non puoi permetterti neanche qualcosa di caldo dovresti rinunciare a fare l’eroe!”

“Tu credi Malfoy? E io penso che essere un eroe non vuol dire avere un cappotto pregiato.”

“Non ho mai preteso di esserlo, e non me ne frega niente di roba del genere. Mettitelo in testa. La mia vita non ha a che fare con te, e mai ne avrà. Tranquillo io e tranquillo tu.”

“Certo, solo quello aspetto io. Solo che non dovresti vantarti molto di essere figlio di tuo padre... potrebbero esserci amare conseguenze”

“Di cosa parli Sfregiato?”

“Oh di niente, era solo per schiarirti le idee, non voglio dire niente...”

“A chi la dai a bere bastardo! Avanti parla! Sapeva molto di minaccia quella frase!”

Harry sorrise malevolo all’ansia del ragazzo serpe.

“Diciamo che dovresti fare solo attenzione a ciò che dici. Non tutti si rendono conto che i padri non sono uguali ai figli, ma forse non è sempre così”. Fissava l’ansia che aveva preso quel volto delicato e quegli occhi argentati.

“Non dire cazzate! Io non centro niente con la vita di mio padre!”

“Certo certo... non devi convincere me questo è sicuro. Ora però lasceresti il mio colletto? Vorrei camminare da solo grazie”

Lo lasciò di botto senza neanche rendersi conto che lo aveva agguantato e fatto vicinissimo, non ci aveva fatto caso. Pensava a quelle frecciatine. Non voleva preoccuparsi. In fondo lui non era davvero suo padre. E se avrebbero fatto confusione gli avrebbe schiarito le idee a suo modo e tempo. Sorrise beffardo ad Harry e s’incammino lasciando la mappa per strada.

Il ragazzo della cicatrice la prese stupito di quel cambiamento d’umore improvviso e lo seguì.

“Sfregiato datti una mossa, non voglio farti da badante! E Klelia ci aspetta! Non vedo l’ora di sapere come!”

Aveva preso una decisione. Essere solo se stesso e farla finita di quella messa in scena. Non avrebbe più dato retta alle apparenze. La prova concreta che esse non sono molto importanti gli camminava affianco.

E finalmente arrivarono in vista del locale. Tutti i babbani che ci passavano vicino non lo guardavano, come se non ci fosse e difatti solo i maghi erano in grado di ammirare quel luogo che a primo acchito era talmente trasandato che ci si chiedeva chi avesse il coraggio di entrarvi. Ma era il punto d’incontro di tutti i maghi di Londra.

“Finalmente, andiamo femminuccia! Ho una fame!”

“Non è il tempo di fermarsi a riempirsi la pancia Malferret! Dobbiamo svolger iel nostro incarico!”

“E secondo te darò retta alle tue parole Sfregiato? io vado dentro a mangiare qualcosa di caldo. Tu se vuoi fare l’eroe rimani qui con le tue cefalee, sperando che ti arrivi un attacco , e congela. Cazzi tuoi” e si avviò senza voltarsi indietro.

Harry era infuriato per essere stato ignorato ma poi senti tutto quel freddo addosso e lo stomaco che brontolava, così si catapulto dentro anche lui.

 

 

Scusate gli errori di battitura. Sorry. Baci

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