Summer Paradise di eppy (/viewuser.php?uid=134402)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 (14 parte seconda) ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Perfetto.
Summer Jonson e le sue tre migliori amiche Sarah Olson, Mary Mcfly e
Valerie Dawson sono quattro ragazze irlandesi che, dopo un duro anno
scolastico trascorso tra alti e bassi, oggi, finalmente partiranno per
le tanto sospirate vacanze.
Avevano cominciato a parlare di progetti per l'estate a gennaio,
avevano consultato moltissimi depliant e si erano recate in numerose
agenzie, fino a quando non avevano trovato il posto perfetto: un
camping per soli teenagers. Che potevano desiderare di meglio? La
partenza era fissata per sabato 4 luglio alle ore 9.00 ; le quattro
amiche sedicenni erano pronte, si trovavano tutte alla fermata
dell'autobus, pochi mimuti ancora e sarebbe cominciata la loro
avventura.
Poco più tardi erano dirette al camping, Summer prese come
al solito i
suoi auricolari e poggiò il dito sul pulsante 'play' del suo
telefono
touch, Valerie che le era seduta accanto le rubò
un'auricolare e se lo
mise nel suo orecchio; le altre due ragazze avevano preso posto nei
sedili di fronte e messaggiavano entrambe: Sarah usciva insieme a
Antony da qualche mese, erano bella coppia e separarsi per due
settimane ( l'intera durata della loro vacanza) era una cosa che non
piaceva ad entrambi e probabilmente già erano alle prese con
quei
messaggini sdolcinati; per quanto riguarda Mary invece, lei messaggiava
con un'amica lontana e non sapeva neppure lei se definirsi fidanzata o
no, le piaceva da matti un certo Noè, un ragazzo italiano,
si
conoscevano dalle elementari e capitava spesso che uscissero insieme da
soli o che lui la invitasse al cinema, stavano bene insieme e si
divertivano, cercavano qualunque prestesto per abbracciarsi, ma non
c'era mai stata una dichiarazione d'amore. Summer e Valerie erano le
forever alone del gruppo, due ragazze a cui sembrava non importare un
tubo il fatto di avere un ragazzo o meno, ma più
probabilemnte non
avevano ancora trovato qualcuno che le avesse rubato il cuore.
A Londra, davanti la cancellata principale di una delle ville possedute
dal Primo Ministro inglese, una limousine di tutto rispetto era
parcheggiata in attesa di partire per accompagnare il giovane Harold
Styles in un posto; la destinazione del ragazzo era un mistero per
molti e un segreto confidato a poche persone, le più intime.
Come ogni
anno Harold era in procinto di partire, non voleva che nessuno escluso
poche persone fidate, conoscesse il nome del luogo verso il quele era
diretto, quelle due settimane di campeggio insieme ad altri
adolescenti, ormai vecchi amici, erano l'unico modo per tentare di
essere un ragazzo comune; al campeggio nessuno sapeva che era il figlio
niente popò di meno che del Primo Ministro inglese e il
ragazzo non
aveva nessuna intenzione di svelare la sua vera identità.
Aspettava
quelle fatidiche due settimane da così tanto tempo,
semplicemente
voleva essere libero, di vivere, di fare cavolate e poi pentirsene, di
vestirsi con un pantaloncino e una t-shirt, invece che con la smoking
...voleva, desiderava follemente una vita normale, come tutti gli
adolescenti, odiava le telecamere in casa sua, odiava non poter uscire
in motorino come tutti i ragazzi della sua età, odiava il
fatto di non
poter passare del tempo insieme a loro, odiava anche che per andarsi a
mangiare un gelato doveva chiamare l'autista, odiava il fatto che tutti
lo trattassero come un principe, solo per via di suo padre. Quelle due
settimane al camping rappresentavano il paradiso per lui.
E' abbastanza corto come capitolo, lo so. E' solo l'inizio e spero di
avervi incuriosito comunque!
A presto e grazie se leggerete :DD
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Quattro
ore più tardi, Summer, Valerie, Sarah e Mary scesero
dall'autobus, recuperarono i propri bagagli e presero il sentiero a
destra, quello che le avrebbe condotte all' "Have fun"
teencamp, (camping per soli adolescenti) , nessuna di loro c'era mai
stata prima ma si erano informate per bene sul posto in cui avrebbero
alloggiato prima di partire, in modo tale da non perdersi o risultare
impreparate all'avventura. Nonostante fosse un camping a tutti gli
effetti le avevano assicurato che per questioni di sicurezza nessuno
sarebbe stato costretto a dormire in una tenda, il camping era fornito
di una ventina di bungalow di piccole dimensioni, direttamente sulla
spiaggia, ma chi voleva proprio avere la sensazione di dormire sotto le
stelle, di tende ce ne erano in abbodanza. Durante il viaggio in
autobus Summer e Valerie avevano tra le altre cose, anche sfogliato un
volantino preso in agenzia e avevano scoperto la miriade di
attività mattutine, pomeridiane e serali che erano
organizzate dallo staff del teencamp: avevano letto qualcosa a
proposito di una presentazione iniziale tra tutti i parteciparti e
delle gare di diverso tipo...fatto sta che erano sempre più
felici di aver scelto il teencamp come posto perfetto per le loro tante
sospirate vacanze.Camminarono
un bel po', forse più del previsto per arrivare al
camping ( si erano informate anche sulla strada da prendere) e quando
finalmente scorsero la scritta "have fun" e udirono in lontananza della
musica si resero conto di essere finalmente arrivate.
"
prendiamo subito le chiavi del nostro bungalow, ho bisogno di una
doccia" annunciò Sarah esausta " si anche io!"
concordò Mary.
Le
quattro amiche si recarono alla reception e una volta ricevute le
chiavi, si diressero verso quella piccola costruzione in mattoni che
sarebbe stata la loro "casa" per quindici giorni, vi entrarono e si
resero subito conto che non serviva fare un giro delle stanze per avere
una visiale completa del bungalow, infatti, un vano di forse
una decina di metri quadrati era tutto ciò che
avevano. Vi erano quattro lettini singoli, due su un lato e
due sull'altro, un solo armadio, una porticina che conduceva in quello
che doveva essere il bagno e niente più. Sapevano che
avrebbero pranzato e cenato alla mensa insieme a tutti gli altri e
tutto sommato erano soddisfatte, anche perchè non le
importava più di tanto il fatto che forse sarebbero state
strette o che avrebbero molto probabilmente sofferto il caldo di notte
in quelle quattro mura... e non osavano neppure immagianre come si
sarebbero ritirate a casa, piene di pizzichi di zanzare, a loro bastava
il fatto di essere in vacanza, spiensierate e con l'intenzione di
diveritirsi.
"
bene, allora chi va per prima in bagno?" domandò Valerie
sapendo già la risposta, infatti come aveva immaginato Sarah
prese qualcosa della valigia, entrò in bagno e si chiuse la
porta alle spalle "scusate ragazze, farò in fretta!"
urlò mentre si sentiva già l'acqua scorrere, le
altre si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, Sarah che diceva
di fare in fretta? Era come se un topo pretendesse di essere
più grande di un elefante! Impossibile.
Nello
stesso momento in cui le quattro amiche avevano infilato la chiave
nella toppa della serratura del loro bungalow, una limousine bianca
oltrepassò i cancelli del camping, si fermò
qualche metro più avanti e il figlio del Primo Mimistro
inglese scese da quella macchina, prese a mano i propri bagagli e
salutò l'autista; una volta che si fu assicurato di essere
solo, gridò, gridò ad alta voce e la signora
della reception capì che il giovane Harold o come lo
chiamavamo tutti al camping Harry, era arrivato. Il ragazzo si
avviò correndo verso la reception e una volta raggiunta,
salutò con un sorriso e trentadue denti Annabelle, la
signora era diventata per lui una sorta di zia, ormai la conosceva
bene, trascorreva la sue vacanze in quel camping sin da quando aveva
nove o dieci anni e questa estate ne avrebbe compiuti diciassette.
"Ciao Harry! Felice di rivederti! Allora come stai?" gli chiese
Annabelle abbracciandolo " Salve Annabelle! Tutto bene, per
così dire. Sono strafelice di essere di nuovo qui!" rispose
il ragazzo "ancora non ti sei rassegnato ad avere una vita
così..." ad Anabelle mancavano le parole
"..complicata." disse il ragazzo intuendo e completando la
frase, poi sorrise vedendo l'espressione di Annabelle "sì,
mi sono rassegnato, è la mia vita ma non è detto
che debba piacermi per forza, non mi piace ora e penso che
non mi piacerà mai e non posso farci nulla.. ma
comunque non rinuncio alle mie due settimane di camping per nulla al
mondo, sono la mia liberazione." disse Harry tutto d'un fiato, soltanto
Annabelle e alcune persone dello staff sapevano chi fosse in
realtà e con loro Harry sentiva di poter parlare
liberamente, li considerava una specie di seconda famiglia.
"
senti tesoro, l'unico consiglio che posso darti è quello di
divertirti, di fare follie come non ti è consentito
fare di solito, divertiti Harry!" gli disse lei con tono materno "ma
non esagerare, lo sai che il troppo stroppia" aggiunse ancora
"questa non l'avevo mai sentita! Mi divertirò,
come sempre del resto" rispose il ragazzo prima di salutare Annabelle
e raggiungere il suo bungalow. Nonostante fosse il figlio del
Primo Ministro inglese , aveva insistito con suo padre fino a fargli
venire il mal di testa per avere un bungalow normale, lo voleva
piccolissimo, come quello di tutti gli altri, desiderava soltanto
essere un ragazzo come tanti e quella era l'occasione giusta. Appena
notò il numero sulla chiave, sorrise, il numero
16, era lo stesso bungalow che gli era stato riservato l'anno prima.
Ecco
il secondo! Fatemi sapere cosa ne pensate se vi fa piacere :).
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
"
si mamma, è tutto a posto" disse mentre parlava al
telefono " no, è
minuscolo ma non importa, è perfetto lo stesso"
continuò "si, sta
tranquila, ce la caveremo alla grande" disse ancora " va bene, ci
sentiamo domani, salutami papà!". Detto questo Summer
attaccò, mise il
telefono in carica e si risedette sul letto assieme a Valerie, Sarah
era appena uscita dal bagno, ora indossava pantoloncini e canottiera e
portava i sandali, diaciamo che era passata dalla modalità
"estate ma a
casa stesa sul divano" alla modalità "mare"; Mary si
precipitò in bagno
mentre Valerie e Summer si erano entrambe stese sul letto e
ridevano
fragirosamente. Chissà perchè ma tra loro due
c'era qualcosa di
speciale, certo erano un quartetto fantastico e stavano bene insieme ma
Summer e Valerie si erano legate in una maniera incredibile, pareva
vivessero in simbiosi; erano tutto l'una per l'altra anche se non se lo
dicevano spesso , non era necessario, bastava il fatto che ogni volta
che si incontravano si abbracciavano e quando erano insieme non
riuscivano a fare a meno di ridere, due ragazze solari e spontanee.
Anche Sarah e Mary non erano da meno, ma che mondo è mondo,
è una sola
la persona con cui si riesce ad instaurare qualcosa di davvero speciale
e Summer non sapeva se si era trattato di un puro caso e se fosse stata
una scelta del destino, ma lei vedeva quella persona in Valerie. Era la
sua migliore amica, nel modo più assoluto.
" ma che avete sempre da
ridere voi due? sembrate delle pazze!" esclamò Sarah
ridendo, ma forse
lo pensava realmente, le due ragazze a quel punto tentarono di
contenersi "sciocchezze, come al solito" disse Summer convinta, Valerie
annuì e guardò l'orologio, si erano fatte le
cinque del pomeriggio in
men che non si dica! "che ne dite di farci un giro?" domandò
Mary
uscendo dal bagno, Sarah cercò di racchiudere alla meglio i
suoi
capelli in una coda di cavallo, erano troppo corti ora, ma era stata
lei a dire che non li sopportava più e robe simili...e ora
sbuffava con
un elastico in mano. " Io te lo avevo detto di non tagliarli!"
annunciò
Mary ad un tratto, Sarah la guardò male e Summer e Valerie
scoppiarono
a ridere contagiando anche e altre due; " ti do una mano?"
chiese
Summer con sguardo comprensivo, l'amica annuì e
poco dopo i suoi
capelli mossi riuscirono a prendere le sembianze di una coda.
Un'oretta
dopo erano pronte tutte e quattro, finalmente, uscirono dal
bungalow e
si diressero verso la reception, non conoscevano il camping e non
avevano la minima idea di dove mettere i piedi, probabilmente la
signora che le aveva accolte avea una mappa o qualche roba
simile;
furono fortunate e appena presero la loro piantina, ebbero una visuale
completa del luogo che le ospitava. La spiaggia era davvero vicina,
così come la mensa e il molo, invece poco più
distanti si trovavano i
vari campi di calcio, pallavolo e tennis, il campetto di bocce, i
tavoli da ping pong, la piscina olimpionica e quella termale, insomma
un vero paradiso.
" la spiaggia è da questa parte!"
annunciò Mary
cominciando a camminare con la cartina in mano, le altre la seguirono a
ruota, giunsero al molo dopo pochi mimuti e da lì ammirarono
la
spiaggia; non è che non ne avessero mai vista una ma
quella era
davvero eccezionaale, enorme, sembrava che non avesse limiti,
nè un
inizio nè una fine, qualcosa di spettacolare,
bianchissima e poi non
c'era nenache tanta gente; rimasero tutte senza fiato quando
spostarono gli occhi di pochi gradi verso destra e si trovarono si
fronte a una distesa azzurra, di un colore così acceso,
sembrava che
fosse stato tinto, con il più bel pennello esistente al
mondo e dal più
bravo dei pittori. Valerie prese prontamente le sua macchinetta
fotografica e cominciò a scattere foto a raffica, poi si
strinsero
tutte e quattro in un abbraccio e continuarono a scattarsi foto.
Ad
un tratto passò un ragazzo, stava correndo ed era veloce,
Summer e le
sue amiche si domandarono dove fosse diretto, lo seguirono con lo
sguardo e lo videro rallentare a pochi passi dalla fine del molo, si
era seduto lì con le gambe a penzoloni e
sfiorava l'acqua con la
punta delle dita dei piedi, guardava il niente, così
avrebbeto detto in
molti, ma non un cuore poetico come quello di Summer. "Sta scrutando
l'infinito" esordì con molta naturalezza, poi
sospirò e sorrise, non
sapeva neppure lei perchè, quel ragazzo le dava
l'impressione di aver
corso per tutta la vita, proprio come aveva fatto sul molo, e di
essersi fermato a un punto troppo vicino al cadere giù, a
picco. Non
conosceva nemmeno il suo nome, come pretendeva di conoscere la sua
storia? Eppure c'era qualcosa in lui, nei suoi movimenti per niente
studiati, nel suo rilassarsi seduto lì con la testa
all'indietro e le
mani aggrappate al bordo del molo, che la induceva a pensare che quel
ragazzo in quel momento stava bene, ma bene sul serio, si sentiva
libero e forse non aspettava altro da mesi.
" sei già atterrata su
saturno?" sbottò Sarah agitando entrambe le mani
davanti al volto
dell'amica, Summer rise appena si rese conto dell'assurdutà
della
domanda "stavo solo..pensando" rispose tenendo gli occhi fissi su di
lui. " Devo chiedere a quel ragazzo dove ha comprato una calamita
così
potente da attrarti in questo modo" esordì Valerie mettendo
una mano
sulla spalla dell'amica, Sarah e Mary le rivolsero uno sguardo strano
"così non si distrarrà più e ci
prestarà più attenzione!" spiegò la
ragazza, le altre due capirono e soffocarono una risata. Summer non si
era accorta assolutamente di nulla, non sapeva spiegarsi il motivo ma
provava una sorta di tenerezza, di attrazione verso quel ragazzo.
Dal
canto suo Harry Styles non sapeva di essere osservato e non sapeva
nemmeno che Summer con le sue ipotesi, aveva fatto centro.
Se ne
stava seduto lì, si stava rilassando sul serio e tutto
ciò che aveva
intorno non gli sembrava vero. Aveva portato la testa all'indietro e
aveva chiuso gli occhi incurante del resto del mondo, avvertiva
soltanto una leggera brezza che gli scompigliava i ricci e pensava a
tutto e a niente nello stesso momento. Era decisamente da troppo tempo
che non aveva un attimo per pensare a se stesso, all'inizio aveva
trovato divertente essere il figlio dell'uomo più importante
dell'Inghilterra, ma ben presto aveva aperto gli occhi e si era
cominciato a stancare di quella situazione e ora che era un
adolescente non ne poteva davvero più. Avete presente quando
per un
periodo di tempo mangiate sempre la stessa cosa e alla fine vi viene la
nausea appena sentire soltanto l'odore o il nome di quell'alimento? E'
esattamente la stessa cosa che è successa a Harry. Ogni
giorno casa sua
era piena zeppa di persone che a malapena conosceva, ogni giorno
qualcuno pretendeva qualcosa da suo padre e indirettamente anche da
lui, ogni giorno feste e banchetti, ogni giorno cene importanti, e
spesso, troppo spesso, una ragazza diversa figlia di chissà
quale
presidente e consigliere o pincopallino, ovviamente ricco sfondato, di
chissà quale nazione si presentava a casa sua. All'inizio
era un
piacere, si divertiva e conosceva persone nuove, aveva avuto a che fare
con quattro o cinque ragazze in particolare che sostenevano di essere
amiche tra di loro ma appena potevano si rinfacciavano qualcosa o
comunque si facevano a vicenda screzi vari, erano tutte attratte da
lui, se ne era reso conto, e aveva capito anche che il motivo di
litigio era proprio la contesa del suo cuore o dei suoi soldi, non ne
era sicuro.
Con il passare del tempo aveva capito di doversi tenere
lontano da gente come quella, anche se era difficile, se provava a
parlarne con suo padre non veniva a capo di nulla, ci aveva provato
troppe volte e troppe volte era rimasto deluso; e sua madre, beh sua
madre la vedeva a malapena la sera prima di andare a dormire,
aveva
avuto la sfortuna di essere scelta come segretaria personale del Primo
Ministro e trascorreva tutto il suo tempo in ufficio. Harry era
cresciuto tra le braccia di persone che non centravano nulla con lui e
con la sua famiglia, ricordava di avere avuto una deecina di babysitter
in pochi anni, non gli avevano neppure lasciato il tempo di
affezionarsi a una di loro. Gridava, il suo cuore gridava forte, ma
nessuno lo aveva mai sentito..erano sempre stati tutti troppo occupati
con il lavoro, con i congressi, con i discorsi preparati a tavolino,
con le premiazioni e nessuno che si occupava di lui e della sua vita.
Non
è che di attenzioni non ne avesse, ma semplicemnete era
attenzione
legata a interesse di persone sbagliate, tutti lo adoravano e gli
facevano complimenti, forse le ragazzine sognavano pure si sposarlo,
tutti lo consideravano il massimo, l'eccellenza, il ragazzo perfetto,
il fglio perfetto, il futuro presidente degli stati Uniti perfetto!
Perfetto, perfetto, perfetto...questa parola continuava a rimbonbargli
nella testa, no lui sapeva di non essere perfetto e non desiderava
esserlo, non erano complimenti e lodi ciò che voleva, non
gliene
fregava nulla di quello, e odiava quando in tv si parlava di lui e
della sua famiglia, non bramava neppure la fama e aveva tutto, tutto,
tutto tranne quelle cose che non si possono avere consumando una carta
di credito, tutto tranne quelle cose che non si possono toccare, tutto
tranne quelle cose che ha un ragazzo convinto di non avere nulla. E' un
controsenso, lo so, ma è verità: un ragazzo
comune che si sveglia tutte
le mattine alle sei per andare a scuola, che prende l'autobus e a volte
rimane in piedi, che arriva a scuola in ritardo e che si becca un duro
rimprovero, che prende un amaro quattro e ne parla con gli amici e con
la fidanzata, un ragazzo che trascorre i suoi pomeriggi a tirare calci
a un pallone e che arriva a casa tutto sudato e si fa una doccia prima
di prendere il motorino per andare a casa di un amico, un ragazzo che
tutti i sabati va a mangiare una pizza o un kebab in un mc-donald,
questo tipo di ragazzo è nvidiato fino alla morte da Harry
Styles.
Strano da credere eh? Perchè? Perchè quel ragazzo
ha tutto, lui è
convinto di essere un poveraccio ma in realtà è
il più
ricco,dentro...perchè non sono i soldi che fanno la
ricchezza,
aspettate, non fraintendetemi, intendo la ricchezza di una persona, ma
non in senso materiale, io parlo di personalità, di
carattere...ed
Harry Styles a questa conclusione ci era arrivato già da un
pezzo.
Tutto
ciò che desiderava follemente e non aveva erano le piccole
cose, quelle
che sono l'essenza della vita : una famiglia, una vera famiglia;
un'amicizia, un amore.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Erano
passati circa dieci minuti da quando quel ragazzo si era seduto sul
molo e Summer aveva ancora la testa tra le nuvole, le sue amiche
parlavano, e lei le sentiva, ma non riusciva a cogliere a una ad una le
parole e quindi a formulare una frase, semplicemente non ascoltava.
Alcuni non la percepiscono la differenza tra il sentire e l'ascoltare,
considerano i due verbi sinonimi ma in realtà non
c'è niente di più diverso. Per fare un esempio
pratico: i prof si sentono, la musica si ascolta; sentire significa
cogliere dei suoni confusi, non prestare attenzione a ciò
che viene detto, sentire perchè avviene in modo
involonatario dato che possiediamo il senso dell'udito..ascoltare
invece vuol dire farsi attraversare dalle parole e non dimenticarle
più.
Summer
in quel momento stava sentendo le sue amiche ma stava ascoltando altro,
come i suoi stessi pensieri. Teneva lo sguardo fisso su di lui e non
riusciva a spiegarsene il motivo, nella sua mente c'era una confusione
assurda..no, non stava pensando a lui, o almeno non dirattamente, ce
l'aveva più che altro con se stessa, voleva capire
perchè, perchè non si girava dall'alltra parte e
non prestava attenzione a Valerie, Sarah e Mary; perchè
sembrava ipnotizzata, cosa mai aveva potuto vedere, perchè
non la smetteva, perchè voleva saperne di più su
di lui, perchè aveva fatto tutte quelle ipotesi su come
dovesse sentirsi quel ragazzo, perchè le faceva tenerezza,
perchè le importava di lui, perchè le aveva fatto
quell'effetto, così strano, inspiegabile e soprattutto
perchè una buona volta non la smetteva di litigare con la
sua stessa coscienza e non Ascoltava le sue amiche? Perchè?
Non lo sapeva
Fu
distratta dall'altoparlante che le rimbombò nelle orecchie,
ma anche questo lo aveva soltanto sentito; e quando chiese a
Valerie che cosa avesse detto, l'amica le rivolse uno sguardo strano,
come a dire 'ma sei scema?' e si sentiva davvero una scema in quel
momento, poi Valerie si rese conto che Summer era stata fino ad allora
in un'altra dimensione e mentre si incamminavano le spiegò
che pochi minuti più tardi ci sarebbe stata la presentazione
ufficiale di tutti i ragazzi del camping. "così
saprai il suo nome!" buttò li Sarah "il nome di
chi?'" chiese Summer anche se sapeva benissimo a chi era riferito quel
'chi', voleva soltanto prendere tempo, non sapeva cosa rispondere, era
tutto ..assurdo. "non provare a fare la finta tonta eh!" la
canzonò Mary "figurati se mi interessa"
rispose cercando di sembrare convincente ma era lei la prima a
non credere alle sue stesse parole, e non riusciva a nascondere niente
alle sue amiche, soprattutto a Valerie. Le tre ragazze si bloccarono e
la fissarono, Summer si sentì a disagio e ridendo ammise
"ok, mi interessa, ma il suo nome e basta!" urlò quasi e
subito dopo si coprì la bocca, temeva sul serio che qualcuno
l'avesse ascoltata, che lui l'avesse ascoltata, sarebbe stato troppo
imbarazzante, si girò di scatto e guardò il molo
ma del ragazzo non c'era più traccia, forse conosceva una
scorciatoia.
"
Ti piace?" le domandò Valerie prendendola sotto braccio
"ancora? Vale ma come può piacermi, non l'ho visto neanche
in faccia!" sbottò lei, l'amica rise "non te la prendere, te
l'ho chiesto perchè l'hai guardato per dieci minuti!" le
disse con tono divertito, Summer la guardò negli occhi un
secondo poi "hai ragione! non lo so perchè l'ho fatto, boh
mi ha fatto uno strano effetto, mi è sembrato tanto tenero e
indifeso, come un cucciolo...e sembrava felice, sembrava non aspettasse
altro che correre lungo il molo e fermarsi lì, prima con lo
sguardo verso l'orizzonte e poi, direttamente verso le nuvole. Non lo
so Vale, può darsi che mi sbaglio" disse sincera, se avesse
avuto un'amica meno sensibile non si sarebbe aperta così
tanto, ma si fidava ciecamente di Valerie e sapeva che non l'avrebbe
presa in giro, non in quel momento. "Di che parlate?" Mary le
raggiunse e si intrufolò nella loro conversazione "di quanto
mi senta un'idiota ad averlo fissato per dieci minuti" ed era sincera,
non avrebbe nascosto la cosa a Sarah e Mary, sapeva di potersi fidare
anche di loro.
Tutte
e quattro risero e continuarono a camminare in direzione del campo da
tennis, si sarebbero tenute lì le presentazioni.
Harry
camminava a passo svelto, dio quanto era felice di essere li, avrebbe
voluto che le fatidiche due settimane non passassero mai. Si, lui aveva
bisogno di fermare il tempo e di capirci in po' di più della
sua vita..stava diventando grande, tra pochi giorni avrebbe compiuto
diciassette anni e doveva iniziare a pensare al futuro. Secondo il suo
parere sarebbe stato più facile essere il figlio del fornaio
o del fruttivendolo o magari dell'impiegato in una piccola azienda, se
fosse stato così avrebbe potuto scegliere e invece si
ritrovava a dover proseguire imitando suo padre, glielo imponevano.
Nessuno
immaginava quanto gli sarebbe piaciuto iscriversi in
un'università e frequentare un corso di studi insieme ad
altri cento, duecento ragazzi e ragazze come lui, ma il suo destino era
già stato scritto da qualcun'altro e non aspettava altro che
essere compiuto. Per questo voleva fermare il tempo.
Scosse
la testa improvvisamnete obbligandosi a non pensare a cose tristi
durante le vacanze, quelle dovevano essere perfette e indimenticabili
come sempre,gli avrebbero dato le forze necessarie per superare un
altro anno come figlio del Primo Ministro Inglese.
"
Harry!" si sentì chiamare e si voltò, vide due
dei quattro ragazzi che aveva conosciuto in vacanza gli anni passati e
gli corse incontro felice; si abbracciarono, in fondo non si vedevano
da un anno. " quando pensavi di dircelo di essere arrivato?" disse
Louis, un ragazzo dagli occhi azzurri e dai capelli castano chiaro,
doveva essere qualche anno più grande di Harry
"appena vi avrei visto in giro" rispose Harry
"novità?" esclamò curioso Niall, un
altro ragazzo biondissimo e dagli occhi più azzurri del
cielo " tutto come al solito" rispose Harry stringendosi
nelle spalle, neppure loro due, che considerava suoi amici, i migliori
che avesse mai avuto, assieme a Zayn e Liam, erano a
conoscenza del suo vero io e ad Harry andava bene così,
voleva passare inosservato.
"
voi che mi raccontate?" chiese e sua volta "ho una ragazza "
esordì Niall felice "wow! congratulazioni. chi è
lei?" rispose dandogli una pacca sulla spalla " si chiama Melody,
è francese, ha gli occhi neri, i capelli neri e lisci, ha un
sorriso dolce, è simpatica, solare, allegra, è
perfetta" disse Niall sospirando "e questi sospiri?" domandò
subito dopo Harry " è lontana, è
francese e ..vive in francia, si vedono ogni due o tre mesi circa, ed
è dura." concluse Louis.
Niall
e Louis erano cugini, entrambi nipoti del proprietario del camping e
passavano tutte le estati lì sin da piccoli, poi c'erano
Liam e Zayn che trascorrevano le vacanze estive in quel camping da
cinque e sei anni a quella parte, si conoscevano tutti e cinque sin da
bambini e ogni anno erano sempre più affiatati come gruppo,
da piccoli si divertivano da matti e organizzavano caccie al tesoro
segrete sulla spiaggia e magari il tesoro era una conchiglia un po'
diversa dalle altre, di solito sceglievano quelle bianche bianche,
oppure costruivano castelli di sabbia come tutti i bambini e vi
facevano vivere i loro supereroi, e giocavano a guardie e ladri senza
mai stancarsi o a ispettori di polizia , era davvero divertente:
sceglievano qualcuno come obiettivo e seguivano tutti gli spostamenti
di quel qualcuno. Crescendo avevano smesso di fare questi giochi e si
erano appasionati ai tornei, alle gare organizzate dallo staff del
teencamp, tutti i cinque amavano quel posto, era come se tornare
lì significasse tornare bambini ed era una sensazione
bellissima.
L'altoparlante
richiamò ancora una volta tutti i ragazzi e loro furono
costretti ad affrettarsi, giunti al luogo di incontro trovarono Liam e
Zayn e si salutarono, poi un signore iniziò a chiamare i
ragazzi e le ragazze per nome e fece salire tutti sul
palco. Furono chiamati Niall e Louis, poi altri
ragazzi e ragazze, dopo un po' Zayn, poi quattro ragazze, poi
Harry e alla fine Liam; Harry osservò a uno a uno
tutti i suoi compagni di avventura e quando fu il turno delle nostre
quattro amiche si trovò davanti prima quella che poi avrebbe
conosciuto come Valerie, una ragazza alta e slanciata, con i capelli
mossi e scuri e con numero illimitato di nei sul viso, poi c'era Mary,
anche lei snella ma non troppo alta, i capelli castano chiaro, quasi
biondi e ricci; fu il turno di Summer e solo allora Harry si
ritrovò con gli occhi in quelli della ragazza, lui aveva
osservato tutti, indistintamente, ma solo con Summer ci fu uno sguardo
...diretto, forse perchè lei era l'unica che invece di
preoccuparsi del pubblico in generale, si era preoccupata solo di
cercare gli occhi di quel ragazzo che si era seduto sul molo pochi
mimuti prima, e una volta individuati non era riuscita a distogliere lo
sguardo, era rimasta ipnotizzata, ma questo Harry non lo sapeva. La
osservò e vide che anche lei era snella e non
troppo alta, portava i capelli sciolti sulle spalle, castani e
boccolosi e aveva gli occhi color nocciola; subio dopo Harry si rese
conto di essere riuscito a distinguere soltanto il colore degli occhi
di quella ragazza; alla fine fu il turno di Sarah, magra e alta, quasi
come Valerie, con i capelli corti e castano scuro e gli occhi grandi e
curiosi; tutte e quattro indossavano una canottiera colorata e degli
shorts e ai piedi portavano infradito o sandali.
Quando
fu il suo turno Harry si sorprese a cercare con lo sguardo la ragazza
dagli occhi nocciola, non sapeva neppure lui perchè, era un
gesto del tutto involontario, esattamente come era successo a Summer
quando lo aveva visto sul molo per la prima volta, ma neppure questo
lui sapeva.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
"
Sum, adesso basta! Sono stanca morta!" sbottò Sarah agitando
le mani davanti al viso per farsi aria, faceva davvero caldo anche se
ormai si stava facendo sera "va bene! dai Vale tocca a te!" disse lei
legandosi i capelli in una coda di cavallo "ma non possiamo andare in
spiaggia? vi preeego" piagnucolò Mary a sua volta, le altre
risero, Mary era lì solo ed esclusuvamente per prendere la
tintarella "mamma mia che sfaticate oh! Facciamo
così, andate dove volete, ci ritroviamo al bungalow tra una
mezzoretta" concluse Summer accontentando tutte. Proprio mentre le sue
amiche si stavano allontanando lo vide arrivare, era solo e come al
solito correva, si fermò dal lato opposto del tavolo da
ping-pong, esattamente di fronte al lei, Summer si sentì
mancare l'aria per un istante, quello in cui il moro le sorrise " ti va
di fare una partita?" le chiese sorridendo. Accidenti, il suo sorriso,
che cosa..stupenda!
"
certo" disse cercando di essere disinvolta, era inutile negarlo, era
già cotta a puntino. Come aveva fatto non lo sapeva neppure
lei ma dal primo istante quel ragazzo le aveva trasmesso qualcosa,
anche stando seduto lì, boh era una sensazione strana, me
bella, decisamente bella.
La
partita cominciò, Summer segnò un punto facendo
finire la pallina fuori dal tavolo da ping-pong, era brava, sapeva
perfettamente come muoversi e questo Harry lo notò, non se
lo aspettava da una ragazza, insomma aveva sempre pensato che lo sport
interessasse più i maschi, infatti tutte le ragazze che
aveva incontrato fino ad allora avevano come hobby preferito lo
shopping, poi mettersi lo smalto, andare dal parrucchiere,
dell'estetista e via di seguito..non aveva mai trovato una ragazza a
cui piacesse giocare a ping-pong.
Mentre
lui era ancora con la testa tra le nuvole Summer segnò un
altro punto e fu costretto a ricredersi del tutto, anzi, forse quella
ragazza era soltanto l'eccezione che confermava la regola. Si
impegnò e riuscì a pareggiare, la ragazza fece un
altro punto, segnò anche lui pochi istanti dopo, si stava
divertendo, dopo una ventina di minuti erano arrivati a 20 pari, non ce
la facevano più entrambi ma nessuno riusciva a prevalere
sull'altro, era decisamente una bella partita, alla fine fu Summer a
vincere, per soli due punti di vantaggio. Lei sorrise soddisfatta e lui
le si avvicinò " ti ho fatto vincere" le disse accostandosi
al suo orecchio "davvero?" chiese lei a sua volta "no, hai
vinto per merito tuo. sei bravissima!" rispose lui e poi sorrise,
Summer si sentì sciogliere ad averlo così vicino,
i suoi occhi verdi-azzurri-meravigliosamente meravigliosi, il suo
sorriso con il potere di scaldarti anche al polo nord, lui.
"
Sono Harry!" le disse porgendole la mano, Sum si sentì
un'idiota a non essersi ancora presentata, poi strinse la sua mano e si
presentò a sua volta.
"
Toglimi una curiosità, da quanto gioci a ping-pong?" le
chiese lui sfacciato " ci giocavo tutti i giorni da piccola
nell'oratorio del paese., mi divertivo da matti, poi crescendo, sono
cambiati gli interessi, ma appena ne ho l'occasione ritorno bambina e
ci gioco" gli rispose "e anche al'oratorio stracciavi tutti?" le
domandò Harry "ovvio.." disse lei con un'aria da finta
saputella "..che no!" aggiuse, scatenando la risata del ragazzo.
"
e tu, ci giochi spesso?" domandò Sum a sua volta
"no..ci credi che erano anni che non trovavo qualcuno disposto a fare
una sola partita? tutti considerano il ping-pong qualcosa di inutile o
forse addiruttura ridicolo, io non la penso così." disse lui
semplicemente " a me personalmente rilassa, sì lo trovo
rilassante" " eh si perchè, muoversi senza sosta a
destra a sinistra per cercare di prendere una pallina è una
cosa moolto rilassante!" aggiunse Harry ridendo, lei gli
tirò un leggero pugno sul braccio, poi sorrise
"però hai ragione, il fatto di pensare solo a prendere la
pallina ti toglie dalla mente tutto il resto, sei concentrato solo su
quello e in quel senso è rilassante" aggiunse subito dopo,
Sum sorrise soddisfatta. Non aveva mai immaginato una conversazione con
lui sul ping-pong...però era piacevole, avevano
già una certa confidenza e la cosa sembrava piacere ad
entrambi.
"
Harry, sbrigati, ti aspettiamo alla mensa" un ragazzo moro,
con gli occhi scuri e l'accento palesemente orientale sbucò
all'improvviso "arrivo" rispose Harry, poi si mise una mano sulla nuca
come a volersi scusare "scusa, devo andare... ma domani voglio la
rivincita!" disse allontanandosi e salutando Summer con la mano, poi
sparì assieme al suo amico. Okay, se ne rendeva conto,era
una cosa stupida il fatto della rivincita ma voleva avere un pretesto
per rivederla. Mentre camminava con Zayn in direzione della mensa
pensava a lei, si era imbattuto sin dal primo istante nei suoi occhi
nocciola e da vicino li aveva trovati ancora più belli, era
completamente diversa dalle ragazze che era abituato a frequenatare, ma
diversa in senso positivo, era piacevole parlare con lei e avevano
già una certa intesa; innamorarsi non era certo nei suoi
programmi per l'estate, ma voleva rivederla, voleva conoscerla meglio,
si era sentito.. bene con lei.
"
No ma io dico, ce l'hai la cognizione del tempo Sum? Mezz'ora! Hai idea
di cosa significa questa parola? " Valerie era così, buona e
cara, ma se c'era una cosa che le dava davvero sui nervi era il fatto
di dover aspettare qualcuno in ritardo. Summer di tutta risposta
l'abbracciò forte e l'amica ricambiò, quando si
trovarono faccia a faccia, Summer sorrise senza dire nulla, Valerie
capì al volo "l'hai incontrato! come si chiama?"
domandò curiosa , era questo il bello della loro amicizia,
si capivano con uno sguardo " Harrry, i suoi occhi Vale sono qualcosa
di troppo, troppo, dio e il suo sorriso? Ma hai visto che sorriso? "
disse Sum guardandola negli occhi "ok, ti ho persa!"
annunciò l'amica mettendole un braccio intorno alle spalle e
incamminandosi verso la mensa.
"
che cosa avete fatto?" domandò poi con la
curiosità che sprizzava da tutti i pori "è
arrivato appena ve ne siete andate voi, si è fermato al
tavolo di ping-pong, mi ha sorriso e mi ha chiesto se volevo fare una
partita, io ovviamente ho detto di si e abbiamo giocato, alla fine ho
vinto, e lui mi ha detto che sono brava, poi abbiamo scherzato un po'
parlando sempre del ping-pong, ma era piacevole. E alla fine prima di
andarsene, mi ha detto che domani vuole la rivincita." comcluse con lo
sguardo sognante. "la rivincita? sul serio? è una
scusa e anche abbastanza intuibile per incontrarti zucca vuota!"
Rispose Valerie entusiasta quanto lei "lo spero tanto, Vale
io non mi sono mai sensita così, è alquanto
strano ma non riesco a dimenticare i suoi occchi e il suo sorriso e poi
sono stata benissimo insieme a lui..i sintomi ce li ho tutti,
vero?"chiese all'amica in tono pacato "mmm...il dottor Dawson ti
consiglia di rivedere presto la causa del tuoi mali per capire se
può esserne anche la medicina!" annunciò Valerie
con un sorriso a trentadue denti, Sum le rivolse uno sguardo strano,
poi scoppiarono entrambe a ridere " misà che
seguirò il consiglio del mio strano dottore" concluse. Erano
orami quasi arrivate alla mensa e "la smetti di sorridere?" "ok"
rispose e continuarono a camminare, dopo aver fatto pochi passi,
Valerie si fermò di nuovo "lo stai facendo ancoa"
sottolineò voltandosi verso l'amica " che ci posso fare, non
ci riesco! non riesco a non sorridere!" sbuffò, ma era
felice, tanto felice.
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
"
Alla buon'ora" esclamò Mary appena vide arrivare le due
amiche "vi
abbiamo tenuto i posti" disse Sarah indicando due sedie vuote, Sum e
Valerie presero posto e subito Sarah si accorse del luccichio negli
occhi di Summer "che è successo? racconta.ora" disse con
aria da
investigatrice. Sum raccontò tutto da capo e poi finalmente
mangiarono
in santa pace, ogni tanto dava una sbirciatina in giro fin quando non
lo individuò, era seduto assieme ad altri quattro
ragazzi, c'era anche
quello che l'aveva chiamato poco prima, quando incrociò il
suo sguardo
non potè fare a meno di sorridere e lui fece lo stesso.
" voi invece
cosa avete fatto?" domandò Sum alle amiche "io sono stata in
spiaggia!
si vede?" rispose Mary scostando appena la bretella della canottiera ,
le alre tre scoppiarono a ridere "ma se siamo arrivate in spiaggia
mentre il sole stava tramontando!" precisò Sarah smontandola
"
dettagli!" rispose Mary " volevi prendere la luna?" le
domandò Valerie
ridendo, lei e le sue battute da un milione di dollari, a volta erano
anche senza senso ma a Summer facevano sbellicare dalle risate lo
stesso. Rimase ad ascoltare le sue amiche mentre parlavano e a ridere
con loro fin quando "e tu, che cosa hai fatto sola soletta?" chiese a
Valerie con finta aria accusatoria "io? niente! sono stata un po' in
giro..." fece la vaga, Sum la fulminò con lo sguardo "
okay,sono andata
in piscina, volevo vedere com'era.. e ho incontrato due ragazzi, ma
abbiamo parlato due secondi, so solo che si chiamano Louis e Liam
e..sono seduti allo stesso tavolo di Harry!" disse poi con tono
più
pacato "e tu volevi tenertelo per te?'" le domandò Sarah
"no, non
vedevo l'ora di dirvelo ma non volevo interrompervi cambiando discorso,
aspettavo me lo chiedeste!" rispose lei con un sorriso, Mary la
squadrò
per bene, poi risero tutte insieme "non te l'ho detto, prima di tutto
perchè hai parlato sempre tu e solo di lui, e se te l'avessi
detto,
probabilmente non avresti capito un tubo!" disse avvicinandosi
all'orecchio di Summer "perchè?" domandò lei
incerta "come fai a non
rendertene conto Sum? la tua testolina era completamente offuscata dai
suoi occhi e dal suo sorriso, non mi avresti dato retta." rispose
Valerie, Summer rise "probabilmente hai ragione!" annunciò
bevendo un
sorso d'acqua "ero così messa male?" domandò
subito dopo un po'
preoccupata "oh, eri messa peggio di come pensi, pensa che canticchiavi
per strada il suo nome e a un certo punto siamo passate accanto a lui e
si è girato verso di te, ha fatto uno sguardo strano tipo
'ma questa è
pazza' , è stato così imbarazzante!"
spiegò Valerie tentando di essere
credibile, Sarah e Mary si misero a sghignazzare, mentre Sum "non l'ho
ancora persa la memoria, scema!" disse tirando un leggero
pugno sul
braccio dell'amica "ci ho provato!" esordì Valerie scuotendo
le spalle.
Poco
dopo si alzarono tutte e quattro da tavola e ritornarono al bungalow;
appena misero piede nella piccola costruzione in mattoni furono invase
da una ventata di calore "accidenti, moriremo di caldo qui
dentro
stanotte!" sbottò Mary "dormiamo in tenda? dai,
dobbiamo provarci,
altrimenti che campeggio è?" propose Summer "Io ci
sto" disse Valerie
battendole il cinque "e le cavallette?" "e i ragni?". Sarah e Mary non
si potevano definire esattamente amanti della natura, temevano
qualsiasi cosa, soptrattutto ragni e cavallette, "non penso
proprio
che ci riuscirete a convincerci a dormire in una tenda!" disse
Sarah
"già, lasciamo a voi le esperienze da brivido"
continuò Mary "e
domattina ci dite se lo rifarete o no" le sfidò ancora Sarah
"ok,
messaggio ricevuto. Ci state praticamente sbattendo fuori!"
annunciò
Valerie ridendo e le altre la seguirono a ruota... "okay, ora andiamo a
fare un giro." esordì Mary trascinando le sue amiche fuori
dal bungalow
"ho sentito dire che c'è un falò di benvenuto
sulla spiaggia" propose
Sarah, e subito si diressero verso il molo.
Appena arrivate, Summer
diede un'occhiata in giro in cerca di Harry, non lo
individuò subito
dato che c'era molta gente, poi finalmente riconobbe la sua esile
figura e sopprattutto i suoi ricci, era seduto con altre persone
attorno al falò, lui non la vide essendo di spalle; le
quattro amiche
decisero di fare una passaggiata sulla spiaggia, parlarono del
più e
del meno, camminavano a riva con i piedi nell'acqua e i sandali in
mano, durante la loro passeggiata si imbatterono in due ragazzi,
Valerie li salutò subito e poi li presentò alle
altre "sono Louis!
piacere di conoscervi!" annunciò con un sorriso un ragazzo
con gli
occhi azzurri, la tonalità non si distingueva bene al buio
"e io mi
chiamo Liam!" disse l'altro ragazzo, quest'ultimo aveva gli occhi
scuri, probabilmente castani e i capelli dello stesso colore "facevate
un giro?" gli domandò Valerie "già,
siamo stati al falò ma faceva
decisamente troppo caldo vicino al fuoco, così abbiamo
deciso di andare
a prendere da bere" spiegò Liam "e voi invece?"
"boh, stiamo esporando
questo posto" rispose Mary, in quel momento squillò il
cellualre di
Louis "si, Harry, stiamo arrivando" disse parlando al
telefono "è un
nostro amico,ci sta aspettando al falò" spiegò
Liam mentre Louis
chiudeva la chiamata.
" Dobbiamo andare Liam" concluse il ragazzo
dagli occhi azzurri salutandole e avviandosi verso il falò,
dopo
qualche passo si fermò di colpo e tornò indietro
"hai detto che ti
chiami Summer, giusto?" chiese avvicinandosi e fissandola
"si" rispose
lei senza capire "occhi presumibilmente nocciola o comunque scuri ma
non troppo, capelli lunghi e boccolosi, sorriso dolce...si devi essere
proprio tu" concluse sorridendo "ho sentito dire che sei una vera forza
a ping-pong!" aggiunse Liam, lei sorrise imbarazzata "siete ben
informati" commentò Sarah, i ragazzi risero e volsero lo
sguardo verso
il falò, o verso Harry, poi salutarono nuovamente e si
allontanarono
sul serio.
" Qualcuno ha fatto colpo!" Valerie cercava di camuffare
le sue parole con un colpo di tosse "ma quando la smetterai di
prendermi in giro?" domandò Sum "Mai. Sono la tua migliore
amica, ho
il diritto si farlo! Se non lo posso fare io, chi può
farlo?" Summer
sorrise e subito dopo l'abbracciò, aveva ragione e infondo
lei le
voleva così bene anche per questo.
" Proporrei di sederci qui a non
fare nulla" annunciò Mary sistemandosi a pochi metri dal
falò, le altre
ragazze le si sedettero accanto, tutte e tre fissavano Summer "che
avete?" domandò lei sentendosi osservata "no ma ti sembra
normale
quello che è successo?" disse Sarah con tono preoccuapato
"che è
successo?" domandò lei, non ci era ancora arrivata, non
aveva capito
che le sue amiche si riferivano a lui "è successo
che
Harry-occhi-sorriso-ricci-perfetti ha stressato la serata dei
suoi
amici parlando di te, esattamente come tu hai fatto con noi!"
spiegò
Valerie, il viso di Sum si illuminò, lo aveva capito da
sola, non era
mica stupida, ma sentirselo dire era decisamente strano "e comunque
siete voi che stressate la mia serata chiedendomi di lui"
precisò
soddisfatta "sta volta ha ragione" sentenziò Mary e
scoppiarono tutte a
ridere.
" Anche io ho
sete" disse Sarah alzandosi e trascinando Mary con sè "ci
vediamo qui
tra dieci minuti" aggiunse prima di allontanarsi. "E' bello qui, vero?"
Summer e Valerie erano rimaste sole, anche Sarah e Mary avevano
instaurato un rapporto speciale tra di loro, ecco, era come se Summer e
Valerie fossero una coppia di migliori amiche, e Sarah e Mary fossero
un'altra coppia di migliori amiche e lo si capiva, però
tutte e quattro
insieme si trovavano benissimo, era come se la loro amicizia si
rafforzasse ancora di più, erano un gruppo e ognuna di loro
dava
qualcosa di speciale al gruppo; è complicato da spiegare ma
è così, ed
esempio, l'amicizia che legava Summer e Valerie non era la stessa di
quella che le legava a Sarah e Mary, ma non era più bella o
più
importante, era semplicemente diversa ma ugualmente speciale.
" che
meraviglia! apettavo questi momenti da mesi " esordì Valerie
poggiando
la testa sulla sua borsa e stendendosi definitivamente sulla sabbia
"questo posto è.. perfetto!" Summer la imitò
nella posizione e si stese
al suo fianco, si mise a fissare le stelle ascoltando la
musica
proveniente dal falò, poi stanca socchiuse gli occhi.
A pochi metri
di distanza Harry rideva e scherzava con i suoi amici, ad un certo
punto sembrò incamminarsi verso le due ragazze "Summer,
Summer" tentava
di chiamarla ma lei non poteva sentirlo per via della musica,
quando
Harry gli fu vicino si accorse che aveva gli occhi chiusi ma di certo
non stava dormendo, lei era stesa e lui le si parò davanti
"Summer"
urlò, la ragazza spalancò gli occhi confusa, si
alzò di scatto e
Valerie fece lo stesso, poi si voltò
verso di lui, Harry le sorrise
calorosamente, Summer si stava sciogliendo come un ghiacciolo..e non
era per il fuoco a pochi metri da loro, era soltanto il sorriso di quel
ragazzo a farle quell'effetto "buonasera" disse lui sedendosi al suo
fianco "ciao" gli rispose Sum con un luccichio negli occhi.
Salveee! Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia :)
fatemi sapere cosa ne pensate, mi rendereste davvero felice :D
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
"
Louis mi ha detto che eri qui e ho pensato di venire a salutarti"
cominciò a dire Harry un po' imbarazzato "è stata
una bella idea" si
limitò a dire Summer, era decisamente sorpresa
"oh, ti presento
Valerie, lei è la mia migliore amica" continuò,
Valerie ed Harry si
strinsero la mano "tu sei la ragazza che hanno conosciuto Liam e Louis,
e sei amica di Sum?" chiese Harry stupito, notò che il
ragazzo
conosceva già il suo soprannome senza che nessuno glie lo
avesse detto
"come è piccolo il mondo!" esordì Sum con fare
poetico, lui la guardò
negli occhi per qualche secondo, poi si scosse "adoro questo posto,
è..perfetto" Harry aveva di nuovo lo sguardo perso nel vuoto
come
quando si era seduto sul molo "che cosa stai guardando?" gli chiese
Valerie in modo brusco "niente e tutto, sto scrutando l'orizzonte"
rispose lui staccando gli occhi da lì e riposandoli su
Summer, lei si
sentì svenire a quelle parole e Valerie non era da meno,
aveva ripetuto
esattamente le stesse parole di cui si era servita Sum per descriverlo
quel pomeriggio, non solo aveva i suoi occhi e il suo sorriso e i suoi
ricci e la sua voce roca che la faceva impazzire a pochi centimetri di
ditstanza, ora si metteva anche a leggerle nella mente!
Per fortuna
Harry non notò il gioco di sguardi che ci fu tra le due
amiche "questa
è la prima estate per noi qui, in questo camping ma
già ci piace un
sacco" disse Summer guardandolo negli occhi, poi si
voltò lentamente
verso Valerie, i suoi occhi erano troppo, troppo maledettamente
meravigliosi, non riusciva a sostenere il suo sguardo per
più di dieci
secondi, ci si perdeva come in un labirinto senza uscita, era troppo
pericoloso, rischiava di fargli capire tutto "invece per me
è la..."
Harry iniziò a contare sulle dita della mano "settima, o
forse ottava
volta e ogni volta è come la prima, amo questo posto,
insomma la
spiaggia è stratosferica, e lo sai? ogni volta che
vengo qui mi piace
fare delle immersioni, l'acqua è cristallina e una volta mi
è capitato
di vedere persino un pesce palla e un rombo" disse lui voltandosi
nuovamente verso Summer. Dal canto suo non riusciva a non
guardarla
negli occhi, erano così...ok, non sapeva associargli un
aggettivo, però
davano la sensazione di essere sicuro e protetto e gli facevano venir
voglia di cioccolato, rise accorgendosi dei suoi stessi pensieri "mi
piacerebbe tanto immergermi e scoprire gli abissi, però devo
fare i
conti con la paura di essere mangiata da uno squalo!" disse lei
divertita, Valerie li ascoltava in silenzio e rideva di tanto in tanto,
aveva anche tentato di lasciarli soli ma la mano dell'amica l'aveva
fermata dall'alzarsi e dall'andare a raggiungere Sarah e Mary al bar,
Sum era cotta di quel ragazzo ma non voleva ancora essere lasciata sola
con lui, cioè, mi spiego meglio, da una parte sarebbe stato
dolce e
romantico ma dall'altra era troppo presto, lo aveva conosciuto quel
giorno stesso.
Fu strappata dai suoi pensieri dalla sonora e
meravigliosa risata del ragazzo che le stava accanto, non voleva
perdersi nei suoi occhi ma erano una calamita, molto potente, si
voltò
verso di lui con lo sguardo confuso, non ricordava più
nemmeno cosa
aveva detto di così tanto divertente "ho sentito dire che
non ci sono
squali qui" le rispose Harry, ah ecco cosa aveva detto "e come fai ad
esserne sicuro?" chiese lei, il ragazzo le si avvicinò di
più, era
attratto da Summer, non poteva negarlo, le era sembrata diversa sin dal
primo istante, era stato divertente scambiare quattro chiacchiere sul
ping-pong, era bello guardarla negli occhi e ammirare il suo sorriso,
era bella lei, nella sua semplicità, era piacevole parlarle,
starle
seduto accanto e ridere insieme .
"non ho detto che ne sono
sicuro, però non dovrebbero esserci..quindi, se ti va, non
so, solo se
vuoi, potremo immergerci insieme un giorno di questi" era diventato
rosso in viso ma per fortuna era buio e Sum non se accorse,
d'altronde,
assomigliava ad un peperone anche lei, ma non era sicura di aver capito
bene "intendi con Louis, Liam e i tuoi amici?" domandò
timorosa della
risposta, voleva essere certa che si riferisse a loro due e basta, era
troppo bello per essere vero "intendo io e te, e basta" disse lui
sfiorandole involontariamente il braccio, non aveva mai invitato una
ragazza a uscire, di solito erano loro che si presentavano a casa sua,
ma con Summer non era riuscito a trattenersi, lei gli piaceva e anche
tanto, voleva conoscerla meglio... Uscire? Le aveva chiesto se aveva
voglia di fare un'immersione nell'oceano sapendo che lei aveva paura
degli squali, sarebbe stato lì a salvarla e a
rassicurarla se fosse
stato necessario.
" Ci sto" disse Sum piano, gli occhi le
brillavano, lui forse lo notò, le regalò il
più bel sorriso che potesse
fare, Sum si voltò verso Valerie e con sua sorpresa
notò che la sua
migliore amica era svanita nel nulla, conosceva Valerie e doveva
aspettarselo, anzi era ovvio, come aveva fatto a non rendersene conto
prima? Secondo la sua mente contorta, Valerie se stava lì
zitta ad
ascoltare, senza dire una parola, senza ridere, senza dare un qualsiasi
segno della sua presenza; era evidente che l'amica era andata via da un
pezzo, Sum realizzò di essere sola insieme a Harry e si
sentì accaldata.
"
ti sei accorta solo adesso che la tua amica non c'è, vero?"
disse Harry
scuotendosi i ricci "perchè tu da quando lo sai?"
chiese lei confusa "
l'ho vista andare via" disse lui semplicemente, Sum stava per
chiedergli qualcos'altro ma " hai paura a stare sola con me?"
domandò
lui spalancando gli occhi "certo che no, sto bene qui con te" rispose
lei con un sorriso, poi si pentì ci ciò che aveva
appena confessato
"anche io sto bene, benissimo" disse lui avvicinandosi di
più.
"dovrei
aver paura?" domandò lei divertita "beh non saprei, sono un
mostro, e
la notte vado a svegliare i bambini e faccio scricchiolare le porte e
poi scappo, mi tuffo nell'oceano e mi trasformo in uno squalo
grandissimo che si ciba di ragazze con gli occhi nocciola e con il
sorriso dolce, le prende e le porta con sè nelle
profondità del mare.."
"scemo" gli disse Sum scoppiando a ridere, Harry si
avvicinò
pericolosamente al suo viso " e se avessi detto la verità? e
se invece
fossi un supereroe?" domandò senza smettere di fissarla
"allora mi
salveresti" rispose lei scicura "si e ti porterei su una stella e ti
proteggerei per sempre" rispose senza rendersi nemmeno conto della
dolcezza disarmante delle sue parole, a Summer mancò un
attimo il fiato
per poter replicare, dio che cosa le aveva detto, certo stavano
scherzando, ma era stato così.. vero, glielo aveva detto
guardandola
negli occhi.
" su quella?" Summer ritrovò i batititi del cuore
mancanti per reggere il gioco e indicò una stella
lontana , ma che
brillava tantissimo "no, su ...quella là" rispose lui, Sum
seguì il suo
dito con lo sguardo, quando Harry fu sicuro che lei guardasse altrove
si girò di scatto e le baciò una guancia; il suo
contatto era stato
dolce e tenero, le sue labbra erano fuoco per la pelle di Sum e lui dal
canto suo, non era riuscito a resisterle, voleva stringerla a
sè in
quella notte vicino al falò e rimanere così per
sempre, non gli era mai
capitato di sentirsi così, stava bene, cavolo se stava bene.
" Ei
ragazzi, noi andiamo a fare un giro, vi va di venire?" Valerie, Sarah,
Mary, Louis; Liam e altri due ragazzi comparvero all'improvviso "ma che
cosa ci fate tutti insieme?" domandarono Harry e Sum all'unisono "boh,
ci siamo incontrati e ci siamo conosciuti e abbiamo trascorso la serata
insieme" rispose un ragazzo biondo con gli occhi chiari "sono
Niall
comunque, tu devi essere Summer" aggiunse ancora "esatto, piacere di
conoscerti Niall" rispose lei sorridente "e lui è Zayn"
disse Harry
indicando un altro ragazzo, quello che lo aveva chiamato prima di
andare a cena , Sum e Zayn si strinsero la mano sorridendo "oh e lui
è
Harry" aggiuse Sum, non lo aveva ancora presentato alle sue amiche,
solo a Valerie "ma dai!" rispose Sarah, gli altri risero "non
lo
avevamo capito" Mary però mimò le parole con le
labbra; Sum si alzò e
si diresse verso Valerie "dopo mi spieghi che fine hai fatto" le disse
piano, senza che gli altri se ne accorgessero, Valerie
soffocò una
risata "ma dai Sum, davvero volevi che io restassi lì?"
disse con fare
da saputella "si" rispose Summer piano "non mi avevi detto di
considerarmi la tua babysitter!" questa volta fu Sum a ridere "era
troppo presto" rispose semplicemente "fidati, il tempo non conta in
queste cose" le rispose Valerie "ma l'ho conosciuto oggi" " non stavate
facendo niente di male, stavate solo parlando, molto amorevolemente, ma
stavate parlando" risero entrambe "mi ha invitato ad immergermi con
lui" le confidò un po' imbarazzata ma felice "lo
so. io me ne sono
andata proprio allora, è stato per quello che ho pensato di
lasciarvi
soli" "ah okay" le rispose Sum.
Poi raggiunsero gli altri che
stavano passaggiando nuovamente sulla spiaggia, Harry le si
affiancò
"non dimenticarti che domani pretendo una rivincita" le disse
avvicinandosi di più, Sum annuì "e non
dimenticare nemmeno che mi hai
promesso di immergerti con me" aggiunse ancora "non te l'ho promesso"
lo sfidò lei "hai cambiato idea?" le domandò "no"
disse sorridendo.
Harry le diede la buonanotte prima di tornare al suo bungolow, Sum e
Valerie si avviarono verso la loro tenda e anche gli altri
ragazzi
Sarah e Mary andarono a dormire.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
"
Buongiorno!" esclamò Sum mentre si legava i capelli in una
coda di cavallo e tentava di sventolarsi con la mano "ciao Sum" le
rispose Valerie stropicciandosi gli occhi e girandosi dall'altro lato
"non hai intenzione di alzarti, vero?" le chiese ancora "proprio
così! sono stanchissima" si lamentò Valerie "io
invece sto una meraviglia" le rispose Sum sedendosi accanto a lei
"effetto occhi-sorriso-ricci-perfetti" "probabilmente hai ragione"
rispose Sum e risero entrambe.
"
che si fa oggi?" domandò entusiasta "si dorme!"
brontolò Valerie "dai Vale, alzati e accompagnami al
bungalow, ho bisogno di una doccia" cercò di convincerla Sum
"beh..in effetti ci vorrebbe, fa caldissimo!" "allora andiamo!" "tra un
po'" disse Valerie sforzandosi di tenere gli occhi aperti "va bene"
acconsentì lei, Valerie pensava di averla convinta ma si
sbagliava di grosso perchè Sum iniziò a farle il
solletico e lei a ridere come una pazza isterica, alla fine fu
costretta ad alzarsi "hai vinto tu. Ma domani non svegliarmi prima di
mezzogiorno, ok?!" le chiese mentre si avviavano verso il loro bungalow.
"
ei, siete sveglie?" domandò Summer entrando nella piccola
costruzione in mattoni " buongiorno, come avete dormito?" si
informò subito Sara "alla grande, anche se non mi sarebbe
dispiaciuto rimanere un altro po', sto morendo dal sonno" Valerie
continuava a lamentarsi "sei sempre la solita" esclamò Mary
ridendo e coinvolse tutte le altre "e voi? faceva caldo?"
domandò Sum "si schiattava ma eravamo talmente stanche che
siamo crollate subito" le rispose Sarah "ma in tenda non è
peggio?" domandò Mary a sua volta "si, infatti abbiamo
resistito per dieci minuti, abbiamo dormito all'aperto, sul prato e si
stava benissimo."
"
si ciao papà, tutto bene, tantissimo, no in
relatà io e Vale abbiamo dormito sul prato, no ma si stava
bene, mmm non lo so, penso che ci faremo una doccia a poi andremo a far
colazione, si va bene, ci sentiamo dopo, ciao" appena Sum
riagganciò, squillò il cellulare di Sarah, invee
Valerie e Mary si limitarono ad inviare un messaggio alle rispettive
famiglie, giusto per far sapere che erano vive.
Dopo
un'oretta circa, quando tutte e quattro finirono di farsi la doccia e
di vestirsi, si diressero verso la mensa e andarono a far colazione.
"
ragazze, vi abbiamo tenuto il posto" Zayn le chiamò e le
indicò quattro sedie vuote "buongiorno" dissero all'unisono
tutti gli altri appena Sum e le sue amiche raggiunsero il tavolo "ciao
a tutti" esclamò Sarah sorridende e fu imitata dalle
altre, Harry cercò di intercettare lo sguardo di
Sum e appena si imbattè nei suoi occhi sorrise,
lei fece lo stesso, succube degli occhi del ragazzo. " allora cosa
ordiniamo?" domandò Liam a tutti gli altri, quando tutti
decisero cosa desideravano mangiare per colazione Summer si
alzò per portare le ordinazioni in cucina, lì
funzionava così ma non era un bel sistema, c'era un via vai
assurdo; Harry non potè fare a meno di seguirla
con lo sguardo, portava i capelli legati, probabilmente per il caldo,
la sera prima li aveva tenuti sciolti sulle spalle, ma era bellissima
ugualmente, indossava una canottiera blu che lasciava intravedere il
costume rosso che aveva sotto e degli shorts bianchi, ai piedi aveva
delle infradito e le sue amiche erano vestite in modo più o
meno simile, tranne Valerie che portava un vestitino estivo sui toni
del rosa che le stava divinamente, i ragazzi non riuscivano a staccarle
gli occhi di dosso, tranne Harry che una volta incontrato gli occhi di
Sum, che gli sedeva di fronte, aveva mantenuto il contatto visivo per
tutto il tempo. Era come se fossero in un mondo a parte,
chiacchieravano del più e del meno senza smettere di
guardarsi negli occhi, Sum che la sera prima non voleva
perdersi negli occhi del ragazzo, questa volta riuscì a
sostenere il suo sguardo, la verità è che ne era
diventata dipendente.
Dipendente.
Ma sul serio? Si può diventare dipendenti dagli occhi di un
ragazzo? Summer aveva sempre preso in giro Sarah quando le aveva
confidato quanto le piacesse fissare Antony, il suo ragazzo, negli
occhi; per lei era una cosa assurda, impossibile, ma quella calda
mattina di luglio, seduta ad un tavolo nella mensa del camping, si
dovette ricredere del tutto, era come se fosse..intrappolata nel suo
sguardo, non riusciva a guardare altrove, gli occhi di Harry erano una
calamita per lei, dio quanto erano meravigliosi...si, era decisamente
in trappola ma quella non era una trappola di cui aver paura, era una
trappola da cui farsi cullare la notte, era una trappola sicura,
rassicurante.
Quando
finirono di fare colazione le ragazze si diressero come prevedibile
verso la spiaggia, altrimenti Mary si sarebbe lamentata per tutta la
giornata, e i ragazzi optarono per una partita a calcetto, ma si
diedero appuntamento per il pranzo.
Sum
era stesa sul suo asciugamano con il sole che le illuminava il viso e
riscaldava il cuore, aveva gli occhi chiusi e chiacchierava assieme
alle sue amiche, parlavano del più e del meno e si
divertivano con le battute assurde di Valerie e i sospiri di Sarah che
sentiva già in una maniera insopportabile la mancanza di
Antony, Mary sembrava non avere nulla nella testa, era rilassata e
pensava soltanto a prendere il sole, era davvero fissata, voleva che le
sua pelle diventasse dorata, era ossessionata da questa cosa! Summer
ripercorreva nella sua mente tutti i momenti trascorsi con Harry fino
ad allora, la prima volta che lo aveva visto sul molo e si era
immaginata la sua vita, le aveva fatto tenerezza, quando aveva
incrociato i suoi occhi sul palco, quando avevano giocato a ping-pong,
ripensò alla loro chiacchierata sulla spiaggia, e infine a
quella mattina stessa, pensò al fatto che si erano fissati
per tutto il tempo e le scappò un sorriso, era tutto
perfetto.
Harry,
Louis, Zayn, Niall e Liam giocavano a pallone come bambini di otto anni
e si divertivano da matti, quella mattinata tra amici sarebbe rimasta a
lungo nei ricordi di Harry, non ricordava nemmeno più
l'ultima volta che ci aveva giocato, probabilmente l'estate precedente,
nella sua frenetica vita a Londra non c'era spazio per momenti come
questo, era tutto un programma deciso a tavolino, non c'erano partite
con gli amici, soprattutto non c'erano gli amici.
Lì
in quel campo insieme a quelli che considerava quasi fratelli,
nonostante li incontrasse una volta all'anno, si sentiva libero, di
correre, di urlare, di vivere; era la stessa sensazione di quando si
era seduto sul molo, stava bene, viveva la vita di tutti i comuni
adolescenti, quella vita che invidiava in una maniera folle; e quel
camping in confronto alla sua, di vita, era un paradiso.
L'unica
cosa che lo turbava un po' era il fatto di tenere nascosto a tutti la
sua identità, neppure i ragazzi sapevano di lui, della sua
famiglia, e quando Harry ci pensava ci stava male, insomma avrebbe
dovuto dirglielo e lo sapeva, certo poteva sempre farlo, ma
più passava il tempo e più la loro reazione
sarebbe stata peggiore, se lo sentiva.. Zayn, Louis, Niall e Liam erano
i suoi unici veri amici, non voleva perdere anche loro.
Mentre
cercava di rubare il pallone a Liam, si ritrovò a pensare a
Summer e per un attimo lo sfiorò il pensiero di vuotare il
sacco con lei, non si conoscevano ancora bene, non poteva accusarlo di
non averglielo detto prima e allo stesso tempo, sentiva di provare
qualcosa per lei, se ne accorgeva ogni volta che si ritrovava a pensare
a quanto dolce potesse essere il suo sorriso, ai suoi occhi che
continuavano a fargli venire voglia di cioccolato, a lei, alla sua
spontaneità, a quanto fosse bello chiacchierare e ridere
insieme... se quella ragazza stava diventando un
pensiero fisso, allora aveva il diritto di sapere la verità,
Harry voleva aprirsi e parlarle con il cuore in mano, aveva
bisogno di raccontare a qualcuno la sua vita, voleva sentirsi amato.
Poi il solito timore di rovinare tutto fece capolino, e se Sum lo
avesse considerato soltanto un ragazzino viziato? Un ragazzino che ha
tutto, apparentemente, e ha pure il coraggio di lamentarsi? No, non lo
avrebbe sopportato, non avrebbe sopportato di perderla ancora prima di
trovarla.
Anche
allora si rese conto di quanto fosse diventata importante, se non
voleva perderla, voleva averla al suo fianco..e proprio mentre giungeva
a questa conclusione, segnò. I ragazzi lo abbracciarono
"questo goal è per te" disse con voce sommessa mentre nella
sua mente si raffiguravano gli occhi e il sorriso di Sum.
Salve a tutti! Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. :DD
Volevo avvisarvi che andrò in vacanza e non ci
sarò per una settimana circa, quindi non potrò
aggiornare la storia.
Cosa ne pensate di questa fan fiction ? Dai ditemi le vostre opinioni,
o qualsiasi altra cosa. :)
A prestoooo
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
"cosa
hai fatto di bello stamattina?" le domandò Harry mentre
riempiva il
suo vassoio alla mensa "siamo andate in spaiggia ad
abbrustolirci un
po'" gli rispose Sum voltandosi verso di lui, effettivamente aveva il
viso paonazzo ed era tutta rossa, sembrava che fosse appena uscita da
un forno a microonde, portava i capelli raccolti
alla buona in uno chignon ma alcune ciocche le ricadevano sul viso
"sembra che tu sia riuscita nel tuo intento" constatò lui,
poi smise di
mettere cibo nel suo piatto, le si avvicinò e le
spostò un ciuffo dal
viso, si ritrovò vicinissimo ai suoi occhi, poteva trovarla
così
attraente anche in quelle condizioni? La risposta è
sì, accentata pure.
" tu invece cosa hai fatto?" domandò Sum a sua volta
cominciando a camminare verso il loro tavolo "io e i ragazzi abbiamo
fatto una partita a pallone, ci siamo divertiti" le rispose lui
seguendola "scommetto che hai anche segnato!" "sì"
disse con un
sorriso straordinario, ma non aggiunse altro, non poteva certo dirle
'si ho segnato e ti ho dedicato il goal perchè hai occupato
la mia
mente per tutto il tempo!' ...no, non era da lui essere così
sfacciato.
Arrivarono
al tavolo e si sedettero vicini, mentre mangiavano chiacchieravano
assieme a tutti gli altri e ogni tanto si ritrovano a fissarsi, tutti
se ne rendevano conto, ma a loro due sembrava non importare
più di
tanto, continuavano a sorridersi a vicenda incuranti di tutto.
"bene,
io vado a dormire, chi è con me mi segua!"
esclamò Zayn alzandosi da
tavola, Niall e Louis lo seguirono per davvero, Liam iniziò
a
messaggiare con il suo telefonino, la sua ragazza doveva mancargli
davvero tanto e Harry se ne stava con le mani in mano non sapendo cosa
fare.
" non hai sonno?" gli domandò Sum, erano rimasti solo loro
due
al tavolo, Valerie aveva deciso di tornersene a dormire, Sarah e Mary
si erano precipitate nel bungalow "sinceramente no" rispose
lui "e
tu?" domandò poi "io andrei a fare una bella passeggiata,
per digerire"
disse lei "allora andiamo" Harry si alzò e
trascinò Sum con se "ti
accompagno" disse poi sfiorandole un braccio "dove andiamo?" chiese Sum
a sua volta "decidi tu" "va bene, allora penso che
cammineremo nel
parco, rigorosamente all'ombra!" disse avviandosi, Harry la raggiuse in
un battibaleno.
" Vieni,
ti faccio vedere una cosa!" urlò il ragazzo cominciando a
correre e
tendendole la mano, lei la afferrò e lo seguì
"pensavo di aver detto di
voler fare una passeggiata" esclamò mentre correvano ancora
"ti
riposerai tra un istante!" le disse lui di rimando, le teneva ancora la
mano quandò Sum potè scorgere una striscia
d'acqua che non aveva mai
notato prima "wow, che meraviglia!" i suoi occhi brillavano ancora una
volta, era un posto tranquillo, non c'era nessuno, soltanto loro due,
quella specie di lago e tanto verde. "ecco la laguna dell'airone blu!"
esclamò Harry sedendosi sulla riva, lei si
sistemò accanto "
dell'airone blu?" gli domandò voltandosi verso di lui e
rimanendo
ancora una volta intrappolata negli occhi del ragazzo "è
buffo come
nome, lo so. Ma non glie l'ho mica dato io!" disse divertito, Summer
rise "fin qua c'ero arrivata" "l'ho scoperta due o tre anni fa, eppure
non è così distante dai bungalow o dalla
spaiggia, chissà perchè, però
mi da la sensazione di essere un posto nascosto, quasi
segreto"
cominciò a dire senza distogliere lo sguardo da lei
"è bellissimo"
disse Sum a sua volta "già. Lo sai che da quando
l'ho scoperto, non
l'ho mai mostrato a nessuno, ci venivo spesso per stare solo e per
rilassarmi, non volevo trovarci le coppiette a sbaciucchiarsi" "se vuoi
che resti segreto, non c'è alcun problema, non lo
dirò a nessuno" lui
le sorrise calorosamente e Sum sentì qualcosa muoversi
all'altezza
dello stomaco, era come se ci fosse qualcosa di nuovo, dopo un
attimò
realizzò che erano le famose farfalle, okay si era
innamorata, ora non
c'erano più dubbi. "Andiamo a sederci
là" disse indicando un posto al
fresco "come hai fatto?" le domandò Harry incredulo " a fare
che?"
chiese lei a sua volta "quello che hai indicato è
esattamente il posto
dove trascorrevo le mie giornate. aiuto, sei un'indovina!"
esclamò il
ragazzo spalancando i suoi occhioni, Sum scoppiò a ridere,
aveva una
risata allegra e contagiosa che coinvolse anche Harry; si stesero sul
prato uno accanto all'altro "nella mia città non ci sono
posti come
questo, grazie per avermi portato qui" disse piano Sum avvicinandosi di
più a lui e baciandolo su una guancia,
Harry arrossì visibilmente e a
lei scappò un sorriso "dove vivi?" le domandò lui
"a Dublino. e tu?"
chiese a sua volta "sono di Londra" rispose Harry con una punta di
amarezza, solo allora si e rese conto che quei quindici giorni di
campeggio sarebbero finiti, sapeva di dover tornare alla vita di
sempre, non era tanto questo che lo speventava, lo spaventava il fatto
che
non l'avrebbe più rivista.
"è
lontano..dico Londra da Dublino" Summer sembrava essere arrivata a
quella conclusione nello stesso momento "hanno inventato gli aerei
però!" le rispose Harry buttandola sul ridere, ma anche a
lui faceva
male pensarci "davvero? e quando?" chiese lei fingendosi
sorpresa "beh
è un segreto, diciamo che sono ancora in fase di collaudo ma
si pensa
che possono coprire grandi distanze in breve tempo!" rispose Harry
reggendole il gioco "sul serio? noo ma questo succede solo nei film!"
esclamò Summer convinta "e non hai mai pensato che la vita
assomiglia
terribilemente a un film?" Harry stavolta sembrava serio "hai idea
invece di quante volte io abbia sentito questa frase? mia nonna me lo
diceva sempre" disse Sum sorridendo "credo che abbia ragione. Insomma,
non ti sembra un film? una ragazza in vacanza con le sue amiche e un
ragazzo che-" si bloccò, stava per dire tutto, ma si
trattenne "e un
ragazzo si incontrano durante una vacanza estiva, si conoscono
e
passano del tempo insieme, divertendosi un casino" spiegò
lui "si, una
trama da film" Summer si girò verso di lui stendendosi
appoggiata su un
fianco "a me piace pensare che la vita assomigli a una canzone"
sussurrò guardandolo negli occhi "per ogni momento trovo una
canzone
che mi rappresenta, io vivo di musica, penso che sappia spiegare
ciò
che accade addiruttura meglio delle teorie dei grandi scienziati"
aggiunse
ancora, si stava aprendo con Harry e lo stava facendo senza pensarci,
con lui le veniva tutto naturale, come respirare "e che canzone
assoceresti a questo momento?" chiese lui dolcemente, Sum ci
pensò un
attimo, poi "Summer Paradise" dissero all'unisono "è
perfetta, perchè
questo è davvero un paradiso estivo" sussurrò
Harry "e sono certa che
quando tornererò a casa, mi mancheranno da morire questi
giorni"
concluse lei malinconica "e vorrò ritornare in questo posto
più di ogni
altra cosa al mondo" aggiunse ancora "dai, non ci pensare, siamo qui
solo da due giorni, avremo tempo per combinarne delle belle"
cercò di
tirarle su il morale "hai ragione, io mi faccio sempre tante paranoie"
gli rispose lei tornando a sorridere.
" Summer Paradise. Dio, ma
non c'è niente di più appropriato per descrivere
questi giorni,è ...perfetta quella
canzone" Harry la fissava, non distoglieva mai lo sguardo dal suo viso,
era una sensazione bellissima, qualcosa di mai provato prima, quando
era partito per il camping non si era immaginato una cosa del genere:
conoscere una ragazza per caso, per una partita a ping-pong, cercarla
la sera e chiacchierarci per ore, e la mattina successiva dedicarle un
goal, essere sfiorato dal pensiero di dirle tutto sulla sua vita e
portarla nel posto che considerava il suo rigufio,no tutto questo non
era decisamente nei suoi programmi, ma quando aveva incrociato gli
occhi di Summer non era più la testa a comandare, c'era solo
quel
muscolo involontario grande quanto un pugno chiuso che si trova nella
parte sinistra del petto, dietro la gabbia toracica; proprio quello che
è responsabile della vita, quello di cui non si
può fare a meno, quello
che tutti i comuni mortali chiamano cuore, l'unico che comanda davvero
e che l'ha vinta su tutti.
Sarebbero riusciti a
parlare per ore e ore o giornate intere dicendo cose ...assurde e non
è
cosa da tutti i giorni trovare qualcuno che ti faccia stare bene, che
ti faccia divertire, che ti faccia desiderare che quei giorni non
finiscano mai, senza fare niente, soltanto parlando, dalle cose serie
alle più strampalate, sotto un albero, stesi sul prato,
vicino ad una
laguna, nel posto più incognito del camping..ma loro si
erano trovati a
vicenda e desideravano non perdersi più, anche se ancora non
erano
pronti a confessarselo, la distanza che li avrebbe separati una volta
terminata la vacanza li spaventava a morte ma erano determinati a
combattela in tutti i modi possibili, no, non potevano dirsi 'ciao,
anzi addio, sono stati belli questi giorni, a mai più', era
scattato
qualcosa e anche se erano lontani dall'essere fidanzati, erano
innamorati, questa era l'unica certezza che avevano, l'unica cosa a cui
si sarebbero aggrappati.
Salve gente :)
Allora..sono riuscita a scrivere quest'ultimo capitolo prima di andare
via.
Mi farebbe piacere cosa ne pensate, non esisate a scrivermi :DD
Ringrazio Michela che è dolcissima e che anche se
indirettamente mi sprona a scrivere. :)
e..a presto! :D
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
"
che fine hai fatto?" la voce squillante di Valerie la fece
sorridere "ma buongiorno, dormigliona!" le disse Summer tenendo il
cellulare vicino al lobo dell'orecchio e cominciando a camminare verso
l'ala sportiva del camping insieme a Harry "buongiorno anche a te" le
ripose l'amica "un momento, ma sono le sei del pomeriggio!"
esclamò subitò dopo "ma non mi dire!" Sum
scoppiò a ridere e lei la seguì a ruota
"Sum, non rompere! Mi sono svegliata praticamente due minuti
fa, ma non mi importa...siamo in vacanza!" le dissse Valerie
enfatizzando sulla parola 'vacanza' "ma io non ti sto
rompendo, o almeno non credo...ti sto rompendo?" Sum ora sembrava
perplessa, Harry che le era accanto aveva sentito tutto e non
potè fare a meno di soffocare una risata, Valerie
però non se ne accorse "ma certo che no!" sbottò
"comunque sei brava a cambiare discorso eh...dove sei?" le chiese
ancora "emm sono, sto camminando.." moriva dalla voglia di raccontarle
tutto di quel pomeriggio ma Harry era ancora lì e poi gli
aveva promesso che la laguna dell'airone blu sarebbe rimasta un posto
inespolarato per tutti gli altri, persino per Valerie, a cui voleva un
bene infinito, ma aveva dato la sua parola al ragazzo e non intendeva
rimangiarsela per nessun motivo.
Il
rapporto di Valerie e Summer era qualcosa di veramente speciale, un po'
come quello di Sarah e Mary, l'avrò già detto
milioni di volte ma il legame che c'era tra loro due era completamente
diverso dall'amicizia che le legava a Sarah e Mary, non che
quest'ultima non fosse speciale, ma era diversa. Sum e Valerie non
erano quelle classiche migliori amiche che passano tutto il tempo a
dirsi ' ti voglio bene' ' sei la mia vita' 'tesoro mio' e smielate
varie, no, loro non se lo dicevano quasi mai, ma perchè non
ce ne era alcun bisogno, sapevano entrambe di essere tutto per l'altra,
lo si vedeva dai gesti quotidiani, dalla complicità con cui
ridevano per ogni cavolata, lo si sentiva dal loro tono di voce quando
perlavano al telefono..potevano anche chiamarsi 'idiota' e 'cretina',
non se la sarebbero presa, anzi, in tal modo avrebbero dimostrato
ancora una volta di essere amiche, ,ma amiche per davvero. Si
conoscevano da due anni e in quei due anni una volta soltanto
avevano litigato seriamente, se qualcuno glielo avesse chiesto non
avrebbero ricordato il motivo della litigata, non avrebbero iocordato
neppure chi aveva ragione e chi torto, forse perchè avevano
entrambe torto, comunque fu proprio dopo quella litigata che si unirono
di più; prima erano compagne di classe e basta, ma fu
proprio quando chiarirono che si conobbero meglio e scoprirono di poter
essere di più, cominciarono a vedersi tutti i giorni dopo
scuola ed arrivarono ad istuaurare un rapporto solido che è
quello che hanno oggi, ad ora sono passati 16 mesi da quella fatidica
litigata.
"
sto camminando.." ripetè Sum non sapendo cosa altro dire
"dove vai? porto cipolle!" squillò la voce
di Valerie nel telefono, risero tutti i tre, Harry compreso
"ma ce la fai? ti ho chiesto dove sei e tu mi rispondi 'sto
camminando'?" Valerie sembrava divertita e continuava a sghignazzare,
Harry la seguiva a ruota e cominciò a ridere così
forte che Valerie si accorse della sua presenza "Salutami Harry" disse
lei "ricambia" le disse Summer senza nemmeno chiederglielo, tanto le
stava appiccicato e stava sentendo tutto!
"
stiamo passeggiando, ora andiamo a giocare a ping-pong!" si decise a
risponderle Sum "ricevuto! ci vediamo lì" concluse Valerie e
attaccò senza darle il tempo di replicare.
"
e tu che ti rotoli dalle risate?" domandò Sum vedendo il
ragazzo piegato in due dal ridere "quella ragazza è un
fottuto genio!" riuscì a dire Harry riprendendosi
"dove vai? porto cipolle!" scoppiò a ridere ancora
ripetendo le parole di Valerie "si, e io sono un'imbranata!" rispose
Sum sempre ridendo "si, ma mi piaci anche per questo!". Non appena si
rese conto di ciò che le aveva appena confessato si
girò di scatto dall' altra parte, mentre Sum si
sentì il cuore battere a mille nel petto, sembrava volesse
uscire da lì e gridare al mondo quanto fosse felice, quando
riuscì a calmarsi si avvicinò a lui,
trovò il coraggio di cercare la sua mano e le loro dita per
la prima volta si intrecciarono, era qualcosa di incredibile,
sembrava fossero fatte apposta per unirsi ed essere una cosa sola, era
un contatto perfetto e le sue mani erano calde e morbide, Harry si
voltò piano verso la ragazza e le sorrise, non sapeva cosa
dire ma forse non era necessario dire nulla, e finirono per camminare
mano nella mano fino al tavolo da ping-pong.
Pochi
minuti dopo arrivarono sia i ragazzi che Valerie, Sarah e Mary "allora,
questa rivincita?" domanndò Zayn "dobbiamo proprio?"
domandò a sua volta Harry "ei, sei tu che sei stato battuto
da una ragazza, se ti sta bene così.." cominciò a
dire Louis, il riccio cercò lo sguardo di Summer, lei
sorrideva, aveva ancora stampato in volto lo stesso sorriso di quando
gli aveva preso la mano, ricambiò il sorriso e non disse
nulla, anche lui era rimasto bloccato a quel momento, il suo cuore era
rimasto lì, non aveva ancora raggiunto il cervello che
invece si trovava a dover essere preso per un deficiente solo
perchè per una volta sentiva di non dover essere lui ad
avere la meglio, sentiva di doversi fare da parte, qualcun'altro
avrebbe preso il suo posto e probabilmente avrebbe anche sbagliato, ma
avrebbe rischiato, rischiato di essere felice .
"
ci vediamo a cena" le sussurrò prima di voltare le spalle e
avviarsi verso il suo bungalow seguito da degli increduli Liam, Zayn,
Louis e Niall. "ma si può sapere cosa ti ha fatto questa
ragazza?" Niall alzò le braccia al cielo scatenando la
risata degli altri tre "la verita? non lo so. L'unica cosa che so
è che ogni volta che incrocio il suo sguardo mi sento
protetto, sicuro e mi viene voglia di cioccolato! E quando la sento
ridere mi sento.. appagato, felice, come se a ridere e divertirmi fossi
io, ed è bellissimo parlarle, mi viene naturale aprirmi con
lei allo stesso modo in cui mi viene naturale scendere dal letto la
mattina e aprire gli occhi, e poi insieme ci divertiamo un casino e
mettiamo su conversazioni su argomenti assurdi ed è una
sensazione dannatamente bella, perchè non riesco a farlo con
nessun altro, perchè è una cosa soltanto nostra;
amo il suo sorriso e i suoi capelli, anche se sono in disordine, mi
piace quando è pensierosa e sembra avere la testa tra le
nuvole e poi si scuote improvvisamente e ti guarda con un sguardo
confuso ma allo stesso tempo dolcissimo, mi piace quando cammina e
persino quando si lamenta per qualcosa, mi piace lei e ..io penso di
essermi innamorato-" Harry aveva detto tutto d'un fiato, pensava che
sarebbe stato più difficile, pensava che avrebbe dovuto fare
uno sforzo sovraumano per trovare le parole giuste per descriverla..e
invece quelle parole gli erano uscite dalla bocca in modo
incontrollabile, ancora una volta non era il cervello a
comandare.
"
diglielo, no?" Liam sembrava sicuro delle proprie parole "tu, stai qui
a dire a noi tutte queste cose senza riuscire più a
fermarti, invece di correre da lei?" ora ci si metteva anche
Zayn "se solo ti avesse sentito..." continuò a dire Niall
"Harry, di cosa hai paura?" l'ultima domanda era stata di
Louis e come sempre aveva centrato il punto "ho paura della distanza,
ho paura del tempo" disse lui con un sospiro "e siccome ne l'una e
nè l'altra cosa dipendono da te, ti devi comportare come se
non esistessero" Liam era giunto a questa conclusione "davvero?" il
ragazzo era ancora confuso "l'unica cosa che conta è che la
ami" doveva ammetterlo, Zayn questa volta aveva ragione, eccome se
aveva ragione "la amo?" disse lui al alta voce, ma lo stava domandando
a se stesso.. dire che l'amava dopo solo due giorni gli faceva paura,
perchè non aveva mai detto di amare nessuna ragazza, quelle
che aveva frequentato non erano state speciali per lui e lo aveva
sempre saputo, non era innamorato di loro ma quelle tipe facevano di
tutto per uscire insieme a lui e alla fine Harry cedeva, ma non era mai
riuscito ad instaurare niente di serio, non se l'era mai sentita; con
Summer era diverso, lei era stata capace di sconvolgere tutto con uno
sguardo, con un sorriso, con una risata, con il viso paonazzo dopo aver
preso il sole e i capelli in disordine, con canotte e pantaloncini
invece che con vesiti firmati, invece che con capelli perfettamente
stirati, invece che con tonnellate ti trucco sul viso e tacco dodici.
"
la amo" disse piano, guardando un punto fisso davanti a lui, questa
volta non si trattava di una domanda, ma di un'affermazione.
Sono tornataaaaaaa!
Scusate, pensavo di riuscire ad aggiornare prima. Comunque, questo
è il decimo e come sempre spero che vi paiccia. :D
Non esiatate a farmi sapere cosa ne pensate, mi fareste
davvero felice. :)
Un bacione e alla prossima! xx
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
"
Buongiorno a tutti, carissimi ragazzi e ragazze. Lo staff del
camping ha programmato per voi oggi una giornata speciale.
Fino a stasera saranno ospiti nel nostro camping dei bambini,
è stata una cosa decisa all'ultimo mimuto e colgo
l'occasione per scusarmi per non avervi avvertiti prima; comunque sia,
a ogni coppia di ragazzi o ragazze saranno assegnati due bambini, il
vostro compito sarà quello di farli divertire, di fargli
trascorrere una giornata diversa dalle altre, tutte le ale del camping
saranno accessibili e siete liberi di organizzare giochi di gruppo e
qualunque cosa vogliate. Vogliamo che vi divertiate anche voi insieme a
loro, quindi, non perdete tempo, e al lavoro! Vi aspetto tutti qui,
nello stesso posto in cui ci sono state le presentazioni iniziali, il
prima possibile, i bamibini sono già arrivati e sono
entusiasti, mancate solo voi!"
"
toglitegli le batterie, vi prego!" biascicò Valerie ancora
nel mondo dei sogni "che sei una dormigliona lo sappiamo tutti, ma oggi
non saremo noi a tirarti giù dal letto, ti tocca Vale!" le
disse Sarah infilando i suoi piedi in un paio di sandali "io
porto i bambini in spiaggia, che sia chiaro!" Mary non sarebbe riuscita
a stare un giorno lontana dalla spiaggia, sarebbe stato un giorno perso
secondo il suo punto di vista "Vale guarda, ci hanno portato la
colazione, e che profumino.." Summer sapeva cosa dire per catturare la
sua attenzione, infatti l'amica si rizzò subito in piedi e
appena si rese conto che non c'era nussun colazione in camera "questa
me la paghi!" disse rizzandosi a sedere sul suo letto "ci sei cascata!"
la canzonarono Sarah e Mary, Valerie le tirò tutte e tre
giù sul suo letto, ormai era più che sveglia,
risero tutte, poi finalmnete si alzò e una ventina di minuti
più tardi raggiunsero il luogo dell'incontro.
Appena
furono lì Sum cercò Harry con lo sguardo ma non
lo riuscì a trovare, pochi istanti dopo si sentì
prendere per i fianchi e si girò di scatto, sapeva che era
lui "con chi fai coppia?" Sum lo guardò un secondo
perplessa, ci arrivava sempre un attimo più tardi "ah..non
lo so" in effetti non lo sapeva sul serio "con me, ovviamente" Valerie
si precipitò a chiarire, Sum le lanciò uno
sguardo disperato ma l'amica si grattò la testa, certo lo
aveva capito che Sum avrebbe preferito di gran lunga far coppia con
Harry, ma aveva bisogno di parlarle "ah..ok.." Harry era visibilmente
deluso "mi dispiace, ma ci vediamo in giro!" Sum si sentiva uno schifo
ma non poteva dire di no alla sua migliore amica, era ovvio che doveva
parlarle, altrimenti avrebbe lasciato che Harry continuasse il suo
pseudo-invito. "Certo!" disse lui sforzandosi di sorridere, era
così tenero, era rimasto spiazzato, probabilmente non se lo
aspettava, Sum si avvicinò a lui e lo fissò negli
occhi per qualche secondo, e Harry non potè fare a meno di
sciogliersi in un sorriso, era esattemente ciò che voleva.
"come
vi chiamate?" Sum e Valerie tenevano per mano un bambino e una bambina
forse sui sei/sette anni "sono Sam e lei è mia
sorella Allie" rispose il maschietto "io sono Valerie e lei
è Summer" aggiunse la ragazza "allora, cosa vogliamo fare?
preferite la spiaggia, il circolo sportivo, la piscina o non so, oggi
noi due siamo le vostre babysitter" disse Sum con tono dolce "piscina!"
urlò Allie e cominciò a correre seguita da suo
fratello "un secondo, ma sapete nuotare?" i bambini si fermarono e
fecero così-così con la mano "andiam bene!" disse
Valerie ironica "che mi devi dire?" arrivò subito al punto
Summer "come fai a sapere che devo dirti qualcosa?" le chiese Valerie
tentando di girarci intorno il più possibile
"perchè altrimenti io ora sarei con Harry!"
sbottò Sum con un pizzico di tristezza negli occhi "giusta
osservazione!" rispose l'amica e non aggiunse altro, Sum la
bloccò "sputa-il-rospo" le disse guardandola negli occhi
"è complicato" "no, basta che apri la bocca e
mescoli la lingua fra i denti e dici parole di senso compiuto" Valerie
a queste parole scoppiò in una risata sonora "ma che dici?"
le domandò ridendo ancora "non lo so" rispose Sum come se
gli avessero chiesto 'come fa il coccodrillo' "adesso parla!"
le disse poi seria "ma Allie e Sam, se li perdiamo?" "ma se
è un sentiero tutto dritto! E poi sono davanti a noi, li
vediamo!" Sum ora era proprio convinta che ci fosse qualcosa sotto, non
era da Valerie tentare di aggirare l'ostacolo "ho sognato Louis
stanotte" disse tutto d'un fiato, Sum strabuzzò gli occhi
"che cosa?" "che cosa faceva?" le domandò poi "non
me lo ricordo, ricordo solo che era lui e che mi abbracciava" le
rispose Valerie con aria sognante, non si era nemmeno resa conto di
aver risposto alla domanda di Sum "ti piace?" Valerie fece
un'espressione strana "forse" disse poi poco convinta. Sum
capì che era meglio non indagare oltre, la sua migliore
amica per la prima volta sembrava.. confusa, aveva bisogno di tempo per
chiarirsi con se stessa.
"
possiamo andare in spiaggia?" era stata questa la domanda che Sam e
Allie gli avevano posto una volta arrivati in piscina
"perchè avete cambiato idea?" domandò loro Sum
"boh, è più bella!" era la tipica risposta da
bambini, alle due neo babysitter scappò un sorriso e li
presero per mano cambiando direzione.
Una
volta arrivati in spiaggia tutti e quattro si misero d'impegno per
costruire un bel castello di sabbia, i bambini cominciarono a
diveritrsi come matti e a Summer e Valerie sembrava di essere tornate
bambine anche loro, avevano dimenticato quanto fosse bello rotolarsi
nella sabbia fino a diventare una cotoletta, Sam, l'unico uomo,
riempiva il secchiello d'acqua a riva e lo riportava indietro, Allie
era convinta di essere capace di costruire delle mura intorno al
castello per proteggere la sua principessa e impiegava tutte le sue
energie in quello, Sum e Valerie erano invece quelle che coordinavano i
lavori e intanto tentavano di far venire i castelli nel miglior modo
possibile divertendosi un casino; poco dopo le raggiunsero Sarah e Mary
con i bambini che gli erano stati assegnati e si aggiunsero anche loro
al gioco. Quando lasciarono la spaiggia per andare a mangiare a mensa,
erano riusciti a mettere in piedi davvero una bella costruzione di
sabbia.
A
tavola Sum non riuscì a trovare Harry, in realtà
mancava anche Zayn, pensò che fossero insieme da qualche
parte ma decise comunque di andarli a cercare, aveva una voglia matta
di vederlo; pensò di recarsi per prima cosa nell'alla
sportiva del camping ma lo trovò in spiaggia comodamente
sdraiato sotto l'ombrellone, era vestito e sembrava che stesse dormendo
beatamente, di Zayn non c'era traccia...Summer ritornò
velocemente alla mensa, prese un vassoio e lo riempì con
qualcosa, poi ritornò in spiaggia,stavolta lo
trovò sveglio e in costume, non potè fare a meno
di notare quanto fossero assolutamente perfetti i suoi pettorali e le
sue braccia e le sue spalle, si trovò a desiderare di essere
stretta da lui, lo voleva più di ogni altra cosa al mondo.
Dal canto suo indossava degli shorts di jeans e sopra portava il
costume a due pezzi; appena Harry la notò sorrise
piacevolmente sorpreso e osservò ogni centimetro della sua
pelle, dalle spalle nude all'addome, notò le sue gambe
slanciate e lievemente abbronzate, poi ritornò al suo viso e
sorrise ancora, intanto Sum si avvicinò fino a sedersi sulla
sabbia accanto a lui "hai fame?" gli chiese sistemando il vassoio sulle
gambe di Harry "direi di si, questo cous-cous sembra eccezionale"
rispose fissandola ancora, poi tornò a guardare il vassoio
ancorato sulle sue gambe, non poteva credere che Sum si era preoccupata
di portargli il pranzo, ogni secondo che passava si rendeva conto che
teneva a lei sempre di più, difficile da credere, ma era
stato capace di innamorarsi in due giorni!
"
dai, mangia" lo incitò lei "e tu? non vorrai stare qui a
guardarmi!" le rispose "ma c'è una sola forchetta"
protestò Sum "mi sacrifico per te e mangio con le mani"
propose lui "hai le mani sporche di sabbia, però" gli fece
notare Sum, il ragazzo guardò le proprie mani "davvero?"
disse posando entrambe le mani sulle guancie di Summer e sporcandole
tutto il viso, lei sbarrò gli occhi e l'epressione del suo
viso fece ridere Harry, subito dopo si portò le mani al viso
e tentò di togliere tutta quella sabbia, il riccio la
trovava adorabile anche in quel momento "ti aiuto" disse prima
di posarle le mani sul viso con dolcezza e togliere ogni
granello di sabbia, quando ebbe finito sorrise soddisfatto, a Sum
brillavano gli occhi, quanto poteva sorprenderla quel ragazzo?
Restarono insieme per un paio d'ore, Harry mangiò tutto
ciò che c'era nel vassoio, poi si stesero ognuno sul proprio
asciugamano e chiacchierarono per un po', prima di essere brutalmente
interrotti da Liam, Niall, Louis, Zayn, Valerie, Sarah, Mary e una
decina di bambini.
Trascorsero
il pomeriggio tutti insieme e quando andarono a dormire, stanchi morti,
furono soddisfatti della giornata trascorsa.
Eccomi qua con un nuovo capitolo! Accidenti, non credevo di poter
esssere così veloce! :D
Come sempre, spero di essere riuscita a trasmettervi quello che provo
io quando mi cimento a scrivere.
Dai, fatemi sapere cosa ne pensate! Accetto qualunque cosa. :)
A presto! xx
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
"
Eccoci arrivate!" esclamò Sum mentre varcava l'ingresso
della piscina del camping insieme alle sue amiche "che meraviglia!"
disse Sarah "mettiamoci lì" propose Mary dirigendosi verso
l'ala destra della piscina, si avvicinò ad un ombrellone
libero, abbastanza centrale e lo aprì; le altre la seguirono
e ognuna di loro si appropriò di un lettino, sistemarono gli
asciugamani e si liberarono dei copricostume, poi si distesero sugli
asciugamani e lasciarono che il sole baciasse la loro pelle. Una volta
sdraiata sul suo lettino, Sum prese il cellulare tra le mani e
controllò l'ora, erano esattamente le 15.30 del pomeriggio;
lei e le sue amiche avevano deciso di trascorrere il pomeriggio in
piscina, era il loro quarto giorno al camping e faceva un caldo
bestiale, il termometro alla reception segnava 41 °C all'ombra
e l'acqua della piscina doveva essere probabilmente intorno ai 33 o 34
°C.
Sum
posò il cellulare e cercò di rilassarsi un po' ma
il caldo glielo impediva "mi sembra di essere in una sauna!"
sbottò Valerie convinta, le altre tre risero
"effettivamente.." concordò Sarah "io penso seriamente di
non riuscire a resistere più di 10 minuti senza buttarmi in
acqua" disse Sum sventolandosi con una mano "di chi è stata
l'idea di venire qui?" domandò Mary fingendo di non
ricordare di essere stata lei a proporre di andare in piscina "la tua!"
esclamarono in coro le altre tre "ops" fu tutto quello che
riuscì a dire lei ridendo.
"
Sum?" Sarah attirò la sua attenzione "come va con Harry?"
continuò appena l'amica si fu voltata verso di lei ma
già nel momento in cui Summer lo aveva sentito nominare
sentiva che sulla sua bocca si era stampato un sorriso ebete, non
riusciva ad evitarlo "Sto bene con lui, benissimo, come non mi era mai
capitato. E' tutto incredibilmente perfetto, non avevo
programmato di innamorarmi così su due piedi " rispose lei
piano " dai ammettilo che muori dalla voglia di baciarlo!" Valerie
cominciò a prenderla in giro "no..non è vero!"
protestò lei poco convinta " di noi puoi fidarti" la
rasscurò Mary "ragazze, io mi sono innamorata dei suoi
occhi, sono qualcosa di inspiegabile a parole, stratosferici... e mi
sono innamorata del suo sorriso, è spettacolare e ogni volta
mi fa sentire come se stessi abbracciando il mondo, la sua risata
è meravigliosa e inevitabilmente scatena la mia e.."
"e sei proprio nei guai, signorina" concluse Sarah, Sum rise
con gli occhi che le brillavano ancora "e adesso come faccio?" chiese
un istante dopo alle sue amiche mettendosi a sedere "come fai a fare
che?" domandò Mary confusa "come faccio a dirgli addio tra
soli dieci giorni" concluse lei triste "Sum, ora mi ascolti, ok? Tu non
hai la minima idea di cosa succederà stasera e ti preoccupi
per i prossimi dieci giorni? E poi se tu tieni a lui e lui, come ti ha
più volte dimostrato, tiene a te, non può finire
come se non fosse mai iniziata!" le disse Valerie in tono autoritario,
quando voleva sapeva davvero come darle una scrollata "sono paranoica,
lo so" rispose lei tornando a sorridere " no, sei innamorata,
è diverso" concluse Sarah mettendole un braccio intorno alle
spalle. " e tu invece? Ti manca tanto Antonhy?" domandò Sum
a sua volta "si, mi manca come l'aria, ma secondo me quasta vacanza mi
è servita anche a capire che lo amo davvero e poi ci stiamo
divertendo tanto, dobbiamo godercela fino in fondo!" esclamò
convinta, Sarah avrebbe voluto confidarle chn non vedeva l'ora
di abbarcciarlo, che quei dieci giorni sarebbero passati in fretta, ma
si linitò a quello per non rattristare Sum "dieci giorni e
lo riabbraccerai!" fu lei stessa a ricordarlo all'amica, Sum aveva
sempre pensato che Sarah e Antonhy fossero una coppia perfetta e aveva
sempre sognato un amore come il loro, ma da quando aveva conosciuto
Harry era disposta a cambiare sogno, era arrivata alla conclusione che
sarebbe stato tutto perfetto soltanto se loro due ci avrebbero messo
cuore e anima per farlo funzionare...farlo funzionare? Ma che cosa si
era messa in testa? Loro non stavano insieme nemmeno lontanamente,
anche se lo avrebbe tanto voluto...
"
Siiiiiiiiiiiii" Mary si alzò in piedi e cominciò
a saltellare, facendosi prendere per pazza da quasi tutti i bagnanti
"cos'è, hai scoperto che oggi iniziano i saldi estivi?"
Valerie amava prendere in giro le sue amiche, era anche il suo di
dimostrarle quanto bene le voleva, Mary le piazzò il
cellulare davanti agli occhi con un messaggio aperto "Lo sai
che mi manchi? Quando torni cinema, intesi? :DD Noé"
Valerie lo lesse ad alta voce per permettere anche a Sum e
Sarah di sentire "bisogna festeggiare!" esclamò subito Sum
abbracciando l'amica, Mary aveva un cotta per quel Noè sin
da piccola e ora aveva un sorriso che le arrivava da un orecchio
all'altro "tutte in acqua!" propose Sarah e in men che non si dica si
tuffarono tutte e quattro.
Quella
era la classica giornata tra amiche, da quando erano arrivate al
camping avevano avuto decisamente poco tempo per stare tutte insieme,
Summer sempre con Harry, Valerie sempre assonnata, Mary impegnata a
prendere la tintarella e Sarah, in effetti Sarah non si era dedicata a
nessuna attività in particolare; comunque sia, una
chiacchierata come quella era sempre piacevole.
"
C'è posto anche per noi?" domandò Liam seguito da
Louis e Zayn "ma da dove siete sbucati?" chiese a sua volta Valerie
vedendoli improssivamente accanto a loro in acqua, Louis rispose con un
sorriso e a lei sembrò bastare quello, Sum si stava
domandando dove fosse finito Harry, l'ultima volta lo aveva visto a
pranzo un paio d'ore prima, proprio nel momento in cui lei si
voltò verso Liam per domandarglielo cercando di non sembrare
troppo impaziente di vederlo, si sentì stringere da dietro,
non si girò subito e lasciò che le mani bagnate
del ragazzo indugiassero sui suoi fianchi, la stringeva a se con
disinvoltura, Sum si voltò verso di lui e lo
abbracciò d'istinto, Harry fu piacevolmente sopreso da quel
gesto e la strinse ancora di più a sè, lei
affondo il viso e i capelli nell'incavo del suo collo e stettero
così per qualche secondo; ormai non si poteva più
negare, fino ad allora si erano limitati a chiacchierare insieme, a
scherzare e a parlarsi con gli occhi, ora entrambi si erano resi conto
di essere pronti a qualcosa in più e quell'abbraccio
così tenero e allo stesso tempo così intenso era
segno palese che qualcosa sarebbe inevitabilmente successo.
Mentre
era ancora tra le braccia di Harry, arrivò anche Niall
e controvoglia, Sum si allontanò da lui,
notò che Zayn aveva preso il pallone e pochi istanti dopo se
lo stavano già passando, si erano formate due squadre, una
composta da Sum, Sarah ed Harry e l'altra formata
da Zayn, Niall e Liam; Louis era seduto a bordo piscina vicino a
Valerie e stavano chiacchierando, la ragazza parlava senza
mai fermarsi continuando a gesticolare e a ridere, lui la ascoltava
interessato e ogni tanto rideva, probabilmente gli stava raccontando
qualche annedoto divertente. Valerie non era mai stata una grande fan
delle attività sportive, anzi, ogni volta che a scuola
giocavano a pallavolo nell'ora di educazione fisica, lei se ne
usciva fuori da una porta secondaria e si sedeva in cortile,
lo faceva anche in pieno inverno e molte volte Sum l'aveva seguita per
non lasciarla sola, nonostante lei fosse una vera
sportiva..ed ecco il motivo per cui a fine anno si era
ritrovata ad avere il voto più basso proprio in educazione
fisica, le prof gli aveva sempre detto che lei poteva e doveva fare di
più, non gli era mai andato giù il fatto che per
accompagnare l'amica a prendere una boccata d'aria, Sum abbandonasse la
sua lezione.
Alle
18.30 furono tutti letteralmente costretti ad uscire dalla piscina,
erano stati lì fino all'oraio di chiusura e nonstante
l'insopportabile caldo iniziale erano stati bene, il sole andava via
via tramontando a lasciava spazio a un'aria più gradevole e
decisamente più fresca; giocarono con quel pallone per tutto
il tempo e si divertirono, un po' come era successo il pomeriggio
precedente con i bambini. Sum si strinse nel suo asciugamano per
qualche minuto e cominciò a passeggiare intorno alla
piscina, lo faceva sempre, le serviva per asciugarsi, Harry la
raggiunse in un battibaleno e le si affiancò "prendiamo un
gelato?" le domandò quando furono abbrastanza vicini al bar,
Sum si voltò verso di lui e se lo ritrovò
vicinissimo al suo viso, sorrideva, avrebbe detto che sorrideva anche
con gli occhi, ed era meraviglioso, i ricci bagnati gli davano un'aria
ancora più..sexi? Sum si maledì per quel pensiero
e poi si decise a rispondere "volentieri. Io prendo fior di latte e
nutella" disse mentre si avvicinavano al bancone, Harry
ordinò i due gelati e li pagò, non aveva voluto
sentire ragioni di nessun tipo, voleva offrire un semplice gelato alla
ragazza che lo aveva conquistato.
"
Grazie!" esclamò Sum fissandolo negli occhi "non mi merito
un bacio sulla guancia?" chiese lui facendo gli occhi da cucciolo, no
non doveva, gli occhi da cucciolo no, doveva smettere immediatemente di
essere così dolce o Sum sarebbe ricaduta tra le sue braccia,
non che lei non volesse, ma abbraccciandolo così, su due
piedi, di nuovo, dopo poche ore, gli avrebbe fatto capire troppe cose,
forse sarebbe stato meglio aspettare ancora un po'.
"
No" gli rispose lei, un istante dopo si sciolse in un sorriso, non
riusciva a evitarlo, era più forte di lei non poteva non
essere felice quando c'era lui al suo fianco, Harry fece un'espressione
da cane bastonato e finse di andare via dispiaciuto, si
allontanò di qualche passo, poi con una velocità
pazzesca tornò indietro e stampò un dolce bacio
sulla gota sinistra di Summer, lei si sentì avvampare "mi
dai un pizzicotto?" domandò teneramente, lui rispose con un
altro bacio stavolta sulla gota destra "avevo detto un pizzicotto"
precisò lei, ma dentro era un vulcano di emozioni pronto ad
esplodere da un momento all'altro "davvero? e perchè mai
vorresti un pizzicotto?" domandò il ragazzo a sua volta
"voglio essere sicura che non sia un sogno ad occhi aperti." e quella
fu la frase più dolce che Harry avesse mai sentito.
Salve a tutti! :)
Allora, vi piace? Dai, dai, ditemi cosa ne pensate! :DD
Spero di riuscire ad aggiornare più in fretta....
Un bacione! :))
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
L'orologio
della reception segnava le 20.54 del giorno otto lugllio. Summer ed
Harry, una volta lasciata la piscina, avevano scelto di recarsi in
spiaggia, o meglio sul molo, il ragazzo le aveva fatto strada e ora
erano seduti all'estremità, nello stesso posto in cui Sum lo
aveva visto per la prima volta ed era rimasta innegabilmente e
incredibilmente attratta da lui. Si erano seduti sul ponte di legno con
i piedi a penzoloni che sfioravano l'acqua, di spalle al mondo e di
fronte all'orizzonte, davanti a loro stava prendendo vita qualcosa di
spettacolare, il sole scendeva lentamente dalla linea dell'orizzonte e
a poco e poco si immergeva nel mare, non era più il giallo
il colore che lo caratterizzava ma si era tinto di arancio,di rosso e
infine di viola, il mare con l'imbrunire era diventato più
scuro ma brillava, sembrava stesse diventando di cristallo e una luna
ancora non troppo definita faceva già del suo meglio per
cullare il mondo, per introdurlo lentamente nel mondo dei sogni; il
cielo dava la sensazione di essere stato dipinto dal più
bravo dei pittori e con i migliori pennelli esistenti al mondo,
arancio, rosato e poi di nuovo arancio, sembrava non volersi decidere a
cedere il posto al blu della notte. Summer dopo aver finito il suo
gelato era rimasta affascinata da quel trasformarsi del cielo che i
comuni mortali chiamano "tramonto", ma lei non riusciva a dare un nome
appropriato a quella lunga e dolce danza a cui il sole si
presta ogni sera prima di abbandonare il cielo e recarsi dalla parte
opposta, ad illuminare altri cuori; non c'era e non poteva
esserci un aggettivo, un nome, un qualsiasi cosa che riuscisse a
rendere giustizia a quello spettacolo della natura.
"
a cosa stai pensando?" le domandò dolcemente Harry cercando
la sua mano "a quanto sono stata fortunata ad assistere a questo
spettacolo" disse lei voltandosi lentamente verso di lui,
notò che i suoi occhi erano diventati dello stesso colore
del mare, di cristallo e per poco non rischiò un attacco di
cuore, si sentì come se stesse andando a fuoco
improvvisamente ma tentò in tutti i modi di non darlo a
vedere "straodinario" concondò lui osservando i boccoli di
Sum ancora umidi caderle sulle spalle scoperte, indossava ancora il
prendisole che aveva utilizzato per andare in piscina, le arrivava poco
sopra il ginocchio e metteva in risalto le sue gambe leggermente
abbronzate; anche Harry non aveva avuto il tempo di cambiarsi e
indossava ancora il costume e una t-shirt azzurro chiaro. Sum ri
ritrovò a pensare a quel pomeriggio di quattro giorni
prima, quando lo aveva visto correre e fermarsi nello stesso
posto in cui erano in quel momento "la prima volta che ti ho visto, tu
eri qui" cominciò a dire "e cosa stavo facendo?" a quella
domanda Summer ebbe un attimo di esitazione, poteva davvero riverlargli
tutto quello che le era passato nella mente in quei dieci minuti in cui
era stata a fissarlo ininterrottamente? "ti ho visto correre,
sembrava che avessi fretta e ti sei seduto esattamente qui, dove siamo
adesso, e avevi i piedi a penzoloni-" provò a spiegare con
un sorriso, Harry ricambiò e le strinse di più la
mano incitandola a continuare "guardavi, non so, avevi lo sguardo
perso, assente, rivolto verso il mare ma avevi l'aria di essere felice.
Non chiedermi per quale motivo, ma io ho avuto la netta sensazione che
tu stessi aspettando quel momento da tanto tempo, poi hai buttato la
testa all'indietro e hai chiuso gli occhi, sei stato lì per
un po' e poi siamo stati chiamati per le presentazioni" Summer parlava
lentamente evitando il suo sguardo, Harry invece la fissava con
un'espressione indecifrabile sul volto, era un misto tra sorpresa,
smarrimento, pura felicità e tristezza, se ne stava zitto
incapace di proferire parola.
Come
diavolo aveva fatto, quella ragazza, a capirlo così bene,
come aveva fatto a spogliarlo della sua armatura senza che lui se ne
accorgesse, sì perchè aveva costruito uno scudo
intorno al suo vero io, al suo cuore per non permettere a nessuno di
intrufolarsi furtivamente e di prendersi gioco di lui, aveva imparato a
non dare confidenza, voleva evitare che qualcun altro pensasse di
conoscerlo così bene da sentirsi in dovere di scegliere il
meglio per lui, come era sempre successo in quella che era la sua vita
reale, ma con Summer, soltanto con lei, quell'armatura si
scioglieva come neve al sole, era riuscita a spezzarla, e non con una
spada più grande e potente, ma con un sorriso, con una
spontaneità che quasi faceva gli faceva paura, ma Harry le
era grato di tutto questo.
"
sei diventato muto?" domandò lei buttandola sul ridere e
trovando finalmente il coraggio di voltarsi verso di lui, lui le
regalò uno di quei sorrisi che ti tolgono il respiro, uno
dei suoi "no..è che..Sum, è incredibile..come hai
fatto? Insomma, come ci sei riuscita...hai azzeccatto tutto" disse alla
fine "è stata solo una sensazione" "quella giusta,
però" Harry non riusciva a capacitarsene ed ora
più che mai era convinto di non poterla perdere, non avrebbe
mai o poi mai, nemmeno tra mille anni, trovato una ragazza che lo
avesse capito al primo sguardo, Sum era speciale.
Sorrisero
entrambi "raccontami della tua vita" disse poi Harry, ormai si era
fatto buio ma nessuno dei due sembrava aver intenzione di muoversi da
lì "beh, non so quanto possa essere entusiasmante, comunque,
mi chiamo Summer Jonson e..sono una ragazza-" "di questo me
ne ero reso conto da solo" "mm..sei perspicace allora" gli
ripose scatenando la sua risata, in quel momento Harry gli sarebbe
saltato addosso, ma cercò di contenersi "vivo a Dublino, ma
questo te lo avevo già detto mi pare, ho una migliore amica
e due amiche davvero speciali che hai già avuto il piacere
di conoscere, devo frequentare il quarto anno di scuola superiore;
quando sono triste mi rintano in camera mia, prendo gli auricolari e mi
teletrasporto nel mio mondo, quando sono felice non riesco a smettere
di sorridere e spesso mi viene dolore alla mascella e.. amo gli
animali, soprattutto quelli domestici, li trovo tanto teneri; la mia
stagione preferita è l'estate perchè amo il sole,
il caldo, il mare e le vacanze ma non mi dispiace stare seduta sulla
poltrona con una coperta addosso a leggere un romanzo, amo la neve lo
sai? E mi piace disegnare, molto spesso ho la testa fra le nuvole o
rido apparentemente senza ragione, la mia stanza è un
disastro, non riesco ad essere ordinata e mia mamma me lo rimprovera
sempre..odio le gonne e anche i tacchi a spillo ma ho una vera propria
passione per smalti e bracciali, non riuscirei a vivere senza
jeans e le converse ma mi piace anche stare in pigiama tutto il giorno,
e odio farmi il letto la mattina! Sto imparando a cucinare ma non
chiedermi di stirare; mi piace stare all'aperto e giocare a pallavolo e
se qualcuno te lo dovesse chiedere, rispondigli che questa è
stata la miglior vacanza di sempre" quando smise di dire cose a caso,
ma che in realtà la rappresentavano alla perfezione, Harry
rise "credo di avere un quadro completo ora" le rispose continuando a
ridere "ora tocca a te!" esclamò Sum anche lei divertita,
lui rispose di getto, senza pensarci due volte o non avrebbe mai
più detto ciò che stava per dire, ciò
che aveva tenuto nascosto per tutta la vita "sono figlio
unico, e sono il figlio del Primo Ministro Inglese, vivo a Londra, in
uno dei quartieri più ricchi e prestigiosi, non frequento la
scuola e non trascorro tutto il pomeriggio in motorino con gli amici,
vesto sempre elegante, anche per una semplice cena in famiglia, e sono
cresciuto inbraccio a tante donne diverse, nessuna delle quali era mia
madre, sempre troppo impegnata a lavorare. Per quanto possa suonarti
assurdo, io odio la mia vita e invidio tutti, anche il figlio del
fornaio, almeno è libero..di divertirsi, di fare cavolate e
di vivere, senza che nessuno gli imponga nulla, senza dover
accontentarsi di decisioni già prese, studiate a tavolino,
come i confini di una regione." Sum non sorrideva come al
solito, ma non era nemmeno triste o arrabbiata, semplicemente non se lo
aspettava e stava ancora eleborando il tutto, due secondi
più tardi lo avrebbe abbracciato e gli avrebbe sussurrato
che era dalla sua parte, che con lei il suo segreto era al sicuro, lo
avrebbe fatto sentire meglio, lo avrebbe liberato dal quel peso
enorme.. se solo lui gliene avesse lasciato il tempo; "scherzavo"
quello di Harry era poco più di un sussurro, un sussurro
sofferto, aveva interpretato male l'espressione del viso di Sum e il
timore di aver rovinato tutto aveva preso il sopravvento, se solo
avesse aspettato altri due secondi...doveva darle il tempo di
elaborare, due secondi e sarebbe stato il ragazzo più felice
del mondo. "ci ero cascata! sembravi serio!" Sum era ancora
più sconvolta di prima ma sorrideva, ad Harry quelle parole
fecero più male del previsto, furono come una coltellata in
pieno petto, solo allora si rese conto che era stato proprio il suo
'scherzavo'a rovinare tutto, si maledì, anche in aramaico,
per non essere riuscito ad essere sincero fino in fondo, Sum lo avrebbe
ascoltato con il cuore in mano, ma se ne rese conto troppo tardi, quel
suo modo di dire 'sembravi serio' gli fecero capire non l'aveva presa
affatto male, ne era rimasta semplicemente sorpresa.
Harry
si impose di non pensarci, avrebbe trovato il modo giusto di
riavvicinarsi all'argomento, si sentiva in dovere di farlo, ma non
lì, non quella sera, altrimenti la cosa sarebbe diventata
una brazelletta, e non lo era, non lo era affatto, si stava parlando
della sua vita.
"
Vieni qui" disse con voce flebile e Summer si raggomitolò
delicatamente contro di lui, poggiò la testa sulla sua
spalla, lui la stringeva forte a sè, era quello di cui
avevano bisogno entrambi, loro due, all'estremità del molo,
abbracciati... e nient'altro avrebbe avuto importanza.
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero di avervi trasmesso le stesse cose che ho provato io mentre lo
scrivevo.
Non esistate a recensire e a farmi sapere cosa ne pensate :)
Un bacio grande grande e..a presto! xx
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Harry
dischiuse lentamente gli occhi disturbato dal sole già alto
nel cielo, fece il movimento di portare una mano sotto il cuscino, come
faceva ogni mattina prima di buttarsi giù dal letto, ma non
trovò nessun cuscino, le sue mani toccarono il legno del
ponte sul molo e capì tutto; abbassò lentamente
lo sguardo, per paura che fosse soltanto un sogno e quando vide Sum che
dormiva beatamente appoggiata sul suo petto, l'espressione assonnata
che aveva dipinta in volto si trasformò in un sorriso
così luminoso e brillante e sincero, da far invidia al
più prezioso dei diamanti. Non aveva nessuna intenzione di
svegliarla, in quel modo avrebbe potuto guardarla per ore senza destare
sospetti in lei, la strinse più forte a se ma con gesti
delicati, subito dopo cominciò ad accarezzarle i capelli, il
viso di Sum era e pochissimi centimetri da quello suo e non seppe
resistere, si avvicinò cauto sempre di più, fino
a quando non si trovò ad un centimetro dalle labbra della
ragazza ancora addormentata, impazziva dalla voglia di sfiorarle con le
sue ma poi si rese conto che quello sarebbe stato il loro primo bacio,
doveva essere speciale, non poteva baciarla senza che lei se ne
accorgesse..certo, probabilmente sarebbe stato un bel risveglio, ma no,
assolutamente no, il loro primo bacio doveva essere indimenticabile,
dovevano guardarsi negli occhi e avvicinarsi piano, senza staccare il
contatto visivo, ma chiuderli in tempo, per quando le loro labbra si
sarebbero unite, e magari doveva anche scoppiare un temporale, e
dovevano continuare a baciarsi sotto la pioggia con più
passione..ecco, questo era il bacio perfetto per Harry. Doveva esserci
la pioggia, era un elemento essenziale per lui, chissà
perchè aveva la strana convinzione che quando piovesse fosse
per colpa delle nuvole che piangevano dalla felicità, era
una cosa abbastanza strana ma lui la pensava così sin da
piccolo e ancora oggi ci credeva, è un po' come si fa con
Babbo Natale, no? Insomma tutti, una volta grandi, scoprono che non
esiste, ma nonostante tutto continuano a crederci nell'omone vestito di
rosso, con la barba lunga e la cintura di cuoio che rende felici tutti
i bambini, ecco, Harry sapeva che pioveva per via di una perturbazione
e sapeva anche che le nuvole non hanno emozioni, come la
felicità, ma gli piaceva crederci e continuava a farlo.
Da
bambino aveva paura dei temporali, non gli piaceva affatto quando il
cielo si oscurava, e per consolarsi da solo, si era inventato questa
scusa, aveva iniziato a credere che quando il sole andava via, era per
dar spazio alle nuvole che piangevano dalla felicità..e
soltanto così aveva smesso di odiare la pioggia, aveva
smesso di sentirsi solo ogni volta, ed era fermamente convinto che
quando le nuvole avessero pianto di felicità per lui, nel
suo momento più bello..beh, allora voleva dire che aveva tra
le braccia la persona giusta, l'anima gemella; ecco perchè
sognava un bacio sotto la pioggia.
Un
po' come Pretty Princess che vuole che si alzi la gamba quando il suo
principe azzurro la bacia...Harry voleva la pioggia. Ok, basta con
questa storia!
Mentre
stava ancora pensando a quel suo strano desiderio, Sum si
stiracchiò prima di aprire gli occhi e ritrovarsi
appiccicata a lui, appena se ne rese conto si rizzò a sedere
d'istinto e si guardò intorno, poi sorrise "Buongiono!" le
disse Harry baciandola sulla fronte "buongiorno!" esclamò
lei a sua volta "come, come..siamo finiti così?"
domandò spaesata,gesticolando con le mani e scatenando la
risata del ragazzo, lo colpì con un leggero pugno sul
braccio in attesa di una risposta, lui smise di ridere "ci siamo
addormentati, abbracciati, qui" rispose semplicemente "oh, ora ricordo"
fece lei con uno sguardo sognante, poi alzò gli occhi verso
il cielo "sembra che voglia piovere oggi, ma le previsioni annunciano
soltanto caldo, caldo e caldo" disse incerta, anche Harry
alzò lo sguardo verso il cielo e si ritrovò a
sperare che piovesse davvero, per un discorso collegato a quello
precedente che eviterò di spiegare "forse le nuvole stanno
per scoppiare di felicità" aggiuse lui con un tono
più entusiasta del dovuto, in fondo stava parlando delle
nuvole, ma no, stava parlando della sua di felicità, ma
questo Summer non lo sapeva "che cosa?" domandò confusa
"nulla" decise di non dirglielo, altrimenti avrebbe capito che aveva
una voglia matta di baciarla, era già sicuro che fosse la
ragazza giusta, ma aspettava conferma dalle nuvole.
Sum
sorrise "sei strano!" gli disse baciandolo su una guancia "ho avuto
un'idea!" esclamò Harry alzandosi in piedi e tendendole una
mano, una volta che furono in piedi "allora, io ora vado a
prendere la tu-...eh, del materiale che mi serve per questa cosa, e tra
venti minuti esatti ci vediamo qui, ok?" le propose entusiasta "okay,
ma..cosa dobbiamo fare?" domandò lei "ti do un indizio. E'
qualcosa di meraviglioso, è stato un nostro argomento quella
sera davanti al fuoco, e anche una tua promessa" gridò
mentre si stava allontanando "No, l'immersione no!" Summer lo rincorse
"sarà divertente, e io ti starò vicino per tutto
il tempo, promesso!" sussurrò cercando di convincerla, solo
gli occhi da cucciolo avrebbero annullato ogni sua resistenza "va bene,
ma se mi mangiano gli squali, mi avrai sulla coscienza!" "ci vediamo
tra venti minuti!" urlò cominciando a correre.
Gli
aveva detto di si, sul serio? Sum non riusciva a capacitarsi di essersi
fatta convincere così facilmente,ma si accorse
improvvisamente del fatto che quegli occhi, e quel sorriso l'avrebbero
convinta anche a trasferirsi nel Sahara! Rise a quel pensiero assurdo e
cominciò a camminare a passo svelto verso il bungalow,
appena entrò fu accolta da Valerie "ma salve, ragazza che
è sparita dopo la piscina" le disse l'amica sarcastica
"okay, scusa, mi dispiace, hai ragione tu, sono sparita" le rispose Sum
sedendosi sul letto, poi non riuscì a trattenersi e un
sorriso a trentadue denti comparve sulle sue labbra "avanti, racconta"
esclamò Valerie appoggiandosi alla spalliera del letto e
tirandole un cuscino addosso, voleva fare la sostenuta per una volta,
un po' se l'era presa sul serio, Sum era sparita..ma vedere la sua
migliore amica così felice le fece sbollire la rabbia in un
batter d'occhio "sei rimasta al gelato, vero? Beh dopo siamo andati sul
molo e ci siamo seduti nello stesso posto in cui era lui il primo
giorno che l'ho visto, e abbiamo parlato, mi ha chiesto di me e della
mia vita e abbiamo assistito ad un mereviglioso tramonto, poi penso di
essere crollata tra le sue braccia" "ma che cosa dolce! siete
fatti per stare insieme" Valerie l'abbracciò forte e Sum
sorrise "e oggi cosa farete?" "faremo..un'immersione! Senza che fai
quella faccia, so di aver paura degli squali ma mi ha assicurato che
qui non ci sono e mi ha detto che mi starà vicino per tutto
il tempo.." Sum era un misto tra felicità e paura
"..e ti ha fatto gli occhi dolci, e tu hai
ceduto" Valerie proseguì la frase al suo posto
"come hai fatto ad indovinare?" domandò lei ridendo
"perchè anche se te li faccio io gli occhi dolci, non riesci
a dire di no..figuriamoci se si tratta di lui!" esclamò
divertita "giusta osservazione" Sum si alzò in piedi "Sarah
e Mary? Dove sono?" domandò subito dopo "a fare colazione"
le rispose l'amica mentre la seguiva in bagno "e perchè sei
rimasta qui da sola?" chiese Sum a sua volta rovistando tra la sua roba
per trovare un costume pulito, ormai non si capiva più
niente, la roba si tutte e quattro si era mischiata inevitabilemente in
quel mentro quadro di spazio che avevano a disposizione "non avevo
fame..e poi, volevo riflettere" le rispose Valerie "su Louis?" le
domandò tirando fuori il costume che cercava "si" Valerie si
mise di nuovo a sedere sul letto e Sum capiì che voleva
parlarle, la seguì e si posizionò accanto a lei
"non l'avrai sognato di nuovo?" azzardò "no, questa
volta è anche peggio! il suo bel faccino è stato
il primo pensiero appena sveglia!" sbottò alzando le mani al
cielo, Valerie era comica in ogni gesto che faceva e Summer trattenne
una risata "uffa Sum, io non voglio, non sono venuta qui per
innamorarmi, non sono il tipo da storie romantiche e lo sai bene.. non
mi è mai importato il fatto di avere o meno un ragazzo e non
mi importa nemmeno adesso, ma penso a lui, lo faccio inavvertitamente"
concluse quasi spazientita "ascolta, nemmeno io sono venuta qui per
innamorarmi, e guardami adesso? sto per sfidare una delle mie paure
più grandi insieme a lui, e sai una cosa? so che ce la posso
fare!" le disse cercando di aiutarla a risolvere il suo dilemma "ma tra
te e Harry è diverso, è da quando siamo arrivati
non vi staccate un attimo, e poi si vede che anche lui è
cotto di te!" a Sum scappò un sorriso a quelle parole "ma tu
non sai cosa prova Louis, giusto?" "giusto" constatò Valerie
"prova a passare del tempo insieme a lui, e se quando siete vicini
senti qualcosa andare in tilt all'altezza dello stomaco, allora saprai
la risposta" le disse sincera "intendi le farfalle nello stomaco? non
è roba per me!" sbottò Valerie, era sempre stata
scettica su queste cose e non era affatto una romanticona, al contrario
di Sum, Valerie non si era mai interessata all'amore e stava bene
così, o almeno così pensava lei "non è
roba per te? ma smettila di fare la cinica e dai retta a questo coso
qui, una volta tanto" le disse poggiandole una mano all'altezza del
cuore "No Sum, si sa che questo coso qui, combina sempre casini, io non
voglio soffrire, non voglio un ragazzo, io sto benissimo
così!" "se lo dici tu" Sum sapeva che quando si metteva una
cosa in testa, non c'era modo di farle cambiare idea, pensò
di lasciar perdere "posso darti un consiglio però?" le
domandò amichevolente, Valerie annuì con
la testa "non chiudergli le porte a priori, prova a capire
meglio che cosa provi e poi deciderai cosa fare" "va bene"
acconsentì sorridendo, forse dopotutto quella di Sum era una
buona idea, forse doveva soltanto darsi un altro po' di tempo; si
abbracciarono come due vere amiche, poi Sum spostò lo
sguardo sull'orologio "accidenti, devo andare, scusa Vale, ci vediamo
dopo ok?" disse alzandosi in piedi e acchiappando il cellulare "okay a
dopo!" rispose l'amica "prega per me!" le disse uscendo
"perchè ti baci?" "no, perchè non
appaia nessun mostro marino!" sbottò lei, Valerie la
trattenne per un braccio e fece lo sguardo di chi la sapeva
lunga "ok, per entrambe le cose magari" aggiuse Sum, poi
cominciò a correre in direzione del molo.
...continua....
Ssalve gente! :)
Allora..il capitolo non è finito, il fatto è che
mi veniva troppo lungo e ho pensato di dividerlo in due.
A breve posterò il seguito! :D
Comunque non so proprio come mi sia venuta in mente quella roba delle
nuvole! ahahah D:
Come sempre spero che vi piaccia, e recensite, mi fareste davvero
felice! :)
Un bacio e alla prossima! xx
Ah dimenticavo! Un grazie di cuore e un abbraccio a tutte le ragazze
che hanno recensito fino ad oggi, SIETE FANTASTICHE :DD
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 (14 parte seconda) ***
Quando
Harry la vide arrivare, le corse incontro e quando fu abbastanza vicino
da poterla sfiorare, arrestò la sua corsa e la strinse forte
a se in un
caloroso abbraccio "so che fare un'immersione nell'oceano non
è
esattamente il tuo sogno e so che se hai accettato la mia proposta, lo
hai fatto con il cuore in gola, quindi volevo soltanto rassicurarti,
andrà tutto bene" le sussurrò in un orecchio
mentre erano ancora
abbracciati, Summer si sentì rinascere, era come se essere
imprigionata
tra la braccia di Harry le desse la forza e la volontà di
affrontare le
sue paure, era come se in quell'abbraccio tanto intenso lui le avesse
trasmesso il suo entusiasmo, come se le avesse dato la carica, ed ora
Sum era pronta "mi fido di te" gli disse prima che Harry la prendesse
la mano e la conducesse alla barca "a cosa ci serve una barca?"
domandò
stupita "beh..ci serve.. per dopo" le rispose lui facendo il
misterioso, Sum gli rivolse uno sguardo confuso "è una
sorpresa!"
sussurrò lui, subito dopo l'aiutò a salire e
tolse l'ancora "bene,
adesso andiamo a largo, e una volta raggiunto lo scoglio degli
Innamorati, indossiamo le tuniche, la maschera e ci tuffiamo. Non
andremo giù più di un centinaio di metri,
altrimenti ci troveremmo al
buio e..non mi sembra il caso; e mi raccomando quando saremo
sott'acqua non lasciare mai la mia mano!" spiegò
lui, da vero esperto
del mare "agli ordini, signor marinaio" Sum sorrise, non si sarebbe mai
immaginata di affrontare la sua fobia per gli squali e tutti i pesci
più grandi di un'alice, con il sorriso sulle labbra... cosa
era capace
di farle quel ragazzo?
Erano su una barca a vela, Harry si mise a
sedere a poppa e Sum prese posto di fianco a lui, stettero per qualche
minuto così, senza parlare, con lo sguardo rivolto verso
quella distesa
azzurra che a certi tratti sembrava infinita "sei pensieroso?" gli
domandò fissandolo dolcemente negli occhi "emm si,
un po' forse, è per
Louis, sai stamattina quando sono andato a prendere l'attrezzatura per
l'immersione l'ho incontrato, mi ha fatto un discorso strano.."
cominciò a raccontare Harry "strano?" Sum era sorpresa "si,
strano...mi
ha detto che, ok non sono nemmeno sicuro di aver capito bene, ma
parlava di una ragazza, non ha voluto dirmi il suo nome, diceva che lo
ha preso in contropiede, che è il momento sbagliato...cose
di questo
tipo" "wow! ora si che tutto più chiaro" rispose Summer
scatenando la
risata del ragazzo, e mentre lei pensava a quanto potesse essere bella
quella risata, Harry pensava a quanto potesse essere bello il solo
fatto che lei riuscisse a scatenarla così facilmente, in
modo naturale
"Proverò a parlargli" disse poi sicuro " fidati, quando una
persona è
così confusa da non sapere più cosa vuole,
l'unica cosa che ti conviene
fare è aspettare che riesca a riordinare le idee, almeno un
po'" "sai
qualcosa che non so?" Harry le si avvicinò di più
e avvertì il suo
cuore prendere il ritmo di un cavallo al trotto "no..niente" rispose a
fatica ritrovandoselo più vicino "io non ne sarei
così sicuro.."
esclamò lui cominciando a farle il solletico al collo, Sum
cominciò a
ridere e a tentare in tutti i modi di allontanarlo mentre Harry rideva
a crepapelle e sembrava non avere intenzione di smettere, si stava
divertendo tantissimo, lei si lasciò cadere all'indietro e
finì per
trovarsi stesa a terra, il ragazzo si mise a cavalcioni sopra il suo
corpo e la bloccò continuando a farle il solletico, nella
foga del
gioco si avvicinò pericolosamente al viso di Sum e
si fermò di colpo,
si guardarono negli occhi incapaci di muoversi e incapaci di
distogliere lo sguardo, Harry si avvicinò di più
a lei in modo quasi
impercettibile, Summer visse quell'attimo a rallentatore, davanti a lei
soltanto gli occhi e il sorriso mozzafiato del riccio,
dimenticò di
essere nel bel mezzo dell'oceano, su una barca, dimenticò il
discorso
che stavano facendo poco prima e che in qualche modo la riportava a
pensare a Valerie, in pratica si dimenticò del resto del
mondo, in quel
momento c'erano soltanto loro due, nulla aveva più
importanza, tutto
era concentrato nei loro sguardi che riuscivano a dire cose che le
parole non sarebbero riuscite a spiegare, stavano vivendo sensazioni
che non si possono raccontare, emozioni che non si possono descrivere,
stati d'animo che non si posso nascondere; un unico respiro,
accellerato e irregolare, ma due cuori ben distinti, voglie
incontrollabili, gote arrossate, labbra pericolosamente vicine, troppo
vicine.. e un maledettissimo cellulare che squilla nel momento meno
opportuno.
Harry
indietreggiò controvoglia per permettere a Sum di rispondere
"pronto?"
la voce della ragazza era spezzata,emozionata al solo pensiero di
ciò
che stava per succedere, ma ormai l'incanto si era rotto, in quel
momento stavano entrambi maledicendo in tutte le lingue del mondo chi
aveva avuto la capacità di cercarli " ei Sum, tutto bene?"
la
squillante voce di Valerie la fece ritornare alla realtà
"si, tutto
bene" rispose Summer, poi si coprì la bocca con le mani "a
parte il
fatto che ti ucciderei in questo momento" disse cercando di non farsi
sentire da Harry " perchè? che è successo?" ora
Valerie sembrava
preoccupata "nulla di grave, te lo spiego dopo" "tu che volevi dirmi?"
domandò poi " alla fine sono andata a fare colazione e..
l'ho
incontrato, mi ha chiesto se voglio fare una passeggiata con lui nel
pomeriggio, cioè è stato strano, all'inizio non
mi ha proprio
calcolata, sembrava essere arrabbiato con tutti, e poi di colpo ha
cambiato atteggiamento, era così timido quando me lo ha
chiesto.."
concluse "okay, ferma, ferma..e tu gli hai detto di si,
vero?" le
chiese speranzosa "gli ho detto che dovevo prima parlare con te, Sarah
e Mary per sapere se vi eravate già organizzate per fare
qualcosa nel
pomeriggio.." "ma sei normale?" esclamò Sum urlando un po'
troppo "no,
non sono normale, non c'è bisogno di chiedermelo, lo sai"
rispose
l'amica, come se fosse la cosa più naturale del mondo "e
adesso cosa
vuoi fare?" "accetto?" le domandò Valerie
timidamente, ma forse lo
stava domandando a se stessa "si, certo che devi accettare, prova a
capire cosa provi, ok?" "okay, a dopo..e scusa per avervi interrotto,
non ti stava baciando, vero?" "no" Sum mentì spuroratamente,
non voleva
farla sentire in colpa.
" Scusa" fu tutto quello che riuscì a dire
dopo aver riagganciato,guardando Harry negli occhi "che succede?"
domandò lui cercando di nascondere la voglia di tornare a
pochi minuti
prima "ok, io te lo dico, ma tu devi comportarti come se non sapessi
nulla" "sarò muto come un pesce!" esclamò lui
pronto ad ascoltarla
"Pare che Louis e Valerie usciranno per una passeggiata oggi
pomeriggio" gli confidò "pensi che si piacciano?" "forse"
rispose Sum
con aria complice "Vabbè son fatti loro, certo che
però ora torna
tutto.." aggiunse Harry "ah, siamo arrivati allo scoglio!"
esclamò un
attimo dopo alzandosi, Sum fece lo stesso, si infilarono rapidamente le
tute da sub, si munirono di mascherina e di pinne e si avvicinarono al
bordo, al posto da dove si sarebbero tuffati, lui la prese per mano e
si fissarono per pochi secondi, come se volessero tornare indietro a
pochi minuti prima, quel bacio lo bramavano entrambi, ma ormai il
cosiddetto attimo perfetto era svanito "sei pronta?" le
domandò
dolcemente "no" rispose Sum sincera, gli fece una tenerezza incredibile
"hai detto che ti saresti fidata di me" le ricordò
sussurrandole quelle
parole in un orecchio "sono pronta" esclamò lei
stringendogli più forte
la mano "al tre saltiamo!uno, due..e tre!" gridò Harry
buttandosi a
capofitto nell'oceano e trascinando Sum con se.
Due
secondi dopo erano in acqua, Summer stentava ancora a crederci, ce
l'aveva fatta, un attimo dopo si sentì tirare da Harry e si
arrese alla
volontà del ragazzo, finirono per nuotare tenendosi per
mano, più
scendevano in profondità e più la cosa si faceva
emozionante, spesso
Harry si voltava verso di lei come a domandarle se era tutto apposto e
Sum gli stringeva di più la mano come risposta; dopo un po'
riuscirono
a intrevedere la sabbia, il fondale marino era qualcosa di eccezionale,
quel posto brulicava di vita, ma non erano essere mostruosi come si era
sempre immaginata, non c'era traccia di squali, pescecani e robe
simili, c'erano soltanto tante forme di vita diverse e colorate, dalle
alghe rosse ai coralli, dalle alici ai cavallucci marini, dai pesce
palla ai rombi....Harry si avvicinò sempre di più
a quelle creature e
Summer lo seguiva, non aveva più paura ma continuava a
stringergli la
mano; nuotarono lì sotto per un bel po' fino a quando
addirittura non
riuscirono a sfiorare un rombo e un cavalluccio marino, poi decisero di
cominciare a salire in superficie, non avevano portato la bombola
dell'ossigeno e non potevano permettersi di rischiare di rimanere
senza, mentre risalivano intravidero un branco di delfini
più a riva e
vollero a tutti i costi raggiungerlo, stavolta però
nuotarono in
superficie, una volta vicini a quegli esseri tanto carini, Harry
tentò
di accarezzarli, ci sapeva fare e riuscì senza problemi a
coccolare uno
di quei delfini per qualche minuto "avanti, provaci" tentò
di
incoraggiare Sum facendola avvicinare di più al delfino, lei
cominciò
ad accarezzarlo delicatamente e lui fece lo stesso, si tolse
la
mascherina visto che erano in superficie e la tolse anche a Sum,
continuarono ad accarezzare il delfino con una mano e a tenersi stretti
con l'altra, sarebbe stato un ricordo incancellabile per entrambi.
Una
volta tornati sulla barca, si tolsero le tute da sub e indossarono i
vestiti che avevano prima "grazie, davvero, è soltanto
grazie a te se
mi sono avvicianta così tanto a quelle creature,
è grazie a te che ho
addirittura sfiorato un rombo e un cavlluccio marino, ed è
grazie a te
che ho accarezzato un delfino" Sum era sincera, gli sarebba stata
infinitamente grata per quella giornata, un ragazzo conosciuto pochi
giorni prima l'aveva aiutata a superare una delle sue più
grandi fobie,
non la fobia dell'acqua, perchè lei amava l'acqua, diciamo
che aveva
paura di cosa si potessse nascondere sotto l'acqua, una volta che i
piedi non avrebbero più toccato la sabbia sul
fondo.
Si avvicinò a
Harry e gli diede un bacio all'altezza della guancia prima di lasciarsi
travolgere dalle sue braccia, quando si staccarono, lui la
bloccò
prendendola per un braccio e si avvicinò nuovamente, Sum
rimase
immobile e si lasciò prendere entrambe le mani, successe
tutto in una
manciata di secondi, ma come era accaduto poco prima, lei lo visse a
rallentatore; si ritrovò di nuovo a perdersi nei suoi occhi,
Harry
sorrideva e lei faceva lo stesso, avevano capito entrambi che il
cosiddetto 'attimo perfetto' non sarebbe mai arrivato da solo, se lo
dovevano creare da soli e a giudicare dai loro sguardi e dai loro
sorrisi ci stavano riuscendo alla grande, si avvicianarono di
più l'uno
all'altra simultaneamente ed ebbero appena il tempo di
chiudere gli
occhi prima di annullare le distanze, fu un bacio tenero e dolce ma
bramato da entrambi, poi ce ne fu un secondo poco più
intenso, si
staccarono per guardarsi ancora negli occhi e in quel preciso instante
venne a piovere..Harry non poteva crederci, davvero le nuvole gli
avevano voluto dare quella conferma, la baciò con
più passione
poggiandole le mani sui fianchi e stringendola di più a se,
come se
avesse paura che potesse scappare via, Sum mise le braccia intorno al
suo collo aggrappandosi a lui, poi portò una mano tra i
ricci del
ragazzo e cominciò a giocarci, senza smettere di tenere
premute le
labbra contro le sue, anzi, continuarano a baciarsi sotto la pioggia,
bagnandosi tutti, travolti dalla passione.
Ce l'ho fatta finalmente!
Volevo che questo capitolo fosse perfetto e spero di essere riuscita
nel mio intento :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, davvero, mi fa tanto piacere leggere le
vostre recensioni. :DD
Un bacione e alla prossima! xx
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Fu
un temporale estivo, uno di quelli che durano dieci minuti e che vanno
via così silenziosamente e rapidamente come sono arrivati,
nessun lampo
e nessun tuono, solatato tante gocce che rendono la pelle baganta;
Harry e Summer continuarono a baciarsi sotto la pioggia e quando si
staccarono per riprendere fiato, si resero conto che il sole era
tornato a splendere, come se niente fosse successo..quella del 9
luglio, quinto giorno al camping, era decisamente una giornata strana,
appena sveglia Sum aveva avuto la sensazione che stesse per piovere,
poi un caldo sole e un termometro sopra i 40°C le avevano fatto
cambiare idea, persino quando era usciti dall'acqua il sole reganva
incontrastato in un cielo più che azzurro, e nel momento in
cui le loro
labbra si erano toccate aveva cominciato a piovere, ed Harry aveva
avuto la sua conferma.
Sum cercò la mano del ragazzo e la strinse
forte guardandolo negli occhi, subito dopo Harry cominciò a
camminare
in direzione della prua e la trascinò con se, si
fermò in un punto
molto vicino al bordo, Sum era insieme al lui, c'era silenzio ma non
era per niente imbarazzante, stavano bene, non sarebbero riusciti a
trovare le parole giuste per quel momento, per quello che avevano
vissuto, nemmeno tra un milione di anni, sarebbero state tutte inutili
e banali; Summer si ricordava di aver letto da qualche parte
che nulla
può sostituire lo sguardo di un essere umano, allora non
aveva fatto
attenzione a quanto la cosa potesse essere vera, non si era nemmeno
posta questo problema perchè semplicemente non le importava,
non aveva
nessuno con cui scambiare sguardi pieni di domande e risposte
silenziose.. ma ora, su quella barca a vela, nel bel mezzo dell'oceano,
con la mano intrecciata in quella di Harry, avrebbe sfidato chiunque a
dire che quell'affermazione non fosse la cosa più vera che
potesse esistere.
"
Sum" Harry la chiamò piano mentre osservavano il mare, lei
si voltò con
un sorriso radioso sulle labbra "ho l'impressione di conoscerti da
più
di cinque giorni, si insommma, io sto dannatamente bene insieme a te,
mi fai ridere con una naturalezza impressionante e stai ogni volta al
gioco, mi hai capito al primo sguardo, lì sul molo e.. non
ho idea di
come tu abbia fatto ma ci sei riuscita, io non sono venuto qua per
vivere la solita storia d'amore estiva e lo ripeterò fino
alla nausea,
però non riesco a fermare il corso degli eventi, non posso e
non
voglio." sospirò rumorosamente, mentre parlava la guardava
dritta negli
occhi e probabilmente Summer aveva letto qualcosa di più
profondo in
quelli "cosa vuoi dirmi?" domandò lei quasi in un
sussurro "voglio
dirti che mi sono innamorato di te, ma non so come fare, non ci riesco,
perchè sono
un'idiota e perchè non l'ho mai detto prima e anche
perchè-" Harry fu
bloccato dal dolce bacio che lei gli stampò sulle labbra,
poi lo
abbracciò forte, sembrava confuso ma il suo sorriso faceva
intendere che
era anche felice, o almeno lo era il suo cuore "cos'è che
stavi
dicendo?" gli domandò imprigionata ancora tra le sue braccia
"che non
sono capace di dirti quello che provo ogni volta che sorridi, ogni
volta che ci guardiamo negli occhi, ogni volta che dico cazzate assurde
e tu invece di farmelo notare, ti unisci al mio gioco,ogni volta che ti
stringo la mano, ecco come adesso, e ogni volta che ti tengo stretta
forte a me.. e ogni volta che chiudo gli occhi e continuo a vedere il
tuo viso" "lo hai appena fatto" esclamò Sum staccandosi da
lui per
poterlo guardare in viso, Harry sorrideva, gli brillavano gli occhi ed
era straordinariamente perfetto.
Sum si mise a sedere e lui fece lo
stesso, la ragazza chiuse gli occhi "okay, adesso farò finta
di parlare
con Valerie invece che con te" propose, con le mani tremanti, lui
annuì
senza capire molto "ei Vale, hai presente il ragazzo che abbiamo visto
al molo il giorno in cui siamo arrivate qui? Bene, lui ha un sorriso
che mi fa sciogliere ogni volta, ha degli occhi così belli,
di una
tonalità che nessun pittore riuscirebbe ad ottenere, nemmeno
Picasso o
Giotto, nemmeno facendosi prestare dei pennelli magici, i suoi occhi
sono unici, rari come diamanti e hanno una certa capicità
nel far
mancare il fiato alle persone quando seppur per sbaglio si ritrovano in
essi, questo ragazzo riesce a farmi stare bene, riesce a farmi
dimenticare del resto del mondo e.. penso di essermi
innamorata di
lui." fece una piccola pausa, Harry la stava ascoltando
rapito,
sorridendo più che mai e soffocando una risata di tanto in
tanto, non
si poteva negare che la situazione era davvero buffa: loro due seduti
lì, Sum cercava di dar voce ai suoi pensieri più
intimi e che parlava
tenendo gli occhi chiusi, pensava che così sarebbe stato
più semplice
fargli capire quanto era diventato importante per lei e Harry che non
riusciva a staccarle gli occhi di dosso e che la ascoltava perdendo un
battito a ogni parola.
"e lo so che è una follia"
continuò schiudendo piano le palpebre e
ritrovandosi più vicina a Harry di
quanto avesse sperato, così rendeva tutto più
difficile, ma ormai ci
era dentro, era la prima volta che riusciva a confessare a qualcuno
delle cose simili e ora più che mai era decisa ad andare
fino in fondo
"non c'è bisogno che tu me lo ricordi, so che è
una cosa folle" "perchè
lo conosci da cinque giorni?" l'aveva interrotta e parlava in terza
persona "bhe si, diciamo che non sono molti" "e se lui ti dicesse che
sono abbastanza per capire quanto tu sia diventata speciale?" Sum
impiegò un istante in più per metabolizzare
"direi che è pazzo!" si
bloccò vedendo il viso contrariato di Harry, le venne da
ridere "e
direi anche che io sono pazza più di lui, perchè
credo esattamente la
stessa cosa" "e la distanza che vi separerà una volta finita
questa
vacanza, quella dove la metti?'" domandò lui continuando il
gioco e
temendo più che mai la riposta "non lo so..potrei metterla
all'ultimo
posto o anche al primo, forse al terzo, non cambia nulla, quella
c'è e
ci sarà sempre, ne sono consapevole"
"però voi due potete annullarla,
non nel vero senso della parola, perchè altrimenti dovreste
avere dei
super poteri e dovreste saper volare o fluttuare su un tappeto magico"
Harry sorrise inconsciamente, stava ancora dicendo cose assurde "hai
dimenticato il teletrasporto" sussurrò lei assecondandolo
ancora una
volta " oh giusto!..Ma se vi amate davvero, potreste arrivare a
considerare la distanza non più come un ostacolo
insormontabile, ma
come un modo per provare che il vostro amore è
sincero" riprese a dire
facendosi serio, a ogni scambio di battute si avvicinavano di
più ed
ora erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, stettero un secondo in
silenzio per riorganizzare le idee...
"Tu lo ami?" "Dici che lui mi ama?"
lo dissero contemporaneamente, si fissarono negli occhi per qualche
millesimo di secondo "si, io ti amo" sussurrò Harry
avvicinandosi
ancora di più e tornando a parlare in prima persona "anche
io" rispose
Sum sporgendosi ancora un po' verso di lui, poi il ragazzo le prese il
viso tra le mani e premette le sue labbra contro quelle di Sum, lei
schiuse le proprie e un secondo dopo le loro lingue cominciarono a
cercarsi con impazienza e dolcezza allo stesso tempo, Sum si mise in
ginocchio senza staccarsi da lui e posò le braccia intorno
al suo
collo, Harry le cinse i fianchi e si lasciò cadere
all'indietro
stringendola a sè, continuarono a baciarsi stesi l'una
sull'altro per
un po', i loro colpi si muovevano con foga ma anche con delicatezza, si
cercavano e andavano a fuoco quando si sfioravano sotto il prendidole
di lei e il costume di lui.. poi Sum poggiò la testa sul suo
petto nudo
e lui cominciò a giocare con i suoi capelli, le
posò un bacio sul collo
prima di abbracciarla ancora più forte e desiderare che
quella vacanza
non finisse mai, la ragazza alzò il viso e lo
baciò ancora, subito dopo tornò a
poggiare la testa sul petto di Harry e restarono così fino a
quando la barca non toccò la sabbia e si resero conto di
essere ritornati a
riva.
Salveeeee!
Per prima cosa voglio scusarmi con tutti voi, sono in ritardo, anzi
ritardissimo...non ci sono stata e non ho potuto scrivere..mi
perdonate? :)
E poi come sempre spero che la mia storia continui ad
appassionarvi e a farvi sognare :DD
Ditemi cosa ne pensate e..scusate ancora per l'attesa.
Un bacione e alla prossima xx
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
"
Aspetta, quindi tu mi stai dicendo che state insieme?"
domandò Sarah
iniziando a saltellare per tutta la stanza, Summer annuì
felice e sulle
sue labbra comparve un sorriso così luminoso e
brillante, da dare del
filo da torcere persino al sole "era ora!" urlò Valerie
abbracciandola
"era ora? ma se si conoscono da cinque giorni.." le rispose Mary
perplessa "appunto! sono cinque giorni che tentano di trascorrere tutto
il giorno insieme, cinque giorni che si scambiano sguardi, carezze e
abbracci" rispose lei andando ad abbracciare nuovamente Sum "e adesso
cosa farete? voglio dire..non mi va di ricordartelo, ma" "lo so Mary,
io vivo a Dublino e lui a Londra..voglio soltanto godermi questi giorni
e stare con lui tutto il tempo, visto che non sappiamo quando
riusciremo a vederci di nuovo, una volta tornati a casa" ripose
semplicemente Sum "avete intenzione di restare insieme? che
cosa
tenera!" esclamò Sarah "il punto è che ormai io
sento che lui fa parte
di me, è una sensazione strana, ma dannatemente bella, non
ho
intenzione di salutarlo con un 'addio, è stato bello
conoscerti'...per
me non è una cotta estiva, penso di essermi innamorata sul
serio, non
voglio perderlo perchè è l'unico ragazzo con cui
riesco ad essere me
stessa fino in fondo, è l'unico che mi infonde allegria "
"tranquilla,
troverete il modo di stare insieme" aggiusero le altre tre,
stringendola in un abbraccio.
" e ora pensiamo a te, Vale" esordì
Summer legandosi i capelli in una coda " non c'è nulla a cui
pensare..io andrò a fare una passeggiata con lui e.. stop"
rispose lei
cercando di restare calma "va bene, come non detto!" sbottò
Mary "a
che ora devi uscire?" domandò Sarah stiracchiandosi "alle
cinque"
rispose Valerie indifferente "emm, ti conviene tener d'occhio
l'orologio.. anche in seguito" disse Sum indicando quello che l'amica
teneva stretto al polso "oh cavolo! devo andare, ci vediamo a cena,
okay?" esclamò sbattendosi la porta alle spalle.
Valerie uscì dal
bungalow e cominciò a camminare a passo spedito verso la
gelateria, era
lì che aveva appuntamento con Louis, dire che era nervosa e
super
agitata era dire poco, anzi nulla; la sua era una situazione strana,
era una ragazza a cui non era mai importato niente dell'amore,
dell'essere innamorata, non aveva mai avuto un ragazzo e non desiderava
averne uno..e allora, vi starete chiedendo, perchè aveva
accettato di
uscire con Louis? Volete la verità? Non lo sapeva neppure
lei o almeno
credeva di non saperlo, da quando lo aveva sognato quella notte lo
aveva visto con occhi diversi, non innamorati, ma diversi; era di
sicuro il ragazzo più burlone e più idiota che
avesse mai conosciuto
ma in qualche modo gli piaceva, come persona intendo, per
questo
motivo, perchè prendeva tutto come un gioco e aveva sempre
l'aria
spensierata, sembrava che il suo unico scopo fosse divertirsi e
sembrava riuscirci alla grande..ma voleva soltanto che fossero amici.
Certo, anche lei era una ragazza spigliata,con la battuta sempre
pronta, simpatica e divertente, in in un certo senso si somigliavano...
ma aveva un'assurda avversione per l'amore e le relazioni, e quello che
non sapeva era di non essere la sola a trovarsi in quella situazione.
Mentre
continuava a pensare senza mai arrivare a una conclusione si accorse di
essere arrivata al luogo dell'incontro, notò che Louis era
già lì, in
effetti doveva aspettarselo, era partita già con dieci
minuti di
ritardo "ciao, scusa il ritardo, ero con le ragazze e il tempo
è
volato!" esclamò sedendosi timidamente di fronte a lui
"nessun
problema, sono arrivato un attimo fa" rispose Louis con un sorriso,
anche lei sorrise "cosa prendi?" le domandò "oh, in
realtà non ci ho
pensato, però vado sul classico, fiordilatte e cioccolato"
esclamò
guardandosi intorno, Louis andò ad ordinare i gelati con la
testa
offuscata da mille pensieri.
Lo conoscevano tutti come il ragazzo
che non riesce ad essere mai serio, come quello che trova il lato
divertente in tutto e lui in effetti era così, ma
da quando Betty, la
sua ragazza, lo aveva lasciato, in lui dominavano stati d'animo
contrastanti. Amava Betty, ne era sicuro, si conoscevano sin
dall'asilo, erano sempre andati a scuola insieme, nella stessa classe e
alle medie si erano scambiati il loro primo bacio, da allora non
avevano più litigato, nemmeno una volta, nemmeno per una
cavolata
qualsiasi, passavano quasi tutti i pomeriggi insieme, tutta la
città
sapeva di loro e tutta la città li considerava una coppia
perfetta,
anche lui in fondo lo pensava; poi un mese prima della sua partenza per
il camping, un sabato sera come tutti gli altri, Betty gli aveva detto
di non poter uscire con lui come al solito perchè sua madre
l'aveva
messa in punizione o una roba simile, Louis aveva pensato di chiamare
due dei suoi amici e di andare a vedere un film con loro, e diciamocela
tutta, quella non fu la scelta migliore che potesse prendere,
perchè
trovò la sua Betty lì, al cinema, abbracciata a
un ragazzo di qualche
anno più grande. Fu una pugnalata al cuore e quando le
chiese
spiegazioni lei si degnò semplicemente di dirgli
che era stanca della
loro relazione, che ormai era diventata un'abitiudine, una routine, che
aveva voglia di conoscere nuova gente, di divertirsi, di staccare la
spina; quello che ferì di più Louis fu il fatto
che lei gli disse
apertamente di considerarlo un bambino, uno che sa solo giocare e fare
scherzi; da quel momento il ragazzo cercò di trattenersi il
più
possibile dal fare battute idiote e dal sorridere senza motivo, visto
che Lei lo aveva lasciato principalmente per quello.
Ora
era attratto da Valerie, l'aveva invitata a fare una passeggiata o
meglio a prendere un gelato, ma per farlo aveva dovuto lottare con se
stesso, c'era una parte di lui che voleva stare con lei e conoscerla
meglio, una parte che pensava che potesse essere la ragazza adatta a
sostituire Betty, e un'altra parte che invece aveva paura, paura che
potesse finire come con Betty; non sapeva che fare, alla fine si era
deciso ad ammettere che prendere un gelato e camminare un po' gli
avrebbe fatto bene comunque, anche lui aveva maturato una specie di
avversione nei confronti dell'amore, esattamente come Valerie.. ed ora
era seduto di fronte a lei e si considerava un deficiente!
Perchè?
Perchè non era stato capace di dire 'A', che situazione
imbarazzante!
"
hai saputo di Harry e Sum?" buttò lì, giusto per
dire qualcosa "si,
certo, secondo me sono fatti l'uno per l'altra, hai visto come si
guardavano in questi giorni? ho preso Sum in giro dal primo istante"
rispose lei divertita, ecco perchè era attratto da lei, per
il suo
senso dell'umorismo, per il suo prendere in giro tutto e tutti con fare
affettuoso, perchè era spontanea..se solo avesse saputo che
quelle
erano le stesse qualità che avevano reso lui interessante
agli occhi di
Valerie!
" a chi lo dici, io non ho mollato Harry nemmeno un
secondo, sono stato tutto il giorno a punzecchiarlo,quando mi ci metto
so fargli perdere la pazienza" disse sicuro, Valerie rise " Sum di
solito non se la prende mai con me, mi sopporta sempre"
esclamò lei
"vuoi dirmi che non avete mai litigato?" domandò
lui con gli occhi
sbarrati, aveva davvero dei bei occhi "una volta soltanto, fu
brutta,
non ci parlammo per un po'.." cominciò a raccontare lei "e
perchè
avevate litigato?" Louis sembrava interessato, Valerie fece una faccia
buffa che lo fece ridere "non me lo ricordo" aggiunse ridendo anche lei
"mi dicono che hai una menoria di ferro" la prese in giro "certo che ho
una memoria di ferro, che domande!" rispose lei sarcastica "che hai
mangiato a pranzo?" le domandò per provare di avere ragione
"ho
mangiato..ma chi sei mia madre?" esclamò tirandogli un pugno
sul
braccio "non te lo ricordi" la canzonò lui "ok, fammi
un'altra domanda"
disse mettendosi con le braccia conserte "dimmi la poesia di Fra
Martino!" la sfidò lui "ma quella si impara alle
elementari!" sbottò
Valerie "hai cinque mimuti per ripeterla" le disse rilassandosi,
Valerie portò le mani al volto e cominciò a
farneticare qualcosa,
sembrava comcentrata e Louis la osservava divertito, si, si stava
divertendo, non avrebbe immaginato che l'incontro con Valerie sarebbe
stato così..divertente, era da un po' che tentava di
trattenersi dal
fare l'idiota, okay che essere il burlone era più
forte di lui e non
riusciva a trattenersi un granchè, ma la cosa sorprendente
era che con
Valerie non aveva nemmeno pensato a comportarsi da persona matura , la
vedeva come un'ottima alleata per i suoi scherzi, sentiva di poterla
prendere in giro per tutto il giorno, non se la sarebbe presa, anzi,
gli avrebbe risposto per le rime; era forse per questo che aveva
attirato la sua attenzione, perchè aveva la certezza di
poter essere se
stesso stando al suo fianco, e non era cosa da poco.
Ma nonostante
tutto, continuava a temere una relazione, forse non era ancora
pronto... e non le era nemmeno Valerie, non c'era stato assolutamente
niente di romantico nel loro incontro, ciò che cercavano
entrambi non
era l'amore in quel momento, ma soltanto una persona con cui
scherzare
e ridere, quello che cercavano era una solida amicizia e
potevano dire
di averla trovata.
Eccomi qua! :)
Ho pensato di dedicare questo capitolo a Valerie e Louis, li trovo
dolci anche se non sono una coppia *--*
Vabbè, che dire, spero che vi piaccia e che continuate a
farmi sapere cosa pensate della storia :)
Le vostre recensioni mi rendono davvero felice, ma questo
già lo sapete, vero?
Un bacione e... a presto! xx
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
"
Ragazze svegliatevi, dai" Mary si alzò dal letto ancora
barcollando e
andò ad aprire le persiane "mary.chiudi.ora" le
ordinò Sarah immergendo
la faccia nel cuscino, Summer rise e aprì lentamente gli
occhi "che
ore sono?" domandò Valerie mettendosi a sedere
improvvisamente sul
letto "l'ora che vi alziate, Zayn ha mandato un messaggio, ha detto che
ci aspettano tutti in spiaggia" spiegò Mary raggiungendo il
bagno "ma
sempre a lui vengono in mente queste idee brillanti di prima mattina?"
borbottò Sarah sarcastica, poi si alzò
rassegnata, visto che era
l'unica che sembrava aver voglia di dormire ancora "giusto per
curiosità..che hai fatto stanotte?" le domandò
Summer prendendo della
roba pulita dalla valigia "non riuscivo a dormire, ho parlato con
Anthony al telefono fino alle 4" rispose lei indifferente, Sum fu
sorpresa da quella risposta e smise di fare ciò che stava
facendo per
avvicinarsi all'amica, Valerie fece lo stesso "tutto bene?"
domandò
"si, alla grande, è stato divertentissimo!"
esclamò come se si fosse
svegliata improvvisamente "ci hai fatto spaventare" urlò
Valerie
tirandole un cuscino e colpendola in pieno volto, Summer rise
fragorosamente e Sarah spalancò gli occhi e la bocca
afferrando a sua
volta un cuscino; in quel momento sentirono
bussare e Sarah che era la
più vicina alla porta fu costretta a rinunciare al suo
attacco "ti sei
salvata, ringrazia chiunque siano venuto qui!" disse afferrando la
maniglia, Valerie rise e Summer tornò a cercare
roba nella valigia; "oh
ciao Ha- emm è una bella giornata oggi" esclamò
capendo il gioco del
ragazzo, Valerie lo salutò con la mano "chi è?"
domandò Sum voltandosi,
ma non fece in tempo perchè qualcuno l'abbracciò
da dietro e le
schioccò una serie di dolci baci sulla guancia, si
lasciò coccolare,
poi si voltò e mise le braccia intorno al collo del ragazzo
"buongiorno" sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, Harry
sorrise e
le prese il viso tra la mani baciandola teneramente "buongiorno anche a
te amore" disse prima di lasciarla andare "ciao Harry! ma non dovevate
aspettarci in spiaggia?" chiese Mary uscendo dal bagno con indosso il
suo prendisole e i capelli legati in un tuppo "infatti! Zayn e Liam ci
hanno trascinati lì mezzora fa, ovviamente ci sono anche
Niall e Louis,
ma io volevo venire a dare il buongiorno alla mia ragazza" disse con
naturalezza guardando Sum, lei si sentì sciogliere, faceva
un effetto
strano essere chiamata 'la mia ragazza' ma gli piaceva, gli piaceva un
sacco.
Dopo un po' di
tempo uscirono tutti i cinque dal bungalow, Sum prese la mano di Harry
e si incamminarono verso la spiaggia assieme alle altre "la colazione
è
servita donzelle..e Harry" annunciò Niall con fare teatrale
indicando
del cibo in un termos sotto l'ombrellone, le ragazze lo presero da
lì e
fecero del loro meglio per mangiare i loro cornetti senza imbrattarli
di sabbia "mm..sono buoni" esclamò Valerie sporcandosi tutta
la faccia
di nutella "si vede che ti sono piaciuti" le disse Louis alludendo allo
spazio attorno alle labbra completamente color nutella, lei gli fece la
linguaccia come risposta e Louis sorrise.
Dopo
un po' decisero di fare una passeggiata tutti insieme per digerire
prima di tuffarsi in acqua, stavano bene, in pochi giorni erano
riusciti a passare molto tempo insieme e a conoscersi almeno un po',
erano davvero un bel gruppo e si stavano affezionado l'uno all'altro;
Sum, Valerie, Sarah e Mary stavano facendo amicizia con i ragazzi e
viceversa; quella vacanza si stava rivelando qualcosa di perfetto e
tutti e nove erano certi che non l'avrebbero mai dimenticata, mai.
"Bene, quindi adesso possiamo fare il bagno?" domandò Liam,
sembrava un
bambino impaziente di provare il suo giocattolo nuovo, gli altri
annuirono e in men che non si dica erano in acqua "sorridete, vi scatto
una foto" urlò Sarah prendendo la sua macchina fotografica,
Liam, Niall
e Zayn fecero delle facce buffe con il preciso intento di farla
spazientire "aiutoooo" urlò Valerie mentre Louis la
teneva in braccio
correndo, un secondo dopo si sentì uno strano rumore, tutti
risero e
Valerie si ritrovò con il viso nella
sabbia "ti faccio vedere io come
si fa" esclamò Harry avvicinandosi a Sum "oh no, no, ti
prego" sussurrò
lei inutilmente, lui l'aveva già presa tra le braccia e
stava
correndo,quando l'acqua gli arrivò all'altezza del bacino la
lanciò,
poi si tuffò anche lui soddisfatto, erano tutti in acqua
tranne Louis e
Valerie "aspetta, io ho un modo migliore" disse Louis cogliendo di
nuovo Valerie di sorpresa e mettendosela sulle spalle "ma se invece
entraste in acqua, non so.. da persone normali?" urlò Liam
mentre il
ragazzo correva e Valerie aveva una faccia terrorizzata, quando furono
tutti e due in acqua "noi non siamo persone normali"
spiegò Louis prima
di tuffarsi nuovamente, continuarono a scherzare nell'acqua per un bel
po' e si divertirono da matti: Niall non smise un secondo di ridere
alle battute di Liam e Mary, Sarah, Valerie, Louis e Zayn iniziarono a
fare gare di nuoto, Summer e Harry si schizzavano a vicenda,
erano a
meno di un metro di
distanza da
tutti gli altri, teoricamente, ma praticamente erano estranei a
qualunque cosa non riguardasse soltanto loro due, erano nel loro mondo.
"Sei bellissima, lo sai?" sussurrò Harry facendo si che le
gambe della
ragazza improgionassero il suo bacino "no, credo di non saperlo" disse
lei sorridendo "allora c'è bisogno che qualcuno te lo dica,
perchè sei
meravigliosa Summer" ripose lui guardandola negli occhi e provando
ciò
che aveva provato quando si era perso nei suoi occhi color cioccolato
per la prima volta, anzi tutte le volte, la verità
è che provava la
stessa identica solo più amplificata emozione ogni volta che
incrociava
il suo sguardo, ogni volta che erano troppo vicini, ogni volta che i
loro corpi si sfioravano soltanto, era una sensazione stranissima per
Harry, insomma, il primo bacio con la persona di cui sei innamorato
è
di solito il più speciale, quello che ricorderai per sempre,
invece per
lui non era così, ovvio che il loro primo bacio era stato
qualcosa di
stratosferico, ma non solo il primo..ogni volta che assaporava quelle
dolci labbra il suo corpo reagiva, il cervello si sconnetteva del
tutto, come se ne andasse in vacanza per un po', e il cuore pulsava
forte, fortissimo; ogni bacio con lei era come se fosse il primo, e lo
stesso valeva per Sum.
Quando erano pochi centimetri a separare i
loro volti lei si sentiva sempre super agitata, percepiva un leggero
tremolio alle gambe e qualcosa si muoveva all'altezza dello
stomaco e
il cuore, beh quello esplodeva e basta! Non riusciva a
capacitarsi di
provare tutta quella serie di emozioni, sensazioni, insomma chiamatele
come volete, e tutto soltanto perchè un ragazzo dagli occhi
inimitabili
e dal sorriso magnetico, e dalla risata contagiosa, e dai ricci
spettinati, e dalla dolcezza inaudita, e dalla simpatia innata
conosciuto in vacanza le aveva fatto perdere la testa, no di
più, le
aveva fatto vivere dei giorni all'insegna del divertimento e della
tenerezza, quelli che avrebbe ricordato come i giorni più
belli di
sempre, e le aveva fatto desiderare di fermare il tempo o qualunque
cosa avesse contribuito a separarla da lui, le aveva fatto sorridere il
cuore.
"ti amo Harry" disse semplicemente stringendosi al suo petto,
il ragazzo le alzò il viso e la costrinse a guardarlo negli
occhi, poi
si avvicinò lentamente alle sue labbra scatenando il
paradiso nel corpo
di Sum, la baciò con dolcezza, piano, un bacio lungo e pieno
di
passione, ma per niente volgare, poi si staccò delicatamente
e le prese
il viso con entrambe le mani, sorrise involontariamente, era questo
l'effetto che gli faceva quella ragazza "dirti che ti amo anche io
sarebbe banale, quindi, ti dico soltanto che mi hai stregato, che ho
pensato che fossi perfetta dalla partita di ping-pong, praticamente dal
primo momento che ti ho vista e sei la ragazza che cercavo, l'unica che
mi tiene testa quando dico o faccio cose strampalate, quella che
pensavo fosse frutto della mia immaginazione, perchè non ho
mai
conosciuto qualcuno come te, e invece, eccoti qui. Sei tra le mie
braccia e sei la cosa più bella che mi potesse capitare"
"okay vuoi
farmi arrivare a 3600 battiti al minuto, se è questo il tuo
intento,
sappi che sei sulla buona strada" rispose lei sentendosi la ragazza
più
felice del mondo "e sei anche un ladro!" continuò "un ladro,
perchè?"
"perchè ti sei preso quell'ammasso di vene,valvole e
quant'altro che
permette alla gente di respirare e di vivere,e senza nemmeno chiedermi
il permesso!" aggiunse, voleva sembrare seria, ma non riusciva a
smettere di sorridere e gli occhi le brillavano "e sai
qual'è la cosa
migliore? che io sono diventata complice di un ladro, perchè
non voglio
che tu mi restituisca ciò che hai preso" sussurrò
infine "il
cuore?"domandò lui fingendo di non capire "ma quale cuore!
la mia
maglietta!" ripose lei convinta, poi scoppiò a ridere e
cominciò a
correre verso riva, Harry la rincorse prontamente, era imprevedibile,
era unica, era speciale, ecco perchè l'amava. Quando la
raggiunse,ormai
fuori dall'acqua " vorrei stare con te per sempre" sussurrò
Sum con la
voce tremante "ti amo anch'io" le disse Harry in un orecchio.
Ancora una volta mi devo scusare per il ritardo, ma questa volta non
è stata colpa mia, diciamo che ci sono stati dei problemi
tecnici...
...come il fatto che il diluvio di due giorni fa ha fatto saltare in
aria tutto!
Ma ora è tutto a posto. :DD
Vi è piaciuto il capitolo?? Dai, non esitate a contattarmi!
:)
Un bacio e alla prossima! xx
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Ore 21.00 esatte,
Summer, Valerie, Sarah e Mary erano in strada assieme ai
ragazzi... dove stavano andando?In realtà quello era un
mistero anche
per loro.
" allora? ce lo direte prima di domattina o no?" domandò
Valerie con il suo solito modo di fare comico "che vuoi sapere?" ripose
Zayn facendo il finto tonto "pronto? Esigo di sapere dove stiamo
andando, visto che ci avete trascinato qui di punto in bianco!"
sbottò
lei "e non ho avuto nemmeno il tempo di passarmi la piastra" si
lamentò
Mary a sua volta, era l'unica tra le ragazze che aveva una fissa per
queste cose, robe come la piastra per capelli, l'abbronzatura perfetta,
lo smalto abbinato ai vestiti, eccetera. "tra poco arriviamo" si
limitò
a dire Liam affrettando il passo "vi piacerà, di sicuro"
disse Niall
entusiasta e a loro sembrò bastare.
"ei, ma..cosa fai? gli altri
sono andati dall'altra parte!" provò a dire Sum mentre Harry
la
prendeva per un braccio, camminavano qualche passo indietro rispetto ai
loro amici e lui aspettava solo il momento buono per stare un po' da
solo con la sua ragazza; si fermò dietro un cespuglio e le
prese
entrambe le mani, poi si avvicinò al suo viso con
l'intenzione di
baciarla, ne sentiva l'esigenza, una voglia matta di stringerla forte e
sussurrarle parole dolci come nel più romantico dei film si
era
impossessata di lui, ma Summer lo bloccò "alt!" disse appena
un attimo
prima che le labbra del ragazzo sfiorassero le proprie e il suo
cuore-cervello-stomaco-intero corpo andasse in tilt, non lo riusciva a
evitare, ogni volta che Harry le si avvicinava troppo succedeva sempre
la stessa cosa, misà che doveva farci l'abitudine alle
farfalle nello
stamaco, al cuore in corsa e a tutto quello che lui, soltanto lui, era
capace di provocarle "non se non mi dici dove ci state portando"
aggiunse allontanandosi un po' "ma a te piacciono le sorprese" rispose
lui "vero" constatò "sta tranquilla, non abbiamo
intenzione di rapirvi
o portarvi chissa dove.." aggiuse, Sum gli fece gli occhi dolci "ti do
un indizio, uno solo, è un posto che piace da matti ai
bambini" "allora
mi piacerà, in fondo non mi dispiacerebbe andare su uno
scivolo o
dondolare su un'altalena, non lo faccio da così tanto
tempo!" rispose lei
sorridente, Harry pensava che avesse capito tutto "ma non è
quello che
faremo, vero?" domandò ancora "assolutamente no"
lui assunse un tono
risoluto, okay, adesso ne era sicuro, aveva capito tutto. Prima che
potesse aggiungere altro si lasciò travolgere dal dolce
bacio che Sum
gli stampò sulle labbra, poi lei si allontanò
nuovamente "e no, dove
credi di andare?" così dicendo la prese per i fianchi e
l'attirò a se,
si baciarono con più passione, la strinse forte tra
le sue braccia
senza staccare le labbra da quelle di Sum, poi fu costretto ad
interrompere quel paradiso che stava vivendo per riprendere fiato, Sum
gli diede un ultimo bacio sulle labbra prima che entrambi si
decidessero a raggiungere gli altri.
"E' stato bellissimo!" gridò
Harry mentre correvano "concordo" rispose lei in un sussurro; giunsero
in un posto che aveva l'aria di essere in festa, all'ingresso Sum
potè
scorgere la scritta che si accendeva ad intermittenza, sì
era il
lunapark "assolutamente no!" sentenziò divertita facendo il
verso a Harry "
guarda che io l'avevo capito che tu avevi capito" rispose lui
mettendole un braccio intorno alle spalle, Summer sorrise, quanto
poteva stare bene insieme a lui?!
"
Summeeer!" sentì un grido e si voltò di scatto,
potè scorgere Niall,
Louis e Valerie su una canoa, sia lei che Harry risposero al saluto e
poi si precipitarono a fare i biglietti per salire anche loro sulla
canoa, presero posto e un signore con uno strano cappello in testa fece
ripartire il giro, la canoa cominciò a muoversi, prima
lentamente, poi
acquistò velocità in un primo tratto
pianeggiante, Sum e Harry ridevano
a crepapelle per via degli schizzi d'acqua che gli arrivavano addosso
(la canoa prendendo velocità spruzzava acqua ai
lati), poi rallentò e
si inclinò piano, era iniziato il tratto in salita, si
strinsero la
mano mentre arrivavano sempre più in alto, quando capirono
di essere a
un passo dal precipizio, si strinsero l'una all'altro più
forte che
potevano e...giù, la canoa andava dritta verso il basso a
una velocità
supersonica, Summer e Harry ridevano, urlavano e poi ridevano ancora
abbracciati; pochi secondi più tardi finì il giro
e furono costretti a
scendere, era stato divertentissimo, all'uscita lo stesso tizio con il
capello che avevano notato poco prima, diede loro un paio di foto in
cambio di qualche dollaro.
" allora? lo rifacciamo?" domandò Valerie
sbucando dietro di loro assieme a Louis e Niall "ma anche no!
ci sono tante
giostre da provare!" rispose Niall a tempo record "non lo ha trovato
divertente, no" constatò Louis scatenando la risata degli
altri "anche
a voi hanno dato le foto?" chiese Sum stringendo tra le mani quelle sue
e di Harry, accidenti erano davvero buffe, in entrambe c'erano loro due
abbracciati, avevano un'espressione che era un misto tra il terrore e
il divertimento puro "si, certo, e guardate con che faccia è
venuto Niall"
Valerie prese le foto tra le mani di Louis e le mostrò a Sum
ed Harry,
ci fu una risata collettiva "ma dove sono Zayn, Liam, Sarah e Mary?"
domandò un attimo dopo Harry "credo che siano ancora sullo
scivolo,
raggiungiamoli" Louis iniziò a camminare a passo svelto "su
che
cosa? davvero ci sono gli scivoli?" Sum non stava più nella
pelle
"quelli gonfiabili" le specificò Niall in un orecchio, detto
ciò
cominciarono a correre tutti, sembravano davvero dei bambini felici di
essere al lunapark, gli mancava soltanto un leccalecca o dello zucchero
filato o poi sarebbero potuti andare sulla classica giostra dei
cavalli, modello carilon, oppure sulle tazzine ballerine, erano
entusiasti e si stavano divertendo, gli si leggeva in faccia che non
gli importava nulla di tutto il resto, ed era giusto così,
erano pur
sempre in vacanza, avevano intenzione di godersela fino in fondo.
Quando raggiunsero i gonfiabili si tolsero le scarpe
e tentarono di salire quelle strambe scalette, tipiche dei gonfiabili,
l'impresa si rivelò più ardua del previsto
però "accidenti, non ce la
faccio!" si lamentò Louis scivolando, Niall era
più avanti di tutti
"sono fuori allenamento" disse Harry aggrappandosi con forza a una
cordicella, Summer e Valerie tentavano di fare il loro meglio per non
fare la fine di Lou "spostatevi tutti" urlò quest'ultimo
prendendo la
rincorsa e cominciando ad avanzare a tutta velocità, il
risultato fu
che fece traballare l'intera "scalinata" facendo perdere a tutti
il già precario equilibrio, finirono a terra, uno
sull'altro e
scoppiarono a ridere ancora "no, a sei anni, passavo giornate intere su
questo coso, ce la farò!" Valerie si alzò
determinata ad arrivare in
cima stavolta, gli altri la seguirono e dopo inverosimili scene di
Niall e Louis che si aggrappavano alle cordicelle, Valerie che sembrava
determinata a farcela da sola, Summer e Harry che si aggrappavano l'una
all'altro per tenersi, riuscirono ad arrivare in cima e ovviamente a
scivolare dall'altra parte, caddero sempre uno sull'altro ma ebbero il
tempo di fare altri tre o quattro giri prima dello scadere del tempo,
quando si rimisero le scarpe non riuscivano ancora a smettere di
ridere "ci voleva un video" snetenziò Niall tra le
risate "infatti, ho
pensato la stessa cosa!" disse Zayn sbucando assieme a Liam, Sarah e
Mary e tenendo tra le mani la sua videocamera "voi eravate qui? e ci
avete filmato? non potevate andare sulle montagne russe?"
sbottò
Valerie alzando le mani al cielo "ci siamo divertiti anche qui" le
rispose Mary "credetemi, è stato come assistere a una
puntata di paperissima" continuò Sarah "molto divertente! Ma
voi come
ve la siete cavata?" domandò Sum mentre cominciavano a
camminare,
prossima fermata: montagne russe!
"oh alla grande, non siamo caduti
nemmeno una volta" rispose Liam "si, parla quello che se è
riuscito a
fare due giri, è anche troppo" intervenne Mary "il
più bravo sono stato
io, sono caduto in tutto soltanto cinque volte!" aggiuse Zayn
"un vero
record!" rispose Harry prendendolo in giro.
" sul serio, dobbiamo
andarci per forza?" domandò Sum quando si rese conto delle
dimensioni
di quelle montagne russe "si" risposero in coro tutti gli altri "dai,
almeno una volta nella vita ci devi andare, dopo non ci vorrai salire
mai più e non lo vorrò neanche io, ma almeno
potremo dire di essere
andati sulle montagne russe!" provò a convincerla Harry
mentre gli
altri stavano facendo già i biglietti "posso
vivere anche senza dire
di essere andate sulle montagne russe" "Sum, ti
prego,sarà terrificante
ed elettrizzante allo stesso tempo" gridò Valerie
spalleggiata da Sarah
e Mary "così non mi aiutate" disse lei "ci sono io con te,
non può
accaderti nulla" le sussurrò Harry stringendole la mano
già da allora,
Sum si lasciò convincere dalla sua dolcezza e si
ritrovò a urlare come
una pazza assieme a tutti i suoi amici mentre quell'ammasso di
ferraglia incredibilmente veloce sembrava cadere giù a
picco, furono i
venti secondi più tremendi di tutta la sua vita quelli della
discesa,
una volta a terra però si rese conto che in effetti era
stata
un'esperienza da brivido fantastica , anche se ora le sembrava di avere
il mal di mare... si lasciò coccolare da Harry per un po'
prima di
riprendersi del tutto e passare al prossimo giro: l'autoscontro.
Un'oretta
più tardi si riavviarono tutti e nove verso il camping
"avevate ragione
ragazzi" sentenziò Valerie "ci è piaciuto"
aggiunse Sarah "si, è stato
fortissimo" continuò Mary "una serata fantastica, a parte le
montagne
russe" concluse Summer "noi ve lo avevamo detto!" risposero in coro i
ragazzi prima che iniziassero tutti a ridere ancora per
quante ne
avevano combinate quella sera.
Ecccomi qua! :D
Oddio, questo capitolo è stato difficile!
Non avevo idea di come spiegare i movimenti della canoa e quelli sui
gonfiabili D:
Spero di essere riuscita a far capire qualcosa :)
In ogni caso, vi è piaciuto? Recensite, recensite, lo sapete
che mi piace leggere cosa ne pensate :D
Un bacio e al prossimo capitolo! xx
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Tre
giorni, soltanto tre giorni, e poi tutto sarebbe ritornato alla
normalità, la vacanza più bella di sempre stava
per volgere al termire ma sia i ragazzi che le ragazze erano
determinati a godersi ogni singolo momento, perchè presto,
troppo presto, tutto sarebbe finito. Il loro umore era comunque
migliore di quanto si possa immaginare, non volevano trascorrere quegli
ultimi tre giorni con il muso o con l'ansia di dover tornare a casa,
sarebbe stato un grosso spreco di tempo!
Durante
i dodici giorni che avevano trascorso insieme erano stati benissimo,
avevano imparato a conoscersi un po' e a prendersi in giro a vicenda,
avevano imparato a farsi gli scherzi a ridere insieme, avevano imparato
che Valerie avrebbe avuto sempre la riposta pronta, in ogni situazione,
avevano imparato che Sarah per quanto dicesse di stare bene, le mancava
sempre il suo Antonhy, avevano imparato che Mary oltre ad essere
disposta a sopportare il caldo per ore e ore pur di vedere il segno del
costume a fine giornata, amava ballare, avevano imparato che Summer
aveva una passione sfrenata per i bracciali e anche per la musica,
avevano imparato che Harry amava suonare la chitarra e cantare
più di ogni altra cosa al mondo, avevano imparato che Louis
era un giocherellone di natura ma anche che dopo la storia con Betty
era cambiato, o almeno pensava di esserlo; avevano imparato che Niall
non amava le giostre ma andava pazzo per il gelato al gusto puffo,
avevano imparato che Liam aveva l'aria di essere un ragazzo tranquillo
ma che in realtà era quasi peggio di Lou, ho detto quasi eh;
avevano imparato che Zayn aveva una passione per la fotografia e che
voleva fare di quella passione, un'intuizione per il futuro e...
avevano imparato ad essere amici.
Nel
camping c'erano parecchie attività da poter fare e loro non
se ne erano fatta scappare neanche una, erano andati in piscina, al
mare, a giocare a tennis, al bowling, avevano giocato a beach volley
sulla spiaggia e assistito a uno spettacolo con i delfini, sempre tutti
e nove, sempre tutti insieme, ormai erano un'unica squadra, si
divertivano da matti.... ma in tal modo Sum e Harry non avevano
più tempo per stare da soli, soltanto loro due, avere un
attimo di privacy sembrava diventato impossibile, appena tentavano di
allontanarsi un po' dal resto del gruppo, gli altri li raggiungevano
per metterli al corrente dell'ultima battuta o dell'ultimo scherzo o
semplicemente per proporre nuove cose da fare; loro due non volevano
essere scortesi con i propri amici, desideravano soltanto essere
lasciati fuori dai giochi almeno per un paio d'ore, quei giorni
duravano poco più di un battito di ciglia, gli sembrava come
se gli stessero scivolando dalle mani e non potevano permetterlo, non
volevano permetterlo,quelli erano gli sgoccioli.
Invece
tra Valerie e Louis era nata un'intesa speciale, si vedeva lontano un
miglio che stavano bene insieme, ma entrambi continuavano ad essere
ostinati; da quando erano usciti insieme quel pomeriggio il loro
rapporto era sicuramente mutato, passavano le giornate a stuzzicarsi a
vicenda e si capivano al volo, ma erano soltanto ottimi amici, non che
non fossero attratti l'uno dall'altra, semplicemente credevano o
cercavano di convincersi che non avrebbe funzionato diversamente; lei
trovava Louis davvero carino, simpatico, divertente e anche un po'
rompiscatole, e lo stesso pensava lui di Valerie, ma non avevano avuto
avuto modo di confessarselo, lei era sempre convinta che le storie
d'amore non facessero al caso suo, e Louis viveva stati d'animo
contrastanti: a volte gli veniva voglia di mandare al diavolo tutte le
sue paure e altre volte non riusciva a vederla diversamente dall'amica
con cui scherzare tutto il giorno; l'unica verità era che
avevano timore entrambi di quello che stavano iniziando a provare.
"
Carissimi ragazzi e ragazze, è lo staff del camping che vi
parla. Allora, odiamo il fatto di dovervelo ricordare, ma come ben
sapete tra tre giorni sarà nuovamente sabato, e voi sapete
bene cosa significa: ritorno a casa. Riabbraccerete i vostri genitori,
fratelli, sorelle, amici, tornerete a dormire nel vostro letto e ad
uscire la sera nella vostra città. L'estate non finita,
quindi non disperate... ma il nostro percorso insieme finirà
tra poco." il direttore del teen camping fece una pausa e
fissò per qualche secondo tutti i ragazzi e le ragazze,
leggeva la felicità negli occhi di alcuni, dovevano sentire
nostalgia della propria routine quotidiana, in altri sguardi
leggeva l'impazienza di sapere cosa avere da dire, in altri
volti poteva decifrare tristezza camuffata da un'espressione
indifferente, ma c'era anche chi non riusciva a nascondere il proprio
stato d'animo dietro un sorriso, e in quei volti leggeva soltanto la
voglia di fermare il tempo e l'amara consapevolezza di non poterlo fare
in nessun modo, e poi si soffermò su altri due volti, in
quelli potè addirittura scorgere una lacrima.
"
no, ferma, non devi piangere, questi saranno i tre giorni
più belli di sempre" sussurrò Harry tenendole la
mano "zitto che anche tu stai piangendo" ribattè lei
cercando di ritrovare di nuovo il sorriso "nah, non è vero!
gli uomini non piangono" disse lui asciugandosi quell'unica, umida
lacrima che prepotente gli stava rigando il viso, tutti e due avevano
evitato di parlarne fino a qual momento, ma a sentire le parole
amplificate 'il nostro percorso insieme finirà tra poco...il
nostro percorso insieme finirà tra poco' attraverso i
microfoni del direttore del camping, il peso di ciò che
avrebbero dovuto affrontare gli era crollato irrimediabilmente addosso.
Si
strinsero più forte la mano e continuarono ad ascoltare
"sapete cosa vi dico? non concentratevi soltanto sul futuro, sprecate
tutte le vostre energie per il rendere il presente meraviglioso"
aggiunse l'uomo volgendo lo sguardo su Sum e Harry "e ascoltate la mia
proposta: che ne pensate di chiudere in bellezza? Magari con una bella
festa o con un ballo o qualunque cosa vogliate, tutti gli spazi e tutte
le attrezzature sono a vostra completa disposizione, divertitevi!"
quando quel tipo smise di parlare una trentina tra ragazzi e ragazze si
radunarono e cominciarono a discutere sul da farsi, in un modo o
nell'altro era stata una bella vacanza per tutti, e tutti desideravano
renderla indimenticabile; stettero a discutere per un po': la maggior
parte delle ragazze comprese Sum, Valerie, Sarah e Mary optava per una
festa all'aperto con musica e cibo, i ragazzi invece preferivano
cimentarsi nello sport, alcuni volevano fare una partita a calcetto e
ad altri andava bene il beach volley, una piccola
minoranza voleva un falò sulla spiaggia ma quello
c'era già stato la prima sera, e altri ancora volevano
organizzare qualcosa a bordo piscina; alla fine trovarono un
compromesso e decisero che il pomeriggio avrebbero giocato a beach
volley sulla spiaggia, avrebbero fatto una partita a calcetto e poi
sarebbero andati in piscina dove li aspettava un ricco buffet, e in
serata ci sarebbe stata la festa all'aperto con la musica, era un
programma pressapoco perfetto, avevano cercato di accontentare tutti e
misà che ci erano riusciti
Le
molteplici espressioni e stati d'animo di pochi minuti prima avevano
lasciato il posto a una vena di entusiasmo e ben presto si
concentrarono sul passaggio successivo: organizzare, la cosa
più complicata. Per il beach volley non c'era niente di cui
preoccuparsi e lo stesso si poteva dire della partita a calcetto, ma
per metter sù un buffet in piscina, beh lì
sì che c'era da spremersi le meningi, le ragazze dovevano
accordarsi su che cosa preparare, quando e soprattutto dove, i bungalow
erano troppo piccoli e soprattutto non avevano nemmeno l'angolo
cottura, si resero conto che l'unico modo era chiedere ai cuochi di
"prestargli" per qualche ora la cucina della mensa, le ragazze decisero
che avrebbero fatto tutto da sole, dagli stuzzichini come rustici,
latticini, salumi, insalate e chi più ne ha, più
ne metta, a un buon primo, una bella grigliata, i panini e infine i
dolci.
L'ultima
cosa da decidere era la sede della festa, scelsero il grande
spazio all'aperto occupato dal prato, ma si doveva anche addobbare
l'area con dei palloncini o qualcosa di simile, si doveva scegliere la
musica e far sì che tutto fosse perfetto.
Sapevano
tutti che non sarebbe stato facile organizzare ciò che per
il momento era disegnato soltanto nelle loro menti, ma ce
l'avrebbero fatta.
Salveee! :D
Eccomi con il nuovo capitolo! :)
La vacanza al camping sta per finire, è come se ci stessimo
avvicinando alla fine del primo tempo...
e ovviamente ce ne sarà un secondo. :DD
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto!!
E non dimenticate di dirmi cosa ne pensate, sempre se vi va. ;)
Un bacione e a presto! xx
|
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Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
"
allora, cosa c'è in programma per oggi?" domandò
Zayn addentando un pancake "dobbiamo cominciare a preparare i dolci"
gli rispose Sarah riempendosi il bicchiere di succo all'arancia "non ci
credo! i cuochi vi hanno dato il permesso di utilizzare la cucina?"
chiese Niall "esatto" si limitò a rispondere Mary
dirigendosi verso il buffet della mensa "ma c'è un piccolo
particolare che abbiamo saltato" aggiunse Valerie "quale?" domandarono
Louis e Liam all'unisono e con la bocca piena "la cucina per voi
ragazzi è zona vietata" si affrettò a rispondere
"non è giusto!" si lamentò subito Zayn "e ora
come farò ad assaggiare tutto?" Niall sembrava sul serio
preoccuapato, al che tutti scoppiarono in un una sonora risata; "Ei
perchè ridete senza di noi?" Summer sbucò
all'improvviso insieme a Harry "Niall..e il cibo" rispose
Valerie divertita "hai scoperto che non puoi entrare in cucina"
constatò Harry dando una pacca sulla spalla all'amico e
prendendo posto.
"
Dove siete stati?" domandò Louis a Sum e Harry "Lou ci siamo
visti dieci minuti fa, ed eravamo al bungalow" rispose lei "possiamo
avere dieci minuti contati solo per noi, oppure no?" Harry sembrava
essersi stufato di quella situazione, era come se improvvisamente i
suoi amici non capissero che l'unica cosa che lui desiderava era
trascorrere il maggior tempo possibile con Summer, insomma ci
arrivavano da soli o no? si rendevano conto che non l'avrebbe
più rivista per per un lasso di tempo ancora indeterminato?!
E ora ci si metteva anche l'organizzazione della festa a ostacolarlo...
"era
solo una domanda!" disse Louis con un sorriso "lo so, e scusami, mi
dispiace per averti riposto male" Harry sospirò
"ragazze, è ora di andare!" Valerie si alzò
incitando anche le altre a farlo "dobbiamo proprio?" domandò
Sum con sguardo implorante, non aveva voglia di fare nulla all'infuori
di starsene tra le braccia del suo ragazzo "si, dobbiamo, non mi sembra
che i muffin si facciano da soli" Sum si alzò rassegnata,
poi si chinò su di Harry e circondò il suo collo
con le braccia, il ragazzo alzò la testa ritrovandosi
imprigionato nei suoi occhi, lei lo baciò teneramente e poi
fece per andarsene, ma lui la bloccò dandole un altro bacio
"ci vediamo dopo amore" sussurrò la ragazza allontanandosi
"prima di quanto tu creda" le urlò lui di rimando con un
sorriso stampato in volto.
"
che hai intenzione di fare?" domandò Zayn "si vede
così tanto che ho un piano?" sbuffò lui guardando
altrove, gli altri annuirono "ok, sapete quale di quelle tre porte esce
sul retro della cucina?" "dovrebbe essere la seconda, ma..ti prego, non
metterti nei guai" Liam aveva capito fin troppo bene il suo piano "lo
sai che non possiamo entrare" gli ricordò Niall "sentite
ragazzi, lo so, ma io voglio stare con lei.. e poi mica resteremo in
cucina? giusto per il tempo di trascinarla via da lì"
concluse, sicuro si sè "buona fortuna!" Louis era dalla sua
parte.
"
mi dispiace Sum, so che non è qui che vorresti essere
adesso, e soprattutto non con noi" Valerie era la sua migliore amica, e
la conosceva meglio di chiunque altro, avrebbe potuto indovinare le
esatte parole che le passavano nella mente in quel momento
"già ..ma abbiamo preso un impegno, giusto?" le rispose Sum
cercando di non dare peso alla cosa, l'amica le sorrise "diamoci da
fare, prima finiamo questi muffin, questa torta,e anche quegli altri
dolci e prima ce ne andremo da qui" Sum la guardò con lo
sguardo di chi la sapeva lunga "okay, ciò che ho appena
detto non è affatto rassicurante" aggiunse Valerie
riprendendo a pasticciare "e hai dimenticato i primi, e i panini, e la
grigliata e anche gli stuzzichini" concluse Sum ironica, si guardarono
e sospirarono entrambe "aspetta un secondo, io so perchè non
voglio stare qui.. ma tu?" domandò all'amica con aria
investigatrice "ma io lo dicevo per te" rispose lei a tempo record,
troppo veloce per essere credibile "non lo ammetterai mai, ma ti stai
innamorando e in questo momento Louis ti manca terribilmente" "no, non
è vero!" questa volta lo disse urlando un po' troppo "ma che
ti viene in mente? per favore! è assolutamente ridicolo, io
e Louis siamo soltanto amici, gli voglio bene, ma io non ho bisogno di
un ragazzo"spiegò aprendo il forno "non si tratta di averne
bisogno! succede e basta!" Sum era risoluta "che succede?"
domandò lei "succedono una miraide di cose nello stesso
istante, entra in azione un meccanismo che ti fa sembrare una perfetta
idiota agli occhi di tutti gli altri, ma tu stai bene, benissimo e non
ti importa un fico secco di ciò pensano gli altri, quando
sei stretta fra la sue braccia o lo baci, gli altri non esistono, il
mondo intero non esiste, ed è come se qualcuno prendesse
l'orologio e fermasse le lancette per qualche istante, e invece al tuo
cuore accade l'esatto contrario, è come se qualcuno andasse
a modificare le impostazioni di battito moltiplicandone la
velocità per un numero pari agli occhi esistenti su questo
pianeta, è come se spiccasse il volo...e lo stomaco, quello
si muove come se stessi bevendo una camomilla bollente per mandar via
un tremendo mal di pancia, lo so che il paragone non è
massimo,anzi in realtà fa schifo, ma non saprei come
descriverlo diversamente, mi mancano le parole; e la testa
smette di esssere il centro, smette di comandare e" "e stop!"
Valerie le mise una mano sulla bocca "stai delirando! potresti andare
avanti per ore, e mi confondi più di quanto non lo sia
già di mio!" disse abbastanza sconvolta "però
lo ami sul serio, vero?" continuò subito dopo, Sum
annuì "credo di si" rispose con sguardo sognante "ma stavamo
parlando di te! ti odio quando fai così" Valerie riusciva a
"girare la frittata" con una facilità incredibile, alle
parole di Sum scoppiò a ridere, poi prese un bicchiere con
dell'acqua e glielo buttò addosso, risero entrambe e
continuarono così per un po', fin quando Sarah e Mary non le
raggiunsero "che cosa state combinando?"
domandò quest'ultima cercando di non
bagnarsi "niente" risposero loro ricomponendosi "divertente!"
esclamò Sarah riempiendo a sua volta dei bicchieri e
tirandoli addosso alle amiche, finirono per coinvolgere anche le altre
ragazze e la cucina si trasformò in un campo da battaglia.
"
ei ma..che sta succedendo?" Harry piombò lì
entrando dalla porta sul retro, come aveva pianificato "che ci fai
qui?" esclamò Sum raggiungendolo, lui non riuscì
a resistere e le prese il viso tra le mani baciandola, la strinse forte
nonostante i suoi vestiti fossero completamente bagnati e lei
avvertì le mani del ragazzo sulla sua schiena, un brivido di
piacere si impossessò di lei, erano ancora stretti l'uno
all'altra quando Valerie, Sarah e Mary riempirono una pentola
d'acqua e gliela rovesciarono addosso costringendoli a staccarsi
"bene, per punizione porto via una delle cuoche"
esclamò Harry fissando la sua maglietta completamente zuppa
e scuotendo i ricci, un attimo dopo lui e Sum lasciarono la mensa e
cominciarono a correre verso il molo, si sedettero lì, uno
accanto all'altra, Sum poggiò la testa sulla spalla del
ragazzo nonostante fosse bagnata e si raggomitolò contro di
lui, Harry le circondò la vita con un braccio e con l'altra
mano iniziò a giocare con i suoi capelli, restarono
lì per qualche minuto senza parlare, non ne avvertivano la
necessità, poi suonò un cellulare "scusa, scusa,
scusa, devo chiederti solo una cosa. quanto devono stare in forno i
biscotti?" "penso un'oretta" rispose Sum "va bene, ci vediamo a pranzo"
"okay, ciao Sarah!" riattaccò, tornando nella stessa
posizione di prima, peccato che pochi minuti dopo fu il cellulare di
Harry a interromperli "ei, allora?" "ce l'hai fatta?" "sei in
cucina?" Zayn, Niall e Liam volevano soltanto sapere se si era messo
nei guai "si, siamo al molo, grazie per l'interessamento, ciao" Harry
non gli diede nemmeno il tempo di replicare che rimise il telefono in
tasca.
"
wow" fu tutto quello che riuscì a dire Sum "ho esagerato?"
domandò lui stringendola più forte, si era reso
conto di aver trattato male i tuoi amici "forse un pochino, ma non se
la prenderanno di certo" lo rassicurò "non so cosa mi stia
succedendo, anche stamattina ho risposto male a Lou, ma sembra che
vogliano, non lo so, ci stanno addosso, sembra che vogliano..
controllarci... quando ci lasceranno in pace?" "me lo chiedo
anche io" Sum voleva esattamente la stessa cosa
"domani c'è la festa, e dopodomani, si parte" era
diventato impossibile non pensarci, più si avvicinava il
momento di salutarsi e più tentavano di non sprecare nemmeno
un minuto, volevano stare insieme "eh sì" rispose Sum
distrattamente, con la voce spezzata, no.. non poteva essere vero.
"
venite a pranzo con noi?" Valerie e Louis erano dalla parte opposta del
molo "arriviamo!" risposero loro due all'unisono, poi si incamminarono
lentamente, Harry le mise un braccio intorno alle spalle e Sum si
lasciò cullare da quel dolce abbraccio.
Heyyyy :DD
In realtà questo capitolo doveva venire diverso, ma come al
solito mi perdo in mille sproloqui!
Comunque le cose che dovevano accedere in questo, accadranno nel
prossimo capitolo :D
Che ve ne pare? Vi piace? Spero di sì :)
Sapete una cosa? Volevo ringraziarvi, sì voglio dire grazie
a chiunque perde tempo a leggere la mia storia :D
E un grazie ancora più speciale, va ovviamente a chi
recensisce anche. Vi adoro ragazze!
A prestooo! xx
|
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Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
Erano le quattro del
pomeriggio e i ragazzi del camping stavano gonfiando i palloncini che
avrebbero appeso qua e là per dare un tocco
più... allegro alla festa del giorno dopo; le ragazze erano
di nuovo in cucina, alle prese con gli stuzzichini, si erano
fortunatamente rese conto che avevano esagerato, non ce l'avrebbero mai
fatta a preparare in tempo ciò che avevano programmato o
anche se ce l'avessero fatta, si accorsero che sarebbero finite per
trascorrere tutto il tempo in mensa, e no, non era quello che volevano,
gli ultimi giorni dovevano essere i migliori e di certo non lo
sarebbero stati se erano costrette a rinunciare a tutto per cucinare.
Stuzzichini di vario tipo facili da preparare e dolci, questo era il
nuovo menù della serata.
Rinunciarono al primo, alle grigliate e anche ai panini, e solo
così riuscirono a sbrigarsi e a raggiungere i ragazzi;
"vi diamo una mano!" esclamò Valerie prendendo un
palloncino "e cosa mengeremo? palloncini arrosto?" domandò
Zayn divertito "è tutto a posto, mangeremo cose
commestibili" lò rassicurò Sarah "ei ma
dov'è finito Harry?" Sum era sicura di trovarlo
lì, insieme ai suoi amici "non so cosa abbia oggi,
è strano" gli confidò Niall, lei non ci
pensò su un attimo "scusate" disse allontanandosi,
camminò a passo svelto verso il molo, non vide nesseuna
traccia di lui e si diresse in spiaggia, quando riconobbe la sua chioma
sorrise senza rendersene conto, si avvicinò in modo cauto,
era seduto sulla sabbia, a riva e lasciava che le onde si infrangessero
contro le sue gambe, fissava una conchiglia molto particolare
"è davvero bella!" sussurrò giusto alle
sue spalle, Harry si voltò instantaneamente verso di lei,
lasciando perdere del tutto la conchiglia, spostò la sua
attenzione sul viso di Sum, si ritrovò a pensare a quanto
potesse essere bella, aveva i capelli legati alla buona in qualcosa di
simile a una coda, ma alcune ciocche le ricadevano sul viso
incorniciandolo, aveva gli occhi fissi nei suoi e stava sorridendo,
indossava una maglietta bianca che le lasciava scoperta una spalla e un
pantoloncino di jeans, niente di particolare, ma a Harry
sembrò di aver visto la più bella creatura
esistente sul pianeta.
"che succede?" domandò lei ancora lì in piedi
"n-niente" rispose poco convinto, non aveva intenzione di tediarla con
le sue paranoie "è incredibile come il niente sia capace di
far cambiare umore alle persone" lo disse guardando il mare,dopo
essersi seduta di fianco a lui, Harry sorrise "il punto è
che sia i ragazzi che Valerie, Sarah e Mary mi mancheranno e anche
tanto... ma se ci sarà qualcuno che vorrò
stringere forte al mio petto, qualcuno a cui vorrò
sussurrare qualcosa di dolce, qualcuno che desidererò ogni
fottuto secondo della giornata, quel qualcuno sarai tu, e non loro" si
voltò verso di lei "e forse ti sembrerà un
comportamento stupido, e in effetti mi rendo conto da solo che lo
è,ma non riesco a evitarlo..non me ne frega niente
della festa, dei dolci, dei palloncini e di tutto il resto, ecco
perchè sono andato via, mi interessa soltanto stare con te,
fino all'ultimo secondo" aggiuse senza smettere di fissarla " e lo
faremo, te lo prometto, staremo insieme fino all'ultimo secondo"
rispose lei con la voce spezzata dall'emozione per ciò che
le aveva detto "si certo, tra venti secondi suonerà un
cellulare, poi un altro, non avremo un attimo di pace" concluse con
tono triste "mm..non credo proprio" Sum sorrideva e questo lo
rincuorò "ho casualmente lasciato il cellulare nella mia
borsa e ho altrettanto casualmente lasciato la borsa a Valerie" "e io
l'ho volontariamente spento" disse lui premendo il tasto che permette
di arrestare il sistema, Sum gli si avvicinò di
più e lo baciò delicatamente, lui si mise in
ginocchio sulla sabbia e continuò a premere le sue labbra
contro quelle della ragazza, lentamente la spinse sempre più
giù fino a quando non fece aderire il suo corpo con la
sabbia, lei rise ritrovandosi in posizione supina, gli passò
una mano tra i ricci prima di rotolare nella sabbia per qualche metro
sfuggendo miracolosamente alla sua presa, Harry non se lo aspettava,
quindi la raggiuse fiondandosi su di lei e baciandola con foga, in quel
momento non riusciva a immaginare niente di più perfetto di
loro due che si baciavano a riva "ti amo Harry" la voce di Sum lo fece
tornare alla realtà, posò le sue labbra prima
sulla guancia, poi sull'angolo della labbra, sul collo e infine sulla
spalla scoperta mentre lei avvertiva brividi sulla pelle a ogni suo
dolce tocco, Harry la baciò ancora sulle labbra, prima di
stendersi vicino a lei.
" voglio portarti in un posto, a dire il vero, riportarti" disse
alzandosi, Sum capì al volo "ma prima devo fare una cosa"
aggiuse guardandosi intorno in cerca di un bastoncino, non lo
trovò e fu costretto a utilizzare le mani, lei lo
osservò attentamente e non appena capì le sue
intenzioni "ti aiuto" disse chinandosi e cominciando a muovere le mani
nella sabbia, disegnò prima un'acca (H) e poi le restanti
lettere del nome del ragazzo, giusto sotto alla scritta che Harry aveva
fatto per lei, disegnarono insieme un cuore intorno ai due nomi e poi
si rimisero in piedi per ammirare la loro opera: due nomi, Summer ed
Harry, un solo cuore condiviso "anch'io ti amo" sussurrò lui
rubandole un altro bacio.
Una ventina di minuti più tardi giunsero alla laguna
dell'Airone Blu, Harry si mise con le spalle contro un albero invitando
Sum a sedersi di fronte a lui "c'è un motivo per cui hai
portato la chitarra?" domandò la ragazza "certo che
c'è. ti ho detto tante volte che amo la musica, che mi piace
cantare e che adoro suonare la chitarra, giusto?" "giusto" "quello che
non ti ho detto è che ho scritto una canzone in questi
giorni, anzi, in realtà l'ho fatto di notte, e l'ho scritta
pensando a te. ti va di ascoltarla?" domandò con un sorriso,
il più dolce che Summer avesse mai visto "non vedo l'ora"
sussurrò con un luccichio negli occhi; lo osservò
prendere la chitarra con le mani tremanti e iniziare a strimpellare
qualche nota, poi la sua voce la ipnotizzò completamente.
" Shut the door, turn the light off, I wanna be
with you, I wanna feel your love, I wanna lay beside
you,
I cannot hide this even though I try. Heart beats harder,
time escapes me, trembling hands touch skin,
it make this harder and the tears stream down my face ...
If we could only have this life for one more day, If we could only turn
back time
You know I'll be your
life, your voice, your reason to be
my love, my heart is
breathing for this moment in time, I'll find the words to say before
you leave me today
Close the door, throw the key, don't wanna be reminded, don't wanna be
seen
Don't wanna be without you, my judgment's cloudy like tonight's sky"
Summer stentava a crederci, aveva una voce bellissima, perfetta, una di
quelle voci che ti penetra e va dritto al cuore, in quel momento si
sentiva fragile, vulnerabile e aveva voglia di piangere, avvertiva
l'equilibrio del suo corpo alterarsi in modo impercettibile
dall'esterno, ma dentro, era nel bel mezzo di una tempesta;
lui teneva gli occhi fissi sulla chitarra e gli tremavano le mani,
però non sbagliò neanche una nota.
" If we could only have this
life for one more day, If we could only turn back time
You know I'll be your
life, your voice, your reason to be
my love, my heart is
breathing for this moment in time, I'll find the words to say before
you leave me today "
Quando terminò la canzone, Sum gli gettò le
braccia al collo con gli occhi colmi di lacrime "o mio dio,
è la più bella, la più dolce, la
più emozionante canzone che abbia mai ascoltato, per non
parlare della tua voce, non sai cosa mi ha scatenato dentro..davvero
l'hai scritta per me? La adoro" le sue parole erano poco più
di un sussurro sulla sua spalla, sul serio, non trovava la voce per
dire altro, voleva davvero poter tornare indietro nel tempo, quella
canzone li rappresentava... si abbandonò fra le sue braccia
e rimasero così fino a quando non si fece buio del tutto; a
quel punto decisero di fare una passeggiata e finirono per ritrovarsi
in piscina, sapevano entrambi che in teoria non dovevano essere
lì, ma la cosa non gli importava più di tanto,
Sum si sorprese a pensare che quella scena le ricordava tanto High
School Musical... si, loro due, in piscina, fuori dall'orario
consentito, poi rise tra sè per l'assurdità della
cosa, Harry si tuffò per primo "aiuto, aiuto, ho un crampo!
ho bisogno di qualcuno che mi salvi!" ok, ora la cosa era davvero
assurda "tu non sei Troy Bolton e io non sono Gabriella la bagnina"
esclamò lei mentre si liberava dei pantoloncini e della
maglietta, rimanendo in costume "io non voglio essere Troy Bolton"
rispose Harry iniziando a schizzarla, Sum si sedette sul bordo della
piscina e lui la tirò giù in un attimo, finirono
entrambi sott'acqua e cominciarono a rincorrersi, dopo qualche minuto,
quando riemersero Summer scoppiò a ridere "shh, ti vieto di
ridere, se non vuoi che Fulton ci ammonisca" le disse bloccandola con
la schiena contro il bordo, erano in piedi uno di fronte
all'altro, con l'acqua che gli arrivava all'altezza delle costole,
Summer annegò ancora una volta negli occhi del ragazzo e
nella sua testa sentì di nuovo quella voce
celestiale mentre le dedicava la più bella canzone del
mondo, Harry le accarezzò il viso con la mano bagnata, ecco
quello era l'attimo perfetto, il pomeriggio perfetto, se solo avessero
pouto sarebbero rimasti così per sempre, si
avvicinò piano al suo viso e i loro nasi si sfiorarono, poi
anche le loro labbra bagnate si unirono, Summer mise le
braccia attorno al suo collo mentre lui le sollevava le gambe facendo
sì che imprigionassero il suo bacino, i loro corpi aderirono
e la loro pelle andò letteralmente a fuoco, nonostante fosse
mezzanotte e fossero circondati da acqua!
Restarono lì, incapaci di staccarsi l'uno dell'altra per un
po' di tempo, poi fecero ritorno ognuno nel proprio bungalow.
Heilà :)
Accidenti, è abbastanza lungo, spero di non avervi annoiato,
se così fosse vi chiedo scusa.
Il fatto è che volevo rendere l'idea di quanto quei due
stiamo bene insieme :D
La canzone, è la mia preferita in assoluto, anche se
è complicato scegliere, le adoro tutte!
Vi sarete accorti che ho saltato dei pezzi, non che non fossero
importanti, ma il capitolo sarebbe diventato infinito...
E la scena che ricorda High School Musical 2, non so come mi sia
venuta, è stata una follia momentanea, però l'ho
trovata dolce *--*
Detto questo, vado :DD
Mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuto :)
Il prossimo capitolo sarà quello della festa e quello dopo
ancora, la partenza...
Un bacione grande grande e a presto! xx
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Capitolo 23 *** 23 ***
" Sbrigatevi, sarà
sicuramente iniziato il secondo tempo!" urlò Sum alle sue
amiche cominciando a correre verso il campo da calcio "se non la smetti
di correre, finirò per sbrodolarmi tutto addosso!" si
lamentò Mary con l'aranciata tra le mani "alt! guardatemi""
Valerie si era davvero buttata tutto addosso, le altre cominciarono a
ridere prendendola in giro "ti accompagno al bungalow così
ti cambi, e io ne approfitto per andare in bagno" così
dicendo Sarah la prese sotto braccio e si allontanarono insieme.
"misà che avevi ragione, è già
cominciato" contastò Mary non appena presero posto, Sum
alzò le braccia al cielo e poi risero entrambe, intanto nel
campo Harry, Niall, Louis, Liam, Zayn e un altro ragazzo che doveva
chiamarsi Scott o forse Ryan, facevano del loro meglio per mantanere il
possesso di palla, a Mary della partita non fregava nulla e lo
dimostrava mettendosi ad ascoltare musica, nemmeno Summer era mai stata
una patita del calcio, non tifava per nessuna squadra in particolare,
le uniche partite che le interessavano erano quelle della nazionale e
quelle a cui partecipava gente che conosceva, quel giorno era decisa a
non perdersi nulla, era lì anche o soprattutto per Harry,
voleva essere lì con lui e i ragazzi, a prenscindere dal
risultato finale. "Ci siamo perse qualcosa? qualcuno ha segnato?"
esclamò Sarah sedendosi e Valerie la seguì "tutto
come prima" Sum teneva gli occhi fissi sulla palla e le sue amiche se
ne accorsero "ti giuro che anche continui a fissarla, non si
muoverà con la forza del pensiero" le sussurrò
Valerie al suo fianco, lei trattenne una risata, non era la palla che
stava fissando, stava semplicemente guardando un punto fisso mentre
nella sua testa continuava a farsi spazio, sempre con più
prepotenza, il pensiero che quello era l'ultimo giorno,
sospirò e Valerie capì tutto "anche a me
mancherà parecchio questa vacanza" esordì
abbracciandola "io non voglio pensarci, ma non ci riesco, voglio solo
che questa sia una giornata indimenticabile" disse Sum cercando di
sdramatizzare, poi continuò a concentrarsi sulla partita.
A pochi mimuti dalla fine Louis che era in porta, riuscì a
parare un rigore, poi Liam si impossessò della palla
prendendola di testa, si fece largo tra gli avversari e la
passò a quel Scott o Ryan, si stavano avvicinando al
centrocampo, fu la volta di Niall che sorprese tutti riuscendo a
schivare abilmente un avversario che ci sapeva fare, poi fu costretto a
passarla, intanto le ragazze erano col fiato sospeso, erano pari, se
fossero riusciti a segnare avrebbero vinto, Harry si
impossessò della palla e si avvicinò
pericolosamente alla porta, voleva fare un goal, lo avrebbe dedicato
alla ragazza che gli aveva rubato il cuore; fu questione di un attimo
quando si rese conto che non ce la poteva fare, non direttamente,
sviò gli avversari passando il pallone a Zayn che si trovava
poco più indietro e si spostò a destra della
porta, pronto a ricevere di nuovo la palla, Zayn fece una finta e
gliela passò, un secondo dopo Harry tirò e il
pallone finì in porta, le ragazze esultarono e Sum
incrociò il suo sguardo, lesse "ti amo"
dal suo labiale, poi l'arbitro fischiò la fine e i
ragazzi sparirono negli spogliatioi.
Una mezzoretta più tardi le ragazze raggiunsero la piscina
"ecco i nostri campioni!" esclamò Summer scompigliando i
capelli a Zayn e a Liam che aspettavano in piedi gli altri " ma mi ero
appena pettinato!" si lamentò Zayn e tutti
scoppiarono a ridere "ops" disse Sum spettinandolo ancora un
pò "okay, visto che sei in vena di scherzi, adesso ti faccio
vedere io come si fa" così dicendo la prese in braccio
prendendola per la pancia e lasciandola a gambe all'aria "mettimi
giù" urlò lei tra una risata e l'altra, intanto
Liam e le altre ragazze si piegavano in due dalla risate, in quel
momento spuntarono Harry, Niall e Louis "3..2..1..all'attacco!"
gridarono cominaciando a tirare a raffica palloncini d'acqua
"vuoi mettermi giù ora?" Sum era ancora tra le braccia di
Zayn "e perchè dovrei? mi fai da scudo!" disse lui
tranquillo, gli altri si guardarono un secondo e subito dopo anche
Valerie, Sarah, Mary e un'altra ragazza si ritrovarono nella stessa
posizione di Summer, continuarono così per un po' fin quando
non finirono tutti miserabilmente a terra.
"tutto bene amore?" sussurrò Harry stendendosi di fianco a
lei "si, magnificamente" rispose baciandolo teneramente "il tuo amico
è un po' pazzo" aggiuse poi riferendosi a Zayn "lo so"
rispose lui aiutandola a rialzarsi "andiamo a mangiare?" Niall e Liam
si incamminarono verso il buffet seguiti dagli altri, presero un tavolo
da dieci, anche se erano nove, e restarono lì a mangiare e a
chiacchierare del più e del meno tutti insieme, tutti
evitarono l'argomento partenza e nessuno sembrò focalizzarsi
su quello; sarebbe stata dura salutarsi, non tanto per il fatto di
salutarsi in se per sè, insomma tutti almeno una volta nella
vita erano stati costretti a "salutarsi", chi con un parente lontano,
chi con un amico, chi con un cugino, erano tristi tutti i saluti ma in
fondo ci si salutava soltanto con un "fate buon viaggio! ci rivediamo a
Natale-Pasqua".. o qualche altra festività, mentre loro non
sapevano quando si sarebbero rivisti tutti e nove, ed era
questa la cosa che faceva più male..ormai erano diventati
inseparabili in quelle due settimane e nessuno di loro riusciva a
immaginare la propria vita senza gli altri, certo Summer,
Valerie, Sarah e Mary non si sarebbero dovute separare ma i ragazzi
sì, ognuno viveva in una città diversa e ognuno
aveva una vita diversa; perchè era tutto così
complicato? Perchè si erano affezionati così
tanto tra di loro pur sapendo di doversi dividere? Perchè
Sum e Harry si erano innamorati? Perchè, perchè
stava succedendo tutto quel casino a loro? E perchè
evitavano di parlarne? Soprattutto perchè pensavano di
sentirsi male una volta a casa?
Era il potere dell'amicizia, quella vera, quella che quattro ragazze e
cinque ragazzi, avevano costruito così per
gioco, quella stessa che era diventata una forza
indistruttibile.
L'orologio segnava le 23.30 e
loro erano ancora seduti a quel tavolo, gli altri probabilmente si
stavano già scatenando alla festa che avevano organizzato
tutti insieme, ma a loro non andava di ballare e quando si
alzarono poco dopo si diressero in spiaggia, presero posto sulla sabbia
e continuarono a raccontarsi barzellette, annedoti vari e a ridere a
crepapelle, alla fine fecero il gioco della bottiglia e si divertirono
ancora di più, la musica assordante della festa per loro era
poco più che un sottofondo, non avevano bisogno della
musica, avevano tante cose da dirsi, ci scappò pure un bacio
tra Louis e Valerie, ovviamente tutta colpa della bottiglia eh!
Restarono lì forse per un paio d'ore senza nemmeno
rendersene conto, stavano bene, ma quando Harry avvertì le
note di "Summer Paradise" trascinò Sum con se in pista
lasciando lì tutti gli altri che dopo un po' si decisero a
raggiungerli, in fondo la serata era agli sgoccioli, e un ballo ci
stava, anche se non avevano i vestiti adatti.
" avevi detto che questa canzone ci rappresentava in un determinato
momento" le sussurrò dolcemente, stringendola forte
a sè mentre i Simple Plan intonavano le prime note, Summer
pensò subito a quel giorno in cui ne avevano parlato, alla
laguna, e annuì "ecco...io penso che rappresenti noi, la
nostra vacanza, la nostra storia" proseguì lui quasi in un
sussurro mentre riecheggiava la musica, Harry prese a cantarla
vicinissimo al suo orecchio e lei ancora una volta si
sentì rinascere dentro dalle mille emozioni, si
accoccolò come un gattino impaurito contro il suo corpo e si
lasciò cullare dalle braccia e dalla voce del ragazzo che
amava, si, lo amava da morire.
"My heart is sinking as I'm lifting up above the clouds away from you
and I can't believe I'm leaving, I don't kno-kno-know what I'm gonna do
But someday I will find my way back to
where your name is written in the sand...
Cause I remember every sunset, I remember every word you said
we were never gonna say goodbye singing la-da-da-da-da
Tell me how to get back to, back to summer paradise with you
and I'll be there in a heartbeat, oh oh
I'll be there in a heartbeat, oh oh..."
Mentre i Simple Plan partivano con la seconda strofa, Summer non
riuscì a leggere l'emozione e scoppiò in un
pianto silenzioso mentre Harry le accarezzava i capelli e riviveva
nella sua testa tutti i momenti trascorsi insieme, dalla prima volta
che l'aveva vista, a quando le aveva chiesto di fare una partita a
ping-pong e lei lo aveva spiazzato, poi il falò sulla
spiaggia, la loro chiaccchierata, i suoi occhi che brillavano, la sua
bellezza al chiarore della luna, la promessa di fare un'immersione, la
prima colazione insieme, il giorno che l'aveva portata alla laguna,
avevano parlaro tanto e di tutto, anche di cosa strampalate,
già allora gli aveva fatto perdere la testa; e si
ricordò di quando aveva detto ai suoi amici di essersi
innamorato, la giornata trascorsa con i bamibini, poi il viso di Sum
tutto sporco di sabbia e le sue mani che glielo pulivano delicatamente,
gli abbracci in piscina, si ricordò di quando lei gli aveva
detto cosa aveva pensato quando lo aveva visto sul molo, ricordava
tutte le sue parole, era riuscita a capirlo così bene,e poi
le aveva anche quasi detto la verità sulla sua vita..beh
lì sarebbe dovuta andare diversamente; come poteva
dimenticare la gita in barca, l'immersione, il loro primo bacio e il
temporale estivo che scoppiò proprio in quel momento, ancora
stentava a crederci, e i baci nel bel mezzo dell'oceano, la
serata al parco giochi, gli ultimi due giorni passati a
organizzare la festa, il pomeriggio del giorno prima in
spiaggia, poi alla laguna, quando le aveva dedicato Moments con il
cuore in mano, e quando avevano giocato a fare Troy e Gabriella in
piscina fuori dall'orario consentito, ripensò anche a poche
ore prima, al goal che le aveva dedicato... e a quell'esatto istante,
la sentiva ancora piangere, gli aveva bagnato la maglietta come una
bambina, probabilmente nella sua mente erano passare le stesse
immagini, gli stessi ricordi; Harry la prese per mano e la
portò con sè in una tenda.
"scusa, mi dispiace, mi sento una scema, non ho retto, la tua
voce, quella canzone, mi hanno fatto rivevere in due minuti gli ultimi
quattordici giorni, e non ce l'ho fatta, sono crollata..."
sussurrò lei coprendosi gli occhi con il braccio e tentando
di scacciar via le lacrime "ei, guarda che è piangere a
volte aiuta, aiuta a sfogarsi, aiuta.." ok, Harry non sapeva cosa dire,
anche i suoi occhi si stavano inumidendo "hai il riverbero?"
domandò lei scoprendosi il volto, lui sorrise "possiamo dire
così..oppure possiamo dire che non voglio lasciarti mai"
disse abbattendo tutte le barriere e lasciando che amare lacrime
solcessero il suo viso perfetto, questa volta fu Summer a stendersi
affianco a lui e ad abbrracciarlo forte, stettero qualche minuto
così, con gli occhi arrossati e gonfi, poi Summer lo
baciò, lui portò le mani sulla sua schiena e
cominciò a baciarle il collo, Sum portò le mani
tra i ricci del ragzzo prima che lui le sfilasse delicatamente la
maglietta, lo lasciò fare, non si mai sentita più
sicura in vita sua, quella era la loro ultima notte, doveva essere
speciale, gli sbottonò la camicia lentamente e poi con un
gesto sicuro gliela sfilò, nonostante non lo avesse mai
fatto prima, si baciarono ancora con passione, con desiderio, Harry si
mise sopra di lei e cominciò a giocare con l'orlo dei suoi
shorts, non ci mise molto a sfilarglieli, e quando anche lui si
liberò dei pantaloni restarono avvinghiati l'uno all'altra
per assaporare quel momento in cui i loro corpi a contatto produssero
scintille, si baciarono con foga abbracciandosi forte, poi
Harry portò una mano dietro la sua schiena e dolcemente le
slacciò il reggiseno, prima di toglierlo la
guardò negli occhi come a chiederle il permesso, pochi
minuti dopo anche i boxer di lui e le mutandine di lei andarono a far
compagnia agli altri vestiti; appena furono completamente nudi
crollarono, si abbandonarono a Morfeo, l'una tra le braccia dell'altro
e restarono abbracciati così fino al sorgere del sole del
giorno successivo, quello che sarebbe stato il più difficile
di tutti, il giorno delle partenze.
Sono viva! Dai ammettetelo che vi era venuto qualche dubbio..o forse
pensavate che mi avessero rapita gli alieni? Ok, basta dire cavolate.
So benissimo che è passato quasi un mese dall'ultima volta
che ho aggiornato..e mi dispiace
Il fatto è che io amo letteralmente agosto, è il
periodo dell'anno che preferisco in assoluto, ma non sto mai in casa e
di conseguena non posso scrivere...
Comunque questo capitolo è stato veramente complicato da
scrivere, e non vi nascondo che ad un certo punto stavo per crollare
anche io come Sum, come se stesse succedendo a me, e in un certo senso
è così..ma non vi voglio annoiare con le mie
paranoie! :)
In fondo già il capitolo è più lungo
del solito, spero che non vi dispiaccia.
Perdonatemi se non ho saputo descrivere la scena di calcio, ma spero
comunque di aver reso l'idea :)
Ah, e anche la scena di Harry e Summer nella tenda, non sono brava con
le scene d'amore, però doveva esserci.
Okay, ora la smetto di tediarvi..e recensite se vi va, lo
sapete che amo leggere quello che scrivete? :D
Un bacione grande grande e al prossimo capitolo! (tranquilli non ci
metterò un mese!) :DD
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Capitolo 24 *** Capitolo 24 ***
Harry
dischiuse lentamente gli occhi, accecato da qualche raggio di sole che
filtrava attraverso la tenda, la guardò dormire beatamente
aggrappata
al suo petto e gli sfuggì un sorriso, era stata la notte
più bella di
sempre, le lasciò un bacio tra i capelli prima di scostarsi
delicatamente in cerca dei suoi vestiti, Sum mugugnò
qualcosa e lui
pensò a quanto fosse bella, mentre si infilava i
jeans "è..é già
mattina?" domandò lei aprendo gli occhi e con la voce
impastata dal
sonno "sì, è mattina" rispose lui con una punta
di rammarico, poi si
chinò e le diede il buongiorno baciandola teneramente
"buongiorno
amore!" così dicendo Sum si mise a sedere coprendosi con una
specie di
lenzuolo che c'era nella tenda, portò una mano tra i capelli
di Harry,
adorova scompigliarglieli, si lasciò coccolare per qualche
minuto "vado
e torno, aspettami qua" disse lui uscendo dalla tenda; Summer
portò le
braccia al cielo stiracchiandosi, subito dopo si rivestì e
tentò di
sistemarsi i capelli alla meglio, sarebbe dovuta tornare al bungalow
dalle ragazze, aveva bisogno di una doccia fredda per rendersi conto di
ciò che era successo... ma non fece altro che uscire dalla
tenda e
sedersi sul prato, aspettando che Harry tornasse come aveva promesso.
"
eccomi qua! preferisci il cornetto alla nutella, alla nocciola..oppure
ci sono le fette biscottate, e anche il succo d'arancia, se vuoi il
cappuccino andiamo dopo al bar, ho insistito, ma non mi hanno permesso
di portarlo..." Harry si sedette vicino a lei poggiandosi il vassoio
sulle gambe "avevano paura di affidarti una tazza colma di liquido
bollente?" "forse si, forse pensavano che me lo sarei buttatto addosso
ustionandosi il torace!" Summer sorrise "vanno benissimo i cornetti e
il succo d'arancia" esclamò afferrando il bicchiere
contenente il succo
"non avevo dubbi!" dichiarò Harry mangiando il proprio
cornetto "sai
che giorno è oggi?" domandò lei con tono
scherzoso "18 luglio, sabato,
perchè?" "è un giorno...importante"
rispose in un sussurro "è il
compleanno di qualcuno? oddio io sono un disastro in queste cose, non
me ne ricordo mai!" urlò lui, aveva capito il suo gioco fin
troppo bene
"sei fuori strada" "allora è una di quelle feste comandate
che non
importano a nessuno!" Sum fece no con la testa incitandolo a continuare
"ci sono! è il compleanno di tua madre! no, il tuo
onomastico" "non ci
arriverai mai!" lo canzonò lei cominciandogli a fare il
sollettico
"allora dimmelo tu" "va bene, oggi è un giorno importante
perchè..perchè tra qualche ora
arriverà un pullman che mi porterà via,
lontano da questo posto meraviglioso e lontano da te, però
noi non
dobbiamo vedere questo giorno come la fine, io direi di considerarlo
l'inizio, un nuovo inizio, diverso e sicuramente più
impegnativo, ma
l'inizio, ed è un giorno importante per questo motivo,
è un giorno
importante per il nostro amore, per noi due" Summer voleva essere
convincente ma sapeva che ci avrebbe sofferto, che questo nuovo inizio
non sarebbbe stato affatto facile, ma non si poteva evitare, quindi
tanto valeva prenderla bene, con ottimismo "ti amo" continuò
"e ti
amerò anche quando non potrò stringerti, quando
non potrò baciarti e
quando non ti vedrò sorridere e quando non potrò
vedere i tuoi occhi..e
sai perchè? Perchè non ho bisogno di vederli per
sapere come
sono, ogni minimo particolare del tuo viso, di te è
memorizzato nella
mia mente e nel mio cuore, e mi mancherà da morire
abbracciarti fino a
farti soffocare ma mi farò bastare-" Harry le mise un dito
sulle labbra
per farla tacere e continuò a parlare al suo posto "mi
farò bastare
tutto quello che abbiamo vissuto e tutto quello che aspettiamo di
vivere, mi farò bastare la tua voce calda e piacevole che mi
racconta
la giornata trascorsa, mi farò bastare la tua risata, anche
se per
telefono, e mi farò bastare i messaggi che intaseranno i
nostri
cellulari, mi farò bastare il pensiero che sei mia, soltanto
mia"
concluse Harry, baciandole la fronte " e tu sei mio, capito?" disse lei
mentre erano ancora fronte contro fronte, lui annuì e poi
sorrise, ma
non un sorriso qualunque, in quel sorriso Summer riusciva e leggere
tutto quanto, ciò che provava davvero, dentro il cuore
"dobbiamo
andare, vero?" disse poco dopo alzandosi " i bagagli ci aspettano!"
rispose lui con il tono più allegro possibile, e si
avviarono mano
nella mano, ognuno diretto al proprio bungalow.
Sia i ragazzi che le
ragazze trascorsero l'intera mattinata a preparare valigie, si era
rivelato un compito più difficile del previsto dato che in
quei
quindici giorni avevano avuto la capacità di spargere tutta
la roba in
giro; fare i bagagli metteva tristezza a tutti, ognuno di loro aveva i
suoi motivi per non voler abbandonare il camping, Harry e Sum tentavano
di mostrarsi il più potitivi possibile ma dentro, sembrava
che fossero
stati schiacciati da un camion, erano più che sicuri della
sincerità
del loro amore ma non sopportavano il fatto di non potersi vedere per
chissà quanto tempo..e poi gli sarebbero mancati da morire i
ragazzi;
Valerie era a pezzi e forse in qualche modo centrava Louis, Sarah era
l'unica un po' più su di giri, le dispiaceva lasciare il
camping e i
fantastici amici che aveva trovato, ma per lei ritornare a casa
significava saltare fra le braccia di Anthony; Mary era dispiaciuta e
non riusciva a nasconderlo, aveva legato molto con Liam e Niall e gli
voleva un gran bene e lo stesso valeva per i ragazzi; Zayn era l'unico
che sarebbe rimasto ancora per qualche giorno al camping, ma avrebbe
preferito tornare a casa come tutti gli altri... che cosa avrebbe fatto
lì senza di loro? non riusciva neanche a immaginarlo..e
Louis, beh
Louis sentiva che gli sarebbero mancati tutti, e in modo
particolare
Valerie, doveva far qualcosa, non poteva lasciarla andare
così come se
niente fosse, non dopo quel bacio che si erano dati per colpa o per
merito, dipende dai punti di vista, della bottiglia.
Una volta che
ebbe finito di sistemare i bagagli, Sum si stese sul letto assieme a
Valerie "beh? questa faccia?" domandò all'amica girandosi
verso di lei
"come la tua, no?" rispose lei cercando di sorridere, Sum fece una
smorfia "almeno io so il motivo per cui mi ritrovo con questa faccia"
disse alludendo a Harry e all'imminente partenza "oh sai anche il mio
motivo, fidati" rispose guardando altrove "è per lui, certo
che lo so,
ma volevo sentiro dire da te" Valerie sospirò "okay, hai
vinto, avevi
ragione, non sono immune all'innamoramento come ho creduto per anni, e
se fino a ieri non ero convinta di ciò che
provavo,si insomma ci stavo
bene, ma avevo paura di una relazione.. beh ora non più!"
esclamò
sicura di sè "quando ci siamo baciati, non per nostra
volontà ma
per..la situazione,è stato bellissimo e ho capito che vale
la pena di
rischiare, si tratta di rischiare per essere felici..quale causa
migliore? E sai una cosa? Non ho sentito le farfalle come
dicevi tu,
credo che il mio stomaco sia stato per qualche minuto la sede
dell'intero zoo!" a quel punto Sum non riuscì a trattenere
una risata,
l'amica la guardò male "ti sei innamorata!"
sussurrò abbracciandola
forte .
" Ti aspetto tra cinque minuti al mio bungalow, ho qualcosa
per te amore! ♥" appena Summer lesse il messaggio si
precipitò da
Harry, il ragazzo aveva lasciato la porta del suo bungalow aperta e lei
entrò correndo per abbracciarlo forte "tutto pronto?"
domandò con un
groppo alla gola "quasi" così dicendo prese dalla valigia
una maglietta
azzurra, Sum la riconobbe subito, era quella che aveva il giorno
dell'immersione, e del loro primo bacio "voglio che la tenga tu,
è la
mia maglietta preferita ed è tua, voglio che tu la stringa
forte al
petto se sarai triste, io ci sarò" gliela porse e lei non
obiettò, lo
avrebbe fatto davvero, si sarebbe aggrappata a quella maglietta
"mettila, hai detto che è la tua maglietta preferita,
tienila fino a
quando non partiamo" la sua era soltanto una scusa, voleva che quella
maglietta si impregnasse del suo profumo così da poterle
inebriare le
narici e il cuore per tutto il tempo che sarebbero stati
lontani; un
po' titubante Harry la indossò "anche io ho una cosa per te"
sussurrò
Sum slegandosi un braccialetto verde smeraldo dal polso "è
il mio
portafortuna, me lo ha regalato mia nonna il mio primo giorno di
scuola, prima elementare, e da allora non me lo sono mai tolto..certo
il polso è diventato più grande e io ho allargato
il braccialetto,è
stato con me a tutti i compiti in classe e alle interrogazioni, mi ha
accompagnato dal dentista e a fare il vaccino, è testimone
di tutti i
miei sorrisi, delle mie risate e anche dei miei pianti, ha svolto un
ottimo lavoro, e ora che ho trovato te, direi che il suo compito
è
finito.
Non sono pazza, me lo ha detto mia nonna sin da bambina, che
dovevo regalarlo al ragazzo che mi avrebbe rubato il cuore, mi ha detto
che quando mi sarei innamorata, il braccialetto non mi sarebbe
più
servito..sarebbe stato Lui il mio portafortuna... e io ho seguito il
suo consiglio. Penso che tutto questo centri con il modo in cui lei ha
conosciuto mio nonno, ma non ne ho certezza..." concluse legandolo al
polso di Harry, lui sorrise e la baciò, prima teneramente e
poi con
passione, fin quando non sbucarono i ragazzi per avvisarli che era ora
di andare.
Poco più tardi si ritrovarono tutti alla reception, Loius
appena vide Valerie le fece segno di seguirlo, non poteva
più
aspettare, si fermarono poco lontano da lì "quindi, ci
dobbiamo
salutare?" domandò lei incerta "pare di si" rispose il
ragazzo
mettendosi le mani in tasca, non sapeva come fare, però quel
bacio gli
aveva aperto gli occhi, esattamente come era successo a Valerie "mi
mancherai" disse guardandondola negli occhi "anche tu" rispose lei in
un sussurro, poi calò il silenzio, si guardavano negli occhi
incapaci
di distogliere lo sguardo, era come se fossero intrappolati nella loro
stessa rete "raggiungiamo gli altri?" Valerie si scosse, stava
diventando imbarazzante, eppure non voleva tornare dagli altri in
realtà "no! prima devo dire.. cioè.. fare una
cosa. chiudi gli occhi"
lei obbedì sperando con tutto il cuore che lo facesse,voleva
essere
baciata, e quando sentì le labbra di Louis sulle sue il suo
cuore andò
in tilt, qualche istante dopo si staccarono per riprendere fiato "lo so
che è una follia, lo so che stiamo per partire, ma io..vedi
io.." non
era mai stato così impacciato, che gli prendeva? "mi sono
innamorata di
te" concluse Valerie al suo posto raccogliendo tutto il suo coraggio,
lui la baciò ancora "che ne dici? ci proviamo?"
domandò con un sorriso
a trentadue denti "non pensare di cavartela così! io voglio
una
proposta vera e propria!" esclamò lei allontanandolo; Louis
le prese le
mani e la guardò intensamente negli occhi "vuoi essere la
mia ragazza?"
"certo che sì!" urlò Valerie saltandogli addosso
e strapazzandolo di
baci.
Quando tornarono dagli altri mano nella mano, tutti capirono
al volo e non ci fu bisogno di spiegazioni, era ora di salutarsi per
davvero. Summer abbracciò forte Niall e poi Liam, si
promisero di
scriversi almeno un paio di volte a settimana, erano determinati a non
perdersi; poi fu il turno di Zayn, lui la prese in braccio come se
fosse una bambina e lei si aggrappò al suo petto per qualche
istante,
diciamo che era diventato il suo migliore amico, si sarebbero tenuti in
contatto ovviamente; intanto anche Sarah, Mary, Valerie
e i ragazzi
si stavano salutando tra di loro; Sum lasciò Harry per
ultimo perchè
era il saluto più difficile e più sofferto,
quando toccò a Louis "se la
farai stare male, te la vedrai con me, intesi?" disse riferendosi alla
sua migliore amica, lui giurò che la amava davvero e si
abbracciarono
forte, poi si avvicinò a Harry, i suoi occhi erano lucidi ma
non
piangeva "a un nuovo inizio?" domandò lui ricordando le
parole che si
erano detti quella mattina, Sum sorrise, poi si abbandonò
tra le sue
braccia, piansero entrambi, ognuno sulla spalla dell'altra, Harry le
riconnsegnò la maglietta e guardò il polso
destro,dove Sum gli aveva
legato il bracciale, trattenendo altre lacrime, poi l'attirò
a sè
nuovamente e finirono fronte contro fronte "sei mio"
sussurrò lei
mentre i loro nasi si sfioravano "sei mia" ripose lui stringendola
ancora di più, entrambi abbassarono lentamente la testa
facendo aderire
meglio i loro corpi, si baciarono, una serie di baci lunga e passionale
"ti amo" "ti amo anche io". Mentre erano ancora avvinghiati
l'uno
all'altra, sentirono un clacson, in quel momento gli parve il suono
più
fastidioso del mondo, il pullman era arrivato, Summer si
staccò e con
le lacrime agli occhi raggiunse il pullman assieme alle sue amiche, un
ultimo abbraccio di gruppo, strinse di nuovo Zayn e poi Harry, lo
baciò
per l'ultima volta desiderando con tutta se sè di poter
fermare il
tempo, assaporò le sue labbre umide e morbide, poi
salì definitivamente
su quel pullman e prese posto, salutò dal finestrino, anche
Valerie,
Sarah e Mary fecero lo stesso, mentre calde lacrime le rigavano
prepotentemente il volto.
Ssalve! :)
Okay lo ammetto, questo capitolo è un po' strappalacrime,
giuro che mi dispiace troppo che la vacanza sia finita...
Ma ora mi concentrerò sulla nuova parte e spero che vi
appassioni come questa che si è conclusa :D
Che mi dite di Valerie e Louis? Volevo dedicargli più spazio
in realtà, ma se lo avessi fatto il capitolo sarebbe
diventato infinito! D:
Vabbè, ora la smetto di annoiarvi :) Se vi va, fatemi sapere
cosa ne pensate, mi rendereste davvero felice :DD
Vado, al prossimo capitolo! Un bacione *-*
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Capitolo 25 *** Capitolo 25 ***
Al camping erano rimasti
soltanto Harry e Zayn, anche Niall, Liam e Louis erano partiti poco
dopo le ragazze, si respirava un'aria decisamente diversa, piuttosto
malinconica; "tra quanto arrivano i tuoi?" erano seduti in spiaggia
"credo tra poco" Harry si stava lentamente rendendo conto di dover
tornare alla vita di sempre, quella agiata e ricca, ma non
felice..all'improvviso si sentì terribilmente in colpa per
aver lasciato che Summer partisse senza sapere la verità, ma
ormai era troppo tardi, non poteva certo dirle una cosa del genere per
telefono, doveva aspettare di rivederla e sperare che l'avrebbe presa
nel modo giusto, si maledì da solo per non aver trovato il
coraggio di rivelarle tutto, ma lo aveva fatto perchè la
amava, e se lei non avesse accettato quella realtà,
l'avrebbe persa? no, non lo avrebbe sopportato..eppure in fondo era
certo che se quel giorno avesse terminato il suo racconto, a quest'ora
non sarebbe così tormentato, a quest'ora si
sentirebbe diverso, libero, senza più nulla da dover
nascondere; doveva dirglielo allora, e lei l'avrebbe presa nel modo
giusto, di sicuro, ma ora, aveva perso la sua occasione.
Si voltò verso Zayn, erano soli, avrebbe potuto dirglielo,
si fidava di lui, come si fidava di Niall, Louis e Liam, ma forse non
era capace di dirlo a tutti in una volta
sola, aveva paura, paura di perdere gli unici veri amici che avesse mai
avuto "vengono a prenderti i tuoi?" Zayn aveva fatto una domanda
semplice, ingenua, eppure gli sembrò che gli stesse dando un
motivo in più per parlare "si, volevo dire
no..cioè..non esattamente" che diavolo stava dicendo?
"deciditi!" esclamò l'amico per nulla sospettoso, Harry
sospirò rumorosamente, ora o mai più, si disse
tra se e sè "mi viene a prendere George, l'autista di mio
padre" disse poi focalizzando un punto impreciso nella sabbia "forte!
avete anche una cameriera, una governante, una babysitter?" Zayn
sembrava divertito, non ci vedeva nulla di male "smettila, non
è divertente!E comunque sì, abbiamo tutto
ciò che hai detto, tranne la babysitter ovviamente"
"però abbiamo il giardiniere!" aggiunse poi accennando un
sorriso, forse alla fine era meglio prenderla alla leggera, come stava
facendo Zayn "non sapevo che la tua famiglia fosse così
ricca" esclamò il ragazzo bruno dando una pacca sulla spalla
all'amico "perchè non conosci la mia famiglia" Harry lo
disse piano, con tono neutro "che cosa stai cercando di
dirmi?" stavolta Zayn si rese conto che non si trattava di uno scherzo
"sto cercando di dirti chi sono, per davvero.Sì, la mia
famiglia è ricca, possiede molte proprietà..e io
studio con insegnati privati, per uscire di casa ho bisogno della
scorta, e non sono mai andato a prendermi un gelato con i miei amici,
perchè non ho amici. La mia famiglia, in Inghilterra,
è il centro del mondo..eppure io mi sento tagliato fuori dal
mondo, quello reale, quello dove un ragazzo di diciassette anni
maledice la sveglia ogni mattina, si veste di fretta e corre a scuola,
quello dove trascorre tutta la giornata con i compagni di classe e
affronta l'adolescenza, quello dove si fa coraggio per chiedere a una
compagna di mangiare una pizza insieme o di andare al cinema, non
è questo il mio mondo,ed è come se vivessi in una
dimensione parallela, dove tutto ciò che faccio o dico
è pericoloso, può essere usato pro o contro di
me." Zayn lo guardava in modo confuso " lo so, non ti sto facendo
capire nulla, ho troppi pensieri in testa e non riesco a riordinarli.
Forse così è più semplice.." disse
tendendogli la mano "piacere, sono Harold Edward Styles".
Aspettò invano che l'amico gliela stringesse "tuo
padre è il Primo Ministro!" disse senza degnarsi di
guardarlo, Harry sapeva che dicendo il suo cognome, non ci sarebbero
stati più fraintendimenti, restò in silenzio
"perchè..perchè lo hai tenuto nascosto a tutti?"
Zayn ancora non lo guardava " perchè ho avuto paura, io non
vado fiero di questa cosa e, ho sempre pensato che dicendo a tutti chi
sono, avrei finito con l'allontanare da me le persone che amo" "tanto
siamo già lontani!" "beh si, fisicamente" "Harry, davvro,
non so che dire" sussurrò voltandosi lentamente verso di lui
"non mi aspetto che tu dica nulla, ho solo sentito il bisogno di dirti
la verità" "neanche Sum lo sa, vero?" lui fece segno di no
con la testa "ha il diritto di saperlo" non aveva mai visto Zayn
così serio "lo so" rispose semplicemente
stringendosi nelle spalle "le stai nascondendo..praticamente la tua
vita!" sbottò Zayn alzandosi di scatto "..così
come l'hai nascosta a me e agli altri ragazzi per tutto questo tempo!
Io so che tu la ami, ma se lei dovesse scoprirlo da sola, sarebbe molto
peggio! " Harry continuava a stare zitto, con la testa piegata sulle
ginocchia, sapeva di non poter replicare, sapeva che tutto
ciò che gli stava dicendo era vero "insomma ma ti rendi
conto? lasciamo perdere me e i ragazzi, ma lei? quando vi sentirete
ogni giorno e lei ti racconterà cosa ha fatto a scuola, tu
cosa gli dirai? quando ti chiederà che cosa hai fatto quel
giorno, tu che le risponderai? altre bugie?..non se lo merita! " Zayn
sembrava sempre più infuriato "
perchè te la prendi così tanto, tu cosa centri?
in fondo è a me che non rivolgerà più
la parola!" esclamò Harry con voce tremante, non ce
la fece e scoppiò in un pianto silenzioso, piegò
la testa sulle ginocchia tentando di trattenere i singhiozzi, in quel
momento avrebbe fatto tenerezza a chiunque.
" vuoi sapere perchè me le prendo così tanto?
é tanto difficile da capire che tengo sia a te che a lei in
una maniera spropositata?" urlava ancora e Harry stava sempre peggio,
ecco perchè non voleva dire la verità, sapeva
cosa sarebbe successo, e gli dava anche fastidio il fatto di essere
così maledettamente sensibile e di non riuscire a nascondere
i suoi sentimenti in nessun modo, ci stava male e si vedeva, quelle
lacrime silenziose che indondavano i suoi occhi ne erano soltanto una
conferma; a quel punto Zayn si mise a sedere, consapevole di aver
esagerato con le urla " per quanto io possa infuriato con te in questo
momento, e credimi, lo sono, non voglio vederti soffrire" questa volta
il suo tono era pacato, Harry alzò finalmente il viso e si
coprì gli occhi con le braccia, non voleva che Zayn si
accorgesse che aveva pianto "l'unica cosa certa è che sono
un'idiota, un completo idiota" così dicendo si
alzò e prese un sasso, poi lo gettò in mare "si,
sei un'idiota" commentò Zayn raggiungendolo, poi
sorrise; in quel momento una limousine fece il suo ingresso
al camping "Zayn, mi dispiace..per tutto!" disse sincero, poi prese un
respiro profondo "ancora amici?" esclamò subito dopo
tendendogli nuovamente la mano, Zayn lo abbracciò "sono
molto arrabbiato con te sappilo,ma non ho nessun intenzione di smettere
di esserti amico" "grazie, davvero" Harry sorrise
allontanandosi definitivamente "e quando mi passerà, non
potresti invitarmi a casa tua?" urlò mentre l'amico saliva
sulla sua limousine "sarà un piacere!" Harry chiuse lo
sportello e appoggiò il viso al finestrino, vide farsi
sempre più lontana la scritta "Benvenuti al Teencamp" e
chiuse gli occhi, in fondo era riuscito a dire la verità a
Zayn, lui non l'aveva presa per niente bene, anzi, gli aveva urlato
contro fino al punto di farlo piangere senza far rumore, rannicchiato
su se stesso, ma solo perchè aveva tirato in ballo Summer,
era l'idea di perderla a farlo stare male, poi Zayn lo aveva
abbracciato e da quel gesto aveva capito che poteva ancora contare su
di lui, che sarebbe rimasto suo amico nonostante tutto.
Zayn era rimasto completamente solo al camping, i suoi genitori
sarebbero andati a prenderlo l'indomani, optò per un bagno
in piscina, voleva rilassarsi, la storia di Harry lo aveva sconvolto,
ed era ancora arrabbiato con lui ma sapeva che non sarebbe durata a
lungo, non era un ragazzo che portava rancore, anzi, odiava
discutere, anche se era dalla parte della ragione; continuava a trovare
totalmente assurdo che Harry gli avesse nascosto una cosa del genere,
ma si era anche reso conto che non lo aveva fatto così,
perchè gli andava, se lo aveva fatto doveva aver avuto
comunque le sue ragioni, e lui non lo avrebbe abbandonato. In fondo si
conoscevano da sei o sette anni ma trascorrevano insieme
soltanto quei quindici giorni all'anno, e anche lui e gli altri ragazzi
avevano una propria vita di cui gli altri non erano a conoscenza... era
uno degli svantaggi che si hanno nel vivere lontani.
Intanto Summer, Valerie, Sarah e Mary erano sedute in pullman, si erano
sedute negli stessi e identici posti che avevano occupato all'andata ma
non si poteva dire che il loro umore fosse lo stesso: Valerie era
decisamente a pezzi, ma continuava a messaggiare con Louis
ininterrottamente, forse avevano trovato il modo e il momento di dirsi
ciò che si erano tenuti dentro per troppo tempo; Mary
giocava con una ciocca di capelli da circa un'oretta e dava l'aria di
avere la testa tra le nuvole; Sarah era l'unica ben disposta, anche se
sapeva che le sarebbero mancati quei giorni trascorsi lì,
era felice di tornare a casa, più che altro per Anthony; quella
che stava peggio era sicuramente Summer, si era appoggiata al
finestrino con gli auricolari nelle orecchie e sembrava non avere ne
l'intenzione, ne le forze di muoversi, teneva gli occhi fissi sulla
strada mentre il suo cuore era rimasto qualche centinaia di chilometri
indietro o in qualunque posto fosse Harry in quel momento, gli mancava
già come l'aria e si sentiva vuota, era la peggiore
sensazione che avesse mai provato; tirò fuori la
maglietta che le aveva dato il ragazzo dalla borsa in cui l'aveva
accuratamente riposta all'inizio del viaggio, la strinse forte
al petto permettendo così al cuore di inebriarsi
del suo profumo ancora una volta.
Ciaoooo! :DD
Ecco il nuovo capitolo, in realtà non mi convince molto,
forse perchè me l'ero immaginato diversamente..
Comunque sta a voi giudicare! :)
Dai, ditemi cosa ne pensate, forza forza! :))
Un bacione a alla prossima! xx
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Capitolo 26 *** Capitolo 26 ***
Summer
e le sue amiche avevano ritrovato le forze soltanto quando il pullman
si era fermato in una delle piazze principali di Dublino, erano
ufficialmente a casa. Scesero salutando cordialmente l'autista e gli
altri passeggeri, e trovarono i loro genitori ad accoglierle a braccia
aperte, Sum posò le valigie per terra e abbracciò
sua madre e poi suo padre, in fondo non li vedeva da due settimane, e
così fecero anche Valerie, Sarah e Mary. Subito dopo Valerie
e sua madre si avvicinarono a Summer e i suoi genitori "tesoro, mi
dispiace, ma non ho potuto fare niente per evitarlo, tuo padre come sai
è fuori città e la mia compagnia mi ha assegnato
un lavoro a Belfast, ma farò in fretta, domani sera
sarò a casa e potrai raccontarmi tutto ciò che
hai fatto al campeggio, te lo prometto...ma ora devo partire, starai da
Summer, ho già parlato con Charlotte." A quel punto
Charlotte, il nome della mamma di Summer, mise un braccio intorno alle
spalle di Valerie "ho preparato una torta! chi ha fame?" disse
invitando anche Sarah e Mary, le due ragazze ringraziarono e dissero
che si sarebbero aggiunte più tardi, poi andarono via
insieme ai genitori, anche la mamma di Valerie la salutò
abbracciandola di nuovo e ringraziò nuovamente Charlotte per
essersi resa disponibile a ospitare sua figlia, poi si avviò
verso la macchina e sparì poco dopo.
Durante il tragitto verso casa le due ragazze non parlarono molto,
erano tutte e due pensierose e si intuiva benissimo a cosa, o meglio, a
chi stessero pensando, tuttavia erano entrambe felici di trascorrere la
serata insieme, forse avrebbero evitato di tenere il muso e
desprimersi, cosa che sarebbe sicuramente successa se fossero rimaste
sole. Appena entrarono in casa, Sum si precipitò in camera
sua seguita da Valerie ed entrambe gettarono le valigie sul letto, poi
tornarono in cucina per mangiare la torta; Charlotte si sedette con
loro e cominciò a tartassarle di domande, in effetti Sum
aveva trovato strano che non lo avesse ancora fatto... "allora, tutto
bene?" "vi siete divertite?" "avete fatto nuove
amicizie?" "com'era il camping" "e la spiaggia?"
"avete messo la crema solare, vero?" "ha fatto
caldo?" e via di seguito, le ragazze cercarono di ripondere
esaurientemente a tutte le domande mentre gustavano la torta gelato e
ridevano assieme alla signora Jonson.
" va bene, ho finito l'interrogatorio, fate ciò che volete,
io intanto preparo la cena" così dicendo la padrona di casa
si allontanò e si mise ai fornelli "che mangiamo?"
domandò Sum raggiungendola e dandole un bacio sulla guancia,
in fondo si, era felice di riavere la sua mamma "sorpresa!" si
limitò a dire lei sorridendo; le due ragazze salirono in
camera "allora,
ho due programmi da proporti: film dopo mangiato con il resto della
torta e poi una bella dormita, oppure gioco di società e
gelato a mezzanotte?" "mmmm...non mi va di vedere un film romantico e
sapere che il mio ragazzo è lontano e non lo posso
abbracciare, quindi opto per il gioco di società!"
"d'accordo!" esclamò Sum cercando di mostrarsi felice; "ma
chi vogliamo prendere in giro?" Valerie si sedette accanto a lei sul
letto "tutti, persino noi stesse" "mi mancano tutti Sum, e soprattutto
Louis, io non so se ce la faccio" "io mi sento..vuota,
è una sensazione che non ho mai provato prima ed
è più brutta di quanto si possa immaginare. Non
so, sento come se qualcuno avesse portato via un pezzo di me, mi sento
spezzata a metà..." Sum poggiò la testa sulla
spalla dell'amica "non sai quanto ti capisco" rispose Valerie
abbracciandola forte, in quel momento lì, sedute sul letto,
strette in un abbraccio, si sostenevano a vicenda, ognuna era la forza
dell'altra, il punto di riferimento, se vogliamo frasi poetiche e
complesse possiamo dire l'oasi nel deserto, un'ancora in mare aperto,
un paracadute in volo...ma non renderebbero l'idea, erano
semplicemente... due migliori amiche, per davvero.
" Ciaaaaao :) siete arrivate a casa? mi sento solo in questo posto
senza di voi...vi voglio bene. Zayn" Summer lesse il messaggio e un
sorriso si fece pian piano spazio nel suo volto "ciaaaaaao! si, siamo
arrivate..ora sono a casa e c'è anche Vale con me!
:) Zayn ci manchi tanto..." scrisse velocemente e
sfiorò con il dito il pulsante per inviare il messaggio,
intanto Valerie non aveva resistito e aveva chiamato Louis, ora stavano
chiacchierando, lei rideva, probabilmente Louis ne stava raccontando
qualcuna delle sue per metterla di buon umore; intanto Sum
andò prese di nuovo la maglietta di Harry tra le mani e la
strinse forte al petto, si stese sul letto e chiuse un attimo gli
occhi, l'unica cosa che vedeva era il suo viso, i suoi occhi che
avevano la capicità di farla annegare ogni volta, il suo
sorriso perfetto, dio quanto gli mancava...aveva voglia di piangere, ma
si trattenne, restò con gli occhi chiusi e con la maglietta
stretta fra le braccia fino a quando qualcosa cominciò a
vibrare sotto di lei, intuì che si trattava del telefono che
doveva essere finito lì chissà come, ma non aveva
voglia di parlare con nessuno, desiderava soltanto teletrasportarsi
magicamente a Londra e lasciarsi coccolare da lui, se solo
fosse stato possibile... prese controvoglia il cellulare e lesse un
nome sullo schermo, comparve un sorriso ebete sul suo volto e una luce
quasi impercettibile nei suoi occhi, sì era questo l'effetto
che aveva su di lei, rispose.
"Amore" Harry aveva il fiato corto "come stai?" domandò
subito dopo riprendendosi un po' "benone! pensa che ero sdraiata sul
letto con gli occhi chiusi e... la tua maglietta" rispose lei, tentando
di non urlargli che sentiva di più la sua mancanza ogni
minuto che passava "ecco brava, tieni gli occhi chiusi, stringila forte
e mi sentirai più vicino" "ma non azzardarti a bagnarmela
con le lacrime eh!" aggiunse subito dopo "questo non te lo posso
promettere...tu sei a casa?" "non ancora, ma arriverò tra
poco" "tutto a posto?" Sum percepiva una sorta di agitazione,
lo capiva dalla sua voce "si, a parte il fatto che darei la vita per
tornare indietro di qualche giorno" "anche io" lo disse in un sussurro
ma a Harry arrivò forte e chiaro "mia madre ci ha tarsassato
di domande sul campeggio, penso che prima o poi le parlerò
di te, e poi ha preparato una torta per me e le ragazze, l'abbiamo
mangiata soltanto io e Valerie però, Sarah e Mary
hanno detto che sarebbero venute più tardi, ma sicuramente
verranno domani mattina per colazione" mentre Sum gli raccontava
apparentemente entusiasta dell'accoglienza che la madre le aveva
riservato, Harry non potè fare a meno di pensare che quasi
sicuramente lui non l'avrebbe nemmeno vista, sua madre "beh allora
vengo anche io per colazione!" scherzò "si, ti
faccio assaggiare la torta e ti presento mia madre, e conosco anche una
ragazza che potrebbe farti da guida turistica per Dublino!"
ancora una volta Sum stette al gioco "e com'è?" "allora, ha
i capelli castani boccolosi, gli occhi dello stesso colore, la pelle
chiara e.." stava ancora descrivendo se stessa quando Harry la
interruppe "e se per caso mi innamorassi di lei? potrei invitarla ad
andare al cinema?" "sì" rispose " e posso offrirle
un gelato?" "quello è d'obbligo!" "e posso anche portarla a
vedere le stelle?" "soltanto se vuoi renderla felice" Harry
esitò un attimo "e posso baciarla?" "devi baciarla." "e
perchè?" "perchè quando lo fai, lei si sente la
ragazza più bella del mondo" lui a quella frase si
sentì mancare, non era il tipo di conversazione che aveva
immaginato di avere con la sua ragazza una volta tornato a casa, era
molto meglio...pensava che sentire la sua voce gli avrebbe spezzato il
cuore, sentirla e non poterla stringere, pensava sarebbe stato
asfissiante... invece accadde l'esatto contrario, sentirla parlare
glielo aveva risanato, il cuore e improvvisamente capì che
il solo fatto di essere legato a lei, anche mediante uno
stramaledettissimo telefono, gli avrebbe migliorato la giornata,
l'avrebbe reso felice, aveva bisogno di lei più che di ogni
altra cosa.
Continuarono a parlare per un bel po', non erano nè
eccessivamente tristi e nemmeno troppo smielati, la loro conversazione
fu stupenda...stupenda perchè riuscirono a scherzare e a
essere ironici, stupenda perchè riuscirono a dire
cose campate in aria come le prime volte al camping, stupenda
perchè ognuno faceva il possibile per far ridere l'altro,
stupenda perchè parlarono di tutto, dalle cose
più serie a quelle più idiote, stupenda
perchè non volevano che finisse, nemmeno quella chiamata,
stupenda perchè un attimo prima di attaccare dissero "mi
manchi" all'unisono, stupenda perchè erano fermamente
convinti che avrebbero superato insieme gli ostacoli che la
vita gli avrebbe posto davanti e stupenda perchè
erano un ragazzo e una ragazza innamorati per davvero a dispetto della
differenza dei mondi dai quali provenivano.
La limousine oltrepassò i cancelli della residenza del Primo
Ministro, Harry sospirò rumorosamente facendo intuire
all'autista che non era felice di essere ritornato a casa, pochi minuti
dopo attraversò la porta d'ingresso, Jenny, una signora
sulla cinquantina che gli aveva fatto da babysitter quando era poco
più che un neonato lo accolse carezzandogli una guancia, con
fare materno, Harry la abbracciò, in fondo le era
affezionato, era cresciuto tra le sue braccia; attraversò il
grande atrio a passo svelto e con la testa bassa, dall'altrio si poteva
accedere a diverse stanze, tutte rigorosamente utilizzate per convegni,
congressi, conferenze stampa e quant'altro, arrivò dinanzi a
quella che era lo studio personale di sua madre e vi
sbirciò, era vuota, subito dopo si diresse nella stanza
adiacente, quella che era famosa per essere "la stanza del Primo
Ministro", aprì la porta senza far rumore, nessuno
notò la sua presenza, sua madre, suo padre e altre cinque o
sei persone che ricordava di aver già visto, erano seduti di
spalle ed erano concentrati su un proiettore che trasmetteva
chissà cosa..uscì così silenziosamente
come era entrato, salì le scale che lo avrebbero condotto al
piano di sopra, quello che era riservato alla residenza del Primo
Ministro, si diresse in camera sua,
poggiò le valigie sul letto, diede un'occhiata veloce alle
sue cose e scese di nuovo giù; ormai era ora di cena,
andò in salotto e si sedette al suo posto, restò
lì ad aspettare per circa una mezzoretta ma nè
sua madre nè suo padre si fecero vivi, mangiò da
solo ormai rassegnato, e una volta terminato si alzò per
ritornare in camera, gli mancava Sum in una maniera inaudita nonstante
l'avesse sentita poco fa, inconciò sua madre nel corridoio,
aveva l'aria stanca e mille fogli tra le mani "oh Harry, non mi ero
accorta che eri tornato" esclamò andandogli incontro e
abbozzando un sorriso "ciao mamma" la salutò abbracciandola,
aveva bisogno di un abbraccio, sì decisamente "tutto bene?"
domandò lei fissandolo un microsecondo negli occhi "si, il
campeggio è stato favoloso come al solito, anzi molto di
più del solito, ho rivisto i ragazzi e ho conosciuto-" Harry
si bloccò vedendo sua madre rivolgere lo sguardo su quei
fogli, si vedeva che avrebbe voluto ascoltarlo ma era altrettanto
evidente che aveva fretta, il ragazzo ne se rese conto all'istante,era
abituato a quella situazione "vado a dormire" disse con un groppo alla
gola e si avviò per le scale "io torno.." "al lavoro" Harry
concluse la frase al suo posto, la guardò ancora,
era uno sguardo implorante, che voleva dire tante cose, forse troppe,
poi continuò a salire le scale mentre sua madre era
già entrata nello studio, di nuovo.
Eccomi qua! :DD Finalmente!
Non sono riuscita ad aggiornare prima, maledetta scuola! ahahaah
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, ditemi cosa ne pensate
daiii che sono curiosa :3
Spero di riuscire a scrivere il prossimo più in fretta...
Un bacione e alla prossima! xx
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Capitolo 27 *** Capitolo 27 ***
" Sei sveglia?" Sum si
alzò a sedere e guardò il letto disfatto di
Valerie "che ore sono?" domandò ancora confusa "le dieci,
Sum, tua madre è uscita con tuo padre, ha detto che tornano
per pranzo" rispose l'amica "ah okay. sei riuscita a dormire?" "si, non
molto, ma il necessario per restare in piedi oggi!" esclamò
Valerie scatenando una piccola risata da parte dell'amica, poi
Summer si alzò e scesero insieme a fare colazione, si
sedettero e finirono di mangiare la torta del giorno prima "mi ha
chiamato Mary prima, appuntamento da Bunny tra mezzora!"
esclamò Valerie con la bocca piena, Sum la guardò
sconcertata "e adesso me lo dici tu? dopo che ho mangiato mezzo chilo
di torta?" domandò ridendo "c'è sempre posto per
una colazione da Bunny, in fondo sono due domeniche che non ci facciamo
vedere, sarà preoccupato!" "eh certo, preoccupatissimo!"
rispose Sum con tono ironico, alzandosi e dirigendosi in bagno, aveva
bisogno di una doccia.
Mentre l'acqua scendeva lungo il suo corpo si ritrovò a
domandarsi cosa stesse facendo Harry in quel momento, a Londra, a casa
sua, a centinaia di kilometri lontano da lei, non aveva dormito
granchè quella notte, era stata sveglia fino alle tre forse,
a pensare a lui, a immaginare di essere avvolta tra le sue braccia, e
alla fine c'era riuscita davvero,si era addormentata volutamente
convinta di averlo accanto, non era stato difficile, poteva giurare di
sentire il suo respiro, poteva giurare di sentire il calore della mano
intrecciata alla sua, erano cose che avvertiva davvero, nel cuore;
sarebbe stato difficile reggere quella situazione, lo sapeva sin troppo
bene, ma doveva farlo, doveva, per loro due, per quel sentimento che li
legava indissolubilmente... e lo pensava, lo vedeva in ogni cosa che
faceva, tutto la riportava a lui, o non sapeva neppure lei se era un
bene o un male, o forse era entrambe le cose? Pensarlo la faceva stare
male, indubbiamente, perchè le ricordava che era
lontano e che non poteva abbracciarlo, baciarlo, non poteva infilare le
mani nei suoi ricci e non poteva incrociare il suo sguardo e sentirsi
svenire...ma la faceva anche stare bene, la faceva rendere conto che
lui era diventato la cosa più importante e più
bella della sua vita, le faceva fare un conto alla rovescia
apparentemente infinito e che avrebbe avuto termine soltanto quando
fossero riusciti a sfiorarsi di nuovo, le faceva pensare di avere una
ragione per sorridere, qualunque cosa accadesse, ed era una sensazione
bella in fondo!
Non è questo il senso della vita? Non sta tutto nel trovare
qualcuno che sappia farti stare bene, che sappia farti ridere e
piangere allo stesso tempo, che sappia migliorarti la giornata anche un
Sms, che ti faccia desiderare con tutte le tue forze che il tempo e la
distanza fossero soltanto brutti sogni, che ti dia la grinta per
continuare, che ti faccia passare notti intere a guardare il cielo in
attesa che cada una stella e che avvenga un miracolo? Secondo Sum si,
il senso della vita stava nel trovare una persona da amare e
che ti ami tanto da farti stare male, che ti ami tanto da farti stare
male, è un ossimoro lo so, una figura retorica che si studia
alle medie, qualcosa che non ha senso, che c'è una
possibilità su un milione o forse anche meno che accada,
è come dire..un morto vivente, un piacere disgustoso, un
silenzio assordante..eppure è qualcosa di amaramente dolce.
Summer ritornò a concentrarsi su qualcosa che non fosse
Harry soltanto quando Valerie le ricordò che Sarah e Mary le
stavano aspettando, uscì dalla doccia rischiando di
scivolare per la fretta, si vestì velocemente,
indossò un vestitino estivo a fiori che arrivava poco
più sopra le ginocchia, lo metteva sempre, sciolse i capelli
lunghi sulle spalle e si guardò per un secondo alla
specchio, poi tornò in camera e mise i sandali, Valerie le
passò la borsa, prese il cellulare sul comodino e vide un
messaggio non letto, lo aprì senza indugio e un secondo dopo
rischiò una paralisi facciale per il prepotente sorriso che
le spuntò sul volto "Svegliarsi e sapere che non
farò colazione insieme a te, che non andremo insieme in
spaggia e che non potrò sussurrarti quanto ti amo,
è una sensazione orribile, ma poi ti scrivo e già
mi sento un pochino meglio. Ti amo." Ecco, quello era uno di quei
classici momenti in cui si avverava l'ossimoro, si, la faceva stare
bene tanto da farla stare male, perchè era soltanto tramite
uno stupido telefono, perchè le mancavano i suoi occhi.
Rispose velocemente, poi uscì e dopo un
buon quarto d'ora arrivarono da Buddy, Sarah e Mary avevano
già preso posto quindi le raggiunsero; "cioccolata calda
come al solito, Summer?" domandò il signor Pete, il
proprietario del bar "ovviamente" rispose lei "che facciamo oggi
pomeriggio, vediamo un film da me?" propose Mary "non possiamo fare
stasera? mi vedo con Antonhy" rispose Sarah "come non detto!"
commentò Valerie, succedeva sempre così, ogni
singolo weekend "ho visto delle scarpe favolose in
città,devo andare a comprarle assolutamente"
esclamò Mary entusiasta "la prossima settimana esce il nuovo
film sullo spazio, voglio vederlo!" questa volta era stata Valerie a
parlare "ti accompagno!" rispose Sum rendendosi conto che tutto era
tornato alla normalità, era tornata nella sua
città e l'aveva trovata esattamente come l'aveva lasciata,
eppure lei sentiva di essere cambiata, semplicemente condivideva il suo
cuore con un'altra persona e involontariamente la inseriva in ogni cosa
che faceva, includeva Harry in tutti i suoi programmi, almeno
mentalmente.
" Stamattina ho parlato con Niall e Liam mi ha inviato un messaggio, vi
salutano entrambi" disse Mary di punto in bianco "giuro che mi mancano
tanto..ma voi come state?" domandò Sara riferendosi alle due
amiche "diciamo che viviamo in funzione del giorno in cui li
riabbracceremo" Valerie lo disse in modo ironico, dovevano prenderla
così, sarebbe stato decisamente meglio per tutti, Sum
abbozzò un sorriso, poi s'iilluminò come un sole
in piena estate "che ne dite se un weekend riuscissimo a vederci tutti,
magari prima che cominci la scuola, qui... o a Londra se i nostri
genitori ce lo permettono.." "sarebbe fantastico!" esclamarono le altre
"in effetti si potrebbe fare, insomma cos'è che ce lo vieta?
scegliamo un giorno che vada bene a tutti e" "ma si può
sapere perchè diamine non ci abbiamo pensato prima di
deprimerci e di fare le sonnanbule?" domandò Valerie
divertita "non lo so, ma si può fare, bisogna soltanto
parlare con i ragazzi!" concluse Sum animata da un nuovo spirito,
avrebbe mosso mari e montagne pur di rivivere soltanto uno, dei giorni
trascorsi al campeggio.
Mentre le ragazze facevano colazione e progettavano il giorno in cui si
sarebbero ritrovati, Zayn era in viaggio verso casa, Niall era un giro
con i suoi, Liam badava a suo cugino più piccolo, Louis
giocava a carte con alcuni amici e Harry era steso sul letto con gli
auricolari nelle orecchie, non si era nemmeno preso il disturbo di
scendere giù a fare colazione, era quasi sicuro che sua
madre avvrebbe fatto colazione in ufficio e suo padre probabilmente non
la faceva nemmeno la colazione, quindi aveva preferito restarsene in
camera e rinchiudersi nel suo mondo, sarebbe sceso più tardi.
Dopo un'oretta si alzò e si diresse verso il giardino, era
la parte della casa che amava di più dopo la sua camera,
lì trascorreva giornate intere all'ombra degli alberi, si
stava bene, e poi c'era un posto particolare in cui gli piaceva stare,
in riva al laghetto artificiale che era stato piantato lì
per volere di suo padre, si trovava dietro la residenza, in una parte
più nascosta, Harry gli sarebbe stato grato a vita per
avergli dato quel posto in cui rifugiarsi, gli piaceva stare
lì, perchè gli ricordava la laguna dell'airone
blu; lo
raggiunse correndo e si mise a sedere giusto in riva, toccò
l'acqua con una mano, ma era fin troppo fredda per essere luglio,
quindi la ritrasse di scatto, pensò che alla laguna l'acqua
non era mai stata così fredda...
E ogni volta che ritornava a casa dopo le due settimane al
campeggio riusciva a far finta di essere ancora lì, grazie a
quel laghetto, ma non quella volta, e non perchè aveva
trovato l'acqua più gelata del solito, c'entrava lo stesso
il freddo, ma era dentro di lui, non riusciva a far finta di niente,
persino pensare alla laguna lo portava a lei; rassegnato si prese la
testa fra le mani e chiuse gli occhi rividendo tutto da capo,
ancora una volta, come aveva fatto quella notte, quella mattina e come
avrebbe fatto fino a quando non l'avrebbe rivista, qualunque cosa
facesse, anche la più insignificante, come...guardare che
ore fossero, lo faceva pensare a lei, per via del braccialietto che
teneva saldamente legato al polso, oppure...mangiare un cornetto... o
un gelato, lo faceva pensare a lei, alle colazioni e ai
gelati che avevano condiviso, era una tortura, tutto, si
sentiva come se non fosse più il padrone della sua vita,
come se ogni cosa dipendesse da lei, si sentiva legato a un filo e quel
filo era Summer.
Doveva fare qualcosa, o sarebbe impazzito! Doveva trovare un modo per
stringerla ancora , anche solo per un minuto, ne aveva dannatemente
bisogno, si sentiva come se si fossero eusarite le batterie e lei fosse
il caricatore, come se stesse morendo di caldo e lei fosse una brezza
leggera, come se stesse camminando al buio e lei fosse la sua torcia,
come se non bevesse da giorni e lei fosse il suo pozzo, come se stesse
scappando da chissà quale bestia feroce e lei fosse il suo
rifugio, come se il mondo si fosse improvvisamente zittito e lei fosse
la sua musica.
Tornò in casa per il pranzo, tutto ciò che aveva
in mente era trovare un modo, uno qualsiasi, per riaverla, almeno per
qualche ora..ma ciò che ancora non sapeva era che lei,
dall'altra parte della nazione, seduta a tavola con i suoi, stava
facendo la stessa e identica cosa.
Ecco il nuovo capitolo! :)
Sono consapevole del fatto che ho impiegato tantissimo tempo per
scriverlo e mi dispiace, ma la scuola, i compiti, i prof e tutti gli
annessi e connessi mi stanno facendo impazzire! Anche se credo
che sia lo stesso per tutti voi, riprendere il ritmo è
davvero complicato D:
Ma...pensiamo al capitolo. Questo e il precedente sono capitoli di
passaggio, servono da intervallo, non so se mi sono spiegata bene,
comunque vi volevo dire che ora cercherò di accellerare un
po' il tempo, non decriverò tutto giorno per per giorno come
ho fatto finora, ma salterò qualcosa, altrimenti questa
storia non avrà fine!
La famosa seconda parte di cui vi parlavo è appena
cominciata e spero che si di vostro gradimento come la precedente :)
So che sembra parecchio strappalacrime ma prometto che ci
sarà una svolta (?)
Allora? che mi dite del capitolo? vi è piaciuto o ha deluso
le vostre aspettative? Spero di no. :D
Ringrazio chi ha tanta pazienza da aspettare i miei lunghi tempi, non
posso fare altrimenti, non riesco ad aggiornare in meno di una
settimana...
Bene, credo di aver detto tutto, un bacione e alla prossima! :DD
Ps. Recensiteeee! Sapete che amo leggere ciò che pensate? :).
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Capitolo 28 *** Capitolo 28 ***
Stentavano ancora a crederci,
non gli sembrava vero, ci
avevano sperato fino all'ultimo secondo, i ragazzi avevano insistito
con i genitori fino allo sfinimento, anzi, era venuto a tutti il dubbio
che gli avessero dato il permesso soltanto per non sentirli
più, ma
questo non aveva alcuna importanza, si sarebbero rivisti, finalmente,
dopo più di un mese, e tutto il resto passava in secondo
piano.
L'estate
stava per timbrare il suo cartellino d'uscita, almeno secondo tutti i
gli studenti, in realtà non sarebbe andata via prima
dell'equinozio
d'autunno, e nonostante mancassero soltanto una ventina di giorni, il
cielo continuava ad essere azzurro, senza un velo di nubi, e il caldo
si faceva sentire ancora, sia a Dublino, che a Londra ( stranamente)
che in tutte le altre città del Regno Unito.
Summer e le sue amiche
avevano ripreso il ritmo naturale e per certi aspetti monotono della
loro vita, si alzavano tardi la mattina, aspettavano che
arrivassero i
genitori per pranzare e trascorrevano insieme gran parte del
pomeriggio, di solito a casa di Sum o di Valerie, Sarah usciva quasi
sempre con Antonhy e le raggiungeva sul tardi e a volte direttamente di
sera; chiunque avrebbe detto che non era cambiato niente in loro da
quando erano tornate a casa, tutti le vedevano uscire la sera e stare
sempre insieme, esattamente come facevano prima di partire per il
camping, tutti le vedevano parlare ma nessuno sapeva su cosa, o
meglio,su chi vertevano le loro conversazioni...parlavano di loro
sempre e comunque, qualunque cosa le riportava a loro e a quei giorni
meravigliosi.
Summer percepiva la mancanza di Harry in ogni istante
della giornata, era il suo primo pensiero al mattino e la stessa cosa
doveva essere per il ragazzo, dato che le faceva trovare sempre un
messaggio di buongiorno, non se ne dimenticava mai, poi durante la
giornata ognuno viveva la sua vita e verso sera si sentivano ancora,
Sum si addormentava con la sua maglietta stretta al
petto, profumava di
lui, e la faceva illudere di averlo accanto; anche Louis e Valerie non
scherzavano, nessuno di tutti e due era convinto che sarebbe durata,
erano stati bene al camping ma erano riusciti a esprimere
ciò che
provavano soltanto l'ultimo giorno, pochi minuti prima che l'arrivo di
un maledetto pullman li separasse, ed ora che era passato
più di un
mese, e stavano ancora insieme, gli veniva naturale chiamarsi ogni
giorno e dirsi ti amo, esattamente come per Sum e Harry.
I giorni
scorrevano veloci e mancava soltanto una settimana all'inizio delle
lezioni, ma da quando avevano avuto la certezza che si sarebbero
rivisti, il conto alla rovescia non era dedicato alla
riapertura delle
cancellate dell'edificio tanto odiato, ma in fin dei conti
considerato da tutti come una seconda casa...31 agosto, era
quello il
giorno in cui sarebbe terminato il conto alla rovescia, era quello il
giorno che si sarebbero rivisti, avevano scelto Dublino, in tal modo si
sarebbero dovuti muovere soltanto i ragazzi, ognuno contava i giorni a
modo proprio: Sum, Zayn e Liam lo facevano nel modo più
tradizionale,
avevano appeso un foglio simile a un calendario fatto in casa, a una
delle pareti della loro camera e ogni sera mettevano una bella 'x' sul
giorno trascorso, Sum usava un pennarello rosso e più
passavano i
giorni, più le sue labbra si contorcevano in un sorriso
mentre
cancellava i giorni, sul giorno 31 agosto aveva disegnato un cuore, poi
aveva fatto una freccia e aveva incollato una delle foto scattate
quella sera al parco giochi. Harry e Louis tenevano il conto in modo
diverso, entrambi
avevano impostato un'allarme sul telefonino che ogni mattina gli
ricordava quanto mancava al momento in cui avrebbero finalmente
riabbracciato le loro ragazze e i loro amici, Valerie e Niall erano
quelli che lo tenevano a mente, e Sarah e Mary lo avevano semplicemente
segnato sul calendario.
1 mese prima.
Le ragazze erano a casa
di Valerie, davanti al pc, con la webcam accesa, e i ragazzi facevano
lo stesso ognuno a casa propria, Sum e Harry passavano il tempo a
mandarsi baci e a dirsi cose dolci non curandosi minimamente degli
altri, lo stesso si poteva dire per Valerie e Louis, invece gli
altri parlavano del più e del meno, ma quando Sarah
cominciò a parlare
di un possibile modo per rivedersi, tutti le prestarono attenzione, Sum
spiegò che in fondo potevano rivedersi, sarebbe bastato
soltanto
convincere i genitori a farli partire di nuovo, anche solo per un
giorno, e poi dovevano organizzare il tutto prima che ricominciasse la
scuola, in tal modo sarebbe stato più semplice per
tutti. " Io propongo
di vederci entro la fine di agosto" disse Zayn "si sono d'accordo,
almeno sarà ancora estate e potremo girare per la
città" rispose Mary
"ma quale città? domandò Harry "secondo me,
è più facile vederci a
Dublino" rispose Liam a sua volta "si. è vero, in quel caso
dovremmo
ottenere il permesso di partire soltanto noi cinque!"
osservò Louis "se
per voi va bene venire qui, per noi è perfetto!"
esultò Sum "si, penso
che questa sia la soluzione migliore!" accordò Niall
"benissimo, allora
ci resta da decidere il giorno" proseguì Valerie "per me va
bene anche
domani, vero amore?" era stato Harry a parlare questa volta "anche
ora!" gli rispose Sum "abbiamo capito che non vedete l'ora, e
sinceremente anche io non vedo l'ora, ma per le prossime settimane non
ci sarò..i miei mi hanno costretto ad andare dai nonni in
Italia"
spiegò Zayn "e quando torni?" domandò Sarah "non
prima del 24 agosto.."
"24 agosto...è domenica! potremmo fare il sabato
successivo!" si
illuminò Harry "si, il 31, sarebbe perfetto!" risposero le
ragazze con
sguardo sognante "ok, farò di tutto per esserci!" disse Liam
convinto
"faremo tutti di tutto!" concluse Niall piuttosto su di giri.
1 settimana prima.
"
un nuovo messaggio. E' Zayn" Summer lo aprì velocemente,
erano in
attesa di una risposta, mancava soltanto una settimana al 31 agosto e
nessuno aveva ancora dato la certezza che sarebbe partito per Dublino
<< Mi vieni a prendere alla fermata del
pullman?>> appena
lo lesse Sum urlò di istinto e sorrise, le altre capirono al
volo
<> rispose
lei velocemente <> << io non riesco ancora a
crederci! Ci vediamo
presto Zayn :DDDD>>. Sum mise il cellulare sul comodino e
tornò a
concentrarsi sul film che stava guardando insieme alle sue amiche,
concentrarsi per modo di dire, visto che era super felice per la
conferma ricevuta da Zayn e terribilmente in ansia fino a quando non
avrebbe ricevuto quella di Harry. A quel punto si spalancò
la porta e
comparve Sarah "indovinate?" urlò con le mani in aria "bella
o brutta?"
domandò subitò Summer "oh..super bella! Niall e
Liam" rispose facendo
la misteriosa "vuoi tenerci sulle spine ancora un po'?"
domandò Mary
"si, è divertente tenervi sulle spine in effetti...
comunque, mi ha
chiamato Liam e mi ha detto che... arriveranno per le due!" disse con
un sorriso a trentadue denti "perfetto! Zayn ha detto che arriva alle
dieci e mezza..ci mancano soltanto Harry e Louis adesso.."
contastò
Valerie "speriamooo" Sum incrociò le dita.
Dovevano esserci, non
potevano mancare proprio loro due...ormai era questione di ore, avevano
deciso che entro quella sera dovevano dare tutti la conferma, si o no.
Trascorse tutto il pomeriggio e i ragazzi non si fecero vivi, Sum e
Valerie erano senza dubbio quelle più agitate e non lo
riuscivano a
nascondere, cenarono con le rispettive famiglie e poi si chiusero in
camera, Summer si sdraiò sul letto con gli auricolari nelle
orecchie,
aveva deciso, se Harry non si sarebbe fatto vivo entro mezzora, lo
avrebbe chiamato lei, a costo di sentirsi dire che non si sarebbero
rivisti, controllava il display del cellulare più volte
nell'arco di un
solo minuto e ascoltava la musica, quando ad un certo puntò
si accorse
che il telefono stava suonando, lo prese e rispose senza esitare
nemmeno un attimo, pensava che fosse Harry "amore" disse non appena
ebbe premuto il tasto verde "no, sono io." era la voce di Valerie "ei,
tutto a posto?" domandò anche se aveva intuito che doveva
essere
l'esatto contrario di 'tutto a posto' "Sum, ti rendi conto? ha detto di
no, ha detto che i suoi genitori non lo lasciano partire..e io che mi
ero illusa di rivederlo" "mi dispiace...non doveva andare
così...se ti
senti sola e vuoi venire a dormire da me, c'è sempre posto"
rispose
tentando di farla stare meglio "ti ringrazio, ma no, lascia stare,
resto qui" "come vuoi" "piuttosto..Harry?" domandò Valerie
con tono
speranzoso nonostante tutto "non lo so ancora..ma non ce la faccio
più,
tra un pò lo chiamo!" "Va bene, fammi sapere. Buonanotte
Sum" "ei. sei
sicura di non voler venire qui?" Valerie ci era rimasta davvero male, e
si vedeva "no, tranquilla, è tutto a posto" disse chiudendo
la chiamata.
Sum
tornò ad ascoltare musica sul letto, si stava facendo tardi,
scelse la
riproduzione casuale del suo ipod e partì Summer Paradise,
le venne
quasi da ridere li per lì, non era possibile, la loro
canzone, segno
del destino, sentiva che avrebbe saputo ciò che voleva
sapere nel giro
di minuti, forse secondi; nel momento esatto in cuì
partì il ritornello
il dispay del suo cellulare si illuminò, non aveva ancora
visto chi era
ma lo sapeva, lo prese in mano e lesse il messaggio lentamente, forse
per tre volte di seguito, mentre Summer Paradise continuava a
rimbombarle nelle orecchie, poi posò il cellulare
del cuscino e si
avvicinò alla finestra della sua camera, l'aprì e
respirò a pieni
polmoni, guardò il cielo e immaginò che lui
stesse facendo la stessa
cosa, poi riprese il cellulare e rilesse il messaggio .
<<
Ancora 7 giorni, 4 ore e 12 minuti e poi ti rapirò per
sempre. >>
aveva gli occhi lucidi, ma ovviamente la tristezza non c'entrava nulla,
sorrise incapace di distogliere gli occhi da quella frase,
sentì il
cuore rimbombarle forte nel petto, quasi volesse spaccare la gabbia
toracica e uscire dal suo corpo, si sentì rinascere, ma non
si mise a
urlare per tutta la stanza come si potrebbe immaginare, no, non ci
riuscì, restò paralizzata vicino a quella
finestra a sorridere come
un'idiota ascoltando a ripetizione la loro canzone, era troppo felice e
troppo emozionata che le parole le morivano in gola, non si
può
spiegare a parole come si sentisse in quel momento, ma stava bene,
dannatamente bene. Appena riuscì a calmarsi lo
chiamò e stettero a
parlare per più di un'ora, tutti e due su di giri per il
solo fatto che
avevano la certezza di rivedersi a breve, e non era poco; quando Sum
stava per andare a dormire, suonò il campanello, era quasi
mezzanotte,
doveva essere di sicuro Valerie che doveva aver cambiato idea,
andò ad
aprire facendo piano e stando attenta a non svegliare i suoi genitori,
non appena furono in camera chiuse la porta "lo odio, ti giuro che in
questo momento lo odio davvero!" Sum la guardò perplessa "
ma lo amo
anche, dieci minuti fa mi chiama e mi fa: va bene se arrivo alle
undici?" Sum scoppiò a ridere e Valerie le mise una mano
davanti alla
bocca per non farle fare rumore "dovevamo aspettarcelo da Louis!" disse
poi ridendo ancora "si ma mi ha fatto prendere un infarto!" rispose
Valerie ridendo anche lei, poi guardò la sua migliore amica,
la fissò
negli occhi per un paio di secondi, poi l'abbracciò forte,
aveva capito
tutto, anche Harry aveva detto di sì.
" mando un messaggio a Sarah e Mary!" esclamò Sum prima che
si addormentassero entrambe.
30 agosto 2012, ore 23.40.
Summer
tornò a casa esausta, si mise il pigiama, si legò
i capelli e tornò in
camera, prese il pennarello rosso più felice che mai, e
tracciò una 'x'
anche sul giorno 30, poi prese la maglietta di Harry come al solito e
si mise nel letto, si addormentò nel giro di pochi minuti,
con il
sorriso stampato sul volto, pronta a vivere una giornata meravigliosa,
indimenticabile.
Ciaoooooo! :))
Ecco il nuovo capitolo! Oddio, non sapevo bene come impostarlo, e spero
di essere riuscita a farlo nel migliore dei modi.
Come si ben capito, il prossimo capitolo sarà ambientato a
Dublino, e ci saranno tutti! :D
Vi giuro che mi sento su di giri pure io! ahahhaha
Vabbè, a parte questo...che ve ne pare? Dai fatemi sapere
cosa ne pensate :3
Mi accontento anche di un 'bella' o 'brutta'...ma fatemi capire che
siete vive(?) e che non scrivo soltanto per me stessa :DD
Però vorrei ringraziare anche chi legge in silenzio, chi ha
messo la mia storia nelle segiute/preferite/ricordate e ovviamente chi
recensisce anche... GRAZIE DI CUORE! ♥
Alla prossima! Un bacione :DD
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Capitolo 29 *** Capitolo 29 ***
Summer
si svegliò stranamente piena di energie, andò in
bagno e si buttò letteralmente dell'acqua in faccia per
convincersi ancora una volta che tutto fosse vero, poi
scese di sotto, era sabato e trovò sua madre a fare
colazione "buongiorno mamma" esclamò baciandole una guancia
"ciao tesoro!" rispose la signora Jonson, Sum prese il latte dal frigo
e lo riscaldò, poi tirò fuori i biscotti della
credenza; anche se sua madre era in casa, si preparava la colazione da
sola, era abituata e le piaceva così, sua madre la trattava
come sua pari, non la considerava una bambina, anche se quando le
veniva la febbre la coccolava e la viziava anche più del
dovuto. Quando il latte fu tiepido lo versò nella tazza e si
sedette a tavola "oggi arrivano i miei amici, ricordi? i ragazzi che ho
conosciuto al camping" disse con un sorriso che non lasciava dubbi sul
suo stato d'animo, Charlotte annuì "anche Harry?"
domandò subito dopo sorseggiando il suo the, Sum le aveva
parlato dei ragazzi e di Harry, certo aveva tralasciato ovvi dettagli
su quest'ultimo ma aveva la netta sensazione che sua madre avesse
capito tutto da sola "si, viene anche Harry. Però avremo
solo Zayn a pranzo, Harry arriverà più tardi"
"d'accordo. Cosa vuoi che prapari per Zayn?" domandò ancora
"gli andrà bene tutto, non ha gusti particolari" ripose Sum,
ogni secondo più felice e più eccitata all'idea
di rivederli tutti, di rivedere il suo ragazzo "perfetto!"
così dicendo Charlotte si alzò e
cominciò a lavare le poche stoviglie che aveva adoperato,
Summer finì la sua colazione e poi la raggiunse "non
è che vorresti dirmi qualcosa?" le domandò sua
madre mentre lei lavava la sua tazza "del tipo?" rispose indifferente
"non lo so...forse che qualcuno di quei ragazzi al camping, ti ha fatto
perdere la testa?" Sum la guardò sgranando gli occhi,
perchè non riusciva a nasconderle nulla? "non so..tiro uno a
caso eh! Harry?" ecco, ora non poteva più sfuggirle "pttt ma
figurati!" tentò lo stesso di negare
ciò che era evidente e continuò a sciaquare la
tazza a testa bassa, Charlotte la fissò come faceva sempre
quando voleva sapere qualcosa, la metteva a disagio, ma le faceva anche
dire la verità "ok, magari un pochino" ammise Sum sorridendo
"solo un pochino?" "mamma!" la rimproverò lei "dai
raccontami" la incitò "non c'è niente da
raccontare..a parte il fatto che sono innamorata di lui" detto questo
posò lo strofinaccio e salì in camera sua,
imbarazzata. Charlotte sorrise tra se, pensando che ci aveva preso in
pieno!
Quasi
un'ora dopo, Sum scese di nuovo, pronta per uscire, doveva andare a
prendere Zayn alla fermata dei pullman "mamma io vado, ci vediamo
più tardi!" "va bene! sai che io sapevo già
tutto, vero?" domandò mentre Sum usciva "ovvio" rispose lei
tirandosi la porta. Prese la corriera dato che il luogo dove si
fermavano i pullman provenienti da altre città del Regno
Unito era lontano da casa sua, si rese conto di essersi dimenticata di
passare da Mary dove la aspettavano le altre per uscire tutte insieme,
colpa di sua madre, l'aveva confusa con quelle domande, prese il
cellulare e mandò un messaggio a Valerie per dirle che le
aspettava direttamente alla fermata, una decina di minuti
più tardi scese dalla corriera e prese posto su una delle
panchine vicine al pargheggio dove si sarebbe fermato il pullman di
Zayn, aspettò per circa tre o quattro minuti, poi vide
arrivarne uno e si sporse per vedere se portava la scritta "Bradford",
sì era proprio quello, aspettò che si fermasse
del tutto.
Zayn
fu uno dei primi a scendere, si guardò intorno un po'
spaesato, ma quando vide Summer venirgli incontro correndo, sorrise a
più non posso e l'accolse tra le sue braccia, restarono
abbracciati per un un paio di minuti, poi lui la sollevò da
terra e la prese in braccio come una bambina di cinque anni,
gli piaceva coccolarla "mi sei mancata tantissimo"
esclamò mettendola finalmente giù "anche tu! sono
felicissima di rivederti" rispose Sum abbracciandolo ancora, poi si
staccò e notò le valigie, desisamente troppe per
stare fuori soltanto un giorno "fai sempre così? ti porti
sempre dietro mezza casa, anche per un solo giorno?" domandò
divertita mentre lui afferrava il trolley e le mettava un barccio
intorno alle spalle "è qui che ti sbagli" disse indifferente
"cioè?" "servono per due giorni!" rispose sorridendo, Sum lo
guardò confusa "sorpresa!" si limitò a dire lui
"bene, non ti permetterò di dormire in albergo,starai da me,
sempre che i miei dicano di sì" "evvai starai due giorni!"
urlò subito dopo felice, come se se ne fosse resa conto
allora, lui sorrise schioccandole un bacio sulla guancia,
sì, gli era mancato tanto, al camping era diventato
il suo migliore amico.
"
Zaaaaayn!" Valerie, Sarah e Mary corsero verso di lui e a turno lo
abbracciarono, finiti i saluti, Valerie si diresse verso la stazione da
sola, a momenti sarebbe arrivato Louis, Sarah e Mary andarono a
comprare qualcosa sotto ordine del padre di quest'ultima e Sum e Zayn
ripresero la corriera per tornare a casa di Summer, doveva lasciare le
valigie; durante il breve tragitto parlarono un po' di tutto e si
resero conto di quanto fossero in sintonia tra di loro.
Mentre
Valerie aspettava Louis alla stazione, Harry, Niall e Liam erano ancora
in viaggio, questi ultimi sarebbero arrivati intorno alle due, Harry
all'una e mezza, aveva dovuto elaborare un piano per salire su un
comune treno e passare inosservato, i suoi gli avevano ripetuto fino
alla nausea che si fosse fatto riconoscere da qualcuno, la gente
avrebbe cominciato a parlare e a domandarsi dove stesse andando tutto
solo il figlio del Primo Ministro Inglese, sarebbe finito sulle prime
pagine di tutti i giornali non solo dell'Inghilerra, ma di tutto il
Regno Unito, e avrebbe potuto soltanto sognare di raggiungere gli amici
a Dublino le volte successive. Era stato attento, scrupoloso, aveva
curato tutto nei minimi dettagli, non poteva rischiare di non rivederla
mai più, i suoi gli avevano fatto in qualche modo capire che
se tutto fosse andato liscio, gli avrebbero permesso di partire
più spesso, e Harry doveva cogliere la palla al balzo,
partire più spesso significava rivederla più
spesso, e rivederla più spesso significava essere felice, e
non c'era cosa più importante di quella.
Indossò
un comune jeans, uno di quelli che utilizzava soltanto al campeggio, e
sopra la maglietta a mezze maniche bianca indossò una felpa
leggera ma con il cappuccio, sarebbe stato più facile
così nascondere i suoi inconfondibili ricci,
mise degli occhiali da sole per non far vedere gli occhi,
sarebbe stato rischioso, i suoi occhi erano talemente belli,rari
e di conseguenza facilmente riconoscibili, e come tocco
finale, gli auricolari nelle orecchie contribuivano a dargli l'aria di
un vero rapper, ma era ugualmente bellissimo.
"
eccoci arrivati!" esclamò Sum suonando il campenello di casa
sua, fu suo padre ad aprire, era sabato e non lavorava nemmeno lui
"ciao papà, lui è Zayn, un mio amico,
è nostro ospite!" disse sorridente "oh..il famoso Zayn del
campeggio, benvenuto ragazzo!" suo padre gli strinse la mano
calorosamente e si mise da parte del farli entrare, raggiunsero la
cucina dove trovarono Charlotte intenta a leggere qualcosa "Zayn,
giusto?" esclamò alzandosi e andando incontro al
ragazzo "si, sono io. Piacere di conoscerla" "il piacere è
tutto mio" rispose lei cordialmente "bene, Zayn vieni che ti mostro la
casa, e se hai bisogno del bagno...vieni, ti faccio dovere
dov'è!" così dicendo Sum lo trascinò
di sopra "simpatici i tuoi genitori!" disse lui "davvero?" "certo!"
rispose sorridendo, poi si chiuse in bagno e Sum ne
approfittò per chiedere a sua madre e suo padre se il suo
migliore amico poteva accamparsi sul loro divano per quella
notte.
"
solo per questa notte?" "si, dai non possiamo lasciarlo andare in
albergo, è il mio migliore amico!" i signori Jonson si
guardarono indecisi, poi acconsentirono.
Un'oretta
più tardi si presentò Valerie assieme a Louis e
dopo altri abbracci, arrivò l'ora di pranzo, Charlotte
invitò anche Louis e Valerie ma quest'ultima
spiegò che aveva già avvisato sua madre che lei e
Louis avrebbero pranzato a casa sua, in realtà non era
affatto vero, sua madre non era nemmeno in casa, sarebbe tornata
soltanto quella sera, ma Valerie aveva deciso che avrebbe cucinato
personalmente per il suo ragazzo, e poi era un modo come un altro per
stare un po' da soli. Sum notò che anche Louis si era
portato dietro parecchia roba, stava per dire qualcosa quando "si, lo
so, starà qui anche domani!" precisò la sua
ragazza esultando, Sum ne fu felice, poi guardò Zayn
perplessa e notò che i due ragazzi si scambiavano una rapida
occhiata d'intesa, ma decise di non farci caso, probabilmente si
sbagliava o aveva visto male.
Non
appena Valerie infilò la chiave nella serratura della porta
di casa sua e se la richiuse alle spalle, Louis la baciò,
lei lo lasciò fare fin quando non sentì squillare
il telefono e fu costretta a rispondere, giusto in tempo, era sua madre
che le chiedeva se era tutto a posto, Valerie gli accennò il
fatto che Louis avrebbe dormito lì da loro quella notte e
lei non sembrò preoccuparsi più di tanto, sapeva
che questo Louis e altri ragazzi sarebbero andati a Dublino quel giorno
e non trovò nulla di male nel fatto che uno di loro dormisse
a casa loro. Dopo averle spiegato tutto, Valerie chiuse la chiamata
"che vuoi mangiare?" domandò baciandogli la punta del naso
"qualcosa di commestibile, possibilmente!" "ah ah ah ma come sei
simpatico!" sbuffò la ragazza andando verso la cucina "sono
simpatico?" domandò lui prendendola per i fianchi mentre
tentava di prendere i piatti dal ripiano più alto della
credenza, non rispose "se sono simpatico, allora mi merito un bacio"
proseguì lui inperterrito "un bacio?non credo proprio"
Valerie sfuggì dalla sua presa e cominciò ad
apparecchiare "giusto, me ne merito più di uno!" era
incredibile come riuscisse a far girare sempre le cose a suo favore, ma
lei lo amava anche per quel suo modo di fare, la bloccò,
fece aderire la sua schiena al bancone della cucina, lei
poggiò i bicchieri che aveva in mano sul lavandino e
buttò le braccia al collo del ragazzo, lo guardò
teneramente negli occhi per qualche istante, poi lo baciò
con passione.
Il
loro rapporto era bello proprio perchè amavano stuzzicarsi a
vicenda, era particolare, unico, meraviglioso. Stettero lì
in piedi a baciarsi per un po', poi finirono di apparecchiare insieme e
subito dopo si misero a tavola uno di fronte all'altro, sembravano una
di quelle giovani coppie appena sposate che condividono per le prime
volte la stessa casa, lo stessa cucina e lo stesso tavolo; mangiarono
in fretta, si accontentarono di un po' di pasta al sugo e poi
mangiarono del prosciutto crudo e del formaggio presenti nel
frigorifero, sparecchiarono insieme "ti aiuto a lavare i piatti" disse
Louis munendosi di strofinaccio " tanto ti avrei costretto!"
replicò Valerie lasciando che il ragazzo la stringesse a
sè "e io ti costringo a baciarmi, allora" "credimi, non
c'è bisogno che mi costringi" così dicendo si
avvicinò piano e gli carezzò una guancia "ti amo"
sussurrò appena il ragazzo e lei lo baciò
delicatamente "anche io ti amo" era la prima volta che se lo dicevano
faccia a faccia, al camping non ne avevano avuto il tempo e per
telefono non era la stessa cosa, così uno di fronte
all'altra, da soli, nella cucina di Valerie, a Dublino, con uno
strofinaccio in mano..era tutta un'altra cosa, quel ti amo assumeva
un'importanza planetaria, per entrambi.
Dopo
aver lavato a piatti, si misero sul divano uno affianco all'altra e
parlarono un po'... quanto potevano star bene, insieme? Come non
avevano mai neppure immaginato, stavano maledettamente bene.
Intanto
a casa di Summer, lei e la sua famiglia pranzavano assieme a Zayn, era
l'una, ancora mezzora a poi lo avrebbe riabbracciato, più si
avvicinava quel momento e più succedeva
l'inverosimile all'interno del suo corpo, era una situazione strana,
una sensazione completamente nuova, non era la spensieratezza e la
felicità che aveva provato al campeggio nell'averlo sempre
accanto, non era la morsa allo stomaco, procurata dalla sua mancanza,
che da più di un mese non abbandonava il suo corpo, non era
neppure ciò che provava ogni sera, quando sentiva la sua
voce o quando leggeva i suoi messaggi, no...non era nulla paragonabile
a tutto questo; sentiva il cervello che le consigliava di stare calma,
le suggeriva di tranquillizzarsi, e il cuore che invece stava per
esplodere, erano due emozioni che come al solito facevano a pugni, non
sapeva neppure lei a chi dare retta, ma l'instancabile sorriso dipinto
sul suo viso e il luccichio nei suoi occhi la dicevano lunga,
nonostante tutto quello che stava accadendo all'interno del suo corpo,
era felice, felicissima.
Non appena terminarono di mangiare, filò in camera sua, non
poteva reggere domande da parte dei suoi, Zayn la seguì e
prese posto sul letto accanto a lei. Sum non accennava a parlare, era
un uno stato di tachicardia, stava per sentirsi male sul serio da
quanto era felice "che c'è?" domandò il ragazzo
senza indugio "niente!" rispose lei tentando di sembrare il
più naturale possibile, lui la guardò negli occhi
per farle capire che era un libro aperto, non poteva mentirgli "i tuoi
occhi dicono tutt'altro" sussurrò mettendole un braccio
intorno alle spalle, a quelle parole Sum si arrese e
lasciò che Zayn leggesse tutto ciò che c'era
scritto nel suo sguardo "quanto lo ami?" domandò
ancora lui, Sum gli prese la mano, la strinse forte e la
portò sul suo petto, all'altezza del cuore "è
sufficiente, come risposta?" Zayn annuì, le faceva
tenerezza, aveva davvero sentito i battiti del suo cuore, poteva
giurarlo, ebbe la sensazione che quel muscolo grande quanto un pugno
umano, avesse la forza di spaccare tutto, di uscire dal petto, di
librarsi nell'aria pur non avendo le ali, e di raggiungere
Harry, ovunque lui fosse, ebbe la sensazione che fosse quello
il suo posto, che così doveva essere, che loro due fossero
fatti per stare insieme, che Sum e Harry avessero vissuto seppur
inconsapevolmente, l'uno in funzione dell'altra.
Eccomi quaaa! :))
Devo
anche ammettere che me l'ero immaginato un po' diverso, avevo
anticipato che in questo capitolo ci sarebbero stati tutti, ma non
è stato possibile..
Come
avrete sicuramente capito, mi piace descrivere tutto nei minimi
dettagli, e per dare un po' di spazio anche a Valerie e Louis, che
trovo tanto dolci, ho dovuto rimandare l'incontro tra Summer e Harry.
Comunque
nel prossimo capitolo, ci saranno tutti per davvero :))
Che
ne pensate del bellissimo rapporto instauratosi tra Sum e Zayn?
E
dell'improbabile ma dolcissima cappia Louis/Valerie?
Dai,
dai ditemi tutto, che sono curiosa :3
Ora vi lascio, anche perchè il capitolo è uscito
abbastanza lungo e non ho intenzione di tediarvi ancora..
Recensite,
recensite, recensite, se vi fa piacere ovviamente :DD
Un
bacioneee ♥ al prossimo capitolo!
E GRAZIE A CHI HA RECENSITO FINO AD OGGI! SIETE
FANTASTICHE! <3
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Capitolo 30 *** Capitolo 30 ***
" Gentili viaggiatori,
è il capo stazione che vi parla. Stiamo entrando in Dublino
Centrale" Harry si affrettò a mettere via la felpa
e gli auricolari, rimase con il jeans e la maglietta a mezze maniche,
Dublino non faceva parte del territorio amministrato da suo padre e
lì poteva stare più tranquillo, era quasi sicuro
che anche se lo avessero riconosciuto, non ci avrebbero fatto caso
più di tanto.
" 2 minuti a Dublino Centrale" la voce del capo stazione rimbombava
nella sua testa, 2 minuti, 120 secondi esatti e poi l'avrebbe rivista,
ricordava di non essersi mai sentito così felice e
così agitato allo stesso tempo, era un'emozione unica, molto
simile a quella che stava provando Sum. Quando avvertì il
binario principale diramarsi in cinque o sei secondari,
rischiò di svenire per la trepidazione, per la gioia, per
tutto ciò che quella ragazza era capace di fargli provare un
un solo istante, vide alcuni passeggeri avvicinarsi alle porte, non
tutti sembravano essere felici, e anche chi lo era non poteva
minimamente competere con la sua, di felicità; l'enorme
ferraglia che lo aveva condotto finò a
lì perdeva velocità ogni secondo, ora
sentiva addirittura la voce di qualcuno che annunciava all'altoparlante l'arrivo
del suo treno, ma non ci fece caso...l'unica cosa che riusciva a
pensare era il fatto che l'avrebbe riavuta tra le braccia, sarebbe
stata soltanto sua, anche se solo per poco tempo, avrebbe rivisto i
suoi occhi che come al solito gli avrebbero fatto venir voglia di
cioccolato, e il suo sorriso lo avrebbe ipnotizzato, di nuovo, per la
millessima volta.
Si alzò in piedi anche lui e si mise in fila per scendere,
pochi secondi dopo il treno si fermò del tutto, appena fu
fuori prese un respiro profondo e si guardò intorno, la
stazione di Dublino in quel primo pomeriggio di fine estate era
affollata, probabilmente la maggior parte di quella gente che
camminava, correva, si fermava, guardava l'orologio, aspettava,
sbuffava, sorrideva, piangeva stava soltanto tornando a casa dalle
vacanze, non come lui che era a un passo dal riavere la sua
felicità.
In un primo momento non riuscì a individuare Sum, poi si
alzò sulle punte e il suo viso si allargò in un
meraviglioso sorriso quando la vide, era di spalle, vicino a lei c'era
Zayn, entrambi sembravano spaesati e si stavano disperatamente
guardando intorno, lo stavano cercando. Prese il trolley e
cominciò a farsi largo tra la gente, si mise a correre, non
poteva più aspettare, ogni minuto era prezioso, doveva stare
con lei, si beccò anche qualche 'mascalzone!' da parte di
qualche signora, probabilmente stava spintonando tutti, si
girò facendo un cenno di scusa con la mano e
ricominciò a correre, ormai la vedeva chiaramente, era
indeciso se urlare il suo nome per farla accorgere che era poco
più dietro di lei, o farle una sorpresa abbracciandola da
dietro, optò per la seconda, era sicuramente più
romantico, a separarlo da lei erano ormai soltanto una ventina di
metri, mentre correva la vide parlare con Zayn e alzare lo sguardo in
cerca di quegli occhi meravigliosi che appartenevano al ragazzo tra
amava, sì, anche Sum non stava più nella pelle,
voleva rivederlo.
" Amore mio!" sussurrò avvolgendole il corpo con le braccia,
lei si sentì mancare, Harry iniziò a lasciarle
piccoli baci sul collo incurante del fatto che stavano bloccando la
circolazione e la gente doveva aggirarli, come si fa con un ostacolo,
per superarli; Sum appoggiò la testa sulla sua spalla e
lasciò che il ragazzo continuasse a baciarle il
collo, avvertiva il suo respiro sulla pelle, si sentiva
completa, dio quanto gli era mancato!
Harry spostò lentamente le braccia sui suoi fianchi e senza
smettere di baciarla nell'incavo del collo, la fece voltare verso di
lui, si guardarono per un nano secondo negli occhi, poi le loro labbra
impazienti si incontrarono, iniziarono a baciarsi con passione, si
vedeva che entrambi aveva aspettato fin troppo quell'esatto istante,
lui portò una mano sul suo viso e cominciò ad
accarezzarlo delicatamente e con l'altra mano l'attirò di
più a sè, il tutto senza staccare le labbra da
quelle di Sum, poi riposizionò le mani sui suoi fianchi
mentre lei portava le braccia prima intorno al collo e poi tra i suoi
ricci.
Zayn era rimasto lì a guardarli, gli sembrava una scena da
film, Harry che correva tra la folla spingendo tutti, poi l'abbraccio a
sorpresa e i baci sul collo, il guardarsi negli occhi per un attimo e
poi continuare a baciarsi con desiderio, nonostante il luogo, non molto
isolato, e la gente, non molto riservata.. ma si amavano, eccome se si
amavano!
Mentre lo baciava Sum sentì la mente finalmente libera, era
una bella sensazione, che aveva quasi del tutto dimenticato, il
pensarlo constantemente senza poterlo abbracciare, baciare e guardare
negli occhi l'aveva quasi indotta qualche volta a pensare che la loro
storia fosse frutto della sua immaginazione, poi però
leggeva un suo messaggio o guardava una loro foto, e i quindici giorni
più belli della sua vita cominciavano a riprodursi nella sua
mente senza interruzione, come un nastro che non si riavvolge mai, e
ora, che avevano annullato le distanze tra di loro, ora che i loro
respiri si fondevano, ora che i loro cuori sembrava che stessero
facendo una maratona a chi riusciva a trasmettere più
battiti al minuto, ora che ragione e sentimento viaggiavano sulla
stessa lunghezza d'onda, cosa alquanto rara, avrebbe pagato miliardi
per fermare il tempo.
" ohhhh! Esistiamo anche noi!" furono costretti ad
allontanarsi di quache centimetro, sorrisero entrambi, il
più bel sorriso di sempre, poi si guardarono intorno
rendendosi conto che molta gente era magicamente sparita, forse c'erano
meno della metà delle persone... la corsia che dieci, o
forse venti minuti prima, avevano completamente perso la cognizione del
tempo, era gremita di gente, ora era quasi sgombra e i loro amici erano
tutti lì, a pochi passi da loro. Harry abbracciò
tutti calorosamente, era ovvio che gli fossero mancati anche loro, ma
non quanto Sum..quando l'aveva rivista, quando la loro pelle era
entrata in contatto aveva perso l'orientamento spazio-temporale e si
era dimenticato del resto del mondo, gli bastava lei per essere felice.
In quel lasso di tempo indeterminato che erano stati a baciarsi, erano
arrivati a Dublino anche Niall e Liam, ora c'erano tutti, come poco
più di un mese prima. Summer abbracciò forte gli
ultimi arrivati, pensava che a essergli mancati di più
fossero stati soltanto Harry e Zayn, ma quando era arrivato Louis si
era accorta di quanto fosse felice di rivederlo, e ora che si trovava
avvolta tra le braccia di Liam, e poi di Niall, poteva giurare che gli
fossero mancati tantissimo anche loro; "a che pensi,amore?"
esclamò Harry mentre uscivano dalla stazione "nulla...sono
felice!" disse lei con voce appena udibile, ma Harry la
sentì e poggiò la valigia a terra, le
si parò davanti sbarrandole la strada, erano davanti all'entrata
principale della stazione, le prese il viso tra le mani
mentre gli altri camminavano a pochi passi da loro "ti amo"
sussurrò facendo aderire le loro fronti, Sum sorrise
inevitabilmente e abbassò di poco la testa, i loro nasi si
sfiorarono "ti amo anche io, Harry io ti amo!" alzò la testa
e si ritrovò catapultata nei suoi occhi, li
guardò con attenzione, doveva memorizzare ogni sfumatura che
presentavano in quell'istante, ogni volta erano diversi, c'era sempre
qualche sfumatura di azzurro più o meno accentuata, mutavano
ogni minuto, e lei voleva memorizzare esattamente quel minuto, certo,
sarebbe stato più semplice scattargli una foto, ma non
sarebbe servito, non era su un rullino o su un computer che doveva
salvarli, dovevano essere incisi nel suo cuore.
Harry la baciò dolcemente interrompendo ogni suo pensiero,
poi si incammirarono e raggiunsero gli altri, avrebbero voluto isolarsi
e stare da soli per tutto il tempo,ma non potevano, non era giusto,
avevano l'occasione di stare tutti e nove insieme, non potevano
sprecarla, chissà quando sarebbe ricapitato...
" ho un annuncio!" esclamò Niall su di giri "lo dici tu?"
gli domandò Liam, sapeva già di cosa stesse
parlando "em..io l'ho già detto!" si scusò Zayn
"pure io" rispose Louis "ma si può sapere di che cosa
parlate?" domandarono le ragazze "è una bella sorpresa per
voi!" continuò Niall "gliela sveliamo o no?" chiese Liam
perplesso "daiii..parlate!" Sarah non stava più nella pelle,
Harry si avvicinò all'orecchio di Sum "stasera non ci sono
treni per Londra" poi si allontanò, lei lo fissò
per un attimo, gli buttò le braccia al collo e lo
abbracciò forte "vuol dire che dormirai con me stanotte?"
"parto domani pomeriggio alle sei" Sum lo baciò lasciando
che lui la imprigionasse, ma era una prigione diversa dal solito, le
sbarre erano forti come quelle di ferro, e qualcuno un po' fuori di
testa le chiamava 'braccia', ma la tenevano dolcemente, e lei
avrebbe ricoperto d'oro tutti gli avvocati del mondo per
restarci fino all'ergastolo.
"Harry, così non vale però!" "non ho resistito"
si giustificò lui "vabbè...comunque, tutti noi ci
eravamo messi d'accordo per farvi una sorpresa" cominciò
Liam "si, quando abbiamo chiesto il permesso ai nostri genitori, lo
abbiamo chiesto per due giorni!" continuò Louis
"perciò è stato più difficile
ottenerlo, hanno iniziato a chiedere dove avremmo dormito e robe
simili" questa volta parlò Zayn "non potevamo arrivare dopo
mangiato e ripartire poco prima di cena!" proseguì Niall
"non ci bastava un solo pomeriggio, dobbiamo recuperarne tanti"
concluse Harry. Le ragazze esultarono felici, era davvero una bella
sorpresa, la più bella di tutte; decisero che Niall e Liam
avrebbero dormito da Mary, Louis da Valerie, Harry e Zayn da Sum, da
Sarah nessuno perchè non voleva avere problemi con Antonhy,
il problema era convincere i genitori...Niall e Liam seguirono Mary e
casa sua, dovevano anche posare le valigie nel caso avessero dormito
lì,anche Sarah andò con loro, Valerie e Louis si
avviarono al parco dato che loro avevano già risolto questo
tipo di problema.. e Zayn e Harry seguirono Sum, si diedero tutti
appuntamento in centro un'oretta dopo.
Summer sapeva che non sarebbe stato facile convincere i suoi a far
dormire lì anche Harry, soprattutto dopo quello che aveva
confessato a sua madre quella mattina! Una volta a casa lo
presentò ai suoi genitori, poi pensò di
chiedergli quello che voleva davanti ai ragazzi, non era molto corretto
come comportamento, se ne rese conto, ma in tal modo c'era la
possibiltà che i suoi si sarebbero sentiti poco ospitali a
dire di no davanti al ragazzo, e avrebbero acconsentito senza fare
troppe storie...e aveva ragione, i suoi accettarono senza complimenti
anche se un po' incerti, ma non le importava nulla, avrebbe dormito
sotto lo stesso tetto del ragazzo che rendeva
meravigliosamente irregolari i battiti del suo cuore, che poteva
esserci di meglio?
Ore 16.00. Si trovarono in centro come avevano stabilito, e
fecero un giro veloce per la città, in realtà non
gli interessava più di tanto, più che vedere la
città, chiacchieravano raccontandosi ciò che
avevano fatto in quei giorni, si lamentavano per l'imminente inizio
delle lezioni, escogitavano già un modo per rivedersi
ancora, si abbracciavano, ridevano, scherzavano, si prendevano in giro,
si collolavano, si divertivano, si scattavano fotografie, mangiavano
gelati, si raccontavano annedoti divertenti e si abbracciavano ancora,
come degli amici, che non vedendosi da tanto e avendo molte cose da
condividerere e molti giorni da recuperare, non sanno cosa dire o fare
prima, e loro erano un gruppo affiatato, molto più di quello
che ci si può aspettare da quattro ragazze e cinque ragazzi
che si sono conosciuti in vacanza, senza contare che due di loro
avevano trovato l'amore.
" Guardate! Hanno messo in saldo quella camicia che mi piaceva tanto!"
Mary urlo' quasi, passando davanti alla vetrina del suo negozio
d'abbigliamento preferito "vi prego, devo prenderla, andrà
sicuramente a ruba, finiranno e io rimarrò senza, un minuto
solo!" "D'accordo!" esclamarono in coro le altre, sapevano che la loro
amica paragonava queste cose a questioni di vita o di morte "ei, voglio
fare anche io in giro qui, magari trovo qualcosa!" disse Zayn "venite
anche voi?" aggiunse ancora rivolgendosi ai ragazzi, Harry e Liam non
se lo fecero ripetere due volte, Louis e Valerie ne approfittarono per
stare un po' da soli e Niall chiamò a casa per dire che era
arrivato, nell'euforia generale non lo aveva ancora fatto. Mary
andò dritta dritta verso quella camicetta e
trascinò con sè Sarah e Summer, i ragazzi
naturalmente si diressero verso il reparto maschile; "dai,
proviamo qualcosa anche noi?" Sarah prese una maglietta da un ripiano "
tanto siamo qui!" esclamò Summer prendendo a sua volta una
maglietta molto carina, raggiunsero i camerini dove Mary provava la sua
camicetta.
Sum non fece nemmeno in tempo a chiudere la tenda che qualcuno si
intrufolò con lei nel camerino "non hai trovato nulla?" gli
domandò scompigliandogli i capelli "non mi interessa
nulla.." precisò Harry "...sono venuto qui con questa
precisa idea!" esclamò indicando il camerino "quale idea?"
domandò lei fingendo di non aver afferrato, Harry la
baciò timidamente "questa" sussurrò sulle sue
labbra, poi fece aderire alla parete la schiena della ragazza e
iniziarono a baciarsi con trasporto, lei buttò le braccia al
suo collo mentre i loro corpi aderivano alla perfezione, sembravano
tessere di un puzzle, Harry poggiò le mani sui suoi fianchi
e cominciò a giocare con l'orlo della maglietta di Sum senza
smettere di baciarla, poi infilò timidamente le mani al di
sotto della maglietta e le sfiorò la pancia, lei
sentì dei brividi di piacere invaderle il corpo, Harry
continuò a baciarla, in modo passionale ma dolce, si tolse
da solo la maglietta rimanendo a torso nudo, si avvicinò
nuovamente a lei e le prese il viso tra le mani,poi scese
giù con un dito fino alla sua spalla leggerente scoperta, la
baciò dolcemente, Sum era ancora attaccata al muro, le
lasciò piccoli baci sul collo che le fecero perdere del
tutto la testa, riprese a giocare con la maglietta e
finì per sfilargliela del tutto, lei si staccò
"che c'è? un camerino è fatto apposta per
spogliarsi!" sussurrò lui con aria innocente "si magari non
in due, non maschi e femmine insieme!" Harry non si curò
minimamente di quelle, giuste, osservazioni, Sum lo notò e
non riuscì a non sorridere all'idea di loro due a baciarsi
in un camerino di un negozio in una delle via principali di Dublino,
una situazione assoltamente fuori luogo ma anche tanto tanto bella;
stava per dire qualcos'altro quando Harry la zittì nel
miglior modo possibile, baciandola ancora, e Sum sentì di
amarlo, ma amarlo davvero, non poteva esserci un 'ti amo'
più sincero di quello che si scambiarono a fior di labbra,
prima di baciarsi ancora e ancora.
Salveeee :)
Ecco il nuovo capirtolo!
Vi devo confessare una cosa, anche se probabilmente non vi interessa,
ma mentre scrivevo questo capitolo, ho pensato all'estate, non so, mi
ha fatto ricordare la MIA estate, i miei amici che vedo
soltanto d'estate... e forse proprio per questo considero questo
capitolo importante.
Comunque sia, spero come sempre che vi sia piaciuto, e spero di non
aver deluso le vostre aspettative.
Harry e Sum si sono finalmente
rivisti e si amano hfjshfhfjfhfd e io li adoro ahahahahah Voi? Che ne
pensate di questa coppia? :)
Ci tengo a precisare che nel
camerino, non vanno oltre ciò che c'è scritto,
insomma mi avete capito D:
E poi, voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che
leggono la mia storia, chi la inserisce tra la
preferite/ricordate/seguite e ovviamente chi la rencensice; sul serio,
per me è importante sapere cosa ne pensate, tutte le
recensioni che ricevo mi spronano in qualche modo a scrivere ancora e
io vi sono grata per questo, perciò continuate, continuate a
recensire. SIETE TUTTE FANTASTICHEEE
Bene, adesso me ne vado a finire di studiare...
Al prossimo capitolo! <3
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Capitolo 31 *** Capitolo 31 ***
Ore
19.30. Summer,
Valerie, Sarah e Mary erano ancora in giro assieme ai ragazzi, stavano
trascorrendo un pomeriggio bellissimo e si stavano divertendo veramente
tanto.
"basta,
sono esausto, riposiamoci" esclamò Niall sedendosi su una
delle panchine del parco "Dublino è una città
fantistica, ma non ne posso più di camminare!" gli fece eco
Zayn sedendosi a sua volta "mai sentito parlare di corriere, autobus,
metropolitane...?" domandò Louis sarcastico, le ragazze
scoppiarono a ridere, non pensavano che avrebbero camminato
così tanto e che si sarebbero stancati così
tanto, in effetti era da più di due ore che non si fermavano
e giravano a ruota libera, ma chiacchierando il tempo era letteralmente
volato, come succede ogni volta che si sta bene con qualcuno.
"
sei stanco anche tu?" Harry fece cenno di sì con la testa e
prese posto anche lui, non era per niente abituato a camminare, anzi,
era raro che uscisse dai cancelli di casa sua a piedi; nonstante fosse
esausto e le sue gambe non avrebbero retto ancora per molto,
inisistè perchè Sum si sedesse in braccio a lui "
ve la faremo pagare però!" esclamò Zayn come se
già avesse qualcosa in mente, le ragazze si guardarono
confuse e divertite, Liam si alzò all'improvviso e si
inginocchiò a terra, girò abilmente la manovella
che serviva a irrigare il prato e pochi secondi dopo si azionarono
tutte le pompe di irrigazione del parco, la gente scappò via
a gambe levate cercando di schivare quell'improvvisa pioggia, Zayn,
Niall, Louis, Valerie, Sarah e Mary si alzarono cercando un posto per
ripararsi, Liam se la rideva come non mai, e Summer e Harry restarono
seduti a coccolarsi lasciando che l'acqua li inzuppasse da capo a piedi.
I
ragazzi raggiunsero Liam "ma sei matto?" domandò Niall
piuttosto sconvolto "è divertente!" ripose lui "si infatti!
devo dire che è molto divertente vedere la gente fuggire dal
parco perchè si sono magicamente azionate le pompe!"
ridacchiò Zayn, gli altri risero di gusto, Louis
cominciò a rincorrere Liam e gli altri lo seguirono a ruota
"certo che vi riprendete in fretta voi!" contastò Valerie
aggiungendosi a loro, Sarah e Mary fecero lo stesso e cominciarono a
rincorrersi e a giocare come bambini.
" ricordi quando mi hai detto che se fossi venuto a Dublino mi avresti
fatto da guida turistica?" Sum annuì sorridente "e lo hai
fatto. ricordi che ti ho chiesto se potevo portare al cinema la mia
guida turistica?" Sum annuì ancora "e ricordi che ho detto
che avevo intenzione di portarla a vedere le stelle?"
domandò Harry "certo che lo ricordo" "
bene, io e te stasera faremo tutto questo" concluse lui dolcemente, Sum
lo guardò negli occhi, quanto poteva essere dolce? e quanto
poteva amarlo? non era un numero, non era un'espressione
quantificabile, non bisognava fare nessun calcolo degno di Pitagora o
Talete per arrivare alla soluzione, la risposta era la più
semplice di tutte...era la stessa che ti dà un bambino delle
elementari quando gli domandi 'fino a dove arrivano i numeri?'
lui ti risponderà 'non finiscono mai' e Sum pensava la
stessa cosa del suo amore verso Harry, era infinito.
Harry
le accarezzò il viso e i capelli, erano bagnati, era tutta
bagnata, esattamente come lui, l' abbracciò forte mentre lei
si rannicchiava contro il suo petto, il sole stava tramontando e la
luna piena era già visibile, ma non era ancora
buio, il cielo era tinto di rosso e di arancio, uno spettacolo,
esattamente come l'immagine di loro due abbracciati, fermi
lì su quella panchina, nonostante l'acqua che ormai si era
impossessata di ogni centimetro della loro pelle.
"
chack!" Niall comparve all'improvviso alle loro spalle con una
macchina fotografica in mano "eravate così carini!" disse
come a giustificarsi per avergli scattato una foto, Harry e
Sum sorrisero "gli altri dove sono?" domandarono poi come se si fossero
resi conto alllora di non essere soli "si stanno ancora rincorrendo,
dovreste vederli!" esclamò, lasciando la macchinetta
fotografica accesa sulla panchina e correndo verso di loro, Harry e Sum
li raggiunsero in pochi secondi; dio sembravano dei bambini che giocano
a gavettoni, e poi c'erano Valerie e Louis che ballavano romanticamente
in quella specie di pioggia... continuarono a fare gli idioti, se
così di può dire, fino a quando non si fece
buio del tutto e lasciarono il parco; ognuno
tornò a casa proprra o nel caso dei ragazzi, nella casa dove
avrebbero dormito quella notte, per farsi una doccia e sistemarsi prima
di cena.
Sum
tornò a casa con Zayn e Harry e mentre quest'ultimo si
lavava, aspettò con Zayn in camera, accese la tv e si stese
sul letto, Zayn si mise al suo fianco "mi sta venendo fame!"
esclamò "stasera vi portiamo nella pizzeria
più famosa di Dublino!" rispose Sum, lui rise
"quella dove avete il buono sconto?" domandò lui prendendola
in giro "può darsi" ammise Sum "ma è un bel
posto! e soprattutto non è lontano da qui!"
precisò "questa sì che è una bella
notizia!" esclamò lui ridendo ancora, Sum gli
tirò un pugno sul braccio "ti sei stancato davvero
così tanto?" domandò subito dopo "un po'. E tu,
sei stata bene?" "si, è stata una giornata
fantastica, avervi tutti a Dublino è stupendo!"
esclamò entusiasta "ma a chi vuoi darla a bere?! lo so che
non ti importa nulla di tutti noi, vuoi soltanto stare con Harry" disse
fingendo il broncio "ma non è vero che non mi importa nulla,
solo che lui è il mio ragazzo e.. lo amo, e se solo potessi
resterai con lui per sempre...è stato difficile sentirlo per
telefono per più di un mese, mi sentivo male quando
realizzavo di non poterlo guardare negli occhi mentre gli dicevo che lo
amavo, mi è mancato tutto di lui, tutto, mi mancato tutto di
quei giorni...e mi siete mancati tantissimo anche voi, mi sei mancato
tu che sei il mio migliore amico" disse parlandogli con il cuore in
mano, lo abbracciò "eh, facile adesso, mi dici che ti sono
mancato, mi abbracci.." commentò lui stringendola "vuoi che
ti dica che sono stata una meraviglia senza di te?" domandò
Sum, Zayn scrollò le spalle "bene, non mi sei mancato per
niente!" "e io non ti credo" esclamò lui impedendole
di allontanarsi anche solo di qualche centimetro "lo sai che
scherzo! So che ti sono mancato, e so che ti è mancato molto
di più Harry, ma è giusto così,
è normale" sussurrò " e tu mi sei
mancata...vediamo...così!" esclamò aprendo le
braccia a più non posso, Sum vi si fece avvolgere "ti voglio
bene Zayn" disse sincera "anche io" rispose lui teneramente.
Quando
furono tutti e tre pronti scesero
di sotto, aspettarono che arrivassero anche gli altri e poi si
diressero tutti insieme verso la pizzeria; dopo circa un'oretta
finirono di mangiare "sei pronta?" sussurrò Harry
all'orecchio di Sum mentre uscivano dal ristorante "per fare cosa?"
"per scappare senza dare nell'occhio!" rispose lui come se fosse
possibile, lei lo baciò teneramente sulla punta del naso
"hai dimenticato di portare il mantello dell'invisibilità,
superman" "vero" ammise lui "però ho i miei superpoteri"
disse subito dopo stando al gioco, il fatto che riuscisse a dire
cavolate con Sum, senza sentirsi ridicolo o infantile, era una delle
mille cose che amava del loro rapporto "e quali sono i tuoi
superpoteri?" domandò lei lasciando che Harry la stringesse
ancora di più a sè mentre passeggiavano "sono
speciali, ma sai, non credo funzionino su tutti...esistono due
condizioni strettamente collegate tra loro e inseparabili
affinchè abbiano effetto: funzionano soltanto con le persone
che riescono a rendermi felice, semplicemente esistendo, e funzionano
soltanto se anche io riesco a renderle felici nello stesso modo" Sum lo
fissò per un attimo "i tuoi superpoteri sono concentrati
nella bellezza dei tuoi occhi e nel calore che trasmette il tuo
sorriso" riuscì a dirgli in poco più di un
sussurro "vedi? sei l'unica ad averli captati, sei l'unica su cui
funzionano e sei l'unica che amo con tutto me stesso, sei mia e voglio
che sia così per sempre" "per sempre" ripetè Sum,
come se si stessero facendo una specie di tacita promessa, non si
stavano impegnando, per carità, avevano una vita davanti, ma
in quel momento, desideravano entrambi che durasse per sempre, per
davvero.
Si allontanarono dal resto del gruppo continuando a parlare, Harry la
portò al cinema come aveva promesso, per lui rappresentava
una cosa straordinaria, non aveva mai avuto l'occasione di portare una
ragazza al cinema a Londra, probabilmente non ci era nemmeno mai andato
al cinema...scelsero un film a caso, non gli importava più
di tanto, entrarono nella sala quando le luci erano già
spente e si sedettero nelle ultime file, quelli con le poltrone unite,
vicini all'uscita; all'inizio, forse per i primi dieci minuti cercarono
di prestare attenzione a ciò che era trsmesso sul grande
schermo, doveva essere anche un film bello, ma mai bello quanto il solo
fatto che fossero vicini, mano nella mano, Sum
poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e lui la
strinsè forte forte a sè, si chinò su
di lei e la baciò più volte sulla guancia fino a
quando non raggiunse il collo, glielo sfiorò con le labbra,
Sum lo lasciò fare, gli faceva il solletico, ma era una
sensazione dannatamente perfetta, non poteva desiderare di stare
meglio, era felice, Harry la sorprese baciandola sulle labbra in modo
dolce ma passionale, portò le mani sul suo viso
accarezzandola teneramente, Sum mise le braccia intorno al suo collo
continuando a baciarlo, continuarono così, senza staccarsi
mai, nemmeno per riprendere fiato, dovevano e volevano sfruttare ogni
minuto che gli restava prima di separarsi di nuovo, avevano bisogno di
stare insieme, soltanto loro due, avevano bisogno di baciarsi e
sfiorarsi tutto il tempo, era come se fossero finalmente usciti da una
lunga crisi di astinenza; non era abbastanza e non sarebbe mai stato
sufficiente sentirsi anche più di una volta al
giorno per telefono, pensarsi a vicenda ogni singolo istante della
giornata, della settimana, del mese; addormentarsi la sera illudendosi
di essere abbracciati e rimanerci male ogni mattina perchè
erano stati abbracciati tutta la notte a uno stupido cuscino, non
bastava dirsi 'ti amo' senza guardarsi negli occhi, non andava bene
ridere ascoltando soltanto il suono della risata, mancava il sorriso,
mancava il potersi sfiorare, il tenersi per mano, l'abbracciarsi fino a
soffocare, il restare imprigionati in un mondo parallelo ogni volta che
le loro labbra conbiaciavano alla perfezione...e ora, in quell'esatto
momento avevano la possibilà di recuperare tutto
ciò che avevano perso per cause di forza maggiore, e in quel
cinema, a luci spente, seduti negli ultimi posti, da soli, stavano
dando la prova che la loro non era una di quelle classiche storielle
nate in vacanze e finite appena uno dei due mette piede nella propria
città, stavano dando la prova di amarsi davvero.
Si dice che la distanza rafforza i rapporti veri, autentici, e tronca
quelli falsi; ed ecco che improvvisamente da un ostacolo insormontabile
si trasforma in una prova difficilissima da
superare...perchè più il sentimento che lega due
persone è vero, e più è complicato
uscire fuori dal labirinto che la distanza costruisce per noi, ma se si
trova la via d'uscita senza essere divorati dal minotauro, allora vuol
dire che quel sentimento è immune al tempo
ed è immune a qualsiasi altra cosa, e se riesce a
uscire dal labirinto significa che è più forte di
prima, significa che ha dovuto lottare contro il destino ma che ha
avuto la meglio, e che come Teseo ha varcato l'uscita vittorioso, come
un eroe...fuor di metafora, significa che è vero amore.
Eccomi qua :)
Allora...sono finalmente riuscita ad aggiornare, mamma mia mi sto
rendendo conto che impiego sempre più tempo, mi dispiace, ma
non riesco a fare diversamente.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi abbiate
già perdonato :DD
Beh, Sum e Harry si amano alla follia, Louis e Valerie lo stesso anche
se non riesco a dedicargli spazio, Liam da un po' di matto ahahahah,
Zayn si finge geloso e Niall, è l'unico normale direi :)
Ok, non so cosa diavolo mi sia venuto in mente a scrivere quella roba
sul labirinto, è stato uno dei miei classici colpi
di testa, penso che tutti abbiate presente il mito del minotauro e di
Teseo che riesce a uscire dal labirinto grazie al filo che gli ha dato
Arianna...giusto?
Dai dai, ditemi che ne pensate :3 sapete che vi fa sempre
piacere leggere le vostre recensioni? :DD ahfjbfhjsbhbgjsg
ora vado, sono stanchissima, un bacione ♥
Alla prossima! E GRAZIE A CHI HA RECENSITO FINO AD ORA! :DD
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Capitolo 32 *** Capitolo 32 ***
" che dici, ci avranno dati
per dispersi?" esclamò Sum appena uscirono dal cinema
"probabilmente si" rispose Harry stringendole la mano "comunque secondo
me, il film non doveva essere poi così male"
contastò lei sorridendo "no infatti, sembrava
interessante.." si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere
entrambi "e se qualcuno ci chiede di cosa trattava il film?" "diremo la
verità" "cioé?" "cioè che se non lo
abbiamo visto è tutta colpa tua, sei così bella
che mi hai deconcentrato,non sono riuscito a prestare attenzione a
nient'altro avendoti accanto, sei tu il mio film" confessò
Harry, lo disse con tono ironico e scherzoso, ma era esattamente
ciò che aveva provato "e tu sei il mio" Sum lo
baciò a fior di labbra con dolcezza " la nostra storia
è un film, la nostra vita è un film...il problema
che è noi siamo attori inesperti, non abbiamo mai avuto il
tempo di fare le prove, e neppure di leggere il copione-" "... sappiamo
come è iniziata ma non come andrà a finire" fu
Harry a terminare la frase "a volte mi spaventa tutto questo" ammise
lei rifugiandosi tra le braccia del suo ragazzo "non dirlo a me...il
futuro.. che parolone, tanto bello, tanto atteso, quanto temuto" Harry
si fermò improvvisamente, imboccò un vicoletto
anche se non aveva la più pallida idea di dove questo lo
avrebbe portato, Sum restò impassibile e lo
seguì, probabilmente conosceva quel posto, camminarono per
un po', arrivarono in una piazzetta buia e deserta, si sedettero per
terra e restarono un po' lì in silenzio.
Non si trattava di un silenzio fastidioso o opprimente, di un silenzio
scomodo o imbarazzante, no..quello era un silenzio vivace ed
estroverso; probabilmente può sembrare un controsenso e
forse lo è, ma restando in silenzio con gli occhi rivolti
verso le stelle, con le dita intrecciate alla perfezione, i corpi
avvinghiati in un confortante abbraccio, non c'era bisogno di parlare,
o meglio, non era la bocca a dover parlare; era la loro pelle, le loro
mani, il loro cuore, il loro sguardo a sostituirsi alle parole...ecco
perchè silenzio estroverso,perchè se fosse
passato qualcuno di lì, non avrebbe sentito volare una
mosca, invece loro due riuscivano a percepire il più
assordante fracasso di domande e risposte mai immaginato. Era come se
riuscissero a comunicare con la sola forza del pensiero, come se
riuscissero a leggersi nella mente e anche nel cuore, anche se nessuno
dei due vantava una calligrafia molto chiara: nel cuore di entrambi
c'erano troppe emozioni per poter essere messe in ordine, troppe
sensazioni completamente diverse e contrastanti per poter essere
mischiate, stavano pensando a tutto e a niente, a quanto stessero bene
lì insieme e al fatto che non sarebbe durato per molto,
pensavano a quanto fosse incredibile il loro amore e a quanto sarebbe
stato incredibilmente brutto separarsi di nuovo, si, erano usciti
vittoriosi dal labirinto, ma forse quel labirinto non era che l'inizio,
soltanto il proemio, l'introduzione del film, forse la vera sfida si
sarebbe presentata più avanti, quando gli impegni quotidiani
avrebbero sottratto tempo alle loro chiacchierate e quando uno
stupido cellulare sarebbe diventato l'unico modo per sentirsi
vicini...non potevano sapere cosa sarebbe successo, l'unica cosa di cui
erano certi è che volevano combattere, fino a
rimanere privi di forze se fosse stato necessario, ma non pensarono di
arrendersi nemmeno per un secondo, in qualche modo intuivano che se si
fossero lasciati il dolore li avrebbe mangiati vivi, ormai erano
arrivati a un punto da non potersi tirare indietro, l'amore
è un circolo vizioso e loro ci erano entrati dentro, adesso
potevano soltanto sperare e fare del loro meglio per uscirne integri.
"Harry" Sum ruppe il silenzio sussurrando appena il suo nome e
voltandosi verso di lui, il ragazzo la guardò intensamente e
scorse una lacrima sul suo viso "mi prometti che ce la faremo?
promettimi che niente e nessuno ci separerà" Harry
continuò a guardarla incapace di pronunciar parola,
Sum buttò le braccia al suo collo e lui perse
l'equilibrio finendo steso a terra, Sum sopra di lui "ehi
ascoltami, l'unica cosa che conta qui, è che noi due ci
amiamo, non voglio vederti piangere, voglio renderti felice e ti
prometto che lotterò fino alla fine per te, per noi" lei
cadde a peso morto su di lui e lo abbracciò forte,
fortissimo, nascondendo le lacrime "ho detto che non voglio vederti
piangere!" esclamò il ragazzo "non mi stai vedendo infatti!"
rispose Sum soffocando un altro singhiozzo, lui la strinsè
di più a sè, se possibile "ti amo"
sussurrò e in quel preciso istante i suoi meravigliosi occhi
furono così fortunati da assistere a una scena irripetibile,
nell'esatto momento in cui aveva pronunciato quel 'ti amo' un meteorite
andò a schiantarsi contro l'atmosfera terrestre e si
disintegrò alla velocità della luce, la sola cosa
che vide Harry fu una stella cadere a picco su di loro,
accarezzò i capelli di Sum mentre esprimeva il suo
desiderio. Cosa chiese alle stelle? Che il 'per sempre' non fosse
soltanto per le favole, per i principi e le principesse, ma anche per
loro due.
" amore, é caduta una stella!" esclamò subito
dopo facendo voltare Sum, aveva gli occhi gonfi ma sorrideva, la
baciò trasmettendole tutto ciò che provava in
quel momento, e quando si staccarono, come se ci fosse riuscito
davvero, Sum tornò a essere la ragazza spontanea e solare di
sempre, non c'era più traccia di lacrime nei suoi occhi,
anzi erano luminosi, quasi quanto le stelle sopra di loro, erano gli
occhi di una ragazza perdutamente innamorata, erano l'effetto meno
nascosto che il tocco della labbra di Harry le provocavano, i
suoi baci erano per lei una cura segreta.
" ecco dove eravate finiti" "vi abbiamo cercato per mezza Dublino"
"finalmente vi abbiamo trovati! " "tutto a posto?" "si può
sapere dove siete stati?" quando Sum e Harry si decisero a tornare
dagli altri, fu questo il tipo di interrogatorio a cui furono
sottoposti, tentarono di spiegare alla meglio che erano stati al cinema
e poi a vedere le stelle, tralasciando il fatto che si erano ritagliati
un momento tutto per loro sotto quel cielo stellato e avevano dato
sfogo alla loro paura di non riuscire a superare la distanza, ma si
erano anche dimostrati, ancora una volta, quanto tenessero l'uno
all'altra.
" che dite, torniamo a casa?" domandò Zayn sbadigliando, gli
altri annuirono, era ormai l'una, dovevano rientrare, si diedero
appuntamento da Bunny per fare colazione la mattina dopo e ognuno si
avviò verso casa propria; durante il tragitto Sum, Harry e
Zayn chiacchierano del più e del meno, risero e scherzarono
come degli amici veri; giunsero a casa una ventina di minuti dopo, i
genitori di Sum erano rimasti ad aspettarli in piedi, era davvero tardi
"che non si ripeta!" disse severa Charlotte, riferendosi all'eccessivo
ritardo e chiudendosi la porta della sua camera alle spalle, Sum
aiutò Harry e Zayn a trasformare alla meno peggio i due
divani del salotto in comodi letti, diede la buonanotte a entrambi e
salì in camera sua.
Appena fu sola, ebbe modo di riflettere su quella giornata, non poteva
immaginarla migliore, era stata perfetta dalla mattina, da quando era
andata a prendere Zayn alla fermata dei pullman, a quando era arrivato
Louis poco dopo, a quando si era sentita lo stomaco sotto sopra quando
aveva realizzato che avrebbe riavuto Harry, al momento in cui lui
l'aveva sorpresa abbracciandola da dietro, quando aveva rivisto Niall e
Liam, a quando lei e Harry stavano per fare l'amore in un camerino,
alle loro bizzarre chiacchierate, al cinema, al cielo stellato che li
aveva portati a riflettere su di loro e su quanto fossero disposti a
sopportare pur di restare insieme, aveva persino pianto abbracciata a
lui, ma era stato un pianto liberatorio, non era riuscita a
trattenere le lacrime sapendo che sarebbe partito di nuovo e
che non sapeva quando lo avrebbe rivisto, era stato uno di quei
classici momenti di debolezza, ma era bastato un solo bacio a
curare la sua tristezza, e poi Harry le aveva detto di aver visto
cadere una stella mentre erano abbracciati, in fondo era stato anche
romantico... quanto lo amava, come non aveva mai amato nessuno in tutta
la sua vita, era diventato in poco tempo la ragione del suo sorriso, il
motivo dei suoi sbalzi d'umore, l'essenza di ogni sua emozione.
" non glielo hai detto, vero?" Zayn si mise a sedere "di che parli?"
domandò Harry sistemandosi nel suo letto, se così
si poteva chiamare un divano con un cuscino e delle lenzuola sistemate
alla meglio "parlo di te, della tua vita" Zayn era serio, Harry
sospirò rumorosamente "devo trovare il momento giusto" si
giustificò pur sapendo che la cosa non reggeva "sai meglio
di me che non esiste un momento giusto per dire qualcosa, non
verrà mai da solo, devi creartelo da solo" aveva ragione, lo
sapeva "quando abbiamo deciso di venire a Dublino pensavo che fosse
l'occasione giusta per dirle tutta la verità, poi pensandoci
sù mi sono reso conto che in questo modo avrei rovinato
questi due giorni, gli unici che ho a disposizione per baciarla, per
stringerla, per sussurrarle quanto la amo, perchè io la amo
sul serio, ed è per questo che temo la sua reazione,
perchè so che se lo scopre, ha tutto il diritto di
arrabbiarsi e io mi sento male al solo pensiero di perderla;
Zayn, grazie a lei, alla sua voce, ai suoi occhi, al suo essere
così gentile, così profonda, così
bella, riesco ad affronatare la giornata in modo diverso, migliore.
Siamo andati al cinema ma non sappiamo nemmeno di cosa parlasse il film
per il quale abbiamo pagato, e poi siamo andati a vedere le stelle,
lì c'eravamo soltanto noi due, abbiamo pensato a
ciò che ci aspetta dal momento in cui risalirò su
quel maledetto treno che mi porterà a Londra, si
è rattristata e l'ho tenuta stretta a me mentre
piangeva, e le ho detto che amo....potevo perdermi tutto
questo?" Zayn si mise a sedere di fianco a lui "se le avessi
detto tutto, avrei rovinato questa giornata indimenticabile che
aspettavamo tutti e due da troppo tempo, avevo bisogno e ho bisogno di
abbracciarla, di sfiorarla, di amarla, non posso permettere che questi
giorni scivolino via così, anzi uno è
già scivolato, devo dimostrarle che per lei sono disposto a
tutto,che se noi due stiamo insieme, tutto il resto
è secondario" Harry si aprì ancora una volta con
Zayn, gli raccontò tutto, l'amico lo ascoltò in
silenzio e quando ebbe finito di parlare "ma che stai aspettando? va da
lei!" disse come se fosse la cosa più naturale del mondo "e
se mi scoprono i suoi?" "non hai detto che sei disposto a tutto?" gli
ricordò, Harry non se lo fece ripetere due volte,
salì piano le scale, entrò con passo felpato
nella camera di Sum, la guardò dormire con il sorriso sulle
labbra e la sua maglietta stretta al petto, si avvicinò al
letto e le tolse delicatamente la maglietta dalle mani, non voleva
svegliarla, si sarebbe semplicemente steso vicino a lei e l'avrebbe
abbracciata, ma Sum sconvolse i suoi piano aprendo gli occhi, lo
guardò con espressione confusa ma innegabilmente felice
mentre poneva la maglietta sulla sedia, si mise di fianco a lei, Sum
poggiò la testa sul suo petto nudo e portò le
braccia intorno al suo collo, aveva ancora quell'espressione confusa,
non capiva perchè le avesse tolto la maglietta dalle mani,
ormai era diventata un'abitudine per lei "stanotte ci sono io, la
maglietta non ti serve, puoi aggrapparti a me" le disse dolcemente
prima di baciarla, pochi minuti dopo, dopo altri baci, Sum
crollò cullata da quella dolce frase 'stanotte ci sono io,
la maglietta non ti serve, puoi aggrapparti a me'.
Saaaaaaaaaaaalve :DD
Eccomi qua, ieri non avevo niente da fare per mia grande fortuna, e ho
trascorso tutto il pomeriggio a scrivere :3
Ho impiegato veramente tanto tempo per questo capitolo, spero che vi
sia piaciuto :)
Il prossimo sarà quello della partenza, ma
cercherò di renderlo meno strappalacrime possibile, e poi la
storia andrà avanti perchè si deve pur avvicinare
a una conclusione! Non vi sto dicendo che manca poco e penso
proprio che durerà ancora un bel po'...ma devo andare avanti.
Il problema è che ho tutto in mente ma non ho il tempo di
scriverlo, quindi resterò con voi ancora per un po' di tempo
(?):DD
Mi sto preoccupando perchè siamo già al capitolo
32, insomma spero di non annoiarvi tirandola per le lunghe...
E ora passiamo al capitolo. che ve ne pare? vi è
piaciuto? avete qualche consiglio da darmi per i prossimi?
sono aperta a tutto :)
Come sempre ringrazio chi recensisce <3 chi mette la
mia storia tra le preferite/ ricordate/ seguite ...è un
onore, veramente!
Ora vado, un bacio grande grande..e a presto! ♥
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Capitolo 33 *** Capitolo 33 ***
Per la prima volta dopo
più di un mese, Sum si svegliò felice, glielo si
leggeva negli occhi, per la prima volta da quando era tornata a casa,
non si era dovuta svegliare con la consapevolezza che ciò
che aveva tenuto stretto a sè per tutta la notte, non era
Harry, ma soltanto la sua maglietta; quel giorno invece quando la luce
del sole di un caldo mattino di primo settembre, penetrò
nella sua stanza attraverso la finestra e la costrinse ad aprire gli
occhi, si ritrovò tra le sue braccia, Harry dormiva ancora
ma la teneva stretta a sè impedendole di spostarsi anche
solo di mezzo centimetro...era il più bel riveglio che
potesse immaginare. Restò in quella posizione per qualche
minuto, fino a quando non sentì spalancarsi la porta
improvvisamente e le venne un colpo al cuore...come poteva aver
dimenticato che di sotto c'erano i suoi genitori, e che lei aveva
dormito nello stesso letto del suo ragazzo? Non ebbe nemmeno il tempo
di pensare a cosa fosse meglio fare, che un volto conosciuto si
affacciò alla porta della sua camera; il suo respiro
tornò regolare quando vide Zayn entrare tranquillamente "mi
hai fatto prendere un colpo!" esclamò a mo' di rimprovero
"me ne sono accorto dalla tua espressione..pensavi fosse tua madre eh?"
Sum annuì mentre Harry si svegliava, disturbato dalle loro
voci "comunque lei sta arrivando, l'ho vista salire!"
A quelle parole poco confortanti entrambi saltarono letteralmente in
aria, l'espressione che Zayn vide dipingersi sul volto di Harry fu
epica, non sapeva dove andarsi a nascondere e Sum era visibilmente
preoccupata, mentre lui se la rideva sotto i baffi appoggiato
all'armadio "aspetta un minuto..." Harry si fermò vedendo
l'amico cominciare a ridere a crepapelle
"scherzetto!"esclamò Zayn ridendo ancora, Sum e Harry si
guardarono con intesa, poi si alzarono, presero dei cuscini in mano, si
avvicinarono a Zayn e cominciarono a colpirlo con i cuscini, il ragazzo
tentò di scansarsi, risero tutti e tre, poi Zayn prese Sum
per la vita e se la caricò sulle spalle "mettimi
giù!" urlò lei tra una risata e l'altra
"perchè io?" "perchè non mi va di prendere in
braccio Harry! è più pesante!" si
giustificò "ti prego, mi va il sangue alla testa" si
lamentò lei, a quel punto Harry le afferrò le
gambe e Sum finì per trovarsi tra le braccia di entrambi, i
due ragazzi presero la rincorsa e finirono per cadere tutti e tre sul
letto, risero ancora, come non avevano mai fatto di prima mattina fin
quando, sfiniti dalle troppe risate si distesero sul letto di Sum a
pancia all'aria "comunque buongiorno!" esclamò Harry
baciandola a fior di labbra "buongiorno" rispose lei ricambiando
dolcemente il bacio, poi si voltò verso Zayn,
abbracciò entrambi...non riusciva a immaginare niente di
meglio che trovarsi stretta tra le braccia del suo ragazzo e del suo
migliore amico contemporaneamente, erano proprio un bel trio.
Circa un'oretta più tardi ordinarono un cappuccino da Bunny,
fecero colazione tutti e nove insieme "allora, che mi dite su Dublino?"
domandò Mary sorseggiando la sua bevenda "bella
città...un po' troppo estesa, ma davvero bella" rispose
Niall riferendosi al fatto di quanto si fossero stancati il giorno
prima "sulla città niente da dire, stupenda..ma ci sono
quattro ragazze che non ci hanno mollato un attimo!"aggiunse Zayn "e
non vi molleranno fino a quando sarete nell'orbita dei loro occhi"
"buono a sapersi" esclamò Liam "che facciamo oggi? Dove ci
portate?" questa volta era stato Louis a parlare "sono già
le undici, non possiamo fare granchè, non abbiamo molto
tempo" quelle parole furono una pugnalata dritta al cuore per tutti, in
particolar modo per Summer, Harry, Louis e Valerie, ma era la
verità, i ragazzi sarebbero dovuti partire quello stesso
pomeriggio.
"potremmo andare da mia nonna però, non è lontano
da qui..." esclamò Sarah tutto a un tratto, come se avesse
avuto una grande idea "da tua nonna." Niall la squadrò
dall'alto in basso con un'espressione che non lasciava fraintendimenti
su ciò che pensava "che ci andiamo a fare da tua nonna?
cioè, sarei felice di conoscerla, ma non capisco.."
spiegò Zayn "infatti non intendo da mia nonna, se volessimo
andare da lei dovremmo prendere un aereo per Belfast ed è un
tantino fuori mano...però qui a Dublino mia nonna ha una
casa e io ho le chiavi" spiegò entusiasta "giusto!
lì è perfetto, possiamo cucinare e tracorrere il
pomeriggio insieme" disse Sum come se si fosse resa conto allora di
quello che stava succedendo, inutile dire che lei e Harry erano in un
mondo tutto loro, tutto ciò che volevano fare, era trovare
un modo, uno qualunque, per impedire all'orologio di muoversi; si
sentivano come se avessero le mani 'di ricotta', quei due giorni
stavano scivolando via e loro non riuscivano a capacitarsi di quanto
l'attesa potesse essere infiitamente lunga e il momento per cui si
è aspettato così breve...
E' un po' come il giorno di Natale, no? Sin da bambina lo hai sempre
atteso con una gioia smisurata, ti sembrava che non
arrivivasse mai, ti pareva che il tempo ti stesse giocando un brutto
scherzo, che il conto alla rovescia stesse provando ad ingannarti,
eppure dal momento in cui correvi a vedere cosa ci fosse sotto
l'albero, alla messa pomeridiana, sembrava che avessi appena avuto il
tempo di sbattere le ciglia, e invece il Natale era già
finito e avresti dovuto aspettare un altro anno per rivederlo ancora;
ecco, sembrava che il loro momento non fosse nemmeno iniziato e
già fosse destinato a finire, e l'attesa si sarebbe
impossessata del loro cuore fino al giorno in cui si sarebbero sfiorati
di nuovo, fino al Natale successivo.
Harry e Sum camminavano abbracciati, seguirono gli altri dirigersi
verso casa della nonna di Sarah, presero una corriera e quando furono
finalmente arrivati, i ragazzi furono piacevolmente sorpresi dal fatto
che la casa fosse una rustica villetta appena fuori città,
ma allo stesso tempo in aperta campagna; decisero di fare un picnik sul
prato, le ragazze si misero a farcire panini e tramezzini, mentre Zayn,
Harry, Niall, Louis e Liam i si occuparono di apparecchiare sull'erba,
quando terminarono era già ora di pranzo, quindi si
sedettero a terra e mangiarono ciò che avevano preparato tra
una risata e l'altra; quando ebbero finito chiacchierarono ancora,
stavano bene tutti insieme; poi il cielo si annuvolò quasi
all'improvviso e furono costretti a rientare per non beccarsi un
fulmine dritto in testa. E venne a piovere, un'acquazzone di quelli che
non si vedevano da qualche mese a Dubilno, qualcosa di potente,
goccioloni enormi e violenti, in meno di un minuto tutto
risultò perfettamente ricoperto d'acqua, accessero la tv e
appresero dal telegiornale locale che Dublino rischiava di restare
coinvolto in un nubifragio, nonostante la cosa non dovesse suonare
molto confortante alle orecchie della gente, Sum e Harry si ritrovarono
a essere contenti per quell'insolita situazione, riuscivano a cogliere
il lato positivo dell'evento, il fatto che i trasporti si sarebbero
bloccati e di conseguenza nessuno, ma soprattutto Harry, non sarebbe
potuto tornare a casa, anzi, non avrebbe potuto nemmeno mettere il naso
fuori da quella casetta.
Si guardarono complici desirerando entrambi la stessa cosa, sentendosi
in colpa per aver sperato che quel nubifragio durasse tutto il giorno,
ma provando una felicità incolmabile al pensiero, che forse,
e dico forse, il tempo aveva voluto dargli un'altra
possibilità per stare insieme, forse anche se non erano
riusciti a fermarlo, il tempo aveva voluto dargli una mano a modo suo.
Anche la temperatura scese a picco, se quella mattina a tutti era
sembrato di trovarsi davanti un nuovo giorno estivo, ora si rendevano
conto che l'autunno era ormai molto vicino; decisero di guardare un
dvd, Sarah prese dei plaid e mi misero sul divano stretti stretti, ma
pochi minuti dopo l'inizio del film la televisione si spense di botto,
probabilmente l'acqua doveva aver invaso ogni parte, se ne
andò la corrente, si misero allora a fare giochi di parole e
a raccontarsi barzellette, non potendo fare altro, ma forse si
divertirono di più di quanto non avrebbero fatto con quel
dvd. Era la semplice dimostrazione che non c'era alcun bisogno di fare
cose eccezionali e fuori dal comune per divertirsi e per stare bene,
bastava la compagnia giusta e poi anche l'essere bloccati in una casa
fuori città, senza mezzi per poter tornare a casa e senza
corrente ed elettricità, poteva rivelarsi addirittura
piacevole.
Trascorsero due o tre ore e la pioggia non cessava, per fortuna
però tornò l'elettrcità e i ragazzi
riaccesero la tv per sapere le ultime notizie "La fitta pioggia
continua a ricoprire Dublino e tutta la provincia, non ci sono
più auto o mezzi di trasporto attivi al momento, l'intera
città è ferma, si prevede pioggia fino a tarda
notte, si spera che nella mattinata di domani tutto ritorni alla
normalità, fino ad allora la protezione civile consiglia di
stare in allerta, assolutamente proibito uscire di casa, assolutamente
proibito uscire in stada. I mezzi di trsporto, comprese le linee
ferroviarie e gli aereoporti, hanno cancellato tutti i voli, tutti i
treni e tutte le corse fino a domani mattina. Grazie dell'attenzione e
al prossimo aggiornamento."
A quelle parole tutti e nove saltarono in aria dalla
felicità, Louis strinse Valerie forte a sè e
Harry prese con foga il viso di Sum tra le mani e la baciò
con passione, subito dopo ognuno rintracciò i propri
genitori e non ci fu nemmeno bisogno di spiegare l'accaduto, sapevano
già tutto, e non fecero nessun tipo di obiezione, gli
intimarono solamente di salire sul primo pullman/treno diretto alla
loro città la mattina successiva; anche le ragazze fecero
sapere a casa che sarebbero restate lì fino all'indomani,
non era un fatto strano, capitava spesso che restassero tutte e quattro
a dormire in quella casa, era il loro luogo d'incontro preferito dopo
Bunny e la piazzetta in centro.
Quando Harry riattaccò fu colpito da un prepotente senso di
colpa, non aveva neppure parlato con i suoi genitori, era praticamente
impossibile che gli rispondessero al telefono al primo tentativo, disse
tutto alla governante, ma il suo senso di colpa era più che
altro verso Sum, voleva dirglielo, voleva davvero liberarsi di quel
peso enorme, ma era come se provasse a parlare e dalla sua bocca non
uscisse alcun suono, si trovava tra l'incudine e il martello, da una
parte la voglia di parlarle e la paura tremenda di perderla per sempre,
dall'altra quel nocciolo nel petto che lo stava lacerando dentro,
soffriva in tutte e due casi, ma sapeva benissimo che sarebbe stato
molto, ma molto peggio, se si fosse avverato il primo caso... non
riusciva più a immaginare una vita senza di lei, e anche se
non c'era come presenza fisica nella maggior parte dei suoi giorni, il
sentire la sua voce, la sua risata, sentirsi dire 'ti amo' amore' mi
manchi' gli miglioravano la giornata, certo non quanto avrebbe fatto il
suo sorriso, il suo sguardo, un suo abbraccio o un suo bacio, ma meglio
di niente...
Sum interruppe bruscamente i suoi pensieri abbracciandolo forte e
facendo combaciare le loro fronti, erano saliti al piano di sopra per
stare un po' da soli, lo baciò delicatamente e a quel
contatto Harry perse definitivamente il filo dei suoi pensieri e
dimenticò tutto, si abbandonò a quel bacio, lei
continuò a premere le sue labbra contro quelle del ragazzo
facendogli perdere del tutto la testa, si lasciarono cadere sul letto e
continuarono a baciarsi, Harry si sentiva disarmato, inacapace di fare
qualunque cosa che non fosse stringerla a sè e sfiorarla e
baciarla in ogni centimentro della sua pelle, si sentiva come se quei
baci, quei momenti, gli proscigassero tutte le energie e allo stesso
gli dessero la carica necessaria per continuare a vivere, era privo di
forze ma nello stesso tempo potentissimo, sentiva di poter crollare
cullato da quelle braccia ma sapeva anche di essere in grado di
sollevare il mondo, si sentiva bene, benissimo, appagato.
" ti rendi conto? abbiamo scatenato un nubifragio!" esclamò
tra un bacio e l'altro, Sum scoppiò a ridere "abbiamo
bloccato tutta la città" rispose staccandosi appena, questa
volta fu lui a ridere di cuore "e tutto soltanto per avere un'altra
notte per noi" "ma noi siamo potenti, hai visto cosa possiamo fare?!"
si baciarono ancora "non posso crederci! è stato quasi un
miracolo" esclamò lei ridendo "pensi che la gente ci
odierà?" "soltanto se lo verrà a sapere!" erano
distesi sul letto a baciarsi e tra un bacio e l'altro dicevano cose
insensate come il fatto che fosse colpa loro se Dublino era
intrappolata da un insolito nubifragio, tra un bacio e l'altro
ridevano, tra un bacio e l'altro si guardavano negli occhi, era un
momento tutto loro, di perfetta intimità; "ti amo" le
sussurrò Harry in un orecchio mentre le lasciava piccoli
baci sul collo "anche io amore, ti amo tantissimo" rispose lei
lasciandosi andare, il ragazzo cominciò a giocare con la sua
maglietta, gliela alzò scoprendole la pancia, poi si
spostò sulla spalla, la scoprì e la
sfiorò con le labbra, Sum sentì che i brividi di
piacere si stavano impossessendo del suo corpo, con un unico
gesto liberò Harry della sua maglietta e lasciò
che lui facesse lo stesso, continuarono a baciarsi sotto le coperte per
tanto tempo, e lentamente tutti i loro vestiti si aggiunsero alle
magliette buttate a terra; rimasero lì fino alla mattina
successiva, e mentre i loro corpi combaciavano alla perfezione come
tessere di uno stesso puzzle, la pioggia scrosciava incessantemente
contro i vetri delle finestre e conferiva a quella notte meravigliosa
un'aria più romantica, da film... ma quello che stavano
vivendo era tutt'altro che un film, più che altro una fiaba,
un sogno a occhi aperti.
Eccomi qua! :DD
Finalmente ce l'ho fatta ahahahha perdonatemi per il ritardo :)
Allora... non so cosa mi sia preso, vi avevo anticipato che questo
sarebbe stato il capitolo della partenza dei ragazzi, ma vi giuro che
non ce l'ho fatta, non so che diamine mi sia venuto, volevo che
stessero insieme un altro po'.
Ammetto che quella del nubifragio non è stata il massimo
come idea, ma non mi è venuto in mente altro per bloccare i
trasporti D:
E poi sinceramente il fatto che Harry, Sum e tutti gli altri restino
bloccati lì sotto la pioggia e senza via d'uscita, non mi
sembra proprio una gran sventura, anzi, mi da addirittura un so che di
romantico...a voi no? :3
Bene, detto questo, vi dico che nel prossimo si separeranno davvero,
anche se mi dispiace tantissimo, credo di esserci troppo dentro in
questa storia D:
Comunque voi non smettete mai di dirmi cosa ne pensate, mi raccomando,
io amo letterarlmete le vostre recensioni e colgo l'occasione per
ringraziarvi ancora una volta per tutti i complimenti e tutte le cose
belle che mi dite sadjadhgjahdajshdg sappiate che sono aperta a ogni
tipo di consiglio da parte vostra :D
Adesso dirò una cosa che centra un bel niente, ma non posso
farne a meno!
Avete ascoltato Little Things? immagino peroprio di sì :DD
non è una canzone meravigliosa? é...perfetta
afbjbfajbfjfbahf ♥
Lunedì pomeriggio l'ho ascoltata forse venti volte mentre
facevo i compiti, e ieri mattina mi rimbombava nella testa mentre ero
nel pullman per andare e scuola, la so già a memoria e
l'adoro!!!
Okay, ora vi lascio in pace ahahahahahah
Alla prossima bellezze! ♥
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Capitolo 34 *** Capitolo 34 ***
Summer infilò le
mani in tasca rabbrividendo, nonostante fosse soltanto il 2 settembre a
Dublino faceva freddo, il nubifragio del giorno prima era riuscito a
privare la città della caratteristica aria estiva in un sol
colpo, sembrava che l'estate fosse ormai soltanto un ricordo lontano,
Summer si strinse nelle spalle e un bridivo percorse la sua schiena
mentre camminava, era un brivido di freddo, il primo brivido di freddo
dopo tutti quei brividi provati in quei giorni, brividi d'amore..se lui
fosse stato lì in quel momento l'avrebbe abbracciata, ne era
più che certa, e le fece male pensare che invece doveva
accontentarsi di un plaid o di un abbraccio di qualcun'altro per stare
bene.
Dopo una decina di minuti arrivò a casa, entrò e
si fiondò in camera sua, non diede nemmeno il tempo a sua
madre di dire qualcosa, si chiuse a chiave e si buttò sul
suo letto a peso morto; era appena tornata dalla stazione, Harry stava
tornando a casa, non era più con lei e non sapeva quando lo
avrebbe rivisto; affondò la testa nel cuscino e fece uno
sforzo sovraumano per trattenere le lacrime, non voleva piangere,
glielo aveva promesso, lui aveva detto più volte di non
volerla vedere piangere, fece il possibile per far sì che i
suoi occhi nocciola restassero perfettamente asciutti, ma
crollò in un pianto sommesso e disperato non appena si
ritrovò la sua maglietta tra le mani e realizzò
che era l'unica cosa fisica che in qualche modo le permetteva di stare
vicino a Harry.
Sua madre probabilmente la sentì singhiozzare dalla cucina,
o forse la seguì in punta di piedi come un'investigatrice
privata e si appoggiò alla porta della sua camera,
entrò senza fare complimenti e Sum non se ne accorse
nemmeno, si rese conto di non essere sola nella sua stanza soltanto
quando sentì qualcuno sedersi sul suo letto, si
girò di scatto noncurante delle lacrime "tesoro, che
succede?" bella domanda, veramente bella domanda... la più
banale e allo stesso tempo la più insidiosa, come poteva
spiegare a sua madre tutto ciò che stava provando in quel
momento? non avrebbe capito, avrebbe dovuto iniziare dal principio,
avrebbe dovuto raccontargli delle giornate meravigliose trascorse al
camping, avrebbe dovuto dirgli quanto era stata male in quel mese,
doveva raccontarle anche di quanto fossero stati perfetti i due giorni
precedenti, ma soprattutto doveva dirle che si sentiva persa senza di
lui, che si era innamorata, che avrebbe dato tutto, soltanto per sapere
quando lo avrebbe riabbracciato, se le avesse raccontato tutto questo,
allora sì, sua madre avrebbe capito e non l'avrebbe trattata
come una ragazzina alla sua prima cotta, ma non ce la faceva,
significava ripercorrere tutto il loro percorso insieme, significava
ricordare i momenti belli, e qui cascava l'asino...ricordare, l'errore
era quello, lei voleva viverli quei momenti, all'infinito.
" ho un mal di testa terribile" rispose strofinandosi le mani sugli
occhi "vuoi che ti porti un'aspirina?" Sum sbarrò gli occhi
pensando che sua madre avesse abboccato, non poteva prendere una
medicina, non ne aveva bisogno, o meglio, non aveva bisogno di una
medicina perchè il suo dolore non era fisico,
però un rimedio sì, quello ci voleva, peccato che
l'unico rimedio che aveva effetto su di lei erano i baci e gli abbracci
di Harry, la stessa cura che non poteva avere. Non vi sembra un
paradosso? La cura e la causa del suo male erano la stessa cosa, la
stessa persona, la soluzione al suo problema era racchiusa in sole
cinque lettere, parole di cinque lettere che assumevano diverso
significato in relazione all'ordine secondo il quale si combinavano tra
loro, quelle cinque lettere stavano per Amore, Bacio, Occhi, Mondo,
Treno, Cielo, Acqua; Mente, Fiaba, Sogno, Tempo, Pelle,Cuore...Harry.
Amore perchè era il sentimento che la legava a lui in modo
indissosubile;
Bacio perchè era ciò di cui aveva bisogno in
quell'esatto istante e in tutti quelli successivi;
Occhi perchè quelli di Harry, era lo spettacolo
più bello a cui avesse mai assistito;
Mondo perchè lui rappresentava tutto, era diventanto
l'universo parallelo in cui rifugiarsi;
Treno perchè era il mezzo che lo aveva portato da lei e poi
lo aveva allontanato allo stesso modo;
Cielo perchè più di una volta le era sembrato di
poterlo toccare con un dito, quando erano insieme;
Acqua perchè lui era la cosa più preziosa che
avesse, indispensabile per la sua sovvravivenza;
Mente perchè la sua, era partita per un viaggio senza
ritorno da quando aveva intercettato quel sorriso;
Fiaba perchè la loro storia aveva tutte le carte in regola
per essere una favola;
Sogno perchè ogni volta che lui la sfiorava soltanto, le
pareva di sognare a occhi aperti;
Tempo perchè più ne trascorreva, e più
diventava asfissiante la sua macanza;
Pelle perchè quando i loro corpi entravano in contatto,
andavano a fuoco;
Cuore perchè il suo apperteneva a lui, glielo aveva rubato
dal primo istante;
Harry... perchè era la sua ragione di essere, il
responsabile del suo sorriso e del luccichio nei suoi occhi.
" non mi hai ancora risposto..vuoi quest'aspirina o no?" ecco, era
ovvio, come aveva fatto a non capire che sua madre era talmente brava
che sarebbe riuscita a farla parlare senza insistere più di
tanto? doveva immaginarlo...sbuffò facendole intuire di aver
scoperto il suo gioco "no, non è quello di cui ho bisogno"
sussurrò appena "Sum, ascoltami, anche se ti ostini a voler
tenere tutto per te, facendo solo del male a te stessa, ti informo che
io sono tua madre, e che tu voglia o meno, ti conosco meglio di
chiunque altro, non c'è bisogno che mi dici come stai, mi
basta gaurdarti negli occhi per un attimo con sguardo materno per
saperlo" disse accarezzandole i capelli "e che cosa vedi?" "al momento
vedo degli occhi gonfi di pianto" disse sua madre in tono spiritoso e
la fece sorridere "ma se mi soffermo, vedo una ragazza innamorata,
leggo il suo nome in ogni angolo della tua mente e del tuo cuore, leggo
il suo nome in ogni movimento che fai e vedo lui, Harry, il tuo Harry,
in ogni lacrima che bagna le tue guance" Sum rimase ipnotizzata da
quelle parole, era vero, tutto maledettamente vero, non era
più capace di nasconderlo.
"Mamma...io.." "lo so, tu lo ami, tu non puoi vivere senza di lui, tu
vuoi riaverlo qui con te" "chiedo troppo?" domandò Sum
alzandosi a sedere sul letto "Forse si, forse stai chiedendo troppo.
Pensala così, sei già stata così
fortunata da trovare una persona con cui condividere tutto, una persona
da amare senza limiti, non a tutti capita, non puoi pretendere che
questa persona abiti alla porta accanto! e ora tu starai
pensando..magari abitasse alla porta accanto! E invece io ti dico che
sarebbe meno bello, che perderebbe tutta la magia, tutta la
felicità che si impossessa di te ogni volta che sai che lo
abbraccerai, diventerebbe un'abitudine stare insieme a lui, una routine
che per una ragazza e un ragazzo può stancare in fretta,
così è tutto più eccitante"
" E' lo stesso per Valerie e...Louis, giusto?" proseguì
imperterrita "sai anche questo?" "no, non lo sapevo, ma me lo hai
confermato ora" ripose scrollando le spalle, Sum odiova quanto faceva
così, ma allo stesso tempo pensava che fosse la mamma
migliore del mondo, perchè captava tutto e sapeva
trovare le parole giuste, perchè c'era sempre, e dico
sempre, per lei.
Oramai mancava poco, forse una mezzoretta e poi sarebbe sceso da quel
treno, il viaggio di ritorno era stato completamente diverso da quello
di due giorni prima, allora era irrequieto, super agitato, ma aveva un
sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro, era al settimo
cielo; invece ora aveva un dolore fisso al petto, gli sembrava di
morire dentro. Appoggiò la testa al finestrino incurante del
fatto che le deviazioni dei binari glie l'avrebbero fatta urtare
più volte contro il vetro, faceva più male il
cuore, pur essendo apparentemente integro dall'esterno.
Si mise a guardare fuori dal finestrino, vide dapprima un paesaggio
cittadino, poi man man che si allontanava da Dubino soltanto sconfinate
campagne, buio totale nell'attraversamento della fascia di mare che
separa il Regno Unito dall'Irlanda, e ora che era vicino a Londra, la
sua vista era di nuovo offuscata da palazzi e grattacieli.
Vide un treno viaggiare nel verso opposto nei pressi di una stazione,
si stava muovendo in direzione di Dublino, chiuse di occhi di istinto e
desiderò con tutte le sue forze di potersi magicamente
teletrasportare su quel treno, immaginò di tornare indietro
di un paio di giorni, tenne gli occhi chiusi per il resto del viaggio e
non fece altro che pensare a lei, le aveva detto di non piangere, ma
era più che certo che qualche lacrima l'aveva versata,
avrebbe voluto essere lì, apparire all'improvviso nella sua
camera e vedere l'espressione del suo viso trasformarsi repentinamente
da triste e disperata, a incredula e felice, era una cosa che non
avrebbe avuto prezzo, e poi l'avrebbe baciata in ogni centimetro della
pelle come aveva fatto la notte precedente, l'avrebbe tenuta stretta
fra e braccia e le avrebbe sussurrato quanto la amava..ed erano tutte
cose che aveva fatto in quei giorni, ma non gli era bastato, aveva
bisogno di lei, necessitava del suo sorriso, dei suoi occhi, della sua
risata, della ragazza che gli aveva fatto perdere del tutto la testa.
Venti minuti più tardi mise piede sul suolo di Londra, si
camuffò in modo tale da non rischiare di essere ricosciuto
dalla gente e se andò in giro senza una meta precisa, odiava
il luogo in cui era costretto a vivere, odiava la sua condizione
sociale, ma Londra, la città, non centrava nulla, era tra le
più belle e caratteristiche del mondo e a lui piaceva, da
matti... il problema stava nel fatto di non poterla vivere appieno, la
sua esistenza si svolgeva nell'enorme residenza del primo ministro e
basta, non gli capitava quasi mai di uscire e girare per le strade
della sua città; quel giorno decise di trascorrere il resto
della giornata vagabondando. Camminò fino a quando le gambe
non gli ressero più, si fermò nei punti
caretteristici e scattò qualche foto come se fosse un
turista, ammirò tutto, dalla prima all'altima pietra della
città, entrò in un bar e prese una cioccolata
calda, vide un mimo per strada e gli lasciò qualche moneta,
non gli sembrava vero di essere libero, era bastato far finta di essere
un vero rapper con tanto di cappuccio, auricolari e occhiali da sole
per passare inosservato.
Si fece buio e sostò per una decina di minuti a Trafalgar
Square prima chiamare l'autista e tornare a casa, pensò che
un giorno avrebbe dovuto invitare Sum a Londra, certo Dublino era una
bella città, ma Londra era un sogno a occhi aperti, per chi
era disposto a sognare, e lui da quel giorno aveva capito di potersi
ritagliare qualche momento per sè ogni tanto...magari quando
avrebbe trovato il modo di dirle tutto, l'avrebbe portata
lì, voleva farle vivere la sua città, voleva che
assaporasse per un po' la sua stessa aria, voleva riaverla
vicina più di ogni altra cosa al mondo.
Salveeeeeee gente! :))
Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo...mi dovete
perdonare se ci sto mettendo così tanto, sapete meglio di me
quanto sia difficile conciliare tutto.
Comunque, anche se dovessi impiegare un mese per aggiornare, cosa che
spero non succederà mai, non abbandonerò questa
storia prima di averla terminata, è una promessa. A
proposito di ciò, volevo chiedervi un consiglio, ho
già tutto in mente per i prossimi capitoli e ho
già scelto anche il finale, in realtà l'avevo
già deciso prima di iniziare, però come dicevo,
ho bisogno di un parere :)
Mi appello a voi, preferite che riassuma ciò che
succederà più avanti in modo da concludere tutto
entro poco tempo, comunque non meno di cinque o sei capitoli (prima non
ce la faccio comunque)...oppure preferite che continui a scrivere tutto
il modo dettagliato? Insomma, in poche parole, siete stanchi di questa
storia o siete disposti a leggere ancora per un bel po'?
Vi prego, ditemi come la pensate, mi orienterò in base ai
vostri pareri :D
Detto questo, passiamo al capitolo! Beh, che ve ne pare?
Recensite, recensite e recensite, le vostre opinioni sulla storia sono
e saranno sempre più che gradite, ve lo assicuro. <3
Ringrazio chi inserisce la storia tra preferite, ricordate e
seguite, chi legge soltanto, e soprattutto chi perde un po' del proprio
tempo per recensire, veramente, vi ringrazio tutti di cuore. GRAZIE!
♥
Vado, alla prossimaaaaaaaa ! Mi raccomando, aspetto che mi dite cosa
fare riguardo ai prossimi capitoli! Un bacione :3
|
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Capitolo 35 *** Capitolo 35 ***
"
quindi? vediamo un film?" domandò Sarah sedendosi
comodamente sul
divano a casa di Summer "io ho portato questi!" esclamò Mary
estraendo
dalla sua borsa un paio di dvd "ci sei?" Valerie sventolò
una mano
davanti al viso di Sum "è lo stesso per me, decidete voi" si
limitò a
rispondere la ragazza riprendendo il filo dei suoi pensieri, era
trascorsa quasi una settimana da quando i ragazzi erano tornati a casa,
e Summer stava male, per davvero. Si ritrovò a pensare che
il semplice
fatto di averlo rivisto per così poco tempo, da un certo
punto di vista
era stato quasi peggio di non vederlo affatto...non fraintendetemi,
erano stati dei giorni fantastici, erano stati insieme tutto il tempo,
si erano dimostrati a vicenda che il loro era amore vero, e non una
cottarella estiva, ma era successo tutto troppo in fretta, nemmeno il
tempo di sbattere le palpebre e lui era già andato via, e
ora si
ritrovavano a dover convivere con una mancanza asfissiante, a Sum
sembrava di star rivivendo da capo ma in modo ancora più
acuto, i
giorni successivi alla fine della vacanza al camping , era come se la
ferita che gli aveva procurato la sua assenza fisica fosse stata
riemerginata quando si erano sfiorati di nuovo, e ora si stesse
riaprendo nuovamente.
Per Valerie e Louis era del tutto diverso,
forse erano diversi proprio loro due, come persone...Valerie non
prendeva mai nulla troppo sul serio e Louis non era da meno, anche loro
erano innamorati pazzi l'uno dell'altra ma riuscivano a vivere quella
separazione in modo diverso, nettamente migliore: era come se si
fossero rassegnati al fatto che si sarebbero visti solo ogni tanto,
come se gli bastasse parlare al telefono e scriversi messaggi invece di
collolarsi e guardarsi negli occhi...la verità era che Sum
non riusciva
proprio a capirlo, probabilmente era lei a prenderla nel modo
sbagliato, forse era lei che esagerava, non lo sapeva, ma
più passavano
i giorni e più si sentiva persa, inutile, senza un suo
abbraccio o un
suo dolce bacio.
Inutile dire che per Harry era lo stesso...ma oltre
a stare male per il fatto di averla così lontana, doveva
sopportare
quel senso di colpa all'altezza del petto di cui non riusciva a
liberarsi, tenere la ragazza che amava con tutta l'anima, all'oscuro di
una cosa importante come quella, per lui equivaleva ad avere tutto il
peso del mondo sulle sue spalle, sapeva che prima o poi quel peso lo
avrebbe schiacciato..dio quanto era complicato!
Si domandava sempre
più spesso perchè, perchè non fosse in
grado di dirglielo, perchè
continuasse a comportarsi da codardo, perchè non avesse il
coraggio, e
si dava anche la risposta, affermava che fosse la paura di perderla a
tappargli la bocca, ma più trascorreva del tempo e
più si rendeva conto
che quella scusa non lo giustificava più, eppure era
così, aveva una
fottuta paura, aveva paura.
Ma
si rendeva anche conto che in quel modo stava facendo del male ad
entrambi, a se stesso perchè non viveva più, era
perseguitato da quel
macigno che sembrava essere triplicato di dimensioni da quando era
stato a Dublino, e stava facendo del male anche lei seppur non
volendolo perchè sapeva benissimo che avrebbe sofferto
quando ne fosse
venuta a conoscenza, non lo meritava, non meritava niente di tutto
ciò,
Harry voleva soltanto darle tutto l'amore del mondo e nient'altro, se
non voleva nemmeno vederla piangere, figuriamoci se voleva vederla
soffrire a causa sua; non sapeva come fare, come comportasi, ma doveva
trovare una soluzione o sarebbe impazzito sul serio.
" Summer,
basta! non puoi stare così, ok?" Sarah sapeva prendere la
situazione in
mano quando era necessario, lei si scosse e mostrò un bel
sorriso "sto
bene" rispose, più per convincere se stessa "no, non stai
bene" questa
volta fu Valerie a parlare "scusatemi se sento la sua
mancanza!"esclamò
quasi divertita, tra loro quattro era così, lo era sempre
stato, erano
capaci di prendersi in giro e persino di lanciarsi frecciatine per un
giorno intero, era il loro modo di essere amiche "ma l'amore non
dovrebbe far soffrire" si aggiunse Mary, le altre scoppiarono in una
risata isterica "ma stai scherzando? chi ama, soffre, è una
conseguenza
diretta, e come dire che se vai al polo nord in costume, muori
congelato!" le ragazze guardarono Valerie in modo confuso per
l'assurdità di ciò che aveva detto
"insomma...avete capito cosa
intendo" aggiunse subito dopo "si, ma il parogone non rende molto
l'idea!" disse Sarah "ti sfido a trovarne uno migliore in 30 secondi"
gli intimò Valerie " ma non vale così...sai che
sono una schiappa in
queste cose!" piagnucolò l'amica "allora ti conviene
inchinarti dinanzi
alla mia potenza" "tu stai male!" esclamò Sum guardando la
sua migliore
amica di sottecchi, poi scoppiarono tutte a ridere, Sarah
buttò le
altre tre sul letto ridendo ancora "non abbiamo ancora deciso che film
vedere!" si lamentò Mary mentre erano ancora sdraiate.
A quel punto
suonò il cellulare di Summer e lei corse a rispondere,
sapeva benissimo
chi fosse "ciao amore!" esclamò con voce squillante
"cucciola! come
stai?" "tutto bene, a parte il fatto che ho una voglia matta di
abbracciarti!" quelle parole scaldarono il cuore di Harry, lui lo
sapeva già, ma sentirselo dire nel momento in cui ne aveva
bisogno,
faceva tutto un altro effetto "mi manchi" sussurrò appena,
ma Sum lo
sentì forte e chiaro "anche tu" rispose a sua volta "tu come
stai?
tutto bene?" Harry esitò un attimo, poi "si, come al solito.
che cosa
stai facendo?" domandò curioso, Sum aveva lo straordinario
potere di
metterlo di buon umore, soltanto ascoltando la sua voce, le loro
conversazioni al telefono erano solitamente allegre, dolci e a volte
addirittura divertenti, entrambi avevano il cuore spezzato in due ma
facevano finta di niente, fingevano che la mancanza della persona a cui
tenevano di più al mondo fosse sopportabile "sono a casa mia
con
Valerie, Sarah e Mary, che ti salutano, volevamo guardare un film ma
non sappiamo deciderci!" raccontò Sum "e tu invece?" "sto
ascoltando la
musica, ma mi sta venendo fame, tra un po' scendo a mangiare."
rispose "tutto a posto? non so, mi sembri agitato..." come
faceva ad
accorgersi di tutto? perchè riusciva a capirlo
così bene? Cavolo se era
agitato! Erano giorni che si scervellava per trovare un modo per dirle
tutta la verità, e ancora non lo aveva trovato "si, un
po'...mi sto
scervellando da giorni, voglio trovare un modo per stringerti tra le
mie braccia" non era una bugia, davvero cercava un modo per rivederla,
ma anche per raccontarle una volta per tutte chi era "lo troveremo,
dobbiamo trovarlo, io non posso stare senza di te!" "è come
se tu fossi
il mio ricaricatore, quando ci siamo visti ho caricato le batterie e
ora si stanno esaurendo di nuovo, hanno bisogno di essere riattaccate
alla corrente" disse dolcemente il ragazzo "ma sono quelle
ricaricabili, si devono ricaricare all'infinito" Summer concluse la
frase esprimendo la sua voglia di vederlo, di abbracciarlo, di baciarlo
ancora, ancora e ancora; si capivano al volo, di qualunque cosa
parlassero "ti amo" sussurrò lui "tanto" rispose Sum "tanto"
continuò
Harry "tanto" "tanto" "tanto" "tanto" "troppo" concluse lei, poi furono
costretti a riattaccare.
Intanto a Londra, nella sua camera,
il ragazzo si ritrovò a sorridere istantaneamente, poi il
senso di
colpa lo assalì di nuovo, non poteva più
mentirle, non era
giusto...continuò a torturarsi le mani e la mente per
essersi cacciato
in quella situazione, era una settimana che non riusciva a pensare ad
altro, forse aveva ragione Zayn, forse doveva svelargli tutto quando
era a Dublino, magari avrebbe rovinato quei momenti ma ora non si
ritroverebbe nella sua camera con la testa fra le mani, incapace di
pensare al altro. Non se lo aspettava, non si aspettava di innamorarsi
al camping e riusciva a giustificare se stesso per non aver parlato
allora, ma non riusciva a pensarla allo stesso modo per i giorni
successivi, durante quel mese in cui non si erano visti, aveva avuto la
possibilità di capire a fondo quanto la amasse e fino a che
punto fosse
disposto ad arrivare per lei, aveva capito che non c'erano limiti, la
verità era che si era cacciato in un casino madornale, in
qualcosa di
gran lunga più grande di loro due messi assieme, e ora non
sapeva come
uscirne.
In quel momento sarebbe stato di gran lunga più semplice
risolvere la più laboriosa equazione matematica di tutti i
tempi, gli
sarebbe sembrato più facile mettere piede sul suolo lunare
piuttosto
che parlarle o continuare a mentirle...e da quanto era tornato da
Dublino la sua mente riusciva a pensare solo a quello, si torturava
giornate intere pensando a una soluzione indolore per entrambi, ma non
esisteva, non poteva farci nulla, e poi si sentiva terribilmente solo,
non aveva amici con cui parlarne o sfogarsi.
A volte chiamava Zayn
dato che era l'unico a saperlo, ma neppure lui sapeva risolvergli il
problema, tutto ciò che riusciva a consigliargli era di
trovare un modo
per farglielo sapere al più presto, secondo lui
più passava del tempo e
più la reazione di Sum sarebbe stata peggiore, e aveva
ragione, Harry
lo sapeva, ma era come se vivesse in una bolla di vetro, come se
urlasse e dalla sua bocca non uscisse alcun suono, urlava dentro da
tempo, ma sembrava che le persone a lui più vicine fossero
completamente sorde! I suoi genitori non si erano accorti di nulla, non
avevano la minima idea di ciò che stava vivendo, non
sapevano che si
fosse innamorato in quel modo, non sapevano nulla che lo riguardasse
strettamente, in modo personale, si sentiva come se vivesse con degli
estranei; doveva fare qualcosa, non poteva continuare a torturarsi da
solo, non sarebbe servito a nulla, doveva parlarne con qualcuno a
quatt'occhi, doveva, ne aveva dannatamente bisogno.
Quella sera,
come sempre scese a mangiare, e fu costretto a vivere la
solita
storia, si sedeva a tavola insieme ai suoi genitori ma era come se
fosse trasparente, invisibile, loro continuavano a parlare d'affari per
tutto il tempo, mai una domanda, magari la più banale, un
semplice
'come stai? che cosa hai fatto oggi? è tutto a posto?'
...MAI, sempre
troppo occupati a pensare a mille cose contemporanemente, per
accorgersi della presenza di un ragazzo che cercava disperatamente
aiuto; parlava poco con i suoi genitori, lo stretto necessario, le
parole più frequenti nelle loro battute erano 'mi passi il
sale? un
bichiere d'acqua? domani le lezioni cominceranno alle dieci, non far
spazientire i tuoi insegnati; ti abbiamo iscritto a un corso di
equitazione; per giovedì devi essere in gran forma, abbiamo
una cena
con Pincopallino e la sua famiglia; comportati a modo; per i prossimi
cinque/venti giorni non ci vedermo affatto, anche se abitiamo nella
stessa casa....sempre e solo ordini, cose imposte, non domande, pareri,
opinioni.
Era a dir poco sorprendente che Harry fosse cresciuto così
solare e così genitile dopo aver vissuto in un ambiente del
genere, ma
più probabilmente la sua era una forma di ribellione, di
riscatto,
voleva dimostrare a se stesso e agli altri che le cose che contano
davvero sono ben diverse dal trattato con la Germania, la conferenza
stampa con gli Stati Uniti e l'incontro con il presidente di qual si
voglia nazione.
Quella sera era arrivato al limite della
sopportazione, non ce la faceva più, qualcosa doveva
cambiare, era
determinato a farsi sentire, forse per la prima volta in tutta la sua
vita, ma ne aveva bisogno, doveva farlo per sè stesso, per
Summer, per
la ragazza che amava ancora più di sè stesso, se
fosse riuscito a
parlare davvero con i suoi genitori forse qualcosa sarebbe cambiato...
Non
sapeva nemmeno lui cosa stesse cercando, forse un consiglio o un
parere, qualcosa, o meglio qualcuno che lo spronasse a dire tutto, che
lo rassicurasse, ma non sarebbe bastato prendere la parola e aprirsi
con coloro che gli avevano donato la vita, quello non sarebbe servito a
niente, semplicemente perchè non lo avrebbero ascoltato, non
per
cattiveria, ma perchè non si rendevano conto di
ciò che stava
attraversando, loro pensavano che Harry fosse il ragazzo più
felice al
mondo!
Doveva attirare l'attenzione, prese un piatto e lo
scaraventò con forza a terra, il rumore dei cocci rotti sul
pavimento
fece sobbalzare sua madre "Harold! Ma che diavolo ti prende?" suo padre
cominciò ad urlargli contro, ma a Harry non importava,
scaventò un
altro piatto a terra e poi un bicchiere, i suoi smisero di mangiare e
lo fissarono allibiti, almeno era riuscito a farli smettere di parlare
di chissà chi e chissà cosa, si sentiva
osservato, non capito, e crollò
in un pianto sommesso, poi corse in camera sua lasciando sua madre e
suo padre in una condizione di indecisione.
" tuo figlio è pazzo!"
sentenziò il Primo Ministro "nostro figlio! non è
da lui quel
comportamento, ha sempre obbedito senza obiezioni, non capisco cosa gli
sia preso" rispose sua moglie "che abbia qualcosa che non va?" "non ci
vuole un genio per capirlo...ma non so proprio cosa possa essere..."
"è stato un gesto liberatorio, scorretto
sicuramente, ma liberatorio"
continuò suo padre "pensi che dovrei parlargli?
insomma...lui non mi ha
mai raccontato nulla della sua vita, non so se me lo direbbe ora"
"quando ci hai parlato l'ultima volta?" la moglie del Primo Ministro ci
pensò su un attimo "non...non me lo ricordo" dopo aver
pronunciato
quelle parole si rese conto da sola di quanto fosse grave l'assenza di
quella risposta, non ricordava più l'ultima volta che aveva
avuto una
chiacchierata con Harry, forse perchè era successo troppe
poche volte,
troppo tempo fa "è..è meglio che io
vada, anzi che noi, andiamo a
vedere quale sia il problema, tarderò di qualche minuto alla
conferenza
stampa" disse risoluto suo padre "no, tu vai, mi occupo io di lui,
provo a parlargli, mi viene il dubbio che abbia fatto tutta questa
sceneggiata solo per attirare la nostra attenzione" ancora una volta fu
ferita delle sue stesse parole... davvero erano arrivati a quei
livelli? davvero Harry doveva scaraventare due piatti e un bicchiere
sul pavimento per dire 'io esisto e ho un problema"?! Evidentemente sì.
Fu
assalita da mille sensi di colpa in un momento solo, era sua madre e
gli voleva bene, era ovvio, ma aveva sempre pensato che lui stesse bene
e non si era mai posta il problema di domandarglielo, lo aveva sempre
dato per scontato...e solo ora si accorgeva che il sentirsi bene non
è
affatto una cosa scontata.
Salì le scale lentamente, provava quasi
imbarazzo a bussare alla sua porta e a chiedergli quel famoso 'come
stai?' non lo faceva da troppo tempo, e solo ora si stava finalmente
renedendo conto di aver sbagliato in tutto quel tempo.
CIAOOOO :DDD
Eccomi qua! Sono riuscita ad aggiornare piuttosto in fretta e ne sono
felice!! :)
Riguardo al capitolo...Summer e Harry sentono ognuno la mancanza
dell'altra/o in modo acuto, ma la vivono diversamente: Sum
può contare sull'appoggio delle sue amiche, invece Harry
è completamente solo. Diciamo che ho preferito dedicare
questo capitolo a lui, perchè è schiacciato dal
suo stesso segreto e si rende conto di non poterlo più
nascondere, capisce che qualsiasi scusa gli suggerisce la sua mente non
regge, Sum deve sapere la verità.
Il problema è che non è facile dirglielo e
vorrebbe l'appoggio di qualcuno, vorrebbe che qualcuno gli consigliasse
cosa fare, e questa è la goccia che fa traboccare il vaso,
infatti decide finalmente di farsi sentire dai suoi genitori...
Non chiedemi perchè vi abbia fatto una specie di riassunto
qui sotto, voglio essere sicura di essere stata chiara nel capitolo,
tutto qua. :)
Vi anticipo che sono capitoli, per così dire, di passaggio,
tra poco la storia avrà una svolta. Spero di non avervi
deluso, spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che continuerete
ad amare la mia storia, anche se si sta dilungando parecchio :DD
Beh che dire....come sempre, grazie delle recensioni, grazie a chi
segue, a chi inserisce la storia tra le seguite e preferite...lo so che
lo dico ogni volta, ma mi sembra più che doveroso! :DD
Adesso vado, un bacione grande , a presto e recensiteeeeeeee
♥
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Capitolo 36 *** Capitolo 36 ***
"
posso?" la moglie del Primo Ministro bussò con molta
discrezione alla porta della camera di Harry, non ricevette alcuna
risposta, ma doveva fare qualcosa, era il momento di prendere in mano
la situazione, aprì lentamente quella porta e vide suo
figlio appoggiato alla finestra sui gomiti, guardava fuori e aveva gli
auricolari nelle orecchie... non sapeva nemmeno che oltre alla voce,
alla risata, agli occhi di Sum, l'unica cosa a tranquillizzarlo e a
farlo stare bene era la musica, gli era sfuggito anche questo in tutto
quel tempo; tossì per farlo voltare, quando Harry la vide
stare lì ferma appoggiata alla sua porta, si
meravigliò, tolse gli auricolari dalle orecchie e la
guardò senza dire nulla "posso?" chiese sua madre
titubante, il punto era che non gli stava chiedendo soltanto il
permesso di varcare quella porta, gli stava chiedendo molto di
più, gli stava chiedendo il permesso di provare a far parte
della sua vita.
Harry
annuì appena e si sedette sul letto, in cuor suo sapeva che
era arrivato il momento, ma pensava che sarebbe stato più
semplice "come stai, che ti succede Harry?" la sua voce era calma e
pacata, quasi dolce, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo,
temeva di doversi subire altri rimproveri per quello che aveva
combinato in salotto, e invece si rese conto che sua madre, almeno
apparentemente, stava cercando di instaurare un dialogo, per una volta
era davvero interessata alla sua vita, per una volta non c'erano fogli,
pennarelli e palmari a distrarla; "capisco che può essere
difficile parlarne, qualunque cosa sia, ma se sei arrivato al punto di
scaraventare piatti a terra, allora è grave, sono qui per
ascoltarti, qualunque cosa tu mi voglia dire" "non so da dove
cominciare..." "comincia dall'inizio, spiegami che cos'hai, dimmi come
ti senti, levami questa benda dagli occhi, l'ho già tenuta
per troppo tempo. Mi dispiace, io e tuo padre siamo stati completemente
ciechi e l'ho capito solo ora, eravamo così sicuri che tu
stessi bene, che adorassi la tua vita, che non ci siamo mai posti il
problema di domandarti se era davvero così, e"
fece un sospiro "...abbiamo sbagliato, ma proprio alla grande
eh!" proseguì, Harry accennò un sorriso, sentire
quelle parole da parte di sua madre lo aveva fatto rinascere, aveva
capito finalmente, meglio tardi che mai!
"mamma,
non mi è piaciuta questa vita, non sono quel tipo di ragazzo
a cui piace vivere nel lusso, non mi frega nulla delle
proprietà, dei soldi, e della politica, meno che
nulla...è sempre stato così, non era questa la
vita che volevo vivere, non hai la minima idea di quante volte mi sono
trovato a sognare, ti rendi conto? Sognare di essere il figlio del
fornaio, dell'impiegato di quell'azienda piccolina o del negoziante; mi
dispiace dirlo, ma ti prego non pensare che io sia un ingrato,
è semplicemente che ho capito cosa voglio dalla mia vita, e
non è questo..ho capito che le cose veramente importanti per
me non sono quelle che tu e papà reputate importanti-"
"cos'è importante allora per te, Harry?" "poche cose, come
l'amore, gli amici, la famiglia, soltanto queste tre cose" disse sicuro
di sè, poi alzò lo sguardo e lasciò
che sua madre tentasse di leggere tra le righe, ma non ce la fece, era
come se si trovasse davanti a un libro che non apriva da troppo tempo e
le pagine si erano ingiallite, impolverite, rischiavano di cancellarsi
del tutto.
"
come faccio a spiegarti che mi sono innamorato senza via d'uscita e che
questa storia, quella del figlio del Primo Ministro inglese, rischia di
rovinare tutto, rischia di farmi perdere l'unica ragazza che io abbia
mai amato?" lo urlò quasi, era esasperato, non riusciva
più a resistere, sua madre rimase impassibile, quasi come se
si aspettasse una reazione del genere; a quel punto era Harry a non
sapere cosa aspettarsi, se una serie di insulti per non apprezzare
ciò che aveva o una risata amara, e anche questa volta si
sorprese di ciò che udì "come si chiama? quando
l'hai conosciuta? dove? è per lei che sei andato fino a
Dublino? le vuoi bene davvero?" "se le voglio bene? certo che no!
Mamma-" pronunciare quella parola 'mamma' lo rasserenava, era da troppo
tempo che non accadeva "io la amo, come non ho mai amato nessuno. Si
chiama Summer, è meravigliosa, l'ho conosciuta quest'estate
al camping e vive a Dublino, è una ragazza speciale,
è la mia ragazza, e non voglio perderla per nessun motivo al
mondo" "fammi indovinare...non le hai detto chi è tuo padre,
che ruolo riveste la tua famiglia e lei non immagina neanche
lontanamente com'è diversa la tua vita dalla sua" rispose
"esatto, ma a me non importa niente di tutto questo, l'unica cosa
è che voglio, che desidero con tutte le mie forze, l'unica
cosa che sogno la notte è di averla accanto a me, ma
c'è un problema...la persona che amo più al mondo
non sa chi sono" disse amaramente "pensi che dirglielo rovinerebbe il
vostro rapporto?" "si e io non posso permetterlo perchè con
lei sto bene, mi sento felice, ma non posso nemmeno continuare a far
finta di nulla, lei deve sapere e deve saperlo al più
presto, ora se possibile, ma non so come fare, non voglio che soffra"
"penso che potresti invitarla qui a Londra per il weekend,
così potrete parlarvi con calma, non ti preoccupare del
fatto che ci saranno mille giornalisti se dovesse trapelare qualcosa,
è facile che accada, insomma vedranno una comune ragazza
entrare in questa casa, in casa nostra, è ovvio che si
insospettiranno, ma tu ignorali, fai come se non ci fossero, pensa a te
per una volta, ad essere felice, il bene per la nazione ogni tanto
può anche aspettare..."
"ma
io voglio proteggerla da tutto questo, non voglio che ci siano occhi
indiscreti, soprattutto non voglio che ci siano obiettivi indiscreti,
è una ragazza semplice e io la amo anche per questo, non
voglio che il suo viso finisca sulle prime pagine con la scritta 'chi
sarà mai la ragazza che ha fatto perdere la testa ad Harry
Styles?' oppure ' Summer Jonson, ora sappiamo tutti chi
è!'...è..complicato, devo dirle una cosa
importantissima, voglio parlarle con il cuore in mano, voglio che
sappia tutto, ma voglio stare da solo con lei" "allora temo
proprio che Londra non sia il posto più adatto per
incontrarvi! Organizza un weekend in qualche bel posto, un posto
tranquillo, e parlale, dille chi sei, cosa vuoi, falle capire che la
ami, se davvero pensi che sia lei la ragazza giusta" "mi stai chiedendo
se intendo sposarla per caso?" domandò Harry con una punta
di ironia "l'unica cosa che so ora, è che lei rende felice,
non so come spiegarlo, è la persona più speciale
che conosca!" sua madre sorrise "non ti resta che organizzare il tutto
allora!" Harry la guardò negli occhi un po' più
tranquillo, non riusciva a credere di essersi aperto così,
non riusciva a credere alle parole che erano saltate fuori dalla bocca
di sua madre, non riusciva a credere di sentirsi per la prima volta,
dopo tanto tempo, capito, rassicurato, non riusciva a credere di aver
voglia di abbracciarla come se fosse ancora un bambino.
Era
calato il silenzio tra di loro, e lui lo ruppe nel migliore dei modi,
mise la sue braccia intorno al suo collo e sussurrò un
sincero 'grazie', lei fu piacevolmente sorpresa da quel gesto e strinse
Harry a sè molto forte, come se volesse recuperare tutto
quel tempo perso "farò come dici tu, la porterò
in un posto
meraviglioso, al più presto, e troverò il
coraggio di parlarle, magari il prossimo weekend, non vedo l'ora!"
sussurrò ancora avvolto dalle braccia materne, era vero che
non vedeva l'ora, innanzi tutto l'avrebbe rivista, l'avrebbe baciata,
l'avrebbe amata se lei glielo avesse permesso.
Tre
giorni dopo.
Summer
era a scuola assieme alle sue amiche, era il secondo giorno, ora di
inglese, la prof stava cominciando a spiegare quando si interruppe
bruscamente "ho dimenticato di dirvi una notizia fresca fresca! vi
piacerà sicuramente" disse ai ragazzi con tono entusiasta
"proprio stamattina è arrivato un bando qui a scuola, in
poche parole possiamo usufruire quasi gratitutamente di un viaggio di
istruzione a Londra." Appena udirono quelle parole si verificarono
diverse reazioni in classe: più di metà classe
urlò entusiasta dell'idea, una piccola parte rimase
indifferente, Valerie, Sarah e Mary si voltarono contemporanemente
verso Sum con un'espressione inequivocabile, lei sentì il
battito del cuore accellerare, come ogni volta che pensava a Harry, le
cominciarono a tremare le gambe, sorrise instantanemente, ma un sorriso
di quelli che non si vedevano da un bel po' sul suo viso, le venne
voglia di urlare al mondo la sua contentezza ma riuscì a
controllarsi almeno fino alla fine dell'ora.
"Ragazzi,
il problema è che questa specie di promozione che il nostro
istituto ha ricevuto, se vogliamo chiamarla così, scade tra
soli dieci giorni, abbiamo davvero poco tempo per organizzarci! Se
siete interessati a partecipare portate domani stesso la somma
richiesta- passerà un avviso più tardi- e
naturalmente l'autorizzazione da parte delle vostre famiglie. Se tutto
andrà bene, trascorreremo sei giorni a Londra!"
così dicendo salutò e uscì dalla
classe.
Le
ragazze si avvicinarono a Summer "ditemi che non è un sogno,
vi prego, pizzicatemi, ditemi che tutto vero, che posso scappare dal
gruppo e stare con lui per sei giorni, ditemelo.." Valerie, Sarah e
Mary l'abbracciarono, felici quasi quanto lei "che aspetti a dirlo a
lui, invece?" domandò Sarah impaziente "no..gli
farò una sorpresa, così sarà ancora
più bello, non gli dirò che andiamo a Londra,
sarà tutto perfetto!" concluse con voce tremante, era troppo
su di giri pure per sostenere una conversazione normale, non fece altro
che pensare a quanto sarebbe stato dannatamente bello rivederlo, dirgli
'ti amo' guardandolo negli occhi, stringerlo, baciarlo...forse non
erano trascorsi nemmeno quindici giorni da quando si erano visti a
Dublino, eppure sembrava che fosse passata una vita, aveva bisogno di
sentirlo vicino, anche fisicamente.
Non
riuscì a pensare a qualcosa che non fosse collegato a Harry
per tutto il resto della giornata, in realtà succedeva
sempre così, ma quel giorno non pensava a lui accompagnata
dalla tristezza di non averlo accanto in ogni istante, pensava al fatto
che lo avrebbe rivisto, era l'unica cosa che le importava, e si sentiva
felice, elettrizzata all'idea di fargli una sorpresa sicuramente
più che gradita, moriva dalla voglia di vedere la sua
espressione, il suo sorriso, quando si sarebbero inaspettatamente
trovati fianco a fianco, aveva intenzione di coinvolgere Zayn, Louis,
Niall e Liam, dovevano indurre Harry ad andare in un determinato bar o
negozio o qualunque cosa fosse con una scusa,e lei lo avrebbe aspettato
lì, sarebbe stato un momento indimenticabile, doveva esserlo.
L'unico
intoppo in tutto ciò era che Harry stava organizzando dal
canto suo un'altra sorpresa, aveva deciso di prendere alla lettera il
consiglio di sua madre del weekend romantico in un posto tranquillo,
aveva trascorso gli ultimi tre giorni su internet, a informarsi sulle
possibili mete, e stava per telefonare alla sua ragazza, mancava
soltalto il suo sì, e poi niente, niente, o almeno
così credeva lui, gli avrebbe impedito di parlarle..e
sperava con tutta l'anima che Sum avrebbe avuto il tempo di
metabolizzare tutto ciò che le avrebbe detto con calma, ci
sarebbero stati loro e due basta, e già questo bastava
a farlo sorridere, questa volta doveva riuscirci, desiderava
con tutte le sue forze di essere perdonato, capito; in cambio era
disposto ad amarla incondizionatamente, se quel fardello fosse svanito,
anche la lontananza forse li avrebbe fatti soffrire di meno.
....il
vero problema era che nessuno dei due aveva idea delle intenzioni
dell'altro....
Salveeeeeeeee
:)
Bene,
bene, bene, ecco il nuovo capitolo!
Beh?
che ve ne pare? Ho impiegato tantissimo per scriverlo, volevo che fosse
significativo, soprattutto per quanto riguarda il diagolo tra Harry e
sua madre, e spero di esseci riuscita! :DD
Ora
le cose si sono un po' intrecciate tra loro, Harry vuole organizzare un
weekend romantico per dirle tutto e Sum avrà la
possibilità di andare direttamente a Londra con la scusa di
una gita..secondo voi come andrà a finire? Dai, dai, fate
dei pronostici se vi va, ditemi come la pensate, vorrei tanto che
partecipaste attivamente a questa storia, vorrei che mi faceste
compagnia in quest'avventura :)
Amo
leggere le vostre recensioni e naturalmente ringrazio chi mi da la
possibilà di leggerle, un grazie davvero speciale a tutti
coloro che recensiscono SEMPRE (♥) ma ringrazio
anche chi legge in silenzio, chi segue o inserisce la storia in una
qualsiasi lista :))
Ora
vado, la smetto di rubarvi del tempo...
Un
bacione e alla prossima! :3
Recensiteeeee
♥
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Capitolo 37 *** Capitolo 37 ***
"Attiva
la riproduzione casuale!" esclamò Valerie mentre si adagiava
per bene
sul sedile dell'autobus, Sum infilò un auricolare
nell'orecchio
sinistro e premette il dito contro un'icona del suo Ipod,
appoggiò la
testa al finestrino e tentò di rilassarsi, pochi secondi
dopo avvertì
le note di Summer Paradise e fu invasa dai ricordi, come le succedeva
ogni singola volta che ascoltava quella canzone.
" My heart is sinking as I'm lifting up
above the clouds away from you
and I can't believe I'm leaving
Oh I don't kno-kno-know what I'm gonna do
But someday I will find my way back
to where your name is written in the sand
Cause I remember every sunset
I remember every word you said
we were never gonna say goodbye
singing la-da-da-da-da
Tell me how to get back to
back to summer paradise with you
and I'll be there in a heartbeat
oh-oh
I'll be there in a heartbeat"
Valerie
osservò l'amica per tutto il tempo, vide i suoi occhi
perdersi nel
vuoto, lo sguardo sognante e un sorriso raggiante sulle labbra,
sì, non
c'erano dubbi, in quel momento sembrava essere la persona
più felice al
mondo; in quei quattro minuti scarsi Sum ripercorse con la mente e con
il cuore i quindici giorni trascorsi al camping, erano stati davvero il
loro paradiso estivo, ricordava tutto, ogni singolo particolare, dal
fatto di essere stata più di dieci minuti a fissarlo sul
molo, la prima
partita a ping-pong, le assurde conversazioni vicino al
falò, ricordava
la promessa di immergersi, la sua fobia per gli squali e la dolcezza
infinita di Harry, la giornata trascorsa con i bambini, gli sguardi
infuocati, gli abbracci inizialmente rubati, ricordava la prima volta
in cui lui l'aveva portata nel suo rifugio segreto, la laguna
dell'Airone Blu; ricordava alla perfezione la gita in barca,
l'immersione, il loro primo bacio, la prima volta che si erano detti
'ti amo', la storia delle nuvole che piangono di felicità,
ricordava la
serata al parco giochi...e ricordava anche come fossero passati in
fretta quei giorni, gli ultimi due o tre erano letteralmente volati tra
i preparativi per la festicciola finale e la voglia di stare da soli e
di baciarsi..e come poteva dimenticare l'irruzione di Harry in cucina?
E Moments, la bellissima canzone che le aveva dedicato? Per non parlare
della notte in piscina tra baci e carezze, e l'ultima notte, quella
prima della partenza, quella trascorsa in tenda, la prima volta che
avevano fatto l'amore. Non riusciva a dimenticare nemmeno le lacrime
strazianti del giorno in cui erano tornati a casa, aveva ben impresse
nella memoria tutte le notti abbracciata alla sua maglietta, e poi
l'incontro in stazione a Dublino, i baci roventi al cinema, le
incertezze sotto le stelle, la notte in cui avevano dormito
abbracciati, il nubifragio che gli aveva permesso di stare insieme un
altro giorno e la notte d'amore nella villetta rustica della nonna di
Sarah...e ricordava naturalmente anche gli eventi più
recenti, come le
parole della prof che aveva annunciato alla classe la gita a Londra...
quella donna non poteva neanche lontanamente immaginare quanto l'avesse
resa felice!
Ricordava la telefonata di Harry, la proposta di un
weekend romantico, solo loro due... aveva dovuto lottare contro
sè
stessa per dirgli di no...gli aveva detto una mezza verità;
mezza
perchè gli aveva spiegato che in quei giorni la sua scuola
aveva
organizzato una gita e lei aveva già dato la sua adesione,ma
aveva
dovuto fare appello a tutta se stessa per non urlargli che la meta
della gita era proprio Londra e che si sarebbero rivisti!
Le
era costata una fatica enorme tacere, era stata sul punto di dirglielo
per consolarlo, perchè sapeva di aver deluso le sue
aspettative
dicendogli di no, ma doveva essere una sorpresa, la più
bella delle
sorprese, e alla fine era miracolosamente riuscita a trattenersi.
Ed
ecco il violento e dolce vortice di immagini, di sensazioni che si
fecero spazio nella sua mente...la loro canzone terminò dopo
pochi
minuti, ma nel suo cuore si era ormai innescato un movimento turbinoso
che non le permetteva di pensare a qualcosa che non fosse lui, Harry,
sempre e solo il suo Harry.
Trascorse qualche ora, ancora qualche
centinaio di km e poi avrebbe respirato la sua stessa aria, finalmente,
l'arrivo a Londra si prevedeva per notte inoltrata, ma poco le
importava, l'indomani sarebbe stato un giorno perfetto, doveva esserlo.
"
Driiin Driiin" Summer si stiracchiò allungando le braccia e
spense la
sveglia, aprì gli occhi di colpo e realizzò di
essere a Londra, si alzò
bruscamente e fu colpita da un lieve giramento di testa,
osservò le sue
amiche immerse ancora nel mondo dei sogni e si diresse verso la
finestra dell'hotel, dava su una piazza piccolina e poco conosciuta e
in lontananza scorgeva il Big Ben; aveva sempre amato Londra, non
sapeva neppure lei il motivo preciso dell'adorazione per questa
città,
ma l'aveva sempre ispirata, ci era stata già diverse volte e
si era
sempre trovata bene, ma quella fu l'unica volta in cui sentì
di
trovarsi nel posto giusto; aprì la finestra non curante di
Valerie,
Sarah e Mary che sembravano non volerne sapere di alzarsi, fingevano di
dormire, avvertì l'aria frizzantina sulla pelle, faceva fin
troppo
freddo per essere settembre, allungò una mano e prese un
maglione, poi
poggiò di nuovo lo sguardo sul panorama sottostante, ma
tutto ciò che
riuscì a vedere fu Harry, immaginò il loro
incontro, i loro baci, non
vedeva l'ora di annegare nei suoi occhi, non vedeva l'ora di sentire il
suo corpo accanto al suo, smaniava aspettando quel momento.
" guarda
che se ti ammali, sei costretta a restare in albergo e non potrai
uscire con Harry!" la avvisò Sarah avvicinandosi a lei, Sum
le fece una
smorfia, l'amica chiuse la finestra e andò verso il bagno,
Sum si
rassegnò e tornò a sedersi sul letto, era
irrequieta, troppo felice,
non riusciva a stare senza fare nulla, cominciò a giocare
con le
ciocche di capelli, rigirò le dita attorno ai suoi boccoli,
poi prese
il cellulare e sorrise a più non posso leggendo il suo
messaggio "Un
buongiorno speciale alla mia ragazza speciale. Quanto vorrei che fossi
qui..." rispose velocemente "Te l'ho già detto che sei la
cosa più
bella che mi sia mai capitata? Buongiorno amore!" inviò il
messaggio
sempre più ansiosa di vederlo, lui non se lo aspettava
minimamente e
ciò rendeva il tutto ancora più bello.
" Basta, non ne posso
più!" esclamò sedendosi su una panchina, erano le
quattro del
pomeriggio, avevano girato Londra in lungo e in largo, o almeno
così
sembrava a lei, aveva tentato più volte di isolarsi dal
gruppo con le
sue amiche, ma la prof le teneva d'occhio in maniera a dir
poco
asfissiante, continuava a ripetere che Londra è una
metropoli ed è
facile cacciarsi in brutti guai, non poteva certo darle torto, ma
doveva trovare un modo per attuare la sua sorpresa. Negli ultimi giorni
ci aveva pensato costantemente e alla fine aveva deciso che non avrebbe
chiesto l'aiuto degli altri ragazzi, doveva essere qualcosa di suo e
poi loro non potevano aiutarla più di tanto essendo
lontani...decise
che avrebbe chiamato Harry per dirgli che Mary si trovava per caso a
Londra con i suoi genitori, lui non avrebbe esitato a passare a
salutarla, e invece avrebbe trovato lei, immaginava già il
suo sorriso,
era impaziente.
" Bene ragazzi, dopo aver visitato la città, ci
dirigeremo verso gli uffici politici, si tratta di un viaggio
d'istuzione ideato proprio per conoscere la storia, le istituzioni, la
vita sociale e politica di Londra, e dobbiamo attenerci al programma.
Vi anticipo che visiteremo le principali strutture dove si esercita il
potere, le stanze dove vengono prese decisioni di grande importanza, e
avremo anche un colloquio con lo stesso Primo Ministro che si
è
gentilmente reso disponibile."
" Grandioso! E adesso come faccio a
scappare dal Primo Ministro?" commentò Sum ironicamente
"stai calma!
saremo a Londra per sei giorni, avrai tempo per lui" le disse Valerie
prendendola sottobraccio mentre vi avviavano chissà dove,
forse verso la
residenza del Primo Ministro...
Intanto
Harry era in soggiorno con sua madre, da quando le aveva parlato
apertamente, il loro rapporto era visibilmente migliorato e lei faceva
il possibile per dedicargli almeno una scarsa mezzoretta al giorno, era
estremamente complicato con tutte le cose che aveva da fare, ma si era
imposta di essere più presente nella vita di suo figlio e
voleva
mantenere quella promessa fino alla fine. Harry desiderava parlare
anche con suo padre ma non riusciva mai a beccarlo nel momento
giusto..."oggi è molto impegnato, tra poco
arriverà della gente per una
riunione, magari puoi provarci stasera!" gli consigliò sua
madre, lui
annuì mestamente sapendo già che quella sera,
come tutte le altre sere,
sarebbe saltato fuori in impegno inderogabile "adesso devo andare
tesoro, ci vediamo a cena!" così dicendo lo baciò
sulla fronte e si
allontanò. Il ragazzo restò in soggiorno forse
per un'altra mezzoretta
per riflettere, il weekend romantico era andato in fumo, doveva
assolutamente trovare un altro modo per parlarle, valutò
l'ipotesi di
andare direttamente a Dublino ma fortunatamente si ricordò
che Sum gili
aveva detto che sarebbe andata in gita, non c'era nulla da fare, doveva
aspettare almeno quattro o cinque giorni, una volta che lei fosse
tornata a casa, poteva raggiungerla, doveva assolutamente raggiungerla.
Si
alzò dalla poltrona in soggiorno con quest'idea in testa e
decise di
recarsi al laghetto dietro la residenza, portò con se la
chitarra, gli
piaceva stare lì, lo rilassava almeno un po';
uscì da una porta
secondaria nello stesso istante in cui le porte principali si aprirono
per lasciare entrare un centinaio scarso di persone, ma naturalmente
non si incontrarono, dalla porta secondaria non era possibile vedere
cosa accadeva nella principale e viceversa. Eh si, erano stati beffati
da un gioco di porte.
Dopo aver visitato tutti gli uffici a piano
terra (il primo e il secondo piano erano occupati dalla
residenza vera
e propria) l'intera scolaresca fu fatta accomodare nella sala
delle
assemblee, il Primo Ministro non si fece attendere molto e dopo dieci
minuti era già cominciata la riunione.
Harry decise di
rientrare, ma mentre stava per imboccare le scale e dirigersi al piano
di sopra, in camera sua, fu fermato da un segretario di suo padre, fu
una pura casualità "devi farmi un favore Harold, il signor
Primo
Ministro ha dimenticato questi documenti, se non andassi
così di fretta
glieli porterei io naturalmente, è il mio lavoro, ma ti
prego, fammi
quasto favore" gli disse gentilmente l'uomo porgendogli dei fogli
"nessun problema" rispose Harry cordialmente, subito dopo quell'uomo
fece per allontanarsi ma lui lo bloccò "dove lo trovo?"
domandò,
riferendosi a suo padre "grande sala delle assemblee" rispose l'altro
allontanandosi definitivamente; a quel punto si diresse verso
la stanza
che gli era stata indicata con quel mucchio di scartoffie tra le mani,
raggiunse l'estremità del corridoio e bussò alla
porta "avanti" si
sentì prontamenete rispondere dall'interno, suo padre aveva
sempre quel
modo di voce così imperioso...aprì la porta e
"scusate il disturbo, mi
hanno detto di-" si bloccò di colpo, non riuscì a
pronunciare un'altra
sillaba, aveva lo sgaurdo fisso su un punto preciso, su di lei, fu
colto alla sprovvista; dopo la sorpresa iniziale e l'espressione
incredula sul suo volto, mostrò un meraviglioso sorriso che
lasciò
tutti un po' perplessi, non poteva credere di averla lì..ma
quel
sorriso ipnotizzante che si era prepotentemente stampato sulle sue
labbra, lasciò presto spazio a un'espressione afflitta,
mortificata, si
rese conto che Sum lo aveva scoperto tutto nel peggiore dei modi.
Non
riusciva a smettere di guardarla quasi a volerle chiedere scusa con gli
occhi, e nemmeno lei riusciva a distogliere lo sguardo: sul suo viso
un'espressione indecifrabile, lo sguardo vitreo, Sum si sentiva mancare
la
terra sotto i piedi, non poteva credere ai suoi occhi, no, non poteva
essere vero, non doveva essere vero...non riusciva a compiere un solo
passo o un solo movimento, sembrava che il mondo le stesse lentamente
crollando addosso, sì perchè stava vivendo tutto
a rallentatore, e
all'interno del suo corpo stavano accadendo troppe cose insieme per
farne prevalere una soltanto, troppe emozioni, troppe reazioni
contrastanti tra loro davano come risultato il vuoto totale, il
bianco assoluto. E' un po' come accade per i colori no? Lo spettro
della luce...quando si mescolano tutti i colori dell'arcolbaleno tra
loro, danno il bianco, non c'è nessuna tonalità
che prevale sulle
altre, e lo stesso stava accadendo a Sum, il bianco, il vuoto, lo
sgomento totale.
Salveeeeeee gente! :DD
Sono stata brava o no? Sono riuscita ad aggiornare in fretta
:))
Però bando alle ciance e passiamo al capitolo...la
verità è che ero indecisa se farlei scoprire
tutto in questo o nel prossimo capitolo, alla fine ho optato per una
via di mezzo, e spero che non vi sia dispiaciuto.
Mi rendo conto che ora la curiosità aumenta e prometto che
farò il possibile per aggiornare altrettanto in fretta! :)
Beh, vi è piaciuto? Su su, fatemi sapere cosa ne pensate,
sono curiosa :3
Continuo a dire GRAZIE a tutti coloro che in qualche modo hanno notato
questa storia e un GRAZIE speciale a chi mi fa sempre sapere cosa ne
pensa <3
Oggi non sono di molte parole, per cui vado...a prestooooooooo!
♥
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Capitolo 38 *** Capitolo 38 ***
"ehm..sono
lieto di presentarvi mio figlio" il Primo Ministro tentò di
allentare
la tensione che si era venuta a creare in quella stanza, tutti, lui
compreso, avevano capito che stava succedendo qualcosa,
risultò
lampante per tutti e duecento gli occhi che assistevano a quella scena,
il fatto che Summer Jonson, una delle ragazze più semplici e
genuine di
tutta Dublino, conosceva il figlio del Primo Ministro, o perlomeno
aveva pensato di conoscerlo fino a quell'istante.
..E continuavano a
fissarsi negli occhi senza dire una parola, sguardi così
intensi e così
confusi allo stesso tempo, Harry cercava disperatamente di dire
qualcosa, ma ogni parola gli moriva in bocca appena prima di essere
pronunciata, non aveva giustificazioni, lo sapeva e questa era la cosa
che lo faceva ammutolire, eppure doveva far qualcosa, l'amava, non
poteva permettersi di perderla così; Sum stentava a credere
ai suoi
occhi, alle sue orecchie, ma lo aveva sentito 'sono lieto di
presentarvi mio figlio' quella era la certezza...se fino a quel momento
aveva nutrito qualche piccolissimo dubbio sulla possibilità
di aver
frainteso le cose, ora non poteva averne più; se fino ad
allora aveva
addirittura sperato in qualche angolo remoto del suo cuore che Harry si
fosse trovato lì per puro caso, quando sentì
quelle parole rimase
paralizzata.
Si stavano fissando da oltre un minuto e non riusciva
più a reggere il suo sguardo, si alzò di scatto
come se fosse scattata
una molla e l'avesse spinta a muoversi, non sapeva con quale forza
fosse riuscita a farlo, iniziò a correre mentre tutti la
fissavano,
mentre lui seguiva ogni suo movimento incapace di staccarle gli occhi
di dosso, superò l'uscita sotto gli occhi sconcertati di
tutti che
pretendevano di essere messi al corrente da Valerie, Sarah e Mary, ma
non sapevano nulla, non potevano capire. Harry la seguì
all'istante,
lasciando tutti, compreso suo padre, nella più totale
incomprensione.
Summer
correva, correva, non aveva la minima idea di dove stesse
andando,
quel posto le sembrava un labirinto senza uscita, voleva soltanto
andare via, ma non sapeva che corridoio imboccare, non sapeva nulla, e
continuava a correre sempre più veloce "Summer!"
sentì la sua voce e si
sentì morire "Summer ti prego!" non poteva credere di star
scappando da
lui "Fermati perfavore!" la stava implorando "Sum.." e pensare che fino
a pochi minuti prima avrebbe dato la vita per averlo accanto, e ora non
sapeva più chi fosse "Summer io ti amo e lo sai!" certo che
l'amava, di
questo ne era sicura, non ne avrebbe dubitato nemmeno tra un milione di
anni, e anche lei lo amava, non è possibile smettere di
amare qualcuno
dall'oggi al domani, non si può..però quando si
parla di fiducia,
allora è tutt'altra cosa.
" Ti amo!" Harry la raggiunse quando ormai
erano fuori, in giardino, le sfiorò un braccio e lei si
voltò, non
piangeva, era troppo sconvolta persino per piangere "perchè?
perchè
Harry?" domandò semplicemente scostandosi leggermente da lui
"è
difficile da spiegare..." rispose lui contorcendosi le mani, Sum si
voltò ricominciando a camminare verso non so dove "aspetta!"
urlò lui
facendosi rosso in viso "giuro che ci ho provato, più di una
volta, ma
non ci sono mai riuscito!Sono un cretino!" urlò imprecando
contro se
stesso "perfavore ascoltami, voltati, Sum sono sempre io!" "no, io non
lo so più chi sei, credevo di saperlo ma evidentemente mi
sbagliavo, mi
hai tenuto nascosta la tua vita, te ne rendi conto?" questa volta si
agitò anche lei, Harry non sapeva cosa dire, sapeva di
essere nel torto
"e io che volevo farti una sorpresa! io che sono venuta fin qua
pensando di trascorrere delle giornate meravigliose con te, io che ho
sognato ad occhi aperti per non so quanto tempo aspettando di sentire
il tuo corpo vicino al mio, io che nonostante tutto.." urlava, non
sapeva neppure lei da dove venisse quella grinta "io che ti amo!"
gridò
ancora più forte lottando con sè stessa, quelle
parole rimbombarono
nella testa di Harry tante volte, troppe volte "ho sentito bene?"
domandò lui abbassando un po' il tono "e te lo chiedi? Come
diavolo
puoi pensare che possa smettere di amarti? Non è
possibile... e sarei
un'ipocrita se ti dicessi 'non sono più innamorata di te'
dopo questa
faccenda, mentirei non solo a te ma anche a me stessa, ma non
più chi
sei, non conosco nulla della tua vita" "ma si che sai chi sono" Harry
tentò di fare un passo verso di lei con dolcezza "no, non lo
so più"
sussurrò "sono quel ragazzo che hai conosciuto in un camping
estivo, lo
stesso con cui hai trascorso quindici giorni indimenticabili, quello di
cui hai sentito la mancanza quando sei tornata a Dublino, sono soltanto
quello stupido che si è innamorato di te e non ha avuto il
coraggio di
parlare per... paura" Harry portò le mani davanti al viso e
si lasciò
cadere a terra, si appoggiò con le spalle a un albero; non
stava
succedendo a lui, vero? Non stava buttando al vento la cosa
più bella e
più importante che avesse mai avuto, vero? Era tutto un
incubo, un
incubo terribile.
Sum si avvicinò cautamente di qualche passo e si
costrinse a guardarlo negli occhi, non c'era nulla da fare, sarebbe
sempre annegata in quel verde-azzurro, era ipnotizzante "di cosa avevi
paura?" utilizzò un tono di voce leggermente più
pacato "di questo,
esattamente di quello che sta succedendo" "e come pensavi di
risolvere?" gridava di nuovo, non riusciva a trattenersi,
più che altro
perchè stava urlando il suo cuore "avevo intenzione di
dirtelo se
avessi accettato la mia proposta di un weekend solo per noi" "ah quindi
intendevi farmi a pezzi durante quel weekend?" era sull'orlo delle
lacrime, ma non voleva piangere "volevo dirti la verità una
volta per
tutte, perchè stavo male a tenermi tutto dentro, ma ora sto
anche
peggio" era rosso in viso, si rialzò e cominciò a
camminare avanti e
indietro, lasciando che i ricci vagassero selvaggi da un parte
all'altra della sua fronte "giuro che volevo dirtelo, giuro che non
sopportavo più questo peso sulle spalle!" "e
perchè non l'hai fatto?
hai avuto un milione di occasioni per parlarmi prima di arrivare a
questo punto" il tono di voce si alzava gradatamente "lo so" rispose
lui semplicemente, guardandola negli occhi, Sum questa volta
cercò di sfuggire a
quello sguardo così intenso, doveva assolutamente evitare di
ristabilire un contatto visivo con lui, altrimenti sarebbe crollata
"perchè? perchè hai rovinato tutto? era
così perfetto...e ora, è
svanito tutto... perchè mi hai fatto tutto questo?!"
portò le mani
davanti al viso con l'intento di coprire le calde lacrime che le
stavano prepotentemente cominciando a rigare le guance, si sentiva
stupida persino a
pinagere, ma non poteva in alcun modo evitarlo; Harry se ne accorse e
si sentì come se qualcuno lo avesse sparato dritto al cuore,
non doveva
piangere, lei meritava di sorridere, sempre, il suo sorriso illuminava
le sue giornate anche a distanza, il suo sorriso era vitale, magico,
ammaliante, caloroso, quel sorriso lo avrebbe scaldato persino a 273
gradi sotto lo zero. Appena la vide piangere non ci pensò su
nemmeno un
minuto,si avvicinò tempestivamente a lei, incurante del
fatto che
stessero litigando, non seppe resistere, aveva sempre saputo che se
avesse litigato con la sua ragazza fino a farla piangere, sarebbe corso
da lei ad abbracciarla incurante di tutto il resto, e così
fece quella
volta, si avvicinò, e quando fu a un passo da lei,
allargò le braccia a
più non posso e lentamente, per paura che lei si sottraesse
a quel
contatto, le avvolse dolcemente il corpo.
Sum provò una fitta al
cuore quando sentì le sue mani sfiorarle la schiena e
restò
completamente immobile, le sue narici furono invase dal quel profumo
naturale, avvertì le sue labbra tra i capelli e fu incapace
di
muoversi, lasciò che Harry la abbracciasse, era una
sensazione strana,
il suo cervello le diceva di allontanarlo immediatamente, era quello
che probabilmente avrebbe fatto una persona sana di mente in una
situazione del genere, ma non provò neppure ad allontanarlo,
sì stavano
litigando, e anche in malo modo, ma quell'abbraccio lo voleva, era
inutile negarlo, nonostante tutto aveva dannatamente bisogno che
quelle braccia che l'avevano tenuta stretta tante volte continuassero a
farlo, si sentiva protetta da lui anche se in quel momento era l'unica
persona da cui avrebbe dovuto proteggersi, si sentiva sicura anche se
non sapeva più nulla riguardo loro due, stava bene
lì anche se aveva il
viso bagnato dalle lacrime.
Era in lotta con se stessa ma allo
stesso tempo si sentiva al posto giusto, e non riusciva a capire fino
in fondo ciò che provava, perchè era infuriata,
arrabbiata, delusa,
sconcertata, incredula, triste...e continuava a stare lì
ferma
imprigionata nel suo abbraccio.
Si, si sentiva pure incoerente, ma ditemi quando mai l'amore ha avuto a
che fare con la logica....un attimo primo facevano a gara a
chi urlava di più contro l'altro e un attimo dopo erano
abbracciati,
questi erano loro due, questa era la forza del loro amore..ma davvero
sarebbe bastata a eliminare tutto e a cominciare da capo? " perdonami"
sussurrò Harry tra i suoi capelli, lei trovò la
forza si staccarsi e
evitando di guardarlo negli occhi "io...io non lo so, non so se riesco
a fidarmi ancora di te, mi hai tenuta all'oscuro di tutta la tua vita
e..non lo so,ho bisogno di riflettere" detto questo, si
allontanò
lentamente e si avviò verso quella che doveva essere
l'uscita, senza
voltarsi indietro.
Harry tornò in camera sua con in cuore
ridotto male, sapeva benissimo di non potersi aspettare di essere
perdonato così, ma Sum, Summer Jonson era l'unica ragazza
che voleva al
suo fianco e non si sarebbe arreso senza lottare, di questo ne era
più
che certo.
Abbracciarla, il fatto che lei si fosse lasciata
abbracciare, lo faceva ben sperare, anche se quelle parole, la
verità,
gli avevano fatto crollare il mondo addosso in un solo colpo...come se
stesse giocando a battaglia navale, come se fosse in bilico sul
tabellone, e in quel momento lo avessero colpito..e affondato.
" Era
ora che ti ritirassi!" Harry sbarrò gli occhi vedendo suo
padre seduto
alla sua scrivania, lo guardò confuso senza proferire
parola, non
ricordava più l'ultima volta che suo padre si era degnato di
entrare
nella sua stanza "sei stato tutto questo tempo con quella ragazza?"
domandò in tono autoritario "quella ragazza si chiama Summer
e...è
tutta la mia vita, e poi, da quando ti accorgi di quanto tempo
trascorro fuori dalla mia stanza, da quando ti accorgi di quello che
faccio?" frustato per il litigio di poco prima, Harry stava scatenando
tutto ciò che aveva dentro contro suo padre, in parte
giustamente
"ottima domanda. Non ho mai dimostrato di essere un buon padre e lo so
bene, ma dall'episodio in soggiorno ho capito che c'era qualcosa che
non andava, so che hai parlato con tua madre e che lei si
è imposta di
trascorrere un po' di tempo con te ogni giorno, anche se questo
significa rallentare il suo lavoro, ma è giusto che sia
così..io
purtroppo non posso fare lo stesso, lo vedi anche tu che sono sempre
straimpegnato, ma posso assicurarti che questa situazione pesa anche a
me. Credimi se ti dico che mi sarebbe piaciuto portarti a pescare,
credimi che dico che mi sarebbe piaciuto giocare a calcio con te e
magari aiutarti con la matematica, ma sono al comando politico
dell'Inghilterra, da me dipende tutto, e non posso permettermi di
distrami nemmeno un secondo, potrebbe succedere l'irreparabile." "non
ti ho mai chiesto di fare tutto questo, volevo soltanto che parlassimo
ogni tanto, volevo che tu mi dessi qualche consiglio, semplicemente
volevo poter dire di avere un padre come tutti i ragazzi normali"
"Harry, ascoltami bene, tu ce l'hai un padre, una persona che un po'
tutti considerano il top, l'intelligenza e saggezza personificata come
uomo, ma
il realtà ti dico che come padre di famiglia è un
po' tonto, uno stupido che per
seguire tutta la nazione sta perdendo di vista le cose, gli
affetti a
lui più vicini, da questo punto di vista... è
davvero un tonto!" Harry
non potè fare a meno di accennare un sorriso, aveva
dimenticato che
quando suo padre ci si metteva d'impegno, come quando lui aveva pochi
anni, poteva essere addirittura simpatico e divertente.
" so che non
è facile, e so pure che mi vuoi bene, non c'è
nemmeno bisogno che tu me
lo dica, è piuttosto ovvio che sia così, ma mi
sono sentito un estraneo
in casa mia per tanto di quel tempo, mi sono sentito assolutamente
fuori posto per la maggior parte della mia vita, ho sempre odiato
questa vita, ormai sono diventato grande e non potrò dire di
aver avuto
una bella infanzia, ma c'è ancora tempo per rendere tutto il
resto
della vita degno di essere chiamato 'bello'. Ciò che ti
chiedo è una
chiacchierata ogni tanto, quando capita, niente di più, ho
bisogno di
un padre veramente ora, non per imparare a pescare o tutto
ciò che di
solito fanno i padri con i propri figli, io ho bisogno di un padre
perchè sto crescendo, perchè tra poco
prenderò il trampolino di lancio
e andrò a far parte del tenebroso mondo degli adulti, ho
bisogno di
essere tenuto per mano più ora, che mentre imparavo a
camminare, la
probabilità di cadere forse non è più
la stessa, ma se cado ora, non mi sbuccio un
ginocchio, mi faccio molto più male" il Primo
Ministro si alzò in
piedi e si avvicinò a suo figlio, gli diede una pacca sulla
spalla, non
era il tipo da abbracci "farò l'impossibile per non farti
perdere
l'equilibrio" disse con la voce roca, davvero Harry aveva dovuto
pregarlo di non lasciarlo solo? ma a che livelli era arrivato? Aveva
fatto un pessimo lavoro come padre fino ad allora, ma era deciso a
migliorare, quelle parole lo avevano scosso a tal punto da indurlo a
voler cambiare, nei limiti del possibile.
" e Summer? che cosa è
successo con lei?" "un disastro, la amo da morire ma le ho tenuto
nascosto il fatto di essere tuo figlio, per paura, e ora lei lo ha
scoperto da sola ed è giustamente incazzata di brutto con
me, ma non ho
intenzione di rassegnarmi, le dimostrerò quanto tengo a lei,
quanto
tengo al nostro amore, smuoverò il mondo per riaverla, non
riesco a
sopportare l'idea di perderla, lei è tutto ciò
che ho sempre voluto,
il pezzo mancante del mio cuore, è l'ossigeno della mia
esistenza, è la
ragazza che amo e che desidero...e non mi interessa se ho
tutta la
vita davanti per trovare l'anima gemella, io voglio lei, unicamente
lei."
Buonaseraaaaaa! :))
Avevo promesso che avrei aggioranto in fretta ed eccomi qua.
Allora...che ne pensate? spero di essere riuscita a trasmettervi
ciò che ho provato io con questo capitolo, volevo che fosse
speciale e spero di esserci riuscita!
Summer è incazzata nera ma è
consapevole di amarlo, si lascia addirittura abbracciare, ma dice di
aver bisogno di tempo...ammetto che è un comportamento un
tantino incoerente ma come ho già detto nel capitolo stesso,
secondo me l'amore non hai mai avuto nulla a che vedere con la logica e
la razionalità in genere.
E il padre di Harry? ve lo aspettavate così? :D
Vabbè che dire, spero che vi sia piaciuto e che mi facciate
sapere cosa ne pensate! dai dai non siate timidi :3
Vi lascio in pace hahahahahahha
A prestooooooooo ♥
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Capitolo 39 *** Capitolo 39 ***
Summer
si svegliò di soprassalto, sbarrò gli occhi
spaventata e si alzò velocemente per raggiungere il bagno,
si buttò dell'acqua sul viso e si disse che doveva calmarsi,
respirò a fondo cercando di dimenticare tutto, poi si
coricò di nuovo ripetendo a se stessa che era solo un brutto
sogno, non riusciva più ad addormentarsi, guardò
l'orologio e si accorse che erano le cinque del mattino; quella notte
dopo il litigio con Harry non aveva tenuto stretta a sè la
sua maglietta come faceva da un paio di mesi, l'aveva scaraventata
contro una sedia appena prima di mettersi nel letto, e si
stupì più di chiunque altro quando si
alzò nuovamente per andare a prenderla e la
posizionò sotto la testa, come se stesse dormendo appoggiata
al suo petto.
Due
o tre ore più tardi si svegliò normalmente, fece
colazione assieme alle sue amiche, anche se il pomeriggio precendente
continuava a riprodursi nella sua testa e la rattristava
irrimediabilmente, ma fu piacevolmente sorpresa quando notò
sul display del suo cellulare il nome e il numero di Zayn; rispose
tentando di nascondere che si sentiva come se le fosse passato un
trattore addosso "ciao Zayn!" "Buongiorno! Ho saputo che sei a Londra,
e naturalmente anche le ragazze!" non lo sentiva da una decina di
giorni "esattamente, siamo proprio a Londra" disse con poco entusiasmo
"e non sei felice?" Sum esitò un attimo prima di rispondere,
sapeva che a lui poteva raccontare tutto "diciamo che confusa
è il termine più adatto per descrivermi in questo
momento.." si limitò a rispondere, pensando che lui avrebbe
cominciato a fare domande su domande a cui non avrebbe saputo nemmeno
lei cosa rispondere "so già tutto, ho parlato con Harry ieri
sera, non immagini come era ridotto.." "abbiamo avuto una brutta
litigata e ora non so che fare...mi ha nascosto praticamente la sua
vita, non si è fidato di me!" "Sum anche io ho pensato la
stessa cosa quando me lo ha detto, ma ti posso assicurare che non lo ha
fatto di proposito, lui voleva parlarti " esclamò Zayn
tirandosi da solo la zappa sui piedi "tu lo sapevi vero?" la domanda
investigastiva di Summer non tardò ad arrivare, il ragazzo
esitò un attimo, poi decise di dirle la verità
"si, ma non da molto, e sono l'unico a saperlo, gli altri ragazzi sono
all'oscuro di tutto...quando tu sei tornata a casa a luglio, siamo
rimasti solo io e lui e Harry si è aperto con me su questa
faccenda proprio perchè non era riuscito a dirlo a te. Anche
io mi sono arrabbiato, ci sono rimasto male, ma ora mi è
passata completamente" spiegò cercando di spingerla in
qualche modo a perdonarlo "Zayn io lo amo, e lo sappiamo tutti, lo sa
anche lui, ma mi sento tradita, sono infuriata, non so se mi
passerà, questa è la verità"
sussurrò parlandogli sinceramente "perchè non me
lo hai detto, tu?" "non potevo, glielo avevo promesso, voleva essere
lui a confessarti tutto, voleva farlo nel modo giusto,
perchè temeva esattamente ciò che sta succedendo"
spiegò il ragazzo "ti perdono, questo lo capisco" rispose
lei cercando invano di tirarsi su.
"So
che ti manca" esordì Zayn "si, e anche tanto" "e allora cosa
aspetti?" "aspetto di fare chiarezza con me stessa, vorrei cancellare
tutto quello che è successo ma per ora non ci riesco, non so
se posso fidarmi, ed è una sensazione bruttissima! Come mi
ha nascosto questo 'particolare' per tutto questo tempo, potrebbe
riuscire a fare lo stesso con altro, anche senza volerlo..non lo so"
disse "le tue paure sono comprensibili, più che dirti che ti
ama alla follia e che anche tu provi lo stesso per lui, non posso fare,
sono affari vostri, dovete vedervela voi due, ma se hai bisogno di un
consiglio, io ci sono, e non pensare che io sia per forza dalla sua
parte, voglio bene ad entrambi e desidero solo che siate felici, se poi
siete felici insieme, è ancora meglio" "grazie Zayn,
davvero. Sei un ottimo amico e ti voglio bene anche io, lo sai, ma non
so dirti cosa succederà tra me e Harry, non lo so nemmeno
io" rispose Sum "va bene, io devo andare a scuola ora... non tutti
hanno la fortuna di essere in gita! Anzi passami velocemente Valerie,
Sarah e Mary così le saluto, e mi raccomando, segui sempre
il cuore, e anche se dovesse sembrarti la cazzata del secolo, tu
seguilo, sarai felice" detto questo Sum lo salutò
affettuosamente e passò il telefono a Sarah.
Harry
trascorse tutta la mattinata a frugare nelle carte di suo padre, non lo
aveva mai fatto prima, ma quella era un'emergenza,
approfittò del fatto che lui fosse super impegnato in una
conferenza con la Germania trasmessa da una sala apposita, e
iniziò a rovistare tra le carte presenti nello studio,
voleva assolutamente sapere il nome dell'albergo dove alloggiava Sum e
nutriva dubbi sul fatto che lei glielo avrebbe confidato, probabilmente
pensasa di voler essere lasciata in pace, ma lui doveva fare qualcosa,
doveva fare l'impossibile per convincerla a perdonarlo. Si arrese
quando finalmente gli capitò tra le mani un foglio che
formalizzava l'incontro del Primo Ministro con la scolaresca
W.Shakespeare di Dublino, ecco quello che stava cercando, il nome della
scuola; prese l'elenco telefonico e cominciò a chiamare le
reception di tutti gli alberghi di Londra, a ognuno chiedeva
se quella scolaresca alloggiasse proprio lì, fu
relativamente fortunato perchè riuscì a beccare
l'albergo giusto circa al trentesimo tentativo, e visto l'elevato
numero degli hotel a Londra, sì, era stato fortunato.
Prese
appunti su un foglio riguardo l'indirizzo e vi si recò nel
primo pomeriggio, per la prima volta non si preoccupò
nemmeno di poter essere riconosciuto, non gli importava, se rivoleva
Sum, doveva fare le cose in grande, doveva urlare al mondo intero
quanto l'amasse e a quanto fosse disposto per lei.
"
Buongiorno, ho telefonato stamattina, mi è stato detto che
la scolaresca Shakespeare di Dublino alloggia qui. Potrebbe farmi un
favore? Mi direbbe a quale numero di camera corrisponde il nome Summer
Jonson?" "Mi dispiace, ma non ci è permesso dare
informazioni di questo tipo, nemmeno a lei signor Styles" gli risposero
"grazie lo stesso" esclamò Harry un po' deluso e si
andò a sedere su una delle poltroncine.
Dopo
una decina di minuti, per sua fortuna, scese Valerie per domandare
qualcosa alla reception, lui la chiamò e la ragazza
sbarrò gli occhi vedendolo lì "come hai fatto a
sapere che questo è il nostro albergo?" lo disse con tono
scontroso, ovviamente era arrabbiata anche lei "mi sono bastate una
trentina di telefonate a tutti gli hotel di Londra... Valerie
perfevore, dimmi il numero della vostra camera, ho bisogno di
parlarle!" "sei fuori strada se pensi che te lo dirò, le hai
fatto del male Harry, adesso ha bisogno di stare un po' da sola e di
pensarci" rispose lei facendo per andarsene, il ragazzo la
bloccò "come sta?" domandò
semplicemente "delusa, triste, arrabbiata, ma continua a dire che ti
ama" Harry si lasciò scappare un sorriso a quelle parole,
gli facevano vedere un barlume di speranza "dimmi almeno che farete
oggi, quali sono i programmi?" "tra un po' usciamo, penso che andremo a
visitare Hyde Park e qualcos'altro che si trova da quelle parti"
esclamò prima di dileguarsi su per le scale, Harry
pensò addirittura di seguirla, poi decise di lasciar
perdere, se non voleva che sapesse il numero della sua camera, allora
avrebbe rispettato la sua volontà, si sarebbe inventato
qualcos'altro per parlarle.
Hyde
Park, Hyde Park..che poteva fare? Gli venne in mente la prossima mossa
per riconquistarla mentre usciva dall'hotel, qualche paparazzo sparso
qua e là iniziò a scattargli foto ma a lui
sembrava non importare affatto; arrivò al parco e raggiunse
il famosissimo 'Speaker Corner', sapeva benissimo che il momento
migliore per usufruirsi dell'angolo degli oratori era la domenica
mattina, ma non poteva assolutamente aspettare!
Quando
vide l'intera scolaresca entrare all'interno del parco, salì
sull'apposito piedistallo e iniziò a parlare "Salve, non
c'è bisogno che mi presenti, immagino che tutti sappiate chi
sono- per mia sfortuna-" aggiunse senza farsi sentire "vedo
già tutti i giornalisti posizionati e pronti a cogliere
qualunque cosa dirò, vedo paparazzi pronti a scattare foto,
ma sapete che c'è? Non mi importa, fate quello che volete,
scrivete, manipolate tutto come al solito, fate come meglio credete,
non mi importa se il mio viso sarà su tutte le prime pagine,
se le emittenti televisive e radiofoniche parleranno di me, l'unica
cosa che mi preme, è che ciò che sto per dire
arrivi al cuore di una sola persona, mi basta questo. Voglio
raccontarvi una storia." Summer avvertiva le farfalle nello stomaco
solo ascoltando la sua voce, sapeva che stava facendo tutto quello per
lei, solo per lei, e si mise ad ascoltare, dietro un cespuglio.
"
C'era una volta un ragazzo, figlio di una famiglia ricca e potente... e
c'era una volta una ragazza, semplice genuina..e bellissima.
Il ragazzo e la ragazza non sapevano l'uno dell'esistenza della'altra
fino a quando, un'estate come tante, non capitarono nello stesso luogo
di villeggiatura. La ragazza, diamole un nome, Alison e il ragazzo,
Edward-" Sum apprezzò il fatto che non avesse svelato il suo
nome al mondo "-non potevano avere una vita più diversa..ma
sin dal primo sguardo che si scambiarono, fu amore a prima vista; i due
trascorsero quindici giorni indimenticabili, stavano sempre insieme,
cercavano di isolarsi dal gruppo e si amavano alla follia, poi venne il
giorno in cui entrambi dovettero tornare a casa. Trascorse un altro
mese durante il quale Alison ed Edward continuarono a sentirsi,
parlavano tutte le sere e messaggiavano tutti i giorni, si sentivano
persi e vuoti senza abbracci e senza baci da parte dell'altro/a,
poi finalmente riuscirono a trovare un modo per rivedersi e
non gli sembrava vero, erano così felici che rischiavano di
sentirsi male. Edward raggiunse la sua principessa in Irlanda e
trascorsero insieme due giornate speciali, per verità tre
giornate speciali, furono aiutati da una calamità naturale"
Summer sorrise ripensando a quel pomeriggio, a quella notte,
era stato fantastico "Tutto sembrava andare per verso giusto, fin
quando Edward non cominciò a essere ossessionato da
qualcosa: costodiva un segreto, un grande segreto, e voleva rivelarlo
alla sua amata, ma proprio perchè si trattava di qualcosa di
importante, aveva timore di dirglielo per paura di perderla per sempre.
Mi spiego meglio: Edward non
pensava di poter amare così tanto una persona prima di
incontrare Alison, non si era mai trovato in una situazione del genere
prima di allora, e soprattutto non aveva mai sentito il bisogno di
rivelare quel segreto a qualcuno, ma di lei si fidava cicecamente e
sapeva che avrebbe dovuto dirglielo il prima possibile... ma ogni volta
che ci pensava, il timore di farla stare male, di farla infuriare, lo
bloccava.
Un giorno aveva finalmente deciso di confidarsi con lei,
programmò un weekend solo per loro due durante il quale
sperava di riuscire a dirle tutto nel modo giusto, ma il destino volle
che lei rifiutasse quella proposta perchè a sua volta gli
stava organizzando una sorpresa. La ragazza lo raggiunse nella sua
città d'origine e per puro caso i due si incontrarono, lei
scoprì il segreto da sola, e giustamente si
arrabbiò tantissimo.
Come finisce questa storia? Non è ancora finita in
verità e spero con tutta l'anima che non finisca mai, Edward
la ama alla follia, è disposto a tutto pur di essere
perdonato, non riesce nemmeno a sopportare l'idea di vivere senza di
lei, è coninvolto troppo in questa storia e vive in funzione
del sorriso di Alison."
Harry prese un respiro profondo dopo aver raccontato la loro storia, lo
aveva fatto in modo elementare, come se stesse parlando con dei
bambini...prese coraggio e concluse "Alison, so che mi ami anche tu, so
che stai soffrendo, ma ti prego, dimmi che vuoi restare al mio fianco,
ti renderò felice, è il minimo che io possa fare
per ricambiare ciò che tu fai per me, forse non te ne rendi
nemmeno conto, ma sei la ragione del mio sorriso perchè
quando mi sento solo, mi basta pensarti per stare meglio; sei la mia
ricetta segreta, sei l'essenza della mia vita, sei tutto per me, e non
sto scherzando..ho bisogno soltanto di averti accanto a me, di
abbracciarti, di baciarti, di stare con te, insieme possiamo superare
tutto, te lo prometto, sarai la mia principessa"
Okay, quelle parole l'avevano fatta commuovere, ed era sempre
più convinta di non essere capace di smettere di amarlo,
forse non avrebbe mai smesso di farlo, forse sarebbe annegata nei suoi
occhi praticamente per sempre, forse quel sorriso le avrebbe scaldato
il cuore in eterno, forse sarebbe riuscita a dimenticare tutto, forse.
Non si sentiva pronta a perdonarlo, e si sentiva una perfetta idiota,
le sembrava che stesse scappando da lui e correndo da lui
contemporaneamente, so che questa frase potrebbe essere considerata
priva di senso logico, ma non tutto nella vita deve essere
necessariamente 'logico'...stava scappando e correndo da lui, scappando
perchè desiderava avere un po' di tempo per poter riflettere
da sola, ma stava anche correndo da lui perchè si ostinava a
ripetere che lo amava alla follia, perchè nonostante tutto
avrebbe continuato a dormire abbracciata alla sua maglietta comunque
fossero andate le cose, quella notte aveva provato a sbarazzarsene ma
aveva avuto un incubo, e lei non credeva alle coincidenze.
Trascorse tutto il resto della giornata pensando a Harry, ovunque
andasse, qualunque cosa vedesse, la sua attenzione non si focalizzava
su nulla, ripensava a quanto era stato dolce, coraggioso a parlare di
fronte all'intera nazione (visto che l'indomani tutti avrebbero saputo
tutto) e quella storia, la loro storia, il fatto che alla fine fosse
uscito allo scoperto e le avesse parlato in modo diretto,
ciò che le aveva detto, l'avevano fatta sentire amata ancora
una volta e non c'è sensazione più bella del
sentirsi così importanti per qualcuno; ma quel macigno era
troppo pesante, le faceva perdere l'equilibrio appena raggiunto...ora
era lei ad avere paura, temeva che potesse nascondergli dell'altro e
per quanto fosse innamorata persa, non riusciva a perdonarlo
così, su due piedi..
La scolaresca tornò in albergo verso le undici di sera,
appena Sum entrò nella hall lo vide, era malamente sdraiato
su una delle poltrone, non poteva avere intenzione di dormire
lì, probabilmente aveva un letto a baldacchino nella sua
camera, e invece si era ridotto ad appisolarsi nella hall di un
albergo, e lo aveva fatto solo per lei; Summer filò
dritta verso la sua camera fingendo di non aver notato nulla, ma appena
fu in camera assieme alle altre, sentì il bisogno di fare
qualcosa, aprì uno degli armadi e trovò una
coperta, la prese e d'istinto la portò giù,
facendo attenzione a non svegliarlo perchè non voleva essere
vista, la sistemò alla meglio su di lui, gli avvolse il
corpo, non voleva che avesse freddo, la verità era che non
voleva che stesse male, fu tentata di carezzargli dolcemente una
guancia, ma intuì che in quel modo lo avrebbe svegliato e
lasciò perdere, l'aveva intenerita, ma non voleva che lui
pensasse che fosse tutto a posto tra di loro, perchè non lo
era, perchè era ancora arrabbiata, perchè era in
lotta con se stessa e non riusciva nemmeno a capire a fondo il motivo
per il quale, nonostante ce l'avesse con lui, non riuscisse a stargli
lontano.
Restò ferma ad osservarlo per qualche minuto, incapace di
lasciarlo solo,fortunatamente aveva gli occhi chiusi e non avrebbe
rischiato di annegarci dentro come nel più profondo degli
oceani, però Harry sorrideva, chissà cosa stava
sognando, era così tenero, così maledettamente
bello...mugugnò qualcosa nel sonno, qualcosa tipo
'perdonami, perfavore' e Sum provò un'altra stretta al
cuore, non riusciva a reggere tutte quelle emozioni, erano troppo,
troppo..la felicità smisurata prima di rivederlo, la
delusione, la rabbia, la confusione, la dolcezza, l'amore...lo
osservò stringersi nella coperta, pensò a quanto
fosse perfetto, maledì se stessa per quel pensiero, prima di
risalire le scale e tornare nella sua camera.
Aveva soltanto una certezza: lo amava sul serio; all'inizio aveva detto
di aver bisogno di tempo, ma guardandolo, capì
improvvisamente che non avrebbe resistito a lungo in una
situazione del genere, o seguiva il cuore e lo perdonava, o lo
allontanava per sempre, non poteva più stare in quella
condizione di stallo, doveva prendere al più presto una
decisione, e il cuore sapeva già cosa fare, ma Sum si
ostinava a voler trovare una soluzione che andasse bene ad entrambi,
sia al responsabile della vita che alla sede della
ragione,chissà se l'avrebbe mai trovata.
Salveeeeeee :))
Eccomi qua! :D Allora... questo capitolo non mi convince del tutto a
dir la verità, non lo so, forse perchè
effettivamente non so nemmeno io da che parte stare D: Non riesco
nemmeno a far pensare a Sum in negativo su di lui, è
più forte di me, non ce la faccio D:
Comunque ho intenzione di risolvere la questione, in bene o male,
massimo in un paio di capitoli :D
E comincio già ad avvisarvi che a questo punto, ci stiamo
avvicinando alla fine, e mi dispiace tantissimo..come farò a
trascorrere le giornate senza pensare a questa storia? Mi
mancherà da morire!
Quindi...la domanda è una sola. Sto seriamente pensando di
scrivere un seguito, sempre gli stessi personaggi, ma magari ambientato
altrove, con altre sorprese, altre avventure, non lo so ancora di
preciso, ma scommetto che mi verrà presto in
mente...però mi farebbe piacere sapere se voi desiderate che
ci sia un seguito :) Vi prego, rispondete a questa domanda,
così posso regolarmi :DD
Riguardo il capitolo, anche se non lo considero il massimo, spero
comunque che vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso :3
Grazie! Non ringrazierò mai abbastanza chi recensice,
davvero, mi dite delle cose meravigliose, che mi fanno sciogliere,
siete dolcissimeee ♥♥♥♥
Ovviamente ringrazio anche chiunque segue, legge o ha in qualche modo
notato la storia :DD
E ora vado, un bacione! Alla prosssimaaa <3
|
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Capitolo 40 *** Capitolo 40 ***
Si
voltò delicatamente verso il comodino cercando di non far
rumore, non voleva che le sue amiche si svegliassero, le avevano
già tenuto compagnia fino alle tre del mattino, era giusto
che dormissero un po', prese il cellulare in mano e guardò
l'ora, le 6.40, ancora, lo rimise a posto e si sdraiò a
pancia all'aria, gli occhi vispi e ben aperti nonostante il buio e la
stanchezza...dopo essere salita in camera la sera precedente, aveva
trovato Valerie, Sarah e Mary pronte ad ascoltarla, a farle compagnia,
a trascorrere la notte in bianco se fosse stato necessario; avevano
parlato fino a tardi, poi il sonno aveva completamente travolto le sue
amiche lasciandola sola con i suoi perchè.
Non
era riuscita a chiudere occhio, non era riuscita a smettere di pensare
a lui, alla loro storia, ai suoi sentimenti sempre più
amplificati, e per tutta la notte aveva tenuto fissa in testa
l'immagine di Harry addormentato su quella poltrona, era
così tenero...provò a immaginare cosa sarebbe
successo se non fosse riuscita a trovare la forza per perdonarlo,
provò a immaginare di non rivederlo mai più, di
svegliarsi senza i suoi messaggi, di trascorrere la giornata senza
collegare ogni minima cosa a lui, di andare a dormire la sera senza
ascoltare la sua voce, la sua risata; provò a immaginare di
gettare via ogni ricordo di loro due, di fare come se non lo avesse mai
incontrato,ma non ci riuscì, si sentì una stupida
soltanto a poter pensare di riuscire a far finta di niente... ma chi
voleva prendere in giro? Lo amava con tutta se stessa e glielo si
leggeva negli occhi, si vedeva da come aveva reagito al suo segreto, si
vedeva dal modo in cui si era lasciata abbracciare nel bel mezzo di una
litigata, lo si notava dal tremolio nelle sue gambe quando lo aveva
ascoltato ad Hyde Park, dal modo in cui gli aveva dolcemente avvolto il
corpo in una coperta la sera prima, non c'erano dubbi, quel ragazzo era
la sua vita.
E
allora perchè si ostinava a voler fare la difficile? La
verità è che non sapeva nemmeno lei come
comportarsi..sapeva soltanto che le si era quasi arrestato il battito
cardiaco quando si era autocostretta a pensare alle sue giornate senza
Harry, sapeva che aveva rischiato di svenire pur essendo già
sdraiata, quando aveva realizzato di dover rinunciare ai suoi abbracci,
ai suoi baci, al suo tocco sulla pelle, al loro amore; e sapeva che le
sembrava di camminare sopra le nuvole, oltre la luna, al di
là delle stelle più belle, quando era insieme
a lui...
La
notte le aveva portato consiglio e l'aveva fatta convincere di non
essere disposta a perdere tutto, si era resa conto di non poter
rinunciare a lui e a tutto ciò che loro due erano insieme,
era impensabile arrendersi al primo ostacolo, il loro amore era di gran
lunga più potente, forse era diventato più grande
di loro stessi, più involontario del muscolo involontario
per eccellenza, famoso per fare tutto di testa sua, forse il loro amore
era più maturo di loro, più naturale del modo in
cui il sole ogni singola mattina fa capolino all'orizzonte,
più forte dell'incredibile Hulk, più vero della
verità se possibile.
Si
rese conto di essere felice così, e le era sempre
stato detto che l'obiettivo più nobile da seguire nella vita
è quello di essere felice, e lei lo era, non poteva
lasciarsi scivolare tutto dalle mani, dipendeva soltanto da lei, e
decise di volerlo tenere stretto; aveva trascorso gli ultimi due giorni
a scappare e a correre da Harry: era scappata al parco, aveva corso in
albergo e poi era scappata di nuovo, decise che non lo avrebbe
più fatto, si stava comportando da immatura e incoerente,
non era giusto, d'ora in poi avrebbe percorso un solo verso, un solo
senso di percorrenza, quello che la conduceva alla felicità,
quello che le causava alterazioni nelle vene e nel cuore, quello che
aveva come punto di arrivo, come destinazione "Harold Edward Styles"
Buttò
improvvisamente le coperte in aria, straordinariamente sicura dei suoi
movimenti, non si preocupò nemmeno di vestirsi o di
pettinarsi, giusto il tempo di infilare i piedi nelle ciabatte e
sgusciò fuori dalla sua camera ancora in pigiama,
rischiò più volte di inciampare nel corridoio
essendo tutto completamente buio, la voglia di stringerlo, di
sussurragli che loro due avrebbero superato tutto soltanto se fossero
stati insieme, il desiderio di sentire il suo corpo accanto al proprio,
l'impazienza di poterlo guardare negli occhi e non capire
più nulla, il suo sorriso, i baci che si sarebbero scambiati
su una scomodissima poltrona, le fecero accellerare il passo; giunse
nella hall dell'hotel pochi istanti dopo, pronta a fiondarsi tra le sue
braccia, correva a più non posso, aveva preso la sua
decisione e non era mai stata più sicura in tutta la sua
vita, Harry meritava un'altra possibilità semplicemente
perchè era responsabile di qualunque cosa provasse, di ogni
sua segreta emozione, la sua esistenza era ormai incatenata a quella
del ragazzo.
Andò
dritta dritta in direzione della poltrona sulla quale si era
addormentato la sera precedente e l'espressione del suo viso si
modificò radicalmente quando fu abbastanza vicina da
accorgersi che la poltrona era vuota, restò lì
impalata per qualche minuto, forse un po' delusa, magari si era
svegliato nella notte e aveva deciso di tornare a casa, magari aveva
male alla schiena per la posizione scomoda in cui aveva dormito, Sum si
sentì addirittura in colpa e desiderò di non
averlo mai lasciato solo quella notte; si guardò i piedi e
rabbrividì per il freddo, controllò nuovamente
l'ora e si accorse che erano ormai le 7.30, tornò in camera
sapendo che di li a poco si sarebbero svegliate le sue amiche, dovevano
prepararsi per una nuova giornata a Londra, la quarta per l'esattezza;
un nodo le attanagliò le gola pensando che le restavano solo
tre giorni e due notti per chiarire le cose, per abbracciarlo, per
dimostrargli che era pronta a rischiare il tutto per tutto pur di
averlo accanto, per dirgli che desiderava essere ancora la sua ragazza
nonostante tutto, perchè si era resa conto che non poteva
essere diversamente, aveva capito che Harry, il suo Harry, che
fosse il figlio del fornaio, del netturbino, del professore, del
notaio, del primo ministro, del re, di superman o di Homer Simpson, non
aveva alcuna importanza, era comunque la miglior cosa che le fosse
capitata.
" Sum, corri, guarda la tv!" Valerie alzò il volume "che
succede?" ripose lei uscendo dal bagno e andandole incontro, Sarah e
Mary fecero lo stesso, le sue amiche cominciarono a confabulare
entusiaste mentre lei si bloccò e ascoltò
nuovamente quelle parole, quasi con le lacrime agli occhi, la
perfezione. I suoi occhi nocciola si focalizzarono su Harry che parlava
allo Speaker Corner di Hyde Park a Londra, mandarono il servizio per
intero, Sum lo aveva ascoltato nascosta dietro un cespuglio il
pomeriggio precedente, si era accorta del tremolio nella sua voce ma le
era stato impossibile notare l'espressione del suo viso mentre
raccontava la loro storia...aveva avuto ragione, tutta la nazione ora
sapeva di Edward e di Alison, e tutta la nazione aveva capito che
Edward ed Harry Styles avevano gli stessi occhi, lo stesso sorriso e lo
stesso cuore, e Alison non era il vero nome della ragazza.
Sum sentì la voce del giornalista in sottofondo
"Chi sarà mai Alison? Chi è la ragazza
che ha spinto il figlio del Primo Ministro a parlare così
spuroratamente? Quello che ci domandiamo tutti è quale sia
il suo vero nome...per ora non possiamo saperlo, ma deve essere una
ragazza speciale, lui non si era mai esposto così tanto, non
aveva mai fatto parlare di se; che abbia qualcosa da farsi perdonare?
Supponiamo proprio di sì!"
Quando il servizio terminò Summer e le ragazze si resero
conto che si era
scatenato un putiferio, ora tutta la nazione, incalzata dai
giornalisti, pretendeva di saperne di più, Sum si
sentì spaventata da quella situazione, non voleva
assolutamente che il suo viso, le sue parole diventassero di dominio
pubblico come ogni cosa, il loro amore era loro e basta, e doveva
restare tale, era magico perchè era qualcosa che riuscivano
a condividere solo loro due, e così doveva essere per
sempre; avrebbero trovato una soluzione, insieme.
Una mezzoretta dopo la scolaresca si affollò sulle scale e
negli ascensori, ovviamente anche i suoi compagni di classe avevano
visto il servizio in tv, non stavano più nella pelle dal
sapere cosa avesse combinato Sum, proprio lei, la ragazza che
conoscevano tutti ma soltanto di vista, quella a cui non piace essere
al centro dell'attenzione, la sognatrice, la brava studentessa... che
diavolo ci faceva con il figlio di uno degli uomini più
importanti dell'Inghilterra?
Decise che non avrebbe risposto a nessuna delle domande, avrebbe
raccontato lo stretto necessario solo alle persone di cui si fidava , e
non erano molte, avrebbe lasciato che tutti gli altri confabulassero in
segreto, non le importava, non le era mai importato, non vedeva il
motivo per cui avrebbe dovuto raccontare tutti i fatti suoi alla gente,
si sarebbe comportata spontaneamente come aveva sempre fatto, e avrebbe
lasciato che tutti gli occhi troppo curiosi e le malelingue traessero
da sole le proprie conclusioni...ora voleva soltanto vederlo,
desiderava soltanto stare un po' con lui, da soli, in modo tale da
potersi chiarire e uscirne più forti di prima, voleva Harry
al suo fianco, punto, il resto passava in secondo piano.
Dopo più tardi gli insegnanti uscirono dall'hotel seguiti da
tutti gli studenti, l'aria si era calmata, la maggior parte dei suoi
coetanei avevano capito che non dovevano immischiarsi in quella
situazione, alcuni si erano messi nei suoi panni e avevano capito che
se fosse successo a loro, avrebbero reagito allo stesso modo, quindi
evitarono di fare altre tacite domande e fecero finta di nulla, Sum
gliene fu grata, soltanto un gruppetto di ragazzini continuò
a comportarsi da idiota, ma quello era normale, ci sarebbero sempre
state persone del genere, non c'era nulla di cui proccuaparsi.
A pochi passi dall'albergo Sum si sentì afferrare per un
braccio e senza neanche rendersene conto si ritrovò con la
schiena attaccata al muro, tentò di recuperare il suo cuore
partito ormai per un viaggio senza ritorno "Amore mio"
esclamò lui con un sorriso, la ragazza si sentì
svenire, quanto le era mancata quell'espressione, quante notti l'aveva
desiderata prima di venire a Londra, Harry era a pochi centimetri da
lei, avrebbe voluto buttargli le braccia al collo, baciarlo e dirgli
che era pronta a ricominciare da capo, stava per farlo, ma lui la
precedette di qualche istante "vieni con me, ti prego, stiamo insieme
oggi, ho bisogno di te Summer, perfavore, ho organizzato qualcosa di
speciale solo per noi, perchè non desidero niente di
più del tuo perdono, vieni con me" lei sorrise
instantaneamente e ciò fece ben sperare Harry, poi
alzò lentamente lo sguardo e incontrò i suoi
occhi.Ogni volta non poteva fare a meno di chiedersi come potessero
essere così meravigliosi, come riuscissero a ipnotizzarla,
come le facessero perdere ogni controllo, compreso l'orientamento
spazio-temporale, si sentì rinascere dentro
perchè la facevano stare bene, perchè le
trasmettevano una calma assurda, perchè le facevano
dimenticare tutto, tutto.
Si rese conto di non avergli ancora dato una risposta, ma probabilmente
non ce ne sarebbe stato bisogno, erano lì a fissarsi
incapaci di muoversi e di fare qualsiasi cosa richiedesse un minimo di
cervello, mentre la scolaresca si allontanava sempre di più,
e entrambi sapevano che Sum non l'avrebbe più recuperata,
entrambi sapevano che non voleva raggiungerli, quello sguardo diceva
molto di più di ciò che loro due fossero in grado
di dire.
Harry si sentiva scoppiare di felicità, perchè i
gesti non sanno mentire, perchè gli occhi non sanno mentire,
sapeva che a discapito di qualunque cosa lei avesse detto, sarebbe
stata sua, se non fosse riuscita a perdonarlo in quel momento, lo
avrebbe fatto di lì a poco, glielo suggeriva il cuore e non
poteva sbagliare.
Senza interrompere il contatto visivo, Sum cercò la sua
mano, la trovò subito e la strinse nella sua avvertendo un
brivido lungo la schiena quando si sfiorarono, aveva sempre pensato che
le loro dita fossero fatte apposta per intrecciarsi, lui
capì che era quella la sua risposta, non aveva parlato, ma
l'aveva sentita forte e chiara.
Sum si trattenne dalla voglia di urlargli che lo aveva già
perdonato, aveva detto di aver organizzato qualcosa, doveva essersi
impegnato tanto, voleva meritarsi il suo perdono, quindi decise di fare
il suo gioco, non voleva deluderlo...camminarono per qualche centinaio
di metri mano nella mano, si fermarono quando giunsero in una specie di
porto, Sum notò la presenza di un battello e dietro di loro
il Tower Bridge, erano le dieci del mattino e faceva ancora freddo, non
era affatto preccupata della temperatura esterna, la sua pelle stava
andando a fuoco, Harry la lasciò un attimo e disse qualcosa
a un tizio, si avvicinò al battello e fece qualcosa che Sum
non riuscì a cogliere, ma lo lasciò fare; pochi
minuti dopo l'aiutò a salire a bordo e pian piano si
allontanarono dalla riva, Harry era il timone e lei si
posizionò al suo fianco "tutto questo mi ricorda qualcosa"
sussurrò vagamente, il ragazzo le sorrise, era
esattamente ciò che voleva, il pomeriggio precedente aveva
soltanto ricordato a parole tutto ciò che avevano condiviso,
quel giorno voleva fare di più, era sua intenzione
ricostruire tutto per davvero, cominciando dal giorno in cui si erano
baciati per la prima volta.
"Ascolta Sum, vuoi fare un gioco? Innanzi tutto sappi che ora non ti
lascierò più andare! E' una specie di caccia al
tesoro, in ogni posto in cui andremo oggi, c'è qualcosa che
tu devi trovare, potrà trattarsi di qualsiasi cosa e
riguarda me e te, alla fine dovrai mettere nel giusto ordine
ciò che hai trovato, mi autorizzo a darti una mano in caso
non ci riuscissi da sola, e alla fine verrà fuori una
parola, una frase, un oggetto, un puzzle...a quel punto deciderai cosa
fare riguardo noi due, dipende solo da te, io non desidero altro che
stringerti tra le braccia per il resto della mia vita" prese un
profondo respiro "ti va di provarci?" Sum annuì, aveva fatto
a bene a non gettargli le braccia al collo subito, aveva davvero
organizzato qualcosa di speciale, doveva almeno dargli la soddisfazione
di vederla alle prese con quella caccia al tesoro, che a dire la
verità la ispirava parecchio, avrebbe giocato come voleva
lui, anche se la risposta al suo quiz ce l'aveva già.
" Okay, giochiamo!" esclamò guardandosi intorno per cercare
il primo indizio, sentiva che sarebbe stata una bella giornata, forse
la più bella, una giornata da aggiungere alle migliori della
sua vita, come i quindici giorni trascorsi al camping e la visita di
Harry a Dublino; ora lo scenario era diverso, erano a bordo di un
battello nella bellissima capitale del Regno Unito, ma tutto il resto,
i sentimenti, erano uguali, se non amplificati.
Salveeeeeeee :))
Per fortuna che mi ero preoccupata che il capitolo sarebbe venuto
corto! Perdonatemi, mi sono accorta di non avere molte
capacità riassuntive ahahahhahhaha e poi sto dedicando tutta
me stessa a questa storia, voglio che gli ultimi capitoli siano
perfetti! :))
Allora...Sum si è resa conto che Harry merita un'altra
possibiltà e non poteva essere altrimenti, ma si
trattiene dal dirgli tutto per non rovinare ciò che lui ha
organizzato, forse non avete le idee molto chiare su questa specie di
gioco, è stata un'idea che mi è venuta
così, stanotte, e comunque scoprirete tutto nel prossimo
capitolo... che spero di riuscire a scrivere presto :DD
Riguardo il seguito, pensò proprio che ci sarà,
leggendo le vostre recensioni ho capito che ci tenete a questa storia e
ciò mi rende davvero felice <3
Comunque ora concentriamoci su questo finale che si avvicina...che ne
pensate del capitolo?
Su, non siate timidi e ditemi ciò che vi passa per la testa
:3 Sapete benissimo che amo interagire con voi e ovviamente vi
ringrazio con tutto il cuore, è importante per me sapere le
vostre opinioni, e poi siete dolcissimeeeeeee ♥♥
No veramente, GRAZIE! :))
Ora vado, a presto si spera! :DD
Ciao <3
|
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Capitolo 41 *** Capitolo 41 ***
"
Acqua, acqua, acqua" Harry sembrava divertito "acquazzone!"
esclamò
ancora, e Sum gli lanciò un'occhiataccia, ma non era uno di
quegli
sguardi malefici che vogliono dire 'adesso vengo e ti uccido' il suo
voleva dire 'adesso vengo e ti soffoco di abbracci'; la ragazza
continuò a guardarsi intorno e a cercare il primo indizio,
così lo
chiamava lui, metteva le mani ovunque e ogni volta si sentiva dire
'acqua, acqua' ,ma si stava divertendo, stava bene, in qualunque caso,
e anche in quel momento in cui erano lì a fare
ciò che stavano facendo,
perchè Harry voleva essere perdonato per il suo sbaglio
più di ogni
altra cosa al mondo, tra di loro non c'era nessuna tensione,
nessun'aria pesante, solo l'irrefrenabile voglia di stare insieme.
Dopo
più tardi, Summmer scovò un bigliettino di carta
ripiegato sotto la
sciarpa che Harry si era tolto poco prima, lo aprì
velocemente:
"
Ricordi quella barca? Ricordi quel giorno? E i delfini? Siamo saltati
insieme, tenendoci per mano, e da quel momento ho realizzato che non
l'avrei più lasciata la tua mano. Ti sei fidata di me, so
che avevi
paura, ma ti sei fidata, fallo anche ora, fallo per noi" lo
lesse lentamente, più volte, ricordando tutto di quel
giorno,
dell'immersione, dei delfini, dei loro baci...poi alzò
lentamente lo
sguardo incrociando i suoi occhi, non sapeva quanto avrebbe resistito,
ma doveva almeno tentarci, non poteva rovinare quel gioco, era
meraviglioso. " non devi dire nulla ora, parlerai alla fine, ora gira
il foglio e leggi la lettera disegnata dietro, è il primo
indizio" Sum
obbedì e vide una P.
Nella
sua mente, nel suo cuore, nel suo corpo, stava succedendo di tutto, non
pensava che sarebbe stato così difficile fare la dura,
desiderava
soltanto fiondarsi tra le sue braccia e non lasciarlo mai
più,
desiderava che lui la stringesse forte, lo desiderava così
intensamente
che non si accorse nemmeno che avevano raggiunto un molo, scesero dalla
barca e si incamminarono, Harry tentò di prenderla per mano
e lei ne fu
felice "bene, ora puoi iniziare a cercare il secondo indizio"
esclamò
cominciando a camminare di qualche passo avanti a lei, aveva in mente
qualcosa, quando fu distante di un paio di metri, lasciò
cadere un
foglietto dalle mani, esattamente nello stesso modo in cui certe
persone lasciano cadere a terra la carta della caramella, Summer lo
notò e le venne da ridere "sei un genio, devo dire" disse
affiancandosi
nuovamente a lui "lo so" rispose fissandola negli occhi e alzando le
spalle, quanto poteva essere tenero?
Lei raccolse il foglietto da terra sorridendo, e lo spiegò:
"E
poi quando la barca ha raggiunto la riva, sapevamo entrambi che era
troppo tardi per tornare indietro, non volevamo tornare indietro, ci
amavamo..e io ti amo anche ora e desidero andare avanti anche questa
volta, solo se tu verrai con me, però." Non
aveva mai letto
qualcosa di più dolce, si stava letteralemente sciogliendo,
non poteva
crederci, Harry stava provando a ricostruire tutto nel vero senso della
parola, l'aveva portata su una barca perchè era
lì che era iniziata la
loro storia, si chiese come fosse possibile non
amarlo...perchè
davvero, lei non lo credeva più possibile! Tentò
di nascondere, per
quanto ci riuscisse, ciò che provava e girò il
biglietto, R, fu quello che vi
trovò scritto.
"Amo
questa caccia al tesoro!" esclamò cercando di mantenere un
contegno e
di non far trasparire dalla sua voce che stava facendo uno sforzo
immane per non stringerlo forte forte a sè "allora ho
qualche speranza
di essere perdonato?" domandò lui impaziente
"sicuramente...no" "ma che
devo fare per riaverti?" 'niente, assolutamente niente,
perchè non mi
hai mai persa' rispose il suo cuore "un giro sulla ruota panoramica
sarebbe un buon inizio!" sentì dire dalla sua voce...
maledetto
cervello che le consigliava di non rovinare la caccia al tesoro! Harry
sorrise, come diavolo aveva fatto? Il prossimo indizio lo avrebbe
trovato proprio sul London Eye.
" Ti
piacciono le sorprese, vero? Ma la sera in cui siamo andati al luna
park eri impaziente di sapere dove vi stavamo portando, quella sera
siamo ritornati bambini...ed è questo l'effetto che mi fai,
quando
siamo insieme, oltre a sentirmi uomo, mi sento anche bambino,
perchè
solo tu sai costruire castelli in aria con me; ma se ci mettiamo
d'impegno, forse questi castelli potrebbero avere delle fondamenta,
delle mura fortificate e dei passaggi segreti che conosciamo solo noi
due." Summer si aggrappò a lui mentre la
giostra saliva sempre
di più su, sempre più distante da terra, si
raggomitolò contro il suo
petto "quanto
siamo in alto?" domandò flebilmente, un po' approfittava
della
situazione per stargli accanto senza destare troppi sospetti, un po'
era spaventata sul serio "non ne ho idea..hai paura? sei stata tu a
voler venire qui" le sussurrò lui "stai zitto e abbracciami"
rispose,
non riuscì a trattenersi, Harry non se lo fece ripetere due
volte, le
circondò il corpo e la tenne stretta a sè per
tutto il tempo, non
poteva chiedere di meglio.
E era
la terza lettera del gioco.
Una
volta scesi dalla ruota panoramica, si incamminarono in direzione del
Big Ben, Sum era già stata a Londra un paio di volte, ma
quando i suoi
genitori l'avevano portata lì per il weekend, era una
bambina, non
ricordava molto dei punti di riferimento della città;
durante il
tragitto Harry tentò di rinfrescarle la memoria, ma a
nessuno di tutti
e due importava più di tanto della storia della capitale,
erano più
interessati alla loro, di storia. "ed eccoci al famoso
orologio di
Londra" esclamò il ragazzo quando furono proprio
sotto il Big Ben "non
lo ricordavo così, è stupendo, domina l'intera
città" "guarda lì, ci
sono due rondini, proprio lassù" indicò
qualcosa con il dito attirando
la sua attenzione, Sum si sforzò di vedere oltre il suo
naso, ma tutto
quello che si trovò davanti furono le lancette in perpetuo
movimento;
in quel momento sentì qualcosa tra le mani e capì
al volo, si voltò
verso Harry e non potè non sorridere, lui capì
che aveva intuito il suo
gioco. Aprì il bigliettino, questa volta lesse prima la
lettera sul
retro, una D,poi percorse con
gli occhi quelle tre righe che le stavano facendo mancare il respiro.
" Quei
giorni ci sono scivolati dalle mani...quante volte abbiamo desiderato
fermare il tempo? Forse infinite volte...e ora che stiamo facendo?
Perchè lo stiamo sprecando? Ti prego, dimmi che desideri
ancora
bloccare quelle maledette lancette e ti prometto che sarai mia, e io
sarò tuo, per tutti i restanti giri di quelle lancette, per
la vita"
Summer alzò gli occhi al cielo incontrando nuovamente il Big
Ben, stava
lottando contro se stessa per non piangere, sperò che quel
gioco
finisse presto, non voleva lasciarlo a metà, ma era certa
che non
avrebbe resistito ancora a lungo in quella situazione, forse lo stava
capendo anche Harry...come riusciva a rendere tutto così
perfetto? come
riusciva a essere così speciale quel ragazzo? Dio quanto lo
amava, dio
quanta voglia aveva di baciarlo, di dirgli che era tutto a posto, non
lo avrebbe mai lasciato, mai.
"hai fame?" "un po'" ormai era
mezzogiorno passato "emm..diciamo che non ho mai pranzato in un
fastfood prima d'ora e non ne idea di dove andare..." disse
il ragazzo
sinceramente "e io non sono mai stata in un fastfood a Londra, quindi
direi che siamo una coppia perfetta" esclamò Sum divertita
"beh una
coppia perfetta lo siamo di sicuro!" a quel punto mandò al
diavolo
tutti i suoi propositi e si avvicinò a lui schioccandogli un
dolcissimo
bacio sulla guancia, sul viso di Harry si fece spazio un sorriso che
andava da un'orecchio all'altro "mi hai perdonato?" "hai detto che
dovevo darti la risposta alla fine" rispose aggrappandosi sugli specchi
"giusto" rispose lui per niente infastidito. Poco dopo erano tutti e
due seduti in un locale molto alla mano e pieno di giovani, presero per
pranzo un hamburger e patatine fritte, le stesse pietanze, o meglio,
deliziose schifezze che si mangiano in un comune Mc Donald; quando
ebbero finito, Harry chiese il conto e senza dare nell'occhio
scambiò
lo scontrino fiscale con un altro bigliettino.
" E
l'irruzione che ho fatto in cucina? Tu e le altre ragazze stavate
preparando i muffin, io sono entrato dalla porta sul retro e appena mi
hai visto, hai lasciato tutto e ti sei buttata tra le mie braccia.
Prova a farlo anche ora, lascia perdere tutto e abbracciami forte, ho
bisogno di averti accanto" Inutile dire che fu
travolta dai
ricordi, teneva ben impresso nella mente il momento nel quale lui
l'aveva portata via dalla cucina, era uno degli ultimi giorni al
camping e non desideravano altro che stare un po' da soli, ricordava
tutto alla perfezione. Trattenne il respiro, poi girò il
foglio e vide
una N.
"
sei sicuro che questa parola esista?" esclamò, pensando che
fino ad
allora era venuto fuori qualcosa tipo P R E D N! Harry le fece il verso
divertito, era una situazione alquanto insolita quella che stavano
vivendo, su quei foglietti c'erano scritte le cose più dolci
al mondo e
tutti e due facevano
finta di non rendersene conto, ma fingevano alla grande, erano complici
anche in quella situazione, continuavano a ridere e a scherzare pur
sapendo benissimo quanto quel giorno potesse essere importante per
loro, per il loro amore.
Proseguirono verso il parco, tenendosi per
mano, si fermarono quando si accorsero della presenza di una tenda da
campeggio, Sum insistè perchè ne
varcassero la soglia, e ancora una
volta, come era accaduto per la ruota panoramica, indovinò
inconsciamente il posto in cui avrebbe trovato il prossimo bigliettino;
una volta nella tenda furono tutti e due a un passo dal dimenticare
tutto il resto, e fare l'amore... si ritrovarono lì, solo
loro due,
iniziò un gioco di sguardi pericoloso, il respiro
diventò irregolare,
più di quanto non lo fosse normalmente ogni volta che erano
insieme, si
avvicinaro piano, soltanto pochi, pochissimi centimetri d'aria a
dividerli e la voglia di annullarli tutti, e non riuscivano a
interrompere il contatto visivo mentre i loro nasi arrivavano a
sfiorarsi, sarebbe bastato meno di un secondo e sarebbe successo, se
solo quel pallone, e subito dopo quel gruppo di bambini che erano
andati a recuperarlo, non li avessero bruscamente interrotti. Summer
stava ancora cercando di ritrovare un certo autocontrollo quando
trovò
un nuovo bigliettino di carta:
" Scommetto
che mentre stai leggendo questo foglietto, io e te siamo in una
tenda! Non è quella tenda, la nostra tenda, quella che
ricorderai per
sempre, la stessa tenda che ha fatto da cornice alla notte
più bella
della mia vita, della nostra vita... ma se tu lo vuoi, io e
te, possiamo
rendere tutte le notti e tutti i giorni in cui staremo insieme, i
più
belli di sempre, come i primi che abbiamo vissuto...anche se dovessimo
trascorrere il resto della nostra vita in una tenda come questa!" Lettera O.
Subito
dopo uscirono da lì e ricominciarono a camminare, questa
volta Harry
sembrava non avere una meta ben precisa " quanti indizi mancano?"
domandò lei impaziente di finirla con quel gioco e di dirgli
ciò che
fino ad allora era riuscita a stento a trattenere "soltanto tre"
rispose il ragazzo sorridente, era assolutamente incredibile quella
giornata, e bella addirittura, per il semplice fatto che stavano
insieme e avevano vagato per mezza Londra, perchè la stavano
prendendo
in modo giocoso , perchè erano loro due e basta,
perchè stavano
dimostrando di amarsi alla follia anche in quel modo, diciamo, insolito.
Summer tirò fuori il cellulare dalla tasca quando si accorse
di aver ricevuto un messaggio:
" Quando
sei tornata a casa, ho raccontato tutto a Zayn, ero sconvolto
perchè
per la prima volta avvertivo il bisogno di confidarmi con
qualcuno, e
quel qualcuno eri tu, volevo che sapessi tutto, sentivo la
necessità di
dirti chi sono, ma già allora avevo troppa paura di perderti
e sono
stato zitto.Sono stato un cretino!" "mi sono dimenticato
di dirti che a questo messaggio corrisponde la A"
Sum si bloccò "ti prego, troviamo in fretta questi altri
due" esclamò
con la voce spezzata, era troppo, non reggeva tutte quelle parole, non
riusciva più a tenersi dentro tutto.
A quel punto Harry la trascinò
con sè in un negozio di souvenir e cartoline, fece finta di
doverne
sceglierne qualcuna da inviare ai ragazzi, Sum lo aiutò e
ben presto si
ritrovò a stringere tra le mani una foto che immortava loro
due a
Dublino, abbracciati su una panchina, sotto la pioggia, l'aveva
scattata Niall quando a Liam era venuta la brillante idea di azionare
tutte le pompe del parco! Risero a quel ricordo, poi voltarono la foto:
" Guardaci.
Stanchi, sotto la pioggia, con i vestiti inzuppati, ma felici. In quel
momento sarebbe potuto succedere qualunque cosa, io e te non ci saremmo
mossi da lì, ci sarebbe scivolato tutto addosso, il semplice
fatto che
fossimo finalmente vicini era di gran lunga più importante.
Lasciamo
che sia così anche ora, il nostro amore è
più forte di ogni tempesta,
vero? I "
Si era fatto buio, avevano perso la cognizione del tempo,
l'ultimo biglietto Harry glielo lasciò in mano: "Sei la mia vita. Lettera M."
Summer
tirò fuori dalla borsa tutti i bigliettini che aveva trovato
fino ad
allora e li dispose davanti a sè nell'ordine in cui li aveva
letti, li
avrebbe conservati per sempre, Harry seguiva con lo sguardo ogni suo
movimento, P R E D N O A I M era quello che c'era scritto, P E R D O N
A
M I fu quello che lesse il suo cuore.
"prova a mettere in ordine queste
lettere, prova a mettere in ordine allo stesso modo, anche il tuo
cuore" Sum
si alzò, come travolta da un uragano, e un millesimo di
secondo dopo, le
sue braccia si adagiarono intorno al collo di lui e le sue labbra
fecero pressione su quelle del ragazzo, iniziò a baciarlo
con foga, un
bacio bramato da troppo tempo da entrambi, Harry le
imprigionò il corpo
tra le sue braccia come se avesse paura che potesse scappare da un
momento all'altro, senza smettere di baciarla la strinse a
sè sempre
più forte, lei si lasciò travolgere
completamente, si staccò solo per
riprendere fiato, lo fissò negli occhi senza più
alcun timore "io ti
avevo già perdonato" sussurrò tra le sue labbra
"cosa?" "ti amo"
sussurrò "ti amo Harold Edward Styles" ripetè, e
in quell'esatto
momento le parve davvero di vedere una luce nei suoi occhi, brillavano,
riusciva a distinguerli chiaramente nonostante fosse già
buio, pensò
che quegli occhi fossero la sua stella polare, il suo punto di
riferimento, la sua ancora di salvezza "non credo di aver sentito
bene..." disse lui tenendola ancora stretta " TI AMO TI AMO TI AMO
TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI
AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI
AMO TI AMO TI AMO TI AMO lo
guardava fisso negli occhi mentre sussurrava senza sosta TI AMO TI AMO
TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI
AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI
AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI
AMO TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO
TI -
Harry la bloccò premendo le labbra contro le sue, si
baciarono con la
voglia di appartenere per sempre l'uno all'altra "è troppo
banale se ti
dico che ti amo anche io?" "no, non sarà mai banale,
perchè quel 'ti
amo' è la cosa più vera che possa esistere"
rispose lei lasciandosi cullare da quell'abbaccio così
agognato "TI AMOOOOOOOOOOOOOO" urlò Harry a squarciagola,
lasciando che quelle parole si scalfissero per sempre nei loro cuori
innamorati.
Eccomi quaaaaa :))
Madò,
scrivere questo capitolo è stata un'ardua impresa
perchè mi sono
scervellata da matti per inventare le frasi, i modi, i luoghi, i
momenti appropriati per i nove bigliettini, è
stato complicato perchè
volevo che fosse un capitolo dolce nonostante Sum dovesse comportarsi
in modo freddo per non rovinare il gioco, però confesso che
in alcuni
punti, come sulla ruota panoramica o su quella frase 'siamo una coppia
perfetta di sicuro" non ho saputo resistere...vabbè diciamo
che io
sarei già morta con una giornata del genere! *---*
Quindi...vi è piaciuto? Spero di si, spero di non aver
deluso le vostre aspettative :DD
Ditemi tutto ciò che pensate, fatemi sapere dai, non siate
timidi e interagite con me :))
Anzi,
a questo proposito, mi sento in dovere di ringraziarvi ancora una volta
per..tutto, per tutto quello che mi scrivete, perchè per me
è davvero
importante sapere cosa ne pensate, e poi siete le persone
più dolci al
mondo! Non vi ringrazierò mai abbastanza! ♥
GRAZIE DI CUORE e alla prossimaaaaaa
Un bacione <3
|
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Capitolo 42 *** Capitolo 42 ***
"
che vuoi fare oggi?" le domandò Harry tenendola per mano "va
bene qualunque cosa, ma voglio stare con te" rispose lei guardandolo
negli occhi "complimenti per la risposta,non molto esauriente..ma
è stata meravigliosa" sussurrò avvicinandosi e
rubandole un bacio "non credo che tu voglia andare in giro per Londra,
direi che ieri abbiamo fatto tutto quel che c'era da fare" "concordo"
rispose lei mentre camminavano apparentemente senza meta "voglio
portarti a casa mia, lì possiamo stare tranquilli, solo io e
te, penso di aver fatto parlare di me fin troppo..." spiegò
il ragazzo, alludendo al fatto che era quasi sicuro che foto, video e
chissà cos'altro della giornata precedente avrebbero
occupato tutte le prime pagine, ma non era affatto preoccupato, tutto
ciò che desiderava era essere perdonato dalla ragazza che
amava, dalla ragazza che aveva stravolto la sua vita, non praticamente,
ma dal punto di vista emotivo, e aveva vinto, sì, da quel
punto di vista poteva sicuramente cantar vittoria, aveva avuto la prova
che il loro amore era più forte del fulmine a ciel sereno
che li aveva investiti, era più forte del tempo,
più forte della logica e forse anche più forte di
loro due.
"
casa tua? mi sembra perfetto!" esultò Sum felice "anche
perchè in questo momento, in teoria, dovrei essere con la
mia scuola a non mi ricordo quale museo e dopo dovrei visitare Londra
con la guida turistica, quindi se restassimo qui, la prof potrebbe
vedermi e sia io che Valerie saremmo nei guai, in teoria" aggiunse "ma
in pratica, tu non farai nulla di ciò che hai detto,
perchè ho la sensazione che un ragazzo che tu conosci bene e
oserei dire, si cui sei innamorata, ti rapirà per sempre"
scherzò Harry, certo che lei gli avrebbe retto il gioco "e
dov'è questo ragazzo? quando si sbriga?" domandò
Sum divertita, a quel punto lui imboccò un vicoletto e la
trascinò con se "non è mai stato così
puntuale" le sussurrò prima di poggiarle dolcemente una mano
sul viso, la guardò negli occhi e sentì di non
poter desiderare di più, tutto ciò che aveva
sempre voluto, tutte le qualità che aveva segretamente
cercato in ogni persona, tutte le cose che scatenavano la sua
allegria, erano concentrate in lei; gli sembrava incredibile che avesse
trovato qualcuno così speciale, una ragazza con cui si
trovasse così maledettamente bene, che lo facesse
sentire..appagato, soddisfatto, in pace con se stesso, felice.
Ricordò
di aver letto su qualche giornaletto che per poter affermare di aver
trovato l'anima gemella, l'altra metà del proprio cuore, non
basta baciarla e fare tutto ciò che si fa con una fidanzata;
entra in ballo molto di più..ad esempio bisogna sentirsi
prottivi nei suoi confronti come si fa con una sorella, bisogna
portarle rispetto come si fa con un genitore, bisogna saperla prendere
in giro per i suoi difetti e allo stesso tempo farle capire che sono
quelli che la rendono speciale, bisogna saperci giocare e trattarla con
dolcezza come ci si comporta con i bambini, bisogna saper farla ridere
di cuore allo stesso modo in cui si dipinge un'espressione
buffa sul suo viso quando vede qualcuno cascare a terra di sana pianta,
bisogna farle capire quanto è importante la sua presenza e
non soltanto quanto pesa la sua mancanza, devi saper chiacchierare e
dire stupidaggini con lei come si fa con una migliore amica, devi
mostarle quanto ci tieni, devi stimarla allo stesso modo in cui
dovresti, e dico dovresti, stimare il tuo prof; è necessario
che tu riesca a parlare con lei di tutto, dal gioco fino alle cose
veramente serie, un po' come faresti con un fratello, devi essere suo
complice in ogni cosa, devi difenderla a spada tratta davanti alla
gente, e se si sbaglia, devi farle capire il suo errore quando siete da
soli, non rimproverandola ma facendola ragionare; è
importante che tu ti fidi di lei allo stesso modo in cui il
tuo cagnolino ha imparato a fidarsi di te; é importante che
tu riesca a condividere tutto con lei, sia il più scomodo
dei segreti che l'ultima merendina; devi coccolarla e stringerla forte
forte a te come se avessi paura che scappasse via...non basta amarla, o
meglio, tutto si concentra nell'amore che nutri nei suoi confronti, ma
non solo amore fisico e sensoriale, amore sotto ogni aspetto, visto da
qualunque prospettiva. E ovviamente, questa non deve essere una
carreggiata a senso unico, anche lei deve comportarsi con te allo
stesso modo, e se lo farà, se lo farete entrambi, allora
potrete dire di aver trovato il pezzo mancante, la tessera con le
protuberanze sui lati giusti che completa il vostro puzzle, che
completa voi, in tutto e per tutto.
Fu
distratto dal dolce bacio che Sum gli stampò sulle labbra
"vorrei dirti quanto sei importante per me, quanto sia speciale questo
momento, vorrei saperti dire che mi succede ogni volta che ci
sfioriamo, ma non riesco a trovare le parole, nessun vocabolo al mondo
può renderti giustizia, tu sei di più, di
più di qualunque cosa" sussurrò lui tenendole il
viso tra le mani "veramente me lo hai appena detto, ed ora tocca a me.
Ti amo Harry, come non ho mai amato prima, e se sono riuscita a mettere
una pietra sopra a tutto ciò che è successo,
è solo perchè mi sono resa conto di non riuscire
neanche a immaginare di vivere senza di te, i tuoi messaggi, la tua
voce, tu, tu rendi bella la mia vita, e sarei stata una stupida, non me
lo sarei mai perdonato se ti avessi lasciato andare...Sei davvero la
miglior cosa che potesse capitarmi, sei la persona con cui voglio
condividere tutto, sei il primo e sarai anche l'ultimo che è
capace di scombussolarmi in meno di un istante, con un sguardo, e non
potrò mai innamorarmi degli occhi di nessun altro" Harry si
avvicinò di più a lei e premette le sue labbra
contro quelle di Sum, una serie di baci senza pretese, teneri e dolci,
che dimostravano ancora una volta quanto si amassero, ed era tutto
perfetto così, non c'era bisogno di andare oltre.
"Andiamo
a casa?" disse lui trascinandola con sè, Summer
annuì e mentre camminavano si lasciò abbracciare
"comunque sappi che sei complice del rapitore!" esclamò il
ragazzo, lei rimase un attimo perplessa, dopo un istante
afferrò "intendi dire che sono consapevole di essere stata
rapita, e nonostante ciò, non faccio nulla per liberarmi?"
domandò "esattamente. dovresti tenere alla tua
libertà, dicono che sia il più nobile dei
diritti" "già, l'ho sentito dire anche io..ma ci fossero due
tipi di libertà?" "quella interiore, e quella che ti mette
in relazione con il mondo" ma come facevano a capirsi al volo? come
facevano a parlare così naturalmente di cose che a prima
vista possono sembrare..assurde? "qual'è la più
importante delle due?" "bella domanda! penso lo siano entrambe" rispose
preso dalla situazione "probabilmente sì." convenne la
ragazza "dove vuoi arrivare?" "non lo so, forse voglio solo dirti che
mi sento come se il rapitore, portandomi con sè, mi avesse
liberata" "ti senti libera?" "come non lo sono mai stata, ho
voglia di volare, ho voglia di vivere ogni singolo istante di queste
giornate, voglio stare con te" disse semplicemente "con il tuo
rapitore?" "si, con il rapitore del mio cuore" Harry non
potè fare a meno di bloccarsi di punto in bianco e
stringerla forte, nel bel mezzo della strada, non poteva aspettare
"pensi che io sia pazza a parlare di queste cose più grandi
di noi, come la libertà?" domandò lei tra le sue
braccia "assolutamente no" rispose il ragazzo, Sum gli prese in viso
tra le mani e lo costrinse a guardarla negli occhi "okay, si, sei
pazza, ma non devi preoccuparti, perchè io sono
più pazzo di te a reggerti il gioco! Tra di noi funziona
così: siamo capaci di dire sciocchezze tutto il giorno senza
mai trovare una fine, ma siamo noi stessi, siamo io e te,ed
è anche questo che rende il nostro rapporto
così...unico." spiegò il ragazzo "Sai, a volte mi
capita di vedere coppiette che trascorrono tutta la giornata a
baciarsi, sembra che non sappiano fare altro, stanno insieme per gioco,
stanno insieme per il semplice gusto di baciarsi nei corridoi della
scuola, per il semplice gusto di definirsi fidanzati, li vedi sempre
così appiccicati e ti viene da pensare 'guarda quanto si
amano!' poi ti accorgi che tra di loro non c'è dialogo,
quando non si possono sbaciucchiare, sembra che siano in imbarazzo, ti
accorgi che non sono capaci di fantasticare o anche soltanto di parlare
di qualcosa che non siano i compiti o il tempo fuori dalla finestra, ed
è triste"raccontò Sum "tra di noi questo non
potrà mai succedere, noi due abbiamo qualcosa che
non ha nessun altro, un legame che forse va persino oltre l'amore, noi
due ci completiamo, ecco tutto."
Qualche
minuto dopo arrivarono alla residenza del Primo Minstro, Harry le tenne
la mano mentre camminavano e la condusse in camera sua, appena furono
dentro si chiuse la porta alle spalle "e così, questo
è il tuo mondo?" domandò la ragazza osservando la
stanza, non dava l'impressione di essere una camera degna di trovarsi
in un posto del genere, era come le stanze di tutti i comuni ragazzi,
magari solo un tantino più grande "no, il mio mondo sei tu"
rispose baciandola di sfuggita, Sum si sentì svenire, troppe
emozioni in un solo istante "però la mia camera si merita un
secondo posto" aggiunse il ragazzo invitandola a sedersi sul letto
accanto a lui "trascorri tutto il tuo tempo qui, vero?" "si,
lì c'è la mia chiatarra, il mio stereo, i
videogiochi, i libri e la nostra foto" indicò un punto nello
spazio e Sum lo seguì con lo sguardo, vide loro due
abbracciati in una canoa, era la sera del lunapark, non avevano molte
foto insieme, ma i momenti indimenticabili li avevano immortalati lo
stesso nella loro mente e nel loro cuore,e quella foto era perfetta a
modo suo, ritraeva loro due con un'espressione terrorizzata e divertita
allo stesso tempo, erano spontanei e si stringevano e non poteva
esserci niente di più bello. Spostò di poco lo
sguardo e notò un'altra foto dove erano stati immortalati
tutti e nove, fu presa da un attimo di nostalgia, non sentiva i ragazzi
così tanto spesso come faceva all'inizio, dopo essere
tornata a casa, ma le mancavano ugualmente.
Harry
si mise a sedere con la schiena appoggiata alla spalliera del letto e
lei fece lo stesso, senza dire altro, si avvicinarono sempre di
più, sentivano il bisogno di stare insieme, la
necessità di amarsi nel vero senso della parola; annullarono
le distanze tra loro e si fecero cullare da quei baci che si
scambiarono, questa volta erano baci roventi di passione, il ragazzo
portò entrambe le mani sul suo viso mentre lei gli
imprigionava il collo con le sue braccia, si staccarono un attimo per
riprendere fiato e si ritrovarono con gli sguardi incatenati in modo
quasi magnetico, stettero a fissarsi per qualche istante, a parlarsi
senza aprire bocca, a comunicare come solo loro sapevano fare, una
voglia di avere di più si impossessò di loro...
dopotutto tra pochi giorni Sum sarebbe tornata a Londra e avrebbero
dovuto aspettare non si sa quanto tempo per rivedersi.
Harry
poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza,
un bacio lento e significativo, poi spostò le mani sui suoi
fianchi mentre lei si metteva in ginocchio sul letto e lo lasciava
fare, si staccarono di nuovo e Sum lo strinse forte a sè in
un abbraccio che non lasciava spazio alle parole o ai pensieri, poi
continuarono a baciarsi con passione, lui infilò le mani
sotto la sua maglietta e le sfiorò le pancia, a quel tocco
Summer provò un puro brivido di piacere, il ragazzo la
liberò della maglietta con un unico gesto, e pochi secondi
dopo anche lei fece lo stesso; Harry notò la pelle d'oca
sulle sue spalle e la tenne stretta forte al suo petto,
iniziò a giocare con i suoi capelli mentre la spingeva
delicatamente giù, fino ad adagiarla completamente sul suo
letto. Si mise al suo fianco e Sum si rifugiò tra le sue
braccia, stava maledettamente bene, e tutti e due sapevano benissimo
cosa stava per succedere, ma non avevano alcuna fretta, desideravano
essere una cosa sola, ma stavano facendo l'amore a modo loro, si
perchè non si trattava semplicemente di liberarsi di tutti
gli indumenti alla velocità della luce e amarsi sotto le
coperte, loro desideravano di più, volevano guardarsi negli
occhi, coccolarsi, stringersi, sussurrarsi parole dolci mentre lo
facevano, perchè non era tanto il fatto di essere
lì, soli a baciarsi ad eccitarli, ma la consapevolezza che
loro due bramavano quel momento, non era un caso, volevano
ciò che stava accadendo con tutte le loro forze, erano
convinti dei propri sentimenti e sapevano di non poter desiderare di
più, era esattamente ciò che volevano entrambi:
non sesso, ma amore.
"
ti amo Summer" le sussurrò in un orecchio mentre erano
ancora abbracciati "ti amo anche io" rispose lei con un filo di voce,
teneva la testa appoggiata sul suo petto nudo e le braccia del ragazzo
le circondavano il corpo messaggiandole dolcemente la schiena, potevano
esserci forse 4 gradi fuori ma a loro sembrava che ce he fossero
quaranta, abbracciati in quel modo vivevano grazie al calore corporeo
dell'altro/a; rimasero così per più di mezzora,
poi Harry prese l'iniziativa e mentre le massaggiava la schiena nuda
finì per slacciarle il reggiseno, lei gli slacciò
i pantaloni e lasciò che cadessero giù
lentamente, pochi minuti dopo si infilarono sotto le coperte ormai
privi di ogni indumento, ma continuarono a scambiarsi tenere effusioni,
interrotte da sguardi infuocati, lui la baciava sulla fronte, sulle
gote, sulla punta del naso, sulle labbra, sul collo e nell'incavo della
spalla, lei lo teneva stretto a sè e con lievi movimenti
delle dita disegnava qualcosa all'altezza della sua colonna
vertebrale, dopo un po' i loro corpi cominciarono a muoversi
sinuosamente e si abbandonarono completamente a quel momento, a quel
posto, a quell'ora che non avrebbero dimenticato nemmeno in punto di
morte.
"
E' stata la giornata più bella della mia vita" "della nostra
vita" precisò Harry mentre prendeva posto accanto a lei dopo
aver messo il dvd nell'apposito lettore, dopo aver fatto l'amore,
avevano deciso di guardare un film in tranquillità
accoccolati sul divano, non avevano optato per un film strappalacrime o
eccessivamente romantico, avevano voglia di divertirsi, decisero di
guardare un film comico; Sum prese la coperta e la dispose su di loro,
lo baciò su una guancia, Harry la fissò negli
occhi e cominciò a farle il solletico, la ragazza
cercò di dimenarsi come meglio poteva, risero entrambi
rumorosamente, Summer rideva a crepapelle e le scintillavano gli occhi
e Harry non riusciva a smettere di guardarla, non riusciva a smettere
di pensare quanto fosse bella, quanto fosse speciale "ti ha mai detto
nessuno che hai il più sorriso del mondo?" disse lei
"intendi questo sorriso?" domandò allargandolo a
più non posso, Sum annuì "e ti ha mai detto
nessuno che questo sorriso, ha motivo di esistere solo quando stiamo
insieme?" lei lo baciò come risposta, poi
continuarono a ridere e a farsi il solletico fin quando sentirono delle
voci proprio dietro di loro.
"
Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" sentirono urlare, e senza neanche
voltarsi capirono a chi appartenessero quelle voci.
Salveeeeeeeeee :))
Ok, sono consapevole di avervi fatto aspettare parecchio per questo
capitolo e mi scuso con voi, pensavo di riuscire a scriverlo
più in fretta.
E' stata una settimana infernale a scuola, un compito ogni singolo
giorno, gli incontri con i genitori, poi il Natale che si avvicina e la
fretta di comprare i regali...insomma non ho avuto il tempo di
dedicarmi alla mia storia :(
Comunque spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, come
al solito volevo che fosse speciale, che rendesse l'idea di quanto si
amino quei due, e spero di esserci riuscita :DD
La verità è che sono un pochino triste
perchè mi sono resa conto che questa è l'ultima
volta in cui potrò scrivere 'alla prossimaaaaaaaaa <3'
Ebbene si, il prossimo sarà il capitolo conclusivo..ma ho
intenzione di scrivere un seguito il più presto possibile,
magari le vacanze di Natale mi saranno d'aiuto o forse potrei iniziarlo
anche prima, ancora non lo so :) I personaggi saranno gli stessi, ma
tutto il resto differente, non posso anticiparvi altro :DD
Vi ringrazio perchè siete veramente dolcissime, voi che
leggete soltanto, voi che inserite la storia tra le
seguite/ricordate/preferite, l'avrò già detto
mille volte ma ci tengo a ripeterlo, è un onore per me! Per
non parlare di coloro che recensiscono sempre e che interagiscono con
me, veramente, vi ringrazio con tutto il cuore, siete speciali
♥ Mi raccomando, continuate a farmi sapere che ne pensate,
per me è importante :3
e adesso fatemi dire per l'ultima volta in questa fanfiction : ALLA
PROSSIMAAAAAA vi voglio bene
♥♥♥♥♥
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Capitolo 43 *** Capitolo 43 ***
"
vabbè, noi eravamo venuti per consolarti, ma a quanto pare
non ne hai bisogno!" Zayn riuscì appena a terminare la frase
che si ritrovò con le braccia dell'amico avvolte intorno al
collo, intanto Sum saltò giù dal divano alla
velocità della luce e corse incontro a Niall, lo
abbracciò forte e poi fece lo stesso con Liam, Harry
salutò Louis mentre la sua ragazza abbracciava Zayn
"è tutto a posto?" sussurrò il moro all'orecchio
di Sum "si, assolutamente tutto perfetto" rispose lei "non credevo lo
avresti perdonato così in fretta, l'altro giorno mi sembavi
piuttosto sconvolta.." "ma non sai quello che ha fatto questo qui per
farsi perdonare, e poi lo amo, sarei stata una stupida a rompere con
lui" disse sicura di sè "hai seguito il mio consiglio?"
domandò ancora Zayn "direi proprio di sì" rispose
lei staccandosi, ma Zayn la bloccò e l'abbracciò
ancora "mi sei mancata!" urlò scompigliandole tutti i
capelli, Sum rise e gli disse che per lei era lo stesso, poi si
ritrovò faccia a faccia con Louis e non potè fare
a meno di buttargli le braccia al collo "come va la vita bellezza?"
esclamò il ragazzo dagli occhi color del cielo "alla grande,
devo dire! e tu, come stai?" domandò all'amico "sono
felice!" urlò sollevandola di poco da terra "non si vede?"
le domandò subito dopo, Sum annuì "e posso anche
intuire il motivo di questa felicità improvvisa"
sussurrò strizzandogli l'occhio "dov'è?"
domandò Louis impaziente "in giro per Londra con l'intera
scolaresca, ora la chiamo!" disse lei prendendo il cellulare "non
c'è ne bisogno, ho già fatto tutto io" rispose il
ragazzo con un sorriso.
"
Niall" urlò Sum andando ad abbracciarlo di nuovo "che mi
racconti di bello?" domandò il biondo "non potrei stare
meglio di così" rispose sincera la ragazza "e tu? hai
novità?" "una piccolina forse..." "spara!" lo
intimò lei sorridendo "sono due settimane che esco con una
ragazza, si chiama Emily e penso che mi piaccia" ebbe la fortuna o
sfortuna, dipende dai punti di vista, di essere sentito da tutti, i
suoi amici si avvicinarono e cominciarono a prenderlo in giro, risero
tanto, come non facevano da quando si erano rivisti a Dublino, Harry
abbracciò per una seconda volta i suoi quattro amici,
nonostante avessero 'rovinato' il suo momento con Sum, era davvero
contento di rivederli, gli erano mancati tanto.
"ei
Sum" Liam la prese con un braccio "dimmi tutto" esclamò lei
seguendolo in po' in disparte "volevo chiederti una cosa...beh, si
insomma, non so come dirtelo.." cominciò a balbettare "ei,
ei, tranquillo, siamo amici, possiamo dirci tutto" lo
tranquillizzò lei "Sarah" sussurrò Liam dopo aver
preso un respiro profondo, Sum lo incitò a continuare "sta
ancora con Anthony?" non appena terminò quella breve frase
gli sembrò di essersi liberato da un peso enorme "si, stanno
ancora insieme, anche se non li vedo così affiatati come
prima.." rispose lei con naturalezza "aspetta un attimo!"
esclamò subito dopo "Liam, guardami" sussurrò
alzandogli il mento con un dito "ti sei innamorato di lei?"
domandò a voce bassa, pensò che fosse meglio che
gli altri non sentissero "forse si, non lo so Sum, al camping siamo
stati bene tutti insieme, ma una volta tornato a casa ho sentito la sua
mancanza più di quella di tutti gli altri, ho capito che era
scattato qualcosa in me, non ho avuto il coraggio di dirglielo a
Dublino, era così felice con quello lì...la
verità è che non sono ancora sicuro dei miei
sentimenti, ma lei mi intriga parecchio" "che vuoi fare ora?"
domandò lei semplicemente "capirne di più, non
voglio dirle niente per il momento, e ti prego, non farlo nemmeno tu,
sei l'unica a cui l'ho detto, non sono pronto per parlarle a cuore
aperto, voglio essere prima sicuro di ciò che provo, non
voglio creare confusione nella sua testa, più di quanta non
ce ne sia nella mia" disse risoluto "mi sembra la scelta giusta,
chiarisci prima con te stesso, ma se ti accorgi che la ami sul serio,
non pensare a niente e vai, tentaci. Io non aprirò bocca,
promesso." disse lei e Liam l'abbracciò affettuosamente
"grazie" le disse prima di andarsi a sedere sul divano dove Harry aveva
convocato una specie di riunione.
Sum
andò a mettersi vicino a lui e gli prese la mano, il ragazzo
la guardò per un attimo negli occhi e sorrise, si capivano
al volo "Mi sento tanto uno di quei presentatori
rompiscatole...vabbè comunque, volevo soltanto dirvi che
sono strafelice di rivedervi, mi fa davvero piacere avervi tutti qui, e
anche se penso che sappiate già tutto, mi sento in dovere di
spiegarvi qualcosa in più, ve lo devo" disse tenendo stretta
la mano della sua ragazza; a quel punto si sentirono dei passi e Louis
corse subito verso la porta, appena la vide restò quasi
paralizzato, aveva desiderato così tanto quel momento e ora
non sapeva cosa fare, Valerie si avvicinò lentamente a lui,
ma non appena intercettò il suo sguardo, mandò al
diavolo tutto e gli corse incontro, Louis si sentì
realizzato quando le braccia della ragazza si avvolsero intorno al suo
collo, la baciò con dolcezza "mi sei mancata più
dell'aria" esclamò staccandosi di poco "ti amo Lou" disse
lei felice.
Ebbene
sì, la coppia sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro,
lui appena uscito da una relazione che lo aveva ridotto a pezzi, lei
che diceva di non essere il tipo adatta ad innamorarsi, aveva
resistito; non erano mai stati così presi come Sum e Harry,
forse non avevano mai pianto la notte abbracciati al cuscino, e non
avevano mai soffocato la voglia di salire su un maledetto treno
soltanto per abbraccirsi di nuovo, ma si amavano, a modo loro...e forse
il bello è proprio questo, le loro storie, i loro caratteri
erano completamente diversi da quelli di Sum e Harry, ma
l'intensità dei sentimenti era la stessa; ed è
proprio questo il bello dell'amore, ognuno lo vive a modo proprio,
ognuno ha un cuore geneticamente molto simile a quello degli altri,
stessa forma a pugno chiuso, stessa divisione di atri e ventricoli,
stesse valvole vitali, eppure qualcosa di diverso c'è, le
emozioni, le sensazioni, i sentimenti che esso prova non hanno nulla a
che vedere con le leggi della scienza, dipendono soltanto...dalla vita,
dalla persona che ci sta accanto.
Dopo
qualche minuto Valerie e Louis raggiunsero tutti gli altri, nel
frattempo anche Sarah e Mary avevano salutato i ragazzi, Liam si era
limitato ad abbracciarla, anche se Sum fu l'unica a notare che la tenne
stretta a sè per qualche secondo in più rispetto
a come aveva fatto con Mary.
"vi
stavo dicendo che, niente, l'unica cosa che posso fare è
chiedervi scusa. Zayn tu eri l'unico a saperlo, Liam, Niall, Louis, noi
ci conosciamo da quando eravamo bambini praticamente, abbiamo avuto la
fortuna di ritrovarci ogni estate a quel camping che
benedirò per sempre per avermi fatto incontrare voi, che
siete i miei migliori amici, e soprattutto perchè mi ha
fatto incontrare anche te" sussurrò rivolgendosi a Sum, lei
lo baciò su una guancia "quando ci siamo conosciuti eravamo
bambini, nè io nè voi sapevano cosa significasse
essere il figlio del primo ministro, anche se ve lo avessi detto, non
avremmo capito l'importanza di una confessione del genere,
nè io e nè voi, ma ripensandoci, forse sarebbe
stato meglio...e invece siamo diventati grandi, siamo cresciuti
insieme, ho iniziato a pensare a quanto potesse essere sbagliato
nascondervi questa parte di me, ma noi ci vedevamo soltanto quindici
giorni l'anno.. e se voi mi avreste voltato le spalle? già
mi sentivo solo, non potevo sopportare di perdere anche i miei amici,
è per questo che sono stato zitto, per paura, come al
solito. Poi quando Sum è entrata nella mia vita non ci ho
visto più, mi tormentavo ogni giorno per questa cosa, sapevo
che era giusto che tutti voi sapeste chi sono e sono stato un cretino
ad aspettare fino da oggi, lo so, ho fatto soffrire la ragazza che amo
più al mondo, ma lei è così speciale
che è riuscita a perdonarmi quasi subito" si interruppe un
attimo, le prese in viso tra le mani "ti amo amore mio"
sussurrò sulle sue labbra, poi riprese il discorso "e ora
probabilmente sto deludendo voi, perdonatemi"
"Secondo la tua mente geniale, se eravamo arrabbiati con te, saremmo
venuti qui oggi?" domandò Liam "secondo te, se
così fosse stato,ci sarebbe passata per l'anticamera del
cervello, l'idea di venirti a consolare, visto che non sapevamo che voi
due ci avevate già pensato da soli?" continuò
Louis "ammetto che all'inizio ci siamo rimasti tutti di sasso quando
Zayn ce lo ha detto, ma poi ci abbiamo ragionato su, e abbiamo capito
il motivo per cui lo hai fatto, ed è tutto a posto"
spiegò Niall "sai benissimo che io stesso mi sono arrabbiato
quando me lo hai detto, ma poi mi reso conto che in fondo, hai ragione
tu Harry, noi ci vediamo per quindici giorni l'anno e ci vogliamo bene
sul serio, ma ognuno di noi ha una vita nella propria città,
ognuno di noi ha le sue cose, le sue priorità che non
condivide con gli altri per il fatto di...logica! che senso avrebbe se
io mi mettessi a raccontarti tutta la mia vita e tu facessi lo stesso
con me? Non è questo che ci vorrà far voler bene
di più o di meno, l'importante è che noi sappiamo
di essere amici, sappiamo di poter contare l'uno sull'altro, come in
questo caso" concluse Zayn "certo, la situazione con Sum è
diversa, lei è la tua ragazza e aveva il diritto di saperlo"
intervenne Mary "ma per quanto ci riguarda, penso di poter parlare
anche a nome di Valerie e Mary, a noi non dovevi niente, ci conosciamo
da tre o quattro mesi forse, ed è assolutamente
comprensibile che tu non te la sia sentita di aprirti così
presto con noi" spiegò Sarah ricevendo il consenso delle
amiche "non ho parole, davvero, siete le persone migliori che io abbia
mai conosciuto, vi voglio tanto tanto tanto bene e non
smetterò mai di dirlo, grazie" sussurrò Harry
quasi commosso dall'affetto dei suoi amici e amiche.
Cominciarono
a chiacchierare tutti e nove e in meno di un minuto la stanza si
riempì di quel classico fragore di suoni giovanili, tipici
di un gruppo di amici, risero a scherzarono come sempre, ritrovarono la
perfetta armonia, ma in fondo non l'avevano mai persa, nonostante
fossero trascorsi quattro mesi da quella fatidica vacanza, quattro
lunghi mesi in cui ognuno aveva svolto la propria vita, quattro lunghi
mesi in cui si erano sentiti spesso, sembrava che non fosse
passata nemmeno una settimana dall'ultima volta che
si erano visti, si trovavano così bene insieme,
potevano affermare di aver trovato degli amici, dei veri
amici.Com'è che dice il detto? chi trova un amico trova un
tesoro, giusto? Beh, ognuno di loro aveva avuto la fortuna di trovare
non uno, ma otto tesori...fatta eccezione per Sum, Harry, Valerie e
Louis, che invece avevano trovato sette tesori più l'essenza
della propria vita, l'amore.
"
Cos'è tutto questo baccano? Ho permesso a Helen di far
entrare non solo i ragazzi ,ma anche le ragazze...però state
davvero esagerando. Harry, che ne dici di portare i tuoi amici da
qualche parte, in fondo Londra è una città
bellissima, e poi, mi state facendo venire il mal di testa!"
esclamò un uomo sulla cinquantina che fece zittire tutti
"tranquilli, non vi mangio, sono soltanto il padre del vostro amico"
disse ancora allontanandosi, Harry lo rincorse e lo bloccò
"papà, vieni" lo riportò di nuovo in sala "ti
presento la mia ragazza, Summer, e loro sono i miei migliori amici e
amiche, Zayn, Louis, Niall, Liam, Valerie, Sarah e Mary"
esclamò soddisfatto, in quei giorni era riuscito a
recuperare almeno un po' il rapporto con suo padre e non poteva
chiedere di meglio, finalmente era felice, sotto ogni punto di vista,
aveva l'amore di Sum, la persona più importante per lui,
l'affetto incondizionato dei suoi amici e poteva dire di star
riprendendo anche il rapporto con i suoi familiari "non
ricorderò mai tutti i vostri nomi ragazzi e ragazze, a parte
Summer che lo sento ogni volta che mio figlio apre bocca, ma sono
felice di avervi conosciuto, siete i benvenuti in casa mia.
Però vi consiglio di andare a farvi un giro, Londra vi
aspetta!"esclamò sorridente prima di fare un cenno di saluto
e allontanarsi lentamente.
"
ci sta elegantemente cacciando di casa, sicuramente sta aspettando
qualcuno e non ci vuole tra i piedi!" contastò Harry
diringendosi verso le cancellate principali, gli altri lo seguirono
"dove andiamo?" domandò Zayn "sei mai stato a Londra?" gli
chiese Sum "si, ci siamo stati tutti, abbiamo già visitato
tutto quel che c'è da visitare" rispose lui "non credo
proprio Zayn" disse Harry con finto disappunto "conosci qualche posto
segreto?" gli domandò Liam "non è affatto
segreto" rispose lui vago "che hai in mente?"chiese Sarah "prima di
tutto, una bella cioccolata calda, poi si vedrà"
così dicendo abbracciò teneramente Sum e
continuò a camminare lasciando che gli altri lo seguissero.
Dopo una ventina di minuti presero posto tutti e nove in una tavola
calda, ordinarono la cioccolata come avevano programmato e aspettarono
che il cameriere li servisse, poi si diressero verso il Tower Bridge,
Harry e Sum camminavano mano nella mano come Lou e Valerie, ma
scherzavano e ridevano con tutti gli altri, Harry si fermò
quando furono a pochi passi dal fiume, erano le sette e il sole stava
tramontando, il cielo si tinse di arancio con sfumature rosee e loro
rimasero lì ad ammirare quello spettacolo, videro alcune
barchette ritirarsi, videro il fiume diventare sempre più
blu, si appoggiarono al muretto e decisero di restare lì.
"avevi ragione, non è un posto segreto, ma è
senza dubbio bellissimo" esclamò Niall, Harry gli sorrise
"è stata o non è stata la mia miglior genialata
venire qui a Londra?" domandò Zayn rivolgendosi ai suoi
amici, gli altri risero di cuore "si, lo è stata" disse Sum,
felice di averli rivisti tutti, l'amico le sorrise "ci voleva proprio"
esclamò Louis mentre abbracciava Valerie "dobbbiamo vederci
più spesso" concordò Liam "siamo una bella
squadra" disse Sarah incrociando casualmente il suo sguardo.
A
quel punto Harry si focalizzò su Sum, l'abbracciò
da dietro e poggiò il mento sulla sua spalla, le cinse i
fianchi con le braccia, lei si voltò e si ritrovarono faccia
a faccia, Sum notò che i suoi occhi erano ancora
più belli al tramonto e sorrise spontaneamente, gli
gettò le braccia al collo e lasciò che lui la
spingesse contro quel muretto "hai presente, quando qualcuno dice,
sento di essere nel posto giusto al momento giusto?" domandò
mentre lui si avvicinava sempre di più "certo" "è
così che mi sento con te, il mio posto non è
Dublino, non è Londra, non è nessuna
città del mondo o lo è tutte contemporaneamente,
il mio posto è dove ci sei tu" sussurrò un attimo
prima che le labbra del ragazzo premessero contro le proprie, erano
distanti di qualche metro dai loro amici, ma sembravano averlo
dimenticato, in quel momento c'erano soltanto loro due, il resto del
mondo era improvvisamente sparito, nulla aveva importanza ad eccezione
delle loro labbra che si cercavano e le loro mani che si stringevano
"penso che le tue mani siano state fatte per intrecciarsi con le mie, i
tuoi occhi per specchiarsi nei miei, il tuo sorriso per scatenare il
mio, la tua voce per ricordarmi quanto è bello ridere, i
tuoi capelli per scivolare tra le mie dita, le tue labbra per
combaciare con le mie, il tuo collo per ricevere i miei baci, le tue
orecchie per sentirmi dire che ti amo, le tue guance per essere
accarezzate e baciate dalle mie labbra, la tua testa per trovare spazio
sul mio petto e incastrarsi nell'incavo del mio collo, tu sei stata
fatta per essere amata da me Summer" le sussurrò guardandola
dritta dritta negli occhi, poi la baciò di nuovo dolcemente,
la ragazza era rimasta spiazzata, qualunque cosa avesse detto in quel
momento sarebbe sembrata banale, qualunque parola sarebbe stata
superflua, si buttò tra le sue braccia e lo strinse il
più forte possibile, sentì i loro corpi
combaciare perfettamente al tramonto e si sentì completa,
poi si staccarono, Sum lo baciò lentamente lasciando che
quel bacio parlasse al suo posto, fu un bacio intriso di significati,
di parole soffocate e di voglie controllate "ti amo anche io"
riuscì a dire con la voce spezzata dall'emozione, quando si
staccarono.
Si
guardarono intorno, videro i loro amici e capirono di non poter volere
di più, si sentivano come se avessero il mondo in mano, si
sentivano forti, invincibili, vittoriosi, si sentivano come se stessero
camminando sull'acqua, come se stessero volando, come se tutto stesse
andando per il verso giusto, come se avessero scoperto la
felicità, vedevano il mondo a colori, sotto un'altra
prospettiva, migliore ...e tutto questo solo perchè erano
follemente innamorati.
Fine.
Salveeeeeeeee :))
Dai, sono stata brava, non vi ho fatto aspettare troppo per questo
capitolo. :D
Oddio da dove comincio? Devo ringraziarvi tutti, e direi che posso
cominciare a dire:
- un grazie sincero a chiunque sia passato nella mia pagina,
- un grazie che viene dal cuore va alle 14 persone che hanno inserito
la mia storia tra le ricordate
( Buddy_ ; Carters ; Heismyorangehorse; Hope_1D; HugMeZayn; kaki16;
kikka styles; nadaiseyes; Niallissexy_yo; Rosa_Diana; Sixtina;
SophieHopy; stylesheartbeat; VasHappeninPotatoes-)
- un grazie tanto tanto sentito per le 53 persone che hanno seguito la
storia,
( 69_con_harry_onedirect; AlessiaRead; ale_may; AngelsEuni;
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carrotgirl; Carters; Cecia_1D; ChiaraStyles97; cucciola_1;
didiloveonedirection; directionersforever; EleN98; Emilina99; Faye_;
Fede_OneDirection; ForeverLouis; Giadastyles; Giuacchina;
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j_olibhe; Kimberly_Directioner; lilihoranevans; LiveandSmile;
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philophobia_s; silvia1994; ToHoranWithLove; Valeriuccia_Virgola;
xhowiwish; yobro; _DareToDream_; _HarryRockingMe_; _steffi_yolo;
__july__-)
- un grazie partciolare va alle 51 persone che hanno inserito la storia
tra le preferite,
( Anna Chloe Horan; Anny_; aras96; BrezzaMaryna; carrotgirl; Carters;
Costi98; Cotty_1D; directionersforever; Dreamer_s; EleN98; fiammetta6;
fuckingunicorn; Funy; giukatygiu; giuliass_; haroldsjuliet; Julia_1D;
JustCris; j_olibhe; kaki16; Kimberly_Directioner; ladymemyselfandi8;
Letmy_idols_shine98; little_crazy_me; LolitaSmokerCarrot; Mariibu;
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SamCrush; selin93; simoloveszayn; Skyallison; Smith; Sofs; Sonia_bbf;
stri; vero_styles_99; Yerilin_Styles 01; yobro; yousavemestyles;
_AnaDirectioner; _ThehungryNialleatpizza-)
- un grazie davvero davvero speciale va a coloro che mi hanno fatto
raggiungere le 113 recensioni,
( Faye; MNastia; vero_styles_99; Rosa_Diana; rdirectioner;
carrotgirl; nadaiseyes; little_crazy_me; bonnie_1D; HugMeZayn;
shuffle_fra; Smith; Funy; my Hazza; Rosi_Styles; Mary_stylinson;
Lucy_Bastet; Anii___98; marghi1D; philophobia_s; believeit; Only a
directioner; Anna Chloe Horan; ale_may; SS_SeleStyles; ChiaraStyles97;
Carters; iris styeles-)
- grazie grazie grazie anche a chi mi ha inserito tra gli autori
preferiti,
(ItsDanielle; ItsMrsStyles; MNastia; nadaiseyes; Nicole love-)
Perdonatemi se ho dimenticato qualcuno in una qualsiasi lista, se l'ho
fatto non ne ne avevo intenzione, mi sarà sfuggito l'occhio,
penso di non aver dimenticato nessuno, se così non fosse
perdonatemi :)
Perdonatemi anche se ho sbagliato a scrivere qualche nome :3
La storia è ufficialmente finita, spero con tutto il cuore
che vi sia piaciuta e spero che seguirete con lo stesso interesse e lo
stesso entusiasmo anche il seguito (avviserò tutti quando
posterò)
E ora, prima di andare via, vi posso chiedere un ultimissimo favore? :)
Recensite, anche chi non lo ha mai fatto, basta poco, è
l'ultimo capitolo e mi farebbe davvero piacere cosa pensate tutti...sto
chiedendo troppo? Regolatevi voi, sappiate soltanto che AMO leggere le
vostre opinioni sulla storia! :DD
Ora vado sul serio, a prestoooooooooo con il seguito! :DDDDD
Grazie ancoraaaaa
♥♥♥♥♥
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