All I've to remind me are my scars.

di fragility
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I tried to be perfect, but nothing was worth it. ***
Capitolo 2: *** And if you think that I’m wrong this never meant nothing to you. ***
Capitolo 3: *** When you love someone but it goes to waste could it be worse? ***
Capitolo 4: *** You can break everything I am like I'm made of glass. ***



Capitolo 1
*** I tried to be perfect, but nothing was worth it. ***



ATTENZIONE! Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro e non è intenzione delle autrici recare offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare; vuole semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi adolescenziali quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta quindi temi e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi piacesse il genere, vi prego, non leggete.


Scars


CAPITOLO I


I tried to be perfect, but nothing was worth it.
I don’t believe it makes me real
.

 

 

 

13 dicembre.

Caro Diario,
tu dovresti aiutarmi.
L’ho letto a scuola, su un libro.
Diceva che tenere un diario aiuta, è come avere un migliore amico con cui parlare.
Tu dovresti essere utile, quindi, a colmare i vuoti provocati dalla solitudine.
Perché ho più cicatrici che amici, sai?
E quelli che ho li invidio. Tutti.
Vorrei essere come loro, che mangiano e digeriscono senza problemi. Io no. Mangio, mi sento in colpa e vomito. Tutto.
Dalla prima all’ultima cosa che ho ingerito.
Sei grassa, mi dicono tutti i giorni. Sei grassa, e dopo un po’ inizio a crederci anche io.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

14 dicembre.

Caro Diario,
non so ancora che nome darti. Sembra che io stia parlando con un animale domestico.
Non sarebbe brutto adottare un cane, mi farebbe compagnia in momenti come questi, quando sono sola in casa.
In un certo senso io abito da sola, dato che mia madre non c’è mai.
Lavora, forse. Non lo so neanche io.
Mentre lei non c’era, mio fratello stava per morire di overdose di una qualche droga, una di quelle pesanti, e lei nemmeno se ne accorgeva.
È rinchiuso in un centro di disintossicazione, ora. Lontano da qui.
Meglio.

Cambiando argomento, oggi ho comprato un nuovo album. Who you are di Jessie J.
Finora è l’unico album che mi trasporta nel mio mondo, il solo che mi fa provare emozioni che non ho più ragione di provare.
Sono in guerra con me stessa. A cosa serve vivere se ovunque  c’è gente che ti critica, che è pronta a criticare ogni tuo fottuto errore, ogni tua fottuta debolezza, ogni tua fottuta azione?
Disordini alimentari, bullismo, depressione, autolesionismo.
Mi faccio schifo.
Mi faccio schifo ed è colpa loro. Forse anche loro si farebbero schifo, se sapessero.
Ma non possono sapere. Non possono, loro e la loro perfetta, fottuta vita.
Mi faccio schifo.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

15 dicembre.

Caro Diario,
oggi la mia giornata è cominciata bene, perché il mio primo commento davanti allo specchio del bagno è stato “Mi disprezzo. Mi faccio schifo. Sono grassa”.
Basta. La dovrei smettere, lo so. Ma non ci riesco. È più forte di me.
Poi l’ho visto, a scuola.
Ho visto Niall con una specie di Barbie e mi sono sentita affogare nelle mie lacrime.
Ho visto Niall con un’altra, con una persona che io non sarò mai, e ho pianto.
Barbie è bella. Ha i capelli lunghi e biondi e setosi. Ha delle labbra carnose, di quelle che ti viene voglia di baciare. È bella, Barbie, e io non lo sarò mai quanto lei.
Come fa Niall a stare con lei? Potrei chiederglielo, ma credo di sapere già il perché.
Basta guardarmi.
Guardami, Niall, e scegli tra lei e me.
Non è difficile. Non avresti paura di ferirmi, vero?




Gliel’ho detto.
Eravamo in punizione tutti e due, mi sono fatta coraggio e gliel’ho detto.
Mi sono seduta accanto a lui, ho chiuso gli occhi per un attimo e quando li ho aperti l’ho visto lì, di fronte a me. Sorrideva.
I suoi occhi mi hanno dato coraggio, così ho tirato su la manica della felpa e gliele ho fatte vedere.
Le cicatrici.
Ognuna di esse mi ricorda qualcosa.
Mamma. Niall. Mio fratello. E ancora Niall e la Barbie.
« Ti capisco », mi ha detto. Ha smesso di sorridere.
Per un attimo ci ho creduto veramente. Che sciocca.
Vorrei che fosse vero, Niall, quanto vorrei che lo fosse. Ma tu non puoi capire, nessuno può.
« Davvero? », gli ho chiesto. Povera, stupida Joey. Certo che no.
« Sì, e non devi vergognarti » ah no, Niall? E cosa dovrei fare, andarne fiera?
Ed è quell’attimo, quell’attimo in cui vorrei dirgli che sono a causa sua. Tutte, dalla prima all’ultima. Ma non sarebbe giusto.




Lo ammetto. Quella per Niall non è una semplice cotta. Non potrebbe esserlo.
Nonostante non mi abbia capita, io lo amo.
Lui è gentile, dolce, sensibile, romantico, bello, sa ascoltare. È perfetto.
Dimenticavo il punto più importante: lo amo.




Niall è uscito dal bagno dei maschi, dopo l’ora di fisica.
Io ero lì. Mi ha notata, mi ha sorriso e mi ha fatto l’occhiolino.
Il tuo segreto è al sicuro”, sembravano dirmi i suoi occhi. Io non ci credo.
Mi ha salutata, e io sarei voluta morire all’istante.
Solo lui riesce a provocare in me un aumento del battito cardiaco superiore alla norma e riuscirebbe a farmi venire un infarto.
Perché ne sono convinta ora più che mai. Lo amo.
Lo amo.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

16 dicembre.

Caro Diario,
i suoi occhi.
Sono azzurri, sai? Sembrano un cielo che non tramonta mai.
Mi ha salutata. Di sfuggita, ma l’ha fatto in mensa, davanti a tutti.
Se fossi stata di ghiaccio, mi sarei sciolta.

Barbie me l’ha fatta pagare, per quel saluto.
Sono uscita da scuola e mi stavo dirigendo verso casa, quando la bionda mi ha bloccata, un ghigno stampato sulla sua bella faccia.
« Ciao, sfigata », mi saluta « cos’è, vai a casa a mangiare? Puoi farne benissimo a meno. Sei grassa, e in Africa muoiono di fame. Vergognati ».
Intorno a noi si è formato un gruppetto di ragazze. Qualcuna urlava « Dai, picchiala! ». Tutte acclamavano la rissa.
Non ce la potevo fare.
Barbie era soddisfatta « Tuo fratello spaccia ancora droga, Joey? Oppure ti ha abbandonato, anche lui, come tuo padre? ».
Non piangere, mi dicevo. Non piangere, sii forte. È facile dirlo.
«Io—» ho tentato di dire, ma lei ha continuato « E tua madre, fa ancora la puttana, sfigata? ».
Poi mi ha picchiata.
Barbie non è una di quelle ragazzine pelle e ossa che tirano pugni che paiono carezze. Barbie fa boxe, sa difendersi e non è per niente anoressica.
Credo che i lividi che mi ha lasciato mi rimarranno impressi sulla pelle ancora per un bel po’.

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Capitolo 2
*** And if you think that I’m wrong this never meant nothing to you. ***



ATTENZIONE! Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro e non è intenzione delle autrici recare offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare; vuole semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi adolescenziali quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta quindi temi e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi piacesse il genere, vi prego, non leggete.


Scars


CAPITOLO II


And if you think that I’m wrong, this never meant nothing to you.

 

 

 

17 dicembre.

Caro Diario,
oggi l’ho fatto di nuovo.
Mi mancavano gli scuri tagli sul polso, e le cicatrici che essi lasciavano dopo qualche giorno. Non ce l’ho fatta. Non sono stata abbastanza forte, di nuovo.
E strano. Quando mi taglio mi sembra quasi di non soffrire. La mia mente si concentra solo sulle ferite, solo su di loro, e mi dimentico del mondo esterno. Di Niall, Barbie. E della mia migliore amica, che abita a centinaia di kilometri da me.

Niall ha detto di riuscire a capirmi. Non può, non l’ha mai provato.
Lui non ha mai avuto paura di risultare brutto, o paura dell’opinione che gli altri hanno su di lui. Semplicemente, non ha mai avuto paura.
E opprimente. È difficile uscirne, per quanto tu ti possa sforzare.
Ieri, Niall mi ha detto “Non lasciarti rovinare la giornata da degli idioti” e mi ha aiutata a rialzarmi dopo che mi avevano pestato.
Poi è andato da Barbie, e ho sentito che gli ha chiesto « Come mai hai aiutato la sfigata? ».
Lui ha alzato le spalle « Così. Mi va di essere gentile ».
Lei l’ha guardato, sospettosa « Non è che ti piace, vero? ».
Lui sapeva che potevo udirli benissimo. Credo che Barbie gli abbia posto quelle domande apposta, per ferirmi nuovamente. Perché lei ha sempre saputo che l’opinione di Niall nei miei confronti mi importa più di ogni altra cosa.
Avanti, Niall, rispondi.
« Te l’ho detto, Caroline. Mi andava di essere gentile » ha detto, sforzandosi palesemente di sorridere. La bionda ha sorriso e se ne sono andati insieme.
Hai rimandato la risposta, Niall. L’hai solo rimandata.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

18 dicembre.

Caro Diario,
oggi ho fatto una lista di tre motivi. Certo, ci sono miliardi di motivi per cui Niall non potrebbe stare con una come me, ma per non buttarmi giù ulteriormente ho stilato solo i più importanti. Quelli che contano veramente.
Niall non mi approva. Appaio agli occhi di tutti come una sfigata, un’autolesionista con problemi di ogni tipo. Perché per lui dovrebbe essere diverso? Perché dovrebbe guardarmi in un altro modo?
Niall sta con Barbie. Niall è stato con un sacco di ragazze, anche più belle di Caroline. Perché dovrebbe volere una ragazza più brutta e problematica che non è nemmeno capace di dargli quello che vuole?
Niall è popolare. Nelle scuole americane i ragazzi più popolari — che di solito sono capitani della squadra di basket o football della scuola — stanno insieme alle ragazze a loro volta più popolari, le Cheerleader. Qui, in Inghilterra, funziona più o meno allo stesso modo: c’è chi è “in” e c’è chi è “out”. Non c’è nemmeno bisogno di dire che io, presa continuamente di mira da Barbie e le sue amiche, sono out.

Sono il tipo di persona che, quando a scuola va in bagno, si siede in un angolo e piange. E quando esco, mi sento come se mi fossi svuotata di tutto. Le parole degli altri mi scivolano addosso, le emozioni si annullano e il senso di solitudine aumenta.
Mi sento sempre così debole.
Sono il tipo di persona che, quando a scuola va in bagno, sente sempre cose che non vuole sentire.
Jade e Caroline sono arrivate in bagno e hanno chiuso la porta a chiave. Hanno controllato che tutti bagni fossero vuoti — io mi ero messa in piedi sulla tazza del gabinetto per fare in modo che non vedessero i piedi dalla fessura della porta — e si sono appoggiate al lavandino, tirando probabilmente fuori i trucchi.
« Allora, Caroline, con Niall come va? » ha cinguettato Jade. Potevo sentirle aprire l’acqua e prendere dozzine di salviette dal contenitore per lavare le sbavature del trucco e rinfrescarlo.
« Alla grande » ha risposto Barbie « è così bello. Così perfetto. Peccato solo per quella Joey ».
« Joey? » aveva domandato Jade « Joey chi? »
Parlavano di me. Quanto avrei desiderato vederle in quel momento!
« Quella che ieri abbiamo pestato » compiaciuta, Caroline ha chiuso l’acqua e aveva cominciato a rovistare rumorosamente dentro alla sua borsa.
« Quella sfigata? ».
« Niall è sempre così gentile con lei! Le parla, l’aiuta… »
« E allora? Carrie, Niall è un maschio. Sappiamo tutti che quella Jay, Jane o come si chiama non potrebbe mai dargli quello che gli dai tu ».
Caroline non accennava a replicare, e il silenzio si stava facendo pesante.
« Jade, aiutami. Aiutami a liberarmi di lei. Non potrei sopportare se Niall mi lasciasse »
L’altra ha replicato « Come vuoi, Carrie. Anche se secondo me non succederà niente tra quei due. Sono troppo diversi ».
Così dicendo, sono uscite dal bagno.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

19 dicembre.

Caro Diario,
Sto evitando Niall. Lo sto evitando e mi sento una merda.
Sono una merda.
Lui mi sorride, e il suo sorriso per me è la cosa più bella al mondo. Lui mi sorride e io cosa faccio? Lo ignoro. Guardo dritto davanti a me facendo di tutto per non incrociare il suo sguardo.
Durante la lezione mi ha inviato un bigliettino.
Tutto okay?”, diceva, accompagnato da una faccina sorridente. Mi sono sentita morire.
Ho scritto velocemente un “Sì, grazie” falso come i caffè che si prendono nei bar per poter utilizzare un attimo il gabinetto proprio mentre il professore restituiva le verifiche di matematica.
Tre.
La mia media è più bassa del cavallo dei pantaloni di Jade, l’amica di Barbie.
Avevo preso l’ennesimo tre proprio mentre Niall prendeva l’ennesimo nove e mezzo.
« Quasi un’eccellenza » ha detto il professore sorridendo, e Niall gli ha sorriso a sua volta.
Poi la lezione è proseguita e mi sono persa a fissare i capelli di Niall, che sedeva a due file di distanza da me.
Quando la lezione è finita sono scappata fuori, tanto ero preoccupata di un possibile incontro con Niall. Sfortunatamente avevo dimenticato la giacca dentro e lui è venuto a riportarmela di corsa prima che varcassi il cancello della scuola.
« Ehi, » ha esordito « sicura di stare bene? » mi ha chiesto mentre me la restituiva.
« Io… sì, grazie ».
« Senti… Ti andrebbe di… » non aveva nemmeno finito la frase che una voce di bionda l’aveva raggiunto. Caroline aveva circondato con il suo lungo braccio le spalle di Niall, e mentre mi fissava schifata ha asserito « Niall, amore, ancora con questa sfigata? ».
Non ho guardato negli occhi nessuno dei due « Me ne stavo andando ».
Per una volta me ne vorrei andare sul serio.

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Capitolo 3
*** When you love someone but it goes to waste could it be worse? ***



ATTENZIONE! Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro e non è intenzione delle autrici recare offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare; vuole semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi adolescenziali quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta quindi temi e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi piacesse il genere, vi prego, non leggete.


Scars


CAPITOLO III


When you love someone but it goes to waste, could it be worse?

 

 

 

17 dicembre.

Caro Diario,
Oggi ho una buona notizia: finalmente Zayn torna a casa dopo due anni passati in quell’orribile centro di disintossicazione. Ogni volta che lo vado a trovare mi meraviglio di come non sia impazzito, in mezzo a tutti quei… drogati. Certo, è stato un drogato anche lui, ma non certo per gli stessi motivi di quegli sballati. Zayn ha sofferto, e anche molto.
Due anni fa è andato in overdose di droga, ma questo già lo sai. Lo confesso, sono sempre stata arrabbiata con lui per avermi lasciata da sola in un periodo che non è certo dei più rosei della mia vita, ma da brava egoista quale sono non mi è mai nemmeno passata per la testa l’idea che anche lui abbia sofferto, solo che, essendo un maschio, non l’ha mai ammesso spontaneamente.
Ho odiato Zayn perché non faceva altro che litigare con nostra madre, la quale ha cominciato ad essere sempre più distante da noi. L’ho odiato perché alla fine mi sono ritrovata da sola ad affrontare la vita quando ancora ero troppo piccola e dovevo capire ancora tante, tante cose.
Zayn è sempre stato un punto di riferimento per me. Quando la sua ragazza, una
certa Sarah, lo ha lasciato per mettersi con il suo migliore amico, è impazzito. Ha cominciato a frequentare tipi poco raccomandabili, gente che lo ha portato a drogarsi e a sfiorare di un soffio la morte.
Eppure so che ha sofferto tanto. Per questo l’ho perdonato.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

21 dicembre.

Caro Diario,
le vacanze si avvicinano e Zayn è tornato proprio stamattina. Ho sentito il rumore di chiavi e dei suoi passi che si avvicinavano al mio letto. Poi si è buttato di peso sopra di me.
« Sorellina! » ha urlato. Non credo di averlo mai visto così contento. Non è mai stato un tipo tanto allegro, a dirla tutta, ma io l’ho sempre amato così com’è.
Mi sono stropicciata gli occhi e l’ho guardato sorridendo « Sei tornato, finalmente ».
Lui mi ha concesso uno dei suoi rari sorrisi « Già. Pronto per ricominciare una nuova vita ».
Zayn ha insistito per accompagnarmi a scuola, anche se io ero evidentemente contraria. Non volevo che vedesse. Quando lo andavo a trovare gli ho sempre detto che a scuola andava tutto bene, che avevo vari amici... le solite cose, insomma, ma non credo che mi abbia mai creduto davvero. Non è uno stupido.
Comunque, nessuno ha osato guardarmi male o avvicinarsi a me mentre ero con lui. Se quello è l’effetto che mio fratello fa sulle mie coetanee, allora lo dovrei portare più spesso con me.
Naturalmente, quando sono entrata le occhiate sono ricominciate e addirittura una ragazzina che avrà avuto sì e no quattordici anni mi si è avvicinata e ha detto « Quello è il tuo ragazzo? È troppo bello per te ».
L’ho guardata bene in faccia; evidentemente, era la sorella minore di Jade. E’ questo il terribile piano che mi hanno preparato? Affibbiarmi la sorellina minore?

Poco ci è mancato che le scoppiassi a ridere in faccia.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

22 dicembre.

Caro Diario,
oggi pomeriggio, dopo che sono tornata da scuola, mi sono infilata nel bagno con la mia lametta. Ora che mio fratello è tornato a casa devo stare più attenta a non farmi vedere, o saranno guai. Devo dire che mi sono sentita un bel po’ in colpa perché da lui pretendo sincerità e io, in cambio, lo riempio di bugie su bugie. Ma per ora non ci posso fare niente. Capirà da solo.
Le cicatrici si sono riaperte immediatamente e il dolore emotivo è scomparso. Ne avevo bisogno.
Mentre ero in procinto di fare l’ennesimo taglio sulla pelle, Zayn è entrato come una furia in bagno « Con quale coraggio lo fai, Joey? ».
Con una mano ha afferrato saldamente il mio polso ancora sanguinante. Lo ha stretto forte, e ci ho dovuto mettere tutta la mia buona volontà per non urlare dal dolore o scoppiare a piangere.
Zayn ha guardato disgustato le ferite che la lametta ha impreso sulla mia pelle e ha ripetuto la domanda. Nei suoi occhi c'erano solo rabbia e dolore.
« Non dire che ti fai schifo, Joey, non è una scusa valida. Dimmi dove trovi il coraggio per farti questo » io ho abbassato lo sguardo, e lui ha continuato « non è possibile. Tu… tu non puoi odiarti così tanto ».
« Io… » non so da dove cominciare. Ma, soprattutto, devo cominciare?
« Perché non ti piaci, Joey? Cos’hai che non va?» mi ha chiesto.
« Sono grassa » ho risposto subito, senza pensarci.
« Quanto pesi? »
« Sessantacinque chili per un metro e settantacinque ». Lui è scoppiato a ridere, anche se è palese che non fosse minimamente divertito.
« E tu saresti grassa? Credi davvero di esserlo? »
Capisco che per lui non è una motivazione sufficiente, così ho continuato l’elenco « Sono brutta ».
« Certo che sei brutta. Sei brutta perché non sorridi, perché ti ostini a vedere solo il lato negativo delle cose e ti lasci troppo condizionare dagli altri. Sei brutta perché piangi troppo. Ti ho sentita, sai? ».
Sono arrossita furiosamente « Tu… tu mi hai sentita? ».
Lui ha annuito.
« Non… non lo immaginavo ».
« Per chi piangi, Joey? » ha chiesto.
« C-come? » ho balbettato timidamente. Davanti a mio fratello mi sono sempre sentita debole, forse perché il suo sguardo può diventare veramente duro se si impegna.
« E’ per lui, vero? Per quel ragazzo, il biondino di cui non hai mai voluto dirmi il nome ».
Ho abbassato nuovamente lo sguardo, imbarazzata, e ho annuito. Zayn continua a stringere il mio polso «Be’, tu dici che quel biondino è dolce e gentile, ma io lo odio con tutto me stesso. Nessuno può farti soffrire così, Joey. Nessuno può far soffrire così la mia bambina ».
« Io lo amo ».
Lui ha guardato di nuovo le cicatrici « Lo devi amare davvero tanto per permettergli di farti una cosa del genere. E sentiamo » ha detto con tono di sfida « cosa ha fatto per meritarti di tanto speciale? Se ne va in giro con aria vissuta, è questo che ti attira di lui? ».
« Tu… non lo conosci. Non capisci » ho mormorato, e le mie parole sono suonate così incerte che mi sono costretta a continuare « Lui… lui mi ha rubato l’innocenza, la purezza. Ha preso tutto quello che avevo ».
Mi ha guardato, ha capito.
« Gli spaccherò la faccia » ha ringhiato, e non è mai stato così determinato. Per un attimo mi è sembrato di vedere in lui il drogato che ha preso il posto di mio fratello tempo fa, anche se so che quel periodo fa ormai parte del passato.
« No, Zayn. Ne ero pienamente cosciente » ho sospirato, e lui ha mollato la presa del mio polso.
« Ne parliamo un’altra volta. Sei stanca, adesso, vai a riposarti ». Si è lavato le mani e poi si è diretto verso la porta.
Prima di uscire dal bagno ha sussurrato « Scusami, non avrei mai dovuto lasciarti da sola. Sono stato tremendamente egoista ».

 

NOTA: Il prossimo capitolo è ambientato il 20 dicembre, ovvero il giorno prima della seconda parte di questo capitolo. Si capiranno molte cose. Grazie per le recensioni e grazie anche a chi  ha aggiunto la storia alle preferite, alle seguite o alle ricordate! 

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Capitolo 4
*** You can break everything I am like I'm made of glass. ***



ATTENZIONE! Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro e non è intenzione delle autrici recare offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare; vuole semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi adolescenziali quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta quindi temi e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi piacesse il genere, vi prego, non leggete.


Scars


CAPITOLO IV


You can break everything I am like I’m made of glass.

 

 

 

21 dicembre.

Caro Diario,
Sai qual è il mio difetto più grande? Non riesco ad essere sincera con me stessa.
Ieri sera ero così confusa che la prima cosa che ho fatto è stata chiudermi in bagno e accostare la lametta alla mia pelle, dimenticandomi di Zayn che sarebbe ritornato a momenti.
Stupida.
Non sono stata sincera con me stessa, ma non lo sono stata nemmeno con te.
Ieri pomeriggio ero in punizione, come quasi ogni giorno. Non è che io sia una scalmanata in classe, a dire il vero sono una persona piuttosto tranquilla a cui piace starsene sulle sue, ma è l’unico modo che ho per parlare più tempo con Niall e stare lontano da casa. È vero, Zayn è tornato, ma è giusto che ricostruisca la sua vita e ricominci. Perciò cerco di rimanere da sola il meno possibile, perché la solitudine mi porta a compiere gesti folli e ho bisogno di distrarmi per non pensare a quanto mi faccio schifo. E ora che Zayn mi ha scoperta sarà ancora peggio.
Ieri pomeriggio Niall era nel suo solito banco, quello vicino alla finestra. Era intento a leggere svogliatamente una rivista, e quando l’ho raggiunto mi ha sorriso facendo cenno di sedermi.
La stanza era quasi deserta, fatta eccezione per il professore, una ragazzina che stava masticando una di quelle orribili gomme rosa a bocca aperta e un bulletto di prima che si divertiva a tirare palline di carta sulla testa del professore, il quale stava leggendo assorto il giornale.
Verso le quattro, un’ora dopo, il professore ha borbottato che andava a casa, e poi ci ha smollati lì. I due ragazzini che erano con noi sono corsi fuori, felici di poter scontare la loro punizione,  mentre noi due siamo rimasti nell’aula a parlare.
« Come va? » mi ha chiesto dopo un po’.
« Come al solito » ho risposto.
« Ti tagli ancora? ».
« Sì ».
« Perché lo fai? » mi ha chiesto allora.
« Che voci girano sul mio conto, Niall? Dicono che mia madre sia una puttana, che mio fratello sia una specie di spacciatore in accordo con quel mafioso di mio padre, che mi ha abbandonato appena si è accorto di quando fossi brutta. Mi picchiano e mi insultano, perfino la tua ragazza lo fa. Come ti sentiresti se tutto nella tua vita andasse a rotoli? ».
Lui non ha risposto subito. Ero certa che queste cose le sapesse meglio di me.
« Come se non bastasse, il ragazzo che mi piace è già fidanzato e non ho la minima intenzione di confessargli che lo amo ».
« Secondo me devi dirglielo, altrimenti non saprai mai se lui prova le stesse cose » mi ha detto, prima di passarmi un fazzoletto per asciugarmi le lacrime.
« E se invece non fosse così, Niall? Se lui non provasse le stesse cose? » ho ribattuto disperata.
« Non puoi saperlo se non lo fai ».
No, no, no.
Non farlo, Joey. Pensa alle conseguenze. Se Barbie lo scopre non ti permetterà mai più di mettere piede in questa scuola, mi sono detta, mentre il mio cuore ha preso a battere furiosamente contro il mio petto.
Improvvisamente, però, un piano folle si è fatto strada nella mia mente. Proviamo.
« Niall » ho detto, prendendo un respiro profondo « sei tu il ragazzo che mi piace ».
Mi sono alzata in piedi e ho preso a correre verso la porta, senza nemmeno curarmi della sua reazione. Mentre stavo raggiungendo la porta sento una mano che tirare all’indietro il mio braccio.
Mi sono girata di scatto, le lacrime agli occhi e il respiro mozzato.
Che cosa ho fatto?!
Niall era lì, la sua mano che stringeva forte il mio braccio. Trattenevo il respiro, non sono mai riuscita a guardarlo veramente negli occhi. L’unica volta che mi sono immersa in quel mare di azzurro, ho capito di essere veramente innamorata di lui.
Ieri, quando l’ho fatto per la seconda volta, ne ho avuto la conferma.
« Joey… » ha incominciato. Eravamo ancora lì, sulla soglia della porta dell’aula « Joey, io non so cosa—».
« Non c’è niente da dire » ho ribattuto bruscamente.
« No! » ha urlato lui « Non era quello che volevo dire. Cioè, io… anche tu mi piaci ».
Ho iniziato a ridere istericamente, portandomi la mano libera dalla sua presa alla bocca. Le lacrime iniziarono di nuovo a scendere e a danzare sulla mia guancia, ma questa volta non erano di tristezza. Era da tanto tempo che non ridevo fino alle lacrime.
« Horan, questa non me l’aspettavo davvero » ho detto scossa dalle risa « non credevo che fossi uno a cui piace prendere per il culo ».
Lui era lì che mi fissava sbigottito per la mia reazione, incapace di proferire parola. Qualche istante dopo, però, sempre senza dire niente, si è chinato verso di me e mi ha baciata.
Non è facile descrivere un bacio. Non so dire se ci fosse passione, delusione, rabbia, rancore, gioia, felicità in esso, so solo che è stata la cosa migliore della mia vita.
Le mie labbra incollate alle sue nel gesto più semplice eppure così difficile per due come noi, fatti di bugie e parole non dette, sguardi e sorrisi nascosti.
Quello che mi ha stupita di più, però, è stato quando ha fatto delicatamente scivolare la sua mano sotto la mia maglietta, sempre senza staccarsi da me.
Niall mi vuole. No, è impossibile, Joey, mettitelo in testa. Niall non ti vuole. Farebbe così con ogni ragazza.
Ma io non sono la solita ragazza “in” con il quale passare il tempo. No, io sono una ragazza complicata e fatta di insicurezze, e un solo suo gesto avrebbe potuto distruggermi. Sono io, ero io e mi sono odiata per questo.
In quel momento, però, non ci ho pensato. Quella era l’occasione della mia vita, l’unica occasione che avevo per sentirmi almeno per una volta sua. Per cui, l’ho assecondato.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Non è stato squallido come avrei creduto. In quell’aula, su quei banchi pieni di inutili scritte fatte da studenti chissà quanti anni prima, ho fatto l’amore con Niall Horan.
Non lo definirò sesso perché per me non lo è stato. Forse per lui, che non è innamorato di me. Ma io, io che lo amo alla pazzia e darei la mia vita per lui, io non posso definirlo sesso.
C’era lui, che mi ha accarezzata e baciata, mi ha fatta sentire sua come nessuno aveva mai fatto prima. E c’ero io. Io, che sono stata abituata fin da piccola a provare dolore e mi ero immaginata quel momento così tante volte, io che l’ho amato ogni singolo secondo, ogni singolo attimo che ho percepito il suo caldo respiro sul mio collo e le sue mani delicate sul mio corpo. Io, che avrei dovuto capire che per lui non sarebbe cambiato niente.

Sono stata la prima a rialzarmi dallo scomodo banco, a rivestirmi e ad andarmene. Senza dire una parola.
Ho avuto il cervello libero da ogni pensiero per tutto il restante pomeriggio e la notte, troppo sconvolta per pensare a qualsiasi cosa. Stamattina non sono andata ovunque fuorché a scuola per paura di Barbie e della sua vendetta alla quale ormai non posso più sfuggire, perché se prima era un sorriso adesso è diventato qualcosa di molto più grosso, per paura di Niall, delle parole che avrebbe potuto dirmi e che mi avrebbero senz’altro distrutta.
E ora, dopo che Zayn ha quasi minacciato di spaccare la faccia a Niall per quello che mi ha fatto, ora sono praticamente certa che Niall abbia detto tutto alla sua ragazza e che lei e Jade ce l’abbiano a morte con me.
Ma è il suo sguardo che temo di più.

 

NOTA: Ciao a tutte. Come prima cosa, vogliamo scusarci per l'enorme ritardo con cui abbiamo aggiornato, ma entrambe abbiamo avuto problemi che ci hanno impedito di continuare; comunque sia, arriviamo presto con il seguito e un'altra fanfiction. Inoltre, ci teniamo a ringraziare le ben 7 recensioni allo scorso capitolo e le numerose preferite/seguite/ricordate! Grazie mille davvero! Speriamo che ci lascerete qualche commento anche questa volta, ci farebbe un enorme piacere sapere che non ci avete dimenticate (:

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