Nobody compares to you.

di eppy
(/viewuser.php?uid=134402)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventinove ***
Capitolo 30: *** Capitolo trenta ***
Capitolo 31: *** Capitolo trentuno ***
Capitolo 32: *** Capitolo trentadue ***
Capitolo 33: *** Capitolo trentatre ***
Capitolo 34: *** Capitolo trentaquattro ***
Capitolo 35: *** Capitolo trentacinque ***
Capitolo 36: *** Capitolo trentasei ***
Capitolo 37: *** Capitolo trentasette ***
Capitolo 38: *** Capitolo trentotto ***
Capitolo 39: *** Capitolo trentanove ***
Capitolo 40: *** quaranta ***
Capitolo 41: *** quarantuno ***
Capitolo 42: *** Capitolo quarantadue ***
Capitolo 43: *** Capitolo quarantatre ***
Capitolo 44: *** Capitolo quarantaquattro ***
Capitolo 45: *** Avviso ***
Capitolo 46: *** Capitolo quarantacinque ***
Capitolo 47: *** Capitolo quarantasei ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


La penna si muoveva frettolosamente da sinistra a destra del foglio, lasciando scie di inchoistro dappertutto, e ripeteva quel meccanico andirivieni per centinaia di volte, si fermava un attimo, poi riprendeva sempre più frettolosa, sembrava che qualcuno le stesse correndo dietro; lei alzò di poco lo sguardo dal foglio e si imbattè nell'enorme orologio al centro della stanza, osservò per una manciata di secondi quelle lancette avanzare e avvertì i loro movimenti in modo sempre più acuto, come se rimbombassero nella stanza, subito dopo tornò a concentrarsi sul foglio e continuò a stringere tra le mani quella penna, fin quando un suono non la fece sussultare "posate i fogli, il tempo è finito" si sentì chiaramente nella stanza, lei fece come gli era stato detto, si sentiva osservata anche se nessuno la stava guardando "ora potete firmare il vostro esame, non dimenticate la data, poi qualcuno passerà per i tavoli e ritirerà i vostri lavori".
Tirò un sospiro di sollievo, finalmente, era finita, non poteva crederci, il primo esame scritto del trimestre era stato svolto, aveva studiato come una pazza per prepararsi e sperava di essere riuscita a fare del proprio meglio; riprese quella penna in mano e firmò. Eh già, nella sua firma si leggeva chiaramente 'Summer Jonson'. I suoi occhi si soffermarono a guardare la sua stessa calligrafia, forse per rilassarsi un po', mentre la sua mente cominciò a formulare mille domande...
Chi era? Una ragazza mora con occhi color nocciola, magra e non troppo alta, una ventenne, una studentessa all'Università di Roma, questo era ciò che avrebbe detto chiunque l'avesse incrociata nei corridoi o nelle enormi aule. 
Scrisse la data, 4 dicembre 2015, era passato poco più di un anno, da quando nella sua vita era cambiato praticamente tutto, e ricordava ogni singola parola, ogni misero gesto, non li avrebbe mai dimenticati...una domenica mattina di fine novembre, dopo essere andata a far colazione con Valerie, Sarah e Mary da Bunny, era tornata a casa, aveva chiacchierato un po' con Harry, il suo ragazzo da ormai due anni, e poi era scesa per il pranzo. Aveva notato una strana aria in casa sua, non c'era mai stata prima, apparentemente non c'era nulla di diverso, suo padre era seduto a capotavola e stavo immergendo mezzo barattolo di formaggio nei maccheroni, insomma tutto nella norma, sua madre mangiava e poi tornava ai fornelli per controllare che la carne non si arrostisse troppo, lei si lamentava del fatto che il giorno seguente avrebbe avuto compito di latino, la materia che odiava più il mondo; chiacchieravano tranquillamente come avevano sempre fatto, eppure c'era qualcosa nel tono di voce che tradiva entrambi i genitori, non ci voleva un genio per rendersene conto.
Dopo mangiato si misero a sedere sul divano, c'era la partita e suo padre non ne aveva mai persa una, lei accese come al solito la televisione e si mise a sedere accanto a lui, ma suo padre le disse di spegnerla, e fece ciò che le aveva chiesto guardandolo stranita "tesoro, dobbiamo parlare" ecco, se lo aspettava, due parole, dobbiamo parlare, le più tragiche, quelle che possono anticipare di tutto, anche il più tragico degli avvenimenti.

Sua madre li raggiunse in batter d'occhio, smise di fare ciò che stava facendo in cucina, e lì Summer ebbe la certezza che si trattava di qualcosa di grosso "non devi prenderla male, non è colpa di nessuno, ma non abbiamo scelta" cominciò a dire il signor Jonson "papa perfavore, dimmi che mi devi dire, vedremo dopo come prenderla" esclamò lei con le mani tremanti, non sapeva davvero che cosa aspettarsi "ho ricevuto una promozione, occuperò un posto più importante nella mia azienda, ma come sai, ci occupiamo anche di faccende estere, e con sorpresa di tutti, quest'anno c'è stato un grande aumento delle vendite e delle spedizioni in Italia, il mio datore di lavoro mi ha offerto di curare personalmente questo nuovo mercato che potrebbe essere una miniera d'oro per la Sic (il nome dell'azienda) ma per farlo, è necessario che io mi renda conto di ciò che succede in Italia quotidianamente e non posso farlo con un telescopio dal mio uffcio di Dublino" Sum non seppe cosa dire... Italia? 
Aveva sempre sempre pensato che fosse un posto straordinario, ci era stata qualche giorno in vacanza con Harry l'anno prima, e aveva avuto la conferma, l'Italia era meravigliosa, erano stati bene, ma loro due sarebbero stati bene anche sulla vetta del K2, non c'era da stupirsi..." dovrai andare a vivere li?" domandò timorosa, ma sapeva già la risposta, la sua era una domanda retorica, sapeva perfettamente che quel dovrai doveva essere usato al plurale "Summer, vuoi davvero che tuo padre si trasferisca in Italia e io e te rimaniamo qui?" si aspettava anche quella domanda, fece un no quasi impercettibile con la testa, suo padre l'abbacciò "mi dispiace, io e tua madre non siamo disposti a separarci così, significherebbe vederci una volta all'anno forse, non possiamo farlo, o tutti o nessuno" "c'è possibiltà di scelta?" domandò la ragazza con le lacrime agli occhi, pronte a rigarle il volto "no, tesoro, non possiamo essere così egoiste, è una grande occasione per papà, se restassimo qui, potremmo rimpiangerlo a vita" le rispose sua madre; in un attimo le crollò il mondo addosso, ora ne era più che certa, non c'era via di scampo,trasferirsi in Italia, non se lo sarebbe immaginato neanche tra un milione di anni...ma come poteva lasciare Dublino? 
Era la città che l'aveva vista nascere, crescere, era la città che amava, perchè la conosceva come se fosse sua...e le ragazze? le sue migliori amiche, Valerie, Sarah e Mary, con loro condivideva tutto, con loro aveva instaurato un solido rapporto di amicizia, loro erano la sua seconda famiglia, non riusciva neanche a pensare di non rivederle più, non poteva essere vero, perchè? Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto quello che sarebbe irrimediabilmente accaduto?
" quando?" domandò semplicemente "a gennaio inizierai lì la scuola" la rassicurò sua madre "che cosa? no, io non posso andare via così presto! Non ce la faccio, lo giuro! Quest'anno ho gli esami di maturità, non potete farmi cambiare scuola così come se niente fosse! E' un disastro, no, non posso andarmene da Dublino, vi prego, non andiamo via" urlò tra le lacrime "non possiamo almeno aspettare fino a giugno?" urlò ancora in preda alla disperazione "mi piacerebbe dirti di si, ma purtroppo, dobbiamo trasferirci adesso, è questione di giorni" spiegò suo padre, a quel punto si alzò e corse in camera sua.
Ricordava perfattemente che aveva pianto fino a non avere più lacrime, fino a quando non si era resa conto della cosa peggiore, stava per mettere fine alla miglior cosa che le fosse capitata, stava per rinunciare alla persona che amava più della sua vita, questa volta sarebbe stato veramente impossibile riuscire a resistere, ci erano riusciti per due anni e il loro amore era cresciuto di giorno in giorno, ma non erano mai trascorsi più di due mesi senza vedersi, e ora come avrebbero fatto? Tutto era contro di loro, la distanza si sarebbe moltiplicata, vedersi sarebbe stato quasi impossibile, forse avrebbero potuto farlo una o due all'anno, sarebbero impazziti, non era giusto che soffrissero così tanto.
Questa consapevolezza la uccise a tal punto che non ebbe più nemmeno la forza di piangere o di urlare, voleva soltanto chiudere gli occhi, immaginare di essere tra le sue braccia e svegliarsi la mattina dopo rendendosi conto che era stato soltanto un brutto sogno, un terribile incubo, ma non riuscì nemmeno a dormire, stava male, aveva la sensazione che qualcuno fosse entrato nella sua stanza e si fosse divertito a strapparle il cuore, così per gioco, per farle capire cosa si prova quando si sente dire 'mi è caduto il mondo addosso, con tutto il suo peso'.
Sia sua madre che suo padre tentarono di farla ragionare, ma non ci fu verso, trascorse tutta la notte a vomitare, nonostante non avesse mangiato assolutamente niente, si sentiva come se gli ultimi residui del suo cuore dovessero essere espulsi, non chiuse occhio, eppure la mattina si alzò ben presto e lasciò un biglietto ai suoi genitori in cui spiegava le sue intenzioni e il motivo per cui non sarebbe andata a scuola. Cosa pensate? No, non stava scappando di casa, ma stava andando in stazione, direzione Londra, aveva bisogno di lui più di qualunque altra cosa al mondo, doveva parlargli, doveva sentirsi protetta, ne aveva assurdamente bisogno.
Due e tre ore più tardi era arrivata come una furia a casa sua, lo aveva trovato seduto su un divano con la chitarra in mano, lo aveva letteralente travolto, Harry non se lo aspettava e si sentì il ragazzo più felice del mondo quando realizzò di averla tra le braccia, si baciarono, si coccolarono, risero, scherzarono, si sussurrarono parole dolci nell'orecchio, si amarono, e Sum per quella mezza giornata dimenticò tutto...questo era il potere che quel ragazzo aveva su di lei, la faceva stava bene come non riusciva a fare nessun altro. Trascorsero l'intera giornata abbracciati, per Harry era stata la sorpresa più bella di sempre, dovevano vedersi solo due settimane dopo e invece lei, non aveva resistito così tanto quella volta, avvertiva il bisogno di sentire i loro corpi vicini, voleva che le sue braccia le circondassero i fianchi, desiderava che lui la tenesse stretta a se per sempre, voleva perdersi all'inifnito nei suoi occhi blu-verdi, i più belli del mondo, bramava suoi baci, e si sentiva completa solo percependo il respiro di Harry fondersi con il proprio.
Era l'amore della sua vita, e non poteva pensare a ciò che stava per fare, ma doveva farlo, per il bene di entrambi, avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile, lo sapeva, ma non c'erano altre soluzioni, si sentiva come se stesse per partire per un viaggio sul pianeta rosso e non poteva sperare di ritrovare tutto come prima al suo ritorno, se mai ci sarebbe stato un ritorno, erano due ragazzi, avevano il diritto di vivere, di divertirsi, non era affatto giusto che rimanessero legati a dei ricordi, perchè era questo che la loro storia sarebbe divenatata, un ricordo, perchè non avrebbero avuto la possibiltà di rendere quel meraviglioso ricordo, realtà; Summer sapeva di fare la cosa giusta, la miglior cosa per il bene di entrambi, eppure dall'altra parte era consapevole di star per commettere il più grande sbaglio della sua vita, qualcosa che avrebbe rimpianto in eterno, stava per fare la cazzata del secolo.

"quindi, dobbiamo arrenderci così?" domandò lui sull'orlo delle lacrime, erano in camera sua, sul suo letto, abbracciati "tu cosa vorresti fare?" sussurrò la ragazza "vorrei stare con te per sempre! ma in Italia? dio, è lontanissimo!" "sarebbe impossibile no?" Harry annuì mestamente "non possiamo resistere vedendoci una o due volte all'anno, non possiamo vivere con il cuore spezzato"proseguì la ragazza, lui trattenne a stento un'amara lacrima "pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato, pensavo che saremmo stati insieme per sempre" disse guardandolo negli occhi "non ci possiamo nemmeno tentare?" appena fiinì la frase si diede la risposta da solo, non era possibile, se ne rendeva perfettamente conto "non ti sembra una pazzia? Si, insomma, non abbiamo mai vissuto nella stessa città, per noi la distanza c'è sempre stata, l'abbiamo superata, ne siamo usciti più forti, e ora? ci lasciamo sconfiggere dal nemico che pensavamo di aver annientato?" Sum scoppiò a piangere a quelle parole terribilmente vere, e lui la strinse di più a sè, gli faceva male vederla così triste, così spenta "E' proprio così, hai ragione, è una pazzia, ma che altro possiamo fare?" "niente...l'Italia sarà il più bel posto del mondo forse, ma ora lo sto odiando come non ho mai odiato nulla in tutta la mia vita" disse lui cercando di strapparle un sorriso "1862 chilometri" sussurrò Sum sul suo petto "nulla, in confronto a quanto ti amo" aggiunse alzando di poco la testa "perchè? perchè? sapevo che noi due, il nostro amore, era tutto troppo perfetto per durare" disse lui tirando violentemente un cuscino a terra con la mano libera, con l'altra giocava con i capelli di Sum "ti prego, tienimi stretta a te fino all'ultimo secondo, voglio restare intrappolata tra le tue braccia" piansero entrambi, l'uno sulle spalle dell'altra, calde lacrime bagnarono irrimediabilmente i loro volti, lacrime prepotenti, aggressive, singhiozzi che risuonarono in quella stanza fino a tarda notte. 
Si sentivano tutte e due vuoti, non erano stati capaci di staccarsi nemmeno un secondo, avevano saltato la cena, erano rimasti a piangere avvinghiati fino a quando non avevano esaurito di nuovo tutte le lacrime, a quel punto Harry l'aveva guardata negli occhi e l'aveva baciata, con una foga e una passione inaudita, lei aveva risposto a quei baci con lo stesso desiderio, si erano amati, con una dolcezza e una violenza mai provata, e l'alba li aveva trovati ancora privi di indumenti e privi di felicità.
Sum ricordava di essere partita quella sera stessa, da allora non si erano più sentiti, lo avevano deciso di comune accordo, era stata la scelta più dolorosa che potessero immaginare, i saluti in stazione erano stati strazianti, forse perchè quella volta non era un semplice arrivederci, ma un addio..come si può dire addio alla persona che si ama? Era la sensazione più brutta, orribile, mostruosa, acuta che un essere umano fosse in grado di provare, eppure così stavano i fatti, e non potevano farci assolutamente niente.

Tornò improvvisamente alla realtà distratta dal suono di un'altra campanella, vide la stanza svuotarsi, sapeva di dover andare via da lì, ma era come paralizzata dai ricordi, era passato un anno, ma pensare a Harry, a quanto loro due si amavano, a quanto erano stati felici e al modo brutale in cui tutto era finito, le faceva ancora male, molto male; si alzò lentamente e raccolse le sue cose tentando con tutte le sue forze di impedire a quelle lacrime di sgorgare, non doveva piangere ancora, era già stata male, fin troppo, meritava di sorridere, eppure non era ancora sicura di poterci riuscire del tutto senza di lui al suo fianco.




ECCOMI QUA GENTEEEE :DD
Ecco il primo capitolo del seguito di 'Summer Paradise'!

Per chi non ha letto il vero inizio di tutto, vi do qualche informazione che potrebbe esservi utile per capire meglio la storia :)
Dovreste sapere cosa è accaduto a grandi linee nella mia prima fanfiction. I protagonisti sono Harry e Summer, lui è il figlio del Primo Ministro Inglese e vive a Londra, ma non è contento della sua vita, perchè non è come vorrebbe, i suoi genitori sono troppo impegnati con il lavoro e sembrano non accorgersi di lui, si sente invisibile, si sente escluso, un estraneo in casa sua; Summer è una ragazza come tante che vive a Dublino ed è felice grazie alle piccole cose, vive la vita di tutte le adolescenti e le sue giornate si alternano tra scuola, compiti e amiche.
Questi due si incontrano in un camping estivo e si innamorano perdutamente, nel camping ci sono anche Niall, Liam, Zayn e Louis e le amiche di Summer, Valerie, Sarah e Mary. Vivono una storia d'amore bellissima e intensa, poi sono costretti a tornare a casa e lì cominciano i guai, sono innamoratissimi ma la distanza gli impedisce di soddisfare il bisogno di essere amati, trovano escamotage per rivedersi e tutto sembra andare per il meglio, fin quando Harry non comincia ad essere tormentato dal segreto che custodisce da sempre...nessuno sa chi è realmente, soltanto Zayn.
La storia va avanti fin quando Sum non scopre da sola il segreto e giustamente si arrabbia tantissimo, ma è innamorata di lui, lo ama allo follia, e riesce a perdonarlo; i due fanno pace e il loro amore regna incostrato per ben due anni.
Le altre coppie formatesi nel corso della prima fanfiction sono Valerie e Louis, e abbiamo lasciato in sospeso un Liam che si è preso una cotta per Sarah.
Spero di avervi reso l'idea :)) e se avete domande, non esitate a chiedere :D
E se volete farmi sapere cosa ne pensate, non siate timidi, e interagite con me. Grazie se lo farete <3

Per chi ha seguito 'Summer Paradise'
Alloraaaaa? Ciao bellezze ♥
Beh, come avete visto la situazione è cambiata radicalmente, come la vita di Sum. Questo ovviamente è solo l'inizio e la storia non sarà fondata sul suo trasferimento, la distanza è un problema che abbiamo già affrontato in ' Summer Paradise' e non ho intenzione di ripetermi :)
Ve lo aspettavate? E cosa pensate del fatto che Sum si sia trasferita proprio in Italia? Vi piace come idea oppure no? dai ditemi tutto :3
Nei prossimi capitoli, ritorneranno tutti gli altri personaggi della storia, e vi anticipo già che succederà ancora una volta qualcosa di grosso.
Bene, penso di aver detto tutto :DD
Non esitate a farmi sapere il vostro parere, sapete che per me è importante :3
Ora vado, ormai mi conoscete, e conoscete anche il mio saluto ahahahahah
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa ♥♥♥♥♥


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Camminava per le vie di Roma a testa bassa, preferiva guardarsi i piedi piuttosto che incontrare lo sguardo della gente, le sue scarpe non avrebbero fatto domande, non si sarebbero soffermate per potergli leggere nella mente, come invece avrebbe tentato di fare la gente; l'asfalto era bagnato, umido come il suo viso, non riusciva a capire l'oscuro motivo per il quale pensare a Harry, al ragazzo che aveva amato più di se stessa, le facesse ancora così male.. era trascorso un anno, un anno senza sentirsi, nemmeno per sbaglio, un anno durante il quale entrambi avevano continuato a vivere la propria vita, completamente diversa, un anno che non leggeva il suo nome sul display del cellulare, un anno che si addormentava senza la sua buonanotte e si svegliava senza il suo messaggio, un anno in cui la sua vita era cambiata radicalmente, un anno che le era sembrato il più lungo di tutti, più lungo di un secolo.
Si passò una mano sul viso per asciugarsi qualche lacrima che non ne aveva voluto sapere di scomparire confondendosi con la pelle rosea, si disse che in fondo doveva essere felice, quello doveva essere un bel giorno, era riuscita a superare il primo esame scritto e confidava nel fatto di averlo superato in maniera quasi eccellente, non c'era motivo per deprimersi..ma quando nella sua mente raffioravano quel tipo di ricordi, non riusciva a evitarlo.
In fondo si era anche ambientata a Roma, era una bella città sotto molti aspetti, ma completamente diversa dalla sua Dublino; era l'Italia, gli italiani, che non avevano nulla a che vedere con i suoi connazionali, storia diversa, tradizioni diverse, costumi diversi, culture diverse...aveva imparato che in Italia, entrando in un bar di prima mattina, si prende un caffè o al massimo un cornetto da immergere nel cappuccino, ma mai nessuno si sognerebbe di ordinare uova, bacon o salsiccia; aveva imparato che persino quando si lavora esiste un momento chiamato unanimamente 'pausa caffè', le venne da ridere pensando a quanto gli italiani potessero essere fissati con quel caffè, quasi come gli inglesi lo erano con il thè pomeridiano!
Aveva scoperto che la maggior parte degli italiani sono molto loquaci, chiacchieroni, rumorosi..al contrario degli abitanti della sua città che rispettavano severamente il codice della riservatezza, a volte le faceva piacere essere coinvolta in una conversazione, o che qualcuno si sedesse di fianco a lei nel pullman o a lezione, la faceva sentire meno sola in un certo senso, ed era una bella sensazione. Lì la gente era positiva, con il sorriso sulle labbra e con la battuta sempre pronta, lì la gente era più disponibile, anche se attraversare le strada senza strisce pedonali era sempre un'avventura, lì le persone erano geneticamente più predisposte a instaurare nuovi rapporti, meno timide, meno chiuse in se stesse, più aperte al mondo.Aveva conosciuto alcuni modi di fare caretteristici, aveva sentito espressioni davvero buffe, si era resa conto dei motivi per i quali lo Stivale era amato e conosciuto come il paese del buon cibo, dell'arte e della risata, praticamente in tutto il mondo! 
Non poteva dire di disprezzare quella nuova vita, sarebbe stata una bugia, ma c'erano dei giorni in cui le mancava la sua città con tutti i pregi e i difetti della sua  gente; non era più tornata a Dublino ma contava di farlo presto, moriva dalla voglia di rivedere le sue più grandi amiche, le sentiva spesso ma desiderava riabbracciarle, ne sentiva il bisogno, erano state troppo importanti per lei, erano cresciute insieme, avevano condiviso tutto, erano le uniche che potevano capire quanto avesse sofferto per quella situazione...e i ragazzi? Zayn, Niall, Louis e Liam non avevano mai smesso di far parte della sua vita come era successo con Harry, anzi, erano rimasti accanto ad entrambi e avevano fatto l'impossibile per far tornare il sorriso a tutti e due.
Zayn conservava, e anche gelosamente, il titolo di migliore amico, un weekend l'aveva persino raggiunta a Roma, le aveva fatto una sorpresa e Summer ne era stata così felice che per poco non era svenuta quando se lo era ritrovato davanti la porta, non aveva idea di come fosse riuscito a concincere i suoi genitori a farlo partire per raggiungerla, ma non le importava, quei due giorni di metà aprile erano stati senza dubbio i migliori dell'anno; non avevano fatto nulla di speciale, erano andati al cinema, a mangiare una pizza, a correre, nulla di straordinario, ma si erano resi conto entrambi di quanto fossero legati. Non parlarono di Harry, anche se Sum era stata tentata di chiedergli tutto di lui, avrebbe voluto sapere semplicemente come stava, se era riuscito a ricucire un rapporto con la sua famiglia, se credeva ancora che le nuovole piangessero di felicità, se aveva scritto qualche altra canzone, se aveva dedicato i suoi sorrisi a qualcun'altra, si chiedeva se conservasse ancora il braccialetto che lei gli aveva regalato tre anni prima, se gli capitasse di pensare a lei quando non riusciva a dormire, se si lasciasse rattristare dai loro ricordi, se facesse o provasse tutto quel che lei sentiva soltanto sentendolo nominare...ma non domandò niente di tutto questo a Zayn, era sicura che non lo avrebbe più rivisto, non sarebbe servito a niente continuare a rimuginare sul passato.

Facendo un bilancio di quei mesi trascorsi a Roma, poteva affermare di conoscere di vista quasi tutti gli studenti dell'Università, sapeva nome, cognome e data di nascita di tutti i suoi compagni di corso, ma le persone con cui aveva scambiato più di un "ciao" o di una banale chiacchierata avvenuta più per noia derivante dal fatto di dover aspettare un pullman perennemente in ritardo, o di dover fare la stessa fila al supermercato, si potevano contare ancora sulle dita delle mani. L'unica persona che sentiva di poter considerare sua amica, era una ragazza che aveva conosciuto all'inizio, Laura, si erano incontrate a scuola, quando frequentavano l'ultimo anno, avevano stretto amicizia quasi subito, e si erano aiutate e sostenute a vicenda durante gli esami di stato; dopo la maturità sembrava che le loro strade stessero per dividersi, avevano scelto corsi di laurea diversi, ma con somma felicità da parte di entrambe si erano ritrovate vicine di casa (entrambe avevano affittato un monolocale in città per potersi dedicare allo studio e raggiungere l'università facilmente). Da allora il loro rapporto si era rafforzato e avevano imparato a essere amiche, ma nemmeno Laura sapeva di Harry, Summer era troppo legata a quella parte della sua vita, troppo legata a quel ragazzo, non voleva condividerlo con nessuno, la loro storia era stata meravigliosa e voleva tenerla per sè, voleva custodirla per sempre come il pezzo migliore, la più bella esperienza della sua vita, la parte più intima di se.
E poi c'era Daniel...si erano conosciuti all'università, durante una delle tante 'pause caffè' che ormai erano entrate a far parte delle sue giornate, si erano ritrovati alla stessa macchinetta un pomeriggio nebbioso di inizio settembre, entrambi avevano avuto una giornata non facile all'università, entrambi avevano bisogno di quel caffè per rigenerarsi un po', e Daniel, da vero gentiluomo, aveva domandato a Sum cosa desiderasse e lei gli aveva risposto cordialmente, il ragazzo aveva notato immediatamente il suo accento irlandese e non era riuscito a fare a meno di chiederle da dove venisse; a quel punto avevano cominciato a chiacchierare e lei aveva scoperto che Daniel era inglese, ricordava di essersi sentita come se avesse trovato un vecchio amico, qualcuno che riuscisse a condividere con lei il disagio di trovarsi in una nazione diversa dalla propria, e dal quel momento, ogni volta che gli era capitato di incontrarsi si erano fermati a scambiare quattro chiacchiere. 
Dopo un paio di settimane, Daniel aveva trovato il coraggio di invitarla ad uscire, era visibilmente attratto da lei e Sum se ne era resa conto, e in fondo era anche un bel ragazzo, ma ovviamente non accettò, non poteva, non voleva, non era pronta...ma lui non si era arreso, aveva fatto di tutto per conquistarla e dopo due mesi era riuscito a portarla a cena fuori. Sum era stata insicura sul da farsi fino all'ultimo minuto, poi, dopo aver parlato con Valerie e con Zayn, si era convinta ad accettare; Daniel aveva scelto un posto tranquillo, non troppo romantico, e lei gli fu grata per quella scelta, perchè semplicemente non se la sentiva ancora di aprire il suo cuore a qualcuno che non fosse il suo Harry... nonostante tutto era stata una bella serata, si era divertita più del previsto, lui aveva tentato di baciarla per darle la buonanotte, come nel più classico dei film, ma anche quella volta si era sottratta a quel contatto.
Quando si erano guardati negli occhi, le si era chiuso lo stomaco, non aveva retto, Daniel aveva i capelli biondi e corti e gli occhi...beh, il problema erano proprio gli occhi, troppo simili a quelli di cui si era innamorata, a prima vista le era sembrato quasi di rivederli dopo un anno, ma poi si era scossa improvvisamente e si era tirata indietro, perchè nonostante fossero quasi uguali a quelli di Harry, stessa forma dolce, stesso colore indefinibile, stesse sfumature da togliere il fiato, non le avevano fatto perdere la testa, non avevano avuto su di lei quell'effetto, non era stata nemmeno vicina all'annegarci dentro, non aveva provato nemmeno un briciolo, la milionesima parte, di ciò che provava con colui che era stato il suo primo, il suo vero amore.
Daniel era così preso da lei, che non si diede pervinto nemmeno quella volta, continuò a rivolgerle continue attenzioni fin quando la ragazza non si convinse di poterci riprovare, desiderava andare avanti, vivere qualcosa di nuovo, e forse ci stava riuscendo...il fatto che calde lacrime spuntavano come funghi sul suo bel viso quando ripensava a loro due, era soltanto un suo segreto, un momento di debolezza in cui precipitava ogni tanto, quando una qualsiasi cosa, anche la più insignificante, la riconduceva con la mente a quei giorni passati...esattamente come le era successo quel giorno.

Erano passate tre settimane dal giorno in cui aveva deciso di riprovarci, e stava andando tutto bene, lui la trattava come se fosse una principessa, la faceva sentire importante e speciale, e sembrava che Sum fosse tornata a sorridere dopo mesi in cui non aveva fatto altro che piangere, si vedevano quasi tutti i giorni, di solito si limitavano a pranzare insieme soltanto, non erano una di quelle coppie che non riescono a staccarsi nemmeno un secondo, Summer aveva imparato a sue spese cosa significa dipendere in tutto e per tutto da un'altra persona, non voleva rischiare troppo, non voleva soffrire ancora.
Stare con Daniel era semplice, non era un tipo di ragazzo troppo possessivo e le lasciava vivere la sua vita tranquillamente, quando erano insieme parlavano del più e del meno, non erano sdolcinati e forse non lo sarebbero mai stati, Summer si lasciava baciare e coccolare ma non erano mai andati oltre, non se la sentiva, non ne avvertiva il bisogno, non lo voleva; a volte le capitava di paragonare qualche atteggiamento di Daniel a Harry e malediva se stessa quando lo faceva, sapeva che nessuno l'avrebbe mai resa felice come lo era stata con Harry, ma doveva guardare avanti..anche se si rendeva perfettamente conto del fatto che il suo nuovo ragazzo non le aveva mai fatto perdere la testa, nel vero senso della parola, non l'aveva mai fatta dubitare della sua sanità mentale, non era mai riuscire a dire sciocchezze e assurdità con lui, non le avrebbe mai retto il gioco; Daniel era quel tipo di ragazzo che non si spinge troppo in là nemmeno con i sogni, persino in quelli dimostrava di avere i piedi per terra, non era uno spirito libero come Harry, come Summer, come loro due insieme.
Nonostante queste nette differenze dal punto di vista caratteriale, era un ragazzo per bene, si vedeva, e si era innamorato di lei sul serio...e Sum? Era innamorata? Domanda da un milione di dollari...ovviamente no, ma in fondo sperava di si, sperava davvero di potersi innamorare di quel ragazzo, così tutto sarebbe stato più semplice..ma come poteva riuscirci se a ogni passo avanti, si imbatteva in qualcosa che la riportava a Harry?
Il suo era un atteggiamento contraddittorio, per certi aspetti incoerente, perchè da un lato desiderava quasi dimenticare il passato, così sarebbe stato più facile aprirsi al presente e al futuro, e dall'altro, continuava a pensarci e ripensarci senza trovare mai una risposta; l'unica cosa di cui era certa era doveva andare avanti, per il suo bene, doveva riuscire a innamorarsi di nuovo, doveva ritrovare quella felicità in un altra persona, ma tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, e lei lo sapeva bene...ma che poteva fare? aspettarlo in eterno? che poteva fare se era andata a finire così? non era stata colpa di nessuno, soltanto del destino, e solo il destino poteva provare a risistemare le cose, ma lei non ci credeva, non più, e non aveva la più pallida idea di cosa, invece, il fato aveva in serbo per lei e per il ragazzo che aveva amato più dei suoi sogni.





Eccomi quaaaaa :)
Allora., come prima cosa, devo ringraziarvi!
Ma vi posso amare? certo che vi posso amare! 14 recensioni per un solo capitolo, non me lo sarei mai aspettato, davvero!
Grazie, mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate, è bello che riusciamo a interagire, forse voi non ve ne rendete nemmeno conto, ma a volte mi consigliate inconsciamente, non se se mi sono spiegata bene...comunque non smetterò mai di ringraziarvi per tutto l'interesse che state mostrando verso questa storia e anche verso la precendente :) Mi rendete veramente felice, continuate così <3 GRAZIE
Ora passiamo al capitolo. Allora, Summer si è ambientata a Roma e mi sono divertita a descrivere qaulche tipica abitudine degli italiani attraverso i suoi occhi, spero non avervi annoiato. Diciamo che ci sono dei giorni in cui mollerebbe tutto e tornerebbe a Dublino, dei giorni in cui non riesce a non piangere pensando a Harry e altri giorni in cui è soddisfatta , o così sembrerebbe, della sua nuova vita.
In questo capitolo abbiamo introdotto Laura, che sarà amica di Sum, e Daniel. Beh, sono stata molto indecisa su ruolo di questo ragazzo nella storia e alla fine ho deciso di introdurlo, perchè vorrei che questa storia non sembrasse soltanto fantasia, e nella realtà sappiamo tutti che queste cose succedono..dopo un anno, è facile che ci si arrenda e ci cerchi di trovare quella felictà in qualcun'altro, o almeno così la penso io :)
Poi mi derete la vostra anche su questo, vero? :3
Comunque ci troviamo di fronte a una ragazza che sta provando a ricostruirsi una nuova vita, ma siamo all'oscuro di quello che succederà...
Nel prossimo capitolo, inizieranno ad entrare in gioco anche tutti gli altri personaggi :DD
Bene, penso di avervi già rubato abbastanza tempo, quindi vi lascio in pace ahahah
No davvero, ora me ne vado! Grazie ancora ♥♥♥♥
e BUON NATALE!      
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


"ei, come stai?" Summer sorrise instintivamente sentendo quella voce "Valeeeee!" gridò euforica, incurante del fatto di essere ancora per strada "sto bene, e tu?" rispose subito dopo cercando di controllarsi "anche io,alla grande Sum" disse l'amica facendole intuire di avere qualche novità "spara!" "cosa?" esclamò lei ridendo "spara ciò che mi devi dire!" "ma non posso nasconderti nulla?" "no, sai che non puoi farlo. Mi accorgo dalla tua voce che che è successo qualcosa, e pensa un po', credo anche che sia una bella notizia!" Valerie scoppiò a ridere, era incredibile come riuscissero a capirsi al volo, senza guardarsi negli occhi da ben dodici mesi "okay, allora...hai presente il mio ragazzo?" domandò all'amica "quello un po' pazzo con gli occhi azzurri e la simpatia innata?" "esattamente! beh, Sum ancora non posso crederci, te lo giuro, sono troppo felice, non ce la faccio nemmeno a dirtelo" "hai intenzione di tenermi sulle spine ancora per molto?" "no, hai ragione, te lo dico" esclamò felice, poi si sentì uno strano rumore che Summer non riuscì ad identificare bene, dopo qualche secondo "ciaoooo" era proprio lui "Lou! sei a Dublino?" domandò sorpresa la ragazza "no, sono a casa mia guarda, però io, tu e Vale stiamo facendo una conversazione a tre, come Lizzie, Miranda e Gordo" si era sempre divertito un sacco a prenderla in giro, ma le voleva tanto bene "divertente!" disse lei ironica "ma che ci fai lì?" domandò subito dopo rintracciando di nuovo un tono di voce allegro "è questa la novità, ho deciso di frequentare l'università qui, nella tua Dublino, per stare vicino alla ragazza che amo" a quelle parole Sum pensò immediatamente a Harry, era logico, istintivo, ricollegare ogni minimo gesto, ogni singola parola a lui, continuava a essere automatico come respirare "hai fatto una cosa dolcissima, davvero, sono felice per voi, potrete stare sempre insieme, ve lo meritate" disse poi sinceramente "il fatto è che mi sono reso conto che ora, sono finalmente libero di fare ciò che voglio, e i miei non hanno avuto niente in contrario quando gli ho detto che intendevo trasferirmi qui, mi hanno solo fatto promettere di tornare a casa almeno una volta una o due volte al mese" spiegò il ragazzo "ma tu, come va Sum?" "bene, sto bene, dovete stare tranquilli" "con quel tipo, Daniel?" le domandò ancora l'amico "Lou, tutto a posto, ci sto riprovando e per ora va  tutto bene" gli rispose cercando di nascondere anche a se stessa il fatto che ogni tanto si ritrovava con il viso umido quando ripensava al sorriso, alle fossette, agli occhi, agli abbracci, ai baci di Harry.
Era incredibile, Daniel era un ragazzo d'oro, e per certi aspetti assomigliava a Harry, soprattutto gli occhi, ma non lo sguardo...non era mai riuscito a disorientarla, non era mai riuscito a comincarle così tanto, non era riuscito a farla innamorare, eppure a prima vista, quegli occhi potevano essere quasi confusi; Sum pensò che gli occhi dei due ragazzi fossero come due stelle distanti anni luce, entrambe brillavano, ma lei avrebbe sempre posato lo sguardo su una sola, non per colpa sua, ma perchè il raggio d'orbita, la potenza visiva di un essere umano,non è tanto vasta da riuscire a individuare due puntini così distanti senza spostare lo sguardo, poteva scegliere una sola stella da fissare e avrebbe scelto la stessa stella, la sua prima stella, per tutta la vita, ne era più che certa...ma se le stelle si fossero spostate? se all'improvviso, quella che aveva scelto, non sarebbe più stata visibile ai suoi occhi? Era giusto posare lo sguardo su un'altro puntino luminoso o avrebbe dovuto cercare la sua stella per tutti i cieli, fino a ritrovarla? E se non l'avesse mai più ritrovata? sarebbe stata felice di aver sprecato tutte le sue notti a cercarla, senza nessun risultato? 
In fondo sapeva che le cose cambiano, è inevitabile, nella vita può succedere di tutto, ed è giusto godersi il presente, cogliere le opportunità, andare avanti, vivere...ma allora perchè aveva impiegato così tanto tempo per capirlo, e soprattutto perchè, a volte, nelle classiche giornate no, arrivava a sentirsi quasi colpevole quando era insieme a Daniel, perchè sentiva di star tradendo l'amore della sua vita, nonostante non dovesse considerarlo più tale? Il cervello ci riusciva ad andare avanti, ma tutti sappiamo che non può agire da solo, e quando incontrava il suo acerrimo nemico, la sua antitesi, la sua memesi, il cuore, iniziava la guerra....non è che le capitasse ogni giorno, c'erano giornate in cui stava bene con se stessa, con Daniel e con il mondo, ma c'erano altri giorni in cui la sua mente era così offuscata, come la sua vista, aveva gli stessi sintomi che avverte un soggetto che soffre di ipermetropia, riusciva a vedere meglio le cose lontane. 

"ok, ti credo Sum, ora ti ripasso Valerie che mi sta letteralmente togliendo il telefono dalle mani, ti voglio bene" esclamò salutandola "anch'io Louis, ti voglio bene" rispose la ragazza.
" Sum, hai sentito Zayn?" domandò la sua migliore amica appena ebbe rinconquistato il telefono "si, l'ho sentito la settimana scorsa" le rispose lei non capendo dove l'amica volesse andare a parare "in questi ultimi giorni? no?" domandò ancora "no ma..che succede?" a quel punto Sum cominciò ad insospettirsi "nulla" "non gli è successo niente, vero? dimmi se sta bene" "ma certo che sta bene, sta tranquilla" rispose l'altra "Vale, che stai cercando di dirmi?" domandò "nulla, ho già detto troppo" si sentì rispondere, Sum decise di lasciar perdere, magari lo avrebbe chiamato più tardi, l'importante era che stesse bene.
" c'è un'altra sorpresa!" urlò Sarah, dovevano essere lì a Dublino tutti insieme, e desiderò con tutte le sue forze che il teletrasporto non esistesse soltanto nelle formule magiche, si sentì una stupida a chiudere gli occhi immangindo di essere su un tappeto volante, ma lo fece ugualmente, quando li riaprì si rese conto di non essersi mossa dalla panchina sulla quale era seduta, a Roma, in Italia, a quasi 2000 km dalle sue amiche e amici.
"ei Sarah! che mi racconti di bello?" " tutto bene, tutto come al solito, tu?" le chiese l'amica "bene anche qui" Summer tirò un sospiro "mi mancateeeee" urlò poi così forte in modo tale da essere sentita da tutti "non torni a Dublino per Natale?" "non credo, mio padre è impegnatissimo con il suo lavoro, starà a casa soltanto il 25 e il 26, avevo pensato di partire da sola, magari sarei andata a stare dai miei zii, ma i miei vogliono che trascorriamo il Natale tutti insieme, e poi a gennaio ho un'altro esame importante, non posso distrarmi" spiegò con malinconia "capisco...ma se non ti fai riabbracciare entro due o tre mesi, sappi che veniamo lì a strapparti da quei libri, con la forza!" la minacciò scherzosamente "e che aspettate? su, venite, ho bisogno di voi" rispose lei "magari Sum, ma te lo prometto, in qualche modo ci rivedremo" "spero presto" sussurrò la ragazza alzandosi e riprendendo a camminare "Liam fa il bravo?" domandò cambiando argomento "si, è un ragazzo d'oro" le rispose l'amica, Sum sorrise tra sè.
Ricordate quando Liam le aveva confessato di essersi preso una cotta per Sarah? La ragazza era ancora fidanzata con Anthony e Liam era confuso, non sapeva bene ciò che provava...ma un giorno apparentemente uguale a tutti gli altri, Sarah aveva visto Anthony baciare una ragazza della sua classe in palestra, il loro rapporto non era più così solido e così speciale come lo era stato ai tempi del camping, ma comunque non si sarebbe mai aspettata un comportamento simile, una delusione del genere. Inizialmente ci era stata male, le sue amiche le erano state accanto, Summer non poteva assolutamente dimenticare tutte le volte che lei, Valerie e Mary erano andate a casa sua e l'avevano tirata su di morale, ma d'altra parte si erano rese conto che chi riusciva a farla sorridere, non erano tutte le cioccolate calde e tutti i barattoli di nutella in cui avevano affondato il cucchiaio insieme, ma un amico, che pur vivendo in un'altra città, appena aveva saputo l'accaduto, non aveva mai smesso di starle accanto. 
Liam le telefonava ogni giorno, le raccontava ciò che aveva fatto, le battute che aveva sentito, insultava i suoi professori e imprecava contro tutti i compiti che aveva da svolgere per il giorno seguente, la faceva distrarre e riusciva sempre a strapparle un sorriso; cominciarono a sentirsi con frequenza, a messaggiarsi durante le lezioni, esattamente come facevano Summer e Harry e Valerie e Louis, Sarah cominciò a pensare a lui in maniera diversa, cominciò a immaginare di essere stretta dalle sue braccia sempre più spesso, si accorse che i suoi sentimenti per l'amico stavano cambiando, ma non glielo disse mai.
Per il ragazzo era esattamente lo stesso, ma continuarono a dire di essere soltanto amici fino al giorno in cui, si incontrarono di nuovo; capitava infatti sempre più spesso che i ragazzi si recassero a Dublino per il weekend, erano le uniche volte in cui le due coppiette riuscivano a stare insieme, ma se Sum e Harry ogni tanto facevano i furbi: scappavano entrambi dagli impegni quotidiani e salivano sul primo treno, avevano imparato a incontrarsi in una cittadina quasi a metà strada tra Dublino e Londra, il cui nome geografico o politico era Nottingham, ma loro lo chiamavano "il nostro posto".
Comunque sia, quando i ragazzi erano tornati a Dublino nel mese di febbraio di due anni prima, tra Liam e Sarah era successo tutto in modo naturale, istintivo: nel momento in cui lui era sceso dal treno, si era diretto dritto verso di lei e invece di abbracciarla forte come aveva sempre fatto fino da allora, l'aveva baciata, così, senza nessun preavviso, ma forse Sarah se lo aspettava, dato che aveva risposto a quel bacio con la stessa voglia e la stessa passione; da quel momento, non c'era nemmeno più stato bisogno di parole, sapevano entrambi cosa volevano, finirono per trascorrere tutta la giornata appiccicati, e si poteva dire che che coppie erano diventate tre...ma la cosa bella era che, nonostante ogni coppia desiderasse ritagliarsi dei piccoli momenti solo per se, stavano bene tutti e nove, come erano stati bene al camping, non provavano nessun imbrarazzo tra di loro e soprattutto non c'era nessun tipo di gelosia, non c'era mai stata, e mai ci sarebbe stata.

Poco dopo Summer riattaccò, appena in tempo per girare la chiave nella toppa del suo monolocale, entrò e poggiò sul tavolo i libri dell'università, quel giorno non era stato particolarmente pesante, non aveva neanche incontrato Daniel, lui le aveva detto che era impegnato per pranzo e che sarebbe passato da lei nel pomeriggio, non obiettò, non sentiva la sua mancanza, e si sentiva in colpa anche per questo, perchè se lui c'era, stava bene, la sua presenza era gradita, ma se lui aveva da fare, non gli pesava affatto la sua mancanza.
Raggiunse il computer, lo accese e guardò l'ora, le quattro del pomeriggio, doveva sbrigarsi, aveva in mente di leggere almeno una ventina di pagine di quel mattone chiamato comunemente libro di testo, controllò le e-mail ricevute come al solito, e si preoccupò visibilmente quando notò che il mittente dell'ultimo messaggio ricevuto era Zayn. Una mail, perchè non un semplice messaggio? Ma che avevano tutti quel giorno? Prima Valerie che le aveva domandato se lo avesse sentito ultimamente, poi quella mail...c'era desisamente puzza di bruciato...
La aprì e i suoi occhi si soffermarono su quelle poche righe "Ciao Sum, come stai? tutto a posto? ti stai chiedendo perchè ti sto scrivendo un' e-mail? lo scoprirai presto!:)" questo sì che mi tranquillizza, pensò tra se la ragazza, poi continuò a leggere "volevo soltanto dirti che mi manchi tanto, ma ci rivedremo presto, prima di quanto pensi. Un abbraccio, il tuo migliore amico" sbarrò gli occhi, che diavolo significava? Era più che sicura che Zayn volesse farle capire qualcosa in più con quel messaggio, lo conosceva abbastanza da sapere, che era in qualche modo, una specie di avviso, di anticipo di qualcosa di grosso, importante, ma non sapeva cosa potesse essere...ci rivedremo presto, prima di quanto pensi, aveva scritto, beh, doveva ammettere che non preannunciava niente di catastrofico, anzi, non vedeva l'ora di riabbracciarlo! Decise di pensare positivo, magari sarebbe stata una bella sorpresa.





Ecco il terzo capitolo!
Spero come al solito che vi sia paciuto, ditemi tutto dai, mi raccomanado :D
Nel prossimo entrerà finalmente in scena Harry.. lo so,questi capitoli iniziali possono sembrare noiosi, ma come ho detto già mille volte, è soltanto l'introduzione, la vera storia inizia ora e capirete perchè :)
Basta, non voglio più tenervi sulle spine, quindi me ne vado, perchè sono stanchissima, ma non prima di avervi augurato BUON ANNOOOO :DD
Anche se, forse potrei riuscire a postare un altro capitolo prima della fine del 2012, ma nel dubbio, vi faccio già gli auguri :3
Recensite, recensite, recensite, potete dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, adoro quando lo fate! :))
Ciaooooooo alla prossimaaaaa ♥♥♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Tamburellò nervosamente le dita sul computer chiuso, lo sguardo assorto, la mente altrove. Portò l'altra mano vicino al viso e poi vicino alla tempie, con la destra continuò a colpire il portatile a ritmo..ma che aveva combinato? Come faceva ora, ad uscire da quella situazione? troppo tardi.
" Zayn" si sentì chiamare e sobbalzò "che stai facendo?" Harry lo guardava un po' confuso "controllavo la posta, già, la posta elettronica" rispose lui troppo velocemente per essere vero, ma Harry non sembrò badarci "forse dovresti accenderlo il computer però" si limitò a dire sedendosi accanto a lui, Zayn si sentì un perfetto idiota, scosse la testa e ripose il computer sulla scrivania "sei pronto?" domandò all'amico parandosi in piedi di fronte a lui "direi di si" rispose Harry rialzandosi a sua volta "perfetto, Roma ci aspetta" esclamò il moro avviandosi verso la porta, Harry lo seguì.
Uscirono da quella che sarebbe stata la loro casa per ben sei mesi e misero piede sul suolo di quella città, si guardarono intorno non sapendo che strada prendere, poi optarono per quella sulla destra, aveva l'aria di essere una delle vie principali, e loro due avevano soltanto intenzione di farsi un giro, quale direzione migliore del cuore pulsante della città?
Durante il tragitto non parlarono molto, non era da loro, di solito non riuscivano a  stare nemmeno un minuto senza dire stronzate, ma Zayn era desisamente preoccupato, ansioso, pensieroso, e l'amico se ne era accorto, ma per il momento aveva preferito non indagare, erano appena arrivati a Roma, era comprensibile che si sentissero un po' spaesati e avessero soltanto voglia di sentire un po' più propria l'aria di quella città.
Una cosa era sicura: quando tutti e due avevano deciso di voler provare l'esperienza di uno stage di sei mesi in una nazione diversa dalla propria, e si erano ritrovati a dover mettere una stupida x accanto a una delle opzioni, una misera x che non sapevano quanto gli sarebbe costata, una banale x che avrebbe ricapovolto tutto da capo,non avevano avuto nessun dubbio, tra Spagna, Italia e Francia, avevano scelto senza pensarci due volte l'Italia. Harry lo aveva fatto perchè amava quella nazione, perchè ci era stato in vacanza con Sum, avevano trascorso dei giorni meravigliosi... e poi era stata proprio l'Italia a portargliela via, ma nonostante ciò, l'aveva scelta all'istante, centrava in qualche modo con la sua storia, e non nascondeva a sè stesso che nel momento in cui aveva letto 'Italia' su quel foglio, un briciolo di speranza lo aveva fatto sperare di poterla rincontrare, e in quello stesso secondo aveva posizionato la penna nera accanto alla scritta e aveva disegnato quella maledetta x; Zayn lo aveva fatto per lo stesso motivo, perchè per lui Italia significava Summer, significava essere più vicino alla sua migliore amica...ma non avrebbe mai immaginato di finire proprio a Roma, nella sua stessa città.

Harry non sembrava essere minimamente preoccupato e in fondo non poteva esserlo, non sapeva dove, in quale città italiana vivesse Sum, non la sentiva da un anno, ed era stato lui stesso a non voler sapere dove si trovasse la ragazza che amava, temeva che in un momento di debolezza, di tristezza, e ce erano stati veramente tanti, sarebbe salito su un areo qualsiasi e l'avrebbe raggiunta, ma non poteva, non doveva, avevano deciso insieme che sarebbe stato troppo doloroso portare avanti una relazione vedendosi due volte all'anno, non poteva mandare tutto all'aria e andare da lei; era più che sicuro che ne sarebbe stata felice, le sarebbe parso di toccare il cielo con un dito, di abbracciare l'universo, sarebbe stata la sorpresa più gradita della storia, ma poi...che avrebbero fatto? Lui sarebbe dovuto ritornare a Londra...e che avrebbero risolto? assolutamente niente, anzi, probabilmente avrebbero sofferto ancora di più a riabituarsi all'assenza dell'altro/a. Dio, come gli era mancata, e come continuava a mancargli! 
Harry era convinto di non poter in alcun modo dimenticare l'unica ragazza che lo aveva sconvolto a tal punto da fargli rivelare il suo segreto, la ragazza che lo aveva fatto innamorare dall'inizio, che lo aveva compreso, che aveva letto tra le righe così bene, come non era riuscito a fare nessun altro... Summer Jonson era stata la sua salvezza, la sua felicità, in un periodo in cui andava male tutto il resto, soprattutto il rapporto con i genitori; era stata la sua fuga dal mondo reale e allo stesso tempo il suo coraggio per affrontare quel mondo che gli incuteva timore; era stata la sua vita, il suo ossigeno, la sua ancora..e il problema più grande è che continuava a esserlo; soltanto il suo cuscino poteva sapere quante notti aveva trascorso a piangere da qual maledetto giorno in cui lei lo aveva raggiunto a Londra e si erano amati per l'ultima volta, soltanto la sua chitarra poteva sapere quante note  e quanti accordi armonici era riuscito a comporre pensando a lei, e soltanto le pareti della sua camera potevano dire di sentirsi osservate senza essere guardate, perchè il suo sguardo era perennemente rivolto al passato, al loro passato, e soltanto l'aria che respirava poteva contare i sospiri, le urla soffocate, i pugni dati a vuoto, come se fosse stata colpa di qualcuno; e soltanto i suoi meravigliosi occhi potevano contare a una ad una le amare lacrime che gli umumidivano il volto e gli spegnavano il sorriso, il suo sorriso, il più bello al mondo.
Per i primi mesi non aveva trovato pace, ora, dopo un anno, aveva imparato a convivere con la sua mancanza e per quanto potesse fargli ancora male, la sofferenza non era più paragonabile a quella iniziale..Harry era uscito con un paio di ragazze, ma nulla di serio, non si sentiva ancora pronto a legarsi a qualcuno, la verità è che stranamente non ne sentiva nemmeno il bisogno, arrivava alla conclusione di preferire la solitudine piuttosto che stare con una ragazza che non era capace di sconbussolarlo neanche la milonesima parte di come faceva Sum; per lei era stato diverso, perchè Daniel le era stato dietro, si era comportato da buon amico per più di due mesi, prima di convincerla a uscire, invece le ragazze con cui era uscito Harry quelle rare volte, si volevano divertire e basta, nessuna di loro cercava qualcosa di serio.

Tornando al fatidico giorno in cui misero la x accanto alla sigla 'Italia' , tutti e due avevano inconsciamente sperato la stessa cosa, avevano riposto le speranze in lei, nel rivederla, per quell'attimo che si era rivelato accecante...soltanto quando dieci giorni prima, gli era stato comunicato che la città italiana in cui avrebbero alloggiato era Roma, Zayn aveva rischiato seriamente un infarto.
Perchè?  Perchè non sapeva le reazioni che avrebbero avuto la sua migliore amica e il suo migliore amico quando si sarebbero rivisti, perchè sapeva che Summer se la sarebbe presa con lui, lui sapeva che viveva a Roma... perchè lei stava tentando di ricominciare,non voleva più piangere per Harry, e il suo migliore amico, che cosa stava facendo? le stava servendo il suo ex su un piatto d'argento, le stava servendo il motivo della sua tristezza, della sua indecisone e per giunta lo stava facendo alle sue spalle; si rendeva perfettamente conto che avrebbe messo in uno stato confusonario la vita di entrambi, e loro due erano le persone a cui voleva più bene al mondo...ma che poteva fare? Era stata la sorte a scegliere Roma, certo loro due erano colpevoli di aver scelto l'Italia, ma quante possibilità c'erano di capitare proprio in quella città? una su un milione? bene, loro avevano colto quell'una su un milione.
E come poteva riuscire a guardare negli occhi Harry sapendo di nascondergli una cosa di importanza vitale per lui? sapete quando si dice, che uno si trova tra l'incudine e il martello? beh, Zayn si trovava tra due incudini e due martelli: non sapeva se fosse meglio preparare entrambi al loro incontro e se fosse meglio lasciare fare al destino, era rischioso in entrambi i casi...se avesse detto a Summer che non solo si sarebbero rivisti loro due, ma avrebbe rivisto anche Harry, non era sicuro che lei avrebbe gioito, era più probabile che si sarebbe torturata su come affrontarlo, sul trovare il modo di non perdersi nei suoi occhi quando li avrebbe avuti di fronte...e se lo avesse detto a Harry, poteva essere anche peggio, se lui, in preda alla confusione, all'agitazione, all'esaltazione forse, avrebbe annullato la stage? No, non poteva permetterlo, perciò aveva deciso di non immischiarsi più di quanto non avesse già fatto, aveva timore di rendere entrambi infelici e avrebbe fatto l'impossibile per vederli sorridere, figuriamoci se avrebbe rischiato tutto così....
E poi c'era un altro fatto che non gli permettava di dormire tranquillo...Daniel, lui sapeva di Daniel, Sum gli raccontava tutto, dal giorno in cui si erano conosciuti alla macchinetta del caffè, a quando si era accorta degli sguardi del ragazzo su di lei, a quando avevano cenato insieme per la prima volta, al bacio mancato e al suo tentativo di riprovarci, lui sapeva tutto, e la cosa peggiore è che era stato proprio lui, insieme e Valerie e alle altre ragazze, a spingerla tra le braccia di quel ragazzo, quando ancora non sapeva che Harry poteva essere ancora in gioco, che aveva ancora la possibilità di giocare le sue carte migliori e di ribaltare il risultato della partita, e del campionato...ma magari si fosse trattato di un campionato e basta, lì c'era in gioco molto di più, c'erano la felicità e i sentimenti delle due persone che amava più al mondo dopo i suoi genitori, Harry e Sum, il suo migliore amico e la sua migliore amica .
Come poteva sapere di star spingendo la ragazza tra le braccia di uno sconosciuto praticamente, come poteva sapere di star togliendo l'ultima possibiltà al suo migliore amico? Non poteva in alcun modo saperlo, eppure si sentiva colpevole.

Harry, dal canto suo, aveva trascorso le prime settimane, dal giorno in cui avevano scelto l'Italia,  a sperare di riabbracciarla, aveva pensato e ripensato a come comportarsi in caso fosse successo sul serio, poi aveva mandato tutto all'aria, si era autoconvinto di star sognando ad occhi aperti, si perchè gli pareva un sogno poterla stringere di nuovo, affondare il viso nei suoi capelli...poi aveva cambiato completamente idea, aveva pensato al fatto che lei potesse essersi fatta una nuova vita dove non c'era più spazio per lui, aveva pensato che qualcun'altro potesse averle fatto perdere la testa, che lei fosse felice, senza di lui, senza il suo amore incondizionato, e questa consapevolezza lo aveva ucciso a tal punto da fargli quasi rinunciare a quell'esperienza, non avrebbe sopportato di vederla assieme a un altro, non sarebbe riuscito a rimanere calmo se avesse visto qualcuno baciarla, stringerla tra le braccia, sussurrarle parole dolci, non avrebbe retto, Summer sarebbe dovuta essere soltanto sua.
Poi si era reso conto che Italia e Summer non erano sinonimi, all'inizio li aveva confusi, ma non avevano niente a che vedere l'uno con l'altra, certo, Sum si era trsaferita in Italia l'anno prima, ma dai, quante città c'erano in Italia? e quante possibilità aveva lui di capitare proprio lì, nella sua stessa città? era da pazzi credere in una cosa simile! Sarebbe andato in Italia per sei mesi con Zayn per uno stage universitario, ma non l'avrebbe rincontrata... se ne era a poco a poco convinto e aveva finito per credere sul serio che dovesse andare così, che la loro storia fosse finita per sempre.

" Harry, ei Harry, ma mi stai ascoltando?" si vide sventolare una mano davanti agli occhi e si scosse, ora era lui quello perso nei propri pensieri "si..dicevi?" "a che stavi pensando?" gli domandò l'amico "al fatto che siamo in Italia, sono in Italia, lei è in Italia, ma questo non cambierà nulla" disse sicuro, Zayn non seppe cosa dire, era stato zitto fino a quel momento, non poteva tirargli la zappa sui piedi proprio allora, ormai era fatta "tu che stavi dicendo invece?" chiese Harry, visto che non aveva afferrato prima "niente..ho voglia di bere qualcosa, che ne dici di fermarci al bar?" l'amico annuì e lo precedette all'ingresso del bar.
Appena mise piede in quel bar, Zayn ebbe una sorta di dejavu, gli era quasi...familiare quel posto, lo guardò bene, gli ci volle un attimo per collegare tutto, arrivò alla conclusione di esserci già stato proprio con Sum quando era venuto a trovarla a Roma; a quel punto chiamò Harry che camminava incerto davanti a lui, era più avanti già di qualche metro, stava per raggiungere il bancone "Harry, Harry aspetta" disse, ma il ragazzo non lo sentì "Harry devo dirti una co-" e si bloccò di colpo, rimase lì fermo a guardare  la scena che gli parava di fronte, era incredulo..no, seriamente, non poteva essere, ,ma dai, strabuzzò gli occhi ma non si mosse di un millimetro, li chiuse e un attimo dopo li riaprì, come se fosse convinto che si trattasse di pura immaginazione, ma si sbagliava, si sbagliava alla grande!





Sono tornataaaaaaaaaaa :DDD
Allora...che ve ne pare? Zayn e Harry sono a Roma per uno stage universitario e ci rimarranno per sei mesi, Harry non sa che Sum vive proprio lì e non si aspetta minimamente di incontrarla, anche se all'inizio ci aveva addirittura sperato...e Zayn non sa se farsi i fatti suoi e lasciare che succeda quel che succeda, o preparare entrambi al loro imminente incontro :)
Mi rendo conto che ho concluso il capitolo sul più bello, ma vi prometto che aggiornerò presto :DD
Dai, dai ditemi tutto..ve lo aspettavate? come pensate che succederà ora?
Se vi va potete fare pronostici e condividerli con me :3
E ora vado...perchè ho un miliardo di compiti e libri che aspettano di essere presi in mano, aperti, e studiati soprattutto!
A prestooooooooo ♥♥♥♥♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Le ultime parole che percepì e che seppe distinguere furono ' Harry devo dirti una co-" poi il blocco, entrò in uno stato d'animo che non riuscì a definire nemmeno lui stesso, era a pochi passi dal balcone, stava camminando in maniera indifferente e a un tratto si era costretto a fermarsi; non c'era stato bisogno di schiaffeggiarsi o di darsi un pizzicotto, era pienamente cosciente, sapeva di non star sognando...e avrebbe riconosciuto quella sagoma tra mille, tra dieci mila, tra tutte le genti del mondo, era lei e non esistevano equivoci, la guardò per qualche secondo, i capelli, i suoi boccoli con i quali aveva giocato migliaia di volte, quelle spirali che si attorcigliava attorno alle dita dolcemente, le ricadevano sulle spalle, erano più corti rispetto a quanto ricordasse, ma la sua postura, le sue mani che tenevano saldamente una tazza, il suo sorriso mentre chiacchierava con il barista, sarebbero stati per sempre inconfondibili.
Restò lì paralizzato a fissarla forse per tre o quattro secondi, che gli sembrarono infiniti, durante i quali non potè fare a meno di ammettere quanto fosse felice di averla rivista, nonostante tutto, Sum non si era accorta di niente e continuava a parlare del più o del meno con il barista, fin quando il signore con il grembiule, che poteva essere suo padre volendo, non l'avvicinò e le sussurrò qualcosa in un orecchio.
" c'è un ragazzo lì, penso che ti conosca" a quel punto lei aveva poggiato la tazza incuriosita e si era voltata in modo naturale, appena il suo raggio visivo si spostò abbastanza da riuscire a vedere Harry, agì d'istinto, non pensò a nulla, fece quello che fece senza interessarsi delle conseguenze, si alzò velocemente seguendo i movimenti delle proprie gambe, corse, seppur si trattasse di una distanza molto breve, corse, non riuscì ad avere un'andatura normale, sembrava che avesse molta fretta, inutile dire che Harry seguì tutto con lo sguardo e suo malgrado, con un sorriso ebete dipinto sul viso; quando la vide alzarsi pensò che volesse scappare via, lontano da lui, e provò una sensazione inebriante quando invece le braccia delle ragazza si aggrapparono al suo collo.
L'accolse e la strinse forte a sè, si sentì di nuovo completo, come non si sentiva da tempo, esattamente dall'ultima volta che erano stati insieme, dio quanto stava bene, quanto era felice di quell'abbraccio, così vero, così spontaneo...poi Sum si staccò "scusa, ti ho travolto" sussurrò a testa bassa, evitando di stabilire un contatto visivo, lui le poggiò una mano sotto il mento e Sum fu percorsa da un brivido a quel contatto, non poteva credere che le sue mani fossero di nuovo sul suo viso, Harry le alzò delicatamente il volto fino a costringerla a guardarlo negli occhi, poi sorrise, per lei era troppo, in un sola volta doveva reggere quegli occhi e quel sorriso "stai scherzando vero?" sussurrò lui guardandola "vieni qui" sussurrò ancora, a quel punto Sum abbattè tutte le barriere e si lasciò abbracciare, questa volta si strinsero più forte di prima se possibile, quasi volessero annullare ogni minina distanza esistente tra i loro corpi, Harry affondò il viso nei suoi capelli e le sue narici furono inebriate da quel profumo naturale di shampoo, la abbracciò forte e lei si lasciò stringere, faceva quasi male, ma era un male che desiderava, che desideravano entrambi.

Zayn era stato ad assistere alla scena, sul suo viso un'espressione sbigottita...lui aveva trascorso gli ultimi dieci giorni a torturarsi e a trovare il modo per far ingoiare la pillola ad entrambi, pensava che sarebbe stata dura riuscire a stare tutti insieme come un tempo, pensava che ci sarebbe stato imbrarazzo, confusione, indecisione tra di loro, e invece? Quei due non avevano fatto nemmeno in tempo a rendersi conto di ciò che stava succedendo che già erano l'una tra le braccia dell'altro! 
Aveva visto bene, Harry l'aveva fissata estasiato per qualche secondo, poi lei si era accorta della sua presenza e non ci aveva pensato due volte ad abbracciarlo, era stato un gesto istintivo, forse inaspettato anche per Sum, lo aveva abbracciato con enfasi e subito dopo si era staccata, aveva detto qualcosa a testa bassa, poi lui le aveva alzato il mento con l'indice e aveva sorriso, Harry aveva sorriso, lo aveva visto sorridere, un sorriso vero, spontaneo, di quelli che non vedeva da tempo, aveva sussurrato anche lui qualcosa e poi le aveva circondato il corpo con le braccia, sta volta era stato lui a prendere l'iniziativa..si rese conto di non aver mai capito a fondo i sentimenti che legavano quei due, forse nemmeno i diretti interessati erano capaci di misurarli...ma Zayn ebbe la certezza che in modo o nell'altro tutto sarebbe tornato come prima, vedendoli lì abbracciati non poteva pensarla diversamente, anche se dimenticava tanti piccoli particolari che necessitavano di essere chiariti, e il particolare più fastidioso per la loro storia, si chiamava Daniel.
Comunque sia, Sum e Harry sorridevano, si abbracciavano, incapaci di dividersi di nuovo e lui non poteva che esserne felice. 
"non è che vi siete dimenticati di qualcuno?" esclamò picchiettando un dito sulla spalla di Sum e strizzando l'occhio a Harry "scusa scusa scusa, mi perdoni?" disse lei mentre Zayn la sollevava da terra, come faceva sempre "mi sei mancata Sum" gli disse rimettendola giù e stringendola ancora "anche tu, tantissimo" esclamò sincera, poi si staccarono e presero posto tutti e tre a un tavolo "è incredibile!" disse lei guardandoli entrambi, non se lo sarebbe mai aspettato, o meglio, non si sarebbe mai aspettata di poter riabbracciare Harry, il suo Harry, era felice e glielo si leggeva in faccia "ma..che ci fate qui a Roma?" domandò subito dopo "io e Zayn abbiamo deciso di fare uno stage, è per l'univerisità, abbiamo scelto l'Italia...e eccoci qua" le rispose Harry senza smettere di fissarla "staremo qui per sei mesi...non sei contenta?" proseguì Zayn "credimi, lo sono" sussurrò la ragazza sorridendo, non sapeva come comportarsi, dopo l'abbraccio iniziale, dopo le sensazioni che si erano rinnovate in lei quando era tra le sue braccia, non sapeva che fare, non sapeva più cosa fossero loro due....dio, si sentì mancare, pensava che non lo avrebbe più rivisto, pensava di dover voltare pagina, ma appunto, lo pensava, era il cervello a fare tutto...il cuore non le aveva dato nemmeno il tempo di realizzare di averlo di fronte,che già aveva azionato tutti i muscoli e le ossa delle gambe e l'aveva fatta correre da lui, adesso si rendeva conto che aveva bisogno di quegli abbracci, di quella voce, di quel sorriso, di quegli occhi, non aveva mai smesso di amare Harry, questo lo sapeva, ma non pensava che sarebbe corsa da lui dopo un anno, che si sarebbe fiondata così tra le sue braccia, ma evidentemente in quel momento non era stata la ragione a dettare le regole.
Lui non riusciva a torglierle gli occhi di dosso, era così felice di essere di nuovo con la ragazza che non aveva mai dubitato di non amare, che aveva dimenticato tutto il resto, era di fronte a lui, in carne e ossa, dopo un anno non ci sperava più, e invece si era dovuto ricredere, aveva la possibilità di recuperare, desiderava prenderla per mano e portarla via, desiderava averla tutta per sè e baciarla, in ogni centimetro della pelle, desiderava averla accanto a lui per sempre, ora che l'aveva ritrovata, non l'avrebbe lasciata andare mai più.

"ciao tesoro" un ragazzo biondo si avvicinò al loro tavolo, Sum fece un cenno di saluto e guardò Zayn, Daniel intanto si avvicinò a lei e la baciò di sfuggita sulle labbra, voleva approfondire il bacio, ma Sum si lasciò a malapena sfiorare, si staccò bruscamente, e tutto sotto gli occhi di Harry "disturbo?" domandò allora il ragazzo rendendosi finalmente conto di aver interrotto davvero qualcosa, Sum non riusciva a parlare, aveva visto Harry abbassare di colpo lo sguardo nel momento in cui Daniel si era chinato su di lei, si perchè lei stava guardando Harry in cerca di risposte e lui invece stava progettando di ricostruire tutto ciò che aveva distrutto la distanza "Summer? stai bene?" domandò ancora Daniel preoccupandosi "si..senti Daniel, non è un buon momento questo,ti dispiace se ci vediamo dopo?" "ma che succede?" "niente, ho bisogno di stare con loro" disse con una sincerità disarmante indicando sia Harry che Zayn "va bene...mi chiami tu quando hai finito?" si arrese il ragazzo, Sum fece sì con la testa e lo guardò allontanarsi.
" è lui Daniel quindi?" chiese Zayn cercando di essere il più naturale possibile, lei annuì preoccupata e fissò Harry, aveva ancora lo sguardo basso e si torturava le mani strofinandole violentemente l'una contro l'altra, Zayn era l'unico che poteva riportare la conversazione a un livello normale, come poco prima, ma non sapeva neppure lui che dire in quella situazione "è il tuo ragazzo?" domandò finalmente Harry alzando lo sguardo "usciamo insieme da tre settimane" gli disse la verità, non sapeva che altro fare "Harry..io non lo volevo che lo scoprissi così.." cominciò a dire in poco più di un sussurro "vi lascio soli, è meglio" esclamò Zayn alzandosi " e ti assicuro che quando sono corsa tra le tue braccia prima, è stato il gesto più vero che io abbia mai fatto, perchè mi sei mancato in una maniera folle, non c'è neanche bisogno che te lo dica, lo sai, il tuo cuore lo sa, e quando mi hai tenuta stretta a te, quando mi hai alzato il viso, non so dirti cosa ho provato, di tutto...il problema è che un anno è tanto, in questi dodici mesi mi sono ambientata a Roma e sto provando a rifarmi una vita, ero straconvinta di dover andare avanti, di dover fare il possibile per non pensarti, perchè puntualmente non riuscivo a trattenere le lacrime pensando a noi due, e non riesco a farlo nemmeno ora per la verità, e Daniel, mi è stato vicino, all'inizio, per ben due mesi, è stato soltanto un amico, poi mi ha convinta a dargli una possibilità, e io ho accettato. Ho accettato perchè avevo bisogno di essere di nuovo felice, non mi sono mai illusa di provare con lui quello che abbiamo vissuto noi due, so che unico, ma Daniel mi ha fatto sentire amata e io necessitavo di sentirmi importante per qualcuno...e ora tu, il ragazzo che mi ha fatto scoprire l'amore, sei di nuovo di fronte a me e non so più che fare, in un attimo hai annullato tutte quelle che sembravano essere le mie certezze" "Sum, va bene, è ovvio che le cose stiano diversamente rispetto a un anno fa" disse lui tentando di mascherare la tristezza che gli stava invadendo il corpo, la cosa peggiore è che aveva davvero creduto di poter riprendere da dove si erano interrotti e quella ancora più brutta è che aveva desiderato coccolarla e baciarla, e continuava a farlo "senti...io direi di ripartire da capo, senza nessuna fretta, facciamo come se non ci fossimo mai visti prima d'ora" si rese conto di quanto potessero sembrare assurde, spropositate e prive di ogni fondamento le sue parole, ma era disposto a anche a quello, a esserle amico, pur di non perderla di nuovo "dici sul serio?" domandò la ragazza alzando lentamente lo sguardo "si, dico sul serio, non sono disposto a perderti di nuovo, fai parte della mia vita e non puoi uscirtene così, non dopo tutto quello che abbiamo passato" rispose, nonastante la fermezza delle sue parole, dentro di lui stava prendendo vita l'inferno, era ovvio che avrebbe sofferto ancora, era ovvio che voleva essere di più di un amico, ma si era reso conto della confusione di Sum e siccome l'amava, l'amava alla follia, non voleva metterle fretta, desise che si sarebbe dovuto accontentare di starle accanto come amico per il momento...e in fondo confidava nel fatto che lei sarebbe corsa tra le sue braccia di nuovo, e questa volta per sempre.  
Si meravigliò di se stesso, dell'autocontrollo che era risciuto ad avere, l'anno prima probabilmente si sarebbe alzato dal tavolo e avrebbe mandato tutto all'aria, vedendo quel Daniel tentare di baciare l'amore della sua vita, o se la sarebbe presa a morte con Zayn per non avergli detto niente riguardo Roma, invece ora sentiva addiruttura di doverlo ringraziare, perchè dopotutto l'aveva rincontrata e non l'avrebbe mai più persa di vista e sarebbe riuscito a riportare le cose come prima, il tempo sarebbe stato dalla sua parte e lui non si sarebbe scoraggiato al primo ostacolo, non si sarebbe comportato da ragazzino geloso, in fondo aveva quasi 21 anni, era ora che si comportasse da uomo.
....ma era proprio lui, Harry Styles, a pensare quelle cose? Prima di partire i suoi genitori gli avevano detto che ormai era cresciuto, e forse per la prima volta avevano ragione, stava dimostrando di essere un ragazzo maturo, pronto a combattere e a lottare per i propri sogni, e in questo caso, per la ragazza che amava più della sua stessa vita.

"sei la persona migliore del mondo" sussurrò lei guardandolo negli occhi, restando paralizzata ancora una volta e rendendosi conto a quanto fosse disposto, pensò di non meritare tutto quello che Harry stava facendo, lui la distrasse prendendole la mano "piacere, sono Harry Styles" le disse sfoderando il suo miglior sorriso, a Sum venne da ridere, davvero si stavano presentando, loro due che si conoscevano meglio di quanto conoscessero se stessi, era senza dubbio una situazione buffa, ma non c'era poi da stupirsi così tanto, ne avevano dette tante di cavolate e potevano essere arrivati anche a quello, loro due, Harry e Sum, insieme, sarebbero stati capaci di tutto, tutto.
" io sono Summer Jonson, e vivo qui a Roma da un anno" rispose "io invece sono qui per uno stage universitario, ma mi avrai fra i piedi per sei mesi" Harry era addirittura divertito "perfetto" rispose la ragazza "ah dimenticavo! sono il figlio del Primo Ministro inglese, meglio chiarirlo subito" aggiunse con aria complice, Sum sorrise mentre lo 'sconosciuto' le teneva ancora la mano.





Eccomiiiiii :))
Dai sono stata brava, non vi ho fatto aspettare troppo :)
Allora....vi è piaciuto? che ne pensate? avevate immaginato il loro incontro diversamente?
Su su, ditemi tutto che ciò che pensate, sono stracuriosa :3
e....niente, in verità non ho molto da dire oggi, a parte il fatto che vi avviso già da ora, che siccome domani si riaprono i cancelli di quell'inferno chiamato scuola, non avrò più molto tempo a disposizione purtroppo...come sapete tutti, è gennaio, è il mese in cui si tirano le somme e so già di dovermi concentrare parecchio sullo studio. Ovviamente continuerò a scrivere, non vivrei senza, ma è possibile che impieghi qualche giorno in più per aggiornare..che so, una settimana? :)) Si, penso che una settimana dovrebbe bastarmi, inizialmente magari anche meno :D
okay, detto questo, vi lascio e torno a fare i compiti.... :(
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, per me è importante! e adoro interagire con voi :DD
Vado sul serio, alla prossimaaaaaa ♥♥♥♥♥






Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


" il tuo colore preferito?" le domandò dandosi già la risposta "azzurro" disse lei consapevole del fatto che Harry lo sapesse già, non poteva essere diversamente " ma mi piace anche il verde" aggiunse, il ragazzo si aspettava anche quello, lo sapeva perchè quando una volta, si erano trovati a Londra, Sum lo aveva trascinato a un mercatino ed aveva impiegato dieci minuti per decidere se comprare un braccialetto azzurro o verde, identico al precendente e diverso soltanto per il colore, Harry ricordava di aver pazientemente aspettato che lei decidesse e ricordava di essere rimasto affascinato dal modo in cui girava per quel mercatino tenendogli la mano e coinvolgendolo in tutto, stentava ancora a credere di non essersi annoiato, mai.
" cibo preferito?" domandò, sorridendo ancora a quel ricordo "pizza" dissero all'unisono e scoppiarono tutti e due a ridere, era incredibile, si stavano facendo domande come se non si conoscessero per davvero e a ogni domanda si rendevano conto che invece sapevano perfettamente la risposta che l'altro/a avrebbe dato "questa è difficile" scherzò lei "frutto preferito?" Harry la guardò negli occhi e vide un luccichio in quelli della ragazza "fragola" rispose tornando a concentrasi sulla strada "e se siamo in ottobre?" Summer si stava divertendo nonostante tutto, trascorrere del tempo insieme a lui era la cosa più bella che le fosse capitata da un annetto a quella parte, stava bene, gli voleva bene, no, era ovvio che gli voleva molto più che bene e in quelle ore che trascorsero insieme, non pensò a nulla, soltanto a quanto fosse dannatamente bello riaverlo accanto "se siamo in ottobre...mandarino" lei sorrise accorgendosi che avrebbe detto lo stesso "e il tuo frutto preferito?" il viso della ragazza si contrasse in una smorfia, non aveva mai amato la frutta e Harry lo sapeva "il kiwi" rispose infine tentando di restare seria "non è vero!" protestò lui "certo che è vero!" "no, tu odi il kiwi" "ma se ci stiamo conoscendo adesso, come fai a saperlo?" domandò ridendo, lui ci pensò su un attimo, aveva perfettamente ragione, se stavano fingendo di non essere mai stati l'uno l'ossigeno dell'altra, non poteva sapere quanto lei detestasse il kiwi "il mio sesto senso mi dice che menti" sussurrò avvicinandosi pericolosamente tanto da metterla a disagio "allora il tuo sesto senso saprà dire cosa mi piace invece"  "se parliamo di frutti, direi che quelli che mangi più volentieri sono i frutti che si trovano d'estate, le pesche soprattutto...parlando d'altro posso dirti che.. ami l'estate, che è la tua stagione preferita in assoluto, adori il mare, il rumore delle onde che si infrangono contro le barriere, la sabbia che ti scivola tra le dita; ma in fondo ti piace anche l'inverno, adori leggere vicino al fuoco con un plaid che ti avvolge il corpo, ti piace la neve e so per certo che a volte preghi in arabo perchè avvolga tutto ciò che ti circonda...e la pioggia ti fa sempre pensare, di solito non modifica il tuo umore ma ti fa riflettere tanto; e poi adori la feste, specialmente il Natale, ti fa tornare bamibina e ti fa pensare che tutto ciò che desideri possa essere reale, ti fa credere nei sogni, ti induce a considerarli realizzabili e  ti aiuta a vivere con un pizzico di magia." prese un respiro prima di continuare "e hai dei modi di fare che ti rendono speciale. Ad esempio, il modo in cui giochi senza sosta con i tuoi capelli quando sei nervosa, il modo in cui contrai il tuo viso dando vita a mille espressioni quando sei davanti a uno specchio, il modo in cui ridi così sponteneamente, per niente a volte, il modo in cui prendi in giro te stessa dandoti della tonta, il modo in cui inizi a sclerare quando non trovi qualcosa che era stato lì accanto a te fino a un attimo prima; il tuo essere timida all'inizio e esplosiva quando prendi confidenza, il tuo disinteresse per gli abiti firmati e le scarpe con il tacco, il tuo essere sempre..te, semplice, naturale, bella; e il modo in cui poggi il mento sulle ginocchia quando aspetti, il tuo cammianare sempre scalza per casa, e il modo in cui ti addormentavi tra le mie braccia"
Sum non seppe che dire, le ci volle qualche minuto per riprendere controllo di se stessa, lui sapeva tutto di lei, cose di cui non era al corrente nemmeno lei stessa, ma Harry aveva captato ogni singolo particolare di lei, della sua vita e lo aveva tenuto dentro per tutto quel tempo, segretamente custodito nel suo cuore "mi conosci meglio tu, di quanto io conosca me stessa, e questo gioco non ha alcun senso" sussurrò fermandosi "e tu conosci me, meglio di qualsiasi altra persona al mondo, meglio delle persone che mi hanno dato la vita" rispose Harry, lei sorrise, sapeva che aveva ragione, avrebbe potuto scrivere un intero libro su di lui "che stiamo facendo?" domandò la ragazza "stiamo ricominciando da zero, anche se non sarà mai zero il nostro punto di partenza, piuttosto mille, da stiamo ricominciando da lì, perchè abbiamo bisogno di metabolizzare l'accaduto" "in questo preciso momento non so dirti se rivederti è stato un fulmine a ciel sereno, o più probabilmente un raggio di sole in un giorno di nebbia...so soltanto che è stato inaspettato, mi ero quasi convinta che non ci saremmo rivisti mai più Harry, e averti qui, sentirmi pronunciare il tuo nome, stare con te oggi, è stato meraviglioso nonostante tutto. Perchè sto bene con te ora, esattamente come stavo bene allora e penso che sarà così per sempre; ho soltanto bisogno di far chiarezza prima di tutto con me stessa... mi sento incoerente, mi sono sempre sentita incoerente, perchè mentre Daniel mi abbracciava e mi stringeva a sè, io vedevo te in lui, vedevo te nei suoi occhi, sognavo te la notte e non lui...dicevo a me stessa di dover andare avanti e pensare soltanto al futuro e poi io stessa mi aggrappavo al passato, alla nostra storia..e ora tu sei qui e io devo scegliere, voglio scegliere, ma per farlo ho bisogno di essere in pace con me stessa, sto letteralmente impazzendo!" spiegò cercando di fargli capire come si sentisse  "ascoltami Sum...è ovvio che tu ti senta confusa, è ovvio che rincontrarmi era l'ultima cosa che ti saresti aspettata, e per me è lo stesso, non sapevo che tu vivessi a Roma, e non avrei mai immaginato di poter finire proprio qui, ma sono strafelice che sia accaduto perchè semplicemente ho bisogno di te nelle mia vita, non ho mai smesso di averne bisogno, ma è giusto che tu abbia provato a rifarti una vita e non ti nascondo che ci ho tentanto anche io, senza nessun gran risultato, ma ci ho provato...perciò è tutto a posto, siamo tutti e due sotto shock per ciò che è successo, e dobbiamo andarci piano, perchè non è così facile come può sembrare, perchè un anno non è un giorno, e in anno possono accadere tante di quelle cose; ora come ora so soltanto che non voglio perderti per nessun motivo al mondo" "neanche io, non di nuovo" sussurrò lei "e allora ci comporteremo da amici, quali non siamo mai stati forse, ma ci possiamo provare, e poi vedremo cosa accadrà." spiegò sapendo perfettamente di dover fare uno sforzo disumano per esserle amico, ma effettivamente era ciò di cui entrambi avevano bisogno, del tempo per capire che cosa ne sarebbe stato di loro,anche se era perfettamente consapevole del fatto che, se pure fosse passato un secolo, i suoi sentimenti per Sum non sarebbero cambiati, ma stavano diventando adulti e stavano imparando a ponderare le proprie scelte "viviamo alla giornata, senza essere ossessionati dal futuro..ci stai?" propose la ragazza "ci sto" rispose lui sfoderando il suo miglior sorriso.

Un'oretta dopo Summer tornò a casa, le scoppiava la testa, si sentiva confusa e stanca, ma per quanto potesse essere stata una giornata pesante sotto molti punti di vista, era stata la giornata più bella che avesse vissuto da quando era a Roma, semplicemente perchè lui era rientrato nella sua vita come un fulmine a ciel sereno e come un raggio di sole in una giornata nebbiosa, perchè il semplice fatto di riaverlo accanto le provocava il sorriso, perchè guardarlo negli occhi era stata una sfida, perchè sapeva che se fosse riuscita a reggere il suo sguardo senza che le tremassero le gambe e che le morisse la voce in gola, voleva dire che era riuscito a superarlo, che era andata avanti, e ovviamente aveva fallito...quegli occhi non avevano minimamente perso il potere di ipnotizzarla e di disorientarla, di farla innamorare di lui ogni giorno; per non parlare del sorriso, le mozzava il respiro, come sempre.
Fantasticava ancora su Harry, su quanto fosse maledettamete perfetto il tempo trascorso insieme a lui, ogni singolo istante, e si accorse a stento che qualcuno stava bussando alla sua porta; si alzò controvoglia e andò ad aprire trovandosi davanti due occhi verde-azzurri, ma non gli stessi che le facevano perdere ogni tipo di logica...
" Daniel, che-che ci fai qui?" disse facendolo accomodare "casa mia si è allagata, ci vorrà qualche giorno per rimetterla a posto, mi chiedevo se potevo stare qui con te nel frattempo"  chiese gentilmente, Sum stette un attimo a pensare, no, non lo voleva intorno, aveva bisogno di stare un po' da sola, ma d'altronde non poteva chiudergli la porta in faccia, non se lo meritava "certo" disse sforzando un sorriso, lui poggiò a terra il borsone che si era portato dietro e la baciò, lei non si scostò ma allo stesso tempo sentì di star facendo la cosa sbagliata.
" si può sapere che ti è successo oggi?" domandò mentre Sum si sedeva accanto a lui dopo aver cenato"che intendi?" domandò per prendere tempo, non aveva ancora pensato a cosa dirgli riguardo Zayn e soprattutto riguardo Harry "chi erano quei due ragazzi? tuoi amici?" sei completamente fuori strada, pensò, Zayn è il mio migliore amico e Harry, è il mio ex, colui che continua a capovolgere tutto ogni volta che mi guarda "si, sono miei amici" sentì invece se stessa rispondere, forse Daniel si aspettava che lei dicesse qualcos'altro ma non lo fece "non li vedevi da tanto?" "un anno, da quando mi sono trasferita qui" rispose calma, mentre nella sua testa era in atto la guerra "beh...che mi dici di loro?" Sum non sapeva quante altre domande avrebbe retto, anche se che Daniel non aveva nessuna colpa, anzi, stava dimostrando di tenere non solo a lei, ma anche ai suoi amici "sono molto legata a loro, sono molto importanti per me, Zayn, quello moro con gli occhi scuri è il mio migliore amico, e Harry, beh Harry, noi... ecco siamo stati insieme un po' di tempo fa" e si bloccò, Daniel la guardò cercando di capire quanto era stato importante per lei, com'è che si chiamava, Harry?
" sono esausta..scusami, ma vado a dormire" disse alzandosi, lui prontamente la seguì, era la prima volta che dormivano insieme  e Sum non lo desiderava, ma casa sua era allagata e non c'erano alternative, Daniel si stese accanto a lei e la baciò teneramente sulle labbra, si vedeva che desiderava andare oltre quella volta ma Sum gli fece capire che non era il caso, non se la sentiva, non poteva, non dopo averlo rivisto.Il ragazzo rispettò la sua decisione e si limitò ad abbracciarla quando lei era già caduta tra le braccia di Morfeo.

"fammi capire, le hai detto che sarete amici? veramente pensi che voi due potrete essere amici?" Zayn era incredulo "si...lei ha bisogno di tempo e io glielo darò, perchè la amo, non ho mai smesso di farlo" "ma è assurdo Harry! So benissimo che la ami e sono più convinto che anche lei ti ama, glielo si legge negli occhi, ve lo si legge negli occhi, e sono d'accordo con te, ha soltanto bisogno di tempo...ma proprio perchè la ami, non puoi startene con le mani in mano!" Zayn era risoluto "non voglio piangermi addosso e non lo farò...cosa sarà mai, aspettare un po'?" domandò più a se stesso che all'amico "tu non ti rendi conto di quello che dici, ok, sarete amici, quindi suppongo che diventerai amico del suo ragazzo, magari usciremo tutti insieme qualche volta, lui la bacerà, la stringerà, le dirà cose dolci..e tu? starai a guardare?" non era arrabbiato, voleva soltanto far capire al suo amico di dover fare qualcosa, Harry pensò a una situazione del genere, e si rese conto da solo che non avrebbe retto "e che dovrei fare?" domandò in cerca di un consiglio, Zayn ci pensò su per qualche istante "ci sono! allora, tu le sarai amico, anche se sarà veramente difficile, dovresti trattarla come la tratto io e evitare di guardarla come la guardi e desiderare di tenerla stretta a te e tutto il resto, le sarai amico, ma un amico geloso, devi farle capire che ci tieni, che la ami alla follia" "non sembrerò soltanto un ragazzino viziato? sono cresciuto per queste cose" lo interruppe "Harry, la gelosia non è una roba da bambini" su questo Zayn aveva ragione "e come dovrei comportarmi? non voglio metterle fretta..soltanto riprendermela" disse sicuro "ma che sciocchezza! E' già tua! è esattamente ciò che farai, le starai accanto come un amico ma allo stesso tempo la farai rendere conto che sei molto di più di quello, lei già lo sa, deve soltanto trovare il coraggio di cancellare tutto ed andare a capo, con te" forse Zayn aveva ragione, forse era ora di dimostrare quanto l'amasse, forse doveva comportarsi quasi da stronzo nei confronti del povero Daniel, forse un po' di gelosia non avrebbe fatto male a nessuno, forse.




Buonsalve (?) 
A parte la mia sparata...Ciaaaaaaaaao sono tornata! :))
Allora...che ve ne pare? In questo capitolo vediamo un Harry pazzamente innamorato e disposto a tutto pur di non perderla, e una Summer shoccata per averlo rivisto all'improvviso, ma allo stesso tempo felice per aver riavuto la possibilità di averlo accanto, felice perchè Harry è Harry e lei non potrà mai dimenticare ciò che hanno vissuto insieme.
E c'è anche un Daniel dolce ma abbastanza rompiscatole che si piazza con nonchalance a casa di Sum per qualche giorno..che ne pensate di questa nuova situazione? che succederà?
E Zayn? Consiglia a Harry di fare qualcosa per riprendersela, di fare il geloso, e vi anticipo già che non gli riuscirà affatto difficile!
Non  penso che sia il massimo come capitolo, ma mi serviva per chiarire meglio la situazione, e spero di esserci riuscita. :)
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
E vi rinngrazio, chi legge, chi segue, chi mette tra preferiti e ricordate e soprattutto chi recensisce ogni singolo capitolo, giuro che vi adoro, siete fantastiche, mi fate un sacco di complimenti, sono strafelice che la storia vi sia piaciuta fino ad ora e spero che continuerà ad appassionarvi fino alla fine, che chiariamo, è ovviamente molto lontana... :))
Recensite recensite recensite, perchè leggendo ciò che mi scrivete, vedendo che ci tenete e che vi interessa, mi migliorate la giornata, dico davvero ♥
Ora vi lascio in pace, vi ho già tediato troppo.....alla prossimaaaaaaaaa ♥♥♥♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Si svegliò giusto in tempo per raggiungere l'università, aprì lentamente gli occhi senza rendersi conto di quanto fosse tardi, sentì il proprio corpo quasi intrappolato e le ci volle un attimo per rendersi conto che Daniel dormiva ancora al suo  fianco e la teneva abbracciata, lo scostò piano e scese dal letto, raggiunse il bagno e si sciaquò il viso per svegliarsi, poi tornò il camera e lo chiamò piano, anche lui doveva seguire dei corsi quella mattina, quando fu sicura di averlo svegliato andò in cucina, fu allora che si accorse di non aver nemmeno il tempo di farsi un caffè, era veramente tardi.
Daniel la raggiunse e le diede il buongiorno, mangiarono entrambi qualche biscotto e poi lei corse a prepararsi, fece una doccia veloce, e mentre l'acqua scivolava dolcemente lungo il suo corpo non potè fare a meno di focalizzare tutti i suoi pensieri su Harry, aveva voglia di rivederlo, di abbracciarlo, avrebbe volentieri annullato ogni impegno e trascorso tutta la giornata con lui, ma sapeva di non poterlo fare...si insaponò e si risciaquò il più velocemente possibile, uscì dal box doccia e si vestì altrettanto celermente, quasi non fece caso a cosa indossò, sicuramente un jenas e poi un maglioncino di lana bianco, perfetto per quei giorni, il primo che tirò fuori dall'armadio; aspettò una decina di minuti e quando anche Daniel fu pronto, uscirono di casa insieme.
Il ragazzo le prese la mano mentre si incamminavano, lei lo trovò un gesto dolce e suppur andassero di fretta a avessero un'andatura veloce, lasciò le le loro dita si intrecciassero, Sum camminava con la testa bassa consapevole di essere in ritardo, ma quando i suoi occhi si focalizzarono sulle loro mani intrecciate, non seppe spiegare nemmeno lei cosa successe, non riuscì a decifrare cosa accade in quel momento nella sua mente, soprattutto in quel pugno chiuso responsabile di tutto, chiamato cuore dai comuni mortali,  ma le parve di tenere la mano a lui, a Harry, e sorrise instintivamente, poi alzò lo sguardò e rimase quasi..delusa quando si rese conto di essere con Daniel. 
Capì che non si trattava di un buon segno; nei giorni, nei mesi precedenti aveva pensato molto spesso a lui, con una frequenza inaudita, aveva addirittura inconsciamente paragonato alcuni atteggiamenti dei due ragazzi e si era più volte maledetta per lo stesso motivo, ma non le era mai capitato di stringere la mano a Daniel e, credere, fingere, non lo sapeva neppure lei, che fosse Harry. L'averlo rivisto, l'averlo abbracciato, aver trascorso un intero pomeriggio insieme a lui a dire cavolate, a stare così bene in sua compagnia, l'aveva scossa a tal punto, non riusciva a capacitarsene.

" ei amore, mi ascolti?" Daniel le diede un buffetto sulla guancia, lei lo fissò un attimo spaesata "scusami, davvero, perdonami, ero sovrappensiero" disse sensentosi realmente in colpa "me ne ero accorto" le rispose lui, ma sorrise, pensò di non meritare un ragazzo come Daniel, non era possibile che fosse così dolce e così premuroso "ti stavo dicendo, che ho sentito l'idraulico, e mi ha detto che entro domani sera, al massimo mercoledì a pranzo, rimetterà tutto a posto, toglierò il disturbo" le spiegò "sai che non è un disturbo, sei il benvenuto...a proposito, hai dormito bene?" domandò, era sincera, all'inizio non le era piaciuta l'idea di averlo intorno giorno e notte, ma lui aveva rispettato i suoi spazi e le sue cose, e non era stato affatto male, a parte quando tentava di baciarla, come era normale che fosse, e lei si sentisse irrimediabilmente in colpa, nei confronti di tutti e due!
" si, sono stato benissimo" disse lui, Sum sorrise "siamo arrivati, per fortuna" aggiunse guardando l'orologio, dieci minuti di ritardo, poteva andare peggio "ci vediamo all'uscita?" le domandò dandole un bacio di sfuggita e scomparendo dalla sua vista "certo!" esclamò lei, non fu nemmeno sicura che l'avesse sentita, ma non le importava più di tanto, aveva un problema più grande a cui rivolgere l'attenzione...esattamente come pochi minuti prima, come le era successo con le loro dita intrecciate, ebbe la sensazione, o inconsciamente il desiderio, di essere con Harry.
Quando Daniel l'aveva baciata, lei aveva chiuso istintivamente gli occhi, e anche in quel nanosecondo, quando li aveva riaperti, non capì per quale oscuro motivo, si aspettava quasi di ritrovarsi Harry davanti...pensò di stare impazzendo sul serio, non poteva provare o vedere o credere o illudersi o fingere o bramare cose simili, pensò di star decisamente esgerando mentre varcava la soglia di una delle aule nelle quali si tenevano i corsi.
" scusi il ritardo" esclamò guardando il professore, l'uomo seduto alla cattedra le fece cenno di accomodarsi, Sum prese posto accanto a Laura, l'aria sconvolta "che è successo?" bisbigliò l'amica "lunga storia, te la racconto dopo" rispose semplicemente "sei strana oggi" le disse ancora l'amica, tornando a rivolgere l'attenzione al prof, sì era decisamente strana quel giorno "passi da me nel pomeriggio?" le domandò Sum intenzionata a parlarne con lei, Laura annuì "ah no aspetta, c'è Daniel da me, vengo io?" di corresse subito dopo "certo, va bene" le rispose, voleva farle mille domande ma pensò che non fosse il caso, avrebbe aspettato. Sum cercò di concentrasi sulla lezione, ci provò con tutte le sue forze, ma quella mattina, non ci riusciva proprio, pur di non pensare di nuovo a Harry, si focalizzò sul professore, ma non sulle sue parole; si sentiva in una bolla di vetro, lo osservava, la sua bocca era in continuo movimento e probabilmente stava assaporando le più belle perle di saggezza del secolo, ma a Sum non arrivò nemmeno 'A'. 
Era seduto sulla sua poltrona in fondo all'aula, un uomo che sembrava sprizzare intelligenza e vitalità da tutti i pori, Summer aveva sentito parlare di lui come del professore più preparato dell'intera università e aveva scelto di seguire il suo corso volentieri, lo trovava interessante, ma non quel lunedì 11 dicembre; indossava sempre giacca e cravatta e ricordò di aver notato più di una volta un orologio probabilmente molto costoso legato al suo polso destro, ma non era mai stato troppo severo riguardo gli orari e non era un tipo intransigente con gli studenti, si vedeva che amava il suo lavoro, per lui insegnare non era soltanto un mestiere ma una vera e propria passione, tentava di fare del suo meglio per accontentare gli studenti e capirli in un certo senso, anche se poteva essere considerato quasi loro nonno, i sessanta nel suo orologio personale erano suonati già da un pezzo.

Suonò la campana delle 12.00 e la lezione terminò, ma non la sua giornata, si alzò e raggiunse l'aula a destra di quella che aveva assistito alle sue paranoie per ben tre ore, quel giorno avrebbe terminato alle tre, non era sicura di potercela fare, considerando il fatto che non aveva avuto nemmeno il tempo di prendere un caffè; anche la lezione della professoressa Kunt non sembrava avere nulla a che fare con lei quella mattina, niente, era più forte di lei, non riusciva a seguire. Rassegnata, cercò il cellulare nella sua borsa, volendo, avrebbe potuto uscire dall'aula e gironzolare senza meta per l'intero edificio, oppure andare a casa, ma non voleva stare da sola, non voleva pensare a quanto amasse ancora Harry, perchè non c'erano dubbi su questo,altrimenti non avrebbe avuto strane sensazioni o non avrebbe  inconsciamente desiderato di essere insieme a lui, perchè nonostante avesse fatto il possibile per non pensarlo, era arrivata alla conclusione che le sensazioni provate quella mattina non erano altro che la manifestazione nella sua forma meno comune, del suo desiderio di stare insieme a lui.... e si sentiva in colpa nei confronti di Daniel.
Preferì restare lì con il cellulare in mano, trovò subito un messaggio di Zayn, diceva semplicemente "ciao" con una faccina sorridente accanto, che nonostante tutto riuscì a scatenare anche il suo, di sorriso...lo salutò a sua volta e dopo nemmeno trenta secondi le arrivò la risposta "come stai?" lesse, e rispose "bene" dopo qualche secondo l'oggetto tra le sue mani vibrò di nuovo "okay, ci riprovo. come stai?" sorrise, sapeva che a Zayn non avrebbe potuto nascondere i suoi sentimenti "quanto tempo hai?" gli domandò a sua volta "anche tutta la vita!" ma quanto poteva volergli bene? non aveva mai avuto un migliore amico più dolce, più buono, più divertente, più disponibile di Zayn "mi bastano un paio d'ore!" rispose lei, Zayn rise nell'altra aula "racconta.ora." le scrisse subito dopo; Summer cominciò a digitare ininterrottamente, gli scrisse che non si aspettava di rivederlo, ma che era felice di riaverlo accanto, gli confidò come le sue gambe sembrava che avessero preso chissà quale rincorsa per raggiungerlo, seppur distasse solo di qualche metro, parlò del modo naturale in cui le sue braccia si erano automaticamente posate intorno al collo di Harry, di come si era sentita quando le aveva alzato il viso e sussurrato 'vieni qui', del gioco che si erano divertiti a fare poco dopo rendendosi conto di conoscersi alla perfezione, della decisione di entrambi di vivere il presente senza pensare 'e poi?', raccontò quanto lui fosse stato dolce, sorvolò per ovvi motivi le due strane 'visioni' che aveva avuto quella mattina, ma non ebbe problemi a confessargli di amarlo ancora, in fondo si trattava solo di una conferma, Zayn lo sapeva già, e gli parlò anche della situazione di disagio con Daniel.
Messaggiarono per tutta la durata della lezione, fino alle tre, Sum sapeva di potersi fidare, sapeva che certe cose non glie le avrebbe rivelate ed era più che sicura che Zayn stesse facendo lo stesso con Harry, era il migliore amico di entrambi ed era leale con tutti e due, perciò sia lei che Harry si fidavano ciecamente; intervallarono i discorsi seri a battute divertenti e risate, e il tempo passò in fretta.

Alle tre in punto Sum uscì dall'aula e si immerse nei corridoi, come al solito erano super affollati ma non impiegò molto tempo a individuare Zayn, il ragazzo le aveva detto che l'avrebbe aspettata fuori, era di spalle, e lei gli gettò le braccia al collo raggiungendolo da dietro, appena di staccarono si rese conto che tra tutte quelle chiacchiere si era dimenticata di domandargli come fosse andata la sua prima giornata all'università di Roma, rimediò immediatamente "allora? il primo giorno, com'è andata?" "le prime tre ore interessanti, le ultime tre... penso sappiamo entrambi il livello della mia soglia di attenzione!" disse ridendo e Sum lo seguì "ottima risposta, Malik" esclamò subito dopo facendosi seria, l'amico sorrise "dovevi vedere Harry! sembrava concentrato!" "un secondo, ma tu eri accanto a lui mentre io ti scrivevo?" domandò la ragazza allarmata "ma per chi mi hai preso? ti ho detto che era concentrato, e poi non sono uno sprovveduto, e non abbiamo il telefono in comune" spiegò ironizzando "per fortuna" ribattè Sum sentendosi un po' più sollevata "te lo giuro Sum, non ha visto nulla e non vedrà nulla" "mi fido di te Zayn, è semplicemente che non vorrei che venisse a leggere tutte le mie paranoie, nel momento in cui sarò pronta, gli parlerò io" Zayn si avvicinò al suo orecchio "lo ami?" sussurrò, Sum annuì senza pensarci due volte, non c'era cosa più vera dei sentimenti che provava nei suoi confronti, ormai ne era sicura e forse lo era sempre stata, ma doveva chiarire con Daniel, il prima possibile. Si corresse subito, forse sarebbe stato meglio aspettare qualche giorno, non era un attegiamento di codardia o vigliaccheria, semplicemente Daniel viveva in  casa sua al momento e non voleva che ci fosse tensione tra di loro.
Si stupì di come fosse riuscita a trovare risposta alla sua confusione in meno di due giorni, ma probabilmente non era mai stata confusa riguardo i suoi sentimenti, riavere Harry accanto era stato schoccante e sembrava che quello schock le avesse annebbiato la vista, ma non aveva mai dubitato di non amarlo, anzi, era stato così schoccante riaverlo accanto all'improvviso proprio perchè lo amava ancora, il suo inconscio lo aveva sempre saputo, ma la notizia era arrivata in modo inequivocabile al suo cervello solo con le due 'visioni', o sarebbe più appropriato chiamarli desideri?
" Buongiorno!" soltanto sentendo il suono della sua voce le tremarono le gambe, Harry la baciò su una guancia e la ragazza sentì la propria pelle andare a fuoco, gli sorrise, un sorriso vero, spontaneo, giusto, felice, Harry ricambiò avvertendo il battito del cuore prendere la rincorsa, gli parve che una ferrari di ultima generazione avesse preso il posto delle valvole cardiache "ma che fine avevi fatto?" domandò Zayn all'amico, rompendo senza volerlo il loro gioco di sguardi "devo chiederti il permesso per andare in bagno?" esclamò lui di tutta risposta, scatenando la risata di entrambi "ciao a tutti! amore, com'è andata oggi?" Daniel comparve all'improvviso, poggiò il mento sulla spalla di Sum e le braccia avvolte attorno alla sua vita, la ragazza rimase inderdetta, ma le diede quasi fastidio, quello era il suo momento con Harry, e con Zayn, non voleva nessun altro intorno, ma Daniel sembrò non accorgersene e mentre la teneva ancora abbracciata, Harry divenne paonazzo dalla gelosia.
Amore? l'aveva chiamata amore? ma certo! era normale che fosse così, era il suo ragazzo! e la stava abbracciando? quel Daniel poteva abbracciarla e stringerla a sè e baciarla...no, pensò, non doveva andare così, doveva essere lui l'unico a raggiungerla e chiederle come fosse andata la giornata abbracciandola e coccolandola, doveva essere lui a baciarla sulle labbra, su ogni centimetro della pelle, e non solo sulla guancia; doveva essere lui a tenerle compagnia per tutta la giornata, doveva essere lui a trascorrere il resto della sua vita assieme a Sum, voleva essere lui quello che occupava il posto più speciale nel suo cuore.....e non si era reso ancora conto che non aveva mai perso quel posto, e che non lo avrebbe mai perduto, era come se ci fosse scritto il suo nome con un pennarello indelebile, come se chiunque si avvicinasse trovasse un cartello con scritto 'riservato', e quel posto nel cuore di Sum sarebbe stato riservato per sempre a lui, e in fondo ne era consapevole, poteva leggerlo nel luccichio degli occhi della ragazza.
La guardò dritta negli occhi mentre quel Daniel tentava di attirare la sua attenzione senza alcun risultato, nonostante lui la tenesse stretta a sè, Sum non aveva interrotto il contatto visivo con Harry, non ne era stata capace, e quasi non avvertiva la presenza del suo attuale ragazzo accanto a lei  "che ne diresti di un caffè?" le domandò lui sfacciatamente, un sorriso si impossessò del volto della ragazza, era proprio quello di cui aveva bisogno, non il caffè, o meglio, anche un caffè, ma ciò che necessitava maggiormente era trascorrere del tempo con Harry "volentieri" rispose e il ragazzo le tese prontamente il braccio, lei scivolò via dalle braccia di Daniel e si aggrappò al braccio che Harry le aveva gentilmente teso senza pensarci due volte, e si avviarono insieme verso l'uscita, lui con un sorriso soddisfatto e accecante dipinto sul volto, lei con l'intero zoo nello stomaco, non si voltarono indietro neanche una volta, neanche per accorgersi della risata di gusto di Zayn e dell'espressione confusa e stralunata di Daniel.




Buonsalveee, questa strana parola è il mio nuovo saluto! ahahahah D: non prendetemi per pazza!
Allora, ecco qua il settimo capitolo....che ve ne pare? vi è piaciuto? spero di sì :3
Beh, che dire, Sum si rende conto che la sua confusione riguardo i sentimenti per Harry non è mai esistita, la parte più segreta di se stessa ha sempre saputo di amarlo alla follia, ma riaverlo accanto di punto in bianco è stato un vero e proprio shock per lei, e per un attimo si è sentita persa, non ha saputo che fare...ma ovviamente, già il giorno dopo averlo rincontrato, si accorge chiaramente che Harry è Harry,è l'amore della sua vita, e Daniel non potrà mai prendere il suo posto. Decide di aspettare qualche giorno per parlare al suo attuale ragazzo, ma questo non deve essere visto come segno di debolezza o vigliaccheria, Sum vuole soltanto aspettare che lui torni a casa sua, perchè, ammettiamolo, parlargli di Harry e di tutto ciò che consegue quando lui vive in casa sua, non è proprio il massimo.
Non so perchè ho scritto questa specie di mini-riassunto del capitolo, mi piace essere chiara  e spero di riuscire ad esserlo :))
Quindi, secondo voi, che succederà ora? dai ditemi cosa ne pensate, amo interagire con voi, nel caso non lo aveste capito :DD
E a questo proposito mi sento in obbligo di ringraziarvi perchè recensite sempre e ciò mi rende davvero felice ♥
Un ringraziamento va anche a chiunque legge, segue o preferisce la storia, a chiunque si fermi nella mia pagina insomma. :DD
Vi anticipo che purtroppo prevedo di aggiornare non prima di cinque giorni, perchè sarà una settimana decisamente infernale a scuola...anche per voi, vero?
Vabbè, pazienza, comunque recensite recensite recensite come sempre, siete meraviglioseeee :3
Un bacio e alla prossimaaaaa ♥♥♥♥♥ 


    










Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


"ei, finalmente sei arrivata!" Laura abbracciò Sum ancora sulla porta di casa sua e la invitò ad accomodarsi "come mai questo ritardo? sei sempre puntuale!" le fece notare gentilmente "tu non hai idea di chi sia Harry, vero?" domandò Sum di tutta risposta, aveva trascorso quasi tutto il pomeriggio con lui, dopo il caffè avevano fatto una passeggiata insieme e ovviamente erano stati non bene, di più, tra loro due era così, e l'intesa, la complicità, la sintonia che condividevano non sarebbero mai cambiate. "no, non so chi sia questo Harry, ma potrei essermene fatta una vaga idea giusto ora" le rispose l'amica "che vuoi dire?" "ma ti sei vista Sum? Io non ho idea di chi possa essere questo ragazzo, per quanto ne so, potrebbe essere tuo cugino, un tuo compagno di giochi di quando eri piccola, un amico che non vedi da tanto, forse un tuo ex, non lo so, ma è certamente stato, ed è importante per te" esclamò Laura con sicurezza "beh, ci hai preso, in una delle quattro ipotesi ci hai preso...ma sono davvero un libro aperto allora?" " i tuoi occhi parlano al posto tuo, i tuoi occhi non sanno mentire, nel momento in cui hai pronunciato il suo nome, è successo qualcosa di quasi impercettibile, ma avrai imparato che io sono un'ottima osservatrice e non mi sfugge nulla, è come se il tuo sguardo avesse voluto parlare per te" spiegò la ragazza, Sum si mise seduta pù comoda come a volersi concentrare "ti racconto tutto dall' inizio" disse, prima di perdersi in quelli che erano stati i due anni migliori della sua esistenza.
" Tre estati fa, io e le mie amiche decidemmo di andare in vacanza insieme, optammo per un camping, era appena terminata la scuola e avevamo bisogno semplicemente di distrarci, di divertirci, e non avrei mai immaginato che quell'esperienza mi avrebbe cambiato la vita. Conobbi Harry, Zayn, Liam, Niall e Louis il giorno in cui arrivai o al massimo quello dopo, ma non so ancora dirti per quale motivo, fui colpita da Harry. Non lo conoscevo, non ci avevo mai parlato, non lo avevo mai visto prima di allora, eppure qualcosa in lui mi colpì all'istante... ricordo ancora la prima volta che lo vidi, era seduto sul molo, la testa piegata all'indietro come se volesse liberarsi da tutti i pensieri, le braccia saldamente poggiate sul suolo, i piedi nudi che sfidavano l'oceano, sfiorandolo appena e poi tornando nella posizione iniziale, era di spalle, e i suoi ricci alla fioca luce del tramonto mi trasmettevano un senso di tranquillità, ancora oggi non riesco a spiegare il motivo per il quale rimasi a fissarlo per più di dieci minuti, penso che già allora era scattato qualcosa in me. Assurdo, pensarai tu! E hai ragione, ma mi sentivo come se quel ragazzo di cui ignoravo l'esistenza fino a mezzora prima, non potesse più uscirmi dalla mente, perchè allora, credo che la razionalità fosse ancora in gioco dentro me" si fermò un attimo e sorrise d'istinto, era da tanto tempo che non raccontava quella parte della sua vita, o forse non lo aveva mai fatto prima, dato che le persone a cui teneva di più in assoluto avevano vissuto quell'esperienza con lei, ma era bello ricordare la loro storia "il giorno seguente lo incontrai nell'area sportiva del camping, ricordo tutto come se fosse accaduto oggi stesso, giocammo a ping pong e ci presentammo,iniziammo a parlare del più o del meno, la verità è che ricordo esattamente le nostre parole, forse erano banali, riferite al ping pong, ma fu la prima volta che ci trovammo faccia a faccia e non lo dimenticherò mai. Come ti ho detto, aveva già suscitato il mio interesse quando lo avevo visto seduto sul molo, ma fu quando incontrai il suo sguardo per la prima volta, che persi l'orientamento; se tu vedessi i suoi occhi, sono meravigliosi, sono profondi, sono il mio punto di riferimento, penso che mi innamorai di lui senza nemmeno aver il tempo di rendermene conto, mi innamorai di quegli occhi, di quello sguardo...e non avevo ancora visto il mondo disegnato con una prospettiva migliore,grazie al suo sorriso" 
Laura la ascoltava attentamente, aveva l'impressione che Sum stesse raccontando la più bella delle favole d'amore, e mentre parlava sorrideva inconsciamente o si bloccava un attimo, come se parole fossero inutili, come se volesse provare a rivivere ciò che aveva vissuto in prima persona, ebbe la sensazione che la sua amica avrebbe fatto l'impossibile per riportare le lancette del tempo indietro, fino a quei giorni.
 "...e quella sera i proprietari del camping avevano oraganizzato un falò sulla spiaggia, fu lì che ci incontrammo di nuovo e conobbi Zayn, che è il mio migliore amico,e Niall, Liam e Louis, a cui voglio un bene dell'anima. Io ero già innamorata di Harry, non avrei mai immaginato che fosse possibile diventare dipendenti dallo sguardo, dal sorriso di un ragazzo in così poco tempo, ma non mi ero mai innamorata prima di allora; e fui fortunata perchè per lui era esattamente lo stesso...trascorremmo tutta la serata insieme, a parlare, a raccontarci qualche piccola cosa su di noi, già quella sera mi resi conto di quanto lui mi prendesse, stavo benissimo in sua compagnia, mi resi conto di quanto mi fosse apparso naturale aprirmi con lui, gli confidai addirittura la mia fobia per gli squali, e Harry mi propose un'immersione; è probabile che in quel momento lo giudicai pazzo, lo ammetto, ma mi rassicurò al punto da farmi cedere,e ci lasciammo con la promessa di quell'immersione. Da quella sera, trascorremmo il maggior tempo possibile insieme e arrivai al punto di amarlo in soli cinque giorni! Per essere più precisa, il primo giorno mi innamorai dei suoi occhi e del suo sorriso magnetico, della sua risata, del suo tono di voce rauco, e non lo avevo ancora sentito cantare, ma cinque giorni dopo, ero arrivata a un punto di non ritorno, non riuscivo a non pensarlo, non riuscivo a non desiderare la sua presenza al mio fianco, bramavo i suoi abbracci e mi sentivo come se stessi volando soltanto quando la nostra pelle si sfiorava"

Si interruppe di nuovo e si voltò verso Laura "se ti sto annoiando, dimmelo, è che senza rendermene conto mi faccio prendere dai ricordi..." cominciò a scusarsi "non mi sto affatto annoiando, anzi, ho l'mpressione di star leggendo un libro non scritto, continua" la rassicurò l'amica e Sum proseguì.
" In quei giorni Harry mi portò in una specie di rifugio segreto, conosceva il camping come le sue tasche, era stato in vacanza lì sin da bambino, e si era costruito un proprio angolo di mondo, mi disse che si chiamava la laguna dell' Airone Blu, era un posto meraviglioso, e dal quel momento in poi fece diventare quel posto 'nostro' e non soltanto suo, fu lì che parlammo di cose assurde, spropositate, fu lì che ci raccontammo i nostri sogni, fu lì che mi dedicò quella canzone che mi fece piangere...e a volte mi viene da pensare che il mio cuore batta ancora al ritmo di 'Moments'.
Ci scambiammo il nostro primo bacio su una barca a vela, era il giorno in cui ci immergemmo nell'oceano, Harry era esperto e mi tenne dolcemente per mano per tutto il tempo che restammo sott'acqua, saltammo insieme dal bordo della barca che aveva affittato, mi fidai di lui, superai la mia paura, fu un'esperienza meravigliosa e accarezzamo dei delfini, ricordo tutto, tutto perfettamente, anche tutte le cose dette dopo quel bacio, ricordo i nostri respiri affannati, la nostra pelle percorsa dai brividi in piena estate, e ricordo la convinzione di Harry nel credere che le nuvole piangessero di felcità, soprattutto ricordo la mia, la nostra felicità. 
Diventammo inseparabili senza nemmeno essere pienamente coscienti di dove quella situazione, quei sentimenti ci avrebbero portato, cominciammo a vivere praticamente in simbiosi e ci amammo, io lo amai e lui mi amò, mi fece provare sensazioni a me sconosciute, mi indusse a credere che tutto sarebbe andato per il meglio se lui fosse stato accanto a me, in brevissimo tempo diventammo l'uno l'ossigeno dell'altra, lui diventò la ragione del mio sorriso, e furono dei giorni assolutamente..perfetti, quindici giorni durante i quali provai le emozioni più forti, i sentimenti più acuti, le sensazioni più vere. Dio, se lo amavo!
Sapevamo benissimo che tutto sarebbe cambiato una volta che la vacanza fosse terminata, ma nessuno di noi due aveva la minima intenzione di dimenticare ciò che avevamo vissuto, ciò che ci univa era troppo forte per essere spezzato così, come se niente fosse, eravamo fermamente convinti che il nostro amore sarebbe uscito addirittura rafforzato dagli ostacoli che avremmo superato insieme...ma fu difficile, nei primi giorni specialmente, eravamo distrutti, avevamo dannatamente bisogno di stare insieme e tutto ciò che potevamo fare erano ricariche infinite ai nostri cellulari per poter restare sempre in contatto, almeno in quel modo. " si bloccò di nuovo ricordando il mese d'agosto di tre anni prima, Laura poteva soltanto immaginare ciò che Sum le stava raccontando, capiva fino a un certo punto, perchè non aveva mai vissuto un amore così grande.

" ...mi addormentavo la sera con la sua maglietta tra le mani, me la portavo al petto e la stringevo forte, quasi a voler  fingere che Harry sarebbe riapparso all'improviso e mi avrebbe tenuta stretta a se per tutta la notte, per tutto il giorno seguente, e quello dopo ancora, per tutta la vita; ogni notte le mie narici erano inebriate dal suo candore naurale, ogni notte mi addormentavo sognando il nostro prossimo incontro...e imparai ad amarlo ogni giorno sempre di più, e mi chiedevo se fosse davvero possibile, se non stessi vivendo un sogno, ma ero perfettamente cosciente, cosciente del fatto che la mia vita era legata in modo indissolubile alla sua, il mio sorriso al suo, la mia risata alla sua, il mio corpo fatto apposta per combaciare con il suo, come due tessere adiacenti dello stesso puzzle. Siamo stati insieme due anni, vedendoci una volta ogni due mesi, e pensandoci con una frequenza maggiore di ogni due millessimi di secondo.
Una volta sola litigammo, ricordo anche questo. Mi fece incazzare di brutto -disse con enfasi- avevo scoperto che mi aveva tenuto nascosto una cosa importante -decise di non urlare ai quattro venti ciò che per Harry era stato un passato difficile- e  rimasi malissimo, ma lui non smise nemmeno un secondo di provare a riconquistare la mia fiducia, mi parlò a cuore aperto, salì sullo speaker corner di Hyde Park a Londra e cominciò a raccontare una storia, la nostra storia, io restai ad ascoltarlo rapita, ma non lo avevo ancora perdonato, ero arrabbiata e forse anche orgogliosa, ma quando lo vidi appisolato su una delle poltrone scomodissime dell'albergo in cui alloggiava la mia scuola, d'istinto, presi una coperta e lo raggiunsi, poi salii in camera più confusa di prima, non chiusi occhio per tutta la notte, mi resi conto di non riuscire nemmeno più a immaginare la mia vita senza di lui, capii che lo amavo ancora di più di quanto pensassi, e corsi tra le sue braccia poco prima dell'alba; ma quando scesi giù non lo trovai e non sapevo che stesse progettando una caccia al tesoro davvero speciale, soltanto per me. Dopo quel giorno, non fummo mai più capaci di litigare o di tenerci il muso, pensavamo che sarebbe durata per sempre, come nelle favole, credevano nel 'vissero felici e contenti in eterno' perchè la nostra storia aveva tutte le carte in regola per essere una favola, e lo stata sul serio, fino a poco più di un anno fa"
" e poi? perchè vi siete lasciati?" "Io mi sono trasferita qui con la mia famiglia, ci saremmo potuti vedere soltanto due volte l'anno, la distanza si moltiplicava e noi, io sapevo già che non ce l'avrei fatta, so che esistono gli aerei e molti altri mezzi di trasporto per raggiungere anche il polo nord in poche ore, ma decidemmo di comune accordo di separarci, soltanto il pensiero di essere così distanti ci uccideva, e forse pensavamo di riuscire a rifarci una vita, ognuno a modo suo. Fu straziante, trascorsi giorni, mesi a piangere in silenzio, in un attimo avevo perso tutto, l'amore della mia vita, le mie migliori amiche, la mia Dublino con tutti i suoi pregi e difetti, sentivo di aver perso anche me stessa, e non l'ho mai confidato a nessuno, nemmeno a te, ma fino a due giorni fa mi capitava di ripensare a tutto questo, a lui, nei classici momenti no, e lasciavo i miei occhi inumidirsi." fece una pausa più lunga delle precedenti, non riusciva a credere di averlo detto davvero, di averle condidato come si sentisse realmente, ma la domanda successiva a Laura sorse spontaneamente "e Daniel?" "Daniel mi è stato accanto, mi ha sopportato tutte le volte che gli detto di no, è stato realmente mio amico per un paio di mesi, e siccome stavo bene in sua compagnia, mi ero convinta di potermi innamorare di lui, ma sono stata una stupida, perchè senza accorgemene cercavo Harry in lui, forse sono stati gli occhi a ingannarmi, più di tutto il resto, sono dello stesso colore di quelli di Harry ma non mi hanno mai fatto perdere l'orientamento come successe con lui al camping, già il primo giorno. Non ho mai pensato che fossero simili come persone e non ho mai pensato di poter provare emozioni così forti, ma probabilmente mi faceva comodo pensare che il classico 'chiodo scaccia chiodo' funzionasse sul serio, e ho sbagliato, ho sbagliato anche soltanto a pensarlo...stamattina volevi sapere perchè avevo quella faccia? indovina? Harry è tornato, starà a Roma per sei mesi insieme a Zayn, e io non ho mai smesso di amarlo, ecco tutto. 
Sono più che certa che il mio cuore lo abbia sempre saputo, mi dispiace doverlo dire, ma non sono mai stata innamorata di Daniel, gli ho voluto bene, gliene voglio ora e gliene vorrò ancora in futuro, tanto bene,veramente tanto, ma non lo amerò mai come amo Harry Edward Styles, questa è la verità, e il mio io interiore l'ha sempre saputa, al cervello è arrivata più tardi, si sa che ci sono spesso interferenze tra i due 'capi' del corpo umano... ma ora è arrivato il momento di tornare a essere la ragazza forte e determinata, forse un po' pazza, quella che sono stata fino allo scorso novembre, non la Summer che è ossessonata dai ricordi del passato e che bagna il viso di lacrime, non voglio più stare male, voglio tornare a sorridere, quel sorriso vero, quello di quando pensavo che tutto sarebbe stato perfetto se avessi avuto lui al mio fianco, ho l'opportunità di essere felice, di nuovo, perchè mi basta sapere che mi ama per vedere il mondo a colori, e anche io lo amo, follemente. Ma l'ultima cosa che voglio al mondo è far soffrire Daniel, non pensare che non mi importi di lui perchè non è così, perchè gli voglio un bene dell'anima, e non scherzo, non potrei non volergliele, è un ragazzo d'oro e ne sono consapevole..ma che ci posso fare che sono perdutamente innamorata di Harry, è stato il mio primo amore e sento che sarà anche l'ultimo; parlerò con Daniel appena tornerà a casa sua, non mi va di tenere il piede in due staffe, so che non è corretto, e poi Daniel ha tutto il diritto di sapere e io sarò trasparente con lui, cercherò di dirgli ciò che devo, evitando di ferirlo, mi servono le parole giuste, e devo trovarle al più presto, devo uscire da questa situazione in cui mi sono cacciata, e voglio urlare a squarciagola che amo Harry, che lui è il proprietario legittimo del mio cuore, gli altri sono tutti abusivi, lui, Harry, è il mio sorriso."




Buonsalveeeee
:DD ahahahah ogni volta che scrivo questa parola mi viene da ridere D:
Come state? Come va la settimana infernale a scuola? Io non vedo l'ora che finisca l'intero mese!
Alloraaaaa, a parte tutte queste chiacchiere...ecco l'ottavo capitolo! :DD
Sinceramente, pensavo che ci avrei impiegato molto di più per scriverlo, ma mi è bastato ieri sera, ho finito di ripassare prima di cena, ero stanca morta ma avevo voglia di scrivere, perchè mentre lo faccio, sogno a occhi aperti... e così è venuto fuori questo capitolo :))
Per me ha un significato davvero speciale, perchè ripercorre tutta la storia, dall'inizio, e come ho detto, pensavo che mi sarebbe servito più tempo, ma quando mi sono seduta al computer, le parole mi sono uscite così spontaneamente che quasi mi sono spaventata!
Okay, magari non vi intetessa un tubo di quello che ho scritto, ma sapete che a me piace convividere tutto con voi che leggete, e niente, volevo dirvi che questo capitolo per me è importante, è stato meraviglioso scriverlo, e spero che sia stato bello leggerlo....chi ha seguito Summer Paradise, la fanfiction precedente, sicuramente mi capirà ♥ e chi non l'ha seguita, ora ha un'idea più chiara della storia di Sum e Harry.
Come al solito mi sono dilungata troppo, quindi vi lascio e aspetto come sempre che mi diciate che ne pensate :3
vi è piaciuto? ve lo aspettavate? ditemi qualunque cosa vi passi per la testa, io sono qui :DD
Alla prossimaaaaaaaaa meraviglie! <3<3<3<3<3

















Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


Quella sera, dopo aver accompagnato Summer a casa della sua amica, Harry rientrò a casa verso le 19.30, e non appena la sua chiave si incastrò nella serratura e gli permise di aprire la porta, vide l'amico intento a cucinare qualcosa; aveva sempre saputo che Zayn non era esattamente il tipo di ragazzo a cui piace mettersi un grembiule e sporcarsi le mani per trasformare il contenuto dei barattoli in qualcosa di perlomeno commestibile, e non riuscì a fare a meno di scoppiare in una sonora risata quando l'amico smise di fare ciò che stava facendo appena si accorse della sua presenza, come se stesse facendo qualcosa di proibito...Harry pensò immancabilmente a lei, immaginò che avrebbe riso insieme a lui alla vista di Zayn impacciato in cucina, ma poi Sum sarebbe corsa ad aiutarlo, magari avrebbero finito per tirarsi del cibo addosso, non si sarebbe affatto stupito se fosse accaduto, ma avrebbe comunque cercato di aiutarlo, più che altro perchè avrebbe avuto fame e se Zayn fosse rimasto ai fornelli, per il suo stomaco non c'erano grandi possibilità di soddisfare quel naturale bisogno.
Si comportò esattamente come avrebbe fatto lei, raggiunse l'amico e prese le redini della cucina, non disse una parola, ma lo fece di proposito, sapeva quanto Zayn fosse sulle spine, quanto ci tenesse a sapere cosa si erano detti lui e Sum, e si divertiva osservandolo aspettare pazientemente che lui si decidesse ad aprire bocca, Zayn cominciò a fissarlo facendolo sentire a disagio e alla fine Harry cedette "cos'è che muori dalla voglia di sapere? vuoi sapere dove siamo stati? prima al bar, e poi in giro, senza una meta ben precisa, abbiamo chiacchierato un po', abbiamo tentato di mantenere la conversazione su un tono neutrale, abbiamo scherzato e detto cose improbabili come sappiamo fare solo noi due e ...ovviamente, è stato meraviglioso" spiegò sorridendo inconsciamente "ti sei comportato da amico sul serio, quindi?" "si, morivo dentro, morivo dalla voglia di abbracciarla fortissimo, di baciarla, di dirle quanto la amo, volevo avvicinarmi a lei, volevo prenderle la mano mentre passeggiavamo, mi sembrava un gesto così naturale, mi sono dovuto trattenere e non è stato facile, lo ammetto, ma non me la sentivo, e sono più che certo che se mi fossi avvicinato, lei non avrebbe opposto nessun tipo di resistenza, glielo leggevo negli occhi, Summer voleva e vuole ciò che voglio io. Se mi fossi avvicinato, lei si sarebbe lasciata stringere, ma si sarebbe sentita inevitabilmente colpevole, è una sensazione assurda, credimi, perchè io so che ci amiamo, può dire tutto ciò che le passa per la testa, ma io sono capace di leggere dove non ci sono parole, e Sum mi ama, lo so, non è un atteggiamento di presunzione, è semplicemente che...non so neanche come spiegarlo, Zayn, io e lei siamo fatti per stare insieme, lei è il mio ossigeno, lo è stato sin dal giorno in cui ci siamo incontrati e durante quest'anno in cui non c'è stata, sai meglio di me come stavo, mi sentivo come se mi mancasse qualcosa, il mio cuore era letteralmente spezzato in due, mi sentivo come se in me convivessero due cuori differenti, e solo oggi ho capito che nel mio petto c'è sempre stato un cuore spezzato a metà, la prima metà è il mio cuore, la seconda metà è il suo." 
Zayn lo fissò come a voler capire dove volesse arrivare con quella frase, stava dicendo che il suo cuore era per metà suo e per metà di Sum? che cosa? 
" Mi credi pazzo, vero? Forse lo sono..quello che voglio dire è che...quando qualcuno si innamora, si dice che l'altra persona gli abbia rubato il cuore, e credo che sia esattamente così, per due anni non sono stato più razionale perchè il suo cuore era dentro di me, e il mio dentro di lei, sono certo che sia stato così, ma quando ci siamo lasciati, è come se lei si fosse ripresa metà del suo cuore per continuare a vivere e io avessi fatto lo stesso...ecco perchè mi sentivo male, male dentro, perchè nel mio petto convivevano due cuori distinti, che per quanto potessero essere simili, non erano capaci di combaciare, semplicemente perchè la forza che li aveva divisi era stata così brutale da escludere ogni possibile rincastro, e ora...ora sto di nuovo bene, ho l'impressione che entrambi abbiamo di nuovo due cuori integri, lei ha il mio per intero e io ho il suo per intero, penso che sia stato quell'abbraccio iniziale ad aver rimesso a posto le metà.
Ok, sono pazzo, non sono normali discorsi del genere, ne sono perfettamente consapevole...ma che posso farci? Non sono più padrone del mio cuore, e questa è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia vita"
Harry riprese a cucinare, mentre Zayn lo fissava sbalordito, era rimasto a bocca asciutta, non aveva mai sentito parole del genere, non aveva mai pensato che un ragazzo fosse capace di arrivare a tanto, avrebbe sfidato anche il peggior demonio, Lucifero in persona, a negare che il suo migliore amico fosse stato accecato, in modo positivo, da Sum; e sapeva che anche per lei era esattamente lo stesso... e se qualcuno gli avesse mai domandato se avesse conosciuto il vero amore, avrebbe risposto certamente di sì, non parlando per sè, era felicemente single, ma parlando dei suoi due migliori amici.
" E quando pensi di riavere indietro il tuo cuore?" domandò, buttandola sul ridere "allora non hai capito, il cuore, quando lo si dona, non si può riavere indietro, o almeno non per intero, il mio è suo per sempre, e se mai, facendo corna tremila volte, dovessimo separarci di nuovo per cause più grandi di noi, nei nostri petti conviveranno sempre due metà distinte, ma nessuno di noi due avrà indietro il proprio cuore integro. Ora basta con questi discorsi, mi stai facendo sentire come se dicessi cose dell'altro mondo!" esclamò, guardò l'espressione di Zayn e si corresse da solo "si, è decisamente un ragionamento alieno" disse poi scoppiando a ridere contagiando anche il suo amico "Harry, ti arrabbi se ti dico una cosa?" "spara" "sei il ragazzo più dolce dell'universo... anche di quello alieno" confessò " lo so" rispose lui sciaquandosi le mani e portando il piatto a tavola. Non sapeva che giusto in quella mezzora Sum aveva ripercorso tutta la loro storia, sin dal primo giorno, e aveva preso una decisione importante riguardo loro due, Harry aveva ragione, Sum lo amava.

" sono due giorni che viviamo qui,e questa casa è gia paragonabile a un campo di battaglia" a differenza di Harry, che sapeva soltanto cucinare, Zayn era più responsabile per ciò che riguardava l'ordine "secondo te dovremmo chiamare qualcuno che ci dia una mano?" chiese il riccio addentando la pasta "si, e con quali soldi? quelli del mio stipendio invisibile o del tuo inesitente?" Harry sembrò ragionarci su "preferisco quello invisibile" disse poi ridendo "eh certo, è il mio!" rispose Zayn, come se stessero parlando di cose reali, risero entrambi "a parte gli scherzi, siamo uomini, è assolutamente comprensibile che non siamo capaci di tenere su una casa.." proseguì il ragazzo dagli occhi scuri "io so cucinare, tu non sai fare nulla, a parte mettere il bucato nella lavatrice e stirarlo, ma sei un manico dell'ordine" "non sono un maniaco dell'ordine, è che non mi piace particolarmente vivere in un porcile!" precisò il ragazzo "e sono d'accordo, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia una mano, ma non possiamo permetterci di pagare una squadra di pulizie" spiegò Harry "io mi accontenterei di una persona sola.." esclamò Zayn, erano due ragazzi di vent'anni che condividevano un monolocale e si erano resi conto di non essere capaci di svolgere tutte le faccende di casa, anche se tutti e due, cercavano da fare del proprio meglio: Zayn lasciava che Harry si occupasse della loro alimentazione e si faceva andar bene qualunque cosa cucinasse, e Harry si faceva andare bene i ritmi delle lavatrici e i jeans e le camicie stirate dal suo migliore amico alla meno peggio, ma per quanto riguardava tutto il resto, avevano decisamente bisogno di una mano "che ne dici se chiediamo a Sum di darci una mano? almeno fin quando non troviamo qualcun'altro.." propose il ragazzo dall'accento orientale "la mia ragazza non è la tua serva!" gli rispose Harry con fare teatrale "tecnicamente non è la tua ragazza" si divertiva a punzecchiarlo in continuazione, ma avrebbe dato tutto pur di vederlo sorridere, di vederli sorridere entrambi "ritornerà tutto come prima" rispose il riccio, sicuro delle proprie parole "ma intanto...dai, pensaci, potrebbe essere addirittura divertente, Summer potrebbe aiutarci a imparare a fare le faccende, e nel frattempo trascorreremo del tempo insieme, saremo almeno un terzo della squadra che siamo sempre stati" spiegò "vista così...credo che non ti sarebbe potuta venire idea migliore! ma a una condizione, non sarà lei a riordinare casa e noi staremo stravaccati sul divano, hai detto che siamo una squadra, giusto? allora lo saremo a tutti gli effetti, riordineremo insieme" "si papà" esclamò Zayn prendendolo in giro, Harry gli fece la linguaccia, poi si alzarono entrambi da tavola e lavarono i piatti, almeno quello, sapevano farlo entrambi.
Dopo un'oretta Zayn prese il suo portatile e se lo mise sulle gambe, mentre Harry si rilassava giocando con il suo i-pod "oh, c'è Niall in linea" esclamò il moro aprendo la chat "Niaaaaaaaaall" urlò "Holaaaaa" si sentì rispondere "hai un pessimo accento, sei sicuro di vivere in Spagna?" gli domandò Harry "simpaticone! non è facile parlare un'altra lingua dall'oggi al domani!" "come stai?" gli domandò Harry non curandosi della sua risposta "buenos" "ma la smetti di dire parole a caso?" lo rimproverò Zayn ridendo "ok" "dai racconta, come te la passi?" gli domandò allora "beh, devo dire che mi sto divertendo, la Spagna è bella, ho conosciuto tanta gente, e mi dispiace quasi dover tornare a Mullingar a fine mese" ammise, così come Harry e Zayn avevano scelto l'Italia per il loro stage, Niall aveva optato per la Spagna, non perchè non desiderasse venire in Italia, ma le destinazioni variavano da università a università e nel suo modulo da compilare, non era mai apparsa l'Italia "bhe, puoi sempre fare il giro largo, e passare da qui" propose Harry "mi piacerebbe, ma mia madre ha già cominciato a preparare dolci, a organizzare feste con amici e parenti per il mio ritorno" spiegò l'irlandese "ma potrei venire a trovarvi un'altra volta, magari nei primi mesi dell'anno" si autoinvitò "per noi va benissimo" rispose Zayn "e voi? Sbaglio o Sum vive in Italia? non ricordo il nome della città però..." "si, vive in Italia...ma hai la minima idea di quante città ci siano qui? Venire qui con la speranza di incontrarla è stato simile a cercare il classico ago nel pagliaio" spiegò Zayn "e lo abbiamo trovato" lo interruppe Harry "che? l'ago?" domandò il biondo non capendo "si genio, l'ago!" esclamò il riccio cercando di rimanere serio "o c'è qualche interferenza o è diventato più tonto di prima!" disse Zayn sbellicandosi dalle risate, Harry lo seguì "idioti" commentò Niall dall'altra parte inducendo i suoi amici a ridere ancora di più, quando Harry si riprese "l'ho incontrata Niall, tra milioni di città, siamo capitati proprio qui, nella sua stessa città" "sei ancora innamorato di lei" affermò con sicurezza il biondo "accidenti! ma come fate a rendervene conto tutti?" "ti conosciamo Harry, sappiamo quanto l'hai amata, quanto vi siete amati, e non è possibile credere che abbiate dimenticato tutto" spiegò Niall, e Zayn annuì come a volergli dire che pensava esattamente la stessa cosa "madonna quanto la amo!" fu il suo spontaneo commento. "e tu? hai trovato una ragazza?" "io sono felicemente single, riuscite a farvelo entrare in quella testolina o no?" evidentemente Zayn non aveva ancora trovato il vero amore, ma la verità era che non lo stava nemmeno cercando, per il momento stava bene così "come non detto!" esclamò Harry e Niall annuì "tu piuttosto? esci ancora con Ellen?" Zayn prese di nuovo la parola "si, mi trovo bene con lei, è una ragazza fantastica,ma non so cosa ne sarà di noi quando tornerò a casa.." ammise il ragazzo dagli occhi cielo "se vi amate davvero, vi ritroverete, come me e Sum" "forse" si limitò a rispondere l'amico "proprio l'altro giorno ho parlato con Lou, Dublino gli piace da morire, mi ha dettto che gli sembra di star vivendo in un sogno, è tutto perfetto nella sua vita" informò Harry "penso che in tutta questa perfezione centri una certa ragazza di nome Valerie" si aggiunse Zayn "già, lo penso anche io...e anche Liam non se la passa affatto male, vive a 200 km da Sarah, ma la raggiunge ogni fine settimana a Dublino e spesso escono tutti e quattro insieme" "E Mary? non la sento da un po' a dire la verità, mi ha detto Sum che sta studiando giornalismo e che viaggia veramente tanto...chissà se un giorno non ce la ritrovemo qui" esclamò Zayn "ragazzi, scusate ma devo andare...ci sentiamo presto!" disse Niall salutandoli "va bene! ciao Niall" "alla prossima amico!" detto ciò, Zayn scollegò il computer, lo ripose sulla scrivania e se ne andò a dormire.
Harry fece lo stesso, pensò a Sum prima di addormentarsi, fu addirittura tentato di mandarle un messaggio, ma poi il buon senso prese il sopravvento sulle sue intenzioni...e se lo avesse letto Daniel? L'avrebbe messa nei guai, lei gli aveva detto che il ragazzo si era trasferito a casa sua per qualche giorno, e non potè fare a meno di pensare cosa stessero facendo quei due in quel momento, se li immaginava seduti sul divano a guardare un film, con Daniel che le metteva un braccio intorno alle spalle e faceva cose dolci, ma gli piaceva credere che Sum non avesse poggiato la testa sulla sua spalla, gli piaceva credere che lei fosse soltanto sua, gli piaceva credere che sarebbero potuti scappare insieme ancora, come avevano fatto quel giorno, gli piaceva credere che lei stesse pensando a lui pur avendo il suo ragazzo accanto....e non sapeva che aveva ragione, su tutto, Sum non aveva poggiato la testa sulla spalla di Daniel e si sentiva soltanto sua, e avrebbe ripetuto all'infinito ciò che avevano fatto quel giorno, e lo stava pensando sul serio... il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi fu rivolto a Harry e l'ultimo pensiero di Harry fu per lei.





Buonsalve!!! :DD
Eccomi qua, questa volta ho impiegato un po' di più ad aggiornare, ma non voglio dare la colpa ai compiti, perchè effettivamente non è stata colpa della scuola...è che nel week-end, invece di concentrarmi su questa fanfiction, ho scritto una one-shot, la mia prima one-shot :)
Si chiama 'Classmates', e se passerete a leggerla, grazie di cuore <3
Ma ora passiamo al capitolo...allora? vi è piaciuto? vi giuro, Harry è la dolcezza in persona, non so neanche come mi sia venuto in mente di scrivere quella roba sul cuore...spero di essermi spiegata bene e spero che vi sia piaciuto :DD
E poi, mi sono resa conto, che non avevo ancora parlato di Niall, ma non lo avevo dimenticato, non potrei mai, semplicemente non sapevo bene dove inserirlo, e ho pensato che questo potesse essere il modo giusto, anche perchè ho intenzione di far apparire almeno in qualche capitolo, i personaggi di Summer Paradise (Valerie, Sarah, Mary e ovviamente Liam, Niall e Louis) :))
E che mi dite invece di Harry e Zayn alle prese con le faccende di casa? non so, ho cercato di renderli simili alla maggior parte dei ragazzi, che trovandosi fuori casa, devono imparare a cavarsela da soli... e questi due mi fanno tanta tanta tenerezza gskdghskjghjks
Beh che dire, come sempre spero che il capitolo non vi abbia deluso, vi ringrazio per farmi sapere sempre cosa ne pensate, siete meravigliose, davvero. ♥
E per me è importante sapere che seguite la storia, che vi appassiona, vorrei farvi sognare a occhi aperti come faccio io :3
Quindi ora vado, per domani ho il quinto canto dell'inferno e il libro vuole la mia compagnia (?)
Smetto di dire cavolate, grazie di tutto, recensitee, ditemi tutto ciò che vi passa per la testa :DD
Alla prossimaaaaaa ♥♥♥♥♥  
 
 













 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Due giorni dopo, 13 dicembre. 
Summer uscì dall'aula un po' più tardi del previsto, quel giorno il professore parlò così tanto, spiegò così tante cose durante quelle due ore, che la sua mente quasi non ebbe il tempo per concentrasi su quello che sarebbe acaduto poco dopo,ho detto quasi eh... ogni tanto perdeva il filo del discorso, da quando Harry era tornato a far parte della sua vita, le riusciva sin troppo facile distrarsi e pensare a lui, ma appena si rendeva conto di dover dare un esame per la metà di gennaio, si scuoteva e cercava disperatamente di riprendere a seguire il prof; ma quel giorno, più che pensare a Harry, pensò a Daniel.
La sera prima era tornato a casa sua, le aveva detto che l'idraulico aveva provveduto a sistemare le tubature e che tutto era tornato a funzionare correttamente, aveva cenato insieme a lei, e poi aveva preso il borsone che si era portato dietro quando era arrivato e si era avviato verso la porta, Sum sapeva perfettamente cosa doveva fare, era sua intenzione parlare con Daniel appena lui fosse ritornato a vivere in casa propria, e voleva mantenere i suoi propositi, li avrebbe mantenuti, e per quanto sarebbe stato difficile dirgli che era innamorata di Harry, doveva farlo, lei e il ragazzo che le aveva rubato il cuore meritavano un'altra occasione. "Daniel, aspetta" gli aveva detto poco prima che lui varcasse la soglia, il ragazzo si era voltato verso di lei sorridente "dimmi" "domani, a che ora finisci i corsi?" quanto era stata stupida, che domanda da un milione di dollari, sapeva perfettamente che lui avrebbe finito alle tre "alle 15.00, come sempre" rispose il ragazzo per nulla sospettoso "beh, che ne dici se, quando finiamo, ci vediamo al bar all'angolo, non so, magari facciamo una passeggiata..." "ma certo tesoro!" "ho bisogno di parlare con te!" aveva aggiunto Summer facendogli intuire che c'era qualcosa di cui voleva metterlo al corrente, ma il ragazzo non si perse d'animo "va bene, ci vediamo al bar all'angolo allora!" lui l'aveva salutata in quel modo, baciandola teneramente sulla guancia per darle la buonanotte.

Gli ultimi minuti di lezione le parvero ore, il professore non si decideva a mettere un punto a quel discorso infinito, e la campana era già suonata, da quasi dieci minuti, ma evidentemente quella discussione non poteva essere lasciata insospeso, Sum fissava l'orologio, doveva andare via, era certa che Daniel la stesse già aspettando al bar, aveva fretta, voleva togliersi quel peso enorme dallo stomaco, sapeva che il suo ragazzo era un tipo estremamente puntuale, avrebbe dovuto già essere lì.
Quando finamente il prof congedò tutti, lei uscì dall'aula correndo e meno di due minuti dopo, entrò nel bar dove doveva vedersi con Daniel, varcò la soglia del locale  con il fiatone e andò dritta dritta verso quello che era sempre stato il loro tavolo, dal giorno in cui si erano conosciuti, tutte le volte che erano stati in quel bar, soprattutto come amici, si erano seduti sempre allo stesso tavolo; Sum rimase interdetta quando si accorse che lui non era ancora arrivato, si sedette e per quanto le paresse strano quel ritardo, decise di aspettare qualche minuto prima di chiamarlo.
Ordinò un the caldo per ingannare il tempo, impiegò più tempo possibile per finirlo tutto, intanto dava un'occhiata all'orologio convincendosi sempre di più che c'era puzza di bruciato in quella situazione, quando anche l'ultimo sorso finì nel suo stomaco, si decise a prendere il cellulare e chiamarlo, erano trascorsi ben venti minuti da quando era arrivata lì, senza considerare che lei stessa si era portata avanti altri venti minuti di ritardo, quindi quaranta minuti, impossibile, Daniel non era mai stato così ritardatario, anzi, il suo massimo ritardo potevano essere cinque minuti, non di più.
Provò a comporre il suo numero un paio di volte, ma il cellulare del ragazzo suonava a vuoto, tamburrellò le dita sul quel tavolino ingannando il tempo per altri cinque minuti, poi rifece il numero, e ancora, per la terza volta, non ebbe alcuna risposta; si alzò, pagò ciò che aveva consumato e si diresse verso casa di Daniel, ora iniziava a peoccuparsi seriamente, temeva che gli fosse accaduto qualcosa, non sapeva spiegarsi nemmeno lei il motivo per il quale aveva un brutto presentimento, camminò  a passo svelto  e poco dopo, fu davanti casa sua, citofonò, non sapeva cosa aspettarsi, e esattamente come era accaduto quando gli aveva telefonato, non ricevette alcuna risposta. Stava per chiamare tutta la gente che conosceva per chiedere se qualcuno lo avesse visto quel giorno, voleva addirittura avvisare la polizia, anche se si rendeva conto che forse non era il caso di farla così tragica, ma sentiva che era successo qualcosa, non aveva la più pallida idea di come potesse essere definito quel 'qualcosa' ma non preannunciava nulla di buono.
Quando stava per girare i tacchi, per modo di dire, perchè portava le converse, le venne in mente che una volta Daniel le aveva dato un duplicato delle chiavi di casa propria, non si chiese se fosse il caso di utilizzarle o meno, infilò la mano destra nella sua borsa sperando di averle con sè in quel momento, e quando la sua mano toccò qualcosa di estremamente freddo e metallico tirò un lieve sospiro di sollievo, inifilò le chiavi nella toppa e la porta si aprì.
Entrò in quella casa guardandosi intorno circospetta, poi lo chiamò a voce alta, ma come ormai si aspettava, non ricevette alcunchè come risposta, imboccò il breve corridoio e raggiunse la cucina, urlò per ciò che vide, poi cercò di ritornare in sè stessa e di fare qualcosa di sensato.

" Daniel! O mio Dio, ma che è successo?" urlò lasciando cadere la borsa pesantemente a terra e correndo verso di lui "Daniel! Rispondi, ti prego!" disse abbassando un po' il tono di voce e inginnocchiandosi accanto a lui, gli prese il viso tra le mani, il ragazzo teneva gli occhi serrati, Sum cercò la sua mano, voleva sentire la sua temperatura, fu solo allora che si accorse della bottiglia di chissà quale schifezza contenente un alto tasso di alcool, gliela tolse di mano rendendosi conto di tante altre bottigliette come quella poggiate sul lavandino, rigorosamente vuote; a quel punto non ebbe più dubbi, e con le mani tremanti recuperò il cellulare senza smettere di guardare il ragazzo malamente accovacciato a terra, compose il numero del 118, necessitava di aiuto, e lei non sapeva che fare, aveva seguito un corso di pronto soccorso quando andava al liceo, ma lì non bastava, ci voleva ben altro, aspettò seduta accanto a lui, non riuscendo a non porsi mille interrogativi, ma nella sua testa la domanda che spazzava via tutte le altre con prepotenza, era una soltanto: perchè? perchè era arrivato a tanto? non lo sapeva, non poteva in alcun modo saperlo.
Una mezzoretta dopo, arrivarono i volontari del 118, caricarono Daniel di peso e lo trasportarono sull'ambulanza, Sum andò con loro, non poteva lasciarlo da solo, in fondo lui non aveva nessuno a Roma, la sua famiglia era rimasta in Inghilterra, e poi gli voleva bene,e il fatto che fosse stata a un passo dal lasciarlo, non le  impediva di preoccuparsi per lui, non lo amava, quel posto del suo cuore era riservato soltanto a Harry e sarebbe stato così per sempre, ma Daniel gli era stato vicino quando ne aveva avuto più bisogno e lei ci teneva a lui, sul serio, e non poteva lasciarlo solo, non in quel momento.
Sull'ambulanza fecero il possibile per aiutarlo a riprendere conoscenza, ma non ci fu nulla da fare, il ragazzo non dava alcun segno di ripresa, e quando arrivarono in ospedale, i medici compresero al volo la gravità della situazione e lo portarono in un reparto specifico, Summer seguì tutto incredula e sconcertata, ma ad un certo punto i medici le dissero che doveva fermarsi lì dov'era, che non poteva accedere alla stanza dove avevano portato Daniel, e lei tornò nella sala d'aspetto, non sapeva che fare, cosa pensare, si sentiva la testa scoppiare come un pallone, avrebbe voluto soltanto un appiglio al quale aggrapparsi, forse una spalla che avesse la forma della sua testa, sulla quale addormentarsi, non riusciva nemmeno a versare lacrime, era troppo sconvolta persino per quello, non capiva più nulla.

Si accorse appena del cellulare che squillava nella sua tasca, rispose senza enfasi "Ei Sum! non ti ho vista oggi all'università, comunque volevo dirti che io e Harry stiamo preparando la cena, cioè lui sta preparando la cena e io apparecchio la tavola" precisò "e lavi anche i piatti!" si sentì una voce in sottofondo, la ragazza accennò un sorriso, persino solo ascoltando la sua voce si sentiva meglio, aveva un dono quel ragazzo dai capelli ricci, quello di scatenarle il sorriso, anche nei momenti in cui era a un passo dallo scoppiare a piangere "li laviamo insieme!" esclamò Zayn rivolgendosi all'amico "comunque, che ne dici di venire da noi stasera?" "Zayn" sussurrò lei "che succede?" domandò sospettoso il ragazzo, capì subito che era successo qualcosa "sono in ospedale, io, Daniel, l'ho trovato lì..." non riusciva nemmeno a formulare una frase di senso compiuto "vieni" sussurrò poi, aveva bisogno del suo migliore amico "fai conto che sono già da te" disse lui con un tono serissimo, poi attaccò.

"Devo andare, mi ha detto che è in ospedale..." disse Zayn correndo verso la porta "cosa? in ospedale? sta bene? vengo con te!" il tono di Harry era intimorito, allarmato, sospettoso, protettivo, ma non ammetteva possibilità di scelta, salirono in macchina, Harry alla guida, correva come un pazzo "così rischiamo di finirci anche noi all'ospedale, con le ossa rotte però!" esclamò Zayn cercando di tenere a bada le preoccupazioni, non aveva capito nulla di ciò che Sum gli aveva detto, soltanto ospedale, e quella parola era bastata per scatenare il putiferio nella sua mente, non aveva capito che la ragazza stava parlando di Daniel e non di se stessa; stettero zitti per tutto il tempo, nessuno di tutti e due proferì parola, le loro menti erano entrambe offuscate da pensieri non troppo positivi, volevano raggiungerla e sapere che diavolo fosse successo il più presto possibile. Una quindicina di minuti più tardi, Zayn scese dalla macchina e cominciò a correre verso l'entrata dell'ospedale, non sapeva nemmeno in quale reparto andare, intanto Harry parcheggiò la macchina lì fuori, e per uno strano scherzo del destino fu proprio lui a trovare Sum per primo.
Appena la vide, le corse incontro chiamandola per nome dal fondo del corridoio, lei alzò la testa appena percepì la sua voce e meno di un secondo dopo si ritrovò stretta tra quelle braccia, Harry la abbracciò fortissimo, quasi a soffocarla, e lei si lascio stringere "che è successo?" le domandò accarezzandole i capelli "stai bene, vero? perchè sei qui?" domandò ancora, impedendole di sciogliere quell'abbraccio, vedendo che la ragazza non rispondeva le prese dolcemente il viso tra le mani e vide lo sconcerto nei suoi occhi, una lacrima rigò il viso di Sum, una lacrima che non aveva voluto saperne di scorgare fino al momento in cui si era sentita protetta e amata tra le sue braccia, Harry le carezzò la guancia umida asciugando con il calore della propria mano quella maledetta lacrima "che è successo?" le domandò ancora guardandola fissa negli occhi "non lo so, avevo appuntamento con Daniel, lui non si è presentato, ho intuito che c'era qualcosa che non andava e sono andata a casa sua, e l'ho trovato accasciato a terra privo di sensi, con una bottiglia di non so nemmeno cosa in mano e altre dieci forse sul lavandino, tutte vuote" sussurrò tutto d'un fiato "sei stata tu a chiamare l'ambulanza?" "si, non sapevo che altro fare...non capisco perchè si sia ubriacato" confessò cominciando a camminare nervosamente, Harry la bloccò accanto a una finestra "calmati, vedrai che si riprenderà presto" le disse per confortarla "quello che non capisco è perchè..da quando lo conosco, non l'ho mai visto bere qualcosa di diverso dall'acqua, a volte una mezza birra, ma nulla di più, ero convinta che fosse astemio" "lo chiederai direttamente a lui quando si riprenderà, ora ti prego, devi rilassarti, sai benissimo che quest'agitazione non ti porterà a nulla" le disse avvicinandosi di nuovo a lei, Sum crollò nuovamente tra le sue braccia, mai come allora, furono la sua ancora di salvezza, in quel momento nessuno dei due vide intenzioni nascoste nell'altro, in quel momento Sum aveva bisogno che qualcuno la sostenesse, e Harry era lì per lei, come sempre.
" Zayn si sarà perso!"esclamò lui cercando di farla ridere "dove l'hai lasciato?" domandò la ragazza "All'entrata dell'ospedale, lui è sceso dalla macchina mentre io sono andato a parcheggiare, starà vagabondando per tutto l'ospedale!" "non è mai stato un genio riguardo l'orientamento" rispose lei abbozzando un sorriso, Harry ci riusciva, riusciva a farla sorridere, ma dopotutto non era affatto una novità "immagina se è finito nel reparto maternità!"
"divertitevi, sparlate sempre alle mie spalle, voi due" Sum gli corse incontro "Zayn" disse, mentre l'amico l'abbracciava "ei" rispose lui sorridendo "finalmente sono riuscito a trovarvi" aggiunse poi, tentando di fare finta che non ci fosse nulla di strano nel fatto che si fossero incontrati in un ospedale, poi tornarono a sedersi e Harry spiegò a Zayn il fattaccio, era inevitabile non parlare dell'accaduto.

Restarono nella sala d'attesa tutti a tre, fino alle dieci di sera, nessun medico si degnò di dirgli qualcosa in più, l'unica cosa che erano riusciti a sapere in quelle tre o quattro ore in cui erano stati lì, era che Daniel non aveva ancora ripreso conoscenza, doveva aver bevuto veramente tanto, aveva decisamente esagerato, e non c'era nessun segno che facesse sperare in un'imminente ripresa; Harry e Zayn fecero compagnia a Sum per tutto quel tempo, ogni tanto le raccontavano qualcosa di divertente, facevano il possibile per farla stare meglio, e ci riuscivano, anche se la ragazza era visibilmente preoccupata e abbattuta, non era stata di certo una bella visione Daniel accasciato a terra privo di sensi... non lo aveva mai amato, anche se forse aveva provato a illudersi del contrario, ma non avrebbe mai  desiderato di vederlo in quelle condizioni, faceva male comunque, perchè prima di essere il ragazzo che stava per mollare, era stato suo amico.
Decise di restare a dormire in ospedale, tanto anche se sarebbe tornata a casa, non avrebbe comunque chiuso occhio, ne era più che certa, comunicò ai ragazzi le sue intenzioni e insistette perchè loro tornassero a casa entrambi, non era giusto che restassero lì tutta la notte "Noi non ti lasciamo sola" era stata la risposta di Harry dopo un po', non lo avrebbe smosso nemmeno un terremoto da lì, voleva restarle accanto più di qualsiasi altra cosa, e Zayn sembrava essere dello stesso parere "queste sedie potrebbero rivelarsi addirittura comode" esclamò il ragazzo dagli occhi scuri scatenando il sorriso sul volto di entrambi, tutti e tre conoscevano la brutta nominata che le sedie delle sale d'attesa d'ospedale si portavano dietro praticamente da sempre, ed erano tutto fuorchè comode.
A Sum venne il mente il giorno in cui Harry aveva dormito sulla poltrona della hall di quell'albergo a Londra, soltanto per lei, e lo avrebbe fatto anche quella volta, in un luogo ancora meno confortante. "Harry, andiamo a prendere qualcosa da mangiare" esclamò Zayn "ma secondo te, cosa possiamo mai mangiare qui?" "un pacco di patatine" rispose l'amico come se fosse la cosa più ovvia del mondo "patatine per cena?" domandò Harry "meglio i pop-corn!" aggiunse subito dopo "possiamo fingere di essere al cinema!" disse cercando di smorzare la tensione, guardò Sum negli occhi e sorrise, poi seguì Zayn nel corridoio.
Lei si sentì inspiegabilmente meglio, qualcuno avrebbe dovuto spiegarle come faceva Harry, come facevano quei due, ad essere così...positivi, divertenti, a farla ridere, anche in momenti come quello; se fosse stata da sola, ridere sarebbe stato l'ultimo dei suoi propositi, anzi, non sarebbe nemmeno apparso tra le opzioni nella sua mente... e fu allora che ringraziò il cielo di avere accanto non una, ma due persone che fossero in grado di farla stare bene, che le impedissero di sentirsi sola, che le strappassero un sorriso sempre e comunque, che le dicessero ciò che aveva bisosogno di sentire, se si comportassero da idioti anche nelle situazioni meno opportune e che fossero semplicemente così..speciali, ognuno a suo modo, e in mille modi diversi, Harry era Harry per lei,e Zayn era Zayn, il suo migliore amico, ed erano tutti e due indispensabili.



BUONSALVEEEEEEEE :DD
Allora, questa volta non mi dilungherò e non scriverò sproloqui, come ama chiamarli il mio prof, anche qui :)
Devo letteralmente scappare, ma non prima di avervi ringraziato per tutte le recesnioni ricevute fino a oggi!
Ve lo assicuro, SIETE MERAVIGLIOSE! ♥ Continuate così, amo leggere ciò che mi scrivete :3
Ma passiamo un attimo al capitolo...........tadatadà! Che ve ne pare? Vi è piaciuto? Cosa vi aspettate dal prossimo?
Ovviamente scopriremo il motivo per il quale Daniel si è ridotto in quel modo...tranquille, non muore, in fondo sono affezionata anche a lui :D
Dai dai dai, non siate timidi, ditemi tutto ciò che pensate! :DD
Ora scappo sul serio, alle prossimaaaaaaaaa <3<3<3<3<3

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


Harry aprì lentamente gli occhi, ormai era mattina e un timido e sbiadito sole di metà dicembre faceva capolino tra le dense nubi, ma appena il suo sguardo focalizzò il pavimento bianco, le sedie blu in fila, capì di non essere a casa, il suo olfatto identificò quel nauseante odore di disinfettante sparso ovunque, il suo udito si concentrò su quel silenzio assordante interrotto soltanto dai carrelli colmi di medicinali spinti dalle infermiere, si sentì stringere lo stomaco, non era certo il classico luogo dei sogni, poi alzò lo sguardo e i suoi occhi furono attaversati da una sorta di luccichio improvviso, la osservò dormire tranquillamente e solo allora si rese conto di pesare su di lei, come aveva fatto a trascorrere tutta la notte con la testa poggiata sulla spalla di Sum? e soprattutto come aveva fatto lei a non scostarsi di un millimetro? In realtà poco importava, anche perchè si accorse che lei a sua volta aveva dormito appoggiata a Zayn...una sorta di domino, insomma.
Continuò a guardarla, riscoprendo la bellezza di aprire gli occhi al mattino e trovarsela accanto, era una sensazione impareggiabile, una sensazione che non avrebbe mai dimenticato...non erano state molte le volte in cui, nei due anni più belli di sempre, avevano avuto la possibilità di dormire insieme, la distanza tra Dublino e Londra li aveva sempre attanagliati, ma quelle poche volte in cui erano riusciti ad aprire gli occhi la mattina contemporaneamente, a baciarsi dolcemente ancora sotto le coperte, a sussurrarsi 'Buongiorno' con la voce impastata dal sonno, si era sentito completo, non era riuscito a desiderare nient'altro che ciò che aveva proprio accanto; e quella mattina di dicembre, seppur si trovassero in una situazione assai diversa, in un luogo molto meno confortante, era stato meraviglioso svegliarsi e rendersi conto di aver trascorso la notte con lei, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
Si rizzò a sedere e poco dopo, si diresse in direzione del bar, lasciò Sum e Zayn dormire, e quando tornò da loro con un vassoio in mano, gli parve bellissimo poterla svegliare e porgerle il caffè; la ragazza percepì una mano accarezzare dolcemente i suoi capelli e stropicciò gli occhi coprendosi il viso con le mani, a Harry fece una tenerezza assurda, lei non realizzò subito di trovarsi in ospedale e di conseguenza dimenticò anche il motivo per cui si trovava lì, e vide il volto, lo sguardo, il sorriso di Harry come prima cosa quando aprì gli occhi, e si sentì rinascere...da quanto tempo non le accedeva di svegliarsi e vedere lui, ancora prima della luce del giorno? quante notti aveva trascorso a bramare di averlo accanto al risveglio? tante, troppe, e ora lui era lì, e le porgeva una fumante tazza di caffè, il più bel risveglio del secolo nonstante tutto. Si mese a sedere accogendosi della presenza di Zayn accanto a lei e sorridendo instantaneamente, poi all'improvviso, mentre avvicinava la tazza alla sue labbra, si rese conto della situazione, nei suoi occhi comparve il panico, come aveva potuto addormentarsi? e se i medici avessero voluto comunicarle qualcosa? e come stava Daniel? Si era ripreso?
Si alzò di scatto e bevve l'ultimo sorso di caffè, si appoggiò alla finestra, Harry al suo fianco "hai dormito bene?" le domandò il ragazzo "considerando che non mi sarei nemmeno dovuta addormentare, direi di si, e tu?" "una meraviglia!" rispose lui con un sorriso "ma chi vuoi prendere in giro? sappiamo tutti che queste sedie sono scomodissime" "vero, ma noi tre sappiamo realizzare l'effetto domino" Sum lo guardò negli occhi spaesata, non aveva afferrato "effetto domino?" domandò curiosa "non te ne sei accorta? tu hai dormito su di Zayn e... io su di te" spiegò lui, la ragazza sorrise,le aveva detto che aveva dormito su di lei?
" Allora ti comunico che sei una piuma! anche se lo sapevo già" sussurrò, in fondo non era la prima volta che Harry poggiava la testa sulla sua spalla, ricordò che lo faceva quando era stremato e non riusciva più a fare nulla, ma cercò di scacciare dalla sua mente quei pensieri, non era il momento, decisamente.
" non hai visto nessun medico?" domandò consapevole di aver sciolto l'incanto di quell'istante, ma non poteva fingere che fosse tutto a posto, non aveva idea di come stesse Daniel "no, ma passeranno sicuramente tra poco" la rassicurò "grazie Harry" sussurrò lei inaspettatamente "e di cosa?" 
Di cosa? ma era serio? Gli era debitrice praticamente per tutto, oltre che per averle fatto scoprire l'amore, per aver reso i due anni in cui erano stati insieme i migliori della sua esistenza, doveva ringraziarlo semplicemente per esserci sempre, per non averla lasciata sola neanche quella volta, per aver dormito su quelle sedie soltanto per lei, perchè era ovvio che di Daniel non poteva importargli più di tanto, appena lo conosceva..." di esistere" disse in un sussurro guardando qualunque altra cosa, ad eccezione dei suoi occhi, Harry fu commosso da quelle due parole, non si aspettava di sentirle e per il sue orecchie furono il suono più dolce mai avvertito, non fece in tempo a replicare, furono distratti dal sonoro sbadiglio di Zayn "e grazie anche a te!" esclamò la ragazza muovendosi in direzione del suo migliore amico; a quel punto un uomo con il camice bianco e il viso stanco passò nel corridoio, Summer lo bloccò all'istante "la prego, è da ieri pomeriggio che siamo qui e nessuno ha saputo dirmi qualcosa sulle sue condizioni, ho soltanto bisogno di sapere come sta, se ha avuto dei segni di ripresa, se si è svegliato..." "beh, devo dire che il ragazzo ha rischiato grosso, ma fortunatamente lei è arrivata in tempo, se non avesse chiamato l'ambulanza o avesse aspettato in preda al panico, non so dirle dove sarebbe ora il ragazzo, ma come ho detto, l'abbiamo preso per i capelli, abbiamo fatto di tutto e alla fine Daniel si è svegliato, quindi ora è cosciente, e appena le infermiere usciranno dalla sua stanza, potrà vederlo" Sum aveva ascoltato tutto attentamente e stava per ringraziare il dottore "signorina, più tardi, si faccia dire da una qualunque infermiera dov'è il mio ufficio e mi raggiunga, devo parlarle a quattr'occhi" Sum annuì, leggermente spaventata da quest'ultima frase, sicuramente riguardava Daniel, ma aveva detto che si era svegliato, giusto? Doveva pensare positivo.


" ragazzi, potete andare, davvero, non voglio che saltiate i corsi per colpa mia" esclamò rivolgendosi a Harry e Zayn "anzi, se vi capita di incontrare la professoressa Kunt nei corridoi, ditele che mi dispiace essermi dovuta assentare alla sua lezione" "non ci sarà bisogno di incotrarla nei corridoi, proprio ieri mi sono iscritto al suo corso" le disse Harry sfoderando il suo miglior sorriso "perfetto, allora potrai tenermi aggiornata sulle lezioni!" rispose lei felice del fatto che avrebbero potuto trovare una scusa bella e buona per trascorrere del tempo insieme "possiamo studiare insieme qualche volta" le parve che Harry le avesse letto nella mente, ma in fondo non c'era nulla di strano neanche in quello "ci sto" sorrise, e salutò i ragazzi con la mano mentre si allontanavano "ti passo a prendere dopo?" domandò Zayn sulla soglia del reparto "no, avete già fatto troppo, e poi, non so quanto tempo dovrò stare qui, prometto che mi farò viva prima di cena" rispose lei tornandose a sedere.
Ora era decisamente più rilassata del pomeriggio precedente, quando nella sua mente si riformava l'immagine di Daniel a terra e dieci bottiglie vuote sul lavandino, si sentiva ancora stringere lo stomaco, quando il medico le aveva detto che lo avevano salvato prendendolo per i capelli, non era riuscita a focalizzare bene quelle parole e ancora adesso e stento ci riusciva, significava che Daniel aveva rischiato la vita....ma poi le aveva anche detto che si era ripreso e che poteva vederlo, quindi aspettò ancora per quache minuto fin quando un'infermiera le fece segno di poter entrare.

Entrò in quella sterile stanza con le mani tremanti, non si era mai trovata in una situazione del genere prima d'allora e temeva ciò che avrebbe visto, Daniel era solo nella stanza e teneva gli occhi serrati, come se stesse riposando, lei si avvicinò al suo letto e quando fu abbastanza vicina da sfiorarlo, gli passò una mano sulla fronte, il ragazzo aprì instintivamente gli occhi e pronunciò il suo nome, curvò appena le labbra in una specie di sorriso "ei, come stai?" "bene credo, ora ho soltanto un terribile mal di testa e un pessimo senso dell'orientamento, ma bene" Summer sorrise, stava per dire qualcosa "sei stata tu a trovarmi, vero?" lei annuì "eri accasciato a terra privo di sensi, mi hai fatto prendere un bello spavento!" cercò di scherzare lei "ma mi hai salvato la vita...se tu non fossi arrivata e non avessi chiamato i soccorsi, ora non sarei qui a dirti grazie, sono in debito con te" "no, non devi sentirti in debito, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque, e ho agito d'istinto, ci tengo a te e lo sai" un altro mezzo sorriso sulle sue labbra "sono un'idiota, Sum, un'idiota" esclamò lui tentando di tirare un pugno, ma colpì il vuoto, e poi il suo braccio cadde a peso morto sul letto "che è successo?" domandò lei, Daniel parve voler assumere una posizione un po' più comoda per raccontarle l'accaduto, lei lo aiutò a sedersi sul letto e si lasciò stringere la mano mentre il ragazzo cominciava a parlare.
"E' successo tutto ieri pomeriggio, era appena terminato il corso di mezzogiorno e stavo per dirigermi verso l'aula all'interno della quale si sarebbe tenuto il successivo, ma nella pausa tra una lezione e un'altra, presi il cellulare in mano e notai quattro chiamate perse da parte di mia madre. Mi allarmai, di solito fa il possibile per non disturbarmi quando sono all'università, così ricomposi il suo numero e lei mi rispose dopo nemmeno uno squillo, doveva avere il telefono in mano, e piangeva...a quel punto le chiesi che cosa le fosse successo, nella mia mente raffiorarono tutte le ipotesi possibili, anche le più tremende, ma nessuna di quelle era davvero brutta come la notizia che mi diede. Mio fratello, Josh, ha diciassette anni, te lo detto no?" Sum annuì ma notò che Daniel faticava a parlare "vuoi un po' d'acqua?" non seppe che altro fare, oltre che stringergli di più la mano per dargli la forza di andare avanti, lui fece di no con un cenno del capo, e dopo aver preso un respiro profondo, proseguì  "Ieri pomeriggio Josh aveva appuntamento a casa di un amico, credo che si vedessero per giocare alla psp, invece che per studiare come facevano credere a mia madre e alla madre del suo amico, ma ieri pomeriggio, Josh non è mai arrivato da Simon. Mia madre mi ha detto che pioveva a dirotto, ma per mio fratello la pioggia non era mai stato un ostacolo, era sempre stato prudente con il motorino e lo sarebbe stato anche quella volta, non c'era motivo di preoccuparsi...e lui è stato prudente, come sempre, infatti tutto ciò che è accaduto durante quel breve tragitto non è stata colpa sua.

Un colpo di sonno. Ti rendi conto? Un colpo di sonno, mio fratello è in coma perchè a qualcuno è venuta la brillante idea di mettersi alla guida mezzo addormentato."

A quel punto il viso di Daniel fu solcato da calde lacrime e anche gli occhi di Sum diventarono lucidi, lo sguardo spento, ma negli occhi del ragazzo oltre alla tristezza, al dolore, si leggeva soprattutto rabbia, rabbia prepotente verso quell'uomo che in un attimo aveva distrutto una famiglia "non so come sia successo di preciso, mia madre era troppo sconvolta per raccontarmelo o probabilmente non lo sapeva nemmeno lei, so solamente che ha ricevuto una chiamata da parte di Simon, il miglior amico di mio fratello, non vedendolo arrivare a casa sua, lo aveva chiamato e non avendo ottenuto alcuna risposta, aveva pensato di andargli incontro, e lo aveva trovato a terra, sul ciglio della strada. E' entrato in coma subito dopo l'impatto." si fermò di nuovo, Summer tentò di fargli forza, anche se pure lei si sentì mancare la terra sotto i piedi "e io non ci ho visto più, quando ho finito di parlare con mia madre, ero dilaniato dal dolore, mi sentivo inutile e impotente, una sensazione terribile..sai meglio di me che non sono mai stato un'alcolista, anzi, non avevo mai toccato quella roba prima di ieri; l'ho fatto perchè pensavo che avrei dimenticato per un po' quell'angoscia che mi stava mangiando vivo, l'ho fatto perchè, non lo so, avevo bisogno di affogare quel dolore in qualcosa, e sono andato al supermercato, ho comprato sei casse di quella robaccia, anche la commessa mi ha guardato male, ma me ne sono infischiato, appena fuori, ho cominciato a stappare la prima bottiglia, poi la seconda, la terza, non riuscivo più a fermarmi...le prime quattro casse le ho terminate ancora prima di arrivare a casa, poi ho bevuto le altre due, ero incosciente e continuavo a bere, ad un certo punto, quando mi restavano soltanto tre bottiglie, sono crollato, e poi boh, mi sono svegliato qui, e ho capito che non ho risolto nulla" "hai bevuto 33 bottiglie di quella robaccia?" Daniel annuì "e ora non ho idea di come stia Josh". A quel punto suonò il suo cellulare e Sum glielo passò "è mia madre, non voglio che sappia tutta questa storia, deve badare prima a Josh, rispondi tu" Sum non potè dirgli di no e avvicinò l'apparecchio al proprio orecchio, ma attivò il vivavoce "Daniel, Daniel, un miracolo! Josh è uscito dal coma durante la notte, lo devono tenere sotto controllo per un po', dovrà restare qui almeno per una decina di giorni, ma se tutto andrà bene, a Natale sarà a casa! Daniel, ha riaperto gli occhi!" il tono di voce della donna esprimeva tutta la sua felicità e incredulità, quando terminò la chiamata, il ragazzo parve rilassarsi "è la più bella notizia che tua madre potesse darti, no?" esclamò Sum con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "la migliore" concordò lui tirando un sospiro di sollievo.
Un'oretta più tardi, dopo aver chiacchierato un po' con Daniel e aver tentato di farlo sorridere, Summer si diresse verso l'ufficio di quel medico, il suo umore era piuttosto buono, Daniel si era svegliato e sembrava essere quello di sempre, aveva scoperto tutta la faccenda che lo aveva portato a comportarsi in quel modo, suo fratello Josh stava decisamente meglio, non trovava motivo di preoccuparsi, eppure appena mise piede in quello studio, qualcosa nell'espressione del dottore le fece cambiare idea, qualcosa lo tradì, e nella sua mente tornarono a farsi spazio mille quesiti senza risposta.
" Come  le dicevo prima, Daniel è stato fortunato, penso che potrà uscire dall'ospedale domani stesso, sta bene, ma nel suo stare bene c'è qualcosa che non va.. mi spiego meglio, ha bevuto una quantità industriale, oserei dire, di quelle schifezze e il suo organismo ne risente ancora. La gamba destra, soffre di una lieve forma di paralisi, ma siamo tutti ottimisti, e pensiamo che tutto dovrebbe tornare a funzionare come prima, anche in una settimana. Ripeto, al 90% delle possibilità non si tratta di qualcosa di permanente" "lui non ne è al corrente, vero?" "E' per questo che l'ho fatta chiamare, può essere una notizia abbastanza frustrante per lui, è meglio che gli venga detto da qualcuno di cui si fida" Sum annuì consapevole del fatto che il medico avesse ragione "tornerà a camminare però, deve tornare a camminare" disse poi, come se l'uomo di fronte a lei avesse nelle proprie mani il destino di Daniel, come se dovesse fargli quella promessa "sa che non posso prometterglielo, ma ci sono tutti i presupposti affinchè la sua gamba riacquisti la sensibilità totale" a quel punto Sum parve rincuorarsi " va bene, glielo dirò io" disse con tono fermo, prima di uscire da quella stanza. Nella sua testa di nuovo l'inferno.




BUONSALVEEEEEEEEE :DD
Come state? Io bene dai, ho avuto l'influenza, sono stata due giorni a casa, ed ecco il nuovo capitolo :))
Alloraaaaaaaa che mi dite? vi è piaciuto? vi aspettavate che fosse successo qualcosa del genere a Daniel? 
Cosa pensate che succederà ora? dai dai fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa :3
E Sum e Harry? ahkhkjfhkhfashnhasfahkfn anche Zayn però è tanto tanto dolce <3
Vi lascio perchè il capitolo è già abbastanza lungo di suo, e non voglio mettermici anche io, anzi...vorrei chiedervi un parere.
Secondo voi esagero, con la lunghezza intendo? Se preferite capitoli un po' più corti non esitate a farmelo sapere, come sempre :DD
Perfetto, ora vado sul serio, mi aspetta Petrarca D:  
Un grazie di cuore a tutte voi, che leggete, che seguite, che preferite, che ricordate, soprattutto che recensite la storia! FANTASTICHE , TUTTE ♥♥♥
A prestoooooooooo <3<3<3<3<3


 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


Entrò in casa sua a pezzi, poggiò distrattamente la borsa sul divano o forse sul tavolo, non se ne rese nemmeno conto, e raggiunse la camera da letto, non si tolse neanche le scarpe, si buttò a peso morto sul letto e non appena il suo viso entrò in contatto con il mobido cuscino, ciò che aveva accumulato durante quelle due giornate, incomprensione iniziale, preoccupazione, disorientamento, tristezza, sgomento, si trasformarono in lacrime; pianse per un po', lasciando che il suo viso fosse rigato dalle lacrime, esternò tutto ciò che provava con sinceri singhiozzi, poi, come mossa da chissà che cosa, forse dal desiderio, dalla forza di volontà, si rialzò e si diresse verso il bagno. Doveva essere forte, si disse, forte per se, forte per Daniel, forte per tutti, non sopportava che Harry e Zayn dovessero consolarla all'infinito, non sopportava di essere così dannatamente sensibile...
Erano le sette meno un quarto, era appena tornata dall'ospedale, era stanca, ma rifiutò di starsene stesa sul letto con i suoi perchè, piuttosto decise di fare una bella doccia rigenerante, ne aveva proprio bisogno, e quando fu sotto il getto caldo dell'acqua, la sua pelle si rilassò, si lavò anche i capelli, aveva la sensazione che quello fosse un buon modo per ingannare il tempo, ma in ogni caso, non potè fare a meno di volgere i suoi pensieri a Daniel, a tutto il putiferio che aveva preso luogo poco tempo prima.
Era tornata nella stanza del ragazzo con il sorriso, non sapendo ancora bene come dire a Daniel ciò che doveva, non si era preparata un discorso e tantomeno aveva intenzione di farlo, ma avrebbe dovuto sforzarsi al massimo per trovare le parole giuste, anche se si rese conto che forse non esistevano...come si può trovare il modo giusto di dire a un ventenne che è affetto da una forma di paralisi non permanente? era sicura che lui si sarebbe focalizzato sulla parola 'paralisi' e non avrebbe nemmeno tentato di capire tutto il resto, ma era giusto che sapesse, si trattava della sua salute e doveva esserne messo al corrente, certo, i medici avevano lasciato a lei il compito più difficile, ma sospettava che avessero pienamente ragione quando le avevano detto che sarebbe stato meglio se fosse stata una persona cara a rivelargli quella scomoda verità...però non si aspettava di essere trattata in quel modo...

Quando uscì dal box doccia, si asciugò lentamente e si vestì, indossò un paio di jeans chiari e puliti e un maglione azzurro, poi cominciò ad asciugarsi i capelli, quando ebbe finito, aprì il mobile in cerca di un fermaglio per raccoglierli, ma non lo trovò, chissà dove lo aveva lasciato, stava per richiudere e dirigersi in cucina, quando una boccetta di profumo regalatale da Valerie catturò la sua attenzione, pensò alla sua migliore amica, che cosa avrebbe dato per averla accanto in quel momento... non che Laura non fosse all'altezza, era una ragazza fantastica e Sum le voleva davvero bene, ma Valerie sarebbe stata per sempre insostituibile, semplicemente perchè la conosceva meglio di se stessa, perchè c'era sempre stata, perchè in cinque anni avevano condiviso tutto, anche il sonno, e non avrebbe mai dimenticato le risate, gli sguardi d'intesa, le prese in giro, gli abbracci stritola-tutto che si erano scambiate; la differenza stava nel fatto che a Laura doveva spiegare tutto a parole pur avendola di fronte, Valerie si accorgeva del suo stato d'animo soltanto sentendo la sua voce.
Richiuse il mobiletto senza mettersi il profumo, prese il cellulare e compose il numero con il prefisso di Dublino, dall'altra parte una voce squillante e allegra "ciaaaaao bellezza!" "ciaaaaaaaao meraviglia!" rispose Sum sorridendo "come stai?" le domandò l'amica, probabilmente sapeva già tutto "stanca, sono appena tornata a casa, ho fatto una doccia e mentre cercavo un fermaglio per i capelli, mi sono imbattuta nel tuo profumo e sono stata assalita dalla tua mancanza.." "non hai ancora terminato il mio profumo?" il tono di Valerie era sconvolto e accusatorio, Sum rise "no...sai che non lo metto quasi mai, ma lo faccio soltanto pechè voglio tenerlo il più a lungo possibile, non voglio che finisca" rispose lei "sei strana ragazza, ma ti voglio un mondo di bene lo stesso" "anche io Vale" esclamò sinceramente "che devi dirmi?" domandò poi l'amica con tono serio, Sum non fu colta alla sprovvista, sapeva che a Valerie non sfuggiva niente "che mi manchi" "si, questo lo so, e anche tu manchi come l'aria qui, ma c'è dell'altro" "Daniel" sussurrò allora "ho saputo, me lo ha detto Lou che a sua volta lo ha sentito da Harry, come sta?" ecco, appunto, sapeva già tutto "stamattina si è svegliato, ha ripreso conoscenza, mi ha raccontato il motivo per cui si è comportato in quel modo-" "gli morto il gatto?" "ma smettila di essere sempre così spiritosa! stavolta è una cosa seria.." "scusa. continua pure" "suo fratello è stato vittima di un'incidente stradale, è entrato in coma subito dopo l'impatto, ora sta già meglio e ha ripreso anche lui conoscenza, sono stati entrambi molto fortunati, ma c'è un problema" Sum si fermò un attimo, l'amica intuì al volo "gli effetti dell'alcol sono ancora presenti sul suo corpo, vero?" "esatto" sospirò rumorosamente "lieve paralisi alla gamba destra, i medici sono quasi certi che non si tratta di qualcosa di permanente, sono ottimisti, dicono che forse in una settimana si sistimerà tutto, ma Daniel non ci crede, l'ha presa malissimo" spiegò lei ricordando tutto ciò che si erano detti, o meglio, urlati contro, tutte le parole a cui lei non riusciva a trovare un senso.
" ti ha urlato contro?" fu l'unica domanda da parte di Valerie "si, abbiamo litigato, o meglio lui ha litigato con me, non conoscevo questo lato del suo carattere sinceramente, è stato tremendo Vale, mi ha fatta sentire in colpa per avere ancora tutte e due le gambe, non avevo mai visto tanta rabbia e tanto odio nei suoi occhi, e nei miei confronti, mi ha urlato di andarmene perchè non potevo capire quello che stava provando a sentirsi dire che al momento non è capace di camminare senza l'aiuto di una stampella o senza appoggiarsi al braccio di qualcuno...non era in lui, e la cosa più assurda è che lo capisco anche, mi ha trattata malissimo, mi ha rivolto le peggiori accuse, ma io non posso essere arrabbiata con lui, non posso lasciarlo solo...capisci?" " capisco soltanto che è fortunato ad averti accanto" "no,Vale, lo sai che stavo per lasciarlo, io amo Harry, ma ora che faccio? non posso dirgli 'bene, è stato un piacere, sono innamorata persa di un altro, ma mi raccomando, riprenditi presto, ci vediamo in giro!" l'amica soffocò una risata dall'altra parte, poi ritornò seria "hai ragione, non puoi, lui ora ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto e solo tu puoi farlo, la sua famiglia è in Inghlterra, ma deve badare anche a Josh.." "non posso lasciarlo solo" fu la risposta di Sum "Harry capirà, Harry ti ama alla follia e ci sarà sempre per te" "lo so e giuro che per me è lo stesso, quando mi abbraccia, Vale, io sento che siamo fatti per amarci, è l'amore della mia vita! Stamattina, eravamo all'ospedale, mi ha svegliato accarezzandomi i capelli e porgendomi una tazza di caffè, è stato il miglior risveglio da un anno a questa parte..." sussurrò con sguardo sognante "ascolta, ora devi stare accanto a Daniel, devi aiutarlo a superare tutto questo, ma quando lui starà meglio, pensa alla tua di felicità, ti prego" lo disse con tono dolce "te lo prometto!" rispose lei desiderando abbarcciarla con tutte le sue forze " vuoi sfogarti? vuoi dirmi comè andata? io sono qui" Sum cominciò a raccontare non appena udì quelle parole.
" Sono entrata nella sua stanza, abbiamo chiacchierato un po', poi lui mi ha detto che aveva voglia di fare quattro passi, e lì è cascato l'asino...non sapevo nemmeno da dove cominciare a dirglielo, così l'ho aiutato ad alzarsi, abbiamo fatto qualche passo insieme, speravo che tutto sarebbe accaduto naturalmente, non so nemmenio io perchè, ad un tratto mi ha detto 'non mi sento più la gamba' io ho preso un respiro profondo e gli ho detto 'hai bevuto veramente tanto,e il corpo ne risente, ma i medici pensano che la tua gamba dovrebbe tornare come nuova entro pochi giorni' e da lì è partita la serie di insulti 'mi stai dicendo che sono paralizzato? non posso più camminare? E' una bugia! non puoi essere sicura che tutto tornerà come prima...e se restassi così per sempre?' urlava, urlava tantissimo, io ho tentato di farlo calmare, gli ho detto che i medici erano ottimisti, che gli sarei stata accanto, che avremmo superato tutto quello insieme, che poteva contare su di me, ma lui continuava a urlarmi contro 'non te ne rendi conto, vero? E certo, tu hai tutte e due le gambe e puoi correre! Tu non hai idea di cosa voglia dire sentirsi immobile! Tu non ne avrai mai di questi problemi, giusto? Tu non sarai mai così sconsiderata da attaccarti a una bottiglia e rischiare di morire...Tu hai tutte e due le gambe cavolo! non puoi capire, non provarci nemmeno, anzi va via, vattene, averti qua mi rende solo più consapevole di ciò che è accaduto! vatteneee' sbraitava, mi puntava il dito contro 'non voglio vederti Summer! Non capisci....TU HAI TUTTE E DUE LE GAMBE!' non ho versato neanche una lacrima davanti a lui, sono stata forte, ma sono crollata sul letto appena rientrata a casa, poi mi sono detta che dovevo reagire e così ho fatto, ma se ci sto riuscendo è perchè so di avere accanto persone che darebbero la vita per me, tu, Zayn... Harry."
" non so cosa dire davvero...Sum, mi mancano le parole, ed è grave! so soltanto che tutto questo passerà, Daniel si riprenderà, tornerà a essere quello di sempre, e tu potrai finalmente essere felice con il ragazzo che ami davvero...te lo giuro, supererai questo periodo, e io, Lou, Zayn, Liam, Sarah, Mary,Niall e soprattutto Harry, ti aiuteremo, saremo sempre con te" la rassicurò la sua migliore amica "sei la migliore, Vale! Grazie, di tutto. Darei anche ciò che non ho per abbracciarti, per abbracciarvi tutti" sussurrò con una sincerità disarmante "ora ti lascio, Louis ti sta aspettando, vero? Beh, divertitevi" "ti voglio tanto tanto tanto bene Sum" "io di più. ciao Vale" disse attaccando.
 
Meno di un quarto d'ora dopo, Laura si precipitò da lei per essere messa al corrente di tutto, Sum le raccontò di Daniel, ma tralasciò la parte degli insulti, a Valerie lo poteva dire, a lei poteva dire tutto, con lei  poteva sfogarsi sul serio, ma Laura conosceva Daniel di persona e gli voleva bene, e Sum non aveva intenzione di farlo passare come il cattivo o il pazzo della sitazione, le aveva fatto del male, sicuramente, le aveva urlato in faccia di avere tutte e due le gambe come se fosse una colpa, o peggio, come se fosse colpa sua se lui non ne aveva più una, quella era stata la cosa peggiore, ma non nutriva risentimenti nei suoi confronti, in fondo aveva capito che anche il suo era stato un modo per sfogarsi, contro di lei, ma per sfogarsi.
Quando ebbe finito di raccontare tutto a Laura, l'amica disse che sarebbero potute andare a trovarlo insieme l'indomani, e Sum annuì, poi sentì il campanello di casa suonare per la seconda volta e andò ad aprire.
"Salve signorina, l'abbiamo vista un po' giù di morale oggi, quindi abbiamo pensato di portarle una bella pizza!" "Harry e Zayn, vi ho scoperti!" esclamò lei togliendogli il cartone dalle mani e rendendo visibili i loro volti "è strano dirlo ma, ne avevo bisogno!" disse sorridendo e invitandoli ad entrare, mentre apparecchiava velocemente la tavola, presentò Laura ad entrambi e la invitò e restare a cena da lei, l'amica accettò e si misero tutti e quattro a divorare quel mezzo metro di pizza. Quando ebbero terminato di mangiare si sedettero in salotto, evitarono di parlare di Daniel, piuttosto chiacchierarono e scherzarono come sapevano fare solo loro, anche se Sum non riusciva a non pensare a quelle urla, a quel 'hai tutte e due le gambe',era stato tremendo, ma tentò di non darlo a vedere, intanto Harry e Zayn conobbero meglio Laura e Sum fu felice al pensiero che la sua amica potesse andare d'accordo con loro, in realtà sperava che tra lei e Zayn nascesse qualcosa, loro due non avevano ancora avuto il tempo per rendersene conto, ma lei che li conosceva entrambi, aveva sempre segretamente pensato che potessero essere un'ipotetica bella coppia. Verso le undici Laura si congedò, Zayn da bravo gentiluomo si offrì di accompagnarla a casa, e quando Sum si chiuse la porta alle spalle dopo che loro due erano usciti, provò un briciolo di desiderio proibito rendendosi conto di essere sola con Harry.
Tornò a sedersi sul divano "cos'è che ti tormenta? non posso vederti così..." disse lui, la stanza era buia, illuminata soltanto dalla luce artificiale emessa dalla tv accesa, ma nessuno di tutti e due si degnava di rivolgerle un solo sguardo "nulla..è stata una giornata pesante, tutto qua" "non ti credo! Ti conosco, mi basta guardarti negli occhi per capire che c'è qualcosa che non va...è per via di Daniel? sta meglio?" le domandò ancora Harry avvicinandosi a lei in maniera quasi impercettibile "si, si è svegliato, ma ..la gamba destra soffre di una lieve forma di paralisi, i medici dicono che riacquisterà presto la sensibilità totale, ma lui non l'ha presa bene, e credo proprio che non riuscirà ad accettarlo facilmente" spiegò, rendendosi conto dei movimenti cauti del ragazzo per esserle più vicino "mi dispiace, sul serio, ma non può prendersela con nessuno, è stato lui ad aver fatto quella cazzata" "vorrei tanto che se ne rendesse conto" sospirò alzando gli occhi al cielo, e quando si voltò, si accorse che erano più vicini del dovuto, Harry si morse il labbro con la stessa consapevolezza, e lei desiderò baciarlo all'instante, fargli capire tutto quello che provava, voleva dirgli che lo amava più della sua vita, voleva fare l'amore con lui, voleva sentirsi sua, per sempre, ma tentò di darsi un contegno " invece, com'è andata oggi all'università?" domandò cercando di tenere a freno i suoi sentimenti nonostante stessero esplodendo "bene, la professoressa Kunt ha parlato dei..." Harry parlava, spiegava, ma lei non ascoltava, lo guardava desiderando cose che non avrebbe dovuto desiderare, provando sensazioni che non avrebbe dovuto provare, amandolo con gli occhi e con il cuore come non credeva nemmeno di essere capace di fare; lo fissava mentre lui spiegava e sorrideva, rischiò sul serio un infarto quando il ragazzo si fece ancora più vicino di prima e lei si ritrovò di fronte quegli occhi, i suoi, nell'oscurità della stanza sembrava che fossero color ghiaccio, meravigliosi, ed erano ancora più luminosi del solito, quelle sfumature argentee... erano perfetti, lui era perfetto, loro due erano perfetti ... "non mi stai ascoltando!" esclamò Harry sorridendo, consapevole degli occhi della ragazza fissi nei suoi, Sum avvertì qualcosa all'altezza del cuore, pensò che da un momento all'altro sarebbe potuto saltargli fuori dal petto "scusa" sussurrò, sapendo di non riuscire a dire nient'altro "non importa, ne parliamo domani" rispose Harry poggiandole un braccio intorno alle spalle e rendendole ancora più difficile controllarsi. Erano vicinissimi e lui percepì chiaramente il suo profumo, ma non era un profumo particolare, erano semplicemente i suoi capelli puliti che profumavano, erano quelle ciocche ribelli che lei spostava sempre dietro l'orecchio, erano quei boccoli così morbidi, era quella sua maglietta aderente che le stava d'incanto, era quel jenas consunto, era il suo sguardo, il suo sorriso, le sue labbra e fargli desiderare cose proibite.
Si avvicinarono entrambi l'uno all'altra, ogni secondo un po' di più, incapaci di smettere di bramarsi a vicenda, fin quando Harry non poggiò dolcemente le labbra sulla sua guancia, strofinò il naso contro le sua pelle, sorrise, senza smettere di lasciarle teneri baci sulla gota, lei era immobile, tratteneva il fiato e lo lasciava fare, se si fosse mossa, non sarebbe più riuscita a fermarsi, se si fosse mossa, lo avrebbe amato fino in fondo, se si fosse mossa avrebbe raggiunto l'apice della felicità.Continuarono così per qualche minuto, il ragazzo non riusciva a smettere di coccolarla e baciarle teneramente la guancia facendole il solletico, e Sum non riusciva a spostarsi, non voleva che lui smettesse. 
Ringraziarono e maledirono allo stesso tempo il rumore della serratura della porta che li distrasse, e Zayn che entrava nella stanza, ignaro di ciò che non era ancora successo, e li trovò così, avvinghiati, il braccio di Harry intorno alle spalle, e le sue labbra a contatto con la pelle di Sum, il suo naso che si strofinava contro la guancia della ragazza, e i suoi occhi che la amavano in modo inequivocabile, poi spostò lo sguardo su di lei e quasi avvertì i movimenti del suo petto e i battiti accellerati del cuore.




Buonsalveeeeeee :DD

Innanzi tutto.......HAPPY BIRTHDAY TO YOU, HARRY!
Vi giuro, non mi sembra vero che oggi abbia compiuto 19 anni, è assurdo, mi ricordo di lui a x-factor come se fosse passato soltanto un mese....
Sono fierissima di lui, di loro, della strada che hanno percorso, di quella che stanno seguendo ora, e di quella che percorreranno.
Non so spiegare a parole quanto li amo, è impossbile, non ci sono parole che possano rendere giustizia a ciò che provo ♥
E starei qui ore e ore a raccontarvi del modo in cui li ho conosciuti, della velocità con cui ho imparato i loro nomi, di come ho imparato a riconoscere i loro volti all'inizio e le loro voci...è passato un bel po' di tempo, ma ricordo tutto alla perfezione, ogni singolo particolare.
Ma penso che non vi interessi, quindi me lo tengo per me, mi lascio cullare e stravolgere da ciò che ho dentro in silenzio....e come sempre vi domando cosa ne pensate del capitolo :) Siamo qui per questo, no? Ma dovevo dedicare assolutamente un po' di spazio a Harry, quello reale :)
Allora....che ne pensate? Daniel ha sfogato la sua rabbia per la condizione in cui si trova su Sum, lei si è sentita rivolgere quelle accuse, ma ha capito che è stato soltanto uno sfogo, e sebbene ami Harry con tutta la sua anima, penso si sia capito da un pezzo ormai, si sente in dovere di stare vicino a Daniel, non ha intenzione di abbandonarlo in un momento così difficile, e sembra che sia la sola a poterlo aiutare.
E' ricomparsa Valerie! La amo ahahahahah In realtà amo il loro rapporto, è quello che ho sempre sognato di avere con un'amica :DD
E che mi dite della parte finale? Io penso che sia un'immagine dolcissima, prima parlano un po', poi si rendono conto tutti e due che le parole sono superflue, Harry le mette un braccio intorno a spalle e inizia a baciarle dolcemente la guancia, è incapace di smettere e lei si sente svenire, vorrebbe abbandonarsi tra le sue braccia ma sa che non può. Comunque si amano alla follia akghudkhkhjkhg
Bene, non so perchè ho scritto tutta questa roba, a volte mi viene così, perdonatemi :3
E vi anticipo che il prossimo capitolo sarà...diverso, faremo un salto a Dublino a vedere come vanno le cose in città (?) :))
GRAZIE GRAZIE GRAZIE per tutte le recensioni, siete meravigliose! ♥
Ora vado, un bacio e alla prossima !! :DD

ps. Buon compleanno Harry! ♥





 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


Dublino, 14 dicembre.
Gli occhi esploravano con cura le vetrine illuminate, soffermandosi per qualche istante su un articolo e poi proseguendo, Valerie percorreva con andatura lenta il viale dello shopping di Dublino, osservava tutto, prendeva nota mentalmente di qualcosa che sarebbe potuta essere di suo gradimento, di tanto in tanto entrava in qualche negozio riparandosi dal freddo pungente di quella sera, poi riprendeva la sua folle corsa alla ricerca del regalo perfetto.
Era il terzo anno che il Natale la trovava insieme a Louis al suo arrivo, ma quella volta voleva fare un regalo davvero speciale al suo ragazzo, perciò impiegava così tanto tempo per scegliere cosa comprargli, era ovvio che conoscesse tutti i suoi gusti, ma nulla fino a quel momento l'aveva davvero convinta, e finì per tornare a casa senza nussuna busta tra le mani e con gli stessi soldi che aveva prima di uscire.
Una volta a casa, salutò sua madre e filò dritta in camera sua, accese il computer come faceva sempre e prese controvoglia qualche libro, si sdraiò sul letto e cominciò a leggere ad alta voce quelle notizie di cui avrebbe volentieri fatto a meno, aveva intenzione di evidenziare le parti più importanti, quelle che i prof chiamavano 'parole-chiave', ma come al suo solito, finì per colorare di giallo due o tre intere pagine del libro. Sbuffò rendendosi conto di non essere capace di 'sottilineare le parti più importanti', quando andava al liceo, Sum era la sua vicina di banco e in genere era propio lei che si occupava di evidenziare, schematizzare gli argomenti spiegati dai prof, erano i suoi libri quelli colorati, sporcati da inchiostro giallo, verde e arancione, Valerie si era sempre limitata a studiare insieme a lei senza preoccuparsi di farlo per conto proprio; sorrise, le mancava da morire, studiavano insieme tutti i pomeriggi, spesso si univano a loro anche Sarah e Mary e persino le ore di studio diventavano piacevoli...per non parlare delle mille risate condivise tra i banchi, dello stress per le interrogazioni e i compiti in classe, dei pacchetti di patatine e dei tarallini sgranocchiati di nascosto dai prof, avevano condiviso tutto in quegli anni, e la cosa che ricordava con maggior tenerezza erano le volte in cui litigavano per stronzate e si tenevano il muso, ma dopo nemmeno un minuto, si guardavano in faccia e scoppiavano a ridere, ecco ciò che le mancava, il suo rapporto con Sum, la loro amicizia indiscussa.
Non si vedevano da un anno, decisamente troppo, in qualche modo si doveva rimediare...mentre pensava ancora alla sua migliore amica, si rese conto di non aver studiato ancora nulla e tentò di concentrarsi su quei libri, ma ancora una volta venne distratta, questa volta da qualcosa di reale, non da ricordi.
Sentì il proprio cellulare squillare e lo cercò sotto i libri, lesse il nome sul dispay e rispose "ciao amore!" esclamò salutando affettuosamente il suo ragazzo "che fai?" le domandò Louis "indovina!" "ti diverti a colorare libri" rispose lui spiritoso, Valerie rise "esattto" "tu che stai facendo?" domandò a sua volta "in questo preciso istante sto aprendo la finestra, ecco fatto, ora sto camminando in direzione del mio letto" come faceva a essere così idiota? Non lo sapeva, ma era convinta di amarlo anche per quello "lungi da te studiare, vero?" "la distanza tra me e lo studio è direttamente proporzionale alla distanza esistente tra il dito del mio piede e la Scandinavia" "...pensavo peggio!" esclamò Valerie scatenando la sua risata.
Le loro conversazioni erano sempre così, divertenti, spiritose, piene di ironia, Louis le telefonava più volte al giorno nonostante vivessero nella stessa città e si incontrassero quotidianamente, ma non erano certo una di quelle coppiette che non riesce a staccarsi nemmeno un attimo, loro erano diversi; difficilmente trascorrevano le ore al telefono a scambiarsi frasi sdolcinate, difficilmente i 'ti amo' volavano via così, come parole al vento, se lo dicevano poche volte, ma quando lo facevano erano sinceri, e soprattutto non si erano mai trattenuti al telefono per decidere chi dovessse chiudere per primo, non lo avevano mai fatto e mai lo avrebbero fatto, semplicemente non era nella loro indole... e non si tenevano nemmeno per mano quando camminavano per strada, pensavano che non fosse necessario mostrare alla gente la loro relazione, piuttosto camminavano per strada dandosi spintoni come due vecchi amici o al limite, tenendosi sotto braccio; non si erano mai fatti sorprendere nei corridoi a baciarsi appasionatamente, erano due persone riservate riguardo la loro storia, e estroverse in tutto il resto, ma ciò non significava che non si amassero, anzi, erano legati da qualcosa di più profondo, un sentimento che andava oltre l'amicizia e oltre l'amore, qualcosa di cui solo loro due erano a conoscenza.
Passavano le ore al telefono, questo sì, ma a parlare di sciocchezze, dei corsi, dell'università, degli esami imminenti, a prendersi in giro a vicenda, a ridere a crepapelle...era quello il loro modo di amarsi, un modo tutto loro che forse mai nessuno avrebbe compreso, perchè condividevano tutte quelle cose che si possono fare con un amico, e agli occhi di tutti sembravano soltanto amici, ma nessuno ad eccezione di loro due era in grado di comprendere i propri sentimenti....la gente aveva la strana convizione che le persone che si amano davvero sono quelle che non riescono nemmeno a prendere fiato, che già si ritrovano bocca  a bocca, quelle che non resistono strandosene lontane e che si mandano sms tutto il giorno....no, non si dimostra in questo modo il vero amore, è vero amore quando oltre a sbaciacchiarsi per tutto di tempo, si è capaci di ridere, di scherzare, di prendersi in giro, di fare discorsi campati in aria; è vero amore quando si rischia di svenire per un sorriso, quando si annega in degli occhi, quando ci si incatena a uno sguardo; è vero amore quando si riesce ad amarsi pur stando lontani, quando la distanza non fa altro che amplificare le emozioni, quando si muore a sentire il suono di una risata, una voce che si riconosce tra mille....vero amore era quello che avevano avuto la fortuna di trovare sia Sum e Harry, che Valerie e Louis, in modi assai diversi, ma veri, terribilmente veri.

" amore, dove andiamo stasera?" le domandò Lou "se questo lo chiami un invito, al cinema ci vai da solo" Louis rise, era innamorato perso di Valerie anche per i suoi modi a volte bruschi e poco delicati "non voglio andare al cinema" disse lui "pensavo a qualcos'altro...non so, voglio che stasera sia speciale" "a che ora passi da me?" domandò lei sorridendo all'idea "alle otto" "Lou?" "che c'è?" "dove vuoi portarmi?" di solito si vedevano dopo cena "stai zitta per una volta e fidati di me!" esclamò lui pensando all'espressione che si sarebbe dipinta sul suo viso un paio di ore dopo "ok, mi cucio la bocca" "metti il più bel vestito che hai!" le consigliò "sto cominciando a preoccuparmi" fu la risposta di Valerie, non era affatto abituata a indossare vestiti, Louis rise dall'altra parte, ecco la ragazza che amava, la stessa che era fan sfegatata di felpe e tute da ginnastica "devo farmi bella?" "sei già una dea, ma stasera devi essere la più bella" "sarò la tua Venere?" domandò lei sorridendo tra sè "no" si sentì rispondere "...Afrodite!" esclamò subito dopo Lou "devi sempre rovinare le mie frasi a effetto!" si lamentò lei, ecco, era tornato tutto alla normalità "chi è il fidanzato di Afrodite?" domandò Valerie "che vuoi che ne sappia!" "sono felice di avere al mio fianco il ragazzo più colto al mondo" scherzò lei "mi dispiace, ma tutto quello che so è che quei libri non servovo a nulla" rispose Louis "convinto tu, amore" non era affatto uno studente modello, nemmeno all'università "ciò che c'è nei libri è triste, è passato" "il presente siamo noi" gli fece eco lei "vedi, io sono orgoglioso delle perle di saggezzza della mia ragazza!" risero entrambi "vuoi che questa serata sia speciale?" domandò inaspettatamente Valerie "assolutamente" "allora lo sarà" esclamò prima di attaccare "a tra poco amore" rispose lui elettrizzato al massimo.
Un'oretta più tardi, Valerie scese in cucina, sua madre stava preparando la cena, non voleva darlo a vedere ma era su di giri, non perchè non le capitasse mai di ricevere un invito da Luois, uscivano insieme tutti i fine settimana e nei giorni feriali in un modo o nell'altro si vedevano lo stesso, ma quella sera c'era qualcosa di diverso nel tono di voce del suo ragazzo, si era sempre comportato da idiota al telefono, ma lei aveva percepito soprattutto dolcezza nella sua voce...quandò suonò il campanello Valerie salutò sua madre,uscì di casa e si richiuse la porta alle spalle.
Louis stava in piedi davanti a lei, le diede un bacio sulle labbra "buonasera" sussurrò sorridendo "Lou sei....perfetto!" esclamò lei non riuscendosi a trattenere, il ragazzo rise, indossava un jenas scuro, una giacca ivernale altrettanto scura che metteva in risalto la sua camicia bianca, e i suoi occhi azzurri davano il tocco finale, era elegante e ciò insospettì maggiormente la ragazza "Grazie...anche tu sei meravigliosa, amore" disse lui, pur non riuscendo a vedere oltre il cappottino e la sciarpa che nascondevano un vesitito lungo fino alle ginocchia, ai piedi portava le ballerine e i lunghi capelli mossi le ricadevano sulle spalle e lasciavano appena vedere i pendenti che aveva scelto di indossare "dove mi porti?" domandò lei aggrappandosi al suo braccio "ti dico soltanto che questa sarà una serata diversa dal solito, spesso trascorriamo il sabato sera al cinema, al bowling, da te o da me, o con Liam e Sarah, saremmo capaci di uscire con la tuta e le scarpe da ginnastica, e adoriamo ingozzarci al mc donald, ,ma stasera no,  stasera ti porto un posto degno di te" rispose Louis accellerando il passo "sei dolce..ma mi stai facendo paura!" commentò lei, non era affatto abituata a essere trattata in quel modo, non era abituata a indossare vesiti, non c'era nulla di simile a tutte le altre milioni di volte in cui erano usciti insieme...di solito passavano la serata a prendersi in giro e scherzare, come sempre, e tra un bacio e l'altro mangiavano patatine fritte, erano fatti così, a loro piacevano le cose semplici, quelle piccole cose gli bastavano per essere felici.
" ma se tipo, non so, magari...ti fidassi di me? Chiedo troppo?" "assolutamente si" "questa me la segno!" scherzò lui continuando a camminare, Valerie rise "anch'io segnerò questo giorno" aggiuse guardandolo negli occhi, alternavano sempre momenti di dolcezza a momenti di battute e prese in giro "e che cosa scriverai?" "non lo so, forse che il mio ragazzo mi sta trascinando non so dove, per non so quale motivo e non so a fare cosa" rispose "ma questo alone di mistero mi intriga un sacco" aggiunse subito dopo, Louis si fermò, le prese in viso tra le mani, la guardò dritta in quegli occhi scuri e lei fissò i suoi azzurri pensando che fossero in grado di farla annegare, e anche se era raro che lo dicesse, sapeva di esserne perdutamente innamorata; si baciarono dolcemente, Valerie portò le braccia intorno al suo collo, lui a la strinse a se, le cinse i fianchi "a volte penso che dovrei dirti più spesso quanto-" sussurrò la ragazza "non dirlo!" la bloccò lui "cosa?" "ti amo" Valerie lo guardò confusa "dovevo dirlo io!" disse Louis semplicemente, ecco, riusciva a essere divertente e spiritoso in ogni occasione, lei lo baciò ancora lasciandogli intendere che sentiva lo stesso sentimento nei suoi confronti, ma Louis lo sapeva già, lo sapevano entrambi, tutti e due erano consapevoli di non aver mai amato nessun'altro nel modo divertente, ironico, dolce, raro, tenero, unico in cui si amavano loro due.  

"eccoci qua" esordì Louis "complimenti per la scelta, è un posto meraviglioso" disse lei tendendogli la mano e lasciandosela stringere "lo so, ho fatto un ottimo lavoro!" "la vista è grandiosa" sussurrò Valerie sporgendosi un po' di più e passando in rassegna con gli occhi il panorama sottostante, meraviglioso, Dublino vista dall'alto, non sapeva che fosse così bella, non sapeva che la sua città nascondesse così tanto fascino "giuro, è bellissimo questo posto" disse ancora, prima di voltarsi verso di lui e baciarlo con passione, assaporò le sue labbre imprimendone il sapore sulle proprie "prima l'hai detto tu, ora tocca a me" Louis la fissò dritta negli occhi "ti amo" sussurrò lei lasciandosi soffocare da quell'abbraccio, sì, si amavano davvero, a discapito di tutto e tutti che non avrebbero mai scommesso un euro sulla loro storia, e invece, erano insieme sull'attico di un elegantissimo ristorante e godersi il panorama e a darsi prova del loro amore, faceva freddo, era metà dicembre e non poteva essere diversamente, ma i brividi che percorsero la loro schiena non erano dovuti di certo a quello.   

Roma.
" Harry..." tossì Zayn addentrandosi nel piccolo appartamento di Sum, loro due rimasero immobili, come se fossero stati sorpresi a rubare o chissà a fare cosa, invece stavano soltanto facendo ciò che gli veniva meglio, la cosa più naturale, si stavano coccolando al buio "Harry, è meglio se torniamo a casa" esordì di nuovo Zayn rivolgendosi all'amico, il ragazzo si allontanò da Sum controvoglia e si alzò "è tardi" disse guardando l'orologio, consapevole che fosse giunto davvero il momento di andare, ma desiderando restare lì con lei con tutta l'anima, avrebbe voluto farla sua, abbracciarla per tutta la notte, sentire il suo corpo nudo a contatto con il proprio, aveva dannatamente bisogno di amarla, sul serio "ci vediamo domani" sentì invece se stesso dirle, lei annuì con un velo di tristezza negli occhi e  Harry capì che desiderava lo stesso.... ma allora perchè era tutto così complicato, perchè non poteva correre da lei, prenderle il viso tra le mani, baciarla, prima dolcemente, poi con desiderio, perchè non poteva stringerla a sè durante le notte, perchè non poteva lasciarle baci sul collo e sulle labbra, perchè il suo limite dovevano essere le guance? Non c'è neanche bisogno di domandarselo, Daniel, maledetto Daniel, ecco la risposta.
Sum si sentiva in dovere di stargli accanto, di sostenerlo, ed era giusto che fosse così, ma nei suoi occhi si leggeva chiaramente ciò che provava nei confronti di Harry, amore, una sola parola, la più semplice e la più complicata di tutte... doveva solo aspettare, si disse il ragazzo, poi finalmente sarebbero potuti essere felici insieme, loro due, anche se fossero finiti su un'isola deserta, si sarebbero completati a vicenda, come sempre.
Summer salutò Zayn abbracciandolo e lui ovviamente ricambiò trasmettendole tutto il bene che le voleva, poi arrivò il turno di Harry, si fiondò tra le sue braccia in un modo così naturale che spaventò persino lei stessa, come quando lo aveva rivisto al bar dopo un anno, come all'ospedale, quando era stata in preda al panico e Harry era arrivato lì per lei, per un attimo non aveva pensato alle conseguenze, lui la strinse a sè fortissimo e le baciò i capelli prima di lasciarla andare, Sum si chiuse la porta alle spalle, spegnendo tutte le luci e andandosene sotto le coperte; l'unica che riuscì a pensare prima di essere accolta da Morfeo, fu la pelle della sua gota accaldata al tocco dolce e leggero delle labbra di Harry, e il fatto che l'indomani nessuno l'avrebbe svegliata accarezzandole i capelli e porgendole una fumante tazza di caffè, provò una stretta al cuore, violenta, si sarebbe dovuta accontentare del fastidioso e martellante suono della sveglia, voleva imbattersi nei suoi occhi e nel suo sorriso ancora prima di essere riscaldata dalla luce del sole, voleva Harry.




Buonsaleveeee :DDD
Eccomi qua, dai sono stata veloce :))
Beh, diciamo che è un capitolo abbastanza leggero, avevo deciso di dedicarlo soltanto a Valerie e Louis, ma non potevo non scrivere qualche riga su Sum e Harry, capitemi :3
Mi sono divertita da matti a scrivere di quei due, giuro, secondo me un rapporto di questo tipo è semplicemente meraviglioso, ridono , scherzano, si prendono in giro e si amano..che potrebbe esserci di meglio? Li adoro akfjbkjfgjkabkajfbgakja
In questo capitolo volevo dimostrare che pure loro due, anche se in un modo assai diverso da Sum e Harry, sono innamorati e stanno bene insieme :DD
Invece tra i due protagonisti la situazione si complica....si amano alla follia e questo si è capito, ma questa volta non basta, sono condizionati dalla gente che li circonda, da Daniel soprattutto, ma non so dirvi quanto resisteranno ancora! ahahahahah :DDD
Allora....vi è piaciuto? Spero di non avervi deluso, mi dispiacerebbe tantissimo...
Ditemi tutto tutto ciò che pensate, e se avete qualcosa da consigliarmi o propormi per i prossimi capitoli, fatevi pure avanti :))
Non ho perso l'ispirazione, so bene come far proseguire la storia, ma vorrei rendervi il più partecipi pissibile :3
E poi, come sempre, devo ringraziarvi, siete meravigliose, voi che recensite ogni singolo capitolo, voi che leggete, ricordate, preferite, seguite la storia :)
Vi voglio bene ragazze ♥
E ora vado, spero di riuscire ad essere altrettanto veloce a scrivere il prossimo capitolo!
Un bacione grande grande, a prestooooo ♥♥♥♥♥
 












Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


I palmi delle mani appoggiati sul viso, i gomiti sulle ginocchia e i pensieri sparsi ovunque, la testa dappertutto tranne che sul collo. Harry guardò l'orologio, il quadrante formato dalle lancette indicava le diciotto e qualche minuto, era solo in casa, Zayn quel giorno aveva i corsi fino alla sera, e non riusciva a non pensare a lei, alla sua dolce metà, l'amava molto più di quanto egli stesso pensasse, e non si sarebbe mai stancato di lei, era praticamente impossibile, Summer Jonson era il suo ossigeno, la ragione più intima di ogni suo sorriso e in fondo sapeva che lui era il motivo dei sorrisi della ragazza.
Avete presente? Le loro esistenze dipendevano ormai l'una dell'alltra, che loro potessero essere d'accordo o meno, tutto era consequenziale, tutto legato da un rapporto di causa ed effetto, i loro sguardi si esprimevano molto meglio di quanto fossero in grado di fare le parole, e i loro sorrisi erano l'uno la causa e contemporaneamente l'effetto dell'altro, non so se mi sono spiegata bene, quando erano insieme, era come se tutto fosse più semplice, come se la vita, il mondo, la gente, qualunque cosa cambiasse colore, diventasse più bella, più allegra, più divertente, più colorata, migliore.
Conoscete la classica storia dell'uovo e della gallina? Nessuno è in grado di dire cosa sia nato prima, e ora probabilmente vi starete domandando che diavolo centra con Sum e Harry, e invece penso che sia l'esempio più azzeccato per farvi capire ciò che intendo...dicevamo, non sappiamo se ci sia stata prima l'uovo o prima la gallina, così come non sappiamo se fosse il sorriso di Sum a scatenare quello di Harry o il contrario, perchè quando lei sorrideva, sul viso del ragazzo comparivano quelle adorabili fossette, che la inducevano a sorridere ancora; e quando era lui a sfoderare il proprio sorriso, Sum non era capace di resistere e sul suo viso appariva un'espressione caratterizzata da uno sguardo sognante, che a sua volta scatenava un'elettrizzante sensazione nel cuore del ragazzo che lo portava a non distogliere l'attenzione, a fissarla dritta negli occhi nocciola, e ovviamente, a sorridere.    

Harry ripensò alla sera precedente, lui che l'ascoltava parlare di Daniel mentre si avvicinava senza dare nell'occhio, quel momento in cui si erano entrambi resi conto di essere pericolosamente vicini e lui si era morso il labbro per cercare di controllarsi, gli occhi di Sum fissi nei suoi mentre le raccontava degli argomenti spiegati dalla professoressa Kunt, e il suo cuore colpito e affondato in un sol colpo quando lui le aveva messo un braccio intorno alle spalle e aveva cominciato a baciarle dolcemente la guancia facendole il solletico, e poi l'arrivo di Zayn, la consapevolezza di dover tornare a casa e la voglia di restarle accanto per tutta la notte, per sempre, gli occhi della ragazza tristi quando loro erano andati via, quell'abbraccio trasmettitore di tutte le emozioni, il bacio che le aveva lasciato sui capelli, e poi il ritorno a casa, in macchina con Zayn.
Il suo migliore amico si era messo al posto del guidatore e lui sul sedile del passeggero, Zayn teneva gli occhi fissi della strada e Harry fingeva di trovare interessante il panorama fuori dal finestrino, nessuno di tutti e due aveva aperto bocca, eppure erano migliori amici, eppure avrebbero avuto molto da dire, ma sembravano entrambi troppo concentrati, smarriti nei propri pensieri per instaurare un dialogo con qualcuno; soltanto a qualche centinaio di metri dalla loro abitazione Zayn parve svegliarsi all'improvviso "ti prego, non starle così addosso, non fai altro che renderle le cose più complicate" gli aveva detto svoltando l'angolo, la voce calma e pacata, un consiglio evidentemente dettato dal profondo del cuore "non riesco a starle lontano, non riesco a fare l'indifferente, o l'amico" Zayn annuì, se lo aspettava, infatti si era dovuto trattenere dal ridergli in faccia quando Harry era tornato a casa convinto che lui e Sum potessero essere amici "non riesco a non amarla, credo che ormai i miei sentimenti nei suoi confronti facciano parte del mio Dna, del codice genetico, ho l'impressione che si siano sostituiti alle basi azotate complementari, mi sento come se fosse l'amore che nutro verso di lei a farmi sopravvivere" "se non fosse che hai detto un cumulo di stupidaggini in una sola frase, saresti anche dolce" disse tirando il freno e poggiando la mano sinistra sulla portiera "che vuoi dire?" uscirono entrambi dall'abitacolo e si incamminarono verso casa "sono realista Harry, ora, così come stanno le cose, anche se sul serio fosse possibile una sostituzione delle basi azotate, lei si sente in dovere di stare vicino al suo ragazzo, e ti giuro che ti ama alla follia, ma non è il momento per dimostrartelo"
 "sei tu che dici fandonie ora!" sbottò Harry entrando in casa "Sum dimostra di amarmi con ogni sguardo, con ogni sorriso, con ogni abbraccio, te lo posso assicurare" "forse non mi sono spiegato, credimi, so benissimo che vi amate, e se fossi convinto del contrario non sarei qui a darti delle dritte, voglio un mondo di bene ad entrambi, ma per me state sbagliando" Harry andò in cucina e si riempì un bicchiere d'acqua "che dovremmo fare?" domandò poggiandolo sul lavandino dopo aver bevuto "non credere che io lo sappia! dico soltanto che il fatto che vi state così addosso, non è un bene per nessuno, nemmeno per voi due... devi lasciare che si prenda cura di Daniel, che ti piaccia o no,ora lui è il suo ragazzo, e ha bisogno di lei" "ma Sum ha bisogno di me" "infatti" esclamò Zayn guardandolo negli occhi "ha bisogno di te, ma non in questo modo, ha bisogno di te allo stesso modo in cui ha bisogno di me, come amico, Harry" a quelle parole il ragazzo si sedette al tavolo in cucina, si sentiva vulnerabile "non ti sei mai trovato in una situazione del genere, vero? e mi auguro che non ti accada mai, non puoi capire cosa significa essere soltanto amico della persona che ami, è una pugnalata dritta dritta al cuore, ed è ancora peggio quando sai che la persona che ami ricambia il tuo sentimento, ma ci sono altre persone, altre condizioni che ti tengono a freno e ti impediscono di fare ciò che desideri..." "hai ragione, non mi sono mai trovato in una situazione del genere e probabilmente farei bene a starmene zitto visto, ma tengo troppo a tutti e due, e non riesco a starne fuori, mi dispiace" sussurrò Zayn sincero "no, non devi scusarti, per me è una salvezza averti e poter parlare con te, se tu non ci fossi impazzirei" rispose Harry e l'amico sorrise "voglio soltanto che siate felici, e se lo siete insieme è ancora meglio, ma forse non è il momento adatto...non frainterdermi, se continuate a starvi addosso sappiamo tutti cosa succederà, se non fossi arrivato io, non so se ti seresti fermato a baciarla sulla guancia...
Non potete stare insieme ora, sai che non sarebbe giusto, non puoi pretendere che lei lasci Daniel che non si regge nemmeno in piedi da solo! Ragiona Harry, ti prego, ora sono io a dirti che devi fare il possibile per esserle amico, una settimana fa ti avrei riso in faccia, ma ora la situazione è cambiata, Sum ha bisogno soltanto di un amico, anzi due, ha già un fidanzato e deve badare a lui...poi quando arriverà il momento giusto, sarà lei stessa a correre tra le tue braccia, è questione di tempo, devi solo aspettare, ma non puoi permetterti passi falsi" quelle parole lo scalfirono, lo fecero riflettere, sapeva che il suo migliore amico aveva ragione, ma sentirsi dire ciò che Zayn gli aveva appena detto, non era stato facile, per niente facile.
Prese un respiro profondo "temo che tu mi abbia detto esattamente ciò che dovevo sentire, ma facevo il possibile per tapparmi le orecchie...è così, Daniel ha bisogno di lei in questo momento, e io, comportandomi come ho fatto stasera, non ho fatto altre che rendere le cose più difficili, hai ragione, non posso continuare a confonderla-" "non è confusa, ti ama Harry, TI AMA, è praticamente impossibile non accorgersene" "lo so, ma così le faccio del male, la faccio sentire in colpa nei confronti di quell'idiota, e le faccio bramare cose che non fanno altro che appesantirle la mente, che pesare sulla sua coscienza...è da pazzi ciò che sto per dire, ma è la cosa giusta da fare, proprio perchè la amo così tanto, proprio perchè ci amiamo così intensamente, devo trattenermi, non devo più avvicinarmi a lei in quel modo, devo tentare di comportarmi come fai tu, e non conosco cosa più difficile, ma devo farlo, per lei, per noi"
" credo che tu abbia capito cosa intendevo" esclamò Zayn, tirando un sospriro di sollievo "non capisco come ho fatto a non rendermene conto da solo" sussurrò Harry alzandosi "è a questo che servono gli amici, no?" ripose il ragazzo dagli occhi scuri, si abbracciarono "grazie Zayn" poi ognuno si rintanò nella propria camera per dormire. Fine della serata, e pure del flashback.

Harry si alzò con l'intenzione di andare a prendere una boccata d'aria alla finestra, ma mentre camminava, urtò contro qualcosa, si chinò per vedere che cosa avesse intralciato il suo cammino e la vide, era lì, come sempre, bella, immobile, in attesa di essere riutilizzata, la sua chitarra; la prese in mano e tornò a sedersi sul letto rinunciando ai propri propositi, non ebbe nemmeno il tempo di strimpellare qualcosina buttata giù così, nella sua mente si fecero spazio le parole suggerite dal cuore.
Il flashback ripartì da capo nella sua mente, come se non fosse mai terminato, passò in rassegna quei trenta minuti che poteva definire allo stesso tempo i migliori e i peggiori che avesse trascorso da quando era arrivato a Roma, migliori perchè non poteva nemmeno immaginare una sensazione, un'emozione più bella di quella provata stando con lei da solo e coccolandola al buio, peggiore non perchè sapeva che per il resto del mondo, stavano facendo la cosa sbagliata, ma semplicemente perchè era agonizzante starle così vicino e non poterla baciare, non poterle dire 'ti amo' 'non ho mai smesso di farlo' 'ne mai lo farò'.
Fece ciò che più lo aiutava ad esprimere i propri sentimenti, cantare.

" Don't try to make me stay
  or ask if I'm okay
  I don't have the answer"

 ...Non voleva che Sum gli chiedesse di restarle accanto, sapeva che non sarebbe stato giusto, non voleva che lei gli domandasse se stesse bene, diceva che gli sarebbero mancate le parole per rispondere, eppure le conosceva sin troppo bene.

" Don't make me stay the night
  or ask if I'm alright
   I don't have the answer"

No, Sum non doveva chiedergli di farle compagnia durante la notte o domandargli se fosse tutto apposto mentre stava varcando la porta e scomparendo dalla sua vista, perchè non avrebbe avuto dubbi sul da farsi, sarebbe tornato indietro e avrebbe detto di sì. Anche se era più comodo fingere di non avere risposte.

"Heartache doesn't last forever
 I'll say I'm fine
 Midnight, ain't no time for laughing
 When you say goodbye"

Avrebbe dovuto forse dirle 'non soffriremo per sempre, andrà bene'... invece non aveva avuto nè tempo nè voglia di aprire bocca e apparire ottimista, quando lei gli aveva dato la buonanotte.

"It makes your lips so kissable
 and your kiss unmissable
 your fingertips so touchable
 and your eyes
 Irresistible"

E tutta quella situazione, così complicata, così enigmistica come un rebus o un cruciverba senza soluzioni, di tutta risposta, non faceva altro che accendere, che far ardere nel suo cuore il desiderio di sfiorare le sue labbra così pericolosamente vicine, troppo vicine...in quel momento avrebbe dato tutto pur non avendo nulla,  per strapparle un bacio illecito, per stringerle la mano trasmettendole tutto il suo amore, per fissarla negli occhi, incatenarsi al suo sguardo come se fosse stata una calamita, una forza alla quale non è possibile sottrarsi, irresistibile.

"I try to ask myself
 Should I see someone else
 I wish I knew the answer"

Si, era decisamente meno rischioso continuare a dire di non aver risposte pur avendole scalfite come cicatrici incancellabili nel cuore, e sapeva per certo che non sarebbe mai riuscito a vedere nessu'altra, anche se ci avesse provato mettendosi d'impegno. Lei sarebbe stata sempre l'unica in grado di sconbussolarlo in quel modo, l'unica a fargli bramare cose impossibili, l'unica ad avergli insegnato ad amare, e la sola che a cui avrebbe dedicato canzoni, parole che si formavano nella sua mente e si traducevano direttamente in accordi musicali, le parole del cuore.

"But I know If I go now
 If I leave
 Then I'm on my own tonight
 I'll never know the answer"

E nonostante tutto, stava andando via, per la sua strada, stava fingendo che fosse tutto apposto, stava facendo finta che trovasse giusto allontanarsi da lei e lasciarla sola nella notte...ma se solo Sum gli avesse chiesto di restare, avrebbe mandato all'aria tutti i buoni propositi, non avrebbe saputo articolare una risposta, ed era vero, non conosceva una risposta, non sarebbe stato in grado di parlare, avrebbe soltanto agito, soffocandola di dolci baci.

"Midnight doesn't last forever
 Dark turns to light
 Heartache slips my world around
 I'm falling down, down, down that's why"

La mezzanotte non dura per sempre, il buio diventa luce. ...Certo che lo sapeva, ma nel momento in cui aveva varcato quella soglia, il gelo della notte aveva colpito non solo i suoi vestiti e il suo corpo, ma anche il suo cuore, e aveva dimenticato che l'oscurità  non è eterna e la notte si trasforma in mattina; si sentiva come se stesse scivolando giù, come se il suo mondo fosse stato sconvolto, ma...

"I find your lips so kissable
 your kiss unmissable
 yout fingertips so touchable
 and your eyes
 Irrestistible"

...Non riusciva a non desiderare di stringerla a sè ancora più ardentemente, era come se la consapevolezza di star compiendo l'illecito lo eccitasse ancora di più e voleva soltanto dimenticare tutto ciò che non fossero loro due insieme, baciarla, entrare in contatto con le sue labbra, con il suo corpo, con il suo cuore, non perdersi nemmeno uno dei suoi baci....e tenerla per mano, camminare per sempre al suo fianco senza smettere di guardarla negli occhi e realizzare ogni minuto di non poter avere di meglio. Era attratto da lei, dal suo essere così vicina e così lontana, così timida e così estroversa, così disordinata e così precisa,
così bella e così semplice, così  bambina e così donna.

"Irrestistible. Irresistible.
 Irresistible. Irresistible."

Speciale? Meravigliosa? Unica? Perfetta?....No, speciale non rende l'idea, meravigliosa non basta, unica è una parola troppo comune, perfetta, beh la perfezione è soltanto un'ullusione umana, un'utopia che non si concretizzerà mai, non è giusto nemmeno cercarla e non è possibile definirla.
Irresistibile. Qualcosa che attrae senza via di scampo, che sconvolge, una forza potentissima che piega tutti gli ostacoli, un magnete al posto degli occhi, delle labbra, delle mani, delle gambe, del cuore. Irresistibile, ecco la parola giusta.

"It's in your lips
and in your kiss
it's in your touch
and your fingertips
it's in all the things and other things
that make you who you are
and your eyes, your eyes, your eyes
Irresistible"

Era nelle sue labbra, e nei suoi baci, e nel suo dolce tocco, e in tutte le cose e le altre cose che la rendevano ciò che era , e nei suoi occhi, irresistibile.





Buonsalveeeeeeeee :DDD
Eccomi qua con un nuovo capitolo :)
O mio Dio, vi giuro, ho ascoltato Irresistible mentre scrivevo l'ultima parte del capitolo, e boh, ho rischiato un infarto D:
A parte questo, come al solito vi chiedo che ne pensate :D
Ecco, si parla soprattutto di Harry, di ciò che consiglia Zayn...secondo voi ha ragione? E' meglio se non stanno così appiccicati?
Dai dai sono curiosa di sapere cosa ne pensate :3
E vogliamo parlare di questa canzone semplicemente meravigliosa che Harry dedica alla sua dolce metà? asbfbkjsbfabasbfajkb io sarei già morta!
Non lo so, l'ho trovata perfetta per descrivere la serata che hanno trascorso insieme <3 Siete d'accordo con me?
Ovviamente, vi sarete accorte che a volte la traduzione non è letterale, mi sono permessa di interpretarla un pò a modo mio, e nemmeno i tempi verbali corrispondono sempre,  l'intera storia come avrete notato è scritta al passato e ho dovuto continuare ad utilizzarlo....
Bene, ora devo andare, sto pregando anche in aramaico perchè nevichi, ma fino ad adesso non sembra funzionare, quindi sarà meglio che studi un po' :)
Siete fantastiche e non smetterò mai di dirvelo, davvero, dolcissime ♥
Un bacione e alla prossimaaaaaa! <3<3<3<3<3



 
 





      









Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


" ecco, tenga, questa è la cartella clinica. All'interno del fascicolo troverà le ricette che indicano il nome e la quantità dei farmaci di cui Daniel dovrà servirsi per stare meglio, alcuni dovrà assumerli regolarmente, e su questo faccio affidamento su di lei, altri saranno necessari solo in caso di dolore, non si preoccupi, troverà tutto scritto all'interno di questo fascicolo" il dottore alzò finalmente la testa e guardò Sum e Daniel seduti di fronte a lui "credo di non aver altro da aggiungere" disse poi togliendosi gli occhiali e poggiandoli delicatamente sulla propria scrivania "va bene, penso di aver afferrato tutto" Sum si alzò e aiutò il ragazzo a fare altrattanto "Daniel, non hai motivo di essere così pessimista riguardo le tue condizioni, ci vediamo tra una settimana per un controllo, e nel frattempo non combinare altri guai" aggiunse il dottore in tono quasi affettuoso, il ragazzo sforzò un sorriso, nemmeno quell'uomo era in grado di capire ciò che stava provando, per lui era soltanto un caso come tanti, si aggrappò rassegnato al braccio di Sum, lei salutò cordialmente il medico ringraziandolo di tutto, e poi uscirono insieme.
Quando quella mattina era entrata in camera sua, le aveva chiesto scusa per i toni utilizzati il giorno precedente, e Summer aveva fatto finta che fosse tutto il posto, che non avesse sofferto, quindi avevano chiacchierato un po', e poi era arrivata anche Laura, lo aveva salutato come se nulla fosse successo, come se lo avesse incontrato nei corridoi all'università, ma si era trattenuta poco, aveva detto di avere una lezione molto importante da seguire....e Sum invece le stava perdendo tutte, ma non poteva fare diversamente, Daniel aveva bisogno del suo sostegno, non solo morale ma anche fisico, e doveva stragli accanto, sì, era diventato un dovere ormai, soltanto un compito che sperava di poter portare a termine il più presto possibile per tornare alla sua vita da studentessa spensierata, per poter tornare da Harry. Si odiava per essere arrivata a tanto, in fondo Daniel non lo meritava... ma che colpa ne aveva se nel momento in cui si era imbattuta negli occhi e nel sorriso di Harry, tutto il resto si era trasformato in un'immagine sfocata?
Quella mattina si era svegliata con la sua impronta addosso, non che si trattasse di qualcosa di tangibile, visibile o quantomeno reale, era soltanto il calore ancora appiccicato alla sua guancia, la sensazione che le provocava il suo dolce tocco; era andata in bagno a sciacquarsi il viso, si era buttata in faccia dell'acqua fredda per tentare di ragionare e rendersi conto di doversi controllare quando erano insieme, non poteva rischiare di cadere, di restare intrappolata nei suoi occhi...anche se, a dirla tutta, più che finire in una prigione, avrebbe soltanto riconquistato la libertà, ma non era il momento di pensare a essere libera, non poteva permetterselo in quel momento, non c'era tempo per correre il rischio di essere felice.

Mentre tornava a casa con Daniel, si ritrovò a pensare agli ultimi giorni trascorsi. Era perfettamente consapevole di aver salvato la vita al suo ragazzo, glielo avevano fatto notare i medici, i ragazzi, tutti, persino Daniel stesso, quando non si era ancora messo nella condizione di essere furioso con il mondo per la sua gamba al momento immobile, sapeva di avergli salvato la vita nel senso letterale della parola, ma si rese conto che c'era qualcun'altro che invece aveva salvato la sua, di vita. Non aveva mai rischiato di morire, questo no... ma davvero per essere salvati ci si deve trovare necessariamente tra la vita e la morte?
Domanda da un milione di dollari, eh? Alcuni risponderanno di si, certo che si deve essere in punto di morte, altrimenti che salvataggio sarebbe? E potrebbero anche aver ragione, ma se io vi parlassi di un altro tipo di salvataggio?
Non ditemi che non vi è mai capitato di essere salvati da qualcuno, da qualcosa, non ditemi che non vi siete mai sentiti come se fosse stati tratti in salvo, anche se non eravate in mezzo al mare e circondati dagli squali. Ciò di cui parlo è differente, completamente diverso.
Da quanto si era trasferita a Roma, Sum era inevitabilmente cambiata, forse era soltanto cresciuta, forse aveva smesso di essere una ragazzina e si era ritrovata a essere una donna, ma paradossalente si sentiva più forte quando aveva sedici o diciassette anni che a ventuno; era sempre stata determinata, ottimista, fiduciosa, forte, e non vulnerabile come si sentiva da un anno a quella parte. Due parole, un semplice, banale, comune 'dobbiamo trasferirci' era bastato per farle crollare il mondo addosso, in un attimo aveva osservato diventare irragiungibili  le persone a cui teneva di più al mondo, aveva lasciato Valerie, la sua miglior amica, Sarah, Mary, i ragazzi, e aveva lasciato Harry, ecco la cosa peggiore di tutte. Era trascorso un anno e in quei dodici mesi pensava di aver imparato a vivere senza di lui, si era illusa di poter stare bene tra le braccia di un altro, e soltanto quando il ragazzo era improvvisamente riapparso nella sua vita, si era resa conto, che durante il tempo nel quale erano stati divisi, non aveva fatto altro che percorrere una strada piena di buche, e senza nemmeno prenderne atto, si stava pian piano avvicinado al baratro, ecco perchè l'aveva salvata. Era arrivato in tempo, in tempo per restituirle ciò che lei era sempre stata.
Inutile negarlo, in quell'anno aveva progressivamente perso la voglia di sorridere alle battute idiote, di lavare il pavimento ascoltando la musica e ballando intorno alla stanza, di ridere dal nervisismo e fare tutte quelle piccole cose che a prima vista possono apparire insignificanti, ma che riempivano la sua vita e facevano parte delle sue giornate, aveva invece preso l'abitudine di trattenere le lacrime il più possibile per poi scoppiare quando era da sola, di tenere dentro ciò che provava per non risultare pesante e opprimente agli occhi della gente; la sua vita si era ridotta a una scomoda e monotona routine...la mattina la sveglia presto, l'università, la testa tra le nuvole, gli incontri con Daniel e Laura, nulla di più. Oltre ad aver perso le persone più importanti della sua vita, aveva perso se stessa, ecco qual'era il problema, e per uno scherzo del destino, il ragazzo che aveva amato più di se stessa, quello che avrebbe amato per sempre, lo stesso che credeva di non rivedere mai più,  era arrivato all'improvviso e le aveva riportato quella parte di se che considerava ormai un ricordo lontano. E sfido chiunque a negare che si tratti del più dolce e del più nobile dei salvataggi.
Da quando Harry era a Roma e con lui ache Zayn naturalmente, si era sentita come se tutto avesse riacquistato un senso, come se la ruota avesse ricominciato a girare dalla sua parte, aveva ripreso a sorridere, anche senza un motivo preciso, e il suo cuore aveva ritrovato un motivo per battere, battere per qualcuno che amasse sul serio; lui era tornato con più bello dei regali: le aveva riportato se stessa, e la felicità, perchè lei, a dispetto di tutti i cinici che sono convinti che non si possa essere felici, che la felicità non esiste, che non sia possibile definirla o che sia irragiungibile, Sum sapeva per certo che la felicità c'era, e non bisognava nemmeno cercarla nelle grandi imprese, lei l'aveva conosciuta sul serio e non poteva fingere il contrario, il suo essere felice risiedeva nel rapporto con la sua famiglia, le sue amiche, e soprattutto negli occhi iponizzanti, nello sguardo intenso, nel sorriso mozzafiato, nelle mordibe labbra, nelle forti braccia, in Harry....quando era insieme a lui, si sentiva completa, appagata, felice, stop.
Ecco svelato il motivo per il quale aveva la sensazione che lui fosse un eroe, ma non uno di quelli con la tunica, il mantello e il potere di volare, non come superman, non come batman, Harry era semplicemente il ragazzo che le aveva rubato il cuore il giorno in cui si erano conosciuti e che lo avrebbe costudito per sempre come un tesoro inestimabile, era il ragazzo che le aveva restituito il sorriso, quello vero...  un eroe, non quello che protegge l'umanità, ma quello che salva il suo mondo. 

" non fare storie e butta giù, è per il tuo bene" disse porgendo a Daniel il bicchiere contenente la medicina, si sentiva un po' una mamma, un po' un'infermiera, non una ragazza che si prende cura del suo fidanzato, lui obbedì sbuffando sonoramente "Sum, puoi andare, sul serio, sei stata tutto il giorno qui e sarai stanca" " non posso lasciarti fin quando non ti inflili sotto le coperte, come posso andarmene sapendo che non puoi muoverti?" "allora accompagnami nella mia stanza  e torna domattina per la colazione" "te ne stai approfittando per caso?" domandò lei con l'intenzione di strappargli un sorriso "è questo che pensi?" ecco, aveva dimenticato che Daniel non era più il solito Daniel, da quando era successo ciò che era successo "andiamo a letto" gli disse alzandosi, lo accompagnò in bagno, lo sostenne mentre si lavava i denti, l'aiutò a mettersi il pigiama, gli aprì il letto, l'aiutò a stendersi, gli diede la buonanotte e spense la luce nella sua stanza.
Pochi minuti dopo uscì da casa del ragazzo, un'infermiera pensò, stava facendo l' infermiera...tecnicamente stavano ancora insieme e praticamente non si scambiavano un bacio o delle coccole, da quando? Ormai aveva perso il conto, ma ovviamente la cosa non le pesava affatto, anzi, era sollevata al pensiero di non doversi sottrarre ai baci del ragazzo o di non doversi sentire in colpa nei confronti di Harry, per trascorrere tutto il suo tempo con Daniel.
L'orologio al suo polso segnava quasi le nove, e stava camminado in direzione di casa sua, quando ad un tratto, la superò e proseguì, non aveva cenato ma non le importava, necessitava di un abbraccio, e chi meglio del suo migliore amico? E poi, anche se preferiva non ammetterlo ad alta voce, cercava una scusa per vedere Harry, ma questa volta si era imposta di doversi controllare a tutti i costi.
Suonò il campanello, avvertì dei passi, e subito dopo la porta si aprì e vide Zayn "ei bellissima!" esclamò lui sorrindendo, Sum non rispose e si gettò direttamente tra le sue braccia, lui la strinse, poi si staccarono e la invitò ad entrare, Sum si guardò intorno e notò che Harry non c'era, Zayn probabilmente la lesse nel pensiero "è sotto la doccia da tre quarti d'ora" aggiuse sorridendo "non so se ho fatto bene a venire qui, ma non volevo stare da sola" il ragazzo si andò a sedere sul divano accanto a lei "considera questa, la tua seconda casa" lei sorrise, quanto poteva volergli bene?
"brutta giornata?" le domandò Zayn, Sum annuì  incerta "sputa il rospo!" proseguì lui incitandola a parlare "non brutta, soltanto pesante...stamattina Daniel è uscito dall'ospedale, ma non si regge i piedi, ora come ora, non è nemmeno autosufficiente, e ho trascorso tutta la giornata con lui, in più ci si mette il fatto che l'aria è diventata pesante da quando ha saputo della sua gamba, e non si può più scherzare, ridere, soltanto lamenti... per carità, ha tutte le ragione del mondo, so che non è facile, ma vorrei che si rendesse conto che questo suo atteggiamento non aiuta, anzi, peggiora soltanto le cose" spiegò "è troppo, è un peso troppo grosso, non puoi reggerlo da sola, non c'è nemmeno bisogna che ti dica che per qualunque cosa, io ci sono, noi ci siamo" disse Zayn sinceramente "lo so, e credimi, è l'unica ragione per cui non sono crollata" "ce la farai, ce la faremo" sussurrò rassicurandola, Sum sorrise "grazie, di tutto"
"Hai fame?" il suo miglior amico cambiò argomento per farla distrarre "effettivamente non ho cenato, ho preparato qualcosa per Daniel ma non mi andava di mangiare alle sette meno venti!" "gli orari da ospedale, nulla di più deprimente!" esclamò lui e risero entrambi "comunque, se ti va, possiamo preparare qualcosa" "ma no dai, non mi va di piazzarmi qua a casa vostra e fare i miei comodi" "forse non ci siamo capiti, sto morendo di fame anche io, perchè come ben sai non so cucinare, e Harry sembra essersi vaporizzato insieme all'acqua della doccia" Sum non riuscì a trattenere una risata "quindi, se tu, cioè noi, prepassimo qualcosa di commestibile, non sarebbe una cattiva idea!" continuò Zayn "in questo caso...penso che dovrai dirmi dove trovare una pentola, e anche tutto il resto" esclamò la ragazza alzandosi e dirigendosi verso la cucina seguita dall'amico.

Cucinarono insieme e tra una risata e l'altra, parlarono anche di Harry. Sum si confidò con Zayn, e lui si comportò allo stesso modo in cui si era comportato con Harry la sera precedente, le disse che secondo lui, dovevano fare il possibile per non finire in situazioni equivocaboli come avevano fatto a casa sua, e Sum seppur a malincuore gli diede ragione, sapeva di doversi prendere cura di Daniel ora, era l'unica a poterlo fare, non poteva lasciarlo da solo in un momento così difficile...e così, ora tutti e tre conoscevano il modo in cui si sarebbero dovuti comportare, ma come dice un vecchio detto, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, e nessuno, nemmeno Zayn, era poi così sicuro che avrebbe funzionato, che loro due avrebbero resistito a lungo, perchè per quanto ci avessero provato, si amavano, e la forza dei loro sentimenti era paragonabile a un mare forza otto, a un'uragano..  il loro migliore amico era pronto a mettere la mano sul fuoco scommettendo che nonostante i buoni propositi, nonostante i suoi consigli, sarebbbero finiti labbra contro labbra, e cuore contro cuore in poco tempo.

Sum avvertì dei passi silenziosi dietro di sè, convinta che fosse Zayn non si voltò neppure, ma quando percepì una mano spostarle dolcemente una ciocca di capelli dal viso, trattenne il respiro, e nello stesso momento un profumo da uomo inebriò le sue narici, quella mano le accarezzò il braccio intento a girare qualcosa nella pentola, la sua pelle andò a fuoco a quel contatto, cercò di controllare i battiti cardiaci, era certa che Harry percepisse ciò che stava provando, ma era totalmente inutile, non riusciva a resistergli; quando pensava di poter svenire tra le sue braccia, lui si avvicinò di più e poggiò entrambe le mani sui fianchi della ragazza, intanto le baciò teneramente il collo, Sum si rilassò completamente nel momento in cui le labbra di Harry sfiorarono la sua pelle e alzò lentamente la testa lasciandola cadere sulla sua spalla, lui continuò a imprimere baci sul collo della ragazza, fin quando lei, consapevole di non essere in grado di fare nient'altro, si voltò lentamente e si ritrovò a faccia a faccia con l'amore della sua vita "ciao Harry" mormorò, facendo il possibile per non essere minimamente influenzata dal fatto che lui indossasse una maglietta bagnata dopo essere uscito dalla doccia, e avesse i capelli per niente asciutti, Harry le sorrise in un modo che le fece dimenticare tutto ciò che le aveva appena detto il suo miglior amico. Ecco, appunto, stavano proprio mantenendo le distanze!
"Era ora che ti facessi vivo! Se non fosse arrivata Sum, mi avresti trovato stecchito!" esclamò Zayn masticando qualcosa, ci pensò lui a riportare la conversazione su un livello normale "dovresti imparare a cucinare, lo sai?" gli disse Harry allontanandosi dalla ragazza
 e dandogli una pacca sulla spalla , lui e Zayn si scambiarono un'occhiata indecifrabile, Harry lo avrebbe ucciso per aver rovinato il suo momento con Sum, ma allo stesso tempo sentiva di doverlo ringraziare, altrimenti chissà dove sarebbero arrivati... "lo so, dovrei...ma sai meglio di me, che ora non è tra le mie priorità" rispose Zayn "beh dovrebbe esserlo...non puoi rischiare di morire di fame" aggiunse Summer "ma non è colpa mia, se quello si addormenta sotto la doccia!" sbottò Zayn, poi scoppiò a  ridere e gli altri due lo seguirono a ruota, come sempre.
Dopo aver cenato insieme, trascorsero la serata a sbellicarsi dalle risate, fu quasi tutto merito di Zayn, che si divertì a raccontare, o meglio a ricordargli, tutte le cazzate che avevano condiviso in quegli anni pur vedendosi non spessissimo, parlarono di Valerie, di Louis, di Niall, di Sarah, di Liam, di Mary, della squadra che erano stati sin dal primo giorno in cui si erano conosciuti, e della necessità di ritrovarsi tutti, di nuovo, come ai vecchi tempi.
Stettero bene e si divertirono, le loro risate riempivano la stanza, fu una serata tranquilla, quella che si può definire una classica serata tra amici, ma gli sguardi inequivocabili che si scambiavano Sum e Harry di tanto in tanto, facevano intendere che in quella stanza non regnava soltanto l'amicizia, ma anche l'amore con A maiuscola. 





Buonsalveeeeeeeee :DD
Come state? tutto bene? :) io mi sto rilassando in questi giorni, il cielo che promette neve (oddio ho citato laura pausini ahahah D:) e soprattutto il fatto di non avere scuola fino a mercoledì, aiuta sicuramente...quindi ecco qua un nuovo capitolo :)
Beh, a dire la verità, non mi convince, boh è un  capitolo abbastanza tranquillo, non succede nulla di sorprendente, ma è necessario, secondo me si può considerare una sorta di anticipazione per il prossimo, più o meno :D
Comunque non mi convince del tutto, ma come sempre, i giudici siete voi :3
Alllora...diciamo che Sum e Harry non ce la fanno più a resistere e si vede, quindi....quindi qualcosa dovrà pur succedere :DD
Daniel è tornato a casa, ma la sua gamba non ha ancora riacquistato la sensibilità, e Zayn è il miglior amico che tutti vorremo, no? jzkzgjkafjkfgkajv ♥
Va bene, oggi non sono di molte parole, quindi me ne vado ad ascoltare la musica :)
Meravigliose come sempre, voi che recensite sempre sempre , che leggete, che seguite, insomma che date uno sguardo alla storia ♥ GRAZIE!
Un bacione grande grande e alla prossimaaaaaaaaa <3<3<3

 
    

   
  

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


Una settimana dopo. La mattina del 22 dicembre Sum si alzò con l'intenzione di adattare la sua casa e il suo stato d'animo alla tipica atmosfera di festa che da un mesetto a quella parte aveva letteralmente invaso Roma, ma nonostante ciò, lei era stata così impegnata in quegli ultimi giorni, che non aveva nemmeno avuto il tempo di addobbare l'albero di Natale e appendere la calza...non si aspettava di certo che qualcuno gliela riempisse di dolciumi e caramelle, non sperava nemmeno nel pacchetto sotto l'albero, ormai era grande per queste cose, ma aveva sempre amato il Natale, e non le sembrava giusto estraniarsi del tutto da quella festa quell'anno. Dopo l'estate, il mese di dicembre era sempre stato il suo preferito.
Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a vedere se stesse bambina, a casa, a Dublino, quando intimava a sua madre di andare a dormire presto la sera del ventiquattro, altrimenti Babbo Natale non si sarebbe fermato a casa sua vedendo le luci ancora accese, ricordava i salti che faceva per scendere dal letto per raggiungere l'albero di Natale in soggiorno la mattina successiva, le piaceva rivivere tutti i momenti in cui aveva scartato i regali con il tipico entusiasmo di una bambina, e poi i pranzi con tutta la famiglia e la perenne sensazione di pesantezza allo stomaco quando si alzava da tavola, accompagnata dall'intenzione di non mangiare più fino all'anno successivo, per poi trovarsi a tavola punto e da capo soltanto qualche ora dopo. Da piccola, costringeva tutta la famiglia a giocare a tombola e trascorreva quasi tutto il tempo delle feste, tra le braccia di un cugino di sei o sette anni più grande di lei, che vedeva soltanto in quel periodo, e che adorava.Ovviamente, era affascinata anche dal senso religioso della festa, le piaceva ripetere le novena la sera pur non capendo che cosa stesse dicendo, e le piaceva anche vedere come tutti si preparavano per la messa di Natale; pur essendo piccola, aveva sempre partecipato alla messa di mezzanotte, amava il fatto che chiunque incontrasse per strada le desse gli auguri, anche solo a parole...rise, pensando a tutte le volte che era crollata sui banchi della chiesa e pensando a suo padre, ai suoi zii, o anche a suo cugino stesso che la prendevano in braccio durante la via del ritorno a casa. Doveva proprio ammetterlo, a volte fingeva soltanto di dormire, perchè non aveva voglia di camminare o semplicemente perchè voleva che qualcuno la coccolasse. 
Il Natale per lei era sempre stata quella festa che riuniva la famiglia....e pensare che quell'anno l'avrebbe trascorso soltanto con i suoi a Roma, le mise tristezza.
Facendo colazione, immaginò i suoi zii, zie, sua nonna seduta a capotavola, nella sua bella casa di campagna a Dublino, e la tavola imbandita, e magari l'albero di Natale in soggiorno con le luci accesse, la calza appesa al camino, il presepe fatto a mano sulla mensola più bassa, e anche il cd natalizio alla radio....per lei trascorerre il Natale in quel modo era sempre stato un fatto ovvio, per certi aspetti scontato, una tradizione, e soltanto allora, sola nella cucina del suo appartamento, si rese conto di quanto invece fosse speciale e unico il Natale di quando era bambina. Da adolescente, aveva sicuramente smesso di credere alla leggenda di Babbo Natale, delle renne e della Befana, e non si addormenteva più in chiesa nel bel mezzo della celebrazione, ma quando camminava per le strade di Dublino assieme a Valerie, a Sarah e a Mary in cerca di regali, le pareva ancora di vivere in una favola, la sua città, pareva diventare lo sfondo perfetto di una fiaba durante quel periodo, e il Natale non aveva perso la sua magia, anche perchè tutto il resto era rimasto uguale, soprattutto i momenti trascorsi in famiglia. 
Mentre addobbava l'albero si sentì piccola come una mosca, in una città che pur avendo imparato ad amare, non era la sua.
Più tardi uscì di casa e raggiunse Daniel, come ormai faceva ogni giorno dall'incidente, gli faceva compagnia fino a sera non potendolo lasciare da solo, ma da un paio di giorni le cose erano iniziate a migliorare, i farmaci che prima assumeva quasi con regolarità a causa del dolore alla gamba, non gli servivano più, il suo umore andava lentamente migliorando e lo stesso si poteva dell'atteggiamento del ragazzo; il giorno precedente lo aveva accompagnato in ospedale per un controllo e i medici avevano isistito perchè provasse a camminare senza l'aiuto di nessuno, Daniel aveva storto il naso all'inizio, ma quando aveva appoggiato il piede destro a terra si era reso conto di potercela fare, certo, non era in grado di camminare come prima, questo no, ma stando attento a non perdere il precario equilibrio, aveva fatto qualche piccolo passo. Aveva esultato, Sum aveva rivisto il sorriso sul suo viso, ma i dottori gli avevano intimato non provare a rifarlo a casa da solo, se fosse caduto, non ci sarebbero state più speranze, ecco perchè Sum continuava a fargli da infermiera.  
Tuttavia, Daniel aveva deciso di partire per raggiungere la sua famiglia per Natale, voleva riabbracciare i suoi genitori, e soprattutto Josh che sembrava aver recuperato in fretta dopo il fattaccio, un miracolo, continuava a dire sua madre; all'inizio i dottori gli avevano sconsigliato di partire, ma poi, avendo saputo tutta la storia, avevano soltanto detto a Sum di assicurarsi di lasciarlo seduto in aereo, e a lui di farsi aiutare una volta atterrato a Londra a raggiungere i suoi, che l'avrebbero aspettato il più vicino possibile alla pista, quindi....l'indomani Daniel sarebbe partito e si sarebbero rivisti soltanto il due gennaio, al suo ritorno a Roma.
Per ciò che riguardava l'università, Sum, come al solito doveva ringraziare il cielo di avere Harry, che ogni sera cercava di spiegarle almeno sommariamente, gli argomenti del corso della Kunt, che era il più importante; ogni sera si vedevano e ogni sera desideravano di essere soli, ma Zayn non gli lasciava scampo, da quando aveva sorpreso Harry a baciarle il collo, si era autoconvinto di non poterli lasciare soli, e loro due non sapevano se essergli grati o strozzarlo per tutto quello che stava facendo...ma si vedeva che Zayn agiva animato dalle migliori intenzioni quando cambiava discorso e si sedeva tra loro per evitare situazioni equivocabili, e sia Sum che Harry, nonostante gli impedisse di fare ciò che desideravano, gli volevano ancora più bene, se possibile.
Ma quella sera, Zayn era stato invitato a mangiare una pizza dai suoi compagni di corso e Harry lo aveva convinto a non rifiutare, non poteva smettere di avere una vita sociale soltanto perchè si sentiva in dovere di evitare che lui e Sum finissero per amarsi, nel vero senso della parola, e quando la ragazza arrivò da Harry per la solita spiegazione, lo trovò ad aspettarla da solo in camera sua.

"qual'è l'argomento di oggi, prof?" domandò avvicinandosi, Harry fece qualche passo verso di lei guardandola dritta negli occhi "che ne dici di fare una passeggiata e poi mangiare qualcosa fuori?" le chiese sfoderando il suo miglior sorriso, quel sorriso a cui Sum non sapeva resistere "mi sembra un'ottima idea" disse soltanto, ormai aveva preso l'abitudine di mangiare insieme a Zayn e Harry la sera, ma non erano mai usciti "ho pensato che avessi voglia di uscire un po', saranno dieci giorni che non fai altro che il tragitto da casa tua a casa di Daniel, e poi vieni qui" aveva ragione, perfettamente ragione, e nonostante ci fossero soltanto pochi gradi sopra lo zero, e le previsioni metereologiche portassero neve, aveva proprio voglia di fare un giro "come riesci a sapere sempre cos'è il meglio per me?" gli domandò rimettendosi il cappotto e avvolgendo la sciarpa intorno al proprio collo "perchè tu sei la cosa che mi sta più a cuore" sussurrò il ragazzo facendosi sempre più vicino quasi a sfiorarla, lei trattenne il fiato "e comunque, non pensare di cavartela così oggi eh! ricorda che sono sempre il tuo prof, e devo spiegarti l'argomento del giorno!" scherzò lui mentre uscivano di casa.
" Sei il mio prof preferito!" disse lei dolcemente, poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, le loro dita si intrecciarono in modo quasi automatico, entrambi guardarono in basso pensando che era esattamente così che doveva essere...loro due, che camminavano tenendosi per mano in città, scherzando e ridendo, loro due che uscivano insieme di sera, da soli, che si sedevano in un posto appartato e ordinavano qualcosa da mangiare senza smettere di guardarsi negli occhi e sorridere, Harry che parlava di chissà che cosa e Sum che faceva fatica a seguirlo, perchè era più semplice rimanere imbambolati a sognare a occhi aperti. 
Verso le 23.00 uscirono dal ristorante "grazie della serata" disse lei trattenendosi dal baciarlo "non è ancora finita" sussurrò Harry, lei lo guardò come per arrivare a capire dove volesse andare  a parare "hai intenzione di lasciarmi solo?" domandò il ragazzo fingendosi offeso, Sum rise "hai paura del buio?" "ho paura a stare senza di te" sussurrò appena, ma lei lo sentì chiaramente e rischiò un attacco al cuore, Harry non le lasciò il tempo di reagire "e poi, non ho ancora capito se hai capito la lezione...quindi, ripeti!" le ordinò con finto tono autoritario e facendo un giro di parole; Sum cercò di mettere insieme tuttò ciò che aveva capito e lo ripetè ad alta voce, a volte dicendo cose giuste, altre volte inventando su due piedi e facendo ridere Harry, e a quel punto rideva anche lei e si rendeva conto di quanto potesse esserle mancata una serata così. Non avevano fatto nulla di speciale, soltanto una passeggiata tenendosi per mano e una cena al ristorante, ma il suono delle loro risate spensierate riempiva l'aria, penetrava il gelo della notte, e arrivava al cuore convincendolo che non potesse esistere una melodia migliore.


Dopo un po' rientrarono a casa, Zayn non era ancora tornato, e loro due si diressero in camera di Harry, Sum terminò di ripetere ciò il ragazzo le aveva spiegato "ora basta!" disse poi strofinandosi le mani per trarne un po' di calore "beh...oggi sono buono, una sufficienza la meriti!" "una sufficienza? Solo?" domandò lei fingendosi indignata "vada per la sufficienza, sono esausta, mi rifarò la prossima volta" aggiunse poi buttandosi sul letto con la schiena aderente al materasso e le braccia aperte, Harry si fiondò su di lei con una velocità inaudita, si mise a cavalcioni sul suo letto e su Sum e cominciò a farle il solletico, la ragazza iniziò a muoversi sotto di lui cercando di liberarsi dalla sua presa, inutilmente, lui continuò a farle il solletico, ridevano entrambi a crepapelle, risate belle, spontanee, e sorrisi veri, in grado di illuminare l'intera città; ma ad un certo punto, le risate cessarono, e due ragazzi che nei giorni precedenti avevano fatto di tutto per non finire così, non trovarono il modo per sgattolaiare dai propri sentimenti.
Harry smise di farle il solletico accorgendosi di essere troppo vicino al suo viso, Sum non riuscì a pensare ad altro, vide soltanto i suoi occhi fissi nei propri, vide ogni sfumatura e ogni ombra, le parve che il mondo potesse essere racchiuso in quelli, e si innamorò del suo sorriso, delle sue fossette, dei suoi ricci, del suo naso, delle sue sopracciglia, come ogni giorno; successe tutto in un paio di secondi, ma si sa che in questi casi gli eventi si vivono in slow motion.
Harry si avvicinò piano, sempre di più, fin quando le sue labbra sfiorarono quelle della ragazza, fu un bacio casto e dolce, ma Sum si sentì morire ugualmente, a quel contatto così vero, così autentico, così spontaneo,bramato da così tanto tempo, entrambi abbatterono tutte le difese che avevano cercato di ergere dal momento in cui si erano ritrovati; e a quel bacio dolce e puro, ne susseguirono tanti altri, colmi di passione e desiderio, non volevano altro che quello, che amarsi in silenzio una sera come tante, in una camera come tante.
Le mordibe labbra di Harry incollate alle sue, che bramavano ogni centimetro della sua pelle, le davano la sensazione di essere in paradiso, le mani del ragazzo sul suo viso e le proprie mani attorno al suo collo, sembrava che quello fosse il loro posto, sembrava fossero destinate a finire così, e continuarono a baciarsi con passione per un po', fin quando Sum avvertì dei dolci baci sul collo e sotto il lobo dell'orecchio, che le fecero capire che Harry desiderava di più.
Afferrò i lembi della felpa del ragazzo e cominciò a giocarci, lui le scoprì la spalla destra e le lasciò avidi baci sulla parte scoperta della pelle, Sum gli sfilò con un solo gesto la felpa, lasciando che lui facesse lo stesso con la propria, un brivido percorse la sua schiena quando il suo ventre scoperto entrò in contatto con il torace di lui, a quel punto Harry si staccò e la fissò ancora dritta negli occhi, avrebbe voluto dirle tante di quelle cose...ma si rese conto che era come se Sum le avesse già ascoltate, non avevano bisogno di parole, erano superflue per loro due, come lo erano sempre state.
Continuò a baciarla con passione, come desiderava fare da troppo tempo, l'orologio battè la mezzanotte, a quel punto Sum mise le mani tremanti sul suo petto nudo spingendolo un po' più indietro per poterlo guardare negli occhi, dio quanto stava bene, non riusciva nemmeno a immaginare un momento migliore di quello che stavano vivendo, ma non aveva ancora perso del tutto la meroria.... 
" stiamo facendo la cosa più sbagliata" sussurrò quasi ridendo "la più giusta" la corresse Harry baciandole la guancia
" la più spropositata!" continuò "la più razionale" disse lui permettendo ai loro nasi di sfiorarsi
" la più impulsiva" cominciava a piacerle quel gioco "la più coinvolgente" il ragazzo tornò a baciarle il lobo dell'orecchio
" la peggiore per il resto del mondo" sussurrò Harry anticipandola "la migliore per noi due" disse lei incatenandosi ancora una volta al suo sguardo.
Stettero per qualche minuto così, a fissarsi, incapaci di fare altro, ad amarsi con gli occhi, oltre che con il resto dei sensi, poi crollarono di nuovo, si scambiarono altri dieci, cento, mille baci con la voglia di appartenere per sempre l'uno all'altra, dimenticando per quell'ora l'umanità, i guidizi, i fatti, la realtà e concentrandosi soltanto su loro stessi, e su quel sentimento più potente di tutto, più forte della razionalità, dei problemi, del mondo, persino più forte di loro due forse, che li legava come se ci fosse stato un filo invisibile, inafferrabile, ma incorruttibile.
Si scordarono di tutto ciò che non fossero loro due, lì, sul quel letto singolo, ad amarsi. Se qualcuno avesse avuto il compito di descrivere la scena che gli si parava davanti, avrebbe detto che vedeva un ragazzo e un ragazza, sui vent'anni forse, stesi su un letto a baciarsi incuranti di tutto il resto, perfino dei candidi fiocchi di neve che facevano da cornice a quello sfondo, lui a petto nudo e con i jeans, lei in reggiseno e con i jeans, un ragazzo e una ragazza che si amavano a dispetto di tutto e di tutti, e che avevano trovato il coraggio di abbandonarsi ai propri sentimenti poche sere prima di Natale, un ragazzo e una ragazza che sapevano cosa vuol dire scambiarsi i cuori, e non solo le carezze, un ragazzo e una ragazza che conoscevano l'amore e non il sesso. 
... Per Sum e Harry, la strada non era ancora del tutto spianata, però loro due avrebbero superato insieme tutti gli ostacoli, giusto?






Buonsalveeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo. :D
Sarò breve perchè devo andare a finire filosofia....beh, finalmente no?
Scrivere questo capitolo è stato da un lato complicatissimo e dall'altro semplicissimo, non so spiegarmi nemmeno io il perchè, ma è esattamente quello che provato. Comunque bando alle ciance (?)
Vi è piaciuto? Spero di non aver deluso le votsre aspettative! :))
Sum e Harry sono l'amore proprio shbfajbfjfabfjakfb ♥
E ammetto che parlare di Natale in questo periodo, fa un effetto strano, ma personalmente lo adoro, per me è un periodo davvero speciale e non potevo non fargli qualche accenno :DD
In realtà avevo intenzione di far finire il capitolo diversamente, ma come al solito mi sono dilungata troppo, e concluderò nel prossimo :))
Dai dai dai ditemi tutto ciò che vi passa per testa! sono curiosa :3
E ovviamente, grazie di cuore a chi recensice sempre (vi adoro, davvero) ♥ e anche a chiunque legga la storia, la segua, la preferisca, grazie :))
Vado sul serio, come al solito ho già scritto troppo...
Un bacione e alla prossimaaaaaaaa <3<3<3<3<3
 

  

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


L'orologio sopra il comodino di Harry puntava la lancetta piccola sul numero uno e quella più grande sul due, era l'una a dieci di quella che sarebbe diventata la mattina del ventritre dicembre, fuori la neve continuava a imbiancare il paesaggio donandogli un non so che di magico, tipico del Natale, le strade erano ormai quasi deserte e le luci a intermittenza poste sugli alberi e sulle insegne, si intravedevano appena e sbucavano sotto quel manto bianco, i fiocchi volteggiavano nell'aria per poi posarsi sui tetti delle case, sui marciapiedi, sulle automobili e sulla carreggiata stessa, quella notte non era umida, e se Sum e Harry si fossero affacciati alla finestra avrebbero potuto ammirare quello spettacolo che sembrava potersi ben inserire in un quadro pittorico, ma loro due, a luci spente, continuavano ad amarsi. Nonostante facesse veramente freddo, la neve a terra posta a testimonianza di ciò, loro due non si erano infilati sotto le coperte ed erano rimasti lui a petto nudo e lei in reggiseno, le metà più basse dei loro corpi erano tenute al caldo dai jeans che entrambi indossavano, avevano addirittura ancora le scarpe addosso.
Nè il lento e continuo avanzare delle lancette dell'orologio, nè la neve che avvolgeva Roma, furono in grado di distoglierli l'uno dell'altra, si amavano baciandosi, alternando momenti di tenerezza a momenti di pura passione, staccandosi ogni tanto e guardandosi negli occhi al buio, i loro occhi brillavano di una luce unica e speciale, sorridendosi e sussurrandosi parole dolci nell'orecchio, coccolandosi e riscaldandosi grazie al calore prodotto dai loro corpi l'uno a contatto con l'altro, e il freddo, il tempo, la razionalità erano soltanto entità sbiadite nelle loro menti.
L'unica cosa che li costrinse a tornare al mondo reale, fu la serratura della porta di casa...sembravano aver dimenticato che anche Zayn abitava lì e che non era ancora tornato; avvertendo quel rumore inconfondibile Harry fu costretto a staccarsi da lei, si accorse con stupore di quanto fosse tardi, poi tornò da Sum "era ora che tornasse!" sussurrò non smettendo di tenerla stretta a se "che ore sono?" domandò lei a sua volta e Harry le rispose "accidenti come vola il tempo!" sussurrò subito dopo la ragazza facendolo ridere, poi sentirono i passi del loro amico farsi sempre più vicini e furono colti dal panico.
"Non fiatare" sussurrò lui sulle sue labbra prima di lasciarle un altro bacio, Sum obbedì, rimasero immobili, Zayn aprì lentamente la porta della camera del suo coinquilino cercando di fare il meno rumore possibile, era certo che il suo migliore amico si fosse addormentato già da un pezzo, la luce era spenta, e Sum e Harry pregarono che lui non l'accendesse per controllare che fosse tutto apposto, intanto Harry affondò il viso nei suoi capelli e la strinse ancora di più, Sum lo sentì bisbigliare qualcosa che non riuscì a cogliere, ma più probilmente stava soltanto cercando di trattenere una spontanea risata, esattamente come lei; per qualche strano motivo, Zayn si limitò a dare un'occhiata in giro piuttosto superficiale e non gli venne in mente di accendere la luce, richiuse la porta e si allontanò, pericolo scampato.

Soltanto quando sentirono girare la serratura della porta del bagno, si lasciarono andare a una risata colpevole....era decisamente strana quella situazione, in fondo si stavano nascondendo dal loro migliore amico, che sapeva meglio di loro come stessero le cose e seppur facesse il possibile per tenerli distanti in quel periodo così complicato, era dalla loro parte, lo sarebbe sempre stato, e tifava per il loro amore.
Ma se li avesse visti così, a baciarsi quella notte, insieme, nello stesso letto, come avrebbe reagito? Come minimo avrebbe dato di matto, poi si sarebbe messo a ridere e avrebbero trascorso il resto della serata a fare gli idioti, magari avrebbero preso una coperta e sarebbero andati in cucina a sgranocchiare qualcosa tutti e tre insieme, e per quanto fosse una bella prospettiva per trascorrere una nottata in bianco, Sum e Harry preferivano di gran lunga starsene lì, soli, indisturbati.
" Misà che ti toccherà restare con me tutta la notte" sussurrò Harry a pochi centimetri dalla sue labbra "a meno che tu, non mi accompagni a casa" rispose lei provocandolo scherzosamente "no..preferisco averti qui" disse lui a bassa voce e riprendendo a baciarla, poggiò le mani sul suo viso accarezzandolo dolcemente, fece aderire nuovamente i loro corpi, poi si staccò per riprendere fiato e sfoderando il suo miglior sorriso, percorse il contorno delle labbra di Sum con l'indice imparandolo a memoria, come se non lo sapesse già, poi fece lo stesso con le labbra, suscitando in lei emozioni impareggiabili.
Continuarono così per un bel pò, in silenzio, ad amarsi e coccolarsi come desideravano fare da troppo, troppo tempo...poi finirono per addormentarsi entrambi, l'una stretta tra le braccia dell'altro, stesi sul letto in diagonale, con le converse perfettamente allacciate che sporgevano di qualche centimetro dal letto.

Nonostante avesse dormito soltanto un paio d'ore, all'alba Sum era già sveglia, aprì di scatto gli occhi e si adagiò meglio tra le braccia di Harry, non aveva dimenticato di essere insieme a lui nemmeno per un istante, e il suo ultimo pensiero prima di farsi cullare da Morfeo era stato rivolto ovviamente a lui, si sentì rinascere quando si rese conto che finalmente, dopo aver bramato per così tante notti, anche quando a separarli era solo la distanza tra Londra e Dublino, di addormentarsi al suo fianco, con il corpo aderente a quello di Harry, il suo odore naturale sulla pelle, il respiro in simbiosi... finalmente era riuscita a svegliarsi tra le sue braccia, stentava ancora a crederci. Si girò su un lato senza far rumore, non si coprì nemmeno allora, il calore dei loro corpi a contatto era più che sufficiente per farla stare bene, mi mise a osservarlo mentre dormiva ancora, e alla fioca luce dell'alba, non potè fare a meno di notare che il viso del ragazzo appariva ancora più bello del solito, se possibile.
Teneva gli occhi chiusi e restò a fissarlo per lungo tempo, non c'era il pericolo di restare intrappolata in quello sguardo, osservò come alcuni ricci gli ricadevano sulla fronte spaziosa, ma non li spostò, lo avrebbe svegliato e poi pensava che gli donassero, poi posò il proprio sguardo sulle sopracciglia, sul naso, sulle gote, e infine sulle labbra sottili, sorrise istintivamente e come una reazione del proprio inconscio, anche Harry sorrise, a quel punto lei non riuscì a resistere e lo baciò dolcemente, sfiorandolo appena, e pensando a quanto fosse stata fortunata a trovare tra sette milioni di persone, proprio lui, un ragazzo dagli occhi profondi e dal sorriso mozzafiato, dalla voce roca e dall'indole buona e dolce, che l'aveva amata sin dal primo istante e per cui lei, avrebbe donato la vita. 

Ma in quel momento le venne in mente anche il fatto che quella notte si erano amati in segreto, stando ben attenti a non farsi scoprire, come se stessero facendo qualcosa di sbagliato, come se dovessero nascondersi...immancabilmente si focalizzò su Daniel, inutile usare mezzi termini, anche se non era arrivata a denudarsi del tutto, aveva amato Harry con tutta sè stessa, e aveva tradito Daniel; quella consapevolezza le fece venire un nodo alla gola e la indusse ad alzarsi, non poteva continuare così, non era un bene per nessuno, nemmeno per se stessa, aveva preso la decisione di rompere con il suo ragazzo prima dll'incidente, poi la situazione si era complicata e aveva dovuto desistere dal proprio proposito, non potendolo nemmeno lasciare da solo... ma Sum amava Harry, non aveva mai nutrito nessun dubbio su questo, e quel giorno Daniel sarebbe tornato in Inghilterra per le vacanze, anche se probabilmete i voli sarebbero stati cancellati per la neve, ma al massimo sarebbe partito l'indomani, non poteva essere così egoista da rovinargli il Natale mollandolo di punto in bianco, o ancora peggio, lasciarlo senza nemmeno guardarlo negli occhi, con una sterile telefonata....no, non poteva, avrebbe dovuto aspettare il suo ritorno a Roma, ma giurò a se stessa che quel benedetto due gennaio gli avrebbe detto tutto, fosse cascato il mondo, ma avrebbe messo le cose in chiaro una volta per tutte, e sarebbe corsa tra le braccia di Harry, alla luce del sole, e lo avrebbe baciato davanti alla gente, avrebbe urlato a tutto il mondo quanto lo amava, e per chi non avesse voluto ascoltare, che fosse andato a comprarsi un paio di tappi per le orecchie! Lei non si sarebbe più trattenuta, avrebbe fatto esattamente ciò che le avrebbe suggerito il cuore, sarebbe stata felice per davvero, di nuovo...ma oltre a urlare 'ti amo' a squarciagola con gli occhi rivolti alle stelle e alla luna, glielo lo avrebbe sussurrato ogni giorno, a ogni risveglio, ogni volta che c'era qualcosa che non andava e ogni volta che poteva dire di toccare il cielo con un dito, ogni volta che si perdeva nei suoi occhi, e ogni sera prima di andare a dormire, sempre... per sempre.

Mentre osservava dalla finestra il paesaggio imbiancato e ancora semi-avvolto dall'oscurità, sentì il respiro di Harry esattamente dietro di sè, e un attimo dopo le braccia del ragazzo attorno alla sua vita, si voltò verso di lui "scusa" sussurrò semplicemente, alludendo al fatto di averlo svegliato, ma soprattutto a ciò che stava per dirgli, Harry le alzò il viso con l'indice e la guardò negli occhi "forse ancora non ti è chiaro... com'è possibile che impari più velocemente tutte quelle nozioni noiosissime e non il fatto che io non posso immaginare una vita senza di te? Sum, ti aspetterò, anche se dovesse essere per tanto tempo, sono pronto a questo e altro per difendere ciò che abbiamo...ti aspetterò semplicemente perchè fai parte della mia vita, e perchè so per certo che con nessun'altra persona al mondo riuscirò a condividere tutto ciò che condivido con te. Nessuno, con nessuno riuscirò a ridere come faccio con te, nessuno mi sosterrà quando dirò cose campate in aria, nessuno scatenerà il mio sorriso in modo così naturale, nessuno riuscirà a farmi innamorare di occhi che non sono i tuoi, nessuno mi farà bramare così tanto un bacio, nessuno si accontenterà di essere coccolato al buio, nessuno vorrà far l'amore con i jeans e con le scarpe addosso, nessuno è come te, nessuno sarà in grado di farmi ridere a crepapelle anche in situazioni in cui ci sarebbe da fare tutt'altro che ridere, come quando si sta per essere scoperti da un migliore amico...nessuno sconvolgerà il mio mondo come hai fatto tu e come continui a fare ogni singolo giorno"
Sum dovette trattenersi dallo scoppiare in lacrime, perchè era troppo, era troppo ciò che le aveva sussurrato a pochi centimetri dal suo viso, senza smettere di tenere lo sguardo incatenato al proprio "Harry...io ti amo" disse semplicemente, le parole più semplici e più complicate allo stesso tempo, vennero fuori dalla sua bocca automaticamente, non c'era nulla di più vero.
 "Ti ho amato da quel pomeriggio estivo in cui ti ho visto seduto al molo e sono rimasta a fissarti per dieci minuti immaginando la tua storia, senza nemmeno conoscere il tuo nome. Ti ho amato il giorno successivo, quando abbiamo giocato a ping pong. Ti ho amato la sera del falò quando mi hai fatto credere di poter superare la mia paura e mi hai indotto ad accettare di immegermi con te. Ti ho amato quel pomeriggio trascorso al camping con i bambini. Ti ho amato quando mi hai portato alla laguna del Grande Airone Blu e mi hai parlato un po' di te. Ti ho amato quando mi hai abbracciato in piscina e mi hai offerto un gelato.Ti ho amato quando ci siamo addormentati in riva al mare. Ti ho amato quando ti ho dato la mano fidandomi di te, un attimo dopo avevo sul serio superato la mia fobia. Ti ho amato quando il telefono e la squillante voce di Valerie hanno interrotto il nostro primo quasi-bacio.Ti ho amato quando mi hai costretto a accarezzare quel delfino.Ti ho amato quando le tue labbra si sono posate sulle mie per la prima volta, quando ci siamo confessati di amarci a vicenda giocando a parlare in terza persona. Ti ho amato quando pur sapendo che ci saremmo dovuti separare pochi giorni dopo, non abbiamo pensato neanche un secondo che il nostro potesse essere soltanto un amore estivo.Ti ho amato quando siamo andati al luna park con i ragazzi/e. Ti ho amato quando mi hai dedicato Moments, il mio cuore batte ancora a ritmo di quella dolce canzone. Ti ho amato quando hai fatto irruzione in cucina e mi hai portato via da tutti e da tutto.Ti ho amato quando sembravi arrabbiato con il mondo che non ci lasciava un attimo da soli. Ti ho amato quell'ultima sera, quando Summer Paradise, la nostra canzone, ci ha condotti a fare l'amore per la prima volta in una tenda.Ti ho amato quando mi hai lasciato la tua maglietta, che custidisco ancora, non sapendo quante volte si sarebbe bagnata delle mie lacrime. Ti ho amato quando ti ho regalato il mio braccialetto.Ti ho amato quando ci siamo salutati con le lacrime agli occhi e il cuore ridotto in pezzi. Ti ho amato quando mi hai fatto desiderare di fermare il tempo ogni volta che eravamo insieme. Ti ho amato quando sentivo che mi mancavi come l'ossigeno. Ti ho amato quando mi facevi ridere al telefono.Ti ho amato quando ho confessato a Zayn di essere super agitata quando voi ragazzi ci avete raggiunto a Dublino per la prima volta quell'agosto di tre anni fa. Ti ho amato quando mi hai sorpreso alle spalle in stazione e quando mi hai baciata bloccandomi la strada mentre stavamo camminando, e quante volte lo hai  fatto ancora!
Ti ho amato quando la pioggia si abbatteva con violenza contro i vetri della casa in campagna della nonna di Sarah, dandoci la possibiltà di stare insieme un giorno in più del previsto.Ti amato nei mesi successivi, e quando ci hanno comunicato della gita a Londra. Ti ho amato quando pensavo che una visita alla residenza del primo ministro mi avrebbe impedito di vederti-" fece una pausa per riprendere fiato e notò soltanto allora gli occhi ludici di Harry.
"Ti ho amato anche quando me ne sono andata togliendoti la possibilità di spiegare, me ne sono andata proprio perchè ti amavo. Ti ho amato quando sei salito sullo speaker corner e hai raccontato a tutti la nostra storia, come se stessi raccontando la più bella delle favole.Ti ho amato quando ti ho visto appisolato su una delle poltrone nella hall dell'hotel e ti ho portato istintivamente una coperta, pur essendo arrabbiata con te. Ti ho amato quando mi hai fatto fare quella caccia al tesoro, quando mi hai abbracciato in cima al London Eye,quando mi hai detto quelle frasi dolcissime sotto il Big Ben. Ti ho amato quando entrambi sapevano che ti avevo già perdonato, ma abbiamo comunque terminato quel gioco. Ti ho amato a casa tua, e quando ci siamo baciati con lo sfondo del Tamigi alle spalle e i nostri migliori amici intorno.
Ti ho amato per tutti i giorni successivi, quando io ero a Dublino e tu a Londra. Ti ho amato ogni volta che mi hai raggiunto e ogni volta che ci siamo incontrati a Nottingham, al nostro posto. Ti ho amato ogni volta che mi hai preso per mano, mi hai fissato negli occhi, mi hai sorriso facendomi credere che non esistesse nulla al mondo più bello di quello, di un tuo sorriso. Ti ho amato ogni volta che mi hai spostato una ciocca di capelli dal viso e ogni volta che mi hai fatto dubitare della mia sanità mentale...il mio cuore ti ha amato segreto anche durante quest'anno e la vita ha cercato di confendermi le idee facendomi conoscere Daniel, ma dal momento in cui ti ho visto lì al bar, ti sono corsa incontro e non ho capito più nulla. Ti ho amato quando abbiamo giocato a fare gli sconosciuti rendendoci conto che invece sappiamo ogni minimo particolare del corpo, del viso, del carattere dell'altro. Ti ho amato quando mi hai proposto di essere amici anche se sapevano entrambi che non avrebbe funzionato. 
Ti ho amato quando sei arrivato all'ospedale e mi hai stretto in un abbraccio, quando la mattina mi hai svegliato con un caffè, quando Zayn ci ha lasciati soli a casa mia e hai cominciato a farmi bramare cose impossibili baciandomi senza sosta la guancia, la mattina dopo sentivo ancora le tue labbra, il tuo tocco sulla pelle e mi sono dovuta gettare dell'acqua fredda in faccia per riprendermi. Ti ho amato quando sei arrivato sorprendendomi alle spalle e hai cominciato a baciarmi il collo. Ti ho amato ogni volta che ti ho guardato negli occhi, ogni volta che Zayn si è seduto tra di noi o ha cambiato discorso. Ti ho amato in tutti questi giorni, quando mi spiegavi qualcosa e io facevo fatica a concentrarmi perchè sognavo a occhi aperti. Ti ho amato ieri sera quando mi hai proposto di uscire, quando mi hai detto che avevi paura a stare senza di me. Ti ho amato stanotte mentre mi baciavi, mi coccolavi, persino mentre cercavamo di soffocare una risata per non farci scoprire da Zayn. Ti ho amato quando ho aperto gli occhi stamattina, e Ti amo ora, sì, Harry ti amo, ora davanti a questa finestra, all'alba, con il paesaggio innevato che fa da sfondo e i tuoi occhi lucidi perchè hai ripercorso tutta la nostra storia con la mente, e con il cuore" si fermò nuovamente per riprendere fiato, non gli diede il tempo di replicare.
" e sai una cosa? ti amerò per sempre" sussurrò infine "qualunque cosa dica ora, risulterà banale, non c'è assolutamente niente in grado di tenere testa alle tue parole" disse, non provando neppure ad asciugarsi gli occhi umumiditi da lacrime di gioia, d'amore; Sum si gettò tra le sue braccia come risposta e lasciò che lui la stringesse forte, fortissimo "nessuno, tranne te, sa dell'esistenza di una voglia, piccolissima, che ho proprio sotto il seno" sussurrò, era un modo indiretto per dirgli che non aveva mai fatto l'amore con nessun'altro, se non con lui, e Harry lo capì, e senza dire una parola la strinse ancora di più, impedendole di fuggire via "io e te saremo felici insieme, te lo prometto" sussurrò la ragazza staccandosi leggermente e posando le sue labbra su quelle di Harry, quasi a voler sugellare quella promessa, un bacio dolce e autentico che sapeva tanto di futuro




BUONSALVEEEEE :DD
Eccomi qua! Beh dai stavolta, cercherò davvero di fare in fretta...il capitolo è venuto lunghissimo...perdon :)
Spero che vi sia piaciuto :)) Sum e Harry si amano, e questa non è affatto una novità, ma non possono ancora stare insieme liberamente...c'è sempre Daniel di mezzo e il senso d'umanità di Sum che gli suggerisce di non poterlo piantare in asso proprio quando lui sta per raggiungere la sua famiglia, proprio quando ha riacquistato una sorta di felicità, non può mollarlo proprio a Natale... siete d'accordo?
Comunque, ha intenzione di riprendersi la sua vita non appena lui sarà rientrato a Roma, e questa volta, succeda quel che succeda, lei riuscirà a correre tra le braccia di Harry.
Dai ditemi tutto quello che pensate, adoro chattare con voi :DD
Secondo Zayn resterà all'oscuro di tutto? e se lo scoprirà, come reagirà?
Vado, un bacione grande grande e a prestoooooooo! ♥♥♥♥♥

Ps. Oggi è un anno da quando si sono esibiti a Sanremo! safakjfhfhakfhakfhskfh ricordo quella sera alla perfezione, non mi fregava nulla del festival, aspettavo soltanto di vederli cantare lì sapendo che sarebbero stati felici di essere in Italia, godendomi quel grazie, quel 'se amo numero uno', ridendo tra le lacrime quando Louis ha fatto i complimenti a Morandi per il papillon, e facendomi prendere per pazza da mia madre. Indimenticabile ♥




   

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


"svegliarsi la mattina standoti accanto e fare colazione a letto con te...non conosco cosa più bella" Sum sorrise a quelle parole, avrebbe dovuto mollare la sua fetta di pane e nutella e fiondarsi su di lui, e baciarlo, ancora e ancora, fino alla mattina successiva, ma avevano messo le cose in chiaro, lei gli aveva promesso che sarebbe stata di nuovo la sua fidanzata, non voleva altro, ma era ovvio che non se la sentisse di tenere il piede in due staffe, si sentiva in dovere di chiarire prima le cose con Daniel, per quanto le risultasse quasi impossibile resistere a Harry. Anzi, spesso, era proprio impossibile.
Gli si avvicinò con naturalezza e gli stampò sulle labbra un bacio al sapore del cioccolato che aveva appena mangiato, Harry riuscì a godersi ogni millesimo di secondo, sapeva che non sarebbe successo così tanto spesso fino a quando le cose con Daniel non fossero state chiarite, ma a lui andava bene così...l'aveva tenuta stretta a sè per tutta la notte, l'aveva coccolata, l'aveva baciata,  aveva riso con lei mentre si amavano, e la mattina si era sentito rinascere quando aveva aperto gli occhi e l'aveva vista lì, accanto alla finestra...per non parlare di tutto ciò che lei gli aveva detto, ricordava ogni particolare dei momenti trascorsi insieme, e anche il senso di soffocamento che aveva provato senza di lui, tutto.

Strano, vero? Di solito la gente dice di sentirsi soffocare quando qualcuno gli sta troppo intorno da impedirgli di muoversi, è questo il tipo di soffocamento che conoscono tutti..ma per loro era nettamente diverso, si erano sentiti soffocare quando erano troppo distanti con il corpo e troppo vicini con il cuore, invece, paradossalmente, quando sul serio rischivano di soffocare negli abbracci che si scambiavano, si sentivano come se non fossero mai stati più liberi.

Sum saltò giù dal letto sentendo il suo cellulare squillare, non ricordava più nemmeno dove avesse messo la borsa, ma per fortuna riuscì a trovarla e a estrarre l'apparecchio prima che Zayn si svegliasse infastidito da quel suono, rispose, pur non sapendo ancora cosa dire "ei Sum!" "ciao" disse lei piuttosto impacciata "se hai bisogno di me..lasciami il tempo di fare colazione..arrivo" iniziò a dire senza nessuna voglia di fare ciò che proponeva lei stessa "no...ti chiamo per questo...senti, ho chiamato in aereoporto e i voli programmati per oggi sono stati tutti annullati a causa della neve, quindi penso proprio che partirò domani...per la colazione stai tranquilla, mi arrangio da solo" "sei sicuro? non azzardarti a muoverti senza stampelle" gli raccomandò un po' preoccupata, ormai qualche passo da solo riusciva a farlo, ma sempre con l'aiuto di gambe artificiali "tranquilla! ....però ti aspetto per pranzo!" disse lui a quel punto "certo" esclamò rassegnata all'idea di dover trascorrere il resto del pomeriggio con Daniel, avrebbe preferito starsene lì con Harry, su questo non c'erano dubbi.
" tutto a posto?" domandò il ragazzo che stava ancora divorando la propria colazione sul letto, Sum scrollò la testa " i voli di oggi sono stati annullati, Daniel non può partire...e mi aspetta per l'ora di pranzo" aggiunse tornando a sedersi al suo fianco, Harry le mise un braccio intorno alle spalle e lei appoggiò la testa sulla sua spalla, sembrava che la sua testa fosse stata fatta apposta per finire lì, in quella posizione, si incastrava perfettamente; il ragazzo le lasciò un bacio tra i capelli prima di stringerla di più a sè allontanando il vassoio ormai vuoto "gli parlerò, lo farò, voglio chiarire, ma non posso piantarlo in asso proprio il giorno di Natale, sarebbe disumano..ha appena riacquistato un briciolo di felicità al pensiero che la sua gamba sta lentamente migliorando e finalmente potrà riabbracciare i suoi genitori e suo fratello, mi sentirei uno schifo a fargli crollare il mondo addosso proprio ora che sembra aver appena riacquistato un precario equilibrio...ma appena tornerà a Roma gli parlerò, te lo prometto Harry, voglio soltanto stare con te" sussurrò ancora stretta nel suo abbraccio, c'era qualcosa di estremamente dolce e tenero nel tenersi l'uno stretto all'altra seduti sul letto e parlare a bassa voce di prima mattina, stavano bene entrambi.
" devo crederti?" domandò Harry alzandole il viso e provocandola "perchè non dovresti?" chiese Sum a sua volta "non lo so, forse ho soltanto bisogno di qualcosa, un gesto, un bacio..." disse con tono volutamente vago "se pensi di cavartela così, ha capito male" disse lei fingendo di fare la dura "quanto male?" "molto male" continuò Sum lasciandosi scappare un sorriso, era inevitabile, erano ancora abbracciati e non sembravano avere nessuna voglia di fare qualcosa che non richiedesse un contatto fisico, avevano atteso per troppo tempo momenti del genere, solo per loro due, e volevano goderseli fino in fondo, Harry le alzò il viso con l'idice costringendola a guardarlo, vide il mondo riflesso negli occhi della ragazza che amava, non gli importava niente di tutto il resto, aveva soltanto bisogno di averla accanto "non preoccuparti, io so aspettare, perchè tu vali dieci miliardi di volte l'attesa che mi si para davanti" poggiò le sue labbra su quelle di Sum e le rubò un ultimo bacio dolce e allo stesso tempo passionale, un contatto perfetto e due cuori che battevano all'impazzata.

"devo ammerterlo, hai avuto proprio una bella idea" esclamò lei quando si staccarono, e indicando il vassoio poggiato ai piedi del letto "non potevamo fare colazione in cucina, Zayn tra un po' si sveglierà, e ti avrebbe trovata lì" "quindi hai intenzione di tenermi qui fino all'ora di pranzo?" "anche per sempre" sussurrò lui guardandola dritta negli occhi "e chi ti dice che io sia d'accordo?" scherzò Sum, sempre a bassa voce "nessuno potrebbe offrirti più di quanto ti offro io...colazione a letto tutte le mattine e tutti i baci dell'universo" okay, se stava cercando di farla crollare, ci stava riuscendo, e pure alla grande.

Sum rise con uno scintillio negli occhi che Harry riuscì a cogliere, era dannatamente bello essere lì con lui a fantasticare di prima mattina con la voglia di chiudersi per davvero in quella stanza, magari non sempre, ma fino a quando non si fossero stancati di amarsi...quindi si, diciamo pure per sempre.
Quando finirono di fare colazione Harry riportò il vassoio in cucina, intanto Zayn sembrava aver occupato il bagno, due minuti dopo si ritrovarono tutti e due nella stessa stanza "buongiorno" esclamò il moro con un sorriso, Harry fece cadere un cucchiaio sul pavimento, e l'amico rise "e poi non ti lamentare quando ti chiamano 'mani di ricotta'" disse prendendo una tazza, ma si accorse che quel gesto nascondeva una certa agitazione, il suo migliore amico si era sempre fatto cadere oggetti dalle mani quando era sulle spine "com'è andata ieri?" domandò Harry "bene, la pizza era buonissima, la compagnia lo stesso, mi sono divertito" "te lo avevo detto che avresti fatto bene a uscire.." "e avevi ragione. Tu che cosa hai fatto, o meglio, che cosa avete fatto?" a quella domanda Harry sospettò che l'amico sapesse tutto e facesse finta di niente soltanto per vedere se glielo avrebbe confidato, poi l'indiferrenza di Zayn mentre portava alla bocca un cucchiaio di cereali immersi nel latte, gli fece cambiare idea, si era fatto un film da solo, forse "siamo usciti, abbiamo cenato insieme, ho pensato che Sum avesse voglia di fare un giro, e poi siamo ritornati qui, le ho spiegato gli argomenti.." disse piuttosto vago, Zayn lo conosceva troppo bene, si accorse che c'era decisamente dell'altro "e poi?" "poi nulla" rispose troppo velocemente per farlo sembrare vero; a quel punto gli occhi di Zayn si illuminarono, si alzò di scatto e corse di sopra.
"dove sei? dove sei?" urlò raggiungendo la camera di Harry, spalancò la porta, la vide e si gli si buttò letteralmente addosso "ciao Zayn" disse lei mentre la stringeva "lo sapevo, lo sapevo! come ho fatto a non pensarci ieri sera?" li raggiunse anche Harry "copertura saltata" commentò scoppiando a ridere subito dopo.
" come hai fatto a capire che ero qui?" esclamò Sum, ora erano tutti e tre in cucina "prenditela con lui, è troppo sgamabile" rispose Zayn indicando il suo miglior amico "che hai fatto cadere stavolta?" domandò lei, lo conosceva troppo bene, Zayn rise "un cucchiaio..." borbottò Harry pensando a quanto effettivamente lo conoscessero bene, sia Sum che Zayn, erano le personi più importanti della sua vita, anche più importanti dei suoi genitori, con i quali aveva cercato di ricucire un rapporto ottenendo buoni risultati, ma continuava a risentire della loro assenza durata troppo tempo.
 "comunque potrei anche far finta di credere che tu sia rimasta qui perchè le strade erano bloccate dalla neve" disse strizzando l'occhio a entrambi "infatti, è stato proprio così! Abbiamo studiato fino a tardi, e quando abbiamo finito ci siamo accorti che mezza Roma era scomparsa sotto la neve...non potevo lasciarla andare a casa" raccontò Harry "si, poi ha pensato che sul divano avrei dormito male, e non potevo di certo occupare il tuo letto" continuò Sum "quindi, ti sei sacrificato per tutti facendola dormire nel tuo,di letto." concluse Zayn sapendo che non era vera una singola parola di ciò che avevano detto.

Scoppiarono a ridere tutti e tre "e adesso?" domandò poi il moro facendosi più serio "adesso mediterò un modo per far fuori Daniel" rispose Harry scherzando "e adesso?" Zayn si voltò e rivolse la stessa domanda a Sum "adesso conterò i giorni fino al momento in cui potrò correre tra le sue braccia" Zayn scosse la testa "mi volete dare una risposta...normale?" esclamò alzando gli occhi al cielo, Sum cercò la mano di Harry sotto il tavolo e gliela strinse "il nostro amore è più forte di tutto, giusto?" il ragazzo annuì convinto, poi sfoderò il suo meraviglioso sorriso "ed è destinato a vincere" proseguì continuando la frase al posto della ragazza "in altre parole, mollerai Daniel?" domandò Zayn a quel punto, e Summer annuì. 

" bene, ora direi che possiamo anche tornare bambini e andare a buttarci nella neve!" propose il moro trascinando Sum e Harry fuori casa, i fiocchi avevano smesso di cadere dal cielo già da un po', ma l'aria era fredda e rigida e il manto bianco sotto i loro piedi ancora soffice...era raro che Roma venisse colpita da una nevicata del genere, proprio due giorni prima di Natale, Sum ricordava di non essere riuscita a mettere piede nei viali principali della città in quel periodo, ma quella mattina, nonostante fosse il 23 dicembre e ci fossero ancora persone in cerca di regali e preparativi vari per i giorni successivi, tutto appariva tranquillo, c'era poca gente per strada, e nessun veicolo, soltanto qualche padre di famiglia che spalava per non far formare il ghiaccio e rischiare brutte cadute, le signore preferivano assistere allo spettacolo che si parava davanti ai loro occhi comodamente affacciate alla finestra del soggiorno, e si sentivano soltanto le urla, le risate dei bambini che si divertivano nella neve. Loro tre camminarono per un po', fin quando non giunsero in un parco vicino alla casa dei ragazzi e si fermarono, Zayn sembrava essere in vena di scherzi quella mattina, si chinò e toccò la neve con le mani, modellò la classica sfera e mirò a colpire Sum che camminava poco più avanti insieme a Harry, la ragazza si voltò divertita e fece lo stesso, lanciò una palla di neve a Zayn, non aveva mai avuto una bella mira, ma chissà per quale oscuro motivo, quella volta lo centrò giusto in faccia, appena si accorse di ciò che aveva combianto corse incontro al suo migliore amico chiedendogli scusa, intanto Harry assisteva alla scena e se la rideva alla grande "mi perdoni?" disse raggiungendo Zayn e aiutandolo a liberarsi della neve "dovevi imparare ad avere la precisione di un mirino proprio adesso?" esclamò lui piuttosto divertito "è stata solo fortuna" si limitò a rispondere Sum scrollando le spalle, li raggiunge anche Harry, non riusciva a smettere di ridere, a quel punto Zayn li spinse tutti e due con la precisa intenzione di farli cadere a terra, e riuscì nel suo intento. Sum e Harry finirono sulla neve, uno affianco all'altra, si guardarono complici e soffocarono una risata, il loro migliore amico invece non si preoccupò minimamente e continuò a  ridere di gusto, nonostante ciò, tese tutte e due le mani per aiutarli a rialzarsi, ma Summer e Harry senza nemmeno mettersi d'accordo, afferrarono le sue mani e invece di aggrapparsi per rimettersi in piedi lo tirarono giù, e Zayn finì su di loro.
" avrei dovuto aspettarmelo!" commentò tra una risata e l'altra "già!" risposero gli altri due all'unisono dopo essersi rimessi in piedi, a quel punto cominciò a nevicare di nuovo ma loro tre restarono lì non curanti di tutto il resto, Harry abbracciò Sum cogliendola di sorpresa da dietro, come sempre, e Zayn gli scattò una foto con il cellulare, poi si unì a loro e lasciò che fosse l'autoscatto a immortalarli, iniziarono a prenderci gusto e finirono per scattarsi tante foto tutti e tre insieme; i candidi fiocchi continuavano a scivolare sui loro indumenti, e Sum e Harry finivano per abbracciarsi di continuo, non riuscivano a evitarlo, ma a un certo punto lui la prese in braccio sollevandola da terra e facendo aderire le gambe della ragazza al suo bacino, lei portò le braccia intorno al collo di Harry e si spinse la testa indietro permettando alla neve di finirle giusto sul viso, il ragazzo a quel punto cominciò a girare su se stesso mentre le risate di Sum riempivano l'aria e Zayn faceva finta di essere un fotografo professionista divertendosi a fotografarli prima da lontano, poi avvicinandosi un po' di più, spostandosi di lato, immortalandoli da tutte le angolature possibili. Quelle foto erano meravigliose, ritraevano un ragazzo che teneva in braccio una ragazza, e sorrideva, e si divertiva, si godeva quel momento...si notava dalle loro espressioni di pura gioia e spensieratezza, non potevano immaginare di stare meglio di come stavano in quei momenti, nella neve.
Sulla via del ritorno, continuarono a scherzare e ridere, Sum e Harry camminavano con le mani saldamente intrecciate, erano incapaci di dividersi, si amavano tacitamente in ogni modo possibile e Zayn li prendeva in giro divertendosi un sacco, e l'unica cosa su cui riuscirono a focalizzarsi oltre che sulle risate e sugli sguardi complici fu l'assenza di Valerie, Louis, Sarah, Liam, Niall e Mary...da quanto non trascorrevano una giornata insieme come ai vecchi tempi? tanto, troppo tempo. E quanto sentivano la loro mancanza? In una maniera inaudita...si doveva fare qualcosa, assolutamente.
"volete sapere una cosa?" esclamò Zayn fermandosi di colpo, Sum e Harry si voltarono verso di lui incuriositi "vi voglio bene" disse semplicemente.
Ti voglio bene, tre parole, probabilmente sono tra le più comuni  al mondo, ma restano tra le più belle.. a volte sembrano talmente banali, prive di significato, delle parole bonus che si adattano a tutto o che tentano di salvare l'insalvabile, servono per rimettere a posto i cocci di qualcosa che si è frantumato, e vengono pronunciate con una facilità scandalosa, troppo di frequente, e in questi casi assumono lo stesso valore che può avere un 'ciao'...ma altre volte, quando a utilizzarle sono determinate persone, significano tutto, a volte è difficile pronunciarle perchè equivale a mettere a nudo la propria anima e non tutti sono disposti a farlo, talvolta vengono fuori con una spontaneità disarmante e irrefrenabile, ed è in questi ultimi casi che un semplice 'ti voglio bene' è capace di scalfire il cuore. "noi di più" esclamarono Harry e Sum soffocandolo di abbracci.






Buonsalveeeee :DDD
Forse ho impiegato un po' in più per scrivere questo capitolo, immaginerete a chi/ cosa attribuire la colpa :)
Ecco, non è esattamente un capitolo movimentato, si chiarisce la situazione tra Sum e Harry, anche se non sanno resistere e si vede...Zayn scopre tutto e ovviamente è dalla loro parte, ci stiamo avvicinando al Natale, Roma è sommersa dalla neve e i ragazzi si divertono a giocare come bambini :DD
Io li trovo dolci *---* e trovo tenera anche il 'vi voglio bene' di Zayn, tutti e tre insieme sono perfetti, anche se la mancanza degli altri ragazzi e di Valerie, Sarah e Mary si avverte parecchio... 
Beeeeeeeeene i giudici come sempre siete voi, e aspetto i vostri pareri :DD
Vi è piaciuto? lo immaginavate diverso? che vi aspettate dal prossimo? ... le mie solite domande! :))
Vi ringrazio come sempre per ogni recensione lascita a questa storia, ringrazio tutti, chi legge, chi segue, chi ricorda, chi preferisce la fanfiction, chiunque passi nella mia pagina e ovviamente le mie recensitrici  (non credo si dica così) comunque siete fantasticheeeee ♥
Scappo, un bacione grande grande e alla prossimaaaaaa! <3<3<3<3<3


 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***


" sei felice di tornare a casa?" "certo che sì! Ho bisogno di trascorrere un po' di tempo con Josh, voglio assicurarmi che stia davvero bene" Sum teneva la mani saldamente poggiate sul volante e guidava con estrema prudenza, facendo attenzione a qualche pezzo di ghiaccio sparso qua e là che il sole di quella mattina non era riuscito a sciogliere "pensi che tua madre ti dica che sta bene solo per non farti preoccupare?" domandò, voltandosi verso il ragazzo seduto al posto del passeggero "non lo so... è probabile, mi fido di lei, ma voglio rendermene conto personalmente" rispose lui torturandosi le mani "non conosco tua madre, ma secondo me non ti sta nascondendo nulla, non sarebbe giusto....e poi hai parlato diverse volte con Josh da quanto è uscito dal coma, e sembrava tutto a posto, no?" "esatto, spero che sia così" disse Daniel fissando la strada, erano quasi arrivati in aereoporto ed era ansioso di lasciare Roma e raggiungere la sua città, Sum lo stava accompagnando, si sarebbero rivisti soltanto dopo Capodanno...ma a nessuno dei due sembrava importare troppo.
Erano arrivati al punto di trascorrere quasi tutta la giornata insieme, ma non parlavano mai di loro due, di progetti, di futuro, come era normale che facessero due innamorati, non si scambiavano mai tenere effusioni, era come se stessero insieme formalmente ma fossero distanti anni luce con la mente e con il cuore; Sum non aveva piani che includessero anche lui, lei amava Harry, e Daniel pareva essersi accorto che qualcosa era cambiato, era il loro rapporto a non essere più lo stesso da quando quei due amici della sua ragazza erano arrivati a Roma, ma non sapeva spiegarsene il motivo e preferiva fare orecchie da mercante e continuare a fare finta di avere i paraocchi, e per quanto Sum facesse il possibile per essere dolce e premurosa con lui, capiva che si era rotto qualche equilibrio e la loro storia era in balia delle onde, ma gli risultava più comodo pensare che fosse tutto apposto.  
Quando l'aveva conosciuta, era una ragazza spenta, una ragazza appena ventenne rassegnata alla vita, lo aveva colpito sin da quel primo caffè, e aveva intuito quanto avesse sofferto per quel trasferimento improvviso molto prima che lei glielo confidasse, erano diventati amici quasi subito, il fatto che fossero stranieri a Roma li aveva certamente avvicinati, poi lui si era convinto che potesse esserci qualcosa in più, era visibilmente attratto da lei, e aveva iniziato a invitala a uscire ripetutamente, Sum aveva sempre rifiutato, doveva aver vissuto un'amore indimenticabile, nonostante fosse così giovane, e soltanto dopo diversi mesi pareva essersi decisa a lasciarsi tutto alle spalle, era diventata la sua ragazza e le cose andavano piuttosto bene, non erano la classica coppia che non riesce a staccarsi nemmeno un minuto, ma avevano diversi interessi in comune e stavano bene insieme...e Daniel era consapevole che Sum non era  follemente innamorata di lui, ma aveva accettato la sfida ugualmente, ed entrambi desideravano che lui la vincesse. 
Sum non si era mai spinta troppo oltre, e non aveva mai fatto l'amore con lui, diceva di non essere pronta e Daniel la rispettava, alla fine gli andava bene così, sarebbe stata forse una sfida più impegnativa del previsto, ma contava di poter farle perdere la testa... poi un giorno come tutti gli altri, l'aveva trovata al bar di fronte l'università a chiacchierare con due ragazzi, quando lui l'aveva raggiunta, lo aveva liquidato velocemente; la sera Daniel si era trasferito a casa sua e Sum gli aveva spiegato chi fossero quei due ragazzi, aveva persino confessato di essere stata insieme a Harry per un certo periodo di tempo, ma in quel momento Daniel non lo aveva trovato rilevante, e ancora non si era reso conto di quanto fosse stato cieco. Da quel pomeriggio le cose tra di loro erano cambiate, la ragazza era diventata sfuggente, piuttosto pensierosa e sembrava aver deciso di abbandonare la sfida, non voleva più innamorarsi di Daniel. Dopo l'incidente lui era cambiato, e ora  i loro cuori risultavano incompatibili, ma a dispetto di tutto, Daniel si era accorto che Sum sembrava più felice, era ritornata la ragazza che era stata prima di trasferirsi e che lui non aveva mai conosciuto, era tornata a essere la ragazza che aveva fatto perdere la testa a Harry l'estate di tre anni prima e la stessa che lo avrebbe fatto innamorare di lei ogni giorno...non più spenta e rassegnata, ma viva in ogni cellula del corpo. Tutto merito di Harry.

" bene...allora ci vediamo il due! Buon Natale, anche alla tua famiglia!" esclamò Sum poco prima che Daniel passasse il check-in "grazie per essemi stata vicina in queste settimane, so che non è stato facile, so che il mio comportamento è stato fastidioso, e mi dispiace...ma grazie per non avermi abbandonato" a quelle parole Sum sorrise sinceramente colpita "vai, altrimenti l'aereo partirà senza di te, e non voglio sentirti lamentare che non trascorrerai il Natale con la tua famiglia" disse buttandola sull'ironico, quello era rimasto l'unico modo per parlarsi senza pensare a dove quella situazione li stesse inetivabilmente portando, questa volta fu Daniel ad abbozzare un sorriso, poi si fece coraggio e provò ad avvicinarsi a lei, lo fece lentamente per permettere a Sum di capire cosa stesse succedendo e per darle la possibiltà di decidere cosa fare, e lei si scostò automaticamente prima che fosse troppo tardi, non voleva che nessun'altro sfiorasse le sue labbra, solo Harry poteva farlo, anche per tutto il giorno, tutto l'anno o tutta la vita.
Si sentì in imbarazzo a rifiutare quel bacio, ma non potè evitarlo, ogni secondo trascorso accanto a Daniel le dava l'impressione di star tradendo Harry e non poteva sopportarlo, anche se a rigor di logica, doveva essere tutto il contrario, ma la logica lì era di troppo, contavano di più le emozioni "tutto a posto?" domandò lui allontanandosi bruscamente, Sum socchiuse gli occhi, che doveva fare? Aveva promesso a se stessa di aspettare fino al suo ritorno, non voleva sconvolgere quell'equilibrio che Daniel pareva essersi costruito con tanta fatica dopo il fattaccio, e anche se non erano una coppia affiatata e forse non lo erano mai stati, certamente la sua confessione non avrebbe lasciato indifferente il ragazzo, capiva di non poter essere così egoista da rovinargli il Natale, ma si rendeva anche conto di non riuscire a resistere a Harry, alla sua dolcezza, alla sua spontaneità, al suo sorriso, alle sue carezze, ai suoi baci.
" Non è tutto a posto...senti Daniel" "ultima chiamata per il volo 23107 per Londra, i gentili passeggeri sono pregati di affrettarsi e raggiungere il check-in. Ripeto, ultima chiamata per .." tempismo perfetto! Sum restò lì ferma, indecisa sul da farsi, non sapeva se maledire in tutte le lingue colui o colei che l'aveva interrotta o se tirare un sospiro di sollievo per non essere riuscita a completare la frase "dicevi?" domandò il ragazzo guadandosi intorno e dando l'impressione di avere una certa fretta "ne parleremo al tuo ritorno" sussurrò lei non troppo convinta, da una parte voleva semplicemente bloccarlo e dirgli tutto in due parole, dall'altra capiva che per quanto lo desiderasse, non era il momento, non poteva fargli perdere il volo e costringerlo a trascorrere un Natale senza la sua famiglia, e anche senza di lei, completamente solo; a quel punto il ragazzo si avviò senza voltarsi indietro "Daniel?" lo chiamò con poca voce, lui le rivolse un ultimo sguardo "salutami Londra" disse semplicemente e per un istante fu tentata di salire su quell'aereo e atterrare a Londra, respirare quell'aria così familiare, visitare tutti i posti in cui l'aveva portata Harry, e poi proseguire per la sua Dublino e riabbracciare le sue amiche, andare a fare colazione da Bunny, camminare per quei vicoletti che conosceva come le sue tasche, e trascorrere le feste nel modo in cui lo aveva sempre fatto, le mancava terribilmente la sua città, e se il pensiero di lasciare a Roma Harry e Zayn non l'avesse trattenuta, forse sarebbe partita.
Osservò l'aereo decollare e sparire lentamente dalla sua vista, prima di girarsi, uscire dall'aereoporto e dirigersi verso la macchina; mise in moto, allacciò la cintura di sicurezza e riprese la strada principale, decise di ascoltare un po' di musica durante il tragitto di ritorno per non pensare a quello che era stata sul punto di fare e non aveva fatto, per fortuna o per sfortuna, giudicate voi.

Erano le cinque del pomeriggio del 24 dicembre e si trovava a pochi chilometri da casa sua quando il display del suo cellulare si illuminò e notò un nuovo messaggio, accostò la macchina e lo lesse "ei, non ci vediamo da un po'...passi da me?" era un messaggio di Laura, effettivamente aveva ragione, aveva trascorso gli ultimi dieci giorni con Daniel e appena poteva scappava da Harry e Zayn "va bene,tra dieci minuti sono da te!" rispose e continuò a guidare; poco dopo era seduta sul divano accanto alla sua amica.          
" allora...come stai Sum?"  "bene, non mi sono più fatta vedere soltanto perchè non ho avuto un attimo di tempo" Laura sembrò valutare quella risposta, non era quello ciò voleva sapere, dopo che Sum le aveva raccontato di Harry, voleva capire come andassero le cose dal punto di vista sentimentale, detta così fa sembrare che fosse interessata soltanto al gossip, in realtà le stava a cuore la felicità della sua amica  "assaggia questi, li ha fatti mia nonna" disse passandole dei biscotti "sono ottimi" rispose Sum senza nemmeno assaggiarli, l'amica la guardò confusa "anche mia nonna li faceva sempre a Natale, credo che li abbia fatti anche quest'anno..." aggiunse gustandone uno "dimmi la verità...quanto ti piarebbbe essere a Dublino da uno a dieci, in questo preciso istante?" le domandò Laura mangiandone uno anche lei "cento!" rispose Sum senza esitazione, l'altra ragazza rise per la spontaneità di quella risposta "è così brutta Roma?" "no, è meravigliosa, forse addirittura più bella di Dublino, ma non è la mia città, non è qui che sono nata e cresciuta" spiegò "hai ragione, anche io mi sentirei male a trascorrere un Natale fuori Roma senza i miei parenti e i miei amici più stretti" convenne Laura "ma come dice la Kunt  'la vita è qui e ora' e poi non potevo mica lasciare i miei genitori da soli con Harry e Zayn!" aggiunse Sum divertita "passeranno il Natale da te?" domandò allora l'amica "si, le loro famiglie non sono a Roma e non tollero che se se stiano completamente soli in giorni così speciali, i miei non hanno avuto obiezioni quando gli ho proposto di invitarli a stare da noi" "allora non potevi proprio svignartela così.." le disse Laura puntandole scherzosamente un dito contro "ma non lo avrei fatto! la verità è non riesco e non voglio stare lontano da Harry, nemmeno per pochi giorni... e da Zayn" "eh certo...da Zayn!" rispose l'altra ironicamente, Sum rise.
"Daniel è partito?" annuì in senso affermativo "dovrebbe essere a Londra tra un'oretta" aggiunse guardando l'orologio al suo polso "sta meglio?" "decisamente, utilizza sempre le stampelle per sentirsi più sicuro, ma sono convinta che presto non gli serviranno più, potrà camminare di nuovo" sorrise a quel pensiero, in fondo le sarebbe piaciuto tornare sua amica come ai primi tempi, ma non si faceva nessuna illusione "menomale, non riesco a vederlo così..." le confidò Laura a quel punto "Laura, io non lo amo, non l'ho mai amato e so che la cosa più giusta da fare è lasciare che viva la sua vita mentre io vivo la mia, sono stata sul punto di mollarlo proprio oggi.." disse guardandola negli occhi, si fidava di lei, e le voleva bene, anche se nessuno avrebbe mai potuto sostituire Valerie "che stai combinando Sum?" domandò l'amica con tono affettuoso incintandola a raccontare.
 "non lo so..anzi, in realtà lo so benissimo, sono innamorata di Harry Edward Styles da sempre e per sempre, è quando sono con lui che mi sento svenire ogni volta come se fosse la prima, è nei suoi abbracci che desidero di fermare il tempo, è il suo tocco che mi fa venire le vertigini, è nei suoi occhi che annego ogni volta, è nel suo sorriso che vedo riflesso il mio, è il suo bacio che mi completa. Daniel è stato soltanto un proprietario abusivo del mio cuore, Harry è quello legittimo, e io lo amo con tutta me stessa" confessò non riuscendo a controllare le proprie parole "ti ho persa!" fu il commento di Laura "posso farti una domanda?" aggiunse subito dopo "spara!" rispose Sum cercando di ritrovare un contegno "hai parlato degli occhi di Harry che mi fanno annegare eccetera, ma non sono dello stesso colore di quelli di Daniel?" la ragazza sorrise, soltanto lei poteva coglierne le differenze "si, il colore è lo stesso, ed è senza dubbio meraviglioso...ma penso che gli occhi non siano caretterizzati soltanto dal colore, quello è certamente importante, ma c'è dell'altro" tentò di spiegare "tipo?" "tipo ciò che riescono a trasmettermi..ci credi se ti dico che la prima volta che ho guardato Harry negli occhi, mi sono sentita svenire, non riuscivo a reggere il suo sguardo per più di un secondo, perchè temevo che potesse leggermi l'anima, mi sentivo vulnerabile e non volevo che lui se ne accorgesse, e due ore più tardi invece ne ero diventata dipendente; all'inizio avevo paura perchè quello sguardo era capace di trasmettermi sensazioni paradisiache che non conoscevo, e in realtà non conoscevo neanche Harry, ma non sono riuscita a evitare quella pioggia di sentimenti che si è abbattuta su di me, e non riesco a evitarla nemmeno ora, non voglio fuggire, mai più.
E tutto questo soltanto al primo sguardo... sono emozioni che provo tuttora e temo proverò in eterno, ma con Daniel non è mai successo. E' vero, per la gente i loro occhi sono facilmente confondibili, ma non per me, i primi sono diventati la mia casa, la mia ancora, il mio porto sicuro, i secondi sono soltanto comuni occhi blu-verdi che si confondono nella folla. So che non dovrei dirlo, ma è così" "ora che farai?" domandò allora Laura "non mi resta che aspettare che Daniel torni a Roma per parlargli... tu che pensi che dovrei fare?" Laura riflettè un attimo sulla risposta da dare alla sua amica, poi le prese una mano "mi dispiace che tra te e Daniel le cose non siano andate nel migliore dei modi, mi piacevate un sacco come coppia e voglio tanto bene a tutti e due, ma è piuttosto evidente e inequivocabile ciò che tu provi per Harry, e ciò che lui prova per te, e dopo che tu mi hai raccontato tutta la vostra storia, ho notato che eravate innamorati pazzi l'uno dell'altra la sera in cui sono rimasta a mangiare da te, facevate il possibile per stare vicini e misà tanto che io e Zayn eravamo il terzo e il quarto incomodo...quindi non posso consigliarti nulla di diverso dal seguire il tuo cuore. So per certo che Daniel ne soffrirà, lo conosco meglio di te, ma in questo modo state soffrendo entrambi, anzi siete in tre a soffrire, e il vostro rapporto non è più quello di prima e non lo sarà mai, è meglio prendere strade diverse" rispose sinceramente "è quello che penso anche io, e non ho dubbi su ciò che devo fare, spero che questi giorni passino in fretta" continuò Sum, poi guardò l'orologio e notò che erano le sette passate "devo andare, i miei mi aspettano per la cena" "come mai?" "non so se te ne sei accorta, ma oggi è la vigilia di Natale" la riprese Sum "giusto...ma io me ne starò ugualmente qui, sto dai miei genitori domani a pranzo, e anche dopodomani" rispose l'amica con un sorriso "mi madre mi ha convinta a tornare a casa per le festività, i miei vivono in una canpagna alla periferia di Roma, onestamente è un bel posto, di solito vado a trovarli ogni settimana quando vado all'università, ma proprio perchè in questo periodo i corsi sono sospesi, mi madre ha insistito fino alla nausea affinchè chiudessi la mia casetta di città per quindici giorni e tornassi da loro, credo che le manchi avermi per casa, e in fondo manca a me addormentarmi la sera sapendo che i miei genitori sono nella camera accanto" ammise abbottonandosi il cappotto e coprendosi per bene "allora quando ci vediamo?" "tranquilla, non mi segregheranno in casa e sarò qui a romperti le scatole prima di quanto pensi" "ti aspetto" disse Laura accompagnandola alla porta "e tu, aspettati un mio messaggio a mezzanotte" aggiunse ancora "tu il mio!" così dicendo Sum la salutò e rientrò in macchina, fece un salto a casa sua per prendere il trolley con qualche indumento da indossare in quei giorni, il beauty e poi si chiuse la porta alle spalle e rientrò in macchina, un quarto d'ora esatto e sarebbe arrivata a casa dei suoi genitori; durante il breve tragitto, fu costretta a fermarsi a uno dei semafori, prese il cellulare e mandò un messaggio a Harry e a Zayn "domani mattina vi voglio a casa dei miei alle dieci! Non pensate di cavarvela soltanto con il pranzo, c'è tanto lavoro da fare" un attimo dopo le arrivò la risposta "noi pensavamo di venirti a prendere stasera per la messa di mezzanotte!" lesse e rispose "perfetto, a dopo allora" inviò il messaggio, ma ne ricevette un altro "Buon Nataleeeee"anzi due "ps.Harry ti ama" era stato Zayn a inviarlo, oppure era stato Harry e aveva parlato in terza persona, non ne aveva idea, ma sapeva quanto fosse vero il contenuto di quel messaggio e finì per arrivare a casa dei suoi con un sorriso ebete dipinto sul viso che la diceva lunga, le erano bastate quelle tre parole per dimenticare tutto il resto e sentirsi la ragazza più fortunata del mondo, si, perchè lui l'amava e Sum non poteva chiedere di meglio.    





BUONSALVEEE :))
Ecco il nuovo capitolo! Okay, mi rendo conto di essere parecchio in ritardo con il Natale D: ma vi dovete perdonare, è il periodo dell'anno che preferisco dopo l'estate, e siccome ho già ambientato nella stagione estiva 'Summer Paradise', mi è sembrato giusto amibientare 'Nobody Compares To You' a Natale.
Quindi, ricapitolando...Daniel è partito, Sum è stata a un passo dal dirgli tutto ma alla fine non ce l'ha fatta, e lui è andato via senza sapere la verità, anche se si è accorto benissimo che qualcosa nel loro rapporto non va e continua a fingere che sia tutto apposto.
Sum trascorre qualche ora con la sua amica Laura e si confida con lei, ribadendo ancora una volta i suoi sentimenti per Harry e le comunica le sue intenzioni.
Harry e Zayn trascorreranno il Natale a casa dei genitori di Summer con lei e la sua famiglia, essendo soli a Roma, e...credo di aver detto tutto :))
Ci saranno tante sorprese e spero con il tutto il cuore che questa storia non vi annoi e che non vi deluda mai :DD
Che ne pensate del capitolo? vi è piaciuto? ditemi tutto quello che vi passa per la testa :3
Devo andare, un bacione grande grande e a prestoooooooo! ♥

Ps. GRAZIE DI CUORE A CHI RECENSISCE, A CHI LEGGE, A CHI PASSA NELLA MIA PAGINA! MERAVIGLIOSE COME SEMPRE <33333
 

















Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo venti ***


harlotte Jonson aveva appena terminato di chiacchierare con la propria madre e il proprio fratello, la sua famiglia si era riunita a Dublino come ogni anno e mancavano soltanto loro all'appello, era triste pensarlo, indubbiamente, ma lei e suo marito non avevano potuto organizzarsi diversamente, e aveva appena augurato un felice Natale alla sua famiglia tramite telefono, quando sentì suonare il campanello e si precipitò ad aprire, il signor Peter Jonson era uscito per una passeggiata.
Si trovò davanti due ragazzi, li conosceva, non li vedeva da un po', ma ricordava perfettamente i loro volti, sorrise raggiante "ciao ragazzi! mi fa piacere rivedervi!" "salve signora Jonson, anche noi siamo contenti di essere qui" disse Zayn per niente timido "e buon Natale!" aggiunse Harry sorridendole un tantino più in imbarazzo, la madre di Sum li abbracciò entrambi "datemi del tu da ora in poi" esclamò subito dopo chiudendosi la porta alle spalle "abbiamo portato il dolce!" Zayn consegnò un cesto nelle mani della padrona di casa "grazie, non dovevate disturbarvi" "è un piacere" sorrise Harry "dov'è Summer?" domandò subito dopo il ragazzo scatenando una risatina da parte dell'amico, non era riuscito a resistere "quella dormigliona? sarà ancora nel mondo dei sogni, sentiti pure libero di andarla a svegliare" rispose la madre della ragazza, Harry moriva dalla voglia di raggiungerla, ma davvero poteva farlo? Guardò Zayn, che si limitò a fargli un cenno con il capo, Harry ciondolò sui piedi "davvero, puoi andare, lei ne sarà felice, e io mi risparmierò di chiamarla tre o quattro volte se la svegli tu" il ragazzo capì che Charlotte era seria, nonostante lo avesse detto con tono scherzoso, quindi imboccò le scale promettendo alla madre della ragazza di scendere presto insieme alla figlia.
"Zayn accomodati, fai come se fossi a casa tua" disse poi, prendendo posto in salotto di fronte al migliore amico di Sum, rivolse lo sguardo alle scale e sorrise "Dio solo sa quanto è importante per ragazzo per mia figlia! Quante volte l'ho osservata dormire abbracciata alla sua maglietta quando lui era a Londra, quante volte ho visto il suo sorriso, più luminoso che mai, e i suoi occhi felici quando faceva il conto alla rovescia e metteva una x sul calendario sui giorni che la separavano dal rivederlo, e quante volte l'ho sentita singhiozzare nei giorni e nei mesi sucessivi al trasferimento! Mi sentivo impotente e colpevole, perchè non potevo fare nulla per farla stare meglio e perchè sapevo che era unicamente colpa della decisione presa da me e mio marito se Sum si era ridotta così...ha sofferto in una maniera atroce standogli lontana. Poi è arrivato Daniel, ma non l'ha mai portato qui, nemmeno per un caffè, non l'ho mai conosciuto di persona e tutte le volte che glie ne domandavo il motivo, lei mi rispondeva che prima o poi lo avrebbe fatto; ma io sono sua madre e la conosco meglio di tutti, e sapevo perfettamente che in un angolo remoto del suo cuore sperava ancora di poter varcare la soglia di quella porta tenendo Harry per mano...e ogni volta che mi parlava di un pomeriggio trascorso con Daniel, mi accorgevo che aveva il viso di Harry stampato nella mente e inciso sul cuore soltanto guardandola negli occhi o ascoltando il suo tono di voce. E ora lui è tornato, insieme a te, e ne sono felice, non so come stiano le cose tra di loro, ma ho visto mia figlia rinata da quando voi due siete a Roma, e ciò mi basta" Zayn si sentì in dovere di dire qualcosa "anche per Harry è stato lo stesso, durante ques'anno gli sono stato molto vicino, e giuro, ha sofferto all'inverosimile.Quando abbiamo fatto domanda per uno stage in Italia e ci hanno comunicato di doverci trasferire qui a Roma, Harry non sapeva che Sum vivesse proprio qui, se lo avesse saputo sarebbe salito sul primo aereo diretto a Roma un sacco di volte, ma sarebbe stato soltanto peggio se si fossero visti sapendo di doversi separare qualche ora dopo, quindi ha preferito tenersi all'oscuro di tutto, per il bene di entrambi; ma quando si sono incontrati in quel bar, si sono abbracciati come se non si fossero mai divisi ed è lì che ho capito che sono anime gemelle. Charlotte, tua figlia ama Harry e lui ama Sum, te lo posso assicurare" Zayn pareva molto serio "lo so, sono convinta che sia così, altrimenti non l'avrei incoraggiato a salire di sopra, so che c'è qualche problema con Daniel, Sum mi ha detto del brutto incidente, ma sono certa che troverà la forza di parlargli, non resisterà a lungo" "è incredibile che mia figlia si sia innmorata così a soli diciassette anni, ed è ancora più assurdo che ora, a venti, quasi ventuno, lo ami ancora così intensamente. Io ho avuto tre ragazzi prima di incontrare mio marito all'età di ventotto anni, ma con nessuno dei precedenti avevo mai pensato di costruire un futuro..invece Sum, non lo so, ho l'impressione che non si innamorerà di qualcun altro quando sarà più adulta, ha vissuto emozioni troppo forti da dimenticare, ci sarà sempre e solo posto per Harry nel suo cuore" "è bello sentirla- scusa, sentirti parlare così, non tutte le madri capirebbero, Sum è davvero fortunata" si complimentò Zayn "faccio ciò che posso, ma dimmi, tu come stai? tutto bene?" domandò Charlotte al ragazzo in tono affettutoso e materno, chiacchierarono per un po' del più e del meno mentre apettavano che Harry e Sum scendessero.

Harry entrò in camera sua con un sorriso ebete dipinto sul viso, era stato importante per lui sapere che la madre della ragazza non aveva niente in contrario se lui avesse trascorso del tempo da solo con sua figlia, nonostante sapesse quanto Sum fosse stata male quando si era trasferita a Roma; avanzò piano, fin quando non raggiunse il suo letto e si sedette delicatamente, Sum dormiva beatamente e non si accorse di nulla, l'avrebbe volentieri svegliata con un bacio, ma sapeva di non poterlo fare, quindi si avvicinò lentamente a lei pensando a quanto la trovasse bella e a quanto l'amasse, e quando fu abbastanza vicino al suo orecchio "E' arrivato Babbo Natale!" sussurrò, restando in quella posizione, la ragazza non si mosse di un millimetro per paura di trovarsi troppo vicina o forse troppo lontana da Harry quando avrebbe aperto gli occhi, sorrise in modo naturale e spontaneo mentre le sue iridi nocciola si perdevano in quelle verdi-azzurre del ragazzo che le aveva fatto perdere la testa "buongiorno!" sussurrò senza smettere di fissarlo "Buon Natale principessa" disse Harry stampandole un tenero bacio sulla guancia, Sum sentì il cuore battere all'impazzata e si sforzò di restare calma, il ragazzo si allontanò di qualche centimetro per permetterle di sedersi sul letto, lei si mise a guardarlo negli occhi incapace di fare altro, i raggi di sole che filtravano timidamente dalla finestra le davano l'impressione di essere nel bel mezzo di un sogno, troppo bello per essere vero, Harry seduto sul suo letto con un sorriso mozzafiato la mattina di Natale, ecco il vero regalo, altro che Babbo Natale.
" che c'è?" domandò lui vedendo che non smetteva di fissarlo, Sum si scosse "niente, stavo soltanto pensando...ogni Natale ho ricevuto tanti regali, soprattutto quando ero bambina, decine di giocattoli e tante altre cose, ora sono cresciuta e non ho più bisogno di tutto questo, ora ho soltanto bisogno di te, sei tu il mio regalo" disse con un sorriso "ma ti voglio trovare impacchettato sul mio letto tutto l'anno, non solo a Natale" aggiunse subito dopo "vuoi che indossi anche il papillon? così avrò tutto l'aspetto di una confezione regalo con tanto di nastro!" scherzò lui facendola ridere "va bene anche senza, basta che tu sia accanto a me" "è l'unica cosa che voglio!" rispose Harry con una sincerità disarmante " aspetta ancora qualche giorno" disse lei, quasi in un sussurro, di colpo cosciente della propria situazione "aspetterò, perchè ti amo. E ora sbrigati, altrimenti tua madre non mi farà più salire a svegliarti!" "ti ha mandato lei?" domandò la ragazza sorpresa "più o meno" a quel punto Sum si alzò "se vuoi puoi aspettarmi giù, faccio in fretta" disse diringendosi verso il bagno "no, ti apetto qui" rispose il ragazzo guardandosi intorno, Summer tornò indietro e si avvicinò a lui, gli lasciò un dolce bacio sulla guancia "Buon Natale anche a te!" disse prima di ritornare sui suoi passi. 
Summer si liberò del pigiama e catturò il proprio riflesso nello specchio prima di entrare nella doccia, vide se stessa sorridere senza neanche rendersene conto e pensò a Harry nella sua camera, poi si infilò sotto il getto caldo dell'acqua e fece il possibile per fare in fretta come aveva promesso; intanto Harry aspettava seduto sul suo letto, anche lui sorrideva, sorprendosi a pensare quanto fosse tenera in pigiama, l'amava con tutto se stesso; poi si alzò in piedi e raggiunse la sua scrivania, era lì che aveva studiato come una pazza durante l'ultimo anno di liceo, era lì  che si era addormentata tante volte in preda allo stress per gli esami, e magari era lì che aveva alzato la testa dal libro, aveva poggiato i gomiti sulle pagine ancora aperte e sottolineate, e si era tenuta la testa tra le mani pensando a lui, ai momenti che avevano trascorso insieme, a quel maledetto trasferimento, e si era lasciata travolgere dalle emozioni. 
Abbassò lo sguardo poggiandolo sulla sedia accanto alla scrivania e notò una maglietta azzurra a mezze maniche sulla spalliera, l'avrebbe riconosciuta tra mille, sorrise incredulo, la teneva ancora lì, pensò che l'avesse messa su quella sedia prima di conoscere Daniel, ma ciò che ignorava era che la sua maglietta, tutta stropicciata, aveva assorbito le lacrime silenziose di Sum fino al giorno in cui non l'aveva rivisto, a quel punto non ne aveva più avuto bisogno e l'aveva riportata a casa dei suoi genitori pregando sua madre di non lavarla e lasciarla lì; Harry la prese tra le mani, l'avvicinò al petto esattamente come aveva fatto Sum migliaia di volte e riuscì a sentire ancora il profumo della propria pelle di quel luglio di tre anni prima, ma ora percepiva anche l'odore della pelle di Sum, quante volte doveva averla tenuta stretta al proprio corpo! Provò un impeto di tenerezza, ormai quella maglietta sapeva di entrambi, del loro amore, non era nè solo sua e nè solo di Sum, era loro, di tutti e due.
La tenne stretta ancora per qualche istante ricordando il giorno in cui glie l'aveva data, e il giorno in cui l'aveva tenuta addosso, quando quella maglietta aveva un significato pari a tutte le altre, e poi era diventata la sua preferita quando se l'era sfilata dopo aver baciato Sum per la prima volta. 
Tornò a sedersi sul letto, aveva una voglia matta di raggiungerla e baciarla, coccolarla, amarla, ma doveva trattenersi, ora più che mai....un collage di foto sul comodino catturò presto la sua attenzione, all'interno vi erano tante foto disposte alla rinfusa, senza un ordine cronologico preciso, e si perse a guardarle...nella prima era stata immortalata una bambina tra le braccia dei suoi genitori, Sum doveva avere quattro o cinque anni quando era stata scattata quella foto, ma aveva lo stesso sorriso di adesso, magari con un dentino mancante; poi posò lo sguardo sulla successiva, c'era sempre lei, questa volta un pochino più grande, ma sempre bambina, era distesa sulla sabbia e un grazioso cappellino la proteggeva dai raggi solari, Harry non potè fare a meno di sorridere ancora; la terza foto la ritraeva insieme a Valerie, Sarah e Mary in un parco, dovevano essere in gita alle superiori; nella quarta invece, la prima foto della seconda riga, c'erano loro due, un primo piano bellissimo e un ragazzo e una ragazza sorridenti e stretti in un abbraccio; e poi c'era una quinta foto che immortalava Summer insieme a sua nonna, probabilmente risaliva a quando lei aveva dodici anni, poi ce n'era una con Zayn, qualcun'altra con Valerie, una dove Sum bambina era seduta sulle ginocchia di un ragazzo che non conosceva di persona, ma che le somigliava parecchio, un cugino; poi c'era una che li ritraeva tutti e nove, al camping, la sera che erano andati alle giostre e nell'ultima, la dodicedima, c'erano ancora loro due mentre si guardavano negli occhi, Harry si soffermò su quella foto che rappresentava a pieno i loro sentimenti, e non si era mai accorto di avere uno sguardo perso e una luce negli occhi ogni volta che si imbatteva in lei, e anche Sum non scherzava, aveva un sorriso che le congiungeva un orecchio all'altro, si guardavano come se il resto del mondo non esistesse, come se ogni altra cosa non avesse di colpo più importanza, come se ci fossero soltanto loro due e il loro amore; quasi si commosse a vedere quella foto, meravigliosa.
Spostò lo sguardo un po' più in là e scorse un'altra foto, non faceva parte del collage e non era incorniciata, ma ne stava ugualmente lì sul suo comodino, Sum doveva averla guardata ogni sera prima di addormentersi e a ogni risveglio, e doveva anche averla tenuta in mano per tanto tempo considerando che i bordi erano tutti spiegazzati, Harry pensò che non l'avesse incorniciata proprio per quel motivo, per poterla stringere tra le mani ogni volta che ne avesse avuto voglia, la prese e non potè fare a meno di sfoderare il suo miglior sorriso, e nonostante avesse gli occhi lucidi, vide Sum seduta sulle sue ginocchia, erano al parco, a Dublino, la prima volta che lui e gli altri ragazzi le avevano raggiunte, si baciavano incuranti di Niall che gli stava scattando una foto e per niente preoccupati di essere bagnati fradici per colpa di Liam che in un attimo di follia, se così si può chiamare, aveva azionato tutte le pompe di irrigazione del parco...ricordava quel giorno alla perfezione, e rise pensando che chiunque avesse visto quella foto, avrebbe pensato che si stavano baciando nel bel mezzo di un temporale, solo loro nove sapevano invece, che non era affatto così e che avrebbero potuto spostarsi e andarsi a coccolare altrove, dove la pioggia artificiale non li avrebbe bagnati, invece loro erano rimasti lì, immobili, persi in quell'attimo di paradiso. 
Girò la foto sul retro per vederne la data, anche se la sapeva a memoria, 31 agosto, chi l'avrebbe più dimenticata! E si trovò invece a dover fare uno sforzo immane per non scoppiare in lacrime quando i suoi occhi si soffermarono sulla frase scritta da Sum a penna, sul retro della foto:
 "Oggi a scuola mi hanno assegnato un compito, dovevo dire dov'è la mia casa. Sembra un esercizio da scuole elementari, vero amore? Ma non intendevano la casa come edificio, piuttosto il luogo in cui mi sento come se fossi a casa. Beh, in questo caso, la mia casa non ha una sede fissa, ha le ruote e ti segue sempre, la mia casa è in quell'angolo di mondo dove i tuoi piedi si poggiano sul suolo, e anche se dovessi trasferirti al polo Nord o in un posto dove piove perennemenente come in questa foto, la mia casa, Harry, sarà sempre dove ci sei tu"

A quel punto il ragazzo sentì i passi di Sum e mise a posto la foto controvoglia, glie l'avrebbe volentieri rubata e l'avrebbe tenuta con se per sempre, ma la mise a posto mentre cercava di scacciare dal viso qualche lacrima prepotente, lacrime di gioia "sono pronta" esclamò lei comparendo sulla soglia, Harry la guardò estasiato nonostante non indossasse nulla di speciale, e la raggiunse "dov'è il mio regalo?" domandò il ragazzo mentre imboccavano le scale "il tuo regalo? perchè ti aspetti un regalo?" disse lei cercando di essere più seria possibile, Harry sembrò non sentirla nemmneno "dov'è il mio regalo di Natale?" domandò ancora cominciando a farle il solletico e ridere, Zayn e Charlotte li guardavano con disappunto mentre li raggiungevano al piano di sotto.
" ti sembro Babbo Natale per caso?" "si, sei anche vestita di rosso, ti manca solo la barba, la cintura di cuoio, gli occhiali da lettura, gli stivali con le fibie, il cappello e mezzo quintale di peso" rispose continuando a ridere, ormai erano arrivati giù, Harry la tirò per un braccio prima che lei andasse a fare gli auguri a Zayn e sua madre "ma saresti bellissima lo stesso" le sussurrò in un orecchio, lei lo guardò negli occhi, avrebbe voluto saltargli tra le braccia, ma si accorse che non era il caso, quindi si limitò a sorridere e annegare per qualche decimo di secondo nel suo sguardo.
" Buon Natale" esclamò pochi attimi dopo abbracciando Zayn "Buon Natale anche a te! Memomale che avevi detto che ci volevi qua presto, che c'erano un sacco di cose da fare...!" esclamò il suo migliore amico "Zayn ha proprio ragione! mi ero dimenticata quanto fosse difficile svegliarti la mattina!" concordò sua madre "se tu ad avermi voluta qua" rispose Sum abbracciandola "lo so, ma resta il fatto che sei una dormigliona" rispose Charlotte baciandola sulla fronte "dov'è papà?" "è uscito, ma tornerà tra poco" "possiamo aprire i regali ora?" domandò Zayn impaziente, e a quel punto, si spostarono sotto l'albero di Natale e si scambiarono sul serio dei regali, nessun oggetto particolarmente costoso o raro, quei doni non erano importanti per nessuno, nonostante ci avessero scherzato su tutta la mattina, i veri regali erano ciò che ognuno di loro rappresentava per gli altri.
Trascorsero il resto della mattinata ad aiutare Charlotte a preparare il pranzo, a imbandire la tavola e fare tutte quelle piccole cose che si fanno a Natale, rientrò a casa anche il signor Jonson e scambiò qualche chiacchiera con i ragazzi mettendoli a loro agio, poi arrivò l'ora di pranzo e presero posto a tavola, le pietanze erano ottimi, i dolci squisiti, la compagnia piacevole...certo, non fu il tradizionale Natale, ma sia Sum che i ragazzi si sorpresero a pensare che fosse addirittura molto meglio, solo perchè erano seduti allo stesso tavolo. Charlotte invitò i ragazzi anche per il giorno successivo e loro accettarono volentieri; terminato il pranzo, Sum, Harry e Zayn uscirono per una passeggiata, mentre in casa Jonson il telefono ritornava a squillare...
" Pronto? Charlotte, dimmi che sei tu!" "tesoro! certo che sono io!" esclamò la padrona di casa salutandola, Valerie tirò un sospiro di sollievo "innanzi tutto, Buon Natale! Ho sentito Sum per messaggio, ma volevo farti gli auguri personalmente" "sei stata gentilissima! come stai?" domandò "alla grande, davvero! tu, Peter?" "tutto bene anche noi" "Sum è uscita con Harry e Zayn, se vuoi ti faccio richiamare quando torna..." aggiunse la madre della ragazza "no no no, tassativamente no! ho bisogno del tuo aiuto" esclamò la ragazza facendola proccupare "che succede?" "nulla di grave, anzi, è una fortuna che Sum non sia in casa, quello che ti dirò ora non deve saperlo nessuno, nemmeno i ragazzi. Ho bisogno della tua copertura" spiegò Valerie "mi stai facendo paura..ma ti ascolto." Quando ebbero finito di parlare al telefono, Charlotte sorrise tra sè pensando che quelle feste stessero andando di bene in meglio.  





BUONSALVEEEE :DDD
Okay, questa volta sono davvero in ritardo...pensavo di riuscire a scrivere il nuovo capitolo durante il weekend come al solito, ma c'è stato un imprevisto, e non ho potuto. Comunque, Buon Natale (?)
Ahhahahah no, so perfettamente di essere fuori tema, ma come avrò già detto mille volte amo il Natale e ho deciso di ambientare la storia in questo periodo :)
Sarò veloce, promesso :DD
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì :3 Che nasconde Valerie? E quanto sono dolci tutti quanti? hjdbjhbdjbjhbjk
Non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, mi raccomando <3
E grazie infinite per tutte le recensioni ricevute negli scorsi capitoli, vi adoro! ♥♥♥
Ovviamente, grazie anche a chi legge, a chi segue la storia, a chi la inserisce nelle preferite e nelle ricordate, e a chi passa dalla mia pagina :))
Vado, a prestooooooooooo <33333  
        

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo ventuno ***


" Sono ottimi mamma, davvero" Sum addentò un terzo, o forse quarto biscotto al cioccolato "ho sempre saputo di essere una brava cuoca" Charlotte era seduta di fronte a lei, impegnata a gustare quei biscotti esattamente come stava facendo la figlia, Summer rise fragorosamente "non ti montare la testa, è la prima volta in venti anni che ti vengono bene" le fece notare prendendola scherzosamente in giro "credo di aver scoperto il segreto di questa ricetta" sua madre si sporse verso di lei con l'aria entusiasta, tipica di una bambina che ha appena scoperto l'utilità di qualche utensile...a volte era come se si scambiassero i ruoli, a Charlotte piaceva ritornare bambina o adolescente per qualche minuto, e Sum si divertiva a farle da mamma ogni tanto, ma quando c'era qualche problema o questione da risolvere, Charlotte tornava a ricoprire il suo ruolo, quello di madre di famiglia e donna matura  su cui si può sempre contare, e sottolineo sempre.
" che preparate di buono oggi?" Peter Jonson comparve sulla soglia, dopo aver fatto la sua solita passeggiata mattutina "E' Santo Stafano, classico menù" rispose sua moglie con un sorriso "aspettiamo che Harry e Zayn ci portino ciò che ci manca per cominciare" continuò a spiegare Sum "va bene, se avete bisogno sono di là" esclamò l'uomo allontanandosi e sedendosi in salotto...non era mai stato un tipo molto socievole, ma Sum e Charlotte ci erano abituate e gli volevano bene anche per quello, non era mai stato un tipo di molte parole, anche se con Harry e Zayn stava superando se stesso in quei giorni, ma in compenso era un fidato lavoratore, un uomo intelligente e soprattutto un padre e un marito presente, una bella persona.
" ho chiamato la nonna ieri" esordì la mamma, sapendo quanto Sum ci fosse rimasta male nello scoprire che non avrebbero trascorso il solito Natale in famiglia, ma la ragazza sembrava non pensarci più di tanto "fammi indovinare...ieri hanno finito di mangiare all'ora di cena come al solito, zio Ryan ha fatto storie per tutto il tempo dicendo che la nonna e le zie avevano cucinato troppa roba, e alla fine ha mangiato più di tutti gli altri; poi Ben e Ally hanno preparato le tartine, e sul tavolo ci sarà stata la tovaglia rossa, e i segnaposto conservati nel secondo cassetto del mobiletto in cucina , e poi ovviamente hanno giocato a tombola e la zia Ketty ha sbancato tutto...e oggi faranno esattamente lo stesso" disse Sum con una punta di nostalgia "è inutile dirti che hai azzeccato tutto, ma era sin troppo facile da indovinare" "sai mamma, è stato un Natale diverso quello di quest'anno, ma sinceramente mi è piaciuto...certo, sarei stata felice di essere a Dublino e assistere a tutto quello che ho appena descritto, ma in fondo è stato bello anche stare qui" confessò sorprendendosi delle sue stesse parole "lo dici soltanto per Harry e Zayn" "probabile!" a quel punto risero entrambe "quando hai intenzione di tornare con lui?" le domandò sua madre lasciandola a bocca aperta "che c'è? mi credi scema? io mi accorgo di tutto" Sum sospirò, avrebbe dovuto aspettarselo, decisamente "non c'è niente da dire, a parte il fatto che amo Harry" "questo si nota, tesoro" "tanto?" domandò sapendo già la risposta "più di quanto tu creda...ma Daniel, che farai?" domandò cauta "gli parlerò appena sarà di nuovo a Roma, voglio chiarire tutto, mi dispiace, gli voglio bene, ma ho sbagliato soltanto a pensare di potermi innamorare di lui...mi hai sempre detto che l'amore vero arriva una sola volta nella vita, e so di avere solo ventanni, ma nessuno escluso me e lui può capire i nostri sentimenti, e io e Harry ci amiamo sul serio. Mamma non può essere una cotta...hai mai sentito parlare di una cotta durata più di qualche mese? ... Già al camping avevo capito di essermi innamorata sul serio...senti non so spiegarlo, lo trovo assurdo anche io, ma continuerò ad annegare nei suoi occhi ogni volta come se fosse la prima, e mi sembrerà di svenire ogni volta che mi regalerà un sorriso o che mi starà troppo vicino, vorrò fermare il tempo a ogni abbraccio e a ogni bacio, e per essere felice mi basterà sapere che lui c'è. E posso sembrarti pazza in questo momento, e forse un po' lo sono, ma desidero trascorrere il resto della mia vita con lui, perchè nessuno mi completa come fa Harry, nessuno è come lui, niente è come me e lui insieme, e se questo non è amore, beh, allora mi dispiace, ma l'amore non esiste...l'amore non è qualcosa di astratto e incomprensibile, l'amore è tangibile in ogni carezza, in ogni sguardo, in ogni parola, l'amore siamo noi due"
" sei cresciuta Sum, forse in fretta, ma non sei più una ragazzina, non mi avresti mai parlato così liberamente di ciò che provi, soltanto qualche mese fa, stai diventando pian piano una donna, e io posso soltanto dirti di godertela, goditela tutta, la vita, perchè è una, e il tempo, per quanto tu lo voglia, non tornerà mai indietro, anzi, ad un certo ti sembrerà che abbia preso la ricorsa e ti sembrerà anche di non poter stare al suo passo, e allora ti ritroverai a dire a tuoi figli ciò che io sto dicendo ora a te, ma non preoccuparti, lo sanno tutti che la vita è una scalata, però non è detto che tu non riesca a fermarti ogni tanto, e quando sarai a metà dell'altezza della montagna, non guardare mai indietro, potresti avere le vertigini, o nostalgia del passato, chiamala come vuoi, e non spingerti nemmeno troppo in avanti, potresti temere il futuro..quando ti fermerai, guarda semplicemente ciò che ti sta di fronte, e goditi quella vista, perchè ti basterà compiere un solo passo per avere una prospettiva diversa. E se hai scelto di investire le tue speranze e i tuoi sogni nel sorriso di Harry, beh, nessuno potrà dirti con sicurezza se sia giusto o sbagliato, ma proprio per questo motivo devi fare ciò che vuoi, ciò che ti rende felice, tutto il resto è secondario."
Sum e Charlotte sentirono suonare il campanello "ricevuto" esclamò la ragazza lasciando un bacio sulla guancia della madre, prima di accogliere i due ragazzi; il resto della mattinata passò in fretta, e anche il pranzo, trascorsero delle ore insieme divertendosi come avevano fatto il giorno precedente.

Erano le tre di pomeriggio quando Charlotte si alzò da tavola con una scusa e raggiunse la soffitta, aveva detto semplicemente di dover sbrigare una faccenda di casa, al che nessuno si era insospettito, ma quando mezzora più tardi, sua madre non era ancora tornata in salotto, Sum decise di raggiungerla, la cercò per tutte le stanze, ma non c'era traccia della donna, quindi salì in soffitta e la trovò lì  accovacciata sul pavimento "che cosa stai facendo?" domandò avvicinandosi a lei "credo fosse giunta l'ora di mettere un po' in ordine quassù" "il giorno di Santo Sfefano" obiettò la figlia "si..non avevo niente da fare" "mamma, potevi restare giù con noi, sei praticamente sparita" Sum ora cominciava a sospettare qualcosa "tesoro, ho quasi finito, tranquilla" tentò di rassciurarla sua madre "devo darti una mano?" "no..torna giù, tra un quarto d'ora sono da voi" rispose riprendendo a spolverare, Sum si alzò rassegnata e quando fu sulla porta "io, Harry e Zayn vogliamo vedere un film, papà è già al computer per lavoro da un po', tu che fai? ti unisci a noi?" domandò prima di varcare la soglia "no, non posso...devo...uscire, sì, devo uscire, ma tornerò presto" Charlotte non sapeva più che dire per tenere sua figlia all'oscuro di tutto "tu, non me la conti giusta" esclamò Sum uscendo e puntandole scherzosamente un dito contro "non nascondo nulla" obiettò la donna "ecco, ora ne sono sicura, sai qualcosa che non so, ed evidentemente non vuoi farmela sapere, va bene" Sum tornò in salotto un po' preoccupata, sapeva che qualcosa non quadrava, ma non aveva la minima idea di cosa potesse essere!
Era piuttosto raro che sua madre fosse così misteriosa, c'era decisamente qualcosa sotto...ed era altrattanto raro che le venisse voglia di mettere a nuovo la soffitta, il giorno dopo Natale per giunta, subito dopo pranzo...quello stanzone che si estendeva per tutta la grandezza dell'abitazione, ma al piano di sopra, non era mai stato abitato prima di allora e conteneva tutti quegli scatoloni pieni di ricordi e suppellettili vari che la famiglia Jonson non si era sentita di abbandonare, una volta lasciata Dublino; ma in un anno intero, quasi non ci avevano messo piede in quel posto, ecco perchè per Sum c'era puzza di bruciato in quella storia. Lei personalmente amava quella soffitta, era enorme, una mansarda con il tetto spiovente, sarebbe stata ottima per un pigiama party, o qualcosa del genere, se solo ci fossero state le sue migliori amiche...ma ora, proprio non capiva perchè sua madre avesse tutta quella fretta nel renderla abitabile...che stessero per arrivare degli ospiti e avesse pensato di sistemarli lì? Abbastanza assurda come idea, in condizioni normali glie ne avrebbe sicuramente parlato e magari l'avrebbe pure costretta ad aiutarla, ma non quel giorno; e poi si aggiungeva il fatto che aveva detto di dover uscire, senza specifcare la meta...se fosse stato un giorno qualunque forse Summer ci sarebbe passata sopra, ma era il 26 dicembre, un giorno in cui si è soliti fare tutto, tranne che pulire un'enorme soffitta e uscire per conto proprio senza dire a nessuno dove si è diretti! 

Quando tornò in salotto, i due ragazzi si accorsero del suo turbamento "tutto a posto?" domandò immediatamente Harry prendendole la mano mentre erano seduti sul divano in attesa che Zayn scegliesse il film da vedere e si occupasse di inserirlo nel lettore dvd "mia madre si comprta in modo strano, è in mansarda, la sta rimettendo a nuovo per  non so per quale motivo, non vuole che le dia una mano, e dice di dover uscire tra poco, ma non ho la più pallida idea di dove andrà" spiegò, lasciando che il ragazzo le stringesse la mano e glie l'accarezzasse dolcemente disegnando dei ghirigori sul suo palmo con il pollice "c'è qualcosa che mi sfugge" continuò lei pensierosa "forse non è il caso che ti preoccupi così tanto, magari sta oraganizzando qualcosa di assolutamente fantastico e non vuole che tu lo sappia, potrebbe essere una sorpresa" disse lui con un tono così dolce e premuroso che a Sum venne voglia di crederci all'istante "sai qualcosa che non so?" domandò lei con un'espressione investigatrice, Harry rise "no, ne so quanto te" disse poi "giura" esclamò lei avvicinandosi al suo viso, forse troppo, perchè si bloccò incapace di tirarsi indietro "giuro" lo disse un poco più di un sussurro, e la ragazza parve calmarsi del tutto, ritornò a poggiare la schiena sulla spalliera del divano con movimenti molto lenti, si stringevano ancora la mano, Zayn si mise a sedere vicino a loro dopo aver inserito il film, ma non si preoccuparono di allontanarsi o cambiare posizione, Sum poggiò in modo quasi automatico la testa sulla spalla del ragazzo e continuò a sentirsi protetta, Harry le mise un braccio intorno alle spalle e l'avvicinò di più a sè senza smettere di coccolarla, percepiva i respiri regolari della ragazza e si sentiva in pace con se stesso, e con il mondo " stai bene?" le domandò piano, avvicinandosi al suo orecchio, Sum alzò la testa e lo fissò negli occhi per qualche decimo di secondo "benissimo" sussurrò stringendosi di più a lui, come se quel suo 'stare bene' fosse inversamente proporzionale alla distanza esistente tra i loro corpi, più quello spazio diminuiva, più si sentiva come se potesse volare, più erano vicini e più la sua mente e il suo cuore erano affetti da un'amnesia che la portava a  dimenticare qualunque altra cosa, anche una mamma insolitamente misteriosa.
Restarono in quella posizione quasi per l'intera durata del dvd "vi è piaciuto?" domandò Zayn con un sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro, era uno dei suoi film preferiti e parlava di amicizia "fantastico!" concordò Harry battendogli il cinque "si, sono assolutamente d'accordo!" esclamò Sum con un sorriso " anche noi rincontremo i nostri amici e torneremo a essere una squadra, come ai vecchi tempi" esclamò l'amico, Sum  e Harry pensarono immediatamente a Valerie, Louis, Niall, Liam, Sarah e Mary, sentivano tutti la loro mancanza.

Charlotte era uscita da un po', quando i ragazzi si sedettero in cucina e Sum preparò per tutti una fetta di pane e nutella, come se non avessero già mangiato abbastanza in quei due giorni, poi riempì tre bicchieri di succo e continuò a chiaccherare con Harry e Zayn, felice di essere con loro, e assolutamente ignara di tutto il resto, e per quanto possa sembrare strano, nemmeno i ragazzi sapevano cosa stesse per succedere, ma tutti e due, in un modo o nell'altro, avevano fatto centro; Harry ci aveva preso dicendo che Charlotte stava organizzando una sopresa per Sum, ma anche per loro due, e Zayn aveva indovinato dicendo che si sarebbero rivisti presto... ma nessuno di tutti e due era consapevole di quanto fosse andato vicino alla realtà.
Un'oretta più tardi, verso le sei del pomeriggio, mentre erano ancora tutti e tre in cucina, Sum percepì il rumore del rombo del motore della macchina di sua madre, lo riconosceva a distanza, come quello della macchina di suo padre e di quella di Zayn, che da quando erano a Roma, utilizzava anche Harry, la sentì parcheggiarla nel vialetto e continuò a chiacchierare con i ragazzi; si stupì invece quando sentì suonare il campanello di casa, sua madre doveva aver dimenticato la chiave, piuttosto insolito anche questo, ma in fondo capita a tutti, no? anche a una persona così precisa e attenta come Charlotte.
Lasciò Harry e Zayn in cucina e andò ad aprire, si avvicinò alla porta e fece scattare la serratura con disinvoltura, la porta si aprì e per un istante fu indecisa sul da farsi, restò immobile e confusa per qualche centesimo di secondo, poi se la  richiuse alle spalle e sopirò rumorosamente, si allontanò, non avvertendo alcun suono, e tornò dai ragazzi "un miraggio" pensò, poi un "ti sembra questo il modo di accogliere un amico?" fece scattare qualcosa nelle sue gambe e cominciò a correre come aveva fatto soltanto quando aveva rivisto Harry al bar una ventina di giorni prima, corse più veloce del vento e non ebbe nemmeno il tempo di realizzare il tutto, che si ritrovò stretta in un tenerissimo abbraccio, inutile dire che Harry e Zayn la seguirono a ruota, avevano riconosciuto tutti quella voce così calda e così familiare, Sum abbracciò forte Niall e poi si staccò da lui per permettere ai ragazzi di fare lo stesso "non vedevo l'ora di rivedervi, e negli ultimi giorni ho trascorso il tempo a immaginarmi questo momento, nella mia mente era tutto esattamente così" disse il nuovo arrivato abbracciandoli ancora tutti e tre "già, avevamo previsto proprio tutto... tranne una porta in faccia!" esclamò qualcun'altro alle sue spalle, Sum rise di cuore prima di fiondarsi tra le sue braccia, tra le braccia di Louis, si abbracciarono tutti, increduli di essere di nuovo insieme "Lou, dov'è Valerie?" domandò la ragazza mentre l'amico era ancora soffocato da Harry e Zayn, ma lei non stava più nella pelle "ehh.." l'interessato si portò una mano dietro alla testa e si grattò teatralmente la nuca "mi dispiace, ci teneva tantissimo a vederti, ma non è proprio potuta venire..." si scusò, riuscendo a stento a trattenere una risata sotto i baffi, a quel punto Harry, Niall e Zayn si scambiarono un'occhiata d'intesa "valla a raccontare a qualcun'altro!" esclamò Sum tentando di oltrepassarlo, sicura di poter riabbracciare la sua migliore amica, Louis tentò di ostacolarla, sbarrandole la strada e stringendola ancora a sè, ma la ragazza riuscì a varcare la soglia, e una volta fuori si guardò intorno, vide la macchina di sua madre parcheggiata al solito posto, e Charlotte con delle valigie in mano, ne se accorsero anche i quattro ragazzi e si precipitarono a darle una mano, mentre qualcuno sbucava da quella macchina e le correva incontro.
A quel punto cominciò a correre anche Sum, dio quanto era felice di rivederla, era trascorso un anno dall'ultima volta, e si erano tenute costantemente in contatto, ma tutte e due sapevano che non era la stessa cosa... certo, meglio di nulla, direte voi...quante sono le amicizie a distanza nel mondo? Dieci, cento mila? un miliardo o forse anche di più? Ma ognuna è diversa dall'altra, ogni amicizia, e parlo di amicizie vere, è una storia, un libro a parte, a cui hanno accesso soltanto i protaginisti. Pensateci soltanto un attimo, un fottuto "dobbiamo trasferirci" e la vista che si annebbia, la mente vaga senza sosta e senza meta, e il cuore che annaspa per respirare; provate a pensarci soltanto un secondo, due ragazze che si conoscono dal primo anno di liceo, che sono compagne di banco da allora, che condividono tutto, che trascorrono insieme tutti i pomeriggi e spesso anche le notti, che non hanno bisogno di parole per comunicare, che si capiscono al volo, che scoppiano a ridere in mezzo alla gente per qualcosa, magari una sciocchezza, ma che sanno solo loro, che trascorrono gran parte della giornata a prendersi un giro, che si danno dell' 'idiota', della 'stupida' quotidianamente ma che non sopportano se qualcun'altro si prende l'ardire di fare lo stesso; due ragazze che vivono in simbiosi da quattro anni, che non potrebbero essere più diverse caratterialmente, ma che si sono trovate nella stessa stanza una volta, per puro caso, e non si sono più separate...come vi sentireste voi, se all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, vi accorgereste di non poter più scherzare, ridere, a volte piangere, abbracciare, sclerare, parlare, confabulare, persino litigare, con la vostra migliore amica?
Non vi sentireste come se aveste perso parte della vostra vita? Ma 'perdere' non è la parola giusta, non per Sum e Valerie, loro non si erano perse e mai lo avrebbero mai fatto, sapevano a memoria le gioie e le preoccupazioni dell'altra pur essendo distanti migliaia di chilometri, erano soltanto state allontanate da forze più grandi di loro, resistenze a cui non avevano potuto opporsi..come con Harry, starete probabilmente pensando.
Ma no, nemmeno questo è un paragone giusto, ecco, Harry e Sum si erano persi a vicenda, ma non nel senso che avevano smesso di essere tutto l'uno per l'altra, persi perchè da quell'ultima volta in cui si visti a Londra, avevano preferito non tenersi più in contatto, lo avevano fatto perchè si amavano troppo e avrebbero sofferto all'inverosimile, ma ora, con il senno di poi, si erano entrambi resi conto di aver sofferto forse anche di più di quanto avrebbero fatto vedendosi due volte l'anno, in fondo la distanza per loro c'era sempre stata e l'avevano superata alla grande in quei due anni, non avevano dubitato nemmeno una volta dei loro sentimenti, e non lo avevano fatto nemmeno durante l'anno in cui erano stati divisi, nonostante avessero tentato di imparare a vivere l'uno senza l'altra ... quindi sì, diciamo pure che si erano persi, ma in ogni caso, si erano soltanti persi di vista, persi di contatto, i loro cuori non avrebbero mai perso l'abitudine di accellare il battito quando erano troppo vicini, i loro volti non avrebbero mai perso l'abitudine di sorridere e i loro occhi di brillare quando erano insieme, e le loro labbra e la loro pelle non avrebbero mai perso l'odore, il sapore dell'altro.
Ma quella tra Sum e Valerie erano soltanto una bellissima amicizia, come quella con Sarah e con Mary, un legame che poteva allentarsi, una corda che poteva essere deformata, ma mai e poi mai spezzata.
Si abbracciarono fortissimo e rimasero così per tanto tempo, forse un quarto d'ora o probabilmente di più, si strinsero fortissimo, erano incapaci di interrompere quell'abbraccio desiderato per più di un anno, restarono l'una tra le braccia dell'altra, immobili su quel vialetto, fuori senza giacca, quel ventisei dicembre, si lasciarono scappare qualche lacrima tutte e due, affondarono il viso l'uno sulla spalla dell'altra e continuarono a stringersi forte, fortissimo "mi sei mancata" riuscì a dire Sum quando trovarono la forza di staccarsi, non le sembrava ancora vero di averla di fronte; le raggiunsero anche i ragazzi e si unirono a quell'abbraccio, erano felici, mancavano Liam, Sarah e Mary e non potevano considerarsi una squadra senza di loro, ma si sa che non si può avere tutto dalla vita, e loro sapevano accontentarsi; Sum, Harry, Valerie, Louis, Zayn e Niall si strinsero ancora in un ennesimo travolgente abbraccio, mentre Charlotte li osservava dalla finestra, contenta di essere riuscita a portare a termine la sopresa, e Sum le rivolse prima un sorriso di riconoscimento e poi le fece l'occhiolino lasciandole intuire di averla resa felice con tutte quelle sue stranezze di quel giorno, che di comune a tutti gli altri, non aveva assolutamente niente.
Era speciale, come erano speciali i loro abbracci e la contentezza nei loro dodici occhi.




Buonsalveeeeee! :DD
Eccomi qua, sta' volta sono stata veloce dai! :))
Ieri sono andata in gita, è stato bellissimo, mi sono divertita un sacco e ho camminato all'inverosimile, e ho ancora le gambe indolenzite ahahahah D:
Comunque oggi non sono andata a scuola dato che ieri si è fatto parecchio tardi, e ho avuto il tempo di terminare il capitolo.
Allora...ecco svelate le intenzioni di Valerie, una bellissima sorpresa per Sum, Harry e Zayn, oraganizzata con Louis e Niall e la complicità della mitica mamma!
E' stato bello scrivere dei ragazzi che si abbracciano dopo così tanto tempo :DD
Comunque si scoprirà di più sulla loro permanenza a Roma e tutto il resto nel prossimo capitolo...per il momento sappiamo soltanto che si sono ritrovati e che si vogliono più bene di prima, se possibile; mancano Liam, Sarah e Mary, ma non li ho affatto dimenticati, tranquilli :DD
Bene, spero con il tutto il cuore che vi sia piaciuto♥
Come sempre, sentitevi liberi di dirmi tutto quello che pensate, adoro le vostre recensioni  e vi ringrazio per tutto ciò che mi scrivete, siete meravigliose come al solito! <3333
Grazie di tutto. Alla prossimaaaaaaa :DD
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo ventidue ***


"avete intenzione di rimanere lì a gelarvi ancora per molto?" Charlotte si affacciò dalla finestra del soggiorno e invitò sua figlia e i suoi amici a rientrare, a quel punto i sei interruppero quel meraviglioso abbraccio e si diressero verso la porta d'ingresso "non posso crederci che sei qui!" disse Sum abbracciando la sua amica per le spalle e conducendola dentro "e chi ti dice che non stai sognando a occhi aperti?" le domandò Valerie a sua volta, amava ribaltare le carte in tavola e confondere le idee "se aspetti che ti chieda di tirarmi un pizzicotto per svegliarmi, puoi aspettare anche in eterno" esclamò Sum, intuendo le intenzioni della sua migliore amica, come sempre, Valerie rise  "e allora come farai a capire se sei sveglia o no?" "non c'è nulla da capire, lo so, lo sento" rispose con naturalezza "ti voglio troppo bene, Sum" "lo so, e anche io te ne voglio".
Una volta entrati in casa, Sum abbracciò sua madre d'istinto "grazie per aver dato retta a questa pazza e avermi confuso le idee" le disse, aveva capito tutto, era stata Valerie a coinvolgere sua madre in ciò che stava organizzando, ovviamente Louis e Niall erano stati complici, e Zayn e Harry erano all'oscuro di tutto, per quanto potesse sembrare che le cose fossero esattamente contrarie rispetto a come apparissero.
" va bene, allora, innanzi tutto benvenuti, fate come se foste a casa vostra, le valigie sono tutte lì, accanto alle scale, Summer vi mostrerà dove riporle, se avete bisogno del bagno, è in fondo a destra... mi sento la receptionist di un albergo" disse, tanto per mettere  gli ospiti a proprio agio "io e tuo padre andiamo a fare la spesa, voi sistematevi, ci vediamo per la cena" continuò poi, rivolgendosi prima e Sum e poi a tutti gli altri "aspetta, vediamo se ho capito, dormiremo tutti e sei insieme in soffitta?" domandò Sum su di giri "credo sia abbastanza grande, no? in fondo avete pochi giorni per stare insieme, meglio sfruttarli al meglio, non siete d'accordo?" esclamò la donna rimettendosi il cappotto, una serie di "si, certo" "grandioso!" "ci divertiremo!" "perfetto" invasero la stanza; poco dopo i ragazzi, Sum e Valerie restarono soli.

"ecco la soffitta!" esclamò Sum aprendo la porta e accendendo le luci "wow" si lmitò a dire Zayn, stupito "sembra un rifugio segreto!" aggiunse Louis, Valerie, Harry e Niall annuirono, davanti ai loro occhi si estendeva uno stanzone con il tetto spiovente, sui due lati maggiori erano ammassati una serie di materassi, Sum li contò mentalmente e notò che erano giusto sei, sua madre aveva pensato a tutto, non esistevano reti, comodini, o mobili vari, quindi dedussero che avrebbero dormito per terra, separati dal pavimento soltanto tramite i materassi, e Charlotte gli aveva lasciato la libertà di disporli come volevano; oltre ai materassi ammassati sui lati,  in un angolo della stanza, c'era una pila di scatoloni, Sum li guardò più attentamente e capì che dovevano essere i giochi da tavola, era quasi sicura di averli lasciati a Dublino nella confusione del trasferimento, invece erano lì. Non videro nient'altro in quella stanza, a parte uno stereo e un paio di sedie poste accanto alla finestra, più di trenta metri quadro di spazio quasi completamente vuoto, assolutamente fantastico.
" complimenti per il gusto nell'arredamento!" scherzò Louis poggiando a terra il suo trolley, Niall scoppiò a ridere "grazie mille, in effetti è stato complicato scegliere quali mobili comprare, davvero, sono caduta nell'imbarazzo della scelta e ho finito per non comprare nulla" rispose Sum  dopo aver spalancato le persiane dell'unico finestrone esistente nella stanza "sempre a lamentarvi voi due!" si intromise Valerie, assolutamente soddisfatta del suo nuovo alloggio, il suo ragazzo le fece una linguaccia, poi si avvicinò, le prese il viso tra le mani e la baciò teneramente; Harry e Sum li osservarono, poi si scambiarono un'occhiata colma di desiderio, gli altri non se ne accorsero "questo posto è fottutamente perfetto!" sbottò Zayn, come se si fosse svegliato allora, gli altri risero di cuore, era dannatamente bello ritrovarsi tutti insieme nella stessa stanza.
" Liam e Sarah sono in vacanza insieme, gli sarebbe piaciuto venire, ma noi tre abbiamo deciso di partire pochi giorni fa, e loro due non potevano annullare il viaggio già prenotato" spiegò Valerie, ora erano seduti sul divano in salotto "ma ovviamente ci hanno detto di portarvi i loro saluti, si faranno vivi appena possibile" proseguì Niall "e Mary? Dove diavolo è finita?" si interessò Zayn "l'ho sentita pochi giorni fa, anche lei sta facendo uno stage per l'università, giornalismo è una facoltà fantastica, ti permette di girare il mondo, ed è esattamente quello che sta facendo lei" rispose Sum, l'ultima volta che le aveva parlato, l'amica le aveva detto di sentirsi una trottola che non smette mai di girare, era sicuramente stressante una vita del genere per una che quando era fuori casa, passava le giornate a rilassarsi, e all'inizio per Mary era stato difficile abituarsi a quello stile di vita...quando aveva scelto giornalismo, aveva avuto l'illusione di terminare gli studi, prendersi una laurea e apparire sullo schermo della tv di tutte le case con un sorriso smagliante e un'acconciatura perfetta, e a dire la verità, era stata quasi costretta a partire per quello stage... dato che non era mai stata una ragazza molto studiosa nemmeno al liceo, quando all'università aveva scoperto di poter aggirare alcuni esami e guadagnare qualche punto extra utile nei concorsi lavorativi, accettando quello stage, non ci aveva messo molto a convincersi a mollare tutto e partire, in fondo non perdeva niente, con Noè aveva litigato da un pezzo, era felicemente single, e anche se le dispiaceva lasciare Sarah e Valerie, sapeva che sarebbe durato soltanto otto mesi, poi, con ogni probabilità avrebbe proseguito gli studi nella sua Dublino.
" a me ha detto di essere stata in Francia, Austria, Egitto, Russia, Svizzera...e ora dovrebbe essere in India" spiegò Valerie "ma tra non molto farà una capatina in Giappone, la nostra Mary sta diventando una donna di mondo" proseguì  "Mary? Sei sicura che stiamo parlando della stessa Mary? Non era lei quella ragazza a cui piace stare sdraiata al sole tutto il giorno, anche quando è ormai tramontato?" domandò Zayn ricordando i giorni al camping "si, e all'inizio non deve essere stato falice essere sballottata da una parte all'altra del mondo, come un pacco regalo che non arriva mai nelle mani del proprio destinatario, ma mi ha giurato di stare bene, di essersi abituata a questi nuovi ritmi, e non ci crederete mai, ma mi ha detto anche che cominciano a piacerle" esclamò Sum, gli altri la guardarono sconcertati "confermo" disse Valerie in tono solenne "ma quando torna a casa?" domandò Niall a quel punto "non la sento da molto tempo, sarà più di un mese ormai, e tutte le volte che ci ho parlato, andava sempre di fretta e abbiamo dovuto staccare subito" confessò Zayn, un tantino dispiaciuto "alla fine di aprile terminano gli otto mesi e ritornerà a Dublino" "potremmo organizzarle una sorpresa!" propose Louis, sempre in vena di feste, gli altri furono tutti d'accordo e decisero che avrebbero trovato il modo per rivedersi per quella data, tra l'euforia generale Harry riuscì a distinguere la voce di Zayn "non vedo l'ora di riabbracciarla" esclamò il suo migliore amico con un meraviglioso sorriso stampato sul viso.
" e Liam e Sarah? Per quale meraviglia del mondo ci hanno abbandonati?" domandò Sum curiosa di sapere dove fossero finiti, aveva parlato con Sarah qualche settimana prima, ma evidentemente allora non avevano ancora deciso di partire, sennò glie lo avrebbe sicuramente confidato "Sono a Parigi! Dieci giorni fa, mentre Liam navigava sul web, gli è apparso uno di quei messaggi sul desktop, parlava di voli diretti alle maggiori capitali europee, lo ha aperto più per scrupolo che per altro, gli è apparsa la finestra di ricerca e ha subito inserito Parigi, io ero con lui, pensava che sarebbe stata una perdita di tempo, invece si è inbattuto in un'offerta strepitosa, un volo low cost a soli 29 euro tasse incluse, ha chiamato Sarah su di giri, e lei senza capire granchè di quello che stava succedendo, gli detto che le sarebbe piaciuto volare a Parigi con lui per Capodanno, Liam ha confermato all'istante...sono partiti stamattina" disse Niall "però gli è dispiaciuto un po', quando hanno scoperto che noi altri saremmo venuti qui" aggiunse Louis "ma non è stata colpa nostra, noi ne avevamo parlato all'inizio di dicembre, ma poi la cosa era finita là, abbiamo deciso di prenotare il volo soltanto cinque giorni fa" preoseguì Valerie "wow Parigi, che romantici!" Sum sognava a occhi aperti, e Harry che era seduto di fronte a lei, intercettò il suo sguardo e promise tacitamente che l'avrebbe portata a Parigi, e anche in capo al mondo, pur di renderla felice... ma non si rendeva conto che a lei bastava sapere di essere la sua stella, per brillare?

" ed ecco la notizia bomba!" Louis si alzò in piedi e guardò negli occhi la sua ragazza "io e Valerie, abbiamo deciso di raggiungerli tra qualche giorno" "Sum ti rendi conto? Parigi! Questo ragazzo che mi porterà nella città dell'amore" esclamò la ragazza piuttosto entusiasta, la fissarono tutti sbalorditi "che fine ha fatto la mia migliore amica? quella cinica, che pensava di non essere la ragazza che fa certe cose, tipo innamorarsi?" risero tutti "quella ragazza ero sempre io, e non volevo darti retta, mi ostinavo a pensarla in quel modo, proprio perchè per la prima volta, sapevo di essere pronta a donare me stessa a qualcuno e avevo tremendamente paura" confessò Valerie, e Sum l'abbracciò forte "ce l'hai fatta ad ammetterlo" le sussurrò in un orecchio, la sua migliore amica annuì ricambiando l'abbraccio, Sum capì che era felice e si ritrovò a esserlo anche lei.
Incrociò di nuovo lo sguardo di Harry e sorrise automaticamente, si parlarono con gli occhi per una manciata di secondi, e se prima il ragazzo si era limitato a promettere a sè stesso che l'avrebbe portata a Parigi, senza emettere alcun suono con la bocca, ora "si, ci andremo insieme" le sussurrò, in modo che nessun'altro potesse udirlo oltre Sum, la ragazza si sentì scoppiare il cuore a quelle parole, ancora una volta si era capiti al volo, e desideravano la stessa cosa, lei aveva tacitamente espresso un desiderio soltanto soffermandosi sui suoi occhi e lui le aveva risposto, come se Sum avesse parlato, e in realtà Harry l'aveva udita sul serio la sua voce, nel cuore.
"quando partite?" domandò Zayn ai due innamorati "il trenta, e torniamo il due gennaio, sono soltanto tre giorni, ma ci basteranno" "però dopodomani dobbiamo tornare a Dublino, per preparare tutto" "quindi staremo insieme per soli due giorni?" domandò Zayn, un po' rammaricato "si..purtroppo si, ,ma li renderemo indimenticabili" sorrise Niall "questo è sicuro" rispose Valerie, felice di poter trascorrere quei due giorni contati con Sum, le era mancato da morire abbracciarla, e anche prenderla in giro, scherzare con lei, ridere, le era mancato praticamente tutto, e lo stesso valeva per la sua migliore amica.
"E tu? che novità ci porti dalla Spagna?" domandò Harry a Niall "beh..è stata una bella esperienza tutto sommato, ma sono felice di essere tornato a casa, sono stato bene, ho conosciuto tanta gente, ma sono poche le persone con cui mi sento ancora" "tra queste c'è Ellen?" si intrufolò Zayn "ecco dove volevate andare a parare!" disse l'irlandese con un'aria da 'so tutto io' che fecere ridere tutti "si..c'è, mi sento ancora con lei, ma non stiamo insieme, ammetto che il nostro è un rapporto strano, e io le voglio davvero bene, sono affezionato a lei, ma non sono pronto a vivere una relazione a distanza. Dopo essermi reso conto quanto avete sofferto voi due- indicò Sum e Harry- a stare lontani, ho capito di non essere pronto a sacrificarmi così tanto, può sembrare un atteggiamento menefreghista, ma non voglio impegnarmi con lei sapendo che potrò vederla pochissimo, non ce la farei, quella ragazza mi piace davvero e non smetterò di telefonarle e mandarle messaggi, ma farò un passo più grande soltanto quando mi sentirò pronto" spiegò il ragazzo dagli occhi cielo "ma lei che ne pensa?" "sono fortunato, perchè è d'accordo con me, nemmeno lei è disposta a vivere una relazione a distanza, tanto vale non cominciarla nemmeno, e aspettare di essere un po' più maturi e indipendenti prima di buttarsi a capofitto in qualcosa di più grande di noi" continuò "non mi sembra che Sum, Harry, Valerie e io, ci siamo fatti questi problemi" fu l'inevitabile commento di Louis "lo so" rise Niall "voi non siete riusciti a fermarvi in tempo, e quando è terminata la vacanza ci eravate troppo dentro per rendervi conto della difficoltà dell'impresa, e questo è stato un bene, perchè ce l'avete fatta e alla grande, ma io, non sono ancora arrivato al punto di non poter vivere senza Ellen, voglio dire, le voglio bene, sto bene in sua compagnia, è una ragazza dolce e premurosa, è socievole, bella, e mi piacerebbe che fosse la mia fidanzata, ma voglio assicurarmi di essere pronto a starle accanto pur a chilometri e chilometri di distanza , prima di dichiararle il mio amore e compiere un passo più lungo della gamba."

" in fondo hai ragione anche tu, ognuno è libero di vivere l'amore a modo proprio" concluse Zayn dandogli una pacca sulla spalla "parla lui che si dichiara 'felicemente single' da non so quanto tempo!" esclamò Harry scatenando la risata di tutti gli altri "guarda che sto bene così, sul serio, non sento il bisogno di legarmi a qualcuno, forse non ho ancora trovato la ragazza giusta, quando la troverò magari perderò la testa anche io" "vuoi sapere la verità Zayn?" si intromise Sum "all'inizio pensavo che tu e Laura poteste formare una bella coppia, ma probabilmente era solo una mia idea, perchè tu non provi niente per lei, ne sono sicura, ti conosco e me ne sarei certamente accorta, ma ho la netta impressione che qualcun'altro, che conosciamo tutti qui, stia lentamente facendo breccia nel tuo cuore" gli disse dolcemente, non c'era bisogno di pronuniare il nome della ragazza alla quale si riferisse "Mary" confermò Harry tra un colpo e l'altro di tosse cercando di camuffare il nome, esattamente, proprio ciò che intendeva Sum; Zayn non si scompose più di tanto, conosceva Sum e Harry più di chiunque altro e sapeva di essere un libro aperto ai loro occhi, esattamente come lo erano loro due per lui, si erano avvicinati ancora di più in quei giorni, e si aspettava che lo intuissero, ma il punto era, che forse lo avevano capito prima loro due che il diretto interessato, Zayn non si sentiva innamorato, non avvertiva le farfalle nello stomaco e non stava ore e ore a pensare a lei e a maledirsi per non esserle accanto, nulla di tutto questo, voleva semplicemente sapere come stava, cosa stesse facendo, dove fosse, gli mancava chiacchierare con lei come facevano prima che partisse, e gli sarebbe piaciuto poterla riabbracciare, tutto qua...eppure loro due, chissà perchè, ci avevano visto qualcosa in più. 
" volete che racconti a tutti che cosa avete fatto 'per colpa della 'neve?" li provocò il moro, Sum e Harry risero pensando a quella notte e al modo in cui si erano fatti sgamare la mattina "allora, era la sera del ventidue dicembre, io ero uscito con un gruppo di compagni dell'università, e loro due si sono visti come ogni sera per studiare, però hanno pensato bene di uscire quella sera, sono andati al ristorante, e poi sono tornati a casa, e erano soli, i fiocchi di neve facevano da cornice e-" "basta!" esclamò Sum alzandosi di colpo e saltandogli addosso per tappargli la bocca, gli altri risero, avevano già capito tutto.
Continuarono a chiacchierare per un bel po', raccontandosi  ciò che non avevano potuto condividere durante il periodo in cui erano stati separati, risero a crepapelle, si presero in giro, scherzarono, si abbracciarono e dimostrarono anche una volta di essere amici, per davvero; poi Charlotte e Peter Jonson fecero ritorno in casa propria e si sedettero tutti a tavola, e una volta terminata la cena, Sum, Valerie, Harry, Louis, Zayn e Niall si rifugiarono in soffitta.

Sistemarono i letti a modo loro, praticamente misero quattro materassi su un lato e due sull'altro, ma li spinsero tutti e sei verso il centro della stanza, così da essere più vicini, Sum e Valerie ovviamente si posizionarono l'uno accanto all'altra e unirono addirittura i propri materassi, come se stessero nello stesso letto, come avevano fatto migliaia di volte a Dublino, a sinistra di Valerie si mise Louis per poterle stare accanto, e destra di Sum, chi poteva mettersi, se non Harry? Zayn e Niall invece si posizionarono sui materassi di fronte, ma quella combinazione servì veramente a poco, perchè finirono per infilarsi il pigiama, unire i quattro letti sullo stesso lato e mettersi sopra tutti e sei, chi a gambe incrociate, chi in ginocchio, chi seduto su un lato, chi a pancia in giù, ma tutti lì, insieme.
Restarono così per quasi tutta la notte, approfittarono degli scatoloni contenenti i giochi da tavolo, si divertirono particolarmente con il monopoli e con i giochi a squadre, e restarono svegli fino alle quattro del mattino continuando a ridere e scherzare, Sum e Valerie finivano sempre per abbracciarsi, anzi, Valerie si divideva tra la sua migliore amica e il suo ragazzo, Harry e Sum si fissavano spesso negli occhi e non potevano fare a meno di sorridere, e Zayn e Niall, pur non avendo nessuno con cui scambiare dolci sguardi e tenere carezze, stavano benissimo, era una serata perfetta, una serata tra amici che desideravano trascorrere da tanto tempo e che finalmente era arrivata, e si era rivelata addirittura migliore del previsto.
Risero e scherzarono insieme come non facevano da troppo tempo, a volte non riuscivano a trattenersi e le loro risate riempivano l'aria, altre volte parlavano a bassa voce, consapevoli che i genitori di Sum stessero dormendo al piano di sotto, e poco prima dell'alba, finirono per addormentarsi tutti, ma nessuno si preoccupò di occupare il proprio letto, piuttosto si posizionarono a domino, Valerie crollò su Louis e si addormentò con il corpo contro quello del suo ragazzo, Sum che le stava accanto, finì per appisolarsi su di lei, e Harry, che poco prima di abbandonarsi a Morfeo, l'aveva stretta a sè in un tenero abbraccio, si addormentò proprio in quella posizione, con le braccia intorno alla vita della ragazza, steso su un lato, Niall era accanto a lui e Zayn chiudeva il domino; sei persone in quattro letti singoli, si erano addormentati così, l'uno sull'altro, senza preoccuparsi di nulla, e per chiunque l'avesse vista, sarebbe stata una scena tenerissima.




Buonsalveeee :DD
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Allora, diciamo pure che è un capitolo di passaggio, ci sono molti dialoghi e il tema centrale è ovviamente l'amicizia tra i ragazzi e le regazze; ho pensato di chiarire che fine avessero fatto Liam, Sarah e Mary, e come avete visto, stanno tutti benissimo :DD
I primi due se la spassano a Parigi, e presto saranno raggiunti da Valerie e Louis, e Mary gira il mondo :))
A proposito di Mary, secondo voi Sum e Harry hanno ragione? Potrebbero essere un'ipotetica bella coppia lei e Zayn?
Dai ditemi come la pensate, sono curiosa :3
E poi, ho un'altra domanda per voi...volete un capitolo dedicato alle coppie a Parigi? Fatemelo sapere :))

E ora vi lascio e torno a studiare...
Un bacione grande grande e a prestoooooo <3
 

 
       
 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo ventitre ***


Valerie si stropicciò gli occhi per evitare di addormentarsi di nuovo, sentì le labbra di Louis sulla sua guancia e si voltò per guardarlo negli occhi, il ragazzo le circondò il corpo con le braccia "penso sia ora di svegliare tutti" le sussurrò tenendola ancora stretta, sul viso di Valerie si fece spazio un'espressione piuttosto contrariata che fece ridere il suo fidanzato "ho ancora sonno!" si lamentò la ragazza, facendo il possibile per restare sveglia "lo so, ma non possiamo permetterci di sprecare così le giornate, in fondo domani andiamo via.." le ricordò Lou, a quel punto lei si alzò di scatto mettendosi a sedere sul letto "in questo caso...buongiorno" esclamò chinandosi su di lui ancora sdraiato, ma perfettamente sveglio, e baciandolo teneramente, poi fece per allontanarsi, ma Louis la bloccò "tre giorni, soltanto tre" sussurrò guardandola negli occhi, si riferiva ovviamente alla partenza per Parigi, e tutti e due non vedevano l'ora, anche se Valerie doveva ammettere che le sarebbe piaciuto portare Sum con sè, e ovviamente anche Harry, ma era escluso, non si poteva fare, a meno che non li avesse nascosti in valigia! Era ormai troppo tardi per prenotare il volo, e stessa cosa valeva per l'hotel, ma oltre a questi problemi prettamente tecnici, si aggiungeva il fatto che avrebbero dovuto lasciare Zayn da solo, o magari avrebbero dovuto convincerlo a partire... ma quanto poteva convenirgli andare a trascorrere il Capodanno nella città dell'amore per eccellenza con delle coppie felici e innamorate? Sicuramente non molto...e poi, aveva tralasciato un irrilevante (si fa per dire) dettaglio, Sum e Harry non stavano insieme, anche se non ci voleva certo un genio per accorgersi che erano pazzi l'uno dell'altra, si vedeva chiaramente...Valerie si trovò a pensare che a Daniel mancasse qualche grado alla vista, altrimenti non avrebbe potuto non rendersi conto da solo della situazione.
Ma tornando a Parigi, l'idea di trascorrere qualche altro giorno con la sua migliore amica, la stuzzicava parecchio, pensò che almeno un tentativo lo avrebbe fatto, sennò non si sarebbe chiamata Valerie Dawson, uno spirito libero in tutte le cellule del corpo.
" so cosa stai pensando...e la risposta è no!" esclamò Louis intuendo le sue intenzioni, ormai riusciva a capire quando nella testa le passavano idee piuttosto folli, soltanto guardandola negli occhi "però sarebbe bello!" rispose lei, erano seduti entrambi sulla loro porzione di materasso "fantastico, di sicuro...ma sai meglio di me che non si può fare questa volta" le ricordò il ragazzo; Louis, che era il giocherellone del gruppo ed era sempre in vena di scherzi, aveva capito che due teste pazze, quali erano loro due, si sarebbero potute cacciare in parecchi guai se avessero dato retta soltanto al proprio istinto, perciò a volte, era costretto a ostacolare i progetti della sua ragazza, per il bene di entrambi. Valerie, dal canto suo, spesso si trovava a fare lo stesso con lui, e anche sotto questo punto di vista il loro rapporto era assolutamente perfetto..potevano trascorrere giornate intere a dire cose campate in aria, ma quando uno dei due si rendeva conto che era arrivato il momento di tornare alla realtà, lo si faceva, ed era un bene per tutti e due, diciamo che erano stati fortunati a trovarsi a vicenda, stavano maledettamente bene insieme, e non si sarebbero mai stancati l'uno dell'altra.
" okay, hai vinto" si arrese la ragazza, sapendo che Louis aveva ragione "c'ho pensato anche io a nasconderli in valigia" le confidò lui con un luccichio negli occhi, ecco cosa intendevo, erano uguali; Valerie rise, poi prese il viso del suo ragazzo tra le mani e lo baciò, quando si staccarono, lei iniziò a fare il solletico alla sua migliore amica, che dormiva ancora beatamente.
" Ti odio" disse Sum guardandola male "sai che sei molto dolce di mattina?" risero entrambe "sarai tenera tu, a svegliare una persona facendole il solletico al collo!" Valerie le fece una linguaccia, e la sua migliore amica sorrise, incredibile da dire, ma le erano mancati anche questi risvegli piuttosto movimentati, Sum stava per alzarsi quando "attenta" Louis le fece l'occhiolino e indicò qualcosa poco più in basso, e fu soltanto allora che Sum rivolse lo sguardo al proprio ventre e si accorse delle mani di Harry che non si erano spostate di un millimetro e le stringevano la vita, come se temessero che potesse scappare da un momento all'altro; Sum poggiò le proprie mani su quelle del ragazzo avvertendone tutto il calore, le intrecciò per qualche secondo con le proprie, si chiese come fosse possibile che non se ne fosse resa conto prima che Louis l'avvertisse, la sua presa era decisa ma allo stesso tempo dolce, ecco il motivo per cui non se n'era accorta; spostò delicatamente le mani del ragazzo, si girò dall'altro lato e poi riposizionò le mani di Harry intorno a sè di nuovo, ma essendosi girata, questa volta finirono sulla sua schiena, e in tutto questo sembrava che lui avesse continuato a dormire, ignaro di tutto.
Si ritrovò con il viso a pochi centimetri da quello di Harry, Valerie e Louis erano scesi giù e Zayn e Niall erano ancora nel mondo dei sogni, era vicinissima e non potè fare a  meno di guardarlo, aveva le sembianze di un angioletto, ed era bello, bellissimo; i capelli ricci che gli coprivano più di metà fronte gli davano l'aria da bambino, i suoi meravigliosi occhi erano ovviamente chiusi e le labbra sottili erano curvate in un mezzo sorriso...era dannatamente difficile stargli così vicina e non poter far altro che guardarlo in silenzio, avrebbe voluto svegliarlo con una carezza, con un dolce bacio, avrebbe voluto stringersi ancora di più a lui, eliminare ogni distanza superflua tra i loro corpi... "ti amo" sussurrò inavvertitamente, non lo fece di proposito, ma non potè farne a meno, quelle semplici due parole uscirono dalle sue labbra in modo del tutto spontaneo ed estraneo alla sua volontà, ma tutti sanno che al cuore non si comanda. 
Le labbra di Harry si allargarono in un meraviglioso sorriso... ma allora era sveglio, si era tradito da solo "furbacchione che non sei altro!" esclamò lei a quel punto, ormai era sicura che il ragazzo stesse soltanto fingendo di dormire, e l'aveva sentita, forse sapeva pure che aveva trascorso gli ultimi cinque o dieci minuti a fissarlo in silenzio, e si era anche lasciato spostare le mani "non fingere di dormire, tanto lo so che non è così" Sum avvertì un brivido percorrerle la schiena, al solo pensiero che Harry avesse sentito forte e chiaro quel 'ti amo' e che si fosse lasciato scappare quell'irresistibile sorriso, un microsecondo dopo aver scalfito nel proprio cuore quelle due parole; a quel punto il ragazzo aprì gli occhi e rese più stretta la presa, l'avvicinò a sè tenendo ancora le braccia intorno al suo corpo e Sum si sentì mancare l'aria, ma non perchè facesse caldo o fosse in qualche modo sofferente, nulla di tutto ciò, era soltanto troppo vicina al ragazzo che amava con tutta se stessa.

Zayn si svegliò autonomamente e notando che il suo amico dormiva ancora, pensò bene di svegliarlo a cuscinate, Niall si lamentò nel sonno, e visto che l'altro sembrava averci preso gusto e non smetteva di colpirlo scherzosamente, il biondo finì per arrendersi e si mise a sedere sul letto "hai la delicatezza di un elefante in calore nello svegliare le persone" bofonchiò sbadigliando ancora, Zayn non potè fare a meno di trattenere una risata a un'affermazione del genere, e coinvolse anche Sum e Harry che erano ancora lì "non hai fame? Sarà quasi mezzogiorno" esclamò il moro rivolgendosi a Niall, l'amico annuì e i due scesero di sotto "se tra cinque minuti non siete giù, vi mando Valerie e Louis a farvi il solletico" aggiunse con tono minaccioso, prima di scomparire dalla vista degli ultimi due rimasti, tutti sapevano che quando Vale e Lou si mettevano d'impegno con il solletico, era difficile uscirne vivi, e Sum lo aveva  già provato quella mattina, risero tutti e due a quel punto, e una volta rimasti soli, trascinati da una risata e l'altra, finirono per stringersi in un tenero abbraccio, e restarono così, in silenzio,per quei cinque minuti che avevano a disposizione, Harry la teneva stretta contro di sè, le mani avvolte intorno al corpo della ragazza e Sum aveva la testa perfettamente incastrata nell'incavo del suo collo "se non scendete tra dieci secondi, arriviamo....10-9.." sentirono Louis urlare dalla scale e saltarono letteralmente in aria, erano sulla soglia della porta e i loro amici continuavano a fare il conto alla rovescia, "6-5.." quando Harry  bloccò Sum prima che iniziasse a scendere le scale "vorrei poter avere un risveglio del genere tutte le mattine, essere strappato dal mondo dei sogni con un 'ti amo' è la cosa più bella del mondo" sussurrò, lei stava per spingerlo contro il muro e baciarlo fregandosene di tutto il resto, mandando all'aria tutti i suoi buoni propositi, ma non fece in tempo perchè Valerie la trascinò giù con sè prima di darle il tempo di riflettere. Una volta giunta al piano di sotto, la ragazza sbuffò "avresti preferito se non ti avessi fermato?" "no..hai fatto bene" confidò all'amica un po' più lucida "non voglio approfittare dell'assenza di Daniel, anzi, in realtà non vedo l'ora che torni, è brutto da sentire lo so, ma non mi manca affatto, voglio soltanto parlargli una volta per tutte...è così fottutamente difficile resistere a Harry" confessò; due minuti dopo i ragazzi le raggiunsero in cucina e fecero colazione tutti insieme, era mezzogiorno passato, quindi decisero che quella fetta di pandoro con lo zucchero a velo sarebbe stato il loro pranzo e avrebbero trascorso il pomeriggio del 27 dicembre in giro per Roma, in fondo era la capitale dell'Italia e una città meravigliosa sotto ogni punto di vista, che meritava di essere esplorata.
Sum lasciò un biglietto per sua madre e suo padre, che quella mattina erano rientrati al lavoro, poi a turno si preprarano tutti e verso l'una e mezza uscirono, strano orario, lo so, arrivarono in centro per le due, e decisero di prendere un caffè prima di cominciare il loro tour.
I quattro ragazzi camminavano qualche passo più avanti rispetto a Sum e Valerie, avevano deciso di lasciare un po' di spazio alle due migliori amiche, in fondo il giorno successivo si sarebbero dovute separare di nuovo per rivedersi a fine aprile, forse, quando avrebbero messo in atto la sorpresa pensata per il ritorno di Mary, ma anche quello di lasciarle chiacchierare un po' per conto proprio, non era altro che una conferma, una dimostrazione della foza del legame che li univa ormai da quasi quattro anni...eh già, ancora qualche mese e poi sarebbe arrivata l'estate, il calendario sarebbe stato impostato sul mese di luglio e loro avrebbero ricordato con estremo piacere quella vacanza di quattro anni prima. Come dimenticarla? Lì, era iniziato tutto, lì le loro vite si erano incrociate per la prima volta, per caso, e lì avevano provato emozioni nuove, lì avevano imparato a essere amici, qualcuno ad amarsi, ed era quel camping simile a tutti gli altri, che era stato la loro partenza e il loro punto di arrivo.

"Sei felice?" domandò Sum alla sua migliore amica, la ragazza esitò un istante "si" sussurrò specchiandosi negli occhi dell'amica, poi sorrise e lei la strinse a se in forte abbraccio "fino a pochi anni fa, mi avresti riso in faccia se ti avessi posto una domanda del genere" osservò rendendosi conto di quanto Valerie fosse cresciuta, ma aveva il vago sospetto, che più che del tempo, il merito era di un ragazzo dagli occhi chiari e pazzo quanto lei "ti giuro, se ci penso non ne vengo a capo, non riesco a spiegarmi come possa essere possibile che stia andando tutto così bene...intendo con Lou, si insomma, tra noi non c'è quella passione incontrollata che tu e Harry nutrite l'uno verso l'altra, non mi sento come se stessi per svenire a ogni sguardo, altrimenti passerei le giornate stesa a terra-" era ironica pure quando parlava di cose serie, a Sum venne da ridere "non annego nei suoi occhi, e non fremo dalla voglia di baciarlo in ogni istante della giornata, ma soltanto perchè sono io che non sono così...sai benissimo che non sono mai stata una romanticona, non escludo che potrei diventarlo, e il fatto che tra due giorni andremo a Parigi aiuterà sicuramente, ma non raggiungerò mai i tuoi livelli" le disse, quasi a volerla prendere in giro "sono esagerata?" domandò a quel punto l'altra ragazza "no...sei tu Sum, sei te stessa, e non c'è cosa migliore di vivere la propria vita senza voler imitare nessun'altro, dico davvero. Ci sono persone che sono brave soltanto a parole, poi con i fatti si imbattono in qualche difficoltà, ci sono persone che dicono di essere pronte a tutto, che dicono di non poter vivere senza quel qualcuno al loro fianco, c'è gente che trascorre le giornate a raccontare alle amiche, o semplicemente  a mezzo bar, di come si senta bene quando sta tra le braccia di quel qualcuno, c'è gente che va volare i 'ti amo' e i 'per sempre' al vento, come se fossero palloncini d'elio, c'è gente che un attimo prima 'lui è tutta la mia vita" poi si imbattono in un altro ragazzo, magari più carino e più sfacciato, o si stancano della solita rotuine, e di quel 'sei tutta la mia vita' resta soltanto un misero 'sono giovane, voglio vivere, quindi è meglio che ognuno vada per la propria strada'...e poi ci sei tu, che hai provato a innamorarti di un altro ragazzo, ma ogni volta che ti abbracciava, ogni volta che ti prendeva per mano, non riuscivi a fare a meno di pensare, di fingere, di illuderti, di desiderare che fosse lui; tu, anche se lo volessi, uno più carino di Harry non lo troverai mai perchè non riusciresti nemmeno ad accorgerti della presenza di un altro ragazzo, perchè per te il più bello, il più divertente, il più simpatico, il più dolce, il migliore, rimarrà sempre lui. E tu muori davvero per il suo sguardo, e allo stesso tempo ti senti più viva che mai..com'è possibile? non chiederlo a me, certe cose succedeno e basta, certe cose non devono essere spiegate, certe cose vanno vissute e basta, e l'amore, quello vero, è una di quelle cose"
" meriteresti una statua d'oro per quello che hai detto adesso, è vero, ogni volta che lui posa gli occhi sui miei....è inspiegabile ciò che mi succede, e le emozioni non sono mai cambiate, succedeva la stessa e identica cosa anche tre anni fa..pensi che mi succederà in eterno?" Valerie rise compiaciuta "penso che non dovresti preoccuparti, più che altro, dovresti ritenerti fortunata se continuerà a succederti, come presumo sarà, per sempre." le rispose "a volte mi faccio paura per ciò che dico, giuro! Ma credimi, non ho mai visto nessuno che si ama come vi amate voi due, non lo so, ma si vede che è così, fidati, nemmneno nei migliori film romantici esiste un amore lontanamente simile al vostro" esclamò Valerie, la sua migliore amica l'abbracciò forte, di nuovo, le era mancata in una maniera folle.
" e tu non sogni a occhi aperti, vero?" "no, assolutamente, io sto bene insieme a Lou, mi diverto con lui, mi sento donna e bambina allo stesso tempo, passiamo ore e ore a parlare al telefono senza stancarci mai, e siamo piuttosto casti in pubblico, conosco a memoria ogni cosa che lo riguarda, condividiamo tutto, e nessuno di tutti e due è un sognatore, noi siamo soltanto due pazzi che sono fratelli, amici e fidanzati allo stesso tempo, tra di noi non c'è nessun segreto e sappiamo prenderci in giro a vicenda per giornate intere, e per il momento, è tutto perfetto così. Siamo felici insieme, sono felice con lui, e anche se a volte sono ancora restia a dimostrarlo, sto imparando a sciogliermi, e lo amo, lo amo davvero, amo la sua compagnia, amo il suo sorriso e anche i suoi occhi..te l'ho detto, non mi capita spesso di restarci imbambolata, ma credimi, ci sarebbe da affondare sul serio, sono semplicemente io che non faccio certe cose, non è nel mio dna" Sum sorrise "ecco, ora ti riconosco, ora sei tornata in te" le disse, a volte il suo vecchio lato cinico riusciva a prevalere ancora, ed ebbe la sensazione che non fossero mai state divise "per il resto?" "monotonia totale!" a quel punto risero entrambe e attirano l'attenzione dei ragazzi che invece avevano trascorso gran parte del tempo a parlare tra loro, di cose assai diverse, ma era giusto che fosse così.

" allora? Vi è piaciuta Roma?" domandò Zayn soddisfatto, Louis, Valerie e Niall annuirono, dopo la chiacchierata tra amiche, le due ragazze si erano unite al resto del gruppo e avevavo trascorso il resto del pomeriggio in loro compagnia "si, stupenda, ma sono esausto!" si lamentò Niall "anche io a dire la verità" si aggiunse Harry "devo portarti a fare jogging con me la mattina" gli disse Zayn facendo ridere tutti "io invece sono in perfetta forma, e progongo di ricominciare il tuor da capo, è davvero una bella città" era ovvio che Louis scherzasse, ma tutti lo guardarono contrariati "te lo sogni!" gli rispose la sua ragazza, a quel punto lui, preso da uno slancio di tenerezza, si alzò e andò ad abbracciarla, Sum sorrise tra sè pensando che fossero davvero una strana coppia, ma ben assortita, ed era felice per entrambi, perchè la sua migliore amica era felice "che dite che vi porto ad assaggiare la pizza migliore di Roma?" domandò entusiasta, tutti annuirono e si convinsero ad incamminarsi di nuovo, lei si avvicinò a Harry e seguì l'istinto, gli sbarrò la strada e poggiò le braccia intorno al suo collo abbracciandolo dolcemente, non sapeva perchè lo aveva fatto, ma ne aveva sentito il desiderio e la necessità, e a nessuno importava il motivo, l'unica cosa degna di nota era lo spontaneo e meraviglioso sorriso che si fece spazio sul viso del ragazzo.





Buonsalveeeeeee :DD
Allora, oggi sono contenta perchè mi ero svegliata mezzora prima per ripetere, e mentre sistemi ed equazioni faticavano ad entrarmi nella testa, dal cielo iniziavano a cadere candidi fiocchi di neve...D: 
Morale della storia, si è posata a tempo record, impedendomi di andare la scuola :DD Ovviamente il compito è soltanto rimandato, ma sono contenta lo stesso. E questo disguido, mi ha permesso di terminare il capitolo :))
Bene, ho finito di raccontare le cose che non importano a nessuno...quindi, passiamo alla storia :))
Vi è piaciuto? Spero di sì, e per qualunque cosa non esitate a contattarmi, io ci sono :DD
Grazie di tutto, siete meravigliose, a prestooooooo ♥♥♥♥♥

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro ***


"Ragazzi perfavore, sbrigatevi, o perderete l'aereo" la voce di Charlotte rimbombò per le scale e i tre ospiti si affrettarono a chiudere definitivamente le valigie, era arrivata l'ora di separarsi. "ok ok, ce l'ho il piano! Niall, fai finta di non riuscire a trovare qualcosa di estremamente importante e perdi tempo" esclamò Louis amimato dal desiderio di restare lì a Roma ancora per un po', gli altri sorrisero, ma era un sorriso che nascondeva tristezza, erano consapevoli di ciò che stava per accadere "il cellulare, nascondetemi il cellulare!" rispose il biondo stando al gioco "nah..troppo semplice, basterà farlo squillare per capire dov'è" obiettò Zayn "beh allora...fatti venire il mal d'aereo" propose Valerie "ma perchè io?" a quel punto risero tutti "è soltanto colpa vostra" disse Harry indicando prima Lou  e poi Valerie "se non fosse per voi due che dovete andare a Parigi, potremmo trascorrere il Capodanno tutti insieme" spiegò in tono scherzoso, ma visibilmente rammaricato "hai ragione" Sum la pensava allo stesso modo "devi proprio andare via?" domandò un secondo dopo alla sua migliore amica, a quel punto Valerie andò a stringerla forte a sè e rimasero intrappolate in quell'abbraccio per qualche minuto, non volevano separarsi, e a dirla tutta, sia Valerie che Louis, nonostante fossero su di giri per il viaggio a Parigi, non avevano calcolato quanto sarebbe stato difficile lasciare i propri amici dopo aver trascorso con loro due giorni meravigliosi. I due si scambiarono un'occhiata complice, e anche se avevano deciso di rinunciare a quella che effettivamente sembrava una pazzia, non ce la fecero, e ancora una volta dimostrarono di saper essere veramente pazzi "venite con noi, no? tutti a Parigi!" propose Louis, le due migliori amiche erano ancora abbracciate "ti piacerebbe?" sussurrò Valerie all'amica, Sum annuì stringendola ancora "magari!" esclamò Harry guardandole, erano tenerissime, si stringevano in un abbraccio convulso, per poco non scoppiavano a piangere, e lui avrebbe fatto di tutto pur di non vedere Sum così, l'avrebbe persino portata a Parigi, ma era ovvio che non si potesse fare, e non solo perchè non avevano prenotato nulla.
" non possiamo salire su un'areo senza biglietto" disse Zayn, abbattendo definitivamente ogni speranza, le due ragazze riuscirono a staccarsi, avevano entrambe gli occhi lucidi, e i quattro le abbracciarono teneramente, quell'abbraccio era simile a quello che si erano scambiati nel vialetto quando erano arrivati, ma questa volta era un arrivederci, non un benvenuto; passarono altri dieci minuti, mancava un'ora al decollo dell'aereo e secondo gli standard degli aereoporti, erano già in ritardo, ma non importava a nessuno, era come se facessero tutto il possibile per perdere tempo, come se in quel modo avessero avuto un buon pretesto per non partire "ragazzi, forza, non vorrete perderlo sul serio quest'aereo?" Charlotte li raggiunse e li trovò abbracciati, non potè fare a meno di sorridere a quella scena, loro si staccarono, e rassegnati, scesero giù con le valigie in mano "grazie di tutto" le disse Valerie buttandosi tra le sue braccia "torna quando vuoi, tesoro" le disse lei in modo materno, stringendola "tornate tutti quando volete, siete i benvenuti" aggiunse subito dopo la padrona di casa, anche Niall e Louis l'abbracciarono e la ringraziarono per averli ospitati "e saluti il signor Jonson da parte nostra" aggiusero con un mezzo sorriso, prima di varcare la soglia della porta d'ingresso e salire in macchina, pronti a lasciare Roma.
Utilizzarono due automobiili per arrivare in aereoporto, e fecero giusto il tempo a passare il check-in "scherzando, scherzando, tra un po' restavamo qui davvero" esclamò Louis prima di abbracciare un'ultima volta Harry, Zayn e Sum "vai, Parigi ti aspetta" gli disse il riccio abbracciandolo "pretendo una cartolina!" aggiunse Zayn salutandolo a sua volta "se ti comporti male con la mia migliore amica, ti spezzo le gambe!" gli disse Sum seria, poi lo abbracciò forte "ti voglio tanto bene anche io, Sum" esclamò il ragazzo stringendola a sè, quello era il loro strano meraviglioso modo di dimostrarsi affetto "a presto Lou!" gli disse baciandogli una guancia, poi fu il turno di Niall "facci avere tue notizie, ogni tanto" esclamò Zayn "e non combinare guai! ti vogliamo bene biondo!" disse Harry salutandolo a sua volta, Sum si buttò tra le sue braccia e si lasciò stringere forte "ci vediamo ad aprile Niall" gli disse mentre erano ancora abbracciati; era rimasta soltanto Valerie, le ragazza salutò Zayn e Harry, abbracciandoli e sussurrando qualcosa nell'orecchio di quest'ultimo "te lo prometto" riuscì a sentirgli dire, e Valerie sorrise compiaciuta, poi le due migliori amiche si strinsero in un ultimo abbraccio "divertiti a Parigi! e saluta Liam e Sarah da parte di tutti noi" "sarà fatto" rispose l'altra "sento già la tua mancanza" esclamò Valerie con tono divertito, facendola ridere, nonostante fosse quasi sul punto di piangere "non puoi, sono qui con te" "e lo sarai sempre" "ti voglio bene idiota" sorrisero entrambe "anch'io scema!" e si salutarono così, i tre passarono dall'altra parte e Sum sospirò, ora si sarebbero rivisti ad aprile "andiamo a guardarli decollare?" propose Zayn poggiandole un braccio intorno alle spalle, si spostarono tutti e tre verso il grande finestrone e osservarono l'aereo prendere quota, Sum aveva assitito alla stessa scena soltanto pochi giorni prima, quando aveva accompagnato Daniel all'aeroporto, ma ora era totalmente diverso.

" bene, direi che possiamo andare" i due ragazzi la seguirono "sono stati dei giorni fantastici, vero?" esclamò prendendoli entrambi sotto braccio e sforzandosi di non essere triste, in fondo non era morto nessuno, si stavano soltanto separando dai propri migliori amici per qualche mese, Sum si voltò verso Zayn e il ragazzo annuì, poi guardò Harry e lesse una tacita domanda nei suoi occhi "si, tutto a posto" sussurrò senza smettere di guardarlo, il ragazzo le sorrise e Sum fece lo stesso, pochi minuti dopo giunsero alla macchina, e visto che ne avevano due, furono costretti a separarsi.
Una mezzoretta dopo arrivarono a casa dei ragazzi, non avevano nessun programma per il pomeriggio, quindi si limitarono a sedersi sul divano e guardare distrattamente la tv, o almeno così sembrava, fino a quando Zayn non la spense improvvisamente e guardò in direzione del suo migliore amico, Harry lì per lì non afferrò, ma l'amico gli fece l'occhiolino e allora capì, Sum li fissò con un'espressione confusa e allo stesso tempo curiosa sul viso, e in cambio ricevette soltanto due meravigliosi sorrisi "ma che vi prende?" domandò, c'era desisamente qualcosa sotto "che dici, glielo diciamo?" Harry annuì e Zayn proseguì il proprio discorso " tra pochi giorni è Capodanno" iniziò, come se stesse annunciando qualcosa di assolutamente inaspettato, Harry non potè fare a meno di ridere per l'originalità dell'affermazione dell'amico "bell'esordio!" esclamò divertito, scatenando anche la risata di Sum "lasciami finire! Dicevo..che tra pochi giorni è Capodanno, e noi non sappiamo ancora cosa fare, le coppiette felici a Parigi, Niall al concerto di non-mi-ricordo-chi in piazza con alcuni amici del suo paese d'origine, tutti si sono organizzati tranne noi" gli altri due restarono ad ascoltarlo, anche se Harry sapeva già cosa stesse per dire, avevano preso quella decisione insieme " io e Harry abbiamo avuto un'idea!" " rullo di tamburi.....che ne diresti se partissimo anche noi? Magari in una località di montagna, un Capodanno diverso dal solito!" "si, mi piacerebbe!" rispose lei sorridendo, in fondo non le sarebbe dispiaciuto qualche giorno di vacanza fuori Roma, a quel punto Harry consegnò una busta nelle mani di Sum, lei la prese non sapendo cosa aspettarsi, ma aveva la sensazione che le sarebbe piaciuto il contenuto; visto che esitava ad aprirla "tranquilla,non è una bomba, non ti scoppierà in mano" esclamò Zayn "scemo" commentò lei aprendola lentamente, adorava le sorprese, ma di solito tentava di farle durare il più possibile, ecco perchè apriva quella busta con movimenti lenti; pochi secondi dopo si ritrovò a stringere tra le mani quattro rettangoli di carta prestampata e plastificata, alzò lo sguardo sorridendo a entrambi "cosa?" "accidenti Sum, credevo avessi imparato a leggere!" sbottò Zayn prendendola in giro "ricordami di non darti mai più il succo Ace per colazione, ti fa uno strano effetto" disse Harry rivolgendosi all'amico, poi tornò a concentrarsi su di lei.
Summer teneva ancora il contenuto della busta stretto tra le mani, ma pochi decimi di secondo più tardi, si alzò buttando all'aria il tutto e si fiondò tra le braccia di Harry, il ragazzo l'accolse con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso, Sum lo strinse forte trasmettendogli tutto il suo entusiasmo, non esisteva distanza tra i loro corpi, erano un tutt'uno e entrambi si sentivano completi in quel momento; poi la ragazza fu costretta a staccarsi per andare ad abbracciare anche Zayn "grazie" disse rivolgendosi a entrambi, notò che Harry sorrideva ancora, quel sorriso...le avrebbe fatto commettere pazzie.
Poi si voltò verso Zayn, il suo migliore amico se ne stava in piedi con le mani nelle tasche dei jeans "allora? si parte?" le domandò, lei a quel punto riprese i biglietti del treno tra le mani, guardò la data di andata, trenta dicembre, e quella di ritorno, primo gennaio, poi posò lo sguardo sulla destinazione, un paesino in montagna che non aveva mai sentito nominare prima, ma poco le importava, sarebbero partiti tutti e tre insieme, e si sarebbero divertiti, quello era sicuro "domani mi toccherà preparare le valigie" disse semplicemente, lasciandogli intuire che non vedeva l'ora di partire, fece per rimettere i biglietti nella busta, ma notò che erano quattro "chi è il quarto?" domandò curiosa "chi vuoi, magari una tua amica" le rispose Zayn "che hai in mente?" domandò subito lei, il ragazzo rise "nulla" disse alzando le mani "ma più siamo, più ci divertiamo, no?" gli fece eco Harry, e lei annuì, in fondo avevano ragione...avrebbe invitato Valerie a unirsi a loro a occhi chiusi, ma visto che la sua migliore amica aveva già dei piani, e anche molto emozionanti, decise che l'unica  a cui avrebbe potuto chiedere di unirsi era Laura, escludendo per ovvi motivi anche Sarah e Mary "Laura?" domandò ai due ragazzi "perchè no!" rispose Zayn con un'alzata di spalle "per me va bene" disse Harry con tono neutro; si, lo avrebbe domandato a lei.
         
Sum si andò a sedere sul divano prendendo posto tra i due ragazzi "ma quando avete prenotato? e chi ha pagato? cosa aspettavate per dirmelo?" domandò un po' su di giri, da un momento all'altro non aveva capito più nulla, Zayn le aveva fatto uno strano discorso, poi le aveva proposto di trascorrere qualche giorno fuori Roma in occasione del Capodanno, ma non aveva idea che invece fosse già tutto organizzato, Harry le aveva consegnato quella busta con i biglietti del treno e lì si era rallegrata all'istante, le piaceva la prospettiva di trascorrere un paio di giorni in montagna, e anche se avrebbe preferito non ammetterlo, c'era qualcosa di eccitante nel partire insieme a lui, e sapeva che Harry stesse pensando esattamente lo stesso.E poi ci sarebbe stato anche Zayn ovviamente, il suo miglior amico, e forse anche Laura... si, sarebbero stati bene.
" quando abbiamo scoperto che Valerie e Louis raggiungevano Sarah e Liam a Parigi, è venuta voglia di partire anche a noi...ovviamente abbiamo optato per una soluzione meno costosa, e abbiamo prenotato quando tu e Valerie eravate nel vostro mondo, all'inizio volevamo chiederti un parere, ma Harry ha insistito per farti una sorpresa" spiegò Zayn "e dovresti anche ringraziarmi, perchè lui aveva intenzione di rapirti e portarti lì, magari con una benda sugli occhi" Sum a quel punto lo guardò stranita "ti saresti avventurata con noi due, non sapendo dove ti avremmo portata?" domandò Harry avvicinandosi di più a lei e fissandola negli occhi "prendimi pure per pazza, ma sì, mi sarei fidata" rispose, non riuscendo a guardare qualcosa di diverso dal viso del ragazzo "ne ero sicuro" sussurrò lui sorridendole, Sum aveva detto era la verità, non avrebbe mai dubitato di loro "ma poi abbiamo pensato di prendere un quarto biglietto, e a quel punto dovevamo dirtelo per forza" continuò Zayn "non me lo aspettavo, siete stati bravi a tenere il segreto, non avevo idea di cosa ci fosse in quella busta, anche se ero certa che non mi avreste deluso..ma quello che avete fatto è meraviglioso, grazie" disse con una sincerità disarmante "sapevamo che eri triste all'idea che la tua migliore amica ti avrebbe lasciato per Parigi, e io-" la ragazza zittì Harry con un dolce bacio sulla guancia "grazie" gli disse ancora una volta specciandosi nei suoi occhi "okay, io vado a chiamare Niall, vedo se sono arrivati a Dublino" esclamò l'altro ragazzo prima di voltarsi, ma Sum non potè fare a meno di raggiungerlo e buttargli le braccia al collo, era felice, era grata ad entrambi per quella bella sorpresa, Zayn la strinse forte a sè in modo affettuoso prima di scomparire in camera sua.
Sum tornò a sedersi accanto a Harry, lui poggiò un braccio intorno alle sue spalle e la ragazza adagiò la propria testa sul suo petto, nella stanza c'era silenzio assoluto e se al posto di loro due ci fossero state altre due persone, persino se si fosse trattato di una coppietta felice, in una situazione del genere nessuno si sarebbe stupito se avessero provato imbarazzo a starsene lì da soli, in assoluto silenzio, magari non avrebbero avuto niente da dire, invece per Sum e Harry era il contrario, avevano fin troppo da dirsi, ma sapevano che le parole avrebbero soltanto tolto un po' di magia a quel momento tutto loro, avrebbero soltanto rotto l'incanto...ciò di cui loro due avevano bisogno era esattamente quello, stare insieme, abbracciati, in silenzio, non muovendo le labbra e non utilizzando le corde vocali per esprimersi, ma facendolo attraverso gli sguardi, i sorrisi, e i piccoli gesti.
Sum si lasciava stringere e lui le accarezzava dolcemente i capelli provocandole una sensazione di pace e tranquillità, non aveva mai dimenticato quanto Harry trovasse rilassante e piacevole giocare con i suoi capelli, e non aveva mai dimenticato nemmeno le emozioni che si impossessavano di lei ogni volta che sentiva le dita del ragazzo tra i capelli, non aveva dimenticato nulla, ma riviverlo, aveva risvegliato in lei sensazioni inspiegabili a parole; e quando restavano soli, gli veniva spontaneo stringersi in un abbraccio, coccolarsi, era ciò che desideravano più ardentemente e non provavano neppure a porre freno ai propri sentimenti, sapevano tutti e due che sarebbe stato inutile, tutto ciò di cui necessitavano era stare l'uno tra le braccia dell'altra, poi sarebbe anche potuto finire il mondo, tutto sarebbe andato bene, perchè erano insieme e perchè avevano una certezza che pochi possono vantare, loro due si amavano, ma di un amore puro, vero, più potente di ogni forza distruttrice...si erano rivisti dopo un anno, e senza nemmeno rendersi conto di ciò che stava succedendo, si erano ritrovati abbracciati, e innamorati, come se non fossero mai stati divisi.
Nessuno riusciva a immaginare quanto fosse bello e importante per loro due, restare lì accoccolati, senza fare nè dire nulla, nutrendosi di quel momento, di quegli attimi, evitando di pensare a tutto il resto, come se fossero finalmente riusciti a fermare il tempo....fino a quel momento, avevano soltanto desiderato di bloccare quelle maledette lancette milioni di volte, e ora avevano invece capito che potevano farlo davvero, bastava che si stringessero, che fossero insieme, che si guardassero negli occhi per avere l'impressione di essere completamente estranei a ogni fattore temporale, c'erano loro due e basta, la loro voglia d'amarsi, le loro emozioni e il desiderio di non separarsi mai più. In quel momento non stavano pensando ai loro migliori amici, alla tristezza nell'averli visti partire, non pensavano nammeno al Capodanno che avrebbero trascorso, nè al momento in cui Sum avrebbe parlato con Daniel, no, quei minuti erano troppo brevi e troppo importanti per essere sprecati a pensare...e infatti, riscivano soltanto a starsene abbracciati senza dare di conto a tutto il resto, erano concentrati soltanto sulla sensazione di pura completezza che percepivano dentro, e tutto ciò che erano in grado di contare, non erano i minuti, le ore, i giorni, i mesi, ma i battiti dei loro cuori che sembravano addirittura essersi sincronizzati, allo stesso modo in cui Sum e Harry avevano sincronizzato le proprie vite.
...E non sarebbe bastato un magnete per deviare quell'andamento, non sarebbe stato sufficiente utilizzare la calamita più grande del mondo, semplicemente perchè il sentimento che li legava non era meccanico, non dipendeva da un complesso sistema di ingranaggi e non avrebbe potuto incepparsi, era spontaneo, naturale, e come il sole, le stelle e i tramonti, sarebbe durato per tutta la vita.
Riuscite a immaginare di svegliarvi una mattina senza la luce del giorno o di addormentarvi senza che sia apparsa la luna? Ecco, loro due non erano capaci di svegliarsi, vivere e riaddormentarsi senza provare amore nei confronti dell'altro.  






Buonsalveee :DDD
Ecco il ventiquattresimo capitolo! :))
Allora...Valerie, Louis e Niall partono, è difficile per tutti separarsi di nuovo, ma non si può fare altrimenti...comunque si danno appuntamento ad aprile, quando anche Mary tornerà a Dublino e saranno di nuovo tutti e nove. Fino ad allora, ognuno continuerà la propria vita...ma  a proposito di questo, volevo chiedervi una cosa.
Vorreste un capitolo ambientato a Parigi con le due coppie? :) Fatemi sapere dai :DD
Harry e Zayn  fanno una bella sorpresa a Sum! Partiranno tutti per la montagna, e ci sarà anche Laura :) Vi piace come idea??
E poi, vabbè, i due innamorati riescono sempre a trovare il modo per stare insieme, si amano alla follia e non riescono a resistere, si abbracciano e si coccolano senza dire una parola, ma loro non ne hanno bisogno sjhfbfabfjas ♥
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa :DDD
Un bacione , a prestoooo <3<3<3

PS. GRAZIE DI CUORE PER OGNI PAROLA CHE MI DITE, PER TUTTO L'AFFETTO ♥
 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo venticinque ***


Si avvicinò con andatura regolare allo stereo, poggiò il dito sul pulsante per accenderlo, immediatamente partì una canzone, e lei si allontanò canticchiandola, ne aveva proprio bisogno, quel pomeriggio avrebbe dovuto fare le valigie e cosa poteva esserci di meglio che riempire il suo trolley muovendosi per la stanza a ritmo? Era felice, non vedeva l'ora di partire, era certa che sarebbe stata bene con Harry, Zayn e Laura. Raggiunse l'armadio e lo aprì con un unico gesto, i suoi occhi si soffermarono su alcuni capi di abbigliamento, c'erano migliaia di jeans, tantissimi maglioni invernali, una ventina di felpe, due paia di leggins, un paio di vestiti e una sola gonna; afferrò i suoi jeans preferiti d'impulso, erano chiari e stretti, modello skinny, li adorava, decise che avrebbe indossato quelli per il viaggio, magari abbinati con una delle felpone invernali che le avrebbero impedito di avvertire il freddo persino al polo nord, prese tra le mani quella grigia, era semplice e le andava un pochettino grande, gliela l'aveva comprata suo padre qualche mese prima, e se aveva indovinato alla perfezione i suoi gusti, non si poteva dire lo stesso per la taglia. Quella felpa le stava un po' larga, ma era caldissima e anche molto carina..diciamola tutta, con gli skinny jeans chiari faceva la sua figura,  quello di Sum era un modo di vestire semplice, casual, come la maggior parte delle ragazze delle sua età, aveva una fissa per i maglioni invernali e per le felpe, d'estate invece adorava indossare canottiere di tutti i colori possibili e immaginabili e i pantaloncini corti per lei erano un must.
Poi scelse un jeans più scuro e decise di portare il maglione rosso, stava per richiudere l'armadio soddisfatta, quando si rese conto che la sera di San Silvestro, non poteva presentarsi in jeans, anche se lo avrebbe fatto volentieri, ma sicuramente sarebbero stati ospiti di qualche festa e non voleva di certo sfigurare; riaprì l'armadio e si mise a ispezionare i pochi vestiti che possedeva, alla fine ne scelse uno e dispose il tutto in valigia.
In breve tempo il trolley si riempì di tutte le sue cose, mancava soltanto in beauty case, ma quello lo avrebbe preparato la mattina successiva, quindi chiuse la valigia controllando ogni cosa e sperando di non aver dimenticato niente, si buttò sul suo letto, ma non perchè fosse stanca, semplicemente la rilassava ascoltare la musica sdraiata, era uno dei suoi passatempi preferiti insieme a leggere romanzi, andare al cinema e divertirsi all'aperto.
Era ancora comodamente stesa sul suo letto, quandò avvertì qualcosa rimbalzare contro la finestra, si alzò e si affacciò per capire cosa fosse stato; non potè fare a meno di sorridere quando lo vide accanto al portone di casa sua "funziona ancora il campanello" esclamò "lo so, ma sono le tue orecchie che non sono al massimo della loro efficienza, quando ascolti la musica" Sum sorrise di nuovo, Harry la guardava dal basso "dai è romantico, ho tirato una pietrolina come nei film" disse lui senza smettere di fissarla "arrivo" sussurò prima di richiudere la finestra e scomparire dalla sua vista, per rendersi visibile un minuto dopo "ciao" lo salutò mentre erano ancora sulla porta, Harry non riuscì a trattenersi e le baciò dolcemente la guancia, la ragazza avvertì il proprio cuore accelerare il suo ritmo, bastava un semplice bacio sulla guancia, vi rendete conto?
Riusciva a sentirsi bene, amata, protetta, anche soltanto ricevendo un bacio sulla gota, figuriamoci cosa poteva provare, cosa poteva accadere all'interno del suo corpo, quando si stringevano in un abbraccio, si sussurravano qualcosa, si amavano con gli occhi o si scambiavano dei baci veri...tutto andava in tilt, ad eccezione di quel muscolo involontario grande quanto un pugno umanno, che invece prendeva la rincorsa e arrivava al punto di scoppiare, di felicità.

" che stavi facendo?" le domandò Harry quando arrivarono in camera sua "ho appena finito di preparare le valigie, mi manca soltanto il beauty e poi sono pronta per partire" rispose con un tono pratico, ma sorridendo "io mi ridurrò a farle all'ultimo momento come al solito" era sempre stato un suo vizio, quello di preparare i bagagli dieci minuti prima della partenza, e Sum ne era a conoscenza "lo so" sussurrò, perdendosi nei suoi occhi per qualche istante, incredibile, le avrebbero fatto sempre lo stesso effetto, non sarebbe mai stata capace di guardarlo senza imbambolarsi e sembrare un'idiota agli occhi di tutti gli altri, ma per Harry era ancora più bella "misà che devo imparare da te e da Zayn, anche lui ha già tutto pronto" disse lui sedendosi sul suo letto "e ora dov'è?" domandò Sum riferendosi all'amico, di solito quando venivano a trovarla erano sempre insieme, e questa volta Harry era solo, non che le dispiacesse, chiariamo, ma era curiosa di sapere dove fosse finito.
A quel punto Harry si avvicinò di più a lei, arrivò a sfiorarle l'orecchio con le labbra "è un segreto" le sussurrò con aria complice e con un luccichio negli occhi, Sum rise "è uscito con un amico, o almeno così mi ha detto" "e cosa c'è di segreto?" domandò la ragazza, Harry si aspettava quella domanda "il fatto che il suo amico abbia lunghi capelli biondi e indossi tacchi alti, sette giorni su sette" rispose lui "nooooo non ci credo" Harry annuì "perchè non ce lo ha detto?" "probabilmente la reputa una cosa insignificante, anche l'altro giorno ha detto di non aver ancora perso la testa per qualcuno, ma Camilla non è un tipo che si arrende facilmente, gli ha chiesto di uscire più volte, nemmeno lei cerca qualcosa di serio, così Zayn ha deciso di dargliela vinta per farle passare lo sfizio e non farsi stressare più la vita, o questo è quello che penso io" spiegò "sai anche il suo nome?" fu l'unica domanda di Sum, il ragazzo intuì il suo gioco "certo, perchè ha chiesto anche a me di uscire, prima di provarci con Zayn" disse tranquillamente, la ragazza studiò il suo volto con attenzione, e lui a quel punto si avvicinò fino a far sfiorare i loro nasi, Sum si sentì mancare il respiro "sei gelosa" affermò Harry guardandola negli occhi e mordendosi il labbro inferiore, aveva troppa voglia di baciarla "no" disse lei in un sussurro appena udibile "si" ribattè Harry non scostandosi di un centimetro "no" disse di nuovo con la voce spezzata, gli stava troppo vicino "si" ripetè lui mostrandole un sorriso mozzafiato "no" "si" "no" "si" "no" si divertiva a fare quel gioco ed era più che ovvio che Harry avesse ragione...la verità era che Sum si era sempre fidata ciecamente di lui e avrebbe continuato a farlo per tutta la vita, non le era mai capitato che un'altra ragazza ci provasse con Harry, anche se dovevano esserci state in quei due anni in cui erano stati insieme, ma non si era mai preoccupata del fatto che lui potesse concedergli attenzioni, si fidava, e perciò non aveva mai avuto un attacco di gelosia o qualcosa di simile, anche se doveva ammettere che era piuttosto normale che delle ragazze fossero attratte da lui, era meraviglioso in tutto e per tutto...ma soltanto suo.
" okay...no" esclamò il ragazzo, fingendo di dargliela vinta e facendo per allontanarsi da lei, Sum lo bloccò afferrandogli il braccio e lo tirò verso di se, finirono per trovarsi nella stessa posizione di prima, naso contro naso "si, tantissimo" sussurrò lei guardandolo negli occhi e facendosi rossa in viso, Harry sorrise soddisfatto, gli piaceva che Sum fosse gelosa di quella ragazza che neanche aveva mai guardato negli occhi, perchè non vedeva nessun'altro all'infuori di lei, perchè quando quella Camilla gli aveva chiesto di uscire, lui le aveva detto di essere già impegnato; a quel punto si appoggiò alla spalliera del letto trascinando Sum con sè e cingendole le spalle con le braccia "gelosa-gelosa-gelosa-gelosa" disse baciandole ripetutamente la guancia, la ragazza rise "per me esisti solo tu" sussurrò lui con una dolcezza disarmante, poi la strinse ancora di più e la baciò sulla fronte, avrebbe voluto dimostrargli il senso di quella frase con un bacio vero, sulle labbra, amandola sul serio, ma visto che non poteva, si limitò a coccolarla soltanto.
" andiamo a vedere cosa fanno?" esclamò di punto in bianco mentre si tenevano ancora abbracciati "cosa?" domandò Sum alzando la testa "si, dai, ti prego, sono anni che Zayn non esce con una ragazza, e so che non è una cosa seria, quindi non rovineremo niente" spiegò "tu sei matto" disse la ragazza ridendo "si sono pazzo, ma sono curioso" insistette lui  "scherzi vero?" "mai stato più serio" rispose il ragazzo con un luccichio negli occhi, lei si limitò a guardarlo "ma non possiamo spiarli!" obiettò "so essere un ottimo investigatore" a quel punto Sum rise ancora di più, e Harry si ritrovò a pensare a quanto fosse bello il suono della sua risata, poi si scosse "dai, ti prego ti prego ti prego" esclamò facendo gli occhi da cucciolo...e ora, come avrebbe fatto a resistere?
" Sei veramente pericoloso Harry Edward Styles!" disse lei con tono serio, poi si sciolse in un sorriso "perchè?" "perchè non riesco a dirti di no!" esclamò perfettamente consapevole che quella fosse la pura realtà "quindi questo è un si?" domandò il ragazzo speranzoso "sei bravo a capovolegere la frittata!" Sum si alzò "e tu a cambiare discorso!" rispose lui, poi si decise ad abbandonare il letto e la raggiunse, la ragazza era in piedi accanto alla scrivania ma era voltata di spalle, Harry le cinse la vita abbracciandola da dietro e prendendola alla sprovvista, lei si girò trovandosi con il viso a pochi centimetri da quello del ragazzo che amava, a quel punto Harry rese la presa più decisa e Sum si ritrovò imprigionata tra il suo corpo e le sue braccia che la tenevano ancora stretta "vieni con me?" sussurrò lui fissandola negli occhi "se ci scopre, dirò che è tutta colpa tua" scherzò la ragazza, ma aveva il fiato corto, Harry allentò la presa e permise al suo respiro di tornare regolare "è un rischio che posso correre" esclamò, prima che entrambi scendessero al piano di sotto, indossassero i propri cappotti e uscissero di casa.

"dove andiamo?" Sum si sedette in macchina al posto del passeggero "non ne ho idea" le rispose lui mettendo il moto e sorridendole, la ragazza roteò gli occhi incredula "ma sei matto!" gli disse sporgendosi verso di lui "sarà divertente!" si limitò a risponderle premendo il piede sull'acceleratore "oltre a doverli spiare di nascosto, li dobbiamo anche cercare!" disse lei scoppiando a ridere "l'avrà portata sicuramente al cinema, il problema è capire quale dei dodici cinema di Roma!" esclamò Harry guardandola "direi quello più vicino all'università, è uno dei migliori, e poi è vicino a casa vostra, e visto che la sua macchina la stiamo usando noi, direi che non può essere andato lontano" ipotizzò Sum "accidenti, saresti la degna compagna di un'investigatore professionista" "...cioè mia" aggiunse un secondo dopo, e la ragazza sorrise divertita, le piaceva trascorrere del tempo con lui in qualunque situazione, non si sarebbe mai annoiata, sentita a disagio o in imbarazzo, il suo posto era dove c'era Harry, e anche se questo significava rendersi complice di un ragazzo che non ha nulla da fare a parte spiare il suo migliore amico, aveva una sola certezza, voleva stare con lui, sempre, per sempre, voleva condividere con il ragazzo che amava, tutto, dalle cose serie alle stupidaggini, tutto.
Una ventina di minuti più tardi pargheggiarono davanti al cinema, sicuramente Zayn doveva aver portato Camilla allo spettacolo pomeridiano, quello delle diciassette secondo i cartelloni, Sum guardò l'orologio, si sentiva tanto l'agente poliziotta dei servizi segreti, ma si stava divertendo, erano le diociotto e trenta, il film doveva essere quasi finito, si rilassò appoggiandosi al sedile e voltandosi verso Harry, il ragazzo si limitò a contemplarla sorridendole, passò qualche altro minuto e loro due restarono così, completamente immersi nei loro sentimenti.
Ma ad un certo punto Harry notò la sagoma di una figura conosciuta, fece segno a Sum di abbassarsi sul sedile e lei lo fece intuendo che avesse visto Zayn uscire dal cinema, il ragazzo camminava al fianco di quella che doveva essere Camilla, ma non si tenevano per mano, anzi, sembravano piuttosto distaccati, Harry li osservò e si rese conto che ormai il suo miglior amico era a un passo dalla macchina, e quindi a un passo dallo scoprirli, quando ormai era troppo tardi " oh merda!" sussurrò, e un meno di un secondo dopo si nascose chinandosi su Sum "investigatore prefessionista" lo canzonò lei scherzosamente, ma quando si ritrovò a pochi centimetri dal suo viso, le si bloccò il respiro, di nuovo, Harry non rispose ma la guardò negli occhi per qualche istante, poi, si chinò di più su di lei fino a far combaciare le proprie labbra con quelle di Sum e le rubò un bacio, non era riuscito a trattenersi e lei si sentì straordinariamente bene quando le loro labbra si sfiorarono, un contatto perfetto, come se fossero due tessere di uno stesso puzzle che devono per forza incastrarsi tra loro, perchè non può essere altrimenti, perchè solo in quel modo il puzzle risulterà completo e perfetto. Provate a pensarci un secondo, se tentaste di unire tra loro due tessere che evidentemente vanno separate, il vostro puzzle non sara mai 'corretto', quelle due tessere unite con la forza stoneranno sempre nell'insieme, e l'intero puzzle sarà rovinato a causa di due, solo due tessere...beh, Sum e Harry erano due tessere di un gioco a pezzi chiamato vita, e il loro posto era l'una accanto all'altro, altrimenti tutto il resto sarebbe stato alterato; se non fossero stati insieme, il loro puzzle, la loro vita, non sarebbe mai stata completa.

Harry si staccò lentamente da lei e si guardarono di nuovo negli occhi, ed entrambi lessero tanta voglia di amarsi, erano ancora vicinissimi, e sembravano aver addirittura dimenticato il motivo per il quale si trovavano lì, anche il pericolo di essere scoperti da Zayn era fuori gioco ormai, come sempre, esistevano soltanto loro due, ed ancora una volta si erano catapultati nel loro mondo; stettero a guardarsi ancora per qualche istante, incapaci di distogliere lo sguardo e di impedire al cuore di fare pazzie, Harry desiderava baciarla di nuovo,e di nuovo, con tutte le sue forze, ma sapeva di non essere libero di farlo fino a quando lei non avesse chiarito con Daniel,  il due gennaio sarebbe arrivato presto, non mancava poi tanto...
"Harry... baciami ancora, ti prego" Sum lo disse con la voce bassa, quasi come se volesse che restasse un segreto tra loro due e basta, Harry sorrise d'istinto a quelle parole, non aspettava altro che un suo segnale, non se lo fece ripetere due volte e accettò la sua richiesta, poggiò di nuovo le sue labbra su quelle della ragazza e lasciò che sensazioni paradisiache si impossessassero di lui, si scambiarono cinque, dieci, forse cento baci, ma questa volta non si trattava di baci rubati, questa volta li bramavano entrambi; Harry le prese il viso tra le mani senza staccare le labbra da quelle di Sum e lei legò le proprie braccia attorno al suo collo attirandolo verso di sè, e continuarono così per un arco di tempo che non seppero definire, perchè quando si sta bene, si perde la cognizione spazio- temporale e si finisce per baciarsi appasionatamente in una macchina parcheggiata di fronte a un cinema..romantico ed elettrizzante a modo suo.
" Tana per Sum e Harry!" esclamò una voce che proveniva da dietro, inutile dire che tutti e due saltarono in aria colti di sorpresa, e un secondo dopo si voltarono e fissarono sconcertati Zayn che era seduto sul sedile di dietro "torna da Camilla, tu" gli disse Harry quando ritornò lucido, e lui scoppiò a ridere "solo se ammettete che siete venuti qui per me" disse il moro, a quel punto Sum e Harry scoppiarono a ridere, aveva capito tutto, Zayn li seguì a ruota "com'è andata?" domandò lei quando smise di ridere "una meraviglia proprio! E' stata tutto il tempo ad anticiparmi cosa sarebbe successo nel film, praticamente mi stava appiccicata, e mi mangiava in faccia" si lamentò il ragazzo e gli altri non riuscirono a fare a meno di ridere di nuovo "va bene, troverai quella giusta Zayn!" gli disse il suo miglior amico dandogli una pacca sulla spalla "almeno ora questa qui non mi assillerà più" " l'hai fatta scappare a gambe levate?" domandò Sum "no, in realtà è ancora qui, vuole che l'accompagni a casa e mi sta aspettando, ma le ho parlato chiaramente, e la cosa ovviamente finisce qua" spiegò il moro "bene" esclamò Harry "allora accompagnala!" aggiunse subito dopo, facendo intuire al suo migliore amico di voler essere lasciato solo con Sum "ricevuto!" Zayn scese dalla macchina facendo l'occhiolino a entrambi "ma come hai fatto ad entrare in macchina?" gli chiese Sum prima che andasse via, se lo erano ritrovati dietro di loro all'improvviso... "non vi avrebbe distolto da ciò che stavate facendo nemmeno un cannone, figuriamoci il mio delicato gesto di aprire e chiudere la portiera!" rispose allontanandosi definitivamente.   
" lo sapevo che ci avrebbe scoperti!" disse lei guradando Harry "ma chi se ne frega!" ripose lui riprendendo a baciarla, le loro labbra combaciarono di nuovo, si muovevano al'unisono e sembrava che non ci fosse nulla di più naturale, era così che doveva essere, era così che doveva andare, Sum portò le mani tra i capelli del ragazzo e lui non smise di baciarla nemmeno per un secondo, stavano dannatamente bene, e si staccarono soltanto per riprendere fiato; a quel punto si guardarono negli occhi per qualche istante, Sum si specchiò negli occhi verdi-azzurri del ragazzo e arrivò a credere che non esitesse nulla di più importante che restare lì con lui in quel momento, e Harry si fece cullare dalla dolcezza dei suoi occhi nocciola, erano il suo porto sicuro.
Dopo qualche secondo, entrambi, come se fossero stati mossi da chissà quale forza, si avvicinarono sempre di più e senza dire una parola, ripresero a baciarsi.






Buonsalveeeeeeee :DDD
Eccomi quaaaaa :))
Allora, dalle vostre scorse recensioni, ho capito che vi farebbe piacere un capitolo ambientato a Parigi, non so, forse vi aspettate che fosse proprio questo, comunque ho deciso di inserirlo, non ho ancora deciso bene quando, ma ci sarà :DD
Detto questo.........sakfasjkafkhkfakjfk ♥ Ma quanto sono dolci Sum e Harry? Cioè, dai sono tenerissimi!!! :3
E Zayn che esce con questa ragazza, Camilla? Che ne pensate?
Non preoccupatevi, è stata soltanto una comparsa questa ragazza....non avrà un ruolo nella storia.
Comunque il capitolo è soprattutto concentrato sui due proragonisti e, penso si sia capito, per me sono L'AMORE.
Bene, devo proprio andare, un bacione grande grande grande, a prestoooooooooooo <33333

Ps. GRAZIE DI TUITO, SIETE MERAVIGLIOSE! ♥♥♥

  



Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo ventisei ***


" Perfetto! Siamo già in ritardo!" Laura alzò gli occhi al cielo e si strinse nel suo cappotto "sto congelando...vogliono farci aspettare fino a domani?" aggiunse qualche secondo dopo "mi dicono che sei un tipo paziente..." la prese in giro Zayn "tantissimo, amo aspettare, non si vede?" rispose lei camminando nervosamente su e giù, il ragazzo rise "ok, Lau? Devi calmarti, in fondo non ci importa niente a che ora arriveremo, questa è una vacanza, non abbiamo orari, vogliamo soltanto divertirci e fare qualcosa di diverso dal solito, giusto?" esclamò Sum, si notava che era felice e aveva tutte le intenzioni di godersi quei due giorni fino in fondo, Harry si ritrovò a fissarla e a desiderare di andare da lei e interromperla con un bacio, non ci sarebbe stato niente di più rude e di più romantico.
" Gentili viaggiatori Trenitalia vi informa che l' Eurostar 61022 proveniente da Napoli e diretto a Milano, è in arrivo al binario 3. Si prega i gentili passeggeri di allontanarsi dalla linea gialla" era il loro treno, stava per arrivare, Laura sorrise soddisfatta, Sum si spinse con lo sguardo il più lontano possibile per scorgere il treno, e i due ragazzi si affrettarono a prendere i bagagli "si parte!" esclamò Harry sorridendo, pochi secondi dopo avvertirono il rumore che il treno produce percorrendo i binari farsi sempre più vicino, in quel momento lo scorsero, lo videro rallentare e passare davanti a loro, poi si fermò e il capostatione diede l'ordine di aprire le porte, e soltanto a quel punto si accorsero di quanto fosse affollato, per lo più erano gruppi di ragazzi come loro che avevano intenzione di trascorrere il Capodanno con la propria comitiva di amici, ma non mancavano le coppiette, e c'era qualcuno che viaggiava da solo o da sola, in tutto, alla stazione di Roma salirono sul treno una sessantina di persone.
Raggiunsero la carrozza a loro destinata, avevano i posti tutti e quattro vicini di numero, ma si resero conto di essere capitati nella zona del treno con gli scomparti, nel loro c'erano sei posti, e un ragazzo e una ragazza erano già seduti l'uno accanto all'altra, quindi rimaneva un solo posto libero nella fila rivolta nello stesso senso di percorrenza del treno,e Summer occupò quel posto perchè era accanto al finestrino e lei amava guardare fuori e registrare con lo sguardo il mutamento del paesaggio circostante. Il posto di fronte a lei, quindi accanto all'altro finestrino, fu occupato da Harry e gli altri due, ovviamente, da Zayn e Laura; quando ebbero finito di sistemare i bagagli, si rilassarono completamente, tanto non sarebbero arrivati a Cesine prima di quattro ore.
La ragazza seduta accanto a Sum era concentrata nella lettura di un libro, teneva la testa china e gli occhi bassi, quel romanzo doveva averla presa a tal punto da non farla accorgere quasi di nulla, aveva alzato la testa in segno di saluto soltanto quando loro quattro erano arrivati, poi aveva continuato a essere immersa in quel libro e sembrava che non le importasse assolutamente niente di tutto il resto; il ragazzo al suo fianco invece sembrava non aver niente di meglio da fare a parte fissare i nuovi arrivati nello scomparto, si notava subito che era un tipo molto socievole e chiacchierone e poi era seriamente incapace di restare fermo anche solo per un minuto! 
Sum, Harry, Laura e Zayn restarono zitti per gran parte del viaggio, intuirono che se avessero cominciato a chiacchierare tra loro come facevano sempre, non si sarebbero più fermati, e avrebbero disturbato quella ragazza intenta a leggere, quindi preferirono appisolarsi per un po', mentre quel tipo continuava a dare l'impressione di voler intavolare un discorso e a restare zitto; Sum teneva lo sguardo fisso sul paesaggio circostante, ma percepiva gli occhi di Harry sempre addosso, lui non riusciva a smettere di guardarla, era difficile resisterle, starle così vicino e doversi allontanare subito dopo, e lei aveva capito che il ragazzo, per quanto volesse, non riusciva più a reggere quella situazione e sapeva anche che avesse perfettamente ragione, ma non poteva mollare proprio allora, non poteva comporre il numero di Daniel e dirgli 'ei ciao, sono la tua ragazza. Come stai? e la tua famiglia? Scommetto che hai ripreso a camminare, giusto? Beh, ne sono felice...e ora che mi sembri più tranquillo e sereno,  ti sferro un bel colpo. Sono sempre stata innamorata di Harry, lo amo alla follia e voglio condividere con lui il resto della mia esistenza, quindi tra noi è ufficialmente finita... e per terminare in bellezza: perdonami ti prego, non avevo intenzione di ferirti, io ti voglio bene, non ho mai voluto prenderti in giro e mi piacerebbe se tornassimo a essere amici. Beh tu pensaci, nessuna fretta..ci si vede in giro Daniel!'....no, non poteva farlo, anche se nulla l'avrebbe resa più felice; riusciva a immaginare la scena, lei che riagganciava il telefono, lo rimetteva in borsa e correva, correva, fino a quando non si  imbatteva in Harry, e lì lo avrebbe abbracciato d'istinto, sarebbe annegata nei suoi occhi, avrebbe vissuto del suo sorriso, e quando si fossero staccati e lui l'avrebbe guardata con quell'aria dolce, dolcissima e al tempo stesso triste per non poterla amare anche fisicamente, lei lo avrebbe colto di sorpresa baciandolo, gli avrebbe regalato un bacio tenero ma intriso di significato, e poi lui l'avrebbe guardata stupito, confuso ma innegabilmente felice, e Sum lo avrebbe baciato ancora, con più passione, e si sarebbe lasciata cullare da quelle emozioni, avrebbero continuato così, fin quando lei, tra un bacio e l'altro, tra il respiro corto e il battito a mille, gli avrebbe sussurrato a fior di labbra 'gli ho parlato, e ora sono soltanto tua' e poi avrebbero continuato ad amarsi in quel modo per il resto dei loro giorni....ma stava soltanto fantasticando a occhi aperti.

Zayn si era addormentato sul serio, e Laura aveva gli occhi incollati al display del suo cellulare, non smetteva di digitare e quando Sum incrociò il suo sguardo, la ragazza lo riabbassò immediatamente sul cellulare come se non volesse che l'amica sapesse con chi stesse messaggiando e cosa si stessero dicendo, ma Summer non si accorse assolutamente di nulla, anzi, non notò nulla di strano nel comportamento della sua amica e le sorrise anche,prima di tornare a guardare fuori dal finestrino. Pensò che stava seriamente impazzendo, o quel benedetto due gennaio si sarebbe sbrigato ad arrivare, e non sarebbe stata più responsabile delle proprie azioni; se riusciva a vedere se stessa stretta tra le braccia di Harry, ipnotizzata da un suo bacio, allora aveva seriamente qualche rotella fuori posto. Evitava di guardarlo, se lo avesse fatto, gli avrebbe comunicato troppe cose, perchè lui sapeva leggere e decifrare alla perfezione ogni particolare dei suoi occhi, e sapeva benissimo che sarebbero finiti naso contro naso, a costo di dover occupare il lurido bagno del mezzo sul quale stavano viaggiando; ne aveva avuto la conferma il giorno precedente...dopo che lui le aveva rubato quel primo bacio, erano stati a fissarsi per un po', e poi non sapeva nemmeno lei dove avesse trovato la voce avendolo così fottutamente vicino, ma lo aveva pregato di baciarla ancora, non desiderava altro, tutti e due non volevano che quello e Sum si era resa conto che in fondo Harry non era affatto l'unico che doveva sottoporsi a uno sforzo sovraumano per resistere.
Pensò di aver bisogno di una doccia fredda, mentre colui che era capace di mandarla in confusione soltanto posando i suoi occhi su di lei, le stava proprio di fronte e si mordeva involontariamente il labbro inferiore pensando a quanto potesse essere bella per i suoi occhi, amava tutto di lei, il suo sorriso, le sue guance che facilmente si coloravano di rosso, il suo collo elegante, i capelli arruffati appena sveglia, le ciocche che si spostava sistematicamente dietro le orecchie, il suo nervosismo perpecibile dal movimento delle mani, il suo modo di portare il ritmo sbattendo il piede a terra quando ascoltava la musica, quel suo modo di ridere portando la testa all'indietro, il calore delle sue mani, la completezza dei suoi abbracci, la perfezione dei suoi baci, il suo essere...lei, in tutto e per tutto, in ogni singolo gesto. Harry poteva giurare di saperle leggere il cuore, e da quella volta, l'unica volta che litigarono sul serio, quando Sum scoprì da sola la sua identità, non aveva trovato mai più il bisogno, la necessità di nasconderle qualcosa, da quel giorno in cui lei aveva deciso di completare quella caccia al tesoro per non deluderlo, pur avendolo già perdonato, si era reso conto che niente, assolutamente niente, si sarebbe potuto mai intromettere tra loro due...e così era stato, aveva avuto ragione, perchè anche durante quell'anno in cui erano stati divisi, nessuno di tutti e due aveva mai smesso di amare l'altro, certo, avevano tentato di andare avanti, di rifarsi una vita, ma ormai non possedevano più il proprio cuore, lo avevano completamente donato all'altro e non era per niente facile, anzi, era impossibile sostituire di propria volontà quel muscolo responsabile della vita...era come se Harry fosse riuscito a ritrovarla seguendo la sua scia, era come se quel filo che li legava non si fosse mai spezzato sul serio e li avesse riavvicinati quando meno se lo aspettavano, e ora potevano dirlo, non era affatto un caso che Roma fosse stata scelta come meta di stage internazionali, era stato il destino o l'amore, non si sa chi dei due, ad averci messo lo zampino.  


 " ei scusa" Sum teneva gli auricolari e ascoltava la musica, quando la ragazza seduta al suo fianco la interruppe "scusa se ti disturbo" "dimmi" disse lei gentilmente "potresti dare un'occhio al mio libro mentre mi sgranchisco un po' le gambe?" domandò la tipa "nessun problema" esclamò Sum sorridendole, poi prese il libro dalle mani della ragazza e lo mise accanto alle sue cose "tornerò presto" disse ancora la sconosciuta, prima di voltarsi e scomparire insieme al ragazzo che occupava il sesto posto del loro scomparto, Sum la vide allontanarsi, forse non era poi così timida come sembrava, portava degli occhiali da vista con la montatura nera, ma aveva gli occhi scuri e dei capelli facilmente riconoscibili, rossi, mossi  e straordinariamente...belli! Era decisamente un tipo che non passa inosservato, e forse era pure simpatica, ma in quelle due ore non aveva avuto occhi che per il suo libro, e Sum rimase piuttosto stupita dato che aveva deciso di affidarglielo senza nemmeno conoscerla, doveva averle ispirato fiducia forse. 
Ora i due posti accanto a lei erano liberi, e desiderò tacitamente che Harry prendesse l'iniziativa di occupare quello più vicino a lei, voleva appoggiare la testa sulla sua spalla e sentirlo vicino, voleva che i loro respiri diventassero uno solo, ma si rimise gli auricolari e continuò ad estraniarsi dal mondo, fin quando non avvertì qualcuno sedersi davvero al suo fianco e strapparle dolcemente uno degli auricolari dalle orecchie "anch'io voglio sentire la musica" si sentì dire e non potè fare a meno di soridere, non poteva credere che lui le stesse accanto, come se le avesse letto nel pensiero, il ragazzo si appropriò di uno degli auricolari, Sum si appoggiò a lui e Harry le circondò il corpo con le braccia, le lasciò un bacio sulla fronte, prima che entrambi chiudessero gli occhi restando in quella posizione; Laura li guardò di sottecchi mentre continuava ad armeggiare con il cellulare, vide un ragazzo e una ragazza che ascoltavano la musica dallo stesso apparecchio, si accorse dei loro respiri praticamente sincronizzati, si stringevano a vicenda in un abbraccio, avevano entrambi gli occhi chiusi, ma sorridevano e chiunque avrebbe intuito che erano follemente innamorati, si percepiva che stavano maledettamente bene, perchè erano vicini e perchè si amavano nel modo più profondo, erano tenerissimi, e Laura ebbe l'impulso di scattargli una foto... forse in quel modo anche lui si sarebbe arreso all'evidenza.
La ragazza del libro, così come la chiamava Sum, non sapendo il suo nome, ritornò in compagnia dell'altro ragazzo, poco prima che il treno si fermasse alla stazione di Cesine, fu allora che Harry fu costretto a tornare al suo posto "grazie" esclamò la rossa riprendendosi il proprio libro "figurati! Comunque sono Summer, piacere" esclamò lei porgendole la mano "ciao, io mi chiamo Elena" rispose la ragazza sorridendo e stringendole la mano "e lui è mio fratello Marco" aggiuse un secondo dopo, indicando l'altro ragazzo, Sum gli sorrise e strinse la mano anche a lui "beh invece loro sono Harry, Zayn e Laura" disse a sua volta "dove siete diretti?" domandò subito il ragazzo appena conosciuto "a Cesine, trascorreremo il Capodanno lì" rispose Zayn "voi?" domandò Harry "andiamo a Milano, saremo ospiti dei nostri cugini" rispose Elena "mi chiedo se arriveremo entro domani sera!" esclamò sarcasticamente Marco e gli altri risero, era cosa nota a tutti che i treni non fossero mai, e sottolineo mai, in orario. 
Chiacchierarono per un po' del più e del meno, fin quando non arrivarono a Cesine "noi siamo arrivati" esordì Laura "chissà forse ci rincontreremo!" aggiunse Zayn "ciao Elena, ciao Marco" esclamò Sum "buon proseguimento del viaggio" concluse Harry mentre si avviavano verso le porte "grazie! ciao ragazzi"  li salutarono i due; pochi minuti dopo scesero dal treno, attraversarono vari sottopassaggi e si ritrovarono fuori dalla stazione di Cesine, non avevano idea di dove fosse il posto in cui avrebbero alloggiato, era ormai buio fuori e non potevano avventurarsi, quindi decisero di optare per un taxi; furono fortunati a trovarne subito uno e lo fermarono, Zayn occupò il posto davanti e gli altri tre i sedili posteriori, comunicarono al tassista l'indirizzo verso il quale erano diretti e partirono.
Harry e Sum erano seduti vicini, si fissarono negli occhi per qualche istante e si sorrisero a vicenda, poi Sum si avvicinò a lui e posò le proprie labbra sulla guancia del ragazzo, un meraviglioso sorriso si impossessò del volto di Harry "a cosa lo devo?" domandò sotto voce "non c'è un motivo, mi andava di farlo" rispose in modo naturale, effettivamente aveva agito d'istinto, il ragazzo a quel punto cercò la sua mano, non ebbe difficoltà a trovarla e la strinse mentre disegnava dei ghirigori con il pollice, a quel punto fu Sum e guardarlo e a porgli una tacita domanda "ho bisogno di averti vicina" sussurrò lui continuando a tenerle la mano e accarezzarla, la ragazza sorrise e lasciò che le loro mani restassero intrecciate per il resto del tragitto.
" la smetti con quel cellualre?" Zayn aveva osservato Laura armeggiare con quell'apparecchio dallo specchietto retrovisore, la ragazza si limitò a guardarlo senza rispondere "che c'è? nascondi dei segreti? hai un nuovo ragazzo e non vuoi farlo conoscere ai tuoi amici?" la incalzò lui, ovviamente stava scherzando, ma Laura tossì come se le fosse andato qualcosa di traverso, e gli altri non seppero come interpretarlo; pochi minuti dopo arrivarono allo chalet, pagarono il taxi e si guardarono intorno piuttosto spaesati, non conoscevano quel posto, ma non gli importava, erano tutti tranquilli  e rilassati, persino Sum era riuscita a calmarsi del tutto, e ovviamente era stato merito di Harry, della sua dolcezza...e il ragazzo non era da meno, era felice di essere lì, Zayn sorrideva ed era perfettamente a suo agio, soltanto Laura sembrava guardarsi intorno con aria sospetta.
" dai entriamo" esclamò il moro precedendo tutti, una volta raggiunta la reception dello chalet, presero le chiavi delle due stanze che avevano prenotato e salirono al piano di sopra "ci vediamo a cena tra mezzora!" esclamò Harry muovendosi verso la propria stanza, Zayn e Laura subito presero possesso delle proprie camere, erano l'una di fronte all'altra e Sum e Harry rimasero qualche secondo in più sulla soglia, si scambiarono uno sguardo dei loro e poi si chiusero la porta alle spalle.
"non è che nascondi davvero qualcosa?" domandò Sum alla sua amica, che finalmente era riuscita a staccarsi da quel cellulare "io? cosa dovrei nascondere? non c'è nulla da dover nascondere! perchè dovrei nascondere qualcosa? Non nascondo niente" rispose l'altra "hai detto più volte 'nascondere' negli ultimi venti secondi, che in tutta la tua vita" le fece notare l'amica e Laura si limitò a guradarla senza dire nulla, per poi alzarzi e occupare il bagno, un secondo dopo ritornò, si accorse che aveva lasciato il cellulare sul comodino e lo riprese, per poi scomparire di nuovo in bagno. Si comportava in modo decisamente strano e sembrava tenere al contenuto di quei messaggi che aveva scritto per tutto il pomeriggio, più che alla sua stessa vita.





Buonsalveeeeeee :))
Finalmente ce l'ho fatta! :DD
Allora...non so cosa mi sia venuto, ma questo capitolo non lo avevo programmato e mi venuto tutto mentre lo scrivevo, soprattutto la stranezza del comportamento di Laura! D:
Beh secondo voi è sincera fino in fondo? cosa ci sarà di tanto importante in quel cellulare? e perchè non vuole che Sum, Harry e Zayn sappiano qualcosa?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate :))
Riguardo il nome del posto in cui sono finiti, Cesine...è stato puramente casuale, non so se in Italia esiste davvero un paese che porta questo nome, io l'ho scelto perchè è il nome di una contrada del mio pesee e mi suonava familiare, ma se per caso esistesse un posto con questo nome, sappiate che la mia scelta è stata puramente casuale :DD
Quindi...siamo arrivati al giorno 30, i ragazzi sono arrivati allo chalet... e non ci resta che aspettare Capodanno, no?
Spero di riuscire ad aggiornare presto :))
Vado, un bacione e grazie di tutto ♥♥♥♥♥

Grazie per tutte le recensioni, Grazie a chi legge, Grazie a chi segue la storia, a chi la inserisce tra le preferite e ricordate, GRAZIE a tutti ♥
 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo ventisette ***


" Toc toc" Laura fu l'unica ad avvertire quel suono, e di conseguenza fu costretta ad alzarsi per andare ad aprire la porta visto che Sum dormiva ancora beatamente, aveva un sonno un tantino più pesante del suo, si stropicciò gli occhi velocemente e si sedette sul letto, si alzò senza nemmeno preoccuparsi di trovare le ciabatte e fece girare la chiave nella serratura "Buongiorno!" esclamarono i due ragazzi, già pronti per uscire, quella mattina avevano deciso di ispezionare un po' la zona e fare una passeggiata in montagna "shh..Sum dorme ancora" disse lei, facendoli entrare e chiudendosi nuovamente la porta alle spalle; Harry e Zayn annuirono comprensivi, ma un secondo dopo si buttarono, letteralmente, sul letto sul quale giaceva la ragazza, gli finirono addosso e lei fu costretta a svegliarsi, Sum aprì gli occhi piuttosto confusa, si era solo sentita addosso un peso enorme all'improvviso e non aveva capito granchè, ma nel momento in cui vide Harry e Zayn malamente sdraiati sul suo corpo, sorrise "bene, ora è sveglia!" affermò il suo migliore amico scostandosi leggermente "grazie, siete stati molto delicati" esclamò lei divertita, entrambi le sorrisero e Sum si ritrovò a pensare a quanto potesse essere meraviglioso il loro rapporto, a Zayn voleva un bene dell'anima e Harry, beh, non c'era neanche bisogno di ripeterlo, Harry era tutta la sua vita.
Il ragazzo era ancora sdraiato su lei e non sembrava essere intenzionato a spostarsi, i loro corpi combaciavano alla perfezione l'uno sull'altro e Summer si sentì mancare il respiro, non era sicura di riuscire a resitere ancora per molto, e quella specie di vacanza, la possibilità di stare insieme in ogni singolo momento della giornata, di certo non l'aiutava, e per lui era lo stesso; Harry le prese teneramente il viso tra le mani, la guardò per qualche secondo senza scostarsi di un millimetro, poi si avvicinò di più a lei, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra erano a meno di un centimetro di distanza l'una dall'altra, ne erano perfettamente consapevoli, lui si fece sempre più vicino, ma un attimo, giusto un attimo prima che si sfiorassero, Harry alzò lentamente la testa baciandola sulla fronte, e Sum riuscì a respirare di nuovo regolarmente soltanto quando il ragazzo andò a sedersi accanto a Zayn, permettendole di alzarzi.
" Dateci mezzora" esclamò Laura guardando l'orologio, subito dopo prese il cellulare,  notò che c'era un messaggio non letto e le si illuminò il viso, gli altri se ne accorsero, ma preferirono non fare domande già di prima mattina "vi aspettiamo giù" disse Harry prima che lui e Zayn uscissero dalla camera delle ragazze per permetterle di prepararsi; furono abbastanza puntuali e dopo quaranta minuti uscirono tutti e quattro dallo chalet, diretti a nord.

Era la mattina del 31 dicembre, e dire che a Cesine faceva freddo, era dire poco o niente, praticamente si gelava, potevano esserci un paio di gradi sotto lo zero o forse anche di più, il cielo era perfettamente bianco e sembrava promettere una bella nevicata, ma i metereologi erano piuttosto ottimisti e avevano affermato che sarebbe stata soltanto una giornata molto fredda e che presto i nuvoloni avrebbero fatto la propria comparsa interrompendo a tratti quel manto bianco che sembrava essere diventato il cielo. A discapito del freddo pungente, si poteva dire che quel paesino era una piccola oasi naturale dimenticata dal resto del mondo, e per questo molto intima e accogliente, lo chalet nel quale i quattro alloggiavano era l'unico nel raggio di una decina di km, ma era diventato famoso nel corso degli ultimi anni, per essere il posto perfetto dove poter trascorrere qualche giorno in compagnia e in completo relax; da quanto avevano saputo Harry, Sum, Zayn e Laura, i proprietari dello chalet erano riusciti ad esaurire i posti durante quel periodo, dopo aver oraganizzato un weekend, quello dell'ultimo dell'anno, esclusivamente per i giovani, quindi alla festa di Capodanno di quella sera ci sarebbero stati soltanto gli ospiti dello chalet, e dato che le camere erano 35, i ragazzi calcolarono che quella sera sarebbero stati non meno di una settantina di persone, probabilmente anche ottanta, ma tutti rigorosamente con un'età compresa tra i diciotto e i trenta anni. I presupposti per trascorrere una serata indimenticabile, per fare nuove amicizie e per ricordare quel Capodanno almeno nei prossimi vent'anni, c'erano tutti, e stava a loro decidere il resto.
Harry, Sum, Laura e Zayn camminavano su un tipico sentiero di montagna, ovviamente era stretto, non asfaltato e caratterizzato da migliaia di ciottoli sparsi qua e là, era rigorosamente in salita e anche piuttosto ripido, ma a loro non importava più di tanto, quella era una vacanza, non avevano nessuna fretta e il loro umore era decisamente dei migliori; riuscivano a malapena a tenere tutti e quattro lo stesso passo e a non superarsi a vicenda, visto la larghezza del sentiero, ma chiacchieravano allegramente, ridevano e scherzavano come al solito, o meglio, Sum, Harry e Zayn formavano quel trio perfetto che erano stati sin dall'inizio, e Laura, pur apprezzando la loro compagnia e ridendo di tanto in tanto con loro, sembrava prestare molta più attenzione ai messaggi e alle conversazioni presenti sul suo cellulare. I tre erano ormai certi che ci fosse qualcosa di sospetto nel suo comportamento, non ci voleva mica un genio per capire che sicuramente nascondeva qualcosa, anche se lei si ostinava a dire il contrario, ma avevano deciso di lasciar perdere per non rovinarsi la vacanza, le avrebbero chiesto spiegazioni una volta ritornati a Roma, non era il caso di intossicarsi quei due giorni insoliti e sicuramente piacevoli.
Continuarono a camminare fin quando non giunsero alla fine di quel sentiero, non avevano portato nessuna mappa, ma lì non c'era rischio di perdersi, il proprietario dello chalet gli aveva assicurato che tutti i sentieri confluivano in quello principale, quasi come se fossero tutti affluenti di uno stesso fiume e facessero tutti parte della foce a delta, quindi, anche se avessero perso l'orientamento, in un modo o nell'altro sarebbero comunque finiti sul sentiero principale che li avrebbe ricondotti allo chalet. 
Avevano deciso che sarebbero ritornati alla base in tempo per il pranzo, l'area che avevano intenzione di visitare non copriva nemmeno l'estensione di un kilometro quadrato e tenendo un buon passo sarebbero riusciti a percorrerla per intero e persino a riposarsi un po', in caso ne avessero avuto bisogno; dopo aver camminato per un bel po' di tempo sempre in salita, si accorsero di essere arrivati in una piccola area pianeggiante vicina alla vetta della montagna che si stanziava di fronte a loro in tutta la sua maestosità, e decisero di fermarsi per riprendere le energie.
Quel posto era particolare, molto suggestivo, nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare un piccolo angolo di prato verde con tanto di ruscello poco distante, nel bel mezzo di un sentiero di montagna, eppure quel posto non era frutto della loro immaginazione, esisteva sul serio, ed era assolutamente meraviglioso, ma per Sum e Harry, e solo per loro due, era molto simile a qualcosa di già visto, già amato, e già impresso nella memoria per sempre.
" fantastico!" esclamò Laura stendendosi su quella porzione di prato, quella passeggiata l'aveva un po' stancata e poi aveva dovuto prestare molta attenzione a dove metteva piedi, dato che aveva tenuto il cellulare in mano per tutto quel tempo, si erano scambiati messaggi per tutta la mattinata, esattamente come avevano fatto il pomeriggio precedente in treno, anzi, in realtà lei era dipendente da quell'oggetto da due giorni, il suo interlocutore forse viveva anche, nel frattempo "ci voleva proprio!" esordì Zayn andandosi a sedere a sua volta, rivolse lo sguardo alla montagna che gli si parava di fronte, e si sentì piccolo come una mosca rispetto a quello spettacolo della natura, era come se quel monte solcasse il cielo, come se ne facesse parte e avesse il ruolo di distogliere l'attenzione da quel manto uniforme e facesse restare a bocca aperta chiunque avesse il privilegio di ammirarlo da così vicino.
Ma Sum e Harry, seppur affascinati dalla bellezza di quella vista, avevano altro per la testa, restarono lì in piedi per una manciata di secondi in più rispetto ai loro amici, non c'era nemmeno bisogno che dicessero ad alta voce ciò che pensavano, bastava che si guardassero negli occhi e sarebbe venuto fuori il più articolato dei discorsi, ma privo di parole, loro due conoscevano un linguaggio incomprensibile per il resto il mondo, era soltanto loro, era il loro modo di comunicare, il loro modo di riempire i silenzi, il loro modo di dimostrarsi a vicenda di essere stati fatti per trovarsi, per stare insieme e per non separarsi mai più; Sum incrociò i suoi occhi, le facevano perdere il fiato come al solito, non riusciva a capacitarsi di cosa fossero capaci, era incredibile, ogni singola volta che si imbatteva in quegli smeraldi che a volte sembravano tingersi di azzurro, non riusciva a evitare di restare imbambolata, non poteva fare a meno di pensare di essere a casa, era incapace di deviare il suo sguardo, e si sentiva perforare l'anima e vibrare il cuore ogni, ogni volta.
Si fissarono per qualche secondo, sapevano di star pensando alla stessa cosa, sorrisero entrambi, come se davvero si fossero parlati, Zayn e Laura di tanto in tanto li guardavano e non capivano, ma d'altronde non potevano capire....se vi dicessi, Laguna dell'Airone Blu?  L'avete mai sentita nominare, la conoscete? Penso proprio di sì, ma  più che un posto appartato, segreto e assolutamente bellissimo per ogni occhio umano, per loro due, era un pozzo di ricordi. 
Era esattamente lì che Harry l'aveva portata quel primo pomeriggio, nel mese di luglio, introducendola nel suo mondo, era lì che avevano chiacchierato e si erano raccontati qualcosa riguardo le proprie vite, era lì che avevano pensato che 'Summer Paradise' fosse la canzone perfetta per quella vacanza, perchè era stato davvero un paradiso estivo; e poi era lì che si erano rifugiati tutte le volte che desideravano stare un po' da soli, lì Sum lo aveva sentito cantare per la prima volta, e la sua voce era capace di attraversare pelle, sottopelle, sterno e gabbia toracica e arrivare dritta al cuore, dolce e leggera come un alito di vento e profonda più dell'oceano; era quello il loro posto, il rifugio segreto, il loro nido d'amore al camping. Tre parole soltanto, una sigla come tante altre, Laguna dell'Airone Blu, e un mare di emozioni...un pozzo di ricordi che appartenevano solo a loro due e non sarebbero mai potuti sbiadire del nulla, troppo importanti e troppo vivi per poter essere dimenticati, e dovunque fossero andati, qualunque cosa avessero fatto, quei giorni, i migliori della loro esistenza fino a quel momento, li avrebbero accompagnati in eterno.
Erano quasi in cima a una montagna e tutto poteva esserci tranne che una laguna, ma la conformazione di quel posto, l'intimità forse, la semplicità, riportarono Sum e Harry a quei giorni e li indussero a desiderare di tornare indietro nel tempo, la ragazza chiuse gli occhi mentre restava seduta lì e immaginò la voce di Harry mentre le dedicava Moments, esattamente come quell'estate di tre anni prima, era persa nei loro ricordi quando..

" If we could only have this life, for one more day,
  If we could only turn back time"

Il ragazzo si accostò al suo orecchio e cantò a bassissima voce, in modo che potesse sentirlo soltanto lei, e Sum restò lì con gli occhi chiusi, incapace di muoversi e forse pure di respirare, quella voce, l'aveva ipnotizzata, dio quanto le era mancato sentirlo cantare, e cosa stava accadendo dentro di lei in quei precisi istanti...  quella voce l'aveva tatuata sul cuore, e per le sue orecchie non ci sarebbe mai stata una melodia migliore. Quando trovò il coraggio di guardarlo negli occhi, provò il desiderio di prenderlo per mano, portarlo chissà dove e amarlo con tutta la sua anima fino a quando non si sarebbe addormentata tra le sue braccia. Ma ovviamente non poteva.
Poco dopo ripresero a camminare, ma Sum continuava a sentirsi rimbombare nella testa le parole di quella canzone, non riusciva a spiegarlo nemmeno lei, ma si era sentita svenire quando lui le si era accostato e le aveva dedicato quei versi...e a meno che Harry non fosse sul serio capace di leggere nel pensiero, era impossibile che sapesse che lei stesse ripercorrendo con la mente e con il cuore esattamente quei minuti in cui lui le aveva dedicato Moments, eppure ancora una volta si erano capiti al volo, e ancora una volta desideravano poter rivivere quei giorni; Dio solo sa cosa avrebbero dato se fosse stato possibile...avrebbero potuto amarsi senza riserve, non ci sarebbe stato nessun Daniel, nessun comportamento sospetto, e poi sarebbero stati tutti e nove insieme, ci sarebbero stati Valerie, Louis, Niall, ma anche Liam, Sarah, Mary, tutti, quella vacanza, sarebbe rimasta per sempre la migliore al mondo.
Il sentiero ora era tutto in discesa e fu molto meno faticoso e impegnativo percorrerlo, era mezzogiorno ormai, e un timidissimo sole faceva capolino tra le nubi che si erano stanziate nel cielo, calcolarono che in una mezzoretta al massimo sarebbero rientrati allo chalet, ed erano ormai prossimi alla costruzione di legno che li ospitava, quando quella giornata prese una piega del tutto diversa.
Stavano percorrendo quel sentiero in ripida discesa, e Laura naturalmente stava armeggiando con il proprio cellulare, non stava particolarmente attenta a dove metteva i piedi, per lei le discese non erano mai state pericolose, temeva di più le salite, ma quella mattina fece un passo falso e scivolò sulla breccia, Sum, Harry e Zayn la videro perdere l'equilibrio e scivolare giù di due o tre metri, un secondo dopo avvertirono un urlo, e spaventati quanto lei, accorsero in suo aiuto "sei tutta intera?" domandò Zayn "non ne sarei tanto sicura" rispose lei tra una smorfia di dolore e l'altra, a quel punto Summer notò che le si era strappato il pantalone all'altezza del ginocchio sinistro, e si accorse che sanguinava, Laura quasi svenne alla vista di quel sangue, era priva di forze "ti fa molto male?" domandò Harry abbastanza preoccupato, come lo erano Zayn e Sum, la ragazza annuì in senso affermativo "ci vuole un medico" disse Sum togliendosi la sciarpa dal collo e avvolgendola attorno al ginocchio ferito, non si aspettavano di trovarsi in una situazione del genere e non erano preparati "sentite, non manca tanto allo chalet, saranno duecento-trecento metri a occhio e croce, penso di potercela fare" così dicendo Zayn si caricò Laura sulle spalle "la porto allo chalet e dico di chiamare un dottore, voi state tranquilli, e raggiungeteci con calma" continuò rivolgendosi ai suoi migliori amici "sei sicuro di farcela?" domandò Sum, il ragazzo annuì e poi si avviò con Laura in spalla.
" spero non le sia successo nulla di grave" esclamò la ragazza  rimasta da sola con Harry "no..penso di no, è ovvio che le faccia male, ma secondo me non ha nulla di più grave di un bambino che si è sbucciato il ginocchio cadendo dalla bicicletta" le rispose lui cercando di tranquillizzarla, Sum sorrise un po' più sollevata "e poi dai...se l'è cercata!" aggiunse Harry, e la ragazza non potè che dargli ragione "c'è qualcosa lì per terra" disse lei percorrendo un altro paio di metri, Harry la seguì "accidenti, ha fatto un bel volo" esclamò Sum prendendo il mano il cellulare dell'amica, tutto sommato sembrava integro, premette il dito sul pulsante di sblocco tasti per verificare che funzionasse ancora, non aveva la minima intenzione di curiosare, ma ciò che gli si parò davanti la fece restare a bocca aperta; premuto il tasto di sblocco, sul display del cellulare era apparsa una finestra di conversazione, lesse il nome di Daniel in cima e restò piuttosto sorpresa, certo, sapeva che erano amici e Laura lo conosceva anche da più tempo rispetto a lei, e non c'era assolutamente nulla di sbagliato nel fatto che si scambiassero messaggi, era tutto fuorchè gelosa, non poteva esserlo perchè non lo amava, ma non potè fare a meno di leggere gli ultimi messaggi inviati da Laura e le ultime risposte di Daniel, non li aveva cercati, ma li aveva davanti agli occhi.
>Ora abbiamo ripreso a camminare
< Ma ne sei convinta?
> Si, stiamo camminando! D:
< idiota <3
< sei sicura di quello che mi hai detto prima?
> senti, sei libero di non crederci, e puoi continuare a far finta di niente se ti fa più comodo, ma lei non importa più nulla
> non glie ne mai importato nulla...e in fondo lo sai anche tu.
< le sta sempre appiccicato vero?
> si, ma a lei non dispiace affatto...lo ama Daniel, LO AMA! e si vede
< stronza.
< forse hai ragione tu, forse non glie ne mai fregato nulla, ma non ero ancora pronto ad ammetterlo
> ti ha fatto cambiare idea la foto?
< no...quella è stata solo una conferma che preferivo non avere

A quel punto Sum guardò Harry con gli occhi lucidi, aveva letto tutto, ma non stava per piangere, era piuttosto sconvolta e arrabbiata, cercò la foto di cui parlava la sua "amica" , e quando la vide sbarrò gli occhi, c'erano loro due abbracciati mentre ascoltavano la musica dallo stesso ipod in treno, si stringevano a vicenda e si percepiva persino da una stupida foto che stavano bene...ma Laura, come aveva potuto farlo, come aveva pouto inviare quella foto a Daniel? Non riusciva a capacitarsene, si sentiva tradita, era convinta di potersi fidare di lei, ma evidentemente si sbagliava.
Ok, poteva anche essere tutto vero, anche se Sum non aveva mai avuto intenzione di prenderlo in giro e se aveva aspettato fino ad allora prima di dirglielo, era proprio perchè non voleva ferirlo, non voleva fargli perdere quel briciolo di felicità riacquistata dopo l'incidente...se davvero non le fosse importato nulla di Daniel, lo avrebbe lasciato subito, non pensando a quanto potesse fargli dal male, e allora sì, in quel caso sarebbe stata egoista; invece lei stava provando a resistere con tutte le sue forze fino al suo ritorno, era difficilissimo ma non le piaceva affatto l'idea di tenere il piede in due staffe, per Sum era una questione di principio, e per la stessa ragione, doveva essere lei a dirgli tutto, non Laura.

< adesso devo andare, altrimenti si insospettiscono ancora di più
> saluta Harry da parte mia, con un bel pugno in faccia, privalo di quel sorriso che l'ha fatta innamorare di lui. 
< ahahhahahahahahahah
> e dì alla mia ragazza che con lei, facciamo i conti tra qualche giorno. stronza.
< vuoi davvero che lo faccia?
> spaccherei la faccia a tutti e due
< calmo...
> grazie per avermi aperto gli occhi, sei l'unica di cui mi fido ciecamente ora 
< <3 <3 <3 ti voglio bene 
  
Fine della conversazione. Sum e Harry si fissarono increduli e sconcertati da quelle parole, lui la prese per mano e senza dire una parola si diressero verso lo chalet, con quella stretta le diceva tacitamente 'tranquilla, sono qui, sono qui per te, e andrà tutto bene, non permetterò a nessuno di farti del male' ma Sum lo sapeva già, conosceva a memoria le parole che le avrebbe detto se avesse parlato, e quel tenersi stretti per mano aveva un significato molto più profondo anche del miglior discorso "Dovranno passare sul mio cadavere per toglierti il sorriso" sussurrò lei guardandolo negli occhi e Harry sentì che il proprio cuore stava per scoppiare, la amava troppo. Ma questo non è amore, avete ragione... è di più, di più di qualunque altra cosa.




Buonsalveeeeeeee :))
Allora...oggi sono particolarmente felice, e penso lo siate anche voi, perchè finalmente potrò dimenticarmi di prof, compiti e interrogazioni almeno fino a martedì. A proposito, da me si torna il giorno dopo Pasquetta a scuola, di solito si rientrava mercoledì...anche da voi è sempre stato così, giusto? :)
Ma scuola a parte, passiamo al capitolo.
Ok, siamo al 31 dicembre, i ragazzi decidono di fare una passeggiata in montagna, si divertono, ridono e scherzano come al solito, anche se notano tutti che Laura si comporta in modo ambiguo (come direbbe una persona a cui voglio un mondo di bene ♥) comunqueeee la mattinata trascorre tranquilla, i ragazzi si ritrovano in un posto che per Zayn e Laura è soltanto molto suggestivo, invece per Sum e Harry, è molto, molto di più.
Li riporta indietro all'estate di tre anni prima, quando si rifugiavano alla Laguna dell'Airone Blu, e ancora una volta, vengono entrambi travolti dai ricordi, al punto tale che nello stesso momento in cui Sum rivive con la mente i momenti in cui lui le aveva dedicato Moments, il ragazzo canticchia quella stessa canzone al suo orecchio, dandole di conferma di star provando esattamente lo stesso....ah l'amore! <3
Ma il punto di svolta arriva quando Laura, per prestare attenzione al cellulare, perde l'equilibrio e scivola, Zayn si offre di riportarla in spalla allo chalet, e Sum e Harry restano indietro, lei trova il cellulare dell'amica e scopre ciò che non si sarebbe mai aspettata di scoprire.
Laura tiene aggiornato Daniel su ogni gesto compiuto da Sum e Harry, e insieme, tramite messagini, sparlano alle loro spalle....Summer è sconvolta dal comportamento di quella che credeva fosse una sua amica, ma Harry la calma prendendola per mano e conducendola allo chalet. :D
Scusate il riassunto, volevo soltanto assicurarmi di essere stata chiara. Ecco dove siamo rimasti.
Bene, adesso è ora che mi levi dalle scatole, questo capitolo è esageratamente lungo....perdonatemi :)
Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate ♥
Grazie, un bacione, a prestoooooo <3333333 

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo ventotto ***


Sum e Harry rientrarono insieme allo chalet, varcarono l'ingresso e chiesero le chiavi delle proprie camere, ma la ragazza alla reception gli disse che quelle della camera di Sum erano già state prese, Zayn doveva aver portato Laura lì "ei, se non ti va di vederla, andiamo in camera mia" le disse lui mentre si avviavano, Sum sembrò pensarci su un secondo "ce l'ho ancora un cuore..vadiamo come sta" rispose sorprendendo anche se stessa, era arrabbiata con lei, furiosa, non riusciva ancora a trovare una ragione valida per il suo comportamento, non capiva, e si era pentita di averle chiesto di trascorrere il Capodanno con loro, ma proprio perchè quello era un giorno diverso da tutti gli altri, non aveva voglia di discutere, di urlargli contro e sfogare tutta la sua rabbia, non voleva rovinare la vacanza a tutti, perciò decise che le avrebbe fatto un bel discorsetto a quattro occhi quando fossero state sole.
Salirono le scale e Harry bussò alla porta della stanza di Sum e Laura, Zayn aprì un secondo dopo "finalmente!" esclamò vedendo i suoi migliori amici, la ragazza gli rivolse un sorriso triste, e lui non potè fare a meno di notarlo "è successo qualcosa?" domandò avvicinandosi a lei e guardandola negli occhi, Sum non sapeva mentire al suo migliore amico e fece uno sforzo enorme per non spiattellargli tutto ciò che aveva scoperto "no" disse soltanto, deviando il suo sguardo, Zayn capì che non aveva intenzione di parlargliene, ma era più che certo che qualcosa l'avesse turbata, guardò in direzione di Harry e lui gli fece segno di lasciar perdere "dopo mi racconti tutto, intesi?" disse a quel punto rivolgendosi di nuovo alla ragazza e Sum annuì, erano ancora sulla porta "dov'è Laura?" domandò lei "è qui, sul letto, il ginocchio le fa ancora male, ma non ha nulla" sorrise, Sum e Harry entrarono nella stanza "ei! sono ancora viva!" esclamò la ragazza salutandoli, ora era lei a non sospettare nulla "è venuto un dottore?" chiese Sum non riuscendo nemmeno a guardarla in faccia "più o meno, fortunatamente uno degli ospiti dello chalet si sta laurendo in medicina, e le ha dato un'occhiata" spiegò Zayn "crede che se fossi caduta da una bicicletta avrei ottenuto lo stesso risultato" aggiunse Laura "sono un fottuto genio" esclamò Harry a quel punto, e Sum sorrise intuendo cosa intendesse con quella frase.
" ok, beh, noi andiamo" affermò Harry pochi minuti dopo, mettendo un braccio intorno alle spalle di Sum "dove?" domandò Laura "in camera mia e di Zayn" rispose il ragazzo "perchè?" domandò il suo migliore amico, si aspettava che Sum gli desse il cambio e restasse con la sua amica "perchè abbiamo fame" rispose non sapendo che dire "e andate a mangiare in camera" "non possiamo?" "basta che non fate arrivare briciole di qualsiasi genere sul mio letto" li minacciò scherzosamente Zayn, aveva capito che era meglio non fare domande, e aveva capito che quello che stava succedendo aveva sicuramente a che fare con il sorriso triste visto sul volto della sua migliore amica pochi minuti prima, voleva sapere quale fosse il problema, ma dai loro sguardi, aveva intuito che glielo avrebbero detto soltanto quando fossero rimasti soli, non riusciva a immaginare cosa fosse però; i due si avviarono verso la porta, e anche Laura notò una sorta di freddezza, di distacco da parte di tutti e due nei suoi confronti "ah dimenticavo" Sum si avvicinò al suo letto "questo cellulare deve aver fatto un bel volo! Per s-fortuna l'abbiamo trovato, è tutto intero, funziona alla perfezione" disse porgendoglielo, a quel punto Laura si rabbuiò, forse aveva letto tutto, forse sapeva cosa aveva detto a Daniel, che disastro! "grazie" esclamò riappropriandosene, cercò di incontrare gli occhi dell'amica ma Sum non glielo permise "mi ha chiamato qualcuno?"azzardò, cercando di mantenere un tono normale "no, non mi pare" rispose lei prima di raggiungere Harry sulla porta e scomparire dalla sua vista.

"ma hai intenzione di mangiare sul serio?" domandò Sum vedendo che il ragazzo aveva dato un colpo di telefono alla reception, dicendo di farsi portare il pranzo in camera "certo..ho fame!" rispose andandosi a sedere accanto a lei, Summer sorrise "allora ti farò compagnia" "no guarda, pensavo di ingozzarmi da solo senza darti la possibiltà di prendere la forchetta in mano" esclamò divertito "hai rovinato i miei piani!" aggiunse un secondo dopo, tirando un leggero pugno sul braccio della ragazza che amava, lei rise di cuore, ecco cosa era capace di farle Harry, sapeva esattamente come prenderla, sapeva cosa lei desiderasse soltanto guardandola negli occhi, sapeva strapparle un sorriso vero, sincero, anche in una giornata del genere, nessun altro sarebbe mai stato in grado di farlo, ma Harry era Harry, l'amore della sua vita.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta e un uomo vestito di bianco che spingeva un carrellino fece il suo ingresso nella stanza...avete presente, quando nei film i due protagonisti ordinano una cena raffinata, con tanto di champagne in camera, e cenano a lume di candela?
Bene, loro non fecero nulla di tutto questo, ma fu molto meglio. Quando il cameriere andò via, Harry iniziò ad armeggiare con il cibo presente sul carrello, Sum scese dal letto e si offrì di dargli una mano, ma il ragazzo non ne volle sapere, le disse soltanto di mettersi sul suo letto, ricordando le raccomandazioni di Zayn, la ragazza obbedì, mentre lui spargeva maionese sulle patatine fritte, riempiva i bicchieri di coca cola e afferrava due panini, sì, avete capito bene, il tipico pranzo di un mc donald, schifezze su schifezze, una più gustosa e calorica dell'altra; raggiunse Sum e si sedette accanto a lei, le diede il suo panino sorridendole e poi si appoggiarono entrambi con la schiena alla spalliera del letto di Harry e gustarono il loro raffinatissimo, si fa per dire, pranzo.
" non potevi avere un'idea migliore" esclamò lei con la bocca piena, il ragazzo rise "lo so" disse mangiando il proprio hamburger "e ora immagina di star gustando dell'ottimo sushi, di essere nel miglior ristorante giapponese, e fai finta che sia notte fonda e che una candela sia piazzata al centro del nostro tavolo" aggiunse un secondo dopo, Sum chiuse gli occhi stando al gioco e lui la guardò pensando a quanto fosse assolutamente perfetto il tempo trascorso insieme a lei, qualunque cosa fecessero, stavano maledettamente bene, soltanto godendosi la compagnia dell'altro.
"non funziona!" esclamò Sum riaprendo gli occhi, diede un altro morso al proprio hamburger "riprova" rispose il ragazzo e lei lo fece "no..niente da fare" disse qualche secondo dopo "è perchè non lo stiamo facendo insieme" esclamò lui a quel punto "si, quando siamo insieme funziona tutto" sussurrò lei scatenando un prepotente sorriso sul viso Harry, aveva ragione, bastava che stessero insieme e tutto il resto diventava secondario, passava in secondo piano, e esisteva soltanto ciò che provavano l'uno per l'altra. Restarono lì, seduti su quel letto, a mangiare hamburger e patatine fritte, solo loro due, e sarebbe potuta sembrare una cosa banale e scontata, ma per loro non poteva esserci niente di meglio, e quella era la dimostrazione che quando si sta la persona giusta, non c'è bisogno di strafare, di fare chissà che cosa...a loro bastava un menù da mc donald divorato in camera, per sentirsi felici.
Quando terminarono il loro pranzo salutare, si sdraiarono entrambi sullo stesso letto, vicini, Sum si mise a fissare il soffitto mentre Harry teneva un braccio intorno alla sua vita impendendole di scostarsi anche di un solo millimetro "interessante..." commentò lui imitandola e alzando gli occhi "sì, devo dire che quella macchia appena visibile, attira la mia attenzione, chissà da quanto tempo è lì, e chi l'ha fatta, in che modo, con quale strumento, e se ce la possibilità di toglierla da lì, accidenti, non riuscirò a dormire stanotte, devo trovare risposta ai miei quesiti" rese la presa più salda e con la mano libera indicò ciò di cui stava parlando "guarda, per me è di importanza vitale scoprire il mistero della macchiolina sul soffitto" sussurrò al suo orecchio, come se stesse dicendo qualcosa di sensato, Sum scoppiò a ridere, sapeva benissimo che a Harry non importava un fico secco di quella macchia, ma sapeva anche che il suo era stato soltanto un modo per strapparle una risata, ed era riuscito nel suo intento, lei rideva di cuore e la stanza era più accogliente se scaldata dal suono delle sue risate.
" ti racconto una barzelletta" disse lui sfoderando il suo miglior sorriso "allora, Pierino è a scuola e la maestra lo interroga. Gli domanda: qual'è la lingua madre? E sai cosa risponde Pierino?" Sum lo ascoltava guardandolo negli occhi, ormai non pensava più a fissare il soffitto, era molto più impegnata ad annegare negli occhi del ragazzo, ascoltava rapita "quella che fa star zitto il padre!" esclamò Harry ridendo, lei lo guardò per un secondo stranita "ma è pessima" esclamò divertita, e a quel punto Harry, che fino ad allora l'aveva tenuta stretta a se, ribaltò le posizioni e fece in modo di trovarsi esattamente sopra di lei, iniziò a farle il solletico e lei a dimenarsi e a ridere come una pazza, le loro risate riempivano l'aria e non esisteva un suono migliore, il ragazzo continuò a farle il solletico e a farla ridere a crepapelle fin quando Sum non lo afferrò per il colletto della maglietta e lo attirò a sè, si guardarono negli occhi per qualche istante "è la barzelletta migliore che abbia mai sentito" esclamò "così va decisamente meglio" rispose Harry smettendo di farle il solletico e tornando a sdraiarsi accanto a lei.

Restarono lì a ridere e scherzare fino alle quattro del pomeriggio, Harry era stato capace di farle dimenticare tutto il resto, era riuscito a farla ridere, a farla stare bene, nel modo più semplice e genuino possibile, condividendo con lei un hamburger e delle patatine fritte, raccontandole una barzelletta, facendole il solletico e tenendola stretta contro di sè, eppure in quelle ore Sum era riuscita a rilassarsi completamente, dimenticando Laura, Daniel e ciò che l'aspettava una volta tornata a Roma...ma non c'era da meravigliarsi, era ovvio che Harry, e lui soltanto, fosse capace di farle cambiare umore, e lei lo amava alla follia.
" che vuoi fare?" le domandò ad un certo punto, mentre erano ancora sul letto "ciò che vuoi fare tu" rispose semplicemente "allora vieni con me" disse lui alzandosi e trascinando Sum con sè, uscirono dalla camera e arrivano al piano della reception, Harry consegnò le chiavi, poi poggiò le proprie mani davanti agli occhi della ragazza "dove andiamo?" domandò lei lasciandolo fare "ti fidi di me?" Sum annuì convinta e lui cominciò a guidarla camminando dietro di lei, Sum perse l'orientamento, ma non le importava, si lasciava guidare da lui "bene, ora puoi aprire gli occhi" sussurrò togliendo le proprie mani dal viso della ragazza, lei restò a bocca aperta, una piscina, ciò che aveva davanti era una piscina. "Grazie" sussurrò guardandolo, era un grazie collettivo, si sentiva debitrice per tutto, grazie semplicemente per esserci, sempre; Harry la prese per mano e corsero insieme fino al bordo, Sum si inginocchiò per toccare l'acqua con le mani, lui le stava dietro e la teneva per le spalle, ma ad un certo punto lei si ritrovò in acqua, l'aveva spinta, con tutti i vestiti addosso.
Quando riemerse lo guardò sbellicarsi dalle risate, la stava prendendo in giro, ma non esisteva niente di più bello di vederlo ridere così "quando hai finito, avrei bisogno di una mano" disse lei fingendosi offesa, Harry la raggiunse e le tese la mano, Sum l'afferrò e lo guardò negli occhi, lui capì le sue intenzioni al volo "no" esclamò tentando di allontanarsi, ma la ragazza non mollava la presa "invece si" "provaci" la provocò, e a quel punto si ritrovò anche lui in acqua "questa me la paghi" esclamò spingendola sott'acqua, finirono tutti e due sotto la superficie e non seppero spiegare nemmeno loro la dinamica di quel che accadde dopo, l'unica cosa di cui si resero conto era che si stavano baciando nella piscina dello chalet, quando riemersero le loro labbra erano ancora unite, toccavano entrambi con i piedi sul fondo e non si staccarono, continuarono a baciarsi fino a quando non ebbero più fiato, a quel punto si allontanarono di poco e si fissarono ancora una volta, i loro vestiti erano fradici, addirittura avevano le scarpe addosso, se fosse arrivato qualcuno li avrebbe sicuramente ammoniti, ma non se preoccupavano; Sum gli prese il viso tra le mani, poi toccò i suoi capelli bagnati, glieli spostò dalla fronte e si soffermò di nuovo sui suoi occhi, Harry l'avvicinò di più a se a la strinse un tenero abbraccio.
" ma voi due siete completamente matti!" urlò il loro migliore amico notando che erano tutti e due in piscina, vestiti "ciao Zayn!" lo salutarono loro "ma che ci fate qui? Mi avete lasciato per la bellezza di sei ore, lì con lei, abbiamo esaurito gli argomenti!" sbottò, scatenando la risata di entrambi "scusa" disse Sum uscendo dalla piscina, seguita da Harry "come facevi a sapere che eravamo qui?" domandò il ragazzo "istinto" rispose semplicemente Zayn, e a loro sembrò bastare quella risposta "ma si può sapere perchè diamine siete spariti?" domandò un secondo dopo, e a quel punto Sum capì che era ora di raccontargli tutto, si sedettero tutti e tre su delle sdraio e lei raccontò tutto ciò che era successo, partendo dal ritrovamento del cellulare di Laura, ai messaggi con Daniel, alla foto...Harry ogni tanto interveniva e Zayn ascoltava allibito, non poteva crederci, e pensare che lui era stato così gentile da portarla sulle spalle e farle compagnia per tutto quel tempo, se lo avesse saputo non lo avrebbe mai fatto, nessuno di tutti e tre riusciva a capacitarsi che quella che consideravano a tutti gli effetti un'amica, gli avesse giocato un tiro così mancino.
" e ora che faccio?" domandò Sum, quando ebbe finito di raccontare, più a se stessa che a loro due, Zayn andò a sedersi accanto a lei e la strinse in un abbraccio fregandose del fatto che lei fosse completamente bagnata, era la sua migliore amica, e sentiva il bisogno di farle sapere che lui c'era, ci sarebbe sempre stato, e di certo, il fatto di bagnarsi da capo a piedi, non lo spaventava "adesso, prima di tutto ti vai a mettere qualcosa di asciutto" le disse tenendola ancora stretta "e poi le parli" concluse Harry, guardandola teneramente e ricevendo l'approvazione di Zayn, la ragazza annuì, era quello che doveva fare "non so cosa farei senza di voi" disse stringendoli entrambi in un abbraccio, erano un trio perfetto. Poco dopo si allontanò e i due ragazzi restarono soli "Harry, fammi capire, tu l'hai portata in camera tua, le sei stato accanto per il tutto il tempo e l'hai, ci metto la mano sul fuoco, buttata in acqua e, baciata in acqua, soltanto per farle dimenticare questa storia e strapparle un sorriso?" il ragazzo annuì "è fortunata ad averti" disse Zayn "lo siamo entrambi" rispose Harry e l'amico sorrise, non aveva mai visto un amore simile in tutta la sua vita, nessuno si amava come facevano loro due.

Sum entrò nella propria camera a testa bassa "ma chi si vede! dov' eri finita? Dove ti ha portato Harry?" le domandò l'amica, fingendo che non ci fosse un'aria tesa, lei  rispose con un'altra domanda "non hai nulla da dirmi?" chiese avvicinandosi a lei "beh...sto meglio, e penso proprio che staserà sarò perfettamente in forma per la festa" disse, schivando il suo sguardo "sai che non mi riferisco a questo" "non so di cosa tu stia parlando!" Laura voleva fare la finta tonta a tutti i costi, e quella frase fece andare Sum su tutte le furie, si avvicinò di più al suo letto e la fissò in silenzio "tu piuttosto, cosa sai?" domandò Laura con tono aggressivo "che stai facendo il doppio gioco, che stai recitando, ti stai fingendo amica, non solo mia, ma anche dei ragazzi, soltanto per spifferare a Daniel ogni passo che compiamo io e Harry, ci stai prendendo in giro tutti" rispose con voce apparentemente calma, ma dentro era una furia "no...io vi voglio bene sul serio" disse l'altra urlando "bel modo di dimostrarlo" rispose Sum senza scomporsi più di tanto, Laura la osservò per qualche instante, non riusciva a capacitarsi che la stesse affrontando senza urlare, invece lei si sentiva colpita e l'unico modo per difendersi e sembrare più forte era quello, urlare "Daniel ha il diritto di saperlo!" sbottò sempre più furiosa "non lo metto in dubbio, ma non è compito tuo dirglielo" le rispose Sum, senza perdere le staffe "tu mi hai tradito, io mi fidavo di te" disse ancora, guardandola dritta negli occhi e non leggendoci assolutamente nulla "bene, vai a piangere tra le braccia di Harry, vai a farti consolare da lui, e mettimi contro anche Zayn" urlò rabbiosa "non ti riconosco più" sussurrò Sum "ah si perchè sono io quella che sta con due ragazzi contemporaneamente?" "quindi sei convinta di aver fatto la cosa giusta a dirgli tutto?" a quel punto Laura non rispose "gradirei una risposta!" le disse Sum alzando di poco il tono di voce "ma non ti rendi conto che Daniel sta soffrendo per questa storia? per quanto tempo vuoi portarla avanti? per quanto tempo vuoi ingannarlo? secondo te il tuo comportamento è corretto? non ti importa niente di lui" Laura le urlava contro e a quel punto Sum non riuscì più a parlarle con calma "so benissimo di non essere una santa, ma non azzardarti a dire che non mi importa di lui, perchè se così fosse, non ci avrei pensato su neanche per un secondo, l'avrei mollato il giorno prima di Natale, in aereoporto, o ancora prima, lo avrei lasciato solo quando stava male per l'incidente, lo avrei abbandonato quando non poteva camminare, gli avrei detto 'senti mi dispiace, ma tra noi è finita, non cercarmi più...e buona guarigione!' " Sum prese un respiro "ti sembra che io abbia fatto questo? dai, rispondimi adesso, mi sono comportata così?" Laura si ammutolì  "vattene, sto male, la mia gamba potrebbe risentirne!" Sum riuscì a trattenere a stento una risata "la tua gamba? ti sei sbucciata un ginocchio! perchè non pensi invece che io potrei risentirne di quello che mi hai fatto? il tuo ginocchio guarirà in fretta, ti ricrescerà la pelle sulla ferita e in un paio di giorni, sarà come se non fosse mai accaduto...invece non basterà una pezza per riaggiustare la nostra amicizia, non tornerà come nuova." "pensaci un attimo prima di giudicarmi. Fai finta che hai vissuto una storia più bella di una favola con un ragazzo che ti ha rubato il cuore dal primo istante e che non sei riuscita a dimenticare nemmeno vivendo a migliaia di chilometri da lui, e poi all'improvviso lui è ricomparso nella tua vita, e vi è bastato gurdarvi per capire che tra voi non era mai finita,e mai finirà. Tu che cosa faresti se trovassi un ragazzo che ti fa stare bene soltanto con un sorriso, che ti fa credere nei sogni, che ti da la forza di lottare contro tutti e tutto soltanto tenendoti la mano e permettendoti di restare ancorata ai suoi occhi..cosa faresti se entrambi aveste la sensazione di non poter stare senza l'altro, se i vostri abbracci, i vostri baci, il modo in cui scherzate dicendo cose campate in aria, il vostro modo di farvi il solletico, ti facesse sentire bene, amata? che faresti, perderesti l'oppurtunità di essere felice?" Sum lo disse tutto d'un fiato "non mi mai capitato" rispose l'altra urlando ancora di più "allora non puoi neanche immaginare cosa provo per lui, cosa ha fatto al mio cuore Harry" concluse, allontanandosi e uscendo dalla stanza senza nemmeno salutarla, Laura sentì sbattere la porta con un tonfo, e tirò un cuscino a terra con tutte le forze che aveva nel corpo "ma Daniel deve sapere tutto questo!" urlò, e Sum rientrò nella stanza "hai ragione, Daniel deve saperlo, ma tu non centri niente in questa storia..scusami se non volevo farlo stare male, scusami se ho pensato che non fosse una buona idea lasciarlo con una stupida telefonata, o quando sarebbe stato capace di compiere pazzie. Sono io che gli sono stata accanto per dieci giorni, sono io che non me la sono sentita di lasciarlo nemmeno per un secondo, sono io ad aver subito il suo comportamento scontroso, il suo essere così sgorbutico, violento, il suo voler incolpare tutti, i suoi pianti disperati per il fratello. Secondo te, era nelle condizioni di sopportare anche il fatto che la sua ragazza fosse innamorata di un altro? Mi dispiace Laura, ma non tu non c'eri in quei momenti, non c'eri quando l'ho trovato steso a terra privi di sensi, e si, ho avuto paura, ho pensato che se lo avessi mollato allora, lo avrei abbattutto definitivamente, e stava già male per conto suo. E poi, secondo te per me è facile reggere questa situazione? Per Harry è facile? Noi non ce la facciamo più...ma tu, che cosa hai risolto dicendoglielo? Pensi che ora lui sia felice, ci sta maledicendo in tutte le lingue del mondo!
Dovevo essere io a dirglielo, e lo avrei fatto, non vedo l'ora di potergli parlare, non metto in dubbio che si sarebbe infuriato ugualmente, magari mi avrebbe urlato in faccia chissà che cosa, ma dovevamo essere noi due a sbrigarcela, sarei andata all'aeroporto da sola e avrei chiarito tutto, ma dovevo essere io a farlo, non tu, questo è il punto."



Buonsalveeeee :DD
Eccomi qua! Sono riuscita ad aggiornare prima di Pasqua, la verità è che ieri e oggi non ho fatto assolutamente nulla e mi sono dedicata al capitolo, spero che vi sia paciuto :))
Devo dire che ci troviamo proprio con i tempi ahahahahahah D:
Scrivere di Capodanno qualche giorno prima di Pasqua non è il massimo, lo ammetto....ma pazienza :D
Allora....ma quanto sono dolci Sum e Harry? fhkahfaskjfakjs
Cioè, lui le ordina il pranzo (e che pranzo!) in camera, le sta accanto tutto il tempo, cerca di tirarle su il morale in tutti i modi possibili, le racconta barazellette, ride e scherza con lei, la porta in piscina, la butta in acqua, e la bacia in acqua, soltanto per farle dimenticare per un po' l'accaduto, vuole strapparle un sorriso a tutti i costi, e Sum gli è infinitamente grata per questo. ♥ Poi arriva Zayn, è il trio è completo, sono perfetti insieme, no? :DD
Alla fine, ovviamente, Summer decide di affrontare Laura, e la ragazza resta del parere di aver fatto la cosa giusta a spifferare tutto a Daniel, perchè lui aveva il diritto di saperlo, e su questo Sum è d'accordo con lei, ma è furiosa perchè è convinta che spettasse e lei, e soltanto a lei, fare chiarezza con il ragazzo.
Quindi le due si scontrano aspramente, anche se Laura urla come una pazza, e Sum cerca di mantenere un tono fermo e deciso, ma più pacato.
Beh, ora spetta a voi giudicare... che ne pensate? vi è piaciuto?
Dai dai non siate timidi e ditemi tutto ciò che vi passa per la testa, anche se avete dei consigli relativi ai prossimi capitoli, accetto tutto, li valuteremo insieme :))
Okay, devo andare, un bacione grande grande e a presto! <3333333

Ps. BUONA PASQUAAAAA :DDD 



  
   

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo ventinove ***


Valerie e Louis erano atterrati all'aeroporto di Parigi la sera precedente, quasi nello stesso momento in cui Harry, Sum, Zayn e Laura erano arrivati allo chalet, invece Liam e Sarah si trovavano in quella meravigliosa città già da qualche giorno; i due ragazzi si erano fatti trovare in aeroporto all'arrivo degli amici, si erano salutati, e poi visto che era ormai ora di cena, avevano deciso di cenare tutti e quattro in uno dei ristoranti più caratteristici della città. Valerie e Louis erano rimasti piacevolmente sorpresi da quell'aria di festa che si respirava a Parigi, si notava che quello era un periodo dell'anno particolarmente bello per visitare una città del genere; dopo cena avevano passeggiato per un po', Sarah e Liam avevano imparato ad orientarsi abbastanza bene in quei giorni, o sicuramente meglio di quanto fossero in grado di fare gli altri due, quindi condussero i propri amici in giro per Parigi, percorsero alcune delle strade, dei vicoli più caratteristici, e si divertirono molto, la città era meravigliosa, ai lati degli enormi viali presenziavano degli alberi altrettanto grandi e disposti in maniera simmetrica, e dai rami pendevano e si intrecciavano in modo a dir poco strategico, mille file di luci natalizie, i lampioni illuminavano l'intera città come se fosse giorno, e le due coppiette camminavano tenendosi per mano e assaporando fino in fondo un'aria così diversa da quella di Dublino, da quella di Roma...Parigi sembrava a tutti gli effetti la città delle principesse, c'era un inconfondibile clima fiabesco, che a dispetto di ciò che si può pensare, a Valerie piaceva molto, dava a tutti la sensazione di vivere quasi in una realtà parallela ed era bello allontanarsi dalla monotonia quotidiana e godersi un po' tranquillità e relax in compagnia.
Verso la mezzanotte, erano rientrati in albergo e si erano addormentati poco dopo, ma quell'atmosfera da favola li aveva indotti a decidere di programmare una gita molto particolare per il giorno successivo; Liam e Sarah avevano già visitato posti noti in tutto il mondo per l'esposizione di bellezze artistiche come il museo del Louvre, la cattedrale di Notre-Dame e le indiscusse tappe di chi si ferma a Parigi per qualche giorno, avevano fatto un romantico giro sulla Senna a bordo di un battello, avevano pranzato agli Champes Elysee e si erano scambiati un romantico bacio sotto la Tour Eiffel, quindi si sarebbero annoiati sicuramente a ripetere quel giro per permetttere a Louis e Valerie di fare lo stesso, ma non volevano nemmeno separarsi dai loro amici, perciò decisero di comune accordo che avrebbero trascorso la giornata dell'ultimo giorno dell'anno nel posto più magico al mondo, nel parco divertimenti mondiale che attrae tutti, grandi e piccoli, si sarebbero lasciati trasportare dalle sensazioni e dai sogni che gli avrebbe regalato Disneyland Paris.
In fondo a Louis e Valerie, non importava affatto di visitare musei e luoghi del genere, diciamo pure che non avevano una spiccata vena artistica, o meglio, ammettiamo che non gli importava niente dei luoghi di cultura e volevano soltanto trascorrere quei due giorni all'insegna del puro divertimento e della spiensieratezza..e cosa poteva esserci di meglio che immergersi del tutto nel mondo delle fiabe? Nulla, o almeno, loro la pensavano così.

La mattina del 31 dicembre si  svegliarono ben presto e pieni di energie, fecero un'abbondante e gustosa colazione in hotel e poi partirono alla volta del parco divertimenti "eccoci qua" esclamò Liam spingendosi con lo sguardo oltre le cancellate rigorosamente rosa  e fissando con un certo stupore il castello che dominava l'intera area "wow! Non pensavo che esistesse davvero un castello delle principesse" gli fece eco Sarah mentre si tenevano per mano "è meraviglioso, vero amore?" domandò Valerie al suo ragazzo "si, stupendo" disse Louis fissando quella struttura "una piccola domanda" aggiunse un secondo dopo, portandosi un dito accanto al naso "spara!" gli rispose Liam "ma qui è tutto rosa?" domandò Louis guardandosi intorno e indicando le cancellate principali, la staccionata che faceva da recinto, alcuni dei padiglioni, le mattonelle a terra  e quell'immenso castello, Valerie alzò gli occhi al cielo sorridendo, gli altri due trattennero una risata "mi da nausea!" sbottò il ragazzo, Valerie si avvicinò di più a lui "si..questo è il regno del rosa, qualunque cosa qui è rosa, pensa che anche i biscotti sono ricoperti di glassa rosa, e se li mangeremo, anche noi diventeremo rosa, rosa shoking" disse con fare teatrale "preferivo che avessero la faccia di biancaneve!" rispose Liam e gli altri scoppiarono a ridere "oddio, abbiamo cominciato a fare gli idioti già di prima mattina" esclamò Sarah cominciando a camminare, il suo ragazzo la raggiunse "tesoro, non abbiamo mai smesso di fare gli idioti" le fece notare mettendole un braccio intorno alla vita "bene, immergiamoci nel rosa , allora!" esclamò Louis con un sorriso a trentadue denti, poi prese Valerie per mano e si affiancarono ai due amici.
Quel posto era di dimensioni megagalattiche, e per acquistare un senso d'orientamento perlomeno sufficiente per poter passare abilmente da un'area all'altra del parco, decisero di salire a bordo di un trenino monorotaia che godeva della particolarità di viaggiare non a livello del terreno, ma sospeso a diversi metri d'altezza, persino più in alto delle cupole del castello rosa; i quattro vi salirono a bordo, cercarono di guadagnarsi i posti più esterni per godersi meglio il bizzarro viaggio; il trenino partì, non aveva un'andatura veloce, quindi riuscirono ad osservare tutto ciò che si estendeva sotto i loro occhi con una certa precisione, Sarah notò la presenza di molte aree verdi e pensò che quelle fossero il posto adatto per gustare il pranzo, videro strutture enormi, padiglioni giganteschi, giostre all'aperto di ogni tipo, piste automobilistiche, personaggi delle fiabe a grandezza umana, castelli fatati, boschi tenebrosi, laghetti cristallini, navi dei pirati, città in miniatura, fortezze mediavali, sentieri intralciati da draghi, balene mangia-bambini, carrozze trianate da cavalli, razzi galattici, elefanti volanti, grilli parlanti, tappeti magici, tazzine ballerine e labirinti di proprietà della regina dei cuori.
Una volta terminato il giro sul trenino monorotaia, si ritrovarono su una pista automobilistica in miniatura, salirono su quelle macchine animate come se fossero bambini, ma non si sentivano fuori luogo o ridicoli, perchè all'interno di quelle cancellate, come avrebbe sottolineato Lou all'infinito, rosa, tutti tornavano a essere bambini nel cuore, persino i genitori si lasciavano trasportare da quell'aria così fiabesca e salivano sulle giostre insieme ai loro figli; Valerie, Lou, Sarah e Liam si divertirono da matti a scontrarsi con le automobili, ci presero gusto a tamponarsi a vicenda con le auto da corsa targate Cars, e quando il giro terminò, furono sul punto di chiedere un altro gettone, ma alla fine rinunciarono pensando che c'erano veramente troppe attrazioni da provare.
Louis e Liam convinsero le proprie ragazze ad entrare nel castello dei pirati, era un posto buio e tenebroso, disordinato e assolutamente realistico, sembrava quasi che ci vivessero sul serio i pirati, e poi era una fortezza su un isolotto circondato dal mare; mentre passeggivano all'interno del castello, ignari di tutto il resto, una voce li avvisò che la battaglia stava per cominciare, loro non capirono cosa si intedesse con quella frase fino a quando un altro gruppo di ragazzi si affiancò a loro e gli spiegò ciò che stava succedendo "noi che siamo qui, siamo i pirati, ci è vietato rifugiarci nelle camere del castello, dobbiamo restare all'aperto e cercare di non farci beccare dalla gente che sta sotto" "ah" osservò Liam piuttosto confuso "ma con cosa ci dovrebbero beccare?" domandò Lou "sono soltanto pistole ad acqua, ma sono potentissime, vi avviso" rispose quel tipo "grande!" esclamò Valerie sorridendo, pronta a schivare ogni colpo; il gioco cominciò e i ragazzi cominciarono a correre nel cortile del castello dei pirati, il loro compito era di doversi affacciare alle finestre e non ritirarsi bagnati fradici, anche perchè faceva freddo e avrebbero rischiato un accidenti, i quattro cominciarono a scostarsi, ad affacciarsi, a riabbassarsi, a correre evitando di essere colpiti, i più abili erano Lou e Liam, ma anche le ragazze non se cavavano affatto male, si divertirono come pazzi, e quando quello strano gioco in cui erano stati coinvolti terminò, si ritrovarono non troppo bagnati. 

" bene, adesso facciamo un giro sulla carrozza trainata dai cavalli di Cenerentola?" propose Sarah e gli altri annuirono, in fondo avevano bisogno di rilassarsi un po' per poi catapultarsi da quache altra parte, il giro non fu lungo, ma piacevole, i cavalli erano veri e un nocchiero stava al posto del guidatore della carrozza "benvenuti principi e principesse, state visitando il mondo di Cenerentola, e la tappa finale di questo giro sarà la sala da ballo" i quattro si guardarono con aria incerta, poi decisero di lasciar perdere e le coppiette si tennero dolcemente per mano mentre osservavano con occhi entusiasti tutto ciò che li circondava, per strada incontrarono quella che doveva essere la stessa Cenerentola mentre discuteva con la fatina, ma videro anche le sorellastre cattive, la matrigna, e ovviamente il principe, la carrozza si fermò quando si ritrovarono davanti a un padiglione a forma di scarpetta, la classica scarpetta di Cenerentola, il nocchiero gli disse di salire le scale che erano disposte lungo il tacco, e godersi quello che sarebbe venuto dopo; a Vale e Sarah non sembrava vero un posto del genere, ma lo fecero ugualmente, e una volta scalato il tacco, scivolarono lungo la pianta, sembrava uno di quegli scivoli dei gonfiabili, urlarono durante quella ripida discesa, ma non erano soli, e quella era una scarpetta grande quanto una casa, alla fine si ritrovarono alla punta, ma lì si accorsero che il divertimento doveva ancora cominciare.. si ritrovarono in una sala da ballo, delle signore trascinarono i ragazzi da una parte e le ragazze dall'altra e li condussero in quelli che dovevano essere dei camerini "scegliete il vestito che vi piace di più, e fatevi trasportare in pista dal vostro principe" disse una delle signore prima di sparire, per andare ad accogliere altre principesse; Valerie e Sarah si guardarono incredule, non se lo aspettavano proprio, comunque decisero di stare al gioco e indossarono degli abiti da principessa lunghi e con lo strascico, gli sembrava di essere ritornate al Carnevale, quando da bambine si vestivano, indossavano la corona e facevano finta di essere principesse e regine, a quel punto pensarono istintivamente a Sum e Mary, sarebbe piaciuto ad entrambe trascorrere un viaggio del genere, e Valerie si domandò cosa stesse facendo la sua migliore amica in Italia, ma si disse che stava bene, era in compagnia, soprattutto c'era Harry, e lei sapeva che le bastava quello per essere felice. Però le mancava da morire.
Louis e Liam si dimostrarono degli ottimi cavalieri, le presero per mano e le condussero sulla pista da ballo, anche loro erano vesiti da principi, ballarono per un po' muovendosi in modo leggiadro e disinvolto, in fondo non avevano avuto la possibilità di accompagnarle al ballo scolastico e stavano provando a rimediare "so che non te lo dico abbastanza spesso, ma sei la mia principessa" sussurrò Lou all'orecchio della propria ragazza mentre ballavano "è come se lo dicessi, io lo sento lo stesso, dal modo in cui tutto diventa migliore quando sei al mio fianco" disse lei lasciandosi abbracciare "quindi sono il tuo principe?" domandò il ragazzo "no" "..il mio ranocchio preferito" disse lei e Louis scoppiò a ridere sulla sua spalla "puoi essere seria almeno un minuto?" "senti chi parla!" le rispose lei a tono, e Louis rise di nuovo, poi le prese il viso tra le mani e la baciò teneramente nello stesso momento in cui la musica terminava e tutti tornavano alla realtà. Era come se fosse arrivata la mezzanotte e fosse ora di tornare a casa, era stato bello sentirsi principi e principesse per un quarto d'ora, ma era ora di rimettersi i propri vesititi e continuare a godersi quella strana, meravigliosa giornata a Disneyland Paris.
Liam mise un braccio intorno alla spalle di Sarah e la baciò sulla fronte, lei si lasciò stringere, stava bene tra le sue braccia, si sentiva protetta e sicura, e lo amava "non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi portato a Parigi" disse lei guardandolo negli occhi scuri, il ragazzo sorrise e Sarah si sentì scaldare il cuore "puoi provarci" disse lui tenendola ancora stretta, a quel punto Sarah si guardò intorno, un secondo dopo lo prese per mano e lo trascinò dietro un cespuglio, poggiò delicatamente le proprie labbra su quelle di Liam, fu un bacio dolce, lui la strinse a se "non hai ancora saldato il debito" le disse il ragazzo rubandole un bacio all'altezza del collo, a quel punto Sarah lo baciò con più passione e lasciò che le mani di Liam le accarezzassero la schiena, continuarono così per qualche minuto, fin quando Vale e Louis non li raggiunsero "scusate il disturbo, ma noi vogliamo andare al labirinto della regina dei cuori" esclamò la ragazza tenendo la mano a Lou "arriviamo" risposero gli altri due incamminandosi dietro di loro "Vale?" il ragazzo le sbarrò la strada "che c'è?" domandò lei guardandolo negli occhi "ti amo" le disse prima di rubarle un bacio e poi rincamminarsi stringendole la mano, la ragazza restò piuttosto sorpresa da quella frase, si amavano, questo si, ma era raro che passassero le giornate a sussurrarselo, l'aria di Parigi doveva aver dato alla testa anche a Lou, però ne era felice.

Il Labirinto della Regina dei Cuori, ovvero quello della fiaba di 'Alice nel paese delle meraviglie' era composto da una serie di sentieri tutti intrecciati tra loro e pieni zeppi di ostacoli di ogni tipo, anche all'interno di quell'attrazione  si svolgeva un gioco come nel castello dei pirati dei Caraibi: tutti i partecipanti erano in competizione tra loro, potevano anche formare delle squadre, dovevano superare ogni ostacolo presente sul sentiero, e riuscire a trovare il coniglio bianco che porta il tempo il prima possibile, una volta trovato, dovevano cercare l'uscita, ma il coniglio era ovviamente uno solo e i partecipanti più di venti, quindi il primo o la prima squadra che lo avesse trovato, doveva uscire dal labirinto e consegnarlo nelle mani dello staff, a quel punto sull'orologio del coniglio ci sarebbe stato segnato il tempo impiegato, e a coloro che lo avessero trovato sarebbe stata data la possibilità di partecipare all'estrazione finale di qualche ora dopo, avrebbero potuto vincere un intero weekend gratis per due persone, da trascorrere all'interno delle mura rosa. Liam, Sarah, Lou e Valerie non aspiravano al premio, ma gli piaceva l'idea di mettere alla prova la loro abilità di distreggiarsi in quel labirinto, quindi formarono la propria squadra e parteciparono al gioco; trovare sia il coniglio di Alice, che la via d'uscita, si rivelò più difficile del previsto, e finirono per trascorrere lì dentro una buona oretta, saltando assi di legno, arrampicandosi sugli alberi, interprentando indizi apparentemente confusi, incontrando i personaggi della fiaba, scappando dalle grinfie della regina dei cuori, liberandosi dalle chacchiere del cappellano matto, passando sotto carte da gioco viventi e spaventandosi di fronte alle apparizioni e sparizioni del gatto...erano tutti modi per distrarli dall'obiettivo finale e per farli perdere tempo, e loro risero a crepapelle dal primo all'ultimo secondo, persero un sacco di tempo per passare attraverso una finestrella abbastanza piccola, che rapprensentava la via d'uscita, e finalmente furono fuori dal labirinto, ma continuarono a ridere e a divertirsi anche durante il pranzo. Scelsero di mangiare sul prato e quando ebbero finito, si diressero verso il maxi cinema a forma di balena che ospitava le avventure di Pinocchio. Assistirono allo spettacolo del burattino di legno in quello strano cinema 3D, si lasciarono scappare qualche grido e qualche risata successiva quando la balena inghiottì Pinocchio, anche loro ebbero l'impressione di essere nello stomaco del mostro marino e saltarono letteralmente in aria, poi si ripresero e continuarono a godersi lo spettacolo.
Si era ormai fatto tardi, avevano trascorso il resto del pomeriggio a divertirsi come matti in quel mondo che di reale non aveva quasi nulla, l'orologio segnava le sette passate e Parigi stava per essere avvolta dall'oscurità e dall'atmosfera del Capodanno, i quattro decisero di sperimentare cosa si prova a viaggiare a bordo di un elefante volante, prima di ritornare in albergo, e prepararsi per la serata altrettanto magica che avrebbero trascorso di lì a poche ore, proprio sotto la Torre Eiffel; si posizionarono a bordo dei Dumbo volanti, gli elefanti cominciarono a girare e Valerie, Louis, Sarah e Liam ebbero il privilegio di ammirare il parco dall'alto, ormai era buio e la zona era stata illuminata, il castello rosa che avevano visto all'ingresso brillava nella notte, e tutte le attrazioni avevano acquisito un aspetto diverso, forse addirittura più magico, era uno spettacolo meraviglioso quello che si estendeva sotto i loro occhi, ed era anche romantico ammirarlo sospesi in aria e ancorati a un Dumbo volante... quel giorno non era destinato a essere dimenticato facilmente, era stato assolutamente perfetto, avevano riso e scherzato, si erano persi in un labirinto, bagnati con delle pistole ad acqua, ballato come delle principesse  e dei principi, erano stati inghiottiti da una balena, si erano scontrati con le macchine targate Cars, avevano visitato la casa di Biancaneve, incontrato il grillo parlante, scivolato sulla pianta di una scarpetta gigante e osservato l'intero parco con la sensazione di star volando su un elefente Dumbo, ma più di ogni altra cosa si erano divertiti tutti e quattro, avevano trascorso una giornata speciale, stavano bene l'uno in compagnia dell'altro, e sia Valerie e Lou, che Sarah e Liam erano due splendide coppie.
Quando tornarono in hotel, si prepararono velocemente e poi uscirono di nuovo, avrebbero trascorso la serata in giro per Parigi, avrebbero girato per le piazze dove c'erano concerti, avrebbero ballato, cantato, e aspettato l'arrivo del nuovo anno con il fiato sospeso e lo sguardo rivolto ai fuochi d'artificio che avrebbero dominato sulla Torre Eiffel e regalato a tutti i parigini e a tutti i turisti, una visione spettacolare, indimenticabile. 




BUONSALVEEEEE :)
Eccomi qua! :)) Buone feste fatte! :DD
Beh, avevamo deciso insieme che ci sarebbe stato un capitolo ambientato a Parigi, giusto? Ed eccolo qui :)
Non mi andava di scrivere dei ragazzi che giravano per la città e rimanevano a bocca aperta sotto la Torre Eiffel, o che ammiravano opere d'arte e quadri in musei e cattedrali, ho pensato che avrebbe annoiato, quindi ho optato per Disneyland Paris!
Non so come mi sia venuto...io non ci sono mai stata lì e non ho idea di cosa ci sia, e tutto ciò che ho scritto, me lo sono inventato di sana pianta e spero di non aver esagerato...la battaglia d'acqua al castello dei pirati, le macchine da scontro Cars, le carrozze, la sala da ballo, il labirinto, il cinema, il trenino monorotaia, i Dumbo volanti e tutto il resto...boh,ho dato libero sfogo alla fantasia proprio :DD
Volevo inserire anche Sum, Harry e Zayn, ma come ben sappiamo loro sono da tutt'altra parte e vivranno un Capodanno totalmente diverso :))
Spero tanto che vi sia piaciuto ♥
Come sempre, ditemi tutto ciò che pensate senza problemi, adoro chiacchierare con voi, e vi ringrazio per tutte le recensioni <333
Un ringraziamento va anche a chi legge e a chi inserisce la storia in una qualsiasi lista :DD
Vado, un bacione, a prestoooooooooo <333333
 

  
   

   

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo trenta ***


Sum si guardò allo specchio per un ultima volta prima di scendere giù e accedere al locale dove si sarebbe svolta la festa, restò lì per qualche secondo a fissare il proprio riflesso, o almeno così parve a Laura, era ferma davanti a uno specchio, ma non le importava più di tanto del lato esteriore, voleva provare a guardarsi dentro...quei due giorni a Cesine trascorsi accanto a Zayn, a Laura, ma soprattutto accanto a Harry, le avevano fatto capire di amare quel ragazzo in una maniera davvero folle, non che prima non ne fosse convinta, ma pensava di riuscire a controllarsi un po' di più, invece ogni volta che Harry si avvicinava tutto il resto perdeva forma e dimensioni e diventava soltanto lo sfondo indefinito di una realtà che si sintetizzava in quegli occhi blu-verdi che le avevano fatto perdere la testa milioni di volte, che la confondevano al punto tale da renderla incapace di distogliere lo sguardo, e allo stesso tempo costituivano la sua ancora di salvezza; per non parlare di quel sorriso che sarebbe stato capace di far brillare l'intero mondo, il suo mondo...lo amava in un modo così intenso che spaventava persino lei stessa, e non sapeva se avrebbe resistito ancora, ecco perchè tentava di guardarsi dentro, voleva una risposta, voleva che il buon senso la frenasse e la facesse ragionare, in fondo non avrebbe dovuto aspettare all'infinito, ma quei due giorni scarsi, in quel momento le parvero decenni, ogni minuto passato lontano da lui le lasciava l'amaro in bocca, soprattutto perchè sapeva quanto Harry stesse soffrendo a reggere quella situazione, più di lei.
" sbrigati che stai benissimo" si sentì dire e si voltò verso quella che fino a poche ore prima, considerava sua amica "andiamo" disse soltanto, decidendosi a lasciare la stanza "Sum, aspetta un attimo" si voltò "possiamo parlare? giusto un minuto" "senti, mi sembra che ci siamo già dette tutto,  non prendertela, ma non mi va di litigare in una serata del genere, per stanotte lasciamo perdere" le disse, prima di uscire sul serio dalla stanza; era ancora furiosa con Laura, ma non poteva nemmeno rovinarsi il Capodanno per colpa sua, non aveva voglia di parlare con lei, ma non riusciva a ignorarla del tutto visto che condividevano la stessa camera, semplicemente non era quella la giornata adatta per discutere, e Sum aveva già troppi interrogativi per conto suo, per potersi preoccupare anche delle ragioni di Laura. Mentre si accingevano a raggiungere la sala della festa, continuò a pensare come stava facendo pochi minuti prima, davanti allo specchio...dov'è che eravamo rimasti?
Ah si, giusto, amava Harry alla follia e non sapeva se avrebbe saputo resistere ancora, stava disperatamente cercando di capire cosa fare, quando se lo ritrovò di fronte, si sentì i suoi occhi addosso e lo guardò intensamente, lui si avvicinò un po' di più, e Sum si ritrovò a leggere la risposta che cercava dentro se stessa, negli occhi del ragazzo; si stava chiedendo quale fosse la cosa giusta da fare, far prevalere i sentimenti o dare ascolto alla ragione, quando si ritrovò intrappolata nel suo sguardo e allora si rese conto che niente, assolutamente niente, l'avrebbe uccisa di più che farlo soffrire ancora, che farlo stare in bilico in quella strana situazione, perchè a dispetto di tutti i sorrisi, gli abbracci che le regalava, sapeva che Harry ci stava male, e non andava bene.

" volete restare qui a fissarvi ancora per molto, o pensate di voler ballare?" si intromise Zayn, a quel punto si scossero entrambi "arriviamo" disse Sum senza interrompere il contatto visivo con il ragazzo, camminarono entrambi verso il centro della pista, ma una volta arrivati lì, decisero tacitamente di andarsi a sedere ad un tavolino appartato; Harry non le aveva staccato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, Sum non si rendeva conto di cosa fosse riuscita a fare al suo cuore, lui non riusciva a smettere di pensare che fosse meravigliosa in quel vestito verde-azzurro che richiamava la tonalità del colore dei suoi occhi, aveva uno scollo a cuore e aderiva perfettamente alla vita della ragazza, per poi scendere dolcemente lungo i suoi fianchi e terminare pochi centimetri sopra il ginocchio, era semplice e sbarazzino, ma le stava d'incanto,e per Harry sarebbe stata sempre la più bella.
Dal canto suo, Sum era rimasta altrettanto senza fiato osservandolo indossare un jeans chiaro, una camicia bianca e una giacca di un colore più scuro, era perfetto "mi sembrava di aver detto 'ballare', non stare seduti a un tavolo a mangiarvi con gli occhi" così dicendo, Zayn li prese entrambi sotto braccio e li costrinse a ballare insieme a lui, e finalmente si divertirono tutti e tre, Sum smise di essere torturata dai suoi stessi pensieri, Harry e Zayn ricominciarono a fare gli idioti, e tutto tornò assolutamente normale, trascorsero un paio d'ore a ballare con gli altri ospiti dello chalet, e decisero di godersi quella serata.
Riuscirono a lasciarsi tutto alle spalle fino a quando, al dj della festa, non venne la brillante idea di mettere una canzone romantica al posto della musica da discoteca "questo ballo non me lo puoi negare" sussurrò Harry prendendola per mano, Sum si abbandonò completamente tra le sue braccia e si lasciò stringere, inerme, nella sala risuonavano le note di una canzone che conoscevano e amavano entrambi, Sum poggiò la testa sulla spalla di Harry e le braccia attorno al suo collo, lui la strinse di più a se e cominciarono a muoversi seguendo quel dolce ritmo.

" I'm falling in, I'm falling down" Sum cantò a bassa voce vicino al suo orecchio 
" I wanna begin but I don't know how" continuò, lasciandosi stringere di più, se possibile
" to let you know how I'm feeling" sussurrava quasi quelle parole, e il ragazzo capì che voleva che ascoltasse il suo cuore battere soltanto per lui
" I'm high on hope, I'm winning" e Harry lo stava ascoltando sul serio, sentiva il cuore della ragazza pulsare contro il suo petto
" And I won't let you go" la interruppe e continuò al suo posto
" now you know" la teneva stretta contro di se quasi a farle mancare l'aria
" I've been crazy for you all this time" l'aveva amata sin dal primo istante
" I've kept it close, always hoping" e non aveva più la forza di attendere
"with the heart on fire, heart on fire" era pazzo, aveva il cuore in fiamme per lei
"hand in hand" adorava tenerla per mano come se fossero bambini
" sparkling eyes" e avrebbe trascorso giornate intere a parlarle con gli occhi
" the days are bright and so are the nights" i suoi giorni erano migliori se c'era lei
" cause when I'm with you I'm grinning" perchè aveva il meraviglioso potere di farlo sorridere
"once I was screwed, now I'm winning" voleva soltanto poterla amare alla luce del sole
" No I won't let you go" Sum si staccò da lui per poterlo guardare negli occhi
" now you know" continuò a cantare sorridendogli 
" I've been crazy for you all this time" aveva preso la sua decisione
" I've kept it close, always hoping" aveva tentato di tenere dentro ciò che provava, ma non ci riusciva più
" with the heart on fire, heart on fire" non lo avrebbe lasciato più andare, aveva il cuore in fiamme per lui

Quando la canzone terminò, Harry le baciò la mano come un vero principe, poi però la guardò negli occhi e cominciò a lasciarle baci lungo tutto il braccio scoperto, fino ad arrivare al collo, lei sentì la propria pelle prendere fuoco a quel contatto e restò lì immobile, lo lasciò fare imprimendo nel cuore quei momenti per sempre, fino a quando il ragazzo si allontanò bruscamente "ho bisogno di aria" le disse con il respiro affannato, prima di voltarsi e lasciarla lì, ma Sum sapeva perfettamente cosa fare, mancavano pochi secondi alla mezzanotte, forse una ventina scarsa, si scosse improvvisamente e capì che era ora di dimostrargli quanto lo amava, non riusciva più ad averlo accanto senza poterlo amare anche fisicamente e sapeva quanto fosse difficile per lui rispettare la sua decisione...era stata mezzora a interrogarsi di fronte allo specchio senza arrivare a nessuna conclusione, e poi le era bastato restare intrappolata nei suoi occhi per accorgersi che una volta tanto, provava l'ardente desiderio di infrangere le regole, e poi non aveva nulla da perdere, Daniel sapeva già tutto, e non c'era motivo di prolungare quell'attesa; guardandolo aveva avuto la conferma che cercava, nessuno di tutti e due avrebbe resistito più a lungo di quanto non avessero fatto, ed erano rimasti lì seduti a quel tavolo, ad amarsi con gli occhi, fn quando Zayn non li aveva letteralmente trascinati in pista e costretti a ballare per un paio d'ore. Era riuscita a liberare la mente da tutto, si era divertita, e poi era arrivata 'Heart on fire' a ribaltare tutto, Harry l'aveva stretta a se e lei aveva trovato il coraggio di parlargli con le parole della canzone, lui l'aveva ascoltata continuando al suo posto e poi nell'lutimo ritornello, Sum aveva ripreso a cantare perdendosi nei suoi occhi, pochi istanti dopo la musica era finita e lui le stava baciando il braccio per arrivare al collo, subito dopo le aveva detto di aver bisogno d'aria, e la ragazza aveva capito perfettamente cosa intendesse con quelle parole, era come se le avesse detto 'devo allontanarmi da te, altrimenti smetterò di essere padrone delle mie azioni! devo andare via ora, o non lo farò più! O mi fermo adesso, o ti bacio!'
E pochi secondi prima che arrivasse il nuovo anno, Sum corse fuori dallo chalet, lo vide subito, era di spalle e guardava il cielo, lo raggiunse correndo, lo afferrò per un braccio senza dargli il tempo di capire nulla, e cominciò a correre di nuovo trascinandolo con se, percosero alcuni metri, arrivarono alle spalle dello chalet, e a quel punto Sum lo spinse contro il muro con una dolcezza e una passione assurda, di nuovo non gli diede il tempo di fare domande, e lo baciò premendo le proprie labbra contro quelle di Harry, lui rispose al bacio non scostandosi da quel muro e facendo aderire il corpo di Sum al proprio, si baciarono fino a quando non ebbero più fiato, e il conto alla rovescia, le urla, gli auguri per il nuovo anno, facevano soltanto da cornice a quel momento, li sentivano lontani e non gli importava niente di tutto il resto, a pochi passi da loro la gente festeggiava con lo spumante e teneva il naso all'insù per ammirare lo spettacolo messo in atto dai fuochi d'artificio, e loro due continuavano a baciarsi con foga "basta!" disse lei a fior di labbra, e Harry smise di baciarla, la guardò con occhi tristi e fece per allontanarsi di nuovo, ma lei lo bloccò prima che potesse andare via e lo immobilizzò di nuovo contro il muro, lui si sentì morire, amava quando Sum lo spingeva contro i muri e gli impediva di staccarsi da lei, lo faceva sempre quando aveva troppa voglia di baciarlo, la ragazza gli prese il viso tra le mani "ma che hai capito? Basta aspettare, basta trattenere i sentimenti, basta fingere che vada bene così, basta aver paura di ferire le persone e dimenticarsi di star facendo soffrire chi si ama, basta tutto, io voglio stare con te, e non c'è più nulla che possa fermarmi" "e allora non fermarti" sussurrò con la voce roca "non lo farò, non più, non un'altra volta, non di nuovo. Sono stanca di dar retta alla testa, voglio ascoltare il cuore" disse lei non smettendo di guardarlo negli occhi, sentivano gli scoppi dei fuochi d'artificio e li confondevano con i battiti del cuore, entrambi pulsavano forti "e cosa ti dice il cuore?" le domandò Harry cingendole la vita con le braccia "pensi che sia stata la testa a consigliarmi di spingerti contro un muro e baciarti fino a quando non avrei avuto più fiato?" il ragazzo rise, quanto poteva amarla? Non un valore, non un simbolo, non una scritta, non due parole, non un numero, nemmeno il più elevato, loro si amavano molto di più "vuoi essere la mia ragazza?" le disse con gli occhi che gli brillavano, Sum se ne accorse anche al buio "nulla mi renderebbe più felice" rispose, poi ripresero a baciarsi di nuovo, non si sarebbero mai stancati di farlo.   

Pochi istanti dopo venne a piovere, ma a loro due non importava nulla nemmeno di quello, continuarono a baciarsi con ardente passione, ogni volta, non smettevano fino a quando non restavano senza fiato, lasciarono che l'acqua bagnasse i loro indumenti e la loro pelle, si strinsero ancora di più, Harry portò le mani sul viso della ragazza e poi le accarezzò i capelli senza che le loro labbra si separassero, lei fece aderire i loro corpi, nemmeno l'aria riusciva più a tenerli lontani, si baciavano sotto la pioggia come se non esistesse nient'altro al mondo e ogni secondo che passava, aumentava la loro voglia di amarsi, i loro movimenti erano dettati dal desiderio e sarebbero potuti rimanere esattamente lì fino alla mattina successiva "so cosa stai pensando" sussurrò lui, sempre tenendola stretta e guardandola dritta negli occhi, Sum sorrise "ci credi ancora?" gli domandò teneramente e il ragazzo annuì "si, e questa è soltanto l'ennesima conferma che tu, proprio tu, sei ciò che mi completa" le disse rubandole un altro bacio "e le nuvole stanno piangendo di felcità per noi" sussurrò la ragazza, facendogli intuire di ricordare tutto di quel giorno in barca, di quell'immersione, ma più di ogni altra cosa, la sua strana convinzione che le nuvole avrebbero pianto di felicità quando lui avesse baciato la ragazza giusta, e aveva piovuto nel pieno dell'estate quando l'aveva baciata per la prima volta, quando si erano promessi amore,e ora, a distanza di più di tre anni, aveva piovuto di nuovo quando lui le aveva chiesto di essere la sua ragazza per la seconda volta, Sum lo baciò ancora sotto la pioggia scrosciante e Harry la prese in braccio stringendola forte a sè e non smettendo di far combaciare le loro labbra, cominciò a camminare tenendola in braccio "ma dove state andando sotto l'acqua?" Zayn vide Sum tra le braccia di Harry e lui che camminava "fai finta di non averci visto" rispose la ragazza sorridendo a più non posso, il suo migliore amico le fece l'occhiolino "hai presente quel posto di cui mi hai parlato prima?" esclamò Harry, rivolgendosi a Zayn, lui capì al volo e tornò a ballare con un sorriso dipinto sul volto "finalmente!"disse tra sè pensando a quei due.

Harry aprì la porta di quella specie di capanna con una spallata, adagiò Sum sul letto, lei si mise in ginocchio e lo tirò a sè buttando le braccia attorno al suo collo e baciandolo ancora, il ragazzo poggiò le mani sui suoi fianchi mentre lei gli scompigliava i capelli, il vestito di Sum era bagnato fradicio e lui glielo sfilò con un unico gesto mentre la baciava, la ragazza fece lo stesso con la sua giacca e gli sbottonò la camicia per intero, il tutto senza staccarsi, i loro indumenti caddero a terra e loro due continuarono a baciarsi con passione fino a quando non ebbero più forze e finirono per stendersi vicini, Sum era rimasta in biancheria intima e Harry con la camicia completamente sbottonata e i jenas, si tennero stretti per qualche minuto, non avevano fretta, quella notte era soltanto loro... e se a Parigi la magia era prodotta per lo più dall'atmosfera e dai fuochi d'artificio sotto la Torre Eiffel, e Louis, Valerie, Sarah e Mary se la stavano soltanto godendo tutta, a Cesine la situazione era diversa, non era un posto magico di per sè, ma lo era diventato, quando Sum e Harry avevano cominciato a baciarsi con le spalle contro il muro, erano stati loro a crearla, con i loro corpi l'uno a contatto con l'altro, ed era quella la vera magia, perchè era nata dal nulla e non si sarebbe spenta con le luci dell'alba di un nuovo giorno. Loro due insieme erano pura magia.
" hai freddo?" domandò premurosamente il ragazzo, notando un pizzico di pelle d'oca sulla pelle di Sum, lei aveva avuto i brividi, ma non era sicura che fossero conseguenza del freddo o della pioggia, Harry si spogliò della propria camicia e fece sedere la ragazza sul letto per potergliela infilare, cominciò ad abbottonargliela partendo dal basso, le sfiorò il ventre con le mani mentre appuntava i bottoni e Sum si sentì in paradiso a quel contatto, gliela abbottonò tutta, arrivando a sfiorarle anche il seno e il collo, lei lo lasciò fare,e Harry si ritrovò a pensare che fosse perfetta anche così, soprattutto così, con soltanto la sua camicia addosso e le gambe nude "amore, ma non-" iniziò a dire lei, ma fu interrotta "cos'hai detto?" "ancora niente" rispose a bassa voce "ripeti" sussurrò Harry e a quel punto Sum capì, lo attirò a sè, lo guardò dritto negli occhi rischiando di svenire "amore" sussurrò baciandolo a fior di labbra, il ragazzo sfoderò il suo miglior sorriso e la fece stendere di nuovo posizionandosi su di lei "mi mancava sentirmi chiamare così" "amore, amore, amore" ripetè lei mentre Harry si avvicinava sempre di più al suo viso e le faceva perdere il senso dell'orientamento perforandole l'anima con lo sguardo " non ti mancherà più, te lo prometto, perchè te lo ripeterò ogni fottuto minuto" a quel punto lui si chinò del tutto e riprese a baciarla con la voglia di amarla in ogni cellula del corpo.
Non trascorsero nemmeno due minuti, che cominciò a sbottonare la camicia che poco prima le aveva appuntato lui stesso, ma non resisteva più, Sum lo bloccò con la mano "ma sei scemo?" gli domandò ridendo riferendosi alla camicia "ti riscaldo io" le disse lui privandola dell'indumento, Sum si sentì morire, continuarono a baciarsi, Harry sopra di lei, fino a quando anche il jeans del ragazzo e la biancheria di entrambi non andarono ad aggiungersi al mucchietto a terra, insieme a tutti gli altri vestiti, e fecero l'amore esplorando i loro corpi e amandosi con il corpo e con l'anima, trascorsero tutta la notte ad amarsi come desideravano fare da troppo tempo, ogni tanto si staccavano per riprendere fiato, si fissavano negli occhi, sorridevano e si sussurravano qualcosa, e poi riprendevano ad amarsi, senza fretta, con la voglia di essere dov'erano e fare ciò che facevano "ti amo Harry Edward Styles" "anche io, tantissimo, Summer Emily Jonson" e quelli non erano dei 'ti amo' come tutti gli altri, perchè loro se lo erano sussurrati a fior di labbra, mentre i loro corpi si muovevano all'unisono in una notte speciale, e se lo erano detti perchè lo sentivano nel cuore, perchè si stavano amando per davvero, finalmente. 





Buonsalveeeeeeeee :))
Eccomiiiiiii!
Allora...che mi dite? che ne pensate? :3
Sum si è resa conto di non poter più aspettare, ma soprattutto ha intuito che Harry soffre per questa situazione un po' particolare, e siccome lo ama più di se stessa, ha deciso di fregarsene di tutto il resto, spingerlo contro un muro e dimostrargli il suo amore, cosa che avrebbe voluto fare già molto tempo fa, lui le chiede di essere sua la ragazza e finalmente ritornano insieme :DDDDDDD.
E poi la faccenda delle nuvole, ve la ricordate? :DD
Zayn è ovviamente dalla loro parte, e Laura non è sparita nel nulla, semplicemente è stata per conto suo alla festa visto che ha litigato con gli altri...
La capanna dove Harry porta Sum tenendola in braccio sotto la pioggia? sfhajkfhskjffsk ♥
E tutto quello che accade lì dentro? hsjbfajasbfashf ♥
Okay basta, smetto di fare domande. Ditemi tutto ciò che vi passa per la testa, adoro leggere ciò che mi scrivete! :DDD
E colgo l'occasione per ringraziarvi di tutto. Un bacione, a prestooooooo <3333333


  


 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo trentuno ***


Vestiti per terra, lenzuola che avvolgevano due corpi nudi abbracciati, un raggio di sole e tanto amore nell'aria, ecco ciò che avrebbe visto e percepito chiunque si fosse ritrovato nella capanna alle spalle dello chalet la mattina del primo dell'anno, ma loro due erano soli e l'unico a sapere dove poterli trovare era Zayn, di certo però non si preoccupava, sapeva che erano insieme e già quella consapevolezza bastava a far passare tutto il resto in secondo piano. Sum e Harry si svegliarono contemporaneamente, non lo fecero apposta, ma aprirono gli occhi nello stesso istante e si specchiarono l'una nello sguardo dell'altro, la ragazza richiuse gli occhi e poi li riaprì di scatto, come a volersi autoconvincere che fosse tutto vero, non riusciva a credere di potersi svegliare al suo fianco, annegare nei suoi occhi già al mattino, baciarlo sotto coperte, sussurrargli il buongiorno con la voce impastata dal sonno e poltrire nel letto il più possibile stretta contro il suo petto, con la testa nell'incavo della sua spalla, era troppo bello per essere vero, era un sogno, il sogno di entrambi, e si sentirono tutti e due completi quando si resero conto di essere sul punto di realizzarlo. Harry restò a guardarla mentre lei si svegliava del tutto, non si erano staccati di un millimetro, i loro corpi erano avvinghiati l'uno all'altro, si tenevano stretti e non avevano la minima intenzione di separarsi, quella notte era stata meravigliosa, ma no, che dico, era stata molto più di quello, fantastica, semplicemente perfetta, si erano amati sul serio, con ogni singola cellula del corpo e con ogni sospiro dell'anima.
" Buongiorno amore mio" sussurrò lui baciandola sulla fronte, e Sum si sentì svenire soltanto a sentirgli pronunciare quelle due parole, l'aveva chiamata amore e lei non ci era più abituata, Daniel aveva cercato di attirare così la sua attenzione un sacco di volte, come era normale che fosse, ma lei non ci aveva mai fatto caso, non si era mai soffermata su quelle parole, non avevano alcun valore, invece quella mattina un brivido le percorse la schiena quando Harry la chiamò 'amore' con la voce ancora impastata dal sonno, ancora più graffiata del solito, e diciamolo, più sexy; Sum poggiò una mano sul suo viso, accarezzandolo dolcemente, percorrendo con l'indice la guancia destra e tracciando con lo stesso dito il contorno delle sue labbra, poi gli sorrise e lui giurò che quello fosse uno dei migliori risvegli di sempre, subito dopo la strinse ancora di più  sè e cominciò a giocare con i suoi capelli attorcigliandoli tra le dita come faceva ai vecchi tempi, e Sum si ritrovò con la testa incastrata nell'incavo del collo di Harry, le sue mani si posarono sulla schiena nuda del ragazzo, si lasciò coccolare, adorava sentire le sue dita muoversi tra i propri capelli, le provocavano una fitta al cuore, e restarono così per un po', nudi, abbracciati e avvolti dalle lenzuola che si erano impregnate dell'odore della loro pelle e di tutti i piaceri provati in quella notte.
Dopo un po', Harry si staccò da lei controvoglia e si rivestì, ma non del tutto, indossò i jeans e restò a torso nudo, si stese di nuovo al suo fianco, mentre Sum si appropriava di tutto il lenzuolo per coprirsi, la ragazza si sedette sul letto con le braccia avvolte attorno alle gambe e poggiò la testa sulle ginocchia, lui le si sedette accanto, si guardarono negli occhi per qualche istante e poi sorrisero entrambi, si sentivano come se all'improvviso avessero scoperto il modo per imparare a volare, come se avessero passato tutti gli esami che la vita gli aveva sottoposto e ora avessero la possibiltà di godersi l'estate, si perchè, si poteva dire che fossero riusciti a superare l'anno con il massimo dei voti, ma sapevano che il settembre successivo avrebbe portato con sè nuove difficoltà, e loro due erano disposti ad affrontarle tutte, insieme, tenendosi per mano e non lasciandosi mai, come se bastasse quello per scoraggiare chiunque e qualunque cosa avesse provato a mettergli i bastoni fra le ruote.
Non so se ci avete mai fatto caso, ma il condividere la vita con un'altra persona, può essere paragonata a un anno scolastico, sembra assurdo, lo so, ma provate a seguire il mio ragionamento: l'anno scolastico rappresenta la maggior parte del tempo, esistono dei mesi un po' più tranquilli, e altri davvero incasinati, basta citare gennaio e maggio, sono i due periodi che incutono timore solo a sentirli nominare, e poi c'è ottobre, novembre, metà dicembre, febbraio, marzo, aprile, dove si respira di più rispetto a gennaio e maggio, ma i compiti e le interrogazioni ci attanagliano lo stesso, e capita di pensare di non farcela, e allora ci si sforza di più, si imposta un po' prima la sveglia la mattina, si fa il possibile per mettersi in pari... e poi c'è l'estate, che è il periodo che tutti aspettiamo, quello che bramiamo per tutto l'anno, che ci godiamo dal primo all'ultimo secondo perchè non abbiamo più nessun tipo di preoccupazione e stiamo bene; ecco, e ora  vi starete chiedendo 'e questo che diavolo centra con lo stare insieme a qualcuno?'
Per quanto due persone possano amarsi, e per quanto forte e indistruttibile possa essere il loro amore, non è possibile che la loro vita sia tutta rose e fiori, è logico che non possa sempre andare tutto nel verso giusto, perchè i momenti difficili esistono e ci sono per tutti, e servono anche a farci godere quelli belli; se non esistessero le sofferenze, fossimo sempre felici come delle pasque, non credete che sarebbe tutto monotono, che non riusciremmo a distinguere l'allegria dalla tristezza, e di conseguenza non saremmo capaci di desiderarare di fermare il tempo o rivivere un determinato momento in eterno, oppure farci scappare una lacrima ripensando a qualcosa che forse abbiamo perso, ma che abbiamo la possibilità di ritrovare...è difficile crederci, ma forse sono proprio le cosiddette 'giornate no', gli attimi i cui ci sentiamo privi di forze e avremmo voglia di gettare la spugna e rassegnarci alle avversità della vita, forse sono proprio quei momenti che ci inducono a sperare in qualcosa di  migliore, che ci fanno per venir voglia di credere che i sogni diventino realtà...pensateci, se tutto fosse perfetto nella vita, quale sarebbe il ruolo dei sogni, cesserebbero di esistere? Probabilmente si, e allora, non sarebbe un'esistenza vuota,senza sogni e speranze? 
Ma ci stiamo allontanando dall'argomento principale, stavamo dicendo che esistono dei momenti come ottobre, novembre, febbraio, marzo che trascorrono tranquilli, dandoci delle preoccupazioni e delle nottate in bianco solo ogni tanto, sono quei periodi della vita in cui qualche equilibrio si altera leggermente, ma poi passa tutto, esattamente come scompare l'ansia quando si consegna il foglio con le risposte al prof, e si pensa 'ormai è fatta, è inutile rimuginarci su'; e poi ci sono momenti come gennaio e maggio, sembra che non finiscano mai, e per superarli devi dare il massimo, devi mettere tutto te stesso, ti senti con l'acqua alla gola, non sai da che parte voltarti, perchè nascono problemi come i funghi e la sera vai a dormire domandandoti come riuscirai ad affrontare il giorno successivo, un po' come quando tutti i prof sembrano mettersi d'accordo per programmare compiti e interrogazioni di tutte le materie senza lasciarti respiro, come alla fine dei quadrimestre; e poi c'è anche l'estate, quel periodo in cui tutto sembra essersi risolto, i mesi delle vacanze, della felicità pura, esattamente come quando chiudi i libri e li riponi in uno scatolone, contento di non doverli sfogliare per un bel po', allo stesso modo in cui ti scrolli i problemi di dosso e ti godi la vita.... e Sum e Harry, erano disposti a trascorrere insieme tutti i mesi, senza nessuna eccezione,e per tanti, tantissimi anni.   

Erano ancora seduti sul letto, quando si spostarono diminuendo ancora una volta le distanze fino ad annullarle del tutto, i loro visi erano l'uno di fronte all'altro, si guardavano negli occhi senza possibilità di scampo per nessuno dei due, le loro fronti si scontrarono, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra combaciarono, fu uno di quei baci che hanno un significato tutto loro, speciale, un bacio tenero e dolce, poi Harry la fece stendere di nuovo e si chinò su di lei, le accarezzò il viso senza smettere di guardarla, Sum sorrise, e lui affondò la testa nel suo collo, le lasciò tanti piccoli romantici baci sul collo, prima di rubargliene un ultimo sulle labbra, e poi permetterle di alzarsi.
Poco dopo uscirono dalla capanna che era stata testimone del loro amore, si tenevano per mano come bambini, erano felici di poterlo fare alla luce del sole, anche se tecnicamente Sum stava ancora con Daniel, era arrivata al punto di fregarsene del giudizio della gente, lei amava Harry in un modo folle, e poi gli unici a essere a conoscenza di tutte le loro dinamiche erano Zayn e Laura, gli altri ospiti ovviamente non potevano saperne nulla, e il loro migliore amico tifava per il loro amore, mentre Laura, beh, non si capiva da che parte stava, ma a Sum non importava nulla, se non del fatto di poter camminare al suo fianco stringendogli la mano e amandolo con ogni sguardo; giunsero allo chalet pochi minuti dopo, e si sedettero a fare colazione insieme a Zayn.
" macciao" esclamò il loro migliore amico con un sorrisone dipinto sul viso "buongiorno!" "ei Zayn" lo salutarono "come avete dormito?" gli domandò fissandoli come uno che la sapeva lunga, Sum e Harry rimasero impassabili "alla grande!" rispose il ragazzo e Zayn sorrise "farò finta di credere che abbiate dormito sul serio" "ma noi abbiamo dormito, forse poco..." aggiunse Sum, poi afferrò un cornetto e gli diede un morso "e tu? che cosa hai fatto da mezzanotte in poi?" domandò Harry all'amico "sono stato qui a ballare fino alle tre credo, poi sono andato a letto" il ragazzo annuì prendendo una fetta biscottata e spalmandoci sopra del burro e della marmellata di albicocche "ti sei divertito?" domandò Sum tra un boccone e l'altro "si, è stato un bel Capodanno, ho conosciuto un qualche ragazzo e un paio di regazze, ci siamo fatti compagnia ballando e conoscendoci un po', dei tipi simpatici" rispose Zayn, poi immerse il viso nella tazza davanti a sè e bevve qualche sorso di latte macchiato "ma quindi...è ufficiale?" domandò ai suoi amici, Sum e Harry capirono al volo, si scambiarono uno dei loro sguardi e sorrisero entrambi "ho il piacere di presentarti la mia ragazza" esclamò lui mettendo un braccio intorno alle sue spallle, Sum stette al gioco e tese la mano, Zayn gliela strinse ridendo "scommetto che si chiama Summer, ha vent'anni, quasi ventuno, ama gli animali, i libri, la musica, i bracciali, i tuoi vestiti, la pioggia e la nutella, e odia l'università, i tacchi a spillo, l'autunno, fare la spesa, stare lontano da chi ama, il kiwi e la spigola all'acqua pazza" disse divertito "perspicace" commentò Harry ridendo a sua volta "copertura saltata, è stata scoperta la mia identità, sono un indovino" e a quel punto scoppiarono a ridere tutti e tre pensando fino a che punto sulla scala di idiozia potessero arrivare quando erano insieme, e a quanto fosse meraviglioso il loro trio; ciò che avevano loro tre era unico e inimitabile... è difficile trovare tre giovani, due ragazzi e una ragazza, che vanno così d'accordo, che sono migliori amici, anche quando due di loro sono fidanzati e si amano, e il terzo non è geloso nè dell'uno e nè dell'altra e non si sente mai a disagio o fuori posto, il loro legame era qualcosa di speciale e tutti e tre ci tenevano tantissimo.
" ma dove è finita Laura?" domandò Sum accorgendosi di averla persa di vista dalla sera precedente "non ne ho idea" rispose il suo migliore amico "l'ultima volta che l'ho vista, credo che fosse mezzanotte, ci siamo scambiati gli auguri e poi boh,sparita" precisò "sarà sicuramente in camera, magari non scende perchè sa che ce l'abbiamo con lei per ciò che ha fatto" aggiunse Harry, Sum ci pensò su un attimo, non le piaceva di certo quella situazione, non aveva in programma di litigare con lei e anche se fece fatica ad ammetterlo a se stessa, le voleva bene...come si può smettere di voler bene a una persona da un giorno all'altro? aveva conosciuto Laura appena arrivata a Roma, si erano legate in breve tempo e Sum si era fidata ciecamente di lei, le aveva confidato tutto, e ora, anche se era furiosa per la faccenda di Daniel, avrebbe detto una bugia se avesse affermato di non tenere più a lei. 
" vado a raccogliere le mie cose in camera, così vedo se è lì" esclamò alzandosi "anche noi dovremmo andare a sistemare i bagagli, abbiamo il treno per Roma tra un paio d'ore" disse Zayn guardando l'orologio e l'amico annuì, Sum era ormai in piedi, si mise dietro di Harry, poggiò le braccia attorno al suo collo e si chinò su di lui, il ragazzo alzò la testa e le sorrise, lei lo baciò dolcemente sulle labbra, mentre Zayn fingeva di non sopportare quella scena, loro due risero e si scambiarono un altro bacio, poi Sum andò dal suo migliore amico, gli buttò le braccia al collo e gli diede un bacio sulla guancia, se ne andò e  i due ragazzi sorrisero mentre la osservavano scomparire nell'ascensore.

Sum bussò alla porta della sua camera e Laura le andò incontro "ciao" sussurrò la ragazza guardandola negli occhi "ciao" disse lei con tono disinvolto "sono venuta a rimettere un po' a posto, tra due ore si torna a casa" aggiunse "come è andata ieri? ti sei divertita?" a quella domanda Sum decise di dirle la verità "io e Harry siamo tornati insieme" esclamò con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "vai pure a raccontarlo a Daniel,tanto domani mattina chiarirò tutto" disse poi, iniziando a mettere le cose in valigia "non ti facevo così rancorosa!" "non lo sono" rispose senza guardarla "senti Sum, io e te dobbiamo chiarire, ti prego" "mi stai chiedendo scusa?" le domandò "no! io sono sicura di aver fatto bene a informare Daniel, lui aveva il diritto di sapere tutto, e visto che tu non ti sbrigavi a dirglielo, mi sono sentita in dovere di farlo io!" "è questo il punto! perchè ti sei sentita in dovere di farlo tu?" domandò smettendo di fare ciò che stava facendo e concentrandosi su di lei "perchè gli voglio bene" sussurrò l'altra "ti racconto una cosa. Quando Harry e Zayn sono arrivati a Roma, io non ne sapevo nulla, Zayn mi aveva informato che ci saremmo visti presto, ma pensavo che intendesse soltanto io e lui, non mi aveva detto che sarebbe venuto anche Harry, perchè non sapeva come l'avrei presa, è probabile che avrei fatto i salti di gioia se me lo avesse detto, ma è anche possibile che mi sarei torturata su come comportarmi una volta che lo avrei avuto di fronte, non vedendolo da un anno e avendolo avuto nella testa e nel cuore ogni fottuto secondo di quell'anno, e Zayn ha taciuto, lo ha fatto per me, ha lasciato che seguissi l'istinto e facessi ciò che mi consigliava il cuore in quel momento, nulla di premeditato. E sai una cosa? Si è comportato allo stesso modo con Harry, non gli ha detto che io vivevo a Roma, non gli ha detto che c'erano moltissime probabilità che finissimo per rincontrarci, eravamo all'oscuro di tutto, sia io che lui, e quando ci siamo rivisti abbiamo agito d'istinto, e Zayn se ne è stato in disparte, ha lasciato che decidessimo da soli cosa fare, perchè vuole un bene dell'anima a tutti e due e non si è schierato dalla parte di nessuno. 
Anche tu ti sei trovata in una stuazione simile, giusto? Eri amica sia mia che di Daniel, eri a conoscenza di qualcosa che poteva alterare il nostro rapporto, ma hai preferito lui a me. Hai la minima idea di quante cose abbia raccontato a Zayn riguardo i miei sentimenti per Harry, durante quest'anno, e hai la più pallida idea di quante cose gli abbia raccontato Harry su di me? Credo che ne avesse la testa piena, ma non si è mai, mai lasciato scappare nulla con lui, ne sono assolutamente certa, potevo e posso raccontargli tutto, perchè so che certe cose rimarranno tra noi e basta, e so benissimo che si comporta alla stessa maniera con Harry, ci sono alcune cose che non mi dirà mai, e a me va bene così, non voglio saperle...lui è il miglior amico che potessi desiderare, è leale con entrambi e non puoi  capire quanto io lo ammiri per questo, è una persona fantastica." le raccontò, con una sincerità disarmante "ho afferrato il punto, e va bene, lo ammetto, hai ragione, forse avrei fatto meglio a starmene fuori e a lasciarvi risolvere la cosa da soli, ma non ho retto, ho agito d'isitnto" affermò tentando di celare ciò che voleva nascondere a tutti i costi "okay, ho capito, vuoi più bene a lui che a me, non posso fartene una colpa, volevo soltanto che capissi perchè penso che tu abbia sbagliato" rispose con tono naturale "okay" esclamò l'altra cercando un contatto visivo "sbrighiamoci, o perderemo il treno" le disse Sum affrentandosi a raccogliere tutte le sue cose, non si poteva dire che fossero tornate a essere amiche come prima, assolutamente no, Sum ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che Laura avesse fatto, ma quella chiacchierata aveva fatto bene ad entrambe, lei le aveva spiegato il suo punto di vista, e l'altra l'aveva ascoltata e aveva tentato di comprenderlo, pur restando fondamentalmente della propria idea; comunque sia, erano riuscite a superare quel momento di lite furiosa e di urla, avevano parlato civilmente e forse un giorno, sarbbero riuscite a chiarire del tutto la faccenda. Per ora non avevano voglia di prendersi a cuscinate e non si sentivano a disagio se erano nello stesso posto, Sum ci avrebbe pensato non due, cento volte, prima di confidarle qualcosa, a meno che Laura non fosse riuscita a rinconquistarsi la sua fidicia, lei lasciava uno spiraglio aperto, in fondo una seconda possibilità andava concessa a tutti, ma stavolta sarebbe stata più attenta, non aveva intenzione di scottarsi di nuovo; l'unica cosa di cui si dispiaceva era di aver indotto Harry e Zayn a litigare con lei per colpa sua, non voleva che tutti e due si sentissero in dovere di essere arrabbiati con lei per dimostrarle che erano dalla sua parte, quello glielo avevano già dimostrato in tutti i modi possibili.

" noi siamo pronti" esclamarono i due ragazzi piombando nella loro stanza, Sum e Laura stavano raccogliendo le ultime cose in silenzio, ma anche Harry e Zayn si accorsero non c'era aria tesa nella stanza, dovevano aver chiarito, almeno parzialmente, Sum andò in bagno per controllare di non dimenticare niente, e Harry la seguì, non era la testa ad azionare le sue gambe e lo sapevano entrambi, le stava dietro seguendo ogni minimo gesto e Sum sorrideva soltanto per quello, poi lui le mise le braccia intorno alla vita e poggiò la testa sulla spalla della ragazza mentre fissava la loro immagine riflessa nello specchio del bagno della camera delle ragazze, sorridevano entrambi e non esiteva nulla di più giusto, di più perfetto di loro due insieme, persino lo specchio era d'accordo, Sum a quel punto si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, Harry le tolse di mano ciò che stava prendendo dallo scaffale e lei lo lasciò fare, poi le prese le mani e le poggiò intorno al proprio collo, le lasciò e posizionò le proprie sui fianchi di Sum, si sorrisero per qualche decimo di secondo restando esattamente così, le loro labbra si ritrovarono; e si stavano ancora baciando quando sentirono Zayn richiamarli sull'attenti "ditelo se volete far perdere il treno a tutti!" gli disse, e loro due risero, poi Sum si staccò e fece per aprire la porta e raggiungere gli altri, ma Harry la bloccò per un braccio e la tirò a sè di nuovo, la baciò ancora "sono felice, e tu ne sei responsabile" gli sussurrò lei a fior di labbra "allora siamo colpevoli a vicenda" disse lui, lasciandogli intendere di essere la ragione del suo sorriso, si scambiarono un ultimo dolcissimo bacio, prima di decidersi a lasciare lo chalet... per la felicità di Zayn e Laura che avevano avuto sul serio timore di perdere il treno per Roma!              
 



BUONSALVEEEE :))
Ecco il trentunesimo capitolo! :DDD
Non so da dove mi sia uscita quella roba dell'anno scolastico, non chiedetemi perchè ma ho pensato che potesse rappresentare a pieno ciò che intendevo dire.
La vita è fatta di alti e bassi, i problemi sorgono anche quando l'amore è fortissimo e inconstrato, penso che un'esistenza senza sofferenza sarebbe quasi surreale, tutto sta nel riuscire ad affrontare questi inevitabili problemi, potendo contare sull'appoggio della persona giusta, superandoli proprio grazie a quell'amore così profondo. Mi rendo conto che quelli che affrontiamo noi studenti quotidianamente, sono tutt'altro che problemi... magari le sofferenze reali consistessero nell'ansia esagerata per un compito in classe o nella rabbia per un'interrogazione andata male, ma ho trovato che le due cose potessero essere paragonate pur essendo così lontane...quella della scuola è la nostra realtà quotidiana, quella che conosciamo meglio di qualunque altra cosa, e proprio perchè è un mondo così vicino a noi, alla nostra portata, ho pensato che potesse far capire meglio il concetto di una vita che non è tutta rose e fiori.
Spero di essermi spiegata, per qualsiasi chiarimento, chiedete pure :DD
Poi...Harry e Sum, vabbè, che ne parliamo a fare? ngjngjngsngkswn ♥♥ li amo!
E per quanto riguarda Laura? che mi dite? Le due non hanno ancora chiarito, però hanno fatto un passo avanti, no?
E l'amicizia stupendamente meravigliosa (questo agettivo non esiste, ma okay) tra Sum, Harry e Zayn? :3
Basta, smetto di fare domande, ditemi soltanto tutto ciò che vi passa per la testa :DDDD
Grazie mille per tutte le recensioni, siete meravigliose ♥♥♥ e grazie anche a chi legge, segue, preferisce la storia :DDD
Un bacioneeeeeee a presto! <333333

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo trentadue ***


" si può sapere che stai facendo?" "ti sto preprarando il pranzo" Zayn fu sorpreso da quella risposta "e perchè?" domandò un secondo dopo, avvicinandosi al suo migliore amico "forse perchè tu non ne sei capace da solo" rispose continuando ad armeggiare con cibo e padelle "giusto" osservò l'amico, e Harry sorrise "tu non mangi?" gli domandò Zayn, lo stava stuzzicando perchè lo divertiva farlo, sapeva perfettamente che Harry aveva altri programmi per quella giornata "se ti dico che non ho fame, mi credi?" domandò voltandosi verso di lui "naturalmente...no" Harry rise, se lo aspettava, per Zayn lui era un libro aperto, esattamente come lo era Sum, e non gli sarebbe sfuggito nulla "dove vuoi portarla?" chiese a quel punto il moro stravaccandosi sul divano "non lo so, in nessun posto particolare, voglio soltanto averla tutta per me, ho bisogno di starle accanto" disse tranquillamente, con il suo migliore amico era se stesso, non sentiva neppure la necessità di nascondere ciò che provava, non perchè fosse sicuro che lui non l'avesse preso in giro, quello era già messo in conto, ma perchè considerava Zayn un fratello e sapeva di potersi fidare di lui "e Daniel? viene con voi?" ecco, appunto, il fatto che lui lo avesse preso in giro era scontato, Harry si allontanò dai fornelli, afferrò un cuscino e glielo scaraventò addosso ridendo, Zayn se lo beccò giusto in faccia "sai che giorno è oggi?" l'altro mosse la testa da sinistra a destra e poi da destra a sinistra,  in senso negativo "è il giorno in cui griderò al mondo che Sum è la mia ragazza" esclamò con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro, il suo migliore amico si alzò e gli dette una pacca sulla spalla "finalmente" esclamò subito dopo guardandolo in viso, poi si diresse verso la cucina "dove stai andando?" gli domandò Harry alzandosi a sua volta "tu avrai anche il cuore in fiamme, ma io non ci tengo ad avere una casa, in fiamme!" il ragazzo lo guardò con disappunto, poi scattò come se avesse avvertito un campanello, corsero entrambi ai fornelli, il loro olfatto avvertì puzza di bruciato e tossirono tutti e due, si affrettarono a spegnere tutti i fornelli accesi, nulla di grave, si erano soltanto bruciate le zucchine che avrebbe dovuto mangiare Zayn un paio d'ore dopo, Harry aveva dimenticato di girarle "questo è un chiaro segno premonitore, significa che devo imparare a cucinarmi da solo, quando pensi a Sum ti dimentichi di tutto il resto, persino del mio pranzo!" esclamò il moro riandondosi a sedere sul divano "e poi perchè lì dentro c'erano delle zucchine? non mi piacciono!" sbottò subito dopo scatenando la risata spontanea dell'amico "okay, lo ammetto" disse Harry tra una risata e l'altra  "il mio piano era di farti rimanere digiuno, così la prossima volta ti saresti organizzato da solo per non morire di fame" spiegò piuttosto divertito "esiste questo oggetto, chiamasi telefono, e avere la funzione di rintracciare persone e a volte, di ordinare cibo" "perchè parli all'infinito?" Harry non riusciva a trattenere altre risate, l'amico scrollò le spalle "tu non stai affatto bene oggi" concluse tirandogli un secondo cuscino addosso "sono io quello che stava architettando un piano malefico per eliminare il proprio migliore amico privandolo del cibo, o peggio, ingozzandolo di zucchine?" a quel punto scoppiarono a ridere tutti e due, quando ci si mettevano, avrebbero potuto vincere il nobel per la coppia di amici più idiota dell'anno, gli riusciva  bene prendersi in giro a vicenda, tirarsi cuscini addosso e tutto il resto, ma sapevano entrambi quando era il momento di smettere di essere bambini e comportarsi da uomini, ed era questo che li rendeva speciali, il fatto di saper fare i cretini e un minuto dopo confrontarsi e confidarsi su faccende serie, di importanza vitale.
" va bene, allora vieni a mangiare con me e Sum, dopo però sparisci!" propose Harry, e l'amico annuì "devo imparare a cucinare" concluse tornadosene in camera sua, ma stavolta lo pensava sul serio "si, devi" urlò Harry prima di accendere la tv, pochi minuti dopo Zayn lo raggiunse di nuovo in salotto e cominciò ad armeggiare con il portatile seduto sul divano di fronte all'amico.    

Summer, dal canto suo, era tutt'altro che in vena di scherzi, era all'aeroporto di Roma da circa mezzora e stava aspettando Daniel, quel fatidico due gennaio era arrivato, e ora doveva parlargli come aveva promesso, voleva parlargli, desiderava chiarire le cose una volta per tutte, e da una parte era sollevata di non dover partire da zero e di non doverlo lasciare completamente spiazzato, grazie a Laura che si era messa in mezzo, Daniel sapeva già tutto, quindi sarebbero potuti andare al sodo senza perdere tempo, quello era l'unico lato positivo della faccenda dei messaggi, Sum avrebbe potuto evitare quello scomodo 'dobbiamo parlare', il viso preoccupato di Daniel e gli attimi successivi; camminava nervosamente avanti e indietro pensando alle parole giuste, a ciò che avrebbe dovuto dirgli per non offenderlo e ferirlo, ma allo stesso tempo, sentiva l'esigenza di essere sincera con lui, voleva spiegargli tutto, voleva mettere un punto a quella storia.
Sentì il proprio cellulare squillare e sorrise vedendo il nome di chi la stava chiamando "ei" gli disse teneramente "ritieniti occupata a partire dall'ora di pranzo, per tutto il pomeriggio" Sum sorrise e  anche se lui non la vedeva, lo percepì "che hai in mente stavolta?" domandò immanginando quello che avrebbero fatto "pranzo al fast-food con me e Zayn, e poi boh, non ho programmi, mi basta che stiamo insieme" spiegò Harry "non vedo l'ora" rispose, e questa volta fu lui a sorridere, poi le raccontò della faccenda delle zucchine bruciate e del fatto di essere riuscito a convincere il loro migliore amico a mettersi ai fornelli, Zayn a quel punto si intromise nel discorso e Sum rise insieme a loro, dimenticò per un attimo di essere in aeroporto a un passo dall'affrontare quello che tecnicamente era il suo ragazzo, ma aveva smesso di esserlo dal momento in cui Daniel le aveva stretto la mano e lei aveva immaginato,e desiderato, che fosse stato Harry.
" ok basta, torniamo seri" Harry riportò Sum e Zayn al'ordine, poi si diresse in camera sua con il cellulare in mano "come ti senti?" le domandò semplicemente, l'aveva chiamata perchè sapeva quanto Sum fosse tesa, l'aveva fatta ridere raccontandole di quanto erano stati idioti lui e Zayn quella mattina, ma poi era tornato serio, con quella telefonata voleva contemporaneamente provare il piacere di sentire la sua voce e proporle di stare insieme quel pomeriggio, tenerle compagnia mentre aspettava e soprattutto farle capire che lui c'era, era lì per lei "non lo so... agitata" Sum non provò neppure a nascondergli come si sentiva "amore ascoltami, prenditi tutto il tempo che ti serve, offrigli qualcosa al bar magari, parlagli con calma, digli quello che senti, e se lui comincerà a gridare o a insultarti, allora tu non abbassarti ai suoi livelli, dimostragli che sei una persona meravigliosa. E' strano per me dirti queste cose, ma sono un ragazzo e so che in certe situazioni è difficile non sfoggiare il lato violento, il più delle volte si tratta soltanto di un atteggiamento assunto dai maschi per mostrarsi più forti di quanto non siano, non preoccuparti se lo vedi agitato o furioso, l'importante è che tu gli dica tutto ciò che desideri, che ti senta in pace con te stessa, e sopratutto che tu sia felice. Ricordalo sempre amore mio." Sum si sentì svenire a quelle parole, ma quanto poteva amarlo? Non rusciva a credere che l'avesse chiamata per tranquillizarla, per consigliarle come comportarsi con Daniel, pensò che Harry fosse un angelo, il suo angelo, venuto apposta per salvarla, non riusciva neppure lei a spiegare che cosa avessero significato per lei quelle parole, tutto, tutto l'amore che nutriva nei suoi confronti, nella sua mente, nel suo cuore non c'era spazio per qualcosa di più grande, più importante, più bello, più speciale del sentimento che la legava a Harry. Lo amava, con tutta se stessa, e le mancavano le parole, forse anche il fiato per rispondergli "io...se tu non ci fossi, giuro, non avrei ragione di esistere, sei la mia vita" sussurrò con la voce spezzata, Harry dall'altra parte sorrise a più non posso, Sum aveva capito il suo messaggio "ti aspettiamo al fast-food di piazza Venezia quando hai finito" disse soltanto "a dopo amore" rispose lei chiudendo la telefonata.
Ma vi rendete conto? Non le aveva detto di sbrigarsi, di cantargliene quattro e di piantarlo in asso senza spiegazioni, non si era comportato come un fidanzato geloso, non aveva pensato soltanto a se stesso, al desiderio di togliersi di torno Daniel come avrebbe fatto chiunque altro al suo posto, Harry teneva al sorriso della ragazza che amava più di qualunque altra cosa al mondo...perciò le aveva detto di prendersela con comodo, addirittura di bere qualcosa con lui al bar, parlargli con calma e spiegargli tutto ciò che lei avrebbe ritenuto opportuno, e questa era l'ennesima dimostrazione che il sentimento che nutriva verso Sum era autentico e lei lo ricambiava alla stessa maniera, si completavano a vicenda.
Ecco ciò che intendevo quando ho scritto che Harry era una persona speciale, perchè era capace di scherzare senza limiti ma anche di essere un amico, un fratello, un ragazzo con i piedi per terra, dai sani valori, principi, sentimenti, emozioni, e Zayn non era da meno...pur non avendo avuto una vera e propria famiglia, Harry era stato educato, pur avendo vissuto in una realtà dove trattati e firme sembravano essere più importanti di lui, aveva imparato a distinguere le cose importanti da quelle futili, crescendo stava diventando un uomo valoroso, e Sum aveva capito quanto potesse essere speciale prima ancora di guardarlo negli occhi e innamorarsi perdutamente di lui.  
    
Quando la ragazza  vide Daniel arrivare, gli andò incontro, lui quasi strabuzzò gli occhi, non pensava che sarebbe venuta a prenderlo in aeroporto nonostante tutto, certo, aveva intuito che lei avrebbe cercato un modo per parlargli, ma pensava che si sarebbero incontrati con più calma; restò ancora più stupito quando la vide avvicinarsi con il viso abbassato, lasciò cadere le valigie a terra e aspettò che la ragazza arrivasse da lui, la osservò camminare a passo svelto, ma con il volto rivolto a terra, quando fu abbastanza vicino a lei da poterla quasi sfiorare, provò l'impulso di abbracciarla, in quel momento capì che nonostante tutto era ancora innamorato di lei ed era addirittura pronto a perdonarla, ma quando Sum alzò lo sguardo, vi lesse soltanto fermezza, determinazione, e non seppe come interpretarlo...quando si erano conosciuti lei era una ragazza fragile e sofferente per un cambiamento improvviso che le aveva scombussolato la vita e privata dell'amore, e ora invece era una persona diversa, lui pensava che fosse cambiata nell'ultimo mese, ciò che ignorava era che lei era tornata a essere se stessa proprio in quei venti giorni, grazie a Harry e a Zayn; la Summer che aveva conosciuto Daniel era una ragazza spenta, e quella che aveva di fronte in quel momento era un fiore appena sbocciato, lui non aveva mai conosciuto la vera Sum, se la trovò di fronte per la prima volta lì all'aeroporto, e anche non si vedevano da poco più di dieci giorni, era impossibile non notare la differenza,era praticamente rinata, e gli fece male pensare che lo avesse fatto senza di lui al suo fianco, quella improvvisa consapevolezza lo irritò addirittura.  
" dov'è quello stronzo che ti ha incantata?" domandò in modo brusco e con il tono di voce alto "se hai intenzione di prendertela con qualcuno, insulta me, lascia stare Harry" disse lei con gli occhi ridotti a due fessure, non si aspettava di dover subire un affronto del genere "ecco la paladina della patria" rispose lui con un fastidioso sorrisetto sul viso, ora si metteva pure a difenderlo a spada tratta "sono venuta da sola, siamo io e te a dover parlare" gli rispose guardandolo dritto in faccia, si ritrovò a sostenere uno sguardo piuttosto ambiguo, quegli occhi blu-verdi simili a quelli di Harry per tonalità e diversi per tutto il resto, facevano trasparire rabbia e frustazione "ma se è tutta colpa sua!" rispose Daniel con fare teatrale,  poi si avvicniò di più a Sum e lei fu costretta ad indietreggiare "ti sbagli, la colpa è mia, non mi ha fatto nessun incantesimo, non ho bevuto nessuna pozione, sono innamorata di lui nel modo più naturale e autentico possibile" "per me resterà comunque uno stronzo!" ribattè Daniel riavvicinandosi di nuovo a lei quasi a soffiargli in faccia quelle parole, i sentimenti dentro di lui contrastavano alla grande, perchè c'era una parte di lui che l'avrebbe uccisa, che li avrebbe uccisi entrambi, e un'altra parte che invece lo spingeva ad avvicinarsi sempre di più e lei, gridarle in faccia, non lasciarle il tempo di replicare, e ammutolendola con un bacio rude "adesso basta, non ti permettere di dare a Harry dello stronzo, non lo conosci e non puoi giudicarlo!" il tono di Sum era fermo e deciso ma dentro di lei stava scoppiando una bomba,  aveva voglia di andarsene e piantarlo in asso così, Harry aveva ragione, Daniel stava mostrando il suo lato peggiore, ma lei ricordò le parole del ragazzo che amava e si convinse che quello fosse soltanto un fastidioso atteggiamento, privo di sostanza "non lo conosco? è vero...ma a me sembra di non conoscere più te" confessò diminuendo di nuovo le distanze, si sentiva un pazzo, voleva farle pagare ciò che aveva fatto, magari farla scoppiare in lacrime se ci fosse riuscito, e poi consolarla, stava dando di matto "prendiamo qualcosa al bar?" propose lei, ricordando sempre i suggerimenti di Harry, Daniel annuì poco convinto, poi prese le valigie a terra e la seguì fino al tavolo dove lei aveva scelto di sedersi "che vuol dire che non mi conosci più?" "che sei diversa" rispose fissandola negli occhi, lei deviò lo sguardo "in che senso?" domandò, a quel punto Daniel ordinò qualcosa al cameriere in modo scortese "mi sembri più...viva" rispose avvicinando il bicchiere alla bocca e squadrandola come se quella di sentirsi più viva, come l'aveva definita lui, fosse una colpa, Sum non seppe che dire "quando ci siamo conosciuti a quella macchinetta del caffè, e nei mesi successivi, eri una ragazza chiusa in se stessa, e mi attraevi anche per questo, mi piacevi da matti e quando finalmente sono riuscito a farti capitolare, o perlomeno pensavo di esserci riuscito, eri ancora quella ragazza rassegnata, bellissima, dolce, simpatica, ma rassegnata. E quando ci siamo fidanzati, io ho promesso a me stesso che con il tempo sarei riuscito a darti quella vitalità, quello schizzo di..non lo so, forse pazzia, che sembrava mancarti, e mi pareva che tutto stesse andando bene, ero determinato ad aver pazienza, volevo essere il responsabile del tuo sorriso al mattino e c'ho creduto sul serio, pensavo che ci sarei riuscito alla fine, fino a quando non sono apparsi quei due, non è apparso il tuo Harry, così, dal nulla, dall'oggi al domani, e il nostro rapporto è cambiato, ho finto di non essermene reso conto, non volevo ammetterlo a me stesso, ma sapevo che stavo per perderti, però non me ne facevo una ragione e preferivo credere alla favola che mi ero scritto in testa, invece che alla realtà. Poi ci si è messo l'incidente, e quello è servito a tenerti ancorata a me ancora per qualche tempo...già quando sono partito, eri una ragazza diversa da quella con cui stavo, ma ancora una volta ho preferito fare orecchie da mercante e continuare a tenere una benda davanti agli occhi, e ora, che sono passati altri dieci giorni, e so che sei stata con lui per tutto il tempo, e ti vedo così forte, determinata, pronta a goderti la vita, mi da fastidio, volevo essere io la ragione del tuo cambiamento."
Sum lo aveva ascoltato per tutto il tempo senza interromperlo, aveva capito come dovesse sentirsi Daniel, era innamorato di lei davvero, e desiderò tanto che non fosse così "hai ragione, quando mi hai conosciuto tu, ero una ragazza spenta e rassegnata, lo so perfettamente, ma non sono cambiata, non sono diventata un'altra persona in questi giorni, il discorso è molto più semplice....io sono sempre stata la ragazza con cui stai parlando oggi, le nostre vite si sono incrociate in quello che era un brutto periodo per me, che è durato un annetto, ma che sarebbe potuto durare per sempre se Harry non fosse ritornato a far parte della mia vita. Senti, mi dispiace che tu lo debba sentire, ma voglio essere sincera con te, e la verità è che quando io e Harry ci siamo incontrati al camping tre estati fa, ci siamo innamorati a prima vista, siamo diventati in pochissimo tempo l'uno l'ossigeno dell'altra, il nostro amore era fortissimo, in quei quindici giorni siamo stati capaci di provare emozioni impareggiabili, in quei quindici giorni siamo arrivati al punto di donarci l'uno all'altra completamente, e il fatto che siamo stati insieme due anni vedendoci una volta ogni due mesi, dovrebbe farti capire quanto potesse essere forte e vero ciò che provavamo...e in quel periodo, in quei due anni e anche prima, da bambina, sono stata la ragazza che ti sta di fronte ora, e sono cambiata quando ci siamo separati, sono cambiata perchè lui non c'era più, perchè non volevo addormentarmi senza la sua buonanotte e non volevo cominciare la giornata senza il suo buongiorno, non volevo passare le ore a fantasticare su quando lo avrei riabbracciato, contando i giorni che mancavano fino al nostro prossimo incontro, per poi rendermi conto che non ci saremmo visti. E' bellissimo che tu ti sia preso la briga di promettere a te stesso di riportarmi il sorriso, ma avevi già perso in partenza.... io mi ero ridotta in quel modo per il trasferimento, è questo quello che lasciavo credere a tutti, ma sapevo perfettamente che il trasferimento era soltanto un aggravante, stavo male perchè soffrivo la sua assenza, perchè mi mancava come l'aria, e ora sono tornata a essere me stessa perchè lui è tornato, unicamente per quello. Era lui che mi mancava, era di lui che avevo bisogno, era la sua assenza a ridurmi così, e soltanto rivederlo, riaverlo accanto a me, mi ha sanato il cuore.

Il tuo era un nobile proposito, ma non poteva essere realizzato...hai presente quando hai la sensazione che ti manchi qualcosa, e sai esattamente cosa, potrai sforzarti quanto vuoi ma niente potrà essere in grado di sostituire ciò di cui ha bisogno, ed è quello che è successo a me, ho legato la mia esistenza a quella di Harry più di tre anni fa, e ho stretto un nodo così forte da deformare la corda per sempre. E' come se riuscissi a completare un puzzle e poi qualcuno venisse a rubarti una tessera, e le altre ci sono ancora tutte, ma tu sai perfettamente quale tessera ti manca, e non puoi inserirne una qualsiasi, è proprio quel pezzo che ti serve, e il gioco non sarà mai completo senza, ecco, Harry era la tessera che mancava, e la mia vita non era completa senza di lui, allo stesso modo in cui non è lo quell'ipotetico puzzle, ed lui ciò di cui io necessito, nessuno potrà sostituirlo" 
" mi stai dicendo che mi hai preso in giro dal primo istante, giusto, ho capito bene?" a quel punto Daniel si alzò di scatto e alzò nuovamente la voce "no, non è mai stata mia intenzione prenderti in giro, credimi, io sapevo di aver bisogno di lui, ma mi ero illusa di poter imparare a vivere, di potermi abituare alla sua assenza, mi mancava folllemente, ma credevo che sarei riuscita a superarlo, volevo poterlo dimenticare e innamorarmi di te, e ci ho provato, ho sbagliato, lo so, ho utilizzato la classica formula del 'chiodo scaccia chiodo' perchè ero convinta che non lo avrei più rivisto e volevo provare a rifarmi una vita, ma quando Harry è tornato mi sono resa conto che fino a quel momento, senza di lui, avevo solo sopravvissuto, non vissuto, era lui ciò che mi mancava per essere felice, poi è riapparso e mi ha ridato ciò che avevo perduto, mi ha ridato me stessa, nessun altro poteva farlo al suo posto. Mi dispiace, ma io e te ci siamo conosciuti quando quel nodo aveva già deformato la corda." spiegò, tentando di essere il più sincera possibile, Daniel tornò a sedersi di fronte a lei e le strinse la mano "ma non possiamo riprovarci?" domandò all'improvviso il ragazzo, come se non avesse ascoltato nulla di ciò che gli aveva detto Sum, ma l'aveva sentita sin troppo bene, glielo domandò con un tono dolce e malinconico che faceva a pugni con quello utilizzato da lui stesso fino a pochi minuti prima, Sum scosse la testa convinta "nemmeno un tentativo? perfavore!" Daniel si stava arrampicando sugli specchi, sapeva di non avere speranze, ma ci provava lo stesso perchè teneva a lei "io sono innamorato di te, sono disposto a ripartire da zero, a dimenticare quest'ultimo periodo" Sum a quel punto gli strinse di più la mano, non si aspettava un cambiamento così repentino in lui e capì che ci stava male "dimenticami, ti prego" sussurrò guardandolo negli occhi, poi ritirò la mano e si alzò con calma, fece un cenno di saluto a Daniel e si incamminò dandogli le spalle, lui restò lì seduto e gli si illuminarono gli occhi quando la vide ritornare "ho dimenticato di dirti che sono contenta che tu sia tornato a camminare, ero sicura che ce l'avresti fatta, e spero che Josh si sia ripreso" disse con un mezzo sorriso, poi senza aspettare risposta, si allontanò di nuovo e raggiunse la macchina, entrò nell'abitacolo e tirò un sospiro di sollievo, era riuscita a parlargli, non era stato facile, ma sentiva di avergli detto tutto come le aveva consigliato Harry, ed era assolutamente sicura di ciò che aveva fatto, aveva scelto, lo aveva dimostrato con i fatti questa volta, con le azioni... anche se il suo cuore non aveva mai avuto dubbi, aveva scelto gli occhi, il sorriso, la dolcezza, la spontaneità, la solarità, la simpatia, la sfacciatagine, pure l'idiozia, aveva scelto Harry all'inizio e lo avrebbe scelto ogni giorno della sua vita.



Buonsalveeeeeee :DDD
Questa volta sono un pochino in ritardo, volevo pubblicare il capitolo ieri, ma Internet ha fatto i capricci per tutta la giornata, quindi mi sono ridotta a doverlo pubblicare oggi :)
Allora..lasciando stare la prima parte dove davvero non so che mi sia venuto, vogliamo parlare di Harry che chiama Sum mentre lei è all'aeroporto e tenta di tranquillizzarla, di darle dei consigli su come affrontare l'incontro con Daniel? bjnfsabnabnnfs E' l'amore, non pensate? :3
E poi, finalmente aggiungerei, è arrivato questo benedetto due gennaio e Sum ha parlato a Daniel spiegandogli tutto sin dall'inizio, il loro incontro è stato particolare, a tratti violento e aggressivo, poi addirittura dolce e malinconico, poi di nuovo forte e determinato, fino a quando Daniel non ha chiesto a Sum di riprovare a costruire qualcosa insieme, perchè passata la rabbia iniziale, si è reso conto di tenere a lei sul serio, e allora le ha proposto di tornare insieme come se nulla fosse successo e come se non avesse ascoltato una parola dei loro discorsi precendenti, ma la ragazza è stata ferma nella sua decisione...ama Harry alla follia e non si farà scappare l'opportunità di essere felice con lui ♥
Scusate il riassuntino, volevo accertermi di essere stata chiara :DD
Adesso come sempre, i giudici siete voi :) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :DDDD
Ditemi tutto che sono stracuriosa ♥
E grazie, grazie, grazie per tutte le recensioni, siete meraviglioseee!!!!!!!
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3<3<3

   












 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Capitolo trentatre ***


L'orologio al suo polso segnava le tredici precise, era ora di pranzo, e Sum camminava per le vie di Roma respirando a pieni polmoni, aveva parcheggiato la macchina a qualche isolato di distanza e optato per una passeggiata a piedi con destinazione Piazza Venezia, dove la aspettavano Harry e Zayn; stranamente aveva la mente libera, si sentiva tranquilla, in pace con se stessa e perfettamente a suo agio nonostante l'incontro avuto con Daniel... aveva certamente capito che il sentimento che il ragazzo nutriva nei suoi confronti era sincero, non aveva dubbi e non ne aveva mai avuti, ma era altrettanto sicura di aver fatto la scelta giusta, perchè anche se teneva a Daniel, quello che la legava a Harry era totalmente diverso e non le era passato nemmeno per l'anticamera del cervello di poterci rinunciare, non ne aveva motivo, lo amava così intensamente che sarebbe stata pronta a rimettere in discussione tutto pur di stargli accanto, era disposta a seguirlo persino in capo al mondo se fosse stato necessario, Harry Edward Styles era l'unica persona di cui aveva bisogno per stare bene e sarebbe stato folle rinunciare a chi la rendeva felice soltanto rivolgendole un sorriso o guardandola negli occhi, per pietà di un ragazzo a cui voleva soltanto tanto bene.
Le sarebbe piaciuto restare amica di Daniel, ma quando si era resa conto che lui provava ancora qualcosa in più, aveva intuito che chiedendogli di restare amici avrebbe soltanto peggiorato le cose, perciò era rimasta zitta... e ora si sentiva come se si fosse tolta un fastidioso peso dallo stomanco, ora aveva voglia di godersi la vita, di godersi Harry e tutto quello che avrebbero potuto costruire insieme, non che non le importasse di Daniel, ma non poteva farsene una colpa, era innamorata di Harry, e l'amore è una forza selvaggia, si sa, ma è qualcosa di assolutamente naturale, spontaneo, imprevedibile, che non può essere represso, e Sum non poteva farci niente, fosse cascato il mondo, ma lei avrebbe sempre scelto il ragazzo che le aveva regalato momenti indimenticabili, desideri proibiti, mancanza d'ossigeno, lacrime amare, sospiri silenziosi, l'unico che avesse mai amato, l'unico che le avesse fatto comprendere cosa vuol dire vivere nel senso più vasto del termine, godersi la giovinezza, cogliere le opportunità al volo, fare pazzie, ridere a crepapelle, rischiare di svenire per un sorriso o uno sguardo troppo intenso, sentirsi non tre metri, tre chilometri sopra al cielo e un secondo dopo vicini al centro della terra, odiare il mondo dal profondo e vederlo sotto una prospettiva diversa grazie a un qualcuno che si prende la briga di affrontare con te le avversità e gli ostacoli, amare fino a farsi male, amare fino allo sfinimento, amare con ogni forza, amare con l'anima, semplicemente amare in tutte le forme e i colori...ecco, Harry era riuscito a farle provare tutto questo, le aveva insegnato a rapportarsi con il mondo, le aveva insegnato a diventare ciò che era, e soprattutto voleva continuare a tenerla stretta contro il suo petto in una notte temporalesca o brulicante di stelle, poco importava, desiderava  abbracciarla, incoraggiarla di giorno, e tenerla per mano non solo lungo il percorso da casa all'università, per la vita.

Camminava con andatura normale, le sue converse toccavano il suolo alternandosi, e dai piedi partiva la sua ombra e si rifletteva sul marciapiede, il sole le irraggiava le spalle e donava brillantezza ai suoi capelli, Sum avanzava guadandosi intorno e poi riabbassando lo sguardo, osservava una Roma ancora influenzata dallo spirito natalizio, ma già pronta ad accogliere un nuovo periodo, già bramosa di primavera, e ciò che le stava intorno non era altro che una riproduzione piuttosto grande dello specchio della sua anima, anche la parte più intima di sè era ancora influenzata dagli eventi passati, sarebbe risultato strano se fosse stato diversamente, ed esattamente come la città non poteva liberarsi del tutto dalle luci e dagli addobbi natalizi, lei non poteva districarsi da quello che era stato l'ultimo anno fino ad allora, se lo portava dentro come una parte di se, ma allo stesso tempo era pronta a vivere qualcosa di nuovo, e così come il sole illuminava la strada che stava percorrendo, una sorta di luce interiore la induceva a pensare alla primavera, all'estate, quella del cuore, ed era un segno premonitore che faceva trasparire la sua voglia di andare avanti, di mettersi in gioco, di accelerare il passo e godersi ciò che nascondeva l'incrocio successivo, bene o male che fosse stato, desiderava affrontarlo e lasciarsi coinvolgere dai sentimenti nella maniera più totale, più intensa e  più bella. 
Rivolse lo sguardo a terra in modo spontaneo e imprevedibile, e sorrise calorosamente quando notò un'altra ombra accanto alla sua, le bastò osservarla per qualche decimo di secondo per riconoscerla, non si era accorta che Harry fosse dietro di lei, ma prima ancora che lui la bloccasse stringendola a sè, la propria ombra proiettata sul marciapiede lo tradì, la ragazza si voltò e si imbattè negli occhi che tanto amava, lui l'abbracciò d'istinto e Sum si sentì maledettamente bene, quando si staccarono Harry le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi "tutto a posto?" sussurrò non distogliendo lo sguardo "capitolo chiuso, ora ho voglia di scoprire cosa si cela nel prossimo" disse lei, completamente ipnotizzata da quegli occhi "penso di averne una vaga idea.." bisbigliò Harry "ti ascolto" "beh pensavo che, insomma, io credo, desidero- Sum lo interruppe poggiando le proprie labbra su quelle del ragazzo, fu un bacio dolce ma che voleva dire tutto "esattamente ciò che intendevo" disse lui sulle sue labbra, e la ragazza sorrise ancora, Harry aveva vagheggiato volutamente, voleva che lo interrompesse in quel modo e Sum lo aveva baciato a pochi metri da Piazza Venezia, lo aveva baciato non preoccupandosi della gente che l'avrebbe vista, lo aveva baciato in mezzo alla strada, liberamente, senza doversi nascondere, e non c'era stato nulla di più bello; a quel punto Harry le cinse i fianchi e la baciò di nuovo, a nessuno dei due importava di essere al centro di un marciapiede, si tenevano stretti e si baciavano fino a restare senza fiato "Zayn ci sta aspettando" disse infine il ragazzo, rubandole un altro bacio e raggiungendo l'amico tenendo la mano intrecciata a quella di Sum.
Trascorsero un paio d'ore tutti e tre insieme, mangiarono scherzando e ridendo come avevano sempre fatto, si divertirono a prendersi in giro a vicenda, a raccontarsi ciò che avevano fatto durante la giornata, Sum riportò a Harry e Zayn il succo del discorso con Daniel, e loro due capirono che lei non nutirva nessun rancore nei suoi confronti, semplicemente aveva deciso di voler condividere la propria vita con il ragazzo riccio che le stava seduto di fronte, e ora niente avrebbe potuto impedirglielo, anche i ragazzi percepirono la sua serenità interiore, non si sentiva in colpa perchè non considerava una colpa amare qualcuno alla follia, sorrideva e stava bene, aveva la mente sgombra da pensieri e preoccupazioni, c'erano soltanto nuove speranze e tanti tanti sogni,  se solo avesse avuto una bacchetta magica, Harry li avrebbe realizzati a uno a uno, ma non si rendeva ancora conto che tutti lo includevano?
Zayn, dal canto suo, era contento di vedere la sua migliore amica così rilassata e allo stesso tempo piena di progetti, ma non aveva mai nutrito dubbi in proposito, sapeva che Sum era una persona positiva, ottimista per natura, e anche se in quell'ultimo periodo le cose sembravano essersi capovolte, il loro ritorno le aveva riportate alla normalità, e ora lei sentiva di essere stata sincera fino in fondo e chiara con Daniel, e sarebbe stata pronta ad abbracciarlo di nuovo, a chiedergli come stava, persino a mangiare una pizza con lui, ma nulla di più, avrebbe trascorso le notti ancorata al petto di Harry, era lui che avrebbe annoiato con tutte le sue paranoie prima degli esami, e non avrebbe avuto la necessità di raccontargli niente, perchè avrebbero vissuto tutto insieme. 


" io vado" esordì Zayn verso le tre del pomeriggio "ci vediamo stasera!" esclamò con un sorriso, poi si alzò e diede una pacca sulla spalla a Harry e un bacio sulla guancia a Sum, era il momento di lasciarli soli e non gli dispiaceva affatto, anzi, era felice della ritrovata freschezza del loro amore e tifava per loro, sempre e comunque, non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua vita, quei due erano stati fatti per trovarsi, nessuno avrebbe reso Sum felice come era in grado di fare Harry e viceversa, quello era poco ma sicuro.
" e noi che facciamo?" domandò la ragazza mentre si incamminavano, solo allora notò che Harry aveva portato con se la chitarra "iniziamo con il rincorrere la corriera che abbiamo appena perso, poi si vedrà!" le rispose Harry cominciando a correre tenendola per mano, Sum lo seguì ridendo a crepapelle, non aveva importanza come avrebbero trascorso quel pomeriggio, l'unica cosa degna di nota era che erano insieme, e quelle ore sarebbero state perfette soltanto per quello; Harry correva trascinandola con sè, agiatava una mano per attirare l'attenzione dell'autista, l'altra le teneva saldamente intrecciata a quella della ragazza, e Sum faceva lo stesso con la mano libera, rincorsero quel mezzo ridendo a crepapelle e stancandosi come non mai, fino a quando, dopo trecento o al massimo quattrocento metri, qualcuno li notò e l'autista si fermò permettendogli di salire, una volta a bordo corsero verso i pochi posti liberi rimanenti, Harry si sedette e automaticamente fece in modo che la ragazza si mettesse sulle sue gambe, Sum non obiettò e si tenne a lui durante il breve tragitto "è cominciata bene, direi" disse lui spostandole una ciocca di capelli dal viso "inseguire una corriera in corsa era il mio sogno nel cassetto" rispose lei divertita "anche il mio!" rispose il ragazzo dandole corda, e Sum scoppiò a ridere "tu sei pazzo!" sussurrò perdendosi nei suoi occhi "è troppo banale se ti rispondo che sono pazzo di te?" domandò lui rendendo più salda la presa sui suoi fianchi, la ragazza fece di no con la testa e poi si avvicinò a lui fino a far scontrare le loro fronti, si guardarono negli occhi sorridendo, e non si resero nemmeno conto che mezzo pullman stava fissando una ragazza seduta sulle ginocchia di un ragazzo, che sorrideva  e si lasciava coccolare, quella gente, in un primo pomeriggio come tanti si ritrovò di fronte una scena assai rara...certo, di coppiette Roma ne era piena, ma non si era mai vista un'intesa così palpabile tra le due parti e la freschezza di un amore così giovane e pronto a combattere contro tutti e tutto, di nuovo, come ai vecchi tempi.
" tu sai perfettamente dove stiamo andando!" lo accusò lei, ancora seduta sulle sue ginocchia, il posto accanto a Harry era libero, anzi, era occupato dalla chitarra, e loro due stavano bene così, era stato sponteneo e naturale per entrambi sedersi l'una in braccio all'altro, e Sum si sentiva maledettamente felice, era bello stare sulle sue ginocchia e avvertire le mani del ragazzo cingerle la vita in mezzo alla folla, non dovevano più nascondersi, potevano essere se stessi e non riuscivano a immaginare niente di meglio "no, assolutamente" rispose lui nascondendo una risata "giura" ribattè Sum con tono apparentemente serio, poi non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso "giuro che ti piacerà" disse lui, e a alla ragazza sembrò bastare... sarebbe più corretto dire che non le diede il tempo di replicare, visto che fece combaciare le loro labbra mozzandole il respiro ancora una volta e rubandole tanti dolci teneri baci, fino a quando non scesero dalla corriera.
Continuarono a baciarsi anche dopo, mentre camminavano per strada, a tratti Harry le sbarrava il percorso e le faceva provare la sensazione di abbracciare l'intero universo, prendendole il viso tra le mani, soffermandosi sui suoi occhi e poggiando le labbra sulle sue, Sum sentiva di poter morire da un momento all'altro, era troppo bello per essere vero, le pareva di star vivendo in un sogno, quel ragazzo dai capelli ricci, il sorriso contagioso e il cuore d'oro, era tutto ciò che le era mancato, tutto ciò di cui aveva bisogno, tutto ciò che avesse mai desiderato.
Si fermarono soltanto quando poggiarono i piedi su una piccola porzione del suolo romano che Sum ancora non conosceva, un prato verde irraggiato da un sole di inizio gennaio che, pur essendo timido, faceva già pensare alla primavera; Harry le lasciò la mano, appoggiò la chitarra a uno dei pochi alberi e corse verso il centro del prato, allargò le braccia e alzò gli occhi al cielo mentre recuperava il fiato "Summer ti amooooooooooo" urlò con tutto il fiato che aveva in gola e lei restò dov'era, incapace di muoversi e fare qualsiasi cosa, era paralizzata dalla dolcezza del ragazzo,e a quel punto Harry si voltò, le corse incontro e insieme indietreggiarono fino a trovarsi sotto un albero, lei lo baciò prendendo l'iniziativa, la sua schiena era poggiata al tronco dell'albero, e Harry la teneva stretta contro di sè, quando si staccarono "sarà la terza volta che lo dico, ma tu sei davvero pazzo! Mi hai portato fin qui per questo?" domandò con la voce spezzata, emozionata soltanto all'idea "anche per rincorrerti, come i bambini che giocano a 'ghiaccio e sole'" rispose lui sorridendo "3...2.." cominciò a contare e Sum iniziò a correre per quel prato come se non avesse una preoccupazione al mondo, riuscì a resistere e a non farsi prendere per qualche minuto, mentre correva si voltava indietro ridendo, sul suo viso c'era un prepotente sorriso che faceva andare Harry in tilt, letteralmente.
Quando la raggiunse, le cinse la vita con il fiato corto e caddero tutti e due a terra, rotolarono sul prato tenendosi abbracciati e continuando a ridere, poi smisero e Sum si ritrovò perfettamente sdraiata su di lui, era il suo turno e senza scostarsi, alzò la testa "ti amooooooooooooo" gridò rivolegendosi al sole, alle  nuvole, a tutto, poi riportò gli occhi sul ragazzo "ti amo Harry" ripetè con tono più basso, mentre l'eco del suo grido precedente riempiva l'aria "e poi sarei io il pazzo" obiettò lui facendo in modo che la ragazza si stendesse al suo fianco "tu sei pazzo, ma lo sono anche io" rispose lei guardandolo negli occhi mentre erano entrambi stesi sull'erba e girati su un lato "a volte mi chiedo cosa ho fatto per meritarti" "e cosa ti rispondi?" domandò lei sottovoce "che non lo so" sussurrò Harry, non era una domanda a cui si poteva trovare una risposta, nessuno aveva 'fatto' niente per meritare l'altro, i loro destini si erano incrociati e non ne volevano sapere di dividersi, non avrebbero potuto più dividersi, mai più, tutto qua. 
"secondo te è normale che sarei pronta a seguirti dappertutto?" Sum lo guardava dritto negli occhi godendosi quel pomeriggio fino all'ultimo secondo "no, affatto" "e allora che si fa?" "facciamo che ti prometto che non ti costringerò mai a buttarti in un pozzo per starmi accanto!" Sum rise di cuore, lo amava anche per quello, lo amava nel modo più totale, in ogni gesto, in ogni parola, in ogni sorriso, in ogni sguardo, in ogni abbraccio, in ogni bacio, ogni giorno, ogni notte, ogni tempo "però tu devi promettermi lo stesso, perchè ti seguirei pure all'inferno" sussurrò lui con una dolcezza disarmante "visitare il regno dell'oltretomba non è nella mia agenda, al momento" rispose, poi si avvicinò di più a lui e poggiò la testa sul suo petto "questa volta è per sempre?" domandò tenendosi stretta a Harry "non hai più via di scampo, queste braccia sono le tue sbarre" le disse, riferendosi alle proprie braccia "e questa è una prigionia che mi fa sentire libera" sussurrò Sum alzando la testa e guadandolo negli occhi, Harry ribaltò le posizioni e la fece stendere sotto di se "per sempre" sussurrò sulle sue labbra prima di baciarla dolcemente e non smettere di farlo fino al tramonto.
Potevano essere le sei forse, ma loro non avevano cognizione del tempo, e quando si rimisero in piedi, il cielo era si era tinto di arancio, e un soffio di vento li costrinse a ripararsi sotto lo stesso albero dove Harry aveva lasciato la sua chitarra, gli parve un peccato non utilizzarla in un momento così magico, quindi la prese in mano e cominciò a strimpellare qualcosa mentre il tramonto metteva in scena il suo spettacolo alle loro spalle.

"People say we shouldn't be together  la gente dice che non dovremmo stare insieme
 we're too young to know about forever che siamo troppo giovani per conoscere il 'per sempre'
but I say they don't know ma io dico che loro non sanno
what they're  talk talk talkin' about non sanno di cosa stanno parlando

Cause this love is only getting stronger perchè questo amore sta diventando sempre più forte
so I don't wanna wait any longer perciò io non voglio più aspettare
I just wanna tell the world that you're mine girl voglio dire al mondo intero che sei mia, ragazza

They don't know about the things we do loro non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola  non sanno nulla, loro non sanno nulla di noi

One touch and I was a believer un solo tocco e ci ho creduto
Every kiss gets a little sweeter con ogni bacio diventa tutto un po' più dolce
It's getting better, keeps getting better all the time girl sta diventando migliore, continua sempre a diventare migliore

They don't know about the things we do loro non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola non sanno nulla, loro non sanno nulla di noi

They don't know how special you are loro non sanno quanto sei speciale
They don't know what you've done to my heart loro non sanno come hai fatto al mio cuore
They can say anything they want possono dire ciò che vogliono
Cause they don't know about us perchè non sanno nulla di noi

They don't know what we do best loro non sanno quello che facciamo meglio
Is between me and you, our little secret è tra me e te, il nostro piccolo segreto
But I wanna tell'em, I wanna tell the world that you're mine girl ma voglio dirglielo, voglio dire al mondo intero che tu ragazza, sei mia 

They don't know about the things we do loro non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi faccia sentire così giusto
Baby they don't know about piccola non sanno nulla
They don't know about the things we do loro non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola non sanno nulla, loro non sanno nulla di noi

They don't konw about us" la gente non sa nulla di noi.

Alla fine della canzone, Sum gli tolse la chitarra di mano e si buttò spontaneamente tra le sue braccia, il ragazzo l'accolse stringedola forte a sè, e sentì la propria maglietta bagnarsi, Sum non riuscì a trattenere i singhiozzi, era decisamente troppo, Harry le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi "amore, perchè piangi?" le domandò con tono dolce, lei abbozzò un sorriso tra quelle lacrime che le stavano rigando il volto "tranquillo, non è un pianto di cui devi preoccuparti" rispose, mentre Harry le accarezzava il viso bagnato "piango perchè sono felice, perchè ti amo e non riesco a immaginare di stare bene in un posto che non siano le tue braccia" "abbiamo aspettato tanto, forse anche troppo, ma ti prometto che nessuno ci separerà di nuovo... sei soltanto mia" le disse lui senza smettere di guardarla, Sum si strinse al suo petto, sarebbe potuta restare così anche per...vediamo..per sempre? Aveva la voce spezzata e le mancava il fiato per respirare mentre lui la teneva ancorata contro di sè e le baciava i capelli, ma il ragazzo sentì forte e chiaro ciò che Sum gli sussurrò subito dopo "ti amo, ti amo infinitamente Harry."   




Buonsalveeeeeeeeee :DDD

Sono viva, in caso ve lo foste chiesto! Scusate, perdonatemi, ho impiegato un sacco ad aggiornare, ma davvero non ce la faccio,  e a proposito di questo volevo dirvi che visto che la settimana prossima andrò in gita e non ci sarò, poi sarà maggio al mio ritorno... credo che non aggiornerò tanto in fretta nel prossimo mese. Il punto è che sono in terzo, quest'anno ci sono i crediti e devo impegnarmi tanto se voglio raggiungere una buona media...mi dispiace tantissimo, ma non posso fare diversamente...la storia non è finita, anche se non manca tantissimo, e io non la abbandonerò, mai, vi sto soltanto dicendo che impiegherò un po' in più ad aggiornare, tutto qua :DD
Detto questo, passiamo al capitolooooooo
Allora, Sum e Harry finalmente insieme in tutti i sensi e si amano tanto fajkkasfakf ma questo lo sapevamo già, no? ♥
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, non vorrei mai deludervi, grazie per ogni singola parola che mi dite tramite le recensioni, davvero <333
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, adoro chiacchierare con tutte voi! :DD
Ora scappo, un bacione grande grande, e questa volta il mio 'a presto' sarà un pochino più lungo, ma non preoccupatevi :)
Alla prossimaaaaaa <3<3<3<3<3
 


  

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Capitolo trentaquattro ***


In una delle aule situate nell'ala destra dell'edificio, regnava silenzio assoluto, la professoressa Kunt teneva gli occhi fissi sui suoi studenti, li osservava in ogni singola mossa spiandoli con i suoi occhiali da vista poggiati sulla punta del naso, a tratti focalizzava la propria attenzione su un giornale, senza mai smettere di tenere un sopracciglio alzato volto a controllare gli studenti, poi poggiava il quotidiano sulla cattedra e si metteva con le braccia conserte con aria annoiata, come se tutto quel suo comportamento austero fosse una prassi, ogni tanto si alzava dalla sua sedia e cominciava a camminare per l'aula, passando tra i banchi come alle superiori e controllando almeno esteticamente l'elaborato di ogni studente. I ragazzi sapevano che quella donna sulla cinquantina non era una persona diffidente o aspra, voleva bene alle sue classi, ne dava prova quando perdeva ore e ore a spiegare le lezioni cercando di renderle il meno noiose possibile e concedendo una pausa di tanto in tanto, sorrideva spesso e capitava che a volte si fermasse a prendere un caffè con gli studenti, per lei erano i figli che non aveva mai avuto, ma quando si trattava degli esami, diventava la donna più severa esistente sulla faccia della terra; proprio perchè teneva ai suoi allievi, pretendeva tanto e non ammetteva bigliettini, scambi di battute o anche soltanto sguardi, era convinta che ognuno dovesse imparare a cavarsela da solo o da sola, voleva agevolarli e abituarli agli ostacoli che la vita che gli avrebbe posto davanti, e continuava a dare l'idea dell'antipatica, anche se si vedeva chiaramente che il suo era soltanto un atteggiamento, un voler fare la dura, lo si percepiva dal modo annoiato in cui si metteva a braccia conserte e fissava alternativamente l'orologio posto sulla parete opposta e gli studenti, quasi come se volesse dar l'impressione di non vedere l'ora di chiudere i libri e tornare a casa, odiava assistere i suoi alunni durante gli esami, le facevano pena le occhiate che si ritrovava a dover sostenere, e se fosse stata meno severa con se stessa, avrebbe dato una mano agli studenti spesso e volentieri, ma puntalemente dava ascolto al proprio io interiore, che le suggeriva di abituare gli alunni a cavarsela da soli, invece che agli sguardi imploranti di risposte. 
A Sum era sempre stata simpatica, se non altro perchè le ricordava la sua professoressa di italiano di Dublino che aveva la capacità di catturare la sua attenzione e incuriosirla sulla vita di Dante, Petrarca e Boccaccio senza annoiarla, e la Kunt assomigliava alla sua ex prof anche esteticamente, capelli corti e neri, lisci, occhi altrettanto scuri, occhiali rossi e corporatura esile...l'unica differenza era che la Amelia Kunt, inglese da parte di padre, era la sua tutor all'università, e quello che stava affrontando non era un tema d'italiano, ma uno degli scritti più impegnativi dell'anno, il penultimo... per il resto l'atteggiamento delle due donne era più o meno lo stesso, socevoli e divertenti in classe, aspre e severe durante le sessioni degli esami. 
Mancavano pochi minuti alla fine quando la ragazza terminò il proprio elaborato e si voltò d'istinto verso Harry subito dopo averlo consegnato, lui le sorrise e Sum capì che era andato bene, Harry consegnò a sua volta, e poi uscirono insieme sotto lo sguardo compiaciuto della prof; anche lei sapeva che stessero insieme, come il resto della gente che frequentava i loro stessi corsi, e sebbene non lo desse molto a vedere, trovava tenero il modo in cui si scambiavano qualche sguardo durante le lezioni o uscissero insieme dall'aula nelle pause, le era persino capitato di vederli abbracciati sulle scale e li aveva visti scambiarsi teneri baci appoggiati contro i muri, era evidente che fossero innamorati pazzi l'uno dell'altra, e la cosa strana, ma indubbiamente meravigliosa, era che dopo quattro mesi il loro amore non aveva perso la freschezza, non aveva perso l'affiatamento, non aveva perso nulla, era sempre lo stesso, un sentimento così forte e puro come lo era stato sin dall'inizio.
" ce l'abbiamo quasi fatta, ancora uno scomodissimo esame e poi potremo dire di aver concluso il primo anno" esultò Sum mentre si sedeva sulle scale del cortile interno accanto al suo ragazzo "voglio che quest'estate sia fantastica" disse lui guardandola negli occhi e donandole uno dei suoi sorrisi "lo sarà" rispose avvicinando il proprio viso a quello di Harry e rubandogli un bacio, lui le prese il viso tra le mani e continuò a baciarla dolcemente, Sum era il suo ossigeno, l'avrebbe baciata tutto il giorno senza mai stancarsi, aveva bisogno di averla accanto e ogni sera si addormentava con il sorriso sulle labbra sapendo che lei lo stava pensando, o meglio ancora, accorgendosi di poter sentire il suo respiro fondersi con il proprio quando dormivano insieme.
Erano trascorsi quattro mesi, la data scritta a penna sull'elaborato che avevano consegnato pochi minuti prima si leggeva come 26 aprile, e durante quel periodo ne erano successe di cose, molto era cambiato, qualcosa era rimasto uguale, ma l'unica equazione matematica, tra tutte quelle che avevano studiato, che dava sempre lo stesso risultato, erano loro due, Sum e Harry, Harry e Sum, era come se fossero due numeri jolly, due numeri perfetti che potevano avere il valore 0 o 1.000.000, avrebbero bilanciato tutto il resto, tutto ciò che non andava, erano l'uno il complementare dell'altro ed erano i due numeri chiave per la risoluzione dei problemi, non solo goemetrici o algebrici, ma anche di quelli che non sono provvisti di ipotesi e dati e sembrano non avere soluzione.

In quei quattro mesi, la ragazza aveva recuperato sufficientemente il rapporto con Laura, certo, era ancora un po' restia a confidarle tutto, ma da quel giorno in cui l'aveva vista imbarazzata davanti l'uscita dell'università e subito dopo l'aveva osservata mentre fermava Daniel, chiacchierava con lui sorridendo in modo spontaneo poi raccoglieva tutto il coraggio per chiedergli di uscire, era cambiato tutto, Sum aveva capito di colpo il motivo per cui l'amica aveva fatto ciò che aveva fatto, aveva trovato un senso ai suoi 'gli voglio bene' quando cercava di giustificarsi, ed era stata lei stessa a chiamarla il pomeriggio e a dirle che era tutto apposto, che aveva finalmente capito le sue ragioni. Quel giorno Daniel aveva accettato di uscire con Laura, ma per quanto ne sapeva, da ciò che le raccontava l'amica, non stavano insieme, la ragazza era innamorata di lui e anche Daniel se ne era reso conto, ma non riusciva a lanciarsi, era più forte di lui; gli capitava spesso di vedere Sum  insieme a Harry, di rendersi conto che con lui stava davvero bene, che si amavano e non c'era niente di più bello del loro modo di condividere ogni cosa, ma non si sentiva pronto a iniziare un'altra storia, soprattutto perchè si trattava di Laura, e come era successo per Sum che era stata inizialmente sua amica, temeva di poter risubire lo stesso colpo. Ma non si sentiva solo, anzi, stava bene con se stesso, desiderava soltanto capirci qualcosa in più prima di buttarsi a capofitto in una nuova storia, voleva bene a Laura, e voleva assicurarsi di essere all'altezza del ruolo che lei gli stava offrendo, la verità era che stava temporeggiando alla grande, non smaniava di abbracciarla e baciarla come era successo con Sum subito dopo la rottura, ma non voleva nemmeno perderla, aveva soltanto bisogno di fare un po' di chiarezza con se stesso, e intanto trascorreva molto tempo in sua compagnia e faceva tutto il possibile per dimenticare quella ragazza che aveva trovato, o meglio, ritrovato la felicità negli occhi di chi l'aveva ipnotizzata dal primo istante .
Quando si incontravano per strada o all'università, Sum e Daniel si salutavano come conoscenti, a volte scambiavano qualche chiacchiera sugli esami, sul tempo fuori o sul menù della mensa, trascorrevano qualche minuto a parlare, e poi ognuno riprendeva la propria strada, la ragazza non nutriva nessun rancore nei suoi confronti, ma per Daniel all'inizio era stato difficile parlarle in modo neutro senza ricadere nella loro storia, però si stava lentamente abituando e dopo ben quattro mesi, poteva addirittura affermare che parlare con Sum lo aveva aiutato a superare il colpo inflitto da lei stessa...strano vero?
Stava crescendo, era riuscito ad accettare la sua decisione, e non intendeva più intromettersi nella sua vita, e forse era proprio merito di Sum se pian piano stava riuscendo ad aprire il suo cuore a Laura.

Invece, il rapporto tra Sum e Harry in quei quattro mesi non era affatto cambiato o se aveva subito qualche lieve mutamento, sicuramente era diventato ancora più bello di prima, stavano insieme, ridevano, scherzavano, si coccolavano, si baciavano, si amavano nello stesso modo disinvolto, impacciato, forte, fragile, passionale, dolce... come sempre. Tutte le mattine Harry le inviava un messaggio di buongiorno, anche se entrambi sapevano che si sarebbero visti qualche ora dopo, la loro era una tenera abitudine, in quel modo si sentivano come se la loro storia non si fosse mai interrotta, come se non fossero mai stati divisi e non avessero mai smesso di mandarsi messaggi al mattino e di sera, come facevano quando a separarli era soltanto la distanza da Londra a Dublino; Zayn li prendeva in giro in ogni occasione per questo loro comportamento, ma non poteva fare a meno di ammettere che fosse maledettamente dolce...Sum ormai non teneva più impostata la sveglia, l'aveva disattivata, a farla ritornare nel mondo reale era il messaggio di Harry, si svegliava quando sentiva quel suono familiare proveniente dal suo cellulare, e non aveva più l'istinto di buttare a terra  l'aggeggio e ripiombare sotto le coperte sperando di poter dormire ancora un po', era così che si era comportata nell'ultimo anno, ma le cose erano radicalmente cambiate da quando stava insieme a lui, e appena avvertiva il suo messaggio, cercava il cellulare con le mani, lo afferrava e se lo portava davanti al viso, la prima cosa che i suoi occhi si ritrovavano davanti era il suo dolce buongiorno, e come da copione, Sum sorrideva con lo sguardo sognante prima di rispondergli, poi si buttava giù dal letto con un energia e una vitalità nuova, che aveva acquistato soltanto grazie a Harry; la mattina si svegliava con la voglia di vivere una nuova giornata, di vederlo, abbracciarlo, baciarlo, amarlo come se fosse il primo giorno. Era questo il segreto del loro amore: ogni mattina si salutavano dolcemente scambiandosi dolci baci, a volte si incontravano al bar assieme a Zayn, a volte Sum li raggiungeva a casa loro, altre volte si vedevano direttamente all'università, ma dovunque fossero e chiunque ci fosse intorno, loro due si guardavano negli occhi più innamorati che mai, si salutavano, chiacchieravano per qualche minuto e poi correvano nelle aule con un sorriso ebete dipinto sul viso; quando si ritrovavano nella stessa aula, si tenevano in contatto con lo sguardo e sgattolaiavano via insieme appena potevano, capitava spesso che Harry la spingesse contro una parete appena usciti dalla classe e la baciasse facendole provare sensazioni paradisiache, non lascendola andare, tenendola stretta a se, come se volesse far sapere al mondo che Sum era soltanto sua, la coccolava, la baciava come se non lo facesse da mesi, come se fosse in astinenza, come se avesse bisogno di quel contatto così giusto e così perfetto per continuare la giornata, e Sum si sentiva come se stesse camminando sulle nuvole, sorrideva e ricambiava quei baci, convincendosi di essere la ragazza più fortunata del mondo. 
C'erano dei giorni in cui entrambi erano costretti a restare all'università fino al tardo pomeriggio, e in quei casi pranzavano insieme, spesso li raggiungeva anche Zayn, poi ognuno tornava a seguire i prorpi corsi fino all'ora di uscita, a quel punto si ritrovavano fuori e tornavano a casa di solito esausti; quando invece le lezioni gli impegnavano soltanto la mattinata, restavano a casa a studiare fino a sera, a volte lo facevano insieme, soprattutto quando si trattava di prepararsi per gli esami della Kunt, era utile per entrambi studiare in compagnia, riuscivano a prepararsi meglio e soprattutto le ore passate sui libri pesavano meno, perchè intervallate da sguardi complici, risate e baci. Di solito stabilivano prima di iniziare fino a che ora avrebbero duvuto studiare quel giorno, dovevano per forza darsi degli obblighi, altrimenti avrebbero trascorso tutta la giornata a coccolarsi sul letto, e per l'esame non sarebbe stato produttivo; in altri pomeriggi studiavano soli, ognuno a casa propria, ma si pensavano costantemente e chiudevano la giornata con una lunga telefonata durante i giorni feriali, vedendosi nei festivi. Trascorrevano tutti i weekend insieme, spesso restavano a Roma e facevano un giro per la città, altre volte andavano al cinema, a volte restavano semplicemente seduti al parco, sdraiati sul prato o in riva al fiume, godendosi il semplice fatto di essere insieme, non avevano alcun bisogno di strafare per stare bene, bastava che trascorressero i giorni l'uno tra le braccia dell'altra; ogni tanto si avventuravano in qualche gita fuori porta, di solito sceglievano luoghi dove poter stare all'aperto e divertirsi, Harry non dimenticava mai la sua chitarra e spesso le dedicava canzoni guardandola dritta negli occhi e sentendosi completo, stavano bene dovunque andassero, ma sapevano tutti e due che nulla avrebbe sostituito le coccole nel letto della domenica mattina.
Nei fine settimana, la pizza con Zayn era un must ormai, poi Harry restava spesso a dormire a casa di Sum, Zayn tornava a casa non prima di avergli lanciato qualche occhiatina d'intesa, e loro due restavano abbracciati a guardare film sul divano fino a tardi, poi andavano a dormire, qualche volta  riuscivano soltanto a chiacchierare per un quarto d'ora tra un bacio e l'altro, poi crollavano sfiniti e si addormentavano abbracciati, altre volte invece, pur essendo molto stanchi, erano incapaci di risistere e la passione prendeva il sopravvento sulla stanchezza, facevano l'amore come solo loro erano in grado di farlo, amandosi con gli occhi, e con l'anima oltre che con ogni centimetro di pelle, si guardavano, sorridevano, si sussurravano qualcosa di dolce, ridevano e si tenevano stretti, passavano ore prima che tutti e due restassero senza vestiti, trascorrevano tutta la notte avvinghiati, non avevano nessuna fretta; a Harry piaceva giocare con i capelli della ragazza e baciarli stringendola forte a se, adorava il profumo naturale che emanevano, ma nessun altro riusciva ad avvertirlo, perchè non era una fragranza, e nemmeno l'essenza di uno shampoo sofisticato, erano semplicemente i suoi capelli ad avere un odore particolare, quello di Sum, e lui lo adorava... e poi terminava il gioco, spostandole i capelli su una spalla e baciandole avidamente quella scoperta, fino ad arrivare al collo, regalandole brividi sulla schiena e tenendola sempre stretta contro di sè; mentre lei si teneva ancorata alla schiena nuda del ragazzo e disegnava con le dita qualsiasi cosa le venisse in mente, spesso scriveva anche, e poi si divertiva a fargli indovinare cosa aveva scritto dal movimento delle sue dita, Harry ci prendeva raramente, ma stava sempre al gioco e si godeva quel contatto fino all'ultimo secondo, ed era così che aspettavano l'alba, giocando, ridendo, essendo complici in ogni cosa al buio della stanza, amandosi con un'intensità così piena di vita, mentre le strade erano deserte e il resto della città dormiva perdendosi tutto; si perchè, per quanto potessero stare tutto il giorno abbracciati, era la notte, con i suoi giochi di ombre, con il suo lieve abbaglio di luce, con la sua atmosfera tetra e allo stesso tempo accogliente a scatenare la loro voglia di appartenere l'uno all'altra.
E l'alba spesso li trovava completamente privi di vestiti e addormentati vicini in un groviglio di lenzuola. Quando si svegliavano, non avevano la forza di alzarsi e spesso non riuscivano a ricordare il numero di ore trascorse nel sonno, forse perchè erano al massimo due, e si sentivano sempre come se non dormissero da giorni, ma ridevano e si scambiavano il buongiorno senza scostarsi l'uno dall'altra, Harry di solito di faceva coraggio per primo e andava ad aprire le persiane in boxer, poi ritornava nel letto e si stendeva accanto a Sum, lei si raggomitalava contro il suo petto, non si curavano mai dell'orario, restavano così abbracciati per tanto tempo, parlando a bassa voce, e di qualunque cosa, dalle stupidaggini alle questioni serie, beandosi di quei momenti e trovando insieme il modo per superare tutto; Sum poggiava la testa sul suo petto e con le mani accarezzava timidamente i pettorali del ragazzo, lui la lasciava fare, e restava a fissarla per ore senza mai stancarsi, e continuavano a ridere, a scherzare, persino a prendersi in giro, amandosi in ogni modo possibile.
Trascorrevano quasi tutte le domeniche mattina in questo modo, restando nel letto a coccolarsi fino a mezzogiorno, ecco perchè entrambi le reputavano insuperabili, non riuscivano a immaginare qualcosa di più bello che starsene lì da soli mentre il sole irraggiava la loro pelle scoperta; poi si preparavano appena in tempo per recarsi dai genitori di Sum a pranzare, spesso invitavano anche Zayn, odiavano lasciarlo solo, e anche se lui aveva ormai imparato a cavarsela da solo ai fornelli, non disdegnava mai un invito di Charlotte, e poi la sua compagnia era gradita a tutti.
In quei quattro mesi avevano trovato il modo di stare insieme senza farlo diventare una scomoda routine, anzi, era assolutamene piacevole svegliarsi sapendo già cosa avrebbero fatto, i giorni all'università erano monotoni di per sè, per tutti, ma Sum e Harry riuscivano a spezzare quella quotidianità a modo loro, e anche per quanto riguardava i weekend, amavano le gite fuori porta o le uscite al cinema, ma preferivano di gran lunga il sabato sera a casa e 'la domenica mattina', quella tutta per loro.  


" Al penultimo esame superato, a noi, e a Dublino" Zayn fece un brindisi con Sum e Harry dopo cena, non era sabato ma si erano ritrovati per festeggiare la riuscita dell'esame "amore, mi aiuti tu a preparare la valigia?" domandò Harry prima di dare un sorso allo spumante, lei alzò gli occhi al cielo "non imparerai mai, vero?" esclamò posando il bicchiere a avvicinando il proprio viso a quello del ragazzo "qui ci vogliono maniere drastiche Sum! Come quando lui ha fatto bruciare le zucchine di proposito per convincermi a cucinare, tu potresti mettergli nella valigia i tuoi vestiti, così la prossima volta la farà da solo" spiegò Zayn beccandosi un'occhiataccia dall'amico "effettivamente è una bella idea, oltre a fargli imparare la lezione, riuscirei anche a portare più roba" disse lei facendosi seria, Harry la guardò mordendosi il labbro inferiore e Sum si sciolse in un sorriso seguito da una candida risata "prometto che è l'ultima volta"disse lui, facendo gli occhi da cucciolo "sarà meglio" esclamò Sum baciandolo teneramente, tanto se lui glielo avesse chiesto, lo avrebbe aiutato anche la volta successiva e quella dopo ancora "sei contenta di tornare a Dublino?" le domandò Zayn piuttosto su di giri "certo, non vedo l'ora di riabbracciare tutti,  mi mancano tantissimo, non riesco a credere che saremo di nuovo tutti e nove, proprio tutti, come ai primi tempi..e poi mi manca anche l'aria della mia città" Harry la guardò sorridendo senza dire una parola "però anche tu mi sembri felice di partire" esclamò Sum, rivolgendosi al suo migliore amico "ho già capito dove vuoi andare a parare, quindi te lo dico direttamente, tanto lo capiresti comunque, non vedo l'ora di riabbracciare... Mary" disse con un sorriso e i due, che lo avevano ascoltato, sorrisero a loro volta.   
Ricordate di quella promessa di rivedersi a fine aprile a Dublino, quando Mary avrebbe terminato i suoi otto mesi di stage di giornalismo? Bene, quel giorno era arrivato, e la mattina successiva Zayn, Sum e Harry sarebbero partiti, Dublino e due giorni magici tutti da trascorrere con i loro amici, erano le uniche cose che occupavano costantemente le loro menti e i loro cuori da qualche giorno, e adesso, erano pronti ad immeggersi in una nuova avventura. Il volo partiva alle sette.  




Buonsalveeeeeeee :DD
Sono riuscita ad aggiornare prima di partire per la gita :))
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, sono trascorsi quattro mesi, siamo a fine aprile, quindi direi che mi sono messa in pari con i tempi ahahhaah D:
No vabbè, a parte gli scherzi, in questo capitolo non ci sono molte parti dialogate, è più che altro una narrazione, spero che vi sia piaciuto ugualmente, diciamo che ho tracciato un po' le linee lungo le quali si sono svolte la storia di Sum e Harry, sempre meravigliosa e unica in tutto e per tutto, ma anche il rapporto tra Sum e Laura, recuperato anche se non proprio totalmente, i misteri su quei 'gli voglio bene' rivolti a Daniel (qualcuno di voi aveva già capito tutto da un po'! :DD) 
Il capitolo è però incentrato sul rapporto tra Sum e Harry, non poteva essere diversamente no? ♥ E' uno spaccato sulle loro vite quotidiane :DD
Ma c'è una bella novità in vista, il ritorno a casa di Mary e una rimpatriata in suo onore!! :))
Allora, lei e Zayn sono soltanto amici, chiariamo, ma sarei curiosa di sapere come li vedreste come coppia, visto che Sum e Harry ci hanno visto qualcosa in più :DD
Adesso vi lascio in pace, recensite recensite recensiteeeeeee vi adoro <3<3<3<3<3
Grazie di tutto, alla prossimaaaaaaaaaaa ♥♥ 












    

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Capitolo trentacinque ***


" Gentili passeggeri, benvenuti a bordo, vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza, saremo in arrivo all'aeroporto di Dublino alle ore 11:00, salvo imprevisti. Lo staff vi augura buon viaggio e buona permanenza sul nostro aereo" Sum, Harry e Zayn presero posto sui sedili a loro riservati, come al solito la ragazza scelse quello vicino al finestrino, Harry si sedette al suo fianco e Zayn al posto proprio davanti a loro, si liberarono delle giacche, poi allacciarono tutti e tre le cinture come gli era stato ordinato, si misero comodi e attesero che l'aereo prendesse quota, Sum non era mai stata su un mezzo come quello prima di allora, e anche se tentava di nasconderlo, era in trepidazione per il volo.
"Adesso si schianta, finiamo in un lago profondissimo e ghiacciato e moriamo tutti!" le disse Harry con l'intenzione di farla spaventare, ma lei scoppiò a ridere "finiscila" esclamò, mentre lui poggiava la testa sulla sua spalla e guardava fuori dal finestrino da quella posizione " non sono così fifona da aver paura di un aereo nel ventunesimo secolo" obiettò avvertendo il peso della testa del ragazzo su di lei " però mi stai stringendo la mano dal momento in cui siamo saliti" "dettagli" sorrise Sum abbassando il volto, guardandolo negli occhi e sentendosi sicura e protetta "se ti da fastidio la lascio" disse poi fingendosi offesa, e fece per ritirare la mano "neanche per sogno! sei mia!" sussurrò lui impedendole di lasciargli la mano e continuando a tenere la testa sulla sua spalla, Sum lo guardò di nuovo incapace di non sorridere, si chinò su di lui e lo baciò sulle labbra, subito dopo Harry prese il suo ipod e le diede uno degli auricolari, partì la musica, la ragazza appoggiò la testa al finestrino godendosi lo spettacolo delle nuvole sotto di loro e rendendosi conto di aver superato la fase critica, quella del decollo, non se ne era nemmeno accorta grazie a Harry; il ragazzo socchiuse gli occhi e continuò a starle accanto pesando su di lei,ma per per Sum non era affatto un peso, anzi, era una sensazione molto piacevole, poteva guardarlo in silenzio e rubargli qualche altro bacio mentre lui sonnecchiava, che poteva esserci di meglio?

Dopo una mezzoretta di volo, Harry aprì nuovamente gli occhi e senza cambiare posizione, cominciò a lasciarle piccoli baci sul collo, la ragazza lo lasciava fare e si godeva quell'esperienza sensoriale che provava al contatto della sua pelle con le labbra del ragazzo che amava, l'ipod continuava a riprodurre canzoni, e loro due a coccolarsi castamente in aereo; "come ti aspetti di trovare la tua città?" domandò lui tra un bacio e l'altro "non lo so, vorrei che fosse esattamente come l'ho lasciata" "magari non è cambiato nulla" sorrise il ragazzo "ci manco da un anno, non è possibile che sia tutto esattamente come prima..Valerie mi ha detto che il cinema dove andavamo sempre ha chiuso, ne hanno aperto uno nuovo, più grande, più bello, con più sale" spiegò "amore, non riuscirai mai a fermare il tempo, ci abbiamo provato un sacco di volte, no? Dobbiamo soltanto imparare a convivere con ciò che lo scorrere delle lancette si porta dietro" sussurrò Harry "immagino che tu abbia ragione, anzi, hai perfettamente ragione, ma è difficile" "lo so" "non mi riferisco al cinema, parlo in generale, sono super felice di tornare a Dublino, ma ho paura di sentirmi un pesce fuor d'acqua..lo so che ci sono cresciuta, che lì c'è casa mia, anzi, è proprio questo il problema, casa mia... come farò a passarci davanti sapendo che non potrò entrarci mai più, sapendo che ci vive un'altra famiglia, che dei bambini si divertono a giocare nella mia cameretta, si siedono a tavola al mio posto, buttano gli zaini a terra vicino all'attaccapanni e riempono i cassetti della mia scrivania con i loro ricordi...sono un'egoista, vero?" domandò guardando Harry, sapeva che le avrebbe detto la verità "forse un po', ma penso che mi sentirei allo stesso modo" confessò il ragazzo "è che non ci avevo mai pensato prima, nemmeno in questi giorni, ero felice di poter respirare di nuovo l'aria della città in cui sono cresciuta, e lo sono ancora, tantissimo, ma è la prima volta che mi ritrovo a pensare a come sarà passare davanti a quella che è stata la mia casa per quasi diciannove anni, ho paura di sentirmi un'intrusa nel luogo che amo di più al mondo" Harry si sciolse in un sorriso, le faceva una tenerezza assurda "facciamo così, se mai dovessi sentirti un'intrusa come dici tu, anche se non accadrà e ne sono sicuro, ti farò compagnia e saremo due intrusi insieme! ...non ha senso ciò che ho detto, ma te lo prometto, non sarai mai sola" Harry moriva dalla voglia di dirle tutto ciò che la sua geniale testolina aveva elaborato, ma non poteva, l'avrebbe resa sicuramente felice, ma non poteva permettersi di rovinare una sorpresa del genere "ma quanto posso amarti?" domandò lei retoricamente sorridendo come un'idiota "1.000.000.000 di volte la lunghezza da casa tua all'università? "troppo poco" ribattè la ragazza "allora 1.000.000.000 di volte il percorso da Londra a Dublino?" "non rende l'idea" si giustificò "1.000.000.000 di volte la muraglia cinese?" "ancora non ci siamo" disse divertita "1.000.000 di volte la circonferenza terrestre?" "di più" sussurrò dolcemente "1.000.000.000 di volte la distanza dal centro della terra ai tuoi piedi?" "romantico, ma no" esclamò con un sorriso "1.000.000.000 di unità astronomiche, 1.000.000.000 di volte l'estensione della nostra galassia, 1.000.000.000 di volte il calore il sole, 1.000.000.000...non conosco qualcosa di più vasto e intenso!" si arrese Harry "ora ci hai preso! nemmeno io conosco qualcosa di più grande di ciò che provo per te" sussurrò, e il ragazzo non potè fare a meno di baciarla all'improvviso prendendole il viso tra le mani e trasmettendole di tutto, era più che sicuro che avrebbe reso Sum la ragazza più felice del mondo con la sua sorpresa, ma lei lo era già, dal momento in cui erano tornati insieme.    

" Cucù" Zayn pose la propria testa tra i due sedili davanti a Sum e Harry e si voltò verso di loro "ho sentito Lou, sono già all'aeroporto, il volo di Mary arriverà  alle 11.20, quindi la aspettiamo direttamente lì, lei non sospetta nulla" spiegò entusiasta "non vedo l'ora di riabbracciare tutti" esclamò Harry, anche Sum non stava più nella pelle, aveva dimenticato le preoccupazioni grazie alla disarmante dolcezza del suo ragazzo, e smaniava di riabbracciare la sua migliore amica, quella che non l'aveva mai abbandonata e mai lo avrebbe fatto, quella che sapeva ogni particolare della sua vita pur vivendo così lontana, la stessa che non vedeva da fine dicembre ma che sentiva per telefono quasi tutti i giorni; da quanto stava con Harry si sentiva completa, e Zayn era il miglior amico perfetto, ma non avrebbe mai dimenticato tutto ciò che aveva condiviso con Valerie alle superiori, praticamente tutto, anche il sonnno, e nonostante fosse felice sul serio, quando pensava a lei non poteva fare a meno di sperare di rivederla presto; e che dire di Louis, Niall, Sarah, Liam, e Mary? 
Stentava a credere di poter riabbracciare tutti, voleva un bene immenso ad ognuno di loro, come loro ne volevano a lei, doveva tutto a quella vacanza al camping, oltre ad aver trovato l'amore della sua vita, perchè intendeva sul serio restare tra le braccia di Harry per tutta la vita e non aveva nessun dubbio che così sarebbe finita, aveva scoperto cosa vuol dire amicizia, non più amicizia solo tra ragazze, come per lei era sempre stato, ma amicizia a trecentosessanta gradi, aveva trovato in Zayn, Niall, Louis e Liam quell'intesa e quella complicità che non era riuscita a trovare con i compagni di classe, ecco la differenza: quelli che chiamiamo comunemente 'amici' sono le persone con cui trascorriamo gran parte della giornata, quelle persone che condividono con noi ansie e preoccupazioni per un compito o un'interrogazione, quelle persone con cui gioiamo quando un prof si assenta, ma provate a pensarci un attimo...se all'improvviso vi trasferiste e smetteste di convividere ciò che ho appena elencato, vi sentireste comunque quotidianamente? avreste lo stesso qualcosa da dirvi? riuscireste a essere 'amici' anche non avendo più niente in comune?
Certo, non è così per tutti, tra i banchi nascono amicizie vere e durature, è risaputo, e non sarò io a negarlo, Sum, Valerie, Sarah e Mary ne sono un esempio, e sono pronta a scommettere che come loro quattro, esistono milioni di gruppetti di amiche, ma penso anche che bisogna fare una distinzione tra amici e compagni di scuola, perchè sono due cose completamente diverse che troppo spesso vengono confuse...i compagni di scuola non si scelgono, ci si ritrova per caso insieme in un aula con la consapevolezza di dover condividere quello spazio per anni, si cerca di instaurare un buon rapporto con tutti, e nascono delle amicizie naturalmente, alcune belle, sincere e durature, ma gli altri?
Quando finiscono le lezioni e suona la campanella a fine giornata, aspettate l'autobus, la corriera, insieme alla vostra classe? Quando siete fuori dall'edificio scolastico, continuate a essere una classe ? O piuttosto ognuno di voi raggiunge il proprio gruppetto di amici, e saluta i compagni dandogli appuntamento all'indomani? Non escludo che tra il gruppetto di amici/amiche possano esserci persone della stessa classe, esattamente come per le nostre protagoniste, ma sono pronta a scommettere sul fatto che non sia possibile instaurare un rapporto di vera amicizia con ogni componente del registro del prof.
E' un fatto fisiologico, siamo diversi, ed è normale che ci si trovi meglio con qualcuno piuttosto che non qualcun'altro, ci sono persone che ci stanno antipatiche a pelle, non è così? Magari sbagliamo di grosso sul loro conto senza nemmeno accorgercene, ma siamo diffidenti verso di loro a prenscindere, è un fatto spontaneo...e ci sono altre persone che invece ci sembrano simpatiche solo perchè, una volta, nei corridoi ci hanno sorriso, non vi capita mai?
Ed ecco che all'interno della stessa classe si formano i gruppetti, e ciò non vuol dire che siano in competizione tra di loro o che non si possano vedere, semplicemente ci si rende conto di avere qualcosa in comune con quelle quattro, cinque, magari dieci persone, e con gli altri no. Però è raro che consideriamo quei dieci amici, e gli altri dieci soltanto compagni, o almeno così succede a me, utilizziamo il primo termine per designare tutti, forse perchè pensiamo che il trascorrere molte ore al giorno insieme accomunati dalla stessa voglia di evedere da quella che per noi è quasi una prigione, implichi che siamo amici; ma l'amicizia, quella vera, è un'altra cosa. Non è amicizia quando ci si sente soltanto per domandare i compiti, o comunque per parlare sempre e solo di scuola, e sapete perchè non si hanno altri argomenti? Perchè non esiste quel rapporto di, non so come chiamarlo, parallelismo forse, tra le nostre vite, perchè una volta fuori da quelle mura, non siamo più nessuno, non siamo più accomunati da nulla, non condividiamo la stessa vita e gli stessi interessi, la verità è che non siamo amici, ma parlo sempre di quei dieci compagni... ecco il termine adatto, compagni.
Se poi ci pensate, succede anche i prof e a ogni adulto, spesso sul posto di lavoro si instaurano amicizie, ma nessuno riuscirà a essere amico/a di tutti coloro che prestano servizio presso lo stesso luogo, una piccola parte potrà essere costituita da amici, il resto saranno soltanto colleghi, e ciò, esattamente come a scuola, non vuol dire che si odiano, ma che magari hanno caratteri diversi, opposti, non compatibili, e di conseguenza quel rapporto di confidenza viene a mancare. 
Può essere triste da pensare, lo so, ma è l'unico modo per renderci conto di chi siano i veri amici. La risposta? Più semplice di quanto potrebbe apparire... amici sono quelle persone che si incontrano una volta per caso e da allora non si separano più, amici sono quelle persone che entrano in sintonia quasi dal primo istante, amici sono quelle persone che anche dopo una litigata, torneranno a volerti più bene di prima, anzi, non smetteranno mai di volertene, amici sono quelle persone che si mandano messaggi pur non avendo granchè da raccontare, riempiendo il display del cellulare di cose senza senso, pur di ridere insieme e sentirsi vicini, amici sono quelle persone che nonostante la distanza, riescono a tenersi in contatto e a raccontarsi ogni minimo dettaglio della propria vita come se si vedessero tutti i giorni; è ovvio che ci siano anche le dovute eccezioni, ovvero quelle persone che scoprono di poter avere qualcosa in comune in un secondo momento, ma se pure così fosse, amici sono quelle persone con cui si fanno le migliori cazzate, amici sono quelle persone con cui si ride a crepapelle per niente, quelle persone che ti prendono in giro di continuo ma che ti difendono a spada tratta se qualcun'altro ha l'ardire di fare lo stesso, amici sono quelle persone che desideri abbracciare in ogni momento della giornata e lo fai sempre preamboli quando ne hai possibilità, e ti senti come se mancasse qualcosa quando invece la distanza si diverte a mettersi tra di voi...amici erano cinque ragazzi e quattro ragazze che finalmente, dopo più di anno, si sarebbero potuti riabbracciare di nuovo, e durante quel periodo non avevano mai smesso di considerarsi a vicenda parte dell'altro/a.

" Avviso per i viaggiatori: l'atterraggio all'eroporto di Dublino era previsto per le ore 11.00 ma a causa di un rallentamento dovuto a una perturbazione, arriveremo a destinazione con quarto d'ora di ritardo. Grazie dell'attenzione e buon proseguimento del viaggio".
" Zayn?" Sum si sporse in avanti e attirò l'attenzione del suo migliore amico "ti brillano gli occhi" gli disse sorridendo, lui lo guardò un attimo confuso "ma va!" disse poi gesticolando con la mano, la ragazza rise e Harry fece lo stesso "dovete smetterla con questa storia! Sono felice di poter riabbracciare tutti, e ovviamente anche Mary, non la vedo da un sacco, non la sento da un sacco, prima che partisse chiacchieravo con lei molto spesso, mi è mancata" spiegò rivolgendosi ai suoi amici "anche a noi è mancata, ma ancora non siamo arrivati al punto di guardare l'ora ogni due secondi per vedere quanto manca al momento in cui la riabbracceremo" "non c'è niente di male ad ammettere che forse, e dico forse, stai cominciando a pensare a lei come a qualcosa di più di un'amica" disse Sum, il ragazzo non rispose, probabilmente avevano centrato il punto.
Poco dopo, scesero dall'aereo, erano le 11.12, persero altri sette o otto minuti per il check-out e per riprendersi i bagagli, Sum e Harry presero Zayn sotto braccio "ti sei arrabbiato?" gli domandarono teneramente, lui scosse la testa "no, è che so che quando vi convincete di qualcosa, è impossibile farvi cambiare idea" esclamò divertito "non hai tutti i torti" disse Harry ridendo a sua volta "ma quella è Mary!" Sum indicò qualcuno,ma si tappò la bocca un secondo dopo, i due seguirono con lo sguardo il dito della ragazza, non doveva andare così, dovevano accoglierla a braccia aperte tutti insieme, non doveva vederli lì, Harry trascinò Sum con se tra la folla, cercarono di chiamare anche Zayn, ma lui era già andato incontro all'amica; Mary non lo aveva ancora visto, era intenta a cercare qualcosa nella borsa mentre Zayn si avvicinava e si rendeva conto a ogni passo di quanto fosse cambiata, la ricordava come una ragazzina dai capelli castano chiaro, portati all'altezza delle spalle e ricci, gli occhi un po' più scuri di quelli di Sum e la corporatuta media, e invece si ritrovava a fissare una ragazza ventenne dai lunghi e mossi capelli biondi, con gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole, e perfettamente in forma; Zayn si fermò a pochi passi da lei, voleva correre e abbracciarla sorprendendola da dietro, ma non fece in tempo perchè la ragazza si voltò per caso verso di lui e lo vide, sorrise instintivamente e si alzò gli occhiali da sole poggiandoli tra i capelli a mò di fermarglio, a quel punto si avvicirano entrambi fino a trovarsi faccia a faccia "Zayn" sussurrò lei, mentre il ragazzo era rimasto a bocca aperta "Mary" disse con voce appena udibile, poi si avvicinarono di più e si strinsero in un caloroso abbraccio, tutti e due si sentirono a casa e provarono una strana sensazione, che non avevano mai provato in tutti gli abbracci che si erano scambiati in precedenza "ma che ci fai qui?" domandò la ragazza mentre si tenevano ancora stretti, Zayn ci pensò su un attimo, non poteva dirle tutto "non ha importanza, tu piuttosto? che cosa ti è successo? sembri..non lo so, sei bellissima" non fu capace di trattenersi "non esageriamo adesso" sorrise lei sentendosi lusingata per quel complimento gratutito "i capelli, Mary sono diventati più chiari, più lunghi, sei persino più alta, e più magra" esclamò lui guardandola da capo a piedi "grazie" disse lei guardandolo negli occhi e restando imbambolata per qualche istante "è stato il sole dei paesi dell'est a schiarimi i capelli" disse tentando di riprendere un contegno, il ragazzo annuì "andiamo a prendere qualcosa al bar?" domandò Zayn subito dopo porgendole il braccio, Mary si aggrappò a lui, non sapendo che al bar l'aspettava un accogliente benvenuto.

Appena Sum e Harry misero piede in quel bar, la ragazza si buttò tra le braccia della sua migliore amica , si strinsero in un forte abbraccio che sostituiva le parole e si tennero strette per qualche istante, poi Sum salutò Sarah abbracciando anche lei, intanto Harry salutava Lou, Liam e Niall, poi si scambiarono non sapendo chi abbracciare per primo, finirono per buttarsi l'uno tra le braccia dell'altro convulsamente, salutandosi, fino a quando non si unirono in un tenero abbraccio di gruppo e decisero di aspettare Mary e Zayn fuori dal bar; li videro arrivare chiacchierando, ma non appena la ragazza si rese conto della presenza dei suoi amici, lasciò la valigia a terra e corse ad abbracciarli tutti, anche Zayn salutò i propri amici stringendoli calorosamente e trascorsero forse una ventina di minuti fino a quando tutti riuscirono a staccarsi "non posso crederci, ci siete tutti" esclamò Mary più felice che mai "beh dai, dopo otto mesi di assenza, meritavi una sorpresa speciale" esclamò Liam "Sum, Harry, Zayn, siete venuti anche voi!" disse ancora, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "non potevamo mancare" "oddio non me lo aspettavo!" continuò sull'orlo delle lacrime, l'abbracciarono di nuovo tutti "e tu? che intenzioni avevi? dovevi farmi perdere tempo mentre loro si preparavano?" domandò con tono accusatorio a Zayn "no, giuro di no" disse lui ridendo "anzi, io ero in comapagnia  di quei due, ad un certo punto Sum ti ha vista, e lei ed Harry sono scappati via per non rovinare la sorpresa, io non c'ho pensato più alla sorpresa, invece" confessò a bassa voce, gli altri risero "pensate di voler restare qui fino a stasera?" domandò Louis, il solito burlone "no, andiamo a mangiare in un posto speciale!" annunciò Sarah "dove?" domandò Harry curioso "un posto che conosci bene, e che si trova appena fuori Dublino" spiegò Niall dandogli qualche indizio "è quello che penso?" esclamò Mary su di giri "dipende" sorrise Liam "okay, credo di aver capito anche io" disse Sum guardando Harry e ricevendo un meraviglioso sorriso come risposta "però aspettate, devo passare un attimo a casa, i miei mi daranno per dispersa, già non mi vedono da otto mesi" così dicendo Mary si avviò anticipando tutti "qualcuno mi fa compagnia?" domandò un attimo dopo voltandosi, Sum e Zayn spinsero con forza Zayn verso di lei "a quanto pare io!" urlò il ragazzo apparentemente confuso, le si affiancò, poi si voltò indietro e sorrise ai propri amici, gli fece l'occhiolino come a dirgli che era ciò che voleva, ma era troppo timido per proporsi da solo "ci siamo persi qualcosa?" domandò Valerie prendendo Sum sotto braccio e riferendosi ai due amici che camminavano davanti a loro "non lo so, lui si ostina a dire di essere felicemente single, però lo conosciamo troppo bene, gli occhi non mentono, e i suoi non hanno mollato Mary nemmeno per un secondo da quando si sono rivisti" spiegò Sum "è diventata ancora più bella, e poi mi sembra che le faccia piacere la sua compagnia" rispose Valerie, Sum annuì "chi vivrà vedrà!" esclamò ridendo "tu come stai?" le domandò la sua migliore amica "bene, sto bene Vale, Harry è tutto per me" disse sincera "lo so, siete fatti l'uno per l'altra, lo abbiamo sempre saputo" "ci amiamo alla follia" rispose Sum con uno sguardo sognante, poi abbracciò l'amica "e tu? Louis è sempre il solito scemo, vero?" "ovviamente! ma ci completiamo a vicenda, quest'estate saranno quattro anni che stiamo insieme, non pensavo di essere il tipo da relazione, e tu lo sai, ma con lui mi sento libera, felice" confessò a sua volta "Sarah? Vieni qua, raccontaci un po'" invitarono l'amica a raggungerle "allora? come va?" le domandò Sum "alla grande! Sono soltanto un po' indietro con gli esami all'università, ma è colpa di Liam che si presenta nel bel mezzo delle lezione e mi porta via" le due amiche risero e si strinsero in un nuovo abbraccio, era troppo bello essere di nuovo tutte insieme, come ai vecchi tempi. 
A quel punto si avvicinarono anche i ragazzi, Louis e Niall presero sotto braccio Sum mentre Sarah e Liam chiacchieravano con Valerie e Harry "come si comporta il ragazzo?" le domandò Niall "se ti fa arrabbiare, ci pensiamo noi a conciarlo per le feste" aggiunse Lou continuando a tenerla sotto braccio, lei rise di cuore, gli voleva tanto tanto, ma tanto bene, li guardò entrambi negli occhi e sorrise " non sono mai stata così felice come in questi quattro mesi, ed è tutto merito suo" confessò "sono contento che siate riusciti a tornare insieme come prima" le disse Niall "si, quando ci siamo visti a fine dicembre, tutti e due non ce la facevate più a stare lontani, ve lo si leggeva in faccia" esclamò Louis, la ragazza sorrise, lo sapeva sin troppo bene "e voi?" domandò rivolgendosi ai due amici "se vuoi sapere se sono ancora innamorato di Valerie, la risposta è si, accentata pure!" "sei il solito Lou, ma ti voglio tanto bene" disse lei "e tu Niall?" "continuo a sentirmi con Ellen, ma non stiamo insieme, quest'estate verrà in Irlanda, ci incontreremo e capirò se davvero sono pronto a combattere la distanza come avete fatto voi, pur di starle accanto..ci tengo a lei, tantissimo, ma ogni volta che penso che viviamo così lontani, mi scoraggio, quando la rivedrò non innalzerò nessun tipo di barriera, lascerò che il cuore decida per me" spiegò "awww sei tanto tenero, e spero che riuscirai a essere felice anche tu, te lo meriti Nialler" disse Sum incoraggiandolo; a quel punto i quattro che erano rimasti un po' più indietro li raggiunsero, Harry poggiò le mani intorno alla vita della propria ragazza e la tirò a sè, lei lo baciò dolcemente, Lou abbracciò Valerie e Sarah prese la mano di Liam, subito si accorsero che Niall era rimasto solo e senza pensarci nemmeno un secondo, si mischiarono di nuovo e cominciarono a chiacchierare del più e del meno, a tratti i ragazzi camminavano qualche passo più avanti e ridevano, si prendevano in giro, facevano gli idioti tra loro, erano felici di essere di nuovo insieme, mancava Zayn in quel momento, ma sapevano che era in buona compagnia, camminavano affiancati e le loro risate, le loro parole, la loro intesa, il loro esserci sempre nonostante la distanza, la loro splendida  amicizia riempiva l'aria. Sum,Valerie e Sarah camminavano poco più dietro, ridendo anche loro, raccontandosi qualcosa, stando insieme come ai vecchi tempi, ovviamente mancava Mary, ma presto lei e Zayn li avrebbero raggiunti e a quel punto sarebbero tornati a essere La squadra, il team più affiatato di sempre.
" Eccoci qua" Mary e Zayn ritornarono "ora possiamo andare!" annunciò Sarah e tutti gli altri la seguirono, raggiunsero le macchine di Louis e Liam parcheggiate fuori dall'aeroporto (fino ad allora avevano passeggiato all'interno dell'enorme struttura) e partirono verso il casale di campagna della nonna di Sarah, ormai lo avevano capito tutti; durante il breve tragitto chiacchierarono ancora come degli amici veri che hanno sin troppo da raccontarsi e non abbastanza tempo a disposizione, Sum guardava fuori dal finestrino a teneva la mano stretta a quella di Harry mentre osservava la sua città, i viali erano gli stessi, gli alberi pure, la disposizione delle case, delle strade, dei cartelli stradali era quasi uguale a come la ragazza la ricordava, certo, notava degli elementi nuovi qua e là, come era normale che fosse, ma nel complesso la sua Dublino non era cambiata molto, e lei non si sentiva affatto fuori posto, si voltò verso Harry domandondosi come avesse potuto soltanto pensare di sentirsi un pesce fuor d'acqua lì, dove era cresciuta, dove vivevano ancora le sue amiche e i suoi amici, non sarebbe mai stata un'estranea nella sua citttà, era persino ben disposta a vedere cosa ne fosse stato della sua casa, sapeva che un po' di nostalgia l'avrebbe assalita comunque, ma accanto a lei c'erano le persone più importanti della sua vita insieme ai genitori, Harry in primis, e poi Valerie, Louis, Zayn, Sarah, Mary, Liam, Niall, tutti. 
"Tutto a posto" sussurrò rispondendo alla tacita domanda che il ragazzo che le aveva rivolto guardandola e stringendole di più la mano, sorrisero entrambi, Harry le baciò una guancia più felice che mai all'idea di ciò che stava per proporle, lei non sospettava nulla, e sarebbe stato tutto perfetto; poi continuarono a chiacchierare con i propri amici per il resto del tragitto.




BUONSALVEEEEE :DD
Allora, eccomi qua, mi scuso per il ritardo, ma stavolta davvero non è stata colpa mia, giuro :)
Sono stata in gita scolastica in questi giorni, sono tornata mercoledì notte ma non avendo dormito per la bellezza di cinque giorni, ieri ho recuperato tutto il sonno perso, o quasi, e sono riuscita a sedermi al computer soltanto oggi pomeriggio.
Come avevo già anticipiato, a maggio sarò con po' più lenta ad aggiornare per via della scuola, ma non abbandonerò mai la storia.
Allora, si sono rincontrati tutti e nove a Dublino, Mary è cresciuta, è diventata più grande, più bella, più donna e a Zayn non è certo sfuggito..non che le altre ragazze non siano cambiate, ma si sa che il cambiamento è molto più evidente quando non ci si vede da parecchio tempo; comunque si sono rivisti tutti e trascorreranno due giorni insieme jfsbaffabsjf ♥
Secondo voi Mary e Zayn potrebbero formare una bella coppia? Ce li vedete, oppure no?
Per ora sono soltanto amici, e detto sinceramente, non ho ancora deciso se trasformare la loro amicizia in qualcosa di più o no...volevo un vostro parere o consiglio :))
E poi, altra cosa, si è capito che Harry sta organizzando una sorprsa speciale per la sua Sum, qualche idea? Scervellatevi se vi va ♥
Vado, grazie di tutto, un bacione grande grande e a prestooooooooooo <3<3<3<3<3









Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Capitolo trentasei ***


Alzò gli occhi al cielo e fu subito costretto a distogliere lo sguardo, era un pomeriggio primaverile di fine aprile, ma a Dublino faceva molto caldo, sembrava quasi che fosse estate, e Harry si ritrovò a sorridere come un'idiota all'idea che la bella stagione si stava facendo sempre più vicina, perchè non ci sarebbero più stati gli impegni universitari e avrebbe potuto coccolare la sua ragazza per tutto il giorno senza che i libri si mettessero sempre in mezzo; smaniava di vedere la sua espressione quando le avrebbe detto ciò che aveva in mente per loro due..state pensando a una vacanza ai Caraibi, una crociera o un viaggio alla scoperta delle suggestive bellezze orientali? Beh, se è così, non siete sulla buona strada...Harry aveva in mente molto di più di questo, non voleva che fosse qualcosa che avesse una scadenza, una settimana, un mese o un anno, non la durata di una stagione, ciò che aveva organizzato era molto più impegnativo, e di sicuro molto più bello.
" amore?"Sum attirò la sua attenzione, erano seduti nel giardino del casale della nonna di Sara, avevano pranzato e ora ciondolavano sul dondolo "ti vedo pensieroso" azzardò la ragazza guardandolo negli occhi, lui sorrise inconsciamente "sto pensando a noi due" le sussurrò in un orecchio, e Sum si accoccolò contro il suo petto, quella risposta le sembrò bastare e non fece più domande, Valerie era seduta accanto a lei, Louis e Liam di fronte, Zayn vicino a Harry e Sarah e Mary si erano allontanate con Niall con la scusa di andare a prendere il dolce.
Continuarono a chiacchierare tutti insieme per un bel po' di tempo, Niall tornò con il dolce, e Sum e Valerie fecero le porzioni distribuendole a tutti, trascorsero altri dieci minuti nel frattempo che gustavano il dolce preparato da Sarah il giorno prima, e le due ragazze non erano ancora tornate; e a quel punto anche Sum e Valerie si allontanarono con l'intenzione di andarle a cercare, per Harry e Louis quello fu un bene, non perchè non volessero le loro ragazze accanto, ma proprio perchè Harry aveva bisogno di parlare con il suo amico riguardo alla sorpresa e non poteva farlo in presenza di Sum, altrimenti avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, e anche se lui fosse riuscito a rimanere sul vago e a darle mezze risposte senza particolari specifiche, voleva che per lei fosse qualcosa di assolutamente inaspettato, soltanto Lou era a conoscenza del piano, lo aveva aiutato a trovare il posto giusto, il modo giusto, ma Harry gli aveva fatto promettere di non spifferare nulla a Valerie, sapeva che tra lei e Sum non c'erano segreti e poi conosceva Valerie, quando si trattava di dover tenere un cecio in bocca, riusciva sempre a cacciarsi in qualche guaio, non lo faceva mica apposta, ma Harry aveva insistito perchè Louis mantenesse il segreto e il ragazzo alla fine aveva ceduto, lo aveva fatto per Sum, perchè le voleva un bene infnito e perchè si era convinto che non appena Valerie lo avesse saputo avrebbe soltanto saltato di gioia con la sua migliore amica, non avrebbe pensato a nient'altro.

Harry aveva preferito tenere all'oscuro dei fatti anche Zayn, non era stato difficile visto che il suo migliore amico negli ultimi giorni sembrava essere troppo confuso persino per capire che cosa ci facesse lì e cosa lo avesse spinto a organizzare tutto quello scompiglio unicamente per il suo ritorno, eppure lo aveva fatto, era stato lui a pilotare tutto da Roma, insieme a Sarah, Liam, Louis,Valerie e gli altri ovviamente, ma l'idea era stata sua, e ancora non si rendeva conto di quanto le cose stessero cambiando tra lui e la ragazzina che era partita come tale, ed era tornata più bella di prima e pronta a sconvolegere del tutto quello che fino a quel momento era stata la sua vita.
Tutte le volte che aveva ribadito a Sum e Harry di essere felicemente single, di star bene con se stesso e di non aver bisogno di una ragazza al suo fianco, non aveva mai mentito, effettivamente la pensava così, forse non aveva ancora la testa sulle spalle, più probabilmente credeva di non essere capace di donarsi completamente a qualcuno come aveva fatto il suo migliore amico con Sum; e in fondo al cuore sognava anche lui un amore del genere, ma si era autoconvinto che non esistesse nel mondo qualcosa di neppure lontanamente confondibile con quello che avevano loro due, però non si era soffermato a pensare che potesse esserci qualcosa di diverso, ma altrettanto bello.
Non si poteva dire che si fosse innamorato di Mary a prima vista e lo avesse tenuto nascosto per tutto quel tempo, sarebbero soltanto fandonie, Mary per Zayn era sempre stata una cara amica, quasi quanto Sum, ma nonostante ciò, non riusciva nemmeno a posizionarle sullo stesso livello, semplicemente perchè quest'ultima per lui, oltre a essere la sua migliore amica, era stata sin dall'inizio la ragazza di cui era perdutamente innamorato il suo migliore amico, era stato così dal primo giorno, e Zayn aveva frenato sin dall'inizio ogni  tipo di pensiero su Sum, non perchè non lo attraesse fisicamente, anzi, ma per lui era sempre stata off-limit dato che c'era Harry di mezzo, e doveva ammettere che, se così non fosse stato, probabilmente all'inizio ci avrebbe provato con lei; invece con Mary era diverso perchè non aveva mai neppure pensato che potesse piacerle, e si era comportato allo stesso modo con cui si rapportava a Valerie e Sarah, erano sue amiche, tutto qua.
Eppure in quei mesi aveva sentito la mancanza di Mary molto di più di quanto avesse sentito quella delle altre due, eppure si era preso la briga di organizzare per lei quella fantastica sorpresa, eppure quando Sum e Harry lo prendevano in giro dicendogli che stava cominciando a pensare a lei come a qualcosa di diverso da una semplice amica, o come quando gli amici gli avevano detto che gli brillavano gli occhi poco prima di scendere dall'aereo, sapeva che un fondo di verità nelle loro parole c'era, si ostivana a negarlo sia a se stesso che agli altri, ma era elletrizzato all'idea di rivederla dopo tanto tempo, e pensava che fosse soltanto perchè aveva voglia di riabbracciare una vecchia amica. Quando l'aveva incontrata all'aeroporto aveva notato subito quanto fosse cambiata e non era riuscito a trattenersi dal confessarglielo, poi si era sentito stranamente appagato all'idea di accompagnarla a casa e trascorrere  un po' di tempo con lei, in quei momenti, quando camminava al suo fianco, quasi non aveva saputo cosa dirle, improvvisamente era diventato timido e introverso e temeva di dire la cosa sbagliata, o magari di sembrare noioso agli occhi di una ragazza con cui si divertiva a dire corbellerie tramite sms, che ne aveva sentite di tutti di colori e che di certo non si aspettava di ritrovarsi accanto uno Zayn così serio e... imbarazzato?
Ci aveva messo un po' per trovare qualcosa da dire, non sapeva neppure lui il motivo per il quale era alla ricerca di un argomento neutro, ma le piaceva la sua compagnia e pur stando inizialmente in silenzio, non aveva accerezzato nemmeno per un attimo l'idea di andare via per estraniarsi da quella situazione che forse gli stava sfuggendo di mano; alla fine si erano ridotti a parlare delle esperienze di Mary avute in giro per il mondo durante il periodo dello stage di giornalismo, lei aveva raccontato di quanto fosse stato bello viaggiare, spostarsi in tanti posti diversi, impararne i costumi e raccontarne le storie, era innamorata di ciò che la vita le stava regalando ed era ben determinata a cogliere al volo ogni opportunità che le si fosse presentata, perchè si sa, è raro che il treno si fermi due volte nella stessa stazione e aspetti i passeggeri per proseguire la tratta; Mary gli aveva confessato di essersi sentita peggio di una trottola all'inizio e ciò lo aveva fatto sorridere, gli aveva riportato alla mente la ragazzina capricciosa il cui sogno era non fare nulla di più impegnativo di prendere il sole su una sdraio, Zayn non era mai stato innamorato di quella diciassettenne, eppure, per un oscuro motivo, ricordarla distesa sulla sabbia e baciata dai raggi del sole quel luglio di quasi quattro anni prima, gli faceva un certo effetto, ma fu abile a nasconderlo e la ragazza non lo colse.
Ad un certo punto, durante quella passeggiata, le loro mani si erano inavvertitamente sfiorate, e lui non aveva perso tempo a rimettersele in tasca per evitare ogni tipo di contatto, era stato un gesto impulsivo, forse troppo, dettato soltanto dalla paura di lasciare che i sentimenti prendessero il sopravvento...per lui era strano e bizzarro persino parlare di sentimenti diversi dall'amicizia verso Mary, ma era come se Sum e Harry con le loro ipotesi gli avessero messo la pulce nell'orecchio e lui non riuscisse più a definire nitidamente ciò che provava. I sintomi di un malato d'amore li aveva quasi tutti, ma ancora non si era deciso a cercare una cura per debellarli o per intensificarli, e nonostante si iniziasse a rendere conto da solo di aver imboccato una strada a senso unico, che lo conduceva soltanto a voler provare a specchairsi in quegli occhi scuri, a cibarsi di quel sorriso rassicurante e a passare il tempo attorcigliandosi quei capelli biondi tra le dita, non era ancora minimamente disposto ad ammettere che qualcosa stava cambiando, nè a se stesso e nè agli altri, e ciò di cui non si rendeva conto, era che sia la sua parte più intima, sia le persone a lui più care, lo sapevano già, ma Zayn aveva paura, come non ne aveva mai avuto in tutta la sua vita, nemmeno quando da piccolo aveva rischiato di affogare, questa volta era diverso, allora la paura di non farcela lo spingeva a divincolarsi e muoversi in tutti i modi possibili pur di restare a galla, ora, credeva che l'unico modo per sopravvivere e per restare a galla fosse quello di 'fare il morto' in superficie e restare perfettamente immobile mentre le onde trascinavano il suo corpo in alto mare, pensava che fosse stato meglio svegliarsi quando sarebbe stato fuori pericolo, la sua mente era completamente offuscata dalla paura di immergersi in qualcosa di più grande di lui, qualcosa che non aveva mai conosciuto prima e gli incuteva timore, e non si rendeva nemmeno conto quanto stupido fosse il suo comportamento... chissà forse aveva in mente di ritornare a Dublino e far finta che lei non esistesse, non avendola di fronte sarebbe stato tutto più semplice, oppure si sarebbe complicata ancora di più la situazione? Non lo sapeva, forse sarebbe stato addirittura peggio e ne sarebbe pentito a vita, forse si sarebbe chiarito le idee, per quanto ne poteva sapere, sarebbe potuto succedere l'impossibile, e nonostante tutto, non riusciva a scrollarsi quella paura di dosso, e se stava seduto con i suoi amici in giardino con lo sguardo perso nel vuoto, la mente fusa a causa di un utilizzo intenso, e il cuore in corsa.
" ohhh sei su questo pianeta?" Liam gli sventolò una mano davanti "si, okay...datemi un'altra fetta di dolce" disse lui di tutta risposta, i ragazzi lo guardarono in modo strano, Niall scoppiò a ridere contagiando anche Louis, sul viso di Liam si dipinse un'espressione piuttosto confusa, un misto tra 'sto per scoppiare a ridere anche io, ma temo che tu abbia bisogno di serio aiuto, da parte un psicologo intendo', e Harry fu l'unico a restare quasi impassibile e a chiedergli 
dove avesse la testa, a cosa stesse pensando, "a tutto" rispose l'amico senza esitazione, gli altri smisero di ridere e gli si affiancarono "a niente" si corresse subito dopo, portandosi una mano sul viso.
"Torno subito" annunciò Harry dirigendosi verso la cucina, lì trovò le ragazze intente a sciacquare i piatti e chiacchierare fra loro "a che punto siete?" domandò affacciandosi sulla soglia "dieci minuti e abbiamo fatto" gli rispose Valerie mentre lui raggiungeva Sum e l'abbracciava da dietro prendedola per i fianchi, la ragazza di voltò d'istinto e poggiò le mani bagnate sul suo viso sorridendogli calorosamente,lui restò impassibile a quel contatto piuttosto freddo, e prese le mani di Sum stringendole tra le sue "io e ragazzi andiamo a fare un giro" disse mentre le stringeva ancora le mani "se aspettate dieci minuti, veniamo anche noi" propose la ragazza, a quel punto Harry si sentì mancare la terra sotto i piedi, aveva intenzione di portare i suoi amici in un posto,  per metterli al corrente della sorpresa che stava organizzando per la sua dolce metà "è per Zayn" sussurrò guardandola dritta negli occhi, e in parte era vero "che succede?" domandò lei al quel punto "ha bisogno di distrarsi, non è in lui" spiegò, e Sum stava per aggiungere qualcosa, ma furono tutti e due costretti a voltarsi indietro "colpa mia" disse Mary frettolosamente mentre raccoglieva un paio di forchette che le erano cadute a terra mentre le stava asciugando "tutto a posto?" le domandò Sum piuttosto confusa, l'amica annuì e continuò a fare ciò che stava facendo "dicevo, andiamo a fare un giro, meglio se siamo solo noi ragazzi, non lo so, cercheremo di parlargli" Sum annuì comprensiva e notò che l'amica si era fermata e li ascoltava, stava decisamente succedendo qualcosa di strano "Mary, sbrigati!" la incitò Sarah vedendola lì impalata, e la bionda si scosse "amore? ci vediamo tra poco" esclamò Harry avvicinandosi a lei e baciandola teneramente sulle labbra, poi fece per allontanarsi, ma Sum lo bloccò, gli prese il viso tra le mani e si soffermò sui suoi occhi, Harry se ne accorse e fece combiaciare le loro fronti per permetterle di guardarli meglio "ti amo" sussurrò lei perdendosi in quegli smeraldi screziati da sfumature azzurre, non sapeva perchè avesse sentito il bisogno di fermalo per dirgli che lo amava, era ovvio che fosse così, ma era perdutamente innamorata di quegli occhi e spesso provava il desiderio di guardarli restandone ipnotizzata, e Harry adorava quando lei lo bloccava e si soffermava a leggergli dentro; il ragazzo sorrise dimenticando per un attimo tutto il resto e pensando soltanto a quanto fosse bello quando le loro fronti si scontravano, i loro nasi si sfioravano e le loro labbra si univano come diretta e irrefrenabile conseguenza, si scambiarono un altro bacio, e quando si staccarono, Sum poggiò le mani sul suo petto "mi nascondi qualcosa" disse sicura di se, ma per nulla arrabbiata; solo in quel momento Harry si rese conto che doveva aver captato qualcosa nei suoi occhi, soltanto lei era in grado di farlo, avrebbe dovuto essere più prudente, ma quando Sum lo aveva bloccato con la tenera intenzione di ancorarsi al suo sguardo, non aveva capito più nulla, cuore e cervello erano andati in tilt come sempre "io nascondo qualcosa? come ti salta in mente?" tentò di deviarla "so che è così" insistè lei "ma ti sembro il tipo che fa certe cose?" disse lui, e la ragazza scoppiò a ridere "mi sembri il tipo che vuole rendermi felice" sussurrò lasciandogli intuire che non lo avrebbe costretto a dire ciò che aveva in testa, sentiva che era qualcosa di bello, e pur non avendo la più pallida idea di cosa potesse essere, si fidava ciecamente di Harry "e tu lo sei? sei felice amore?" domandò seriamente, Sum annuì "lo sarai ancora di più" sussurrò sulle sue labbra, prima di rubarle un ultimo bacio e sparire.
Le ragazze avevano osservato tutta la scena, e ora fissavano Sum con aria stra-curiosa "come hai fatto a capire che Harry, proprio lui, è la persona che amerai senza limiti e senza condizioni?" Mary le rivolse quella domanda, lasciandola piuttosto sorpresa "sediamoci in giardino, tanto i ragazzi saranno andati via" tutte e tre annuirono e la seguirono, Valerie si sedette al suo fianco e si scambiarono un'occhiata di intesa, anche Sarah sembrava aveva capito tutto, Sum decise di prenderla alla larga e non fare subito nomi o domande a cui probabilmente Mary non avrebbe saputo rispondere; Sarah e Valerie l'avevano osservata per tutto il tempo mentre Sum era con Harry e avevano letto negli occhi di Mary la voglia di vivere un nuovo amore, con Noè era finita ancora prima di iniziare, troppo uguali per poter stare insieme, e durante i mesi dello stage la ragazza non aveva avuto nemmeno il tempo di pensare all'amore, ma ora che era tornata a casa e aveva visto tutte e tre le sue amiche felici, si era resa conto di essersi persa un po' di cose...e si soprese a pensare che in quella cucina, al posto di Sum e Harry a coccolarsi, parlare e baciarsi, potessero esserci lei e Zayn, aveva subito scacciato dalla mente quel pensiero così nitido tanto da sembrare reale, ma ne aveva subito l'effetto.
Non si aspettava di incontrarlo all'aeroporto e pur avendolo pensato nel periodo in cui era stata in viaggio, non lo aveva mai fatto prendendolo singolarmente, estraniandolo dal gruppo e soffermandosi soltanto su di lui, lo aveva pensato allo stesso modo in cui aveva pensato Liam, Niall, Louis, Harry, come un amico; ma quando se lo era ritrovato di fronte e si erano abbracciati, si era sentita 
stranamente bene, aveva dato la colpa al fatto che non lo vedesse da tanto tempo e avesse voglia di abbracciarlo, quando però non aveva provato lo stesso abbracciando gli altri, si era resa conto che qualcosa non quadrava...le aveva fatto piacere essere accompagnata da lui a casa, ma proprio durante quella passeggiata, mentre Zayn cercava ancora un argomento, si era improvvisamente accorta di quel leggero imbarazzo che era calato tra di loro e che non c'era mai stato, e poi era rimasta un pochino delusa quando subito dopo averle sfiorato la mano, il ragazzo se l'era messa in tasca. Aveva provato a non pensarci, ma quando Harry era entrato in cucina e lo aveva nominato dicendo che era confuso o fuori di se, aveva inavvertitamente fatto cadere quelle posate a terra e attirato l'attenzione di tutti, il culmine però lo aveva raggiunto proprio quando li aveva visti in atteggiamenti teneri e dolci e aveva immagianato che ci fossero lei e Zayn al posto di Sum e Harry.
Si rendeva conto di star dando di matto, decisamente, e voleva saperne di più, voleva capire che cosa le stesse succedendo, e soprattutto perchè ci era rimasta male al mancato contatto tra le loro mani, perchè era calato il silenzio tra di loro, perchè si era fatta cadere roba dalle mani (sullo stile di Harry) quando lo aveva sentito nominare, perchè aveva addiruttura immaginato di baciarlo come Sum faceva con l'amore della sua vita, e perchè si stava tartassando la mente con tutte quellle domande, in fondo sapeva che era inutile, c'era soltanto una spiegazione, ma contrariamente a Zayn, aveva voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto tra di loro vivendo giorno per giorno e non facendo finta di nulla, Mary era pronta a fare un tentavivo, anche se solo il giorno prima non ci avrebbe nemmeno pensato, ma visto l'atteggiamento del ragazzo, aveva paura che il loro rapporto fosse a senso unico.
" Vuoi sapere quando ho capito che Harry sarebbe stato l'amore della mia vita? La risposta è la più semplice di tutte, io l'ho capito al primo istante, quando l'ho osservato al molo mi aveva già colpito, ancora oggi non so spiegarmi il perchè, quando abbiamo giocato a ping pong e l'ho guardato negli occhi per la prima volta, ho perso l'orientamento, poi mi ha sorrriso e lì ho perso anche le facoltà cognitive, a cena, quella sera stessa l'ho pensato per tutto il tempo, desideravo rivederlo e stare con lui conoscendo soltanto il suo nome, e quando me lo sono ritrovato accanto vicino al falò e ho stretto la mano a Valerie per paura che mi lasciasse sola con lui, in realtà non volevo altro che quello, il mio cuore ha capito che non lo avrebbe mai più dimenticato nel momento stesso in cui si sono incrociati i nostri sguardi, il cervello come al solito, ci è arrivato un po' dopo, ma soltanto con qualche ora di ritardo, perchè quella sera stessa, quando abbiamo parlato e ci siamo lasciati con la promessa di un'immersione, già mi fidavo di lui al punto tale da permettergli di aiutarmi a superare la mia paura, già mi ero innamorata" spiegò la ragazza, ricordando quel giorno, Mary annuì "ma non è detto che debba essere così per forza, tra me e Harry è stato un colpo di fulmine, l'amore è imprevedibile, e proprio per questo, può manifestarsi in ogni momento, magari nel meno opportuno, e puoi innamorarti di una persona che vedi per la prima volta, o che conosci già da tanto, non è detto che nel primo caso sia amore vero e nell'altro no...sono convinta che centri poco il modo, il tempo, in cui si ci innamora, con l'intensità del sentimento. Posso soltanto dirti che quando non riesci a pensare ad altro che a lui, quando lo includi in ogni progetto della tua vita, quando i suoi occhi ti ipnotizzano e il suo sorriso ti fa perdere un battito, quando ridi e scherzi insieme a lui e ti rendi conto che non c'è nulla di meglio, persino quando sembri una perfetta idiota agli occhi degli altri, ti fai cadere oggetti dalle mani e hai lo sguardo perso, o ti immobilizzi soltanto sentendolo nominare..beh allora c'è ben poco da fare, significa che cupido ha colpito anche te!"
" tu hai capito tutto vero?" le domandò Mary, Sum l'abbracciò forte, fu quella la sua risposta "sapete tutto anche voi!" esclamò la ragazza osservando Sarah e Valerie "cosa dovremmo sapere?" la prese in giro Valerie "che sto impazzendo" "per un vecchio amico?" la incalzò Sarah, Mary sorrise annuendo "non so che fare, è successo tutto troppo in fretta, da quando l'ho rivisto, boh, non ho smesso di pensarlo per un secondo, ed è strano, perchè non me lo sarei mai aspettato!" confessò "e tutto questo lui lo sa?" domandò Sum "no, non credo almeno, non lo so, ma quando le nostre mani si sono sfiorate mentre passeggiavamo, lui l'ha ritirata subito, mi sto facendo un film da sola..." "io non ne sarei tanto convinta" obiettò Sarah "avevo dimenticato quanto fossero belli i suoi occhi scuri, o forse non lo avevo mai notato, ma ora, sono l'unica cosa che ho in mente, mi stanno offuscando la vista, non vedo altro che lui, mi sto cacciando in un guaio, lo so" disse tutto d'un fiato " si, potrebbe essere così" le diede ragione Valerie "oppure..." continuò Sarah lasciando la farse a metà "...ti stai soltanto innamorando!" concluse Sum, poi si unirono in un abbraccio stringendola forte.  

 



BUONSALVEEEEEE :)))
Sono viva! E voi come state? :DD Oggi mi sono tolta ben due interrogazioni e sono contenta :)) Voi tutto apposto? :DD
Avevo anticipato che a maggio avrei aggiornato con maggior lentezza, ma eccomi quaaaaaa
Allora..spero che il capitolo vi sia piaciuto ♥
Non abbiamo ancora scoperto cosa trama il nostro Harry, ma prometto che nel prossimo lo saprete ;)) Io amo quei due insieme sjhbhjsbbhb<3
E poi...c'è qualcosa che bolle in pentola per Zayn e Mary...tutte e due stanno iniziando a rendersi conto di ciò che provano, ma contrariamente a quanto si potrebbe immagianare, quello più spaventato e più restio a gettarsi a capofitto in una storia è sicuramente Zayn; Mary invece pur non capacitandosi di come sia possibile che i suoi sentimenti stiano cambiando in quel modo, è ben disposta ad accettare quello che verrà, e l'unica cosa che pone freno alla sua voglia di vivere questo nuovo amore, è proprio l'atteggiamento del ragazzo.
Diciamo pure che per ora non navigano in acque tranquille... e dai non poteva essere sempre tutto rose e fiori, no?
Comunque nei prossimi capitoli ovviamente si chiariranno le cose e scopriremo cosa succederà :DD
Scusate il mio solito rassiuntino, voglio essere sicura di essere stata chiara, è un mio vizio :))
Grazie per tutte le recensioni, vi adoro, e grazie anche a chi inserisce la storia in qualche lista, o chi la legge soltanto :DD
Scappo, un bacione, a prestoooooooooo <3<3<3<3<3 recensite, receniste, recensite ♥♥♥

      
             

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Capitolo trentasette ***


Il pomeriggio precedente...

*"Wow" fu tutto quello che riuscì a dire Liam dopo aver saputo le intenzioni di Harry "sfido chiunque a negare che la ami alla follia" aggiunse Zayn, era tornato nel mondo reale grazie ai suoi amici "Sum sverrà tra le tue braccia, ti avviso" esclamò Niall osservando ancora ciò che gli stava di fronte "e io la sorreggerò impedendole di cadere" sussurrò il ragazzo con una sincerità disarmante "si va bene, bando alle ciance, qui nessuno si è accorto che il posto l'ho trovato io, è mio il merito, lui mi ha soltanto chiamato tre volte al giorno per assicurarsi che fosse tutto a posto, che non avessi spifferato nulla a nessuno, che avessi parlato con chi di dovere..." spiegò Louis poggiando un braccio sulla spalla dell'amico "pensate che le piacerà?" domandò Harry ansioso "stai scherzando, vero?" esclamò Liam "io ti sposerei all'istante" aggiunse Niall, gli altri risero divertiti "ricordati però che verrò a rompervi le scatole molto frequentemente!" disse Zayn sorridendo "si, perchè non lo fai già abbastanza a Roma?" gli rispose il suo miglior amico, e l'altro rise di cuore dimenticando per un po' quel chiodo fisso che lo assillava da qualche giorno, Mary.*

"Buongiorno a tutti!" esclamò Sum entrando in cucina e tenendo Harry per mano, diede un bacio sulla guancia alle sue amiche, poi si sedette a tavola per la colazione "i programmi per oggi? che si fa?" domandò Sarah curiosa "io devo andare a trovare mia nonna" annunciò Sum mangiando qualcosa "bene, quindi noi andiamo a trovare sua nonna stamattina, voi ci aspettate al fast-food, mangiamo lì e dopo...dopo si vedrà" spiegò Harry fissando i suoi amici per assicurarsi che avessero ricevuto il messaggio "non dimenticare che alle otto avete l'aereo!" disse Louis un po' dispiaciuto, quei due giorni stavano letteralmente volando "faremo in tempo" gli rispose Harry, lasciando perplesse le ragazze, Valerie stava per chiedergli qualcosa ma Sum le fece segno di lasciar perdere e la ragazza restò zitta "chi mi accompagna a fare un po' di shopping stamattina?" domandò Mary entusiasta "sei la solita" la rimproverò dolcemente Niall "dai, dovete capirmi, in questi otto mesi non è stato affatto facile corrompere qualche collega e farmi dare per ammalata, mentre giravo per i negozi più strampalati!" aggiunse la ragazza raccogliendo i lunghi capelli biondi in una coda, i suoi occhi incontrarono quelli di Zayn e sorrise spontaneamente, il ragazzo scosse la testa in segno di pura disapprovazione, lei ne accorse e si alzò dalla sedia per andarsi a sedere sulle sue ginocchia, Sarah la guardò compiaciuta e per nulla sorpresa, Mary non era di certo una ragazza timida, non lo era mai stata, e poi lo faceva sempre prima di partire per lo stage; al contrario, Zayn divenne rosso in viso quando si rese conto di averla tra le braccia "cos'hai da obiettare?" domandò la ragazza puntandogli un dito contro "shopping, shopping, shopping..c'è spazio per qualcos'altro in questa testolina?" domandò il ragazzo, decisamente più rilassato 'certo che c'è dell'altro, per esempio i tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo nome, ci sei tu, da quando ti ho rivisto' avrebbe voluto rispondergli "al momento no" disse invece, mentendo spudoratamente, Zayn annuì "come pensavo" esclamò poi divertito, era riuscito a rilassarsi, nonostante Mary fosse seduta sulle sue ginocchia e fossero vicinissimi, gli sembrava di essere tornato ai vecchi tempi, quando erano cari amici e si divertivano a prendersi in giro e scherzare in quel modo, Zayn pensò che fosse positivo, che avesse avuto un abbaglio il giorno precedente, si illuse di poter continuare a esserle soltanto amico, meglio così, avrebbe evitato di imbattersi in qualcosa che reputava più grande di lui.
' come pensavi? no, no, è tutto sbagliato...perchè non te ne rendi conto? perchè non ci arrivi? perchè desidero che tu mi abbracci e mi tieni stretta?' Nella mente di Mary, era in corso una guerra, pur parlandogli come ai vecchi tempi, sentiva che per lei non era più lo stesso, e non lo sarebbe mai più stato, perchè lo aveva pensato per tutta la notte, aveva immagianato di averlo accanto quella mattina al risveglio, e ora, proprio in quel momento, desiderava che Zayn si offrisse di accompagnarla in giro per la città, aveva voglia di trascorrere tutto il giorno con lui "facciamo una scommessa: secondo te riuscirò a finire questo barattolo di nutella?" gli domandò voltandosi verso di lui, Zayn rise di cuore "perchè vuoi finirlo?" anche gli altri sembravano non capire, ma non aprirono bocca "tu dimmi soltanto se secondo te posso farcela" continuò lei "no, è enorme!" rispose Zayn senza pensarci troppo, a quel punto Mary gli tese la mano e lui la strinse sicuro di se, a quel contatto così delicato provò una strana sensazione, bella, ma decise di ignorarla, convinto di essersi sbagliato quando aveva pensato che Sum e Harry potessero aver ragione riguardo il suo rapporto con Mary.
" questa ragazza è un genio!" sussurrò Harry a Sum, lei lo guardò negli occhi e sorrise "avete già capito dove vuole andare parare?" si intromise Sarah "è troppo prevedibile!" sussurrò Liam divertito "siamo noi che la conosciamo troppo bene" lo corresse Sum, poi si accorsero di essere fissati e smisero di confabulare "ma se vinco io la scommessa?" domandò Zayn "non lo so, deciderai tu cosa farmi fare" annunciò Mary, cominciando a mangiare nutella, tutti gli altri la osservavano facendo commenti e battute di tanto in tanto "hai altri cinque minuti a disposizione!" "non ho mai parlato di tempo!" "dai, è un classico, lo sanno tutti che esiste un tempo massimo per ingozzarsi di nutella!" disse Niall divertito, come se fosse la cosa più naturale del mondo; Mary accettò la sfida, mentre tutti gli altri se la ridevano alla grande guardandola, Zayn non riusciva a trattenersi e ogni tanto faceva finta di farla scivolare dalle sue ginocchia, ma la ragazza era ben determinata a vincere quella stupida scomessa, per lei c'era un palio molto di più che un barattolo di nutella "finito!" annuciò poco dopo tenendo in mano il boccaccio vuoto "hai perso!" esclamò ancora  trionfante  voltandosi verso Zayn, teneva ancora le mani in aria e il ragazzo le prese tra le sue abbassandogliele, non capiva perchè avesse voluto fare quella scommessa "adesso, siccome ho vinto, tu farai per tutto il giorno ciò che voglio io!" spiegò, con gli angoli della bocca e il mento sporco di cioccolato, il ragazzo rise "cioè?" domandò subito dopo, Mary si alzò e lo trascinò con se fuori "ci vediamo a pranzo!" urlò salutando gli altri, Zayn non stava capendo più nulla, ma la seguì, la ragazza cominciò a correre per la strada trascinandolo "aspetta!" esclamò lui bloccandola, poi le poggiò due dita sul viso, all'altezza delle macchie di nutella, e glielo pulì dolcemente sorridendo, Mary provò una fitta al cuore nel momento in cui le mani del ragazzo sfiorarono la sua pelle "adesso mi accompagni a fare shopping, è il prezzo che devi pagare per aver perso la scommessa" annunciò tentando di riprendere un contegno, poi riprese a camminare, lui la guardò con occhi sbarrati, avrebbe dovuto aspettarselo da Mary, in fondo la conosceva bene "questa me la paghi!" disse fingendosi arrabbiato, ma la ragazza scoppiò a ridere e proseguì "mi ascolti? questa me la paghi!" ripetè Zayn, ma lei rise ancora più forte, a quel punto lui la raggiunse e le si affiancò, tutto sommato gli piaceva l'idea di trascorrere la mattinata con lei.

Intanto, al casale non era rimasto più nessuno, Sum e Harry erano andati a far visita alla nonna della ragazza, Niall, Liam e Louis avevano deciso di portare Sarah e Valerie nello stesso posto in cui erano stati il pomeriggio precedente con Harry, non riuscivano più a tenere quel segreto, e poi le ragazze li avevano tartassati di domande per saperne di più sulle parole di Harry di quella mattina.
" allora tesoro, raccontami, come stai?" Sum bevve l'ultimo sorso di the e poi sorrise a sua nonna, non la vedeva da più di un anno, certo sua madre gliela passava spesso dato che telefonava ogni domenica, ma non era la stessa cosa, Sum le era molto affezionata ed era felice di averla potuta riabbracciare "io sto bene nonna, ti ricordi di Harry, vero?" la donna vicina agli ottanta con mille accacchi ma ancora perfettamente lucida di mente, guardò il ragazzo "come potrei dimenticarlo? E' il ragazzo che hai conosciuto al camping e per cui hai versato fiumi di lacrime, no?" la ragazza annuì, era vero, per Harry aveva bagnato il cuscino tante di quelle notti, sia quando desiderava averlo accanto più di ogni altra cosa e lui era a Londra, sia quando lo aveva mollato a causa del trasferimento commettendo l'errore più grosso della sua vita "però sono sicura che adesso, è proprio lui il motivo del tuo stare bene" aggiunse la donna massaggiando la gamba dolorante "esatto" sussurrò Sum "nonna, lui è la mia vita" aggiunse subito dopo dando una mano alla vecchia e l'altra al ragazzo, la donna sorrise "mi sembra di rivedere tua madre quando aveva la tua età, non so se lo sapete, ma Charlotte aveva avuto due fidanzati prima di incontrare tuo padre" Sum si rassegnò all'idea di dover stare ad ascoltare tutto ciò che sarebbe venuto dopo, quando sua nonna iniziava a raccontare, non la fermava più nessuno, il fatto era che lei sapeva quella storia a memoria, sua nonna gliela aveva raccontata sin da bambina, cercando di darle impliciti consigli sull'amore "come si chiamavano?" domandò Harry incuriosito, la nonna gli sorrise e Sum lo guardò a bocca aperta, era strano che qualcuno le desse corda, ma evidentemente Harry era speciale, e lei era felice che il ragazzo avesse deciso di accompagnarla senza che lei glielo avesse chiesto, insomma, avrebbe potuto trascorrere la mattinata con i suoi amici, ma come sempre aveva scelto lei "il primo si chiamava Robin, era un ragazzo alto e muscoloso, tua madre lo aveva conosciuto a scuola, era timidissimo, non parlava quasi con nessuno, lui e Charlotte erano compagni di banco, e cominciarono a parlare soltanto quando furono costretti a svolgere un compito insieme, da quel momento diventarono amici, Charlotte lo portava spesso a casa, e un giorno li vidi baciarsi timidamente, non mi intromisi e non dissi nulla a tuo nonno, ma già qualche settimana dopo Robin era scomparso dalla vita di mia figlia. Scoprii cosa era successo solo molto tempo dopo, quando Charlotte mi raccontò che si erano lasciati  a causa di un equivoco, ma quel malinteso gli fornì soltanto la scusa per allontanarsi, non erano fatti l'uno per l'altra. Tua madre non aveva mai parlato di lui come tu parli di Harry." fece una breve pausa per riprendere fiato "e poi è arrivato Kevin, beh, Kevin era l'opposto di Robin, e forse Charlotte si prese una bella sbandata per quel ragazzo, proprio perchè era l'enrgia, la vitalità fatta persona, la mandava in tilt, mi ricordo di una volta che la sentii chiacchierare con delle amiche... com'è che si dice oggi? Era cotta di Kevin Parker, ma per lui tua madre non era mai stata importante, l'aveva portata molte volte al cinema, a ballare, forse persino al bowling, e Charlotte era felice, ma sapeva che testa calda fosse Kevin e pur avendo soltanto diciotto anni, era consapevole che la loro storia non avrebbe avuto un 'per sempre', infatti qualche mese dopo, Charlotte tornò a casa in lacrime dopo averlo visto con un'altra ragazza. Ne uscì distrutta, e quando incontrò Peter tre o quattro anni dopo, tuo padre faticò parecchio per conquistarla, lei non ne voleva sapere più nulla dei ragazzi, ma le risultò impssibile resistere alla dolcezza, alla semplicità, alla spontaneità con cui Peter le sorrideva e la invitava fuori. Dopo la prima uscita, Charlotte sembrava rinata, e dopo nemmeno due mesi, annunciarono di volersi sposare." raccontava parlando con calma, ricordando ogni particolare e incantando i suoi due ascoltatori, Sum doveva ammettere che pur avendo ascoltato quella storia milioni di volte, ogni volta ne restava affascinata, non perchè fosse qualcosa di particolare o unico, ma perchè le permetteva di conoscere sua madre da ragazzina "sapete una cosa?" la nonna si sporse verso sua nipote e Harry, pur avendo male alla schiena "nè quando stava con Robin, nè quando stava con Kevin, Charlotte ha mai detto 'quel ragazzo è la mia vita' mai, con Peter sì...me lo ricordo come se fosse ieri, anche se saranno passati una trentina d'anni quasi, eravamo sedute proprio a quel tavolo, vedete?" indicò il soggiorno con le mani tremanti e le nocche gonfie, poi riunì la mano a quella della nipote e tese l'altra in direzione di Harry, lui non esitò nemmeno un attimo e la strinse, avevano formato un cerchio tenendosi tutti e tre per mano "..ed a un certo punto è suonato il campanello, era lui, Peter, io lo vedevo per la prima volta, Charlotte me lo presentò, e di punto in bianco gli prese la mano da sotto il tavolo e mi disse 'mamma, lui è mia vita'. Lo disse con una naturalezza assurda, con lo sguardo fiero e il sorriso dolce, esattamente come hai fatto tu tesoro. Sei arrivata qui insieme a lui, e mi ha detto 'nonna, lui è la mia vita', e io ti credo come ho creduto a tua madre tanti anni fa" a quel punto la ragazza si alzò e le gettò le braccia al collo, stando attenta a non strattonarla troppo, quella storia la sapeva, ma l'ultimo pezzo non lo aveva mai sentito prima di allora, forse sua nonna non glielo aveva mai raccontato perchè mai prima di quella mattina le parole della nipote le avevano ricordato quelle della figlia, Sum pensò che dovesse essere questo il motivo "ti voglio tanto tanto bene nonna" sussurrò mentre teneva ancora le braccia ancorate al suo collo, Harry sorrise di fronte a quella scena, era di una dolcezza assurda, come il momento in cui l'anziana signora aveva teso una mano verso di lui, sentiva di potersi realmente affezionare alla nonna della sua ragazza, in fondo lui ne aveva conosciuta soltanto una da bambino, ma era sempre vissuta lontano, e poi si era spenta naturalmente un giorno come tutti gli altri, era andato al suo funerale ma non aveva versato nemmeno una lacrima, non perchè non gli dispiacesse ma perchè non la conosceva, l'aveva vista troppe poche volte per imparare a volerle bene "anche io tesoro, ti voglio tanto bene" disse la donna con gli occhi lucidi "tutto a posto?" domandò prontamente Harry, e lei sorrise "ragazzo mio, io sono vecchia, mi vedi anche tu, posso a malapena camminare, le forze mi stanno abbandonando, e sono sola qui, è raro che qualcuno mi venga a trovare, e sono contenta di aver trascorso un po' di tempo con voi oggi, poi ripartirete e non so se mi sarà concesso rivedervi un'altra volta" "nonna non mi dire così, tu sei forte" "si, sono forte come una roccia, lo sappiamo tutte e due, e adesso lo sa anche Harry, ma volte non basta tesoro, è il corso della vita, noi non possiamo fermarlo" Sum annuì con aria malinconica "però la vostra compagnia mi ringiovanisce, dovreste venire più spesso, sapete?" tentò di ritrovare un accenno di allegria, Harry si fece all'improvviso serio e prima guardò Sum negli occhi, vi lesse paura di perderla e si sentì in dovere di fare qualcosa, si avvicinò alla nonna "gliela riporterò presto, promesso!" esclamò stando con le ginocchia sul pavimento, tenendo entrambe le mani della donna e indicando Sum con il capo, in quel momento tutte e due, nonna e nipote, chi per la prima o seconda volta forse, chi per la miliardesima, si ritrovarono a pensare a quanto quel ragazzo dai capelli ricci, dal sorriso contagioso e dagli occhi che rispecchiavano la bellezza del suo cuore, fosse dolce, tenero, meraviglioso, assolutamente perfetto.
Sum si sentì il cuore scoppiare quando lo vide inginocchiarsi accanto a sua nonna, prenderle le mani e assicurarle che sarebbero tornati presto a trovarla, l'anziana donna gli aveva sorriso calorosamente e poi Harry l'aveva baciata su una guancia; e poi il tempo era volato, si era fatto tardi, era ora di andare, Sum abbracciò di nuovo la sua cara nonnina, più di una volta, la donna volle abbracciare anche Harry, e poi addirittura li strinse insieme, era più che certa che quel ragazzo amasse sua nipote alla follia e che lei ricambiasse allo stesso modo, se così non fosse stato, Sum non lo avrebbe portato da lei e lui non si sarebbe preso la briga di trascorrere la mattinata in compagnia di un'anziana signora piena di acciacchi, ma tanto premurosa; quei due si amavano e la donna se ne accorse pur essendo quasi diventata cieca da un occhio, e quella era la dimostrazione che la vista e i sensi non centravano nulla, bastava respirare quell'aria così intrisa di complicità e di dolcezza per capire che fossero anime gemelle. E loro due lo erano, indubbiamente.

Pranzarono tutti e nove insieme come avevano stabilito e trascorsero il pomeriggio a rilassarsi, scherzarono e si divertirono come sempre, sfruttarono al massimo quelle ore che avevano a disposizione per stare tutti insieme come una vera squadra, stavano benissimo, poi venne il momento in cui Harry prese per mano Sum e la portò via con sè, gli altri sette li seguirono camminando a qualche metro di distanza, ormai sapevano tutti della sorpresa, Mary e Zayn camminavano affiancati ma tra loro l'aria non era tesa come il giorno precedente, avevano trascorso la mattinata insieme, la ragazza si era ormai convinta dei suoi sentimenti, lui aveva preferito evitare di pensarci, perchè temeva che se lo avesse fatto, sarebbe arrivato a una conclusione abbastanza ovvia che non era ancora pronto ad accettare, eppure Mary lo intrigava sempre di più, era attratto da lei, non poteva più negarlo, e dopo aver trascorso del tempo insieme a lei, non provava più nessun tipo di imbarazzo, il loro rapporto era tornato quello di sempre, solo che si stava innamorando, pur non volendo ammetterlo.
" Harry, grazie, grazie per avermi accompagnato da mia nonna, grazie per essere stato paziente e averla ascoltata senza battere ciglio, grazie per essere stato così dolce, grazie per averle tenuto le mani e averle promesso di tornare presto facendola sorridere, grazie per tutto, grazie per esserci sempre...quando ho detto che sei la mia vita, non scherzavo" sussurrò mentre camminavano "e tu sei la mia" disse lui dolcemente, Sum si sentì morire "sai una cosa? non ho detto a tua nonna che ti avrei riportato da lei solo per farla sentire meglio, io ti permetterò sul serio di starle accanto, le staremo accanto insieme, amore" "che cosa vuoi dire?" a quel punto il ragazzo tirò fuori un mazzo di chiavi e le consegnò nelle mani di Sum, lei le fissò non sapendo cosa farne, poi Harry la prese in braccio e cominciò a camminare in direzione di un portone, Sum non riusciva a spiccicare parola "avanti, apri" disse lui più emozionato che mai tenendola ancora tra le braccia, la ragazza fece ciò che le aveva detto, e varcarono la soglia di quell'abitazione insieme, Sum stretta contro di lui; una volta dentro si chiusero la porta alle spalle e la ragazza riprese contatto con il pavimento, gli occhi luccicavano, il cuore le batteva a mille, le gambe le tremavano "avrei voluto prendere in affitto la tua casa, quella in cui sei cresciuta, ma come già sai ci vive una famiglia, quindi ho optato per questa qui, lavoremo e studiaremo per potercela permettere, faremo sacrifici come tutti, io e te, insieme" sussurrò guardandola dritta negli occhi "perfavore, se è un sogno non svegliarmi mai più" riuscì a dire lei con la voce roca, Harry sorrise "è tutto vero, amore mio. Siamo a casa nostra, questa da luglio sarà casa nostra, mia e tua" "casa nostra" ripetè Sum incredula "sono pronta a trascorrere il resto della mia vita chiusa tra queste quattro mura con te, tu sei la miglior persona che esista sulla faccia della terra, sei il mio tutto, e potrei ripeterlo anche all'infinito, le mie parole non ti renderanno mai giustizia. Tu hai fatto tutto questo per me, per farmi tornare nella mia città? Tu sei la miglior cosa che mi potesse accadere Harry Edward Styles, e io sono la ragazza più fortunata del mondo perchè mi ami, perchè ti ho trovato e non ti lascerò mai più, mai. Dovrai sopportarmi per il resto dei tuoi giorni, perchè io voglio essere tua per sempre" lo disse quasi piangendo "tu sei mia per sempre" ribattè lui prima di annullare le distanze tra loro con un bacio molto passionale, le loro labbra aderirono perfettamente le une alle altre, si assaporarono avidamente, si desideravano esattamente come il resto dei loro corpi "ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo" Harry la interruppe con un altro bacio ardente "ei, ci siamo anche noi qua!" sentirono gridare da fuori, e furono costretti ad aprire la porta, Sum gettò le braccia al collo di Valerie, poi di Sarah e di Mary, poi del resto dei ragazzi, dire che era al settimo cielo era minimizzare il tutto, il suo cuore stava esplodendo di amore per Harry, e infatti, dopo aver abbracciato tutti e scambiato qualche chiacchiera soprattutto con Valerie e Zayn, dopo averli abbracciati di nuovo insieme a tutti gli altri, si voltò verso di lui e in un baleno fu di nuovo tra le sue braccia, era come se avesse volato, lo baciò prendendogli il viso tra le mani, poi attirò l'attenzione di tutti "voglio semplicemente dirvi grazie, a tutti voi, Valerie, Zayn, Sarah, Liam, Niall, Mary, Lou per aver voluto condividere questa gioia con me, e a te, amore della mia vita, perchè sei la ragione del mio sorriso, sei la luce nei miei occhi, sei la mia ancora in mare aperto, ma sei soprattutto il ragazzo che mi ha stravolto l'esistenza, e lo stesso che ha in mano la mia vita, io non conosco aggettivi che rendano l'idea di quanto tu sia speciale, non ho verbi per dire quanto ti amo..sei tu il mio mondo" concluse con la voce spezzata dall'emozione, Lou strinse Valerie in un abbraccio, Liam prese per mano Sarah e Zayn e Mary si limitarono a guardarsi reciprocamente, era un momento meraviglioso, Sum stentava ancora a credere che qualche mese dopo sarebbe ritornata a Dublino e avrebbe condiviso una casa con l'amore della sua vita, sarebbe stata tutta loro, un sogno.
Si appartarono in un angolino e continuarono a baciarsi senza tregua, dimostrandosi ancora una volta quando forti e indistruttibili fossero i loro sentimenti, amandosi in silenzio, mentre i loro amici festeggiavano nella stanza accanto. 



Buonsalveeeeeeee :)
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero tanto che vi sia piaciuto, come avete potuto notare è incentrato soprattutto su Zayn e Mary e Sum e Harry.
Allora, i primi due, non sono una coppia, la ragazza è innamorata di lui, non ci sono dubbi, e per quanto strano possa sembrarle visto che fino al giorno prima se qualcuno le avesse detto che avrebbe provato qualcosa per Zayn, gli avrebbe riso in faccia, desidera trascorrere le giornate in sua compagnia ed è capace di inventarsi di tutto pur di riuscirci. Zayn, pur essendo attratto da lei sempre di più, è ancora convinto che il loro rapporto possa restare quello di sempre, sta maledettamente bene con lei, ma non si decide a confessarglielo, non ha mai avuto una vera e propria ragazza prima, e teme di non essere all'altezza della situazione, non sa come comportarsi, è in atto una guerra dentro di lui.
Harry ha affittato una casa a Dublino con l'intenzione di condividerla con Sum! Ecco svelata la sorpresaaaaaa :DD
Non è una cosa dolcissima? E l'incontro con la nonna della ragazza? Che ne pensate? :)))
Ditemi come sempre tutto quello che vi passa per la testa, sono curiosissima :DDD Spero che vi sia piaciuto! :))
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3<3<3<3
 
                    

        

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Capitolo trentotto ***


" Harry ha avuto un'idea meravigliosa!" esclamò Sarah super entusiasta "ma ci pensate? Vivranno tutti e due qui a Dublino, la mia migliore amica, non ci separeranno più tutti quei chilometri!" esultò Valerie felice come una pasqua "secondo me Sum ancora non ci crede!" disse Niall "dio mio, cioè boh, non ho parole, ma quanto la ama?" domandò Mary retoricamente "voi dovevate parlargli per telefono quando si chiudeva in bagno per non farle capire nulla e si informava sulla posizione della casa, se era arredata o no, sul prezzo..." spiegò Louis "sono così contento per loro!" gli fece eco Liam, erano tutti e sette nell'ingresso della loro casa, in piedi, visto che l'abitazione non era arredata "lo giuro su chi volete, non immaginate quanto hanno sofferto tutti e due prima di rimettersi insieme, non riuscivano a stare lontani, Sum si sentiva in dovere di stare accanto a Daniel dopo l'incidente, ma non riusciva a respirare ogni volta che Harry si faceva troppo vicino. Non sapete quante volte mi sono messo tra di loro per separarli, lo facevo per il loro bene, ma non ce l'ho fatta, non ce la può fare nessuno, è bastato che una sera andassi a mangiare una pizza e li lasciassi soli..." ricordò Zayn "loro sono fatti per stare insieme" aggiunse Mary guardandolo con aria un po' triste; la verità era che non capiva, erano stati bene quella mattina, ma ogni volta che lei aveva cercato un contatto o comunque uno sguardo più intenso, il ragazzo aveva sempre deviato la conversazione, era evidente che faceva il possibile per mantenere le distanze, eppure, a volte, senza nemmeno accorgersene, tra una battuta e una presa in giro, le teneva le mani giocando, o le dava un buffetto sulla guancia, la rincorreva prendendola per la vita e continuando a ridere, mozzandole il respiro ogni volta. Lui non se ne rendeva conto, forse il suo era una condizione psicologica, quando si trattava di scherzare e fare l'idiota con lei, sarebbe arrivato al punto di tenerla stretta contro di se senza capire, nè cosa stesse scatenando nella mente e nel cuore di Mary, nè rendendosi conto della vicinanza tra di loro e dei suoi gesti; quando invece camminavano affiancati e le loro mani erano a un passo dall'intrecciarsi, fuggiva da quel contatto alla velocità della luce, e dieci minuti dopo, tornava a scherzare con lei prendendola in giro a pochissimi centimetri dalle sue labbra.
Forse non si accorgeva nemmeno di comportarsi in modo così strano, non era colpa sua, ma Mary pesava ogni suo gesto sia di avvicinamento, sia di allontanamento, ed era sempre più confusa, non capiva, lei era riuscita a chiarirsi con se stessa in poco tempo e a rendersi conto di provare qualcosa di reale e irrefrenabile per lui, Zayn pur rendendosi conto di pensarla costantemente, era ancora determinato a non confondere i sentimenti, tra le altre cose aveva anche paura di rovinare quella meravigliosa amicizia.

" quando verremo a vivere qui adotteremo un cagnolino" propose Sum, teneva le braccia avvolte intorno al collo del ragazzo, lo guardava negli occhi fantasticando "e lo porteremo a spasso" aggiunse lui tenendo ben salda la presa sui suoi fianchi  "ci prenderemo cura di lui" continuò, erano in piedi nel corridoio della loro casa "però non salterà sui divani, chiaro?" Harry leggeva pura contentezza negli occhi della sua ragazza, e si sentiva realizzato "quali divani?" domandò lei guardandosi intorno, la casa non era quasi per niente arredata, solo il bagno e la cucina erano a posto "quelli che andremo a comprare insieme" "li voglio gialli" "perchè?" "non lo so" sorrise lei "e giallo sia!" disse a quel punto il ragazzo, lei lo baciò dolcemente "voglio pitturare il bagno d'azzurro" esclamò lui spostandole una ciocca di capelli dal viso "così sarà come entrare in piscina, giusto?" domandò Sum, il ragazzo annuì con aria sognante "e poi compreremo un dondolo e trascorreremo le sere d'estate a guardare le stelle abbracciati" "esprimeremo dei desideri" proseguì lui "e li relizzeremo a uno a uno" Sum era convinta che con Harry al suo fianco, sarebbe stata felice "saremo una famiglia" sussurrò lui stringendola di più "io, tu, e le creature a cui daremo la vita" quanto era bello strasene lì a sognare a occhi aperti? "due gemelli, un maschio e una femmina" disse lui serio "ci sveglieranno ogni notte e ci faranno alzare con le occhiaie" "tanto sarai tu ad avere l'istinto materno e a nutrirli" Sum rise "allora tu avrai l'istinto paterno e sarei particolarmente bravo a cambiargli i pannolini" ribattè divertita, Harry fece una faccia schifata e lei rise ancora di più "io li accompagnerò a scuola, giocherò a calcio con Matt, coccolerò Alis, gli leggerò una storia e gli darò la buonanotte" "io invece farò la spesa, mi occuperò della casa, aiuterò Tommy e Sophie a fare i compiti...." continuò Sum "amore, te lo prometto, sarò un buon padre per Matt e Alis" la ragazza sentì che il proprio cuore si stava sciogliendo, stavano fantasticando alla grande, tenendosi abbracciati in un corridioio mentre i loro amici li aspettavano di là, Sum sapeva perfettamente che fossero parole che avrebbe portato via il vento, era normale che fosse così alla loro età, avevano soltanto ventun'anni ed era presto per tutto quello di cui stavano parlando, ma per uno strano motivo, lei ebbe la senzazione, anzi la certezza, che Harry avesse parlato con il cuore in mano quando aveva detto che sarebbe stato un buon padre per i suoi figli, sapeva che a lui non faceva piacere scherzare su una faccenda tanto delicata "sarò migliore di mio padre" sussurrò ancora, guardandola dritta negli occhi nocciola, come se le avesse letto nel pensiero "tu sarai il miglior padre del mondo" disse la ragazza a bassa voce, accarezzandogli dolcemente il viso "..per Tommy e Sophie" aggiunse subito dopo ridendo "Matt e Alis" ribattè Harry divertito, lei rise "ok, Matt mi piace" si arrese  "e a me piace Sophie" esclamò lui accontentandola.
" il piccolo Matt avrà i tuoi occhi e il tuo sorriso, manderà in tilt un sacco di ragazze al liceo" questa volta fu Harry a ridere "e Sophie sarà bella come la sua mamma" "Matt sarà il mio principino" "e Sophie l'unica ragazza che amerò oltre te" Sum lo baciò di nuovo "vero che andremo in vacanza d'estate?" domandò lei quando si staccarono "ovviamente, con i ragazzi e le ragazze" le rispose Harry "e con Alis che sarà" "..la figlia di Lou" il ragazzo completò la frase al suo posto "giusto! e con Tommy" "figlio di Liam e Sarah, perfetto!" esultò lui divertito "e Niall avrà una ragazza in attesa" disse Sum "e non avranno ancora deciso il nome del nascituro..." "ci chiederanno consiglio lui e sua moglie" ipotizzò Sum "sarà una bambina di nome..Charlie" concluse Harry "e Zayn ci starà ancora ripetendo di essere felicemente single" "no, non credo" rispose lei ridendo.
 "ma quanto stiamo male?" sussurrò il ragazzo senza mollare la presa sui suoi fianchi "tanto" disse lei "ma poi cosa ti aspettavi? Dopo una sorpresa del genere, bellissima e indimenticabile, pretendi che dica cose di senso compiuto?" "no, mi mandi in tilt anche quando dici sciocchezze" "magari è soltanto troppo presto per pensarci" ipotizzò lei "voglio davvero formare una famiglia insieme a te, tra qualche anno" "è la cosa più bella che mi sia mai stata detta" sussurrò Sum con voce roca "forse dovremo limitarci a decidere soltanto per noi, è probabile che Valerie non voglia chiamare sua figlia Alis" "okay, allora potrà scegliere tra Alis e Allie" "sei fissato allora!" "un po'...Sophie Alis Styles, come suona?" Sum scoppiò a ridere "tranquillo, è questione di abitudine" disse fissandolo negli occhi.
" Non pensi che ci avranno dati per dispersi?" domandò lei poco dopo, rendendosi conto di aver perduto la cognizione del tempo "resterei qui con te all'infinito, ma hai ragione, dobbiamo raggiungerli" disse lui rubandole un altro bacio e poi muovendosi in direzione dell'ingresso; erano ormai le cinque del pomeriggio, ancora un paio d'ore e poi sarebbero dovuti ripartire "ah ma allora siete vivi?" esclamò Louis vedendoli arrivare "scusate, non ci siamo resi conto di essere stati lì per così tanto!" si giustificò lei "solo una mezzoretta" precisò Sarah divertita "vi perdoniamo solo perchè da luglio in poi, vi romperemo le scatole in maniera incessante" annunciò Valerie strizzando l'occhio all'amica, Sum le sorrise divertita "ma per curiosità...ma diavolo avete fatto nel corridoio?" domandò Mary senza peli sulla lingua "hanno stabilito che Matt, Sophie, Tommy, Alis e non so chi altro, faranno non so che cosa" era evidente che Zayn aveva capito soltanto i nomi "chi?" domandarono gli altri in coro, Sum e Harry tapparono la bocca del loro migliore amico prima che potesse dire altro "non me la contate giusta!"esclamò Niall  portandosi una mano sul mento "nemmeno a me!" gli fece eco Liam "okay, stavamo giocando a The Sims con le nostre vite" "esatto,ed era tutto perfetto" aggiunse Harry "magari nella vita reale non sarà perfetto come nel nostro strampalato progetto, ma sento che sarà ancora più bello" disse la ragazza fermamente convinta delle proprie parole, lui sorrise calorosamente, la amava alla follia, si amavano alla follia.
" e ci sarà spazio anche per me?" domandò Valerie all'amica "per te? sempre" le rispose Sum andandola ad abbracciare forte "scusa, non abbiamo avuto molto tempo per noi in questi due giorni, e tra un paio d'ore partiamo, ma avremo tutta la vita per recuperare" sussurrò Sum mentre era ancora stretta tra le braccia della sua migliore amica "non vedo l'ora! Forse il tuo Harry non si è ancora reso conto, che oltre ad aver fatto un ragalo a te, lo ha fatto anche a tutti noi, vivremo di nuovo nella stessa città, e ci incontreremo ogni giorno all'università, usciremo insieme e...spero che luglio arrivi in un baleno" rispose Valerie entusiasta, poi anche Sarah e Mary si unirono all'abbraccio "e tu vedi di far qualcosa, prima che lui salga sull'aereo" disse Sum e bassa voce, rivolgendosi a Mary, lei restò un attimo perplessa, poi annuì "andiamo a prendere un gelato prima della partenza?" propose Liam "io ci sto!" rispose subito Niall "anche io, tris di cioccolato e kinder bueno con doppio strato di panna montata!" annunciò Louis "vai sul leggero insomma!" lo prese in giro la sua ragazza "ovviamente amore" rispose lui "io credo di non poter mangiare nutella per un po'" si lamentò Mary, ripensando a quella mattina, e scatenando la risata di tutti "sei stata tu a voler fare una scommessa" la provocò Zayn "lo so" "ma che ti è saltato in mente?" domandò lui "dovevo fartela pagare" "per cosa?" la stuzzicò ancora "per aver insultato lo shopping?" le domandò divertito, Mary avrebbe dovuto rispondere di si "perchè sei un tonto e non ti accorgi di nulla!" urlò, ormai era troppo tardi per frenare la parole che involontariamente le uscivano di bocca "ho dovuto finire un barattolo di nutella per trovare una scusa decente per trascorrere un po' di tempo con te!" ammise guardandolo negli occhi, Zayn restò pietrificato, non se lo aspettava, non in modo così diretto "sono stato bene" disse soltanto, riferendosi alle ore trascorse in sua compagnia e Mary abbozzò un sorriso "ragazzi, è tardi" Liam odiava fare il guastafeste, ma dovevano andare via da lì e raggiungere l'aeroporto, il gelato lo avrebbero preso lì.
Mary si affiancò alle proprie amiche, consapevole di quello che aveva appena confessato, e Zayn restò zitto; qualche istante dopo Sum e Harry chiusero a chiave la porta d'ingresso e portando con loro le chiavi, si incamminarono, arrivarono in centro e raggiunsero le macchine, vi salirono tutti, diretti all'aeroporto di Dublino.            

Erano le sette e mezza passate, quando Liam e Louis svoltarono non appera videro l'insegna 'aeroporto', erano decisamente in ritardo, i ragazzi accelerarono e pochi minuti dopo furono sul posto, scesero velocemente dalle auto, presero i bagagli e si avviarono, non appena furono dentro, controllarono i tabelloni  e si diressero immediatamente sulla pista, non c'era più tempo per mangiare un gelato tutti insieme, sarebbe stato per la prossima volta; Sum buttò le braccia al collo di Valerie, si strinsero forte, poi  fece lo stesso con Sarah e Mary, notò una strana agitazione negli occhi di quest'ultima e capì che si era davvero innamorata di Zayn e non voleva che partisse, glielo si leggeva negli occhi "Vi rivedrete presto!" sussurrò all'orecchio dell'amica, tentando di tirarla su, poi abbracciò Louis ringraziandolo per tutto ciò che aveva fatto per lei e Harry "voglio un bene dell'anima a tutti e due, non c'è altro da aggiungere" le rispose l'amico stringendola forte e scompigliandole i capelli, poi fu il turno di Niall, abbracciò anche lui, e infine Liam, intanto Harry e Zayn salutavano le ragazze, Harry le abbracciò tutte calorosamente, Zayn strinse a sè prima Valerie e Sarah, e poi quando fu il turno di Mary, non seppe trattenersi e le buttò le braccia al collo stringendola forte a sè, la ragazza sorrise mentre i loro corpi aderivano, restarono così per qualche secondo, poi Zayn si staccò da lei e la guardò negli occhi, si accorse che gli dispiaceva partire, ma non era nemmeno pronto a confessarle tutto e restare lì con lei, non aveva ancora avuto il coraggio di ammettere a se stesso che si stava innamorando, gli piaceva da morire la compagnia della ragazza, ma ancora non aveva le idee chiare.
La verità era che non sapeva nemmeno lui cosa volesse, era evidente che provava qualcosa per Mary, altrimenti non avrebbe avuto l'impulso di stringerla così, ma aveva paura di gettarsi a capofitto in una storia d'amore, semplicemente perchè non lo aveva mai fatto prima, e intanto la stava lasciando andare.
" vado a comprare dell'acqua" annunciò mentre Sum e Harry passavano il check-in salutando tutti "ti accompagno!" urlò Mary troppo presa per tirarsi indietro,  gli si affiancò mentre tutti gli altri restavano lì ad aspettare che l'aereo partisse, non poteva lasciare che finisse così, senza nemmeno cominciare, aveva voglia di mettersi in gioco e di rischiare, dal momento in cui lo aveva rivisto la mattina precedente, non aveva smesso di pensarlo nemmeno un istante, non avrebbe mai pensato che fosse possibile innamorarsi così velocemente di un amico, ma evidentemente Sum aveva ragione, l'amore è imprevedibile e l'aveva colpita con tutta la sua forza, non riusciva a non pensare ai suoi occhi scuri, a quel sorriso dolce, i momenti passati insieme a lui scorrevano nella sua mente come un nastro infinito, rivedeva loro due mentre ridevano, scherzavano, si prendevano in giro, e poi quell'ultimo abbraccio così intenso, doveva fermarlo.
Lo osservò pagare una bottiglietta d'acqua alla cassa, poi il ragazzo le sorrise avviandosi verso l'uscita "a presto Mary" le disse, avvicinandosi a lei con l'intenzione di darle un bacio sulla guancia, la ragazza non fu più responsabile delle proprie azioni, e un attimo prima che le labbra di Zayn si posassero sulla sua guancia, girò il viso facendo il modo che lo loro labbra si sfiorassero, il ragazzo senza rendersene nemmeno conto si ritrovò a baciarla, fu un bacio veloce, troppo veloce, si sfiorarono appena senza andare oltre, lei si staccò per guardarlo negli occhi e osservò per un attimo Zayn, era praticamente immobilizzato "devo..io...devo..andare" disse con un filo di voce, poi si voltò con l'intenzione di raggiungere Sum e Harry, dentro di lui si stava scatenando una furia, Mary lo aveva baciato, ma la ragazza non si perse d'animo e lo rincorse, Zayn stava su un altro pianeta, troppo lontano persino per accorgersi dei passi che si facevano sempre più vicini, poi si sentì tirare per un braccio, non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi e rendersi conto di quello che stava per succedere, Mary era lì di fronte a lui, e successe tutto in un attimo, lei gli prese il viso tra le mani e posò le proprie labbra su quelle del ragazzo, Zayn non si ritrasse, lei schiuse le labbra e trasformò quel casto bacio in qualcosa di più, a quel punto il ragazzo la baciò come non aveva mai baciato nessun'altra, le circondò la vita con le braccia senza interrompere il contatto con le sue labbra, la strinse forte senza rendersi conto delle proprie azioni, faceva ciò che gli suggeriva il cuore, si baciarono con una  passione inaudita per una manciata di secondi che a entrambi sembrarono troppo pochi, non erano più consci delle propri gesti, stavano impazzendo, avevano aspettato troppo, bramavano quel contatto dal momento in cui si erano rivisti "avviso per i signori passeggeri, ultima chiamata per il volo 02056 diretto a Roma, affrettatevi" quella voce attirò l'attenzione di tutti e due e li fece staccare, Mary lo guardò per qualche istante negli occhi e poi corse via lasciandolo interdetto, era lei che aveva desiderato baciarlo, era lei che aveva preso l'iniziativa, non c'erano dubbi, ma scappò via perchè lui non aveva aperto bocca, non le aveva detto una sola parola, si, l'aveva baciata con passione, questo non si poteva negare, ma quando si erano staccati e lei lo aveva guardato negli occhi, era rimasto lì impassibile, e Mary avrebbe voluto che lui facesse qualcosa, che le dicesse qualcosa, o che la baciasse ancora, o che le prendesse le  mani, o che la stringesse a sè, o che le dicesse anche 'ti ho baciato, ma ho sbagliato' qualunque cosa, qualunque gesto, sarebbe stato più apprezzato di quell'inutile restare imbambolato che l'aveva indotta a fuggire in lacrime pensando di essersi innamorata di un ragazzo che avrebbe continuato a considerarla soltanto una cara amica.
Zayn si scosse quando lei era già sparita dalla sua vista, corse a più non posso per raggiungere l'aereo, adesso aveva soltanto voglia di tornare a Roma per schiarirsi un po' le idee, si erano baciati, lei lo aveva fermato una seconda volta per baciarlo, lui le aveva tenuto i fianchi mentre le loro labbra si assaporavano, e poi Mary era scappata via, non capiva più nulla, non si rendeva conto del perchè la ragazza lo avesse lasciato lì impalato dopo quei baci così profondi, intensi, meravigliosi, temeva sul serio di stare per impazzire.

Tutti e tre trascorsero gran parte del vaiggio a dormire, erano stanchi, quella notte chi per un motivo, chi per un altro, non avevano quasi chiuso occhio, e quando scesero dall'aereo Sum e Harry pensarono che quella di Zayn fosse soltanto stanchezza, non sapevano cosa fosse successo con Mary e lui era troppo sconvolto per raccontarglielo "amore, dormi da me stanotte?" domandò la ragazza, Harry annuì abbracciandola per le spalle, il loro migliore amico fu felice al pensiero di stare un pò solo con se stesso, se ci fossero stati Harry e Sum si sarebbero accorti che c'era qualcosa nell'aria e lui avrebbe dovuto raccontargli tutto, invece desiderava soltanto riposarsi senza pensare a nulla, anche se già sapeva che quei baci gli sarebbero tornati in mente e avrebbe trascorso la notte a dargli un senso, a dare un senso alla sua fuga.
Non appena Sum e Harry si chiusero la porta alle spalle, buttarono i bagagli per terra e si guardorono negli occhi, la ragazza lo spinse contro la porta , un meraviglioso sorriso si fece spazio sul volto di lui, Sum lo baciò ripetutamente con dolcezza "non ti ho ancora ringraziato abbastanza" sussurrò sulle sue labbra e con un luccichio negli occhi, lui sentì il proprio cuore esplodere, avevano tutti e due voglia di fare l'amore; le loro labbra si unirono, le mani di Sum si posarono intorno al suo collo, quella destra di Harry circondava la vita della ragazza, e la sinistra si mescolava ai suoi capelli, si scambiarono baci ardenti di passione per qualche minuto, poi lui infilò le mani sotto la sua maglietta facendole il solletico, senza interrompere il contatto con le sue labbra le sbottonò il reggiseno con un abile gesto, ancor prima di toglierle la maglietta, il reggiseno cadde a terra, Sum comcinciò a sbottonargli la camicia e poi gliela sfilò lentamente, cadde anche quella a terra, continuarono a baciarsi con desiderio fin quando Harry non la prese in braccio mentre erano ancora sulla porta, continuò ad amarla senza sosta, infilò le mani sotto la sua maglietta arrivando ad accarezzarle i seni, mentre lei si teneva aggrappata alla sua schiena nuda, Harry con un braccio la sorreggeva e con l'altro le sfilava quella maglietta, continuarono così per un po', Sum tra le sue braccia, erano tutti e due privi di vestiti fino alla vita quando lui la portò in camera da letto senza smettere di baciarla.
" ti amo Harry" sussurrò lei qualche ora dopo mentre facevano l'amore "anche io amore mio" rispose lui guardandola, poi continuarono ad amarsi in quella stanza, avvinghiati, nudi, felici, fino a quando non arrivò l'alba di un nuovo giorno a destarli dal loro sogno che soltanto un sogno non era. 



Buonsalveeeeeeee :)
Ecco il nuovo capitolo! Spero tanto che vi sia piaciuto e che sia riuscito a farvi dimenticare per qualche minuto di essere a casa in un giorno speciale..
Sono contenta che tante tante ragazze tra oggi e domani realizzeranno il loro sogno, è una cosa assolutamente meravigliosa, ma questo capitolo è per tutte coloro che sono a casa come me, avremo anche noi la nostra occasione :)
Vi giuro che ci sto malissimo, non riesco a smettere di pensarci, ma continuo a crederci, un giorno o l'altro riuscirò a guardarli negli occhi senza che una tv o un desktop mi separino da loro, e quello sarà un giorno indimenticabile ♥
Comunque, tornando al capitolo, Harry e Sum sognano a occhi aperti e a ruota libera, hanno tutte le intenzioni di trascorrere il resto dei loro giorni insieme <3
Zayn e Mary, beh, i due si baciano in aeroporto, ma poi la ragazza scappa via lasciandolo interdetto, Zayn non capisce il motivo della sua fuga ed è confuso...nel prossimo capitolo ne sapremo ovviamente di più :D
Vabbè non sono di molte parole oggi, darei tutto per essere lì a Verona! 
Fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa, amo leggere ciò che mi scrivete e interagire con voi, e vi ringrazio come sempre per tutte le recensioni, siete meravigliose, davvero <3<3<3
Vado, un bacione grande grande, a prestoooo :DD 

  

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Capitolo trentanove ***


Il resto del mondo si era svegliato già da un pezzo, le strade di Roma brulicavano di vita, e un tiepido sole primaverile incorniciava il paesaggio, penetrava dalle fessure delle finestre e irraggiava i volti di quei pochi che ancora non si erano decisi a lasciare le lenzuola, era lunedì mattina, ma stranamente nè Sum, nè Harry e nè Zayn avevano lezione all'università, i giorni passavano e non mancava molto agli esami finali, per cui i prof avevano interrotto le spiegazioni e di conseguenza non c'erano più corsi da seguire, il mese di maggio era completamente dedicato alla preparazione dell'esame di chiusura dell'anno accademico, e i ragazzi si radunavano in biblioteca o studiavano a casa, era una loro scelta, ma non erano più vincolati dall'obbligo di frequenza come accadeva per i restanti mesi.
La ragazza aprì gli occhi a causa dei raggi che illuminavano la stanza, se li stropicciò per svegliarsi del tutto, si avvolse il lenzuolo intorno al corpo stando attenta a non svegliare Harry, poi si voltò verso di lui, dormiva beatamente, come sempre si mise ad osservarlo, gli spostò delicatamente un ciuffo ribelle dalla fronte mentre ripensava a quello che aveva fatto per lei, ricordava di non essersi mai sentita felice quando lui non era al suo fianco, ed era consapevole della portata, dell'importanza che avrebbe avuto sulla loro vita il fatto che sarebbero andati a vivere insieme a Dublino, era un passo importante, impegnativo, ma Sum si sentiva assolutamente pronta a trascorrere il resto dei suoi giorni cibandosi del suo sorriso rassicurante, leggendo i suoi meravigliosi occhi, e amandolo in ogni modo possibile.
Si alzò, afferrò il pigiama ancora comodamente piegato sotto il cuscino, aprì i cassetti dell'armadio alla ricerca di un cambio intimo, e poi raggiunse il bagno, legò i capelli in una coda di cavallo, si sciaquò il viso e si infilò sotto la doccia, il getto freddo dell'acqua contribuì a svegliarla del tutto, e dieci minuti dopo uscì dal box, si asciugò e infilò il piagiama che avrebbe dovuto indossare quella notte; diede una sbirciatina in camera e notò che Harry dormiva ancora, comprensibile, quella notte si erano addormentati veramente tardi, e poi la luce del mattino non era mai stata un grande problema per il suo ragazzo, decise quindi di andare in cucina, aprì il frogorifero tirando fuori il caffè, poi si diresse verso la credenza e recuperò la caffettiera, la riempì d'acqua fino alla valvola, poi con gesti automatici vi aggiunse il caffè in polvere, completò l'esercizio chiudendo la macchinetta e poggiandola sul fuoco; mangiò qualche biscotto aspettando che il caffè posse pronto, poi prese un vassoio e una tazzina, ne versò la bevenda all'interno e aggiunse un cucchiaino di zucchero, si avviò verso la cemera da letto, ma tornò indietro per aggiungere un altro cucchiaino di zucchero, sapeva che Harry lo preferiva dolce, poi raggiunse la sua camera e poggiò il caffè fumante sul comodino; salì a cavalcioni sul letto e si avvicinò al ragazzo, lo svegliò con un dolce bacio sulle labbra.
 "Buongiorno amore" sussurrò lui con la voce reduce di qualche ora di sonno, Sum gli diede un altro bacio come risposta, poi si spostò permettendogli di mettersi a sedere sul letto, Harry lasciò che il lenzuolo gli coprisse la parte di corpo dall'ombellico in giù e si stiracchiò ancora assonnato, poi la guardò teneramente "sento un certo profumino" disse inspirando con il naso, a quel punto Sum gli passò la tazzina di caffè e lui la prese regalandole un meraviglioso sorriso già di prima mattina, quando ebbe finito, Harry poggiò l'oggetto sul vassoio "vieni qui" disse facendole spazio, lei non se lo fece ripetere due volte, si accoccolò contro di lui "ti sei superata" le disse riferendosi alla bevanda, la ragazza sorrise e lui la baciò prima sulla guancia, poi sul collo, e infine sulle labbra, lo fece con una naturalezza assurda, si tenevano stretti come se non potesse essere diversamente da così, Sum si lasciò stringere di più e si ancorò al suo petto nudo, restarono così per un po', senza dire nulla, il silenzio per loro due non era mai stato pesante, fecero aderire le loro labbra di nuovo per un bacio più profondo al sapore di caffè, la ragazza avvertì tracce di caffeina sulle sue labbra ma continuò a baciarlo godendosi ogni singolo istante.

" è il campanello, vero?" domandò Sum, riluttante a lasciare quelle lenzuola "temo di si" rispose il ragazzo non smettendo di coccolarla, lei fece per allontanarsi con l'intenzione di andare ad aprire "dieci baci che è Zayn!" esclamò Harry bloccandola "hai già vinto la scomessa" disse lei lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra, non poteva essere nussun altro se non il loro migliore amico "ho detto dieci!" insistè lui impedendole di muoversi, si avvicinò e contò a uno a uno dieci baci dati alla velocità della luce, ma andò avanti, senza contarne altri cinque o sei successivi "basta" sussurrò lei allontandolo controvoglia e poggiandogli le mani sul petto nudo per spingerlo di nuovo sul letto, poi corse ad aprire.

" cornetti per i dormiglioni" annunciò il ragazzo con un sorriso, poi salutò Sum baciandola su una guancia come faceva sempre "grande! non abbiamo ancora fatto colazione" esclamò lei "ma dai?!" le rispose il moro divertito, lei rise "dov'è Harry?" domandò poi "o nel letto, o sotto la doccia" rispose Sum e l'amico annuì "hai una cera migliore rispetto a ieri sera, Zayn" disse poi guardandolo "lo so" "ascolta, sono passato a salutarvi, devo scappare, dillo tu a Harry, sono già in ritardo" annuciò lui sorridendo "frena, frena, frena" lo bloccò la ragazza "dove vuoi andare?" Zayn si aspettava quella domanda, era ovvio che avesse dovuto sapere cosa rispondere "a Dublino" disse senza troppi preamboli, Sum restò senza parole "devo parlare con Mary" aggiuse il ragazzo "adesso?" "se mi accompagni in aeroporto, ti racconto tutto" non se lo fece ripetere due volte "il tempo di recuperare Harry e una maglietta" disse alzandosi "forse anche un jeans" aggiunse mentre si allontanava "e magari le scarpe" le consigliò il suo migliore amico, visto che indossava ancora le ciabatte "fai in fretta però, tra meno di un'ora devo essere sull'aereo" esclamò sicuro della sua scelta, sorridendo tra sè.
" amore, sbrigati, dobbiamo uscire" annunciò Sum bussando alla porta del bagno, intanto tornò in camera e si rivestì, indossò un jenas pulito, il primo che tirò fuori dall'armadio, una canottiera bianca e un maglioncino rosso, poi infilò le converse e si pettinò i capelli mentre Harry rientrava in camera vestito e con un punto interrogativo dipinto in faccia, lei gli si avvicinò e gli rubò un bacio "adesso ti spiego" sussurò prendendolo per mano e trascinandolo all'ingresso, i due ragazzi si salutarono, poi Sum afferrò i cornetti portati da Zayn e si chiuse la porta alle spalle, entrarono in macchina e partirono.
" Stiamo andando all'aeroporto" disse Zayn con tranquillità, ad Harry per poco non andò di traverso il boccone di cornetto che stava gustando "Zayn ha intenzione di volare a Dublino, prova a immaginarne il motivo" il riccio a quel punto si rilassò e sorrise "non potevi renderti conto di essere cotto di lei quando eravamo lì?" domandò all'amico "no, cioè si, avrei dovuto, ma è successo un casino..." spiegò Zayn, gli altri due restarono zitti intuendo che il loro migliore amico non aspettava altro che confidarsi con loro "beh, ve ne eravate accorti prima di me voi due, e avevate ragione...da quando l'ho rivista non ho capito più nulla, è bellissima, poi quando l'ho accompagnata a casa, mi sono mancate le parole da dire, sono diventato timido all'imprivviso, ho avuto paura di sembrare noioso, petulante o invadente, con lei, la ragazza con cui mi divertivo a dire stronzate tutti i giorni prima che partisse; non ho smesso di pensarla nemmeno per un secondo, e nonostante tutto questo, ho fatto l'impossibile per convincere me stesso che non mi stessi innamorando di un'amica, e fossi soltanto felice di rivederla. Questa scusa ha retto per un po', la mattina dopo mi sembrava che fosse tornato tutto alla normalità mentre la prendevo in giro sullo shopping, sono stato con lei fino all'ora di pranzo, e sono stato maledettamente bene, se vogliamo escludere quei dieci minuti di esasperazione perchè quella ragazza non riusciva a decidere se comprare la stessa maglietta rossa o blu"  a quel punto Sum e Harry soffocarono una risata "..ma mi sono sentito, non lo so, appagato, felice, non so nemmeno come definirlo, e me ne sono reso perfettamente conto, però ho fatto di nuovo tutto il possibile per non darlo a vedere e per eliminare quella piacevole sensazione dalla mente, e sopratutto dal cuore, ho avuto paura, non mi sono mai innomorato sul serio, è la prima volta che provo certe cose verso una ragazza e me ne sono spaventato come non mai. Quando lei mi ha detto di aver inventato la scommessa sulla nutella per trascorrere del tempo insieme a me, ho capito di non essere l'unico a provare qualcosa, giuro che prima di quel momento non ci avevo fatto nemmeno caso, ero troppo concentrato a fuggire da ciò che mi stava accadendo per rendermi conto di essere ricambiato.
Da quel momento la testa ha cominciato a girare forte, e il cuore di più, stavo impazzendo, perchè avevo capito che non era una cosa a senso unico, ma quella maledetta paura di tuffarmi in una relazione, di non esserne all'altezza forse, non ne ha voluto sapere di abbandonarmi e lasciarmi in pace" Sum e Harry lo ascoltavano senza battere ciglio mentre lui li guardava di tanto in tanto, spostando gli occhi dalla strada ai suoi migliori amici, loro due capivano alla perfezione come si sentisse Zayn, lo avevano intuito prima di lui, e sapevano che in quel momento aveva soltanto bisogno di parlare e sfogarsi, aveva bisogno di quattro occhi sinceri e quattro orecchie attente che lo ascoltassero senza fare domande o intromettersi, ed era esattamente ciò che Sum e Harry stavano facendo.

" Quando eravamo all'aeroporto ho provato l'impulso di stringerla forte, mi sono accorto di non voler partire, ma non ero nemmeno pronto ad aprirmi con lei, avevo ancora quel timore addosso, pensavo soltanto che mi stavo cacciando in un guaio, e sono rimasto zitto, però quando sono andato a prendere l'acqua è successo quello che non mi aspettavo, ma che in fondo desideravo, adesso lo so. Mary mi ha accompagnato, e proprio quando stavo per salutarla di nuovo con un bacio sulla guancia, lei ha girato il volto e..le nostre labbra si sono appena sfiorate, non si può dire che sia stato un bacio vero e proprio, troppo veloce, poi lei mi ha guardato negli occhi e io come un cretino le ho detto che dovevo andare, avevo più paura di prima" raccontò lentamente, ricordando quegli attimi " ho cominciato a camminare, incredulo per quello che era appena successo, ma lei mi ha raggiunto, mi sono sentito tirare per un braccio e senza che me ne rendessi conto, mi sono ritrovato a baciarla; è stata lei a prendermi il viso tra le mani e baciarmi sul serio, io non ho trovato nè la voglia, nè la forza di oppormi, lei ha continuato a tenere le labbra contro le mie, e lì, in quel preciso istante, tutte le mie unitili paure sono scomparse, non prima, non dopo, ciò che mi aveva assillato fino a quel momento, è andato via, come se non ci fosse mai stato, nel momento in cui lei mi ha baciato sul serio, non più un bacio a stampo come quello precendente, ma uno vero; a quel punto ho soltanto seguito il cuore, l'ho stretta a mè e l'ho baciata con passione, e siamo rimasti così fino al momento in cui l'altoparlante ha chiamato per l'ultima volta il nostro volo. Non so cosa mi sia successo, ma quel contatto così...giusto forse, mi ha fatto rinascere, mi ha fatto capire che non potevo continuare a far finta di niente, mi ha fatto capire che desideravo quei baci quanto lei; quando ci siamo staccati non sono stato capace di dire 'a', ma perchè ero troppo sconvolto e anche troppo felice per articolare parole, desideravo restare lì con lei e baciarla ancora, ma non ho reagito, non ho fatto in tempo, mi sono perso nei suoi occhi per qualche istante e prima che tornassi nel mondo reale, lei era sparita, nel nulla, e sto ancora cercando di capire perchè" ammise il ragazzo.
Sum fece un salto e andò a sedersi sul sedile del passeggero, accanto a lui, erano quasi arrivati in aeroporto "lo hai appena detto perchè è scappata via" disse  guardandolo "perchè?" le domandò il ragazzo "dai, ci sono arrivato anche io" aggiunse Harry "perchè?" domandò una seconda volta il moro "perchè non hai fatto nulla, perchè dopo averla baciata non le hai detto niente, voleva essere abbracciata o sussurrata qualcosa nell'orecchio" spiegò Harry, e Sum lo guardò con un'espressione che tradiva i suoi sentimenti, Dio se lo amava "avrebbe preferito che tu le avessi detto che quei baci erano stati un errore per te, piuttosto che restare nel dubbio, aveva soltanto bisogno di una conferma che non ha avuto, perciò è scappata via" continuò la ragazza "ma io non ho fatto in tempo, mi sarò immoblizzato lì come un cretino mentre la guardavo, e lei deve aver capito l'opposto di ciò che volevo capisse!" "e adesso devi raggiungerla per dirle-" Zayn non la lasciò finire "che sono stato un pefetto idiota, che mi sono lasciato coinvolgere da quella stupida paura di innamorarmi, perchè era questo il problema, perchè non mi è mai capitato prima, ma il suo bacio ha cambiato tutto, come se avesse avuto i poteri magici...ci sono cascato anche io!" esclamò poi incredulo, ma felice " è la trappola più bella del mondo, te lo posso assicurare" disse Harry incoraggiandolo e sorridendo alla sua ragazza, Sum si sentì scoppiare il cuore come al solito "ci devi cadere per capire il senso della vita" aggiunse lei di rimando, poi scompigliò i capelli al suo miglior amico mentre lui si accingeva a girare, erano arrivati.
       
"Sei sicura di aver preso tutto?" "spero di si" esclamò Mary sedendosi sul letto esausta "vesiti, intimo, pigiami, ciabatte, scarpe, beauty..penso di non dimenticare nulla" disse calcolando mentalmente di non aver lasciato niente, Sarah le regalò un mezzo sorriso "ah aspetta" esclamò l'amica alzandosi di scatto e dirigendosi verso il proprio comodino "dimenticavo questa!" disse poi stringendo tra le mani una foto scattata un po' di tempo prima, una foto che li ritraeva tutti e nove insieme, la guardò per un secondo e se la strinse al petto, poi la posò in cima alla montagna di vestiti già sistemati in valigia e la fissò ancora, questa volta non riuscì a fare a meno di concentare la sua attenzione su Zayn, le sue labbra si curvarono dando vita a un'espressione triste che Sarah colse al volo "si sistemerà tutto" le disse soltanto, stringendola in un abbraccio "non lo so" rispose l'altra per nulla fiduciosa; a quel punto la mamma di Mary e Valerie entrarono nella stanza "pronta tesoro?" domandò la donna con un sorriso, la ragazza annuì "ma devi proprio andare?" le domandò Valerie con un espressione da cucciolo "devo" "puoi anche dire di no" le ricordò l'amica "non mi piace sprecare le opportunità" "non ti cambieranno la vita un paio di mesi trascorsi in Croazia" obiettò Sarah, Mary si mise a sedere tra le sue amiche mentre sua madre osservava la scena, nessuno voleva che partisse, ma non c'era verso di fermarla.
 "Mary ripensaci, sei appena tornata da uno stage durato otto mesi, e sei già pronta a stare via fino all'inizio dell'estate?" "mamma, ti prego, mi macherai tanto, mi mancherà papà, mi mancherà Denny, mi mancheranno le migliori amiche e amici che abbia mai avuto, ma devo andare" rispose lei decisa "tuo fratello ci resterà male, va via per un weekend sapendo di poterti riabbracciare al ritorno e tu riparti senza aspettarlo" la ragazza andò ad abbracciare sua madre, intuiva come dovesse sentirsi, era stata via per ben otto mesi, e se ne stava riandando, avevano ragione tutti a volerla fermare, lo sapeva, ma non avrebbe cambiato idea "..se sei felice di iniziare questa nuova avventura, per me e tuo padre va bene" si arrese infine la donna, poi le carezzò una guancia sforzandosi di sorridere e lasciò sole le ragazze.
 "non puoi andartene, chiaro?" dissero le due amiche all'unisono, Mary si lasciò andare a una risata amara "ho già detto che non intendo perdere opportunità" ripetè decisa "ma è possibile che non te ne rendi conto? ma cos'hai in quella testa?" la rimproverò Sarah "stai dicendo di non voler sprecare occasioni, e non ti accorgi nemmeno che scappando così, stai perdendo quella più importante di tutte" continuò Valerie, la ragazza si coprì il viso con le mani e le due amiche corsero ad abbracciarla "si perchè magari io parto, e nel momento in cui il mio aereo sarà decollato, atterrerà il suo, e non potrò vederlo correre più veloce del vento, e sentirgli dire che mi ama!...sognate di meno" disse rammaricata "e se accadesse davvero?" ipotizzò Sarah "no...l'ho baciato come non ho mai baciato nessuno in tutta la mia vita, penso di essere stata abbastanza chiara, e lui non ha aperto bocca, è restato lì impalato...se avesse provato ciò che ho provato io, mi avrebbe fermata" spiegò convinta delle sue parole "e adesso?" le domandò Valerie "adesso nulla, accetterò questa specie di lavoro in Croazia, mi aiuterà a dimenticarlo" le due annuirono, anche se pensavano che non lo avrebbe dimenticato così in fretta, soprattutto perchè le si leggeva negli occhi quanto fosse cotta di lui, e poi perchè era stato un caro amico, Mary sperava di poter cancellare gli ultimi giorni e continuare a essergli amica quando lo avrebbe rivisto, senza provare il desiderio di baciarlo e essere imprigionata dalle sue braccia.
" mi mancherete tantissimoooooooo" esclamò mentre si tenevano ancora abbracciate "anche tu, da morire" risposero le altre due all'unisono e si strinsero ancora di più "c'è posto anche per noi?" le tre ragazze si voltarono staccandosi e permisero a Louis e Liam di aggiungersi all'abbraccio, anche Niall era ritornato nella sua Mullingar, ma lui raggiungeva Dublino ogni weekend visto che le due città irlandesi distavano una mezzoretta di treno; "a che ora hai l'aereo?" le domandò Liam "tra un'ora e mezza, devo sbrigarmi a chiudere tutto, pranzerò a Zagabria insieme a una decina di ragazze  e ragazzi che ho conosciuto durante lo stage, anche a loro è stata offerta questa opportunità, in Croazia è in corso una specie di rivolta studentesca, e cosa c'è di meglio che intervistare giovani coraggiosi e fiduciosi, per un'aspirante giornalista?" nonostante tutto, Mary sembrava felice di partire, quella missione l'affascinava, e poi desiderava andare via da lì per dimenticare un vecchio amico che in realtà non avrebbe mai più potuto essere tale, e i suoi amici lo capirono, si resero conto che era quello che lei voleva, e Mary era testarda, non l'avrebbero potuta fermare così facilmente...
La ragazza chiuse le valigie, poi scesero tutti insieme al piano inferiore, Lou, Liam e suo padre l'aiutarono con i bagagli,  abbracciò tutti di nuovo, la sua mamma, il suo papà, Sarah, Valerie, e i ragazzi "dite a Denny che mi farò perdonare" disse riferendosi al fratello minore, poi entrò in macchina salutando tutti con la mano, prese posto accanto al suo papà, respirò rumorosamente, voleva partire, principalmente perchè ciò che avrebbe vissuto l'attirava, e perchè doveva dimenticare un amore mai iniziato, ma si rendeva conto di star scappando via, capiva perfettamente perchè tutti avessero tentato di distoglierla dal suo proposito, e sapeva bene che lei avrebbe sentito la loro mancanza allo stesso modo, ma la voglia di cancellare quei due giorni che erano stati i più belli della sua vita, aveva avuto la meglio su tutto il resto; abbassò il finestrino mentre suo padre metteva in moto, la mamma e i ragazzi erano in piedi sulla soglia "ti vogliamo bene, Mary" gridarono "anche io" sussurrò lei, poi sorrise e si sporse "ci vediamo all'inizio dell'estate!" disse, prima di fuggire dalla sua città.




Buonsalveeeeeeee :DDD
Sono finalmente risucita ad aggiornare!! :))
Quindi, quindi, quindi...pare proprio che le cose vadano al contrario di come dovrebbero andare per Mary e Zayn, lui racconta a Sum e Harry di aver capito di essersi innamorato di lei nel momento in cui si sono baciati sul serio, e dice di non aver aperto bocca per l'incredulità e la felicità, dice di non aver avuto nemmeno il tempo di fermarla, di essersi perso nel guardarla e aver perduto il contatto con la realtà, restando imbambolato e inducendo la ragazza a pensare che per lui fosse stato tutto un errore.
E invece Zayn non si accorge nemmeno della sua fuga così impegnato com'è a ritornare con i piedi per terra, e quando si rende conto che lei è sparita, non gli resta che partire, è visibilmente scosso quando ritorna a Roma, cerca di addormentarsi ma non riesce a smettere di trovare un senso alla fuga della ragazza; e la mattina dopo, decide di raggiungerla a Dublino.
Intanto lei, è convinta di non essere ricambiata e accetta la prima opportunità che le si presenta per allontanarsi e tentare di dimenticare un amore mai iniziato, tutti provano a fermarla, ma Mary è testarda... e l'abbiamo lasciata in macchina con il suo papà, diretta all'aeroporto.
E adesso che cosa potrà mai succedere? Che ne pensate? Sono curiosaaaaa :3
Poi vabbè, Sum e Harry, è inutile persino parlarne..lei si sveglia prima e gli prepara il caffè, torna in camera e lo sveglia con un bacio, e poi ritornano sotto le coperte a coccolarsi fino a quando non si presenta Zayn alla porta akjfnjksfnanfkjf  ♥♥♥
Adesso vi do una bella notizia, o almeno credo che lo sia, no?
Avevo detto che non manca molto alla fine della storia, ma se pensate che sia questione di 2-3 capitoli, potete stare tranquilli, perchè mi sono resa conto di aver bisogno di molto più spazio per scrivere tutto ciò che mi sono prefissata, e poi continuano a venirmi idee e sinceramente rischio di arrivare addirittura a 50 capitoli! Ma non prendetela come una notizia certa, perchè effettivamente non riesco a quantificare i capitoli che mancano alla fine D:
Vi ringrazio per tutte le recensioni, siete M E R A V I G L I O S E ! ♥ E ringrazio anche chiunque legga, o inserisca la storia in una qualche lista <3
Fatemi sapere tutto quello che pensate, amo leggere ciò che mi scrivete, e poi sono stracuriosa! :DDD
Un bacione,  a prestooooooo <3<3<3

 






  

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** quaranta ***


" Ei Sum! Volevo soltanto dirti che mi hanno offerto di curare una rivolta studentesca a Zagabria, e ho accettato, starò lì per un paio di mesi. Mi farà bene cambiare aria, anche se ero appena tornata...sono già all'aeroporto, tra dieci minuti decolliamo. A prestooooo ti voglio tanto bene" la ragazza fissò quel messaggio per qualche secondo, non poteva crederci "ps. salutami Harry, e perfavore, non farne parola con Zayn" lesse il secondo messeggio inviato da Mary e la sua espressione si fece ancora più cupa, Harry se ne rese conto all'istante e senza che nemmeno le chiedesse quale fosse il problema, la ragazza gli mostrò i due messaggi, si guardarono non sapendo cosa fare "chiamo Valerie" esclamò lei, recuperando un briciolo di speranza, il ragazzo annuì mentre cercava di spingersi con lo sguardo il più lontano possibile per vedere se riusciva a scorgere ancora Zayn "Vale, ascolta, Mary mi ha mandato un messaggio...non può partire ora, dovete fermarla" disse alla sua migliore amica "non siamo con lei...l'ha accompagnata suo padre all'aeroporto" spiegò l'altra, Sum a quel punto si rese conto da sola che se pure avessero preso la superstrada e rischiato di ammazzarsi superando i limiti di velocità, non l'avrebbero fermata, l'aeroporto era a quaranta minuti a piedi da casa di Mary, e in macchina avrebbero impiegato meno di un quarto d'ora in condizioni normali, ma a Dublino gli ingorghi di traffico in prossimità di stazioni e aeroporti erano all'ordine del giorno, e poi avrebbero impiegato altri dieci minuti per arrivare sulla pista "cavolo no!" "è troppo tardi Sum" esclamò Valerie rammaricata, poi si scosse e le venne in mente di chiederle perchè avrebbero dovuto fermarla "Zayn è un passo dal salire su un aereo, sempre che non sia già salito, sta venendo lì per lei" spiegò frettolosamente "cosa?" Valerie era sconvolta "non ci credo" disse subito dopo pensando al momento in cui Mary aveva considerato impossibile che lui la raggiungesse a Dublino, e invece si sbagliava alla grande "si, è così, e dobbiamo fermarlo prima che venga lì inutilmente e ci resti ancora peggio!" "okay, fammi sapere" disse l'altra chiudendo la telefonata "speriamo bene, ciao Vale" la salutò "a dopo Sum".
La ragazza si guardò intorno e fortunatamente scorse subito Harry, lo raggiunse e gli disse che non c'era più nulla da fare "corro da Zayn" disse lui facendosi spazio tra la gente, spingendo qualcuno, chiedendo scusa un secondo dopo, correndo a più non posso, doveva assolutamente impedirgli di partire, Sum lo seguiva a qualche metro di distanza sperando con tutta se stessa che il suo migliore amico non la prendesse tanto male, non ci voleva proprio, per la prima volta  si era convinto dei propri sentimenti, per la prima stava facendo una follia per una ragazza, per la prima volta Zayn si era innamorato, ed era Mary a fuggire.
Harry arrivò al check-in in un minuto scarso, spinse con forza la sicurezza che non voleva lasciarlo passare, rischiò di perdere l'equilibrio, ma riuscì a superare quell'ostacolo, continuò a correre alla velocità del vento, si ritrovò sulla pista di decollo e si guardò intorno spaesato, si sentì piccolo come una mosca di fronte a quei mezzi con i motori accesi, pronti a prendere il volo, non si accorse nemmeno che un altoparlante stava annunciando la presenza di un ragazzo sulla pista di decollo e gli intimava di levarsi di mezzo "Harry, fa attenzione!" gridò la ragazza con tutta la voce che aveva in gola, le guardie di sicurezza la tenevano ferma, lui la sentì e si voltò facendole un segno mentre correva in direzione di quell'aereo che recitava la sigla 'British' sulla fusoliera, doveva essere quello che era diretto a Dublino, i motori erano accessi e producevano un rumore fastidioso e assordante per lui che si avvicinava sempre di più, per un attimo pensò di non farcela, poi si piazzò davanti al mezzo e sventolò le mani in aria, i motori del mezzo si spensero, probabilmente perchè il pilota era stato avvisato dai suoi colleghi di terra della presenza di un 'intruso' sulla pista, Sum tirò un enorme sospiro di sollievo, degli uomini raggiunsero Harry chiedendogli quali fossero le sue intenzioni, lui disse soltanto di dover parlare urgentemente con un passeggero che era su quell'aereo che aveva provato a fermare.
" avviso per i passeggeri: il signor Zayn Malik, ripeto Zayn Malik, è pregato di scendere, qualcuno ha chiesto di lei" Zayn fece ciò che gli era stato ordinato senza capire nulla, due hostess lo cercarono tra i passeggeri e lo accompagnarono fino a quando il ragazzo non riprese contatto con il suolo, appena vide Harry, lo raggiunse "ma sei matto? hai fermato un aereo? che ti prende?" gli domandò piuttosto confuso "vai a riprenderti il bagaglio...fidati di me" disse con il fiato corto "ma Harry..." provò a protestare l'amico "fidati di me" ripetè lui piegandosi in due per la fatica, Zayn ritornò a prendere il bagaglio a mano piuttosto confuso, l'amico lo aspettò dov'era, poi si incamminarono insieme permettendo all'aereo di decollare, con qualche minuto di ritardo "Mary è partita di nuovo, non potevamo farti arrivare lì, ci saresti rimasto ancora peggio, no?" domandò mentre si allontanvano lentamente "partita? dove? quando? perchè?" "te lo spiegherà Sum tra un minuto" disse lui, riuscendo appena ad articolare quelle parole, aveva corso tantissimo e gli era venuto male al fianco per lo stress eccessivo e improvviso, e poi aveva sul serio rischiato molto parandosi davanti a un aereo in partenza, Zayn annuì intuendo che l'amico era stremato e gli circondò le spalle con il braccio fino a quando non raggiunsero Sum; la ragazza gli corse incontro, si buttò tra le braccia di Harry stringendolo forte e sostenendolo allo stesso tempo "non farai mai più una cosa del genere, vero?" disse senza mollare la presa "tutto a posto amore" sussurrò lui riprendendosi lentamente  "tra un po' ti ammazzavi per impedirmi di partire" disse Zayn mentre lui e Sum lo sorreggevano chi da un lato e chi dall'altro fino al bar "ma ti ho fermato" "e non ti piazzerai mai più sulla pista di decollo, mi hai fatto morire" ammise Sum, lui la guardò negli occhi e le sorrise teneramente "appena avrò ritrovato il fiato, ti riempirò di baci e dimenticerai ogni paura" sussurrò dolcemente, lei lo strinse di più "ma non lo farai più comunque" disse poi "promettilo" gli intimò Zayn, si era reso conto anche lui del capitolo corso, e nonostante gli fosse infinitamente grato per averlo fermato in tempo, capiva perfettamente che aveva rischiato di rimetterci la pelle "promesso" si arrese Harry.
Una volta giunti al bar, presero posto e ordinarono qualcosa  a caso, Sum teneva la mano al suo ragazzo, che piano piano stava tornando a essere quello di sempre, si era preoccupata sul serio vedendolo rosso in viso, senza fiato e piegato in due dal dolore al fianco causato da quella pericolosa, decisamente, e folle corsa.
" perchè è ripartita?" domandò Zayn con un nodo alla gola, dopo essersi assicurato che il suo migliore amico stesse bene "mi ha mandato un messaggio, diceva di aver avuto una nuova opportunità, a Zagabria, da quel che ho capito c'è una sommossa ad opera degli studenti e lei sarà lì per intervistarli" spiegò Sum con calma, vide il volto di Zayn rabbuiarsi e prese anche la sua mano "ei, sono un paio di mesi, si tratta soltanto di aspettare, passeranno" aggiunse subito dopo guardandolo negli occhi "si ma...proprio adesso doveva partire?" "te l'ha detto lei stessa di voler cogliere tutte le occasioni al volo,no?" domandò retoricamente Harry, ormai in forma "si, lo so, ma dai...ci vuole sfiga proprio" gli altri non poterono far altro che dargli ragione " non ci credo, per una volta che sentivo di star facendo la cosa più folle e più giusta contemporaneamente, ci si mettono gli studenti croati!" Zayn era visibilmente giù "e poi chissà che diavolo succederà in questi due mesi, io avevo bisogno di parlarle adesso, ero pronto a rischiare, a fare un tentativo, e ora, che faccio?" "due mesi, Zayn, due mesi passeranno in fretta, e si sistemerà tutto, pensa che io e Harry non ci siamo visti e sentiti per un anno.." "e non mi pare che le cose stiano tanto male" completò la frase il ragazzo "siamo felici, e lo sarete anche voi" disse Sum sicura delle proprie parole, poi guardò il suo ragazzo e gli sorrise istintivamente "lei è cotta quanto te, e anche se è scappata via, o all'inizio farà la dura, la conosciamo, è nel suo carettere, non è così orgogliosa da non ammettere di essere fuggita troppo in fretta, avrete il tempo di chiarirvi" cercò di tirarlo su Harry "è lei che ti ha baciato e questo significa che prova qualcosa per te, si sistemerà tutto" continuò Sum, e Zayn accennò un sorriso, voleva credere a tutto quello che i suoi migliori amici gli stavano dicendo, sperava davvero che fosse così.

" Dai, torniamo a casa!" Harry lo prese sottobraccio da un lato e Sum dall'altro mentre raggiungevano l'auto, stavolta giudò Harry, l'amico era troppo occupato a guardare fuori dal finestrino mordendosi le mani per non averla fermata in tempo, per non aver mosso un dito al momento giusto, prima di lasciare Dublino, Sum accese lo stereo e restarono zitti per il resto del tragitto, sia lei che Harry avevano capito che non era il caso di continuare a parlare di Mary, già ci era rimasto abbastanza male, e in questi casi si sa che la musica esprime ciò che le parole non sono in grado di dire.
Quando furono tutti e tre a casa dei ragazzi, Zayn se ne andò in camera sua e si stese sul letto, Sum e Harry restarono seduti sul divano abbracciati, il ragazzo cominciò a baciarle teneramente la guancia e lei si rilassò completamente, poi passò al collo, le laciò dolci baci facendole il solletico, lei non si mosse di un millimetro "si può sapere perchè mi fai quest'effetto?" domandò un attimo dopo, quando le labbra di Harry sfioravano ancora la sua pelle delicata "quale effetto?" domandò il ragazzo fingendo di essere sorpreso "anche se fosse la peggior giornata al mondo, arrivi tu, mi abbracci, mi coccoli, e tutto torna ad avere un senso" sussurrò guardandolo negli occhi e disegnandogli il contorno delle labbra con un dito, Harry le regalò un sorriso meraviglioso, uno dei suoi, e altri baci "ti sei spaventata davvero oggi?" domandò poi facendosi serio "forse non te ne sei reso conto, ma ti sei piazzato davanti un aereo, non macchina, una bicicletta, che è pericoloso lo stesso, un aereo in procinto di decollare, e hai alzato le braccia in aria per impedirgli di partire" "dovevo fermarlo" "lo so" ammise lei "è stato un gesto degno di un eroe amore, e lo sa anche Zayn, ma io ti amerei anche se ti vedessi scappare a gambe levate con un cagnolino impertinente alle calcagna, riderei, questo sì, e fidati chiunque lo farebbe,ma ti amerei alla follia lo stesso" Harry le sorrise di nuovo "non lo farò più, promesso" disse lui riprendendo a baciarla "però sono il tuo eroe, vero?" "ovviamente" sussurrò la ragazza con una sincerità disarmante.
" Dobbiamo fare qualcosa" esclamò Sum un quarto d'ora dopo "è chiuso in camera e non vuole sapere di fare niente" le riportò Harry sedendosi di nuovo accanto a lei dopo essere andato da Zayn "non mi importa, non può restare così" "non è da lui" concordò il ragazzo "c'è sempre stato per noi, sempre, e adesso è il nostro turno" spiegò Sum "giusto, lui non vuole uscire..." cominciò Harry lasciandole intuire il seguito della frase "e invece uscirà!" concluse Sum "pensiamo a qualcosa che gli piace tanto fare" "escludendo cinema, bowling, e gelati..." "è una bella giornata, una passeggiata al parco in bicicletta e un picnik non guasterebbero" ipotizzò Harry "amore sei un genio" disse lei rubandogli un bacio e alzandosi "dove vai?" "a preparare i panini!" rispose  con un sorriso "no aspetta, ho un'idea migliore" disse subito dopo aprendo il frigo e prendendo l'occorrente che le serviva; tagliò i pomodori, i wurstel, aggiunse il mais, il tonno, qualche foglia di insaltata e mise a cuocere il riso "mi aiuti con la macedonia? gli piace tanto..." Harry annuì sorridente e prepararono insieme il mix di frutta mentre il riso cuoceva, dieci minuti dopo fu tutto pronto "mancano solo piatti e posate, e un tavoglia" esclamò lei entusiasta dell'idea "sono là sotto, io intanto controllo le bici" disse Harry uscendo, Sum mise tutto in un cestino e poi glielo portò in cortile, Harry posizionò il cestino da pranzo sull'apposito cestello di una delle biciclette e corse di sopra a prendere l'acqua, Zayn era ancora chiuso in camera e sembrava non essersi accorto di nulla "vado un attimo a casa, devo cambiarmi" esclamò Sum sulla soglia "ma sei perfetta anche così" le disse lui prontamente, indossava un jenas lungo e una canottiera bianca coperta da un maglioncino a maniche lunghe rosso che aveva indossato quella mattina "si ma ho caldo!" rispose, e Harry rise, la raggiunse sulla soglia con le bottiglie d'acqua fresca in mano e le cinse la vita con un braccio "ci vediamo tra poco" le disse facendo scontrare le loro fronti e guardandola negli occhi, poi la lasciò andare.
Quello che avevano loro due era qualcosa di unico e inimitabile, dimostravano di amarsi nel modo più semplice e genuino del mondo in ogni singolo istante della giornata, e non lo facevano perchè ormai era diventata un'abitudine o una noiosa routine, no, loro due si abbracciavano, si coccolavano, si baciavano spontaneamente, perchè gli andava di farlo, perchè non riuscivano nemmeno più a immaginare una vita senza l'altro/a al loro fianco, era come se per tenersi in vita avessero bisogno dell'ossigeno, come ogni altro essere vivente sulla terra, l'unica differenza era che gli altri traevano motivo di vivere dalle emissioni nell'ambiente di sostanze chimiche, e per Sum e Harry era totalmente diverso, erano l'uno l'ossigeno dell'altra, e ciò che li teneva in vita era la chimica, certamente, ma intesa come la reazione perfetta prodotta dai loro rispettivi sentimenti. 
" eccomi" esclamò la ragazza riapparendo sulla soglia, aveva indossato un jenas che le arrivava appena sopra il ginocchio e una maglietta di cotone a mezze maniche, i capelli legati in una coda per sopportare meglio il caldo "pronta a iniziare la missione butta-Zayn-giù-dal-letto?" le domandò lui e Sum annuì, si recarono entrambi in camera e come si aspettavno, trovarono il loro migliore amico steso sul letto "ei Zayn" lo salutò Sum con tono allegro, lui si voltò abbozzando un mezzo sorriso "ho già detto a Harry che non voglio fare nulla" disse poi "lo so" rispose l'altro ragazzo, e a quel punto Zayn si accorse che c'era anche Harry "infatti tu non devi fare niente, abbiamo pensato a tutto noi" aggiunse la ragazza "che vuol dire?" Sum e Harry si guardarono reciprocamente, poi lo presero per i piedi, chi da un lato e chi dall'altro e lo tirarano giù con forza, lo spostarono di una ventina di centimetri ma non riuscirono a farlo alzare come avevano sperato, Zayn opponeva resitenza, sembrava aver perso la voglia di fare qualunque cosa e volersene stare lì a maledirsi per non averle parlato chiaramente a tempo debito "va bene, se non ti alzi così, passiamo alle maniere forti" esclamò Harry, un secondo dopo lui e Sum erano seduti a cavalcioni su di lui e gli facevano il solletico alla pancia, dove lo soffriva di più, il ragazzo tentava di scansarsi senza riuscirci  e rideva fortissimo per l'effetto del solletico, lo aveva sempre sofferto più di tutti, e Harry e Sum ridevano di conseguenza, Zayn riuscì a resistere per qualche minuto "okay, basta, mi arrendo, facciamo tutto quello che volete, basta che la smettiate" i due sorrisero e si scambiarono un cinque, battuto in segno di vittoria, poi lo lasciarono in pace "metti qualcosa di più leggero,e sportivo magari, ti vogliamo tra cinque minuti giù in cortile" il ragazzo annuì piuttosto confuso mentre Sum e Harry si allontanavano.
" a questo punto mi cambio anche io" esclamò il riccio trascinando con sè la sua ragazza in camera "metti questi" gli suggerì lei indicando un paio di pantaloni di tuta leggeri di colore blu e una maglietta bianca a mezze maniche "va bene amore" disse lui rubandole un bacio e cambiandosi, poi si ritrovarono tutti e tre giù.
Montarono sulle biciclette e iniziarono a pedalare, Zayn seguiva i suoi amici senza capire granchè, ma muoveva le gambe in modo alternato permettendo alla bicicletta di avanzare, non aveva notato il cestino da pranzo sulla bici di Sum, quindi non aveva idea di ciò che quei due avessero organizzato, e per i primi cento o forse duecento metri lì seguì svogliatamente, poi iniziò a sciogliersi e poco alla volta arrivò addirittura a pedalare più veloce di quanto facessero Sum e Harry. La sua mente era costantemente focalizzata su Mary, su quella partenza improvvisa che non poteva attuarsi in un momento meno indicato di quello in cui era avvenuta, pensava a quei due mesi che lo separavano dal rivederla di nuovo, chissà come si sarebbero messe le cose, aveva finalmente capito di essersi innamorato di lei, ma ne sapeva così poco dell'amore, che gli pareva quasi impossibile credere che durante quei due mesi il cuore, le emozioni o semplicemente il corso degli eventi, non gli avrebbero giocato qualche brutto scherzo; non era capace di smettere di immaginare cosa sarebbe successo se l'avesse fermata subito dopo averla baciata, se avesse perso quell'aereo e fosse rimasto lì con lei a Dublino, chissà forse sarebbe stata la scelta più spropositata della sua vita, ma avrebbe comunque corso il rischio di essere felice; e poi nella sua mente scorrevano senza sosta i momenti trascorsi insieme, quella scommessa inventata da lei su due piedi e la successiva ammissione di voler stare un po' con lui, Zayn non poteva credere che fosse successo anche lui, che cupido lo avesse scambiato per un bersaglio, eppure era così che stavano le cose...più nella sua mente si affollavano immagini e pensieri apparentemente confusi e in contrasto tra di loro, che in realtà erano ordinatissimi ed erano soltanto pezzi di un puzzle che una volta completato avrebbe riflesso il volto di Mary, più accellerava la pedalata, era come se si sforzasse di far seguire anche alle gambe il ritmo incessante dei suoi pensieri, e pedalava velocissimo, acquistando grinta e forza a ogni metro percorso, era come se avesse trovato un modo per sfogarsi molto più efficace e produttivo di starsene sdraiato sul letto, e sapeva perfettamente che era merito del suo migliore amico e della sua migliore amica.
Aveva sempre amato andare in bicicletta, sin da bambino, perchè gli faceva pensare di essere libero, e in effetti è così..quando si pedala si è completamente autonomi, ci siamo soltanto noi, la nostra bici, e poi la strada che stiamo percorrendo, e allora dobbiamo scegliere se pedalare soltanto per goderci il panorama o una bella giornata di sole, senza pensare a nulla, con la mente completamente sgombra dai pensieri, assumendo un atteggiamento passivo e disinteressato nei confronti della vita; oppure possiamo accelerare la pedalata e percorrere kilometri e kilometri senza rendercene conto, in città o in aperta campagna, concentrandoci semplicemente su noi stessi, su ciò che vogliamo davvero, sul metodo migliore per raggiungere i nostri obiettivi, torturandoci con le nostre domande senza risposta, e aumentando sempre di più la velocità, fino ad arrivare al punto di girarci indietro e osservare compiaciuti la strada appena percorsa, meravigliandoci di dove siamo riusciti ad arrivare, e cominciando a credere che in fondo non è così tragico se prima di colmare i nostri dubbi, c'è bisogno di una stancante pedalata perchè, ovviamente è stacante, le gambe non risponderanno più agli impulsi del cervello, ci ritroveremo con il fiatone, saremo costretti a bere qualcosa per non rischiare di finire disidratati, ma come per pura magia, avremo la mente libera.
Semplicemente perchè ci saremo resi conto che bisogna pedalare per giungere alla meta, passeggiando incantandoci di fronte al paesaggio ci impiegheremo molto di più ed è probabile che finiremo per stancarci del viaggio prima di arrivare a destinazione..che cosa significa? Che bisogna attraversare la tempesta senza arrenderci alla sua forza distruttiva, allo stesso modo in cui pedaliamo senza lasciarci intimidire dalla stanchezza, e soprattutto bisogna sforzarsi di non guardare costantemente la strada percorsa, altrimenti perderemo di vista quella che ci sta proprio di fronte, altrimenti non ci accorgeremo dei sassi disposti  lungo la carreggiata e di conseguenza non potremo scansarli; dobbiamo credere nel nostro obiettivo e fare il massimo per realizzarlo, lasciando perdere i rimpianti sul passato e concentrandoci su ciò che vogliamo... e quella famosa pedalata ci indurrà a trovare il coraggio di combattere aumentando la velocità, affrontando con grinta e determinazione l'intero percorso, senza lasciarci scoraggiare dalle gambe atrofizzate, o dal rischio di bloccarci e perdere di vista i sogni.

Su Zayn aveva avuto effetto. Giunsero in aperta campagna e si fermarono per il pranzo dopo una pedalata durata più di un'ora e mezza, Sum fece le porzioni all'ombra di un albero e tutti e tre mangiarono con gusto "ne avevo bisogno!" esclamò Zayn stendendosi sul prato dopo aver mangiato con appettito tutto ciò che Sum  e Harry aveva preparato per lui "di rimpinzarti?" lo prese in giro l'amico "no, di montare su una bicicletta, non lo facevo da tanto, e avevo dimenticato quanto fosse bello pedalare a tutta velocità, mettendo a dura prova la resistenza degli arti inferiori, e poi guardarsi indietro rendendosi conto della strada percorsa" gli altri due sorrisero a quelle parole "è così..la vita è una pedalata, ed è decisamente meglio affrontarla con grinta, piuttosto che lasciarsi scoraggiare dalle avversità" "quindi ora che farai?" "di sicuro non mi arrenderò senza aver lottato, non so ancora come, ma troverò il modo...in fondo anche voi due avete lottato per stare insieme, no?" Harry annuì stringendo la mano della sua ragazza, poi tutti e tre si rilassarono su quel prato, Sum guardò Harry negli occhi e lui capì al volo cosa volesse dirgli, le circondò le spalle con un braccio "ce l'abbiamo fatta" le sussurrò in un orecchio, riferendosi a Zayn, lei si strinse di più e poggiò la testa sul suo petto sorridendo "ei?" Zayn attirò l'attenzione di entrambi "grazie per avermi costretto a lasciare il letto" "pensavi sul serio che ti avremmo abbandonato lì?" domandò Harry "siamo i tuoi migliori amici, avevamo l'obbligo morale di fare qualcosa" aggiunse Sum "e poi non ti sopportiamo con il broncio" proseguì il ragazzo "vogliamo vederti sorridere"concluse Sum guardandolo negli occhi "ma io vi amo di bene!" esclamò Zayn piantandosi in mezzo a loro, i due risero divertiti e lasciarono che il loro migliore amico li abbracciasse entrambi, e restarono così, distesi sul prato e stretti in un tenero abbraccio, fino a quando non ripresero le biciclette per tornare a casa. 





Buonsalveeeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :D
So bene che la maggior parte di voi sperava in un incontro all'aeroporto per Zayn e Mary, e ammetto che inizialmente avevo pensato di concludere la faccenda proprio così, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stata una scena troppo simile a quelle dei film..insomma, credo di aver visto decine e decine di film in cui i due protagonisti si dichiarano amore in aeroporto o in stazione; spesso assistiamo a una corsa sfrenata da parte di uno dei due per impedire all'altro di partire e di solito il lieto fine è assicurato, oppure i due protagonisti partono da aeroporti o stazioni diverse e si incontrano a metà strada per colpa di una perturbazione che costringe l'aereo ad atterrare nell'aeroporto più vicino, o un casualissimo incidente che fa in modo che i rispettivi treni si fermino nella stessa stazione. Senza nulla togliere a quelle scene, sono meravigliose, le amo e mi fanno sempre restare con il fiato sospeso, ho provato a dare un tocco di originalità alla storia e spero con tutto il cuore che non vi abbia deluso.
Qui la corsa sfegatata non è degli amanti, ma di Harry, di un ragazzo che vuole a tutti i costi evitare una delusione troppo grande al proprio migliore amico, e la preoccupazione e  l'ansia appartengono a Sum, che si tranquilizza soltanto quando riesce ad abbracciarlo di nuovo.
Zayn ci resta molto male, ma i suoi amici non sono disposti a vederlo soffrire così, e decidono di organizzare una bella pedalata; a proposito di questo, perdonate un altro dei miei assurdi paragoni, spero che vi sia arrivato il messaggio che volevo dare: così come bisogna pedalare senza lasciarsi intimidire dalla stanchezza e guardare indietro soltanto una volta raggiunto il traguardo, non dobbiamo lasciarci abbattere dalle tempeste della vita, non dobbiamo arrenderci, ma guardare avanti, e affrontare l'intero perocrso ad alta velocità, con grinta e determinazione :)
Sono solo belle parole, lo so..ma ogni tanto abbiamo bisogno di ascoltarle, no? :DD
Devo andare, ma voi non esitate  a farmi sapere cosa ne pensate, e anche se mi credete pazza, ditemelo, non mi offendo :))
Grazie per tutte le recensioni, siete fantasticheeeeeeee <3<3
A presto!! ♥♥♥♥♥      


      


       
 
 
  

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** quarantuno ***


Due settimane dopo.
Era un venerdì mattina di fine maggio, il sole splendeva su Roma, l'estate si faceva sempre più vicina e tutti gli studenti, che si tratti di bambini delle scuole elementari, delle medie, ragazzi delle superiori o universitari, erano stanchi di trascorrere le giornate chinate sui libri e pronti a godersi una nuova fantastica stagione, ma prima di poter buttare tutto in aria, c'erano le ultime verifiche da superare, le più toste.
Zayn quella mattina era rimasto a casa a studiare, aveva intenzione di prepararsi al meglio per l'esame conclusivo del suo primo anno di università, doveva superarlo a tutti i costi, anche se di certo non si poteva dire che fosse il classico studente modello, ma essere bocciato alla fine dello stage, significava dover restare a Roma almeno fino al Natale successivo, e per quanto quella città gli piacesse, non aveva nessuna intenzione di restare lì quando Sum e Harry sarebbero tornati a Dublino insieme, sarebbe rimasto solo, e l'idea non lo attraeva affatto.
Anche Harry avrebbe dovuto superare l'esame di fine corso, erano trascorsi ben sei mesi dal giorno in cui erano arrivati in Italia, e lo stage che avevano accettato di fare mettendo una x su un modulo tanto tempo prima, era giunto al termine; gli accordi erano che i due ragazzi avrebbero dovuto superare un esame alla scadenza dei sei mesi per ritornare a casa, ecco perchè Harry aveva calcolato tutto e aveva deciso di affittare quella casa a Dublino, perchè lui sarebbe dovuto ritornare a casa, a meno che non avesse sbagliato le risposte di proposito per restare con Sum, e lo avrebbe fatto senza battere ciglio se fosse stato necessario, semplicemente perchè rifiutava a prescindere l'idea di tornare a Londra e lasciare il suo cuore a Roma, non voleva nemmeno sentir parlare di doversi separare di nuovo dall'amore della sua vita, era sicuro che il loro amore sarebbe rimasto sempre forte e indistruttibile anche a 2000 km di distanza, ma avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile se si fossero divisi, perchè ormai trascorrevano tutti i giorni insieme e si amavano alla follia, erano felici così, e poi non lo confortava la prospettiva di rivivere da capo quello che avevano provato durante quei due anni in cui si erano amati a distanza, Sum non poteva ritornare a passare le notti abbracciata alla sua maglietta azzurra, voleva che le trascorresse tutte tenendosi stretta al suo petto.
Ed ecco che aveva trovato la soluzione perfetta, l'avrebbe portata con se, la ragazza avrebbe chiesto un semplice trasferimento all'università, e avrebbe frequentato il secondo anno nella sua Dublino; forse Harry ancora non si rendeva perfettamente conto di ciò che aveva fatto per lei, ma Sum ne era completamente consapevole e gli sarebbe stata debitrice a vita.
Ma..stavamo parlando di Zayn, giusto? Beh, lui ce la stava mettendo tutta, stava concentrando tutte le energie nello studio, o quasi, dato che continuava costantemente a pensare a Mary...non l'aveva più vista da quando era scappata via all'aeroporto, e non l'aveva nemmeno sentita, provava a chiamarla sistematicamente almeno un giorno si o un giorno no, ma lei non aveva mai risposto; all'inizio Zayn aveva pensato che la ragazza si rifiutasse addirittura di parlargli, poi parlando con Sarah aveva scoperto che in Croazia, dove era finita, le schede telefoniche europee non valevano, era come se si fossero smagnetizzate, lì utilizzavano delle sim diverse, e l'unico modo per tenersi in contatto con lei restava il computer, ma nemmeno in quel modo era mai riuscito a parlarle, un po' per colpa dei fusi orari, un po' per sfortuna, non era mai riuscito a trovarla in linea; e anche in questo caso aveva finito per pensare che lei lo facesse di proposito, che fingesse di non esserci mettendo ogni volta la spunta sulla voce 'invisibile', unicamente per evitare di parlargli, ma quando Sum, Valerie, Liam, Niall gli avevano confidato di non essere mai riusciti a contattarla, aveva recuperato un briciolo di speranza...e continuava a comporre il suo numero un giorno si e uno no, pur sapendo come stessero le cose viveva nell'illusione che in qualche modo quel telefono sarebbe ritornato all'improvviso in funzione, la verità era che non riusciva a capire per quale motivo le sim europee lì non valessero, la Croazia faceva parte dell'europa fino a prova contraria, eppure doveva esserci qualcosa di diverso laggiù. 
Trascorreva gran parte del giorno a studiare, e appena si rilassava anche solo per un minuto, la sua mente andava automaticamente a focalizzarzi su di lei, gli mancava da morire, come gli era mancata durante lo stage precedente, ma questa volta non si meravigliava se si ritrovava a desiderare di stringerla tra le braccia e baciarla fino a non avere più fiato, si era innamorato di lei, ormai si era arreso all'evidenza, e continuava a provare a contattarla con tenacia, lo faceva di sera di solito, in un modo così sistematico, che a volte finiva per riporre il cellulare chiedendosi che cosa le avrebbe detto se Mary avesse risposto; davvero non avrebbe saputo da dove cominciare, ma attaccarsi a quel cellulare era diventato così naturale per lui, che componeva il suo numero digitandolo a memoria e senza nemmeno preoccuparsi del discorso che le avrebbe fatto, era convinto che gli sarebbe bastato sentire la sua voce per fargli tornare alla mente ciò che aveva perduto lasciandola andare a Dublino.


Sum e Harry invece, a volte sceglievano la biblioteca dell'università per studiare, proprio come quella mattina. Erano seduti uno accanto all'altra e leggevano tutti e due a bassa voce, sottolineando le frasi più importanti e le parole chiave, aiutandosi a vicenda quando non riuscivano a comprendere qualche concetto, facendosi i dspetti con gli evidenziatori, e scambiandosi di tanto in tanto qualche sguardo che terminava in un sorriso e che significava 'basta! andiamo a sederci sulle scale e restiamo abbracciati fino a stasera' ma poi ritornavano a concentrarsi sui libri e a studiare come due compagni di banco, Sum arrivò addirittura a chiedersi come sarebbe stato avere Harry come compagno di banco alle superiori, ma non c'era nemmeno da domandarselo, si sarebbe innamorata dei suoi occhi smeraldo screziati d'azzurro e del suo sorriso paralizzante, il primo giorno di scuola, di sicuro.
Quella mattina la biblioteca era particolarmente affollata, e tutti e due non si stupirono più di tanto quando si accorsero che Laura e Daniel si erano seduti proprio al loro stesso tavolo; si salutarono tutti e quattro educatamente "si vede che siamo a fine maggio, eh?" esordì Laura "già, la biblioteca non è mai stata così piena di gente nei mesi precedenti" concordò Sum "infatti, non c'è nemmeno un tavolo libero" disse Daniel guardandosi intorno un po' imbarazzato "potete restare" esclamò Harry con un sorriso che sorprese soprattutto Daniel, i due presero posto e si sistemarono liberandosi delle giacche "ei Sum, come stai? non ci incrociamo da un po'..." "alla grande! Ma non vedo l'ora di liberarmi di quest'esame" disse rivolgendosi a quella che fino al dicembre precedente aveva considerato sua grande amica, ora le cose erano cambiate, anche se tutte e due avevano ormai messo da parte il motivo per cui si erano scontrate, Sum non si fidava più di lei come una volta, e non si incontravano mai fuori dalle mura dell'università, diciamo pure che si erano allontanate, ma quando si incrociavano nei corridoi, si fermavano sempre a scambiare quattro chiacchiere "a chi lo dici!" rispose l'altra "e tu come stai?" "bene...tutto procede come al solito" i due ragazzi inizialmente non presero parte a quella conversazione e si limitarono a restare zitti ascoltandole; Sum annuì voltandosi verso il suo ragazzo, Harry sembrava perfettamente a suo agio e ciò la rincuorava, non avrebbe mai creduto possibile sedersi a un tavolo con l'amore della sua vita, il ragazzo che aveva mollato, e la sua ex grande amica, ma la vita riserva parecchie sorprese...
Chiacchierarono per una manciata di minuti forse, poi tornarono tutti con le teste sui libri, Harry prese la mano della ragazza da sotto il tavolo e fece in modo che si intrecciasse con la sua, Sum sorrise fissandolo negli occhi per qualche istante, poi riabbassò la testa senza lasciargli la mano; Daniel non poteva fare a meno di guardarla di sottecchi fingendo di star studiando, era impossibile per lui tenere gli occhi sui libri mentre colei che era stata la sua ragazza per un paio di mesi scarsi, gli stava giusto di fronte.
 "ma cosa vuol dire?" si lamentò Harry a bassa voce, rivolgendosi al libro come se quello potesse rispondergli, Sum lo sentì e rialzò il capo, si guardarono, poi lei si avvicinò di più al ragazzo e lesse insieme a lui ciò che c'era scritto sul libro, si tenevano ancora per mano sotto il tavolo, quando sul viso di Sum si dipinse un'espressione piuttosto confusa, lui scoppiò a ridere guardandola "che c'è?" domandò lei tirandogli un leggero pugno sul braccio, Harry continuò a ridere guardandola dritta negli occhi, senza accorgersi che Daniel li guardava con la coda dei suoi occhi "non ho capito!" ammise Sum, poi si tappò la bocca visto che gli altri sembravano essere concentrati sui propri libri, ma in realtà non era così "rileggiamo" propose lui, e Sum si fece di nuovo più vicina, Daniel li osservò mentre leggevano tutti e due dallo stesso libro, erano vicinissimi e anche se non avrebbe mai potuto accorgersi che si tenevano per mano, riusciva a rendersi perfettamente conto di quanto fossero complici in ogni cosa; fino ad allora avevano parlato a voce bassa con l'intenzione di non disturbare lui e Laura, lo si intuiva, e si vedeva che non lo facevano per farsi notare o per dimostrare qualcosa a qualcuno, persino Daniel si era accorto che il loro era un comportamento assolutamente spontaneo, sarebbero stati complici sia se fossero stati da soli, sia che si fossero trovati tra la folla; osservò i loro visi molto vicini e captò persino un celerissimo e dolcissimo scambio di sguardi "beh?" sussurrò Harry quando ebbero finito di leggere per la terza volta probabilmente "sembra scritto in arabo" esclamò lei, scatenando di nuovo la risata del ragazzo "comunque credo proprio che voglia dire che..." spiegò parlando sempre a bassa voce, mentre lui annuiva "è la stessa cosa che ho pensato io" disse alla fine, trovandosi d'accordo con lei; se Daniel e Laura avessero provato a farsi i fatti propri invece che fissarli di sottecchi, non si sarebbero nemmeno accorti dei loro movimenti, dei loro sorrisi e delle loro parole, neanche quando studiavano Sum e Harry riuscivano a ignorarsi, per loro sarebbe stato assurdo comportarsi da perfetti estranei, ciò che li legava era irrefrenabile, per loro era naturale e spontaneo aiutarsi a vicenda o tenersi per mano in biblioteca, lo facevano sempre.
La ragazza tornò a concentrarsi sul suo testo, e soltanto per un attimo, le parve di essere fissata e alzò lo sguardo guardando Daniel, ma pensò di essersi sbagliata visto che il ragazzo seduto di fronte non aveva avuto difficoltà a fingere di essere completamente immerso nello studio, però non appena lei riabbassò il capo, lui tornò a fissarla, Sum si domandò se alla fine lui e Laura si fossero messe insieme, a vederli sembrava che fossero soltanto buoni amici, poi si scosse e abbandonò quel pensiero rendendosi conto che non le importava affatto; invece si concentrò sul suo ragazzo, se fosse stato un altro, non avrebbe accettato di buon grado lo stare seduto allo stesso tavolo con l'ex della propria ragazza, ma Harry era così sicuro dei suoi sentimenti e di quelli di Sum nei suoi confronti, che reputava inutile avercela con Daniel, lui amava Sum e lei lo ricambiava nello stesso e identico modo, tutto il resto del mondo avrebbe potuto pensare,dire, fare tutto ciò che voleva, aveva la certezza che il loro amore fosse indistruttibile.

Poco dopo suonò la campanella delle undici, di solito a quell'ora tutti gli studenti facevano un break "finalmente!" esclamò Daniel stiracchiandosi, come se fino a quel momento avesse studiato "andiamo a prendere qualcosa da mangiare?" gli domandò Laura, lui annuì "Sum, Harry, volete qualcosa?" domandò gentilmente la ragazza "no, grazie" risposero gli interessati mentre Laura e Daniel si allontanavano "non è ...strano essere seduti allo stesso tavolo?" domandò Sum mettendosi a sedere a cavalcioni sulla panca come la maggior parte degli studenti, e voltandosi verso di lui "decisamente!" esclamò lui sorridendole, poi la imitò nella posizione e le prese il viso tra le mani, Sum si specchiò negli occhi che tanto amava "..ma so che tu mi ami, e tutto il resto non mi importa"sussurrò avvicinandosi sempre di più al suo viso, completamente ignaro di essere spiato da Daniel; i loro nasi si sfiorarono teneramente e meno di un istante dopo le loro labbra erano le une sulle altre, si baciarono dolcemente, poi si staccarono senza allontanarsi e si fissarono negli occhi, Sum vide tutto il suo mondo riflesso negli occhi del ragazzo che amava e per lui fu esattamente lo stesso, poi tornarono a baciarsi in biblioteca, Harry la teneva per la vita e Sum aveva avvolto le braccia intorno al suo collo, e le loro labbra erano unite e si muovevano lentamente e all'unisono, assaporandosi e desiderandosi pudicamente, si baciavano fino a non aver più fiato, poi si guardavano negli occhi per qualche istante parlandosi senza parole, e riprendevano a baciarsi nel modo più tenero e più vero possibile, un incastro perfetto quello delle loro labbra.
Che cosa vedeva Daniel osservandoli di soppiatto? Beh, con l'organo della vista soltanto un ragazzo e una ragazza che conosceva, seduti a uno dei tanti tavoli della biblioteca, uno accanto all'altro, tutti e due a cavalcioni sulla panca di legno, lui la teneva per la vita e lei gli avvoleava il collo con le braccia, non sembravano curarsi di niente e di nessuno, un po' come facevano tutti gli studenti, la biblioteca era diversa dall'aula, era il luogo preferito degli studenti all'università, un po' come lo sono i bagni, i corridoi e i distributori al liceo, era la parte di edificio riservata soltanto a loro e brulicava di vita come non mai soprattutto a maggio. C'erano centinaia di persone da poter osservare, ma lui era concentrato su loro due che si baciavano con passione e tenerezza allo stesso tempo, e poi interrompevano quel contatto per guardarsi parlandosi con gli occhi, dopo tornavano a baciarsi, e poi ancora a guardarsi con occhi innamorati, e poi a baciarsi, fino alla fine dell'intervallo. Se li avesse spiati da perfetto estraneo, avrebbe giurato che quei due stessero insieme massimo da due o tre giorni, che si comportassero così perchè il loro amore era ancora fresco, perchè stavano insieme da pochissimo tempo ed era una novità ciò che provavano, perchè erano ancora in quella fase iniziale in cui non si riesce a stare lontani...invece sapeva perfettamente che Sum e Harry si conoscevano da un bel po', erano stati già insieme per due anni, e poi si erano ritrovati, ed erano già trascorsi cinque mesi da quando erano tornati insieme, non due giorni come sembrava, cinque mesi.
Ecco perchè la vista non bastava a determinare ciò che stava osservando, Daniel si rese improvvisamente conto che per quanto lui fosse stato innamorato di Sum, non l'aveva mai nemmeno guardata negli occhi come faceva Harry, non si erano mai sorrisi così, non si erano mai baciati in un modo lontanamente simile a quello; di colpo capì che Harry, lo stesso ragazzo che aveva maledetto innumerevoli volte da quando era arrivato a Roma, rendeva Sum molto più felice di quanto fosse stato in grado di fare lui, e poi lei lo amava più di se stessa, lo si percepiva, e ciò che avevano condiviso loro due durante quei due mesi era assolutamente nulla, anche solo in confronto al modo fottutamente dolce e vero con cui si baciavano.
Tornò al tavolo insieme a Laura, dopo aver sgranocchiato qualcosa, con quella nuova consapevolezza, pensò addirittura che aveva bisogno di capire quanto si amavano per togliersi completamente dalla testa quella ragazza, per stare di nuovo bene con se stesso... e finalmente ci era riuscito.
Prima di quel momento, non era mai riuscito a dimenticarla sul serio, e aveva preso l'abitudine di cercare di evatarla il più possibile pensando che fosse utile per comportarsi come se lei non fosse mai esistita, ma si era sbagliato alla grande, perchè ogni volta che gli capitava di incontrarla, per quanto rari e brevi fossero quegli incontri,  non poteva fare a meno di chiedersi come si sarebbe sentito, se lei quel giorno all'aeroporto avesse deciso di restare e concedergli un'altra possibilità, ma ora si rendeva perfettamente conto che se Sum gli avesse detto di si quel giorno, avrebbero inevitabilmente discusso qualche giorno dopo al massimo, e lei sarebbe comunque tornata tra le braccia di Harry, semplicemente perchè non lo aveva dimenticato e perchè provava per lui qualcosa che andava persino oltre l'amore, ora lo capiva, era quello il suo posto, e anche se la vita si fosse divertita a separarli di nuovo, loro due si sarebbero sempre ritrovati, era come se fossero legati da un filo invisibile e spessissimo che non si sarebbe mai potuto spezzare, era come se uno tenesse in mano un capo di quel filo, e l'altro l'estremità opposta, e se pure avessero girato intorno al mondo, sarebbe bastato che uno di loro due tirasse il filo, e l'altro sarebbe finito tra le sue braccia...e quel filo c'era sempre stato, forse non se ne rendevano conto, ma Harry era finito proprio a Roma per merito di quel legame indissolubile che lo portava sempre dalla sua Sum.

Quando suonò di nuovo la campanella, gli studenti si rassegnarono al fatto che l'intervallo fosse terminato e tornarono a studiare, Laura e Daniel presero di nuovo posto a quel tavolo, ma questa volta il ragazzo si concentrò sul serio sui libri, si sentiva in pace con se stesso, perchè aveva capito che non c'era più nulla da fare, niente e nessuno si sarebbe messo tra Sum e Harry, ciò che li legava era molto più forte di qualsiasi tempesta, e lui poteva finalmente dire di essere risucito a chiudere quel capitolo della sua vita, certo, non l'avrebbe mai dimenticato, ma voleva andare avanti da solo, e non nutriva nemmeno risentimento nei confronti della ragazza che lo aveva mollato... adesso era libero.
Nonostante ci fossero centinaia di studenti, si poteva dire che in biblioteca ci fosse silenzio, si sentivano soltanto parole sussurrate, qualche starnuto e di tanto in tanto qualche risata che allentava la tensione per gli esami.
Era quasi mezzogiorno, quando il cellulare di Harry squillò e il ragazzo si allontanò per rispondere,  Sum restò a studiare seduta a quel tavolo in compagnia di Laura e Daniel, ogununo era concentrato sul proprio libro e l'aria era tranquilla, per certi aspetti addirittura amichevole; la ragazza si concentrò sullo studio e non rese nemmeno conto che quasi mezz'ora dopo Harry non era ancora tornato a sedersi accanto a lei, guardò l'orologio e si chiese se fosse il caso di andare a vedere dove fosse finito, non voleva essere assillante e di solito non lo era affatto, ma era strano che lui sparisse dopo una telefonata, tirò fuori dalla tasca il cellulare e vide che il pulsante delle notifche lampeggiava, era un suo messaggio "sono certo che ti stai già domandando dove sono finito, sono in cortile amore" lei non perse tempo e raccolse le cose di entrambi "ragazzi, io vado, ci vediamo!" li salutò amichevolmente, poi uscì dalla biblioteca, attraversò i corridoi e uscì dalla porta sul retro, era una sorta di uscita di sicurezza dalla quale sgattaiolavano fuori sistematicamente quando le lezioni erano troppo noiose e avevano voglia di starsene un po' da soli, il loro posto preferito dopo le scale a chiocciola dell'ultimo piano; appena fu fuori dall'edificio lo vide seduto su una delle panchine e lo raggiunse, arrivò alle sue spalle  ma Harry se ne accorse lo stesso, conosceva a memoria persino il rumore dei suoi passi, e si sentì un po' più rilassato quando le mani della ragazza cominciarono a massaggiargli dolcemente la schiena "eccomi qua" gli disse sorridendogli  e lasciandogli un tenero bacio sulla guancia "vieni qui vicino a me" la invitò lui a sedersi, e Sum lo fece, quando gli fu accanto, le bastò guardarlo per un microsecondo negli occhi per rendersi conto che Harry aveva qualcosa da dirle  "indovina chi era al telefono?" iniziò lui "che ha combinato sta volta Zayn?" domandò lei, anche se intuiva che doveva essere qualcosa di più grosso, il ragazzo rise voltandosi verso di lei "no, stavolta lui non centra" disse poi tornando serio "lo immaginavo" ribattè Sum "allora qualcuno dei ragazzi a Dublino ti ha detto qualcosa di assolutamente senzazionale" ritentò "magari" le fece eco lui non riuscendo a smettere di guardarla "ultimo tentativo" l'avviso subito dopo, e Sum annuì "si vabbè, chi vuoi che ti abbia chiamato, il Presidente della Repubblica?" domandò piuttosto divertita, ma dall'espressione di Harry capì di non essere andata poi così lontana dal vero, le ci volle un attimo per ricollegare tutto "tuo padre?" gli chiese, quasi sussurrando, il ragazzo annuì e lei gli si fece più vicina "eh già, il Primo Ministro Inglese si è ricordato di avere un figlio! Non lo sentivo da mesi, probabilmente da Natale...di solito è mia madre che si prende il disturbo di parlare con me ogni dieci giorni circa, ma lui no, come al solito è troppo impegnato con il lavoro, e soltanto adesso forse sta iniziando a capire davvero che cosa ho provato io in tutti questi anni" disse senza peli sulla lingua, con Sum riusciva a parlare di tutto, e gli sembrava naturale aprirgli il suo cuore "ce l'hai ancora con lui?" domandò la ragazza stringendogli la mano "no...non lo so...è che mi ha sorpreso" spiegò senza sapere nemmeno se fosse positivo o negativo "andiamo a casa, amore?" propose lei guardandolo negli occhi "si, così ti spiego meglio" rispose Harry alzandosi, fecero il giro perimetrale dell'intero edifcio fn quando non furono sulla strada di ritorno, Sum inviò un messaggio a Zayn dicendogli di raggiungerli nel pomeriggio, sarebbero rimasti tutti e tre a casa sua a guardare un film, o a fare qualsiasi altra cosa, sarebbe stato uno di quei pomeriggi che tutti e tre adoravano, Sum lo faceva soprattutto per Harry, voleva che si rilassasse un po' perchè aveva capito che la telefonata di suo padre lo aveva sconvolto parecchio, come era normale che fosse, non si sentivano da troppo tempo. 
Mentre cammianvano verso casa, Harry le cirocndò le spalle con il braccio e la baciò ripetutamente sulla guancia "grazie" sussurrò tra un bacio e l'altro "perchè?" domandò lei "per esserci" rispose semplicemente rubandole altri baci "non dire sciocchezze" ribattè la ragazza, lasciandosi perforare l'anima dal suo sguardo "lo capisci che io senza di te non vivo? Ti ho scelto, per la vita, ho scelto il tuo cuore, e lo amerò sia quando scoppierà di gioia, sia quando sarà abitato da incertezze, sempre" sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, Harry le rispose con un bacio dolcissimo. Si, l'amava all'inverosimile.  
  






BUONSALVEEEEE :))
Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare! So di avervi fatto aspettare decisamente troppo, ma spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi perdonerete :))
Allora, Zayn e Mary ancora non riescono a parlarsi, Daniel si mette l'anima in pace con Sum dopo averla vista sinceramente felice insieme a Harry, e non potrebbe essere diversamente, e tutto sembra essere di nuovo tranquillo....fino a quando Harry non riceve una telefonata da suo padre che lo lascia piuttosto sorpreso visto che i due non hanno, e non hanno mai avuto un buon rapporto.
Adesso che succederà? Quale sarà il motivo della telefonata? Ti anticipo che non serve che vi preoccupiate troppo, prometto che non sarà niente di triste o tragico, anzi :DD
Stavolta riuscirò ad aggiornare presto, visto che la scuola è finalmente finitaaaaaaa :DDDD ancora non ci credo :DDDDD
Ringrazio chi legge, chi inserisce la storia tra preferite/seguite/ricordate e ovviamente chi recensisce <3<3<3
SiETE DOLICISSIME e io vi voglio bene pur non conoscendovi affatto D: GRAZIE ♥

E se avete un pochino di tempo da perdere o vi state annoiando, potreste passare da questa one-shot che ho scritto da poco :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1894076&i=1 Spero che non vi deluda :))
Se leggete e mi fate sapere cosa ne pensate, mi rendete felice :DD
A prestooooooooo ♥♥♥

    
   

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Capitolo quarantadue ***


" ti rendi conto di riuscire a farmi fare tutto quello che vuoi?" Sum lo guardò negli occhi e sorrise "lo so" le rispose lui baciandola sulla fronte "grazie di essere venuta" sussurrò poi al suo orecchio provocandole solletico, la ragazza gli prese la mano "andrà tutto bene" disse poi stringendogliela forte, e restarono così per il resto del tragitto, ogni tanto si sporgevano per guardare fuori dal finestrino, godendosi la città che tutti e due amavano e che in un certo senso aveva anche fatto da sfondo alla loro storia d'amore. Credo proprio che abbiate capito che sto parlando di Londra...ebbene sì, Sum e Harry erano a Londra, diretti a casa del ragazzo, dopo la telefonata effettuata dal Primo Ministro, nonchè papà di Harry.
Si erano dovuti organizzare in meno di mezza giornata, di certo non se lo aspettavano, e forse il padre del ragazzo aveva scelto il momento meno opportuno per farsi vivo, dato che soltanto un paio di giorni dopo Harry e Zayn avrebbero dovuto sostenere gli esami di fine corso, e dovevano superarli entrambi a tutti i costi, Londra era stata come una doccia fredda, ma non se l'erano sentita di rifiutare, per Harry avrebbe significato peggiorare i rapporti con la sua famiglia, e voleva assolutamente evitare che accadesse qualcosa del genere, già quelli erano abbastanza tesi senza il bisogno di ulteriori complicazioni.

Il pomeriggio precedente.
Sum, Harry e Zayn erano seduti tutti e tre sul divano a casa della ragazza, avevano deciso di guardare uno di quei film comici e rilassanti, ne avevano bisogno dopo lo stress di maggio dovuto agli esami di fine sessione, si erano ripromessi di riprendere a studiare subito dopo la fine del film, stavano bene come al solito e divoravano sacchetti di patatine e bibite gasate illudendosi di essere al cinema, tutto procedeva tranquillo, come ogni pomeriggio trascorso in quel modo, quando a pochi minuti dai titoli di coda, Sum ebbe la certezza che il suo ragazzo fosse tormentato da qualcosa, ma aspettò che fosse lui a parlargliene, tanto lo avrebbe fatto di sicuro, forse stava ancora metabolizzando l'accaduto, infatti, pochi minuti dopo Harry disse qualcosa che fece restare la sua ragazza e il suo migliore amico a bocca aperta.
" mio padre mi ha invitato al matrimonio di mio cugino!" Sum restò un attimo interdetta, ma si riprese subito "è una bella notizia amore, no? quando si sposa?" domandò curiosa "dopodomani" disse lui poco convinto, a Zayn andò la coca cola di traverso e tossì "fammi capire, tu stai dicendo che dopodomani devi andare al matrimonio di tuo cugino a Londra?" gli domandò non appena si fu ripreso "non so se ci andrò" disse Harry fissando il sacchetto vuoto di patatine "per via degil esami?"ipotizzò l'amico "anche" rispose lui "beh ma quelli non sono un problema, hai studiato più o meno regolarmente per tutto l'anno, e nell'ultimo mese ti sei impegnato tantissimo, i prossimi giorni dovevano essere dedicati al ripasso generale, ma puoi farcela amore, possiamo farcela insieme" disse la ragazza guardandolo negli occhi e inducendolo a sorridere "tu avevi capito che mi stavo tenendo qualcosa dentro, vero?" Sum si limitò ad annuire "non lo so" sospirò il ragazzo "è un occasione per stare con la tua famiglia" tentò di spronarlo Zayn "ed è una festa, mica un funerale" continuò Sum "se tuo padre ti ha chiamato, vuol dire che sotto sotto gli manchi" proseguì il suo migliore amico "e di sicuro mancherai anche a tua madre" concluse lei "siete impossibili!" si lamentò Harry fingendo di essere irritato, ma loro capirono che era soltanto il suo modo per dirgli che in fondo pensava che avessero ragione, Harry sorrise a conferma di ciò che Sum e Zayn stavano pensando.
 " ci andrai?" gli domandò Sum facendo scontrare le loro fronti e scatenando un ennesimo sorriso sul viso del ragazzo "no" esclamò lui spiazzandoli, Zayn sbuffò beccandosi una cuscinata in faccia da parte di Sum "intendevo dire che non ci andrò, da solo" "adesso mi stai facendo paura" esclamò il ragazzo dalla pelle ambrata "tranquillo, so benissimo che devi studiare anche tu, quindi sei salvo per questa volta" disse rivolgendosi con tono scherzoso all'amico, Zayn tirò un sospiro di sollievo e Harry rise, poi prese il viso di Sum tra le mani e la baciò sulla punta del naso, subito dopo sulle labbra "tu invece" sussurrò, staccandosi prima di rubarle altri baci "sei condannata a seguirmi anche all'inferno, ricordi?" le domandò dolcemente baciandola una terza, quarta, quinta volta sulle labbra e rievocandole quel giorno di inizio gennaio al parco, quando si erano promessi a vicenda che ci sarebbero stati sempre l'un per l'altro "la tua famiglia vuole te" provò a resistere Sum, e in effetti aveva anche ragione "e se ti dicessi che la mia famiglia sei tu?" la ragazza fece il possibile per evitare di perdere il controllo, ma dopo aver sentito quella frase, non tanto con l'organo dell'udito, ma con il cuore, le risultava impossibile restare ferma e impassibile; lo baciò con una tenerezza e una passione inaudita facendogli provare sensazioni paradisiache, poi si staccò, le venne in mente che Zayn era lì, ma notò se si era allontanato parlando al telefono, probabilmente con Niall, o Liam, o Lou, e riprese a baciarlo, Harry le prese il viso tra le mani e continuò a tenere le labbra premute contro quelle della ragazza fino a quando tutti e due non restarono senza fiato "quindi, rettifico la frase: io voglio te, non fa una piega" sussurrò la ragazza a pochi centimentri dalle sue labbra, Harry amava quando giocava con lui, quando lo baciava di sorpresa, quando gli teneva la mano, quando, quando..non esisteva nessun quando e nessun tempo per loro, si amavano in ogni singolo istante della giornata.

" io voglio te" ripetè la ragazza inducedolo a sorridere, uno di quei sorrisi mozzafiato, uno dei suoi "tu vuoi anche venire con me" sussurrò lui guardandola dritta negli occhi e mandandola in tilt "non è vero" protestò lei "invece si" disse lui arrivando a far sfiorare i loro nasi "ti ho detto di no" sussurrò perdendosi in quegli occhi blu-verdi che continuavano a farle credere che non esistesse nulla di più bello sulla faccia della terra "io non voglio andarci senza di te" non le diede nemmeno il tempo di replicare, le rubò un altro tenero bacio "se tu non ti muovi di qui, non lo faccio nemmeno io" disse poi, più determinato che mai "sei terribile!" esclamò la ragazza ridendo "perchè?" "lo so che avevi già calcolato tutto" disse, mentre lui si riavvicinava di nuovo "non ho idea di che cosa tu sia parlando" si difese, guardandola negli occhi nocciola "non sei credibile, amore mio!" sussurrò lei "e secondo te, io adesso dovrei permetterti di rinunciare all'occasione di rividere la tua famiglia?" "questo è un si?" domandò Harry sicuro di avercela fatta, Sum tentennò ancora per qualche istante, poi si sciolse in un sorriso "si" sussurrò "non ho sentito" esclamò lui poggiando la testa sulla sua spalla "si" disse la ragazza rendendosi conto ancora una volta che non c'era nulla da fare, Harry l'aveva in pugno, aveva in pugno il cuore, la sua vita, e lei  ne era fottutamente felice.
" così però non vale!" esclamò subito dopo, riferendosi al modo in cui l'aveva convinta "ti amo" le sussurrò Harry in un orecchio di tutta risposta "anche io, tanto" disse lei con il cuore in corsa; a quel punto rientrò Zayn "allora? mi libererò di voi due per qualche giorno?" domandò felice come una Pasqua "sembra di si, ma ti faremo scontare tutto dopo" annunciò Sum divertita, il loro migliore amico si buttò sul divano e finì per stendersi metà su Harry e metà su Sum facendo male a tutti e due, ma era un male del tutto sopportabile, piaceva a tutti e due quando Zayn si buttava in mezzo a loro, si era sempre comportato così,sin dal primo giorno, e certe cose non sarebbero cambiate mai, esattamente come la loro meravigliosa amicizia.
" ho parlato con Niall, tutto bene anche a Mullingar" esclamò poi di punto in bianco, Sum e Harry sorrisero "dopo questo maledetto esame, devo riuscire a contattare Mary, altrimenti impazzisco" "si sistemerà tutto, Zayn" gli disse la ragazza, voleva davvero che il suo miglirore amico fosse felice "è già passato quasi un mese, non ti tocca aspettare così tanto in fin dei conti" le fece eco Harry, poi tutti e tre si scossero, avevano completamente dimenticato di aver promesso a se stessi di studiare dopo il film.


L'auto si fermò di fronte a una cancellata che Sum riconobbe all'istante, Harry si voltò verso di lei senza smettere di lasciarsi stringere la mano "andrà tutto bene?" le domandò in preda a un sentimento di pura agitazione "si amore" sussurrò lei avvicinandosi abbastanza da potergli baciare una guancia, il ragazzo sembrò rilassarsi almeno un po', poi scesero dall'auto e suonarono al citofono per farsi aprire.
Un minuto dopo, camminavano sul vialetto adiacente all'entrata principale della residenza del Primo Ministro Inglese, tutti e due trascinavano un trolley dietro di loro, ma Harry teneva Sum per la vita, aveva assurdamente bisogno di averla vicina, e lei c'era, era lì unicamente per lui, per stargli accanto.
" Bentornato a casa Harold!" alzò gli occhi e si ritrovò di fronte il maggiordomo di fiducia di suo padre "ciao Sebastian!" lo salutò sorridendo "oh vedo che sei in dolce compagnia..." aggiunse l'uomo guardando Sum "che memoria corta che ti ritrovi!" esclamò il ragazzo, prendendolo scherzosamente in giro, stranamente aveva iniziato a sentirsi a suo agio "mi ricordo perfettamente della sua fidanzata, forse è lei che ha dimenticato di avermi stressato le ore di lavoro quando la signorina qui presente si è trasferita" Harry restò a bocca aperta, era vero, quando si erano lasciati in quel modo così brutale, era stato talmente male, che aveva finito per parlare di lei anche con i maggiordomi, in particolare con Sebastian, gli era sempre stato simpatico in fondo "Summer, giusto?" domandò l'uomo porgendo la mano alla ragazza e portandola galantemente alle labbra, lei sorrise un po' imbarazzata, non si aspettava di certo il biaciamano "ritiro tutto, hai una memoria di ferro" l'uomo si lasciò scappare una timida risata "felice di riverderla signorina" disse poi rivolgendosi alla ragazza "la prego, mi chiami Summer, non sono abituata a essere trattata con tanta riverenza, e sono felice anche io di rivederla" disse sforzandosi di non risultare impacciata, l'uomo le sorrise gentilmente, poi invitò i due ragazzi ad entrare; Harry continuava a tenerla stretta a sè, e fu costretto a mollare la presa soltanto quando vide sua madre andargli incontro.
" Harry" sussurrò la donna abbracciandolo forte, il ragazzo non se lo aspettava, ma ricambiò l'abbraccio "tesoro mio!" sua madre continuava a stringerlo e a lui mancavano le parole, Sum osservava la scena intenerita "senti, io non sono stata una buona madre e lo sappiamo tutti e due, ma in questi mesi in cui sei stato a Roma, mi sei mancato sul serio...lo so che non abbiamo mai trascorso molto tempo insieme, ma saperti in giro per casa mi tranquillizzava, e anche se ruscivo a dedicarti soltanto una mezzoretta scarsa al giorno, per me era importante. Non lo so, forse non sono stata capace nè di dirlo, nè di dimostrartelo, ma io ti voglio tanto tanto bene, e non puoi immaginare quanto sia felice di averti tra le braccia" la donna gli prese il viso tra le mani "perdonami" sussurrò costringendolo a guardarla negli occhi; Harry non sapeva che dire, che fare, era rimasto spaizziato da quell'abbraccio così convulso e dalle parole della madre, si limitò ad abbracciarla di nuovo lasciandosi stringere da lei come forse non aveva mai fatto prima di allora, sentì sua madre piangere sulla sua spalla e non riuscì a trattenersi nemmeno lui "è tutto apposto mamma, tranquilla, non ho mai pensato che tu non mi volessi bene, mi sono sentito solo moltissime volte, è vero, ma non posso avercela con te solo perchè hai avuto la fortuna di essere moglie e segretaria di uno degli uomini più importanti di tutta l'Inghilterra, non sono arrabbiato, non più, perchè a modo tuo mi hai insegnato a dare il giusto valore alle cose, e adesso so per che cosa vale la pena di combattere" disse senza interrompere l'abbraccio "sei diventato un uomo" sussurrò lei emozionata, poi gli scompigliò i capelli come aveva fatto troppe poche volte, e Harry sorrise, sinceramente felice di essere riuscito ad abbracciare sua madre, la donna che gli aveva donato la vita.
Quando si staccarono, il ragazzo si guardò intorno e notò che Sum si era allontanata lasciandolo solo con sua madre e stava chiacchierando ancora insieme a Sebastian, la raggiunse scioccandole un tenero bacio sulla guancia e la trascinò dentro con se "mamma" richiamò la sua attenzione, la donna si voltò verso di lui e notò che teneva per mano una ragazza, la riconobbe all'istante e le andò incontro "Summer! Come stai? Mi fa davvero piacere che tu sia qui" esclamò stringendo anche lei, in fondo quello era soltanto un modo per ringraziarla tacitamente, perchè sapeva benissimo che se c'era qualcuno che poteva vantare di essere responsabile del sorriso sul volto di suo figlio e del luccichio nei suoi meravigliosi occhi, quella persona non poteva essere che lei, la ragazza del campeggio estivo, quella gli aveva fatto perdere la testa in un modo assurdo in pochi giorni, la stessa con cui era stato per due anni, quella per cui era stato male, la ragazza che il suo cuore aveva sperato di rincontrare a Roma, la stessa con cui desiderava condividere il resto della sua vita...doveva ammetterlo, lei non ci aveva creduto all'inizio, aveva pensato alla classica cottarella estiva, ma erano trascorsi quasi quattro anni ormai, e Sum le stava di fronte, Harry la teneva per mano e la guardava con gli occhi a forma di cuore.
" va bene, ora vi lascio in pace" esclamò qualche istante dopo congedandosi "Summer, fai come se fossi a casa tua, ci vediamo a cena" disse prima di voltarsi definitivamente "grazie di tutto signora Styles" la donna le sorrise "ah, dimenticavo la cosa più importante! Harry, sitsemati e poi scendi di nuovo, tuo padre ti aspetta" il ragazzo annuì, poi portò Sum in camera sua.
Aprì la porta e si sentì... bene, la sua camera, e il laghetto dietro casa, erano i luoghi in cui poteva dire di aver trascorso quasi tutta la vita, andò ad aprire la finestra e vi si affacciò, la ragazza lo raggiunse e lo abbracciò da dietro poggiandogli la testa su una spalla "è bello tornare a casa?" gli domandò teneramente, lui annuì osservando i giardini che si estendevano sotto i suoi occhi, quante volte li aveva attraversati correndo da bambino, quante volte era caduto dalla bici sbucciandosi le ginocchia, si, in fondo quel posto gli era mancato, anche se avrebbe giurato di odiarlo fino a poche ore prima, ma ritornarci era bello; si voltò verso Sum e la baciò sulle labbra trasmettendole tutto quello che provava in quel momento, poi si buttò sul letto, il suo letto, e naturalmente la trascinò con se, Sum cadde sopra di lui e scoppiarono tutti e due a ridere per l'impatto, poi si chinò su di lei e la guardò negli occhi mentre la ragazza  gli legava le braccia intorno al collo e lo attirava a sè, Sum era finita con la testa sulle sue ginocchia, fecero combaciare le loro labbra e si baciarono dolcemente in quella posizione, passò forse una mezzoretta, e loro continuarono così fin quando non si resero conto dello scorrere del tempo, il Primo Ministro stava aspettando suo figlio.

Harry ritornò al piano inferiore e raggiunse l'ufficio personale di suo padre, fece un profondo respiro prima di entrare, poi bussò, non sentì alcuna risposta e tentò una seconda volta, alla terza aprì la porta e con sorpresa si accorse che lì non c'era traccia di suo padre, la richiuse e si diresse in soggiorno, forse per una volta aveva deciso di avere un incontro informale; quando lo vide attraverso una delle porte di vetro, non idugiò ulteriormente e lo raggiunse, suo padre si alzò in piedi e lo salutò "adesso dovrei rimproverarti perchè sei in ritardo, ma non lo farò, perchè mi sono accorto che non c'è nessuno più in ritardo di me" Harry non seppe come interpretarlo e si limitò a sedersi di fronte a lui guardandolo "lascia stare!" si sentì dire, nemmeno suo padre sapeva come cominciare, eppure aveva tanto da dirgli, e l'eloquenza non era mai stato un suo problema, ma lì, di fronte al figlio che non vedeva fisicamente da quasi sei mesi, ma che non abbracciava da molto tempo prima, gli mancavano le parole "sono contento di essere venuto, in realtà se non fosse stato per Sum e Zayn, a quest'ora sarei ancora a Roma, ma in fondo questa è sempre casa mia, no?" esclamò lui, tentando di spezzare il ghiaccio, dopo aver chiarito con sua madre, non era nemmeno più arrabbiato con lui, aveva capito che non ne valeva la pena, era pronto a mettere una pietra su tutto e cominciare da capo, ed era arrivato a questa conclusione sempre per merito della sua fidanzata "lo sai? dubitavo che saresti venuto, e misà che mi tocca ringraziare Summer e Zayn, ma il punto è che in questi mesi ho capito più cose di quante ne abbia scoperte in tutta la vita. Non ti ho mai dedicato tanto tempo, e non sono stato capace di essere il padre che tu meritavi, ed è stato un bene per me che tu sia partito, perchè soltanto in questo modo mi sono reso conto della tua mancanza, e mi sono domandato per la prima volta come ti sei sentito tu quando cercavi un padre, una madre, una famiglia, e trovavi solo porte d'ufficio chiuse. Mi sei mancato sul serio Harry, ho sentito la casa vuota pur essendo piena di gente, perchè ho capito di aver sempre dato la tua presenza per scontato, e ho sbagliato; e tu ti sei sentito per tutta la vita, nel modo in cui mi sono sentito io per pochi mesi, sono stato una mancanza costante per te, e me ne sono reso conto solo negli ultimi tempi. Mi dispiace" confessò con la voce roca "ecco perchè ti dicevo che sono in ritardo, perchè mi sono perso i tuoi anni migliori e sono imperdonabile" aggiunse, il ragazzo sorrise, finalmente, finalmente ci era arrivato, aveva capito davvero sta volta "ricominciamo da capo, ti va papà?" gli domandò alzandosi, un secondo dopo l'uomo gli gettò le braccia al collo e Harry si lasciò stringere "non capisco come tu abbia fatto a diventare una persona così speciale, con il padre che ti ritrovi" esclamò tentando di buttarla sul ridere, ma era fiero di lui, veramente tanto "grazie" disse alla fine, prima di sciogliere l'abbraccio e permettere a Harry di andare a prepararsi per la cena.
Lui tornò in camera con un sorrisone dipinto sul viso, Sum lo stava aspettando lì, Harry entrò e senza curarsi di chiudere la porta, la sollevò da terra e la strinse a sè mentre girava in tondo, era felice, quando la rimise giù, le raccontò tutto, poi scesero giù per la cena; per la prima volta probabilmente si comportarono come una famiglia, Harry non riusciva ancora a capacitarsene, ma quella nuova situazione gli piaceva da morire, si sentiva realmente a casa, e stava bene.

Dopo un paio d'ore tornarono in camera sua, la madre di Harry aveva fatto preparare una camera da letto per la ragazza, ma tutti erano sicuri che quella stanza e quel letto sarebbero rimasti intatti; Sum rimase da sola in camera del ragazzo quando lui utilizzò il bagno, ebbe la fortuna di far cadere a terra l'elastico con cui aveva intenzione di legarsi i capelli, e nel cercarlo, gattonò fino ad arrivare sotto la scrivania, ma oltre a ciò che cercava, trovò un foglio che attirò la sua attenzione, lo prese e si accorse subito che si trattava di una canzone, la lesse a bassa voce immergendosi in quelle parole, strinse quel pezzo di carta al petto e si lasciò bagnare il viso da qualche lacrima, era troppo, non poteva aver scritto quella canzone, soltanto per lei e basta.
Quando Harry rientrò nella stanza la vide inginocchiata accanto alla scrivania e si mise dietro di lei in silenzio, diede una sbirciatina al foglio che aveva tra le mani "questa canzone l'ho scritta la notte prima di fare domanda per uno stage in Italia, mi mancavi in una maniera allucinante e sentivo di aver bisogno di te, avevo già la certezza che nessuno avrebbe mai potuto sostituirti, stavo male e l'unico modo che mi rimaneva per evitare di stare peggio, era mettermi in contatto con te, anche solo con una canzone. Ho passato tutta la notte a scriverla, la mattina dopo sembravo un sonnambulo, ma quando su quel modulo ho letto 'Italia' non ho capito più nulla, e senza permettermi di pensarci una seconda volta, mi sono ripetuto le parole che ti avevo dedicato la notte prima, ho messo una x accanto a quella voce, e sono tornato da te. Perciò in un certo senso è partito tutto da questo foglietto che stai stringendo" le disse dolcemente, Sum era senza parole, sul serio le morivano in gola, non sapeva che dirgli, se non che lo amava più della sua vita, ma sarebbe stato troppo banale,e poi Harry lo sapeva già...era dannatamente bello pensare che lui avesse disegnato una x accanto alla voce Italia, ripetendo tra sè e se la canzone che le aveva dedicato la notte precedente, non c'aveva visto più quando aveva letto quella scritta, e anche se aveva pensato che ci fosse una possibilità su un milione di capitare proprio nella sua stessa città, c'aveva creduto mettendo in gioco il proprio cuore, per lei, per ritrovarla e tenerla stretta per sempre.
" me la canti?" fu tutto quello che riuscì a dire, con la voce spezzata dall'emozione "adesso?" domandò lui "no, aspetta" Sum mi mise in pigiama sotto il suo sguardo confuso ma sognante, poi si infilò sotto le coperte e lo invitò a raggiungerla, Harry non se lo fece ripetere due volte, si mise al suo fianco "spegni la luce" sussurrò lei accoccolandosi contro il suo petto, una scia di luce regalata dalla luna piena le permise di guardarlo negli occhi "ora" sussurrò "ma non ho la chitarra" "è la tua voce, lo strumento che mi fa vibrare l'anima" disse senza distogliere lo sguardo, il ragazzo la strinse forte forte a sè senza fiatare, e cominciò a cantarle nell'orecchio.

" You're so pretty when you cry, when you cry
wasn't ready to hear you say goodbye
now you're tearing me apart, tearing me apart
you're tearing me apart

You're so London your own style, your own style
and together we're so good, so girl why are you
tearing me apart, tearing me apart
you're tearing me apart

Did I do something stupid?
yeah girl if I blew it
just tell me what I did and let's work through it
there's gotta be some way
to get you to want me like before

Cause no one ever looked so good in a dress
and it hurts cause I know you won't be mine tonight
No one ever makes me feel like you do when you smile
baby tell me how to make it right
now all of my friends say it's not really worth it
but even if that's true
No one in the world could stop me from not moving on
baby even if I wanted to
Nobody Compares To You

Was so Paris when we kissed, when we kissed
I remember the taste of your lipstick
now you're tearing up my heart, tearing up my heart
you're tearing up my heart
   
Did I do something stupid?
yeah girl if I blew it
just tell me what I did and let's work through it
there's gotta be some way
to get you to want me like before

Cause no one ever looked so good in a dress
and it hurts cause I know you won't be mine tonight
No one ever makes me feel like you do when you smile
baby tell me how to make it right
now all of my friends say it's not really worth it
but even if that's true
No one in the world could stop me from not moving on
baby even if I wanted to
Nobody Compares To You
Nobody Compares To You"





BUONSALVEEEEE :DD
Eccomi qua, sono riuscita ad aggiornare :))
Allora, ve lo aspettavate? Harry è ormai stanco di avercela con i suoi genitori, e finalmente riesce a chiarire con loro, finalmente a cena si respira un'aria tranquilla e il ragazzo si sente in famiglia, come forse non si era mai sentito prima.
Sum ovviamente gli sta accanto e condivide tutto con lui, e per puro caso, trova un foglietto con il testo di una bellissima canzone, e scopre che è stata proprio Nobody Compares a spingere Harry a scegliere l'Italia per lo stage... da qui il titolo della storia :DDDD
Tranquilli, non è ancora finita, c'è ancora qualche faccenda da risolvere ahahah :))
Grazie come sempre per tutte le recensioni ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ (volevo scrivere 260 cuori, uno per ogni recensione, ma mi sono resa conto che non è un'impresa facile, magari lo farò alla fine) :DDDDD
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto e aspetto tutti i vostri commenti :)))
 
Colgo l'occasione anche per dirvi che ho appena aggiornato anche l'altra fanfiction :))
Se vi va di passarci, mi rendete ancora più felice ♥
Un bacione grande grande, a prestoooooooooooo <3<3<3 

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Capitolo quarantatre ***


" Buongiorno amore!" Harry le lasciò un bacio sulla fronte, uno sulla punta del naso, e infine uno sulle labbra "ti amo, in un modo assurdamente folle" esclamò lei, non riuscì a trattenersi "mi aspettavo un 'buongiorno anche a te', ma questo è molto meglio" sussurrò lui riavvicinandosi, Sum si sciolse in un sorriso, prima che le loro labbra combaciassero nuovamente "che ore sono?" domandò la ragazza quando si furono staccati "le nove, abbiamo due ore per prepararci, alle undici dobbiamo essere in chiesa" le rispose lui dolcemente, poi fece per alzarsi, ma Sum lo bloccò prendendogli la mano "torno subito" sussurrò lui sorridendo, andò ad aprire le persiane e si affacciò, era una bella giornata, il sole già splendeva alto, e dal piano di sotto proveniva ogni tipo di rumore, quella mattina in casa sua erano tutti in ansia, si sarebbe sposato suo cugino.
Un istante dopo tornò a sdraiarsi nel suo letto accanto a Sum "domani ho un'esame" esclamò stringendola forte "lo so" "e lo supererai" aggiunse un attimo dopo guardandolo negli occhi "non mi sento pronto...sono strafelice di essere qui, insieme alla mia famiglia, ma mi sembra di aver dimenticato tutto!" le confidò "è soltanto un impressione, capita a tutti, ma se davvero ne hai bisogno, possiamo ripetere insieme in aereo... se non ci addormentiamo prima" propose la ragazza "lo faresti sul serio?" lei annuì e Harry la baciò di nuovo "chissà come se la sta cavando Zayn" ipotizzò Sum "chiamiamolo" propose lui prendendo il cellulare e componendo il numero del loro migliore amico; quando dieci minuti più tardi chiusero la telefonata, tutti e due furono d'accordo nell'affermare che Zayn sembrava abbastanza rilassato, si stava impegnando tanto "ce la farai" Sum gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarla, Harry le regalò uno dei suoi sorrisi come risposta "dimmi piuttosto come farò io oggi, il novanta per cento degli invitati sono persone che non ho mai visto in tutta la mia vita"  sussurrò lasciandosi stringere "starò accanto a te per tutto il tempo" le disse il ragazzo chinandosi per baciarla ancora "non conosco nemmeno gli sposi" "non importa amore mio, annuncerò a tutti che sei la ragazza che amo, e farai immediatamente parte della famiglia che ho appena ritrovato" il tono di Harry era di una dolcezza disarmante "che cosa vuoi fare tu?" domandò la ragazza facendo scontrare le loro fronti "oh si!" le rispose lui prendendole il viso tra le mani e premendo le proprie labbra contro quelle di Sum, fu un bacio tenero ma passionale, in meno di un minuto Harry si ritrovò su di lei, poggiò le mani sui fianchi della ragazza e le accarezzò le gambe nude che sbucavano fuori dal pigiama estivo che lei indossava, il ragazzo aveva dormito a torso nudo, quindi Sum lo abbracciò avvolgendogli le braccia intorno al corpo, le mani sulla schiena scoperta, smisero di baciarsi soltanto quando non ebbero più il fiato per farlo, si fissarono per qualche istante negli occhi chiedendosi se quello che stavano vivendo non fosse soltanto un meraviglioso sogno, poi Harry la baciò nuovamente, stavolta in modo più dolce e casto, oltre che sulle labbra, le lasciò piccoli baci sul collo e sul lobo dell'orecchio "sarà una giornata perfetta, tu sei già perfetta" sussurrò accarezzandole i capelli, Sum lo sapeva, sapeva di non essere affatto perfetta, ma il semplice fatto che lui pensasse che lo fosse le faceva intuire quanto la amasse "se non ci decidiamo a lasciare questo letto, saremo perfettamente in ritardo" esclamò lei mettendosi a sedere, gli gettò le braccia al collo abbracciandolo forte, lo baciò per un'ultima volta, poi scese dal letto, seguita da Harry.
Mezzora più tardi, ritornarono in camera dopo aver fatto colazione, Sum raggiunse la camera che era stata messa  a sua disposizione per prepararsi.
Si infilò sotto la doccia permettendo al getto tiepido dell'acqua di scivolare sulla sua pelle, tirò la testa indietro e bagnò i capelli, poi afferrò con un mano la boccetta dello shampoo e sparse il liquido color crema sulla cute, si rilassò completamente mentre portava le mani sulla testa e massaggiava i capelli con gesti lenti ma precisi, pensò a quanto fosse felice che Harry fosse finalmente riuscito a chiarire con la sua famiglia, per quanto lui facesse il possibile per evitare di parlarne, lei aveva sempre saputo che ci stava male, era inevitabile che fosse così, e adesso finalmente era riuscito a metterci una pietra sopra; sapeva anche quanto fosse importante per Harry averla al suo fianco quel giorno, e nonostante avesse il timore di non essere all'altezza della situazione, si sarebbe trovata faccia a faccia con decine di visi che non aveva mai visto prima e che vivevano in un modo, e anche in un mondo, molto diverso dal suo, al suo fianco ci sarebbe stato il ragazzo che amava più di qualsiasi altra persona al mondo, e quello sarebbe bastato a farla sorridere, ne era assolutamente sicura.
Sciaquò i capelli una prima volta, poi tornò a insaponarli, e li sciaquò una seconda volta, si versò del balsamo sulle mani e lo applicò sulle lunghezze, intanto insaponò il resto del corpo, poi chinò la testa per pettinare i ricci, e soltanto dopo aver eliminato ogni residuo di balsamo dalla testa e bagnoschiuma dal corpo, uscì dal box doccia. Restò con un asciugamano legato intorno al corpo e mò di copricostume fino a quando non ebbe finito di asciugare i capelli, poi si decise a indossare il vestito che aveva messo una volta soltanto da quando lo aveva nell'armadio, doveva essere accaduto più di un anno prima, lo aveva indossato a Roma, alla cresima di Laura; quella che un tempo era stata una sua amica, si era cresimata in aprile, ai tempi del loro ultimo anno di liceo, e quel vestito lo avevano scelto insieme, Sum lo aveva conservato nell'armadio sperando di riutilizzarlo almeno un'altra volta, e l'occasione era arrivata quando meno se lo aspettava...quando aveva deciso di accompagnare Harry al matrimonio del cugino, non aveva nemmeno pensato al fatto che le servisse un vestito elegante, e quando le sera precedente aveva aperto l'armadio, l'occhio era caduto proprio su quello della cresima di Laura, era l'unico che poteva andar bene, l'unico elegante se vogliamo essere precisi, e Sum lo aveva riposto in valigia senza pensarci due volte.
A Londra, quando lo tirò fuori e lo poggiò sul letto, le venne in mente quel giorno. Era andata a casa di Laura per aiutarla e prepararsi prima della Messa, e si erano aiutate a vicenda con i vestiti, erano persino arrivate insieme in chiesa, e Sum aveva assistito a tutta la funzione seduta soltanto un paio di banchi dietro l'amica, poi il fotografo le aveva scattato una foto, Laura aveva voluto farne una con ogni invitato, dopo erano andate al ristorante e Sum ricordava di aver mangiato una quantità esagerata di stuzzichini, tutti deliziosi, d'altronde il cibo italiano non aveva eguali; la festa era finita a notte fonda, era stato divertente.
Sedette sul letto e ripensando a quel giorno, toccò con delicatezza il vestito che aveva scelto insieme all'amica, e si rese conto che in fin dei conti lei e Laura avevano tanti bei ricordi insieme, la cresima della ragazza era sicuramente quello più ...serio, ma nell'ultimo anno di liceo, prima degli esami, durante gli esami e anche dopo, erano state inseparabili, e adesso si accorgeva che non potevano permettere a una litigata come quella avuta a fine dicembre, di condizionare il loro rapporto; nessuna delle due nutriva rancore o rabbia nei confronti dell'altra, ormai avevano superato da un pezzo ciò che le aveva divise, ma se pure scambiavano qualche chiacchiera quando si incrociavano all'università, non potevano dire di essere tornate amiche...Sum decise che una volta tornata a Roma l'avrebbe cercata, le era venuta voglia di trascorrere ancora un po' di tempo con lei, ricordare l'anno passato insieme come compagne di banco, prima di partire per Dublino e non avere più la possibilità di vederla.

Una mezzoretta dopo, Harry entrò nella stanza, la ragazza aveva indossato il vestito e si stava guardando allo specchio un'ultima volta prima di raggiungere la chiesa, ma quando lo vide entrare, smise di concentrasi su di sè e guardò Harry "pronta?"  sorrise istintivamente e lo osservò senza voltarsi, tramite lo specchio, lui la raggiunse e la prese per i fianchi, a quel punto Sum si voltò e lo guardò negli occhi, lo baciò dolcemente prima che i suoi occhi lo percoressero da capo a piedi. Indossava uno smoking nero che lo rendeva molto elagante, sotto una semplicissima camicia bianca, non poteva vestirsi in un modo più semplice  e meno appariscente di quello, eppure era perfetto, il ragazzo abbassò la testa scuotendola per sistemare i suoi ricci ribelli, ogni volta che lo faceva Sum impazziva, poi tornò a posare gli occhi sulla ragazza che amava "sei bellissimo" gli disse lei seriamente folgorata dallo splendore del sorriso del suo fidanzato "mi hai tolto le parole di bocca" esclamò lui emozionato all'idea di presentare la sua ragazza a tutti; la baciò trasmettendole amore e sicurezza, ciò di cui Sum aveva bisogno "andiamo?" disse poi prendendola per mano e conducendola al piano di sotto dove li aspettavano i genitori del ragazzo.
" ma siete stupendi!" la signora Styes non riuscì a trattenersi alla vista del fglio vestito di tutto punto che teneva per mano la ragazza di cui era innamorato; un grazioso vestitino color rosa antico, tendente al pesca, donava a Sum un'aria sbarazzina ed elegnate allo stesso tempo, il vestito aveva uno scollo a cuore e scendeva dritto e aderente lungo il busto, una cintura nera di poco spessore metteva in risalto la vita della ragazza, e una gonna dello stesso colore rosa antico partiva al di sotto della cintura e le copriva la parte superiore delle gambe fino a poco più sopra del ginocchio, il vestito scendeva leggero lungo i fianchi e la pieghe della gonna contribuivano a dargli un'aria giovanile, il colore si sposava benissimo con la pelle della ragazza appena abbronzata e metteva in evidenza delle gambe snelle e affusolate, i tacchi non troppo alti davano slancio alla sua figura, i capelli ricadevano sulle spalle dando vita a delle onde che le incorniciavano il viso quasi per niente truccato...era meravigliosa.
E Harry al suo fianco era bello da togliere il fiato, tanto che la donna che gli stava di fronte fece uno sforzo per non scoppiare in lacrime vedendo suo figlio così elegante, ma sopratutto felice; raggiunsero la chiesa in tempi relativamente brevi, presero posto e attesero l'arrivo della sposa "come hai detto che si chiama?" domandò la ragazza sottovoce "Sally, e lo sposo si chiama Brad" spiegò lui divertito "com'è Sally?" "l'ho vista pochissime volte, l'ultima volta aveva un caschetto biondo, ha gli occhi verdi e un piercing al naso...lo sai, non ho trascorso molto tempo con lei nonostante Brad l'abbia conosciuta sei anni fa, ma quelle poche volte che ci siamo trovati per qualche cena di famiglia, mi è sembrata simpatica" Sum sorrise e lui le strinse la mano "e Brad?" domandò curiosa "E' un rompiscatole assurdo, credimi, ha quasi trent'anni ma si comporta come se ne avesse diciotto, ha un carettere molto aperto, e gli piace scherzare in ogni situazione...non ho idea di come Sally gli abbia fatto mettere la testa a posto" disse ridendo "ma in fondo, potresti trovarti davanti persone completamente diverse da quelle che ti ho descritto, nonostante Brad sia mio cugino, non lo vedo da un bel po' di tempo, probabilmente ci siamo incontrati soltanto alle feste comandate, del resto così come non avevo un rapporto con i miei genitori, non lo avevo nemmeno con zii e cugini" Sum si accorse dell'amarezza nella sua voce "ei guardami" sussurrò lei alzandogli il viso con due dita, Harry sorrise guardandola, era perfetta "questa è l'occasione giusta per recuperare almeno un po' del tempo perduto, promettimi che sfrutterai ogni secondo di questa giornata per sentirti parte di una famiglia che è pronta ad accoglierti a braccia aperte" sussurrò mentre tutti gli invitati si alzavano in piedi per assistere all'ingresso della sposa, Harry le regalò un sorriso meraviglioso "un giorno o l'altro porterò anche te lì sopra" le sussurrò in un orecchio indicando l'altare, Sum si sentì avvampare, ma aspettò che Sally e Brad si sedessero al cospetto del sacerdote, per prendere il viso di Harry tra le mani e baciarlo dolcemente.
La cerimonia terminò all'ora di pranzo, subito dopo tutti gli invitati si diressero al casale di campagna che gli sposi avevano scelto per trascorrere il giorno più importante delle loro vite; si trattava di quello che un tempo era stato un ippodromo, e poi era stato trasformato in una sorta di agriturismo,che per l'occasione era diventata la location perfetta per una festa degna di essere considerata una della scene più belle di quei film americani: fuori erano stati allestiti diversi tavoli, le tovaglie bianche, i calici, le posate d'argento, i piatti di porcellana facevano ben intuire che si trattasse di un posto raffinato; gli ospiti avrebbero pranzato immersi nel verde e deliziati da spendida musica, e poi avrebbero potuto ballare, divertirsi e festeggiare gli sposi muovendosi all'interno di un ampio spazio all'aperto che dava su una piscina, quel posto era davvero bello.
Prima che tutti si mettessero a tavola, Sally si esibì nel famoso lancio del bouquet, il mazzo di fiori finì addosso a una bimba che non sapendo cosa farne, lo diede alla persona più vicina a lei, Sum intuì che volesse cercare sua madre, ma visto che non riusciva a localizzarla in quel momento, ed era impaziente di tornare a giocare con un ragazzino che doveva avere la sua stessa età, non si preoccupò nemmeno di non conoscere affatto la persona a cui stava dando il simbolico bouquet, e lei sorrise un pochino imbarazzata quando se lo ritrovò in mano, tutti si soffermarono a guardarla, e Harry che non l'aveva abbandonata neppure un attimo, la guardò felice, poi attirò l'attenzione degli invitati e degli sposi "non sono abituato a parlare in pubblico, quindi farò in fretta, anche se siete la mia famiglia. Sono contento di essere venuto, auguri Brad e auguri Sally, vi auguro tutto il bene del mondo, davvero" prese un respiro profondo "mi sono accorto che tutti fissavate questa ragazza quando si è ritrovata con in bouquet in mano, ve la presento "annunciò prendendola per mano "si chiama Summer, ed è la mia fidanzata, mi ha rubato il cuore dal primo istante, lei è tutto ciò che desidero e che amo...volevo soltanto che lo sapeste" concluse con la voce tremante "tu sei pazzo amore mio! vuoi farmi venire un infarto proprio qui?" scherzò lei, dentro si sentiva esplodere di gioia, il ragazzo rise e la gaurdò negli occhi, Sum lo baciò di tutta risposta, il loro amore non poteva essere più bello di com'era.

Poco dopo, molte delle persone presenti al ricevimento furono felici di scambiare qualche chiacchiera con Harry e Sum, così la ragazza ebbe il piacere di conoscere un paio di zie del suo fidanzato con i rispettivi mariti, alcuni amici di famiglia, diversi cugini e cugine dai due ai quarant'anni, e persino gli sposi; Sally e Brad abbracciarono Harry ringraziandolo di essere venuto al loro matrimonio, poi la ragazza si diresse verso Sum, l'abbracciò come se la conoscesse da sempre, mentre il suo-neomarito scambiava quattro chiacchiere con il cugino, la sposa si sedette accanto a lei tra una portata e l'altra e chiacchierò con Sum raccontandole dell'agitazione che si era impossessata di lei quella mattina, le confidò che aveva persino rischiato di strappare il meraviglioso vestito che aveva scelto per pronunciare il fatidico 'si' all'altare, tanto il nervosismo, le disse di essere arrivata in chiesa con il fiatone, e che tutte le paure erano misteriosamente scomparse quando Brad le aveva teso la mano. 
Sally doveva avere venticinque anni o al massimo ventisei, e dava l'impressione di essere una ragazza piena di vita, le sue chiacchiere indussero Sum a pensare a Valerie, la sua migliore amica, quella che sarebbe stata per sempre come una sorella, provò un fitta allo stomaco a pensare a lei, le mancava in un modo allucinante, e anche se  si lamentava di rado della sua assenza, si ritrovava spesso immersa negli anni che avevano trascorso insieme, nelle notti insonni, nei pigiama party, nelle colazioni da Bunny, persino nei libri che aveva perso nel trasloco, e sentiva la mancanza anche di tutti gli altri, Sarah, Liam, Niall, Lou, Mary che era partita l'unica volta che doveva restare, e persino di Zayn, che non vedeva soltanto dal giorno precedente; presto avrebbe potuto riabbracciare tutti, non vedeva l'ora...ma proprio perchè aveva la certezza che sarebbero tornati tutti insieme come ai vecchi tempi, si concentrò su Sally.
Se la sua parlantina le aveva fatto pensare a Valerie, lo stesso non si poteva dire dell'aspetto fisico, Harry aveva ragione, la sposa aveva gli occhi verdi e il piercing al naso, i capelli biondi erano visibilmente cresciuti dall'ultima volta che lui l'aveva vista, o era più probabile che fossero cresciuti, poi tagliati, poi cresciuti, poi di nuovo tagliati e cresciuti di nuovo, quel giorno erano abbastanza lunghi da essere sapientamente acconciati, soltanto poche ciocche ricadevano sul viso della ragazza; Brad invece era un uomo alto e muscoloso, aveva i capelli neri e molto corti e gli occhi straodinariamente azzurri...a Sum sembrava quasi che gli occhi di cui si era perdutamente innamorata lei, fossero una specie di fusione di quelli degli sposi, sapeva che fosse impossibile, ma ci pensò lo stesso.I genitori del ragazzo avevano tutti e due gli occhi scuri, più simili ai suoi che a quelli del figlio, si domandò da dove fossero usciti fuori quegli occhi color smeraldo incastonato nell'oceano, continuavano a essere i più belli che avesse mai visto, esattamente come lui, il suo Harry, era il ragazzo più affascinante che avesse mai visto.
Mentre chiacchierava ancora con Sally del più o del meno, conoscendola un pochino meglio e scoprendola una ragazza simpatica e dolce, Harry si avvicinò a lei tenendo per mano due bambini; erano stati insieme per tutto il tempo, soltanto quando Sally si era seduta accanto a lei, Harry si era allontanato "oh vieni qui Yasmine" Sally prese tra  braccia la piccola, doveva avere non più di due anni ed era dolcissima, tenerissima "Loro sono i figli del fratello più giovane di mio padre" le disse Harry, e lei sorrise "tu come ti chiami?" domandò Sum al bimbo che le stava di fronte "Zack" rispose il piccoletto, anche lui indossava uno smoking e aveva i capelli ricci come Harry "ma lo sai che sembri proprio un principe oggi?" gli disse Sum dolcemente "tu come ti chiami?" le domandò in bambino "Summer, ma puoi chiamarmi Sum" in quel momento Brad venne a chiamare sua moglie che teneva tra le braccia la piccola Yasmine, era il momento delle foto "Harry ti affido questa bimba bellissima" disse lei alzandosi e sorridendo a Sum; a quel punto il ragazzo prese in braccio Yasmine e la baciò sulla fronte, Sum provò tanta tenerezza, d'altronde aveva sempre saputo che lui ci sapeva fare con i bambini "vieni a giocare con me Sum?" Zack sembrava già aver preso confidenza, infatti la prese per mano e la trascinò con sè "ei Zack, io e te dobbiamo fare un discorsetto" esclamò Harry seguendoli con la bambina tra le braccia "guarda che Sum è mia! non puoi portatela via a giocare come se niente fosse" disse piuttosto divertito, il bambino che poteva avere al massimo cinque o sei anni, gli fece la linguaccia scatenado la risata della ragazza.
Quando giunsero a bordo piscina, Zack gli andò vicino e con quel tono innocente tipico dei bambini lo canzonò "sei geloso! sei geloso!" era una situazione piuttosta buffa "si, sono geloso" Harry stette al gioco e prese Sum per mano mentre con l'altra reggeva teneramente Yasmine, Zack non riuscì a trattenersi "sembrate una famiglia" esclamò con una sponteneità che indusse i due ragazzi a guardarsi negli occhi e sorridersi a vicenda parlandosi con gli sguardi, era una cosa troppo tenera! 
" chi vuole giocare a nascondino?" domandò Sum poco dopo "io conto!" esclamò Zack "noi tre allora ci nascondiamo" esclamò Harry, mise giù la piccola con delicatezza e le disse di dare la mano anche a Sum, Yasmine lo fece senza battere ciglio, e cominciò a sgambettare felice mentre loro due la tenevano per mano e le facevano fare dei piccoli salti che scatenavano la risata della bambina, poi andarono tutti e tre a nascondersi.
Il resto della giornata, lo trascorsero insieme ai bambini, fecero appena in tempo a mangiare la torta, dare il regalo, salutare gli sposi e i genitori di Harry, poi furono costretti ad abbandonare la festa, per tutti e due fu un'impresa liberarsi dei bambini, ma dovevano andare via per forza, l'aereo non li avrebbe aspettati; promisero a piccoli che si sarebbero rivisti presto, poi li strinsero tra le braccia un'ultima volta prima di raggungere la casa di Harry, prendere i bagagli, e senza nemmeno cambiarsi, raggiungere l'aeroporto, non c'era tempo.
Quando furono saliti Sum poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, era stata bene, si era divertita, ma era esausta "non dimentichi qualcosa?" le domandò lui baciandola sulla fronte, la ragazza si alzò di scatto "giusto, su forza, prendi il libro!" esclamò scatenando il sorriso di Harry "ma non vedi che sei stanchissima" lei si tolse le scarpe e circondò le gambe con le braccia, dopo essersele portate all'altezza del petto "ti avevo promesso che ti avrei aiutato, e lo farò!" disse sbadigliando, Harry la baciò "ti ho mai detto che ti amo?" sussurrò sulle sue labbra "più volte di quante la Terra ha girato intorno al sole" disse rubandogli un altro bacio "adesso prendi il libro!" un secondo dopo, si concentrarono sullo studio "è stata una giornata fantastica" esclamò Harry, prima di arrendersi e cominciare a ripetere. La scena che tutti i passeggeri del volo diretto a Roma si ritrovarono davanti, era piuttosto bizzarra: un ragazzo e una ragazza sui vent'anni vestiti di tutto punto, lui con lo smoking, lei con un vestitino tendente a pesca, tutti e due chinati sui libri, lei con le braccia avvolte attorno al corpo e la testa sulla sua spalla, visibilmente stanchi, ma determinati a studiare il più possibile, e a coccolarsi durante le brevissime pause che si concedevano durante il viaggio di ritorno fino a Roma.A tutti scappava un sorriso osservandoli, sembravano un principe e una principessa a giudicare dai vestiti, ma si trattava di un principe e una principessa moderni, dei giorni nostri, che si amavano alla follia come quelli del 'C'era una volta..' ma che al posto delle carrozze si servivano degli aerei, e  frequentavano l'università come tutti gli abitanti del regno.  





BUONSALVEEEEEE !
Prima di tutto, mi scuso per il ritardo, il capitolo era già pronto mercoledì sera, ma Internet ha deciso di impallarsi ed è tornato a funzionare soltanto adesso :)
Quindi, perdonate il ritardo :D
Allora, vi comunico che ci stiamo avvicinando alla conclusione, mancheranno al massimo tre o quattro capitoli...ma a proposito di questo, volevo chiedervi una cosa.
Volete che ci sia un altro capitolo dedicato alle coppie di Dublino, ovvero Valerie e Louis, e Sarah e Liam?
Vi anticipo che ad ogni modo compariranno alla fine, ma siccome qualcuno di voi un po' di tempo fa mi aveva chiesto un capitolo su di loro, lascio scegliere a voi...se mi dite di si, ci sarà, altrimenti, andremo avanti. :DD 
Oggi non faccio il riassuntino, perchè mi sembra che il capitolo sia venuto abbastanza lungo di suo, quindi non vi tedierò ancora :)
Grazie per tutte le recensioni, siete meravigliose! ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Grazie anche a chi legge, e a chi inserisce la storia in una quasiasi lista :DDDDD Grazie ♥
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e niente, come al solito ditemi tutto ciò che pensate :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3

Ps. Ho aggiornato anche Don't let me go! ♥
          
  

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Capitolo quarantaquattro ***


Le sue mani sfogliavano svogliatamente le pagine di uno dei libri dello scaffale di destra della biblioteca, Sum aveva gli occhi fissi su quelle righe, ma non stava leggendo, andava avanti troppo veloce per essere attenta alle parole, sapeva a malapena il titolo del libro, doveva parlare di storia, sicuramente avrebbe saputo qualcosa in più su una determinata guerra o sull'ascesa di un papa se ci avesse prestato più attenzione, ma al momento, per il passato non c'era posto nè nella sua mente, nè nel suo cuore, pensava soltanto al futuro. E dipendeva tutto dall'esito dell'esame che Harry e Zayn stavano svolgendo.
Non pensava affatto che si sarebbe sentita così agitata, non aveva immaginato che ingannare l'attesa non sarebbe stato un gioco da ragazzi, eppure si era docuta ricredere; sapeva perfettamente che tutti e due avevano studiato, non aveva mai visto Zayn così concentrato sullo studio come lo era stato in quei giorni, e anche Harry si era dato da fare, avevano addirittura ripetuto insieme i concetti più importanti durante il viaggio di ritorno da Londra, e nonostante lui le avesse detto di non ricordare niente dopo quella fantastica giornata che era stata il matrimonio di suo cugino Brad, Sum si era accorta che quella del ragazzo, era soltanto una più che giustificata ansia, un sintomo comune a tutti gli abitanti del pianeta in procinto di affrontare qualcosa di importante.
Quando quella mattina i due ragazzi erano passati a prenderla prima di raggiungere l'università, sia Harry che Zayn non le avevano nemmeno dato il tempo per accorgersi che finalmente era estate, chi da un lato e chi dall'altro, l'avevano presa sotto braccio e costretta a sorbirsi di nuovo tutta la lezione, parlavano tutti e due in maniera spedita, si coreggevano e si aiutavano a vicenda, e lei li ascoltava annuendo ogni tanto e camminando a passo svelto insieme  a loro, per tutto il tragitto da casa sua all'università. Una volta all'interno della struttura, tutti e tre si erano guardati intorno e avevano visto almeno una cinquantina tra ragazzi e ragazze che erano sul punto di strapparsi i capelli o scappare via da un momento all'altro, si trattava di un esame orale, e molti erano preoccupati di bloccarsi di fronte alla commissione e di non riuscire a pronunciare assolutamente nulla. Si sedettero su una delle panchine all'esterno, Sum preferì portare i due ragazzi lontano dagli altri che avrebbero dovuto affrontare quell'esame, lì l'aria era piuttosto tesa, e invece Harry e Zayn avevano bisogno di rilassarsi un attimo per recuperare la forza e la grinta per stupire i professori. 
Si erano seduti su una panchina, lei in mezzo, quando a un certo punto si era sentita prendere la mano da entrambe le parti e li aveva guardati con tanta tenerezza "adesso voi due vi calmate, sappiamo tutti e tre che avete studiato, e se la commissione avrà il potere di mettervi a disagio, voi ricordatevi soltanto che questo è l'ultimo ostacolo da superare, poi torneremo a Dublino, e la nostra vita cambierà"  "...io e te avremo una casa tutta nostra" disse rivolgendosi all'amore della sua vita "e tu vivrai nella stessa città della ragazza che ami"questa volta si rivolse a Zayn "ce la farete!" aggiunse poi sorridendo, Harry l'abbracciò forte, la strinse a sè con una foga pazzesca "si, ce la farò, perchè lo faccio per noi, e quando si tratta di me e di te, sono invincibile" sussurrò al suo orecchio, lei lo baciò dolcemente sulle labbra e sorrise perdendosi nei suoi occhi  "...sempre che Mary non decida di scappare da me di nuovo" a quel punto sia Sum che Harry si staccarono "non essere sempre pessimista" gli disse l'amico dandogli una pacca sulla spalla "perchè non fai in modo che lei non possa scappare?" domandò Sum, i due ragazzi la guardarono con aria interrogativa "lei ora è a Zagabria, giusto?" Zayn annuì "e fidati, non può assolutamente permettersi di prendere il primo volo lasciando a metà lo stage, gli organizzatori di quel trambusto gliela farebbero pagare cara, e poi sono sicura che sarà felicissima di rivederti" spiegò la ragazza con un sorriso "sei un genio" il suo migliore l'amico la baciò sulla fronte "si..è perfetto!" concordò Harry "in questo modo riuscirei a parlarle subito, senza attendere il suo ritorno, e nel caso lei non volesse asscoltarmi al primo tentativo, non mi arrenderò, la raggiungerò ogni giorno, e le dimostrerò che la amo, e tornerò soltanto quando sarò riuscito a conquistarla" Zayn sembrava essere rinato "secondo me non ci impiegherai molto a tornare indietro" esclamò Harry facendogli l'occhiolino "lo spero" rispose l'amico, il suo tono era intriso di speranza "davvero non ti era mai venuto in mente di andare lì? gli domandò Sum "beh qualche volta ci ho anche pensato, dopo l'ennesima chiamata senza risposta, ma dovevo studiare per l'esame..." rispose lui, in quel momento Zayn e Harry si scambiarono un'occhiata d'intesa, si alzarono frettolosamente, doveva essere già cominciato mentre loro chiacchieravano, ma non c'era nussun problema, loro sarebbero stati tra gli ultimi studenti a sostenerlo; Sum corse insieme a loro fino all'aula destinata alla verifica di fine semestre, era permesso entrare soltanto agli studenti che sarebbero stati protagonisti dell'esame, quindi si limitò ad abbracciare forte Zayn "grazie" le disse lui baciandola sulla guancia prima di entrare.

Quando lo vide scomparire dietro la porta si voltò verso Harry, lui le si avvicinò prendendola per i fianchi, Sum lo baciò teneramente sulle labbra, lui ovviamente ricambiò il bacio, poi vedendo che il ragazzo esitava ad entrare, gli prese le mani "amore, non stai per varcare la soglia dell'Inferno anche se al momento ammetto che potrebbe apparire come tale" Harry sorrise, forse la stava facendo più grossa di quanto fosse in realtà "se ti può aiutare, quando ti faranno qualche domanda, tu fai finta che ci sia io davanti a te, fai finta che sia soltanto una delle tante volte in cui abbiamo studiato insieme" lui le prese in viso tra le mani e la baciò dolcemente sulle labbra "te l'ho già detto che ti amo?" sussurrò guardandola negli occhi, Sum si sciolse come al solito "vai" gli disse  spingendolo verso la porta, il ragazzo afferrò la maniglia guardandola "ti amo anche io" sussurrò lei in piedi di fronte a lui, Harry entrò in quella stanza con un sorriso, poi prese posto accanto a Zayn.

Da quel momento erano trascorse ben tre ore, Sum chiuse il libro che stava sfogliando e si precipitò fuori dalla biblioteca, raggiunse il distributore e acquistò un pacchetto di taralli, l'esame doveva essere quasi terminato, si mise a sedere sulle scale, poi la consapevolezza che quella fosse probabilmente l'ultima volta in cui metteva piede in quell'università, le fece venir voglia di vagabondare per la struttura, così, per un ultimo saluto.
Il suo traferimento a Dublino era già stato ufficializzato da entrambe le università, gli esami  terminavano quel giorno stesso con le verifiche di fine semestre, e non avrebbe avuto più motivo di tornare in quel posto. 
Mentre aspettava raggiunse l'aula in cui aveva trascorso più tempo, le altre erano state soltanto aule di passaggio, ma quella con la serratura della porta rotta, era la sua aula, ed era completamente vuota come si aspettava, vi entrò e andò a sedersi al posto che occupava di solito, poggiò i gomiti sul banco e si guardò intorno, ripensò a quante volte aveva desiderato fuggire da lì, a quanti esami aveva svolto in quel posto, e si rese conto che quelle pareti bianche erano testimoni di tutto ciò che era accaduto lì dentro, i suoi sorrisi, le sue risate, le sue ansie, tutte le volte che lei e Harry si erano scambiati uno sguardo durante le lezioni della Kunt, ogni volta che le loro mani si erano intrecciate senza farsi vedere, i messaggi inviati a Valerie, i salatini sgranocchiati durante le spiegazioni, le innumerevoli perle di saggezza dei suoi professori, persino le occhiatacce e gli ordini di tacere...quell'aula era stata testimone del suo primo anno di università, e l'avrebbe ricordata sempre con piacere. 
Stava per rimettersi in piedi e recarsi per l'ultima volta in biblioteca, anche se ci era appena stata, quando vide Laura entrare nell'aula e sedersi al banco accanto al suo "ciao" la salutò "ciao Sum" le rispose la ragazza, si guardarono e tutte e due sorrisero "ho la sensazione di aver già visto questa scena" esclamò lei voltandosi verso la ragazza che le stava seduta accanto "dejavu?" domandò Laura, e Sum annuì.
L'aula era completamente vuota, e c'erano soltanto loro due, sedute in dei banchi l'uno accanto all'altro, esattamente come quando Sum era appena arrivata a Roma e le avevano assegnato il posto accanto a Laura, era l'ultimo anno di liceo, e fu in quei mesi che le separavano dall'esame degli esami che si legarono tanto e strinsero una bella amicizia; e adesso, a distanza di più di un anno, seppur per pochi minuti, tornarono a essere compagne di banco come allora.
I corsi che frequentavano all'università erano più o meno gli stessi, ma erano gli orari a essere differenti, e loro due si erano sempre incontrate soltanto nel corridioio, per quanto strano possa sembrare, non sedevano una accanto all'altra come nell'ultimo di liceo, dal giorno in cui aveva terminato le superiori, e in fondo era bello rispolverare una vecchia abitudine. "Che cosa ci fai qui?" le domandò Sum "sono passata dalla biblioteca, dovevo consegnare l'ultimo libro di testo..adesso sono libera di godermi l'estate" le rispose lei "e tu? gli esami sono terminati, perchè sei ancora qui?" Sum capì che era arrivato il momento di dirle ciò che ancora non sapeva "Harry e Zayn sono ancora sotto tortura! Stanno sostenendo la verifica orale di fine semestre, il loro stage qui a Roma è finito, se superano l'esame come sono sicura che sarà, torneranno a casa" le spiegò "no! di nuovo Sum? Dovrai riabituarti ad addormentarti sentendo Harry soltanto per telefono?" "non esattamente" disse lei con un sorriso, Laura la guardò con un punto interrogativo dipinto sulla faccia "vado via con loro, torno a Dublino" disse guardandosi intorno ancora una volta, poi la sua espressione cambiò di colpo, si avvicinò di più all'amica "ci credi se ti dico che Harry ha affittato una  casa a Dublino? E' piccolina, ma è bellissima, e soprattutto, è soltanto nostra" disse in un sussurro, ancora emozionata al pensiero di ciò che il ragazzo aveva fatto per lei "ma è una notizia fantastica!" esclamò Laura raggiante "non puoi capire quanto lo amo" "no Sum, lo capisco eccome... l'ho capito le prima volta che mi hai raccontato la vostra storia, me ne sono resa conto quelle poche volte che ho avuto l'opportunità di stare insieme a voi, quando Daniel faceva ancora parte della tua vita, e ne ho avuto la conferma quando siamo andati in montagna per Capodanno...e in quell'occasione l'ho fatto capire anche a qualcun'altro" disse con aria colpevole, Sum rise "alla fine penso di doverti addirittura ringraziare, mi ha facilitato le cose parlare con Daniel quando lui sapeva già tutto" ammise lei, non pensava che l'avrebbe mai pensata così "beh nonostante tutto quello che è successo in questi mesi, mi mancherai Sum" "anche tu, e comunque non dimenticherò mai l'ultimo anno di liceo, quando tu eri la mia compagna di banco, e presto saresti diventata la mia nuova amica" sorrisero entrambe, poi si abbracciarono come non facevano da troppo tempo "sono felice di averti incontrata, intendevo parlarti, e al matrimonio di Brad e Sally ho indossato quel vestito che abbiamo comprato insieme" Laura sorrise mentre la stringeva ancora, anche se ignorava nel modo più assoluto chi fossero Brad e Sally.
Quando si staccarono Sum guardò l'ora "suona la campanella quando termina l'esame" l'informò l'amica, e lei le sorrise "secondo me ce l'hanno fatta" esclamò fiduciosa, era convinta che avessero dato il massimo. Qualche istante dopo si scosse "ho dimenticato di chiederti come va con Daniel" disse guardandola, sul viso di Laura si dipinse un'espressione buffa "ci sto lavorando...per lui sei stata importante, però adesso l'ha superato, e ora sa perfettamente che il tuo cuore appartiene soltanto a Harry, forse lo ha sempre saputo, ma ci ha impiegato parecchio ad ammetterlo. Ultimamente è tanto dolce con me! Siamo usciti insieme tante volte, non le conto neanche più ormai, e mi sto rendendo conto che le cose tra di noi stanno cambiando, non lo so, a me piace da morire e lo sai bene, ma non sono ancora arrivata al punto di voler trascorrere il resto dei miei giorni tra le sue braccia, insieme stiamo bene, ci divertiamo, e spesso ci scappa anche qualche bacio, ma non c'è nulla di ufficiale, e a entrambi va bene così..a me va bene così, penso che nessuno di tutti e due è effettivamente pronto a legarsi mani e piedi in una relazione, noi due non siamo come te e Harry, ma come ho già detto, va bene così, perchè siamo diversi e abbiamo i nostri tempi, e non importa se sono più lunghi" spiegò Laura "io ti auguro soltanto di essere felice" le disse Sum con un sorriso.
" Ma ti ricordi quando..." trascorsero l'ultimo quarto d'ora a sbellicarsi dalle risate riportandosi indietro nel tempo, risero di tutte le cavolate che avevano fatto durante quel fatidico anno, il loro rapporto tornò a essere quello di un tempo, e le loro voci, i loro toni complici risuonarono per tutta la stanza; Sum pensò che aveva un'altra nota da aggiungere all'elenco delle cose viste da quelle pareti: la riscoperta di un'amicizia.
Furono distratte tutte e due dal suono della campanella, si precipitarono fuori, Sum la salutò dicendole che in ogni caso la casa a Dublino sarebbe stata loro da luglio in poi, quindi avevano un altro mese a disposizione per recupare un po' di tempo perduto, poi si precipitò da Harry e Zayn, raggiunse l'entrata di quell'aula correndo e finì dritta dritta tra le braccia del suo ragazzo, lui la prese in braccio sollevandola da terra e facendola girare "allora?" domandò Sum con un sorriso a trentadue denti quando la rimise giù "te lo avevo detto che quando di tratta di due noi sono invincibile" esclamò lui prendendola di nuovo tra le braccia e girando ancora su se stesso "ho fatto come hai detto tu, ho immaginato di essere in biblioteca con te a ripetere invece che all'esame, e mi sono rilassato, nella mia mente avevo il tuo viso davanti, e anche la nostra casetta a Dublino, a quel punto non poteva fermarmi più niente" spiegò entusiasta, Sum lo baciò tramettendogli tutto il suo amore, gli legò le braccia intorno al collo mentre lui l'abbracciava forte senza interrompere il contatto con le sue labbra, dopo qualche istante si staccarono rendendosi conto di essere nel bel mezzo di un aula "ma Zayn dov'è?" domandò la ragazza non avendolo ancora visto "per come correva, sarà già arrivato a casa" "cosa?" Sum non aveva ancora afferrato "ha deciso di seguire il tuo consiglio...alla lettera" specificò Harry facendola ridere "raggiungiamolo" esclamò lei trascinandolo con sè. Si misero a correre e riuscirono a fermarlo, attirarono la sua attenzione chiamandolo, il ragazzo si voltò indietro e cominciò a correre nel verso opposto, verso di loro, travolse Sum in un abbraccio caloroso "volevi andartene senza dirmi che ce l'hai fatta?" domandò lei fingendosi offesa, il ragazzo rise "scusa,scusa, scusa... è che sto andando a casa a preparare i bagagli" rispose felice "vai, buona fortuna!" Harry gli strizzò l'occhio e lo incitò a sbrigarsi, lui tornò a correre "Zayn?" la ragazza lo chiamò di nuovo "saluta Mary da parte mia, e non lasciarla fino a quando non sarai sicuro di averle rubato il cuore" gli disse con un sorriso "agli ordini!" rispose lui sorridendole con un carica che non aveva mai avuto prima, era determinato a dimostarle quanto fosse stato stupido ad averla lasciata andare via.
" e noi che facciamo?" sussurrò Harry all'orecchio della sua ragazza "andiamo a casa a fare l'amore" rispose lei con un luccichio negli occhi "non potevi avere un'idea migliore" sussurrò il ragazzo rubandole l'ultimo bacio per strada, prima di prenderla per mano e cominciare a correre, impaziente di averla tutta per sè.  


Cinque o sei ore dopo, verso sera, Zayn era a bordo di un taxi per le vie di Zagabria. Si sforzò di prestare attenzione alle chiacchiere dell'autista che gli indicava i monumenti delle città, neanche fosse una guida turistica, a lui non interessava nulla di tutti quei palazzi, quelle statue e quei campanili che dovevano essere motivo di vanto per i croati, a lui importava soltanto di Mary.
Si rese conto che non sarebbe stato facile trovarla in una città come quella... il classico ago nel pagliaio, no? Non aveva idea di come rintracciarla, avrebbe dovuto comprare una scheda telefonica del posto, ammesso che lei rispondesse alle sue chiamate, nella fretta aveva anche dimenticato il portatile a casa, e poi, a dirla tutta, voleva farle una sorpresa, e parlarle dicendole di essere in città, avrebbe rovinato tutto; a un certo punto, mentre era ancora in taxi e fingeva di ascoltare quel tipo, gli venne in mente che lei era a Zagabria per intervistare i partecipanti alla rivolta studentesca che era in atto, interruppe l'autista chidendogli informazioni sulla rivolta e facendosi dire i luoghi di incontro preferiti dagli studenti..non fu difficile intenerirlo con la sua storia e convincerlo a dargli le informazioni necessarie per ritovare la ragazza alla quale aveva intenzione di dichiarare il suo amore.
Si fece accompagnare in un albergo qualunque, prenotò una camera alla reception senza curarsi troppo nè del prezzo, tantomeno dei confort, non si preoccupò nemmeno di disfare i bagagli, si fece una doccia e uscì di nuovo, comprò una cartina della città nel primo negozio di souvenir che vide, e un'oretta più tardi, dopo diversi 'errori' dal punto di vista delle strade e qualche simpatico giro completo intorno a un palazzo, arrivò nella piazza che gli era stata indicata dall'autista. Restò a bocca aperta quando si rese conto di come fosse affollato quel posto, c'erano centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze riuniti in cerchio, più o meno, intorno a una fontana enorme;  si guardò intorno, tutto sommatto era un bel posto, ma c'era troppa gente, non sarebbe riuscito a scorgere Mary così facilmente come aveva sperato, soprattutto perchè era buio e c'erano tantissime ragazze della sua statura, e con un fisico e dei capelli simili a suoi, e poi non poteva nemmeno essere sicuro al cento per cento che lei fosse lì.
Nonostante ciò, restò in quella piazza per un po' di tempo, si mise a sedere pensando a un modo per trovarla, e si alzò soltanto quando si accorse che molti degli studenti se ne erano andati, doveva essersi fatto tardi; riprese la cartina in mano e cominciò a camminare nella direzione dalla quale era venuto, si muoveva a passo svelto tenendo quella mappa davanti al viso, riusciva a malapena a vedere dove metteva i piedi, e non si stupì più di tanto quando andò a sbattere contro qualcosa, o qualcuno.
" mi dispiace, non l'ho vista, questa maledetta cartina mi restringe il campo visivo" Mary si sentì svenire, no, non poteva sbagliarsi, quella era sua voce, l'avrebbe riconosciuta tra mille, restò immobile, senza dire una parola, chiedendosi se tutto quello fosse reale, o se la sua testa avesse deciso di prendersi gioco di lei anche prima di andare a dormire, le sembrava già abbastanza sognare Zayn tutte le notti...fortuna che era partita con l'intenzione di dimenticarlo per sempre. "Non è che sarebbe così gentile da indicarmi-" si bloccò di colpo ritrovandosela di fronte, si guardarono entrambi per quelli che a Mary sembrarono minuti interminabili, in realtà fu poco più di un istante, poi il ragazzo le buttò le braccia al collo e la strinse forte a se ancora incredulo "Zayn" sussurrò lei con un briciolo di voce, mentre si lasciava invadere le narici dal suo profumo, l'aveva sempre amato, si lasciò stringere forte senza opporre la minima resistenza, poi si staccarono, il ragazzo la guardava con una luce negli occhi che lei  non aveva mai notato prima, Mary stava per sciogliersi in un sorriso e buttarsi di nuovo tra le sue braccia, quando si ricordò che doveva essere ancora arrabbiata con lui.
" che ci fai qui?" gli domandò in tono brusco, Zayn stavolta aveva la risposta "beh sai, sono venuto a visitare la città, dicono tutti che è molto bella e non sarò io a negarlo... però mi ha portato via qualcosa a cui tenevo e tengo tantissimo" le disse facendosi più serio verso la fine della frase, lei lo guardò con aria confusa "sono qui per te" si decide a confessare, Mary si sentì come se potesse toccare il cielo sopra di lei con un solo dito "e perchè?" continuò a fare la dura, il ragazzo non si scoraggiò, in fondo si aspettava di non essere accolto esattamente a braccia aperte, nonostante lei si fosse lasciata stringere "credo che noi due abbiamo lasciato qualcosa in sospeso" sussurrò avvicinandosi sempre di più, Mary sentì il respiro mozzarsi quando lui l'attirò a se, ma di nuovo non ebbe la forza e soprattutto, non ebbe la voglia di opporsi. 
Le loro labbra erano a un passo dallo sfiorarsi e coronare un sogno d'amore, i battiti del loro cuore accelerati, le gambe tremanti, quando svanì l'attimo perfetto "signorina McFly, si può sapere cosa ci fa ancora in giro? Il coprifuoco è scattato da un pezzo" Mary divenne rossa in viso, e sul volto del ragazzo si dipinse un espressione sbigottita..coprifuoco? "vada subito a dormire" le intimò l'uomo facendo la voce grossa, doveva essere uno dei professori che avevano organizzato lo stage, o almeno questo fu quello che pensò Zayn, ma non pensava che avessero un controllo così rigido sulla vita degli studenti, e soprattutto non immaginava che esistesse ancora un coprofuoco, poi però pensò che in fondo Zagabria era nel mezzo di una seppur pacifica, rivolta studentesca e forse quei modi e quei toni autoritari nascondevano soltanto un istinto protettivo nei confronti della ragazza.
" devo andare" gli disse Mary allontanandosi e incamminandosi, lui restò lì impietrito "Zayn, domani mattina, verso le dieci, in piazza, ci sarà un'intervista agli studenti" esclamò voltandosi e sperando che captasse il messaggio, non poteva dirgli nient'altro in presenza di quell'uomo.
Durante la strada di ritorno all'albergo, il ragazzo si ritrovò a riflettere su quelle parole, si domandò che senso avessero avuto, e poi sorrise, di colpo, quando finalmente capì che quello era stato un modo un po' bizzarro, doveva ammetterlo, per dargli appuntamento all'indomani. Mary voleva vederlo in quella piazza alle dieci? Fantastico, non sarebbe mancato per nulla al mondo.  






Buonsalveeeeeee :))
Perdonatemi, so benissimo di aver impiegato un' eternità ad aggiornare..non credevo che sarebbe stato così impegnativo portare avanti due storie contemporaneamente, ma niente paura, prometto che ce la farò, anche perchè questa qui è quasi giunta al termine ormai :(
Allora, avevo promesso niente riassuntini di riepilogo e manterrò la promessa, il capitolo è già abbastanza lungo, e l'ultima cosa che voglio è annoiarvi.
I ragazzi hanno superato l'esame, e Zayn si è finalmente deciso a raggiungere la sua amata! *........*
Okay basta, avevo detto che non lo facevo, ma mi è impossibile evitarlo del tutto D:
Beh vi ringrazio con tutto il cuore per le recensioni ricevute fino ad oggi, SIETE MERAVIGLIOSE!  ♥
E un sentito grazie anche a chi legge la storia, o la inserisce tra le preferite/ricordate/seguite ♥
La verità è che mi dispiace che stia per finire, insomma, l'ho iniziata qualche giorno prima di Natale, e praticamente mi ha tenuto compagnia per ben sei mesi, mi mancherà ♥..ma non può di certo durare per sempre.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, per me è un piacere leggere ciò che mi scrivete, e anche rispondervi :DDD
Un bacione, a prestoooooooo <3<3<3<3<3  
         




















  

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Avviso ***


AVVISO
Ciao a tutti! Volevo soltanto dirvi che parto per un paio di settimane.
L'ho saputo un paio d'ore fa...quindi scusate se vi lascio così, prometto che appena torno aggionerò entrambe le storie :DD
Grazie, un bacione, a prestoooooo <3<3<3<3<3

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Capitolo quarantacinque ***


Fu svegliata dal ticchettio della pioggia sui vetri. Mary si portò le mani al viso strofinandosi gli occhi, li aprì e li richiuse un paio di volte per abituarsi alla luce del giorno, subito dopo sbadigliò portando le braccia sopra la testa e stiracchiandosi per bene, per poi voltarsi in direzione del letto di Cloe, la sua compagna di stanza lì a Zagabria. Allungò un braccio con l'intenzione di prendere il cellulare sul comodino, e saltò giù dal letto quando si accorse che erano le otto passate.
Quel giorno era sabato, e a parte l'intervista con gli studenti in piazza, non aveva nient'altro da fare.
" Cloe, Cloe! Svegliati Cloe!" esclamò sedendosi sul letto accanto al proprio, interrompendo il sonno della ragazza "che c'è? è sabato!" mugugnò l'altra girandosi dall'altra parte "lo so ma..devi aiutarmi!" disse senza preamboli, a quel punto una testa rossa sbucò da sotto le lenzuola e due occhi verde smeraldo si fissarono nei suoi "ti spiego tra un minuto!" si limitò a dire Mary, correndo in bagno.
Cloe tornò sotto le coperte, condivideva la stanza con lei da abbastanza tempo, per sapere che Mary aveva un modo tutto suo di considerare 'un minuto'.
Erano state compagne di stanza anche nello stage precedente, e bisognava ammettere che all'inizio nessuna delle due era stata disposta a fare amicizia, anzi, nelle prime settimane trascorse insieme, se ne erano fatte di screzi, poi un giorno come tutti gli altri, le era addirittura capitato di litigare nel bel mezzo di un'attività di gruppo, a quei tempi si trovavano in India, e proprio perchè erano state troppo concentrate ad avere la meglio in quei ridicoli battibecchi, avevano perso di vista il resto del gruppo e si erano ritrovate a dover contare soltanto sulle proprie forze e soprattutto sulle proprie abilità di orientamento, per ricongiungersi agli altri. In quell'occasione, avevano capito che continuare a litigare non avrebbe portato a niente, e da quel giorno le cose tra di loro erano andate molto meglio. Quello che stavano frequentando era uno stage di giornalismo, e presto finirono per studiare e lavorare insieme in diversi casi, e diventarono addirittura  amiche; Cloe poteva giurare di sapere a memoria le storie delle vite di Sum, Valerie, Sarah, Zayn, Harry, Louis, Liam e Niall, senza averli visti nemmeno una volta. 
E poi si erano ritrovate a condividere la stanza anche a Zagabria, Cloe voleva bene all'amica, ma avrebbe dovuto avere una ragione più che valida per averla svegliata di punto in bianco, di sabato!

Dal canto suo, Mary aveva impiegato meno del solito per farsi la doccia, e se ne stava affacciata alla finestra del bagno con un asciugamano avvolto intorno al corpo, a guardare le gocce di pioggia scivolare lungo il vetro per poi sparire come magia, asciugate dal timido sole di inizio giugno...eh già, pioveva con il sole, e lei non riusciva a non pensare a Zayn, che si era catapultato lì in modo così imprevedibile, quasi come la pioggia di quella mattina.
E pensare che lei era partita, era scappata da Dublino per dimenticarlo...per poi finire per trascorrere tutte le notti facendo sempre lo stesso sogno: lei tra le sue braccia. Cambiavano i luoghi, una volta il cinema, poi un ristorante, dopo una piscina, qualche volta il parco, e cambiavano pure le stagioni, una volta si erano abbracciati persino nella neve... cambiava tutto tranne i soggetti e le azioni, ogni notte si abbracciavano felici.
Però doveva ammetterlo, se aveva accettato di venire a Zagabria per toglierselo dalla testa dopo essersi accorta di essere innamorata di lui quando lo aveva rivisto a Dublino, beh, allora aveva fallito alla grande...e la cosa più bella era che per la prima volta, era contenta del proprio fallimento.
Tutto si sarebbe aspettata, tranne che Zayn l'avrebbe raggiunta, e ritrovarselo lì di fronte, era stato meglio dei sogni in cui si teneva stretta a lui, era stata quasi sul punto di gettarsi tra le sue braccia dimenticando il motivo per cui era fuggita dall'aeroporto, poi aveva tentato di fare la dura, si stavano per baciare e lo avrebbero fatto se quel rompiscatole del suo professore non l'avesse trovata in strada dopo il coprofuoco, e per finire lei gli aveva dato un tacito appuntamento per la mattina successiva. Amava Zayn, e su questo non c'erano dubbi, altrimenti non sarebbe partita per fuggire, non lo avrebbe incluso nei suoi sogni, e soprattutto non si sarebbe sentita morire quando si erano guardati negli occhi, voleva stare con lui più di ogni altra cosa al mondo, però stavolta si sarebbe assicurata che il ragazzo desiderasse lo stesso. Non vedeva l'ora di rivederlo.
" Questo?" mostrò un vestito a un'assonnata Cloe "o è meglio questo?" esclamò piazzandogliene un altro davanti agli occhi "sei impazzita?E' una normalissima intervista agli studenti, non una cena romantica" le ricordò l'amica sbarrando gli occhi di fronte a un vestito blu notte di tessuto leggero, dalle linee mordibe e lo scollo a cuore, lungo fino al ginocchio, e veramente carino; poi posò gli occhi su'altro capo, anche questo un vestito, questa volta beige, sempre estivo, stretto in vita, un paio di dita più corto del precedente e a mezze maniche, bisognava ammettere che Mary aveva gusto nel vesitire ed era sempre stata una patita della moda e dello shopping "che c'è? guarda che sono molto comodi!" esclamò la ragazza, notando l'espressione di dispapprovazione sul viso della compagna "Mary?" Cloe si decise ad alzarsi e la guardò tenendo le mani in vita come una che la sapeva lunga "devo incontrare Zayn, e voglio essere carina" ammise gettando i due abiti sul letto "è qui?" "si!" disse soltanto, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro, non ci fu bisogno che aggiungesse altro.
" comunque hai ragione, per quanto questi vesiti siano assolutamente meravigliosi, li utilizzerò se usciremo davvero insieme. Stamattina è una sorta di appuntamento camuffato, perciò metterò il mio adorato pantaloncino bianco, questo top coloratissimo che mi ricorda vagamente lo stile indiano, e per finire, sandali legati alla schiava" ".. e il mio cappello da reporter" aggiunse, mentre si vestiva.
Alle dieci in punto la piazza si riempì di gente, centinaia di studenti come la sera precendente, e decine di ragazze e ragazzi che indossavano lo stesso cappello di Mary, era un simbolo di riconoscimento; le interviste cominciarono quasi subito, cominciò a porre domande su domande ai croati, affiancata da alcune ragazze e ragazzi dello stage, svolse il suo compito come al solito, come era abituata a fare, e intanto si domandava dove fosse Zayn. Aveva smesso di piovere, e l'aria si stava riscaldando, continuò a intervistare gli studenti, si formarono dei piccoli gruppetti intorno a lei, e intorno ai suoi compagni, sarebbe venuto fuori un servizio straordinario...e mentre stava domandando a un trio di ragazzi del posto alcune curiosità riguardanti la rivolta,  se ne aggiunse un quarto "potrei soddisfare il suo desiderio di sapere, se viene un po' con me" a quelle parole si sciolse in un sorriso, Zayn poteva essere benissimo confuso con un qualsiasi ragazzo croato, magari con le pelle leggermente più scura e ambrata, non originario di quella zona, e lui aveva avuto proprio una bella idea a mischiarsi agli studenti per avere la possibilità di stare un po' con lei "credo che si possa fare!" esclamò Mary, lasciandosi prendere sotto braccio mentre si allontanavano di qualche metro.
" mi basta una sola risposta" sussurrò guardandolo negli occhi e avvicinandosi un po' "anzi due" aggiunse un secondo dopo sorridendo; era bellissima, con gli shorts, il top modello indiano, i sandali legati intorno alle caviglie, i capelli biondi sciolti lungo le spalle e il cappello da reporter, Zayn pensò che fosse la ragazza più bella che avesse mai visto "dove hai comprato questo profumo?" domandò lei avvicinandosi per annusargli il collo, lui trattenne a stento l'impulso di baciarla, poi scoppiò a ridere, era sempre la solita Mary, ossessionata dai vestiti, dalle scarpe, dall'abbronzatura e anche dai profumi, profumi maschili "lo adoro!" disse la ragazza tornando sui propri passi, Zayn sorrise divertito, poi prese un respiro profondo.
 "la seconda domanda?" "perchè sei restato lì impalato senza dire, nè fare nulla?" l'aveva tenuta dentro per così tanto tempo "perchè ero sconvolto. Tu mi avevi appena baciato dopo che io avevo trascorso due giorni a convincermi che non dovesse esserci nulla di più di una semplice amicizia tra di noi.. però nel momento in cui le nostre labbra si sono toccate, sono crollate tutte le certezze che mi ero cercato di costruire, così, in un attimo, come un castello di sabbia abbattuto da una sola onda. E sono rimstato lì impalato come un perfetto cretino, lo so, ma dentro di me stava accadendo qualcosa di inspiegabile, all'improvviso non avevo più paura, di punto in bianco volevo tenerti stretta, coccolarti, baciarti, come non avevo mai desiderato prima, in quei pochi secondi sono riuscito ad ammettere a me stesso di essere innamorato di te, e non ho fatto in tempo, sarebbe bastato che mi fossi scosso un attimo prima, ti avrei fermata, di sicuro, ma quando sono tornato con i piedi per terra, dopo quel bacio che aveva avuto la capacità di sconvolgere tutto, dopo il tuo bacio, davanti a me non c'eri più." Zayn le prese le mani, adesso era lei a essere immolizzata "Ero così preso dalla convinzione di amarti, che non ti ho nemmeno visto andare via. Poi ho raggiunto Sum e Harry in aereo, e siamo tornati a Roma; Harry è rimasto a dormire da Sum, e io ho trascorso tutta la notte a pensarti, e la mattina dopo, sono andato da loro e gli ho detto che stavo per salire su un aereo, per te. Mi hanno accompagnato all'aeroporto, e pensa che ero già seduto al mio posto, quando una voce metallica mi ha richiamato e mi ha detto che qualcuno desiderava parlarmi, io sono sceso, ero confuso, ho trovato Harry piegato in due dal dolore e mi sono preoccupato, gli ho chiesto che cosa gli fosse preso, lui mi ha detto soltanto di andare a ripredermi il mio bagaglio, io non volevo farlo, però Harry mi ha detto che dovevo fidarmi di lui con quel poco di voce che gli era rimasta, e io mi sono fidato. Sum ci aspettava al check-in, ricordo la sua espressione quando ha visto Harry sano e salvo, lo ha stretto forte facendogli promettere che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere.
Ti rendi conto? Ha rischiato la vita, ha fermato un aereo quasi in decollo, per impedirmi di arrivare a Dublino e non trovarti. Sum mi ha fatto leggere i messaggi che le avevi mandato, e io non sono partito, tanto tu eri già chissà dove. Harry ha impiegato un po' per riprendersi, poi è tornato quello di sempre e siamo tornati a casa, io non avevo voglia di fare niente tranne deprimermi sul letto, ma loro mi hanno portato a fare un picnik in bici e lì ho capito che non dovevo arrendermi, che dovevo lottare per averti. Nel mese successivo, ho provato a chiamarti una sera si e una sera no, e prima di scoprire che qui a Zagabria si usano schede telefoniche diverse, pensavo che ti rifiutassi addirittura di parlarmi, e non sono mai riuscito a contattarti nemmeno con il computer, però non ho mai perso la speranza..ho studiato tantissimo per superare l'esame di fine semestre, e proprio stamattina l'ho fatto, l'ho superato, e su suggerimento di Sum, stavolta l'ho preso sul serio un aereo per venire da te. E adesso sono qui, sto facendo finta di parlarti di una rivolta di cui non so assolutamente nulla, per chiederti di darmi la possibiltà di dimostrarti che adesso sono pronto, sono pronto ad amarti."
Mary aveva ascoltato attentamente ogni sua parola, stentava a credere all'episodio avvenuto in aeroporto, stentava a credere di essere stata così stupida da essere fuggita così in fretta, per ben due volte, la prima dopo averlo baciato, e la seconda, scappando a Zagabria invece di dargli la possibilità di raggiungerla a Dublino; e poi lui l'aveva chiamata quasi tutte le sere nonostante sapesse che lei non avrebbe potuto rispondergli...avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma le parole le morivano in gola soltanto a guardarlo negli occhi, lui le teneva ancora le mani.
Mary si slanciò verso di lui, le loro labbra combaciarono, si scambiarono un bacio dolce e romantico, che fece tremare le gambe a tutti a due, poi lei si staccò e fece per voltargli le spalle, e senza pensarci, Zayn la bloccò per un braccio attirandola di nuovo a se, era ciò che Mary voleva, lui l'aveva fermata. Si guardarono negli occhi incapaci di resistere alla forza dei loro sentimenti, poi lui le tolse il cappello da reporter facendolo finire a terra, la baciò di nuovo, Mary legò le braccia intorno al suo collo e si lasciò stringere forte, lui posò le mani sui fianchi della ragazza e la baciò sempre più appassionatamente, volendo recuperare in pochi minuti tutto il tempo perduto, aspettavano quel momento da troppo tempo e se lo godevano in perfetta sintonia. Si baciarono in quella posizione fino a restare senza fiato, poi ripresero, più innamorati che mai, fin quando non furono disturbati da una voce "signorina McFly, come le viene in mente di baciare uno degli studenti?" non era il prefessore che li aveva visti la sera precedente, si trattava di un altro rompiscatole "questo è il mio ragazzo, professor Plumb" disse lei mentre prendeva Zayn per mano e lo trascinava altrove, lasciando il capello da reporter a terra, nel punto esatto in cui si erano baciati, quasi come se fosse un segno dell'inizio di un nuovo capitolo della loro vita, un simbolo del loro amore.
" l'intervista?" domandò Zayn mentre correvano insieme "l'ho finita" rispose lei bloccandolo con la schiena al muro in un vicolo, lui non seppe dire se Mary diceva la verità, anzi, era quasi sicuro che non fosse così, ma non gli importava, perchè adesso stavano insieme, e non c'era nulla che lo rendeva più felice, finalmente ce l'aveva fatta "perdonami" sussurrò lei sulle sue labbra "non dovevo fuggire così" aggiunse guardandolo dritto negli occhi "non lo farò mai più" "adesso sei qui, e io ti amo Mary, è l'unica cosa che conta" lei lo baciò, si sentiva la ragazza più felice del mondo "anche io ti amo" sussurrò staccandosi, questa volta fu lui a far combaciare di nuovo le loro labbra "e voglio stare con te" aggiunse lei tra un bacio e l'altro, a quel punto Zayn ribatò le posizioni, la schiena di Mary poggiata contro il muro "ti aspetto a Dublino alla fine dello stage" disse lui non smettendo di coccolarla "meno ventisette giorni" sorrise la ragazza, poi si baciarono di nuovo, e ancora, ancora, ancora....trascorsero tutto il giorno insieme, sdraiati sull'erba, sotto una maestosa quercia, a sognare un futuro insieme, scambiandosi tenere effusioni e baci roventi. Finalmente si erano ritrovati.  

Qualche migliaio di chilometri più a nord di Zagabria, più precisamente in una delle più belle città irlandesi, due ragazze  e due ragazzi chiacchieravano animatamente davanti all'entrata di un cinema, scherzando e ridendo come al solito.
"solito posto?" domandò Sarah agitando una mano in direzione dell'ala destra della struttura, gli altri annuirono seguendola, un minuto più tardi si misero seduti..
Mancava una manciata di secondi all'inizio del film che avevano scelto di vedere, e quando Louis e Liam tornarono in sala con i popcorn e la coca cola, le luci erano già tutte spente, Liam inciampò su un gradino e metà del sacchetto di pop-corn che teneva in mano finì per spargersi sulla moquette, il ragazzo si guardò intorno un po' imbarazzato "genio!" lo canzonò Louis alzando gli occhi al cielo; intanto le due ragazze restarono sedute, facendo uno sforzo enorme per non scoppiare a ridere. Poco dopo Louis e Liam le raggiunsero, Sarah sgranò gli occhi quando vide il sacchetto di leccornie praticamente pieno per metà "un improvviso attacco famelico?" domandò al suo ragazzo, come se non si fosse accorta di nulla "non esattamente, più un capitombolo" spiegò lui sorseggiando la coca, Sarah trattenne di nuovo una risata e lo guardò dolcemente, prima di poggiare la testa sulla sua spalla e godersi il film, e quel poco di pop-corn che erano rimasti immuni alla caduta. Valerie tese il proprio sacchetto verso l'amica "volete un po' dei nostri?" domandò divertita, Liam e Sarah finsero di non darle retta e lei tornò a voltarsi verso Louis "io volevo essere gentile" borbottò, con la bocca piena, a quel punto notò ben due mani infilarsi agilmente nel sacchetto che reggeva e uscirne fuori con i pugni pieni di conflakes bianchi "grazie" sussurrano Sarah e Liam con un sorrisetto soddisfatto, poi tornarono a interessarsi al film "non così gentile!" disse lei ridendo, adesso era il suo sacchetto a essere prossimo a metà.
"gliela faremo pagare!" esclamò Louis circondandole le spalle con un braccio, lei lo baciò teneramente su una guancia proprio mentre la musichetta di sottofondo del film alleggeriva gli animi delle persone sedute in sala. Due ore più tardi, uscirono dal cinema dopo aver assistito a una delle produzioni cinematografiche più belle di sempre, le due ragazze erano riuscite a convincere Liam e Louis a sorbirsi una di quelle commedie super romantiche con la promessa di trascorrere il resto della giornata in loro compagnia.
A Dublino gli esami non erano ancora del tutto terminati, i cancelli del plesso universitario sarebbero stati chiusi alla fine della settimana successiva, ciò accadeva semplicemente perchè i ragazzi che studiavano nella capitale irlandese erano più numerosi di quelli stabilitisi a Roma, e di conseguenza occorrevano più giorni per permettere a tutti gli studenti di sostanere gli ultimi esami; sfortunatamente il sorteggio effettutato da chi di dovere, aveva collocato Valerie e Sarah negli ultimi giorni di sessione, e le due amiche avevano dovuto quasi rinunciare a vedere i propri ragazzi negli ultimi giorni, per concentrarsi sullo studio più di quanto avessero fatto durante l'anno, e impressionare i professori. Lou se l'era cavata a modo suo, come al solito, aveva già svolto l'esame conclusivo, e con un po' di fortuna e simpatia dalla sua parte, era riuscito a superarlo abilmente senza uno studio matto e disperatissimo; e per quanto riguarda Liam, anche lui aveva già riposto tutti i libri, da lui chiamati 'mattoni di ferro' per il loro peso, nella soffitta di casa sua...per tutti questi motivi, i due ragazzi avevano acconsentito al film romantico a patto che le loro fidanzate non toccassero libri, evidenziatori e matite fino alla mattina successiva.
Erano le sei di pomeriggio quando uscirono dal cinema, Louis trascinò Valerie in un minimarket spiegandole ciò che aveva in mente e sperando di trovare l'attrezzo che gli serviva, mentre Sarah e Liam si scambiavano dolci baci accanto alle locandine dei film, ancora influenzati da quell'aria romantica prodotta dalla pellicola che avevano visto; "grande!" esclamò Lou tenendo per le spalle la ragazza e afferrando con l'altra mano ciò che cercava, Valerie se la rideva sotto i baffi e si lasciava stringere da lui mentre facevano la fila alla cassa "scapperanno a gambe levate" annunciò il ragazzo pregustandosi la vendetta, lei rise più forte mentre gli legava le braccia intorno al collo "io ti amo Lou" sussurrò con un sorriso raggiante, lui la baciò di sfuggita prima di pagare e raggiungere Sarah e Liam camminando con le mani dietro la schiena. Non che il ragazzo fosse un tipo vendicativo o permaloso, Louis non era assolutamente così, infatti stentava persino a ricordare il motivo per cui gli era  venuto in mente di procurare delle pistole ad acqua per se e per la sua ragazza, diciamo semplicemente che cercava qualcosa di divertente da fare quel pomeriggio, e il caldo bestiale gli aveva suggerito l'idea.
Sarah e Liam erano ancora in piedi intenti a coccolarsi quando Louis e Valerie sferrarono l'attacco ridendo a crepapelle, i due ragazzi si staccarono bruscamente, investiti da una pioggia ghiacciata, poi cominciarono a correre sul marciapiede con i loro amici alle calcagna; poco più in là si estendeva un parco, e finirono per rincorrersi lì, nascondendosi dietro le quercie secolari, e ridendo a crepapelle, fin quando non cascarono a terra completamente bagnati. A quel punto Valerie e Louis gli concessero una tregua e si sedettero accanto a loro perdendo per un attimo di vista le pistole: errore madornale. Liam e Sarah si scambiarono un'occhiata e un istante dopo la situazione si ribaltò del tutto, adesso erano loro due a inzuppare d'acqua Valerie e Louis, e non si fermarono fino a quando non si accasciarono a terra tutti e quattro sfiniti, con prepotenti sorrisi sulle labbra.
Erano bagnati fradici quando ritirano delle pizze dal take away più vicino e fecero una corsa fino a casa di Valerie, lì si liberarono dei vestiti zuppi d'acqua depositandoli in lavatrice, fortunatamente i genitori della ragazza erano entrambi fuori città per lavoro come accadeva spesso, quindi Liam e Louis non ebbero problemi a girare per casa in boxer, mentre le ragazze indossarono delle canottiere pulite a mò di vestito; gustarono la pizza quasi fredda ormai, e poi piombarono sul divano stanchi morti, come i bambini che tornano dalla gita e sono esausti dopo aver trascorso una bella giornata.
Sarah e Liam restarono su quel divano a scambiarsi effusioni tenere e caste...loro due erano così, sarebbero stati capaci di trascorrere l'intera giornata a baciarsi dolcemente senza mai andare oltre, gli piaceva coccolarsi per tutto il tempo e parlarsi sussurrando mentre si tenevano abbracciati, era quello il loro modo di amarsi, di stare bene, e il fatto che fossero a casa dell'amica non faceva nessuna differenza, restarono svegli tutta la notte a baciarsi, come avevano già fatto infinite volte, e ogni volta gli sembrava più bella della precedente, come se i loro sentimenti crescessero di giorno in giorno, e ogni notte trascorsa così, li avvicinasse sempre di più, rendendoli consapevoli di custodire insieme il diamante più prezioso del mondo: l'amore.
Per Valerie e Louis, l'amore si basava più che altro su un eccitante gioco di prese in giro, scherzi, buffi insulti e baci rubati, di giorno; e anche se con il tempo stavano imparando a scmbiarsi tenere effusioni e dolci parole come era accaduto quel giorno al minimarket, il loro rapporto restava comunque unico e inimitabile, perchè il loro essere giocherelloni e spensierati li rendeva perfetti l'un per l'altra, e li univa in modo così potente che la maggior parte della gente avrebbe faticato a comprendere. Di notte però, quando erano da soli, dopo aver scherzato e riso insieme, anche loro si facevano vincere dalla passione e si amavano, si desideravano ardentemente, e finivano per fare l'amore come le restanti tre miliardi di coppie esistenti su questo pianeta.




BUONSALVEEEEEEEEEE! :DDDD
Come minimo, dovrei mettermi in ginocchio e pregarvi di perdonarmi....non pensavo di stare via così a lungo, sono tornata ieri e ho trascorso tutto il pomeriggio a completare il capitolo, e anche se è stata una vacanza seriamente fantastica, sono contenta di essere di nuovo a casa perchè scrivere mi è mancato!
Ma bando alle ciance! Ecco il nuovo capitolo :DDD
Spero con tutto il cuore che vi sia piaicuto, il prossimo sarà l'ultimo e mi dispiace che questa fan fiction sia giunta al termine...
Comunque, come sempre, i giudici siete sempre e soltanto voi, perciò sbizzarritevi, ditemi tutto quello che vi passa per la testa! :))
Non mi stancherò mai di dire che amo leggere e rispondere alle vostre recensioni, e non mi stancherò mai di ringraziarvi dal profondo del mio cuore per ogni recensione ricenuta, per ogni parola che mi avete scritto ♥
Ovviamente grazie anche a chi legge in silenzio, chi segue o preferisce la storia, grazie davvero ♥
Aggiornerò il prima possibile anche "Don't let me go" , promesso, non vi farò attendere troppo :DDD
Adesso vado, un bacione, e alla prossimaaaaaa
Pronte per l'ultimo capitolo? Io no :( 
     


  



    

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Capitolo quarantasei ***


Un mese più tardi.
Il pulmino superò l'ultima curva prima di arrivare a destinazione, poi si fermò nello stesso posto di sempre, l'autista spense i motori, afferrò una bottiglia d'acqua,  inghiottì qualche sorso svuotandola per metà, e poi fece pressione con il dito sul tasto che azionava le porte del mezzo; i passeggeri erano impazienti di scendere, di riappropriarsi dei bagagli ed esplorare il posto che avevano scelto per trascorrere le vacanze.
Eh già, era tornata l'estate, e come ogni anno il Teen Camp, da paradisiaca e tranquilla oasi di bellezza naturale, qual'era durante il periodo invernale, stava per trasformarsi nella meta più ambita da adolescenti in cerca di spensieratezza, divertimento, nuove amicizie e inaspettati amori.
" non ci credo!" esclamò Valerie voltandosi verso Sarah, l'amica annuì senza aggiungere altro "è uguale a quando siamo venuti per la prima volta!" Liam sembrava sorpreso, stentava a credere che quel posto non fosse mutato di una virgola "quattro anni fa" Louis mise un braccio intorno alle spalle della sua ragazza, mentre tutti e quattro continuavano a guardarsi intorno "é meraviglioso! Mi sento come se avessi di nuovo diciassette anni!" disse Sarah, le brillavano gli occhi "è un peccato che non siamo riusciti a tornarci ogni estate!" così dicendo, Valerie cominciò a correre verso la spiaggia tenendo la mano a Louis e trascinando con sè anche gli altri due "aspettate! non dovremmo prima passare dalla reception?" Liam continuava a essere il più responsabile del gruppo, l'amico gli rispose con una pernacchia che ebbe il risultato di scatenare la risata delle ragazze "ma perfavore!" esclamò poi  Louis continuando a seguire Valerie; Liam fece cadere le braccia lungo i fianchi in segno di resa, poi si mise correre e in pochi instanti superò tutti i suoi amici, raggiunge la spiaggia, si diresse verso il molo e si fermò soltanto quando arrivò sugli scogli.
Era sempre stato imbattibile nella corsa "é fantastico, vero amore?" Sarah lo raggiunse insieme agli altri due, lo abbracciò da dietro circondandogli il collo e le spalle con le braccia "assolutamente" rispose lui lasciandosi stringere; davanti a loro c'era il mare, una distesa azzurra che si estendeva per chilometri e chilometri a perdita d'occhio, un panorama mozzafiato che ebbe su di loro lo stesso effetto che avrebbe avuto se i ragazzi lo avessero visto allora per la prima volta.
Ma la prima volta c'era già stata, e quello era semplicemente il ritorno al posto che portavano nel cuore da ben quattro estati.
Valerie distolse a sua volta l'attenzione dal mare, soltanto quando avvertì il cellulare vibrarle nella tasca del pantoloncino che indossava, afferrò l'oggetto sotto lo sguardo di Louis e notò che c'erano due messaggi non letti "E' Sum!" esclamò  con un sorriso, a quel punto anche Liam e Sarah si concentrarono sull'oggetto metallico "dice che stanno arrivando, manca poco" "e che non vedono l'ora di riabbracciarci tutti e di essere di nuovo qui, nel luogo che ha cambiato le nostre vite" aggiunse leggendo l'altro messaggio, poi  rispose all'amica con un altro sms e mise a posto il cellulare; guardò gli altri tre dritto negli occhi ed ebbe la certezza che anche loro provassero le stesse e identiche sensazioni che stava provando lei. Si sentivano a casa.
Decisero di ritornare nel punto in cui li aveva lasciati il pullman, da lì avrebbero potuto accorgersi dell'arrivo del resto della squadra e sorprenderli con un caloroso abbraccio; chiacchierarono tra di loro fino a quando non sentirono il rombo di un motore, riconobbero l'auto all'istante e corsero in direzione del mezzo nello stesso momento in cui un'inconfondibile testa bionda fece capolino, Louis e Liam gli si buttarono letteralmente addosso prima che il nuovo arrivato potesse respirare quell'aria tanto familiare del camping, ci fu un meraviglioso abbraccio tra i tre, e poi fu il turno delle ragazze.
"Niall! Allora, come stai?" gli domandò Sarah stringendolo "alla grande! e tu?" rispose lui con un sorriso a trentadue denti "benissimo" disse Sarah allontanandosi da lui per permettere a Valerie di salutarlo "Vale!" esclamò il ragazzo abbracciandola "biondo!" rispose la ragazza lasciandosi stringere. Quando gli abbracci furono terminati, Niall si voltò indietro "Ellen?" chiamò ad alta voce "sono qui" esclamò una ragazza bassina, magra e con i capelli rossi "accidenti! Fai amicizia in fretta tu!" esclamò il ragazzo raggiungendola e seguito da due curiosissime Sarah e Valerie... era davvero lei, la famosa Ellen? La ragazza che aveva fatto perdere la testa al loro dolce amico?
" E voi due...non importunate la mia ragazza!" aggiunse Niall rivolgendosi a Liam e Louis che stavano chiacchierando con lei, a quelle parole i due ragazzi lo abbracciarono nuovamente, mentre Valerie e Sarah andarono da lei "ciao! tanto piacere, mi chiamo Valerie, sono una cara amica di Niall, e lei è Sarah..immagino che tu abbia conosciuto già Louis, il mio ragazzo, vedi, quello con gli occhi azzurri come Niall, e l'altro è Liam, il ragazzo di Sarah. Niall ci ha parlato tanto di te e sono davvero felice di conoscerti, vero Sa-" Louis le tappò la bocca con le mani "scusa Ellen, questa ragazza a volte parla troppo" disse divertito "stai zitto tu che sei peggio di me!" Valerie aveva sempre la risposta pronta, Liam e Niall che intanto si erano avvicinati, non riuscirono a trattenere una risata, perchè era vero, Louis sapeva essere più loquace di lei se voleva, ma fortunatamente quando uno andava un po' fuori dalle righe, l'altra lo riprendeva e viceversa. Ecco perchè erano perfetti per stare insieme. Il ragazzo la baciò teneramente sulla guancia come risposta e Valerie si zittì.
" anche io sono contenta di conoscervi, so che siete i migliori amici di Niall e penso proprio che trascorrere questa vacanza insieme sarà divertente!" il biondo le mise un braccio intorno alle spalle "di sicuro, sarà meraviglioso, in questo posto non potrebbe essere diversamente" esclamò Sarah con un sorriso che Ellen ricambiò subito "ma quindi..? Niall..ti sei deciso?" Liam era curioso di sapere qualcosa in più sulla loro storia, glielo domandò mentre abbracciava teneramente Sarah "beh..ci siamo sentiti praticamente tutti i giorni da quando sono tornato dalla Spagna, non stavamo insieme perchè tutti e due temevamo troppo la distanza, abbiamo continuato a prenderci in giro per tutti questi mesi facendo finta di essere solo amici, poi, di punto in bianco, l'altro giorno, mi sono trovato questa meravigliosa ragazza davanti casa a Mullingar, che mi ha detto di essere venuta in Irlanda soltanto per me, per rivedermi, e allora non ho avuto più dubbi, l'ho baciata ancora sulla porta e le ho chiesto di diventare la mia ragazza" a quel punto la baciò dolcemente sulle labbra e Valerie e Sarah trattennero a stento un 'awwwww'. "E io ho detto di si! Dopo questa vacanza ritornerò a casa, non mi aspettavo affatto di conoscere tutti voi, e anche se pensavo che avrei trascorso il mio tempo soltanto con Niall, quando lui mi ha proposto di seguirlo al camping, mi sono subito dichiarata entusiasta dell'idea..volevo davvero incontrarvi, penso che lo sappiate già, ma per il mio ragazzo siete delle persone davvero speciali" disse con un sorriso "lo è anche lui per noi" aggiunse Liam, parlando per tutti "ma si può sapere perchè in questi due giorni, quando ci siamo sentiti, hai fatto il vago?" domandò Louis da finto offeso "sorpresaaaaaa" urlò Niall divertito.
"Qual'è la sorpresa?" una voce familiare attirò l'attenzione, Valerie si voltò senza pensarci e fu la prima a rendersene conto "Suuuuuuuum!" urlò correndo con le braccia in aria in direzione dell'amica che stava in piedi a qualche metro di distanza da loro, in compagnia di Harry e Zayn; Summer l'accolse a braccia aperte e barcollò rischiando di perdere l'equilibrio, ma non se ne curò e abbracciò convulsamente la sua migliore amica, si strinsero forte, fortissimo. Poi fu il turno di Sarah, la scena si ripetè, poi si strinsero tutte e tre, intanto tra i cinque ragazzi ci furono calorosi abbracci di gruppo, una scena da incorniciare e guardare ogni volta che ci si sente soli..loro non lo sarebbero mai stati, c'erano sempre l'un per l'altro.
Poi Sum salutò Liam, Louis e Niall abbracciando anche loro, e Harry e Zayn fecero lo stesso con le ragazze; Niall presentò di nuovo Ellen ai nuovi arrivati, lei e Sum scambiarono due chiacchiere, tutti erano entusiasti e felici, quando Zayn ruppe il silenzio con un triste "manca solo lei" i suoi amici capirono al volo a chi fosse riferito quel 'lei' e per un attimo non seppero che dire...per paura di rovinare tutto.
Nessuno fu in grado di rispondere, erano riusciti a reggere il gioco fino a quel punto, ed era ovvio che se qualcuno avesse parlato in quel momento si sarebbe lasciato scappare qualcosa, ma furono salvati tutti in calcio d'angolo, perchè pochi istanti dopo la domanda di Zayn, Harry e Sum intravidero Mary e si scambiarono uno sguardo complice prendendosi per mano come facevano sempre "ce l'abbiamo fatta!" sussurrò lui all'orecchio della ragazza, riferendosi sia all'ormai riuscita sorpresa per Zayn, sia al fatto che fossero tornati nel luogo dove tutto aveva avuto inizio, Sum lo guardò negli occhi sorridendo, poi si guardò intorno, subito dopo fissò di nuovo gli occhi del ragazzo che amava con tutta se stessa, non riusciva a credere di essere di nuovo lì, le venne voglia di baciarlo, ma si trattenne, e capì che Harry provava lo stesso quando la strinse a sè in un forte abbraccio, nell'esatto istante in cui Mary poggiava un dito sulla spalla di Zayn "Lou..so che sei tu.." "sei sicuro?" domandò l'interpellato, Zayn si accorse che l'amico era in piedi, tra Valerie e Niall, e a meno che non avesse i super poteri, non poteva trovarsi in due posti contemporaneamente, anche perchè quel dito continuava a picchiettare sulla sua spalla "Niall? Harry? Liam? non sono in vena di scherzare.." nell'istante in cui pronunciò i nomi degli amici si accorse che li aveva tutti di fronte.
"..ma allora voltati e basta idiota!" riconobbe quella voce all'istante, si girò e senza nemmeno darle il tempo di dire 'ciao', si fiondò sulle sue labbra come se fosse in astinenza di baci da mesi, e in effetti lo era, non vedeva Mary da quando l'aveva raggiunta a Zagabria; la ragazza rispose al bacio con la stessa intensità "idiota lo dici a qualcun'altro!" esclamò lui quando si staccarono per riprendere fiato, lei rise divertita con una luce che gli faceva brillare gli occhi, poi lo baciò ancora, Zayn l'attirò a se mentre lei portava le braccia intorno al suo collo e approfondiva quel bacio, si erano dimenticati del resto del mondo.
" mi sei mancata da morire" sussurrò lui sulle sue labbra "anche tu amore!" rispose lei, si sentiva tre metri sopra al cielo "ti amo Zayn" disse ancora, poi si scambiarono un altro bacio come risposta. Quando si decisero a staccarsi, Mary corse tra le braccia delle sue migliori amiche, ci furono tanti altri abbracci di gruppo, poi si avviarono sul serio in direzione della reception. Nessuno di loro riusciva a immaginare di essere più felice di così.
"Chi è l'artefice di tutto?" domandò Zayn tenendo stretta Mary mentre si incamminavano, tutti indicarono Sum e Harry "colpevoli" ammisero loro due, camminavano un po' più indietro abbracciati "noi li abbiamo solo aiutati a mantenere il segreto" aggiunse Sarah, Zayn sorrise, poi si voltò in direzione della sua migliore amica e del suo migliore amico "io, a voi due devo la vita!" urlò felice..erano stati loro che gli avevano impedito di partire quando Mary era scappata via, erano stati loro a tirarlo su di morale quando lui non riusciva a fare altro che starsene sul letto come un depresso, erano stati loro a spingerlo a raggiungerla a Zagabria dopo l'esame finale, erano stati loro a suggerire a Mary di dirgli che lo stage era stato prolungato e che non sarebbe riuscita a tornare al camping, erano stati loro a convincerlo a seguirli in vacanza pur senza di lei, erano stati loro a ideare tutto il piano, e lo avevano fatto unicamente per vederlo sorridere, per vedere i suoi occhi scuri brillare, per renderlo felice come lo era adesso. 
Zayn aveva sempre amato le sorprese, e di sicuro, ritrovarsi a stringere all'improvviso la ragazza di cui era innamorato, era stato molto meglio che contare i giorni che lo separavano dal rivederla...quel sorriso sembrava esssersi inciso sul suo viso, e nel suo cuore.
Poco dopo, tra chiacchiere e abbracci, ognuno di loro si ritrovò nella camera che gli era stata assegnata; di comune accordo avevano deciso di prendere quattro doppie e una singola, che con l'arrivo di Ellen si era trasformata in un'altra doppia, ma la nuova arrivata nel gruppo e Niall erano l'unica delle coppiette a condividere il bungalow. Summer e Valerie occupavano il primo, Harry e Louis quello affianco, Zayn e Liam il terzo,  Sarah e Mary il quarto,e Niall e Ellen il quinto...era stata una scelta parecchio meditata, le ragazze avevano espresso il desiderio di dormire con la propria migliore amica, Sum e Valerie non si vedevano da mesi, per Sarah e Mary la faccenda era la stessa, e anche i ragazzi erano stati subito d'accordo, soprattutto considerando che Zayn non pensava di rivedere Mary; ma erano anche stati così bravi nelle combinazioni in modo tale che Sum avrebbe potuto dormire con Harry quando voleva, e Valerie avrebbe potuto fare lo stesso con Louis, bastava che Harry raggiungesse la sua ragazza e che Valerie andasse da Louis, e la stessa teoria valeva anche per le altre due coppie. Un gioco da ragazzi.   
Ognuno di loro trascorse un paio d'ore con il proprio/a compagno/a di stanza: Sum e Valerie avevano tante cose da raccontarsi, così come Sarah e Mary, anche se alla fine erano finite tutte e quattro nello stesso bungalow, un po' come ai vecchi tempi; anche i ragazzi chiacchierarono tra loro per un po', Harry e Louis facendo gli idioti come ogni volta che erano insieme, e Zayn e Liam parlando di tutto quello che gli passava per la testa; Niall invece passeggiava all'interno del camping con la sua dolce metà, coccolandola e stringendola a ogni passo. Stava maledettamente bene con Ellen.

" permesso?" Harry entrò nel bungalow che Sum condivideva con Valerie, notò anche la presenza delle altre due ragazze e tornò fuori, un attimo dopo rientrò con Zayn, Mary non gli diede nemmeno il tempo di entrare che lo spinse fuori e sparirono tutti e due; Harry si sedette sul letto accanto a Sum, la ragazza si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, era incredibile che dopo tutto il tempo trascorso insieme, riuscisse a perdersi ogni volta in quello sguardo, gli occhi di Harry erano il suo pass personale per il paradiso, e poi essere lì, in quel camping, aveva su di loro un certo effetto. Si scambiarono un dolce bacio "vado al molo, se mi vuoi sono lì amore" sussurrò il ragazzo sulle sue labbra, prima di alzarsi e lasciarle sole. 
"Beh..è evidente che doveva essere qualcosa tipo...vieni al molo con me?" esordì Valerie piuttosto divertita, Sum sorrise scendendo dal letto e sistemandosi i capelli "si, e ti ha detto così, soltanto perchè sa che siamo molto legate e che non ci vediamo da molto tempo, e non ha voluto chiederti di separarti da noi" spiegò Sarah "ma quanto può essere dolce quel ragazzo!" esclamò Sum con uno sguardo sognante "aspetta! non vorrai correre da lui adesso?" "non sarà neanche arrivato al molo!" la presero in giro "non mi importa... questo posto è troppo speciale, so perchè è andato proprio lì, e so che mi vuole al suo fianco" spiegò "beh, questo è poco ma sicuro!" disse Valerie "vai! ci vediamo a cena!" aggiunse Sarah, Sum le abbracciò entrambe farfugliando una specie di scusa "stanotte pigiama party come ai vecchi tempi" propose la ragazza uscendo "Mary non ne sarà entusiasta, vorrà stare con Zayn, non si vedeno da un bel po'" le avvisò Sarah "affittiamo una tenda, una di quelle da dodici posti, e stiamo tutti insieme..che ne dite?" Valerie era fiera della propria idea "si..perfetto! ditelo ai ragazzi!" esclamò Sum prima di sparire dalla loro vista.
"vedi che fine hanno fatto quei due.." Sarah si stese sul letto a peso morto "quei due sono proprio qui!" annunciò Louis piantandosi sulla porta insieme a Liam, Valerie trattenne a stento una risata, poi si misero tutti e quattro sul letto e chiacchierarono tra una coccola e l'altra, in attesa di raggiungere gli altri in spiaggia; avevano saltato le presentazioni di proposito, ormai erano anche un po' troppo grandi per certe cose, ma al falò di benvenuto non si poteva rinunciare, era un rito.

Summer si bloccò quando lo vide seduto all'estremità del molo, l'acqua gli bagnava i piedi, le mani erano appoggiate con il palmi aperti sulle assi di legno e i suoi occhi erano rivolti verso il mare; restò lì a guardarlo per qualche istante, ferma e immobile, chiuse gli occhi, percepì un leggero tremore alle gambe e si sentì come se quei quattro anni, tutto ad un tratto non fossero mai passati.
Avevano tutti diciassette anni, erano appena arrivati al camping, lei era in compagnia di Valerie, Sarah e Mary, avevano deciso di andare a fare un giro in spiaggia poco prima delle presentazioni... si sforzò di tenere ancora gli occhi chiusi, e vide un ragazzo passarle di fianco correndo, lo seguì con lo sguardo, il ragazzo si sedette nello stesso punto in cui era Harry in quel momento, stessa posizione; vide se stessa imbambolarsi a fissarlo, vide le sue amiche sventolare le mani davanti al suo viso per riavere la sua attenzione, le sentì prenderla in giro per essersi presa una cotta dopo neanche mezzora dal loro arrivo, vide se stessa negare tutto con un sorriso ebete dipinto sul viso..nessuno si aspettava tutto quello che sarebbe successo dopo, Sum lo aveva fissato per più di dieci minuti senza motivo intuendo ciò che il ragazzo stesse pensando, ma fu quando incrociò il suo sguardo alla partita di ping pong che si innamorò di lui senza rimedio, senza nemmeno sapere il suo nome. 
Quando aprì di nuovo gli occhi si ritrovò a correre verso di lui, quasi lo travolse gettandogli le braccia al collo e stringendolo forte mentre Harry era ancora seduto "sapevo che saresti venuta" sussurrò lui prendendole le mani tra le sue e alzando il viso per guardarla negli occhi "non resistevo più nemmeno un minuto senza di te..questo è un posto speciale per noi, no?" rispose lei mettendosi a sedere al suo fianco, Harry annuì sorridendo "stavo pensando a quando mi sono seduto qui per l'ultima volta, era il giorno in cui ci siamo incontrati" disse lui a bassa voce "tu eri esattamente qui, sarei pronta a giurare che ci sono lo stesso numero di assi di legno, sia alla tua destra che alla tua sinistra, di quante ce erano allora. Eri qui" Harry le strinse di nuovo la mano e l'attirò a se, la ragazza poggiò la testa sulla sua spalla "anche allora avevi i piedi per metà nell'acqua, il viso rivolto al cielo, le mani aperte che poggiavano sulle assi come pochi minuti fa" ricordò con un sorriso "mhm..devi avermi osservato bene" rispose lui guardandola negli occhi per poi mordicchiarle dolcemente l'orecchio, Sum rise lasciandolo fare.
 "e io invece ero laggiù con le ragazze, tu non si sei accorto della nostra presenza, e io ho continuato a fissarti indisturbata per tutto il tempo, fino a quando Valerie, Sarah e Mary non mi hanno portata via quasi con la forza...poi vabbè, è successo tutto il resto" "la partita di ping pong" sussurrò il ragazzo lasciandole un bacio all'angolo delle labbra "il falò in spiaggia" le baciò una spalla scoprendola delicatamente "la promessa dell'immersione" le lasciò un bacio sotto l'orecchio "la laguna dell'airone blu.. e tutte le cavolate che ci siamo detti lì" proseguì iniziando a baciarle il collo, Sum si sentiva in paradiso "la giornata con i bambini, i castelli di sabbia, il pranzo in spiaggia" continuò a baciarle il collo con dolcezza e passione nello stesso tocco, ricordava ogni minimo particolare "la serata trascorsa in spiaggia, e il giorno dopo in barca" "le nuvole che piangono di felicità" aggiunse Sum rivivendo ogni momento, lì, stretta tra le sue braccia "l'immersione" continuò Harry stringendola ancora di più se possibile "avevo paura degli squali" ricordò lei "però ti sei fidata" precisò Harry riprendendo a baciarla di nuovo nel punto in cui aveva smesso, le lasciò un ultimo bacio sul collo prima di tornare su e sfiorarle dolcemente le labbra "il nostro primo bacio" sussurrò "e tutti i successivi" aggiunse lei posando nuovamente le sue labbra su quelle del ragazzo "il luna park" disse lui quando si staccarono per riprendere fiato"ci torniamo?" domandò Sum come una bimba "ovviamente amore"
"..gli ultimi giorni al camping" "la tua irruzione in cucina!" ricordò Sum con un sorriso, lui scoppiò a ridere mandando in fiamme il cuore della ragazza "Moments e i baci in piscina" aggiunse  facendo in modo che Sum si stendesse lentamente sulle assi di legno "la nostra prima volta in tenda sotto le note di Summer Paradise" "il regalo più bello che tu mi abbia mai fatto: la tua maglietta azzurra, quella che ha asciugato più lacrime di quante gocce d'acqua si possono contare nell'oceano" ormai Sum era completamente stesa e Harry era su di lei, parlava sussurrando a pochi centimetri dalle sue labbra e trattenendosi dal baciarla all'infinito "e dopo tutto il resto...la sensazione di soffocamento quando tu non c'eri, i due giorni a Dublino con tanto di temporale-blocca-partenze, la litigata a casa mia, il tuo schiaffo, la nostra storia raccontata come una favola ad Hyde Park, il tuo perdono, la caccia al tesoro, i due anni successivi trascorsi vedendoci ogni due mesi e passando il tempo a contare i giorni che ci separano dall'essere di nuovo insieme, il tuo trasferimento, l'anno più brutto di sempre, il nostro incontro a Roma, Daniel, il suo maledetto incidente, la nostra voglia di amarci, Capodanno in montagna quando siamo tornati insieme, i mesi successivi, la nostra casetta che ci aspetta a Dublino, altri mesi trascorsi insieme, l'esame più temuto di sempre..e adesso siamo qui" Harry la guardò dritta negli occhi "pronti a triplicare, quadruplicare, a rendere infinita la lista dei momenti da custodire per sempre nel cuore" aggiunse lei con il fiato corto, a quel punto il ragazzo si chinò di più baciandola con passione, Sum portò le mani tra i suoi capelli e Harry si distese completamente su di lei, si baciarono fino a restare senza fiato.
"c'è una sola cosa diversa da quando ti ho visto qui quattro anni fa: allora sembravi avere lo sguardo perso nel vuoto, sembravi non sapere cosa desideravi-" Harry continuò la frase al suo posto "è vero..non mi vedrai mai più con lo sguardo perso nel vuoto, adesso so perfettamente cosa voglio, e voglio te. Fino alla fine dei miei giorni" sussurrò giocando con i suoi capelli.
"potrà accaderci di tutto fino a quel momento..la nostra è una favola, ed è molto più vera di tutte quelle che mi hanno raccontato da piccola. 
Ci hai mai fatto caso? Il libro finisce nel momento in cui il principe e la principessa si promettono eterno amore, termina sempre con il famoso 'e vissero felici e contenti', e non c'è una sola di quelle favole che si prenda la briga di descrivere la vita dei protagonisti dopo il primo bacio..per noi due è diverso, la nostra favola la stiamo ancora scrivendo, e anche se ne abbiamo passate tante prima di riuscire a stare insieme come adesso, è impossibile che per noi le sfide siano finite. Io credo 'al sempre', ma non quello senza problemi, io credo al sempre incasinato. 
Una volta ho letto che la chiave della felicità non è vivere senza guai e incomprensioni, ma riuscire a superarli insieme, amarsi ogni giorno di più nonostante gli ostacoli che la vita ci porrà davanti, ed è quello che faremo noi.
Però tu promettimi una cosa, promettimi che ti ricorderai per sempre di quel legame che ci ha unito sin dal primo istante... E se mai mi allontanerò da te, tu non dovrai fare altro che tirare quel filo, tornerò, perchè ti appartengo, perchè ti amerò per sempre Harry Styles, senza se e senza ma, io ti amerò ogni singolo istante." 
Il ragazzo quasi si commosse a quelle parole "e tu amore mio, promettimi che farai lo stesso con me. Voglio essere soltanto tuo, fino alla fine" non aveva più le forze di pronunciare altro, amava Summer più di ogni altra cosa al mondo, e fece combaciare le sue labbra con quelle della ragazza con un trasporto travolgente e inaudito, a lei mancò il respiro, come ogni volta, ricambiò il bacio con la stessa voglia e lo stesso desiderio di appartenergli per sempre, Harry era steso su di lei, Sum portò le braccia sulla sua schiena attirandolo di più a sè senza smettere di baciarlo, lui le prese il viso tra le mani con dolcezza, poi l'afferrò per i fianchi continuando a tenere le labbre premute sulle sue, e continuarono a baciarsi per un asso di tempo indeterminato, un'ora, due, tre..non lo sapevano.
" Ti amo" sussurrarono nello stesso istante, poi ripresero ad amarsi.

Dopo aver fatto un giro esplorando il camping in lungo e in largo, Niall e Ellen si erano fermati nell'area sportiva e chiacchieravano tenendosi teneramente abbracciati "quindi  tutti e quattro i tuoi amici hanno trovato l'anima gemella in questo posto?" domandò la ragazza, sembrava una di quelle storie che si vedono soltanto nei film "no..non è stato così semplice. Questo camping è stato soltanto l'inizio di tutto." cominciò a raccontare Niall sorridendole "che è successo di preciso?" Ellen era curiosa di sapere tutto, le sembrava che quel posto fosse quasi..magico, eppure non era altro che un camping estivo come tanti altri.
 "Credo di averti detto che io e i ragazzi ci incontravamo qui ogni estate, sin da bambini, e quando ci siamo ritrovati qui quattro anni fa pensavamo di trascorrere la stessa estate di sempre, divertimento sfrenato e scherzi a tutte le ore del giorno..quell'anno però le cose andarono diversamente, e fu molto meglio del solito.Summer, Valerie, Sarah e Mary erano quattro amiche, un gruppo, esattamente come noi cinque, ma noi non le conoscevamo e viceversa" spiegò "e come avete fatto a stringere amicizia così in fretta?" domandò lei "credo proprio che partì tutto da Sum e Harry...loro due si incontrarono il pomeriggio stesso che arrivammo, giocarono a ping pong insieme, e ti assicuro che erano già infatuati l'un dell'altra dopo quella singola partita; la sera ci fu il falò sulla spiaggia, Harry ci parlò di Sum per tutto il tempo. 
Quello stesso pomeriggio Valerie aveva incontrato Louis e Liam e aveva scambiato due chiacchiere con loro in piscina; e mentre io ero con Harry e Zayn seduto di fronte al falò, Louis e Liam incontrarono le ragazze passeggiando sulla spiaggia, lo riferirono a Harry non appena ci raggiunsero, e lui raccolse tutto il coraggio che aveva per andare a sedersi accanto a Sum che era sola con Valerie, ma che presto sarebbe stata sola a tutti gli effetti. Trascorsero tutta la serata insieme a chiacchierare, io e ragazzi andammo al bar a prendere qualcosa da bere, e tu non ci crederai, ma incontrammo di nuovo Valerie, Sarah e Mary, chiacchierammo un po' visto che Liam e Louis le conoscevano, si fa per dire" agitò una mano in aria divertito "trascorremmo una bella serata in loro compagnia, ma se non fosse stato per Harry che ormai era cotto di lei, e per Sum che lo ricambiava nel modo più assoluto, non credo che saremmo finiti per sederci allo stesso tavolo tutti i giorni a mensa, che saremmo finiti per trascorrere tutto quel tempo insieme...penso davvero che la cosa sarebbe finita quella sera stessa, anche perchè ci era già capitato altri anni di trascorrere una serata in compagnia di un gruppo di ragazze, ma non eravamo mai diventati amici, perchè nessuno di noi si era mai preso una bella cotta per una di loro, e aveva cercato ogni pretesto per averla accanto" spiegò "e dopo? Sum e Harry si sono messi insieme?" Niall sorrise guardandola "in effetti non ci hanno impiegato molto a darsi il primo bacio, erano completamente andati l'una per l'altro, e se li vedi, ti accorgi che lo sono anche adesso, forse addiritttura più di prima. Erano inseparabili e lo sono ancora, sono riusciti a stare insieme per due anni vedendosi una volta ogni due o tre mesi, erano pazzi l'uno dell'altra, e litigarono di brutto una volta sola, quando Sum scoprì da sola che Harry non le aveva detto la verità sulla sua famiglia. Ma erano troppo innamorati e fecero pace in pochi giorni.. tutto andava per il meglio, tralasciando la costante mancanza che spesso finiva per farli piangere con la testa sul cuscino, però si amavano, e i momenti trascorsi insieme ripagavano tutta la sofferenza. Crollò il mondo addosso ad entrambi quando Sum fu costretta a trasferirsi in Italia, un anno terribile per tutti e due, fino a quando Harry e Zayn non sono arrivati a Roma per uno stage universitario, un po' come quello che ho fatto io in Spagna...e quello che viene dopo lo sai già, te l'ho già raccontato" "il loro è un amore che ha superato tutto, è un amore che nessuno riuscirà a comprendere fino in fondo, perchè è unico,e perchè è troppo grande" Ellen sorrise, gli occhi verdi luccicavano, si domandò se anche lei e Niall sarebbero stati in grado di resistere alle intemperie e uscirne più forti di prima, si amavano, ma era troppo presto per esprimersi.
" Louis e Valerie?" "quei due pazzi? Lei non credeva di essere la persona adatta a innamorarsi, e lui era distrutto dopo una relazione finita male con Betty. Erano attratti l'uno dall'altra, ma sono stati capaci di essere soltanto amici fino all'ultimo giorno del campeggio...ci credi se ti dico che si sono messi insieme dieci minuti prima di dividersi per la partenza?" Ellen non riuscì a trattenere una risata "anche loro hanno combattuto la distanza all'inizio, però è stato più facile, si amavano, ma riuscivano a sopportare meglio la mancanza dell'altro, credo che sia dipeso dal fatto che loro due, a differenza di Sum e Harry, al camping non erano mai stati insieme, non erano stati così inseparabili. Però non si sono mai lasciati, anzi, Louis adesso vive a Dublino e si amano ogni giorno di più...sono una coppia decisamente bizzarra, due matti, in tutti i sensi, ma non si sa come, hanno trovato il loro equilibrio, e adesso oltre che a scherzare tutto il giorno e a prendersi in giro, riescono anche a scambiarsi tenere effusioni in pubblico..sono dolci, li adoro!" concluse Niall.
Ellen lo ascoltava interessata, era bello che il suo neo-ragazzo le raccontasse le storie dei suoi migliori amici, speravano tutti e due che il loro amore potesse aggiungersi alla lista "e poi ci sono Sarah e Liam. Quattro anni fa erano tutti e due fidanzati, e sono pronto a scommettere su tutto, che loro due al camping erano davvero soltanto amici, in quei quindici giorni diventammo inseparabili, e nei mesi successivi facemmo l'impossibile per rivederci tutti e nove. Eravamo una squadra perfetta ed è bello pensare che lo siamo ancora. Quattro anni dopo.
Liam comiciò ad invaghirsi di Sarah durante l'autunno, ma lei stava ancora con..Anthony, mi sembra che si chiami così, e Liam riuscì a tenersi tutto dentro, a esserle amico..ma come spesso succede in questi casi, quando Sarah e il suo ragazzo litigarono, lui si  prese la briga di consolarla ogni giorno, si scrivevano sms per tutto il tempo, erano arrivati al punto di sapere ogni minimo particolare della vita dell'altro..si scrivevano anche cose del tipo 'adesso ho storia, che palle!" oppure "mia madre vuole che vada a fare la spesa e io non ne ho voglia" o ancora "ho appena visto un cagnolino per strada, voglio portarlo a casa!"..
 Liam le telefonava ogni giorno, le raccontava ciò che aveva fatto, le battute che aveva sentito, insultava i suoi professori e imprecava contro tutti i compiti che aveva da svolgere per il giorno seguente, la faceva distrarre e riusciva sempre a strapparle un sorriso; Sarah cominciò a pensare a lui in maniera diversa, ma nessuno di tutti e due ne fece parola con l'altro.
Poi, quando ci incontrammo di nuovo tutti a Dublino, successe tutto in un secondo... ricordo ancora la scena! Liam che scende dal treno e corre dritto verso di lei, e invece di abbracciarla come sempre, la bacia, così, di punto in bianco..Sarah risponde al bacio e da quel momento le coppie diventano tre" Niall sorrideva raccontando le storie dei suoi migliori amici, in un certo senso si sentiva coinvolto, perchè anche se le coppiette riuscivano a ritagliarsi qualche momento di intimità quando si rivedevano, continuavano a stare bene quando erano tutti e nove insieme.
" mancano Zayn e Mary" puntualizzò Ellen "ma se quei due si sono messi insieme il mese scorso! Ma se lo vuoi sapere, quattro anni fa Mary era innamorata di un certo Noè, un tipo che frequentava la sua scuola, sembravano essere più che amici, ma non stavano insieme, non lo sono mai stati. Zayn invece aveva la testa tra le nuvole e pensava a tutto tranne che all'amore. Non sono a conoscenza del preciso istante in cui tutti e due si sono resi conto di quello che gli stava succedendo, ma ti posso assicurare che è successo non molto tempo fa, e come sempre eravamo tutti a Dublino, proprio per fare una sorpresa a Mary che tornava dallo stage di giornalismo.
Beh, credo che quando si sono rivisti dopo così tanto tempo, boh, è scoccata la scintilla, per tutti e due..solo che Zayn non era ancora pronto ad ammetterlo a se stesso. Si sono baciati in aeroporto, lui è rimasto imbambolato senza dire nulla, e Mary ha travisato le cose, ha pensato che non fosse innamorato di lei, è fuggita con la scusa di un'altro stage, e nonostante Zayn sia riuscito ad ammettere di amarla quella notte stessa, non ha fatto in tempo a raggiungerla per confessarglielo, e ha dovuto aspettare la fine degli esami, per andare a riprendersela a Zagabria"concluse.
"wow" eclamò Ellen "tra Sum e Harry è stato un colpo di fulmine, per Valerie e Louis un gioco, e le altre due coppie, anche se hanno impiegato più tempo per rendersi conto di ciò che gli stava accadendo, non ci sono dubbi che tutto abbia avuto inizio proprio qui...se non vi foste mai incontati quell'estate.." "non voglio nemmeno pensarlo, sono le persone migliori che io abbia mai conosciuto" continuò Niall con un sorriso che Ellen ricambiò.
" lo sai che ti amo?e lo sai che anche noi partiremo esattamente da qui?" "si..questo posto ha l'aria di essere magico!" disse lei guardandolo negli occhi, erano della stessa tonalità del cielo "ti amo anche io Niall" aggiunse mentre lui la stringeva di più a sè baciandole la fronte.

Poco più tardi si ritrovarono tutti in spiaggia. Erano sdraiati sulla sabbia a pochi metri dal falò "mi è mancato da morire questo posto" esclamò Harry, rendensosi conto di parlare a nome di tutti, Sum poggiò la testa sul suo petto lasciando che lui la stringesse forte a sè "è fantastico essere di nuovo qui" stavolta parlò Valerie, la ragazza era distesa accanto alla sua migliore amica e teneva la mano intrecciata a quella di Louis "sarà un'estate fantastica" disse Niall guardando negli occhi la sua dolce metà "ricordate quella foto che ci ritrae tutti in acqua? Dobbiamo farne un'altra uguale, con la scritta 'Quattro anni dopo' e con Ellen!" propose Liam, con la testa poggiata sulle gambe di Sarah "e chi si aspettava tutto quello che sarebbe successo quando siamo arrivati qui diciassettenni..." Mary parlava tenendosi abbracciata a Zayn. Cinque ragazze e cinque ragazzi, cinque dolci coppie, ma soprattutto nove amici dell'anima e una che era appena entrata a far parte del gruppo, distesi abbracciati sulla sabbia accanto a un falò, a chiacchierare sommessamente del tempo che scivola via e di ciò che resta per sempre, come la loro amicizia.
" guardate là!" esclamò Ellen indicando un punto fisso nel cielo "una stella cadente" esclamò Sarah seguendo con lo sguardo il dito della ragazza "sapete che significa?" domandò Louis non smettendo di fissare il cielo "dobbiamo esprimere un desiderio" rispose Zayn con un sorriso, Summer si guardò intorno, poi alzò la testa e Harry le diede un bacio sulle labbra "fatto" sussurrò un attimo dopo.
Che cosa aveva chiesto alle stelle? Semplice. Che ogni estate riuscissero a tornare tutti al camping, a trascorrere il tempo chiacchierando abbracciati in spiaggia, riscaldati da un falò, almeno fino a quando qualcuno non li avesse cacciati via a pedate, perchè non più adolescenti. Desiderava che quel momento potesse replicarsi ancora nel tempo, e che la loro amicizia durasse per tutta la vita.
Non chiese nulla alle stelle riguardo Harry, semplicemente perchè non riusciva a immaginare qualcosa di più bello di ciò che avevano loro due, stare con lui le sarebbe bastato per essere felice anche se tutto il resto sarebbe andato male, credeva alle promesse che si erano scambiati quel pomeriggio, non vedeva l'ora di vivere insieme a lui a Dublino, e soprattutto, aveva già la certezza che tra loro sarebbe durata per sempre.
Non chiese nulla alle stelle riguardo l'amore, perchè aveva Harry, e ciò significava che tutti i suoi desideri erano già stati esauditi.      

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Fine.



Buonsalveeeeeeeeee :))
Scusate se ho impiegato così tanto ad inserire l'ultimo capitolo di questa fanfiction...tralasciando il fatto che sia a luglio che ad agosto, ho avuto davvero pochissimo tempo, non volevo scrivere qualcosa di fretta e furia, proprio perchè si tratta della conclusione della storia, e desideravo che fosse perfetta.
Spero davvero di essere riuscita a raggiungere il mio obiettivo. :DD
Beh, che dire, se non che questa storia mi mancherà da morire? Non ci credo che sia finita! :/ Quando ho messo la spunta sulla voce 'completa', è stata una strana sensazione, quasi mi sono emozioanata D:

E adesso passiamo ai ringraziamenti :

- Un grazie immenso alle 12 persone che hanno inserito questa storia tra le ricordate:!
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥

- Un grazie speciale alle 42 persone che l'hanno inserita tra le preferite!
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥

- Un grazie sentito alle 58 persone che l'hanno inserite tra le seguite!
 
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
 ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥

- Un grazie di cuore a coloro che mi hanno fatto raggiungere le 285 recensioni!
 ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥  ♥♥♥♥♥

Prima di lasciarvi, vi chiedo un ultimissimo favore: anche chi non lo ha mai fatto prima d'ora, chi è timido o introverso, fatemi sapere cosa pensate almeno di quest'ultimo capitolo..ci tengo tanto :DDD
E adesso vado sul serio, ancora GRAZIE!
Se vi fa piacere, ci risentiamo con Don't let me go :))
Ciaooooooooo ♥  
                                                                                       
 
   
 




  
            
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1471947