Il Bambino chiamato Eroe

di Super Mimi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una parola che... ***
Capitolo 2: *** Quel dolce calore... ***
Capitolo 3: *** I suoi bambini ***
Capitolo 4: *** L'inizio di un'avventura ***
Capitolo 5: *** Il buio tra il Bene e il Male ***
Capitolo 6: *** Ce l'avrebbe fatta ***
Capitolo 7: *** L'allenamento aveva inizio ***
Capitolo 8: *** Semplicemente uguali ***
Capitolo 9: *** Come queste stelle ***
Capitolo 10: *** La loro guerra, la sua lotta ***
Capitolo 11: *** La stessa ragione ***
Capitolo 12: *** La fine di un incubo ***
Capitolo 13: *** La vera fine della battaglia ***
Capitolo 14: *** Atterraggio sul pianeta Namecc ***



Capitolo 1
*** Una parola che... ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

 

Capitolo 1

Una parola che...

 

Erano passati ormai due anni dal ventitreesimo Torneo Tenkaichi che aveva visto vincitore il giovane Son Goku. Da quel giorno, la serenità regnava sulla Terra e anche nell'animo del coraggioso guerriero: lontani erano i giorni in cui viveva strepitose avventure con i suoi amici; ora aveva una famiglia di cui occuparsi in cui, da qualche mese, si era aggiunto un pargoletto.


P-papà,— il piccolo Son se ne stava seduto sul pavimento del salotto a guardare sorridente il giovane genitore, emettendo versetti ed allegre risate. Goku, impegnato nelle sue flessioni quotidiane, non appena sentì la voce del bimbo chiamarlo si fermò a mezz'aria; flesse il capo verso di lui e, con aria incuriosita, si mise a sedere. Quando il piccolo si trovò di fronte il padre, prese a ridacchiare ripetendo la sua prima parola, quella parola.
Sul niveo viso del moro si disegnò un sorriso caldo, gioioso. Un turbine di emozioni diverse invase il moro che, con un'espressione gaia, scompigliò i capelli del figlioletto e, dopo averlo preso delicatamente in braccio, lo portò nella cucina.

Guarda Chichina cosa sa dire Gohan!,— disse entusiasta, osservando il figlio in attesa, con un sorriso incoraggiante sulle soffici labbra.
Quest'ultimo ripeté la dolce parola che riuscì a sconvolgere piacevolmente il coraggioso combattente. Il moro prese a far girare tra le sue braccia il piccolo, provocando le sue risa.
Chichi, inizialmente, guardò sorpresa e, leggermente, indispettita i due: aveva provato innumerevoli volte a far pronunciare al bimbo “mamma”, ottenendo scarsi risultati; ma alla vista della gioia del marito, scoppiò anch'ella in una risata intenerita che riecheggiò tra le pareti della piccola abitazione.


Papà... Una parola che ebbe il potere di far sussultare un valoroso guerriero.

Due sillabe che ricordarono ad un uomo chi fosse.

Quattro lettere che sarebbero sempre rimaste impresse nel cuore di un giovane eroe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:


Ed eccomi qui con una raccolta su Gohan, chi l'avrebbe mai detto? XD vorrei dedicarla a Mary DB per ringraziarla di ogni recensione che mi lascia in ogni fanfiction e perché adora Gohan
Questa prima flash è incentrata sul legame tra Goku e il figlioletto... Insomma, adoro il nostro eroe nelle vesti di genitore! ^^ può sembrare lui il protagonista (lo è?), ma l'ho fatto solo perché Gohan è ancora piccolo.
Ringrazio chi ha letto e se volete lasciatemi il vostro parere ^^
Baci

Super Mimi_

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Capitolo 2
*** Quel dolce calore... ***


 

IL BAMBINO CHIAMATO EROE




Capitolo 2

 

 

Quel dolce calore...

 

Il piccolo Gohan, di appena due anni, si strinse con forza al torace del padre, strizzando gli occhi e beandosi di quel dolce e famigliare calore.
Il vento gli sferzava il viso, scompigliandoli le nere ciocche di capelli.
Mantenendosi fermamente alla maglia arancione del genitore, alzò il capo.
I suoi grandi occhi scuri si incontrarono con quelli del moro — Non aver paura, Gohan,— disse, sorridendo incoraggiante. Bastarono quelle poche parole e l'aumento della stretta con cui Goku teneva il bambino al suo petto per far scomparire ogni timore.
Gohan, armatosi di coraggio, voltò il viso verso il basso. Il paesaggio sottostante fece meravigliare il bambino che, con mero stupore, osservava ogni singolo particolare di quelle verdeggianti distese dalla nuvola dorata.
Il suo primo volo.
Il soffice velo nebuloso cambiò direzione, puntando verso il suolo; il piccolo,stretto nel caldo abbraccio paterno, poggiò il viso sul suo torace. Il giovane sorrise tra sé. — Puoi pure aprire gli occhi!,— al suono della calda voce di Goku, il bimbo dalla coda di scimmia puntò lo sguardo all'orizzonte rossastro, notando che si trovavano a pochi centimetri d'altezza dalla limpida superficie di un lago.
L'acqua schizzò il suo viso, producendo magnifici giochi di luce con i raggi del sole.
La risata allegra di Gohan contagiò anche il giovane genitore che, mantenendo il sorriso sulle labbra carnose, gli consigliò di tenersi stretto.
Il piccolo ubbidì e, un attimo, dopo la Nuvola Speedy volava ad altissima velocità nella distesa cerulea, dove si stagliava il monte Paoz. Il tramonto, con i suoi colori vivaci, stava dipingendo l'orizzonte.


Chichina, Siamo arrivati!,— disse raggiante Goku, per poi balzare dalla nuvola oro, con ancora tra le braccia il bambino.
Entrarono in casa dove, ad attenderli, vi era la giovane donna. — Forza, andate a lavare le mani che la cena è pronta,— ordinò amorevolmente, con un sorriso spensierato.
Dopo aver consumato le abbondati porzioni di cibo, il piccolo Gohan si addormentò placidamente tra le candide lenzuola.
Nei suoi sogni era nuovamente in volo sulla Nuvola Speedy; gli scenari al di sotto della soffice nuvoletta erano rimasti immutati da quelli visti il pomeriggio.
Una sensazione di calore invase il suo piccolo corpo; poteva ancora percepire la stretta gentile del padre.
Si sentiva al sicuro tra quelle forti braccia, che, purtroppo, il destino gli avrebbe portato via,lasciando il freddo della solitudine.

Un abbraccio che mai avrebbe smesso di sognare.









Angolo Autrice:

Salve a tutti! ^^ ecco la seconda flash di questa raccolta. Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio chi ha letto e recensito questa e la precedente flash
Alla prossima, bacioni :3

Super Mimi_

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Capitolo 3
*** I suoi bambini ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

Capitolo 3

I suoi bambini

 

Era una calda sera di metà estate. Le stelle, sparse per il cielo, illuminavano debolmente la notte, mentre la natura del monte Paoz era protetta dagli argenti raggi del bianco e tondeggiante satellite.
I boschi parevano caduti in un lungo sonno, solo il verso di qualche solitario gufo e il debole richiamo di poche cicale squarciava il mite silenzio della notte.
Un'atmosfera calma che non giunse fino alla piccola casetta gialla, dove, nella stanza dei coniugi Son, la famiglia se ne stava distesa nell'ampio letto.
Le risate riecheggiavano per la piccola radura ove si ergeva l'accogliente dimora.
Coricato nel comodo giaciglio, tra i due giovani genitori, vi era il piccolo Gohan che, ammagliato, teneva tra le mani un grosso libro di fiabe. Le labbra del bambino si muovevano durante l'attenta lettura, imitando le parole presenti sulle pagine immacolate.
Chichi osservava amorevolmente il figlioletto e Goku, mantenendosi la testa con un braccio, ridacchiava per via della sua espressione concentrata, facendogli, ogni tanto, del solletico.
Tra risa, scherzi e sbadigli le ore scorsero in fretta nella graziosa abitazione.

Forza Gohan, sarà meglio che tu vada a letto, — proruppe Chichi con un tenero sorriso sulle labbra, mantenendo comunque un tono lievemente autoritario.
D'accordo, mammina,— disse tristemente il piccolo, alzando lo sguardo dal testo cartaceo.
Se non vuoi fare come tuo padre, — aggiunse la donna, facendo cenno con il capo verso l'altro lato del letto. Il bambino volse, a sua volta, lo sguardo sul genitore. Quest'ultimo si era placidamente addormentato: la gamba sinistra penzolava dal grande letto, mentre le braccia erano strette attorno al morbido cuscino. Sul niveo viso, rivolto in direzione del figlio, vi era un'espressione rilassata, proprio come un bambino.
Madre e figlio alla vista della bizzarra posizione del guerriero scoppiarono in una fragorosa risata. Gohan, scuotendo la coda marrone sotto il suo naso, lo destò, provocandogli un rumoroso starnuto, seguito da un enorme sbadiglio.
Urca, che sonno!,— aggiunse, ancora assonnato, Goku.
Alle risa dei due si aggiunse presto anche quella del moro.
Quest'ultimo prese a far solletico al figlioletto per averlo bruscamente svegliato.
La giovane donna li fissò intenerita: erano tutto per lei. Non avrebbe mai smesso di amare i suoi due bambini.

 

 




Angolo autrice:

Dopo quest'inutile e orrenda flash posso ufficialmente ritirarmi! Lo so, dovrei iniziare a narrare le vera storia di Gohan, con i suoi sentimenti di bambino senza una vera e propria infanzia, ma insomma chi vorrebbe distruggere questa famiglia?! Questa è l'ultima flash pacifica promesso, la prossima sarà l'inizio della travagliata vita del piccolo mezzo saiyan.
Ringrazio chi legge e, per favore, fatemi sapere che ne pensate! ^^
E ditemi se devo abbandonare la scrittura! XD
Baci :3

Super Mimi_

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Capitolo 4
*** L'inizio di un'avventura ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE





Capitolo 4

L'inizio di un'avventura

 

Mi raccomando Gohan, fai il bravo e ubbidisci al tuo papà!, — le raccomandazioni di Chichi ruppero la quiete del silenzioso bosco.
— E divertiti, tesoro mio, — aggiunse con voce più dolce, per poi scoccare un sonoro bacio sulla guancia destra del piccolo.

Certamente mammina!, — rispose il bambino.
Quella giornata avrebbe conosciuto i vecchi compagni di avventure del padre. Dalle sue descrizioni parevano simpatici, ma un velo d'ansia logorava l'animo del piccolo Son.
Goku, non fare tardi e bada a Gohan!, — disse autoritariamente la giovane donna, rivolta al marito.
— Certo Chichina, non preoccuparti, torneremo prima di cena!, — rispose sorridente l'interessato che chiamò a gran voce la fidata nuvola Speedy.
Una volta che la nuvoletta d'oro fu dinanzi loro, Goku prese in braccio Gohan e vi salì.
La ragazza, prima che partissero, lo afferrò per il colletto, avvicinandolo ad un palmo dal suo naso, e unì, quasi prepotentemente, le sue labbra con quelle carnose del moro per un dolce contatto.

Dopo una risata imbarazzata da parte del guerriero, la corvina li vide sparire nello sconfinato celeste dell'orizzonte.

Nessuno di loro poteva immaginare che quella fosse la fine della pace per la Terra.
Una fine che segnava un nuovo inizio.
Un'avventura, segnata da sangue, lacrime e sofferenza, aveva origine da nuove e sconvolgenti verità celate da troppi anni, da una gloriosa morte e dalla dolorosa separazione di una famiglia.

Fate buon viaggio!,— urlò la ragazza al vuoto del cielo.
I due Son, ormai, erano lontani; la Nuvola Speedy volava a grande velocità verso la meta stabilita dal giovane, portandoli incontro al loro destino che più volte li avrebbe uniti per dividerli.

 

 

 

Note Autrice:

Gohan inizierà la sua avventura con questa flash. I personaggi sono IC?
Spero vi sia piaciuta! Grazie per aver letto! ^^
Baci

Super Mimi_

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Capitolo 5
*** Il buio tra il Bene e il Male ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

Capitolo 5

Il buio tra il Bene e il Male

 

Aprì lentamente i grandi occhi e, con aria confusa, si guardò attorno; una figura slanciata si stagliava dinanzi lui, un'espressione impassibile sul suo volto. 
Gohan puntò lo sguardo in quello dell'essere verde, mentre la mente tornò a poche ore prima.
Si ricordava con nitidezza il saluto della madre, il volo sulla Nuvola Speedy, l'arrivo alla piccola isola sperduta tra le acque marine, l'incontro con gli amici del padre...
Al loro arrivo a casa del maestro Muten, li accolsero sguardi stupiti e grandi sorrisi increduli appartenenti a persone dall'apparenza un po' stramba, ma che si rivelarono presto socievoli e simpatiche.
La serenità regnava sovrana in quel piccolo rifugio sabbioso; la leggera brezza marina sferzava delicatamente il volto del bambino dalla coda di scimmia, mentre giocava con una grossa tartaruga centenaria.
Goku e i suoi amici, invece, se ne stavano a rimembrare i vecchi tempi, ridendo e scherzando.
Poi tutto accadde...
Un'espressione preoccupata si dipinse sul volto del giovane padre, mentre Gohan gli si avvicinava.
In poco tempo dinanzi loro atterrò un uomo dai lunghi capelli corvini. Indossava vestiti alquanto strani, ma quello che attirò maggiormente l'attenzione del bambino fu il ghigno minaccioso che figurava sul suo volto. Da quelle stesse labbra vennero rivelate verità che per troppo tempo furono negate al valoroso guerriero dai capelli a palma.
Tutti i presenti ascoltarono sconcertati le dolorose parole di Radish, il fratello di Goku, che in un solo colpo aveva messo al tappeto Crilin.
Gohan, spaventato, stringeva con tutta la sua forza la gamba del padre, nonostante egli cercasse di allontanarlo.
Ma in pochi secondi Goku si trovò al suolo dolorante e, mentre urlava per l'atroce sofferenza, l'alieno prese suo figlio.
Quest'ultimo, ritrovandosi tra le sue mani, prese a disperarsi; calde lacrime rigavano le sue gote, mentre invocava il padre, il quale dovette assistere impotente al rapimento del figlio.
Il resto rimase confuso, si ricordava solamente la prigionia nella navicella dell'alieno, il suo intervento per aiutare il genitore, le suppliche di quest'ultimo di scappare, la paura impossessarsi del suo corpo ed infine il doloroso colpo infertogli dal crudele guerriero venuto dallo spazio.
L'ultimo ricordo fu l'urlo disperato dell'adorato padre, poi il buio.
L'oscurità che segnava l'inizio di una dura lotta tra bene e male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Mi scuso per il ritardo e per aver pubblicato questa cosa orripilante, ma in questi giorni l'ispirazione e le buone idee non vogliono arrivare, così per non tardare troppo ho deciso di pubblicare quest'orrendo capitolo arrivato dopo ore di assoluta concentrazione.
Grazie infinite a chi ha letto! ^^ e mi scuso nuovamente.

Super Mimi_

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Capitolo 6
*** Ce l'avrebbe fatta ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

Capitolo 6

Ce l'avrebbe fatta


Correva per l'arida distesa sabbiosa; un sorriso spensierato si allargava sul niveo viso e le sue cristalline risa riecheggiavano tra gli alti rilievi rocciosi.
Le braccia tese ai lati e la spada saldamente impugnata nella mano destra, mentre i piedi poggiavano ritmicamente al suolo.
Il volto era illuminato dai caldi raggi dell'astro lucente e i capelli venivano sferzati dalla leggera brezza.
Gli occhi, sognanti, luccicavano, seguendo i movimenti della creatura.

Ce l'avrebbe fatta.

L'enorme dinosauro, intanto, cercava di fuggire dal bambino, battendo sul terreno la lunga coda squamosa.
Dove corri? Aspetta che ti prendo!,— una scia di polvere e sabbia seguiva i due, mentre scomparivano nel limpido orizzonte.


Dall'alto di una montagna, intanto, un valoroso combattente, nato dal male, osservava la scena. Un flebile sorriso si fece strada sul suo volto dall'espressione impassibile.
Quel bambino ce l'avrebbe fatta. Lui sarebbe diventato un vero guerriero.

 

 

 

Note dell'Autrice:

Sono tremendamente in ritardo, lo so e mi dispiace tantissimo.
La scuola, oltre che prendermi il tempo necessario per scrivere qualcosa di decente, mi ha portato via l'ispirazione.
Spero che vi sia piaciuta questa piccola flash, povero dinosauro xD
Ringrazio per aver letto ^^
Un bacio

Super Mimi_

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Capitolo 7
*** L'allenamento aveva inizio ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 



Capitolo 7

L'allenamento aveva inizio

 

La pioggia cominciò a scendere dal cielo ed il suo ticchettio irregolare destò il bambino.
Le onde cominciarono ad alzarsi, mentre i fulmini squarciarono la quiete rasserenante della notte.
Gohan urlò a squarciagola, si aggrappò alle assi di legno della sua rudimentale imbarcazione, ma nulla vietò alla burrasca di trascinarlo nelle acque gelide del mare.
Al suo risveglio si ritrovò in un letto caldo e conobbe dei bambini orfani con cui presto fece amicizia.
Tante facce buffe e un duro passato racchiuso in quegli occhi ingenui.
Ascoltò le loro tristi storie, ma lui una mamma ad aspettarlo ce l'aveva. Fu per poterla riabbracciare che scappò dal deserto, attraversò il mare, spinto dalla nostalgia di casa e dalla paura di non poter più rivedere quei dolci lineamenti conosciuti, quell'espressione corrucciata e quei grandi occhi.
Ed ora, dopo un'altra avventura, si trovava lì, davanti a quell'accogliente e solitaria dimora che tanto conosceva, ma qualcosa lo bloccava.
Una voce alle sua spalle lo ridestò dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo, puntandolo in quelle iridi nere come l'oscurità.
Restarono per qualche attimo a fissarsi, immobili in quel verde bosco.
Il guerriero cominciò a parlare, ascoltato dal piccolo Son. Il bambino si limitò ad abbassare lo sguardo, mentre la vista venne offuscata dalle lacrime che minacciavano di fuoriuscire.
Hai una forza che nemmeno immagini, non puoi arrenderti ora! La Terra è in pericolo ed ha bisogno di te!—, Gohan sussultò.
Doveva lottare se voleva ritornare dalla sua famiglia.
Il combattente si voltò, prendendo a camminare.
Forza Gohan, dobbiamo allenarci—, aggiunse. Il bambino, entusiasta e determinato per la nuova iniziativa, cacciò i mille timori e si mise al suo fianco. Ridendo, chiese speranzoso al suo maestro —Davvero potrò aiutarvi?—.
Piccolo si lasciò sfuggire un flebile sorriso.

L'allenamento aveva inizio.

*

Aprì stancamente gli occhi e, stiracchiandosi gli arti intorpiditi, avanzò di qualche passo. Dinanzi ai resti del focolare trovò qualche frutto. Sorrise, ringraziando mentalmente l'artefice di quel buon gesto.
Dopo aver indossato la tuta da combattimento, si diresse nel luogo prefissato la sera precedente.
Al centro della distesa desertica si stagliava l'imponente figura del combattente che lo accolse con aria decisa e severa.
Bene Gohan, mostrami che sai fare!,— ordinò con tono saccente prima di fiondarsi sul bambino.
Quest'ultimo rimase immobile con la bocca e gli occhi spalancati e venne colpito da un potente calcio che lo spedì contro un'enorme roccia.
Dopo i numerosi richiami di Piccolo, Gohan si alzò e, ansimando, si preparò al contrattacco.
Il guerriero sorrise di sfida, sarebbe diventato il suo maestro.

 

 

 

 

Note dell'Autrice:

Dopo giorni d'influenza e studio ce l'ho fatta a pubblicare ^^
Mi scuso per i continui ritardi, ma la scuola mi porta via molto tempo, spero di non essere peggiorata.
Grazie per aver letto
Baci

Super Mimi_

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Capitolo 8
*** Semplicemente uguali ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

 

Capitolo 8

Semplicemente uguali

 

Il sole splendeva alto nel cielo, battendo i suoi raggi sull'arido suolo. Un puntino arancione, al centro di quella distesa arida, si muoveva, sferzando con calci e pugni l'aria.

— Tieni questa.—, una voce dal tono severo e fiero raggiunse Gohan che, interrompendo gli esercizi a cui si stava sottoponendo, guardò interrogativamente il suo maestro. 
Afferrò titubante la casacca violacea che Piccolo gli stava porgendo e se la portò dinanzi.
Restò per qualche secondo in silenzio e puntò le iridi scure in quelle del combattente che lo aveva addestrato e accudito in quelle settimane.

Osservò quegli occhi che celavano segreti, dolore, solitudine; tormenti nascosti da un'espressione impassibile.
Sorrise.
— Grazie, Signor Piccolo!—, rispose, ridacchiando, il bambino. 
Subito indossò la nuova tuta da combattimento con un enorme sorriso a solcargli il niveo viso.
— Ora siamo uguali!— la risata del piccolo Son si sovrappose a quel dolce silenzio.
— Pensa ad allenarti.— , lo rimproverò il suo interlocutore, nascondendo quella strana felicità che gli aveva invaso il corpo. 
Dopo poco si librò nell'aria, sotto lo sguardo grato del suo allievo.


Un guerriero sopraffatto dalla durezza del mondo e circondato dalle tenebre.
Un combattente che avrebbe trovato pace solamente in un bambino dalla coda di scimmia.
Un maestro che imparò l'affetto dal suo allievo e un'amicizia che li legava, ma troppo profonda e importante per esser ancora compresa.
Due esseri così diversi, ma semplicemente uguali.

 

 

 

 

 

Note dell'Autice:

Ed eccomi ancora qui! ^^
Questa volta ce l'ho fatta ad aggiornare senza stratosferici ritardi, spero che vi possa piacere questo breve momento di dolcezza tra Gohan e Piccolo, fatemi sapere che ne pensate ^^
Ringrazio chi ha letto :) il prossimo aggiornamento è previsto entro il fine settimana.
A presto :3

Super Mimi_

 

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Capitolo 9
*** Come queste stelle ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

 

Capitolo 9

 

Come queste stelle

Il silenzio regnava in quell'arida distesa dove, da settimane, il bambino si era allenato incessantemente.
Il candido bagliore lunare proiettava, sul suolo arido, le ombre dei due combattenti.
Lo scoppiettare del fuoco creava luci e scintille riflesse nei grandi occhi del piccolo guerriero.
Erano passate settimane dal combattimento con Radish e, tra breve, in previsione dell'arrivo dei saiyan, sarebbe dovuto scendere in campo affianco al suo maestro.
Ma per Gohan non era solamente il “Signor Piccolo”; aveva sostituito, in quel lasso di tempo, la sua figura di riferimento; l'unica persona che, in quei mesi, fosse riuscito a colmare, in qualche modo, il vuoto lasciato da suo padre.
Si era affezionato molto a quel guerriero dall'apparenza crudele e malvagio.

Il piccolo Son, immerso nei suoi pensieri, annuì con il capo; lo sguardo determinato era puntato sulla fiamma crepitante. Piccolo, seduto accanto al bambino, lo guardò stralunato, domandandosi che cosa passasse per la mente del suo allievo.
Decise di non indagare oltre e, facendo spallucce, gli “ordinò” di mettersi a dormire in vista dell'allenamento del giorno successivo.
Gohan si sdraiò, obbedendogli, ma prima di chiudere gli occhi puntò lo sguardo al firmamento. La volta celeste era illuminata dalla fioca luce delle stelle che, pigramente, vegliavano il sonno degli umani.
Una strana sensazione turbò l'animo del bambino.

— Anche mio papà è lassù, Piccolo?— chiese con voce atona, mantenendo lo sguardo sulla grande cupola scura.
Il combattente lo osservò con occhi meravigliati e sollevò anch'egli il capo.
Rimase in silenzio, mentre una morsa gli strinse il cuore.
Quei piccoli bagliori nella notte buia avevano condiviso la sua solitudine, la sua frustrazione, le sue lacrime.

— Gohan, lui è sempre con te. Anche se non puoi vederlo o percepire la sua aura, lui veglia su di te da lassù come queste stelle —, sussurrò flebilmente all'allievo, tornando a fissare il focolare.

Spalancò gli occhi per lo stupore e le gote si tinsero di un velo d'imbarazzo. Alcune ciocche nere gli solleticarono il viso. Le mani del bambino dietro la sua nuca, mentre nascondeva il volto nella stoffa della sua tuta da combattimento.
Il tessuto violaceo si inumidì di cristalline e innocenti lacrime.

— Grazie.— , pronunciò Gohan tra i singulti.
Il combattente sorrise, aumentando quella stretta che gli riscaldava il cuore.
Il suo primo abbraccio.

 

 

 

Note dell'Autrice:

Mi scuso terribilmente per il ritardo ç__ç sono incasinata con la scuola, del resto come tutti in questo periodo.
Ringrazio chi legge, segue o recensisce *^*
Spero vi sia piaciuta questa flash ^^ fatemi sapere che ne pensate.
Baci

Super Mimi_

 
 

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Capitolo 10
*** La loro guerra, la sua lotta ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

Capitolo 10

La loro guerra, la sua lotta

 

Due puntini si avvicinavano a velocità inimmaginabili.

Erano loro.

Auree negative e luminose circondavano i loro corpi.

Stavano per atterrare.

Muscoli, ghigni e occhiate minacciose. Due assassini dalla forza immensa e un morboso desiderio di distruzione.

Non ce l'avrebbe fatta.

Tra breve si sarebbero scagliati su di loro. Guardò Piccolo, cercando la speranza in quelle iridi scure e conosciute. Ogni emozione sembrava celata, repressa in quei pozzi profondi e bui. Forse in quell'istante capì le sorti dello scontro.

Avrebbe voluto scappare, volare verso l'orizzonte, rintanarsi tra le amorevoli braccia di sua madre.

Dei mostri verdi diedero inizio allo scontro, morendo sotto i colpi di Tenshinhan. La speranza, che si era riaccesa come una scintilla, si spense con la morte di Yamcha. La lotta continuò; morti, vendette, sangue, rancore lacerarono quel deserto dove era nata un'amicizia tra due esseri diversi accomunati dalla morte di un giovane dalla chioma ribelle.
La battaglia implodeva, colpi fendevano l'aria e ferivano i combattenti.
Piccolo e Crilin attaccarono Nappa, uno dei saiyan.

Era giunto il suo momento: ora toccava a lui, non a suo padre, né al suo maestro.

Le urla del namecciano e il viso del saiyan furono tutto ciò che Gohan riuscì a focalizzare. Un brivido percorse il suo corpo che prese a tremare.

Aveva paura, troppa paura per colpirlo.

Scansò l'alieno, riparandosi dietro una roccia. La fredda superficie della pietra graffiò il bambino che, ansimando, alzò il viso al cielo.

I suoi occhi cercavano una persona, un segno o forse la speranza.

Chinò il capo, mentre Piccolo gli vomitava addosso tutta la sua frustrazione celata dalla delusione.
Tre ore; avrebbero atteso l'arrivo di suo padre. Troppo tempo per i loro nervi, troppo poco per quel guerriero dal cuore puro.
Lo scontro riprese. Gohan rimase in disparte, come ordinatogli dal suo maestro.
Una guerra che non gli apparteneva, ma che gli aveva portato via tanto, troppo.

Poteva tornare a casa, dedicarsi allo studio; in fondo lui era solo un bambino.
Un bambino col sangue alieno, un bambino dalla forza sovrumana, un bambino in grado di proteggere la Terra.

Non sarebbe scappato, avrebbe aiutato i suoi amici, rivisto suo padre e riabbracciato sua madre, perché lui era figlio di un saiyan, di un eroe e, soprattutto, di Son Goku.

Una lotta che avrebbe affrontato con il cuore di un bambino e la determinazione di un guerriero.

 

 

 

 

Note dell'Autrice:

 

Eh già: ci sono ancora! XD Mi scuso per questa specie di flash che non vale nemmeno l'attesa di una settimana, figuriamoci di due, ma questo è un capitolo fondamentale per continuare la Raccolta. Ho cercato di rendere al meglio i pensieri di Gohan, spero vi sia piaciuto.
Che ne dite: mi fate sapere che ne pensate?
Ringrazio di cuore chi legge, recensisce o segue silenziosamente questa Raccolta ^^
Un saluto.

Super Mimi_

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Capitolo 11
*** La stessa ragione ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

Capitolo 11

La stessa ragione

 

 

Per quanto potesse essere atroce il dolore, nulla vietò a un sorriso di nascere sul suo volto.
Per quanto potessero essere diversi, niente impedì a un'amicizia di sbocciare come un fiore.
Go-Gohan, sei stato il mio unico amico...—.

 

Senti i muscoli bruciare, il cuore battere ad un ritmo sempre crescente e le tempie martellare come tamburi.
Corri.

***

Urla, confusione, voci, tutto sembrò cessare nello stesso momento in cui il namecciano si parò dinnanzi il bambino con i muscoli contratti e un'espressione determinata dipingergli il volto. L'onda lanciata dal saiyan lo travolse, provocandogli un'atroce sofferenza. Un grido straziante dilagò in quella landa di sabbia. La carne dell'alieno venne dilaniata e bruciata dal colpo ricevuto.
Ma nessuna fiamma poteva bruciare più della gioia, ormai nota e quasi umana, che gli ardeva nel petto.
Sul viso l'ombra di un sorriso.
S-scappa... Go-Gohan...—, pronunciò debolmente prima di cadere al suolo, privo di forze. Gohan si avvicinò e si chinò sul guerriero, cercando di ignorare il sangue che ricopriva il suo corpo.
Piccoli rivoli d'acqua cominciarono a solcargli il volto, mentre osservava con occhi sgranati il maestro e quel folle gesto che aveva compiuto.
L'alieno continuò imperterrito a ripetergli di fuggire, di mettersi in salvo, ignorando la stanchezza che lo stava inghiottendo. Avrebbe voluto dirgli che non aveva rimpianti, ma l'ossigeno sembrava non bastargli.
Che vergogna... Il Grande Mago Piccolo... Muore per salvare un moccioso come te...—, ansimò debolmente un paio di volte.
É tutta colpa di voi umani... La vostra bontà mi ha contagiato...—.
Un senso di colpa e disperazione ingoiò il cuore del piccolo Son. Si pentiva di esser rimasto a lottare, di non esser stato abbastanza forte, di essere un semplice umano.
Go-Gohan, sei stato il mio unico amico...Ho passato dei giorni felici...—, sussurrò il namecciano e percepì le prime lacrime scivolare lentamente sul suo viso. Le vide cadere, mischiandosi al sangue e alla polvere che ricoprivano il suolo.
Sentiva la vita scivolargli via, ma l'avrebbe stretta; avrebbe combattuto fino all'ultimo respiro.

Gohan... Tu devi vivere...—.

Un sospiro debole e impercettibile seguì le sue parole.
Aveva passato la vita a cercare di migliorare le sue abilità di guerriero, di vendicare suo padre. Ogni sua energia era confluita alla ricerca di un motivo per cui fosse lecito vivere e, alla fine, lo aveva trovato. La stessa ragione per cui morire.
Sorrise al volto dell'amico che gli era affianco, alla sua vita, alla sua morte.
Le palpebre si fecero sempre più pesanti e, lentamente, si chiusero.
Il Grande Mago Piccolo aveva smesso di lottare.
Gohan rimase immobile ad osservare il corpo inerme del maestro. Avrebbe voluto scappare, tapparsi le orecchie per fuggire da quella spietata realtà che lo stava circondando, ma, per quanto si sarebbe sforzato, non ci sarebbe riuscito. E, mentre la consapevolezza lo aggrediva, la rabbia prese il sopravvento.
Urlò e colpì il nemico.
Il dolore sgorgò attraverso le lacrime, la rabbia esplose, lasciando un'enorme voragine nel petto del bambino.
Abbassò lo sguardo. Una crepa lunga e stretta segnava il terreno. Lo stesso su cui era germogliato un legame speciale.
Un'amicizia frantumata da una guerra senza vincitori.
L'avrebbe vendicato, avrebbe lottato in nome del suo amico.


Dopo questa lotta staremo insieme, Piccolo?”
Devo ancora allenarti, sei ancora troppo debole e inesperto. E ora dormi.” sbuffò sonoramente il guerriero.
Gohan sorrise: aveva trovato un amico.

 

Dovevamo allenarci... , sussurrò il piccolo guerriero.
Steso a terra, a causa dei colpi ricevuti dal saiyan, guardò il corpo dell'alieno caduto.
...Insieme..., intorno a sé il buio.

 

 

 

 

Note dell'Autore:

Questo ritardo è imperdonabile ç__ç e il risultato non vale nemmeno l'attesa, ma prima o poi dovevo aggiornare e questo è ciò che è saltato fuori dopo settimane di spremimento di meningi.
Mi scuso per chi segue la Raccolta. Spero vi possa piacere anche questo capitolo.
Grazie per aver letto ^^
Alla prossima :)

Mimi

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Capitolo 12
*** La fine di un incubo ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

 

Capitolo 12

La fine di un incubo

 

 

 

Era la fine. 
Il terrore e l'angoscia gli stringevano la gola in una morsa ferrea, capace di togliergli il respiro. Scrutò il nemico in piedi dinanzi lui: le gambe divaricate e un braccio sollevato, pronto a colpirlo con un attacco energetico. 
Serrò gli occhi, trattenendo il fiato e attendendo il colpo del saiyan, ma nessuna sfera luminosa lo colpì.
All'improvviso, la terra gli mancò da sotto i piedi e si accorse, con mero stupore, che le mani stringevano qualcosa di soffice, quasi conosciutoAprì lentamente gli occhi, come se temesse di vedere cosa lo circondasse. Spalancò la bocca alla vista della nuvola dorata che, amichevolmente, lo sorreggeva. Serrò maggiormente le mani, confluendo ogni energia alle dita che, tremanti, aumentarono la presa sul manto colorato. 
Rimase immobile, cercando di capacitarsi di quel tempestivo intervento, quando venne distratto da passi sicuri e svelti. Chiuse gli occhi, concentrandosi e lasciandosi cullare da quella camminata inconfondibile, capace di sovrastare ogni suono.
Sussultò, udendo una voce calda e pacata espandersi nel campo di battaglia. Sentì gli occhi pizzicare e tremò, fremente di vedere quella figura. Fremette, quando venne chiamato e socchiuse gli occhi, quasi ad aver paura che fosse un sogno.
Le palpebre si sollevarono, i raggi del sole accolsero il bambino e una bizzarra chioma corvina entrò nel suo campo visivo. Era lui.
Le sue iridi nere e velate incontrarono quelle ridenti del genitore. Li avrebbe salvati.
Le labbra del bambino si arricciarono in un sorriso, imitando quello del guerriero. Presto sarebbe tornato a casa e tutto ciò si sarebbe trasformato in un confuso ricordo.
Lo abbracciò, cercando riparo in quelle forti braccia e calore contro il suo ampio petto, trattenendo a stento le lacrime. Si sentiva al sicuro in quel bramato rifugio. 
Ogni taglio e ferita parve sanato da quel sperato ritorno, ogni angoscia annullata e tutto il dolore scomparve, schiacciato da quella nuova speranza.
Una lacrima solitaria sfuggì dalle sue ciglia e gli percorse la gota, morendo sulla casacca di Goku. Tremò, quando il guerriero distanziò i loro corpi, pronto ad affrontare i saiyan.
A malincuore, ascoltò il padre e, con Crilin, prese il volo. Lontano da quell'incubo.
Il vento gli sferzava il viso e la luce del sole lo irradiava, ma una strana preoccupazione lo attanagliava.
Avrebbe voluto poterlo aiutare: si era allenato tanto.
Avrebbe voluto vendicare il suo maestro.
Avrebbe voluto proteggere anche lui i suoi amici.
Rimase in silenzio e con il capo chino. Il guerriero terrestre volava dinanzi lui, sicuro della vittoria di Goku.
Scosse il capo, cercando di cancellare quei cupi pensieri e sorrise al cielo. Finalmente avrebbe potuto studiare e giocare, come ogni bambino.
Rise con il capo rivolto verso la distesa desertica appena abbandonata, cercando di infondere la sua energia al padre.
Rise a quella beffarda realtà: se fosse arrivato prima, Piccolo sarebbe ancora vivo.
Rise semplicemente.

Rise per nascondere le lacrime.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Note dell'Autrice:

Chiedo perdono per questo immenso ritardo, ma io ci sono ancora xD dopo settimane passate a osservare lo schermo bianco e studiare per le ultime verifiche, sono riuscita a scrivere qualcosa. Non so precisamente da dove sia saltata fuori questa robina, ma spero possa piacere.
Grazie a chi continua a seguire questa raccolta, nonostante i ritardi. Vi sarei grata se mi faceste sapere che ne pensate ^^
Un saluto,

Mimi 

 

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Capitolo 13
*** La vera fine della battaglia ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

 

Capitolo 13

La vera fine della battaglia

 

L'oscurità, con la sua massa informe e mutevole, lo sovrastava, come una nube cupa e densa. Un'ombra, però, destinata a terminare, spenta da un lieve bagliore. Il paesaggio intorno a sé cominciò a delinearsi, divenendo sempre più nitido nei contorni e colori. Una piccola e lontana luce continuava a illuminare il cielo di quell'arido deserto. Il bagliore chiaro, all'apparenza freddo, lo circondò con i suoi deboli raggi. Gli occhi vennero incantati da quel chiarore che, ormai, era divenuto un'intensa sfera luminosa. Le iridi si dilatarono, mentre i battiti cardiaci aumentarono vertiginosamente. Formulare pensieri pareva impossibile, poiché ciascuno di essi sfuggiva alla sua mente. Solo il battere del cuore, stretto in una ferrea e carezzevole morsa, penetrò nella sua testa, cacciando ogni riflessione. Si sentì precipitare stretto in quell'ingannevole abbraccio, mentre una forza a lui sconosciuta si risvegliava da un lungo assopimento e si scatenava nel suo petto. Percepì il corpo tremare, scosso da una scarica elettrica, poi ci fu il nulla.
Si ritrovò nuovamente avvolto in una pozza nera come l'inchiostro. Cercò quella debole luce, ma, al suo posto, i suoi occhi focalizzarono una mano tesa verso di lui. In pochi attimi ne riconobbe il proprietario, steso al suolo. Sorrise debolmente al viso del genitore che, affaticato e ferito, combatteva per sfiorarlo. Gohan fece per alzarsi e aiutarlo, ma, non appena mosse il busto, una fitta atroce gli attraversò il corpo. Gemette, mordendosi l'interno della guancia per cacciare indietro le lacrime. Tornò a scrutare il guerriero al suo fianco che, nonostante le ferite, manteneva il sorriso sulle labbra. Un sorriso diverso, stanco, sofferente, sporco di sangue e sudore. Deglutì e, appellandosi all'energia rimastagli in corpo, tese un braccio verso di lui. Le loro mani si avvicinarono, le loro dita corsero nell'aria per giungere e toccare la meta. Le strinsero in una debole e amorevole presa, ridacchiando debolmente.
Una voce glaciale giunse dalle sue spalle, seguita dal suo proprietario, che avanzò verso l'altro saiyan. Il sangue gli raggelò nelle vene, mentre spalancava le grandi iridi alla vista del nemico sempre più vicino al padre. Sentì le agonizzanti urla di quest'ultimo, quando quella visione si fece distante. Tese nuovamente la mano, vedendo i due saiyan allontanarsi insieme alle aride e rocciose alture. Una lacrima gli percorse velocemente la guancia.
Questa volta l'oscurità venne folgorata da un accecante fascio di luce, accompagnato da un grido quasi disumano. Singhiozzò, riconoscendone in esso la voce di Piccolo. Scosso dai singulti si accasciò al suolo, quando una nuova luce lo accolse.

***
Aprì lentamente le palpebre affaticate. Un chiarore, caldo e rassicurante, lo invase, mostrandogli una stanza bianca. Vagò con lo sguardo sui muri spogli, accorgendosi di trovarsi in un letto d'ospedale. Un odore di medicinali e disinfettante gli invase le narici; i timpani vennero solleticati da passi che riecheggiavano lontani e ovattati. Fece per mettersi a sedere, ma una fitta gli trafisse l'addome, mozzandogli il respiro. Si accovacciò, prendendo fiato e stringendo tra le mani il lenzuolo immacolato. Si asciugò la fronte madida di sudore e nuovamente la sua attenzione venne catturata da dei passi; si voltò verso la porta. Le sue iridi incrociarono lo sguardo stupito della madre. Gli occhi si riempirono di lacrime alla vista di quel viso famigliare e amato che tanto gli era mancato. Non pareva cambiata in quell'anno.
C-ciao, mamma.” sussurrò imbarazzato. La donna gli si gettò addosso, catturandolo in un affettuoso abbraccio. Ansimò per l'irruenza di quella stretta che ricambiò. Posò il capo sulla sua spalla, mentre questa gli carezzava la chioma corvina, piangendo e singhiozzando.
Oh Gohan, non sai quanto sono stata in pensiero per te!” piagnucolò “Per fortuna che stai bene.” aggiunse, asciugandosi le ultime lacrime.
Gli posò un leggero bacio sul capo “Avrai sonno. Avanti, riposa.” disse amorevole, rimboccandogli le coperte. Avanzò verso l'uscio “Vado a prenderti un libro da leggere.”
Grazie, mammina.” rispose raggiante il bambino. La sua interlocutrice si voltò di scatto “Poi dovrai riprendere gli studi.” esclamò, prima di scomparire oltre la soglia. Gohan ridacchiò. Non era affatto cambiata. Ma il pensiero fuggì dalla sua mente, mentre gli occhi si richiudevano.
Sono orgoglioso di te, figliolo.” disse Goku, nel letto affianco a quello del bambino.
La battaglia era finita.

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice:

Eccomi! ^^ sono già (?) tornata. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ci ho messo un po' a scriverlo, ma alla fine ce l'ho fatta xD
Ringrazio chi ha letto e chi continua a seguirmi, fatemi sapere che ne pensate :3
Un saluto,

Mimi

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Capitolo 14
*** Atterraggio sul pianeta Namecc ***


IL BAMBINO CHIAMATO EROE

 

 

Capitolo 14

Atterraggio sul pianeta Namecc


Gohan puntò gli occhi sulla distesa stellata oltre il vetro. Innumerevoli bagliori illuminavano, con i loro timidi raggi, l'oscurità silenziosa; racchiudendo ogni ombra nella loro fredda stretta. I suoi occhi vennero intrappolati dal paesaggio immutabile che scorreva all'esterno, nero come una pozzanghera d'inchiostro nella quale venire cullati. Sorrise ai vari pianeti, vicini e lontani, curioso di visitarli e bramoso di avventura. 'Quella non manca mai' constatò il bambino, rimembrando l'astronave di quei ragazzini e il 'falso pianeta Namecc'.

«Guardate là! Siamo quasi arrivati a destinazione!» li informò Bulma, con il solito tono autoritario.
Gohan sobbalzò e cercò disperatamente con lo sguardo il pianeta su cui sarebbero atterrati. Gli occhi guizzavano veloci, passando da un puntino luminoso all'altro.
Una piccola sfera verde si mostrò tra le altre luci. Posò una mano sul vetro, come a voler accarezzare il piccolo pianeta verde, e sospirò. Stavano per raggiungere il loro obiettivo: riportare in vita i loro amici, tra cui Piccolo. Ridacchiò, immaginandosi ad abbracciare il suo maestro. Come sempre quando si trattava di ricordare il sacrificio del namecciano, una morsa gli stringeva il petto, lasciandolo a boccheggiare come un pesce fuor d'acqua che lotta per possedere altri, brevi secondi di vita. Si sentiva così tremendamente in colpa; ogni respiro suonava come una condanna, un secondo tolto al maestro. Faceva male, tremendamente male ricordarsi quel dolce e struggente addio pronunciato tra le lacrime, ribadito dai singulti e sporcato dal sangue. Quello pareva non mancare mai, come se fosse un elemento fondamentale della sua breve esistenza di saiyan; un legame inscindibile il loro, saldato da lacrime e bruciante sofferenza.
«Allacciate le cinture, muovetevi!» l'ennesimo richiamo della turchina ridestò il moretto, che scosse il capo, come a voler cacciare quei cupi pensieri. Eppure pareva impossibile cancellarli definitivamente; poteva solo rinchiuderli nei meandri più remoti della sua coscienza e sperare invano che non tornassero.
«Forza, Gohan!» la pacca di Crilin lo ridestò dal torpore in cui era precipitato, rifugio da ogni preoccupazione troppo grande per un bambino.
Sì alzò, lanciando un'occhiata al pianeta che, ormai dinanzi a loro, splendeva nella sua tenue luce smeraldina, infondendo una silenziosa speranza ai tre viaggiatori.
«Oh? Sì arrivo!» esclamò, come appena risvegliato da una specie di trance, andando a pendere posto al suo sedile e allacciando le cinture. Si lasciò sfuggire un'esclamazione di stupore, prima che la navicella venisse inghiottita dalla gravità del pianeta.
Un ultimo fugace sguardo alla distesa scura alle sue spalle, richiamato dalle pigre stelle, una tacita preghiera e l'atterraggio in una nuova e sanguinosa battaglia.

In fondo, lui era un guerriero.




Note dell'Autrice:

Eccomi di ritorno dopo secoli! ^^ Ok, mi sono preparata a schivare pomodori e ortaggi vari. 
La mia assenza è dovuta al mio temporaneo allontanamento dal fandom, ma I'm back! ^^ 
Vorrei ringraziare chi legge e segue/ricorda/preferisce questa raccolta. Inolre, ringrazio con tutto il cuore chi continua a recensire! <3
Lo so che questo capitolo è un po' corto, ma ci stiamo addentrando nella saga di Freezer - mi serviva più come una specie di introduzione xD - che, sinceramente, non amo molto; ma anche qui mi impegnerò al massimo.
Grazie a chi leggerà e/o recensirà <3 .
Alla prossima :3

Mimi

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