Won't let me touch the sky

di isabella_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I remember your bare feet, Down the hallway ***
Capitolo 2: *** 2. I remember your little laugh ***
Capitolo 3: *** Racecars on the kitchen floor ***
Capitolo 4: *** 3- Plastic dinosaurs ***
Capitolo 5: *** I love you to the moon and back ***
Capitolo 6: *** I remember your black eyes, Lookin’ into mine ***
Capitolo 7: *** Like we had our own secret club, ***
Capitolo 8: *** Love is louder ***
Capitolo 9: *** Kiss you ***



Capitolo 1
*** I remember your bare feet, Down the hallway ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - premessa



-Parto, parto per Londra. Mi hanno presa, e hanno preso anche Zayn-

Quelle furono le ultime parole che mi disse, prima di lasciarmi, in quel letto dell'ospedale, da sola. Eppure ero stata io ad incoraggiarla, le avevo detto di andare senza di me, e di dire a Zayn che lo amava. Glielo avevo detto, sì, ma nella mia mente passavano tutt'altri pensieri.
-Resta con me, lascia stare lui- ma dalla mia bocca non uscivano quelle semplici parole. Se la sarebbe cavata anche senza di me, non c'erano dubbi, perchè lei era più brava nella danza, e in molte altre cose. Quel giorno Faith andò al provino di x factor per essere ballerina, e la presero. Quello stesso giorno Zayn fece il provino per partecipare allo stesso programma, nella sua stessa città, e lo presero. Da quel giorno non si lasciarono più, ma lasciarono me, in balia del mio destino.
In destino favoloso, appunto. L'infermiera arrivò con le analisi del sangue, per l'incidente d'auto in cui ero stata coinvolta, ma pronuncio quelle parole che una ragazza non vorrebbe mai sentirsi dire: abbiamo riscontrato un problema, lei è incinta-
E i genitori che tanto mi amavano mi dissero che l'unica possibilità che mi rimaneva era l'aborto, o potevo anche andarmene.
Quel giorno estivo me ne andai, senza dire niente ne a Faith ne a Zayn, con la creatura che portavo nel grembo. Attraversai da sola l'oceano, e andai da mia cugina Alex in USA.
Da quel giorno non volli sentire più parlare degli One Direction o della nuovissima ballerina Faith Stewart.

Summer Maci Collins, diciannovenne di Bradford o meglio, di Chicago, stava crescendo una figlia problematica da sola, praticamente senza un soldo, senza niente. Ma le cose sarebbero cambiate, da un giorno all'altro...





Buonasera!
Per i miei nuovi lettori mi presento, sono Isabella, e scrivo c:
Questa è la mia seconda fanfiction, diciamo che è il seguito della prima, ma si può benissimo leggere senza aver letto la prima.
E' da un po' che ho in mente questa idea drammatica, e dopo aver finito la prima, ho pensato di poter scrivere una specie di seguito.
Adesso sono al quanto depressa, perchè sto ascoltando Ronan della Swift :'(

Per i miei vecchi lettori:
Eccomi qui! Come avrete sicuramente capito sono passata dal punto di vista di Summer, così, mi sembrava una buona idea!
Molti colpi di scena, dalla normale storia d'amore che avete letto "sbucano" fatti mai raccontati (?)

Se volete lasciarmi una recensione Dio vi benedica, perchè ho davvero bisogno delle vostre opinioni personali.
Un bacio a tutti! Isabella


-Vi presento Summer




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Capitolo 2
*** 2. I remember your little laugh ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - capitolo 1



Chicago, November
-
-Signorina Collins, ci dispiace, ma sua figlia non ce l'ha fatta-
Mi svegliai di colpo, con il fiatone e alcune gocce di sudore nella fronte. Quello era solo un brutto incubo, e ogni notte si ripeteva. Un medico che mi si avvicina e mi dice queste semplici parole, e nella stanza accanto la mia piccola Charlie, assieme a Faith e a Zayn che le accarezzano il volto. E i sensi di colpa, perchè loro non avrebbero mai saputo la verità su quella bimba.
Mi voltai, e lei era lì vicino a me, e dormiva, mentre respirava affannosamente. Guardai l'orologio, cinque e mezza. Mi alzai, mi truccai abbastanza pesantemente per coprire le occhiaie e me ne andai, verso la stazione dell'autobus, e poi all'hotel, attraversando le strade ghiacciate di Chicago.
Ed eccolo lì, proprio difronte a me, l'hotel Excelsior, ovvero dove lavoravo da quasi tre mesi. Iniziai a correre, facendo attenzione a non scivolare.
E chi lo avrebbe mai detto? Da figlia perfetta, studentessa modello, a mamma teenager, senza un soldo...
Entrai nel salottino, lì c'erano le ragazze del turno notturno che lavavano asciugamani e lenzuola. Ascoltavano musica alla radio, One Direction, e la cosa mi faceva innervosire sempre di più.
-Summer, tesoro, puoi portare gli asciugamani in piscina?- Annuii, mi strinsi il grembiule alla vita e mi tolsi le scarpe inzuppate per poi mettermi gli zoccoletti di gomma.
"Basta, non ce la faccio più, ora mollo tutto" pensai tra me e me mentre raccoglievo la pila di asciugamani. Non era la mia vita, perchè ero lì, potevo essere con Faith, potevo essere una ballerina come lei.
Mi incamminai per il corridoio che portava alla piscina, buio a quell'ora, per fortuna, il capo era stato chiaro, non dovevo parlare con nessuno. Correvo, come sempre, la mia vita era una corsa continua, e gli asciugamani mi coprivano la visuale. Così, come scena da film, Boom, scontro. Merda, quella sarebbe stata la mia fine. I ricchi si sa, sono rompicoglioni, lo avrebbero sicuramente comunicato al mio capo, che di conseguenza mi avrebbe licenziato. Mi incucciai, e cercavo di trattenere le lacrime, tenendo le spalle alla persona a cui ero andata addosso.
-Stai più attendo, dai. Mi scusi- era una voce femminile, così familiare.
-Eddai Faith. Vuole una mano?- voce maschile, ora non avevo dubbi di chi fossero. Zayn e Faith, proprio loro.
-Davvero non mi conoscete?- chiesi
-Accento inglese- affermò lui.
-Forse all'epoca avevo un colore di capelli diverso- risposi mentre mi voltavo pian piano. Faith si mise le mani davanti alla bocca, così fece anche Zayn. Cercavo di sorridere, quando in realtà avevo voglia di scappare.
-Summer- balbettò lei.
-Già, strano che le nostre strade si siano incontrate, no?-
-Sì... ma, tu ora, lavori qui?-
-Lavoro qui e vivo a Chicago, non sono più rimasta a Bradford- I due rimasero in silenzio, e io mi rialzai con gli asciugamani in mano.
-Noi, noi temiamo di esserci persi. Dov'è la sauna?- Indicai una porta e mi sorrisero, intanto mi diressi verso la piscina.
-Sum! Noi stiamo qui una settimana, ci sarà modo di parlare- disse Zayn. Di parlare con loro non ne avevo proprio la minima voglia. Annuii, e quasi non riuscii a trattenere le lacrime. Iniziai a correre verso lo sgabuzzino e mi chiusi lì dentro, mentre le lacrime cominciarono pian piano a rigarmi il volto, e il trucco nero mi trasformò in una specie di mostro.
Ero scappata dall'Inghilterra per evitarli il più possibile, noi dovevamo rincontrarci, non dovevamo. Avrei rovinato tutto, come al solito.
-E' solo un incubo, è solo un incubo- continuavo a ripetermi, ad alta voce. In quel momento Rose entrò nello sgabuzzino.
-Tesoro, cos'è successo?-
-Niente, niente- risposi, asciugandomi col la manica del maglione gli occhi.
-Li porto io gli asciugamani in piscina, va bene?-
-Grazie mille- la ragazza sparì pian piano, facendomi un sorriso. Mi sentivo sola, ancora.

2010
-Summer, mi devi aiutare- eravamo a mensa, Faith mi aveva chiesto questo
-spara- risposi.
-Lo so che è da stupidi, ma non posso lasciare che mi innamori di una persona, come faccio? - Sputai il morso di mela che avevo appena mangiato.
-ahahahaha! Ok, la smetto. E' per Zayn, vero?-
-shhh, parla a bassa voce, ti possono sentire-
-Okay, okay. Beh, dovresti trovarti un ragazzo- E le tirai un ricciolo. Se avesse trovato un altro ragazzo, se ne sarebbe dimenticata. Zayn... ero innamorata di lui da così tanto tempo... nessuno se ne era accorto.



Giorno lettori!
Ecco il nuovissimo capitolo, non è il massimo ma vi prometto che i prossimi saranno migliori *fa gli occhioni dolci*
Che dire... Sì, Summer è mamma, perchè? Come mai? Lo scoprirete nei prossimi capitoli! Scommetto che lo avete intuito eheheheh
Nel prossimo capitolo -----> Brutta sorpresa per la nostra Sum, e conoscerà ben presto il resto della band, che le proporrà qualcosa...
Scappo a studiare ahahaha okay un bacione a tutti quanti!
Isabella



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Capitolo 3
*** Racecars on the kitchen floor ***


Won't let you touch the sky - capitolo 2


-Sum, Summer! Sono le sei, non devi andare a lavoro?-
Quelle parole mi fecero svegliare, aprii gli occhi, e davanti a me c'era Alex, con una sigaretta in bocca, che mi guardava.
-Che ore sono?- Risposi, sbadigliando
-emh, le sei?- disse, con un sorriso
Balzai in piedi, ero in ritardo, merda. A quell'ora dovevo già essere all'hotel, non ce l'avrei fatta.
-Come? Le sei? Caazzo devo andare a lavorare, come mai la sveglia non è suonata?- mi voltai, la sveglia non dava segni di vita, morta.
-Alex! Quante volte te l'ho detto che non devi fumare davanti a Charlie?- Nel frattempo mia cugina aveva preso in braccio la mia bambina.
-A lei non ti preoccupare, ci penso io- rispose lei, le feci un sorriso.
In un minuto e mezzo ero pronta, uscii di casa cercando di non scivolare nel ghiaccio, e aspettai l'autobus successivo, il mio era già passato. Dopo cinque minuti arrivò, e in tre minuti ero davanti all'excelsior. scesi e trovai davanti a me il delirio. Un centinaio di ragazze, che si tiravano i capelli e che urlavano, con cartelloni e sctriscioni. Bloccavano l'entrata.
-Scusate, io dovrei andare a lavorare- provai a spiegare.
Alcune di loro si girarono, con una faccia schifata. Non ci voleva. Provai a raggiungere la porta del retro, anche questa bloccata.
-no, no, no...- continuai a ripetere. Finalmente la porta dello stanzino si aprì, e riuscii ad entrare. Ma non ci fu una bella sorpresa.
-Signorina Collins, che bella sorpresa. Beh, che dirle, lei è licenziata-
-Oddio, no. La prego direttore, ho bisogno di questo lavoro, ho una bambin- e prima che potessi finire la frase, mi sbattè fuori. Le ragazzine zittirono. Una lacrima mi rigò il volto.
-Tutta colpa vostra e di quei cinque ragazzetti- ecco, la frase che non avrei mai dovuto dire. Mi guardarono storto, ma prima che mi potessero dire qualcosa me ne andai. Me ne andai, senza meta, per le vie di Chicago. Avevo perso tutto, quel lavoro mi serviva, mi serviva per vivere, e per far vivere Charlie. Arrivai al parco e mi sedetti nella panchina, a piangermi addosso.
-Summer! Che sorpresa, sei qui- alzai lo sguardo, no, non ci voleva.
-Ciao Faith, già, proprio una bella sorpresa...-
-Stai bene?- disse, sedendosi vicino a me-
-A parte il fatto che mi hanno appena licenziato, sì, va tutto alla grande- risposi, asciugandomi il trucco con un fazzoletto. Il nostro discorso venne interrotto dall'arrivo di cinque ragazzi, infantili al massimo.
-Ragazzi, venite! Vi devo presentare una vecchia amica- disse loro Faith, alzandosi. Ero disoccupata, e non mi aveva detto niente per confortarmi. Non era più la ragazza semplice e gentile di Bradford.
-Oh, buongiorno signorina- mi disse il biondo, avvicinandosi.
-Signorina ha un nome, si chiama Summer- obbiettò Zayn, facendomi l'occhiolino.
-Quando io e Faith abitavamo a Bradford, lei era una nostra compagna di classe, nonchè migliore amica- spiegò Zayn
-Non ce ne avete mai parlato, come mai?- chiese il riccciolo, Harry.
-Appunto, come mai non avete mai parlato di me? Strano, sedici anni di amicizia di solito non si dimenticano così in fretta- dissi, alzandomi.
-Summer, io...-
-No, Faith, non disturbarti. Io devo andare a trovare un nuovo lavoro, sapete, per colpa vostra non ce l'ho più. Ah, dimenticavo, fuori dall'hotel ci sono delle fans che vi aspettano, e voi siete qui, come mai?-
Rimasero tutti a bocca aperta. Scandalizzati. Mi avviai per la stradina sterrata del parco, ma davanti a me apparì Alex con in braccio Charlie.
-Summer, Charlie ha avuto un attacco, sono finite le pastiglie, sono corsa in farmacia, io- mi disse, piangendo. Presi in braccio la mia bambina, ora stava molto meglio.
-Stai tranquilla Alex, è passato- Mi voltai, e i ragazzi erano ancora più scandalizzati. Come non capirli, dopo due anni, avevo una bambina in braccio di cui loro non sapevano dell'esistenza.
-Summer, ma lei... questa bimba, chi, chi è?- balbettò Faith.
-Si chiama Charlie, ed è... beh lei è... mia figlia- risposi
-Ma come, voi non sapete che lei ha una bambina? Summer tu mi avevi det- interruppi Alex, non le avevo detto che nessuno sapeva niente.
-Alex, te ne parlo dopo-
-Summer, noi tre dobbiamo parlare, ti prego, voglio sapere cos'è successo in questi anni, ti prego- mi supplicò Faith. Annuii. M diede un biglietto, con scritto un codice.
-Vieni all'excelsior, quando vuoi, e dai il codice alla reception, ti faranno venire alla mia stanza-



Buongiorno lettori!
Mi dispiace tantissimo se non ho pubblicato il capitolo, vi prometto che da oggi li pubblicherò con più regolarità c:
----> Nel prossimo capitolo: Summer andrà nell'hotel, racconterà come ha passato questi anni a Chicago, sarà tutta verità?
Ringrazio tutti quelli che hanno RECENSITO o SEGUITO, RICORDATO, messa tra i PREFERITI questa fanfiction, vi sono infinitamente grata!
Non smettete di seguirla!
Un bacio, Isabella



Per chi non lo sapesse, questa è Faith ( o come me la immagino io c:)

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Capitolo 4
*** 3- Plastic dinosaurs ***


Won't let me touch the sky - capitolo 3



The next day

-Ce la posso fare, sì, ce la posso fare- camminando per le vie di Chicago, continuavo a ripetermelo.
Avevo deciso di andare da Faith e da Zayn, alla fine, che stupida...
-Oddio non ce la posso fare- e feci velocemente retromarcia. La gente intorno mi guardò storto, idioti.
Mi fermai, per un attimo, e ripresi a camminare, e lo vidi, poco distante, l'excelsior. Il giorno prima il proprietario di quello stupido hotel mi aveva licenziato. E io ero tornata.
Feci una breve corsa, e in un'attimo arrivai davanti alla porta. Ragazzine si erano accampate nel parchetto davanti, come mai nessuno le aveva cacciate? Dalla porta girevole continuavano ad entratre e uscire uomini d'affari, indaffarati a rispondere al cellulare e a sorseggiare caffè allo stesso tempo. Saltellai nelle piccole gradinate ed entrai alla hall, dove una guardia di sicurezza mi venne subito incontro allontanandomi con le mani.
-Ehi ehi, aspetti, che fa!- Gridai, estraendo velocemente il biglietto dalla tasca e mostrandoglielo. L'uomo fece una faccia strana, e poi si scusò in tutti i modi. Andai verso la reception, e quando la responsabile mi vide, abbassò gli occhiali e mi scrutò dai piedi ai capelli. Leggins strappati, stivaletti slacciati, giaccone militare, lobo leggermente allargato e capelli spettinati non erano certo l'abbigliamento di un cliente dell'excelsior.
-Dica?- disse, abbastanza schifata
-Emh, ecco... dovevo incontrare Faith Stewart, mi ha dato questo codice...- risposi, con il biglietto in mano-.
Dopo averlo letto attentamente, ricominciò a parlare.
-Terzo piano, stanza numero 205. La signorina Stewart e il signor Malik la stanno aspettando-
come? anche Zayn?
-Grazie, io... vado-
Presi l'asciensore, e in poco tempo ero davanti alla 205. Bussai. Dopo tre secondi mi trovai davanti il viso di Faith, con un sorriso enorme. Mi abbracciò, rimasi ferma come un palo.
-Ciao Summer!-
-Faith...-
-Ti prego, entra!- disse, aprendo la porta. Non avevo mai visto tanto lusso in vita mia.
-Zayn si sta facendo una doccia- affermò lei, andando verso la cucina. -desideri qualcosa da bere?-
-No, grazie, sono apposto così- risposi, sedendomi su uno dei tanti divani. Dopo poco mi raggiunse, e si sedette nella poltrona davanti a me.
-Allora, cosa volevi sapere?- chiesi, con tono tagliente. Prima mi guardò negli occhi, poi si avvicinò.
-Quasi tre anni sono passati, raccontami, cosa è successo in questi tre anni?- Ci fu un attimo di silenzio.
-Bene, da dove vuoi che cominci? Sono successe un sacco di cose...-
-Parlami di quella bambina-
-mmh vediamo... poco dopo che ve ne siete andati ho partorito una splendida bimba, si chiama Charlotte-
-Non capisco... perchè non mi hai detto niente?-
-Forse perchè non sapevo come rintracciarvi, no?-
-Potevi chiamare mia madre, o Payson- Payson era sua sorella
-Non vedi dove sono finita? Sono a Chicago, senza un lavoro, e con una bambina da mantenere! L'ultimo pensiero che mi è passato per la testa è stato rintracciarvi!- il mio tono di voce si fece molto più alto, iniziai a gridare. In quel momento uscì Zayn dal bagno, con un misero asciugamano legato ai fianchi. Rimasi senza fiato.
-Faith perchè piangi?- Mi voltai verso la ragazza, e stava piangendo. Che stronza, non me ero accorta, l'avevo fatta piangere. Zayn le siavvicinò, e provò a tranquillizzarla.
-Io... credo, credo proprio che debba andarmene- dissi, alzandomi velocemente.
-Sum! Ti prego resta, è tutta colpa mia, sono sempre la solita, mi intrometto troppo- mi rispose la ragazza.
Iniziai a piangere, un tempo condivavamo tutto, ora non poteva sapere niente.
-Sono una stronza, cazzo. Ci siamo riviste da un giorno e ti ho già fatta piangere. Devo raccontarvi cosa è successo, mi dispiace-
Zayn mi venne vicino, e mi abbracciò.
-Aspettate un secondo, mi vado a vestire-
-
-Così, dopo l'incidente, mi hanno detto che ero incinta, e mia mamma ha detto che per restare dovevo abortire, non l'ho fatto e sono venuta qui, da mia cugina Alex- dissi, tutto d'un fiato. I due erano davanti a me, con la bocca aperta.
-Ma tu all'epoca, tu non avevi un ragazzo- balbettò Faith. Zayn rimaneva zitto, non fiatava.
-Io, non avevo proprio un ragazzo- risposi, abbassando lo sguardo.
-comunque Alex mi ha ospitata nella sua casa, e ho partorito qui a Chicago- mi scese una lacrima.
-quando Charlie nacque, i medici mi dissero che non avrebbe superato l'anno di vita, per una malformazione genetica ai polmoni, ma ha due anni, ed è forte, è ancora qui- Tutti e due si misero a piangere, e Faith mi venne ad abbracciare.
-Mi dispiace tantissimo-
-anche a me, ma bisogna essere forti, e andare avanti-
-Vieni a Londra- intervenne Zayn, dicendo questo, con lo sguardo rivolto al pavimento.
-Cosa?- risposi.
-Vieni a Londra, vieni via con noi. Porta Charlie, ed Alex. Dobbiamo registrare il nostro prossimo video, tu potresti ballare con Faith- la ragazza annuì
-Io, io davvero non posso-
-Cosa ti lega a questa città?-
-Niente...-
-Allora parti, fai le valigie! Charlie potrà essere assistita da medici importanti, ti prego, vieni con noi-
-Io, ecco, ci devo pensare, ma grazie...- dissi, per poi alzarmi e dirigermi verso la porta.
-Ora devo andare, davvero-
-Summer! Il codice è sempre lo stesso, vieni quando vuoi!- gridò Faith prima che potessi chiudere la porta. Non potevo. Troppi segreti sepolti da tanto tempo. Troppe bugie. Troppe cose nascoste.



Buonasera lettori!
Eccomi puntuale, con un nuovissimo capitolo! Questo è davvero drammatico...
----> nel prossimo capitolo: Summer partirà con la band e Faith, e qui inizia la vera storia! Il tempo di girare un video, ed ecco che i segreti vengono fuori pian piano...
Spero che continuiate a seguire la ff c:
Isabella


Summer...


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Capitolo 5
*** I love you to the moon and back ***


WON'T LET YOU TOUCH THE SKY - capitolo


...la frase così è una voce fuori campo c:

-Sum, Summer, siamo qui!-


Mi voltai, già, con tutta quella confusione mi ero persa, mi girava la testa. Lì c'erano i ragazzi, e Faith, con le valigie, che aspettavano di salire nell'aereo.
Avevo accettato, non lo avevo fatto per me, ma per Charlie, e per Alex. Non era il loro posto, quello. Meritavano una vita migliore.
-Si, scusate, arriviamo- risposi, sorridendo e mettendomi una mano sul viso. Subito uno dei cinque venne verso di me, con un'enorme sorriso.
-Permetti che ti aiuti?-
Un ragazzo così gentile non lo vedevo da molto tempo.
Mi prese la valigia, che tenevo con difficoltà, avendo la bimba in braccio.
-Comunque, io sono Liam, tu devi essere Summer, e lei Charlie- affermò, tutto accompagnato da un grande sorriso. Non ebbi tempo di rispondere, perchè il resto del gruppo ci chiamò, dovevamo salire nell'aereo, l'aereo che mi avrebbe portato a Londra, che mi avrebbe portato a una nuova vita. Non solo per me, ma anche per Alex. Lei sarebbe venuta a vivere da me, e avrebbe trovato un lavoro, lì intorno. La nostra vita aveva bisogno di una svolta, ma non sarebbe andato tutto liscio, ovviamente. Perchè si sa, le cose peggiori arrivano gratis nella vita.

London
-Tra un po' dovremmo essere arrivati- esclamò Alex, guardando la cartina. Mi tolsi le cuffie, stavo ascoltanto Neutron star collision, dei Muse . Guardai fuori dal finestrino, ci trovavamo in un quartiere lussuosissimo. D'altronde, il nostro appartamento non poteva trovarsi in un posto differente: ampie vetrate sulla città, enormi TV in ogni stanza, elettrodomestici modernissimi. Per quanto tempo? Dopo aver girato il nuovo video, cosa ne sarebbe stato di noi? Saremmo finite nel dimenticatoio, per sempre?
Mi voltai, e a fianco a me c'era Liam. Un po' precoce come cosa, no? Ma c'erano bastate sei ore, sei ore di volo, per stringere amicizia.
Posò la testa sulla mia spalla, ed il suo sorriso non se ne andava, mai.
-Ragazzi, credo che siamo arrivati...- aggiunse Alex. Il taxi si fermò, e in un'attimo ci trovammo davanti la porta, all'ultimo piano.
-Sù, che aspettate, non aprite?-
Feci un grande respiro, e la aprii. Rimasi a bocca aperta. Oltre le mie immaginazioni. Entrai, e mi misi a toccare gli oggetti, non poteva essere vero.
Dietro di me c'era Liam, con Charlie per mano.
-Allora, ti piace?- Mi chiese. Non risposi, ma mi lanciai nelle sue braccia e lo abbracciai.
-Non può essere possibile- gli sussurrai, piangendo.
-credici, Summer, è tutto per voi, avrete una nuova vita- mi rispose, baciandomi la guancia.
Mi allontanai un secondo dalle sue braccia muscolose. Lo guardai intensamente negli occhi.
-Vuoi... vuoi venire a vedere la mia camera?- balbettai. Alex quasi sputò il succo che stava bevendo.
-emh... okay- rispose, forse un po' imbarazzato.
Mi incamminai verso la porta che portava alla camera, seguita dal passo pesante del ragazzo.
-Io vado a fare un giro con Charlie, che è meglio- gridò Alex dal salotto. Entrammo nella stanza, e il vento fece chiudere la porta.


se volete creare un'atmosfera molto più bella e romantica, vi prego, mettete questa http://www.youtube.com/watch?v=MTvgnYGu9bg VE LO GIURO, SARA' MOLTO MEGLIO!


Andai verso la finestra, che era aperta, e la chiusi. Liam rimaneva in piedi, vicino la porta.
-Io, io non credo sia il momento migliore, Summer, mi capisci?- provò a balbettare.
Mi avvicinai lentamente a lui, che mi guardò negli occhi.
-Liam... lo so bene, ma... so che non sono solo un'amica per te-
-Si...-
Sorrisi, camminando, con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
-Summer, oddio, davvero io... okay hai vinto-
Feci una risatina. Gli presi la camicia, lo strinsi a me e lo baciai. Lo avevo conquistato in pieno. Mi prese in braccio, e camminando mi fece sbattere addosso a un vaso, che cadde e si ruppe. Mi misi a ridere, e poco dopo mi sdraiai nel letto. Mi tolsi la maglietta, e gli sbottonai la camicia. Era da tanto tempo che non mi sentivo così bene.
-Summer, non dovremmo andarci un po' più piano- gli misi la mano davanti alla bocca, quella semplice frase, avrebbe potuto rovinare l'atmosfera. L'avevano rovinata in tanti.
-Va bene, non importa..- aggiunse. Lo avevo sempre saputo. Sarebbe successo. Quando riaprii gli occhi, era mattina, e Liam non c'era. Strinsi le lenzuola con le mani, feci un respiro profondo, e mi alzai. Nel comodino c'era un biglietto:


Buongiorno Summer!
Sono dovuto partire, ma stamattina ci sono le prove, ci vedremo.
Vi voglio bene, Liam.


-Cazzo, le prove- dissi, mettendomi le mani sulla faccia.
Io, Liam Payne, una notte, insieme. Era tutto così strano. Ed ero appena arrivata.

Ora non ho niente da perdere
Hai preso il tuo tempo per scegliere
Te lo posso dire senza nessuna traccia di paura …
Che il mio amore sarà per sempre
E se moriremo
moriremo insieme
E bugie, no quelle mai
Perchè il nostro amore sarà per sempre




Buonaseera lettori c:
Eccomi con il nuovo capitolo, non so come mi sia potuto venire in mente ma okay, ditemi voi com'è, insomma, se mi devo ritirare (?)
Vabbene, ho messo la voce fuori campo per le canzoni, trovo che sia carino, no? Se vi piace la metto anche nei prossimi capitoli, con le canzoni che stanno meglio c: okay mi ritiro ufficialmente hahahaha
---> nel prossimo capitolo: iniziano le riprese di kiss you, ma ci saranno varie complicazioni che porteranno al licenziamento volontario del regista c:
Bene ora vediamo come va, se vi piace o se volete darmi critiche o consigli lasciate pure una recensione c:
Baci, Isabella



Lei è come mi immagino Alex


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Capitolo 6
*** I remember your black eyes, Lookin’ into mine ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - capitolo 5


sono una stronza, ma ne è valsa la pena.

Guardai la sveglia, erano le sette e mezza. Certo, a Chicago dovevo essere già sveglia, ma ora non avevo motivo di essere di fretta, avevo tutto il tempo per svegliarmi.
Mi sdraiai, su quelle lenzuola morbide e calde, quel tessuto mi ricordava tanto il letto di casa mia, a Bradford. Allargai le braccia, un letto così grande, tutto per me, era quasi surreale. L'aria sapeva da Liam James Payne. Io sapevo da Liam James Payne. Perfino nel letto si sentiva il suo profumo. E questo, stranamente, mi faceva sentire bene.
Tra me e Liam non era successo niente. Io lo avevo messo alla prova. E lui l'aveva superata alla grande. Era resistito a tutto questo, e gli ero infinitamente grata. Si era sdraiato vicino a me, e aveva aspettato che mi addormentassi, poi se n'era andato.
Forse mi riaddormentai, per un attimo, perchè un brutto pensiero mi fece risvegliare. Dov'era Charlie? Il cuore cominciò a battermi forte, mi alzai velocemente, rischiando di scivolare a causa della mia maglietta sul pavimento, aprii velocemente la porta, e in cucina c'era Alex, che guardava i cartoni animati con la mia bambina. Feci un sospiro di sollievo. Da quando era nata, era stata sempre il mio primo pensiero alla mattina, oggi no, e questo era preoccupante.
-Charlie, guarda, la mamma si è svegliata!- Esclamò la ragazza. Charlie si alzò dal tappeto e corse ad abbracciarmi.
-Tesoro, sei già sveglia?-
-direi, sono quasi le otto- commentò Alex. Feci un cenno di approvazione, tutte noi eravamo abituate ad alzarci presto, la mattina.
-Liam se n'è andato a mezzanotte... cosa, cos'è successo? Sempre se posso saperlo- continuò lei.
-Niente- risposi, facendo di no con la testa.
-Hai usato la tecnica del "m'ama non m'ama?"-
-Diciamo di sì, circa-
Lei la chiamava così, questa specie di tecnica. Capivo se un ragazzo ci teneva davvero a me, o se voleva solo il sesso, provocandolo. E da quando iniziai ad usarla, Liam era stato il primo a non cadere nelle mie provocazioni.
-Caspita! Allora ci tiene davvero quel ragazzo!- Escamò lei, quasi incredula. Arrosii, nessuno aveva mai tenuto davvero a me. Nemmeno i miei genitori. Nemmeno il padre della mia bambina, che mi aveva trattato come una puttana, a Bradford.
-Sum! Comunque, io vado a vedere se c'è qualche opportunità di lavoro in città, magari vi raggiungo dopo per le riprese del video, okay?- disse lei. Annuii, poi le diedi un bacio a schiocco sulla guancia. Così eravamo rimaste solo io e Charlie, e in mezz'ora dovevamo essere nel luogo delle riprese.
-Principessa, andiamo a fare colazione?- le dissi, prendendola in braccio. La bimba disse di si aggrappandosi al mio collo.

Quindi io dovrei indossare questa cosa?
-Ma signorina Collins, questo è un capo Armani, non può non amarlo- commentò un'addetto ai costumi, di nome Seth.
Ero appena arrivata nella struttura, e mi avevano accompagnata al mio camerino, non avevo visto ne Faith ne i ragazzi. E appeso, c'era questo vestito, con una stampa floreale, rosa chiaro, con uno scollo a cuore, minimo tre taglie più piccole della mia.
-Io, io non credo nemmeno che quel coso mi si infili, insomma!-
-Se lo provi, almeno- rispose lui, prima di uscire dalla stanza. Dopo vari tentativi, finalmente ero riuscita a mettermelo. A mala pena riuscivo a respirare, figuriamoci a ballare.
Mi voltai, e Charlie aveva aperto una scatola, che si trovava proprio sotto l'appendino del vestito. All'interno c'erano delle scarpe rosse, a sandalo, con un tacco altissimo. Me le provai ad infilare, e non riuscivo nemmeno a camminare. Faith amava i tacchi, io un po' meno.
-mamma non riuscirà a ballare con questi trampoli- aggiunsi. Ma la bambina mi prese la mano e mi portò fuori dalla stanza, dove trovai i ragazzi, Faith e alcune ballerine, vestite tutte come me. Appena mi videro rimasero tutti a bocca aperta.
-Sei, sei assolutamente bellissima, mio Dio Summer- balbettò Faith avvicinandosi a me, e osservandomi dalle scarpe ai capelli.
-Insomma, io, non direi, non sono molto a mio agio- risposi, molto imbarazzata.
-Che dici! Ti abituerai in poco tempo, stai tranquilla-
-Ciao, Summer, sei bellissima, davvero- Liam si era avvicinato e mi aveva detto queste parole dolcissime. Qualche passo più indietro, Niall, Louis e Harry stavano giocando con Charlie e Zayn era appoggiato al muro, molto silenzioso, pensieroso.
-Non è una delle sue migliori giornate- esclamò Faith, che aveva notato il modo in cui lo guardavo.
-Come mai?- sono la solita impicciona.
-Non lo so, si è svegliato così. Ma gli passerà- rispose lei.
In quel momento, dall'altra parte della stanza, il regista del video cominciò ad urlare e a gesticolare con le braccia, per dirci di raggiungerlo. Quando fummo lì, rimasi delusa: c'era un semplice cartellone verde sulla parete, nient'altro. Questo sarebbe servito per creare il paesaggio. Ma non c'era niente di concreto.
Poco dopo incontrammo il nostro coreografo, che ci fece imparare dei passi assurdi e nel complesso, lo sapevo, sarebbe stato un video assurdo. Nello studio c'era solo confusione, ma ciò nonostante Ronan Arthur, il regista, volle lo stesso iniziare a registrare.
La musica partì.
"Oh I just wanna take you anywhere that you like, We can go out any day any night, Baby I’ll take you there take you there, Baby I’ll take you there, there"
In quel momento iniziò a cadere della neve finta, che non c'entrava niente con tutto il resto, e noi, che stavamo ballando, quasi scivolavamo per terra. I ragazzi cominciarono a raccoglierla da per terra e a fare gli scemi, questo provocò la rabbia del regista che fece fermare la musica e la neve.
-Insomma! Mi sembra di lavorare con dei bambini e non con cinque ragazzi maturi! E' da stamattina che mi fate arrabbiare, basta, io me ne vado, e non voglio più avere a che fare con questa boy band- urlò, prima di prendere la borsa e andarsene. Paul, il loro manager, si mise le mani tra i capelli.
-Cazzo ragazzi, e adesso chi lo trova un'altro regista in così poco tempo? Non ci voleva, non ci voleva- continuò a ripetere. In quel momento la porta dello studio si aprii, era Alex. Tutti la guardarono. Lei non capiva.
-Alex ha studiato in una scuola per registi, lei può farlo- dissi.



Alexandra Megan Collins viveva a Philandelphia con i genitori e i tre fratelli maschi. Era sempre stata una studentessa modello, quindi frequentò i primi anni di un prestigioso istituto per registi. Quando aveva diciassette anni, vennero trovato nel suo armadietto alcuni grammi di droga, e venne espulsa, e successivamente, cacciata dai suoi genitori. Visse per alcuni anni in giro per gli Stati Uniti, e l'incubo della droga non aveva fine, finchè non si trasferì a Chicago...



Buonasera c:
State tranquilli, questo capitolo non convince nemmeno me, hahaha un po' troppo allegro per i miei gusti (amo le cose drammatiche ehehe) anywaay, posso sempre ritirarmi se volete lool
Beh, diciamo che il bello deve ancora cominciare, ovvero il video che farà Alex sarà ricco di complicazioni (ma molto bello) e non mancheranno gli intrighi amorosi (?) e roba varia (: Vi prego non abbandonatemi!
Ho voluto scrivere una picccola descrizione del passato oscuro di Alex, all'apparenza una ragazza forte e sicura, ma con delle esperienze che l'hanno segnata (e ne scopriremo molto di più)
---> nel prossimo capitolo: oltre il raggruppamento di idee di Alex, Summer si ritroverà a discutere con Liam, Faith e Zayn (Capitolo Piccante)

Grazie mille per le recensioni, se ne lasciate una ve ne sono grata
Buona serata a tuutte!
Isabella



Per il vestito delle ballerine vi lascio libera immaginazione, ecco Summer


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Capitolo 7
*** Like we had our own secret club, ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - capitolo 7



so che ci siamo appena incontrati, ma facciamo finta che sia amore


La ragazza rimase paralizzata.
-Davvero Alex? Wow, sarebbe perfetto se lo potessi fare tu- esclamò Paul. La conosceva da poco ma si fidava ciecamente di lei.
-Io, io... io in realtà non ho nemmeno finito gli studi, ecco..- balbettò lei, prima che la potessi interrompere.
-Alex, non c'entra! Hai un talento naturale! Lo devi far vedere al mondo intero!-
-Allora va bene, ti metto alla prova. Seguimi nel mio ufficio, ti spiego un po' come funziona- affermò Paul, prima di dirigersi nello studio. Alex aveva gli occhi che le brillavano come diamanti, e le gambe le tremavano come foglie. Si mise prima a saltellare, poi a correre per raggiungerlo.
-Ragazzi, non vi deluderò- urlò lei.
-so che non lo farai- pensai.
Subito fui avvolta da due braccia calde, che mi strinsero da dietro e mi fecero alzare da terra. Per un momento chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare da lui, Liam. Ma poi, il mondo mi crollò addosso. E, penso, si vedesse anche dal mio viso.
Zayn era serio, molto serio, quasi triste. Probabilmente lo era. Ed era lì da tanto tempo, posato con la schiena al muro, e con le braccia incrociate.
-Summer...- Liam mi chiamò, e io mi risvegliai dai miei pensieri.
-Stai bene?- continuò lui. Annuii, il massimo che potessi fare.
-Ho ricevuto il tuo biglietto- esclamai. Lui sorrise, quasi imbarazzato.
-Oggi non abbiamo avuto modo di parlare, ti dispiace se andiamo nel tuo camerino?- Annuii, e presi per mano sia lui che Charlie. Mi voltai ancora una volta verso Zayn, e in quel momento arrivò da lui Faith. Il suo viso si illuminò. E questo fu per me una pugnalata al cuore. Perchè ero una stupida egoista. Avevo per mano un ragazzo perfetto, perchè allora non ero felice?
-
-E così mi sono ritrovato ai provini per x factor, e da lì è iniziata la mia nuova vita- Sorrisi, in realtà stavo sorridendo da molto tempo, perchè tutto quello che usciva dalla bocca di Liam era interessante, e questo mi confondeva ancora di più riguardo ai sentimenti che provavo nei suoi confronti. E poi, cosa potevo chiedere di meglio? Ero seduta sul divanetto del mio camerino, con in braccio la mia bambina, e con affianco Liam, che mi stringeva a se con il braccio.
-Ti ho raccontato tanto di me, ma non so ancora niente di te, su, racconta- continuò lui.
Ed aveva ragione. Ora sapevo molto di più su Liam James Payne ed era giusto che lui sapesse qualcosa in più di me.
-Uhm... da dove comincio... Ho avuto un'infanzia meravigliosa, e un'adolescenza abbastanza normale, ma poi ho avuto un'incidente stradale, ho scoperto di essere incinta e sono stata abbandonata dalla mia migliore amica, e da Zayn...- in mio discorso, per fortuna, fu interrotto. Stavo entrando troppo nei particolari, e lui non doveva sapere, almeno per adesso. La porta della stanza si aprì di scatto, e dalla porta sbucò Zayn. Non pensavo che avesse fatto così male.
Subito Liam si ricompose, quasi imbarazzato, ma perchè?
-Scusatemi, io, non volevo interrompere niente- balbettò il moro, uscendo dalla stanza.
-No, amico, me ne stavo per andare, entra pure- rispose Liam, alzandosi, e sorridendomi. Uscii dalla porta, e Zayn entrò, chiudendola. Teneva le mani in tasca, lo sguardo rivolto verso il pavimento. In quel momento Charlie si alzò e corse verso di lui, che si limitò a sorriderle. Ma questo fu per me un attacco di cuore.
Cazzo Zayn, come fai a non accorgertene? Ha i tuoi stessi occhi, la tua stessa bocca il tuo stesso naso.
Subito mi alzai e andai a recuperare la bambina, faceva troppo male, troppo. Mi avviai verso la porta, accennando un sorriso, ma subito il ragazzo mi fermò.
-No, aspetta un secondo, ti prego, Summer-
-Ma non hai ancora detto una parola, sai io dovrei andare a casa- risposi.
-Un secondo- annuii, sapevo che quello che mi avrebbe detto sarebbe stiato peggio di una pugnalata.
-Però fai in fretta-
-Okay. Ecco, non riesco a spiegarmi-
-Se è per quella storia..- mi interruppe.
-Sì, esatto. Volevo solo dirti che tra me e Faith le cose si stanno facendo serie, e io non vorrei mai che lo venisse a sapere-
-Se volevi che tutto questo rimanesse un segreto, perchè mi hai proposto di seguirti a Londra?- pensai, ma mi limitai a rispondere -stai tranquillo, non ci saranno problemi-
Lui sorrise e mi ringraziò, poi se ne andò. In quel momento mi vennero le vertigini e le lacrime cominciarono a rigarmi il volto. Mi accucciai per terra, a singhiozzare come una bambina, e passarono i minuti, ma non so di preciso quanti. So che quando mi risvegliai da quel brutto incubo, da fuori si sentiva un rivoltante sapore di cibo cinese. O italiano. Probabilmente ora di pranzo.
Mi rialzai, e mi guardai allo specchio, Charlie si era addormentata per terra, vicino a me. Il mio viso sembrava quello di un mostro, perchè tutto il trucco mi era colato. Subito cominciai a lavarmi la faccia, eliminando il nero dagli occhi e dalle guancie. Giusto in tempo, perchè Faith entrò nella stanza.
-Summer, è tutto okay?- mi chiese, vedendomi con il volto bagnato. Per fortuna Charlie la fece distrarre, così ebbi il tempo di asciugarmi il viso.
-comunque, sì, sto bene- risposi.
-Zayn mi ha detto che ti ha sentita piangere, così sono venuta a controllare-
Non potevo crederci. Perchè lo aveva fatto? Era rimasto ad origliare?
-Cavolo Sum, hai la faccia di una che ha pianto parecchio!- continuò la ragazza.
-Io, perchè?- balbettai.
-Guancie rosse, occhi irritati, e senza offesa, ma non sai proprio mentire- rispose, avvicinandosi a me.
-cosa c'è che non va?- aggiunse, tentando di abbracciarmi, come i vecchi tempi. Ma la respinsi. Per qualche remoto motivo non mi fidavo di lei.
-Faith, ti ho detto che sto bene! Lasciami in pace!- il mio tono di voce si fece più alto. La ragazza indietreggiò, avvicinandosi alla porta.
-Va bene, se vuoi è arrivato il pranzo- e se ne andò.
L'avevo fatta incazzare.



Buongiorno letttori!!!
Scusate per il ritardo, ma nè sabato, nè domenica, nè lunedì ho potuto scrivere, per cui è già martedì, scusate per il ritardo!
Cooomunque, sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo, dai c:
Ormai si stanno capendo molte più cose eheheh (?)
----> nel prossimo capitolo: Alex ha riformulato le idee e si sta cominciando ad organizzare il video.
Ci sentiamo sabato!
Un bacio, Isabella



Ariana sonolapiùfigadelmondo Grande, interpreta Ssssumer!


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Capitolo 8
*** Love is louder ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - capitolo 8


Mi lavai più volte il viso prima di decidermi di uscire dal camerino. Piangere non era una cosa da ragazze forti. E io ero una ragazza forte.
Presi per mano Charlie e mi diressi verso i ragazzi, che avevano improvvisato una tavolata nello studio. Avevano ordinato parecchia roba, indubbiamente cinese. Mi limitai a non guardare nessuno e a prendere posto. Mangiucchiai qualcosa, credo pollo in agrodolce e riso alla cantonese, e con difficoltà riuscii ad inghiottirle. Poi mi venne in mente che quel pomeriggio avrei avuto il primo incontro con il medico di Charlie, e in me si accese un po' di speranza.
Non soppravviverà Summer, non illuderti, rimpombò nei miei pensieri. E subito ritornai triste, e persa.
Dopo un'oretta eravamo fuori dagli studi, in un'uscita secondaria, Zayn e Faith se n'erano andati, Louis, Harry e Niall anche, eravamo rimasti solo io, Charlie e Liam.
-Vuoi un passaggio fino a casa?- mi chiese.
-Io in realtà devo andare alla clinica per Charlie, ecco, si trova qui- e subito estrassi dalla tasca del cappotto un fogliettino con l'indirizzo. Lo esaminò attentamente, e fece una pausa prima di rispondere.
-Si trova ad un isolato da qui, possiamo raggiugerlo a piedi, ti va?- E nel suo volto apparve un sorriso, accennato.
-No... cioè mi piacerebbe tanto che mi accompagnassi, ma le fans, i fotografi, tu non puoi permettertelo, io non voglio metterti in questa situazione- balbettai. Sarebbe stata una tragedia, già me lo immaginavo. Liam non poteva girare per le strade di Londra con una ragazza sconosciuta e con una bambina.
-Che situazione?- si interruppe -ah, scusa se sono stato troppo invadente, ti chiamo un taxi-
-No! Davvero, allora andiamo, io voglio che tu venga con noi- Nel suo viso apparve un'enorme sorriso. Fantastico. Amavo vederlo così.
-Okay, allora partiamo. Ma prima...- ed estrasse dalla tasca del giubotto un paio di occhiali da sole. Così feci anche io. Prese in braccio Charlie, che nel frattempo si era aggrappata nelle sue gambe. Faceva freddo, nemmeno la sciarpa riusciva a bloccare il mio trempolio, così Liam mi prese per mano, e subito un'ondata di calore percorse il mio corpo. Un'atto gentile. Troppo per essere solo una semplice amicizia. E lo avrebbero capito tutti.
Continuammo a camminare mano nella mano, e parlammo lungo tutto il tragitto, cercando di ignorare i flash che ci circondavano. Ogni volta che qualcuno tentava di scattarci una foto, lui stringeva la mia mano, come per dirmi: stai tranquilla e questo mi dava un sacco di sicurezza.
In poco tempo arrivammo alla struttura, accogliente. Entrammo e subito fummo accolti dalla centralinista, che ci accompagnò dal medico, James Frost. Accolse la bambina, e la visitò.
Tutte queste cure e attenzioni non l'avrebbero guarita, no, ma le avrebbero dato il tempo. Il tempo di crescere, il tempo di stare con noi, Il tempo di vedere e conoscere il mondo. Tutte cose che l'assicurazione, prima, non ci garantiva.
Liam mi strinse a se, perchè vide che una lacrima stava percorrendo il mio volto.
-Andrà tutto bene- disse.
Non sarebbe andato bene un bel niente. Quel giorno sarebbe arrivato. Nessuno poteva evitarlo.
-Ehi- continuò prendendomi il viso con le mani.
-Faranno tutto il possibile- Annuii, mentre lui mi asciugò le lacrime con la mano.
Tutto il possibile non basta
Appoggiai il viso sulla sua spalla e lo abbracciai. Lui ricambiò quell'abbraccio. Dopo un'ora prendemmo un taxi e mi accompagnò fino alla porta di casa. Prima diede un bacio sulla guancia a Charlie, che entrò nella hall dove fu accolta dal portiere, così da lasciarci fuori da soli.
-Liam, ti volevo ringraziare per tutto, sei stato troppo gentil- non mi fece terminare la frase, perchè mi baciò. E lo so, c'eravamo già baciati in precedenza, ma quello fu come il nostro primo bacio. E mi lasciò quasi senza respiro.
-Ci vediamo- disse, prima di ritornale nel taxi, e sfrecciare via. Allìimprovviso quasi mi sembrava di svenire. Perchè non ero così felice da tanto tempo. Sentii la gioia, come a Natale, quando ero bambina, e trovai sotto l'albero il DVD di Flash Dance.
Sorrisi, mi misi a ridere, e a saltare, quasi. Arrivai di corsa da Charlie, la presi in braccio e la feci girare, e salii le scale, fino all'ultimo piano, dove Alex mi aprii la porta, tutta indaffarata a cercare idee per il video. E troppo impegnata per accorgersi della mia felicità. Centinaia di fogli erano sparsi in giro per il salotto.
-Che cosa stai combinando?- chiesi.
-Sto preparando un video. Il mio primo video. E non devo deludere Paul e i ragazzi, non devo deludere nessuno-
-Spero che metterai un posto per noi ballerine, sennò il mio lavoro qui a Londra è finito- risposi, in modo scherzoso.
Alex si voltò verso di me, con una faccia preoccupata.
-In realtà no...-



BUONAZZERA (?)
Eccomi, con settimane di ritardo, scusate!!
Vogliamo parlare del capitolo? Diciamo un mix tra tristezza e amore, non so, cosa ne pensate? Lasciate una recensione c:
Vi ho lasciato con il fiato sospeso? Ahahahahah C:
Nel prossimo capitolo ------> Paul approverà il video di Alex? Non vi resta che attenderlo!
Un bacio, Isabella
ps: non ve l'ho ancora detto, ma Keep me beneath the stars e won't let me touch the sky sono due frasi di #who says di selena gomez c:


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Capitolo 9
*** Kiss you ***


WON'T LET ME TOUCH THE SKY - capitolo 9


Rimasi con la bocca spalancata.
Alex mi guardava allo stesso tempo impaurita e dispiaciuta.
Wow, ero stata tagliata fuori. Ma che bellezza.
-Ah... va bene- commentai.
-In realtà non c'è un posto per una coreografia di ballerine, ma tranquilla, ho trovato un posto anche per te- mi rispose. In qualche modo mi tranquillizzai, ma poi la mia mente venne invasa da possibili parti che mi avrebbe potuto dare. E le possibilità erano infinite. E questo non era rassicurante.
-Ma... quindi... io- mi interruppe
-Andrò subito al sodo. Avevo in mente una cosa particolare: girovagando su twitter ho scoperto che alle fans non piacerebbe vedere uno dei ragazzi baciare una modella, ma la canzone si intitola "Kiss You" e un bacio ci doveva stare. Quindi la soluzione migliore sarebbe quella di fare due cose separate: uno coi ragazzi che stanno con le fans e cose varie, e uno con una scenetta che corrisponde con la canzone-
-E in tutto questo cosa c'entro?- ero confusa.
-Beh, lo scoprirai ben presto-


.......
Paul ed Alex si trovavano nello studio da circa venti minuti. Parlavano e parlavano, la ragazza gli faceva vedere fogli e cose varie. Io mi trovavo fuori con Louis, Harry, Niall e Liam. Zayn e Faith non erano ancora arrivati.
-Allora, Alex ti ha raccontato qualcosa del video?- mi chiese Liam.
-Beh, qualcosa sì. Diciamo che ha passato tutta la notte su twitter a parlare con le vostre fans per capire le cose che preferiscono-
-Forte-
-Già..- in realtà di forte non c'era molto. Poteva essere uno stupido video, con una stupida coreografia, con uno stupido bacio... Invece no, io avrei dovuto partecipare al secondo video, alla scenetta del bacio. Sì, avrei dovuto baciare uno sconosciuto.
-Dov'è Zayn?- chiese Niall.
-Ieri è stato tutto il giorno con Faith, posso solo immaginare cos'hanno combinato- rispose Harry, e tutti scoppairono a ridere facendo stupidi commenti. Tranne me. Un brivido mi percorse la schiena, in quel momento avrei potuto uccidere chiunque. Se non fosse stato per Charlie e Liam, ovvio.
Finalmente i due uscirono dallo studio, Alex aveva un grande sorriso, segno che le cose erano andate bene. Ci alzammo tutti in piedi.
-Alexandra è la nostra nuova regista, si inizia già oggi, perfetto- disse Paul, e tutti andammo ad abbracciare la nostra nuova regista.
-Da dove si comincia?- chiesi.
-Intanto abbiamo chiamato modello per il secondo pezzo, per il primo pezzo abbiamo già bandito un concorso per 30 directioners da tutto il mondo. Staremo qui a Londra, delimiteremo un'area, e gireremo semplicemente quello che succede-
-Per il secondo pezzo?- chiesi.
-Lo gireremo in un secondo momento-
-Le riprese inizieranno domani, adesso dobbiamo contattare il vostro stilista, i parrucchieri e truccatori... insomma abbiamo tanto da lavorare, ma voi state qui, eh- aggiunse Paul. -Aspettate. Dov'è Zayn?-
-Lui e Faith devono ancora arrivare- risposero quasi in coro. Ma in quel momento i due entrarono per mano. Con comodo, eh.
Ma c'era una cosa che in quel momento non aspettavo altro che fare: dire a Faith che in quel video non c'era posto per lei, no, in quel video avrebbe lasciato spazio ad altre persone. Ma prima che me ne potessi accoregere, Alex si era già avvicinata alla ragazza, e aveva cominciato a parlare. Mi alzai velocemente, e corsi da loro.
-Faith, mi dispiace moltissimo, ma in "Kiss You" non ci saranno delle coreografie...- le spiegò Alex. Vidi il viso di Faith rattristirsi pian piano, ma comunque cercava di avere un atteggiamento comprensivo.
In realtà Alex voleva dire che non ci saranno delle parti di ballo, ma ci saranno altre parti per te- dissi, intromettendomi. Tutte e due mi guardarono confuse.
-Vero Alex?- continuai.
-sì, vero- rispose, assecondandomi.
-Non ce n'è bisogno, ragazze, davvero- rispose Faith. E in quel momento capii che ero stata una stronza a pensare che fosse cattiva. Lo pensavo davvero. Cattiva, egoista, stava con Zayn solo per farmi ingelosire, tutti pensieri senza una minima verità. Era solo una ragazza innamorata, e a pensarci bene, non mi aveva mai ferito. E allora perchè tutti questi sentimenti di odio nei suoi confronti?
-Davvero, Alex aveva in mente per te una parte particolare, sai- diedi una gomitata amichevole a mia cugina.
-Eh già.... io... pensavo proprio... di sì- balbettò lei. Faith sorrise, e la abbracciò.
-Beh non preoccuparti per me, vai avanti con i tuoi progetti- in quel momento fummo interrotte dalla voce tremolante di Liam, che mi disse di seguirlo. E mi portò fino ad una scrivania, con il computer acceso. Vicino c'erano dei giornali, e in copertina, beh, c'eravamo noi e Charlie. E i titoli erano al quanto improbabili.
-Sum, non sai quanto mi dispiace- commentò lui.
-Dispiacerti? E per cosa?-
-Per questo, Sum, è tutta colpa mia-
-Liam, ieri abbiamo passato una giornata bellissima, insieme. Non ti devi preoccupare di quello che dici la gente.
-No, guarda. Hanno scritto perfino che portei essere suo padre, tu non meriti tutto questo-
Gli presi il mento, costringendolo a guardarmi.
-Credimi, non me ne frega niente di quello che scrivono-
Sorrise, e mi baciò.
-Liam, te lo assicuro, queste stupide riviste non rovineranno la nostra relazione-
-Me lo prometti?-
-Certo- risposi, dandogli un bacio a schiocco.
-Ti amo- Lo disse. Due parole così semplici ma così importanti. Dopo che lo hai detto, non puoi tornare indietro, non puoi ripensarci. E' fatta. Per questo non ho mai osato dirlo a nessuno. Per me era una promessa difficile da mantenere.
Quindi mi limitai a sorridere, non dissi -anche io-.
Lui chiuse il computer portatile, e io ritornai dai ragazzi, ma mi volati, e quello fu un grande errore.
Stava raccogliendo dalla scrivania il cellulare, il portafoglio... e raccolse una scatolina di velluto blu, abbastanza piccola ma graziosa. Ovviamente, una scatola di un anello.



Sera ragazze c:
Okay, questo capitolo non è il massimo, ma almeno perdonatemi (?) praticamente, sembra che Liam la stia prendendo più seriamente di Sum, ma quanto? E sembra anche che tra Summer e Faith ci possa essere una riconciliazione, come ai vecchi tempi.
------> nel prossimo capitolo: iniziano (finalmente!) le riprese di Kiss You, e arriverà un ragazzo che scombussolerà non poco le cose: il famoso modello Jackson, che dovrà baciare Suuummer c:
Buona serata a tuutte!
Isabella




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