Persefone vuole il divorzio.

di Ginevra Gwen White
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Demetra dà la sua testimonianza ***
Capitolo 3: *** Chiamo in causa Nico Di Angelo ***
Capitolo 4: *** Quando le cose si fanno violente... ***
Capitolo 5: *** Verdetto ***
Capitolo 6: *** Conseguenze ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota dell'autrice: Non posseggo alcun personaggio, né Percy Jackson, né Britney Spears, né How I Met Your Mother e né tantomeno The Vampire Diaries. 

Nota della traduttrice: Ho tradotto questa storia per puro divertimento :) è la prima che traduco e spero di averla tradotta in modo decente D:
Per chi volesse leggere la storia in lingua originale, si intitola "Persephone Files For Divorce", scritta da I'mTheGirlWhoLearnedToFly, e potete trovarla qui .  









"Padre!" gemette Persefone al sostizio d'estate, "Ho deciso di prendere una pausa!"
"Che cosa vuoi dire, Persefone?" chiese Zeus, confuso. E soprattutto: perché Demetra sembrava così contenta?
"Voglio dire che ho chiuso con Ade! L'unica ragione per cui l'ho sposato è perché lui mi ha infidamente rapito!"
"Hai 'chiuso' con Ade? Come puoi 'chiudere' con Ade?"
"Posso eccome, ho tutte le pratiche per il divorzio!"
A queste parole, l'Olimpo cadde in un silenzio di sbigottimento.
"Tu hai... tu hai... tu hai cosa?!" farfugliò Zeus, "Non puoi ottenere un divorzio da Ade!"
"Oh, non fare tante storie, Zeus, certo che può!" disse Demetra impaziente, "Anzi, sarebbe ora che lo facesse! E visto come lui l'ha trattata per tutto questo tempo - vedi tutti i suoi affari passati con altre donne mortali - direi che lei ha addirittura diritto a metà del patrimonio e..."
"Oh, aspetta un attimo!" l'interruppe Ade, proteso in avanti, "Non ho avuto alcun 'affare' per 70 anni! Sono stato l'unico a rispettare il patto! ... guarda Poseidone! E Zeus! Specialmente Zeus! Ha generato due semidei, nonostante quel dannato patto!"
Zeus arrossì. "Beh, Jason è nato dalla mia parte romana, quindi non sono sicuro che conti davvero..."
"Oh, davvero? Beh, conta, Zeus, conta" disse Era, guardandolo male, "Ade ha ragione. Due semidei, nonostante il patto? Ma chi ti credi di essere?"
Zeus tentò di dire qualcosa, probabilmente, 'Io sono il Signore dei Cieli!', o qualcosa del genere, ma Apollo lo battè sul tempo, intonando una canzone: "Womanizer! Woman...womanizer! You're womanizer! Oh womanizer! Oh you're a womanizer..."
"Vuoi stare zitto con il tuo stupido repertorio di Britney Spears!" tuonò Zeus, (tuonò? Gioco di parole, l'hai capita? Ah, lasciamo perdere...) "In caso contrario, Apollo, giuro che ti taglierò la paghetta per un decennio!"
Apollo lo fissò. "Tu... tu non puoi farlo!" esclamò.
Gli occhi di Zeus si socchiusero pericolosamente. "E perché no?"
"Perché... perché io sono immortale!"
"E allora? Io sono il tuo immortale padre! Ora chiudi il becco. Non sopporto il tuo canto."
Apollo sembrava frastornato. Infine gracchiò piagnucolò, "Ma non puoi farlo!"
Un silenzio cadde fra gli Olimpi.
"Vuoi forse dire..." Gli occhi di Zeus luccicarono di collera, "... che il Signore dei Cieli, il Re dell'Olimpo, colui capace di controllare i tuoni e i fulmini, non può ridurre la paghetta al proprio figlio?"
"Dannazione" mormorò Afrodite, "Sta avendo un attacco isterico."
 
Cinque (estremamente lunghi) minuti dopo.
 
Era si voltò verso Persefone. "Mi dispiace, Persefone, ma non si può rompere un matrimonio antico come il vostro. Siamo donne, dobbiamo soffrire in silenzio..."
"Oh, taci!" la interruppe Atena bruscamente, "Che fine ha fatto l'uguaglianza? Dovrebbe esserci la parità tra uomini e donne, come fra dei e dee!"
"Atena, ti pare il momento di contrattaccare con il tuo discorso sul femminismo? Non puoi semplicemente lasciar perdere?"
Gli occhi di Atena sembrarano diventar rossi. Le sue labbra sbiancarono. Sembrava come se da un momento all'altro, il fumo stesse per uscirle dalle orecchie. Tutto sommato, sembrava un mix fra un vampiro e un motore a vapore.
"Lasciar perdere? Alle donne sono negati pari diritti e servizi fondamentali degli uomini, semplicemente a causa di un incidente di nascita, e tu vuoi che io..." 
"Ora lei sta avendo un attacco isterico" Afrodite sospirò, penzolante sul suo trono, "Perché tutti sembrano avere la tendenza a esaurimenti nervosi?"
"...lasciassi perdere? Il feticidio femminile è una questione seria che ha causato un drastico peggioramente del il rapporto fra sessi e anche il problema dell'infanticidio femminile è altrettanto dannoso! Donne provenienti da quasi tutti i settori della società devono..."
"Io non ho esaurimenti nervosi." disse Ermes onestamente, controllando i messaggi sul suo BlackBerry. O almeno facendo finta. Tutti sapevano che in realtà stava solo giocando ad Angry Birds.
"No, anche tu hai esaurimenti nervosi. Ricordi quando il tuo account di Facebook non funzionava? Hai finito per mandare in malora molte reti d'America."
"Oh, andiamo, è stato solo per quella volta!" protestò Ermes.
"... avanzando pregiudizi a causa delle società fortemente patriarcali, quando invece erano le più importanti..."
Ade, che era seduto accanto ad Atena, iniziò a russare.
"BRUCIAMO TUTTI GLI UOMINI!" urlò Artemide, con le emozioni apparentemente in subbuglio. "E TRASFORMIAMOLI TUTTI IN PUZZOLE!"
"E IN ALBERI, PER FARE I LIBRI...!"
"...E IN SUSHI!"
"In sushi?" chiese Dioniso.
Apollo si strinse nelle spalle. "Durante il mio periodo haiku, lei ha sviluppato una particolare predilezione per il pesce crudo."
"Non mi piace la dipendenza dal pesce crudo. O del mangiare altri tipi di pesce in generale."
"Lo sappiamo, Poseidone. Non preoccuparti, nessuno mangerà il signor Tontolone" lo rassicurò Apollo. Dopo essersi assicurato che la sua amata focena fosse al sicuro, Poseidone, soddisfatto, si accomodò sul suo trono.
"... E POI POSSIAMO RICOPRIRE TUTTI I MASCHI DI MIELE E GETTARLI DENTRO GLI ALVEARI!"
"... E ARROSTIRLI LENTAMENTE, PRIMA DI GETTARLI IN UNA BOLLENTE VASCA DI ACIDO!"
"Questo è il motivo per cui non lasciamo Atena ed Artemide insieme per un lungo periodo di tempo..."
"VOGLIO IL DIVORZIO!" urlò infine Persefone.
Tra tutti, cadde silenzio. Ade si svegliò, guardandosi attorno confusamente. "Eh? Hanno finito di commettere un genocidio di massa?"
"Svegliati, Ade, in caso contrario, so di un dio che sta per schiattare entro i prossimi tre secondi!" sbottò Era, "Persefone, NON puoi ottenere il divorzio."
Atena si voltò verso Persefone. "Ignora Era, certo che puoi ricevere il divorzio! Anzi, sono sorpresa che tu e Demetra non ci abbiate pensato prima."
"Taci, Atena!" disse Era, ergendosi, "Non si può rompere un matrimonio sacro!"
"Matrimonio sacro dei miei stivali! L'ha rapita, dannazione!"
"Ehi! Sono la dea del matrimonio! Mi oppongo! Infatti sarò l'avvocato di Ade e lotterò contro di te in tribunale, se necessario!"
"Sei solo arrabbiata perchè tu non puoi divorziare dal tuo marito donnaiolo!"
Ancora una volta, Apollo ricominciò a stridere cantare. "Womanizer! Woman-womanizer..."
"Zitto!" gli gridarono sia Atena che Era. Egli mise su il broncio, borbottando qualcosa come "Nessun apprezzamento per Britney".
"Vabene!" urlò Era, mentre Ermes abbandonava Angry Birds e si sporgeva in avanti. Questo è meglio di ogni altra cosa in TV!, pensava. Beh, forse non ai livelli di The Vampire Diaries e How I Met Your Mother. Ma vicino.
"Vabene!" disse Era di nuovo. "Decideremo questo in una corte. Un tribunale olimpico! E tu puoi difendere Persefone mentre io sarò l'avvocato di Ade."
"Fatti sotto! Ti schiaccierò come un miserabile insetto, faccia di pavone, impettita mina vagante!"
"Miserabile, faccia di pavone, impettita mina vagante?" chiese Poseidone incredulo "Scherzi a parte, Atena, come dea dell'intelligenza, è davvero il meglio che sai fare?"
"Zitto tu, fiato di pesce, cervello di medusa, testa di mollusco, viscida alga, barboso seccatore, abbracciatore di focene!" gli urlò Atena. Poseidone si rannicchiò sul suo seggio, ma poi sembrò registrare ciò che Atena aveva detto. "Cosa vuoi dire con abbracciatore di focene?"
Ma tutti lo ignorarono.
"Bene!" le urlò Era, "E il giorno in cui Persefone divorzierà da Ade, sarà il giorno in cui Ade farà capriole con niente addosso, fuorché i boxer, i calzini da ginnastica e un mantello, e distribuirà uova di Pasqua!"
"Ehi, perché mi stai inducendo a fare questo?"
"Bene!" le strillò Atena di rimando "Il giorno in cui mi batterai in un caso giudiziario, sarà il giorno in cui Poseidone saltellerà in giro con un prendisole, un cappellino e margheritine appena raccolte!"
"Ehi, perchè stai inducendo me a fare questo?"
"Uhm... Atena? Penso che ci fu un periodo - qualcosa intorno al 700 a.C. - durante il quale Poseidone fantasticava proprio su questo... " mormorò Efesto.
Poseidone arrossì mentre Atena lo fissava, stupita per un momento. "Hai una focena di nome signor Tontolone e ora mi stai dicendo che hai saltellato con un prendisole e un cappello con margheritine appena raccolte fra le mani? Di un po', sei gay o qualcosa del genere? Sul serio, Poseidone, da che parte della barricata stai?"
"Certo che non lo sono!" guaì Poseidone.
Un'altra volta ancora, nessuno lo calcolò.
"Okay, un caso giudiziario." disse Afrodite, guardandoli emozionata, "Chi sarà il giudice?"
"Zeus, ovviamente!" intervenirono all'unisono Atena ed Era.
"COSA?!" strillò Zeus, "Perché io?"
"Perché tu sei come un dio superiore. Chi altri?"
"Oh..." disse Zeus stupidamente.
Era ed Atena si fissarono l'un l'altra. Tal momento drammatico venne rotto da Afrodite, che gridò: "Oh, devo assolutamente iniziare le scommesse!"


Nota dell'autrice: E tutta la tranquillità si spezzò...

Nota finale della traduttrice (sì, deve sempre rompere le balle): Se vi interessa, lasciate una recensione, così continuo a tradurla :) 
A presto, con il prossimo capitolo!
Gwen.

 

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Capitolo 2
*** Demetra dà la sua testimonianza ***


Nota dell'autrice: Ogni disclaimer... no, aspetta! Adesso possiedo Percy Jackson! POSSIEDO PERCY JACKSON! (... ho come la sensazione che nessuno mi crederà).
Avrei potuto censurare i dialoghi di Demetra... ma anche con gli asterischi, tutti avrebbero saputo cosa veniva detto, quindi a quale scopo? E Demetra sembra proprio il tipo di persona che avrebbe potuto bestemmiare a destra e a sinistra, se solo la serie di PJ  non fosse stata ideata per un pubblico di giovani... o sono solo io che la penso così? No? Solo io? Okay, allora...

Nota della traduttrice: Ecco quindi il nuovo capitolo, in cui entra in scena un nuovo personaggio... spero che vi soddisfi :) mi raccomando, lasciate una recensione cosicché io possa continuare a tradurre!
Ah, volevo suggerirvi una ff demenziale su Harry Potter che ho scritto da poco (da qualche ora in effetti), se vi va di leggerla, si chiama  A Nagini (A Silvia Remake)
Buona lettura e al prossimo capitolo ;)
Gwen.








 
"Silenzio in aula! SILENZIO IN AULA!" Zeus provò così ad ottenere l'attenzione di tutti gli altri dei, ma fallì. Sospirò.
"Efesto, posso prendere in prestito il tuo martello?"
"Beh, tecnicamente è una mazza, ma aspetta un attimo, ti procurerò qualcosa di meglio..." Sembrava divertirsi immensamente mentre cercava qualcosa nella sua cintura degli attrezzi.
Finalmente, se ne uscì con una grossa clava ed un megafono, e passò entrambi a Zeus.
Il Signore del Cielo prese il megafono. "Posso avere SILENZIO in aula?! È già abbastanza brutto che io debba essere il giudice di questa causa! Mi vengono in mente un sacco di altri modi per trascorrere il mio prezioso tempo e NESSUNO di essi è schifoso come questo! Quindi, cerchiamo di farla finita, va bene?" Sbattè la clava sulla scrivania di fronte a lui, per dare maggiore enfasi. Sfortunatamente, sembrò che il martello datogli da Efesto, fosse un po' difettoso, dato che quando colpì il tavolo, ne uscì uno squittio
Beh, funzionò lo stesso, in un certo senso. Sentendo un piagnucoloso "SQUIIIIT", tutti gli dei si zittirono.
Zeus era viola in faccia. Quel poco del volto di Efesto che si poteva vedere, era viola alla stessa maniera, solo che nel suo caso, era dovuto allo sforzo di non ridere.
"Oh, scusa!" Efesto riuscì a soffocare le risa mentre prendeva la clava squittente e ne porgeva un'altra a Zeus. Il dio la guardò con sospetto, fino a che Efesto non la picchiettò sul proprio palmo per dimostrare che non aveva intenzione di esplodere o fare altro. Zeus prese il martello e provò a mantenere la (poca) dignità che gli era rimasta.
Non ci riuscì. Ma comunque...
Zeus si schiarì la gola. "Da questa parte, abbiamo il caso di Persefone contro Ade, in cui la prima vuole il divorzio. Ade, le tue opinioni?"
Il Signore dei Morti si strinse nelle spalle. Sembrava del tutto disinteressato alla causa. Zeus fece una pausa, incerto su cosa fare dopo, quando Atena disse, "Oh, perché non chiamiamo i testimoni di Persefone?"
"Uhm. Okay. Chiamo in causa i testimoni di Persefone."
"Ring, ring, why don't you give me a call..."  cantò Apollo, a bassa voce. Ehi, dopotutto non voleva tolta la paghetta. Artemide alzò gli occhi al cielo e mormorò qualcosa tra "i ragazzi sono così immaturi" e "i miei pupazzi cantano come canguri". Vada per la prima.
"È un classico degli ABBA," disse Apollo, visibilmente offeso. Fu ignorato, perciò si sedette sul suo seggio, imbronciato.
Demetra fece un passo avanti, "Questo piccolo bastardo ha rapito il mio dolce tesoro e l'ha portata negli Inferi. L'ha fottutamente rapita e l'ha ingannata per farla restare! È un tale idiota! Avete idea di quanto ho dovuto lottare per farlo acconsentire di lasciarmela vedere qualche volta? Che diamine di giustizia è questa? È un completo svitato, ve lo dico io!" si girò verso Ade, "Tu, stronzo colossale!"
Demetra si risedette sul suo trono pudicamente, mentre tutti gli altri la fissavano, traumatizzati.
"Le mie orecchie sanguinano." disse Poseidone, infine.
"Bene," Atena si schiarì la gola, "Credo che abbiamo messo in evidenza come Persefone sia stata sposata contro la sua volontà... Questo è un crimine in sé. E, uhm, Demetra ha sofferto molto di essere stata tenuta lontana dalla figlia per così tanto tempo..."
"Non ti dico quanto!" l'interruppe Demetra. "Quando lei è giù negli Inferi, non c'è più primavera o estate! Solo il fottuto inverno e l'autunno! Il suo posto è qui, con sua madre, non lì giù, in quell'infernale buco puzzolente! E l'autunno e l'inverno sono stagioni di merda! Niente cresce! Nemmeno un cereale! Nessun raccolto! Niente!" ancora una volta, si rivolse a Ade, "Fottiti!"
"Uhm, Demetra?" domandò Atena, con tono sconvolto "Forse se potessimo, uhm, evitare le imprecazioni?"
"Oh, d'accordo!" Demetra tirò su col naso, mentre Poseidone si copriva le orecchie.
"Sì. Okay. Ora che Demetra ha dato la sua testimonianza, possiamo..."
"Aspetta un attimo, Atena!" l'interruppe Era, "Vostro Onore, non si può non notare che Demetra è l'ultimo diavolo di suocera! Lei ha emotivamente torturato Ade, sin dalle nozze!"
"Alle quali Persefone fu costretta!" intervenne Atena a voce alta.
"E ALLORA? CON QUALI DIRITTI DEMETRA TORTURA EMOTIVAMENTE ADE?"
"SCUSA? LUI HA FOTT... RAPITO MIA FIGLIA! PENSO DI AVERE TUTTI I DIRITTI DI TORTURARLO EMOTIVAMENTE!"
Sembrava come se volesse ridurre a pugni qualcuno da un momento all'altro. Ares era piegato in avanti, in attesa. "Guerra! Guerra! Guerra!" incitò, cominciando ad applaudire.
"Silenzio in aula!" Questa voce, sorprendentemente, non apparteneva a Zeus ma ad Efesto. Zeus fissava il vuoto con un sorriso a malapena represso, ma all'udire Efesto, sembrò ritornare bruscamente sulla terra, o meglio, sull'Olimpo.
"Scusa, che hai detto? Non stavo ascoltando dopo che Era mi ha chiamato 'Vostro Onore'," disse con il suo solito stupido sorriso. Era sospirò.
"Vorrei fissare un punto" interruppe Ade, "Il rapimento di Persefone, eccetera eccetera e tutto il resto... ma nulla è paragonabile ai lamenti e brontolii di Demetra e ai suoi costanti ritornelli 'devi mangiare più cereali'..."
"Punto notevole. Ha!" Era sorrise. Zeus valutò quale cosa fosse peggiore: un sequestro di persona o i lamenti di Demetra? Prese una decisione abbastanza rapidamente; ovviamente la seconda.
"È una suocera infernale," disse Ade, scuotendo la testa, "Se avessi saputo che lei era in pacchetto con Persefone, non l'avrei mai rapita, in primo luogo."
Dioniso scosse il capo. "Non mi piacciono i cereali. Oh, sono abbastanza nutrienti... ma una volta ho ingoiato l'anello decodificatore che era al loro interno. Avete mai provato a inghiottire un anello decodificatore? Non è affatto buono per la salute. E poi dicono che l'alcol fa male."
Gli altri dei dell'Olimpo lo guardarono. Poseidone infilò un dito in bocca, mimando l'atto di vomitare.
"Quindi, finora Atena ha avuto la testimonianza di Demetra sul fatto che Ade ha rapito Persefone con la forza e contro la sua volontà. Era ha sottolineato che Ade ha sofferto molto a causa di Demetra. Hmm. Se sono solo questi gli argomenti principali, appoggio Era, al momento." rifletté Zeus.
"Oh, no, no, no. Non ancora... abbiamo un'altra carta da giocare" sorrise Atena.
Ci fu un rumore, come un fulmine a ciel sereno e d'un tratto un ragazzo sui quattordici anni apparve in piedi di fronte alla corte. Sbatté le palpebre come se si chiedesse dove fosse atterrato (comprensibile) e i suoi occhi neri si spalancarono quando apprese la scena attorno a lui. Distrattamente, spinse indietro i suoi lunghi capelli neri, dal nervosismo. La sua pelle olivastra sembrava un po' verde, probabilmente a causa degli effetti collaterali dell'oscuro potere che l'aveva portato fin lì.
"Nico Di Angelo," disse Atena trionfante, "Figlio di Ade, risultato della sua relazione extra-coniugale con Maria Di Angelo," sussurrò ad Era con l'angolo della sua bocca, "Battuta."
E con un conato, Nico rigurgitò.  

 

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Capitolo 3
*** Chiamo in causa Nico Di Angelo ***


Nota dell'autrice: Non possiedo Percy Jackson. Ma sto provvedendo ;)
Nota della traduttrice: Questa traduzione non mi soddisfa per niente. Ci sono molte frasi e parole estremamente tirate, ma spero che il senso si capisca comunque. Se qualcuno ha voglia di correggermi è liberissimo di farlo! Apprezzo molto ogni vostro suggerimento :)
Recensite, così continuo a tradurre **
Baci,
Gwen.






"Aaah! Che schifo!" strillò Afrodite.
"Mi dispiace" disse il figlio di Ade debolmente mentre si asciugava la bocca, "Ma non è colpa mia se ho lo stomaco delicato"
Anche Atena sembrava un po' disgustata, ma si può dire che cercava di non darlo a vedere. Era, d'altro canto, non aveva ancora imparato l'arte della sottigliezza. Si strinse il naso con una mano mentre agitava l'altra, facendo così svanire il vomito e lasciando il pavimento perfettamente pulito.
"Che...", disse Ade con voce tesa, "... ci fa mio figlio qui?"
Atena si voltò verso il suo donnaiolo padre, "Spero che non ci sia bisogno di spiegare la biologia di come si fanno i bambini, giusto?"
Zeus fece una smorfia.
"Lo prendo come un no. Quindi, nonostante Ade sia sposato, nonostante sia sposato con la donna che ha rapito, ha... lo sapete... "
"Oh, andiamo Atena, cosa c'è di così difficile nel dire che ha avuto rapporti sessuali con altre donne?" chiese Demetra impaziente.
Atena sospirò. "Demetra, il giovane Nico Di Angelo è, beh, giovane. Stavo cercando di mantenerlo incorrotto..."
"Giovane? Incorrotto? Come, prego?" chiese Nico incredulo, "Ho quattordici anni! Ho contribuito a salvare l'Olimpo! Guardo già 'Due uomini e mezzo'! Chi stai chiamando giovane e incorrotto..."
Demetra guardò il ragazzo, critica. "Li mangi i cereali? Perché mi sembri troppo magro. Mangia cereali. Ti renderanno un uomo forte."
Nico le lanciò uno sguardo stile sei-pazza-o-cosa-donna. Poi si guardò intorno, ancora fumante a causa del commento 'giovane e incorrotto' e sbottò: "Perché sono qui in questo show da fenomeni da baraccone?"
Zeus si alzò in piedi, improvvisamente furioso. Picchiò inavvertitamente sulla scrivania del processo, ma non sembrò curarsene in modo particolare. "Come ti permetti a chiamare questa particolarmente seria e grave..."
Dioniso fece crescere una vite dal pavimento e ne tirò giù una parte, "Oh, rilassati, ha ragione. È uno show da fenomeni da baraccone."
"Persefone vuole il divorzio. Ha il mio sostegno. Era si oppone e stiamo combattendo qui, in questo tribunale olimpico. Zeus è il giudice. E tu sei qui per sostenere le mie ragioni." lo informò Atena.
Nico fece una pausa, valutando la situazione: "Se Persefone e Ade divorziano, Demetra continuerà a molestarmi con la sua mania dei cereali?"
"Molto probabilmente, no. In questo momento lei è, in un modo molto bizzarro e contorto, la madre della tua matrigna. (Nico fece una smorfia e mormorò un appena udibile: "Non andiamo a parare lì".)  Se Persefone ottiene il divorzio, Demetra non ha con te alcuna relazione. Quindi sì, in teoria, se vinco, Demetra ti lascierà in pace."
"Ci sto."
"Atena è così dannatamente intelligente, non è vero?" Poseidone, che era stato tranquillo per un bel po' di tempo, prese la parola. Era stato imbronciato sul suo trono, ma ora sembrava solo un po' nervoso. La dea della saggezza, non perdetevela.
"Sì, ma anche tu dovresti essere a disagio... almeno Ade non ha rotto il giuramento, a differenza di te."
"Ehi! Guarda il tuo papino! Ha rotto il giuramento ben due volte!"
Zeus si tirò su. Fece un bel respiro profondo e sembrò come se stesse per dire qualcosa di molto drammatico e altamente potente. Invece, strillò soltanto, "CHIUDI IL BECCO!"
"Ah, sì? Beh, è vero!" gli urlò contro Era, "Perché è così difficile per voi uomini tenerlo nei pantaloni..."
"Non voglio essere incorrotto, ma devo per forza stare ad ascoltare questa conversazione? Nessuno vorrebbe sapere come il proprio padre si è accoppiato, okay..."
"Chi?"
"Chiedo scusa?" chiese Nico educatamente ad Atena.
"Di quale padre che ha chiavato stai parlando?"
"Non lo so, non lo voglio sapere!" gridò.
Atena scosse la testa: "No, io sto dicendo chi è il padre di chi?"
"Ma... chi è suo padre? Di chi è il padre?"
"Cosa?"
"Come?"
"Argh! Dimenticalo! Ora capisco perché l'inglese dei semidei è così scadente... nessuno riesce correggerli!"
"In realtà, è la dislessia..."
Atena agitò la mano, "Tutte scuse..."
"Aspetta, aspetta, aspetta. Nico è nato qualcosa come 70 anni fa!" interruppe Ade "dovrei avere un po' di clemenza, no? Guarda Poseidone! E guarda Zeus! Cioè, puoi gridarlo forte!"
"Womanizer, woman-womanizer..."
"TACI, APOLLO!
"E allora?" gridò Atena, "Tu ti sei astenuto solo a causa del patto! E hai avuto due figli con Maria Di Angelo! Questo potrebbe significare che tu la amasti veramente e Nico non fu il risultato di una botta e via di qualcuno che bevve troppo vino!"
Tutti si bloccarono e guardarono Dioniso. Lui si strinse nelle spalle. "Non sono colpevole. Beh, non questa volta, almeno."
Tutti annuirono e ripresero a discutere.
"Possiamo non parlare di Bianca e di mia madre, per favore?" disse Nico, sfregandosi il setto nasale e ispirando profondamente.
"Sono d'accordo" si associò Demetra, "Non parliamo di quella donna."
"Demetra, vuoi che io vinca questo caso per tua figlia, o no? Chiudi quella amorevole bocca di cereali  e stai zitta! Maria Di Angelo deve essere usata contro Ade!"
Gli occhi di Nico cominciarono a fumare di rabbia. Ade sembrò passare da cupo a furioso. Tale padre, tale figlio.
"Ho amato veramente una donna e si vuole 'usarla' contro di me?" tuonò. Il che è strano, perché Zeus dovrebbe essere quello che tuona. Ade, che vive sotto terra, avrebbe dovuto rumoreggiare. E Poseidone... beh, Poseidone avrebbe dovuto semplicemente fare 'splash'.
"Confessione!" sbraitò Demetra, "Ha detto che la amava veramente!"
"Siamo dei! Ci è permesso amare altre persone al di fuori della nostra moglie immortale! O marito." Ade inserì l'ultima parola come un ripensamento, quando guardò Afrodite, "Zeus, neghi questo?"
Era guardò il marito. Zeus aprì la bocca e la richiuse. Poi la aprì di nuovo e la chiuse un'altra volta.
Poseidone scoppiò a ridere, "Sembri un pesce rosso, fratello! E io sono il dio del mare! Ahaha!"
Zeus lo fulminò con lo sguardo, ma era in un dilemma cosmico. Ade aveva ragione, immortale e tutto, non si poteva essere del tutto fedeli alla propria seconda metà. A meno che non si avesse scelta o a meno di non essere uno di quelli completamente fuori di testa, i cosiddetti "vampiri di Twilight". Zeus non aveva idea di come ci fossero riusciti. Ma con Era che lo stava guardando male... beh, non poteva semplicemente dire questo, giusto? Però, se avesse detto che gli dei sposati non avrebbero potuto avere relazioni con i mortali, beh, poi dove lo avrebbe condotto ciò? In un posto molto stretto, ecco dove. 
Mentre Zeus ci pensava su, Ares aveva un luccichio diabolico negli occhi. Le cose erano molto ben piazzate... se solo avesse potuto dare una piccola spinta nella giusta direzione... beh, diciamo che la lotta verbale poteva finire anche meglio. E Ares sapeva che la lotta fisica era molto meglio di quella verbale.
Mentre gli Olimpi si guardavano l'un l'altro, Nico Di Angelo li fissò mortalmente, uno per uno... se gli sguardi potessero uccidere, allora sarebbero tutti morti ormai, ma gli immortali sono dannati.
Al momento, Ares sperava che il figlio di Ade non avesse un potere del genere... 
Sorrise malignamente. Una leggera gomitata nella direzione giusta... guardare i membri della propria famiglia strangolarsi l'un l'altro era il miglior divertimento di sempre, poco ma sicuro...


Nota dell'autrice: Sono d'accordo con Ares. Per una volta.

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Capitolo 4
*** Quando le cose si fanno violente... ***


Nota dell'autrice: Non possiedo Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Non sono riuscita a pagare abbastanza i fratelli Stoll per indurli a rubarli per me.
 
Nota della traduttrice: Spero che questo capitolo vi piaccia ** mancano esattamente tre capitoli alla fine!
Mi raccomando, fatemi sapere se la storia è di vostro gradimento!
Buone vacanze, ci vediamo puntualmente fra quattro giorni! 
Gwen





 
Ares, con molta mooolta attenzione, indirizzò i propri poteri dove avrebbero svolto il lavoro migliore.
Efesto e Dioniso notarono il delicato velo rosso che viaggiava da Ares verso il resto degli dei, ma non dissero nulla. Sembrò come se fossero altrettanto ansiosi di vedere come le cose sarebbero diventate violente.
"Che cosa farà?" chiese Efesto a bassa voce.
Il dio della guerra sogghignò: "Gli farà perdere la testa."
Dioniso fece un sorrisetto.
Improvvisamente, tutti gli dei dell'Olimpo sembrarono impazzire. Tutto iniziò quando Apollo incominciò a cantare sommessamente la canzone di Flo Rida, 'Low'. Il testo provocatorio della canzone fece virare Artemide in curva. Lei lo colpì. Lui la colpì di rimando. Ben presto, iniziarono un vero e proprio festino di pugni. Ahh, i fratelli.
Uno dei loro pugni colpì Persefone, che urlò di dolore. Demetra cominciò a strillare qualcosa tipo 'come osi far del male alla mia bambina' bla bla bla.
"Chiudi il becco, pazza!" gridò Nico mentre saltava in groppa alla dea, bastonandola sulla testa con il piatto della spada.
"Quello è il mio ragazzo!" ululò Ade mentre applaudiva il figlio, "Il miglior semidio dei Tre Pezzi Grossi, il ragazzo mio, IL MEGLIO!"
"COSA?!" gridò Poseidone, improvvisamente infuriato, "Il mio Percy è il miglior semidio dei Tre Pezzi Grossi! È il salvatore dell'Olimpo!"
"Ahh, sta' zitto, alito di pesce" disse Ade.
Furioso, Poseidone, iniziò a strangolarlo. Ade non finì di sedersi, che fu sul pavimento a rotolarsi con il fratello, come due bambini della scuola materna che combattono per un leccalecca.
Nel frattempo, Atena ed Era erano impegnate in una lotta felina. Atena la perse e afferrò un enorme braciere di bronzo nelle vicinanze. Poi colpì Era sulla testa. Era barcollò e Zeus saltò valorosamente in avanti gridando: "È mia moglie che hai appena colpito, Atena! Sei in punizione per un secolo!"
Atena saltò oltre l'incosciente dea del matrimonio e rincorse suo padre. Sgranando gli occhi allo sguardo omicida di Atena, Zeus si voltò di scatto e corse via, cercando di fuggire da Atena e dal braciere di bronzo che agitava in aria.
"È dietro di me!" strillò come una femminuccia in preda al terrore. Ma, considerato che una pazza dea dell'intelligenza gli correva dietro gridando come una killer sanguinaria, può essere perdonato.
Ermes e Afrodite erano in un angolo della stanza a bloggare furiosamente con il computer portatile di Ermes.
"Smettila di spintonarmi!" urlò Ermes ad Afrodite.
"Tu smettila di spintonarmi!"
Afrodite non era un tipo da arrabbiarsi o da uccidere persone a mani nude... la sua manicure avrebbe potuto rovinarsi. Quindi cancellò il blog di Ermes. 
Lui gettò un urlo di rabbia e cambiò lo stato di Facebook di Afrodite in "Sono una cessa".
Per i successivi cinque minuti, combatterono furiosamente, schiacciando i tasti del computer, fino a quando Afrodite prese il portatile e lo sfondò a terra. Poi rise malignamente, mentre Ermes piangeva sul relitto del portatile.
Efesto e Dioniso si stavano divertendo enormemente, ma il loro piacere non era neanche lontanamente vicino a quello di Ares. 
Di punto in bianco, la guerra finì così come era cominciata e tutti gli dei in sala si separarono da qualsiasi lotta in cui erano impegnati. Scuoterono la testa in confusione mentre tentavano di processare ciò che era appena accaduto.
"Beh," sospirò Efesto, "è stato divertente finchè è durato."
"Allora succede questo alla fine?" chiese Dioniso, inclinando la testa e facendo un gesto verso i suoi confusi familiari.
"Beh..." ammise Ares a malincuore, "Ci possono essere un paio di... uhm... effetti collaterali."
"Effetti collaterali?"
"Potrebbero dire d'impulso cose senza senso, che non significano assolutamente..."
Come in risposta a un segnale, Atena urlò improvvisamente, "Ti amo, Poseidone!", e si voltò, rossa come una barbabietola. Poseidone la fissò incredulo di stupore. Ci fu un attimo di silenzio mortale, rotto infine da Nico.
"Ragazzi," disse con voce strozzata, "Voi non potete stare insieme. Non potete. Perché se vi sposate poi Annabeth e Percy diventeranno fratellastri. E loro stanno insieme. Semplicemente, non potete."
Atena variò il proprio rossore in una tonalità brillante. Poseidone aveva gli occhi fuori dalle orbite e la sua mascella era a terra.
"No-Non... non s-significa... n-niente, no..." balbettò Atena ma venne tagliata fuori da Afrodite.
"AMORE!" strillò. "Così carini! Prima Percabeth e adesso ATENOPOSEIDONE!"
Questa volta, Atena variò il proprio colorito in una tonalità non umanamente possibile. Le parole di Afrodite sembrarono scuotere Poseidone dalla sua trance.
"ATENOPOSEIDONE?" domandò sprezzante, "Che razza di nome è?"
"Suona bene." borbottò Ermes, ancora sul pavimento, addolorato dalla perdita del suo portatile. Atena si avvicinò a lui in quattro rapidi passi e gli tirò un pugno. Ermes cadde a terra, privo di sensi.
"Oh povero me," disse Ares, osservando dolcemente la scena, "Suppongo che i miei sforzi di fare in modo che il corvo da biblioteca..."
"Topo da biblioteca."
"... insomma, Atena non ha visto attraverso la mia trama. Credo di aver usato troppo potere nel suo caso."
"Accidenti, credi?" chiese Atena sarcastica mentre gli lanciava uno sguardo che avrebbe potuto trasformare il sangue in ghiaccio. Ares si limitò a sorridere.
Zeus si massaggiò la testa. "Mi occuperò di te più tardi, Ares." Ovviamente, non aveva preso bene l'esperienza di essere stato inseguito da sua figlia 'braciere sventolante'. Accolse con uno sguardo l'intera stanza. "Cerchiamo semplicemente di finire questo caso. Però," Guardò il casino fatto nell'Olimpo, "forse la corte deve essere aggiornata. Domani ci riuniremo alle ore 2 a udire il verdetto. Grazie. Arrivederci."
E gli dei uscirono, Atena che camminava il più veloce possibile nella direzione opposta a quella di Poseidone.
 
 
Nota dell'autrice: Questa è la ragione per cui è il mio capitolo preferito...
Prossimo capitolo: Verdetto! Vincerà Atena? O Era avrà un'altra carta da giocare? E perchè, in qualità di autrice, sto chiedendo questo?

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Capitolo 5
*** Verdetto ***


Nota dell'autrice: Immagino già Afro contare noci per cercare di tener conto di tutte le scommesse ;) La grande domanda... chi vincerà? Verrà data risposta al più presto se sto zitta, quindi starò zitta :)
No, non possiedo Percy Jackson. Non possiedo neanche la Wolfstar.
Nota della traduttrice: Ecco qua il capitolo del verdetto... vi ricordo che mancano altri due capitoli alla fine! Ho modificato la coppia Foaly e Opal citata nel testo originale in Dramione, essendo più conosciuta in Italia. Almeno spero. Comunque Foaly e Opal sono due personaggi di Artemis Fowl, non so se conoscete questa saga. Vabbè, vi lascio leggere, ci vediamo più in basso.
 
 
 
 
"Che cosa hai deciso, Zeus?" chiese Afrodite, guardandolo con interesse, "La posta in gioco ha raggiunto livelli da record. Non ho avuto così tanto caos da quando le persone cercavano di decidere se Jason sarebbe finito con Piper o Reyna. Non crederai mai a quanta gente è interessata a scommettere sul risultato. È stato un bel mal di testa gestire tutte le scommesse."
"Certo," borbottò Zeus, "Naturalmente la gente vorrà vincere la propria scommessa. E naturalmente io dovrei essere il giudice di questa causa."
"Sì," disse Afrodite allegramente, "e tutte le persone che non vinceranno la loro scommessa ti odieranno per sempre!"
"Tu che cosa hai scommesso?"
"Io? No, nessuna scommessa. Ci sono troppo dentro. Questo matrimonio è andato avanti troppo a lungo per essere rotto in questo modo. Modificare tutti i libri e le storie mortali, richiederebbero da soli centinai di anni. Per non parlare di tutti i documenti..." Afrodite scosse la testa.
"Quindi sostieni Era?"
"Immagino di sì. Ma chi ha mai sentito la dea dell'intelligenza perdere una causa in tribunale?" domandò con un sorriso.
Tutti stavano aspettando Zeus, Atena ed Era prendendo posto nei loro troni. La battaglia del giorno precedente sembrò aver riscosso il proprio compenso: Artemide era coperta di graffi e Apollo aveva un occhio nero, gentile omaggio della sua 'sorellina'. Persefone aveva solamente un piccolo livido sul braccio ma Demetra era conciata molto molto peggio della figlia. Ogni volta che Ade, il quale aveva tante lividi quanti ne aveva Poseidone, guardava l'opera svolta su Demetra dal proprio figlio, curvava le labbra in un grosso sorriso. Era non sembrava messa tanto male ma aveva un mal di testa tremendo da quando Atena l'aveva colpita con il braciere. Ares sembrava un po' sottotono dopo il suo... colloquio con Zeus, ma la sua espressione si illuminò appena vide tutte le ferite. Ah, dolci ricordi...
"Bene, andiamo avanti con questa cosa," disse Dioniso con impazienza, "Allora, cosa hai deciso, Zeus?"
L'interpellato aprì la bocca, ma Atena parlò prima di lui.
"Faresti meglio a pronunciarti in mio favore, papà." disse con uno sguardo eloquente, "O renderò la tua vita moolto difficile."
Zeus cercò di parlare, ma questa volta fu Era a interromperlo.
"Passiamo alle minacce, adesso, vero?" Era diede un colpetto ad Atena, "Beh, ascolta qui, Zeus... faresti meglio a non scontentarmi, altrimenti andrò dritta al Settimanale Olimpico e dirò loro che sei un marito bistrattato, che non sa nemmeno affrontare la moglie e che abbandona a se stesso il Consiglio olimpico." e lo guardò per mostrargli che era d'accordo con quelle minacce.
Il pover'uomo tentò di dire qualcosa, ma fu interrotto da un'estremamente arrabbiata Atena.
"Oh, ma davvero? Zeus, ti RENDI CONTO che, tutto ciò che sta dicendo, è per dimostrare che sei un bistrattato? Non ha nulla per ricattarti!"
Zeus aveva ancora una volta l'aria di voler esporre le proprie opinioni, (L'hai capita? Zeus? Signore del cielo? Aria? Un altro gioco di parole? Oh, lascia perdere...) ma Era lo interruppe con calore.
"E tu, invece? Sai qualcosa di sporco su di lui?"
Zeus cercò di dire qualcosa. Invano.
"È un dato di fatto, ho intenzione di rilasciare la foto che ho di lui che si succhia il pollice." disse Atena, cupa.
Zeus aprì la bocca. Probabilmente potete indovinare cosa successe dopo.
"Si era ferito il pollice!" gridò Era, "Non puoi aspettarti che qualcuno creda che si succhia ancora il pollice!"
Zeus non sapeva perché tentava ancora di parlare.
"Dillo ai paparazzi dell'Olimpo."
Il Signore del Ceilo incominciava a stancarsi di essere sempre tagliato fuori.
"QUALCUNO MI CONCEDE PER FAVORE DI DIRE QUALCOSA!" Oh, guarda, finalmente ha perso la pazienza... "SERIAMENTE! PERCHÈ AVETE VOLUTO UN GIUDICE SE NON VOLETE SENTIRE CIÒ CHE HA DA DIRE?!"
"Perché vorrebbero discutere fino alla fine dell'eternità su chi dovrebbe vincere, esattamente come stanno facendo in questo momento," disse Dioniso, scuotendo la testa, "Allora, cosa hai deciso?"
"Sento che dovrebbe vincere Atena. Vedendo come Persefone non ha mai acconsentito al matrimonio, in primo luogo, è giusto che lei abbia il permesso di divorziare da Ade."
Demetra scoppiò in un forte applauso e in mille ovazioni. Ermes postò immediatamente il fatto online, con il suo nuovo portatile. Alcuni dei sembravano scandalizzati. Ade si strinse nelle spalle a disagio. Persefone sembrava stranamente sottotono.
Ma Era era (ah-ah) in vena di uccidere. "Zeus," disse con calma, "Giuro che, se non ti porrai immediatamente a mio favore, ti manderò un biglietto con scritto 'Il Fratello Migliore del Mondo' , quindi collabora."
Zeus impallidì. L'unica cosa peggiore di essere costretti a dormire sul divano dalla propria moglie e andare dai suoceri (anche se Ade avrebbe senz'altro vinto la disputa, in quel caso), era essere trattato dalla coniuge come un fratello. Il che è strano, perchè difatti loro SONO fratelli.
"Ma," disse in fretta, "un matrimonio come questo non può essere rotto in questo modo. Sono stati marito e moglie così a lungo, questi due. Quindi Era ha vinto. Persefone non otterrà il divorzio. Congratulazioni. Buonanotte."
Zeus cercò di abbandonare la sala in fretta, ma la sua strada fu bloccata da un'indignata Atena.
"OBIEZIONE!" ululò Demetra, "ESIGO UN OBIEZIONE!"
"Zeus, sei fuso? Inizierò una ribellione!" gli gridò Atena in faccia, "QUESTO è il nostro capo? Dopo tutto quello che faccio per te! Preparati ad essere cacciato via dal trono, coscia fulminata!"
"Coscia fulminata... questo sì che è un bell'insulto." disse Poseidone con approvazione. Posy era ancora un po' fuori di testa riguardo a ciò che era accaduto il giorno precedente. Atena diventò leggermente rosa, probabilmente pensando anch'ella alle sue azioni del giorno prima.
In mezzo a tutto questo scompiglio, Ade si alzò e andò dalla sua (discutibile) moglie. Si dondolò goffamente da un piede all'altro, mentre cercava di trovare il coraggio di dire tutto quello che aveva in mente.
"Ehm, Persefone..." iniziò a dire a disagio, "il fatto è... beh... so di averti rapito, ma è che ero un po'... cioè, non sapevo come farti una proposta molto affascinante. E ovviamente tu non hai potuto dire 'no', perchè appunto ti ho rapita. Quindi."
Il frastuono lentamente si calmò appena tutti sembrarono capire cosa stava succendendo. Demetra fissava Ade come se avesse appena ammesso di scambiarsi effusioni con Mister Tontolone.
Il pubblico estasiato sembrò rendere Ade ancora più a disagio, ma continuò comunque. "E io avrei dovuto chiedere il divorzio molto tempo fa, ma sai... con Demetra che è un koala psicopatico... però non vorrei mai divorziare sul serio, perché... beh, il pensiero di... uhm, di non essere... voglio dire... ecco, perderti... ehm, sarebbe... come dire... ah, insopportabile." Ade si spostò ancora una volta su di un piede. I suoi occhi trovavano qualcosa di molto interessante nel pavimento.
Persefone lo guardò, come se non potesse credere a ciò che lui stava dicendo. Il suo viso lentamente si allargò in un grande sorriso e i suoi occhi iniziarono a brillare, "Dici sul serio? Stai dicendo sul serio?"
Lui si accigliò. "Sì, ma se vuoi ancora il divorzio, naturalmente capisco..."
"Oh, all'Inferno il divorzio!" urlò appassionatamente, "non lo avrei nemmeno chiesto se mia madre non mi avesse fatto così tanta pressione!" Dicendo questo, gettò le mani intorno a un Ade molto sorpreso e gli dette un bacio appassionato.
Dopo aver superato lo shock e dopo che Persefone si allontanò, Ade fece un sorriso storto, "Forse avrei dovuto dire 'ti amo' un po' più spesso, eh?"
La sua (definitiva) moglie sfavillò.
"Be'," disse Zeus cercando di mantenere una faccia seria (ma lo shock era ancora prevalente), "suppongo di aver fatto bene a non divorziarli, eh?" 
Atena lo fulminò con lo sguardo: "Sei un capo patetico, ma, colpi di fortuna o no, sai prendere le giuste decisioni." disse a malincuore.
"Davvero?" Decisamente non se l'aspettava.
"Certo," disse Atena con la bocca curvata in uno strano accenno di sorriso, "Immagino che sei stato una buona scelta per questo lavoro, dopo tutto."
"Oh." Zeus ancora non capiva. Stava facendo del sarcasmo? O cos'altro? Decise ti lasciare perdere e fissarselo in mente.
"Beh, i giornali impazziranno di sicuro," disse Ermes, scuotendo la testa, "Il mio blog, da solo, ha ottenuto 364.412 visite fino ad adesso. Per non parlare dei 'mi piace' ai miei stati di Facebook."
"Ha il mio permesso." disse Demetra, indicando Ade. In un primo momento, nessuno ci fece caso ma poi ciò che lei disse sembrò esser compreso.
"Ha il tuo permesso?" Afrodite la guardò a bocca aperta, "Hai appena detto le stesse parole che non  avrei mai pensato che avrei mai potuto sentirti dire?"
"Be', ha bisogno di mangiare più cereali, sicuramente," modificò Demetra. "Ma per il resto... sì, credo che lui vada bene se rende e mantiene felice la mia Persefone."
"Oh, madre!" gridò sua figlia che l'abbracciò di slancio. Entrambe le donne avevano le lacrime agli occhi fino e, quando si separarono, Afrodite borbottò qualcosa come 'sono tutti gli ormoni' o 'adoro il peso dei miei bulloni'.
"632.217 visite!" urlò Ermes.
"Amore!" Afrodite si asciugò una lacrima, "Adersefone sarà il mio nuovo OTP! Cioè... lo sapete... non ero del tutto fedele alla Dramione..."
"Dramione? Tu shippi Draco e Hermione? Afro, sei fusa..."
"Il 74.3% dei matrimoni," disse Era, scuotendo la testa, "che termina in un divorzio o in una separazione, sarebbe durato ancora, se solo ci fosse stata più comunicazione fra marito e moglie."
"Il 54.3% di tutte statistiche sono state fatte sul momento." disse Efesto serio.
"Okay, andiamo a festeggiare, gente!" gridò Dioniso.
E Ade e Persefone seguirono il resto del Consiglio con ampi sorrisi, sembrando per la prima volta i marito e moglie che erano.
 
 
Nota dell'autrice: Atena ha sempre, sempre un piano. Non dimenticatelo, gente. Non lascerà Zeus tirarsi fuori dai guai così facilmente. Nessuna delle cifre riportate sono vere. Dopo tutto, il 54.3% di tutte le statistiche è stata fatta sul momento XD
Nota della traduttrice: Aargh, mi fanno male in modo pazzesco le gambe >< e c'è tanto freddo qui, brr. Da voi che tempo fa? Che ne pensate del capitolo? Vi giuro che a forza di tradurli li so a memoria AHAHAHA. Ci vediamo fra quattro ciorni v.v
Cià e grazie :)
Gwen.




 

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Capitolo 6
*** Conseguenze ***





 
Quando entrò nella sua stanza, Zeus sospirò. Gestire casi giudiziari, quello sì che era un lavoro duro!
Era contento che fosse finalmente finita.
Fu allora che notò una pila di buste in carta grezza sopra la sua scrivania. Avevano tutte il marchio 'Ermes ExpressMail '.
Per curiosità, Zeus prese i pacchetti e aprì il primo. La busta recitava: 
 
'A: Zeus, da: Ermes'

e vi era scritto:

 
Zeus,
Ben fatto con il caso! Atena era... una scelta molto buona, davvero! Spero che ti piaceranno le lettere che mi hanno richiesto di inviarti.
A proposito, possiamo rinegoziare i miei compiti? Ho troppo lavoro da fare come messaggero degli dei! Sai quante email manda solo Afrodite? E poi c'è Efesto che ordina parti di macchinari ogni due giorni. Mi uccideranno un giorno, ti dico!
Quindi, se stai cercando di decidere di quale altro caso giudiziario occuparti, forse possiamo accordarci con questo contratto? Dammi una segretaria o qualcosa del genere, almeno.
Ermes :)

Con orrore crescente, Zeus aprì la busta successiva. Questa volta era da Efesto.
 
Zeus,
Se Persefone ha chiesto il divorzio, allora ne voglio uno anch'io da mia moglie. Non credo che per lei sarà un problema. Sono stanco di catturarla con i suoi innumerevoli fidanzati.
xxx Efesto 
 
Da Afrodite:
 
Zeus,
Solo una parola: divorzio. Vedendo come tu mi hai costretta a questo matrimonio, dovrebbe essermi consentito uscirne.
Afrodite <3
 
La prossima era di Artemide:
 
Zeus,
Mettilo nella testa di Apollo, in qualche modo: NON sono la sua 'sorellina'.
E fa qualcosa per gli haiku.
Artemide <---<<
 
E Apollo:
 
Yo papà,
Riguardo Artemide... beh, sì, siamo gemelli, ma lei sembra più ragazzina! Sta appena tirando fuori una sorta di certificato di nascita divino per dimostrare che lei è tecnicamente nata prima, ma io continuo e continuerò a dire che lei è la mia sorellina, appunto perché sembra più giovane di me. Dille di assimilare questa dritta.
E se lei può amare il sushi, io posso amare gli haiku.
Il Fighissimo Signor Apollo ¤
P.S. Un editore mortale ha rifiutato di pubblicare i miei haiku. Li ha gettati nel cestino, dicendo che sono merda completa. Volevo farlo esplodere, ma Artemide non me l'ha permesso.
QUESTO NON È GIUSTO, PAPÀ.
E voglio le clausole della mia paghetta settimanale riabilitate.
 
Zeus rabbrividì leggermente quando vide che la prossima lettera era di sua moglie.
 
Zeus,
Voglio che i miei doveri cambino. Solo perché sono la dea del matrimonio, non vuol dire che non posso divorziare.
Tua sorella,
Era.
 
Lui gemette. A quanto pareva, Era era ancora adirata perché Persefone e Ade avevano avuto il loro lieto fine, mentre lei era ancora bloccata con il suo marito donnaiolo. Avrebbe dovuto mandarle un enorme mazzo di rose per farla sentire meglio.
Zeus prese l'ultima lettera della pila. Era più grossa rispetto alle altre.
La mandava Atena.
 
Zeus,
Non vedo di buon occhio la perdita di un caso giudiziario. Soprattutto quando ho perso perché il giudice era più idiota di un pollo senza testa. Non inizierò una ribellione ma ho esortato gli altri a farti applicare in qualche modo il tuo brillante incarico di giudice. Sospetto che hai un sacco di richieste per risolvere tanti piccoli problemi. Buona fortuna.
Atena.
 
Zeus emise un gemito. Oh, questo era proprio da Atena. Temendo a ciò a cui stava andando incontro, il Signore del Cielo notò la ragione per cui la busta era più spessa rispetto al resto.
Sbirciò dentro e vide due ritagli di giornale:
 
IL SIGNORE DEL CIELO: È UN MARITO BISTRATTATO? di Atena
 
e un altro:
 
ZEUS SI SUCCHIA ANCORA IL POLLICE? di Atena
 
Lì di seguito, vi era allegata una foto, scattatagli da Atena, di quando si era tagliato il pollice e lo stava succhiando per ridurre il dolore.
Zeus perse i sensi.
 
***
 
Atena sorrise. Oh, com'era stata cattiva. Povero Zeus... nah, non proprio. 
Forse avrebbe dovuto andare a vendicarsi su Ares, per averle fatto dire ciò che aveva detto a Poseidone...
"Ciao"
Si girò di scatto, per vedere il dio dei mari in piedi accanto a lei.
"Ehm... ciao"
Ci fu un silenzio imbarazzante che ruppe Poseidone, dicendole: "Stavano trasportando Zeus fuori dalla sua stanza in barella. Ho letto la sua posta. Bel lavoro."
Lei sorrise. "Grazie" disse, avvertendo una sorta di caldo, indistinto bagliore incandescente diffondersi nel suo corpo. Atena alzò la testa. "Allora..."
"Allora... sei libera questo venerdì sera?"
"Perché?"
"Be', c'è un nuovo ristorante che ha appena aperto... Stavo pensando che forse potremmo inaugurarlo..."
"Poseidone, mi stai chiedendo un appuntamento?"
"Ehm... sì, credo."
"Oh. Ok. Okay, vieni a prendermi alle sette."
Il viso di Poseidone si rilassò in un largo sorriso. "Fantastico."
Quando Atena lo vide allontanarsi, un sorriso apparve anche nelle sue labbra. Forse non avrebbe avuto bisogno di uccidere Ares, dopotutto...

***
 
Da qualche parte tra i cespugli, un reporter del Settimanale Olimpico scosse la testa. Aveva visto molte cose nella sua vita, ma questa ... incredibile. 
Il miglior scoop di sempre. L'avrebbero di sicuro promosso.
 
***
 
"MIA MADRE ESCE CON SUO PADRE?" gridò Annabeth appena vide l'ultimo numero del Settimanale Olimpico.
Poi svenne.
Percy, Nico, Grover e Rachel la trovarono così quella stessa sera.
"Che cosa le è successo?" chiese Percy, chinandosi sulla sua ragazza.
Grover prese la rivista. I suoi occhi si spalancarono.
"Cosa c'è?" domandò Nico, sporgendosi per vedere cosa stava tenendo Grover.
"Dobbiamo nasconderlo dai fratelli Stoll." disse Grover in preda al panico.
Ma gli Stoll lo trovarono. E potete probabilmente immaginare il resto.

 
 
Nota dell'autrice: Io shippo l'Atenoposeidone. Ma so che non succederà mai. E so che si dice Potena, ma Atenoposeidone mi piace di più. Inoltre, Atena è la più dominante fra i due... non permetterebbe mai che il suo nome sia messo per secondo.
L'appuntamento di Atena e Poseidone è stato postato in una one-shot separata. Sì, è anch'esso un crack. Davvero, che cosa vi aspettavate da me a questo punto?
Nota della traduttrice: Ed ecco il penultimo capitolo... spero che vi piaccia! Grazie per tutte le vostre recensioni! Ci vediamo fra quattro giorni. Vado a farmi un panino.
Gwen

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


Nota della traduttrice: Scusate se non ho pubblicato il capitolo dopo quattro giorni, ma avendo ricevuto una sola recensione ho preferito aspettare un po'.




"Hai notato che Percy e Annabeth si comportavano in modo strano, oggi?" chiese Travis a suo fratello in un sussurro cospiratorio.
"Sì, è vero. Non potevano guardare in faccia a qualcuno, senza arrossire furiosamente."
Rimasero in silenzio per qualche momento. Poi Connor disse: "Pensa in modo meno pervertito, Travis."
Travis lo guardò con finta indignazione, "Stavo solo pensando a quello che stavi pensando."
Ancora silenzio. Poi:
"Forse dovremmo rispettare la loro privacy..."
"Eh?" chiese Connor, chiaramente confuso, "Che divine mutande di Ade significa 'privacy'?"
"Davvero, amico, è una volgare invasione del loro spazio personale fare qualcosa come..."
"... fare qualcosa come spiare nelle loro stanze e curiosare in giro?"
"Esattamente. È sbagliato. Il peggiore sbaglio."
"Vero."
"Vero."
Un altro po' di silenzio.
Poi entrambi si voltarono di scatto e come una persona sola, marciarono verso le cabine.

"Be', niente in camera di Annabeth", mormorò Connor. Guardò la porta per l'ennesima volta. "Esattamente come hai fatto a fare in modo che nessuno venga qui?"
"Oh, niente", disse Travis distrattamente, "Ho solo sostituito il profumo dei ragazzi di Afrodite con anidride suf... sulf... sifl... oh, quella roba chimica che sa di uova marce. Anidride sulfura o qualcosa del genere."
"Anidride solforosa, idiota."
"Oh, sta' zitto, non sai neanche di cosa stai parlando. Comunque i ragazzi di Afrodite hanno cominciato ad andare fuori di testa, urlando come pazzi che puzzavano di merda... davvero commovente." si strinse nelle spalle, "Sono un gran pezzo di ambrosia, davvero."
"Salute, fratello. Non male. Anche se ancora hai molto da imparare, cavalletta, quindi non montarti la testa... più di quanto tu ce l'abbia già montata, intendo." Si abbassò in avanti per evitare che Travis lo colpisse. "Okay, niente qui. "
"Cosa stiamo cercando, comunque?"
"Non lo so. Qualsiasi cosa, da foto imbarazzanti di bambini a involucri di preservativi."
"La tua mente è così malata."
"Siamo praticamente telepatici, le nostre menti sono simili. Non hai il diritto di dirmi qualcosa."
"Touché. Stanza di Percy?"
"Stanza di Percy."

"Oh. Miei. Dei." Travis aveva l'aria di qualcuno che avesse appena ricevuto un pass gratuito per i rifornimenti di bombe puzzolenti di tutto il mondo.
"Questo è oro." sussurrò Connor con riverenza, accarezzando la rivista. "Questa è la cosa migliore che ci sia mai capitata da quando abbiamo sorpreso Clarisse mentre cantava 'Oppa Gangnam Style' nella sua cabina."
"Già... anche meglio di scoprire che Percy e Annabeth hanno..."
"La perversione. Controlla la perversione."
"Fratello, stai pensando la stessa cosa. Che differenza fa se..."

Passiamo oltre.

La mattina seguente, i mattinieri di tutte le cabine trovarono la seguente fotocopia, scivolata da sotto le loro porte.

L'ATENOPOSEIDONE È LA NUOVA PERCABETH?

Cabina di Afrodite:
"OMG, SONO COSÌ CARINI INSIEME! ATENA E POSEIDONE! AWWW!"

Cabina di Ermes:
"Amici miei, voi ragazzi siete dei geni! Spaccate tutto! Non sappiamo come ringraziarvi, davvero!"
"Abbiamo un giorno libero dalle pulizie, allora?"
"No."

Cabina di Atena:
"Questo è un po'... imbarazzante."
"Imbarazzante? Imbarazzante?! Nostra sorella sta uscendo con un ragazzo il cui padre sta uscendo con nostra madre. Sono praticamente fratellastri, in questo modo. E poi, quando li vedrai baciarsi vicino al lago, tutto quello che riuscirai a pensare sarà imbarazzante?"
"Hai centrato il punto."

Cabina di Ares:
"E così escono insieme. Anche i loro genitori escono insieme. Ma qualcuno è stato ucciso?"
"No."
"Mutilato?"
"Noo."
"Torturato?"
"Nah.
"Ucciso o danneggiato in qualsiasi altro modo, si spera violento?"
"Non che io sappia, no."
"Quindi ci interessa?"
"Immagino di no."
"No, infatti. Ora sta' zitto e pratica l'accoltellamento del tuo manichino altre 50 volte."

Nico a Talia:
"Sapevo che sarebbe successo. Non li guarderò più allo stesso modo."

Percy a Annabeth:
"Questo è peggio della guerra dei Titani."
"Tu pensi mai, Testa d'Alghe?"
"Di tanto in tanto."

Le cose andarono meglio una volta che l'articolo che annunciava che i due ruppero dopo il primo appuntamento fu rilasciato.
La cabina di Afrodite effetuò grossi ordini di mascara resistente all'acqua. Ma dal momento che non erano disposti a non indossare trucco fino all'arrivo del nuovo mascara, (che orrore! Mai!) sembravano dei panda, con le striature nere di lacrime lungo le loro guance per la perdita della 'nuova Percabeth'.
Il campo fu al massimo dell'intrattenimento per tutta la durata di quel periodo.
Tuttavia, la giustizia è estremamente crudele. Nonostante abbiano architettato il tutto, i fratelli Stoll non furono esiliati dalle faccende domestiche, neppure per una sola mattinata.
Ah, mondo crudele.

Nota dell'autrice: Mi è piaciuta di più la reazione della cabina di Ares
Grazie a tutti coloro che hanno recensito, preferito, ricordato, seguito o semplicemente letto la storia e sorriso.
E a tutti coloro che l'hanno odiata, anche.
Nah, in realtà no.
Nota della traduttrice: Aloha gente! Beh, quest'avventura termina qui :) è stato un piacere condividerla con voi! Devo dire che il finale mi ha personalmente sbalordito, non mi aspettavo di certo una cosa del genere! Ma comunque. Passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a Leoneruggente, WatsonxD_, cacciatrice di Artemide, Madama Pigna, Dandelion to dream, LeonettaLeonettaLeonett
GillianGreen12, Leonetta, Thalia_Swift13 e American_Idiot per aver recensito.
Grazie a 69withOneDirection, Cup_Cake, cacciatrice di Artemide, Nanetta4ever e Madama Pigna per aver messo la storia fra le preferite.
Grazie a boscoiattolo, 69withOneDirection, Clio88, Dandelion to dream, fanff, GillianGreen12, ladyselena15, Leonetta, Nanetta4ever, Tsukie, WatsonxD e _Simmiu_Zoe_Jackson per aver messo la storia fra le seguite.

 Ed infine, grazie a tutti quelli che hanno letto silenziosamente e a quelle 10 persone che hanno saltato il terzo capitolo per andare direttamente al quarto!
Grazie a tutti ragazzi, alla prossima storia ;)
Gwen

 

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