Le Principesse del Natale

di briciolaFINE93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Due principesse sulla Terra ***
Capitolo 2: *** Due principesse e le loro Fedeli Amiche ***



Capitolo 1
*** Due principesse sulla Terra ***



Due principesse  sulla Terra


Era appena suonata la campanella e già la massa di ragazzi scalpitanti si riversava nella strada principale, parlottando animatamente e schiamazzando in mezzo alle macchine che sfrecciavano furiose come saette.
Un solo ragazzo si distingueva dal gruppo, camminava lentamente fermandosi ogni tanto a scalciare l'aria fredda che si insinuava dentro la divisa scura, che a malapena lo proteggeva dalla temperatura pungente di quell'inverno gelido.
Alzò la testa al cielo facendo oscillare i capelli color del grano, e si fermò a fissare una nuvola che piano piano prendeva la forma di un cuore per poi dissolversi e ricominciare quello strano gioco di forme.
Sbuffò per l'ennesima volta ricominciando a camminare verso il suo posto speciale dove avrebbe potuto sfogarsi senza essere notato da nessuno.
Guardò il gruppo davanti a sè che svicolava nelle stradine secondarie, scomparendo al suo occhio vigile.
Un bambino gli sfrecciò davanti continuando a correre imperterrito mentre un cagnolino lo inseguiva scodinzolando con la lingua a ciondoloni.
Sorrise, era tutto più facile da piccolo quando poteva giocare spensierato con la sua cara amica d'infanzia.
Una piccola lacrima gli solcò il viso smunto facendogli sgranare impercettibilmente gli occhi color del fuoco.
Si strofinò gli occhi con forza come per scacciare quel senso di malinconia che lo assillava.
Iniziò a correre per arrivare prima al rifugio, la piccola grotta dietro al salice piangente del parco.
Si assicurò che non ci fosse nessuno ed entrò dalla piccola porticina in ferro arruginito, e si rannicchiò addolorato in un angolino, ricominciando a piangere per quei pensieri intrisi di amarezza.
Si maledì per essere stato così insicuro nel confessare i propri sentimenti alla ragazza capace di rapirgli il cuore, per essere stato così poco deciso davanti ai compagni di classe che lo accusavano di essere troppo debole e sdolcinato, e per essere stato così incerto nel rispondere alla domanda su quella poesia.

Si sta
d'autunno
come sugli alberi
le foglie


-Che c'è? Per caso non ha studiato signorino Karisawa? La informo che lei è a rischio bocciatura!- aveva detto il professore facendo ridere rumorosamente la classe. In quel momento aveva provato un senso di imbarazzo che non aveva mai provato prima, e quando gli si erano imporporate le gote facendo ridere ancora di più i compagni, capì che avrebbe dovuto dare ascolto a quella vocina che dentro di sè gli gridava la risposta corretta.
Si asciugò le lacrime e uscì dalla grotta avvicinandosi all'albero con una scintilla di compassione negli occhi. Prese al volo una foglia prima che cadesse a terra e la rimirò con più accuratezza, pensando che forse quella poesia si abbinasse bene alla sua situazione e provando a immaginare lo stato d'animo di quella piccola foglia che per forza di cose aveva dovuto staccarsi dal suo amato albero.

~•~•~•~•~•~•~•~


Il freddo congela le loro ossa. Solo silenzio intorno a loro, un pesante silenzio. Le due ragazze si tengono per mano, tremano di freddo, di paura. Paura di essere separate ancora una volta.
Improvvisamente la porta si apre con uno stridolio sinistro. Dall'oscurità della stanza si distingue una sola figura, ha capelli scuri e folti baffi, le labbra piegate in un ghigno.
-Principesse... come vi trovate nella mia umile dimora? Scusate la confusione ma- la ragazza adagiò lentamente l'altra giovane e si alzò infuriata.
-Cosa diavolo vuoi da noi, Roman?!- chiese cercando di colpirlo in pieno volto. L'uomo si scostò e l'afferrò per un polso stringendo il più forte possibile.
-R..Rein... ti... p..prego- la ragazza sgranò gli occhi voltandosi verso la figura sdraiata ancora a terra, che respirava irregolarmente con le gote tutte rosse.
-Fine! Non parlare, peggiorerai la situazione!- si liberò dalla presa dell'uomo e corse verso l'amica abbracciandola rassicurante -Ti prometto che risolverò la situazione-
-Ma che scenetta commovente... fate venire il diabete!- rise compiaciuto l'altro -Comunque non farai un bel niente principessina cara perchè adesso tu e tua sorella ve ne andrete dal nostro pianeta!-

~•~•~•~•~•~•~•~•~


-Bright!- urlò un ragazzo correndogli incontro -Volevo dirti che... m..mi spiace, sono stati troppo crudeli con te e-
Il biondino tentò un sorriso -Sono io che sono sbagliato-
-Non è vero!- ribattè infuriato il cobalto -Sai che non sono bravo in queste cose ma-
Il ragazzo dalle iridi rosse sgranò gli occhi a quell'abbraccio inaspettato -Grazie Shade-
-Ehm... D..direi che è ora di andare a casa tua, tuo zio ha detto che ci deve dare un regalo visto che non può venire alla festa di Natale- mormorò Shade con le gote arrossate.
-Sì- sorrise raggiante il biondo.
Arrivarono e una bella donna dai capelli castano chiaro aprì loro la porta sorridendo -Ciao ragazzi!-
-Ciao mamma- sorrise Bright entrando insieme all'amico.
-Venite ragazzi- non perse tempo lo zio facendo loro segno di avvicinarsi a quei due strani pacchi giganti sotto l'albero ben decorato -Buon Natale!-
-Ehm... grazie ma... questi pacchi non sono un po' troppo- mormorarono allibiti i due ragazzi.
-No no! Coraggio, apriteli!-
I ragazzi si scambiarono uno sguardo interrogativo, poi iniziarono a togliere la carta scoprendo due enormi scatole di cartone. Ancora un po' scioccati, proseguirono nell'impresa e con un ultimo sospiro aprirono la scatola.
-Ma..ma!- esclamò allibito Bright guardando a occhi sbarrati il regalo che lentamente apriva gli occhi -Ma è...!-
-...Una ragazza!- continuò al suo posto il cobalto.
Le due giovani si guardarono intorno spaesate, ma appena incrociarono lo sguardo di Camelia capirono tutto e scattarono in piedi.
-Camelia, dove...?- chiese la prima ragazza. Indossava una lunga tonaca nera con rifiniture dorate. I capelli erano ben nascosti da un copricapo scuro da cui spuntavano solo due lunghi ciuffi azzurri. Gli occhi acqua marina guizzarono da una parte all'altra della stanza.
-Sorelle, loro sono Bright e Shade- asserì la donna sorridendo leggermente. I ragazzi continuarono a fissare le due a bocca aperta, incapaci di pronunciare una sola parola.
-Loro... loro sono- anche l'altra ragazza indossava una tonaca e un copricapo scuri. Gli occhi rossi erano puntati in quelli blu dell'altro, leggermente coperti da una frangetta cremisi -I prescelti!-
Con uno scatto fulmineo alzò la maglia del cobalto per poi tastargli la pancia con sguardo serio. Un piccolo simbolo a forma di fiamma gli apparve proprio intorno all'ombelico facendo sorridere la ragazza. L'azzurra si affrettò a fare lo stesso al biondino immobile davanti a sè  e un lieve sorriso le increspò le labbra non appena una  piccola voglia a forma di goccia gli comparve sul petto.
-Sì Fine, sono veramente loro!-


[^~^] Ciao ragazze!
Che bello *-* È la vigilia di Natale!
Come avevo già detto
, avrei messo una One-shot natalizia che faccia da incipit per una possibilissima ff =w=
Quindi... che ve ne pare dell'inizio? Se vi piace la continuo altrimenti aggiorno un'altra storia =)
Se decidete che la debba continuare, allora mi servirebbero un po' di Oc ;D

Cioè:
  
-4 Dee del Natale  
-4 Sirene

-1 Ninfa dell'acqua  
-5 Suore del Tempo
-2 Fate dell'Oscurità
  -3 Signore del Cielo

Ci riusciamo ad arrivare? Altrimenti faccio anche senza tutti e 19 C: 

Per partecipare basta scrivere:
-Nome e Cognome
-Città della Terra (ovvio xD)
-Che personaggio sei
-Carattere
-Aspetto Fisico
-Colore abiti (solo per sirene, ninfe, fate e signore)
-Arma (solo per le Suore del Tempo)

Anch'io ho fatto un mio Oc... sono una Dea del Natale ^^
A presto

Bacioni Natalizi
Erika

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Capitolo 2
*** Due principesse e le loro Fedeli Amiche ***


Due principesse e le loro Fedeli Amiche

 

 

I due ragazzi abbassarono lentamente lo sguardo fino a fermarsi ad osservare i due simboli comparsi magicamente intorno al loro ombelico -Ehm... credo che... sverrò-

La ragazza dagli occhi acqua marina fece un balzo e prese velocemente il biondo prima che cadesse a terra. Il copricapo lasciò liberi i lunghi capelli turchini -Ragazzo! Riprenditi!-

-Siamo così spaventose?- chiese ingenuamente la rossa togliendosi il copricapo e scuotendo energeticamente la testa sventolando i capelli cremisi davanti alla faccia del cobalto. Il ragazzo esterrefatto la guardò senza proferire parola, ricordandosi di respirare ogni tanto.

-Sorellina, stai bene?- l'azzurra prese in braccio il ragazzo e lo adagiò sul divano con l'aiuto di Camelia. La gemella annuì mentre si sfilava la pesante tonaca scura -Fa tanto caldo!-

-Volete bere qualcosa?- s'intromise Camelia mentre sventolava il figlio con una rivista -Non deve essere particolarmente piacevole stare sedute in una scatola- esclamò fulminando con lo sguardo il fratello che alzava tranquillamente le spalle.

-Non ti preoccupare Camelia, tutto sommato io sono stata comoda- rispose Rein avvicinando il volto a quello del ragazzo svenuto per guardarlo meglio. -Cosa fai sorellina?- la riprese Fine. In un attimo la turchina divenne tutta rossa e indietreggiò velocemente andando a sbattere contro una sedia -Io... niente!-

-Bèh...- esordì la rossa sfilandosi definitivamente la tonaca e rimanendo con addosso un lunghissimo vestito rosato di seta -Direi che ti sei trovata una bella casetta, Camelia!-

-In effetti mi è subito piaciuta- esclamò ridacchiando vanitosamente la donna -Comunque, che ne dite se adesso mi accompagnate a fare la spesa? Però prima dovete cambiarvi!-

-Sì!-

Dopo dieci minuti le tre uscirono dal bagno sorridendo soddisfatte. Shade che stava ancora sventolando l'amico sdraiato prono sul divano con un espressione da chi ha appena avuto un infarto, sgranò le iridi color oceano non appena vide “i due regali” avvicinarsi. Le due ragazze infatti indossavano ambedue una gonna corta rispettivamente blu e rossa, una camicetta bianca e una giacchettina nera.

-Rein- mormorò la rossa -Io mi vergogno, ma sono così corte le gonne su questo pianeta?- Ma la sorella che era impegnata a tirare sempre più giù la gonna tentando però di non scoprire la schiena, le rispose con un semplice borbottio incomprensibile.

-Non preoccupatevi ragazze- battè loro le mani sulle spalle Camelia -Se non ci pensate non vi accorgerete degli sguardi maliziosi dei ragazzi!-

Le due sorelle arrossirono immediatamente abbassando il cappello che si erano messe sulla testa -Cattiva!-

 

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In Canada faceva molto freddo in quel periodo, c'era la cosiddetta “Tempesta di Natale” e nessuno osava uscire, solo alcune persone più coraggiose giravano per la città di Toronto con enormi cappotti impellicciati e colorate sciarpe con decorazioni natalizie. La maggior parte di questi eroi passava la giornata al bar a sorseggiare una cioccolata calda o a cercare gli ultimi regali per amici e parenti.

Una ragazza invece, stava seduta tranquillamente sulla riva del lago ad ammirare assorta il paesaggio immacolato. Accanto a lei una bambina piccola la guardava sorridente raccontandole di aver già fatto la letterina per Babbo Natale e di averla anche spedita. All'ennesima parola la più grande rivolse lo sguardo alla bimba guardandola con un'espressione neutra, apparentemente priva di emozioni. Evitò di essere brusca e si portò lentamente una ciocca di capelli argentati dietro l'orecchio.

-Sai Lana, poi mia mamma mi ha detto che avrei dovuto fare la brava altrimenti- il discorso fu interrotto bruscamente dal dito della ragazza che si posò delicatamente sulle sue labbra.

-Shhh- mormorò a bassa voce guardandola con quegli occhi gialli che tanto e niente esprimevano.

 

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Parigi, la città più carismatica della Francia e probabilmente di tutta l'Europa, era sommersa di neve. Il freddo pungente s'infiltrava dappertutto, nei vestiti, nei bar, nelle scarpe! Solo una ragazza aveva il coraggio di correre sotto la neve con addosso una semplice tutina rossa e una copertina di lana sulle spalle.

-Che freddo!- esclamò rientrando in casa -Sono tornata!-

Una donna le si avvicinò sorridendo togliendole dai capelli mossi e castano chiaro i piccoli e gelidi fiocchi di neve -Bentornata Red- Le diede un bacio sulla guancia e la invitò in cucina per cenare con lei e il piccolo che era già seduto sulla sedia rialzata con tre cuscini e sbatteva nervosamente la forchetta sul piatto vuoto.

-Ciao David- salutò amorevolmente sedendosi vicino a lui e accarezzandoli dolcemente la testolina -Bestia!- borbottò sottovoce non appena la donna si voltò. Il bimbo le fece una linguaccia per poi sorriderle angelicamente mentre la mamma li guardava felice -Che belli che siete!-

Dopo cena la ragazza diede un bacio a tutti e due, riservando una piccola tirata di capelli al piccolo, e avvisò che sarebbe andata a riposare in camera sua -Grazie ancora signora Vanille per la sua ospitalità, senza di lei sarei ancora a dormire per strada-

-Stai tranquilla, è un piacere ospitarti qui da noi- le sorrise dolcemente -E poi ci aiuti anche con le spese, grazie a te!-

 

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Fortunatamente a Roma non c'era tutto quel freddo che assillava il resto delle città mondiali. I cittadini giravano tranquillamente per le stradine con la fortuna di poter indossare un semplice cappotto neanche tanto pesante. I negozi, quasi tutti aperti per invogliare possibili clienti che non abbiano ancora trovato il giusto regalo per amici e parenti, erano addobbati riccamente.

-Io vado a prendere il pane per la signora Poppea- esordì una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro lasciati sciolti e con due uniche ciocche legate dietro il capo con un bel fiocchetto -Tu aspettami qui-

-Ehi Emily, ti ricordo che non sei mia madre!- ribattè piccata l'altra ragazza bionda assottigliando leggermente i brillanti occhi azzurro cielo -E comunque io devo andare a prendere il giornale per suo marito!- Fece dietro front ma andò a sbattere contro una ragazza un poco più alta. Caddero tutte e due a terra attirando l'attenzione di tutti i passanti.

-Tutto bene...- chiese con una nota di dolore la biondina. Alzò lo sguardo verso la ragazza davanti a sé che si massaggiava la fronte con sguardo sofferente -Mi spiace, non ti avevo vista!-

-Non ti preoccupare- rispose l'altra portandosi una ciocca rossa e inevitabilmente boccolosa dietro l'orecchio -Io sono Iris Bril- le parole le morirono in gola appena incontrò gli occhi limpidi della ragazza -Aoko!-

-Iris!- istintivamente si abbracciarono felici -Che bello rivederti! Hai notizie delle principesse?- L'amica sospirò affranta scuotendo rassegnata il capo -Niente, sparite... Roman chissà dove le ha spedite!-

-Ehm... ehm!- attirò la loro attenzione la castana -Ciao Iris- porse una mano a tutte e due e le aiutò nell'impresa ardua di alzarsi da terra -Quanto tempo-

-Ciao Emily- le fece eco sorridendo allegramente- Già, ormai sono anni che non ci vedevamo. Quando i genitori delle principesse sono morte e i nostri regni sono stati attaccati non abbiamo avuto più la possibilità di incontrarci-

-Ma credo che non appena le troveremo loro vorranno porre fine a questa faccenda e noi dovremo combattere insieme- riflettè ad alta voce la bionda. -Hai ragione- mormorarono le altre.

-Secondo voi saremo in grado di sconfiggere Roman e i suoi scagnozzi?- intervenne un'altra voce alle loro spalle. Si girarono immediatamente verso la ragazza che sorrideva allegramente con i grandi occhioni marroni. -Maria? Maria Obscurity?- chiesero sorprese la bionda e la castana. -In carne e ossa!-

-Mamma mia! Non ti avevo mica riconosciuta- esclamò sbalordita Iris ricevendo un piccolo sorrisino divertito -Anche voi siete cambiate tantissimo!-

Si abbracciarono amichevolmente per poi scoppiare a ridere felici -A quanto pare era destino che ci ritrovassimo tutte e quattro qui-

 

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Il mare era particolarmente mosso quel giorno, e finirci dentro significava morire sballottato su uno scoglio o per la forza di eventuali urti. Nonostante ciò, un gruppetto di ragazzi giocava sugli scogli che precipitavano ripidi sul mare in subbuglio. La bandiera rossa sventolava tremante sotto la furia del vento e una ragazza dai lunghi e lisci capelli color castano chiaro lasciava che le ondeggiassero dolcemente seduta a gambe incrociate su un alto scoglio appena sopra il gruppetto di ragazzi che schiamazzavano rumorosamente. Ad un tratto aprì di scatto gli occhi nocciola al sentire quell'urlo disperato. Si sporse leggermente per osservare la situazione e notò che una delle ragazze si teneva aggrappata ad una sporgenza rischiando di precipitare a momenti in mare. I ragazzi le tendevano la mano, ma lei era troppo in basso per poter afferrare una di quelle mani che la richiamavano urlando intimorite.

-Non ce la faccio più!- gridò la poveretta mollando la presa e cadendo con un grande tonfo in acqua. -Lina!- gli amici urlarono spaventati non vedendola riemergere, e quando videro la testa fare capolino dalle onde scure ricominciarono a chiamarla invano. La ragazza alzò una mano verso al cielo cercando di nuotare senza essere sbattuta contro uno di quegli scogli aguzzi che si stagliavano tutti intorno a lei -Aiuto!-

La castana si alzò e velocemente si tolse il tubino rosso e il ciondolo a forma di goccia fatto da acqua marina, lo gettò vicino a sé e rimase semplicemente in costume mostrando il fisico minuto e longilineo -Arrivo- esordì decisa. Prese la rincorsa e si lanciò senza esitazioni, sperando con tutto il cuore di non precipitare proprio su uno di quegli scogli.

-C..che cos'è?!- esclamarono i ragazzi vedendo quella figura cadere dall'alto -Un Angelo?!-

La castana sorrise poco prima dell'impatto con l'acqua. Aprì lentamente gli occhi e cercò la ragazza che piano piano cadeva sempre più in basso fino al fondale marino -Non ti preoccupare, ci sono io qui con te- pensò nuotando verso di lei.

La ragazza aprì improvvisamente gli occhi guardando esterrefatta la figura che le si avvicinava sorridente, “non ti preoccupare” aveva sentito mentre perdeva conoscenza. Sorrise lievemente prima di richiudere del tutto gli occhi. Come ultima cosa sentì un leggero tocco sulla spalla e poi un qualcosa che l'abbracciava e la portava in superficie mormorandole di stare calma.

 

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Nel letto d'ospedale una ragazza aprì d'improvviso gli occhi facendo spaventare l'infermiera che lentamente le toglieva l'ago della fleboclisi come le aveva consigliato il dottore.

-Dove sono?- chiese sospettosa intimidendola con quegli occhi neri tagliati perfettamente tra le ciglia -Che posto è questo?-

L'infermiera fece un respiro profondo e le poggiò una mano sulla fronte per verificare se avesse qualche linea di febbre -Sei nell'ospedale M. di Kyoto. Una signora ti ha trovata svenuta sul tetto di casa sua, ricordi qualcosa?-

La ragazza assottigliò un po' gli occhi poi mise su un'espressione pensierosa -No- rispose freddamente portando una ciocca rossa dietro l'orecchio -Non ricordo niente, ma adesso devo andare- terminò staccandosi tutti i vari lacci che la collegavano a delle macchine a lei sconosciute. -Come?!- intervenne l'infermiera prendendole il polso -Non puoi uscire! Non sai chi sei, cosa è successo! Devi aspettare il dottore!-

Con un abile mossa si liberò dalla presa della donna e con un ultimo sguardo impassibile uscì dalla stanza diretta verso l'uscita dell'ospedale. -Maledetto Roman!- imprecò a bassa voce pur sempre mantenendo la stessa espressione indifferente. Sentì un leggero rumore di passi a qualche metro di distanza e prontamente si nascose in una stanza lì vicino.

-Chi sei?- chiese tossendo rumorosamente una bambina dalle guance paffute -La mia mamma?- le fece segno di sedersi vicino a lei. La rossa scosse il capo facendole apparire un buffo broncio -Come no?! La dottoressa ha detto che oggi sarebbe venuta la mia mamma e che era una bella donna!-

-Non sono io- la liquidò rapidamente rialzandosi, ma la bimba la trattenne facendola risedere -E chi saresti, sentiamo!-

-Una sconosciuta quindi non dovresti parlarmi!- ribattè piccata, ma la bimba non si diede per vinta e la fece sedere nuovamente facendola sbuffare sonoramente -Senti bambina, perchè non torturi un'altra sconosciuta?-

La bimba abbassò il capo coprendo gli occhi con la lunga frangetta rosata -Perchè nessuno passa mai a trovarmi, neanche la mia mamma. Io non l'ho mai vista ma la dottoressa ha detto che sarebbe arrivata e che avrebbe avuto i capelli rossi e gli occhi neri e che si sarebbe nascosta qui con me-

La ragazza sgranò le iridi scure -Ma è... la mia descrizione- sussurrò impercettibilmente, poi riprese un po' di contegno -Mi spiace, come ti chiami piccolina?- chiese facendola sorridere. -Menma!-

-Bene Menma, io sono Anne, piacere di conoscerti- sorrise lievemente stringendole la mano -Ma adesso devo andare- La bimba le saltò sulle spalle prima che raggiungesse la porta -E io vengo con te!-

-Non puoi!-

-Ma io voglio andare via con la mia mammina!-

-No!-

-Sì!-

Dieci minuti dopo la rossa era fuori dall'ospedale a contemplare la neve che cadeva leggera, sospirò e iniziò a camminare -Senti Menma, perchè ti sei messa quella felpa con le orecchie da coniglietto?-

-Perchè mi piace- rispose sorridente la bimba prendendole la mano -E poi mammina, sono carini i coniglietti!- Anne sospirò affranta per l'ennesima volta e ricominciò a camminare affiancata dalla piccola.

 

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-Dammi il portafoglio, tuo padre è molto ricco di certo non ti mancano!- Il ragazzo sgranò gli occhi rosa e indietreggiò intimorito. -I..io... l'ho dimenticato a casa!- rispose a mezza voce.

-Yori!- urlò l'amico raggiungendolo nel vicolo buio. Un ragazzo lo prese per le spalle e gli puntò il coltello alla gola immobilizzandolo mentre con l'altra mano gli alzò un poco il maglione color carne -Sgancia i soldi o il tuo amichetto qui fa una brutta fine. Sai, la sua pelle è veramente vellutata- ghignò carezzandogli l'ombelico.

-Maiale, non toccarmi!- imprecò dandogli una testa appena si era sporto per baciargli il collo. Si liberò dalla sua presa e corse verso l'amico per abbracciarlo.

-Che tenerezza...- esordì una ragazza dai lunghi capelli rossi apparendo nel vicoletto oscuro -Dei ragazzi che cercano attenzioni, ma adesso le otterranno... da me!- ghignò avvicinandosi. Con un'abile mossa mise k.o. i primi due ragazzi, ma il terzo scappò proprio mentre si risistemava i capelli -Vigliacco, se ti prendo...!-

Udì un urletto e subito dopo un leggero rumore di tacchi seguito da una dolce voce che continuava a borbottare qualcosa di buffo. -E' tuo?- chiese ironica una ragazza dai vispi occhi azzurro cielo -L'ho visto correre via e dato che più di una volta l'ho beccato nel fregare soldi, ho pensato avesse combinato qualche marachella- spiegò trascinandolo per l'orecchio.

-G..grazie- mormorò la rossa lasciandoli scappare dopo aver dato loro un ultimo schiaffo -Come state ragazzi?- si rivolse infine ai due ancora lì in piedi appoggiati al muretto del vicolo.

-Io sto bene, tu Shinobu? Ho avuto proprio paura quando ti ha alzato la maglietta, credevo ti volesse- l'altro gli mise bruscamente una mano sulle labbra arrossendo vistosamente -Non... dire altro-

-La piccola criminalità sta dilagando ultimamente a Tokyo- esordì a bassa voce un'altra ragazza -Che schifo! Sono qui da soli due giorni-

-Ma...! Chi sei?- chiese sospettosa la rossa. La ragazza scese dall'alto muretto con un balzo e si fece vedere alla luce -Nekory Hasegawa- Rivelò una lunga coda di cavallo nera e un occhio nero e uno rosso sangue -Suora del Tempo-

-Cosa?!- chiesero i due ragazzi allibiti. Le due ragazze la guardarono a bocca aperta mentre lei sorrideva indifferente.

 

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-Che ne pensi, Alex?- chiese una ragazza girando intorno alla bandiera sul tetto della torre -Troveremo le principesse?-

Il ragazzo in questione, abbastanza alto e molto magro con occhi verdi e capelli biondi, la guardò sorridendo divertito e rise con una risata cristallina. L'altro ragazzo seduto sul tetto vicino a lui, con capelli biondi e occhi azzurri, lo guardò di sbieco -Si può sapere perchè ridi?-

La ragazza dai lunghi capelli neri sbattè le palpebre più volte, un po' stupita e un po' divertita -Già, come mai?-

Alex rise ancora mentre il vento gli solleticava il viso allegro -Le principesse hanno trovato i prescelti, tra poco saremo salvi-. I due ragazzi gli si avvicinarono sorpresi e gli presero le mani -Quando?!-

-I prescelti non sanno ancora niente, ma a breve ce ne andremo da questo pianeta, le principesse sono con Camelia e Toulouse- continuò il ragazzo allargando il sorriso -Aki, cosa vedi del nostro pianeta?-

Il biondino in questione sbuffò rumorosamente per poi sedersi a gambe incrociate e chiudere gli occhi -Vedo Roman... è seduto sul trono della principessa Rein e ha appoggiato le gambe su quello della principessa Fine. Le sirene sono stanche, le Ombre si devono nascondere, le Signore del Cielo non volano perchè hanno paura, Himena... piange!- La ragazza gli mise una mano sulla spalla prima che potesse svenire, interrompendo il flusso di energia che gli stava prosciugando tutte le forze -Stai bene Aki?-

-Tutti apposto, non preoccupatevi- rispose rialzandosi per ammirare meglio l'orizzonte -E starò meglio quando torneremo nel nostro pianeta- I due amici gli misero una mano sulla spalla stringendolo come per rassicurarlo -Torneremo!-

 

 

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Ciaoooooooo Ragazze!

Allora, prima di tutto BUON 2013 *me alza coppa di succo* C:

Dedico questo capitolo alla mia adorata gemellina che ieri ha fatto gli anni insieme a me... tanto love per lei!

Cooomunque... mi spiace ma non ho messo tutte, le altre appariranno nel prossimo capitolo ma spero lo stesso che vogliate lasciarmi un commentino per farmi sapere se vi piace ^^

Una raccomandazione: ricordatevi di Menma, Yori, Shinobu, Alex e Aki che sono importantissimi!!!

 

Comunicazione:

  1. I personaggi non possono avere tatuaggi e piercing e comunque le fate dell'oscurità non volano xD

  2. Potreste mettermi un'immagine del vostro OC? Ovviamente chi me l'ha già lasciata no ^^

  3. No, non c'è una terza comunicazione, l'ho solo messa per fare scena xD

Bene, auguro a tutte una buona giornata, spero di non avervi deluse e spero anche in qualche commentino xD

 

Bacioni Per Il Nuovo Anno

Erika

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