{ vaniglia & cioccolato }

di Sugar_Talik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 00 – Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter 01 – Foglietto lasciato sul tavolino ***



Capitolo 1
*** Chapter 00 – Prologue ***


Autrici: Aury e Mely
Titolo della storia: { vaniglia & cioccolato }
Titolo del capitolo: Chapter 00 – Prologue
Rating: Verde
Genere: Generale
Numero di capitoli: Indefinito, per ora
Pairing: In elaborazione
Avvertimenti: OOC
Note:
Altro: Chiunque prenderà ispirazione/plagerà questa Fan Fiction senza in nostro esplicito permesso, verrà perseguitato a termine di legge, dall’improvvisa voglia di far fuori qualcuno di Aury e dalle ire funeste di Mely. Comunque siamo carine e coccolose ^^


{ vaniglia & cioccolato }
{ chapter 00 – prologue }

[scritto da Mely]


A Sinnoh era mattina inoltrata, gli uccellini cinguettavano allegri fuori dalle mura accoglienti di casa Smith Anderson, la brezza mattutina faceva prevedere che la giornata sarebbe andata per il meglio, e una ragazza di 13 anni non aveva alcuna voglia di alzarsi dal suo confortevole materasso.

La sveglia era suonata da parecchi minuti, ma la ragazza dai capelli rossi avrebbe dato di tutto pur di poter rimanere coricata in quel letto per ancora qualche minuto.

Poi, un’idea le balenò in mente, e sembrò ricordarsi solo in quel momento che giorno fosse.
Aprì di scatto gli occhi bicolore, sgranandoli immediatamente e tirandosi su in appoggio sugli avambracci, mentre una ciocca di capelli ribelli le sfiorò il viso niveo.

Per un momento si era quasi dimenticata che quel giorno, lei e la sua migliore amica Ai, avrebbero dovuto passare dal laboratorio della professoressa Cheryll per avere per la prima volta in custodia due pokèmon, e poter poi partire finalmente per il loro viaggio, in cui entrambe sognavano di diventare le allenatrici di pokèmon migliori della regione.

In neanche un quarto d’ora, la ragazza si alzò di scatto, riuscendo a vestirsi e a lavarsi a tempo di record, e facendo in modo di uscire di casa quasi in orario, con una scarpa infilata male ed un biscotto con le gocce di cioccolato ancora in bocca.

Per sua immensa fortuna, neanche la sua migliore amica era famosa per arrivare sempre in orario, e che quindi non si stupì neanche vedendola arrivare con una felpa nera e molto larga leggermente stropicciata, dei jeans corti scoloriti e un paio di stivali al ginocchio saltellando su un piede solo, mentre con una mano si sistemava al meglio lo stivale destro.

“Ehi, Lì” la salutò la ragazza, sistemandole una ciocca di capelli rosso-arancio sfuggita dalla treccia laterale dietro all’orecchio.

“Scusa, Ai, è che non mi ricordavo che giorno fosse” mormorò imbarazzata Hayley, inclinando le labbra rosse e carnose in una smorfia ridicola.

L’altra in risposta ridacchiò solamente, facendole successivamente un cenno sul capo, come ad invitarla a seguirla.

La rossa seguì la migliore amica in silenzio, osservando con il suo sguardo azzurro e verde i suoi capelli corti bianchi che a differenza dei propri tenuti fissi dalla treccia, svolazzavano da una parte all’altra grazie al vento che imperversava da quelle parti da un paio di settimane.

Dopo la lunga camminata, le due arrivarono a destinazione, davanti a quello che all’apparenza sembrava un edificio comunissimo, ma che in realtà era il laboratorio pokèmon più famoso della regione.

“Non vedo l’ora” mormorò aprendosi in un sorriso e afferrando la mano dell’amica, trasportandola dentro di esso.

Davanti alle due giovini si parò l’immagine di quella che poteva sembrare una reception di un albergo, con delle sedie ricoperte da stoffa purpurea ai lati e una specie di muro di cemento, dietro al quale giaceva una donna sulla trentina, in quel momento impegnata in una conversazione con il telefono a muro.

Aspettarono impazienti che essa avesse finito di parlare per poi avvicinarsi, circospette.
“Scusi, siamo qui per incontrare la professoressa Cheryll, è presente?” domandò Hayley, appoggiandosi al parapetto marmoreo, mentre lo sguardo dell’amica vagava per il posto, con uno strano bagliore negli occhi color ghiaccio.

“Ve la chiamo, un secondo” disse con voce annoiata e a cantilena la ragazza, scostandosi i capelli biondi adagiati sulle spalle coperte da una divisa, sporgendosi ad una porta interna e biascicando qualche parola, che tuttavia le ragazze non compresero.

“Potete andare, il suo studio è il secondo sulla destra” comunicò la trent’enne, che da prima sembrava leggermente rinsavita, aprendo loro un passaggio vicino alla segreteria e facendole passare, ritornando al suo lavoro.

Camminarono lentamente verso la porta indicata loro dalla ragazza, volgendo poi immediatamente lo sguardo alla loro destra dopo aver sentito una specie di grugnito indefinito.

Una volta riconosciuta la professoressa da loro tanto stimata, cercarono di aprir bocca, ma la donna le precedette, con un sorriso sulle labbra sottili.

“Ai, Hayley, non pensavo foste voi!” le accolse caldamente, facendole entrare nella stanza e chiudendo la porta alle loro spalle.

Hayley si stupì di trovare la donna così in forma, sapeva che avesse circa quarantacinque anni, ma era capace di dimostrarne almeno 10 in meno; i capelli castano chiaro erano raccolti in una crocchia sulla testa, e gli occhi lilla sembravano molto più espressivi di quanto la rossa ricordasse.

“Buongiorno, professoressa” salutò raggiante Ai, scompigliandosi ancora di più di quanto già non fossero i capelli bianchi e soffici.

“Aspettavo da tanto il vostro arrivo! Ho tenuto da parte due pokèmon esclusivamente per voi!” esclamò piena di energia la donna in camice, avvicinandosi ad una cupola di vetro alla sua sinistra e prendendo in mano due sfere pokè, mettendole su un tavolo di ebano intagliato alla sinistra delle due tredicenni.

“Sono due pokèmon diversi, ma nello stesso tempo uguali, li ho tenuti da parte per voi conoscendo il legame che vi accomuna, soprattutto per il fatto di essere talmente legate ma anche con caratteri completamente controversi” illustrò, accarezzando con la punta delle dita affusolate la superficie liscia e lucida delle due pokèball.

“La semplicità e la spensieratezza… il chiaro” incominciò, porgendo la pokèball più vicino alle ragazze alla più alta, che sgranò gli occhi color ghiaccio e prese in mano la sfera, con delicatezza come per paura di romperla.

“La complessità e la misteriosità… lo scuro” continuò, dando invece alla rossa la seconda sfera, che la prese in mano con più decisione, ma con le mani appena tremanti ed insicure.

“Fate uscire i vostri pokèmon” concluse, dopo poco, chiudendo gli occhi e lasciando tutto il resto in mano alle ragazze.

Con un semplice movimento della mano di entrambe, contemporaneamente, le due sfere si aprirono con un movimento fluido, mostrando poi alle ragazze ciò che esse contenevano.

Eevee shiny, color vaniglia. Ai.

Eevee, color cioccolato. Hayley.

“Avete l’opportunità di far avverare questo sogno, anche grazie a questi due compagni che vi accompagneranno nelle vostre avventure… sono sicura che saranno in buone mani” le congedò con queste semplici parole, non prima di aver dato due buste chiuse ad entrambe, con la consapevolezza che grazie agli strumenti già in possesso dalle ragazze ed il suo aiuto, quelle due tredicenni sarebbero potute arrivare in vetta.

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Capitolo 2
*** Chapter 01 – Foglietto lasciato sul tavolino ***


Capter 01-Foglietto lasciato sul tavolino

 

 [Capitolo scritto da Aury]
 

Le due ragazze uscirono dal laboratorio della professoressa con un sorriso sulle labbra, in fondo avevano appena ottenuto il loro primo pokèmon e non potevano essere più felici di così.
 
Si sedettero su una panchina che distava poco lontano dal parco di Sabbiafine e fecero uscire dalle pokèball i due pokèmon che avevano appena ottenuto.
 
I due Eevee scossero un po’ la testa intontiti, forse perché non erano ancora abituati a stare dentro ad una pokèball, e guardarono le due ragazze con i due occhi color nero pece curiosi e le ragazze guardavano nello stesso i modo i due pokèmon.
 
Ad un certo punto, i due Eevee saltarono sulle ginocchia delle proprie allenatrici ed ebbero ben due reazioni diverse: quello coloro vaniglia con le chiazze argentate strusciava la sua testolina sulla maglietta di Ai, così ottenendosi qualche carezza da parte della ragazza, mentre quello coloro cioccolato si mise a cercare qualcosa dentro nella tasca di Hayley e le due si ricordarono della busta ricevuta dalla professoressa.
 
“Okey, okey, adesso la prendo!” esclamò la rossa tirando fuori la busta e l’altra ragazza fece lo stesso, intanto che i due pokèmon si sistemavano meglio sulle ginocchia delle due per leggere anche loro.
 

Care ragazze.
Ormai siete cresciute e siete pronte per intraprendere il vostro viaggio da allenatrici di pokèmon.

Sono sicura che se vi impegnerete e darete sempre il massimo di voi, riuscirete nel vostro intento di diventare le numero uno.
Vi ho lasciato nove pokèball in modo tale possiate catturare nuovi pokèmon durante la vostra avventura.
Vi auguro i miei più sinceri auguri di buon viaggio.
La vostra professoressa Cheryll.
PS. Salutate prima i vostri genitori prima di partire mi raccomando!

 
 
Le due ragazza sorrisero, tirarono fuori le piccole sfere dalla busta e guardarono i due pokèmon.
 
“Non ci posso credere” mormorò Ai accarezzando la testolina del suo Eevee che poi rientrò dentro alla sfera pokè.
 
“Sinceramente neanche io” rispose la rossa ritirando anch’essa il proprio Eevee dentro la sfera pokè e dopo le due si incamminarono per le proprie case.
Non appena Ai arrivò a casa, sorrise non appena vide il proprio padre seduto sul divano a leggere il giornale in totale tranquillità e la madre occupata in cucina a fare qualcosa, ma Ai non fece molto caso a cosa stesse facendo in quel momento la madre e si avvicinò a lei sorridendo.
 
“Ehi ma’!” la salutò la ragazza ottenendo la sua attenzione.
 
“Tesoro!” le corse incontro la madre abbracciandola “Allora com’è andata?” chiese la donna, mentre il marito si avvicinava anche lui per seguire il filo del discorso.
 
“Bene dai” rispose Ai facendo uscire il pokèmon color vaniglia dalla pokèball per farlo vedere ai genitori “Lui è Eevee” lo presentò la giovane.
 
La donna adulta si chinò e accarezzo la testa del pokèmon che apprezzò il gesto.
 
“E’ tenerissimo Ai!” esclamò la donna tornando in piedi.
 
“E sembra anche forte…” mormorò il padre osservando bene Eevee.
 
Ai sorrise all’idea che quell’Eevee sarebbe stato il suo compagno di mille avventure, poi si ricordò che molto probabilmente Hayley la stava aspettando per iniziare il viaggio.
 
“O cavolo! Scusate, devo andare!” esclamò di fretta Ai uscendo da casa sua seguita dal suo pokèmon, lasciando l’uomo divertito “Non ti sei dimenticata niene?!” urlò l’uomo per poi ridere quando la ragazza dai capelli bianchi rientrò in casa, per prendere la borsa a tracolla bianca, con l’impronta di un Riolu di colore azzurra che faceva da bottone scatto per aprire la borsa.
 
“Adesso sono pronta!” ma si fermò a metà strada non appena la donna disse “Sicura?” e dopo che la ragazza diede un bacio sulla guancia ai genitori, uscì di casa.
 
Hayley entrò in casa e mormorò appena un “Sono a casa” pur sapendo che i suoi genitori fossero al lavoro e che la casa fosse deserta.
 
Si guardò un po’ in giro, per poi andare in camera sua e prendere il suo zaino giallo con delle macchioline rosse e ritornare in salotto.
 
Si sedette un po’ sul divano verde, sospirò rassegnata e prese penna e foglio su cui ci scrisse “Sono partita per il mio viaggio da allenatrice, ci vediamo quando ritorno… e se ritorno” per poi lasciare il pezzo di carta sul tavolino di vetro che stava di fronte al divano.
 
Diede un ultimo sguardo alla sua casa prima di chiudere la porta e raggiungere la sua amica per iniziare la sua avventura.
 
“Pronta?” disse la ragazza dagli occhi azzurri guardando l’amica.
 
“Pronta” rispose decisa la rossa.
 
E si lasciarono alle spalle Sabbiafine, iniziando così la loro avventura.

 

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