Take A Look Through My Eyes

di AiraD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Annoying Boy ***
Capitolo 2: *** Exactly Like Everybody Else ***
Capitolo 3: *** A Piece of Memory ***
Capitolo 4: *** 4) Makes No Sense (Meg-Cap. 10) ***



Capitolo 1
*** Annoying Boy ***


 

Dedicata a Nessie93, che sopporta stoicamente i miei continui sproloqui sulla long e a cui non ho fatto un degno regalo di Natale.

“Happy” Christmas everybody!

 

Annoying Boy

 

Irritante. Jake Mitchell è la persona più irritante che conosca. E io di persone irritanti ne ho conosciute tante.

Il modo in cui sta lì con il petto gonfio e lo sguardo tronfio.. mi viene quasi voglia di spaccargliela quella sua faccia. No.

Non posso. Lei potrebbe farsi venire qualche strana idea, tipo che io sia geloso. E io NON lo sono. Affatto.

Ho sempre trovato Mitchell irritante, non centra niente il fatto che la Weasley abbia inesplicabilmente accettato di andare al ballo con lui. Niente, ma proprio niente.

Mi maledico mentalmente quando lei entra nella mia visuale. Dovrei guardare altrove, mi ero ripromesso di non degnarla nemmeno di uno sguardo. Non ci riesco, continuo a tenere gli occhi incollati su di lei.

Il borioso sorride compiaciuto e la mia irritazione tocca vette inaspettate. Spaccargli la faccia non mi sembra più un’idea così cattiva.

Poi vedo la Weasley tentare di far passare una smorfia di disappunto per un sorriso. Inutilmente.

Il ghigno soddisfatto esplode, involontario, sul mio viso. Alla fine dei conti credo di poterlo quasi sopportare, quel Mitchell. 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Exactly Like Everybody Else ***


 

Dedicata a Nessie93

 

Exactly Like Everybody Else

 

Ho sempre pensato di essere diverso dagli altri: “anche l’occhio, vuole la sua parte” per me era solo un detto babbano, privo di significato.

Sono cresciuto circondato da donne bellissime. Sono cresciuto con bambine graziose e le ho viste diventare bellissime. Sono cresciuto, senza mai essere stato colpito dalla bellezza di nessuno e mi sono, stupidamente, convinto di essere immune al fascino esteriore di una donna. Persino con Amanda i complimenti sono sempre stati più dovuti, che sentiti.

Non sono mai stato colpito o sorpreso dalla bellezza di nessuno. Almeno fino ad ora.

Perché ora, mentre la guardo scendere le scale, insicura e a disagio sui tacchi alti, capisco di essere un idiota.

Deglutisco a vuoto, mentre il mio sguardo vaga senza meta sul suo corpo e i miei occhi verdi incrociano per un secondo il blu scuro dei suoi. Resto a fissarla per un tempo indefinito, perché tutto è indefinito, tanto sono concentrato su di lei. Voglio registrare ogni secondo, ogni dettaglio di questa strana esperienza. I suoi capelli scuri, insolitamente sciolti, che ondeggiano a ritmo coi suoi passi, i suoi occhi blu, fissi, ancorati a terra, lo spacco del suo vestito, troppo profondo per i miei poveri ormoni, il suo…

“Non è prudente restare a bocca aperta tanto a lungo, ragazzi: potrebbe entrarci qualcosa”.

Sono vagamente consapevole di avere una faccia strana, buffa forse, ma non posso farci niente: sono così incredibilmente sorpreso. Perché, a pensarci bene è proprio assurdo: l’unica ragazza la cui bellezza sia riuscita a colpirmi è solo una mia amica, una persona per cui provo solo affetto senza neppure un pizzico di attrazione,  qualcosa di simile a quello che provo per Rosie.

Eppure è per colpa, o merito, di questa ragazza, a cui essere bella non è mai interessato e per cui io non provo proprio nulla di particolare, che capisco di essere, alla fine dei conti, esattamente come tutti gli altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

Volevo pubblicare questo capitolo a Capodanno in modo da potervi augurare buon anno, ma, per motivi vari lo pubblico un po’ in anticipo e buon anno ve lo auguro lo stesso! HAPPY NEW YEAR!!!

Ho scelto di non mostrare Scorpius mentre vedeva Rose, perchè ho preferito farne vedere un’altra faccia, una decisamente non-gelosa. Tanto per cambiare un po’.

Al NON è innamorato di Daria. Ci tenevo a precisarlo, ecco. La trova bella, vero. È l’unica ragazza che trova veramente bella, vero anche questo. Ma non ne è innamorato. Almeno così la vedo io.

Solo un’altra cosa: ora metto questa raccolta come completa, ma ho una mezza idea di ampliarla, di scrivere altri POV alternativi e aggiungerli man mano… Vedremo se ci riesco

Un bacio e Buon Anno

AiraD

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Capitolo 3
*** A Piece of Memory ***


A Piece of Memory

 

 

 

“Albus?” Chiamò lei con gli occhi semichiusi. I passi lenti e cadenzati del ragazzo la cullavano dolcemente.

“Mmm?”

“Cos’è successo dopo che sono svenuta?” Lui aprì la bocca per risponderle, ma la ragazza scosse piano la testa. “Mostramelo”.

“Non penso sia una grande idea, sai? Ti sei appena svegliata da uno svenimento causato dall’uso esagerato dei tuoi poteri”.

“Ricevere qualche minuto di ricordi non mi affaticherà. È naturale come respirare per me”. Specie quando si tratta dei tuoi di ricordi. Non potè far a meno di aggiungere nella sua testa. La sua mente… la sento sempre così vicina, come se volesse sempre farsi leggere da me…

Scosse il capo per scacciare quei pensieri. Erano veri, ma la spaventavano.

“Sicura di star bene?”

“Benissimo”. Lo rassicurò con un sorriso.

È così carino a preoccuparsi.

Eh? Ma cosa sto pensando? ..lo svenimento, sicuro. Sono ancora annebbiata.

“Avanti fa vedere”.

Lui sorrise sollevando gli occhi al cielo. “Ai suoi ordini, miss”.

Guardare i ricordi di un’altra persona era sempre un’esperienza interessante: era diverso da un pensatoio, in cui si veniva proiettati fisicamente nei ricordi di qualcun altro. Il modo in cui lei leggeva le memorie altrui, la faceva entrare nella testa della persona in questione e le mostrava tutto attraverso i suoi occhi e filtrato dalle sue emozioni. Era un’esperienza decisamente meno oggettiva e sempre molto intensa. In ogni caso leggere i ricordi di Al, quei particolari ricordi di Al, la scombussolò parecchio. C’è tutta la differenza del mondo tra il vedere ricordi in cui tu non sei presente e leggere le memorie di chi ti ha vista svenire tra le sue braccia.

 

***

 

Albus alzò lo sguardo per posarlo sulla porta che si apriva lentamente e la fragilità che Daria emanava in quel momento lo sorprese. Era evidente quanto, dietro quell’espressione forzatamente controllata, la ragazza stesse in realtà soffrendo e fosse sfinita.

Per questo, il suo svenimento non lo colse impreparato: nel momento in cui le forze l’avevano abbandonata, lui era già in piedi, un braccio teso a sorreggerla.

Il respiro caldo della Serpeverde sulla sua camicia lo riempì di sollievo: era solo svenuta. Poi preoccupazione: cosa le era successo?

La cosa migliore da fare per il momento è, probabilmente, farla stendere.  Non fece, però, in tempo nemmeno a pensare di spostarsi. Suo fratello James gli fu addosso in un secondo. Agitato e preoccupato, non sembrava riuscire a fare nient’altro se non chiamare invano la ragazza.

“Così non aiuti, Jam”. Anche Rose si era avvicinata a loro e, nonostante l’espressione della ragazza fosse filtrata dal giudizio personale di Al, Daria ebbe la certezza che qualcosa non andava nell’amica. Certezza confermata dall’occhiata con cui gelò James qualche secondo dopo.

Al era troppo concentrato su di lei per notarla, ma Daria, dietro l’aggressività, vi lesse un panico dilagante e totalizzante. L’atteggiamento di Rose mentre studiava le sue condizioni e spiegava seccamente la situazione, non fecero che accrescere la sua preoccupazione. Rose? Cos’hai? Cosa succede?

“D’accordo. Quindi come l’aiutiamo?”a quella frase la sorpresa vinse la preoccupazione: Albus non aveva riservato nemmeno un pensiero al fatto che il suo corpo potesse succhiare l’energia altrui. Non si era stranito, né era rimasto perplesso. Non ci aveva proprio pensato. Possibile che gli importasse davvero solo ed unicamente trovare un modo per farmi stare meglio?

Poi, ancora più sorprendente, l’ondata di sollievo che invase la mente del ragazzo mentre si rendeva conto di poterla aiutare e la soddisfazione nel realizzare di essere forse l’unico in grado di farlo.

Nemmeno Albus sembrava sapere da dove l’ultima emozione venisse fuori, ma non si preoccupò di indagarne le origini e Daria, per quanto curiosa, non poté scoprire nulla di più.

Il Grifondoro poi la sollevò, prendendola completamente in braccio, invece che continuare a limitarsi a sorreggerla.

“ah bene, allora te l’affido”. Non sollevò lo sguardo sulla cugina, troppo intento a posizionare meglio Daria tra le proprie braccia, e realizzò che se n’era andata solo quando sentì la porta sbattere.

Quando ebbe sistemato l’amica in una posizione che riteneva abbastanza comoda, si sedette su una delle sedie poste vicino al muro, e solo allora distolse l’attenzione dal corpo inerme tra le sue braccia notando per la prima volta tutte le persone che lo circondavano.

Dovevano essersi radunati attorno a loro quando Daria aveva perso i sensi. Sui loro volti Al poteva ancora leggere le tracce della preoccupazione e un sorriso gli sorse spontaneo alle labbra.

Era una reazione normale, non preoccuparsi a morte per quella strana Serpeverde era impossibile. È una condizione inevitabile. Se degna qualcuno della sua attenzione e gli permette di conoscerla almeno un po’, è semplicemente impossibile che non le si affezioni e non inizi ad ammirarla. E io ne so qualcosa.

L’affetto e la dolcezza presenti in quei pensieri la sorpresero, quanto il realizzare che per Al dovevano essere qualcosa di scontato e banale, se non aveva opposto resistenza al mostrarle quei ricordi. Daria, allora, non poté fare a meno di sentire un intenso calore scaldarla dentro e comprese quanto la situazione fosse reciproca. Voleva davvero molto bene a quel ragazzo dagli occhi sinceri. Almeno quanto lui ne voleva a lei.

“Quindi ora che si fa?”

“Penso che dovresti comunque portarla al suo dormitorio. Ha bisogno di un buon riposo e, per quanto non abbia dubbio che le tue braccia siano confortevoli, credo che il suo letto sia la scelta migliore”.

“Lily ha ragione. Devi assolutamente portarla in braccio fino al suo dormitorio”. Commentò James mentre un largo ghigno prendeva possesso del suo volto. “Oserei dire che dovresti tenerla stretta finché non si sarà svegliata e coccolarla fino a che non starà meglio”.

Al sbuffò esasperato e Daria si sentì in perfetto accordo con i sentimenti del ragazzo.

Questa storia sta diventando estenuante. Fu il pensiero di entrambi. “Non pensi che sia ora di piantarla? Le voglio bene a la rispetto, ma non sono innamorato di lei e so che la cosa è reciproca. Siamo amici! Non può bastare?”

“Bastare? Che assurdità è mai questa? Perché dovrei volerti come suo amico se è già il mio ruolo? No, no. Voi due dovete innamorarvi”.

Lily posò una mano sul braccio del fratello maggiore e gli sorrise condiscendente. “Sì James hai ragione. È evidente che starebbero bene assieme e sono certa che lo sappiano anche loro. Non lo ammettono solo perché sono troppo timidi”.

“Certo che ho ragione io. Ho sempre ragione io. Mi fa piacere che anche tu te ne sia accorta, Lils”.

“Ora però non pensi che sia il caso di lasciar andare Al? Non combinerà mai niente, se non li lasciamo soli”.

Sul viso di James comparve un largo ghigno soddisfatto e malizioso. “Bene, fratello. Ti affido la mia migliore amica. Abbine cura”.

Albus scosse il capo con un misto di divertimento ed esasperazione, poi si alzò dalla sedia con una certa difficoltà. Cercò Scorpius con lo sguardo, voleva dirgli che si sarebbero rivisti in Sala Comune e, solo in quel momento, si rese conto della sua assenza.

Dove si sarà cacciato? Non mi ero accorto che fosse uscito. Scosse il capo, perplesso, poi si rivolse a Dave. “Tu vieni?”

Prima che il ragazzo di colore potesse rispondergli, Lily gli posò una mano sul braccio. “Non avevi detto che quel bolide potrebbe averti slogato il gomito? Forse è meglio se vai a farti controllare in infermeria.” Concluse con un sorriso malandrino.

Albus sospirò: il danno era fatto. James si voltò in un secondo verso il Serpeverde. “Sì. Devi assolutamente andare in infermeria”.

Dave annuì mestamente, al tono minaccioso di James, poi gli rivolse un sorrisetto di scuse, che aveva un po’ troppo di divertito per sembrare veramente di scuse.

Tutti gli altri Serpeverde, così come Chris, erano andati via poco dopo essere stati interrogati, quindi la defezione di Dave significava che avrebbe dovuto fare la strada da solo. Non che la cosa gli desse fastidio.

Lanciò un’occhiata perplessa alla sorellina. Chi la capisce è veramente bravo. Un minuto prima pare volermi aiutare e quello dopo sembra la copia, più sveglia, di James.

Daria era d’accordo con il suo stupore, sperava solo che Lily non fosse veramente dalla parte di James, perché in tal caso sarebbe stata una minaccia molto maggiore.

“Comunque Al” Lo fermò Dave, prima che potesse varcare la porta che il fratello stava tenendo aperta per lui. “ In Sala Comune dovrebbe esserci Moira. Aveva detto che aspettato nostre notizie da lì. Penso che anche lei come Rose saprà come prendersi cura di Daria. Ah la parola d’ordine è Basilisco”.

“Grazie, Dave. Ci vediamo dopo, ragazzi”

“Tranquillo, Albie. Non c’è fretta. Prenditi tutto il tempo che vuoi”.

 

 

 

 

 

 

 

Questa storia costituisce un vero e proprio missing moment, una sorta di fanfic della fanfic. L’avevo scritta, mentre scrivevo il capitolo 12, ma ho deciso di non pubblicarla come parte del capitolo perché trovavo che lo appesantisse e che presentasse incongruenze: Daria, per com’è fatta, se avesse saputo del comportamento strano di Rose dopo il suo svenimento, si sarebbe messa subito in contatto con lei e chi ha letto il cap 12 sa che non va così. Per questo avevo scelto di eliminare il pezzo e non avevo nemmeno intenzione di pubblicarlo qui, ma sono stata caldamente invitata a pubblicarlo e non ho intenzione di dire da chi (cof cof Lutea Eos cof cof). Perciò eccolo qui, spero che vi piaccia.

Un bacio,

AiraD

 

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Capitolo 4
*** 4) Makes No Sense (Meg-Cap. 10) ***


 Makes No Sense

 

 

 

Non so cosa mi prenda. Ho il fiato corto e lo stomaco attorcigliato. Le sue mani sono sulla mia schiena, la stoffa del mio vestito separa pelle da pelle. Eppure mi sembra di sentirla. La sua pelle a contatto con la mia. E sento un brivido, la mia pelle che formicola proprio lì dove le sue mani sono appoggiate.

Tutto questo non ha senso.

Non ha il minimo senso! È James Potter, dannazione! Non dovrei sentire brividi al suo tocco, ma conati di vomito! E soprattutto non dovrebbe piacermi passare le dita tra i suoi capelli. Dannazione! Dannazione! Dannazione!

Non appena la canzone finisce io mi divincolo di scatto dal suo abbraccio e schizzo via alla massima velocità che questi dannati trampoli mi concedono. Non è un atteggiamento molto Grifondoro, ma in questo momento non mi interessa. Ho bisogno d’aria. Adesso. Subito. Ora.

Tutto questo non ha senso.

 

 

 

 

Ciao! Questa cosina, molto molto ina, l’ho scritta quest’estate, quando ho realizzato che stavo dando poco spazio alla mia povera Meg e alle sue di seghe mentali, quindi eccone qui un assaggino!

Un bacio,

AiraD

 

 

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