You make my heart race.

di emikillavvvvvvcxv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primocapitolo. ***
Capitolo 2: *** secondocapitolo. ***



Capitolo 1
*** primocapitolo. ***


Era arrivato il momento di ritornare a scuola.

Sono scesa dalla macchina con lo zaino sulle spalle -Divertiti oggi, e fai amicizia..mi raccomando!-  disse mia mamma con un sorriso. Ma io non ricambiai, odio l'idea di dover andare in una scuola dove non conosco nessuno, a eccezzione del mio migliore amico Ryan.
Entro nella scuola e mi avvicino ad una bidella. - Scusi saprebbe dirmi dove si trova la 3 C?-  chiesi. -E' la seconda porta sulla destra.- rispose.
Mi avvicinai a quella porta, feci un bel respiro e bussai. -Avanti!- disse una voce femminile e un po' vecchioccia. Prima di aprire sentii subito che era una classe molto casinista. Feci un altro respiro, tremavo alla sola idea di entrare in una classe di sconosciuti. 
-Eccola..benvenuta! Lei è la ragazza di cui vi ho parlato. Purtroppo è entrata tre mesi dopo l'inizio della scuola a causa di alcuni problemi familiari.. Mi raccomandato fatela sentire a suo agio. Avanti presentati.- disse la professoressa sorridendo.
"Presentati."  odio quelle parole. Sono una ragazza timida, molto timida..cosa dovrei dire? Non poteva presentarmi lei? 
Diventai tutta rossa e abbassai lo sguardo -Ehm.. Io sono-  presi un altro respiro. - sono Cherilyn Hamilton.- C'era un silenzio assurdo, stavo morendo di vergogna. Ad un certo punto si sente la voce di un ragazzo, seduto all'ultimo banco accanto alla finestra -Bell'apparecchio!- urlò sorridendo. Tutti si misero a ridere. La vergogna mi stava uccidendo, ero peggio di un peperone. 
-Signorino Bieber queste "battutine" se le risparmi.- disse la professoressa. -Cherilyn vai pure a sederti in quel banco vuoto.- continuò.
Perfetto. Indovinate un po'? Il banco davanti a quel ragazzo, Bieber.
Inizio a camminare verso il banco, mi sentivo gli occhi di tutti gli alunni che mi fissano. Il mio sguardo e quello di Bieber si incrociarono, ha gli occhi color nocciola. Lui mi sorrise, ma feci finta di niente e mi misi a sedere posando lo zaino sulla sedia. 
-Chery.- sussurrò avvicinandosi al mio orecchio. Mi giro e continua a fissarmi senza dire niente. Ma è scemo? Non sapevo più cosa pensare.
Tutta la lezione è stata molto noiosa e poi arrivò il momento della ricreazione. Per fortuna c'era Ryan con me.
-Allora Chery tutto apposto?- feci cenno di sì con la testa. -Mi sei mancato coglione.- continuai tirandoli una patta dietro la testa. Iniziammo a scherzare, lui era l'unico che mi conosceva fino in fondo, con lui non ero mai timida, anzi.
-Justin non smetteva di guardarti quando sei entrata, hai fatto colpo eheh.- mi disse Ryan facendo l'occhiolino. Justin?  Quindi è quello il suo nome. -Ma se ha pure fatto quella battutina, è antipatico.- risposi sbuffando. Nel frattempo entra Justin nella classe e mi si avvicina mentre Ryan se ne va dicendo a bassa voce -Vi lascio soli..- lo ammazzai con lo sguardo.
-Ma tu e Ryan vi conoscete?- mi chiese. -Sì, siamo migliori amici dalle medie.- risposi. Lui sorrise. Non so se gliene fregava veramente qualcosa se ci si conosceva. Era tutto cosi strano.
Stavo per andarmene ma lui mi fermò col braccio -Aspetta dove vai?- mi chiese. -Boh.- e me ne andai. 
Devo dire che ho un carattere difficile, forse lui voleva fare amicizia, ma io non ci riesco, non è mai stato il mio forte. 
Subito dopo mi si avvicinarono due ragazze della mia classe. -Ciao Cherilyn io sono Ashley- -E io sono Selena- dissero sorridendo. Ricambiai il sorriso, sembravano simpatiche. -Ho visto che Justin è venuto a parlare con te, non sai quante ti invidiano.- Invidiano? Perchè dovrebbero invidiarmi? In fondo non mi ha detto niente di speciale. E se queste due ragazze mi si erano avvicinate solo perchè Justin mi aveva parlato?
 -Addirittura?-  risposi con una faccia sconvolta. In quel momento risuonò la campanella e ci siamo rimessi tutti al proprio banco.
Le ore successive sono state tutte noiose fino a che a suono della campanella dell'ultima ora mi si avvicina una ragazza. -Allora come ti trovi qua?- mi chiese sorridendo. -Sinceramente se non fosse per Ryan sarebbe un inferno.- risposi.  -Aspetta a dirlo, ti devi ancora integrare bene.. Comunque io sono Emmy- disse. -Ou bel nome, io sono Cherilyn, piacere.- dissi sorridendo.
Non so perchè, ma lei mi ispirava amicizia, se si puo' dire così. 
Fuori da scuola andai subito a cercare Ryan. -Ryan mi accompagni a casa?- gli chiesi. Stava per rispondere ma venne subito interrotto da Justin -Non la sai la strada?- disse con un sorisetto sarcastico. Anche Ryan rise a quella battuta. Mi sentivo presa in giro e me ne andai da sola, ma subito dopo -Aspetta dai, vengo.- urlò Ryan correndo verso di me. 
-Andiamo Chery non te la prendere, Justin è fatto cosi. A volte lo fa per fare colpo- rifece l'occhiolino. Cosa voleva dire "per fare colpo"? No, non è il mio tipo. -E' anche il ragazzo più conosciuto della scuola, prova a farci amicizia non fermarti alle apparenze.-
Forse Ryan aveva ragione. Non dovevo fermarmi alle apparenze.

 


Grazie se avete letto questo primo capitolo,
lo so che per ora non è niente di speciale,
ma siamo ancora l'inizio.
So anche che è un po' corto,
ma ripeto,
siamo all'inizio.
Però per favore fate delle recensioni,
magari capisco se vi interressa o no,
sennò sarebbe inutile continuarlo.
Con questo chiudo 
E BUON NATALEEEEE AFGSDKJF

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Capitolo 2
*** secondocapitolo. ***


La mattina seguente mi sentivo stanchissima, forse perchè avevo pensato tutta la notte alle parole di Ryan. "Non fermarti alle apparenze." E' buffo, ma ci pensai tutta la notte.
Ero così stanca che alla prima ora di lezione del professore Barlotti, di geografia, mi addormentai. -Hey svegliati.- Sentivo rimbomare queste parole. Era una voce maschile, una voce familiare. Chi è? Chi è che disturba il mio sonno? Lasciatemi in pace, cristo. -Svegliati.- sentivo sussurrarmi ancora una volta nell'orecchio con una mano che mi scuoteva la spalla. Provo ad aprire gli occhi ma non ci riesco, si chiudono subito. "Splash", se si può definire così il rumore. Ero tutto bagnata. nel vero senso della parola. Apro gli occhi e, boom, mi trovo davanti Justin.  -Ma allora sei viva.- mi disse con una voce preoccupata. Si era preoccupato per me? Impossibile, mi prendeva in giro. Non ci pensai due volte a rispondere  -Che c'è? Ti importa?- dissi facendo un sorriso. Justin all'inizio mi fece una smorfia e mi si avvicinò all'orecchio dicendomi con la sua bocca a cuoricino -Forse.- e se ne andò sorridendo.  
Forse? Cosa voleva dire "forse"? Si o no? Non capivo se mi pigliava per il culo.
Inizio a girarmi cercando di capire perchè la classe era vuota. Ricreazione, wow, avevo dormito due ore. Mi si avvicina Emmy dicendomi -Ti piace?- con un sorriso stampato in faccia. -Ma sei scema? No.- gli risposi frettolosamente e abbassando lo sguardo.  Io non sono il tipo di ragazza di cui i ragazzi si innamorano. -Come fai a sapere di chi parlo?- ridacchiò. Feci solo un'alzata di spalle sbuffando, non sapevo cosa rispondere.
Finalmente risuonò la campanella. Entra la professoressa di scienze, a primo impatto sembra una persona buona, così mi rimetto a dormire. Non faccio in tempo a chiudere gli occhi che le cinque ore di scuola sono già finite. All'uscita di scuola vado, come sempre, da Ryan per farmi accompagnare, ovviamente con lui c'era Justin. Sembravano due fratelli. L'unica differenza è che Justin ha i capelli di un finto biondo, Ryan li ha castani.
-Ryan vieni o stai quì con i tuoi amici?- gli domandai. -Vengo, vengo.- mi rispose. Anche Justin venne con noi, lui non abità lì, perchè dovrebbe venire con noi? Ero curiosa -Justin, che ci fai tu qua?- gli domandai. -Che c'è? Ti importa?- rispose ridendo e imitando la mia voce. -Forse, gngn.- gli dissi cercando di imitare la sua. Io, Ryan e Justin scherzammo per tutto il tragitto. Ryan aveva ragione, mai giudicare un libro dalla copertina.
Sono entrata in casa con un sorriso stampato sulla faccia, ma che durò ben poco. Mio padre e mia padre stavano piangendo come dannati. Che è successo? Andai da loro -Mamma, papà, che è successo?- con una voce preoccupata. -Dobbiamo andare all'ospedale, e di corsa.- dissero ancora piangendo. Mi  limitai a continuare a fare domande, posai lo zaino e andammo di corsa tutti in macchina.
E Matt? Strano, oggi non aveva il tempo pieno. E se gli è successo qualcosa? Spero di sbagliarmi, spero con tutto il cuore che è a mangiare da un amico.
Non sapevo più cosa pensare, il tragitto in macchina sembrava non finire mai.

Siamo scesi di corsa dalla macchina -Mamma spiegami cos'è successo.- urlai agitandomi. Non mi risonde, è come se fossi diventata invisibile. Siamo entrati di corsa nell'ospedale. -Dov'è?- chiese mia mamma piangendo. -Lei è la signora Hamilton giusto?- domandò la dottoressa. -Sì, sono io. La prego mi dica dov'è.- ancora una volta piangendo. -Mi segua pure.- 
Ci ha portati nella camera e ha aperto la porta. Mi sento come se il mondo mi fosse crollatto addosso. Gli occhi sono già diventati gonfi dalle lacrime. Piango. Singhiozzo. Sto di merda. Mio fratello è in coma. Perchè proprio a lui? Matt è un ragazzo stupendo, non se lo merita. Anche se litighiamo sempre ammazzerei chiunque per lui, sono molto protettiva nei suoi confronti. -Com'è successo? Perchè?- gli chiesi singhiozzando. -Le persone che ci hanno chiamato dicono che è stato investito.- mi rispose la dottoressa Martelli. Investito? Vorrei sapere chi è stato quella merda di persona che l'ha investito. Mi limito a risponderle e mi metto a sedere accanto al mio fratello -Lo so che non sono la sorella migliore, ma ti voglio un bene dell'anima, scusa se spesso litighiamo. Ti prego non lasciarmi proprio ora.- gli dissi sussorandoglielo all'orecchio. Passai tutto il giorno nell'ospedale, a vedere se si riprendesse, ma niente.
Verso le otto io e papà siamo tornati a casa, invece mamma è rimasta nell'ospedale. Non avevo nemmeno fame, eppure non avevo nemeno pranzato. Volevo solo andare a letto e sperare che era tutto un incubo, anche se sapevo che non era così.
Il mattino dopo mi svegliai ancora con gli occhi gonfi, avrei preferito non andare a scuola ma avevo già saltato tre mesi, non potevo non andarci. Mi sentivo di merda, ma dovevo fingere un sorriso, non volevo che qualcuno sapesse questo fatto. Tranne Ryan, a lui lo avrei detto. 
Alla prima ora c'è inglese, la mia materia preferita. La professoressa è anche simpatica, sa coinvolgerti nella lezione. Ma guarda caso non era il mio giorno fortunato. -Dovete descrivere la vostra famiglia, appena avete finito me lo consegnate e vi darò un voto.- disse la professoressa. Fantastico. Cercavo di trattenermi dalle lacrime ma era più forte di me. Mi sono alzata e ho iniziato a correre verso il bagno piangendo. Sentivo tutte le voci dei compagni che dicevano -Ma che ha fatto?- Mi chiusi dentro il bagno, ma all'improvviso sentii dei passi che si avvicinavano sempre di più. Chi è? Come ha fatto a trovarmi? Avrà sentito il rumore del pianto e mi ha trovata.
Apre la porta.
E' Justin. Justin? Ancora una volta non sapevo cosa pensare. -Hey ma perchè sei scappata?- mi domandò.  L'ho guardato, ma non ho risposto, non ce la facevo.  -A me puoi dirlo. Perchè sei scappata? Perchè stai piangendo?- mi domandò ancora uan volta. -Non credo che ti interessi veramente.- -A me sì, veramente tutti i compagni della classe stanno cercando di capire che ti è preso.- ribattè subito lui. -Mio fratello è in coma, contento? Vorrei solo morire.- gli risposi. -Non lo dire manco per scherzo, si rimprenderà, è una persona forte.- portò le sue mani verso il mio viso e mi asciugò le lacrime, poggiò la sua mano verso la mia e mi tirò su. Mi abbracciò. Forse è stato l'abbraccio più bello che mi abbiano mai dato. Mi si bloccò lo stomaco. -Che ne dici se invece di ritornare in classe scappiamo a mangiare un po' di pizza? Ci daranno per dispersi.- disse ridendo. Era carino, cercava di distrarmi. -Perchè no?- risposi accennando un sorriso. -Dammi.- mi disse Justin prendendomi la mano. Abbiamo iniziato a correre come dei ladri che scappano quando ci sono i carabinieri. Avevamo tutti e due le mani un po' sudate, faceva anche caldo, ma non ce la lasciavamo lo stesso. Finalmente siamo arrivati davanti alla pizzeria, apriamo la porta e.. Mi sento ghiacciare.
C'era proprio lui davanti a me. Lui mi sorrise. Lui conosce Justin. Rimasi lì ferma come una pietra a guardarlo.

Beene il secondo capitolo èfinito.
Spero vi sia piaciuto 
e che vi metta un po' di suspence ahaha.
Se volete fate delle recensioni,
vorrei capire se vi piace o no.
Grazie se lo leggete :)

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