All I want for Christmas

di CABARETdelDIAVOLO
(/viewuser.php?uid=115700)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un regalo inatteso ***
Capitolo 2: *** Improvviso come un giorno di neve ***
Capitolo 3: *** Brividi sconosciuti ***
Capitolo 4: *** Il più bel dono sei tu ***



Capitolo 1
*** Un regalo inatteso ***



Un Regalo Inatteso


Avengers tower era completamente addobbata, con tutto ciò che serviva per una festa di Natale come si deve.

Nastri rossi, striscioni dorati, albero pieno di palline, vischio sopra le porte.

Era il primo Natale dopo la nascita dei Vendicatori. Ma purtroppo, nessuno di loro aveva potuto essere presente. Lavoro, missioni, problemi con fratelli ingestibili. Solo Steve era riuscito a raggiungere casa Stark in tempo, insieme a tutti gli altri invitati, tra giornalisti e ricchi imprenditori.

Tutto era andato liscio. Risate, complimenti, auguri e regali e ora pian piano tutti stavano congedandosi, tornando nelle loro dimore.

"Salute!!!"

Tony gridò sollevando il bicchiere di zabaione ancora mezzo pieno verso la porta, dalla quale anche l'ultimo invitato era appena uscito.

Vestiva con un completo blu notte, una elegante camicia chiara col primo bottone slacciato e niente cravatta.

"Ci vediamo fra  365 giorni."

Concluse cambiando improvvisamente tono di voce. Sbuffò, buttando giù un altro sorso.

Le lenti azzurre degli li occhiali che indossava scintillarono per un secondo, colpiti dalla luce della lanterna fuori dalla finestra.

"Sei sempre così scontroso, Tony..."

La voce di Steve giunse dall'altra parte della stanza, da dove il soldato proveniva reggendo in mano una pila di vassoi sporchi raccolti dal tavolo del buffet.

Stark si levò gli occhiali appoggiandoli sul davanzale della finestra e chiuse gli occhi costringendosi a non guardare.

"Ah! Ti prego! Levati quel maglione! Cel'hai su da tutta la sera! È inguardabile!"

Rogers arrestò la sua camminata aggrottando la fronte.

"No!"

Esclamò, fiero del suo verde golf natalizio di lana, decorato dai disegni di renne con tanto di campanellini sonanti.

"È un regalo di Natasha! Lo tengo perchè mi piace e adesso che so che ti da fastidio, lo indosserò più spesso che posso."

Disse beffardamente fissando Tony negli occhi, sollevando le sopracciglia e tornando sulla sua strada, verso la cucina.

Tony storse la bocca seguendo il soldato con lo sguardo.

"Contento tu. La reputazione è tua."

Bisbigliò, buttò giù l'ultimo goccio del suo drink mettendosi subito a cercare la bottiglia per riempire di nuovo il bicchiere.

Appena la avvistò, poggiata sul tavolino accanto al divano, si precipitò a prenderla.

Ma fece appena in tempo ad allungare il braccio quando un'altra mano, più grande e veloce lo precedette soffiandogli la fiasca da sotto il naso.

Sollevò lo sguardo di scatto ritrovandosi immediatamente a fissare gli occhi blu di Cap.

"No! Per stasera basta così!"

Disse il soldato accennando ad un piccolo sorriso.

"Oh, andiamo!"

Esclamò Tony facendo un passo verso Rogers che non si mosse di un millimentro.

Stark allungò la mano per raggiungere la bottiglia ma Steve subito la spostò, impedendogli di prenderla.

Il miliardario sbuffò pesantemente con il naso, stringendo i denti.

Abbassò lo sguardo e per un attimo calò il totale silenzio fra i due uomini.

Steve non staccò mai lo sguardo dal volto di Stark che, come da lui previsto, dopo pochi istanti fece nuovamente uno scatto per tentare di prendere la fiasca.

Troppo lento.

Rogers sollevò la bottiglia più in alto e Tony andò a sbattere col naso contro il suo petto rimbalzando indietro immediatamente.

Schioccò la lingua sul palato lanciando uno sguardo truce verso il soldato che però, rispose con la sua solita espressione gentile e dolce porgendo la mano verso Stark che non riuscì a replicare di nuovo.

Alzò il bicchiere e, ringhiando sottovoce senza mai spostare gli occhi da quelli di Steve, lo posò sul suo palmo.

Egli lo afferrò in un baleno e tutto soddisfatto si diresse nuovamente verso la cucina.

"Questo è il ringraziamento per il regalo che ti ho fatto???"

Gridò Tony accasciandosi subito dopo sul divano a peso morto.

"Si! Ti sto facendo un favore! Sei già abbastanza brillo!"

Rispose Rogers urlando dall'altra stanza.

Stark incrociò le braccia sul petto, borbottando qualcosa di incomprensibile e sprofondando sempre di più nei morbidi cuscini beige.

"A proposito..."

Steve ricomparve quasi subito accanto al divano, stavolta con le mani libere.

"...con tutto quel trambusto, non credo di averti ringraziato come si deve per quel regalo..."

Disse sorridendo un pò imbarazzato mentre Tony lo fissava con un sopracciglio sollevato.

"Voglio dire... è una moto stupenda! Devi averci messo un sacco di tempo per farla!"

Concluse passandosi una mano dietro la nuca un pò a disagio. Non gli era mai capitato di ricevere un regalo del genere e non sapeva bene cosa dire.

"Naah, non molto, non è stato così diff-"

"Approssimativamente 37 giorni più le ultime 2 notti, signore."

La voce di Jarvis fece sussultare entrambi e ci volle un secondo prima che Steve realizzase le parole che aveva appena sentito.

"Tu... tu non dormi da 2 giorni?!?!"

Alzò la voce all'improvviso sgranando i suoi luminosi occhi chiari e fissando preoccupato Tony.

"Grazie, Jarvis..."

Disse sarcasticamente il miliardario chiudendo gli occhi per evitare lo sguardo di Rogers.

"Tony?!?!"

"Sto bene! Stai tranquillo! Dormirò 3 giorni di fila per recuperare!"

Esclamò Stark spalancando i suoi profondi occhi scuri e agitando le braccia.

Steve sospirò ‌intensamente scuotendo leggermente la testa.

"Il mio regalo era orrendo a confronto..."

Era dispiaciuto per tutto questo. Il dono che Tony gli aveva fatto era meraviglioso mentre il suo era... inutile.

"Meglio che torno di là a sistemare..."

Sussurrò affranto, voltandosi per andarsene.

"No! Andiamo, siediti un attimo! Ho pagato delle persone per sistemare, non devi mica farlo tu!"

Disse Stark battendo la mano sul cuscino accanto a se, incitando Steve ad accomodarsi.

Il soldato, un po' titubante, sospirò e solo dopo aver visto lo sguardo sinceramente cortese di Tony, si decise ad accettare il suo invito.

Si sedette mettendosi comodo, poggiandosi le mani sulle cosce mentre i campanellini sul suo maglione persistevano a tintinnare.

"Il tuo regalo non era brutto!"

Esclamò Stark con voce stanca.

"Ho sempre desierato una..emh...una..."

Steve chiuse pre un secondo gli occhi, sconsolato.

"Caffettiera..."

"Oh! Si, giusto, giusto! Caffettiera!"

Ripetè il miliardario ridendo, ma la sua risata pian piano si spense nel vedere il volto di Rogers abbassarsi e il suo sguardo raggiungere le dita che aveva preso a stuzzicarsi le une con le altre.

"Hey! Stavo scherzando! Ricordo il tuo regalo, mi è piaciuto!"

Disse dando un colpetto alla spalla del soldato col dorso della mano.

"Non serve che mi consoli, non sono un bambino..."

Rispose Cap tentando di nascondere il suo dispiacere con un lieve sorriso.

"Lo so, lo so! Ma sai, è il primo Natale che in qualche modo festeggio veramente quindi, in fondo è andato piuttosto be-"

"Che cosa'hai detto?"

Steve lo interruppe portando i suoi occhi magnetici ad incontrare quelli di Tony.

"Cosa?"

"Hai detto che è il primo Natale che festeggi. Perchè?"

La voce di Rogers sembrava improvvisamente invasa dall'agitazione e dalla curiosità ma Stark non riuscì a capirne la ragione.

"Bè, perchè... quando ero piccolo mio padre e mia madre avevano sempre impegni, anche il giorno di Natale..."

Disse senza riuscire a staccare gli occhi da quelli di Cap.

"...e quando sono morti... pian piano o smesso di considerare Natale un giorno diverso dagli altri..."

Concluse lasciando che la sua voce sfumasse, realizzando solo dopo ciò che aveva appena confessato.

Steve era rimasto come imbambolato, a fissare Stark negli occhi fino all'ultima sillaba.

Un silenzio denso cadde per un attimo mentre qualcosa di ancora più forte sembrava essersi bloccato fra i volti dei due uomini.

"Oh...ho capito..."

Sospirò il soldato spezzando l'aria e tornando a guardare davanti a se mentre Tony, ancora leggeremenre scombussolato si risistemava sul divano distogliendo lo sguardo da Steve e poggiando la testa allo schienale.

"Anche per me...è il primo Natale..."

Mormorò Cap portando lo sguardo verso l'alto.

"Da bambino... non l'ho mai festeggiato..."

La sua voce era un pò triste, piena di un dolore passato da molti anni ma che ancora occupava un piccolo spazio nella sua memoria.

"...era un giorno come un altro..."

I suoi occhi lucidi, blu, infiniti come l'oceano sembravano persi...

"L'unica cosa forse era che mio padre tornava a casa dal bar...più ubriaco del solito..."

...abbandonati ad un ricordo lontano.

D'un tratto scosse la testa, costringendosi a tornare al presente.

"Basta, non è il caso di pensare a queste cose proprio oggi."

Affermò sorridendo di nuovo e voltandosi verso Tony.

"E poi, non voglio annoiarti con la mia triste sto-"

Si bloccò immediatamente vedendo il viso di Stark rilassato, calmo, addormentato.

"...scherziamo?!"

Sussurrò ridendo di se stesso per non essersi accorto di aver parlato da solo durante tutto quel tempo.

Non riuscì subito a muoversi. Rimase per un secondo a guardare Tony respirare rumorosamente mentre il suo petto si alzava dolcemente.

Sembrava così sereno e tranquillo, come non era mai durante il giorno, e a Steve venne istintivamente da sorridere.

Poi, lentamente tornò ad appoggiare la schiena al divano e a guarare il soffitto pensando nuovamente al ridicolo regalo che aveva fatto ad un miliardario come Tony Stark.

Gli avrebbe comprato qualcos'altro. Qualcosa che poteva almeno vagamente competere con una moto in stile anni 40 interamente fabbricata dal genio di Tony.

Non sapeva ancora bene cosa, ma di sicuro avrebbe trovato il regalo gius-

"Mmh..."

Improvvisamente, la catena di pensieri del soldato fu inaspettatamente interrotta.

Steve con uno scatto girò il viso e si accorse che Stark era scivolato fino ad arrivare con la testa contro la sua spalla. Ma non si era svegliato.

Aveva solo mugugnato delle parole circa qualcosa di morbido e comodo.

Rogers tentò di spostarsi con infinita cautela per evitare di farlo scivolare.

Gli prese dolcemente la nuca e pian piano lo accompagnò a stendersi sul divano.

Fu un'impresa incredibile data la stazza del soldato che, vista la posizione in cui ora si trovava, facendo un solo passo falso avrebbe potuto cadere e schiacciare Tony.

Riuscì in qualche modo a farlo sdraiare e con molta cautela provò a spostarsi da sopra il suo corpo.

"Nnnh..."

Con un rapido e imprevedibile movimento, Stark sollevò un braccio e lo posò intorno al collo di Rogers, tirandolo verso il basso e impedendogli di muoversi.

Egli sorrise divertito da quella situazione, ma allo stesso tempo un pò imbarazzato di trovarsi praticamente con il naso contro quello di Tony.

Delicatamente tentò di spostargli il braccio e di rimetterlo al suo posto mentre, senza che potesse impedirlo, la sua bocca sfiorava il viso del miliardario.

Dopo almeno un minuto, riuscì ad allontanare il volto e a tentare di allontanarsi.

Ma fu solo un breve istante.

In una frazione di secondo, le mani di Tony arrivarono a prendergli il viso.

Una risatina nervosa gli sfuggì dalla bocca quando si rese conto che Stark stava leggermente sorridendo con gli occhi sempre chiusi. Doveva essere molto più ubriaco di quanto Cap pensasse.

Probabilmente stava sognando di una bellissima modella di quelle che c'erano alla festa quella sera.

"Hey..."

Le parole di Stark erano travolte dal sonno.

Rogers sentì il suo respiro caldo soffiargli per un secondo sul volto e un brivido gli percorse la schiena.

"...buonanotte..."

Mormorò il miliardario mentre la sua voce...lentamente si spegneva.
"...Steve..."

Fu un lampo.

Un istante che durò il tempo di un sogno.

Cap fece un sussulto e il suo cuore gli balzò in gola, ma non ebbe il tempo di reagire in nessuno modo poichè quando si rese conto di cosa stava accadendo, le labbra di Tony si erano già nuovamente staccate dalle sue e l'uomo sembrava essersi definitivamente addormentato.

Steve rimase immobile, pietrificato, con gli occhi ancora sbarrati rivolti verso il viso di Stark e la bocca semiaperta, respirando pesantemente.

La sua mente non riusciva più a connettere pensieri concreti e sensati.

Non si rese nemmeno conto di essersi finalmente alzato dal divano ed essersi allontanato di un paio di passi.

Non riuscì a staccare lo sguardo dal viso dolcemente perso nei sogni di Tony, ma più lo guardava, più si rendeva spaventosamente conto di quello che era appena successo.

Poi, come una sferzata di vento, un pensiero colpì Cap.

Stark aveva bevuto parecchio quella sera ed erano giorni che non dormiva. Probabilmente tutto quello che era accaduto non aveva nulla a che fare con lui ed era stato solo un attimo di smarrimento. Probabilmente era stato solo un raptus momentaneo e senza significato.

Si, doveva essere così.

Steve sospirò, rincuorato da quella realizzazione.

Sorrise ancora un pò scosso chiudendo per un attimo gli occhi.

Infine, cercando di non fare rumore con i campanellini, si sfilò il maglione di Natale e lo posò sulle spalle di Tony. Poi si voltò passandosi una mano tra i capelli e con un tonfo sordo, si lasciò cadere sulla poltrona vicino al divano.

Non aveva nessuna voglia di andare in camera sua, non sapeva il perchè.

Gli ci vollero diversi minuti per riuscire ad allontanare dalla mente la sensazione che aveva provato sentendo le labbra di Tony sfiorare le sue per quel breve istante.

Ma poi, alla fine, si accoccolò fra i cuscini e riuscì a prendere sonno.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Improvviso come un giorno di neve ***



Improvviso come un giorno di neve


Steve aprì gli occhi, svegliato dal flebile tintinnio di piccoli campanellini.

Sbattè le palpebre un paio di volte per riuscire a rinsavire completamente e subito si accorse di essere coperto dal suo maglione pieno di renne e sonagli.

Guardò rapidamente l'orologio appeso alla parete. Le 9. Aveva dormito solo 5 ore.

Aveva fatto una fatica incredibile ad addormentarsi per via di...

Il ricordo gli balenò violentemente nella memoria e subito Cap gettò uno sguardo sul divano accanto a se.

Vuoto.

Aggrottò le sopracciglia, sorpreso e attonito. Si era svegliato prima di lui??? Com'era possibile?

"Let it's snow, let it's snow, let it's snow!"

Improvvisamente un soffuso suono provenne dalla cucina. Una voce che canticchiava a bassa voce.

Rogers lentamente si alzò e andò verso l'altra stanza, seguendo quel piacevole rumore.

Il salone era stato già pulito alla perfezione e anche la cucina sembrava essere stata sistemata.

Arrivò sulla porta e finalmente vide la fonte di quella canzoncina.

Tony.

Gli dava le spalle e sembrava così concentrato sul suo lavoro da non essersi accorto del suo arrivo.

"Cosa...stai facendo?"

Domandò Cap delicatamente.

Stark si bloccò girando immediatamente il viso.

"Buongiorno!"

Esclamò il miliardario con voce allegra mentre un largo sorriso gli si dipengeva sul volto.

D'un tratto uno strano rumore, come un crepitio di fiamme si levò dal punto in cuoi si trovava Stark.

"Tony... cosa...?"

Steve era immobile sulla porta, perplesso. Il miliardario si voltò di nuovo armeggiando davanti a se.

In un attimo lo scoppiettio si interruppe e l'uomo tornò a voltarsi completamente.

Il soldato spalancò gli occhi sorpreso, incredulo.

Tony reggeva in mano una caffettiera. No, non una caffettiera, LA caffettiera che lui gli aveva regalato. Rossa e oro.

"Caffè?"

Domandò Stark sorridendo e facendo segno a Steve di sedersi al tavolo dove c'erano già apparecchiate 2 bianchissime tazzine.

Ma Cap era rimasto a fissare la Moka fra le dita del miliardario, con gli occhi sbarrati e un'espressione molto perplessa.

"Strano, vero?"

Disse Tony sollevando leggermente l'oggetto.

"Sembrava molto più bella ieri sera dopo 4 bicchieri di zabaione."

Steve non riuscì a resistere. Si lasciò sfuggire una piccola risata portandosi una mano sul volto.

"Già, è orribile..."

Disse nascondendosi la bocca con le dita.

"Però magari fa bene il caffè! Proviamo?"

Chiese Tony versando la bevanda nella tazzina davanti a sè.

"Proviamo..."

Si sedettero insieme bevendo il loro caffè del mattino chiacchierando in tutta tranquillità. O meglio, Stark era molto più calmo di quanto non lo fosse Cap che per nessuna ragione riusciva a guardare il miliardario negli occhi per più di un paio di secondi e continuava a giocherellare con la tazzina oramai quasi vuota.

"Va tutto bene?"

Domandò Tony incuriosito da quello strano atteggiamento.

"Eh? Oh, si...tutto bene!"

Rispose il soldato guardando Stark e mostrando un cortese sorriso ma, anche questa volta, non riuscì a sostenere lo sguardo del miliardario. Aveva troppa paura che i suoi occhi finissero involontariamnete per scivolare a guardare le sue labbra e allora, Tony se ne sarebbe accorto.

E lui avrebbe dovuto raccontargli della sera precedente e quasi sicuramente non sarebbe riuscito a mostrarsi indifferente a quel bacio su cui avea stranamente fantasticato per quasi tutta la notte.

"Allora perchè non riesci a guardarmi in faccia?"

Chiese improvvisamente Stark distruggendo ogni sua possibilità di fuga.

Rogers d'istinto risollevò lo sguardo incrociando finalmente gli occhi scuri e caldi del miliardario.

"C-cosa?"

La sua voce fu scossa da un leggero tremito.

"Ti senti bene?"

Ripetè Tony un pò compiaciuto da quella situazione. Un omone grande e grosso, un soldato sempre attento e pronto, ora così stranamente a disagio e titubante, per causa sua.

"Sai, ieri sera ti sei addormentato addosso a me!"

Iniziò Steve cercando di acquisire un tono divertito per stemperare lo stato in cui si trovava metre la povera tazza fra le sue mani veniva usata come antistress.

"Ti ho spostato per metterti comodo e non so perchè mi hai afferrato e mi...emh... mi hai b... emh..."

Balbettava senza controllo non riuscendo nè a pronunciare la parola nè a staccare lo sguardo dagli occhi di Stark.

"Baciato?"

Disse innocentemente Tony alzando le sopracciglia.

"Ah! Si! Ahahah! probabilmente stavi sognando una modella o qualcosa del genere! Ahahah..."

Rogers rise nervosamente continuando a violentare quella povera tazzina.

"Ahahah! Dici?"

Rispose il miliardario mettendosi a ridere a sua volta.

"Già! Ahahah!"

Risero per qualche secondo, Steve sempre imbarazzato e Tony stranamente calmo e quasi intenerito.

"Strano però..."

Sussurrò infine Stark quando le risa si affievolirono.

"Cosa?"

Domandò subito Cap continuando a sorridere, ora più rilassato per essersela cavata in quella situazione.

"Non ho detto il nome di una modella ieri sera."

Si sbagliava.

Gli occhi di Tony si puntarono sul suo viso, che di nuovo si tese, preoccupato, spaventato, incredulo. Quando ad un certo punto, si accorse dell'espressione che il miliardario aveva dipinta sul volto. Era dolce, un pò maliziosa.

Sapeva.

Era sveglio.

La sera prima non era stato un errore, un annebbiamento dell'alcohol.

Era vero.

Tutto quanto. 

Tony lo aveva baciato volontariamente.

E ora lo stava guardando con uno sguardo che non gli aveva mai visto disegnato sul viso.

Steve deglutì non appena Stark appoggiò i gomiti sul tavolo e si avvicinò al suo volto.

"Lo so che non è più Natale..."

Sussurrò il miliardario mentre il respiro di Cap si faceva più pesante e veloce.

"...ma... mi concedi lo stesso un regalo?"

Chiese storcendo la bocca in un divertito sorrisino che fece aggrovigliare lo stomaco del soldato.

Aggrottò le sopracciglia, non capendo ciò che Tony voleva dire, fino a quando egli non sollevò lo sguardo sopra le loro teste spingendolo a fare lo stesso.

Steve sussultò impercettibilmente quando vide appeso sul lampadario un piccolo rametto di vischio, l'unico rimasto dalla festa della sera trascorsa.

Con uno scatto, subito riportò gli occhi verso il basso, incrociando nuovamente quelli di Stark, che già lo stavano guardando.

Il cuore gli batteva nel petto ad una velocità che non sentiva da quando soffriva di tachicardia, prima di diventare Capitan America.

Non sapeva per quale motivo, ragione o sensazione, ma si ritrovò anch'egli ad avvicinarsi al volto di Tony mentre le sue mani stringevano ancora la tazzina con forza.

Quando arrivarono a sfiorarsi con i nasi, come la notte precedente, Steve sospirò rumorosamente cercando di dire qualcosa. 

Ma non ne ebbe il tempo.

Stark chiuse lo spazio fra le loro bocche cogliendolo di sorpresa. Sgranò gli occhi per un secondo poi, quando sentì le labbra di Tony giocare con le sue, finalmente tutto sembrò calmarsi.

Tutto sembrò prendere il posto giusto.

Il cuore di Cap ancora batteva ad un ritmo incontrollabile, ma la cosa non sembrava più preoccuparlo.

Sentì la mano del miliardario poggiarsi al bordo suo viso e accarezzare la sua mandibola e una sensazione invadente, avviluppante si impossessò di lui facendolo rabbrividire all'altezza del vent-

CRACK!

I due si staccarono all'improvviso, spaventati da quel forte rumore.

La tazzina fra le mani di Steve si era spaccata a metà.

"Oh...io...mi... mi dispiace, non... non volevo, io..."

Balbettò il soldato sempre guardando Tony che si mise a ridere leggermente tenendo la mano sul volto di Cap.

"Vorrà dire che mi regalerai delle tazzine in tinta con la caffettiera, l'anno prossimo."

"Neanche per idea!"

Disse Rogers sgranando gli occhi e spostando con la mano i cocci di ceramica.

Risero entrambi rimanendo occhi negli occhi per un lungo momento poi, qualcosa attirò l'attenzione di Steve.

"Ah! Nevica!"

Esclamò guardando fuori dalla finestra e spingendo Tony a fare lo stesso.

"Vuoi andare fuori?"

Domandò Stark tornando a guardare gli occhi splendenti del soldato.

Steve rimase a fissare il miliardario per qualche secondo, in silenzio. La sua mano calda ancora poggiata sul suo collo, il suo sorrisetto furbo e sexy...

 Non si era mai reso conto di quanto trovasse attraente quell'uomo. Tony Stark.

"No...non adesso..."

Sussurrò afferrando il viso di Stark fra le mani e tirandolo contro di sè.

Fu la prima volta in cui riuscì a coglierlo di sorpresa.

La prima volta in cui lo lasciò senza fiato e senza parole.

Fu la prima volta in cui Steve riuscì a baciare Tony.

Era giusto che stesse accadendo durante il loro primo Natale.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Brividi sconosciuti ***



Brividi sconosciuti


"Accidenti!"

Tony entrò dalla porta correndo, muovendo la schiena come se un ragno stesse camminando fra le sue scapole.

"Ah! Freddo, freddo, freddo!!!"

Saltellò verso il salotto slacciandosi la giacca e il maglione e lasciandoli cadere a terra dietro di se.

"Jarvis! Alza il riscaldamento a pavimento!"

Gridò, e subito l'inglese e gentile voce dell'AI rispose obbedendo al comando.

Stark, rimasto in canottiera e pantaloni scuri, si lanciò a terra stendendosi a pancia all'aria e emettendo un rumoroso sospiro di sollievo.

Steve arrivò subito dietro di lui, ridendo di gusto, con in mano gli indumenti pesanti che il miliardario aveva sparso per il corridoio. Li poggiò sul divano sfilandosi anche i suoi e si mise accanto al corpo di Tony a fissarlo dall'alto con le mani sui fianchi.

"Tutta questa scena per una pallina di neve?"

Domandò sarcasricamente, sorridendo divertito mentre Stark gli lanciava uno sguardo truce dal pavimento.

"Primo. Era un ICEBERG."

Rispose con tono seccato.

"Secondo. Tu non hai idea di cosa voglia dire avere un cubo di ghiaccio che ti percorre la spina dors-"

Si fermò all'improvviso ricordandosi amaramente dei 70 anni che il soldato aveva trascorso a giocare al surgelato, disperso nell'artico.

"...ok, forse lo sai. Ma potevi evitare di tirarmi quella palla!!!"

Sbraitò puntando il dito verso Cap per poi lasciarsi ricadere indietro ad occhi chiusi, respirando affannosamente.

"Maledetto me che ti ho portato là fuori..."

Rogers rise scuotendo la testa e rimanendo a fissare Tony accasciato al suolo con braccia e gambe aperte a stella.

Inconsciamente si fermò a guardarlo, a guardare ogni parte del suo corpo.

Il ventre che saliva e scendeva lentamente insieme ai suoi respiri, le braccia e le spalle ora scoperte, sorprendentemente muscolose e lisce, la luce azzurra e brillante al centro del suo petto. Non si rese conto che mentre i suoi occhi percorrevano ogni centimetro del fisico del miliardario, la sua bocca stava ancora sorridendo leggermente.

Ma soprattutto, non si era accorto che Tony a sua volta lo stava guardando da qualche secondo, vedendolo contemplare il suo corpo steso a terra.

Quando i loro occhi si incrociarono Cap sussultò, colto in flagrante.

Deglutì un pò in imbarazzo mentre le labbra di Stark si storsero in un ghigno malizioso.

"Emh...vado... a fare un'altro caffè caldo!"

Esclamò Steve voltandosi senza pensarci e dirigendosi verso la cucina lasciando il miliardario sdraiato al suolo.

Camminò velocemente, tentando di non farsi condizionare da ciò che era accaduto appena un'ora prima in quella cucina e, soprattutto, cercando di trattenersi dall'irrefrenabile voglia di guardare indietro verso Tony.

Raggiunse la stanza e si precipitò al fornello.

Afferrò la caffettiera rossa e oro, la preparò e la poggiò sul fornello.

Con due dita girò la manopola e accese la fiamma sotto la moka ma, improvvisamente, un'altra mano diede un colpetto al pomello, spegnendo di nuovo la stufa.

Steve non fece nemmeno in tempo a sollevare la testa che Stark si era già infilato fra lui e il fornello, poggiandosi con il sedere al bordo di marmo.

Si ritrovò gli occhi avvolgenti e scuri del miliardario a pochi centimetri dai suoi. Le punte dei loro nasi si sfioravano e il respiro del soldato si era notevolmente appesantito.Tony lasciò salire la mani sui fianchi di Cap, insinuandosi sotto la sua maglietta e sollevandola lentamente, godendosi ogni secondo in cui le sue dita sfioravano la pelle chiara e morbida di Steve.

Rogers non fece nemmeno in tempo ad averla sfilata completamente che subito sentì la bocca di Stark poggiarsi sull'angolo della sua bocca e pian piano iniziare a scendere, baciando ogni tanto un punto del suo collo.

Un sospirò gli uscì dalle labbra quando si accorse di quanto eccitante fosse sentire sulla sua pelle ancora fresca d'aria di neve, la calda lingua di Tony scivolare fra i suoi pettorali, i suoi addominali, sul suo ventre, arrivando fino al bordo dei pantaloni.

Inspirò profondamente poggiando le mani fra i capelli neri del miliardario che, con un mellifluo gesto gli slacciò il bottone e la cerniera.

"Tony..."

Sussurrò il soldato stringendo leggermente la presa sulle ciocche scure di Stark, spingendolo a sollevare lo sguardo.

"Tutto bene?"

Chiese Tony dando un delicato bacio appena sotto l'ombelico del biondo che rabbrividì al contatto, chiudendo gli occhi.

Allora il miliardario si rialzò poggiando i palmi sui pettorali di Cap e sfiorando col naso il suo mento.

Steve lo guardò trovando finalmente il coraggio di scendere con le mani fino ad afferrarlo per i fianchi.

"Tu sai come... voglio dire... non abbiamo mai... con un uomo..."

Bisbigliò un pò intimidito, corrucciando la fronte e fissando Tony con lo sguardo di un cucciolo abbandonato.

"Bè...emh..."

Stark storse la bocca arricciando in naso e assumento un'espressione quasi dispiaciuta.

Cap rimase immobile, basito per quanche istante.

"Oh... tu hai già...oddio..."

"Hey! Ero al collage! E al collage dopo qualche bicchiere provi praticamente tutto!"

Esclamò il miliardario tentando di giustificarsi mentre il viso di Steve si tingeva di disagio e imbarazzo.

"Ma, perchè? C'è qualcosa che non va?"

Chiese alla fine Tony aggottando le sopracciglia.

"No...è che non... io non ho mai...e non...non me la sento di...di...guidare...capisci?"

Balbettò Rogers distogliendo lo sguardo dal viso di Stark e intensificando la presa sulle sue anche.

"G... guidare?"

Domandò il miliardario confuso, sollevando un sopracciglio.

"Si... insomma... vorrei che fossi tu a..."

Cap non concluse la frase. Si limitò a sospirare rumorosamente e a schiarirsi la gola.

Tony stava per replicare di nuovo quando finalmente, la spiegazione alle parole del soldato si fece chiara nella sua testa.

"Ah! ...guidare..."

Ripetè confermando al biondo di aver realizzato a cosa egli si stesse riferendo.

"G-già..."

Bisbigliò Rogers sforzandosi di risollevare gli occhi e riportarli in quelli del miliardario.

Ma Tony lo precedette avvicinando il viso al suo fino a sfiorare il suo zigomo con le labbra.

"Seguimi..."

Mormorò sensualmente Stark allontanandosi subito dopo dal corpo del soldato poi, afferrandogli il polso lo portò con se nel salotto.

"Non sono un tipo molto romantico ma..."
Tony fece un cenno con il capo e improvvisamente il caminetto davanti al tappeto color porpora steso fra i divani, si accesse quasi all'istante lasciando Steve sorpreso e stupito.
"...per una -prima volta-... posso fare un'eccezione..."

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il più bel dono sei tu ***



Il più bel dono sei tu


"Sta calmo... non eri così nervoso nemmeno prima di affrontare Loki..."

Sussurrò Tony levandosi scarpe e calze e gettandole oltre i divani.

"Combattere contro alieni, Loki, l'Hydra,... sono più o meno tutti uguali. Mentre ques...questo..."

La voce di Steve si spense mentre l'uomo si pietrificava nel vedere Stark voltarsi e sfilarsi la canottiera con un rapido movimento, rimanendo anch'egli a petto nudo.

"Jarvis? Le luci per favore."

Chiese il miliardario e subito la stanza pian piano si ritrovò nella quasi completa oscurità, illuminata solo dalle fiamme roventi del caminetto che scoppiettavano creando profili vermigli intorno ai loro corpi, e dalla luce fredda del rattore arc che segnava il viso di Tony con chiare ombre azzurre.

"Questo che cosa?"

Steve sospirò intensamente quando lo vide nella penombra slacciarsi i pantaloni e lasciarseli scivolare lungo le gambe insieme ai boxer, restando nudo.

Prese coraggio e fece lo stesso, togliendosi prima i pantaloni e poggiandoli sulla poltrona al suo fianco.

"Emh..."

La voce quasi gli tremava mentre arrivava ad afferrare il bordo dei suoi boxer grigi. L'elastico gli scivolò dalla presa per due volte consecutive e allora anche le sue stesse mani presero leggermente a tremare.

D'un tratto, le dita di Tony si posarono sopra le sue e Cap sollevò immediatamente lo sguardo.

Gli occhi di Stark sotto la luce del suo cuore sembravano scintillare e in quel momento erano pieni di qualcosa che Steve non credeva egli potesse possedere.

Tenerezza.

Una tenerezza fatta di piccoli gesti, sicuri e cauti, che fecero rallentare il respiro del soldato, calmando il suo cuore.

"Fare sesso?"

Il miliardario spinse i boxer verso il basso senza mai staccare lo sguardo dal viso liscio di Cap.

Con un paio di passi, i due, ora completamente nudi, si avvicinarono al caminetto arrivando sopra al tappeto purpureo.

Tony non si fermò nemmeno a riflettere, afferrò le anche di Steve e si spinse addosso a lui baciando le sue labbra con sensuale desiderio.

Rogers si sentì scuotere l'inguine quando la lingua di Stark gli scivolò in bocca e le sue mani presero ad accarezzargli i fianchi con abilità.

Sollevò le mani ma non sapeva come o dove metterle per cui si limitò ad appoggiarle sulle spalle del miliardario con quanta più delicatezza poteva.

Sentiva il metallo del reattore contro il petto e il ventre di Tony sfiorare il suo sempre più intensamente.

Poi, improvvisamente, Stark si staccò con un soffuso gemito e senza aprire gli occhi fino all'ultimo istante, sospirò per riprendere fiato.

"Sdraiati..."

Mormorò e Cap ubbidì sedendosi pian piano sul morbido tappeto mentre il miliardario gli gettava un cuscino dietro la nuca per farlo stare più comodo.

Il biondo si stese completamente portandosi le mani lungo i fianchi, cercando di frenare l'agitazione rimanendo concentrato sugli occhi scuri e penetranti di Tony.

Sentiva il calore del caminetto compirgli la parte sinistra del corpo col suo avvolgente tepore mentre sotto di lui, il soffice tappeto gli faceva il solletico sulla schiena.

Stark rimase un secondo in piedi sorridendo, contemplando quella vista splendida, quel corpo perfetto segnato dalle luci dorate delle fiamme.

Poi, lentamente si inginocchiò e si stese su di un fianco accanto al soldato, dando il volto al calore del camino.

I loro sguardi rimasero incatenati tutto il tempo. Sempre, quando Tony portò una mano sui pettorali di Steve sfiorandolo con premura e attenzione, scendendo pian piano lungo il petto tiepido, sulle costole, sul ventre seguendo la linea dei suoi addominali che salivano e scendevano.

"Mmh..."

La voce di Rogers uscì come un soffocato bisbiglio quando le dita di Stark di spostarono sfiorando la sua intimità e scendendo poi a distanziargli leggermente le gambe, e ad insinuarsi all'intero delle sue cosce scivolando verso l'alto.

Fu una sensazione prepotente, avvampante che spinse il soldato a chiudere gli occhi ed inspirare profondamente mentre dalle sue labbra chiuse usciva un miagolio.

D'istinto le sue mani serrarono la presa sullo scendiletto, stringendolo con forza.

"A-ah..."

Ma le dita di Tony non si fermarono.

Tutt'altro.

Cap gemette mordendosi le labbra sentendo il piacere colpirlo in punti che nemmeno credeva possibili.

"Nnh!"

La violenza con cui strinse il tappeto fece trasalire Stark per un istante che, senza farmarsi, spostò l'altra mano ad afferrare quella di Rogers.

"Calmo... rilassati... stringi la mia mano..."

Sussurrò all'orecchio del biondo mentre i suoi moviementi con le dita divenivano più lenti e premurosi.

"N-non posso... non...non credo di controllare la mia forza..."

Balbettò Steve sempre ad occhi chiusi, mentre il suo bacino cominciava a muoversi in maniera confusa alla ricerca di quelle sensazioni appena provate. Ma più forti, più intense.

"Potrei... p-potrei spezzart-"

"Sssh..."

Il miliardario lo interruppe abbassando il viso e baciandogli prima la tempia, poi il mento, poi la spalla. Un leggero sapore di sale cominciava a sentirsi sul corpo fremente del soldato.

"...fidati di me..."

Sussurrò sulle labbra del biondo che aprì gli occhi giusto in tempo per rivedere il viso di Stark sopra di lui che gli sorrideva dolcemente.

Steve non parlò, mollò la presa sul tappeto e girò la mano intrecciandola con quella di Tony che dopo qualche istante, lentamente riprese a muovere le dita dell'altra mano nel corpo di Rogers, con più intensità.

Cap socchiuse le labbra ma il suono sembrò bloccarglisi in gola. Strinse la presa sulla mano del miliardario mentre i suoi lucenti occhi blu erano ancora fissi sul viso di Stark.

Avrebbe voluto preoccuparsi, stare attento a non fare del male a Tony ma non ci riusciva. Sembrava non essere più in grado di fare nulla, se non sentire le dita del moro che giocavano con il suo corpo, facendolo sentire perso e vulnerabile.

Chi avrebbe mai pensato che un uomo che sembrava tanto egoista e prepotente, fosse invece così profondamente premuroso, attento, dolce.

"AAh..."

Questa volta, il gemito riuscì a sfuggire dalla bocca del soldato che gettò la testa all'indietro lasciando scoperto il suo marmoreo e teso collo.

Allora il miliardario subito allontanò le dita da Cap, lasciandolo ansimante, ancora attaccato alla sua mano.
Non aspettò nemmeno un secondo.

Baciò il collo di Rogers sentendolo fremere sotto il suo tocco.

"Mettiti sopra di me..."

Bisbigliò sensualmente e, come avesse attivato un meccanismo a molla, Steve si sollevò quasi come se nulla fosse successo, lasciando che Tony scivolasse sotto di lui.

Ripresa da record, pensò Stark.

Però del resto, era un supersoldato.

Cap si mise a cavalcioni sopra il miliardario e senza farsi dire nulla, pian piano scese con il bacino contro il suo fino a quando una fitta non lo fece bloccare.

Un lamento gli uscì dalla bocca e subito Tony gli afferrò il viso portandolo con la fronte contro la sua.

"Passa subito... non preoccuparti..."

Ed era vero.

Steve sentì quella morsa di dolor lasciare il suo corpo in poco tempo e allora sorrise, sospirando  lievemente contro il viso di Stark.

"Ora...muoviti per me, Capitano..."

Sussurò il miliardario dopo qualche istante, spostando le mani sulle cosce del biondo.

Egli sollevò il busto e, accarezzando il reattore azzurro con infinità delicatezza, cominciò a spingere il suo bacino avanti e indietro, sopra il corpo di Tony.

Gli ansimi e i mormorii di piacere si intensificarono in pochi minuti crescendo con il ritmo dei movimenti del soldato.

Stark gemette profondamente tra i denti quando Steve diede un colpo più forte col suo bacino.

"Promettimi... che non sarà solo sesso..."

Sospirò Rogers poggiando entrambe le mani sul petto del miliardario e guardandolo dritto negli occhi.

"Niente... promesse..."

Rispose a fatica Tony sentendo il ventre cominciare a bruciargli.

"Ti prego...per me..."

Disse il biondo con voce dolce mentre anche il suo inguine veniva scosso da un brivido.

Tony non riuscì a mentire.

Non era solo sesso.

Ovvio che non lo era.

Era...qualcos'altro...

Guardò gli occhi di Cap, accorgendosi che mai li aveva visti così desiderosi, appassionati, bramosi di passione.

"Steve...prometto... lo prommh-"

Le parole si spensero a causa dello spasmo di godimento che fece tendere il ventre di Stark mentre il suo sguardo era ancora perso sul viso meravigliosamente bello e sudato di  Rogers.

"Tony... io... aah..."

Steve chiuse gli occhi sollevando la testa mentre il suo bacino dava un ultimo avido colpo e il soldato rabbrividiva con una fitta di piacere.
Non aveva mai provato nulla di simile.
Ogni brandello del suo corpo sembrava venire attraversato da una scossa di appagamento che lo fece gemere per un lungo momento.
Abbassò lentamente lo sguardo fino ad incontrare nuovamente il viso di Stark; dell'uomo che lo aveva posseduto con tanta premura e dolcezza.

Ci vollero pochi secondi poi, Cap sospirando lievemente si sollevò spostandosi fino a stendersi sul fianco, accanto al miliardario ancora stremato sul pavimento.

"Forse adesso...mi servirebbe... quel caffè..."

Ansimò Tony pesantemente passandosi una mano fra i capelli e girando il corpo verso Rogers che sorridendo poggiò la fronte contro la sua.

"Adesso ti serve dormire..."

Bisbigliò poi, allungò un braccio verso la poltrona alle sue spalle.

Stark lo guardò perplesso mentre acchiappava dal bracciolo il suo orrendo maglione con le renne sonanti, rimasto lì dalla mattina e lo usava per coprirgli le spalle.

"Di sicuro è brutto come la caffettiera..."

Sussurrò il miliardario senza lamentarsi, mentre Cap sorrideva e si sistemava vicino a lui in modo da poterlo avvolgere con le sue braccia.

"...ma anche lui fa bene il suo dovere..."

Disse infine chiudendo gli occhi e lasciando che i respiri e le carezze di Steve lo cullassero come una lieve musica in una notte di neve mentre le fiamme del camino li riscaldavano facendo danzare ombre e luci sui loro corpi abbracciati.

 

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Ecco per voi un piccolo dono romantico offerto gentilmente da questi due uomini direi molto belli, che spero vi porti un pò d'amore e di calore in questa fine dell'anno gelida!! 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1482502