La fidanzata

di crazybulma
(/viewuser.php?uid=4070)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** Ultimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La fidanzata
Primo Capitolo

Quella mattina Bulma era di cattivo umore e, dopo aver fatto colazione, si sedette sul divano e tremò al pensiero che molto presto sarebbero arrivati i cyborg a seminare il panico nella Terra. Quella prospettiva la terrorizzava, e soprattutto era preoccupata per i suoi amici che avrebbero dovuto combattere contro due mostri. Fu proprio mentre immaginava i loro volti che il campanello di casa cominciò a suonare.
"Sono qui! Sono i cyborg!"
Vegeta, che stava cercando Bulma per chiederle di preparare la colazione, la trovò nascosta dietro al divano. Il campanello trillò nuovamente, e lei sobbalzò.
"Che diamine stai facendo? Non vai ad aprire?"
"Fallo tu per me, ed in cambio io ti preparerò la colazione più sostanziosa che tu abbia mai mangiato" lo implorò lei dal suo nascondiglio. "Sono arrivati i cyborg" rivelò poi con aria spiritata.
"Ti credevo più temeraria" disse Vegeta che, allettato dalla prospettiva di mettere nello stomaco qualcosa di buono, aprì la porta e si ritrovò davanti una truppa di uomini verdi. "Veniamo in pac..." Non restò nemmeno a sentire ciò che avevano da dire. Semplicemente sbatté loro la porta in faccia.
"Allora? Chi c'era?" domandò Bulma rialzandosi in piedi. Vegeta scrollò le spalle e lei corse a riaprire la porta.
La folla di soldati si spostò di lato per fare passare una donna bellissima. Aveva occhi e capelli dello stesso colore, rossi come un tramonto, ed era vestita come un regina.
"Mi chiamo Mihea, sono qui per cercare il principe dei saiyan, Vegeta" disse, presentandosi con un leggero inchino.
"Sono io" rispose prontamente Vegeta, guardandola trucemente.
La donna lanciò un gridolino e gli gettò le braccia al collo, sorridendo radiosa: Vegeta era molto più affascinante di come se l'era immaginato, con quei capelli scuri e i lineamenti decisi. Ma erano stati gli occhi a colpirla più di ogni altra cosa, intensi occhi da cacciatore. Fece un profondo respiro, si staccò da lui, e raddrizzò le spalle.
"Come ti permetti tanta confidenza?" sbraitò il saiyan infuriato.
"Vegeta, è una tua amica?" domandò Bulma restando immobile sull'uscio della porta.
"No, non mi conosce, ma la verità è che io sono la sua fidanzata!" annunciò Mihea. "Sono la principessa del pianeta Crypto, e queste sono le mie guardie del corpo. Il nostro è un popolo molto evoluto in campo tecnologico, ma non siamo particolarmente forti fisicamente. Per questo motivo mio padre si accordò col Re Vegeta, del pianeta dei Saiyan, affinché io e il principino ci sposassimo".
Bulma lesse nello sguardo di Vegeta totale perplessità. Poi riportò l'attenzione sull'aliena, che continuava a spiegare.
"Ti ho cercato dappertutto quando ho scoperto che il pianeta Vegeta era esploso, e non credevo che ti avrei trovato proprio qui, sulla Terra!"
"Ma come siete arrivati fin qui?" domandò Bulma, curiosa e affascinata.
"Siamo arrivati qui con una macchina per il teletrasporto".
Vegeta grugnì. A quanto pareva tutti tranne lui erano capaci di teletrasportarsi da un posto all'altro, persino Kakaroth.
"Che notizia fantastica! Non avrei mai creduto che uno scorbutico come Vegeta potesse avere una fidanzata così carina!" fece Bulma battendo le mani e invitando gli alieni ad entrare in casa.
Vegeta le lanciò un'occhiataccia assassina. "Per quel che mi riguarda, non ho nessuna intenzione di perdere il mio tempo con sciocche femmine!" disse, ma nessuno gli diede attenzione.
"Che ne dite di restare a casa mia? Non potete mica girare per la città con quelle facce verdi! Resterete qui tutto il tempo che vorrete, finché Vegeta non avrà deciso cosa fare!" propose donna con un largo sorriso.
Mihea sorrise: non avrebbe mai osato sperare tanto, ovvero vivere nella stessa casa del suo promesso sposo. La gentilezza dei terrestri era davvero esemplare, pensò osservando la ragazza dai folti capelli azzurri.
"Grazie terrestre! Verrai ricompensata".
"Non ce n'è bisogno. Non è di certo la prima volta che accolgo degli alieni in casa mia..."
Vegeta pensò che Bulma era un po' troppo gentile, ma forse faceva parte della sua natura.



Bulma mostrò agli ospiti le loro stanze, dopodichè si congedò educatamente.
Quando vide Vegeta che si dirigeva nella propria camera da letto, decise di punzecchiarlo un po'.
"Così... hai una fidanzata, eh?" gli chiese cogliendolo alla sprovvista. La sua espressione sconvolta la fece sorridere. "Credevo di essere io l'unica donna dei tuoi sogni" aggiunse sempre più divertita. "Mi spezzi il cuore, Vegeta!"
"Smettila di..." cercò di dire prima di essere di nuovo interrotto senza riguardo.
"A me Mihea sembra graziosa! Ed è rimasta colpita da te, basta vedere come ti guarda". Bulma sorrise leggermente e aggiunse con tono malizioso "Del resto, perchè non dovrebbe? Tutti i saiyan hanno un fascino irresistibile".
"Anche Kakaroth?" fece Vegeta, inarcando un sopracciglio.
"Certo, Goku è stupendo! Se solo Chichi non me lo avesse soffiato sotto il naso..." insinuò Bulma, e quelle parole fecero stranamente ingelosire Vegeta. "Comunque, lei ti piace sì o no?"
"Ha la pelle verde!" sottolineò lui.
"Non essere razzista! Però hai ragione, sembra quasi una namecciana. Se non vi fidanzate la presenterò a Piccolo" disse con tono scherzoso. "Anche se credo che Mihea sia già cotta a puntino di te. Sei il tipo di uomo che le donne notano subito. Forse perchè sei circondato da un'aura di mistero" dichiarò sicura.
Vegeta trovò inutile negare che gli faceva immenso piacere che lei lo trovasse attraente.
"Ad ogni modo... Anche se lei non ti piace, ho la sensazione che avrà la meglio su di te, anche se cercherai di opporti. Quella donna mi sembra decisa ad ignorare tutto ciò che non vuole sentire. E poi, se questo era il volere di tuo padre, forse dovresti..."
"TACI! Che ne sai tu di mio padre?" esplose all'improvviso Vegeta, adirato. "Mi ha venduto a Freezer per salvarsi la pelle, non gli importava assolutamente nulla del mio destino. Figuriamoci se si è preoccupato di cercarmi una degna compagna!"
Bulma cominciò a chiedersi che tipo di uomo fosse il padre di Vegeta, se gli assomigliava un po', se fosse un tipico tirannico o soltanto un vigliacco.
"Sai che ti dico? Sono proprio felice che sia morto!" aggiunse Vegeta con uno sguardo folle, malvagio, e un'ombra gli attraversò il viso. Le voltò le spalle e se ne andò.




Nda: Nuova fanfiction assolutamente stupida. Come avrete capito è l'ennesima storia in cui Bulma e Vegeta scoprono di volersi bene, si mettono insieme, etc etc. In pratica scrivo solo di quello, come in "Cybernica", "Can Love born anyway?". "Ghost" e"Goodnight Lovers".
Sarà anche relativamente breve... Però seguitemi lo stesso, ok? ç_ç Io ci conto, eh!



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


La fidanzata

La fidanzata
Secondo Capitolo

Presto Vegeta dimenticò di avere una presunta fidanzata e si dedicò solamente agli allenamenti. Sentiva che ormai mancava davvero poco alla trasformazione in Super Saiyan, e doveva soltanto smettere di distrarsi per poter mettere tutto il suo impegno nel raggiungimento dello scopo.
O meglio, queste erano le sue intenzioni prima che lo stomaco cominciasse a brontolare. Per colpa degli inattesi ospiti, Bulma non gli aveva preparato la colazione quella mattina, ed ora si sentiva svenire dalla fame.

Rientrò in casa e incontrò Bulma sul corridoio che portava alla cucina.
"Che profumo delizioso! Mia madre deve aver già preparato il pranzo" disse, e a quelle parole il volto di Vegeta sembrò rilassarsi. Quando i due entrarono in cucina, notarono sul massiccio tavolo di legno un invitante pranzetto e Mihea che terminava di apparecchiare.
"Ma... hai cucinato tu? Tutti questi piatti? Da sola?" domandò Bulma, sbalordita.
"Certo! Devo fare pratica. Presto dovrò sfamare non solo la mia bocca, ma anche quella del mio maritino!" disse Mihea, ignara del fatto che il suo 'maritino' stava progettando di ucciderla se l'avesse di nuovo chiamato in quel modo.
"Avanti, sedetevi!" ordinò l'aliena, e Bulma e Vegeta si accomodarono a tavola. Mihea si stropicciava nervosamente il grembiule da cuoca, e sembrava agitata come una ragazzina al suo primo appuntamento.
Vegeta guardò estasiato i piatti colmi di cibo. Non accettava l'idea di avere una "fidanzata" ma per lo meno un vantaggio c'era: qualcuno avrebbe sempre cucinato per lui! Bevve tutto d'un sorso una specie di minestra dall'odore invitante. Ma il sapore era tutta un'altra cosa!
Bulma si limitò a diventare viola e a scappare in bagno, Vegeta invece sputò tutto bestemmiando.
"Che schifo di roba è questa?!"
"E' quello che mangiamo noi sul nostro pianeta. Anche se non ti è piaciuto potresti almeno fare un piccolo sforzo... solo per farmi piacere!" singhiozzò Mihea, minacciando di scoppiare in lacrime da un momento all'altro.
Prima che a Vegeta saltassero i nervi, arrivò Bulma con la mano alla bocca e l'aria malaticcia, e disse "E' molto meglio se alla cucina penso io. Tu sei un'ospite, Mihea. Devi solo riposarti e godere delle bellezze del nostro pianeta!"
"Ecco! Prepara da mangiare tu, Bulma. Subito!" sbuffò Vegeta alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla cucina. Bulma spalancò la bocca. Raramente Vegeta la chiamava per nome, e le poche volte in cui accadeva lei restava sempre molto colpita da quanto suonasse... intimo.
Mihea invece fissò Bulma malamente. "Dunque il principe Vegeta preferisce la tua cucina alla mia! Dimmi la verità, terrestre. Stai cercando di soffiarmi il marito con le tue abilità culinarie?"
"Nient'affatto!" strillò Bulma, arrossendo su tutto il viso. "Io ce l'ho già un fidanzato, non ruberei mai l'uomo ad un'altra" aggiunse con fierezza, incrociando le braccia. Il suo pensiero volò a Yamcha. Era da giorni che non aveva sue notizie, e decise che più tardi lo avrebbe telefonato. Ne aveva di novità da raccontargli!
Era così presa dalle proprie fantasie che non si accorse del modo in cui Mihea aveva cominciato a guardarla: sembrava quasi trafiggerla con gli occhi.




"Perchè sei andato così lontano? SAI DA QUANTO TEMPO NON USCIAMO INSIEME?"
"Ti ho detto che devo allenarmi. Forse te ne sei dimenticata, ma presto arriveranno i cyborg!"
"NON TI CREDO. E' SOLO L'ENNESIMA BUGIA! PERCHE' NON CONFESSI DI ESSERE IN DOLCE COMPAGNIA?"

La voce di Bulma aveva il potere di far tremare le pareti, pensò Vegeta sdraiato sul suo letto. Avrebbe voluto dormire un po' dopo il buon pranzetto cucinato da Bulma, ma stava di nuovo litigando con quell'idiota.
Era questo il significato del 'fidanzamento'? Urlarsi a vicenda fino a non avere più voce?
Vegeta aveva sempre fatto di tutto per evitare le donne, e non aveva mai avuto particolare interesse per loro, ma ora cominciava a chiedersi come sarebbe stato avere una compagna per la vita. Kakaroth ce l'aveva, e questo non aveva di certo diminuito la sua potenza fisica, anzi!
Ma come aveva potuto suo padre appioppargli un mostro simile come moglie? Ed oltre ad essere verde non era neppure capace di cucinare! Inammissibile per un principe. Lui credeva di meritare il meglio, una donna forte, bella, intelligente, magari anche divertente. Una che lo incoraggiasse, che lo viziasse, che lo trattasse con rispetto ma non in maniera eccessiva. Una... Una come Bulma, ad esempio!
Quel pensiero lo fece scattare seduto sul letto. Ma cosa stava andando a pensare? Non aveva promesso a se stesso che si sarebbe dedicato solo agli allenamenti?
Sbuffò, passandosi le mani fra i capelli. Infondo, che pericolo c'era nell'ammirare Bulma? Era piacevole immaginare ciò che avrebbe potuto farle su quel letto, e le fantasie non fanno mai male. L'avrebbe fatta sedere sulle sue ginocchia, poi l'avrebbe baciata e...
Accidenti, doveva smetterla di fantasticare come un ragazzino! L'unica cosa a cui doveva pensare era diventare Super Saiyan, sconfiggere Kakaroth, e allontanarsi al più presto dal pianeta Terra.
E magari trasferirsi sul pianeta Crypto dove di certo sarebbe stato trattato come un vero Re. Inaspettatamente l'idea cominciava a piacergli.

Nda: Waaaaaaaaaah!! Quante recensioni! Ed io che credevo di star scrivendo una stupidaggine (non sarebbe la prima volta). Dopo tutta la vostra approvazione ho dovuto per forza aggiornare in fretta. Cibbì non vuole farvi aspettare! Ringrazio di cuore tutti ed in particolare:
Lilac - Spero tu abbia trovato divertente anche questo capitolo. Io mi sono fatta tante risate nell'immaginare Vegeta sputare della brodaglia disgustosa! Baci.
Lilly81 - Hai perfettamente ragione e ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli. Sarò felice se continuerai a darmene! In effetti la prima parte avrebbe dovuto essere più dettagliata ma avevo paura di rendere troppo pesante il racconto proprio nella parte iniziale, e far così scappare i lettori alle prime righe. Comunque, ora che so che l'idea della fidanzata è piaciuta, credo che scriverò molti più capitoli... come hai detto tu, voglio regalarvi tante emozioni, e non lo si può fare con capitoli scritti di fretta e con poca cura dei particolari. Ti abbraccio.
Lefteye - Confesso che all'inizio pensavo di scrivere questa storia per il concorso del forum, ma poi ho cambiato idea. Poca stima delle mie capacità, forse. O magari perchè la data della scadenza del concorso è ormai vicina! Ho corretto l'errore, se ne trovi anche in questo capitolo non esitare a segnalarli. Ultimamente faccio a botte con la mia tastiera, per non parlare del caldo che mi fa sbagliare tutti i tasti U.U! Baci e grazie ancora.
Bulma92 e Bulma89 - Le mie lettrici più devote! Grazie di leggere anche questa storia, ma come fate a sopportare i frutti della mia mente perversa? Ammiro il vostro coraggio ^______________^
Sweeterika - Frecciatine di gelosia? Non ti anticipo niente, ma come avrai notato Mihea sta già cominciando ad insospettirsi ^^
Taisa - Grazie, sei un tesoro! Ad ogni modo le mie storie non saranno mai divertenti come le tue, Toriyama dovrebbe prendere le tue fanfiction e disegnarci dei fumetti, e se non lo fa lui giuro che lo faccio io (non sarebbe la prima volta ^^). Spero di averti fatto sorridere anche con questo capitolo.
Mery - Nooo, non andare negli Internet Point solo per leggere il continuo, che ti spillano un sacco di euro! Sei troppo dolce ç_ç non finirò mai di ringraziarti.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


La fidanzata

La fidanzata
Terzo Capitolo

Per Mihea era già il secondo giorno sulla Terra, ed anche se era grata dell'ospitalità ricevuta, cominciava a stancarsi. Non era ancora riuscita a convincere Vegeta a partire via con lei, anche perchè lui passava le sue giornate in una stanza inaccessibile all'aliena, dove la gravità era cento volte superiore a quella normale. Come poteva parlargli se lui non la considerava minimamente?
"Che noia! Non sono più tanto sicura di volere per marito uno che non fa altro che allenarsi, notte e giorno" sbuffò, fissando Bulma.
"Preferiresti uno che va a caccia di donne, notte e giorno?" ribatté la terrestre, socchiudendo gli occhi lucidi e malinconici.
Mihea notò la sua espressione triste e decise di cambiare discorso. "Vedo che anche qui avete dei tramonti meravigliosi!" disse affacciandosi alla finestra, da cui filtravano bagliori argentei e rossi.
"Com'è il tuo pianeta, Mihea?" domandò Bulma, affiancandosi a lei.
"E' piccolo, il mare e il cielo sono rossi, ed abbiamo due lune. E per il resto è come tutti gli altri pianeti dell'universo, popolato sia da buoni che da malvagi, fatto di guerra e di pace, di amore e odio. Da quando i miei genitori sono morti spetta a me governare sul popolo, far rispettare le leggi, mantenere l'ordine, e soprattutto difenderlo. Ma per fare tutte queste cose avrei bisogno di avere qualcuno al mio fianco, un uomo forte e giusto". E il suo pensiero ritornò a Vegeta, l'uomo dei sogni.
"Non credo che definirei Vegeta *giusto*, sai? Credimi, io lo conosco bene!" disse Bulma, ridendo.
"NON MI INTERESSA!" urlò Mihea voltandosi di scatto verso la terrestre. "Smettila di vantarti di conoscere Vegeta meglio di me, e smettila di girargli attorno!"
Bulma indietreggiò, perplessa. "Ma che ti prende?"
"Ti sono molto grata per esseri preso cura di lui per tutto questo tempo, davvero! Ma ora è arrivato il momento di metterti da parte, Bulma. Penserò io a lui..."
Bulma annuì, anche se c'era qualcosa... qualcosa lì, all'altezza del petto, che faceva incredibilmente male, al pensiero che presto si sarebbe dovuta separare da Vegeta.


In quell'istante Vegeta attraversò il corridoio, e Mihea gli corse dietro. "Vegetinooooh! Ora che ti sei allenato potremo parlare un po' del nostro futuro insieme?"
Lui non le rispose nemmeno, e si chiuse in camera sua sbattendo la porta.
"Ma uffa! Perchè mi tratti così? Ti ricordo che io sono la tua fidanzata!" si lamentò la donna, prendendo a pugni le pareti della stanza e Bulma cercò di calmarla prima che sfondasse il muro.
"Ehi!"
Le due donne si voltarono sentendo una voce maschile alle loro spalle.
"Sono tornato, Bulma!" disse Yamcha con un largo sorriso. "Chi è la tua amica?" domandò poi notando la ragazza dai capelli rossi.
"Perchè? Vuoi provarci anche con lei?" sibilò Bulma, che non lo aveva ancora perdonato per essere sparito per giorni. Lo prese per l'orecchio e lo condusse in salotto "Noi due dobbiamo parlare..."



Quella notte Vegeta non riusciva a chiudere occhio, non solo a causa della miriade di pensieri che affollavano la sua mente, ma anche per via del caldo afoso dell'estate. Si era liberato delle lenzuola fradice, e c'era un concerto di cicale in giardino che lo stava mandando su tutte le furie. Alla fine, decise di andare a immergere la testa nel frigorifero, per rinfrescarsi un po'.
Fu sorpreso di trovare Bulma in cucina. Era seduta con la testa appoggiata sul tavolo, e se ne stava completamente al buio. Quando Vegeta accese la luce, Bulma non si mosse di un millimetro.
Lui prese una bottiglia d'acqua fredda e bevve velocemente, desideroso solo di allontanarsi al più presto da lei e dal silenzio assordante della cucina.
"Ho chiuso con Yamcha" mormorò all'improvviso Bulma, alzando leggermente la testa. Vegeta distolse immediatamente lo sguardo dai suoi grandi occhi colmi di lacrime. Non riusciva a capire perchè le donne piangessero sempre così facilmente, e soprattutto non capiva perchè vedere Bulma piangere gli desse tanto fastidio.
"Hai fatto bene, era un cretino" disse poi con un ghigno. Bulma si alzò dalla sedia e gli si avvicinò lentamente, sussurrando "Sono stata felice con lui, ma qualcosa era cambiato tra di noi. Sono stata io a lasciarlo, ma allora... perchè fa così male?"
Vegeta non riusciva a muoversi, ipnotizzato dalle sue lacrime, e avvertì un brivido un lungo la schiena quando lei si avvicinò ulteriormente. Non oppose alcuna resistenza e lasciò che Bulma poggiasse la testa sulla sua spalla, su cui pianse sommessamente. Se solo i suoi capelli non fossero stati così morbidi e se i suoi occhi non fossero stati così dolci, forse sarebbe riuscito a respingerla, ma lei era... assolutamente bellissima.
E quando si staccò da lui, Vegeta pensò con stupore che gli sarebbe piaciuto tenerla ancora un po' contro di sé.
"Grazie, ora va meglio..." Bulma si asciugò gli occhi, e lo sforzo che fece per sorridere commosse Vegeta. Cercò di convincersi che continuare a vivere sotto lo stesso di quella donna non fosse un pericolo, ma ora stava veramente cominciando a pensare che doveva lasciare la Terra. Al più presto.
"Sai, Vegeta? Alcuni credono che ci sia un'anima gemella per ciascuno di noi. Io non ne sono molto convinta, ma se fosse vero sembra proprio che io non sia in grado di trovarla" disse Bulma con un sospiro lunghissimo. "Sei fortunato ad avere Mihea..."
"Non dire sciocchezze, di lei non me ne frega niente!" sbraitò Vegeta, riprendendosi dallo stato di trance in qui era caduto, e agitando i pugni.
Bulma rise piano, nonostante qualche lacrima bagnasse ancora il suo viso. Gli diede la buonanotte e si congedò.
Sentendosi mancare l'aria, Vegeta decise di andare a fare una passeggiata in giardino. Il cielo era rischiarato da centinaia di stelle e c'erano due luci accese ai piani superiori della Capsule Coorporation: quella di Bulma e quella di Mihea.
Vegeta inspirò ed espirò profondamente, chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare.


Nda: Aggiornamento alla velocità della luce! Grazie di cuore a tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i preferiti, e tutte le persone che hanno lasciato una recensione. Vi adoro ç_ç!!
Lilac - Come farei senza di te? ç___ç Ogni tua recensione è una gioia per la mia autostima. Ti abbraccio forte.
Tsubaki - Tsubaaaaa, ma quando torni su Msn? Mi manchi ç.ç! Grazie di aver letto la mia storia. Anche io sono mooolto gelosa di Vegeta, perciò stai tranquilla: Mihea non deve osare toccarlo nemmeno con un dito. In effetti stavolta è Vegeta il primo ad accorgersi dell'attrazione per Bulma e non viceversa. Però anche lei si sta lasciando andare, vero? Ti vi bi! <3
Lefteye - Ah ah, è vero, è vero. Sono fuori di testa. Ma la verità è che io sono la mia prima fan, nel senso che rileggo all'infinito le mie storie, sono le mie preferite. Però il fatto che piacciano a me non significa che debbano piacere anche agli altri, e così mi tirò un po' giù. U_U Però se tu dici che sto andando bene ti credo. Che ne te ne pare di questo nuovo capitolo? Mille baci!
Dianatabo - Ho paura che se faccio capitoli troppo lunghi, poi arrivo subito alla fine ^_^ però con questo credo di aver rimediato. Grazie della recensione! ^___^
Taisa - Capitolo meno divertente e più romantico stavolta. Bacioni, continua a seguirmi.

E grazie anche a tutti gli altri (ma quanti siete?!), e al prossimo capitolo!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


La fidanzata - Another crazy sto

La fidanzata
Quarto Capitolo

Bulma si svegliò lentamente, avvolta da un senso di pace per lei abbastanza insolito.
Si sentiva molto meglio rispetto alla notte appena trascorsa, e decise che valeva la pena di assaporare quella sensazione di libertà così nuova, magari rimanendo tranquillamente sdraiata sul suo letto ancora qualche minuto.
Aveva lasciato Yamcha. Il peggio era passato, si disse, e dopo la notte scorsa non avrebbe mai più avuto paura di affrontare qualsiasi cosa, per quanto terribile potesse sembrare. Mai più. Non dopo essere stata tra le braccia di Vegeta. Chissà perchè le veniva da arrossire a quel ricordo.
Rotolando tra le lenzuola di lino dagli orli rifiniti a mano, guardò il sole appena sorto, in un'altra splendida mattina d'estate, scivolare con lunghi raggi dorati attraverso i rami coperti di foglioline dell'ippocastano piantato in giardino.
Anche quando Bulma si alzò dal letto, crogiolandosi nel sole e nel canto di un usignolo, il suo umore rimase inalterato. Erano le sette e mezzo. Fece un bagno, dopodichè scese di sotto.



Arrivò in cucina e avvertì un tuffo al cuore nel vedere Vegeta. Stava bevendo caffé nero bollente e mangiando una fetta di pane abbrustolito con la marmellata. Aveva le maniche della camicia arrotolate, gli avambracci scoperti, i capelli spettinati, e due profonde occhiaie che segnavano il suo bel viso. Bulma si domandò se il saiyan avesse chiuso occhio quella notte.
Effettivamente Vegeta aveva passato una notte infernale, ed i suoi sogni erano stati pieni di immagini sconnesse... immagini di Bulma e di Mihea, di Kakaroth e del ragazzo venuto dal futuro. Aveva dovuto prendere una decisione, alla fine, e non era stato per niente facile.
Mihea era in piedi davanti al congelatore, intenta a risolvere il problema esistenziale se mangiare un gelato alla vaniglia o alla fragola. Quando si accorse della presenza di Bulma, la salutò con un sorriso. "Ben svegliata!"
Bulma ricambiò e si avvicinò alla teiera, dalla quale si sollevava un vapore fresco e fragrante.
"Allora, tesoruccio" cominciò Mihea, facendo irritare Vegeta oltremodo. "Hai deciso cosa fare?"
"Sì..." mormorò il principe dei saiyan, con voce assonnata. "Partirò per Crypto".
Bulma si voltò di scatto, e la sua espressione era quella di chi aveva appena ricevuto un pugno nello stomaco, confusa e attonita. Perchè si sentiva così incredula? Così addolorata? Vegeta se ne andava! Un brivido e una sensazione di inquietudine gocciolarono giù per la sua spina dorsale come un rivoletto di acqua ghiacciata.
Mihea, invece, fece un salto di gioia. "Finalmente ti sei deciso! Partiremo domani stesso!"
"Aspetta. Verrò con te a delle condizioni..." Vegeta aveva riflettuto a lungo, e aveva deciso che avrebbe continuato ad allenarsi su un altro pianeta, lontano da Bulma, giacché era oramai diventata una distrazione troppo grande per lui. Non sapeva da quando e perchè aveva cominciato a desiderarla, ma sapeva che quel desiderio andava al di là di ogni razionalità.

"Voglio che venga costruita una camera gravitazionale solo per me, e tutte le attrezzature necessarie per un buon allenamento. E quando sarò diventato imbattibile tornerò sulla Terra e sconfiggerò i cyborg e Kakaroth".
Mihea sembrò pensarci su.
"Puoi farlo, vero?" chiese Vegeta, guardandola con rinnovato interesse.
"Abbiamo tutta la strumentazione per realizzare ogni tuo progetto" rispose la principessa, felicissima.
"E un'altra cosa..." continuò lui senza tregua. "Non voglio avere niente a che fare con te. Non voglio averti tra i piedi, chiaro?" Vegeta si era quasi abituato alla fastidiosa presenza di Mihea, ma non alla sua pelle verde!
Lei sentì un rossore lento e irato salirgli dal collo sulla faccia, fino all'attaccatura dei capelli. Non poteva trattarla così, lei era la sua fidanzata! Dovevano stare per sempre insieme. "Perchè?" riuscì a chiedere con un filo di voce.
"Perchè le donne sono solo una seccatura" rispose Vegeta alzando gli occhi su Bulma, e per un istante i loro sguardi s'incrociarono.
Mihea si accorse subito dell'espressione raggelante di Bulma, delle sue labbra arricciate, del suo volto impallidito. Sembrava proprio stravolta, distrutta. Dunque non si era sbagliata... c'era di certo qualcosa tra quei due!
Vegeta si alzò da tavola e si allontanò senza dire una parola.
Bulma avvicinò una sedia e vi si lasciò scivolare, sorpresa di constatare quanto si sentisse stanca e accaldata. Oltre che affranta e totalmente impreparata a quella improvvisa separazione. Ma non voleva sentirsi così. Non era più una bambina capricciosa e viziata, che voleva avere tutto ciò che le piaceva. E Vegeta non era una sua proprietà. Anche se sapeva che le sarebbe mancato tantissimo.
"Tutto bene?" chiese Mihea, intuendo il suo dolore.
"Sì" ribatté Bulma con voce spenta, accettando che la sua infelicità era un fatto personale, privato.


Dopo colazione, Bulma aveva deciso di smettere di pensare a Vegeta e concentrarsi su qualcos'altro. Infondo il mondo era pieno di affascinanti uomini scapoli! All'improvviso le vennero alla mente i soldati di Mihea. Erano verdi, ma non erano niente male.
"Dove sono i tuoi soldati? Non li vedo da giorni" chiese all'improvviso spezzando il silenzio.
"Non so. Non sono nemmeno venuti a mangiare qualcosa... Forse il loro organismo non richiede energia dal cibo" rifletté la donna, mangiucchiando l'ennesimo biscotto al cioccolato. Erano davvero buoni, la cosa più buona mai assaggiata, e decise che ne avrebbe fatto scorta prima di partire.
"Che intendi dire? Non siete dello stesso pianeta?" domandò Bulma, spiazzata.
"No. In realtà... non ho idea di chi siano. Sono arrivati a Crypto diversi mesi fa, stanchi e malconci. Quando ho detto che stavo andando alla ricerca del mio fidanzato Vegeta si sono subito offerti di farmi da guardie del corpo. Che cari!" concluse Mihea, soddisfatta.


Bulma, da brava padrona di casa, decise di andare a vedere come se la stavano cavando e se avevano bisogno di qualcosa. Salì piano le scale, ancora un po' scossa per la decisione presa da Vegeta. Si sentiva le gambe molli, quasi svuotata della propria energia.
"Dannazione! Tutti questi giorni... e ancora non abbiamo scoperto niente".
Bulma bloccò i suoi passi e rimase ad ascoltare. Quella voce arrabbiata e scontrosa non le piaceva per niente.
"Dobbiamo darci una mossa. Possibile che non abbia un punto debole?"
"Abbiate pazienza. Sono certo che..."
L'alieno si zittì, avvertendo la presenza di qualcuno sulle scale. Bulma capì che dovevano averla scoperta perchè d'improvviso non era stata più detta una parola. Cercando di essere il più disinvolta possibile, continuò a salire al piano superiore, reggendo un vassoio colmo di delizie.
"Ehi! Come va?" disse con un timido sorriso. "Vi ho portato qualcosa da mangiare, sarete affamati!"
I soldati tacquero, squadrandola da capo a piedi con i loro occhietti stretti e iniettati di sangue. "Noi non abbiamo bisogno di mangiare" disse quello più grosso, con voce ostile.
"Capisco... Bene, allora mi riprendo il vassoio". Ridendo nervosamente, Bulma si allontanò dagli alieni, mentre un brutto presentimento si insinuava nella sua mente.


Nda: La faccenda si complica! Continuate a recensire, e a seguirmi numerosi.
Baci, Cibbì.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


La fidanzata

La fidanzata
Quinto Capitolo


La porta della Gravity Room si spalancò all'improvviso, e la fragile figura di Bulma comparve sull'uscio; indossava un vestito rosa pallido, lo stesso identico colore del suo viso. Spense la gravità con un colpo secco della mano, ed avanzò a larghi passi dentro la stanza. "Devo parlarti!"
Vegeta si girò, e lei non riuscì a distinguere la sua espressione... vedeva solo delle ombre. Il buio la imbarazzava, così allungò la mano per accendere le luci.
"Che diamine fai? Non hai visto che mi sto allenando?" le domandò lui con un tono di impazienza nella voce.
"Ho una brutta sensazione riguardo il tuo viaggio su Crypto" fu la pronta risposta di Bulma.
Rimasero così, guardandosi l'uno negli occhi dell'altra. E Bulma assunse un'aria così preoccupata che Vegeta si decise a riempire il silenzio di parole. "Che c'è? Vuoi cercare di farmi cambiare idea? Credevo saresti stata felice nel liberarti di me..."
Di colpo Bulma ebbe un tremito di apprensione. "Che sciocchezza, certo che no!" ribatté deglutendo.
"E allora si può sapere che vuoi?" fece Vegeta, aggrottando le sopracciglia.
"A me non piacciono Mihea ed i suoi soldati" ma, cogliendo l'occhiataccia di Vegeta, richiuse la bocca immediatamente.
"Nemmeno a me piacciono. Ma è sempre meglio partire che restare in questo insulso posto... Invece di diventare più forte mi sto indebolendo" sibilò con cattiveria. Non poteva di certo dirle che stava cercando di scappare da lei e dall'attrazione che provava ogni volta che se la trovava davanti!
"Stammi a sentire... li ho sentiti parlare di qualcosa di losco. Non devi fidarti di loro!"
Un'aria irreale avvolgeva la stanza, come se fosse fuori dal tempo e dallo spazio, e Bulma incrociò le braccia come se cercasse di riscaldarsi. "Insomma, resta qui. Non ti darò nessun fastidio, te lo prometto. Ma non andartene in quel luogo sconosciuto" terminò, confusa ed abbattuta.
Vegeta scuoteva la testa freddamente ed il suo profilo era, se possibile, più duro del solito.
"Vorrei che restassi" insistette Bulma. Il suo corpo rimase rigido, ma dentro di sé si sentiva agitata come non mai.
Vegeta voltò il capo, sentendosi minacciato dalla meravigliosa espressione di dolcezza che aveva visto sul volto della donna. "Non mi interessa quello che vuoi tu. Mi interessa ciò che voglio io!" sbraitò lui, deciso a terminare quella conversazione da incubo. D'un tratto sbarrò gli occhi e cominciò a grattarsi convulsamente dietro la schiena.
Bulma lo fissò restando senza parole. "Ma... che...?"
"Ho un terribile prurito!" urlò Vegeta, che sembrava soffrire moltissimo. "Credo mi stia ricrescendo la coda".
Bulma fu lieta di spostare la conversazione un argomento più tranquillo. "Wow, e cosa hai intenzione di fare?"
"La terrò, ovviamente" mormorò lui, continuando a grattarsi senza vergogna sulla base del fondoschiena. "La coda è il simbolo del potere Saiyan, è il mezzo tramite cui scateniamo la nostra forza, è ciò che ci contraddistingue da ogni altra infima razza!" pronunciò con orgoglio.
"Non dimenticare che può anche essere un tuo punto debole, se stritolata" gli fece notare Bulma, e lui ringhiò di rimando per non ammettere che lei aveva ragione.
Ma Bulma non avrebbe dovuto dire nulla a riguardo, perchè qualcuno aveva ascoltato con immenso interesse ogni parola.




Durante la notte si era alzato il vento, e delle nuvole nere furono soffiate verso terra, portandosi dietro una pioggia scura e scrosciante. Il suono delle grondaie sgocciolanti, e il tamburellare delle gocce contro le finestre, impedivano a Bulma di dormire. La sua camera da letto era talmente tetra che dovette accendere la lampada per non avere paura. Le sembrava di essere su una nave abbandonata in un mare in tempesta, e sentiva delle voci ronzare nella sua testa. Voci amiche e nemiche, voci che provenivano dagli angoli più remoti della sua anima.
Non ti ama.
"Non ho mai pensato che mi amasse".
Ma stavi cominciando a pensarlo.
"Già, dopo quella sera, in cui mi ha tenuto tra le braccia..."
E tu lo ami?
"No, certo che no! Sto uscendo da una lunga delusione d'amore, e non ho alcuna intenzione di iniziare una nuova relazione. Per di più con qualcuno che mi ha fatto capire chiaramente che non abbiamo nessun avvenire insieme".
Dovette interrompere i suoi pensieri quando udì qualcuno bussare alla porta della sua camera. Scostò le lenzuola, si alzò dal letto con addosso solo una vestaglia leggera, e andò ad aprire. Fu totalmente scossa nel trovarsi Vegeta di fronte.
"Che ci fai qui?" Solo dopo essersi decisa a spostare lo sguardo dal suo torso nudo, si accorse che teneva tra le mani un paio di forbici affilate.
"Vuoi che ti tagli la coda? Come mai hai cambiato idea?" mormorò con tono di scherno, facendolo entrare nella stanza.
"Perchè potrebbe essere usata contro di me" ammise con riluttanza.
"Proprio quello che intendevo io quando te l'ho detto poche ore fa!" strillò Bulma indispettita, portando le mani nei fianchi nella sua posa più tipica.
"Avevi ragione, ok? Sei contenta adesso?" sbottò il saiyan, abbassandosi di colpo i pantaloni e mostrando i suoi glutei muscolosi.
Bulma diventò bollente dalla testa ai piedi a quella vista, afferrò le forbici, e cercò di dire qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma la sua bocca era diventata asciutta e le parole stentavano ad uscire.
"Allora? Deciditi, voglio andare a dormire!"
Bulma si fece coraggio, prese un profondo respiro e si concentrò sulla coda pelosa che ondeggiava avanti e indietro come un serpente.

Nda: Cattivi! Leggete in tanti e non mi lasciate mai una recensione! Me piange ç.ç
Ringrazio Taisa, Majin, Hele,Topy, Lori, Vegeta91, Amy, Lina, Miky, Emyc, Bulma89 e Sadika che hanno continuato a seguirmi e a recensire.
Al prossimo capitolo!
Cibbì


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


La fidanzata

La fidanzata
Sesto Capitolo




I soldati di Mihea avevano sempre pensato che Vegeta fosse una di quelle persone che non hanno mai bisogno di dormire, ma furono felici nell'accorgersi che si erano sbagliati a riguardo. Entrarono in silenzio nella sua stanza e videro il saiyan russare come un bambino, con la bocca aperta ed un rivoletto di bava che scivolava sul cuscino.
"Allora, sei proprio sicuro di aver sentito bene?" domandò in un sussurro il soldato più grosso del gruppo.
"Ma certo, la terrestre ha detto chiaramente che la coda era il suo punto debole" ribadì l'ometto, offeso nel non essere creduto.
Scostarono con delicatezza le lenzuola, e rimasero tremanti e senza fiato nel vedere che non c'era nessuna coda. "Ma... ma come...?"
"Sei un idiota!" gridò l'alieno a capo del gruppo, e immediatamente si tappò la bocca con entrambe le mani.
Ma era troppo tardi! Vegeta si era svegliato di colpo, ed ora se ne stava seduto fissandoli con un lampo cattivo negli occhi. "Avete dieci secondi per spiegare cosa ci fate nella mia stanza, dopodichè vi faccio fuori tutti e cinque!"
Loro si guardarono intorno con occhio vago, cercando una buona scusa da inventare.
Uno degli alieni disse in tono smielato "Siamo qui per conto della principessa Mihea. Voleva vedervi subito, mio principe".
"Non mi interessa" replicò lui, corrucciato. "Sparite dalla mia stanza!"
I soldati non se lo fecero ripetere due volte e si affrettarono a lasciare la camera, in fila indiana, mentre Vegeta si tirava le coperte fin sopra il collo e cercava di riaddormentarsi.


Il principe dei saiyan trascorse la mattinata ad allenarsi per l'ultima volta nella Gravity Room, preparandosi mentalmente alla partenza. Era abituato a trasferirsi da un pianeta all'altro, lo aveva fatto sin dalla nascita, eppure questa volta sapeva che lasciare la Terra non sarebbe stato facile.
E non sarebbe stato facile nemmeno dimenticare due grandi occhi, azzurri come cristalli.

Vegeta non poteva sapere che, in quello stesso momento, Bulma stava pensando proprio a lui, seduta sull'orlo del suo letto. Si era diretta in camera di Vegeta per preparagli la valigia, cullandosi nell'illusione che stesse partendo per un breve viaggio e che sarebbe tornato presto. E intanto si chiedeva cosa avrebbe dovuto fare ora. Ora che aveva perso sia Yamcha che Vegeta, ora che era destinata a rimanere sola. Quello che proprio non riusciva a capire era perchè provasse tanta tristezza al pensiero che lui sarebbe partito.
Era pur sempre l'uomo che voleva uccidere Goku!
L'uomo che aveva minacciato di distruggere la Terra!
L'uomo più antipatico, testardo, pericoloso e insensibile che avesse mai conosciuto!
Ma anche l'uomo più affascinante con cui aveva avuto a che fare...
Provava una sorta di affetto riverente nei suoi confronti, e allo stesso tempo, provava anche dell'invidia per Mihea. Ora sarebbe stata lei ad avere Vegeta sempre attorno...
Mihea era talmente bella, e dalla sua persona spirava un'aria di grande nobiltà; i suoi capelli rossi erano così lucenti, i suoi occhi così profondi sotto l'arco sottile delle sopracciglia. Anche i suoi vestiti le si addicevano alla perfezione. Bulma era certa che Vegeta non ci avrebbe messo molto tempo ad invaghirsi di lei, nonostante facesse credere il contrario.
All'improvviso sentì gli occhi riempirsi di lacrime, e dovette fare uno sforzo enorme per trattenerle. Si alzò dal letto, e continuò a preparare la valigia.
Vegeta comparve poco dopo all'interno della stanza, sorpreso del fatto che ultimamente tutti vi entrassero senza chiedere il permesso. "Che stai facendo?" le domandò, osservando la sua faccia stravolta e un po' arrossata.
"Ti preparo i bagagli".
"Non ho bisogno delle vostre cianfrusaglie terrestri" obbiettò lui, e quando Bulma si voltò a guardarlo ebbe l'impressione che il suo volto impallidisse un poco.
"Non mi è ancora ben chiaro il motivo per cui vuoi andartene, però. Non ti abbiamo forse trattato bene in questi mesi, molto più bene di quanto meritassi? Abbiamo fatto tutto quello che ci chiedevi di fare, rinforzare la Gravity Room, prepararti da mangiare, e ti abbiamo donato tutto il nostro affetto... Volevamo fossi parte della famiglia, uno di noi..."
"E' proprio questo!" le gridò lui all'improvviso, come se fosse diventata sorda. "L'ultima cosa che desidero è diventare uno di voi".
Bulma singhiozzò, afferrò un paio di pantaloni e li cacciò con forza negli angoli della valigia. "Fai come vuoi! Vattene allora, e non farti più vedere. Preferirei farmi uccidere da te che ospitarti nuovamente in casa mia, razza di ingrato senza cuore" farfugliò, piena di rimprovero e con il cuore in subbuglio.
Ficcò nella valigia un libro che Vegeta non avrebbe mai letto, e abbassò il coperchio, ma la valigia era troppo piena e non voleva chiudersi. Così la riaprì e cercò con gesti frenetici di spianare il contenuto, ma ugualmente non riusciva a chiuderla. E alla fine Vegeta lo fece per lei, usando un po' della sua forza, premendo sul coperchio e facendo scattare le serrature. I loro sguardi si incontrarono sopra la valigia chiusa.
"Mi mancherai" ammise infine Bulma, con voce di pianto.
Lo sguardo penetrante di Vegeta perse ogni espressione di severità, mentre alzava una mano per accarezzarle il viso bagnato di lacrime.
Per Bulma fu immediato e semplice alzare il capo e baciare Vegeta sulle labbra. Molto più facile che cercare di dirgli addio. Fu un bacio breve, appena sfiorato, ma abbastanza inaspettato da lasciare il saiyan senza fiato.
"Comportati bene con Mihea".
"Ti ho già detto che non mi importa nulla di lei" replicò lui, cercando nuovamente la sua bocca, la cosa più dolce che avesse mai assaggiato. Perchè avrebbe dovuto resisterle quando anche lei lo desiderava?


E non si accorsero, persi com'erano in quello scambio di effusioni, di qualcuno che li stava spiando.
Per la seconda volta.



Nda: eccomi qui, scusate il ritardo. Non so come ma mi sono beccata una bella influenza e sono stata a letto per giorni ç.ç! Ora vi devo proprio ringraziare, uno per uno!
Topy: hai ragione, chissà come mai mi era passato dalla mente! O.O Bèh, dai... mettiamola in questo modo: lui aveva rinforzato la sua vecchia coda e non quella nuova XD (che scemenza, ora mi picchi). Dai, chiudi un occhio, la storia della coda mi serviva per andare avanti con i capitoli. °-°
Lilac: è vero, Bulma si è ripresa in fretta dalla storia con Yamcha - si vede che non era molto innamorata, eh? ^^ E sono contenta che ti piaccia Mihea, anche se negli ultimi due capitoli non c'è stata, vedrai che ritorna. Baci, e grazie di tutto. E' inutile ripeterti che ti adoro? U.U
Tsubaki: Beata te che hai il ragazzo che ti succhia le energie - il mio lo devo minacciare per fargli passare un po' di tempo con me U.U Come avevi richiesto in questo capitolo Bulma e Vegeta si sono 'moooolto avvicinati' , vedi che Cibbìna tua esaudisce sempre i desideri? XD
Lefteye: Nuuuu, voglio leggere la recensione piena di entusiasmo! Dov'è? Dov'è? Credo che la parte dei glutei muscolosi sia piaciuta un po' a tutti, soprattutto a Bulma :Q______
Taisa: Bulma è più che fortunata, soprattutto in questo capitolo! ç.ç Me muore di invidia. Grazie per le recensione!
Sadika: scusa se aggiorno così lentamente, ma sono un po' deboluccia in questi giorni. Ma che nome hai? XD
E ancora grazie a: Miky (sei perdonata, grazie di aver letto questa storia), Lorigeta (wahahah, prossima all'infarto dici? Forse lo è stata di più in questo capitolo), Heleamicachips, Silvia, Jackie, Hainett, mia figlia Bra, Jena, Emyc, Gaby, AmyGoku, se ho dimenticato qualcuno chiedo scusa ^.^! Colpa della febbre!


Al prossimo capitolo!
Cibbì

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Settimo capitolo ***


La fidanzata - Another crazy sto

La fidanzata
Settimo Capitolo

Mihea aspettò tranquillamente che Vegeta passasse in salotto, e quando finalmente lo vide arrivare il suo sguardo parve illuminarsi.
"Eccoti! Non ti sei dimenticato che dobbiamo partire, vero Vegeta?"
"No" grugnì lui, ancora scosso e turbato per quello che era appena accaduto.
Aveva trascorso con Bulma i minuti più intensi della sua vita, in un bacio che gli aveva tolto il respiro e che gli aveva completamente fatto dimenticare quali fossero i suoi obbiettivi primari. Diventare immortale, sconfiggere Kakaroth, essere un super saiyan... Nulla era stato importante, in quegli istanti di completo stordimento.
La bocca di Bulma era così dolce, molto più dolce di quanto l'aveva immaginata, ed era stata una vera fatica separarsene.
Faticoso allontanare le mani dai suoi seni sotto la maglietta di cotone.
Faticoso evitare il suo sguardo colmo di sentimento.
Faticoso fuggire da quella stanza, improvvisamente diventata troppo piccola e calda.
Ma ora era fuori pericolo. Sarebbe partito per Crypto e si sarebbe dimenticato cosa volesse dire tenere tra le braccia una splendida terrestre dalla pelle candida, perchè avrebbe avuto attorno a sé solo donne verdi e ripugnanti.
"Allora? Dov'è la macchina per il teletrasporto? Voglio andarmene da qui!" Scocciato, incrociò le braccia e attese una risposta da Mihea. Lei gli allungò un cinturino molto simile ad un orologio. "Eccola, la macchina per il teletrasporto! Allaccialo al polso. Ho già inserito le coordinate per il viaggio, arriveremo al palazzo reale in meno di tre secondi. Devi solo premere il bottone rosso".
Vegeta allacciò il cinturino e fissò quel pulsante come se fosse il suo peggior nemico, senza rendersi conto di avere le dita che tramavano. Partire era davvero quello che voleva? E soprattutto, perchè Bulma non veniva a salutarlo? Lei era sempre talmente sentimentale! Possibile che non le importasse di salutarlo un'ultima volta?
"Sei pronto?"gli chiese Mihea, facendosi più vicina a lui.
"No, io devo..." balbettò Vegeta, fissando il vuoto. "Io devo prendere la valigia" disse poi, voltandosi d'improvviso e avviandosi verso la propria camera.
"La... la valigia? Ma non ne hai bisogno, su Crypto avrai tutto ciò che richiederai!" gli urlò nonostante lui si fosse già volatilizzato oltre la porta.


Proseguì a larghi passi lungo i corridoi della casa, ansioso di vedere Bulma ancora una volta.
"Credevamo te ne fossi già andato..."
Una voce fastidiosa raggiunse Vegeta, che frenò i suoi passi e si costrinse a guardarsi alle spalle. Davanti a lui i cinque soldati di Mihea sghignazzavano e lo fissavano divertiti.
E c'era Bulma! Bulma era intrappolata tra le braccia di uno di loro, ferita sulla fronte e con le lacrime agli occhi.
"Vegeta..." lo chiamò, con la voce che le tremava in gola.
"Che cosa volete?" fu l'unica cosa che il saiyan riuscì a dire. Era troppo confuso ed arrabbiato per poter ragionare lucidamente.
"Cosa vogliamo?" disse uno degli alieni, con espressione di rimprovero. "Vogliamo vendicare il nostro padrone".
Fu in quel momento che Mihea raggiunse Vegeta e gli altri. "Uffa, ma dove eri sparito?" domandò imbronciata. Immediatamente Vegeta la sollevò per il colletto dell'abito. "Sei stata tu? Sei stata tu ad ordinare ai tuoi soldati di prendere Bulma?" le sputò contro, con rabbia.
"C-cosa? Io... io non so niente" cercò di discolparsi lei, prima di essere scaraventata dall'altra parte del corridoio.
"Lasciala perdere. La principessa non ha nulla a che vedere con noi. Ci siamo serviti della sua tecnologia per raggiungere la Terra e scovarti" spiegò l'alieno in capo al gruppo. "Ora uccideremo la donna che ami, così come tu hai ucciso il nostro Re".
Vegeta strinse i pugni, mentre Mihea si massaggiava il capo e mormorava "La donna... che ami? Ma che significa? Vegeta non ama nessuno all'infuori di me!"
Risate di scherno la raggiunsero e la ferirono più di mille pugni. "Quanto sei sciocca, principessa Mihea! Ma noi abbiamo visto con i nostri occhi Vegeta avvinghiato alla terrestre".
Lo sguardo di Mihea si fece vuoto, mentre abbassava la testa, sconfitta. Aveva percepito da subito l'attrazione che quei due provavano l'uno per l'altra, ma aveva cercato in tutti i modi di non vedere, di illudersi, di mettersi tra di loro e separarli. Ma aveva fallito miseramente, e per di più ora Vegeta la odiava. Cosa poteva fare?
"Freezer, dall'aldilà, ci ringrazierà e sarà fiero di noi" disse gioendo il soldato più giovane della truppa.
"Freezer? Allora era lui il vostro famigerato 'padrone'..." mormorò Vegeta, collegando finalmente tutti i pezzi del puzzle.
"Già. Abbiamo saputo che è stato sconfitto dal Super saiyan della leggenda, e non ti perdoneremo mai per questo! Noi eravamo i suoi seguaci più devoti".
"Mi dispiace deludervi" fece Vegeta con un sorrisino di sfida. "Non sono stato io ad eliminare Freezer, anche se avrei voluto distruggerlo con le mie stesse mani... E' un altro il Super saiyan che state cercando". Ed anche se quella che aveva detto era la pura verità, Vegeta sentiva che faceva incredibilmente male. "Peccato, però. Non avrete il tempo di conoscerlo!" esclamò poi, minacciandoli con lo sguardo oltre che con le parole.
"Non ci farai niente, noi abbiamo la ragazza..." ma l'alieno si interruppe quando vide Vegeta alzare una mano. Quattro piccoli fasci di luce andarono a colpire rispettivamente quattro alieni, polverizzandoli senza pietà prima che potessero muovere anche solo un passo.
Soltanto il soldato che teneva Bulma stretta a sé aveva salvato la pelle.
Vegeta vide sul volto della donna allargarsi un sorriso di ringraziamento per averla risparmiata, e cercò di ignorare la bella sensazione che gli procurava vederla felice.
Ma cosa fare per liberarla?
"Stai... stai attento, eh! Se osi fare anche solo un altro passo, la uccido!" disse l'alieno, inforcando una spada affilata e punzecchiando il fianco di Bulma.
"Iomad!" strillò Mihea che nel frattempo si era rimessa in piedi. Si affiancò al soldato di cui aveva pronunciato il nome e, assumendo una perfida espressione di compiacimento, disse "Lascia che sia io ad occuparmi di questa traditrice. Scoprirà cosa significa veramente SOFFRIRE".


Nda: lo so, il mio ritardo è imperdonabile! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto gli altri, fatemi sapere. Il prossimo sarà anche l'ultimo, ma vi prometto che non vi farò attendere a lungo.
Baci, Cibbì.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ultimo capitolo ***


La fidanzata

La fidanzata
Ultimo Capitolo

"Lascia che sia io ad occuparmi di questa traditrice. Scoprirà cosa significa veramente SOFFRIRE".
Mihea avanzò solennemente verso il soldato, che teneva ancora Bulma in trappola. Lei lo sentiva dietro di sé che ansimava pesantemente, e che infine apriva le braccia per lasciarla andare.
"Avrei potuto occuparmene da solo..."
"Ma voglio essere io ad avere il piacere di ucciderla, con le mie stesse mani!" replicò Mihea, e prese subito Bulma per un braccio attirandola a sé. Le voltò la faccia contro un muro, e con cattiveria le sussurrò "Vegeta era mio, io ero la sua fidanzata. Come hai osato intrometterti tra di noi?"
Bulma, gelata dalla paura, riuscì comunque a balbettare "Non è come credi..."
Vegeta continuava a rimuginare su quello che stava succedendo, ed era incerto sulla prossima mossa da intraprendere. Avrebbe potuto fare fuori Mihea e il suo soldato in un colpo solo, ma si rendeva conto che Bulma avrebbe potuto farsi molto male.
Ma perchè attribuiva a quella donna tanta importanza? Un tempo non avrebbe avuto scrupoli ad ammazzare chiunque, indistintamente da sesso e razza.
"VEGETA! CHE STAI ASPETTANDO? UCCIDILO!" strillò Mihea all'improvviso, cogliendo tutti di sorpresa.
Il seguace di Freezer sbarrò gli occhi e imprecò, mentre Vegeta parve un attimo disorientato, poi le parole di Mihea si facessero di colpo chiare nella sua mente.
E prima che il soldato avesse il tempo di premere il bottone rosso per il teletrasporto, era già stato colpito da una sfera energetica.


Calò un pesante silenzio nella casa, ed era come se fra i tre ci fosse un grande imbarazzo. Erano accadute così tante cose...
Mihea si allontanò di un passo da Bulma, guardandola con apprensione.
"Stai... stai bene?" Era una domanda banale, ma l'unica di cui voleva avere una risposta.
"Sì. E tu?" Ci fu un'altra pausa.
"Sto meglio".
"Non ti ringrazierò mai abbastanza, Mihea. Mi hai salvato la vita..." disse Bulma guardandola nei suoi grandi occhi rossi, che ora avevano l'espressione di chi si perde a contemplare il passato.
"Ho fatto quello che era giusto fare". Poi sollevò la testa con fierezza e aggiunse "Ora sono pronta a guardare con ansia il futuro. Il mio popolo mi aspetta! Inoltre... sono molto felice, perchè so che posso contare più che mai sulla nostra amicizia" le sorrise sincera, prendendo le sue mani.
Fino a pochi giorni fa erano delle perfette estranee, ora sembravano essere amiche da sempre.
Vegeta invece se ne stava in silenzio contro una parete, con le braccia incrociate e lo sguardo perso nel vuoto. E pensava. Aveva sempre cercato di essere cieco di fronte alla verità, ma vedere Bulma in pericolo per causa sua gli aveva mosso qualcosa dentro. Aveva capito molte cose.
Mihea lasciò le mani di Bulma e si rivolse a lui. "Che hai intenzione di fare?"
In tutta risposta Vegeta si slacciò il cinturino per il teletrasporto e lo lanciò a Mihea che lo prese al volo. Lei sospirò, capendo che non sarebbe più venuto su Crypto.
Bulma invece sentì gli occhi riempirsi di lacrime per la gioia, e dovette coprirsi la faccia con le mani.
Mihea fece un profondo respiro, sentendosi di troppo. E forse lo era sempre stata. Senza preavviso premette il pulsante della macchina per il teletrasporto e scomparve, prima che Bulma avesse il tempo di salutarla.


Dopo un silenzio che si protrasse troppo a lungo, Bulma cercò disperatamente qualcosa da dire.
"Che strana avventura, eh!"
Lui annuì. "Forse avrei dovuto andarmene davvero. Seguaci di Freezer assetatati di vendetta ce ne sono in tutto l'universo, ed episodi così potrebbero ripetersi".
"Non mi importa" disse Bulma, mentre i suoi occhi azzurri catturavano lo sguardo del saiyan.
Aveva sempre saputo che Vegeta era molto più che un efferato assassino! Era anche un uomo pieno di passioni ed in grado di preoccuparsi per gli altri. Di occuparsi di lei. L'idea che avesse voluto difenderla, poi, dall'attacco degli alieni, la riempiva di gioia. E forse, in quel bacio che si erano scambiati poche ore prima, c'era qualcosa di più della tristezza di un addio.
Fu naturale per lei gettarsi contro di lui ed abbracciarlo forte. Vegeta per poco non perse l'equilibrio, ma dovette ammettere a sé stesso che quegli slanci di affetto da parte di Bulma gli facevano piacere. Però doveva riportarla all'amara realtà.
"Non resterò qui per sempre" le soffiò sui capelli.
"Non mi importa neanche di questo. Non mi importa assolutamente di nulla!" replicò lei, completamente persa nella felicità di essere tra le sue braccia.
Vegeta si chinò su di lei, ansioso di sentire di nuovo il sapore di quelle labbra rosse, e Bulma accolse quell'invito immediatamente, chiedendosi come sarebbe stato fare l'amore con uomo così straordinario. E tra un bacio e l'altro, lei gli fece la fatidica domanda.
"Posso essere io la tua nuova fidanzata?"




Nda: Devo ringraziare di cuore tutti voi che avete letto e recensito la mia storia, per quanto stupida fosse. Perciò grazie a Lilac, Tsubaki e Lefteye che adoro e che hanno commentato ogni capitolo. E grazie anche a Taisa, Lorigeta, MikyStardust, Dianatabo, Giuly23, Majin, Liri, Hachi88, AmyGoku,Mikysimpa, Jackie93, Heleamicachipss, Kikk@93, Ary22, Paie, Sadika, Emyc, Giuliathebest, Bulma89, Bratheprincess, Linasyan, Silvia, Vegeta91, Hainett, Topy, Plubuffy, Mery, Kimblack, Sindel, e tutte le persone che hanno messo questa storia tra preferiti.

Per un po' non pubblicherò perchè vado in vacanza *.* ma spero ti trovare l'ispirazione per una nuova storia, magari sotto l'ombrellone o in riva al mare.
Baci, Cibbì.


Ps: Che splendido regalo che mi ha fatto Taisa! Una fanart dedicata a questa storia! Correte a vederla CLICCANDO QUI!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=144536