Tornerai a brillare?

di Bella Finally Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiamenti ***
Capitolo 2: *** Pensare, pensare e decidere ***
Capitolo 3: *** Nuova vita, nuovi incontri... ***
Capitolo 4: *** Avvocato penale ***
Capitolo 5: *** Caffè ***
Capitolo 6: *** Ricominciare ***
Capitolo 7: *** Grande giorno ***
Capitolo 8: *** Consapevolezza ***
Capitolo 9: *** Io lo amo ***
Capitolo 10: *** Imprevisti ***
Capitolo 11: *** Senza te ***
Capitolo 12: *** Verità e sentimenti ***
Capitolo 13: *** L'amore vero ***
Capitolo 14: *** L'idea di Alice ***
Capitolo 15: *** Resta con me ***
Capitolo 16: *** The beautiful night ***
Capitolo 17: *** My love, my life ***
Capitolo 18: *** Confusione e verità ***
Capitolo 19: *** Le magnifiche quattro ***
Capitolo 20: *** Un nuovo arrivo ***
Capitolo 21: *** La vendetta degli incubi ***
Capitolo 22: *** Vuoto ***
Capitolo 23: *** Stella incantevole ***
Capitolo 24: *** Fino alla fine ***
Capitolo 25: *** Inchino ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cambiamenti ***



Capitolo 1- Cambiamenti

 

Vieni qui...” disse quello che pensavo il mio primario, quell'uomo viscido.

Stia lontano da me!” lo minacciai. Lui rise.

Per fortuna a 13 anni avevo fatto autodifesa!!

Gli tirai un calcio nelle parti basse, un bel circolare degno di una gara di Kick Boxing.

Il quarantenne si accascio' imprecando e soffio'

Ragazzina che non sei altro, cosa pensi di fare? Tanto domani ti ritrovo qui” lo guardai con disprezzo.

Su questo si sbaglia... primo la denuncio, secondo mi licenzio!” urlai correndo via dalla stanza dove aveva cercato di aggredirmi.

Corsi fuori dall'ospedale più veloce che potei e mi tuffai in macchina girando subito le chiavi e mettendo a moto l'auto.

Quando usci' dal parcheggio sospirai di sollievo.

Era una tiepida giornata di Maggio a Vancouver e l'aria sapeva di primavera e la brezza mattutina mi scompigliava i capelli scuri entrando dal finestrino aperto.

Dopo aver studiato all'università di Seattle per qualche anno – laureandomi con il massimo dei voti – avevo deciso di trasferirmi nella fredda Vancouver per iniziare la mia vita.

Avevo voluto staccare un po' dalla mia famiglia, avevo voluto lasciare la mia adolescenza a Forks alle spalle iniziando una carriera.

Bhé, cosa dire di me? Mi chiamo Bella Swan, ho 22 anni, sono un medico – precisamente psichiatra neo infantile – . Sono nata in una cittadina nello stato di Washington chiamata Forks dove ho lasciato mia madre Reneè, mio padre Charlie e mia sorella tredicenne Samantha.

Ad offrirmi quel lavoro a Vancouver era stato il mio ex professore d'università che mi aveva anche offerto una casa in affitto di proprietà di un suo parente vicino alla città.

Mentre andavo veloce nell'autostrada un'idea si fece strada nella mia mente... ma da quant'era che non vedevo i miei?! Cacchio, era quasi un anno... bhé, attualmente mi ero appena licenziata, l'affitto della mia casa era appena scaduto e avevo una voglia matta di nuvole, nuvole e ancora nuvole.

Ero sempre più entusiasta dell'idea quando attraversai il vialetto della mia quasi – ex casa – e parcheggiai la mia audi nera.

Entrai e lanciai le chiavi di casa sullo scaffale alla mia sinistra.

Per un attimo ripensai a quell'uomo che neanche un'ora prima aveva cercato di avere un rapporto con me. La mia espressione si storse in una smorfia di disgusto, non era la prima volta che succedeva con lui ma quel lavoro mi serviva e non avevo avuto il coraggio di andarmene, ma era ora di cambiare, i cambiamenti onestamente mi piacevano...

Presi la valigia che tenevo sotto il letto, vi misi le mie poche case sparse qua e là per la casa e me la issai in spalla.

Presi le chiavi di casa, quelle della macchina e andai dal mio vicino – anche proprietario della casa ovvero zio del mio ex prof -

Suonai il campanello.

Un uomo con i capelli bianchi, dei folti baffi e occhietti vispi si presento' sulla porta.

Buon giorno signor Green” dissi sorridendo.

Ciao Bella... aria di partenza? “chiese puntando gli occhi sul borsone.

Annui'.

Già... torno dai miei per un po'... volevo ringraziarla per la casa e per l gentilezza e volevo restituirle le chiavi...” dissi porgendogliele “... se ci dovessero essere problemi con i pagamenti sa come rintracciarmi”

Lui prese le chiavi e restitui' il sorriso.

Bene, grazie a te cara e... buona fortuna allora...”

Grazie, buona giornata” dissi allontanandomi.

Lui mi saluto' con un cenno della testa. Era stato sempre molto gentile con me ed io avevo cercato di ripagarlo essendo puntuale, precisa e corretta con l'affitto... non si era mai lamentato.

Sali' in macchina caricando la borsa e accesi il motore salutando la casa che forse non avrei visto mai più.

 

*** Mi sono appena diplomata finalmente ci sono riuscita... pensa, oggi James – si proprio James dell'ultimo anno... il ragazzo più ricercato della scuola – mi guardava, io pero' non gli ho dato molta importanza e l'ho ignorato...

Oh, il mio cuore non tornerà mai più a funzionare bene, nemmeno fra molti anni perché lui non c'è e non tornerà... ***

 

Ed ecco il primo capitolo... spero che questa nuova storia vi piaccia come è piaciuta a me appena ho iniziato a scriverla... bhé, che dire... per adesso non c'è nulla di strano ma continuate a leggere attentamente le pagine vecchie del diario di Bella perché ben presto si capiranno molte cose su di lei e sul suo passato... recensite e fatemi sapere... al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 2
*** Pensare, pensare e decidere ***



Capitolo 2- Pensare, pensare e decidere

 

I paesaggi tipici della zona di Forks passavano veloci fuori dal finestrino.

Ero affascinata dal luogo in cui ero nata, era meraviglioso.

Il telefono squillo' ed io accettai la chiamata con le cuffiette.

Pronto!?” dissi

Bella, tesoro come stai? Dove sei? Cos'è questo casino?” urlo' una voce dall'altra parte.

Ciao mamma, sto bene, sono in macchina, è il vento del finestrino” dissi rispondendo accuratamente a tutte le sue domande.

In macchina? E dove stai andando? Non dovevi essere di turno oggi?!”

Storia lungapoi ti racconto... comunque se non ti dispiace ho pensato di venire da voi e bhé... sono già vicino Seattle! “ eclamai aspettando una sua...

Ma tesoro, è una splendida notizia! Non vedo l'ora di rivederti come anche tuo padre e Samantha...” come non detto “...quanto pensi di restare?” chiese

Non so... sono molto felice di rivedervi anch'io mamma...” ammisi dolcemente “... adesso però devo andare che devo uscire dall'autostrada, a più tardi Ma!” risposi frettolosamente.

Lei si sbrigò capendo che volevo staccare “Okok ciao!”

Risi. Mia madresapeva essere molto esuberante quando ci si metteva... pero' in effetti se mi avesse chisto del lavoro e gli avessi raccontato di essere stata quasi aggredita da un mio superiore si sarebbe messa a fare casino e a me davano fastidio certe cose.

Davanti a me inizio' una – sfilata – di cartelli pubblicitari. Uno di quelli era su uno studio penale di un avvocato. Si, me ne serviva uno per fare la festa a quel maniaco perverso.

Il resto del viaggio trascorse tranquillo e per quasi tutto il tempo ascoltai la musica o la radio... viaggiare da soli era un vero strazio!

Quando entrai nella mia vecchia cittadina mi brillarono gli occhi. Mi era mancata più di quanto avessi immaginato ed ero talmente felice di essere tornata.

Non era cambiato nulla, tutto come lo ricordavo, salvo alcuni particolari ma in effetti erano quasi 3 anni che tra studio e lavoro non tornavo.

Prima di andare dai miei pensai di passare in pasticceria, sapevo che mia sorella andava matta per i dolci e dovevo farmi perdonare per non essere stata molto presente.

Quando entrai in una pasticceria a me non nota, la campanelle della porta richiamo' l'attenzione del gestore e dei clienti.

Io timida sussurrai un – buongiorno – a cui tutti risposero abbastanza indifferenti.

Due occhi che mi fissavano richiamarono la mia attenzione.

Quando mi voltai non potevo credere ai miei occhi.

Angela!!” esclamai andandole incontro.

Bella!” mi salto' imbraccio portandomi le braccia al collo con la sua solita allegria.

Come stai amica mia? Oh, mi sei mancata cosi' tanto!!” disse con gli occhi lucidi.

Angela era una mia compagna d'università nonché amica sin dalle elementari, era un anno che non ci sentivamo.

Le raccontai un po' del mio lavoro a Vancouver compresa la ragione per cui mi ero licenziata.

Lei non aggiunse altro per non complicare il tutto.

Mi racconto' di aver cercato lavoro in Alaska.

Sai, l'Alaska offre molte possibilità in campo di medici e tutte quelle cose poi pero' ho deciso di tornare nelle grandi città dove trovare lavoro sarebbe stato più semplice e bhé, ho un bel lavoretto in un ospedale a Chicago! Mi trovo proprio bene...” lei per fortuna non noto' la mia sforfia di dolore alla parola - Chicago -... nonostante il tempo, faceva male... “... Bells, tu hai detto che ti sei licenziata percio' non hai lavoro in questo momento, no?! Ecco, nell'ospedale dove lavoro cercano personale e una bella strizzacervelli farebbe proprio comodo...” disse gesticolando, risi sotto i baffi “... che ne diresti di venire con me?! Ho una casa grandissima, postresti venire a stare da me! Che ne dici?” era cosi' esuberante, entusiasta... ci pensai un po' su... Chicago... lavoro... casa...

Angy, non so se...”

E dai...” mi prego' “... perlomeno tentiamo...”

Ma in fondo cos'era il passato? Non potevo rinunciare sempre per quello...

E va bene, mi hai convinta... qundo parti?” chiesi sconfitta.

Oggi pomeriggio con il pulman, ma presumo che tu abbia la macchina, giusto?!” chiese con gli occhi a cuore.

La mia amica riusciva a convincermi sin da quando eravamo bambine, una volta mi aveva addirittura convinta a lanciarmi giù da un tetto, cose da matti...

Rimanemmo che ci saremmo viste alle 2.00 davanti alla pasticceria e che saremmo partite insieme.

Quando arrivai dai miei, loro mi accolsero gioiosi compresa mia sorella.

Gli raccontai del lavoro, di Vancouver - tralasciando l'argomento “ti denuncio” - e del mio incontro con Angela fino alla nostra decisione.

Mia madre mi guardo' seria.

Sei sicura?” chiese preoccupata con uno sguardo d'intesa.

Purtroppo lei sapeva bene cosa mi fermava, conosceva il mio passato ed era preoccupata pero' capi' che ero sicura.

La mattinata passo' veloce e prima di andarmene dovetti tranquillozzare tutti cento volte.

Quando arrivai alla pasticceria, Angela entrò di getto in macchina caricando le valigie.

Allora, partiamo!” disse euforica.

Sospirai e premetti sull'accelleratore.

 

*** A Chicago... mi ha detto che si trasferirà a Chicago... una grande città... suo padre ha trovato lavoro in uno studio privato li' e partiranno fra pochi giorni, lui ha detto che non mi ama più e non vuole allungare questa cosa più del dovuto facendomi star male... ha detto cosi' prima di dirmi addio. ***

 

Allora, vi piace il nuovo capitolo? Si è aggiunta una persona molto importante per Bella, la sua amica Angela che sarà un personaggio molto importante per il resto della storia... e tutto inizierà da Chicago dove per Bella cambieranno tante cose... recensite e fatemi sapere, un bacio!!!

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Capitolo 3
*** Nuova vita, nuovi incontri... ***




Capitolo 3- Nuova vita, nuovi incontri

La mia amica non mi annoiava mai... e nemmeno durante in nostro lungo viaggio verso la grande città di Chicago, mi lascio' tregua.

Parlammo e parlammo per più di tre ore.

Ridemmo della nostra infanzia, dei nostri guai, dei fatti, degli aneddoti divertenti, delle immense gaffe.

Volontariamente non parlo' di quel periodo e gliene fui grata.

Come hai fatto a comprarti... un'audi?” chiese stupita.

Risparmi e lavoro, bellezza... quello che non hai fatto tu!” scoppiai a ridere e lei fece lo stesso.

Bells, senti... per il fatto... dell'aggressione... penso ti serva un avvocato per valutare la situazione, giusto?!” mi fermai a pensare fissando la strada davanti a me che correva veloce. In effetti si.

Annui'.

Bhé...” continuo' “...io ne conosco uno bravissimo a Chicago... cioè... un mio amico lo conosce... in realtà non so nemmeno come si chiama... so solo che ha l'ufficio non lontano da casa nostra... se vuoi dopo ti accompagno...” era un po' in difficoltà Le sorrisi.

Certo... grazie!” esclamai cercando di metterla a suo agio.

Per il resto parlammo del più e del meno.

Quando entrammo nella grande città di Chicago, Angela mi indico' la strada per arrivare a casa passo per passo.

Dopo 15 minuti circa arrivammo di fronte ad una casa grandissima, una villa più che altro... perché aveva un giardino davvero gigantesco.

La guardai stupita.

Ma come...” balbettai.

Risparmi e lavoro...” mi imito' scoppiando in una fragorosa risata. Io la segui' a ruota per niente infastidita dalla sua piccola presa in giro.

Mi fece strada dentro alla villa che sarebbe diventata casa anche mia.

All'interno era anche più grande di quanto sembrasse da fuori.

C'erano 2 camere da letto – una matrimoniale ed una singola – e uno per gli ospiti, 2 bagni enormi in corrispondenza delle camere, un salotto gigante con un rustico camino a legna ed una cucina bellissima e molto spaziosa – oltre al giardino ovviamente - .

Iniziammo a discutere su chi avrebbe preparato da mangiare e dopo una serie di bisticci, decidemmo che ci saremmo date dei turni in base al lavoro.

Le camere decidemmo di occuparne una a testa cosi' che ognuna avrebbe avuto i suoi spazzi: lei prese quella singola ed io fui “rinchiusa” a forza dentro alla matrimoniale.

La mia stanza aveva dei colori molto belli e perlomeno a me piacevano molto:

le pareti erano di un bege chiaro ed erano molto rilassanti, il letto era in ferro battuto nero e le coperte di color panna intonate con l'armadio e le pareti del bagno, anch'esso molto chiaro.

Dalla mia finestra si vedeva benissimo il grande lago su cui si affacciava la città, io adoravo i laghi...

Si puo'?” busso' timidamente Angela.

Certo, entra...” dissi ancora seduta sul letto.

Bella, io ho il turno in ospedale fino alle 9 di stasera e pensavo che se vuoi posso farti vedere dov'è l'ufficio dell'avvocato cosi' magari ti fai un giretto e non resti a casa senza fare nulla...” disse imbarazzata ed un po' a disagio.

Annui' sinceramente convinta.

Mi diede delle istruzioni facili e chiare ed io segnai tutto su un block notes tascabile che portavo sempre dietro.

Angela era uscita da pochi minuti quando, prendendo tutto quello che mi serviva, usci' anch'io diretta “al grande palazzone a vetri”, cosi' l'aveva chiamato... era il più grande di Chicago, i proprietari erano dei pezzi forti da quello che mi aveva raccontato.

Mi incastrai un po' per le vie ma chiesi informazioni un po' in giro.

Quella città aveva qualcosa che mi portava indietro con la mente, e sapevo benissimo perché... avevo tanto sognato di poterci venire tempo prima...

Sovrappensiero arrivai davanti ad un imponente e maestoso palazzo completamente di vetro.

Sembrava cosi' fragile, ma non lo era.

Chissà che vista dall'ultimo piano!

La mia curiosità fu saziata quando nella piantina del grattacielo lessi “AVVOCATO PENALE ultimo piano”.

Presi l'ascensore, anch'esso in vetro e dopo un paio di minuti mi ritrovai in un salottino molto accogliente... la sala d'aspetto evidentemente.

Mi avvicinai a quella che sembrava una segretaria.

Era seduta su una scrivania all'angolo della stanza, nel suo cartellino c'era scritto che si chiamasse Rosalie Hale.

Bionda, grandi occhi azzurri, carnagione chiarissima, aria diplomatica con tanto di tesserino e divisa.

Buona sera” le rivolsi timidamente mordendomi le labbra come facevo molto spesso.

Buona sera a lei, posso aiutarla?” chiese sorridendo.

Si, spero di si... vorrei prendere un appuntamento con l'avvocato e...”

Signorina! ...” mi interruppe “... è molto fortunata, il mio capo ha un ora libera e penso che possa riceverla subito... aspetto un secondo...” aveva detto tutto d'un fiato.

Prese quello che sembrava un interfono.

Signore... si, c'è una signorina che vorrebbe... esatto... va bene, buon pomeriggio a lei...” attacco' e mi guardo' serenamente. Io attesi.

Il dottore l'aspetta... prego mi segua...” annui' un po' confusa.

Lei mi porto' dinanzi ad una porta con una targa incisa elegantemente. Non so per quale motivo, forse solo curiosità, i miei occhi si soffermarono a leggere le incisioni mentre la segretaria bussava educatamente.

Avvocato Penale Dtt. Ed...” mi fermai di scatto.

Pregai perché fosse una coincidenza, un omonimo, qualsiasi cosa ma quel nome avevo giurato a me stessa di non trovarlo più.

La sta aspettando signorina... buona giornata” disse uscendo dalla porta.

Grazie” sussurrai senza voce.

Mi sorrise e torno' al suo posto.

Misi la mano incerta sulla maniglia e con l'altra bussai dolcemente.

Il mio cuore perse un colpo per ogni mio gesto.

Avanti...” disse una voce ovattata al di là della porta.

Premetti la maniglia, strinsi gli occhi ed entrai.

 

*** E' partito questa mattina... non lo rivedro' più... non potro' più sentire la sua voce, vedere i suoi meravigliosi occhi... dio, già mi manca... come faro' senza di lui? Già mi sento morire solo a pensarci... ma devo dimenticarlo, lo so bene... anche se sarà dura, dovro' cancellare ogni mio ricordo di lui, l'importante è cercare di non stare troppo male anche se sarà inevitabile... ***

 

Altro capitolo... vi piace questa ff? Fatemi sapere e recensite... bhé, cosa sarà stato a far spaventare in quel modo Bella? Cosa c'è in quell'ufficio che l'ha terrorizzata? Per saperlo continuate a seguire la fanfic... un bacio, al prossimo capitolo!!!

 

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Capitolo 4
*** Avvocato penale ***



Capitolo 4 - Avvocato penale

 

Entrai senza pensare troppo. Me ne sarei pentita.

Buona sera” dissi soffocando l'ultima parola.

Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo dai miei piedi, non volevo trovarmi Lui davanti.

Anche se a malincuore guardai davanti a me.

Mi trovavo in una stanza a vetri all'ultimo piano del grande palazzo, vista mozzafiato, una scrivania in legno dinanzi a me, un uomo seduto intento a guardare alcune carte.

Si alzo' di scatto e si avvicino' a me.

Buona sera signorina... Edward Cullen...” si presento' porgendomi una mano.

Rialzai lo sguardo verso di lui incredibilmente alto come era sempre stato.

Isabella... Swan...” dissi titubante.

Il suono del mio nome rimbombo' cupo per la stanza e lui mi guardo' per la prima volta in faccia, lo stesso feci io.

I suoi occhi mi colpirono al cuore come una pugnalata, quel verde meraviglioso che era impresso nella mia mente, quegli occhi che non avrei mai potuto dimenticare.

Non era cambiato molto per il resto.

I suoi muscoli si irrigidirono e mi guardo' quasi sconvolto.

Ero terrorizzata.

Le nostre mani sospese a mezz'aria ancora unite. Io ritrassi la mia subito e lui mi imito' maldestramente.

Vuole accomodarsi?” chiese freddo senza espressività.

Bene, voleva far finta di nulla...

Mi sedetti davanti a lui e senti' il mio cuore battere a mille... dovevo essere ostile, lo avevo giurato a me stessa se lo avessi rivisto, ma invece ero come dire... felice di vederlo.

Il vuoto e quel retrogusto amaro della vita scomparsi, solo il tempo e lo spazio tra di noi.

In cosa posso esserle utile signorina... Swan?!” mi chiese deglutendo.

Senti' un'ondata di calore sulle guance, arrossi'...

Bhé, io sono... un mio collega a Vancouver... il mio capo in realtà... ha cercato di...” sospirai nervosamente “... avere rapporti fisici con me contro la mia volontà” dissi tutto d'un fiato evitando il suo sguardo non riuscendoci.

Lui mi guardo' serio e ritrasse nervosamente le mani da sopra la scrivania.

I suoi occhi straordinariamente verdi mi fissavano in attesa.

E... può trattarsi di violenza o... tentata violenza?” Forse su una mia impressione ma mi sembro' che stringesse i denti e con loro anche i pugni ben nascosti sotto il tavolo, sulle sue gambe.

Scossi la testa... avevo smesso di respirare... chissà da quanto...

No... per fortuna ho usato la mia scarsa autodifesa...” sorrisi debolmente.

Lui rise nervoso e si rilasso'.

Non era cambiato molto dall'ultima volta.

I suo capelli erano ancora di quel castano ramato unico e i suoi occhi verdi se possibile erano ancora più belli. Doveva essere alto intorno al metro e ottantanove, c'era da immaginarselo, era sempre stato molto alto.

Il suo aspetto era molto professionale e serio come ogni avvocato che si rispetti e mi diede quasi fastidio quella freddezza diplomatica.

Bhè, le consiglio di procedere con una denuncia...”

Si...” risposi incantata dalla sua voce melodiosa.

Inizio' a parlare di cose legali e di quel genere e lo vidi molto preso dal fatto di farla pagare al mio aggressore. Non mi sarei illusa, non volevo più farlo, ma avrei osato dire che gli interessava particolarmente “vendicarmi” o forse prendeva in mano tutte gli incarichi con quell'entusiasmo.

Benissimo, stia tranquilla, faro' tutto il possibile, pensero' io a tutte le pratiche legali... prenda...” mi porse dolcemente un biglietto da visita con indirizzo, telefono d'ufficio e cellulare.

Per qualsiasi cosa mi chiami... mi faro' sentire io per un altro eventuale incontro in caso fossero necessarie dichiarazioni ufficiali o firme da parte sua... arrivederci signorina Swan...” si alzo' e mi porse la mano.

Io a mia volta la strinsi sorridendo timidamente.

Arrivederci dottor Cullen...” esclamai fulminandolo con lo sguardo.

Mi guardo' curioso.

Ruppi quel contatto e chiusi la porta dietro di me, uscendo dal palazzo con il fiatone...

Non ci volevo credere... era impossibile...

Mille sensazioni e sentimenti passarono per il mio cuore e forse anche per i miei occhi.

Lui, lui, lui...

Pensavo solo a quello mentre tornavo a casa assorta nei pensieri.

Arrivai alla villa impaziente di non pensarci, di distrarmi.

Apri' il frigorifero, non c'erano tante cose ma potevano bastare per quella sera, il giorno dopo sarei andata al supermercato.

Sovrappensiero preparai la cena: spaghetti al pomodoro e insalata.

Sicuramente Angela avrebbe avuto appetito tornata da lavoro percio' ne preparai in quantità industriali..

Guardai l'orologio... le 8.50.

Decisi di aspettare la mia amica per mangiare quando senti' la porta d'ingresso chiudersi.

Bella!! Ho una splendida notizia!” urlo' dall'altra stanza sventolando un foglio pera aria.

Quando incrocio' il mio sguardo, la sua esuberanza si “sgonfio'”.

Cos'è successo?” chiese seria.

Niente, ti spiego dopo... cos'è quel foglio?”

Allora, ho dato il tuo curriculum al mio capo e ha deciso di prenderti in prova da domani mattina...” disse con quanto fiato aveva in gola.

La guardai senza respirare. “... domani vuole conoscerti!!”

Amica mia sei un genio!” esclamai sorridente.

Subito dopo un pensiero mi passo' per la mente e il mio bel sorriso si tramuto' in una smorfia. Angela mia aveva detto che l'ospedale dove lavorava era vicino al palazzo di vetro...

Che c'è? Perché quell'aria triste?” chiese guardandomi preoccupata.

Le porsi il biglietto da visita estraendolo dalla tasca del mio giacchetto e lei lo prese al volo.

Smise di respirare... alzo' gli occhi, mi guardo' con intesa.

Io annui' tristemente.

 

*** Da grande voglio fare il medico... voglio aiutare la gente... cosi' ho sempre voluto... adesso mi trovo davanti ad una scelta, la più importante della mia vita... ma in fondo cos'ho da perdere? Nulla... è proprio questo il punto... da 6 anni a questa parte, non ho più nulla...***

 

Bhè, piaciuto il nuovo capitolo? Chissà... cos'ha questo Edward di tanto strano per aver fatto rimanere stupite sia Bella che Angela? Nel prossimo capitolo forse riuscirete a capire qualcosa in più, e già vi anticipo che sarà un capitolo bello lungo... recensite e fatemi sapere la vostra opinione... un bacio, al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 5
*** Caffè ***



Capitolo 5 -

 

Aveva la bocca spalancata e mi guardava incredula.

E'...oddio...” si porto' le mani sugli occhi sconvolta. “...e a dire che ti ho mandato io li'! Oddio, scusami Bella... io... io non pensavo che fosse...” fu interrotta da un singhiozzo.

Mi avvicinai a lei e presi le sue mani bagnate dalle lacrime scoprendole il viso, le sorrisi.

Ehi, non è colpa tua... non è successo nulla, sto bene... certo, non è stata la cosa più bella del mondo ma me la sono cavata... non prendertela con te...” le dissi dolcemente.

Angela mi guardo' dispiaciuta.

Scusami... non ho fame... è meglio che vada a dormire un po'...” disse giù di corda “... buona notte...”

Buona notte” le risposi seguendola con lo sguardo mentre andava in camera.

Guardai la – nostra cena – e me ne andai anch'io a letto, in effetti ero molto stanca.

Presi un libro dalla mia valigia mi buttai peso morto sul letto matrimoniale.

Dopo nemmeno due minuti sobbalzai sentendo il telefono vibrare sul comodino.

Pigramente lo presi e vidi che era arrivato un messaggio da un numero sconosciuto.

Lo apri'.

  • Signorina, sono Edward Cullen... potrebbe venire alla piazza grande tra dieci minuti? Devo parlarle di alcune cose. -

Alzai gli occhi perplessa e pensai

Sicuramente vorrà parlarti delle pratiche, cosa c'è di male nel fare due chiacchiere con il proprio avvocato?!” In effetti nulla, era normalissimo.

La parte più ragionevole di me, quella che si era stancata di soffrire, voleva rimanersene a casa ma qualcosa mi spinse a prendere la borsa, le chiavi, a lasciare un biglietto ad Angela e ad uscire di casa.

Camminavo silenziosamente per le strade buie di Chicago quando arrivai alla piazza.

Non c'era molta gente perché non era ancora cosi' caldo da uscire la sera percio' non fu difficile individuare un ragazzo seduto sulle scale del monumento centrale.

Mi avvicinai esitante a lui che si accorse subito della mia presenza, alzandosi e venendomi incontro.

Non ero sicuro che sarebbe venuta...” abbasso' gli occhi sorridendo “... ma possiamo anche smetterla con questa finta e darci del tu, Bella...”

Sospirai davanti alla realtà... non mi aveva chiamata per palarmi di firme e scartoffie, mi aveva chiamata per chiarire.

Non vedo perché non sarei dovuta venire, sei il mio avvocato.” gli risposi indifferente... in realtà la vista dei suoi occhi puntati su di me, faceva battere il mio cuore a mille.

Rise nervosamente.

Come mai mi hai chiamata?” gli chiesi fredda.

Lui torno' serio.

Volevo vederti e parlare... mi darai la possibilità finalmente dopo quasi 10 anni?!” la sua voce era ferma e decisa.

Annui' sospirando.

Ti va un caffè? O perlomeno sediamoci...” disse indicando il bar alle sue spalle.

Si... grazie...” risposi rassegnata. In fondo glielo dovevo.

Ma no!! Io non gli dovevo proprio nulla!

Entrammo dentro al bar e il gestore ci guardo' spostando gli occhi da me a lui per poi tornare su di me.

Buona sera Edward...” sembrava che conoscesse il mio accompagnatore.

Sera George...” rispose lui “... ci porteresti due caffè al tavolo là fuori?” chiese indicandone uno esterno al locale.

Certo, arrivo subito...” acconsenti' sorridente.

Ci sedemmo nel tavolo più appartato e lui mi guardo' curioso.

Io cercai di guardare altrove, ma non era molto facile, era stupendo quella sera.

Aveva una giacca nera sportiva con sotto una maglietta bianca aderente che lasciava intravedere gli addominali scolpiti, jeans scuri.

I capelli erano confusi come gli era sempre piaciuto tenerli, diceva che si trovava bene nel suo disordine.

Devo chiederti e dirti tantissime cose, ma prima, se posso saperlo... mi puoi dire cosa ci fai a Chicago?” lo fissavo leggermente perplessa.

Come ti ho detto mi sono licenziata a Vancouver e quando sono andata a salutare i miei, ho incontrato per caso Angela che non vedevo da quasi un anno e mi ha detto di aver trovato lavoro in un ospedale qui e mi ha proposto di venire con lei dato che il suo capo cercava personale e... mi hanno assunta...” spiegavo disinvolta come se avessi parlato con lui da sempre, non avevamo mai avuto problemi nel parlare noi due.

Alla fine hai seguito i tuoi sogni...” affermo' sorridendo con gli occhi puntati sul mio viso.

Si... mi sono data da fare... sono cambiate molte cose...” mi accorsi di quanto mi stava spingendo ad essere disinvolta e a raccontargli i fatti miei... dovevo essere ostile, lo avevo promesso.

I miei occhi tornarono freddi perché lui divenne ad un tratto triste.

In quel momento in cellulare in tasca pesava due tonnellate.

I miei pensieri tornarono al suo messaggio.

Un dettaglio venne fuori dal nulla e si insinuo' nella mia testa come un insetto.

Come hai fatto ad avere il mio numero?” se non ricordavo male nella cartella legale c'era solo quello per il lavoro, non quello personale dove invece mi aveva trovata lui.

Rise abbassando lo sguardo con aria innocente.

I suoi occhi tornarono ad intrecciarsi con i miei.

Ho tentato... era sempre lo stesso...” pensai alla sua affermazione senza capire bene.

  • Oh, stupida... hai lo stesso numero da 12 anni! -

Ah, già...” risposi capendo.

Perché non l'hai mai cambiato?” chiese guardandomi negli occhi come se cosi' riuscisse a vedermi l'anima.

Non risposi. Non volevo rispondere. Non volevo ammettere.

Sospiro' tristemente.

Mi dispiace per quello che è successo tra noi... davvero molto... ma adesso siamo cresciuti... non dovremmo lasciarci tutto alle spalle?! E' proprio per questo che ti ho chiesto di venire stasera, perché volevo chiederti di ricominciare... ti prego dimentica, iniziamo tutto da capo... io voglio esserti amico Bella, voglio...”

Non trovavo senso alle sue parole, non volevo capire, non volevo dimenticare, non avevo voluto farlo nonostante tutti quegli anni perché quello che era successo mi aveva strappato una parte di me.

Scossi il capo e i miei occhi si incontrarono nuovamente con i suoi che divennero tristi.

C'era elettricità, una scarica elettrica che ci separava.

Perché?” chiese sfiorandomi la mano sul tavolino.

Io la ritirai di scatto come se avessi toccato il fuoco.

Intanto arrivo' il signore del bar con i nostri caffè.

Entrambi balbettammo un grazie.

Il mio fu rotto e soffocato dal dolore, il suo dalla rabbia.

Non voglio che sia cosi', punto!” dissi quando fu rientrato.

Lui intanto stava sorseggiando il suo caffè caldo.

Nonostante fosse davanti a me, mi avesse chiesto di ricominciare da capo e lo avrei rivisto probabilmente per un altro po', ancora non volevo, forse non riuscivo, a concedermi anche solo di pensare il suo nome.

Mi osservava scettico mentre portavo la tazzina alla bocca.

Ti è sempre stato difficile dimenticare, anche se questa volta non vuoi dirmi il perché...” le sue parole erano quasi un sussurro tra sé ed io poggiai furiosamente il caffè sul tavolo.

Secondo te perché non voglio passarci sopra?! Pensi che sia stato facile per me? Bhé, se lo pensi ti sbagli di grosso!” ingoiai cercando di togliermi quell'amarezza dalla bocca “... non sarei dovuta venire, ecco cosa,,,”

Feci per alzarmi ma lui mi blocco' prendo una mia mano e stringendola in aria sul tavolo.

Io mi voltai di scatto fulminandolo.

Ti prego non andartene... fammi spiegare...” disse.

I suoi occhi per la prima volta mi sembrarono sinceri e mi risedetti mentre lui sorrise mandando il mio povero cuore a farsi benedire.

 

*** Primo giorno d'università... medicina mi piace sempre di più... io ed Angela siamo state ammesse entrambe e frequentiamo i corsi insieme... lei mi ha sempre sostenuta e mi sostiene sempre... quanto le voglio bene... senza di lei non ce l'avrei mai fatta...***

 

Ed ecco il quinto capitolo... è venuto lungo... comunque, lo so... forse non avrete capito ancora molto sulla situazione di Edward e Bella ma nel prossimo si approfondirà ancora di più... intanto pero' avete un po' conosciuto meglio Edward... allora, bhè... recensite e fatemi sapere in caso cose che non vanno o cose che vi piacciono, accetto consigli!! Un bacio, e grazie di sostenermi... al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** Ricominciare ***



Capitolo 6- Ricominciare

 

L'aria tiepida della sera mi scompigliava i capelli.

Ci eravamo spostati seduti su una panchina rivolta verso il lago.

Nessuno dei due parlava.

Avrei voluto chiederti scusa molto tempo fa... credimi” disse poi con gli occhi bassi “... non volevo farti stare male... pensavo solo che fosse la cosa migliore per entrambi... l'ho fatto per non farti soffrire inutilmente... mi dispiace”

Sembrava che si sentisse veramente in colpa ma io non riuscivo a mettere in pace me stessa.

Non riuscivo a dirgli nulla per paura di rovinare tutto.

Gli unici rumori erano i nostri respiri, il vento ed il mio cuore.

La scena vista da lontano poteva davvero essere presa per un quadretto romantico, ma in quel momento non mi importava di quello che avrebbe interpretato la gente, lo avevo imparato tempo prima.

Parlo' ancora...

Io... speravo di riuscire a ricominciare da capo un rapporto d'amicizia con te, ma se non vuoi non ti costringero'... se ce l'hai con me ti capisco, mi odio da solo.”

Forse fu qualcosa in lui o qualcosa nella sua voce... so solo che riusci' a parlare...

Va bene” biscicai.

Cosa?!” chiese puntando quei due meravigliosi occhi verdi su di me.

Va bene, proviamoci...” ripetei tentando di sorridere.

Dici sul serio? Oh, davvero non te ne pentirai... grazie Bella!”

A vederlo cosi' felice mi si scaldo' il cuore.

Il muro con cui esternavo le persone da molto tempo, dava segni di instabilità ed io non riuscivo a rendermene conto.

Distrattamente guardai l'orologio, l'una... l'una??

Strabuzzai gli occhi.

Cavolo, è tardissimo, devo tornare a casa o Angela si preoccuperà...” dissi scattando in piedi.

Posso accompagnarti?” chiese allegro.

Io... bhè...” balbettai.

Non disturbi, mi fa piacere...”

Alla vista del suo splendido sorriso mi lasciai scappare una risatina.

Okkay”

Camminavamo a pochi metri da casa mia ed io mi fermai davanti alla porta.

Wow, che casa! Abiti qui?” chiese.

Eh già... grazie di avermi accompagnata” dissi leggermente in imbarazzo.

Figurati, sono felice di averti rivista... a che ora vai a lavoro domani?”

Alle 9.00... comunque sono felice anch'io...” era vero.

Ok... allora ci vediamo, buona notte” mi saluto' dolcemente allontanandosi.

Ah, Edward!” si volto' sentendomi “Grazie di avermi chiamata stasera...”

Sorrise e mi senti' mancare per un attimo.

Il suo sorriso fu l'ultima cosa che vidi prima di rientrare.

Appena misi piede in casa vidi il viso furbo ed infuriato della mia amica uscire dalla cucina prima del resto del corpo.

Si puo' sapere dov'eri?” mi chiese con le mani sui fianchi “... pensavo seriamente che ti fosse successo qualcosa … mi hai lasciato solo questo...” mi sventolo' il bigliettino che portava la mia firma davanti “... Angela, sono andata a fare una passeggiata, Bella” il modo in cui imito' la mia voce mi fece scoppiare a ridere.

Lei si fermo' a guardarmi con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata.

Mi ricomposi.

Che c'è?” dissi cercando di non ridere.

Da quando ridi?” divenni seria e la guardai un po' tristemente.

Non potevo raccontarle della mia “chiacchierata” con Edward perché altrimenti lo avrebbe letteralmente ammazzato.

Angela mi era stata vicina nei momenti peggiori ed era arrivata ad odiare il mio ex... io pero' non ero mai riuscita ad avercela con lui, nemmeno all'inizio... ma non volevo mentirle, non volevo nasconderle nulla a maggior ragione adesso che abitavamo insieme.

Angy... vedi... ho visto Edward stasera...” dissi rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato tra noi.

Mi guardo' ancora più sconvolta cambiando mille colori di faccia, quando cominciai ad avere paura che soffocasse, parlo' o meglio esplose.

Quello non si deve avvicinare a te, capito?! Adesso vado li' e ci penso io a...” la interruppi.

... sono stanca di sforzarmi di odiarlo, è tempo di cambiare...”

Sembro' calmarsi...

Come vuoi tu... la decisione è tua... ma te lo dico, se ti fa anche solo piangere vado li' e lo spello vivo!”

E dai! Adesso vado a letto che domani ho la riunione con il capo... buona notte!” cercai di fuggire.

Buona notte Bells!!” mi urlo' dietro mentre chiudevo la porta.

Mi tuffai sul letto.

In fondo mi aveva fatto piacere rivederlo, mi era mancato... ma sarebbe riuscito il mio cuore infranto a tornare a funzionare bene dopo tanti anni?

 

*** I secondi sono diventati secoli, i minuti millenni ed ogni giorno che passo lontana da lui fa sempre più male.

E' come se avessi un grande peso sullo stomaco, non riesco a mandarlo giù.

Non mi ama... è l'ultima cosa che mi ha detto... pero' devo essere forte... devo esserlo per me e per la gente che mi vuole bene... non mi lascero' andare, non ora che tutto dovrebbe essere magnifico... anche se sono all'inferno... nel mio inferno personale. ***

 

Stavo pensando che non sono molto sicura se in questa ff faro' raccontare anche ad Edward perché voglio lasciarvi nel dubbio... lei è molto presa da lui ma il nostro caro ragazzo? I suoi sentimenti vi rimarranno nascosti per un bel po' I'm sorry... come sempre fatevi sentire e datemi il vostro parere... un bacio, al prossimo capitolo...

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Capitolo 7
*** Grande giorno ***



Capitolo 7 - Grande giorno

 

La sveglia suonava insistente al mio orecchio ed il suono petulante mi arrivava fino al cervello.

Mi alzai combattuta e stanca per le ore piccole della sera prima.

Sbirciai il cellulare come ero abituata a fare da tanto tempo. Dieci chiamate perse da Angela... ops... la sera prima mi ero dimenticata di cancellarle.

Sorrisi.

Sorridere, da quanto tempo non lo facevo?

Scesi pigra dal grande letto e andai verso l'armadio... presi un paio di jeans fino al ginocchio, una maglietta nera che lasciava scoperte le spalle ed un giacchetto leggero da indossare sopra.

Distrattamente mi infilai le scarpe e corsi in cucina, Angela era già sveglia.

Buon giorno, alla buon ora, eh?!” disse sarcastica.

La notai in pigiama.

Che fai festa oggi?” chiesi ridendo.

No, tu vai a lavoro, io ho il turno di pomeriggio e oggi vado a fare la spesa” annuncio' solennemente.

Brava, brava” dissi masticando un biscotto.

Corsi in bagno, presi la spazzola, mi fermai i capelli in una morbida coda e mi lavai i denti.

Presi distratta la borsa dall'appendiabiti.

Buona mattinata, ci vediamo dopo! Ciao!” urlai uscendo.

Arrivederci dottoressa!!” scoppio' a ridere.

Ero cosi' presa dal ridere che mi accorsi solo dopo qualche secondo che una Volvo nera era imponentemente ferma davanti alla villa.

Usci' un ragazzo che conoscevo fin troppo bene.

Buon giorno...” disse venendomi incontro.

Giorno” risposi.

Edward fece per darmi un bacio sulla guancia ma io lo devia spingendomi distrattamente all'indietro.

Cosa la porta da queste parti dottor Cullen?” chiesi sarcasticamente.

Siamo di buon umore, vedo... comunque ieri mi avevi detto che avevi il primo giorno di lavoro e ho pensato bene di venirti a prendere...” aveva un sorriso stampato in faccia, sorriso che mi fece arrossire mentre lui continuava ad intrecciare i suoi occhi con i miei.

Ero senza parole, non me l'aspettavo.

Ma... non dovevi disturbarti...” il mio sguardo per terra.

Lui mi afferro' il mento costringendomi a guardarlo.

Ci tengo... dobbiamo cominciare bene la nostra nuova amicizia... Bella, accetteresti un passaggio da me?” mi guardava.

Io fissavo i suoi occhi come imbambolata.

V...va bene” balbettai “... se è per la nostra amicizia” segnai particolarmente l'ultima parola tanto per chiarire.

Lui dal canto suo sfoderò uno dei suoi meravigliosi sorrisi capaci di far brillare il mondo intero.

Mi apri' la portiera da gentiluomo ed ando' al posto del guidatore.

Grazie...” sussurro' raggiante.

Grazie a te” risposi ancora ipnotizzata dal suo sguardo.

Mi ricomposi e guardai altrove.

Lui quasi deluso mise in moto l'auto.

Era una situazione piuttosto imbarazzante, il silenzio che c'era tra noi era imbarazzante.

Mi guardo' con la coda dell'occhio e sfodero' il suo sorriso sghembo.

Io arrossi'.

Sei sempre stata dolcissima... arrossisci di continuo” disse sorridendomi.

Io scrollai le spalle imbarazzata.

Intanto stavamo percorrendo la via di casa mia, diretti verso la strada principale.

In quale ospedale lavori?” chiese guardandomi intensamente.

Il suo sguardo aveva un qualcosa di affascinante e... magnetico.

Al Green Day Hospital “ dissi cercando di parlare sicura, in parte ci riusci' ed in parte no.

Lui mi guardo' sorpreso alzando un sopracciglio.

L'ospedale vicino al mio ufficio?” sembrava che si stesse per mettere a ridere.

Si, quello... perché ridi?” chiesi timida ma curiosa.

Niente... niente” si trattenne a stento nello scoppiare in una risata.

Lo guardai perplessa e rivolsi lo sguardo fuori dal finestrino.

La strada correva veloce, le case schiacciate dalla velocità.

Mi hai... sorpresa... venendomi a prendere... non me lo sarei mai aspettato...” dissi guardandolo cercando di essere anch'io “magnetica”.

Sorrise e mi guardo' accarezzandomi la guancia con la punta del dito.

Tu sei una persona speciale, tengo a te, e voglio rimediare al meglio quello che ho combinato...”

Parcheggio' vicino a quello che sembrava un ospedale.

Vuoi che ti accompagni?” chiese mettendo la mano sulla portiera pronto ad aprire.

Veramente non volevo farmi vedere in giro con lui, sapevo quanto era seguito e famoso... in fondo era il migliore avvocato di Chicago... e non volevo procurargli guai o chiacchiere imbarazzanti.

No, ti ringrazio Edward... allora ci vediamo” risposi.

Intreccio' i suoi occhi ai miei e poso' la sua mano sulla mia guancia guardandomi dolcemente.

Gli sorrisi ma prendendogli la mano, con tenerezza, la spostai.

Si rattristi' appena.

Bene, buona giornata Bella...”

Grazie, anche a te...” sussurrai.

Non riuscivo a staccare gli occhi dal suo viso perfetto ma mettendoci tutta la mia forza di volontà, apri' la portiera ed usci'.

Varcai la porta d'ingresso del Green Day Hospital e mi fermai davanti ad un bancone.

Buona sera, dovrei parlare con il direttore, ho un appuntamento...”

La ragazza mi guardo' e sorrise.

Certo, è al quarto piano, terza porta a sinistra”

La ringrazio” le sorrisi.

Entrai in ascensore pronta a mettere tutta la passione e l'amore nel mio lavoro, come avevo sempre fatto ed avrei fatto sempre...

Premetti il quarto pulsante e respirai pesantemente aspettando di trovarmi davanti alla persona che avrebbe cambiato il mio futuro.

 

*** In genere da bambini per ogni problema c'è la mamma... in certi casi c'è la sorella maggiore... bhé, io con mia madre ho smesso si parlare in quel modo molto tempo fa... io non ho una sorella né un fratello... c'è sempre stato lui a tirarmi su il morale... sempre e solo lui, la mia stella, la mia guida, il mio mondo. ***

 

Ed eccomi con un altro capitolo... scusatemi per il ritardo ma ho avuto qualche problema.

Comunque parlando del capitolo, lo so che non ho illuminato molto ma tra poco avrete tutto molto più chiaro, statene certe... un bacio, al prossimo capitolo!!!

 

 

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Capitolo 8
*** Consapevolezza ***



Capitolo 8- Consapevolezza

 

Quella scena l'avevo già vista, era stranamente familiare.

Io, davanti ad una porta che cercavo di mantenere la calma.

Un bel sospiro e bussai.

Avanti” senti'.

Apri' la porta ed entrai con un po' più di sicurezza.

Buon giorno” dissi imbarazzata.

L'ufficio era in stile antico, con mobili interamente fatti in legno, una scrivania, una libreria e una grande vetrata che dava su quello che probabilmente era il giardino dietro all'opedale.

Una ragazza dai capelli corti e neri si alzo' venendomi incontro.

Aveva un qualcosa di familiare...

Buon giorno, sono la direttrice del Green Day Hospital, piacere, Alice Cullen” strabuzzai gli occhi.

A...Alice?” balbettai.

Se non sbagliavo lei era...

Bella Swan!!” esclamo' sorridente riconoscendomi “... da quanto tempo che non ci vediamo... come stai?” chiese abbracciandomi.

Bhé, lei è Alice Cullen, mia grande amica nonché sorella minore di Edward... si, quell'Edward...

Eh si, Alice... è tanto tempo che non ci vediamo... io sto bene, tu? Vedo che ti sei data da fare...” dissi guardandomi intorno.

Bhé, si... mi sono messa in riga... ma sei tu che cerchi lavoro?” chiese curiosa guardandomi da sotto le sue ciglia lunghissime.

Alice era sempre stata bellissima, avrebbe fatto invidia ad ogni modella esistente al mondo... era sempre stata molto esuberante, come ero io... tanto che suo fratello la chiamava “folletta”.

Pero' avendo un anno meno di me era sempre stata considerata “la sorella fastidiosa” di Edward, ma dopo averla conosciuta meglio, potevo dire che era una ragazza meravigliosa, come il fratello in fondo...

Mi distolsi dai pensieri, non volevo pensare troppo a lui...

Si... mi sono licenziata dal vecchio lavoro, poi ti spieghero'... il mio curriculum deve avertelo già dato la mia amica Angela... Angela Weber...” dissi.

Lei ci penso' un attimo e poi di scatto apri' il cassetto della scrivania.

Eccolo!” esclamo' “... allora... psichiatra neo-infantile?” chiese scrutando attentamente le mie carte.

Già...”

Sai, capiti proprio a proposito... avevamo un medico che si occupava di quel reparto ma domani avrà il trasferimento in una città qui vicino... ci serviresti, sai...” disse sorridente.

Che fortuna che avevo avuto.

Ero felice di poterla rivedere... di poter rincontrare anche la mia grande amica Alice... quanto mi era mancata anche lei... quanto mi erano mancati tutti...

Chissà mio fratello come sarà felice a sapere...” mi guardo' e vedendo la mia espressione si blocco' perplessa.

Io... ho già incontrato tuo fratello...” dissi rossa in viso.

Ah...” nei suoi occhi felicità ma anche un velo di preoccupazione...

Tranquilla... abbiamo parlato... e mi ha spiegato...” dissi sorridendole serena.

Si rilasso' appena ma qualcosa nel suo viso non mi convinceva, ma non osavo chiedere.

A parlare infatti fu lei...

Edward... gli sei mancata... è stato molto male quando siamo venuti qui... pero' è meglio che a parlartene sia lui... poi mi racconterai cos'è successo con calma... magari andremo a pranzo da qualche parte...” sorrise appena ma era seria.

Sobbalzai...

Non avevo mai visto la situazione da questa prospettiva, non mi ero mai posta il problema.

Non mi ero mai chiesta se lui avesse mai ripensato a noi due, bhé, in effetti aveva detto che non mi amava più quella volta... era naturale non pensarci.

Silenzio imbarazzante... silenzio che ruppe lei con la sua vocina melodiosa.

Bells, per me saresti perfetta, quando vuoi iniziare?” chiese distraendomi.

Mi ci volle un po' per capire di cosa stesse parlando... tutte quelle cose mi avevano confusa terribilmente.

Anche domani!” mi ripresi “... quando vuoi...” ero felice adesso.

Domani è perfetto... alle 9.00... ti faro' visitare il reparto ed il tuo ufficio personalmente... “ disse solennemente, tanto che mi lasciai scappare una risatina “... se ci fossero problemi ti faccio avvertire dalla dottoressa Weber...”

Annui'.

Bene... allora a domani...” dissi avvicinandomi alla porta... ero molto tesa adesso.

A domani Bella... sono cosi' felice di averti rivista...” sorrideva sincera.

Anch'io...” dissi.

Non ero più di molte parole... forse se ne sarebbe accorta...

Wow... non mi sarei mai aspettata di ritrovare la mia grande amica Alice...

Ripensandoci, adesso avevo capito cosa aveva fatto tanto ridere Edward in macchina.

Usci' dall'ospedale sovrappensiero.

Guardai l'orologio... erano solo le 11.00.

Bella!! Com'è andata?” chiese qualcuno alle mie spalle.

mi voltai lentamente e sobbalzai trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio...

Ciao... b...bene... ho parlato con tua sorella...” balbettai ipnotizzata.

Sentivo il suo respiro sul mio volto ed il mio cuore prendere il volo.

Lo so” disse sorridendo magnificamente con aria innocente.

Continuavo a guardarlo negli occhi...

Per tanto tempo avevo negato a me stessa di continuare nonostante tutto a pensare a lui, non lo volevo ammettere... ma adesso che era a pochi centimetri da me, ebbi la strana consapevolezza di provare troppe cose tutte insieme quando c'era lui...

in realtà avevo continuato ad amarlo...

continuavo ad amarlo...

avrei continuato ad amarlo, sempre...

Senti, volevo chiederti se oggi vorresti venire a pranzo fuori con me... mi farebbe davvero molto piacere...” disse rilassato.

Consapevolezza...

consapevolezza di non voler più fare a meno di lui...

dei suoi occhi... della sua voce... del suo viso... del suo profumo...

non volevo perderlo di nuovo...

Io... bhé... forse... non so...” non sapevo cosa dire, mi aveva mandata in tilt...

Si avvicino' ancora di più a me, come per provocarmi...

I nostri visi adesso erano a pochi millimetri uno dall'altro.

Senti' il mio cuore perdere un colpo...

I suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli... tutto insieme formava un mix pazzesco...

O...ok... posso passare prima da casa?” chiesi ancora scossa nonostante si fosse allontanato... anche se di pochissimo...

Certo, come vuoi... sali in macchina” disse non staccando gli occhi dal mio viso.

Entrai in macchina senza riuscire a calmarmi.

Elettricità pura...

Quando arrivammo a casa io scesi anche se malvolentieri e lui disse che sarebbe tornato a prendermi circa un'ora dopo.

Mi cambiai... indossai un vestito blu corto fino a sopra il ginocchio, scarpe non molto alte e mi lasciai i capelli liberi sulle spalle spazzolandoli.

Ero pronta quando senti' il cellulare squillare.

Pronto?!” risposi.

Bella, tesoro!!!”

 

*** Sei il primo pensiero che la mattina mi sveglia e l'ultimo che la notte mi culla... ti amo... mi manchi... lo so, non ti arriverà mai nulla perché non avro' mai il coraggio di scriverti nulla... non ho nemmeno il tuo indirizzo... ma in fondo hai detto che non mi ami... sarei solo una scocciatura... non voglio più soffrire pero'... e se non soffrire significa dimenticarti... forse il dolore non è cosi' male... è questione di abitudine, credo... ***

 

Ed ecco l'ottavo capitolo... vi dico solo una cosa... nel prossimo avrete tutti i chiarimenti che volete... sarà spiegato tutto quanto... posso rivelarvi una cosa? Ho una paura matta... non sono sicura di trasmettere bene i sentimenti e le emozioni che provano i due personaggi... è la prima fanfic che scrivo seriamente e... sono un po' in ansia... percio' ci tengo che mi facciate sapere se vi piace o no, se c'è qualcosa che non va o altro... insomma fatemi sapere... un bacio gente, spero che la storia vi piaccia :)

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Io lo amo ***



Capitolo 9-  Io lo amo

 

Mamma” dissi sorridendo.

Ti sei dimenticata di me? Non mi hai più chiamata” esclamo' ammonendomi.

Arrossi'.

Hai ragione, scusa” cercai di fare un tono dispiaciuto.

Ho chiamato Angela, mi ha detto che stamattina avevi un colloquio con il tuo capo...”

Sospirai, ero chiaro, quella pettegola della mia amica le aveva detto tutto... ma anche di...?

Un'ondata di panico.

Bells, tutto ok?” mi chiese mia madre con voce preoccupata.

Cercai un appiglio per la stanza per distrarmi.

S..si... è andato tutto bene, mi hanno assunta... il mio capo è stato molto gentile... è stata molto gentile...” dissi fingendo entusiasmo che in realtà non avevo più.

Ah, è una ragazza... non mi sembri molto felice... c'è qualcosa che non va?” la sua voce adesso era molto preoccupata.

La mia paura era provocata dal semplice fatto che non volevo mia madre soffrisse e si preoccupasse.

Avevo acconsentito di ricominciare con Edward a mio rischio e pericolo, non volevo perderlo di nuovo, ma se mi avesse abbandonata un'altra volta volevo essere solo io a star male, non le persone che mi volevano bene come Angela o mia madre.

Anche se “abbandonare” non era il termine appropriato visto che eravamo solo amici e quello saremmo rimasti molto probabilmente, ma andava bene cosi'.

Scusa mamma” risposi distante con la mente.

Tesoro, Angela mi ha detto che hai avuto degli incontri “insoliti” in questi giorni... cos'è successo?”

Sbarrai gli occhi.

Al suo ritorno l'avrei uccisa, l'avrei sicuramente incenerita.

Ormai era inutile mentire a mia madre, aveva capito che era successo qualcosa.

Presi un bel respiro che buttai giù con una sola frase.

Mamma... ho incontrato Edward...”

Dall'altra parte un silenzio glaciale mi fermo' il sangue nelle vene.

Smisi di respirare.

Ci hai parlato?” più che una domanda era una deduzione.

Si...” sospirai.

Silenzio.

Non voglio che tu soffra...” sospirai di nuovo a quelle parole.

Era ora di dirle la vera e sofferente realtà, quella che per anni gli avevo nascosto e mi aveva consumata e che solo adesso aveva cessato di distruggermi.

E' ora che ti spieghi le cose come stanno mamma... è ora che tu sappia, te lo devo...”

Lei sospiro' pesantemente, era tesa.

Racconta, sono pronta...”

 

POV EDWARD

 

Un'ora era dura.

Un'ora non si sopportava, non senza di lei.

Non riuscivo a starle lontano, era inutile, cosi' decisi di andarla a prendere un po' prima.

Parcheggiai la mia auto davanti al cancello ci casa sua.

Le miei emozioni, da quando era tornata nella mia vita, erano tornate quelle dell'Edward adolescente che tanto l'amava, nonostante adesso avessi 25 anni.

Sali' i scalini di pietra silenziosamente e mi fermai sulla soglia quando senti' la sua magnifica voce.

E' ora che ti spieghi... te lo devo...”

Curioso mi fermai e aguzzai l'udito, non era carino origliare ma ormai quale dei miei comportamenti non era stato stupido e insensato negli ultimi tempi?!

Quando se n'è andato...” indugio' un attimo.

Probabilmente si stava mordendo il labbro come al suo solito.

Sorrisi immaginandola.

Stava parlando al telefono... stava raccontando qualcosa...

... mi ha detto che doveva venire qui e che non voleva continuare a mentirmi... mi ha detto che non mi amava più, che era inutile insistere...” senti' la sua voce rompersi per un singhiozzo.

Stava parlando di me... di quando l'avevo lasciata, ne ero quasi sicuro.

Erano passati nove anni, io avevo 16 anni, lei 14...

Il nostro era stato un amore sconvolgente, travolgente... un amore di quelli che non si scordano, di quelli che ti segnano per tutta la vita...

Io non l'avevo mai dimenticata, era sempre stata la centro dei miei pensieri, lo era anche adesso...

Oh, tesoro mio, non piangere... pensai

Volevo correre dentro e stringerla forte a me, ma rimasi fermo dov'ero.

No mamma, non gliene ho mai fatta una colpa...”

Sua madre... chissà... magari ce l'aveva a morte con me, ne aveva il diritto dopo quello che avevo fatto passare a sua figlia.

Bella fece silenzio ascoltando.

L'ho incontrato per caso... no, non lo sapevo... mi ha detto che mi ha lasciata per non farmi stare m...” senti' il tono acuto della voce di sua madre interromperla.

Chissà quanto era stata male quando me n'ero andato...

Mamma!!! So meglio di te che sono stata male... ma non lo incolpero' mai di questo...” il suo tono era più acuto, quasi sconvolto dalle accuse di sua madre nei miei confronti.

Stava litigando con lei per difendermi?

Sorrisi all'idea della mia Bella arrabbiata e testarda.

Ma forse non dovevo più considerarla mia ma continuando ad amarla, non mi ero mai concesso di metterci una pietra sopra.

Si... mamma!!” urlo' “... io lo amo!!!”

Mi immobilizzai, spalancai gli occhi dalla sopresa.

Io lo amo, io lo amo, io lo amo

Quelle parole mi ronzavano nella testa come mosche.

Mi amava? Nonostante tutto?

Io mi ero sforzato di proporle solo un'amicizia con la paura che non volesse di più, pensando di non essere più ricambiato e invece... non me lo aspettavo...

Ciao mamma” disse con tono sostenuto e attacco'.

Inizio' a borbottare qualcosa e senti' i suoi passi sempre più vicini, sempre più vicini...

Non feci in tempo ad allontanarmi che trovai i suoi occhi curiosi a pochi centimetri dalla mia faccia.

Lei arrossi' tirandosi indietro.

Che... che diavolo ci fai qui?” era completamente rossa.

Sorrisi furbo.

Niente, ti stavo aspettando...”

No, tu stavi origliando!! Da quanto sei qui?” sembrava arrabbiata.

L'avevo sempre paragonata ad una gattina infuriata... era tenerissima.

Presi il suo dolce viso e lo avvicinai al mio.

Abbastanza da capire e sentire quello che volevo...” gli dissi maliziosamente.

Lei arrossi' e un attimo prima che le nostre labbra si sfiorassero, mi colpi' la spalla.

Prendo il giacchetto e arrivo!!”

 

*** Edward ***

*** Sono passati già due mesi da quando l'ho lasciata mentendole... da quando ho abbandonato la persona che amavo di più al mondo... il solo fatto di averle mentito mi fa sentire un mostro... non ho il coraggio di chiamarla per sentire come sta, in fondo ero io quello che voleva chiuderla qui... se solo potessi sentire la sua voce... ***

 

Ed ecco il nono capitolo, vi piace? Mi scuso per il ritardo ma non avevo la più pallida idea di come chiarire tutta questa storia ma adesso sono abbastanza soddisfatta per questo capitolo... bhé, come al solito recensite e fatemi sapere.

Parlando del capitolo, bhé, che dire?!

Il nostro Edward è innamorato come pure Bella, ma riusciranno a tornare insieme o continueranno ad evitare ogni rapporto che vada oltre l'amicizia?

Un bacio, al prossimo capitolo...

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Imprevisti ***



Capitolo 10- Imprevisti

 

Usci' di casa, mi stava aspettando per andare a pranzo insieme.

Questa situazione, lui che mi aspettava, noi due insieme, mi riportava tanto al passato, un passato di cui non volevo illudermi, non sarebbe tornato.

Sei silenziosa... c'è qualcosa che non va?” mi guardava sereno, ma un po'... in ansia?

Scossi la testa.

Tutto bene, tranquillo...” cercai di sorridergli rassicurante.

Lui sfoderò il suo sorrisetto sghembo, segno che stava per dirne una delle sue...

Sai, oggi sei splendida... questo vestito ti sta proprio bene...” mi squadro' da capo a piedi con aria sognante.

Io come al solito arrossi'.

Senza accorgermene, eravamo già arrivati e lui parcheggio' la sua auto vicino all'entrata del locale.

Si volto' verso di me e il suo sguardo cambio', da convinto e anche un po' sbruffone, divenne dolce.

Poso' una mano sulla mia guancia, per la prima volta non mi scostai... non sapevo quanto tempo avrei potuto passare con lui percio', perché non goderselo?!

Bella... prima con tua madre... hai... hai detto che mi ami...” la sua voce divenne dolce “... volevo dirti che io...”

Non riusci' a finire la frase perché qualcuno busso' al finestrino dalla sua parte.

Una ragazza bionda dall'aria vagamente familiare gli faceva segno di unscire.

Ecco cosa voleva dirmi...

Volevo dirti che io ho già una ragazza...

Sospirai delusa mentre lui usciva in silenzio.

Mi guardo' un attimo.

Bells, resta un attimo qui, ci metto un secondo...”

Gli sorrisi, o perlomeno fu quello che cercai di fare, ma non ero sicura del risultato.

Ed...” disse la ragazza sbirciando dentro all'auto squadrandomi.

Ed?? Quanta confidenza!!! Ora ricordo dove l'ho già vista! La segretaria del suo ufficio!!

Pensai.

Certo che pero' era vero, erano proprio in grande confidenza.

Rose... c'è qualcosa che non va?” chiese lui posandole una mano sulla spalla.

Senti' un'improvvisa fitta allo stomaco, sul momento non capi' cosa fosse.

Bella, sei gelosa? Pensai

La ragazza che ricordai si chiamasse Rosalie, Rosalie Hale, non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso.

Veramente si...” rispose lei.

Il resto della conversazione non riusci' a sentirlo perché Edward chiuse la portiera dietro alle sue spalle.

Dopo un paio di minuti dove si alternarono la voce di lei e quella di lui distinte solo da un lieve cambiamento di tono, Edward si ricordo' di me.

Bella, scusami, ho l'impressione che dovremo rimandare tutto ad un altro giorno...” sorrise forzatamente “... Ho avuto un problema...” intanto notai Rosalie salire sul sedile posteriore senza esitazione “... ti riaccompagno a casa...” termino' lui.

Io annui' visibilmente dispiaciuta.

Ero sicura che avrebbe aggiunto altro, ma invece, avvolto nei suoi pensieri, non mi rivolse parola per tutto il viaggio.

Arrivati di fronte casa mia scesi e Rosalie passo' davanti, a fianco al ragazzo che tanto amavo.

Allora ci sentiamo, ti chiamo io...” disse con un mezzo sorriso che pero' si spense subito.

Va bene... ciao...” dissi seria e sali' i salini sul vialetto di casa.

Mi voltai indietro e all'interno della Volvo vidi lui circondare con un braccio le spalle di lei per consolarla.

Quante conferme volevo? Quei due stavano insieme!

Senti' gli occhi pungermi ed entrai in casa obbligandomi a non voltarmi di nuovo.

Chiusi la porta alle mie spalle e scoppiai a piangere.

Ogni possibilità, ogni sogno, ogni speranza buttati al vento... stavo soffrendo di nuovo, per lui...

Mi accasciai a terra con le spalle al muro chiudendo gli occhi ormai zuppi di lacrime, lacrime con scritto il suo nome.

Stavo per andarmene in camera quando senti' il campanello i casa suonare.

Mi ricomposi rapidamente asciugandomi gli occhi meglio che potei e apri' la porta.

Sulla soglia si presento' un ragazzo alto due spanne più di me con delle grandi spalle, capelli neri corti e confusi, occhi neri penetranti ma dolci.

La sua pelle era leggermente più scura del normale, il colore tipico di chi ha origini indiane.

Lo guardai un attimo confusa, pensando che avesse un'aria familiare.

Jake!!” esclamai abbracciandolo.

Lui rise.

Sempre più esuberante tu, vero?!”

Oh, amico mio, sono cosi' felice di vederti... ma che ci fai qui?” chiesi con le lacrime agli occhi, questa volta per la felicità.

Jacob era un mio grande amico d'infanzia nonché grande amico di famiglia.

Ci conoscevamo da quando avevamo due anni e tra noi c'era sempre stato un rapporto indistruttibile di fiducia e affetto.

Nonostante questo, non avevo mai visto in lui qualcuno di attraente a livello “amore”, ma gli volevo cosi' bene che lo consideravo come un fratello.

Mio padre mi ha chiamato e mi ha detto che ti eri trasferita qui a Chicago ed io dopo l'ultima volta che ci siamo visti mi sono stabilito in una città qua vicino...” sorrise.

Io e lui ci eravamo visti l'ultima volta quattro anni prima – per questo avevo fatto fatica a riconoscerlo, cresceva da sempre molto in fretta – e ci eravamo salutati in seguito alla sua scelta di continuare gli studi lontano dalla nostra città d'origine.

Era invece da molto più tempo che non vedevo Billy, suo padre, anche grande amico del mio.

Avrà parlato con mio padre... quei due messi insieme sono peggio di due pettegole” scoppiai a ridere seguita a ruota da lui.

Oh, vieni, siediti...” dissi indicandogli il divano... lui ubbidi'.

Si, in effetti è stato Charlie..” disse annuendo solennemente.

Prese le mie mani e le circondo' con le sue molto più grandi... anche se avevamo la stessa età, lui dimostrava minimo tre anni più di me.

Allora, come vanno le cose?” chiesi sorridendogli.

Bene, bene... tu invece? Fatto conquiste?” disse facendomi l'occhiolino e ridendo spensierato.

Io sorrisi, ma venne fuori una smorfia.

Lui mi guardo' alzando un sopracciglio, ma non chiese nulla... gliene fui grata.

La grande qualità di Jake era quella di rendermi sempre felice e serena e a contribuire era il nostro grande legame che gli permetteva di capire quando stavo male... era stato lui ad aiutarmi nei nove anni precedenti, insieme ad Angela, ma ironia della sorte, i due non si erano mai conosciuti.

Io pero' non potevo dimenticarmi di Edward, no, non potevo.

Scossi la testa come per liberarmi da quel pensiero e sorrisi al mio amico che mi osservava curiosamente.

Passammo tutto il pomeriggio a parlare e a ridere quando, verso tardo pomeriggio, la porta di casa mia si apri' di scatto e da lì cominciarono i guai.

 

*** Jacob... lui riesce a farmi stare bene... ma nemmeno Jake puo' colmare il vuoto che lui ha lasciato dentro di me... un vuoto che ogni volta che resto da sola fa male e ultimamente lo sono spesso... ha portato via tutto con se... ma il dolore mi fa essere felice in un certo senso, perché mi ricorda che lui c'era davvero, che tutta la nostra storia c'è davvero stata...***

 

Ultimi pensieri liberamente ispirati a New Moon ahahah spero che questo decimo capitolo vi sia piaciuto insieme all'entrata del nostro Jacob.

Dalla porta sono entrati guai? Chissà quali quai, secondo voi cosa succederà?

Intanto la storia tra i nostri Edward e Bella si fa sempre più complicata e c'è questa ragazza di nome Rosalie che sta un po' tra i due facendo essere gelosa la nostra Bella.

Fatemi sapere con le recensioni =) e ci leggiamo al prossimo capitolo, baci!!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Senza te ***



Capitolo 11- Senza te

 

Due occhi verdi mi fissavano sorpresi insieme ad un altro paio marroni.

Hei, ciao Bella...” disse Angela con ancora le chiavi in mano.

Gli occhi verdi continuavano a fissarmi inizialmente sorpresi, poi quello sguardo scese fino alle mani mie e di Jacob ormai intrecciate da ore.

Quei due occhi meravigliosi come i prati d'estate, vennero spezzati da un'ondata di dolore che li rese sofferenti e tristi.

No, non avrei augurato a nessuno di vedere quello sguardo specialmente se gli occhi appartengono alla persona che più ami.

Ciao Angela...” dissi alzandomi dal divano e levando le mani da quelle di Jake “... lui è Jacob... Jacob Black”

Lei sorrise al ragazzone rimasto dietro di me.

Gli occhi di lui si illuminarono come se fosse apparsa una scintilla che non avevo mai visto nel suo sguardo e quando si strinsero la mano a vicenda per presentarsi, cominciarono a fissarsi come due pesci lessi.

Ma ci feci poco caso, la mia attenzione era concentrata su quegli occhi verdi che continuavano a fissarmi.

Ciao Edward...” dissi guardandolo curiosa.

Chissà cosa ci faceva qui fuori e perché era entrato con Angy.

Sembrava che il contatto tra me e Jake lo disturbasse terribilmente perché, quando le nostre spalle si sfiorarono casualmente, si irrigidi' stringendo i denti.

Perché era cosi' nervoso?

Non poteva essere geloso di Jacob, lui aveva già una ragazza... o forse...

Ciao Bella...” disse sorridendomi appena ma abbastanza da distogliermi dai mie pensieri.

Che... che ci fai qui?” chiesi ignorando completamente gli altri due che parlavano allegramente... sembrava che si piacessero proprio...

Io... ero venuto per chiederti scusa per oggi ma... evidentemente ho scelto il momento peggiore...” disse quasi con disprezzo... un disprezzo ingiustificato dal mio punto di vista.

Sposto' il suo sguardo sofferente da me a Jacob per poi tornare su di me.

Scosse la testa e, senza dare spiegazioni o perlomeno dire qualcosa, usci' dalla porta d'ingresso.

Rimasi vari minuti a fissare il posto dove prima c'erano quei meravigliosi occhi verdi.

Angela e Jacob mi guardavano uno accanto all'altra preoccupati.

Scusate io... è meglio che vada a dormire... tanto Jake, resti a dormire qui, giusto?!” dissi.

Lui annui' e mi segui' con lo sguardo finché non mi chiusi la porta alle spalle.

Mi sdraiai nel letto confusa e al volo presi il cellulare da sopra il comodino componendo rapidamente il numero di Edward.

Niente, squillava a vuoto...

Confusa, distrutta, triste e sola mi addormentai tra le lacrime.

 

Era mattina presto, stranamente mi ero svegliata prima che la sveglia suonasse, avevo troppo pensieri per la testa.

Mi vesti' avvolta nei miei pensieri e nelle numerose domande che mi sovrastavano e andai pigramente in cucina a fare colazione.

Giorno Angy, giorno Jake” li salutai trovandoli seduti a chiacchierare.

Giorno Bells” dissero in coro ridendo.

***

Uscendo di casa per andare a lavoro provai a richiamare Edward ma, come la sera precedente, non rispose.

Per tutta la mattina, ogni volta che avevo uno spazio libero tra una visita ed un'altra, gli mandavo messaggi su messaggi ma senza avere una risposta da parte sua.

All'ora di pranzo tornai a casa in macchina e quando parcheggiai davanti al cancello della grande villa, provai a richiamarlo.

Questa volta il cellulare era spento, segno che mi stava evitando volontariamente e questa cosa mi rattristi' non poco.

Nel pomeriggio lo chiamai più volte ma senza avere risposta.

Per distrarmi puli' casa da cima a fondo, feci un bagno nella piscina del giardino sul retro e misi in ordine la camera che Jacob - con la solenne promessa di tornare presto, promessa che aveva fatto più alla mia amica che a me – aveva lasciato quel pomeriggio.

La serata passo' lenta, Angela aveva il turno di notte.

Non cenai nemmeno, mi chiusi subito in camera.

Prima di spegnere il cellulare, guardai se c'erano risposte... ma niente...

Il giorno dopo fu la stessa cosa del precedente, e il giorno successivo ancora e anche quello dopo.

I giorni passavano ed il mio vuoto dovuto alla sua assenza aumentava come il peso che sentivo sullo stomaco e sul petto.

Lui mi mancava, tanto, troppo....

***

Dopo sue settimane di “agonia” presi coraggio e, avendo la giornata libera, una mattina decisi di andare al suo ufficio.

Sarebbe stato brutto se non orrendo avere la pura conferma che non mi voleva più nella sua vita, ma cos'avevo fatto di tanto grave?!

Che avesse frainteso il rapporto tra me e Jake?

Ma che motivo aveva di reagire cosi'?

In fondo eravamo amici e, anche se le sue presupposizioni fossero state giuste, avrebbe dovuto essere felice per me.

Un pensiero mi offusco' la mente ma subito lo cacciai via...

No, lui non poteva essere innamorato di me... dopo tanto tempo...

Usci' di casa convinta e determinata a riprendermelo e sali' sull'auto.

Ero sull'autostrada quando pensai a qualcosa di insolito, strano... più che altro fu un'illuminazione, una consapevolezza che senza accorgermene avevo sempre avuto.

E se avessi sbagliato da principio?

Se Rosalie fosse stata solo un'amica e io avessi preso un abbaglio?

E se lui fosse stato innamorato di me e avesse frainteso me e Jacob due settimane prima?

E se fosse stata gelosia...cieca e pura gelosia?

Sorrisi a quella possibilità.

Strinsi il volante con convinzione guardano dritta sulla strada davanti a me...

Poi una luce accecante... dolore... buio... e più niente...

Fu qualcosa di leggero, facile, come dormire comodi nel proprio letto la domenica mattina consapevoli che non ci si deve alzare.

In quel buio cieco, dove la morte domina pero' c'era il suo volto... il suo bellissimo volto, che mi accompagnava ovunque.

Ci voleva forza per rimanere a galla... una forza che io pero' sentivo di non avere.

Fluttuavo in un limbo stringendo i denti, cercando di non cedere... per la mia vita... per lui...

Per lui che, pur non vedendolo né sentendolo, sapevo mi era vicino.


 

*** La mia goffaggine è qualcosa di fastidiosissimo... sono condizionata da questa mia sfortuna... non posso avvicinarmi ad una palestra che cado... non posso correre senza rompermi qualcosa... all'ospedale mi conoscono tutti ormai... Lui ha sempre riso per la mia sbadataggine... abbiamo sempre riso insieme... sempre, fino a pochi anni fa... *


 

Buona sera!!! Eccomi con l'undicesimo capitolo... non so quanto sia venuto bene ma spero che vi piacerà... sono felicissima dell'appoggio che mi state dando da quando ho iniziato a scrivere, un grazie di cuore...

Parlando del capitolo, che dire??

Ci sono molte novità, incomprensioni e... al prossimo capitolo XD

 

 

 

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Capitolo 12
*** Verità e sentimenti ***



Capitolo 12- Verità e sentimenti

 

Un fruscio.

Era come il rumore ovattato della pioggia quando si è a casa davanti al fuoco del camino.

Il fruscio era incomprensibile ma più tempo passava e più si avvicinava divenendo chiaro e sicuro.

Dopo non so quanto, forse ore, forse giorni, forse mesi o addirittura anni, la mia testa aveva ricominciato a funzionare nonostante non riuscissi a formulare chissà che pensieri logici.

Dopo passato qualche minuto dal mio “risveglio” capi' che il fruscio non era altro che un gruppo di voci anzi, due per la verità.

Mi concentrai bene per capire cosa quelle due voci dicessero ma soprattutto a chi appartenessero.

No... non è cambiato nulla...” disse una voce roca apparentemente femminile.

Dopo qualche attimo riconobbi in quella voce vicina ad un sussurro, la voce di mia madre.

Un lungo gemito fu interrotto da dei singhiozzi: stava piangendo.

Volevo alzarmi, abbracciarla e dirle che stavo bene ma ero come intrappolata nel mio corpo, incapace di muovermi.

Sentivo dolore ovunque, nella pancia, nella gamba, alla testa.

Eppure il resto dei miei sensi funzionava alla perfezione: avevo iniziato a sentire chiaramente, sentivo anche l'odore insopportabile d'ospedale – ormai lo conoscevo bene – ma non riuscivo ad aprire gli occhi, come se tutti i muscoli del mio corpo fossero paralizzati.

Reneè... come sta?” la seconda voce apparteneva ad un ragazzo... la conoscevo fin troppo bene... era la SUA voce... strano che fosse qui... non era arrabbiato?!

Io bene, ma lei...” un altro singhiozzo interruppe mia madre.

Senti' lui respingere un gemito lasciandosi scappare un singhiozzo.

Amore mio, non piangere... Pensai.

Vari rumori nelle mie vicinanze, tra cui quello di una sedia che strusciava sul pavimento, mi fecero capire che uno dei due di era seduto accanto al mio letto.

Un profumo misto lillà e miele mi colpi' in pieno volto facendomi perdere la concentrazione per un attimo.

Dio, era proprio lui... avrei riconosciuto il suo odore tra mille.

Reneè, vada a casa... la vedo stanca... stia tranquilla, mi occupero' io di lei...” disse lui con voce dolce ma tremante... riuscivo a sentire il suo calore vicino a me.

Sei sicuro Edward?” si fermo' “Ok... allora ci vediamo domani mattina... grazie...”

Senti' la porta chiudersi e lui sospiro'.

Bella... mi hai fatto davvero paura...” disse stringendomi la mano.

Il mio cuore perse un colpo e mi senti' magnificamente bene come se invece che la mano, mi avesse accarezzato l'anima.

La sua mano si poso' dolcemente sulla mia guancia e la accarezzo'.

Un brivido mi percorse dalla testa ai piedi e la guancia inizio' la bruciarmi.

Un vento caldo sul viso mi diede sollievo... era il suo respiro.

Poso' la sua fronte contro la mia.

Ho avuto paura di perderti...” sussurro' “... volevo... volevo venire a chiederti scusa quando mi hanno avvertito... mi sei mancata talmente tanto in queste settimane...” gli ero mancata davvero?!

Magari avesse sentito anche solo una piccola parte del vuoto che avevo invece provato io...

Volevo venire a dirti tutto...” cosa voleva venire a dirmi? Lo immaginai passarsi nervosamente una mano fra i capelli... “... io...” rise con la sua voce cristallina “... io ti amo Bella...”

Qualcosa scatto', qualcosa libero' il mio petto come se fino a quel momento fossi stata legata.

La mia mente a quelle parole ando' in tilt.

Senza nemmeno accorgermene, ripresi il controllo dei miei movimenti e riusci' ad aprire gli occhi che mi pizzicavano terribilmente.

Mi... mi... Ed... Edward...” riusci' a balbettare.

Piccola! Ti sei svegliata!” felice mi diede un bacio sulla fronte.

Rimasi un po' perplessa da quel tanto affetto.

Quanto in queste settimane avevo desiderato quelle labbra... dio solo lo sa...

Una lacrima sfuggi' al mio controllo e scese calda lunga la mia guancia.

Lui la intrappolo' prontamente con un dito.

Piangi?” chiese alzando un sopracciglio confuso.

Tu... tu hai... hai det... detto...” sorrisi senza accorgermene.

Bip bip bip

Il mio cuore batté più rapidamente.

Ho detto che ti amo...” disse sicuro.

Bip bip bip bip

Aumento' ancora.

Volevo dirtelo... volevo venire da te... ma poi ho incontrato... Jacob...” lo notai stringere i denti ma la mia vista era ancora piuttosto sfocata...

Stavo per dire qualcosa ma mi ritirai.

Riusci' a strofinarmi gli occhi.

Vidi il suo viso allo stesso tempo distrutto e felice... i miei ricordi non gli avevano reso giustizia... più lo guardavo e più era bellissimo.

I suoi capelli erano scompigliati più del solito.

Ignorando il dolore al braccio, gli posai una mano sulla guancia e lui chiuse gli occhi a quel contatto cosi' diverso e lontano...

Lui... io... io... ti amo anch'io...” riusci' a dire con fatica.

Lui sorrise.

Quel sorriso cosi' bello mi tolse il fiato.

Bip bip bip bip bip bip bip

Il mio cuore era impazzito.

Arrossi' e sorrisi imbarazzata.

Non ti agitare... ne riparliamo quando esci...” disse accarezzandomi dolcemente il dorso della mano che ancora stringeva.

Me... me lo pro... prometti?” chiesi stringendogli più intensamente la mano.

Accosto' il suo viso al mio con molta lentezza.

Te lo prometto piccola... te lo prometto...”

E dolcemente poso' le sue morbide labbra sulle mie.

Il mio cervello impazzi' completamente ed ogni segno di razionalità mi abbandono' quando intrecciai le mie braccia al suo collo.

Nell'istante in cui quell'innocente e breve bacio fini', mi senti' immensamente vuota.

Mi sorrise quando intrecciai con fatica la mano nei suoi capelli trattenendo il suo viso bel vicino al mio.

Tranquilla, ne riparleremo... ma ora riposa...” disse dandomi un leggero bacio sulle labbra e allontanandosi.

Lo guardai sorridendogli mentre si risiedeva e l'ultima cosa che vidi – prima di addormentarmi in quel caldo letto d'ospedale – furono le sue labbra mimare un “ti amo” silenzioso ma pieno di significato e speranza.

 

*** Come si fa ad amare cosa ti ha distrutto? Ma come si fa ad odiare cioè che ti ha fatto felice anche solo per un attimo? I due pensieri sono incompatibili... ma si sa... più ami e più perdi il senso delle cose... ma il tempo sembra strano ma passa anche per me... e il dolore continua a farsi strada tra i miei pensieri... ***

 

Sera a tutti... mi scuso per il piccolo ritardo ma ho avuto dei problemini... comunque spero che questo dodicesimo capitolo vi sia piaciuto... bhé, Bella e Edward hanno apparentemente chiarito i loro sentimenti anche se la nostra Bella non si sarà ben resa conto di tutto... c'è stato un piccolo primo bacio ma vi assicuro che non sarà l'ultimo me solo il primo... nei prossimi capitoli cerchero' di farvi conoscere un po' meglio Jacob e magari anche charirvi la posizione di Rosalie... e chissà... potrebbero esserci delle grandi sorprese... Un bacio <3

 

 

 

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Capitolo 13
*** L'amore vero ***



Capitolo 13- L'amore vero

Pov Edward

 

Erano passate si e no un paio d'ore da quando Bella si era svegliata...

Non potevo credere di essere davvero riuscito a dirle ti amo... quel ti amo che tanto mi aveva spaventato, quel ti amo che tanto avevo desiderato dirle.

In effetti diciamo che non contava molto, le avevo rivelato tutto mentre lei era incosciente... o quasi...

Poi si era svegliata... che gioia aver scoperto che aveva sentito tutto quanto, ero cosi' felice...

Adesso dormiva beata nel suo letto d'ospedale ed io avevo giurato a me stesso che non mi sarei allontanato da li' fino al suo risveglio...

Sospirai guardandola mentre tranquilla era nel mondo dei sogni...

Le scostai dolcemente una ciocca di capelli che le era caduta davanti agli occhi chiusi, coprendoli dalla mia visuale.

Era proprio bellissima... più bella di quanto avrei giurato di ricordarla anni prima...

Anche nell'adolescenza era una ragazza fantastica, sia fisicamente che caratterialmente... non a caso avevo perso la testa per lei sin dal primo momento.

Le accarezzai il viso rilassato contemplandola come si fa con gli oggetti più preziosi, si... lei era il mio tesoro, il mio angelo personale.

I suoi occhi erano come una fonte di energia per me, il suo sorriso mi scaldava il cuore, il ricordo del suo sguardo felice mi aveva fatto andare avanti negli anni precedenti, con la convinzione che lei fosse stata la cosa più bella che mi fosse capitata e che non l'avrei dimenticata cosi' facilmente... non sarebbero stati nove miseri anni a sminuire i miei sentimenti illimitati verso di lei.

La cotta adolescenziale si era trasformata, con il tempo, in un amore profondo e indissolubile che con gli anni non aveva fatto altro che diventare sempre più forte e indistruttibile.

Sorrisi quando mugolo' qualcosa attaccandosi al mio braccio e abbracciandolo come un orsacchiotto.

Sapevo perfettamente che dormiva profondamente, lei aveva il sonno molto... “movimentato”

Senti' uno scricchiolio provenire dalla porta che si stava aprendo ma, troppo occupato a guardare la mia dolce cucciola, lo ignorai.

Edward...” senti' chiamarmi da qualcuno che poso' la sua mano sulla mia spalla.

Non mi serviva voltarmi per capire a chi appartenesse quella voce, era più che familiare.

Ciao Rose...” dissi piegando leggermente il viso per vedere meglio il volto bellissimo del mio angelo.

Come... come stai?” chiese un po' titubante ma con un velo di preoccupazione nella voce.

Bene... tu?” chiesi voltandomi leggermente nella sua direzione.

Piuttosto bene... tuo fratello sarebbe voluto venire ma...” fu interrotta da un singhiozzo che la fece sussultare visibilmente.

Mi alzai di scatto togliendo lentamente il mio braccio da sotto il busto di Bella e la abbracciai in segno di conforto.

Rosalie era la fidanzata, nonché quasi moglie, di mio fratello Emmett che qualche settimana prima – per la verità il giorno esatto in cui avevo visto per l'ultima volta la mia Bella – aveva avuto un grave incidente mentre tornava in aereo a Chicago in seguito ad un'importante riunione a cui mio padre aveva insistito partecipasse lui.

Carlisle, mio padre, era il padrone della compagnia legale in cui lavoravamo io e mio fratello da ormai molti anni.

Quest'ultimo aveva anche trovato lavoro alla sua ragazza Rosalie come mia segretaria, come scusa per starle sempre vicino: quei due erano inseparabili.

Mio padre aveva insistito anche con mia sorella Alice perché si laureasse in legge come noi due ma lei era appassionata di medicina e quindi, testarda come al solito – dote presa da mia madre Esme che nonostante fosse dolcissima e protettiva, era anche molto tosta – riusci' a dissuaderlo e a convincerlo a pagargli gli studi all'università.

Insomma, da quel bruttissimo incidente - per cui Rose era venuta ad avvertirmi interrompendo l'appuntamento tra me e Bella - Emmett “fortunatamente” ne era uscito con solo una frattura all'omero, qualche costola rotta e un lieve trauma cranico.

Dico fortunatamente perché molti altri passeggeri che erano a bordo – tra cui anche il pilota – ci avevano rimesso la vita in quel volo.

Mio fratello era stato davvero fortunato.

Quando Rosalie riusci' a calmarsi la feci sedere dove poco tempo prima era posizionato io e le porsi un bicchiere d'acqua.

Lei ringrazio' e sorseggio' lentamente respirando a fondo.

Come sta Emmett?” chiesi dopo qualche minuto di silenzio in cui si udiva solo il bip regolare del cuore di Bella.

Alzo' appena la testa verso di me e sospiro'.

Fisicamente sta molto meglio ma... moralmente... è distrutto...” i suoi occhi erano pieni di tormento e infelicità evidente segno di quanto tenesse a mio fratello.

Sempre per la storia di mio padre?” chiesi cercando di essere delicato con lei che già era molto scossa.

Annui' e abbasso' lo sguardo.

Emmett si sentiva molo in colpa perché mio padre dopo l'incidente si era sentito responsabile dell'accaduto avendo lui stesso insistito che mio fratello partisse per il convegno inglese.

Sospirai e mi avvicinai a Bella che ancora non accennava a svegliarsi.

Sai... sei diverso da quando è tornata...” disse Rose da dietro le mie spalle “... ti vedo più... luminoso, pieno di vita... non sembri nemmeno l'Edward di prima...” disse fermamente convinta di quello che stava dicendo.

Accarezzai piano il viso della ragazza a cui apparteneva il mio cuore.

Già... lei mi ha cambiato... lei mi ha reso migliore... sono cosi' felice di averla ritrovata... mi sento... completo...” cercai di spiegare anche se un po' a disagio.

Non ero mai stato bravo ad esternare i miei sentimenti specialmente dopo aver lasciato la mia Bella, mi ero chiuso agli altri costruendo quasi un muro.

Ma era vero... da quando era tornata nella mia vita, con la stessa foga con cui era arrivata qualche anno prima, mi sentivo bene, me stesso, al mio posto.

So cosa intendi... è successa la stessa cosa con tuo fratello... sai, quando, il giorno che è venuta in ufficio, tu sei uscito, stentavo a riconoscerti... c'era... una scintilla nei tuoi occhi... una scintilla che a detta di Emmett non si vedeva da tanti anni...” mi guardava fiduciosa.

Rosalie era una ragazza meravigliosa, ero stato proprio felice quando Emmett l'aveva portata a casa per presentarla a Carlisle ed Esme... li vedevo bene insieme e poi era la prima volta che mio fratello teneva cosi' tanto ad una ragazza, era maturato da quando c'era lei e anche Rose, aveva dimostrato di tenere tanto a lui e anche a tutti noi della famiglia.

Rosalie veniva da una famiglia benestante di Phoenix e aveva conosciuto mio fratello l'ultimo anno di università quando io ero già a lavoro da mio padre ed Emmett invece doveva dare ancora qualche esame – io ero sempre stato più preciso in ambito scolastico del mio fratellone un anno più grande - .

Da quello che mi racconto' mio fratello, entrambi frequentavano una stessa lezione e da cosa nasce cosa, si innamorarono e poco tempo prima avevano deciso di sposarsi.

Emmett diceva di essere pronto, di aver incontrato l'amore della sua vita, e tutti ci avevamo creduto.

Bhé... ero passata a salutarti e a darti un in bocca al lupo per la tua Bella... spero che presto me la farai conoscere...” disse ad un tratto alzandosi.

Io annui' sorridendo.

Ci vediamo domani, accompagnero' Emmett qui da voi...” disse con un filo di tristezza nella voce.

Va bene... ciao Rose” dissi dandole una leggera pacca sulla spalla a cui lei rispose con un immenso sorriso.

Usci' silenziosamente dalla porta e io mi concentrai nuovamente su Bella.

A mia sorpresa quando presi la sua mano, invece che restare immobile, Bella la strinse e apri' piano gli occhi.

Hei... sei sveglia?” chiesi guardandola con tutta la dolcezza del mondo.

Lei annui' ancora un po' assonnata.

Po... possiamo pa... parlare?” mi chiese balbettando.

Le strinsi la mano con più intensità.

Certo... dimmi tutto” sorrisi.

Pe... perché non mi hai...hai detto nulla... io... cre...credevo che non ti in.. interessasse di... di me...” disse con un po' di fatica nella voce.

Le baciai lievemente la fronte.

Come potrebbe non interessarmi di te principessa? Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella vita...” alitai a pochi centimetri dal suo viso.

Sorrise visibilmente rincuorata.

Sono... sono felice... pe... perché anche tu sei... sei importante... ti... ti amo..” mi sorprese questo suo slancio e le accarezzai la guancia molto accaldata.

Anch'io Bells... non immagini quanto...” dissi chiudendo gli occhi.

Lei porto' una mano alla mia guancia e la accarezzo' un po' tremante.

Sai... la mia famiglia vuole conoscerti... cioè... Emmett e Alice vogliono rivederti, specialmente Emmett... poi ti faro' conoscere i miei genitori e anche Rosalie...” forse fu una mia impressione ma lei sussulto'.

La tua... la tua segretaria?” chiese con voce molto più sicura di prima.

Bhé... è la futura moglie di mio fratello... prima era venuta a trovarti ma tu dormivi...” dissi sorridendole rassicurante.

Lei non so per quale motivo ma arrossi' tremendamente.

Sono curiosa di... di conoscere i tuoi...” disse sorridendo.

Purtroppo in quegli anni in cui io mi ero trasferito a Forks, i miei genitori erano in Europa per lavoro e con me c'erano solo Emmett e Alice percio' Bella non aveva potuto conoscere mia madre e mio padre che pero' erano al corrente della sua esistenza.

Lei sospiro' leggermente.

Domani arrivano Charlie e Reneè... sono un po' preoccupato” le confessai.

E perché?” chiese lei accigliata.

Quando era confusa si formava una rughetta in mezzo alla sua fronte che mi faceva letteralmente andare fuori di testa.

Bhé... i tuo mi odieranno dopo quello che ho fatto...” dissi un po' preoccupato dall'eventuale reazione dei suoi... non era suo padre a preoccuparmi perché con Charlie eravamo andati d'accordo fin da subito ma sua madre, bhé... mi faceva paura.

Lei avvicino' il suo adorabile viso al mio.

Ha qualche importanza quello che pensano loro?” chiese molto chiaramente senza indugiare.

Io scossi la testa.

A me basta sapere quello che pensi tu...” dissi sincero.

Io non voglio più perderti... mai più...” disse con una punta di malinconia

Per sempre?” chiesi diminuendo la distanza tra le nostra lebbra.

Per sempre...” confermo' lei.

E ci perdemmo in un dolce bacio pieno di significato e di... amore.

 

*** - Edward - mi chiama una voce da dietro le mie spalle. Mi volto confuso cercando la persona che mi ha chiamato distraendomi dai mie pensieri.

Non mi sorprendo vedendo Jessica davanti a me con un sorriso stampato sulle labbra.

  • Ciao Jessica – dico senza nemmeno un pizzico d'entusiasmo.

  • Ehm... io ed Elizabeth organizziamo una festa sabato prossimo per il compleanno di Ben e volevo sapere se verresti con me alla... festa... sai, ci terrei molto che tu venissi... - è molto entusiasta e imbarazzata.

La guardo un po' scettico. - Mi dispiace ma sabato sono impegnato... - dico non curandomi del tono che la mia voce ha preso.

Non mi interessa se la gente soffre, sto già abbastanza male per conto mio, non posso curarmi anche degli altri.

Lei fa la faccia triste – Hai da fare con la tua ragazza? - chiede curiosa.

Stringo i denti. Sempre a cercare notizie su cui sbraitare con le altre ipocrite delle sue amiche.

  • No... niente ragazza... sono affari miei... ciao. - dico molto irritato dalle sue parole.

Era una supposizione Edward, stai calmo. Penso.

Eppure la sua assenza fa ancora male... anzi, fa male ogni giorno di più... ma forse dovrei... - Aspetta Jessica!!- grido.

Lei si volta sorridendo.

  • Va bene, ti accompagno io sabato – dico con un po' di gentilezza nella voce.

Il vuoto mi prende al cervello... sento un peso enorme al cuore... non riesco a continuare cosi'... forse un po' di svago mi farà bene... forse. ***

 

Ed eccomi con il tredicesimo capitolo completamente pov Edward... questa volta mi sono proprio impegnata per farlo bello lungo e spero che i piaccia... ho chiarito la situazione di Rosalie e penso che le nostra Bella abbia fatto qualche ragionamento... anche il prossimo capitolo probabilmente sarà Pov Edward ma ancora non so dirvi nulla... allora recensite e fatemi sapere... un bacione <3 al prossimo capitolo.

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Capitolo 14
*** L'idea di Alice ***




Capitolo 14-  L'idea di Alice

Pov Edward

 

Erano passati circa sei giorni dal giorno in cui Bella aveva avuto l'incidente e nel giro di poco tempo sarebbe stata dimessa dall'ospedale.

Come promesso non mi ero allontanato da lei nemmeno un attimo se non durante l'orario in cui passava il dottore a visitarla.

In quegli ultimi quattro giorni – dopo il nostro chiarimento – non avevamo più avuto l'occasioni di restare soli noi due e quindi parlare perché c'erano continue visite di parenti ed amici.

Il primo giorno vennero Charlie e Reneè direttamente da Forks e restarono quasi tutto il pomeriggio in camera con Bella ed io fui costretto a lasciarla sola con i suoi.

Non è che non volessi ma, come avevo previsto, Reneè era ancora terribilmente infuriata con me e mi lanciava certe occhiate piene di rancore e... odio?!

Charlie fortunatamente era invece rimasto indifferente da tutta quella situazione, forse meno partecipe del grande dolore che la mia Bella aveva provato quando me n'ero andato.

In realtà era anche troppo indifferente, mi saluto' educatamente senza pero' lasciare slanci di affetto o cordialità con il sottoscritto... non che prima avesse dimostrato cosi' tanto i suoi sentimenti, Charlie era un uomo molto chiuso a livello sentimentale ma mi pareva andassimo molto d'accordo.

Ma cosa potevo saperne io... erano passati nove anni dall'ultima volta che avevo visto i suoi.

Sempre sotto lo sguardo sospettoso e teso di sua madre, mi ero molto preso cura di Bella e lei sembrava non dispiacersi della mia presenza e forse era quello che aveva frenato Reneè dal lanciare frecciatine o cose del genere.

Vennero in ospedale anche Rose ed Emmett.

Quest'ultimo aveva calorosamente salutato il mio amore con uno slancio di affetto che non mi sarei mai aspettato da parte di mio fratello.

Ma in fondo si vedeva che le voleva molto bene, gliene aveva voluto sin da quando gliela presentai come mia ragazza.

Rose e Bella ebbero l'occasione di conoscersi un po' meglio e sembrava andassero molto d'accordo anche se inizialmente erano state abbastanza fredde l'una con l'altra... valle a capire le donne...

Pochi giorni dopo, a sorpresa di tutti quanti, si presentarono Carlisle ed Esme.

Furono molto felici di conoscere “la ragazza che mi aveva fatto mettere la testa a posto” cosi' l'avevano definita sotto lo sguardo terribilmente imbarazzato dell'interessata.

Bella aveva cercato di agganciare il nostro discorso, lasciato in sospeso, molte volte, ma eravamo sempre stati interrotti dal caos di gente che faceva avanti e indietro per salutarla.

Ero felice che alla mia famiglia piacesse cosi' tanto Bella perché contavo di averla nella mia vita ancora per un pezzo e... meglio niente problemi familiari.

Quella mattina l'equipe di medici era passata molto prima del dovuto per fare gli ultimi accertamenti che avrebbero interrotto o prolungato il suo “soggiorno” in ospedale.

Io, anche se di contro voglia – visto che era stata la prima mattina in cui eravamo riusciti a restare soli -, avevo dovuto rinunciare ai buoni propositi di non allontanarmi, uscendo fuori nel corridoio.

Mi ero seduto su una delle scomodissime sedie della sala d'aspetto e avevo aspettato pazientemente l'ok per rientrare.

Era già passata quasi un'ora ma ancora nessuno si faceva vedere, stavo cominciando a spazientirmi.

Ero sul punto di andare a prendere un caffè quando mi senti' abbracciare da dietro.

Mi voltai di scatto roteando i piedi che, strusciando nel pavimento, provocarono un terribile cigolio.

A quel rumore Alice si tappo' le orecchie scherzosamente.

Ciao fratellone!!” disse saltellando davanti a me.

Addosso aveva un giacchetto nero di cotone lasciato slacciato, un paio di pantaloni molto aderenti di un marrone chiarissimo e una maglietta nera molto scollata.

I tacchi che aveva indossato erano vertiginosi... perdevo l'equilibrio solo a guardarli.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo quando si mise a saltellare di nuovo.

Alice!! Calmati... siamo in un ospedale non al circo... certe volte non sembri nemmeno il direttore di un ospedale di prestigio ma più... una ragazzina alle prese con lo shopping...” dissi con tono un po' aspro.

Nonostante non lo dimostrassi molto, ero molto legato a mia sorella e le volevo davvero molto bene... pero' non perdevo occasione per stuzzicarla e farla arrabbiare.

Si puo' sapere cos'hai contro lo shopping? Ah, già... tu sei un ragazzo...” disse quasi borbottando.

Mi trattenni a stento nello scoppiare a ridergli in faccia quando inizio' a parlare di noi ragazzi e della nostra avversione per lo shopping, per la moda ecc ecc...

... si ok Alice... ho capito...noi ragazzi siamo un caso disperato, va bene... ora mi vuoi dire cosa ci fai qui?” le chiesi un po' perplesso.

Non mi aspettavo che Alice si fiondasse a trovare Bella proprio negli ultimi giorni della sua convalescenza... a questo punto pensavo aspettasse che lei uscisse per salutarla.

Sono venuta a trovare Bella ovviamente... “ disse con un tono che sinceramente non mi convinse affatto.

Ally... cos'hai questa volta?” chiesi facendo gli occhi dolci a mia sorella.

Lei mi guardo' con la coda dell'occhio con faccia divertita.

Bhé, volevo sentire com'eravamo messi a livello feste” calco' terribilmente l'ultima parola, cosi' tanto che un brivido mi percorse tutta la schiena.

Cosa intendi per...” mi fermai perché lei mi fulmino' con lo sguardo... nemmeno avessi detto una bestemmia!!

... una festa di bentornata per Bella ovviamente!!” esclamo' come se fosse la cosa più scontata in quel momento.

Sbuffai per niente divertito.

Alice... Bella odia le feste con la gente, tutti puntati verso di lei, i regali...” dissi gesticolando.

Il suo sguardo mi fece capire che avevo tralasciato qualcosa e la guardai enigmatico.

E chi ha detto che sarà una festa con gente, attenzioni e regali...” il suo viso aveva preso una piega furbetta e sinceramente non ci stavo capendo più nulla.

Ma che festa è senza persone...”

Io... pensavo ad una cenetta voi due da soli...” disse guardandomi.

Apri' la bocca senza però dire nulla... la sua idea non era poi cosi' male...

Io, Bella, da soli, cena, parlare...

Mhm... mi piace l'idea pensai.

Guardai mia sorella negli occhi in cerca d'aiuto.

Ma io non so come fare e poi... voglio restare con lei...” dissi.

Ma non servi tu!!! Pensero' a tutto io... basta che tu domani l'accompagni a casa sua e io mi organizzero' con Angela...” mi fece l'occhiolino.

Qualcosa mi diceva che se volevo avere qualche possibilità con Bella, dovevo tentare...

Annui' serio.

I parenti della signorina Swan?” chiese un tizio alto sulla quarantina.

Noi!!” urlammo all'unisono io ed Alice.

E finalmente ritrovai quei meravigliosi occhi che tanto mi erano mancati... e che amavo.

 

*** “Lei è Rose, la mia ragazza” dice Emmett prendendo per mano una ragazza mai vista prima.

Lei è molto bella, capelli biondi, occhi chiari, pelle perfetta, senza nemmeno un errore o difetto.

Ma non mi interessa più di tanto, non voglio vedere né conoscere nessuno.

Salgo le scale di casa e mi chiudo in camera, afferro la scatola che tengo nel comodino e la apro.

La prima cosa che mi colpisce sono quegli occhi, quei meravigliosi occhi color cioccolato che mi hanno conquistato... riusciro' mai a continuare la mia vita senza altre interferenze da parte dei ricordi?

Ho paura di pensare irrazionalmente perché cosi' non faccio che ricordarmi di lei... lei, solo lei... ***

 

Come promesso eccomi qui!!! Spero che questo altro capitolo pov Edward vi sia piaciuto... l'idea della cena come la trovate? Vi piace? Recensite e fatemi sapere, un bacio a tutti <3 <3 <3

 

 

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Capitolo 15
*** Resta con me ***



Capitolo 15- Resta con me

 

Pov Bella

 

Mi guarda... i suoi occhi sono di un verde più intenso del solito... fanno quasi paura...

Cosa... cosa devi dirmi?” dico un po' incerta sulla risposta.

Non si è mai comportato cosi' freddamente con me... è sempre stato cosi' dolce... non capisco...

Bella... io... io devo partire... devo andarmene...” dice abbassando lo sguardo.

Non capisco cosa ci sia di strano... un modo per stare insieme lo avremmo trovato...

Lui forse capisce i miei pensieri o comunque li intuisce.

No... non possiamo restare insieme...” dice distaccato.

Deglutisco cercando di mandare giù quel peso che sento in gola... quel peso che non mi fa respirare...

Ma anche se sarai lontano troveremo il modo di stare insieme...” una lacrima scende lungo il mio viso “... per sempre, ricordi?” cerco di sorridere ma esce solo una smorfia...

Nega con la testa.

Scusami... ma il per sempre non ci sarà... non con me almeno...” i suoi occhi verdi ,per la prima volta da quando mi sta parlando, si puntano su di me...

Mi sento perforare da mille lame quando vedo quel vuoto dove prima c'era quella scintilla che tanto amavo...

Ma... io...” non riesco a dire altro, non riesco a parlare... non respiro, mi gira la testa... ho paura...

Isabella...” il mio nome completo detto da lui sembra quasi un insulto “... mi dispiace... ma io non voglio farti illudere inutilmente... non voglio crearti sogni che non ci sono... scusa... ma è inutile che stiamo insieme perché io non provo più nulla per te...”

A quelle parole sento la testa scoppiare, il cuore andare in frantumi... tutto quello intorno a cui girava la mia vita, crollare...

Vorrei scappare, urlare, piangere ma non ci riesco... sono immobile davanti ai suoi occhi che mi perforano il petto di continuo...

Addio Bella...” si avvicina, sta quasi per toccarmi la guancia ma ritira la mano...

Un'altra lacrima...

Aspetta...” farfuglio... ma lui non mi sente... se ne va... si sta allontanando...

Ti prego...” dico... ma i singhiozzi strozzano la mia voce...

Edward!!” cerco di urlare per farlo voltare, ma lui scompare dalla mia vista...

Se n'è andato... è andavo via... ti ha lasciata qui...

Continuo a ripetermelo per cercare di reagire ma è come se fossi incollata a terra, non riesco a muovermi... urlo ma non esce nessun suono dalla mia voce...

Lui non c'è più... lui non c'è più... lui non c'è più...

 

Non lasciarmi!!!!” urlai piangendo disperatamente.

Bells... amore, sono qui...” le lacrime scendevano sul mio viso ininterrottamente...

Bella... shh... sono qui...” ripeté ancora la voce di prima.

Edward...” dissi cercando di respirare.

Lui mi sfioro' una mano con un dito per darmi conforto e io quasi d'istinto mi buttai tra le sue braccia.

Ormai non c'erano più fili né macchinari a tenermi ferma.

Già, quel giorno sarei uscita dall'ospedale finalmente...

Bella... mi dici che succede... hai fatto un incubo?” mi chiese comprensivo e dolce.

Annui' senza dire nulla.

Ripensai a quel vuoto tremendo che lui aveva lasciato... quel vuoto che rabbuiava ancora i miei sonni, non più tranquilli da anni.

Se.. puo' servirti... puoi raccontarmi qualsiasi cosa...” disse accarezzandomi i capelli.

Ho sognato... ho sognato il giorno in cui te ne sei andato...” dissi.

La mia voce mi risulto' più vuota di quanto avessi mai immaginato... faceva paura.

Lui si irrigidi' appena, continuando a stringermi a sé.

Ti... ti prego... non lasciarmi più...” dissi tra i singhiozzi che insistenti mozzavano le parole.

Lui mi bacio' la fronte.

No... non ti lascero' mai più...” disse con un tono un po' strano...

Promesso?” chiesi cercando di calmarmi.

Promesso...” confermo' sorridendomi.

Nei giorni in cui ero “legata” in ospedale, erano venuti davvero tutti a farmi compagnia... dai miei genitori fino a quelli di Edward... persino suo fratello e quella che avevo pensato la ragazza di Edward, Rosalie... in realtà non era altro che la futura moglie di suo fratello Emmett.

Senti' bussare alla porta.

Avanti...” dissi cercando di tirare fuori la voce.

Un ragazzo con un camice e dall'aria professionale entro' nella mia stanza.

Buongiorno signorina Swan...” disse lanciando un'occhiataccia a Edward che ancora mi teneva stretta.

Il mio... ragazzo... brontolo' qualcosa slacciando la nostra presa e permettendomi di tornare ad una posizione più eretta.

Buon giorno dottor... Whitlock...” dissi arrossendo.

Jasper Whitlock era un medico dell'ospedale in cui ero ricoverata, nonché amico del padre di Edward, Carlisle...

Nel complesso era un bel ragazzo, alto, capelli biondi, occhi castani molto belli.

Aveva un fisico – da quello che si poteva notare attraverso il camice – scolpito.

Ero passato per farle le ultime visite di accertamento prima di farla uscire questa sera...” disse dolcemente “... se permette...” disse fulminando Edward.

Lui lo guardo' sbuffando.

Okok... me ne vado...” disse con aria scocciata... mi bacio' la fronte “... non mi allontanero' nemmeno per un secondo... tornero' prima che tu possa sentire la mia mancanza...” a quelle parole sincere d'amore gli sorrisi.

Il dottore mi guardo' con aria scettica prima di fare le visite dovute.

***

Mi sei mancato!!” mugolai stringendogli le braccia intorno al collo.

Che cos'è questo affetto improvviso Miss Swan?” chiese con voce solennemente ironica.

Feci il broncio.

Mi sei mancato, punto...” dissi facendo finta di essere arrabbiata.

Lui avvicino' il suo viso al mio, senza badare al mio respiro che accelerava.

Anche tu mi sei mancata, sai...” disse con uno sguardo che inizialmente mi fece paura.

Poso' dolcemente le sue labbra sulle mie e io non me lo feci ripetere due volte, mi avvinghiai a lui con tutta la forza che avevo.

Ehm... scusatemi...” una voce ci richiamo' mentre il bacio stava diventando più intenso.

Edward si stacco' confuso da me e si volto' verso la porta.

Ma-Mamma...” balbettai imbarazzata mettendomi composta.

Mia madre fulmino' Edward che ancora aveva il respiro mozzato – molto meno di me pero'-.

Ero solo venuta a dirti che hanno acconsentito a farti uscire stasera...” disse con tono severo.

... mando tuo padre a prenderti...” termino' dopo un lungo sospiro.

Ehm... Renèe... mi scusi... mia sorella voleva stare un po' con Bella visto che non si vedono da tanto e mi ha chiesto se potevo portarla a dormire da lei stanotte...” disse il mio ragazzo un po' a disagio.

Mia madre strabuzzo' gli occhi e poi si volto' verso di me nera dalla rabbia.

Si... mamma... volevamo solo stare un po' insieme...” dissi sorridendo angelicamente.

Mia madre si calmo' appena e poi sospiro'.

Ok... ma stai attenta... perché se qualcuno fa qualcosa che non deve... dovrà vedersela con me!!” disse guardando Edward con la coda dell'occhio.

Lui recepi' il messaggio perché degluti'.

Quando mia madre usci' salutandomi e dandomi la buona giornata, Edward si avvicino' nuovamente a me... stava per baciarmi quando lo fermai mettendo una dito sopra alla sua bocca.

Lui lo bacio' senza guardare il mio viso contrariato.

Ed-Edward...” balbettai quando inizio' a baciarmi il collo.

Mhm...” mugolo' lui senza darmi troppa considerazione.

Si può sapere co-cosa hai in mente?” dissi cercando di non farmi distrarre.

Cosa intendi?” disse non staccandosi dalla mia pelle.

Io... io non devo andare da Alice... stasera” dissi.

Infatti verrai con me...” disse come se fosse la cosa più ovvia.

Dolcemente scostai il suo viso dal mio collo per guardarlo in faccia perplessa.

Saprai tutto stasera... non posso dirti nulla...” disse facendo gli occhi dolci.

Alzai gli occhi al cielo...

Certe volte non ti capisco proprio...” dissi sorridendo.

Lui mi guardo' intensamente.

Ti amo...” disse.

Ti amo...” ripetei io a ruota.

Sempre...” ammise lui.

Per sempre...” lo corressi.

 

*** Molti dicono che la vita sia qualcosa che non scegliamo noi... le cose vanno in un certo modo e punto... ma io non la penso cosi'... la vita ci viene data in un modo, ma poi con il tempo siamo noi che scegliamo in che via condurla e come e chi farne fare parte... ***

 

Mi scuso per il ritardo ad aggiornare ma sono stata molto impegnata e non sapevo bene come impostare questo capitolo, comunque spero che vi sia piaciuto... vorrei cogliere l'occasione per ringraziare le due persone che hanno fatto nascere questa storia dentro alla mia testa... la mia migliore amica, a cui ho dato il ruolo di Angela e il mio fantastico ragazzo che ho immedesimato in Edward... si, forse l'Edward della mia storia è un ragazzo impossibile... ma come si dice? Niente è impossibile...

Fatemi sapere e recensite ;) e grazie anche a voi che mi seguite!! Un bacio, al prossimo capitolo!! <3

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Capitolo 16
*** The beautiful night ***



Capitolo 16- The beautiful night

 

Sospirai seduta sul letto d'ospedale che fra pochi minuti avrei finalmente abbandonato.

Era arrivato il momento di tornare alla vita di sempre, certo per un po' sarei stata a riposo, evitando lo stress del lavoro e della casa... per quello già ci avevano pensato Alice e Angela.

Sobbalzai sentendo il telefono squillare.

Lo presi certa che fosse Edward ma in realtà il numero che appariva sul monitor era dell'ultima persona che mi sarei aspettata di sentire.

Pronto?!” risposi perplessa.

Non cercare di scappare perché Angela mi ha raccontato tutto, so cosa hai combinato ed è inutile che neghi!!” disse la persona dall'altra parte molto alterata.

Riley... calmati... per favore... si puo' sapere che cos'hai? Ti ha pizzicato un ragno?” risposi senza nemmeno una punta d'ironia nella voce.

Calmarmi? Angela viene a dirmi che tu hai... quel coso... e io dovrei stare calmo?” immaginavo fosse por quello e sospirai sconfitta.

Senti... cosa c'è che non ti va a genio? Il fatto che io sia tornata felice? Vuoi che continui a deprimermi dentro a casa mia mangiando gelato e ingrassando a dismisura?” chiesi alzando un po' la voce.

Certo che no... io voglio che tu sia felice... ma lui... oddio!! Solo a pensare in quali condizioni ti ho trovata, mi verrebbe di ucciderlo all'istante!” disse sempre più sconvolto.

Stavo parlando con Riley il mio fidato protettore e amico... bhé, diciamo che ci conoscevamo cosi' bene da essere considerati fratelli.

Quando ero piccola lui aveva sempre fatto la parte del fratellone grande e protettivo che non avevo – visto che aveva 4 anni più di me – e passavamo tantissimo tempo insieme, tra il gioco, i compiti, le passeggiate e tutto il resto...

Lui pero' si era trasferito molti anni prima in una fredda città dell'Alaska insieme alla sua ragazza Tanya che era di quelle parti.

Da quando era andato via da Forks, ci eravamo visti si e no un paio di volte ogni estate, ma ci sentivamo molto spesso per telefono o per e-mail... mi mancava molto.

Nonostante mi volesse un bene dell'anima pero', non avevo mai mandato giù Edward sin dalla prima estate che io e lui ci mettemmo insieme... infatti quando torno' da Denali, gli prese quasi un infarto nel vedere che avevo trovato un ragazzo e le attenzioni che Edward mi rivolgeva, lo facevano uscire di testa.

Quando qualche inverno dopo aveva deciso di passare – ovviamente con la sua ragazza dietro– il Natale con me, aveva perso le staffe vedendo la “condizione in cui ero stata ridotta da quell'idiota” cosi' almeno aveva detto lui.

Diciamo pure che sicuramente Angela gli aveva riferito che io e Edward eravamo tornati insieme e immagino la sua reazione a seguire...

Riley... io lo amo... non voglio più stare senza di lui... ho sofferto fin troppo la sua mancanza...” dissi con un po' di tristezza nella voce.

Lui sospiro'.

Ma si puo' sapere come fai ad essere cosi' ingenua Bells? Lui ti ha usata... e chi ti dice che non lo farà di nuovo? Cosa ti fa credere in lui? Cosa ti ha spinto a perdonarlo cosi' senza un vero motivo per cui fidarsi? Io non mi fido di lui... non lo ho mai fatto... e lo sai bene...” il tono che aveva preso era autoritario, severo... da vero e proprio fratello che si preoccupa per la sorellina.

Ma io ero grande e vaccinata e avrei preso le mie scelte da sola.

Io... io veramente non lo so... sento solo che è sincero quando dice che mi ama... io voglio dargli un'altra possibilità... voglio provarci... non ho più nulla da per...”

SBAGLIATO!! Negli ultimi anni Bella eri riuscita a buttarti tutto alle spalle!!! Eri riuscita a dimenticarlo... ti vedevo sorridere bene o male... eri rinata, lo vuoi capire che ti rovinerà di nuovo?!” adesso stava urlando e io ebbi l'istinto, anche se infantile, di tapparmi le orecchie.

Non puoi decidere quello che devo fare o meno... so cosa è meglio per me!! Per favore... non voglio discutere su questa cosa, percio' se non hai nulla da dirmi ti saluto...” dissi arrabbiata stringendo la mano intorno al cellulare.

No... va bene cosi'... stammi bene Bells, ciao...” disse senza aggiungere altro.

Ciao...” dissi, ma avevo già riattaccato.

Sospirai e cercai di calmarmi.

Bella...” senti' una voce chiamarmi timidamente. Come se non l'avessi riconosciuto subito!

Gli corsi incontro buttandomi tra le sue braccia senza pensare a quello che era venuto a fare da me.

Lui rise divertito.

Wow, che entusiasmo! Se questo è l'accoglienza che mi spetta ogni volta, devo andare via più spesso...” esclamo' ironico.

Lo fulminai ancora tra le sue braccia.

No no e no!! Mi manchi quando vai via... non andartene...” e gli gettai le braccia al collo.

Lui sorrise e dolcemente mi diede un leggero bacio sulle labbra.

Tranquilla... non me ne vado...” disse quando tornammo stretti l'uno all'altra.

Pero' sembro' che quella frase la stesse ripetendo più a se stesso che a me... chissà perché... forse era solo la mia immaginazione...

Dondolavamo goffamente stretti al centro della mia “ex” stanza d'ospedale non curandoci del luogo in cui eravamo e del fatto che sarebbe potuto entrare chiunque.

Allora? Pronta alla sorpresa?” chiese passati molto minuti nel più totale silenzio.

Era strano ma anche se stavamo zitti riuscivamo entrambi a percepire l'amore reciproco che ci univa ed era stato proprio quello a spingermi a perdonarlo cosi' rapidamente...

L'amore è irrazionale, più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose.

Quella frase l'avevo letta in un libro dei tanti che avevo nella mia libreria a Forks e mi era venuta in mente chissà per quale motivo.

Annui' distrattamente ricordandomi che mi aveva fatto una domanda.

Si... sono più che pronta...” dissi esuberante.

Lui sorrise senza pero' dirmi nulla.

Una volta firmati tutti i fogli di dimissione, ce ne andammo da quel posto che avevo tanto detestato negli ultimi giorni.

 

***

Rimasi completamente sconvolta quando lui mi scorto' all'interno di casa sua.

Ogni angolo di ogni stanza era ricoperti da candele e fiori di un candido bianco.

Rimasi senza fiato quando notai il tavolo al centro del grande salone apparecchiato perfettamente.

C'era una tovaglia di un colore simile al panna, con tovaglioli intonati.

I piatti erano lavorati nei minimi particolari e molto belli come non se ne vedono spesso.

I bicchieri di cristallo posizionati ordinatamente accanto al rispettivo piatto, rendevano tutto molto luminoso.

Al centro della grande tavola vi era una romantica candela accesa, molto simile a quelle intorno a noi.

Il particolare che mi fece spuntare un sorriso fu il fatto che il tutto era apparecchiato per due... quindi eravamo soli io e lui...

Ti piace?” mormoro' circondandomi la vita con un braccio.

Hai fatto tutto tu?” chiesi sorpresa circondandogli a mia volta il busto con un braccio.

Lui sfodero' il più dolce sorriso che una persona mi avesse rivolto e senti' il cuore per un attimo scoppiarmi nel petto.

Lo stile è un consiglio di Alice ma si... ho passato tutto il pomeriggio a mettere tutto in ordine... volevo che la tua festa di bentornata fosse perfetta...” sussurro' accanto al mio orecchio.

Ma... non c'era bisogno di tutto questo... in fondo sono solo tornata dall'ospedale...” dissi ad un tratto rossa per l'imbarazzo.

Avevo sempre odiato le feste ma questa cosi' intima e perfetta, la stavo davvero amando.

Bentornata nella mia vita Bella...” disse stringendomi a sé.

Ero cosi' felice in quel momento... volevo che quell'attimo non terminasse mai... mi sentivo cosi' vitale, cosi'... a casa...

Dolcemente poso' le sue labbra sulle mie facendomi perdere in un bacio pieno di passione e attesa.

Entrambi volevamo fare quella strada piena d'ostacoli e di difficoltà insieme, senza lasciarci mai più... perché insieme potevamo farcela...

Cosi' per la prima volta nella mia vita, mi abbandonai completamente a lui.

***

Mhm...” mugolai stirando bene ogni muscolo indolenzito del mio corpo.

Non volevo aprire gli occhi per quanto stavo bene in quella posizione cosi' mi strinsi ancora di più intorno alla calda coperta che mi avvolgeva.

Allungai il braccio verso la parte opposta del letto e il rumore sordo della mia mano che colpiva il materasso, mi fece sobbalzare.

Ancora con gli occhi pigramente chiusi, storsi le labbra perplessa.

Che avessi sognato tutto quanto?

Facendo uno sforzo terribile, apri' lentamente un occhio cercando di abituarmi alla forte luce che c'era nella stanza.

Guardando il soffitto sorrisi... fortunatamente quella non era la mia stanza perché il soffitto era di un panna chiaro invece che rosa percio' non mi ero sognata nulla... era tutto vero...

Ma allora lui dov'era?

Un rumore proveniente dall'altra stanza mi fece intuire che cosa stava combinando e ne ebbi la conferma quando lo vidi arrivare alla porta con un vassoio gigante in mano.

Io furba chiusi gli occhi facendo finta di dormire.

Senti' un leggero fruscio di coperte mosse, segno che si era seduto accanto a me.

Mi scosto' dolcemente una ciocca di capelli che era ricaduta sul mio viso come a volermi guardare meglio.

Mi lascio' un leggero bacio sulla fronte, continuando ad accarezzarmi la guancia con il dorso della mano.

Io, da bravissima attrice, apri' lentamente gli occhi e li sbattei rapidamente facendo finta di essere stata accecata dalla forte luce... in realtà ci vedevo benissimo.

Buongiorno principessa...” mormoro' stendendosi accanto a me.

Giorno amore...” sussurrai stiracchiandomi.

Ti ho preparato la colazione...” disse con un sorriso stampato in faccia.

Davvero?” chiesi fingendomi incredula.

Si...” sussurro' guardando il vassoio che aveva posato sul comodino.

Ricambiai il suo sorriso avvicinandomi a lui.

Edward di getto' mi strinse a sé circondandomi le spalle con un braccio.

Affondai il viso nella sua maglietta e inspirai profondamente.

Adoravo il suo profumo... un profumo che non avevo mai sentito prima... un misto miele e lillà... sarei stata ad annusarlo per ore intere se avessi potuto...

Adesso vuoi magiare?” mi chiese premuroso.

Io annui' mettendomi seduta.

Rabbrividi' un po' per il freddo.

Edward se ne accorse perché mi poso' il vassoio davanti e poi torno' a stringermi avvolgendomi con le sue braccia per farmi passare il freddo.

Io tirai la testa indietro posandola sul suo collo e lui mi bacio' la fronte.

In quell'attimo volevo dirgli cose dolcissime, che non si sarebbe mai immaginato, ma basto' un singolo bacio per trasmettergli il mio amore... basto un singolo bacio per trasformare i miei dubbi in certezze...

 

*** Oggi io e Edward siamo andati al parco che c'è poco distante da casa sua e siamo stati un po' insieme da soli.

Se non fosse per la mia immaturità adolescenziale o per la poca fiducia che ho nell'affidabilità delle mie scelte, direi che ho scelto cosa voglio nella mia vita.

Di lui sono certa, lo voglio sempre con me... non riesco ad immaginare un futuro senza di lui, senza quei due meravigliosi occhi verdi che mi guardando incuriositi... ma quando possono contare le scelte e i sogni di una stupida adolescente di nemmeno quattordici anni? Mi sento una stupida, come se non contasse nulla di quello che provo adesso... ma io so che è possibile... io so che è possibile che lui sia l'amore della mia vita... ***

 

Ed eccomi ancora!! Non vi immaginavate che aggiornassi cosi' presto eh?! Comunque... il pezzettino del passato di Bella ci fa capire quanto lei amasse già Edward nella sua adolescenza nonostante lei stessa non si fidasse molto delle sue scelte... ma l'amore non ha età. Giusto?!

Parlando del capitolo bhé, una bella cenetta a lume di candela ci stava bene anche se la vera novità è stata un'altra... spero di non essere stata troppo frettolosa o altro... comunque fatemi sapere se vi è piaciuto con i vostri commenti ;) e grazie per seguirmi!!! Un bacio, al prossimo capitolo <3

 

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Capitolo 17
*** My love, my life ***



Capitolo 17 – My love, my life

Pov Edward

 

Scesi le scale con passo svelto e se avessi potuto mi sarei messo a ballare e cantare per la strada come si vede in certi film.

Con un sorriso stampato sulle labbra, stavo andando al ristorante più costoso e prestigioso di Chicago per prenotare un tavolo per quella sera stessa.

Volevo che fosse una sorpresa visto che Bella amava il cibo italiano.

Svoltai al primo incrocio e mi ritrovai davanti al lussuosissimo locale che aveva aperto da non molto.

In effetti forse avevo esagerato ad uscire alle 8 di mattina, ma il sabato sera i locali qui erano tutti pieni, figuriamoci la Bella Italia.

Era stata abbastanza dura resistere agli occhioni dolci di Bella quando mi aveva chiesto dove stavo andando cosi' presto, ma sapevo che ne sarebbe valsa la pena.

Entrai spedito senza badare al ragazzo che stupito e un po' perplesso mi stava fissando accanto alla sua macchina.

Ci misi un po' a capire il perché ma poi afferrai il motivo di tanta perplessità... effettivamente vedere un ragazzo vestito com'ero io quella mattina entrare in un locale da miliardari, non era una cosa che si vedeva molto spesso.

Infatti, a differenza del solito, uscendo di casa avevo indossato un paio di jeans scuri con qualche strappo qua e là, una maglietta bianca molto aderente con sopra una felpa blu scuro lasciata slacciata.

Risi sotto i baffi quando anche il cameriere sgrano' gli occhi nella mia direzione.

Buon giorno...” dissi sorridendo divertito.

Non ero un tipo snob, perlomeno non era cosi' che volevo sembrare agli occhi della gente anzi, ero un tipo abbastanza umile e non mi piaceva mettere in mostra quello che avevo grazie al prestigioso lavoro che mio padre faceva e che mi aveva permesso di entrare senza difficoltà nella più grande agenzia legale di tutto lo stato, ma ogni tanto mi divertivo a fare il superiore naturalmente con gente che mi conosceva e quindi sapeva che scherzavo.

Signor Cullen!!” urlo' il proprietario del ristorante quasi saltellando verso di me.

Ci volle molta concentrazione per seguire le buone maniere e non scoppiare a ridergli in faccia, era troppo divertente quell'uomo!!

Signor Gake...” lo salutai camuffando con un colpo si tosse la risatina sfuggita al mio controllo.

Cosa la porta da queste parti?” chiese con un filo di paura nella voce.

Bhé, come dargli torto? Quando io andavo in trasferta, non erano mai buone notizie.

Tranquillo, si rilassi, non sono qui per lavoro... volevo semplicemente prenotare un tavolo per stasera...” lo tranquillizzai dandogli una pacca sulla spalla.

Conoscevo da molto il signor Gake perché mio padre mi portava spesso in quel locale quando ero piccolo ma, nonostante mi avesse visto crescere, c'era sempre una certa formalità tra me e lui.

Lui sospiro' sollevato e io accennai una risatina.

Certo... è fortunato, è rimasto solo un tavolo... per quante persone?” chiese professionale.

Ehm, due... per due persone...” dissi un po' imbarazzato.

Lui annui' pensieroso.

Ok... per le 8.30 come al solito?”

Si... le 8.30 è perfetto... grazie...” sorrisi.

Lui ricambio' un po' goffamente.

Arrivederci signor Cullen!” esclamo' mentre stavo per uscire.

Quando si deciderà a chiamarmi Edward?! E mi dia del tu!!” urlai.

Va bene, ciao Edward!” senti' una risata spensierata.

Risi anch'io.

Ancora più allegro di prima mi diressi verso casa quando una ragazza correndo mi arrivo' addosso.

Io la presi al volo evitandole una brutta caduta e lei alzo' gli occhi totalmente rossa dall'imbarazzo.

Mi scusi...”disse arrossendo ancora.

La guardai un po' meglio... avrà auto una ventina d'anni, forse diciotto, capelli castani mossi e grandi occhi azzurri.

Tranquilla... fatta male?” dissi sorridendo rassicurante.

Lei scosse la testa fissandomi sconvolta.

Edward, sei bravo solo a far imbambolare le ragazzine!

Mi ammoni' dentro di me.

La ringrazio... e scusi ancora...” disse lei sorridendo con un po' di malizia.

Scappo' senza aggiungere altro e io senza pensarci più di tanto, entrai dentro alla grande casa dove mi stava aspettando la mia Bella.

Girai le chiavi tentando di non fare molto rumore e in punta di piedi chiusi la porta dietro di me.

C'era silenzio di tomba in casa fatta eccezione per una vocina ovattata che canticchiava qualcosa allegramente a tono basso.

Sempre molto silenzioso, andai in camera dove l'avevo lasciata prima di uscire e la trovai intenta a rifare il letto.

Che fortuna! E' di spalle... attacca Edward!!

Dispettosamente la presi per la vita da dietro ridendo.

Lei sobbalzo' e si lascio' scappare un urletto di sorpresa.

Entrambi tra le risate cademmo a peso morto sul letto.

L'avevo appena rifatto!!” esclamo' lei fintamente scandalizzata.

Scusi signorina Swan, non volevo spaventarla a morte...” dissi prendendola in giro.

Non mi sono spaventata, solo.. sorpresa...” le si formo' una rughetta in mezzo alla fronte e io scoppiai a riderle in faccia.

Lei mi guardo' facendo un finto broncio dolcissimo.

Ma come riusciva a farmi sentire cosi' tranquillo, rilassato... a casa?!

La tenevo ancora strettamente tra le mie braccia percio' lei tento' di scostarsi.

La bloccai ridendo per la faccia contrariata che fece.

Ti faccio ridere eh?” sorrise con una dolcezza disarmante.

Era una ragazza dolce, semplice ma a modo suo riusciva ad essere anche elegante e attraente.

Mhm...” mugolai in assenso mentre posavo la fronte sulla sua lasciando che i nostri nasi si sfiorassero.

Le nostre bocche si cercarono e si trovarono.

Come riusciva un semplice bacio ad avere cosi' tanto significato, come faceva a sconvolgermi la testa solo l'idea di posare le mie labbra sulle sue?

Prima o poi questa ragazza mi farà impazzire!!

 

Pov Bella

 

Risi sulle sue labbra.

Ora pero' mi aiuti a rifare il letto... avevo impiegato venti minuti a sistemare le lenzuola perfettamente!!” dissi imbronciata.

E se scappassi?” il sorriso mozzafiato che segui' quella frase, mi lascio' senza respiro.

Come faceva ad essere cosi'... devastante.

Questo ragazzo prima o poi mi farà impazzire.

Eh no... ora sconti le tue pene caro mio! In primo per avermi smontato tutto, in secondo per essertene andato senza dirmi nemmeno dove eri diretto...”

Sbuffo' ridendo.

Va bene bellezza, lo faro' perché me lo ha chiesto lei...” ando' dalla parte sinistra del letto e io saltellai nella destra.

Per qualche minuto rimanemmo in silenzio e gli unici rumori erano i nostri respiri regolari e sincronizzati.

Hai da fare stasera?” mi chiese ad un tratto rompendo il silenzio quasi imbarazzante che si era creato.

Mi morsi il labbro facendo finta di pensarci su.

Mhm... dovrei guardare la mia agenda...” dissi gesticolando.

Lui mi guardava un po' stralunato.

Scoppiai a ridere vedendo la sua espressione buffa tramutarsi in una risata spensierata.

Mimai di sfogliare un agenda facendo facce terribilmente buffe perché lui si piego' in due per le risate.

No... sono libera...” decretai posando la mia “agenda” in un'ipotetica borsa.

Bene...” disse lui lasciando in sospeso la frase.

Dove andiamo?” chiesi curiosa.

Non te lo dico, sorpresa!” disse facendomi una linguaccia.

Io gli feci una smorfia arricciando il naso e senza riuscire a trattenermi gli corsi incontro gettandomi tra le sue braccia.

Lui mi strinse forte a sé.

Pensi che se te lo chiedessi, verresti qui spesso?” chiese dopo qualche minuto.

Lo guardai negli occhi sorridendogli più dolcemente possibile.

Se tu vuoi...”

E' questo il punto... io vorrei poter stare con te 24 ore su 24...” disse serio.

Storsi le labbra perplessa.

E se...” inizio' lui sovrappensiero.

E se?” lo incitai io.

E se ti chiedessi di venire a vivere con me?”

Il respiro mi si mozzo' in gola.

Convivenza... ero davvero pronta per un passo cosi' importante?

 

*** Edward ***

E dai... Edward non fare il difficile...” scuoto la testa assolutamente contrariato.

Non posso perderla in tutti i sensi... è l'unica cosa che ho di lei... l'unica che mi fa credere che non è stato tutto un sogno...

Non puoi chiuderti in camera per tutto il giorno per uno stupido braccialetto...” lo guardo sgranando gli occhi?

Stupido? Stai scherzando spero... è l'unica cosa che ho di lei... non posso perderla di nuovo...” dico più a me stesso che a mio fratello.

Lui scuote la testa ed esce.

Fai come vuoi, io vado con Rose a quella festa... ciao Ed” sento la porta d'ingresso sbattere.

Ed... che succede?” Alice entra assonnata nella mia stanza.

Il braccialetto che mi ha regalato Bella al mare... non riesco a trovarlo...” dico nel panico più totale.

Aspetta... ti aiuto a cercarlo” dice lei iniziando a frugare tra la mia roba.

Grazie...” sussurro.

Non c'è di che...” dice lei con un filo di malinconia nella voce.

Sospiro e continuo a cercare.

 

Buona sera!! Eccomi qua!! Piaciuto il capitolo? So che la convivenza vi sembrerà una cosa troppo affrettata ma aspettate il prossimo capitolo perché le cose non sono così semplici... accidenti alla mia boccaccia!! Non posso raccontarvi tutto... comunque nel prossimo si chiarirà un po' cosa ha fatto Edward dopo aver lasciato Bella e mi raccomando... tenete d'occhio la ragazzina che si è scontrata con Ed... bene, allora recensite e fatemi sapere... kiss al prossimo capitolo <3 <3 <3

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Confusione e verità ***



Capitolo 18- Confusione e verità

Pov Bella

 

Respira, Bella respira... devi respirare... calmati...

Continuavo a ripetermelo nonostante mi sentissi una stupida.

Ero praticamente scappata ed ora ero chiusa in bagno con il fiatone, come se mi stesse inseguendo un pericoloso assassino.

Quando mi aveva chiesto di... convivere... ero entrata nel panico e con una scusa – ero cosi' sconvolta da non ricordare nemmeno quale avessi usato – ero fuggita in bagno alla velocità della luce.

Perché ero scappata? In fondo eravamo due persone adulte che si amavano, aveva tutto il diritto di chiedermelo... ma era sbagliato che non mi sentissi pronta?

Non volevo che lui mi fraintendesse, non volevo che pensasse che il mio amore non fosse abbastanza per un passo del genere... non volevo credesse che il problema fosse lui...

Ma avevo un senso di inadeguatezza, non mi sentivo tranquilla...

Non avevo mai dubitato del mio amore per lui perché erano sempre stati molto chiari i miei sentimenti ma adesso l'unica cosa che volevo era scappare il più lontano possibile da qui.

Se fossi tornata in quella stanza, l'avrei trovato ad osservarmi silenziosamente cercando di capire cosa mi passasse per la testa mentre se fossi scappata dalla finestra del bagno, andando lontano, probabilmente al mio ritorno non so se l'avrei trovato.

Cos'era giusto? Cos'era sbagliato?

La mia testa era completamente confusa, per la prima volta misi in discussione il mio amore... per la prima volta mi chiesi ma sono davvero cosi' convinta di quello che voglio con lui?

La mia risposta probabilmente sarebbe stata si se me lo avessero chiesto qualche minuto prima ma adesso... adesso avevo solo paura.

Cosa c'era di strano in quello che mi aveva chiesto? Insomma, adesso eravamo una coppia a tutti gli effetti, adesso eravamo grandi e potevamo prenderci le nostre responsabilità, insieme...

Un brivido mi percorse tutta la schiena spaventandomi ulteriormente.

Bella... stai bene?” la sua voce rimbombo' cupa nella mia mente... misi le mani sul viso chiudendo gli occhi e lasciandomi scivolare sul muro fino a che mi ritrovai seduta sulle mattonelle fredde del suo bagno.

Sto- sto bene...” sussurrai con voce roca.

Sentivo la testa che mi stava per scoppiare, sentivo tutte le mie certezze andare in fumo.

Che cos'hai Bella?

Mi chiesi.

Lentamente – aggrappandomi al lavandino – mi alzai testando cautamente la resistenza delle mie gambe che ormai erano più molli della gomma.

Senza molta convinzione, apri' la porta e ritrovai i bellissimi occhi verdi di Edward a pochi centimetri dal mio viso.

Scu-scusa... “ indietreggio' di qualche passo dispiaciuto.

Inizialmente non capi' il senso del suo gesto... perché si era allontanato da me?

Abbassai lo sguardo perplessa, fissando il pavimento.

Quasi per sbaglio incrociai con lo sguardo il grande specchio che c'era nella sua camera da letto e notai l'espressione presa dalla mia faccia... era... terrorizzata.

Solo allora notai che lui non aveva detto nulla, era stranamente silenzioso... cos'aveva?

Alzai gli occhi verso la sua direzione e incrociai il suo sguardo distrutto.

Senti' i nervi allentarsi e tutte le cellule del mio corpo urlarmi di correre da lui... ogni fibra del mio essere mi incitava a parlare, a consolarlo.

Che-che... cos'hai?” chiesi con la voce che era poco più di un mormorio.

Lui mi guardo' intensamente negli occhi quasi a volermi far capire qualcosa che a parole non riusciva a dire.

Nei pochi attimi in cui i nostri occhi divennero un tutt'uno, mi insultai, mi diedi della stupida ragazzina immatura... ero scappata da tutto non curandomi di averlo distrutto... la colpa era mia se adesso stava cosi'.

Sentivo di non riuscire a muovermi nemmeno di un passo, sentivo di non riuscire a parlare altrimenti sarei crollata.

Tu... tu non vuoi... non fa niente...” sussurro' non avvicinandosi nemmeno di un centimetro.

I sensi di colpa si fecero sentire, mi sentivo una persona orribile, ero un'egoista.

Io l'amavo... quante conferme ancora volevo avere?

Anch'io volevo stare con lui... avevo interpretato di nuovo nella maniera sbagliata le mie sensazioni... quella era sorpresa, non paura...

E' colpa mia... ho sempre deciso tutto anche per te... anche quella volta... ti ho mentito pur di non cambiare idea... ho mentito alla ragazza che amavo... solo che, quando mio padre mi ha detto che dovevamo trasferirci di nuovo, ho avuto paura di non poterti sentire più... ho pensato per giorni interi a cosa era meglio fare... e sono arrivato alla conclusione che una relazione a distanza ci avrebbe solamente fatto star male... tu dovevi vivere la tua vita da normale ragazza, non potevo obbligarti a fare una scelta simile solo per restare insieme... non potevo negarti tutto quello che una ragazza della tua età voleva... non potevo farti vivere con certe difficoltà a soli 14 anni... dovevi continuare la tua vita senza di me... ma sapevo che, da testarda come sei sempre stata, non avresti mai ceduto, avresti sacrificato te stessa pur di non mollare... cosi' ho pensato che l'unico modo per convincerti era farti credere che non ti amavo...” si interruppe e mi guardo' negli occhi con un'intensità tale che per un attimo ebbi paura di svenire...

Allora le cose erano andate cosi'... lui mi aveva lasciata per il mio bene... solo ed esclusivamente per me...

Lo stupore lascio' immediatamente posto alla rabbia, alla forte rabbia che diede una scarica pazzesca a tutti i muscoli del mio corpo.

Strinsi i pugni e la mascella per costringermi a non urlargli contro.

Mi guardo' un po' tentennando ma poi con uno sguardo lo incitai a continuare cercando di calmarmi.

... non averne parlato con te, aver deciso per te è stato un grande errore... ma ero convinto di farti un favore andandomene... sarei stato solo un problema nella tua vita e non era giusto che ti costringessi...” senti' gli occhi pungermi al ricordo del giorno in cui mi aveva lasciata ma mi trattenni.

... e adesso sto decidendo di nuovo per te... solo perché hai deciso di fidarti di me, solo perché mi hai perdonato, ho pensato che fosse scontato... sono stato uno stupido a pensare che avresti saltato di gioia e questa proposta... non bastano due semplici parole per rimediare a tutto il dolore che ti ho dato... e la fiducia non si riprende cosi' facilmente...” abbasso' lo sguardo sorridendo amaramente “... se non sei pronta e non vuoi, non posso che capirti...”

Senti' la poca razionalità a me rimasta abbandonarmi del tutto e una forza, venuta non so come, mi porto' ad avvicinarmi furiosamente a lui che ancora guardava il pavimento.

Perché non me lo hai detto prima?!” dissi alzando la voce “Perché non mi hai detto subito il vero motivo del perché mi avevi lasciato? Perché stai decidendo di nuovo per me?”

Sentivo la rabbia scorrermi nelle vene ad ogni battito del mio cuore che ormai sembrava impazzito.

Lui era li', a pochi metri da me, in silenzio, come se si meritasse tutto questo e lo stesse incassando consapevole di esserselo cercato.

Guardami!!” gli ordinai afferrandogli il mento e costringendolo a puntare gli occhi sul mio viso.

Non ero mai stata cosi' convinta di quello che volevo nella mia vita... e la conferma l'avevo avuta nella sua rivelazione.

I suoi occhi colmi di tristezza e colpa, mi guardarono come ad implorarmi di farla finita in fredda e senza dolore.

Il mio cuore perse un colpo vedendolo cosi' ma era necessario che chiarissi con lui...

Adesso o mai più.

Io.Voglio.Vivere.Con.Te.” scandi' ogni parola dandole enfasi e cercando di chiarire bene il concetto.

Lui mi guardo' un po' perplesso.

Allora perché...” non avevo la forza di sentire un'altra parola detta da lui cosi', con tutto l'entusiasmo che avevo, mi sporsi sulle punte e lo baciai.

All'inizio lui rimase sorpreso da questo mio slancio ma poi piano piano ricambio il mio bacio con lo stesso mio entusiasmo... o quasi.

Le sue labbra accarezzavano le mie dolcemente e il nostro bacio diventava sempre più profondo ogni attimo che passava.

Anche se contro voglia mi staccai da lui.

Scusami se la mia reazione ti ha fatto credere che non volessi...” sincerità Bella, sincerità...

... devo confidarti che all'inizio ho avuto paura anch'io... ma in realtà era solo confusione... non me lo aspettavo, tutto qua...” sorrisi sperando di averlo fatto rilassare.

In risposta ebbi un altro bacio ancora più intenso del precedente.

 

Pov Edward

 

Era l'unica cosa che sapevo fare in quel momento, baciarla.

Mi ero dato dello stupido per aver corso troppo, avevo dato per scontato che lo volesse anche lei e per cercare di spiegarle come mi sentivo realmente, le avevo spiegato quello che era successo davvero nove anni prima.

Ritornare con il pensiero a quel giorno, il giorno in cui avevo dovuto mentire anche a me stesso per poterla lasciare andare, mi aveva provocato non poco dolore.

Mi aveva urlato contro... me lo aspettavo... ma le parole che stava urlando no, quelle non le avevo prese in considerazione, non le avevo previste...

Eppure adesso era qui, nuovamente tra le mie braccia e ancora mia.

Il suono del campanello distrasse entrambi che rapidamente ci staccammo l'uno dall'altra.

Andai ad aprire senza troppa fretta e rimasi perplesso trovando una ragazza alla porta.

Era piuttosto familiare ma all'inizio non riuscivo a ricollegare dove l'avessi vista.

Cercai di farmi strada tra la confusione della mia testa e allora ricollegai il suo volto a quello di una ragazza che avevo conosciuto quando ero ancora a Forks e che avevo rivisto pochi giorni prima... la mia memoria era leggermente scarsa negli ultimi tempi...

Angela?!” tirai ad indovinare piuttosto insicuro.

Il suo dolce sorriso pieno di imbarazzo confermo' che avevo ricordato bene.

Ciao Edward... scusami se disturbo ma stavo cercando Bella...” disse un po' a disagio.

Mi passai la mano tra i capelli anch'io messo un po' a disagio da quella situazione... non che io e Angela avessimo mai avuto occasione di conoscerci... era da quello che nasceva un certo imbarazzo... io conoscevo tutto di lei e lei probabilmente tutto di me, eppure non avevamo mai parlato molto.

Si... Bella...” mi voltai verso l'interno di casa mia e a mia sorpresa vidi spuntare la mia bellissima ragazza già vestita e sistemata.

Eccomi, ciao Angy... Ed, ti dispiace se esco un po' con lei? Ti chiamo io più tardi...” mi sorrise dolcemente.

Io rimasi talmente imbambolato a guardare i suoi meravigliosi occhi che persi l'uso della parola.

Non ti preoccupare... ma ricorda che stasera abbiamo un impegno...” le dissi sorridendole sghembo.

Lei arrossi' e annui' arrossendo.

Quant'era dolce quando faceva cosi'!

Certo me lo ricordo... ci sentiamo dopo... ciao Ed...” si sporse appena per posarmi un veloce ma dolcissimo bacio sulle labbra che lascio' una scossa lungo la mia schiena.

Ti amo...” le sussurrai all'orecchio prima che uscisse.

Anch'io ti amo...” rispose con la sua dolcezza a dir poco disarmante.

Rimasi come un allocco davanti alla porta chiusa, incapace di muovermi.

I suoi occhi ancora impressi nella mia mente, il suo bacio che ancora scottava sulle mie labbra e il suo profumo che ancora era nell'aria...

Scossi la testa sorridendo.

Che mi ha fatto questa ragazza?”

 

*** Edward ***

La nuova scuola qui a Chicago non è male, ci sono un sacco di ragazzi simpatici e le ragazze mi ronzano tutte intorno... non le sopporto!

Solo perché sono “quello nuovo” fanno gara a chi riuscirà ad uscire per prima con me... ma non ci sarà mai un'altra...

Ed, non capisci? Anche Sarah, la ragazza più ambita della scuola, ti viene dietro... ti ha chiesto di uscire e tu hai rifiutato?!” Tyler, mi guarda sconvolto.

Lui è uno dei tanti ragazzi con cui ho fatto amicizia in questi due mesi da quando mi sono trasferito e sembra un buon amico...

Nonostante questo pero' mi sento molto spesso con Eric, che ho lasciato a Forks... lui mi racconta ogni volta anche di Bella...

Distolgo i miei pensieri da lei... devo lasciarla alla sua vita...

Ty... io non voglio uscire con nessuna...” non lo guardo in faccia, mi limito ad osservare i ragazzi che nel tavolo della mensa accanto al nostro, stanno scherzando con due ragazze... quella mora mi ricorda molto Bella... chissà cosa starà facendo adesso...

Ma perché? Non riesco a capire...” dice.

La cosa è molto semplice Tyler...” il vocione di Emmett dietro di me mi fa sobbalzare.

Lo guardo interrogativo ma lui mi ignora.

... lui non vuole uscire con Sarah, con Kate, con Jane e con tutte le altre, perché loro non sono lei... “ la verità nelle parole di mio fratello, mi colpisce in pieno volto...

Loro non sono lei... lei non è più con me... lei non è più mia... e non lo sarà mai più... ***

 

Sono proprio soddisfatta di questo capitolo, l'ho fatto bello lungo, spero che vi facciano piacere i miei miglioramenti ahahah comunque in questo capitolo abbiamo visto una Bella inizialmente molto confusa che tira conclusioni piuttosto affrettate ma che poi dopo riesce ad essere convinta e sicura di quello che vuole... voglio chiarire, lei non è pazza xD è solo molto incerta su quello che vuole e dato che in questi anni è stata sola - o quasi... poi capirete - non ha avuto la possibilità di conoscere se stessa ed i suoi sentimenti tanto bene da avere chiaramente in testa quello che vuole... Edward è molto preso da Bella come avete potuto vedere...

Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà interamente concentrato su Bella, Angela ed Alice...

Niente, fatemi sapere se ci sono problemi o dubbi e datemi le vostre opinioni sul capitolo... e grazie alla numerose persone che mi seguono! Vi voglio davvero bene!! Allora ci si legge prestissimo, un bacione kiss <3

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Le magnifiche quattro ***



Attimo di attenzione, poi mi tolgo dai piedi e vi lascio al capitolo xD

Volevo scusarmi per il ritardo imperdonabile di aggiornamento ma per questo capitolo avevo abbastanza le idee annebbiate e non sapevo letteralmente cosa scrivere, comunque spero che il risultato vi piaccia e... nulla, ci leggiamo in fondo, kiss kiss buona lettura ;)

 

Capitolo 19 – Le magnifiche quattro

Pov Bella

 

La guardai con una smorfia di perplessità sul volto.

Si puo' sapere che ci fai qui?” chiesi fermandomi di colpo.

Lei mi guardo' seriamente.

Sono venuta a salvarti... e mi pare di essere arrivata nel momento più adatto...” rispose.

Io arrossi' difronte all'evidenza dei fatti.

Scoppio' a ridere travolgendo anche me che, con le lacrime agli occhi, mi avviai verso la sua macchina parcheggiata sul vialetto della villa di Edward.

Mi sedetti abbastanza distrattamente sul sedile davanti aspettando che facesse il giro dell'auto per salire dalla parte del guidatore.

Adagiai la schiena al sedile sospirando sollevata.

Sorpresaaaa!!!” delle piccole ma potenti braccia si aggrapparono sul mio collo dal sedile dietro al mio e mi fecero sobbalzare quasi urlando.

Ahhhh”

Una risata cristallina mi fece calmare e io mi girai ammonendola con lo sguardo.

Alice! Mi hai spaventata!” dissi guardandola male.

Lei rise di nuovo esattamente come un tremendo folletto.

Un'altra risata si aggiunse alla sua cosi' mi accorsi che Angela era appena entrata in macchina.

Scusa Bells, ma non ho resistito quando ho saputo che eri uscita dall'ospedale... una bella giornata di shopping tra noi come ai vecchi tempi, non ci farà che bene! Una sana e calma...” guardo' con la coda dell'occhio Angy “... giornata di shopping...”

Scoppiarono entrambe a ridere davanti al volto perplesso della sottoscritta.

Cosa tramate voi due?” chiesi.

Niente... lo capirai presto...” rispose allegra Alice.

Quando si metteva in testa una cosa, non riusciva nessuno a convincerla del contrario, percio' lasciai perdere.

Ah... ho saputo che hai fatto pace con il mio fratellone...” mi guardo' maliziosa.

Io imbarazzatissima senti' calore in tutta la faccia e divenni più rossa di un pomodoro.

Tra risate e battute passammo rapidamente quella mezz'ora di viaggio che dovevamo fare per arrivare al centro commerciale di Chicago dove avevamo deciso di andare.

Io avevo sempre odiato lo shopping, di qualsiasi tipo, ma con le mie due migliori amiche, era sempre molto divertente andare in giro per i negozi... Alice era una folletta dello shopping, a volte era tremenda!!

Quando arrivammo le notai un po' strane, come se stessero cercando qualcosa... o qualcuno...

In quel momento il mio pensiero ando' a Edward... chissà cosa stava facendo...

Era strano ammetterlo, ma già mi mancava terribilmente...

Alice chiama Bella! Sei con noi?” la voce di Alice mi distolse dai pensieri.

Annui' poco convinta.

Bells!! Capisco che mio fratello sia bravo a far imbambolare le ragazze, ma datti un contegno... non puoi pensare ogni santo secondo a lui!!” mi ammoni'.

Mi sfuggi' una risatina e convinsi me stessa – o almeno ci provai – a non pensare a lui per quella mattina... avremmo avuto tantissimo tempo quella sera per stare insieme...

Ragazzee! Guardate quel vestito, è bellissimo! Secondo me per la festa è perfetto!! “ solo in quel momento vidi' Angela con il viso schiacciato contro una vetrina di abiti.

Stava guardando un abito color lavanda veramente bello... aveva detto che le sembrava perfetto per la... festa? Un attimo... aveva detto festa?

Scusa Angy, quale festa?” chiesi io ingenuamente.

Alice la fulmino' con lo sguardo e poi torno' a guardare me con dei movimenti quasi impercettibili della testa.

Niente Bella, niente... si è sbagliata... non c'è nessuna festa...” copri' l'insicurezza della sua voce con dei risolini non molto “stile Alice”.

Alzai le spalle e mi voltai verso la vetrina dalla parte opposta di quella che stavamo guardando.

La mia attenzione fu catturata da un vestito meraviglioso... non avevo mai visto nulla di simile.

Non era troppo complesso ma nella sua semplicità era davvero fantastico.

Era di un colore simile al blu, lungo fino al ginocchio... il corpetto era abbastanza stretto con una scollatura a cuore. All'altezza della vita, una fascia di una tonalità di blu più scuro, permetteva al busto di essere ben fasciato e divideva da esso la gonna che morbida cadeva verso il basso.

Rimasi affascinata da quell'abito... ma non me lo potevo permettere... chissà quanto diavolo costava!!

Le scarpe consigliate erano molto semplici, nere e con un tacco abbastanza alto.

Senza volerlo mi ritrovai a sospirare schiacciata contro il vetro.

Ti brillano gli occhi...” sussurro' Angela mettendosi accanto a me.

Notai una grande busta tra le sue mani.

L'hai comprato?”

Già...” sospiro' “... ne sono innamorata... e da quello che ho capito quel vestito blu ti fa impazzire, giusto?! Secondo me ti starebbe benissimo...”

Sospirai continuando a guardarlo.

Si... ma chissà quanto costa...”

A questo ci pensa banca-Alice!!” esclamo' la folletta che per poco non mi saltava sulle spalle.

No Ally... non voglio che spendi tutti questi soldi...”

Non mi diede nemmeno il tempo di finire che entro' dentro al negozio e usci' poco dopo con una busta.

Alice!!” la ammoni' sbuffando.

Lei alzo' gli occhi al cielo.

Prendilo come un regalo di... convivenza... se si puo' chiamare cosi'...”

La guardai spalancando la bocca incredula.

E tu come fai a sapere che...”

Lei rise.

Io so tutto Bella... tutto tutto...” mi guardo' furbetta.

Stavo per dirle altro quando mi sembro' di sentire qualcuno che mi chiamava.

Alice, Angela, Bella!!” quella voce era troppo familiare...

Mi voltai di scatto capendo a chi appartenesse.

Vedendo quel dolce viso circondato da morbidi capelli color caramello, sorrisi affettuosamente.

Poi notai che c'era qualcun'altro … qualcuno che credevo di aver escluso dalla mia vita per sempre... Adesso il vecchio quadretto della mia vita, era davvero al completo...

 

*** A scuola ci chiamano “le magnifiche quattro”... dicono che siamo quattro forze della natura... bhé... Alice è un folletto nato, senza dubbio... Angela è una delle ragazze più dolci e vivaci che io conosca... Elena è la ragazza perfetta, bella, carriera scolastica perfetta, ragazzi che le sbavano dietro di continuo... ma io? Io non sono nulla di speciale... cosa c'entro con loro?

Eppure dicono che sono il cuore del gruppo... dicono che sono io a tenerci tutte unite... dicono che io sono quella forte e volenterosa...

Ultimamente pero' ho abbastanza trascurato il nostro gruppetto per via della scuola e... di Edward... ***

 

Buona sera a tutti!!! Eccomi di nuovo con un altro capitolo... mi scuso, non e' venuto molto lungo, ma se avessi continuato, vi avrei tolto la sorpresa di chi ha visto la nostra Bella...

Il prossimo capitolo si aprira' con un Pov Edward e si concludera' con un Pov Bella... almeno ho pensato a questo... cerchero' di aggiornare il prima possibile, intanto ci terrei a sapere un po' le vostre opinioni su come si sta svolgendo la storia... le vostre recensioni sono davvero molto importanti per me e infatti cerco di rispondere sempre a tutti... comunque adesso vi saluto e ci leggiamo al prossimo capitolo, che entro la fine di questa settimana dovrebbe arrivare... vi saluto! Kiss kiss

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Un nuovo arrivo ***



Capitolo 20 – Un nuovo arrivo

Pov Edward

 

Sbuffai girando nervosamente la penna tra le dita e portandola di tanto in tanto alla bocca mordicchiandola.

Non capitava spesso di trovarmi dietro alla mia scrivania forzatamente, combattendo con la mia testa per non alzarmi e correre fuori subito...

Ma da quando Bella era tornata nella mia vita, troppe cose erano cambiate... talmente tante da aver perso completamente il conto.

Iniziai a massaggiarmi le tempie cercando di concentrarmi sulla pratica che avevo davanti.

Mi sforzavo, provavo, ma nulla... c'era solo lei al centro dei miei pensieri, solo e soltanto Bella, la dolce ragazza che mi aveva rapito il cuore.

Quando l'avevo incontrata qui, proprio in questa stanza, era stata come un fulmine, un fulmine che mi aveva folgorato cambiando tutto... di nuovo.

Sin da quando stavamo insieme da adolescenti, avevo capito che l'amavo in un modo diverso, in un modo troppo forte e indistruttibile perché fosse una cottarella.

Mi voltai verso la grande vetrata che si trovava alle mie spalle e guardai Chicago dall'alto, pensando a lei...

Un leggero rumore proveniente dalla porta, mi distrasse dal panorama.

Avanti...” dissi soffocando la parola con un sospiro.

Edward!!!” i capelli scompigliati di mio padre lo precedettero dentro alla stanza prima del resto del corpo.

Mi scappo' una risatina per la sua irruenza a dir poco comica.

Quando mi guardo' sospettoso, camuffai la risata con un colpo di tosse cercando di ricompormi.

Papà... cos'è successo di tanto entusiasmante?” chiesi sforzandomi di non ridere.

C'è una ragazza qui fuori...” per un attimo trattenni il respiro mentre gli occhi color cioccolato del mio amore si stampavano nella mia mente.

Non è Isabella testone!!” mi guardo' scuotendo la testa.

Sbuffai “ Bella papà... Bella...”

Gesticolo' distrattamente facendo segno di procedere con la discussione tralasciando il discorso “nomi”.

Okok... insomma, dicevi, c'è una ragazza?!” chiesi tornando al discorso fondamentale.

Mi chiedevo cosa ci fosse di cosi' importante da smuovere mio padre dai piani alti dell'azienda... lui non veniva mai a darmi notizie di persona, magari era il contrario ma sempre raramente... ci vedevamo davvero poco per lavoro.

Si, ma non è una ragazza qualunque... è la figlia di Davis!!”

Spalancai gli occhi incredulo.

Quel... quel Davis? Insomma... Tom... Tom Davis?” chiesi scompigliandomi i capelli con una mano.

Lui annui' serissimo.

E... e cosa ci fa qui la figlia di Davis?” chiesi confuso.

Tom Davis era l'avvocato più importante e famoso degli Stati Uniti, l'esempio per eccellenza per gli avvocati di tutta l'America.

Sua figlia, si è appena laureata, ha 20 anni appena compiuti... ma prima di darle un incarico ufficiale, suo padre desidera che lei faccia un po' di pratica affiancando qualche avvocato importante...” alla fine della frase, il suo viso prese una piega solenne e onorata.

Percio' l'hanno affidata a te?” azzardai.

Lui rise come se avessi ignorato la verità quando ce l'avevo sotto agli occhi.

No Ed... suo padre la vuole con te!” disse sbattendo la mano sul tavolo.

I suoi occhi luccicavano di felicità e mi fissavano in attesa di una reazione.

Diamine, la figlia di Davis, quando mai mi sarebbe ricapitato?

Mai Edward, non ti ricapiterà mai!!

Quindi... mi farà da assistente?” chiesi mentre un sorriso mi illuminava in volto.

Lui annui' non mutando la sua espressione.

Pa'... cosi' ti verrà una paralisi...” lo stuzzicai ridendo.

Edward, non capisci?! Se l'ha affidata a te, significa che ti vede come un avvocato di grande bravura, altrimenti non ti avrebbe lasciato la sua unica figlia...”

Mi feci serio.

Immagino sia qui per conoscermi...”

Suo padre mi ha chiamato giusto un'ora fa avvisandomi del suo arrivo e lei è qui fuori...”

Sospirai.

Su Ed, fra qualche ora uscirai da qui e coccolerai la tua Bella per tutto il giorno, l'ultimo sforzo...

Per una volta diedi retta alla mia vocina interiore e attivai l'interfono.

Mio padre intanto usci' facendomi l'occhiolino e mimando un “Buona fortuna”.

Rose...”

Mi dica...” sorrisi quando lei mi rispose dandomi del lei.

Era cosi' maledettamente professionale a volte... ma ci lavoravo volentieri anche per questo.

Fai entrare la signorina Davis, per favore?!”

Certo, certo... la mando da lei subito...”

Grazie...”

Mi sedetti in attesa della “famosa” figlia di Tom Davis.

Dopo pochi secondi bussarono alla porta.

Avanti!” esclamai.

Davanti a me si presento' una ragazza molto bella.

Capelli castani, vicini al colore del caramello, occhi di un azzurro molto intenso.

Fisico asciutto, abbastanza alta.

Mi alzai sfoderando il sorriso più convincente e rassicurante che sapessi fare e le strinsi la mano.

Molto piacere signorina, Edward Cullen...”

Sorrise.

Il piacere è mio, sono Elena Davis, ma penso che lo sappia già...”

Sorrisi.

Ecco dove l'avevo già vista! Ricordai una ragazza che proprio quella mattina mi era finito addosso, l'avevo ricollegata per il fatto che fosse arrossita di nuovo.

Signorina Davis... non per essere sfacciato, ma noi ci siamo già incontrati se non sbaglio...”

Lei arrossi' e abbasso' lo sguardo.

S-si... le sono finita addosso... comunque mi chiami Elena, dandomi del tu...”

Mi guardo' negli occhi come a voler farmi capire qualcosa.

Va bene, allora chiamami pure Edward...” dissi gentile.

Per un attimo vidi qualcosa di strano attraversarle gli occhi, ma forse era solo una mia impressione.

Non ci feci molto caso.

Bene, Edward... penso che mio padre abbia già spiegato il motivo del mio arrivo, vuole prima che io veda come si fa l'avvocato...” disse quasi con disprezzo “... come se due anni di università non mi avessero insegnato nulla...” sbuffo'.

Secondo me tuo padre ha ragione... il distacco tra università, dove studi le leggi, e la realtà, è molto grande... nella realtà devi avere il fegato da avvocato ancora prima di avere la testa... ma penso che tu ce l'abbia di famiglia...”

Sei intelligente Edward...” il suo sguardo, questa volta ne ero sicuro, stava cercando di renderlo sensuale, attraente, intrigante...

Sperai solo di non aver trovato solo un'altra delle numerose ragazze che non facevano che sbavarmi dietro come cagnolini...

Era questo che mi aveva fatto innamorare tanto di Bella all'inizio, il fatto che mi amasse non per quello che ero esteriormente – bellezza, famiglia importante e soldi – ma in prima cosa, per quello che ero davvero.

Eppure avevo tanto l'impressione che quella ragazza, con la sua testardaggine e convinzione, non avrebbe ceduto davanti all'evidenza che fossi occupato.

Ehm... allora quando comincio?” chiese cambiando prontamente discorso.

Io fra qualche minuto dovrei andare quindi...”

la suoneria del mio cellulare mi blocco' a metà frase...

Pronto...” risposi cercando di ignorare Elena che mi fissava con interesse.

Faglielo capire adesso o mai più Edward!

Ed...” la sua voce riusci' a colmare gran parte del vuoto che avevo allo stomaco, un vuoto di cui non mi ero accorto realmente finché non era andato via.

Tesoro!” guardai con la coda dell'occhio la Davis “... è successo qualcosa?”

Nono... ti ho solo chiamato per avvisarti che io, Angy e tua sorella andiamo a fare shopping... per la gioia di tua sorella... percio' pranziamo fuori, mi dispiace che non potremo mangiare insieme...” aveva un filo di dispiacere nella voce.

Tranquilla amore, recupereremo stasera... e poi so com'è fatta Alice, se le avessi detto di no ti avrebbe sgozzata!” scoppiai a ridere facendo ridere anche lei.

Già... tranquillo, stasera sono tutta tua... poi le ragazze mi stanno nascondendo qualcosa, credo... è fastidioso, sai quanto odio i segreti...” sbuffo'.

La mia cucciola, mi faceva tenerezza anche solo per telefono.

Vedrai che non sarà nulla di orribile, tranquilla... “ solo in quel momento ricordai la presenza della ragazza nella stanza... Bella riusciva sempre a travolgermi “... allora penso che restero' ancora un po' a lavoro... quella casa ormai è vuota senza di te, mi manchi tanto amore mio...”

Anche tu Eddy, mi manchi tantissimo... allora quando siamo di ritorno ti chiamo, va bene?”

Certo piccola... stasera non mi scappi più!” scherzai.

Rise “Certo certo... a dopo amore, ciao...”

Ciao cucciola, ti amo...”

Agganciai.

Mi voltai verso Elena.

La tua ragazza?” chiese con enfasi, per niente scoraggiata.

Si, la mia ragazza... allora cominci subito!” dissi un po' più serio.

Io veramente dovrei scappare...” disse facendo gli occhi dolci.

Io la ignorai.

Va bene, allora domani mattina alle 9...” decretai.

Perfetto, a domani Edward... divertiti stasera...” mi guardo' maliziosa.

A domani... ci puoi contare...” la fulminai con lo sguardo.

Ed usci' lasciandomi in ufficio solo.

Ormai mi arresi e chiusi la cartella della pratica che stavo svolgendo, tornando a pensare al mio dolce angelo che in quel momento era torturata dalla folletta.

 

Pov Bella

 

Bella!!!” urlo' saltandomi in braccio “ Cuginetta mia, quanto mi sei mancata!!!”

Risi.

Anche tu, non immagini quanto...”

Mentre ci abbracciavamo fulminai il suo accompagnatore... se si potesse uccidere con lo sguardo...

Ciao Bella...” disse sorridendo sfacciatamente.

Ciao David...” ricambiai il saluto seria poi mi rivolsi nuovamente a mia cugina “... allora, cosa ci fai a Chicago?” chiesi sorridendole.

Lavoro, lavoro, lavoro... sai com'è mio padre... dopo essermi laureata non mi dà più pace...” alzo' gli occhi al cielo.

Lo zietto Tom, mi manca cosi' tanto...” dissi teneramente.

Sempre a lavoro lui... ed io, indovina!! Lavoro qui a Chicago!!” sorrise saltellando.

Sono cosi' felice per te Elena, cosi' staremo un po' insieme finalmente...” mentre parlavo guardai David che silenziosamente mi guardava sorridendo.

Lei segui' il mio sguardo e si volto' verso di lui.

David... io e lui stiamo insieme... “ disse prendendolo per mano.

Lo guardai sconvolta... quell'orribile ragazzo stava manipolando la mia cuginetta!!

Si avvicino' al mio orecchio.

Nonostante cio' ho fatto un incontro molto interessante e... insolito... poi ti raccontero'... un figo da paura!!! E poi è anche il mio capo!!” sussurro' facendosi sentire solo da me.

Elena Davis!!” la ammoni'.

Lei ridacchio'.

 

*** Edward ***

Sento il cuore battere... è lei...

Bella!” urlo sbracciando dal marciapiede opposto.

La ragazza si volta e quando riesco a vedere il suo viso, resto deluso... non è lei...

E' mai possibile che mi manchi cosi' tanto la mia Bella?! Quell'angelo che ha illuminato la mia vita rendendola perfetta?

Qui a Chicago le giornate sono tutte spente, non che ci sia il sole molto spesso, anzi, ma nemmeno a Forks le giornate erano luminose... nonostante questo, era Bella che illuminava le mie giornate quando giravamo per quei corridoi mano nella mano fregandocene delle voci della gente.

Quando eravamo insieme non ci interessava più nulla e nessuno... fosse caduto il cielo, non avremmo mai lasciato la mano dell'altro. ***

 

Seraaaa!!! Rieccomi con il ventesimo capitolo!! Probabilmente alla fine del Pov Bella, la vostra faccia è stata più o meno cosi' O.O

Già... questa Elena Davis, non è solo la ragazza che ci sta provando con Edward, ma è soprattutto la cuginetta adorata di Bella, nonché faceva parte del quartetto Bella-Alice-Angela-Elena.

Comunque basta chiacchiere, recensite e fatemi sapere.

Baciiiii!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** La vendetta degli incubi ***



Sera a tutti!!! Volevo solo chiedervi un parere... se facessi una pagina di facebook con il nome della storia (ma varrebbe in generale come me autrice) passereste a mettere mi piace? Vi lascio alla storia, buona lettura...

 

Capitolo 21 – La vendetta degli incubi

Pov Bella

 

Allora... come stai?” il suo sorriso malizioso mi gelo' il sangue nelle vene.

In quel momento maledi' Alice, Angela ed Elena per avermi lasciata li' da sola con lui... non volevo...

Bene, bene... e tu?” chiesi non dandogli molto spago.

Rise... una risata che tuono' nella mia testa trafiggendomi.

Molto bene in confronto all'ultima volta che ci siamo visti... Elena è stata una fortuna...” disse.

Perché non vedevo amore nel suo sguardo?

Perchè non c'era la scintilla che si vede sempre quando si è innamorati.

Ma la vera domanda era: lui l'amava?

Mia cugina mi aveva molto stupito, era cambiata molto... qualche anno prima probabilmente non avrebbe avuto la faccia tosta di ammettere che, nonostante fosse occupata, faceva il filo al primo ragazzo bello che vedeva... la curiosità era proprio se il suo nuovo incontro l'avrebbe assecondata.

David invece era sempre stato egoista, menefreghista, vuoto e anche cattivo... come si dice? Se non si somigliano, non si pigliano?

E tu... Bella?...” diede una strana enfasi al mio nome e si avvicino' di poco verso di me.

Io istintivamente mi ritirai indietro.

Sospirai ma alzai gli occhi verso il suo viso.

Avevo avuto paura di lui, forse ne avevo anche adesso, ma non volevo farglielo notare.

Io molto bene... ho un ragazzo e stiamo per andare a convivere...” dissi fiera.

Quanto avrei voluto che Edward fosse li' accanto a me... cosi' che gli avrei stretto la mano sotto il tavolino e solo grazie a quello sarei riuscita a sentirmi a casa.

Invece adesso mi sentivo a disagio, in pericolo... era una sensazione piuttosto strana.

E' ricco?” chiese dopo un po' a bruciapelo.

Lo guardai confusa non capendo con quale scopo mi avesse chiesto quella cosa.

Lavoro nell'azienda di suo padre, fa l'avvocato... non è né ricco né...”

E' bello?” mi interruppe bruscamente.

Non riuscivo a capire.

E' molto bello” diedi più enfasi del dovuto a quel molto.

Sorrise maliziosamente e mi guardo' negli occhi come a volermi marchiare.

Ora si spiega tutto... capisco...”

Lo guardai sconvolta.

Io non sto con lui per i suoi soldi!! Io sto con lui perché lo amo...” esclamai con tono un po' alterato.

Mi guardo' crudelmente.

L'amore... l'amore non esiste Bella... lo sappiamo entrambi... si sta insieme e basta...” lo sapevo... non avevo creduto al fatto che lui riuscisse ad amare anche una snob come mia cugina Elena.

Pensai ad Angela ed Alice che, all'insaputa di tutto, mi avevano lasciata qui seguendo Elena... sembrava quasi che lei l'avesse fatto volontariamente, con cattiveria.

Lei sicuramente conosceva ogni cosa sul passato di David e su quello che era accaduto.

Il suo sguardo si fece sprezzante e cattivo.

E noi stavamo insieme!! Non avevi nessun diritto di... tu sei mia!!” ringhio'.

Strinse il mio braccio conficcandoci le unghie e io gemetti di dolore.

Era come tornare in un incubo...

Il panico si impossesso' di me.

Lasciami!” gli ordinai con le lacrime agli occhi.

Lui allento' la presa ma di poco.

Sono stato per anni in quel posto! Per colpa tua! Se ti avessi fatta sparire come ti meritavi, non sarebbe successo nulla!!” alzo' la voce.

Dovevo andarmene di li', il prima possibile.

Mi alzai di scatto come se la sedia improvvisamente fosse fatta di fuoco e strattonai il braccio per farmi lasciare.

Me ne devo andare! Avveri le ragazze...” mi feci leva sul tavolino del bar in cui c'eravamo fermati, e iniziai a correre verso l'uscita sentendo le lacrime che, come un fiume in piena, minacciavano di uscire.

Corsi verso il parcheggio cercando di non voltarmi.

Sentivo che mi aveva seguita, sentivo che mi stava guardando, sentivo i suoi occhi perforarmi la schiena come mille lame.

Senti' qualcosa afferrarmi per le spalle facendomi male.

Mi voltai di scatto e, dandogli un pugno, riusci' a liberarmi.

Afferrai il telefono terrorizzata.

Pronto!” la voce di Edward era abbastanza allegra... mi rincuoro', anche se poco.

Ed-Edward...” dissi interrotta dai singhiozzi.

Le lacrime, sfuggite al mio controllo, mi stavano bagnando il volto.

Tesoro, che succede?” chiese allarmato.

Avevo paura adesso... avevo bisogno di lui.

Puoi... puoi venirmi a prendere?” gli chiesi cercando di calmarmi.

Non potevo spaventarlo...

Sei al centro commerciale?”

Singhiozzai.

S-si...” balbettai piangendo di nuovo.

Lo senti' sospirare.

Amore, arrivo... non ti muovere di li'...”

Aggancio'.

Il terrore che uscisse di nuovo dal nulla, mi offusco' la mente.

Dopo pochi minuti vidi la Volvo nera di Edward arrivare a tutta velocità sgommando ed io vi saltai sopra alla velocità della luce cercando volutamente di non voltarmi.

Quegli occhi neri... quegli occhi cattivi che mi trafiggevano.

Amore... mi vuoi dire che succede?” chiese con tono gentile.

Lo guardai e davanti ai suoi bellissimi occhi verdi, scoppiai, senza alcun motivo – almeno dal suo punto di vista -, a piangere.

Sentivo tutto il peso del mondo addosso.

Era mai possibile che anche il mio ex possessivo e violento era tornato nella mia strada?

Come poteva anche il mio peggiore incubo essere tornato a cercarmi?

Edward inizio' ad accarezzarmi la schiena cercando di consolarmi... i suoi occhi tristi mi spezzarono il cuore.

Non potevo permettere al mio passato di distruggere il presente, dovevo essere forte.

Da-David...” sussurrai.

Lui mi guardo' confuso.

Chi è David?” chiese.

Un singhiozzo usci' spontaneamente dalla mia bocca ed io sussultai.

Lui mi accarezzo' la guancia con il dorso della mano che prima era sul cambio, asciugando le lacrime.

Mi passai le dita sotto gli occhi per asciugarli.

David è il mio ex... siamo stati insieme qualche settimana ma nulla di serio... uscivamo insieme... lui pero' era troppo possessivo e... cattivo... io l'ho lasciato, ho chiuso con lui... ma non ha accettato tutto questo e ha continuato a seguirmi ovunque... poi una sera... mi ha picchiata...” un altro singhiozzo mi interruppe.

Lui strinse i pugni sul volante... avrei giurato che se lo avesse avuto davanti lo avrebbe ammazzato.

E cosa ci fa qui?” ringhio'.

Mia cugina... sta con lei... ma siamo rimasti da soli e poi...” senza poter fare nulla scoppiai di nuovo a piangere.

Perché adesso che tutto era perfetto, la felicità doveva scomparire?

Edward mi guardava non sapendo cosa fare e dolcemente mi poso' una mano sul braccio.

Io gemetti per il dolore.

Strinse gli occhi e un ringhio animalesco vibro' nel suo petto... faceva paura.

Molto delicatamente scese appena la manica della mia maglietta, scoprendo un grande livido violaceo...

Io quello lo ammazzo!!” urlo' girando di scatto la macchina.

Edward no!!” urlai a mia volta nel panico “... non farlo ti prego” ormai stavo piangendo disperatamente... non volevo perderlo di nuovo.

Lui mi guardo' con occhi freddi.

Va bene... ma non gli permettero' mai più di avvicinarsi a te... mai!” sussurro'.

La sua voce mi fece venire i brividi... brividi che dalle spalle percorrevano tutta la schiena.

Per minuti interi rimanemmo in silenzio, un silenzio carico di tensione.

Posso passare in ufficio un attimo?” chiese sorridendo appena.

Io annui' convinta.

Va bene... io... resto in macchina...”

Non parlo' più finché arrivammo davanti al grande palazzo dove lavorava.

Aspettami qui, torno subito...” la sua voce adesso era vellutata.

Dolcemente mi porto' una ciocca di capelli dietro all'orecchio e mi lascio' un bacio' sulla fronte uscendo rapidamente dalla macchina.

Sospirai.

Speravo solo che lui non si sarebbe messo nei guai... non volevo che andasse a finire male.

L'immagine dello sguardo di David torno' a farsi strada nella mia testa.

Sono stato per anni in quel posto! Per colpa tua! Se ti avessi fatta sparire come ti meritavi, non sarebbe successo nulla!!”

le sue parole erano state dure... troppo...

Un rumore brusco ma chiaro mi fece sussultare sul sedile.

Isabella...” quella voce mi accappono' la pelle.

Era dietro di me, esattamente dietro di me...

Edward, dove sei? Pensai.

Che ci fai qui?” chiesi mentre una lacrima mi rigava il volto.

Volevo solo prendere la mia vendetta...” una risata mi gelo' il sangue.

Cosa vuoi da me?” il suo fiato gelido mi provoco' dei brividi sul collo.

Voglio riprendermi cio' che è mio... e lui non potrà più fare niente... lo sta distraendo chi di dovere...” riflettei un attimo sulle sue parole.

Un attimo prima ero confusa e spaventata, in quel momento mi era tutto chiaro...

Elena?” chiesi incredula.

La risata di David mi fece nuovamente paura.

Ma poteva davvero finire tutto in quel modo?

Dovevo perdere tutto proprio ora che lo avevo ritrovato?

Ti prego Edward.

 

*** Bella ***

E' sotto casa mia... non ne posso più, mi segue ovunque... cosa posso fare?

Ho paura che la cosa prima o poi degeneri...

Se avesse pensato che fosse cosi'... ossessivo... non gli avrei dato una possibilità, pensavo mi volesse bene, che ci tenesse a me... ma è un altro dei tanti uomini che se ne approfittano... non dovevo fidarmi... in fondo lo sapevo, non avrei mai potuto fare sul serio, non da quando lui se n'è andato... Edward è troppo presente in me, è troppo presente nei miei pensieri.

Il mio angelo pero' è andato via e si è portato via tutto con sé, compresi la mia vita e il mio futuro, quel futuro che tanto desideravo e che mi era scelta. ***

 

Eccomi!!! Allora, piaciuto il capitolo? Insomma Bella è nei guai con questo David... che ne pensate di questo nuovo personaggio? Ce la farà Edward a proteggere Bella?

E adesso si è scoperto che Elena è complice di David e vi assicuro che dietro tutta questa storia ci sono due persone assolutamente malate di mente XD scusate, ma ci voleva un po' di pazzia ahahaha

Allora, per la pagina di Facebook di cui vi ho parlato sopra, che ne pensate?

Comunque recensite e fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto... un bacio, al prossimo capitolo!!

P.S. Grazie di seguirmi kiss kiss <3

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Vuoto ***



Eccomi!!! Ed ecco a voi il link della mia pagina facebook https://www.facebook.com/TorneraiABrillare?ref=hl

Mi farebbe molto piacere se passaste e poi penso che pubblicherò la mia storia anche lì ;) adesso vi lascio al capitolo che (anche se non è venuto molto lungo) spero vi piacerà... buona lettura...

 

Capitolo 22 – Vuoto

Pov Edward

 

Certo, ti posso cercare qualsiasi pratica, basta che mi dai i dati...” disse mettendosi davanti al computer con aria professionale.

Sospirai teso.

Negli ultimi minuti la tensione era arrivata alle stelle.

La vittima è... Isabella Marie Swan... è una pratica di qualche anno fa...”

Lo sguardo di Rosalie era preoccupato ed un po' impaurito ma dopo un attimo di mise al lavoro.

Volevo sapere come erano andate le cose e nell'archivio, avrei trovato le risposte che cercato... avrebbe pagato caro il solo fatto di averla sfiorata!!

Dopo nemmeno dieci minuti la pratica era tra le mie mani con tanto di cartellina contenente tutti i dati e le informazioni mediche e legali.

Edward... è successo qualcosa?” chiese guardandomi.

Le stava molto a cuore Bella, l'avevo notato sin da quando si erano conosciute.

Mi faceva piacere che si fosse instaurato questo forte legame tra le due...

Pensieroso mi sedetti sulla prima sedia che trovai nella sala d'aspetto ed apri' la cartellina iniziando a leggere ad alta voce sotto allo sguardo indagatore di Rose.

David Wilson, 24 anni, nato a Forks (Washington), condannato tre anni fa a cinque anni di carcere per aver picchiato la ex ragazza provocandole numeroso ferite alla testa e all'addome...” un ringhio usci' dal mio petto facendo vibrare e sussultare tutto quello che mi circondava, compresa la povera Rosalie che si porto' una mano alla bocca.

Ormai avevo fatto l'abitudine su quanti casi di violenza, anche molto peggiori di questo, mi capitassero sotto mano, ma sentire la stessa cosa sulla mia ragazza, era orribile.

Bella?... lei...?” lo sguardo di mia cognata era più che sconvolto.

Strinsi i pugni intorno ai bordi della sedia stringendo forte la plastica... volevo ammazzare quel cane per aver anche solo toccato il mio povero angelo.

Degluti' a fatica respirando profondamente.

... rilasciato dopo tre anni per buona condotta... feccia!!” chiusi ferocemente la cartellina alzandomi con la furia e la rabbia che mi scorrevano nel sangue.

Ci vediamo Rose...” dissi nero dalla rabbia.

Va bene... salutami Bella...” disse gentile ma perplessa.

Io annui'.

Alla carica usci' dall'ascensore e andai verso la mia macchina pronto a scatenare l'inferno ovunque lui fosse.

Quando vi arrivai, pero', rimasi impietrito... il posto di Bella era vuoto... solo il suo cellulare sul suo sedile... cellulare su cui era scritto un messaggio, probabilmente di Bella...

DW”

David Wilson... DW...

No Bella!!” ringhiai mentre il panico si impossessava di me.

La vista si offusco' e tutto divenne grigio, vuoto... come se non ci fosse più un reale motivo per restare li'... esattamente come un pianeta... un pianeta a cui hanno appena distrutto la propria stella...

Senza un motivo coerente e preciso, iniziai a correre da una parte all'altra della piazza chiedendo in giro se l'avessero vista... non sapevo nemmeno com'era fatto lui... dire che ero nel panico era un eufemismo.

Edward...” una voce femminile e familiare mi chiamo' da dietro le mie spalle.

Mi voltai incerto.

Gli occhi furbi e curiosi di Elena erano a pochi centimetri dai miei.

Elena... che ci fai ancora qui?” chiesi tirandomi indietro intimorito da quella vicinanza.

Respirai a fondo cercando di riprendere il controllo di me stesso.

Passavo... che stai facendo? Corri nel parcheggio? Ti sei dato allo sport?” la sua risata strana e gelida invece che rallegrarmi, come avrebbe dovuto fare, mi fece innervosire ancora di più.

Be-Bella...” balbettai incoerentemente.

Lei si avvicino' ancora pericolosamente.

Smettila di pensare sempre e solo a lei, Cullen!” disse questa frase con disprezzo e, senza darmi tempo di capire e soprattutto di reagire, mi bacio'.

Le sue mani convinte e fin troppo ferme, si intrecciarono tra i miei capelli con forza brutale e gelida.

Le strattonai piano il braccio cercando pero' di non farle male ma staccandola ugualmente da me.

Si puo' sapere che stai facendo?” le urlai basita.

Lei sorrise soddisfatta.

Cosa significava quel sorriso che aveva stampato sul volto?

Scossi la testa ricordando quello che dovevo fare.

Il dolore torno' colpendomi al petto e togliendomi il respiro.

Devo trovare quell'animale...” sussurrai tra me.

Lei rise sfacciatamente.

La ignorai diretto a salire di nuovo nel mio ufficio.

Dovevo trovarlo...

Lei pero' mi blocco' afferrandomi il polso con mano ferma e stringendolo talmente tanto da farmi male.

Ti prego Edward... vieni con me...” disse con malizia...

la guardai sconvolto più di prima.

Come poteva pensare che per il primo problema avrei tradito la mia Bella?

Forse non hai capito?! Io non voglio te... voglio solo trovare Bella, solo questo mi interessa... adesso lasciami, devo trovarla...” non capivo più nulla e il fatto che Elena non avesse fatto domande, come se sapesse tutto, mi lasciava ancora più confuso.

Che sia... no!! Ma che vado a pensare!! Edward, stai calmo... Elena non c'entra nulla...

La mia mente cercava di concentrarsi per capire cosa volesse quel David da lei, ma la paura che le accadesse qualcosa di brutto, che le facesse del male, aveva la precedenza tra i miei pensieri...

La mia Bella... dovevo trovarla assolutamente...

Ti aiutero' Edward...” disse Elena ad un tratto gentile... fin troppo gentile...

Non le diedi a vedere la mia perplessità.

Come vuoi... andiamo...” risposi indifferente voltandomi.

Lei mi affianco' immediatamente irritandomi non poco.

Amore mio... Bella ti trovero'... fosse l'ultima cosa che faccio... perché senza te non vivo... e poi staremo insieme, te lo prometto... insieme per sempre... come volevamo... come volevi tu...

 

Pov Bella

 

Permettimi solo di farti vedere cosa fa il tuo Cullen mentre non ci sei...” disse sorridendo amaramente.

Nonostante lo conoscessi bene ormai e sapessi quanto la sua mente fosse malata di vendetta e rimorso, non riuscivo a capire cosa volesse ottenere... cosa voleva farmi vedere? E cosa c'entrava Edward?

Eravamo nascosti dietro all'angolo di un palazzo quando Edward usci' dal palazzo di vetro carico come un bufalo...

Di scatto mi slanciai in avanti, pronta per correre tra le sue braccia, ma una fredda stretta mi tenne ferma sul posto stringendomi per il busto possessivamente.

Era come se tutto urlasse Sei mia adesso.

Stai buona... e guarda...” mormoro' al mio orecchio facendomi rabbrividire per l'ennesima volta.

Lo sguardo vuoto e perso del mio ragazzo quando si accorse della mia assenza, mi mando' in frantumi il cuore.

Sentivo tutti questi cocci conficcarsi nella mia pelle trafiggendola.

Amore, sono qui!! gli avrei voluto urlare ma lui mi teneva ferma intimandomi di fare silenzio e stare attenta.

Il mio angelo dagli occhi verdi corse per un po' da una parte all'altra del parcheggio fermando tutte le persone che incontrava descrivendomi dettagliatamente e gesticolando nervoso.

Le lacrime uscirono dai miei occhi senza darmi un attimo di tregua.

David rise di gusto congelandomi quando Edward si piego' in due al centro della piazza preso dalla fatica e con il fiato mozzato.

Come si poteva essere felici per il dolore altrui?

Come si poteva godere nel guardare la sofferenza trasparire nei suoi meravigliosi occhi verdi... mi stava distruggendo lentamente come la più lunga e dolorosa delle torture...

Avrei voluto urlargli di smetterla, di cessare il suo dolore...

Cosa dovrei vedere? Vuoi che io stia male con lui per il suo dolore? E' questo che vuoi? Vendetta? Sei vuoto e malato... ecco cosa sei... vuoto, malato e cattivo!!” gli urlai contro con tutto il fiato che avevo in gola... i miei occhi dritti suoi suoi...

Improvvisamente un dolore atroce all'altezza della pancia mi fece cadere a terra e io mi accasciai inerme contro il muro di quel vicolo buio e freddo.

Guardalo!” mi ordino' afferrandomi il viso violentemente e puntandolo verso il parcheggio dove prima avevo visto Edward fermarsi...

Le unghie conficcate sul mio viso, il taglio da coltello che si estendeva da una parte all'altra del mio fianco, facevano malissimo... ma quello che mi trovai davanti fu mille volte peggio del fuoco dell'inferno.

Mia cugina era avvinghiata e stava baciando appassionatamente il mio Edward!

Senti' un colpo al cuore, senti' qualcosa rompersi dentro di me all'altezza del cuore, come se mi avessero squarciato il petto.

Vedi l'amore a cosa porta? Vedi quanto ti ama? Credi ancora nell'amore Bella?” gli occhi di David erano di un nero splendente e una scintilla di entusiasmo e puro divertimento li rendevano ancora più spaventosi.

Scoppiai in lacrime quando scorsi entrambi salire la scala dell'edificio.

Ed-Edward...” sussurrai in preda ai singhiozzi.

Non riuscivo a trattenermi... era come se tutto il peso del mondo fosse sulle mia spalle...

Lui mi fulmino' con lo sguardo duro e strinse i denti spazientito.

Adesso vieni con me!!” ringhio' prendendomi per un braccio e alzandomi di peso.

La ferita al fianco mi fece gemere ma strinsi i denti mordendomi la lingua per non dargliela vita... non dovevo fargli vedere il mio dolore... dovevo essere forte... esserlo sempre...

Nonostante tutto pensai Nonostante Edward...

Abbassai lo sguardo per ispezionare il taglio e vidi la mia maglietta completamente sporca di sangue, come anche la mia mano e quella di David... mano in cui stringeva un coltellino.

I miei occhi si alzarono automaticamente fino al suoi viso contratto nell'attimo preciso in cui, alle sue spalle, Edward scompariva oltre la porta seguito da Elena.

I suoi occhi verdi mi penetrarono l'anima con forza lasciandomi senza fiato.

Dolore al petto... dolore che mi spezzava il respiro...

Non riuscivo realmente a credere a cio' che avevo visto... si stavano baciando... si erano baciati... lui aveva ignorato il fatto che io fossi scomparsa e l'aveva assecondata...

Avrà almeno visto il messaggio che ho lasciato aperto nel mio cellulare?!

In fondo lo sperai... lui era l'unico che sarebbe riuscito a portarmi via... se solo lo avesse voluto... sperai anche quello...

Sperare, sperare... in fondo non avevo fatto altro da quando era andato via... sperare in una nuova vita... una nuova vita che avevo trovato finalmente... una nuova vita che in fondo pero' non era perfetta come credevo... una nuova vita che stava per essere spezzata...

Mi ero illusa... illusa che mi amasse davvero...

Piangi? Per lui?” chiese ridendo il mio incubo.

Non mi ero nemmeno accorta che le lacrime avevano nuovamente bussato alla porta e adesso scendevano senza smettere rigando il mio viso un'altra volta...

Stupida mi dissi Sei solo una stupida... una stupida illusa...

Gli occhi neri rabbiosi mi trafissero con la sola forza dello sguardo ed io mi senti' completamente inutile, come se non avessi più nessun motivo di lottare... non avevo più nulla, nemmeno lui...

In un certo senso sperai che non mi trovasse...

Le braccia forti del diavolo che mi stava davanti spinsero violentemente il mio corpo completamente inerme e senza forze contro il muro.

Persi i sensi sbattendo la testa perché ad un tratto non vidi più nulla.

Adesso sei mia...” mi sembro' che dicesse tra i denti mentre cadevo nell'oblio.

Mi lasciai andare al nulla con i suoi occhi stampati nella mente...

Lasciai che vincesse con un solo desiderio:

Sperare che tutto quello avesse una fine...

 

*** Bella ***

Sono in ospedale, bene o male me la sono cavata... solo qualche ferita all'addome e alla testa... considerando quello che avrebbe potuto farmi, mi è andata bene.

Nonostante questo, pero', non riesco a capacitarmi di cosa abbia spinto David a trattarmi cosi'... dopo che siamo stati tanto bene in queste settimane... ho solo detto di non tirare troppo la corda...

Ma soprattutto, perché l ui non era qui a proteggermi?

Perché lui non è qui accanto al mio letto a stringermi la mano?

Voglio che questo dolore finisca, ma come faccio?

Come posso cancellare i tuoi occhi dalla mia anima Edward?

Esiste una gomma?

No, esiste solo il ricordo... ***

 

Eccomi di nuovooo!!! Allora, piaciuto questo capitolo? Sono riuscita a farvi odiare Elena e David di brutto? Ahahah

Sono aperta a considerazione percio' recensiteeee

Un bacio a tutti, a prestissimissimo!! Kiss kiss

P.S. Passate a trovarmi sulla pagina Facebook!!

 

 

 

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Capitolo 23
*** Stella incantevole ***



Eccomiii!!! Volevo solo darvi un consiglio... mentre leggete questo capitolo ascoltate questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=gVNbw7sebSg mi viene da piangere... buona lettura!!

 

Capitolo 23 – Stella incantevole

Pov Bella

 

Cammino seguendo la parete e sfiorandola con un dito... guardo la linea regolare del pavimento sempre dello stesso colore...

Alzo gli occhi e vedo di essere circondata da tanti specchi che riflettono sempre il mio volto confuso ma troppo rilassato...

Sento tutto molto calmo e libero, come se fino a quel momento avessi avuto un peso ancorato alla mia pancia.

Un movimento impercettibile mi distrae e lo vedo, apparso dal nulla... come fa sempre...

Gli unici rumori sono i nostri respiri che si alternano...

Non mi guarda, fissa il vuoto davanti a sé...

Tutto è silenzioso, nemmeno un rumore.

Sto per parlare ma, come spinta da qualcosa che va contro la mia volontà, sto zitta...

Improvvisamente attratta da una qualche forza, alzo lo sguardo e incontro il suo.

I suoi occhi sono di un verde non più lucente ma ormai scuro e spento.

Voglio chiedergli cos'ha ma non voglio rovinare quel silenzio cosi' intimo.

Non riesco a distogliere i miei occhi dai suoi.

Mi avvicino lentamente a lui che mi accarezza il viso.

Le sue mani sono fredde e leggere come se fossero fatte di piume... mi fanno quasi il solletico.

Chiudo gli occhi.

Li riapro ma lui non c'è più... solo specchi...

Abbasso lo sguardo e, nello specchio con cui è fatto il pavimento, vedo riflesso il suo sguardo... il suo sguardo mentre spariva dietro ad una porta seguito da una ragazza...

Le lacrime puntualmente arrivano e offuscano tutto... gli specchi si spezzano ed io cado in ginocchio...

 

Ti prego...” sussurrai tra le lacrime.

Sprofondai il viso nel cuscino e strinsi il lenzuolo tra i pugni.

Ti prego... “ ripetei.

Ormai le lacrime scendevano senza sosta bagnando la stoffa del cuscino.

Erano lacrime calde ma fredde e spietate come lame.

L'unica cosa che vidi nel vuoto della mia mente erano i suoi occhi spenti che mi guardavano inespressivi.

Mi manchi...” la mia voce era più lieve di un mormorio perché i singhiozzi la rompevano ancora prima che venisse fuori dalle mie labbra.

In quel momento non mi interessava più dove fossi e cosa fosse successo, mi interessava solo il fatto che io avevo bisogno di lui e lui non c'era... di nuovo...

Se n'era andato via di nuovo.

Mille pensieri mi affollavano la mente e in ognuno il protagonista era lui... lui che ormai si era portato via il mio cuore con tutto il resto.

Forse David aveva ragione... l'amore non esiste...

Mi aveva illusa, illusa di amarmi... e invece ecco i risultati...

Mi ero fidata, gli avevo donato tutto quello che avevo... e lui se n'era andato...

Continuavo a ripetermelo nonostante mi sentissi una stupida... forse ero davvero una grande stupida... stupida ad essermi fidata...

Bella...” senti' una mano sfiorarmi la spalla.

Mi voltai ancora scossa dai singhiozzi e trovai Elena che mi guardava preoccupata.

Cosa vuoi?” chiesi continuando a piangere.

Era colpa sua se avevo perso il mio Edward... era colpa sua se adesso il mio futuro era stato distrutto... il futuro che avevo scelto per me... per noi... il futuro che avevamo scelto insieme... il nostro per sempre...

L'immagine di lui il primo giorno che l'avevo visto nella nostra scuola a Forks si fece largo prepotente provocandomi numerose ferite... ferite che non si potevano vedere ma che sentivo...

Quell'incantevole creatura che mi aveva rapito il cuore... la mia stella intorno a cui giravo...

La mia stella incantevole...

Come poteva una stella provocare l'inferno?

Una stella tanto bella da farmi male... una stella che, una volta distrutta, mi aveva lasciata in balia del vuoto...

Bella... stai bene?” chiese nuovamente quella voce che tanto detestavo.

Senti' un dolore atroce al petto rivedendo la scena di loro due davanti agli occhi... era cosi' vera che avrei potuto toccarla con le dita.

Mi girai di colpo prendendola di sorpresa.

Vuoi realmente sapere come stai? Dopo che mi hai portato via il mio Edward?! Vuoi che ti dica come sto? Vuoi capirlo? Bene, trafiggiti il cuore con una spada e poi mi dici come ci si sente... chiuditi dentro ad una stanza al più completo vuoto e restaci per mesi interi... mi avete rapita? Mi avete chiusa non so dove? Bene, basta che distruggiate il mio dolore!” le parole uscivano senza controllo dalla mia bocca come se non potessi decidere cosa dire e cosa no.

Il suo sguardo restava sfacciatamente dolce.

Tesoro... cosa posso farci se lui è innamorato di me?” chiese innocentemente.

Il respiro si mozzo' nel petto soffocandomi.

Era innamorato di lei?

Vattene!!!” urlai con tutto il fiato che avevo in corpo “Lasciami stare!! Non voglio più sapere nulla di te!! Ammazzatemi, fatemi le peggiori torture, non mi importa... nulla è peggio di questo... nulla!!” ero distrutta.

Lei mi guardo' inespressiva ed usci' dalla porta.

Mi misi seduta sul letto e mi guardai per la prima volta intorno.

Ero in una stanza molto illuminata dal sole che proveniva dalla finestra contornata da morbide tende bianche... mi venne voglia di toccarle.

Il pavimento era in legno chiaro come la sabbia e il soffitto uguale.

Le pareti erano di un colore tra il verde e l'azzurro...

Il mio cuore per un attimo smise di battere riconoscendo i suoi occhi nel colore delle pareti.

Mi sdraiai sul letto chiudendo gli occhi.

Hai fatto come ti ho detto?” senti' una voce ovattata parlare dall'esterno della mia camera... probabilmente era appena fuori dalla porta.

Era David, ne ero più che sicura...

Si... sto cercando di portarlo fuori strada... sono nove giorni che la cerca giorno e notte... sto provando a convincerlo a lasciar perdere... sarà difficile...” rispose sospirando la voce che doveva appartenere a mia cugina.

Non riuscivo a capire bene il senso di quelle parole... era ancora molto confusa... forse dal fatto che avessi dormito molto a lungo... a proposito... chissà quanto avevo dormito...

Sentivo le gambe intorpidite come anche le braccia...

Provai a girarmi verso il muro ma un'improvvisa fitta al fianco mi impedi' ogni movimento particolare.

Abbassai lo sguardo e alzai appena la mia maglietta... la mia vita era fasciata accuratamente.

Cercai, anche se faticosamente, di portare a galla i ricordi che avevo dei momenti prima che cadessi in quel sonno perseguitato dalla sua presenza.

Ricordai tutto più o meno...

Sei sveglia...”

Ciao David...” dissi senza guardarlo in volto.

Vieni di là... devo parlarti...”

Il suo viso era molto teso.

Annui' senza trasparire nessuna emozione... pensavo che gli occhi gonfi e le lacrime ancora sulle mie guance fossero abbastanza.

In fondo cosa potevano farmi di più orribile del dolore che provavo in quel momento?!

Nulla... ecco... il nulla...

 

Pov Edward

Devo trovarla mamma!!” dissi portandomi le mani sul viso.

Mia madre mi accarezzo' la schiena affettuosamente.

Lo so Ed... ma riposati... sono giorni che non mangi e non dormi... la troverai...”

Scossi la testa stringendo gli occhi.

Non volevo nemmeno immaginare cosa le stava facendo quell'animale... dovevo portargliela via il prima possibile...

Ma sembrava scomparso, come se fosse un fantasma...

Elena mi stava aiutando per quello che poteva, gliene ero grato... anche se il suo comportamento era alquanto strano... ma non me ne curavo molto... l'importante era trovare Bella.

Senza di lei era tutto diverso... mi sentivo perso...

Il giorno prima, quando avevo provato a tornare a casa mia, ero stato preso da fitte di dolore immense che sembrava volessero squarciarmi il petto...

Le immagini di noi due felici che camminavamo per quelle stanze, era peggio del veleno per me.

Per quel motivo, quelle rare volte in cui decidevo di mangiare, andavo dai miei.

In quegli ultimi giorni vivevo nel mio ufficio – quando non ero in giro a chiedere e cercare -.

Avevo ingaggiato i migliori investigatori degli Stati Uniti e tutti erano impegnati nelle ricerche dell'ormai “latitante” David Wilson.

Erano state fatte numerose perquisizioni a casa mia, a casa di Bella e Angela e anche alla mia auto.

L'avrei trovata... a qualsiasi costo... anche mettendo in pericolo la mia stessa vita... perché senza di lei non vivevo più...

Senza dire una parola e senza pensare troppo, sali' nella mia auto e mi diressi verso il mio ufficio... ormai era sera inoltrata.

Prima di uscire dall'ascensore sfoderai la mia migliore faccia da poker e cacciai via il dolore dei miei lineamenti – solo da quelli perché dentro bruciavo -.

Elena mi aveva chiesto un giorno di riposo ed io avevo acconsentito visto che passava giorno e notte con me a cercare David e Bella... sarebbe tornata la mattina seguente.

Dottor Cullen!! Edward!!” senti' una voce chiamarmi mentre stavo per entrare dentro al mio ufficio.

Dimmi Ben...” il mio viso non lasciava trasparire nessuna emozione... era vuoto... come il mio cuore che ormai sembrava muto.

Ho trovato un certo David Wilson nei pregiudicati!!” aveva un sorriso soddisfatto stampato in volto, sorriso di chi, dopo aver lavorato senza interruzioni giorno e notte – ed era vero -, ha trovato cio' che voleva.

Per la prima volta non so nemmeno da quanto, sorrisi seguendolo verso il suo ufficio.

Forse avevamo una pista, una possibilità di trovarlo...

Volevo Bella... volevo ancora vedere i suoi occhi... volevo vederla arrossire... volevo vedere il suo dolce viso... volevo prenderla per mano... volevo stringerla a me... volevo baciarla... volevo averla accanto... senza lasciarla mai...

Non aspettavo di certo quello che sarebbe successo di li' a pochissime ore... che mi avrebbe totalmente cambiato la vita e quella di tante altre persone...

 

u.u piaciuto il capitolo?? Spero proprio di si... Bella soffre molto il “tradimento” di Edward e lui è molto preso dalle ricerche di lei... così tanto che nemmeno dorme più... ma cosa sta per succedere? Cosa capiterà di così sconvolgente di lì a poche ore?

Per saperlo continuate a seguirmi ;)

E passate a trovarmi nella mia pagina facebook https://www.facebook.com/TorneraiABrillare?ref=stream

Kiss kiss al prossimo capitolo!!

 

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Capitolo 24
*** Fino alla fine ***



24° capitolo... volevo ringraziarvi prima di lasciarvi al capitolo... spero che i piccoli casini che ho combinato nell'ultimo capitolo si risolvano nei prossimi due che saranno molto intensi... allora, buona lettura!

 

Capitolo 24 – Fino alla fine

Pov Edward

 

Era lui!! Non ci potevo credere ancora, l'avevo trovato!!

Tramite accurate ricerche avevamo trovato il cosiddetto David Wilson e avevamo rintracciato la sua attuale residenza non lontana da Chicago.

Inizialmente sembrava un'impresa impossibile... lui era più invisibile di un fantasma...

Edward, non puoi venire!! Ci pensiamo noi... ti riportero' Bella sana e salva...” Ben, espertissimo poliziotto e anche mio grande amico, si era occupato del caso di Bella negli ultimi giorni e stava per andare a perquisire l'abitazione del “rapitore” sperando di trovarla li'...

Poso' amichevolmente la mano sulla mia spalla.

Lo guardai ancora più determinato.

Ben, vi servirà comunque un legale, vengo io... voglio guardarlo in faccia quel cane!!” in quel momento i miei occhi probabilmente ardevano dalla rabbia che portavo dentro.

Lui alzo' le spalle indifferente.

Va bene... allora andiamo...” prese la pistola e se la mise nella cintura.

In un'altra vita faro' il poliziotto!! pensai

Stavo attraversando il corridoio seguendo Ben quando senti' una voce da una delle stanze.

Cosa ci devo fare David! Non posso fare l'impossibile!!” Elena? David?”

Per un attimo rimasi perplesso ma poi, comprendendo quello che significavano quelle parole, mi bloccai di colpo.

Lei... no, non volevo crederci!!

Ben aspettami, arrivo subito...” senza aspettare nemmeno un cenno di consenso, corsi al pc e cercai quello che mi serviva...

Quello che pensavo era esatto!! Elena era la cugina di Bella!!

Lei stava facendo il doppio gioco!!

Ed, dobbiamo andare!!” mi ammoni' il mio amico.

Annui' e lo segui' verso l'uscita.

Edward, aspettami!!” rimasi congelato come se di colpo il sangue si fosse fermato nelle vene.

Cosa diavolo vuoi?” chiesi scortesemente girandomi.

Lei mi guardava con viso innocente non capendo effettivamente il motivo del mio comportamento.

Che... che cosa ti prende?” chiese chiaramente colpa alla sprovvista.

La fulminai con lo sguardo squadrandola da capo a piedi.

Tu!! Non avevi nessun diritto di intralciare la mia vita e quella di Bella!! Tu e il tuo... animale... non dovevate venire qui, non dovevate tornare nella vita di Bella!! E adesso mi chiedi cosa c'è? Hai aiutato quel cane a rapirla... e lo continui ad aiutare intralciando le mie indagini!!” sputai tutto con estremo odio... un odio che si era creato nel momento esatto in cui avevo scoperto tutto.

Lei rimase senza parole.

Ed-Edward... io l'ho fatto per te... volevo solo avere una possibilità con te...” la sua patetica scusa mi fece imbestialire solo di più.

Con me? Ma ti senti quando parli Elena? Io la amo! Io voglio passare il resto della mia vita con lei... e non c'è niente che tu possa fare... farla sparire non è servito a nulla...” tutto ad un tratto ero schifato da quella ragazza che a me era sembrata gentile e disponibile... come aveva potuto... io mi fidavo...

Scu-Scusam...”

Niente scuse!! Ringrazia il cielo che non sono il tipo che va a denunciarti... non voglio rovinare tuo padre per un tuo errore...” la guardai con disprezzo e poi, voltandomi, segui' Ben oltre la porta.

Adesso era tutta questione di fortuna... o Elena, pentita delle sue azioni, avrebbe tenuto la bocca chiusa, facilitandoci tutto... oppure lo avrebbe avvertito, cosa che non mi avrebbe scandalizzato più di tanto, e allora sarebbe stata una reazione a catena.

Ma il vero problema non era David... ma Bella... Bella e quello che le avevano fatto credere.

 

Pov Bella

 

Mi guardava intensamente senza fiatare.

Sembrava quasi uno di quegli interrogatori dei film polizieschi in cui l'accusato viene messo sotto pressione... la piccola differenza era che questa volta non avevo nemmeno l'entusiasmo di difendermi, non ne trovavo motivo... tanto valeva restare impassibile.

Allora... Isabella... sai perché sei qui?” quando Elena aveva detto di dover andare via dentro di me mi ero sentita mancare... da sola con lui, non era una bella prospettiva dopo quello che aveva già cercato di fare in passato.

Abbassai lo sguardo senza fissarlo negli occhi.

No... non lo so...” risposi secca.

Lui mi guardava scettico continuando a girare intorno alla sedia in cui mi ero seduta... sembrava un pericoloso predatore ed io la sua preda.

Sei qui, perché voglio salvarti da una sciocchezza che ti rovinerebbe solo la vita...” non capivo di quale sciocchezza parlasse ma non mi interessava.

Di quale sciocchezza parli?” chiesi con poco entusiasmo giusto per tenerlo distratto.

Sentivo i suoi passi leggeri dietro alla mia schiena e ad ogni lieve rumore dentro di me sussultavo.

Da quando avevo visto Edward e Elena insieme, tutte le barriere e i muri che mi ero costruita negli anni, erano crollati lasciando una me fragile e insensibile.

Non sentivo più nulla.

Edward... lui è la sciocchezza che stavi per fare...” al suono del suo nome rabbrividi' e senti' qualcosa andare in frantumi... forse l'ultimo pezzo del mio cuore.

Non riuscivo nemmeno a pensare il suo nome, era terribilmente doloroso.

Pero' forse aveva ragione, sarebbe stata una terribile sciocchezza.

Bella, ma cosa stai dicendo? Tu lo ami... lui... no, lui non mi amava...

Non risposi e nemmeno alzai la testa... restavo li' ferma fragile ed indifesa.

Bella, non merita il tuo dolore... tu appartieni comunque sempre a me...” per la prima volta lo guardai negli occhi.

Non sai quello che dici... io non appartengo proprio a nessuno...” sussurrai tesa senza cambiare espressione del viso.

Sembrava che fossi indifferente a tutto quello, ma in realtà dentro morivo di dolore... dentro di me c'era il fuoco... il fuoco ed il ghiaccio.

Stava per ribattere quando il suo cellulare suono'.

Elena, cosa vuoi?” sospiro'.

Una cosa mi era sfuggita... ma allora lui ed Elena non stavano insieme? Allora perché lei lo aveva aiutato?

Lui... ecco il vero motivo...

Cosa??” l'urlo sconcertato di David mi prese di sorpresa facendomi sussultare.

Va bene, cerca di rallentarli Elena!! … me ne frego dei tuoi sensi di colpa... vai!!”

Attacco' visibilmente scosso.

Cos'è successo?” chiesi guardandolo.

Il suo viso era una maschera di terrore... non l'avevo mai visto cosi'... mai...

Pare che avremo visite... devo portarti via di qui...” disse prendendomi per un braccio ed alzandomi di peso.

Una fitta terribile al fianco mi piego' in due.

Alzati!! Devo andarmene di qui!!” mi prese brutalmente pronto ad uscire quando entrambe le porte vennero aperte di scatto.

Fermo!! Polizia!!” urlarono all'unisono due uomini seguiti da tantissimi altri armati in divisa.

David per un attimo non seppe davvero cosa fare ma poi mi afferro' stringendomi forte contro il suo corpo e puntandomi qualcosa al collo.

Fate un passo e io l'ammazzo!!” perché sembrava tanto un patetico film d'azione?

Nonostante io fossi l'ostaggio e non fossimo in un film, il coltello affilatissimo a pochi centimetri dalla mia giugulare non era il mio primo problema.

Cercai di sporgere appena la testa in avanti per guardare la reazione dei poliziotti, ma la punta della lama premette contro la mia pelle impedendomi ogni movimento.

Non... ti muovere...” una voce femminile molto familiare gelo' tutti da dietro le nostre spalle.

Elena, che stai facendo?” chiese calmo David cercando di restare tranquillo.

Cosa stava facendo Elena di tanto drastico da fermarlo in quel modo?

Ero finita dentro ad un film o cosa?

Lascia andare mia cugina... lasciala!” Elena scandi' ogni parole con convinzione ed enfasi.

Molto lentamente senti' la lama allontanarsi dal mio collo e la presa ferrea di David farsi sempre più debole.

Ad un tratto senti' qualcosa colpirmi la schiena con forza, caddi a terra senza riuscire a reagire e la mia vista si offusco'.

Bella!!!” un urlo disumano trillo' nelle mie orecchie.

Non poteva essere davvero lui... lui... era venuto a cercarmi?

No, probabilmente stavo sognando, si, questo era tutto un brutto incubo.

Amore mio!!” senti' due braccia stringermi dolcemente e riusci' a vedere due occhi verdi guardarmi con ansia.

Adesso è tutto okkay... ci sono io con te...” continuo' cercando di calmarmi.

Perché, nonostante mi avesse tradito e mi avesse fatto soffrire come un cane, non riuscivo realmente ad odiarlo?

Perché li', in mezzo a quell'inferno, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro?

Improvvisamente la mia mente ando' in blackout.

 

*** C'è un solo posto al mondo dove vorrei stare in questo momento, sai... tra le tue braccia... ***

 

Eccomi!!! Allora, piaciuto il capitolo? Spero proprio di si... non so che dirvi, insomma... grazie... grazie per seguirmi... tra non molti capitoli, anche se davvero con dispiacere, finirò questa storia... ma volevo annunciarvi che ho già in cantiere una nuova trama che troverà protagonisti Edward e Bella in un contesto totalmente diverso... allora nulla... buona settimana <3 kiss kiss

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Capitolo 25
*** Inchino ***



Eccomi con il capitolo 25!! Penso che il prossimo sia l'ultimo... anche se avrei una mezza idea di fare un seguito fra qualche tempo... poi non so, sono idee... adesso vi lascio al capitolo che spero vi piacerà... buona lettura...

 

Capitolo 25 – Inchino

Pov Bella

 

Mi voltai nervosamente dall'altro lato gemendo appena per il dolore al fianco.

Ormai erano quattro giorni che mi trovavo sola in quel letto d'ospedale.

Veramente Ed... lui, mi aveva chiesto di poter rimanere ma io l'avevo letteralmente cacciato via.

 

Posso rimanere se non vuoi stare da sola...”

No Edward... vattene...”

Non capisco cosa ti prende... cos'hai Bella?”

Cos'ho? Ma per favore, non voglio sentire una parola di più... vattene!!”

 

Ripensando all'ultima volta che avevamo parlato – appena due giorni prima – sospirai tristemente.

Cacciarlo via mi era costato un enorme sforzo... la cosa che volevo di più al mondo era averlo vicino, ma dopo quello che era successo, non riuscivo più a guardarlo in faccia senza che l'immagine di loro due si piazzasse nella mia mente e facesse male.

Era tutto cosi' sbagliato... tutto cosi' falso... ogni parola, ogni gesto, ogni risata, tutto... tutto sembrava solo una grande montatura...

Eppure dentro di me volevo sperare che non fosse cosi'... dentro di me, quella piccola parte che lo amava incondizionatamente tanto, mi urlava di farlo parlare.

Avevo saputo il pomeriggio prima che David era stato arrestato come anche Elena.

Suo padre Tom aveva smontato mezza Chicago per tirarla fuori dai guai, ma una volta capito in che casini si era cacciata la figlia, aveva perfettamente rinunciato a tirarla fuori.

Permesso? Posso?” sorrisi sentendo quella voce.

Come si dice... parli del diavolo e...

Ciao zio, certo, entra pure...” risposi mettendomi seduta con un po' di sforzo.

Scusami... non so se sia il momento giusto ma ero preoccupato per te... Bells, tesoro... mi dispiace per quello che ha fatto Elena, non so cosa le sia preso... non capisco, lei non è mai stata cosi'... davvero io...”

No zio... non scusarti... tu non c'entri nulla... è colpa mia, sono stata troppo ingenua... ma in fondo mi hanno fatto aprire gli occhi...” il mio pensiero fu immediatamente rivolto a lui e mi rattristi' improvvisamente.

Ah... c'è qualcuno per te... per favore, non cacciarlo via...” sussurro' mio zio Tom mettendosi da parte e facendo entrare chi mi ero aspettata.

Troppo tardi per fare scenate, non davanti a Tom che, probabilmente ignaro dei fatti accaduti, diede una sonora pacca sulla spalla al nuovo arrivato.

Bene, vi lascio da soli ragazzi... Bells, torno più tardi...” sorrise dolcemente e si chiuse la porta dietro alle spalle.

Sospirai tenendo lo sguardo basso... speravo solo che tutto quello passasse in fretta.

Ciao Bella...”

Ciao...” degluti' a fatica.

Bella, per favore guardami... e spiegami...” lo senti' avvicinarsi lentamente a me.

No, fermo... resta li' dove sei...” lo fermai con un gesto della mano senza pero' guardarlo minimamente.

Lui ubbidi'.

Che ho fatto per meritarmi questo?” mormoro' impercettibilmente, ma io lo senti' benissimo e senti' la rabbia fluirmi nelle vene.

Quel senso di falsità, inadeguatezza, paura, delusione... rifiuto...

Cos'hai fatto? Ma per favore Edward, non fare il finto tonto...” sputai velenosa come una vipera.

Fissavo le sue gambe per non seguire l'impulso che mi spingeva a guardarlo dritto negli occhi... sapevo benissimo che se l'avessi fatto gli sarei corsa incontro abbracciandolo... non dovevo... non volevo...

Isabella!! Smettila di fare l'enigmatica e parlami direttamente... non hai nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia?” la sua voce aveva un qualcosa di isterico e scocciato... era teso.

Oh, Edward... non posso...

Il mio orgoglio pero' vinse sulla ragione e alzai lo sguardo intrecciando i miei occhi con i suoi azzurro oceano.

C'era un velo di sofferenza... di tormento...

Tutte bugie...

Elena... ti dice niente?” dissi sentendo il petto appesantirsi e il respiro mozzarsi.

Lei lavorava per me... non sapevo che fosse tua cugina... devo essere processato per questo?” adesso non era più sulla difensiva... si stava preparando ad attaccare...

Sapevo perfettamente che avremmo finito per litigare, ma era necessario...

Non intendo quello... intendo... il giorno fuori dal vostro...” respirai pesantemente cercando di non scoppiare a piangere per il dolore che mi stava squarciano il petto “... vi siete... baciati...”

Il suo viso si tese come un elastico e i suoi occhi si abbuiarono.

Come pensavo...

Che c'è? Pensavi di fare il doppio gioco a lungo?” chiesi senza alcun rimorso.

Non lo davo a vedere ma ogni parola che lui pronunciava faceva male più del fuoco e le mie erano date da uno sforzo disumano.

Bella... tu pensi davvero che io ti abbia tradita con Elena?”

Cosa dovevo pensare?

Cosa era giusto e cosa sbagliato?

Si, lo penso... perché l'ho visto...” risposi con voce non proprio ferma.

Ma dov'eri? Te lo ha fatto vedere David, vero?!” la sua voce era amara, cattiva, sprezzante.

Io annui' prontamente.

Bella... pensaci... secondo te come faceva David a sapere che noi ci saremmo baciati? L'hanno fatto a posta Bella!! Non so per quale motivo ma era una cosa premeditata!!”

Avevo riflettuto a lungo su quella possibilità, che era quella più ovvia... ma non volevo crederci... forse ero davvero cosi' masochista come pensavo...

Fatto stava che si erano baciati e avevano collaborato...

Bella, per favore ascoltami... è stata lei a baciarmi! Non so cosa ti abbia detto David ma io non volevo... ti prego, credimi...” mi afferro' delicatamente il mento e mi guardo' negli occhi... il suo sguardo era sincero o almeno lo sembrava.

Non faticavo a credergli ma ero stata talmente male che non valeva la pena perdonarlo cosi' facilmente... ma non volevo vederlo soffrire.

Ed... ne riparleremo quando esco...” sorrisi un po' forzatamente “... adesso tranquillo... ci pensero'... ho solo bisogno di un po' di tempo per smaltire tutta questa storia...”

Lui annui' con poco entusiasmo ma visibilmente sollevato.

Posso chiederti una cosa Bells?”

Certo, dimmi...”

Il suo sguardo divenne ancora più intenso... talmente bello da farmi girare la testa... stavo per svenire...

Ti prego... ti scongiuro... non dirmi di starti lontano... non ce la faccio più... faro' quello che vuoi, se necessario non ti tocchero', non parlero' e non ti guardero' ma per favore...” era davvero cosi' importante per lui avermi accanto... si vedeva dai suoi occhi.

Va bene...” sussurrai.

Un enorme sorriso gli illumino' il volto.

Grazie, grazie grazie...” entusiasta come un bambino mi bacio' la fronte facendomi sorridere davvero dopo molto tempo passato nel dolore.

La ferita che mi squarciava il petto stava passando piano piano... perché lui era li' con me.

Oh... scusami... non ti tocco...” si allontano' di colpo da me.

Ed... non fare lo stupido, vieni qui!!” lo tirai per la camicia e lo strinsi più forte che potei.

Lui rimase un po' rigido preso alla sprovvista ma in un attimo ricambio' con altrettanto amore e forza.

Con lui, nonostante tutto, mi sentivo completa come poche volte nella propria vita.

Ti amo...” mormoro' al mio orecchio.

La sua voce mi diede i brividi.

Non risposi subito.

Purtroppo per te ti amo anch'io...” sussurrai talmente piano da non farmi sentire volontariamente da lui.

Nonostante il tono basso, afferro' la mia risposta perché sorrise sghembo.

Signorina...” fece un inchino stile fiabe “... trovero' il modo per farmi perdonare nel modo giusto...”

Scoppiai a ridere divertita.

Ed, alzati!!” gli dissi ridendo.

Lui pero' mi ignoro' e si inginocchio'.

Divenni seria... perché quel gesto?

Il respiro mi si fermo' in gola soffocandomi.

Isabella Marie Swan... tu sei la donna più speciale, unica, fantastica e meravigliosa che abbia mai conosciuto... averti incontrata tanti anni fa, è stata la cosa più bella che mi sia successa nella vita... ti amo per quella che sei... ti amo per i tuoi difetti... ti amo per quando arrossisci... ti amo per quando diventi sfacciata e arrogante... ti amo per quando sei dolce e smielata... non potrei mai amare un'altra donna che non sia tu...” non respiravo e nemmeno lui.

... Isabella Marie Swan, mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie?”

 

Le vostre facce saranno delle piu' buffe probabilmente ahahahah spero che vi sia pisciuto il capitolo dei chiarimenti e la proposta di Edward bhe'... ha lasciato sconvolta anche me xD

Allora ci vediamo al prossimo capitolo kiss kiss

P.S. Vi ricordo il link della mia pagina https://www.facebook.com/TorneraiABrillare?fref=ts

e il link della mia nuova storia

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1466309&i=1

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Capitolo 26
*** Epilogo ***




Epilogo

Pov Bella

 

Improvvisamente il vestito era crudelmente stretto e soffocante...

Improvvisamente l'anello che portavo al dito era grande, pesate e ingombrante...

Improvvisamente tutto intono a me sembrava girare...

Dopo due infiniti mesi di agonia, stanchezza e assurda preoccupazione, il grande giorno era arrivato...

Per carità, volevo con tutta me stessa sposare Edward, ma ero nervosissima... avevo paura che le aspettative che mi ero creata non fossero tali...

Avevo sempre visto il matrimonio come il culmine dell'amore tra due persone, come la cosa più bella della vita...

Il matrimonio ti cambia, ti matura, segna il tuo futuro...

Il matrimonio è il passo più grande dell'esistenza di una persona...

Proprio perché ero convinta di questo, era chiaro che se stavo per sposare Ed, ero fermamente convinta del mio amore verso di lui...

Bhé, in realtà non è che stavo per sposarlo... ero proprio davanti alla chiesa con vestito bianco, bouchet, scarpe altissime, trucco e acconciatura.

Stranamente da come avevo immaginato nei miei più remoti sogni, non ero per niente calma e felice – entusiasta all'idea di una chiesa colma di gente che mi aspettava – anzi, ero nervosissima e per un attimo pensai anche di girare i tacchi e tornarmene nella grande macchina con cui ero arrivata.

Hei, tutto bene Bells?” mi chiese mio padre affiancandomi protettivo.

Annui' cercando di essere tranquilla ma in realtà con convinsi nemmeno me, figuriamoci lui...

Stavo per mettermi a correre verso la strada in cerca di una via di fuga, quando pensai a Edward... non a caso ci eravamo ritrovati dopo quasi nove anni... non a caso lo amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo...

Nelle tre settimane precedenti ero stata completamente stravolta da mia madre e dalla mia futura suocera che, entrambe entusiaste di organizzare questo evento, si erano lanciate a capo fitto nei preparativi...

Ero stata impegnatissima e molto spesso tornavo a casa completamente sfinita e senza forze...

La ciliegina sulla torta era stata la mia scoperta di circa due settimane prima...

Tutto grazie a tre magnifici minuti in cui ero stata china su una stupida striscetta incrociando le dita e sperando con tutta me stessa che apparisse quel dannato colore...

Nonostante fossi di appena due settimane, già avevo la fobia che tutti si accorgessero degli impercettibili mutamente che il mio corpo stava facendo...

Non sei ingrassata di nemmeno un kilo Bella! Smettila! Pensai ammonendomi.

Sbuffai.

Bells...” mi chiamo' mio padre serio.

Dimmi papà...” la mia voce usci' più stridula del dovuto...

Spero davvero che tu e Edward sarete felici... lo spero con tutto il cuore...magari fra qualche anno vi ritroverete in una bella casa con un bel bambino in giro... chissà...”

Sorrisi... il bambino ci sarebbe stato fra molto meno di quanto pensasse...

Quando avevo scoperto di essere incinta, contrariamente dall'idea di molte altre donne, ero stata la persona più felice del mondo... appena il solo dubbio si era insinuato nella mia testa, non dicendo nulla a Edward, ero subito corsa in farmacia per fare un test di gravidanza e poi in ospedale per confermare il tutto.

Non sapevo come avrebbe reagito Ed ma decisi di dirglielo un paio di sere dopo.

Appena torno' dal lavoro, gli corsi incontro, quasi gli saltai in braccio e lo baciai.

Cos'è tutto questo entusiasmo?” avevo chiesto ridacchiando.

Io imbarazzata avevo seguito il mio copione.

Bhé, Ed... non mi piacciono le case vuote... e la nostra è troppo grande per solo due persone...”

Mi aveva guardata confuso non capendo.

Cosa intendi Bells?” aveva chiesto.

L'avevo guardato senza respirare... ero preoccupata per la reazione anche se, in cuor mio, sapevo che non avrebbe potuto dispiacersi dell'arrivo di un figlio nostro.

Solo all'idea mi elettrizzavo...

Che ti amo papà...” avevo mormorato sulle sue labbra.

Aveva subito smesso di respirare.

Io... noi... tu...”

Sono incinta Ed!!” avevo detto esuberante.

Come avevo sperato Edward era stato felicissimo anche più di me se fosse stato possibile.

Cosi' alla velocità della luce eravamo finiti a ridere tra le lenzuola del nostro letto.

Cosa volevo più dalla vita? Avevo una bella casa, un bellissimo ragazzo che presto sarebbe diventato mio marito e un meraviglioso bambino – o bambina – in arrivo...

Un sorriso spunto' sulle mie labbra.

Grazie papà... ti voglio un mondo di bene...” lo abbracciai prendendolo di sorpresa.

Rimase inizialmente rigido ma poi si sciolse.

Anch'io tesoro... ti auguro tutta la felicità del mondo...”

Annui' cacciando indietro le lacrime... non era il momento per piangere...

Bene... andiamo...” disse ricomponendosi al mio fianco.

Va bene...”

Mi sistemai bene il vestito e il velo molto nervosa e lui mi prese sotto braccio.

Calmati, sei splendida Bella...” sussurro'.

Gli sorrisi e presi un lungo respiro.

Il portone si apri' e il mio cuore perse un battito.

Erano tutti li'... sembrava la raffigurazione dei miei sogni più belli...

La cosa che pero' rendeva tutto molto più bello e speciale, era quel ragazzo insopportabilmente bello che mi sorrideva davanti all'altare...

Sono pronta. Pensai.

Ormai la mia vita era giunta ad un incrocio...

Guardai per l'ultima volta il mondo fuori da quella chiesa ma poi mi voltai nuovamente.

Non esisteva un futuro senza Edward.,. Non esistevo io senza di noi...

Era quello che avevo scelto... era quello che volevo per me...

Da adesso in poi saremmo stati felici io, lui e il nostro bambino...

Esiste il per sempre felici e contenti?

Si, esiste eccome...

E questo è il mio... questo è il nostro...

Voglio Edward per il resto della mia vita... nella buona e nella cattiva sorte... in ricchezza e in povertà... in salute e in malattia... per amarlo e onorarlo finché morte non ci separi?

Si, lo voglio...

E forse anche oltre...

 

Per sempre

 

E così siamo giunti all'ultimo capitolo di questa storia...

Volevo ringraziarvi per avermi seguita in questi circa due mesi o più...

Vi voglio davvero molto bene... senza di voi forse non sarei riuscita a finire tutto...

Mi viene da piangereeee >.<

Basta, basta... mi piace pensare che questo non sarà un addio... è semplicemente un arrivederci ;)

Un bacio <3

 

Bella Finally Cullen

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