Per prima cosa mi volevo scusare
Per prima cosa mi volevo scusare
per la lunga assenza... ma finalmente sono riuscita a terminare l'ultimo
capitolo! Parlando della fanfic, più avanti in questo capitolo ci sarà una frase
in blu: è la battuta che recita Harry Burns alla
fine di "Harry ti presento Sally". Ascoltando questa battuta, mi è venuta
l'ispirazione per la storia, quindi ho deciso di metterla in bocca a Ron.
Questa storia è dedicata a Jacopo
e credo che lui indovini il perchè ;)
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Why do I do, just as you say, why must I just, give you your way
Why do I sigh, why don't I try - to forget
It must have been, that something lovers call fate
Kept me saying: "I have to wait"
I saw them all, just couldn't fall - 'til we met
It had to be you, it had to be you
I wandered around, and finally found - the somebody who
Could make me be true, and could make me be blue
And even be glad, just to be sad - thinking of you
Some others I've seen, might never be mean
Might never be cross, or try to be boss, but they wouldn't do
For nobody else, gave me a thrill - with all your faults, I love you still
It had to be you, wonderful you, it had to be you
( "It Had To Be You" di Frank Sinatra)
-Su, Ronnie, fa' sentire alla tua mamma se hai la febbre... Ma
tu scotti!!!! Avrai per lo meno 39°C! Per la barba di Merlino, come farai per la
festa di stasera?-
Non guardatemi così.
Non c'è niente di strano nel prendere uno dei Fondenti
Febbricitanti di Fred e George per evitare una festa di S.Silvestro, ecco. Chi
non l'ha fatto almeno una volta?
E no, non lo faccio perchè non voglio rivedere Hermione.
Come vi è potuta balzare per la testa un'idea del genere?
Assurdo, ecco cos'è.
Come se tutta la mia vita girasse intorno a lei...! Tsz!
Semplicemente non ho voglia di uscire, partecipare ad un
banchetto preparato dai migliori elfi domestici d'Inghilterra, assistere ad uno
spettacolo pirotecnico e incontrare tutte quelle persone barbose, tra cui il
cercatore e il portiere dei Cannoni di Chudley... Voglio dire, ci sarà un sacco
di gente intorno a loro, probabilmente non riuscirei neppure a vederli, no?
Senza contare tutta quella confusione.
-Mamma, non lo so, potrei peggiorare...- rispondo, con la mia
migliore voce da cane bastonato
-E' questo che mi preoccupa! Non c'è neanche il tempo perchè una
bella pozione poderosa faccia effetto: tra un'ora dobbiamo essere a Londra! Oh
Ronald mi dispiace, ma temo di non poterti lasciar venire con noi...-
Assumo un'espressione adeguatamente contrita.
-Che peccato...-
-So che ci tenevi così tanto a questa festa! Ma non sarà niente
di che, te l'assicuro! Sta' qui tranquillo al caldo e vedrai che per domani
sarai come nuovo. Non preoccuparti, ti lasceremo solo per poco: non faremo tardi
stasera!- termina di rassicurarmi mia madre, facendomi un buffetto sulla guancia
e scappando a prepararsi.
Mia sorella compare improvvisamente sullo stipite della porta,
squadrandomi con sguardo furioso.
-Già, che peccato che il mio povero fratellino smidollato
si sia buscato questa brutta febbre improvvisa e non possa venire!-
-Dai, Ginny, lascialo stare...- mi difende svogliatamente Harry,
che, ovviamente, la segue dappertutto.
-Ma ti rendi conto di quello che sta facendo?! Sei il suo
migliore amico, dovresti dirgli qualcosa!- esplode mia sorella di rimando.
-Ascolta, non sono fatti miei...-
-Fate pure come se io non ci fossi!- sbotto io scocciato - E
comunque Harry ha ragione: sono fatti miei. Solo miei, capito? Adesso
puoi pure andartene, tanto non ho intenzione di ascoltarti-
Ginny sembra senza parole dalla rabbia: mi fissa per quello che
mi sembra un secolo e poi con una stranissima calma dice:
-Perfetto. Fa' un po' come vuoi. Però ricordati che non
sono solo fatti tuoi, ok? C'è di mezzo anche Hermione.-
A sentire pronunciare il suo nome, percepisco un brivido
scendermi giù per la schiena, ma lo ignoro. Alzo le spalle con fare strafottente
verso mia sorella, che senza aggiungere una parola se ne va di sopra a
prepararsi.
Harry rimane appoggiato al muro e si guarda le mani
evidentemente imbarazzato.
-Allora sei sicuro? Voglio dire, a parte la storia di Hermione,
sarà divertente la festa...-
-Non lo sto facendo per lei! Perchè lo pensate tutti?!-
replico contrariato.
-Già certo...- annuisce il mio migliore amico poco convinto, ma
fortunatamente aggiunge subito: - Sarà ora che vada a cambiarmi- e sparisce per
le scale.
Dopo un'ora mamma, papà, Bill, Harry e Ginny sono radunati di
fronte al divano, dove io mi sono sdraiato con espressione patita.
-Mi raccomando Ron, fa' il bravo, riposa e vedrai che domani
starai benissimo! Non ti lasceremo solo per molto, non preoccuparti- mi dice mia
madre, afferrando il vaso della metropolvere.
-Accidenti, Arthur! Non ce n'è quasi più! Ti avevo detto di
comprarne dell'altra!-
Mio padre assume un'espressione allo stesso tempo contrita e
preoccupata: -Ehm... Devo essermene dimenticato, Molly... -
A quanto pare mamma non ha voglia di litigare la sera di
capodanno, perciò liquida la faccenda in fretta: -Va beh, dovrebbe bastare
appena per tutti quanti... Attenzione! Prendetene solo lo stretto necessario!-
Così uno ad uno entrano nel caminetto e svaniscono, lasciando un
vaso vuoto e me.
Non che a me dispiaccia. Era quello che volevo, no?
La cosa positiva è che ho la casa tutta per me. Magari a molti
di voi sembra una cosa comune, ma provate a vivere con sei fratelli, poi mi
venite a raccontare.
Prima di tutto inghiotto l'altra metà del Fondente Febbricitante
e all'improvviso mi sento molto meglio.
Posso fare qualunque cosa voglio. Ad esempio mangiarmi tutto il
semifreddo di zucca avanzato da ieri. Mi dirigo verso il frigo, estraggo
l'imponente bacinella e la poso sul tavolo insieme ad un cucchiaio. Poi ci
ripenso e dal frigo prendo anche della panna montata con cui ricopro
completamente il dolce. Questa sì che è vita!
Venti minuti e mezzo chilo di semifreddo dopo, mi ritrovo a
fissare la parete della cucina domandandomi che cosa potrei fare ora. Alla fine
decido fare un po' di manutenzione alla mia scopa e di rileggere quell'articolo
sui Cannoni di Chudley che avevo visto.
Ma anche quello dopo un po' mi annoia. Non riesco a credere che
sia così dannatamente noioso stare a casa. Comincio a gironzolare per casa,
cercando qualcosa da fare. Mi fermo davanti alla libreria. In alto, semi
nascosto e completamente coperto di polvere scorgo "La storia di Hogwarts" e non
posso fare a meno di pensare ad Hermione.
Una serie di immagini mi invade la mente...
Hermione che spalanca la porta del mio scompartimento
sull'Espresso di Hogwarts il primo anno...
Hermione spaventata e piangente sotto un lavandino durante
l'attacco del Troll di montagna...
Hermione che mi guarda preoccupata mentre uno dei pezzi degli
scacchi stregati della McGranitt mi sta per mangiare...
Hermione che trova il coraggio per rubare alcuni ingredienti
dalla dispensa di Piton...
Hermione concentrata, avvolta nei fumi della pozione polisucco
nel bagno di Mirtilla Malcontenta...
Hermione pietrificata sul letto dell'infermeria...
Hermione che abbraccia contenta quel mostro di Grattastinchi...
Hermione che schiaffeggia selvaggiamente Malfoy...
Hermione bellissima che entra nella Sala Grande al braccio di
Krum al Ballo del Ceppo...
Hermione grondante d'acqua, appena uscita dal lago...
Hermione che afferma di sentirsi un po' ribelle...
Hermione agitatissima che ripassa prima dei GUFO...
Hermione che arrossisce per un mio complimento...
Hermione, Hermione, Hermione, sempre Hermione...
Improvvisamente tutto mi è chiaro: io la amo. Niente più
sotterfugi, scuse, menzogne. Semplicemente, la amo.
E glielo devo assolutamente dire adesso o non ne avrò più il
coraggio.
Folgorato, mi precipito verso il vaso della metropolvere, ma
purtroppo è vuoto. Miseriaccia, come farò a raggiungere Londra?! Mi guardo
intorno nella disperata ricerca di una soluzione e i miei occhi cadono sulla
copertina della rivista che stavo leggendo, dove campeggia la foto di una
Firebolt.
La scopa di Harry! Sicuramente non se la prenderà se la prendo
in prestito un attimo. Spero.
Mi precipito in camera mia a prenderla salendo i gradini di tre
in tre e senza aspettare un secondo inforco la Firebolt, ritrovandomi a volare
fuori dalla finestra.
Avete mai percorso 30 chilometri a bordo di una scopa la notte
del 31 dicembre con addosso solo pigiama, vestaglia e ciabatte? Vi posso
assicurare che non è piacevole. Ma devo parlare ad Hermione. Ora o mai più.
Proprio quando credo che morirò congelato da un momento
all'altro, avvisto il Ministero della Magia e scendo in picchiata. Mentre entro
nella cabina telefonica e digito il numero, controllo nervosamente l'orologio:
mezzanotte meno un quarto.
Le porte dell'ascensore si spalancano e io mi precipito
attraverso la Hall del Ministero verso l'imbocco di un ampio scalone che
evidentemente porta alla sala dove è stato organizzato il party. Nella corsa,
perdo una ciabatta e mi ritrovo a saltellare per evitare il contatto tra il mio
piede e il freddo marmo del pavimento. Ma non mi fermo. Oh, ci vorrà molto più
di una pantofola per fermarmi questa volta... Arrivo alla sommità della scala
con il fiatone e mi fermo per cercare Hermione con lo sguardo. Dopo qualche
minuto di disorientamento la vedo vicino al tavolo dei drink, stupenda, con un
lungo vestito blu e i capelli raccolti sulla sommità della nuca. Mi tuffo tra la
folla, cercando di farmi strada a suon di gomitate e ignorando le occhiate
stranite di coloro che si accorgono del mio "peculiare" abbigliamento.
Dopo quelle che mi sembrano ore di sofferenza, riesco ad
avvicinarmi a lei, ma proprio all'ultimo momento inciampo nell'orlo di una veste
e mi sbilancio, urtandola.
-Ma che... RON!!! Che diavolo ci fai qui?!-
E' talmente sconvolta dal vedermi lì che si dimentica che non
avrebbe mai più voluto parlare con me.
- Io volevo dirti una cosa, Hermione...-
Purtroppo però alla fine se lo ricorda...
- Davvero? Beh, si dà il caso che non me ne importi proprio
nulla! - esclama, cercando si allontanarsi da me, ma, non potendo lasciarmi
scappare questa occasione, la trattengo per un polso.
-Che accidenti stai facendo?! Lasciami immediatamente!-
-Ascoltami solo un secondo, poi potrai fare quello che vuoi-
Credo si trattenga a stento dall'estrarre la sua bacchetta e
lanciarmi una fattura orcovolante, ma fortunatamente si limita a guardarmi con aria di sfida.
Non so come, con una voce che non sembra nemmeno la mia, dalla
mia bocca escono le parole: - Io ti amo, Hermione...-
Non è stato più di un sussurro, ma lei ha capito benissimo. Mi
sta fissando totalmente sbalordita, con la bocca leggermente aperta dalla
sorpresa. Poi si ricompone, si schiarisce leggermente la voce tremante e, come se stesse
parlando di scuola, mi chiede: - E io come dovrei rispondere ad una cosa del
genere?-
- Che ne dici di "ti amo anch'io"?- rispondo con un mezzo
sorriso ed un'incoscienza mai vista.
-Che ne dici di "me ne vado"?-
Hermione libera il suo polso dalla mia presa e comincia a
gesticolare con l'evidente presupposto di restare calma, anche se i suoi occhi
stanno cominciando a riempirsi di lacrime.
-Ron, capisco che sia la Notte di San Silvestro e che tu ti
senta solo... ma io non sono la tua ruota di scorta, quindi...-
No no no. Non voglio che pensi questo. Non voglio che ci siano
ancora fraintendimenti tra noi. Così mi metto a parlare senza neppure sapere
bene che cosa sto dicendo.
- Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono
trenta gradi. Ti amo quando ci metti un’ora a ordinare un sandwich. Amo la ruga
che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo. Mi piace che dopo una
giornata passata con te sento ancora il tuo profumo sui miei golf e sono felice
che tu sia l’ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera.
E non è perché mi sento solo. E non è perché è la notte di Capodanno. Sono
venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con
qualcuno vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile! -
Rimango quasi senza fiato: questo non è un discorso da Ron
Weasley. Devo ammettere che sono un po' orgoglioso di me.
Leggermente allarmato, vedo che Hermione comincia davvero a
piangere.
Puntando l'indice contro di me, singhiozza: - V-Vedi Ronald?
Qu-questo è tipico di te! Dici delle c-cose del genere e mi rendi impossibile
odiarti!-
Fermamente deciso a non ascoltare il mio cervello, le poso una
mano sul fianco del collo e mi avvicino lentamente a lei, talmente lentamente
che lei potrebbe andarsene in qualsiasi momento. Ma rimane ferma a guardarmi con
quei suoi occhi grandi, luccicanti di lacrime. Così, col cuore che mi rimbomba
nelle orecchie, finalmente la bacio.
E' così... così...
Non ci sono parole per descriverlo... Credo che nemmeno
Hermione-so-tutto troverebbe i termini per rendergli giustizia.
Intanto è scoccata la mezzanotte e intorno è tutto un
festeggiamento. Purtroppo una strega corpulenta ci urta e siamo costretti a
separarci.
Hermione, per riempire quel momento un po' imbarazzante, si
sistema la frangia con una mano e si guarda intorno.
-Ti sei accorto che sei in pigiama e vestaglia?- mi fa notare,
divertita.
Mi gratto la testa con una mano e sorrido, arrossendo.
-Beh, sai, ero un po' di fretta...-
Lei scoppia a ridere e, scuotendo la testa, dice: -Sei sempre il
solito, Ron...-
Con il sorriso ancora negli occhi, li alza verso i miei. Con una
leggera alzata di spalle, come se non ci potesse fare nulla, sussurra: -Ma io ti
amo...-
Mentre ci stiamo baciando, abbracciati, penso confusamente che Harry dopotutto aveva ragione: questa festa non è poi così male...
Non c'è niente da fare... Era
inevitabile che prima o poi mettessi l'ultima scena di "Harry ti presento Sally"
in una mia fic... La adoro! E poi ci sono parecchi parallelismi tra Harry/Sally
e Ron/Hermione :)
Volevo ringraziare veramente di
cuore tutte quelle che hanno recensito il terzo capitolo! Quindi un grandissimo
grazie a karmyGranger, Mione09, Rupertmania, Chichi, Giuly Weasley, Vichan,
Pinkstone, Emma94 e Alessandra!
Ora aspetto solo il vostro
parere... mi lasciate una recensionicina?
Baci
Tabita
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