Do you believe in fairytales ?

di Iam_notHappy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


1. Memories



  < papà, papàà >  disse una bambina mentre correva sorridente tra le braccia del padre .
   < principessa > rispose a sua volta felice il padre mentre la prendeva al volo .
< mi sei mancato > 
<  ma sono stato via solo poche ore >
< mi sei mancato lo stesso >
< vieni qui > l’abbracciò, cullandola dolcemente portandola sull’altalena sotto il gande albero.
 Nel retro della loro casa , all’ombra di quel grande albero che padre e figlia ritenevano “il loro posto speciale” stavano ore e ore, giocando , parlando ma soprattutto sognando e fantasticando sul futuro, poi se c’era qualche libro di favole era anche meglio.
Lei era la principessa e lui era il principe. Un rapporto tra padre e figlia come pochi se ne erano visti.
Nonostante lui fosse stanco, appena tornato dal lavoro, non diceva mai di no alla sua principessa che tra poco avrebbe compiuto 8 anni.
 
< la cena è prontaa >  disse una voce femminile che sembrava provenire da dentro la loro casa.
 
< andiamo la mamma ci sta chiamando > disse dolcemente il padre a sua figlia.
< ma io voglio restare qui con te ancora un po’ >
< non vorrai mica far arrabbiare la mamma ? >  
< …..  andiamo > disse rassegnata la bambina
< ehi > la richiamò il padre, < ti va di fare a chi arriva prima ? >
la bambina tornò a splendere del suo meraviglioso sorriso e cominciò a correre seguita dal padre.
Entrarono ridendo in casa, un po’ affanati per la corsa appena fatta.
< Noah hai corso dinuvo !! > disse con rimprovero la madre della bambina al marito < lo sai che non ti fa bene ! >
Il padre le diede un’occhiataccia < non dire queste cose davanti alla bambina > disse a bassa voce e a denti stretti.
< Non mi importa, qui c’è in gioco la tua salute > sbottò la madre con gli occhi lucidi
 
< Tesoro va a lavarti le mani così ceniamo > disse dolcemente il padre a sua figlia che nel frattempo era rimasta immobile a sentire la discussioni di cui non aveva capito molto.
< si papà > la bambina corse in bagno sentendo ancora discutere i genitori.
 
< sai che non devi fare sforzi ! >
< lo so Allie , lo so , sta tranquilla era solo una corsetta di qualche metro >  cercò di tranquillizzarla Noah con la sua solita dolcezza
< .. è solo che dal tuo ultimo.. >  non riuscì a completare la frase che delle lacrime amare solcarono le sue guancie, prontamente Noah andò ad abbracciarle come solo un marito sa fare con la donna che ama, lei si calmò cercando di continuare la frase < .. è solo che dal tuo ultimo infarto… > fece una piccola pausa  <  ho tanta paura Noah ! >
< Sta tranquilla, starò attento te lo prometto >
 
< papà, perché mamma piange ? > vedendo la sua mamma piangere, la bambina si preoccupò, non l’aveva mai vista così.
< Oh non è niente tesoro > cercò di rassicurarla la madre e le diede un bacio dolce sulla testa    < ora però vai a sederti, mi dispiacerebbe se la nostra cena si raffreddasse >
 
Tutti e tre si misero a tavola, sorridenti come se niente fosse successo.
 
 
Qualche settimana dopo in casa Finch…
 
Erano tutti riuniti per fessteggiare il compleanno della piccola Zee che compiva 8 anni.
C’erano zii, cugini e anche alcune amiche della madre che per l’occasione aveva preparato Zee quasi come una vera principessa, vestitino rosa con qualche ricamo qua e là sopra una sottoveste bianca e delle ballerine abbinate, e ai capelli aveva legato due belle e lunghe treccine che cadevano lungo i lati.
La piccola Zee continuava a dimenarsi tra le mani della madre che cercava disperatamente di sistemarle il cappellino bianco sopra la testa.
< Oh Zee perfavore sta ferma >  la rimproverò la madre
< ma mamma sono scomoda con questo vestito > si lamentò Zee
< su non fare storie, ci sono già gli invitati che ci aspettano in salotto > coninuò la madre che finalmente poggiò il cappello sulla testa della piccola e la portò di sotto.
Sentendo i passi sulle scale tutti quanti si girarono a guardare la festeggiata, alla fine della scalinata c’era il padre di Zee che sorrideva orgoglioso.
< Sei stupenda principessa > si complimentò lui
< No non è vero > contestò Zee mettendo il broncio
< Oh si che lo sei > ribattè il padre facendole il solletico ai fianchi , la bambina cominciò a ridere e dimenarsi quando la madre li richiamò  < Smettetela tutti e due, ho impiegato un ora a farti quelle treccine, non vorrai rovinarle !! >
Padre e figlia si ricomposero tornando seri, non appena la madre si girò si scambiarono un sorriso complice.
La piccola Zee vedeva invitati da tutte la parti, nell’angolino più lontano del loro salotto c’erano i suoi cuginetti che giocavano tra di loro, riconosceva da lontano la piccola Melanie, di soli 3 anni con suo fratellino Zack di 5 .  Zee però non vedeva il suo terzo cuginetto,lo cercò superando le teste alte  ( e alcune calve ) degli invitati finchè non lo vide un po’ più in là, seduto su una poltroncina da solo, oh Zee avrebbe riconosciuto il suo ciuffo biondo ovunque, era sempre stato un tipetto solitario e non si sorpese a vederlo solo, fece per correre da lui ma la madre la bloccò  < Zee non fare la maleducata, saluta gli ospiti > la rimproverò la madre .
< Salve a tutti > disse Zee con il sorriso più falso che avesse mai mostrato, seguito da una linguaccia che fortunatamente vide solo il padre che sorrise tra se e se.
Finalmente la madre la lasciò andare dal suo cuginetto, Zee corse da lui, corse per modo di dire visto che quel vestito le impediva movimenti ampi.
< Niall !! > gridò la bambina andando verso suo cugino Niall che se ne stava ancora seduto sulla poltroncina annoiato.
< Zee ! > disse lui felice di rivederla !!
Si perché non si vedevano da un po’ da quando lui era partito a far visita ai nonni in Irlanda.
Niall era poco più grande di Zee di qualche mese, e l’ultima volta che si erano visti era l’estate scorsa in campagna degli zii .  Lei aveva una magliettina a maniche corte e un paio di pantaloncini strappati da cui si vedeva una piccola ferita sul ginocchio , conseguenza di una caduta, ora invece era tutta in tiro con un… vestitino.
< Oh mamma ma come ti sei conciata Zee ?!?! > la prese in giro Niall
< ma ti sei visto tu ? > rispose per le rime Zee, lui indossava una specie di smocking . Si girarono tutti e due dal lato opposto offesi.  Dopo qualche secondo si guardarono e scoppiarono a ridere !  Era sempre così tra di loro, scherzavano, si prendevano in giro ma dopo pochi secondo ritornavano a riderere come se niente fosse. Ne combinavano di tutti i colori insieme. Forse perché lei era un po’ maschiaccio, visto che passava la maggior parte del tempo con suo padre.
 
< E’ l’ora dei regali ! > disse tutta contenta zia Millicent , antipatica come non mai .
< Vieni qui Zee > la chiamò la madre
I due bambini andarono insieme al tavolo dei regali e Niall la aiutò a scartarli.
Non c’era nessun regalo che le piacesse, erano tutti vestitini e cappellini, poi finalmente scartò il regalo di zia Millicent.  ‘Mhh stavolta la befana ha fatto qualcosa di buono’ pensò Zee.
Nella scatola c’era una bambola , con vestito azzurro e cappello bianco.
< Oh che bella, mamma posso andare a giocarci ?? > chiese speranzosa Zee  quando si intromise la zia con una sonora risata
< Ma che sciocca, no Zee quella è da collezione, non puoi giocarci, si rovinerà >
‘aveva pensato bene troppo presto’.
 
Il padre fece un segno a sua figlia di andare fuori in giardino.
La bambina non capì ma andò comunque ad ispezionare con Niall al suo fianco
< Sono inseparabili quei due eh > commentò felice Noah
< è disdicevole per una bambina comportarsi così con una persona di sesso opposto > replicò la zia.
Dio santo, manco fossimo nel 700 …. Siamo nel 20esimo secolo, possibile che ci sia qualcuno che ragioni ancora cosi ? ……   Evidentemente si.
A un certo punto si sentì da fuori un grido di felicità e Noah sorrise sapendo a cosa era dovuto.
Zee corse dinuovo dentro tutta felice con in mano uno skateboard, lo posò delicatamente a terra e corse dal padre .
< grazie papà, è il più bel regalo del mondo > disse Zee felicissima
Noah si becco un’occhiataccia dalla moglie Allie e disse a Zee di andare a provarlo.
< Non rovinare il vestito ! > le raccomandò la madre
 
Un mese dopo…
< oh tesoro che bella notizia> esclamò Noah a sua moglie.
< quale bella notizia ?? >  Chiese curiosa Zee ai genitori
< beh ecco > cominciò la madre toccandosi la pancia
< ti piacerebbe avere un fratellino ?? > chiese suo padre
< dipende > rispose Zee  < lo tratterai come tratti me ? > chiese innocente al padre
< haha vieni qui piccola peste > rise il padre prendendola in braccio
< Come vogliamo chiamarlo ? > chiese la madre tutta contenta
< qui ci vuole un nome da principe >  disse sicuro il padre
< ma papà , sei tu  il principe >
< Lo so tesoro, ma quando io non ci sarò più servirà qualcuno per sostituirmi >
La bambina pensò un po’ < in una favola che mi hai letto una volta, c’era un principe di nome William >  ripensò a quel nome e sorrise felice < ti prego possiamo chiamarlo William ? >
< Che ne dici allora, di chiamarlo Liam ? > propose il padre
< Si, è un ottima idea, mi piace molto > commentò la madre
<  Mi piace tantissimo papà >
 
Famiglia felice direte voi, beh è stato così fino a quando…
 
 
 
9 mesi dopo. Nono compleanno di Zee . Un mese dopo la tanto attesa nascita del piccolo Liam.
 
 
Era il nono compleanno di Zee, stavolta per sua fortuna i genitori decisero di festeggiarlo solo con i parenti più stretti, solo il fratello di Noah fu invitato con sua moglie e suo figlio Niall.
 
Quel giorno però non andò esattamente come tutti immaginavano..

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


2. I't a new day, a new life

 
Zee e Niall erano in giardino a giocare sotto lo sguardo dei loro padri  mentre dentro casa Allie e Sophie , le madri dei due bambini , preparano le pizze dando ogni tanto qualche sguardo al piccolo Liam.
 
E’ aprile , nel cielo c’è un bel sole e si intravede qualche nuvola bianca in lontanaza, e comincia a far caldo , un leggero venticello piacevole accarezza i visi dei due bambini che giocano nel giardino ma, ad un certo punto Niall inciampa e cade, istintivamente Noah e Rob corrono  da lui
‘ Niall, ti sei fatto male? ‘ chiese il padre,Rob
‘ Un po’ ‘  disse scoraggiato
‘ Ehi hai i piedi tondi ?!  ‘  disse Zee , ma in modo affettuoso
 
‘ Le pizze sono prontee ‘  Gridò Allie affacciandosi alla porta e con un sorriso stampato in faccia, un po’ accaldata per via del forno a legna acceso, venne colpita anche lei da questa brezza di primavera.   Dopo qualche istante il sorriso si trasformò in un grido di terrore..   Davanti i suoi occhi, oltre Niall sull’erba..  vide suo marito, Noah, accasciato al suolo.
 
 
 
 
 
 
 
Dalla morte di Noah sono cambiate parecchie cose, ma soprattutto è cambiata Zee, quella bambina che fino a quel giorno era sempre stata solare, sicura di se, che già a 9 anni aveva dimostrato di avere una grande voglia di vivere, adesso era una ragazza spenta, chiusa in se stessa , che anche quando c’è un qualsiasi tipo di problema preferisce restare sulle sue, in classe parla solo se interpellata e poi stava sempre da sola.. in classe durante l’intervallo, nella mensa scolastica, e durante le ore buche..  ma infondo a lei andava bene così, le stava bene che nessuno venisse a chiederle come mai era sola , non aveva proprio voglia di spiegarne il motivo o anche solo di trovare una scusa, e ormai tutti ci avevano fatto l’abitudine , nessuno la disturbava .
 
Ogni tanto quando non è molto occupata e non ha troppi pensieri per la testa, le viene in mente quel giorno in cui il mondo le crollò addosso, anche se era piccola lo ricordava perfettamente, in un giorno allegro, in un momento di gioco , girarsi e vedere il proprio padre a terra e non capire cosa succede, sentire una valanga di emozioni contrastanti , la voglia di urlare ma non poterlo fare perché improvvisamente non si ha più voce, non si ha più il  respiro. E poi gli attimi seguenti ,  Zee corse e si inginocchio accanto al padre, le lacrime le uscivano spontanee e la voce le moriva in gola mentre urlava ‘ Papà, papà, non scherzare ti stanno guardando tutti ‘ , ma chiunque in presenza di quella scena aveva già capito , Zee stessa si era resa conto che questo.. non era uno scherzo.
 
L’unico che non ha provato dolore è stato suo fratello Liam, ancora troppo piccolo per poter capire,  per sua fortuna.
Il rapporto con la madre non ha fatto che peggiorare , a volte non si parlano per giorni.
Da allora non ha più voluto vedere Sophie e Rob ma.. soprattutto, non ha più voluto vedere Niall, considerandolo colpevole della morte di Noah.
Dopo le varie litigate e alcuni problemi finanziari, gli zii decisero di trasferirsi nel centro di Londra, ovviamente con Niall.
 
Ogni tanto però Allie permetteva a Zee di andare a casa loro dopo la scuola, prendeva l’autobus e stava con lui, giocavano e poi tornava a casa dinuovo con l’autobus visto che sua madre evitava in tutti i modi di aver contatti con loro.
A volte Rob portava Zee e Niall da un amica di Sophie, che stava per trasferirsi anche lei a Londra, ma in periferia, si chiamava Anne , era una bella donna, con i capelli lunghi e scuri, e mentre i grandi si occupavano degli scatoloni Zee e Niall facevano conoscenza con Harry, il figlio di Anne, e Gemma, la sorella maggiore.
Avevano stretto una bella amicizia e nonostante l’età Anne poteva giurare che Harry avesse preso una bella cotta per la piccola Zee, le chiedeva sempre quando sarebbe venuta a trovarlo e quando erano insieme a giocare la difendeva sempre.
Dopo il trasferimento di Anne, fu più facile per i bambini vedersi, dopo la scuola ogni tanto andavano al parco o a prendere un gelato.
 
Zee aveva notato però nella madre qualcosa di strano, era diventata più scontrosa e spesso aveva sbalzi d’umore.
Quando Zee le raccontava della giornata trascorsa e di quanto si fosse divertita insieme a suo cugino e ad Harry lei si arrabbiava, quasi le desse fastidio che la bambina fosse felice.
 
Zee aveva ormai 12 .. Un giorno sua madre tornò a casa abbastanza nervosa e di punto in bianco le disse chiaramente che non avrebbe più dovuto vedere o sentire Niall, mai più.
Ovviamente Zee fece il possibile per farle cambiare idea, ma col passare delle settimane si arrese.
Sua madre cambiò recapito telefonico, credendo di riuscire a perdere completamente le traccie, ma se davvero si aveva l’intenzione non era difficile trovare il nuovo numero.
La cambiò addirittura di scuola, fu uno strazio per Zee, nuovo quartiere, nuovi compagni, nuovi professori, e nuovi problemi da affrontare essendo ‘quella nuova’ ..  Tutto perché la madre aveva paura che da un momento all’altro si presentassero Rob e Sophie fuori da scuola e si portassero via se la portassero via, assurdo.
 
Zee cresceva, aveva ormai 15 anni e  cominciava a pensare che la madre avesse qualche problema serio, psicologico forse, dovuto alla morte di suo padre , ma di più era preoccupata per suo fratello Liam, che aveva solo poco più di 6 anni. Stava in pensiero quando usciva di casa e rimaneva solo con la mamma..  Perché sapeva che molte volte usava un tono di voce troppo severo e raramente era stata un po’ violenta e anche se con Liam non era mai successo, non riusciva a stare tranquilla.
 
Zee non aveva più rapporti con nessuno, nella vecchia scuola non aveva legato con qualcuno in particolare e quando sen’era andata non era rimasta in contatto con nessuno, in quella nuova invece scambia solo qualche ‘Ciao’ di cortesia con due o tre compagni,  non vede più Niall , lo sente solamente via internet ogni tanto , quando sua madre non è in casa.
 
Ogni tanto quando tornava a casa da una brutta giornata, Liam la andava ad abbracciare, quasi capisse la situazione, ma per fortuna lui viveva tranquillo.
 
E… ricordate zia Millicent ??   quella vecchia zia antipatica ..
Sua mamma la chiamava a volte per far da baby sitter a loro due..  ma era come se fossero soli, sarebbero potuti scappare al polo nord e ritornare ma lei non se ne sarebbe accorta dato che stava tutto il tempo spaparanzata strafogandosi di gelato davanti la tv.
 
‘ perché mamma chiama zia Millicent se con me ci sei tu ? ‘  le chiese un giorno Liam mentre erano seduti sull’altalena sotto il grande albero.
C’era una calma pazzesca in quel posto sul retro della casa, e anche quand’era inverno i due fratelli non rinunciavano mai a stare almeno un quartodora nel loro posto, si coprivano per bene , portavano anche una coperta e della cioccolata e stavano lì un po’, era un abitudine che piaceva a tutti e due.
‘ forse… perché si fida più di lei che di me.. peccato che è come se non ci fosse.. potrebbe scoppiare un incendio e lei rimarrebbe arrostita come pollo ‘ rispose Zee, subito Liam scoppiò in una sonora risata.
Era incredibile come qualsiasi cosa, anche la più stupida .. lo facesse ridere. E questo le ricordava terribilmente qualcuno .. qualcuno che le mancava da morire… Niall e la sua risata contagiosa.
‘ ehi sorrellina perché sei triste ?   la voce di Liam sovrastò i suoi pensieri
‘ .. non preoccuparti stavo solo pensando. ‘
‘ … a cosa ?!?! ‘
‘  a quanto tu assomigli a nostro cugino ‘ Liam non l’aveva neanche mai visto … come non aveva visto gli altri cugini
‘ quello per cui ogni tanto litighi con mamma ? ‘ chiese lui innocente
‘ e tu come fai a saperlo ?! ‘
‘ certe sere non riesco a dormire, e mi siedo sulla scala ad ascoltare te e mamma ‘ rispose un po’ rattristato ,  Zee gli mise  un braccio intorno alle spalle e lo strinse a se
‘ me lo descrivi  ? ‘
 All’inizio lo guardò scettica, ma vide che  era serio così…  ‘ beh da dove posso cominciare.. ha la mia età, anzi qualche mese in più di me lui è nato a settembre.. E’ biondo e poi.. avete la stessa risata ‘  non voleva arrivare proprio nei dettagli visto che sentiva già gli occhi inumidirsi di lacrime,  Liam stringeva la sua presa sui suoi fianchi cosi’ lo guardò e gli fece un sorriso cercando di rassicurarlo.
 
Purtroppo però quel pomeriggio fu guarda caso l’unico in cui zia Millicent non fece il suo solito pisolino,  si mise invece ad origliare la conversazione dei due fratelli per poi andarlo a spifferare ad Allie che da quel giorno fece di tutto perché non passassero troppo tempo da soli, non voleva che avessero altre discussioni sui loro parenti o che Liam cercasse di scoprire di più.
Il pomeriggio a volte lo portava a lavoro con se , oppure lo portava dalla zia mentre Zee restava a casa a studiare .
Ogni volta che lui si avvicinava per stare un po’ con Zee , la mamma cercava di distrarlo con qualcos’altro, e lui per la maggior parte delle volte ci cascava , era pur sempre un bambino e non resisteva quando gli veniva offerto del gelato o altre cose così.
Però c’erano anche volte in cui aveva nostalgia di quei giorni in cui passava del tempo  sulla vecchia altalena..   e la mamma cominciava ad arrabbiarsi seriamente anche con lui quando non ubbidiva.
Zee non sopportava che sua madre lo punisse solo perché voleva passare del tempo con lei.. cosi si prendeva lei le colpe e prometteva a suo fratello che la sera gli avrebbe letto qualcosa prima di andare a dormire.  Ma non avrebbe retto ancora per molto, doveva trovare una soluzione, anche se non aveva la minima idea di cosa fare. Passarono due anni, Zee aveva 17 anni e suo fratello 8, e furono i due anni peggiori della loro vita forse..  Zee continuava a litigare con sua mamma, a volte cercava di parlarle, con calma , le chiedeva come era andata a lavoro e poi chiacchieravano un po’.. per qualche minuto riusciva a farla stare tranquilla ma doveva stare attenta ai discorsi che faceva per non farla innervosire. Quando si arrabbiava però, era l’inferno,   una cosa da niente diventava la fine del mondo .
 
Una mattina mentre era a scuola Zee si diresse in biblioteca durante un ora buca, si sedette al computer e cercò di trovare qualcosa riguardo a ciò che potesse avere sua madre,  scrisse sulla barra di ricerca la qualunque cosa le venisse in mente per trovare una notizia che potesse aiutarla,  scrisse degli sbalzi d’umore che non erano dovuti alla gravidanza ma alla perdita di un parente ma non trovò niente di specifico,  si appuntò alcune cose che le sarebbero potute servire per fare altre ricerche ma le era rimasto un quarto d’ora e dato che sua madre le proibiva di usare il computer a casa decise di collegarsi al suo account Facebook, non usato ormai da settimane.  Trovò solo un messaggio, se lo aspettava,  da parte dell’unica ragazza con cui aveva legato un po’ nella vecchia scuola  con scritto ‘ Ciao, come va?  Un giorno di questi potresti passare a scuola da noi se ti va ;) ‘  .
Zee rispose che se avesse trovato un po’ di tempo lo avrebbe sicuramente fatto, anche se in realtà non ne aveva voglia.
Poi cominciò a scorrere sulle altre notizie e trovò un link, pubblicato da suo cugino, era una canzone…  una sua canzone,  il nome del video era: Niall Finch Stereo Hearts cover .
Zee rimase un po’ sbalordita, non aveva idea che a suo cugino piacesse cantare, è vero che in questi ultimi tempi non lo vedeva ma rimase comunque a bocca aperta, purtroppo nel computer della scuola non c’erano le casse, così decise di scaricare il video e di passarlo sul cellulare, lo avrebbe ascoltato una volta a casa.
Suonò la campana e ritornò alle lezioni, finì la scuola come al solito e tornò a casa.
 
Sua madre stava mettendo i piatti in tavola, fischiettava e guardava fuori dalla finestra, c’era davvero un bel sole anche se non faceva molto caldo.
Ad un certo punto Liam iniziò un discorso abbastanza scomodo ‘ Mamma, oggi a scuola Mattew mi ha dett.. ‘
‘ Mattew è il tuo amichetto ? ‘  Chiese la madre abbastanza allegra
‘Si, beh mi ha detto che oggi sarebbe andato al parco con suo nonno e se volevo potevo andare con lui, però , perché io non ho mai visto il nonno ?  ‘
 
 ‘’ toh ora si scatena il putiferio ‘’ pensò Zee , i loro nonni da parte della loro madre erano morti prima che nascesse Zee, quindi restavano solo quelli dalla parte di Noah, e ormai l’abbiamo capito, ogni cosa riguardi lui in casa è vietato..
 
Alla madre cadde un piatto a terra, che si frantumò .. ‘ Liam quante volte ti ho detto che non devi mai farmi domande del genere ‘ disse piùttosto surriscaldata
‘ Scusa mamma ‘
‘ Non basta chiedere scusa ‘  fece per dargli uno schiaffo ma Zee la fermò
‘ No mamma fermati, è colpa mia gli ho messo io in testa questa domanda ‘ esclamò tutto d’un fiato . 
Finì a mala pena la frase che le mollò uno schiaffo , Liam cominciò a spaventarsi del comportamento della madre, non l’aveva mai vista così, Allie prese per un braccio Zee, strinse la presa ma sentì Liam attaccarsi a lei mentre piangeva tentando di farla smettere, perfortuna la madre aveva ancora un briciolo di buonseso e non volle fare ulteriori scenate davanti a lui .
Così lasciò Zee e se ne andò in camera sua. 
Almeno per un pò l’aveva scampata,  dato che sarebbe stata il resto del pomeriggio chiusa lì , ma Liam continuava a piangere così lo abbracciò.
‘ Sta tranquillo, la mamma si è calmata , è tutto finito ‘
‘ Ma perché ha fatto così ? ‘  chiese tra le lacrime
‘ Forse ha avuto un brutto ricordo ed è diventata nervosa ‘ mentì Zee ‘ dai ora ti va di mangiare un gelato ? sono le 6 e non hai ancora fatto merenda ‘
‘ Non ho molta fame ‘
‘ Vabene allora, vuoi gioare con i video giochi ? ‘
‘ Zee andiamo fuori in giardino ? Sull’altalena, mi piaceva stare lì ‘ 
‘ Lo sai che se lo scopre la mamma si arrabbia’ rispose con il tono di voce più dolce possibile     ‘  va bene andiamo, ma solo per poco ok ? ‘
‘ Sii ‘  disse felice, aveva già scordato tutto per fortuna
 
Dopo un oretta circa rientrarono, Zee gli preparò la cena e poi lo fece addormentare, anche se era ormai grande, gli piaceva vederlo dormire .
Poi tornò in camera e fece una relazione che aveva per il giorno dopo, sistemò lo zaino , e poi si buttò a letto, guardò l’ora sul celluare e subito si ricordò del video .
Rilesse una decina di volte il titolo ‘’ Niall Finch Stereo Hearts cover ‘’  poi mise le cuffie e fece partire .. pochi istanti e si sentì una voce bellissima
 
 

My hearts a stereo
Beats for you so listen close
hear my thoughts in every note oh oh

 
‘’ il mio cuore è uno stereo, batte per te perciò ascoltalo da vicino,
senti i miei pensieri in ogni nota ‘
A Zee cominciarono a scendere delle lacrime, voleva molto bene a Niall e continuava a volergliene anche se non si sentivano da parecchio
 

Make me your radio
turn me up when you fell low
this melody was meant for you
Just sing along to my stereo

 
‘’ Fai di me la tua radio, accedimi quando ti senti giù , questa melodia è stata pensata per te
e allora canta insieme al mio stereo ‘’
Zee era sicura.. era certa che quella canzone l’avrebbe ascoltata nei momenti tristi, per ricordarsi che forse non era del tutto sola , con lei c’era la musica ,che non l’avrebbe mai abbandonata , e la voce di Niall .  E poi nei momenti meno tristi, l’avrebbe ascoltata e l’avrebbe cantata a squarciagola, fino a non aver più fiato ma allo stesso tempo si sarebbe sentita viva .
Inconsapevolmente dentro di lei, stava rinascendo la voglia di vivere, di essere felice e di riallacciare i vecchi rapporti, avrebbe fatto di tutto per ritrovare quella vecchia , meravigliosa amicizia che c’era tra lei e Niall , tra due ragazzi , due cugini che però erano come fratello e sorella, e che erano stati allontanati troppo improvvisamente e in un brutto momento per opporsi.
 
Quella notte Zee riascoltò quella dolce voce fino ad addormentarsi,  con le lacrime agli occhi ma come non succedeva da parecchio, con il sorriso sulle labbra .

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

My corner
 
Ciaaao…..   Ok mi dispiace tantissimo, sto postando il secondo capitolo dopo mesi e mesi ma tra la scuola e vari impegni non mi sono potuta mettere tranquilla per più di un ora a scrivere…  ho avuto una settimana di vacanze e ne ho approfittato.. Ho letto e riletto questo capitolo una marea di volte e poi l’ho modificato finchè non mi era sembrato abbastanza decente , spero lo apprezziate lo stesso nonostante
degli errori ci siano ugualmente.
 
Allora passiamo alla storia, mi sono accorta nel capitolo precedente che ci sono degli errori… cioè, parecchi errori, tipo la nascita di liam e il compleanno di Zee sono in date che.. bhe che nella realtà sono impossibili… insomme non può essere che Liam nasce 11 mesi dopo, insomma, avete capito no ?  Spero.. lol    Comunque non ho voluto modificarlo perché senò avrei sconvolto l’intero capitolo.
 
Mi sono accorta anche che forse la madre di Zee può
sembrarvi esagerata.. anche a me e sembrato però dopo tutto ,
ha una malattia psicologica no ? Haha
 
Si dice inoltre che queste storie rispecchiano gli autori,
infatti alcune cose sono ispirate alla mia vita,
a ciò che mi è successo o mi sta accadendo, e chi riesce a leggere e a comprendere veramente le parole sarà come comprendere l’autore.. 
le parole sono parte di noi , con esse riusciamo ad esprimerci , e usando quelle giuste possiamo far comprendere tutto ciò che vogliamo anche se non lo specifichiamo..
 
Beh lasciamo stare mi andava di scriverlo, comunque..
 il capitolo vi è piaciuto ?
mi piacerebbe molto se lasciaste una recensione ,
positiva o negativa che sia, con consigli o dritte per migliorare ;)  
Sono già a lavoro per il terzo, e.. grazie per chi sta leggendo questo capitolo nonostante i mesi di ritardo , siete magnifiche.
 
Poi voglio ringraziare veramente di cuore la mia migliore amica Sam,
che ha riletto diverse volte il capitolo e mi ha dato molti consigli .
Grazie davvero, ti voglio bene !
 
Infine o già tutto in mente il 3° capitolo perciò stavolta non ci metterò così tanto ,
grazie a quelle che hanno letto e recensito il primo capitolo
, spero che nonostante i mesi passati continuiate a farlo.
A prestoo  :) x

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


Ciaaao.. scusate per l’intrusione – che poi tanto intrusione non è dato che sono l’autrice - volevo dirvi che ho provato a scrivere questo capitolo in prima persona, dal punto di vista della protagonista,vediamo cosa ne esce ..

Inoltre , se volete , quando troverete scritto *song* potete mettere play a questo link : http://www.youtube.com/watch?v=T4Iqq8Ag5zo .. nient'altro … perciò – come dice Louis - let’s do it .

 

 

3. Like brother and sister

 

Buongiorno Zee .. si esatto , mi do il buongiorno da sola, sfigata.
Beh questa mattina guardandomi allo specchio ho quasi urlato , ho pensato cavolo , uno zombie in casa mia , con la faccia terrorizzata , ah no sono solo io .
Questa notte non ho dormito molto, continuavo a rigirarmi e a pensare a quella canzone , pensavo al fatto che la vita è una sola,
ma va?
e che va vissuta, possibilmente nel migliore dei modi , o anche con semplici cose, basta essere felici , dipende dal punto di vista.
Bhe comunque oggi non sono proprio dell’umore
non è una novità
spero che oggi nessuno mi dia fastidio, altrimenti rischierei di commettere qualche atto illecito .
Quelli erano i miei pensieri in una mattinata di inizio primavera.
Era insolito da quelle parti risvegliarsi con la luce del sole che filtra nella propria camera, c'è quasi sempre brutto tempo e temperature basse.
Oggi invece per la prima volta sembrava davvero un giorno primaverile.

Cercai di concentrarmi su altro e mi sistemai un po’, pettinai – o cercai di pettinare – quei capelli da psicopatica mentale che mi ritrovavo, che la mattina assomigliano più ad un nido di falchi che a dei veri capelli, e cercai di coprire le occhiaie.. poi come al solito misi jeans e felpa e scesi in cucina.

Speravo di non incontrare mia madre, perchè con lei scoppiavano spesso litigi e urla, e non mi andava proprio.
Così, piano piano… brava Zee , ancora un po’ , ci sei quasi…
‘’ Zee vieni qui. ‘’ ecco , lo dicevo io che ero sfigata.
‘’ si mamma ‘’
‘’ oggi devi prendere tu Liam a scuola perché ho un impegno ‘’ mh strano.
‘’ certo mamma ‘’ continuo io rimanendo sempre seria ‘’ ora vado a scuola, buona giornata’’

Fiuu l’ho scampata. Stranamente ai suoi principi oggi passerò io a prendere mio fratello, che poi non c’è né bisogno, è perfettamente in grado di tornare solo con i suoi compagni, ma mamma è convinta che qualche parente – che ancora non si è rassegnato alla sua decisione – possa apparire da un secondo all’altro e rapirlo. Ma non mi lamento, sono felice di poter stare con lui.

Tutti questi pensieri mi stanno facendo ritardare, cosa che faccio spesso dato che sono un asso della pigrizia .

Arrivata a scuola per fortuna non vidi nessuno con l’intenzione di voler litigare – ovvio , nessuno parla con me in principio, perché dovrebbe addirittura litigare? – andai dritta dentro, e prendendo un paio di libri dal mio armadietto mi diressi in biblioteca ,non che mi piaccia stare lì o che sia un intellettuale di alto livello sia chiaro, ma adoro stare in santa pace .

Mancava qualche minuto all’inizio delle lezioni, mi rilassai un po’ dopo di chè andai in classe, come ogni mattina entrai senza guardare o salutare nessuno, è un bel modo per non farsi notare vero ? fino ad ora ha funzion..

‘’ scusa, è libero ? ‘’ ok, ribadisco quanto io sia sfigata, ma che dico , credo che qualcuno lassù cel’abbia con me, credete stia esagerando ma ancora non avete visto niente.
‘’ c’è un posto libero lì infondo ‘’ dissi cercando di essere il più gentile possibile.
‘’ mi hanno già detto che è occupato ‘’ mi rispose come se non volesse per niente disturbarmi ma che comunque in qualche posto avrebbe dovuto sedersi.. Così spostai le mie cose dal banco libero e lui si sedette..
Dopo avermi ringraziato iniziò a sfogliare i suoi libri.
Sapete quella senzazione di disagio in cui tentate di fare i disinvolti compiendo piccole azione ma non riuscendoci pienamente? E' quello che stava facendo il mio nuovo compagno di banco.
Cavolo, in classe ci sono sempre stati posti per tutti , i banchi erano esatti, ne rimaneva sempre e solo uno libero, e cioè quello accanto a me, a nessuno andava di sedersi con una ragazza che rifiuta ogni genere di rapporto uman. Infatti non ho mai stretto rapporti con i miei compagni ma comunque mi chiedo come mai oggi questo ragazzo sia capitato per sua sfortuna accanto a me. Poi entrò il professore, con la sua solita aria da 'vediamo chi becco oggi impreparato' che io ho sempre odiato.
Neanche il tempo di sedersi e mettersi comodo che già cominciava fare la lezione. Un attimo di tregua mai ? Non siamo neanche indietro col programma, questo qui ha bisogno di sfogare il suo stress.

‘’ ragazzi aprite il libro a pagina 394 ‘’
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando..
‘’ pagina 394 signorina Finch ‘’ ripetè con tono un po’ incazzato, mamma mia come siamo suscettibili.
‘’ mi scusi professore, io non ho ancora tutti i libri ‘’ si fece coraggio a dire il ragazzo accanto a me.
‘’ Certo, bene ne approfitto per dire alla classe che questo ragazzo si è trasferito da poco nella nostra scuola, fatelo sentire a suo agio ‘’ oh, ora capisco perché ha dovuto occupare il mio banco ‘’ per quanto riguarda i libri la signorina Finch sarà più che lieta di far seguire anche lei ‘’
‘’ ovvio ‘’ risposi io con finto entusiasmo , probabilmente avrà anche detto come si chiama il ragazzo ma ero talmente intenta a maledirmi da sola che non l’ho sentito.
Avvicinai il libro al centro dei due banchi , mi guardò come se volesse chiedermi scusa, per gli inconvenienti che mi stava creando, come se si sentisse in colpa.
Quasi quasi, ero io che mi sentivo in colpa.. infondo non sembrava poi così male, è gentile, educato, chiede per favore e dice grazie.. e poi è anche carino , occhi azzurri e capelli fatti un po’ a caso , se non fosse per quel suo abbigliamento un po’ strambo potrei dire che è un secchione.. ma si vede che è un po’ più grande, forse è stato bocciato.

Continuai con le mie supposizioni per il resto dell’ora, male per me dato che poi mi toccava studiare senza la spiegazione del professore, maledetta.
Aspettai pazientemente la fine di tutte le lezioni, per scappare via, appena misi il piede fuori dalla classe vidi qualcuno fermarsi davanti a me, è lo strambo.

‘’ Ehm.. Ciao ‘’ mi disse cercando di iniziare un discorso
‘’ Ciao ‘’ risposi io normalmente
‘’ grazie per oggi ‘’
‘’ Non ho fatto niente ‘’ ok che era un tipo educato l’avevo intuito ma fino a questo punto?
Mamma mia , stai sempre a lamentarti Zee.
‘’ Bhe mi hai prestato il libro e mi hai permesso di sedermi accanto a te ‘’
‘’ Figurati il banco non è mio , è della scuola.. per quanto riguarda il libro non c’è di che, ora però devo andare, ciao ‘’ risposi tutto d’un fiato e poi scappai via per evitare che mi facesse altre domande..
Non solo un ragazzo cerca di essere gentile, tu pure te la fili. Così rimarrai zitella per sempre e vivrai in un vecchio appartamento con 60 gatti.
Oh ma perfavore, dovevo pure sentire i rimproveri della mia coscienza.
E la pura verità.
Basta.

Non so perché faccio così.. gli altri cercano di essere socievoli con me e io scappo, fa parte del mio carattere, vedo tutto come se fosse una presa in giro, qualcuno mi dice ’ ciao’ e io toh, mi sta prendendo per il culo. Sono così , preferisco non avere rapporti con gli altri.
Comunque smettendola di ciancicare , mi diressi alla scuola di mio fratello che è a qualche isolato da dove sono io .

 

Non appena mi vide mi corse incontro e gli diedi un bacio sulla guancia
‘’ allora, com’è andata oggi ? ‘’ chiesi curiosa.
‘’ bene , ho preso due buoni voti ‘’ ecco, almeno lui
‘’ bravo ! la mamma sarà contenta ‘’
‘’ vieni , ti faccio conoscere Lena ‘’ mi disse trascinandomi da questa sua compagna
‘’ Ciao ‘’
‘’ ciao , tu sei Zee vero ? ‘’
‘’ Si sono io ‘’ le risposi sorridendo,poi vidi una signora chiamare il nome di Lena, forse sua madre, così mi avvicinai a lei con i due bambini al seguito
‘’ Salve signora, sono la sorella di Liam, un compagno di sua figlia, e.. mi chiedevo, se non ha nulla in contrario, posso portararli a prendere un gelato al parco? così stanno un altro po di tempo insieme ‘’ i bambini fanno su e giù con la testa contenti
‘’ bhe, no non ho nulla in contrario se per te non è un disturbo ‘’ mi dice sorridendomi, sembra simpatica. Si vede che è una mamma premurosa ma ha anche l'aria di quelle donne stanche, felici della loro vita ma stanche.
Di quelle che sentono il bisogno di una pausa da tutto , e rilassarsi solamente, ma non possono. Insomma come fai a dire ai tuoi figli e tuo marito ' sapete , sono stanca in questo periodo, ho bisogno di relax perciò me ne vado per un po', ma tranquilli vi voglio bene e tornerò presto ' .

‘’ nient’affatto, mi fa piacere , dopo riaccompagno io Lena a casa ‘’
‘’ Grazie tesoro sei molto gentile ma non c’è bisogno, mi basta che tra un ora la riaccompagni qui a scuola ‘’ disse la donna. Aveva un fisico robusto, non era molto alta e dei capelli ricci e biondi, ma ciò che mi colpii di più furono i suoi occhi, chiari e pieni d'amore . Trasmettevano sicurezza a chi li guardava ma anche timore di questa vita che passa troppo in fretta.

‘’ vabene allora , a dopo ‘’ le sorrisi e poi ci incamminammo verso il parco.
Ringraziami fratellino, si vede che la bambina ti piace, chiamatemi pure cupido.
Ok lo ammetto.. questo non era esattamente nei miei piani ma è solo un ora, e poi almeno faccio uscire un po’ mio fratello dato che sta sempre a casa.
‘’ allooora ?! come lo volete il gelato ? ‘’ chiedo sorridente
‘’ cioccolatoo ‘’
‘’ vanigliaa’’
‘’ nono fragola ‘’ mi rispondono.
Avvicinandomi al chiosco vidi il ragazzo di quella mattina seduto su una panchina, con le cuffie e un libro in mano, ma mi concentrai sui gelati, così mi misi in fila dando uno sguardo ai bambini .
Qualche minuto dopo pagai i gelati che diedi direttamente a Liam e Lena.
Loro corsero a sedersi mentre io.. io rimasi indietro , come al solito aggiungerei, dato che sono un mito anche nella lentezza .. poi sentii dei passi avvicinarsi a me… spero non sia quello che penso… ti prego, non ho proprio voglia.
‘’ Ciao ‘’ perfetto .
‘’ ciao ‘’ risposi in fretta continuando però a camminare, lui mi seguiva così mi fermai ‘’ ti serve qualcosa per caso ? ‘’ chiedo gentilmente, credo.
‘’ no .. cioè, volevo solo sapere il tuo nome, io sono Louis ‘’ mi dice allungandomi la mano.
‘’ Zee, piacere ‘’ poi ripresi a camminare sperando afferri il concetto.
‘’ il piacere è mio ‘’ disse sorridente e continuando a seguirmi, così mi fermai dinuovo per vedere cos’altro voleva, continavo però a tenere lo sguardo su Liam e Lena.
‘’ sono tuoi figli ? ‘’ chiese ironicamente indicandoli. Odio questo tipo di sarcasmo, e in più non lo tollero quando esce dalla bocca di uno che si veste a quella maniera.. andiamo, maglia a righe che sembra un marinaretto, pantaloni rossi e mocassini.. è il top.
‘’ oh si, li ho avuti qualche hanno fa ‘’ dissi per niente divertita
‘’ dai scherzavo ‘’ mi rispose più serio capendo forse che non gradisco molto la sua compagnia però non mollava mica eh, continuava a farmi domande tipo ‘’ dove abiti ? ‘’ a cui io rispondevo ‘’ a casa mia ‘’ .
Si lo so sono antipatica quando mi ci metto.
Erano passati già tre quarti d’ora perciò…
‘’ senti adesso devo accompagnare l'amica di mio fratello, ci vediamo ‘’ dico andandomene, dopo qualche secondo però
‘’ aspetta vengo anche io..
Tanto non ho niente da fare’’
‘’ non hai nient’altro da fare ? ‘’ gli chiesi contemporaneamente, calò un po’ di imbarazzo, forse ero stata un po’ scorbutica ‘’ vabene allora.. ‘’

‘’ Liam , Lena andiamo dobbiamo tornare ‘’ pensavo in una loro lamentela, sapete come sono i bambini, invece no, hanno annuito e Louis si è avvicinato a noi
‘’ eeehi io sono Louis, come vi chiamate ? ‘’ perfetto ora oltre che allo stalker si mette a fare il pedofilo
‘’ io sono Liam ‘’ rispose convinto mio fratello, mentre Lena era più timida
‘’ piacere Liam , e tu ? ‘’
‘’ Lena ‘’ risponde a bassa voce , li tiro tutti in direzione della scuola .
Per tutto il tempo Louis non la smetteva di fare il cretino, per fare ridere i bambini. Magari se anche quest'anno fosse stato bocciato l'avrei aiutato a trovare lavoro in un asilo.
‘’ siamo arrivati ‘’ dico con un tono un po’ brusco , la mamma di Lena non era ancora arrivata perciò mi sedetti nelle scale della scuola mentre lo strambo e i bambini si misero a
contare le macchine rosse che passavano per quella strada, che cosa stupida.

Misi le cuffie e ascoltai un po’ di musica , ma tra una canzone e l’altra sentii Louis chiedere qualcosa a mio fratello.. qualcosa sul perché io sembri sempre depressa e incazzata con ogni forma di vita , mio fratello gli rispose di non sapere niente ma che mi vuole bene comunque.
Certo che però si potrebbe anche fare un po’ i cavoletti suoi, sono fatti personali. Si lo so sono una che critica sempre, ma comunque è la verita.
Finalmente arrivò la madre di Lena, mi avvicinai alla macchina e la salutai.
‘’ dai andiamo a casa adesso, dobbiamo fare i compiti ‘’ dissi rivolgendomi ovviamente a mio fratello ‘’ ciao Louis ‘’
‘’ no ormai vi accompagno a casa, vi dispiace ? ‘’ oh ma andiamo .
‘’ si ‘’
‘’ no ‘’ rispose mio fratello sovrastando la mia voce, perché ?
‘’ okay ‘’ disse facendo una faccia da perfetto idiota.

Fino a casa continuai ad ascoltare la musica nel mio cellulare , evitando ogni genere di conversazione.. non vedevo l'ora di entrare.
Una volta arrivati venni assalita da pensieri diversi ' e se il suo modo di vestirsi fosse solo una copertura ? Per far credere a tutti di essere un tonto, e invece è un maniaco sessuale e forse pure pedofilo ? Forse non avrei dovuto portarlo fino a casa mia, diamine, adesso sa anche dove abito, stupida. '
tutti questi pensieri però furono scacciati dal suo sorriso imbarazzato e incredibilmente dolce.
'' bhe allora... '' cominciò senza niente di preciso da dire '' ci.. vediamo a scuola ? ''
'' certo '' risposi con un sorriso, per la prima volta sincero da quando l'avevo conosciuto.
'' Okay '' fa per avvicinarsi, forse per salutarmi , ma si ritira '' a domani allora, ciao ''
'' a domani '' rispondo io sbrigandomi a voltare le spalle e ad entrare in casa seguita da mio fratello.

'' e' simpatico il tuo amico ''
'' non è mio amico, lo conosco appena '' gli dissi con nonchalance
'' si, certo '' che ne vuoi sapere tu ?
'' dico sul serio, l'ho visto questa mattina per la prima volta.. ma parliamo di te '' dico facendo un sorriso malizioso '' allora, questa Lena ? ''
d'un tratto si fece tutto rosso perdendo la sua sfacciataggine, gli faccio un sorriso dolce, per fargli capire che non voglio prenderlo in giro
'' è la mia compagna di banco ''
'' e ti piace ? ''
'' No... forse, un pochino '' mi rispose lui facendo segno con le dita
'' e glielo hai detto ? '' quanto sei impicciona Zee..
Liam spalancò gli occhi '' No, mi prenderebbero in giro '' aaaah i bambini
'' Scherzi ? Ti piace una ragazza e ti preoccupi degli altri ? Fratellino forse dovresti farti dare dei consigli da me '' sbiancò .
'' ehm.. non c'è bisogno '' che intende ? Non si fida di me?
'' ehi guarda che sono brava in queste cose ''
'' si certo.. ed è per questo che non hai mai avuto un fidanzato '' colpita e affondata.
'' e tu che ne puoi sapere ? '' mi fece una faccia eloquente e quasi dimenticai di star parlando con un bambino di 8 anni
'' ok vabene, lasciamo stare, se hai bisogno però me lo dici d'accordo ? ''
'' okay '' rispose lui, poi insieme salimmo le scale e andammo ognuno in camera propria, la mamma sarebbe tornata a momenti.

 

 

 

'' Zee ce la fai a stare sola per una sera? '' stavo completamente pensando a tutt'altro.
Mamma era tornata ci aveva detto che doveva stare via una notte per andare ad una riunione di lavoro che non si trovava proprio nella nostra città e che l'avrebbe ospitata una sua collega.
Mi era sembrato strano, in tutta la mia vita non aveva mai avuto una riunione lontano da dove lavorava.
'' Ma non sono sola, c'è Liam ''
'' No, prima di partire lo porterò a casa di zia Millicent , dormirà li '' sbarrai gli occhi, Liam da solo con la zia ?
'' e non posso andarci anche io ? ''
'' no, tu starai qui, tu sei grande e devi andare a scuola, mentre tuo fratello per un giorno potrà anche riposarsi '' evitai di obbiettare, tanto non serviva mai a niente.
'' vabene '' dissi monocorde '' quando devi partire ? ''
'' il tempo di preparare il mio borsone e quello di tuo fratello '' annuii semplicemente e mi diressi verso la mia camera, fortuna che per il giorno dopo avevo solo qualche esercizio di
matematica da svolgere – si, sembra che nella mia scuola non facciamo mai niente ma non è così, arriva un periodo dell'anno scolastico in cui hai voglia di prendere una corda e impiccarti - svolsi rapidamente tutto quanto e sistemai lo zaino per il giorno dopo – odiavo preparare tutto di fretta la mattina, già ero sempre abbastanza in ritardo, se dovevo pure preparare lo zaino non ce l'avrei mai fatta – mi buttai sul letto, sentendo le lamentele di Liam che non voleva proprio per niente passare la notte con la zia, se avesse avuto gli incubi , piùttosto che tranquillizzarlo , gliene avrebbe fatti venire il doppio.
Dopo aver salutato mia madre e mio fratello mi buttai sul divano a guardare un po' di tv . Ero stanca...

 

 

'' mh, chi è che rompe adesso ? '' dissi assonnata, cercai di recuperare la lucidità e capii che mi ero addormentata sul divano, ecco perchè quel mal di schiena , quasi dimenticai il motivo del mio risveglio quando sentii qualcuno che suonava il campanello, quando mi misi a sedere sul divano venni colta da un capogiro, e come se non bastasse oltre al campanello, quel qualcuno che a ragioni a me oscure era venuto a casa mia, ebbe l'idea di rompermi a pugni la porta, cominciai seriamente a preoccuparmi , prima ancora assonnata per pensare lucidamente pensai solo di dire 4 belle parole a chiunque mi avesse svegliata, ma adesso avevo paura.
Insomma chi è che in una situazione normale va a fare una visita alle 10 della sera .
Senza fare rumore, mi avvicinai alla finestra, scostai la tenda per vedere chi era alla porta. Vidi un ragazzo, inzuppato per via della pioggia, e non capivo chi potesse essere.
Mi mossi vicino alla porta, ma inciampai sbattendo il ginocchio.
'' ahi ''

 

*song*

 

'' Zee ? .. Zee perfavore apri '' sbarrai gli occhi, una voce, la sua voce.
Spalancai la porta come fossi spiritata , lo guardai per un attimo, poi mi buttai fra le sue braccia, non potevo crederci, lui colto di sorpesa perse per un attimo l'equilibrio, ma me ne fregai, mi era mancato così tanto.
Era incredibile , lui era qui.

'' Niall '' dissi con la voce spezzata e con gli occhi lucidi
'' Piccola '' piccola.. mi chiamava sempre così , perchè ero più piccola di lui, anche se di qualche mese .
'' mi sei mancato così tanto '' lentamente mi staccai e lo guardai negli occhi, solo in quel momento notai che c'era qualcosa che non andava.
I suoi occhi che fin da piccola amavo perchè sono blu come il mare, e a me piace il mare, erano leggermente arrossati e gonfi, lo guardai ancora un po' e nonostante stesse piovendo e una qualsiasi altra persona non se ne sarebbe accorta, vidi che una lacrima stava scendendo dal suo occhio destro. Era successo qualcosa di grave.
Dopo essermi un po' ripresa realizzai che eravamo ancora fuori , sotto la pioggia .
'' Vieni entra. '' dissi prendendogli la mano. Lui si fece trascinare dentro, ma poi un lampo lo attraversò.
'' aspetta, e … tua madre ? '' mi chiese preoccupato.
'' stai tranquillo, non tornerà fino a domani pomeriggio ''

In un attimo mi passarono davanti agli occhi tutti i bei momenti che avevamo passato insieme e le lacrime attraversarono prepotenti le mie guancie arrossate, ebbi l'impulso di stringerlo dinuovo in un forte abbraccio. Ero scioccata, mi sarei aspettata di tutto, tranne lui in casa mia.
Dopo poco notai che stava tremando, chissà quanta acqua avrà preso.
'' Ehm.. ti prendo qualcosa di asciutto '' dissi poi schizzando su per le scale. Trovai in pochi istanti una tuta che a me stava larga e tornai di sotto.

'' Niall che.. che succede ? '' chiesi titubante
'' scusami è che.. io non.. mi è successa una cosa e, l'unica che volevo vedere eri tu ma.. mi dispiace di essere piombato così in casa tua '' cominciò a dire parlando velocissimo.
'' Ehi ehi, calmati , non preoccuparti io.. sono felice che tu sia qui '' dissi dolcemente '' però , mi preoccupa il motivo per cui sei venuto '' continuai vedendo che nei suoi occhi c'era dolore.
'' ne vuoi parlare ? '' non mi rispose, continuando a guardare il vuoto, immerso nei suoi pensieri.
Poco dopo, si accucciò a me e appoggiò la testa sulla mia spalla, sentivo il suo fiato spezzato sul mio collo e non dissi nient'altro, gli circondai le spalle con un braccio e restammo così , per un tempo indefinito. Quando sentii il suo respiro farsi regolare, capii che si era addormentato.
Non capivo cosa potesse essere successo di così grave da farlo venire a casa mia, con il rischio di imbattersi in mia madre , alle 10 di sera e con la pioggia.
All'improvviso mi sentii in colpa.. in colpa per non averlo cercato prima, per non aver tentato di riallacciare i rapporti con quello che consideravo da sempre un fratello. Si perchè io e lui eravamo come fratelli.

 

 



My corner

 

Good ciao a tutti (?)

Ecco pubblicato il terzo capitolo.. e' passato un bel po di tempo dall'ultimo aggiornamento però purtroppo non ho potuto fare niente, per via della scuola e di mia madre. Poi mi ero anche bloccata un pochettino.

Devo far ancora prendere una piega definita alla fanfiction e ogni vostro consiglio o critica è ben accetto.

 

Rigurado al capitolo cosa mi dite?

Sinceramente non sono molto soddisfatta, non è venuto fuori come me lo aspettavo ma ho fatto il possibile per renderlo decente , con l'aiuto anche della mia migliore amica ( grazie di tutto Sam ).

Ho letto e riletto tutto una decina di volte.. ho cambiato parole e frasi.. Poi non del tutto convinta facevo pause di qualche giorno e quando mi riemttevo a scrivere cambiavo dinuovo qualcosa. Ma questo è quello che è venuto fuori.

Poi ci saranno altri capitoli con delle traccie audio, di cui metterò il link all'inizio del capitolo per evitare di rovinare il momento lol.

 

Comuunque , vi chiedo una cosa che ho dimenticato di chiedervi nei primi due capitoli.. Per caso i nomi dei personaggi vi ricordano qualcosa ? Uhm non so tipo i genitori.. ? Allie….. Noah……. Niente ? bhe ve lo dico io…

Le pagine della nostra vita ‘ esatto gente.

E poi bho probalmente nessuno l’ha mai letto ma Zee è il nome della protagonista di un libro, ‘ la ragazza che rubava le stelle ‘.

Poi in questo capitolo ho messo delle piccole frasi che fanno pensare alla saga Harry Potter, cioè quando il professor Piton ( alias Renato Zero ) dice agli alunni di andare a pagina 394, la lezione sui lupi mannari.

Forse non ve ne frega niente lollino .

 

Sapete una'altra cosa?

Come possono saperla se non gliel'hai ancora detta?

Stai zitta.

Negli scorsi spazio autrice avevo scritto che li avrei fatti più corti ma, al diavolo. Devo scrivere tutto ciò che ho bisogno di farvi sapere :) perciò al massimo , se non vi interessa lo saltate c:

 

Ora vado, a prestissimo , spero.

 

Ps: so che nei primi due capitoli ho fatto una confusione bestiale con le date e tutto il resto perciò se per caso notate qualcosa che non è chiara fatemelo notare e vedrò di cambiarla oppure chiedetemi direttamente dei chiarimenti. Perdonatemi , sono davvero pessima quando si tratta di ordine.

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Ff

4. Somethings never change



''un momento ...  cosa ?!''  avrò capito male ..
certo che hai capito male Zee.. stai calma e chiedigli di ripetere!

''non ho capito ..''  
''Io sono... stato adottato''   BAM .  
ma sei scema ! perchè gli hai chiesto di ripetere una cosa del genere ?"
Rimasi a bocca aperta, potevo immaginare di tutto , ma non quello .
''Che... che significa ?''  chiesi con un filo di voce
la domanda più stupida che potessi fare.
''Cosa può significare ? Adottato. Sono stato adottato. Quelli che fino a ieri credevo fossero i miei genitori in realtà non lo sono'' rispose un pò alterato, come biasimarlo .
Sentivo gli occhi lucidi ma non potevo piangere, non ora . Dovevo dare forza anche a lui in questo momento.
 Senza dire altro mi avvicinai e lo strinsi forte . Aveva bisogno di capire che c'ero , ci sarò sempre . Anche nei momenti brutti .
Rimanemmo così qualche minuto , e cercai di rielaborare quello che era accaduto in così poco tempo .

Come un lampo Niall , il ragazzo che da sempre considero come un fratello , e che non vedevo da troppo tempo , era rientrato nella mia vita.
Era sconvolto e in poco tempo si era addormentato sul divano . Al suo risveglio trovò me seduta sulla poltrona a bere un sorso di tè .  Gliene offrii un pò ma prima aveva bisogno di sfogarsi e dirmi il motivo per cui era qui.  E da lì la doccia fredda.

''E adesso.. che si fa ?''  chiesi cercando di essere delicata
''Adesso .. niente.  Più in là magari, vorrei cercare di capirci qualcosa di più''  rispose con tono di voce basso , si sentiva che era triste.

''Hai una bella voce comunque'' affermai cercando di cambiare di scorso e distrarlo. Sicuramente ne avremmo parlato tra un pò di tempo , c'erano molte cose ancora da mettere in chiaro ma doveva prima accettare la situazione , ed era ancora presto .
Mi guardò , non capendo.  
''Ho sentito una tua cover su internet , sei bravo.''
''dici ?'' chiese , anche se in realtà aveva voglia solo di pensare e deprimersi . Ma non l'avrei permesso.
''Si , dico''  risposi con un sorriso .
Fuori aveva smesso di piovere da un bel pezzo e decisi per tutti e due che saremmo andati a fare una passeggiata.
''Dai vatti a fare una doccia che usciamo''
''Non ho molta voglia scusa ''  rispose buttando la testa indietro e appoggiando la schiena al divano
''Non puoi stare qui e ripensarci ancora e ancora''
''si che posso''
''no non puoi , perchè io non lo permetterò'' affermai convinta come poche volte ero veramente.
Mi guardò male all'inizio , ma poi sorrise
''Che c'è ?'' chiesi sorridendo a mia volta
''Niente è che... sei cambiata''
''In senso positivo vero ?''  
''Certo'' disse trattenendo una piccola risata ''e.. mi sei mancata''  continuò venendomi ad abbracciare .
trattieni la tua sensibilità Zee, non puoi metterti a piangere ogni volta.
Hai ragione.
lo so.
''ti voglio bene'' gli dissi dolcemente  ''però usciamo lo stesso''  continuai divertita, e poi corsi verso la mia camera per cambiarmi . Lo sentii ridere e fui più sollevata.

Feci presto, infatti dopo 5 minuti ero già tornata in salotto. Uscimmo , ma dopo poco calò dinuovo la malinconia. Non riuscivo a vederlo così, lui che era sempre così spensierato e dalla risata facile. Ho sempre adorato la sua risata fin da bambina . Quando per esempio cadevo a terra e mi facevo male, lui scoppiava a ridere , e nonostante all'inizio facevo l'offesa, poi mi mettevo a ridere anche io e il dolore non pesava più .
Qualsiasi cosa mi venisse in menta era buona per distrarlo .
''allora... come va la vita lì da te ?''  chiesi
''normale.. niente di speciale''  rispose lui con nonchalance
''ti sei fatto molti amici ?''
''si abbastanza , sono divertenti''  rispose sorridendo, feci segno di aver capito  ''e tu invece?'' chiese subito dopo
''..io? beh si ho un paio di amici.....
      no ok , non ho nessun amico ma.. non mi lamento''  non aveva senso dirgli una bugia , e poi infondo mi andava bene così
''e quello che ti saluta lì infondo allora chi è ? Un folletto ?'' disse indicandomi un ragazzo che veniva nella nostra direzione. Mi girai di scatto.
''Ciaao'' esordì Louis con la sua voce acuta
''Ehi'' lo salutai , ma non si fermò a parlare con noi , continuò dritto per dove stava andando. Lo seguì con lo sguardo e lo vidi entrare in un bar vicino al parco . Non mi interessai più di tanto e incitai Niall a continuare la nostra passeggiata.
''E così.. non avevi amici eh ?'' disse lui sarcasticamente
''Infatti, lui non è mio amico, l'ho conosciuto da poco, so a mala pena il suo nome'' risposi convinta , sperando di poter cambiare discorso. Non mi piaceva quando si parlava troppo di me o della mia vita personale.
''Mh mh..'' annuì lui poco convintò ma conoscendomi preferì non andare oltre e gli fui grata per quello.
Era un pò che camminavamo , senza parlare , tutti e due ci stavamo godendo quel lieve venticello che sfiorava i nostri visi, ma dopo un pò mi venne in mente una domanda. Ero una curiosona.
''Cel'hai la ragazza?'' chiesi diretta. Vidi che si rabbuiò, ma dopo pochi secondi sorrise, un sorriso amaro.
''Cel'avevo... quest'estate''
''e poi che è successo?'' continuai schietta. Probabilmente era triste per lui parlarne ma volevo saperne di più sulla sua vita dopo il trasferimento, se avesse dubitato a rispondere avrei lasciato perdere.
''io sono partito.''  non feci altre domande e dopo un altro minuto di silenzio continuò lui stesso '' Quest'estate , con ... i miei genitori ho fatto una vacanza in Irlanda. Ho conosciuto una ragazza e.. ''
''vi siete innamorati'' completai la frase
''già... però ovviamente alla fine dell'estate sono dovuto tornare qua . All'inizio ci sentivamo spesso, poi sempre più raramente finchè abbiamo deciso per il bene di tutti e due di dimenticarci''  continuò tristemente
''Cosa?Ma perchè?''
''entrambi non possiamo permetterci di viaggiare spesso per incontrarci , avremmo solamente sofferto.''
''pensi ancora a lei vero?''  chiesi sorridendogli teneramente,  mentre mi parlava le sue guancie si era colorate leggermente di rosso.
''si.. ogni tanto''  capivo che in quell'ogni tanto si nascondeva molto di più.
Sorridendo affermai ''ti prometto che la rincontrerai. Io ti aiuterò. Se tieni a lei così tanto come dimostri, meriti di rivederla''
Fui travolta da un abbraccio che non ebbe bisogno di parole . Capii che con quell'abbraccio voleva ringraziarmi. Poi lo presi per mano e andammo a prendere qualcosa da bere .
Da quel momento non ci furono più discorsi tristi, solo battutine sarcastiche e tante risate . 

''che ore sono'' chiesi ricordandomi che non avevamo molto tempo prima che rientrasse mia madre.
''sono quasi le tredici'' rispose guardandomi preoccupato
''nel pomeriggio dovrebbe rientrare mia madre , come facciamo ?'' dissi passandomi una mano tra i lunghi capelli scuri e cercando di pensare a qualcosa. Qui non conosceva nessuno e non potevo dirgli di tornarsene a casa .
Lo squillo del mio cellulare ci distrasse dai pensieri . Sbrigai accettare la chiamata senza neanche leggere il nome.
''pronto?
  zia?
  si ok, ma perchè?
  okok scusa. Passo tra un ora.''  chiusi la chiamata sotto lo sguardo incuriosito di Niall.
''ricordi la nostra cara zia Milly ? Mia madre ha lasciato mio fratello da lei per questa notte per la sua riunione. Mi ha chiamato dicendo che non tornerà neanche stanotte per un motivo che non mi ha voluto dire e che devo portare dei vestiti a Liam''
Era già strano il fatto che mamma avese una incontro fuori città ma è ancor più strano che si stia trattenendo per ben due giorni.
''Allora, posso restare ?''
''certo'' risposi sorridendo  ''adesso però dobbiamo tornare perchè devo portare quelle cose a mio fratello''
''yeah buddie'' mi disse lui contento , io scoppiai a ridere , era così ogni volta che diceva qualcosa di strano.
Tornammo a casa e presi tutto quello che avrei dovuto portare e ci incamminammo dinuovo.
Niall rimase dietro l'angolo , se la zia l'avesse visto l'avrebbe sicuramente detto a mia madre. Insomma , nonostante era passato un pò di tempo era impossibile non riconoscerlo. 
Dovetti aspettare almeno 10 minuti prima che finalmente mi aprisse. E non mi lasciò neanche il tempo di salutare mio fratello che mi chiuse la porta in faccia dicendomi semplicemente ''ce ne hai messo di tempo, tua madre ti chiamerà domattina , torna a casa''
No zia di nulla , non ringraziarmi e tranquilla non avevo nessuna voglia di salutare almeno un attimo mio fratello.
Arrabbiata a morte tornai sui miei passi sentì una specie di tuono. Mi girai verso Niall.
''L'hai sentito anche tu?'' chiesi , non capivo perchè improvvisamente era diventato tutto rosso
''era il mio stomaco'' disse imbarazzato. Scoppiai in una risata sguaiata.
''scusa pensavo fosse un tuono'' dissi continuando a ridere ''andiamo a casa dai, così mangiamo''  .
Dopo un pò ripensando alla scenetta di poco prima mi venne ancora da ridere
''ok per quanto ancora pensi di continuare?'' chiese fingendo di essere offeso, in realtà si stava divertendo nonostante lo stessi prendendo in giro
''scusa , ok smetto'' dopo qualche secondo ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere insieme, come ci succedeva sempre da piccoli. E' proprio vero che certe cose non cambiano mai. Inoltre... ho già detto che amo il suono della sua risata?
Non ridevo così da tanto.... tanto tempo. Pensai che niente e nessuno mi avrebbe dinuovo separata da lui .
Gli presi dolcemente la mano e insieme tornammo a casa con un grande sorriso .



 My Corner


Hi everyone :)  Ecco il quarto capitolo . So che è molto corto ma dopo tutto questo tempo avevo bisogno di sapere se c'è qualcuno che continua a seguirmi oppure no. Scusate il ritardo.
Il mio problema è che spesso non so come esprimere i miei pensieri. Fosse per me la storia sarebbe già a 20 capitoli ma
non riesco a elaborare tutte le idee che ho in testa. Credo sia colpa del mio scarso impegno a scuola , la mancanza di studio che ora mi fa mancare le parole .  Sto cercando di impegnarmi , perchè adoro scrivere e voglio migliorare , per questo come dico sempre, qualsiasi consiglio o critica è bene accetto. Recensite dai , ditemi che ne pensate c:

Ma passando al capitolo , ve la aspettavate questa novità ? Abbiamo scoperto perchè Niall era così turbato nel capitolo scorso e per i due ci saranno ancora un sacco di ostacoli. Continuate a seguirmi e piano piano vedremo se questa storia ha un lieto fine proprio come nelle favole.
Inoltre... chissà cosa faceva Louis in quel bar? Forse ha preso qualcosa da bere, forse no.. bho.
A prestooo :)




 








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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


5

5. He will help us



Era ormai pomeriggio inoltrato .. il sole stava tramontando e come facevo spesso da bambina andai a sedermi vicino il mio albero in giardino .
Di diverso c'era che da piccola , andavo sempre là con mio padre , mi facevo spingere e lui era contento quando gli urlavo di farlo più forte , perchè mi sembrava di riuscire a toccare il cielo. Quando papà era stanco dal lavoro invece ci sedevamo lì e leggevamo un libro ..
Da qualche anno a questa parte invece , ci andavo per riflettere e per godermi appunto .. il tramonto . Le nuvole erano alte nel cielo , la maggior parte erano grigie, compatte ,  mentre altre erano bianche come il cotone , e sembravano anche morbide .
Stavo aspettando Niall che finiva la sua doccia quando vidi qualcuno al mio cancello .. era fermo e mi guardava immersa nei miei pensieri aspettando che alzassi lo sguardo.. era lui , lo strambo. Che ci faceva qui ?
Decisi di mettere da parte la freddezza e le risposte antipatiche , era stata una bella giornata infondo , a parte qualche piccolo dettaglio, non volevo che peggiorasse.. quel ragazzo non mi aveva fatto niente di male , aveva cercato di essere gentile e stava cominciando ad essermi simpatico nonostante l'avessi visto tre o quattro volte. Mi avvicinai lentamente e aprii il cancello per farlo entrare .
'' Ciao '' dicemmo contemporaneamente . Aveva uno sguardo imbarazzato.
''Come va?'' mi chiese gentile
''abbastanza bene , tu?''
''idem.''  rispose, e poi si passo una mano tra i capelli
''allora... mi dovevi dire qualcosa?'' chiesi cercando di capire perchè era a casa mia
''mh.. no , niente di particolare , ero nei paraggi e ti ho vista in giardino'' non sembrava molto convinto delle sue parole ma fa niente..

Nel frattempo era uscito anche Niall, con i capelli ancora bagnati dopo la doccia.
''ehm, il tuo ragazzo ti cerca'' mi disse Louis imbarazzato ..  ma è scemo ? Mi girai di scatto, e istintivamente scoppiai a ridere.
Diciamo che non avevo una risata molto femminile , di solito facevo sempre figure di merda perchè sembravo una foca. Louis mi guardò stranito, sicuramente adesso penserà che sono una pazza.
''no Louis , non è il mio ragazzo'' Niall intanto si era avvicinato e si era presentato ''è mio cu..'' stavo parlando senza riflettere e Niall mi interruppe finendo la frase, ''sono un amico''
''già..  praticamente è come un fratello'' dissi sorridendo . Anche Louis fece un sorriso sincero , il primo da quando era arrivato.
Poi mi rivolsi a Niall  ''guarda che se con quei capelli bagnati ti viene la febbre ti arrangi , io non ti farò da schiava''  lo avvisai divertita.
''Stà tranquilla, se non mi è venuta la febbre dopo essermi preso la pioggia di ieri , allora non mi verrà mai più'' disse poi scoppiando a ridere .
Alzai gli occhi al cielo ridendo , poi entrammo tutti e tre a casa. Parlammo del più e del meno , di scuola , di amici, un pò di musica.
Louis era veramente un ragazzo simpatico, i due  non avevano impiegato neanche 5 minuti per entrare in confidenza e cominciare a scherzare come vecchi amici. Anche io dopo un bel pò cominciai a scherzare con lui ma restavo sempre nei limiti.. era comunque un ragazzo che conoscevo da poco.
Si erano fatte le.... otto e mezza ?!? Ora comprendo il mio stomaco affamato .
''HO FAMEE'' gridai sovrastando le loro chiacchiere futili che in quel momento erano giunte al calcio
''Anche io ! Però ordiamo una pizza. Non voglio che mi avveleni''  disse scherzando Niall. Gli tirai un cuscino e andai a recuperare il telefono
''Va bene , ordina tu'' gli tirai pure il telefono , che peccato l'ho mancato
''Ringrazia di avere una mira schifosa'' mi disse cercando di non ridere
''sisi certo.. ricorda di essere un ospite, portami rispetto'' dissi facendo l'altezzosa.  AHI ! Mi aveva ritirato il cuscino in faccia, mi girai facendo una faccia scioccata
''cosa hai osato fare ?! ''   lì di solito sarebbe a quel punto scoppiata una guerra di cuscini ma.. sarebbe stato banale  ''bene, niente pizza per Niall'' soddisfatta mi avvicinai per riprendermi il telefono ma lui mi tirò giù nel divano e inizò a farmi il solletico. NO, ODIO IL SOLLETICO.
Inizia a ridere come una psicotica '' ti preeego , nuoo smettila! '' gli gridavo, ma lui niente .
In tutto questo quell'altro scemo se la rideva , si bravo , non aiutarmi .
''smettila ti prego, sai che odio il solletico''  dissi quasi tra le lacrime
''ah lo odi? E allora perchè stai ridendo?'' Dio santo ma si può essere più cretini di così.. Per qualche secondo si fermò e riuscii a fargli una faccia da 'ma sei demente o cosa' riprese immediatamente a solleticarmi i fianchi , non me l'aspettavo e per sbaglio scoppiando a ridere gli sputai in faccia. Smise subito e si allontanò da me urlando ''CHE SCHIFOO'' adesso ridevo più che mai , era troppo buffa la sua faccia. Continuava a urlare ''che schifo , che schifo mi hai sputato eeeaaw''  intanto si asciugava con la maglietta ma si vedeva che rideva sotto i baffi. Ero sicura che si sarebbe vendicato di quel piccolo errore da me commesso.
''Piccola, la mia vendetta arriverà quando non te lo aspetti'' disse il più serio possibile. Ecco appunto.
''ma ora ordiniamo'' disse saltellando felice come un bambino .Era incredibile come riusciva in un attimo a cambiare umore.
 Il povero Louis che aveva dovuto assistere alla nostra follia non aveva smesso di ridere neanche per un secondo , solo adesso mi sto accorgendo di quant'è buffa la sua risata . Però era tenero .
che fai ti stai sciogliendo Zee ?
oh ma che cavolo ero stata bene senza di te per un giorno
in realtà io sono sempre con te
si certo. E quando smetterai di assillarmi?
quando la favola sarà finita.
ma di che stai parlando ?! quale favola?

''Vuoi una mano?'' la voce ancora divertita di Louis sovrastò i miei pensieri . Ero spaparanzata sul divano, con la maglietta mezza alzata e i capelli arruffati , un giorno quel biondo me la pagherà. Spesso sono una persona abbastanza vendicativa.
''grazie''  gli sorrisi e afferrai la sua mano . ''Ti unisci a noi vero?'' gli chiesi subito dopo , indicando Niall che faceva il numero della pizzeria
''uhm vabene, avviso mia madre'' mi sorrise , dopodichè mi diressi in camera mia per sistemarmi , sembravo appena scesa dalle montagne russe.
Pettinai i capelli e misi qualcosa di più comodo . Sostituii i jeans e la maglietta con dei pantaloncini e una t-shirt e tornai di sotto, cominciai ad apparecchiare aiutata dagli altri due, per fortuna la pizza non ci mise molto ad arrivare e pagai.
''Giuro che ti ridarò tutti i soldi che hai speso per me'' mi disse Niall sotto voce, quel pomeriggio eravamo andati in un negozio vicino a comprare qualcosa da mettersi visto che sarebbe rimasto ancora un giorno da me . Gli misi una mano sulla spalla e lo rassicurai.
''Tranquillo.. non mi devi niente,  troverò un altro modo per ricambiare il favore'' dissi lanciandogli uno sguardo malvagio. Dopo lo superai e lui rimase immobile con una faccia preoccupata per quello che gli avrei potuto fare .
Finalmente ci sedemmo tutti a tavola a mangiare, il mio stomaco brontolava da un pò . Fortuna che non faceva tanto rumore. 
Divorai 3 fette della pizza maxi che avevamo preso e stavo tipo per scoppiare , qualche altro boccone e i bottoni dei pantaloncini sarebbero saltati rischiando di uccidere qualcuno. No vabe non esageriamo, al massimo potevano solo mutilare o ferire gravemente.
''alloora.. quindi , tu sei di qui?''  chiese Niall a Louis intavolando un discorso
''no, sono venuto qui da poco con la mia famiglia'' rispose lui
''come mai ? se posso chiedere''  chiesi istintivamente
''beh niente , mamma dopo la separazione ha cominciato ad avere problemi e ha trovato un lavoro migliore qui , così io e le mie sorelle l'abbiamo appoggiata''  rispose facendo un sorriso debole. Non era entusiasta di cambiare città ma il motivo per cui l'ha fatto evidentemente gli fa accettare la situazione.
''I tuoi invece dove sono?'' mi chiese rendendosi conto solo in quel momento di essere soli già da un pò. Niall subito mi guardò preoccupato ma lo rassicurai con lo sguardo.
''non sono sicura di dove sia mia madre, mi ha detto di avere una riunione fuori città ma è strano'' mi guardava come a chiedere 'cosa c'è di strano' così gli spiegai meglio  ''mamma non è mai stata fuori città per lavoro.. tantomeno per due giorni , per questo mi sembra strano''  lui fece segno di aver capito
''e tuo padre invece?''  chiese subito dopo
''mio padre.. non c'è più..  è morto diversi anni fa'' risposi sorridendo amaramente. Ormai lo avevo accettato, riuscivo a non piangere quando spiegavo dov'era mio padre e perchè non c'era.. però non potevo evitare di rattristarmi
''oh Zee, mi dispiace.. non lo sapevo'' gli sorrisi
''stà tranquillo'' bloccai le sue scuse con un gesto della mano e lui mi fece un piccolo sorriso.
A quanto pare nessuno di noi tre aveva una storia bella da raccontare sui propri genitori .. misi in mezzo la scuola , per evitabre di continuare il discorso.
''comunque.. se ti serve qualcosa per la scuola posso darti una mano.. non so, qualche spiegazione o dei libri'' mi proposi di aiutarlo, infondo non mi sarebbe dispiaciuto passare del tempo con lui ..
uhuh Zee che si propone di aiutare un ragazzo, è una cosa da segnare sul calendario
ancora tu ?!
te l'ho detto, ancora non è tempo per me di sparire completamente
''ah grazie mille, in effetti avrei bisogno di un aiuto in qualcosa''  venni strappata dai miei pensieri
''ok , allora Lunedi a scuola mi dici tutto quello che ti serve'' risposi gentilmente
''andiamo a fare una passeggiata?'' propose Niall ''ho bisogno di smaltire tutta questa pizza'' continuò tenendosi la pancia .
Io e Louis annuimmo , mi affacciai dalla finestra per vedere se c'era freddo , e si, decisamente non era il caso di uscire così scoperta. Andai dinuovo su a cambiarmi , niente di particolare, solo qualcosa di più pesante. Presi chiavi e telefono e uscimmo.
C'era un venticello fresco che io trovavo piacevole , mi dava un senso di libertà e freschezza.
Sapete quando c'è quel giorno particolarmente caldo e quando arriva il venticello dite ' aah che bello '  , beh a me capitava anche quando non c'era caldo. Mi piaceva. Il vento trasportava la vita , trasportava gli odori e anche i rumori. Sentivo il vento sulla mia pelle ed era come se volesse parlarmi , e io cercavo di ascoltarlo, è assurdo lo so.
La serata continuò tranquilla, tra chiacchiere e risate , c'era qualche nuvola e la luna ogni tanto scompariva dietro esse , per riapparire poi  qualche secondo dopo , come se stesse giocando a nascondino, però noi non le prestavamo molta attenzione , era in secondo piano .
''E' stata una bella serata'' commentò Louis , si , in effetti lo era stata
''già'' rispose Niall , io preferii non dire niente e mi limitai a sorridergli
''siete ufficialmente i primi due amici che ho nella nuova città'' continuò Louis , feci una faccia stranita
''Davvero? ma come.. pensavo che quelle ragazze che a scuola ti hanno dato il benvenuto fossero tue amiche'' gli dissi scherzando. Lui si mise a ridere.
''Non sono mie amiche, diciamo più .. conoscenti'' mi rispose però facendo uno sguardo malizioso.
''Eeh certo alla fine il pensiero va sempre là''  gli dissi mentre quei due si battevano il cinque. Questa era la parte negativa di avere amici maschi..
''beh ragazzi ora devo tornare a casa'' riprese Louis dopo un pò ''grazie della cena'' .
''figurati'' dissi timida.
Aveva salutato Niall con una stretta di mano e si stava avvicinando a me per baciarmi una guancia , almeno credo. Istintivamente feci un passo indietro e fece un piccolo sorriso deluso . Che si aspettava? Non è che da un giorno all'altro adesso prendevo e mi mettevo a dare baci .
come la fai tragica Zee.. è solo un bacio sulla guancia per salutarti
e allora?
c'è rimasto male . Pensava foste amici ..
bhe .. lo siamo .
''andiamo a casa?'' la voce di Niall si intrufolò tra i miei pensieri e mi limitai ad annuire
Decisi di lasciare un messaggio a mia madre, così la mattina dopo mi avrebbe risposto , invece il messaggio di risposta arrivò dopo qualche minuto. Che strano. Che ci faceva mamma ancora alzata a quell'ora? Non era da lei.
Le avevo chiesto a che ora sarebbe tornata il giorno seguente e rispose ' alle 17.00 '  .
''Niaaall , mamma torna domani alle cinque'' gridai per le scale e ricevetti un ok dalla cucina . Ero sfinita , la notte prima avevo dormito pochissimo, misi il pigiama e mi buttai sul letto .. ripensai velocemente a questi ultimi due giorni e automaticamente sorrisi.
Era stato tutto un pò strano però all'improvviso era come se  quei mesi di distanza non ci fossero mai stati , eravamo dinuovo insieme , inseparabili e questo bastava , il resto si vedrà ...  a poco a poco i pensieri cominciavano a farsi sempre di meno , finchè non mi addormentai del tutto cullata dalla consapevolezza che dal quel momento , non mi sarei più sentita sola ..

La mattina dopo mi ero svegliata con un pesante respiro sul collo , ero ancora troppo debole per spostarmi ma chi altro poteva essere se non Niall .
Dopo essermi svegliata un pò mi resi conto che era praticamente buttato sopra di me , ecco perchè mi si erano addormentate le gambe e il braccio destro . Cercai di liberarmi senza far troppo rumore ma alla fine sbuffai divertita e con tutta la forza possibile lo spinsi per farlo girare dall'altra parte.. Libertàà ! E in tutto quello lui continuava a dormire beato .
Presi l'orologio e vidi che erano circa le nove di mattina , andai a farmi una doccia e poi scesi a far colazione .
Con l'odore dei pancakes e del caffe volevo vedere come non si svegliava . Infatti 5 minuti dopo sentivo i suoi pesanti passi per le scale .
''Buongiorno'' dissi allegra e pimpante e lui mi rispose con un 'ciao' che captai a mala pena  ''hai dormito male?'' gli chiesi ridendo.
''si, per colpa tua , ti sei addormentata senza lasciarmi neanche un pò di spazio'' disse puntantomi il dito contro , ma non riuscii a non ridere , era così buffo , aveva la faccia da offeso , i capelli tutti scompigliati e non si reggeva neanche in piedi.
''potevi andare nel letto di mio fratello'' gli risposi, poi presi una tazza con del latte e gliela misi davanti , per poi sedermi accanto a lui.
''non volevo dormire da solo'' disse lui arrossendo
''ooohw , povero piccolo'' esclamai fintamente dispiaciuta e gli presi una guancia come si fa con i bambini e mise la testa di lato per farsi dare un bacio , sorrisi e lo accontentai , dopodichè aspettai che finisse di mangiare .
''allora.. mamma torna alle cinque perciò abbiamo il tempo di trovarti un posto dove stare.. e ho già pensato a una cosa'' fece segno di continuare ''potremmo chiedere a Louis di ospitarti per qualche sera.. che ne dici ?''  non sembrava molto convinto ma era l'unica buona idea che avevamo.
''ma l'ho conosco solo da ieri .. cioè non sappiamo neanche com'è la sua famiglia'' disse un pò esasperato all'idea di non riuscire a pensare a qualcos'altro
''vabe , chiedere non costa nulla.. tra un pò usciamo e poi speriamo di incontrarlo per strada perchè non ho il suo numero'' dissi riflettendo su quel piccolo particolare. Poi mi venne in mente un' altra cosa di cui dovevamo parlare.
''senti.. so che non è un piacere parlarne ma .. i tuoi non ti hanno cercato dall'altra sera?'' sapevo che voleva ritardare quell'argomento il più possibile ma non poteva evitarlo ancora a lungo.
''si.. un sacco di volte , gli ho lasciato un messaggio..'' abbassò la testa e iniziò a far aggredire le sue mani una contro l'altra, così gliele presi fra le mie e lo incitai a continuare ''gli ho scritto che ero da te e non sarei tornato'' .
''e non hai cambiato idea? Voglio dire.. magari solo per un pò.. possiamo andarci insieme, così prendiamo le tue cose'' alzò la testa e mi guardò senza dire niente , non capivo cosa gli passava per la testa e fui obbligata a chiederlielo.
''a che pensi?''
''forse... forse hai ragione, non potrò farmi ospitare dagli altri per molto tempo, però è troppo presto. Non sono ancora pronto a tornare a guardarli in faccia..'' lasciò delicatamente le mie mani e andò a mettere la tazza nel lavello , giusto per fare qualcosa.
''va bene , allora ci andrò io, prenderò le tue cose e cercherò di spiegargli come ti senti , d'accordo?'' annuì sforzandosi di fare un piccolo sorriso e chiudemmo dinuovo quell'argomento. Potevo immaginare quanto potesse essere dura per lui al momento.. erano passati appena due giorni e capivo che non era ancora pronto, ma cosa avrebbe fatto se neppure Louis avrebbe accettato di aiutarlo? Dove sarebbe andato?
Con queste domande ancora nella testa ci preparammo per uscire , dovevamo cercare Louis per chiedergli quel favore. Ci dirigemmo al punto di partenza , il parco , fino ad allora era il posto in cui l'avevo incontrato oltre la scuola , facemmo un giro lì intorno e non trovandolo decidemmo di prendere una stradina secondaria lì vicino, superando il bar all'angolo. Facemmo il giro dell'isolato ma niente, in giro non c'era . Avevo pure controllato se nelle case che passavamo c'era scritto il suo cognome , ma poi mi ero ricordata che viveva con la madre, e forse sul campanello di casa c'era il cognome di lei . Pensavo sarebbe stato più facile ma di certo se avremmo avuto il suo numero avremmo fatto prima . 
Non sapevo a che ora eravamo usciti di casa ma erano le dodici e di sicuro erano passate più di due , ero stanca e proprio quella mattina il cielo aveva deciso di dare un giorno libero alle nuvole e di far lavorare il Sole , c'era davvero caldo. Peccato, io amo le domeniche di pioggia.
''basta , c'è troppo caldo. Andiamo a prendere qualcosa di fresco ti prego'' implorai Niall e lui sembrò accettare molto volentieri, così ci dirigemmo al bar all'angolo . Arrivati alla porta, stavo per tirarla e contemporaneamente qualcuno dall'altra parte faceva lo stesso. E dato che la porta poteva essere aperta da entrambi i lati , rimanemmo bloccati , mollai la presa e Louis uscì dal bar .
''ciao ragazzi'' disse dedicandoci un ampio sorriso che ricambiammo,  ''che ci fate qui?'' chiese subito dopo .
''noi ti cercavamo'' risposi diretta, prima concludevamo la faccenda , meglio era.
Non volevamo di certo usarlo o approfittarci di lui , ma era necessario. Sono sicura che dopo avergli spiegato la situazione avrebbe capito, non so perchè ma in quel momento qualcosa mi fece capire che lui ci avrebbe aiutato .




My Corner

Good Ciao a tutte !  Ecco il quinto capitolo, spero davvero vi piaccia .
Mi sto impegnando molto in questa fanfiction .
Grazie mille a tutte quelle che hanno recensito la storia fino ad'ora , siete fantastiche :) E ovviamente grazie anche a quelle poche che hanno aggiunto la storia ad una qualsiasi lista , grazie.
Come al solito dico che accetto consigli e critiche perchè voglio migliorare, perciò se vi viene in mente qualcosa o non vi piacciono certi aspetti della storia ditemelo :)
Comunque.. vorrei chiedervi secondo voi chi è , o sarà il protagonista della fanfiction , ossia il ragazzo che farà perdere la testa a Zee , chi farà innamorare Zee ??  Avanti rispondete con le ipotesi che vi siete fatte, ditemi ciò che pensate :)

A parte questo mhh.. non mi sembra di aver nient'altro da dire perciò .. vado a letto dato che sono le 00.10 .
A prestooo



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