I want you to be my last first kiss.

di _shebelieves
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Everything has changed. ***
Capitolo 2: *** I don't wanna fall anymore. ***
Capitolo 3: *** Why do you hate me? ***
Capitolo 4: *** raspberries. ***



Capitolo 1
*** Everything has changed. ***


*Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin*
Finalmente anche l’ultima campanella della giornata suonò. Raccolse le sue cose e uscì dall’aula dopo aver salutato educatamente la donna sulla quarantina seduta in cattedra. Odiava quella donna, sembrava fare di tutto per rovinarle la vita.
Si avviò con passo spedito verso il suo armadietto, cercando di non incrociare nessuno di sua conoscenza – quella giornata era stata già abbastanza stressante, voleva solo tornare a casa e farsi una bella dormita.
«Meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeel!»come non detto.  
«Ehi Tif’.. che c’è?»disse con tono seccato la mora aprendo l’armadietto.
 «Indovina chi ho visto passare sul mio corridoio?» rispose la rossa saltellando vicino a lei.
«Mh.. fammici pensare.. Styles?» le chiese. In fondo era una domanda retorica perché ne conosceva benissimo la risposta, solo un ragazzo era capace di fare quell’effetto alla sua amica e il ragazzo in questione si chiamava Harry, Harry Styles.
Lei lo detestava, non sapeva spiegarsi come Tiffany facesse ad andare dietro ad uno come lui. Gli andava dietro da due anni ormai, eppure non aveva nulla di così speciale, anzi.
Sistemò gli ultimi libri nell’armadietto prima di salutare l’amica e correre verso la fermata del pullman sperando di non averlo perso, ma ahimè arrivata davanti al grande palo giallo non vi trovò anima viva.
 Perfetto Melanie, questa giornata non poteva andarti peggio.
Rassegnata iniziò a camminare lungo il tragitto che l’avrebbe portata a casa da sola, senza neanche la musica nelle orecchie a farle compagnia, il suo ipod era praticamente morto.
 Poco dopo però si accorse di non essere del tutto sola, infatti un ragazzo le stava camminando vicino. Iniziò a scrutarlo per bene, cercando però di non dare nell’occhio. Osservò come i ricci castani gli incorniciavano il volto, gli occhi erano di un verde allucinante e i lineamenti del viso quasi perfetti.
Ma quando il ragazzo si girò sorridendole non potette credere ai suoi occhi o meglio, non potette credere di aver pensato tutte quelle cose su di lui. Il ragazzo che fino a dieci minuti prima disprezzava,  ora era diventato quasi perfezione ai suoi occhi. Com’era possibile?
Si girò guardando avanti e continuò a camminare facendo finta di niente.
«Io sapevo che quando una persona ti sorride sarebbe educato almeno ricambiare il sorriso» esordì il riccio.
«E io sapevo che prima di parlare con una persona che non si conosce ci si presenta.» rispose ferma la ragazza continuando a guardare dinanzi a sé.
«Lo fai apposta, vero?» chiese il ragazzo guardandola.
«Cosa? Non sto facendo un bel niente.»
«Okay, ricominciamo.. Io sono Harry Styles, mentre tu sei..?» esordì il riccio.
«Melanie.» rispose secca lei.
«Non hai un cognome?» chiese imperterrito lui.
«Magari non voglio dirtelo.» continuò usando lo stesso tono di prima.
«Okay.. okay.»



Hello!
Okay, se siete arrivati fino a qua vi faccio una statua fdjkgdfmdvk.
Preciso che questa storia mi è uscita dal nulla, non so neanche perché l'abbia pubblicata, ma spero comunque che piaccia a qualcuno, in tal caso la continuerò, altrimenti la cancellerò lol
L'altra fanfiction mi è andata in fallimento, non la continuerò più, non interessa a nessuno ahah
Potreste lasciarmi una recensione dicendomi cosa ne pensate? E' davvero importante per me.
Ringrazio già tutti quelli che leggeranno e recensiranno (se ci saranno ahah) <3

 

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Capitolo 2
*** I don't wanna fall anymore. ***


«Vorrei solo capire come fa una bella ragazza come te a non avere un ragazzo!»
I ragazzi non sanno neanche cosa io sia zia.
Mi stava letteralmente soffocando da cinque minuti, poteva dirlo che mi voleva morta. Mi limitai a sorridere a quella sua affermazione, effettivamente aveva perso le lenti.
«Puoi salire da tuo cugino tesoro, è in camera sua»
Grazie per il pensiero zia, sarei onorata di passare la serata con un extraterrestre ma non preoccuparti, sto bene dove sto.
«Ehm.. grazie.»
Iniziai a salire le scale con l’entusiasmo di un carcerato, diretta nella stanza di mio cugino.
 Avevo sempre dubitato della nostra parentela, avevo sempre insinuato che fosse stato adottato, e lo credo tutt’ora, insomma un essere del genere non poteva essere mio parente.
Trovatami davanti alla porta di camera sua esitai un momento prima di bussare.
Dovevo per forza andare da lui? No, potevo benissimo riscendere le scale e tornare da mia madre e mia zia, e sarebbe stato quel che avrei fatto se la porta alla quale ero di fronte non si fosse spalancata scoprendo la figura di mio cugino con espressione confusa, che si aprì immediatamente in un gran sorrisone.
«Melanieeeeeeeeee!» Urlò per poi stritolarmi in un abbraccio. Ma dico, era una cosa di famiglia quella?
«Ehm.. ciao Louis.» Dissi sforzando un mezzo sorriso per non sembrare una menefreghista, in fondo però non era colpa mia se lui era così.. insopportabile.
«Dai entra!» Mi disse conducendomi nella sua stanza.
No, no ditemi che non è vero, vi prego.
«Ehi Melanie» Mi salutò il ragazzo riccioluto seduto alla scrivania di mio cugino.
«Ciao Styles..»
Lo vidi alzarsi e venirmi incontro abbracciandomi. Ma che ti sei bevuto? 
«Meeeel!» Okay, non stai bene.
«Va tutto bene?» Chiesi spaesata lasciandomi stringere in quell’abbraccio che sembrava non finire mai.
«Certo, perché non dovrebbe?» Mi sorrise sciogliendo l’abbraccio.
Mi abbracci di nuovo?
 E’ colpa di mia madre questa, non avrei dovuto assecondarla, in questo momento potrei benissimo essere a casa a.. studiare. Oh giusto, ecco perché le sono andata dietro.
«Tutto okay?» Sentii chiedermi da mio cugino.
«Si.. si, tutto bene.. ma che dico una meraviglia, si.» Non penso se la siano bevuta..
«Sei strana.. sicura che non mi stai nascondendo qualcosa?» Continuò scrutandomi a dovere.
«Come se tu sapessi qualcosa della mia vita.» Replicai accomodandomi sul suo letto senza neanche chiedere il permesso. In fondo era mio cugino, no?
«Hai ragione, non so praticamente nulla di te.. Forse però ne saprei di più se non ti rifiutassi sempre di passare un po’ di tempo con me, non credi?» Ci risiamo.
«Sai una cosa? Non so neanche perché sono voluta salire, preferisco andarmene.» Mi girai verso la porta che Louis aveva chiuso poco prima e feci per aprirla.
«Ecco, lo stai rifacendo.» Mi fermai di colpo con la mano sulla maniglia. «Perché non possiamo avere un rapporto da normali cugini? E’ colpa mia? Ho fatto qualcosa di male?» Se solo sapessi cos’hai fatto Louis..
«No. E’ colpa mia.» Aprii la porta intenzionata ad uscire, ma venne richiusa con un colpo secco da lui.
«I-io penso di essere di troppo, vi lascio soli.» Azzardò il riccio andando verso la porta.
 «No, sono io quella di troppo. Rimani Harry, io me ne vado.» Stavolta non lasciai tempo a Louis di chiudere nuovamente la porta che corsi giù per le scale, presi le chiavi di casa e mi diressi verso quest’ultima stringendomi nel mio giubbotto.
Camminai ripensando alle sue parole, e le lacrime non tardarono ad arrivare.
Perché mi stai facendo questo? Non voglio rivivere ciò che ho vissuto. Non voglio risentirmi come mi sono sentita. Non voglio.


Hello!
  Ho finalmente aggiornato c:
Il primo capitolo non ha avuto molto successo, ma spero di essermi rifatta con questo.
In realtà il primo capitolo vero e proprio è questo, se avete notato ho anche cambiato il modo in cui i fatti sono narrati dalla terza alla prima persona, e spero di non aver sbagliato in questo.
Le frasi scritte in corsivo sono i pensieri di Melanie del momento, ci tenevo a precisarlo lol
Bene, penso di aver detto tutto, ringrazio le tre persone che l'hanno messa nelle seguite e quella che l'ha messa nelle preferite :)
Mi piacerebbe ricevere più recensioni, vorrei sapere cosa ne pensate.. grazie se lo farete c: 
 

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Capitolo 3
*** Why do you hate me? ***


«Ti amo.» Mi disse a fior di labbra.
«Non puoi dirlo.» Risposi rubandogli l’ennesimo bacio.
«Posso invece, eccome se posso.» Disse lui tra un bacio e l’altro.
L’avrei baciato per ore e ore.


«Mel svegliati o farai tardi a scuola!» Non è la voce di mia madre vero? VERO?
No, non può essere, non può esser stato solo un sogno, era troppo reale, troppo.
«Allora? Sei sveglia?» Sono sveglia, si..
Mi alzo controvoglia dal letto dirigendmi in bagno, ancora scossa da quel sogno. Non potevo averlo sognato, non io, e non poteva essermi piaciuto.
Mi lavai i denti e sciacquai il viso velocemente, pettinai i capelli e uscii dal bagno. Presi le prime cose che mi capitarono sottomano dall’armadio e le indossai. Scesi in cucina, presi un cornetto e uscii di casa senza salutare nessuno.
Camminai a passo svelto ignorando chiunque avesse cercato di interagire con me, ovvero.. nessuno.
Arrivai a scuola ancora scossa da quel sogno così.. così.. boh, così.
Presi il libro di storia dall’armadietto e mi diressi in classe.
Porta chiusa, brutto segno.
Bussai e dopo aver sentito un ‘Avanti!’ generale entrai.
«E così la signorina Stevens ha deciso di degnarci della sua presenza.» Gracchiò la professoressa.
La odio, la odio, la odio. Calma Melanie, calma.
Mi trattenni dal tirarle qualcosa addosso e risposi educatamente. «Scusi per il ritardo, c’era traffico..»
«Oh certo, lo racconti a qualcun’altro. Ora si vada a sedere.»
Mi guardai intorno per un paio di secondi finché realizzai che l’unico posto libero era quello vicino a.. Styles. Un momento. Styles non ha mai fatto lezione con me, cosa ci fa qua?
«Beh cosa aspetta, un invito scritto? Vada a sedersi» Quasi urlò la strega professoressa.
Camminai tra i banchi fino a raggiungere l’ultimo della fila accanto alla finestra.
«Sorpresa!» sussurrò il riccio accanto a me facendomi sobbalzare.
«Che ci fai qua? Sei uno stalker ora?» risposi acida prendendo un quaderno.
«Si, sono uno stalker.» rispose ridendo. Ma io dico, cosa c’è da ridere? Ho i pupazzi in faccia per caso?
«Dovevo entrare dopo e non mi avevano avvisato.. e sinceramente non avevo voglia di passare un’ora per i corridoi, quindi ho pensato che sarebbe stata una buona idea venire a trovarti» Sul serio pensava che venire a rompermi i suddetti anche in classe potesse essere una buona idea? Cosa aveva bevuto quella mattina?
«Evidentemente non lo è stata.» risposi con lo stesso tono di prima.
«Oh si invece, ora conosco il tuo cognome.» replicò lui sorridendo. Che sorriso. Avevo tanta voglia di.. no, no, non ne avevo, vero? Si, vero.. vero. Devo lavorare un po’ più sull’autoconvinzione, si.
«Styles, Stevens, se vi sento ancora fiatare vi sbatto fuori.» Fantastico. In un certo senso mi ha salvata però.. si insomma, da quei pensieri, dalle immagini che avevo in testa, da quel sogno.
L’ora passò molto, troppo velocemente e io non vedevo l’ora di uscire da quella classe. Presi i libri e uscii velocemente dirigendomi al mio armadietto, ma sentii tirarmi da un braccio.
«Perché mi odi?» una voce troppo familiare aveva pronunciato quelle parole. Mi girai e mi inchiodò con lo sguardo.
«Io non odio nessuno, e adesso se permetti dovrei andare a lezione.» cercai di liberarmi ma la sua presa era troppo forte. «Ti prego, lasciami.» sentivo gli occhi pizzicare. Ma perché? Perché dovevo essere così sensibile? Perché dovevo piangere per ogni misera sciocchezza, perché?
«Ti lascio se mi spieghi che ti succede.» mi disse avvicinandosi, troppo per i miei gusti, al mio viso.
«Non mi succede nulla, e anche se fosse non verrei certo a dirlo a te, ti conosco da neanche un giorno.» con una mossa secca mi liberai dalla sua presa e posai velocemente i libri nell’armadietto, prendendone altri.
«So che c’è qualcosa, e sai che puoi fidarti di me.» disse sicuro.
«No, non lo so. Ripeto, ti conosco da ieri e già pretendi di sapere tutto sulla mia vita. Chi sei tu per sapere dei miei problemi? Che vuoi da me?» gli urlai in faccia non facendo caso a chi stava assistendo alla scena.
«Voglio solo aiutarti.»
«Ma aiutarmi per cosa? Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno, tantomeno del tuo.»
«Harry!» mi girai di scatto al suono di quella voce. Che ci faceva qui?
«Senti, io ci ho provato.» si arrese il riccio. «Se vuoi sapere  qualcosa ti converrebbe chiedere a lei.» detto questo se ne andò, lasciandomi sola con lui.
«Gli hai chiesto tu di parlarmi, vero? Che c’è, non hai le palle per chiedermi le cose in faccia?» gli chiesi cercando di evitare il suo sguardo. Quegli occhi mi hanno sempre uccisa, non intendo apparire debole anche ora.
«Mi dispiace, okay? Non doveva andare così.» cercò di giustificarsi.
«E com’è che doveva andare? Secondo te avrei sputtanato la mia vita al primo che passava?»
«Pensavo che vi conosceste.. che foste amici.»
«Oh, certo..»
Erano spariti tutti, il corridoio era deserto, eravamo rimasti solo io e lui. Perché non me ne sono ancora andata? Perché sto ferma davanti a lui come un’ebete? E perché continuo a farmi domande da sola, alle quali so per certo di non trovare risposta? Perché sei una minchiona Melanie.
«Senti.. qualsiasi cosa io abbia fatto mi dispiace, vorrei solo recuperare il nostro rapporto.»
«Tra noi non c’è mai stato un rapporto.» dopo aver pronunciato quelle parole girai i tacchi ed uscii nel cortile dell’edificio a prendere un po’ d’aria, ormai era troppo tardi per entrare in classe.


Hello!
Eccomi di nuovo c:
Questo capitolo non mi convince molto, ma probabilmente cancellerò la storia visto il poco successo che sta avendo.
Ringrazio comunque chi l'ha messa tra le seguite.
Vi prego, vi scongiuro, potete lasciare una recensione se leggete? Significherebbe davvero molto per me, vorrei davvero sapere cosa ne pensate, altrimenti non trovo sensato scrivere se nessuno mi dice cosa ne pensa, vanno bene anche le critiche purché non offensive.
Penso di aver detto tutto, grazie ancora.


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Capitolo 4
*** raspberries. ***


«Meeeel! Hai visite!» Sarà Tiffany, per forza. «Falla salire!» urlai a mia madre.
Continuai a leggere qualche riga da quel noioso libro, finché non sentii qualcuno bussare alla porta. Strano, Tiffany non bussa mai.
«Avanti!» dissi con un filo di voce, non mi ero sentita neanch’io. Con mia grande e piacevole sorpresa ad aprire la porta non fu Tiffany, bensì un ragazzo dagli occhi verdi e ricci capelli castani. Chissà se mai li pettina quei capelli.. ma che?! Sto diventando pazza.
 «Ehi..» tornai con gli occhi sul libro facendo finta di leggere e cercando di essere credibile, almeno un po’.  Magari se lo ignoro se ne va.
«Senti io.. sono venuto per scusarmi.. – ooh ma che carino, vuole scusarsi.. ignoralo Mel, ignoralo. – so di esser stato un coglione.. mi dispiace se ti sono sembrato invadente – invadente? Ma che, mi hai fatto solo un paio di domande.. alle quali non avevi diritto ad una risposta. – volevo solo aiutare un amico, non volevo comportarmi così.» alzai gli occhi dal libro e lo guardai. «Tutto qui?» mi incastrò con gli occhi per un attimo, poi distolse lo sguardo da me e rispose. «Si.. effettivamente è questo quel che volevo dirti..»
«Bene, allora puoi anche andare.» risposi fredda.
«Mel..» lo interruppi subito. «Per te sono Melanie.» mi guardò con un pizzico di delusione negli occhi «Melanie.. credo che noi due abbiamo iniziato col piede sbagliato..»
«Tu dici?» lo zittii di nuovo. «Vorrei solo.. cercare di ricominciare da capo.»
«Cosa? Cos’è che dovremmo ricominciare?» domandai seria.
«Non lo so.. il nostro rapporto..?» oh no, non ti ci mettere anche tu.
In quel momento mi tornò in mente la scena della mattinata precedente..
“«Tra noi non c’è mai stato un rapporto.» dissi. «E non sono sicura che mai ci sarà.» sussurrai tra me e me prima di andarmene.”
Sospirai guardandolo negli occhi, che occhi. «Penso che.. potremmo provarci.»
Le sue labbra si aprirono in un sorriso che gli partiva da un orecchio all’altro, era felice, glielo si leggeva in faccia. D’istinto sorrisi anch’io, non sapevo il perché di quel che avevo appena detto, sapevo che era giusto però. Mi alzai dal letto e istintivamente lo abbracciai. Che minchia stai facendo Mel? Torna tra gli esseri umani. Mi strinse forte a sé e per la prima volta nella mia vita mi sentii davvero a casa.
L’abbiamo persa.
«Grazie Mel, grazie.» mi sussurrò all’orecchio.
Brividi. Perché sento i brividi?
«Bene sì, ora dovrei studiare se non ti dispiace.» tornai a usare il tono di prima, in modo da allontanarlo. Sciolse l’abbraccio e mi guardò sorridendo «Ti voglio bene.» mi abbracciò un’ultima volta e uscì dalla stanza.
Tornai a sedermi sul mio amato letto e presi in mano il mio amato libro, sì amato, tornando a leggere. Era strano, eppure nella stanza era rimasto un profumo insolito, avrei giurato che fosse lampone. E’ lampone rincoglionita.
Chiusi il libro e lo lanciai sulla scrivania, avrei studiato in un altro momento, mi sdraiai sul letto e mi misi ad abbracciare un cuscino, continuando a sentire quell’aroma che in quel momento avrei definito perfetto, nonostante abbia sempre odiato i lamponi.
Chiusi gli occhi e sorrisi, lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo, nonostante fossero solo le 21:17.


Hello!
Inizio col ringraziarvi perché ho ricevuto ben tre recensioni allo scorso capitolo jcxnbkxjcb c:
Poi mi scuso AHAHAHAH questo capitolo fa cagare ed è cortissimo, ma la mia fantasia non era ben alimentata ultimamente..
E comunque questo capitolo serve per far andare avanti la storia, anche se non è fantastico.
Nel prossimo vi prometto che succederà qualcosa di più uhuh.. avete capito no?
Si, okay.. con questo mi dileguo, grazie ancora per le recensioni, spero che recensiate anche a questo capitolo :)

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