When everything disappears.

di likeautumnleaves_
(/viewuser.php?uid=267990)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.



Bip. Bip.  C’era un suono persistente che  mi rimbombava nelle orecchie e non era di certo la mia sveglia.  Era solo un costante bip. Lentamente aprii gli occhi  e la luce del giorno quasi mi accecò, forse perché avevo dormito troppo. Sbattei le palpebre un paio di volte e poi mi guardai attorno. Mi trovavo in una camera tutta dipinta di bianco, davanti a me c’era una piccola finestra semiaperta che lasciava entrare un po’ d’ aria. Ero distesa in un letto d’ ospedale. Ma cosa ci facevo in ospedale?  Ad un certo punto abbassai lo sguardo e spalancai gli occhi quando mi resi conto che un ragazzo dai capelli biondi stava dormendo sulle mie gambe, aveva le braccia incrociate e il viso rivolto verso di me in un espressione preoccupata, come se  stesse facendo un brutto sogno.  Iniziai ad agitarmi ed il mio cuore cominciò a battere velocemente perché io non conoscevo quel ragazzo, non l’ avevo mai visto.  Da quel che potevo vedere era davvero bello, ed anche se non lo conoscevo guardare il suo viso … mi calmava. Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione e per quanto tempo rimasi ad osservarlo,  qualche minuto o qualche ora, non lo so.  Poi quel ragazzo dai capelli biondi iniziò a muoversi,  i suoi occhi si aprirono e si rivelarono di un blu oceano, erano così belli che sembrava ti ci potessi tuffare dentro.  Le sue  guance si tinsero leggermente di rosso e quando mi guardò l’ espressione preoccupata  di prima scomparve per lasciare spazio ad un piccolo sorriso che poi si trasformò in una vera e propria risata.
« Ehy,  Arielle. »  mi disse sorridendomi con il suo accento irlandese. I miei occhi grigi si spalancarono all’ istante. Perché quel ragazzo aveva un accento irlandese a Doncaster? Non aveva senso. Aprii la bocca per dire qualcosa ma mi accorsi di avere la gola completamente secca, come se non bevessi da giorni.  Presi immediatamente la bottiglia d’ acqua che si trovava affianco al mio letto e bevvi tantissimo. Quel ragazzo non la smetteva di fissarmi e continuava a sorridere come un ebete. 
«Come…?» presi fiato. « Come fai a sapere il mio nome? Chi sei? »  gli chiesi ancora più confusa di prima.
«Non sai chi sono? » mi domandò guardandomi diretto negli occhi con un' espressione preoccupata.
«Dovrei? »  chiesi a mia volte cercando di ricordare se avessi  mai visto quel ragazzo da qualche parte ma niente , non mi venne in mente niente. Eppure lui sembrava conoscermi, ma questo com'era possibile? 
«Amore ascolta , io esco un attimo torno subito. »  mi disse per poi alzarsi e dirigersi verso la porta . Mi sentivo una miserabile perché non mi ricordavo di lui, ma infondo non c’era ragione  per la quale dovessi sentirmi così. Io non conoscevo nessun irlandese. 
 Decisi di dare un’ occhiata all’ ospedale così uscii anche io dalla mia stanza. Iniziai a guardarmi attorno solo che quello non mi sembrava un ospedale di Doncaster. Da quel che ricordavo quelli della mia città erano molto più piccoli e le infermiere erano vestite in modo diverso, quello sembrava più…  un ospedale americano.  Scossi la testa rendendomi conto di aver pensato una cosa assurda.  Mi trovavo a Doncaster,  non in America.  D' un tratto sentii un lieve dolore nella parte sinistra della testa, rimasi senza fiato; era come se qualcuno ti stesse colpendo senza tosta. Cosa mi stava succedendo?  Iniziai a farmi prendere dal panico. Non sapevo cosa fare, non sapevo che pensare, non sapevo niente! Proprio in quel momento, il ragazzo biondo dall’ accento irlandese riapparve seguito da un ‘ infermiera e da altri tre ragazzi che non conoscevo.  Tra di loro riconobbi mio fratello e sorrisi senza accorgermene, ma osservandolo meglio mi accorsi che era diverso. I suoi capelli erano più corti di quel che ricordavo,  i suoi occhi azzurri che prima erano pieni di vita adesso apparivano stanchi e la sua espressione di certo non mi rassicurava. Sembrava  esausto.
«Louis! »  urlai per poi correre da lui e precipitarmi fra le sue braccia. Lui mi stinse così forte che quasi non riuscii a respirare. Non sapevo cosa stava succedendo ma in quel momento trovarmi fra le braccia di mio fratello mi era di grande aiuto.
«Dovrei fare qualche domanda ad Arielle. »  disse improvvisamente una voce maschile. Apparteneva ad un uomo sulla quarantina d’ anni che indossava un camice bianco.  Dr Marvin era il nome inciso sulla targhetta che portava al petto.  Louis mi allontanò da sé e quando lo guardai mi resi conto che stava piangendo. Allungai la mano e gli asciugai le lacrime, lui mi rivolse un debole sorriso  per poi andare da quei quattro ragazzi.  L’ aver visto mio fratello piangere mi fece stringere il cuore e un sacco di domande cominciarono a  farsi spazio nella mia testa. Dovevo avere delle  risposte al più presto altrimenti sarei impazzita. Mi rassicurava il fatto che Louis fosse lì, ma la presenza di quei quattro sconosciuti mi faceva sentire strana.
«Sta bene? »  chiese il ragazzo dai capelli ricci e dagli intensi occhi verdi. Aveva un’ espressione preoccupata e cercava in qualche modo di confortare mio fratello.
«Vedremo. Adesso però potete lasciarci da soli? »  chiese il dottore. I cinque ragazzi fecero cenno di sì con la testa e poi se ne andarono. Mr Marvin mi chiese di seguirlo e insieme andammo nel suo studio. Era una stanza abbastanza grande, al centro della quale si trovava  una scrivania color mogano e sopra di essa un sacco di documenti sparsi qua e là. Le parti erano dipinte di bianco  e non c’era nessuna finestra. Mi accomodai su una sedia e il dottore fece lo stesso mettendosi davanti a me. Lo guardai cercando di capire cosa stava succedendo ma niente, da quegli occhi color cioccolato non traspariva niente, a differenza di quelli di quei quattro sconosciuti che sembravano tutti piuttosto preoccupati. Ma che motivo avevano di esserlo dato che non mi conoscevano?
«Potrei restare? Infondo sono suo fratello. » disse improvvisamente Louis entrando nella stanza. 
«Per favore lo  lasci restare. »  pregai anch’ io. Mr Marvin ci guardò entrambi e poi acconsentì.
«D’ accordo adesso cominciamo. Come ti chiami? » mi chiese il dottore.
«Arielle Taylor Tomlison. » risposi senza esitazione.
«Quanti anni hai? »
«Quindici. » fu la mia risposta. Louis mi guardò in modo strano e lo stesso fece il dottore.
«Dove pensi di essere adesso? »  domandò Mr Marvin dopo qualche minuto di silenzio.
«Doncaster. »
«Quanti anni ha tuo fratello? »
«Diciassette, ovviamente. »  risposi ruotando gli occhi.  Louis si stinse nelle spalle e sospirò cercando di mantenere la calma.
«Sai in che mese ci troviamo? » mi chiese il dottore.
«Settembre. »
«Di quale anno? »  mi domandò per poi inclinare leggermente la testa. Non capii il perché di quel gesto, forse avevo risposto in modo errato alla domanda precedente?
«2009. » . Louis iniziò a tremare e il dottore gli rivolse uno sguardo comprensivo come se sapesse cosa c’era che non andava.
«Abbiamo finito. Grazie per aver risposto alle mie domande, Arielle. »  mi disse sorridendo per poi alzarsi e dirigersi verso la porta.
«Aspetti! Anche io ho delle domande! »   gli urlai.  «Dov’è mia madre!? Louis, dov’è mamma? » gli chiesi quasi in preda al panico. Non  stavo capendo niente.
«A casa. »  fu la sua risposta.
«Chi erano quei ragazzi lì fuori? »  insistetti ripensando al ragazzo dai capelli biondi. L’ immagine del suo viso non aveva mai lasciato la mia mente nemmeno per un istante e io non sapevo il perché!
«Non… non sai chi sono? »  mi chiese Louis per poi guardare il dottore con uno sguardo che non riuscii a comprendere. I suoi occhi azzurri divennero improvvisamente lucidi e vederlo così mi face stare male.
«Louis, potrei parlarti in privato? »   domandò Mr Marvin. Lui acconsentì, mi guardò e mi sorrise debolmente per poi voltarsi e seguire il dottore fuori dalla stanza. Rimasi completamente sola.



Louis’ POV.

«Lei mi sta dicendo che mia sorella ha dimenticato gli ultimi tre anni!? »   chiesi nervosamente a quell’ uomo.  Mi fece cenno di sì. « E’ permanete? »
«Potrebbe esserlo…  Oppure potrebbe riacquistare qualche ricordo ma  non sappiamo in quanto tempo lei possa riuscire a farlo. Potrebbe metterci qualche giorno, qualche mese o addirittura qualche anno. Non potremmo esserne certi fin quando non si sarà rimessa del tutto.>>  mi spiegò. 
«Ma potrebbe riacquistare la memoria in una sola volta? » domandai.
« Potrebbe riacquistarla in una sola volta oppure i ricordi potrebbero manifestarsi lentamente. » mi rispose.
«Quindi non sa niente dei One Direction? Non sa chi sono quei ragazzi? »  Sapevo che stavo facendo troppe domande ma avevo bisogno di sapere che mia sorella stesse bene.
«No, lei crede di essere ancora nel 2009, ai tempi di X-Factor e quindi prima che tu e gli altri formaste la band.  Louis, dovresti dirle dell’ incidente e delle cause che quest’ ultimo ha provocato, ovvero la perdita della memoria. Ma non dire nulla dei One Direction,  potrebbe essere traumatico per lei in questo momento sapere di loro ma soprattutto sapere che suo fratello è famoso. Lasciala metabolizzare prima la notizia dell’ incidente e aspetta qualche giorno prima di dirle tutta la verità. Dille solo quello che ha davvero bisogno di sapere. » mi consigliò Mr Marvin e io decisi di dargli ascolto.
Come farò a dirlo ai ragazzi? Come farò a dire a Niall che la sua ragazza non sa nemmeno chi è?


-



Salve a tutti! Questa è la mia prima storia ed il protagonista maschile è il nostro irlandese, Niall! ehfkewjfk c:  Ho letto delle bellissime storie qui e mi sono sempre mossa in anonimato ma questa volta ho deciso di provare a scrivere una storia io sperando che non faccia schifo e.e
Questo è il prologo e spero che susciti interesse. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, grazie millle wejfhewjkf c:

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.





Niall’s POV.

« E’ testarda e lo sapete benissimo! Non ci ascolterà e non crederà ad una sola parola di quello che le diremo. » ci mise in guardia Liam e infondo come potevo dargli torto? Sapevo benissimo che Arielle era testarda quanto suo fratello e la cosa non era di certo rassicurante.
« Liam, è successo e lei ha diritto di sapere! Oh, andiamo non possiamo farle credere che abbia ancora quindici anni, è assurdo! » gli rispose Louis.  Iniziarono a discutere ma io non li ascoltavo , la mia testa era da tutt’ altra parte e tutto quello che feci fu guardare il pavimento. 
« Ehy, Niall stai bene? »  mi chiese Zayn avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla spalla.
« Eh? » fu la intelligentissima risposta.  Arielle non sapeva chi ero, aveva dimenticato tutto. Non si ricordava del nostro primo bacio, della nostra prima uscita, di quando le ho detto che l’ amavo… non si ricordava niente. Ed io mi sentivo a pezzi perché non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei avesse dimenticato tutto quello che eravamo, era una cosa che non sarei mai riuscito ad accettare. Mai. 
« Niall, dai è solo un’ intoppo lungo la strada! Ha solo un bernoccolo si riprenderà! »   cercò di rassicurarmi Zayn.
« Lei non ricorda niente, dannazione! »    quasi urlai. Come poteva essere ironico in un momento del genere!?  Nulla avrebbe potuto consolarmi perché io avevo perso la ragazza che amavo.  Non riuscendo più a stare in piedi mi buttai di peso sul salotto di quella sala d’ attesa e imposi a me stesso di calmarmi.
« Il dottore ha detto che ci sono buone probabilità che lei si ricordi!» disse Harry sorridendomi.
« Ragazzi, voi non capite! Lei non sa chi sono! L’ unica ragazza che abbia mai amato non sa nemmeno come mi chiamo! »   dissi con rabbia. Presi la testa tra le mani e iniziai a massaggiarmi le tempie, se non l’ avessi fatto sarebbe scoppiata.
« Lo capiamo. Niall, lei non si ricorda nemmeno di noi. Siamo tutti nella merda! »     aggiunse Liam. Lo guardai e solo dopo mi accorsi che la discussione fra lui e Louis era finita. Stavo impazzendo.
« Niall, lei si ricorderà di te e di tutti noi. Adesso andiamo. »mi disse Zayn porgendomi la mano. La presi e lo ringraziai e poi insieme a tutti gli altri ci avviamo verso la camera di Arielle per dirle ciò che le era successo.  Durante il tragitto nella mia testa iniziarono a farsi tante paranoie perché mentre gli altri erano sicuri che Arielle avrebbe recuperato la memoria io ero alquanto negativo al riguardo. Avevo fatto di tutto per farla innamorare di me e avevo giurato a me stesso che l’ avrei protetta solo che avevo fallito. Quando vidi il suo corpo inerme sul ciglio della strada, quel giorno, non avevo capito più nulla  ed ero corso da lei, l’ avevo scossa ma lei non si era svegliata.  Era ferita ed io ero distrutto perché ero impotente, ero inutile e quella consapevolezza mi faceva andare in bestia. E adesso mi ritrovo qui in quest’ ospedale con tutti gli altri mentre Arielle è  confusa e sola  ed io sono solo un ragazzo che spera con tutto se stesso di poter riavere colei che ha perso.




Arielle’s POV.

In quel giorno di metà settembre faceva più freddo del solito quindi presi le lenzuola e mi coprii ma non servì a molto dato che quella stanza d’ ospedale era gelida. Ripensai alle domande che Mr Marvin mi aveva fatto e all’ espressione di Louis.  Non sapevo cosa stava succedendo e per qualche stana ragione non mi sentivo positiva, per niente. D’ un tratto la porta della mia camera si aprì e Louis entrò seguito da quei quattro sconosciuti. Mio fratello si sedette accanto a me mentre gli altri rimasero in piedi e mi osservavano con la stessa espressione preoccupata di qualche ora fa.
« Allora Louis mi spieghi cosa cavolo sta succedendo? »chiesi a mio fratello. 
« Arielle, ascoltami bene quello che sto per dirti non è facile ma voglio che tu sia forte. »  mi disse Louis prendendo la mia mando e stingendola fra le sue.  
«Dimmi, cavolo! » esclamai.
<< Te lo dico senza giri di parole. Arielle, tu non hai quindici anni ma diciassette e hai dimenticato gli ultimi tre anni della tua vita. »  disse quasi in sussurro.  Scoppiai a ridere. 
«  Io avrei dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita? Molto divertente Louis! Ma questo non è il momento di fare battute. » aggiunsi ridendo e rotando gli occhi. Era forse ubriaco? Mi trovavo in ospedale e non sapevo nemmeno io il perché e mio fratello mi dice una cosa del genere? Molto probabilmente mi stava prendendo in giro anche perché Louis adorava fare scherzi ma quello mi sembrava esagerato. Ero sempre stata un tipo al quale piaceva scherzare ma onestamente quello non mi sembrava né il  momento giusto né il luogo giusto per farlo.
«  Magari fosse una battuta. Arielle, hai fatto un incidente.  Dovevi incontrati con me e i ragazzi ma un’ ubriaco ti ha investita e tu eri in coma fino a qualche ora fa. Credimi, se avessi quel bastardo tra le mani lo ammazzerei! » mi spiegò Louis abbassando lo sguardo e stingendo i pugni. Non poteva essere vero, quelle erano tutte bugie! Eppure c’era una parte di me che mi diceva che quelle non erano menzogne.  Non sapevo nemmeno io cosa pensare, ero solo confusa.
« Quindi… io conosco questi ragazzi?  » chiesi tremando.  Il ragazzo biondo mi guardava intensamente ed era quasi sul punto di piangere. Il ragazzo dai capelli neri gli stava vicino e lo abbracciava e lo stesso faceva quello dai capelli più chiari. 
« Sì, loro sono… i miei miglori amici. » disse Louis anche se per un’ instante mi parve confuso.
« E Stan? » gli domandai aggrottando le sopracciglia.
« Lui è ancora mio amico solo che… per qualche ragione mi trovo di più con questi ragazzi. » cercò di spiegarmi Louis ma non fece altro che confondermi le idee.
« Vuoi presentarmeli?»  chiesi guardandoli più da vicino.  Il ragazzo dai capelli ricci sembrava quello più schietto ma allo stesso tempo il più timido. Era un tipo strano.  Affianco a lui c’era un ragazzo dai capelli castani che mi guardava con un’ espressione molto dolce. I miei occhi si posarono poi sul ragazzo dai capelli neri che sembrava quasi estraneo a quella situazione, probabilmente era il più tranquillo. E poi c’era il ragazzo dai capelli biondi che era quasi sul punto di piangere. Mi si strinse il cuore a vederlo così e provai una sensazione di vuoto nel petto, cosa che non mi seppi spiegare. Pensandoci bene non mi sapevo spiegare nulla e quindi decisi di non pensarci e ritornai a fissare le persone davanti a me che mi sorridevano.  Volevano consolarmi in qualche modo solo che non servì a molto.
« Avanti ragazzi, presentatevi.» gli esortò Louis.
« Harry Styles.» disse il riccio rivolgendomi un piccolo sorriso che si spense all’ istante.
« Liam Payne.» iniziò l’ altro dai capelli castani.
«Zayn Malik…» aggiunse poi il ragazzo dai capelli neri.
« E io sono… Niall.» disse il biondo quasi in un sussurro. « Horan.» aggiunse poi Liam per lui.
« Ed io vi avrei conosciuto in questi tre anni?» chiesi apatica.
« Esattamente.» mi rispose Liam.
« E’ così strano… Tutti voi mi conoscete ma io non vi conosco, non vi ho mai visti.»
« Li conoscerai, Arielle. Sono tutti dei bravi ragazzi.» mi disse Louis sorridendomi.
« Quando potrò andare a casa? Non voglio restare qui, questo posto mi deprime!» mi lamentai. Quella non era di certo una situazione che poteva essere definita normale e ad essere onesta ero terrorizzata  ma decisi di nascondere quel sentimento perché non volevo che Louis si preoccupasse, era già troppo agitato. 
« Ehm… non siamo esattamente vicino casa.» cercò di spiegare Liam. Lo guardai sorpresa. Cosa stava dicendo?
«Siamo in Texas.»  disse poi Harry.
« Dove cazzo siamo!? In Texas!?»  chiesi quasi urlando e spalancando gli occhi. Quello era uno scherzo, doveva esserlo per forza. 
« Siamo qui per lavoro.» rispose Louis guardando i ragazzi e facendo un’ espressione strana. Mi stava prendendo in giro?
«Questo non me lo avevi detto!» lo accusai con rabbia.
«Ti ho già detto che lascerai quest’ ospedale quando ti sarai rimessa del tutto.» mi disse Louis cambiando argomento e ignorando l’ accusa che gli avevo fatto.
« Perché dobbiamo restare qui? Conosci qualcuno qui in Texas, genio!?» gli domandai rabbiosamente scendendo dal letto e mettendomi davanti a lui. Mi doveva delle spiegazioni e di certo non mi sarei accontentata di qualche vaga risposta.
« Siamo in un hotel e…»
« Fanculo, Louis! Chiama un’ infermiera e fammi uscire da questa stanza perché non posso più di stare chiusa qui dentro come un vegetale. Comunque, di dove siete ragazzi? » chiesi poi. Quello non era il momento di chiedere a Louis cosa ci facevamo in Texas perché non mi avrebbe risposto. Quando mio fratello si metteva in testa una cosa era difficile che cambiasse idea, quindi decisi di evitare l’ argomento “Texas” per ora.
« Io vengo dal Cheshire, Zayn da Bradford, Liam da Wolverhampton e Niall dall’ Irlanda.» rispose Harry per tutti. 
« Perché tu che sei irlandese sei con dei ragazzi inglesi?» chiesi rivolgendomi al biondo che subito guardò Liam in cerca di aiuto.
«Per lavoro.» rispose Liam per lui.
« E che lavoro fate?»
« Oh, un’ infermiera.  Signorina, questa ragazza  vorrebbe fare un giro!» esclamò Harry.  La donna dai lunghi capelli rossi subito si precipitò nella stanza e mi guardò.
« Andiamo tesoro, ti porto fuori di qui.» mi disse.  Decisi di seguirla e con me vennero anche tutti gli altri. La rossa ci portò  in quello che probabilmente era il giardino dell’ ospedale. Era davvero ben curato, con tre panchine grigie e diverse specie di piante e di fiori che lo rendevano vivace e pieno di vita. Mi sedetti sulla prima panchina e finalmente mi sentii rilassata. Non ne potevo più di stare rinchiusa in quella stanza, sembrava un carcere. Louis e i ragazzi mi circondarono e iniziarono a parlare tra di loro mentre Niall se ne stava in un angolo senza dire una parola. Mi dispiaceva vederlo così ma infondo non c’era alcuna ragione per la quale Louis e gli altri dovessero stare male. O no?  Quello che mi aveva  detto mio fratello era tutto uno scherzo, io non avevo perso la memoria e stavo benissimo. Ma allora cosa cavolo ci facevo in Texas?
« Paul!» urlò improvvisamente Harry salutando un uomo alto e robusto. Quest’ ultimo si avvicinò e mi sorrise. Ma chi era? 
« Arielle, lui è Paul..ehm… la nostra guida, diciamo così.» mi spiegò Louis notando il mio disappunto.
«Questo non mi rende giustizia! Sono il loro babysitter!» disse quell’ uomo scoppiando a ridere.  Sorrisi a mia volta e pensai che quel Paul fosse davvero simpatico. Raramente una persona mi andava a genio subito ma quell’ uomo mi sembrava una brava persona.
« E’ davvero un piacere conoscerti! Quindi.. tu mi consoci già?»  chiesi abbassando lo sguardo. Perché avevo fatto quella domanda? 
« Se tu vuoi sì.» ridacchiò Paul. 
« E’ molto gentile da parte tua.»  gli dissi sorridendo.
« Allora vuoi sapere qualcos’altro di noi, Arielle?» mi chiese Liam con un sorriso a trentadue denti.
« Sì! Quanti anni avete?» chiesi. Non sapevo il perché ma quei ragazzi mi facevano sentire a mio agio ed anche se non li conoscevo sentivo di potermi fidare.
«  Niall, Liam ed Harry hanno diciannove anni ed io quasi venti.» disse Zayn con un sorriso.
«E Louis ha vent’anni quindi io dovrei averne diciassette?» chiesi ridendo. Era una cosa assurda pensare che avessi diciassette anni quando ne mancavano ancora tre.
« Esatto.» rispose Louis.
« Non so che altro chiedervi…»
« Ti aiuto! Allora Zayn è il più misterioso ma anche un romanticone se lo consci bene, Liam è il più dolce ed anche il più responsabile mentre il mio amica Harry è il più giovane ed il più imbecille,a volte, ed infine c’è Niall che il più dolce di tutti ed è davvero un fidanzato perfetto!» disse mio fratello d’ improvviso. Tutti lo guardarono e scoppiarono a ridere ma io no. Niall aveva una fidanzata? Il mio cuore saltò di un battito e mi sentii triste. Ma che senso aveva? Io avevo incontrato quel ragazzo  solo una volta quindi non dovevo sentirmi così!
<« Ed io sono il tuo meraviglioso, bellissimo e stupendo fratello!» mi disse poi Louis sorridendo. Gli scoppiai a ridere in faccia e quella triste sensazione sparì così com’era arrivata.  «Niall perché non ti siedi vicino ad Arielle come sempre?»continuò poi Louis. Lo disse con così tanta naturalezza che non riuscii a trattenere un sorriso, mio fratello era sempre il solito.  Niall lo guardò con rabbia e lo ignorò.  Il suo sguardo era diventato di nuovo triste e non riuscivo a trovare una giustificazione che potesse spiegare il suo improvviso cambio d’ umore. Avevamo davvero legato così tanto in passato?
« Arielle, puoi venire un’ attimo con me?» chiese improvvisamente Mr Marvin. 
« Dottore mi ha fatto prendere un colpo! Sì, adesso vengo.» gli risposi alzandomi dalla panchina. Inizai a seguirlo  mentre gli altri mi guardavano in modo strano.  Il dottore mi portò di nuovo nel suo studio e come l’ ultima volta ci sedemmo uno di fronte all’ altro.
« Dottore, prima che lei mi faccia una delle sue domande voglio chiederle quando potrò uscire di qui.» dissi tutto d’ un fiato.
« Anche domani ma prima dovremmo fare dei controlli e dovresti fare delle analisi e delle radiografie alla testa.»
« Che bella notizia! Aspetti, quali radiografie e perché poi?» gli domandai. Il mio cuore cominciò a battere velocemente.  Allora quello che mi aveva detto Louis era la verità, ma com’era possibile? Davvero avevo dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita?
« Arielle… »
«  Lo so già, me lo ha detto Louis solo che io non gli ho creduto.» spiegai a Mr Marvin.
« E’ tutto vero.»
« Ma com’è successo? »chiesi aggrottando le sopracciglia. 
« Hai avuto un’ incidente stradale ed un pazzo ubriaco ti ha travolta e ti lasciato lì per terra priva di conoscenza senza nemmeno chiamare i soccorsi. E’ stato tuo fratello a portarti qui ed io e i miei colleghi ti abbiamo soccorsa subito, ma tu non volevi svegliarti così ti abbiamo messo sotto osservazione. In pratica sei stata in coma per un paio d’ ore e fortunatamente ti sei svegliata.  Ricordi quando ti ho fatto quelle domande?» mi chiese guardandomi gentilmente. Annuii.              
  «Bene, tu mi hai risposto in modo sbagliato e da lì mi sono reso conto che i tuoi ricordi risalivano a tre anni prima. Molto probabilmente devi aver sbattuto violentemente la testa a terra e questo ha provocato la perdita della memoria. Dato che non ricordi gli avvenimenti prendenti  all’ incidente si tratta di amnesia retrograda che è causata dalla mancanza di ossigeno  in una determinata parte del cervello. Infatti, molto spesso provoca mal di testa improvvisi.» mi disse Mr Marvin. Ricordai il dolore improvviso che avevo provato qualche ora prima e in quel momento mi resi conto di aver davvero perso la memoria. Ma non ero triste, non provavo dolore. Ero solo confusa.
«Capisco. Ma c’è la possibilità che io la riacquisti?»
« Non lo so.» mi rispose in tutta franchezza. Lo guardai e lo ringraziai promettendo che sarei tornata nei prossimi giorni per fare dei controlli.  Mentre uscivo dallo studio del dottore e camminavo per i corridoi di quell’ ospedale capii che avevo tanto da ricordare.  Mi sentivo confusa ma  sentivo anche  che c’era qualcosa che dovevo assolutamente ricordare, qualcosa o qualcuno che per me era tutto. Quella notte avrei dovuto dormire in quella fredda stanza e l’ idea non mi entusiasmava affatto.  Le parole di Mr Marvin echeggiavano nella mia mente, avevo avuto un incidente e la persona che l’ aveva provocato non si era nemmeno degnato di soccorrermi?  Se non fosse stato per Louis e gli altri  quest’ ora sarei anche potuta essere morta. Quel pensiero mi fece rabbrividire ma lo scacciai immediatamente perché almeno ero ancora viva. Alla fine le parole di mio fratello si erano rivelate vere, avevo dimenticato gli ultimi tre anni della mia vita ma io non volevo arrendermi all’ idea che non avrei più riacquistato la memoria. Ero sempre stata tenace e non avrei mollato neanche questa volta. L’ avrei fatto per me e per le persone che mi volevano bene.



-





Questo è il primo capitolo. La prima cosa che voglio dire è che non ho parole ! Non mi sarei mai aspettata di ricevere 91 recensioni solamente al prologo...Credetemi ero tipo così: O.O
Non so che come ringraziarvi quindi vi dico : grazie, grazie, grazie e ancora grazie! Cercherò di non deludere le vostre aspettative e spero che questo primo capitolo sia degno del prologo e spero che vi piaccia, lo spero davvero tanto! wefghg Ancora, e ancora grazie! E  BUON CAPODANNOOOOO!
Alla prossimaaa e grazie di nuovo qfhewjgh3j c: p.s adesso devo andare e non so se riesco ad aggiornavi sempre quando pubblico un capitolo, se volete ci sono su twitter :@cuddlypayne così metto il link c: Grazie ancora wekfhwe c:

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.




« Allora Arielle non sei felice di uscire di qui?»  mi chiese Louis abbracciandomi.
« Certo! Non mi è piaciuto per niente dormire qui ieri notte!»  mi lamentai. Dopo aver passato una notte insonne in un letto d’ ospedale mi sembrava il minimo.
« Immagino... Adesso andiamo!»  mi esortò Louis prima di prendermi per un braccio e trascinarmi fuori da quella stanza. Prima di andarcene salutammo l’ infermiera dai capelli rossi e Mr Mavin che mi ricordò dei controlli che avrei dovuto fare.  Poi uscimmo finalmente da quell’ inferno e rimasi davvero sorpresa nel vedere che Niall e tutti gli altri erano lì fuori ad aspettarmi. Certo, sapevo che erano diventati i migliori amici di mio fratello, ma questo cosa aveva a che fare con me? Possibile che in quei tre anni avessi legato con loro così tanto?
« Ciao, Arielle! Avanti andiamo in albergo!»  disse Paul sorridendomi prima di sedersi nella sua Gip nera. Era davvero una bella macchina anche se un’ po’ troppo grande per i miei gusti. Tutti mi salutarono e poi si sedettero nella macchina di Paul. Io rimasi imbambolata perché non sapevo cosa fare, infondo per me quelle persone erano estranee e nonostante ci fosse anche mio fratello ero restia nell’ entrare.
« Niall siediti vicino ad Arielle!>» disse improvvisamente Louis facendo l’ occhiolino al biondo e scalando di un posto, per lasciare che Niall  entrasse e che ci fosse un posto vuoto accanto a lui, dove avrei dovuto sedermi io.  Scossi la testa e decisi di entrare anche grazie anche all’ aiuto di mio fratello. Sorrisi  leggermente a Niall  per poi voltarmi e guardare fuori dal finestrino.  Le foglie degli alberi erano tinte dai colori autunnali e un soffiava un leggero  vento, mi rilassai così tanto che la mia mente iniziò a vagabondare.
Perché tutto quello era successo a me? Perché ho dovuto dimenticare? Questo genere di cose dovrebbero accadere solo nei film. Perché ho dimenticato tutto? Odio non sapere cosa ho fatto, dove sono andata, cosa ho detto. 
Sapevo che quelle domande mi avrebbero perseguitata per molto tempo ma io ne avevo già abbastanza di essere forte. Quando dimentichi una parte della tua vita è come se il mondo fosse andato avanti senza di te e continua a farlo, mentre tu sei bloccata  nel passato  e non riesci più ad andare avanti.  Durante quell’ ultima notte passata in ospedale speravo di ricordare qualcosa ma forse stavo correndo troppo. Solo che io volevo ricordare a tutti i costi perché non potevo fermarmi all’ età di quindici anni e andare avanti, mancando un pezzo della mia vita.
« Siamo arrivati!»  annuciò Paul indicando l’ hotel. Ero così immersa nei miei pensieri che non mi ero neanche accorta che Paul aveva messo in moto la macchina e che Niall era seduto accanto a me e mi guardava con la stessa espressione preoccupata. Ed ora che lo guardavo più da vicino mi resi conto che era davvero bellissimo.
 Diedi un’ occhiata all’ ingresso dell’ hotel prima di guardare i ragazzi. Era un grande edificio in mattoni di forma rettangolare,  l’ ingresso principale era dotato di porte scorrevoli ed un sacco di persone entravano e uscivano.  Doveva essere un hotel molto famoso.
«Spero che nessuno di loro abbia scoperto questa via secondaria.»  disse Zayn aprendo la porta e scendendo dalla macchina.
« Chi?»  chiesi  alzando la mia gamba rotta. Già, quel incidente non solo mi aveva fatto perdere la memoria ma mi aveva provocato anche una bella frattura. Potevo camminare anche se molto lentamente, ma non mi lamentavo. Ero consapevole del fatto che quell’ incidente avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, certo la perdita della memoria e una gamba rotta lo erano, ma almeno ero viva. 
Gli altri erano già tutti fuori mentre io cercavo in qualche modo di uscire, stavo quasi per farcela ma persi l’ equilibrio e se Niall  non mi avesse preso in tempo fra le sue braccia sarei caduta.  Arrossii  di colpo mentre lui mi allontanava da sé.  A stento riuscii a trattenere un gemito di protesta. Non volevo che lui mi allontanasse, volevo  solo che mi stringesse fra le sue braccia e… Ma cosa cavolo stavo pensando? Dovevo essere completamente fuori di testa.
 Ero finalmente riuscita a scendere da quella Gip anche se con molta fatica.  Ci dirigemmo tutti verso l’ entrata dell’ hotel e  con mia sorpresa quello che avevo pensato prima si avverò. Niall mi prese per mano e mi stinse a sé. Mi teneva  per i fianchi mentre  il mio braccio  si trovava intorno alle sue spalle. Ero maledettamente felice e non sapevo neanche il perché.
« Oh… nessuno.» disse Zayn.
«Ok, adesso basta! Sono stufa di non sapere niente. Come faccio a recuperare la memoria se nessuno di voi mi dice cosa diamine è successo in questi tre anni!?  Se mi rispondete in modo vago non mi aiutate di certo!» urlai dalla frustrazione.  Tutti si voltarono e mi guardarono.  Beh, avevo solo detto la verità!
« Avanti, diglielo Louis.»  disse Harry.
« D’ accordo tanto è inutile continuare a tenertelo nascosto, lo scopriresti comunque. Ti racconterò tutto in hotel, va bene?»   disse Louis sospirando.
«Va bene.»  risposi mentre attraversavamo l’ ingresso dell’ hotel e non appena entrammo una marea di persone corsero verso i ragazzi e iniziarono a parlare di cose che io non capivo. Guardai Niall  e lui mi mise una mano sulla spalla e mi sorrise, per poi lasciarmi e fare lo stesso con una  ragazza dai capelli biondi. Fortunatamente non rimanemmo per molto tempo in mezzo a quella folla e subito, con gli altri, mi diressi in quello che doveva essere  l’ ascensore dell’ hotel.
« E menomale che avevamo la serata libera!»  esclamò Harry prima di digitare il sesto piano. Le porte si chiusero e l’ ascensore iniziò a salire.
« Infatti.»  disse poi Niall dietro di me.
« Sai quant’è frustante questo!? Non sapere di che cavolo state parlando!»  dissi mentre le porte dell’ ascensore si aprivano. Nessuno capiva il mio disagio, ma infondo come avrebbero potuto? Quella che aveva perso la memoria ero io, e quello era un mio problema.  Cosa avrei dato per capire a cosa diamine si riferivano!
Uscimmo e Louis si fermò alla porta numero 15, estrasse la chiave e l’ aprì.
« Questa è la tua camera.»  mi informò Louis. Niall mi spinse nella camera o per meglio dire in una suite. Al centro della camera c’era un letto a baldacchino,  sul lato sinistro c’era una piccola cucina e il bagno doveva essere enorme! Per non parlare del plasma a 42 pollici!
« Voi state qui!?»  chiesi sbarrando gli occhi.
« Ognuno di noi ha una camera come questa.»  rispose Zayn.
«E quanto costa? Ma che lavoro fate per permettervi una cosa del genere!?»  domandai.
« Te lo mostro. Ragazzi, prendete il computer portatile e caricate i video di X-factor!» disse Louis. Ci sedemmo tutti sul letto e Louis prese quello che era il suo pc, lo accese e notai che come sfondo del desktop c’ erano lui e i ragazzi con dietro la Statua della Libertà. Scoppiai a ridere, avevano delle facce troppo strane in quella foto!
Allora erano stati a New York! Quanto li invidiavo in quel momento, andare  lì era uno dei miei più grandi sogni e rimasi male nel capire che mio fratello ci era andato senza di me. Quando eravamo più piccoli mi promise che ci saremmo andati insieme, ma quella promessa non fu mai mantenuta. Ma non volevo fargliene una colpa, di sicuro ci andremo, prima o poi.
« D’ accordo.» disse poi Harry prendendo il pc, aprendo Youtube e cliccando One Direction, audizioni X-factor.  « Iniziamo dal principio!»

***

«Mamma!»  dissi sorridendo al telefono un’ ora dopo.
« Tesoro, come stai?»  mi chiese subito mia madre.
« Sto bene. Stavo guardando dei video su Youtube … Louis è in una band? Sono così felice che abbia realizzato il suo sogno!»  dissi sorridendo e sdraiandomi sul letto. All’ inizio ero rimasta davvero scioccata nel sapere che mio fratello era famoso!  Quando me l’ avevano detto pensavo che fosse tutto uno scherzo, ma poi vedendo i loro  video mi sono dovuta ricredere. Mio fratello faceva parte di una boyband! Da non crederci!
Avevo visto le loro audizioni e in quella di Louis c’ero anche io che gli urlavo di mettercela tutta.  Quando poi avevano unito quei cinque sconosciuti in una band e gli avevano detto che ce l’ avevano fatta, erano venuti tutti  verso di me e Louis mi aveva presa fra le sue  braccia urlando che quello era il giorno più bello della sua vita. Come ho potuto dimenticare una cosa del genere? Quello  era stato uno dei giorni più belli per mio fratello, e la mia mente non ne aveva nessun ricordo.  Ed io mi sentivo così in colpa, perché avrei voluto ricordare tutto.  Solo che quello, per il momento , era un desiderio che non si poteva realizzare.
« Arielle, devi essere molto confusa… Vuoi che venga lì? Guarda che se vuoi io vengo subito!»  disse mia madre.
« No, mamma! Tu devi prenderti cura delle mie sorelle e poi ho Louis qui con me quindi non ti preoccupare!»
« Sono sicura che si prenderà cura di te! Ha fatto un buon lavoro negli ultimi due mesi.»  disse piena d’ orgoglio.  Ero sicura che mia madre stesse piangendo ed io avrei tanto voluto abbracciarla. «Ed anche gli altri ragazzi si prenderanno cura di te, soprattutto Niall.»  continuò.
« Grazie, mamma.»   risposi arrossendo. Il ricordo di Niall, della sua risata e dei suoi occhi blu mi provocavano delle sensazioni strane ma non potevo fare niente perché lui era fidanzato, ed io non volevo rovinare nessuna storia d’ amore.  Inoltre era più grande di me di tre anni… No, aspetta ma che stavo dicendo? Io avevo diciassette anni non quindici!
« Prenditi cura di te, Arielle!»  disse mia madre, più a sé stessa che a me.
« Mamma, devo farti una domanda.»
«Dimmi!»
« Perché sono con Louis? Non ho finito l’ università?»   chiesi a mia madre dato che ero partita con Louis nonostante la scuola. Il mio sogno era sempre stato quello di diventare un’ insegnate, ma allora perché non lo stavo realizzando?
« Louis non te lo ha detto?»  chiese con una voce strana.
«No…»  risposi. Cosa era successo in quei tre anni?
«Sai, a causa del suo lavoro Louis era sempre in viaggio e tu non ce la facevi a stare lontana da lui così hai deciso di seguirlo. Sono successe un paio di cose qui e così Louis ha acconsentito a portarti con lui e i ragazzi. La band…»  s’ interruppe. Ma io sapevo che c’era dell’altro però  decisi comunque di non chiederle nulla. « Chiedilo a Louis.»
« Lo farò! Fra quanto torneremo a casa?»  chiesi impaziente.
« Tra un mese. Ma se tu vuoi tornare a casa prima basta che lo dici ai ragazzi!»  la sentii dire fra le lacrime.
« No, stare qui con loro mi aiuterà a ricordare. Io devo ricordare.» dissi ed iniziai a piangere anche io perché non ricordare gli ultimi tre anni della propria vita era davvero assurdo.
«Lo so tesoro, lo so.»
« Devo andare mamma, ho bisogno di riposare. Dì alle ragazze che mi mancano da morire e abbracciale da parte mia.»   esclamai sorridendo e pensai alle mie sorelle. Chissà se anche loro sentivano la mia mancanza.
« Certo! Non ti preoccupare,  faremo una video- chat molto presto. Dormi bene, Arielle.»
« Anche tu mamma, ti voglio bene.»   le dissi prima di staccare il telefono e posarlo sul comodino.  Mi sistemai sotto le coperte e iniziai a piangere. Ero confusa, triste ed ero a pezzi. Ero sola in quella  stanza enorme, ed il peso di quel che mi era successo iniziò a farsi sentire. Essere lontana da casa di certo non migliorava la  situazione, ma la cosa peggiore era che era successo qualcos’altro ed io, come al solito, non sapevo di cosa si trattasse. 
Le lacrime iniziarono a scendere e cercare di  fermale era inutile. Pensandoci meglio, ero davvero felice di trovarmi da sola in quella stanza. Non mi era mai piaciuto piangere davanti alle persone, e poi non volevo che Louis mi vedesse in quello stato, davanti a lui dovevo apparire la solita Arielle.: allegra, testarda e con una grande gioia di vivere. Quindi quel sentimento di dolore lo avrei tenuto per me e non lo avrei condiviso con nessun’ altro.  Avevo promesso a me stessa di vivere quell’ agonia da sola, ma non sapevo che una persone me lo avrebbe impedito.



Louis'POV.

« Spero che stia dormendo, povera ragazza!»  disse Liam andando avanti e indietro per la stanza.
« Dovremmo svegliarla fra un’ora e darle la medicina.»  dissi mentre rispondevo ad alcuni tweets.  Con la coda dell’ occhio vidi che Niall guardava un punto fisso privo di espressione. Mi si strinse il cuore nel vederlo così.
«Le abbiamo detto dei One Direction ma penso che lei sappia quanto siamo  famosi…» commentò Zayn.
« Sì, le abbiamo detto di X- factor... ma dovremmo informala gradualmente, non credete? Voglio dire, diciamole solo il necessario e non andiamo di fretta. Domani potremmo portarla  ad un concerto e ad una singing.»  disse Harry sorridendo.
« Io non credo che sia una buona idea. »   risposi  abbassando lo sguardo.
« Durante il concerto potrebbe restare vicino a Paul  e  poi durante la singing in macchina! Così non correrebbe  alcun pericolo!»  esclamò Liam.  In effetti se Arielle avesse assistito ad un nostro concerto ed una singing forse avrebbe potuto recuperare qualche ricordo.
« Sì ma dobbiamo stare attenti anche ai gossip! Quelli sono all’ ordine del giorno!» aggiunse Harry. Aveva ragione ed ero stato uno stupido a non pensarci. C’erano  paparazzi ovunque  e in qualsiasi posto andassimo ci riconoscevano.  Dopo quello che era successo quella volta, non volevo che mia sorella ripetesse la stessa esperienza. Io ero suo fratello e non avevo saputo proteggerla! Quindi aiutarla a recuperare la memoria era il minimo che potessi fare, e poi io  le volevo un mondo di bene anche se, a volte, avrei voluto prenderla a schiaffi. Arielle era davvero un osso duro,   ed anche se non manifestava mai i suoi sentimenti, io sapevo che mi amava tantissimo. Tra di noi c’era sempre stato un legame speciale, e la cosa non sarebbe mai cambiata.
« Glielo dirò, ma dobbiamo tenerla lontano dal palcoscenico e soprattutto da Twitter!» dissi.
« Niall, stai bene?»  chiese improvvisamente Liam. Mi girai di scatto e guardai Niall che se ne stava da solo seduto su quella maldetta poltrona  senza dire una parola. Chiusi il mio computer e mi alzai dal letto per poi andare vicino a Niall ed abbracciarlo. All’ inizio fece resistenza ma poi si lasciò abbracciare. Era distrutto.
« Lei ricorderà! Mi hai capito!?»  gli dissi dandogli una pacca sulla schiena.  Ero sempre stato un tipo positivo e sapevo che Arielle avrebbe recuperato al memoria, lo sapevo troppo bene.
« E se invece non dovesse succedere? Non so quanto tempo ci ho messo  la prima volta per convincerla…»  mi disse con voce tremante. Lo abbracciai ancora di più.
« Vedrai, devi solo dirle...»
« No, tu non capisci! Anche se le dicessi la verità per lei sarebbe troppo ed io non voglio stressarla, inoltre ha dimenticato tutto. Si è dimenticata di me e dell’ amore che provava per me e poi per lei io sono altro che  uno sconosciuto e non si fiderebbe di me!» mi disse per poi allontanarmi e guardarmi con un espressione stanca, rassegnata. Niall era sempre stato innamorato di Arielle, anche se lei all’ inizio non voleva avere niente a che fare con lui dato che era un cantante.  Aveva paura che  potesse tradirla, ma una volta conosciuto se ne era completamente innamorata, ed io speravo che questo potesse accadere di nuovo.
« Niall lei si ricorderà di te ma per adesso non devi dirle chi sei o chi eri. Adesso dobbiamo essere tutti suoi amici ed aiutarla il più possibile.»   dissi sospirando e guardando i miei compagni. Tutti erano d’ accordo con me.



-




Voi mi volete morta! No, cioè il primo capitolo 102 recensioni! Ma sapete quanto cavolo sono!?  La mia faccia è sempre così ultimamente: O.O qwjhdfjkwefk Non so che dire... c'è non ho parole.
Ma secondo me nemmeno le merito tutte queste recensioni! E poi le persone che hanno inserito la mia storia fra le seguite, ricordate e prefertie...graziee! Non smetterò mai di ripeterlo!  Sono sorpresa... e felice allo stesso tempo...Ma io non ci credo ancora...G-R-A-Z-I-E!!
Tornando al capitolo, il secondo è unì pò depresso perché le canzoni di Ed mi spronano a scrivere tragico (?) No, ok non sto bene! e.e  Spero che questo secondo capitolo vi piaccia come il primo. L' azione si vede più avanti ma spero di non annoiarvi con i primi capitoli, lo spero davvero!
Grazie ancora cavolo, davvero! Grazie che la seguite, grazie per i complimenti...Ok, non voglio rompervi più.
Alla prossima e thank youuuu a loot, a loooot! çç

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.



« Starai con Sandra, va bene?»   mi ripeté Louis per la terza volta ed io ne avevo abbastanza di quella raccomandazione, ed anche Sandra dato che aveva sbuffato.  Da quando avevo perso la memoria Louis era diventato molto più  apprensivo e questa cosa cominciava a darmi su i nervi.  Non avevo mai sopportato le persone che ti stavano col fiato sul collo, e la stessa cosa valeva anche per lui.
«Louis, me lo hai ripetuto un milione di volte, ho capito! Resterò con Sandra e non la lascerò indietro!»  gli dissi e lei mi sorrise. Cercai di mantenere la calma anche se mi risultò alquanto difficile. Louis mi guardò e mi sorrise. Molto probabilmente aveva capito che stavo cominciando ad irritarmi, lui mi capiva sempre. 
«Lo so, solo che io mi preoccupo.»   mi rispose. Harry gli mise un braccio sulle spalle per rassicurarlo.
«  Louis, ho qui-»  mi fermai di colpo. Stavo per dire una sciocchezza. «  Ho diciassette anni e so badare a me stessa, quindi smettila di essere così apprensivo!»   continuai prima di aprire la porta e ritrovarmi Paul davanti. Indossava un  enorme giubbotto arancione  che lo ingrassava tantissimo. Non potei fare a meno di ridere, era davvero troppo buffo conciato così.
«  Non ridere! Me lo ha regalato mia madre per natale! Avanti ragazzi è ora di andare.»  disse Paul rivolgendosi ai ragazzi.  Non la smettevo di guardare Niall, quel giorno era davvero bellissimo: indossava una maglia bianca che gli faceva risaltare la pelle chiara e quindi anche gli occhi azzurri.  Aveva un jeans stretto ed indossava un paio di Converse bianche. Era vestito in modo semplice ma era bellissimo. .. Ma cosa diamine mi saltava in testa? Ok, ero completamente impazzita. Ormai erano due giorni che non la smettevo di fare pensieri strani su Niall. Avevo cercato in tutti i modi di evitarlo ma i miei tentativi si erano rivelati completamente inutili.  C’era qualcosa in lui che mi attraeva o forse era semplicemente lui a farlo… non lo so. Comunque lo avrei scoperto, prima o poi.
«Arielle, se hai bisogno di qualcosa chiamaci o mandaci un messaggio. »mi avvertì Louis. Harry fece una smorfia ed io gli sorrisi.  Poi i ragazzi andarono con Paul mentre io rimasi con Sandra.  Ad essere sincera mi sentivo a disagio perché non  conoscevo quella donna, ma Louis mi aveva assicurato che era gentile,  quindi decisi di fidarmi. Inoltre non vedevo l’ ora di assistere al concerto! Tutto quello che sapevo era che si sarebbe tenuto su una specie di gazebo o qualcosa del genere.
«Louis tiene davvero molto a te.»mi disse Sandra sorridendomi. 
«Sì» annuii mentre aprivo la porta della mia stanza, dopo aver lasciato quella di Louis un attimo prima. Dovevo ancora vestirmi e ad essere onesta con la gamba che mi ritrovavo non era di certo un’ impresa facile.
«Vuoi una mano?» mi chiese Sandra.
«Grazie!» risposi sorridendo e aprendo l’ armadio per scegliere cosa indossare.
Mezz’ora dopo, grazie all’ aiuto di Sandra ero riuscita a vestirmi in maniera decente. Indossavo un jeans stretto, una maglia grigio chiaro che faceva risaltare i miei occhi e un paio Converse. Avevo legato i miei capelli castani in una coda di cavallo e avevo deciso di truccarmi. Non mi era mai piaciuto farlo, anche se mia madre mi ripeteva continuamente che se lo avessi fatto sarei stata più bella.  Ma io non ascoltavo mai i consigli degli altri e facevo sempre quello che volevo.
«Bene, Arielle facciamo vedere al mondo quanto sei carina! Usciamo di qui!»disse Sandra mentre uscivamo dalla mia camera per poi dirigersi verso l’ ascensore ed entrare.  Il mio cuore batteva fortissimo  ed io non vedevo l’ ora di ascoltare la band dal vivo. Chissà che sensazione avrei provato.
  Una volta uscite dall’ ascensore e poi dall’ hotel ci dirigemmo verso il parcheggio,  dov’era parcheggiata  una Gip grigia  guidata da un’ uomo simile a Paul.  Solo allora mi resi conto che quella era la mia bodyguard. Forse i One Direction erano più famosi di quel che pensavo. Entrai in quella macchina enorme e mi sedetti vicino a Sandr, senza dire una parola per tutto il viaggio. Il tragitto fu breve e quando arrivammo davanti alla struttura dove si sarebbe tenuto il concerto, non potei fare altro che spalancare gli occhi. C’erano una marea di persone che urlavano il loro nome, e da lì capii che i One Direction erano davvero molto ma molto famosi.  
Una volta parcheggiata la macchina scesi e subito Louis e tutti gli altri mi vennero incontro.
«Arielle!» urlò Louis sorridendo. Era sempre il solito cretino!
«Louis!» risposi.
« Mi sei mancata!» mi disse. 
«Sì, sì. Louis, non mi hai detto che tu e gli altri siete così famosi! Non so quante ragazze ci sono lì fuori ad aspettarvi!»esclamai sorridendo e guardandolo diritto negli occhi.
« Beh… Non volevamo,ehm, stressarti … »
« Non sono stressata e poi non mi consola di certo il fatto che voi mi nascondiate delle cose!» gli dissi irritata. «Io voglio ricordare tutto, davvero. Ma se voi mi tenete nascoste delle cose di certo  non mi aiuta.» continuai.  Ero davvero stanca di non sapere cosa succedeva e se mio fratello sapeva di cosa si trattava, allora perché non mi diceva niente?
Louis mi guardò e poi mi mise una mano sulla spalla dicendomi: « Scusami, hai ragione. Non ti nasconderò più niente.»continuò.
«Grazie.»
« Adesso andiamo che i ragazzi devono salire sul palco! Abbiamo dei posti riservati.» mi disse Sandra prima di prendermi per mando e allontanarmi da mio fratello. Lo salutai e gli augurai buona fortuna.


Niall’s POV.

« Avanti Niall, sorridi!» mi disse Liam scrollando le spalle.  Io me ne stavo seduto su una sedia e non la smettevo di mangiare quelle dannate patatine. «Non magiare troppo che tra poco si va in scena.» continuò.
«Lo so.» risposi prendendo una patatina e mangiandola.
« Per quanto tempo hai intenzione di rimare così spento? Avanti Niall, balla con me sai che devo alleggerire la tensione!» mi disse Harry cominciando a ballare. Sapevo che quello era stato un tentativo per tirarmi su di morale ma io non riuscii a ridere. La mia mente era da tutt’altra parte.
« Niall, lo so che ti stai chiedendo se Arielle riuscirà a recuperare la memoria ma ti ho detto che serve del tempo quindi non deprimerti. E poi lei non si ricorda che stavate insieme e non ti preoccupare che non s’ innamorerà di qualcun’ altro e poi se glielo dicessi complicherebbe solo le cose.» commentò Louis prendendo una bottiglia d’ acqua e bevendo.
« Lo so.» dissi sorridendo. Louis aveva ragione, Arielle non si sarebbe innamorata di nessun’ altro perché lei amava me e costi quel che costi lo avrebbe ricordato.
« Se lei ha dimenticato gli ultimi tre anni, vuol dire che non sa perché stava viaggiando con noi.» disse improvvisamente Zayn. Lo guardai e spalancai gli occhi. Aveva ragione, lei non si ricordava.
« Sì, lei non lo so.»disse lui incrociando il mio sguardo per poi abbassarlo qualche istante dopo.
«Quello che è successo non è stato facile. Forse è una cosa positiva che lei non lo ricordi?» chiese Liam con voce tremante e guardando il suo viso, mi resi conto che anche lui la pensava come me:  lei non doveva sapere.  E io glielo avrei tenuto nascosto, forse non era giusto ma non volevo che lei soffrisse. Non di nuovo.
« Ma se lei vuole saperlo… Le ho promesso che non le avrei più nascosto niente…»disse improvvisamente Louis.  Sapevo che stava soffrendo, una parte di lui avrebbe voluto dirglielo mentre l’ altra voleva solo proteggere sua sorella. 
« Come glielo spieghiamo se lei non si ricorda? Non voglio dirglielo… E’ successo qualche anno fa…» 
« Non ci avevo mai pensato…» intervenne Harry.
« Niall, solo tu puoi spiegargli quello che è successo, lo sai?» mi chiese Liam vendendomi incontro e abbracciandomi.
« Ha fatto male a te quanto a lei…» intervenne Zayn.
« Lo so… Se lei me lo chiederà e se davvero avrà  bisogno di saperlo allora…» dissi anche se non volevo dirle quello che era successo un’ anno fa e speravo con tutto me stesso di non doverlo mai fare.
« Ragazzi, siete pronti?» chiese Paul sbucando da dietro l’ angolo. << Cosa succede?>> chiese poi vedendo le nostre facce.
« Ci siamo solo resi conto che Arielle non si ricorda…»  dissi ripensando a quel tragico evento.
« Non ricorda perché è con noi.» aggiunse Harry per me.
« Ragazzi, adesso uscite.» disse Paul. Ci alzammo tutti e ci dirigemmo verso il palcoscenico. 
« Niall, se hai bisogno di parlare con qualcuno basta chiedere.» continuò Paul sorridendo.
« Grazie.»  risposi.  Non volevo che lei ricordasse perché se lo avesse fatto le cose sarebbero cambiate. Dopo tutto quello che era successo si era chiusa in sé stessa e l’ ultima cosa che volevo era che succedesse di nuovo.  
Avrei dato il meglio di me e avrei cantato come  non avevo mai fatto prima. Lei era lì, fra il pubblico ed io volevo che si emozionasse come la prima volta che mi aveva sentito cantare.  Volevo che lei si ricordasse tutto, perché lei era mia. E lo sarebbe stata per sempre.


Arielle’s POV.

«Ed ecco a voi i One Direction!» annunciò improvvisamente una voce ed i miei occhi si spostarono subito su quell’ enorme palcoscenico.  Io e Sandra avevamo il pacchetto Vip e quindi eravamo molto vicine al palco. In quell’ arena, se così possiamo definirla, c’erano tantissime ragazze che non stavano un’ attimo ferme. D’ un tratto Louis e i ragazzi uscirono accompagnati dalle urla delle fan ed iniziarono a cantare. Non li avevo mai sentiti cantare le loro canzoni e dovevo ammettere che erano davvero bravi, e poi si vedeva che amavano cantare. Quanto avrei voluto ricordare gli ultimi tre anni! 
Quando la canzone finì mi accorsi di tremare. Guardai i ragazzi uno ad uno.  Zayn non la smetteva di sorridere e continuava ad andare avanti e indietro per il palco, sembrava davvero a suo agio. Anche Liam sorrideva solo che era meno euforico di Zayn, anche se Harry lo batteva! Non la smetteva di sorridere e stava… ballando? Scoppiai a ridere. Anche Louis e gli altri fecero lo stesso e le fan urlarono : «Harry sei stupendo!».  Non avevo nulla in contrario solo che in quel momento più che stupendo mi sembrava un’ idiota.  Infine il mio sguardo si posò su Niall e senza accorgermene incrociai il suo sguardo. Mi sorrise e il mio cuore saltò di un battito.  Stavo forse impazzendo?
« Sono stati bravi, vero?» mi sussurò Sandra. Annuii. Erano stati fantastici. Si vedeva lontano un miglio che stare su quel palco ed essere guardati da migliaia di persone non li metteva affatto in imbarazzo, anzi.
« Quante volte hanno cantato queste canzoni?» chiesi senza distogliere lo sguardo da loro.
« Tantissime volte e continueranno a farlo dato che sono in Tour.» mi rispose Sandra.  Doveva essere davvero faticoso.  I ragazzi cantarono l’ ultima canzone del concerto che si intitolava More than this,  e quando sentii le loro voci tremai… Erano un qualcosa di incredibile, soprattutto Niall. Non sapevo il perché ma quanto lo sentivo cantare dentro di me si muoveva qualcosa, anche se ne non sapevo cosa.


« Ragazzi, siete stati fantastici!» dissi sorridendo. «Davvero è stato incredibile!»continuai.
« Dai non esagerare!» disse Harry arrossendo.
« Mi fa piacere che ti sia piaciuto!» esclamò Louis tirandomi la cosa. Era sempre il solito.
« Ho una domanda da fare.» 
« Avanti, spara!» disse Liam ridendo.
«Louis, tu ed Harry state uscendo insieme? Voglio dire, durante il concerto ho visto dei cartelloni in cui c’eravate raffigurati voi due. Eravate davvero carini solo che Louis non pensavo che ... »
« No! Non stiamo uscendo, sei forse impazzita? » disse Harry imbarazzato mentre gli altri scoppiarono a ridere.
« Ma eravate così carini insieme! Comunque, Louis tu hai un ragazzo? » domandai a mio fratello che quasi non spalancò la bocca. Adoravo prenderlo in giro ma amavo soprattutto le sue facce. Erano sempre strane!
« Che simpatica! Ho una fidanzata.»  mi rispose altezzoso.
« Davvero, questa mi è nuova! Come si chiama? E’ bella? Andavo d’ accordo con lei?»  chiesi tutto d’ un fiato. Ero davvero curiosa di conoscere la ragazza che aveva fatto perdere la testa a quel degenerato di mio fratello.
« Si chiama Joy ed è molto bella e ti adorava, anzi ti adora ed avevate uno splendido rapporto. »  mi rispose con un espressione serena. Peccato che non mi ricordassi di lei. Da quel che potevo capire Louis ne era davvero innamorato. Nei suoi occhi si accese una luce che non avevo mai visto prima. Chissà com’era essere innamorati di qualcuno. Senza accorgermene guardai Niall e incrociai di nuovo il suo sguardo, forse io… no! Scossi la testa e feci finta di niente.
« Anche voi siete fidanzati?»  chiesi poi rivolgendomi agli altri e quando i miei occhi si posarono su Niall mi feci leggermente rossa e distolsi lo sguardo, ancora.  Avevo forse paura della sua risposta? No, io già sapevo che lui aveva una ragazza, allora perché mi sentivo strana?
« Anche io ho una ragazza, si chiama Rosie e l’ hai incontrata qualche volta a Chicago.»  disse Harry.
« Anche io sono fidanzato.»  aggiunse poi Liam.
« Sapete dirmi se a me piaceva qualcuno?»  chiesi senza riflettere. Tutti mi guardarono ma nessuno di loro mi rispose, ed io mi sentivo sempre più confusa.
« Io sono single.»  disse Zayn evitando la mia domanda e attirando l’ attenzione su di sé. Per quanto desiderassi sapere se anch’ io ero innamorata di qualcuno decisi di lasciar perdere, dal momento che nessuno mi avrebbe risposto.
«  Capisco. E tu Niall?»  chiesi.  Niall guardò prima Liam e poi Louis come se cercasse aiuto e poi si rivolse a me.
« Io ho un’ incredibile e bellissima fidanzata.»  mi rispose sorridendo. 
« Ah.»  annuii abbassando lo sguardo e guardando il pavimento. Provai una morsa allo stomaco e rimasi confusa dalle emozioni che mi avevano provocato le sue parole. Sapevo che aveva una fidanzata eppure… Non sapevo nemmeno io quello che provavo.
« Allora siete pronti per la signing?»  chiese improvvisamente Paul.  Tutti fecero cenno di si con la testa , Liam mi si avvicinò per abbracciarmi ma io lo respinsi istintivamente.
«Scusami… Non volevo, è solo che…»  cercai di scusarmi per il gesto che avevo fatto ma la verità era che non sapevo nemmeno io perché lo avevo respinto. 
« Non ti preoccupare. »  mi rassicurò. 
« Avanti ragazzi, andiamo!» li spronò Paul.
«Arielle, se hai bisogno di qualcosa mandami un messaggio e non dimenticare di prendere le medicine.»  mi avvertì Louis.
« So prendermi cura di me stessa.» 
« Sono solo preoccupato per te e poi non vorrei che…»    si bloccò a metà frase. «Solo sta con Sandra. Noi andiamo.»  finii per poi voltarsi e raggiungere gli altri. 
Guardai Sandra che mi sorrise e pensai che c’era qualcosa che non andava.  Che cosa voleva dire prima? Perché non aveva terminato quella frase? Perché lui e i ragazzi erano così tanto apprensivi nei miei confronti? Cos’era successo negli ultimi tre anni? E perché avevo  dovuto perdere la mia fottuta memoria e dimenticare?
 



-





 Aaaah, scusate il ritardo! Putroppo la scuola è inizata e non ho avuto tempo di aggiornare, mi dispiace!  Grazie per le 81 recensioni al terzo capitolo...non mi aspettavo che ce ne fossero ancora così tante. Ho letto anche di commenti che dicevano che erano presenti errori di punteggiatura, non appena avrò tempo correggerò tutti i capitoli! Sperando di averne! 
Ancora grazie per tutte le persone che seguono la storia, e spero anche questo capitolo vi piaccia. Purtroppo non so quando aggionerò, ma massimo entro uan settimana. ODIO LA SCUOLAAA!
Alla prossima, wefjewlkjlwkfjk **

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro.




 «Harry, smettila!»  dissi ridendo.  « Questo non è lavorare!»
« Guarda, invece lo è!» mi rispose facendo l’ occhiolino. 
« Louis ti ucciderà. » gli dissi cercando di non ridere anche se a stento riuscivo a trattenermi.
« Non lo farà, mi ama troppo.»  disse Harry prendendo il pennarello e disegnando dei baffi sul povero viso di mio fratello. Non osavo immaginare la sua reazione quando si sarebbe svegliato!
« Cosa diamine sta succedendo?» chiese improvvisamente Niall entrando nella stanza. Lo guardai e gli feci cenno di abbassare la voce.  Lui mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia per poi prendere il pennarello da mano ad Harry.
« Voglio fare qualcosa anche io!» esclamò per poi disegnare una stellina sul naso di Louis.  Quest’ ultimo si mosse e aprì gli occhi.
«Cosa cavolo sta succedendo?» chiese confuso. Io, Niall ed Harry ci guardammo e poi ci alzammo dal letto uscendo dalla camera di Louis ridendo come pazzi.


**


Mi svegliai di soprassalto e mi resi conto che quello non era stato un semplice sogno ma bensì un brandello di memoria. Cercai di memorizzare ogni dettaglio di quella visione e senza accorgermene sorrisi perché stavo ricordando, lentamente ma stavo ricordando.
Guardai l’ orologio e mi accorsi che erano le otto , avevo dormito per ben nove ore.  Molto più di quanto facessi normalmente. Presi il mio IPhone e mandai un messaggio a Louis dicendogli che ero sveglia e che stavo bene, dato che lui si preoccupava sempre. Non feci neanche in tempo a mandarglielo  che la porta della mia camera si aprì.
« Arielle, sei pronta per andare fuori?>> mi chiese Louis sorridendomi. Feci cenno di sì con la testa e lui mi si avvicinò e mi aiutò a scendere dal letto. Poi insieme uscimmo dalla camera, dato che avevo dormito vestita, e raggiungemmo gli altri nell’ ascensore. Una volta arrivati  quel mezzo cominciò a scendere e io mi ritrovai quasi addosso a Niall. Lui mi guardò e mi allontanò da sé. Provai una fitta allo stomaco, perché lo aveva fatto?
« Dove andiamo?» chiesi cercando di far finta di niente.
«Non lo so.» rispose Liam.
« Penso da Nando’s.»  rispose Niall. Tutti gli altri si girarono e annuirono. La voce di Niall mi sembrava più fredda del solito ma forse era solo una mia impressione. Comunque, decisi di raccontare a tutti del sogno che avevo fatto.
« Ragazzi.» dissi, ma nessuno mi rispose. Lo dissi di nuovo, ma niente. Poi lo urlai e tutti si girarono di scatto. Che situazione imbarazzante!
« Ho sognato o per meglio dire ho ricordato. Eravamo nella camera di Louis e  mentre stava dormendo Harry gli ha disegnato dei baffi, poi Niall sei entrato tu e gli hai disegnato una stellina sul naso.» cercai di spiegare.
«Ricordi questo!?» mi chiese Harry spalancando gli occhi.
« Allora è successo davvero? » domandai mentre mi si contorceva lo stomaco. Avevo ricordato qualcosa degli ultimi tre anni, anche se era un ricordo breve avevo pur sempre ricordato. Non ci potevo credere, ero felice, lo ero davvero. Se avevo ricordato quell’ episodio, allora potevo ricordare tutto! 
« E’ successo qualche mese fa.» disse Louis sorridendo ad Harry.
« Questo è tutto?» chiese Zayn improvvisamente.
«Sì.»  risposi abbassando lo sguardo. Avrei voluto ricordare di più ma purtroppo la mia mente si era fermata a quel breve ricordo. Niall prese la mia mano e la strinse come per volermi confortare. Io quel ragazzo non lo capivo, prima mi allontanava e poi  mi si avvicinava improvvisamente.  Il contatto con la sua mano fu davvero rassicurante e come al solito, il mio cuore battè fortissimo. Dovevo cancellare le emozioni che Niall mi suscitava perché lui era fidanzato, ed io non avrei mai preso il posto della sua ragazza. Oh, ma che diamine stavo pensando!?
Le porte dell’ ascensore si aprirono e  ci ritrovammo Paul con un sorriso smagliante.
« Allora, dove andiamo a mangiare?» chiese Louis.
« Dove volete ragazzi!» rispose Paul.
« Bene, andiamo in un bel ristorante perché muoio di fame.»  disse Liam e tutti quanti uscimmo dall’ ascensore e ci dirigemmo verso la Gip, ovvero nel parcheggio. Il viaggio non fu molto lungo e in breve tempo arrivammo da Nando’s. Scendemmo dall’ auto e poi ci dirigemmo all’ entrata di quell’ enorme fast-food, sedendoci in un’ angolino appartato. Era un posto davvero carino e abbastanza grande. Le pareti erano dipinte di un rosso accesso e al posto delle sedie c’erano delle comode poltrone. Le cameriere indossavano una gonna nera ad alta vita, una camicetta bianca e delle comode  ballerine. Erano tutte molto carine, come il ragazzo che stava alla cassa.
«Chi guardi, Arielle?» mi chiese Louis. Non feci in tempo a rispondere che già aveva capito. Era impossibile nascondere qualcosa a mio fratello, o almeno lo era per me. 
« No, vedi…» esclamai ma poi mi bloccai perché  io ero una ragazza e avevo tutto il diritto di guardare i ragazzi! Ma non appena incorciai lo sguardo di Niall, tutti quei pensieri sparirono perché la sua espressione era davvero strana. 
« Vado in bagno.»  dissi improvvisamente mentre gli altri ordinavano. Non potevo sopportare quello sguardo ancora a lungo.  Mi alzai dal tavolo e mi diressi verso il bagno delle donne, che era davvero piccolissimo.  Mi guardai allo specchio e pensai di essere davvero mediocre, una ragazza ordinaria con nulla di particolare, ad eccezione degli occhi. Non ero mai stata sicura di me e adesso che mi guardavo ne ero ancora più  sicura. Come poteva una come me sperare di far colpo su un bel ragazzo?  
Come se non bastasse sul mento c’era una piccola cicatrice. Un ricordino che mi aveva lasciato l’ incidente.  Non ricordavo nulla di quel giorno, anche se lo volevo fortemente, ma dovevo essere paziente. Il problema era che io non lo ero mai stata.
Uscii dal bagno e ritornai dagli altri.  Niall mi sembrava preoccupato ma non appena mi vide si girò e riprese a parlare normalmente con Harry. Prima mi era sembrato di sentire che Niall dicesse che gli mancava qualcuno, ma chi? La sua ragazza? 
« Chi ti è mancato Niall?» chiesi senza pensare. Subito mi resi conto di quel che avevo detto e me ne pentii amaramente. Lui stava parlando con Harry  e quelli non erano fatti miei.
« Ehm… nessuno.» rispose semplicemente senza neanche guardarmi.
« Niall, non credo. Mi sembravi davvero giù.» dissi sedendomi. Ma perché non mi stavo mai zitta?
« Abbiamo ordinato, pollo!»  esclamò Zayn e tutti scoppiarono a ridere tranne me. C’era qualcosa che ancora non sapevo, ne ero sicura, ma allora perché nessuno mi diceva niente?

Erano passati ormai tre giorni e le mie visite all’ ospedale non avevano riscontrato niente di nuovo. Dopo quel sogno che avevo fatto, non avevo ricordato nient’altro.  Mi sentivo frustrata anche se i ragazzi non se n’erano accorti. Ero molto brava a nascondere le mie emozioni, ma fino a quando avrei potuto continuare così?
« Sei pronta?» mi chiese Louis entrando nella mia stanza.
« Sì.» risposi cercando di sorridere anche se non mi sentivo bella.  Ormai non ero più la persona di un’ tempo, non ricordavo nemmeno chi ero. 
« Sei bellissima.» mi disse Louis ma io sospirai. 
«Grazie.» risposi sorridendo. Louis mi si avvicinò e mi abbracciò. Mi stinse forte a sé e poi mi prese per mano, uscimmo dalla stanza e vidi che c’erano anche tutti gli altri. Mio fratello aveva intuito che mi sentivo triste, infondo lui era sempre stato l’ unico a capirmi. 
«Arielle, se è perché non riesci a ricordare, non fa niente! Vedrai che pian piano i ricordi torneranno.» mi disse Harry facendomi un sorriso a trentadue denti. Questo mi rassicurò, ma non volevo che continuassero a preoccuparsi per me. Quello era un mio problema.
« Non preoccupatevi per me! Stasera avete un live e dovete provare, quindi non guardatemi così!» esclamai sorridendo e cercando di far sembrare quel sorriso, un vero sorriso. Stavo soffrendo ma non volevo che a causa mie gli altri dovessero trascurare il loro lavoro, non volevo questo e Louis non se lo meritava, non dopo che aveva lottato così tanto per arrivare dov’era. Avevo perso la memoria ma questo non m’ impediva di andare avanti e  lottare fino alla fine.  
Niall aggrottò le sopracciglia, forse aveva capito che stavo soffrendo ma nonostante questo io continuai a sorridere. Salutai i ragazzi ed entrai in quel che era lo spogliatoio. Ci trovavamo nei camerini dello stadio dove poi si sarebbero esibiti i ragazzi, ero in ansia per loro ma sapevo che ce l’ avrebbero fatta.  I ragazzi cominciarono a spogliarsi e non appena il mio sguardo si posò sul petto nudo di Niall provai l’ istinto di saltargli addosso… Non era da me fare pensieri del genere, ma Niall a petto nudo era davvero spettacolare! Invidiavo tantissimo la sua ragazza , anche troppo. Non appena Louis finì di parlare con la stilista, mi avvicinai a lui e gli presi il computer da mano. Lo aprii e decisi di andare su quel social network chiamato Twitter. Avevo anche un account Facebook ma mio fratello lo aveva cancellato, forse per non farmi scoprire altre cose sul mio passato.  Andai su Twitter e digitai il mio nome: Arielle Tomlinson, sperando di trovare qualcosa.  Le mie speranze non furono vane dato che apparve il mio account.  Avevo più di 200,000 mila persone che mi seguivano e non erano poche. Come diamine avevo fatto a raggiungere un livello così elevato?  D’ un tratto apparvero alcuni miei tweets che risalivano a a qualche settimana prima dell’ incidente. Mi si mozzò il fiato. 


ArielleTommo Che bella giornata a New York! Ho incontrato tantissime persone! Xx
Due settimane fa.

ArielleTommo: Louis è inciampato ed è caduto! Mamma, potevi fare un figlio più stupido? 
Due settimane fa.
ArielleTommo: E’ stata una delle giornate più belle della mia vita! Sono felice per la band, e per mio fratello! J
Tre settimane fa.
ArielleTommo: Mi mancano le mie sorelline! Non vedo l’ ora di riabbracciarle.
Un mese fa.
ArielleTommo Quel ragazzo ha rubato il mio cuore, sono completamente innamorata li lui!
Un mese fa.

Spalancai gli occhi e il mio cuore saltò di un battito.  Un fidanzato? Io avevo un fidanzato e nessuno mi ha mai detto niente? Cercai di capire chi fosse da altri tweets ma niente, quel misterioso ragazzo non era stato mai menzionato. Mi sentivo presa in giro perché nessuno si era degnato di dirmi niente! Io amavo un ragazzo e non ricordavo neanche chi fosse!
«Hai finito?» mi chiese Harry.
«Ehm, sì.» risposi dandogoli il computer. Avrei voluto chiedergli qualcosa ma decisi di tacere, non era il caso. 
«Stai bene?» chiese Niall mettendosi davanti a me e guardandomi con un’ intensità tale da farmi battere il cuore all’ impazzata.
« Sto bene, davvero.» gli risposi cercando di ignorare quegli occhi blu.  
«Dobbiamo parlare di una cosa…»  cercò di dirmi ma Paul entrò improvvisamente nel camerino e Niall non riuscì a finire la frase. 
« Avanti ragazzi, portate i vostri bei culi sul palcoscenico!»  urlò.  Niall mi guardò un’ ultima volta prima di uscire dal camerino seguito da tutti gli altri. Ero rimasta senza parole, ero paralizzata. Cosa stava cercando di dirmi? Chi era il mio fidanzato? E perché nessuno si era degnato di dirmi nulla!?
La giornata passò velocemente e l’ esibizione dei ragazzi fu spettacolare, come al solito.  Avrei voluto essere più felice ma non ci riuscii. Dopo la scoperta che avevo fatto mi ero spenta e mi ero resa conto di avere il cuore a pezzi, e di certo la mia memoria non mi aiutava dato che non voleva ricordare altro!  Ma io non mi sarei mai arresa, non adesso che avevo scoperto che il mio cuore apparteneva a qualcuno. 




-




Scusate il ritardo!  La scuola mi uccide! Questo capitolo è più corto degli altri, perdonatemi ma non ho avuto proprio tempo ! Mi rifarò con in quinto e giuro che lo farò così lungo che finirete con l' odiarmi (?) No, ok spero di no!
In questo capitolo Arielle iniza a ricordare e pian piano la memoria torna...pian piano! Spero che il capitolo vi piaccia, e prometto che il prossimo sarà migliore!
Ciaoooo! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


Capitolo cinque.



 
« Australia, stiamo arrivando!» urlò Louis mentre abbassava il finestrino della Gip. Ormai la nostra permanenza in Texas era giunta al temine, ed era arrivato il momento di partire. Da quando avevo scoperto di avere un fidanzato non mi ero data pace, avevo provato in tutti i modi a ricordare ma purtroppo senza risultati. I ragazzi erano davvero molto eccitati, l’ idea di andare in Australia li entusiasmava tantissimo  ed ero felice di vederli così.  Avrei voluto esserlo anche io ma c’era qualcosa che me lo impediva, ed io sapevo esattamente di cosa si trattava.
« Allora, quanti concerti dovrete fare lì?»  chiesi ma dato che nessuno mi rispose riformulai la domanda.
«Non lo sappiamo.» mi rispose Harry sorridendo.
« Poi abbiamo due settimane di vacanza prima del tour Americano.» disse Niall eccitato.  Si vedeva che non vedeva l’ ora di iniziare a girare per il mondo.  Io, al contrario, ero un’ po’ scettica al riguardo perché sentivo che presto sarebbe successo qualcosa. Ma infondo, io avevo sempre delle strane sensazioni che poi si rilevavano vere, ma questa volta decisi di non ascoltarle.
Anche se ormai erano passati dei giorni, ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto di aver dimenticato gli ultimi anni della mia vita. Mio fratello aveva realizzato il suo sogno e ormai gli One Direction erano diventati famosissimi, ed io non ricordavo niente.  L’ ultimo ricordo che ho prima dell’ incidente è un giorno come tanti, tornavo da scuola e come al solito giocavo con le mie sorelline. Avevo aiutato Lottie a fare i compiti e poi con Louis avevamo giocato a nascondino, proprio come facevamo da bambini.  Poi la sera ero andata a letto e avevo sognato di baciare un ragazzo dai capelli biondi. Aspetta, ora che ci penso quel ragazzo dai capelli biondi non potrebbe essere…? No, era fuori discussione! Niall era fidanzato ed io non potevo fare pensieri di quel genere.
« Perché quella ragazza è vestita da carota?» chiesi improvvisamente vedendo una ragazza dai capelli rossi che indossava , appunto, un completo da carota. Scoppiai a ridere.
« A Louis piacciono le ragazze che mangiano carote.»  mi rispose Zayn scoppiando a ridere anche lui.
« Durante X-Factor gli chiesero che tipo di ragazze gli piacessero e lui rispose ,come ha detto Zayn, quelle che mangiano carote.» disse Harry ridendo. Tutti erano scoppiati a ridere tranne Louis, che probabilmente si era stancato di quelle così dette “ragazze-carote”.
«Scendete, ragazzi!»  disse Paul aprendo le portiere della Gip. Tutti erano scesi e c’erano un sacco di ragazze che urlavano il nome di mio fratello e degli altri, ma come cavolo facevano ad urlare così forte?
I colleghi di Paul mi aiutarono a scendere ma ad un certo punto sentì la mano di qualcuno che si posava sul mio braccio, e non era una mano qualunque ma bensì quella di Niall. Il mio cuore cominciò a battere velocemente e quando alzai lo sguardo mi ritrovai persa in due iridi blu. 
« Perché sei così dolce con me, Niall?» chiesi impulsivamente.
« In che senso?» mi domandò mentre mi aiutava a scendere dalla macchina. C’era qualcosa di diverso nella sua voce:  era fredda.
«Mi aiuti sempre a scendere dalla macchina , mi sorridi, mi aspetti e tutto questo è molto dolce. Ma perché?»
« Tu non te lo ricordi, ma negli ultimi tre anni siamo sstati molto vicini.»  mi disse prima di guardarmi con uno sguardo che non riuscii a comprendere.
« Eri come un fratello, o eri il mio migliore amico?»  gli chiesi ma subito me ne pentii. Perché gli avevo chiesto una cosa del genere?
« Uhm...»
« Ragazzi, muovetevi altrimenti perderemo l’ aereo!» commentò una guardia dietro di noi. Io e Niall eravamo rimasti indietro e gli altri avevano già oltrepassato il metal detector. Aumentammo il passo e facemmo la stessa cosa, infondo quella non era di certo una passeggiata al parco! Dopo aver dato i biglietti ed essere saliti sull’ aereo ci sedemmo in prima classe. I sedili erano comodissimi e in più non vedevo l’ ora che l’ aereo decollasse! Avevo sempre amato volare e poi l’ Australia doveva essere stupenda.
«Solo sedici ora e poi potrò bere una bella birra.»  commentò Niall mentre si sedeva davanti a me.
« Sì, anche io! »  dissi.
« Arielle…»  esclamò Louis. Roteai gli occhi e mi preparai alla sua solita ramanzina, ormai sapevo che mi avrebbe detto di non bere perché dovevo rimettermi eccetera, eccetera. 
«Se vuoi bere fallo, ma devi stare con uno di noi dato che hai la testa fra le nuvole.» continuò.  Spalancai gli occhi, non mi sarei mai aspettata che Louis dicesse una cosa del genere. Forse aveva capito che non ero più una bambina indifesa, finalmente.
« Quando stavamo a Londra eri convinta di essere la regina Elisabetta, e avevi bevuto solo due birre.»  disse Harry scoppiando a ridere.
« Grandioso. » commentai pensando a quel che avevo potuto dire.  Ormai ero completamente stufa del fatto che fossero le altre persone a dirmi quel che avevo fatto. Forse non dovevo sentirmi così, sapevo che lo facevano solo per aiutarmi eppure la cosa era diventata alquanto frustrante.  E la cosa che mi faceva più arrabbiare era che avevo ricordato solo un episodio del mio passato, solo uno.  Tutti mi guardarono e capirono che ero di cattivo umore quindi, decisero di voltarsi dall’ altra parte e di ignorandomi. Oh, fanculo!
L’ aereo stava per partire ed io non avevo ancora trovato un posto. D’ un tratto notai che il sedile accanto a Josh, il batterista, era libero.
« Ti dispiace se mi siedo qui?»  gli chiesi.
« No, fa pure.» mi rispose. Mi sedetti accanto a lui e lo guardai. Era davvero un bel ragazzo: capelli castano chiaro, occhi di un azzurro molto chiaro e un viso tondo con dei lineamenti molto delicati.
« Che cosa stavi leggendo?»  gli domandai notando che aveva chiuso il suo libro.
« Una saga uscita da poco, si chiama The Hunger Games.»  mi rispose.
«Sembra interessante! Di cosa parla?»
« E’ un’ po’ difficile da spiegare. Ci sono dodici distretti e ognuno di questi distretti deve scegliere due giocatori da mandare in un’ arena, solo uno vincerà ma a condizione che uccida tutti gli altri. E’ un gioco all’ ultimo sangue.»  mi spiegò.
« Bello, quando lo finisci me lo presti?»  gli chiesi piena di speranza. Amavo leggere e poi se si trattava di storie d’ azione ancora meglio!
« Certo!» mi rispose sorridendo. Aveva davvero un bel sorriso, ed anche il suo viso lo era.
« Fantastico!»  dissi. Pensandoci bene non avevo mai parlato con Josh quindi decisi di fargli qualche domanda. « Josh, ma noi in passato abbiamo mai parlato?» gli chiesi.
« Poche volte, non abbiamo mai avuto modo di parlare tanto dato che tu stavi sempre con i ragazzi e con le loro fidanzate.»  mi rispose abbassando lo sgaurdo.
« Capisco. Scusami per la domanda, non volevo essere invadente.»
« Non preoccuparti. Dev’essere davvero una seccatura.»  commentò.
«Cosa?»
« Non ricordare nulla.»
«Lo è. E’ strano che siano le altre persone a dirti quello che hai fatto, certo questo mi aiuta ma è davvero frustrante! Dovrei ricordare qualcosa ma la mia mente è pigra, e poi mi sento così dannatamente vuota a volte!  Louis è mio fratello ed io gli voglio un bene dell’ anima, ma mi tratta come una bambina , e io non lo sono. Vorrei ricordare ma ho paura che forse potrei non riuscirci e …»  mi bloccai di colpo e arrossi. «Scusami, non volevo annoiarti con le mie preoccupazioni!» continuai.
«Va tutto bene, puoi parlare con me.»  mi disse sorridendomi. « E’ normale che sia frustrante non ricordare niente! Ma credimi loro sono sempre stati lì per te e continueranno a farlo. »  continuò prendendo la mia mano e stringendola.
« Grazie per avermi ascoltato. Avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno.»esclamai.
«Conta su di me, sono un buon ascoltatore!»  scherzò ma io sapevo che infondo stava dicendo la verità.
« Lo farò.»  gli dissi mentre lasciava andare la mia mano. Mi voltai e guardai fuori dal finestrino. L’ aereo decollò ed io mi sentii così in pace che mi addormentai sulla spalla di Josh.


«Siamo in Australia!» disse Louis sorridendo. Scendemmo dall’ aereo dopo ben sedici ore di viaggio e mi sentivo veramente a pezzi. Per fortuna ero riuscita ad addormentarmi altrimenti non saprei  in che stato mi sarei trovata. Parlare con Josh mi aveva aiutato davvero molto ed inoltre mi ero sentita a mio agio, cosa che accadeva di rado.
« Arielle potrebbe venire con me! Così eviterebbe di incontrare i paparazzi!» suggerì Josh agli altri.
« Perché tu non vai con loro?»  gli chiesi scrollando le spalle.
« Andiamo nello stesso posto però in orari differenti.»  spiegò Liam.
« Capisco.»  finii mentre Josh mi sosteneva. Era stato davvero gentile nell’ aiutarmi a scendere dall’ aereo anche se mi sarei aspettata che fosse stato Niall a farlo, ma infondo non avrei dovuto nutrire così tante speranze in questo. Lui non era mio.
Louis e i ragazzi andarono con Paul mentre io e Josh seguimmo la stilista. Ci fermammo vicino ai bagni e decidemmo di aspettare lì i ragazzi. Aspettare vicino ai bagni di un aeroporto non era mai stato il mio sogno, ma era il luogo meno in vista di tutto l’edificio. Ad un certo punto tre ragazze dai capelli biondi ci vennero incontro. Erano tutte e tre molto belle, ma infondo in Australia c’era da aspettarselo.
«Scusami, tu sei la sorella di Louis?» mi chiese la ragazza al centro.
«Ehm…sì, sono io.»  le risposi un’ po’ imbarazzata.
« Possiamo fare una foto con te?»
« Va bene.» dissi anche se non ero sicura che quella fosse una buona idea ma ormai avevo dato in mio consenso e non potevo tirarmi indietro. Dissi a Josh e alla sicurezza che andava tutto bene e mi misi in posa per fare quella dannata foto. Durò un’ istante eppure il flash quasi mi accecò. Non potevano toglierlo?
« Grazie! Tu e Niall siete davvero fantastici!»  disse la stessa ragazza di prima. Io e Niall?  All’ inizio non capii quello che voleva dire e le sorrisi lo stesso.
« State benissimo insieme!»  esclamò la ragazza dagli occhi verdi. Improvvisamente capii quello che volevano dire. Rimasi paralizzata, non riuscivo a farmene una ragione! No, non poteva essere vero. Niall Horan era il mio fidanzato! Adesso tutto aveva senso. Il modo in cui mi guardava, i suoi sbalzi d’ umore, il suo essere così protettivo nei miei confronti.  Lui… ecco chi era!
Le fans continuavano ad urlare ma io non sentivo niente se non l’ eco del mio cuore. Era come se stessi scoprendo delle cose che non appartenevano a me ma ad un’ altra persona. Io avevo un fidanzato, era famoso, era Niall! Perché non me l’ aveva detto? Perché Louis non me l’ aveva detto? Perché NESSUNO si era degnato di dirmelo!?
« Arielle, stai bene?»  mi chiese Josh riportandomi alla realtà. Lo guardai, non sapevo nemmeno io cosa dovevo fare. Quella rivelazione mi aveva sconvolta, tuttavia imposi a me stessa di calmarmi, quello non era né il luogo e né il momento per fare domande.
«Abbastanza. Senti, quando arriviamo in albergo vorrei chiederti una cosa.»  gli dissi mentre uscivamo dall’ aeroporto. I ragazzi non erano ancora arrivati ed aspettarli lì  vicino ai bagni con tutte quelle fans impazzite non era una buona idea.
«Certo, ma sei sicura di star bene?» mi domandò mentre entravamo nella Gip. Lo guardai e per un istante ebbi la tentazione di cedere ma poi riuscii a trattenere le lacrime e a comportarmi come se niente fosse.
« Sicura.»  finii e gli sorrisi nascondendo il mio dolore. Era l’ unica cosa che potevo fare in quel momento.


«Pensavo lo sapessi!» mi disse Josh dopo che gli avevo raccontato di Niall.
« Non ne sapevo niente! Non so neanche perché gli altri non me l’ abbiano detto! Non so cosa fare…Sono confusa.  E’ frustrante e sembra che io stia vivendo una vita che non è la mia! Perché non mi hanno detto la verità!?»  chiesi mentre prendevo le mie medicine. Ma che razza di situazione era quella!?
« Sono successe un sacco di cose, Arielle. Forse non te l’ hanno detto per paura di sconvolgerti e poi non avrebbero potuto  dirtelo tutto in una volta, non avresti retto.  Ma pian piano vedrai che ricorderai e che saprai tutto.»  mi rassicurò Josh. Poi mi si avvicinò e mi abbracciò, accarezzandomi  la nuca.
« Josh, cosa è successo? Tu sai perché sono qui?»  gli chiesi con una strana voce.        «  Ci dev’essere un motivo! Louis non mi ha detto niente ma io devo sapere, ti prego dimmelo, Josh!» lo implorai.
« Vorrei dirtelo, ma non sono io colui che deve farlo.»  mi rispose stringendomi a lui ancora di più.
« Va bene, lo capisco.»  gli dissi anche se avrei voluto avere una risposta diversa da quella che mi aveva dato.
« Pensa a Niall, Arielle. Ha perso la sua ragazza, tu hai perso il tuo ragazzo e per di più non hai alcun ricordo di lui. E’ davvero dura per lui, non l’ avevo mai visto così a terra.»  mi sussurrò Josh prima di lasciarmi.  Lo guardai e lui mi sorrise dolcemente.
« Devo ricordare, assolumantente.»
« Ci riuscirai, ne sono sicuro.» mi disse prima di uscire dalla stanza dell’ albergo  lasciandomi da sola.


Niall’s POV.


« Dov’è Arielle?»   chiesi a Louis mentre entravamo nella sua camera d’ albergo.  Liam stava facendo una twit-cam , come al solito, ed Harry e Zayn erano usciti a fare un giro.
« Nella sua camera, con Josh.»   mi disse. Per un momento ebbi l’ impulso di correre da lei  e sbattere Josh fuori a calci, ma poi scossi la testa rendendomi conto che quello era stato davvero un pensiero stupido. Josh era mio amico e di certo non provava nulla per Arielle, o almeno lo speravo per lui altrimenti… Altrimenti niente! Ma cosa cavolo andavo a pensare? Quella situazione mi stava facendo impazzire.
« Che cosa stai facendo?»  domandai a Louis.
« Sto parlando con Joey, ti saluta.»  mi rispose sorridendo dopo aver pronunciato il nome della sua ragazza.  Sentii un vuoto al petto, ero dannatamente geloso di quei due. Potevano amarsi, potevano stare insieme mentre per me e Arielle questo non era possibile. Io avevo lei, lei aveva me, insieme avevamo superato un sacco di ostacoli, ci eravamo amati, ma adesso cos’era rimasto? Niente. Lei non sapeva chi ero e forse non l’ avrebbe mai saputo.
« Non sai quanto la amo.»  mi disse Louis e io gli sorrisi tristemente. Si vedeva che era completamente innamorato di lei. Si erano conosciuti tramite Internet, lei era una fan sfegatata degli One Direction e dopo un concerto si erano incontrati dietro le quinte. Louis era rimasto subito affascinato da Joey e l’ aveva  invitata ad uscire.  Dopo ben tre settimane si fidanzarono e da lì non si erano più separati.
« Cosa sta facendo?»   gli chiesi sedendomi sul letto accanto a lui.
« Mi ha detto che presto verrà qui, vuole incontrare Arielle.»  mi rispose.
«Fantastico!»  esclamai cercando di sembrare felice, ma Louis mi guardò negli occhi e dal suo sguardo capii di aver fallito. Aveva capito subito che gli stavo mentendo.
«Hey!»  improvvisamente la porta della camera di Louis si aprì ed apparve Arielle. Dio, quant’era bella!
« Ciao, Arielle! Entra, io stavo andando a dormire.»  disse Liam spegnendo il suo computer ed uscendo dalla stanza. Arielle entrò e chiuse la porta alla sue spalle. Indossava un pigiama blu scuro che faceva risaltare i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi grigio-azzurro.
« Ho bisogno di parlarvi.»  esclamò Arielle. Mi irrigidii perché quando la mia ragazza diceva così, di solito, non era una buon segno.
« Uhm, okay.»  le rispose Louis e dalla sua espressione capii che anche lui la pensava come me. Arielle fece un passo avanti ed assunse un’espressione che non riuscii a decifrare.
« Voglio sapere perché nessuno  di voi si è degnato di dirmi che ho un fidanzato.»  disse tutto d’ un fiato.  Il mio cuore saltò di un battito. Non sapevo cosa fare, mi sentivo paralizzato. Arielle mi guardò ed io mi pentii di non averle detto chi ero, ma ormai era troppo tardi per i rimpianti.
« Josh è davvero un bellissimo ragazzo, come mai nessuno mi ha detto che era il mio fidanzato?»  chiese poi e in quel  preciso istante il mio cuore andò in pezzi. La mia Arielle, la mia ragazza pensava che il suo ragazzo fosse Josh…
«Tu non stai uscendo con Josh!»  disse improvvisamente Louis in tono deciso.
« Lo so.» commentò lei stingendo le braccia al petto.
« Come hai scoperto che stavi uscendo con qualcuno? >> gli chiesi. Dovevo saperlo perché se qualcuno si era permesso di dirle qualcosa che non era la verità, giuro che l’ avrei fatto a pezzi!
« Me lo hanno detto le vostre fans. Ma davvero credevate che non l’ avrei scoperto!? Perché non me lo avete detto, eh? Fa male.»  disse con le lacrime agli occhi.  «Forse è meglio che me ne torni a casa. » continuò.
«No, non puoi!» urlai. Non potevo lasciarla andare, lei non poteva andarsene di nuovo! Non poteva.
«Certo che posso. Avevo deciso di rimanere qui con voi per ricordare, ma dato che nessuno mi dice niente  è meglio per me tonare a casa, da mia madre e dalle mie sorelle. » disse lei abbassando lo sguardo. Avrei voluto alzarmi da quel maledetto letto, prenderla fra le braccia, baciarla e dirle tutta la verità, ma non potevo.
« Non voglio che tu vada.»  intervenne Louis. Quelle erano le parole che avrei voluto dirle.
« Non so cosa fare. Io… so che il mio ragazzo sei tu, Niall.»  disse poi. Spalancai gli occhi, non riuscivo a respirare. Sapeva che ero io, sapeva che l’ amavo eppure quella ragazza  che era in piedi davanti a me, non era la mia Arielle.
« Sì, sono io.»  le risposi. Lei mi si avvicinò improvvisamente, si abbassò e avvicinò le sue labbra alle mie.  Fu un contatto lieve, quasi inesistente ma il mio cuore non la smetteva di battere. Il suo sapore non era cambiato, quelle labbra erano proprio come le ricordavo.
« Niall, io non ricordo nulla di te. Sono una pessima ragazza e mi dispiace.»  mi disse allontanandosi e dirigendosi verso la porta. « Louis, rimarrò qui in Australia sono per una settimana ma se non ci saranno risultati me ne tornerò a casa. Niall, per ora siamo solo amici.» continuò prima di aprire la porta ed uscire. 
« Mia sorella è sempre stata un’ osso duro.»  commentò Louis.
« Sì, lo so ma almeno sa chi sono.» dissi. Per adesso io e la ragazza che amavo eravamo solo buoni amici, ma infondo era più che sufficiente. Solo che ancora non sapevo quanto avrei dovuto lottare per riaverla di nuovo indietro.





-




Salve a tutti! Dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare e devo dire che questo è il primo capitolo che mi piace veramente! A quanto pare la nostra cara Arielle ha scoperto che Niall è suo fidanzato ma... riuscirà ad innamorarsi di nuovo di lui?
Non vi dico niente perché non so nemmeno io cosa farò (?) HAHAHAHAH, perdonate il mio sclero ma stasera non sto benee!
Grazie ancora per i commenti e per le 128 persone che hanno messo la mia storia fra le preferite! :') Anche a quelle che la seguno, grazie.
Alla prossima e spero che il capitolo vi abbia emozionato!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei.




Arielle’s POV.

«Andiamo in barca!»  dissi sorridendo.  Quel giorno i ragazzi avevano deciso di fare  una pausa e di andare a fare un giro in barca. Ero molto entusiasta all’ idea perché amavo il mare ma non riuscivo ad essere completamente felice, non dopo quel che era successo ieri.  Avevo scoperto che Niall era il mio fidanzato dalle fan dei One Direction e non dai diretti interessati. Mi ero sentita tradita da lui e da mio fratello, ma nonostante questo avevo deciso di rimanere una settimana per vedere se riuscivo a ricordare qualcosa. 
Avrei voluto prenderli a schiaffi, ma mi ero controllata perché infondo non mi avevano detto niente per proteggermi… Ma da cosa?
« Sarà bellissimo!» esclamò Louis. Lo guardai e cercai di prenderlo  a calci nel sedere!
« Cosa facciamo se la barca si rovescia e cade? Io non so nuotare!» dissi.
« Non ti preoccupare, Arielle! Niall ti salverebbe in qualsiasi modo.»  rispose Liam dando una pacca sulla spalla a Niall. Lo guardai e lui mi sorrise ma io distolsi immediatamente lo sguardo.  Mi sentivo in imbarazzo ma ero anche molto arrabbiata, se mi amavi allora perché non hai fatto niente? Perché non mi hai detto chi eri!?
Niall mi si avvicinò e mi prese la mano. Quel contatto mi rassicurò ma io non ce la facevo a restare così, non sapevo nemmeno io cosa fare! Lasciai la mano di Niall, alzai lo sguardo e quando lo feci il mio cuore quasi saltò di un battito. Mi guardava con la stessa espressione preoccupata di quando mi ero svegliata dal coma, non volevo vederlo così ma non potevo fare niente per cambiare quella situazione. Non ricordavo nulla ed anche se il mio cuore non aveva ancora dimenticato Niall, la mia mente lo aveva fatto.
« Salite!» c’ incitò Paul e tutti salimmo sull’ imbarcazione. Era una barca abbastanza grande, bianca e con tutti i comfort. Louis si sdraiò immediatamente per prendere  il sole, Harry fece la stessa cosa mentre Liam e Zayn si diressero verso il minibar. Niall si sedette da solo in un’ angolo ed io mi sentivo in colpa, infondo anche lui stava soffrendo. Inoltre, non potevo scappare dai miei sentimenti… Il mio cuore batteva ancora per lui e la mia mente lo avrebbe ricordato!
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui. Niall mi guardò e aggrottò le sopracciglia.
«Mi dispiace per prima. Non volevo trattarti male, è solo che sono confusa…» gli dissi e questa volta presi io la sua mano.
« Lo so, Arielle.  Mi dispiace, se solo ti avessi detto la verità…» sussurrò stringendo la mia mano. I suoi occhi erano così intensi che quasi mi si mozzò il fiato.
« Ormai è tardi, Niall. Ma io cercherò in tutti i modi di ricordare, te lo prometto.»  gli dissi. Niall mi accarezzò una guancia e piano piano mi si avvicinò. Stava per baciarmi! Chiusi gli occhi aspettando di sentire le sue labbra sulle mie, di nuovo.
« Arielle! Niall! Volete un sandwich?» urlò improvvisamente una voce. Aprii gli occhi di scatto e ritornai alla realtà.  Niall si staccò da me e si girò dall’ altra parte mentre il mio cuore non la smetteva di battere. Ma cosa stavo facendo? Stavo per baciare Niall quando non sapevo nemmeno cosa provavo per lui? Sì, l’ avevo baciato a stampo ieri ma era stato un gesto impulsivo…o no?
« Mi dispiace.»  dissi senza pensare. Niall mi sorrise e mi accarezzò la testa.
« Hai fame?» mi chiese ed io annuii. Lui si alzò e si fece passare il sandwich da Harry che aveva già finito il suo, me lo porse e io lo presi. 
Era davvero una bellissima giornata e c’erano almeno trenta grandi. Niall si tolse la maglietta e rimase a torso nudo davanti a me, mi voltai dall’ altra parte e guardai Liam mentre pescava.
« Vuoi provare?»  mi chiese Liam sorridendo.
« No, grazie! Farei scappare tutti i pesci!»  gli risposi e tutti scoppiarono a ridere. Ero negata con gli sport ed inoltre la pesca non mi attirava per niente.
Niall si era seduto accanto a me ma io non mi ero girata nemmeno una volta da quando si era tolto la maglietta. La visone del suo corpo nudo non mi aiutava e iniziava a fare ancora più caldo.
« Arielle…perché non ti togli la maglia?»  propose Niall. Mi girai di scatto e lo guardai con un espressione dura sul volto, lui abbassò lo sguardo e sospirò.
«Ah, accidenti! Niall, scusa! E’ solo che non mi sento a mio agio ed è strano avere un fidanzato e non conoscerlo nemmeno. Vorrei ricordare di più ma la mia mente è bloccata ed odio vederti così triste! Non ti conosco ma vedere che stai male, fa star male anche me.»   gli dissi tutto d’ un fiato.
« Bene, allora rimediamo subito!»  esclamò sorridendo per poi prendere la mia mano e stringerla. « Ciao, sono Niall James Horan. Sono irlandese e adoro mangiare, dormo con il mio orsacchiotto da quando avevo sette anni, sono mancino e adoro cantare.  X-Factor ha cambiato la mia vita e adesso ho quattro fratelli. Inoltre, sono completamente innamorato di una ragazza di nome Arielle.»    continuò.
« Piacere di conoscerti, Niall.»  gli risposi. Avevo gli occhi lucidi, le sue ultime parole mi avevano colpita molto, forse anche troppo. Mi chiedevo cosa ci trovasse in me, infondo ero una ragazza come tutte le altre ed avevo una marea di difetti: ero impulsiva, testarda, lunatica, impaziente, diretta ed anche un’po’ orgogliosa mentre Niall era così dolce, sensibile, bello… O almeno questa era l’ impressione che mi avevo dato, ma ero sicura che fosse così.
« Arielle, Niall ma cosa diamine state facendo? Avanti, buttatevi!»  urlò Harry prima di fare un tuffo e buttarsi nel mare cristallino.
« Hazza, vedi di non annegare!» disse Niall scoppiando a ridere.
« So nuotare benissimo, irlandese!»  gli rispose Harry immergendosi sott’acqua. Come aveva detto prima Niall non aveva trovato degli amici ma dei fratelli, ed io ero davvero felice che il loro rapporto fosse così stretto.  Mio fratello non aveva mai avuto degli amici o almeno non dei migliori amici, tutti lo prendevano in giro senza sapere che Louis era una persona meravigliosa!  Ero davvero felice di avere un fratello così e niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea anche se il tenermi nascosta la verità mi aveva fatto star male. Sapevo che Louis l’ aveva fatto per proteggermi eppure non riuscivo ad accettarlo.
« Arielle, dai buttati!» disse improvvisamente Josh salendo sulla barca in costume. Dovevo ammettere che anche lui era molto bello e i suoi occhi verdi erano ancora più vivi, quel giorno.
« Non so nuotare!»  mi lamentai.
« Ti aiuto io!»  disse avvicinandosi a me cercando di togliermi la maglia. Mi fidavo di Josh e poi non mi avrebbe lasciato annegare. Mi sfilai la maglia e il pantaloncino restando in bikini. Mi sentivo a disagio ma non ebbi neanche il tempo di formulare quel pensiero che Josh mi prese in braccio e mi stinse a sé.
« Sei pronta?»  mi chiese dirigendosi verso il bordo della barca.
« Non ne sono sicura..»  gli risposi.
«Troppo tardi per tirarsi indietro!»  disse per poi fare un salto e buttarsi. Cademmo in acqua e mi stinsi a lui per paura di annegare, Josh mi sorresse e insieme nuotammo. Non riuscivo a crederci… Io che non sapevo nuotare mi trovavo a più di quindici metri dal fondo del mare! Sorrisi, ma quando vidi l’ espressione seccata sul viso di Niall smisi di farlo.



« Arielle!»  urlò Louis entrando nella mia camera. Dopo il giro in barca eravamo andati in hotel, o almeno io ero andata in hotel dato che i ragazzi erano andati a fare un intervista, ma quando sentii la voce di Louis capii che erano tornati.
« Cosa c’è?»  chiesi abbassando il volume della televisione. Louis entrò nella mia stanza e si mise davanti a me.
« Stasera hai un appuntamento con il tuo fidanzato!»  rispose mio fratello come se quella fosse la cosa più naturale del mondo.
« Guarda che potrebbe chiedermelo anche Niall, non è necessario che tu faccia da porta voce!»  gli dissi alzando il volume della televisione. La porta della mia stanza si aprì nuovamente ed entrò Niall.
« Ciao!»  disse sorridendo.
« Ciao!»  risposi senza distogliere lo sguardo dalla televisione.  Niall si sedette accanto a me, sentivo il suo sguardo addosso ma non mi voltai.
« Ecco… Che ne dici di uscire con me?»  mi chiese quasi sottovoce.
« Certo! Dove andiamo?»  chiesi voltandomi e sorridendo. I suoi capelli biondi erano tutti disordinati. Come avrei voluto accarezzarli e mettere le mani fra quei capelli… No, Arielle! Ma che razza di pensieri fai?
« Che ne dici di una cena? Conosco un bel ristorante.»   mi rispose.
« Va bene. A che ora devo essere pronta?»
« Per le cinque.»
« Va bene.»  finii. Niall mi sorrise, si alzò dal divano ed uscì dalla mia stanza. Non appena ebbi la certezza che se ne fosse andato mi alzai dal salotto e mi precipitai da Louis.
« Louis!»  urlai.
« Cos’è successo?»  mi chiese mio fratello guardandosi intorno.
« Ho il mio primo appuntamento!»  risposi sorridendo e saltellando come una bambina di cinque anni.
« Veramente non lo è…No, lo è.»   balbettò Louis.
« Come?>> chiesi incrociando le braccia.
« Hai avuto il tuo primo appuntamento con Peter.»  rispose in modo vago. Peter? Quel cretino che lavorava come cameriere nel bar?
« Cosa?»  domandai spalancando gli occhi. Com’era possibile che fossi uscita con un tipo del genere? Era completamente diverso da Niall e per di più era un gran maleducato.
« Diciamo che… Non ci pensare! Tanto non ricordi nemmeno il tuo primo appuntamento.»   rispose. Molto probabilmente lo aveva detto senza pensarci ma quell’ ultima frase mi colpì come una doccia fredda. Sapevo che avevo ancora tanta strada da fare ma non era necessario dirmelo in modo così diretto. La cosa che mi faceva più rabbia però, era che non ricordavo nemmeno il mio primo appuntamento con Niall, per me lui  era quasi un estraneo eppure il mio cuore sapeva che non lo era… Sapeva di averlo amato e di amarlo ancora.
« Non è una bella sensazione! Non m’ interessa, non voglio neanche saperlo! Non l’ ho baciato, vero?» chiesi piena di speranze.
« No.»   rispose Louis sorridendo. Tirai un sospiro di sollievo e per una volta fui orgogliosa di me stessa.  Ma la mia felicità non durò a lungo dato che sorse un’  altro problema: cosa avrei dovuto indossare? Volevo essere bella quella sera;  stavo per uscire con Niall James Horan! Lui era bellissimo qualunque cosa indossasse a differenza di me che per essere decente dovevo preparami un’ ora prima!
« Louis, non so cosa indossare stasera!»  esclamai in preda al panico. Iniziai a girare per tutta la stanza, cosa che facevo quando mi sentivo in ansia. Se solo mia madre e le mie sorelle fossero state lì con me non mi sarei sentita così!
« Non ti preoccupare! Adesso chiamo Louise!»  disse Louis prendendo il suo cellulare e chiamando quella donna. Dopo dieci minuti qualcuno bussò alla porta e Louis andò ad aprire. Una signora dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi entrò nella mia stanza, mi sorrise e appoggiò un enorme borsone nero per terra.
«Io sono Louise!»  mi disse stingendomi la mano. « E sono una stilista ed un’ estetista.»  continuò.
« Davvero?»  chiesi spalancando gli occhi.
« Sì, lo è. Mi devi un favore, sorellina. Louise la lascio nelle tue mani!»  disse Louis prima di uscire dalla mia camera. Louis era il fratello migliore del mondo, non c’erano dubbi!
« Hai un appuntamento con Niall?  Bene, Arielle lascia fare a me.»  disse Louise.
Dopo venti minuti ero pronta. Indossavo un paio di pantaloncini bianchi, un top turchese e un paio di ballerine dello stesso colore. I capelli erano sciolti e Louise aveva applicato un filo di mascara e di matita nera sugli occhi. Mi guardai allo specchio e sorrisi soddisfatta.
Uscii dalla mia camera, attraversai il corridoio e scesi le scale per poi girare a destra e ritrovarmi nella hall dell’ albergo. Niall era già lì. Quando si girò  e mi sorrise le mie gambe si fecero molli e per poco non caddi a terra. Niall era bellissimo: indossava un paio di jeans scuri, una camicia bianca che faceva risaltare i suoi occhi blu e un paio di converse bianche.
Mi salutò con la mano e mi si avvicinò.
« Ciao.»  mi sussurrò all’ orecchio per poi darmi un delicato bacio sulla guancia. Se il mondo fosse finito in quel istante non me ne sarebbe importato.
« Ciao.»  gli risposi abbassando lo sguardo e arrossendo come un peperone.
« Andiamo!»  mi disse prendendomi per mano  ed insieme uscimmo dall’ albergo. Era una serata bellissima e le stelle brillavano più che mai quella notte anche se la stella più bella era accanto a me.


-




Ciaoo! Scusate è quasi un mese che non aggiorno ma sono stata impegnata con la scuola e i progetti pomeridiani! çç
Spero che questo capitolo vi piaccia e nel prossimo ho intenzione di fare qualcosa di molto romantico *O* tra Arielle e Niall! Purtroppo sono una romantica senza speranza e adoro scrivere cose che succedono solo nella mia fanstasia...aaaaah, che brutta cosa!
Devo inserire un banner e correggere tutti i capitolo dagli errori prima di continuare..*non interessa a nessuno* ahahah c:

Alla prossima e scusate ancora per il lungo ritardo! :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1490614