Last first kiss.

di Niallpleasehugme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "What are you doing?" ***
Capitolo 2: *** "Who's that girl?" ***
Capitolo 3: *** "I'm not Liam" ***
Capitolo 4: *** "Shit" ***
Capitolo 5: *** "...you're perfect to me" ***
Capitolo 6: *** "Why are you smiling?" ***
Capitolo 7: *** "Thank you, baby" ***
Capitolo 8: *** "You're mine now" ***
Capitolo 9: *** "You're different from the other" ***
Capitolo 10: *** "You're my wonderwall" ***
Capitolo 11: *** "Die in your arms" ***



Capitolo 1
*** "What are you doing?" ***


Era autunno ed io, come al solito, stavo affacciata al balcone a guardarmi intorno, come se stessi aspettando un’illuminazione, qualcosa che cambiasse il corso della giornata.

Sono Rose Cyrus, ho 16 anni, ho dei lunghi capelli castani, gli occhi dello stesso colore, un po’ scura di carnagione, le mie amiche dicono che sono bellissima, io mi trovo… carina, anzi, forse carina è troppo;
soffro di autolesionismo da molto tempo. Tutto incominciò alle medie, quando dei bulli incominciarono a chiamarmi: “Grassa" "brutta "cicciona”, non era bello sentirsi dire queste cose tutti i giorni, ne soffrivo molto e non riuscivo a sopportare tutto questo, quindi trovai un’unica via d’uscita nel tagliarmi.
Vivo a Londra, la città dei sogni. Decisi di entrare nella mia camera e sedermi vicino alla scrivania, lì c’è sempre qualche raggio di sole che mi sfiora la pelle e che mi riscalda, accesi il computer e misi qualche canzone di Justin Bieber uno dei miei tanti cantanti preferiti, la misi così, per dar un po’ vita a quella stanza, quella piccola, ma accogliente stanza.
 
‘DRIIN, DRIIN’.
Fottuta sveglia, che bel buongiorno.
Allungai la mano per spegnerla, erano le 7:00 e dovevo alzarmi per andare a scuola. Ho un rapporto complicato con la scuola, non so neanche a me se piace o no, mi piace perché faccio conoscenze, ma diciamo che non mi piace studiare, come a tutte le persone sane di mente.
Mi alzai, andai a farmi una doccia, mi vestii semplice come al solito, non sono una tipa da ‘gonne’, oh no, sono un maschiaccio. Indossai una maglia a maniche lunghe bianca, una cintura blu elettrico, un pantalone beige e le mie scarpe preferite, le Supra blu. Afferrai lo zaino, salutai mia mamma dandole un bacio e poi mi incamminai per andare a scuola.

Dopo circa 12 minuti di camminata, eccola la mia scuola, non è male, è gigantesca e ci sono tanti bei ragazzi, la stavo guardando quando all’improvviso delle mani coprono i miei occhi: ‘Indovina chi soooono’ disse.

“Ashley, so che sei tu” – Ashley è la mia migliore amica, siamo amiche dalle medie, andiamo alla stessa scuola però lei fa un corso ed io un altro, quindi ci incontriamo nei corridoi e in bagno.
Lei è meravigliosa, occhi verdi, capelli abbastanza lunghi di un colore tra il biondo e il moro, delle guance stupende e delle belle labbra, devo ammetterlo.

“Pronta per un altro giorno di scuola?” – Disse Ashley.

“Ash” – così la chiamavo – “Ti senti bene? Quando mai una persona vorrebbe venire a SCUOLA? Solo il nome mi fa venire i brividi. Ma purtroppo dobbiamo continuare a frequentarla.”  Dissi sbadigliando, avevo sonno.

“Sono passati 2 mesi e mezzo da quando frequentiamo questa scuola e tu continui a sbadigliare, ma non ti abitui mai? Dai, entriamo” – disse tirandomi con il braccio dentro scuola.

“Ash, la mia classe è nell’altro corridoio, quindi, ci vediamo all’uscita, a dopo” dissi  dandole un bacio sulla guancia.

“A dopo Rose!” disse ricambiando il bacio. Sembravamo due fidanzatini sdolcinati.

Ecco la mia classe, prima di aprire la porta la guardai, tirai un sospiro aprii la porta e dissi: “Buongiorno, scusate il ritardo.” – facevo sempre ritardo.

“Stiamo facendo francese, esci e rientra dicendo ‘Bonjour’ “ disse la prof.- Erano le 8.24 e i prof. Già hanno tanta voglia di rompere i coglioni?

Dissi: “Certo, certo, bon jour” arronzandola. Afferrai la mia cartella e la poggiai sul banco, il mio banco era il più bello, terza fila, in fondo, vicino alla finestra e al termosifone, che spettacolo. La prof. Dopo aver fatto l’appello incominciò a blaterare qualcosa, io poggiai la testa sul banco e incominciai a dormire, come al solito.

“Rose, svegliati, Roose!!” –

“Che vuoi Mary?” – Mary era la mia compagna di banco, aveva i capelli rossi, le lentiggini e gli occhi azzurri, uno spettacolo di ragazza.

“Tra poco suona la campanella, svegliati.” –

DRIIIIIIIN. Devono far santa quella ragazza, è dal primo superiore che mi salva il… fondoschiena (?).

Uscimmo dalla classe e mi diressi all’armadietto, l’ora successiva avevo inglese, quindi afferrai il libro di inglese e lo misi nella borsa, presi Mary per il braccetto ed entrammo in un’altra classe. Come al solito, continuai a dormire in tutte le ore, questo facevo a scuola.

“Rose, stiamo alla quinta ora, svegliati e scrivi questa cosa sul diario.” –Disse Mary- “Domani a causa di un’ assemblea d’istituto si uscirà alle ore 10.15 e non alle 13.15”
Scrissi di corsa, mi alzai e finalmente è suonata anche l’ultima campanella.
Io e Mary uscimmo da scuola, stavamo sulle scale aspettando Ash.

“Eccoti finalmente” –dissi. – “Dai, andiamo.”
ci incamminammo tutte e tre verso casa, abitavamo di fronte, nello stesso quartiere, molto vicino forse, anche un po’ troppo.


 
‘DRIIIN, DRIIIN’  Di nuovo la sveglia,la spengo, mi alzo,  apro la finestra e vedo che stamattina c’è un sole a dir poco meraviglioso, lo guardaii per due minuti, mi mise di buon umore non so perché, ma mi venne voglia di andare a scuola, cosa stranissima. Come al solito, andaii a farmi una doccia, mi vestii, diedi un bacio a mia madre, bussai sia Ash che Mary , le aspettai e poi ci incamminammo verso scuola.

C’era la cosiddetta ‘assemblea’, quindi invece di entrare nella classe, le prof. Ci fecero sedere nel giardino facendoci sentire i ragazzi che si volevano candidare  e BLA, BLA, BLA.
Dopo 10 minuti, mi alzaii dalla sedia entrai a scuola, salutai un paio di persone che conoscevo, poi andai dalla mia bidella ‘preferita’, la adoravo, era sempre dolce e gentile con me, ogni tanto ci offrivamo la cioccolata calda. Il mio problema dei tagli lo sapevano solo Ash, Mary e lei, quindi quando i tagli bruciavano molto, lei trovava sempre una scusa ed entrava in infermeria per medicarmi, ogni volta le dicevo ‘non accadrà più, scusa’, ma non sono mai riuscita a mantenere questa promessa, parlammo del più e del meno, quando sentii una voce a dir poco stupenda nei corridoi, salutai la bidella dandole un bacio sulla guancia e ‘seguii’ la voce, entrai in vari corridoi ma niente, entrai in un altro e finalmente indovinai da dove proveniva quella voce.

Trovai un ragazzo biondo, seduto per terra, la carnagione chiara, lui come me indossava le Supra, aveva una chitarra tra le mani e stava cantando ‘Baby’ di Justin Bieber… eccolo: http://www.youtube.com/watch?v=qkdddTS4l50
Aveva una maglia Viola, un jeans largo e delle Supra viola, anche a lui piaceva Justin Bieber. Lo guardaii, passai vicino a lui e incominciaii a canticchiarla, alzò lo sguardo e vidi i suoi stupendi occhi azzurri, devo ammetterlo, sentii dei brividi lungo la schiena, erano meravigliosi, mi fece cenno con la mano di sedermi vicino a lui, feci come disse e poi disse: “Dai, canta”
io: “No, scusa… non sono brava”
si girò verso di me e mi sorrise, aveva un sorriso stupendo, poi poggiò di nuovo le mani sulla sua chitarra, era come se stesse in un altro mondo, lui e la chitarra erano un un’unica cosa, non sarei mai capace di definire bene quel momento, era qualcosa di pazzesco.
Finì di cantare, ci alzammo, si avvicinò a me e mi strinse la mano dicendo: “Piacere, Niall.”

Io, sorridendo con timidezza: “Piacere, Rose”

‘Allungai’ le maniche della maglia sopra le mani, era un mio vizio, e non lo facevo solo per coprire i tagli.
Niall lo notò e disse: “Hey, hai freddo?”

Io: “No, scusa, è che… mi sento protetta quando allungo le maniche” ed era vero –“Scusa, ma ora devo proprio andare, è stato un piacere sentirti… Hai, ehm, una bella voce” - lo salutaii con la mano, e poi tornai in giardino dove si stava ancora svolgendo l’assemblea.  

Trovai Ash e Mary ridere tra di loro, mi sieddi vicino a loro e Ash: “Dove cazzo sei stata?” –con la solita finezza di un elefante.
Io: “Stavo gironzolando per i corridoi”

“Come sempre” – Si intromise Mary.

“Quando vedo ‘sto ragazzo biondo con le Supra che suona la chitarra cantando ‘Baby’, mi ha fatto segno di sedermi vicino a lui, e che dire… è davvero un ragazzo stupendo.”

L’assemblea finalmente finì, presi per la mano Ash e Mary e ci incamminammo verso il parco centrale, ci facemmo un bel giretto quando davanti a noi trovammo le giostre… da quel momento persi le mie migliori amiche, stavano al mio fianco, chiudo gli occhi per un secondo e le trovo gironzolare come farfalle sui fiori da una giostra all’altra, fischietto un po’ e faccio finta di non conoscerle, insomma, io ho la mia dignità e un po’ di buona reputazione.

“Rooooooooooooooose, non far finta di non conoserci” – disse Ash.

“Hey signora, hey, lo sapete, quella ragazza è una mia amica” – disse Mary parlando con una signora sconosciuta indicandomi.

Ah, posso dire che quel poco di reputazione che era rimasta era andata a farsi benedire.

“Ragazze, smettetela di mettermi a figura di merda” – dissi mettendo la mano sulla nuca. Corsi da loro, le tirai fuori da quel maledetto parco giochi e continuammo la nostra bella camminata per poi tornare a casa.

Mamma: “A tavola tesoro.”

Non volevo mangiare, non potevo, ogni volta che mi sedevo a tavola e vedevo il cibo mi veniva da vomitare e passavano tante voci per la testa, tipo “cicciona” “grassa” “non farlo” e quindi non mangiavo.

“Mamma, scusa, le mie amiche mi hanno offerto una fetta di pizza, già ho mangiato”- seh certo.





 
Arrivai a scuola, come al solito in ritardo, entrai in classe e vidi che Mary non c’era, quindi andai al mio posto e cominciai a messaggiare un po’ con lei chiedendole come mai non era venuta.

“Rose” – mi richiamò la prof. di latino, feci finta di non sentirla.

“Rose Cyrus” – Incominciò ad urlare, che gallina.

“Prof. si calmi, sono qui.” – dissi.

“Presti attenzione alla lezione, insomma.”

L’ora finì, andai al mio armadietto e presi il libro di matematica,andai in classe e il mio solito posto era occupato.
“Prof. il mio posto è occupato…” – dissi indicando il mio posto.
“Signorina Cyrus, si sieda lì, al secondo banco.” – non volevo sedermi lì, dietro di me c’era un bulletto delle medie, solo a guardarlo mi veniva voglia di piangere, quello stronzo

"Professore ma..." - cercai di fargli cambiare idea.

"Cyrus faccia come le dico." - disse guardandomi con aria severa.

“Va bene professore” – dissi senza aggiungere altro.

Andai al mio posto, poggiai il libro e il quaderno di matematica sul banco, quando sentii delle voci: “Hey grassona, che ci fai qui?”

“Non vedi, coglione?” – dissi con tono acido. Mi mostravo forte, ma i miei polsi mostravano la verità, mostravano chi ero veramente.

“Grassona inutile del cazzo.” – disse.

Stavo per scoppiare a piangere, quindi presi un temperamatite e lo misi in tasca.

“Prof. posso andare al bagno?”- dissi ‘allungandomi’ le maniche della maglia.

“Cyrus ma siamo alla seconda ora…”- disse il professore.

 “è urgente…” – dissi mentendo

“Va bene, vada.”- disse.
Mi alzai dal banco e sentivo ridere, avevo questo problema che quando sentivo ridere alle mie spalle, pensavo che tutto fosse rivolto a me, e quindi mi sentivo sempre al centro dell’attenzione, purtroppo non in senso positivo.

Corsi in bagno,trattenendo le lacrime, aprii una porta, presi la lama del temperamatite e incominciai a farla scorrere sul mio polso pieno di cicatrici, era il mio unico modo di sfogarmi, in bagno non c’era nessuno quindi non piansi silenziosamente,come facevo di solito. La lama scorreva sul polso, bruciava tantissimo, ma non più di tutte quelle fottute parole che mi ripetevano ogni giorno. Vedevo delle gocce per terra di sangue, ma di quelle me ne sarei occupata dopo, sentii dei passi nel bagno, mi tappai la bocca per non farmi sentire, poi sentii una voce maschile che diceva: “NON VOGLIO.”

Una ragazza: “Ma come, me lo avevi promesso…”

Il ragazzo: “No, ora vai via, che se ti beccano qui con me ti danno una sospensione, muoviti.”

Sentii di nuovo dei passi, asciugai il sangue per terra, aprii la porta, vidi che non c’era nessuno, mi avvicinai al lavandino, vidi la mia immagine riflessa in quel piccolo specchio e pensavo: “Non sei abbastanza bella, non sei abbastanza magra” e guardavo i miei polsi pieni di sangue, li misi nel lavandino e feci scorrere l’acqua sopra, li guardavo e soffrivo tantissimo , bruciavano e molto, appena finito avrei chiamato la bidella e mi sarei fatta aiutare, ancora una volta. Il lavandino era ancora sporco di sangue e anche un po’ i polsi ma non troppo, stavo prendendo la carta igienica per pulirli quando sentii una voce:

“CHE COSA STAI FACENDO?”


 

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Capitolo 2
*** "Who's that girl?" ***


Si aprì una porta del bagno, e vidi una persona uscire da lì.
"CHE COSA STAI FACENDO?" - disse una voce maschile che mi fece sobbalzare. Guardai allo specchio e c'era un ragazzo con un viso familiare, alto, chiaro di pelle, capelli marroni di lato ed un ciuffo biondo...

"Niente" - dissi con con la voce tremolante mentre le lacrime mi pizzicavano gli occhi - "E poi si può sapere cosa cazzo ci fai nel bagno delle donne?" -dissi urlando mentre allungavo le maniche della maglietta cercando di non far vedere il sangue che era rimasto sui polsi.

"Sto quì, perchè... non ti deve interessare. Tu hai bisogno di una mano, fatti medicare da me, fatti aiutare!" - disse con tono quasi arrabbiato mentre indicava i miei polsi. 

"Perchè vuoi darmi una mano? Cosa ti interessa di me? Perchè non fai come tutti gli altri e fai finta di non aver visto? Tu non mi conosci e non puoi interessarti dei miei problemi, tanto meno aiutarmi" - dissi fissando il pavimento. 

"So che ne hai bisogno, fatti aiutare" - disse con tono calmo. Alzai lo sguardo, lo guardaii per qualche secondo e capii che era quel ragazzo che cantava durante l'assemblea, Niall, il tipo con le Supra che cantava Baby. Voltai subito lo sguardo e vidi che si avvicinò a me e con delicatezza mi alzò le maniche della maglia. Guardò il mio braccio e vide tutte le cicatrici su di  essa, prese un po' di carta igienica, la bagnò con dell'acqua e picchiettò sui miei polsi, asciugando il sangue rimasto.

"Che dolore" - dissi con una voce sofferente.

"Scusa..." - disse dispiaciuto -"Ci servono delle bende." - disse guardandosi intorno cercandole.

"A quelle provvederò io, ora vai..." - dissi quasi costringendolo.

"Sei sicura?" - disse guardandomi.

"Sì, non preoccuparti. Vai, che se ti scoprono ti danno anche una sospensione." - dissi.

"Okay, ciao Rose."  -

Uscii dal bagno, percorsi il corridoio e andai dalla mia bidella preferita,Nicole.

"Pss... Nicole,Nicole!" dissi cercando di non farmi sentire.

"Bellezza, dimmi" - disse venendo verso di me.

"Nicole... ho bisogno di... ehm..." - Non volevo dirgli che l'avevo fatto di nuovo ma ne avevo bisogno.

"Ma come?" - disse con aria dispiaciuta -" Di nuovo? Me lo avevi promesso..." - disse guardandomi negli occhi.

"Scusa..." - le dissi abbracciandola. 

"Aspetta quì."- mi disse mentre andava in farmacia.

Tornò dopo due minuti con delle bende - "Tieni, e vedi di non farlo più, fallo per me!" - disse quasi implorandomi.
Non volevo mentirle ancora una volta,le sorrisi e dissi :"Grazie, non so come farei senza te" 
Misi la benda sui polsi e poi Nicole mi accompagnò in classe, bussò alla porta e disse : "Scusate se la ragazza ha fatto ritardo, avevo bisogno di una mano per una commissione e lei mi ha aiutata" 
Uscii da scuola e vidi un ragazzo che mi salutava, era Liam. Liam è il figlio dell'amica di mia mamma, lo conosco da sempre e abbiamo la stessa età, per questo andiamo d'accordo. E' da tanto che non lo vedevo, ed era strano perchè frequentiamo la stessa scuola. - "Hey Liam!" - andai da lui abbracciandolo. 
"C'è mia mamma quì, vuoi un passaggio?" - Disse indicandomi la macchina.
"No grazie, non preoccuparti!" - dissi sorridendogli.
"Non era una domanda, ma un ordine. Sali a bordo Rose" - disse cercando di fare il serio, ma non ci riusciva mai, gli scappava sempre quel suo dolce sorriso sul volto.
"Eh va bene!" - dissi mentre lui mi accompagnava alla macchina.
"Buongiorno signora Payne"- dissi salutando la madre, che ricambiò il saluto facendo un cenno con la testa. 
Mentre stavo in macchina pensavo a Niall, perchè mi ha medicata? Perchè ci teneva tanto ad aiutarmi? L'unica cosa che mi rendeva felice era il fatto che lui si ricordasse il mio nome.

POV.NIALL.
Stavo sul letto di casa mia, non riuscivo a dormire perchè vari pensieri mi stavano tormentando. Mi veniva in mente ciò che era successo oggi a scuola, non potevo chiudere gli occhi perchè nella mia mente ripassavano le immagini dei polsi di quella ragazza, le sue lacrime, il suo volto abbassato, i suoi tagli. Perchè si faceva del male? Eppure, quando la incontraii la prima volta nel corridoio sembrava felice. "Mai giudicare un libro dalla copertina"  dice mia madre, ed ha ragione. 
Il mattino dopo andai a scuola e mi misi sulle scale della scuola con Louis e Zayn, aspettando altri due miei amici. 
Zayn: "Ecco Harry! Ma...non vedo Liam, strano." 
"Hey Harry" - dissi dandogli una pacca sulla spalla -"Dove sta Liam?" 
"Dove sta chi?" - disse sbadigliando. 
"Sta ancora dormendo sto coglione, ora ci penserà la prof. di scienze con la sua interrogazione a tappeto a svegliarlo" -disse facendomi l'occhiolino.
"INTERROGAZIONE A TAPPETO? COSA?" disse spalancando gli occhi. 
"Stavo scherzando Harry, ma almeno ti ho fatto svegliare!"- disse Louis ridendo.
"Fanculo Louis.Oh ecco Liam!" - disse indicandolo!
"Sta con una ragazza, e che ragazza!" - disse Zayn aggiustandosi i capelli.
Guardaii Liam e vidi Rose al suo fianco, li vedo parlare e ridere finchè Rose non se ne va dalle sue amiche salutandolo. 
"Hey ragazzi!" - Disse Liam salutandoci.
"Chi è quella ragazza che stava con te?" - disse Harry
"Ah, è la figlia dell'amica di mia mamma. Non ho un rapporto stretto con lei, ma le voglio bene." 
Rimasi ad osservare Rose, era una ragazza così bella,i suoi lunghi capelli le incorniciavano il viso,il suo modo di fare, il modo in cui salutava con timidezza le sue amiche e il suo felpone largo che la "nascondeva", il modo in cui sorrideva, anche se  era un sorriso falso, era bellissimo, figuriamoci un suo sorriso uno di quelli veri, però. 
                                                                                                                DOPO 3 ORE. 
POV.ROSE 
"Finalmente l'ora di inglese è finita!" - dissi mentre uscivamo dalla classe dirigendoci verso gli armadietti. 
"Che abbiamo la prossima ora?" - chiese Mary. 
"mmh...franc..." - una voce si 'intromise' nel nostro discorso.
                                                                                                                                   "CIAO" 


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Secondo voi di chi sarà quel "CIAO" ? mmh, vi voglio far rimanere col dubbio 
Grazie a tutti quelli che hanno recensito il capito di prima ç_ç siete bellissime ajsdhasu <3 
vi ricordo che questa è la mia prima fan fiction, quindi non trattatemi male se faccio errori ecc.
Scusate se i capitoli sono lunghi, spero che questo capitolo vi piaccia c: 
CONTINUATE A RECENSIRE E A PUBBLICIZZARE PER FAVORE ^^ 
CONTINUERO' IL CAPITOLO QUANDO QUESTO ARRIVERA' A 5 RECENSIONI E QUANDO I
MIEI SMETTERANNO DI METTERSI DIETRO DI ME E A GUARDARE TUTTI I CAZZI MIEI ^^ 

 

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Capitolo 3
*** "I'm not Liam" ***


"Ciao" una voce ci interruppe. 
Era Liam, che stava venendo verso di noi. 
"Hey Liam, dimmi tutto"- lo invitai a parlare, sorridendogli. 
"Mia mamma e tua mamma oggi si vedono e se io rimango a casa dovrò badare alle mie sorelline, che ne dici se oggi ci vediamo?"-
"Quindi mi usi solo per badare alle tue sorelline?"-facendo la finta offesa.
"No"- disse ridendo- "è che..." - 
lo bloccai, "hey, non devi darmi spiegazioni, va bene oggi usciamo" -dissi mettendogli una mano sulla spalla- "comunque liam lei è mary, mary lui è liam" . 
 
I due incominciarono a a presentarsi e a parlare tra di loro, ma io mi feci distrarre da Niall, lo vidi in lontananza, stava con una biondina, alta, snella, uno schianto di ragazza e chi poteva essere? La zoccola della scuola. 
Mi ha infastidito vederlo con lei? La risposta è , il problema è perchè? Insomma, conoscevo a malapena Niall, era stato carino con me, ma ha fatto quel gesto solo perchè gli facevo pena, devo imparare a non illudermi e fare filmini mentali troppo in fretta. 
Liam: "Rooose, sveglia"" - urlò -"Allora ci vediamo alle tre al parco centrale"- 
"Certo" rispose Mary. 
Liam se ne andò, prendemmo i libri dall'armadietto e andammo in classe, avevamo francese quell'ora, ciò stava a significare che non facevamo niente.
 
Tornai a casa con Mary, ci preparammo, stavamo per uscire quando mamma ci fermò dicendo: "Dove andate?" 
"Andiamo al parco centrale" - rispose Mary sorridendola.
"Va bene" - disse mamma.
"Ah mamma, non cucinare per me questa sera." - le dissi.
"Perchè?" mi domandò. 
"Perchè mangio al parco con Mary e Ash"- bugie su bugie. 
"Sul serio?" - rispose Mary. Le diedi uno spintone cercando che capisse. - "Ah sì, me n'ero dimenticata" - acconsentì Mary.
Chiudemmo la porta e camminammo verso la casa di Ash, quando Mary interruppe il silenzio con una domanda: "Per quanto hai intenzione di continuare?" 
"Continuare cosa?" - domandai. 
"A non mangiare, a farti del male, a piangere quando ti guardi allo specchio... devo continuare?" - disse gesticolando. 
"Non c'è bisogno Mary, credo che tutto ciò non abbia una 'data di scadenza' non so quando finirà.Vorrei solo essere bella, tutto quì."
"Ma lo sei"- Intervenì Mary. 
"No, non lo sono"- dissi freddamente. 

"HEY RAGAZZE"- disse Ash aprendoci la porta dove aveva appena bussato Mary. 
"Pronta?" - le domandai sorridendo.
"Sono nata pronta"- rispose. 
Ci incamminammo verso il parco, quando vedemmo Liam.
"ECCOLO!" - Urlò Ash indicandolo. 
"Hey Liam!" - lo salutai abbracciandolo. "Spero di non essere in ritardo!" 
"Hey ragazze! Non siete in ritardo, ma lo sono quei coglioni dei miei amici"- 
"Che dite se nel frattempo andiamo nel parcogiochi?"- Propose Mary. 
"Abbiamo sedici anni, cazzo"- Rispose Ash che fece ridere tutti. 
"Ma c'è l'altalena!"- Disse Mary facendo la faccia da cucciola.
"E che altalena sia!" - Urlò Liam indicando il parcogiochi.
Io e Mary ci sedemmo sull'altalena, mentre Liam e Ash andarono sul prato dove c'era un grazioso laghetto.
"Hai visto Liam quanto è carino?" - dissi guardandolo. 
"Sì è dolcissimo"- acconsentì Mary. 
"Perchè non ci provi?"- dissi mentre cercavo di darmi una spinta sull'altalena con scarsi risultati perchè non riuscivo a poggiare i piedi per terra. 
Mary: "Nhaa, non ho voglia di pensare ai ragazzi, nè all'amore, niente. Nada de nada" - 
"Ma questa cazzo di altalena è difettosa!" - dissi di nuovo cercando di darmi una spinta facendola ridere.
 "Sei tu che sei troppo bassa!" - disse Mary facendomi la linguaccia mentre si dondolava su e giu. 
Improvvisamente, sentii una spinta dietro di me che mi spinse facendomi dondolare. 
"Liam che spavento!" urlai. 
"Non sono Liam."- sentii una leggera risata. 
Mi voltai e vidi Niall, con un ragazzo non molto familiare; era alto, con dei capelli ricci e gli occhi di un verde così bello da far invidia, indossava una maglia bianca, un pantalone beige e le converse bianche. Ash quando lo vide sobbalzò, conoscevo bene quella reazione.
Scesi dall'altalena, così come Mary. 
"Ciao Niall" - dissi facendo un piccolo sorriso evitando il contatto visivo. 
"Rose, lui è Harry. Harry lui è Rose" - ci presentò. 
"Mary lui è Niall, Niall lei è Mary"- dissi a mia volta. 
"Piacere, Harry"- allungò la mano verso Mary, bastarono quelle due parole per far arrossire la mia amica.
"Piacere, Mary"- disse cercando di nascondere le sue guance rosse.
Liam: "Heey, vedo che già avete fatto amicizia!" - disse spruzzando felicità da tutti i pori. 
"Potete scusarmi un attimo?"- Disse Mary trascinandomi via dai ragazzi e da Ash. - "Rose, ricordi ciò che ti ho detto poco fa riguardante ai ragazzi?" 
"Quando mi hai detto che non volevi fidanazarti nè avere a che fare con l'amore?" - le risposi. 
"Sì"- annuì- "Fai finta che non ti ho detto niente". Quando disse quella cosa non potei fare a meno di ridere, era così buffa. 


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SPAZIO AUTRICE
Ciaoo splendoriii akdafhd <3 
SCUSATE IL RITARDO cwc 
Non sapevo come continuare il capitolo e non trovavo un po' di pace, spero che mi sia fatta perdonare! 
ah-ah, vi ho fregate tutte, pensavate che quel "ciao" fosse Niall, eh? AHAHAHAHA
Se questa fan fiction sarebbe reale, nel momento in cui Niall spingeva l'altalena io sarei caduta e avrei fatto una grandissima figura di merda AHAHAHAHAHAHA ma fortunatamente a Rose non è capitato questo u.u 
Volevo anche ringraziarvi per tutte le visite, le recensioni e quei splendori che hanno messo questa fan fiction tra le preferite, seguite e da ricordare, siete fantastiche.
Io ora devo proprio andare, scusate se vi ho scritto un papiello. 
Sto anche su Twitter, sì sto ovunque AHHAHA il mio nome è @GildaLoves1D, se mi seguite ed io non vi seguo domandate, non c'è problema! :)

Spero che questo capitolo vi piaccia e recensite sempre con la massima sincerità. 

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Capitolo 4
*** "Shit" ***


"Shit"


POV. NIALL

"Mi avevi parlato solo di quanto fosse bella Rose, ma non mi avevi parlato di quello schianto della sua amica" - disse Harry.

"Fino a due minuti fa non la conoscevo neanche io, non te ne fossi accorto. Ora zitto che stanno tornando."

"Ragazzi, io e Liam andiamo al bar, se ci cercate siamo lì" - disse Ash.
"Allora Harry, quanti anni hai?"- domandò Rose. 

"Ho l'età vostra, 16 anni e frequento la vostra stessa scuola" - rispose Harry.
 
"Sul serio?" - si intromise Mary nel discorso.

"Sì, perchè dovrei mentirti?" - disse Harry "Mary ci andiamo a fare un giro per il parco?" 

"Certo"- disse arrossendo. 

Bene, eravamo rimasti solo io e Rose , il cuore cominciava a battere senza controllo, cominciai a toccarmi le mani, lo facevo sempre quando ero in ansia. Mi piace Rose? Non lo so, non so rispondere questa domanda, ma se non mi piace, perchè mi sto preoccupando tanto? C'era qualcosa in lei che mi intrigava, che mi incuriosiva, che mi faceva impazzire del tutto. 
Forse era il suo modo di parlare, il modo in cui si aggiustava i capelli, i suoi felponi larghi,la sua camminata insicura o forse quei suoi grandi e dolci occhi marroni, erano dei semplicissimi occhi marroni ma secondo me erano spettacolari. Forse mi piacevano le sue labbra rosee che avrei baciato per non so quanto tempo o forse mi piacevano quelle sue guance un po' rosse che le davano un aspetto così innocente. Decisi di interrompere il silenzio, dovevo dirle qualcosa. 

"Come stai?" - le chiesi.

"Sto bene,grazie. Tu?" -

"Bene." - le afferrai i polsi senza scoprirli, li misi tra le mani accarezzandoli delicatamente con i pollici, la guardaii negli occhi e le dissi- "sicura di stare bene?" 
Restò ferma per un paio di secondi fissando nel vuoto, quando vidi una lacrima scorrere sulla sua guancia. 

"Hey non fare così"- la abbracciai. Mi sentivo in colpa, ero stato io a farla piangere e farla stare male era l'ultima cosa che volevo. 
Poggiò la sua testa tra la spalla e il collo, era bellissimo poter sentire il profumo dei suoi capelli.
 
"Dimmi che non fai tutto questo perchè ti faccio pena"- mormorò piangendo. 
Presi il suo viso tra le mani e con i pollici e le asciugai le poche lacrime rimaste e le disse:" Non pensarlo nemmeno per scherzo. Non lo faccio per pena, lo faccio perchè a me interessa di te" - a stento riuscii a credere a ciò che avevo appena detto. 

"Sul serio?" - disse guardandomi negli occhi.

"Perchè dovrei mentirti?" - le dissi imitando la voce di Harry. Rose scoppiò a ridere, niente mi rese più felice del suo sorriso. Aveva una risata così bella, così dolce e quel suo sorriso così perfetto e vero.
Restammo a guardarci per un po', le guance di Rose erano diventate rossissime, amavo quando succedeva, l'avrei presa a morsi, ogni tanto abbassava lo sguardo per la timidezza ed ogni volta che accadeva le poggiavo due dita sotto il mento e la 'costringevo' a guardarmi.
Senza neanche rendercene conto, ci trovammo così vicini da poter sentire il calore delle sue guance, da poter sentire il suo respiro sulla mia pelle, da poter cogliere ogni minimo particolare della sua faccia, i nostri nasi si stavano quasi per toccare, quando un colpo di tosse ci interruppe. 

"Rose, anche se vorrei rimanere dobbiamo andare, si è fatto tardi."- Disse Mary. 

"Ah, ehm. sì andiamo a prendere Ash." - balbettò Rose ancora imbarazzata. 

"Se n'è già andata con Liam"- Rispose Harry.

"Allora noi andiamo."- disse Mary. 

"Dove andate solo voi due? Vi accompagnamo noi" - dissi.
 
"Vabbene"- rispose Mary di scatto facendo ridere Rose.

"Ciao, grazie ancora per averci accompagnate! Ci si vede domani a scuola!"- ci salutò Mary entrando in casa. 

"Casa mia non è distante, già è tanto che mi avete accompagnata fin quì, se volete andare potete andare" - ci disse Rose.
 
"Non dire sciocchezze" - rispose Harry.

 

POV.ROSE
Arrivammo sotto casa, salutai sia Niall che Harry, entrai e vidi mia mamma con un sorriso a 36 denti che mi aspettava, disse che aveva una buona notizia per me, che aveva trovato un lavoro e che incominciava già domani. Mi infilai il pigiama, mi misi nel letto ma era impossibile dormire con tutti quei pensieri in testa. Varie domande mi tartassavano tipo, Harry come faceva a conoscere la nostra età? Forse Niall o Liam aveva parlato di noi? Che impressione avrò dato a Harry? Ma soprattutto... se Mary non ci avesse interrotti, Niall mi avrebbe baciata? Pochi minuti dopo squillò il mio cellulare, guardai sul display e vidi "Mary", accettai la chiamata.

"Vi siete baciati?!?!"- incominciò ad urlare.

"No ci hai interrotti..."- provai a farla sentire in colpa. 

"Oddio scusa, credevo che.." -
 
"Heeey sto scherzando, non preoccuparti stavo scherzando. E tu invece?" - le domandai. 

"mmh.... niente ci siamo mangiati lo zucchero filato, gli è andato nei capelli, mi sono alzata sulle punte per levarglielo ed ho incontrato i suoi occhi... ROSE ERANO STUPENDII!"- incominciò ad urlare. - "Poi mi ha chiesto il numero di cellulare e ha detto che mi manda un SMS ogni volta che è in corridoio in modo da potermi vedere, non è dolcissimo?" 

"Sì lo è!!!"- Imitai la sua voce. - "Ora vado a dormire che è tardi, notte Mary."

"Notte Rose"

Non riuscivo a smettere di pensare ai suoi occhi, ai suoi lineamenti, al suo modo di fare, a lui. Era stato dolcissimo con me e sono rimasta senza parole quando mi ha detto che non mi trattava così per pena ma lo faceva perchè si interessava a me. Per non parlare dei suoi occhi, santo Dio, non ho mai visto degli occhi così belli. Aveva gli occhi azzurri con i contorni blu e intorno alla pupilla c'erano dei pallini gialli. 


Il giorno seguente mi svegliai,feci una doccia veloce, andai a salutare mamma ma trovai un bigliettino sul frigo: "Tesoro, sono andata a lavorare. Tornerò questa sera alle 6.30, ho ordinato una pizza per te. Ti amo, mamma." 

Arrivai a scuola alle 8:40 e i bidelli mi chiusero la porta in faccia dicendomi che sarei entrata alla seconda ora. Mi sieddi sulle scale della scuola, dopo qualche minuto arrivò n ragazzo e si siedde a pochi metri da me, estrassi il pacchetto di sigarette dalla borsa e cominciai a fumare una di esse. No, non fumavo ed odiavo il fumo, ma una volta ogni tanto mi concedevo una sigaretta. 
"Hey, puoi prestarmi l'accendino?" - disse il ragazzo al mio fianco.
"Certo"- dissi allungando la mano per dargli l'oggetto richiesto.
"Sai, non dovresti fumare"
"Perchè?" - domandai incuriosita.
"Perchè rovina la tua immagine da ragazza innocente"- disse. Risi e diventai rossa.Il ragazzo era molto carino, aveva i capelli marrone scuro, rasati di lato e un ciuffo abbastanza alto. Lo guardavo da un bel po' ma non riuscivo a capire il colore dei suoi occhi, non capivo se erano color nocciola o verde, il ragazzo interruppe il silenzio con un "Piacere, mi chiamo Zayn, Zayn Malik" 
"Piacere mio, Rose Cyrus"- dissi portandomi la sigaretta alla bocca.
"Hai la faccia familiare... ti ho vista da qualche parte"- disse facendo un tiro- "Conosci Liam Payne?" 
"Sì è un mio amico molto stretto." 
"Ah ecco, lui è il mio migliore amico." 
Il suono della campanella interruppe la nostra conversazione, gettammò ciò che era rimasto della sigaretta ed entrammo a scuola.Zayn mi accompagnò al mio armadietto e poi mi salutò facendo un cenno con la mano. 
"Invece di farti nuovi amici, pensa a studiare." - disse Mary che sbucò da un corridoio.
"è stata una coincidenza, posso giustificarmi" - dissi alzando le braccia in alto.

4° ora.
La prof. mi chiese di andare a prendere il dizionario, uscii dalla classe e chiamai Nicole chiedendole l'oggetto richiesto che mi portò dopo un minuto. Mentre percorrevo il corridoio vidi una cosa che mi spezzò il cuore, lo sapevo, facevo troppi filmini mentali.
Vidi Niall con le spalle contro il muro mentre baciava la zoccola della scuola, Alex. Quando li vidi rimasi così male che senza accorgermene feci cadere il dizionario a terra, facendo un rumore che rimbombò per tutto il corridoio "merda" sussurrai.

Le lacrime pizzicavano gli occhi, solo Dio sapeva quanto fossi rimasta male in quel momento, mi abbassai per prendere il dizionario, fortunatamente stavo di spalle quindi i due non mi videro o almeno così speravo.

Mary e Ash per tutto il tragitto verso casa continuavano a chiedermi perchè non sorridevo, perchè stavo male, perchè non facevo battute. Non volevo parlare in quel momento, non voglio che mi vedano piangere, voglio mostrarmi forte, anche se loro sanno che non lo sono. Piango solo quando le lacrime mi stanno torturando e non riesco a fare a meno di trattenermi. 
Mi feci un'altra doccia, legai i miei capelli in una coda di cavallo, indossai una maglia di mio padre -che metto sempre quando mi manca, quando voglio sentirlo vicino a me, lui lavora all'estero e torna dopo un paio di mesi- con un pantaloncino e dei calzini, camminavo scalza quando ero sola. Amavo quella maglia, era a mezze maniche però a me arrivava quasi a metà braccio, e mi copriva un po' le gambe.
Il campanello della porta suonò, presi i soldi dal borsellino, sarà il pizzaiolo con la mia pizza "ARRIVO"- urlai. 
Aprii la porta e trovai l'ultima persona al mondo che volevo vedere in quel momento, Niall.

 

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SCUSATE.
Questo capitolo è davvero una merda, più degli altri, ma dovevo pur pubblicarlo. 
C'è, mi sto deprimendo. Odio la scrittura, la grandezza, non mi convince. Qualcuno che mi suggerisce una bella scrittura? cwc 
Avete capito a Niall?pff. Rose lascerà entrare Niall in casa? lo scoprirete nel prossimo capitolo *legge tipo le persone nella pubblicità* 
Volevo ringraziare quei splendori che seguono la storia, che la recensiscono, che mettono questa storia tra i preferiti e i lettori 'silenziosi'
scusate ancora per la merda, davvero. 
Baci, 'Rose'.

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Capitolo 5
*** "...you're perfect to me" ***


Presi il portafogli, credendo fosse il pizzaiolo, aprii la porta e trovai Niall di fronte a me, con una faccia non proprio contenta.
“C-che ci fai qui?” – stupido balbettio.
“Che cosa hai visto stamattina a scuola?” – disse il biondo con i pugni chiusi.
“Cosa avrei dovuto vedere?” – risposi in modo acido.
“Non è come sembra.”
“Non è come sembra cosa? E’ una cosa normale, Niall. Ti stavi baciando con la tua ragazza, non c’è niente di male. Ora, se vuoi scusarmi, dovrei studiare.” – dissi spingendo la porta per farla chiudere.
 Un piede bloccò la porta, non facendola chiudere e delle forti mani rosee la riaprirono.
“Non mi sono spiegato, ti ho detto che non è come sembra. Io non stavo baciando la mia ragazza. Lei non è la mia ragazza. Ora ti spiego tutto. Alex qualche mese fa mi chiese se volevo avere qualcosa di più … intimo con lei, io dissi che non volevo. Non lo accettava e quindi ogni settimana mi riproponeva la stessa cosa. Questa settimana mi ero scocciato di questa situazione e quando me lo richiese, accettai. Andai nel bagno con lei, ma quando arrivammo le dissi che non ‘avevo voglia’ e quel giorno incontrai te”
“Okay ma… perché me lo stai dicendo?” – dissi guardando il pavimento, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
“Non lo so, voglio che tu lo sappia e basta.”
Arrivò il pizzaiolo con la mia pizza, gli diedi i soldi e porsi lo scatolo a Niall.
“Tieni… io già ho mangiato” – ero abituata a mentire.
“Ma..” – cercò di parlare, ma lo zittii subito.
“Prendi e zitto”- risi.
“Ci vediamo domani a scuola” – mi diede un bacio sulla guancia – “Ciao Rose.”
“Ciao Niall”- dissi abbassando la testa cercando di non far notare il rossore sulle guance.
Chiusi la porta e mi strusciai su di essa finchè non toccai il pavimento,misi la testa tra le mani, poggiando i gomiti sulle gambe, non mi piaceva parlare con i ragazzi, soprattutto se quel ragazzo era Niall che riusciva sempre a farmi arrossire con un semplce ‘ciao’.
Andai sul letto, misi le cuffie nelle orecchie e ascoltai “Be alright” di Justin Bieber. Mi faceva rabbia sapere che tra una settimana lui faceva un concerto nella mia città ed io non potevo esserci. Perché? Perché i miei genitori non potevano permettersi il biglietto.
Chiamai Mary e Ash, “vi aspetto, troie” – ecco ciò che dissi prima di chiudere la telefonata con loro.
Arrivarono dopo qualche minuto, visto la vicinanza della loro casa dalla mia. Ci stendemmo sul mio grosso divano davanti al televisore. Mary si fermò davanti ai tanti CD che avevo in pila vicino alla TV .
“Che film vediamo?” – domandò.
“Perché non vediamo Paranormal Activity 2?”- disse Ash con gli occhi che le luccicavano.
ODIAVO i film horror, avevo una paura tremenda, ne vidi uno solo in vita mia e non riuscii a dormire per un mese intero.
“NO” – urlai dandole un colpetto sulla spalla.
“Che palle Rose”- disse Ash portandosi il cuscino alla faccia.
 Mi alzai e andai in cucina per preparare la cioccolata calda. Mentre mescolavo la cioccolata al latte,le sentivo bisbigliare e ridere, chissà che si stavano dicendo. Presi le tazze e su uno di essi misi la panna montata, sull’altro i marshmallow, poi li poggiai su un vassoio.
Andai in salone, soddisfatta di ciò che avevo preparato, vidi Ash e Mary distese sul divano che ridevano.
“Quello con la panna è per te, Mary” – dissi porgendole la tazza.
“Mi conosci così bene, cazzo!” – disse prendendo un po’ di panna con il dito per poi spalmarmelo sul naso. Risi e mi asciugai con il braccio. Mi sedetti sul divano, portai la tazza di Ash all’altezza della bocca per berne un sorso, quando vidi The ring alla televisione, sputai tutto e Mary e Rose non fecero altro che ridere.
“Dovevi vedere la tua faccia Rose!”- disse Mary asciugandosi le lacrime per aver riso troppo.
“Mi vendicherò, stronze!” – dissi ridendo mentre prendevo il telecomando per spegnere la TV.
Passammo tutto il pomeriggio così, ridendo e scherzando, amavo passare i pomeriggi con loro.
 
 
POV. NIALL.
“Questa prof. ha bisogno di una scopare, non ha fatto che urlare, urlare e urlare. Che cazzo vuole da noi?” – bisbigliai ad Harry.
“Forse da noi vuole una scopata, chi lo sa.” – disse a sua volta.
“Offriti volontario, Styles.” –
“Neanche se mi paghi, Horan” – mi girai verso di lui e alzai il sopracciglio- “Bhè, dipende sempre dalla cifra. Se mi pagassero milioni, una pensata ce la farei.”- ammise il riccio.
“Fai schifo” – non riuscii a non ridere.
“Pensa che delle persone vengono da te e dicono che se ti scopi questa prof. vecchia e zitella ti faranno conoscere Justin Bieber e ti daranno i biglietti per ogni tappa del suo tour… tu cosa faresti?”
“Ottima domanda, Styles”- gli diedi una pacca sulla spalla – “Ma non ho intenzione di rispondere.”
La campanella finalmente suonò, andai all’armadietto e vidi Rose alla macchinetta, aveva lo sguardo abbassato e riuscii a non farmi notare.
Andammo in mensa, dove ci raggiunsero Louis, Liam, Zayn,Ash e Mary, ma di Rose nessuna traccia.
“Ma Rose?” – domandò Liam.
“L’ho vista alla macchinetta, la vado a chiamare.” – dissi alzandomi dal mio posto.
 Attraversai il lungo corridoio, svoltai a destra e vidi Rose per terra che piangeva e premeva forte sulla gola con le dita. Ma che diamine stava facendo? Cercai di capire, quando vidi la carta dello snack metà mangiato per terra. All’improvviso si alzò e corse verso il bagno.
Corsi da lei, entrai nel bagno ma la porta in cui era entrata era chiusa con il lucchetto e non riuscii ad entrare. Stava vomitando.
“Rose, apri questa porta!” – urlai.
Non rispondeva, sentivo solo il rumore della sua bocca sforzarsi per far uscire quel poco che aveva mangiato.
“Rose, non farmi spaccare la porta del bagno, cazzo!”
I rumori cessarono, sentii solo una voce debole che diceva che dovevo andarmene.
Continuavo a bussare forte sulla porta, non sapevo neanche io cosa mi aveva trattenuto dallo spaccarla. La porta si aprì, sentii un forte tonfo e vidi Rose per terra senza forze, esausta: era svenuta.
La presi in braccio e la portai dall’infermiera, sperando che nel corridoio non ci fossero persone, così avrei evitato domande a cui rispondere. La feci distendere sul lettino, l’infermiera le mise una pezza bagnata sulla fronte e poi le fece una siringa. Mi disse che aveva perso tutti i liquidi e che aveva bisogno di mangiare e bere, quando sentii le ultime parole, strinsi la mano in un pugno, perché Rose non mangiava? Era perfetta con le sue forme, non aveva bisogno di non mangiare per essere bella, lo era già.
“Cosa è successo?” –bisbigliò una voce stanca e sofferente.
“Le spiego io, grazie dell’aiuto e arrivederci”- dissi all’infermiera.
Trascinai Rose al mio armadietto, presi la chitarra e poi l’accompagnai al parco centrale.
Quel parco era una meraviglia a quell’ora, c’erano poche persone e una tranquillità assoluta , se ti volevi rilassare quello era il posto giusto.
Rose stette zitta per tutto il tragitto, la feci sedere al mio fianco su una panchina vicino ad un laghetto, le spiegai tutto ciò che era successo, visto che non se lo ricordava.
“Oh…” – riuscì a dire solo questo prima che le lacrime cadessero dai suoi occhi.
Presi la chitarra, e dissi : “Rose, guardami”
“N-no, perfav…”
Misi due dita sotto al suo mento e le feci alzare lo sguardo.
 
 

Your hand fits in mine 
like it's made just for me 
But bear this in mind 
it was meant to be 
And I'm joining up the dots 
with the freckles on your cheeks 
and it all makes sense to me 
I know you've never loved 
the crinkles by your eyes 
when you smile, you've never loved 
your stomach or your thighs 
the dimples in your back 
at the bottom of your spine 
But I'll love them endlessly 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if I do It's you, oh, It's you
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You can't go to bed 
Without a cup of tea 
And maybe that's the reason 
that you talk in your sleep 
And all those conversations 
are the secrets that I keep 
Though it makes no sense to me 

I know you've never loved 
the sound of your voice on tape 
You never want to know how much you weigh 
You still have to squeeze into your jeans 
But you're perfect to me... 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You'll never love yourself 
half as much as I love you 
You'll never treat yourself 
right darlin' but I want you to 
If I let you know I'm here for you 
Maybe you'll love yourself 
like I love you, oh 

I've just let these little things 
slip out of my mouth 
because It's you, oh It's you, It's you 
They add up to and I'm in love with you 
And all these little things 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true, It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all your little things.

 
Per tutto il tempo l’avevo guardata negli occhi, Rose sorrideva e abbassava lo sguardo.
Alla fine della canzone la guardai e vidi i suoi occhi lucidi, abbassai lo sguardo, di sicuro ero arrossito. Posai la chitarra dietro di me, mi girai verso di lei e mi ritrovai in un abbraccio.
Rose mi aveva abbracciata. Avevo la sua testa poggiata sulla mia spalla, il suo respiro sul collo, amavo quando metteva la testa in quel punto, le accarezzai i capelli con delicatezza, sentii delle lacrime bagnare la mia felpa azzurra.
“Dai,  non faccio così pena a cantare!” -  scherzai.
Rose cominciò a ridere, si liberò dall’abbraccio, mi diede un bacio sulla guancia del tutto inaspettato che mi fece provare emozioni uniche, come poteva una ragazza farmi provare tutto ciò? Certo, ero stato con un paio di ragazze, ma non mi avevano fatto mai provare nulla del genere.
“Grazie Niall” – si limitò a dire prima che il suo sguardo cadde sulla felpa bagnata – “Oddio, scusa… non volevo”
“Non preoccuparti” – la guardai negli occhi e le dissi- “Rose, mi prometti che non lo farai più?”
Il suo sguardo si abbassò ancora una volta, prese un respiro, mi guardò e disse: “Non ti prometto niente, ma ci proverò.” – niente mi rese più felice di quelle parole. Odiavo vederla stare male, ciò che volevo era vederla sorridere, vederla contenta. E per la prima volta, mi resi conto che volevo essere io la ragione del suo sorriso.

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Heeeeeeeeeeeey bellezze! asaafdkjas 
SCUSATE IL RITARDO. 
Che ne dite? Vi piace? Spero di sì cwc 
Per la prima volta sono un po' soddisfatta del capitolo, anche perchè mi ha aiutata una mia amica a scriverlo, solo per questo.
Volevo ringraziare tutte le persone che recensiscono, leggono, seguono questa storia. Siete bellissime.
Pubblicherò il prossimo capitolo quando questo arriverà a più di 5 recensioni (non è per cattiveria, ma se nessuno se la caga questa storia, che la pubblico a fare?) e quando i miei genitori mi lasceranno un po' in pace lol 
Se volete dirmi qualcosa, sto su twitter, mi chiamo   @GildaLoves1D
:*

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Capitolo 6
*** "Why are you smiling?" ***


Da quando Niall mi dedicò quella canzone mi sentivo apprezzata per ciò che ero. Sapete, non è facile trovare una persona che sopporti i tuoi problemi, che sopporti i tuoi pianti, la tua depressione, le tue cicatrici. Io fortunatamente avevo delle persone speciali al mio fianco, forse non ringrazierò mai abbastanza Niall per avermi salvata tutte quelle volte. 
Ero innamorata? Mh, forse è troppo presto per dirlo, ma non sapevo darmi una spiegazione a queste mie domande: perché ogni volta che incrociavo i suoi occhi sentivo un brivido lungo la schiena? Perché ogni volta che lo vedevo sorridere, sorridevo anche io? Perché ogni volta che stava male, stavo male anche io? Amavo il fatto che Niall si prendesse cura di me, però un pensiero mi torturava: avevo paura di annoiarlo. Avevo paura, la paura che un giorno prima o poi tutti si fossero allontanati da me, che si stancassero di me, che non mi volessero più al loro fianco.
Amavo il modo in cui Niall con un semplice gesto, cantando una canzone, con un sorriso, potesse migliorare la mia giornata. Tornai a casa, mi misi sul divano a guardare un po’ di tv, quando passò mia madre: “Perché stai sorridendo?” – bene, stavo sorridendo pensando a Niall e non me ne ero resa neanche conto.
“Stavo pensando ad una delle solite battute di Ash”- mentii.
“Sono stata giovane anch’io, Rose”- mi fece l’occhiolino.
Cosa intendeva con quella frase?
                                                                                                                                                             **


Andai a scuola con la solita voglia pari a zero. 
Andai al mio armadietto con Mary al mio fianco, cercavo di ricordare l’orario scolastico, in modo da capire quale libri prendere per l’ora successiva quando cadde una bustina. Mi abbassai e lo raccolsi, Mary mi guardò con curiosità osservando ogni mio movimento.
“Aprila” – mi incoraggiò.
Aprii la busta bianca, contenente un fogliettino con su scritto “Ci vediamo al campo dietro al parco, Liam passerà a prendere te, Mary e Ash. Fatevi trovare pronte per le 4.30. xoxo Zayn” 
Mary prese il foglio, lo lesse e lo mise nella mia tasca.
“Fatti trovare pronta per le 4.30” – disse Mary facendo una voce maschile ammiccandomi. 
Mi fece piangere dalle risate, come al solito.
Mi girai e trovai Liam, Zayn e Louis che ci guardavano divertiti, arrossii e abbassai lo sguardo.
“Mary… hai appena fatto una figura di merda.” 
“Perché?” 
“Zayn, Louis e Liam ti hanno vista mentre imitavi un ragazzo…”
“Ma porca troia!” – scoppiò a ridere. Si girò di spalle e andammo in classe.
Quell’ora avevo francese, mi fece un paio di domande di cui sapevo la risposta, mi chiamò alla lavagna e mi fece svolgere un esercizio. A mia sorpresa, andò tutto bene e la professoressa mi mise un bel sei, dicendomi che avrei dovuto studiare sempre così. Mary si congratulò e mi prese in giro.
“Ti ha dato ripetizioni Niall?” – rise. 
“Mary…” 
“Hai ragione, scusa…. Se Niall venisse a casa tua fareste tutt’altro che studiare” – le diedi un colpo sulla spalla.
“La smetti? Sei una pervertita” 
“Ma io volevo dire che se lui fosse venuto a casa tua ti avrebbe insegnato a …” – mi guardò maliziosa  “cucinare. Sei tu che subito pensi a quello, la pervertita quì sei tu.” 
 
Andammo in mensa vedemmo Niall, Harry, Liam, Louis e Zayn seduti ad un tavolo, ci videro e ci invitarono a sederci con loro. Mi sedetti vicino a Zayn e Louis e di fronte a me c’era Niall. 
Harry stava accanto a Mary. Ash stava tremendamente vicino a Liam, che succedeva tra quei due? Li guardai meglio e notai gli atteggiamenti di Ash: il modo in cui gli parlava, lo guardava… la piccola si era appena presa una cotta.  I due si alzarono dicendo “torniamo presto” senza dare altre spiegazioni. 
Zayn poggiò il suo braccio sulla mia spalla dicendo: “Amore, mi sei mancata così tanto.” 
“Mi sei mancato anche tu” – dissi stando al suo gioco.
“Ma come non amavi me?” – disse Louis con una voce stridula.
“Certo che amo te” – gli feci l’occhiolino. 
“Fate venir da vomitare” – commentò Niall.
Harry rise e poi disse “Allora, oggi venite al campo, vero?” – guardò Mary. 
“Certo” – rispose la ragazza sorridendogli.
Alzai gli occhi e incontrai quelli di Niall, abbassai subito lo sguardo e sentii la sua piccola risata. 
 
Erano le quattro e venti, ero finalmente pronta per uscire. 
Stavo pettinando i miei lunghi capelli lisci, quando qualcuno bussò alla porta.
Scesi le scale, aprii la porta e trovai Liam con Ash. Salutai entrambi, quando il mio sguardo cadde sulle loro mani incrociate. “Dovete dirmi qualcosa?” – chiesi.
“Perché?” – disse Ash. Portai di nuovo il mio sguardo sulle loro mani.
“Ah, questo!” – disse alzando il braccio. Liam le diede un bacio a stampo notando Ash che non trovava parole per spiegare che loro stavano in una relazione.
“Liam, fai il bravo o ti spezzo le gambe.” – dissi. 
“Non preoccuparti, lei è la mia piccola.” 
 
 
“NO!” – urlai. 
“O vieni o vieni.” – insistette Zayn. 
“Dai Rose, tanto ti piace giocare a calcio” – cercò di convincermi Mary. 
“Rose ti do dieci secondi per venire”- disse Louis.
“Altrimenti?” – 
“Tre… due… uno…” vidi Louis correre verso me sugli spalti, provò a farmi il solletico distendendomi sull’asfalto.
“Louis, non soffro il solletico.” – risi. Non ebbi il tempo di rialzarmi che mi mise sulla sua spalla, con la mia faccia sul suo sedere. “Mettimi giu”- urlai non so quante volte.
“Ecco.” – finalmente sentivo i miei piedi toccare la terra – “Ora stai zitta e giochi.” 
Cercai di scappare, ma Harry capì il mio intento e si mise davanti all’uscita.
Formammo le squadre: io, Zayn e Niall contro Louis, Liam e Ash. 
Giocammo per un bel po’, voltai il mio sguardo verso gli spalti e vidi Harry e Mary parlare e ridere, erano così carini.
Pochi minuti prima che la partita finisse, feci il goal della vittoria, ricevendo un abbraccio di squadra e una linguaccia da Louis.
Finita la partita, andai sugli spalti da Mary, scambiando due chiacchiere quando fummo interrotte da Niall : “Rose, devo dirti una cosa…” – aveva un atteggiamento sicuro, la faccia seria, le braccia tese.
“Ora vengo”  - dissi quasi sussurrando.
Mi portò nel parco, Niall non parlava e teneva il suo sguardo serio sul marciapiede, quel silenzio mi stava torturando.
“Niall, mi stai facendo preoccupare” –dissi. Girò il suo sguardo verso di me, inchiodando i suoi occhi nei miei. 
“Non ti stupro, non ti preoccupare.” – rise. Sentendo la sua meravigliosa risata non riuscii a trattenere un sorriso.
Mi fece sedere su una panchina, quella dove Mary interruppe il ‘nostro momento’ e dove mi dedicò la canzone. Potevo dire che ormai quella era la nostra panchina.
“Allora?” – dissi curiosa.
Aprì la sua giacca e cacciò due fogli arancioni, li guardò e poi portò il suo sguardo su di me. “Questi sono i biglietti per il concerto di Justin Bieber… verrai con me, vero?” – mi porse il biglietto. 
Lo guardai incredula, quel biglietto l’avevo visto solo nei miei sogni, lo avevo desiderato, ogni volta che mi dicevano ‘esprimi un desiderio’, io chiedevo solo quel biglietto tra le mie mani.
Mi buttai tra le sue braccia e lo strinsi forte a me. 
“ Lo prendo per un sì?” – rise. 
“Sì, ma sei sicuro? Insomma è Justin Bieber…” 
“Sono più che sicuro” – mi guardò sorridendo.
“Grazie Horan” – sorrisi come un’ebete. 
“Non chiamarmi per cognome, Cyrus.” 
“Altrimenti?” 
“Altrimenti è meglio che tu corra.” – disse guardandomi dalla testa ai piedi con aria seria. 
Mi alzai dalla panchina e corsi più veloce che potevo, mi voltai e vidi Niall correre dietro di me. 
Dopo qualche minuto la stanchezza si fece sentire, mi fermai e camminai all’indietro mentre lo guardavo attentamente.
“Tregua, per favore” – dissi. 
Niall alzò l’indice, muovendolo da sinistra verso destra ripetute volte “Niente tregua” – disse con voce roca.
Camminavo lentamente all’indietro, quando inciampai in una pietra e caddi, le mie spalle toccarono l’erba sottostante, quando sentii un rumore avvicinarsi. 
Niall si distese su di me, mettendo il suo corpo tra le mie gambe, inutile dire che a quel contatto le mie guance diventarono rossissime. Avvicinò le  sue labbra al mio orecchio “Non si scherza con Niall.” – sussurrò. 
Le sue labbra si spostarono tra la spalla e il collo, dove lasciò tiepidi baci, salendo piano piano sulla mia mascella. 
“N-Niall…” – balbettai. 
 
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Heeeey bellezze! 
ODDIO, SCUSATE IL RITARDO, SUL SERIO cwc 
Questo capitolo è una merda, come gli altri, ma naturalmente dovevo pubblicarlo. 
Cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi piaccia, sul serio. 
Ah, una cosa… vi piace Niall ‘aggressivo’ ? Ci ho pensato molto prima di scriverlo, ma poi è piaciuto molto alla mia amica e quindi ho deciso di pubblicarlo. 
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo ‘nuovo Niall’ nelle recensioni, siate sempre sincere, eh! 
Se non avete efp, potete trovarmi su Twitter, sono   @GildaLoves1D 
Grazie per l’attenzione :*

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Capitolo 7
*** "Thank you, baby" ***


Stavo distesa sul prato con Niall disteso tra le mie gambe che lasciava dei baci sulla spalla. Il mio corpo tremava ad ogni suo piccolo tocco, ogni volta che lasciava dei baci, il mio corpo tremava ed il biondo se ne rese conto visto che sentii una piccola risata tra un bacio all’altro.
“Mi piace quando ti faccio venir la pelle d’oca” – sussurrò.
Baciò ogni parte possibile dalla spalla al collo, quando arrivò a quel punto, lasciò dei baci un po’ più violenti, finchè non aprì un po’ la bocca per compiere movimenti roteatori con la lingua sul mio collo. A quel tocco sentii il formicolio alle gambe e alla schiena, dire che stavo perdendo il controllo era poco, Niall riusciva a farmi rabbrividire.
Dopo esser soddisfatto dei baci sul collo, salì pian piano sulla mascella, fino ad arrivare al lobo del mio orecchio che tirò leggermente con i denti, la mia schiena si alzò a quel contatto e Niall mise una mano sotto di essa, per poi mettermi sulla sua spalla come un sacco di patate.
Quel ragazzo riusciva a sorprendermi, insomma, che stava succedendo? La cosa più imbarazzante era mentre lui teneva il controllo su di me baciandomi, io non parlavo, non dicevo niente, non avendo neanche il coraggio di guardarlo per la troppa timidezza. Mentre stavo sulla sua spalla, non mi ribellai, pensando alle cose successe poco prima non ebbi neanche il coraggio di parlare. Cosa significavano quei baci?
 
Arrivammo al campetto, Niall mi mise giu, in quel momento volevo Mary, volevo spiegarle tutto ma non la trovai. Non trovammo nessuno, solo Zayn e Louis che rimorchiavano con un paio di ragazze che si trovavano nei paraggi, dove si era andata a cacciare?
Andai al bar a comprare una bottiglia d’acqua, quando vidi Mary e Harry che si stavano abbracciando, Mary mi vide perché era girata dal mio lato e con la bocca mimava “Oddio” con un sorriso da ebete stampato in faccia e le guance rosse. Decisi di andarmene, prima di mettere in imbarazzo i due.
Tornai al campetto e feci qualche tiro a basket, non ero brava in quello sport ma mi attirava molto. Feci un paio di tiri ma non riuscii a far canestro, stavo per lanciare la palla quando un “Hey” mi fece sobbalzare, mi girai e trovai Mary dietro di me.
“Cogliona” – dissi con la mano sul petto per lo spavento.
“Niall ti sta letteralmente mangiando con gli occhi” – sussurrò cercando di non farsi vedere dal biondo.
“Ma che dici?” – dissi. Guardai verso gli spalti e vidi Niall con lo sguardo verso noi due – “Porca puttana” – Mary rise – “Ti devo raccontare un po’ di cose dopo.” –
“Perché? Non puoi dirmele ora?” – fece la faccia da cucciola.
“No, perché tu ora mi spieghi cosa avete fatto tu e Harry al bar” – dissi dandole un paio di gomitate nel fianco.
D’un tratto Mary arrossì e mi disse che Harry le aveva dato un bacio a metà labbra.
 
Tornammo a casa, quel giorno dormivo da Mary.
Le spiegai tutto ciò che succese con Niall, mi guardò con la bocca aperta, non se lo aspettava.
“Violento il ragazzo” – fece la sua solita faccia maliziosa.
All’improvviso la sua faccia diventò pensierosa, si mise due dita sotto il mento e guardò nel vuoto.
“Mary?!” – risi guardando la sua faccia.
“Con quella faccia da cucciolo… non lo facevo un tipo violento.” – le tirai un cuscino in faccia.
 
Stavo giocando con il suo I-phone  mentre stavo nel letto, Mary stava facendo una doccia.
“Mary!Ti è arrivato un SMS!” – urlai in modo che mi sentisse.
“Da parte di chi è?” – sentii.
Vidi il nome sullo schermo, corsi nel bagno con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“Rose, sai bussare alla porta?” – disse coprendosi con l’asciugamano.
“HARRY” – sussurrai vista la presenza della mamma in casa ed ignorando il commento di Mary.
“Cosa?” –
“Dice che ti vuole vedere domani al ristorante Las Vegas. È un appuntamento, Mary!” – presa dalla gioia mi abbracciò senza rendersene conto.
Scrissi un messaggio ad Harry con il cellulare di Mary ‘ a che ora? Xoxo M. ‘
Io e Mary ci guardavamo senza dire nulla, pensando un po’ a tutto, quando una vibrazione ci fece sussultare. Un altro messaggio da Harry.
‘ Alle 8.30, ti aspetto al ristorante. Xoxo H. ‘
“Okay, alle 8.30 di domani sera al ristorante, abbiamo tutta la giornata per scegliere cosa devi indossare” –
“Grazie Rose” – mi abbracciò di nuovo. Non ero una tipa da abbracci, soprattutto con lei, non che non amassi gli abbracci, ma semplicemente era come se non sapessi abbracciare.
“E di cosa? Ora andiamo a letto, che è tardi.” – dissi notando l’orario sul cellulare.
Mary poggiò un materassino per terra con una coperta per me, mentre lei si infilò nel suo letto e sussurrò “buona notte baby”
“buona notte Mary.” – dissi chiudendo la luce sul comodino.
Dopo qualche minuto, vidi Mary messaggiare con il cellulare, ero troppo stanca, così non riuscii neanche a chiederle con chi stesse massaggiando.
 
“Questo  no” – disse buttando per terra una gonna fuxia.
“Troppo rosa!”- buttò un completino a terra– “Troppo maschiaccio” – disse buttando un’altra maglia.
“Mary,levati, prendo io i panni per te, vatti a fare una doccia.” – le indicai la porta del bagno.
Mary se ne andò in bagno  ed io mi intrufolai nel suo armadio. Presi un corpetto rosso, con un pantalone nero a vita alta attillato e le converse bianche con una striscia rossa.
“Perfetto” – sussurrai tra me e me. Mary uscì dal bagno, vide i panni che le avevo scelto sul letto e mi guardò
“Perfetto!” – mi disse – “Non è volgare, nè troppo elegante e ci sono le Converse!” – mi sorrise.
“Sì, ho le qualità, lo so” – mi vantai, ovviamente scherzando.
“Ah Rose, tu mi accompagnerai al ristorante.” – disse andando in bagno con i panni che le avevo preparato.
“Cosa?! Non puoi andarci da sola?” –
“No, tu mi accompagnerai.” –urlò per farsi sentire.
“Che palle, Mary.” –
Visto che mancavano 30 minuti al suo appuntamento, andai a farmi una doccia, indossai una maglia da basket, lunga gialla e viola degli LA LAKERS, con un pantaloncino viola, calze del colore della mia pelle e le mie adorate Supra oro. Quel giorno faceva un caldo incredibile.
“Rose?” – disse Mary uscendo dal bagno guardando i miei vestiti da maschiaccio.
“Che c’è? È il tuo appuntamento,non il mio.”
 
Arrivammo al ristorante, con 10 minuti di anticipo, solito di Mary, quando vedemmo un ragazzo riccio che si avvicinava. Mary cominciò a diventare rossa notando la sua presenza.
“Rose,Rose,Rose,Rose,Rose!” – disse dandomi dei colpetti sulla spalla.
“Sì, l’ho visto. Mantieni la calma e sii naturale.” – non riuscivo a dire altro, non ero brava nelle situazioni amorose, soprattutto per il fatto che non avevo mai avuto un fidanzato.
“Buonasera ragazze” – disse il riccio.
“Hey Harry” – gli sorrisi.
“C-ciao Harry” – fu tutto ciò che riuscì a dire Mary.
“Sei bellissima” – gli disse Harry. Okay, che facevo ancora lì?
“Io vado, divertitevi” – diedi un bacio sulla guancia a Mary.
“Nono, vieni Rose, ti devo far vedere una cosa all’interno del ristorante.” – mi interruppe Harry.  Cosa mi doveva far vedere? Loro due che si sbaciucchiavano? No, grazie.
“Ma…” – cercai di parlare.
“Rose, vieni e taci.” – mi tirò per il braccio all’interno del ristorante.
Entrai nel ristorante, loro si sedettero ad un tavolo e mi lasciarono in piedi.
“Coglioni” pensai. “Che dovevate farmi vedere?” – dissi sbuffando incrociando le braccia.
“Siediti lì” – disse Harry indicandomi un tavolo.
“A fare cosa? La forever alone?” – mi stavano rompendo i coglioni.
Mary si alzò e mi spinse fino al tavolo dove dovevo sedermi.
“Ora ti siedi e ti stai zitta, poi mi ringrazierai.” – disse andandosene.
“Ringraziarti di cosa?” – due mani coprirono i miei occhi, le toccai, cercando di capire chi era, ma con scarsi risultati.
“Buonasera” – sussurrò una voce maschile al mio orecchio. Conoscevo quella voce, che ci faceva qui?
Levai le sue mani dai miei occhi, mi voltai per guardarlo.
“Ehm…si può sapere che sta succedendo?” – dissi.
“Non preoccuparti, tu siediti.”
Niall si mise di fronte a me, poi poggiò le sue grandi mani sul tavolo.
“Allora?” – dissi sperando che mi spiegasse la situazione.
“So che se ti avessi invitata ad un appuntamento tu di sicuro ti saresti fatta mille problemi, ti saresti preparata ad avermi vicino a te, ti saresti vestita diversamente da adesso, io invece voglio che tu sia naturale con me, che tu sia te stessa, che ti vesti sportiva per venire ad un ristorante come questo, proprio come ora. E poi mi piace sorprendere.” – mi fece l’occhiolino. Sorrisi timidamente e abbassai lo sguardo, per poi voltarlo su Mary che mi guardava sorridente, mi alzò il pollice, ed io alzai il dito medio sorridendo, facendola ridere. Sentii anche la risata di Niall.
Il biondo ordinò una pizza, e per non farmi annoiare nell’attendere il cibo che doveva arrivare, faceva delle battute. Era un tipo simpatico, ed io amo le persone che riescono a farmi sorridere. Parlammo un po’ di noi, lui mi parlò delle cose che odiava e che amava, i suoi hobby preferiti, ciò che gli piace fare nel tempo libero. Capii che gli piaceva suonare la chitarra, scrivere canzoni, cantare, che aveva parecchie conoscenze, che gli piaceva mangiare ed amava le maglie sportive, proprio come la mia.
Mi voltai e vidi che Mary e Harry non c’erano più, probabilmente già avevano finito di mangiare.
Niall pagò il conto, ci alzammo e camminammo un po’ per le strade di Londra.
“Scusa” – gli dissi.
“Scusa?” – mi domandò.
“Sì, ti ho fatto pagare. Ti avrei detto di non pagare, solo che non avevo neanche il portafogli con me, visto che sapevo che dovevo solo accompagnare Mary.” – dissi. Rise al mio commento.
“Rose, sii sincera con me, sei stata bene?” – mi guardò.
“Sì, sono stata a mio agio ed ho mangiato bene, grazie Hor…” – mi ricordai di ciò che aveva fatto il giorno precedente quando lo chiamai per cognome, lui mi guardò e rise vedendo che mi ero bloccata dicendo il suo cognome, probabilmente stavamo pensando alla stessa cosa – “Grazie Niall” – risi.
“Sei bellissima” – mi guardò.
Abbassai la testa, odiavo quando me lo dicevano, me l’hanno sempre detto per prendermi in giro, io non ero bella.
Niall capì, poggiò due dita sotto il mio mento e mi fece alzare lo sguardo, vide i miei occhi lucidi, ero debole, piangevo per ogni cazzata, mi sentivo sempre estranea al mondo, non mi piacevo e lui ne era consapevole.
“ Quando ti dico una cosa, è perché lo penso. Smetti di pensare che non sei bella, perché sei meravigliosa. “ – sorrisi al suo commento – “Ed hai un  sorriso bellissimo.” – aggiunse.
“G-grazie” – mi feci coraggio, alzai lo sguardo verso di lui – “Anche il tuo sorriso è bellissimo, ed amo la tua risata.” – incredula di ciò che avevo appena detto, sbarrai gli occhi alle mie stesse parole e abbassai, di nuovo, la testa.
Non volevo ammetterlo del tutto, ma con Niall io stavo bene, mi sentivo bene, non pensavo ai miei problemi, mi faceva sorridere, ridere,mi rendeva una persona migliore.
Ci fu un cambio di temperatura sorprendente, ora faceva un freddo cane, mi guardai e vidi che indossavo una maglia a giromaniche, ed un pantaloncino, avevo freddo, l’unica cosa che copriva le mie braccia erano i tanti bracciali che usavo per coprire i tagli.
“Hai freddo?” – mi chiese.
“No, non preoccuparti.” –
“Non mentirmi, Rose.” – mi guardò. Mise una mano sul mio fianco, mi attirò a sé e mi ‘fece entrare’ nel suo cappotto, ero attaccata al suo petto. Sentire il calore della sua pelle, il suo corpo così vicino al mio, era così bello.
Misi una mano sul suo petto, per poi chiudere la sua maglia in un pugno, riuscivo a sentire i battiti del suo cuore dalla mia mano, sentire quel suono mi faceva star bene.
Senza accorgermene, ci trovammo fuori casa mia, era il momento di salutarlo.
Mi ‘liberai’ dalla sua presa, mi avvicinai a lui, mi feci coraggio e mi alzai in punta di piedi mettendogli una mano dietro il collo e l’altra sul petto e gli diedi un bacio sulla guancia, a quel contatto il biondo rise.
“Ciao Niall, grazie per la splendida serata” – gli dissi, giocherellando con le dita.
“Grazie a te, piccola.” – mi fece l’occhiolino.

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Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve bellezze c:
SCUSATE IL RITARDO.
Ultimamente i miei genitori si stanno ‘attaccando’ molto a me perché hanno notato che ho vari… ‘problemi’ e mi stanno assillando dicendo che devo studiare, studiare,studiare.
Ho cercato di farlo più lungo possibile per farmi perdonare.
Che ne dite? Vi piace il capitolo? OuO
Volevo ringraziare tutte le persone che seguono/recensiscono questa storia, siete bellissime, sul serio.
Gironzolando su efp vedo fan fiction con 10-20 recensioni, e poi ci sono io, con 5 recensioni e mi sento un po’… triste, diciamo cwc
Comunque, se non potete recensire perché non avete efp potete dirmi cosa ne pensate della storia/capitolo su twitter, mi chiamo @GildaLoves1D
Grazie per l’attenzione :* <3 

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Capitolo 8
*** "You're mine now" ***


I raggi del sole interruppero il mio sonno, mi alzai con calma, mi stiracchiai un po’ e poi feci un lungo sbadiglio. Portai il mio sguardo verso l’orologio e notai che erano le 8:10 e che la sveglia non aveva suonato. Era tardissimo, afferrai i primi panni che mi trovai tra le mani e corsi in bagno, cercando di fare tutto il necessario in poco tempo. Afferrai la mia cartella per poi chiudere la porta a chiave e correre. Dopo 5 minuti di corsa arrivai a scuola trovando le porte chiuse. Avrei dovuto aspettare l’ora successiva per entrare, mi fermaii sulle scale della scuola, quando sentii la voce della bidella, Nicole.
 “Che ci fai qui fuori?” – mi sorrise.
“La sveglia non ha suonato” – mi passai una mano tra i capelli.
“Dai, entra. Ma cerca di non farti vedere” – mi incoraggiò.
“Grazie Nicole, sei la migliore.” – le diedi un bacio sulla guancia – “Ti pago io il caffè oggi” –rise.
A quell’ora nei corridoi c’era una quiete assoluta, era tutto deserto e non si sentiva nessun rumore.  Andai al mio armadietto per prendere i libri, quando due forti mani strinsero i miei fianchi, sussultai a quel tocco. Mi voltai per vedere chi fosse, quando mi trovaii davanti agli occhi l’ultima persona che volevo che fosse: Alex, la troia della scuola.
 Guardando il suo viso, indietreggiai, sbattendo le spalle contro l’armadietto, lei allungò il suo braccio alla destra della mia faccia, facendo poggiare il palmo sull’armadietto, mentre l’altra mano stringeva forte il mio polso.
“Stronza” – mi disse.
“Chi sei?” – le domandai.
“Come se non lo sapessi.” – disse con tono di superiorità.
“I-io davvero non so chi tu sia.” – balbettai.
“Sono la fidanzata di Niall e tu devi stargli lontano, chiaro?” – mi sferrò un pugno sulla guancia destra, poi strinse forte il mio collo, facendo battere la testa contro l’armadietto, strinse i miei capelli e mi gettò per terra, dando dei calci nei fianchi e sul torace. Rimasi a terra, quasi senza sensi e notai la sua risata da ochetta allontanarsi. Non capivo niente, provavo dolore, tanto dolore. Toccai la mia guancia, notando un leggero gonfiore, sentivo il torace pulsare per il dolore. Mi alzai da terra con difficoltà, misi un cappotto che avevo in borsa in modo da non far notare la maglia strappata e sporca di sangue.
Camminando per il corridoio, notai Nicole seduta sulla scrivania a sorvegliare i corridoi
“N-nicole” – sussurrai.
 “Tesoro, che ti è successo?” –
“N-niente, per favore fammi uscire. Nessuno, a parte una ragazza, ha visto che sono entrata a scuola…”
“Levati il cappotto” – come aveva fatto a capirlo?
“N-Nicole no perf…” – mi guardò severamente, segno che se non me l’avessi tolto io, me l’avrebbe tolto lei.
Feci cadere il cappotto dalle spalle, Nicole guardò incredula la mia maglia rotta, sfiorando i punti in cui Alex mi diede i calci.
“N-nicole io…” -
“Andiamo in ospedale” – disse prendendo il cappotto.
“Non posso, mamma lavora lì, cosa le dico se mi trova nel suo ospedale ferita?” –
“Ti porterò in un altro ospedale, fai fare a me” – prese il mio pesante zaino, fece un permesso per uscire prima ed entrammo nella sua macchina.
“Non so come ringraziarti, Nicole” – dissi dolorante, con la mano sul petto.
“Non devi ringraziarmi” – sospirò – “Chi e perché ti ha picchiata?”
Presi un lungo respiro, cercando di trattenere le lacrime. “Mi ha picchiata Alex, perché devo stare lontana dal suo…” – una lacrima rigò il mio viso - “ragazzo” .
“Alex?” – fece un verso di disgusto – “Non mi è mai piaciuta quella ragazza.”
Arrivammo in ospedale, per fortuna c’era una dottoressa femmina. Aveva i capelli neri, legati in una lunga coda di cavallo ed aveva degli splendidi occhi verdi.
“Avanti” – disse riferendosi a noi.
“Buongiorno, volevo sapere se la ragazza ha qualche costola rotta” – mi indicò Nicole.
“Certo, si levi la maglia” – Chiusi gli occhi e sfilai la maglia, odiavo mostrare il mio fisico a gente sconosciuta, così rimasi con gli occhi chiusi tutto il tempo. La dottoressa poggiò le mani sulle costole poco sotto il mio seno, premette un po’ su di esse, facendomi provare un dolore insopportabile.  “Bene, può rimettersi la maglia” – non  me lo feci dire due volte, afferrai la maglia e la misi sul mio corpo freddo velocemente.
“La ragazza non ha nessun osso rotto, solo una piccola lesione, niente di chè. Devi stare attenta, cerca di non cadere e di non sollevare cose pesanti.” – mi disse.
“Va bene, grazie mille” – le sorrisi.
“Grazie e buon lavoro” – disse Nicole, uscendo.
Rientrammo in macchina, Nicole mi accompagnò a casa. Prima di scendere dalla macchina, l’abbracciai fortissimo e la ringraziai per l’ennesima volta, si assicurò che fossi entrata in casa, poi sentii il motore della sua macchina, segno che era andata via.
Corsi al piano di sopra, cercando una maglia nuova da indossare, visto che quella che indossavo era sporca di sangue. Afferrai il pantalone di una tuta, una maglia larga e l’intimo per poi andarmi a fare una doccia. Aprii il getto d’acqua, lasciai che essa mi toccasse la pelle, quanto avrei voluto che con le gocce d’acqua sul mio corpo, scorressero via anche tutti i problemi della mia vita. Mi avvolsi nell’accappatoio, mi guardai allo specchio, chissà da quanto non guardavo il mio fisico per non piangere, notai una grossa macchia violacea sotto il seno, la sfiorai con i polpastrelli, pentendomi, perché mi fece un male cane. Guardai la mia faccia e vidi che il pugno che mi aveva sferrato Alex, non aveva rimasto nessun segno.
Sentii il campanello suonare, scesi le scale, guardaii nello spioncino e vidi Mary, le aprii la porta, appena mi vide sbarrò gli occhi, mi guardai e mi resi conto che ero ancora in intimo.
“Rose, che cazzo ti è successo?” – disse entrando, facendo chiudere la porta dietro di sé. Abbassai lo sguardo, facendo cadere delle lacrime. “Rose, parla” – mi incoraggiò.
“Stamattina la sveglia non ha suonato, ho fatto tardi, sono andata all’armadietto e mi sono trovata Alex alle mie spalle, mi ha sferrato un pugno, dicendo che dovevo stare lontana dal suo ragazzo, poi mi ha dato un calcio nelle costole.” – dissi quasi sussurrando.
“Ragazzo? Quale ragazzo?” – domandò Mary.
“Niall…” – risposi.
“Ma non è il suo ragazzo!” – urlò. Era arrabbiata e quindi si sfogava urlando.
“Non so che dirti,Mary.” – le feci segno di seguirmi in bagno, dove mi vestii. Poi ci sedemmo sul divano, su di noi combeva un silenzio assordante. Io e Mary parlavamo sempre, ma in quel momento, io non parlavo per il dolore e lei per rabbia.
“Vai, che è ora di pranzo.” – le dissi, stanca di quella situazione.
“Se ne hai bisogno, non esitare a chiamarmi.” – disse.
“Non preoccuparti” – la abbracciai.
La salutai dalla finestra, poi andai in cucina, mi sedetti sul bancone e mangiai dei cereali. Dopo dieci minuti, bussarono alla porta. Guardai nello spioncino e notai un ragazzo biondo, Niall. Il mio cuore cominciò a battere velocemente, dovevo stargli lontana, anche se solo il pensiero mi faceva stare male. Decisi di non aprirlo.
“Rose!Rose! – urlò battendo forte la mano contro la porta. “So che sei in casa, aprimi!”
“C-cosa vuoi?” – urlai.
“Voglio che tu mi apra questa porta!” – presi un lungo respiro e aprii la porta. Niall mi guardò, solo in quel momento mi resi conto che stava aspettando che lo facessi entrare, mi spostai, mi sorpassò e chiuse la porta.
“Come mai non sei venuta a scuola?” – mi domandò con tono quasi di fastidio.
“Sono venuta…” – abbassai lo sguardo – “Solo che me ne sono dovuta andare”
“Perché?” – domandò, alzando leggermente il tono di voce.
“P-perché…” – abbassai lo sguardo, ancora.
Prese il mio mento tra l’indice e il pollice, portando la mia faccia alla sua altezza,riuscii a sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra: “Voglio che tu mi guardi negli occhi, voglio vedere se riesci a mentirmi guardandomi negli occhi” – i miei occhi diventarono lucidi, Niall poggiò la sua mano sulla mia spalla, accarezzandola con il pollice, poi fece scendere la sua mano verso l’orlo della maglia, cercò di alzarla quando lo bloccai.
“No, perfavore..” – mi guardò duramente, col suo sguardo riusciva ad intimidirmi, ma al tempo stesso mettermi sicurezza. Chiusi gli occhi, lui alzò la maglia, lasciando coperto solo dal collo al seno, rimanendo esposta la lividura, quando la vide serrò i pugni, facendo diventare le nocche bianche.
“Chi te l’ha fatto?” – domandò.
“La tua ragazza” – dissi incrociando le braccia.
“Cosa? Io non ho una ragazza!” –
“E’ stata Alex, ha detto che devo stare lontana da te” – i suoi pugni si strinsero di più.
“E tu vuoi che mi allontani da te?” – disse facendo qualche passo avanti, avvicinandosi a me.
“Io… no, non lo voglio” – sussurrai.
Bene, perché neanche io lo voglio.” – prese il mio viso tra le sue mani, avvicinando le sue labbra alle mie dandomi un caldo bacio che riuscì a farmi dimenticare di tutto. Avente presente le farfalle nello stomaco? Quello non era niente in confronto a ciò che stavo provando in quel momento. Dischiuse un po’ le labbra, leccando il mio labbro inferiore, quasi come se fosse una supplica, dischiusi anch’io le labbra facendo incontrare le nostre lingue che si cercavano disperatamente. Nel bel mezzo del bacio, sorrisi, e interruppi il nostro bacio. Niall mi guardò negli occhi, mi diede un bacio a stampo e poi tirò il mio labbro inferiore con i denti.
“Non sai da quanto tempo desideravo poterlo fare” – risi al suo commento.
Ci sedemmo sul divano coprendoci con le coperte, facendo zapping con il telecomando cercando un film da guardare.
“Quindi ora noi…” – dissi giocherellando con le dita.
Quindi ora noi siamo una coppia” – mi diede un bacio – “Quindi ora tu sei mia e di nessun’altro” – mi diede un altro bacio – “Solo mia” – sussurrò tra un bacio all’altro.
“E con… Alex?” – domandai.
“Già ci ho pensato io. Visto che è una femmina, ed io non posso picchiare le femmine” – risi – “Ti ho iscritto a box”
“Cosa?” – ditemi che stava scherzando.
“Tu hai bisogno di sfogarti, giusto? E al tempo stesso devi anche imparare a difenderti. Ti farà bene.” – disse accarezzando la mia guancia. – “Non diremo niente fino a quando tu non avrai imparato qualcosa, quando sarai in grado di difenderti lo urleremo al mondo intero” – mi diede un altro bacio. “Ah, e il tuo allenamento inizia proprio tra…” – guardò l’orologio sul polso – “mezz’ora” .
“Hai deciso tutto per me? E se io avevo un appuntamento?” – scherzai.
“E sentiamo, chi sarebbe stato il fortunato che ti avrebbe invitato ad un appuntamento?” – disse avvicinandosi.
“Mh, non so, posso dirti che il postino è davvero carino”-
“Allora dici al postino che sei mia.” – mise una mano sul fianco e mi attirò a sé. “Andiamo?” – prese le chiavi della sua macchina.
“Certo, andiamo” – presi le chiavi di casa, mi assicurai che la porta fosse chiusa bene, per poi voltarmi e vedere la range rover nera del mio ragazzo.
“Prego” – disse aprendomi la porta.
“Ma che gentil’uomo” – risi.
Mi fece vedere la strada per arrivarci, non era molto distante da casa mia. Aprii la porta della palestra, notando vari aggeggi per fare muscoli, cyclette e cose varie, poi vidi il ‘campo’ da box. Niall salutò un paio di ragazzi e poi salutò chi sarebbe dovuto essere il mio istruttore.
“Ciao” – mi sorrise. “Piacere Jonathan, sono il tuo istruttore” – era un uomo sulla cinquantina, aveva i capelli neri, anche se si intravedevano alcuni bianchi, gli occhi castano scuro e dei muscoli giganteschi.
“Piacere Rose” – allungai la mia mano verso la sua.
“Trattamela bene!” – scherzò Niall, mi voltai verso di lui e risi.
“Allora inizieremo con qualcosa di facile, prima di tutto dobbiamo sciogliere i muscoli, quindi faremo qualche flessione, non sentirti sotto pressione, fanne quante ne riesci a fare” – mi rassicurò.
“Va bene” – gli sorrisi distendendomi a terra.
“Al mio via cominci, okay?” – domandò – “Via!”
Feci ben otto flessioni, fiera di me stessa, mi alzai e notai che Jonathan stava cronometrando e segnando delle cose sul foglio.
“Complimenti” – mi fece un applauso.
“Bravaaa!” – urlò Niall battendo le mani e ridendo.
“Niall, ti caccio fuori!” – disse l’allenatore, scherzando.
“No, grazie” – commentò il biondo alzando le mani in segno di resa.
Un’ora dopo, finì l’allenamento, stavo per andarmene quando Jonathan mi fermò.
“Per essere la prima volta qui sei stata davvero brava. Ecco la tua borsa, qui dentro troverai il tuo completino e i tuoi guantoni. Ci vediamo ogni due giorni alle quattro tranne la Domenica. Buona serata, Rose.” – mi sorrise, dandomi la borsa.
“Grazie mille” – lo salutai con un cenno della mano.
“Ti accompagnerò e ti verrò a prendere io ogni volta, okay?” – disse Niall.
“Non devi, sul serio” – cercai di convincerlo.
“Voglio e devo, non preoccuparti” – mi diede un bacio sulla guancia. Entrai nella sua macchina, dopo qualche minuto arrivammo a casa mia.
“Ciao Niall e grazie” – dissi baciandolo.
“Di niente piccola” – mi fece l’occhiolino.
Scesi dalla sua macchina, aprii la porta, mi sporsi e vidi che il biondo stava controllando ogni mio movimento, feci segno di poter andare, ormai ero al sicuro nella mia casa. Andai in cucina, vedendo mia madre ed una signora sedute a tavola.
“Buonasera” – le salutai.
“Ciao amore” – ricambiò mia mamma – “Maura, lei è Rose. Rose lei è Maura”
“Piacere di conoscerla” – allungai la mia mano verso la sua.
“E’ una mia compagna di lavoro” – disse mia madre.
“Capisco” – dissi avvicinandomi al frigorifero per prendere una bottiglina d’acqua. “Scusate, sono stanchissima, quindi vado. Buona sera.” –salutai uscendo dalla cucina.
Feci una doccia e poi mi gettai sul letto, quante cose erano cambiate in un solo giorno? Tante.
Finalmente potevo chiamare Niall ‘il mio ragazzo’. 
“Buona notte piccola xoxo” messaggio da : “Niall =)”. Niall probabilmente si era salvato il suo numero quando gli diedi il cellulare prima di salire sul campo da box. Sorrisi a quel messaggio e solo in quel momento mi resi conto di quanto potesse rendermi felice un ragazzo, il mio ragazzo. 


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heeeeeeeeeeeeeeey bellezze =) 
Sì, lo so faccio sempre ritardo, scusatemi cwc 
Ho cercato di farlo il più lungo possibile, proprio perchè vi amo, aw. 
Finalmente questi due piccioncini si baciano, non sono dolcissimi? askajhddgasf 
Non so voi, ma io amo Niall incazzato, è qualcosa di spettacolare.
Essì, so anche che questo capitolo è una merda, sorry :c
comuque, recensite sempre con la massima sincerità, eh, non voglio bugie e.e 
io ora mi dileguo, cercherò di continuarlo appena possibile e quando questo arriverà a 5 recensioni (me lo fate arrivare a 5 recensioni? cwc) 
Se non potete recensire perchè non avete efp,o semplicemente volete parlare un po' con me, mi trovate anche su twitter ouo mi chiamo   @GildaLoves1D   
io ora vado, ciao belle bimbeeeeeee :*

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Capitolo 9
*** "You're different from the other" ***


«Mi fai schifo» - mi urló contro - «Davvero credevi che mi potesse piacere una come te? Sei ridicola» 
«Niall, ma... tu mi piaci e... pensavo che anche io ti piacessi..»
«Io con una come te?» - rise.
Caddi a terra, portandomi le braccia al petto e la testa tra di esse, sentendo la risata di Niall e di tutta la scuola che mi prendeva in giro.
«Hey tesoro, calmati» - mi sveglió la voce di mia madre.- «E' stato solo un brutto sogno» - disse dandomi un bacio sui capelli.
«Oddio mamma...»
«shh, va tutto bene ora, non preoccuparti» 
«Grazie mamma» - la abbracciai.
«Ti devo dare una bella notizia» - mi disse sorridendomi. - «Il mio capo mi ha fatto una promozione quindi ora ho il turno di notte. Staró a lavoro la mattina e la notte, il pomeriggio lo passeremo insieme!» 
«Brava mamma» le diedi un bacio - «Ora se non ti dispiace vado a farmi una doccia, ho sudato molto per colpa dell'incubo» 
«si sente...» scherzó mia madre poggiandosi una mano sul naso.
«Ah-ah, divertente.» - le dissi facendole la linguaccia.
**
«vogliamo fare un po' di shopping? E' da un bel po' che non passiamo una mattinata mamma-figlia.» 
«Mh,okay»
Mia madre prese la borsa ed uscimmo, andammo ad un centro commerciale dove compró vari elettrodomestici per la casa, ci andammo a sedere ad un bar e sentimmo degli applausi, mia madre presa dalla curiositá, mi trascinó fino al luogo dove li sentimmo: si stava svolgendo una sfilata di moda.
Vedevo tutte quelle belle ragazze che portavano una 36-38, le gambe magre,la pancia piatta... vedendole mi si calava solo l'autostima, non mi faceva bene guardarle, dovevo andarmene da lí.
«m-mamma non mi sento bene...»
«cos'hai?»
«Ho un forte mal di testa... possiamo andare a casa?»
«certo»
** 
Mi avvicinai allo specchio della mia stanza e rimossi i miei indumenti, mi misi di profilo allo specchio e cominciai ad ispezionarmi, anche se faceva male.
La mia pancia non era magra, le mie gambe non erano snelle, io non portavo una 36 come loro. Io odiavo ogni singolo millimetro di me, il mio piú gran nemico sono io. Mi rivestii, e mi buttai nel letto cercando di nascondere le lacime, un altro mio problema? Stavo male per una cosa ma piangevo per 1000 cose differenti. Iniziai a pensare... se il mio incubo diventasse realtá? Insomma lui è Niall Horan, quel ragazzo che somiglia tanto ad un angelo, quel ragazzo perfetto. E chi era la sua ragazza? 'quello sgorbio' 'il mostro' Mi chiedevo come fosse potuto succedere che uno come lui stesse con una come me.
«Amore, a tavola» mi chiamó mia madre.
»
«M-mamma, non ho fame, scusa»
«Stai bene?»
«Sì, non preoccuparti» la mia piú gran bugia. 
mi rifugiai tra le coperte, portandomi le gambe al petto, stavo male, molto male. Se non avessi promesso a Niall di non tagliarmi, molto probabilmente quel polso ora sarebbe ancora piú ricco di cicatrici. 
Mi addormentai con le cuffie nelle orecchie, tra le lacrime e i miei soliti pensieri orrendi che facevo involontariamente prima di andare a dormire. Mi svegliai dopo un'oretta, andai in bagno a lavarmi la faccia, quando mi raggiunse mia madre: 
«C'è un ospite per te giú. »
Un ospite? Sicuramente era Mary o Ash. Scesi velocemente le scale quando mi trovai quella meraviglia di Niall davanti ai miei occhi vicino lo stipite della porta che mi guardava.
«Che ci fai quí?» - sussurrai.
«Avevo bisogno di stare un po' con te» sussurró a sua volta,poi scese mia madre che fece un colpo di tosse, segno che voleva che glielo presentassi.
«Mamma, lui è Niall, Niall lei è Jennifer»
«Piacere di conoscerla» - disse Niall.
«Il piacere è tutto mio» 
«E' un mio compagno di scuola» - le spiegai. 
«Capisco» - disse mia madre. «Puoi entrare Niall, non ti mangiamo» disse mia mamma notando che stava ancora aspettando fuori la porta.
Io e Niall ci dirigemmo in camera mia,ci sedemmo sul letto e lui subitó notó il mio mal'umore nonostante il mio finto sorriso.
«Che ti succede?» - domandó.
«Niente» - altra grandissima bugia.
«Lo si legge negli occhi che non stai bene, dimmi cosa ti succede. Avevo intenzione di portarti al parco ma non andiamo da nessuna parte se non mi racconti perchè stai così»
«Che te ne dici se te ne parlo al parco?» 
«Okay» 
Scendemmo in cucina per avvisare mia madre : «Mamma, noi usciamo.» 
«Va bene, state attenti» 
«Mi prenderó cura io di lei, non si preoccupi» - s' introdusse Niall, il quale ricevette un colpetto sulla spalla da parte mia. 
«Giá mi piace il ragazzo» disse mia madre facendoci ridere.
Arrivati al parco, Niall mi fece distendere su un prato con tantissimi fiori di qualsiasi genere e colori, era bellissimo.
«Allora, mi dici cosa succede?» disse sedendosi al mio fianco.
«Niente dai,non ci pensare» 
«Ti ho portata al parco quindi tu ora parli.» 
Presi un respiro «Oggi sono andata al centro commerciale e si stava svolgendo una sfilata di moda... vedevo tutte quelle ragazze magre, belle, alte e poi ho guardato me. Niall io sono orrenda, i-io davvero penso di essere un...» - una lacrima rigó il mio viso - «mostro. Poi ho iniziato a pensare a me e te... penso al fatto che non merito un ragazzo così buono,dolce e perfetto come te, ho iniziato a pensare che tu stessi con me solo perchè ti faccio pena e...»
Niall si passó una mano nei capelli «Piccola, sono tutti problemi che ti crei tu. Tu per me sei perfetta, ricordi? "You'll never love yourself half as much as i love you, you are perfect to me'' io quelle parole le ho cantate con tutta la sinceritá al mondo perchè tu sei bellissima e hai un carattere dolcissimo,amo quando arrossisci, amo quando non sai cosa dire, amo quando sei impacciata, amo le tue maglie larghe, amo i tuoi capelli profumati, i tuoi occhi profondi, le tue labbra carnose e...» - alzó le maniche della mia maglia lasciando scoperti i miei polsi- « amo anche questo di te» -disse baciando i miei polsi feriti. 
Nessuno mi aveva mai detto quelle cose, nessuno aveva mai fatto per me ció che stava facendo lui in quel momento. Quel gesto mi fece piangere, e Niall non perse occasione per abbracciarmi, i suoi non erano semplici abbracci, i suoi erano molto piú speciali e dolci. Si staccò dal mio abbraccio, prese il mio viso tra le sue mani e con i pollici asciugó le mie lacrime. «Tu mi piaci per ció che sei, non perchè mi fai pena, okay? E non lasciare mai che nessuno ti faccia pensare il contrario.»
Incroció la sua mano alla mia, mi fece alzare e poi mi portó nel campo di fiori. Raccolse i fiori piú belli, poi mi fece avvicinare a lui, e disse: «Vedi quel fiore?»
«Quale fiore?»
«Quello giallo» - disse indicandolo 
«Allora?» 
«Qui c'è una distesa di fiori viola e quello è l'unico giallo, ti somiglia, perchè tu sei diversa dalle altre» - prese il fiore e lo mise dietro il mio orecchio. « I fiori ti donano, piccola» 
Gli diedi un lungo bacio sulle labbra, tenendo sempre intrecciate le nostre mani. 
«Raccogli qualche fiore giallo, mi è venuta una cosa in mente.»
Seguii cosa disse, mi calai e cercai di prendere piú fiori gialli possibili. poi glieli diedi, e lui con cautela, li unì uno all'altro, creando così una bellissima corincina di fiori, la guardó soddisfatto e la poggió sulla mia testa. «Sembri una dea» - mi disse. 
Gli sorrisi timidamente, in quel momento le parole non servivano, i nostri occhi parlavano da sè.

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Heeeeeeeeey (s)fortunatamente sono tornata asjadhas 
scusate il ritardo (quante volte l'ho detto in tutto questo tempo?) 
La scuola mi ha tenuta molto occupata, ho cercato di non prendere nessun debito e infatti non l'ho avuto *balla la conga* 
poi, sinceramente, ho aspettato che le recensioni aumentassero... ma niente di niente.
Vorrei solo dirvi che, se questo capitolo non arriverà a 5 recensioni molto probabilmente cancellerò la storia, perchè le visite e le recensioni sono calate moltissimo. Non lo faccio per cattiveria ma, se nessuno si caga la storia che la scrivo a fare? 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, scrivete cosa ne pensate (o cosa vorreste che succedesse) in una recensione, si accettano critiche. 
Se volete sto anche su twitter il mio nome è @GildaLoves1D 
Adiooos :* 

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Capitolo 10
*** "You're my wonderwall" ***




Rimanemmo un'altra oretta nel parco a scherzare a parlare un po' di noi.
"Qual è il tuo luogo preferito?" - mi chiese Niall.
"Amo la spiaggia al tramonto, sai quando il sole sembra scomparire nel mare e il cielo diventa quasi arancione, quando le stelle già stanno lì a fare da cornice al cielo, la spiaggia in quel momento diventa un paradiso. E il tuo?" - domandai. 
"Mi piacciono i prati, per questo ti porto sempre quì" - Rise ed io con lui.
*4 GIORNI DOPO * 3 ora: educazione fisica.
Andammo in palestra e mentre io e Mary facevamo qualche giro della palestra, notai una testa bionda nel cortile.
"Mary, fai finta di sentirti male" - le sussurrai.
"Cosa? Non ho intenzione di..." - le diedi una gomitata nello stomaco, facendole mancare un po' d'aria.
"Professoressa, le manca l'aria, possiamo uscire un po' fuori?" - chiesi gentilmente.
"Vada" 
"Questa è una piccola vendetta per quando avevate messo 'The ring' in TV facendomi sputare la cioccolata calda" - le dissi acarezzandole la testa mentre la portavo con me verso il cortile.
"Stronza" - disse con il fiatone facendomi ridere così forte da farmi notare da tutte le persone presenti nel cortile, compreso Niall che mi sorrise dolcemente.
Continuai a guardarlo per un po' vedendo mentre si divertiva con i suoi amici, mi faceva stare così bene solo sorridendo, stavo iniziando a pensare che non fosse un umano, ma fosse un angelo. Quel ragazzo per me era completamente perfetto. Iniziai a pensare a tutti i suoi pregi: la sua voce, la sua dolcezza, la sua simpatia, la sua sicurezza, la sua calma, il suo modo di esprimersi, quel suo modo di fare completamente suo. I suoi occhi di un colore così bello che neanche Giotto sarebbe capace di raffigurare, quelle sue labbra così sottili e rosee e le sue guanciotte leggermente più rosse che gli davano un aspetto così dolce.
Fui ripresa dai miei pensieri da Mary, che disse che dovevamo andare, altrimenti la professoressa avrebbe sospettato di noi, quindi entrammo in palestra e facemmo qualche tiro a basket.  Mentre percorrevamo il corridoio per tornare in classe,Mary mi afferrò la mano -: "Io vado in bagno, c'è Harry che mi sta aspettando" - sussurrò.
"Non farti mettere incinta" - risi. Misi le mani nelle tasche e camminai a testa bassa verso la classe quando mi scontrai con qualcuno: Ed, il buletto delle medie.
"Guarda dove metti i piedi, cogliona" - sputò.
"Stronzo" -dissi a mia volta. Mi sentii afferrare per il polso e le mie spalle toccarono il muro freddo,la sua faccia si avvicinò alla mia,la distanza tra i nostri visi era davvero poca,lo guardai avvicinarsi ma poi cambiò direzione e si avvicinò al mio orecchio "Attenta a ciò che dici" disse con freddezza mentre si allontanava dalla mia faccia,mentre camminava nel corridoio si girò verso di me e mi fece l'occhiolino, mi girai per accettarmi che lo stesse facendo a me visto che non si era mai comportato così,almeno con me, ma il corridoio era vuoto quindi l'unica persona a cui dovette farlo ero io. Cosa significava quell'occhiolino?

POV NIALL: 
Stavo fuori scuola con Liam aspettando che le nostre ragazze uscissero da scuola.
«Hey amore» - Salutò Liam
«Ciao amore» - ricambiò Ash- «Hey niall» - mi sorrise.
«Hey »- ricambiai il sorriso - «Dov’è Rose?» 
«Mmh...» - diede un'occhiata in giro - «Eccola» - la indicó. 'Perfetto' pensai. 
Rose stava con Harry e Mary che si abbracciavano, faceva facce strane di disgusto per farci divertire, quanto era bella.
Mentre stava venendo da noi, un ragazzo si fermó dietro di lei fissandole il culo, poi dopo aver detto qualcosa ai suoi amici, si scontró su di lei facendo finta che fosse stato un incidente. Vidi Rose irrigidirsi sul posto, sfortunatamente la distanza non mi fece sentire cosa si stessero dicendo, ma dal labbiale riuscii a capire che Rose lo mandó letteralmente a fanculo allontanandosi, risi pensando a lei un po' piú 'aggressiva' . Distolsi lo sguardo dalla bellissima ragazza e lo rivolsi verso il ragazzo, lo guardai dall'alto in basso: giubbino di pelle, jeans leggermente stretto, cintura abbassata, il solito ragazzetto che vuole rendersi figo davanti agli altri.
Mi avvicinai a Rose, senza neanche salutarla le domandai: «Chi è quel ragazzo?» 
«Chi?»- mi guardó stranita.
«Il moro che ti stava squadrando il culo e che poi ti è venuto addosso»- Rose arrossì e disse: «Si chiama Ed... un ragazzo che ho avuto il "piacere" - virgolettó quest'ultima parola- "Di conoscere alle medie, oggi è strano, si sará fatto qualche canna in piú del solito,bho» - affermó.
«Mi piaci aggressiva» - risi. 
«Cosa?» - inclinó leggermente il capo in segno di non aver capito.
«Vaffanculo» - imitai la sua voce.
«Ah..» - rise - «Con lui sono diversa poi ti spieghero' il perchè»
«Alle 3 fatti provare pronta, usciamo» - le sorrisi.
«Va bene» - arrossì.

* ALLE 3 *

Stavo sotto casa di Rose in macchina, aspettando che la sua porta si aprisse e vederla. Le stavo organizzando una 'sorpresa', amavo sorprenderla e passare del tempo con lei. Uscii dalla macchina e approfittai del momento per guardarmi allo specchio e aggiustarmi un po' i capelli, soddisfatto del risultato, mi voltai e notai la figura di Rose uscire dalla porta, istintivamente le sorrisi. Si avvicinò lentamente a me, mise una mano dietro il mio collo e un'altra sul petto alzandosi sulle punte, dandomi un piccolo bacio sulla guancia, feci una smorfia a quel suo bacio, poi notai dietro di lei sua madre che ci stava guardando e capii, la salutai facendo un cenno con la mano per poi aprire la porta della macchina alla mia ragazza. Entrai nella macchina, posai la mano sul volante e partimmo. Arrivati al semaforo mi voltai verso Rose che mi sorrise - «Scusa se non ti ho salutato come dovevo, c'era mia madre che ci guardava, vero?» - rise. 
«Già» - mi unii alla risata  - «Ma si può sempre rimediare». Rose si avvicinò lentamente a me e mi diede un caldo bacio sulle labbra,  non sapendo dove poggiare le mani posò una sulla mia gamba, facendomi ridere quando la rimosse velocemente. 
Ripresi a guidare e ci dirigemmo verso la 'meta sconosciuta',  visto che era una sorpresa, Rose accese la radio dove stava facendo una canzone che adoravo 'Wonderwall' .
“Because maybe, you’re gonna be the one who saves me?And after all you’re my wonderwall”  
canticchiò la mia ragazza, la guardai meravigliato, aveva davvero una bella voce,“I don’t believe that anybody, feels the way I do about you now–  cantammo all'unisono tutta la canzone fregandocene dei passanti che ci guardavano straniti.
«Mi dispiace, ma ora devi indossare questa» -dissi prendendo una mascherina da notte tra le mani.
«Ma…» - rise - «Dici sul serio?» - annuii alla sua domanda facendole indossare la mascherina.
«Eggià» - risi rumorosamente per poi poggiare le mani sul volante.
Dopo 10 minuti di continue domande di Rose arrivammo alla meta, parcheggiai la macchina e presi uno zainetto dal bagagliaio, poi aprii la porta alla mia fidanzata che indossava ancora la mascherina da notte.
«Ti guido io, dammi le mani» - le sussurrai all’orecchio, fece come dissi ed incrociò le sue mani alle mie. Camminammo lentamente su una piattaforma di legno, per poi arrivare ad un ‘balconcino’ sul mare, le feci poggiare le mani sulla ringhiera e le rimossi la mascherina, la guardai e vedere il suo sorriso mischiato alla sua faccia meravigliata fu qualcosa di stupendo, tanto da farmi battere forte il cuore. Il sole era ancora alto, il cielo era ancora azzurro e il mare era tranquillissimo ed era così trasparente che si potevano vedere anche dei pesciolini che nuotavano.
«Niall è stupendo! Grazie!» - mi baciò ancora entusiasta dalla situazione, mi gustai quel bacio che mi faceva capire il perché facevo tutto questo per lei: per vederla sorridere, per vederla stare bene, per farla stare bene ed amavo tutto ciò.
«Andiamo? C’è la spiaggia che ci aspetta» - le sorrisi per poi baciarla di nuovo.
Ci dirigemmo verso la spiaggia, aprii il mio zainetto e cacciai un telo da mare gigantesco, lo distesi per bene sulla sabbia per poi  distendermi su di esso, facendo segno alla mia ragazza di sedersi al mio fianco, la quale si calò lentamente per poi distendersi  e abbracciarmi dolcemente, le diedi un bacio sulla fronte e le sorrisi, Rose abbassò lo sguardo e arrossì, istintivamente sorrisi anch’io, amavo vedere le sue guance colorarsi di rosso e sapere che la causa ero io.
Mi sedetti sul telo e aprii un piccolo cesto con del cibo, io e Rose parlammo per tutto il giorno,non facevamo altro che scambiarci sorrisi e discutere.Ad un certo punto Rose mi tirò un chicco d’uva,io le lanciai delle patatine e iniziamo a fare la lotta con essi. Dopo un po’ mi guardai e notai delle chiazze viola sulla mia maglia, quando la vide Rose cercò di trattenere una risata ma non ci riuscì.
«Anche la tua maglia è un po’ sporca… » - dissi indicandole un punto sulla spalla.
«Dove?» - si girò per guardarle il punto indicato. Approfittai del momento per prenderla sulle mie spalle e dirigermi verso il mare.
«Mettimi giu, ti prego!» - Disse facendo la finta arrabbiata cercando di non ridere. «Per favore» -disse ridendo.
«No» - risi. Camminai per un po’ nell’acqua, non volevo ‘gettarla’ in un punto dove l’acqua era bassa, avrebbe potuto farsi male, quindi mi allontanai un po’ e quando trovai il punto perfetto le dissi: «Pronta?»
«No Niall ti prego» - disse con il fiatone ridendo. La gettai in acqua e risi rumorosamente, dopo qualche secondo vidi che non era ancora uscita e iniziai a preoccuparmi, mi fiondai sott’acqua e la presi dal bacino per poi portarla a galla.
«Credevi fossi morta?» - disse prima di gettarmi sott’acqua, approfittai del momento per prenderla per le caviglie e portarla giù con me, la vidi aprire gli occhi e trovarsi faccia a faccia con i miei, i nostri nasi si sfiorarono, i suoi capelli ‘volavano’ nell’acqua e non potetti trattenermi dal baciarla, fiondai le mie labbra alle sue e misi le mie mani sui suoi fianchi attirandola a me, lei invece mise le mani sul mio collo e dopo qualche secondo risalimmo a galla dove  riprendemmo fiato. Vidi che aveva freddo, quindi la feci aggrappare alle mie spalle e nuotai fino alla riva.
«Sono bagnata fradicia» - disse guardandosi.
«Guarda, se non me lo dicevi non lo notavo» - risi,  la avvicinai verso il mio zainetto e le porsi un’asciugamano e una mia maglia da basket.
«Lì ci sono i bagni, vatti ad asciugare» - le indicai il bagni più vicini.
«Okay, vado» - mi sorrise.
Presi il mio zainetto e l’accompagnai al bagno, poi andai in quello dei maschi perché, bagnato anch’io, dovevo cambiarmi. La aspettai fuori la porta e quando uscì era più bella che mai: la mia maglia le arrivava a metà gamba, era larga e non faceva vedere le sue forme mozzafiato, e dei lunghi capelli castani bagnati le scendevano tutti dal lato sinistro.
«N-non è un po’ troppo corta?» - abbassò la testa imbarazzata guardandosi le gambe.
«Sei perfetta» - le sorrisi.  Uscimmo dal bagno e mentre andavamo sul telo da mare, dei ragazzi la guardarono, infastidito, misi una mano sul suo fianco e l’attirai a me facendo unire i nostri petti e baciandola dolcemente, Rose mi guardò un po’ stranita ma non fece domande e continuò il bacio. Ci distendemmo sul telo e guardammo il mare, Rose guardava il cielo meravigliato in  quel momento era proprio come me l’aveva descritto: il sole sembrava scomparire nel mare, il cielo era quasi arancione e le stelle già stavano lì a fare da cornice. Avvicinò la sua mano alla mia e incrociò le dita, ci voltammo entrambi l’uno verso l’altro, io le sorrisi, lei abbassò il capo e arrossì, misi due dita sotto il suo mento avvicinando il suo viso al mio per poi baciarla con passione.
«Dobbiamo andare, si è fatto tardi» - annunciai.
«Okay» - annuì dolcemente. Ci dirigemmo verso la macchina e misi in moto, dopo 20 minuti di viaggio arrivammo a casa di Rose, dove la salutai con un bacio sulla guancia, sua madre poteva stare in giro e vederci, volevo evitare di fare figuracce.
«Grazie ancora Niall» - mi sorrise dolcemente.
«Per te questo e altro piccola» - feci l’occhiolino. Mi diede un bacio sulla guancia e poi sussurrò al mio orecchio: «Sai che questa maglia ora è mia, vero?» - risi.
«Sì, l’avevo intuito. E’ meglio che la tenga tu, sta meglio a te che a me.»- ricambiai il suo bacio sulla guancia.
Rose scese dalla macchina e io la guardai allontanarsi verso casa, sua madre le aprì la porta ed io la salutai con un cenno della mano, Rose chiuse la porta volgendomi un ultimo sorriso ed istintivamente sorrisi anch’io, come dice Justin: ‘you smile, I smile’ .

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Heeeeeeey , eccomi con un nuovo capitolo.
 L’avevo già scritto da un po’ ma non riuscivo a finirlo, per questo ho fatto tardi, sorry :c

SCUSATE SE CI SONO ERRORI,STANNO TORNANDO I MIEI E NON HO TEMPO DI CORREGGERLO.
Prima che mi dimentico: ringrazio Rossella per il banner, è meraviglioso.
No dai, voglio l'applauso: è uno dei capitoli più lunghi che abbia mai scritto lol

Allora, cosa ne pensate del capitolo? Sinceramente, questo è il mio preferito.
C’è Niall geloso, omg lo amo da morire.
Spero che piaccia anche a voi! Nel capitolo scorso ho detto che se le recensioni non aumentavano cancellavo la storia, e mi sono ritrovata con ben 7 recensioni una più bella dell’altra, siete spettacolari, sul serio!  Grazie ancora.
UN GRAZIE A: tutti quelli che seguono la storia/la leggono/la recensiscono/la mettono nei preferiti.
Io ora mi dileguo, se volete dirmi qualcosa sto su twitter, sono @GildaLoves1D
Baci :* <3

 

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Capitolo 11
*** "Die in your arms" ***




Finalmente era arrivato il giorno del concerto, quel giorno che aspettavo da tanto. Quella notte non riuscii a dormire poichè tremavo al pensiero che finalmente avrei sentito la voce del mio idolo dal vivo, di viderlo a pochi metri da me; Mi alzai verso le 8:30 a causa della vibrazione del mio cellulare che segnava che era arrivato un sms: "Buongiorno piccola, tra 20 minuti passo a prenderti " da: Niall, quel giorno avevamo deciso di non andare a scuola, in modo da metterci in fila al concerto e cercare di prendere i primi posti, quelli più vicini al nostro idolo. Corsi in bagno e mi feci una doccia, andai in camera in intimo indossando una maglia viola, un jeans leggermente stretto e le Supra viola: abbigliamento perfetto per andare al suo concerto. Andai in cucina, mangiai un cornetto vuoto, presi una borsa e infilai il necessario per quel tipo di occasione, mi diedi un'ultima occhiata veloce allo specchio e uscii da casa.

****

Mancava poco all'inizio del concerto, Niall mi abbracciò da dietro mettendo le mani sopra il mio petto, lo sentivo tremare come una foglia: era molto più entusiasto di me, amavo quel suo lato così dolce e carino, mi ricordava tanto un bambino quando vedeva i cartoni animati in TV. Come mi aveva detto pochi minuti di entrare nell'arena, avevamo preso i posti in prima fila, quasi riuscivo a toccare il palco, guardai il grande schermo e notai un gran numero su di esso: 10, era iniziato il conto alla rovescia, strinsi forte le mani di Niall cercando di scaricare tutta l'adrenalina che c'era in me, lui fece lo stesso. Il ritmo della canzone "All around the world" ebbe inizio, ma di Justin nessuna traccia, quando all'improvviso sbucò da una piattaforma,urlai come non mai in vita mia, era proprio come lo immaginavo: spettacolare, con l'adrenalina a mille, il suo gran sorriso e quella sua voglia di ballare. Distava da me di un metro, aveva gli occhi coperti dagli occhiali, vestito tutto bianco con i guanti oro, era spettacolare, anche se desideravo poter incrociare i suoi occhi. Cominciò a cantare e ogni tanto ci "prestava" il microfono. Alla fine di quella stupenda canzone urlò "Hi Italy" facendoci dimenare come matti. Guardaii gli occhi di Niall e notai che il colore dei suoi occhi era più azzurro del solito, era emozionato quasi come me. Cantò varie canzoni ed io e Niall non riuscivamo a smettere di sorriderci e cantare, guardando verso Justin. Arrivò la mia canzone preferita: Die in your arms e Niall non perse occasione di dedicarmela: "Questa è per te, piccola" - mi sussurrò all'orecchio. Justin cominciò a cantarla: "Honestly the truth is if i could just die in your arms, i wouldn’t mind cause everytime you touch me i just die in your arms, oh it feels so right so baby baby please don’t stop girl, oh baby, i know lovin you ain’t easy, but it sure is worth a try. Ohh if there is a reason to call me a fool cuz i love too hard…are there any rules baby? If this is a lesson, then baby teach me to behave just tell me what i gotta do, just to stay right next to you" Mi dedicò altre canzoni come: Be alright, fall e mi disse che io ero la sua one less lonely girl, so che c'era Justin ad un metro di distanza da me, ma io ero emozionata anche perchè, forse, Niall non era molto bravo con le parole, come me d'altronde, e quindi cercava nei testi delle canzoni le parole che avrebbe voluto dirmi. Purtroppo era arrivato il tempo dell'ultima canzone: Baby, mi avvicinai all'orecchio di Niall e dissi tra qualche lacrima di gioia che cadeva sul volto: "E' grazie a questa canzone che ci siamo conosciuti, dopo di tutto, dobbiamo ringraziarlo" - sorrisi timidamente. Niall baciò qualche lacrima e mi strinse più forte a sè - "Io devo ringraziarlo per avermi fatto conoscere una creatura così bella come te" - arrossimmo entrambi. Anche questa canzone terminò, con le lacrime agli occhi tutte noi lo salutammo, la gente continuava ad andarsene fino a far diventare l'arena vuota facendo rimanere solo noi in quel posto, guardaii interrogativa Niall e gli chiesi come mai noi stavamo ancora lì, ma non rispose. Uscì un uomo dal palco, scese dalla piattaforma e si diresse verso di noi, Niall gli diede una pacca sulla spalla e lo salutò, io rimasi in disparte a guardarli mentre l'uomo gli sussurrava qualcosa all'orecchio, quando si staccarono Niall mi sorrise e mi prese per un braccio. "Dove stiamo andando?" - dissi guardando Niall che seguiva quell'uomo. "Ora vedi, pazienta due minuti" - Notai che stavamo dietro il palco, di sfuggita vidi una folla di ragazze che aspettavano dietro una tenda rossa, mi chiesi cosa stessero facendo ma poi Niall mi fece svoltare l'angolo, facendomi perdere di vista le ragazze. "Siamo arrivati" - disse l'uomo - "Cinque minuti, non di più" "Grazie ancora zio, ci si vede" - lo salutò. Niall aprì la tenda rossa e quando vidi chi c'era davanti a me spalancai la bocca formando una 'o', non potevo crederci,subito notai il suo ciuffo color caramello tirato verso l'alto, notai il suo splendido sorriso: avevo Justin Bieber proprio di fronte a me! "Heey" - disse con la sua voce così bella. Mi fiondai tra le sue braccia e tutto ciò che riuscii a dire fu "Thank you" che sussurrai a malapena, Justin sembrò sentirlo e riuscii a capire dal suo accento stretto che mi chiese per cosa lo stessi ringraziando, scoppiai di nuovo a piangere e gli dissi: "For all"- "di tutto". Vidi Niall ancora più teso di me, che ci guardava mentre si mangiava le unghie delle mani, picchiettava la gamba destra sul pavimento, Justin gli fece segno di avvicinarsi in modo da fare una foto, cercai di fare un'espressione decente, dato il sorriso da ebete sul mio volto, ma non ci riuscii. "Is he your dude?" -"è il tuo ragazzo? "- disse Justin, inizialmente non lo capii, l'emozione era fortissima e riuscivo a sentire il mio cuore battere a mille, dopo qualche secondo di rielaborazione su ciò che disse, gli sorrisi annuendo. "Can we take a picture like this?" -"Possiamo fare una foto così?"- disse Niall che con non so quale coraggio, fece dei gesti e ci fece capire come voleva la foto, voleva fare una foto divertente, Justin mi abbracciava da dietro dandomi un bacio sulla guancia, facendo unire le nostre mani e Niall faceva un'espressione da arrabbiato poggiando i pugni sui fianchi. Il flash scattò e tutti ridemmo, compreso il fotografo. Visto che ci rimanevano solo pochi minuti, decidemmo di fare una foto 'normale' (per quanto sia 'normale' fare una foto con Justin Bieber..), entrambi lo salutammo e uscimmo da quella stanza. Appena fuori, cercai di urlare, volevo sfogare tutta l'emozione, volevo cercare di realizzare tutto ciò che era successo in così pochi istanti, ma Niall mi tappò la bocca capendo le mie intenzioni, dopo qualche secondo Niall cominciò a camminare avanti e indietro come un bambino, rendendosi conto che aveva appena incontrato il suo idolo.
"Io ancora non riesco a crederci" - sussurrò più a sè stesso che a me.
"Lui era così... ed io ero così..." - non riuscivo neanche a completare le frasi, ci voleva qualche giorno per riuscire a capire realmente ciò che ci era successo. Improvvisamente mi fiondai su Niall, abbracciandolo quasi togliendogli il respiro: se ero appena stata al suo concerto era grazie a lui, se lo avevo appena incontrato era grazie a lui, se avevo realizzato uno dei miei sogni lo dovevo a lui.

 

***


Niall scese dalla macchina e mi aprì la porta di casa sua, quella notte avrei dormito da lui. Aveva insistito così tanto che non riuscii a dirgli di no, poi era l'occasione perfetta dato i turni di mia mamma che mi permettevano di andare a casa sua senza dare tante spiegazioni. Entrai timidamente, abbassando lo sguardo, notai la sua bellissima casa: c'era un gran salone con un divano e un televisore, un piccolo tavolino per poggiare i piedi riempito di pile di CD e una piccola libreria. Ero così presa da quel salottino che non mi resi neanche conto che Niall fece la tosse per attirare la mia attenzione.
"Vuoi andare a dormire o vuoi continuare a guardare il salotto?" - soffocò una risata.
"Mh dovrei farmi una doccia, quindi ti seguo" -sorrisi imbarazzata.
Salimmo le scale e mi mostrò le varie camere tra cui la sua, mi fece entrare poggiando una mano sulla nuca per poi grattarla, poi si avvicinò al suo armadio prese una sua maglia e me la porse, poi si avvicinò ad un comodino e mi porse un boxer.
"Niall..." - stavo per parlare ma mi precedette.
"Sono nuovi, non li ho mai usati" - rise - "Il bagno sta di quì" - mi condusse fuori dalla camera per poi aprirmi la porta del bagno, lo ringraziai e mi ci chiusi dentro.
Feci una lunga doccia, cercando di rinfrescarmi le idee. Io ero a casa sua, avrei dormito nel letto con lui, l'ansia prese il possesso ed iniziai ad agitarmi. Indossai la sua lunga maglia e i boxer, uscii dal bagno lasciando i capelli leggermente umidi. Arrivai in stanza e trovai Niall in boxer con un asciugamano tra le mani, molto probabilmente stava aspettando me che uscissi in modo da farsi la doccia.
Gli sorrisi, ancora una volta, imbarazzata, lui si avvicinò a me e posizionò una mano sopra il mio fondoschiena, le sue labbra si posarono sulle mie e mi sentii al settimo cielo. La sua mano scorse leggermente in basso, stringendo il mio sedere in modo da attirarmi a sè e far combaciare i nostri corpi, ma quando il mio seno ricoperto solo da una maglia fine si scontrò col suo,lo sentii gemere. Subito arrossii imbarazzata, ma lui non perse occasione facendo diventare il nostro bacio più passionale facendo incontrare le nostre lingue, le mie mani si posarono sul suo collo, incitandolo a continuare.
Una mia mano scese sul suo petto nudo, iniziai a toccarlo, per poi far scendere la mano sul cavallo dei suoi boxer, Niall mi guardò interrogativo ma io continuai.
Iniziai a 'palpeggiarlo' dai suoi boxer, sentendolo gemere al mio tocco, ma volevo di più, per una volta volevo essere io a renderlo felice, mi fiondai sul suo collo dove lasciai piccoli baci, che pian piano diventarono violenti succhiotti, la mia mano tremò quando sentì un'altra poggiarsi su di essa.
"Fai così" - sussurrò la sua voce roca e sexy. Con la sua mano sulla mia mi fece capire come voleva esser toccato, iniziai a muovere la mia mano lungo il suo membro ricoperto solo dal boxer, non volevo 'correre' quindi mi mossi lentamente.
"Di più" - disse tra un gemito all'altro alzando la testa verso il soffitto, guardare il suo collo così scoperto e sentirlo imprecare mi fece eccitare, quindi iniziai a muovere la mia mano velocemente cercando di soddisfarlo, i suoi gemiti dopo un po' diventarono più frequenti, il suo petto si abbassava e alzava più velocemente quando all'improvviso sentii il suo membro ingrossarsi: l'avevo fatto venire.
Baciai un'altra volta il suo collo,questa volta con più dolcezza, fino ad arrivare alle sue labbra.
"S-sei stata brava" - arrossì ed io con lui, soffocando una risatina nervosa. Lasciò un bacio sulla mia fronte e si diresse verso la doccia, io mi distesi sul letto e mi coprii con la coperta, posizionai bene il cuscino sotto la mia testa e mi ci poggiai su.

POV NIALL

Mi svegliai sentendo un lieve bacio sulla mia fronte, aprii gli occhi e notai una figura sfocata davanti a me, me li strofinai cercando di mettere a fuoco e capire chi era ma non c'era bisogno visto che riconoscerei le sue labbra tra mille, mi stiracchiai un po' allungando le braccia e sbadigliando.
"Ma buongiorno dormiglione" - disse Rose strofinandomi i capelli.
"Buongiorno piccola" - le sussurrai sulle sue calde labbra per poi baciarla.
"T-ti ho portato la colazione.." - mi disse mostrandomi un gran sorriso, amavo fare colazione a letto ma ero troppo pigro per prepararmela, guardaii il vassoio davanti ai miei occhi e notai una tazza di latte ed una di caffè e un cornetto caldo alla nutella.
"Ma grazie" - le baciai la fronte. Notai che la mattina le sue labbra erano leggermente più gonfie delle precedenti ore, stavo per ribaciarla ma lei posizionò il cornetto sulle sue labbra facendomi scontrare con esso.
"Preferivo le tue labbra, ma mi accontento" - risi rumorosamente.
"Tu hai già fatto colazione?" - dissi addentando il cornetto, annuì leggermente e bevve un sorso dal mio caffè.
"Sai, dovrei andare a casa mia madre potrebbe tornare da un momento all'altro" - sorrisi grattandomi la nuca.
"Certo" - bevvi la tazza di latte - "Ora andiamo"- le sorrisi, cercai di farle uno dei miei sorrisi migliori.

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VADO A NASCONDERMI.
ODDIO QUESTO CAPITOLO E' UNA MERDA, FINISCE DI MERDA E HO FATTO UNA FIGURA DI MERDA SCRIVENDO QUELLA SCENA 'HOT'
MI VERGOGNO, SCUSATEMI cwc
PER L'ENNESIMA VOLTA HO FATTO RITARDO E MI SCUSO ANCHE PER QUESTO.
NONOSTANTE QUESTA MERDA, COSA NE PENSATE? SCRIVETELO IN UNA RECENSIONE, PLEASE.
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE SEGUONO QUESTA STORIA, SUL SERIO GRAZIE :)
SE VOLETE CHIEDERMI QUALCOSA O SEMPLICEMENTE VOLETE PARLARE CON ME *si illude* MI POTETE TROVARE SU TWITTER
@GildaLoves1D
IO ORA MI DILEGUO, SCUSATEMI PER L'ENNESIMA VOLTA (:
Baci :*

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