Another Ending.

di Jeck86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1° ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2° ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3° ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4° ***
Capitolo 5: *** Note di fine FF ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1° ***


Prologo

 
I primi capitoli seguono la timeline della serie fino alla morte di Higuchi e alla liberazione di Misa.
Ho aggiunto alcune scene ma non cambiano in alcun modo la timeline della trama.
 
Invece a partire dal terzo capitolo la storia inizia a cambiare sempre più velocemente.
Per esempio Misa non fa subito lo scambio degli occhi, come si vedrà.
 
E alla fine c'è un finale alternativo sia all'anime che ai film.
 
 
Detto questo, potete andare a leggere la storia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Capitolo 1°

Missing moments dell’episodio 18.

 
"Eccoci qui... ♪la la la la♫..."Misa non sapeva che cosa dire.
Iniziare una conversazione con Ryuuzaki era impossibile.
La ragazza guardava intensamente la sua rivista.
Molto intensamente, quasi artificiosamente.
E, quando sollevò lo sguardo a sbirciare, lo trovò lì, che la fissava, senza sbattere le palpebre, con le pupille dilatate.
Quel suo sguardo le faceva venire la pelle d'oca.
Misa distolse lo sguardo e si voltò verso la finestra.
"Bella giornata, vero?"Disse Misa tanto per rompere la tensione.
"è una giornata soleggiata. Una giornata serena, forse. Bella? A me le belle giornate non piacciono."
"Neppure a me."
Altro silenzio imbarazzato.
"Non che preferisca la pioggia. I giorni di pioggia mi...non so come dire."Replicò Misa.
"Ti mettono tristezza?"Ryuuzaki con il suo solito tono pacato e privo di inflessioni.
Misa annuì.
"Curioso, pure a me."Disse Ryuuzaki guardando verso l'alto."Ma la cosa che più detesto è la neve. Mi riporta alla mente solo ricordi tristi."
"Quindi abbiamo scartato i giorni di sole, di pioggia e di neve. Cioè tutti i giorni."
"E le notti. Il buio mi mette angoscia."
"Ah Ah. Ryuuzaki ha paura del buio. RYUUZAKI HA PAURA DEL BUIOOO."Cantilenava Misa per schernire quella debolezza.
Quella debolezza che aveva anche lei.
"E che cosa ti piace?"Domandò MisaMisa sinceramente interessata.
"Mi piacciono i dolci. Anche questo non lo condividi. Perché a te i dolci non piacciono. Vero?"
"Non è che non mi piacciono. I dolci piacciono a tutti. è solo che devo stare attenta alla linea. Tu, però ne mangi troppi. I tuoi genitori non ti hanno insegnato che i dolci fanno male? Fanno venire il diabete."
"Ognuno ha i suoi vizi. Il fumo e l'alcol mi fanno schifo. Comunque non penso che vivrò molto a lungo." La sua faccia era inespressiva come al solito. Lo sguardo perso nel vuoto. "Ed io non ho genitori. Sono orfano. Come te."
 
Misa si scoprì a fissare il ragazzo. "Certo che è proprio brutto! Con quei capelli e quella maglia sembra uno spaventapasseri."Diceva a se stessa."E poi quello sguardo fisso. Come fa a non battere le palpebre?"
"Tu ti droghi, Ryuuzaki?"
"No. Perché me lo domandi?"
"Non dormi mai. Non sbatti le palpebre. Hai le pupille perennemente dilatate. E poi ti vesti in un modo..."
Tirò fuori la lingua e fece un verso come se volesse vomitare. Una rappresentazione piuttosto somigliante, da vera attrice."Sembri un punkabbestia."
"Non credo che tu possa permetterti di farmi la predica sul mio modo di vestire. Io ti ho vista vestita da bambola di porcellana ed in abiti dark."
"Ma sempre in modo ricercato."
"Sarà..."
 
"E a te, Amane?"Questa volta fu Ryuuzaki ad interrompere il silenzio."Cosa piace?"
"Mi piace Light."Disse la ragazza con quella sua orribile vocetta strozzata
"Più che prevedibile."
"E mi piace Kira."
"Anche questo lo sapevo già."
"E mi piace la giustizia. Ma tu non puoi capire."
"Già. Io non posso capire. Io non so niente di giustizia."Disse l'investigatore migliore del mondo.
Nella voce non c'era alcuna intonazione particolare.
Ma Misa la sentiva lo stesso l'ironia.
E la irritava come uno schiaffo in faccia.
"No. Non puoi capire."Rispose lei con sorprendente decisione."Torturare una ragazza innocente per tre giorni, non è giustizia. Lasciare in libertà un persecutore, anche quando ha dato prova di essere pericoloso per se stesso e per gli altri, non è giustizia. Rilasciare un assassino, dopo che ha commesso due omicidi, NON è GIUSTIZIA."Disse le ultime parole urlando.
Proprio in quel momento tornò Light dal bagno.
Si rimise la manetta.
"Per cosa litigate stavolta? Possibile che voi due non riusciate proprio ad andare d'accordo?"
"Io non le piaccio."
"No, mi piaci. Ma mi fai paura."Stava per dire Misa. ma si trattenne.
"Non hai toccato la tua fetta di torta Light. Se non la vuoi posso mangiarla io."
"Fai pure. A me non piacciono i dolci."
"Un ragazzo a cui i non piacciono i dolci non può essere una brava persona."Pensava Ryuzaki.
 
 
 
 
 
 
 
 
"Ma non ci lasci soli neppure oggi?"Si lamentava MisaMisa con voce petulante.
"Tutti odiano il terzo incomodo. Ma mai quanto odiano esserlo. Credimi."Rispose Ryuzaki.
"Ma che facciamo allora?"Domandò Light.
"Potremmo guardare un film."Disse L.
Gli altri due furono scioccati dalla dichiarazione del ragazzo.
"Sono un essere umano anche io dopo tutto. Guardo film come chiunque. Che ne dite del mio film preferito? Il conte di monte Cristo, con Robert Donat nella parte di Edmond Dantès."
"Un film tratto dal capolavoro di Dumas?"Come al solito Light sentiva il bisogno di far notare a tutti quanto fosse colto, istruito, migliore di loro.
"Ti andrebbe?"Gli domandò Ryuzaki.
"Io ci sto."Annuì Light.
MisaMisa Sbuffò."Sembra molto palloso. Sarà il solito giallo."
"È una storia ambientata nella Francia dell'800. È una storia di tradimento e di vendetta. C'è anche un po'd'amore. Ogni volta che lo vedo mi faccio prendere dall'entusiasmo."Spiegò L
"Ma almeno ha un lieto fine?"Domandò la ragazza già mezza conquistata.
"Di quelli che solo la celluloide sa regalare."
"Allora che aspettiamo?"Disse MisaMisa entusiasta.
Si fecero portare la cassetta da Watari e poi si misero a guardare il film seduti sul divano.
Tutti e tre, stretti stretti.
Con Light nel mezzo.
 
Guardare quel film con Ryuzaki non fu semplice.
Ogni volta che appariva Mondego, L prorompeva in epiteti osceni.
E durante la scena del duello si fece prendere dalla foga, si alzò ed iniziò a tirare fendenti impugnando una spada immaginaria.
Light non lo aveva mai visto così preso da qualcosa.
Misa lo trovò buffo.
 
Quando comparvero i titoli di coda Riuzaki riaccese le luci
Solo allora Light e L si accorsero che Misa stava piangendo.
Non una leggera commozione, ma un vero pianto, con singhiozzi silenziosi.
Ryuzaki, sembrava stranamente a disagio di fronte a quella scena, Light sembrava innervosito.
Ryuzaki si avvicinò a Misa con andatura dondolante.
Pareva uno scimpanzè.
In modo goffo le diede un paio di pacche sulla spalla.
La mano toccò la spalla di Misa con tale delicatezza che la ragazza a malapena si accorse del gesto.
"Sù, sù."Diceva L con la sua parlata atona e lenta.
Per tutta risposta Misa si aggrappò forte a Light, che non aveva fatto in tempo a scostarsi, ed iniziò a singhiozzare rumorosamente.
"Non ti è piaciuto?"Disse Ryuzaki con lentezza. L'indice portato alla bocca.
Misa scosse la testa.
"Allora si può sapere perché piangi?"Domandò Light.
"Lui...i...il protagonista...Lei lo a...amava tanto. Ma lu..lui amava la sua vendetta più di quanto amasse lei."
"E tu sei triste per lei?"Domandò Ryuzaki"O per il protagonista?"
 
"No...Non guardatemi. Oh sono un disastro." Disse MisaMisa, appena si fu ripresa un pochetto. "Mi è colato tutto il trucco e...snif...e ho il moccio al naso."
"Ti prendo subito un pacchetto di fazzoletti."Disse Ryuzaki.
Girò attorno al divano e si diresse verso il comodino.
Mise a soqquadro un cassetto senza trovare niente.
Poi fece un secondo giro attorno al divano e cercò dentro un secondo mobile.
Ancora niente.
Allora fece un terzo giro e si mise di fronte a Misa.
Nel frattempo Light era strangolato dalla catena delle manette che aveva fatto tre volte il giro attorno al suo collo.
"Oh, oh! Non li trovo."Disse Ryuzaki con lo stesso tono con cui Titti avrebbe detto:"Oh, oh! Mi è semblato di vedele un gatto..."
"COF COF"Tossì Light.
"Cosa hai detto, Light?"
"COF HHHHHH COF"
Era tutto blu.
"Oh, scusa Light. Ti libero subito."
"HHHHHhhhh hhE SEI VERAMENTE UN COF COF. Vado io a cercare sti COF di fazzolettini."
Appena Light si fu allontanato un pochetto, Ryuzaki passò a MisaMisa un fazzoletto di stoffa.
Alla ragazza che lo guardava con muto stupore L rispose con un occhiolino.
"Come...snif...come sto?"Disse MisaMisa quando ebbe fatto un po'di restauro sulla sua faccia.
"Sembri un quadro cubista."
MisaMisa sorrise ed i due, assieme, si godettero la scena di Light, a quattro zampe, con la testa infilata dentro un cassetto del comodino.
 
 
 
 
 
 
 
 
Quella notte Misa sognò.
Sognò una cosa che le era accaduta molto tempo prima.
Sognò il suo persecutore.
Era buio e nevicava.
Quello avanzava minaccioso verso di lei.
Aveva sognato quella scena centinaia di volte da quando le era accaduto.
Ma quando il persecutore si fu avvicinato abbastanza...
...quando fu visibile per intero...
...era Riuzaki...
...ed era un bambino.
Teneva qualcosa stretto tra le due mani.
Aprì le mani e porse la cosa a Misa, in regalo.
Era una perla.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2° ***


Capitolo 2°

Missing moments dell’episodio 24.

 
Ryuuzaki arrivò sul tetto del immenso grattacielo che faceva da quartier generale.
Fu piuttosto stupito di trovarci già qualcuno.
"Amane. Che ci fai tu qui? Higuchi è morto, tu sei scagionata. Sei libera di andare in qualunque momento."
"Hai proprio fretta di cacciarmi. Vero?" Era sul bordo e guardava verso il basso.
"Non mi sarei mai immaginato di trovarti qua sopra."
"Allora c'è anche qualcosa che il grande investigatore non sa."Rispose Misa.
La battuta era sferzante, caustica.
Ma il tono non lo era.
"Mi piacciono i posti alti. Spesso penso a come sarebbe buttarsi."Ryuuzaki riconobbe nella bocca di lei la propria stessa parlata strascicata.
Persino gli occhi di Misa erano strani.
Le pupille erano dilatate e lo sguardo era perso nel vuoto.
"Una volta ho letto un articolo."Continuò la ragazza."Diceva che, sui cadaveri delle persone che si gettano dai palazzi, è stata trovata una espressione, come di un sorriso. Alcuni pensano che sia una contrazione involontaria dei muscoli."
Misa si voltò verso Ryuuzaki."Ma io penso che il sorriso ci sia perché l'ultima cosa che quelle persone hanno sentito, mentre cadevano, era il vento che gli accarezzava la pelle."E nel dire queste parole si accarezzava il viso con il dorso della mano.
A Ryuuzaki sembrava di camminare sul ghiaccio sottile.
Un solo passo incauto, un solo crack e sarebbero caduti entrambi in un fiume gelato, in braccio alla morte.
Non c'era ghiaccio attorno a loro.
Ma allora perché lui sentiva distintamente quello scricchiolio?
"Penso che la tua interpretazione sia errata. Nessuno è contento di morire. L'espressione di cui parli è provocata dalla paura. Quando una persona ha paura, digrigna i denti e contrae gli angoli della bocca. Sembra un sorriso. Ciò che quelle persone hanno provato era solo paura. Un incubo da svegli..."
"...credo"
Non lo disse. Lo pensò soltanto. Non era il caso di dirle quell'ultima parola. Lei doveva essere sicura che...
"E tu? Perché sei qua sopra?"Gli domandò la ragazza.
"Io ci vengo tutti i giorni."
"Ti piace guardare gli altri dall'alto in basso."Non era una domanda.
"Non ti sbagliare. Quello e Light."
"E allora perché?"
"A volte sento il suono delle campane."
"E oggi lo senti?"
"Oggi no."
"Lo sento io."
"Davvero?"
"Forse..."
 
Misa si voltò e mosse in passo ma L le afferrò la mano e la trattenne.
"Misa, l'altro giorno hai detto che siamo amici. Lo siamo ancora?"
"Fino alla morte."
"La mia o la tua?"
"Ha importanza?"
"Se siamo amici allora..."Non si stavano guardando negli occhi.
Guardavano in direzioni opposte.
La mano di lui stringeva forte la mano di lei.
"...quello che devi fare, fallo presto."
 
Era troppo per Misa Amane.
Quelle parole la fecero montare su tutte le furie.
"SE NON VUOI CHE ESCA. SE VUOI CHE RESTI CHIUSA QUì. DILLO E BASTA."
Si sciolse dalla presa di lui con uno strattone e lo fissò con rabbia.
"Possibile che non capisce? Se io esco dovrò..."Pensava
"Non sono io a doverti dire quello che devi o non devi fare. Devi decidere tu stessa."
"ORDINA AI TUOI UOMINI DI TENERMI RINCHIUSA E LORO TI UBBIDIRANNO. COME QUANDO MI HAI FATTO LEGARE E TORTURARE. TE LO RICORDI? CREDEVI CHE ME LO FOSSI DIMENTICATO?" Disse Misa
"Tu non hai alcun diritto di chiedermi nessun favore."Sibilò la ragazza con cattiveria.
Ma forse era solo disperazione.
Mentre Misa se ne andava udì Ryuuzaki dire"Mi pare che tu sia più arrabbiata adesso che ti ho liberato che di quando ti ho legato."
"Tu sai tutto? Vero? Forza investigatore. Svelami la vera me stessa."
"Da quando i tuoi genitori sono morti tu hai tanta rabbia dentro. Cerchi un capro espiatorio, cerchi qualcuno a cui dare la colpa. Ma la verità è che tu incolpi te stessa. E non ha importanza quanto la tua logica dica che tu non c'entri niente, che non poteva essere colpa tua. Tu continui ad incolpare te stessa. Lo so, perché è successo anche a me."
Misa Amane ebbe un brivido di terrore lungo la schiena.
Quel ragazzo la conosceva meglio di quanto lei conoscesse se stessa.
Ma L non aveva finito il suo monologo:"Tu ami Light perché sai che lui non ricambia. Dopo l'attacco del persecutore, hai sempre avuto paura degli uomini. Di tutti gli uomini. Solo di Light non hai paura perché sai che lui non ti perseguiterebbe mai. A lui non importa un fico secco di te. E questo è ciò che cerchi in un uomo."
Gli tirò uno schiaffo."Ciò che io cerco è la giustizia."
"Come ammazzare persone che sono già in prigione e che non possono difendersi? Questa è giustizia?"
"Alcune persone non meritano perdono."
"Persone come me?"
E finalmente Misa se ne andò.
Perché a quella domanda non sapeva davvero come rispondere.
O forse perché lo sapeva.
Ma la risposta non le piaceva.
 
 
 
 
 
 
"Ryuuzaki non c'è? Non viene a salutare MisaMisa?"Domandò Matsuda
"E piantala di chiamarla MisaMisa."

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Capitolo 3
*** Capitolo 3° ***


Capitolo 3°
What if dell’episodio 24 e 25.

 
Misa Tornò al suo appartamento.
Era così freddo!
Era sempre stato così freddo?
A Misa pareva di no.
Era stata a lungo assente da casa sua.
Aveva abitato sotto il quartier generale per tanto tempo.
Forse, casa sua era diventata più fredda, perché, durante la sua assenza, nessuno aveva acceso il riscaldamento.
Misa si disse che doveva essere per quello.
L'appartamento le pareva grande e vuoto.
E la presenza di Ryuk alle sue spalle non le era di alcun conforto.
Non c'era nessuno ad accoglierla al suo arrivo.
Non c'era Matsuda a salutarla con qualche sciocca battuta.
Non c'era Mogi con i suoi profondi silenzi e la sua faccia affidabile.
Non c'era Aizawa con la sua buffa capigliatura afro.
Non c'era Rem.
Rem, il suo unico amico.
Ma adesso Rem apparteneva a...
 
Il regista disse."Stop. Buona. Per oggi abbiamo finito."
"CLAP CLAP CLAP" Un uomo in fondo al set applaudiva. Un applauso lento. A chi non lo conosceva sarebbe sembrato sarcastico.
Ma Misa lo aveva riconosciuto.
"Sei stata molto brava."Disse L.
"Andiamo a parlare nel mio camerino."Lo interruppe Misa.
 
"Ryuuzaki, che cosa ci fai qui?"
"Non chiamarmi Ryuuzaki. Quando siamo fuori dal quartier generale, io sono Ryuga Hideki"L era appollaiato su una seggiola nel camper che faceva da camerino a Misa.
"Come il cantante?"Disse Misa mentre si cambiava di abito.
"Ora che Kira è morto, ho pensato di uscire un po'. Sono venuto a trovarti."
"Sai che io ho conosciuto il vero Ryuga Hideki?"
"Lo so. Ho visto il film che hai girato con lui."
"Ti è piaciuto?"
"Tu sei stata spettacolare. Lui sembrava un pupazzo."Disse L voltando la testa imbarazzato mentre Misa si sfilava la gonna."Ma io non sono obbiettivo, Dopo tutto sono un tuo fan."Era un po'arrossito.
"Me lo avevi già detto una volta, prima di farmi arrestare. Ma pensavo stessi mentendo. Comunque, anche io ero sincera."
"Quando?"
"Quando ho detto che io e te eravamo amici."
"è questo il problema per noi bugiardi. In mezzo a tante bugie, qualche verità scappa sempre."
Misa si mostrò cambiata."Come sto?" Indossava un abito gotico, di colore nero.
"Bellissima."
"Finalmente un complimento sul mio aspetto fisico. Sono stufa degli uomini che mi apprezzano solo per il mio talento."
"Mi accompagni a casa?"Aggiunse la ragazza.
"Non saprei..."Tentennò L.
"Le strade di notte non sono sicure per una donna sola."
 
Stavano camminando fianco a fianco.
L con la sua camminata ondeggiante e Misa con il suo passo a mezzo fra la zoppia ed il saltello.
"Ti stavo parlando di Ryuga Hideki."Disse Misa.
L era più alto di lei ma camminava curvo e quindi le loro teste erano alla stessa altezza.
"Era un porco. Per tutto il tempo delle riprese ha cercato di rimorchiarmi. Mi metteva una mano sulla spalla ed io glie la toglievo, mi metteva una mano sul ginocchio ed io glie la toglievo. Voleva a tutti i costi che durante la scena del bacio ci baciassimo davvero."
"E tu lo hai rifiutato? Non mi intendo di fascino maschile ma lui sembra che riscuota molto successo con le ragazze."
"é quella bellezza di plastica che non sa di niente. Nessuna originalità, Niente autoironia. Un vero bellimbusto."
"Sembra il sosia di Light."
Misa non ci aveva mai pensato su, ma ora che L glie lo faceva notare...
 
"Eccoci arrivati."
"Bene, allora io vado."
"Non ti fermi neppure un minuto? Posso offrirti qualcosa?"
"Amane, stai cercando di sedurmi."Non era una domanda.
"Ma che dici? Maniaco."
"Non mi intendo molto di corteggiamento, ma quando una ragazza invita un ragazzo a casa sua..."
"Non è questo il caso."
"Sono sollevato. Non avrei saputo come comportarmi"
 
"Ti piace casa mia?"
"Non è come me la immaginavo."
"Davvero?"
"Me la aspettavo più kawai: tutta rosa e con tanti peluches. Invece qui è tutto nero. E ci sono più croci che in una chiesa gotica."
"Sono una ragazza piena di sorprese."
"E poi ci sono questi pupazzi...Questo somiglia a Rem, lo shinigami."
"Li trovi inquietanti?"
"No, mi piacciono. Quella bambola di porcellana, con i suoi occhi vitrei che mi fissano. Quella si che è inquietante!"
"Beh, è ora che io vada."Aggiunse L.
"Non ti fermi a mangiare?"Disse Misa un po'rattristata."Sono brava a cucinare, sai?"
"Non vorrei disturbare."
"Nessun disturbo. Mi sentirei un po' sola, altrimenti."
"Sei sicura di voler condividere la tua mensa con me?"
"Perché non dovrei?"
"In tutte le culture il vincolo di ospitalità è una cosa sacra. Infrangerlo è un tabù per moltissime religioni."
"E allora?"
"Se io e te ci dividiamo il pane ed il sale, io sarò sotto la tua protezione. Qualunque cosa di male mi accada finché sarò sotto il tuo tetto, ricadrà sulla tua testa."
"Allora non mangeremo pane. Ho del riso. E comunque non intendo certo ucciderti."Misa sorrise."Non finché sarai sotto il mio tetto."
"Mi sento già più al sicuro."
 
 
"Non la mangi quella fragola?"Domandò Misa.
"No. Mi piace la torta di fragole, ma non mi piacciono le fragole che ci mettono sopra per guarnizione. Di solito le do al povero Mogi. Chi sa che ne fa, lui? è così ligio al dovere! scommetto che le conserva come una prova."
"A me piace tutta la torta di fragole ma, sai, la linea. Almeno la fragolina... Posso mangiarla io? "
"Prego." Porse la fragola con due Dita.
Misa, aveva appena finito di lavare i piatti ed aveva su ancora i guanti.
Così si chinò e l'afferrò con la bocca.
I denti morsero leggermente anche le dita di L ma lui non ritirò la mano.
Fu doloroso e fu eccitante.
Una scarica elettrica percorse l'intero braccio di L.
Ma lui rimase immobile.
"Buoniffima."Disse MisaMisa con la bocca piena.
Poi risero.
 
Scoccò la mezzanotte.
"Ecco, lo sapevo. Ha cominciato a piovere. Hai mica un ombrello da prestarmi?"
"Perché non resti qui per la notte?" Misa era più imbarazzata di quanto non volesse dare a vedere.
"Comincio seriamente a pensare che la cena sia stata solo una scusa per attentare alla mia virtù."
"La tua virtù?"
"La mia verginità."
"Sei ancora vergine?"
"Conto sulla tua discrezione."
Misa lo guardò imbambolata.
"Già."Esordì L per mettere fine a quel silenzio."Dove posso dormire?"
"In camera mia?"
"Il divano andrà benissimo. Non riuscirei a chiudere occhio con quella bambola che mi fissa."
Misa disse un po'imbarazzata."Bèh, potrei...potremmo..." Il rossore al volto era così evidente che anche un ceco le avrebbe letto nel pensiero la parola sesso.
"No."Proruppe L"Tu stai pensando ad un regalo d'addio. Risparmiatelo."Ancora una volta quel ragazzo le leggeva dentro l'animo.
Ma forse, dentro quell'animo, c'era qualcosa che neppure il grande Detective vedeva.
" Sono solo felice di aver incontrato una seconda persona a me affine."Disse L.
"Se per te va bene così..."
"No. Non va bene così. Non va bene per niente."Disse L.
E sta volta il suo tono era arrabbiato.
Misa credeva che L sapesse parlare solo nel solito tono strascicato, invece..." Pensi che non vorrei...Come dire?...approrfittare della tua generosa ospitalità? Pensi che sia ceco e sordo e di legno? Pensi che i miei occhi non vedano la bellezza? Ma non sarebbe giusto. Non adesso. Non così..."
 
Misa andò a prendere un cuscino ed una coperta.
Guardava L con uno sguardo triste come per dirgli "Sei sicuro?"
"Sono sicuro?"Pensava L.
"Vai pure a dormire. Io dormirò bene sul divano. Credimi."
Misa lasciò la porta della propria camera semiaperta.
Ma non entrò nessuno.
 
Quando, al mattino, Misa si svegliò, trovò la tavola apparecchiata e la colazione preparata.
Ryuk raccolse un bilgliettino dal tavolo e lo porse a Misa:"Grazie dell'ospitalità".
E disegnata in basso, a mo'di firma, una faccina molto somigliante ad L.
 
Misa prese il quaderno.
Lo aprì.
Accese la tv.
Aveva un compito da svolgere.
Non c'era nessun telegiornale in onda.
Misa si interessò ad un rotocalco televisivo.
Pettegolezzi sui vip, un breve talk, qualche comparsata di uomini politici.
Alla fine fu mostrato un servizio.
Una bambina piangeva in diretta, mentre veniva intervistata dalla giornalista.
"Ma, dimmi, stellina: cosa hai provato quando il tuo papà è morto sotto i tuoi occhi?"
"Quella non è una giornalista. è un avvoltoio che si nutre di cadaveri e del dolore delle persone."Pensò Misa Amane.
Come poteva sfruttare il dolore di una bambina a cui era appena morto un genitore?
Misa sapeva bene quanto facesse male.
Un calore le salì ad imporporarle le guance e poi andò su, fino alle orecchie.
La mascella le si contrasse.
Le unghie le affondarono nella carne dei palmi.
Un rivoletto di sangue rosso uscì dai pugni stretti.
"La violenza si può utilizzare per una buona causa."
La sola causa buona era la giustizia.
Quella giornalista meritava di morire.
 
"Ryuk." Disse Misa. "Gli occhi."
"Vuoi fare lo scambio? Proprio adesso?"
L era il male.
Chiunque difendesse la feccia doveva morire.
Che stupida era stata ad avere pietà per lui.
Che stupida era stata a mettere in forse la propria scelta.
"Facciamo lo scambio, adesso."Disse.
O almeno avrebbe voluto dirlo.
Ma la televisione catturò nuovamente la sua attenzione prima che lei potesse aprire bocca.
"Dicono che il mio papà era un uomo cattivo. Ma era il mio papà."
"Un uomo cattivo?"Si domandò Misa.
"Dicono che Kira lo ha ucciso per questo. Ma con me era sempre stato buono. Era il migliore dei papà."
"Kira lo ha ucciso?"Si domandava Misa.
"Perché sei morto papà? Non essere morto. Non voglio che tu sia morto. Torna, ti prego."
 
"Mamma, Papà. Perché siete morti?"Quante volte lo aveva gridato sulle loro tombe?
"Quanti altri bambini dovranno piangere i loro genitori?"Si domandava Misa.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4° ***


Capitolo 4°
Finale


"Suonano alla porta. Chi sarà mai?"Disse Matsuda.
"é Misa."
Soichiro Yagami disse."Vai Lihgt. Non si deve far aspettare una ragazza."
"Ha portato qualcosa. Faccio lo scanner ai raggi x. Sono ciambelle."
"Ciambelle?"La testa di L emerse da dietro lo schienale di una sedia girevole."Mi piacciono le ciambelle. Falla entrare."
"Ma che diamine fa quella stupida? Non erano questi i piani."Pensava light. Gli occhi rossi di rabbia.

"Salve ragazzi. Ho portato un pensierino. è per gli impavidi eroi che difendono l'umanità dal pericolo Kira."
"Mmmmh. Ero affamato." disse Aizawa.
"Prendine una anche tu, Watari. Per dimostrarti che non ti serbo rancore..."Disse Misa.
"...per avermi torturata ininterrottamente per tre giorni."Pensò.
"Sono fatte col miele?"Domandò L
Ryuuzaki stese una mano per prenderne una ma poi la ritrasse ed iniziò a mordersi un pollice.
Misa ne spezzò una e dette un morso ad una delle due metà.
Porse l'altra metà a Ryuuzaki."Non sono avvelenate. Vedi?"
"Come mai questa visita?"Domandò Light
Misa si sedette su una sedia girevole e si stiracchiò.
"MisaMisa si annoiava la fuori. Così sono venuta a fare un salutino ai miei amichetti del quartier generale."
"Hai fatto bene."Disse Matsuda.

"C'è una domanda che ho sempre voluto farvi. Ma non potevo perché ero sospettata di essere Kira. Sarebbe stato sconveniente."
"Fpara."Disse Matsuda con la bocca piena.
"Ma se Kira fosse venuto qui. Se si fosse costituito spontaneamente, lo avreste ammazzato? O potevate raggiungere un accordo? Un patteggiamento di pena."
Un improvviso silenzio aleggiò nella base.
"Adesso capite perché non ho fatto prima questa domanda? Non mi da fastidio passare per assassina. Ma odierei passare per vigliacca. Ma adesso che il caso Kira è risolto..."
L rispose lentamente, meditando ogni parola."Penso che avremmo potuto raggiungere un accordo. Non la libertà, certo. E mi sarei assicurato che non potesse più nuocere a nessuno. è una questione di giustizia..."
"Perché questa domanda?"Domandò Light.
"Perché io sono Kira."Disse Misa.

La tensione si poteva tagliare a fette.
"E perché ce lo dici?"
"Quando sono uscita di qui, ho preso il mio quaderno. Il piano era di uccidervi tutti."Ghignò la ragazza, con occhi che parevano di sangue." Ma quando mi sono trovata a scrivere i vostri nomi non ce l'ho fatta."
Il silenzio era così forte che si poteva udire Matsuda che impugnava la pistola.
L'occhio giallo di Rem lo fissava con preoccupazione.
"Ah"Rise L. una risata strana. Sembrava un unico colpo di tosse.
"AhAh"Si accodò Light che aveva visto una via d'uscita.
Di li a poco tutti si misero a ridere.
"Ma lo sai, Misa, che io ci avevo creduto?"disse Matsuda.
"Sei davvero una grande attrice!"Disse Rem
"La migliore del mondo"Aggiunse L, fissandola.
Per tutta risposta Misa si alzò in piedi e fece un inchino.
Da allora nessuno sentì più parlare di Kira.








"Sei andato a trovarlo all'università?"Domandò Misa
"Si"Rispose L.
"Come sta?"
"Da quando lo hai lasciato, è l'ombra di se stesso. Ha le occhiaie e gli occhi iettati di sangue. Parla da solo."
"Parlare da solo già lo faceva. Quindi non lo contiamo."
"Sembra in astinenza da qualcosa."
"Da amore."
"Non avrei mai pensato che tu potessi fare questo effetto ad un ragazzo."
Misa si stava limando le unghie ed L la fissava.
Era giusto?
Se Light era Kira era giusto che continuasse a vivere in libertà dopo aver ucciso Naomi Misora e Ray Pember?
Era giusto così?
Poi pensò all'aspetto di Light.
Sembrava una farfalla cui avessero strappato le ali.
Pareva che strisciasse su una terra che un tempo aveva guardato solo dall'alto.
Per quanto la morte fosse una punizione terribile, sapere cosa era e cosa era stato doveva essere una punizione ancora più terribile.
Sempre ammesso che Light fosse Kira.
"Mi domando se sia mai esistito un secondo Kira. Mi domando che fine abbia fatto il suo quaderno."
"Non esiste nessun secondo quaderno."
"Intendi dire che non è mai esistito? O che non esiste più?"
"Quante domande!"Sbuffò Misa.
I due ragazzi salirono in macchina.
"All'areoporto, Watari."
"Che ne farai di me?"Domandò Misa con tono disinteressato.
"Potrei lasciarti andare. Potresti tornare a casa."La fissò."Ma non è ciò che vuoi, vero?"
"Mi hai promesso che avrei potuto aiutarti nella causa della giustizia."
"Non dubitarne. Le tue abilità mi saranno molto utili nei casi di cui mi occupo. Dopo tutto tu sei l'attrice più brava del mondo."
"Grazie, lo so."
"A volte mi domando se tu non reciti anche con me. Se tu non mi tenga nascosto qualcosa."
"Una ragazza deve pur avere i suoi segreti."Rispose lei.
Misa si voltò verso di lui.
"Ma, se vuoi, posso svelarti uno dei miei segreti. Lo vuoi?"
L annuì, per una volta impotente, per una volta ipnotizzato.
Misa si chinò su di lui e gli dette un bacio.
Un vero bacio.
Il suo primo vero bacio.
Le labbra di lui si aprirono piano ad accoglierla.
"Dopo tutto non si può sempre vincere..."Pensò L"...ed un pareggio vale pur qualcosa."

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Capitolo 5
*** Note di fine FF ***


Note di fine FF


Lo scopo della ff era far shiftare Misa ed L sempre più out of characters per farli cadere l'una nelle braccia dell'altro.
Ma bisognava andare con i piedi di piombo.

Volevo che la cosa fosse plausibile e non tirata per i capelli.

Nell'anime, Misa è fanaticamente fedele a Light.
Non è solo il ragazzo "fico" di cui è cotta.
Ma anche il dio che ha vendicato i suoi genitori.
Non lo tradirebbe mai.
Quindi bisognava partire da li.

E poi c'è il rapporto con L.
Misa appena incontra L lo trova fico e simpatico.
Quindi ce n'è.
Misa ha un senso estetico tutto suo.
E nell'episodio 14 Misa dice che ha stima dell'intuito di L.
Dice:"Tutti dicono che è uno scemo ed invece è già riuscito ad arrivare fino a te."
Però dopo essere stata torturata da Watari per 3 giorni, tutto cambia.
Da allora Misa mostra solo disgusto e paura per L.

Eppure la tensione sessuale tra i due c'è e si vede.
Alla fine dell'episodio 17, presi dalla foga di una litigata, i loro visi si avvicinano ad un centimetro.
E, quando sono vicinissimi, Misa smette di strillare ed apre la bocca senza motivo.
Mentre L tira fuori una voce vellutata da seduttore dicendo:"Proprio così.".

Io credevo davvero che si sarebbero baciati. :-Q_____

Il problema più grosso di tutti è che i personaggi di Death Note sono tutti cronicamente narcisistici.
L, Light, Misa e tutti gli altri amano soprattutto se stessi.
Al secondo posto gli piacciono le persone che sentono simili a loro stesse.
Come dire:"Le persone che mi piacciono sono io, il mio specchio, il mio clone, il mio sosia..."

Però, anche da questo punto di vista, bisogna dire che, in tutto Death Note, non ci sono due personaggi che si somiglino più di L e Misa.
Sono entrambi orfani, ad entrambi piacciono i dolci, soprattutto la torta gelato alla fragola.
Lui sembra un punk e lei è dark (che è una derivazione del punk).
A tutti e due piacciono i posti alti.
é interessante che nell'episodio 25 vediamo prima Misa sul tetto di un palazzo (o è un cavalcavia o la torre di Tokio, non saprei) e poi L, sotto la pioggia su un grattacielo.
Tutti e due hanno Rem come Shinigami ecc...


Per concludere vorrei ringraziare Scintilla19.
Avete presente lo scambio di battute del capitolo finale?
Questo:
"Da quando lo hai lasciato, è l'ombra di se stesso. Ha le occhiaie e gli occhi iettati di sangue. Parla da solo.
"Parlare da solo già lo faceva. Quindi non lo contiamo."

è una idea sua.
Io l'ho trovato molto divertente e quindi l'ho aggiunto.

E ancora grazie, sempre a Scintilla19, per aver corretto l'ortografia del titolo.

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