For ever

di Ninnola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Sana POV ***
Capitolo 3: *** l'incontro ***
Capitolo 4: *** la notte nell'albergo ***
Capitolo 5: *** la sorpresa ***
Capitolo 6: *** la serata ***
Capitolo 7: *** la prima volta ***
Capitolo 8: *** una passeggiata con un amico ***
Capitolo 9: *** il giorno dopo a scuola ***
Capitolo 10: *** emozioni forti ***
Capitolo 11: *** scegliere... ***
Capitolo 12: *** messaggi importanti ***
Capitolo 13: *** una nuova storia ***
Capitolo 14: *** spiegazioni e rivelazioni ***
Capitolo 15: *** promesse ***
Capitolo 16: *** arrivo ***
Capitolo 17: *** e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti. ***
Capitolo 18: *** basta solo una firma. ***
Capitolo 19: *** sei parte di me ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


CAPITOLO PRIMO
 
Quella sera Nelly molto fortunatamente non aveva rotto nessun piatto…si era limitata a urlare contro di lui e a cacciarlo di casa senza cena.
Sembrava che tutto fosse tornato come prima, quando Rossana ed Heric erano ancora dei bambini.
Ma non era così, Heric voleva superare quella gara di karatè.
Voleva superarla per poter parlarle, per dirle quanto l’amava, anche se fino a quel momento non glielo aveva mai detto.
Non le aveva mai detto quanto forte battesse il suo cuore quando la incontrava, non le aveva mai detto il rancore che provava verso Charles solo per averla abbracciata.
Non le aveva mai detto che si era messo con Funny solo per dimenticarla, non le aveva mai detto quanto stava male quando piangeva e  l’amore che aveva per i suoi occhi quando accennavano ad un sorriso come la sua espressione quando parlava del suo lavoro.
Era il lavoro di Sana la causa del loro distacco.
Ancora una volta Sana se n’era andata.
E non c’era quel giorno. Quando la gara ebbe inizio Heric si voltò verso Terence accennando la presenza di tutti... e Terence preso dallo sconforto nei confronti dell’amico non osava dirgli che Rossana era partita senza dire niente a Heric.
Quando Heric capì che Sana non c’era, gli crollò il mondo addosso.
“Avevo detto che dovevo parlarle, e lei non è qui…. Forse ha avuto paura o forse gli è spuntato qualche impegno nell’ultimo minuto... Bah ”.
Ma non era così semplice ogni pugno, ogni calcio che Heric sferrava contro il suo avversario era sempre più debole.
Non riusciva a concentrarsi. C’era solo lei nella sua mente e più ci pensava più era colpito.
Più ricordava il passato più i colpi diventavano duri.
Quando ad un tratto la porta si aprì bruscamente… Heric sentì il cuore fermarsi”è qui. È venuta.”
Ma purtroppo quando la porta si aprì, PUM, un pugno nello stomaco.
E qui si concluse la gara.
Heric svenne per qualche minuto ma quando riaprì gli occhi era convinto che Sana in quel momento fossa arrivata. Cercò disperatamente Rossana e senza che nessuno parlasse. Una lacrima uscì dal occhio destro di Funny e cadde sul viso di Heric.
Funny come tutti gli altri, sapeva il motivo per cui Sana era partita e stava piangendo per Heric.
Sapeva quanto la amasse e sapeva quanto ci teneva che lei fosse presente alla gara.
Dopo qualche secondo Heric capì che Rossana non c’era.
Aveva paura che Sana non provasse gli stessi sentimenti che lui provava per lei.
Ma chiese di lei solo quando fu uscito dalla palestra.
-Ragazzi, sapete dov’è Sana? Le ho mandato un messaggio con il cellulare ma lei non ha risposto. E non doveva venire con te Funny?-
Ecco. Era quello il momento della verità.
-Heric…- disse Alyssa balbettando con timore -Sana... sana…Sana è partita-.
TUM.
TUM.
TUM.
Appena Heric sentì queste tre parole il cuore gli si fermò.
La vista fu oscurata. “No, non è possibile. NON Può ASSOLUTAMENTE ESSERE VERO. ”
Heric: -dimmi che mi stai prendendo in giro- disse con uno sguardo che non aveva mai avuto prima d’ora.
-Heric è vero- disse Terence timidamente.
“no Sana perché l’hai fatto di nuovo? Perché mi hai lasciato senza dirmi niente? Oh Sana”pensò Heric.
- da quanto tempo sapevate che doveva partire?- disse Heric in tono tremolante.
Alyssa: più o meno da circa 5 minuti prima che iniziasse il tuo esame- disse con le lacrime agli occhi.
Funny: vedi Heric tu eri andato a cambiarti, Terence e Geremy si erano appartati per qualche minuto e dietro un albero abbiamo scorso Sana che parlava con Robby… ci siamo avvicinate l’abbiamo saluta e poi da un altoparlante è stata trasmessa la chiamata dell’inizio gara. Cosi abbiamo detto a Sana di sbrigarsi perché non voleva venire e poi ha detto piangendo e singhiozzando ”ragazze mi dispiace… Non avrei mai e poi mai voluto partire non avrei mai voluto lasciarl.. lasciarvi così! Salutate tutti da parte mia e dite a Heric che…. Che…” scusa Heric ma non ce la faccio a continuare- disse Funny amareggiata.
-che cosa ha detto?- urlò Heric.
-niente. Ha solo aggiunto”lo chiamerò e gli parlerò di persona… devo scusarmi per quello che sta succedendo ma se non fosse così importante vi giuro che non me ne andrei così. Non è da me lo so, ma ora devo andare tra poco c’ è il mio volo… addio amiche mie… scusatemi ancora” e piangendo ha iniziato a correre verso l’auto di Robby-.
“Sana perché?” si disperava Heric nella sua mente.
Non era mai stato peggio come in quel momento.
“Lei era venuta. Voleva vedermi. Voleva parlarmi. Ma non mi ha trovato e se n’è andata”.
Heric iniziò a correre lasciando i suoi amici senza una reazione senza una parola e senza un saluto.
Tornarono tutti a casa tranne Heric.
Continuò a correre tutta la notte, gli sembrava che come molte altre volte stava rincorrendo Rossana per consolarla, quando senza rendersene conto arrivò al Gazebo.
Era buio e per qualche strano motivo non c’era neanche una luce nelle vicinanze.
Tranne quella della luna piena nel cielo senza una nuvola.
Il cielo stellato, la luna evocarono in Heric una reazione a catena: in un primo momento iniziò a scalciare contro il pilastro del gazebo, poi si sdraiò sulla panchina di questo e rimase a pensare a lei tutta la notte senza dormire.
Si fece l’alba e Heric tornò a casa triste e sconsolato come non mai.
Erano circa le cinque e camminò lentamente fino al bar del benzinaio, che era aperto 24 ore su 24.
Entrò si sedette sullo sgabello vicino al bancone e ordinò un caffè.
Non gli piaceva ma era l’unica cosa buona che servivano in quell’unico bar aperto nelle prime ore del giorno  di tutte le mattine dell’anno.
Erano circa le sette e quando si accorse dell’ora si affrettò a tornare a casa.
Nelly non c’era. Era già andata a scuola.
Ma il papà? Neanche lui era già andato al lavoro.
“almeno non litigheremo di prima mattina”pensò Heric all’istante.
Entrò in cucina per prendere un bicchiere di latte, lo mise nel microonde per farlo riscaldare quando, guardò il microonde erano le 8.50 e frettolosamente bevve il latte ancora freddo, fece lo zaino e si avviò per andare a scuola.
Da quel giorno tutto sarebbe cambiato ora che Sana non c’era.
“Sana dove sei? Amore mio come stai?” pensava ogni secondo Heric non ascoltando niente e nessuno solo le sua mente.
La campanella  suonò e lui entrò in classe 10 minuti più tardi il professore lo cacciò ma a lui non importava niente.
Sembrava tornato arrogante come prima, quando ancora si sentiva in colpa per la morte della madre.
Ora era la stessa cosa, la persona che amava di più di tutti a questo mondo se n’era andata e non l’avrebbe mai più vista per non si sa quanto tempo.
Rossana.
Heric impazziva se pensava che non l’avrebbe vista ma ad un tratto il cellulare squillò…
Heric lo sentì a malapena vide sul display ”nuovo messaggio ricevuto da:Terence”.
C’era scritto:”Heric ti dispiacerebbe incontrarci davanti l’uscita della scuola ti devo parlare…”.
A Heric non importava nulla , ma ci andò ugualmente.
E sorpresa delle sorprese: una ragazza era con Terence e disse -Heric questa è la nostra nuova compagna di classe si ch….- diceva Terence… ma non fece in tempo a finire che Heric urlò -Sana!!!- e Terence disse -mi spiace Heric ma lei non è Sana…lei è Sara-.
Heric si strofinò gli occhi e quando li riaprì era tutto chiaro una ragazza con i capelli castano chiaro, con lo stesso taglio di Rossana era la loro nuova compagna di classe.
Heric: -ti chiedo scusa Sara- disse in tono malinconico.
Sara:-non ti preoccupare, molti mi confondono con lei poiché i miei capelli hanno i riflessi rossi-
Heric: -Terence ti posso parlare in privato?-.
Terence :- certo dimmi-.
Sara:-Ragazzi io vado, è arrivata mia madre. Arrivederci-
 Heric: -Terence mi hai fatto prendere un colpo! Lo sai che ci sto malissimo? Vero?-
Terence:- ma certo che lo so! Comunque non ti avevo chiamato solo per questo, ti volevo dire che Sana ieri ha telefonato ad Alyssa e h..-
Heric: -dov’è? Cos’ha detto?-
Terence:-Heric fammi parlare!!! e ha detto che Sana le aveva detto che dovevamo stare  tranquilli e che avrebbe telefonato anche a Funny e anche a noi due-.
Heric:- aveva telefonato dal suo cellulare?-
Terence: -no!! Da una cabina pubblica-
Heric:- ma dove è andata?-
Terence: -non lo so.. noi non ne sappiamo niente!-
Heric: -grazie Terence sei un vero amico!-
Terence:- ti manca tanto?-
Heric: -sarò breve: IO LA  AMO, MORIREI PER LEI  capisci? Ok io torno a casa ciao-.
Terence. -no aspetta!-.
Heric: -cosa? Chi?-.
Terence: - Niente… Scusami… Ci vediamo...Ciao-.
Era tutto chiaro. Terence aveva capito tutto! Gli si raggelò il sangue quando Heric disse quelle due parole. Era tornato tutto come prima, l’unica cosa che era cambiata era la classe. Non c’era più baccano in classe ma il comportamento di Heric era uguale a quello che aveva vari anni prima.
Dopo quel incontro con Terence, Heric tornò a casa solo all’ora di cena; passò il pomeriggio vagando per Tokyo, ripercorrendo tutte le tappe della sua vita segnata da quella splendida ragazza.
Quello che succedette quando tornò a casa era già scontato… fuori casa senza cena.
“Ma cosa ti è successo Sana? Dove sei Sana?” si ripeteva Heric continuamente.

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Capitolo 2
*** Sana POV ***


CAPITOLO SECONDO
(Sana POV)
 
Già… ma dov’era Sana?
Nel pomeriggio precedente si stava preparando per andare a vedere la gara di Heric nella palestra della scuola, quando arriva una strana telefonata al cellulare di Rossana.
Sul display compariva la scritta “Numero Privato, rispondere?” e Sana pensando che erano le sue amiche che la stavano chiamando rispose serenamente… ma purtroppo non furono le sue amiche bensì la strana voce di una donna che diceva: -ciao Rossana, oggi purtroppo dovrai annullare tutti i tuoi impegni personali, e dovrai venire all’aeroporto di Tokio …dovrai partire immediatamente per l’America… se tieni ad un amico- disse in tono serio e riagganciò all’istante.
Sana preoccupatissima cercò in Internet delle notizie, ma sfortunatamente non trovò nulla che le poteva interessare.
Decise così di telefonare al suo caro Brad, per avere qualche informazione su qualche strano accaduto che la avrebbe potuta interessare.
Ma purtroppo Brad non rispose, bensì un uomo con la voce roca che disse: -lei è la signorina Smith?-
Sana:- si sono io…ma chi è lei??? Perché sta usando questo telefono? Non era di un ragazzo che si chiama Brad???-
Dottore: -si questo telefono è di Brad… io sono il suo medico, ora.   Deve sapere che
Brad è ricoverato nella clinica in cui lavoro, la St. Roses che si  trova a New  York-
Sana:- ma cosa è successo a Brad?-
Il dottore tacque, poi disse con tono dispiaciuto: -mi spiace signorina ma è in coma, a causa di un emorragia celebrale interna… è molto grave… sono più di tre settimane che il soggetto non migliora…e-
Sana non diede tempo di concludere il discorso al dottore, che il telefono le cadde dalla mano. Si affrettò a riprenderlo e a dire -grazie ho capito. Arrivederci-.
Non avrebbe mai potuto pensare che potesse accadere una cosa simile a qualcuno e appena fu pronta disse a Robby - Robby c’è stato un cambio di programma… puoi portarmi cinque minuti alla palestra e poi devo andare in aeroporto-.
Robby: -sana ma sei pazza? Vuoi perderti Heric? Dicevi che era l’avvenimento più importante del mese! È successo qualcosa? Dimmi ti prego! Se vuoi naturalmente…-
Sana: -scusami ma non ho voglia di parlare di quello che sta accadendo. Ora fa quello che ti ho chiesto per favore-.
Robby: -certo.. come vuoi..-
Pochi minuti dopo successe ciò che Funny e Alyssa avevano raccontato a Heric e dopo questo, si recò in aeroporto e dopo circa 5 ore era già davanti alla clinica dov’era Brad.

 

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Capitolo 3
*** l'incontro ***


CAPITOLO TERZO
(L’incontro)
 
Sana era avvilita in più la pioggia la faceva stare peggio.
Ma ormai era ora di affrontare la realtà… Brad era in coma, chissà per quale motivo, e lei gli doveva stare vicino… era un suo caro amico…
Dopo aver chiesto di lui in segreteria della clinica si recò davanti alla sua stanza.
Sana: - mi scusi signore potrei entrare in questa stanza?-
Dottore: - mi sembra di averle già parlato.. è una famigliare?-
Sana: - mi scusi ma sono molto in pensiero… io Sono Sana Smith.. e non sono di preciso una sua parente… ma è come se fosse mio fratello!!! La prego mi faccia entrare-
Dottore: - d’accordo ma solo qualche minuto… -
Sana: - grazie. A presto-
Dottore: - A presto signorina- così se ne andò in fretta attraversando il lungo corridoio.
Ma sana ora poteva entrare e vedere Brad voleva essergli d’aiuto.. ma come avrebbe fatto?”oddio mio! Posso entrare! Ma… in fondo non sarà una passeggiata vederlo in quello stato, ma anche solo vederlo non sarebbe stata una passeggiata… somiglia così tanto a He… no!NONONONONONONONONONNONONONONONONONONONONONONONO!
non posso pensare a lui! Ora devo occuparmi di Brad”
E così senza ragionare spalancò la porta e entrò sicura di sé.
Ma forse non era quello che si aspettava.. solo un suono  che si ripeteva ogni due secondi il BIP che segnava i battiti cardiaci lo osservò per un momento e pensò ”dai accelera…Brad svegliati!”.
BIP
BIP
BIP
BIP
E poi vide una sedia in un angolo della stanza la prese e la mise vicino al letto, ma in tutto questo tempo era rimasta a testa bassa.. non aveva il coraggio di guardarlo… aveva paura di rivedere Heric.
Chiuse gli occhi e disse ad alta voce:- brad ora mi spieghi come sei finito qui…cosi… devi dirmi tutto!-
Aprì gli occhi e alzò lo sguardo lo guardo in faccia. Era molto pallido, aveva la testa fasciata e aveva attaccata alla bocca un tubicino che trasmetteva area per farlo respirare meglio.
Rossana in quel momento pianse come una fontana e - dimmi chi ti ha fatto questo! Come è potuto accadere tutto questo?- disse con la voce che soffocava in gola mentre voleva urlare da morire.
Ma poi vide la sua mano attaccata alla flebo e  molto naturalmente mise la sua mano sopra, poi la strinse e si alzò dalla sedia, l’abbracciò e le sue lacrime avevano bagnato la coperta e un po’ della sua maglia, o meglio la veste o pigiama.
Sana sperava con tutte le sue forze che si svegliasse… ma poco dopo un infermiere entrò e disse - signorina mi spiace ma è finito l’orario delle visite deve subito uscire-.
Sana: - si certo tornerò domani mattina. Grazie e buonanotte-.
Infermiere:<-le do 2 minuti non un minuto di più-.
Sana:- grazie…-
L’infermiere sorrise forzatamente e chiuse la porta.
Sana:- buonanotte Brad… rimettiti stanotte perché domani mattina vedrai quante cose ho da dirti…preparati a trascorrere una mattinata intera con la tua amica Sana…e … solo 1 cosa TI VOGLIO BENE BRAD! Ci vediamo domani… ciao!- e nel dire queste parole si meravigliò di se stessa.

 

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Capitolo 4
*** la notte nell'albergo ***


 CAPITOLO QUARTO
(La notte nell’albergo)
 
Chiamò un taxi e si recò in un albergo nel quale era stata con Charles prima di trasferirsi nella villa di Cycil e della sua famiglia, a New York.
La notte l’aveva passata  piangendo e pensando a Brad… guardò l’orologio ”sono le 4 e stanotte non ho chiuso occhio. Domani telefonerò a Robby per dirgli come è  andata e magari chiamerò anche Her… o signore ! Ma come faccio a dirgli che sono a New York! Ancora per di più ! Come faccio !! Come faccio!! O mammina mia aiutami tu! Ah! Ho trovato! gli manderò un messaggio!”
- ma dove ho messo il telefono? O che sbadata che sono! Ah eccolo!..... cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?è spento!!!! O noooooooooo! Ok lo accendo subito….o mio dio… 4 chiamate perse da Heric? 12 chiamate perse da Robby? Ops ho fatto davvero preoccupare un po’ di persone…che sciocca sono stata!... ora …- e smise di parlare e pensò “Ma ora io voglio chiamarlo. Voglio sentirlo vicino anche se probabilmente lui non sarà così con me… non l’ho avvisato che stavo andando in America si sarà dispiaciuto moltissimo… forse ci starò male …. BASTA! Non mi importa se ci starò male! Voglio solo che lui sappia che ho bisogno di lui! Ora lo chiamo!”.
E molto decisa afferrò il telefonino, chiuse gli occhi e  ricordò,senza volere  quando si erano baciati per la prima volta! Aprì gli occhi. -No. Non ce la faccio. È più forte di me! Non ci riesco! O Heric! Perché mi fai questo effetto? ho paura di chiamarti ma ho voglia che tu sia qui con me.. ora-.
E le uscì una lacrima dall’occhio e le scorreva lenta sulla guancia.
“forse è meglio che non gli mandi un messaggio perché se lo riceve poi mi telefonerà e vorrà sapere tutto e poi potremmo anche litigare.. no non voglio questo”.
-Aspetta un attimo lo chiamerò con il cicalino!- esclamò contenta! - ma forse l’ha dimenticato o magari l’ha chiuso in un cassetto o magari ha levato le pile per metterle in un telecomando!!! Ooooooooooh! Bastaa! Ora lo chiamo e come va, va!-.cato o magari l'ooooooovorrà sapere tutto e poi potremmo anche litigare..
E premette quel tasto.
DRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR.
 
In quel momento in un’altra parte del mondo, in un cassetto del comodino da letto, nella camera di un ragazzo, ci fu uno strano rumore... come il vibracall di un cellulare, ma il rumore era più debole…
Questo ragazzo era Heric, che era sveglio seduto sul letto e con la testa appoggiata alla finestra.
In un primo momento pensò che era un rumore di fuori…
Come aveva pensato Sana si era dimenticato del cicalino nel suo cassetto, ma ad un tratto avvenne una strana coincidenza: il suo telefonino acceso, iniziò a fare contatto con le onde che emanava il cicalino dopo la chiamata, e Heric pensò ”che schifo di cellulare che mi sono comprato, era meglio quello che avevo prima! Ma non capisco…che diavolo gli prende? Sembra che fa contatto…mmm…vuoi vedere che ho lasciato acceso il lettore cd?” e andò a controllare… Era spento.
”ma allora cosa può essere?” Heric aveva il telefonino in mano per sbaglio gli cadde a terra e sentì farsi più forte quel rumore… il suo cellulare era caduto proprio davanti al comodino ”ma cosa c’è qui dentro?” e aprì i cassetti uno dopo l’altro, svuotando tutto il contenuto dei cassetti sul pavimento e arrivato al terzo cassetto vide una scatola, non ricordava cosa ci avesse messo dentro e così con curiosità la aprì, come un bambino che scarta un regalo a natale, e sorpresa delle sorprese, c’era dentro il cicalino che gli aveva dato Rossana quando suo padre era andato in ospedale.
Lo guardò e pensò ”ecco dove l’avevo messo! Ma… lampeggia! Probabilmente deve essere rotto! Mmm proviamo un po’ a chiamare… era questo il tasto?” e si diede la scossa da solo ”ehm no…forse questo!” e premette il tasto giusto!
Solo dopo si accorse e si ricordò che l’altro cercapersone l’aveva Sana…e da quando se ne ricordò non fece altro che continuare a chiamarla alternando il cicalino al telefonino…”o ma quanto sono stupido? Sana! oh Sana, rispondimi ti prego” ma Sana non dava segno di vita.
Era seduta sul letto, si stringeva il se con le braccia strette intorno alle gambe,e piangeva dalla gioia e dalla tristezza che Heric la stava chiamando e che non era li con lei ad affrontare questa esperienza.
Era a New York da sola. Una ragazza di 15 anni sola a New York. Doveva affrontare vari giorni tristi con una persona cara in un letto d’ospedale.
Era come ipnotizzata dai suoi stessi pensieri. Ma all’improvviso smise di pensare a tutto. Chiuse gli occhi e disse -ora basta!- quasi urlando e prese il telefonino che squillava guardò il display “Heric: rispondere?” chiuse gli occhi e premette il tasto di risposta e respirò così forte che Heric la sentì, poi si portò il cellulare all’orecchio e sentiva Heric che diceva -Sana! Grazie a dio!parlami ti prego! Sana parlami!sana per favore- disse soffocando la sua voce in gola.
Sana aspettò qualche secondo prima di rispondere e poi disse singhiozzando -Heric…ti prego… per favore scusami! io non riuscivo a dirtelo! Non potevo aspettare! Io..-.
Heric: -grazie a dio sana! Ma dove sei? Perché sei andata via così senza avvisare nessuno!?!?-.
Sana: -io… io…io…- poi urlò piangendo -Heric ti prego di uccidermi quando mi vedi! Perché sono una vera stupida!-.
Heric: - sana ma cosa dici?ora calmati! E spiegami tutto. Parlami tranquillamente. ti prometto che non ti interrompo e che non mi arrabbio. Dimmi come stai e cosa sta succedendo- disse in tono rassicurante.
Sana: -Heric so che non mi perdonerai mai per quello che ho fatto…- il suo respiro era sempre più forte ma erano spariti i singhiozzi e le lacrime e poco dopo disse - io… io sono a New York. Ancora una volta. Io sto malissimo! Ti prego… tu mi capisci?-
Heric era impietrito dalla notizia e disse senza pensare - perché? Con chi sei a New York? Perché sei li?- e intanto pensava “ora lo so... sei con Charles vero? Sei scappata con lui! Lontana da me… dai dillo… dimmelo che sei andata via per lui!”
Sana: - Heric…non penserai che io sia qui con qualcun altro, vero?-
Heric: - sana dimmi la verità… perché sei ancora a New York?-
Sana: - sono qui perché un mio amico sta molto male…. Oh Heric se solo fossi qui!-
Heric: -chi è ?-”lei mi vuole vicino…lei vuole che le dia sostegno!”
Sana: - te ne ho parlato poco.. ma per me è molto importante…è Brad.-
Ci fu un momento di silenzio nella telefonata e il respiro di Sana divenne più profondo…
Heric: - Sana, so che stai piangendo ma non piangere… cosa è successo a Brad?-
Sana: -lui… lui…………………………………è IN COMA…a causa di una emorragia celebrale interna… è molto grave e potrebbe anche morire…- disse singhiozzando.
Heric: - Sana ti prego di scusarmi. Non pensavo che sarebbe potuta accadere una cosa del genere… ma una cosa..-
Sana: - dimmi-
Heric: - sei sola a New York?-
Sana: - cambierebbe qualcosa se non fosse così?- disse Sana in tono interrogativo.
Heric: - da domani non sarai più sola-.
Sana: - in che senso, scusa?-
Heric non rispose…
Sana: - Heric mi stai ascoltando? Heric vuoi rispondermi???-
Heric: - ciao sana buonanotte…. Ci sentiamo presto… ciao.-
E qui Heric riattaccò il telefono.

 

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Capitolo 5
*** la sorpresa ***


CAPITOLO QUINTO
(la sorpresa)
 
Sana aveva pensato per tutta la notte alla telefonata con Heric… ma soprattutto a quando le aveva detto –da domani non sarai più sola-…
“oh ma che strazio! Perché la mia vita deve essere così complicata! Ma che ore sono?”
Sana: -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Le nove e quindici? Mi devo preparare subito!!!-
E dopo circa quindici minuti fu pronta e si trovava nella hall dell’hotel a prenotare un taxi.
Dopo circa 20 minuti era ancora lì davanti alla clinica St. Roses dov’era Brad.
Come aveva fatto il giorno precedente entrò nell’ospedale, e quando si trovò davanti alla camera di Brad vide che davanti alla porta e sulle sedie nel corridoio c’erano delle persone… persone che lei conosceva…erano Cycil e la mamma di Brad.
Sana:- buongiorno signora! Ciao Cycil! Siete qui per visitare Brad?-
Cycil:- certamente… e tu? Cosa ci fai qui?-
Sana:- appena ho saputo di Brad sono corsa a New York in fretta e sono arrivata proprio ieri pomeriggio quando l’orario delle visite era quasi terminato-.
Cycil:- ecco perché non ti abbiamo incontrata! Ma dimmi una cosa… per quanto tempo hai intenzione di rimanere?-
Sana:- oh non so… credo fino a quando Brad non starà meglio sperando che riuscirà a riprendersi…-
Cycil: - Rossana non pensare neanche queste cose! Hai capito? Brad si riprenderà e starà benissimo!-
E Cycil si buttò nelle braccia di sana piangendo e tremando e ripeteva “si riprenderà, ne sono certa”. Sana gli ripeteva – lo so- e nella sua mente pensava ”lo spero proprio!”.
Ad un tratto arrivò il dottore e disse che una alla volta le persone potevano entrare per qualche minuto.
MmB:- sana se vuoi puoi entrare tu per prima, così dopo potrai uscire per prenderti un gelato! ok?-
Sana:- d’accordo! Grazie-.
Sana entrò nella stanza e i minuti non passavano mai… rimase in quella stanza per mezz’ora e aveva parlato a Brad degli ultimi avvenimenti, di come si sentiva, di Heric e della telefonata della notte precedente.
Rossana stava meglio… non che Brad le potesse rispondere ma si sentiva alleggerita di un peso molto grande… appena uscita dalla camera di Brad Sana salutò le altre e uscì dall’ospedale.
A pochi passi dell’entrata principale c’era una panchina, si sedette su questa e poi decise di chiamare un taxi per riportarla davanti all’hotel.
“vicino all’hotel c’è un ristorante giapponese… credo che mangerò un boccone lì e poi tornerò subito in ospedale…”.
Sana:- taxi!!!! Può portarmi davanti all’hotel Royal Victoria, per favore?-
Taxista:- ma certo!-
Sana: “bene.. nessuno mi riconosce...penso che potrò girare senza travestimenti allora!!”
Arrivata davanti all’hotel Rossana pago la corsa al taxista e fece pranzo, poi tornò subito in ospedale dove rimase fino alla fine dell’orario delle visite.
MmB: - sana, vorresti entrare ancora una volta? Sei entrata solo questa mattina…-
Sana: - signora non importa.. tanto tornerò anche domani mattina!- disse sorridendo.
Dal lungo corridoio si avvicinava il dottore con un paio di cartelle cliniche in mano.
MmB: - dottore buonasera. Mi scusi potrei sapere come sta Brad?-
Dottore: - vede signora… il paziente purtroppo non migliora… non reagisce in alcun modo alle nostre terapie… ora le intensificheremo ma temo che sia tutto vano… sta peggiorando… il suo cervello non reagisce agli stimoli nervosi… ci vorrebbe qualcosa…non so qualche emozione forte per permettergli di farlo migliorare… ora vorremo tentare di velocizzare i battiti cardiaci per provare a farlo uscire dal coma, ma per farlo abbiamo bisogno del suo permesso…-
MmB: - come mai?-
Dottore:- questo tentativo è stato utilizzato molte volte negli ultimi mesi… ma si sono riscontrati pericoli dannosi e talvolta fatali…-
MmB: - intende dire che… mio figlio potrebbe…-
Dottore: - non dico che accadrà... ma dico che potrebbe essere una possibilità… solo 2 persone su 15 si sono riprese dopo il coma dovuto a un’emorragia celebrale…-
La mamma di Brad era senza parole e così il dottore continuò:- mi spiego meglio. Negli ultimi mesi quindici persone sono andate in coma per un’emorragia celebrale interna e 7 di queste hanno scelto di tentare la fine del coma… solo 2 persone di queste non hanno avuto effetti negativi.. alcuni sono tornati in coma e lo sono ancora.. ad altri è venuto un infarto.. i rischi insomma sono molti… ma per suo figlio l’ideale sarebbe tentare di uscire dal coma e procuragli un’emozione forte…-
MmB :- se non accetto di farvi fare questo intervento cosa succederà?-
Dottore:- odio doverlo ammettere ma suo figlio, se non dovesse fare questo intervento.. potrebbe morire entro la prossima settimana..-
MmB: - ma è terribile!!!-
Dottore:- signora si faccia forza! decida in fretta come può ben capire non abbiamo molto tempo!-
mmB:- ho già deciso… fate quel intervento... ma un ultima cosa… quante speranze ha di sopravvivere in entrambi i casi?-
dottore:à dunque… se lo operiamo avrebbe 1 possibilità su 30 di rimanere completamente illeso mentre se l’intervento dovesse degenerare avrebbe 1 possibilità su 5 di morire. Se l’intervento non si facesse, come le ho detto non supererà questa settimana o forse neanche i prossimi 4 giorni… mi dispiace-
MmB: - d’accordo operatelo… cercate di farlo stare bene!! È solo un ragazzo!!!-
Dottore: -se solo quel palo non gli fosse caduto in testa!-
MmB: -Quando lo opererete?-
Dottore: - domani mattina-
MmB: - d’accordo… sniff sniff allora a domani dottore-
Dottore: - a domani signora-
Mentre la mamma di Brad e il dottore parlavano, Rossana ascoltava incredula le parole dei due adulti accanto a lei…
Senza salutare nessuno uscì dall’ospedale.. pensando solo a una persona…
“oh no! Piove! non ho l’ombrello! Accidenti che sbadata” pensò sana appena uscita dall’ospedale e così camminava sotto il cornicione dell’ospedale per arrivare alla solita panchina per chiamare un taxi..
Sana:- taxiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!-
E mentre il taxista le parlava lei vide un ragazzo che camminava solo, senza ombrello sotto la pioggia.
Sana a stento disse -la ringrazio ma non fa niente-.
Camminava come uno zombie sotto la pioggia.. i suoi passi erano lenti e pesanti come se l’asfalto fosse magnetico e lei era una calamita che cercava di muoversi su questo.
La nebbia che creava la pioggia era molto fitta ma più si avvicinava al ragazzo lo notava meglio e riuscì a vedere come era vestito…
Indossava stranamente un giubbetto di jeans sopra ad una maglietta bianca, resa quasi trasparente dalla pioggia che la bagnava; indossava anche un paio di jeans come il colore del giubbetto e infine un paio di nike bianche.
Era semplicemente lui…
Fin dall’inizio si era accorto di sana ma voleva che lei andasse da lui.. non voleva esserle di peso…
Sana quasi correndo e ormai tutta bagnata si avvicinò a lui e con il fiatone lo fissò per un momento.. si guardarono negli occhi e poi sana si buttò nelle sue braccia.
Sana: - sono contenta che tu sia qui!-
In un caldissimo abbraccio si stringevano forte… tanto quanto era forte il loro legame…
Lui non rispose si limitò a sorriderle e a accarezzarle i capelli fradici dalla pioggia.
Sana:- ascoltami… vicino all’hotel dove alloggio ci sono fast food, bar ristoranti di ogni genere… persino un ristorante giapponese!!! Se ti va ci possiamo prendere qualcosa insieme così magari ci scaldiamo un po’! non so tu ma io sto gelando… allora ti va???-
Il ragazzo annuì, non molto convinto ma la seguì fino ad arrivare ad un bar.

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Capitolo 6
*** la serata ***


CAPITOLO SESTO
(La serata)

Il bar si chiamava “MiKe’s CaFé” e si trovava di fronte alla piazzetta davanti all’hotel Royal Victoria.
Era un posticino piccolo, con le pareti gialle e i tavoli blu e arancio… era un posto allegro ma per quella occasione non era affatto adatto.
Cameriere: - salve ragazzi, vi volete accomodare ad un tavolo o consumate al bancone? -
Sana:- ci accomodiamo ad un tavolo, grazie.. può passare da noi tra qualche minuto?-
Cameriere:- certamente…-
Sana:- hey ! Come mai sei così silenzioso? Non hai detto una parola da quando ci siamo incontrati! Ti senti bene? …-
E non rispose…
Sana:- Charles… c’è qualcosa che non va?-
Charles:- no.. tranquilla Rossana! Sto bene… è solo che sono un po’ stanco… e un po’ triste…-
Sana:- Oooh! È per colpa mia?-
Charles:- certo! Come pensi che l’abbia presa? Sei venuta qui a New York da sola! Non hai avvisato nessuno! Ti rendi conto?-
Sana:- io…io… mi dispiace ma se davo spiegazioni a tutti non sarei mai partita in tempo! Non sono neanche andata alla gara di Heric!-
Charles:- a heric l’avevi detto che partivi?-
Sana:- tu cosa pensi?-
“ma  certo che gliel’hai detto, tu lo ami e neanche te ne rendi conto… tu lo ami e lui ti ama… io ti amo… te l’ho detto non so quante volte e continuo ad amarti! Ma tu ami lui e lui ama te… e sempre per vari motivi non riuscite a dirvelo… ” pensava Charles.
Rossana: -charles… tu sei geloso?  Pensi che non ti abbia chiamato per dirti questo perché pensi che io non ti voglia bene? Charleeeeeeeeees! Mi stai ascoltando???-
Cameriere:- allora ragazzi cosa ordinate?-
Sana:- per me una cioccolata calda con panna, bollente grazie-
Charles:- e per me un caffè, la ringrazio-
Cameriere:- d’accordo tra due minuti sarò da voi con quello che avete ordinato!-
Sana:- grazie… meno male… se n’è andato.. allora charles! Mi rispondi?-
Charles:- a cosa?-
Sana:- allora non mi stavi ascoltando!! Ti avevo detto …-
E si accorse che era di nuovo soprappensiero e disse - non importa…-.
Appena uscirono smise di piovere.
Dopo che ebbero pagato e consumato al bar, andarono in hotel, e intanto Charles prenotò una camera per lui… erano due camere comunicanti divise da una porta che si trovava all’interno di ogni stanza.
Era l’ora di cena e i ragazzi cenarono insieme… sembrava che fossero lì per una vacanza… Erano spensierati e contenti.
Per tutto il tempo sana non aveva pensato ad Heric, neanche per un istante pensava soltanto a quanto fosse felice che qualcuno sia andato a New York per lei.
Questo qualcuno era Charles.
Lui era lì con lei.
A New York. Nessun altro.
E era felice per questo.
Lei voleva molto bene a Charles.
Sana:- ehi! Qui vicino ci dovrebbe essere un parchetto! Che ne dici se ci fermiamo per qualche minuto lì?? Ti va?-
Charles:- si certo!-
Arrivarono al parchetto e si sedettero se una panchina e iniziarono a parlare…
Sana:- charles.. una cosa… ma chi ti ha detto che ero qui?-
Cha:- Robby… l’altro ieri volevo invitarti al cinema ma quando ti ho telefonato robby mi ha detto che eri  partita per New York e di non dirlo a nessuno-
Sana:- ma guarda tu! E tu l’hai detto a qualcuno???-
Cha:- no… perchè sono andato in aeroporto in taxi… ho solo detto al mio manager che mi sarei preso una vacanza-
Sana:- e che bella vacanza!!!-
Cha :- dai sana! Era il minimo che io potessi fare per te! Pensa che ho saputo che qualche ora dopo il mio arrivo a New York hanno cancellato tutti i voli da Tokio!-
Sana:- che fortuna che hai avuto!-
Cha :- già…”almeno non c’è il rischio che Heric  venga qui… avuto!>a New York hanno cancellato tutti i voli da Tokyo!>che eri  partita” sono stato fortunato!-
Sana:- sai charles.. mi fa molto piacere che tu sia qui con me adesso…- e nel dire queste parole si avvicinò a lui.
Sana:- sai una cosa? Voglio chiamare robby!-
Cha :- e perché??-
Sana :- bhe… voglio sapere se ha spifferato qualcosa! E poi voglio assicurarmi che nessuno sappia che io sono qui… almeno per ora-
E così chiamò Robby… nessuno oltre a Charles, sua madre e lui sapevano che era a New York.
Sana : “bene… non voglio che nessuno sappia che io sono qui.. tanto meno con Charles” charles.. io ho un po’ sonno ti dispiace se torniamo in hotel?-
Cha :- no! Affatto! Anch’io stavo per dirtelo! Il volo mi ha stancato un po’!-
Sana :- bene allora!-
E nel dire queste parole si avviarono in hotel.
Arrivati davanti alle loro camere ci fu un momento di silenzio.
Charles:- Ok io vado a dormire buonanotte Rossana.. e se ti serve qualcosa basta che bussi alla porta interna e io ti aprirò! D’accordo?-
Sana:- Ok! Buonanotte charles!-
Charles :- sana io ti sento strana! Sei sicura di star bene?-
Sana:- Sisi sto benissimo! Stai tranquillo!-
Appena sana ebbe finito di parlare Charles si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla guancia e poi si limitò a dire -allora buonanotte- come se non fosse accaduto niente.
Invece era accaduta una cosa importantissima… sana si era lasciata baciare.
Non che la cosa fosse grave ma aveva provocato in lei molte domande…
Pensava “ma perché non ho detto niente? Perché non gliel’ho impedito?”
“Cosa mi sta succedendo? Da quando l’ho incontrato mi sento diversa.. e l’ha notato anche lui… ma cosa mi sta succedendo? Cosa mi sta succedendo?” e poi si addormentò.
Ma durante la notte Sana sognò Heric…
 

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Capitolo 7
*** la prima volta ***


CAPITOLO SETTIMO
(La prima volta)

“ma quanto sono stupido?”(rifacendosi la bocca da solo)- ciao sana…buonanotte… ci sentiamo presto… ciao. devo essere completamente scemo!- “ma che ore sono?” le 2… meglio che dorma un po’…”
Heric si risvegliò continuamente nella notte, e dopo qualche ora dalla telefonata, erano le 6:30, decise di alzarsi.
“è molto presto.. farò una doccia e me la prenderò comoda…”
Il tempo di farsi la doccia fu impiegato in 7 minuti!
Uscì di casa prima delle 7.
Aveva fatto colazione.
Aveva salutato Nelly e per quanto era presto anche il padre.
Aveva indossato l’uniforme della scuola…
Aveva preparato i libri di scuola nello zaino, che era imbottito con una maglietta azzurra a maniche corte.
Si era avviato a piedi verso la scuola.
Vide l’orologio “ le 7:09 devono ancora aprire i cancelli della scuola… anche questa mezzora che devo aspettare è lunga… non posso permettermelo… troppo tempo sprecato oggi! E sono solo all’inizio della giornata! Ma per te, questo non è niente! Ti ho detto che non ti avrei lasciata sola oggi… e manterrò la mia promessa! Sana sto arrivando da te!” e mentre pensava queste cose stava già correndo verso la fermata dell’autobus che portava al centro di Tokio e si era già cambiato maglia per evitare spiegazioni inutili a chiunque gli fosse stato d’intralcio.
 
èOre 7:45 davanti alla scuolaç
 
Alyssa: ciao mio Cioccolatino! Come stai oggi?
Terence: bene Crostatina mia! Ma… oggi siamo noi che siamo in anticipo o Heric è in ritardo?
Alyssa: già…ora che mi ci fai pensare non c’è…
Terence: forse avrà avuto un contrattempo! O magari si sentiva poco bene!
Funny: ciao ragazzi!
Terence: ciao Funny! ciao Geremy!
Geremy: ciao a tutti!
Alyssa: hey Funny! Hai visto Heric per caso?
Funny: no.. perché non c’è?
Alyssa: No… credevo che tu l’avessi visto! Vi incontrate ogni mattina sulla strada!
Funny: infatti questa mattina non ci siamo incontrati!
Alyssa: non sarà che ha fatto se…
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
 
“sono le 7:50.. probabilmente sono già entrati tutti! Ma la cosa più importante ora non è la scuola… e poi quando mai lo è stata!” sorrise tra se e se ”meno male.. ecco il pullman!”
Salì sul pullman che in 10 minuti lo portò nel centro di Tokio.
Heric: scusi signore sa dirmi a che ora c’è il pullman per l’aeroporto?
Passante: dovrebbe essere questo che sta svoltando l’angolo! Ecco arriva!
Heric: grazie infinite.
Passante: si figuri!
E in circa 15 minuti era in aeroporto, pronto per comprare un biglietto per New York.
Si diresse verso una compagnia aerea le cui tappe erano appunto Tokyo e New York.
Ore 8:30.
Dopo vari minuti di fila Heric riuscì a parlare con la signora che si trovava oltre il bancone.
Heric: mi scusi… potrei avere un biglietto per New York di sola andata?
Signora: ma certo. Quando intende partire?
Heric: anche adesso.. se è possibile.
Signora: ma non mi faccia ridere!
Heric: non sono in vena di scherzare! Mi può dare questo biglietto si o no?
Signora: certamente… il volo che parte tra 20 minuti ha un posto libero… credo che potresti andare lì…
Heric: ehm…
Signora: (al telefono)* buongiorno.. il signor? Tones? Oh scusi Lones! D’accordo! Tra 20 minuti…33.600 yen. La ringrazio. buongiorno* mi spiace per te ragazzo ma il signore che mi ha appena chiamato ha occupato il posto che stavo per assegnarti.
Heric: era Charles Lones?
Signora: possibile.. mi ha detto solo il cognome che è Lones… e mi ha detto che sarebbe arrivato qui a momenti!
Heric: d’accordo… grazie lo stesso. Buongiorno.
Signora: ciao!!
“io quello non lo tollero!!! Ma guarda tu il caso! Sto prenotando un volo e Mr. Finocchio lo prenota prima di me! Dovrò avvisare Sana e dirle che non andrò a New York oggi.. Ma che partirò domani. Dimmi tu che sfiga! ” e uscì dall’aeroporto.
 
Ore 11:00.
 
H: “sono di nuovo a casa. Ora chiamo Sana.” Ma dove cavolo è il telefonino?eccolo qui.
Allora 522…”dai rispondi… -il telefono della persona da lei chiamata potrebbe essere spento o non raggiungibile. La invitiamo a riprovare più tardi. Grazie.- ecco ti pareva che non aveva il telefono acceso!”
“ora dovrò aspettare tutta la giornata… anzi fino a oggi pomeriggio… parlerò con gli altri… voglio sapere cose ne pensano!”
 
èore 15:30 al bar di sempre ç
 
Heric: ciao ragazzi! Grazie di essere venuti!
Funny: perché è così urgente?
Heric: devo dirvi delle cose importanti e voglio sapere come la pensate …tutti.
Alyssa: scusa una domanda perché oggi non sei venuto a scuola?
Terence: cuoricino mio aspetta fallo parlare…
Alyssa: certo cuore del mio cuore!
Geremy [a Funny]: adesso ce l’hanno con i cuori!
Funny sorrise e disse ancora con il sorriso sulle labbra: allora Heric? Cosa volevi dirci?
Heric: stanotte ho parlato con Sana.
Alyssa: quando?
Terence: chi ha telefonato?
Funny: cosa ti ha detto?
Geremy: dov’è?
Heric: grazie del silenzio… allora è a New York…
Geremy: scherzi?
Funny: ancora?
Terence: non ci credo!
Alyssa: con chi?
Heric: LA SMETTETE TUTTI QUANTI! STATE ZITTI! Per me è già difficile cavolo! Possibile che non ve ne rendete conto? Fatemi parlare e tenetevi i vostri pensieri per voi… poi fate le domande.
Allora Sana è New York veramente… è da sola… è lì perché è andata a trovare un certo Brad che adesso è in coma e rischia di morire a causa di una emorragia celebrale.
”ora il pezzo più brutto… respira Heric… respira” questa mattina non sono venuto a scuola perché sono andato in aeroporto… credevo che sarei potuto partire subito..
invece quel ignobile mmmm di Charles Lones mi ha preso il posto tramite telefono.
Ora lui è a New York al posto mio. E non è così che dovrebbe andare. Non così.
 
E nel dire queste ultime parole abbassò la testa e la appoggiò alla mano che era appostata sul tavolo pronta a riprendere la sua testa, che scuoteva finché di colpo si rialzò e disse: ok… ora fate le domande.. uno alla volta.
Nessuno voleva iniziare quando poi Alyssa disse: quindi questa mattina hai fatto saltato la scuola!
Funny: Alyssa non è questo l’importante! Come sta Sana? Tu ci hai parlato! Come stava?
Heric: malissimo… quando era al telefono con me piangeva quando riusciva a calmarsi un po’ la sentivo singhiozzare… era molto preoccupata per il suo amico… ma io sono preoccupato per lei! Per questo voglio andare a New York!
Terence: Heric ma cosa dici?
Geremy: non puoi andare da lei adesso!
Funny: poi c’è Charles con lei ora!
Alyssa: Heric saresti solo un motivo per litigare con lei di Charles!
Terence: Heric…ascoltaci noi sappiamo quanto la ami… ma ora te lo sconsigliamo tutti!
Funny: tu la ami troppo!
Heric fece uno dei suoi agghiaccianti sguardi a Funny, che aveva notato benissimo quello sguardo, ma continuò ad andare avanti: tu la ami così tanto che la seguiresti ovunque! Ma lei non ti ama così!
Alyssa: Funny ma cosa dici?
Ormai era troppo che Funny aspettava di dire quelle cose.
Troppo a lungo aveva atteso e in quel momento le parole dalla bocca le uscivano da sole in quel momento non ragionava…
Era come se avesse inserito un CD con tutto il discorso nella sua mente e ora lo stesse riproducendo.
Funny: lei prova per te solo affetto! Tu non sai quanto io ho sofferto per te! Perché anche se eravamo insieme tu guardavi lei non me.
Heric: Funny…
Funny: Ma lei ti lasciava fare… le piaceva essere guardata con i tuoi occhi in quel modo. Le piaceva essere corteggiata da te…
Heric: Funny…
Funny: Le piaceva litigare con me per te ogni volta che parlavamo insieme. Lei non ti ama. Lei non ti merita.
Heric: Funny ora basta…
Funny: che c’è la verità fa male?
Un rumore secco spezzò quel dialogo.
 
La mano di Heric, per la prima volta aveva colpito una ragazza.
Aveva colpito Funny.
Uno schiaffo in faccia. In piena faccia. Le aveva lasciato i segni della mano.
Heric: Funny io…io… scusami non so cosa mi sia preso! Ti chiedo scusa.
Funny si teneva la guancia con entrambe le mani: no Heric…. No… tu mi hai fatto questo per UNA così? Non ti riconosco più! Mi hai dato uno schiaffo per una…. Per una… non so neanche come definirla…
Heric: Funny.. io ti ho chiesto scusa… ma tu non  riniziare…
Funny: chi ha detto che avevo finito?
Geremy: Funny ora Basta!
Alyssa (a Terence): qui le cose si mettono male amoruccio!
Terence (a Alyssa): amorino! Non ho mai visto Heric in questo stato! Mi fa paura! È la prima volta che colpisce una ragazza…
Geremy: senti Heric… io sono tuo amico ma Funny è la mia ragazza… non la puoi trattare così!
Heric: Geremy… STAI ZITTO!  E risparmiati queste parole inutili.
Funny: Heric ma come ti permetti!
Heric: d’accordo.. mi avete stufato tutti.
E si alzò di scatto dalla sedia dirigendosi verso la cassiera.
Heric: scusi ho preso un caffé macchiato. Potrebbe farmi il conto?
Cassiera: ma certo sono 153 yen.
Heric: ecco. Tenga il resto. Buon pomeriggio.
 
 E appena aver pagato non salutò neanche i suoi amici che cominciò a camminare verso il parco.
Terence: Heric ma dove vai?
Alyssa: dai rimani qui!
Geremy: dai vattene! Vigliacco.
Heric si girò di scatto.
Heric: che cosa hai detto?
Geremy: ho detto vigliacco. V-I-G-L-I-A-C-C-O.
Heric: fai lo spiritoso con me?
Geremy: oddio che paura! Mi tremano le gambe!
Heric: tra poco ti preoccuperai di qualcos’altro!
Funny: smettetela tutti e due.
Heric: tu stai zitta. Hai già detto abbastanza.
Funny: m-ma… i-io… ”ma che cavolo ho detto?” Heric ti prego scusami… vorrei parlarti un momento… da solo…
Heric la guardò come per fulminarla e poi disse come se non fosse accaduto niente: Funny… io con te ho chiuso.
TUM.
TUM.
TUM.
Il cuore di Funny era a pezzi. Diviso in due. Un panno nero si era calato davanti ai suoi occhi… non ragionava più.
Non le importava più nulla di quello che avrebbe potuto dire perché ormai lui le aveva detto – io con te ho chiuso-.
Funny: heric io non so cosa mi sia preso… ti prego scusami! perdonami! So che ami Sana ma quella ragazza non può continuare a tormentare la tua mente.. prima ho detto cose che neanche pensavo, ma io credo di conoscerti e…
Heric: tu mi conosci? Come… come … come puoi pensare di conoscermi! Tu chi sei? Come puoi dire di conoscermi? Non so se hai capito. Te lo spiegherò meglio. IO CON TE HO CHIUSO. Tu per me NON CONTI NIENTE. Tu per me non sei nessuno.
Sei solo un fastidio per me. Ti do un consiglio… LASCIAMI IN PACE o sarà peggio per te! Sono stato chiaro?
 
(dialogo sottovoce)
Terence: alyssa sono veramente preoccupato…
Alyssa: terence io credo che heric sia veramente tornato quello di un tempo…
Terence: se sana non torna qui le cose si metteranno male…
 
Geremy: adesso minacci anche?
Heric: geremy vuoi che ti spacchi la faccia?
Geremy: tu credi di fare il duro… vuoi che ti spacchi la faccia.. ma per favore! Avanti! Fammi vedere cosa sai fare!
Heric: ok se me lo chiedi ti accontento subito!
E così gli diede un pugno in faccia.
Heric: vuoi che continui? ”oddio ma che sto facendo?”
Erano tutti sbalorditi. Heric aveva picchiato funny e geremy.
Heric:“ma che cosa ho fatto? Ho fatto questo per lei.. ma se lei fosse stata qui… non mi avrebbe mai più voluto vedere…” Geremy scusami.. non credevo che l’avrei fatto…
Geremy: te ne accorgi un po’ tardi…
E geremy gli diede un pugno nello stomaco.
Alyssa: io torno a casa. Ho assistito fin troppo a questa cavolata.
Terence: ragazzi fermatevi! Vi stanno guardando tutti! Per l’amore del cielo!
Funny non osava parlare. Il SUO ragazzo la stava difendendo perché era stata picchiata, mentre il SUO EX ragazzo l’aveva picchiata e si stava difendendo perché il SUO ragazzo era stato picchiato.
Funny:”ma che situazione assurda… tutto questo perché non posso stare zitta.. è solo colpa mia..”
Heric era in piedi per miracolo… il pugno era forte, ma lui non sarebbe mai caduto a terra dopo un pugno sferrato da un amico… lui doveva essere il più forte.
Heric: geremy non voglio andare oltre… siamo amici!
Geremy: non mi sembra…
Heric: dai insomma… ho fatto una sciocchezza lo so… non mi dovevo comportare così ne con te ne con Funny e vi chiedo scusa…
Geremy: non basta… non bastano le parole heric per risolvere un litigio di questo genere… funny andiamo
Funny annuì.
Alyssa: anche noi andiamo?
Terence: si.. io devo ancora passare alla cassa… faccio subito… (sottovoce) tu cerca di calmare funny…
Alyssa: d’accordo. Funny puoi venire un attimino?
Funny: si certo…dimmi.
(dialogo sottovoce)
Alyssa: stai bene? Vuoi tornare a casa con noi se non te la senti….
Funny: grazie alyssa, ma non credo che tornerò con voi ne con Geremy… mi farò una passeggiata da sola…
Alyssa: come vuoi…
Funny: allora ciao.
E iniziò a correre via dai suoi amici… come di solito faceva Rossana.
Heric e Geremy stavano discutendo ancora quando Alyssa e Terence andarono via.
Heric cercava di calmare Geremy… e Geremy cercava di colpire heric.
Andarono avanti per diversi minuti quando ad un certo punto Heric disse: Geremy ora basta… ho avuto un momento di rabbia… ma ora calmati!
Geremy: stai scherzando?
Heric: scusami
E appena finito di dire questa parola gli diede un pugno nello stomaco, così forte da fare svenire l’amico. Lo prese sulle spalle e lo riportò a casa sua.
Ora era chiarissimo.
Sana aveva cambiato Heric.
Ma ora non c’era e le cose stavano cambiando.

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Capitolo 8
*** una passeggiata con un amico ***


CAPITOLO OTTAVO
(una passeggiata con un amico)
 
Ore 19:30.
Casa Hayama.
DDDDRRRIIIINNNN
Terence: vai tu mamma?
MmT: si certo…pronto?
(dialogo al telefono)
Heric: pronto sono heric. C’è terence?
MmT: oh ciao Heric! Certo Terence è in casa…
Heric: posso parlare con lui?
Terence: mamma chi è???
MmT: oh terence vieni c’è il tuo amico Heric al telefono.. ti sta cercando
Terence: ah grazie.
Heric: terence… ti vorrei parlare un po’… stasera
Terence: io veramente sarei….ehm…. d’accordo non importa… ti passo a chiamare io?
Heric: no… verrò sotto casa tua… ti vengo a chiamare io
Terence: d’accordo
Heric: ciao. Ah! Grazie
Terence: figurati. ci vediamo.
 
La conversazione fu breve e seria. Terence non aveva voglia di parlare con Heric al telefono… soprattutto con sua mare nei paraggi.
In più quella sera doveva uscire con Alyssa… ma aveva deciso di rimandare perché il suo migliore amico dopo molto tempo lo aveva chiamato per parlare.
Terence:“chissà perché Heric mi vuole parlare proprio stasera… forse vorrà spiegarmi quello che è successo oggi” mamma io esco!
MmT: dove vai?
Terence: esco con Heric!
MmT: a che ora torni?
Terence: non so… verso le 23:30 sarò a casa non mi aspettare sveglia
MmT: d’accordo mi fido di te… e fa che non succeda come l’ultima volta… vedi di tornare a casa come sei venuto… non con i carabinieri… chiaro?
Terence: si mamma… e poi quello è stato un giorno a parte!
Mmt: poteva anche essere il compleanno della tua ragazza… ciò non toglie che non devi mai più tornare alle 4:30 ubriaco.
Terence: dai mamma! E poi smettila con questa storia! Ti ho detto che torno prima di mezzanotte! Non basta? Prima tornavo a casa minimo alle 2!
MmT: non ti dovrei neanche far uscire! Lo sai?
Terence: si mamma!
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Terence: ecco.. heric è arrivato.. io lo volevo aspettare fuori!
MmT: sai quello che devi e non devi fare!
Terence: si..si.. ciao mamma.
E chiuse la porta di casa. La mamma sospirò ma non riaprì la porta.
Terence: ciao heric!
Heric: ciao terence… scusami ma io dovevo parlare con qualcuno…
Terence: non ti preoccupare… quando vuoi sai che ci sono, no?  Facciamo una passeggiata?
Heric: si…grazie… io ti volevo parlare… per oggi
Terence: non credo che ci sia molto da dire.
Heric: invece si.
Terence: sentiamo allora… innanzi tutto perché hai picchiato Funny?
Heric: era da questo che volevo finire ma se tu me lo chiedi… io…io ho sbagliato e lo so… le vorrei chiedere scusa ma ho paura che ora lei abbia paura di me. Ho paura che non mi possa più considerare suo amico.
Terence: ma certo che ti considera tuo amico! Siete stati insieme! Come puoi pensare che di punto in bianco possa finire così un amicizia!
Heric: non lo penso… ne ho il dubbio!
Terence: Heric ascoltami il tuo legame con funny è molto forte e anche se non lo dà a vedere lei ti vuole bene. Mi spiego?
Heric: dici che lei mi vuole più che bene come un amico?
Terence: Io credo che lei ti ami ancora.. che on ti abbia dimenticato del tutto!
Heric: ci siamo lasciati insieme! Poi è stata lei a voler iniziare!
Terence:; sappiamo entrambi che vi siete lasciati perché… bhè… perché ami Sana e non lei!
Heric: è qui che vi sbagliate tutti! Io lo confesso. Ok d’accordo mi sono messo con Funny per dimenticare Sana, che stava girando la casa nel bosco… ma poi ho capito che mi piaceva che provavo per lei affetto. Stavo bene con lei. Ma non la amavo.
Continuavo a stare con lei per non farla soffrire ma poi mi sono reso conto che lei era veramente innamorata di me.
Ogni volta che mi guardava arrossiva semplicemente perché la salutavo dicendole ciao tesoro!
E più guardavo nei suoi occhi più mi rendevo conto giorno dopo giorno che sarebbe stato peggio, se avessi continuato a far finta di amarla. Davvero… per lei provavo qualcosa che andava oltre l ‘amicizia, ma niente che potesse arrivare all’amore. Solo una ragazza mi fa quest’effetto. E questa ragazza la conosciamo entrambi si chiama Sana Smith.
Terence ora ti ho spiegato veramente cosa sentivo per Funny e vorr..
Terence: Heric io non.. sono senza parole! E comunque non mi hai detto perché l’hai picchiata!
Heric: credimi io non ero più io… o almeno no ero più quello di sempre… o forse è meglio dire per qualche minuto sono tornato quello di prima… quello che ero prima che Sana mi cambiasse la vita. Prima che lei mi impedisse di suicidarmi. Prima che io dovevo ancora iniziare a vivere.
La vita senza di lei non … non… IO non vivo senza lei.
Terence: heric da come parli direi che tu vivi per Sana
Heric: forse è così
Terence: ma Sana non vorrebbe mai che fosse così!
Heric: tu lo credi veramente?
Terence: no.. io ne ho la certezza in assoluto!
Heric: bhè io volevo parlarti di quello che è accaduto oggi.. e come prevedibile siamo arrivati a parlare di lei…
Comunque io non volevo picchiare Funny, voglio ancora essere suo amico, ma una parte di me mi dice che ho chiuso definitivamente con lei e che non riesco a perdonarla.
 Un’altra parte di me mi dice che sana non avrebbe mai voluto che accadesse una cosa simile e per questo devo fare pace con lei e fare finta che non sia accaduto niente.
m-ma… io io non ce la faccio! NON CE LA FACCIO!
 
Respirò a fondo. Terence era spaventato e sbalordito di quante cose gli stesse dicendo l’amico!
Terence: H-Heric… io credo che t-tu…”dai non balbettare” TU DEVI SCEGLIERE! ”oddio… l’ho detto veramente?”
Heric lo guardò a occhi spalancati. Heric: tu credi che io debba scegliere?
Terence: esattamente. Non puoi continuare così! Questa non è vita come dici tu! Questa è sofferenza bella e buona amico mio.
Heric non capiva quello che terence stava dicendo… o forse si…
Heric: terence ascoltami i…
Terence. No. Fammi parlare. Per 5 anni ti sei torturato… ormai quasi sei… e cosa hai ottenuto? Non puoi aspettare che sana capisca che tu la ami! E tu non puoi aspettare che lei ti dica che ti ama! Ragiona  se tu le dicessi i tuoi sentimenti sana ti aprirà il suo cuore ne sono sicuro!
Vi amate ma non riuscite a dirvelo! È solo questo il vostro problema! Per una serie di circostanze non siete mai riusciti a trovare il momento giusto ma sai cosa ti dico? Heric! Svegliati! Non esiste un momento giusto! Perché qualsiasi momento della tua vita è perfetto! La vita è un dono meraviglioso da prendere bene in qualsiasi momento anche se in quell’istante tu odi a morte una persona la devi perdonare! Perché in qualsiasi momento lei potrebbe non esserci più e morirebbe con il pensiero di essere arrabbiata con te!
Heric: WOW!
Terence: e non ho finito! Bhe… ho perso il filo… ma il succo era che se ami sana glielo devi dire. E non devi aspettare il momento giusto. Questo perché ogni singolo momento che passate insieme… mentre parlate… mentre vi abbracciate… mentre vi prendete a botte… mentre semplicemente vi guardate… ogni singolo momento è perfetto perché voi siete a vostro agio l’uno con l’altra estate bene insieme. Heric quello che sto cercando di dirti è che devi smettere di aspettare e devi agire! Il più presto possibile!
Heric: mmm… io volevo dirti che volevo il tuo parere se andare a new York stanotte o aspettare che lei torni…
Terence:(cade per terra) e cosa hai capito da tutto quello che ti ho detto?
Heric: che devo andare a New York.
Terence: siiiiiiiiiii! Sono felice che riusciamo a comunicare!!!
Heric: scusa ma all’inizio non eri contrario?
Terence: no mai! Ho solo detto Heric ma cosa dici! Volevo un chiarimento di quello che avevi in mente! ;)
Heric: davvero? Sei sempre stato dell’idea che devo andare a New York?
Terence: certo.
Heric: oh grazie Terence!
Terence: allora…dobbiamo andare in aeroporto per comprare un biglietto… il pullman dovrebbe essere il n°6…
Heric: mi accompagni in aeroporto?
Terence: ma certo!! Ti accompagno a prendere il biglietto e ti aiuto a fare le valige… poi però non posso venire con te perché devo tornare a casa..
Heric: graziegraziegrazie! A proposito... dal compleanno di Alyssa tua madre ti tiene sotto controllo eh?
Terence arrossì come un peperone  e poi disse: già… l’ho combinata grossa!
Heric: anche Nelly si sarebbe un po’ preoccupata se io sarei rientrato a casa alle 4:30 accompagnato dai carabinieri ubriaco e mezzo nudo!
Terence: smettila con questa storia! Hai capito! E poi è stata colpa tua! Tu mi hai fatto bere quella birra!
Heric: non è vero! Io ti ho solo detto che se volevi da bere potevi prendere qualcosa al tavolo, intanto che aspettavamo che alyssa si provasse il vestito che le aveva regalato Funny! E poi credevo che per come sei fatto avresti preso un succo.. una coca cola al massimo! Non una birra!
Terence: neanche io l’avrei creduto! hey ecco il pullman!
Heric: ne riparleremo.. non finisce qui.. per questa volta l’hai scampata!
E insieme i due ragazzi presero il pullman che li avrebbero condotti al centro di Tokyo per poi andare in aeroporto, prendere i biglietti tornare a casa di heric, e fare le valige.
Heric: terence… è ora che ti sbrighi… perché sono le 23:15!
Terence: Hai ragione!!! Bhè io ora ti saluto! Mi raccomando fai buon viaggio e parla con sana!
E dicendo queste parole gli diede una pacca sulla spalla.
Heric: stai tranquillo ti telefonerò non appena sarò arrivato e…
Terence lo anticipò e disse : e non appena avrai parlato con Rossana.
Heric: già… ora sbrigati però!
Terence: ma cosa dico agli altri?
Heric: dì che non sai niente e che non mi senti da oggi pomeriggio ok?
Terence: m-ma…
Heric: ok?
Terence: d’accordo hai la mia parola.
Heric. Grazie ancora.. amico mio.
Terence sorrise strillò mentre correva “ciaooo! Fai buon viaggiooooo!”
Heric rispondeva con altrettanta voce ”stai tranquilloooooo! Ti telefoneròòòòò! Ciaooooooo!”
E appena terence svoltò l’angolo Heric guardò l’orologio… 23:26 e pensò tra se e se “non so cosa gli sia successo quella sera… è proprio uno perfettino e rispettoso delle regole!ihhihi”.
Rientrò in casa, scrisse una breve lettera per Nelly e per il padre e poi prese la sua valigia e la trascinò verso la fermata del pullman.
 Aspettò che ripassasse per la seconda volta e dopo aver fatto il solito cambio, entrò in aeroporto e aspettò il suo volo, previsto per le 5:30, poiché c’era stato un ritardo di 2 ore e 45 minuti.
Ormai era sicuro di quello che stava facendo, ma non sapeva che purtroppo uno sgradevole imprevisto, avrebbe prolungato di molto la sua permanenza a Tokyo.
 
Salveeeeeeeeeeeeeeeeeee!! quanto tempo!!! spero che non vi dispiaccia di come sta andando la storia.. e scusate se aggiorno con tanto ritardo... grazie per le tutte le recensioni!! fatemi sapere se nella storia c'è qualcosa che non va;) ora vi saluto.. BACIIIIIII
 

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Capitolo 9
*** il giorno dopo a scuola ***


CAPITOLO NONO
(il giorno dopo a scuola)

Heric guardava fisso il tabellone dove erano scritti gli orari degli atterraggi e dei decolli degli aerei.
Il volo per New York era previsto per le 5:30.
Ad Heric sembrava che quei minuti non passavano mai e appena furono le 5:05 si sentì una voce dal suono metallico gracchiare dall’altoparlante dell’aeroporto.
+il volo per New York numero 741145, delle 5:30 del mattino, è stato cancellato. Siamo spiacenti, ma per una serie di avvenimenti a noi sconosciuti verificatisi a New York, il volo sarà rimandato a lunedì 23 giugno. Ci scusiamo per il disagio causato e la compagnia aerea AirLines rimborserà il volo perso. Ci scusiamo di nuovo. La direzione+
Heric: che cooooooooooosa? È uno scherzo questo?
Signora: no ragazzo mio! Purtroppo accade spesso di questi tempi!
Heric: e io dovrei aspettare altre DUE settimane?
Signora: temo di sì, mio caro. Sigh… anche io aspettavo con urgenza questo volo… ma purtroppo non credo ci sia altra soluzione… dovremo aspettare per i prossimi 14 giorni.
Heric: non c’è un… che ne so un … volo privato? Magari più costoso?
Signora: no… a meno che tu non possieda un jet!
Heric: D’accordo lasciamo stare. Arrivederci. “non ci posso credere. Questo è un incubo! Ok. Ora mi risveglio e sarò seduto su quella sedia della sala d’attesa dell’aeroporto. No. È la realtà. Ma perché queste cose succedono a me?”.
Heric frugò nel suo zaino. Prese il telefonino e digitò il numero di Terence.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN.
Terence sbadigliò e poi rispose biascicando.
Heric: pronto?
Terence: oooooh…Heric sei tu… ma che ore sono?
Heric: sono le 5:08… cattive notizie…
Terence: non mi dire che è successo quello che penso!
Heric: può essere… hanno cancellato il volo.
Terence: ah no! Non è questo quello che avevo pensato.. sai avevo pensato che ti avevano cancellato il volo.
Heric: “ma è scemo?”… terence è quello che ho detto! Hanno cancellato il volo per New York!
Terence: nooo! Non ci posso credere! E quando ci sarà il prossimo volo?
Heric: tra due settimane… ci sarà il 23 giugno.
Terence: oh Heric mi dispiace tanto.
Heric: lasciamo stare. Ci vediamo domani a scuola.
Terence: d’accordo.
Heric: ciao
Terence: no Heric aspetta!
Heric: si? Dimmi.
Terence: domani parlerai con Funny?
Heric: non lo so… non so cosa fare con lei… credo che domani manterrò le distanze con tutti… voglio evitare possibili discussioni.
Terence: d’accordo ma… forse è meglio che aspetti che lei sia a venire da te. Se domani vorrà parlarti falla parlare…
Heric: hai ragione. ora continua a dormire… ciao.
Terence: buonanotte.

è Il giorno dopo a scuola ç

Heric era sdraiato sulla panchina della fermata del pullman e aspettava che gli altri studenti arrivassero per poter allontanarsi dalla massa.
Voleva evitare Funny. Ma mentre si alzava di colpo e a gran velocità si appostava dietro la siepe scorse Funny che correva dietro di lui.
Ad un certo punto accelerò il passo e Funny aveva iniziato a gridare : heric fermati! Voglio parlarti! Aspetta! Non correre via! Voglio discutere con te!
Heric si fermò all’improvviso ma rimase girato di schiena.
Funny rallentò il passo e quando lo raggiunse  disse con molta calma: Heric io devo parlarti.
Heric: adesso? “terence ha detto che la devo far parlare… anche se adesso mi rendo conto che la riempirei di schiaffi… ma devo stare calmo”
Funny: se tu vuoi… si adesso.
Heric si girò di scatto e aggiunse: dimmi tutto quello  che mi devi dire.
Funny lo guardava. Per la prima volta stando di fronte a lui aveva paura. Non aveva timore che potesse di nuovo colpirla, ma aveva paura che lui poteva reagire in silenzio. Come suo solito. Reprimendo tutto il suo dolore dentro di lui.
Funny: io volevo scusarmi di tutto quello che ho detto ieri. Non pensavo veramente quelle cose… io ho sbagliato e lo so… voglio chiederti di perdonarmi… io voglio molto bene a sana e non so cosa mi sia preso.. dire quelle cose… ho fatto uno sbaglio enorme e spero che tu un giorno possa perdonarmi e che possa tornare mio amico.
Heric: Funny non mi devi tutte queste scuse.
Funny: si invece! Se io questa mattina non sarei venuta qui a parlarti.. probabilmente non credo che ci saremo riparlati prima di due settimane…
Heric: due settimane… già due settimane…
Funny: tu non vuoi che io sia qui?
Heric: funny voglio essere sincero con te.
Funny deglutì e sospirò. Temeva che avrebbe sentito tutto l’odio che Heric potesse provare nei suoi confronti.
Heric: una volta per tutte voglio mettere in chiaro le cose. Per prima cosa… quali sono i tuoi sentimenti nei miei confronti?
Funny: “che cosa? Io non posso dirti che mi piaci da impazzire… che non ho mai smesso di amarti… e che mi sono messa con Geremy solo per dimenticarti.. ma non ci riesco…”io…
Heric: secondo Terence… secondo lui tu mi ami ancora e non mi hai dimenticato del tutto… se è così melo devi dire! Oppure non posso andare avanti con il mio discorso..
Funny: cambierebbe qualcosa se come dice terence fossi ancora innamorata di te?
Heric: si.. almeno credo.
Funny: io… no. E comunque continua il tuo discorso… perché io… io voglio sapere cosa devi dirmi.
Heric: Funny… io lo leggo nei tuoi occhi. Tu mi ami ancora. Riesco a guardare i tuoi occhi e a capirti in un istante…
Funny (urlando): HERIC!! LO CAPISCI CHE IO NON SONO ROSSANA!
Quelli che stai guardando sono i miei occhi… NON I SUOI! Tu non mi hai mai guardato come guardi lei… non potresti mai.. neanche se ti ci mettessi d’impegno!
Heric: “oh funny hai proprio ragione… i miei occhi sono solo per lei… per nessun altra… nessun altra.” Funny hai ragione.
Funny abbassò lo sguardo e iniziò a piangere. Chinò la testa e si appoggiò con le spalle al muro che si trovava dietro di lei.
Heric: funny io… non volevo farti stare male…”o forse si?”… ora smettila di piangere…
Funny singhiozzava sempre più forte…”heric… tu non mi hai mai amato… dimmelo…”DIMMELO!!!
Heric stupito la guardò: dirti cosa?
Funny alzò lo sguardo; i loro occhi si incrociarono e heric per un secondo ebbe un tuffo al cuore. Si era ricordato di quando lui e sana erano in gita e poi lei si era messo a piangere. Avevano la stessa espressione. Erano praticamente identiche se non fosse per i capelli.
Funny: dimmi la verità… tu no mi hai mai amato! Non è così, forse?
Heric: si.. è così… e dirti queste parole mi costa molto. Forse a te non può sembrare ma una parte di me stava bene con te. Non ti avrei lasciato se un'altra parte di me non mi continuasse a dire ogni giorno –heric.. sai che lei non è sana… devi lasciarla! Più tempo passerà più sarà dolorosa la separazione-. Ogni giorno ogni ora ogni secondo questa vocina che era la mia coscienza mi martellava la testa.
Io all’inizio mi ero messo con te perché credevo che stando con una persona sarei riuscito a dimenticare Sana.  Ma non ci sono mai riuscito. Tuttavia, ogni giorno che passavo con te, iniziavo a provare qualcosa di diverso nei tuoi confronti… qualcosa che andava oltre l’amicizia.. ma che non era amore.
Mi sono reso conto che era una simpatia. Un infatuazione. Che è passata.  Per me  è passata. E credo che non tornerà mai più.
Funny era rimasta di stucco. Non avrebbe mai creduto che heric le avesse detto quelle parole… allora si limitò a dire: oh.
E poi ri-iniziò a piangere, ma questa volta non era appoggiata al muro.
Si teneva il viso con le mani mentre piangeva.
Ad un certo punto accadde una cosa stranissima, che nessuno dei due poteva immaginare in nessun momento al di fuori di quello.
Heric si avvicinò a Funny, prese le sue mani, e la guardò intensamente.
Poi disse con calma: tu Funny Matsoui sei stata la mia ragazza. Ora sei mia amica. E ne vado fiero.
Heric continuava a tenere strette le mani della ragazza.
H: Ti confesso che ci sono momenti in cui vorrei prenderti a schiaffi e purtroppo ieri non sono riuscito a controllarmi… e è per questo che ti chiedo scusa…
Ma tu Funny… sei anche la persona di cui no riesco più a fidarmi come un tempo.
Mi spiace dirtelo… ma sei cambiata. Quando hai detto quelle cose su Sana le pensavi veramente, ne ho la certezza…
Funny cercava di liberarsi dalla sua stretta e poi disse: no… ti sbagli! Io quelle cose  non le pensavo veramente!
Heric: certo che le pensavi! Sai è nei momenti in cui sei arrabbiata che esprimi la tua vera opinione su qualcuno o su qualcosa… è sempre così… per tutti… SEMPRE.
Funny: bè forse hai ragione… ma mi dispiace per quello che ho detto.. VERAMENTE. Mi rendo conto che quelle cose le pensavo… ma avrei dovuto dirle in sua presenza e non davanti a tutti… non sono una buona amica… sono solo una vigliacca.
Heric: vigliacca?
Funny: già… fammi un favore… rendi la mia vita uno schifo ricordandomi tutti i giorni che sono una pessima ragazza!
Heric: ma dai… che dici?
Funny: tu non hai mai visto la parte cattiva di me… e ti auguro di non vederla mai…
Heric: vieni qui..
Funny: cosa?
Heric allungò le braccia e la tirò a se…
Si abbracciarono dolcemente.. come si abbraccia un amico che non rivedi da tanto tempo…
Funny: perché fai questo?”heric perché mi torturi così?”
Heric: perché ti voglio bene…
Funny: “perché mi vuole bene… che belle parole! Lui mi vuole bene!ma non mi ama…”

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

Heric: la campanella…
Funny si staccò velocemente da quello che riteneva il paradiso…
Heric con lo sguardo un po’ perso disse: su asciugati le lacrime… perché tra poco ci manderanno in presidenza se non ci sbrighiamo…
Funny: si.. hai ragione! Muoviti!
Heric: a me? ma se sei tu la lentona!!!
Funny rise. Ma non c’era niente da ridere. Aveva molte domande nella testa… come perché heric mi ha abbracciata? Oppure perché non ha voluto le mie scuse? Perché ha cercato di spiegarmi quello che pensava della nostra storia? Perché di colpo è così sincero??
A tutte queste domande funny non riusciva a rispondere da sola…
Ma forse una mente amica avrebbe potuto aiutarla...
  

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Capitolo 10
*** emozioni forti ***


CAPITOLO DECIMO

(emozioni forti)

 

Sana camminava sola per una strada deserta…

La nebbia era fitta… come in tutte le fredde sere di New York.

Città grande new york.

Bella, illuminata, piena di gente.

Ma dove si trovava lei, non era così.

Non c’era nessuno… solo case con le luci spente, marciapiedi vuoti e lampioni fiochi.

Era una strada grande… con molte vie che si ricongiungevano ad essa. Da una di queste vie una persona sbucò all’improvviso.

Era in lontananza… sana non la vedeva bene e si domandava dove stesse correndo. guardò l’orologio che portava al polso. Erano le 22:00.

Iniziò a correre per poter raggiungere quella persona… quando ad un tratto la persona che inseguiva si fermò. Sana era alle sue spalle e solo allora riuscì a capire chi era.

La nebbia come per magia si infittiva sempre di più… ma nonostante questo Rossana era determinata a parlargli.

Già… era proprio lui. Heric.

Sana pensava”forse non mi ha notata a causa della nebbia… lo saluterò io” ma non fece in tempo ad aprir bocca che Heric si era girato di scatto.

Sana si sentiva distante da lui chilometri e chilometri ma erano distanti solo qualche centimetro.

Heric: brava Sana… ora sei qui… sei andata via da me… per LUI… ora puoi fare a meno di me…ciao.

Sana non credeva a quello che stava sentendo.

Sana :”ma cosa stai dicendo heric?” Her..

Heric: e… un ultima cosa… spero di non rivederti mai più!

E il ragazzo iniziò a camminare a grandi passi e in men che non si dica era distante dalei già di vari metri..

Vuoto. Vuoto completo. Vuoto… nel cuore.

Sana non credeva a quello che stava sentendo e senza ragionare lo rincorse e da dietro allungò le braccia e lo strinse forte.

Piangeva. E pensava. No. Non riusciva  a pensare.

Sana: heric.. ma cosa ti prende? Cosa dici?

Il ragazzo non rispondeva.

Sana: heric… io non posso vivere senza di te! Perché mi dici queste cose?io…io… io ti amo.

Heric si voltò lasciando che le braccia di sana non potessero più tenerlo.

Heric: ah si? Tu mi ami?...

Sana diventò rossa come un peperone ma annuì. Era sicura di quello che stava facendo… o forse no…

Heric: allora se mi ami come dici.. perché sei ancora con LUI??

Sana spalancò la bocca. Voleva urlare. ma la voce gli si soffocava in gola.

Ad un tratto tutto quello che stava guardando si dissolse nel vento. Come della nebbia. Tutto si avvolse in essa.

Sana spalancò gli occhi.

Guardava il soffitto poi si sedette sul suo letto.

Era tutta sudata e tremante.

Erano le 03:00.

Era un sogno.

Si alzò di colpo dal letto e si diresse verso la porta della stanza di Charles.

Voleva che lui… che lui la facesse… esattamente cosa voleva da charles?

Sana fissò la maniglia della porta”che strano… ma sono venuta qui… per parlare con charles… e ad un tratto non so che dirgli… una volta non sarebbe stato così… ma quel bacio… perché mi avrà baciato sulla guancia? Io non posso svegliarlo adesso… mi vergognerei di dire che ho sognato heric. Lui lo odia.”

Si allontanò dalla porta e tornò a sedersi sul letto.

“aspetterò che si faccia giorno… non ho proprio sonno…non riesco a dormire…e poi.. domani ci sarà l’intervento di brad…oh brad… ”.

Stava tremando, poi come per fingere con se stessa scuotè la testa, si schiarì la voce e in tono tremolante aggiunse: poi verso le 6:30 mi farò una doccia… e poi sveglierò Charles.

“si.. farò così…”

 

Ore 7:30

Rossana è ancora sotto la doccia e Charles sta ancora dormendo.

Sana: “chissà da quanto tempo mi sto facendo la doccia? Meglio sbrigarsi…”

Uscita dalla doccia si asciugò e si vestì.

Indossava una maglietta bianca a maniche corte con il collo a V e un paio di jeans a sigaretta che avevano degli strappi qua e là.

Ovviamente i capelli erano sciolti e le sue scarpe erano Converse. (^_^).

Sana: ok ora chiamo Charles e …”e spero di non fare una figuraccia! ^///^” anche se è impossibile! D’accordo sana! Tanto lo devi solo chiamare! Cosa c’è di più facile!

Sana si diresse verso la porta afferrò la maniglia e con delicatezza aprì la porta che li separava.

Entrò nella sua camera…

Sana: “è identica alla mia! Forse lui è un po’ più ordinato però… ma non ha disfatto le valige…”

Guardò una sedia… su questa c’erano disposti con ordine un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, e un paio di jeans.

Sotto la sedia due nike, con dei calzini bianchi dentro.

O///O

Sana:”o mio dio… qualcuno mi dica che non è come penso io!”

Si avvicinò alla valigia… il cartellino che era attaccato alle chiusure della valige era ancora integro…

O/////O

Sana: (cade per terra)”si.. è come pensavo!.. d’accordo mi limiterò ad usare la voce…”

Sana: buongiorno charles…

Charles: ronf…zzzzzz…ronf…zzzzzzzzz…ronf…zzzzz

Sana: charles???? Charles ti devi svegliare!

Charles continuava a dormire… non dava segno di aver sentito un minimo di rumore.

Sana: CHARLES. TI DEVI SVEGLIARE. È TARDIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!

Charles: roooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooonf!!!

Sana andò verso la finestra e spalancò le tende.

Era su tutte le furie allora si avvicinò a charles e lo guardò per qualche istante…

Sana: il signorino charles lones è pregato di svegliarsi!

Sana: oh noooo! Le ho provate tutte… charles perché non ti svegli???

Charles: mmmm… perché sto…mmmm. mendo!

Sana: charles smettila di dormire! Apri questi occhi, svegliati e preparati.

Sana lo guardava incuriosita… si sedette accanto a lui sopra le coperte… era tutto coperto fino al naso…

Charles aprì gli occhi con estrema calma…

Charles: uhm? Oh buongiorno Rossana!

Sana fissò i suoi occhi… erano azzurri come non mai… profondi come l’oceano e brillanti come le stelle del cielo.

Charles: Ho qualcosa in faccia?

Sana sorrise : no… non hai niente… tranne un enorme ritardo!!!

Charles: perché che ore sooooooooooono?(sbadiglio)

Sana: era ora che ti interessassi per sapere che ore sono! Sono le 7:45 bello mio!

Charles sbarrò gli occhi:che cosa?

Sana: 7:45!

Charles: e perché non mi hai chiamato prima??? E si sedette dentro letto poi si strofinò gli occhi.

Sana lo guardava sempre più affascinata dal suo modo di svegliarsi… o  da lui?

Fino a quel momento aveva dato gran parte della sua attenzione ai suoi occhi… ma come aveva previsto prima, charles era andato a letto in boxer…

Sana continuava a guardarlo… poi senza rendersene conto aveva abbassato lo sguardo sul suo resto del corpo…

E quando se ne accorse…

Sana: charles… ehm… io… andrei… bhe.. i-i-io.. t-ti aspet-to… al ba-bar…

Ovviamente sana voleva evitare di vederlo in boxer.. ma ovviamente accadde il contrario…

Sana si alzò dal letto e charles, che era seduto sotto le coperte, si alzò in fretta e furia…

Sana voltò lo sguardo, ormai viola dalla vergogna, ma poi charles le disse: sana avevi dei soldi in tasca? Qui per terra ci sono 500 yen…

Sana, distratta com’ è, si voltò senza pensare e rispose: oh si… grazie charles… sono proprio i mie… i mie… i miei…

Si era nuovamente accorta che lo stava guardando ancora…

Sana: ok.. ti aspetto al bar..(in tono più umile possibile)

Charles: d’accordo tra qualche minuto sono lì..

Sana chiuse la porta da dove era entrata e poi si recò al bar.

Sana: “chefiguracciachefiguracciachefiguraccia! Anzi, no forse è meglio:chefiguracciechefiguracciechefiguraccie” non imparerò mai!!!

In pochi minuti charles si era preparato: Nike, maglietta verde e jeans a vita bassa (calati).

Sana: “com’è carino! Oh mio dio! L’ho pensato veramente? Ho pensato veramente che carino? Oh no! Arriva…” mmm.. sei in ritardo!

Charles (con il fiatone):  tu lo sei sempre!!!

Sana: si… d’accordo lasciamo stare… hai fame?...

Charles: no.. per niente…

Sana: io ho già preso un donuts! Qui sono molto buoni…

Charles: devi prendere qualcos’altro?

Sana: no…

Charles: bè.. allora andiamo…

Charles si era fatto improvvisamente serio.

Sana: “è già arrivato il momento… ho paura che brad… non ci voglio pensare!” si andiamo…

Dopo circa 15 minuti arrivarono in ospedale e si recarono davanti alla camera di brad, dove c’erano Cycil e tutti i familiari.

MmB: salve ragazzi… dottore… dottore ora potete iniziare l’operazione.. siamo tutti..

Dottore: d’accordo signora…

 

 Ore 9:30

 

Inizia l’intervento del signor Hamilton Brad.

 

Ore 12:30

Tutti sono ansiosi di sapere come procede l’intervento ma nessuno li informa.

 

Ore 15:15

Esprimete un desiderio.

 

Ore 16:00

Fine dell’intervento del signor Hamilton Brad.

 

 

salve!!!!!!! sono sempre io!!!! ringrazio katy ke legge e recenssce sempre la misa storia e ringrazio anche ki legge solamente! grazie !!

alla prossima!!!

baci

=Ninni Boh=

 

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Capitolo 11
*** scegliere... ***


  wewe!! sono sempre io!!!

mi scuso x l'immenso ritardo!!! e ringrazio tutte voi x aver commentato: keira 93, princess of darkness, katy 92 e mary.

grazie a tutte e anke a ki legge soltanto!!!

CAPITOLO UNDICESIMO

(scegliere…)

 

Come è possibile essere innamorati di qualcuno ma di non riuscirlo a capire?

A questa domanda sana non sapeva cosa rispondere.

Non aveva mai trovato una risposta per quella domanda.

Erano passati 9 giorni dal giorno in cui Brad si era operato, quindi 12 giorni in totale, in cui sana era andata a New York.

I giorni dopo l’intervento furono simili.

Tutti i giorni sana e charles andavano in ospedale e aspettavano notizie sulla salute di Brad… e fortunatamente ora stava meglio.

(x Stefy che ha scoperto alcune mie idee, ti dico ke Brad non muore!!!!ahahaha_Nd. io).

Giorno dopo giorno iniziava a riprendere i sensi, riconoscere le persone… e quando non era affaticato addirittura a parlare.

La mattina seguente come di abitudine Sana e charles si recarono all’ospedale, ma quella mattina era diversa..

Il tempo era stano… molto nuvoloso… pieno di nuvole nere… inoltre la città era immersa nella foschia.

Sembrava un giorno molto triste… ma non era così… o almeno non lo sarebbe stato fino a quando sana non l’avrebbe rivisto.

Come al solito entrarono nella clinica e si recarono davanti alla camera di Brad, ma entrambi furono sorpresi di scoprire una bellissima novità…

Sulla porta della camera di Brad c’era un foglio con scritto ”trasferito in 113, terapia intensiva.”

Aveva cambiato camera… prima si trovava in Rianimazione… mentre adesso si trovava in terapia intensiva…

I dottori dicevano che si era ripreso benissimo e molto in fretta.. quasi nessuno si era mai ripreso in così poco tempo.. dopo un’operazione così delicata.

Sana(rivolta a Charles): sono felice… questo significa che sta meglio!

Charles: già… mi solleva molto il pensiero che la sua vita non sia più in pericolo..

Sana: il problema è che ora dobbiamo trovarlo… non sappiamo dove sia il reparto “terapia intensiva”.

Charles (cade per terra): Sana c’è scritto su quel cartellone grande come una casa.

Sana: hai ragioneee!”che figura O/////O”

Charles: dai andiamo!

Insieme si recarono in terapia intensiva, nella stanza 113.

Davanti alla camera c’era la mamma di Brad.

Sana: buongiorno signora!

MmB: oh! Ciao Sana! Cycil è dentro… Io ho passato tutta la notte con Brad… se volete potete entrare uno per volta, ma solo per pochi minuti… a momenti Cycil dovrebbe uscire…

Cycil in quel momento uscì dalla porta e sospirò richiudendo con fretta la porta.

Si voltò e poi con la sua voce squillante saluto con un abbraccio charles e sana.

Cycil: charles!!!! Sono strafelice di vederti anche questa mattina!

Charles: anche io!

Cycil si staccò da charles per attaccarsi alle braccia di sana.

Cycil: anche tu sei qui! Come sono felice!

MmB: certo Cycil.. sei felice.. ma qui ci sono persone che stanno male.. e tu non puoi urlare in questo modo..

Cycil: O/////O ehm.. ha ragione signora Hamilton… mi scusi… io andrei un momento in caffetteria… charles mi accompagni sotto?

Cycil afferrò charles per il braccio e senza aspettare una risposta si trovava già nel corridoio che portava agli ascensori.

MmB: sana.. io non ho fretta.. se vuoi puoi vedere Brad adesso…

A sana brillavano gli occhi.

Sana: d-di-dice davv-vero?

MmB: si certo!

Sana: la ringrazio!

Sana si apprestò ad aprire la porta e a entrare.

Chiuse la porta e si girò vero di lui.

Lo guardava…

In quel momento brad stava guardando fuori dalla finestra…

Sana si avvicinò.

Brad girò la testa verso di lei.. in un primo momento parve non riconoscerla.. ma poi disse a bassa voce: sana…

Sana: ciao Brad… mi riconosci? Sono io.. sono sana!

Brad: s-sana… s-sei t-tu… sei davvero tu?

Sana: certo! Non è un fantasma che ti parla.. sono io!

Brad: vieni.. avvicinati… siediti accanto a me.

Sana: certo.. come vuoi..

Prese la sedia e si sedette accanto a lui.

Poi aspettò che lui iniziasse a dire qualcosa…

Brad: sai… sei davvero bella. Quasi non ti riconoscevo prima… sei cambiata… anzi no.. sei… cresciuta.

Sana: dici davvero?

Brad: certo…

Sana sorrise in segno di gratitudine.

Brad: che bel sorriso che hai!

Sana: ma cosa sono tutti questi complimenti?

Brad: niente… non ti fare strane idee. .il mio cuore appartiene solo alla mia biondina…

Sana sorrise di nuovo, ma adesso uscì dalla sua voce uno strano ghigno.

Brad: e il tuo cuore?appartiene al biondino?

Sana lo guardò intensamente come per dirgli con gli occhi che voleva evitare il discorso…

Brad: non fare quella faccia… da quando sei entrata non hai fatto altro che fingere!

Sana: non è vero!

Brad: sana.. lo leggo nei tuoi occhi… c’è qualcosa che ti tormenta! A me puoi dirlo…

Sana si sentiva a proprio agio e così decise di parlare apertamente con lui…

Voleva sfogarsi.. non riusciva più a fare finta di stare bene…

Nno riusciva più a fare finta di averlo dimenticato per quei pochi giorni…

Ora voleva liberarsi da quel peso che si portava dietro…

E si fidava di Brad… sapeva che la avrebbe ascolta e che non avrebbe detto niente a nessuno.

Così iniziò a parlare con un filo di voce…

Sana: sai brad se tu non avessi avuto quest’incidente, io probabilmente ora sarei a casa mia a piangere…

Brad: perché? È successo qualcosa a Tokyo?

Sana: no.. ma sarebbe successa… il giorno in cui ho preso l’aereo.. il giorno in cui ho saputo di te… c’era la gara di Heric  per la cintura nera… e io non ci sono andata… cioè ci sono andata.. ma non ho visto heric.. e non l’ho neanche salutato…

Brad: ma sa che sei qui a New York?

Sana: si… mi ha telefonato qualche giorno fa… e abbiamo parlato…

Brad: per telefono???

Sana: si certo.

Brad: e cosa vi siete detti?

Sana: come prevedibile mi sono messa a piangere… poi gli ho detto che ero qui a New york perchè tu stavi male e poi mi ha chiesto se ero qui con qualcuno e io gli ho detto se poteva cambiare qualcosa e lu..

Brad: lui credeva che tu eri qui con Charles?

Sana: si esatto! L’unica cosa è che il giorno che mi ha telefonato charles non c’era… è arrivato il giorno dopo…

Brad: sul serio?

Sana: ti sembra che io stia scherzando?

Brad: non ci posso credere! Sembra che la vita per quell’Heric ultimamente stia andando un po’ male!

Brad sorrise poi con serietà riprese…

Brad: l’hai più sentito? Intendo dopo che Charles è arrivato…

Sana: no… avevo paura e così ho spento il cellulare e ho levato le batterie al cicalino.

Brad: di cosa avevi paura?

Sana: heric odia charles! Se sapesse che io sono qui con lui… no… siamo ragionevoli non posso telefonargli e dirgli “ciao heric, brad sta meglio e charles sta qui con me!”

Brad: mooolto divertente.

Sana lo guardò speranzosa di un consiglio…

Brad: non mi guardare con quella faccia.

Sana: oh brad!!! Io non so che fare!!!

Brad: cosa provi per heric?

Sana: coooooooooooooooooooooooooooooooosa?

Brad: rispondimi. Cosa provi per Heric?

Sana: bhè…siamo sempre stati amici…

Brad annuì facendo un ghigno come per dire si come no!

Sana sospirò.

Brad: non mentirmi… e non mentire a te stessa.

Sana: il giorno prima della gara mi ha baciato… cioè ci siamo baciati… io… non l’ho respinto…

Brad: davvero?

Sana: fino ad un certo punto…O//////O all’inizio non mi ero accorta che stavo ricambiando il bacio.. ma poi… quando me ne sono accorta gli ho dato una martellata in testa…

Brad: davvero?

Sana: purtroppo si… che scema che sono, eh?

Brad: scusami ma si! E poi?

Sana: e poi… e poi mi ha detto che mi doveva parlare dopo la gara di karate e io gli ho detto che anche io gli dovevo parlare…

Brad: ma non avete potuto parlare perché sei venuta a New York.

Sana: già…

Brad: cosa provi per lui?

Sana: io… io credo di amarlo… anzi no.. ne sono sicura…lo amo… sono sicura che gliel’avrei anche detto…

Brad: e cosa provi per charles?

Sana: charles??? Charles è solo un amico…

Brad: si vallo a dire a qualcun altro…

Sana: oh brad! Cosa provo per lui! io…io non lo so!..... in questi giorni mi è stato vicino.. abbiamo anche scherzato insieme… ma mi sono accorta che lo guardavo diversamente dal solito… come se ooooo..non lo so!

Brad: come se ti piacesse?

Sana: ehm.. O//////////O credo di si…

Brad: quindi tu ami heric… ma ti piace anche charles…

Sana: no mi piace! Lo trovo solo carino… e simpatico.. e altruista.. gentile… generoso… è davvero bello quando ti guarda con quegli occhini…

Brad guardava Rossana molto strano…

Brad: “è impazzita?” si certo.. miss universo!

Sana: che cosa?

Brad: parlavi a vanvera.

Sana: oh scusa.. stavo solo pensando…

Brad: ok io direi che oltre ad amare heric tu sia cotta di charles Lones!

Sana: no, non è così!

Brad: oh si che è così!! Dai non mentirmi!

Sana: non ti sto mentendo!

Brad: allora non mentire a te stessa.. ti piace.. di la verità…

Sana: ok.. ma solo un po’ …

Brad: sei in un bel guaio…

Sana: lo so! Per questo volevo che tu potessi dirmi qualcosa! Che cosa posso fare?

Brad: tutto quello che posso dirti è fai chiarezza in te stessa..

Sana: ma perché devi dire frasi da filosofo???

Brad: non sono frasi da filosofo! Devi solo capire cosa ti passa per la testa quando pensi a ognuno di loro.

Sana: in che senso?

Brad: innanzi tutto prova a ricordarti cosa pensi quando li vedi o come ti senti…

Sana: bhè.. quando vedo charles…

Brad: non devi dirmelo… devi pensarci e decidere chi dei due… si insomma chi preferisci!

Sana: ma non posso sceglierne solo uno!

Brad: no.. devi! Heric ha fato la sua scelta.. ha scelto te!

Sana: come fai a saperlo?

Brad: Se ti ha baciato vuol dire che ha scelto te e quindi non sta più con Funny!

Sana: hai ragione!

Brad: io ho sempre ragione!

Sana: si certo…

Brad: devi semplicemente scegliere chi amare.

Sana: chi amare?

Brad: si.. hai capito.

Sana: ma io no…

Charles: Sana… potresti uscire? Vorrei parlare un po’ con Brad.. se non ti dispiace.. non possiamo stare tutti e due insieme nella camera.

Sana: oh si certo! Hai ragione!

Brad: ciao sana!

Sana: oh. Brad.. ci rivediamo domani ok??

Brad: certo… vai ora… voglio parlare un po’ con Charles.

Sana lo guardò con riguardo.

Brad: stai tranquilla non gli dirò niente!;)

Sana: D’accordo.. ciao Brad.. e .. grazie.. grazie veramente di tutto!

Brad: niente.. ora vai!

Sana: vado! vado!ciao.

Brad sorrise.. entrò charles e sana aspettò fuori in silenzio…

Già.. doveva scegliere chi amare…

Heric o Charles?

 

so che è un pò scontato..... ma fatemi sapere come la pensate!!! voglio le critche e commenti vari!!!! ciaoooooo alla prossima! 

 

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Capitolo 12
*** messaggi importanti ***


Saaalve!!!!! scusatemi tantissimo per il ritardo!!!

ringrazio Princess of Darkness, ke sta seguendo sempre la mia storia come Katy 92, Liz Dream e Keira 93...

grazie a tutte e spero xhe questo capitolo vi piaccia!!! aspetto le vostre opinioni!!

baciiiii alla prox!

 

 

DODICESIMO CAPITOLO

(messaggi importanti) 

 

 

Sana: “Come se sia così difficile… è naturale che io scelga…bhè… Heric… non c’è paragone tra l’amore che provo per Heric e ciò che nutro verso Charles… l’unico problema è che probabilmente heric adesso mi odia. Invece qui con me, a New York c’è Charles… lui mi ha sempre amato… e me lo aveva detto solo dopo pochi minuti che ci conoscevamo… quando avevamo girato quello spot sul cerotto…”.

Sana sorrise ripensando a quello spot.

Poi ripensò a tutti i momenti che aveva passato con Charles… come quando avevano girato la casa nel bosco..quando erano andati a New York per il musical … e quando lo aveva incontrato per strada pochi giorni prima.

Sospirò.

Charles.

Heric.

Erano completamente diversi.

Charles era capace di tirarla su di morale, di tranquillizzarla.

Heric sapeva consolarla e farla sentire bene.

Ma mai aveva pianto per Charles.

La maggior parte delle volte per cui piangeva.. era per Heric.

Ora ci ripensava… piangere per lui… a cosa serviva poi?

Piangeva quando si era messo con Funny… piangeva quando si vedeva con Funny… piangeva quando litigavano… piangeva quando non potevano vedersi.

Qualsiasi cosa per cui piangeva c’era di mezzo Heric.

Heric era quella forza che faceva girare il suo mondo…

Quel pensiero che gli riempiva ogni giorno la mente.

Quel’ amico che prima era un rivale tremendo.

Quella persona con cui aveva riempito i suoi ricordi.

Quel ragazzo bellissimo per cui piangeva.

Quella persona che amava.

Ma tutti questi particolari non sono abbastanza per descrivere il ragazzo che Sana amava così tanto.

Charles al contrario era la persona con cui aveva passato i suoi primi anni di vita.

Il suo migliore amico.

La persona con cui faceva coppia fissa nel lavoro.

Il ragazzo nel quale si poteva rifugiare se lei stava male.

Quella ragione per la quale era sempre pronta a partire nuovamente.

Solo perché sapeva che accanto  lei ci sarebbe stato charles.

Il ragazzo che era stato sempre il più dolce nei suoi confronti.

Ora Brad le aveva detto di chiarire i suoi sentimenti.

Le aveva fatto capire che per Charles provava qualcosa in più dell’amicizia.

Ma lei aveva intuito che era cambiato qualcosa nel loro rapporto.

Che non potevano più essere amici come un tempo.

Ma Sana riusciva a capire quello che il suo cuore le diceva, una volta tanto…

Le diceva semplicemente “in questi giorni ti sei divertita con Charles… e hai capito che non è lui la persona che ami. Tu ami solo ed unicamente Heric. Non Charles. Lui è solo un amico. Questa è stata solo un’infatuazione. Una stupidaggine.”

 Ormai era decisa.

Avrebbe scelto Heric.

Gliel’avrebbe anche detto una volta tornata a casa.

Ma quando sarebbe tornata a casa?

Per quanto tempo sarebbe ancora dovuta rimanere a New York… aspettando che il suo amico si rimettesse in salute?

(x vostra fortuna ancora x poco… ^_^)

Sana aspettò Charles per vari minuti, poi una volta uscito dalla camera di Brad, insieme uscirono fuori dall’ospedale.

Continuava a pensare a ciò che si era detta con Brad.

Non riusciva a pensare a nient’altro.

Le risuonavano nella mente le sue parole: “+Brad: ok io direi che oltre ad amare heric tu sia cotta di Charles!

Sana: no, non è così!

Brad: oh si che è così!! Dai non mentirmi!

Sana: non ti sto mentendo!

Brad: allora non mentire a te stessa.. ti piace.. di la verità…

Sana: ok.. ma solo un po’ …

Brad: sei in un bel guaio…+… ma perché proprio a me devono capitare tutte queste cose??”

Per un momento sana si soffermò a guardare charles, che accortosi di essere osservato le disse: tutto bene Rossana?

Sana: eh?oh si! Cioè no!

Charles: ????

Sana: ehm.. io avrei un po’ fame.. possiamo mangiare qualcosa??

Charles: ok.. d’accordo… andiamo al solito posto?

Sana: come vuoi tu… per me è indifferente.

Charles aveva notato che Rossana era soprappensiero…

Charles: ehm… c’è qualcosa che non va?

Sana: no… stai tranquillo… sto bene…

Charles: sicura ?

Sana: si certo. Allora ci muoviamo?

Charles: andiamo…

Arrivarono molto in fretta in una tavola calda.

Si sedettero e ordinarono un panino a testa.

Sana, dopo che la cameriera le aveva portato il panino, non aveva più fame, e mentre Charles si rimpinzava con il suo panino Rossana guardava il panino che era sotto la sua faccia.

Sana: “mi si è chiuso lo stomaco. Non ho fame. Non voglio mangiare niente. Tutto questo per… ooooooooooh! Ma come faccio!!! Io… io so chi scegliere ma ho paura di farlo. La mia vita è sempre stata nelle mani di Robby e della mamma. Loro sceglievano per me. potrei chiedere a qualcun altro di scegliere per me… ma non saprò mai se sia la scelta giusta. Prima quando non avevo charles davanti agli occhi mi sembrava tutto così chiaro. Avrei scelto heric. Ma ora che l’ho qui, davanti a me, non sono più sicura di quello che avevo pensato.”

Charles: sana.. perché non mangi??

Sana:  oh! Eh.. io.. veramente non ho più fame… scusami… vuoi tu il mio panino?

Charles: bè… se proprio insisti.. ok!

Sana: ”non so proprio cosa fare… adesso vorrei solo… dorimire. Adesso vorrei solo dormire?ahahahahaahahahahaa! ma che cosa penso? Ora faccio anche le battute nel pensiero… sto messa proprio male…” Charles… ti dispiace accompagnarmi in hotel? Sono un po’ stanca…

Charles: si certo! Non ti preoccupare. Ti accompagno.

Sana: grazie.”com’è dolce!”

Raggiunsero ben presto l’hotel e…

Sana:  charles… non è necessario che tu salga in ascensore con me.. vado da sola in camera.. grazie comunque

Charles:sicura?

Sana: si certo… ci sentiamo dopo, d’accordo?

Charles: si.. ma accendi il cellulare…

Sana: d’accordo. Ecco ora lo accendo davanti a te, così sei più felice.

Charles: brava. Ora vado. Torno in ospedale. Ci sentiamo dopo ok?

Sana: ok. Ciao

Charles la salutò con la mano e poi andò via.

Rossana prese l’ascensore e premette il tasto n° 15, piano dove si trovava la sua camera.

Una volta arrivata davanti alla sua camera, aprì la porta e lasciò la borsa sulla sedia accanto alla TV e si sedette sul letto.

Poi si lasciò andare completamente e si distese sul letto.

Chiuse gli occhi e continuava a ripetersi nella mente ”sana non devi aprire gli occhi! Devi dormire! ” ma proprio in quel momento aprì gli occhi.

Guardò il comodino.

Sopra c’erano ancora il cicalino senza batterie e le batterie da tutta ’ altra parte.

Sana guardava quegli oggetti.

Sana:”vorrei tanto rimettere a posto il cicalino”.

Ma continuava a guardarlo. Come se il suo cuore le impedisse di muoversi. Come se non volesse riaggiustarlo per non soffrire. Non ancora.

Ma non riusciva a muoversi finchè di colpo il suo telefonino iniziò a squillare insistentemente.

Si girò nel letto nel tentativo di riuscire a prendere la borsa senza alzarsi ma fu tutto inutile… allora si alzò e si diresse verso la borsa.

Come per magia appena la toccò il telefonino smise di squillare come per non voler essere trovato.

Tentò di trovare il telefonino per vari minuti e alla fine, dopo averlo trovato, lesse nel display: una chiamata persa da: Robby. 13 messaggi ricevuti.

Incuriosita aprì la cartella dei messaggi e fu stupita dal fatto che quasi tutti messaggi erano di avviso di chiamata quando il suo cellulare era spento.

Riconosceva i numeri. Erano quelli di Robby e Heric.

Un altro messaggio non era di chiamata persa, anzi diceva : ho notizie urgenti… prendi il primo volo e torna a Tokyo. Te lo ordina tua madre e il tuo manager… mi ringrazierai… ah! E…porta con te charles. Vi aspettiamo presto… e rispondi al cellulare quando ti chiamo. Ti ho chiamato proprio qualche minuto fa… Robby.

Ma c’era un altro messaggio, che diceva: perché hai spento il cellulare e il cicalino? Perché non vuoi parlare con me? torna presto… ti devo dire alcune cose importanti… se accendi il cellulare e leggi questo messaggio ti prego chiamami. Heric.

Sana: “heric… cosa vorrà dirmi??? E Robby??? Devo subito avvertire charles… a quanto pare torneremo presto a tokyo…”

Involontariamente sana sorrise.

Ma non si era resa conto che mentre sorrideva una lacrima le rigava in viso… 

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Capitolo 13
*** una nuova storia ***


CAPITOLO TREDICESIMO

(una nuova storia)

 

Si portò la mano al viso…

Sana: devo avvertire Charles. Però prima vorrei riposarmi. Sono veramente molto stanca.

Detto questo si butto sul letto, ancora in jeans e scarpe da tennis.

Dormì per varie ore, poi al suo risveglio trovò Charles seduto accanto a lei.

Charles: era ora che ti svegliassi!

Sana: charles!

Charles: no… la bella addormentata nel bosco!

Sana: mmm… non dire sciocchezze! Dovresti essere bionda e con i capelli lunghi!

Charles: adesso mi prendi anche in giro?

Sana: perché? È successo qualcosa?

Charles: 45 minuti fa ti stavo chiamando… ma tu non mi rispondevi così mi sono preoccupato e sono venuto qui..

Sana: non dovevi… ma che ore sono?

Charles: sono le 17:40!

Sana: che cosa?

Charles: le diciassette e quaranta minuti.

Sana balzò dal letto: oh no! Mi sono dimenticata la sveglia!

Charles: già.

Sana: o mio dio! E Brad?

Charles: sta bene.. lui sta bene…

Sana: e allora per quale motivo avevi tanta fretta di chiamarmi?

Charles: perché il dottore ha detto che oggi l’orario delle visite saprebbe terminato prima perché brad doveva essere più riposato per l’indomani, perché domani inizia a fare le cure per la riabilitazione… e forse riescono a togliergli quella macchinetta per i battiti del cuore.

Sana: si… e allora?

Charles: ti volevo dire di scendere sotto nella hall.. così potevamo svagarci un po’.. ma tu invece stavi dormendo!

Sana: mi dispiace! Che posso dirti?

Charles: charles mi dispiace e per farmi perdonare mi preparo in 2 secondi così usciamo!

Sana: ok… charles mi dispiace e per farmi perdonare mi preparo in 2… ehm facciamo 10 minuti così usciamo!

Charles: ok… io ti aspetto sotto!

Sana: D’accordo!

Charles: ah ti consiglio una cosa…

Sana: dimmi…

Charles: non metterti la gonna… perché io volevo andare al luna park.

Sana. D’accordo.. ma queste dovrebbero essere cose che non ti riguardano.

Charles: ma io lo dicevo solo per te!

Sana: si certo come no! E ora fuori!

Charles: okokok me ne vado!

Dopo 25 minuti Rossana scese nella hall.

Indossava un copri spalle nero, una canottiera bianca con intrecci di lacci davanti,   una minigonna di jeans corta fino a metà coscia, con sotto dei leggins bianchi. Ovviamente Converse abbinate al colore del copri spalle.

Charles: mmm… ora capisco perché ci hai messo così tanto tempo!

Sana: dai smettila! Andiamo?

Charles: certo!

Raggiunsero ben presto il luna park e iniziarono a andare su tutte le giostre quando ad un certo punto Charles disse…

Charles: sana.. andiamo sulla ruota panoramica?

Sana: d’accordo…

Presero i biglietti e salirono nella cabina.

Quando erano nella cabina erano seduti uno di fronte all’altro.

Sana: charles guarda qui!!! Che bel panorama!

Charles: si certo!

Sana: guarda le persone! Sembrano tutti puntini piccini piccini…

Charles: sana… io ti devo parlare…

Sana: ti ascolto…

Charles: vedi… è un po’ di tempo che volevo parlar…

Sana: no! Aspetta ! prima io devo dirti una cosa!

Charles: d’accordo.. allora dimmi…

Sana: “calma… tanto non è la fine del mondo…”prima.. quando sono andata in hotel ho ricevuto alcuni messaggi uno dei quali era di Robby.

Charles: allora?

Sana: allora diceva… aspetta te lo faccio leggere… ecco.

Charles(legge ad alta voce) : ho notizie urgenti… prendi il primo volo e torna a Tokyo. Te lo ordina tua madre e il tuo manager… mi ringrazierai… ah! E…porta con te charles. Vi aspettiamo presto… e rispondi al cellulare quando ti chiamo. Ti ho chiamato proprio qualche minuto fa… Robby. quindi adesso noi dobbiamo tornare a Tokyo?

Sana: robby dice così… ma io non ho la più pallida idea di cosa sia successo!

Charles: Gli hai telefonato?

sana: no… prima volevo dirtelo…

charles: d’accordo… ora telefonagli però… così scopriamo che cosa sta accadendo…

sana: mi fai un favore?

Charles: si certo!

Sana: potresti parlarci tu? Io… non me la sento…

Charles: si certo…

Sana: grazie charles ti adoro!

Charles: O/////////////O… v-va b-bbene… mi d-dai il telefono c-così ci p-parlo i-io…

Sana: ecco premi il 9 e la chiamata parte da sola graziegraziegrazie!

Charles: robby?

Robby: pronto?

Charles: io sono charles tu sei robby?

Robby: o! ciao charles! Ma perché mi chiami tu dal cellulare di sana?

Charles: non ti preoccupare.. piuttosto cosa c’è di così urgente?

Robby: tieniti forte… ho trovato un lavoro per te e per sana!

Charles: COOOOOOOOOOOOOOOSA?

Sana: charles tutto ok?

Charles: sisi certo rossana… tu! Spiegati meglio!

Robby: calmo… vi ho trovato un lavoro magnifico! E vi farà fare soldi a palate!

E vi renderà famosissimi!

Charles: dici davvero?

Robby: mai stato più serio!

Charles: spiegami! Dai dimmi qualcosa!

Robby: allora in questo film tu e sana siete i protagonisti… si girerà a Los Angeles.. ma la cosa più bella è che casualmente il regista era qui a Tokio e casualmente l’ho incontrato e casualmente la protagonista non poteva partecipare perché ha fatto un incidente e casualmente il protagonista non può più fare il film perchè costretto ad andare in Europa per alcuni motivi strani…

Così il regista è rimasto senza personaggi principali e avrebbe buttato il progetto di questo film ma invece sono intervenuto io e gli ho detto che tu e sana eravate perfetti per quel film!

Charles: ehm… non ho afferrato molto.. ma credo che la notizia è positva!

Robby: il regista si fermerà qui per altri 3 giorni e voi dovete subito venire qui per parlare con lui e per accettare il film… riempire pratiche e tutte le cose varie!

Charles: certo! Solo credo che siamo meglio che prima ne parli a rossana!

Robby: certo certo! Ma mi raccomando convincila! È una grande svolta per la sua carriera!

Charles: farò del mio meglio! Ciao… ti saluto..

Robby: okok! Ciao!

Sana: tutto a posto?

Charles: Rossana Smith hai la grande occasione di diventare una attrice famosa.

Sana: Non ti seguo.

Charles: dobbiamo andare a Tokyo subito.

Sana: ma i voli sono stati cancellati!

Charles: non ti preoccupare.. chiameremo il mio jet!

Sana: hai un jet?

Charles: si… lo farò venire qui e andremo a Tokio…

Sana: d’accordo! Anche se non ho capito molto bene…

Charles: io e te siamo stati candidati per essere protagonisti in un film che avrà un grande successo!

Sana: e che film è?

Charles: ehm… non lo so… Robby non me l’ha detto!

Sana: va bene… domani saluteremo Brad e poi partiremo.

Charles: non abbiamo tempo! Dobbiamo partire subito!

Sana: No. Domani voglio andare a  salutare brad.

Charles: e va bene…

Sana: non cambia se tardiamo di qualche ora!

Charles: hai ragione…

Sana:ora andiamo in hotel… orami è finita la giornata.

Charles: “e io che speravo di dichiararmi!” sei arrabbiata?

Sana: no… solo sorpresa…

Charles: ok.. torniamo in hotel.

I due tornarono in hotel e entrarono nelle rispettive camere.

La mattina seguente si alzarono presto e andarono in ospedale e salutarono brad.

Gli spiegarono la situazione e poi partirono.

Il jet arrivò poco dopo che i due si recarono sulla pista di atterraggio.

Il volo durò per un paio d’ore circa poi una volta arrivati a Tokyo chiamarono un taxi e si recarono a casa di sana dove il regista era stato gentilmente ospitato finche i ragazzi non sarebbero arrivati a Tokyo.

 

Casa Smith.

 

Ore 13:30.

 

Kathrine: signora Patricia i ragazzi sono arrivati! È pronta il pranzo??

Sana: mammaaaaaaaa! Robbyyyyyyyyyyyyyyyyy!

Robby corse verso di lei e la stritolò in un abbraccio.

Robby: sana sei tornata!!!!(piange dalla gioia)sapevo che saresti venuta!!!!

Sana: si certo… ma adesso lasciami… sto soffocando.

Robby la lasciò di colpo: non  sia mai! Devi vedere subito il regista! Gli ho parlato di te! Era felicissimo e poi conosceva già te e…charles…dai ora seguimi! Così conosci subito il regista..

Sana: robby! ho fame! Voglio mangiare!

Robby: eh? Oh si certo.. scusa! Sono così preso da questo lavoro nuovo per te!

Sana: non ti preoccupare! Charles? Dove sei??

Patricia: sta già mangiando a tavola… mancate solo tu e il signor robby…

Sana: Oh grazie signora Patricia!

Robby: ok.. dobbiamo sbrigarci…

Tutti insieme si recarono a tavola e pranzarono.

Poco dopo insieme in salotto iniziarono a parlare del film…

Regista Bates: allora ragazzi… io mi chiamo Bates… Ralph Bates e sono un regista come sapete ho girato molti film…

Sana lo guardava strabiliata: si.. certo… io sono Rossana Smith

Charles: e io mi chiamo Charles Lones.

Bates: si.. lo sapevo… ma ora vorrei parlarvi un po’ del film… si intitola “I passi dell’amore”. Questo film a dir la verità esisteva già… ma era noto come “A Walk to Remember” ma ho deciso di apportarne alcuni cambiamenti e farne una nuova versione. La trama rimane comunque invariata. E i protagonisti sono sempre gli stessi. Jamie e Landon.

Sana: oh! Io ho visto quel film! È stupendo e mi sono anche commossa!

Charles: anche io l’ho visto!

Bates: bene allora saprete già cosa vi aspetta nei sei mesi di lavoro sempre se accettate. Io mi auguro che accettiate perché come dicevo al vostro manager sarà un successo anche perché molte case produttrici hanno approvato il mio film. Dalla nostra parte avremo l’Universal Pictures e la Paramount e molte altre!

Sana: no aspetti! Quanto ha detto che durerà la sua produzione?

Bates: sei mesi!

Sana: sei mesi??????

Bates: il film si girerà a Los Angeles , anche questo è un cambiamento, e altre riprese però dovremmo svolgerle in altre sedi… vi verranno consegnati 5 milioni di dollari a testa.

Sana: c-c-c-coooooooooooooooooooooooooooosa?

Charles: sana… io credo che sia un bene fare questo film…

Sana: si hai ragione ma… sei mesi sono lunghi! Finiremo di girare a novembre! Ora siamo a metà giugno!

Bates: si… ma diciamo che uscirà nelle varie sale a natale… sarà l’evento di natale…

Charles: hai sentito? Un film a natale!

Sana: ma natale è molto lontano…

(Dialogo Sottovoce)

Robby: sana… sbrigati a firmare quel contratto.. charles è già protagonista… ha già firmato!

Sana: lo so… ma… non so se è una buona idea…

Robby: sana sono 5 milioni!

Sana: lo so! È tantissimo! Ma… io… devo decidere… con…ci devo pensare…

 

Sana: signor bates… io sono estasiata dalla sua proposta e sono quasi sicura di accettare imprima vorrei pensarci un po’ su.

Robby: ”ma cosa fa???? Sana!!! Io ho trovato il lavoro per te non per charles!!!!”

Charles. “perché ha dubbi?”sana…

Sana: no… devo pensarci… vogliate scusarmi vado a farmi una passeggiata…

Dette queste parole si alzò dal divano e quasi correndo prese la sua borsa e uscì di casa.

Camminò per un po’ e arrivò in un bar.

Si sedette e ordinò una cioccolata calda con panna.

Mentre consumava seduta al tavolo mise le mani nella sua borsa e prese il telefonino.

Heric intanto con gran fretta si stava preparando per andare a lezioni di karaté, quando da dentro la tasca dei suoi jeans il suo telefonino iniziò a squillare…

Sana: “Ok sono pronta”… pronto?

Heric: sana! Sei tu?

Sana: si sono io…

Heric: come stai?? Tutto bene a New York??

Sana: si certo… ma ora io ti devo parlare…

Heric: non possiamo parlare quando ti raggiungerò???

Sana: che cosa???

Heric: non te l’ho detto… ma domani prendo l’aereo e vengo a new York.

Sana: no!!! Fermati!!! Io sono qui!!!

Heric: scusa.. non ti capisco…

Sana: non serve che tu parta per new York… sono a Tokio!

Heric: “è qui!”sei a Tokio?

Sana: si… sono tornata 2 ore fa.

Heric era stupefatto. Non sapeva cosa dire. Il respiro si era fermato. Annaspava. Ansimava.

Sana: ehi.. ci sei ancora? Non ti sento.. pronto?

Heric: si.. sono qui.

Sana: ah ok… non è che potremmo vederci?

Heric: certo!

Sana: io dovrei pararti…

Heric: anche io…

Sana: quando ci vediamo? Per te va bene adesso?

Heric: si… oh no! Ho karaté! Puoi aspettare un ‘oretta?

Sana: non c’ è problema. Ci sentiamo tra un ora?

Heric: dove sei adesso?

Sana: sono al solito bar… perchè?

Heric: “credevo che eri al gazebo” niente. Ascolta vai a casa mia lì…

Sana: no heric! Non se ne parla! Ti aspetto al parco ok?

Heric: bè… ehm.. forse è meglio sotto casa mia…

Sana: d’accordo. Allora sotto casa tua. Ciao. A dopo.

Heric: ciao.

 

Sana: “ok… ora torno a casa mi cambio e poi vado da Heric… speriamo bene.”

Rossana tornò a casa dopo pochi minuti dalla telefonata e tutti erano impazienti di sapere che decisione aveva preso…

Robby: allora sana.. che farai?

Charles: sana.. tutto ok?

Sana: LASCIATEMI IN PACEEEEEE

E dicendo queste parole corse per le scale verso camera sua.

Tirò tutti i vestiti fuori da dentro la valigia e dall’armadio, che ormai era quasi vuoto…

Sana: che cosa mi metto? Forse è meglio se prima mi faccio una doccia…

Detto fatto andò nel bagno e per circa 15 minuti si lavò con cura, poi una volta uscita tornò a pensare a cosa indossare…

Sana: trovato!

Appena vestita uscì dalla sua camera e si recò nuovamente in bagno per mettersi un filo di trucco e applicare un fiocco nei capelli.

Uscì di casa con la stessa fretta con la quale era rientrata… tanto che Charles e la signora Smith fecero appena in tempo a vederla.

Era semplicemente elettrizzata.

E molto molto impaurita.

Sana correva per la strada… la milza le faceva male… ma continuava a correre verso casa di Heric… arrivata nel vialetto rallentò la corsa sino a camminare e a distanza di 5 passi davanti la porta d’ingresso…

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Capitolo 14
*** spiegazioni e rivelazioni ***



CAPITOLO QUATTORDICESIMO
(spiegazioni e rivelazioni)
 
era molto bella.
rossana indossava una maglietta a maniche corte, rosa a pois bianchi, con sotto una canottierina a strisce azzurre e arancio chiaro.
pantaloni bianchi senza nessuna decorazione, una cinta nera e delle converse rosa scuro, abbinate alla maglia.
il fiocco che portava tra i capelli era bianco a pois azzurri, aveva la frangetta di lato, le occupava metà fronte, il fiocco
 lo aveva applicato come un fermaglio per capelli anzichè come un elastico.
la sua borsa era piccolina e rosa, con dentro tutto ciò che le sarebbe potuto servire...
un'altra cosa rilevante ma poco appariscente era il modo in cui era truccata, un filo di matita nero contorna occhi,
e una passata di lucidalabbra trasparente al sapore di pesca.
dalla sua telefonata con heric era passata già un ora... in realtà come al solito sana era in ritardo rispetto all'orario stabilito dai due per incontrarsi.
per questo correva... quando vide che la casa di heric era ormai vicina smise di correre, per darsi un certo contegno, e apparire più aggrazziata.
il suo obiettivo era ormai raggiunto...
a distanza di 5 passi dalla porta d'ingresso di casa di heric non potè fare altro che aspettare che arrivasse.
sana: "il cancello è chiuso.... credo che in casa non ci sia proprio nessuno... "aspetterò qui il suo arrivo.
heric: "chissà se è arrivata..."
heric si trovava nella via all'angolo di casa sua.
sarebbero bastati altri quattro metri per vederla.
tre...due... uno...
heric sbarrò gli occhi e, per un momento, smise di respirare.
non riusciva a muoversi.
aveva visto rossana che aspettava in pidi appoggiata di spalle sul muro vicino al cancello di casa sua.
heric: "oh quanto sei bella! il mio cuore non ha intenzione di smettere di aumentare la sua velocità..."
heric cercava di parlare ma nessun suono riusciva a uscirgli di bocca.
sembrava che rossana non poteva vederlo ne sentirlo...
ma dopo pochi istanti sana voltò lo sguardo verso di lui e la sua reazione fu la stessa di quella di heric.
pietrificata.
tremava.
tremava per la felicità, per la tristezza, per la paura, per la rabbia, per una seriedi emozioni che in poco tempo la stavano consumando dentro.
non riusciva a capire perchè tutte le cose dovevano capitare a lei.
sana: "oh no... sto tremando... respira... eccolo è qui davanti a me e io non riesco a spiccicare una parola.... muoviti sana!..."ciao heric.
due parole taglienti come lame e fredde come il ghiacco.
dette con un filo di voce tremante e soffocata.
heric: "c'è qualcosa che non va...cosa le è successo??? meglio che me lo dica lei..."ciao rossana! come stai??
sana: io bene... non al massimo ma bene.
heric: e il tuo amico??brad... come sta?
sana: lui è migliorato moltissimo...  è stato un miracolo! ora riesce anche a parlare... è fantastico!
aveva detto quelle parole con troppa allegria, troppo entusiasmo.
heric:"perchè fingi?"sono contento per lui.
sana sorrise.
heric: "non devi sorrider per forza, perchè quello non era uno dei tuoi bellissimi sorrisi..."
sana: so che sarebbe meglio che non te lo chiedessi... ma come è andata la gara di karate?
heric: ehm...
abbassò lo sguardo e poi sottovoce disse: ho perso.
sana: cosa? come mai? tu sei fortissimo?
heric: non abbastanza a quanto sembra."sono fortissimo!!! ihihi"
da quando si erano visti non si erano mossi di un millimetro..ci fu un momento di silenzio, un silenzio piacevole.
piacevole per entrambi.
sguardi, sguardi profondi. pieni di emozioni, sentimenti,
heric: "sana... sei tornata... ma perchè? cosa è successo? sei così... così... spenta...cosa è cambiato tra noi due?ma che sto facendo?"ehm... entriamo in casa..
sana: certo..."ma perchè sei sempre più bello? come faccio a dirti quelle cose?vorrei fermare il tempo solo per stare con te"... ma non dò fastidio?
heric: scherzi?e poi non c'è nessuno!
sana: ah d'accordo allora..
heric tirò fuori dalla tasca dei jeans le chiavi e aprì il cancello e successivamente la porta di casa.
heric: scusa per il disordine ma N..
sana: non ti preoccupare!^_^
heric: vuoi qualcosa??? non so un bicchiere d'acqua... qualsiasi cosa!
sana: no niente, grazie. una cosa...
heric: si?
sana: potrei andare in bagno? devo lavarmi le mani...
heric: si certo...
sana: ok... tra un minuto sono da te.
heric: ok..."proprio non la capisco... perchè fa così? prima era tristissima poi ha iniziato a parlare del più e del meno come se non fosse successo niente..." eeeh! chi la capisce quella ragazzina?
in bagno
sana si stava lavando le mani... e intanto si guardava allo specchio.
la sua immagine era diversa dal solito.
provava a sorridere, a autoconvincersi di essere più felice, ma non ci riusciva.
sana: "così non va... ecco magari così... no...tutti noterebbero che io non sono serena... prima ero così eccitata di tornare a tokio... e poco fa mi hanno detto che dovrei partire per ben 6 mesi... altri mesi lontana da casa..."sono proprio un caso senza speranze...
con molta calma curiosò nella borsa, ne estrasse in seguito il lucidalabbra e la matita contorna occhi.
si ritoccò il trucco e per non sembrare più pallida di quanto non fosse aggiunse la cipria.
sana: non è il massimo... ma almeno sembro una persona vivente... ok...heric... devo fare un film con charles, ma a me piaci tu!... ohhhhh! come glielo dico???
dal piano di sotto
heric:sana... ci sei????
sana: si...
si affrettò a uscire dal bagno e a scendere le scale...
sana: sono qui.
heric era seduto sul divano e soreseggiava un bicchiere di te freddo.
sana: scusami.
si sedette accanto a lui con le gambe incrociate..
heric: niente... ora che sei qui...vorrei sapere delle cose da te. per esempio perchè non hai avvisato nessuno che saresti tornata?solo io sò del tuo arrivo???
sana: esatto.tralasciando i miei genitori questo è ovvio. vorrei che per adesso non dicessi a nessuno che sono tornata.
heric: perchè?
sana:io.... devo dirti una cosa importante.
heric la guardava con sguardo interrogativo ma era terrorizzato da una sua risposta.
heric:-----
sana respirò a fondo e strizzando gli occhi disse lentamente e sottovoce: mi hanno proposto... di fare... un film.
rossana teneva i denti stretti e gli occhi spalancati, aspettando una qualsiasi risposta da heric.
heric: "non può essere vero... non un'altra volta".
era inespressivo.completamente privo di espressione. sana non poteva minimamente immaginare cosa gli passasse per la testa. davanti aveva il suo sgurdo fisso negli occhi. non riusciva a comprendere ciò che però gli volesse dire. poi si limitò a dire
heric: oh.tu cosa hai deciso?"non voglio rimanerci fregato un'altra volta"
sana: ecco veramente io non ho deciso. non so che fare! la mamma e robby dicono che se non acetto perderò una grande occasione, ed io...
heric la interruppe: questa decisione spetta solo a te. disse ciò tenendosi dentro la rabbia che sarebbe potut esplodere da un momento all'altra, ma sana non colse neanche questo comportamento.
sana: non fare così ti prego! io sono venuta qui perchè volevo decidere con te! "o mio dio l'ho detto!" O/////////////O
era bianca come un panno , ma adesso era totalmente rossa.
heric: "non ci credo... voleva decidere con me?" sana... oh sana non possiamo decidere insieme per una caosa che farai tu!
sana: perchè no?
heric: perchè ti faresti condizionare da me!
sana: non è vero!
heric: oh si che è vero!
sana: non riuscì a ribattere di nuovo. rimase in silenzio aspettando qualsiasi cosa avrebbe detto heric.
heric: quando inizieranno le riprese?
sana: la prossima settimana.
heric: che cosa?stai scherzando vero?
sana era impassibile: no. veramente la partenza è prevista tra due giorni ma le riprese inizieranno effettivamente il lunedì, della prossima settimana.
heric: ma.... da quanto tempo sai tutto questo?
sana: diciamo più o meno tre giorni...
heric, quasi senza ascoltare la risposta continuava con le domande: quanto tempo dureranno le riprese?
sana: le riprese dureranno sei mesi, ma il mese successivo io e ch..
heric: TU E CHI?????
sana (in tono sommesso): charles...
heric: fantastico!davvero magnifico!
sana:dai non fare così!
heric:io quello non lo sopporto! come fai a fare un film con quello!
sana: heric....
heric: ma dai è ridicolo!
sana: heric.
heric: e poi piace a tutte le ragazze quando è solo un brutto fino...
sana: HERIC!!!!!, urlò.
heric stette in silenzio.
sana: non dire queste cose su di lui, per favore. anche perchè... bè... nel film io e charles...noi...
heric: sana...non dirlo..non dirlo...
sana: noi dovremmo esssere fidanzati...
heric: l'hai detto! ma è assurdo!
sana: i-io...io non credo che accetterò questo film!
heric si oscurò in volto....
heric: scusa ma perchè?
sana: sinceramente... non me la sento molto... l'ultimo film con charles, oltre al musical, la casa nel bosco... non è andato come speravo...
heric: perchè?
in quel momento sana si alzò di scatto.
senza guardarlo disse: per me... io non ero mai dell'umore giusto...bhe lo sai...
heric: cosa???"ma di che cosa sta parlando???"
sana: non fare l'ingenuo!
heric: ma non so di cosa stai parlando!
sana anche se era girata di spalle aveva capito che era serio."heric... davvero non sai ... non sai tutto il male che mi hai fatto?"
sana girandosi di scatto disse: sono senza parole.
i suoi occhi iniziavano a diventare colmi di dolore, pieni di lacrime. il suo cuore si era frantumato ancora.
si girò di nuovo, sapeva che heric avrebbe notato subito che avrebbe pianto da un momento all'altro incrociando il suo sgardo.
dopo essersi girata sollevo leggermente la testa verso il soffitto, respirò a fondo e chiuse gli occhi.
tremava e stava per singhiozzare."ecco adesso ci risiamo... ma adesso non mi importa più niente di quello che farà se mi vede piangere... che mi veda!".
si girò nuovamente e lo fissò.
heric: ma cosa ho detto adesso?
crac. una altro piccolo frammento.
sana: niente che possa essere importante PER TE.
iniziò a liberarsi delle sue lacrime incatenate nei suoi occhi, le lasciò scorrere per il viso senza minimamente cercare di asciugarle o di coprirle con la mano.
erano ben visibili e più guardava heric più le lacrime scendevano copiose e veloci sul suo viso.
heric: "merda... ma cosa ho detto per farla piangere in questo modo??".... sana ti chiedo scusa...
sana: PER COSA??? NON SAI NEANCHE PERCHè STO PIANGENDO!!! PERCHè CHIEDERMI SCUSA SENZA MOTIVO , NO???
heric: PERCHè SO, che piangi per qualcosa che ti ho detto!
sana: "basta, zitto non parlare.... non dovevo venire... aveva ragione charles... sarei dovuta già essere a casa a preoccuparmi del film... perchè sono qui?"
contrariamente a ciò che pensava disse parole diverse, che entrambi non si aspettavano di sentire ne di pronunciare.
sana: io credevo che ti interessava qualcosa di me. ma mi sbagliavo. credevo che ti piacesse la nostra amicizia. ma mi sbagliavo.(alzò il tono di voce, quasi urlando...)credevo che ti fosse importato qualcosa di sapere come stavo quando ti eri messo con Funny. ma... i-i-io... m-mi... mi sbagliavo.
ora alle lacrime si aggiunse una serie di singhiozzi e di tremolii sempre più fitti.
sana: credevo che tenessi a me... non molto... un pò... ma mi sbagliavo...
heric: io a te...
sana:ZITTO!!! sta zitto! non voglio più sentirti! come credi che mi senta ora???eh? credi che sia facile? credi che sia una passeggiata dirti queste cose? tu non sai il male che sto provando adesso. ogni cosa che dico mi devasta il cuore! come credi che stia? creci che sia piacevole? tutto ciò che è successo? come credi che sia stato? come credi che io mi sia sentita quando tu mi parlavi di funny come se niente fosse! io non riesco più a guardarti.... come.credi.che.mi.sia.sentita.quando.tutti.eravate.sicuri.che.io.stessi.iniseme.a .charles???
perchè??? perchè non riesci a capire?perchè non riuscite a capire?
smise di piangere, ma continuò a singhiozzare.
sana: io sono sempre felice, allegra, spensierata ma qualche volta i pensieri tristi e dolorosi prendono anche me! lo sai questo? lo sai?io non so più chi sia! ho perso me stessa!
vuoi sapere una cosa? anche se non vuoi te la dico lo stesso. sono passati 4 anni da quando ho girato la casa nel bosco e non c'è giorno o notte in cui non pianga.e sai perchè?? PERCHè "PERCHè TI AMO TROPPO" perchè da quel giorno sono cambiata.
l'unica certezza che avevo era che ...io avevo te!
ci saresti sempre stato!in qualsiasi momento avessi avuto bisogno ci saresti stato...
sai perchè sono ancora qui? perchè voglio dirti queste cose.... heric  ormai non so quanto tempo sia passato ma diciamo che per vari anni ho tentato di dirti queste cose senza riuscirci ed ora lo sto facendo.... scusami ma sto veramente male...i-io (riniiziò a piangere)...io ho bisogno... ho bisogno di te... ho sempre avuto bisogno di te... ma purtroppo è cambiato tutto, e ora tutto quello che mi rimane sono i ricordi. tutti i momenti che abbiamo passato insieme.... li hai dimenticati??? dimenticati completamente?
heric: no.... certo che no. non potrei mai.
sana: invece mi sembra che tu l'abbia già fatto molto tempo fa.
heric: no.NO. non ho mai dimenticato niente rigurdante noi. ricordo tutto perfettamente.
sana apparve più calma ma rimase in piedi e girata di spalle rispetto a heric.
heric: ricordo quando avevo la febbre ed eravamo al gazebo e tu facevi finta di essere mia madre, ricordo quando hai scoperto che tua madre ti aveva adottato, ricordo tutte le gite che abbiamo fatto insieme, le storie per le foto , i ricatti, i baci, le lezioni gli scherzi, le parole.... ricordo tutto!
sana adesso era più alleggerita come se dire tutte quelle cose si fosse levata un peso enorme. adesso non pensava più al motivo di perchè non era a casa sua, ma "si ricorda tutto."
sana: ti andrebbe di fare 4 passi?
heric: cosa??
sana: vorrei uscire.. camminare un pò...sniff...
heric: non sei più arrabbiata con me?
sana: no.... diciamo che mi sono sfogata quanto basta per non saltarti addosso o scappare via...
heric: d'accordo...
fuori  dal cancello di casa hayama
heric: allora dove andiamo?
sana: andiamo in centro i negozi chiudono tra 2 ore abbiamo tempo!
heric: va bene.
passando per le vetrine dei negozi non furono colpiti da niente... passeggiavano in silenzio vicini. senza toccarsi, sfiorarsi minimamente.senza parlare. ma stavano bene. fino a quando
le luci di una cartolibreria attirò l'attenzione di rossana. due diari segreti chiusi con lucchetto erano esposti in vetrina.
ed ecoo l'idea balenare nella mente di rossana: "come sono belli! ecco questa si che è un'idea geniale... comprerò 2 diari uno per me e uno per heric..."heric... guarda in questa vetrina...
heric: cosa c'è?
sana: solo questi diari....
heric lo guardò attentamente... era di fodera lucida con molte pagine e la copertina era blu scuro...: non sono male...
sana: bene ti piacciono allora li compriamo??
heric: cosa significa li compriamo? io non uso diari segreti
sana: dovresti... aiutano un pò... ti pregooooo
heric: è roba da femmine.
sana: ti pregooo! uno per me e uno per te. uguali. senza un minimo di differenza. per favore!
heric: se lo compro e non lo scrivo va bene lo stesso???
sana: grazie!!!! tanto so che lo scriverai..
heric: si certo come no...
sana: devi... forse... forse io non sarò più qui per altri sei mesi....
heric: già...
sana: idea ancora più brillante! promettiamo di scrivere almeno una volta a settimana ciò che succede... gli avvenimenti più importanti e tutti il resto! ti prego!
heric: ma a cosa serve?
sana: a cosa serve???? a ricordare!
heric:----
sana: promettimi che lo farai...
heric: no
sana:ti prego!!! l'unica cosa che ti chiedo!
heric: noooooo
sana: tipregotipregotipregotipregotipregotipregotipregotiporegotipregotipregotipregotipregotipregotipregotipregotipregotiprego
heric: se ora ti dico di si stai zitta???
sana: graziegraziegrazigraziegraziegrazigrazigrazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
heric: smettila!
sana: heric sei un grande!
entrarono nella cartolibreria acquistarono i diari e continuarono per brevi momenti a parlare del più e del meno...
 
 
SORRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY
scusate atutti quelli che hanno atteso questo chappy ma non avevo l'ispirazione....
scusate ancora e uccidetemi se ci metto ancora così tanto tempo per pubblicare i capitoli
alla prox baciiiiiii

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Capitolo 15
*** promesse ***



CAPITOLO QUINDICESIMO
(promesse...)

ta daaaa!!
eccomi qua!
lo so lo so.. ci metto i secoli per aggiornare.. ma adesso mi stanno succedendo tante di quelle cose! e poi dopodomani  è l'ultimo dell'anno...
insomma... problemini vari etc...
sono contenta che a tute voi piaccia la mia storia!
allora beccetevi questo capitolo!! fatemi sapere ke ne pensate^^
byeeeeeee
PS: sto scrivendo altre tre fan fic in temporanea... *me esausta*
comprati i diari camminarono ancora un pò per la città poi si ritrovarono in una rotonda illuminata piena di piante e panchine.
c'erano dei capannoni.. probabilmente molto presto ci sarebbero montate delle bancarelle sotto quei capannoni.
per terra c'era di tutto: cartacce, lattine, sigarette, fazzoletti in abbondanza.
sana inciampò su una lattina ma, agilmente face un passo avanti e non cadde.
Heric vide la scena divertito.
heric: sciocca!
sana: io non sono sciocca. è solo che non l'ho visto.
heric: certo.. le scuse!
sana: ma quali scuse! io sono perfettamente in grado di...
non riuscì a finire la frase che  cadde nuovamente su un'altra lattina.
stavolta stava proprio per cadere a terra, ma heric velocemente la "raccolse", stingendole forte il braccio per non farla cadere.
heric completa la frase di sana dicendo sarcasticamente: cadere per terra!
sana fece la finta offesa, e cominciò a velocizzare il passo.
heric le parlava dietro dicendole: dai! scherzavo! aspettami! sana! antipatica...
sana: CHI è ANTIPATICAAAAA???
disse sana fiondandosi su heric, che stupito di trovarsela a 30 cm dalla faccia rispose
heric: chi?
sana si avvicinò sempre di più: che cosa hai detto prima?? PARLA!
heric : chi io?? io non ho detto proprio niente!
sana allontanandosi leggermente disse: mmm... potrebbe essere...
tirò fuori il martellino infallibile e poi disse: MA POTRBBE ESSERE ANCHE DI NO!
e lo sbattè in testa a heric.
heric: ma che cosa ti prende??? mi hai fatto male!
sana: evvai!
heric: evvai??? vieni qui... se ti prendo....
e iniziarono a rincorrersi per la rotonda.. ma a un certo punto della corsa, sana esausta rallentò e heric approfittò dell'occasione per afferrarla da dietro.
heric: presa!
sana: anf...anf... non ce ....anf.. la faccio... anf.. più...anf...dai... la..anf...lasciami...
heric: mai.
sana aveva il fiatone e sentiva il suo cuore a mille per la corsa, ma a quella parola sentì mancare un battito.
fremette.
heric la teneva da dietro e non accennava minimamente a lasciare la presa.
sana: "oddio.. non ce la faccio più.. non ne posso più di tutta questa situazone..." heric.... anf.. per favore...
heric: non ti lascio! ora sei mia.. e adesso arriva la mia vendetta!!ahaha
sana: per favore.
heric: ma... c'è qualcosa che non va??
sana: in effetti... tutto.
heric era perplesso fino a pochi secondi prima sana era lì tranquilla che scherzava e parlava e ora era agitata compe prima a casa sua.
heric: scusami..
dicendo questa parolina la lasciò dolcemente, ma sana si girò prontamente verso di lui per guardarlo in faccia.
sana: io....
heric: shhhh...
e la abbracciò.
con naturalezza.
come un fratello fa con la sorella.
come due persone si abbracciano dopo che non si vedono da tanto tempo.
sana era ferma con un palo.
in quel momento non riusciva proprio a cogliere la bellezza di quell'abbraccio.
il suo cervello era vuoto. non riusciva a pensare a niente.
chiuse gli occhi e senti bruciare l'anima. ocme se qualcosa non andasse bene.
istintivamente mosse le braccia e le andò a posare su collo di heric, stingendolo forte e appoggiando la sua testa alla sua spalla.
sana: "così va meglio..."
ma le sfuggì una lacrima.
richiuse gli occhi, serrandoli e poi riaprendoli all'istante.
sentì il respiro di heric.
heric: "povera piccola..." te ne andrai?
heric:"merda. più freddo di così non potevo essere..."
sana avav lo stomaco contorto. herica veva ustao un tono sbagliato per sbagli e le aveva fatto ancora più male.
sana: ..."che gli dico?"...si.
heric, come se già si aspettasse quella risposta disse prontamente: allora devi promettermi delle cose...
sana stupita, si staccò leggermente dall'abbraccio nell'intento di guardare il suo interlocutore in faccia, ma ogni sforzo fu vano, allora disse.
sana: come?? che cosa?
heric era strano, teneva sana così forte che non poteva muoversi, e sembrava si fosse preparato il discorso, perchè parlava a macchinetta.
heric: promettimi che tornerai da me.... promettimi chee non piangerai più per me... promettimi che non ti dimenticherai mai di me...
sana aveva ascoltato incredula, ma tutto quello che riuscì a dire fu: te lo prometto.

sana: ma tu promettimi.... promettimi che non andrai da funny.... quando non ci sarò...
heric: in che senso scusa??
allentò leggermente la presa
sana tentava di liberarsie intanto parlava: nel senso che...
quando la produzione del film sarà circa al 4 mese..
inizieranno ad uscire pubblicità, manifesti.. e..e...
io non voglio che accada di nuovo... ti chiedo solo questo...
non rifugiarti in funny.. non sarei capace ... di sopportarlo... ancora.
non andare da lei.. te lo chiedo per favore....
heric: ma certo. te lo prometto. come vuoi tu.
e dicendo queste parole abbandonò completamente la presa, continuando a guardare sana.
sana per non guardarlo negli occhi afferrò il suo cellulare dalla borsa,e guardò l'ora.
sana: è tardi... devo tornare a casa. sono già le 7.
questa sera ceno con mamma. poi domani pomeriggio mi preparo e parto dopodomani nella mattinata.
heric, quasi piagnucolando disse: ma perche sai le cose sempre in ritardo?
sana, prendendola a ridere: non lo so! :P.. no è che.. mi accompagneresti  a casa?
heric facendo finta di pensarci:mmm. d'accordo.. andiamo.
fecero tutto il tragitto in silenzio, e arrivati davanti al cancello di casa Smith sana si ferma e ammira il cancello.
heric, allora dice: bè.. allora ci vediamo.
sana si girò e vide heric fermo immobile a fissare l'asfalto.
sana: ci vediamo?
heric: è una domanda ?? disse alzando leggermente la testa.
sana: no... è che mi sono stupita del tuo modo di.. salutarmi...
heric fissando ancora le sue scarpe aggiunse con un tono infastidito : senti... io nono sono bravo con queste cose..non sapevo che dirti...
sana sorrise poi disse: ma.. ora non sono più due mesi... ora i mesi sono sei.
heric: lo so. non me lo ricordare adesso per piacere...
sana: dai !! su con la vita!e poi..
heric: e poi cosa??
sana: ti voglio dire che.. cioè.. insomma.. quando tornerò.. quando tornerò da los angeles io ti devo parlare.
heric alzò un sopracciglio e disse: dopo che sarai tornata?? non puoi dirmelo adesso?
sana: no. adesso non posso proprio.
heric: sana sei mesi.. sono lunghi.
sana: lo so.. è per questo che abbiamo comprato i diari no??
heric: già... ma alla fine a cosa servono se io non potrò leggere il tuo e tu non potrai leggere il mio?
sana fece finta di non ascoltare e fissò il cielo con disinteresse.
heric scocciato disse: d'accordo io vado. stammi bene e... ogni tanto fatti sentire. chiama.
heric si incamminò verso casa suae sana disse.
sana: certo! heric...
heric si girò, ora distante alcuni metri.. : si?
sana : ti mancherò?
heric alza un sopracciglio come per formulasre bene quella risposta e disse: molto più di quanto pensi.
sana sorrise e arrossì.
heric se ne accorse e istintivamente pensò "come farò a passare sei mesi senza di te?" senza pensare corse, per quanto poteva e abbracciò sana, lasciandola sconcertata.
heric: va bene . io vado. ti saluto.
sana: ciao heric...
quante cose erano successe in un solo pomeriggio...
sana prima di rientrare in casa disse rivolta al cielo : ma perchè devo essere così? non potevo essere una ragazza normale? non voglio... non voglio fare questo maledettissimo film.
***********************
allora???so ke è un pò cortino.. ma....
recensite!!!! byeeee

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Capitolo 16
*** arrivo ***


Si lo so avevo promesso che avrei cominciato a scrivere il 16 capitolo lunedì e manterrò la mia promessa ^_^

 

E voi direte bè allora questo cos’è?

Dunque possiamo dire che è una sorta di ante-capitolo.. un “16 prima parte” o come volete voi.. mi sentivo davvero tanto in colpa e per questo dovrei farne altri mille di capitoli però intanto stasera in un’oretta ho buttato giù questo… fatemi sapere se vi piace;)

 

I ringraziamenti a fine capitolo J

 

Buona lettura!

 

 

CAPITOLO SEDICESIMO.

(arrivo.)

 

s.smith: sana sei tu?

Sana: si mamma sono io.

Pochi passi.

La madre di sana era seduta in salotto e sorseggiava del te in silenzio.

Sana era rimasta vicino alla porta, e alzò giusto un po’ la testa.

Sana: dove sono gli altri??

s.smith: sono tutti andati a dormire, penseremo domani mattina al da farsi. La tua uscita? Sei vestita molto carina.

Sana non ricordavaa di essere fuggita in un lampo da casa. Ora la aspettava una ramanzina della madre intensa e piena di particolari.

Sana:”quali particolari poi…” bè grazie…tutto bene.

s.smith: sei uscita con heric?

Sana: si…volevo rivederlo…

s.smith: e parlargli del film suppongo.

La signora smith si alzò lentamente e si diresse verso la figlia, con la tazza di te vuota in mano.

Sana: mamma io…

s.smith: sana ne avevi bisogno. Come adesso hai bisogno di smetterla di pensare a questa storia e andare a letto.

Sana: mamma ma come posso smettere di pensare a una cosa simile? Deciderò il futuro di sei mesi della mia vita!

s.smith: sappi che qualunque sarà la tua scelta andrà bene.

Sana: credevo che fosse già scontata quale sia.

s.smith: se ne fossi certa avresti già firmato. Vai a letto tesoro.

 La signora smith fece dietro-front  e si diresse verso la cucina.

sana: mamma…

s.smith: si?

Sana: mi abbracci?

s.smith: amore vieni qui.

Sana fece qualche passo e raggiunse la mamma che la guardava con occhi lucidi.

 La mamma la cinse con le braccia e la stinse forte.

Sana sorrise fra se e se.

Sana: ok vado a dormire….buona notte mamma ti voglio bene.

Sana salì le scale e si diresse in camera sua.

Si spogliò e si mise il pigiama.

Prese il cellulare dalla borsa e pensò di spegnerlo.

Se lo rigirò tra le mani…

Optò per lasciarlo acceso, forse inconsciamente sperava in qualcosa.

Si sdraiò sul letto e ebbe un brivido di freddo.

Non aveva voglia di ricoprirsi.

Guardò il soffitto come altre volte in situazioni simili.

E si ripeteva in continuazione che quella parete bianca, vuota, spenta,non migliorava la situazione. Magari quclhe scritta, qualche foto, qualsiasi cosa per riempire quel vuoto.

Sana: che confusione. tutte a me capitano. Mai una volta che io non c’entri in una situazione difficile.

Prima era tutto perfetto.

La scuola finita.

Quel bacio.

Quel giorno dopo.

Brad in ospedale.

Una sorta di infatuazione verso charles che neanche dopo un pomeriggio con heric era passata.

Cioè mentre stava con heric non  aveva neanche pensato a charles.

Ma ora si rifaceva vivido nel suo cuore una speranza che charles aprisse la porta della sua camera e gli parlasse.

Anche del film.

Sana si alzò lievemente.

Tutto fermo.

Sana: non verrà.

Tornò alla “lista” riflettendo sull’improvviso messaggio di robby.

La notizia del film.

Sei mesi.

Heric.

Sei mesi.

Sei mesi.

Sei mesi.

Sana senti qualcosa spezzarsi dentro di lei.

Come una sensazione così reale e assurda nello stesso momento.

Aveva deciso.

Non avrebbe fatto quel film.

In fondo era una sua decisione!

Già in fondo.

Così in fondo che quasi non importava.

Si sentiva trattata come una marionetta nelle mani di un burattinaio troppo impulsivo.

Robby le aveva trovato un lavoro fantastico, ma forse non doveva chiederglielo così in fretta.

Sana: come pensava che avrei preso questa proposta? Con salti di gioia e gli avrei baciato i piedi?ma io non accetto.

No.

Non accetto.

Rimarrò qui.

Qui e mi godrò l’estate.

L’estate e i miei amici.

I miei amici.

Heric.

Si.

Sana: no… non posso. Devo decidermi… come faccio? Qui ci vuole qualcuno con esperienza… ma chi?? Pensa sana.. pensa… MA CERTO! La ragazza di robby! Alissia… chi meglio di lei?

 Sana si sedette a gambe incrociate sul letto e afferrò il cellulare.

Compose il numero.

Sana: uu.. squilla..

Alissia: Rossana?

Sana: ciao alissia scusami per l’ora…

Alissia: oh non ti preoccupare.. sono sempre sveglia  a questa ora..

Sana: possiamo parlare un po’? ti dispiace?

Alissia: va bene.. ma è successo qualcosa?

Sana: no.. niente di preoccupante ma.. ho chiamato te perchè sei l’unica che può aiutarmi…

Alissia: bè dimmi…

Sana: si tratta di due ragazzi…

Alissia: innamorati di te?

Sana: bè anche credo… solo è che anche io provo una sorta di amore per entrambi… come faccio a sceglierne uno?

Alissia: bè sana non è che ci sia un metodo preciso..

Sana: bè tu magari avevi affrontato una scelta del genere e sapevi consigliarmi che fare…

Alissia: si in effetti mi è capitata una cosa simile…

Sana: raccontami…

Alissia: bè non c’è molto da dire in effetti. Io decisi da sola il ragazzo che pensavo potesse rendermi felice.

Sana: e com’è andata? Ti ha reso felice?

Alissia: non esattamente…

Sana: cioè?

Alissia: mentre stavamo insieme ha cominciato a uscire con altre ragazze… non era molto innamorato di me a quanto pare…

Sana: bè mi dispiace.. e l’altro?

Alissia: bè non l’ho più rivisto.. è andato ad abitare in francia e si dedica alla costruzione di musei…

Sana: capisco… quindi che mi consiglieresti?

Alissia: come faccio a consigliarti? Non so cosa dirti… credo che dovresti scegliere il ragazzo che conosci di più… e quello per cui provi sentimenti più profondi.

Sana: quello che conosco di più e per il quale provo sentimenti più profondi…

Alissia: oppure quello che ti fa stare bene in qualsiasi momento e sa sempre starti accanto in qualsiasi momento.

Sana: grazie alissia… sei stata di grandissimo aiuto…

Alissia: hai già deciso???

Sana: no no assolutamente ma almeno proverò a considerare questi aspetti..

Alissia: bravissima sana.. si sente che stai crescendo. Sei quasi una donna. Ti ammiro moltissimo.

Sana: ma dai! Non esagerare.. ti ringrazio ancora e scusa per l’ora di nuovo!

Alissia: mi ha fatto piacere sentirti! A presto sana!

Sana: buonanotte!

 

Situazione difficile.

TOC TOC.

Sana si alzò di scatto: chi è?

s.smith: sono io.. volevo vedere se dormivi… sentivo delle voci..

sana: no niente…. Ora vado a dormire mamma…

s.smith: bene sana! Buonanotte!

Sana: notte mamma………… Dio che colpo. Stavo per morire di infarto.

 

Si rituffò sul letto e si infilò dentro coprendosi fino al naso.

Prese di nuovo il cellulare e lo appoggiò sul comò.

Sbuffò e chiuse gli occhi.

Sana:”non pensare. Non aprire gli occhi e addormentati.”

 

*

 

Stava sdraiato sul suo letto, a petto nudo con i pantaloni della tuta.

Heric non riusciva a capacitarsi della situazione.

Avrebbe passato sei mesi senza Rossana.

Era troppo.

Come avrebbe fatto?

La parte razionale di lui gli fece notare che c’è solo una cosa a cui non c’è rimedio.

Scacciò subito questo pensiero.

Si coprì il volto con le mani.

Heric: “Dio, perché ce l’hai con me? Perché mi fai sperimentare il paradiso e mi rimandi all’inferno dopo 5 secondi?”

Heric si girò di fianco e si mise una mano sotto la testa.

Non riusciva a pensare ad altro.

E se un giorno avesse finalmente smesso di correre per guadagnarsi la felicità, come avrebbe recuperato tutto il fiato?

La sua vita era una corsa contro il tempo, la fortuna, la vita stessa.

Di punto in bianco aveva solo una ragione per la quale valesse veramente vivere e recentemente quella ragione si stava affievolendo lentamente. La vedeva lontana, la sentiva lontana. Quando si incontravano non facevano altro che litigare.

Aveva bisogno di vederla.

Ancora.

Heric:”bè ora che ne posso approfittare..”

Non gli importava di parlarle, di abbracciarla, voleva solo rivederla.

Si alzò e si mise una felpa blu elettrico.

Scarpe da ginnastica.

BIP BIP. BIP BIP.

Heric: “chi diavolo…”

Un nuovo messaggio c’era sul display.

“non ce la faccio.”

Digitò in fretta la risposta.

“arrivo.”

 

Allora grazie a:


kriscullen_: sono felice che  ti piaccia la mia ficcy e per ‘l’aggiorna presto’ questa volta diciamo che ti è andata abbastanza bene... una sorta di capitolo!i miei tempi di aggiornamento sono vari e vasti. Sai sono particolarmente incostante… un bacione :*


ryanforever: non ci credo!! Continui a seguirmi costantemente? Sei fanstasticissima! Sono  anche contenta che tu ci abbia capito qualcosa in più perché era veramente incomprensibile.. ma perché non mi bastonate quando faccio questi errori madornali? Bacii :*

 

DamNeD pRiNcEsS: la tua recensione è di circa un anno  e due mesi fa O__O va bene meglio tardi che mai no? E comunque vedo che capisci al volo ;)  non ci sarebbe storia se rimanesse a tokyo.. ma fidati ne accadranno un po’ di cosine… fidati! Kissotto :*

 

Un grazie enorme anche a gli altri che leggono ma non commentano!

 

SPERO VIVAMENTE DI FARMI VIVA AL PIU’ PRESTO.

Un abbraccio.

 

Ninni.

 

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Capitolo 17
*** e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti. ***


CAPITOLO DICIASSETTESIMO.

(e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti.)

 

 

Fiatone.

La corsa in bicicletta era stata veloce. Non aveva neanche voluto provare a pensare il motivo di quel messaggio. Non ne sentiva il bisogno.

La risposta era stata automatica. Quasi non pensava che avrebbe dovuto rispondere. Ma ormai non importava più. Era davanti casa sua. Era molto tardi. Era eccessivamente tardi. Lasciò la bicicletta per terra, a fianco al cancello e si fiondò letteralmente alla porta.

Giunto lì davanti si bloccò. Non poteva suonare ne bussare di certo.  Aspettò qualche istante, ma niente cambiò. Molto lentamente passò nel giardino e si arrampicò sulla grondaia. Attento a non fare rumore, avanzava pianissimo e con il cuore in gola.

“dannate vertigini.”

Il balcone era a meno di un metro. Un ultimo sforzò fu di nuovo con i piedi per terra. Cercò di scorgere qualcosa oltre il vetro, ma le tende bianche coprivano tutto. Avanzò verso il vetro e bussò lievemente.

Nessun suono proveniva dalla stanza adiacente. Aprì la porta-finestra ed entrò nella stanza. Osservò tutto con attenzione. C’era qualcosa che non andava. Tutto troppo naturale. Dov’era sana?

Davanti a lui la scrivania ordinata, l’armadio chiuso, il tappeto liscissimo sul pavimento, la porta del bagno aperta con la luce spenta.

Rimaneva il letto, dove effettivamente c’era qualcuno. Heric guardò con attenzione. E Rossana dormiva davvero.

Girata su un fianco, con una mano vicino al viso, e qualche ciocca di capelli che le ricadeva negli occhi, dormiva beatamente.

Heric quasi sorrise.

Si dimenticò di tutto. S’inginocchiò per terra e guardò Rossana. Nessun movimento, non accennava a spostarsi, quasi sembrava che non respirasse. Le coperte rosa erano concretamente perfette con la sua carnagione. Heric non tralasciò nulla. Si alzò e si diresse verso la porta per tornarsene a casa.

 

Afferrò la maniglia e la spinse. Nessuno in giro, niente luci, tutto in silenzio. Ma non andava bene. Non se ne poteva andare così. Irritato richiuse la porta. Rimase un po’ voltato di spalle al letto a due piazze dove dormiva sana.

Appoggiò la testa alla porta e sospirò leggermente.

- hai visto che effetto mi fai?- un sussurro quasi inudibile.

Si voltò e la guardò ancora.

- sei inspiegabile per me…eh…- si avvicinò al suo letto e sfiorò le coperte.

- sei tremenda… terribile…- gli rimboccò le coperte e le diede un piccolo buffetto sulla guancia.

- ma forse è per questo che… devo restare qui.-

Si allontanò dal letto e  rimase in piedi guardando la finestra.

Passarono i minuti. Fece qualche passetto per la stanza fino a, quando decise di prendere la sedia della scrivania e sederci. Stette un po’ seduto e poi gli arrivò il sonno.  Fu del tutto naturale alzarsi, rimettere la sedia a posto e sdraiarsi delicatamente accanto a rossana. Controllò che lei non se ne accorgesse e si strinse il più possibile per non starle troppo attaccato, mettendosi un braccio sotto la nuca. Chiuse gli occhi ed ecco la stanchezza venir fuori in un colpo solo. Quasi cadde in un buco nero che risucchiava il suo stato di coscienza. In poco tempo si addormentò.

 

*

 

“mmm… che buon profumo… sembra quasi… un momento… E’ il suo profumo.”

Aprì gli occhi di colpo e si ritrovò in una posizione completamente diversa da quando si era addormentato. Era sotto le coperte, in un calduccio decisamente perfetto, con un cuscino sotto alla testa e non più il suo braccio, e particolare da non tralasciare sentiva il suo profumo perché la sua testa era distante dalla sua di 2 centimetri, e tutto il resto del corpo di sana era completamente attaccato al suo.

“cosa è successo qui?”si chiese heric analizzando più a fondo la situazione.

Sana aveva la fronte appoggiata al suo sterno e una gamba tra quelle di heric. Il braccio sinistro di sana cingeva da sopra le coperte heric sui fianchi, ma nonostante tutto lei continuava a dormire beatamente.

Heric ebbe un improvviso e alquanto inaspettato innalzamento della temperatura corporea, ma di certo non poteva staccarsi o muoversi, sennò l’avrebbe svegliata.

“bè… è ancora notte… si dovrà svegliare prima o poi, no? tanto vale che riprovi a dormire un altro po’ così..” Pensò heric un po’ incerto e sicuramente sorpreso della nuova situazione.

“ma perché non mi sono accorto di niente? Come cavolo ha fatto a mettersi così, mentre io dormivo?” si chiese mentalmente richiudendo gli occhi e sospirando leggermente.

Passò qualche minuto e poi riaprì gli occhi. Sana era ancora lì, appoggiata al suo sterno. Avrebbe voluto abbracciarla, stringerla, rassicurarla, ma non poteva.

In quel momento sana si mosse, tirando su la testa e poggiandola sul cuscino, riprendendo fiato e stringendo un po’ heric.

Lui non riusciva a spiegarsi quello che stava succedendo.

Continuava a fissarla.

E lei impassibile continuava dormire.

Un ultimo sguardo e heric richiuse gli occhi,non potendo far a meno di stringere un pò tra le sue gambe quella di sana.

 

                                                                                  *

 

Passarono un paio d’ore e erano circa le 4 nel momento in cui sana, per un motivo inspiegabile aprì gli occhi tutto d’un tratto, fissando il soffitto così tanto che sembrava si sarebbe bucato da un momento all’altro.

Così, sbarrandoli e respirando forte.

Forse un incubo, o forse semplice agitazione per il giorno seguente.

Dopo un paio di respiri sbatté le palpebre e voltò la sua testa a destra scorgendo con piacere infinito che non era stato un sogno.

Heric era lì e ora dormiva al suo fianco, era arrivato forse qualche minuto dopo che lei era crollata dal sonno.

Poi aveva sentito qualche movimento, e appena aveva aperto gli occhi, vedendolo lì accanto a lei, non poté fare a meno di accoccolarsi addosso a lui, e stringersi più che poteva a lui.

Lo sentì sospirare leggermente e, pensando che stesse scomodo si era staccata un po’, ma invece lui strinse un po’ la sua gamba che era tra le sue gambe.

Ed ora eccolo lì, con un viso angelico ma un po’ segnato forse.

Senza muoversi troppo sana si sdraiò di fianco e lo osservò attentamente.

Il sonno era più che volato via.

Non riusciva nemmeno a pensare. Non si capacitava di aver deciso di sua sponte di lasciare da solo quel visino per 6 mesi.

Si scontrò con occhi assonnati ma vispi.

Fu poco sorpresa da questa reazione, un po’ se lo aspettava da un tipo come heric.

Evidentemente voleva dire qualcosa, per esempio motivare il perché fosse lì e in quella posizione, ma a lei non importava niente.

Gli regalò un sorriso.

Un sorriso sincero e proveniente dal cuore.

Solo per lui. Senza un vero motivo, ma semplicemente per chiudere un discorso nemmeno iniziato.

Heric si ritrasse un po’ e sbatté gli occhi.

Si guardavano.

Erano entrambi convinti che non avrebbero mai potuto dimenticare quel momento magico.

Heric non ce la faceva proprio a trattenersi e così sottovoce produsse una specie di suono che corrispondeva a “io”..

-io…-

-grazie di essere venuto, anche se non era necessario..-

- non ti preoccupare..-

-non volevo romperti…-

-non rompi tranquilla..-

-volevo solo…-

-non mi devi dare spiegazioni…-

-VOGLIO dartene.-

 Heric rimase interdetto “Come voglio?”

Sana rifletté un attimo per trovare le parole ma non riuscì a trovarne nemmeno una, così si affidò al caso.

-non ce l’ho fatta a lasciarti in quel modo… così.. sotto al cancello di casa mia… che roba triste…-

Heric ghignò.

Sana gli tirò un occhiatina.

- e poi non ero neanche sicura di inviarti il messaggio, solo che ho premuto per sbaglio il tasto di invio senza neanche accorgermene perché sono crollata dal sonno… mi dispiace-

-sei sempre la solita- disse tirandogli un buffetto.

-ma quale solita e solita… non volevo farti preoccupare ma sono stata sbadata-

-come sempre.-

- che bugiardo…-

Heric si arrese era tutta fatica sprecata.

-bè allora.. io vado..- disse sedendosi sotto le coperte.

-NO!- esclamò sana tirandogli il braccio da dietro per non farlo andare via.

-ti prego non andare..-

Heric trattenne il respiro per un momento girandosi e vedendola con gli occhi lucidi,  ma la fitta al cuore non si trattenne.

Cosa la faceva stare così male? E se era quella maledetta partenza perché non la evitava? Perché non poteva dire semplicemente di no a quel film?

-rimani per favore..- disse sana tirando su con il naso.

- ok…-

Sana si staccò e si ristese sul letto vicino a heric.

-mi dispiace di darti così tanti pensieri. Ma tranquillo tra poco non mi avrai più tra le scatole- disse sana con le lacrime agli occhi.

-non è male averti qui… dai… non piangere…non ti sopporto quando fai così…- “non sopporto vederti piangere.”

-ehi… così come?-

Heric allungò le braccia e accolse sana nella sua presa forte.

Gli accarezzava la testa mentre le lacrime silenziose di lei diventavano singhiozzi tremendamente rumorosi e che gli inducevano tremori in tutto il corpo.

-heric….heric… io…- e pianto, tanto pianto.

-dai smettila…non piangere..-

-mi..mi dispiace..-

-hai bisogno di qualcosa sana?- heric sperava di distrarla un momento.

-voglio sparire… e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti…solo sentirti…- disse sana stringendo la maglietta di heric mentre poggiava la testa nell’incavo del suo collo.

Il discorso si concluse lì.

Heric strinse ancora di più sana e gli posò un bacio sulla testa.

Dalla stanza non si sentirono più singhiozzi, o parole, o sospiri.

Solo lunghi e lenti respiri.

Due respiri che non si sarebbero mai più intrecciati?

O che si sarebbero intrecciati per sempre?

 

 

Dilemma!

Chi lo sa?

Ma io! Eccomi sono tornata.. stavolta un po’ più presto del solito ma sempre in un ritardo pazzesco ç_ç

Perdonatemi! Anche perchè effettivamente è un pò cortino ma ho ancora terribili sensi di colpa che mi divorano lo stomaco...

E poi secondo me è un pò tutto troppo veloce... voi che dite?

 

Ringrazio veramente di cuore ryanforever che continua a seguirmi e a recensire costantemente (ma dove trovi questo coraggio?)... bè mi spiace ma dovrai ancora aspettare! Si saprà nel prossimo capitolo se sana partirà o no!

Ho già tutto in mente e ho già iniziato a scriverlo! Spero di fare in fretta!

Incrocia le dita per me!

Ringrazio anche tutti gli altri che leggono senza commentare ^_^

 

Alla prossima!

 

Ninni.

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Capitolo 18
*** basta solo una firma. ***


CAPITOLO DICIOTTESIMO.

(basta solo una firma.)

 

 

TOC TOC TOC.

-sana sei sveglia? Posso entrare?- la signora Smith bussò con delicatezza alla porta della figlia.

Sana dormiva beatamente nel letto.

 

*flashback*

-è tardi.. e tra un po’ si sveglieranno tutti… devo andare- disse heric a sana quando già si stava facendo giorno.

-già…- disse sana abbattuta.

Heric si staccò da sana e anche lei fece lo stesso.

Lui si alzò  e lei rimase seduta nel letto.

Lei si strinse nelle sue gambe evitando così lo sguardo di lui, che sentiva passarle attraverso.

Sana sapeva benissimo che stava aspettando solo una sua conferma.

Aveva detto ad heric che sarebbe partita, anche se in realtà non aveva ancora firmato.

La mattina dopo ci sarebbe stato il volo e lei ancora non aveva idea di cosa fare.

Gli occhi di heric ancora la guardavano insistentemente.

Volevano risposte.

Gli occhi di sana erano socchiusi e fissavano il vuoto.

Volevano certezze.

E inaspettatamente ne ebbero.

-sana io… vado…… per qualsiasi cosa ci sono, ma questo già lo sai. ciao-  heric si avviò verso la porta.

Sana biascicò un flebile –ciao- prima di sentire richiudersi la porta della sua camera.

Aspettò che si richiuse anche la porta d’ingresso al piano di sotto per buttarsi nel letto e soffocare alcune lacrime contro il cuscino.

*fine flashback*

 

La porta si aprì lentamente, e diversamente da tutte le mattine, non fu quella sveglia strampalata a svegliare sana, ma le carezze della madre.

-tesoro svegliati! La signora Patricia ha fatto un tè buonissimo per colazione-

Sana aprì gli occhi confortata dalla voce calda e premurosa della madre.

-bene sei sveglia! Dai lavati, vestiti e scendi sotto-

Sana annuì e si alzò dal letto.

La sua camera in quel momento era poco luminosa eppure non erano chiuse le serrande.

-che brutto cielo… tutto grigio… sembra che pioverà…- rifletté ad alta voce sana prima di infilarsi sotto la doccia e tentare di lavare via quel peso che gli ricadeva sul cuore.

 

                                                                       *

-robby! Ti proibisco di accennare minimamente,fare allusioni, doppi sensi o cose del genere riguardo il contratto a sana! Se lo farai io ti caccerò di casa!chiaro?- disse sottovoce la signora smith al manager.

-si signora..ma Rossana deve avere quel lavoro…potrà diventare famosa,ricca, avere successo e anche io mi ricocerei- disse robby piangendo fiumi di lacrime da coccodrillo.

-vuoi che ti cacci adesso?-minacciò la signora smith – voglio che sana decida da sola quello che fare. Oramai è grande e sa quello che vuole. Sarà lei a parlarne se vuole –

-e se non dirà una parola di tutto ciò?- aggiunse robby.

- se non dirà nulla non se ne farà niente! Il regista troverà qualcun altro. Fine della storia!- affermò sicura la signora smith prima di girare i tacchi e andarsene lasciando robby sconcertato e basito.

 

                                                                       *

 

DIN DON.

La signora Patricia con passo svelto arrivò alla porta.

Di fronte un ragazzo.

- buongiorno signora, so che è molto presto ma cercavo Rossana, volevo parlarle è un po’ urgente..-

-oh ma certo! Entra ragazzo mio..hai fame? Ho preparato la colazione per sana che scenderà a momenti..-

-no grazie sono a posto- disse con cordialità Charles.

- d’accordo- disse la signora Patricia dirigendosi in cucina.

“che ci fa lui qui??” pensò robby adirato vedendo Charles in soggiorno.

-ah buongiorno robby! Ero passato per vedere se sana avesse bisogno di aiuto con i preparativi!-

-no sana non ha bisogno di aiuto con i preparativi si è appena svegliata! E se sei venuto qui per parlarle del film tu conviene andartene perché per la signora smith stamattina è un tabù- dichiarò robby con un velo di soddisfazione.

-oh..mi..mi dispiace..ma non importa glielo chiederò ugualmente!- disse raggiante Charles.

“maguardaquestosbruffonechisicredediessereaparlarecosì” – come vuoi- disse tagliente robby.

 

                                                                       *

 

Sana osservava la sua immagine allo specchio, poco convinta di quello che vedeva.

Si era già cambiata tre volte, ma non aveva voglia ne di mettersi una gonna, ne dei pantaloni, ne dei jeans, ne vestiti. Il suo armadio e la sua camera piangevano per quanto disordine si era creato in pochi minuti.

Passarono altre quindici minuti buoni prima che tornasse sui suoi passi decidendo che la prima gonna che aveva provato era”perfetta!” come aveva pensato.

Gonna di jeans, canottiera bianca e capelli sciolti. Niente trucco e rigorosamente ciabatte ai piedi.

Scese le scale e andò in cucina.

-buongiorno piccola! Ecco la colazione!- disse la signora Patricia raggiante- sei sempre così bella ragazza mia!-

- la ringrazio signora Patricia rispose educatamente sana.

La signora smith arrivò nella stanza e si sedette di fronte alla figlia chiedendo anche lei un tè, che gli venne portato in tempo record.

-come hai dormito sana?-

-bene grazie mamma-

-bene…allora oggi hai intenzione di uscire oppure mangiamo insieme? Se mangiamo insieme dico alla signora Patricia di far preparare il tuo piatto preferito..-

-non lo so. Ho intenzione di farmi una passeggiata e basta… si possiamo mangiare insieme… io ora esco..grazie della colazione…a dopo-

Sana arrivò all’ingresso e si mise un paio di ballerine bianche e afferrò una giacca e la borsa vicino all’appendiabiti e uscì.

-buongiorno signora smith! Sana è scesa per la colazione?- chiese Charles tutto felice.

-buongiorno Charles ma che ci fai qui a quest’ora? Comunque sia, si è già scesa ed è anche uscita-

-ugh… che..che cosa? Ma perché?- disse Charles rimanendoci di sasso.

-ha detto che voleva passeggiare da sola quindi se vuoi puoi aspettarla qui!-

-no.. io devo parlarle e anche subito! Grazie signora! Arrivederci!- e uscì di corsa tentando di ritrovare sana in giro per la città.

                                                                                  *

 

Sana non cercava un posto in particolare,  solo camminava per cerca di pensare e schiarirsi le idee.

Ma ora il suo cervello era intasato.

Non riusciva neanche a capire quello che voleva.

“certo le opzioni sono due: fare il film e non farlo, su questo non ci piove…allora cerca di pensare sana.. facendo il film ho la possibilità di essere un’attrice più conosciuta e affermata, con successo e tanti soldi, alla fine sei mesi passano in fretta… rimanendo qui..starei sempre con i miei amici e magari prendendo qualche impegno per delle pubblicità o magari dei set televisivi… è ovvio che dovrei fare il film ma…non lo so.. è tutto così giustamente sbagliato. Io.. non ci capisco più niente…”

Sana rifletteva vagando per le strade della città, arrivando stranamente nello stesso punto in cui Charles la stava cercando.

-SANAAAAA!- Charles si fiondò addosso a lei

- Charles.. che paura! Cosa c’è?- disse sana alquanto intimorita.

-sana io devo parlarti!-

-si l’avevo capito… dimmi tutto-

-vieni camminiamo un po’…-

-ok.. ma va tutto bene?-

-si certo… solo volevo chiederti… com’era andata ecco.-

- com’era andata cosa?-

- beh con lui… cosa avete deciso?-

-ma..Charles che ti salta in mente? –

-quindi non hai deciso con lui? Hai deciso da sola?-

-eh…io in realtà non ho ancora..deciso cosa fare..-

-oh… non immaginavo che.. scusa mi dispiace…-

- ma non dire sciocchezze! È che sono solo insicura tutto qui…-

- sana pensa quanto sarà bello! Io e te insieme in un altro film… un film in cui siamo i protagonisti… a Los Angeles! Vedrai sarà tutto perfetto… poi saremo insieme sarà divertente! E dopo faremo tante interviste.. e promuoveremo insieme il film.. diventeremo famosi e ci cercheranno tutti per far parte dei loro film… saremo sempre in contatto e se avremo bisogno l’uno dell’altro ci saremo sempre! Io credo che sia magnifico e che non dobbiamo buttare questo colpo di fortuna che il destino ci ha concesso! Vedrai tutto si sistemerà per il meglio! – esclamava Charles senza riprendere fiato.

- Charles sembri proprio convinto..- osservò sana.

- lo sono sana! E devi esserlo anche tu! Ce la possiamo fare insieme! –

- io… -

-oh andiamo sana! Basta solo una firma! Una firma e tutto andrà bene –

- andrà bene…-

-si esatto! Allora ti ho convinto?-

- …- sana si sforzava di pensare a qualcosa di sensato ma aveva così tanti pensieri nella testa che sembrava vuota.

- ok- fu quello che riuscì a dire.

 

Non era un sì.

Ma neanche un no.

Sana scelse la via più comoda, ma anche quella che in futuro le si sarebbe ritorta contro.

La strada dell’indecisione.

Lasciava al destino tutto.

Ora era solo un burattino nelle mani di qualcun altro.

Troppo difficile scegliere.

Troppo difficile dire di no.

Troppo difficile dire di si.

Facile rimanere neutrale.

 

-oh sana che bello! Dai andiamo a casa tua immediatamente così firmi!-

- va bene Charles…-

-dai corri!- e Charles iniziò a correre trascinando sana per un braccio.

 

 

                                                                       ***

 

Robby era con le lacrime agli occhi.

Dopo tanta pena e paura che la sua piccola stella rifiutasse quel film, le sue preghiere erano state esaudite.

Sana era decisa a firmare il contratto.

-ecco sana, firma qui..qui.. e qui- intimò alla ragazza.

Sana prese una bic nera e scrisse dove le aveva indicato il suo manager il suo nome.

-qui?-

-si si-

 

Sana Kurata.

-anche lì sana!-

-bene!-

Sana Kurata.

-e qui immagino…-

-esatto!-

 

Sana Kur..

 

-eh.. cosa c’è sana?-

Sana era iniziata a tremare.

Come aveva potuto?

Come aveva potuto farsi prendere dall’euforia di Charles di partire, e dimenticarsi che..l’avrebbe lasciato?

 

-sana..per favore..mancano tre lettere!- piagnucolava il manager.

Sana non riusciva a crederci.

Ma ormai non poteva più tornare indietro.

Aveva marchiato a fuoco, o a inchiostro per meglio dire, il suo futuro.

 

ata.

 

 

PLOCK.

 

 

 

Sana prese il foglio e lo consegnò al suo manager neanche guardandolo in faccia.

-sana cos’è questa?- chiese sospettoso il manager vedendo una macchiolina sul foglio.

-.. non è niente… forse mi è entrata un po’ di polvere nell’occhio facendolo lacrimare tutto qui…-

-bene! Dai vai in camera tua e prepara i bagagli! Domani si parte! Andiamo a Los Angeles! Yuppi!!-

 

 

Sana iniziò a correre per le scale piangendo, e chiudendosi in camera si buttò sul letto e pianse disperatamente.

Qualche ora dopo una valigia aperta con qualche maglietta era poggiata sul pavimento,e lei stremata addormentata al letto, con le lacrime ancora agli occhi.

-vorrei morire per non pensare più a niente- soffiò sana.

 

 

 

                                                                               *****

 

 

 

OH OH OH!

 

Che quadretto tragico eh?

Ebbene si! Ha firmato!

Questo significa che partirà!

Ma tranquille ci saranno dei risvolti interessanti… spero :S

Ihih ^_^

Passando ai ringraziamenti:

Princerella – grazie grazie grazie dei complimenti *si inchina e sorride a 324.000 denti* anche se devo dire che forse questo capitolo è un po’ abbandonato a se stesso perché diciamo che è solo di passaggio… non so… a te che te ne pare?:D

ryanforever - :D ecco il sorriso che mi avevi chiesto ^_^ grazie per continuare a seguirmi e mi sostieni così insistentemente ^_^ beh dunque che dire? Lo so lo so è un capitolo abbastanza triste…Mi dispiace un po’ che sana ha deciso di partire (anche se in realtà sono stata io ù.ù ) ma era necessario! Mi dispiace di non essere stata abbastanza chiara nel capitolo precedente :S se non si capisce bene qualcosa dimmi cosa così lo rivedo! Bacione :*

 

con questo mi eclisso, e dato che il caldo asfissiante mi illumina la mente insieme al mio bicchierotto di coca-cola inizio subito a scrivere il nuovo capitolo!

Baci ninni!

 

PS: mi faccio anche un po’ di pubblicità da sola… per chi volesse leggere la mia prima shot su kodocha è quella intitolata - Ma io ti perdonerei stringendoti e dicendoti “Amore”. – AHAHAHAH [non ho un futuro come pubblicitaria L]

 

Ok ora mi eclisso sul serio!

 

Alla prossima!!

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Capitolo 19
*** sei parte di me ***


CAPITOLO DICIANNOVESIMO.

(sei parte di me)

 

 

 

Sana era ancora sdraiata sul suo letto, e un paio di occhi attraverso degli occhiali da sole non potevano fare altro che guardare la valigia a terra vuota.

Delle magliette coloravano il pavimento insieme a un po’ delle coperte del letto che ricadevano disordinatamente sul tappeto storto.

Sana era rannicchiata tra i cuscini e la coperta, e dei raggi di sole piuttosto intensi le contornavano il viso in completo silenzio, donandole un aspetto fanciullesco.

Nessun rumore e nessun suono entrava nella stanza e ciò permetteva un sonno beato alla ragazza sul letto.

Robby aveva ricevuto l’incarico dalla s.smith di svegliare sana, e già sapeva che non sarebbe stato affatto facile.

Provò a chiamarla molte volte, ma sana pareva avere un sonno non molto leggero.

Solo dopo una manciata generosa di minuti sana riuscì a captare qualche suono.

 

-…-

-………………………-

-..na..-

-…ana…-

-…sana…-

-cosa c’è robby?? Stavo dormendo!-

-si questo lo so bene…-

-e allora lasciami dormire ancora un po’…dobbiamo partire domani non oggi…-

-si certo ma…-

-ecco allora fammi dormire un altro po’… sono stanchissima…-

-sana tu dovresti…-

-dai robby per favore.. non ti chiedo mai niente…-

Delle immagini viaggiarono alla velocità della luce nella mente di robby..

 

*flashback*

-robby mi accompagni a casa di Alyssa? Devo prendere degli appunti da lei!-

-robby mi porteresti una bottiglietta d’acqua? Ti prego tra 2 secondi devo girare il nuovo ciak!-

-robby mi vuoi bene vero? Mi porti per favore una fetta di torta al cioccolato ne ho proprio voglia!-

-ti prego robby mi devi salvare la vita! A casa di Funny, subito!-

-robbyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy! Ma dove sei quando ti cerco??-

-robby sbrigati dovevo essere da heric 20 minuti fa!-

-insomma robby quanto ci metti a fare una telefonata! Devo telefonare anche io!-

-robby ho visto una gonna nella vetrina di un negozio favolosa! Mi accompagni a comprarla?-

-robby ci sono delle scarpe fantastiche in centro! Vorrei andare a provarle! andiamo?-

*fine flashback*

 

-si sana… lo so che non mi chiedi mai niente.. ma questa volta è importante che tu ti alzi anche perché sono le…-

-e va bene mi alzo mi alzo! A proposito.. che ore sono?-

-è quello che cercavo di dirti! Sono le 17.45 devi sbrigarti!-

-ugh.. COSA? Ma è tardissimo… ho appena il tempo di fare le valige! A che ora parte domani l’aereo?-

Sana già correva a destra e a manca raccogliendo magliette da terra e poggiandole sul letto, sulla scrivania, in bagno…

- alle 8 di mattina…-

-che cooosa?? No… passerò tutta la notte a fare le valige!!-

-ho cercato di svegliar…-

-ma perché non mi hai svegliato prima?-

-..ti. SANA FERMATI UN MINUTO!-

Sana in quel momento aveva in mano uno spazzolino da denti colante di dentifricio, tutta la bocca sporca e due o tre magliette nell’altra mano.

-sana lo so che sei agitata e terribilmente in ritardo..ma calma..respira!-

Sana tirò fuori il solito martello di plastica rosso e giallo e lo scagliò contro robby.

-CALMA? COME CALMA? COME FACCIO A CALMARMIIIIII??- urlò schizzando schiuma e dentifricio dappertutto.

-buongiorno sana!- la s.smith salutò la figlia passando per il corridoio con la sua macchinina.

-ciao mamma!-

-non hai fatto né pranzo né colazione! Che ne dici della merenda?- buttò lì la madre…

-si direi che va bene!-

Sana gettò tutto a terra e se ne andò dalla stanza sbattendo la porta e lasciando un robby basito a guardarla con cipiglio sconvolto.

Sana riaprì la porta di scatto e disse dolcemente – robby raccogli quelle due cosine per favore? Grazie eh!-

E richiuse la porta.

 

*

 

Dopo una generosissima fetta di torta al cioccolato, un bicchiere di tè fresco alla menta e una sana porzione di pasticcini alla crema sana tornò in camera…

Erano già le 18.30 passate, e la valigia giaceva ancora vuota a terra.

-e va bene.. mi ci metto di impegno ora! Forza sana!- si disse la ragazza tra se e se.

Chiuse la porta della sua camera e notò che era particolarmente buia.

Accese tutte le luci e andò in bagno.

Guardandosi allo specchio si fece una coda alta e poi tornò alla sua valigia.

La guardò intensamente.

“ci entreranno tutte le cose che devo portarmi??”

Guardò l’armadio, che occupava una parete intera e guardò di nuovo la valigia.

“…mmmm…”

Si piazzò davanti all’armadio e lo aprì prendendo qualsiasi cosa ci fosse dentro e poggiandola sul letto.

-ok…ora divido quello che mi serve sul letto e quello che non mi serve per terra! Sarà facile… dunque maglietta si… anche questa… oh questa si.. e questa che ci fa qui? Pensavo di averla buttata 2 anni fa! Chissà magari mi entra ancora… è così carina…-

La “separazione” dei vestiti andò avanti per un’ora buona e portò secondo sana ottimi risultati.

Proprio ora che sana guardava il suo duro lavoro robby bussò alla porta.

-sana posso entrare??-

-si certo vieni pure!-

Robby rimase di sasso appena vide la superba montagna di vestiti accatastati sul letto di sana, e qualche pantaloncino macchiato di circa dieci anni prima per terra.

-le cose a terra non quelle che mi porto mentre invece il resto va in valigia! Ci pensi tu??-

-ugh… sana ci vorrebbero almeno 20 valigie per un quarto dei vestiti che hai sul letto!-

-ma robby sono fondamentali!-

Robby si avvicinò al mucchio e estrasse lentamente un peluche, provocando la valanga di circa 10 magliette per terra.

- anche questo peluche è fondamentale??-

-robby era di quando ero piccola! Potrei avere nostalgia! Meglio portarlo!-

Robby era furioso ma non si scompose.

-sana hai sempre odiato quel pupazzetto! E comunque il tuo set di valigie è fatto di 7 pezzi, beauty compreso… e ricorda che anche lì probabilmente farai acquisti quindi non portarti tanta roba!-

-davvero? Bè potremmo sempre comprare altre valigie lì, no?-

-ugh… sana preparati in fretta!-

E dicendo questo robby uscì di scena.

Sana era rassicurata… aveva altre sei valige per poter mettere le sue cose!

Guardò l’ora dall’orologio appoggiato alla sua scrivania..

19.40 .

-accidenti! Devo sbrigarmi veramente!-

Guardò dall’altro lato della camera.

Oltre la finestra notò che il cielo era completamente grigio, non una striscia di azzurro si imbatteva tra quelle nuvole cariche di pioggia che ne riversavano proprio sopra la sua casa, davanti ai suoi occhi.

Triste.

Brutto tempo.

Pioggia intensa e cielo scuro.

Non le pareva un buon segno.

E portò a chiedersi cosa stava facendo una determinata persona sotto quella pioggia.

-…heric…-

Le sembrava di vedere i suoi occhi riflessi sul vetro guardarla dentro, leggerle l’anima.

Istintivamente voltò lo sguardo.

-…mi dispiace…- sussurrò sana iniziando a gettare a terra tutte le cose inutili che prendeva in mano.

Da dove spuntavano tutti quei vestiti?

Voleva finire al più presto, magari avrebbe chiamato i suoi amici per un ultimo saluto.

Il mucchio a terra cresceva sempre più velocemente.

Sana iniziò a ripiegare qualche maglietta e a infilarla ordinatamente nella valigia.

Col passare del tempo il cielo si tinse di nero e i lampioni illuminavano la pioggia sottile infrangersi contro il duro asfalto.

 

Cinque valigie erano state riempite, chiuse e portate sotto vicino alla porta di ingresso.

 

Sana ora era in bagno, con il suo beauty  prendendo asciugamani, dentifricio spazzolino, trucchi, profumi creme e quant’altro.

Il beauty si riempì in un battibaleno e sana, dopo aver chiuso anche quello, prese la settima valigia e, messe le ultime cose in un beauty più piccolo si sedette sul letto.

Sana ascoltò il suo cuore e una volta tanto lasciò fare ciò che gli sussurrava al cervello.

Vagò per la sua camera in cerca del telefono.

-ma dove è finito?.. ah eccolo!-

Scorrendo la rubrica premette il tastino verde e avviò la chiamata.

Prima di sentire una voce dall’altro cavo, sana fece qualche passo verso la finestra e scrutò il cielo.

-pronto?- esclamò la voce.

Sana rimase a fissare il cielo.

-…-

-sana tutto bene??? Pronto???- la voce aveva alzato il tono.

-…… ciao…- esordì debolmente sana.

-sana!!-

-…mi dispiace di non aver chiamato prima, so che eri in pensiero...scusami Funny-

-non ti preoccupare! Piuttosto dove sei ora???-

-sono… in America… e non so ancora quando tornerò… probabilmente non avrò neanche la possibilità di chiamare spesso quindi.. volevo salutarti…-

-sana ma che sta succedendo? Sei sparita così e ti fai sentire dicendo che non sai per quanto altro tempo stai fuori… dimmi che sta succedendo!-

-Funny non ti preoccupare! Va tutto bene… è solo che questo è un periodo un po’ impegnativo.. robby ha trovato anche del lavoro e… non so quando potrò tornare a casa…-

-oh.. lavoro… capisco…-

-mi dispiace Funny di tutto questo…-

-non ti preoccupare… allora devo aspettare una tua chiamata?-

-suppongo di si… mi ha fatto piacere risentirti Funny…-

-anche a me sana… non sparire!-

-ciao Funny! Ti voglio bene!-

-anche io sana! Ciao!-

 

Menzogne.

Bugie.

“ora tocca ad Alyssa…”

 

Sana sospirò.

Forse quella era l’unica cosa giusta che aveva deciso di fare in quelle ultime settimane.

Rassicurare le persone a lei care.

Con delle bugie, ovvio.

È così che si fa.

Come quando ai bambini si dice che l’uccellino per terra sta dormendo, mentre invece è già morto da un pezzo.

Le bugie tranquillizzano l’animo, ma hanno le gambe corte.

 

-ciao Alyssa!-

-sana! Dove sei? Che ti è successo?? Stai bene vero?-

-Alyssa calmati va tutto bene! Sto benissimo non ti preoccupare! Ti chiamavo solo per farmi sentire… mi dispiace di essere sparita così…-

-dove ti trovi ora??-

-sono in America… ti chiamavo infatti perché non avrò molte possibilità per farlo.. robby mi ha trovato del lavoro… volevo salutarti!-

-quando tornerai? È già un bel pezzo che non ci sei…-

- non lo so proprio… è… presto spero…-

-lo spero anche io… non vedo l’ora di riabbracciarti…-

 

Sana ebbe un morso allo stomaco.

Stava per urlare di uscire insieme, abbracciarsi, parlare, scherzare insieme.

Quasi si vergognò del suo attimo di debolezza.

 

-si anche io Alyssa… ora devo proprio scappare! Ci sentiamo presto!-

-fatti sentire! Ti voglio bene!-

-anche io…ah scusa potresti dire anche a Terence della nostra telefonata?? Non faccio in tempo a chiamarlo!-

-nessun problema sana!-

-grazie aly.. sei sempre la migliore! Ti voglio bene! Ciaoo!-

-ciao sana!-

 

Che strano.

L’atmosfera si era di colpo alleggerita.

Un peso enorme gravava sul cuore di sana e ora pareva essersi volatilizzato.

Sana alzò ancora una volta lo sguardo verso la finestra.

“scusate ragazzi, ma vi dovevo una spiegazione, vera o falsa che sia.”

Guardò per diversi minuti la pioggia infrangersi contro il vetro, come incantata.

Alzatasi afferrò il beauty e lo portò vicino alle altre valigie, di sotto.

 

Si sarebbe stata dura.

Difficile e soprattutto avrebbe portato sofferenza.

Ma lei ora non pensava a questo.

Non riusciva a pensare a niente.

C’era il vuoto.

Come se stesse recitando alla perfezione la parte della sua stessa vita.

 

L’ora di cena era giunta anche in ritardo, ma sana toccò a malapena cibo.

Nessuno la costrinse a mangiare e quando lei dichiarò di voler andare a letto presto nessuno si incuriosì troppo.

 

Dentro al suo letto sana pensava intensamente a una decisione da prendere.

Gli martellava in testa da troppo tempo, circa un paio d’ore da quando era salita nella sua camera.

Come al solito orari indecenti per fare comunissime telefonate.

Eppure…quella sarebbe potuta essere qualsiasi cosa fuorché una telefonata comune.

Dopo che altri neuroni furono mandati in fumo per il troppo ragionare sana aveva deciso cosa fare.

Il modo più crudele, freddo e bastardo per comunicare.

Un SMS.

Un piccolo messaggio spacca cuore.

Le sarebbe bastata una parola, nient’altro.

Lui doveva sapere.

Solo lui avrebbe saputo la verità.

 

Afferrò il cellulare, ben piazzato da ore sul suo comodino e aprì la pagina bianca del SMS.

 

Inviato.

 

Spense il cellulare e lo abbandonò sul letto.

 

Si alzò e andò da sua madre.

 

-mamma posso chiederti un favore?-

-dimmi tesoro mio-

-stacca il telefono di casa dalla presa. Non voglio che nessuno chiami-

-d’accordo..ora però torna a dormire-

-grazie mamma… ah… se qualcuno mi cerca io non ci sono. Per nessuno mamma-

-sana, ma è tutto apposto?? Perché mi chiedi queste cose?-

-è solo che sono un po’ nervosa.. non ho voglia di vedere nessuno…-

-d’accordo. Buonanotte piccola mia…-

-notte mamma-

 

Sana tornò in camera e appena la sua vista cadde sul cellulare lo afferrò e lo lanciò sul comodino, sdraiandosi sul letto e cadendo in un sonno profondo.

 

 

                                                                       *

 

Poco lontano un ragazzo in particolare non dormiva affatto.

La suoneria del cellulare lo aveva svegliato poco gentilmente, costringendolo ad aprire il messaggio.

 

 

 

 

Parto

 

 

 

Era di sana.

-“come sarebbe parto?oh.” ha deciso di partire. Che stupido a pensare che sarebbe rimasta.-

Non c’era bisogno di chiedere perché.

Se sana avrebbe voluto dirgli di più lo avrebbe fatto.

Sarebbero anche potuti stare attaccati al telefono tutta la notte.

Invece si era limitata a scrivere un ridicolo messaggio. Anzi una parola senza punto o virgola.

Solo “Parto” .

Le avrebbe tirato il collo quando faceva così.

Compose il suo numero telefonico a memoria.

Staccato.

Provò persino a casa, nonostante l’ora.

Staccato anche quello.

Sarebbe potuto andare a casa sua, ma non avrebbe avuto alcun senso.

Era logico, non voleva sentire nessuno.

E così lasciò stare.

Che altro avrebbe potuto fare lui?

 

-“sempre la solita cocciuta.” E va bene. Non verrò da te stavolta.-

E così dicendo tra se e se, heric si voltò sul fianco e chiuse gli occhi nella speranza di addormentarsi.

 

 

 

No, sto pensando che non ritornano
quei momenti con te

le parole con te

 

 

Per quanto altro tempo avrebbe continuato a ripensare a quella sera?

Alle sue parole, ai suoi gesti, al suo profumo, alle sue lacrime.

 

-rimani per favore..-

-… e tutto quello di cui ho bisogno è sentirti…solo sentirti…-




e per ogni giorno
mi prendo un ricordo che tengo nascosto lontano dal tempo
insieme agli sguardi veloci momenti che tengo per me

 

tutti quei giorni passati a litigare alle elementari.

tutte le sue lacrime.

Tutte le sue premure e i suoi tentativi di rimettergli in sesto la famiglia.

Tutte le volte in cui lei c’era stata per lui e lui per lei.

I suoi sguardi incomprensibili.

I suoi sguardi intensi.

Tristi.

Preoccupati.

Spensierati.

Allegri.

Interessati.

Sorpresi.

 

 

 

e se ti fermassi soltanto un momento
potresti capire davvero che e questo che cerco di dirti da circa una vita

 

quante volte aveva cercato di dirglielo?

Aveva perso il conto.

Quante volte le aveva dimostrato il suo affetto?

Quei baci.

Quegli abbracci.

Quelle parole.

Le aveva salvato la vita quante volte?

In una baita di montagna, da un camion, dalla finestra di una classe, da una casa in distruzione, da una casa già venduta e la lista continuava.

 

 

Prima robby, poi il suo lavoro, poi i film, le serie TV, i fan impazziti, New York, Charles Lones, la madre vera, Funny stessa.

Quante volte c’erano stati malintesi su malintesi che non gli permettevano di dichiararsi?

 


sei parte di me

 

 

 

questa era la pura verità.

Come se fosse un assioma di geometria.

Lei componeva lui.

Una parte del suo cuore era occupata completamente e interamente da lei.

Metà  esatta.

La sua metà.

Il suo pezzo complementare.

Senza di lei sarebbe stato solo un morto ambulante.

Sana era parte di lui tanto quanto il sale del mare.

Tanto quanto gli alberi nella foresta amazzonica.

Era semplicemente parte di lui.

Si era integrata con lui già da molto tempo.

 

 

 

Heric aprì gli occhi e prese di nuovo il cellulare tra le mani.

Compose il numero a velocità stratosferica.

 

-pronto?-

-Heric ma sei tu? Stavo per andare a dormire!-

-senti Terence domani mattina sana parte…-

-cosa?? No.. Alyssa mai ha detto che è in America e che non potremo avere presto sue notizie!-

-no sana ha mentito ad Alyssa. Parte domani mattina e va a Los Angeles…-

-COSA? Ma perché?-

-deve fare un film… -

-Heric stai scherzando??-

-ti pare che potrei scherzare su una cosa simile? Fammi un favore non dirlo agli altri…-

-ok…-

-secondo te che dovrei fare? Insomma lei non vuole sentirmi ne vedermi…-

-è successo qualcosa??-

-no… cioè si… insomma non è questo il punto! Io voglio rivederla. Devo rivederla, capisci? Cosa devo fare?-

-vai in aeroporto, no?-

-giusto! grazie Terence…-

-aspetta a che ora è il suo volo non andarci ora… heric?? Heric mi senti??-

-………-

-ecco. Ha riattaccato.-

 

 

In pochissimi minuti heric si era rivestito ed era pronto per andare in aeroporto.

 

 

 

                                                                       *

 

 

-bè allora ci vedremo tra sei mesi signora Patricia! Arrivederci!-

 

Era arrivata l’ora dei saluti, nonostante fossero solo le 5.30 di mattina e il volo era previsto per le 8.00.

 

-sana hai preso tutto? Biglietti passaporti autorizzazioni per l’espatrio.. hai tutto con te??-

-si mamma tranquilla.. ma sei proprio sicura di non voler venire a salutarmi?-

-si sono sicura… per me va bene così… ora sei piuttosto grande e io ti farei solo venire più nostalgia di quanta già non ne abbia.-

-mamma ti voglio tantissimo bene- disse sana abbracciando la madre.

-ti telefonerò sempre appena avrò un attimo libero, te lo prometto!-

-non ti preoccupare io sarò qui ad aspettare una tua telefonata insieme alla signora Patricia e a robby ovviamente!-

-COSA?-

-già.. temo che robby non ti abbia riferito questo piccolo dettaglio..-

La s.smith guardò robby in cagnesco sottolineando mentalmente *con te faccio i conti più tardi*.

-temo di si MAMMA. COS’E’ QUESTA STORIA? MI MANDATE DA SOLA?-

-andiamo sana te lo ripeto non sei più una bambina e poi neanche Charles avrà il suo manager. Sarete voi due insieme! Non siete amici?-

-si mamma però.. io contavo su robby... e va bene vuol dire che saluterò solo lui all’aeroporto…-

-ehm… veramente sana non vengo neanche io…-

-MA COSA VI E’ PRESO A TUTTI QUANTI? Mi avete già lasciato tutti qui, figuriamoci quando sarà là…-

 

Il suono di un clacson stappò le orecchie a tutti.

-sana vogliamo andare?- disse Charles scendendo dalla macchina, già carica delle valigie di entrambi.

-arrivo! Allora ciao robby…-

Abbracciato robby e ancora una volta la madre, sana correndo si avviò in macchina e non si voltò neanche un secondo.

 

 

Ci misero molto tempo per arrivare all’aeroporto ma una volta arrivati e messe in pratica tutte le cartacce riguardanti la partenza era già l’ora di una buona colazione.

 

-Charles.. ho fame.. sono le sette e mezza-

-ma non hai fatto colazione prima di venire qui?-

-si certo.. ma ho fame di nuovo…-

-bè sana se aspetti in aereo ci daranno la colazione..-

-ho fame ora…-

-ma iniziano ad imbarcare tra 15 minuti!-

-dai che ti costa! Cinque minuti!-

-sana…-

-solo un tè!-

-e va bene!-

-grazie!-

 

 

Stavolta la ragazza fu di parola. Bevve solo un tè, ma lo fece in 10 minuti.

 

-sana siamo in ritardassimo!-

-lo so accidenti!-

 

Si avviarono verso le scale mobili che portavano al gate di imbarco.

 

-me lo sento.. perderemo l’aereo…-

-Charles rilassati… appena questa scala mobile sarà finita saremo arrivati!-

 

-SANAA!-

-oddio no…-

Come un fulmine a ciel sereno delle voci sfondarono la sottile barriera che sana si era creata la sera prima. I suoi amici erano li e la vedevano partire ancora una volta.

-SANAA! Perché ci hai mentito? Perché te ne vai senza aver detto niente?-

Per sana fu un dejà vu.

 

Quando qualche tempo prima era partita per New York i suoi amici la avevano raggiunta su quello stesso tragitto che stava compiendo per ripartire.

Ricordava bene cosa era successo.

Dicevano che l’avrebbero aspettata.

E poi era arrivato Heric e aveva stretto la mano a Funny.

E lì il suo cuore si era frantumato.

 

Sarebbe volentieri diventata invisibile.

-sana ma quelli dietro alla ringhiera sono i tuoi amici…- sussurrò Charles nel suo orecchio.

-lo so Charles…-

Sana chiuse gli occhi e si preparò al peggio inspirando lentamente.

Si voltò e guardò negli occhi tutti i suoi amici affannati per la corsa, che la guardavano disperati.

-ragazzi…io…mi dispiace…non doveva finire così…-

-ma perché sana? Perché?-

 

Sana non riconosceva le loro voci, dato che parlavano insieme.

C’erano Funny, Alyssa e persino Terence.

 

-ormai è inutile discuterne…scusatemi tanto…-

I suoi amici erano giunti al punto massimo di arrivo, poiché la ringhiera era finita, mentre lentamente sana e Charles continuavano ad allontanarsi.

 

-sana-

 

Heric era arrivato da lontano correndo, ma nella sua voce non c’era un minimo segno di affanno, né di rabbia.

Non se lo aspettava.

 

-heric- sussurrò sana più a se stessa che agli altri.

Inspiegabilmente i suoi occhi cambiarono radicalmente, erano lucidi e le lacrime minacciavano di uscire.

Fissava heric da solo pochi secondi e già aveva gli occhi lucidi.

Sana ripeté a se stessa di trattenersi, di non piangere, di non far tremare il suo labbro, ma fu inutile.

Non riusciva a fare altro che fissare heric negli occhi.

 

Inaspettatamente, nonostante la distanza che li divideva, lui aveva capito che sana stava per piangere e oscillò lievemente la testa.

 

Ancora una volta heric era corso da lei, in tutti i sensi e lei, ancora una volta stava per piangere.

 

Sana si riscosse per un momento e riuscì a malapena a tirare un sospiro di sollievo che il suo respirò si spezzò.

 

-…-

 

Funny aveva poggiato la sua mano sopra a quella di heric.

 

“no non di nuovo...” pensò istintivamente sana ma ancora una volta heric la stupì.

 

Diversamente da quello che era successo heric aveva scansato la mano di Funny e aveva stretto il pugno.

 

“cos…”

 

Sana non fece neanche in tempo a pensare a qualcosa di sensato che heric la stupì per la seconda volta.

Aveva scavalcato la ringhiera e il vetro della scala mobile e correva verso di lei.

Lei non riusciva più a pensare  ormai niente aveva più senso, anche perché in quegli istanti fu come vedere in rallenty le braccia di heric allargarsi leggermente e cingerle le spalle.

Sentirsi stretta forte e allungare le proprie braccia sulla schiena di heric.

 

Erano solo loro due.

Nessuno dei due aveva pensato agli altri, Charles incluso, nonostante fosse a un passo di distanza.

 

Non riuscivano a staccarsi, sentivano solo il bisogno di stare abbracciati.

-heric io…-

Heric si staccò da sana e la fissò negli occhi.

Stavano uno di fronte all’altra senza neanche sfiorarsi ma la tensione era alle stelle.

“ora o mai più” si disse heric e così avvicinò il viso a quello di sana, che non riusciva a muovere un solo muscolo.

Solo pochi centimetri li separavano, ma degli occhi troppo avidi osservavano la scena.

Sana non riusciva a smettere di fissare gli occhi color miele di heric ma appena si sentì strattonare da dietro si voltò.

 

-sana ora dobbiamo proprio andare! Ciao heric ci si vede!-

-CHARLEEEEEEEEEEEEES! MA CHE FAIIII?- urlò sana tirandogli addosso un enorme martello rosso e giallo, schiacciando Charles.

 

La scala mobile era finita e così avanzò di un passo.

Si voltò di nuovo indietro per cercare lo sguardo di heric ma vide solo la sua chioma bionda premuta verso il basso da degli agenti della sicurezza.

 

Ovviamente lui non poteva stare lì e nell’emozione del momento, entrambi non avevano sentito i molteplici richiami degli agenti.

 

-heric…-

Lui alzò la testa di scatto trovando una notevole resistenza e cercando di trovare il suo sguardo, ma non vide altro che la fine delle scale mobili completamente vuota.

 

 

 

 

 

…continua!...

 

 

 

 

 

Ragazze stavo quasi per piangere quando ho visto che ho postato il capitolo precedente 2 mesi fa!

 Ma perché non mi uccidete quando faccio queste cose?? Mi stavano venendo le lacrime a pensarci ma poi non mi sono scoraggiata e mi sono messa a lavorare per voi [per la ficcy insomma!]

 

Bè il titolo l’ho preso dalla canzone degli zero assoluto, ieri sera sono andata al concerto e è tutta la giornata che mi vengono in mente le canzoni… e quindi ho colto l’attimo e l’ispirazione e mi sono messa a scrivere!

 

Avrete di certo notato che il capitolo è moooolto più lungo rispetto agli altri.. bè c'è un motivo.. secondo me doveva stare tutto insieme, perché se spezzavo in due capitoli entrambi mancavano di qualcosa e dunque ecco qua! [anche se  immagino che ai fini della narrazione sia tutt'altro che un bene!]

 

 

Ringraziamenti:

 

 

ryanforever: già.. Charles che rompe sempre!.. io non lo sopporto (anche se purtroppo sono io a farlo così..poveraccio…) e be come vedi sana non ci ha ripensato.. per ora…forse ci ripensa..forse no.. chissà!

Grazie per la tua recensione!

 

Princerella: dicevo anche a ryan che Charles è fatto a posta per rompere… immaginate quanto altro potrebbe rompere in sei mesi! Ihi grazie! :*

 

Kula: bè… immagino che tutti avrebbero preferito che sana non firmasse il contratto! Scusate la mia cattiveria..ma non sono sadica.. mi dispiace far soffrire sana così tanto… cercherò di renderla più felice ^^

 

bontina: haha! Vedo che hai notato l’uso del plurale! Ovviamente era solo per un uso proprio di Charles.. solo per convincere sana… ma insomma Charles non piace proprio a nessuno!!! Poverino dai.. baci8 arrivato ;) te ne mando un altro!

 

 

Allora ho notato che in tutte le recensioni avete dichiarato il vostro odio profondo per Charles… poverino.. così però mi fate avere dei ripensamenti sulla trama… dai se riesco a trovare almeno 5 persone a cui Charles sta simpatico vi prometto che vi farò una bellissima sorpresa!!

 

Eh si, è una sfida MOOLTO difficile questa!!

 

Alla prossima!

 

Ninni.

 

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