Se tu non sei qui, credimi, non so di niente.

di Gailycurly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mostro. ***
Capitolo 2: *** Harry? ***
Capitolo 3: *** Mi dispiace, amore mio. ***
Capitolo 4: *** 03 - thank you, guys. ***



Capitolo 1
*** Mostro. ***


Ecco arrivato il momento più bello della giornata per Ally, finalmente era arrivata la sera.
Adesso si  trovava in bagno, per fare ciò che ormai faceva quotidianamente negli ultimi tre anni. Perché? Perché una ragazza come lei, bella, dolce, simpatica, è un’autolesionista?
Era autolesionista perché all’età di 9 anni perse il papà a causa di una grave malattia. 6 anni dopo perse la mamma per un brutto incidente stradale. E lei? Lei era rimasta sola, indifesa. La portarono in un orfanotrofio, dove veniva perennemente picchiata, violentata e umiliata dai cosiddetti ‘tutori’.
Dopo un anno passato in quell’inferno, una famiglia apparentemente gentile e dolce si fece avanti per adottarla. Era diventata una ragazza di 17 anni, spezzata in due dal dolore, angosciata, chiusa.
Quella famiglia dimostrò alla ragazza ciò che meritava: DOLORE.
La famiglia Laudigns si rivelò alla fine, peggio dei tutori. La picchiavano, costantemente. La umiliavano, la ridicolizzavano. E lei era sempre più indifesa, molte volte aveva pensato di farla finita, di suicidarsi. Ma non c’era mai riuscita.
Ora era il 13 Novembre del 2012, un giorno prima dei suoi diciotto anni. E si trovava in bagno, per rilassarsi…utilizzando una lametta. Vedeva il sangue gocciolare dal suo polso, dalle sue braccia e dalle sue gambe, e questo la faceva sentire bene, perché nella sua vita nessuno le aveva mai detto ‘’tu non meriti di stare male’’, no. Tutti le avevano detto “fai schifo” “non servi a niente” “sei la cosa più brutta che io abbia mai visto”. E lei ci credeva.
Stava seduta a terra, sul pavimento ghiacciato, in un angolino del bagno, quando ad un tratto sentì bussare.
“Senti Allyson, apri questa porta!” era Katye, la sua “mamma adottiva”.
“Un minuto.” Sussurrò, intimorita la ragazza.
Si alzò e si rimise la felpa, coprendo i tagli e asciugando il sangue che ancora scorreva lungo le sue braccia.
“Cosa c’è?” disse, una volta aperta la porta.
“Domani fai diciotto anni, finalmente.” Rispose la donna. “Quindi te ne torni dai tuoi parenti a Bradford.” concluse, facendo per uscire dalla stanza di Ally.
“Cosa? A Bradford? Non si sono degnati neanche di sapere se io fossi ancora viva e adesso mi volete spedire da questi presunti ‘parenti’?” disse la ragazza, alterandosi.
“Sta zitta, ho detto che tu domani parti, preparati le tue cazzo di cose e vattene a fanculo.” E così, uscì definitivamente dalla stanza, Katye.
Vaffanculo troia.” Borbottò tra sé e sé la ragazza.
Erano ormai due ore che preparava le sue cose, quella stanza era diventata spoglia, bianca e vuota com’era realmente dentro Ally.
“Scendi sotto, è pronto da mangiare.” Disse Tom, il suo piccolo fratellastro, l’unico a cui era realmente affezionata e l’unico che le dava del misero amore.
“Tom, vieni qui, siediti sul letto con me.” Lo invitò la ragazza.
“Ally tu domani non parti, vero? Vero?” disse il piccoletto con le lacrime agli occhi.
“Ehy, cosa sono quelle lacrime? Io sarò sempre nel tuo cuoricino, domani andrò via da qui…ma tornerò amore, tornerò solo per te!”  disse ancora la ragazza, anch’ella con le lacrime agli occhi.
Ti voglio bene, sorellina.”
“Ti voglio bene anche io, amore, non sai quanto.” Ed il tutto si concluse con un tenero abbraccio.
Una volta scesi di sotto, tutti si sedettero a tavola. Katye, Mark erano felici, si vedeva. Mentre il piccolo Tom era abbattuto come lo era Ally.
“Allora, finalmente ti togli dalle palle!” iniziò Marck.
Ally manteneva sempre lo sguardo basso di fronte ai suoi occhi, se solo voleva rimanere viva.
“Il tuo biglietto è sulla tua valigia, domani mattina prendi il primo treno e scappa via da qua, non voglio più sapere niente, né di te, né della tua vita.”
Finita la cena, Ally si diresse verso la sua camera per preparare le ultime cose. Mettendo in borsa questo, chiudendo la valigia qui e sistemando un po’ lì, si fecero le 00.00.
Buon compleanno Ally…sei libera.” Si disse la ragazza, con un leggero sorriso.
La sveglia suonò alle 6.30 del mattino, e dopo essersi preparata per bene,  andò da Tom e gli diede un leggero bacio. Prima di andare, si voltò verso il suo dolce fratellino, gli sorrise ed una dolce lacrima le scese per la guancia.
Arrivata in stazione prese il treno, e si posizionò sul suo sedile, fantasticando sulla sua ‘’nuova vita’’.
E se fossero stati crudeli? Menefreghisti come tutti gli altri, del resto. Erano queste le domande che giravano per la testa di Ally.
Si addormentò, e 5 ore dopo fu svegliata dal suono del treno. Era arrivata.
Prese le sue cose e si diresse verso l’uscita del treno. Davanti le porte, trovò un signore con scritto su un pezzetto di foglio “Allyson Havey.” Ecco, quello doveva essere suo ‘zio’, fratello di mamma.
Si diresse verso questo signore, che la accolse con un caldo sorriso, porgendole la mano.
“Ciao, tu sei Allyson, vero?” chiese il signore. La ragazza titubante sorrise.
“Sì…piacere.”
“Piacere mio, sono Yaser, Yaser Malik, il fratello…di Anne, tua mamma.”
“Sì, lo so bene.” Disse ancora, la ragazza, freddamente.
“Ecco, adesso andiamo a casa, dai pure a me i tuoi bagagli!” le sorrise di nuovo, Yaser.
Dopo mezz’ora di viaggio, davanti agli occhi le si presentò una casa davvero enorme, giardinetto, con una mansarda ed una bella piscina.
“A proposito, auguri Ally!” esclamò lo zio.
“Grazie…” la ragazza sorrise, ancora una volta.
Lo zio parcheggiò e la invitò ad entrare in casa. Ad accoglierla fu subito una donna davvero bella.
“Ciao, tu sei Ally! Quanto sei cresciuta!” esclamò subito la donna.
Ally non sapendo cosa fare, sorrise come un’ebete.
“Oh che sbadata, sono Trisha, la moglie di Yaser.” Disse calorosa.
“Piacere signora!” disse Ally.
“Macché signora! Chiamami pure Trisha, o zia! Vieni con me, ti mostro la tua camera! Tra un po’ dovrebbe rientrare mio figlio Zayn, tuo cugino!”
Una volta finito il giro della casa, Ally decise di farsi una bella doccia. Così si recò in camera sua, prese le sue cose e si fiondò in doccia. Era davvero nervosa, voleva fare una bella impressione su suo cugino, diciamo.
Uscì dalla doccia, mise l’intimo e stava per asciugarsi i capelli, quando bussarono alla porta.
“Occupato!” disse la ragazza.
Subito, con una furia infernale, un ragazzo entrò nel bagno. Ally arrossì notevolmente, dato che era soltanto in mutande e reggiseno. Così, velocemente prese un asciugamano.
“Ciao…” disse Ally, non sapendo come comportarsi.
Ciao ciao ciao, tu sei Ally, lo so. Bene, complimenti, adesso che ti sei piantata in casa mia hai intenzione di stare due ore in bagno?!” disse il ragazzo, con aria arrabbiata.
Ally aveva il cuore in gola. Stava morendo di paura. 
“No, scusa….” Balbettò la ragazza.
Scusa un cazzo, non sai che è maleducazione non presentarsi neanche? So che non hai mai avuto un padre o una madre, ma cazzo, un po’ di contegno!” continuò. Ad Ally vennero gli occhi lucidi, stava per scoppiare.
“Scusami, la zia Trisha aveva detto che potevo usare il bag…”
ALT, fermati. Tu non sei nessuno per chiamarla con il suo nome, figurati zia! Per te è ancora ‘signora Trisha’, okay?” continuò ancora.
“Scusami, scusami, non era mia intenzione farti alcun torto…” si giustificò ancora Ally.
“E poi, dà qua! Questo è il mio asciugamano!” strappò l’asciugamano dal corpo di Ally, facendola rimanere in mutande e reggiseno. Il ragazzo, alla vista di un corpo così maltrattato, pieno di lividi, di tagli, di segni, non seppe più che dire. Era quasi incantato e si faceva schifo da solo.
“Scusami…io…” disse il ragazzo.
“N-non fa niente, scusami tu. Tu dovresti essere Zayn…devo chiamarti…per cognome? Non so… non voglio farti alcun torto..” cercò di dire la ragazza.
“No, chiamami semplicemente mostro.” Concluse il ragazzo, uscendo ad occhi lucidi dal bagno. 

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Ciao a tutti lettori di EFP! 
Ecco qua, nuova storia :') inizio drammatico, sì. Praticamente questo è un sogno, l'ho sognato circa due sere fa, e da lì mi sono prolungata a scrivere il resto dfivgiovgew. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto nelle recensioni :)
LEI E' ALLY: 

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Capitolo 2
*** Harry? ***


La ragazza rimase con gli occhi sbarrati, ancora con l’asciuga capelli in mano. All’inizio pensò che Zyan avesse problemi di personalità... chi poteva saperlo? Si sistemò, asciugò i capelli e prese la sua bella lametta.
Iniziò a premerla sul suo povero e martoriato braccio, partendo da sotto il gomito ed arrivando al centro del polso. Stava meglio adesso.  Si bendò, dopo essersi asciugata il sangue che colava veloce, e si mise una felpa azzurra dell’abercrombie, comprata in un viaggio di studio a Milano, in Italia, e sotto abbinò un paio di jeans chiari, ed infine un cappello della NY, ed ai piedi le sue converse bianche.
Scese di sotto e trovò tutti già a tavola, tranne sua zia.
“Ehy Ally, stavo salendo a chiamarti! Siediti pure, è pronto!” esclamò felice Trisha.
La ragazza sorrise, e diede uno sguardo veloce a Zayn, che a sua volta teneva gli occhi bassi. Ally era esageratamente non a suo agio, era seduta con delle persone che non conosceva e per di più, tra loro c’era un ragazzo che l’aveva eccessivamente aggredita. Bene, no?
“Ally, hai del…del…sangue sulla felpa!?” disse Yaser, alzando un sopracciglio, non capendo.
“Oh, nono!” rispose Ally, in panico…”è soltanto…soltanto del sugo! Avrò dimenticato a lavare questa felpa, grazie per avermelo fatto notare!” continuò ancora, sorridendo nervosamente.
L’uomo non ci fece più caso, ed alzò le spalle.
Ally stava cercando di mangiare il più possibile, ma nel suo stomaco non c’era già più spazio dopo delle patatine fritte e due pezzi di pollo.
“Emh…signora…signora Trisha…” disse Ally, accennando uno sguardo a Zayn.
“Signora Trisha? Ma da dove ti è venuto fuori! Ho già detto che devi chiamarmi o zia, o al massimo Trisha!” rispose entusiasta la donna paffutella.
“Oh, scusi…” rispose ancora Ally.
Zayn avvampò all’istante, sentendosi in imbarazzo. Ally non capiva, non capiva più niente solo già dopo due ore in quella casa!
“Allora beh…Trisha…io sono apposto! Non riesco più a mandare giù nulla!” disse, sforzando un sorriso, Ally.
“Ma cosa dici cara, hai mangiato solo 3-4 patatine e due pezzetti di pollo!” disse la donna, sconvolta.
“Davvero sono piena!”
“Va bene, come vuoi.” Disse sorridendo dolcemente, la zia. Il pranzo proseguì così, tra qualche domanda sull’istruzione della ragazza da parte dello zio, o della sua vita amorosa da parte della zia.
“Ragazzi, noi dovremmo dirvi una cosa…” annunciò poi, la zia.
“Ecco, sì giusto, me n’ero dimenticato.” Aggiunse Yaser.
“Beh ecco, noi dobbiamo trasferirci, assolutamente.” Disse la donna.
“Cosa? E perché!?” disse Zayn, parlando per la prima volta.
“Vedi figliolo, il lavoro mi chiama. Mi  hanno offerto un posto migliore di quello che ho adesso, sai che io ci tengo molto. E la mamma da solo non mi lascia partire. Ma tranquillo, verremo qui un weekend sì ed uno no. Dici che ce la farai?!” disse Yaser.
“Sì…” disse, assumendo una faccia dispiaciuta, il ragazzo.
“In quanto a te, Ally…” stava iniziando lo zio.
“Io mi troverò un lavoro ed un appartamento, tranquilli, non voglio disturbare più di tanto!”
“Ma scherzi? Tu rimani con Zayn, andiamo! Se non ci fossi stata tu, Zayn sarebbe stato costretto a venirsene con noi. E poi tu devi tenergli testa! O lui mi sfascia una casa!” disse sorridendo, la zia.
“Oh no no, non vorrei creare problemi, sul serio.”
“Non crei problemi, rimani qui.” Disse, deciso, Zayn.
La ragazza, udendo le sue parole non seppe più che dire. Era sicura, adesso, che quel ragazzo avesse seri problemi di personalità.
“Okay.” Disse, semplicemente per non andargli contro. Sarebbe andata via, probabilmente.
“E quando partite?!” chiese Zayn.
“Amore…abbiamo il volo tra 2 ore.” Disse Trisha.
Ad Ally venne un nodo in gola, stava quasi per strozzarsi con la poca acqua che stava per bere. Aveva paura, dannatamente paura di quel ragazzo, e stare diciamo…da sola in una casa con lui non era il massimo della sicurezza, per lei.
Il pomeriggio passò velocemente, gli zii partirono, lasciarono la casa, e adesso Ally aveva un timore pazzesco. Era in camera sua, più lontano possibile da Zayn. Stava leggendo il nuovo libro che aveva comprato da poco, quando sentì bussare.
“Si può?!” disse una voce roca. Zayn.
“S-sì, p-prego.”  Disse Ally, sistemandosi per bene sul letto, ed abbassando le maniche che fino a quel momento erano state alzate.
“Senti…io volevo scusarmi…con te.” Iniziò Zayn.
“Oh no, non devi, sta tranquillo”
“Devo, devo e come. Mi faccio schifo da solo, è che oggi la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, e poi…sono un tipo difficile, faccio fatica ad aprirmi con le persone, e sapere che una sconosciuta verrà ad abitare in casa mia…ecco, non è stato il massimo. Tu non meriti quello che ho detto.”
“Zayn, tu non devi né giustificarti, né chiedermi scusa. Hai ragione, non sono nessuno, non valgo niente, pensa se posso permettermi di venirmi a rovinarti la vita. Te l’ho detto, Lunedì mi trovo un lavoro, e poi vedo per un appartamento. Ripeto, non devi scusarti, hai ragione. Io merito questo, sono una…brutta persona. Non devi provare pietà per me, né tantomeno compassione.”
“Allyson, no! Non è vero! Io mi sento così…così stronzo! Non pensavo tutto ciò che ho detto e non penso niente di ciò che hai appena detto tu! Non sei una persona brutta! Anzi! Mia mamma mi ha raccontato la tua storia…ecco…sei la persona più forte che io abbia mai visto.”
La ragazza sorrise, sentendo degli apprezzamenti per la prima volta.
“Io non sono forte…ho solo imparato a ricominciare. Diciamo che un po’ di ‘sto bene’ qui, ‘non fa niente’ là, e tutto torna come prima. Ma io non sono forte, so solo incollare i miei pezzi distrutti e ricominciare.”
Zayn rimase colpito da quelle parole, tutto poteva aspettarsi, ma non tanta fragilità da una ragazza come lei. D’istinto prese ad abbracciarla, si lanciò verso di lei.
Ally si tirò indietro, spaventata. Purtroppo aveva paura di chiunque, dopo tutto ciò che aveva passato, e di certo, la scena di Zayn nel bagno non l’aveva aiutata. Si ritrasse dall’abbraccio, un po’ mortificata.
“Scusa..” mormorò la ragazza.
“No, scusa tu, non…non avrei dovuto.” Disse Zayn.
Lei sorrise, e gli sussurrò un grazie.
“Il campanello! Scendi di sotto, ti presento i miei amici.”
La ragazza, un po’ titubante scese, dietro Zayn. Il ragazzo aprì la porta, e da lì entrarono 4 persone. Uno biondo, uno castano chiaro, uno moro ed uno…riccio. Quest’ultimo le sembrò una faccia familiare, come se l’avesse già visto da qualche parte…fece velocemente mente locare…beh…pensò ad una serie di nomi…quando…puff.
“Allyson!” esclamò il riccio.
“Oh mio dio, oh mio…H-Harry.” Disse, la ragazza, mettendosi la mano davanti per lo stupore.


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Capitolo 3
*** Mi dispiace, amore mio. ***


“Vi conoscete!?” disse sorridendo, Zayn.
“S-sì.” Disse Ally.
“allora bene, lui è Niall, lui Louis, ed infine Liam.” Annunciò Zayn.
“Piacere, sono Ally.” Disse, sorridente, ancora sconvolta.
“Piacere nostro!” dissero i ragazzi in coro.
Ally.
Harry mi prese per un braccio e mi portò in disparte.
Mi abbracciò, mi strinse con tutta la forza che aveva… non potevo crederci di averlo così vicino a me.
Conobbi Harry all’orfanotrofio, all’età di 15 anni. Passarono un pezzo della loro adolescenza assieme, fin quando non decisero di provare come coppia.
In quel periodo, Ally veniva violentata costantemente, ogni volta che vedeva quell’uomo dentro di lei scattava una specie di depressione. Stava immobile, non capiva più niente. Passò i periodi più brutti della sua vita, ed Harry non sapeva nulla. Dopo 6-7 mesi, si scoprì che quell’uomo era il papà di Harold Edward Styles.

*Flashback*
“Ma come siamo belle oggi, signorina!” disse l’uomo, con una voce da maniaco.
“G-grazie.” Rispose la ragazza, entrando nel panico.
“Vieni in camera mia, mio figlio non c’è.” Disse, prendendola per un braccio e trascinandola con sé.
La ragazza continuava a chiedersi come potesse avere, uno come lui, un figlio. E soprattutto, come poteva fare una cosa del genere ad una ragazza che potrebbe essere, appunto, sua figlia?
Entrarono in camera, e lui iniziò a toglierle i vestiti, prima la maglia, poi il reggiseno, i jeans e le mutandine. Ormai era di consuetudine, e non serviva a niente opporsi. Ally aveva preso l’abitudine di chiudere gli occhi, aspettare, e tutto sarebbe finito.
Quella volta non fu così.
Quando il padre, preso dall’eccitazione, entrò dentro Ally e prese a picchiarla, la porta si spalancò. Una testa riccia apparve dalla porta, e la ragazza non capiva.
“Papà!” disse, Harry, guardando suo papà con le lacrime agli occhi.
“H-Harry…scusami…” disse l’uomo.
“Mi fai schifo.”
Detto questo, prese la ragazza, l’aiutò a vestirsi e la portò con sé.  Lei piangeva, e lui non sapeva cosa dirle, cosa farle.
“Amore, mi dispiace, mi sento così… mi faccio schifo!” sussurrò Harry, piangendo a sua volta.
“No Harry, io faccio schifo! Avrei dovuto parlartene, ma avevo paura.” Sibilò lei.
“E’ il momento di farla finita amore, domani compi 17 anni. Tu devi andartene via. Devi trovare una vita migliore, una casa migliore.”
“Ma io non voglio lasciarti, Harry.” Disse, piangendo ancora di più, Ally.
“Verrò da te, prima o poi, ti ritroverò.”
Queste furono le sue ultime parole, dopo di ciò, la famiglia Laudigns si fece avanti, e completò del tutto il lavoro iniziato dal signor Styles.
*Fine flashback*

Senza neanche accorgersene, le lacrime iniziarono a scorrere sul viso della ragazza. Harry la strinse ancora di più.
“Va tutto bene?!” chiese, scocciato Zayn, non sapendo cosa avessro.
“Sì, sì, arrivamo.” Disse asciugando le lacrime, Ally.
Passarono così il pomeriggio, fin quando Liam non se ne uscì con:
“Ma voi come vi conoscete?!”
“Emh..” disse Harry.
“Siamo vecchi amici, diciamo!” cercò di sorridere la ragazza. 
Guardarono un film, lei era tra Zayn e Harry. Diciamo che aveva chiarito con Zayn, e si sentiva un po’ più a suo agio.
“Scusate ragazzi, vado un attimo in bagno!”

Harry.
Ally si alzò ed andò di sopra.
“Tra poco dovrebbe arrivare mio papà, ho la macchina dal meccanico e porta lui la mia roba, sono tipo 4 – 5 valige.” Annunciai.
“Oh giusto, ho dimenticato di dire ad Ally che starai con noi.” Disse Zayn.
In quel momento bussarono alla porta, era sicuramente mio papà.
Sì, avevo fatto pace, diciamo che dopo 5 mesi di scuse, dopo la scena orrenda,  da parte sua,  avevo iniziato a riparlargli.
Scese dalla sua jeep tutte le mie valige, così mi alzai e le portai di sopra.
“Harry devo andare in bagno, ragazzi posso?” chiese mio papà.
“Sì, papà, anzi no aspetta.” Dissi, pensando ad Ally.
“Avrià finito Harry, vada pure signor Syles, la prima porta a destra di sopra!” disse Zayn.

Ally.
Mi lavai le mani, quando sentii aprire la maniglia. Girai la serratura.
“Ho finito!” dissi, pensando che là fuori ci fosse uno dei ragazzi.
Aprii e davanti mi trovai il peggiore dei miei incubi. 
“Cosa diamine ci fai qui?!” dissi, raccogliendo il mio coraggio.
“Oh mio dio Ally” disse lui, con un sorriso sghembo.
“Fammi uscire.” Dissi, non guardandolo negli occhi, o sarei morta da lì a poco.
“No, no!” disse, sorridendo ancora.
“Ti prego.” Dissi, iniziando a piangere.
Chiuse la porta a chiave, ed iniziò. Non aveva perso le sue abitudini, allora.
Fanculo la mia vita di merda. Fanculo.
Mi tolse la maglia, i jeans, e mi spostò le mutandine.
Entrò in me con uno, due, tre, dita. Fino a provocarmi un male cane. Non potevo urlare, non ce la facevo. Poi mi abbassò completamente le mutande, e stava per entrare in me.
Non poteva andar così, non un’altra volta.
Entrò. Mettendoci tutta la forza che quel bastardo si ritrovava in corpo.
Due, tre, quattro spinte.
“Basta! Basta!” urlai, dandogli un pugno in piena faccia. Mi rimisi le mutande, e un paio di shorts che avevo in bagno, molto velocemente, mentre il bastardo stava asciugandosi il sangue che gli colava dal naso.
“Brutta puttana.” Sibilò tra i denti.
Gli diedi un calcio nei suoi paesi bassi, ed iniziai ad urlare, dato che mi aveva preso per un piede, quando era caduto a terra.
“Zayn! Zayn aiuto! Cazzo, vaffanuclo!” urlai, con tutto il fiato che avevo.
In pochi attimi sentii dei passi, farsi sempre più vicini.
Il bastardo si stava rialzando, e stava di nuovo iniziando a toccarmi, partendo dal basso.
Si trovava diciamo, sotto le mie ginocchia. Presi di nuovo coraggio, e gli sferrai un calcio in piena testa.
Ce l’avevo fatta.
Mi buttai contro la porta che da lì a poco sarebbe stata buttata giù da Zayn e dal resto dei ragazzi.
Girai la chiave, ma non feci in tempo ad aprire la porta che il bastardo si alzò, mi girò e mi stampo due schiaffi sulla faccia. Mi aveva stretto il polso, perdevo anche sangue da lì.
Zayn aprì la porta, e si fece avanti, dopo di lui Liam, Niall e Louis. Harry era fuori.
“Aiuto Zayn, aiuto!” dissi, prima urlando e poi sussurrando.
Lui mi abbracciò, e poi fece segno a Liam ed al resto di venire verso di noi.
Mi lasciò tra le braccia di Niall e Louis.
Zayn entrò nel bagno con Harry e Liam. Avevo come la sensazione che quel bastardo non l’avrebbe passata liscia, questa volta.
Io e i ragazzi andammo in camera mia, mi disinfettarono i tagli, guardandomi con le lacrime agli occhi ed abbracciandomi.
“Ally…” stava iniziando Niall.
“ssh.” Sussurrai, e li abbracciai entrambi. “grazie.” Continuai.
Fece ingresso Harry nella stanza, che mi si buttò addosso, piangendo anche lui a sua volta.
mi dispiace amore mio.” Mi disse.
Piansi, piansi, piansi come una dannata, ma non ne potevo fare a meno.

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Ciao :) Questo è il mio primo angolo d'autrice!
Beh, quindi...spero vi piaccia questa schifezza, perché non ho avuto altre idee.
Quindi, ricapitolandolo, Harry e Ally hanno già avuto una storia in passato, ma questa soria è finita per colpa del papà di Harry che, come vediamo, non perde le sue abitudini.
Nel prossimo capitolo diciamo...ci saranno scene meno depresse, non come queste °-°
Spero vi piaccia, un bacio a tutti, e ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo! Gailycurly. 

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Capitolo 4
*** 03 - thank you, guys. ***


 
03 - Thank you, guys. 
Grazie, ragazzi.

"Non è colpa tua, Harry." dissi, togliendo dalle mani di Niall il cotone che stava iniziando a bruciare sulla mia pelle e sui miei tagli.
"Sì, lo è. Vieni con me, andiamo di sotto." mi prese delicatamente, cercando di non farmi sentire il casino che stava succedendo dentro il bagno, in quel momento Liam uscì dalla porta, con dei graffi in faccia. 
"Oh mio Dio, mi dispiace, io... io.. è colpa mia, scu.." Harry mi interruppe subito. 
"Smettila di prenderti la colpa. La colpa è mia, è mia. Liam, va in camera di Zayn e fatti disinfettare da Lou e Niall. Aspetta, porta con te un minuto Ally, io vado da Zayn." 
"No, voglio venire anche io da Zayn." dissi, scattando e facendo una smorfia di dolore subito dopo. 
"Ally... ti prego, vado prima io." mi pregò, lasciandomi la mano e facendo segno a Liam di aiutarmi.
 
 
Pov Harry.
 
"Se tu, brutto bastardo, ti permetti ad entrare di nuovo nella vita di Allyson, dopo averle rovinato l'adolescenza, giuro su... su non so chi che la prossima volta non mi limito a spaccarti il naso e a romperti gli zigomi. Ti sto avvertendo, io ti uccido con le mie mani, non mi faccio problemi."
Erano queste le parole che stavano uscendo dalla bocca di Zayn, appena misi piede nella stanza.
Mio "papà" era disteso a terra con del sangue attorno. Si meritava la lezione, non mi faceva né caldo né freddo, lo meritava.
"Zayn..." dissi, mettendogli una mano sulle spalle.
"Chiamo la polizia, come sta Ally? Sta bene? L'ha toccata? Gli ha fatto qualcosa questo stronzo qui?" chiese a raffica.
"Sta... bene, diciamo. Chiama, io pulisco qui." affermai.
"Bene." Lo vidi uscire dalla stanza, dopo essersi lavato le mani. Dopo pochi minuti si sentirono le sierene della polizia.
"Harry, non mi abbandonare." mi supplicò mio papà.
"Mi dispiace, io non voglio avere un padre come te nella mia vita. Spero che ti insegnino per bene la lezione, quando sarai a marcire dietro le sbarre."
Entrarono 4 poliziotti, subito mi tirai indietro e li lasciai fare il loro compito. 
Portarono l'uomo di sotto e lo chiusero in macchina, poi due dei poliziotti di prima entrarono in casa per fare delle domande.
 
Pov Ally.
Zayn venne verso di me con il telefono in mano, parlava con la polizia.
"Sì, va bene, sbrigatevi." concluse, dopo di ciò posò il telefono.
"Come stai?" mi chiese, sedendosi accanto a me e facendo segno a tutti gli altri di andarsene. Così fecero.
"Bene, Zayn grazie, mi dispiace, io non volevo, t-tu non... non dovevi, scusami, è sempre colpa mia, ti ho anche..." scoppiai a piangere.
Di colpo il ragazzo mi abbracciò, e questa volta non ricevette alcun rifiuto.
"Shh, non devi dirlo neanche per scherzo. Non devi ringraziarmi, non è colpa tua, hai detto un sacco di parole stupide. Adesso ci sono io qui con te, non hai fatto niente tu, da adesso è questo il mio compito, ok? Proteggerti, quindi, non ringraziarmi." si staccò da me e mi sorrise.
Dopo pochi minuti la polizia entrò in casa, portarono l'uomo in macchina e vollero farci qualche domanda.
"Bene, quindi, signorina Laudigns..." iniziò un polizziotto, David Stret c'era scritto sulla targhetta che portava attaccata alla tasca della divisa. 
"Malik, per favore. Allyson Malik." intervenne Zayn. Sbarrai gli occhi.
"Ma a noi risulta che la signorina sia Allyson Laudigns." il poliziotto puntò gli occhi in quelli del moro accanto a me. 
"Da adesso sarà Allyson Malik, scusi, le crea problemi chiamarla con un nome diverso? Non penso che lei muoia, quindi non si perda in chiacchiere e proseguiamo." disse ancora Zayn, in tono fermo e deciso.
Eravamo tutti seduti in salotto, io ero sul divano con una coperta addosso, accanto a me avevo Harry e Zayn, sul divano a destra c'erano i due poliziotti e nell'altro Liam, Louis e Niall.
"Continuiamo." disse sbuffando il poliziotto. "Da quanto tempo va avanti questa storia?" mi chiese.
"Ma che razza di domanda è?" alzò la voce Zayn.
"Zayn, vuoi calmarti dannazione?" sussurrai.
Mi guardò con uno sguardo di scuse, e iniziai a parlare.
"Sono stata adottata da circa un anno. Prima che la mia famiglia adottiva entrasse a far parte della mia vita, io ero in un orfanotrofio. Il signor Styles -dissi, guardando Harry- ne era il proprietario. Avevo 16 anni, ero stata abituata a non dipendere da nessuno, a non contare su nessuno, ad essere forte. Ma io non lo ero, ero ancora legata al mio passato, al ricordo di mio papà e al ricordo di mia mamma." mi diventarono gli occhi lucidi, e sentii pizzicare il naso.
Harry mi strinse di più e Zayn mi prese una mano. Erano tutti concentrati sulla mia storia.
"Scusatemi." tirai su con il naso. "Stavo dicendo, io ero ancora legata ai miei genitori, alla mia vita di prima, ero fragile e debole. Ero nel periodo dell'adolescenza, non avevo esempi da seguire ed ero molto influenzabile. Allora mi si presentò davanti quest'uomo, facendo finta di amarmi. Ed io, da bambina ingenua, gli credetti. Avevo bisogno di una figura maschile nella mia vita. Non come ragazzo, assolutamente. Ma come padre. Credevo di aver trovato la "reincarnazione" di mio papà. Ma non fu quello che trovai. Anzi, l'unica cosa che ricevetti fu solo dolore su dolore. Mi picchiava e mi violentava giornalmente, quando ne aveva voglia. Ed io non avevo voglia di fermarlo perché ero stanca, e mi sono convinta che io merito tutto questo. Poi... tutto finì, almeno in parte. Il figlio di quest'uomo lo scoprì, e allora mi salvò. Mi salvò e mi portò via. Dopo di ciò, entrò in scena la famiglia adottiva. Non esattamente una famiglia, ma una specie di demoni messi assieme. Continuarono a picchiarmi e a maltrattarmi. Fin quando non avessi compiuto 18 anni non avrei potuto essere libera. Finalmente quel tanto aspettato giorno arrivò, cioè oggi. E adesso eccomi qui. Quel signore si è ripresentato, davanti ai miei occhi. Si è ripresentato più bastardo di prima, più... più crudele di prima. Il modo in cui mette quelle mani su di me, ce l'ho in presso in mente, lo sa? Potrei descrivere ogni singolo attimo, se solo ne avessi le forze. Potrei descrivere la prima volta che mi successe, che mi toccò, che mi... sporcò del suo essere. Ricordo il dolore che mi fece, era come essere perforati da 100 coltelli dritto nella schiena, nello stomaco, nella faccia, nelle gambe, dappertutto. Non penso di aver mai provato qualcosa di più doloroso, sia fisicamente che psicologicamente. Ho paura a farmi toccare da chi non conosco, non so aprirmi con la gente, non so come andare avanti. Non so neanche più per cosa io stia vivendo. Dentro quell'ufficio ne ho passate di tutti i colori, mi creda. E' arrivato a tagliarmi... con un suo coltellino. Lo eccitava vedermi soffrire, vedermi urlare dal dolore. Ed io non sapevo ribellarmi, avevo paura, ho tutt'ora paura. L'unica cosa che vorrei è che i miei genitori tornino indietro, ma cosa posso fare? Niente, sono così inutile rispetto al mondo, conto così poco, faccio così schifo. Cosa potrei fare, se non uccidermi ed andarli a trovare io stessa? Nulla. Ma poi ci ripenso, quelle poche forze che mi sono rimaste mi fanno ricordare che non ne vale la pena, che i miei genitori mi vedono da lontano, sì, ma mi vedono viva. Non vogliono vedermi morta, e questo mi aiuta ad andare avanti. E adesso, ho anche Zayn, Trisha, Yaser Harry, e i ragazzi, che in meno di 3 ore mi hanno salvato la vita. Tiro avanti, cosa vuole che le dica?" dissi, in preda alle lacrime, ormai. "Ecco la vita disastrada di Allyson Laud... Allyson Malik." finii, singhiozzando. Harry mi seguiva a ruota, assieme a Liam e a Niall che aveva gli occhi lucidi. Zayn e Louis erano schockati, direi.
"Mi dispiace così tanto, signorina. Lei è più forte di quanto crede, e spero che questi ragazzi la aiutino. Come ha detto lei, i suoi genitori vogliono vederla viva, non di certo morta. Loro ti sono accanto, anche se da lontani. Adesso puoi provare a contare su queste nuove persone che vogliono aiutarla. Stia bene, noi le faremo sapere sul da farsi. Complimenti per come sta cercando di affrontare la sua vita, la ammiro. Arrivederci." concluse il poliziotto, uscendo di casa seguito dall'altro.
Rimanemmo soli e tutti gli sguardi erano puntati su di me.
"Scusatemi... io non volevo creare questi casini." dissi, coprendomi la faccia con le mani.
"Tu non hai creato nessun casino, anzi, siamo felici di averti aiutata. Sappi che da ora in poi ci sono io, e ci siamo tutti noi con te." Mi ripetè Zayn. Gl altri annuirono, ed Harry ancora singhiozzava.
"Ehy, ehy, basta." gli dissi, accarezzandogli la faccia e spostandogli i ricci dalla faccia.
"Scusami, mi dispiace così tanto." mi disse, abbracciandomi sempre più forte.
"Così mi strozzi." sorrisi. "Basta piangere, ti prego. Lasciamo tutto alle spalle, va bene? Non mi importa quello che avreti potuto fare e non hai fatto, o quello che avrei potuto fare io. Voglio ricominciare a vivere, con voi, ok? Proviamo a dimenticare, Harry. Voglio iniziare da capo, ti prego." dissi sorridendo prima a lui e poi a tutti gli altri.
"Se la metti così allora... piacere, Harold Edward Styles, ma tu puoi chiamarmi Harry." disse porgendomi la mano, asciugandosi le lacrime e sorridendo.
Sorrisi anche io, felice dopo tanto tempo.
"Oh, ma quale onore signor Styles. Io sono Allyson. Allyson Malik." dissi, guardando Zayn che a sua volta i guardava divertito. Lo abbracciai d'istinto, e subito dopo fui sommersa da tutte quelle braccia e quelle teste. Un abbraccio di gruppo che aspettavo da troppo tempo, ormai. 
Grazie ragazzi.
 
My corner.
Ciao a tutti, buon pomeriggio :) Eccomi tornata qui, dopo anni e anni di pausa. Eh, mi serviva. Non avevo più idee, mentre adesso ho la testa in esplosione, per quante ne sto sfornando! 
Volevo soltanto spiegarmi un po' il capitolo: innanzitutto abbiamo Zayn molto iefuerwrewufyowefuiew, iperprotettivo. Se non si è capito, ha quasi ucciso il bastardo. Poi c'è un Harry molto in colpa, aveva promesso ad Ally che l'avrebbe cercata, invece non l'ha fatto. Paura? Chi lo sa, lo scopriremo solo vivendo!
Poi c'è più chiarezza sul passato della protagonista, che, personalmente amo da impazzire. Ed infine, un nuovo inizio. Si ripresentano, come se quel gesto gli facesse lasciare tutto alle spalle, e si conclude con un lieto fine. 
Che mi dite voi? Vi piace? O interrompo direttamente, ancora prima di aspettare le vostre recensioni? c.c Non so, ditemi voi.
Ah, e poi vi volevo lasciare con delle gif. Ricordate l'immagine della ragazza all'inzio, al primo capitolo? Bene. CANCELLATELA DALLA MENTE. Non mi piace più, ho trovato una
nuova Allyson.


La mia amata... DDEMI LOVATO <3.


E poi c'è Aroldo. Questa gif mi fa leggermente morire. °v°

Il nostro Zaynetto dolce...

E tutti i BOSS messi assieme!


FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, E, COSA IMPORTANTE: 

 
SE AVETE FF, LASCIATEMELE QUI SOTTO.
Provvederò a pubblicizzare quelle più belle.

Beh, ciao bellissime, al prossimo capitolo ^^
emanueladim -

 

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