UNA VACANZA INDIMENTICABILE

di angel malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° CAPITOLO ***
Capitolo 2: *** 2° CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 3° CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** 1° CAPITOLO ***


UNA VACANZA INDIMENTICABILE

UNA VACANZA INDIMENTICABILE!!
Capitolo 1


Ore 9,45
Era il giorno più assolato del mese di luglio ed io ero in camera mia a prepararmi per le vacanze estive. Non vedevo l’ora di partire! Forse era questo il motivo per cui mi alzai molto presto, quel martedì. L’euforia di quel giorno per me era tanta, sapere che l’indomani avrei solcato le mie impronte in una nazione fantastica: l’INGHILTERRA.
“Vale, che ne dici di scendere a fare colazione?”
“Si mamma, scendo subito!” – ma nel tentativo incespicai per via della stupida carognata che mio fratello mi aveva fatto mentre scendevo le scale. Evidentemente sapeva perché ero tanto disattenta, per via della vacanza, ma non era questo il motivo per cui ero assorta in mille pensieri a fantasticare su una stupidaggine che molto probabilmente, almeno fino a quel momento, non avevo pensato che si realizzasse. Avevo appena finito di mangiare il cornetto al cioccolato e quando feci per ritornare in camera mia, mia madre mi chiese:
“Cos’hai di tanto importante da fare in camera tua?”
“Mamma sto preparando la valigia per domani”
“Già da ora?!” – chiese stupita mia madre
“Sì, almeno quando uscirò stasera, saprò cosa mettere o non mettere visto che il mio guardaroba è già in valigia!Poi, non voglio prendermi il fastidio stasera!Devo salutare i miei amici”
“Prenderemo il volo domani a Bari (io sono di Andria!^^)! Non c’è bisogno che ti prepari adesso!” – ma prima che potesse concludere la frase me ne tornai ancora pensierosa in camera mia.

Ore 20,30
Non avevo nulla da fare, poiché la valigia l’avevo preparata la mattina; presi il cellulare e chiamai un po’ tutti gli amici per un ultimo saluto prima delle vacanze! Mi era appena arrivato un MMS da parte di una mia amica che mi augurava delle buone vacanze con una simpatica fotografia, quando decisi di fare alcuni ripassi di inglese, dato che l’indomani avrei dovuto sperimentare il mio modo di comunicare in lingua straniera proprio nel Paese che volevo io. Ed era stata un’ottima idea, i miei non riescono a parlare l’inglese e anche se potevano farsi capire gesticolando al direttore dell’albergo, non sarebbe stato tanto educato e sicuramente coloro che li avrebbero guardati sarebbero scoppiati in una risata irrefrenabile. Poi non mi andava di fare brutte figure, sarebbe stata una vacanza da dimenticare al più presto. No, feci proprio come la vacanza in Francia quando avevo nove anni; ricordo che all’albergo quel pover’uomo non riusciva a capire che mio padre voleva la chiave n° 14 e così, data la mia ottima predisposizione nel parlare il francese studiato durante la scuola elementare, dissi io, che volevamo la “clé nombre catorzè (<-- I don’t remember if it written us!)” e quello finalmente ce la diede. Ora mi sentivo sicura ad affrontare una nuova esperienza e speravo, con tutta me stessa, che la mia professoressa d’inglese non si era sbagliata a darmi quel volto decisamente alto alla disciplina, anche se io stessa volevo approfondire gli studi ad un corso privato. Quando ebbi finito di stare sul letto a osservare il soffitto mentre mi perdevo nella mia mente strapiena di pensieri e supposizioni, decisi che dovevo salutare i miei amici di penna. Accesi il computer e navigai a Internet per raggiungere il prima possibile il forum al quale appartenevo: “Daniel Radcliffe Fans Forever”: Mandai un bel po’ di e-mail alle mie compagne e sull’ultimo messaggio che inviai, destinato a Lily Emily Potter, scrissi: “Ti saluto Emily, xkè dmn parto x le vacanze. Ci riscriveremo al + presto. Saluti anke alle altre. V.V.B. , kiss kiss by Angel Malfoy.”
Poi, su Express, mandai una e-mail ad un’altra persona sulla quale scrissi: “There see tomorrow to my hotel” e da allora spensi il computer.
Mi sdraiai sul letto di nuovo, per pensare se avrebbe rispettato l’appuntamento, se avrebbe portato con sé chi volevo io, se mi avrebbe riconosciuto nonostante le mille foto che gli ho spedito.
Pensavo a tutte le cose che potevano prevenire l’incontro, mi avrebbe dato buca? Se era impegnato per via di ciò che…., be’ speravo che non tutte le negatività che avevo pensato, non si concretizzassero, e quello fu l’ultimo pensiero che mi confortò e che mi accompagnò nel mondo dei sogni. Dopotutto dovevo alzarmi alle tre del mattino!

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Capitolo 2
*** 2° CAPITOLO ***


Capitolo 2

Ore 3,05
Il sole era alle porte, ma quello era già un nuovo giorno, un nuovo bellissimo giorno.Mi trovavo nel mio letto raggomitolata quasi come se avessi freddo e anke se ero pienamente sveglia, percepii il profumo della brezza mattutina che sfiorava le tende della piccola finestra semiaperta,nella mia camera.Cercai di rivivere il sogno che avevo fatto:un sogno bellissimo,ma non ricordavo di preciso cosa avevo sognato e francamente non mi interessava,mi bastava sapere che almeno nei sogni potevo essere felice.Anche se era 1 fasulla felicità,mi donava un’intensa sensazione di benessere.Mi alzai dal letto molto lentamente e frugai dappertutto per trovare le infradito di gomma. Da stupida incosciente mi ricordai che le avevo messe già in valigia e poiché non avevo voglia di riaprirla per riprendermele, decisi di andare, a piedi nudi verso la cucina nel piano di sotto. Mentre percorrevo il piccolo corridoio che precedeva le scale, sentii mio fratello ke russava forse per via del forte sonno, ma infondo non mi interessava più di tanto e poi forse anchio stavo russando forte prima che mi svegliassi.
La mamma aveva sceso già le valigie di sotto e il papà era in bagno a vestirsi.Già,vestirsi!Solo allora mi accorsi ke indossavo una canotta extralarge che faceva da camicia da notte.In fondo era mia abitudine vestirmi in modo stranamente buffo e decisamente comodo quando andavo a dormire!Odiavo il pigiama e la camicia da notte.Fu proprio avendo questo pensiero che il mio stomaco iniziò ad emanaregorgoglii per via della fame!Ma mi ricordai maledettamente in quel preciso istante che la colazione l’avremmo fatta in aeroporto. Che diamine! Ero ancora tra le nuvole,ma distolsi immediatamente quella considerazione dalla testa altrimenti poteva succedermi che mi riaddormentavo solamente a pensarci!Ritornai in camera mia e mi vestii con un paio di jeans tutti rattoppati di paielletes e un top leggermente scollato abbinato ai sandali con la zeppa.Anche se avevo la netta sensazione ke nessuno mi avesse mai creduto,dovevo comunque affermare che avevo preso ciò che mi capitava alla mano e ribadisco che non mi andava di riaprire la valigia e disfarla solo per un paio di jeans e un top.Mentre mi preparavo sentii la mamma che usciva di casa e il papà…un momento?Dov’era il papà?Mi affacciai alla finestra e vidi in fondo alla via che papà stava andando a prendere l’auto dal garage per andare in aeroporto.Mio fratello intanto si era già vestito e per dirla tutta aveva finito prima di me!Corsi in bagno,finii di prepararmi e presi l’agenda degli appuntamenti e i libri di Harry Potter che avevo dimenticato di mettere in valigia.
Fra di essi c’era una foto a cui non diedi molta attenzione.Al meno per il momento.Accidenti eravamo in ritardo!Vidi l’orologio: le tre e quarantacinque.Con la foto ancora in mano scesi faticosamente le scale con la valigia in mano dalla quale si sentiva il rumore di un qualcosa che veniva sbattuto sui gradini.Ero certa del disordine che si era creato al suo interno.
Quando uscii di casa e chiusi la porta,sussurrai a quella fotina che tenevo ancora in mano, un po’ stropicciata – “Sto arrivando!” – e con un sorriso a mo' di buongiorno, mi diressi verso la macchina di papà.

Ore 5,30

Eravamo giunti all’aeroporto alle quattro e mezzo, poiché esso si trovava a Bari, decisamente lontana dalla mia città.Non sapevo se parlare o meno, dato che la colazione non era molto gradita. Anzi, faceva proprio shifo! Il papà aveva mi aveva preso il cappuccino con la panna mentre agli altri, del caffè.
Togliendo il fatto che comunque odiavo i cappuccini in tutto e per tutto, quello sapeva proprio di stantio! Non sapevo ne’anchio se andare in bagno a vomitare di proposito o di rimanere a bocca chiusa durante tutto il viaggio in aereo cercando di trattenere il vomito! Presi però, una pastiglia di quelle usate per chi soffre il mal d’aereo.Stranamente cominciavo a pensare che quella sarebbe stata una vacanza uguale a quelle che fanno milioni e milioni di italiani. E mi dispiaceva, a pensare che avevo sudato sette camice per convincere i miei ad organizzare questo viaggio!Lo facevo per il mio amico, che d’altronde mi stava aspettando laggiù, in Inghilterra. Già, il mio amico! Era bello pensare a lui, che bella l’amicizia, ti sa confortare anche nei momenti più brutti come quelli che stavo vivendo io.Dopotutto in quei momenti stavamo proprio attendendo quel benedetto aereo che ci avrebbe portati in Inghilterra, o meglio, che mi avrebbe portato a ciò che desideravo tanto, incontrare……

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Capitolo 3
*** 3° CAPITOLO ***


CAPITOLO TRE

 

 

°°°Ore 7,15

 

Finalmente!!! Eravamo arrivati in Inghilterra ed io ero molto contenta,non solo per il fatto in sé per sé,ma anke perché eravamo scesi da quel benedetto aereo e per tutta sincerità,avrei preferito arrivarci a piedi in quella terra fantastica. Il cielo non era assolato, ma faceva ugualmente caldo e la presenza delle nubi contorte tra di loro,mi metteva ansia e tutte le preoccupazioni e i problemi più inutili si ammucchiarono in una sorta di vortice nella mia testa.

Il papà aveva chiamato un taxi con un cenno della mano e, dopo essere entrati nell’auto, il taxi driver ci disse,o meglio,mi disse che stranamente mi aveva già visto da qualche parte. Il fatto strano e che anch’io la pensavo allo stesso modo;mi ricordava qualcuno.

Scrutai fuori dal finestrino per vedere la città. Più che città,vidi un groviglio di gente intenta ad andare di qua e di là per le vie di Londra,sempre più in fretta e con un sacco di buste in mano. Erano di sicuro degli  acquisti. Passammo persino davanti ad una folla con dei blocchetti e delle penne in mano,tutta ammucchiata in uno spiazzo nel tentativo di accerchiare qualcuno.

Arrivati in albergo, il facchino ci prese tutta la roba e ce la portò su,nelle nostre rispettive camere.

La mia, corrispondeva al numero 3486 e ciò mi faceva pensare che quell’albergo doveva essere molto grande e anche lussuoso. Infatti,da quanto avevo visto, quello si presentava abbastanza accogliente data la sontuosità dell’arredamento caratterizzato principalmente da divani in pelle di un rosso scuro tendente al bordeaux e dai numerosi quadri appesi alle pareti. Poi,con tutte quelle facciate illuminate,l’hotel sembrava un museo. Era tutto molto bello e armonioso.

Per arrivare agli ascensori,snodammo per un lungo corridoio tutto illuminato dalle piccole lampadine semplici,ma molto chic,accostate sui degli appoggi a muro,particolarmente raffinati.

Arrivammo in fondo al corridoio,dove si presentavano due stanze dove, ad una delle quali era incisa un’ insegna: “room of the elevators”. Fu lì ke il facchino si fermo e frugò nelle tasche della sua giacca per trovare una chiave o qualcosa del genere

Nell’altra camera,accanto alla stanza degli ascensori,si vedeva tanta gente,seduta attorno a dei tavoli,che era intenta a fare colazione;deduzione data dall’intenso profumo dei croissant che dal mio olfatto è sempre al 1° posto. Non mancavano poi gli sguardi incuriositi della gente che guardava nella nostra direzione. Dopo un po’ il facchino tirò fuori un oggetto piccolissimo,tutto dorato che poi infilò nella serratura della “room of the elevators”.Con un filo di voce quasi impercettibile chiesi:

“Mi scusi, signor facchino,ma perché non lascia aperta la stanza in modo che la gente non le chieda sempre di aprire la porta!”

“Ah,signorina,io la apro sempre la porta, ogni mattina ma oggi lo avevo dimenticato. La ringrazio per avermelo ricordato”, disse mentre mi fece una strizzatina d’occhi.

Quando finalmente entrammo in ascensore,ci fu un qualcuno che chiamò il facchino, il quale si allontanò dal momento che il papà mi aveva chiesto con sguardo attonito:

Ma dove hai imparato a parlare l’inglese alla perfezione?” – e io gli risposi con fare saputello –

“A scuola!E comunque ieri sera ho fatto una ripassatina,però non sono ancora in grado di parlare l’inglese alla perfezione!Ho ancora molte regole da imparare!” – sembrava che da quel momento avessi disilluso mia madre perché fece un’espressione interrogativa molto strana e mi disse ragionevolmente: “Ma cosa hai chiesto a quel povero signore?E cosa ti ha risposto?”

“Gli ho chiesto se questa porta la lasciavano sempre aperta e lui mi ha risposto che stamattina aveva dimenticato di aprirla!Mi ha anche ringraziato per averglielo ricordato!” – mia madre fece un’espressione avvilita come a dire: “Non ti permettere mai più di fare domande insulse alla gente o la prossima volta ti picchio!”

Già,era questo che voleva dirmi,ma tanto non feci nulla,dopotutto ero abituata al suo increscioso vizio di considerare le cose anche dal lato negativo, e per dirla tutta,fu proprio per questo lato del carattere che mio padre accidentalmente la sposò.

Passò circa un minuto e quando il facchino ritornò,notò subito le facce seccate dei miei che erano stufi di aspettare,ma educatamente si scusò e disse:

“Scusatemi signori per l’attesa, ma c’è qualcuno di là che sta cercando la signorina Valeria”– e i miei, tutt’altro che scusarsi mi adocchiarono come a dire: “e questo che caspita ha detto?!”

Io ovviamente dissi al facchino:

“Non si preoccupi, dica a questa persona che arriva tra un momento, io devo parlare con i miei genitori!!” – e il facchino con un lieve inchino si allontanò.

“Ma che cavolo ha detto questo, Va?” – chiese mio fratello in tono brusco

“Niente, ha detto che c’è qualcuno di là che mi aspetta!Ma’,pa’ io vado!”

“Ehi, e chi ti accompagna su?” – chiese mia madre sperando di capirci qualcosa di quella situazione!

“Oh, il facchino!”

“Ok,ma non rimanere giù troppo a lungo,devi aiutarci a disfare le valigie” – ribatté mio padre

Dopodiché mi allontanai da loro per entrare nella camera attigua alla stanza degli ascensori:

appena entrai nella stanza,sentii l’imbarazzo pulsarmi le guance,perché evidentemente ero diventata rossa come un peperone. Cercai quindi di non pensarci,ma la tensione era troppa e lì dentro c’era troppa gente. Mi riusciva difficile trovare chi mi stava cercando, quando andai a sbattere contro il facchino dell’ascensore:

“Ah,signor facchino, mi scusi per lo scontro” - chiesi imbarazzata al pover’uomo che per poco non cadeva.

“Chi è che mi cerca?” – continuai dicendo e lui mi rispose additando in fondo alla sala:

“Quel ragazzo laggiù;al tavolo blu!”

“La ringrazio e...i miei genitori l’aspettano! Arrivederci”

Conclusi così la conversazione per dirigermi lì, dove sedeva un ragazzo alto,bello,dagli occhi trasparenti che scrutava in mezzo alla gente per cercare di capire dove fossi. All’improvviso il mio cuore cominciò a battere all’impazzata e io tentai di calmarmi mettendo la mano al petto e lodando la fortuna perché in quel momento nessuno poteva essere raggiante,almeno quanto me. Mi sentivo leggera come un palloncino e fu in quel momento che provai a pensare,a ricordare quegli istanti di felicità perché sapevo che non gli avrei mai dimenticati,dopotutto era l’inizio di una nuova amicizia che sarebbe durata per sempre con quel ragazzo. Dicevo amicizia, e se nasceva qualcosa di più?

 

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Dunque questo è il 3° capitolo spero vi piaccia insieme all’intera ff. Lo so fa un po’ schifo, ma niente e nessuno è perfetto!!!! Comunque, mi scuso con la webmistress e con frodinal78  per la mia durezza!!!  Che deficiente che sono stata!! -_________- Come tale spero con tutto il cuore che possiate perdonarmi, anche perché, solitamente, non è da me comportarmi così!!! Chiedo umilmente scusa e se questo non basta mi preparò una corda pronta per l’impiccagione. Ovviamente scherzo!! ^^ Anche se devo ammettere che un po’ di ipocrisia su quello che ho detto c’era!!! E’ ovvio che le regole di comportamento sono ben designate nei confronti degli utenti registrati!!! Ok, lo ammetto sono stata anche egocentrica…uffy però!!! Che fine ha fatto l’angioletto buono e dolce che era in me? :P   perché anch’io in fondo in fondo sono buona….. >.<

Vabbè basta con lagna e torniamo ai fatti…… ANGIOLETTOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!! DOVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE SEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII??? ^_^

Cmq mentre cerco quell’anima celeste,buona,dolce,sensibile,simpatica,allegra,egocentrica……ecc (sennò scrivo un romanzo intero!!), potete recensire per favore?? GrAzIeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeE!!!!!!!!!!!!!

                                                                        

*Siete miticiii!!*

                               *angel malfoy*

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