Venice.

di readthis_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.November ***
Capitolo 2: *** 2.And you are..? ***



Capitolo 1
*** 1.November ***


 "Give me love,like never before."


Tirava un vento gelido in una via qualunque di Londra.
Il cielo era grigio chiaro,come al solito,gli alberi spogli sembravano avere un tronco fuori dal normale,che si distaccava da quel solito marrone.
Erano i colori di Novembre,i colori del freddo,il paesaggio era quasi in bianco e nero.
Bensì sembrasse così surreale,così inquietante,quello era il paesaggio di cui Hannah si era innamorata,per cui aveva sempre avuto un debole.
La ragazza aveva appena terminato la sua lezione di storia,usciva da quel palazzo grigiastro spento,si alzava il bevero del cappotto,si metteva il suo cappello bianco sulla testa e si avviava verso casa,osservando le sue scarpe bianche anch'esse.
La strada da percorrere non era tanta,ma doveva ugualmente sbrigarsi.Doveva raggiungere il prima possibile la sua casa,altrimenti i suoi genitori l'avrebbero punita,sicuramente.
Guardava spesso il suo costoso orologio d'argento,poi spostava puntualmente i suoi capelli biondi,da una spalla all'altra e sbuffava pesantemente.
Che fosse stanca? Questo nessuno lo sapeva,meno che lei stessa.
Sia chiaro,per stanca si intende spenta,stufa della sua vita.
Certo,difficile saperlo per dei comuni passanti come noi,direte. 
Ma la verità è che nessuno lo sapeva per il semplice motivo che nessuno glielo aveva mai chiesto.
Nessuno si era mai fermato,seduto su quella panchina,dove era solita a sedere in quei pomeriggi freddi.
Nessuno le si era mai avvicinato a chiederle cosa facesse quel sabato,nessuno le aveva mai chiesto come stava,nessuno si era mai posto questo problema.
Si limitavano a vederla come qualcosa di lontano,qualcosa di inavvicinabile,qualcosa di troppo in alto per poterci scambiare anche due parole.
Troppo chiusa,troppo riservata,troppo inquadrata nella sua precisa vita,precisa come un orologio svizzero.
Lei era troppo impegnata a studiare e a non deludere i suoi genitori.
Questa era la sua vita,questa era quella che lei definiva vita.
Quindici anni e l'unico rapporto che aveva con qualsiasi individuo di sesso maschile era l'abbraccio con suo padre.
Suo padre,incredibilmente geloso e protettivo.
La sua famiglia era una di quelle borghesi,quelle ricche e piuttosto potenti.
Lei doveva diventare una dentista di gran prestigio,non doveva perdere tempo con delle stupide passioni.
Spesso Hannah si chiudeva nella sua camera,si sedeva sul suo letto,coperto da un piumino bianco,imbottito di piume d'oca e pensava.
Pensava alla persona che sarebbe diventata se la sua vita fosse stata diversa,pensava a tutte le volte in cui si innamorava di qualcuno,ma puntualmente era troppo occupata persino per guardarlo,troppo timida per rivolgergli una parola,troppo spenta per farlo innamorare di lei.
Pensava a tutti i disegni che faceva nelle giornate di pioggia,faceva ritratti di paesaggi immaginari,di gente mai vista,di cose mai conosciute.
Pensava a quante volta avrebbe voluto distruggere tutto,urlare,fuggire da quella gabbia d'oro in cui era costretta.
Pensava alla macchinetta a pellicola che aveva comprato mettendosi soldi da parte,senza dirlo a nessuno;se suo padre l'avesse scoperta,sarebbe successo il finimondo. Ricordava spesso l'episodio che le era successo qualche anno fa.
Aveva chiesto a suo padre il permesso di fare qualche lezione di canto,così,per passare il tempo,senza impegni. La sua risposta era evidentemente un 'no' visto che ricevette uno schiaffo in faccia e un severo :'Hannah,sai perfettamente che odio il fatto che tu mi chieda queste cose.Sai come la penso.'
Cosa avreste fatto voi se una persona vi avesse risposto così? Vostro padre?
Una persona qualcunque,una persona tipo me gli avrebbe urlato in faccia,e forse,risposto con uno schiaffo a mia volta.
Ma lei no,Hannah si limitava ad annuire e chiudere gli occhi per ricacciare indietro le lacrime.
Hannah era abituata a sospirare forte e tenersi tutto dentro.
Era abituata a reprimerele sue passioni,i suoi voleri,per il bene della sua famiglia,per non deludere le aspettative dei suoi genitori.
In poche parole era in trappola.
Aveva i soldi,tanti soldi,aveva una madre e un padre seri e autoritari,aveva una vita apparentemente perfetta.
Una bella casa,dei vestiti di marca e pregiati,i capelli morbidi biondi e lunghi.
Ma era vuota dentro,povera.
Viveva in una gabbia d'oro,bellissima sì,ma pur sempre una gabbia era.
 
 
Ciao ragazze!!
Sì all'inizio può sembrare noiosa,ma poi diventa piuttosto carina,a parer mio.
Comunque che cercate una ff in cui i due protagonisti si odiano,poi si amano,poi scopano e bla bla bla,siete fuori strada.
I protagonisti di questa ff non si odiano,non si metteranno insieme subito e sicuramente non scoperanno.
Perciò se volete restare,non aspettatevi cose così.
E' una storia un po più costruita,ho cercato di scrivere nel modo più articolato possibile,dovete leggere con attenzione e soffermarvi sui particolari perchè serviranno tutti quanti.
Detto questo,buona lettura.
Al prossimo capitolo c:
CF;

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Capitolo 2
*** 2.And you are..? ***


Era un giorno come un altro,Hannah sente la sveglia e la spegne annoiata allungando un braccio,fino a premere il pulsante di spegnimento.
Il sole del mattino illuminava la sua enorme stanza.
La bionda sbadiglia e si stropiccia gli occhi,mettendosi seduta sul suo letto rotondo.
Si infila le pantofole rosate,si alza e si dirige verso il bagno.
Si infila il giacchetto di lana grigia sopra la camicia,i pantaloni della divisa scolastica,prende la cartella,la sciarpa color panna e si infila il cappotto frettolosamente,si sistema il suo cappello bianco sui capelli appena pettinati ed esce dalla sua stanza.
Scende le grandi scale che la portano nel salotto e raggiunge la cucina,nella quale trova i suoi genitori che la aspettavano per fare colazione.
-'Buongiorno papà! Ciao mamma!' saluta sorridendo e prendendo posto a tavola.
I due la guardano e sorridono a loro volta.
-'Buongiorno Hannah! Un po di latte?' domanda gentilmente il padre porgendogli la tazza.
-'Oh,si,grazie papà.Volentieri.' risponde gentile prendendo la caffettiera e aggiungendo il caffè nel suo latte bianco.
-'Allora,Hannah,che lezioni hai oggi?' domanda sua madre guardandola e afferrando il pane tostato nel piatto davanti a sè.
-'Non lo ricordo a dire la verità! Però oggi pomeriggio ho di nuovo lezione di storia dal professor Corner,vero?' sbuffa seccata.
-'Temo di si,piccola.Ma lo sai come funziona,finchè non superarai quel voto relativamente basso,dovrai andare.' risponde piatta sua madre,sospirando quasi dispiaciuta e accarezzandole i capelli.
Hannah sbuffa un'altra volta e scosta la mano di sua madre.
-'Hannah,non essere maleducata!' la rimprovera suo padre dandole un colpetto sul braccio.
-'Sì,mi dispiace,scusate.' riasponde la ragazza abbassando lo sguardo e fissando la sua tazza calda ormai quasi vuota.
 
E' l'una e mezza e le ragazze del comprensorio femminile che frequentava Hannah uscivano chiacchierando fra loro.
Hannah in realtà un'amica l'aveva.Il suo nome è Jade,ha i capelli ricci,molto ricci e scuri,gli occhi color cioccolato.
Forse non poteva definirla esattamente un'amica,insomma,erano vicine di banco nell'istituto,ma niente di più,non si vedevano fuori dalla scuola,Hannah non le confidava segreti e non le diceva certo come si sentiva o come passava il resto delle sue giornate.
Semplicemente si scambiavano la merenda nella ricreazione,o magari si aiutavano nei compiti in classe,ma  niente più.
Raggiunge la macchina scura di sua madre,apre lo sportello e si siede sul sedile di pelle nera.
-'Come è andata oggi?' chiede sua madre curiosa,mettendo in moto.
-'Come sempre.' risponde sospirando e sorridendole.
 
Come ogni giorno,infila il suo cappotto caldo,apre la porta ed esce di casa.
Sono le sei,e come ogni giorno ha la sua lezione di storia.
Storia era la materia che più odiava al mondo,aveva un C e i suoi genitori erano arrabbiati per questo.
La costringevano ogni giorno a quell'ora pomeridiana da un professore.
Il professor Corner,avrà avuto una centinaia di anni,con i suoi sandali anche in inverno,il suo cappotto marrone fino alle ginocchia e quegli occhialetti sempre sul naso,che la ragazza tanto odiava.
Era sempre circondato da un'alone di puzza di fumo,mischiata all'odore della cannella.
Hannah ha sempre odiato la cannella,suo padre fuma la pipa alla cannella proprio come il professor Corner e di quell'odore ne aveva abbastanza.
Il cielo grigio,come ogni giorno,dava al palazzo in cui abitava Corner,ancora più anni.
Sembrava una casa vecchia e sporca.
Arrivata davanti al portone,tira fuori la mano dalla tasca e suona timidamente il campanello.
La porta si apre.
-'Buonasera Professore.' si presenta,arricciando il naso.
-'Ciao Hannah,vieni,entra.' le dice prima di chiuderle la porta alle spalle.
 
-'Arrivederci,e grazie ancora!' Hannah aveva appena finito la sua lezione di storia.
Si stropiccia gli occhi e respira l'aria fresca di Londra.
Il Medioevo era la cosa che più odiava al mondo,dopo la storia stessa.
Che periodo orribile,gente piena di superstizioni,guerre,per non parlare di quelle orribili 'opere d'arte' e palazzi che spacciavano per grandi capolavori.
Bleah.
Ogni tal volta che usciva da quell'edificio aveva un mal di testa pazzesco.
Quella puzza nauseante,la voce di quell'uomo le davano i nervi.
Si infilava i guanti candidi e camminava svelta verso casa,guardandosi le scarpe,proprio come ogni giorno.
Le sue giornate erano monotone e noiose,tutte fottutamente uguali.
Mai un'uscita tra amici  (quali amici?),una passeggiata da shopping in centro,mai una partita a pallavolo,una lezione di uno strumento.
Lei era innamorata del pianoforte,il suono che produceva era così bello,così rilassante. 
Avrebbe voluto imparare a suonarlo,a produrre una canzone,con delle note così belle,con dei suoni così melodiosi.
Ma no,sua madre preferiva sopprimere ogni sua passione,lei preferiva mandarla a lezioni di storia il pomeriggio.
Hannah scuote la testa come per scacciare quei pensieri e torna a guardarsi intorno.
-'Ciao!' una voce squillante le si piazza davanti,all'improvviso.
Cioè in realtà non è proprio una voce,è un ragazzo. Hannah caccia un urletto dallo spavento e indietreggia un po.
Guarda quel ragazzo dall'alto al basso.
E' vestito in modo strano,ma le piace.
Ai piedi ha delle Vans nere,i pantaloni fino alla caviglia neri anch'essi e un cappottino fino ai fianchi,sbottonato.
I suoi occhi sono azzurri,azzurri come l'acqua del mare limpida,i capelli sono scuri,spettinati e con qualche ciocca che gli ricade sulla fronte.
Ha le labbra sottili che si aprono in un sorrisetto. I denti perfetti,il naso piuttosto dritto e la carnagione non molto chiara.
-'E tu sei..?' gli chiede Hannah alzando un sopracciglio. 
 
Ciao,ragazze,
mi scuso per l'immenso ritardo!
Ma sono stata davvero molto impegnata,e lo sono tuttora,
infatti devo scappare! 
Buon anno e Buon Natale!
Ciao belle!
 
 
 
 
 
 
 

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