Con te mi sento speciale.

di Kamelya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- la festa, che dilemma! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- le tue parole ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- perchè tutte a me? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4- Donato... ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5- te lo dimosterò ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6- i tuoi occhi... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7- who are you? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8- le sue mani ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9- eri lì, vicino a me... ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10- e ora sei così lontano... ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11- sola ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12-svolta ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13- Cosa ho fatto!? ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


I’m special with you.

Prologo.

 

Io sono la classica sfigata che ha poche amiche, non esce mai e sta sempre a studiare.
Ma pian piano, tutto questo cambierà.


Mi chiamo Sofia, chiamata da tutti Sof perché, sinceramente, odio questo nome. Mi sembra di essere una bambola antica..e io non amo particolarmente le bambole.
Infatti da piccola ero un maschiaccio. Portavo sempre i capelli corti, non indossavo mai le gonne e giocavo con le macchine e i videogiochi di guerra alla play station.
Oh si, bei tempi quelli.
Ora purtroppo sono una ragazza di sedici anni, in cerca del principe azzurro. Invanamente però. Lo dico perché sono quel tipo di ragazza che tutti i ragazzi snobbano.
E io non capisco nemmeno il perché. Ci sono parecchie domande a cui non riesco a trovare una risposta, e questa è quella a cui ormai mi sono rassegnata.
Chi mai vorrebbe una ragazza come me? Nessuno.
Tutte le mie amiche, hanno un ragazzo. E mi sento umiliata per questo. Non ne ho mai avuto uno. Non ho mai dato il primo bacio. Soffro, ma nessuno se ne accorge. Purtroppo, sono una che si fa troppi problemi. Io non vorrei essere così.
Odio il mio nome… odio il mio aspetto… odio tutto di me.
Il mio passatempo preferito per distrarmi da questi nefasti -e avvolte inutili- pensieri? Disegnare. Adoro disegnare fin da quando ero bambina.
Purtroppo non frequento l’artistico ( per colpa di mia madre), ma me la cavo piuttosto bene. Quando disegno mi sento come trasportata in
un mondo migliore, colorato, magico.. dove sto bene con me stessa.
-Sofiaaaaa vieni! C’è Chiara al telefono, su! Esci da quella gabbia della tua camera!- Dannazione, e ti pareva che qualcuno non dovesse disturbarmi?
-Pronto Sof!!!-
-Ehi Chiara…-
Chiara Paradiso, era una delle mie amiche. Un tempo eravamo ‘’amichette bff ’’, poi un giorno, iniziò a dire che ‘’non sentiva più l’amicizia di un tempo’’
e mi ha scaricato. Ormai a delusioni come queste ci sono abituata.
-Che ne dici? Ci andiamo? Vengono pure Ilaria e Enza!-
-Ah loro vengono? Vabbene, chiedo a mamma e poi ti informo. Ciao.-
Sinceramente non mi andava. Non mi andava di andare ad una festa di compleanno. Ma vabbè, ormai..
Benvenuti nella mia schifosa vita.

 

 

Salve a tutti! 
Non so se come prologo attiri ç.ç accetto volentieri critiche, mi serviranno a migliorare :)
Approdo nella sezione ‘’romantico’’ con questa storiella.  Spero tanto che piaccia!
Vorrei tanto migliorare assieme a voi, quindi fatemi sapere cosa ne pensate e se ci sono eventuali errori  ^-^
Continuate a seguirmi, mi raccomando!

Auguro un buon 2013 a tutti!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1- la festa, che dilemma! ***


Capitolo 1. 

La festa, che dilemma!

 

Avevo un dilemma. Cosa mettermi?
Non fraintendetemi. Il problema è che mi sarei sentita inadatta se avessi indossato un vestito.
Stavo pensando, quando mi arrivò un messaggio.
>>Sof tu che ti metti? I NEED HELP!<< Che palle però. Un altro motivo per cui Chiara mi è antipatica. Alla fine, mi costrinsero a mettermi un vestito.
>>Ehi Puzzychan*, mettiti il vestito! Coraggio  che oggi spacchiamo tutto!<<  sempre la solita Ilaria. Mi fa sempre scappare un sorriso. Lei, è la mia migliore amica da quattro anni, insieme a Enza. Due persone su cui contare, sempre!
>>Ah già a proposito, starà pure Donato<< Posso ritirare ciè che ho detto? Porca vacca. Pure lui.
Donato Stabia fu  il mio primo amore. Ovviamente, fu una delusione totale. A quel tempo ( in terza media) gli chiesi se ci potevano fidanzare. Non l’avessi mai fatto! Ricevetti insulti e prese in giro e lui si fidanzò con la mia –ormai ex- migliore amica. Una bruttissima esperienza. Da quel giorno non mi sono mai più innamorata.
Sinceramente, avevo paura a farlo. ‘’E se ricevessi una delusione simile? Non reggerei’’ pensavo.
Dopo aver legato i miei lunghi capelli in una coda, essermi truccata, ero pronta. Che fatica!
Fuori casa, mi stavano attendendo Ilaria ed Enza.
-Ehi Ilaria! Enza! State benissimo!- urlai io.
-Grazie Sof! Anche tu!- rispose Ilaria. Enza mi abbracciò e mi disse -Speriamo tanto che ci sia qualche bel ragazzo!-
-Eh già… chissà oggi è il nostro giorno fortunato!- dissi io.
-Già! A proposito Ilaria! Come va con quello lì…- le sussurrò Enza.
-Chi?-
-non  fare la finta tonta! Michele!-
Vidi Ilaria arrossire di botto, oddio non ci potevo credere!
-Davvero Michele? Dio! Che bello!- squittì io, abbracciandola. Che bello, in fondo lei è davvero carina ed ha un carattere meraviglioso. –Sei una scema!-
-Comunque, casa di Veronica è vicino casa mia. Sbrighiamoci altrimenti faremo tardi-
-Si altrimenti non vedi Michele…-
-Eddai Sof!!!-
-ahahaha vebbene.. sai che mi diverto-
Veronica era una mia compagna di classe delle medie, con cui –diciamo- andavo d’accordo.
-Auguri Very!-
-Ehi Sof grazie mille-
-Di nulla!-
Ci sedemmo vicino a un tavolino. La casa era davvero grande, c’era uno stereo gigantesco, con dei palloncini sul soffitto e un ‘’buon compleanno’’ incollato al muro. Le pareti erano viola.. Davvero carina come casa. C’erano solo altre mie compagne delle medie, e alcuni ragazzi che conoscevo di vista… Ah! Perbacco! Donato non c’era! Pericolo scampato! Ah… no… aspetta…
-Ehi Sof che hai?- mi domandò Ilaria.
-eheheh nulla, nulla!-
-Bho…vabbè.-
Uffa, sapevo alla fine che mi sarei sentita così.. Non sarei dovuta andare.
All’improvviso lo vidi camminare verso di noi. Vi lascio immaginare come mi sentivo in quel momento! Avevo il cuore in gola.
-Ciiiiiiiiiiaooo!-  ci urlò.
-Ehi, ciao, come stai?- la prima fu Ilaria. In classe alle medie veniva con me.
-Benissimo! Voi?- rispose lui con aria beffarda. Non lo sopporto proprio.
-Bene!- rispose Enza
-Idem!- disse Ilaria.
-Sofia non ho sentito la tua risposta!- mi chiese con un sorriso.
Oddio! In che situazioni mi caccio…
-Bene, sto bene, si! Benissimo! M…mai stata meglio-  ecco come rovinare una conversazione…
-Sei diventata tutta rossa…ahahah-
-Ehm… lasciala stare. Dai vattene..- mi difese Ilaria. Ma è possibile che dovevo subire sempre? Mi veniva da piangere..
-Vattene, hai capito? Non rompermi!- urlai io con tutta la mia forza. Oddio, cosa avevo appena fatto?!
-Ma che ragazza trasgressiva…-
-Non prendermi per il culo. Và via.- Vabbè, ci voleva in quel momento.. Se ripenso a quanto ho sofferto per te… bastardo.
-Sai che con Antonella mi sono lasciato?- Cosa? Non ci potevo credere…
-Ah… buon per te.- riuscii a mugolare.
-Mi dici solo questo?-
-Perché cos’altro ti dovrei dire? Vuoi essere consolato percaso?-
-Consolato?- Che bello, la cosa stava degenerando. Avevo detto una cosa che non avrei dovuto dire… La solita combina guai cogliona…
-N…no…non er…era un d…doppio s…senso…-
-Doooooooona vieni un attimo qui!- Mi salvarono alcuni suoi amici.
-Porca vacca sono una cogliona..-
-Eddai Sof non dire così…- mi dissero Ilaria ed Enza.
-Non ci sarei dovuta venire, lo sapevo io! Dite a Veronica che mi sono sentita male… me ne vado-
-Tu non ti muovi di qua. Dovresti smetterla di scappare ogni volta. Se Donato è coglione non ci puoi fare nulla.- Io non ero capace di affrontare queste situazioni…
-…hai ragione….-
-Non rattristarti, siamo ad una festa! Daaai andiamo a ballare? Che ne dici?-
-Andate voi, ora non mi va.-
-Eddai!-
-Vengo dopo.- Non ne avevo voglia. Così rimasi a giocare al cellulare da sola. Che noia. Non me ne andava bene una…
-Ehi Sofia!-
-Ciao Marco!- Era un mio amico, veniva in pullman con me.
-Come mai qui tutta sola-soletta?-
-Eh…-
-Mi potresti fare un piccolo favore?-
-Dimmi…-
-Mia cugina … si è trasferita qui, e verrà a scuola con te.. farà il tuo stesso indirizzo…potresti, sempre se vuoi, accompagnarla per un paio di mattine?-
-Ah va bene… Se verrà al mio indirizzo, molto probabilmente verrà in classe mia… sai del corso siamo solo una classe.-
-Benissimo allora! Grazie mille, ciao!-
Ci voleva pure questa.. chissà…bha… decisi di andare a ballare un po’. Ormai erano arrivati tutti gli invitati –quanta gente!- e non si capiva nulla con tutta quella musica. Mentre mi alzavo, mi venne incontro Michele.
-Sofia che hai visto Ilaria? L’ho persa-
-Bho non lo so, la sto cercando anch’io.-
-Ok, va bene, grazie.- E sparì. Che carino.
Dopo un paio di minuti trovai Enza, che –come il suo solito- stava ballando con due ragazzi.
-Ehiii Sofia!-
-Wow da quanto tempo…-
-Ahahah non fare la spiritosa! Ti presento Luigi e Mattia-
-Piacere Sofia-
-Vuoi ballare un po’ con me?- mi chiese Mattia. Non potevo credere alle mie orecchie! Quel giorno, fu davvero pieno di sorprese! Era un bel ragazzo… Aveva gli occhi castani e i capelli neri, era carino sul serio. Lo conoscevo solo di vista.
-Volentieri!- sqittì io tutta felice.
 -Ehi ehi ehi un attimo!- E apparve Donato. Le sorprese non erano ancora finite.

*uno dei tanti soprannomi che qualche volta mi dà Ilaria


Ok, ecco qui il 1 capitolo.
Per scoprire come andrà a finire, vi aspetto al 2 capitolo!
-Speriamo di ricevere qualche recensione ç.ç-
Alla prossima! <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- le tue parole ***


Capitolo 2.

 Le tue parole



-ehi ehi aspetta un attimo Mattia!- ci interruppe Donato. Ma che cavolo..
-Che succede?-
-Vuoi davvero ballare con quella?- Eh?
- Perché?-
-Ma vedi male percaso? Lei è Sofia Martinelli!-
-E quindi?- chiese lui dubbioso. Donato, quel fottuto nome. Può essere una persona così cattiva? Cosa gli ho fatto per essere trattata così…. Io… non devo fuggire… devo essere più coraggiosa… Dio, voglio ucciderlo. Guardai Enza, che mi fissava.
-Sofia, digli qualcosa! Su! Non puoi subire le sue cattiverie per sempre- mi sussurrò Enza. È vero. Che Dio me la mandi buona..
-Ma c’è qualche problema se mi chiamo così?- chiesi, leggermente incerta.
-Eh? Non ti sento!!!- urlò lui. Beh.. era vero.
-Andiamo fuori. Vieni con me. Scusami..un attimo Mattia.-
Così, lo portai nel giardino di Veronica. Cosa gli potevo dire? Dio, ero così nervosa. ‘Non puoi subire le sue cattiverie per sempre’ queste parole rimbombavano nella mia mente come un tamburo.
-Ma c’è qualche problema percaso, Donato? Mi devi lasciare in pace.-
-E mi hai portato qui per dirmi questo?-
-Nemmeno alle feste mi lasci in pace… sei uno stronzo… Io non capisco il perché-
-Il perché? Sai, non ti credevo così stronza.-
-EH? STRONZA HAI DETTO?- I miei occhi divennero lucidi, mi veniva da piangere.
-Non piangere perfavore.-
-Dimmi il perché… il perché ti sto così sulle palle… poi…poi sparisco dalla tua vista.-
-Ah vuoi la verità? Ho aspettato per quattro anni questo momento! Così non mi rompi più le scatole!!!!- Mi squadrò, poi iniziò a raccontare –Quando mi chiedesti di mettermi insieme, Chiara mi ha raccontato che tu ti volevi fidanzare con me solo per farle un dispetto.- Usò un tono piuttosto irritato. Non so chi mi trattenne. Come poteva essere? –Beh, da quel giorno iniziasti ad essere antipatica. Sai, Sofia, mi piacevi un sacco in quel periodo. Una brutta delusione.- Oddio… cosa…
-Tu… tu… hai creduto che…- Mi guardava, visibilmente irritato. Io non sapevo cosa fare. Dio, Chiara mi aveva fatto questo!? Non poteva essere.
-Mi vieni a dire questa cazzata???? Cristo, mi vieni a raccontare che Chiara ti avrebbe detto questo quando eravamo amiche strette???-
-è la verità. Se non mi credi, non sono fatti miei.- affermò con tanta sicurezza. Dovevo capire se davvero Chiara mi ha fatto una cosa simile…
- Donato… puoi aspettami qui un attimo, che vado a chiamarla? Devo risolvere sta cosa. Se è vero, non so cosa fare. Scusami per il fastidio, ma capiscimi Chiara era mia amica … Comunque sappi che tu mi piacevi davvero, e se Chiara mi ha raccontato sta frottola, ti farò vedere che mente.-
Mi guardò, serio.
-Ormai è troppo tardi per risolvere. Scusa ma voglio ritornare alla festa.- mi disse.
-NO! Aspetta ti prego… io non posso continuare così.. Farò vedere a tutti che…-
-Non ho tempo inutile da perdere.-
Non mi guardò nemmeno e se ne andò. Ma che cavolo… rimasi lì, a riflettere. Cosa potevo fare? Dovevo parlare con Chiara, era l’unica soluzione.
 
-Enza…hai visto Chiara percaso? Per favore, dimmj.-
-Perché che succede?- Non risposi… Volevo solo piangere. -Sof…-
-Enza… Chiara aveva detto a Donato che io mi volevo mettere con lui per farle un dispetto… perché lei era innamorata… -
-Chiara? Davvero?-
-Io Enza, vado un attimo fuori. A dopo.- Bugia, me ne dovevo andare subito via.
-Ne riparliamo dopo… non si capisce nulla qua…-
Così, me ne andai. Però non a casa, mi dovevo sfogare.. C’era un piccolo –ma proprio piccolo- giardino nel mio paese, dove non veniva mai nessuno d’inverno, vicino a una chiesa. Amavo andare lì a disegnare.
Correvo, piangevo… mi sentivo uno schifo. Erano le nove di sera, faceva un freddo cane, il giubbotto che indossavo non era molto caldo. Che sfiga, mi sarei presa un bel raffreddore..
Mi sedetti su una panchina, chiusi gli occhi. Se davvero era andata così, era tutta colpa di Chiara. Solo colpa sua. Il pensiero mi disgustava, ‘’non…non può essere..’’  ripetevo tra me e me. Eppure era così.
-Ehi ragazzina…- Mi venne uno spavento. Oddio. Un uomo si era avvicinato a me. Non era un ragazzo, ma un uomo. Sembrava vecchio. Non riuscivo bene a vedere la faccia, avevo la vista offuscata dalle lacrime ed era buio.
-Che ci fai qui tutta sola?- Dio, ero sola. Ero sola!!!! Come….Come mi era venuto in mente di andare li a quell’ora!? Porca paletta. Aiuto. Non ero mai stata così impaurita in vita mia.
-Rispondimi!-
-I….io…- Aiuto. Aiuto. Aiuto. Aiuto. Tremavo come una foglia.
-Vieni con me… semmai ti accompagno a….- ma fu interrotto da un’altra voce.
-Ehi tu! Và via.- Pensavo di dover morire in quel momento.. Il mio cuore sembrava un tamburo impazzito. Forse ero pure pallida. Iniziai a piangere.
-Ho detto di andare via! Lasciala.- Era un ragazzo… un ragazzo…. Che stava urlando contro. L’uomo fuggì, senza proferire parola.
-Stai bene?- Fu in quel momento che vidi i suoi occhi. I suoi occhi azzurri. Erano stupendi. –Ti senti bene? Ti ha fatto qualcosa?- mi richiese. Non riuscivo a parlare.
-N… no…i….io… g…grazie...-
-Non ti preoccupare, se né andato ora!-  Mi sorrise. Aveva i capelli scuri e un giubbotto nero..credo.
-gr..gra zie…- Riuscii a mugolare appena. Dio, che paura avevo avuto.
-Di niente… piuttosto, dovresti sapere che non è propizio girare da queste parti a quest’ora…-
-L…lo so.. dio..…-
-Non è che vuoi ti accompagni a casa? Stai tremando- mi domandò incerto. Mi tese la mano. Aveva una G. tatuata sopra.
-No..no…c…ce la faccio… grazie..- risposi io in tutta fretta. Nessun ragazzo si era comportato così gentilmente con me.. ero così imbarazzata, divenni simile a un peperone..
-I..i…io vado, ciao!!!- lo salutai in fretta e furia, balbettando. Ero così nervosa. Non sapevo cosa provavo.. imbarazzo, vergogna, paura..Tremavo ancora. Come cazzo ero stata così incosciente? Cosa avrei detto alle altre?
Mi avrebbero uccisa. Mi avevano detto già di non agire così d’impulso. In più, non avevo chiesto nemmeno il nome a quel ragazzo… e avevo fatto una figuraccia colossale. Brava Sofia… Il 10 febbraio fu proprio un giorno di merda. Il peggiore giorno della mia vita.
 
Il mattino seguente, non mi andava di andare a scuola, ma mia madre mi costrinse. Come mi sarei dovuta comportare con Chiara? Non sapevo minimamente come fare. Quella brutta stronza.
-Sof! Come stai oggi? Tutto bene?-
-Si, grazie mille Enza…-
-Ieri sera alla festa come ci siamo divertite, eh?- intervenne Chiara. Già, mi ero divertita molto. Non potete immaginare quanto.
-Si- risposi io, acida. No, non l’avrebbe passata liscia.
-E tu Chiara, ti sei divertita quando hai detto a Donato che ti volevo fare un dispetto? Immagino di si.-
La vidi pietrificare. Era vero allora. Enza mi guardava, evidentemente confusa
-Cosa?- chiese lei. –Eh?-
-Con me non ci parlare più per un po’.- detto questo, arrivò il pullman e salii. Enza si sedette vicino a me. Armata di pazienza, iniziai a raccontarle tutto.
-Sai il perché Donato mi odia? Chiara gli ha detto una cosa, quando eravamo amiche strette.-
-Questo.. l’avevo già sentito ieri…- mi disse lei.
-Lasciamo stare… và…-
Chiaccherammo un po’ così, sulla festa. Mi disse che Ilaria stava con Michele ufficialmente. Rimasi sorpresa. Chissà Ilaria com’era felice!
-Enza, ieri ho incontrato un ragazzo…ero caduta e mi ha aiutata-
-Eh? Quando?- mi domandò sorpresa.
-Dopo la festa sono andata nel giardino-
-Quale giardino scusa?-
-Quello della chiesa-
-davvero? -
-Si! Ma per l’imbarazzo non gli ho chiesto nemmeno il nome..-
-Ma come?! Cara Sofia, hai tanto da imparare..-
Quando scesi dal pullman mi accorsi di essermi dimenticata una cosa. La cugina di Marco! Ma porca vacca..
                                                                                       

ok, spero che vi piaccia c.c
non la legge quasi nessuno D: questo fandom è pienissimo di storie, aggiornano ogni secondo..
vabbe, ditemi che ne pensate.
Capitolo dedicato alla mia migliore amica <3
Buon carnevale! <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- perchè tutte a me? ***


Capitolo 3.
 

Perchè tutte a me?



Cavolo! Cavolo! Cavolo!
-Ehm.. Sof che succede adesso?-
-Mi sono dimenticata della cugina di Marco!-
-Eh…?- fece una faccia strana, dubbiosa credo.
-Deve frequentare la mia stessa classe… e la dovevo accompagnare..-
-Se vuoi ho il numero di Marco… prova a chiamarlo, no?-
Dio, grazie al cielo.
-Oh.. grazie!-
-scema che non sei altro…-
Le sorrisi e lei sbuffò.
Chiamai Marco, che senza proferire parola mi diede in numero della cugina… si chiamava Tatiana.
Non ero mai stata più nervosa in vita mia.. mi ero fatta una nuova nemica? Si sarebbe sicuramente offesa.
‘.. pronto?’ wow che voce. Non so nemmeno come descriverla. Era piuttosto dolce.
‘Ehmm…Tatiana giusto?’
‘Chi è?’
‘Sono Sofia.. quella che ti doveva accompagnare…ehm… dove sei?’
‘Sono a scuola, mi ha accompagnata mio padre visto che non ti ho trovata..’ mi rispose lei evidentemente imbarazzata –e irritata-, con tono basso. Ero curiosa di vederla di persona. Chissà come era.. non c’era nessuno del mio paese in classe e le amiche che mi erano trovata abitavano lontano da me. La mia solita sfiga, eh?
‘Ah…ehm..c…ci vediamo in classe…’ le dissi, imbarazzata per la figuraccia appena commessa.
 ‘ciao’ mi rispose. Un saluto piuttosto freddo. L’ 11 febbraio non sarebbe stato meno schifoso del giorno precedente.
 
Salutai Enza, frequentava un’altra scuola -sempre nello stesso paese- e mi diressi verso la mia. Mi avrebbe linciato di sicuro e mi avrebbe presa in antipatia… ne ero certa. Sono una persona che si fa troppi problemi, lo so. Ma dopo quel fatto di Chiara… Oh no!!! Dovevo ripetere storia! In fretta e furia arrivai in classe, ma la professoressa era ormai entrata.
-Martinelli, svegliati prima la mattina.-
-M..mi scusi…- anche se ormai ero da tre anni in classe, mi imbarazzavo da morire quando tutti mi fissavano.. diventavo simile a un pomodoro.
-Questa è la vostra nuova compagna, Tatiana Petrova-
La vidi. Era piuttosto alta, capelli biondi lunghissimi e degli occhi acquamarina. Che bella.. indossava abiti semplici, un maglioncino beige e dei jeans. Era evidentemente imbarazzata, non proferì parola.
-Su parlaci di te- le intimò la professoressa.
-Ehm…- le però abbassò lo sguardo e divenne rossa.
Io avrei spiaccicato una frase tipo ‘ciao a tutti, spero diventeremo amici’ conoscendomi… avrei fatto figuracce come ogni santo giorno.
-Dai, và a sederti.-
Si sedette vicino a me, c’era un banco vuoto.
-Ehm.. ciao.. io sono Sofia!- le intimai un sorriso, ma lei mi guardò e mi disse solo un ‘ciao’.
Bene, un’altra persona che mi odia.
Durante le interrogazioni di storia –a cui fortunatamente sfuggii- iniziai a fare disegnini ovunque (era il mio passatemo preferito durante quelle noiose lezioni).
Non riuscivo a spiaccicare parola con Tatiana, la mia mente era altrove. Donato.. io.. dovevo dimostrargli che non mentivo, mi dava fastidio che pensasse fossi una bugiarda e volevo che smettesse di sfottermi. E tutto questo grazie a Chiara. Con che faccia tosta, mi considerava amica? E per giunta, non me lo aveva nemmeno confessato. Dio che nervoso! Mi sarei adirata comunque, ma avrei apprezzato il gesto e avrei accettato le sue scuse…
Che avrei potuto fare per farmi credere da Donato? Cosa avrei fatto? Poi non pareva molto interessato. E se.. se gli scrivessi un e-mail? Ma.. se lui mi avrebbe derisa? Che cavolo di situazione.. non ero capace di risolverla, io non sono capace di fare niente oltre che danni.
La giornata di scuola passò, parlai un po’ con Tatiana.. che timida. Veniva dal Nord, ma era originaria del Sud e non aveva preso l’accento di lì. Chissà come si sentiva a venire in una scuola dove non conosceva nessuno. Mentre tornavo a casa.. rividi quel ragazzo. O almeno, gli assomigliava. Aveva il suo stesso giubbotto e il taglio di capelli. Non riuscii a vederlo bene la sera precedente..ma ero sicura fosse lui. Istintivamente girai la testa. Oddio, era davvero lui. Però… inciampai.
Mi alzai in fretta e furia e corsi all’impazzata per poi girare in una stradina. Dio che figuraccia.. e mi ero persino fatta male!
-Perché cammini così?- chiese mia madre quando tornai a casa.
-Mamma.. sono caduta…-
-Ma sempre tu.. che ti fa male?-
-La caviglia…-
Ebbene, mi ero slogata la caviglia. Dovevo tenere la fasciatura per una settimana. Meno male che di mezzo c’erano le vacanze di Carnevale..
-Sofia ma io non lo so! Come cavolo hai fatto?- mi urlò Ilaria dal telefono.
-Ho abbracciato il marciapiede visto che è l’unico che mi vuole bene, oltre la sfortuna ovvio.-
-Non dire stupidaggini! Ma tra quanto guarirai?-
-Una settimana, non è grave…-
-Sof.. dai che ti terrò io compagnia!-
-Allora mi preparerò a morire di solitudine..-
-Spiritosa ahahah ma non fa ridere-
-beh come va con Michele?-
-Si abbastanza bene.. anche se.. non..-
-Non..?-
-Non ci siamo ancora dati un bacio…-
-Eh quindi?-
-Non credo che gli piaccio..-
-Ma che dici! Se alla festa ti cercava!-
Cosa si metteva a dire!?
-Si, ma  non credo che gli piaccio…..-
-Dannazione Ilaria! Come puoi credere una cosa simile?-
-Oggi dovremmo uscire.. poi ti dico, okay?-
-Va bene.-
-Ciao Sof!- e attaccò. Perché era così insicura? E poi, cosa si prova in queste situazioni? Io non avevo ricevuto ancora il primo bacio. Me lo sono immaginata fin da bambina, il calore delle labbra, le farfalle nello stomaco, il cuore a mille, gli occhi chiusi, le mani intrecciate.. chissà..
 
Il giorno dopo, non andai a scuola. E mi ero promessa di non dare buca a Tatiana.. che frana. Anche se mi aveva detto ‘non fa niente’ sapevo che in realtà pensava ‘quella è la ragazza più imbranata che conosca’. Mi alzai alle nove (che pacchia!) feci colazione con una bella tazza di cereali, accesi il pc e andai su facebook. Quando, Donato mi contattò. Esatto, DONATO. E non stavo sognando.

finalmente! Beh, che ne dite? ^^
Recensite, ditemi cosa ne pensate se vi va..
Al prossimo capitolo!

 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4- Donato... ***


Capitolo 4.
 

Donato...



_Ciao!_* mi scrisse.
_Ciao_
Se mi voleva prendere in giro per l’altro giorno, giuro che l’avrei cancellato dagli amici. Sicuramente, mi aveva contattato per insultarmi e umiliarmi. Come sempre. Ma non fu affatto così, mi stavo sbagliando.
_Sofia, lasciamo da parte il passato.. che ne dici di essere amici?_
 _Se mi stai prendendo in giro dimmelo, eh.._
_Non ti sto prendendo in giro.._
_Non so se crederci.._
_Credimi.. sono sincero_
Restai per cinque minuti abbondanti impalata, sconvolta e con la mano che mi tremava a rileggere quel benedetto messaggio. Perché hanno inventato face book? Farò causa a Mark Zukenberg per danni psicologici alla mia persona.
_Ci sei?_
_Si ci sono.. è che non me lo aspettavo davvero.._
_Ci si può aspettare di tutto dalle persone ahahaha ;)_
NON CI CREDEVO PROPRIO. DONATO, QUEL DONATO..
Parlammo un po’, poi andai dal medico.
Il pomeriggio, Ilaria mi telefonò.
-Sofiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaa-
-Ilaria prima o poi mi manderai a fare una visita all’udito.. comunque dimmi-
-Indovina?-
-Racconta tutto, subito!- Che curiosità!
-Siamo usciti, io ero l’agitazione fatta persona.. Mi ha offerto le patatine fritte e ci siamo seduti sul muretto del parco. Non c’era nessuno in giro.. Stavamo scherzando sui nostri professori, quando mi ha detto ‘molla un attimo le patatine, ti faccio vedere una cosa dal cellulare.. chiudi gli occhi però’. Io li ho chiusi.. e mi ha dato un bacio sulle labbra.-
Che bello!
-Sono felicissima, Sofia! Non ci credo neanche!-
-Wow… mi racconti tutto meglio quando siamo sole-
-Ahaha va bene-
-A proposito, Donato mi ha chiesto di essere amici e ho accettato-
-Cosa?-
-Hai sentito bene-
-Ci ho parlato un po’ io a scuola, hai visto Sof?- Oh..
-Non so come ringraziarti, mi ha fatto piacere.. e sono felice pure io oggi-
-Proprio per questo non devi fare sempre la pessimista.. e te lo dico sempre-
-Grazie mille, davvero.-
-Secondo te le migliori amiche, che esistono a fare?-
 
Chissà come ha reagito Ilaria dopo il bacio.. e che emozioni ha provato..
Parlai con Enza in video chat, era stupefatta.
-Hai visto? Fai di testa tua di nuovo e ti uccido Sof-
-Correrò il rischio-
-E quando ritorni a scuola?-
-Domani, mi accompagna papà con la macchina-
-Ma non è niente di grave?-
-Nono, devo tenere fasciata la caviglia per una settimana-
Il giorno dopo ritornai a scuola, che palle. Tatiana mi aiutò a camminare, meno male!
 
 
Passarono così due settimane. Mi ero tolta la fasciatura e camminavo decisamente bene.
 Di sfuggita, ogni mattina, riuscivo a vedere quel ragazzo. Chissà come si chiamava, chissà che scuola frequentava.. ero così curiosa..
Le cose tra Ilaria e Michele andavano bene –mi ossessionava al telefono- ma se ripenso a cosa sarebbe successo dopo.. povera Ilaria.
La presenza di Chiara mi dava tremendamente fastidio. Ma non potevo restare arrabbiata con lei per sempre, il fatto era accaduto tanto tempo fa, le persone cambiano. E poi non mi piace litigare.
Donato e io ci parlavamo in chat di sfuggita, in quel periodo ero tartassata di compiti. Era davvero un ragazzo divertente, lo credevo antipatico.. ma mi sbagliavo..
Quel sabato sera di fine febbraio stavo sonnecchiando, era stata una giornata di scuola pesante, quando casa vennero Ilaria e Enza.
-Sofia, Sofia, vestiti subito ..devi venire con noi in pizzeria-
-Ma sono già le nove e mezza..-
-Dieci minuti e ti vogliamo qui pronta.-
-Eh va bene…-
Mi vestii in fretta e ce ne andammo.
-Come mai andiamo in pizzeria?-
-Così per passare la serata..- mi disse Enza.
Ma, un momento. QUELLA NON ERA LA STRADA PER LA PIZZERIA.
-Dovrei preoccuparmi? Dove mi state portando, rispondete!-
-Passiamo da casa di una nostra amica..-
Era tutto strano, troppo strano. Camminammo per un po’, quando arrivammo vicino ad una casa rosa con le finestre e il portone marroni. Ilaria suonò. Mi stavo guardando attorno, quando lessi sul campanello ‘Stabia’. Restai imbambolata per dieci secondi. Immaginate la mia faccia e  la voglia di picchiare le mie amiche. Non ho parole per descrivere la mia furia e il mio imbarazzo.
-Vi uccido. Ve lo giuro.-
-Fai gli auguri a Donato che è il suo compleanno..-
-Stronze..-
-Sapevamo che non saresti venuta e non ti abbiamo detto nulla.. Ci ha invitate Michele, che ha organizzato la festa-
Dannazzione.
 
 

* _scritta in chat_


Continua!
Ringrazio le 7 persone che hanno messo la storia tra le seguite, le 3 tra i preferiti e le 2 tra le ricordate.
GRAZIE MILLE, MI RENDETE FELICISSIMA!
spero che la storia vi continui a piacere e sia scritta bene :)
Ditemi cosa ne pensate :)
alla prossima!
ps. auguri di buona pasqua a tutti!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5- te lo dimosterò ***


Capitolo 5.

Te lo dimostrerò.

 
Ci aprì Donato.
-Buonasera!- esclamò
-Buon compleanno!-  dicemmo insieme, sorridendo. Volevo scomparire, che vergogna. E non sapevo nemmeno perché mi stavo vergognando.. Ah, già. Volevo uccidere quelle due stronze. L’avrebbero pagata.
-Accomodatevi- ci disse gentilmente.
Ilaria appena vide Michele, corse da lui. Tsk.
La casa era grandissima, era a due piani. All’entrata c’era un grande salone, pieno di palloncini e cibi, più in la c’era la cucina e un corridoio che portava a delle scale.
Il salone era pienissimo, c’erano almeno trenta persone, tra ragazzi e ragazze.
Ad un tratto, notai Chiara. Ti pareva..
Mi sedetti sul divanetto e Enza mi fece conoscere una sua compagna di classe, Erica e un suo amico, Luca. Mi stavo divertendo tanto, stranamente. Poi si aggiunsero anche Ilaria e Michele. Parlai anche con Chiara. Chi se lo sarebbe aspettato di andare al compleanno di Donato..
-Ehi Sofia! Non credevo bevessi birra!- esclamò Michele.
-eheheh-
-Ciao gente!- era Donato. Maledizione che imbarazzo..
-Ehi Donato!-
-Grazie di cuore a tutti per questa meravigliosa festa!- ci urlò tutto contento.
-Di niente amico!- risposero Michele e Luca.
Io mi limitai a sorridere un po’.
Iniziammo a ballare e dopo un po’  andai in cucina a prendere un bicchiere di acqua. Sul frigo notai una foto attaccata, era Donato da piccolo. Che tenero! Il suoi capelli castani, con il riflesso del sole erano davvero belli. Per non parlare dei suoi sorridenti occhi marroni.
-Ero bello pure da piccolo eh?- una voce mi spaventò. Era proprio lui..
-Mi.. mi hai spaventata!- balbettai. Lui si mise a ridere. Lo guardai male.
-La tua faccia.. che buffa!- sussurrò tra le risate.
-Eh si prendimi in giro..- sbuffai.
-Come mai non balli?-
-Ero ven…venuta a prendere un bicchiere d’acqua..-
Non avevo ancora il coraggio di parlargli tranquillamente…
 -Sai, Sofia, credevo che non venissi. Mi hai sorpreso..- Ero morta. Ed era tutta colpa di quelle due. Divenni rossa come un pomodoro. -Oh..- mugolai.
-Anche tu mi hai sorpreso tanto.. non pensavo potessimo diventare amici un giorno-  dissi, facendo un bel respiro. Volevo sotterrarmi.
-Anche io, sai?- e mi sorrise. In quel dannatissimo momento, sentii il viso avvampare. Donato mi piaceva ancora, cavolo.
I suoi fantastici occhi mi guardavano intensamente e la sua bocca intimò uno splendido sorriso. In quell’istante, mi sentii felice come non mai.
-Beh, io vado a ballare.. vieni?-
-Devo… andare… in bagno prima..- dissi velocemente. Non potevo reggere un minuto di più con la sua presenza.
-Sali le scale,è la porta di fronte..-
-Grazie!- e scappai.
Bene, ora penserà che sia strana. Sono una cogliona.
Volevo piangere. Rovinavo sempre tutto.
Dopo dieci minuti abbondanti, ritornai nel salone.
Non avevo più voglia di ballare.
 
La festa finì un’ora dopo.
-Preferite una morte lenta o veloce?- chiesi, incazzata.
-Ho fatto una figura di merda con Donato. Sapete meglio di me che non ho alcuna speranza di piacerglo. Anche se sono pazzamente innamorata di lui, non lo avrò mai e mi sono rassegnata, da tanto. Ero riuscita a dimenticarlo. Vaffanculo!- urlai ad Enza e Ilaria, mentre camminavamo per strada.
-Ascolta bella, noi l’abbiamo fatto per te.. e tu ci ringrazi così? Sapete meglio di me cosa…? È una tua convinzione quella! Sei una ragazza fantastica, perché non dovresti piacergli? - mi rispose Ilaria
-Ho ricevuto solo una delusione. E non voglio star male di nuovo, scusatemi tanto. E, ad essere sincera, non penso di essere una ragazza fantastica.- risposi.
-Sofia, và a dormire che è meglio. Se vivi con queste stupide paranoie, allora preparati ad avere una vita di merda. Le delusioni fanno parte di noi, ci fanno crescere. Hai paura di affrontarle, sei solo una cagasotto. Mi hai delusa. Con questo chiudo, buonanotte.- quelle parole di Ilaria mi spiazzarono. Enza, mi guardò intensamente. –Sof, Ilaria ha ragione.. riflettici su… non puoi farti così tanti problemi..-
Io rimasi lì, immobile. Per Ilaria ero unacagasotto. Una fifona. Una che non si gode la vita. Una che non vuole soffrire. Una perdente.
Tornai a casa, mi fiondai sul letto e iniziai a piangere come una fontana.
La domenica, stetti tutta la giornata a letto,  subendo le grida di mia madre.
 Parlai con Enza, che mi rassicurò. Ma le parole di Ilaria erano sempre lì. Non mi aveva mai detto quelle cose.  Dovevo dimostrarle che ero coraggiosa. E lo dovevo dimostrare anche a me stessa..




sono tornata dall'oltretomba!!! :D (cioè il ritorno dalle vacanze)
Scusate se è corto, ma ho tanti impegni t.t mi rifarò, ve lo prometto ^^
come vi sembra?
Ho deciso di mettere il titolo ad ogni capitolo da d'ora in poi ^^
ringrazio tutti quelli che leggono, anche se non recensite mi fate felice comunque :-)
al prossimo, non mancate :-)
ps. Cambio nick, sarò 'Blackdream' ^^

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Capitolo 7
*** Capitolo 6- i tuoi occhi... ***


Capitolo 6    

I tuoi occhi...
 

Il lunedì dovetti sorbirmi tre ore di italiano, precisamente su Dante. Wow. Un bell’inizio settimana, davvero entusiasmante.
E non avevo nemmeno sentito Ilaria.. Enza mi aveva detto ‘non preoccuparti, le passa… sai comè!’
Già, era facile parlare..
 
La professoressa era uscita per fare le fotocopie, tutti chiacchieravano e scherzavano..
-Sofia, ci sei?-
-Oh si Tatiana, scusami..-
-C’è qualcosa che non va? Puoi parlarne se vuoi..-
-No, non preoccuparti..-
Perché dovevo lamentarmi del mio carattere anche a Tatiana? Avrebbe presa per una stupida di sicuro.
-va bene- e mi sorrise. Perché non riuscivo a farlo anch’io?
-Come ti trovi a scuola?- le chiesi.
-Oh si bene, grazie-
-E le compagne di classe?-
-Simpatiche..-
-Capito-
Mi guardò per due minuti e sembrava che volesse dirmi qualcosa. La sentì fare un sospiro e iniziare a parlare.
-Però, oggi mi sembri davvero triste. Vuoi un cioccolatino?-
-Cioccolatino?- alzai un sopracciglio.
-Già, la mia migliore amica me lo dava sempre quando ero giù di morale.-
Aver lasciato tutto e tutti, per trasferirsi.. chissà come ci avrà sofferto..
-Mi sento così sola, così insicura, non ce la farò mai a realizzare ciò che voglio..- dissi a bassa voce.
La vidi sgranare gli occhi, poi.. inaspettatamente, mi abbracciò.
-Non preoccuparti, passerà tutto..-
-Grazie, davvero…-
Non me lo aspettavo. Mi aveva davvero fatto stare meglio.
 
In quel periodo, sentivo distante anche Enza. E non sapevo il perché. Si comportava più freddamente, come se ci fosse qualcosa che le desse fastidio. Mi domandavo se avessi fatto qualcosa di male.. ma era impossibile. In quei giorni, mi sentivo davvero sola. Ilaria non mi parlava ancora. Che cavolo..
-Enza, che qualcosa che non va?- le chiesi in pullman.
Sgranò gli occhi e voltò lo sguardo. Simbolo che qualcosa non andava davvero.
-No… perché me lo hai chiesto?-
-Non fare la finta tonta… e dimmi.-
-Davvero, Sof.. perché dovrei stare arrabbiata?-
-Non lo so.. è come se ti vedessi.. più fredda, ecco.-
-Ah.. sarà una tua impressione!- Sinceramente, non mi convinceva affatto. Avrei scoperto il perché solo più in là. E non fu affatto piacevole.
Però, dopo che avevo detto quelle cose ad Enza, era ritornata quella di sempre.. anche se la cosa non sarebbe durata a lungo.
Il pomeriggio fui invitata da Tatiana per fare i compiti di geografia. Non so come descrivere quel pomeriggio. Forse una dannata coincidenza, forse la cosa più bella della mia vita..
Casa mia non distava molto dalla sua. Meno male..
Devo ammettere che era molto bella. Era dipinta di giallo e di verde. E io amavo il verde, era il mio colore preferito.. mi dava speranza.
-Tatiana! Ciau!- la salutai.
-Ehi!-
Ci mettemmo a studiare nella sua camera. Accanto alla sua , intravidi una stanza con dei poster.. di calcio, credo.
-Io ho un fratello più grande che ama il calcio.. se vuoi te lo faccio conoscere!-
-va bene- le risposi sorridendo.
-Massiiiiii- urlò. Ma nessuno rispose. –Deve essere uscito-
-Ah.. dai fa nulla.. andiamo a studiare-
All’improvviso, mentre studiavamo, la porta della camera di Tatiana si spalancò.
-Ehi Tania.. dove sta il mio compu…-
In quell’attimo per me il tempo si fermò. I suoi occhi azzurri, come il mare mi guardarono sorpresi.
Era lui. DAVVERO LUI. Quel ragazzo che mi aveva salvata. Sentii la gola prosciugarsi, non riuscivo a distogliere lo sguardo. Accennò un sorriso imbarazzato.
Tatiana ci guardò perplessa..
-Voi due vi conoscete già?- domandò confusa.
Mi tirai dietro l’orecchio una ciocca di capelli, ero così imbarazzata.
-In..in un certo senso..- risposi.
-Già.. è la ragazza che ho salvato..- disse facendomi un occhiolino. Volevo sotterrarmi.
Tatiana sgranò gli occhi. –Eri tu allora Sofia!-
Dopo ci furono secondi di silenzio interminabili. Perché ero andata a casa di Tatiana? Non potevo rimanere a casa mia?
-Finalmente ho l’onore di conoscerti!- si fermò un attimo –Allora eri davvero tu per strada l’altro giorno, ti ho riconosciuta dal giubbotto..- mi disse osservandomi.
Mi aveva vista… Che figuraccia..
-Oh..ehm.. davvero? Io non..non ti ho visto…- mormorai.
-Fa niente, capita! Piacere, sono Massimiliano!- mi disse sorridendo porgendomi la mano. Quelle parole mi rimasero impresse nella mia mente.. ‘Massimiliano’…
-S…Sofia- balbettai.

ok, ammetto che è più corto rispetto agli altri.. perdonatemi.. tutta colpa della scuola..
ma il prossimo sarà mooolto più lungo, promesso ^^
Ringrazio tutti quelli che leggono ^^
al prossimo, vi aspetto! :)

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Capitolo 8
*** Capitolo 7- who are you? ***


Capitolo 7

Who are you?


Solo in quel momento, riuscì a guardarlo bene. Ed era davvero un bel ragazzo. Gli occhi erano identici a quelli della sorella. I capelli,però, erano castani e la carnagione era decisamente più scura.
-Beh, io vado.. ciao Sofia!-
-Ciao..-
E alla fine.. l’avevo conosciuto..
Restammo in stanza solo io e Tatiana. Dire che ero imbarazzata e confusa era davvero poco..
-Wow, sei tu quella ragazza! Massi era così curioso di conoscerla-
-Curioso?- chiesi.
-Si.. mi aveva detto che non aveva avuto il tempo di chiederle il nome perché era fuggita via.. come si vantava ahaha-
-Mi dispiace.. ero così spaventata..che figura..chissà che ha pensato..-
-Macchè! Non ti devi preoccupare..-
Sorrisi.
Tornai a casa. Nemmeno io sapevo se essere felice o triste. Pioveva e non avendo un ombrello tornai a casa inzuppata. Entusiasmante.
Andai a letto e mille pensieri mi avvolsero.
Quando chiusi gli occhi, mi ritrovai l’azzurro di quel ragazzo che mi osservava. Quello sguardo mi aveva incantata. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. ‘Massimiliano’..
Non mi era mai capitato...
 
La mattina seguente avevo due occhiaie pazzesche, e nemmeno riuscii a seguire le lezioni. E poi tra compagne e professori non potevo nemmeno stare in pace..‘Martinelli! Cosa ho detto? Stai più attenta!’ o ‘Sofia ma mi ascolti? Hai fatto inglese?’ oppure ‘Ma hai dormito male oggi?’ Avrei voluto mandare tutti a quel paese.
Tornata da scuola, all’una e mezza, andai a dormire fino alle quattro. Per fortuna mia madre era a lavoro e per il giorno dopo non avevo compiti.
Verso le cinque, uscì a farmi una passeggiata per schiarirmi le idee. Era una tipica giornata primaverile:  il cielo era azzurro, con qualche nuvola passeggera e l’aria era fresca. In quelle giornate così, avevo voglia di uscire di casa, anche sola. Poi, adoravo quel venticello che mi scompigliava timido i capelli. Anche se mia madre era piuttosto contraria a queste mie uscite. Una volta me ne andai il pomeriggio presto e  mi ritirai alle nove.. ma non avevo il cellulare con me. Il mio vicinato sentì tutte le urla..
Oltre a quel piccolo giardino vicino alla chiesa un po’ in periferia, c’era un parco immenso dove mi piaceva andare con il mio cane prima che scomparisse. Era così rilassante.. c’erano anche un’altalena e uno scivolo, e a quell’ora non c’era mai nessuno. Per fortuna. Qualche volta ci andavo anche a studiare..
Mi sedetti sull’altalena e iniziai a dondolare come una bambina.
Ma proprio in quel momento, mi squillò il cellulare.. la mia pace era finita..
-Sofia, Sofia!- Era Ilaria. Un momento.. Ilaria?!
-Ilaria?- chiesi confusa.
-Dove stai?-
-Al parco…- risposi vaga.
-C’è qualcuno con te- Eh? E cosa erano tutte quelle domande?!
-sono sola..Ilaria ma che cav…-
-Ti raggiungiamo lì..aspetta- Raggiungiamo? Che significava? Non mi diede il tempo di rispondere che attaccò.  Con chi stava? Perchè mi aveva cercata? Non vorrà litigare ancora.. oddio e se voleva… offendersi?
Dopo venti minuti abbondanti di pensieri e paranoie, la vidi arrivare con Donato e Michele. Non so cosa scrivere sul mio stato d’animo in quel momento perché non sono in grado di farlo. Cioè era venuta con Donato? Ma che le saltava in mente.. voleva litigare di brutto allora!
-Co..co…ehm..cia..ciao- riuscii solo a dire
-Ciao Sofia!- mi urlò Donato. Mi limitai a sorridere.
-Potete lasciarci sole un attimo?- intimò Ilaria a Michele Donato, usando un tono freddo.
-Certo- risposero.
Ando si furono allontanati, Ilaria iniziò a parlare.
-Non ti adirare per favore Sof.. e non urlarmi contro, ti prego-
Dannazione.. che situazione.. quando me la ritrovai davanti, non sapevo più che dire.
-Perché.. perché sta Donato? Mi volevi fare un dispetto?-
-No, per carità.. si è trovato con noi dopo essere uscito dalla palestra..-
Ah..
-Scusami.. sono una stupida. Hai fatto bene ad arrabbiarti così, mi hai fatto riflettere.. ti ringrazio tanto.. sei un’amica fantastica, sono io che…-
-Oh Sof.. non dire così… grazie mille… ma comportati di nuovo da cretina e non ti parlo più sul serio..-
-Ehm.. va bene..- e mi abbracciò. Con Ilaria era sempre stato così, dopo aver litigato ci abbracciavamo sempre. Con Enza e con Chiara non era lo stesso, purtroppo.
-Mi è venuto un colpo quando vi ho visti.. e ad un certo punto ho pensato che volessi offenderti..-
-Sempre la solita patatina!- e mi pizzicò la guancia. Con Ilaria era così  facile fare pace..
Ci avvicinammo ai due ragazzi, che stavano discutendo animatamente di calcio.
-Beh, andiamo?- disse Ilaria.
Michele e Donato, ci guardarono.
-Ma è successo qualcosa?- domandò Donato.
-Dovevamo chiarire una cosa, tutto risolto!- risposi sorridendo.
-Voi ragazze siete tutte così complicate.- dichiarò deciso Michele.
Ilaria gli diede una pacca sulla spalla. –Ah ..siete voi ragazzi ad essere troppo semplici per noi- disse scherzosamente. Io mi misi a ridere.
-Mi posso pure vendicare, eh-
-Mmm.. non credo che ne sei capace..- e si diedero un bacio.
Mi misi a pensare. Se io mi fidanzassi, saprei comportarmi in maniera adatta? Saprei essere divertente? Saprei evitare di fare figuracce? E poi, come ci si sentiva ad essere amati? Ma figuriamoci se ero capace di far innamorare qualcuno di me..
 -Sofia! Ehi! a che pensi?- mi richiamò Donato.
Donato..
-Oh..ehm.. a..a nulla..-
-Sembravi pensierosa..-
-No, no..-
-Ehi voi.. se non sono di disturbo.. potremmo andarcene? Ho bisogno di un divano perché mi fanno male le gambe- disse Donato, scocciato.
-Si, andiamo.. tu Sof vieni con noi?- mi chiese Ilaria.
-Certo.. ma dove andiamo?
-A casa di Donato-
Ormai avevo già accettato.. ma..di... di nuovo là…
Chiamai a mia madre e le dissi che ero andata da Ilaria a studiare, per evitare le solite lamentele.
Così, mi ritrovavo ad andare a casa di Donato.. Porca vacca! Aiutatemi! Venitemi a prendere! Anzi, fatemi colpire da un fulmine!
-Sofia, che hai?- mi chiese Michele
Oh merda..
-N..nulla…-
Mentre io mi sforzavo per sembrare la più tranquilla possibile, arrivammo a casa di Donato. Ilaria mi guardava perplessa, forse quasi divertita.
-Non sporcate niente, senno i miei mi uccidono..-
-Non preoccuparti-
-Io vado a cambiarvi, accomodatevi..-
-Va bene-
Mi sentivo così a disagio, ma così a disagio che non potete immaginare. Ed Ilaria non era d’aiuto.. per nulla.
-Beh, gente che si fa?-  Donato fece il suo ritorno. Si era messo una maglia aderente. E si vedevano i muscoli.. ehm...
Distolsi lo sguardo e arrossii come una scema.
-Ci vediamo un film e ordiniamo una pizza?-
-Ottima idea!- dissero Ilaria e Michele
-Sofia sei d’accordo?-
-Oh..si va benissimo- dissi imbarazzata.
Sarebbe stata una lunga serata..


 
Ecco a voi la nostra Sofia! (è un mio disegno ^^)
Mi scuso se c’è qualche errore  e per il ritardo…
Purtroppo gli impegni della scuola si fanno sentire, il mio pc si è rotto
e la mia ispirazione ha preso un aereo per la Nuova Zelanda >__<
Spero che vi piaccia, sono felice che a qualcuno piaccia sta schifezza ^^’’
Grazie di aver letto il capitolo ^^
Continuate a seguirmi, il prossimo capitolo lo pubblicherò tra qualche giorno :)

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Capitolo 9
*** Capitolo 8- le sue mani ***


Capitolo 8  

Le sue mani

 
-Che film ci vediamo?- ci chiese Donato.
-Mettine qualsiasi basta che sia decente....- disse Michele.
-Mmmm… Allora… che ne dite di questo?- Era un horror. E io li odiavo! Cavolo..
-Ma è bellissimo questo!- urlò Ilaria.
-Allora vada per questo- Ci sedemmo sul divano e io stavo tra Ilaria e Donato. Guardai la mia amica, perplessa e mi dissi ‘’Dai Sofia è solo uno stupido film! Non puoi fare  una figuraccia con Donato!’’
Beh.. mi ricredetti subito dopo quella frase. Già l’inizio del film era terribile. Dovevo farmi forza.. Cercavo di rimanere tranquilla, ma alle scene più cruente non ce la facevo proprio. Stringevo convulsamente la mano di Ilaria e un cuscino. Donato però sembrò non accorgersene (meno male…)
-Ora la uccide! Ora la uccide! Spostati idiotaaaaa- urlava Ilaria.
-Ilaria ma la smetti di rovinare queste scene?- disse Michele sospirando - Interrompi Dona.. e prendiamo la pizza.. senno si fa troppo tardi-
Non ce la facevo più. Tirai un sospiro di sollievo.
Ordinammo la pizza e ritornammo a vedere il film. Dovevo trovare una scusa per andarmene…
Questa volta però, Ilaria era troppo distante da me. ‘’Chiudi gli occhi e pensa a una cosa bella, dai Sof!’’ cercavo di tranquillizzarmi…ma nulla. Afferrai un cuscino accanto a me e lo strinsi fortissimo.
All’improvviso sentii un fiato caldo sul collo.
-Sofia ti piace il film?- mi sussurrò Donato in quel momento all’orecchio e io…avvampai.
-C..certo.. lo..lo adoro-
Lui mi guardò per un attimo e disse –A me non sembra- indicò così la mia mano che stingeva la sua. Oh…cavolo… Volevo sotterrarmi.
 Divenni scarlatta e mi alzai di scatto dal divano lasciandogli la mano. Avevo scambiato un cuscino con la sua mano? Che figuraccia! Però dovevo ammettere che era davvero morbida…  
-Ehi che succede?- chiese Michele spaventato.
-Nulla!- urlai con voce stridula e mi risedetti.
-Sc..scusa….- balbettai tremante a Donato. Per fortuna il buio nascondeva la mia faccia che ormai assomigliava a un pomodoro maturo…
In quell’istante arrivarono le pizze. Santo cielo… che figura… sospirai e guardai Ilaria che mi sorrise.
-Quanto manca alla fine del film?- chiese Ilaria
-Un quarto d’ora-
Ce la potevo fare.. o almeno credevo..
-Sof se vuoi puoi anche non vederlo, ti faccio compagnia io- mi disse Ilaria.
La guardai arrossendo e abbassai lo sguardo –Non ti preoccupare posso restare anche da sola…- le risposi.
-Ma no Sof.. resto con te-
Michele sbuffando ci disse –Prima o poi mi verrà il diabete a vedervi-
Ilaria lo guardò infastidita –tu non capisci proprio niente…. Idiota-
Michele sbuffò ancora, prese il cartone della pizza e si sistemò sul divano, indifferente allo sguardo di Ilaria.
-Quando fa così lo odio.-
-Dai Ilaria.. che non è successo nulla..- tentai di calmarla.
-Michele sei proprio idiota!-  urlò. –Quando fai così mi dai sui nervi! Scemo!-
-E tu quando parli così- rispose Michele.
-Se tu dici cose stupide e insensibili è logico che ti rispondo male.-
-Tzè- Michele sbuffò.
-E sbuffi anche? Te lo ripeto un’altra volta: se un idiota!-
-Mi sa che il film non lo finiamo di vedere più…- disse Donato sospirando. –Lasciamoli litigare  e mangiamo qui-
-Va bene…- annuii.
Mangiammo la pizza, silenziosament, seduti uno accanto all’altro.
Mi feci coraggio, guardai Donato negli occhi e gli dissi imbarazzata –Davvero scusami per la figuraccia di prima…-
Mi sorrise –Dai non fa niente, però potevi dirlo che ti facevano paura..non ti mangiavo mica..-
Abbassai lo sguardo. Mi prese il mento, facendo in modo che lo guardassi. C-che?
-Ehi Sofia..- Oh, cavolo.. non voleva mica..
-Hai la bocca sporca.- E io che pensavo.. Idiota!
Mi scollai la sua mano dal mento, gonfiai le guancie come una bambina, presi un tovagliolo e mi pulì.
-Fai delle espressioni davvero buffe..-
-Non sono buffa!-
-Soprattutto quando ti arrabbi..- ghignò.
-Tsk. Io. Non. Sono. Buffa.-
-Ora è peggio!- e scoppiò a ridere.
-Non ridere!-
-Però sei carina sopratutto quando ti imbarazzi-  disse tra le risate. Voleva farmi prendere un infarto?
-Oh…ehm…io…….sei un b…bugiardo!-
E scoppiò di nuovo a ridere..
-Non prendermi in giro!-
-Va bene basta. Scusami-
Lo guardai un attimo e alzai gli occhi al cielo. –No non ti scuso- Alzò un sopracciglio.
-Perché sei un idiota e mi sono offesa- gli dissi. Lui sgranò gli occhi.
-Stavo scherzando- sorrisi -Anche tu sei buffo, lo sai?-
In quel momento mi guardò in modo strano. Stava per dire qualcosa ma…
-Sooooooooooooooofiaaaaaaaaa ce ne andiamo di qui?????- era Ilaria, che era entrata in cucina facendoci sobbalzare.
-c…che spavento! Che c’è?-
mi sentii trascinare. –ANDIAMOCENE.-
la guardai spaventata. –Così mi fai cadere dalla sedia!-
-Donato, grazie mille! Togliamo il disturbo.- disse Ilaria.
-Ehi Ilaria…- la fermò Donato –che succede?-
-Chiedilo a Michele che succede. Ciao.-
-Oh.. ehm… ciao Donato.. grazie mille!- riuscii a dire prima di essere trascinata fuori da casa sua.
Fuori dalla porta, la fermai un attimo.
-ilaria.. sembri un cane rabbioso.. che è successo?- ma lei non rispose -Lasciami stare il braccio… Ilaria..-
-sofia.. io credo che Michele non sia il mio tipo..- Cosa?
-ehi ma che dici?- chiesi perplessa.
-litighiamo sempre..-
- vi conoscete dall’asilo, siete diventati amici alle medie e vi volete molto bene… se non andavate d’accordo non vi sarete mai messi assieme..-
-sof…-
-e poi ‘non è amore se non è litigarello’, no?-
Amore…
-Ah già.. dopodomani è il compleanno di Chiara.. e mi ha detto che lo festeggia nella sua villa in campagna-
-Che bello..-
-Ha invitato pure te, Sof.-
-Che felicità..-
-beh Sof io devo andare a casa. Ci sentiamo domani, okay? Dobbiamo andare a comprarle il regalo.-
-Va bene… e non pensarci troppo..-
 
Poco dopo, mi arrivò un messaggio. Da Donato. Oh cavolo!
‘Sofia vieni alla festa di Chiara?’ Oh mio Dio!
‘Certo! :)’ risposi tutta felice.
Andai a letto con un sorriso a trentadue denti. Non ero così contenta da tempo..
Il giorno seguente però, mi alzai con un brutto mal di testa e mi misurai la febbre. 37.5 Merda.
Dovevo andare a quella festa, a tutti i costi.



D'accordo, avevo promesso di metterlo presto, ma sono stata sotterrata di compiti e interrogazioni. Scusatemi.
Nel prossimo capitolo vedrete che combina Sofia :3
Ma qualcuno può lasciare un piccolo commento, perfavore?
Non so più se continuarla o no. Dipende da voi.
Un bacio.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9- eri lì, vicino a me... ***


Capitolo 9

eri lì, vicino a me...



 

Santo cielo. Come cavolo avevo fatto a prendere la febbre?
 
 
Mia madre non doveva assolutamente scoprirlo perché mi avrebbe costretta a stare incollata a letto per un paio di giorni. E non potevo farlo.
Mi vestii, presi un analgesico e andai a scuola. Non mi sentivo le gambe, mi sentivo debole.
-Sofia che hai?- Tatiana mi guardava preoccupata dall’inizio dell’ora. Se ne era accorta..
-Sto bene..non preoccuparti..- la voce mi usciva a tratti..
-Guarda che si vede che stai male…-
-Ho la febbre- ammisi.
-E sei venuta a scuola?-
-Vedi.. domani c’è la festa di Chiara e io devo andarci per…per Donato..-
Inarcò un sopracciglio –Domani passa, oggi mi metto a letto e starò bene..tanto mamma e papà lavorano fino a tardi-
-Guarda che con l’influenza non si scherza…-
Tatiana…
-Lui.. io voglio solo stare con lui.. della febbre non mi importa..- sussurrai. Lo avevo detto davvero?
Lei mi guardò profondamente. –Sofia…-
–Ti sembrerà una cosa da idiota lo so..-
-Affatto.. sono bellissime parole.. ma non so cosa risponderti..-
-Non preoccuparti- e le sorrisi.
 
Finita la scuola, tornai a casa. Mangiai un po’ di pasta che mamma mi aveva preparato. Mi faceva male la testa e mi sentivo debole, come se un camion mi avesse investita. Ero uno schifo, mancava poco che strisciassi a terra.. Mi misurai la febbre… e l’avevo a 38! Presi subito una bustina e mi infilai nel letto. I miei non tornavano prima di cena e impostai la sveglia alle sette. Mi sarei ripresa.. o almeno, ci speravo.
Quando mi svegliai ero completamente sudata, ma mi sentivo meglio. Meno male! Però avevo una faccia orribile. Già ero brutta di mio, più la febbre..
Ilaria mi aveva chiamata per andare a comprare il regalo a Chiara, ma le avevo detto che avevo troppi compiti.
Ah, con che faccia mi aveva invitata quella!
I miei non sospettarono di nulla fortunatamente. La sera prima di andare a dormire, non avevo nessuna linea di febbre....
 
Il giorno avevo solo un po’ di mal di testa, ma tutto sommato mi sentivo bene.
Decisi che avrei indossato il mio vestito preferito. Era verde, a palloncino. Lo amavo!
Mi legai i capelli in una coda alta e misi gli orecchini di perle. Poteva decisamente andare..
Passò il padre di Ilaria che accompagnò me ed Enza alla villa in campagna di Chiara.
Quella casa era bellissima. Era completamente bianca, con gli infissi rossi, ricoperta –a tratti- di edera e circondata da un giardino stupendo. In primavera, poi era piacevole andarci, c’erano fiori ovunque. Sembrava un arcobaleno..Magari fosse stata casa mia..
 
-Beh Sofia, mi raccomando!- Ilaria, la solita.
-Per cosa scusa?- domandai.
-per Donato!-
-I-ilaria, stà z-zitta.- balbettai. Che scema..
-Beh ragazze entriamo?- domandò Enza
-Si-
Intanto però, il mal di testa era aumentato e mi sentivo accaldata. Ma non ci feci molto caso.
Quando entrammo c’era una marea di gente. Mi guardai attorno e c’erano persone ovunque.
-Ehi lì c’è Michele- disse Enza
-Tsk. Capirai che mi importa..-
Ilaria..
Mi andai a sedere su un divanetto a parlare con delle vecchie amiche. Mi stavo annoiando.. ed Enza era andata chissà dove..
La testa mi rimbombava..
-Sofia, ma non ti senti bene?- mi domandò Ilaria.
-Macchè, no sto benissimo!- cavolo..
-Va bene, ma…-
-Posso interrompervi?-
Era Michele.
-Tsk. Che ci fai qui?- Ilaria!
-Ilaria, fai la seria.- le sussurrai. Non volevo mica che per una stupidaggine succedesse un casino!
-Possiamo parlare?- le chiese, serio. Wow, non avevo mai visto Michele così serio in vita mia.
Ilaria annuì e se ne andò.
Perfetto, ero da sola.
Così, andai in bagno. ‘’Chissà Donato dove si è cacciato…’’ pensai. Infatti non l’avevo visto per nulla. Mi lavai le mani e mi sciacquai la faccia. Bene! Dovevo andarlo a cercare..
Ma mentre uscivo dal bagno, iniziai a sentirmi male. Mi ricordo che girava tutto e che  volevo vomitare. Era tremendo. Mi sentii mancare le forze e caddi a terra. Tutto successe in pochi secondi. Capii che stavo per svenire. Vidi tutto nero e sentii una voce che mi chiamava…Poi più nulla.
 
 
Quando riaprii gli occhi mi sentivo uno schifo. Alzai la testa  e mi sentii come se dovessi cadere.
Mi trovavo nel mio letto.
-Sofia, brutta stupida di una ragazza!!! Come ti è venuto, eh??? Santo cielo!!!!- era mia madre. Un bel risveglio, direi.
-Mamma mi fa male la testa- sussurrai.
-Cretina..-
Non capivo nulla.. poi mi ricordai di essermi sentita male.
-Che è successo?-
-Avevi 40 e mezzo di febbre, ecco che succede!!! Ora mettiti a dormire, senno finisce male qui..-
-Non urlare..-
 
Quando mi sentii meglio, mamma mi spiegò con molta grazia ciò che era successo.
Mi avevano portato Ilaria e un ragazzo –a giudizio di mamma molto bello-  avevo la febbre alta ed ero svenuta. Che quel ragazzo fosse Donato? Cavolo..
Per giunta mamma mi aveva messo in punizione, non potevo sentire nessuno..
 
Il lunedì ritornai a scuola. Finalmente potevo parlare con Enza.. ma purtroppo lei non c’era.
Ilaria non mi aveva chiamata per nulla. C’era qualcosa che non andava..
 
 

questo capitolo non mi piace, visto che è di transizione.. ^^''
nel prossimo una sorpresa in arrivo! ^^
mi raccomando recensite :)
un bacio, alla prossima!

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Capitolo 11
*** Capitolo 10- e ora sei così lontano... ***


Capitolo 10   

 

e ora sei così lontano...

 

Qualcosa non andava, ne ero sicura..
Andai a scuola, pensierosa come non mai..
 
Spiegai ciò che mi era successo a Tatiana. Dovevate vedere la sua faccia!
-Io so chi è quel ragazzo che ti ha portata a casa- mi disse, ad un certo punto.
Cosa? Eh?
-Alla festa c’era anche Massimiliano. Sai, i nostri genitori sono amici a quelli di Chiara..-
Cavolo. Cavolo. Cavolo!
Rimasi paralizzata per un bel po’. Quindi…
-Voleva venirti a trovare ma si  vergognava poverino- rise -Si è preso un bello spavento-
.. era…lui.. che.. vergogna…
-Sofia, dammi dei segni di vita..- mi disse lei. Avevo gli occhi spalancati ed ero incredula.
Il fratello di Tatiana..
-S..s..sono..viva...-  risposi, balbettando.
-Scema!-
-Devo ringraziare tuo fratello…- dissi balbettando.
Mi sentivo in debito con lui. In fondo era la seconda volta che mi salvava… Diamine, faceva quasi un effetto fiabesco dirlo..  ero così imbarazzata.. chissà che aspetto ho avuto.. chissà come ha fatto a portarmi in macchina.. chissà cosa ha detto a mia madre..
-Mandagli un messaggio, ti do il numero- mi disse sorridendo, interrompendo i miei pensieri.
-Oh va bene, grazie mille.-
Così, gli mandai un messaggio.
‘’Ciao, sono Sofia.. volevo ringraziarti per l’altro giorno. Grazie, senza di te chissà cosa sarebbe successo.. :)’’
La risposta arrivò quasi subito. Mi tremava la mano.
‘’Ciao!  Ti ho vista svenire all’improvviso, mi sono spaventato! Non ti preoccupare :-)’’
Che…figura..
‘’Scusami tanto..’’ risposi
‘’Senti, non è che ci possiamo incontrare? Perché in macchina ho trovato un orecchino, dovrebbe essere tuo’’
Oh cavolo, l’orecchino di perle! Controllai immediatamente e vidi che non c’era davvero. Meno male.. Mamma mi avrebbe come minimo uccisa. Ma.. un momento.. CI DOVEVAMO INCONTRARE?!
Mi alzai di scatto dal banco, spaventando Tatiana e le mie compagne. 
-Caaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaavolooooooooooooooooooooooooooooooooo- urlai.
Tutti i miei compagni mi guardarono spaventati.
La giornata aveva preso una piega davvero inaspettata.
Ci mettemmo d’accordo per incontrarci verso le sei di pomeriggio al parco..
Ero nervosa e imbarazzata, in fondo era un ragazzo davvero bello e soprattutto simpatico…
In classe e in pullman stetti continuamente a farmi filmini mentali su cosa avrei potuto dirgli. E non dovevo permettermi di  fare brutte figure soprattutto! Porca miseria..
 
Mentre pensavo, vidi Enza che saliva sull’autobus.
-Oh ciao Enza!!-
Lei mi guardò  con un’espressione indecifrabile, forse doveva esserle accaduto qualcosa..
-Cavolo, che hai?- aveva davvero una brutta faccia.
Spalancò gli occhi un attimo e guardò in basso.
-Mi sono presa un bel 3 in matematica..-
Sinceramente, non ci credevo affatto.
-Oh.. Enza.. dai, recupererai..- la rassicurai, sorridendole.
-Spero…-
-Certo, ce la farai!-
-Grazie Sof..-
E non parlammo più.. evidentemente era di malumore e voleva starsene per i fatti suoi..
 
Stavo tornando a casa dopo scuola e avevo alle orecchie il mio mp4.
Mentre pensavo-sempre a Massimiliano-, col sorriso stampato sulle labbra,mi trovai Ilaria davanti.
-Sofia!-
-Ehi Ila…-
Non feci in tempo a finire, che mi abbracciò.
-Quanta tenerezza oggi…-
-Devo parlarti..incontriamoci alle cinque e mezza al parco, okay? Io devo scappare a casa-
-Perché?- chiesi, dubbiosa. Non era da Ilaria fare così.
-Tu vieni e basta, ci vediamo lì.. ciao!- aveva usato un tono davvero strano.
-Ilaria, però così mi preoccupi..- sussurrai. Ma lei era già sparita.
Bello. Ci voleva questa. Cosa significava ‘’devo parlarti’’ ?  Diamine, doveva essere accaduto qualcosa!
L’ultima volta che Ilaria aveva fatto così era stato in primo superiore, per dirmi che il suo migliore amico doveva trasferirsi in Svizzera. Pianse con me per un pomeriggio intero. E fu proprio allora che decise di farsi un tatuaggio sul polso, un quadrifoglio. Mi ricordo benissimo la sua espressione. La sua voce. I suoi occhi. Fu bruttissimo, perché Andrea era anche un mio caro amico.
Mangiai, feci i compiti e mi distesi sul letto.
Avevo davvero un brutto presentimento.
E dopo dovevo anche vedere il fratello di Tatiana..
 
Con il cuore in gola, andai al parco.
Aspettai Ilaria, come al solito.
-Ehi Sof!- mi salutò, sorridendo.
Dio, che nervi. Perché sorrideva in quel momento? Prima mi aveva fatta preoccupare e poi mi salutava in quel modo?!
-Ciao-  risposi apatica.
-Che corsa, scusami! Ho impiegato più tempo del previsto a fare latino-
-Fa niente..-
E sorrise, di nuovo.
Notai subito che il suo sorriso era diverso. Era falso, si capiva benissimo. O almeno, a me pareva così.
La  guardai negli occhi e le dissi, serissima –Se devi dirmi qualcosa di brutto, sbrigati.-
Mi stupii persino io del tono che usai. Così, restammo alcuni minuti in silenzio.
Non avevo mai visto Ilaria così sconvolta..
Aveva gli occhi lucidi, tristi. E un’espressione davvero preoccupata, piena di rabbia.
Stava combattendo con sé stessa..
Chiuse gli occhi e prese fiato.
-Questa cosa.. io…Avrei voluto non dirtelo… Ma… ho deciso… di seguire il…il cuore… Sof ci starai male, malissimo. Ma devi saperlo…. Come tua migliore amica, devo farlo… altrimenti non sarei più tale…-
‘’ ci starai male, malissimo’’ cosa cavolo era successo??? Diamine.. era successa una cosa così brutta?!
Iniziai a tremare, nel vero senso della parola.
Una vocina, dentro di me, mi suggerì di tapparmi le orecchie per non sentire, ma non la ascoltai.
Ilaria prese un bel respiro, strinse i pugni e abbassò lo sguardo.
-Enza e Donato sono andati a letto insieme.-
A primo impatto, non ci credetti.
Non era possibile.
Non Enza.
Non lei.
Non con Donato.
Non era minimamente possibile.
Mi sentivo morire.
-Cosa? Aspetta Ilaria, se è uno scherzo non è divertente. Enza non l’avrebbe mai fatto!- le dissi, facendo una strana smorfia. Ma lei, rimase in silenzio e abbassò lo sguardo.
Volevo urlare, ma non ce la facevo.
Le lacrime iniziarono a scivolare sulle guance.
No..no.. no..
Enza, lei.. no…
Donato..
Quelle parole mi restarono impresse nella mente per giorni, mi ferirono come lame.
Abbracciai Ilaria con tutte le forze che avevo.
In quel momento, sentii il mio cuore che si sgretolava.
La mia vita che cadeva a pezzi.
Il mio mondo che diventava grigio.
 
Quando, mentre piangevo, sentii una voce. Quella di Massimiliano.
-Sofia...-
Era davanti a me e Ilaria che ci guardava.

 
 
Si, il capitolo finisce così. *dà pacca sulla spalla a Sofia*
Quando l’ho scritto, mi sono sentita malissimo..
La sorpresa era che Massimiliano era il ragazzo misterioso ^3^
Grazie mille per le recensioni dello scorso capitolo ç_ç
E per aver aggiunto questa storia tra le preferite/seguite! <3
Sono felicissima ^^
Se volete, recensite anche questo (:
Un bacio,
kamelya

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Capitolo 12
*** Capitolo 11- sola ***


Capitolo 11

Sola.

 

-Sofia…-
Massimiliano se ne stava lì, davanti a noi. Non riuscivo a vederlo bene per via della vista annebbiata dalle lacrime, ma ci stava osservando.
Ilaria sciolse l’abbraccio e guardò interrogativa il ragazzo.
In quel momento, volevo solo restare sola.
Non volevo parlare  con nessuno.
Pensavo solo a Enza. A come si era comportata. Era per quello che non mi parlava più ultimamente.. Cazzo, non avrei mai creduto che fosse così. Avrei voluto ucciderla, strozzarla.. ci conoscevamo da tanto. Era così dolce.. così solare..
-Sono qui per dare l’orecchino a Sofia, l’aveva lasciato in macchina il giorno della festa..-spiegò Massimiliano a Ilaria.
Nascosi la testa tra le mani, ero uno schifo.
Le mie amicizie erano uno schifo.
La mia vita era uno schifo.
-Oh.. capisco..puoi lasciarlo a me… scusala Massimiliano ma le è successa una cosa davvero brutta..e non credo abbia voglia di…- tentò di fargli capire la mia amica. Scusami…
Tra i singhiozzi, non riuscii nemmeno a sentire la risposta del ragazzo, che se ne andò.
Scusa, Massimiliano. Scusa.. ma.. non ce la facevo proprio..
Come era possibile provare così tanto dolore?
Restammo circa mezz’ora così, in silenzio. Non riuscivo a smettere di piangere.. Dio, non ero mai stata così male.
Enza.. Donato.. doveva essere un sogno..
-Sofia, ascoltami. Ora ce ne andiamo a casa mia e ti sfoghi bene bene.. intesi?- mi chiese dolcemente Ilaria, facendomi alzare la testa.
La mia migliore amica.. il ragazzo di cui ero innamorata.. mi hanno tradita.
-Sofia, rispondimi… dai…-
Ilaria la faceva così facile. Se fosse capitato  a lei? Porca miseria, io volevo solo tornare a casa e stare sola.
Mi scoppiava la testa.
-Voglio solo andare a casa.- affermai, duramente.
Lei sgranò gli occhi e poi abbassò lo sguardo.
ero così incazzata.
Detto questo, mi accompagnò a casa, in completo silenzio.
 
Quella sera mi ero letteralmente trasformata in una fontana. E la testa mi faceva un male cane.
Dannazione, quella stronza. La mia tristezza era diventata rabbia, nervoso.
Enza doveva pagarla molto cara. Molto cara.
Iniziai a pensare in cosa avessi sbagliato. Insomma, io per lei avrei fatto qualunque cosa, era la mia migliore amica. Ma lei si era scopata Donato. Tutti quei sorrisi, quegli abbracci, quei favori andati a puttane. Anzi, tutta la nostra amicizia andata a puttane. Ero furiosa come non mai. E con Donato? Cosa avrei fatto con lui? Cazzo, andava tutto bene e ora era tutto rovinato. Mi sentivo  vuota, priva di ogni passione, di ogni emozione.. come se fossi grigia, spenta. Se lei mi avesse detto che le piaceva Donato, io mi sarei fatta da parte. L’avrei fatto per lei, anche se ci sarei stata malissimo. Dannazione, Enza. Come la odiavo.
Ilaria mi chiamò un paio di volte, ma non risposi. Avrei preferito non sapere nulla. Avrei preferito continuare con le bugie. Decisi di andare a dormire, ma non ci riuscii.
 
La mattina –oltre ad avere un aspetto spaventoso- ero arrabbiata come non mai.
Mi truccai più che potetti e andai alla fermata del bus per parlare con Enza.
Appena mi vide mi diede il buongiorno. Con che cazzo di faccia me lo diceva?  Dio, volevo ucciderla.
Così, le tirai un bel ceffone. Uno di quegli forti.
-Ma sei impazzita???- urlò, con la guancia dolorante. La sua faccia era sconvolta. Non me la dimenticherò mai.
-Prima di scoparti Donato, pensa alle conseguenze.- le urlai –E scordati di me,la nostra amicizia è finita.-
Ci stavano guardando tutti, ma poco m’importava.
Mi voltai dall’altra parte e andai da Tatiana. Mi salutò e non disse nulla fino a quando non entrammo in classe. Mi sentivo esplodere di rabbia, cavolo.
-Sofia calmati.. e dimmi cosa ti turba..-
-Non ne voglio parlare Tatiana, scusami.- le risposi acida. Lei alzò un sopracciglio e si sedette accanto a me per ripassare matematica (che io non avevo studiato). Porca miseria!
 
La giornata scolastica passò molto lentamente. Anche il tempo doveva avercela con me.
- Enza e Donato hanno scopato.- confessai a Tatiana in autobus.
Lei strabuzzò gli occhi. –Cosa?-
-Hanno scopato porca miseria.-
La sua faccia era shockata. –Non ci credo, Sof..-
-Voglio ucciderla.- sibilai. Cavolo!
Lei restò un attimo in silenzio.
-Non so davvero cosa dire. È un brutto colpo.-
-Lo so.- risposi.
 
Tornai a casa. Dopo aver sentito urlare da mamma ‘‘Che ti è successo Sofia? Perché sei così arrabbiata oggi? Sei insopportabile!’’ per almeno quattro volte, decisi di chiudermi in camera e rimanerci per tutta la giornata.
Così passarono anche gli altri giorni della settimana e arrivò sabato.
Enza cercava di evitarmi, non la vedevo quasi mai in pullman. Ilaria era come scomparsa.
Mi serviva una distrazione.
Tatiana mi chiamò per fare una passeggiata e accettai. Almeno lei..
Parlammo del più e del meno per un bel po’, era davvero simpatica.
-Allora come stai?- 
Una domanda da un milione di euro. -Uno schifo.- risposi, ovvia.
-Ti ho pensata in questi giorni.. e se vuoi ti posso dare un consiglio- affermò, sorridendo.
-Mi servirebbe proprio.. grazie mille- e ricambiai il sorriso.
-Fregatene sia di Donato che di Enza. Insomma, se hanno fatto così non ci tenevano a te. Quindi, anche tu dovresti ignorarli. E sorridi alla faccia loro.- mi disse. Wow.
-Ci vorrà del tempo.. ma cercherò di farlo. Grazie ancora, Tania. Se mai avrai bisogno d’aiuto io per te ci sarò.-
-Grazie anche a te Sof-
Fu davvero una serata piacevole. Fino a quando non trovammo Ilaria.
-Sof, dannazione! Perché non rispondi al cellulare?- mi urlò, infastidita.
Controllai. Cinque chiamate perse.
-Non l’avevo sentito..-
-Ascolta, devi venire con me un attimo. Enza vuole parlarti..- disse.
Guardai un attimo Tatiana, che mi fissava con gli occhi sbarrati.
-Quindi mi hai chiamata per parlare con la tua amichetta? Io stavo a casa a disperarmi.. e tu..-
-Vieni con me e ti spiego tutto.-
-Non posso lasciare Tatania da sola.-
-No Sof, non preoccuparti, casa mia è vicina da qui- intervenne lei.
-Non…-
-Sof, dai.- mi incitò Tatiana
-Grazie…- le dissi
-Okay allora spiegami tutto.-
-In questi giorni ho avuto la febbre, e mi sono ripresa ieri. Non ti ho chiamata perché pensavo stessi arrabbiata con me visto che nemmeno tu mi hai chiamata-
La guardai e sospirai. Mi ero stancata, non volevo mica litigare anche con lei.
-Dov’è Enza?-
-Là-  mi indicò.
 


scusatemi se non ho aggiornato subito, ma sto passando un brutto periodo...
continuate a recensirmi ^-^
un grazie a tutti coloro che seguono questa storia, mi rendete così felice! c:
un bacio,
al prossimo capitolo :)

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Capitolo 13
*** Capitolo 12-svolta ***


Capitolo 12


Svolta





Perché Enza voleva parlarmi?!
 
-Ciao Sofia- mi disse, appena la vidi. Era seduta su una panchina, sola.
Non le risposi nemmeno, non avevo le forze per farlo..
Sospirai.
-Senti, lo so che sei arrabbiata con me…-  anche un deficiente lo avrebbe capito, Enza.
-io però ti posso spiegare.. cioè..- la osservai un attimo.
-Spiegare cosa?- chiesi, indignata. Mi stava vendendo da piangere.
-Donato e io eravamo un po’ brilli, non mi sono nemmeno resa conto…-  in quel momento tutto intorno a me si bloccò. Ero paralizzata. Rimasi a fissarla in silenzio per alcuni interminabili minuti. Non sapevo cosa dire. Che stronza… oddio, volevo prenderla a pugni!
-Ehi Sofia, però rispondimi…- mi incitò lei, rompendo il silenzio.
-Cosa dovrei risponderti? Che ti perdono? Che è tutto okay?- iniziai a sentire gli occhi lucidi. Sospirai di nuovo. - Non ci vuole molto a capire che anche tu sei innamorata di Donato!- continuai –Potevi dirmelo, dannazione! Per te, l’avrei lasciato sta…-
-Smettila di fare l’amichetta perfetta!- mi interruppe –Non ti decidevi, mo Massimiliano mo Donato… mi ero stancata!-
Sentivo il mio cuore battere all’impazzata.
-Sei una stronza..- sibilai a denti stretti. –Perché mi hai fatto questo?-
-Perché amo Donato. E per lui rinuncerò a te.- quelle parole mi distrussero. Abbassai lo sguardo, in un punto indefinito. Doveva essere un sogno.
Ilaria era davanti a noi, ci fissava con un’espressione stranissima.
-Enza.. ma.. tu mi avevi detto che volevi scusarti con lei…- disse.
-che si fotta Ilaria!- le rispose Enza.
-Che ti è successo? Eh? Perché..- le chiese ilaria.
-Chiara mi ha semplicemente fatto aprire gli occhi.- sorrise beffarda.
Maledetta.. quello era davvero troppo.
Mi avvicinai a Enza, guardandola dritta negli occhi.
-Io…io- presi fiato -non ti voglio mai più vedere.- le dissi, avvicinandomi il più possibile alla sua faccia –Non devi permetterti di parlare così mai più. Ti giuro che se succederà qualcos’altro te la faccio pagare cara.-
Spalancò gli occhi, poi sorrise. Chi mi aveva dato così tanta forza? Mi girava la testa.
-Tsk,che paura. Non hai il coraggio tanto.-  Cavolo, io le avrei spaccato la faccia…
-Comunque devo andare, è stato un piacere parlare con te. Addio!- dichiarò, sempre sorridendo. Poi se ne andò.
Ilaria stava ancora con lo sguardo fisso su di me. Non sapevo cosa provare. Ero confusa.
-Perché.. perché Ilaria!- scoppiai a piangere, stavo esplodendo… -Io sono uno schifo, sia come amica sia come persona!- singhiozzavo. Dovevo sputare via tutto quel dolore, quella rabbia insopportabile che mi stava opprimendo. -Guardami, faccio pena a chiunque mi veda…sono brutta, il ragazzo che mi piace se la fa con la mia migliore amica, la sfiga accompagna ogni giorno della mia vita…sono diversa dagli altri… io…-
-Sofia!!!!!!-mi interruppe, arrabbiata –non ti permetto di dire queste cose! Tu non sei  brutta, okay? E te ne devi fregare degli altri, tu sei tu e non devi essere come nessun altro! Se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe monotono, quindi non ci vedo niente di male! So che è difficile non pensare a Enza e Donato ma devi fregartene come a loro non è importato di te!-
-Sono un caso perso.. ma grazie comunque per le belle parole.. ora però voglio tornare a casa..-
-Va bene.. ma poi domani usciamo. Non puoi stare così Sof.-
Le sorrisi, tristemente. Così tornai a casa.
La persona che ero prima.. quella che era amica di tutti e tutto.. dove era finita?
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
Passarono così i giorni. Giorni monotoni, tristi, opachi. Vi annoierei sicuramente raccontandoli.
Non era successo nulla di particolare, ero stata davvero male all’inizio. Malissimo. Poi avevo capito che non dovevo. O meglio che non potevo, per me stessa. ‘’Stare male per gli altri è una cosa che ti distrugge solo. Devi pensare a te stessa.’’ Me l’aveva detto Tatiana. Così avevo iniziato a stare meglio, pian piano.
Con Ilaria mi sentivo solo per telefono. Forse per gli impegni, per la scuola, il terzo anno era davvero duro. Poi, aprile era un vero e proprio inferno.  Arrivavano le belle giornate e chi aveva più voglia di studiare?!
Da quella volta, non avevo più parlato con Enza. Non la guardavo nemmeno. Donato invece non mi aveva più contattata. Né su facebook, né sul cellulare. Anzi, non mi salutava nemmeno. Ed ero sicura che la colpa fosse di Enza. Ma non me ne importava più.
E con Massimiliano? Con lui alla fine mi ero scusata,  ma nulla di più.
Quella mattina mi ero alzata davvero di buon umore. Dopo tanto tempo.
Non so il perché ma nella mia vita, avevo sempre odiato il mese di aprile. Fino a quell’anno.
Stavo tranquillamente aspettando l’autobus quando un qualcuno si avvicinò.
Era un ragazzo bruno, molto alto con gli occhi neri. Mi sembrava di conoscerlo…
-Sofia!!!!!! Sei tu?- mi chiese. Oddio, come faceva a sapere il mio nome?!  
Io lo fissai perplessa. Ma.. lui… era…
 Strabuzzai gli occhi. Non poteva essere!
-ANDREAAAAAAAAAAAAAAA!!!!- urlai, abbracciandolo. –Oddio, Andrea mi sei mancato un casino-
-Anche tu Sofia ma così mi stritoli…-
Era davvero cambiato.. lo avevo riconosciuto dagli occhi scuri, neri. Era diventato altissimo, era dimagrito, era diventato davvero carino.
Andrea era il mio amico più caro delle medie che si era trasferito in Svizzera due prima.
-Come? Quando? Tu? Perché?- iniziai a blaterare, ero troppo felice!
-Calma Sofia-  rise –Sono tornato per stare qui per sempre, dai miei zii.-
Non facevo un sorriso così da tempo. Con lui avevo un rapporto speciale, mi potevo confidare di tutto. Quando si trasferii, fu un duro colpo. Ma chi ne soffrì di più, fu Ilaria. Perché lei lo conosceva da molto più tempo di me.
-Oddio devo dirlo a Ilaria!!! Lei ne sarà più che…-
-NO!- mi bloccò, quasi spaventandomi.
Lo guardai interrogativa.
-Voglio farle una sorpresa-
Il rapporto tra Ilaria e Andrea non l’avevo mai compreso appieno. Prima che Andrea partisse, tra loro due era nata qualcosa in più di un’amicizia, da ciò che avevo capito, ma non avevano concluso niente proprio per partenza di quest’ultimo.
-Che bella idea!- mormorai, contenta.

 
 
 
 
 
 
 
Ciao! :D come va? C:
l’inizio della scuola è stato traumatizzante ç.ç
I tre asterischi segnano l’inizio della seconda parte del racconto, in cui la nostra Sofia finalmente si riscatterà! Ovviamente alcune difficoltà ci saranno ma niente che non si possa superare ^^
Ah e  la questione con Enza verrà chiarita nei prossimi capitoli, così capirete bene cosa l’abbia spinta a ciò.
Waa sono felice di essere arrivata a questo punto ^^
Continuate a seguirmi ^^ e ditemi cosa ne pensate!
Un bacione a tutti voi che leggete ^^

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Capitolo 14
*** Capitolo 13- Cosa ho fatto!? ***


Cosa ho fatto!?




Salutai così Andrea e presi l’autobus.
Mentre guardavo come il sole illuminava i fiori di ciliegio appena sbocciati dal finestrino, incominciai a pensare. Come avrebbe preso Michele l’arrivo di Andrea? E Andrea come avrebbe preso il fatto che Ilaria  stava insieme a lui? Quei due non erano mai andati d’accordo. Bel problema, davvero un bel problema.
«Sofia, hai studiato matematica?» chiese la mia amica improvvisamente, richiamandomi dai miei pensieri.
Merda.
«Tatiana... me ne sono dimenticata…»
 
«Martinelli, se non prendi almeno un sette al prossimo compito, sarò costretta a metterti il debito.»
Ero spacciata. Completamente.
Dopo l’ennesimo quattro, la professoressa aveva pronunciato una frase che speravo rimanesse solo nei miei incubi.
«Uccidimi tu Tatiana prima che lo faccia mia madre» le dissi con aria sconfitta. Cavolo.
«Ma che dici?!»
«Prenderò il debito»
«Ma se la prof ha detto che se prendi sette…»
«Non riuscirò mai a prenderlo…» sospirai. Iniziai a pensare di scappare via di casa, sul serio.
Ero rovinata.
«E se ti aiutasse qualcuno?» mi domandò sorridente Tatiana, all’improvviso
«Che bella idea!» mi illuminai «Brava Tati! Ma…ma chi… non conosco nessuno che mi potrebbe dare ripetizioni» il mio entusiasmo si smorzò immediatamente. «E poi mia madre…»
«Mia cugina! È molto brava a scuola, soprattutto in matematica e fisica...e per guadagnarsi qualche soldo lo farà di sicuro!»
«Tatiana io ti adoro»
«Lo so» disse lei, impacciata.
«Grazie mille!» risposi abbracciandola.
così, la sera mi avvisò che il pomeriggio seguente sua cugina mi avrebbe aiutata. Ero felicissima! C’era qualche possibilità per me!
 
Il giorno dopo, mi recai così a casa della mia amica.
«Ciao Sof! Benvenuta» mi disse lei, sorridente come al solito.
«B..buonasera» e c’era anche Massimiliano con lei.
«Ciao Sofia» mi disse. Oddio.
«Ciao» sussurrai.
«Bene, vi lascio. Non voglio farvi perdere tempo. Mi raccomando, buono studio!!!» ci salutò e mi fece l’occhiolino.
Rimasi bloccata un attimo. Ma non c’era nessuna cugina…
«Ma…?»
«Dopo ti spiego Sofia. Oggi ti aiuterà Massimiliano»
Guardai Massimiliano con gli occhi spalancati. Cavolo…
«Vieni?»
Sorrisi impacciata e lo seguì in camera sua.
‘Forza Sofia, ne va della tua vita! Dopo chiederai spiegazioni a Tatiana e la ucciderai’ 
Non bastava Ilaria a farmi prendere questi spaventi, ora ci si metteva anche Tatiana!
Presi un bel respiro ed entrai nella sua camera. Oddio ero appena entrata nella camera di un ragazzo! Regnava un ordine sovrumano. La mia camera a confronto era una vera e propria discarica.Le pareti erano azzurre, il letto e la scrivania blu. L’armadio bianco. Tutto luccicava.
«Bene, cosa vuoi fare?»
«Ehm… » ero ancora confusa. Le cose erano due. O Tatiana voleva essere uccisa o voleva essere picchiata.
Mi guardò un attimo e mi sorrise «Allora?»
«Le equazioni di secondo grado e di grado superiore a due» risposi. Dovevo calmarmi. Ormai ero lì, con lui. E non potevo far nulla.
«Prova a risolverne una, così vedo cosa non hai capito»
Già non riuscivo a farle, più sentivo Massimiliano vicino…
Passarono dieci minuti buoni e non avevo scritto nemmeno un numero. Solo pastrocchi.
«Non ci…riesci?» mi chiese.
«No...»
«Allora abbiamo tanto lavoro da fare» sospirò. Ero davvero una frana…
Massimiliano spiegava davvero bene. Meglio della professoressa. Capii tutto, mi concentrai con tutta me stessa e riuscì a farne una. Per poco non mi mettevo a piangere –e non scherzavo-
«Hai visto? In un giorno hai già fatto passi da gigante!»
«Si! Oddio grazie mille Massimiliano, davvero! Se riesco a prendere almeno sette non rischio la… ehm non rischio il debito! Poi…poi… spieghi davvero bene…complimenti» gli dissi arrossendo.
«Prego Sofia. Vedrai che lo riesci a prendere e non ti rovini l’estate… oh grazie mille ma… non è vero dai» mi disse un po’ imbarazzato e grattandosi la testa.
«Invece si, almeno per me si.» gli risposi più decisa e sorridendo.
«Grazie ancora allora»
Stavo per alzarmi e andare da Tatiana quando il ragazzo mi bloccò. Persi un battito.
«Ora stai meglio?»
«Eh?» cosa?
«L’ultima volta che ci siamo visti piangevi come una fontana»
Oddio, era vero. Stavo piangendo per Enza e Donato.
«Ora sto bene, grazie… e ti chiedo di nuovo scusa»
«No, non preoccuparti. Solo che vedere una persona in quello stato è davvero brutto.. mi fa piacere che stai meglio ora»
Gli sorrisi di nuovo.
«Se vuoi Sofia posso continuare a darti ripetizioni»
In fondo mi ero trovata bene. Cavolo. Pur di non prendere il debito in matematica…
«Va bene» ero riuscita a dirlo davvero?
«Ci vediamo giovedì allora se per te va bene»
«Certamente»
Per un attimo mi era sembrato un appuntamento… oddio che andavo a pensare?!
 
«Scusa Sof… praticamente mia cugina ha avuto un impegno all’ultimo momento… e Massimiliano si è offerto di aiutarti… è molto bravo…non ti ho avvisata perché non ne ho davvero avuto il tempo» mi disse Tatiana, evidentemente dispiaciuta.
«Dai non fa nulla Tati.. grazie mille, con Massimiliano mi trovo davvero bene…»
«Davvero?»
«Si, e giovedì verrò di nuovo qui… grazie mille ancora»
«Sono davvero contenta»
 
Tre giorni dopo così andai di nuovo a casa di Tatiana e Massimiliano. Era davvero piacevole parlare con quel ragazzo.
«Bene, abbiamo finito anche oggi»
«Grazie davvero Massimiliano… sono proprio una frana in matematica» mi aveva spiegato per cinque volte come si calcolava il delta. Oddio, quel dannato delta.
«Non ti preoccupare, piano piano imparerai» mi rassicurò.
«E poi vorrei chiederti scusa per il fastidio e la pazienza… se vuoi qualcosa sono qui»
Mi guardò un attimo.
«Va bene, lo terrò a mente»
 
Lo salutai e uscii tutta contenta.
Stavo camminando, quando Ilaria mi mandò un messaggio. Il mio sorriso svanì all’improvviso.
‘’Vieni a casa appena leggi il messaggio. Ti prego.’’
Oddio, che cosa era successo? Era da tanto che Ilaria non mi mandava un messaggio del genere. Cavolo. Casa sua non era molto lontana, per fortuna.
«Sofia ho un problema grandissimo»
Mi disse non appena aprì la porta.
«Ho fatto una cazzata» aveva gli occhi lucidi, il trucco sbavato e i capelli spettinati.
«Perché? Che cosa è successo? Cavolo, mi sto preoccupando»
«Non ho il coraggio di dirtelo Sof» abbassò lo sguardo «sono una stronza»
«Cavolo dimmelo…e non ti preoccupare»
Mi guardò e iniziò a piangere. «Non ci riesco, mi faccio troppo schifo»
Che caspita era successo?
«Okay allora calmati e quando ci riesci parla. Io aspetto qui.» Sospirai.
 

eheh chi non muore si rivede.................. ^^''
scusatemi, davvero... ho passato un periodo da schifo e l'ispirazione è andata a farsi benedire.
sono riuscita a scrivere, anche se non sono del tutto soddisfatta, che ne dite?
Auguro un buon natale e  un buon 2014 a tutti voi che state leggendo ♥
ci vediamo al più presto ^^

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