Hate or Love? Ya, This is the problem.

di Clau_red
(/viewuser.php?uid=220775)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 .The first day ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 .Lesson with Ryan ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 .Dance with me ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 . New dance... with you. ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 .You are... a perfect friend. ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 .Ryan ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 .Like a...baby ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 .I hate her but i don't know why ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 .What? Sex? ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 .Are u fucking kidding me? ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 .Perfect ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 .Why? ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 .Matt. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 .The first day ***


Photobucket

CAPITOLO 1 .The first day


"Si, anche io ti amo" gli dissi
"Mi mancherai e prometto verrò da te il prima possibile"

Una lacrima scese e rigò il mio volto.
Il dorso della sua mano finì sulla mia guancia. Mi asciugò la lacrima e mi sorrise, come solo lui sapeva fare.
"Ti amo"

-Preghiamo i gentili passeggeri di dirigersi verso il Gate 9 per il volo per Los Angeles-

"Devi andare" mi disse Matt "Ti amo" continuò poii
"Anche io... beh, ci vediamo" dissi poi baciandolo a fior di labbra.
Mi diressi verso il Gate e non mi girai più, no. Avrebbe fatto troppo male, altrimenti.
La mia fantastica estate era finita. Ma con essa erano finiti anche i tempi da liceale.
Mi stavo per trasferire al college a Los Angeles.
Lontananza notevole dato che io, vivevo a New York.
Perchè Los Angeles?
Perchè era solo lì che potevo frequentare l'accademia di ballo che sognavo sin da bambina.
Ebbene si. Avevo fatto così tanti sforzi per convincere i miei che quello sarebbe stato il mio futuro, che solo quello lo sarebbe potuto essere.
Però avevo rinunciato a tante cose. Una fra queste, Matt, il mio ragazzo.
Aveva parlato di relazione a distanza.
Non so per quanto la cosa sarebbe durata.
Ma ci speravo sul serio, io credevo di insomma... di amarlo.
Cacciando via questi brutto pensieri.
Sapevo che l'accademia di ballo di Los Angeles era una delle più prestigiose del mondo ed ero anche a conoscenza del fatto che avrei potuto fare tanta strada. Avrei dovuto impegnarmi parecchio, però.
Imbarcai i miei bagagli e salii su quel dannatissimo aereo.
Un aereo che avrebbe cambiato la mia vita, per sempre.
Decisi di dormire un pò dato che il viaggio sarebbe stato lungo e non avevo neanche voglia di restare in silenzio. Il silenzio mi avrebbe fatto pensare che equivaleva a soffire.
Quindi meglio dormire. Eh poi il sonno non ha mai fatto male a nessuno.
Ma, a causa delle turbolenze, dopo un'ora mi svegliai svogliatamente.
Però finalmentearrivammo. Arrivai. Los Angeles, l'accademia. Tutto mi sembrava un sogno.
Presi un taxi e mi diressi vero il college dove avrei alloggiato.
"Scusi?" chiesi
"Si?"
"Potrei avere le chiavi della mia camera?"
"Nuova arrivata?"
"Si"
"Nome?"
"Hellen Peters"
"Oh, si! Ecco a te le chiavi. Condividerai la stanza con Joy Stevens"
"Grazie" dissi poi sorridendo cordialmente alla ragazza dell'ufficio segreteria del college.
"Ecco a te anche i tuoi orari"
"Okay, grazie" dissi prendendo poi il foglio.

Mi diressi verso la mia stanza. Camminavo e notavo un mondo diverso da quello che c'era a New York. Ero circondata da artisti ora mi sentivo più a casa mia di quando stavo a New York. Perchè io si, ero un'artista. Ballavo.
Aprii la porta della mia stanza e vidi che c'era già un letto occupato. Sicuramente la mia compagna di stanza, era già arrivata.
Infatti, appena entrai in camera, lei uscì da una porta che doveva dar accesso al bagno.
"Ciao, tu devi essere Hellen" disse
"Si, ciao.. e tu devi essere Joy"
"Si, quanto siamo perspicaci" e così dicendo scoppiammo entrambe a ridere.
"Allora.... quindi tu di dove sei?" chiesi io
"Io sono di Boston... tu?"
"New York"
"Ah, che bella. Non ci sono mai stata. Ma mi piacerebbe tanto andarci"
"Un giorno ti ci porterò"
Mi sorrise dolcemente..
"Allora? Hai sentito?" mi chiese
"Cosa?" chiesi io mentre sistemavo le mie cose nell'armadio
"Ma come... le voci di corridoio"
Scossi la testa negativamente. Non sapevo sul serio di cosa stesse parlando.
"Il figlio di Jack Sparks è qui"
"Quel Jack Sparks?" chiesi io
"Si"
"Beh, ma io non so chi sia suo figlio" dissi indifferente
"E' un gran pezzo di fusto e dicono sia un vero talento come il padre nel ballare"
"Quindi? Che è venuto a fare?" chiesi io infastidita
"Studierà qui. Ma perchè sembri infastidita?"
"Ma ti pare? Questo ora viene qui perchè è raccomandato e tutti dicono che sia bravissimo a ballare perchè? Perchè lo è anche suo padre? Non vanno così le cose..."
"Beh hai ragione. Ma ciò non toglie che è un gran pezzo di fusto"
"Ciò non cambia la mia opinione su di lui"
"Certo che sei cocciuta tu eh"
Le sorrisi.
"Comunque si dice che Hope McFly gli giri già in torno"
"Ecco un'altra montata del cazzo"
"Si...quanto hai ragione... ma cambiano discorso, hai lezione ora?"
"Si, tra mezz'ora"
"Anche io... sala?"
"n. 9 inizio con free-style"
"Vorrà dire che ci vedremo dopo se ti va. Io inizio con classica."
"Certo... a che ora?"
"Io dorei che alla mensa sarà perfetto"
"Certo... ecco il mio numero e fammi uno squillo dopo. Io vado."
"Certo"

Presi le mie cose e mi incamminai verso la sala n.9.
Ma caddi a terra perchè qualcuno venne a sbattere contro di me.




  SALVE RAGAZZE!  
Allora questo è il mio primo capitolo. Non è la mia prima storia però èwé. Comunque spero vi piaccia. Ho pensato a una storia completamente diversa dal solito e spero sarà di vostro gradimento.
Altra cosa da aggiungere: Spero che non ci siano molti errori di ortografia e ogni volta che recensite, cercherò di rispondere a tutte! Un bacio Clau_red

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 .Lesson with Ryan ***


Photobucket

CAPITOLO 2 .Lesson with Ryan

 
 
"Ehi ma che cazzo? Non vedi dove vai?"
"Mi dispiace ma sei tu quello che mi è venuto addosso"
"Non dire cazzate ragazzina"
"Eh non chiamarmi ragazzina"
"Senti non ho tempo da perdere con te e se posso dirti una cosa, sei una gran maleducata"
Senza che potessi ribattere, se ne andò e mi lasciò così, spiazzata e da sola in mezzo a quel corridoio.
 
Ma tu guarda che razza di deficiente dovevo incontrare! Eh mi aveva dato anche della maleducata! Non ci potevo credere, sul serio. Comunque sia, era il mio primo giorno. Esatto. Eh niente e nessuno poteva rovinarmelo.
Realizzai solo dopo dove mi trovassi. Oh meglio, lo sapevo. Ero in mezzo ad un corridoio, di un edificio enorme e io, non avevo la più pallida idea di dove fosse la sala n.9.
Decisi di chiedere informazioni.
“Ehi” dissi rivolgendomi ad un ragazzo “Sai per caso dirmi dov’è la sala n.9?”
“Certo… ci stavo per andare anche io. Anche io ho lezione di free-style ora. Nuova?”
“Si… si nota parecchio?” chiesi con fare incerto.
“Haha abbastanza. Ma non preoccuparti. E’ normale qui. I primi giorni si è sempre un po’ spaesati”
Gli sorrisi. “Oh, che sciocca, il mio nome è Hellen, Hellen Peters” dissi porgendogli una mano.
“Insomma sei una che si presenta alla James Bond, eh?”
Risi di gusto alla sua battuta. “Allora me lo dirai prima o poi il tuo nome?” chiesi io
“Haha il mio nome è Ryan, Ryan Harris capo” rispose lui prendendosi ancora una volta gioco di me.
Ryan era un tipo apposto.
Era alto, capelli marroni, occhi verdi e uno sguardo intrigante. Indossava un pantalone largo e una canotta aderente che metteva ancor di più i suoi addominali ben delineati. Si vedeva che ballava, eccome. Aveva un perfetto fisico da ballerino. Insomma Ryan era una vera… bomba sexy.
“Allora… credo che tu aspiri ad essere prima ballerina di classica, giusto?” chiese lui
“Come?” chiesi io. Cioè come cavolo sapeva che volevo diventare prima ballerina? Per lo più di classica.
“Gambe lunghe, fisico perfetto, alta…. Hai il perfetto fisico di una ballerina classica” disse poi lui spiegandomi e sorridendomi dolcemente.
“Vedo che non hai perso tempo a squadrarmi, eh?”
“Fino a prova contraria non sono ancora cieco” disse lui.
Stavamo ancora camminando per i corridoi fin quando poi arrivammo davanti ad una sala.
“Eccoci qui” disse “entriamo” continuò poi.
Non persi tempo e lo seguii.
Tutti si girarono a guardare chi fosse entrato e odiavo avere gli occhi puntati addosso… ora provavo imbarazzo.
Ryan capì subito e mi mise un braccio intorno alle spalle in modo amichevole.
“Ragazzi lei è Hellen, Hellen Peters” disse alla James Bond come mi ero presentata io prima “e frequenterà con noi il corso”.
Quando Ryan aveva parlato, tutti gli avevano prestato attenzione. In quell’aula sembrava abbastanza spavaldo e sicuro di sé.
Poggiammo le nostre borse sul pavimento e iniziammo anche noi il riscaldamento. Gli occhi di tutte le ragazze erano puntati su di me e mi squadravano.
“Ma che vogliono?” chiesi poi io a Ryan. “Nulla, lasciale fare. Sono qui da tanto tempo e credono di saper ballare divinamente e ora hanno bisogno di tempo per studiarti. Per loro sei una rivale” disse lui “Forse” aggiunse ridacchiando.
“Ma che cazzate vai dicendo? Voglio proprio sapere da dove l’hai uscita questa” dissi io ridendo “Te la do io una spiegazione valida” aggiunsi “mi stanno fucilando perché sono qui, vicino a te e loro muoiono d’invidia perché ti stuprerebbero anche ora” continuai e poi risi di gusto.
Le sue risate di unirono alle mie e poi biascicò un “Probabile” e poi riprese a ridere.
 
Qualcuno entrò dalla porta della sala e tutti ci girammo verso essa. Era il professore che era appena entrato.
“Buongiorno ragazzi” disse poi lui. Era un uomo sulla cinquantina. Aveva un fisico da perfetto ballerino e un po’ di barbetta che gli conferiva un aspetto da persona affascinante e colta. “Allora oggi inizieremo col presentarci come tutti gli anni. Solo per conoscere i nuovi allievi. Eh quale miglior presentazione se non ballare? Perfetto allora ognuno di voi dovrà esibirsi in free-style. Io metto la musica e voi partite. Liberatevi, ballate. Scioglietevi e abbandonatevi alla musica” finì poi.
“A coppie?” chiese poi qualcuno da infondo alla sala.
“No ragazzi.. per ora iniziamo singolarmente”. La porta si aprì nuovamente e ne uscì il deficiente con cui mi ero scontrata. Una serie di schiamazzi da parte delle ragazze si alzarono in classe. “Ma chi è?” chiesi poi io a Ryan. “David, David Sparks. Il fig…” disse e tentò di continuare.
“Si lo so chi è” dissi con aria scocciata e irritata.
“Signor Sparks le sembra ora di arrivare a lezione questa?” chiese il professore.
“Si scusi prof ma…” tentò di giustificarsi.
“Non voglio perder tempo con i suoi inutili tentativi di giustificazione. Ora si sieda e che la lezione inizi. Anzi, inizi proprio lei” disse il professore rivolto a Sparks.
“Pezzo solista?” chiese lui sicuro di se. “Si” rispose secco il professore poi facendo partire la musica.
Quel Sparks iniziò a muoversi benissimo. Da ammettere che era veramente bravo. Eh, dio, come si muoveva. L’ho già detto vero? Ma era,è e sarà sempre sulle mie palle.
Si muoveva bene, ok, ma rimaneva il fatto che era un raccomandato, figlio di papà di merda.
Si credeva il centro del mondo e soprattutto non aveva avuto rispetto per me. Perché per lui forse non ero nessuno, ma rimanevo una persona…
 

 
 
SALVE RAGAZZE!!!!

Ed ecco qui il 2^ capitolo. Allora le cose si stanno facendo sempre più esplicite. Ryan è entrato nella storia e sarà un personaggio fondamentale. Come avete potuto leggere nella storia sembra un dio greco. Nulla togliere al misterioso Sparks che mi affretterò a descrivere nei prossimi capitoli. Ho già notato che ci sono ragazze che seguono la storia o che l’anno inserita nelle preferite. Grazie mille^^
Altra cosa da aggiungere: aggiornerò presto (si spera domani).
L’unica cosa da dire è: spero che vi piaccia e recensite in tante! Un bacio
Claudia.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 .Dance with me ***


Photobucket

Capitolo 3 .Dance with me

 
Il ballo. Una parola e mille emozioni. E’ l’unica cosa che riesce a farmi sentire viva e libera.
E’ l’unica cosa che mi trasmette emozioni. E’ la mia vita.
E mi elettrizzava il fatto di vedere così tanti ragazzi con la mia stessa passione.
Nell’aula mi guardavo intorno, scrutavo il volto di tutti e scorgevo in ognuno di loro passione. Passione per la danza.
La musica finì.
Le ragazze, come galline iniziarono a schiamazzare e a fare complimenti a Sparks.
I ragazzi lo guardavano con ammirazione e io rimanevo indifferente.
“Ti sta proprio antipatico, eh?” disse poi Ryan svegliandomi dai miei pensieri.
“Hai capito bene”dissi poi io rivolgendo il mio sguardo a lui. Certo che era proprio bello Ryan!
Ok che ero fidanzata con Matt ma gli apprezzamenti si possono sempre fare, no?
“Perché a te sta simpatico?” chiesi poi io
“Beh sai è il mio migliore amico” rispose lui ridendo.
Il mio migliore amico.
Il mio migliore amico.
Il mio migliore amico.
Le sue parole rimbombavano nella mia testa e improvvisamente avvertì un caldo spropositato alle guance, dovevo essere diventata rossa.
Ma in fin dei conti, non avrei avuto problemi ad ammetterlo anche davanti al diretto interessanto.
Era un deficiente. Questo non cambiava le cose.
“Beh questo non cambia la mia opinione su di lui” dissi prontamente.
“Haha non ti fermi proprio davanti a niente, eh?” disse lui sorridendo dolcemente.
“No, vedo che sei perspicace” risposi io
“Comunque Dav è buono se lo conosci” disse lui
“Dav?” chiesi io stranita
“David Sparks” rispose lui
“Ah Sparks” dissi io con una nota di disgusto.
Ryan rise ancora una volta per la mia faccia che doveva risultare alquanto buffa.
“Ma insomma voi due lì! Avete finito di parlare?” disse poi il professore rivolgendosi a me e a Ryan.
“Si, scusi prof” dicemmo all’unisono. “Venite qui allora” disse lui “Ballate” continuò.
“Chi inizia?” chiesi io
“Ballate insieme” disse poi lui guardandoci con fare deciso.
“O-ok” dissi io un po’ incerta.
Non avevo mai sperimentato così a fondo il free-style. Per l’appunto io ero un ballerina classica. Ma mi sapevo muovere.
Ryan mi si avvicinò, mi prese i fianchi e mi sussurrò un “Seguimi, rilassati e fatti guidare dalla musica”. Annuì e fece cenno al professore di accendere lo stereo per far partire la musica.
Anche se si trattava di free-style, ballammo uno di fronte all’altro, vicini tra loro.
Sentivo gli occhi di tutti su di noi, anche quelli di Sparks sono-figo-e-lo-so. Gliela faccio vedere io. Che imparasse qualcosa dalla sottoscritta e smettesse di darsi tutte quelle arie.
Mi lasciai completamente cullare dalla musica e stupii del tutto Ryan perché fui io a guidare e non lui, come mi aveva detto.
Mi stavo muovendo contro di lui e non sentendosi padrone della situazione, sembrò quasi… impacciato? Forse.
La musica finì e noi due ci staccammo. Lui sembrò svegliarsi da un sogno e si grattò la nuca con fare incerto.
“Bene… signorina Peters, giusto?” chiese il professore.
“Giusto” risposi io con uno dei miei sorrisi soddisfatti.
“Mmm” disse il professore portandosi una mano sotto il mento con fare pensieroso “Vorrei vederla ballare con qualche altro ballerino. Il signor Harris, nonché ballerino provetto, non era a suo agio a ballare con lei. Ha bisogno di qualcuno che le dia filo da torcere. Mi intriga sul serio questa cosa. Mi interesserebbe sul serio vedere lei con qualcun altro ballare…” disse
“Ehm… io” dissi con fare incerto.
“Nulla signorina Peters, nulla” aggiuse “ci devo solo pensare. Nel frattempo potrebbe aiutare il signor Harris a ballare con lei” continuò “e ora andate pure a sedervi”.
Facemmo come ci disse ma sentivo ancora tutti gli occhi puntati su di me.
Ma che ero? Il nuovo fenomeno da circo?
“Bene ragazzi allora…” iniziò il professore ma io e Ryan tornammo a parlare come stavamo facendo prima.
“Sei una stronza” disse ridendo.
“Io? Eh perché mai?”
“Ti rendi conto che hai dominato la situazione per tutto il ballo e io non sapevo che fare?” disse ridendo.
“Tesoro non è colpa mia se…” iniziai ma fui interrotta dal professore che stava dicendo “Ragazzi la lezione è finita. Andate pure”.
Prendemmo le nostre borse e Ryan mise il suo braccio intorno alle mie spalle.
“Dicevi?” chiese curioso e divertito.
“Dicevo che non è colpa mia se non riesci a dominare la situazione” risposi io sicura.
“Sei forte Peters” disse lui.
“Si e ora sei tu lo stronzo” dissi poi.
“Eh sentiamo… perché?”
“Perché mi sento terribilmente in imbarazzo e ci sono tutte quelle ragazze che mi trafiggono con gli occhi. Non hanno ancora capito che non ci sarà mai nulla tra me e te?” chiesi indignata e retorica.
Mi guardò con aria confusa.
“Sono fidanzata bello” dissi io ridendo per l’espressione scioccata che aveva fatto.
“Ah, questo cambia tutto” disse poi come per prendermi in giro “comunque tranquilla. Come amica sei più che ok” aggiunse subito.
“Oh, neanche tu sei affatto male. Sei così sexy” mi feci scappare.
“Cosa?” chiese ridendo “Sono sexy?”
Arrossii “Beh si… ma ti sei visto dico?” chiesi ancora.
Scoppiammo entrambi nelle risate ma qualcuno poi giunse vicino a noi interrompendoci.
“Ehi Ry ora te la fai anche con le ragazzine?” chiese colui che non può essere nominato.
“Eh smettila di fare l’acido Dav… lei è Hellen” disse Ryan.
“Non mi importa di chi sia. Comunque ti volevo chiedere se mi lasci camera libera stasera” disse ammiccando a quella cosa.
“Ma certo amico” disse lui sorridendo complice.
“Okay, ci vediamo a mensa Ry” disse lui “io vado un attimo in segreteria”
“Okay” disse Ryan “Andiamo?” fece poi a me.
“Io dovrei andare in mensa” dissi poi io.
“Anche io… allora siamo telepatici, no?” disse bluffandosi di me.
Gli diedi una spinta sulle spalle, gli sorrisi e ci incamminammo verso la mensa.
 
Appena entrammo, vidi subito Joy farmi cenno con la mano. “Ehi Ry io vado dalla mia compagna di stanza… vuoi unirti a noi?” chiesi io
“Perché no dai!” rispose lui.
Ne fui felice. Così avrebbe conosciuto Joy che a parer mio era una persona squisita.
Ci sedemmo al tavolo.
“Ryan” disse Joy con aria scocciata.
“Joy” disse Ryan con la stessa intonazione.
Ma aspettate, quei due si conoscevano? Da quando? Come? Perché?
“Ehi… ma..” iniziai ma Joy subito mi bloccò.
“Amici d’infanzia. Non chiedermi né come, né quando, né perché: ci odiamo”
Ryan annuì. Ma come potevano odiarsi quei due? Rimasi scioccata dal tutto… ero ancora spaesata.
Vidi poi Ryan alzare la mano verso qualcuno alle mie spalle.
Possibile che quel qualcuno era proprio David Sparks?

 
 
**AUTRICE**
Premessa: questo capitolo l’ho scritto ancora mezza addormentata. Non l’ho corretto quindi per eventuali errori scusate. Ma mi affretterò a correggerlo al più presto. Ci sono svolte importanti perché vengono messe in chiaro alcune cose. Ryan viene specificato come amico ma… tutto può succedere, come si dice. Coooomunque sia spero che la storia vi stia piacendo e che questo capitolo vi sia piaciuto. Sto cercando di aggiornare ogni giorno.Recensite in tante! Voglio sapere che ne pensate!
Io scappo. Un bacio
Clau_red

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 . New dance... with you. ***


Photobucket

Capitolo 4 . New dance… with you.

 
“Sveglia, sveglia, sveglia” disse Joy scuotendomi con forza nel mio letto.
“Mmm” mugolai “ma che ore sono?”
“E’ ora di svegliarti. Devo darti una notizia importantissima”
“mm” continuai io. Non mi interessava affatto ciò che aveva da dirti Joy di prima mattina. Il mio letto era l’unico a cui rivolgevo tutte le mie attenzioni di prima mattina. Non cambiavo le mie abitudini per un’adorabile rompiscatole quale era la mia compagna di stanza.
“Eh dai, svegliati, è importante!” riprovò ancora.
“Eh se ti dico che riguarda il saggio finale?” tentò poi.
Scattai subito fuori dal letto.
Certo, non ero di certo chissà quale forza a quell’ora, in quello stato pietoso, ma… volevo sapere!
Lei rise per il mio comportamento. “Certo che sei proprio strana” disse poi.
“Non sono io quella che si sveglia alle..”guardai l’orologio “Oh merda, sono le 8.00” continuai io.
“Esatto e tu hai lezion…” non riuscì neanche a terminare la frase perché io ero già scattata in bagno.
Mi lavai, indossai calze, body,scarpette, sopra una felpa di quelle lunghe, lasciai liberi i miei capelli biondi, presi la borsa e il mio cellulare.
“Ci vediamo dopo” dissi io a Joy.
“Ma per quanto riguar..” non finì neanche la frase perché io mi ero già fiondata fuori casa.
 
Non avevo tempo per fermarmi lì, a parlare.
Dovevo assolutamente andare a lezione a tutti i costi.
Altra cosa importante: i miei capelli erano ancora in uno stato pietoso.
Non potevo di certo ballare in quel modo.
Mentre correvo di fretta verso la sala dove avevo lezione, tentai di legarmi i capelli in una cipolla che alla fine risultò alquanto arruffata.
Ero in ritardo diamine, erano le 8.20 e la lezione era già iniziata da 10 minuti.
Bussai e una voce alta e decisa mi rispose.
Quando entrai, trovai una donna alta e curata che mi si presentò davanti.
“Signorina Peters giusto?” chiese
“Si signora” risposi io timidamente.
“Le sembra ora di arrivare a lezione?” chiese retorica.
Continuava a guardarmi con occhi socchiusi. Ma che voleva fare? Intimidirmi? Con me non attaccava affatto.
“Bene, allora vada all’asta” disse lei.
Feci come mi disse. Mi tolsi la felpa e iniziò di nuovo a dire “à la seconde, allongé, plié,…” e tutti che eseguivano ciò che diceva.
Lei passava tra le aste correggendo tutti. Eh quando dico tutti, proprio tutti.
“Le sembra un plié questo, signorina?” chiese a una ragazza.
“Si, scusi, io…” cercò di giustificarsi.
“Lei nulla… era orribile. Eh veda di mangiare di meno. Non dovrebbe avere queste gambe”
“Ma le sembra il modo di trattare una ragazza?” sbottai infastidita.
Si, insomma…. Io e la mia boccaccia! Accidenti!
“Ha qualcosa da ridire signorina Peters? Perché in tal caso è pregata di lasciare la mia aula” sputò acida e risentita.
“Mi scusi” dissi io altrettanto acida. Dicevo una cosa ma ne pensavo un’altra. Certo che avevo da ridire… ma chi si credeva di essere?!
La lezione però continuò bene e tirai un sospiro di sollievo quando finì.
Avevo un’ora libera e trovai una sala da ballo vuota.
Senza pensarci più di tanto, ci entrai. Gettai a terra la borsa, tolsi la felpa, slegai i miei capelli, misi una t-shirt larga sopra il body e accesi lo stereo.
La musica riusciva a far muovere ogni parte del mio corpo. Mi cullava completamente a tal punto che chiusi gli occhi dal piacere di quel momento. Iniziai a muovermi, da sola, accompagnata dalla musica. Ma quando una voce interruppe i miei movimenti, quella magia, si interruppe del tutto.
“Ragazzina sai di non poter star qui?” chiese Quella voce.
“Ma che vuoi?” dissi poi io.
“Ripeto ragazzina: non puoi star qui. E poi sei patetica” continuò lui
“Ah io sarei patetica? Strano date le considerazioni che il professor Anderson –professore di free-style- ha di me”
“Ma dai… solo uno come Ryan non riusciva a tenerti a bada” rispose lui. Altra frecciatina. Sbagliato Sparks. Con me non si gioca. Ricorda che io sono il fuoco e non si gioca con il fuoco.
Entrò del tutto nella sala dato che prima era solo sulla soglia e la porta si chiuse del tutto.
“Per favore… sei troppo sicuro di me” sputai io acida.
“Mmm… forse” disse lui “ma sono capace a tenere a bada una, appunto… ragazzina”
“Forse, ma nel dubbio… non voglio farti fare figure” gli risposi sfrontata.
“Eh invece è qui che ti sbagli. Voglio proprio giocare con il fuoco”. Voleva giocare? Eh giochiamo Sparks… ma non pentirtene! Sarà troppo tardi poi!
“Accendi lo stereo” dissi io avvicinandomi a lui con aria di sfida.
Lo fece e appena la musica partì, mise le sue mani sui miei fianchi e mosse il suo bacino contro il mio attirandomi sempre più a lui. Iniziò a guidare lui la situazione però fui io a staccarmi da lui.
Mi guardò con fare incerto.
Misi una mano sul suo petto e girai intorno a lui facendo scorrere la mia mano dal suo petto alla sua spalla e poi la riportai sul suo metto. Mossi le mie mani molto abilmente. Si sentiva anche lui a disagio. Ancora una volta fu lui a controllare.
Eh così passò tutto il ballo. Ero così coinvolta. Non avevo mai ballato così… affiatatamente?
Alla fine del ballo i nostri respiri erano affannati e i nostri volti vicini.
“Non male ragazzina” soffiò poi sul mio volto.
“Con questo la mia opinione su di te non cambia Sparks” dissi io.
“Lo so” fece lui prontamente e sorrise. Ancora vicini. Eravamo ancora vicini con le sue mani salde sui miei fianchi.
Un battito di mani, un applauso fermò tutto e ci staccammo subito.
Ma era innegabile. In quel ballo, con lui, ero parecchio … coinvolta.
Ma ciò non toglieva che continuava a starmi letteralmente sulle palle.
 
 
 

 
**AUTRICE**
Allora ho parecchie cosette da dire. Le cose stanno cambiando lalalalala. Credo che da questo capitolo abbiate capito un bel po’ di cosette.
Eheheheh ma che vorrà mai dire Joy a Hel di prima mattina?
Cooomunque sia anche volta non ho revisionato il capitolo e spero ci saranno meno errori possibili.
Spero di inserire presto qualche POV Joy e Ryan così da spiegare il motivo del loro odio.
Eh ditemi, che ne pensate di questo ballo… passionale?
Io sono sfinita, sul serio ma alla fine l’ho postato lo stesso il capitolo.
Okay, io scappo. Spero vi sia piaciuto e recensite in tante perché voglio sapere che ne pensate del capitolo.
Okayy ora vado sul serio. A domani. Un bacio.
Clau_red

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 .You are... a perfect friend. ***


Photobucket

Capitolo 5 . You are…a perfect friend…

 
Un disastro. Quella giornata era diventata un completo disastro per me.
Un applauso.
L’unica cosa che era riuscita a farci ritornare alla realtà. Ci girammo verso la porta. Il prof. Anderson era ancora lì, con un’aria sognante e continuava ad applaudire. Io mi sentii subito in colpa, pensando che non sarei dovuta essere in quella dannatissima sala. Provai a giustificarmi.
“Mi scusi… io” provai iniziando a parlare e balbettando.
“Scusarsi? Eh di che? Sono sempre più convinto della mia decisione”
“Che decisione?” chiesi io con fare incerto facendo scorrere i miei occhi dal volto scocciato di Sparks e quello del professore.
“Ma come non gliel’hai detto?” disse il professore rivolto a Sparks.
Lui sbuffò in modo alquanto svogliato “Pensavo che riuscisse a cambiare idea” disse poi.
“Cambiare idea dopo avervi visto ballare insieme?” chiese lui retorico.
“Io sto ancora aspettando la risposta” dissi impaziente e nervosa.
“Sarai la mia protagonista. Del mio spettacolo”. Emisi un gridolino di gioia. Ma solo dopo capii.
Lui e io.
Io e lui.
Perché?
Realizzai che avrei dovuto ballare con… lui. No. No. No. No. E ancora no.
Perché non Ryan? Perché non un altro tra i centinaia di ragazzi che c’erano in quella scuola?
Perché? Non potevo di certo rifiutare! Era il mio primo anno lì ed ero stata scelta per quello spettacolo. Da precisare, uno dei più importanti della scuola.
Dovevo farlo, anche se non volevo, fino in fondo.
Però… oh diamine, no!
C’era feeling quando ballavamo insieme, nonostante facessi fatica ad ammetterlo, ma con il suo caratteraccio non saremmo arrivati da nessuna parte.
Eh che figura ci avrei fatto io poi? Se mi avesse fatto saltare i nervi e avessi sclerato poi davanti a tutti? Meglio non pensarci… no. Meglio agire d’istinto. Eh fu quello che feci.
“Va bene” dissi poi con voce molto flebile.
“Qualcosa che non va?” mi chiese poi il prof.
“No, affatto. Va tutto una meraviglia” sorrisi debolmente.
“Perfetto” disse lui. Scrutò ancora una volta il mio volto e quello di Sp…David volevo dire, e se ne andò soddisfatto.
Che tipo strano però. Come cavolo gli era venuta quell’idea in mente?
Eh ancora una volta: Perché proprio io? Non lo so. Avrei tanto voluto le risposte a quelle domande, ma non mi erano concesse risposte per ora.
“Ragazzina” disse poi Sparks con un flebile sussurro sul mio viso.
Non fiatai. Aspettavo semplicemente che continuasse. Reggevo il suo sguardo che voleva incutere timore. Ma questa volta, Sparks non sapeva contro chi si era messo.
“Allora?” chiesi poi io per incitarlo a parlare.
“Tu… fammi fare brutta figura, e questo, sarà il tuo ultimo anno qui” disse poi con un ghingno.
Feci un passo avanti. Ancora uno e i nostri petti aderirono perfettamente.
“Non mi fai paura Sparks. Non sei nessuno” gli dissi io. Sorrise come per prendermi in giro.
“Resti una ragazzina” disse poi con aria divertita.
“Eh tu uno stronzo. Sempre e comunque” gli dissi io.
Qualcuno bussò alla porta. Aprì quella sottospecie di barbie che si credeva chissà chi e che non faceva altro che ronzare intorno a David. Ma quale ragazza non lo faceva, del resto? Io, esatto. Che perspicaci che siete.
Quella gallina od oca, come preferite chiamarla, si avvicinò a noi con passo spedito.
Io mi allontanai dai due per prendere le mie cose e andarmene.
“Che ci facevi con quella nullità, Dave?” chiese lei.
Mi girai. “Nullità a chi? Parlavi di te forse, barbie?” le dissi io.
“Come mi hai chiamata?” fece lei.
“Barbie… hai anche problemi di udito o cosa?”
“Eh tu saresti?”
“Una persona migliore di te” dissi. Le sorrisi falsamente, le feci l’occhiolino e uscii dalla sala. Entrambi rimasero scossi da ciò che dissi e la bionda non sapeva più che rispondere. Oca.
Mi stavano sulle palle quelle come lei.
Decisi di andare nel bar della scuola a prendermi un buon caffè per calmare i nervi che erano fin troppo tesi. Due persone come quelle mi davano ai nervi. Erano uguali. In tutto e per tutto. Erano geneticamente fatti per stare in insieme. Si, proprio come Barbie e Kev.
Ero seduta al bar e stavo sorseggiando la mia tazza di caffè quando qualcuno si sedette al mio fianco. “Ehi dolcezza” disse quel qualcuno mettendomi poi un braccio intorno alle spalle.
Mi voltai verso di lui. “Togli quel cazzo di braccio, ora, Ry” dissi io.
“Acidella oggi eh?” chiese lui sorridendomi dolcemente.
“Non rompermi i coglioni” dissi io. “Quindi immagino tu sappia” disse poi lui.
“Esatto e sono incazzata nera” dissi io. “Mi tratti sempre bene tu eh!”
“Scusa ma oggi sono più suscettibile del solito” dissi poi calmandomi un po’.
“Ti va il mio caffè?” dissi poi io “Non sono abituata a quello americano e ne ho bevuto solo un sorso.”
“Con molto piacere, grazie. Comunque sul serio, non devi affatto essere nervosa per questa cazzata”.
“Cazzata?” chiesi io indignata. “Si, esatto. Sei la migliore, vai lì e spacca tutto” disse lui sorridendomi dolcemente.
“Sei grande lo sai?” dissi io retorica. “Certo che lo so, bambolina” disse lui.
Gli spinsi una spalla dolcemente e gli sorrisi.
“Ora girati” mi disse lui. “Cosa? E perché?” chiesi io.
“Tu girati” disse. Un po’ intimorita, mi girai e gli diedi le spalle. Mi aspettavo tutto, tranne che poggiasse le sue mani sulle mie spalle e iniziasse a massaggiarmi la schiena.
“Ma che fai?” chiesi io imbarazzata.
“Sei tutta rigida. Lasciami fare, sono bravo in queste cose.” Disse.
Cavolo se ci sapeva fare. Era un dio dei massaggi. Bastava poco che mi addormentassi. Le sue mani scorrevano tranquille sulla mia spalla e supplicavo che quel paradiso non terminasse mai.
“Allora… mi dirai perché odi Joy, un giorno?” dissi io, attaccando conversazione, mentre lui continuava con il massaggio.
“Storia vecchia” disse lui sbuffando “E’ una stronza”.
“Racconta” dissi io.
“Va bene… stasera, casa mia, pizza, film e gelato e possiamo parlare di ciò che vuoi” disse lui.
Mi girai di scatto verso di lui. “Casa tua?” feci io.
“Tranquilla… qui in dormitorio ho una stanza ma oggi Dave la occupa” disse ammiccando “e noi possiamo benissimo uscire dal college e andare a casa mia e dormire lì dato che oggi è sabato”.
Fui titubante all’inizio. “Serata tra amici?” feci io. “Certo… tanto oggi è una giornata di merda e gira voce che le discoteche siano anche chiuse” disse lui.
“Non ne fare un dramma dai” dissi io. Fece una finta faccia da cucciolo “Ma la tua compagnia, sono sicuro, sarà molto piacevole” disse.
“Ben… chi porta cosa?” chiesi io.
“Tu gelato e io il film” disse lui. “Bene.. che gusto ti piace?” chiesi io nel dubbio.
“Che gusto pensi mi piaccia?” fece lui divertito dalla situazione.
“Cioccolato?” azzardai. “Si… haha da cosa l’hai capito?”
“Dalla cellulite sulle tue gambe” dissi io per poi scoppiare in una sonora risata.
Altro che cellulite, il suo fisico era sul serio simile a quello di un dio greco.
Lui si unì alla mia risata e poi disse “Tesoro queste chiappe” disse indicandole “fanno furore” disse per poi salutarmi con un bacio sulla guancia e andarsene.
Io continuavo a ridere come una pazza. Eh pensai che Ry era proprio una gran bella persona.
Cosa ci avrebbe atteso quella sera?

 
 
 
 
**AUTRICE**
Premessa: l’ho scritto ieri sera ma non lo caricava. :(
Bene. Allora ragazze, questo capitolo mi è piaciuto un botto. Spero che il prossimo sarà migliore.
Che ne dite? Ry non è l’amico che tutti desiderano? Io penso proprio di si.
Scusate per il mio ritardo nell’aggiornare ma sono stata impegnatissima.
Spero di riuscire ad aggiornare a fine settimana, oppure dovrete aspettare la settimana prossima.
Tornando al capitolo… che ne pensate? Vi piace come sta procedendo la storia?
Nel prossimo saprete anche perché Joy e Ry sono in lite.
Capitolo non corretto, quindi scusate tanto per eventuali errori.
Ah, altra cosa: grazie a tutte coloro che hanno aggiunto la mia storia nelle seguite o preferite.
Grazie ancora a coloro che recensiscono e spero recensirete anche questo di capitolo.
Io scappo, un bacio
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 .Ryan ***


Photobucket

Capitolo 6 .Ryan

 
Ryan… chi era? Forse era una persona fantastica! Forse il mio migliore amico, forse qualcuno su cui contare sempre, forse un rompicoglioni, forse uno scemo, forse uno stupido.
Ma sapete la cosa bella in lui? Il fatto di essere Ryan. Esatto! Lui era Ryan ed era fantastico nella sua semplicità.
Qualcuno che sa sempre starti vicino e ascoltarti. Okay, frena! Ora non fatevi viaggi mentali! Sto solo dicendo che è fantastico, da tutti i punti di vista.
Quella sera, sarei andata a casa sua e l’idea di una serata con lui mi allettava alquanto.
Avremmo avuto modo di scoprirci, di conoscerci meglio… e la cosa mi faceva piacere.
Alla fine, non avevo mai avuto delle vere amiche di sesso femminile.
Tutte false, attaccate ai loro pregiudizi del cavolo, trucchi, trampoli e roba varia.
Certo, anche io curavo il mio aspetto, e anche molto, ma quelle cose, sono cose futili.
Un’amica non si basa su quanto sappia truccare bene o su quanto si vesta bene.
Con i ragazzi è diverso. Loro sono limpidi, non hanno nulla da nascondere…
Ed ecco perché, forse, mi trovavo così bene con Ry.
Mi lavai, indossai un vestito di pizzo, calze e converse. Lasciai i miei capelli biondi liberi, presi il cappotto, sciarpa e cappello ed ero pronta.
Decisi di andare a comprare il cioccolato perché poi ci saremmo visti e saremmo andati a casa  sua.
Notai che fosse ancora presto, così, avrei potuto raggiungerlo io in camera sua, per fare prima.
Scesi a comprare il gelato al cioccolato e fiordilatte, come piace a me, dopo di che, mi diressi verso il dormitorio maschile.
Bussai la prima volta. Nessuno veniva ad aprire. Bussai la seconda e, solo allora, uno stronzo mi venne ad aprire.
“Che vuoi?” sputò lui acido
“Ryan… è qui?” chiesi
“Si sta facendo la doccia… ripeto, che vuoi… ragazzina?”
“Eh io ti ripeto che cerco Ry”
“Ah, Ry, ora lo chiami anche così… da quando?”
“Quando inizi a farti i cazzi tuoi, piuttosto?”
Stava per dire qualcosa ma un Ryan tutto bagnato con solo un asciugamano a coprirgli la vita, venne alla porta. Altro che gelato, qui mi sarei sciolta io! Era praticamente perfetto. Le goccioline d’acqua dei suoi capelli gli ricadevano sul petto così... perfetto.
“Ehi Hel… due minuti e sono pronto, scusa, lo so, sono in ritardo” disse lui poi guardando verso l’orologio. “Ehi ma sono ancora le 7.30” disse lui corrugando la fronte. Dio, ma quando Ryan era stato promosso dalle divinità e da essere Apollo, era diventato Zeus?
“Che ragazzo perspicace, sono io quella in anticipo” dissi io sarcastica e con voce ancora bassa data la situazione molto… calda.
“Si, io ora vado a vestirmi, tu entra pure” disse per poi dissolversi nell’aria.
Alleluia, se ne andava e smetteva di essere così… sexy.
Feci un passo in avanti, per entrare, ma quello che mi sorprese e che qualcuno, mi sbarrò la strada. Siete perspicaci eh, capite sempre e tutto uffa.
Poi non c’è più gusto a raccontare le cose. Il continuo? Sul serio volete saperlo?
Andai a sbattere contro la parete del muro e mi ritrovai due mani che mi intrappolavano del tutto.
“Che vuoi?” chiesi io acida.
“Piuttosto tu… che fai?”
“Io? Da quando devo darti conto di quello che faccio?”
“Che pensi di fare con Ryan?” ribatté lui ignorandomi completamente.
“Cazzi miei e ora levati” dissi io.
Vi giuro, mi aspettavo tutto, ogni genere di bestemmia, insulto o indifferenza pura, ma non mi sarei mai aspettata quel bacio. Un bacio, solo questo. Un bacio che mi lasciò molto perplessa.
 
 

 
 

**AUTRICE**

Wei belle! Allora, scusate per il ritardo ma, tra i compiti, verifiche e impegni vari, non sono proprio riuscita a postare prima. Altra cosa da dire: il capitolo è un po’ più breve rispetto agli altri! Perché? Perché volevo si concludesse con il bacio. Fa sempre bene rimanere sulle spine, no?
Prometto che aggiornerò la prossima settimana e il capitolo sarà decisamente più lungo.
Ma ora… che ne pensate di Sparks? Eh di Ry? Voglio che mi diate un vostro punto di vista.
Ah, altra cosa! L’altra notte feci un sogno che mi ha dato un’intrigante idea per la mia prossima storia! Credo che sarà anche più bella dell’attuale. Bando alle ciance, un bacio a tutte e grazie a tutte e 35 le ragazze che seguono la storia, grazie a chi l’ha messa nelle preferite e nelle ricordate e grazie a coloro che recensiscono. Un bacio a tutte e alla prossima.
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 .Like a...baby ***


Photobucket

Capitolo 7 .Like a…baby.

 
 
Avete presente le illusioni? Si, esatto, proprio quelle!
Beato colui che non si aspetta nulla, perché non sarà mai deluso" ecco cosa diceva Pope.
Esatto! Ecco cosa avrei dovuto fare io! Non aspettarmi assolutamente niente!
Cos’è l’amore? La fiducia? L’amicizia? La vita? Sono tutte illusioni
E’ come sognare ad occhi aperti, come aggrapparsi a qualcosa che non esiste…
Ma l’illusione è qualcosa di magico ed è l’unica cosa che ci fa essere felici.
Ma, come diceva Pope, chi non s’aspetta nulla, non sarà deluso!
Eh io? Che cosa mi sarei dovuta aspettare da ciò che era successo? Avrei dovuto… sperare?
Ma per cosa alla fine? Per un bacio che… non aveva significato… nulla?
Esatto! Quella era la risposta esatta, la risposta più… giusta.
Non era possibile negare l’attrazione fisica che aveva contribuito all’assenso del bacio.
Certo! Perché una ragazza debole di cuore come me, che si trova davanti un bell’imbusto con i capelli spettinati, occhi di un verde cristallino e sguardo a dir poco seducente, non muore mica eh!
Perché vogliamo parlare del suo fisico? Era, era… perfetto forse è riduttivo.

Aveva dei pettorali scolpiti che lasciava sempre intravedere con canotte.
Che dire? Volete il paragone con Ry? Beh, non si può fare, perché il paragone non esiste!
Forse se avessi visto lo stronzo a torso nudo, sarei svenuta, altro che ciò che era successo con Ryan.
Eh si, ora l’avete capito. Quella pseudo- persona di Sparks era dannata, ma bella.
Troppo bella da reggere la mia vista.
Eh quel bacio…. Quando mi aveva messa con le spalle al muro e mi aveva incastrato tra le sue mani, io, io… mi sentivo svenire.
Il fiato era corto e guardare i suoi occhi non aiutava. Ormoni del cavolo. Eh poi, che voleva dimostrare con quel bacio? Che poteva avere tutto e subito? Eh no caro! In un primo momento i miei ormoni, esatto proprio quelli, si, risposero al bacio. La mia testa ci mise un po’ a metabolizzare il tutto e solo dopo qualche secondo abbondante mi staccai.
Ora la domanda più importante… perché l’aveva fatto?
“Che cazzo fai?” chiesi io poi con faccia schifata ma con voce bassa che, in un certo senso, tradiva il mio intento.
“Sei proprio una ragazzina” disse lui ridendo ma non allontanandosi di un centimetro da me.
“Sei tu il bambino, qui” dissi io
Esatto, un bambino immaturo che non sapeva ciò che voleva.
“Ah io?” ribattè lui risentito.
Proprio come un bambino.
“Esatto tu… perché l’avresti fatto, di grazia?” chiesi io riafferrando una certa fermezza nella voce.
“Che c’è? Curiosa?” chiese lui poi fissando maggiormente i suoi occhi nei miei e ghignando.
“Non sviare l’argomento” dissi poi io.
Proprio come un bambino, esatto.
“Non svio l’argomento. Eh tranquilla, volevo solo farti arrabbiare un po’” disse lui
“Brutto pervertito che non sei altro” ringhiai io furiosa e ormai fuori di me.
Lui si allontanò notevolmente questa volta e Ry proprio in quel momento ci raggiunse.
Alleluia, sarei potuta uscire da quella situazione.
Eh per il bene dello stronzo. Perché se fossi andata avanti, l’avrei sgozzato vivo!
“Ehi che succede qui?” chiese Ryan
“Nulla. Meglio che andiamo ora o non potrei più rispondere delle mie azioni” dissi lanciando uno sguardo di fuoco a Sparks che alzò il sopracciglio in tutta risposta, divertito.
Proprio come un bambino, appunto.
Ry prese la giacca e uscimmo da quella stanza, finalmente.
Eravamo sul marciapiede ed eravamo entrambi silenziosi. Io stavo ancora ripensando a ciò che era successo poco prima e i nervi salivano sul serio alle stelle…
D’un tratto, un braccio circondò la mia spalla e un profumo inebriò le mie narici.
“Ehi come sei rigida, rilassati e non pensarci più” disse lui.
“Ma..” dissi io per ribattere ma mi fermò subito.
“Ma niente. Dav a volte fa proprio il cretino”
“A volte? Sicuro?” chiesi io scettica.
Sul suo volto si dipinse un sorriso che fece sorridere anche me.
“Così ti voglio” disse “e non pensarci più. Piuttosto peniamo alla serata che ci aspetta” continuò.
“Hai ragione… allora dov’è casa tua?” chiesi io
“Dall’altra parte della città” rispose lui tranquillo.
“scherzi vero? Eh noi come ci arriviamo?”

“Piccola ingenua. Sennò perché staremmo andando verso il garage?”
“Garage? Allora guidi?” chiesi io entusiasta.
Avevo sempre amato le macchine e la velocità. Ero una grande appassionata e correre, mi distendeva piacevolmente i nervi.
“Si” disse lui fiero di sé.
Ed ecco che il mio telefono che iniziò a squillare.
Era Matt… già lui. In quei giorni lo avevo sentito il più possibile. Ma ero sempre più sicura che un rapporto a distanza non sarebbe funzionato! Eppure perché ero così rilassata e tranquilla? Perché mi ero lasciata baciare da un altro che non fosse lui? Lo amavo ancora? O meglio, lo avevo mai amato?
Non lo so. So soltanto che non volevo rispondere e così fu. Declinai la chiamata.
“Chi era?” chiese Ry.
“Io….” Non sapevo che dire.
“Ok, perfetto andiamo a prendere questa moto” disse lui.
Okay, ora trovatemelo uno così, una persona che ti capisce al volto come lui, una persona così… speciale.
Gli schioccai un bacio sulla guancia e poi ripensai alle sue parole precedenti…
“Una moto?” chiesi poi io con fare dubbioso.
“Si esatto! Pensavi avessi una macchina?” chiese lui.
“Esatto… ma le moto mi piacciono ugualmente”
“Uh, ragazza amante della velocità, eh?”
“Uh, ragazzo perspicace”
“Uh, ragazza acida”
“Uh, ragazzo scemo” dissi per poi schioccargli un sonoro bacio sulla guancia.
“Allora questa moto?” dissi io entrando nel garage.
“Eccola qui” disse togliendo un telone da quella che doveva essere la moto.
Rimasi esterrefatta. Era qualcosa di magnifico, sul serio!
Rimasi senza parole e la mia espressione doveva risultare alquanto buffa dato che rise di gusto.
Salimmo sulla moto e, insieme, ci dirigemmo verso casa sua.
A tutta velocità, con il fresco vento di L.A che accarezzava i nostri volti.
 

 
 
**AUTRICE**
Ed eccomi qui. Come promesso ho postato prima. Okay… allora qui avete capito perché Sparks l’ha baciata. Ma ora viene la parte migliore perché, nel prossimo, parleremo dell’odio tra Ry e Joy e del comportamento strano di Sparks. Questo capitolo è stato già più lungo rispetto a quello precedente. Non mi piace tantissimo ma era fondamentale per introdurre ciò che ci sarà dopo.
Dunque, della serata, parlerò nel prossimo capitolo, dato che poi, se ne avessi parlato qui, sarebbe stato, a mio parere troppo lungo.
Eh poi, penso di aggiornare sabato o domenica, anche se di regola, questa settimana ho già aggiornato ;P
Eh che altro dire… ah, il capitolo non è stato corretto.
Grazie mille a tutte coloro che hanno inserito la storia nelle seguite, ricordate e preferite.
Se vi va, lasciatemi una recensione e fatemi sapere che ne pensate! Un bacio
Claudia**

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 .I hate her but i don't know why ***


Photobucket

Capitolo 8 .I hate her but I don’t know why

 
 
“Ehi ma che fai? Non scendi?”
“Si, si un minuto” dissi io
“Si ma sta attenta a…” non riuscì a finire la frase perché mi ritrovai spiaccicata a terra.
“Ma come si fa a cadere da una moto?” chiese lui in modo retorico ridendosela tutta.
“Ah ah ah… piuttosto vieni qui e aiutami” dissi io nervosa.
“S-subito” disse ancora ridendo.
Risi anche io poi, data la situazione che era diventata alquanto comica.
Mi porse una mano che io presi volentieri. Mi tirò su e i nostri volti, erano a pochissima distanza l’uno dall’altro.
Per una frazione di secondo, il mio cuore aveva perso i suoi battiti.
Ry rideva e sembrava rilassato, a differenza mia che mi trovavo nel totale panico.
Avevo il terrore che potesse avvicinarsi e baciarmi.
Si esatto, il terrore. Eh se avesse provato qualcosa per me? No, perché io non provavo nulla per lui e poi le cose si sarebbero potute complicare eh…
Non fece niente di tutto ciò e mi stupì.
Mi sorrise dolcemente e mi baciò su una guancia.
Dopo di che mi prese la mano e ci incamminammo verso il portone di casa sua.
“Aspetta un attimo” disse lasciandomi la mano e rovistando nelle sue tasche.
“Eccole” disse poi estraendone le chiavi.
Aprì e finalmente, potemmo entrare nel palazzo.
Era tutto del lusso più sfrenato, giuro.
Le luci erano tutte accese e lasciavano una vista chiara del’entrata.
Poi c’erano delle scale coperte da un tappeto rosso, proprio come nei film.
“Ehi, andiamo?” chiese lui.
“Si, certo… a che piano abiti?”
“In realtà questo palazzo è di famiglia, quindi è tutta casa mia”
“Ah” dissi io rimanendo esterrefatta.
“Seguimi” disse lui.
Mi fece fare un rapido giro della casa e poi ci incamminammo in cucina.
“Allora, dammi il gelato che lo mettiamo nel freezer o si scongela. Piuttosto che vuoi mangiare per cena?”
“Non lo so… pizza?” chiesi io speranzosa. Amavo la pizza!
“Certo… ora chiamo… quale vuoi?”
“Mm… io direi che sarebbe ideale se prendessimo un metro di pizza e metterci un po’ di tutto”
“Perfetto” disse anche lui entusiasta.
Chiamò la pizzeria e ordinò, ricevendo come risposta che l’avrebbero consegnata a breve.
“Bene, andiamo in salotto” disse lui.
Prima, però, mi fece mettere le mie cose nella stanza matrimoniale dove avremmo… dormito? Lì? Insieme? Non lo so! So soltanto che anche se avremmo dovuto dormire insieme non mi sarei fatta problemi dato che noi eravamo solo… amici!
“Allora che film hai preso?” chiesi io speranzosa avesse scelto uno di quei film d’amore strappalacrime che tanto amavo.
“Horror” disse lui soddisfatto della sua scelta.
Deglutii a vista. “cosa?” chiesi io incredula.
“Un horror…. Ma ci senti? No perché ho seri dubbi” disse lui ridendo.
“Ah ah ah ma come sei spiritoso” dissi io sarcastica “quindi… horror?”chiesi speranzosa che cambiasse opinione.
“Esatto…. Te l’ho già detto” disse lui.
“Uhmm… okay”
“Ma se ti fa paura potremmo…”
“No, affatto… eh vediamo ‘sto film” dissi io nascondendo il fatto che in realtà mancasse poco per morire. Avevo sempre odiato i film horror, anche perché ne ero rimasta traumatizzata da quando Matt me ne aveva fatto vedere uno. Lui, inoltre, durate tutto il film, era stato ad un metro da me e non mi aveva consolato per nulla. Un vero incubo, insomma!
Mise play e una musichetta macabra iniziò a risuonare per tutta la stanza.
Noi eravamo sul divano e io mi ero accoccolata tra le sue braccia.
Mentre vedevamo il film, lanciavo urletti in preda al panico e quando avevo paura, c’era il petto di Ry, nel quale mi nascondevo.
Un campanello ci fece distrarre da tutte quelle immagini sanguinose che i miei occhi erano condannati a guardare. “Vado io” disse lui alzandosi dal divano e mettendo in pausa il film.
Tornò dopo poco con un cartone di pizza fumante. Ci mettemmo sul pavimento, rimettemmo play e iniziammo a mangiare. Inutile dire che ormai, per me il film non esisteva più. Avevo di meglio da guardare: la mia amata pizza!
Non sapevo neanche da dove iniziare a mangiarla e i miei occhi s’erano già divorati tutto.
 
 
“Affamata eh?” mi chiese Ry divertito.
Non mi offesi affatto e annuii contenta.
Dovevo essere alquanto buffa dato che scoppiò a ridere.
Il film stava terminano, come del resto anche il metro di pizza!
Quando tutto finì, andammo in cucina per passare al secondo round: il gelato.
Prendemmo la scatola e tornammo sul divano.
Ci sedemmo uno vicino all’altra, ci coprimmo con una coperta e iniziammo ad ingozzarci come due bambini.
“Allora…” iniziai io alzando il volto verso di lui “mi spieghi perché  ch’è quest’odio tra te e Joy?”
“Beh… io, cioè….” Era in difficoltà nel parlare “l’ho sempre protetta da tutto e da tutti” disse
“Cosa intendi?”
“Ragazzi… cioè, l’ho sempre tenuta lontana dai ragazzi”
“Eh perché mai?” chiesi io
“Perché…. Non lo so. So soltanto che per questo lei mi odia e con il passare del tempo l’odio è diventato reciproco, è una stronza. Non basta che le ho tenuto lontani tutti quei polipi che…”
“Cosa intendi per tenuto lontani?” chiesi io
“Beh….” Iniziò ma lasciò la frase in sospeso.
“Continua” gli dissi io
“Diciamo che avevo messo in giro la voce che chiunque le si sarebbe avvicinato, sarebbe stato pestato a sangue da me”
“Ah, che romantico” sospirai io assorta ancora nei miei dolci pensieri.
“Cosa? Romantico?”
“Beh… si vede che siete cotti l’un l’altro”
“Ma che ti sei fumata?”
“Eh allora perché la proteggevi in questo modo?”
“Non lo so”
“Perché la odi?”
“La odio ma non so perché” rispose sincero.
Alzò lo sguardo dalla scatola di gelato e potei ben notare che fosse tutto sporco sulla bocca di gelato al cioccolato.
Non potetti fare a meno di ridere divertita.
“Fhe f’è?” chiese lui buttando giù l’ultimo cucchiaio di gelato.
“Sei tutto sporco” dissi io continuando a ridere.
“Dove?”
“Qui” dissi avvicinandomi a lui e pulendolo con un tovagliolo.
Ancora una volta, ancora una volta eravamo troppo vicini.
Eh questa volta fu il campanello a farci allontanare.
“Chi sarà?” chiesi io
“Non so… vado ad aprire”

 
 
 
 
**AUTRICE**

Okayyy…. Ecco a voi il capitolo. Wow, due in una settimana! Capitolo non corretto.
Comunque buona domenica a tutte e volevo già postarlo ieri ma non mi andava la connessione :(
Svolte importanti e spiego anche il perché dell’odio tra Joy e Ry.
Che succederà? Che ne pensate? Capitolo leggermente più lungo.
Posterò la settimana prossima, credo entro domenica.
Nei primi giorni della settimana sarò molto impegnata, quindi non ce la farò.
Se vi va, lasciatemi una vostra recensione.
Alla prossima, un bacio
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 .What? Sex? ***


Photobucket

Capitolo 9 .What? Sex?

 
 
Ry si era alzato per andare ad aprire la porta. Subito dopo di lui, scesi dal divano mettendomi la coperta sulle spalle.
Nel momento esatto in cui aprì la porta gli saltai sulle spalle.
Lui rise ed ebbe la prontezza di sorreggermi con le mani.
I nostri sguardi, ora, erano posati su chi c’era fuori dalla porta. Lui. Sempre e solo lui. Perché?
Perché era lì?
Per rovinarmi la serata per caso?
Non doveva spassarsela con la sua …amichetta? Eh?
Lo trucidai solo con lo sguardo e scesi dalle spalle di Ry che per un attimo, rimase spaesato.
“Ehi amico… che succede? Entra” disse quest’ultimo con la sua solita gentilezza.
Lo stronzo gli sorrise in modo molto tirato ed entrò. Che qualcosa non andasse bene? Che fosse successo qualcosa? Non lo so. So soltanto che non dovevo pormi tutte queste domande e non dovevo preoccuparmi per qualcuno così… insignificante.
 
#POV’s David
 
Era una merda di serata. Mi sentivo io una merda. Perché? Perché colei che avrebbe dovuto occupare la stanza con me, quella sera, era… non lo so neanche io.
Credevo tutto stesse andando per il verso giusto, alla fine ci avevo fatto sesso, ma mi sentivo una merda ugualmente.
Era stata una cosa molto veloce, la così detta ‘botta e via’.
 
Lei…. Cioè Lucy,Susy… o come si chiamava lei, l’avevo lasciata dormire nel mio letto e le avevo lasciato un semplice bigliettino sul letto con su scritto un semplice: ‘Quando ti svegli, va via’.
Esatto! Lo so, stronzo quantunque ma, alla fine, nessuna di quelle con cui andavo a letto si lamentavano, c’erano abituate.
Quella sera, dopo esser uscito dal dormitorio, realizzai di sentirmi una merda.. Non so perché ma avevo i nervi tesi, ero arrabbiato con il mondo e avevo bisogno di un amico.
Già, un amico. Il mio migliore amico che se ne stava con quella piccola stronzetta nell’appartamento dei suoi. La curiosità si fece spazio in me, ma, allo stesso tempo, provai un grande fastidio dentro di me.
Presi il motorino e decidi di andare a casa di Ry.
Che facevo di male infondo?
Lui era il mio migliore amico e poi… non avrei di certo rovinato la loro serata!
Loro NON erano fidanzati. Quindi? Nessun problema.
Tutta la rabbia che avevo dentro, la scaricai con la velocità. Infatti, in men che non si dica, arrivai a casa di Ry.
Suonai al campanello e subito la porta si aprì.
Ciò che mi si presentò davanti non mi piacque per nulla.
Lei sulle spalle di lui. Entrambi ridevano e la cosa mi diede non poco fastidio.
Quella ragazzina mi irritava non poco. Entrai e sorrisi molto tirato.
Quando arrivammo in salotto, vidi la pizza mangiata per metà, il lettore dvd non ancora spento.
Che stessero vedendo un film? Diamine, perché la cosa mi irritava?
Avrei voluto rompere qualcosa in quel preciso momento.
Beh, meglio restare con loro e tenere sotto d’occhio la situazione.
“Resti con noi?” mi chiese Ry.
“Perché dovrebbe?” sputò acida la stronzetta.
“Perché dovresti restarci tu qui?” feci io.
“Fino a prova contraria sono stata invitata qui da Ry. Tu no, mi sembra”
Risi di gusto. “Proprio una ragazzina”.
Stava per ribattere, quando Ry ci interruppe.
“Ehi, ehi, ehi” disse “calmatevi. Resteremo qui, tutti e tre”.
Io sorrisi soddisfatto e lei mise il broncio.
Appunto, come una ragazzina.
“Se vuoi, tolgo il disturbo” disse lei rivolgendosi a Ry.
“Non se ne parla neanche” disse lui.
“ma…” tentò di ribattere.
“Ma niente. Restate entrambi qui”.
“Vuoi della pizza?” Mi disse Ry.
“Beh..” iniziai attirano anche la Sua attenzione “dopo tanta attività fisica, mi servirebbe mangiare. E per attività fisica intendo qualcos’ altro” dissi io alludendo.
“Porco” disse lei tagliando corto e guardandomi con disgusto.
Risi ancora una volta.
“Allora la vuoi si o no la pizza?” disse Ry quasi… infastidito?
Nah… che a Ry piaccia…no  non è possibile! Non gli piacerebbe mai una ragazzina!
Eh perché provo fastidio io? Perché mi sembra tutto così… strano?
Ah, diamine. Cosa mi riduce a pensare quella piccola stronza.
“No, Ry, grazie lo stesso” dissi io rispondendo alla sua offerta.
“Ma i tuoi non ci sono?” azzardai io.
“Ma dai?” fece Lei con sarcasmo.
“Eh dimmi… che avreste fatto voi? Soli? Tutto questo tempo?” chiesi io cercando di sapere di più.
Mi guardò seria. “Ti sembra? Siamo soli, in confidenza… secondo te? Abbiamo scopato…no?” disse lei retorica.
Sbiancai tutto d’un tratto. Le mie braccia si irrigidirono e pensai ai tanti modi per poter uccidere prima Ry e poi lei.
Ma tutti i miei film mentali, furono interrotti dalle fragorose risate dei due deficienti che avevo davanti. Mi avevano preso in giro. Ma ciò che lei aveva detto, mi aveva dato un fastidio inconcepibile.
Che cazzo mi succedeva?
 

 

 
**AUTRICE**

Lo so, lo so, lo so! Sono in ritardo! Un ritardo bestiale.
Ma tra compiti, impegni e verifiche, non ho proprio avuto il tempo materiale per aggiorare.
Ma l’importante è averlo fatto, no?
Allora il capitolo non è poi così lungo, lo so!
Comunque vorrei sapere da voi che ne pensate! Vi intriga la cosa?
Poi ho aggiunto un POV’s David dato che, secondo me, la storia, raccontata in parte da lui, non solo renderà tutto più chiaro, ma anche più…interessante!
Beh, un bacio e alla prossima.
Lasciate qui un commento se vi va e ditemi che ne pensate, ci tengo!
Un bacio
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 .Are u fucking kidding me? ***


Photobucket

Capitolo 10 .Are u fucking kidding me?

 
 
Mi avevano solo preso in giro…
Che stronza che era! Quella piccoletta doveva smetterla e anche subito.
“Senti…” iniziai io ma fui subito interrotto da un sguardo di Ry.
“Okay… allora questo film?” chiesi io
“Abbiamo già finito di vederlo” disse Ry
“Quale avevate scelto?” chiesi io.
Insistevo, volevo sapere.
Che avessero visto un film d’amore? No avrebbero finito per scopare alla fine.
“Horror” disse lei con aria schifata.
Questo superava di gran lunga il film romantico. Il modo in cui Lei lo disse mi fece capire che non adorava particolarmente gli horror.
Peggio! Quello schifoso bastardo di Ry…
Le era stato vicino… e chissà quanto vicini erano stati.
Cercai di cacciare quei pensieri e annuii semplicemente a ciò che mi aveva detto Lei.
Ma ora c’ero io.
Ero io ora a controllare la situazione.
“Io vado un attimo in bagno” disse lei.
“Sisi, al piano di sopra, la terza porta a destra” disse Ry.
 
 
Quando lei se ne andò, chiesi a Ry del buon vino.
FINGEVO.
“Ehi amico c’è del vino?”
Sapevo che era in cantina.
FINGEVO.
“Si… lo dovrei andare a prendere dalla cantina”
Sapevo che ci avrebbe messo molto tempo.
FINGEVO.
“Ora ci vado… 15 minuti e sono qui” mi disse sorridendo.
FINGEVO.
Volevo solo restare solo con lei.
Volevo torturarla.
Lei.
Non lo so perché.
Volevo solo darle fastidio.
Appena Ry se ne andò, salii e mi posizionai davanti alla porta del bagno. Appena questa si aprì di poco, feci forza ed entrai buttando dentro lei, spingendola poi contro la parete. Lei sembrò sorpresa del mio gesto e solo dopo poco riprese a respirare regolarmente.
“Ma sei scemo?” fece lei
“No, David”
“Non sei divertente, mi ha fatto prendere un colpo!”
“Che sarà mai… in confronto al colpo che mi hai fatto prendere tu!”
“Cosa?” mi guardò corrugando la fronte
“Non far finta di non sapere. Allora…”iniziai soffiandole a pochi centimetri dal volto.
“Con Ry?” chiesi io
“Affari miei” rispose lei risoluta ma a disagio per quella distanza
“Ripeto…con Ry?” e le poggiai la mano sul fianco
“Nulla”
“Cosa nulla?”insistetti facendo aderire i nostri corpi
“Non è successo nulla”
“Non mi hai capito… che provi per lui”
“Affari miei, ripeto”
“Risposta sbagliata…sono anche affari miei”
“Perché?”
“E’ il mio migliore amico” dissi la prima cosa che mi venne in mente.
“Chiedilo a lui allora” disse riprendendo il controllo della situazione. Si staccò bruscamente da me, infastidita. Approfittò di quegli attimi di distrazione e se ne andò.
 
 

 
**AUTRICE**
Ragazze sono in ritardo di un mese, lo so! Il capitolo era già pronto da un pezzo ma non l’avevo pubblicato perché non mi convinceva! E non mi convince tutt’ora! Ma bisogna continuarla ‘sta storia, no?
Ditemi che ne pensate :)
Baci
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 .Perfect ***


Photobucket

Capitolo 11. Perfect

 
 
POV’s HELLEN
Mi stava iniziando a dare sui nervi, sul serio! Non ce la facevo più. C’era sempre lui di mezzo.
Arrivata in salotto iniziai a sistemare un po’ le cose che avevamo lasciato in disordine. Subito dopo, arrivò Ry con del vino.
“Ehi ma che fai? Vino?” chiesi io
“Si, richiesta di Dav… sai io e lui ne andiamo pazzi” disse poi sorridendomi
“Uh, capisco!”
“Ne verso un po’ anche a te?”
“Perché no?!” chiesi retorica.
Mi sorrise e si diresse in cucina per stappare il vino.
Qualche minuto dopo iniziai a domandarmi dove fosse finito David lo stronzo.
Senza neanche farlo a posta, comparve poco dopo dalla porta, con il suo solito ghigno strafottente.
 
Eh nello stesso momento tornò in salotto Ry con tre bicchieri di vino.
Non lo avevo mai particolarmente amato per il suo sapore ma, quando capitava, lo prendevo.
Ci sedemmo tutti e tre davanti al camino con dei cuscini enormi. Iniziammo a chiacchierare gustandoci dei cioccolatini e scherzando.
David non diede più nessun fastidio e vederlo in quel modo, diverso da quello che mostrava sempre, faceva un certo effetto. Era una persona quasi… piacevole. Anche se le battutine non mancavano mai.
Erano passate le ore e si era fatta notte fonda. Io ero anche un po’ brilla per il troppo vino.
“Beh ragazzi io vado a dormire se non vi dispiace” dissi.
“Certo, aspetta che ti faccio strada!” mi disse Ry.
Gli sorrisi e ci incamminammo verso il corridoio. Si fermò davanti ad una stanza. Aprì la porta e accese la luce!
“Ecco qui” disse lui sorridendo.
“Ma tu..” iniziai.
“Tranquilla, se non vorrai, non dormirò con te! Mi accontenterò!” disse lui
“No, ma che dici… non devi farti problemi… infondo noi siamo… amici?” dissi io.
Perché eravamo amici, giusto? Solo amici, vero?
“Certo… ora cambiati e mettiti a dormire. Io arrivo tra poco” mi sorrise e se ne andò.
 
#POV’s David
 
Avevo passato una bella serata…
Tra chiacchiere e risate varie si era fatta notte fonda.
“Beh ragazzi io vado a dormire se non vi dispiace” disse Lei.
Oh, ti accompagno io… vorrei stringerti a me tutta la notte, punzecchiarti e farti arrabbiare come sempre. Mi piace quando fai l’arrabbiata, sei così sensuale.
“Certo, aspetta che ti faccio strada!” disse s’un tratto Ry che mi risveglio da qual momento di trance.
Non li avrei seguiti… non ce n’era motivo infondo, giusto?
Ma quella ragazzina aveva qualcosa di differente, qualcosa che mi faceva essere possessivo con lei. Ed ero arrivato a dubitare anche del mio migliore amico.
Per fortuna, quest’ultimo, dopo poco, entrò nel salone …sorridendo.
“Perché sorridi?” chiesi io scettico
“Oh nulla” disse lui scuotendo la testa.
“Dai, sai che puoi dirmelo, siamo amici no?” la misi sul piano ‘fiducia’.
“Certo… nulla Hel mi ha detto che se dormivo con lei non ci sarebbero stati problemi” disse poi.
“C-cosa?” chiesi incredulo.
“Si, la amo sempre di più quella ragazza”
“cosa?” ribadì io sgranando gli occhi.
“Dai non in quel senso! Che hai capito! Solo che è… diversa ed è un’ottima amica. Sto avendo un bel rapporto con lei. Perché amico, che succede?”
“No, nulla….” Dissi acido.
Andai in cucina per portare i bicchieri e i piatti sporchi che avevamo usato.
Mi faceva rabbia tutto. Che lui dormisse con lei. Che lui la potesse trattare così. Che lei non lo allontanasse affatto. Anche se avrei dovuto fidarmi di Ry… ma qui si tratta di quella stupida ragazzina.
 
“Ehi amico” disse Ry entrando in cucina.
Mi voltai verso di lui.
“Dimmi” dissi io indifferente.
“Che succede?”
“A me? Nulla”
“Ah si? Sicuro che qualcosa non ti infastidisca?”
“Sicurissimo”
“Dici?”
“Si, dico”
“io non credo”
“Basta Ry! Vuoi sentirti dire che mi da fastidio di come tu ti comporti con lei? Del fatto che dobbiate dormire insieme stanotte? Di come lei si comporti con te? Beh, si, l’ho detto”
Lui rise in tutta risposta.
“Sei un idiota amico” disse lui.
Lo guardai truce.
“Lei ti piace” disse poi.
“Affatto… mi da solo fastidio, è diversa la cosa”
“E’ esattamente la stessa cosa”
Non risposi. Ero comunque arrabbiato.
“Comunque, se ti fa star meglio, non dormirò con lei stanotte” disse lui.
Rimasi indifferente per fargli capire che non mi sarebbe importato nulla ma … dentro? Sprizzavo di gioia. Illogica come cosa.
 

 
 
**AUTRICE**
Ehilà ragazze! Come va?  A me tutto abbastanza bene! Allora ecco a voi il nuovo capitolo! Niente di che? Forse. Ma recensite perché voglio sapere che ne pensate voi della storia. Spero vi stia intrigando sempre di più. Non pensate che il nostro Dav sia un tantino esagerato? Io lo penso e penso che non starà affatto fermo durante la notte haha… non anticipo nulla! Comunque un bacio e alla prossima
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 .Why? ***


Photobucket

Capitolo 12. Why?

 
 
#POV’s HELLEN

Ry aveva detto che mi avrebbe raggiunto per dormire.
Dunque, mi cambiai velocemente indossando solo una maglia larga come pigiama e mi misi sotto le coperte. Avevo sonno, tremendamente sonno e i miei occhi iniziarono a socchiudersi lentamente.
Ero ancora in dormi veglia quando sentì il materasso abbassarsi. Non mi girai neanche consapevole del fatto che dovesse essere arrivato Ry. Non mi feci troppi problemi… eravamo amici, insomma.
 
Basta, ero sprofondata nel sonno.
 
POV’s David
 
Ry mi aveva mostrato la stanza dove dormire. Avevo messo lì le mie cose. Poi, feci finta di andare in cucina per prendere un bicchiere d’acqua, ma lo feci solo per controllare che Ry non stesse dormendo accanto a Lei. Non che non mi fidassi del mio migliore amico, ma volevo accertarmene io in prima persona.
Aprii la porta e nell’ombra riuscii a scorgere un solo corpo disteso sul letto.
Mi soffermai con lo sguardo sul suo profilo, i suoi capelli. Mi feci avanti ed entrai nella stanza, senza motivo.
Non capivo neanche io che stessi facendo ma… mi avvicinai.
 Alzai le coperte e mi misi al suo fianco facendo meno rumore possibile per non svegliarla. Lei si sistemò ancora meglio nelle coperte, segno che non fosse completamente addormentata. Però, per fortuna, non si girò verso di me. Che pensasse fossi Ry? Non lo so, ma nel caso, la cosa mi diede terribilmente fastidio.
Perché succedeva tutto a me?
Perché mi stava succedendo proprio QUELLO?
Non lo so, ecco, non lo so.
Dal primo momento che avevo visto quella ragazza, avevo provato un certo senso di attrazione nei suoi confronti. Nel senso che… oh neanche io so come spiegarmi.
So soltanto che sentivo un forte senso di protezione nei suoi confronti e il fatto che a lei stessi sulle palle… mi dava fastidio perché faceva la acida.
 Perché non poteva comportarsi con me come faceva con Ry? Beh perché ero io, no?! Comunque sia, appena si addormentò del tutto, mi avvicinai a lei. Osservai la sue spalle coperte dai suoi lunghi capelli e per un attimo mi incantai.
Mi avvicinai ancora di più a lei. Le mie gambe incontrarono le sue e solo allora notai che non indossasse i pantaloni! In quell’instante la presi tra le mie braccia. Eh se ci fosse stato Ry? Qui con lei mezza nuda? Basta pensarci! Avrei dovuto fare un bel discorsetto a Ry! Se non avesse tenuto a bada le sue mani… avrei saputo cosa fare.
In quella posizione, le mie labbra si trovavano ad un palmo dall’incavo della sua spalla.
Chiusi gli occhi, inspirai il suo profumo e le baciai il collo.
Okay, basta! Ora può bastare. Mi allontano dal suo corpo caldo, mi giro e mi metto a dormire.
Va beh si fa per dire ‘dormire’ perché restai sveglio tutta la notte con quel costante, dolce profumo che inondava le mie narici.
 
POV’s Hellen
 
 
I primi raggi di sole erano comparsi nel cielo e mi iniziarono ad illuminare il viso.
Aprii gli occhi con molta fatica. Ero stanca, feci uno sbadiglio, richiusi gli occhi e mi girai dall’altro lato. Arrivai contro il petto di qualcuno. Era così caldo. Sapevo fosse Ry anche se… doveva aver cambiato il suo profumo. Era buonissimo. Mi accoccolai al suo petto e mi riaddormentai. Ero troppo stanca.
 
POV’s David
 
Appena sentii le sue mani stringere la mia maglia e accoccolarsi a me, spalancai gli occhi. Non ci potevo credere. Se da un lato la cosa mi faceva piacere in quanto stavo bene, da un altro lato mi innervosiva perché sapevo che lei pensasse fosse Ry. Ahhh!
Dovevo mettere in chiaro tutte le idee che avevo in testa! Non sapevo più che pensare o fare. O meglio, fare si! Infatti l’avevo stretta a me, immediatamente. Ma perché? Perché lei? Perché proprio io? Perché noi?
Oltre al fatto che mi desse un fastidio enorme quando stesse con altri, faceva anche la stronza.
 
“Mmm” mugugnò lei
Io non dissi niente. Piano piano però, iniziò ad aprire gli occhi. Diedi un’occhiata all’orologio ed era passata già un’ora da quando si era avvicinata a me.
Appena aprì gli occhi definitivamente, si staccò da me e si alzò dal letto.
Ah che dolore.
“Ma che ci fai tu qui?” fece lei
“Come? Non ricordi?”
Fece segno negativo con la testa.
“Beh …” verità o meno? “sei stata tu a chiedermi di restare e io mi sono limitato a starti vicino” semiverità.
“Non può essere…”
“perché mai?”
“perché io…”
“tu?”
“niente… ora potresti lasciarmi sola?”
La vidi affranta. Avevo fatto qualcosa di male?
Non aveva neanche alzato la voce. Che le era successo?
Non era più la mia Hel. Oddio sono arrivato a considerarla mia. Sono messo male ragazzi.
 
“che succede?” chiesi io
“Nulla, sul serio. Ma lasciami sola ora David”.
Un nome, il mio nome. Aveva pronunciato il mio nome. Ma l’aveva fatto con così tanto disprezzo che ne ero rimasto deluso.
Mi avvicinai a lei.
“che succede?” ribadii io
“nulla sul serio”
Eh no ragazzina! Non puoi rispondermi così. Le presi i polsi e l’attirai a me. Da vicino potevo vedere i suoi occhi verdi ancora più belli… ma questa volta c’era tristezza.
“Perché non me lo vuoi dire?”
Era tutto un perché! Non la capivo, non capivo lei e non mi capivo da solo. Brutta cosa!
“Io…” iniziò…

 
 
 
**ANGOLO AUTRICE**
1. Sono in ritardo
2. Che ne dite?
3. Che ne pensate di David?
Un bacio
Claudia**

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 .Matt. ***


Photobucket

CAPITOLO 13 .Matt.



“Sono fidanzata David” continuò.
Ecco che sganciò la bomba.
E io che mi preoccupavo del mio migliore amico. Ma la domanda più importante era: Perche lo stavo facendo?
Tutto ciò non aveva senso. Anche il fatto stesso che mi interessassi a lei era illogico….ed era fidanzata! Anche se ciò che sentivo era sbagliato, mi faceva male, terribilmente male sapere ciò.
 
Le lasciai i polsi e uscii dalla stanza senza dire nulla.
Andai in cucina, preparai la colazione e dopo aver salutato Ry me ne andai.
Avevo bisogno di tempo, avevo bisogno di pensare.
 
#POV HELLEN
 
L’avevo detto. Finalmente gli avevo confessato questa cosa. Alla fine però non so neanche il motivo per cui l’ho fatto. Chi era David Sparks? O meglio, chi era lui per me?
Beh non so proprio rispondere. So soltanto dire che ho capito una cosa: non amavo realmente Matt, anche se la cosa mi faceva stare terribilmente male.
Stetti ancora un po’ sul letto, per pensare.
Dopo parecchio tempo sentii bussare alla mia porta.
“Chi è?” chiesi
“Sono io” disse Ry
“Entra pure” dissi
“Ehi… che hai fatto?”
“Sono… confusa”
“In che senso? Ne vuoi parlare?”
“Si… ho bisogno di sfogarmi con un vero… amico” dissi sorridendogli.
Si sentì lusingato da quel mio complimento.
“Beh” iniziai ma mi bloccò.
“Non ora! Fatti una doccia, vestiti e andiamo fuori a pranzo. Mi racconterai tutto con calma”

Gli sorrisi veramente grata e dopo poco uscii dalla stanza.
Mi spogliai ed entrai nel bagno.
Feci una doccia abbastanza breve. Stare  più tempo sola significava per me pensare e ora non volevo affatto farlo. Mi preparai indossando un paio di jeans, maglioncino e converse e andai in salone dove Ry mi aspettava.
 
“Andiamo?” fece
“Ceto” risposi.
Uscimmo di casa e prendemmo ancora una volta la moto.
Arrivammo in un ristorante molto carino, prendemmo un tavolo per due e ci accomodammo.
“Allora…” iniziò “cosa ti turba”
“Ry io non ci capisco più niente. Sono fidanzata ma…”
“Ma?”
“Penso di non amarlo sul serio?”
“E da cosa l’hai capito”
“Dal suo sguardo”
“Del tuo ragazzo?”
“No, di….David” dissi
“Come?”
“Non lo so ma quando mi guarda è come se perdessi ogni mia certezza. Beh vedi… ci siamo scambiati un bacio. O meglio, lui mi ha baciata”
“Mmm e?”
“Eh… non lo so Ry, aiutami”
“Calma bambolina. La prima cosa che devi fare è chiamare Matt e lasciarlo. Non sei molto presa da lui da quanto ho visto. Deve essere un vero finocchio quello con cui stai. Io non lascerei mai che la mia ragazza andasse via, da sola, dall’altra parte del paese”
Scoppiai in una sonora risata e sorrisi grata a Ry per avermi tirato su il morale.
“Forse hai ragione” dissi
“Togli quel forse” disse “ecco” continuò porgendomi il cellulare.
“Cosa?”
“Chiamalo”
“Ora?”
“Si”
“Ma da loro saranno le 4 di notte ora”
“Chiamalo”
 
Composi il numero.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Nessuno  rispondeva.
“Dai Ry probabilmente sta dor…”
E a quel punto qualcuno rispose! Non si trattava certo di Matt. Affatto. Quella era una voce femminile che non apparteneva né a sua madre, tantomeno a sua sorella.
Chi era quella ragazza che aveva risposto?
“Chi è?” disse con voce molto assonnata..
“Chi è lei più che altro!?” chiesi io alzando leggermente la voce.
“La fidanzata di Matt.,. tu?”
Già il fatto che mi desse del tu mi indisponeva in quanto non manteneva le distanze e si metteva subito in confidenza.
“Come prego?” chiesi io
“Si, la fidanzata di Matt!” disse lei molto convinta e con un tono di voce…soddisfatto?
“E lui dov’è ora?” chiesi io
“Dorme” disse lei
“Comunque sia gli puoi lasciare un messaggio?” chiesi io
“Dimmi”
“Digli solo… auguri da parte di Hellen” dissi io
“Certo ma tu chi sei?”
Non le risposi neanche e le chiusi il telefono in faccia.
Che doppiogiochista che era stato! Non ci potevo credere! Sul serio…aveva avuto il coraggio di tradirmi? Non ero gelosa, affatto (altra dimostrazione del fatto che non lo amassi affatto), più che altro ero delusa e…arrabbiata.
Nessuno si può prendere gioco di me così, tantomeno lui,
“Allora?” mi chiese Ry visibilmente confuso in volto.
“Non ci crederai! Sta con un’altra e perlopiù questa tipa mi ha anche risposto al telefono. Sicuramente avranno passato la notte insieme”
“Che bastardo” disse lui
“Già”
“Come stai?”
“Bene, credo. Mi sento solo delusa, nient’altro”
“Non ti da fastidio che stia con un’altra?”
“No e oggi l’ho capito  davvero. Non sono mai stata veramente innamorata di lui”
Mi sorrise “Bene ora che si fa?” disse lui
“Ah non lo so… andiamo in discoteca stasera”
“Si, voglio pensare ad altro stasera”
 
E avrei sul serio pensato ad altro. Mi sarei solo divertita.
“Andiamo in una discoteca nuova  dove si ballano principalmente balli caraibici?” mi chiese
“mm interessante.. ma io non so ballare quella roba”
“Andiamo sei molto sensuale… basta farsi guidare dalla musica” disse
Arrossii per il complimento. “E perché vorresti andare proprio lì?” chiesi
“Beh sai quante ragazze sexy che ci sono?!” chiese retoricamente con molta ovvietà.
Risi e dopo di che gli chiesi “Ma…posso portare con me Joy?”
“Se proprio devi” disse lui.
“Se non viene lei non vengo io!” dissi
“Va bene!” disse anche se fece una piccola smorfia di disapprovazione.
“Io non capisco proprio l’odio che c’è tra voi due… vedrete che chiarirete!” dissi convinta.
Sorrise poco convinto delle mie parole.
Secondo me lui ci teneva sul serio a lei e avrei fatto di tutto pur di farli riavvicinare.
“Beh io vado che mi devo preparare” feci
“Ma scherzi?” chiese
“Affatto”
“Ma mancano 4 ore alle 22.00”
“Appunto… è tardi”
“Ahh le donne”
“Si si, ma io ora devo andare, ciao macho”
“Haha ciao bambolina”
 
Gli diedi un casto bacio sulla guancia e tornai al campus con un taxi.
Informai Joy della nostra uscita omettendo il fatto che ci sarebbe stato anche Ry e iniziammo a prepararci.
Cosa mi sarei dovuta aspettare da quella serata? So solo che avevo voglia di bere, molta voglia di bere.
 

 
 
**ANGOLO AUTRICE**
 
Lo so, sono in un ritardo bestiale. Non ho scuse ma tra una cosa e l’altra ho proprio tralasciato la storia.
Sinceramente avevo anche pensato di cancellarla in quanto non sono propriamente soddisfatta dei primi capitoli. Ma va beh.
Ora però mi piace la piega che la storia sta prendendo. Le cose si fanno sempre più interessanti xD
E’ da questa mattina che volevo pubblicare il capitolo ma non riuscivo a scrivere nulla di sensato.
Giustamente l’ispirazione mi viene la sera tardi quando sono mezza morta. Mi ritrovo alle 23:30 ancora a scrivere, basta hahaha xD
Comunque sia, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Domani inizio a buttare giù il prossimo capitolo e chissà riesco a pubblicarlo entro pochissimo (3 giorni massimo)!! Speriamo!! Lo faccio per farmi perdonare per questo enorme ritardo! Nulla ora voglio solo sapere che ne pensate, tutto qui!
Un bacione
Clau_red

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1498314