She's not afraid.

di ehilovato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Can't say no. ***
Capitolo 3: *** Another one. ***
Capitolo 4: *** Only the stars as witnesses. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Figlia di un avvocato ricco e potente. 'Che fortuna!' direte voi? Beh, 'che disgrazia!', dico io.
Amata e coccolata da tutti, fin da bambina. Non mi mancava nulla. Ogni stupido vestitino firmato compratomi da mia madre riusciva a rallegrarmi la giornata. 
Ripensandoci, c'è rosa ovunque nella mia infanzia; miriadi di unicorni, arcobaleni, fate...insomma, una presa per il culo bella e buona.
A distanza di tempo, ora so che il rosa, gli arcobaleni, il trucco e i vestitini firmati, non mi appartengono. Ai tacchi alti e provocanti preferisco un paio di converse bianche e comode. 
Ai vestitini succinti preferisco una felpa con un paio di jeans. Così come alla messa in piega e al trucco preferisco un viso acqua e sapone e dei capelli disordinati, al massimo raccolti in uno chignon. 

 

'Allora signorina?'
'Pà, lascia perdere il cazziatone eh!', 
risposi con aria superba, chiudendo lo sportello della macchina.

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Capitolo 2
*** Can't say no. ***


Uscimmo dall'ufficio del preside e lasciammo l'edificio scolastico.
Raggiungemmo l'auto ed entrai, sbattendo con forza lo sportello. Non degnai mio padre di un benchè minimo sguardo.


'Dì un po', che ti prende Lydia?'
'Che dovrebbe prendermi?'
'Ma lo vedi come ti comporti? Te ne rendi conto? Io credo di no! Convocato dalla preside per una rissa!', mi urlò contro. Silenzio. 'Che ti prende, tesoro?', aggiunse poi con voce più pacata.
'Rissa? Non ci siamo storte un capello! Davvero pà, rilassati, non c'è nessun problema!'
'Non c'è nessun problema? Lydia Allyson Tomlinson, guardami quando ti parlo!'
Dio, quanto non sopportavo quando mi chiamava per nome e cognome!
Le sue ramanzine poi, avevano lo straordinario potere di farti sentire in colpa manco avessi ammazzato qualcuno! 

'No papà, nessun problema!', ribattei.

Arrivammo a casa.
Scesi dall'auto e mi affrettai ad entrare. Buttai lo zaino a terra e salì di corsa le scale. Sentì una musica e delle voci a dir poco armoniose provenire dalla stanza di Louis. 
Ah sì, dimenticavo di dirvi che ho un fratello maggiore, per l'appunto, Louis.
Tanto simili quanto diversi, lui amava il divertimento e le avventure quasi più di me. Lo avevo sempre stimato, fin da bambina, c'era sempre per me.
Non dava granchè peso alla scuola e proprio per questo lo trovai a casa quel giorno, con i suoi amici: Harry, Liam, Niall e Zayn. 
Già, Zayn. Ero cotta del pakistano dalla terza elementare e tutt'ora, ogni tal volta ci rivolgevo parola, avevo paura che il cuore potesse uscirmi dal petto.


'Ma cazzo, che stiamo a Sanremo?', gridai, facendo irruzione nella stanza di Lou.
Smisero di suonare.
'Lydia!'
'Che vuoi?'
'Scusa se questa è la mia stanza e queste sono le nostre prove!'
'Ow, davvero? Che stavate suonando?', dissi incuriosita, avvicinandomi al foglio di carta che teneva in mano il pakistano. 'Mh...Last first kiss? Non sembra male, mi accompagnate?', dissi, facendo cenno a Niall di suonare la chitarra.
Cominciai a cantare, seguita subito da quelle loro voci di cui ero innamorata. Non ero realmente consapevole di cosa stesse succedendo data l'emozione.
Arrivò il pezzo di Zayn, ma non me ne resi minimamente conto. 
'Oddio, scusami, davvero!', dissi dispiaciuta.
'No, no. Ehi, non preoccuparti! Si poteva cantare anche in due eh!', mi disse tranquillizzandomi.
'Beh sì, forse, ma qui non centro niente, quindi meglio se tolgo il disturbo!'
'Mannò, dai...'

Non sentì il pakistano finire di parlare. Uscì, lasciandomi alle spalle quella musica e raggiunsi la mia stanza.
Mi buttai a peso morto sul letto, poi presi il telefono e decisi di chiamare Ashley, la mia migliore amica, per stare un po' insieme.
Neanche dieci minuti e la sentivo già salire le scale.


'Ehi!'
'Ehi Ash!'
'Mi spieghi cos'è successo oggi a scuola?'
'Mah niente, solo che quella stronza di Jennifer mi ha provocata! Solo perchè s'è girata mezza scuola non se la deve tirare troppo!'
'Perchè ti avrebbe provocata, scusa?'
'Penso che sappia o che comunque abbia intuito cosa provo per Zayn e il fatto che lei ci sia stata insieme, beh...vabbè, non le sto molto simpatica!'
'Ma perchè scusa, tu e Zayn state insieme?'
'Ma che cazzo dici Ash? No, assolutamente no! Proprio per questo non capisco perchè tutto questo astio nei miei confronti.'
'Foooorse sa qualcosa su Zayn...'
'Tipo?'
'Chissà, magari sa anche cosa prova lui per te!'
'Ma vaaaaaaaaaa!'

Ecco, di nuovo quella paura. Il mio cuore sarebbe di nuovo potuto schizzare fuori dal mio petto da un momento all'altro.
Il pakistano...oddio. Zayn Jawaad Malik? No, non potrebbe mai essere e non devo iniziare con i film mentali...troppo tardi! Il mio cervello non aveva minimamente calcolato il mio ultimo pensiero e già era intento a partorire film da premio Oscar!


'Lydia!', la voce di Ashley mi riportò alla realtà.
'Si okay, ci sono.'
'Menomale!', disse, scoppiando a ridere. 'Sai che stasera c'è una festa, vero?'
'Una festa? Che festa?'
'Payne, credo.'
'Davvero? Lou non mi ha detto nulla...'
'Beh dai, di qui a stasera c'è tempo per venirtelo a dire!'
'Si, forse hai ragione. Vado a prendere qualcosa da mangiare, ok? Aspettami qui, torno subito'

Mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi la rampa di scale. Contemporaneamente il pakistano usciva dalla stanza di mio fratello.

'Pssss, ehi, ehi!', disse, quasi sottovoce.
'Malik, non sono un gatto! Cosa c'è?', chiesi ridendo.
'Posso sapere come mai oggi sei finita dalla preside? Insomma, per quanto ne so, sei una studentessa modello!'
'Adesso non esageriamo! Ha convocato mio padre per una 'rissa' che di rissa aveva ben poco.'
'Addirittura? E con chi? Signorina Tomlinson, mi stupisce!', disse per poi scoppiare a ridere.
Ecco, me lo sentivo, sarei svenuta da un momento all'altro.
'Jennifer Anderson, la conosci, giusto?'
'Abbastanza...', rispose, cambiando espressione.
'Ecco, mi ha provocata ed io ho risposto a tono, ma non ci siamo storte neanche un capello!'
'Come ti ha provocata?'
'Mah niente, lascia stare, davvero!'
'Qualunque cosa conta su di me...cioè, voglio dire, su noi ragazzi!', disse impacciato.
'Ehmm si, certo, grazie Malik!'
Mossi il piede per scendere le scale, ma fui fermata di nuovo.
'Questa sera vieni, vero?', mi chiese.
Perchè tutto questo interesse nei miei confronti? Non che ci odiassimo, ma nemmeno che fossimo migliori amici!
'Da Liam? Boh, non lo so...'
'Maddai, che stai a fare tanto? Dillo anche ad Ash e venite con noi, no?
ARIAAAAAAAAAA.
'Beh si, dopo decidiamo e vi facciamo sapere.', dissi, appoggiando finalmente il piede sul primo gradino, per poi pecorrere tutti gli altri.

Mio padre era seduto in poltrona. Feci finta di non vederlo e passai oltre, raggiungendo la cucina.
Arrivai di fronte al frigorifero e preparai due sandwich. Chiundendo lo sportello mi ritrovai davanti mio padre.


'Dove dovreste andare quindi stasera?'
'Si, forse da Liam...', dissi, fingendo poco interesse.
'Liam Payne? Ma viene anche tuo fratello?'
'E' uno dei suoi migliori amici papà!'
'Ah, beh si, certo...a che ora pensi di tornare?'
'Allo stesso orario di Lou, mi accompagna lui con la macchina!'
'Ma...'

Non lo feci finire di parlare. Lo baciai sulla guancia, presi i sandwich e raggiunsi camera mia.

'Finalmente eh!', ribattè Ashley.
'Mi ha fermato Malik sulle scale! Ah, e mi ha detto della festa di stasera...', dissi, mordendomi il labbro inferiore.
'Che cosa? Una festa? Stasera? Da chi?'
'Ma come da chi?! Ash, me l'hai detto tu neanche dieci minuti fa!'
'Aaaaahn si, da Payne?', disse scoppiando a ridere. Che svalvolata!
'Menomale che c'hai sedici anni eh!', le dissi scoppiando in una fragorosa risata.
'Ma allora dobbiamo decidere che metterci!?', disse raggiungendo il mio armadio. Cominciò a tirar fuori indumenti che avevo scordato avessi, neanche stessimo a Narnia!
'Si, ma Ash, mo' non ti fomentare!'
'Io, fomentarmi? Macchè!'

Mi rispose senza degnarmi di uno sguardo tanto era l'impegno che ci stava mettendo per trovarmi qualcosa da mettere.


Lydia:




I ragazzi:





Ashley (amica di Lydia):




Padre di Lydia e Louis:



HOLAAAAAAAAA; 

innanzitutto, vorrei ringraziare chi fino ad ora ha recensito e anche chi, forse per la troppa timidezza ihih, legge, ma non recensisce...... non mordo, tranquilli. *appare l'aureola*
AHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH no okay, bà.
vi avviso, anche se è un avviso irrilevante, che dal prossimo in poi cambierò grafica mhfj

ci sarete ancora al prossimo capitolo? carichi come sempre?
vi amo troppo forevah and evah fjfbgj



- la vostra scrittrice, giuls.

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Capitolo 3
*** Another one. ***


"Mh, questo no! Questo nemmeno! Questo...assolutamente no! Mhh, e neanche questo..."
"No vabbè, fai prima a farci un falò con i miei vestiti eh! Manco Enzo e Carla di Real Time so' così bastardi!"
"Simpatia portami via, lontaaaaaaano! Non è colpa mia se hai dei gusti atroci!"                
"Ma perchè non ho un amico gay che mi dica tutto il tempo 'sei fa - vo - lo - sa'", esclamai sghignazzando, portando le mani al cielo.                                                      
"Attenta eh, qualcuno potrebbe innamorarsi della tua sofisticata delicatezza!"
Sentì la voce di Liam, seguita dalle risate soffocate dei ragazzi. Erano tutti e cinque sulla porta, intenti a ridere.
Mi voltai e Ashley mi fissò. Zayn poi mi fissò, seguito dagli sguardi degli altri quattro.
Minchia vi fissate tutti? Io boh.                                                                                                                              
"Beh si, in effetti hai la delicatezza di un elefante in una cristalleria", disse quel simpatico di mio fratello, seguito anche lui dalle risate di tutti i presenti, compresa Ashley.                         
"Da quanto tempo siete lì?", dai, dai, sentiaaaaamo.                                                                                     
"Quanto basta...", rispose Zayn, con voce più sensuale del solito, mordendosi poi il labbro inferiore. Quel pakistano mi voleva proprio male.                               
"Quanto basta per una portata in piena faccia, pakistano?!", dissi. Risate.
Vidi Liam dargli una gomitata mentre Zayn rideva imbarazzato, mentre torturava il suo povero, bellissimo e sensuale mento.
"Qua dentro sembra esserci passato Attila! Deduco che verrete anche voi stasera, no?", esclamò ridendo Liam, rivolgendosi a me e a Ashley, ancora intenta ad insultare il mio povero guardaroba.                                                                        
"Sei perspicace, eh Payne?!", scoppiai in una risata.
"Simpatica sta' ragazza...", disse ridendo, rivolgendosi verso mio fratello.
"Mi amano tutti!", no vabbè, l'ho detto davvero? Lydia, che cazzo dici?
"Mo' non esageriamo!", aggiunse il pakistano.
"Ah si?", mi avvicinai, fingendo di essere incazzata.
"Ebbene si signorina Tomlinson, brutto colpo?"
"Preparate il letto, eheh", disse quasi sottovoce Styles, ridacchiando. Automaticamente io e il pakistano ci allontanammo.
"Vaaaabè ragazzi, ci vediamo stasera, no?", si intromise Ashley, smorzando ogni tipo di conversazione.
"Si, si, ci contiamo eh!", sentii finalmente parlare il biondino. Quel ragazzo era la dolcezza.

Uscirono dalla stanza, lasciando me e Ashley sole con il guardaroba. Mhh, brutta scelta.
"Ma che dovremmo metterci mai? Stiamo a casa di Liam tanto."
"Forse hai ragione, mi sono fatta prendere dall'efuoria" e menomale che l'avevo amesso da sola.

Cominciammo a pettinarci, truccarci e vestirci. 
Già le otto ed eravamo pronte.
Indossavo un paio di jeans chiari, una maglietta bianca accompagnata da un ciondolo a forma di cuore, un maglioncino nero a spalle asimmetriche e, ovviamente, le mie converse bianche.
Prendemmo i cappotti ed andammo a bussare alla camera di Lou.
"Alloraaaa? Siete pronti o no?" urlai.
"Stai shalla eh!" urlò l'irlandese. Si sentirono poi le risate di tutti gli altri, in primis il pakistano.

Si degnarono poi di uscire, finalmente. Quanto ben di Dio! Compreso mio fratello eh. No okay, non esageriamo Lydia, è tuo fratello!

"Quante macchine prendiamo?" chiese Ashley.
"Liam è già là. Tu Lydia vai in macchina con Zayn, tutti gli altri con me!', disse Louis. Mi stava prendendo per il culo?
"Ma ch..." non mi fecero finire neanche la frase che già ci eravamo catapultati fuori di casa, già di fronte alle rispettive auto.
"Ma prego" disse il pakistano, aprendomi la portira. 
"Addirittura così gentiluomo?" chiesi, mentre mi allacciavo la cintura.
"Sono tante le cose che non sai di me"
"Ma davvero Malik?"
"Ebbene si signorina, ma tranquilla, abbiamo tutto il tempo" oh porca puttana, datemi aria se no svengo qui davanti al pakistano.

Capì che eravamo arrivati a causa della musica proveniente dalla casa di fronte alla quale parcheggiammo.
Di nuovo il pakistano mi aprì la portiera, tenendomi la mano per farmi scendere. Uhh, ma che galante che era, chi se lo sarebbe mai immaginato?
Mi incamminai verso il portone, ben cosciente della presenza di Zayn, che camminava dietro di me. Camminando, incrociai più volte lo sguardo avvelenato di Jennifer che aveva visto tutta la scena, fin dal mio arrivo. Probabilmente la cagna era invidiosa, dato che su quei sedili chissà che c'aveva fatto col pakistano.
Entrai, incrociando fortunatamente, Ashley con gli altri e Liam che in mezzo secondo fece gli 'onori di casa'.
Mi fermai poi di colpo, rimanendo quasi imbambolata.
Alla vista di quella persona riaffiorarono fin troppi brutti ricordi. Già, Ryan.
"Ehi, che ti prende?" mi chiese Zayn, impalato di fianco a me. Con la coda dell'occhio lo vidi fissare la mia stessa direzione.
"Ryan?"
"Si, lui è..il mio ex...scusate.." dissi, scoppiando a piangere. Corsi via, rinchiudendomi dentro la prima stanza aperta che trovai.
Qualcuno bussò.
"Chi è?" gridai, con la voce rotta dal pianto.

"Sono Zayn. Lydia, apri!" esclamò. La sua sensuale e bellissima voce, strano a dirlo, sembrava roca, quasi preoccupata.
"Che vuoi Malik? Ti prego, vattene!"
"Non me ne vado da nessuna parte. Lydia, se non muovi il culo ad aprire sta' porta, la sfondo!"

Continuava imperterrito a bussare e ad imprecare il mio nome, pregandomi di aprirgli.
Ma cazzo pakistano, non ti sanguina la mano? 
Tutto inutile. Forse quel suo ciuffo alla Malgioglio gli dava qualche super potere? Uooooh, che figata. No vabbè, piangere mi da alla testa.
Decisi finalmente di fermare quell'agonia aprendogli la porta.
"PORCA PUTTANA", gridai.

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Capitolo 4
*** Only the stars as witnesses. ***


Decisi finalmente di aprirgli la porta, che se avesse potuto parlare lo avrebbe mandato a fanculo per quanti colpi gli stava lanciando.
"PORCA PUTTANA" gridai, ritrovandomi supina, con Zayn addosso.
I nostri volti, ora, lontani un respiro. Tremendamente vicini, intenti a far specchiare i nostri occhi. Era normale perdercisi così tanto? Prendere coscienza, lentamente, di quanto ci si stia perdendo in qualcosa di così inesorabilmente profondo e puro?
Sgranai gli occhi e il pakistano balzò subito in piedi, a causa di un romoroso "ooooooh!" proveniente dalla porta spalancata.
Cazzomerda, Styles!
Con un sorrisone alla Jim Carrey, prese a correre, raggiungendo probabilmente tutti gli altri.
Rimbombò per la casa un fischio assordante, seguito poi dalla voce di Harry amplificata dal macrifono.
"Avevo ragioneeeeee, aveeeeeevo ragione cazzo, sono un fottuto sensitivoooooooooo!", gridò.
Sentimmo quasi tremare il pavimento. Voci e stridolii avvicinarsi.
"Terremoto!" dissi io, senza pensare. Ma checcazzo dico?
"Peggio!" ribattè Zayn, buttandosi a peso morto sulla porta, chiudendola poi a chiave.
Scoppiai a ridere, portandomi automaticamente le mani alla pancia.
"Che soggetto che sei!" dissi poi, continuando a ridere di gusto.
"Davvero ti faccio così tanto ridere?" - disse serio, guardandosi - "beh no, non hai tutti i torti!" rise. Dio, quella risata!
"Sì, parecchio anche!" - continuai - "checcazzo facciamo però? Conoscendo Styles, per lui trovare due persone in.." esitai, imbarazzata.
"In quella posizione, intendi?" concluse lui, ridendo. Si avvicinò, con passo lento, ma deciso.
"Beh sì..." dissi, con un filo di voce.
"Non ci ha visto fare nulla! Se però fosse arrivato cinque minuti dopo, forse..." disse con voce bassa, lasciando trasparire il finale della frase. Sorrise sghembo, trattenendo una risata.
"Ehmm...no!" conclusi io, facendo comparire sul mio volto un broncio che più di tanto broncio non era.
"Ohw andiamo, stavo scherzando piccola", piccola? Uè pakistà, ma tutta sta' confidenza? Si avvicinò, sollevandomi leggermente il mento con le mani. Mi scansai, notando in lui un espressione totalmente differente. Più distaccata, quasi delusa.
"Ora dimmi, da dove pensi di uscire?" chiesi poi, notando la continuità con cui Harry bussava alla porta, continuando a ridere.
"Le mutaaaandine, Malik!" si sentii gridare da fuori.
Le mie guancie presero letteralmente fuoco e il cuore cominciò a martellare, spingendo sempre più forte contro la gabbia toracica.
Notai poi l'espressione del pakistano. Sorrideva sghembo, di fronte a me, senza però degnarmi di un benchè minimo sguardo. Testa bassa, intento a scrutare le sue blazers rosse. Stai per caso arrossendo, Malik?
"Non farne un dramma, sono degli idioti!" dissi sorridendo, avvicinandomi. Si degnò finalmente di guardarmi e di nuovo i nostri occhi presero a specchiarsi.
"Scusami.."
"Ma di che cosa? Ce le ho ancora addosso eh!" - dissi ridendo, cercando di sdrammatizzare. No cazzo Lydia, statti zitta! Porca puttana! - "no vabbè, dimentica quello che ho detto!" conclusi sbuffando, voltandomi verso le finestra.
"Ehi no, va tutto bene. Non sono tipo che si scombussola per queste cose..." - disse per tranquillizzarmi. Rise. Ridi poi anch'io.Cazzo ridiamo? Vabbè. - "comunque, dalla finestra" concluse.
"Dalla finestra cosa?"
"Usciamo dalla finestra!" ribattè.
"Ti da di volta il cervello?" dissi, voltandomi.
"Vuoi restare qui a vita?" - chiese retoricamente. Si avventò deciso sulla finestra, la aprì e si catapultò fuori, sel tetto. - "allora? Hai intenzione di venire?" mi chiese, tendendomi la mano. L'afferrai controvoglia. 
"Che abbiamo risolto?" chiesi, vedendolo sdraiarsi sul tetto color arancione.
"Mh, forse niente, in effetti" eeed ecco a voooi caaaapitan oooovvio.
"E mo' stiamo qui ad aspettare la manna dal cielo, nel frattempo che ci congeliamo!" sbottai.
"Ohw, hai freddo?" mi chiese premuroso. Sbalzò in piedi per togliersi la felpa, per poi porgermela.
"E tu?"
"Io? Non ti preoccupare, se ho freddo, al massimo ti chiedo un abbraccio" - mi rispose, ammiccando un sorriso. Si avvicinò al bordo del tetto e guardò giù - "non è molto alto, vieni?" mi chiese, tendendomi nuovamente la mano.
Ecco, ora passo per quella che si piscia addosso perchè ha paura di saltare da massimo 7 metri.
Lo guardai sconcertata.
"Che ti prende?"
"No, beh, nulla, però..." le parole mi morirono in bocca.
Ero terrorizzata. Alla sua proposta mi si era congelato il sangue nelle vene e la vista si era notevolmente offuscata.
"Hai paura?" chiese, soffocando una risata.
"Che? Paura, io? No!" - esitai - "Forse un po'..."
In risposta ricevetti solo un rumore sordo, attutito dall'erba del giardino.
"Scendi sì o no?" urlò poi, alzando gli occhi verso di me.
"No pakistano, meglio di no!" urlai io in tutta risposta.
"Muoviti Lydia! Se no ti lascio qui!" disse, voltandosi come per andare via.
In quel momento presi la folle decisione di buttarmi, incerta su come e dove sarei atterrata. Sono fin troppo pochi 7 metri per avere così paura, direte voi. Non per me.
Nel momento stesso in cui cominciai a non sentire più nulla di solido sotto i miei piedi, chiusi gli occhi. Una terribile sensazione di vuoto mi colmò improvvisamente lo stomaco. Poi, tutto come prima. O quasi.
Atterrai bruscamente su...Zayn? Uh Gesù!
"Porca puttana, Lydia!" tentò di gridare, non riuscendoci. Cominciò a ridere. Minchia ti ridi che ti sono atterrata addosso? 
"Scusa Zayn! Oddio mio, mi dispiace, scusami!" bofonchiai, quasi ridendo.
"Ohw no, no tranquilla" - disse, tossendo - "ti avevo chiesto di scendere e beh, tu l'hai fatto!" disse, scoppiando a ridere.
Di nuovo, i nostri volti tremendamente vicini. Ci divideva la distanza di un bacio che, probabilmente, nessuno dei due avrebbe avuto il coraggio di dare.
Di nuovo, il cuore cominciò a battermi all'impazzata. La vista offuscata, focalizzata però sui suoi occhi. I respiri di entrambi sempre più rumorosi furono, poco dopo, spezzati.
Le mie labbra cominciarono ad assaporare qualcosa di tremendamente morbido ed esperto. Poco dopo, la sua lingua prese a farsi spazio nella mia bocca, facendo fallire ogni mio tentativo di respirare. Si muoveva esperta, in un movimento rotatorio, poi si fermò. Incominciò bensì a lasciarmi tanti piccoli e dolci baci intorno e sulle labbra, impregnate ormai del suo sapore. Ci staccammo entrambi, visibilmente controvoglia.
"Morivo dalla voglia di provarle, sai?" disse, sorridendo sghembo, facendomi arrossire visibilmente.
"E?" dissi con un filo di voce, esitando, imbarazzata.
"E non sono niente male, piccola" Io ci resto secca! Si avvicinò nuovamente, intento a insediarsi nuovamente sulle mie labbra. Portai la mia mano sul suo petto, allontandolo.
"Ci avrà visto qualcuno?" 
"Mhh, non credo che le stelle faranno la spia" si affrettò a dire, per poi insediarsi nuovamente sulle mie labbra, già pronte ad accogliere di nuovo le sue.






- martina, you're my inspiration, uhuh - 
(poi 'provame a dì che non so' dolce, tzè)

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