Illusions

di Sherlock Holmes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Surprise ***
Capitolo 2: *** A bad situation ***
Capitolo 3: *** Death is the best... ***
Capitolo 4: *** Fear ***
Capitolo 5: *** She ***
Capitolo 6: *** Climb the mirrors ***
Capitolo 7: *** End of the show ***
Capitolo 8: *** So...? ***



Capitolo 1
*** Surprise ***


POV MORIARTY
 
Con il mio solito passo cadenzato, feci il mio ingresso nel vicolo.
La mia ombra si proiettava contro il muro, simile ad una spettrale presenza.
Sorrisi, togliendomi i guanti bianchi e risistemandomi il cilindro sulla nuca.
In quattro passi, fui di fronte al portone tarlato del teatro abbandonato in Fleet Street…
Bussai.
Un istante dopo, il sinistro rumore di cardini mai oliati si diffuse nella stradina deserta.
La porta venne aperta e, di fronte a me, si parò l’Illusionista.
 
Avevo sempre disprezzato soprannomi nel mondo del crimine… Eppure, quel nomignolo si riteneva calzasse a pennello a quel prestigiatore da quattro soldi.
Alto quanto il sottoscritto; magro quanto un chiodo.
I suoi occhi verdi saettavano negli orbicolari, veloci, almeno quanto le sue mani. Abili. Quelle di un ladro.
 
- Oh, professore! Prego, entri…!- esalò l’Illusionista, con la sua voce bassa e suadente.
Alla fine, avevo accettato l’invito di quel mio sottoposto…
Diceva di avere una sorpresa pour moi.
Beh… Se mai quella convocazione si fosse rivelata una trappola, mi sarei dovuto macchiare di omicidio… Di nuovo.
La vittima? Ovvio… L’eventuale traditore.
 
L’illusionista si sfregava di continuo le mani, eccitato…
- Allora…- iniziai, prendendo posto su una delle polverose e lacere poltroncine di velluto scolorite – Di che si tratta?-
- Bene, bene…! Si è già messo comodo, professore! D’altronde, lo spettacolo sta per iniziare…-
Anch’egli si sedette.
Non riusciva a stare fermo… E gli sfuggì una risatina nervosa.
Alzai gli occhi al cielo, spazientito.
- Non mi faccia perdere tempo, Illusionista…- sibilai, minaccioso…
Teatralmente, il ladro, senza smettere di sorridere, batté due volte le mani.
Le tende blu notte del palcoscenico si aprirono…
E, al centro di esso vidi…
La testa, le mani e i piedi di John Watson spuntare da una scatola da prestigiatore…
E un’enorme vasca, sopra la quale pendeva, appeso per i polsi… Sherlock Holmes.

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Capitolo 2
*** A bad situation ***


POV HOLMES
 
“Maledizione, maledizione, maledizione!”
Com’era potuto accadere?
 
Cloroformio.
Il fazzoletto che mi era stato premuto sul viso ne era intriso…
 
Mi ero risvegliato in manette…
Appeso ad una corda.
Le gambe a penzoloni su un’immensa vasca riempita di limpida acqua…
- Holmes!-
La voce del dottore…
Ecco.
Anche Watson era stato catturato.
“Di bene in meglio…” avevo pensato, sarcastico.
Avevo cercato il mio socio con lo sguardo, trovandolo in basso, alla mia destra, sulle assi di legno del pavimento, rinchiuso in una stretta scatola da illusionista…
- Sta bene, dottore?- avevo chiesto.
- Potrei stare peggio… - mi aveva rassicurato - Lei?-
- Il dolore alle braccia temo che presto si farà insopportabile…-
Avevo dunque proteso le mie mani alla corda, per reggermi…
- Resista…-
La voce di Watson si era fatta preoccupata…
- E lei si rilassi, dottore…-
Abbozzai un sorriso al mio coinquilino, per tranquillizzarlo.
In realtà, la situazione era critica…
Cercai di arrampicarmi alla corda, ma mi accorsi che… era rigida
Che dannato trucco era, quello?
Ma certo… Ovvio: corda rinforzata all’interno con del metallo.
Le manette erano bloccate alla sua base…
Cercai di dimenarmi, per oscillare.
Ma mi accorsi di essere esattamente al centro di… un palco: sarebbe dunque stato inutile, dato che non avrei trovato alcun appiglio, ai lati...
 
- Che… Che facciamo, Holmes?- mi domandò, d’un tratto, Watson, vedendo che mi ero immobilizzato; il mio sguardo perso nel vuoto.
Mi morsi un labbro…
“Non… lo so, Watson… Proprio non lo so…”

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Capitolo 3
*** Death is the best... ***


POV HOLMES

Il silenzio del teatro, apparentemente deserto, fu rotto da due voci…
Impossibile non riconoscere, in una, quella del professor James Moriarty…
Sospirai.
“Dannazione…”
D’un tratto, il sipario si aprì.
E in platea vidi occhieggiare Moriarty.
Un sorriso malvagio si dipinse sul volto del mio acerrimo nemico…
Feci buon viso a cattivo gioco.
Ricambiai, dunque…
- Salve, professore!- esclamai, ostentando un tono distaccato…
- Moriarty!- sibilò Watson…
Il professore si sporse verso l’unico altro astante che riconobbi essere… l’Illusionista. Uno dei ladri di Fleet Street.
D’altronde, lo sospettavo, dato il luogo in cui io e lo sfortunato dottore ci trovavamo, nonché gli “strumenti di tortura” a cui eravamo relegati…
- Una sorpresa gradita…- sussurrò Moriarty, ridacchiando appena…
Il ladro si crogiolò nel complimento del suo superiore…
- Che lo spettacolo inizi!- annunciò l’Illusionista…
Quelle quattro parole mi fecero comprendere tutto
“Oh, no…”
Un uomo munito di sega si avvicinò a Watson…
- Ah, per la cronaca… Annuncio al pubblico che non ci saranno illusioni…!- aggiunse il ladro, inchinandosi.
Il sorriso di Moriarty si fece soddisfatto.
- La morte è il migliore degli spettacoli…- sibilò il professore, congiungendo le mani…

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Capitolo 4
*** Fear ***


POV WATSON

Cercai di dimenarmi…
E vidi quell’uomo armato di sega avvicinarsi a me…
- Holmes!- gridai.
- Watson… Che pretende?!-
Per la prima volta nella mia vita, avvertii nella voce del mio caro socio un velo di paura
 
POV HOLMES
 
Non potevo aiutare il mio unico amico, che stava per essere tagliato in due
Mi sentivo… impotente…
Ed avevo paura… Una tremenda paura di vedere il dottore morire davanti a me…  Anzi, sotto di me…
- Watson!- gridai.
Lo sguardo di Moriarty luccicava, nella semioscurità…
Felice nel vedermi soffrire.
- Sganciate l’investigatore!- esclamò l’Illusionista, in un fremito di perversa gaiezza…
Fissai la vasca di vetro sotto di me…
“Oddio…”
- E chiudetelo dentro la gabbia d’acqua. – aggiunse, con un ghigno.
 
Temetti fosse la fine...

L’ultima delle avventure di Sherlock Holmes e del dottor Watson.
Uccisi da trucchi d’illusionismo...

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Capitolo 5
*** She ***


POV HOLMES
 
Uno strattone alla corda.
Alzai la testa, per vedere chi sarebbe divenuto il mio diretto carnefice…
 
Una cascata di riccioli bruni e due occhi verdi.
E un sorriso che ben conoscevo…
“Irene!”
Mi fece l’occhiolino.
E un brillio metallico percorse la corda.
Afferrai la fonte di quel luccichio…
“Le chiavi delle manette…!”
Irene si posò due dita sulle labbra, protendendole poi verso di me… Gettandomi, in tal modo, un bacio.
Senza pensarci due volte, scappò, lesta…
Qualche istante dopo,  la mia amata sbucò dal tendaggio, sparando all’uomo intento a segare il mio coinquilino…
Voleva non solo salvare Watson, ma anche attirare l’attenzione su di sé, per permettermi di liberarmi…
“Grazie, gioia…”
- Chi diav…? Per Diana, inseguitela!- ordinò l’Illusionista ai suoi uomini, con voce rotta.
I suoi piani stavano disfacendosi come un castello di carte colpito da una folata di vento…
 
Trassi un lungo sospiro di sollievo. E così fece Watson, fortunatamente illeso.
 
POV MORIARTY
 
Non mi sfuggì lo sguardo di Holmes… Né, tantomeno, il brillio che era scivolato lungo la corda…
Cos’altro poteva essere, se non le chiavi?
La salvezza di Sherlock Holmes…
Estrassi repentinamente dalla manica la mia due colpi, alzandomi dalla poltroncina…
 
L’Illusionista non comprese…
Stolto.
 
Avrei semplicemente potuto mirare al cuore palpitante del mio nemico… Ma perché far lui un tale favore?
Una morte ben peggiore lo attendeva…
Annegamento.
 
Un primo proiettile diretto alla corda, che si sfilacciò…
 
POV HOLMES
 
Moriarty scattò in piedi.
Aveva capito!
 
Vidi la sua pistola puntata verso di me…
Poi…
Uno sparo.
Credetti fosse diretto a parti vitali del mio corpo, ma…
La corda si rilasciò…
E il secondo colpo ruppe il filo metallico al suo interno.
 
Precipitai nell’acqua gelida…
E il meccanismo fece chiudere la vasca.

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Capitolo 6
*** Climb the mirrors ***


POV WATSON
 
- No! - urlai.
Il mondo mi crollò addosso, quando vidi Sherlock Holmes cadere nella vasca di vetro, colma d’acqua…
Armeggiava con le manette…
“Si liberi… Si liberi in qualche modo, Holmes!”
Iniziai a menar calci alla parte segata della cassa in cui ero rinchiuso…
 
POV MORIARTY
 
Due proiettili nella mia pistola; entrambi usati per spezzare la corda che reggeva Holmes…
Non avevo munizioni per sparare al dottore…
“Dannazione!”
 
POV HOLMES
 
Trattenni il fiato…
Aprii gli occhi, chiusi istintivamente alla caduta.
Attraverso il vetro, vidi il dottore riuscire a fracassare la cassa in cui era stato tenuto prigioniero...
Non persi tempo.
Afferrai  immediatamente le chiavi tra le mie dita sottili, cercando di inserirle nella toppa delle manette…
 
L’acqua rendeva i miei movimenti più lenti e difficoltosi…
 
POV WATSON
 
Mi accorsi che la mia giacca era stata tagliata dalla lama.
Me ne liberai.
Raggiunsi di slancio la vasca, nella quale fluttuava Holmes…
Fortunatamente, lo vidi far cadere le manette…
Era libero.
Cercai di arrampicarmi sul vetro, per raggiungere l’apertura della gabbia d’acqua, in alto…
Ma compresi in quel frangente il significato della frase “arrampicarsi sugli specchi”. Ogni mio sforzo si rivelò inutile…
Poggiai le mani contro il vetro, attirando l’attenzione di Holmes. Mimai con le labbra uno sconfortante: “Non ci riesco!”
 
POV HOLMES
 
Era proprio in questi momenti di estrema tensione che il dottore entrava in panico…
“No, Watson… Si calmi… Respiri!”
Ecco. Il respiro…
Dio, mi mancava l’aria!
Battei contro il vetro della mia prigione, cercando di fargli capire che cosa doveva fare… Ossia romperla.
“Maledizione, dottore! Ragioni! Il vetro non è infrangibile!”
 
POV WATSON
 
Perché Holmes batteva contro la parete, sgranando gli occhi?
Dalla sua bocca, osservai salire le bolle di anidride carbonica…
Poi, lo vidi gridare il mio nome, sbattendo contro il vetro…
Vetro, vetro…
Ma certo!
 
POV HOLMES
 
Provai a nuotare fino a raggiungere l’apertura sulla sommità della gabbia…
Era chiusa… Chiusa!
E le forze mi mancavano, ormai…
 
POV WATSON
 
- Resista, Holmes!-
Afferrai un’asse della cassa, sbattendolo con tutta la forza che avevo in corpo contro la vasca colma d’acqua…
Il vetro si frantumò in mille pezzi, riversando ciò che conteneva sul palcoscenico…
Mio socio compreso.

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Capitolo 7
*** End of the show ***


POV MORIARTY
 
Avevo raggiunto le quinte del palcoscenico…
- Che… ha intenzione di fare, professore?- domandò l’Illusionista che, da buon cagnolino, mi era venuto appresso.
Afferrai una delle lame dal pannello che sfruttava il lanciatore di coltelli…
E la piantai nello stomaco di quell’insulso prestigiatore…
- Odio le delusioni… E ciò che viene lasciato a metà.- sibilai all’orecchio del morente.
Quello che fu mio collaboratore, cadde sul parquet, con un tonfo, nello stesso istante in cui il dottor Watson sfasciò la vasca vitrea.
Pulii il coltello, sporco di sangue, sulla camicia già lurida del ladruncolo…
- Cosa sono intenzionato a fare, Illusionista?-
Fissai attentamente i due investigatori, con un ghigno storto; il coltello tra le dita.
- Beh… Concludo lo spettacolo.-
 
Non mi restava che aspettare il momento più propizio, nascosto nell’ombra.
 
POV WATSON
 
Sentii Holmes tossire e ansimare…
Mi accostai a lui, reggendolo…
- Per fortuna, è ancora tra i vivi!-
Mi ricevetti un pugno in volto.
- L-La testa… Watson!- esalò Holmes - Ce… Ce l’ha! Veda di… usarla la… prossima volta!-
Indeciso se insultarlo per la sua mancanza di riconoscenza o sorridergli, tirai appena le mie labbra.
 
Stava bene, grazie a Dio!
 
POV HOLMES
 
Sorrisi al mio amico, confortato nel vedermi vivo…
E il mio sguardo cadde sulla platea… Vuota.
- Sarà… meglio fuggire, dottore…- sussurrai appena.
Mi misi in piedi, cercando di comprendere che fine avesse fatto il mio peggior nemico…
- Dov’è Moriarty? E… il suo tirapiedi?- chiese Watson, accorgendosi dell’assenza degli spettatori…
Zittii Watson con un cenno.
L’unico suono pareva essere quello delle gocce, che dai miei capelli e dai miei abiti si tuffavano al suolo…
D’un’tratto, però…
Uno scricchiolio, al fondo del palcoscenico…
 
Lui era lì…
Ne ero certo.
Con ogni probabilità, era armato. Ed intenzionato ad ucciderci.
 
Esaminai lo spazio attorno a noi alla ricerca della via di fuga più vicina…
Non mi fu difficile trovarla.
Sorrisi e, baldanzosamente, con le mani in tasca, attesi che il professore si mostrasse…
- Mi auguro che lei abbia un piano, Holmes…- sussurrò Watson, quando vide Moriarty con, nei palmi, due coltelli da lancio.
- Non si preoccupi, dottore…-
Mi spostai lievemente a destra.
- Un’ultima illusione per lei, professore!- gridai, con il tono tipico dei presentatori…
Senza cancellarmi il sorriso dal volto, premetti con il piede una leva nascosta tra le assi…
E, sotto me e Watson, si aprì una botola.
Il tipico trucco della sparizione dell’illusionista…
Che ci salvò la vita.

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Capitolo 8
*** So...? ***


POV WATSON
 
L’avventura sembrava essere stata meno pericolosa, davanti ad una tazza di tè, a Baker Street…
Almeno, a me così pareva.
- Abbiamo rischiato, eh, Holmes?-
Sorseggiai la calda e rinfrancante bevanda.
- Il rischio fa parte del nostro mestiere…- commentò Holmes, afferrando la pipa.
Ridacchiai.
- Io sono un medico, Holmes… Il peggior mio rischio, ora, dovrebbe essere il contagio da parte dei miei pazienti…-
Lui sorrise.
- Oh, no, Watson. Lei è un investigatore. Il socio di Sherlock Holmes.- replicò.
Arricciai le labbra.
- Se così è, allora…- iniziai…
Holmes si accese il tabacco, inspirando il fumo.
Poi, inclinò la testa, fissandomi.
- Allora…?- mi incalzò.
- Allora, dovrei avere la metà dei suoi guadagni come consulente investigativo, Holmes.-
Esalò una nuvoletta scura, che si dissolse nell’aria.
- D’accordo. Avrà, dunque, la metà delle mie ferite.-
Risi, lieve.
- Holmes… Crede che… Moriarty continuerà a cercare di… eliminarci?-
Annuì.
- Ovviamente. Il professore non ama ciò che viene lasciato incompiuto. –
Un mio sospiro.
- Rischieremo di nuovo, con lui, quindi…- osservai.
- Oh, sì… Dobbiamo stare in guardia, Watson. In guardia…-
Improvvisamente, sulle labbra del mio amico comparve un sorriso.
- Mi perdoni, dottore, ma… Devo andare a ringraziare una persona.-
Aggrottai le sopracciglia.
- Se proprio avrà bisogno di me, mi mandi a cercare al Grand Hotel. Stanza 256.-
Scattò in piedi, afferrando il pastrano e gettando un’occhiata… alla fotografia di miss Adler?
- Come ha fatto a… liberarsi dalle manette, Holmes?-
Il mio coinquilino ridacchiò.
- Ha la testa, giusto? La usi, stavolta…!-
E, con quelle parole, si chiuse la porta dello studiolo alle spalle.
Un mio lieve sospiro.
E collegai…
La foto di Irene Adler parve occhieggiarmi dal tavolinetto di Holmes.
- A quanto pare, lei non è solo la musa del mio coinquilino… E’ anche il suo angelo custode…- sussurrai alla fotografia
- Grazie…- sibilai, dedicando a miss Adler un sorriso.

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