A prima vista

di eleuthera
(/viewuser.php?uid=18541)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crepuscolo ***
Capitolo 2: *** Ironia della Sorte ***
Capitolo 3: *** Fuori dal Sogno ***
Capitolo 4: *** L'Altro ***



Capitolo 1
*** Crepuscolo ***


Crepuscolo


Il motociclista bruno sfilò una sigaretta dal pacchetto e se la ficcò in bocca con gesto nervoso.
“Niente che non abbia già visto.” dichiarò sprezzante, dando fuoco alla paglia. La sua mano tremava.
“Non fare il gradasso, Valon.” Ammonì il rosso lanciandogli un’occhiata obliqua.
Il gigante biondo taceva, fissando il chiarore verdognolo che illuminava la notte sotto di loro, il lampo dorato del metallo riverberarsi nella furia di due iridi color sangue.
“Così intenso…” sentì il rosso mormorare, vide Valon digrignare i denti. “Un tale potere…”
Posò sui compagni quello sguardo triste che sempre l’accompagnava.
“È solo un bambino spaventato.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ironia della Sorte ***


Ironia della Sorte


“È così giovane,” mormorò il ragazzo, quasi un sospiro. “Soltanto un bambino.”
Yuugi Mouto, incoronato campione nel Regno dei Duellanti. Una smorfia amara deturpò il viso dell’egiziano mentre accartocciava il ritaglio di giornale e lo scagliava con violenza contro la parete.
“Sarebbe quello,” sussurrò, fremente di collera, “l’essere al quale tutte le mie sofferenze sono state consacrate?” Rise, ogni suono acuto e lacerante come un punteruolo di ghiaccio.
“Rishid,” chiamò poi, ansimante, le pupille dilatate. “Credi che gli dei si facciano beffe di me?”
Il moro abbassò il capo in silenzio.
“Bene,” sibilò l’altro, sprezzante. “Sarà più facile del previsto.”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Fuori dal Sogno ***


Fuori dal Sogno


Era strano, pensò Anzu, levando la polvere dall’orlo della gonna con un colpo secco della mano. Tutto sembrava così diverso da come l’aveva immaginato.
Non c’era poesia.
Il sole bruciava come se volesse scorticarle la fronte. L’aria sapeva di sabbia, ogni boccata pareva scartavetrarle la gola.

E lui, avvolto nel lino blu che soffocava il suo corpo sottile, quasi impacciato sotto il peso dell’oro e dei lapislazzuli, gli occhi velati d’incredula meraviglia… somigliava a Yuugi più di quanto Anzu avrebbe mai creduto possibile.

Sì, era molto diverso da come l’aveva immaginato.

Ma, Anzu decise, questo non era necessariamente un male.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'Altro ***


L'Altro


“Non vorresti un panino?”

Honda voleva urlare.

“… Un tè?”

Basta.

“… Un bicchiere d’acqua?”

Basta. Anzu, lascialo stare.

“Yuugi, ti prego, non hai neanche fatto colazione…”

Basta! Così non lo aiuti, come puoi non vederlo? Così rendi solo tutto… peggio. Fece per alzarsi, ma Yuugi lo precedette, mormorando in fretta le sue scuse prima di precipitarsi fuori dallo scompartimento.

Anzu fu subito in piedi. Honda le afferrò il braccio, scosse la testa con decisione. “Dagli tempo.” E avrebbe voluto aggiungere: Tutto si risolverà, vedrai. Yuugi salverà la situazione. Solo…

Non era affatto sicuro che questo Yuugi fosse quello giusto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=150120