Never let me go

di Smile__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova Vita ***
Capitolo 2: *** Bis di Salvatore in città ***
Capitolo 3: *** Cos'è l'amore ? ***
Capitolo 4: *** Una telefonata sospetta ***
Capitolo 5: *** La sua assenza, il mio vuoto ***
Capitolo 6: *** Avviso! ***
Capitolo 7: *** Il ritorno ***
Capitolo 8: *** Il momento della verità ***
Capitolo 9: *** Amici ***
Capitolo 10: *** Sogni premonitori ? ***
Capitolo 11: *** Così vicini eppure così lontani ***
Capitolo 12: *** La goccia che fa traboccare...l'amore! ***
Capitolo 13: *** A come...Amore ***
Capitolo 14: *** AVVISO ***
Capitolo 15: *** Quando due persone diventano una ***
Capitolo 16: *** Avviso ***
Capitolo 17: *** Avviso ***
Capitolo 18: *** Delusioni e Paura ***



Capitolo 1
*** Nuova Vita ***




Nuova Vita

 

Driiin...Driiin... La mia sveglia stava suonando ed io ero letteralmente immersa nel mondo dei sogni, tant'è che non badai per niente a quel fastidioso e assordante suono, ma me ne pentii molto amaramente.

 

Quando aprii gli occhi erano già le sette e quaranta e io dovevo varcare il cancello della scuola esattamente alle otto in punto. No, dico alle otto!! Neanche speedy gonzales ce l'avrebbe fatta in venti minuti, figuriamoci Elena lentezza Gilbert!

 

Frequentavo l'ultimo anno e in questi nove-dodici mesi mi sarei dovuta impegnare molto, con la maturità non si scherza!

 

Una volta resa presentabile la mia faccia per il primo giorno, uscii di casa cosi rapidamente che dopo pochi passi ero già arrivata davanti all'edificio.

 

Pensai a quanto avrei dovuto studiare quell'anno, ma in un arco di tempo molto breve quel pensiero lasciò spazio ad un brutto ricordo e ad una nuova preoccupazione ... Dopo la morte, recente, dei miei genitori mi ero trasferita a Mistyc Falls una cittadina molto tranquilla e, salvo le quattro mura di casa, non conoscevo praticamente anima viva.

 

Non appena entrai nell'atrio della nuova scuola, vidi una moltitudine di studenti che vagavano per le aule... Sarei mai riuscita ad orientarmi?!

 

Subito dopo mi diressi con fatica verso la segreteria per fornire gli ultimi dati all'istituto.

 

Qui trovai una donna, che con un timbro di voce pacato, mi chiese -Desidera signorina ? -

 

Be' almeno lei riusciva a rimanere calma io, al contrario, ero agitatissima..

 

-Ehm..Ehm..- furono le uniche cose che riuscii a dire. Elena ti vuoi svegliare?! Pensai tra me.

 

-Signorina...- Continuò la donna.

 

Finalmente riuscii a riordinare il caos mattutino creatosi nel mio cervello e a rispondere

 

-Si, mi scusi. Sono una nuova studentessa, mi chiamo Elena Gilbert. Dovrei lasciare questa cartella con gli ultimi dati per l'iscrizione-

 

-Oh.. certamente signorina, dia pure a me- disse gentilmente la donna.- Oggi alla prima ora avrà lezione di biologia, quindi dovrà recarsi nell'aula del professor Brown- Continuò la signora.

 

-Si, grazie per l'aiuto!- dissi prima di incamminarmi verso l'aula di questo Mr. Brown.

 

Dopo aver vagato per almeno dieci minuti, trovai la famosa aula, peccato che la lezione fosse già iniziata. Be' certo erano le otto e un quarto e io avevo fatto quindici minuti di ritardo tra segreteria e cose varie.

 

Bussai prima di entrare e poi aprii la porta, davanti a me vidi una schiera di ragazzi e ragazze che mi stavano fissando! Ottimo Elena! La figura di merda del primo giorno? Fatta! Congratulazioni!

Fortunatamente il professor Brown richiamò la mia attenzione.

 

-E lei sarebbe?- Disse con tono confuso.

 

-Ehm... Salve, sono Elena Gilbert, sono nuova... mi scusi per il ritardo e che non sapevo dove dovessi andare- Grazie al cielo ero riuscita a dire qualcosa.

 

-Ah.. si certo, come no, la signorina Gilbert! Si sieda pure! Guardi, vicino alla signorina Forbes c'e un posto libero- Disse il professore.

 

La ragazza era molto carina e a dir la verità ispirava molta simpatia. Aveva dei capelli biondi, ricci, praticamente perfetti, l'esatto opposto dei miei. Aveva gli occhi azzurri, brillanti, come se emanassero gioia. La sua carnagione era candida, anche da un chilometro di distanza si poteva notare che la sua pelle era come seta. Indossava un abitino blu, chiaro, che arrivava fin sotto il ginocchio e ai piedi calzava delle ballerine bianche. In poche parole la signorina Forbes era una ragazza meravigliosa.

 

Mettendo da parte la vergogna, mi incamminai in direzione del banco libero.

 

Quando arrivai alla mia postazione, la dolce ragazza si presentò.

 

-Ciao io sono Caroline, Caroline Forbes, tu sei Elena, giusto?- Disse sorridendo.

 

Mio Dio anche i suoi denti erano perfetti. Non era possibile. Era bellissima.

 

-Ciao, si sono Elena- dissi allegramente.

 

Nonostante la morte dei miei genitori, nonostante l'ansia, la paura, la tristezza, nonostante tutto, quella ragazza riusciva a mettermi di buon umore e questa cosa mi piaceva. Saremo diventate buone amiche!

 

Finalmente era finita la lezione di biologia, era stata un'ora straziante, un'ora in cui Mr. Brown aveva parlato solo di biomolecole, cellule, protobionti, DNA, RNA. Ero arrivata al limite!

 

-Allora come ti sembra la scuola? - Disse Caroline appena uscite dall'aula.

 

-E' grande e ancora devo orientarmi- risposi scoppiando in una risata.

 

Caroline fece lo stesso e la cosa mi piacque molto. Provavo molta simpatia per quella ragazza e avevo voglia di conoscerla meglio.

 

-Scusa Elena, ora devo andare a lezione di Inglese, ci vediamo la prossima ora a Storia, va bene ?- Disse allegramente.

 

- Certamente- risposi sorridendo.

 

Era da molto che non lo facevo e devo dire che mi era mancata la sensazione di attivare i muscoli facciali. Sentivo qualcosa di diverso nell'aria . Qualcosa stava per cambiare, avrei iniziato una nuova vita.

 

-Ah.. Elena-gridò Caroline.

 

La sua voce mi distolse dai miei pensieri e mi accorsi che stava correndo proprio verso di me.

 

-Elena..Elena..- disse ansimante per la corsa.

 

- Calma Caroline, dimmi- risposi cercando di trattenermi per non scoppiare a ridere. Vederla in quelle condizioni, senza fiato, mi divertiva.

 

-Elena, stasera a casa di Stefan Salvatore c'è una festa di inizio anno, vuoi venire? Cosi conoscerai qualche faccia nuova- disse ansiosa della mia risposta.

 

-Ma.. Io.. Non saprei..Mi sento un po a disagio.. E poi chi è questo Stefan?!- dissi curiosa.

 

- Dai su, non fare storie! Ci saranno molti ragazzi..c a r i n i.- Disse con gli occhi che le brillavano.

 

- Va bene.. Ma prima vorrei almeno conoscere il padrone di casa.-Risposi quasi convinta di ciò che avevo appena detto.

 

- Si si si- Disse saltellando per la gioia. - A dopo Elena-Aggiunse.

 

- A più tardi, Caroline- replicai prima di andarmene.

 

Finalmente un'altra ora era passata e di li a poco avrei rivisto Caroline e la cosa mi metteva di buonissimo umore.

 

Entrai nell'aula del professor Saltzman dove si teneva la lezione di Storia e subito riconobbi Caroline, che mi salutò.

 

La bionda stava parlando con un ragazzo molto carino. Chissà chi era?

 

-Elena! Vieni qui- Disse Caroline. - Voglio presentarti il mio amico!- Aggiunse.

 

Cavolo ma mi aveva letto nel pensiero!?

 

-Oh..si..arrivo.- Farfugliai.

 

-Elena, lui è Stefan, Stefan Salvatore-disse Caroline.

 

-Ciao Elena- replicò il ragazzo, con voce calda.

 

-Ciao!-risposi.

 

-Elena, lui è il famoso padrone di casa, allora stasera ci vediamo da lui!- Disse Caroline.

-

Ah Stefan, dalle il tuo indirizzo e magari anche il tuo numero, cosi ci accertiamo della sua presenza stasera, vero Elenina?- Aggiunse la bionda, con aria maliziosa.

 

Oh mio Dio! Caroline era riuscita besissimo a mettermi in imbarazzo! Elenina?! Ma cos'era!

 

-Ehm..Scusala..comunque mi farebbe piacere venire alla festa che hai organizzato.-Dissi.

 

-Oh si certo, questo è il mio indirizzo-rispose sorridendo.

 

Anche lui aveva un sorriso perfetto. Ma in questa scuola posavano tutti per la Mentadent ?

 

Nel frattempo raggiunsi Caroline, che non appena arrivai mi trascinò con lei, dicendo.

 

- Oh Dio Elena devi venire assolutamente con me ti devo presentare tanti di quei ragazzi, che tu non puoi immaginare!- Disse frettolosamente.

 

- Caroline..ma veramente io...- Non mi fece finire di parlare che già mi aveva portata nel cortile della scuola e ci stavamo dirigendo verso un gruppo di studenti.

 

-Buongiorno ragazzi, lei è Elena, si è trasferita da poco qui a Mystic Falls- Disse la bionda.

 

-Salve ragazzi.- replicai.

 

Alla fine della giornata, grazie a Care, avevo conosciuto gran parte dei miei compagni. Erano tutti molto simpatici e mi stavo davvero ambientando bene.

 

Passai il pomeriggio a studiare. L'avevo detto io che quest'anno mi sarei dovuta impegnare.

 

Poi ricevetti una chiamata di Caroline.

 

-Pronto, Care-dissi.

 

-Elena, sono già le sette ci dobbiamo assolutamente preparare! La festa inizia alle nove. Dai su, alza le chiappette e vieni da me!- Disse entusiasta.

 

-Va benissimo Care, sto arrivando. Giusto il tempo di mettere un piede davanti all'altro.- dissi chiudendo la chiamata.

 

Arrivata a casa della bionda, iniziammo a parlare e a cercare degli abiti adatti per il party.

 

Caroline aveva un guardaroba invidiabile. Possedeva ogni genere di vestiario.

 

Dopo due ore passate a decidere cosa indossare, come sistemare i capelli e che make up usare, eravamo finalmente pronte.

 

Caroline indossava un mini-abitino rosso che lasciava nude le sue gambe chilometriche, ai piedi portava dei tacchi altissimi anche essi rossi. Aveva raccolto i capelli con un'acconciatura pazzesca.

Caroline quella sera era semplicemente una bomba pronta ad esplodere.

 

Io, invece, indossavo un vestitino bianco, che arrivava sopra il ginocchio e che lasciava nuda la schiena, calzavo delle scarpe nere con un tacco molto alto, fornite di plateau. Infine avevo arricciato i capelli e usato un trucco leggero ma efficace.

 

Insomma la signorina Forbes mi aveva conciata proprio bene.

 

In poco tempo arrivammo a casa di Stefan, da dove proveniva musica a tutto volume.

 

Ero molto felice e non vedevo l'ora di distrarmi un po. Il mio corpo, la mia psiche avevano bisogno di quella festa.

 

Entrate in casa Salvatore, ci dirigemmo verso i nostri amici, tutti ci fecero i complimenti per il nostro aspetto, poi rapite dalla musica iniziammo a ballare energicamente.

 

Tutti insieme ci divertimmo moltissimo, poi esausti ci sedemmo per riposarci.

 

I piedi mi facevano malissimo.

 

E grazie con i tacchi che Caroline mi aveva obbligato ad indossare!

 

-Facciamo un gioco?- Disse Stefan.

 

- Si, dai, prendi una bottiglia!- Rispose Caroline.

 

Guarda caso la combinazione di gioco più bottiglia più Caroline non mi piaceva affatto.

 

Ma niente e nessuno poteva andare contro le decisioni della bionda e iniziammo cosi a giocare.

 

A Stefan fu chiesto cosa provava per la sua ex, a Caroline che tipo di biancheria usava, a Matt se provava dei sentimenti per la bionda. Insomma ci fu da ridere.

 

Quando arrivò il mio turno, fu proprio Caroline a porgermi la domanda.

 

-Quale è il tuo stereotipo di uomo?- Disse con aria soddisfatta.

 

Che razza di domanda era? Mamma mia che imbarazzo. Era la seconda volta in un giorno che la bionda riusciva a farmi sentire a disagio.

 

Caroline 2 Elena 0

 

-Be'.. . Diciamo che sono attratta principalmente da ragazzi con occhi chiari e capelli scuri, ma anche il carattere influ...-

 

Non riuscii a terminare la frase, rimasi folgorata da due occhi azzurri come il mare, che entravano dalla porta principale.
 



Allora Salve a tutti! E già da un po che ho questa storia per la testa e finalmente ho avuto il coraggio di pubblicarla.  Cercherò di aggiornare ogni settimana, ma non vi assicuro niente, causa scuola -.-
Comunque spero vi piaccia! Se avete tempo con una piccola recensione fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuare xD


 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Bis di Salvatore in città ***


Bis di Salvatore in città


 

Non riuscii a terminare la frase, rimasi folgorata da due occhi azzurri come il mare, che entravano dalla porta principale.

 

Ero così allibita da quell'azzurro puro e delicato da assentarmi per qualche minuto per poi farmi richiamare con voce assordante da Caroline.

 

-Elena, tutto bene?!- Disse preoccupata.-Sei..pallida- Aggiunse.

 

Prima di rispondere dovetti prendere un lungo respiro, perché tutti i meccanismi del mio corpo, cuore e salivazione compresi, si erano repentinamente bloccati.

 

-Ehm..si..si..devo solo prendere una boccata d'aria- Dissi cercando di essere convincente.

 

Possibile che la sola vista di quel ragazzo affascinante, ma misterioso mi avesse tanto sconvolta?!

 

Mentre uscivo da casa Salvatore per riprendermi, udii in lontananza i tacchi di Caroline raggiungermi; infatti non appena misi piede nel cortile, la bionda iniziò a parlarmi.

 

-Elena! Si può sapere cosa ti è preso? Mi sono spaventata-Disse sussurrando, ma in tono di rimprovero.

 

-Tranquilla Care va tutto bene. E' stato solo un giramento di testa.-Risposi mentendo spudoratamente.

 

Neanche io sapevo cosa mi fosse successo, ma quel ragazzo, del quale non sapevo nulla, mi aveva provocato quella reazione..cosi strana..

 

Evidentemente Caroline era troppo astuta per credere a ciò che avevo appena detto, perché mi guardò con faccia incredula e mi disse – Ohh sisi certo! Non sarà forse che questo giramento di testa si chiama Damon Salvatore!?-

 

Io esterrefatta risposi- Chi?! Come scusa?! Damon Salvatore? E chi è?-

 

- Oh Elenina cara, non sono mica nata ieri. Damon Salvatore è il fratello di Stefan e tu, si dico a te, proprio tu, lo stavi mangiando con gli occhi!-

 

Cavolo! Caroline riusciva sempre a capire quello che provavo!

Cosi imbarazzata farfugliai- Ma..ma io...cioè io...veramente no, ecco-

 

-Sisi come no! Poi ne riparleremo Elena, ora andiamo dentro perché uno si gela, due gli altri potrebbero iniziarsi a chiedere deve siamo finite, dai su andiamo! E non fare quella faccia da innamorata!-

 

C-c-cosa?! Io innamorata?! Ma cos'era? No no no io non ero innamorata, ero rimasta solo colpita da quegli occhi...quegli splendidi occhi.

 

Rientrammo in casa dove il resto dei ragazzi ci stava aspettando e così continuammo a divertirci, ma io avevo un chiodo fisso: Damon Salvatore, non riuscivo a smettere di pensare a lui, anche per ché l'avevo perso di vista e non sapevo dove fosse.

 

Si l'avevo fissato per tutta la serata, ma non ero innamorata!

 

Dopo balli, musica, cibo, bevande e piedi gonfi, la festa finì e tornai a casa stravolta. Grazie a quei tacchi che Care mi aveva prestato ora camminavo come uno zombie, a tratti!

 

Mi spogliai velocemente, mi struccai e mi lanciai sotto le coperte. Erano le 4 del mattino e, nonostante il sonno si stesse impadronendo di me, io continuavo a pensare a lui, all'azzurro dei suoi occhi.

 

Damon Salvatore, come suonavano bene quelle parole.

 

Alla festa indossava dei pantaloni neri, scarpe nere, una t-shirt bianca e un giacchetto di pelle nero. Aveva i capelli neri un po spettinati, aveva un fisico mozzafiato, occhi meravigliosi e un sorriso da far perdere la testa. In poche parole era un ragazzo perfetto.

 

Mi trovavo a pensare a lui, ma definitivamente non ero innamorata, non potevo esserlo!

 

La mattina dopo mi svegliai tardissimo e trovai dodici chiamate di Caroline e una di Stefan.

 

Di certo le dodici chiamate della bionda non mi avevano sorpreso, ma la telefonata di Stefan si, quella mi aveva incuriosita. Decisi cosi di richiamarlo.

 

-Ehi Stefan! Ho visto la chiamata, dimmi.-Dissi.

 

-Ehi ciao Elena, ti volevo chiedere come ti è sembrata la festa, sai sei nuova e mi piacerebbe che ti inserissi nel nostro gruppo, ho visto che hai legato con Caroline, magari diventeremo amici.

 

-Si, certo che mi è piaciuta! Mi sono divertita! Grazie per la telefonata, sicuramente diventeremo buoni amici.-Risposi sorridendo.

 

Stefan era stato molto carino a chiamare, ma mentre gli parlavo pensavo solo al fatto che lui era il fratello di Damon..

 

-Elena un'ultima cosa ti va di uscire questa sera? Ci sarà anche Caroline e forse anche mio fratello Damon, che ne pensi?- Aggiunse Stefan molto cortesemente.

 

Il mio cervello era in tilt. Damon Damon Damon, era tutto ciò che avevo captato.

 

-Si!- Ribattei entusiasta.

 

-D'accordo allora ci vediamo stasera, a più tardi!- Disse Stefan chiudendo la chiamata.

 

-A più tardi Stefan-

 

Subito dopo mi precipitai a chiamare Care.

 

-Pronto Caroline- Dissi con tono agitato, senza rendermene conto.

 

-Ehi Elena! Calmati e dimmi tutto- Rispose la bionda.

 

-No Care va tutto bene! Ti volevo dire che Stef..-

 

Non mi fece finire di parlare che subito replicò dicendo- Ah sisi Stefan! Ha chiamato anche me!! E ci sarà anche D A M O N, è per quello che sei cosi agitata?!-

 

Caroline era davvero incredibile, ma riusciva a strapparmi sempre un sorriso e la cosa mi piaceva molto!

 

Si era fissata con questa storia di Damon!

 

Be' io mi ero fissata con lui!

 

No Elena no! Che dici?! Non ti sei fissata con lui, Damon è solo un bel ragazzo, punto.

 

-Elena?! Ci sei? O sei morta alla parola Damon?!- Disse scoppiando in una fragorosa risata.

 

-No Care ci sono! E la vuoi smettere con questa storia di Damon? Si va bene è un bel ragazzo...- Risposi quasi pentendomene.

 

-Oh finalmente Elena! Abbiamo fatto un passo avanti! Aspetto con ansia il momento in cui mi dirai che sei innamorata di lui.-Aggiunse, con un sorriso beffardo stampato sul volto.

 

-Sisi va bene Care a stasera!- Risposi ridendo tra me.

 

-Elenina Elenuccia dove credi di fuggire?- Continuò la mia amica.

 

-Care ma cosa dici?-Risposi, non capendo.

 

-Tu devi venire da me subito dopo pranzo perché ci dobbiamo, ma sopratutto ti devo conciare per le feste!-Disse la bionda con entusiasmo.

 

-Va bene Caroline!-Risposi ridendo.

 

Non appena ebbi finito di mangiare, dissi a mia zia Jenna che stavo uscendo e poi mi incamminai verso casa di Caroline.

 

Chissà cosa aveva in mente la bionda. Trucco di qua, scarpe altissime di là, mini vestitino e borsa firmata!E includendo fattore Damon mi avrebbe addobbata come un albero di Natale!

 

Arrivai davanti casa di Caroline e non feci in tempo a bussare che la bionda mi aveva già trascinata dentro con forza dicendomi- Dai Elena! Sbrigati, mamma mia quanto è tardi!-

 

-Ma Care sono solo le tre?!-Risposi sconsolata.

 

-Eh allora?! E' tardi lo stesso, dobbiamo scegliere i vestiti e ti devi fare bella per Damon!!-Replicò

 

-Uff Care la potresti smettere?!-Aggiunsi.

 

-No Elena NO!-Ribatté decisa.

 

-Ma perché?-Continuai esasperata.

 

-Perché?! Per il semplice fatto che non ti sei vista mentre lo fissavi, eri persa nei suoi occhi-Disse

 

Per la prima volta da quando Caroline aveva iniziato a torturarmi con questa storia avevo capito che non lo faceva per divertimento, ma perché mi ero davvero comportata in quel modo e lei se ne era resa conto,voleva solo che io mi confidassi con lei.

 

Con quelle parole Care mi fece capire che forse provavo qualcosa per Damon e quella sera rivedendolo me ne sarei accertata.

 

Trascorremmo il pomeriggio a scegliere trucchi, vestiti e scarpe.

 

Caroline era uno schianto! Indossava un vestito verde smeraldo, che arrivava sopra il ginocchio, un paio di scarpe rosse altissime, aveva raccolto i capelli e aveva usato un make-up provocante.

 

Io invece portavo un mini vestitino viola, indossavo scarpe nere molto alte, avevo arricciato i capelli e avevo usato un trucco non troppo forte. Tutta opera di Caroline! La mia amica era una bomba per queste cose.

 

Uscimmo di casa e ci avviammo per incontrare i nostri amici. Stefan mi aveva detto che ci saremmo dovuti incontrare a casa dei Mikaelson, anche loro si erano trasferiti da poco in città, ma uno dei fratelli era un vecchio amico di Stefan.

 

Quando arrivammo Stefan ci presentò tutti i fratelli Klaus, Elijah, Kol, Finn e Rebekah.

 

L'amico di Stefan era Klaus e notai subito che stava fissando con un certo interesse Caroline, ma anche lei non era da meno, vedevo come lo stava studiando scrupolosamente.

 

Finalmente anche io potevo prenderla un po per i fondelli.

 

Di li a poco arrivarono anche Matt e Bonnie, l'unico che mancava all'appello era Damon.

 

Questa frustrante realtà mi stava rendendo veramente ansiosa.

 

Lui sarebbe arrivato prima o poi, doveva venire!

 

Perché finalmente io avrei potuto capire per quale motivo, ogni volta che incrociavo il suo sguardo, la mia mente annegava nell'azzurro dei suoi occhi e il mio cuore andava direttamente a farsi fottere.

 

Per fortuna Stefan mi svegliò dallo stato di trans in cui ero caduta.

 

-Ehi Elena, ci accomodiamo? Tra poco la cena sarà servita.

 

-Oh si...certo..-

 

-Elena tutto ok? Mi sempre un po assente.-

 

-Ah..nono, mi stavo solo chiedeno..dove fosse..Damon!- Dissi quel nome tutto d' un fiato, come se avessi timore di pronunciarlo, come se qualcuno potesse capire i miei sentimenti, che via via diventavano più intensi

 

- Sta arrivando, ha avuto un contrattempo....-

 

Quella notizia mi rassicurò, ma ora avevo una nuova preoccupazione.

 

Quale era questo contrattempo?!

 

E se fosse stata una ragazza o peggio se fosse stato fidanzato?!

 

Non potevo crederci, o meglio non volevo crederci!

 

Scacciai via quel pensiero il più velocemente possibile, perché mi stava facendo male.

 

Raggiunsi gli altri a tavola, mentre Stefan si diresse in cucina per aiutare Klaus che armeggiava, senza molto successo, con le pentole.

 

Conobbi tutti gli ospiti, mi stavo ambientando, quando udii il suono del campanello.

 

Il mio cuore sobbalzò, sapevo che era, lo sentivo dentro.

 

Senza pensarci due volte mi fiondai ad aprire la porta.

 

Mio Dio quanta roba!..Non ero certa se quelle parole mi fossero davvero uscite di bocca o fossero state solo un mio pensiero.

 

-Mi fai entrare?- Disse Damon con un sorriso che avrebbe distrutto anche le difese di Megan Fox.

 

Mi aveva parlato

 

Ora il mio cuore si era fermato definitivamente.

 

Mi scostai, per lasciarlo passare, senza dire nulla, non ne ero in grado.

 

Entrò e posata la giacca aggiunse-Non vieni?-

 

Santo cielo che voce stupenda, ormai ero morta, senza ombra di dubbio.



Oh Eccomi qui!!! Un po in anticipo vero??! :) Lo so è che siete state cosi carine/i a recensire e a seguire il capitolo che non potevo farvi aspettare!!

Sono molto contenta che vi sia piaciuto!! Allora finalmente Elena sta ammettendo i propri sentimenti e per questo dobbiamo ringraziare Caroline :)
Damon ha parlato con Elena YEAH!! Ahaha
Ma dovremmo aspettare un po per vederli insieme, mi piace che il loro rapporto si costruisca piano piano!
                                                                  _________

Passando invece a TVD, no volgiamo parlare del sirebond? -.- Cioe asservita a Damon, ma dai!
Scusate dovevo sfogarmi:)
Mi sono dilungata anche troppo, grazie a tutti un bacio a presto con il nuovo capitolo :)

 

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Capitolo 3
*** Cos'è l'amore ? ***


Cos'è l'amore?

 

 

Mi aveva parlato.

 

Ora il mio cuore si era fermato definitivamente.

 

Mi scostai, per lasciarlo passare, senza dire nulla, non ne ero in grado.

 

Entrò e, posata la giacca, aggiunse-Non vieni?-

 

Santo cielo che voce stupenda, ormai ero morta, senza ombra di dubbio.

 

Immaginavo già le sue iridi color del cielo puntate nelle mie, il suo caldo respiro sul mio collo, le nostre labbra carnose sfiorarsi per poi terminare in un bacio appassionato, le nostre lingue attorcigliarsi come una danza d'amore tra serpenti.

 

Stavo totalmente vaneggiando, quando qualcosa mi riportò alla realtà.

 

Quel qualcosa, o meglio, qualcuno era proprio Damon, che fissandomi con aria confusa, aveva accostato la sua mano al mio braccio, carezzandolo con garbo.

 

Quel suo comportamento così inaspettato e allo stesso tempo premuroso, causò piccoli, ma intensi brividi, che inondarono il mio corpo.

 

Se da una parte mi sentivo immensamente, indiscutibilmente al sicuro e protetta, dall'altra avevo paura. Si avevo timore che i miei sentimenti per Damon potessero essere qualcosa che andava ben oltre l'attrazione fisica.

 

Malgrado non lo conoscessi come persona, c'era qualcosa che mi legava a lui, una trepidazione, troppo forte per essere repressa, che mi consumava il cuore.

 

-Ehi, tutto bene? Stai tremando-Disse con tono preoccupato.

 

-Ehm..-Fu la sola cosa che mi sovvenne da dire.

 

Oh andiamo Elena! Non puoi bloccarti come una bambina! Quella figura angelica ti sta rivolgendo la parola e l'unico suono che riesci ad emettere è “Ehm”!? Non sarai mica ebete!

 

Presi un bel respiro, per far diminuire i battiti del mio cuore e poi finalmente risposi-Oh..sisi..va tutto bene..grazie- Ovviamente mentii, la sua sola vicinanza mi portava alla follia.

 

-Tranquilla- ribatté, continuando ad accarezzare il mio braccio. -Ci accomodiamo a tavola?-Prosegui,uccidendomi con un sorriso mozzafiato.

 

Dopo essermi tranquillizzata un po, grazie a quelle paradisiache labbra tirate in quel sorriso, risposi-Si certo,andiamo sarà meglio-

 

Ci dirigemmo così verso la sala da pranzo.

 

Non appena entrammo nella stanza, tutti iniziarono a fissarci, Caroline si alzò in piedi con uno scatto, provocando un enorme chiasso con la sedia.

 

Sapevo che la mia amica stava per dire qualcosa di veramente imbarazzante, così serrai le palpebre come se questo gesto potesse impedirmi di ascoltare.

 

Poco dopo infatti la bionda esclamò-Oh santissimi numi, perfetti!-Poi avvicinandosi a noi aggiunse, quasi sussurrando-Allora farete faville stanotte?-

 

OH SANTO CIELO!

 

Bella figura di merda!

 

Notai Damon osservarmi per poi scoppiare in una fragorosa risata.-Sei arrossita- Disse continuando a ridere.

 

-Be' direi che il minimo-Replicai decisa, ma alterata a causa dell'atteggiamento della mia amica.

 

-Ma dai Elena non fare così- Aggiunse Damon.

 

Elena?! Ma..ma...ma come faceva a sapere il mio nome?!

 

Ancora dubbiosa mi calmai e mi sedetti a tavola solo perché me l'aveva chiesto lui.

 

Dalla cucina spuntarono Stefan e Klaus e , tenendo un padellone in mano, si avvicinarono a noi. Erano tutti sporchi di sugo.

 

Damon si alzò in piedi e disse- Oh ti sei sporcato tutto! Vieni qui che mammina ti cambia-

 

Tutti scoppiarono in un'assordante risata. Me compresa. Damon, fissandomi con il suo strepitoso sorriso stampato sul volto, mi strizzò l'occhio.

 

Ok.

 

Il mio cuore si era fermato ed io credevo di essere passata a miglior vita.

 

Era una persona così piena di vitalità , che piano piano stava penetrando in ogni lembo del mio corpo.

 

Finita la cena, ci dirigemmo in salotto, ci accomodammo su lussuosi divani e iniziammo a chiacchierare del più e del meno.

 

La serata stava procedendo molto bene! Caroline si stava decisamente divertendo insieme a quel biondino di Klaus! Ed io mi sentivo immensamente pacata, grazie alla presenza di Damon.

 

All'improvviso Rebekah esordì con una domanda che mi trafisse lo stomaco, provocandomi non poco dolore.-Elena, dai raccontaci un po di te, ti conosciamo da pochissimo, mentre si può dire che noi siamo cresciuti insieme.-Disse.-Parlaci della tua famiglia, i tuoi genitori?-

 

Quelle parole mi attraversarono come una lama.

 

-I miei genitori sono...morti..-Dissi lasciando che una lacrima di sofferenza rigasse la mia guancia.-Scusate...-Aggiunsi dirigendomi nel cortile di casa Mikaelson.

 

Nessuno, neanche Caroline, sapeva della morte dei miei genitori. Gliene avrei sicuramente parlato, non volevo che lo venissero a sapere tutti in quel modo, specialmente lei.

 

Uscita dall'abitazione, mi sedetti sul muretto che circondava l'area di un'aiuola e iniziai a dare sfogo a tutto ciò che mi tenevo dentro da troppo, troppo tempo.

 

Presi il viso tra le mani. Lacrime cristalline fuoriuscirono dai miei occhi, inondandomi il volto.

 

Sentii il rumore soffuso di passi avvicinarsi a me. Mi voltai e la figura che mi trovai scolpita davanti

non poteva che essere la sua.

 

-Damon!-Esclamai, sussultando come spaventata.

 

-Ehi Elena-Disse premuroso.

 

Sebbene non volessi farmi vedere proprio da lui in quelle condizioni, continuai a singhiozzare, perché il solo ricordo dei miei genitori mi faceva male.

 

Damon si sedette vicino a me, mi cinse la vita e mi avvicinò a sé -Ehi..ehi shh..non piangere-Aggiunse carezzandomi i capelli.

 

Misi la testa nell'incavo del suo collo. Mi sentivo talmente bene tra le sue braccia, che tutta la tristezza sembrò sparire.

 

Restammo così per un lasso di tempo che non saprei descrivere.

 

-Damon-Dissi.

 

-Dimmi Elena-Rispose sorridendo leggermente.

 

-Perché sei venuto qua fuori, perché tu, perché non è venuta Caroline da me? Ci conosciamo da qualche ora..- Continuai, non capendo il motivo del suo comportamento. Ero stra-felice che fosse venuto lui, era stato un sogno per me stare abbracciata a lui, ma non volevo illudermi.

 

Indugiando ribatté- Sai Elena, anche i miei genitori sono morti, quando ero adolescente e io mi sono dovuto prendere cura di Stefan, mi sono dovuto comportare da fratello maggiore, quale sono, nonostante fossi distrutto per quella perdita.

 

I suoi occhi, capaci di trasmettermi qualsiasi emozione, si fecero umidi e mi sentii cosi in colpa per avergli chiesto quelle cose.

 

-Scusami, Damon- Dissi con voce ancora rotta dal pianto.

 

-Elena tranquilla, non è successo nulla-Rispose- Se vuoi raccontarmi cos'è successo ai tuoi io sono qui, ti capisco Elena.-Aggiunse abbracciandomi.

 

Le sue braccia così vigorose, mi emanavano tanta sicurezza e tranquillità, che ribattei calma -Grazie Damon-

 

Riuscii a raccontargli tutta la mia storia, perché mi fidavo di lui.

Gli dissi che i miei genitori morirono in un incidente stradale e da quel giorno la mia vita cambiò, gli dissi come io e mia zia Jenna ci prendemmo cura di Jeremy e infine gli raccontai quanto quel lutto mi avesse distrutta.

 

Nel ricordare tutte quelle cose mi venne nuovamente da piangere.

 

Ma Damon me lo impedì, mi strinse ancora tra le sue braccia e mi stampò un bacio in piena guancia.

 

Sussultai. Non potevo crederci. Quel ragazzo così bello era accanto a me, era lì fuori per me, i suoi occhi puntati nei miei. Le sue labbra avevano sfiorato la mia pelle.

 

-Elena, non piangere più, ti prego-Disse dolcemente.-Andiamo dentro-Aggiunse affettuoso.

 

-Si grazie, veramente Damon-Risposi.

 

Entrammo in casa. Tutti gli sguardi erano rivolti verso di me, soprattutto quello di Rebekah, che evidentemente si sentiva in colpa, per quello che aveva detto.

 

-Tranquilli ragazzi, sto bene non preoccupatevi.- Intervenni per rompere il silenzio.

 

Improvvisamente, però, qualcuno suonò al campanello.

 

Damon, armeggiando con il cellulare, andò ad aprire.

 

Io, non potendo farne a meno, lo seguii, inventando una scusa con gli altri. -Scusate ragazzi, potete dirmi dov'è il bagno?-Dissi.

 

-Dopo la cucina, prima porta a destra Elena-Rispose Klaus.

 

Ma uscita dal salotto, anziché dirigermi verso il bagno, mi fermai in un angolo del corridoio dove Damon non poteva vedermi.

 

Praticamente lo stavo spiando! Oh, se mi avesse visto qualcuno mi avrebbe preso per una stalker.

Provavo vergogna per me stessa ma cosa ci potevo fare?! Era più forte di me, non riuscivo a stargli lontana, soprattutto dopo che era successo poco prima, là fuori.

 

E una vocina, che stava nascendo dentro di me, mi diceva che quel comportamento non era affatto normale.

 

Non logico per una persona che, come me, diceva di non amarlo.

 

Lo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi, quando Damon aprì quella dannatissima porta, fu orribile.

 

Una ragazza altissima, stupenda, con capelli meravigliosi sostava davanti a LUI, con uno sguardo felice e sexy al contempo. E quando Damon si scostò dall'uscio per farla entrare, lei si avventò sulle sue labbra.

 

Il mio stomaco era come intrappolato in una morsa, non riuscivo a respirare, il cuore, diviso in due metà, non batteva più. Le mie guance si ritrovarono inondate di lacrimoni, che non riuscivo a trattenere.

In quel momento, in quel posto, nascosta in cucina, in quella situazione, mi chiesi “ Cos'è l'amore? “

Ora lo sapevo. L'amore è in grado di trasformare tutto. I giorni bui in luce, gioia, felicità. L'amore è il vento tra i capelli, che soffia in cima ad una montagna.

 

L'amore era esattamente ciò che provavo. La pacata sensazione, la passione che aveva inondato il mio corpo, mentre ero tra le sue braccia. La tristezza, la rabbia, la gelosia, la voglia di scappar via che provavo nel veder quel bacio, quel bacio che doveva essere mio.

 


Eccomi di nuovo qui! Scusate ma non sono riuscita ad aggiornare prima ora che è iniziata la scuola -.-
Bene passando al capitolo, voglio dire che non mi convince moltissimo, spero che a voi piaccia.
Iniziamo finalmente a capire qualcosa in più sui personaggi, vediamo che Elena e Damon si avvicinano molto, ma assistiamo all'arrivo di questa ragazza, chi sarà?
Infine notiamo che Elena amette i suoi veri sentimenti per il ragazzo dagli occhi azzurri.
Voglio ringraziare tutti coloro che seguono la storia, chi l'ha aggiunta nelle seguite/preferite, ma ringrazio anche chi legge in silenzio.
Un ringraziamento speciale va a chi lascia una recensione, è cosi importante per me sapere cosa pensate. L'ultima volta ho avuto poche recensioni e mi è un po dispiaciuto, non perché io scriva per ricevere commenti ma perché è bello sapere il pensiero di chi legge.
Detto questo un bacio, a presto e grazie ancora :)

 

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Capitolo 4
*** Una telefonata sospetta ***


Una telefonata sospetta

 

L'amore era esattamente ciò che provavo. La pacata sensazione, la passione che aveva inondato il mio corpo, mentre ero tra le sue braccia. La tristezza, la rabbia, la gelosia, la voglia di scappar via che provavo nel veder quel bacio, quel bacio che doveva essere mio.

 

Il mio cuore era straziato da un continuo bruciore e da una lama tagliente che lo lacerava.

 

Non riuscivo a muovermi, la sofferenza, il dolore si erano irradiati all'interno del mio corpo fino ad arrivare ad insinuarsi in ogni terminazione nervosa.

 

Ero riuscita finalmente ad ammettere il mio amore per LUI, quell'amore passionale, in grado di consumarmi. Mi ero fidata di LUI e il prezzo da pagare era quello di vederlo avvinghiato ad un'altra?

 

No! Non poteva essere vero. Avevo sofferto molto, questo era decisamente troppo da sopportare.

 

Immersa nel mio monologo personale non mi accorsi che le lacrime mi avevano inondato il volto, rendendomi gli occhi gonfi e le gote rosee.

 

Non potevo rimanere lì, ferma a guardare quello spettacolo devastante.

 

In un secondo uscii dalla cucina, mi diressi in sala, salutai tutti molto velocemente, compresa Caroline, che mi chiese sussurrando -Tutto bene?-

 

-Non ora Care-risposi cercando di trattenere i singhiozzi. -Prendo la tua macchina-Aggiunsi.

 

Incombei nel corridoio di casa Mikaelson, interrompendo l'esibizione amorosa che fino a qualche istante prima continuava, mandando in frantumi il muscolo posto nel mio petto.

 

Damon non appena mi vide si irrigidì, come pietrificato. Nei suoi occhi scorsi dispiacere e senso di colpa, ma forse mi stavo solo illudendo.

 

Presi la giacca e in una corsa disperata mi fiondai fuori da quelle mura opprimenti. Mentre mi precipitavo verso l'auto della mia amica, l'unica cosa che riuscii a sentire fu un mormorio soffocato “Elena..aspetta”.

 

Non sapendo bene se quel brusio fosse stato frutto della mia immaginazione o se fosse arrivato veramente alle mie orecchie, salii in macchina.

 

Misi in moto, udendo il rombo del motore e ,senza pensarci due volte, partii così bruscamente da provocare con i pneumatici un segno sull'asfalto.

 

La mia mente era offuscata da mille sentimenti, che ribollivano nel mio corpo. Rabbia, Gelosia, Delusione, Amore..

 

Non riuscivo più a distinguere la realtà dalla finzione, volevo scappare, andarmene via.

 

Io l'amavo e non riuscivo a vederlo nelle braccia di un'altra. Non potevo sopportarlo.

 

Immersa nella mia preoccupazione, schiacciai l'acceleratore con estrema forza, non mi resi conto della velocità che avevo raggiunto.

 

Quando tornai in me, avevo ormai perso il controllo dell'auto. Le uniche cose che ricordavo erano un bagliore accecante, un forte boato e me svenuta sull'asfalto.

 

Poi solo tenebre, buio totale.

 

Appena rinsavii, mi ritrovai in una stanza, su un letto. Feci per alzarmi, ma un dolore lancinante mi colpì alla gamba destra e alla testa. Pian piano riacquistando i sensi, udii il rumore di un marchingegno. Avevo capito dove mi trovavo.

 

Ero in ospedale con una arto rotto, il capo fasciato e incollata alla flebo.

 

Ma una domanda si aggirava nei meandri del mio cervello.

 

Chi mi aveva portato lì? Chi mi aveva salvata?

 

Non sapevo cosa mi fosse accaduto. Volevo chiamare un'infermiera , ma non potevo muovere un muscolo, a causa di fitte allucinanti che invadevano il mio corpo.

 

Decisi così di premere il pulsantino di emergenza, che si trovava sopra il mio capo.

 

Dopo pochi minuti si presentò un'operatrice sanitaria, che gentilmente mi domandò-Tutto bene? Finalmente ti sei svegliata!-

 

-C-c-come scusi?- Chiesi titubante. Da quanto tempo ero lì?

 

-Si, sei qui da due giorni. Hai sempre dormito fino ad oggi- Rispose la donna -Hai avuto un'incidente stradale, ma fortunatamente è andata bene. Sei qui!- Aggiunse.

 

-Mi fa male tutto..- Mormorai.

 

- Lo so cara, hai una frattura alla gamba destra e hai battuto la testa- Ribatté l'infermiera.

 

- Mi riprenderò?- Dissi preoccupata.

 

-Oh certo! Ci vorrà solo un po' di tempo e tanta riabilitazione, ora riposa- Commentò.

 

-Grazie- Farfugliai abbandonandomi alla stanchezza.

 

Dopo non so quante ore, fui destata dal sonno da una voce calda, che già avevo sentito.

 

Era la voce di Stefan, che discuteva con Caroline.

 

-Care, tu dovevi dirmelo subito, dovevi avvertirmi in che condizioni era!- Gridava il mio amico.

 

-Cosa ti dovevo dire Stefan!? Non lo sapevo neanche io! Qualcuno l'aveva già portata qui! Ieri notte mi è arrivata una chiamata dall'ospedale dicendomi che Elena era qui.-Rispose la bionda urlandogli contro.

 

-Avresti dovuto avvertirmi immediatamente..sai quando tengo a lei-Ribatté Stefan più calmo.

 

Ancora assopita, percepii quelle parole che mi colpirono come una doccia fredda.

 

Cosa significava che Stefan teneva a me? In che modo teneva a me? Quanto teneva a me?

 

-Ragazzi- Farfugliai – Non alzate la voce, mi scoppia la testa-Proseguii.

 

A quella mia frase Stefan si avvicinò al letto e mi sfiorò la guancia con le dita.

 

Non mi sarei mai aspettata quel comportamento da lui, non volevo fosse lui a compiere quei gesti così affettuosi.....

 

In quel momento mi domandai, invece, dove fosse Damon. Perché non era venuto da me, sapendo ciò che mi era successo?

 

Adesso anche il mio cuore faceva male, ma oramai era un dolore a cui ero assuefatta.

 

-Tesoro come ti senti?-Mi chiese dolcemente.

 

-Un po' meglio- Risposi cercando di mettere in ordine la valanga di pensieri che avevo per la testa.

 

A quel punto anche Caroline venne vicino a me con aria apprensiva e al contempo felice.

 

Mi tennero compagnia tutto il pomeriggio e, al termine dell'orario di visita, andarono a casa.

 

Per tutta la notte non chiusi occhio un po' per la sofferenza fisica, un po' per le pene d'amore.

 

Dopo alcuni giorni fui dimessa dall'ospedale e, dato che mia zia Jenna era partita, Stefan si offrì di ospitarmi.

 

Accettai la proposta non perché volessi particolarmente le sue attenzioni, ma perché desideravo incrociare Damon.

 

Stefan molto cautamente mi sollevò dal letto e mi mise a sedere sulla sedia a rotelle, poiché, a causa della gamba rotta, non riuscivo a camminare.

 

Giunti all'auto, mi sistemò sul sedile posteriore. In macchina trovai anche Caroline che con un enorme sorriso, iniziò a farmi il terzo grado. -Come stai? Ti fa male la gamba? La testa? Sei sicura di voler uscire?-

 

-Frena, frena Care- Risposi sorridendo -Va tutto bene, sto meglio-

 

Stefan, salendo in macchina, chiese- Partiamo, pronte?-

 

-Sisi andiamo- ribattemmo all'unisono io e la bionda.

 

Arrivammo a casa Salvatore. Mi sentivo in imbarazzo, in quanto lo conoscevo da poco, ma in fin dei conti avevo apprezzato quel suo gesto.

 

Stefan mi fece scegliere una camera tra le tante, ovviamente optai per quella adiacente alla stanza di Damon.

 

Dopodiché sentii l'esigenza di farmi una doccia, ma avevo bisogno della mia inseparabile Caroline.

 

Finita la caccia al tesoro per trovare il bagno nei cinquecento metri quadrati di casa, mi spogliai e iniziai a darmi una ripulita, con l'aiuto della bionda.

 

Caroline insaponandomi la schiena, mi chiese- Elena..ma perché l'altra sera te ne sei andata in quel modo? Cos'è successo?-

 

-Care, ho assistito ad una scena terribilmente demoralizzante-Risposi, indugiando. -Ho visto Damon baciarsi con una ragazza stupenda, non sapevo fosse....impegnato- Continuai quasi singhiozzando.

 

-Mi dispiace..indagherò-Disse facendomi l'occhiolino. - Ma perché ti interessa così tanto? Io lo sapevo! Sei cotta! Sei cotta!- Aggiunse sventolando la spugna piena di sapone.

 

-Si Care, sono innamorata- Risposi sospirando.

 

Con la soddisfazione stampata sul volto continuò -Sai volevo raccontarti di..Klaus-

 

-Come di Klaus?! Che hai combinato Care?- Ribattei maliziosa.

 

-Ehm...mmm...niente..ci siamo solo baciati-esclamò tutto d'un fiato.

 

-In che senso, come baciati?- Gridai esuberante.

 

-Shh, be' sai quando due labbra si uniscono e fanno “mua mua” ?- Rispose Caroline sarcastica.

 

-Ma su,non fare la stronza! Raccontami piuttosto-

 

La bionda mi rivelò il modo passionale in cui si erano guardati e la dolcezza di quel bacio.

 

Immediatamente la mia testa fantasticò sulla possibilità, a quanto pareva surreale, di un bacio con il mio Damon.

 

Ma quel vortice di pensieri, che mi aveva offuscato i sensi, fu interrotto dallo squillare del telefono di Stefan e, senza dargli molta importanza, proseguii ad ascoltare la mia amica.

 

***

 

 

-Si pronto?-

 

-Ehi Fratello-

 

-Damon, ma dove ti sei cacciato?-

 

-Stefan mi sono allontanato per qualche giorno da Mystic Falls...-

 

-Perché?-

 

Stefan, dopo quella telefonata sospetta, sapeva qualcosa in più sul mio incidente.
 


Salve! Eccomi di nuovo qui! Vediamo che Elena, non sopportando l'idea di Damon con un'altra, arriva persino a fare un'incidente. Inoltre riesce a confessare tutto a Caroline, che impezzasce agitando la spugna a destra e a manca. D'altra parte anche la bionda non è stata da meno! Ha baciato Klaus!!!
Ma chi ha avuto un comportamento strano è stato Stefan e soprattutto Damon. Chissà cosa si saranno detti al telefono?
Volevo aggiungere che la frase di Caroline "be' sai quando due labbra si uniscono e fanno mua mua" è tratta dalla frase che Damon nella 2x01 dice a Stefan :)
Vorrei ringraziare coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate. E sopratutto chi recensisce.
Con tutta la graditudine per chi recensisce fin dal 1 capitolo, mi piacerebbe sentire anche il parere di qualche persona nuova! Commentate!
                                               ***
No ma avete visto la 4x10! Awww Delena *-*
Grazie a tutti un bacio! A presto!

 

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Capitolo 5
*** La sua assenza, il mio vuoto ***


La sua assenza, il mio vuoto

 

 

 

-Si pronto?-

 

-Ehi Fratello-

 

-Damon, ma dove ti sei cacciato?-

 

-Stefan mi sono allontanato per qualche giorno da Mystic Falls...-

 

-Perché?-

 

Stefan, dopo quella telefonata sospetta, sapeva qualcosa in più sul mio incidente.

 

***

 

-Caroline, hai finito con quel sapone? La mia gamba desidera una tregua. - Esclamai, sorridendo.

 

Adoravo il modo con cui la mia amica si prendeva cura di me! Era di una dolcezza infinita. Pian piano stava diventando la mia confidente, la sorella che non avevo mai avuto.

 

-Sisi Elena, un attimo! Che fai? Prima vuoi che ti pulisca per bene e poi mi dici di accelerare i tempi? Sai, chi bella vuol comparire un po' di dolore deve soffrire!-Rispose ironica.

 

Scoppiai immediatamente in una fragorosa risata. Mi trovavo meravigliosamente con lei. Era sempre pronta a tirarmi su di morale, anche in situazioni come queste, dopo un brutto incidente.

 

Finita la lunga e rilassante doccia che mi aveva fatto rinascere, mi diressi verso la “mia” camera, scortata fedelmente dalla bionda.

 

Stranamente dopo quella telefonata non c'era più stata ombra di Stefan.

 

Prima di giungere alla “mia” stanza, io e Caroline passammo davanti a quella di Damon.

 

La porta era semichiusa, da fuori si intravedeva un ambiente molto ordinato e spazioso, illuminato solo parzialmente a causa delle tende color panna.

 

Mi bloccai per un istante a fissare quelle mura che erano SUE. Evidentemente la mia amica lo notò.

 

-Elena!-Esordì – Entriamo?!- Continuò maliziosa.

 

-Care, ma sei pazza? Ti sei bevuta il cervello per caso?- Ribattei sconvolta.

 

-Ma dai Elena! Dai, dai, dai,dai!-Rispose con una cantilena degna di una bambina di cinque anni.

 

Forse per la “supplica” della bionda, forse per il fatto che quella era la SUA camera, mi convinsi ad invadere quel SUO spazio personale. -Va bene, andiamo-Dissi colpevole ma eccitata al contempo.

Non che non lo vedessi da chissà quanti giorni ma per me era decisamente troppo. Volevo che mi stringesse a sé come era accaduto la sera prima che finissi in ospedale. Mi mancavano i suoi occhi, le sue braccia vigorose, il suo profumo, la vista di quei capelli corvini. Mi mancava LUI. Mi mancava Damon.

 

Entrai nella stanza, mentre la bionda era rimasta fuori per fare il “palo”. Era una camera bellissima. Al centro c'era un letto matrimoniale molto spazioso, un grande armadio, tre scaffali pieni di libri, riguardanti la Medicina, a terra, steso sul parquet, un tappeto di un colore delicato, abbinato alle tende panna. Le pareti ricoperte da un'alta boiserie di legno in mogano. L'ambiente era illuminato da alcune piantane, che emanavano una luce soffusa. Sul comò potei ammirare una serie di cornici, che raffiguravano l'immagine del mio Damon insieme ad alcuni bambini africani.

 

Un senso di tenerezza, ammirazione e qualcosa di inspiegabilmente dolce mi attraversò colpendomi dritto al cuore.

 

In quel momento mi accorsi di amarlo ancora di più. Non solo perché era un ragazzo perfetto, ma perché era una persona fantastica, degna della stima di tutti.

 

Ma non riuscivo a capire il suo comportamento. Perché la sera prima dell'incidente mi aveva consolata e poi non si era fatto più vivo? Era giusto?! Non riuscivo a comprendere.

 

E poi perché tutti quei libri di Medicina, avevo ancora molto da scoprire su di LUI.

 

La voce di Caroline, che urlava sottovoce, mi distolse dai miei pensieri. - Elena!Elena!- sussurrava agitando le braccia. -Arriva!Arriva!Sta arrivando!-

 

-Ma chi?- Gridai non capendo.

 

-DAMON! E' per le scale, nasconditi!-Disse agitata.

 

Non avendo tempo di uscire dalla camera a causa della gamba rotta, mi fiondai dentro la cabina armadio, in preda all'ansia.

 

I suoi vestiti erano impregnati del suo magnifico profumo.

 

Lo vidi.

 

Era entrato.

 

Sexy come sempre.

 

Temevo che Damon potesse aprire l'anta dell'armadio e trovarmi lì nascosta. Cosa avrei potuto dirgli? Come mi sarei potuta giustificare? Con quali scuse?

 

Fortunatamente non lo fece ma, mentre tiravo un sospiro di sollievo, mi uccise togliendosi la camicia.

 

Oh mio Dio quale figura angelica potevano ammirare i miei occhi!

 

Aveva un fisico mozzafiato. I suoi addominali scolpiti sul suo corpo, i bicipiti, i pettorali perfetti! Per non parlare dei dorsali!

 

Era meraviglioso! E io volevo dannatamente abbracciarlo, baciarlo, sentirlo mio.

 

Dopo pochi minuti, mentre si stava cambiando, ricevette una telefonata...

 

-Ehi Rick!-

 

-Tutto bene? Quando torni?-

 

-Ora sono in camera, ma riparto subito, vado con Andy-

 

Come, se ne andava di nuovo? Come sarei riuscita a sopportarlo? E chi cazzo era questa Andy!?

 

-Come mai tutta questa fretta Damon?-

 

-Be' sai con Andy ci stiamo riappacificando, stiamo di nuovo insieme.-

 

Ah..ora avevo capito chi fosse quella stronza...sapevo che non era colpa sua ma io amavo troppo Damon, sentivo che le nostre anime si appartenevano...

 

-Sei sicuro che è solo per Andy, amico?-

 

-Ehm..no..Andy non c'entra... è solo che non riesco a stare vicino a lei, consolarla non mi è bastato, in quel cortile l'ho sentita così vicina...così mia...

 

Ma di chi stava parlando? Di me o di quella lì...quella Andy?

 

Ma non mi potevo illudere era impegnato, fine della storia. Amava Andy non c'era posto per me.

 

***

 

Dopo un quarto d'ora che LUI se ne era andato, io ero ancora nella cabina armadio, tra le SUE cose.

 

Fui riportata alla realtà da Caroline, che iniziò a chiamarmi- Elena, Elena, dove sei? Non sei mica una stampella?! Esci fuori!-

 

Uscita fuori, quasi singhiozzando come ero solita fare negli ultimi tempi, raccontai tutto alla mia amica.

 

***

 

Erano passate due settimane dal suo ritorno-partenza.

 

Avevo iniziato tutti i controlli e Stefan si era prodigato così tanto da accompagnarmi ogni volta.

 

Era la quarta volta che andavo dal medico e la gamba mi faceva ancora molto male, per non parlare dei continui mal di testa avvertiti dal giorno dell'incidente.

 

Stefan era cosi premuroso nei miei confronti e mi stava sempre vicino, anche durante ogni singola seduta.

 

La riabilitazione sarebbe iniziata tra due mesi.

 

Stava nascendo un intesa tra noi, io la vedevo come una semplice amicizia, lui forse qualcosa di più...

 

- Allora signorina Gilbert, come andiamo?-Chiese gentilmente il dottore.

 

-Insomma..la gamba fa ancora male..-Risposi dolorante.

 

Stefan mi guardò con aria apprensiva e mi cinse la vita, quasi a volermi sorreggere.

 

Sussultai impercettibilmente, come per cercare di mantenere un'aria disinvolta.

 

Dopo la visita Stefan mi riportò a casa e finalmente potei stendermi sul letto.

 

L'arto ingessato provocava fitte ogni volta che camminavo e in questi giorni amavo poltrire e magari vedere anche un buon film.

 

Stefan spesso e volentieri mi faceva compagnia in questa mia routine. Apprezzavo il gesto, ma non volevo illuderlo.

 

Poco prima di cena, ricevetti una chiamata di Caroline, che entusiasta esordì- Ehi straniera! Come va con baby Salvatore?- Dato che Stefan era il fratello minore la bionda amava chiamarlo così.

 

-Tutto bene, le solite cose, lo sai, tu piuttosto come mai tutta questa frenesia?-

 

-Indovina!-

 

-C'entra per caso un ragazzo biondino, alto, con un affascinante accento e a cui hai mangiato le labbra qualche settimana fa ?-

 

- Congratulazioni!- Rispose con una fragorosa risata.

 

-Ehi tu riccioli d'oro, quando torni devi raccontarmi tutto eh!-

 

-Ma ovviamente!Tu non ti scoraggiare, vedrai che LUI tornerà e riuscirai a chiarire con te stessa. E esci un po, ti farebbe bene!

 

-Sisi lo so Care, ma mi manca molto, anche se non ho instaurato con LUI un vero e proprio rapporto..

 

-Dai tranquilla, vedrai che questo periodo buio passerà presto-

 

-Si..grazie Care!-

 

Prima che iniziai di nuovo a deprimermi con pensieri e preoccupazioni rivolte a Damon, Stefan entrò in camera e mi disse- Ehi ti va di fare un giro, sei stata sempre a casa negli ultimi tempi. Ti farebbe bene uscire-

 

Ripensando a ciò che mi aveva suggerito la bionda, risposi sorridendo - Ma si, andiamo-

 

Stefan entusiasta mi portò a fare un giro e fermò l'auto proprio sul belvedere della città.

 

Luci soffuse, grandi piazze illuminate, monumenti bellissimi. Il mare..

 

Era davvero sbalorditivo...ma anche pericolosamente romantico.

 

E infatti non mi stavo sbagliando....

 

Non appena abbassi la guardia, Stefan si avventò sulle mie labbra, lasciandomi sbigottita.

 


Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui! Vorrei iniziare ringraziandovi per le recensioni che mi avete lasciato l'ultima volta! Sono molto contenta!Grazie!
Allora Damon appare e scompare e quella telefonata? E la vecchia chiamata di Stefan e Damon?
E Stefan come si sta comportando e quel bacio? Molte domande :)
Spero che questo capitolo vi piaccia e che mi farete sapere la vostra opinione! Scusate se non riesco ad aggiornare prima ma la scuola mi tiene impegnata!
Grazie a tutti coloro che seguono la storia, che l'hanno aggiunta nelle seguite/preferite/ricordate! Grazie a chi legge in silenzio e un grazie speciale a chi recensisce!
Un bacio a presto con tanti misteri e chissà qualche verita? :)

 

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Capitolo 6
*** Avviso! ***


Buongiorno! Forse è un mio problema, ma credo che la storia non vi piaccia o non vi interessi. Metto molto impegno per scriverla anche se mi riduco al week-end perche gli altri giorni ho scuola -.- Detto questo vorrei sapere se davvero per voi vale la pena continuare, altrimenti mi fermo qui. Sono delusa, non di voi chiaramente, ma di me stessa, magari non sono riuscita a farvela piacere visto che le recensioni sono sempre di meno. Chiarisco che non scrivo per le recensioni ma sono sempre ben accette per capire se vi piace se non vi piace se c'e qualcosa da cambiare. Vi prego fatemi sapere, ci terrei a continuare a scrivere! Anche perché amo scrivere.:)

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Capitolo 7
*** Il ritorno ***


Il ritorno

 

 

Stefan entusiasta mi portò a fare un giro e fermò l'auto proprio sul belvedere della città.

 

Luci soffuse, grandi piazze illuminate, monumenti bellissimi. Il mare..

 

Era davvero sbalorditivo...ma anche pericolosamente romantico.

 

E infatti non mi stavo sbagliando....

 

Non appena abbassai la guardia, Stefan si avventò sulle mie labbra, lasciandomi sbigottita.

 

Non potevo crederci. Io non volevo quel bacio, non da lui almeno....Stava diventando un buon amico ovviamente, ma ciò che provavo non andava oltre il legame affettivo tra due amici. Evidentemente per lui non era lo stesso e si era ben visto...

 

Ero del tutto immersa nei miei pensieri, quando mi accorsi che la sua bocca era ancora poggiata sulle mie labbra passive.

 

Sussultai e lo allontanai immediatamente da me. Non che volessi ferirlo, ma non volevo illuderlo. E tra l'altro quel suo gesto impulsivo mi aveva anche innervosita.

 

Di certo non l'avrei schiaffeggiato, non volevo sembrare un'adolescente capricciosa ed era un mio amico.. Ma la tentazione c'era! Cosa gli era passato per la testa?

 

-Stefan...no..- Mormorai.

 

Lui si scostò da me, con aria dispiaciuta e colpevole. Mise in moto l'auto per dirigersi verso casa.

 

Durante il viaggio di ritorno nessuno dei due osò proferire parola. L'ambiente era invaso da un pesante silenzio, riuscivo a malapena ad udire i nostri respiri.

 

Arrivati a casa con la gamba dolorante, come d'abitudine nell'ultimo periodo, mi diressi verso la mia camera. Volevo gettarmi sul letto e rilassarmi un po, soprattutto dopo ciò che era successo poco prima.

 

Ma non appena mi distesi tra i cuscini, il telefono di casa Salvatore iniziò a suonare, come tutte le sere d'altronde, sempre alla stessa ora: le 21:00.

 

Stefan non mi permetteva mai di rispondere, perché dopo il primo squillo si era già precipitato verso l'apparecchio telefonico, avrei tanto voluto sapere chi fosse..

 

Quella sera, nonostante la mia mente contorta cercasse di capire il gesto di Stefan, passò velocemente e riuscii finalmente a prendere sonno.

 

***

 

Driin Driin.. -Oh ci risiamo- Esclamai ancora intorpidita dal sonno. Da quando era iniziata la riabilitazione, ovvero da una settimana, mi dovevo alzare tutte le mattine alle sei per andare in ospedale. Per me, che amavo dormire, era davvero uno strazio.

Driiiiin Driiiin -Ho capito, ho capito!!- Gridai, alzandomi a fatica dal comodo letto di casa Salvatore.

 

Erano ormai passati due mesi da quella fatidica sera, da quando Stefan mi aveva baciata. All'inizio ci eravamo allontanati, era molto se incrociandoci ci scambiavamo un misero “ciao”. Era evidente che entrambi provassimo imbarazzo dopo l'accaduto. Non mi aveva più accompagnata alle visite. Mi sarebbe piaciuto chiarire, ma lui aveva stroncato la questione sul nascere. Da qualche giorno era diverso, stava ricominciando ad avvicinarsi a me, mi piaceva questa cosa saremmo tornati amici, ma comunque ci sarei andata molto piano.

 

Ovviamente ciò che mi preoccupava e mi rattristava più di ogni altra cosa era la lunga assenza di Damon. Quando sarebbe tornato? Santo Dio, avevo bisogno di lui! Ed ero anche abbastanza furiosa per il fatto che lui stesse in qualche posto, non so dove con la sua dolce fidanzatina, mentre io ogni benedetto giorno dovevo fare riabilitazione.

 

Una vocina dentro di me mi sussurrava che ero dannatamente gelosa. Io? Gelosa? Nah

 

E invece si! Anche se non lo ero mai stata...da quando avevo incontrato LUI però era cambiato tutto.

 

Tornando alla realtà mi vestii velocemente e uscii nel cortile di casa per aspettare la mia fedele “guardia del corpo”, Caroline.

 

-Elena!- Mi chiamò, la mia amica era raggiante quella mattina, chissà cosa aveva combinato con Klaus.

 

Desideravo saperlo, mi piaceva troppo quel biondino, stavano bene insieme, anche se era ancora troppo presto per definirli una coppia, ma d'altronde io ero una di quelle ragazze che si faceva certi film mentali, ma così belli, lunghi e appassionanti che avrebbero potuto tranquillamente vincere un Oscar. Insomma era un po quello che la mia testa aveva fatto con Damon..volevo che fosse mio..


Damon, Damon, Damon, possibile che non riuscissi a pensare ad altro?

 

-Elena, allora ?! Andiamo, su forza sali o ti devo venir a prendere? Capisco che sei lenta ancora, ma se non muovi il sederino, faremo tardi e io non voglio subirmi la predica del TUO dottore!-

 

-Eccomi, sto arrivando, con calma, con calma-Ribattei con un leggero sorriso sul volto.-E poi lo sai che i medici sono sempre in ritardo!-Aggiunsi sicura. Era un dato di fatto, ogni volta che avevo una visita mi avevano fatto entrare sempre in ritardo.

 

-Ah be' non ne sarei così sicura, conosco un futuro dottore, che nel momento in cui pronuncerà il giuramento di Ippocrate, prometterà di non arrivare mai in ritardo-Rispose.

 

-Chi sarebbe quest'illustre dottore, scusa?-Domandai sarcastica, pensando che Caroline stesse mentendo.

 

-Ma come non lo sai?! Sto parlando di Damon, si deve laureare in Medicina, ma scusa Elena quando eri in camera sua non hai visto tutti quei libri e le foto dei bambini africani, non hai fatto due più due?- Chiese ovvia.

 

Damon ma come? Ah come l'amavo voleva fare il medico..

 

-Tralasciando il fatto che in Matematica sono una frana, io mi sono concentrata più sul suo fisico, che sui libri.- Risposi maliziosa.

 

-Ah be' non avevo dubbi, com'era la visuale dalla cabina armadio?- Mi interrogò facendomi l'occhiolino.

 

-Care! Non fare la pervertita, dai su andiamo piuttosto- Terminai il discorso.

 

-Io eh? Be' e poi quando uno è sexy è sexy!..... Ah e sto ancora definendo l'ultima parte del piano per strapparlo dalle grinfie di quella Andy- Continuò soddisfatta.

 

-Care!!- Esclamai.

 

-Che c'è? Quella lì non mi è mai andata a genio- Disse.

 

“Neanche a me Care..neanche a me.” pensai tra me.

 

-Con quelle gambine rachitiche, sembra un gallina spennacchiata- Continuò.

 

-Care!-Gridai ancora più forte per poi scoppiare in una fragorosissima risata, seguita a ruota dalla mia amica.

 

***

 

Finita la seduta, uscimmo dall'ospedale per dirigerci a fare un po di shopping tra amiche.

 

Caroline subito notò un negozio di intimo e mi obbligò a seguirla al suo interno.

 

-Elena! Dai su entriamo!- Disse esuberante – Magari trovi qualcosa di provocante per D A M O N!-Aggiunse.

 

-Care! Ma è fidanzato!-

 

-Be' per ora..-

 

-Ancora con questa storia?!-

 

-Si quella li non può stare con uno come lui..e Damon sta per diventare medico..avrà voglia di esaminare te, piuttosto che quella rachitica-

 

- Mi posso avvalere della facoltà di non rispondere?-

 

-Ovviamente, non ti toglierei nessun diritto, ma sappi che ho ragione io-

 

Entrammo nel negozio e la mia amica mi fece vedere una miriade di completini per la notte. Mi costrinse a comprarne, non uno di quelli volgari, ma uno di quelli delicati e al contempo seducenti.

 

Appena uscite dalla struttura, la bionda esordì- Oh Dio, mi sembra di aver visto la gallina!-

 

-Ma ti pare! Non avrai mica le visioni? Andy è con Damon chissà dove...-

 

-Ma se ti dico che l'ho vista!-

***

 

Dopo una giornata colma di compere, visite e allucinazioni, tornai a casa Salvatore esausta.

 

La prima cosa che feci fu lavare il nuovo completo per indossarlo subito.

 

Poi mi gettai sul letto, pronta per cadere nel mondo dei sogni.

 

Ovviamente non avevo calcolato il solito imprevisto: erano le 21:00.

 

Il telefono cominciò a squillare, stranamente più a lungo.

 

Alzai la cornetta esattamente nel momento in cui Stefan rispose. Dall'altro capo non potei che udire la SUA voce melodiosa.

 

Ah come mi era mancato quel dolce suono! E come mi mancava lui!

 

Con il cuore che batteva all'impazzata, mi accorsi di quello che si stavano dicendo.

 

-Ciao Stefan, come sta Elena, un po meglio?-

 

-Si..ti saluta..come sempre d'altronde...ma ora e stanca per parlare..-

 

-Ah..va bene..mandale un abbraccio..spero si riprenda presto-

 

Basta! Non volevo sentire altro! Da quanto Stefan mi nascondeva quelle telefonate!? E chissà cosa si erano detti in quelle precedenti? Chissà cosa gli avesse detto LUI!?

 

Mi precipitai fuori dalla camera come scottata da quei pensieri e parole, che contaminavano l'ambiente.

 

Quando aprii la porta di fronte a me vidi la figura di Stefan, che senza esitare mi strinse a sé.

 

Rimasi bloccata per quel gesto. Come poteva essere così ipocrita!?

 

Dopo che mi liberò dalla sua morsa, scese le scale senza dirmi nulla. Che si sentisse in colpa?

 

Senza pensarci due volte andai nella camera di Damon, come se LUI fosse lì per consolarmi, come per colmare la sua interminabile assenza.

 

Frustrata dai quei pensieri e stravolta da quella giornata particolare, mi abbandonai al sonno, proprio sul suo letto.

 

***

 

 

-Elena..Elena..Svegliati tesoro-

 

-mmmm- mugolai ancora insonnolita.

 

Ero sicura di sognare..quella era la SUA voce, che potevo sentire solo in un meraviglioso sogno.

Ma quando percepii la sua mano tra i miei capelli, aprii gli occhi e lo vidi.

 

Era lì. Con le sue iridi azzurre come il cielo puntate nelle mie.

 

Mi sentivo bene, infinitamente bene....

 


Salve a tutti! Grazie per l'interesse verso la storia! Mi ha fatto molto piacere sapere che piace :)
Allora questo è un capitolo di passaggio, in quanto non succede nulla di particolare se non alla fine, la telefonata e poi Damon!
Vi ricordo che ancora si deve scoprire la " verità" sulla prima chiamata avuta tra Damon e Stefan, quella ricevuta subito dopo l'incidente.
Spero vi piaccia! Se volete, fatemelo sapere con un commento :) Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite, chi legge in silenzio e ovviamente chi recensisce.
A presto :)

 

 

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Capitolo 8
*** Il momento della verità ***


Il momento della verità

 

 

-Elena..Elena..Svegliati tesoro-

 

-mmmm- mugolai ancora insonnolita.

 

Ero sicura di sognare..quella era la SUA voce, che potevo sentire solo in un meraviglioso sogno.

 

Ma quando percepii la sua mano tra i miei capelli, aprii gli occhi e lo vidi.

 

Era lì. Con le sue iridi azzurre come il cielo puntate nelle mie.

 

Mi sentivo bene, infinitamente bene....

 

-Damon!- Esclamai ancora incredula, non potevo crederci, il momento che avevo aspettato per oltre due mesi, era arrivato. LUI era li, con me, c'eravamo solo io e lui.

 

-Elena...- Sussurrò

 

Avevo solo una domanda per lui, solo una, che racchiudeva tutte le mie preoccupazioni, ansie ed enigmi. - Damon, perché? Perchè Damon!?- Pronunciai quelle parole e una lacrima rigò la mia guancia.

 

Immediatamente Damon si irrigidì e notai che anche i suoi splendidi occhi si inumidirono, diventando di un azzurro ancora più intenso. -Elena..Io..non so che dire..mi sei mancata molto..- Disse sincero, con aria colpevole.

 

Ma perché si comportava in quel modo? Perché se gli ero mancata così tanto, non era venuto a trovarmi neanche una volta? Perché? Perché?

 

Decisi di chiedergli una cosa che me ne avrebbe fatte capire molte altre, forse LUI, per mia sfortuna, assomigliava a suo fratello più di quanto credessi...forse mi stava solo prendendo in giro...

 

-Damon, tu sapevi cosa mi era successo? Sapevi dell'incidente? - Domandai con un pizzico di sdegno che cresceva dentro di me.

 

-Certo! Si, ne ero al corrente.- Rispose convinto.

 

Si ne ero al corrente? Ma come si permetteva? Era tornato dopo non so quanto, mi chiamava tesoro, mi diceva che gli ero mancata e poi osava dirmi che sapeva tutto e se ne era fregato?

 

A quel punto la rabbia mi invase e scoppiai come una bomba esplode allo scadere del tempo.

 

-Ah si eh! Ne eri al corrente?-Dissi furiosa. Lui poteva anche saperlo e non venire, ma non poteva certo dirmi che le ero mancata e chiamarmi tesoro allora!

 

-Tu...Tu ti sei sempre preso gioco di me, vero? Non ti sfiora l'idea che le persone possano avere dei sentimenti,vero?-Aggiunsi alzando di un ottava il tono della voce.

 

Dalla fronte corrucciata di Damon si poteva capire che si sentisse molto colpevole, ma al contempo aveva l'espressione di chi aveva ben capito quello che era accaduto e ciò che c'era sotto.

 

Poi all'improvviso cambiò atteggiamento. Si fece cupo. -Tu non sai proprio niente! Non sai quello che è successo!-Mi gridò contro.

 

Poi furioso uscì velocemente dalla camera per dirigersi chissà dove.

 

Io rimasi lì,nella sua stanza a piangere tutte le lacrime che avevo represso in quei mesi.

 

Io l'amavo e lui si era preso gioco di me! Perché stava succedendo tutto questo?

 

Un'idea si fece largo nella mia mente, ma volevo parlarne con Caroline prima.

 

In momenti simili avrei tanto voluto essere con mia zia Jenna, che invece era partita dal giorno prima dell'incidente per accompagnare Jeremy ad un corso che doveva frequentare per la scuola. Era lui il fratello minore, quindi era lui che necessitava l'appoggio di un adulto, ma in questi casi e specialmente nell'ultimo periodo anche io ne avevo bisogno.

 

Chiamai Caroline, che rispose quasi subito. -Elena ...dimmi-Disse ancora insonnolita.

 

Era prestissimo e io non me ne ero neanche resa conto, che stupida!

 

-Scusami Care, ma ho bisogno di te...-Ribattei con voce fioca.

 

-Ora ci sono io con te, non ti preoccupare- Rispose la mia amica.

 

-E' tornato Care, è tornato Damon, avevi ragione quando dicevi di aver visto la gallina-

 

-Ma è fantastico, perché sei cosi giù?- Chiese la bionda preoccupata.

 

Le raccontai tutto, ogni cosa, ogni singolo particolare, di come LUI si fosse preso gioco di me.

 

Poi prima che Caroline potesse aggiungere altro, la interruppi - Care, voglio andare via, voglio partire, non ce la faccio a stare qui!-

 

Ed era vero, come facevo a stare in quella casa! Lo avrei incontrato ogni giorno e non potevo accettarlo, mi aveva ferita.

 

-Ma..ma Elena, e la scuola?-

 

-Al diavolo la scuola Care, sto male capisci!- Ribattei con voce rotta dal pianto.

 

-Va bene, vedo cosa posso fare, ci vediamo tra poco-

 

-Grazie, davvero Care-

 

Subito dopo mi precipitai in camera “mia” per preparare la valigia.

 

Mentre mi stavo dirigendo nella stanza però udii delle urla provenire dal piano inferiore.

 

Incuriosita da quel chiasso, scesi e mi misi ad origliare senza, ovviamente, far notare la mia presenza.

 

Damon e Stefan continuavano a gridare.

 

-Ehi Damon, ma che ti prende?-

 

-Che mi prende? Sei un bugiardo, ipocrita, egoista! Come hai potuto!? Come cazzo hai fatto?

 

-Fratello calmati..per favore, calmati!-

 

-NO! Scommetto che non le hai detto niente, vero? Neanche che chiamavo ogni santa sera?!

 

-Damon, non capisci..io credo di amarla..-

 

-Ah be' sai com'è, forse anche io! Non te lo sei chiesto? Ah no scusa era troppo per te pensare a tuo fratello! Hai sempre pensato solo a te stesso!

 

-Damon...-

 

-Ora basta, non voglio sentire più una parola.-

 

Stefan aveva detto che mi amava? E forse anche Damon? Stavano discutendo per colpa mia? Ero forse un premio, chi mi avrebbe avuta per primo?

 

Non potevo rimanere lì un secondo di più.

 

Mentre mi dirigevo al piano superiore, Damon uscì dalla stanza e mi bloccò il braccio con la sua mano.

 

Non potevo farci nulla, anche se ero sdegnata per il suo comportamento, io l'amavo e non potevo far a meno di sussultare ogni volta che la sua pelle sfiorava la mia.

 

-Elena, aspetta fermati-

 

Ma non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi aveva ferita, perché se c'era qualcos'altro non mi diceva la verità?

 

-Damon...per favore, lasciami andare, ti prego, non posso più stare qui-

 

Non appena allentò la presa sul mio braccio, corsi via e mi chiusi in camera.

 

Preparai l'occorrente per partire e raggiunsi la casa di Caroline.

 

Non appena arrivai la mia amica mi si fiondò addosso e mi strinse tra le braccia.

 

Era così importante per me. Sapevo di poter contare su di lei. Scoppiai di nuovo a piangere, un po commossa da quel suo gesto, un po perché non potevo avere il ragazzo che amavo.

 

-Ehi, ehi...shh- Mormorò la bionda

 

Mi limitai ad emettere un singhiozzo.

 

-Vuoi sapere la buona notizia?- Chiese sorridendo.

 

-Certo- Bofonchiai.

 

-Si parte!!-Esclamò.- Ce ne andiamo al lago!-Continuò.

 

-Al lago?-Domandai curiosa.

 

-Si nella casa dei miei!-

 

-Grazie! Grazie!-

 

-Solo una cosa..ho invitato anche Klaus!-

 

-Oh..va bene. Scusa sono pessima..con tutto quello che mi è successo, non ti ho neanche chiesto come va con lui..-

 

-Ti capisco non ti preoccupare! Per fortuna va tutto bene, per questo viene con noi, con ME- Sorrise maliziosa.

 

-Bene!-Ricambiai il sorriso. Ero davvero felice per lei. Se lo meritava!

 

Dopo due ore di auto, arrivammo a destinazione. Eravamo circondate dal verde, era fantastico, potevo respirare a pieni polmoni e sentirmi viva. E che dire del lago, era sensazionale, forse stare all'aria aperta mi avrebbe fatto bene...fatto dimenticare...

 

Anche la casa di Caroline era stupenda. Era in legno, non molto grande ma spaziosa. Aveva un giardino verdissimo, con tanti fiori colorati, all'interno le pareti erano tutte verdi, come per ricordare l'ambiente che ci circondava, dalle finestre della cucina entrava moltissimo sole e questo rendeva la stanza luminosissima. Le camere erano tutte molto ordinate e i bagni avevano enormi specchi. Ma la stanza più bella era la sala .C'era un divano bordeaux in pelle a forma di elle, con molti cuscini color crema. Una mega libreria colma di vecchi libri, un angolo bar con molte luci. Infine una televisione ultra piatta.

 

Entrata in casa raggiunsi Caroline, che da qualche minuto stava parlando con qualcuno al telefono.

 

-Casa sul lago. Ora devo andare. Ciao.- Tutto d'un fiato.

 

Con chi stava parlando?

 

-Ehi.. chi era?- Chiesi incuriosita.

 

-Ehmm...no..no nessuno,vado sa Klaus- Rispose abbassando lo sguardo.

 

Cosa mi stava nascondendo?

 

***

 

Erano passati due giorni da quando eravamo partiti, era nuvoloso quel pomeriggio e decisi di uscire per ammirare più da vicino il lago. Non mi ero accorta che quella distesa d'acqua era cristallina come i SUOI meravigliosi occhi.

 

Ed ecco che tornavo a pensare a LUI. Era inutile, proprio non riuscivo a dimenticarlo. Mi mancava.

 

Mentre ero immersa nei miei pensieri qualcosa mi riportò alla realtà.

 

Mi voltai, era lì, era davanti a me. Mi aveva raggiunta. Come era possibile?

 

“Care” pensai tra me.

 

-Elena..-

 

-Damon..Io-

 

Mi interruppe prima che potessi dire altro, poggiando il suo dito sulle mie labbra. -Shh..fammi spiegare per favore-Disse in tono di supplica.

 

Annui impercettibilmente.

 

-Io sapevo ciò che ti era successo, come non avrei potuto saperlo, dato che ti ho portato io all'ospedale. Ti ho trovata distesa a terra..e..e..-

 

I suoi occhi si inumidirono.

 

-E..ho avuto paura di essere arrivato tardi, troppo tardi, poi ho avuto la forza e ti ho portata in ospedale. Dopo sono partito, non sopportavo l'idea di vederti in quelle condizioni..scusami Elena-

 

Non potevo crederci, era stato lui, proprio lui!!

 

-Ma perché non me l'hai detto prima?-Chiesi ancora sconvolta.

 

-Credimi ho subito chiamato Stefan affinché te lo dicesse ma...-

 

Eccolo lì il momento che aspettavo..il momento della verità.

 

Avevo collegato tutto. Quando ero tornata dall'ospedale, mentre mi facevo la doccia con l'aiuto di Caroline, Stefan aveva ricevuto una telefonata...

 

Perché mi aveva nascosto quella e tutte le altre chiamate?

 

Ma in quel momento non mi importava. Senza dire una parola, gettai le braccia al collo di Damon, che mi strinse a sé, cingendomi la vita, potendomi così inebriare del suo dolce profumo.

 


Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui! Finalmente si sa chi ha salvato Elena, ma in fondo scommetto che sapevate che era stato lui! Inizialmente i due si scontrano, ma alla fine sono cosi dolci *-*
I due stanno diventando buoni amici e chissà... Spero che il capitolo vi piaccia. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno aggiunto la storia nelle preferite/seguite/ricordate, chi legge in silenzio e ovviamente chi recensisce! Grazie mille, davvero! Vorrei chiedervi una cosa, dato che sono un po impeditella, potreste dirmi come posso aggiungere un'immagine all'inizio del capitolo?xD Ci ho provato, ma non si vede -.-
Grazie ancora! Alla prossima! Un bacio :*

 

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Capitolo 9
*** Amici ***


Amici

 

 

Ma in quel momento non mi importava. Senza dire una parola, gettai le braccia al collo di Damon, che mi strinse a sé, cingendomi la vita, potendomi così inebriare del suo dolce profumo.

 

Mi sentivo così protetta e viva tra le sue vigorose e accoglienti braccia. Era una sensazione meravigliosa.

 

Da troppo tempo non mi sentivo tale. E quell'abbraccio mi aveva fatto ritornare alla mente quella sera. Quella sera in cui mi aveva consolata, quella sera in cui forse ci eravamo conosciuti meglio..

 

Ero sicura di due cose. La prima era che l'amavo con tutta me stessa, la seconda era che, ora che avevamo chiarito, volevo conoscerlo, conoscerlo davvero.

 

Mentre eravamo ancora in quella posizione da non so quanto tempo, mi accorsi di aver capito e una nuova constatazione si fece largo nella mia mente.

 

Stefan mi aveva nascosto delle chiamate. E io come l'avevo scoperto? Ascoltando per puro caso una sua telefonata con Damon. E che cosa si erano detti?.... Damon si era interessato a me..... ed era anche molto evidente.

 

Ma perché ero stata così cieca, talmente stupida da non accorgermene!?

 

Una vocina dentro di me iniziò a dirmi “ Elena attiva il cervello la prossima volta”

 

Oh ma non era colpa mia...Ecco! Era stata tutta la situazione e... No seriamente il mio stato mentale era stato mandato in tilt da quegli occhi cristallini.

 

Ma per fortuna avevo capito che lui non mi aveva abbandonata, tutt'altro.

 

Quello che mi preoccupava invece era Stefan....

 

Ci staccammo lentamente da quell'abbraccio e ci guardammo negli occhi un po imbarazzati e un po stupiti da quanto accaduto.

 

Per la prima volta, nonostante l'amassi moltissimo, capii che c'era bisogno di essere amici prima di chissà quale relazione, relazione del tutto improbabile, visto che lui non provava nulla per me...

 

Ma no aspetta!! Mentre litigava con Stefan aveva detto di provare qualcosa per me! Ma solo forse...quel forse che rendeva il suo amore per me del tutto incerto...Come avrei fatto a capire se mi amasse o meno? Be' un modo c'era, come già detto, dovevo essergli amica. E questo era anche giusto, insomma.

 

-Grazie- Dissi quasi sussurrando.

 

-Di cosa?- Chiese, forse intuendo la risposta..

 

-Grazie per avermi salvata, grazie per questo, perché ti preoccupi per me-

 

-No, no non dirmi grazie. La tua incolumità è fondamentale per me, la tua presenza equivale a felicità....la mia felicità-

 

La mia presenza lo rendeva felice?! Non potevo crederci! Stavo per esplodere dalla gioia, pian piano stavamo facendo passi avanti, il nostro rapporto stava progredendo in modo positivo.

 

-Sono così contento di essere con te, qui, ora.- Disse passandomi una mano tra i capelli.

 

Amavo moltissimo quel suo gesto. Ogni volta che lo faceva mi si imporporavano le guance.

 

-Anche io, non sai quanto...mi sei mancato moltissimo!- Decisi di farmi avanti, non l'aveva fatto anche lui del resto?

 

Con un agile scatto mi regalò un abbraccio ancor migliore della stretta che ci eravamo dati poco prima.

 

Il muscolo posto nel mio petto iniziò a martellare così forte, da credere che fosse uscito a fare un giro per trovare tranquillità. Cominciai a ridere fragorosamente. Ero felice, immensamente felice.

 

Poi Damon mi sollevò da terra e iniziò a girare su se stesso, stringendomi ancora più forte.

 

Era fantastico, mi sembrava di essere in una di quelle scene tratte da film d'amore, quelle con un happy ending, invece era realtà, pura realtà ed io ne ero la protagonista. Finalmente il destino mi aveva dato un'occasione per essere felice.

 

Anche se per il momento non eravamo più di due amici, ci avrei potuto provare almeno...

 

-Dai Damon mettimi giù, mettimi giù- Iniziai a gridare, mentre le mie labbra continuavano ad aprirsi in un sorriso.

 

-Oh piccola Gilber, che fai protesti?- Esordì divertito.

 

Gli tirai un colpetto in testa, scompigliando ancor di più i suoi bellissimi capelli corvini.

 

A quel punto mi lanciò un sorriso sghembo e prese a punzecchiarmi i fianchi, la pancia, l'incavo del collo.

 

Mi accasciai a terra, nonostante la mia gamba non si fosse del tutto ripresa dopo l'incidente. Lui mi raggiunse, adagiandosi sulle sue ginocchia e continuando la sua opera.

 

-Basta,basta,basta. Mi fai solletico, non ce la faccio più!- Urlai, ridendo forte.

 

-Hai voluto la guerra, ora subisci in silenzio!-

 

-Oh Dio! La gamba, la gamba! Ahi, Ahi!!-Esclamai quasi piagnucolando.

 

Damon si fermò sussultando repentinamente. Aveva stampata sul volto l'espressione di chi è colpevole e terrorizzato al contempo.

 

-Te l'ho fatta! Salame!- Ripresi a ridere fragorosamente. Com'era buffa la sua faccia!

 

Il suo viso cambiò aria, questa volta emanava “vendetta”.

 

-Ehi! Salame a chi eh?!- Ricominciò a solleticarmi.

 

-Ok, ok basta, hai vinto tu-

 

-Va bene, va bene, mi fermo. La prossima volta sono sicuro che farai a meno di chiamarmi in quel modo, ora che hai assaggiato il mio potere!-

 

Potere? Ma quale potere? Un piccolo risolino uscì dalla mia bocca.

 

-Continui ancora?Guarda che stavolta non mi fermo!-

 

No, ok, ok ci credo-

 

Ci sdraiammo completamente a terra, sul verde del prato e all'unisono i nostri sguardi puntarono l'azzurro del cielo. Anche se non ero mai stata al lago, da quelle parti, mi sentivo a casa.

 

Damon mi faceva sentire a casa.

 

Restammo in quella posizione per non so quanto, ora guardandoci negli occhi, ora fissando il cielo.

 

***

 

-Ehi ragazzi! La cena è pronta! Venite? Damon che fai, resti con noi?- Esordì Caroline, sbucando dal nulla.

 

La cena era pronta? Avevamo trascorso davvero molto tempo insieme. Avevamo iniziato a conoscerci, mi aveva parlato del suo passato, di come la Medicina, l'idea di salvare le persone lo rendesse felice. Ma avevamo parlato anche di cose “banali e stupide” come quale fosse il nostro colore preferito, il piatto preferito, il film preferito, il genere musicale preferito.

 

Scoprimmo di avere in comune molte più cose di quanto ci aspettassimo...

 

-Oh Care.....non credo che Dam- Fui interrotta dalla SUA voce.

 

-Magari, grazie Caroline, mi farebbe molto piacere...se Elena è d'accordo..-

 

Se Elena è d'accordo? Non si rendeva conto dell'eresia che aveva appena detto??? Chiaro che lo ero, se solo lui avesse saputo...

 

Ero rimasta senza parole per la gioia.

 

-Ma certo che per Elena va bene, vero?!- Ammiccò Caroline, salvandomi dalla trans in cui ero piombata.

 

-Sisi- Mi affrettai a rispondere.

 

-Bene, allora andiamo dentro, si inizia a gelare qua fuori. Scommetto che vogliate fare una doccia, prima di cena- Commentò la bionda.

 

-Sai Care hai colpito il bersaglio! Voglio proprio fare un bagno rilassante- Risposi immaginandomi già immersa nell'acqua calda....magari insieme a lui..

 

-Vuoi una mano con il bagno schiuma?- Esordì Damon malizioso, facendomi l'occhiolino.

 

-Scemo!Grazie, ma ci riesco benissimo da sola- Mentii spudoratamente. Quanto avrei voluto potergli rispondere il contrario.

 

Damon si diresse all'interno della casa, salutando Klaus.

 

-Elena!- Caroline mi chiamò, riempendomi di gomitate.

 

-Care che c'è?-

 

-Come?? Mi devi raccontare assolutamente tutto!-

 

-Grazie Care- Mi limitai a dire, pensando al gesto che aveva fatto. Aveva detto a Damon che ci trovavamo al lago e lui mi aveva raggiunta.

 

-Figurati- Ribatté capendo a cosa mi stessi riferendo. -Su, però voglio sapere ogni minimo particolare- Continuò allusiva.

 

POV DAMON

 

Ero entusiasta di aver chiarito con la mia piccola Gilbert. Provavo dei sentimenti verso di lei, che ancora non riuscivo a comprendere. Ogni volta che la vedevo, il mio cuore batteva sempre più forte.

 

Oh mamma sembravo un adolescente in piena crisi ormonale.

 

Ma io stavo con Andy...non potevo...

 

-Ma dove cavolo è il bagno in questa casa?- Mi accorsi di averlo detto quasi gridando..

 

-Ah ecco, forse l'ho trovato- Pensai ad alta voce.

 

Aprii con cautela una porta semichiusa da cui filtrava una luce soffusa.

 

-Oh Dio..Elena- Sussurrai, credendo di urlare.

 

Era stupenda, appena uscita dalla vasca da bagno, tra il vapore e le deboli fiamme delle candele.

 

Quella sera evidentemente la fortuna non era del tutto dalla mia parte. La vidi solo di spalle...Quella ...invitante schiena olivastra...

 

Non resistetti alla tentazione di contemplare ulteriormente quell'immagine perfetta, che era davanti ai miei occhi.

 

Poi dovetti desistere. Non mi sembrava giusto...sembravo un ladro..

 

***

 

Uscii dalla vasca, quel bagno mi aveva rimessa a nuovo, praticamente.

 

Ma mentre mi stavo asciugando il corpo, per poi passare ai capelli, sentii la porta cigolare.

 

Mi coprii immediatamente con l'asciugamano, mi voltai di scatto, ma non vidi nessuno...

 

Forse me l'ero solo immaginato..

 

Pulita, vestita e asciutta andai in cucina per la cena. La tavola era talmente zeppa di cose deliziose, che strabuzzai gli occhi.

 

-Ha cucinato Klaus- Intervenne Caroline fiera.

 

-mmm che ottimo cuoco- Risposi.

 

Gustammo piacevolmente quel pasto.La bionda seduta vicino a Klaus, io vicino a Damon.

 

Poi Caroline e il “cuoco” si diressero al piano superiore, mentre io e Damon vedemmo un film.

 

Mi fece sorbire un film horror, ero terrorizzata, quel genere non mi era mai piaciuto, ma lui insistette.

 

Restai tutta la sera avvinghiata a lui, cullata dalla sue carezze.

 

Di tanto in tanto quando c'erano scene più macabre mi stringeva a sé e la paura passava.

 

Ero davvero una fifona, ma se il prezzo da pagare per stare con LUI era quello, il genere horror sarebbe diventato il mio preferito.

 

***

 

-E stato bello oggi, davvero- Gli sorrisi

 

-Già- farfugliò.

 

Damon era freddo, era come pietrificato, aveva una mano dietro la schiena..non capivo perché stesse assumendo quella posizione.

 

Con lo sguardo percorsi tutto il suo braccio per arrivare alla sua mano, a quel punto scorsi una figura, una figura femminile...Andy... Stavano mano nella mano, lui si voltò e lei lo baciò a fior di labbra.

 

-No! No! DAMOOOON-

 


Salve!! Eccomi qui! Scusate per il ritardo, ma non ho prorpio avuto tempo -.-
Bene vediamo come Elena e Damon si avvicinano, sembrano conoscersi da sempre. Poi finalmente siamo venuti a conoscenza di ciò che pensa Damon :)
Ma c'e sempre un problema..Andy..come si è visto alla fine!
Spero che questo capitolo vi piaccia! Ringrazio chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate, chi legge in silenzio e ovviamente chi recensisce!
Che sbadata non vi ho detto nemmeno come mi chiamo ahah Marzia:) be' ora lo sapete!
Grazie a presto, un bacio :*

 

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Capitolo 10
*** Sogni premonitori ? ***


Sogni premonitori?

 

 

 

-E' stato bello oggi, davvero- Gli sorrisi

 

-Già- farfugliò.

 

Damon era freddo, era come pietrificato, aveva una mano dietro la schiena..non capivo perché stesse assumendo quella posizione.

 

Con lo sguardo percorsi tutto il suo braccio per arrivare alla sua mano, a quel punto scorsi una figura, una figura femminile...Andy... Stavano mano nella mano, lui si voltò e lei lo baciò a fior di labbra.

 

-No! No! DAMOOOON!

 

-Non mi lasciare, Damon, no, no...- Il mio era quasi un sussurro-urlato nel pianto.

 

-Ehi, ehi, Elena..shh, era solo un brutto sogno- Damon continuava a stringermi a sé, proprio come la sera prima.

 

“Era solo un brutto sogno” Rimuginavo sulle sue parole, mentre cercavo realmente di capire cosa fosse accaduto...

 

Avevo fatto un terribile incubo, forse il mio subconscio l'aveva elaborato dopo aver visto quell'orrendo film, l'unica cosa positiva era stata addormentarmi cullata dal suo respiro.

 

Indirizzai lo sguardo verso l'orologio della sala.

 

Le 3:00

 

-Sono qui, con te, tranquilla- Disse carezzandomi i capelli.

 

Quel gesto serviva a calmarmi e credo che lui l'avesse ben capito...

 

Mi strinsi ancor di più a lui, poggiando la testa sul suo petto, in modo tale da rasserenarmi ancor di più.

 

Dopo poco riuscii a farlo, Damon era come una cura per me, sapeva farmi stare bene, come nessun altro.

 

Il sonno si impadronì di me e credo che anche Damon si fosse addormentato, poiché i suoi sospiri si fecero regolari.

 

Dopo quel risveglio cosi brusco, dormii molto pacatamente, come se non fosse accaduto nulla.

 

Al mattino mi ritrovai sdraiata sul divano, con sopra una coperta, ma non era quello il problema, bensì il fatto che io fossi da sola, sola...

 

Dov'era Damon?! Iniziai a chiamarlo, a gridare il suo nome

 

-Damon, Damon!- Ero spaventata all'idea che fosse andato via...

 

In un batter di ciglia però dalla cucina, adiacente alla sala, sbucò proprio lui.

 

Mi fiondai ad abbracciarlo, volevo capire se fosse reale o meno, capire se fosse...vero.

 

Quando anche lui ricambiò l'abbraccio e mi strinse a sé, cingendomi la vita, tirai un sospiro di sollievo.

 

Che stupida! Dove sarebbe potuto andare?!

 

-Ehi, buongiorno anche a te, piccola Gilbert!-

 

-B-b-buongiorno- Ribattei sbadigliando ancora intorpidita dal sonno.

 

-Ti ho preparato la colazione, andiamo di là?-

 

Che gesto...gesto...così da Damon...era sempre molto dolce, premuroso, magnifico, fantastico, strepitoso, perfetto.

 

Elena stai vaneggiando” Ah quella dannata vocina!

 

Seriamente però lo stavo facendo!

 

Insieme ci dirigemmo verso la cucina. Quando entrai nella stanza, il bancone in legno era colmo di delizie! Croissant, marmellata, brioche, cappuccino, latte caldo, caffè, succo, frittelle, frittate, uova...

 

Ci sedemmo sugli sgabelli e iniziammo a mangiare. Divorai quel ben di Dio.

 

Più che una colazione quella sembrava un brunch, non avrei mangiato per il resto della giornata, stavo per scoppiare.

 

Damon mi scrutò con aria indagatrice, divertito.

 

-Cucino meglio di Klaus, ammetilo, lo so che lo pensi- Disse con un sorrido beffardo.

 

-Ehi, Signor Salvatore, come siamo presuntosi stamattina, cosa le fa pensare che lei abbia superato il sommo cuoco Klaus?- Risposi divertita.

 

Amavo scherzare con lui, adoravamo lanciarci quelle frecciatine...

 

-Be' la sua faccia, piccola Gilbert-

 

Ormai quelli erano i nostri soprannomi, lui mi chiamava “piccola Gilbert” e io “signor Salvatore”.

 

Possibile che dopo due giorni fossimo già così amici? Certo che lo era, perché sapevo che le nostre anime si appartenevano!

 

Poi ripensai al sogno fatto la notte prima e riflettei sul fatto che Andy non si fosse fatta viva nemmeno una volta, durante tutto il tempo che io avevo passato con Damon....

 

-E..Andy?- Chiesi titubante.

 

-Be', sai Elena io e Andy ci siamo presi una pausa...un'altra pausa- Disse un po avvilito, ma non del tutto.

 

Si erano lasciati?! Dentro di me cresceva una felicità immensa, ma non potevo darlo a vedere, non era giusto.

 

-Il nostro rapporto non funziona più come una volta...-Aggiunse.

 

Devo ammettere che quando si presentò quel pomeriggio sul lago credevo avesse mollato tutto, Andy compresa, nonostante stessero insieme, per venire da me...

 

Che stupida che ero! In quel momento mi sentivo un ripiego, ma che cosa mi aspettavo ero solo un'amica...ma allora perché Damon aveva detto a Stefan che forse provava dei sentimenti per me ? Era forse rivalità tra fratelli ? Una stupida competizione?

 

Un attimo prima mi sembrava che Damon mi amasse, l'attimo dopo no..

 

Quanto ero complicata Dio Santo!

 

Decisi di lasciar correre quel pensiero...

 

- Ragazzi, pronti per separarvi ?- Caroline irruppe nella stanza.

 

-Come??- Urlammo all'unisono.

 

-Ehi, ehi calma, intendevo pronti per tornare a Mystic Falls?- Ribatté la bionda, divertita.

 

-Certo che lo siamo, Elena deve anche riprendere a fare riabilitazione e io l'accompagnerò per assicurarmi che lei ci vada, vero piccola Gilbert?- Esordì Damon.

 

Alzai gli occhi al cielo, non avevo voglia di andare in ospedale per “quella cosa”, ma se c'era lui, sarebbe stata tutt'altra storia...

 

***

 

Erano passati tre mesi dal nostro ritorno a Mystic Falls.

 

Jenna e Jeremy erano tornati e Jeremy aveva portato con sé la sua nuova ragazza, Anna.

 

Ero tornata a casa mia.

 

Io e Damon eravamo diventati praticamente inseparabili, mi aveva accompagnata in ospedale finché non avevo finito riabilitazione, quando studiava mi ripeteva tutti i concetti e mi chiedeva sempre se fosse andato bene, io l'accompagnavo all'università quando doveva dare un esame e lui era così agitato che mi stringeva forte la mano. Il nostro rapporto era perfetto....ma per due amici.

 

L'unico problema era che Damon da circa un mese fosse ritornato a vedere quella lì, quella Andy.

 

Diceva che erano solo amici...

 

Con Stefan avevo chiarito, finalmente. Un giorno mi aveva bloccata e mi aveva detto che mi amava e senza farmi ribattere mi aveva confessato che mi avrebbe aspettata...

 

E così eravamo diventati davvero buoni amici.

 

Un pensiero però mi riportò alla realtà, quel pensiero era attinente alla scuola e già la cosa non mi piaceva, poi se si trattava di Matematica era orribile.

 

Oh Dio, l'indomani avrei avuto il compito di Matematica e mi accorsi di non sapere nulla.

 

L'ansia mi invase, quello era l'ultimo anno, non potevo permettermi di andare male, anche perché di li a poco avrei avuto gli esami!

 

Presi il libro e cercai di capire qualcosa tra tutti quei brutti segnacci, parentesi graffe, + e -.

 

Accidenti ero proprio una frana! Automaticamente portai le mani tra i capelli.

 

Ad un tratto qualcuno suonò alla porta, i miei occhi puntarono l'orologio: le 16.00.

 

Sapevo già chi fosse. Mi precipitai ad aprire e infatti...

 

-Buon pomeriggio piccola Gilbert!-

 

-Non lo definirei buono, Signor Salvatore-

 

-Cosa la turba?- Damon assunse un'espressione troppo buffa.

 

-Dai entra scemo!- Dissi ridendo.

 

Damon si avviò in cucina, sbirciando a destra e a manca, poi il suo sguardo si posò sui miei libri.

 

-E questo sarebbe il problema?-

 

-Mega-problema-

 

-Piccola Gilbert, lei ha davanti il suo Salvatore, in tutti i sensi!-

 

Quanto poteva essere scemo e dolce allo stesso tempo?

 

-Vieni qui che ti faccio un corso avanzato di Matematica-

 

Mi sedetti vicino a lui e per una volta ero stra-contenta di fare quella materia impossibile per me, ma con lui era tutto...tutto possibile!

 

-Ehi Damon, vuoi rimanere a cena- Esordì mia zia Jenna, capiva sempre tutto al volo, ecco perché l'amavo.

 

-Oh, grazie, se non disturbo- Damon era sempre così educato.

 

Proprio mentre ci stavamo sedendo a tavola, il campanello suonò di nuovo.

 

Andai ad aprire e...

 

-Stefan?!-

 

-Ehi ciao piccola!-

 

Ero felice di vederlo, era mio amico!!

 

-Dai vieni, entra!-

 

Stefan mi stampò un bacio in piena guancia e posò la sua mano sulla mia vita, sotto lo sguardo indagatore e corrucciato di Damon...

 

POV DAMON

 

Ma guarda un po tu che mi tocca sopportare! Sono arrivato prima io! C'ero io con lei, poi arriva mio fratello la tocca, la bacia...e la chiama piccola! Aspetta la chiama piccola?? Io la chiamavo in quel modo non lui, IO.IO!

 

Oh mamma, sembravo un bambino...ma era più forte di me non potevo vedere altri che la toccavano, si strusciavano a lei...forse..forse l'amavo davvero.

 

Allora perché non trovavo la forza per dirle cosa provavo? Forse avevo paura che lei mi avrebbe respinto, forse lei amava davvero mio fratello, ma non se ne era resa conto....dovevo lasciarla libera, proprio perché l'amavo, si l'amavo, l'avevo ammesso, avevo trovato il coraggio di ammetterlo...

 

Era da un po, da quando eravamo tornati che lei si era avvicinata a lui, ridevano, scherzavano, forse non c'era posto per me...Decisi così di tornare da Andy, era la cosa giusta, giusta per lei.

 

***

 

Mentre stavo ancora salutando Stefan, notai Damon alzarsi e venire verso di noi, era avvilito...

 

-Ciao fratello! Elena ti posso parlare un attimo-

 

-Certo, dimmi Damon-

 

Non mi aveva chiamata piccola Gilbert...che strano, cos'era successo??

 

-Ehi....ascolta...io e Andy..ci stiamo riappacificando, sai...-

 

Una lama mi attraversò da parte a parte.

 

-E lei mi ha chiamato...io, vado, tanto c'è Stafan qui..-

 

Il cuore smise di battere, tornava da lei, mi lasciava..

 

E poi cosa significava che c'era Stefan? Io avevo bisogno di lui, lui e nessun altro! E perché mi stava dicendo di lui e di Andy, come a chiedermi il permesso? Cosa avrei potuto rispondere? “ No resta Damon, io ti amo”? No! Non potevo, se tornava da lei un motivo c'era, e se lei lo rendeva felice....be' lo avrei accettato...se l'amavo davvero, dovevo lasciarlo libero...

 

In fondo sapevo che sarebbe tornato da lei...quel sogno, fatto mesi prima, mi aveva avvertita...era un sogno premonitore.

 

Mentre lui prendeva la giacca e si dirigeva verso l'uscita, io guardai Stefan, per la prima volta lo guardai con occhi diversi..,lui era stato sempre li, non era mai andato via...forse, forse avrei imparato ad amarlo, nonostante il mio cuore appartenesse a quegli occhi cristallini.

 


Salve! Eccomi qui con il nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Allora questo capitolo inizia con un sogno, che poi "ritroveremo" alla fine.
Elena e Damon si sono avvicinati moltissimo, ormai entrambi sanno che amano l'altro, ma non se lo vogliono proprio dire, allora credono che la cosa migliore sia lasciare l'altro libero..
Damon infatti torna da Andy e Elena guarda diversamente Stefan.
In questo capitolo, sono andata un po avanti con il tempo, perché altrimenti la storia avrebbe troppi capitoli, credo che lo farò anche nel prossimo.
Voglio dire solo una cosa, le parti più belle della storia devono ancora arrivare, ho ancora in mente molte cose..:)
Purtroppo in amore niente è facile, quindi aspetteremo e vedremo cosa accadrà.
Detto questo ringrazio chi legge in silenzio, chi ha aggiunto la storia nelle preferite/seguite/ricordata e ovviamente chi recensisce! Grazie davvero!
Alla prossima, un bacio :*

 

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Capitolo 11
*** Così vicini eppure così lontani ***



Così vicini eppure così lontani

 

 

Mentre lui prendeva la giacca e si dirigeva verso l'uscita, io guardai Stefan, per la prima volta lo guardai con occhi diversi..,lui era stato sempre li, non era mai andato via...forse, forse avrei imparato ad amarlo, nonostante il mio cuore appartenesse a quegli occhi cristallini.

 

Poi per l'ultima volta rivolsi la mia attenzione a colui che mi aveva rapito l'anima e non appena la porta di casa si chiuse, separandoci, rimasi con l'amaro in bocca e trattenni a stento le lacrime.

 

Era incredibile come la situazione in pochi minuti fosse diventata insostenibile per me...

 

Sapevo bene che quella era stata una mia decisione, decisione giusta...Perché trattenerlo se non mi amava? Ma tutto ciò mi devastava..

 

Focalizzata su quel pensiero, non mi resi conto che Stefan era ancora lì e che mi stava osservando in modo diverso dalle altre volte, come se avesse capito tutto...

 

Si avvicinò cautamente a me e ,proprio nel momento in cui stava per aprire bocca, mia zia Jenna sbucò dalla cucina, salvandomi da quella situazione alquanto scomoda.

 

Avrei tanto voluto che Stefan fosse stato mio amico in quel momento per potermi sfogare con lui, dato che Caroline era da qualche parte a fare qualche cosa con Klaus... ma due buone ragioni me lo impedivano. La prima: Stefan, a quanto pareva, era innamorato di me. La seconda:Stefan era suo fratello!!

 

-Ragazzi la cena è pron...Ma Damon?- Chiese mia zia perplessa, non sapendo quello che era successo.

 

Chinai la testa, abbassando lo sguardo, cercando in qualche modo di trovare una risposta senza far tremare la voce nel darla, ma Stefan mi risparmiò quella fatica.

 

-E' dovuto andare via, l'hanno chiamato improvvisamente per il tirocinio, è da un po che cercava posto e finalmente l'ha trovato- Si affrettò a dire. Menti spudoratamente, lo capii dai suoi occhi e perché ero quasi sicura che avesse sentito ciò che Damon mi aveva detto prima di andarsene.

 

-Sono molto contenta per tuo fratello, Stefan! Allora tutti a tavola!- Mia zia ci rivolse un enorme sorriso, che cercai di ricambiare per non destare troppi dubbi. Le avrei raccontato tutto...un giorno, ma ora non volevo parlarne. Mi tenevo sempre tutto dentro, forse proprio per questo soffrivo di più.

 

L'unica che mi capiva sembrava essere Caroline, forse perché ero io ad aprirmi con lei..

 

Dopo che mia zia era tornata in cucina, era logico che io la seguissi, dato che ci aveva avvisato della cena ben due volte, invece rimasi in sala, immobile.

 

Stefan, che aveva seguito Jenna nell'altra stanza, si accorse della mia assenza, tornò con piede veloce da me, mi prese per la mano -Tu mi devi spiegare un bel po di cose!- e mi portò a sedere.

 

Mi ritrovai davanti la mia porzione di pizza prima ancora di riuscir a realizzare quello che mi aveva appena detto. Addentai la prima fetta quando capii realmente le sue parole. Voleva sapere...come gli avrei spiegato?..Cosa mi sarei inventata?

 

Pov Damon

 

Mi chiusi la porta alle spalle, come se non volessi avere più a che fare con chi c'era al di là, ma come potevo? Come potevo dimenticarla?

 

Sapevo bene che quello che provavo per Andy ormai non era più amore, le volevo bene, ma non l'amavo più e qualcosa dentro di me mi diceva che forse non l'avevo mai amata veramente.

 

Salii in macchina, cercando di non pensare troppo a quello che era appena accaduto. Sapevo che lasciarla libera, lasciare che lei vivesse la sua vita era la cosa giusta, ma dovevo distrarmi altrimenti non sarei riuscito a sopportarlo.

 

Misi in moto e partii per raggiungere Andy che mi aspettava a casa sua. Suonai il campanello e in meno di sue secondi, la mia fidanzata, se ancora potevo chiamarla in quel modo, mi aprì.

 

Mi trascinò all'interno, sfiorando con le sue labbra il mio collo, poi passò lentamente sulla mia bocca baciandomi lievemente, pian piano allargò quel bacio, carezzando le mie labbra con le sue passionalmente.

 

Rimasi passivo, mentre lei continuava a stuzzicarmi e a scompigliare i miei capelli. Non provavo più nulla.

 

Ad un tratto si fermò, mi guardò e, infastidita, alzando un ciglio, mi disse - Che hai?-

 

Che ho? Succede che non provo più nulla per te, amo un'altra, ma ci sono troppi casini e io sono un emerito idiota, perché non riesco ad affrontare la situazione e l'ho lasciata da sola! Ecco cosa c'è!

 

Avrei tanto voluto urlare quelle parole, in modo che lei le sentisse, invece mi limitai ad un misero -Niente-

 

Andy si calmò, nonostante fosse ancora dubbiosa del mio comportamento, ma decise di non indagare oltre.

 

Per tutti i pensieri che mi navigavano per la testa, non mi resi neanche conto di cosa stesse indossando Andy, un completino super-sexy,vedo-non vedo, che metteva in risalto tutto le sue forme. Avrebbe fatto gola ad ogni uomo presente sulla terra, ma non a me, non più, io ero da un'altra parte, ero con la mente e il cuore a casa di Elena.

 

Andy si diresse in camera e io la seguii passivamente, quando capii quali fossero le sue intenzioni però la respinsi -Sono stanco, non oggi-

 

Poi per evitare di sentirla urlare come una civetta, la salutai e raggiunsi la mia auto per tornare a casa.

 

***

 

Finita la cena, mentre Stefan si era accomodato sul divano, proposi a mia zia Jenna di aiutarla a lavare i piatti, indossando il mio finto sorriso migliore.

 

Ma dato che era troppo gentile, mi disse di andare da Stefan, non capendo in realtà che quella era l'ultima cosa al mondo che desideravo fare, perché mi avrebbe riempito di domande.

 

Ma non potendo agire diversamente, andai in sala, non appena misi piede nella stanza, Stefan si alzò, prese il mio giacchetto dall'appendi abiti e me lo posò sulle spalle. -Andiamo da me, dobbiamo parlare- Disse.

 

-Zia, vado da Stefan!- Urlai a Jenna che era in cucina, continuando a fissare Stefan.

 

In pochi minuti raggiungemmo casa Salvatore, LUI non c'era, stranamente ero sollevata, non l'avrei visto e questo mi evitava di stare ancora peggio.

 

Entrammo in casa e Stefan mi fece accomodare, mi preparò una tazza di té caldo. Pensai a quanto fosse cambiato dal giorno in cui mi aveva baciata. Era un bene.

 

Mi porse la tazza fumante e si sedette vicino a me. La fatidica domanda stava per arrivare.

 

Cercai di non guardarlo negli occhi per impedirgli di rivolgermela, ma fu inutile.

 

-Lo ami vero?- Mi chiese e, nonostante il soggetto di quel quesito non fosse stato espresso, entrambi sapevamo bene a chi si stesse riferendo.

 

-Stefan io..- Non volevo ferirlo dicendogli che amavo il fratello, ma non potevo tenermi tutto dentro, non più- ..Si..Lo amo- Avevo detto la verità, ora la sapeva.

 

Credevo di averlo ferito, invece l'espressione che aveva assunto denotava tutto il contrario. Mi sorrise lievemente e mi carezzò la guancia.

 

Poi senza sapere il perché, mi avvicinai sempre di più a lui e lo baciai...

 

Sentendo la porta sbattere, mi staccai dalle sue labbra.

 

Pov Damon

 

Uscito da casa di Andy entrai in auto, da casa sua a casa mia ci si impiegava un quarto d'ora circa.

 

Misi in moto e mi affrettai a partire, volevo solo stendermi nel letto e riposare.

 

Curva a destra, poi a sinistra, sempre dritto, semaforo...oh il semaforo stranamente non funzionava, e si era creata un fila di auto davanti a me, poco dopo capii il perché.. Non lontano scorsi luci blu che lampeggiavano, c'era stato un incidente.

 

Scesi in strada per vedere cosa fosse successo, d'altronde salvare le persone sarebbe diventato il mio lavoro..

 

Raggiunsi quelle luci e vidi che l'ambulanza stava soccorrendo una giovane donna, che fortunatamente non si era fatta nulla di grave, era solo molto impaurita.

 

La mente mi portò ad Elena, a quella sera, allo spavento che mi aveva fatto prendere. Pensai che se fossi rimasto, le cose sarebbero andate diversamente...

 

Poi tornai alla macchina e appena l'ingorgo causato dall'incidente fu sciolto, tornai a casa.

 

Spensi il motore, appoggiai la testa sul volante come a riposarmi qualche secondo, poi scesi, percorsi il vialetto, aprii cautamente la porta.

 

Feci per andare in sala, ma rimasi pietrificato dalla scena che i miei occhi stavano vedendo.

 

Lei. Lui.

 

Mio fratello le carezzava il braccio, la loro lontananza diminuiva, erano sempre più vicini,quando Elena lo baciò.

 

No! Non poteva essere! Non era possibile! Quello spettacolo si schiantò contro di me come fosse acqua gelida, facendo gelare anche il mio cuore.

 

Ferito, uscii da casa senza far notare la mia presenza, sbattendo la porta. Se non mi avevano visto di certo avevano sentito quel rimbombo.

 

Presi nuovamente la macchina e percorsi la strada a ritroso. Avevo la mente offuscata da quel bacio.

 

Non stavo più badando alla strada. Era buio.

 

Intravidi qualcosa in lontananza, inchiodai. Chinai la testa in avanti per vedere cosa fosse, era un gatto che aveva attraversato..

 

Arrivato a destinazione, suonai nuovamente il campanello di quella casa, che avevo lasciato circa mezz'ora prima.

 

Andy mi aprì, era una bella donna, indossava ancora il suo completino. Chiusi la porta violentemente, iniziai a baciarla con foga, lei ricambiò. Carezzai la sua pelle, lei fece lo stesso.

Sollevai la sua gamba per passare la mia mano sulla sua coscia.

 

Volevo dimenticare. Dovevo dimenticare Elena, mi faceva stare male. Pensai che quella fosse la cosa giusta..

 

In pochi secondi ci trovammo in camera, continuando a baciarci, ci adagiammo sul letto. Mi tolsi la maglia, poi passai a togliere la sua canottiera, poi i miei pantaloni, le sue calze..

 

C'eravamo quasi...stavo per dimenticare tutto, abbandonandomi al solo “piacere”.

 

Le baciai il collo, affondando la testa nel cuscino e quando la risollevai sotto di me c'era Elena, era lì, bellissima come sempre, perfetta come quando l'avevo vista di spalle, la sua pelle olivastra...

 

Ero perso, attirai quel corpo a me e quando mi resi di quel che avevo fatto, era troppo tardi..

 

Quella sera avevo fatto solo sesso non l'amore...

 

***

 

Quando mi staccai dalle labbra di Stefan per vedere chi fosse stato a provocare quel rumore non c'era nessuno. Lui mi guardò e disse- Sai Elena, fino a qualche settimana sarei stato felice di questo bacio, ma ora come ora le cose sono cambiate, tu non mi ami e io non posso concedermi ad una persona che non mi ama,forse la mia era solo forte attrazione. Puoi fidarti di me. Da oggi hai trovato un amico. Mi dispiace per le telefonate, per tutto...-

 

Quel suo discorso non mi dispiacque affatto. Avevo trovato un amico e gli volevo bene.

 

Ero stata stupida a baciarlo, come se lui potesse darmi l'amore di cui avevo bisogno.

 

Non trovando le parole giuste per ringraziarlo, mi limitai ad abbracciarlo.

 

-Troveremo una soluzione, tranquilla, avrai l'amore che meriti, quello che desideri da molto tempo.- Rispose ricambiando il mio abbraccio.

 


Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui! Scusate per il ritardo, lo so :( ma purtroppo la scuola mi sta prendendo molto tempo!
Spero che questo capitolo vi piaccia. Vediamo che Damon fa qualche stupidaggine -.- Prima rifiuta Andy poi quando vede quel bacio è talmente ferito che non capisce più nulla.
Va da Andy e fa quello che prima si era promesso di non fare e nel mentre immagina Elena e quando ormai la visione di lei sparisce è troppo tardi, ormai è andato con Andy !
Scusate se ci sono errori, forse qualcuno mi scappa >.<
Vorrei ringraziare tutti per il supporto, chi legge in silenzio, chi ha aggiunto la storia nelle preferite/seguite/ricordate e chi recensisce! Grazie a tutti, davvero!!
Un bacio a presto! :*


Un saluto dal nostro Damon *-*

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Capitolo 12
*** La goccia che fa traboccare...l'amore! ***


Vorrei dedicare questo capitolo a chi mi segue dall'inizio, quindi a Delena_97 a Lapam8842 a missimissisipi a sofiaroma a OoO_Giulietta_OoO

La goccia che fa traboccare...l'amore!

 

 

Quando mi staccai dalle labbra di Stefan per vedere chi fosse stato a provocare quel rumore non c'era nessuno. Lui mi guardò e disse- Sai Elena, fino a qualche settimana sarei stato felice di questo bacio, ma ora come ora le cose sono cambiate, tu non mi ami e io non posso concedermi ad una persona che non mi ama,forse la mia era solo forte attrazione. Puoi fidarti di me. Da oggi hai trovato un amico. Mi dispiace per le telefonate, per tutto...-

 

Quel suo discorso non mi dispiacque affatto. Avevo trovato un amico e gli volevo bene.

 

Ero stata stupida a baciarlo, come se lui potesse darmi l'amore di cui avevo bisogno.

 

Non trovando le parole giuste per ringraziarlo, mi limitai ad abbracciarlo.

 

-Troveremo una soluzione, tranquilla, avrai l'amore che meriti, quello che desideri da molto tempo.- Rispose ricambiando il mio abbraccio.

 

***

 

Rimasi a dormire da Stefan, nella camera che avevo usato qualche tempo prima e rimuginai sulla sera prima, quella sera in cui mie ero comportata come una cretina. Sì ero una cretina e me ne vergognavo, cosa mi era passato per l'anticamera del cervello!?

Mi sentivo una stupida e in imbarazzo, ma Stefan non mi faceva pesare la cosa. Anzi era come se non fosse successo nulla..e pensare che mesi prima era stato lui a baciare me.

Ero felice però che le cose, almeno con lui, si fossero sistemate, eravamo amici, solo buoni amici. Eravamo diventati molto affiatati. Decisi di raccontargli tutto e con tutto intendo anche di Damon, ero sicura di non ferirlo ora. Gli spiegai come mi ero presa un'enorme cotta per il fratello, in poco tempo diventata amore, il tipico colpo di fulmine ed era vero,ero rimasta folgorata dai suoi magnifici occhi.

 

Stefan, però non riusciva proprio a capire cosa trovassi di tanto attraente in suo fratello!?

 

Be' capivo che era sangue del suo sangue, ma come resistere al fascino e allo charme di Damon Salvatore!? Voglio dire non stavo parlando di uno qualunque, ma di Damon!

 

Evidentemente Stefan non comprendeva nulla di bellezza maschile, il che, dato che era un uomo, forse era un bene!

 

-Ma come fai, voglio dire Dam..- Non riuscì a finire la frase, che Caroline piombò dentro alla stanza in cui ci trovavamo (ovvero la camera di Stefan) ancheggiando.

 

-OH MIO DIO! Giullermo ha lasciato Florencia per mettersi con quella, quella -mmm bocca mia, fammi stare zitta- di Guadalupe!- Esordì.

 

Queste erano le tipiche entrate trionfali della mia amica. Andava matta per le telenovelas e mi riempiva la testa di tutti quei nomi latino-americani.

 

Poi come se niente fosse successo aggiunse- Ah comunque Elena gli guarda il culo e lo trova sexy, come i suoi pettorali del resto, per non parlare dei dors...-

 

Tornado Caroline avvistato a Mystic Falls!

 

-Care! Andiamo!- Le strattonai il braccio per portarla fuori dalla stanza.

 

-Hai capito la Gilbert eh...- Notai Stefan ammiccare un sorriso.

 

Certo gli raccontavo molte cose, ma non proprio tutto tutto! Era sempre un ragazzo e suo fratello insomma!

 

Una volta trascinata la bionda fuori da lì, la fissai con lo sguardo più irritato possibile esistente su questo mondo.

 

-Che c'è?!- Fece lei, guardando altrove, sapevo bene che si sentiva in colpa.

 

Non riuscii a trattenere le risa, era troppo tenera, mentre faceva l'innocente! Era la mia migliore amica e io le volevo bene proprio così come era.

 

Lei mi seguì a ruota. La nostra risata risuonò in tutta casa Salvatore, tanto da destare la curiosità di Stefan che ci raggiunse.

 

-Posso sapere il motivo di tanto divertimento?-

 

-Oh certo, è il fondo schiena di Damon!- Rispose Caroline con prontezza.

 

Possibile che amava mettermi in imbarazzo? Era fatto cosi, prendere o lasciare.

 

Stefan ci guardò con una faccia alquanto sconvolta.

 

-Dai Stef, non ti è mai capitato di fare pensieri di questo tipo su una ragazza?!- La bionda lo fece riflettere.

 

E infatti cambiò espressione, giurerei di averlo visto arrossire.

 

Così tutti e tre riprendemmo a ridere come poche volte mi era successo. Sapevo che potevo contare sui miei amici!

 

Le nostre grida di gioia, però furono interrotte dallo sbattere e dall'entrare in casa di un Damon diverso, un Damon turbato ed irritato.

 

-C-cos'è...tutta...quessssta conffusssione?- Disse barcollando. Aveva un'aria malconcia, aveva tutti i capelli arruffati, le occhiaie e l'alito pesante.

 

Mi avvicinai a lui e percepii un pessimo odore..

 

-Damon, ma tu sei ubriaco, puzzi!- Cercai di avvicinarmi a lui e di toglierli i vestiti sudici, ma non la prese molto bene.

 

Iniziò a ridere, ma non una risata sincera, ma una risata che una persona non cosciente adotta prima che dia di matto..e infatti quella reazione non tardò ad arrivare.

 

-Ti sssei divertita ieri con m-mio fraatello eh?-

 

Mi prese per le braccia e scuotendomi mi disse- Sai non ti facevo così sveglia!-

 

-Sei..un vero deficiente Damon Salvatore!- Una lacrima mi rigò la guancia, poi prima di scoppiare a piangere davanti a lui, mi liberai dalla sua presa e corsi via, scossa dai singhiozzi, un po per il dispiacere, un po per i nervi, che avevo a fior di pelle.

 

Prima di uscire definitivamente dalla casa dei due fratelli, mi voltai e giurerei di aver visto Damon molto addolorato per la scenata che aveva fatto...ma non me ne curai, era troppo per me...

 

Pov Damon

 

Quella sera avevo fatto solo sesso non l'amore...

 

Andy si era lasciata rapire dal sonno, quanto a me...be' non ne volevo sapere di dormire. Non riuscivo proprio ad abbandonarmi al mondo sei sogni.

 

Mi rivestii, cercando di non fare rumore. Non volevo svegliarla, avrebbe iniziato a fare domande e io non avevo risposte neanche per me, figuriamoci per lei.

 

Ero confuso..quella sera avevo visto Elena al posto di Andy, avevo creduto di unirmi a lei, ma così non era stato..

 

Decisi quindi di dirigermi in un pub, sempre pieno, che ero solito frequentare quando ero al Liceo.

 

Entrai nel locale, la musica era assordante.

 

-DAMON SALVATORE!- Disse qualcuno urlando a causa del volume della musica.

 

Mi voltai e vidi un vecchio amico del Liceo.

 

-NON CI POSSO CREDERE, MASON LOCKWOOD!- Ero sorpreso

 

-VIENI ANDIAMO A PRENDERCI QUALCOSA, DAMON-

 

Ci sedemmo sugli alti sgabelli che erano posizionati davanti al chilometrico bancone.

 

-DUE BOURBON-

 

Iniziammo a conversare e a bere, ricordammo tutti gli anni del Liceo, mi stavo divertendo e per un attimo avevo dimenticato tutto e tutti. Poi Mason mi salutò, mentre io continuai a bere e a bere e a bere...La mattina verso le 10 avevo ancora il bicchiere in mano, non stavo per niente bene, avevo un forte mal di testa e sopratutto non ero sobrio. Barcollai fino all'auto, intento a tornare a casa, guidando.

 

-Amico, ma dove credi di andare in queste condizioni!?- Avrei giurato che quella voce fosse di Mason ma chi riusciva a riconoscerlo..Qualcuno così mi riportò a casa.

 

Vacillai fino al portone ed entrai. Delle risa raggiunsero le mie orecchie.

 

-Ah..il mio mal di testa-Imprecai, portandomi le mani alle tempie e facendo ruotare due dita su di esse.

 

Poi la vidi..Elena era lì con mio fratello, ancora con lui. Avevano passato la notte insieme.

 

Non capii più niente e iniziai a dirle delle cose, poco carine, immagino. visto che la feci piangere e mi beccai un bel ceffone in piena guancia dalla bionda, che seguì Elena subito dopo.

 

Ero mortificato, non ero in me. LEI si voltò e poi se ne andò definitivamente.

 

-Cos'ho fatto?- Chiesi retoricamente a voce alta.

 

-Un casino che devi sistemare, assolutamente!- Ah si mi ero completamente dimenticato di Stefan...

 

-Vai a lavarti il viso, cambiati e fatti una bella dormita, ti devo dire un po di cose..DA SOBRIO- Mio fratello sottolineò quelle due ultime parole.

 

Seguii il suo consiglio.

 

La mattina dopo mi svegliai alle 13:00. Non mi era mai successo.

 

Scesi in cucina per mangiare qualcosa, aprii il frigorifero, presi della frutta fresca e quando lo richiusi, sobbalzai.

 

-'Giorno-

 

-Buongiorno Stefan! Potresti anche evitare di farmi morire d'infarto di prima mattina però!- Lo ammonii.

 

“ E questo è ancora niente” Mi parve di sentire...

 

-Senti Damon io ti devo parlare..riguarda Elena-

 

Oh cazzo, lo sapevo, lo sapevo erano andati a letto ed era tutta colpa mia! Cazzo Cazzo Cazzo!!

 

-Stefan io non voglio sapere dettagli piccan..- Non mi fece finire di parlare che scoppiò in una fragorosa risata.

 

-Ma cosa ridi?!- Gli chiesi ancora più irritato.

 

-Ma cosa hai capito?-

 

-Senti non sono nato ieri, vi ho visto l'altra sera, tu, Elena, il bacio..so fare due più due!-

 

-E si vede che conti male! Tra me ed Elena non c'è nulla, mi ha baciato, ma l'ho respinta, lei non ama me...-

 

Un sollievo enorme mi invase per pochi secondi prima di tornare ad essere geloso e preoccupato. Lei non amava lui e chi amava allora!?? Non riuscii a trattenere quel pensiero -Chi ama allora? Se prendo quel bastar..- Mi fermai onde evitare di aggiungere oltre.

 

Stefan riprese a ridere. Poi quando capì veramente cosa provavo per la mia piccola Gilbert, ovvero che la amavo, mi confessò tutto. - Damon, sei bravissimo, sei molto intelligente, ma sei un po “bacato” ultimamente! Damon, Elena ama te, solo te, dalla prima volta che ti ha visto! Capisci ora?

 

Un enorme sorriso si aprì sulle mie labbra. Mi amava, la mia piccola mi amava! Ero stato un emerito idiota! Dovevo rimediare, dovevo sapere dove era.

Avevo il fratello minore migliore che si potesse immaginare! Se non fosse stato per lui!

 

Prima però dovevo sistemare le cose con Andy.

 

-Stefan, devo andare da Andy, le devo una spiegazione, tu cerca di capire dov'è Elena, devo raggiungerla!-

 

Mi precipitai a casa di Andy.

 

Quando mi apri la porta le dissi immediatamente che volevo parlarle, avevo perso troppo tempo, dovevo agire!

 

La sua espressione si fece cupa e preoccupata.

 

Presi coraggio e – Andy...ascolta..il nostro rapporto non è più quello di una volta, le cose non vanno..non voglio prenderti in giro...-

 

Scoppiò in lacrime- Mi stai lasciando Damon?-

 

-Andy..è per te, meriti di meglio..non sono io la persona giusta per te, meriti più amore, di quello che io posso offrirti ora.-

 

-Sei uno stronzo! Fuori da casa mia!- Stampò le sue cinque dita sulla mia faccia.

 

In meno di 24 ore avevo ricevuto due ceffoni, da Andy e Caroline. Bene Damon!

 

La mia tasca vibrò, estrassi il cellulare.

 

 

Da: Stefan

 

Elena è al Mystic Falls Beach, con Caroline

 

PS. Attento alla bionda, non ti far picchiare!

 

 

Al mare? Pensai...be' d'altronde era Maggio e si respirava aria buona da quelle parti..

 

Ah Ah Ah mio fratello, come era simpatico!

 

Mi diressi immediatamente al luogo suggerito da Stefan.

 

Da lontano scorsi la figura di Elena..era splendida. Era sul molo, seduta sugli scogli e con i piedi nell'acqua. Il vento le scompigliava i capelli color cioccolato. Mi sembrava addirittura di sentir il suo ottimo profumo da così lontano. Portava un pareo largo, blu e celeste.

 

Feci per avvicinarmi a lei...ma la bionda mi si piazzò davanti.

 

-Dove credi di andare?-

 

-Care, ho sbagliato, lasciami rimediare-

 

Scosse a destra e a sinistra l'indice della mano destra, poggiando l'altra mano sul fianco.

In mio aiuto accorse Stefan, la sollevò da terra e la portò via, mentre lei ancora sbraitava.

 

-La amo Care!- A quel punto la bionda si calmò e lanciandomi un'occhiataccia infernale, mi mimò con le labbra un “ Non farla soffrire”

 

Ora c'eravamo solo io e lei.

 

***

 

Stavo rannicchiata su quello scoglio ad ammirare le onde e a rimuginare sulle parole che Damon mi aveva lanciato contro, quando sentii dei passi dietro di me.

 

-Care voglio stare sola..per favore-

 

Nessuno rispose, d'altra parte sentii una mano calda cingermi la vita.

 

Non poteva essere la mia amica. Mi voltai e lui era lì. C'eravamo solo noi due. Ero talmente indignata che lo spinsi indietro.

 

-Come osi presentarti qui dopo aver insinuato quelle cose!?-

 

Non fece in tempo a replicare che un'onda ci colpi in pieno. Eravamo zuppi dalla testa ai piedi.

 

I miei vestiti si fecero più attillati, facendo intravedere le mie forme, lui posò il suo sguardo sul mio corpo, così mi portai le mani al petto per coprirmi.

 

Anche i suoi vestiti però erano aderenti e fasciavano il suo fisico, per un attimo potei bearmi di quella figura che avevo davanti.

 

I miei capelli gocciolavano e una goccia di media grandezza si fermò al lato della mia bocca, facendo si che Damon scrutasse le mie labbra.

 

La rabbia mi invase nuovamente, ma prima che potessi proferire parola, Damon si avvicinò a me, indicò la gocciolina appollaiata tra le mie labbra -Hai..- per un attimo ci guardammo intensamente e poi si avventò sulla mia bocca, prima piano, poi quando ricambiai quel bacio tanto atteso, con più foga. Mi strinse a sé, mi accarezzò la schiena,poi passò le sue mani tra i miei capelli. Il sapore di mare, di salsedine, di quella gocciolina, diventarono un tutt'uno con quel bacio che era solo mio, coronando così il nostro amore.

 


Salve!! Scusate il ritardo! Eccomi di nuovo qui con questo nuovo capitolo! Io spero vivamente che vi piaccia e dato che secondo me è un capitolo importante vorrei che voi mi scriviate cosa ne pensate!
Mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ve ne pare! Perciò ora piu che mai, lasciate una piccola recensione, anche solo per dire "bello" o brutto".
Vorrei precisare che Damon è stato portato a casa da Mason, ma era troppo brillo per rendersene conto!xD
Detto questo vorrei ringraziare tutti! Chi legge in silenzio, chi ha aggiunto la storia nelle preferite/ seguite/ ricordate e chi recensisce! Grazie a tutti *-*
Un bacio alla prossimo :*

 


una bacio dai nostri piccioncini :*

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Capitolo 13
*** A come...Amore ***


A come...Amore

 

 

La rabbia mi invase nuovamente, ma prima che potessi proferire parola, Damon si avvicinò a me, indicò la gocciolina appollaiata tra le mie labbra -Hai..- per un attimo ci guardammo intensamente e poi si avventò sulla mia bocca, prima piano, poi quando ricambiai quel bacio tanto atteso, con più foga. Mi strinse a sé, mi accarezzò la schiena,poi passò le sue mani tra i miei capelli. Il sapore di mare, di salsedine, di quella gocciolina, diventarono un tutt'uno con quel bacio che era solo mio, coronando così il nostro amore.

 

Ero felice, immensamente felice. Ero me stessa, dopo tanto tempo potevo esserlo, semplicemente io. Potevo esternare i miei sentimenti per lui, il mio amore per lui. Ero libera . Ah....la libertà, quando possiedi quella, possiedi tutto!

 

Le sue labbra erano ancora contro lei mie, le nostre lingue si attorcigliavano, assaporavo la sua essenza e in quel momento ero viva, incondizionatamente viva. Poi si staccò dalla mia bocca, fece scivolare le sue mani lungo la mia schiena, provocandomi un leggero brivido, per poi posarle sui miei fianchi. Mi guardò intensamente, con quel suo sguardo penetrante, poi con un veloce scatto mi fece voltare, facendomi poggiare al suo petto vigoroso e continuò a darmi piccoli baci sul collo.

 

Era tutto così perfetto.

 

Davanti a noi, accoccolati l'uno all'altra, si parò il tramonto, uno dei più belli, forse perché ero con lui o forse per la magia della natura.

 

Mentre ero ancora protetta tra le sue possenti braccia, il silenzio fu proprio interrotto dalla sua voce. - Elena, io..io- Avevo capito ciò che voleva dirmi, si sentiva in colpa, pienamente in colpa, anche se questa era anche mia, in buona parte, e si voleva scusare. Non lo feci terminare, mi voltai repentinamente e lo baciai a fior di labbra.

 

Ma le sue scuse non tardarono ad arrivare. Non appena si allontanò da me, quanto bastava per parlarmi, continuando a guardarmi negli occhi, disse -Io...be'...scusami se ti ho fatto soffrire-

 

Era così dolce mentre mi sussurrava il suo pentimento, lo fissai e devo ammettere che mi venne da ridere, sembrava un bambino, che con aria corrucciata chiedeva scusa alla mamma dopo aver combinato un pasticcio.

 

Damon cambiò subito espressione – Cosa ridi scusa? E' una cosa seria!- Disse comportandosi da “finto-incavolato”.

 

-Scusa, m-ma sei c-così buffo!- Risposi presa da un attacco di divertimento che mi fece ridere ancora più intensamente.

 

-Ah si eh?! Mi prendi per i fondelli mia piccola Gilbert? Mi sembra che tu abbia bisogno di una bella rinfrescata per capire quando sono potente...- Mi prese alla sprovvista e iniziò a solleticarmi dappertutto, sul collo, che fino a qualche istante prima aveva sfiorato con le sue labbra, sui fianchi, sulla pancia.

 

Ero talmente affaticata dal tanto ridere, che caddi a terra per riprendere fiato. Lui si fermò, fece scorrere il suo sguardo sul mio corpo, poi i suoi occhi-diamente si scontrarono con i miei, mi regalò un sorriso appena accennato e si accovacciò , avvicinandosi a me. Molto cautamente, cercando di non poggiarsi con tutto il peso, si mise a sedere sulle mie ginocchia, che io ancora distesa a terra avevo portato al petto. Fece un altro sorriso, questa volta sghembo e si avventò, con mia immane sorpresa e grande piacere, sulla mie labbra.

 

Era davvero un sogno! L'avevo desiderato così tante volte..

 

Lentamente si staccò da me, si alzò e con un rapido scatto mi sollevò da terra, tenendomi con le sue vigorose braccia.

 

-Dai mettimi giù! Damon!- Non che quel gesto non mi piacesse, ma quando qualcuno mi prendeva in giro, provavo vergogna, era una mia caratteristica, da sempre.

 

-No No No No!-

 

-Su dai! Non voglio farti male!-

 

Damon a quelle mie parole assunse un'espressione, che non saprei “decifrare”. Era come se si fosse innervosito.

 

-Elena, mettiamo in chiaro una cosa, tu non potrai mai farmi del male, in alcun modo, a meno che tu non mi voglia più-

 

-Ricorda Damon Salvatore io ti vorrò sempre-

 

Mi strinse ancor di più a sé e mi diede un delicato bacio sul collo. Presa dal mio uomo, si ora potevo chiamarlo così, MIO, non mi ero resa conto che ancora eravamo zuppi dalla testa ai piedi, avevo freddo, ma per fortuna Damon mi riscaldava con il suo petto, contro il quale avevo poggiato la testa.

Questo però non mi impedì di starnutire..

 

-Amore, hai freddo?-

 

Avevo sentito bene? Mi aveva chiamata davvero in quel modo?

 

In quel momento tutto il freddo che sentivo era sparito, come per magia, la magia dell'amore.

 

-No, ora non più..-

 

-Andiamo a casa?-

 

-Si- E così sul farsi della sera, tornammo a casa Salvatore.

 

Mi chiedevo però dove fosse finita Caroline. Ma quel mio pensiero fu interrotto dalla voce di Damon- Ti ho preparato un bagno caldo, non vorrei che ti prendessi un brutto raffreddore, in ogni caso ho delle aspir..-

 

Ecco che il suo lato di medico prendeva il sopravvento, ma era così premuroso e dolce.

 

-Damon- Lo interruppi- Sto bene, davvero, ho tutto quello di cui ho bisogno ora, grazie-

 

Sprizzando gioia da tutti i pori, mi diressi al bagno per rilassarmi nella super-arci-iper-vasca dei Salvatore.

 

Dopo essermi goduta una mezz'ora di relax mi asciugai, mi cambiai e indossai il completino che Care mi aveva fatto comprare, sopra però misi una vestaglia, non avevo nessuna intenzione perversa, anzi tutto il contrario, ma volevo semplicemente indossarlo.

 

Mi diressi in cucina e non appena entrai rimasi stupida. La tavola era apparecchiata per due, c'erano tante candele e un mazzo di rose rosse, che avevano inebriato la stanza di un buonissimo profumo.

Damon notò l'espressione stampata sul mio volto -Cosa non si può fare in mezz'ora eh?!- Disse, ammiccando un sorriso.

 

Era tutto così meravigliosamente perfetto!

 

Corsi verso di lui e mi fiondai tra le sue braccia, lasciando che qualche lacrima, per l'emozione, mi rigasse il viso.

 

Dal canto suo Damon mi sollevò da terra e mi strinse, come mai prima, a sé. Mi diede un enorme bacio e mi fece accomodare per iniziare a mangiare.

 

Quando alzai leggermente la testa, prima di iniziare a cenare, notai che i suoi bellissimi occhi erano leggermente umidi, anche se lui stava facendo tutto il possibile per non darlo a vedere.

 

Vedevo quanto teneva a me e per questo ero la persona più felice sulla faccia della Terra.

 

Una volta finito quel ben di Dio, Damon si alzò, si avvicinò a me, mi prese molto delicatamente le mani e mi regalò una delle tante rose che c'erano sulla tavola. Poi, accesa la musica, mi prese in vita e iniziammo così a ballare, molto lentamente.

 

-Sei il regalo più bello che la vita mi abbia mai fatto, Elena!-

 

Ero senza parole, mi fiondai sulle sue labbra con foga , lui ricambiò quel meraviglioso bacio, pian pian ci spostammo continuando la nostra opera, salimmo le scale fino al piano superiore ed entrammo nella sua camera.

 

Accarezzandomi da ogni parte, mi slacciò la vestaglia e me la sfilò cautamente, poi posò il suo sguardo provocante sul mio corpo - Sei bellissima- Mi disse in un sussurro.

 

Mi fece sdraiare sul suo letto e si adagiò su di me, passò le sue mani calde sul mio collo, poi sulla mia coscia, infine mi sfiorò le labbra con il dito.

 

Si tolse la maglia e io riuscii ad ammirare lo spettacolo più bello al mondo ma, nonostante l'amassi con tutta me stessa, non ero..non ero pronta per quello che intendeva lui...

 

Così mi irrigidii, proprio mentre lui riprese a baciarmi. Evidentemente lo notò perché si bloccò e si scostò da me, con aria indecifrabile.

 

-Io..Damon io..-

 

-Elena..-

 

-No Damon...tu sei importantissimo,sei..tutto quello di cui ho bisogno, tutto quello che ho sempre desiderato, ma..-

 

-Elena, noi non abbiamo fretta, io sono qui e ti aspetterò finché non sarai pronta-

-Io ti amo Damon!-

 

Era il momento giusto per dirglielo seriamente, lo sentivo, lo sentivo davvero.

 

-Ma potremmo sempre continuare con quello che stavamo facendo no?- Mi baciò tra una parola e l'altra.

 

Avevo trovato l'Amore, quello con la A maiuscola, quello che meritavo.

 

Ricambiai il bacio, stavamo diventando sempre più intimi, quando la porta della camera si aprì rumorosamente -Elena, ti devo assolutamente raccontare tutto!- Care, fremeva dalla voglia di raccontarmi qualcosa, ma il problema era cosa?
 


Salve a tutti! Eccomi qui! Entro in punta di piedi! Scusate sono in ritardissimo! Chiedo venia!
Ho avuto moltissime cose da fare, ora e ricominciata la scuola, poi ho avuto un problema con internet -.-
Ora sono qui, questo è un capitolo  di passaggio e forse lo troverete un po noioso, ma vediamo come si comportano i due piccioncini!
Spero solo che vi piaccia!
Grazie come sempre a chi mi segue : a chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate, a chi legge in silenzio e a chi recensisce.
Scusate, a presto e un bacio a tutti :*

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Capitolo 14
*** AVVISO ***


Salve a tutti! Non sono morta ( ancora xD) chiedo scusa,perdono, venia a tutti voi, che impiegate parte del vostro tempo prezioso a leggere la mia FF, so di essere in un ritardo pazzesco, ma essendo l'ultimo mese di scuola, i malefeci professori ci stanno tartassando e non ho avuto il tempo di scrivere, non voglio farlo di fretta perche correrei il rischio di scrivere veramente male e non voglio! Appena posso (il primo fine settimana libero) pubblichero! Spero di trovarvi ancora qui! Un grazie a tutti e scusatemi ancora! Un bacio, Mar:*

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Capitolo 15
*** Quando due persone diventano una ***


Vorrei avvertirvi che in questo capitolo il rating si alza un po!

Quando due persone diventano una

 

-Elena, ti devo assolutamente raccontare tutto!- Care, fremeva dalla voglia di raccontarmi qualcosa, ma il problema era cosa?

 

Sentii le labbra di Damon staccarsi controvoglia dalle mie e giurerei di averlo sentito borbottare qualcosa. Mi voltai verso Caroline che, per entrare in quel modo frenetico, aveva quasi distrutto la porta. Come al solito non feci in tempo a contro-ribattere che la mia amica aveva già cambiato espressione, il che voleva dire che un'altra idea era balenata nella sua mente e stava per comunicarci un'ulteriore cosa.

 

-Oh Santissimi Numi! Scusate, scusate! Oh Mamma, sono imperdonabile, io non avevo intenzione di interrompervi! Oh Dio, questa situazione mi ricorda tanto l'episodio 130 dell'VIII stagione quando Ferdinando e Gueda si trovavano in un momento molto intimo e Maria Luz li interr...-

Ed ecco che Caroline ricominciava con una miriade di nomi! E quando iniziava a parlare di telenovelas non c'era verso di fermarla.

 

Il mio sguardo passò da Caroline a Damon, da Damon a Caroline nel giro di due secondi. Mentre la bionda ancora blaterava qualcosa che non percepii, perché troppo impegnata a scrutare l'espressione di Damon, vidi il mio ragazzo alzarsi, rimboccarsi ben bene le maniche, dirigersi verso la porta e -Oh Mamma Caroline sta per iniziare la telenovela! Guarda che ore sono! Ma che dico sta per iniziare, è iniziata VAI!- E chiuse la porta.

 

Nonostante quel gesto non fu proprio delicato, non riuscivo a smettere di ridere. Sentii Caroline lamentarsi da dietro la porta e questo mi fece divertire ancora di più.

 

Non appena Damon si gettò sul letto e riprese a baciarmi molto dolcemente, la porta si spalancò di nuovo.

 

-Ci risiamo- Damon era sconvolto. Era cosi buffo!

 

-STAVO DICENDO CHE OGGI NON LA TRASMETTONO! E POI E' TARDI!- Caroline gridava come una pazza.

 

Mai chiudere la porta in faccia alla bionda. MAI!

 

-Allora Care, cosa volevi dirmi di tanto urgente?-

 

-Si Care, cosa volevi dirle di tanto urgente per venirci a scocciare?- Mi fece eco Damon.

 

Sapevo che la bionda e il mio ragazzo amavano fare battutine pungenti, ma sapevo anche che erano amici da molto tempo e si divertivano cosi, quindi sapevo che in fondo anche loro stavano morendo per non scoppiare a ridere.

 

-Simpatico come un mal di denti! Comunque ho bisogno di Elena!- Disse Caroline prima che si dimenticasse un'altra volta quello che doveva dirmi.

 

Diedi un bacio a Damon e feci per dirigermi con Caroline in un'altra stanza, quando la voce del mio ragazzo interruppe la nostra uscita.

 

-Ma perché io non posso sentire?- Mise su una faccia da cucciolotto davvero tenero.

-Oh be' perché tu sei un uomo e queste sono cose da donne, ma che dico uomo sei un essere maschile-Rispose prontamente Caroline-

 

Damon era allibito, aveva stampata sul volto un'espressione indecifrabile. Scoppiai a ridere come una pazza, era troppo divertente vederlo così.

 

Poco a poco un sorriso sghembo si apri sul viso di Damon, il che significava che stava per ripsondere a tono alla bionda.

 

-Ehm...sei una.. ehm... bionda tinta!- Disse fingendo un attacco di tosse.

 

Caroline diventò cosi rossa in volto, da essere irriconoscibile. Damon evidentemente sapeva dove colpirla.

 

La mia amica si stava per scagliare contro Damon con una forza mai vista, feci in tempo a bloccarla prima che mi uccidesse il ragazzo.

 

-Andiamo Care!-

 

Ci spostammo in un'altra stanza, aspettai cinque minuti affinché Caroline si calmasse e poi le chiesi -Su Care cosa devi dirmi?-

 

-Ah si- riprese lei come se si fosse dimenticata di nuovo quello che doveva raccontarmi- Quel ragazzo mi fa perdere il senno-

 

-Dai Care, raccontami!- La supplicai.

 

-Bene...allora- Fece un profondo respiro- io e Klaus l'abbiamo fatto- Mi comunicò tutto d'un fiato.

 

Rimasi come stordita per un attimo, poi mi fiondai verso di lei e le gettai le braccia al collo.

 

-Oh Care! Che cosa meravigliosa!-

 

-Elena ma che fai piangi?-

 

Ero talmente felice ed emozionata per la mia migliore amica che le lacrime erano scese da sole, senza che me ne accorgessi.

 

E poi pensai a me e a Damon, lui mi avrebbe aspettata finché non sarei stata pronta.

 

-Com'è..com'è stato Care?-

 

-E stato stupendo Elena, una sensazione magnifica, mi sono sentita così protetta e sua, è stato cosi dolce con me-

 

E altre lacrime rigarono le mie guance.

 

-Oh scema! Vieni qui- Caroline si avvicinò a me e mi abbracciò.

 

-Come..come capisci quando...- Fui interrotta dalla stessa Caroline.

 

-Quando è arrivato il momento giusto?- Prosegui con un luccichio negli occhi -Be' Elena te lo senti dentro, capisci che lui è quello giusto e lo ami così tanto, troppo che non c'è nulla al mondo che desideri di più che unirti a lui-

 

Annuii ancora un po' impaurita.

 

-Elena io conosco Damon da quando era piccola, è un ragazzo un uomo affidabile e ti ama, non devi avere paura, sono sicura che si prenderà cura di te come fossi una principessa-

 

Ero commossa, non avevo mai visto quell'aspetto così romantico di Caroline, le diedi un altro forte abbraccio, la ringraziai perché mi aveva fatto capire molte cose e tornai in camera da Damon.

 

Quando entrai, lo vidi addormentato sul letto, così lo coprii. Feci per andarmene quando una mano si posò sul mio braccio.

 

-Dormi con me..solo dormire-Farfugliò Damon.

 

Un po' divertita, un po' felice per quella richiesta, mi infilai sotto le coperte con lui e mi abbandonai al mondo dei sogni.

 

La mattina quando mi svegliai, allungai la mano verso il lato dove aveva dormito Damon per sentire il suo corpo, ma con mia grande meraviglia quel corpo che stavo toccando non era quello di Damon, aprii gli occhi e- Caroline- esclamai.

 

Cosa ci faceva la mia amica li?

 

Gli occhi mi finirono per caso sul comodino e vidi un biglietto, presi a leggerlo

 

Buongiorno amore mio!

So che quando leggerai questo mio bigliettino, ti sarai svegliata, il che significa che io non ci sarò perché stamattina, anche se è sabato, ho l'obbligo di frequenza all'università per una lezione importantissima. Mi dispiace di non averti salutata questa mattina, ma dormivi cosi beatamente che non ti ho voluto svegliare. Ah un'altra cosa, non ti scandalizzare se vedi una biondona accanto a te, ho chiesto a Caroline di mettersi al mio posto quando me ne sono andato ( l'ho trovato in sala che russava, ma non le dire che te l'ho detto) non volevo che ti svegliassi da sola. Ti amo, a stasera!

 

Ps. Se scendi in cucina troverai qualcosa di tuo gradimento

 

 

Non potevo crederci avevo trovato, l'uomo perfetto! Capii in quel momento che era quello giusto, che l'amavo così tanto, troppo che non c'era nulla al mondo che desiderassi di più che unirmi a lui. Proprio come aveva detto la mia amica. Era arrivato il mio momento e per quando sarebbe tornato la sera, gli avrei fatto trovare qualcosa di speciale.

 

Svegliai Caroline che per poco non mi tirò un pugno in piena guancia, odia essere svegliata.

 

Scendemmo in cucina e trovai un enorme mazzo di fiori e due grandi cornetti ripieni di nutella. La mia passione!

 

-Guarda che bella colazione che abbiamo oggi Care!

 

-Elena ma che scherzi?! Quello è cibo ipocalorico! Non posso permettermelo-

 

-Care ma vaffanculo! Sei un'acciuga! Sai che c'è, li mangio io!-

 

La bionda mi guardò accigliata-Va bene magari un morso..-

 

***

-Senti Care..stasera...be'..io..ecco-

 

-Oh Elena quante storie! Ho capito vuoi fare l'amore con Damon!- Annuii impercettibilmete.

 

-Ahhh bene bene!! Già che siamo in giro possiamo comprare tante di quelle cose!- Caroline iniziò ad urlare.

 

-Shh! Ma ho quel completino..-

 

-Elena ma te l'ha già visto due volte!-

 

Tornai a casa con un mucchio di cose nuove il portafogli molto più leggero.

 

-Dai prepariamo tutto!- Esordì alla fine Care.

 

***

 

-C'è nessuno in casa?-

 

Damon era finalmente tornato ed era tutto perfettamente pronto.

 

-Buona fortuna, amica mia! Sei bellissima!- Sussurrò la bionda prima di fuggire via.

 

-C'è nessu..- Damon aprì la porta e rimase attonito.

 

La stanza era completamente diversa, candele da tutte le parti, petali di rosa sparsi sul pavimento, nuove lenzuola..io con un nuovo completino rosso, che la bionda mi aveva obbligato a comprare.

 

Per un attimo un'espressione indecifrabile balenò sul volto di Damon, poi ci guardammo e-CAROLINE!- esclamammo all'unisono, ridendo.

 

Damon si avvicinò a me e prese ad accarezzarmi dappertutto -Sei stupenda- mormorò nel mio orecchio.-Cosa significa tutto questo?-

 

-Sono pronta. Ti amo-

 

Iniziò a baciarmi in modo molto passionale, tra i capelli, sul collo, poi pian piano scese fino ad arrivare al seno, mi tolse la canottiera del completo e si accorse che non portavo nulla sotto. Ammiccò un sorriso. Prese a sfiorarmi il seno molto delicatamente e riuscii a sentire la sua eccitazione.

 

-Elena..sei perfetta- Sussurrò.

 

Tracciò con il dito piccoli disegni sulla mia pelle, sulla pancia.

 

Mi accostai maggiormente a lui e gli sfilai la maglietta; riuscii ad ammirare il suo fisico marmoreo. Era cosi dannatamente bello.

 

Presi a massaggiarlo vicino al basso ventre e lo sentii gemere-Elena, ti prego-

 

Era evidente che non ce la faceva più e neanche io.

 

Mi sfilo rapidamente gli slip e io feci altrettanto con lui, poi si fermò un attimo, mi guardò fisso negli occhi. - Starò attento, se senti dolore dimmelo ok?-

 

Annui lievemente e lo sentii entrare in me. Sentii un bruciore e strinsi la mano attorno al suo braccio, chiudendo gli occhi.

 

-Elena..-

 

-E' tutto ok-

 

-Ho voluto aspettare questo momento per dirtelo..Ti amo-

 

Una lacrima di gioia mi rigò il viso e lui me la tolse con la bocca.

 

Da quel momento ci abbandonammo al piacere, in quel momento diventammo un'unica persona.

 

***

 

La mattina dopo mi sentivo meravigliosamente bene, completa, non avevo nessun dolore, niente.

 

Ci svegliammo tra le coperte arrotolate malamente.

 

-Buongiorno principessa..tutto bene?-

 

-Magnificamente bene-

 

Damon stava per baciarmi quando il suo cellulare prese a squillare, ma eravamo abituati alle interruzioni.

 

L'espressione di Damon si fece cupa, attaccò, si vesti velocemente, mi diede alla svelta un bacio sulla guancia e se ne andò.

 

Pov Damon

 

Quella notte era stato tutto così perfetto, era stupenda, non aveva avuto paura, mi aveva fatto sentire bene, come nessun'altra. La amavo davvero.

 

La mattina mi svegliai tra le coperte che non avevano più un verso, la guardai quando aprì gli occhi, era ancora più bella. Feci per baciarla quando il cellulare squillò.

 

Dannazione perché non l'avevo spento?!

 

Senza guardare chi fosse, risposi alla svelta, con l'intento di chiudere la chiamata il più presto possibile e tornare dalla mia ragazza, ma non fu così.

 

-Pronto?-

 

-Damon..sono Andy..-

 

Andy?! Pensai con il cuore in gola, cosa diamine voleva?!

 

-Io..sono incita-
 


Salve a tutti * entra in punta di piedi* chiedo scusa per il ritardo imperdonabile! Ma la scuola è veramente molto impegnativa ora che sta finendo! Inoltre sto lavorando anche a altri due progetti, uno che forse quest'estate mettero qui su efp:)
Ma finalmente ce l'ho fatta!!!
Spero vivamente che il capitolo vi piaccia!
Non dico nulla, lascio a voi i commenti!!
Grazie a tutti coloro che mi seguono, che mettono la ff nelle preferite/seguite/ricordate, chi recensisce e chi legge in silenzio!
Grazie senza di voi non saprei come fare! Grazie davvero! Un bacio :*

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Capitolo 16
*** Avviso ***


*Entra in punta di piedi* Scusate per il troppo ritardo, chiede venia! Non sono morta se è quello che vi chiedevate xD Ho avuto un po di problemi ma adesso sono qui e a giorni arriverà il nuovo capitolo! Davvero scusatemi tanto! Un bacio a tutti :*

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Capitolo 17
*** Avviso ***


Salve a tutti, eccomi qui di nuovo dopo moltissimo tempo! Vorrei iniziare con il chiedervi scusa perché ho abbandonato per un lungo periodo il progetto di scrivere questa storia, ma purtroppo ho avuto dei problemi personali ,per così dire, e non ho veramente potuto scrivere. Ora sono tornata e se c'è ancora qualcuno di voi disposto a seguirmi mi rimboccherò le maniche per andare avanti con la storia. Quindi se ancora avete voglia di seguirmi fatemelo sapere con un commento per favore, ve ne sarei molto grata. Scusatemi ancora per questa lunga attesa e spero proprio che vogliate continuare a leggere la storia. Un bacio e al prossimo capitolo, spero!:)

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Capitolo 18
*** Delusioni e Paura ***






Delusioni e Paura

 

 


Pov Damon


Quella notte era stato tutto così perfetto,lei era stupenda, si fidava di me, mi aveva fatto sentire bene, come nessun'altra. La amavo davvero.


La mattina mi svegliai tra le coperte che non avevano più un verso, la guardai quando aprì gli occhi, era ancora più bella. Feci per baciarla quando il cellulare squillò.


Dannazione perché non l'avevo spento?!


Senza guardare chi fosse, risposi alla svelta, con l'intento di chiudere la chiamata il più presto possibile e tornare dalla mia ragazza, ma non fu così.


-Pronto?-


-Damon..sono Andy..-


Andy?! Pensai con il cuore in gola, cosa diamine voleva?!


-Io..sono incita-


In..In...incinta?? Quella parola echeggiò nelle mia testa più e più volte, tanto da perdere la cognizione del tempo. Non sapevo se fossero passati secondi, minuti, ore. Sentivo solo i muscoli paralizzati, poi quasi come un gesto del tutto involontario, mi alzai dal letto con uno scatto repentino, quasi brusco e me ne andai.


Salii in macchina, avevo una gran confusione in testa, la vista annebbiata, ero scioccato da quella notizia. Non poteva essere vero, mi stava mentendo ero sicuro che mi stesse mentendo!


In pochi minuti arrivai a casa di Andy e nel giro di secondi ero già davanti alla porta, che non tardò ad aprirsi. Dietro la lastra di legno scorsi la figura di una donna con gli occhi gonfi, rossi per le lacrime che ancora scorrevano sul suo volto, era sconvolta e la cosa peggiore era che io sapevo il perché si trovasse in quelle condizioni. Era..era vero.


Senza pensarci, senza badare a quello che facevo, quasi automaticamente, l'abbracciai, ma la mia mente era da tutt'altra parte.


Io non volevo stare con lei, non volevo lei, non volevo avere un figlio da lei. Io appartenevo ad Elena ed Elena apparteneva a me, questo dato di fatto era inconfutabile.


Non sapevo cosa fare, come avrei risolto la situazione? Come potevo dirlo a Elena?


Una cosa era certa: io amavo solo Elena!


Mi sarei preso cura di mio figlio, perché era giusto farlo, ma niente più di questo, con Andy era finita da un pezzo ormai!


-D..Damon..io..io non so che fare- Andy parlò tra i singhiozzi.


Avrei tanto voluto risponderle che neanche io sapevo cosa fare, ero solo un ragazzo anche io, dovevo finire ancora gli studi, ma mi dovevo assumere le mie responsabilità, era questo che mi era stato insegnato. Così mi limitai a rispondere- Non ti preoccupare, ci sono io ora.-


Ma io non volevo essere lì! Però non c'era scelta, restai tutto il giorno con Andy e solo verso l'ora di cena tornai a casa; con quale coraggio potevo dire a Elena che stavo per diventare padre di un bambino non nostro?

                                                                                                                        ***

Non ero di buona compagnia, ero di pessimo umore, la causa di tutto ciò?
Damon!


Quella mattina si era comportato veramente in modo strano, dopo la telefonata ricevuta era schizzato via, con lo sguardo perso nel vuoto e per di più non era ancora tornato, era rimasto via per tanto tempo, tutto il giorno, non rispondeva al telefono, non mi aveva dato sue notizie, stavo iniziando a preoccuparmi.


Poi sentii la porta sbattere e l'ansia smise di togliermi il respiro. Era tornato! Corsi verso di lui e lo strinsi forte, ma notai che..che era sconvolto e infatti non ricambiò l'abbraccio.


-Cosa è successo amore?- Chiesi allarmata.


Non rispose.


-Damon dimmi cosa è successo!- Gridai così forte che parve tornare alla realtà.


-Un compagno di corso all'università ha avuto un lutto, sono stato con lui tutto il giorno- Disse in tono piatto.


Sapevo che mi stava mentendo, cosa era successo? Perché non me lo voleva dire!


Alzai ancora di più la voce- Damon dimmi cosa diamine ti è successo!-


-E-Elena era Andy..- Confessò addolorato.


Sentii gli occhi bruciare, le lacrime spingevano per uscire.


-Elena Andy è..è in..cinta- Disse a fatica quasi piangendo.


Andy incinta? I miei occhi non riuscirono a contenere tutte le lacrime che vi si erano accumulate, sentii le guance bagnate.


-Tu! Non ci posso credere! Tu..io che mi sono fidata!- Quello che provavo era indescrivibile, rabbia, delusione, ma più di tutto dolore, tanto dolore!


-Elena..io-


-Tu niente! Lasciami andare! Lasciami! Non mi toccare!- Gridavo come mai avevo fatto prima. Mi liberai dalla sua presa, che sembrava scottarmi e corsi via, fuori da quella casa, lontano da lui, ma non lontano da tutta la sofferenza, perché quella era dentro di me e ovunque andassi me la sarei portata dietro..


Pov Damon


Fu dura cercare di consolare Andy dato che non ero proprio dell'umore adatto per tirare su di morale qualcuno, ero veramente allibito per ciò che avevo fatto, non avevo giustificazioni. Tutto ciò era colpa mia, solo mia e basta!


L'unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata andarmene da lì e raggiungere la persona che veramente amavo, ma avevo paura di raccontarle il casino in cui mi ero messo, trascinandovi anche lei. Era una situazione davvero complicata.


Aspettai che Andy si fosse calmata e addormentata, poi decisi di tornare a casa mia anche perché ero stato via tutto il giorno e ormai era tardi, per di più non avevo risposto alle chiamate di Elena, dovevo andare.


Mi misi al volante e raggiunsi la tenuta dei Salvatore, ero stanchissimo non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Feci scivolare la chiave nella serratura. Non appena aprii la porta Elena mi venne incontro.


-Cosa ti è successo amore?- mi chiese
Diamine mi aveva chiamato amore, era tutto così perfetto, ma raccontandole cosa era successo avrei rovinato ogni cosa!


Decisi allora di non rispondere alla sua domanda, ma questo la fece alterare seriamente perché iniziò a gridare volendo delle spiegazioni, giustamente.


Non volevo rovinare tutto, volevo passare solo un'altra sera con lei poi glielo avrei detto, quindi optai per una bugia e inventai che un compagno di corso aveva avuto un lutto in famiglia, ma quando aprii bocca, il tono di voce parve straniato.


Elena aveva capito che stavo mentendo e si infuriò ancor di più, se c'era una cosa che le deva fastidio era proprio quando qualcuno a cui teneva le nascondeva la verità.
Fui costretto a dirle tutto...


-Elena Andy è..è in..cinta- Dissi a fatica con un nodo alla gola.


I lineamenti del suo volto si contrassero e i suoi occhi riflessero il dolore che aveva dentro. Mi sentivo malissimo per quello che le avevo fatto.


-Tu! Non ci posso credere! Tu..io che mi sono fidata!- Scoppiò, urlandomi contro.


Cercai di trattenerla ma invano, si liberò dalla mia presa e in un secondo si trovò fuori casa.

                                                                                                                         ***


“Andy è incinta, Andy è incinta, Andy è incinta” quelle parole risuonavano sempre più forti nelle mie orecchie, anche se mi trovavo fuori di casa, lontano dalla presenza di Damon, ormai la sua vicinanza mi faceva male.

Dovevo mettere ancora più distanza tra noi, non sapevo se prendere l'auto o iniziare a vagare a piedi per la città, optai per la seconda opzione, dato che l'ultima volta che mi ero messa al volante in uno stato non adatto a guidare non avevo fatto una bella fine.


Iniziai a camminare per la città, senza una meta precisa, non mi andava né di parlare, né di vedere nessuno, stranamente neanche Caroline.
Non perché lei avesse la colpa di ciò che stava accadendo, bensì perché non avevo la forza per proferire parola, anche perché ero rimasta senza! Cosa avrei dovuto dire? Cosa avrei dovuto fare? Come si poteva rimediare a tutto questo? La risposta era semplice, ma dolorosa...non si poteva.


Continuai a camminare finché non raggiunsi il parco di Mystic Falls. Decisi di sedermi sull'altalena per godermi il tramonto del sole, almeno lui non mi avrebbe fatto nessuna domanda su come mi sentissi o altro.


Pov Damon


Portai le mani alla testa, tra i capelli e strinsi con tutta la forza che avevo quasi volessi strapparli.
Avrei tanto voluto raggiungere Elena, ma sapevo che non sarebbe stata una buona idea.
Pensavo che sarebbe stato meglio lasciarla un po sola, tanto la macchina era ancora fuori casa, sicuramente era in giardino, aveva preso solo la borsa.


Decisi di farmi una doccia per sbollire tutti i sentimenti contrastanti che sentivo dentro di me, quasi come se l'acqua potesse lavarli via e poi l'avrei raggiunta in giardino.


Uscito dalla doccia, mi asciugai e mi misi addosso la prima cosa che trovai, poi mi precipitai in giardino per vedere come stesse Elena, anche se sapevo già la risposta, non che io stessi meglio.


Aprii il portone di casa, il sole era già tramontato, lasciando spazio alla sera.
La cercai con gli occhi, ma non la vidi; mi si chiuse subito lo stomaco e l'ansia si impadronì del mio corpo.


Iniziai a chiamarla- Elena! Elena dove sei! Per favore Elena!-
Ma nessuno rispose.


Dove diavolo era andata!? La sua macchina era ancora nel vialetto, questo significava che si era allontanata a piedi! Almeno si era portata dietro la borsa!


Rientrai di corsa in casa e presi con uno scatto il cellulare a la chiamai.
Nell'aria riecheggiò il suono del suo telefono! Dannazione, l'aveva dimenticato a casa! Dove si era cacciata!?


Ero sempre più preoccupato, poi però pensai a Caroline e a quanto fosse legata a Elena, probabilmente era dalla bionda.


Ripresi il telefono e chiamai Caroline, dopo tre squilli aveva già risposto -Ehi, ciao Damon!-


-Emm ciao Care..per caso Elena è da te?- dissi cercando di nascondere la preoccupazione.


-No, io sono con Klaus- rispose


-Ah..per caso l'hai sentita o ti ha detto dove sarebbe andata?- aggiunsi in preda al panico-


-No non mi ha chiamata oggi, per caso è successo qualcosa Damon?- disse intuendo che qualcosa non andava.


Non aveva chiamato neanche Care. Perché?
Poi rivolsi lo sguardo al tavolo di casa, sul quale c'era il telefono di Elena, ma certo che non l'aveva chiamata il suo telefono era a casa mia! Che stupido.


- Be' si Care, niente va come dovrebbe andare!- mi limitai a rispondere.


-Vuoi che io venga lì, così mi spieghi cosa è successo?- chiese la bionda con tono gentile.


-Mi faresti un grosso favore, Care-


Poco dopo la bionda era a casa mia, era stata velocissima nel raggiungermi.


-Ehi, Damon, sono qui, su forza spiegami tutto-


-Care, ho combinato un casino-


Nel quarto d'ora successivo le raccontai dettagliatamente tutto ciò che era accaduto nelle ore precedenti, da quando ero felicemente nel letto insieme a Elena fino alla rivelazione di Andy.
Poi le spiegai il modo in cui Elena aveva reagito, che era sparita improvvisamente, che aveva lasciato l'auto e soprattutto il cellulare a casa, rendendomi super ansioso e preoccupato anche perché ormai era buio.


-Andy incinta?!- Gridò Caroline – Mai stai scherzando? Ma cosa diamine hai combinato Damon? Avevi promesso di non farla soffrire, si può sapere cosa hai nel cervello?!-


- Care lo so ho combinato un disastro, la sto facendo soffrire, l'ho delusa, ma non era mia intenzione, è stato prima che io stessi insieme a lei, in tutti i modi possibili...


-Oh mio Dio, odio quella gallina rachitica della tua ragazza!- Esordì la bionda.


-Andy non è la mia ragazza- mi affrettai a replicare.


-Oh be' allora sei proprio nella merda tesoro caro, decidi da che parte stare e con questo non intendo dire che non devi prenderti cura del bambino, ma decidi perché hai combinato davvero un casino!- disse Caroline, era veramente arrabbiata. - Ora passiamo alle cose serie, dove può essere andata Elena?-


-Non lo so Care per questo ho chiesto il tuo aiuto!-


-Forza usciamo, andiamo a cercarla!- Caroline prese le chiavi della macchina e mi trascinò con sé.


                                                                                                                                  ***


Mi trovavo in quell'adorabile parchetto di Mystic Falls, era così tranquillo, un po perché le persone se ne erano andate, dato che ormai era buio, un po perché si trovava rialzato rispetto al livello di tutta la città e quindi chi passava per la strada non avrebbe potuto vedermi.


Stando da sola, ero riuscita a calmare un po la rabbia anche se la tristezza e la delusione si erano annidate dentro di me e facevano male.


Stava iniziando a fare freddo, in più mi resi conto di non avere il telefono e ricordai di non avere l'auto, quindi decisi di tornare a casa, anche se controvoglia.
Stavo camminando sul viottolo del parco costeggiato a destra e sinistra da cespugli di media altezza quando da uno di questi provenne uno strano fruscio.


-C'è qualcuno?- il rumore si interruppe e nessuno rispose.


Iniziai a camminare più velocemente e sentii di nuovo il fruscio, mi voltai e vidi una figura, qualcuno che indossava un cappuccio nero e mi fissava senza parlare.


Il cuore prese a martellare fortissimo nel petto per la paura. Chi era? E che cosa voleva da me?
Cominciai a correre quanto più potevo e così fece anche quella figura, era veloce , corsi ancora più rapidamente ma mi aveva quasi raggiunta.
Mi voltai:era vicinissima, mi aveva quasi presa e quando con la mano mi toccò la spalla, gridai con quanto più fiato avevo.

Ehi!! Ciao a tutti! Ecco finalmente sono riuscita a postare il nuovo capitolo dopo molto ma moltissimo tempo e volevo scusarmi nuovamente per questa enorme attesa! Ringrazio coloro che mi hanno invitato a scrivere ancora e a continuare la storia! Spero tanto che vi piaccia. Inoltre mi piacerebbe molto se lasciaste un commento per farmi sapere il vosto pensiero e giudizio, quindi per favore recensite se ne avete voglia!! Ringrazio tutti coloro che seguono la storia e l'hanno inserita tra le preferite e seguite! Al prossimo capitolo!!
Un bacio, Mar!

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