Se solo tu potessi innamorarti di me

di laylahsharriz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il rivale ***
Capitolo 2: *** Ti sei fumato qualcosa? ***
Capitolo 3: *** Derrie vs Shelly ***
Capitolo 4: *** Mi manca la mia Londra. ***
Capitolo 5: *** Non è il mio tipo ***
Capitolo 6: *** Simpatico il tuo amico ***
Capitolo 7: *** Voglio essere Christina Aguilera ***
Capitolo 8: *** Perfino Bob Marley ha roba migliore di Zayn ***
Capitolo 9: *** Parli del diavolo e spuntano le corna ***



Capitolo 1
*** Il rivale ***



« Il rivale. »



« Signorina Charlenston, ritorni subito in aula! E' la quarta volta in questa settimana che prende una nota! Se non entra subito chiamo di nuovo il preside! »
Ormai ero abituata a questo genere di minacce da parte della professoressa Blanche tanto che il suono della sua voce era un lontano ricordo nella mia mente. Il mio comportamento era cambiato negli ultimi due anni, forse da quando mi sono trasferita da Londra a Wolverhampton, piccola e ridente cittadina che però ha cambiato la mia vita. Ero diventata più aggressiva e sempre più sfacciata, i miei successi scolastici erano calati moltissimo e la mia condotta era pessima. In una settimana ricevevo più o meno cinque note, alcune volte per aver picchiato qualcuno, altre per aver risposto male ai professori e tutte finivano con la strigliata da parte del preside. Ultimamente ero abituata a scappare da scuola anche dopo un'ora di lezione, anche perchè la mia unica ragione di vita non era lo studio, ma la box. Infatti da quando mi sono trasferita ho seguito dei corsi di box e me ne sono appassionata, tanto da diventare campionessa regionale per due anni di fila. Il mio allenatore, Joshua Vimnel, era un grand'uomo, mi accoglieva sempre nella sua palestra e parlavamo molto, è come un secondo padre per me, comprensivo e gentile e poi sempre carico in ogni nuova lezione. Toh guarda, sto parlando di tutte queste cose e neanche mi sono presentata. Sono Derrie Zahlia Charlenston, ho sedici anni e no, non sono una di quelle ragazze perfette con un fidanzato e una bella vita. A Londra vivevo in un appartamento con mia madre e mia sorella minore, mio padre lo vedevo poco perchè era sempre all'estero, mentre ora sono in una piccola e sudicia casetta di campagna. Odio tremendamente fare amicizia, forse perchè sono chiusa e molto timida, ma anche perchè odio parlare di me alle persone. Anche quel giorno andai in palestra, cappuccio della felpa in testa, guantoni da box nello zaino e una voglia di sfogarmi nel cuore.
« Buongiorno anche a te Derrie. Anche oggi hai preso una nota? » Joshua mi salutò amichevolmente, togliendomi il cappotto e mettendolo sulla panchina.
« Si, ma non voglio parlare di questo. Alleniamoci che abbiamo i campionati. » dissi diligente, mettendomi i guantoni blu e quasi rovinati dal tempo.
« Va bene Capo. » disse scherzoso, aiutandomi. « Approposito del campionato. Ho una sorpresa. Ti ho portato il tuo rivale per la finale. » continuò tutto euforico. Nel frattempo arrivò un ragazzo dai capelli e gli occhi castani, anche lui con i guantoni da box, ma di sicuro era più grande di me.
« Sarebbe lui? » chiesi un po' seccata del fatto che dovevo battermi nuovamente con un maschio.
« Tu dovresti essere Derrie. Piacere, sono Liam Payne. » disse lui, con un grande sorriso sul viso.
Liam Payne, Liam Payne, Liam Payne. Quel nome mi ricordava qualcuno, ma chi?








Molto bene, finalmente ho iniziato a scrivere la mia FanFiction su Liam :3
Essendo la prima non so se ho scritto bene, se ho fatto errori o quant'altro, e spero di no!
Se vi piace la storia recensite e...aspettate il prossimo capitolo! xD

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Capitolo 2
*** Ti sei fumato qualcosa? ***



« Ti sei fumato qualcosa? »



Squadrai bene quel Liam Payne mentre Joshua mi legava i capelli neri in una coda, per avere più libertà nei movimenti.
« Il mio nome lo sai già. Vogliamo iniziare? » alzai un sopracciglio osservandolo di nuovo.
Aveva la faccia da bravo ragazzo, era strano che era arrivato fino alla finale. Doveva essere davvero bravo se era lì davanti a me, ma dovevo comunque concentrarmi per fargli vedere cosa sapeva fare Derrie Zahlia Charlenston!
« Spero di non farti troppo male. » disse Liam, entrando nel campo da box.
Aveva proprio una bella faccia tosta a dire quelle cose, non sapeva contro chi stava per combattere. Entrai anch'io nel campo e Joshua diede il via con un sonoro 'gong'.
Ogni volta che partiva il round mi caricavo moltissimo, avevo l'adrenalina alle stelle e ripensavo alle cose brutte accadute nelle ore precedenti per avere più forza. Ripensai alla professoressa Blanche, all'ennesima nota e a quello che avrebbe detto mia madre quando sarei ritornata a casa.
Mi avvicinai al mio rivale cercando di colpirlo con il pugno destro, ma niente, riuscì a schivarlo e di tutta risposta lui iniziò un'infinita raffica di pugni che feci fatica a schivare. Fortunatamente avevo ancora dei buoni riflessi e riuscii a non avere il naso rotto e le labbra piene di sangue.
Mi guardò con un sorrisetto, come se sapesse già la mia mossa, infatti evitò il mio calcio e mi diede un pugno sulla guancia, facendola diventare un po' rossa. Mi ripresi velocemente, la mia rabbia era salita moltissimo in pochi minuti e Joshua lo aveva capito, lui capiva tutto di me.
Continuai a lottare, evitando i suoi colpi e rispondendogli in modo da fargli perdere più fiato, stancarsi di più di me, anche se la cosa era totalmente impossibile. Erano più di dieci minuti che eravamo sul ring, io avevo una guancia rossa e il naso quasi sanguinante, lui invece era ancora sano.
Sentii la porta aprirsi e mi volta per vedere chi era, ma nello stesso momento caddi a terra sentendo dolore al naso e alla bocca. Joshua entrò nel ring e mi tolse i guantoni, io aprii gli occhi e mi pulii il naso e la bocca sanguinanti con la mano. Liam mi si avvicinò, tutto dispiaciuto.
« Ma cosa ti è saltato in mente? Joshua sto bene, non preoccuparti. Tu, piuttosto, ma hai fumato qualcosa percaso? » ero arrabbiata, mi alzai velocemente e lo attaccai senza che lui potesse ribattere.
« DERRIE! Smettila! Di sicuro non ti avrà vista distratta! » la voce di Joshua mi fece calmare, abbassai lo sguardo come in segno di penitenza.
« Non preoccuparti Joshua. Mi dispiace Derrie, non volevo farti male. » disse Liam alzando il mio viso con la sua mano.
Furiosa, mi allontanai da lui senza dire niente. Mi avviai verso la borsa, presi il telefono e vidi dieci chiamate senza risposta da Juliette, mia sorella, e in quel momento collegai le cose.
Osservai Liam e notai che assomigliava molto ad uno dei cantanti a cui piacciono a mia sorella, One...One...qualcosa. Misi in fretta i guantoni nello zaino, misi il cappuccio in testa ed uscii dalla palestra.
« Ci vediamo domani Joshua. Grazie Liam per il naso! » dissi seria, avviandomi verso casa e sapendo che anche lì avrei avuto un'altra battaglia.

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Capitolo 3
*** Derrie vs Shelly ***



« Derrie vs Shelly »



Era per me normale andare via dalla palestra senza avvisare, Joshua sapeva che facevo così ogni volta, forse è stato traumatico per Liam, ma si abituerà anche lui se ritornerà di nuovo. Durante il tragitto il naso continuava a sanguinarmi e la mia scorta di fazzoletti era ormai finita da qualche minuto prima di entrare a casa, un altro campo da battaglia.
Mia madre era di fronte alla porta, vicino alle scale pronta a sbarrarmi la strada per andare in camera mia e chiudermi come tutte le altre volte. Mi guardava con quegli occhi azzurro ghiaccio che penetravano nelle parti più profonde della pelle. I suoi capelli corvini raccolti in uno chignon come le vecchie signore e le maniche della camicia alzate, come se dovesse picchiare qualcuno. E quel qualcuno ero io. Questa è mia madre, Shelly Darlene Morrison, quarantenne casalinga con due figlie da controllare in attesa che il marito ritorni da un lungo viaggio.
« Sai che ti dico? Non mi interessa della tua ennesima nota, anche perchè una volta compiuti i diciotto anni ti dovrai procurare tu i soldi per vivere. La cosa che più odio è che vai sempre a box, lo vuoi capire che non è la tua vita quella? » aveva iniziato minacciosa, mentre io la guardavo a testa alta cercando di fermare l'epistassi comprimendo il naso con le dita.
« E a me non interessa di quello che pensi tu. Io faccio e farò box e nessuno me lo impedisce. » Non finisco neanche la frase che mi arriva uno schiaffo sulla guancia, proprio la stessa guancia dove avevo ricevuto il pugno da Liam.
« Tu non parli a tua madre in questo modo! » gridò lei, mentre mi sfilava dalle mani la borsa e prendeva i guantoni da dentro. Non ribattei, nè cercai di recuperarli, di sicuro lo avrei fatto il giorno dopo. « Non andrai mai più a box. Di sicuro anche tuo padre sarà d'accordo con me. » disse irata.
« Cosa c'entra papà adesso? » mio padre era fuori all'estero, in Danimarca, non lo vedevo da quasi quattro anni e mi parve strano che mamma parlasse di lui.
« Torna domani e rimarrà con noi per sempre. Ha trovato lavoro qui vicino, fortunatamente. » mamma non sopportava il fatto che doveva badare a me e a Juliette da sola, quindi la presenza di papà era gradita.
Non dissi niente, non mi uscivano le parole dalla bocca, presi solo lo zaino privo dei guantoni e salii lentamente in camera mia. Entrai e vidi Juliette distesa sul letto con le cuffie alle orecchie, ma che tolse subito appena mi vide.
« Questa volta hai superato il limite. Mamma era furiosa, non sai che cosa ha detto alla Blanche. Dee, che ti prende? » mia sorella era così, vomitava parole prima ancora che arrivassi, ma la sua energia era così forte che mi rendeva sempre felice. Ma quel giorno era diverso, tutto era andato storto quel giorno. La nota, l'incontro con Liam, mamma che mi ruba i guantoni e il ritorno di papà. Volevo sparire dalla faccia della Terra.
« Ma mi stai sentendo? » mi chiese nuovamente Juliette, mentre io mi sedetti alla scrivania e accesi il computer.
« Più o meno. Ah, tieniti forte. La tua grandissima sorella conosce uno di quei tuoi amici. Gli One...One...One cosi...bhe, hai capito. Liam si chiama, il cognome non lo ricordo. » non vidi la reazione di Juliette, ma di sicuro era rimasta pietrificata a sentire le mie parole.

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Capitolo 4
*** Mi manca la mia Londra. ***



« Mi manca la mia Londra. »



Aprii sul computer la cartella delle foto, le vecchie fotografie di quando ero a Londra. In quel periodo ero diversa, sempre allegra e felice, a scuola andavo più che bene e avevo tantissimi amici. Era bella la vita che facevo a Londra, ma mia madre lo ha voluto rovinare portandomi qui, a Wolverhampton, in questa odiosa cittadina in cui non succede niente di male.
Mi girai verso Juliette e la vidi seduta sul suo letto a guardarmi con uno strano sorriso in volto, mai l'avevo vista così felice. Di sicuro era per il fatto che conoscevo quel Liam, per lei è un idolo quindi la posso capire molto bene. Il mio idolo, per esempio, è Ne-Yo, adoro le sue canzoni, la sua voce, il suo stile.
« Hey Juls, sei ancora viva? » le chiesi passando una mano davanti ai suoi occhi e lei, come se si svegliasse in quel momento, sobbalzò.
« Più o meno. Ma come fai a conoscere Leeyum? » mi chiese tutta sorridente. Leeyum, chi era questo Leeyum ora? Aveva notato la mia faccia stranita, quindi si corresse subito. « Leeyum è Liam per le Directioners. » completò.
« E' il mio rivale al campionato di box, ma di sicuro non lo rivedrò perchè mamma mi ha proibito di andarci. Joshua sarà triste per questo. » dissi abbassando lo sguardo.
« Ah sì, il tuo Joshua, il tuo amorino, quanto lo amo e via dicendo. Sì sì, quello non se ne frega niente di te. E tu gli vai dietro come una bambina. » ok, Juliette aveva quattordici anni ma la sua intelligenza era superiore alla mia.
La box non è la mia unica ragione di vita, ma lo è anche Joshua, il mio allenatore. Da qualche mese mi ero innamorata di lui, cercavo di non darlo a vedere, ma ogni volta la mia timidezza usciva fuori e diventavo rossa come un pomodoro.
« Bhe perchè tu con quei cinque? Ah ti amo Liam, ti amo Neiller, ti amo Zianian. Almeno io ho qualche possibilità. » dissi ritornando a vedere le foto dal computer.
« Anche io ne ho qualcuna. La mia sorellona ne conosce uno, quindi... » Juliette sapeva come farmi arrabbiare, lei aveva quattordici anni, Liam di sicuro ne aveva venti o qualcosa in più.
« No e poi no. Non voglio che mia sorella si metti con quel tipo, non sai che mi ha fatto. » dissi corrugando la fronte e girandomi verso di lei con una faccia arrabbiata.
Juliette si stette zitta e io potei continuare a vedere le foto. Una in particolare era la mia preferita: c'ero io, solare e con un sorriso in faccia, sotto in Big Ben con un ombrello in mano, riparandomi dalla pioggia. Una lacrima rigò il mio viso, ma la scostai subito per non apparire tanto fragile agli occhi di Juliette.
« Mi manca la mia Londra. » sussurrai, facendo scorrere le fotografie sotto i miei occhi castani.

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Capitolo 5
*** Non è il mio tipo ***



« Non è il mio tipo »



Il giorno seguente mamma mi costrinse ad andare a scuola, dovetti subirmi tre ore della professoressa Blanche che, puntualmente, mi osservava male come se fossi uscita dal carcere. Ritornai a casa con Juliette e m’iniziò a chiedere tutto quello che sapevo su Liam, era una noia mortale. Entrammo in casa e sentimmo una voce che non si sentiva da tanto tempo.
« Ciao belle! Come state? » un uomo alto, dai capelli castano scuro e gli occhi azzurri. Era lui, era James, era papà.
« Papà, ciao! Io bene, come stai tu? » Juliette gli corse incontro, abbracciandolo alla vita.
« Io sto bene Juls! Non vedevo l’ora di vedervi. Guarda cosa ti ho portato. » prese qualcosa dalla tasca e lo mostrò a mia sorella.
« No! Il nuovo cd dei One Direction! Take me home! Grazie papà, non sai quanto lo desideravo! » la ragazza lo prese in mano e iniziò a saltare per tutta la casa felice, salendo poi in camera.
« E tu, Dee, come stai? » mi chiese aprendo le braccia per abbracciarmi.
« Bene, come dovrei stare? Starei meglio se andassi a box. » dissi distaccata, cingendo la vita di mio padre in un freddo abbraccio, mentre la mamma usciva dalla cucina.
« Proprio di questo ti volevo parlare. » iniziò a parlare papà con un sorriso sulle labbra.
« Neanche arrivi e già mi fai la predica. Posso dire una cosa io? Tra qualche giorno faccio i campionati, se vinco continuo con la box, se perdo non ci vado più. » proposi io con un tono quasi di sfida.
« Primo non mi parlare in questo modo, sono sempre tuo padre. Comunque per me questo patto va bene. Vai a prepararti, ti accompagno io a box, oggi. » disse papà dandomi i guantoni da box blu.
Sbuffai e salii in camera dove Juliette stava ascoltando il cd dei One Direction e cantava con loro a squarciagola. Aveva davanti dei fogli, forse erano i testi delle canzoni, e si muoveva a ritmo.
« Juls, ti prego, non mi scandalizzare ancora di più la vita. Già devo riuscire a battere quel Liam per andare a box, poi tu mi canti anche le loro canzoni. » dissi sbuffando nuovamente e sbattendo la porta.
« Baby say: yeah, yeah. And let me kiss you! Dai Derrie, devi ringraziare che ti fa andare, dopo tutto quello che hai combinato. Canta anche tu dai! Senti, questa è la voce di Liam, è troppo perfetta. » parlò Juliette muovendosi come se fosse in discoteca.
« Lascia stare, non potrei mai capire te e questi scemi. » dissi togliendomi i jeans e mettendo i pantaloni da ginnastica.
« Solo io li posso chiamare scemi! Yeah! Mi fai un favore? Mi fai firmare il cd da Liam? » disse Juliette fermandosi di colpo e guardandomi con occhi dolci.
« Sì, tutto quello che vuoi. » dissi mettendo i guantoni nella borsa insieme a una bottiglia d’acqua e il cambio di vestiti. Juliette, tutta euforica, mi abbracciò forte per poi darmi il cd che misi nella borsa.
« Grazie Dee, sei la migliore sorella al mondo! » disse mia sorella sorridente.
« A una condizione, che non mi parli più di questi tuoi amici. » lei annuì dolcemente, poi io scesi in cucina dove c’erano mamma e papà.
« Sei pronta? » mi chiese papà prendendo la giacca e, mentre annuivo, uscimmo di casa. « Hai un rivale difficile questa volta? » continuò lui.
« Più o meno. E’ uno di quei cantanti che piacciono a Juls. Liam, si chiama. » risposi io, mettendomi il cappuccio della felpa.
« E’ carino? » mi chiese papà invadente, come molti genitori al giorno d’oggi.
« Non è il mio tipo. » dissi solamente, non gli potevo dire di colpo che a me piaceva Joshua.






Ok, sono finalmente ritornata con un nuovo capitolo della mia storia su Liam.
Per farmi perdonare penso che posterò un capitolo anche domani, per poi postare ogni domenica.
Non so se questo capitolo sia bello o meno, a me non piace molto come è venuto, ma a voi il giudizio.
Se vi piace, non vi piace, avete dubbi o per qualche altra cosa, recensite! Un bacio, derrie x

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Capitolo 6
*** Simpatico il tuo amico ***



« Simpatico il tuo amico. »



Fortunatamente arrivammo in pochi minuti in palestra, così da evitare altre domande imbarazzanti da parte di mio padre che voleva sapere quello che era successo negli ultimi anni. Ci salutammo ed io entrai nell’edificio e Joshua, vedendomi, mi sorrise.
« Pensavo non venissi più. Juliette ieri mi ha chiamato dicendo che ti eri arrabbiata con tua madre. » disse il mio allenatore togliendomi la giacca e appoggiandola sulla panchina.
« Juls vuole sempre impicciarsi nei miei problemi. Comunque sono qui fino al campionato, se perdo non posso più fare box. » gli spiegai uscendo i guantoni dalla borsa.
« Mi dispiace. » disse solamente, aiutandomi a mettere i guantoni. Joshua, nonostante fosse il mio allenatore, era anche colui di cui mi ero innamorata. Aveva ventisei anni, i capelli neri e gli occhi castani, era bello e impossibile.
« Ciao Derrie. Spero che il tuo naso stia meglio oggi. » mi voltai verso la voce e vidi di nuovo Liam, il mio rivale.
« Ciao Liam, comunque sto benissimo. Ti darò filo da torcere ai campionati. » era ovvio, dovevo per forza vincere.
« Non sono così sicuro che vincerai, mi sono preparato molto bene. » disse lui iniziando a prendere a pugni un sacco per allenarsi.
« Sei troppo sicuro di te. Ti ricordo che ho vinto per due anni di fila. » ribattei io sicura di me.
« Aspetta e vedrai. Comunque oggi è venuto un mio amico, non se ne intende di box, anzi, non si intende di niente. » disse continuando a prendere a pugni il sacco ma iniziando a ridere.
« Ehi Liam, non dire così, mi fai sembrare stupido. » si presentò un ragazzo alto, dai capelli neri e gli occhi color nocciola, la pelle leggermente abbronzata e un sorriso più bello di quello di Joshua.
« Tu dovresti essere Ziaian, vero? » chiesi io alzando un sopracciglio.
« Veramente è Zayn, ma come fai a conoscere il mio nome in parte? » chiese di tutta risposta il moro, mentre Liam ci guardava strabiliato.
« Mia sorella Juls è una … una … vabbè, una vostra fan. A proposito, Joshua, puoi prendere il cd che sta dentro la mia borsa? Vi prego, firmatelo oppure mia sorella mi uccide. » dissi io prendendo il posto di Liam al sacco. Vidi il mio allenatore prendere ‘Take me home’ dalla borsa, aiutare il mio rivale a togliere i guantoni e poi i due cantanti della band firmare la copertina.
« Se è una Directioner deve per forza venire al nostro M&G dopodomani! » mi disse Liam con un sorriso.
« Qualcuno mi può fare la traduzione? » chiesi sconcertata da quello che aveva detto il castano.
« Directioner = fan, M&G = incontrare noi cinque. Tua sorella, nostra fan, deve venire a incontrarci. » disse Zayn scandendo ogni sillaba.
« Simpatico il tuo amico, Liam. Non sono sorda, solo che non sono aggiornata con i tempi. » dissi al moro facendogli una smorfia.
« Comunque, venite? » mi chiese il rivale con ancora stampato sul viso quel sorriso da ebete.
« Perché dovrei venire anch’io? Ci viene solo lei e basta. » gli dissi seccata.
« Perché devo farti conoscere gli altri. » mi rispose pronto Liam.
« E se non volessi? » gli chiesi io ancora più seccata.
« Devi volerlo. Ho detto che sei una Directioner. » disse imbarazzato il rivale.
« Ma è ovvio che non lo sei. » continuò Zayn.
« Ma è ovvio che non lo sono. Cosa ti è saltato in mente? Prima mi stavi rompendo il naso ed ora dici ai tuoi amici che sono fan di cinque scemi. Ti prego Ziaian, falli cambiare spacciatore. » dissi quasi gridando, facendo ridere Joshua.
« Il mio nome è Zayn, comunque il suo spacciatore sono io. » mi rispose il moro strafottente.
« Andatevi a buttare da un ponte tutti e due. » dissi ritornando a dare pugni al mio sacco, facendo ridere Liam e Zayn.







E come promesso, ecco a voi il nuovo capitolo della storia con una sorpresa!
*RULLO DI TAMBURI*
Ho finalmente realizzato il banner! Ok, lo adoro, ho trovato due immagini perfette e compatibili tra loro. Non so chi sia la ragazza, ma la trovo perfetta per la mia Derrie. Bhe, Liam lo conoscete già *w*
In questo capitolo ho aggiunto Zayn che non avrà un ruolo particolare nella FanFiction, apparte quello di essere lo scassaminchia (?) per eccellenza.
Scherzi a parte, Zayn sarà una sorta di migliore amico per Derrie quando...no, non ve lo dico oppure vi rovino la sorpresa!
Dai prossimi capitoli la vita di Derrie cambierà, non solo perchè conoscerà gli altri OneD, ma anche perchè la vita in famiglia migliorerà, anche se lei rimane comunque la solita ragazza sfacciata e fredda.
Bene, se vi sta piacendo, recensite :) Ohhh, ecco cosa mi sono dimenticata! Ringrazio stewartvoice ed Elena Directioner 99 per aver recensito; ringrazio directioner _3, miry96 e sunrise_and_sunset per averla inserita tra le seguite; ringrazio niky1720, stewartvoice, xthisworldismad e la mia grande amica rossella02 per averla inserita tra le preferite.
Un bacio, derrie x

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Capitolo 7
*** Voglio essere Christina Aguilera ***



« Voglio essere Christina Aguilera. »



« Quindi mi hanno invitata ad un M&G? » mi chiese Juliette per la quinta volta di seguito.
« Sì, ma devo venire con te perché Liam ha detto che sono una loro fan. » risposi sbuffando e ingurgitando un pezzo di carne.
« Tu sei la sorella migliore al mondo! Prima l’autografo di Liam e Zayn e adesso anche il M&G! Ti adoro! » gridò Juls abbracciandomi.
« Non gridarmi nelle orecchie! » dissi io scostandola.
« Dai Derrie, anche tu faresti così se incontreresti Ne-Yo. » mi rimproverò papà da capo tavola.
« Ehm, fammi pensare un attimo. NO! » risposi secca.
Il resto della cena lo passammo ascoltando i commenti di Juls sui One Cosi e, quando riuscii a finire tutto il pezzo di torta, mi alzai velocemente e andai in camera mia. Mi distesi sul letto, cuffie alle orecchie e ascoltai la mia musica, di certo migliore di quella che facevano i cinque scemi. Dopo pochi minuti mi arrivò un messaggio.
“Fatti trovare fuori casa, ci andiamo a divertire un po’. Joshua.” Feci un balzo fino al soffitto leggendo quelle parole. Joshua che mi chiedeva di uscire? A divertirci? Qualche volta eravamo andati in discoteca, ma niente di più. E la sua concezione di ‘divertirsi’ era diversa da quella delle persone normali. Subito dopo arrivò un altro messaggio.
“Mettiti il costume, andiamo in spiaggia.” Ma era pazzo o cosa? In spiaggia in pieno ottobre? Forse aveva la febbre e stava delirando. Pensai che fosse tutto uno scherzo, così mi limitai a distendermi di nuovo sul letto e continuare ad ascoltare musica. Non riesco a sentire tutto il pezzo che mamma entra in camera mia e mi tolgo le cuffie a malincuore.
« C’è il tuo allenatore Joshua in cucina. Che ci fa con il costume da bagno a ottobre? » mi chiese strabiliata. La feci uscire dalla mia camera dicendo che sarei arrivata subito e chiusi la porta a chiave. Cazzo, erano veri quei messaggi! Velocemente presi il costume rosso, lo indossai e mi guardai allo specchio. ‘Sono una vera cretina.’ pensai sorridendo appena. Indossai anche un vestitino, delle infradito e scesi in cucina.
« Ciao Joshua. » dissi solamente, cercando di non arrossire davanti ai miei genitori. Juls mi guardava sorridente e con una faccia alquanto maliziosa.
« Ve la riporto sana e salva verso le due di notte, sempre se non è un problema. » disse Joshua con quella sua calda e pacata voce. Cazzo quanto lo adoravo. Papà annuì e mamma fece lo stesso, così uscimmo e salimmo sulla sua macchina.
---------------
Dopo un quarto d’ora eravamo arrivati in spiaggia. Durante il tragitto nessuno dei due aveva parlato, nonostante durante gli allenamenti eravamo soliti parlare per ore intere. Notai un fuoco sulla sabbia e una decina di ragazzi che ballavano divertiti.
« Ho fatto un raduno dei campioni della zona e tu non potevi mancare. » mi disse Joshua facendomi uscire dall’auto.
« E’ venuto anche Liam? » chiesi di getto.
« Sì, perché? Ti da fastidio che ci sia lui? Oppure c’è qualcosa di più profondo sotto? » mi chiese sorridente.
« La verità? Mi da un fastidio tremendo. Peggio di quando tu mi rubasti i miei amati guantoni. » dissi ricordando la scena.
« Ricordo bene quel giorno. Mi hai picchiato a sangue. » rise anche lui. Cazzo, quanto era bella la sua risata. Ci avvicinammo al gruppo dei ragazzi che ballava e, quando mi videro, mi salutarono amichevolmente. Dopotutto ero la campionessa della città e quasi tutti i boxer mi conoscevano, anche i cani.
« Ciao Derrie. » sentii infine pronunciare da Liam che, con un sorriso smagliante si muoveva a ritmo. Anzi, si muoveva come un beduino intento a scappare.
« Ciao. » dissi. Già a casa mia sorella parlava sempre di lui e dei suoi amici, poi lo incontravo in ogni parte in cui andavo. Era un incubo. Mi voltai verso Joshua per chiedergli qualcosa ma non riuscii a trovare le parole, mi inghiottii la saliva e iniziai a tremare. Sentivo che le mie guance diventavano più rosse, che le mie mani iniziavano a sudare e che le mie ginocchia non potevano reggere più di tanto. Joshua in costume era perfetto, i muscoli perfettamente nella norma, gli addominali fottutamente perfetti, la tartaruga troppo perfetta. Forse sto esagerando, ma Joshua Vimnel era troppo bello. Cercai di non sbavare e di non arrossire più di tanto, mi limitai a sedermi sulla sabbia ed aspettare qualche segno dal cielo.
Sentii molti che mi dicevano di venire a ballare, a divertirmi, ma io proprio non riuscivo a farcela se c’era Joshua vicino a me. Di sicuro si sarebbe accorto che mi piaceva e si sarebbe scatenata la seconda guerra di Troia. Poi di sicuro non mi avrebbe cagata, ho sedici anni, un culo piatto e una seconda di seno, non mi potevo mica permettermi quel gran pezzo di gnocco.
In quel momento volevo essere come Christina Aguilera, con quel suo bel sederone e il suo amato davanzale, quel corpo da far paura e quegli occhi color ghiaccio che magnetizzano tutti. E infatti una Christina Aguilera stava arrivando. Vidi una ragazza bionda e dalle curve promettenti avvicinarsi al gruppo dei ragazzi. Poi si avvicinò a Joshua e lo baciò sulle labbra. Rimasi spiazzata da quella scena ma per non fare la scema di turno mi alzai a mi avvicinai agli altri.
« Oh Derrie. Conosci Jessica? E’ la mia fidanzata! » il mio allenatore fece le presentazioni tutto entusiasta.
« Piacere Derrie. Joshua parla sempre bene di te. » disse lei con un sorriso che mi sapeva molto di finto.
« Grazie. Penso che ora debba andare. Mi sono ricordata che domani devo svegliarmi presto. » e prima che nessuno potesse ribattere andai a passo svelto verso la strada ma non potei attraversarla che qualcuno mi fermò.
« Non puoi andare da sola di notte. Vuoi un passaggio? » avevo di nuovo di fronte il sorriso ebete di Liam.
« No ti prego, non è giornata. Lasciami stare. » dissi secca.
« Ti accompagno solo a casa, non faccio domande. » continuò lui rivolgendomi di nuovo un sorriso. In quel momento mi parve un angelo venuto dal cielo. Era strano che un ragazzo non facesse domande, quindi dovevo cogliere al volo la situazione.
« Va bene. » salii in macchina e ci volle poco per ritornare a casa, forse dieci minuti, ma il tratto mi sembrò molto più lungo del normale. La presenza di Liam mi dava fastidio, speravo solo di arrivare velocemente a casa.
« Grazie del passaggio. Ci vediamo dopodomani con mia sorella. » dissi aprendo la portella quando arrivammo di fronte a casa, ma fui bloccata dal castano.
« Aspetta, perché te ne sei andata così velocemente? » chiese con un viso serio, fin troppo serio per la sua personalità allegra.
« E meno male che ti stavi zitto. Voi ragazzi siete tutti uguali, mettete il naso nelle faccende altrui e poi spezzate i cuori delle ragazze. Ciao. » dissi mentre Liam sorrideva ancora.
Entrai in casa cercando di non fare rumore, salii in camera e mi buttai sul letto mentre lacrime amare scendevano dal mio viso.





Allor, inizio col dire che mi è piaciuto scrivere questo capitolo, soprattutto la parte di Christina Aguilera. Mi è venuto spontaneo guardando il video della sua canzone 'Your Body'. E' venuto un po' lungo, ma se voglio mandare avanti la FanFiction devo scrivere così tanto.
Ho cancellato l'altra storia, così da concentrarmi solo su questa, ma nella testa mi sta frullando un'altra idea sempre con i One Direction. Mi dispiace molto non aver aggiornato prima, sono sempre in ritardo! Spero almeno che durante quest'ultima settimana di vacanze riesca ad aggiornare più spesso. Penso di farlo la domenica e il mercoledì, quindi tenetevi sempre aggiornati.
Dopo questo che cosa dovevo dire? Ah sì, ringrazio chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite, ma anche chi la solamente letto fino qui.
Un'altra cosa che volevo dire era che da questo capitolo il carattere di Derrie cambierà in peggio, diventerà sempre più chiusa e fredda a causa di Joshua. Mannaggia a lui! Nel prossimo se ne vedranno delle belle perchè lei e la sorella Juliette andranno al M&G dei ragazzi.
Penso di aver fatto un romanzo anche solo per le mie impressioni, quindi chiudo immediatamente.
DERRIE xx

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Capitolo 8
*** Perfino Bob Marley ha roba migliore di Zayn ***



« Perfino Bob Marley ha roba migliore di Zayn. »



Mi dimenavo in mezzo ad una mandria di ragazzine in calore che cantavano una qualsiasi canzone dei One Cosi, mentre Juls piangeva interrottamente.
« Fate largo! Abbiamo un permesso speciale! Juls, se non te la smetti di piagnucolare come una bambina entro solo io! » mi faccio spazio tra la folla cercando un controllore e trascinando mia sorella da un braccio.
« Non dire così Derrie. Sto per incontrare i miei idoli, te ne rendi conto? » Juliette continuò a piangere mentre riuscii a trovare un bodyguard.
« Sia lodato il cielo, un controllore! Tenga, voglio andarmene di qua il più velocemente possibile. Ma le può controllare queste pazze scatenate? Manco ad un concerto di Michael Jackson avrebbero gridato così tanto. » impreco verso l’uomo e, senza farlo parlare, entro nella camera dove si terrà il M&G. Juls inizia a piangere più di prima quando vede i cinque ragazzi, mentre io alzo gli occhi al cielo.
« Derrie! Finalmente sei arrivata. Lei dovrebbe essere Juliette, vero? » Liam si alzò dalla sedia e ci venne incontro, abbracciando con un sorriso mia sorella che non smetteva di piangere.
« Si, lei è mia sorella. » mormorai. « E smettila di piangere! » gridai verso la ragazzina così simile a me.
« Dai, lasciala stare. Tu non potrai mai capire i suoi sentimenti ora. » si avvicinò anche Zayn che salutò Juls con un abbraccio.
« Grazie Zayn, sempre gentile. Secondo me nei cd ci mettere la droga, quelle ragazze sono impazzite. » puntai gli occhi verso i tre componenti della band che non conoscevo.
« No, siamo solo fighi. Piacere Harry, sei fidanzata? » si presentò il riccio dagli occhi verdi, sorridendomi come uno scemo.
« No e per tua sfortuna non mi voglio fidanzare con un cantante. » dico nel modo più gentile che conoscevo. Vidi Harry abbassare gli occhi, per poi salutare Juliette ancora in lacrime.
« Lascialo perdere, è fatto così. Niall Horan. » mi strinse la mano il ragazzo biondo, dagli occhi azzurri e il sorriso perfetto, nonostante avesse l’apparecchio.
« Liam, non mi avevi mica detto che i tuoi amici erano strani. Cazzo, Juls, te la smetti? Mi stai rompendo le palle! » gridai rassegnata verso mia sorella.
« Molto fine la ragazza. Piacere, Louis. » era la volta del castano con gli occhi azzurri che mi salutò sorridente. « Comunque secondo me tu non sei Directioner, lo è solo tua sorella. » continuò Louis.
« No, ma dai! Ci voleva il genio della lampada per scoprirlo. » dissi alzando le mani al cielo, come per ricevere un miracolo.
« Quindi tu sfiderai Liam al campionato di box. Stai attenta, è un vero osso duro. » mi confessò Niall mentre prendeva il cd di Juls e firmava. Fortunatamente mia sorella aveva finito di piagnucolare.
« Apparte il naso rotto non mi ha fatto male durante gli allenamenti. » alzai gli occhi al cielo per poi posarli su quelli di Liam.
« Ma che dici? L’unica volta che sono venuto io ti ha lasciato il braccio indolenzito. » mi gridò ridendo Zayn.
« Ah, si, lo ricordo anche io. Quel giorno le toccavo sempre il braccio con il dito e lei si buttava a terra per il dolore. » aggiunse mia sorella ridendo.
« Tu e Zayn state delirando, oppure vi vedete la notte per complottare contro di me. » dissi secca.
« Ma dai! Quel giorno non hai neanche parlato del tuo Josh … » Juliette non riuscì a terminare la frase che la presi per capelli e la portai lontana dai cinque cretini.
« Se ti azzardi a parlare di Joshua davanti a Liam sei morta. Ti ricordo che lo conosce. » e senza farle dire niente, ci avvicinammo di nuovo ai One Cosi.
« Voi due non state bene. » Harry ci guardò con gli occhi spalancati.
« Hai centrato nel segno riccio. Comunque stiamo meglio dello spacciatore di droga ‘made in China’. » dico alludendo a Zayn che si sta aggiustando il ciuffo.
« Questo è poco ma sicuro. » mormora Louis mentre mangia una carota.
« Sto anche molto meglio di te che mangi una carota. Chi mi ha fatto venire qui? » prego alzando gli occhi al cielo.
« Odia le carote. Ha avuto una brutta esperienza l’anno scorso. » spiega Juliette sorridente.
« Perché, cosa è successo con le carote? » Niall ride e, dopo la sua battuta-doppiosenso anche gli altri si mettono a ridere.
« Ma voi veramente non state bene. Cercate uno spacciatore migliore. Perfino Bob Marley ha roba migliore di Zayn. Siete troppo pervertiti per le adolescenti. » dico incredula delle parole del biondo.
« Non a caso una loro canzone si chiama One Thing. E un’altra Rock Me. » aggiunge Juls divertita.
« Ma cosa insegnate alle ragazze? A farlo solo con le cose lunghe? » grido allibita.
« No. A farlo solo con il preservativo. » risponde Harry normalmente mentre mia sorella ride.
« Fate schifo. Anche tu Liam, forse sei il più pervertito di tutti. » dico mettendomi le mani nei capelli. Juliette inizia a parlare con loro di come li ha conosciuti, delle emozioni che le danno le loro canzoni e tutti e cinque la guardano sorridenti. Ad un tratto squilla il mio telefono, lo esco dalla tasca del jeans e leggo la scritta ‘Joshua’. Lo lascio suonare.
« Non rispondi? » mi chiede Zayn infastidito dalla suoneria.
« No. » rispondo secca.
« Cazzo, vuoi rispondere al cellulare? » grida Zayn due secondi dopo.
« Se aspetti si ferma. » dopo un po’ la suoneria si stoppa. « Visto? » continuo.
« Ma perché fai sempre colpo sulle ragazze? Vorrei avere anche io questa fortuna. » disse Liam riferendosi al moro.
« Eh, sapessi. » risponde lui.
« Veramente non ha fatto per niente colpo. Lui è e rimarrà un idiota. » affermo normalmente.
« E tu sei e sarai una scassa minchia. » continua Zayn.
« Finalmente qualcuno che lo ammette! Ti adoro Zayn, ma solo per questo. » gli vado incontro e gli stringo la mano mentre lui mi guarda male. Inizia di nuovo a suonare il telefono.
« Rispondi, immediatamente, oppure faccio una strage. » il moro mi fulmina con gli occhi mentre Juls si piega in due dalle risate. Prendo il telefono e vedo che è Emily. Mi allontano e rispondo.
« Hei Emily, perché mi hai chiamata? » inizio io delicatamente.
« Che cosa è successo con Joshua in spiaggia? » mi chiede di tutta risposta.
« Non ora, sto con mia sorella dai cinque cretini. Te lo dico in un DEC. » rispondo immediatamente.
« Ah si. E come sono questi cinque cretini, come li chiami tu? » chiese Emily ridendo.
« Altamente scopabili. Te li devo far conoscere. » rispondo accennando una risata.
« Ti fa bene cambiare aria. Joshua ti fa solo deprimere. Ci sentiamo dopo. Non rimanermi incinta piccola mia. » ride ancora.
« Non ti preoccupare, a dopo. » chiudo il telefono, mi giro e mi trovo Zayn di fronte. Cazzo, peggio di una cozza sullo scoglio.
« Cosa vuoi? » chiedo con un minimo di gentilezza.
« Chi è tra noi cinque ‘altamente scopabile’? » mi chiede con uno sguardo malizioso.
« Nessuno per i miei gusti, ma per la mia amica potete andare bene tutti insieme. Comunque, ti ripeto la domanda più lentamente, COSA CAZZO VUOI? » porto le braccia incrociate al petto.
« Tua sorella pensava che parlassi tanto al telefono così è andata via. » risponde semplicemente.
« Quella grandissima stronza me la pagherà. Ehi Liam, preparati ad un bel campionato. Io vado, spero di non rivedervi mai più. » scappo velocemente e mi ritrovo la mandria di ragazzine in calore da dover domare. Occorreva immediatamente una DEC.






Bene ragazze, dico solo poche cose perchè devo scappare. Questo capitolo mi è piaciuto molto, mi sono messa a ridere per una quarantina di minuti e non riuscivo mai a continuarlo. Per il resto, beh, niente. Zayn non c'entra niente con la storia, o forse sì? Lo scoprirete nei prossimi capitoli *Parte musichetta figa* Un bacio,
DERRIE xx

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Capitolo 9
*** Parli del diavolo e spuntano le corna ***



« Parli del diavolo e spuntano le corna. »



Il giorno dopo il M&G con i ragazzi, i miei genitori e Juls dovettero partire per Londra per fare visita alla nonna materna. Mi chiesero più volte se volevo venire, ma io rispondevo sempre in modo brusco.
« Ovvio! Quando c’è bisogno ritorniamo a Londra! Invece due anni fa avete fatto bene a rovinarmi la vita e venire in questo paese dimenticato dal mondo! La mia risposta è NO! » ogni volta gridavo ai miei e chiudevo la porta della mia camera a chiave. Partirono verso le due del pomeriggio, così io chiamai Emily e le chiesi di venire a casa mia per il DEC.
Emily non è altro che la mia migliore amica, ha due anni in più di me ma ogni volta che le parlo di qualcosa capisce subito, è come se fosse la mia sorella più grande, ma eravamo molto diverse. Lei aveva i capelli ricci e biondi e due occhi azzurro cielo, era bellissima e attirava molti ragazzi. Eravamo solite fare dei DEC, cioè ‘Derrie-Emily Conversation’, dei momenti in cui parlavamo dei nostri fatti personali.
« Allora, cosa è successo in spiaggia con Joshua? » mi chiese sedendosi sul divano.
« Prima di tutto mi devi spiegare come fai a sapere della spiaggia e di Joshua. » presi una ciotola e iniziai a sgranocchiare i pistacchi al suo interno.
« Matt. » lo sapevo! Matt era uno dei campioni di box e andava in classe con Emily e quella sera c’era anche lui.
« Mi ha invitata a questa festa, andiamo lì e dopo pochi minuti arriva la fidanzata di Joshua. » spiego velocemente per non arrabbiarmi più di tanto.
« Ha una fidanzata? E non te lo ha mai detto? » Emily era sconvolta tanto quanto me due sere prima.
« No, lo ho scoperto lì. E’ uno stronzo, ci confessiamo a vicenda da due anni e mi tiene nascosto che ha una fidanzata. Con me ha chiuso. » finisco io mentre mangio più voracemente i pistacchi.
« Ma, forse, potrebbe cambiare. Sai come sono fatti i ragazzi. » sorrise ingenuamente.
« Lo so come sono fatti. E se fossero diversi noi non saremmo qui a parlarne. » dissi io sbuffando.
« Cosa intendi fare? » mi chiese Emily.
« Un cazzo. Devo vincere il campionato per riuscire a fare di nuovo box, ma con Joshua è un capitolo chiuso. Spero di non innamorarmi più. » conclusi finendo la ciotola di pistacchi.
« Non dire così. Anche io dopo quello che è successo con James sto andando avanti. Ho incontrato un tipo davvero carino l’altro giorno. » Emily era molto eccitata, infatti iniziava a raccontare tutto muovendo sempre le mani.
« Spero per te che non ti faccia soffrire. » mi distesi sull’altro divano, quello non occupato dalla mia amica.
« Come siamo arrabbiate oggi. Secondo me quei One Cosi non ti hanno fatto bene ieri. » la bionda rise e accennai un sorriso anche io.
« Non vorresti ritrovarti nella stessa stanza con cinque pervertiti che cantano canzoni come ‘One Thing’ e ‘Rock me’. Vedi? Me le sono imparate a memoria. Ti prego Ne-Yo, se tu mi vuoi bene uccidimi a colpi di ‘One in a million’ piuttosto che ricordare questi scempi. » congiunsi le mani come per pregare.
« Ma tu mi hai detto che sono ‘altamente scopabili’. » disse lei ridendo.
« Questo è vero. Potremmo fare un party hard con loro. Ok, sto impazzendo. Uno di loro è il mio rivale al campionato. Sto impazzendo, portami da uno psicologo. » mi misi le mani tra i capelli.
« Non ti preoccupare Derrie, sei già impazzita. » rise la mia amica.
« Grazie per avermelo ricordato Emily. » aggiunsi seria.
« Ti ricordi quando a scuola tutti gridavano ‘Io shippo Demily’? » Emily incrociò le gambe e sorrise.
« Si, mi ricordo benissimo. In quel periodo pensavano che fossimo lesbiche, solo perché eravamo sempre insieme. » risi ricordando quei momenti.
« E di come Brittany ed Helena odiassero che l’attenzione della scuola fosse su di noi? » continuò la bionda.
« Come non dimenticarselo. Poi abbiamo detto che eravamo semplici amiche e tutto è ritornato alla normalità. Però potevamo continuare ancora un po’. » dissi io ridendo.
« Ma ritornando ai cinque ragazzi, parla, come sono? » Emily cambiò discorso immediatamente, si vedeva che voleva sapere di più sui One Cosi.
« Bhe, Liam è un bradipo, ma è molto bravo a box. Lo nego sempre, ma in ogni allenamento mi lascia un arto indolenzito. Poi, vediamo. Ah, si, Niall è quello biondo, ha un bellissimo sorriso ed è molto attivo. Poi c’è Louis, credo che sia il più grande di tutti. Forse lui è adatto a te, ogni volta che parla gesticola con le mani. Harry, quello è un pervertito, la sua prima domanda è stata se avessi il fidanzato e poi dice che insegna alle fan a farlo con il preservativo. » feci l’elenco dei ragazzi mentre Emily se li immaginava.
« Quel Harry deve essere proprio interessante. Comunque ne manca uno. » disse la bionda ricordandosi che erano cinque.
« Ah si, Zayn. Quello è peggio di una cozza sullo scoglio, è sempre attaccato a me. Non lo sopporto. » non riesco a completare la descrizione di Zayn che mi squilla il telefono. Lo prendo e rispondo, anche perché il numero era sconosciuto.
« Finta Directioner! » mi grida nelle orecchie una voce famigliare, quella del moro.
« Parli del diavolo e spuntano le corna. » faccio intendere ad Emily che è lui.
« Eh? » ovviamente lui non capisce, e non capirà mai.
« Come cazzo fai ad avere il mio numero di telefono? Cancellalo subito dalla tua rubrica, non mi devi chiamare almeno fino a quando non sono morta. » lo attacco immediatamente.
« Grazie della risposta, sempre gentile tu. Me lo ha dato tua sorella al M&G. Comunque vieni ad una festa questa sera? » mi chiede normalmente.
« E perché mai dovrei venire ad una tua festa? » chiesi secca mentre Emily muoveva la testa come per dire ‘si, accetta’.
« Me lo ha chiesto Liam di invitarti. Ha detto che ti devi svagare dopo il fatto della spiaggia. Altro non so. » rispose la voce di Zayn dall’altra parte del telefono.
« Va bene. Porto anche un’amica. » guardai la bionda tutta eccitata dell’idea di andare ad una festa con me. L’ultima volta era stata quattro mesi prima.
« Wow, hai un’amica? » mi chiese il moro ironico.
« Divertente Zayn. Addio, eclissati. Elimina il mio numero dalla rubrica. » e gli chiusi il telefono in faccia.
« Hai bisogno di divertirti. E poi ci sono io, non correrai rischi con me. » disse Emily sorridente. Dopo un po’ mi arrivò un messaggio con ora e luogo della festa.
« Andiamo nei negozi, ho bisogno di un vestito nuovo. Quello rosso non mi va più. » mi alzai dal divano e trascinai la mia amica fuori da casa.






Ho voluto aggiornare ora perchè non so se questo pomeriggio potrò connettermi. Finalmente ho fatto conoscere al mondo (?) Emily, una delle poche amiche di Derrie. La ho descritta ricordandomi di Taylor Swift. Visto che ora si parla solo male di lei volevo mettere una buona parola. Se se. Vabbè, il capitolo non è venuto molto bene, non mi piace molto. Il fatto di 'Io shippo Demily' è venuto fuori da quando tutti voglio 'shippare' le loro coppie preferite dei One Direction, così mi sono creata la mia coppia personale tra Derrie ed Emily. Poi mi ricordano tanto le Brittana di Glee. Ok, non divaghiamo.
Sto mettendo quasi sempre Zayn nei capitoli perchè adoro il modo di come Derrie lo prende per il culo *w* Però questi "battibecchi" non si vedranno per molto perchè nel capitolo 12 ci sarà una svolta. Parlo poco di Liam perchè la vera e propria storia ci sarà dopo il campionato. Però nel prossimo capitolo Derrie passerà tutta la serata con lui visto che non è il tipo da festa. Vi avviso già da ora che NON succederà niente tra di loro. Sto mettendo troppi spoiler, basta! Ringrazio chi recensisce o chi solo legge. E' già un miracolo se siete arrivati fino qui senza chiudere la pagina. Un bacio,
DERRIE xx

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