All I want for Christmas is you di Sofy_m (/viewuser.php?uid=153791)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cena natalizia. ***
Capitolo 2: *** Vischio. ***
Capitolo 3: *** Neve. ***
Capitolo 4: *** Regali. ***
Capitolo 5: *** Mia bella addormentata. ***
Capitolo 1 *** Cena natalizia. ***
ch. stanathan 1
Premessa: A Los Angeles
solitamente non nevica,
ma a me serve la neve,
quindi a Los Angeles nevica.
Cena natalizia.
Nathan
Cammino velocemente sul marciapiede innevato, stringendomi leggermente
nel mio cappotto. E'
vero, sono canadese, dovrei essere abituato alle basse temperature, ma
questa è Los Angeles gente! Clima sub-tropicale, appena
trentacinque giorni di pioggia in tutto l'anno e temperatura media
invernale sui tredici gradi!
Eppure il termometro indica che siamo
intorno agli zero gradi e i piccoli fiocchi bianchi continuano a
scendere lenti dal cielo.
Scuoto la testa incredulo.
Intorno a me un sacco di luci colorate lampeggiano
nell'oscurità, le macchine procedono lente, Babbi Natale
vestiti
di rosso ridono davanti ad ogni negozio e tutti corrono indaffarati qua
e là, magari per tornare a casa dopo una lunga giornata di
lavoro o per cercare gli ultimi regali. Amo tutta questa atmosfera
natalizia!
Riparandomi meglio dal freddo con la sciarpa entro negli studios.
E' il 24 dicembre, la sera
della vigilia di Natale, Andrew e gli altri hanno organizzato una
piccola festa per festeggiare la fine delle riprese prima delle
nostre meritate vacanze... vacanze che dureranno appena una settimana,
visto
che poi Marlowe ci rivuole tutti sul set!
Sorrido raggiungendo la porta di ingresso del salone. Ogni tanto mi
chiedo se non sia
un po' troppo esagerato quell'uomo, ci fa lavorare come dei matti... ma
poi ricordo che in realtà non mi interessa, io amo
il mio
lavoro.
-BUON NATALE GENTE!- entro urlando come al solito. Tutti si voltano per
salutarmi, sorridendo e urlando. Siamo una famiglia fantastica.
-Ehi bro!- Jon è il primo che mi si avvicina, mi guarda e
scuote
la testa scoppiando a ridere. Ho un cappello rosso da Babbo Natale in
testa e un paio di baffi bianchi. -Guarda che ti manca la barba!
Ridacchio togliendomi il cappotto. -Beh, anche la pancia se
è per questo!
-Oh no, quella c'è, non preoccuparti!- Seamus mi tira una
pacca
sulla spalla e io alzo gli occhi al cielo. Mi chiedo se la smetteranno
mai con questa storia, sono in perfetta forma io!
-Wow Seamus, rubi pure le battute a Stana ora?- chiedo sarcastico
mentre mi guardo intorno.
Il salone è grandissimo ed è stato decorato con
diversi
alberi di Natale e
festoni decorati che fanno sembrare tutto più
allegro e
luminoso, il camino riscalda tutta la stanza e al centro
c'è un enorme tavolo pieno di cibo. Noto che c'è
abbastanza gente
seduta, e molti altri sono in piedi a chiacchierare, probabilmente sono
uno degli ultimi. Vedo Terry e alcune ragazze sedute sul divano e senza
rendermene
conto inizio a cercarti.
-Non è ancora arrivata.- sento la voce di Tamala mentre mi
raggiunge per salutarmi e sospiro. A questa donna non sfugge mai nulla.
-Non so di cosa tu stia parlando, Tam. E ciao anche a te, comunque!-
rispondo innocentemente con un gran sorriso mentre lei si mette una
mano sul fianco e
mi lancia un'occhiataccia degna della dottoressa Parish.
Le do un bacio sulla guancia prima di togliermi quella specie di
travestimento e raggiungere il tavolo. Saluto tutti con qualche battuta
e mi siedo vicino a
Penny, di fronte alla signora Dever.
-Juliana, è un piacere rivederti!- esclamo sporgendomi in
avanti
per abbracciare la donna bionda seduta davanti a me, lanciando
uno sguardo alla porta. Mi è sempre
piaciuta la moglie di Seamus, è una donna in gamba, e sono
passati circa due mesi dall'ultima volta che è stata sul set
con
noi, quando abbiamo girato il nono episodio della
stagione, quello natalizio.
-Anche per me Nathan.- mi risponde. -E' sempre bello ritornare qui.
Siete un gruppo fantastico e a casa Seamus non fa altro che parlare di
voi.
-Dovresti parlare con Andrew,- le consiglio e mi volto verso il grande
capo, seduto a capotavola. -un po' più di Jenny non sarebbe
male, anche i fan ne sarebbero contenti!- dico entusiasta mentre i miei
occhi corrono velocemente alla porta.
Lei scuote la testa. -Grazie Nathan, ma non importa, non ho intenzione
di dire ad Andrew come fare il suo lavoro, va bene così.-
risponde afferrando un pacchetto di grissini. -So che oggi avete finito
di girare l'episodio del serial killer...- sospira interrompendosi.
-Nathan, anche se fissi la
porta in continuazione Stana non arriverà prima.- aggiunge
con
un sorriso.
Io la guardo sorpreso. -Che c'entra Stana?
Juliana sospira e mi guarda con uno strano sguardo... comprensivo?
-Quant'è che non la vedi Nathan? Quattro ore?
Quattro ore, diciotto minuti e qualche secondo, l'ultima volta che ho
guardato l'orologio. -Sì... Penso di sì...-
rispondo
scrollando le spalle. -Perchè?
La signora Dever alza gli occhi al cielo. -Dicevo... avete finito di
girare l'episodio con il serial killer, giusto?- mi chiede cambiando
discorso e io
tiro un sospiro di sollievo.
-Sì.- annuisco deciso. -La squadra
trova un cadavere e dopo diverse indagini lo collega a questo serial
killer straniero che si credeva morto, quindi si mettono a cercarlo.-
riassumo
velocemente mentre anche Jon e Seamus ci raggiungono. -Castle
ovviamente fa sempre di testa sua, si rifiuta di ascoltare Beckett e
l'FBI e finisce nei guai...
-...ma poi arrivano Ryan ed Esposito a salvargli il culo come al
solito.-
conclude Seamus prima di scambiarsi il cinque con il collega e baciare
la moglie, sedendosi al suo fianco.
-Castle ce l'avrebbe fatta comunque!- sbuffo mentre Jon versa un
bicchiere di qualche liquore a tutti.
-Sì, certo...- risponde. -a farsi ammazzare!
Io scuoto la testa con fare melodrammatico. -Abbiate un po' di
pietà per questo povero attore che è dovuto
restare
legato ed imbavagliato per mezza giornata!
-Ehi Fillion, non è mica colpa nostra se il tuo personaggio
è tanto tonto da farsi catturare dall'assassino un'altra
volta!
-E comunque le ultime scene tra Castle e Beckett avrebbero dovuto
consolarti...- continua Seamus malizioso.
Io sorrido. Negli ultimi minuti dell'episodio una Beckett
molto preoccupata, sollevata e innamorata se la prende con Castle per
non averla
ascoltata, ma la discussione si trasforma in... ehm, una decisa stretta
di
mano... diciamo. -Oh, girare con Stana è sempre un piacere.-
dico con un gran sorriso.
Seamus tossisce mentre Jon mormora qualcosa che suona tanto come un
"l'abbiamo notato".
-Ho il lavoro più bello del mondo!- concludo scrollando le
spalle.
-Mmm... dovrei sentirmi onorata?- mi blocco e la tua voce mi fa girare
all'istante.
E appena ti vedo il mio cervello si spegne automaticamente.
Sei in piedi vicino all'entrata, ti sei appena tolta la giacca e
indossi un
vestito monospalla rosso lungo fino a metà coscia, con della
stoffa legata in vita, fermata da un quadrato di brillanti. Ai piedi
hai un paio dei tuoi soliti tacchi, dello stesso colore. I capelli
mossi sono raccolti e sei leggermente truccata.
E hai quel sorriso... Quel fantastico sorriso che mi fa impazzire ogni
volta.
Sei bellissima Stana.
Sento qualcuno appoggiarmi una mano sulla spalla, ma non ci presto
attenzione, voglio guardare te per il resto della mia vita. -Respira
Nathan,- ok, dev'essere Tamala. -e smettila di
sbavare!- mi sussurra divertita. Io annuisco, ascoltandola a malapena,
prima di prendere il bicchiere che mi aveva riempito Jon e berlo tutto
d'un fiato, cercando di ricordare come si respira. Non riesco a
staccare gli occhi dalle tue gambe perfette,
nude.
Stana
Entro nel salone in fretta e la prima cosa che sento sono Jon e Seamus
che ti
prendono in giro per chissà quale motivo. Scuoto la testa e
sorrido mentre mi tolgo la sciarpa e la giacca. Siete incredibili
ragazzi, pure peggio dei vostri personaggi a volte.
Mi guardo intorno mentre sento il calore della stanza avvolgermi.
-Oh, girare con Stana è sempre un piacere.- ti sento
rispondere
e il mio cuore perde un battito. Alzo lo sguardo di scatto,
ignorando il mio cuore che sta accelerando un po' troppo, e ti vedo,
sei seduto al tavolo
e mi dai le spalle. Jon e Seamus ridacchiano.
-Ho il lavoro più bello del mondo!- continui tranquillamente
e io
sento il mio stomaco contorcersi ripensando alle scene che abbiamo
girato questa mattina... Sì, sono decisamente
d'accordo con te!
Prendo un profondo respiro e scuoto la testa, devo riprendermi.
-Mmm... dovrei sentirmi onorata?- chiedo ad alta voce mentre appendo il
cappotto all'attaccapanni. Tu ti volti di scatto e io mi perdo a
guardarti. Indossi una felpa nera sopra una maglia blu con il collo a v
e un paio di jeans; hai i capelli leggermente spettinati. Sei
dannatamente attraente Nathan.
Tamala ti sussurra qualcosa e ti vedo prendere il bicchiere pieno di
alcool e berlo tutto d'un fiato mentre i tuoi occhi non riescono a
staccarsi dalle mie gambe e io faccio di tutto per trattenere un
sorriso compiaciuto.
Mi mordo il labbro inferiore mentre mi avvicino e tu sollevi lo
sguardo, facendomi affondare in quei due occhi blu. Ecco, in questo
momento non sai quanto vorrei che fossimo solo Castle e Beckett, quanto
vorrei solo poterti baciare e spogliare e potermi stringere a te.
-Ecco, vedete perchè sono due grandi attori?- la voce di
Tamala
mi risveglia all'improvviso. -Continuano ad esercitarsi anche nel tempo
libero!- esclama riferendosi al nostro eye-sex appena andato in scena.
Tutti i presenti scoppiano a ridere e io abbasso lo sguardo
imbarazzata. Bene, sono arrivata da due minuti e ho già
cominciato a fare pensieri poco casti su di te... davvero un ottimo
inizio.
-Scusate per il ritardo.- dico salutando tutti mentre la mia amica mi
si avvicina.
-Signorina Katic, se volevi stenderlo ci sei perfettamente riuscita!-
mi sussurra abbracciandomi.
Cerco di non sorridere e faccio finta di nulla. -Non so a cosa tu ti
stia riferendo Tam, ma ciao anche a te!
Lei mi guarda a bocca aperta e poi scuote la testa quasi... disgustata?
-Mi fate venire il voltastomaco! Spero solo che prima o poi vi
sveglierete...
-Cosa?- chiedo confusa.
Tamala sbuffa e si allontana, mormorando "stessa risposta" o qualcosa
del genere.
Scrollo le spalle e decido di non prestarci attenzione, andando verso
il tavolo.
-Ragazzi, Penny, Juliana...- saluto.
-Wow, che schianto!- esclama Jon fischiando mentre io arrossisco.
-Sì, Jon, anche tu non sei male.- rispondo sedendomi di
fianco
alla signora Dever, che mi sorride.
-Ti stavamo tutti aspettando con ansia Stana, vero signor Fillion?
Ti vedo lanciarle una strana occhiata e poi annuire. -Certo signora
Dever!- sorridi e mi guardi. -Ciao Stana.- dici dolcemente.
Il mio stomaco si chiude. -Ciao Nate.
...
Nathan
-Dai Andrew, dacci qualche spoiler! Che hai intenzione di combinare nei
prossimi episodi?
Siamo cenando tranquillamente, chiacchierando e scherzando tra di noi
quando improvvisamente tu ti giri verso il nostro grande capo.
Sorrido, riecco la fan che spunta. E adoro questa parte di te. Adoro la
luce che hai negli occhi quando parli di Castle e Beckett, quel sorriso
fantastico sul tuo viso quando Marlowe ti assicura che le cose tra i
due andranno bene, la passione e l'impegno che metti nelle loro scene
più difficili.
-Che c'è, Nate?- sbuffi, devi aver notato la mia espressione
divertita.
Io ridacchio. -Niente Stana, niente...
Tu scuoti la testa per poi tornare a rivolgerti verso Andrew. -Allora?-
chiedi eccitata.
-No Stana, scordatelo!- ti blocca lui.
-Per favoreeeeeee!- lo preghi congiungendo le mani e piegando la testa
di lato. Sembri una bambina.
Marlowe alza gli occhi al cielo e sospira. -Ok, ma posso dirti solo
questo... Ho intenzione di complicare un po' le cose.
Tu rimani a bocca aperta per un secondo, poi corrucci la fronte delusa
e io e Jon scoppiamo a ridere.
-Non una parola su Twitter, Stana!- ti ricorda poi e tu sbuffi.
-I fan ti uccideranno, Andrew!- commenta Tamala bevendo un bicchiere di
vino.
-Oh, no!- rispondo io continuando a ridere. -Lo ucciderà
Stana tra qualche secondo!
Tu mi rifili un'occhiataccia. -Pensavo che anche tu li volessi insieme!
Io alzo le spalle. -Certo, penso siano una coppia perfetta, ma Andrew
ha ragione, le cose non possono andare sempre bene! E comunque mi fido
di lui... sa quanti fucili ha puntati contro.- dico sorridendo.
-Oh ecco,- Seamus finisce l'insalata che aveva sul piatto e mi guarda
con
uno strano sorrisetto. -questa è una delle cose che non ho
ancora capito. Da quando Nathan io-non-li-voglio-insieme Fillion
è diventato uno shipper?
Io mi irrigidisco per un attimo, tutti si sono voltati in attesa della
mia risposta.
So esattamente perchè non li volevo insieme. Sapevo che
passare
il tempo a girare scene del genere con Stana avrebbe solo peggiorato le
cose, mi avrebbe fatto impazzire e perdere completamente la testa... E
avevo ragione, è diventata una droga, la peggiore delle
droghe.
E per quanto sia sbagliato ed egoista, ora non voglio che Marlowe li
faccia lasciare. Solo poterla baciare, accarezzare e stringere
è
il migliore dei sogni e non voglio assolutamente svegliarmi.
-Prima non
li volevo insieme
perchè pensavo fosse troppo presto...- rispondo. -avevano un
percorso da fare, problemi da affrontare, storie da risolvere. Ora che tutto
ciò è stato affrontato in modo perfetto sono
pronti, possono finalmente essere ciò che vogliono.
Seamus e Jon mi guardano per un attimo stupiti poi annuiscono come
tutti gli altri, Tamala invece non sembra affatto convinta.
-Ecco Andrew,- torni alla carica. -non puoi farli lasciare ora che li
supporta anche lui!
-Ehi, io non ho mai parlato di rotture!- si difende Marlowe alzando le
mani.
Tu socchiudi gli occhi e scuoti lentamente la testa, probabilmente stai
pensando a come avvelenargli il caffè al primo passo falso.
-Stana, posso farti una domanda?- chiedo di getto e tu ti volti
leggermente stupita.
-Certo Nathan.
-Perchè sei una così grande shipper?- ti guardo
curioso.
Tu ti mordi il labbro inferiore e fissi il tuo piatto.
-Perchè
penso siano l'uno l'amore della vita dell'altro. Insomma, loro, presi
singolarmente, non sono affatto perfetti, anzi! Ma insieme... insieme
sono senza dubbio straordinari.- appoggio il mento sopra la mia mano e
ti guardo ammaliato. -Si sono salvati a vicenda da un'esistenza vuota,
senza significato. Si capiscono senza il bisogno di parlare, si
conoscono meglio di chiunque altro eppure c'è ancora tanto
da
scoprire, sono cresciuti e cambiati insieme, si amano senza riserve e,
sotto ogni
punto di vista,
sono una fantastica coppia. Il loro amore è qualcosa di
unico...
non saprei nemmeno come descriverlo. Bello, puro, vero...- concludi con
sorriso e io rivedo quella luce a cui pensavo prima nei tuoi occhi.
Dio Stana, la tua dolcezza e la tua passione sono disarmanti. In questo
momento vorrei solo che sparissero tutti e baciarti. Baciarti piano,
per sempre.
-Che c'è?- chiedi arrossendo sollevando lo sguardo su di me.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?
Io scuoto la testa velocemente. -No, no, assolutamente!
-Ehi Andrew, li hai ripresi vero?- Molly ci guarda con un sorrisetto
malizioso. -Perfetta scena tra Castle e Beckett!
Tutti ridacchiano e io sospiro riempiendomi il piatto. Prendo del riso
e un po' di spaghetti, qualche verdura e la carne.
-Ehi Fillion, vacci piano!- scherza Jon guardandomi. -Avrei fame
anch'io!
Eccoli che ricominciano, come sempre!
Io alzo gli occhi al cielo e faccio finta di nulla.
-Jon ha ragione, Nate!- mi riprendi tu.
-Oh, tranquilla Stana, ci ha già pensato Seamus stasera!-
esclamo.
Ti giri e guardi perplessa il tuo collega, lui alza le spalle. -E'
entrato semi-travestito da Babbo Natale e io l'ho rassicurato
dicendogli che la pancia c'è già!
Scoppi a ridere e vi battete il cinque.
-Molto divertente ragazzi, davvero molto divertente!- mormoro
leggermente offeso.
-Dai Nate, lo sai che lo dico per il tuo bene!- provi a scusarti
cercando di non ridere. -Alle donne piacciono gli uomini in forma, con
un bel fisico!
Juliana, Tamala, Susan e Penny annuiscono convinte.
-Bah...- commento poco convinto, ma poi mi blocco, guardando il piatto.
"Alle donne" hai detto. E sei compresa anche tu in quel gruppo. Anche a
te piacciono gli uomini con un bel fisico, Stana? Allenati, belli e
muscolosi?
Sospiro. Tu sei bellissima, favolosa, e meriti qualcuno che sia al tuo
livello. Livello a cui io, decisamente, non posso aspirare.
Prendo il piatto e lo passo a Jon, che mi guarda sorpreso.
Tu corrughi la fronte. -Stavo scherzando Nate...
-No, no, avete ragione!- dico tranquillo. -E' ora che io inizi a stare
un po' più attento a quello che mangio, non sono
più un
ragazzino.
-Tranquillo, quando sei entrato con quei baffi lo sembravi!- esclama
Seamus battendomi una mano sulla spalla.
-Più che un ragazzino, un bambino!- commenta Tamala con una
delle sue occhiate.
Io mi porto una mano al cuore con fare melodrammatico. -Grazie ragazzi,
non so come farei senza di voi!- dico sarcastico.
Ancora una volta tutti ridono ma mi accorgo che tu continui a guardarmi
pensierosa e leggermente dispiaciuta.
Stana
Ti blocchi con un espressione quasi delusa per qualche secondo e poi ti
vedo passare il piatto pieno di cibo a Jon. Che ti prende?
-Stavo scherzando Nate...- dico dispiaciuta, ma tu mi blocchi alzando
una mano.
-No, no, avete ragione!- cerchi di tranquillizzarmi con un sorriso
tirato. -E' ora che io inizi a stare un po' più attento a
quello
che mangio, non sono più un ragazzino.
Io sospiro piano. Dannazione a me e alla mia linguaccia, non avrei
dovuto dirti quella frase! Stupida, stupida Stana! Ma seriamente Nate,
come puoi anche solo pensare che fosse la verità? Non ti
rendi
conto dell'effetto che fai a tutte le donne, specialmente a me?
Dio, amo il tuo corpo. E' forte, e sexy, e non hai idea di cosa darei
per poter stare tra le tue braccia.
Sento i ragazzi che ti consolano con le loro battutine, ma io non
riesco a staccare gli occhi da te, vorrei davvero chiederti scusa.
I miei pensieri improvvisamente corrono alle scene girate questa
mattina insieme, a quando Andrew mi ha detto di strapparti la camicia
di dosso e ho sputato metà del caffè che stavo
bevendo
sul copione. Quell'uomo dovrebbe dirmele prima certe cose!
Sorrido e mi sento avvampare. E' stata una tale soddisfazione poterti
finalmente accarezzare e baciare in quel modo, aggrapparmi a te e
sentire le tue mani sul mio corpo...
Chiudo gli occhi e respiro a fondo, devo calmarmi. Quella era solo una
scena tra Castle e Beckett. Certo, una scena che renderà
felicissimi i fan, ma solo una scena, nulla che potrà mai
accadere realmente tra noi due.
-Ehi, tutto bene?- la voce di Penny mi riporta alla realtà.
-Oh, sì, certo. Scusate... sono solo un po' stanca.- dico
sorridendo e riprendendo a mangiare; tu e Jon state giocando con
l'i-phone.
Cerco di svuotare la mia mente e inizio a chiacchierare con Tamala e le
altre.
...
Abbiamo finito di cenare da circa 20 minuti, io sono seduta sul divano,
tra Molly e Susan, e applaudo Tamala e Jon al centro del salone che si
stanno esibendo con una divertentissima interpretazione di "Last
Christmas", mentre tu sei in piedi vicino a Seamus e Juliana e cerchi,
senza molto successo, di trattenere le risate.
Sorrido, quei due sarebbero davvero un'ottima coppia di comici.
Finiscono di cantare e la mia amica torna a sedersi mentre Jon si
piazza davanti a te.
-E' il tuo turno mister Fillion!
Tu smetti improvvisamente di ridere e lo guardi spaventato. -Cosa?
-Tocca a te.- risponde lui tranquillo. -Voglio farmi quattro risate
anch'io!
-Scordatelo! Io non canto!- rispondi facendo un passo indietro e tutti
ridacchiano.
-E perchè no? Sei bravo! Forza!- Jon ti afferra per un
braccio e
ti spinge in mezzo al salone. -Ovviamente la canzone la scelgo io!
Tu sbuffi e alzi gli occhi al cielo. -Ovviamente!
Jon va allo stereo e dopo qualche secondo fa partire la base musicale.
Tu ti volti a guardarlo, senza parole. -Questa?!
Lui annuisce soddisfatto sorridendo.
-Bene...- borbotti. -Bene!
Fai un bel respiro, prepari il tuo sorriso migliore e continuando a
guardarlo inizi a cantare.
I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I
need
I don't care about
presents
Underneath the Christmas
tree
I just want you for my
own
More than you could ever
know
Make my wish come true
All I want for Christmas
is you.
Wow, sei davvero bravo Nate, hai una voce straordinaria.
Ti avvicini lentamente a Jon cantando, lo indichi con un sorriso e gli
stampi un bacio sulla guancia, facendolo allontanare velocemente
disgustato.
Tutto il salone, tu compreso, scoppia a ridere. Siete straordinari
ragazzi!
Metti in pausa la base musicale, ti giri verso di me e mi fai segno di
alzarmi.
Io ti guardo confusa. -Cosa?
-Canta con me!- dici entusiasta tendendomi la mano e sorridendomi.
-No!- rispondo scuotendo la testa, quasi spaventata. Non posso cantare
con te una canzone del genere!
-Per favore Stana...- mi preghi con la tua faccia da cucciolo, me
l'aspettavo. Lo sai benissimo che in questo sono peggio di
Beckett, non so resistere a quell'espressione.
-Nate...- provo a farti desistere, ma Susan sbuffa e mi spinge ad
alzarmi. -Vai Stana, altrimenti non finiamo più!
Io sospiro rassegnata mentre mi sistemo il vestito e mi avvicino a te,
che stai sorridendo felice.
-Grazie.- mi dici prima di premere di nuovo il tasto play e
ricominciare a cantare.
I don't want a lot for
Christmas
There is just one thing
I need
I don't care about the
presents
Underneath the Christmas
tree
I don't need to hang my
stocking
There upon the fireplace
Santa Claus won't make
me happy
With a toy on Christmas
day
I just want
you for my own
More than you could ever
know
Make my wish come true
All I want for Christmas
is you
You baby
Cammini al centro del salone, colpendo con le mani l'albero e le calze
appese sopra il camino, seguendo il senso della canzone, e quando
arrivi agli ultimi versi ti giri di me, guardandomi negli occhi con
quello sguardo dolce e indicandomi con un sorriso.
Io sorrido e arrossisco e ho quasi paura che tu possa sentire il mio
cuore da quanto batte forte.
Prendo un bel respiro e faccio un passo verso di te, i miei occhi
sempre fermi sui tuoi. E' il mio turno adesso.
I won't ask for much this
Christmas
I won't even wish for
snow
I'm just gonna keep on
waiting
Underneath the mistletoe
Sorrido maliziosa e indico il vischio appeso sopra la mia testa, mentre
continuo ad avvicinarmi a te e tu mi guardi ammaliato.
I won't make a list and
send it
To the North Pole for
Saint Nick
I won't even stay awake
to
Hear those magic
reindeer click
'Cause I just want you
here tonight
Holding on to me so
tight
Mi stringo a te continuando a cantare e sento le tue braccia intorno al
mio corpo, il tuo respiro che si infrange sul mio collo. Le mie mani
sulla tua schiena e una gamba intorno alla tua. La mia bocca
è a qualche millimetro dal tuo orecchio.
Poi, metto una mano sul tuo petto e mi spingo indietro, allontanandomi
e
lasciandoti per un attimo sorpreso; sento delle risatine e qualche
applauso provenire dagli altri.
What more can I do
Baby all I want for
Christmas is you
You baby
Piego la testa leggermente di lato con
un enorme sorriso indicandoti.
Tu scuoti la testa divertito prima di raggiungermi un'altra volta. Fai
intrecciare le nostre mani, chiudi gli occhi e appoggi la tua fronte
alla mia, riprendendo a cantare insieme a me, mentre io sento le mie
gambe tremare
leggermente e il mio stomaco stringersi.
All the lights are
shining
So brightly everywhere
And the sound of
children's
Laughter fills the air
And everyone is singing
I hear those sleigh
bells ringing
Santa won't you bring me
the one I really need
Won't you please bring
my baby to me
Continui da solo, gli occhi sempre chiusi, con una mano mi accarezzi
piano una guancia e io penso di essermi dimenticata come si respira.
Oh, I don't want a lot
for Christmas
This is all I'm asking
for
I just want to see my
baby
Standing right outside
my door
Gli ultimi versi li canto io, anche se non so dove trovo la forza e la
lucidità necessarie per farlo. Chiudo gli occhi a mia volta
e
porto una mano sulla tua spalla.
Oh I just want you for
my own
More than you could ever
know
Make my wish come true
Baby all I want for
Christmas is
You baby
All I want for Christmas
is you baby
All I want for Christmas
is you baby
Concludiamo insieme e quando la base musicale finisce ci ritroviamo
vicinissimi, i nostri corpi praticamente attaccati. La tua mano ancora
sul mio viso, l'altro braccio intorno ai miei fianchi, le mie mani
aggrappate alla tua felpa, i nostri nasi che quasi si sfiorano.
Respiriamo affannosamente, come se avessimo appena finito di correre i
cento metri.
-Beh, che dire... Wow!- Tamala rompe il silenzio assoluto che era
calato nella stanza e noi sembriamo risvegliarci improvvisamente,
mentre qualcuno inizia ad applaudire piano. Andrew e Terry sorridono
maliziosi, tutti gli altri sembrano a bocca aperta.
Facciamo mezzo passo indietro, senza smettere di guardarci, il mio
cervello deve essersi spento.
-Sei bravissima.- sussurri piano e io mi ritrovo a fissare il
pavimento, imbarazzata.
-Grazie. Anche tu sei bravo.
Annuisci e ti volti verso Jon. -Allora, soddisfatto?
Lui ti guarda quasi sconvolto. -Soddisfatto?- scuote la testa
incredulo. -Che cos'era...- indica prima te e poi me per un paio di
volte. -...quello?
Tu sbuffi. -Ci hai chiesto di cantare, abbiamo cantato, contento?
Jon alza le mani e annuisce. -Più che contento. Anche se in
realtà avevo chiesto solo a te di cantare!- aggiunge con un
sorrisetto.
Io alzo gli occhi al cielo e mi giro per tornare indietro.
-Ehi ehi ehi ehi ehi!- la voce di Tamala mi blocca. -Dove credi di
andare?
-Ehm... a sedermi sul divano?- dico dubbiosa, che vuole combinare
adesso?
-Non credo proprio!- mi risponde lei con uno sguardo eloquente ed
indicando il soffitto.
Angolo dell'autrice:
Un paio di mesi fa Katia ed Elena mi hanno detto: "Scrivi una
Stanathan natalizia! Te li immagini che cantano All I want for Christmas is you?"
Bene, ecco fatto!xD Prima Stanathan e prima storia natalizia
:D Sarà lunga solo qualche capitolo, spero vi piaccia!
Una recensione anche piccola piccola sarebbe un ottimo regalo!
Buona vigilia (e buon Natale e buone feste) a tutti! :D
STANATHAN IS REAL!
Qui trovate il VIDEO e TESTO
E TRADUZIONE di "All I want for Christmas is you".
Vestito di Stana:
|
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Capitolo 2 *** Vischio. ***
ch. stanathan 2
Vischio.
"-Sono sollevato. Pensavo potesse essere qualcosa di peggiore.
-Peggiore della totale agonia di essere innamorato?
-Oh, si, hai ragione. Una totale agonia."
[Love Actually]
Nathan
Sento il mio cuore battere all'impazzata mentre stai per allontanarti.
Non capisco cosa mi prenda, era solo uno stupido duetto, duetto che io
ti ho chiesto di cantare con me, nulla di speciale. Era solo per
accontentare gli altri!
Chiudo gli occhi mentre ti rivedo cantare e aggrapparti a me e risento
il tuo profumo inebriarmi... I miei pantaloni improvvisamente iniziano
a farsi più stretti.
Basta Nathan, rimani concentrato dannazione! Concentrato!
-Ehi ehi ehi ehi ehi!- sento la voce di Tamala e apro gli occhi
spaventato. Oddio non dirmi che se n'è accorta! -Dove credi di
andare?- esclama e sollevato capisco che sta parlando con te.
Seguo curioso il vostro scambio di battute e la vedo indicare il soffitto, così seguo il suo gesto.
C'è del vischio appeso giusto sopra le nostre teste.
No.
No no no no no no no no no! Assolutamente no!
Non puoi farmi questo Tam, non proprio adesso! Non dopo una canzone del genere! E specialmente non quando il
mio corpo è in questo stato! Non quando mi basta così poco per perdere il controllo!
Scuoto la testa terrorizzato. No. E' sicuramente un incubo, deve essere un incubo.
Ti sento ridere. -Tamala, stai scherzando vero?- le chiedi e sembri quasi... spaventata?
Sì, certo Nathan, continua a sperarci. Perchè mai Stana
dovrebbe essere spaventata dall'idea di baciarti se è il suo
lavoro farlo? Smettila di sognare.
Tamala ci guarda serissima. -Assolutamente no. E' Natale e siete sotto il vischio, dovete baciarvi!
Scuoto la testa velocemente. -No!
Jon sbuffa. -Eddai Fillion, che ti costa?
-E' facile!- Seamus prende tra le mani il viso della moglie e la bacia dolcemente. -Visto? Facilissimo.
-Grazie tante, è tua moglie!- protesto serrando i pugni, non posso lasciare che mi facciate questo.
-E lei è la tua co-star.- replica tranquillamente lui.
-No!- ripeto.
-Prima qualcuno non diceva di avere il lavoro più bello del mondo?- Penny sorride maliziosa.
-Anche tu?!- esclamo incredulo. Fantastico, ci stanno incastrando. -Comunque, non stiamo lavorando in questo momento!
-Avanti Nathan,- Molly mi guarda sorridendo. -quanto tempo avete passato negli ultimi mesi a baciarvi sul set?
Tu sei a bocca aperta, sorpresa tanto quanto me. -Cos'è, un complotto?- mormori incredula.
Io sospiro, tornando a guardarti, devo inventarmi qualcosa, perchè a quanto pare ci toccherà
farlo.
-Stana?- chiedo dolcemente. Non ti bacerò se tu non lo
vuoi, a costo di doverne subire le conseguenze da tutto il cast.
Tu sospiri e sorridi. -Sì Nate, facciamoli contenti.
Io annuisco e faccio un passo in avanti, tutti ci stanno guardando. Tu
chiudi gli occhi e porti le mani sulle mie spalle mentre abbasso
leggermente il viso per baciarti. E' un bacio lento, molto dolce,
sfrego le mie labbra sulle tue, morbidissime e caldissime come sempre,
per qualche secondo prima di obbligarmi a staccarmi. Non posso andare
oltre, combinerei un disastro, devo controllarmi.
Sospiro e mi giro verso Tamala. -Contenta?- domando seccato.
-Stai scherzando spero!- mi risponde lei quasi indignata. Ti prego Tam... -Non puoi definire quella roba un bacio!
-Vogliamo almeno un bacio tipo quelli tra Castle e Beckett!- protesta Juliana sorridendo.
-Ecco, uno come quelli di stamattina sarebbe perfetto!- esclama Seamus malizioso. No vi prego, questo di certo non mi aiuta ora!
Prima di riuscire a controllarmi la mia mente corre a quelle scene. Le
mie mani sulla tua pelle nuda mentre ti sfilavo la maglietta, le mie
labbra sul tuo collo, il tuo respiro affannato, i nostri corpi
attaccati e quei baci...
Ottimo, se vado avanti così tra non molto avrò bisogno di una doccia fredda!
-Concordo, uno di quei baci sarebbe perfetto!- Jon sorride e da il cinque al suo collega.
Impreco dentro di me e torno a guardarti, hai le guance arrossate e sembri in imbarazzo. A cosa stai pensando Stana?
-Ok.- dico con un sorriso forzato e tu sollevi lo sguardo. -Vuoi
iniziare tu a spogliarmi o ti tolgo prima io il vestito?- domando con
tono strafottente.
Mollami un ceffone Stana, mollami un ceffone ti prego. Se lo facessi
penso ci lascierebbero stare e magari riuscirei pure a calmarmi un po',
quindi ti prego...
E invece tu ti limiti ad arrossire ulteriormente e alzare gli occhi al cielo.
-Aspettate, che cos'è questa storia?- Tamala ci guarda a bocca aperta, lei non c'era stamattina e non ne sa niente.
-Ehm... diciamo che stamattina Castle e Beckett hanno leggermente perso il controllo.- risponde Molly scrollando le spalle.
-Davvero?- chiede sbalordita.
Annuisco. -Sì.- e io sarò il prossimo.
Lei spalanca la bocca e si volta come una furia verso Andrew. -No
adesso spiegami! Tu dai ai fans quello che sognano da anni e non mi
dici nulla???
-Ehi, primo, sei stata tu a chiedere la mattinata libera! Secondo, non è esattamente
quello che sognano i fans... ci va solo vicino. Terzo, sul copione
c'era scritto "bacio"!- cerca di giustificarsi Marlowe e Terri al suo
fianco annuisce.
-Certo, ma c'era scritto anche quella volta della stretta di mano!-
sbotta lei scuotendo la testa. -E tu!- si gira verso di te quasi con
un'espressione delusa. -Come hai potuto non dirmi nulla?
-Tam, neppure io me lo aspettavo! E comunque vedrai tutto nella puntata!
Io sorrido. Beh, non proprio tutto in realtà...
Lei sbuffa. -Sì, certo Katic! Andrew, voglio vedere tutte le riprese che avete fatto!
Marlowe scoppia a ridere e annuisce, con la coda dell'occhio vedo Jon e
Seamus passarsi dei soldi. Scuoto la testa divertito, dovevano aver
scommesso sulla sua reazione.
-Jon Huertas!- li ha visti, sono spacciati. -Metti immediatamente via
quei soldi, altrimenti li userò per soffocarti, chiaro?
Jon annuisce impaurito e rimette le banconote nel portafoglio mentre
Seamus lo guarda deluso e io scoppio a ridere insieme a tutti gli altri.
-Comunque...- Terri richiama l'attenzione. -Non stavamo aspettando un bacio?- domanda guardandomi divertita.
Maledizione anche a lei!
Bene, togliamoci il pensiero. Vogliono un altro di quei baci? Avranno un altro di quei baci!
Ti prendo il viso tra le mani e ti guardo in quei meravigliosi occhi
verdi per un istante, poi colmo la distanza tra di noi e poso le mie
labbra sulle tue un'altra volta. Il bacio inizia come prima, lento,
dolce, mentre una delle mie mani scende lungo il tuo collo e la spalla
nuda, fino ad arrivare ai tuoi fianchi per stringerti a me, con il
pollice ti accarezzo piano lo zigomo. Cerco di ignorare le tue mani
sulla mia schiena e tra i miei capelli, il calore e la morbidezza del
tuo corpo, il tuo fantastico profumo... devo rimanere lucido.
Sospiro piano mentre la testa viene affollata dai ricordi. Il giorno del
tuo provino, lo stesso in cui ci siamo conosciuti, le uscite, le ore
passate a ripetere il copione e a girare e rigirare scene. Gli eventi a
cui abbiamo partecipato insieme, quel primo bacio in "Knockdown" e
tutti quelli successivi. Le scene di questa stagione. Questa mattina e la canzone di poco fa.
E poi, senza rendermene conto, inizio ad approfondire il bacio.
Le nostre labbra iniziano a muoversi più veloci,
leggermente schiuse, affamate e disperate, ricordando davvero le
scene di oggi.
Ti accarezzo la schiena mentre tu porti le tue mani sul mio viso e sul
mio collo, attirandomi ancora più verso di te.
Ci stacchiamo un attimo per recuperare fiato e mi perdo ancora nei tuoi
occhi. Cos'è quello sguardo Stana? Cosa significa?
Torniamo a baciarci con più foga di prima.
Il mio cuore batte all'impazzata, non hai idea di cosa mi stai facendo.
In questo momento esistiamo solo noi due e questo bacio, anche se gli
altri se ne fossero andati e il salone stesse prendendo fuoco non me ne
accorgerei.
Sei troppo bella per essere vera Stana.
Non sai quanto vorrei portarti via da qui, a casa, toglierti lentamente
quel vestito, accarezzare finalmente tutto il tuo corpo nudo, baciarne
ogni centimetro, imprimere nella mia mente ogni istante e
poi finalmente...
No Nate, no.
Non posso farlo, non posso rovinare tutto per uno stupido desiderio.
Stringo la mano più forte sul tuo fianco e i nostri bacini si
sfiorano, mi maledico mentalmente. Ora sai esattamente quanto sono
eccitato. Quasi quasi mi aspetto la sberla che non mi hai tirato prima.
E invece ti scappa un debole gemito e gli ultimi neuroni che mi erano rimasti decidono di partire per le vacanze.
Mi dimentico di ogni buon proposito, di cosa è giusto o sbagliato, di dove siamo, e mando tutto al diavolo.
Ti stringo forte tra le mie braccia e faccio passare piano la lingua
sulle tue labbra, le succhio e le mordicchio con quanta più
passione possibile. Tu stringi i miei capelli con le dita, attirando il
mio viso ancora più vicino al tuo e rispondi al bacio con la mia
stessa intensità, facendo incontrare le nostre lingue.
Dio Stana, il tuo sapore è qualcosa di unico, la miglior cosa che io abbia mai provato.
Andiamo avanti così per un tempo che sembra eterno. Lingue che
si scontrano, labbra che si sfregano, respiri affannosi. Ti stringo
più forte a me e tu ti aggrappi alla mia felpa. Wow, non riesco
a credere che tu sia davvero tra le mie braccia.
Gemendo piano faccio scorrere le dita sul bordo del tuo vestito, sopra
il tuo seno e ti sento tremare. Sorrido al settimo cielo contro le tue
labbra, mentre il nostro bacio continua senza sosta, e ringrazio
mentalmente il vischio appeso sopra le nostre teste, se non fosse stato
per quello chissà quando...
Aspetta, il vischio.
Improvvisamente il mio cervello sembra riaccendersi e mi ricordo dove siamo, con chi siamo.
Mi stacco da te, quasi sconvolto, e incrocio il tuo sguardo. Sei sorpresa e frastornata quanto me e... delusa forse?
Sento un forte applauso e dei fischi partire intorno a noi ma non ci presto attenzione.
Ho fatto un disastro, esattamente quello che mi ero proibito... ho perso il controllo.
-Buon Natale Stana.- sussurro a pochi millimetri dalle tue labbra, prima di correre velocemente verso l'entrata.
Esco dal salone e cammino in mezzo alla neve, raggiungo la panchina e
mi siedo, i piccoli fiocchi bianchi cadono lenti intorno a me.
Devo assolutamente riprende fiato e un minimo di autocontrollo. Cosa
diavolo mi è preso? Come ho potuto essere così stupido?
Insomma, ci eravamo già baciati ed era sempre andato tutto bene!
Sospiro e sento ancora il tuo sapore sulle mie labbra... Sei diventata la peggiore delle droghe Stana.
Seamus
Vedo Stana salire le scale per raggiungere la terrazza con
un'espressione confusa mentre torno a sedermi al tavolo con mia moglie,
Jon e Tamala. -Dite che abbiamo combinato un disastro?- chiedo
leggermente preoccupato.
Jon mi guarda dubbioso. -Non lo so... Voglio dire, è vero,
abbiamo chiesto un bacio come quelli di stamattina, ma quello... quello... li avete visti no?- dice sbalordito.
Io annuisco. Di certo non ci aspettavamo un bacio del genere, per non parlare delle reazioni!
Tamala sbuffa. -Ragazzi, a quei due una cosa del genere può solo fare bene! Sinceramente, era ora!
Il mio collega scuote la testa. -Tam, non so se l'hai notato ma Nathan
è tipo scappato a gambe levate e Stana si sta nascondendo! Ti
sembra una buona cosa? Hanno uno show da mandare avanti quei due
insieme!
Lei sospira. -Sentite, è da anni che tra quei due sembra ci sia
qualcosa, qualcosa di importante ma che hanno paura di affrontare,
l'abbiamo notato tutti, no?- noi annuiamo. L'ha notato il mondo intero.
-Bene. Ora, non sto dicendo che sarà facile... solo che se
davvero provano qualcosa l'una per l'altro riusciranno a sistemare. E
se non si svegliano da soli, ci penso io!- conclude facendoci scoppiare
a ridere. Sempre la solita Tamala.
-Ok, che ne dite di una partita tombola con tutti gli altri?- mia
moglie ci guarda sorridendo e noi annuiamo. Io mi alzo in piedi e
prendo la giacca.
-Io esco due minuti a prendere un po' d'aria, qui dentro fa fin troppo caldo.- dico posandole un bacio sulla fronte.
Esco dal salone e l'aria gelida mi investe completamente, fa davvero un
freddo tremendo. Mi chiudo la giacca e metto le mani in tasca
guardandomi intorno, è buio, tutto in silenzio e ogni cosa
è ricoperta da uno strato di neve bianca. E' straordinario.
Improvvisamente mi accorgo di Nathan seduto in fondo sulla panchina. Ha
i gomiti appoggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani, il
cappuccio della felpa gli copre il viso.
Sospiro e lentamente mi avvicino a lui. -Fillion...- saluto come al solito ma non ricevo alcuna risposta.
-Stai cercando di diventare un cubetto di ghiaccio?- chiedo perplesso. E' qui fuori da quasi un quarto d'ora.
-Magari potessi...- risponde in un sussurro senza alzare la testa.
-Almeno non...- si blocca e impreca debolmente, serrando i pugni.
-Quasi quasi mi rotolo in mezzo alla neve!- esclama duro e io trattengo
una risata.
-Penso ci sia una doccia in bagno, sai?
Lui scuote la testa. -Come... Stana come...?
-E' corsa su per le scale appena tu sei scappato fuori. - rispondo capendo cosa voleva chiedermi.
Sposta le mani dal viso e mi guarda leggermente esitante. -Seamus... quanto siamo andati avanti?
Io scoppio a ridere. -Seriamente Nathan?
Lui si guarda i piedi imbarazzato. -Potrei aver perso per un attimo la concezione del tempo, ecco...
-Non vi ho cronometrati. Diciamo più di quanto noi ci
aspettassimo. Ma se fosse diventata una cosa troppo lunga vi avremmo
fermati... penso.- annuisce e rimane in silenzio. -Nathan, qual
è il problema?- chiedo dopo qualche minuto.
Nathan sospira e alza la testa verso il cielo. Sembra invecchiato di
almeno dieci anni, i suoi occhi sono spenti. -Non so cosa mi sia preso!
L'avevo già baciata in quel modo, anzi, in "Always" era
sicuramente peggio! Eppure prima ho perso completamente il
controllo...- sbatte il pugno con rabbia contro la panchina. -Non avrei
dovuto chiederle di cantare con me quella maledetta canzone! L'hai
vista no? Lei e quel vestito, quelle gambe perfette, quel sorriso
fantastico, quella voce... il suo corpo attaccato al mio...- lo vedo
cercare di recuperare fiato.
-Tamala e il vischio non hanno aiutato vero?
-No. Assolutamente no. Quando abbiamo iniziato a baciarci, a baciarci davvero,
mi si è spento il cervello. Fosse stato per me sarei ancora
lì a baciarla...e a toglierle quel maledetto vestito magari...-
si blocca. -Ok, colpiscimi pure. Lei per te è come una sorella e
io sono qui che ne parlo come un maniaco!
Io sorrido. -Non ripetermelo un'altra volta, potrei cogliere al volo
l'occasione e vendicarmi di tutti gli schiaffi che mi tiri quando
giriamo.
Nathan scoppia a ridere.
-Che hai intenzione di fare adesso?- chiedo tornando serio.
Lui sospira fissandosi le mani. -La desidero.- ammette in un sussurro. -La voglio terribilmente...
Chiudo gli occhi. Maledizione. -Nathan...- non posso lasciare che
commetta un disastro, non solo per la loro amicizia, ma per tutto il
cast. Se non riuscissero più a lavorare insieme sarebbe un
problema per la serie. -Sei disposto a correre il rischio di mandare
tutto all'aria per portartela a letto? Non sarebbe meglio se...-
sospiro e mi blocco.
-... se mi trovassi una delle solite bionde per sfogare i miei istinti?- finisce lui al mio posto tranquillamente.
Io sbuffo. -Non volevo dire questo Nathan.
-Ma è la verità, è quello che faccio di solito, no?
-Non lo so Nathan, e anche se fosse, è la tua vita. Ma ricordati che Stana è diversa dalle altre.
Lui sorride dolcemente. -Lo so, lei è straordinaria. Comunque... non hai capito. E' molto peggio.
Lo guardo confuso e allarmato. -Cosa?
Nathan abbassa lo sguardo. -Io la voglio per il resto della mia vita, Seamus.- sputa fuori.
Oh. Sorrido. -Non pensi che dovresti dirglielo?
Lui scuote la testa velocemente. -No, sei impazzito?
-Perchè?- domando. -Sareste un'ottima coppia, lo sappiamo tutti.
-E se poi io mandassi tutto all'aria? Se la perdessi per sempre? Se combinassi un disastro?
-E se invece andasse tutto bene Nathan? Non hai pensato a questo?
Sospira e si gira per guardarmi in faccia. -Come hai capito che Juliana era quella giusta? Che era la sola e unica?
Il mio sorriso si allarga, Nathan ha decisamente perso la testa. -Posso risponderti con una battuta di Stana?
Lui annuisce e mi guarda perplesso. -Certo...
-La canzone che avete cantato prima...- sorride, ha già capito. -E' davvero lei tutto ciò che vuoi per Natale?
-Sì.- risponde serio. -E per qualsiasi altro giorno dell'anno.
Annuisco. -Congratulazioni Mr. Fillion, direi che è innamorato. I miei migliori auguri.
Lui ride, sembra tornato il solito Nathan di sempre. Anzi no, sembra più felice adesso.
-Seamus, grazie. Davvero. Ti sono debitore.
-Di nulla. Torni dentro?
Nathan prende un respiro profondo. -Io... sì, penso di
sì. Ma se vedi il mio cervello spegnersi un'altra volta
ritrascinami in mezzo alla neve, ok?
Scuoto la testa divertito. -Ok, Stana è molto bella ed è una provocatrice, ma davvero ti fa tutto questo effetto?
Lui sospira alzandosi. -Molto più di questo, molto più...
Nathan
Entro nel salone insieme a Seamus e troviamo tutti gli altri intenti a
giocare a tombola. Sorrido vedendo Andrew alzarsi e gridare "ambo!"
-Ehi tesoro, pensavo avessi deciso di costruirti un'igloo la fuori!- Juliana si alza per baciare il marito.
-Colpa mia Juliana, ho usato tuo marito come psicologo!- le dico
sottovoce. Lei sorride e passa una mano tra i capelli di Seamus per
togliergli la neve, poi gli cinge la vita con un braccio e appoggia la
testa alla sua spalla.
-E' stato bravo almeno?- chiede seriamente e capisco cosa intende.
Lancio un'occhiata alle scale che portano alla terrazza e annuisco. Il
sorriso sul volto della signora Dever si allarga e li guardo mentre
tornano a sedersi insieme.
E io mi ritrovo a desiderare momenti del genere con te Stana.
Sospiro e mi dirigo verso la terrazza, forse è arrivato il momento di dirtelo.
Tamala
Apro la porta della terrazza e vedo Stana seduta contro il muro, sotto la tettoia, lo sguardo perso davanti a sè.
-Ehi ragazza, tutto bene?- chiedo avvicinandomi.
Lei si gira di scatto. -Oh, ciao Tam. Sì... Sì, tutto ok.- risponde poco convinta.
Io sospiro. -Scusa per la storia del vischio, forse non avrei dovuto.
Stana mi guarda stupita. -Mi stai chiedendo scusa per avermi spinto in
una situazione imbarazzante con Nathan? No! Chi sei tu? Che ne hai
fatto della mia amica?
Io scoppio a ridere. -Ok, ok. Diciamo che i ragazzi potrebbero avermi fatta sentire un po' in colpa, ecco...
Lei scrolla le spalle. -E per cosa?
-Andiamo Stana,- sbuffo. -quel bacio era... wow! Insomma, ci credo che
siete entrambi scappati in mezzo alla neve, ha fatto venir caldo a me!
La mia amica scuote la testa divertita. -Ok, è stato un buon
bacio, senza dubbio un buon bacio, ma come tanti altri che dobbiamo
girare sul set.
-Sì, hai ragione! Mi ricordava tanto quello di "Flowers for your
grave"!- commento sarcastica. -Anzi no, forse somigliava più
alla stretta di mano!
Stana arrossisce leggermente. -Va bene, ci siamo lasciati un po' andare...- ammette.
-Tranquilla, se n'è accorto solo l'intero salone!- le dico battendole una mano sulla spalla. -Comunque ragazza, era ora!
Lei abbassa lo sguardo e scuote la testa. -No Tam, questo non
cambierà le cose. Avete voluto il bacio, vi abbiamo dato il
bacio, fine.
-Stana, due attori normalmente non si baciano in quel modo e non scappano in direzioni opposte!
Lei trema alzandosi. -Cos'altro potevo fare Tam?- domanda quasi
disperata. -Dopo quel bacio pensi davvero che non abbia capito? Solo
una dichiarazione d'amore sarebbe stata più chiara! Non so come
farò a guardarlo in faccia d'ora in poi... non so come
riuscirò a baciarlo ancora sul set!
-Come sai che lui non prova qualcosa per te? Dopotutto non sei stata l'unica a darsela a gambe levate...
Stana ride amaramente. -Nathan? Andiamo Tam, lo conosci no? E' solo un
ragazzino che ama divertirsi, a cui piace cambiare donna ogni due
giorni, terrorizzato dall'idea di impegnarsi! E poi come potrebbe
preferire me a una delle sue bionde?
-Sì Stana, lo conosco e so quanto tiene a te, per lui non sei
come tutte le altre. Stasera, prima che tu arrivassi, non ha fatto
altro che fissare la porta speranzoso aspettandoti e, non so se l'hai
notato, ma quando sei entrata ci è mancato poco che svenisse.
Ok, puoi dirmi che forse non è pronto per una storia seria, ma
non che non prova nulla per te. E sarà pure un ragazzino a
volte, ma tu ne sei innamorata persa!
La vedo arrossire leggermente. -Cosa ti dice che non sarei un'altra
delle sue conquiste? L'ennesima donna sulla sua lista?- sussurra.
-Ok, parliamoci chiaro Stana. Vuoi la verità? Se ti volesse solo
come un'altra delle sue conquiste sarebbe già successo,
perchè sappiamo entrambe che se ti avesse invitata ad uscire tu
non gli avresti mai detto di no. E quello sguardo che ha quando
girate... quello non è lo sguardo di Castle per Beckett, quello
è lo sguardo che ha per te, sempre!
Capisco la vostra paura, davvero, ma ne vale la pena Stana? Vale la
pena rinunciare a qualcosa che potrebbe rivelarsi grandioso solo per il
timore di rovinare la vostra amicizia? Vale la pena continuare a
nascondere i vostri sentimenti in questo modo per paura che le cose
possano finire male un giorno? Certo, lui potrebbe essere solo un
errore, ma potrebbe anche rivelarsi essere l'uomo della tua vita. Ma
ricordati che se lo lasci andare diventerà solo il peggiore dei
tuoi rimpianti. Pensaci Stana.- le dico appoggiando una mano sul suo
braccio.
Lei sospira tristemente e si appoggia con i gomiti alla ringhiera della terrazza, gli occhi chiusi.
-Torno dagli altri, devo vincere almeno una partita a tombola! Ti
aspettiamo giù.- torno verso le scale. -Ah, non pensare che mi
sia dimenticata la storia della scena tra Castle e Beckett, uno dei
prossimi giorni voglio tutti i particolari!- urlo sorridendo prima di
chiudere la porta alle mie spalle.
Angolo dell'autrice:
Ecco qui il secondo capitolo, spero vi piaccia!
Un enorme grazie a Katia ed Elena che mi hanno aiutata a scriverlo e a tutti quelli che stanno seguendo questa storia.
Buone feste a tutti :D
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Capitolo 3 *** Neve. ***
ch. stanathan 3
Neve.
Stana
Scuoto la testa divertita mentre continuo ad ammirare le luci di Los
Angeles che splendono in mezzo all'oscurità e la neve che scende
lenta. Ormai con Tamala ho perso tutte le speranze, non cambierà
mai!
Dopo qualche secondo sento la porta alle mie spalle aprirsi e chiudersi
un'altra volta. Eccola che torna all'attacco! -Tam!- esclamo esasperata
senza voltarmi. -Ci penserò, ok?
-Ehm, in realtà Tamala è giù con gli altri...-
sento una voce maschile leggermente dubbiosa dietro di me e il mio
cuore si blocca.
Ok, calma. E' solo Nathan, è solo Nathan...
Prendo un respiro profondo e mi volto verso di te. -Nate...- sospiro
piano mentre tu ti avvicini. Ho paura di chiederti cosa ci fai qui.
Sorridi e ti metti al mio fianco, appoggiato alla ringhiera, lo sguardo
perso davanti a te. -Amo la neve...- sussurri aprendo la mano e
guardando i fiocchi che ci cadono sopra.
Io ti guardo un attimo stupita ma poi sorrido a mia volta. -Anch'io. Mi ricorda casa.
Tu annuisci. -Anche a me.- rispondi un po' malinconico per poi rimanere in silenzio.
Sospiro e mi sfrego le mani sulle braccia lentamente per riscaldarmi un
po'. -Nathan, perchè stiamo parlando del tempo?- ti chiedo dopo
qualche istante, confusa.
Tu ti volti verso di me, ma invece di rispondermi resti fermo a
fissarmi. Vedo la tua mano staccarsi dalla ringhiera e avvicinarsi a
me, ma improvvisamente la serri a pugno e la riporti lungo il fianco
chiudendo gli occhi e respirando a fondo.
Io sento il mio stomaco chiudersi. Per un attimo ho davvero sperato che volessi accarezzarmi.
Riapri gli occhi e ti togli lentamente la felpa, rimanendo con la
maglia blu a maniche lunghe che si intona perfettamente con i tuoi occhi. -Tieni.- mi
dici sorridendo dolcemente prima di posarmela sulle spalle. -Con questa
dovresti sentire meno freddo.
Ti guardo sorpresa, colpita dal tuo gesto, mentre mi infilo la felpa. E' calda, morbidissima
e ha il tuo buonissimo profumo. -Grazie.- mormoro piano stringendomici
meglio dentro e tornando a guardare davanti a me la città, che
sotto questo strato di neve sembra quasi addormentata, surreale, magica.
-Stana...- cominci leggermente incerto. -Volevo chiederti scusa. Per prima.
Chiudo gli occhi e serro la mascella. Mi aspettavo queste parole,
sapevo che ti saresti pentito, ma sentirle è peggio che ricevere
un pugno nello stomaco.
-Non importa Nate...- ti interrompo con voce piatta. -Davvero.
-No Stana, lasciami finire. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo e
non avrei dovuto scappare a gambe levate, ma non so davvero cosa mi sia
preso. Scusami.- ripeti guardando le tue mani strette sulla ringhiera
mentre io chiudo gli occhi. Non posso permettere che tu capisca quando
tutto questo mi faccia del male. -Avrei dovuto rimanere lì e
affrontare gli altri con te. Quel bacio...- ti blocchi e ti giri per
guardarmi. -Tu sei importante per me.
Apro gli occhi di scatto e trattengo il respiro. Non puoi aver detto
una cosa simile, no, dev'essere il mio cervello che fa brutti scherzi.
Mi volto lentamente a guardarti e mi perdo nei tuoi occhi. Sembri teso,
tremendamente preoccupato, vedo le nuvolette di vapore formate dai tuoi respiri
veloci. Non so cosa tu veda nel mio sguardo perchè dentro di me
sento solo una gran confusione, ma sorridi.
Sono importante per te.
Cosa significa Nate?
Fai un passo in avanti e prima che io possa rendermene conto mi
abbracci, stringendomi forte a te. -Scusa.- mormori e tremo sentendo il
tuo respiro sul collo.
Appoggio la testa sul tuo petto, il mio corpo stretto tra le tue
braccia forti e calde. Vorrei che il tempo si fermasse in questo
preciso istante, davvero.
Desidero solo poter rimanere così,
aggrappata a te, per sempre.
Rimaniamo fermi, immobili, semplicemente ad ascoltare i nostri respiri
e i battiti dei nostri cuori per un tempo che sembra infinito, fino a
quando tu non rompi il silenzio.
-Stana,- dici piano staccandoti leggermente. -faresti una passeggiata con me?
Io rimango con la fronte appoggiata al tuo petto, leggermente stupita,
ma dopo qualche attimo annuisco. Tu sorridi e ti avvicini alla
ringhiera della terrazza scavalcandola con un salto e atterrando sulla
tettoia poco più in basso. Poi mi tendi una mano.
Io alzo un sopracciglio confusa. -Utilizzare le scale è diventato troppo noioso, mr. Fillion?
Tu sospiri e ti passi una mano tra i capelli leggermente imbarazzato.
-No... no. Ma se usassimo le scale saremmo costretti a passare davanti
agli altri e...
-Ok.- ti blocco sorridendo. Ho capito cosa vuoi dire, se passassimo
davanti agli altri farebbero delle domande. Afferro la tua mano e
scavalco la ringhiera per poi avvicinarmi al bordo della tettoia. -Ma
ora come scendiamo?
-Saltiamo!- rispondi tranquillamente.
-Spero tu stia scherzando Nate!
Tu scoppi a ridere. -Perchè? Non è molto alto e a te piace fare lo stuntman!
Io sbuffo e ti lancio un'occhiataccia. -Certo, ma non con la neve e non con dei tacchi ed un vestito del genere!
Scrolli le spalle. -Puoi sempre toglierli!- io ti colpisco con forza su un braccio. -Ahi! Intendevo i tacchi, Stana!
Scuoto la testa rassegnata e mi porto le mani sui fianchi. -Allora?
Tu rimani in silenzio per qualche secondo, poi ti giri a guardarmi, serio. -Ti fidi di me?
-Certo che mi fido di te.- rispondo dolcemente e il tuo sorriso si allarga.
Annuisci e ti avvicini lentamente a me, poi mi passi un braccio intorno
alla vita e l'altro sotto le ginocchia, sollevandomi da terra.
-Nate...?!- chiedo leggermente allarmata mentre il mio cuore inizia ad accelerare. Sono tra le tue braccia.
Sono tra le tue braccia.
Ok. Devo solo ricordarmi come si respira ed evitare di perdermi nei tuoi
occhi o di guardare le tue labbra. Le tue morbide e caldissime labbra...
No! Devo assolutamente rimanere lucida.
Tu ridacchi e dopo un attimo ti sento saltare giù, ma appena
atterriamo sul terreno il tuo piede scivola e ci ritroviamo
improvvisamente a terra.
-NATHAN!
Tu scoppi a ridere, completamente disteso a terra, il viso semi coperto
dalla neve. Sembri proprio un bambino. -Ops!- esclami ridendo,
alzandoti a sedere mentre ti passi le mani tra i capelli per rimuovere
la neve. -Tutto bene?- chiedi poi tornando serio. -Scusami, non avevo
calcolato il salto abbastanza bene.- aggiungi guardandomi mentre mi
alzo.
Annuisco con un sorriso mentre ti tendo una mano per aiutarti. -Sì, ho notato.
Tu ti alzi in piedi con una smorfia. -Mmm, penso mi si sia congelato il fondoschiena.- mormori.
Io mi mordo il labbro e arrossisco. Ok, potrei avere qualche buona idea
per risolvere il problema... Idee che includono ben pochi
vestiti.
-Signorina Katic?- la tua voce improvvisamente più profonda mi
distoglie dalla direzione decisamente poco casta che stavano prendendo
i miei pensieri. -Possiamo andare?- domandi offrendomi il braccio con
un sorriso.
Io annuisco abbassando lo sguardo e ti prendo per mano. -Certo.
Nathan
Camminiamo lentamente in mezzo al viale alberato dietro gli studios, in
silenzio, mano nella mano. Tu hai lo sguardo perso di fronte a te,
sulle luci in lontananza della città e sui fiocchi di neve che
continuano a cadere lenti, l'accenno di un sorriso sul volto, mentre io
non riesco a staccare gli occhi da te e dalle nostre mani unite. Amo
sentire le nostre dita intrecciate e il calore della tua pelle contro
la mia e mi ritrovo a pensare a quanto sarebbe magnifico poter
camminare così, al tuo fianco, per il resto della mia vita.
-Se fossimo Castle e Beckett potrei dire che ci staremmo baciando, o facendo qualcosa del genere.-
dico sospirando dopo quella che sembra un'eternità da quando
abbiamo iniziato a camminare. Non so dove stiamo andando, non mi
interessa, voglio solo poter passare un po' di tempo con te.
Tu ti volti a guardarmi stupita e io sorrido, stringendoti la mano più forte. -Sai, la stretta di mano...
-Oh... già.- sussurri arrossendo e abbassando lo sguardo sulle
nostre mani. Stringi a tua volta la mia mano più forte e mi
accarezzi piano con il pollice. -E sarebbe un gran bel bacio...
Il mio stomaco si stringe improvvisamente e chiudo gli occhi cercando
di trovare l'autocontrollo necessario per non prenderti tra le mie
braccia e baciarti all'istante. Dannazione Stana! Non puoi dire cose
del genere e pensare che non facciano alcun effetto su di me!
Mi fermo respirando a fondo, nel tentativo di riordinare le idee e tu
ti volti a guardarmi preoccupata. -Ehi, tutto ok?- chiedi senza
lasciare mai la mia mano.
Io annuisco lentamente mentre tu fai un passo, avvicinandoti ancora di
più a me. Oh, se continui così non resisterò a
lungo...
All'improvviso un tuo piede scivola sulla lastra di ghiaccio e perdi
l'equilibrio. Agisco d'istinto e ti afferro prima che tu possa cadere.
E non capisco come ci ritroviamo stretti l'uno all'altra di nuovo. Le
nostre mani ancora unite, il mio braccio intorno alla tua schiena, il
tuo seno contro il mio petto, i nostri nasi che si sfiorano, i respiri
che si fondono... Sarebbe facile, così facile, colmare questa distanza insignificante.
-Grazie.- sussurri arrossendo.
Sbatto le palpebre velocemente, cercando di distogliere lo sguardo
dalle tue labbra così vicine. -Pensavo...- Dio, sto praticamente
ansimando. E' incredibile l'effetto che mi fai. -Pensavo la detective
Beckett avesse un equilibrio migliore...- dico con un sorriso.
Tu alzi gli occhi al cielo e con la mano libera spingi sul mio petto, allontanandoti.
Grazie al cielo.
No ti prego, resta tra le mie braccia per sempre.
-Non sono la detective Beckett in questo momento!- esclami mentre io
sento i miei sentimenti combattere dentro di me. -E nel caso tu non
l'abbia notato Nate, indosso dei tacchi a spillo!
Sorrido. Seriamente Stana, come puoi anche solo pensare che non l'abbia
notato? E' da quando sei arrivata alla festa che non faccio altro che
ammirarti!
-Oh andiamo, Kate con dei tacchi del genere sarebbe in grado di
inseguire il più veloce dei criminali, tu al massimo riesci a
camminare sul marciapiede!- scoppio a ridere vedendo il tuo viso
imbronciato ma un secondo dopo mi ritrovo la faccia piena di neve. Che
diavolo...?
Mi giro a guardarti e ti vedo con una mano piena di neve, l'altra
appoggiata sul fianco mentre ridi divertita. -Dicevi?- chiedi con un
sorrisetto.
-Stana! Avevo già il fondoschiena congelato, non serviva anche la faccia!- esclamo cercando di ripulirmi.
Continui a ridere e mi colpisci con dell'altra neve in testa. Non esattamente il punto in cui ne avrei più bisogno...
Socchiudo gli occhi e faccio un passo verso di te. -Che c'è Stana, vuoi la guerra per caso?
Ti mordi il labbro inferiore e ti abbassi leggermente per raccogliere
altra neve. -Non lanciare sfide che non puoi vincere Fillion!- dici
spalmandomela sul viso.
Sorrido e raccolgo neve anch'io. -Pensi davvero di potermi scappare con
quei tacchi, Katic?- chiedo con aria strafottente mentre faccio cadere
i fiocchi bianchi lentamente sulla tua testa.
Tu ti pulisci i capelli e alzi il cappuccio della mia felpa. -Bene, e
guerra sia.- sussurri muovendoti all'indietro, i tuoi occhi fissi su di
me.
Raccolgo neve da dove capita, marciapiede, rami degli alberi, ringhiere, e inizio a rincorrerti.
Ok, mi sbagliavo, correre su quei tacchi assurdi ti riesce bene come al solito.
Inizio a lanciarti le palle di neve ma sei troppo veloce e riesci a
schivarle nascondendoti dietro il tronco di un albero, per poi passare
al contrattacco.
Riesco ad evitare i primi due lanci ma il terzo mi colpisce in pieno
sul collo e tu scoppi a ridere mentre io rabbrividisco. -E' fredda
Stana!- esclamo mentre sento la neve sciogliersi e bagnarmi la schiena.
-Davvero Nate? Non l'avrei mai detto!- rispondi sarcastica e io sbuffo
mentre tu non la smetti di ridere. -Scusami, ma sai com'è, io
parto in vantaggio...- indichi il mio corpo con un gesto della mano.
-Ho più superficie da poter colpire!
Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa mentre mi avvicino a te lentamente. -Noiosa e ripetitiva come sempre!
-Sincera vorrai dire!- sorrido e ti lancio la neve, colpendoti
in pieno viso. Tu chiudi gli occhi e sbuffi, pulendoti con la manica
della felpa. -Non occorreva che me la facessi mangiare!- ti lamenti e
io sorrido dolcemente. Hai fiocchi di neve più o meno ovunque,
le guance arrossate e gli occhi verdi che risplendono, il respiro
leggermente accelerato e la fronte aggrottata.
Sei adorabile.
Approfitti del mio momento di distrazione e ti vendichi, colpendomi in
piena fronte. Io faccio uno scatto in avanti e ti afferro, sollevandoti
e appoggiandoti sulla mia spalla, un braccio intorno alla tua vita.
-NATHAN!- mi colpisci con le mani sulla schiena. -METTIMI GIÙ! SUBITO!
Io ridacchio e scuoto la testa. -Prima te la faccio pagare!
-Cos'hai intenzione di fare?- chiedi con una nota di panico e io non riesco a trattenere un'altra risata.
-Sempre questa poca fiducia!
-Chissà come mai...- rispondi aggrappandoti alla mia maglia e
appoggiando la guancia alla mia schiena mentre io ti tengo i fianchi e
le gambe e continuo a camminare.
Arrivo sotto un albero e inizio a scuotere con forza i rami.
-NATE!- esclami quando un enorme cumulo di neve ci cade addosso e
finiamo entrambi per terra, sull'erba ricoperta da fiocchi bianchi.
Scoppio a ridere e dopo un attimo tu ti unisci a me. Siamo peggio di
due bambini.
Ti cingo la vita con un braccio e ti stringo al mio fianco. Non vorrei mai che prendessi troppo freddo!
Tu appoggi una mano sul mio petto e la testa sulla mia spalla. -Bella
passeggiata.- io rido. -Grazie.- sussurri prima di posarmi un caldo
bacio sulla guancia e
alzarti. Vedo le tue gambe perfette e bagnate dalla neve davanti ai
miei occhi. -Meglio se torniamo dentro prima di diventare due cubetti
di ghiaccio!- mi tendi una mano con un sorriso mozzafiato e io sento il
mio stomaco stringersi e uno strano confortante calore invadere tutto
il mio corpo.
La vedi la neve intorno a noi, Stana? Potrei scioglierla solo guardandoti sorridere in quel modo.
...
Entriamo nel salone e rimaniamo sorpresi nel trovarlo completamente
vuoto. Intorno a noi tutto è buio, l'unica luce è quella
del grande camino ancora acceso in fondo alla stanza. e delle luci intermittenti degli alberi di Natale.
-Dove sono finiti tutti gli altri?- chiedi stupita guardandoti intorno e avvicinandoti al grande divano rosso davanti al fuoco.
-Non lo so...- ti rispondo avvicinandomi al tavolo ancora pieno di cibo, quando mi accorgo di un biglietto.
Andrew ha insistito per andare a fare una passeggiata in spiaggia e poi andare a casa sua. Spero di non vedervi arrivare.
Sfrutta l'occasione Fillion e parlale, ve lo meritate entrambi.
Buon Natale, Seamus.
Sorrido e infilo il foglietto in tasca. Non so come facesse Seamus a
sapere che l'avrei trovato io ma sono contento che l'abbia lasciato.
-Hanno lasciato un biglietto, sono a casa di Andrew.- ti dico mentre tu
ti siedi sul divano e ti togli i tacchi. -Vuoi... vuoi raggiungerli?-
chiedo leggermente timoroso.
Rispondi di no, ti prego. Voglio restare qui, da solo con te, il più a lungo possibile.
Tu scuoti lentamente la testa e io tiro un sospiro di sollievo. -Sto
bene qui.- rispondi sottovoce e mi accorgo che stai tremando, devi
avere freddo.
Faccio un passo verso di te, ma poi mi blocco improvvisamente, chiudendo gli occhi e serrando i pugni.
No, non posso riscaldarti in quel modo, non posso stringerti a me e accarezzarti, baciarti e coccolarti sotto una coperta, distesi di fronte al fuoco.
Scuoto la testa e stringo forte il biglietto che ho in tasca. Seamus ha ragione, devo fare qualcosa.
Prendo un respiro profondo. -Vado a prepararti qualcosa di caldo, ok?-
ti dico prendendo dei pezzi di legna e mettendoli nel camino.
Annuisci e io mi dirigo velocemente verso la stanzetta che funziona
come cucina. Apro le varie mensole alla ricerca di tutto l'occorrente e
accendo il fornello, iniziando a preparare.
Dopo qualche minuto le due tazze di cioccolata calda sono pronte.
Afferro il sacchetto dei marshmallow, la panna montata e le scaglie di
cioccolato e finisco il tutto, per poi tornare da te con un gran
sorriso soddisfatto.
Sei seduta sul divano, i piedi nudi sul pavimento, le mani leggermente
in avanti verso il camino, alla ricerca di un po' di calore. Ti sei sciolta i capelli che ora ricadono
leggermente mossi e bagnati ai lati del tuo viso e indossi ancora la mia
felpa, il cappuccio che ti copre la testa. Hai le guance arrossate e le
labbra schiuse, lo sguardo perso verso il fuoco.
Dio, non mai visto nulla di più meraviglioso.
-Sei bellissima.- mi lascio sfuggire con la voce leggermente roca e tu ti giri a guardarmi sorpresa.
-Oh.- arrossisci violentemente e abbassi lo sguardo. -Grazie.
Mi avvicino lentamente al divano senza staccare gli occhi da te. -Sei
la donna più straordinaria, sexy e affascinante che io abbia mai
visto.- Fermati Nathan, fermati. Se vuoi parlarle davvero devi usare la
testa.
Tu sorridi imbarazzata. -Non so se l'hai notato, ma indosso una felpa
da uomo, sono scalza e infreddolita e i miei capelli, oltre al mio
trucco probabilmente, sono un disastro!
-Bellissima.- ripeto convinto e tu alzi gli occhi al cielo.
-Quanto hai bevuto a cena, Nate?- domandi divertita.
Poco, pochissimo, solo quell'unico bicchiere neanche tanto forte quando
sei entrata e pensavo di svenire. E so che lo sai, altrimenti avresti
sentito l'alcool sulle mie labbra durante il bacio. -Un po' troppo in effetti!- mento
scrollando le spalle e tu ridi mentre ti passo la tazza di cioccolata.
-Tieni, spero ti piaccia!
-Wow!- esclami guardando la tua immensa tazza piena di panna. -Sembra squisita!- dici voltandoti verso di me con un sorriso.
Faccio per portarmi la mia tazza alle labbra ma vedo il tuo sguardo
rabbuiarsi -Nate...- sospiri alzandoti e scuotendo la testa, gli occhi puntati sulla mia tazza di cioccolata mezza vuota.
Appoggi la tua per terra e vai velocemente in cucina, per
tornare dopo qualche secondo con una manciata di marshmallow, la panna
spray e due biscotti. Mi prendi la tazza dalle mani e ci sistemi sopra
il tutto prima di tornare a sederti. -Molto meglio.- sussurri con un sorriso.
-Pensavo alle donne piacessero gli uomini in forma!- dico sorpreso dal tuo gesto, ricordando le tue parole a cena.
Tu ti volti di scatto con un'espressione quasi ferita. -Nate...- chiudi
gli occhi e ti mordi il labbro inferiore. -Scusami, io... scusami.-
ripeti abbassando lo sguardo.
Scuoto la testa e sorrido. -Stana, stavo scherzando!
Tu mi ignori. -Nate, amo prenderti in giro, ma davvero non ti accorgi dell'effetto che fai sulle
donne?- chiedi tristemente con lo sguardo fisso sul fuoco. -Su tutte le
donne?
Il mio cuore perde un battito. Tutte le donne...
-Non ti accorgi di come ti girano attorno, cercando di attirare la tua
attenzione? Perchè credi lo facciano? Loro...- ti interrompi
vedendo il mio enorme sorriso. -Che c'è?
Ti guardo dolcemente. -Hai detto che faccio effetto su tutte le
donne... faccio effetto anche su di te, Stana?- domando pur sapendo che
risponderai con una delle tue solite battutine e una risata. Ma va bene
così, amo la tua risata.
E invece, sorprendentemente, arrossisci. -Sì.- sussurri guardandomi negli occhi.
Il mio respiro si blocca. Insomma, sospettavo di non esserti indifferente, ma sentirtelo dire è... wow.
-Mi piace il tuo corpo...- continui abbassando lo sguardo sul mio petto
e sulle mie spalle, mentre il mio cuore inizia a correre. -Ok, forse
non sarà perfetto ma non è tutto ciò che conta...- fai scorrere le dita lentamente sul mio
braccio e appoggi l'altra mano sul mio petto. -E comunque è forte,
bellissimo e decisamente...- ti blocchi all'improvviso e il tuo volto
diventa ancora più rosso.
Oh Stana, non hai idea di come vorrei in questo momento dimostrarti quanto mi piace il tuo di corpo!
Fai per allontanarti ma ti blocco la mano con la mia, giusto sopra al
mio cuore. Lo senti come batte forte, Stana? Solo e soltanto per te?
-Sei congelata.- sussurrò accorgendomi di quanto sono fredde le tue dita.
Tu annuisci velocemente, rabbrividendo. -Dev'essere stata la neve di prima.
-Se vuoi conosco un ottimo modo per scaldarti!- esclamo sorridendo malizioso.
-Ci avrei scommesso.- rispondi alzando gli occhi al cielo.
Ti osservo per qualche istante. -Vieni qui Stana.- dico e senza
rendermene conto ti prendo tra le braccia, facendoti sedere sulle mie
gambe; la testa appoggiata al mio petto, giusto sotto al mio mento.Ti
passo la tazza di cioccolata e mentre tu inizi a bere io sfrego
lentamente le mie mani sulle tue gambe nude e mi porto una delle tue mani
sul viso, baciandoti piano il palmo. La tua pelle è morbidissima.
-Nate...- sospiri quando la mia mano raggiunge la tua coscia e l'orlo del vestito.
Chiudo gli occhi mentre respiro pesantemente e obbligo le mie dita a tornare indietro. -V-va meglio così?
Annuisci. -Grazie.- e sposti leggermente il viso per posarmi un bacio sul collo e uno all'altezza del cuore.
Ansimo piano e ti stringo più forte, abbassandoti il cappuccio
della mia felpa per affondare il mio viso tra i tuoi capelli.
Non so per quanto tempo rimaniamo così, semplicemente aggrappati
l'uno all'altra, ma non mi sono mai sentito tanto bene con una donna.
Mai.
Stana
Sto tremando tra le tue braccia. Tra le tue forti, bellissime e decisamente sexy braccia... Incredibile.
E sicuramente non a causa del freddo.
Le tue caldissime e morbidissime mani sulle mie gambe nude mi stanno
mandando fuori di testa. Le vorrei ovunque sul mio corpo, mentre mi
accarezzano, mi stringono, mi fanno il solletico e mi regalano piacere.
Vorrei poterti baciare fino allo sfinimento e amare come non ho mai
fatto, imprimere ogni centimetro del tuo corpo nella mia mente.
Ma non posso.
Non posso e non voglio essere un'altra delle tue conquiste Nathan,
un'altra di quelle che scarichi dopo un mese con qualche stupida scusa.
Mi farebbe troppo male.
Eppure in questo momento, con il tuo cuore che batte forte e il tuo profumo che mi circonda, sarebbe così facile lasciarsi andare...
-Nate...- sussurro con il respiro leggermente affannato.
Tu ti stacchi appena per guardarmi. -Dimmi.- rispondi guardandomi negli
occhi mentre la tua mano disegna cerchi invisibili sulla parte interna
della mia coscia.
Baciami. Stringimi. Riscaldami. -Io...- prendo un respiro profondo e
chiudo gli occhi, trovando in qualche modo la forza di volontà
necessaria per allontanarmi da te. -... ti ho portato un regalo.
Angolo dell'autrice:
Ecco anche il terzo capitolo, spero vi piaccia!
Dai, poco più di una settimana e avremo di nuovo Castle *-*
Grazie a tutti quelli che leggono questa storia, buone feste!
Un bacio!
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Capitolo 4 *** Regali. ***
ch. stanathan 4
Regali.
Mi alzo arrossendo e mi allontano velocemente per raggiungere
l'attaccapanni dove è appesa la mia giacca.
Infilo una mano nella tasca ed estraggo un pacchetto con la carta rossa
e un grande fiocco argentato. -Buon natale, Nathan.- dico con un gran
sorriso mentre te lo porgo e torno a sedermi al tuo fianco.
Tu sei al settimo cielo, hai gli occhi che brillano e un sorriso
enorme, sembri quasi un bambino. -Wow Stana! Grazie!- esclami eccitato..
-Ma se devi ancora aprirlo!- scuoto la testa divertita.
-Non importa, è un tuo regalo, lo amerò in qualsiasi
caso!- rispondi tranquillamente scrollando le spalle e io sento uno
strano calore invadere tutto il mio corpo mentre ti guardo strappare la
carta. Sei adorabile.
Corrucci la fronte ed estrai dal pacchetto un oggetto grande quanto il palmo della tua mano, alto una decina di centimetri.
-Stana... questo è... incredibile!- sei senza parole e guardi a
bocca aperta l'elefantino di legno che ti ho regalato.
-Ti piace?- chiedo passandomi una mano tra i capelli. -E' un
portafortuna indiano; protegge la salute ed è simbolo di forza,
coraggio, saggezza, pazienza e felicità.
-Rappresenta sicuramente meglio te di me...- sussurri annuendo senza
staccare gli occhi dal piccolo regalo, mentre ci fai
scorrere le dita sopra. -L'hai comprato in India la scorsa estate?-
chiedi incuriosito mentre continui ad osservarlo attentamente.
-In realtà no.- abbasso lo sguardo e arrossisco. -In India ho
comprato alcuni di quelli che ho messo sopra la scrivania di Beckett.
Su una bancarella invece ne avevo visto uno molto simile a questo e me ne
sono innamorata, quindi ho chiesto ad una ragazza che avevo conosciuto
di insegnarmi ad intagliarne uno.
Alzi lo sguardo di scatto. -Quindi... l'hai fatto tu? A mano?- sei sbalordito e ammirato allo stesso tempo.
-Sì, spero sia abbastanza carino...
-Carino???- mi guardi come se fossi impazzita. -E' meraviglioso Stana!
Wow, sei un'artista! Seriamente, c'è qualcosa che non sai fare?- giri
tra le mani l'oggetto. -Questo
elefantino è perfetto!
Io sorrido compiaciuta. -C'è altro nel pacchetto.
Sbarri gli occhi e riafferri il pacco regalo. -Una sciarpa!- esclami contento stringendola tra le mani.
Annuisco. -La settimana scorsa sono passata davanti alla vetrina di un
negozio e quando ho visto quel colore... ho subito pensato ai tuoi
occhi... hanno la stessa tonalità.- ammetto arrossendo. -Quindi
sono entrata e l'ho comprata.
Tu te la avvolgi intorno al collo con un gran sorriso, per poi
sporgerti verso di me e stamparmi un bacio sulla guancia. -Sei
straordinaria.- sussurri contro la mia pelle. -E questi regali sono
incredibili, grazie davvero. Ma Stana...- avvicini le labbra al mio
orecchio. -All I want for Christmas is you.- sussurri con voce roca
facendomi tremare e devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non
cedere alla tentazione di aggrapparmi a te, baciarti e dimostrarti
quanto io ti voglio.
-Comunque,- aggiungi sistemandomi una ciocca di capelli e guardandomi
con quei tuoi fantastici occhi azzurri. -ho anch'io un regalo per te.-
sorridi dolcemente per poi aprire la felpa che sto indossando e
infilare una mano in una delle tasche interne, mentre io trattengo il
respiro.
-Buon Natale, Stana.- sussurri prima di baciarmi la fronte e porgermi una busta bianca.
Io ti sorrido e la prendo con le mani che tremano leggermente e il cuore che batte all'impazzata. La apro lentamente.
Dentro ci sono una foto e un biglietto.
Prendo in mano la fotografia e sorrido, ritrae noi due sorridenti e abbracciati stretti. Tu eri leggermente
più giovane e in forma, mentre i miei capelli erano decisamente
più corti e dalla maglietta che indossavo potrei dire senza
dubbio quando è stata scattata.
-E' del giorno in cui ci siamo "scontrati", quando hai ottenuto la parte
e sei venuta a ringraziarmi.- dici dolcemente. -L'ho trovata qualche
settimana fa tra i documenti di Marlowe e mi ha detto che potevo tenerla,
ma io voglio la tenga tu. Così ogni volta che la rivedrai
ripenserai a quanto eravamo già perfetti, fin dal primo momento.- il tuo sorriso si
allarga. -Come faccio io ogni volta che vedo il pezzo di maglietta che
ti ho tagliato e che tengo in camera.
Rido e scuoto la testa. Oh Nate, non mi serve la foto per ricordare
quanto eravamo uniti quel giorno, penso di aver perso la testa per te
appena ti ho visto sorridermi!
-Grazie.- sussurro commossa. -E' davvero bellissima.
Tu annuisci. -Girala.
Faccio come hai detto e trovo la tua scrittura elegante sul retro.
"Mi piace pensare che quella maglietta troppo lunga fosse un segno dell'universo.
Noi dovevamo incontrarci, ad ogni costo.
I'm dreaming of a white Christmas with you.
Buon Natale Stana.
Nate."
Sono senza parole. Completamente senza parole. -Wow Nate...- mormoro.
-E' la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me.
A quelle parole vedo i tuoi occhi illuminarsi e il tuo viso accendersi
in uno splendido sorriso. -Ne sono felice. Ricordatene quando fra poco
ti verrà l'impulso di uccidermi...- dici leggermente preoccupato.
Ucciderti? L'impulso che ho in questo momento è decisamente un altro! -Di che diavolo stai parlando?
Scuoti la testa e indichi la busta.
Io sospiro ed estraggo il biglietto.
E' un cartoncino bianco con delle scritte azzurre e arancioni, molto simile ad un biglietto aereo.
Lo osservo attentamente, curiosa.
Anzi no, aspetta...
Katic Stana
12/25/2012
From: Los Angeles To: Split
Boarding time: 2.00 pm Arrival: 1.30 pm 12/26/12
Flight: NF327
E' un biglietto aereo!
-Nate, che significa?- chiedo confusa.
-E' un biglietto aereo per la Croazia...
-L'avevo capito.- taglio corto io. Non è questo il punto.
Sospiri e prendi le mie mani tra le tue. -Lasciami finire, ok?- dici
guardandomi dolcemente e io annuisco. -Non ti sto regalando una
vacanza, chiaro? Ti sto dando l'opportunità di raggiungere la
tua famiglia... e vorrei che tu l'accettassi.
Chiudo gli occhi, ora è tutto più chiaro. -Hai sentito la
mia conversazione al telefono con Marko due settimane fa, vero?
Abbassi lo sguardo e stringi le mie mani più forte. -Stavo
uscendo dallo studio e, anche se sapevo che una volta scoperto ti
saresti arrabbiata, non ho potuto fare a meno di ascoltare. Ma, prima
che tu mi colpisca, ti giuro che se aveste iniziato a parlare di
argomenti personali me ne sarei andato.
Alzo gli occhi al cielo. -Perchè, quello non lo era?
Tu sospiri. -Inizialmente ero solo dispiaciuto per te. Tutta la tua
famiglia sarebbe andata in vacanza, a trovare lontani parenti e
conoscere meglio i propri luoghi d'origine, mentre tu saresti dovuta
rimanere qui a lavorare. Non era giusto.
-No Nate.- appoggio una mano sul tuo viso, costringendoti a guardarmi.
-E' il mio lavoro. Sapevo a cosa andavo incontro quando l'ho scelto e
lo sapevano anche loro.
Scuoti lentamente la testa. -Poi ho iniziato a girare per i negozi,
alla ricerca del regalo perfetto, di qualcosa di unico. Ma il mio unico
pensiero era trovare un modo per migliorare il tuo Natale e risolvere
il tuo problema. E quando sono arrivato davanti ad un agenzia di viaggi
ho capito come fare... Ho chiamato tuo fratello...
-Che cosa?!- esclamo sbalordita, ma tu mi ignori.
-...e gli ho spiegato il mio piano, è stato molto felice di aiutarmi.
Scuoto la testa incredula. -E' un pensiero bellissimo, davvero Nate, ma
non posso, Andrew ci rivuole sul set fra sette giorni! Non
avrebbe senso partire!
-Nessun problema, ho parlato con Andrew...- ammetti sottovoce.
Sono a bocca aperta. -Cosa?!
-E' disposto a prolungare le nostre ferie di un'altra settimana. A
patto che quando torneremo lavoreremo un po' di più. Lui nel
frattempo girerà le scene con gli altri.
Annuisco tornando a studiare il biglietto. Sono incredula, mi sembra un
sogno. Ho passato settimane a maledirmi perchè non potevo partire con
la mia famiglia, desiderando in qualche modo di poterli raggiungere, e
ora mi ritrovo con un biglietto aereo in mano e una settimana in più di
ferie. Tutto grazie a te.
Sei davvero incredibile.
-Hai proprio pensato a tutto, vero?
-Sì, non hai vie di scampo.- rispondi con un gran sorriso.
-Ok, ma...- mi blocco colpita da un particolare del biglietto. -Volo NF327? Nostre ferie? Torneremo? Nathan!
Tu ridacchi leggermente nervoso. -Non pensavo ti saresti accorta delle iniziali e della data di nascita tanto velocemente.
-Spiegami.- ordino fulminandoti con lo sguardo. Non vorrai venire in vacanza con me?!
Ti passi una mano tra i capelli imbarazzato. -Diciamo che...
useremo un aereo privato. Il biglietto è solo simbolico.
-E da quando avresti un aereo privato?- ok, ormai non dovrebbe più stupirmi nulla di te, ma... un aereo???
-Non è mio! L'ho solo noleggiato, insieme ad un pilota!- ti giustifichi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Tu sei pazzo...- mormoro scuotendo la testa.
-Ascolta Stana,- torni a prendermi le mani e mi guardi negli occhi.
-non lo sto facendo per te... cioè sì, certo che lo sto
facendo per te, ma l'avrei fatto comunque. Devo raggiungere alcuni
amici a Roma, si tratta solo di allungare un po' il percorso.- sento il
mio stomaco stringersi e una strana delusione. Avrei preferito mi
dicessi che volevi venire con me. -Tuo
fratello ci aspetterà all'aeroporto. Tu passerai due fantastiche
settimane con la tua famiglia e io il sei gennaio tornerò a
prenderti. E' già tutto sistemato, manca solo la tua
approvazione, quindi... A te la scelta, accetti o preferisci uccidermi
per essermi intromesso nella tua vita privata?- domandi leggermente
timoroso.
Abbasso lo sguardo sul biglietto. Non posso credere che tu abbia
organizzato tutto questo per me, non voglio neppure immaginare cosa tu
abbia promesso ad Andrew pur che ci concedesse una settimana libera in
più. E hai addirittura chiamato mio fratello.
Penso che nessuno, ad esclusione della mia famiglia abbia mai fatto tanto per me.
Sorrido commossa. -Perchè?- ti chiedo con un enorme sorriso
mentre sento le lacrime di felicità bagnarmi gli occhi. -Nate, avresti
potuto entrare in un qualsiasi negozio e comprarmi qualsiasi cosa,
sapendo che l'avrei apprezzata solo per il fatto che viene da te.
Allora perchè tutto questo?
Nathan
Sento il mio cuore riscaldarsi mentre ti guardo sorridere.
Ti amo. Sembra quasi impossibile riuscire ad ammetterlo, ma ti amo.
E a quanto pare è arrivato il momento di ascoltare Seamus e dirti tutta la verità.
Prendo un respiro profondo e porto una mano sulla tua guancia,
accarezzandotela lentamente con la punta delle dita. -Perchè tu
non sei una qualsiasi, Stana. Tu sei straordinaria! E quindi volevo
regalarti qualcosa di speciale, qualcosa di unico...- rispondo sorridendo. Il mio tono di
voce è più basso e sicuro di quanto mi aspettassi.
-Ci sei riuscito.- sussurri senza smettere di sorridere.
Annuisco. -Ma in realtà...- prendo un altro respiro. Forza Nate,
tutta la verità. -è per questo sorriso. Per
questo splendido, fantastico, meraviglioso sorriso che hai quando sei
felice davvero. E' davvero straordinario... In questo momento è
come se stesse illuminando la stanza e tutta la mia giornata, come se
mi stesse riscaldando. E sapere che è anche merito mio se stai
sorridendo in questo modo è qualcosa di incredibile.
Arrossisci e ti mordi il labbro inferiore, imbarazzata. -Grazie.- rispondi ancora commossa.
-Stana, io...- sospiro mentre la mia mano passa ad accarezzarti i
capelli. -io vorrei essere la ragione di questo sorriso ogni giorno.
Perchè quando sorridi in questo modo è come se respirare
non mi servisse neanche più, è come se tutto il calore di
quel fuoco mi riempisse il cuore, lo stomaco e i polmoni.
Tu hai il respiro leggermente accelerato e lo sguardo confuso. -Nate...?
-Sei la donna migliore che io abbia mai incontrato.- ammetto dolcemente.
-Nate... che significa?- chiedi quasi spaventata.
Io sorrido. Sono arrivato fino a qui, direi che è ora di mettere
tutte le carte in tavola. -Significa che la canzone che abbiamo cantato
prima, insieme, per me ha senso. Sei tutto ciò che voglio per
Natale Stana, e per il resto della mia vita. Significa che in tutti
questi anni sono stato un codardo perchè non ho fatto altro che
scappare dai sentimenti che provo per te, come quando ci siamo baciati
prima. Significa che ti amo, molto più di quanto avrei mai
creduto possibile.- concludo mentre tu mi guardi a bocca aperta e io
sento l'ansia salire mentre aspetto una tua reazione.
Poi, lentamente, abbassi il viso e vedo una lacrima rigarti il volto ed è come se
avessi ricevuto un pugno nello stomaco. Sento il mio cuore cadere a
pezzi.
-No.- scuoto la testa velocemente. -No Stana, non piangere ti
prego...- mormoro disperato mentre ti asciugo le guance bagnate.
-Scusami scusami scusami, sono un cretino. Non avrei dovuto... Ho
rovinato tutto. Scusami Stana.- ripeto mentre sento uno strano dolore
diffondersi in tutto il mio corpo.
Come ho potuto, anche solo per un istante, sperare che tu potessi
esserti per qualche assurdo motivo innamorata di me? Insomma, cosa
avresti mai potuto trovarci di interessante in me?
-Scusami.- ripeto scuotendo la testa quando ad un tratto sollevi il volto, mi afferri per la sciarpa e appoggi una mano sul mio
viso, alzandoti sulle ginocchia e baciandomi con irruenza.
Sono pietrificato, sbalordito. Che diavolo sta succedendo? Stavi piangendo Stana, e ora... mi stai baciando.
Mi. Stai. Baciando.
E non abbiamo telecamere intorno a noi o del vischio sopra le nostre teste. Mi stai baciando di tua spontanea volontà!
-Nate...- sospiri sulle mie labbra mentre stringi i miei capelli tra le
dita. -Nate, baciami...- mi accarezzi una guancia e torni a baciarmi
appassionatamente.
E improvvisamente il mio cervello si risveglia.
Passo un braccio intorno ai tuoi fianchi e ti stringo forte a me,
facendoti sedere a cavalcioni sulle mie gambe; infilo una mano tra i
tuoi capelli e schiudo leggermente le labbra, rispondendo al bacio.
Ansimi piano e fai scorrere la lingua sul mio labbro inferiore,
approfondendo il bacio. Allacci le braccia intorno al mio collo mentre
ti asciugo le lacrime sulle guance. -Ti amo.- sussurro in quell'attimo
in cui ci separiamo per riprendere fiato. -Ti amo.
Ritorniamo a baciarci molto più dolcemente, facendo
incontrare le nostre lingue, esplorandoci a vicenda. Mi succhi e
mordicchi
le labbra facendo scorrere una mano sul mio petto mentre le mie dita ti
sfiorano piano una gamba nuda.
E' un bacio completamente diverso da tutti quelli che ci siamo
scambiati finora, nonostante all'inizio fosse disperato come sempre. E'
molto, molto più dolce, ma allo stesso tempo appassionato. E'
come se con questo bacio ti stessi esprimendo tutti i sentimenti che ho
tenuto nascosti per cinque anni.
Ti lasci scappare un debole gemito quando i nostri bacini entrano in contatto e passi a
lasciarmi dei caldi baci sulle guance, sulla fronte, sul naso, sulle
orecchie, sul collo.
Dev'essere un sogno.
Ansimo piano e faccio scorrere una mano sul tuo collo, sotto la mia
felpa, sulla pelle calda della tua spalla, mentre tu ti stacchi per
potermi guardare negli occhi e io noto altre lacrime silenziose che
scendono sul tuo viso.
-Stana...- sussurro con una nota di panico nella voce. Mi hai baciato
ma... se non significasse nulla? Se tu non provassi lo stesso? Se
avessi rovinato ogni cosa?
-No Nate.- la tua voce stranamente calma mi blocca. Prendi le mie mani
e le appoggi dolcemente sul tuo viso. -Non pensare nemmeno per un
istante che io stia piangendo per quello che
hai detto! Insomma, come puoi essere tanto stupido da credere una cosa
del genere? Nate, sto piangendo perchè sono felice, e
spaventata.- torni a sorridere in quel modo fantastico. -Ti amo anch'io
Nathan Fillion.- ti asciughi altre lacrime mentre ridi felice e io
sento il mio cuore scoppiare dalla felicità. Mi ami!
-Ti amo.- ripeti baciandomi ancora.
-Ti amo.- rispondo io stringendo il tuo viso tra le mani e baciandoti,
prima di abbracciarti e tu ridi appoggiando la testa sulla mia spalla.
Ti accarezzo lentamente i lunghi capelli mossi e ti bacio una guancia,
emozionato. -Non posso credere di essere riuscito a dirtelo, che stia
succedendo davvero tutto questo. Se è un sogno lasciami dormire,
ti prego, perchè non voglio altro al mondo che questo, che te
tra le mie braccia.
-E' tutto vero...- sussurri accarezzandomi il viso. -Anche se sembra
incredibile. Fino a cinque minuti fa potevo solo desiderare qualcosa
del genere.... e ora...- scuoti la testa incredula arrossendo.
Dio
sei bellissima. Amo i tuoi capelli leggermente arruffati, le tue guance
e le tue labbra arrossate, i tuoi fantastici occhi. In questo momento
sembri quasi una leonessa.
Sto per riprendere a baciarti quando
parole che hai pronunciato qualche secondo fa mi bloccano, rimbombando
nella mia testa. -Stana... Perchè sei spaventata? Hai... paura di me?-
domando timoroso.
Tu ti mordi il labbro inferiore abbassando lo sguardo. -No, non ho paura di te Nate...
Io tiro un leggero sospiro di sollievo e sento i miei muscoli rilassarsi.
-Ho solo paura di essere l'ennesima donna sulla tua lista, ho paura che
fra tre settimane, due mesi o un anno, quando ti stancherai di me, ti
vedrò arrivare con un'altra delle tue solite belle bionde a
fianco e...- la tua voce si spezza ti vedo allontanare lo sguardo da me.
Sento il mio cuore stringersi. Quanto male ti ho fatto in passato
Stana? Quanto sono stato stupido? -No Stana, no...- appoggio una mano
sulla tua guancia e ti costringo a guardarmi negli occhi. -Credimi, non
mi stancherò mai di te, mai. Ho aspettato questo momento per
quasi cinque anni, non manderò all'aria tutto.
-Neanche se troverai una più bella di me?- mi trafiggi con i
tuoi occhi verdi, decisa. Riecco la mia Stana forte e combattiva.
Rido scuotendo la testa. -Seriamente Stana, dove potrei mai trovarla una più bella di te?
Tu sbuffi e alzi gli occhi al cielo ma ti vedo trattenere un sorriso. -Nate...
Ti prendo le mani e sospiro. -Ti sei mai chiesta perchè
qualunque donna con cui sono uscito in questi cinque anni fosse
così diversa da te?
Stavo
scappando Stana, mi costringevo a
non pensarti, a non desiderarti... Perciò
cercavo qualcuno che fosse il tuo opposto, che mi distraesse, ma
ovviamente non era ciò che volevo e in questo modo mi stancavo
velocemente...- stringo le tue mani più forte e mi perdo nei
tuoi bellissimi occhi verdi. - Stana, sei tu tutto quello che ho
sempre desiderato e ti amo, davvero. E
quello che ho detto prima, che ti voglio per tutta la mia vita... E'
vero. Anche quando i tuoi capelli inizieranno a diventare bianchi e ti
preoccuperai delle prime rughe che vedrai solo tu. O quando starai male
e guardandoti allo specchio ti troverai orrenda; tra parentesi, penso
tu sia bellissima anche con i capelli in disordine, gli occhi stanchi,
il naso rosso e una vecchia tuta addosso. Voglio dimostrarti il mio
amore in ogni istante. Stana... ti
fidi di me?
Ti guardo preoccupato in attesa di una risposta. Tu sorridi e sfiori il
mio naso con il tuo. -Sì Nate, certo che sì.- rispondi
prima di posare le tue labbra sulle mie e baciarmi.
I nostri corpi sono completamente attaccati e le mie labbra scendono
sul tuo collo caldo mentre tu ansimi e porti le tue mani sotto la mia
maglia, accarezzandomi il petto. Infilo una mano sotto il tuo vestito,
accarezzandoti una coscia e il tuo fondoschiena perfetto, stringendoti
più forte contro di me. Sento il tuo seno premuto contro il mio
petto e i nostri bacini che si sfiorano.
Dio Stana, sei straordinaria.
-Nate...- gemi quando inizio a mordicchiare la pelle sotto il tuo orecchio.
-Sto ancora... aspettando... una risposta...- ti dico respirando
affannosamente e cercando di recuperare un po' di controllo. -Mi
lascerai portarti in Croazia?
Mi lecchi le labbra e mi mordi piano il mento ridacchiando quando mi
senti trattenere il respiro. -Sì mister Fillion, la
lascerò portarmi in Croazia.
Stana
Appoggio la fronte sulla tua spalla mentre le mie mani, ancora
sotto la tua maglia, premono sulla tua schiena calda. -Puoi portarmi
dove vuoi, dove vuoi...- sussurro prendendo un respiro profondo. Quanto
amo il tuo profumo.
Sorridi e porti una mano tra i miei capelli mentre con l'altra mi
accarezzi il viso, le labbra. -Sei bellissima.- mormori piano facendomi
arrossire.
-Allora, domani atterrerai con il tuo aereo privato dietro casa mia?-
domando sorridendo e tu scuoti la testa con uno sbuffo divertito.
-No, passo a prenderti a casa verso l'una per andare all'aeroporto. Poi
lì basta caricare le valigie e partire!- esclami entusiasta.
-Atterreremo all'aeroporto di Spalato per l'una e mezza del giorno
dopo, ora locale, e tuo fratello ci aspetterà lì per
portarti a Vri-Vir...
-Vrlika.- ti aiuto divertita. -E' la città da cui proviene mio padre.
Tu annuisci. -E io andrò a Roma, tornerò a prenderti il sei gennaio per tornare qui.
Ti bacio il petto all'altezza del cuore. -Gli amici con cui devi andare
a Roma... sono solo amici vero?- chiedo facendo finta di nulla.
-Sei... gelosa?!- chiedi sorpreso e forse fin troppo contento.
-Rispondi Fillion!- dico scocciata.
-L'unica donna con noi sarà la moglie di Michael, ok?- rispondi baciandomi i capelli.
Sollevo lentamente il viso e ti bacio. -Mmm... Aspetta, mi attendono
tipo quindici ore di viaggio con te?- faccio una finta smorfia
disgustata.
Sorridi alzando gli occhi al cielo. -Sì, sei la donna più
fortunata del mondo, Nathan Fillion sarà solo ed esclusivamente
tuo per ben quindici ore consecutive!
Mi stacco leggermente da te per guardarti in faccia. -Solo quindici
ore? Che ne è stato di "per tutta la mia vita"?- chiedo alzando
un sopracciglio e cercando di trattenere una risata.
E poi improvvisamente mi ritrovo distesa sul divano, il tuo corpo
premuto sopra il mio, le tue mani tra i miei capelli, le tue labbra
sulle mie.
Mi aggrappo all tue spalle mentre lascio che le nostre lingue si incontrino. Baciarti è qualcosa di straordinario Nate.
-Sei fantastica.- sussurri appoggiando la fronte alla mia quando ci stacchiamo. -Fantastica.
-Stamattina...- respiro affannosamente cercando di recuperare fiato.
-Finchè ci baciavamo sul set... avresti immaginato che nel giro
di mezza giornata ci saremmo ritrovati a baciarci davvero?
Scuoti la testa lentamente. -No, ma stamattina ero troppo concentrato nel tentativo di non perdere il controllo per pensare.
-Perdere il controllo?
Mi guardi come se fossi impazzita. -Stana, non so come ho fatto a non
trascinarti in camerino quando Andrew ci ha detto che avevamo finito! O
come ho fatto a rispettare il copione mentre l'unica cosa che volevo
era... eri tu.- dici a bassa voce mentre vedo i tuoi occhi scurirsi.
Sento il mio stomaco chiudersi e il cuore battere all'impazzata.
Afferro la tua maglia e te la tolgo velocemente, lasciandoti
sorpreso. Voglio spogliarti Nathan, vedere finalmente il tuo corpo e
sentirlo sul mio.
Inizio a baciarti il collo e infilo le mani tra i tuoi capelli,
stringendoli piano, mentre continuo a leccare e mordicchiare la tua
pelle.
Tu apri completamente la felpa che indosso e fai scorrere una mano sul
mio collo, sulle mie spalle e sul mio seno, massaggiandolo sopra il
tessuto del vestito.
Mi faccio scappare un lungo gemito e faccio scendere le mie mani sulla tua schiena nuda, lentamente,
fino a raggiungere il tuo fondoschiena perfetto, infilo le mie mani sotto ai tuoi jeans e spingo i tuoi fianchi contro i miei.
-Non
sai quante volte ho sognato di poter fare una cosa del genere.- dico
sorridendo mentre continuo ad accarezzarti. -Penso di amare il tuo
fondoschiena.
-Stana...- ansimi appoggiando una mano sulla mia guancia. -Mi stai facendo impazzire.- sussurri facendomi affondare nei tuoi
occhi azzurri.
Sorrido compiaciuta sentendo quanto sei eccitato e ti stampo un bacio. -Ottimo.- rispondo maliziosa.
Le mie mani raggiungono il bottone dei tuoi pantaloni mentre la tua
bocca scende sul mio collo ma appena cerco di aprirli mi blocchi.
-No.- dici con la voce che trema appena e gli occhi chiusi. -No.
-Nate...- mormoro confusa. Non riesco a capire cosa ti prenda.
-No Stana, ti prego. Ti prego.- sussurri frustrato tornando a sederti.
-Nate, non ti capisco. Io ti voglio... e pensavo che...
Sorridi e scuoti la testa. -Ferma immediatamente quel pensiero, Stana!-
ti volti diverso di me e mi prendi il viso tra le mani. -Pensavo
avessimo messo in chiaro quanto ti desidero.
Io ti guardo ancora più confusa.
-Non capisci? Stana, è già difficile pensare che
dovrò stare lontano da te per due settimane e impedirmi di
chiederti di venire a Roma con me...
Sorrido. -Beh, potrei venire qualche giorno a Roma con te prima di andare a Vrlika...
-No Stana. E' la tua famiglia e hai l'occasione di passare due
settimane con loro, non ti lascierò sprecarla a causa mia. Ma so
che se adesso facessimo l'amore poi sarei tanto egoista da supplicarti
di accompagnarmi, o rapirti in caso di rifiuto, e non sarebbe giusto.
Io alzo gli occhi al cielo e sbuffo. -Nathan, sono cinque anni che non faccio altro che desiderare questo momento e...
-E quindi due settimane non cambieranno le cose. Stana, voglio fare le
cose per bene con te. Voglio fare l'amore con te e poterti coccolare
dopo, poter star sveglio a chiacchierare delle cose più stupide
o solo per poterti guardare dormire, o poter addormentarmi abbracciato
a te sapendo che la mattina seguente ti ritroverò al mio
fianco.- io sento il battito del mio cuore accelerare. -Non voglio fare
l'amore su questo stupido vecchio divano e poi doverti riaccompagnare a
casa perchè domani mattina devi fare le valigie di corsa. Voglio
che sia una cosa speciale, non lasciarti andare come qualsiasi altra
donna dopo una notte di sesso...
Io annuisco lentamente, commossa, chiedendomi come ho fatto a meritarmi
un uomo del genere. -In questo momento mi sembra quasi di sentire Castle.
Sorridi soddisfatto e mi lascio scappare uno
sbadiglio.
Tu scoppi a ridere. -Ecco visto? Sei pure stanca morta!
-Taci Fillion, colpa del tuo discorso, troppo lungo e noioso!- rispondo colpendoti una spalla.
-Ah davvero, quindi quelle nei tuoi occhi finchè parlavo non
erano lacrime di commozione, vero?- chiedi con un sorrisetto.
-Era solo un riflesso!- rispondo arrossendo e tu scuoti la testa.
-Vieni qui.- dici dolcemente tornando a distenderti sul divano e
attirandomi verso di te. Io appoggio la schiena al tuo petto e mi
distendo rilassandomi. -A che ora ti sei svegliata stamattina? Le
quattro?- domandi mentre sbadiglio un'altra volta.
-Più o meno...
Ti alzi di scatto, metti un po' di legna sul fuoco e afferri una
coperta mentre io ti guardo perplessa, poi torni al tuo posto,
avvolgendo la coperta intorno a noi.
-Dormi Stana.- sussurri baciandomi la guancia e io chiudo gli occhi.
-Non voglio tornare a casa.- rispondo, poco sicura che questo abbia a
che fare con il resto del discorso. Ma non voglio tornare nel mio
appartamento, a dormire in quel letto freddo e vuoto. Sto troppo bene
qui con te.
-Puoi addormentarti qui.- suggerisci sistemandomi i capelli e posandomi
dei baci sul collo e sulla spalla nuda. -Poi ti porto a casa.
-Non sono una bambina...- mi lamento mentre sento già il sonno arrivare e i miei occhi farsi sempre più pesanti.
Mi sembra di sentirti ridacchiare e sussurrare qualcosa che suona come
"buonanotte amore mio" ma probabilmente sto già sognando.
Angolo dell'autrice:
Buon 2013 a tutti, spero che quest'anno vi porti un sacco di felicità!
Ed ecco qui il quarto capitolo, finalmente ce l'hanno fatta :D Spero di pubblicare il prossimo (e in teoria ultimo) prima del 7.
Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono questa storia, sono contenta che vi piaccia.
Un abbraccio, Sofy_m
|
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Capitolo 5 *** Mia bella addormentata. ***
christmas stanathan
Mia bella addormentata.
Nathan
Ti guardo mentre i tuoi muscoli si rilassano, il tuo respiro si fa
più lento e più pesante e scivoli nel mondo dei sogni.
Sorrido scuotendo la testa divertito. Per fortuna che non eri una
bambina Stana! Ci hai messo a malapena cinque secondi ad addormentarti!
Sei distesa al mio fianco sul grande divano rosso del salone, le gambe
nude intrecciate alle mie, i tuoi capelli che ti coprono leggermente il
viso, i nostri corpi stretti sotto la coperta.
Resto ad ammirarti appoggiando la testa sulla mia mano mentre l'altro braccio è stretto intorno ai tuoi fianchi.
Dio, sei bellissima.
Penso potrei passare anche tutta la notte a guardarti dormire, a
studiare le luci e le ombre che il fuoco forma sul tuo viso, il modo in
cui respiri o ti sposti leggermente, le espressioni che si formano sul
tuo volto.
Ti accarezzo lentamente con le dita... le guance, il naso, la fronte,
gli occhi chiusi, le labbra morbide e calde. Non riesco a credere che
sia tutto vero.
Ti bacio piano il collo, i capelli, la spalla nuda e respiro a fondo il tuo
profumo. Non ho idea di come sopravviverò due settimane senza di
te.
Rimango a guardarti ammaliato e mi ritrovo ad immaginarti dormire
tranquillamente al mio fianco nel nostro letto, nuda e coperta solo da
un lenzuolo, o nella camera di un hotel chissà dove, in viaggio
di nozze.
Aspetta, viaggio di nozze?!
Scuoto la testa leggermente confuso. Wow, calma Nate,
calma. Non hai mai preso davvero in considerazione l'idea di sposarti e
adesso, dopo a malapena un'ora che state insieme, stai già
pensando al viaggio di nozze? Andiamo bene.
Rido e ti bacio una guancia. Stana Katic, tu mi hai sconvolto la vita!
Sto ancora sorridendo quando sento una porta aprirsi e dei passi veloci.
-SE SIETE NUDI COPRITEVI!
Mi metto a sedere di scatto, controllando che tu non ti sia svegliata, per poi voltarmi.
Seamus sta camminando velocemente verso il grande tavolo, gli occhi
fissi sul pavimento, la giacca e i capelli pieni di neve. -FATE FIN...
-Seamus non urlare!- sibilo appoggiandoti il palmo della mano sopra l'orecchio. Giuro che se ti sveglia lo ammazzo.
Lui si volta stupito. -Nathan...
-Parla piano.- lo prego. -E si può sapere che ci fai qua?
-Juliana ha dimenticato la sciarpa,- spiega con un sorriso raggiungendo una delle sedie e afferrando
l'indumento. -sono tornato a prenderla sperando di non interrompere
qualcosa.
Scuoto la testa sorridendo. -No, in quel caso ti avrei già
rispedito a calci in mezzo alla neve. E comunque spero che l'essere
interrotti sia una specialità solo di Castle e Beckett.
Lui ride ed annuisce. -Stana?- chiede poi guardandosi in giro e io rispondo con un cenno della testa mentre lui si avvicina.
Ti accarezzo i capelli e ti stringo più forte a me. -Uh, vi
siete proprio dati da fare!- commenta con un sorriso malizioso.
Io lo guardo un attimo confuso, per poi rendermi conto che a causa della coperta vede solo il mio petto e la tua spalla nuda.
-Siamo vestiti Seamus!- sbuffo divertito alzando leggermente la coperta per mostrargli il tuo vestito.
-Quindi l'hai fatta annoiare così tanto che si è addormentata?- domanda ridendo.
-Sto davvero prendendo in considerazione l'idea di tirarti dietro un
pezzo di legna! Si è svegliata alle quattro stamattina,
probabilmente anche prima, era esausta.
Lui alza le mani in segno di scusa. -Seriamente Nathan, tutto ok?- domanda poi più serio.
Sorrido al settimo cielo. -Penso che...- mi blocco quando tu ti giri
verso di me, continuando a dormire. -Penso che ok sia un po' troppo
riduttivo.- rispondo senza staccare gli occhi dal tuo viso. -Sono
l'uomo più felice del mondo. E Seamus... grazie mille, davvero.
Seamus scrolla le spalle. -Non ho fatto nulla di speciale Fillion, ti serviva solo una piccola spinta.
-Come sapevi che sarei stato io a trovare il biglietto?
Lui scoppia a ridere. -In realtà speravo lo trovasse Stana, a quel punto non saresti più potuto scappare!
-Sono contento di averlo trovato io.- rispondo con un brivido, non
osando immaginare quanto sarebbe stato imbarazzante il contrario.
-Ci scommetto. Quindi ora siete finalmente una coppia?
-Noi...- mi giro per guardarti. Coppia? Suona piuttosto bene. -Presumo di sì.
-Aspetta che lo scoprano i fan! Andranno fuori di testa! Posso chiamarvi Stanathan anch'io?- chiede ridendo.
Oh, i fan! Non ci avevo nemmeno pensato. -Ehm, a proposito di questo...- inizio.
-Nate...
Mi blocco improvvisamente sentendo la tua voce. Stai ancora dormendo
abbracciata a me, un sorriso sul volto. E' stato solo un sospiro, il
sussurro del mio nome.
Il suono più bello che io abbia mai sentito in tutta la mia vita.
Ti bacio la fronte, il naso e i capelli. -Ti amo.- sussurro.
-Ti prego Fillion, potrebbe venirmi il voltastomaco!- si lamenta Seamus con una smorfia ma io non lo sento.
Ti bacio dolcemente le labbra, attento a non svegliarti. -Ti amo Stana.
-Ehm, Nathan...
Ti accarezzo i capelli e ti ascolto respirare.
-TERRA CHIAMA FILLION!
Mi volto di scatto. -Mi spieghi che bisogno c'è di urlare? Vuoi svegliarla?!
-Scusami, ma qualcuno sembrava alquanto distratto...
-Bastava mi chiamassi! Ti avrei sentito!
-L'ho fatto due volte Nathan!
-Cosa? Non è vero!- Seamus mi lancia un'occhiataccia.
-Seriamente? Due volte? E non ti ho sentito? Ok, forse ero leggermente
distratto ma questo non significa che...
-Nate, si può sapere che hai da blaterare tanto?
Entrambi ci giriamo verso di te mentre ti strofini gli occhi e ti metti a sedere.
-Ben svegliata, dormito bene?- ti saluto sistemandoti un ciuffo di capelli.
Tu sorridi e arrossisci. -Avrei dormito meglio se qualcuno non avesse iniziato a lamentarsi...- rispondi scuotendo la testa.
-Ehi, stavo solo sgridando il qui presente signor Dever per essersi messo ad urlare!- mi giustifico indicandolo.
-Oh... Ciao Seamus.- dici imbarazzata notandolo solo adesso.
-Ciao Stana.- risponde lui divertito. -A mia discolpa, ho urlato solo
perchè il tuo... uomo? partner? No, troppo da Castle e Beckett.
Fidanzato?- io alzo gli occhi al cielo mentre tu nascondi il viso
appoggiando la fronte al mio petto. -Ecco, fidanzato penso possa andare
bene. Stavo dicendo, ho urlato perchè il tuo fidanzato era
leggermente distratto!
Tu sollevi la testa e mi guardi curiosa e divertita mentre io sorrido dolcemente. -Hai detto il mio nome.
-Nate, è da quando ci conosciamo che dico il nome...- rispondi perplessa.
-No, hai sussurrato il mio nome mentre dormivi!- spiego con un enorme sorriso.
-Oh...- abbassi lo sguardo mentre le tue guance diventano ancora più rosse.
-E' stata una cosa molto dolce.- rispondo emozionato.
-Non ho... detto altro, vero?- chiedi sottovoce e io scuoto la testa.
-No, c'era altro?- domando incuriosito.
-Oh vi prego! Aspettate almeno che io sia uscito!- Seamus chiude gli occhi con una smorfia e scuote la testa.
Io lo ignoro e ti prendo il viso tra le mani, abbassandomi leggermente per baciarti.
Tu rispondi con foga, allacciando le braccia al mio collo e facendo
passare la tua lingua sulle mie labbra. Afferro i tuoi fianchi e ti
stringo a me mentre facciamo incontrare le nostre lingue. Ti sfugge un
leggero gemito e io sorrido, senza staccarmi da te.
-Ok, ragazzi... buon Natale!
Tu ti inginocchi e premi il tuo corpo contro il mio, le tue mani tra i
miei capelli mentre continuiamo a baciarci, fino a quando,
improvvisamente, mi stacco.
-Seamus!- lo chiamo quando è ormai quasi sulla porta. -Riguardo
a prima... noi- ti guardo e faccio un cenno con la testa. -non ne
abbiamo ancora parlato. Potresti evitare di dirlo agli altri?
Il nostro collega sorride e scuote la testa. -Scusa Nathan, ma non
penso siano così stupidi. Hanno visto tutti come vi siete
baciati sotto il vischio e come poi siete scomparsi, sanno che avete
passato la serata insieme. Tamala mi ha chiesto di raccontarle ogni
minimo particolare se vi avessi interrotti!- esclama ridendo e ti vedo
abbassare lo sguardo imbarazzata. -E com'è che Andrew ha detto
che voi avete una settimana di vacanze in più?- chiede
socchiudendo gli occhi.
-Buon Natale Seamus!- rispondo con un sorriso e lui sbuffa.
-Divertitevi, ma mi raccomando, le precauzioni....
-SEAMUS!- esclami tu sbalordita.
-Buon Nataleeeee!- risponde lui alzando la mano e uscendo con una risata.
-Sai...- mormoro stupito quando vedo la porta chiudersi. -avevo sempre pensato che lui fosse quello più "normale".
Tu scoppi a ridere e appoggi la guancia sulla mia spalla. -Penso che di "normale" non ci sia nessuno tra noi!
Sorrido e ti bacio la punta del naso. -Ora che siamo soli, signorina Katic, che altro c'era nel sogno?- chiedo eccitato.
-No!- rispondi tu tornando a stenderti sul divano.
-Per favore!- ti supplico con la mia faccia da cucciolo.
-Scordatelo!
-Perchè?- mi abbasso sopra di te, appoggiandomi sugli
avambracci, fino a che i nostri visi non distano solo qualche
centimetro. -Era un sogno indecente?- chiedo malizioso.
-Nathan!- sbuffi e alzi gli occhi al cielo, spingendomi di lato e io torno a sedermi. -Sei proprio un bambino!
-Un bellissimo bambino vero?- tu scuoti la testa senza speranze. -Dai Stana, perchè non vuoi dirmelo?
-Oh, e va bene!- ti arrendi scocciata. -Ma ad una condizione, torni a sdraiarti vicino a me.
Sei adorabile Stana. -Bisogno di coccole?- domando obbedendo al tuo ordine con un gran sorriso.
-Continua così Nate, e a Roma ti ci mando a calci!
-Ok, ma sappi che a me piace farti le coccole.- passo un braccio intorno alle tu spalle mentre l'altra mano
accarezza la tua coscia e appoggio le labbra alla tua fronte, mentre ti
stringo a me. -Allora?- mormoro curioso.
Tu sospiri. -Nate, è una cosa stupida.
-Non importa.- rispondo alzando le spalle. -Ero con te, nel tuo sogno.
-Nate...
-Ti prego.
Sposti leggermente la testa per guardarmi negli occhi e annuisci,
ancora leggermente dubbiosa. -Ero vestita di bianco.- sussurri
arrossendo.
-Ok.- dico aspettando la continuazione, che però non arriva. -E...?- ti incito con un sorriso.
Scuoti la testa divertita. -Non hai capito. Avevo un vestito bianco.
-Quindi? Cosa...- mi interrompo. Quel vestito bianco. -Oh.- sussurro sorpreso.
Tu ti copri il viso con le mani. -Scusami, lo so che è assurdo e
decisamente troppo presto, stiamo insieme da quando, due ore? E' che...
ci ho sempre immaginati insieme e il mio cervello deve aver fatto tutto
da solo. Mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo, ma stavi insistendo
e... Nate, non ci sto già pensando, davvero, non so cosa mi sia
preso...
Appoggio il pollice sulle tue labbra per interromperti mentre
immagini di te vestita da sposa riempiono la mia testa. -Basta Stana.
-Scusami.- ripeti abbattuta.
-Ehi,- ti prendo il viso tra le mani costringendoti a guardarmi. -la
mia... cosa abbiamo deciso? Fidanzata va bene?- tu annuisci. -La mia
fidanzata ha sognato di diventare mia moglie, è qualcosa di
straordinario. E se ti consola...
-Nathan...- sbuffi.
-Lasciami finire. Se ti consola prima ci ho immaginati in viaggio di
nozze.- ammetto con un sorriso e tu mi baci dolcemente mentre ridi. -Stana, nemmeno
io ci sto già pensando, sarebbe da pazzi e non voglio fare le cose in fretta,
voglio vedere solo come va. Ma penso che le nostre menti si siano
lasciate andare un po'.
Annuisci e sbadigli portandoti una mano sulla bocca. -Ti amo.
Mi sembra di sentire il mio cuore gonfiarsi e riempirmi il petto, tutto
il corpo. -Ti amo anch'io.- rispondo baciandoti e alzandomi in piedi.
-Che stai facendo?- chiedi curiosa mentre io mi guardo intorno.
-Cerco la mia maglia. Qualcuno prima deve averla lanciata...- commento con un sorriso malizioso.
-Ero solo un po'... presa.- rispondi arrossendo e io sento il mio cuore
perdere un battito. -Comunque... perchè la cerchi?- domandi
mentre mi piego per afferrare l'indumento finito vicino ad una sedia.
-Perchè devo riaccompagnarti a casa ed uscire a petto nudo da
qui non mi sembra una grande idea?- suggerisco mentre mi infilo la
maglia.
-Dobbiamo proprio andare?
-Beh Stana, sono quasi le due...
Mi guardi stupita e sorridi. -Non me n'ero accorta.- rispondi
infilandoti i tacchi e alzandoti in piedi. Io prendo i nostri cappotti
mentre tu raccogli la mia felpa. -Tieni, e grazie.- dici porgendomela
con un sorriso, prima di baciarmi una guancia.
-No.- scuoto la testa mentre mi metto la sciarpa che mi hai regalato. -E' tua, te le regalo. Ti sta troppo bene.
-Nate, non serve...
-Smettila di lamentarti Katic, consideralo un altro regalo di Natale!-
esclamo afferrando la felpa e aiutandoti ad indossarla di nuovo.
-Come se non me ne avessi già fatti ad abbastanza!- rispondi alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa.
-Ti lamenti sempre così tanto appena sveglia?- chiedo ridendo e guadagnandomi un pugno sulla spalla. -Ahi!
Sbuffi e ti infili il cappotto, camminando velocemente verso la porta.
Io recupero tutte le mie cose e ti raggiungo prima che tu possa uscire.
-Aspetta.- sussurro facendo passare le mie braccia intorno ai tuoi
fianchi e premendo il mio petto contro la tua schiena. -Ci siamo
dimenticati di una cosa.
-Sarebbe?- domandi sospettosa alzando un sopracciglio e voltandoti leggermente verso di me.
Io alzo un dito verso il soffitto. -Un vero, lungo, dolce bacio sotto il vischio. Niente fughe.
Ti giri completamente verso di me, infili le mani tra i miei capelli e
ti mordi il labbro inferiore, per poi baciarmi. Ti stringo forte e ti
accarezzo il viso, mentre faccio scorrere la lingua sulle tue labbra e
ti sento sorridere.
Restiamo così, a baciarci come due ragazzini, per non so quanto tempo.
Non sono mai stato tanto felice in tutta la mia vita.
Quando ci stacchiamo hai le labbra arrossate e gli occhi che brillano.
-Nate, sei la cosa migliore che potesse capitarmi.- sussurri
appoggiando la fronte sulla mia spalla.
-Ti amo Stana.- rispondo e ti bacio i capelli prima di cingerti i fianchi ed uscire da quel salone.
...
-Grazie, buon Natale anche a lei!- saluto il tassista e mi avvicino alla porta di casa tua, tenendoti tra le braccia.
Ti sei riaddormentata appena ci siamo seduti sui sedili del taxi e io
ho iniziato a massaggiarti il collo e le spalle. Sei adorabile quando
dormi.
No, sei sempre adorabile. Ma quando dormi sei così rilassata, serena, felice...
Infilo le mani nelle tasche del tuo cappotto per cercare le chiavi e
poi apro la porta. Accendo le luci e cammino attraverso l'entrata e il
piccolo corridoio, per poi bloccarmi davanti ad un'altra porta.
Sono già stato a casa tua parecchie volte, abbiamo cenato
insieme, guardato un film o semplicemente passato la serata a
chiacchierare in giardino. Ma non sono mai entrato nella tua stanza.
Insomma, non penso sia un problema, però...
-Stana...- ti chiamo dolcemente accarezzandoti una guancia, nel tentativo di svegliarti. Vorrei avere il tuo permesso. -Stana...
Niente, continui a dormire tranquilla.
Sospiro e apro la porta.
La camera è grande rispetto alle altre stanze della casa e a
quanto immaginavo. I muri sono di un azzurro pallido e le tende alle
finestre sono bianche, la coperta sopra il letto matrimoniale è
di colore blu notte.
-Wow...- sussurro mentre continuo ad ammirare la tua stanza.
Una parete è ricoperta da disegni, biglietti, fogli e
fotografie. Amici, colleghi, famiglia, passato, luoghi in cui sei
stata... Riconosco il primo foglio del nostro primo copione, una delle
foto di gruppo, il biglietto del concerto dei Duran Duran a cui siamo
andati insieme e alcune fotografie dell'India che mi avevi mostrato.
Ci sono libri più o meno ovunque, di qualsiasi genere, cd di
musica e qualche dvd. Vicino alla porta una copia della Notte stellata
di Van Gogh.
Sono senza parole... E' tutto così in perfetto stile Stana!
Mi sembra di essere entrato nel tuo piccolo mondo personale, e improvvisamente mi sento un intruso.
Ti tolgo il cappotto e la felpa e ti sfilo i tacchi, mettendoli sopra ad una sedia, poi ti distendo lentamente sul letto.
-Ehi, mia bella addormentata.- Ti bacio la fronte e gioco con i tuoi capelli. -Non puoi dormire con questo vestito addosso!
Tu farfugli qualcosa e ti muovi, girandoti sul letto fino a darmi le spalle. Io scoppio a ridere.
-Stana...
-Lasciami dormire!- ti lamenti debolmente.
-Lo farò quando ti sarai cambiata!- rispondo, ma tu non
reagisci. -Ehi,- ti bacio una guancia. -dove posso trovare un pigiama?
Tu alzi un braccio e indichi un armadio bianco, senza aprire gli occhi. Mi chiedo se capisci davvero cosa sta succedendo.
Apro l'armadio e prendo una camicia da notte bianca, con dei bottoni davanti. -Tieni, mettitela.
Ti strofini gli occhi e ti metti a sedere sul letto con un sospiro. -Mi
daresti una mano? Penso di essere troppo addormentata per riuscirci da
sola...- sussurri in tono di scuse e io sorrido.
-Certo.- rispondo aiutandoti ad alzarti in piedi. -Cosa devo fare?
-Potresti aiutarmi a togliere il vestito?- chiedi con uno sbadiglio.
Io mi blocco a bocca aperta.
-Nate...- sussurri dopo qualche secondo di silenzio.
Scuoto la testa per riprendermi. -C-certo...
Ti abbasso la spallina del vestito, mentre le mie mani tremano. Faccio
lo stesso con la zip del vestito e scendo con le labbra a baciarti il
collo e la schiena nuda che pian piano scopro.
Poi posiziono di fronte a te e dopo averti baciato le labbra e il petto
inizio a sfilarti lentamente, molto lentamente, il vestito. Tu, con gli
occhi chiusi e un mezzo sorriso sul volto, appoggi le mani alle mie
spalle per sostenerti.
Torno a concentrarmi sul tuo corpo, e mentre le mie mani scendono con
il vestito, trattengo il respiro e sento i miei jeans farsi molto
più stretti.
Ovviamente sei senza reggiseno.
L'unica cosa a cui riesco a pensare mentre quel vestito rosso cade a
terra è che nuda, coperta soltanto da un paio di mutandine nere,
sei bellissima, perfetta, una visione straordinaria.
Incapace di trattenermi faccio scorrere le mie mani sulla tua pelle calda e tu sospiri, aprendo gli occhi.
Lentamente, mi inginocchio davanti a te.
-Sei bello Nate.- dici sorridendo come una bambina, con uno sguardo assonnato adorante, passando una mano tra i miei capelli.
Il mio cervello si spegne.
Inizio a baciarti le gambe, partendo dalle caviglie e risalendo, mentre le mie mani ti accarezzano i polpacci e le cosce.
Stringo dolcemente il tuo fondoschiena e appoggio le labbra sulla pelle
al di sopra dell'elastico dei tuoi slip, facendoti sospirare.
Traccio dei disegni invisibili con le dita sulla tua schiena, ti bacio
la pancia piatta fino ad arrivare all'incavo tra i seni. Li
massaggio per qualche secondo, facendoti gemere, per poi infilare le
mani tra i tuoi capelli e baciarti appassionatamente.
Tu rispondi aggrappandoti alla mia giacca e facendo un passo indietro, verso il letto.
Le mie mani afferrano le tue gambe e ti sollevano, mentre tu passi le braccia intorno al mio collo.
Basta Nathan, devi fermarti. Devi pensare a ciò che è giusto.
A tutti i buoi motivi per cui dovete aspettare che le hai elencato prima.
Passerai due settimane senza di lei a Roma.
Basta.
Non sai nemmeno se è quello che vuole in questo momento. E'
così stanca che domani potrebbe pensare che fosse soltanto un
sogno, mentre tu vuoi che sia la notte più fantastica di tutta
la sua vita. Vuoi fare l'amore con lei e poi stare sveglio per
coccolarla e chiacchierare delle cose più stupide che vi passano
per la testa.
Basta, fermati.
Mi stacco da te con un sospiro e ti faccio tornare in piedi.
-Scusami.- sussurro sistemandoti i capelli, ma tu scuoti la testa e mi baci la punta del naso.
Afferro la camicia da notte e ti aiuto ad infilarla. -Tiene abbastanza caldo o senti freddo?- chiedo preoccupato e tu sorridi.
-Va benissimo.- rispondi guardandomi negli occhi.
Io annuisco e ti prendo per mano, riportandoti sul letto. Tu ti sdrai e
ti sistemo le coperte, poi ti bacio la fronte. Sospiri soddisfatta e
chiudi gli occhi, mormorando qualcosa che sembra un "ti amo" e io sento
il battito del mio cuore accelerare.
-Buona notte tesoro.- dico alzandomi e dirigendomi verso la porta.
-Passo a prenderti tra circa dieci ore.- tu annuisci lentamente e io
sorrido, intenerito da quella visione.
-Ah, prendo un paio di chiavi di casa tua per chiudere la porta, te le
restituisco domani, ok?- aggiungo uscendo dalla tua stanza, ma tu non
rispondi, probabilmente stai già dormendo. -Ho capito, ti lascio
un post-it.- ridacchio. -Sogni d'oro amore mio. Buon Natale.
Angolo dell'autrice:
Chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma il ritorno a scuola è stato abbastanza un trauma e io non so scrivere i finali!
Ogni volta mi blocco e la mia ispirazione sparisce. Comunque, spero che questo vi piaccia.
Un grazie enorme ad Elena e Katia e a tutti quelli che hanno seguito questa storia! :D
Un bacio, alla prossima!
Sofy_m
STANATHAN IS REAL!
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