By order of the last God

di _LoveStory_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Giorno primo - Ma il mare ci salvò ***
Capitolo 3: *** Giorno secondo - Qualsiasi cosa accada, accadrà stanotte. ***
Capitolo 4: *** Incontri fortuiti.. tutto va come dovrebbe? ***
Capitolo 5: *** Epilogo - Dal diario di bordo di Nami.. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
  

Chi osa interrompere il sonno di Pdor, il grande Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Ishtar, della terra desolata dei Kfnir, uno degli ultimi sette saggi: Pfulur, Galér, Astaparigna, Sùsar, Param, Fusus e Tarìm, eh?
Pdor, colui che era, colui che è stato e colui che sempre sarà, ciuccia chi e ciuccia la! Eh?
Pdor, colui il quale ha inseguito e sconfitto i demoni Sem, che ora vagano per il mondo, domandandosi: «ma nü, chi sëm?»
Avvicinati, tu, o uomo dalla forma gnomica, e ricordati che sei al cospetto di Pdor, colui il quale è sceso nelle sacre acque del lago Pfsignur, tra le ninfe Psnigherals, e lì ha assaggiato il mitico cibo degli dèi, la piadina!
Avvicinati tu, o uomo della terra dei fichi d'india, e ricordati che sei al cospetto di Pdor, colui il quale ha amato le mille dèe, tra cui la dèa Berta, la dèa dalla gamba aperta!
Pdor, il grande Pdor, che ha visto i mille draghi alati Casir, Srar, Parim e Falem.
Avvicinatevi, o uomini!

 
(Aldo, Giovanni e Giacomo)

 
Salve a tutti.
Mi presento, sono la voce fuori campo, l’onnisciente autore di tutto ciò che sto per narrarvi. Come le Moire filo la trama di quest’entusiasmante avventura che vado raccontando e modificando per mio diletto ardire. È così che iniziò il tutto, in un dì che oramai volgeva al termine. Il sole splendente, si accingeva a scomparire dietro l’orizzonte e il mare calmo dondolava una gigantesca nave pirata. In cima, di vedetta, stava un marinaio con un fisico scolpito da sforzi quotidiani a cui lui stesso si sottoponeva per aumentare la sua forza. Era uno spadaccino particolare: Roronoa Zoro utilizzava infatti tre spade, tre enormi e luccicanti katane con cui si destreggiava in battaglia. Guardò attraverso gli enormi lucernai e scorse un’altra figura, questa volta femminile, che stava seduta sull’erba del ponte con un libro poggiato sulle gambe. I lunghi capelli neri le ricadevano morbidi sulle spalle e gli occhi scorrevano veloci dall’alto in basso, e ancora su e poi giù.
-Nico Robin- disse poi un ragazzo biondo e di bell’aspetto uscendo dalla cucina - Mia cara archeologa, qui fuori ti prenderai un malanno, entra dentro. Ci sono che gli altri-
-Grazie Sanji- rispose la giovane alzandosi.
Il cuoco le aprì la porta e la fece accomodare nella cucina. La stanza era ampia e ospitava al centro un grande tavolo. Attorno ad esso erano raggruppati tutti i componenti della ciurma: in fronte, a capotavola, il capitano Monkey D Rufy, detto Rubber cappello di paglia, su cui pende una taglia da 300 milioni di danari. Alla sua sinistra una prosperosa ragazza dai capelli arancioni, Nami. Prima di unirsi al capitano era una ladra professionista con il sogno di disegnare mappe, ora è una rispettata navigatrice. In seguito stava uno strano essere -non più strano di Brook, uno scheletro canterino, con capigliatura afro, che ballava e vocalizzava per la stanza- :era una piccola renna con il naso blu e un buffo cappello rosa che aveva mangiato il frutto homo homo. Tony Tony Chopper, dice di chiamarsi, ed è un grande medico del mare. Nell’angolo poi, stravaccato sul divanetto ad angolo, stava il rispettabile cecchino Usop. Non era un uomo dal grande coraggio, ma possedeva l’ingegno e la scaltrezza di una volpe. Nonostante ci fosse un forte chiasso, c’era ancora una persona che mancava all’appello. Catty Flam era il suo vero nome, ma si faceva chiamare da tutti Franky. Un cyborg di altissima manifattura ingegneristica e un brillante carpentiere navale. Lui stesso aveva apportato le modifiche al suo corpo e aveva costruito la Thousand Sunny, l’imbarcazione su cui stava viaggiando in quel momento.
-Yohohoh Yohohohoh Porto il liquore a Binks- cantava Brook - veleggiando sovra il mar, vento in poppa arriverò e glielo consegnerò...-
La nave si zittì per un istante.
Rubber smise di reclamare il cibo, Nami alzò la testa dalle sue carte, Chopper smise di studiare, Sanji smise di girare la pasta, Franky interruppe la manutenzione del motore, Zoro smise di allenarsi e Robin si andò a sedere in religioso silenzio.
Le note del violino danzavano armoniose per le stanze e all’esterno, invocando un canto melodioso al cielo.
Un canto che un Dio come me non può non ascoltare.
Una lode che non può non riconoscere.
Loro malgrado, avevo già deciso come sarebbe andata avanti questa storia.
Il fato è segnato e solo un amore più forte del destino lo più contrastare.
Nel mentre la canzone giungeva al suo culmine, un grande tonfo distrasse la ciurma.
I marinai uscirono precipitandosi con una gran fretta sul ponte di comando.
-Ma.. cos’è successo?- si chiesero notando che nulla era fuori posto.
Né un buco, né una falla avevano deturpato quella maestosa nave.
Allora: cos’era stato quell’enorme frastuono?
L’archeologa notò uno strano volume sotto l’albero.
-Possibile?- si chiese Nico Robin avvicinandosi al libro. Passò una mano sulla copertina: era rilegato in pelle dorata, non sembrava tinto. Che fosse stato ricavato da un animale d’oro? “Impossibile” pensò fra se... ma non era poi così improbabile.
Le scritte, quelle si erano preziose e rifinite. La lingua, quella era incomprensibile.
-Cosa c’è sorellona?- chiese Nami avvicinandosi alla ragazza.
-Dimmi, Robin-chwan, non è tuo quel librone?- chiese Sanji avvicinandosi allegro.
Rubber aveva preso a saltellare gridando “Mistero! Mistero! Abbiamo trovato un mistero! Mistero!”.
L’archeologa impassibile aprì il volume che aveva fra le mani.
Le pagine erano vuote, ma appena la nuvola di polvere si alzò causa il movimento delle pagine, comparve davanti a loro una ragazza.
La giovane donna stava seduta sull’altalena e si dondolava piano.
Non sembrava inconsistente, anzi, era di carne come un qualsiasi essere umano, ma emanava una strana aurea evanescente.
Dei lunghi capelli bruni le cadevano sulle spalle e il leggero vestito di seta le poggiava sui fianchi sottolineando le forme in un leggero panneggio. I modi e l’abbigliamento ricordavano una dea greca, ma la sua potenza era infinitamente maggiore.
Io lo so perché sono il vento e quel giorno ero là, c’ero per caso o chissà. Tre giorni e tre notti d'estate restai sogni di suono guidai. [Pooh]
Il grande Capitan Usop saltò in aria dalla paura.
-Ahh!!- gridò insieme al dottore e corsero a nascondersi dietro l’impassibile spadaccino.
-Chi sei?- domandò un po’ sconcertata la navigatrice.
Rubber saltellava di gioia.
-Vuoi entrare a far parte della nostra ciurma?- chiese senza nemmeno presentarsi.
-Non puoi chiederglielo! Non la conosci nemmeno!- gridò Franky stizzito.
-Perché no, Yohohoh?! Signorina, vorrei chiederle un favore.. posso vedere le sue mutandine?-
-Bellissima fanciulla- esordì Sanji inchinandosi al suo cospetto - è il cielo che ci ha fatti incontrare, oh mia perla di maestà, mio fiore candido a primavera, oh mio..-
La ragazza non li ascoltò e, con sguardo fermo e viso truce, si alzò in piedi.
-Hai detto bene, cuoco- la voce era così soave e ferma allo stesso tempo che avrebbe potuto convincere con una sola parola un intero esercito di fedelissimi a muoversi contro il proprio re. -È il cielo che ha voluto ciò, perché io sono il cielo.-
La ciurma si zittì e ascoltò seria. Anche il capitano smise di danzare.
Tutto tacque.
-Ciò che vi sto per dire è il preludio a una grande prova che dovrete affrontare. Ascoltatemi dunque.-
Si sedettero tutti in cerchio e lei, in piedi, cominciò a parlare.
-Fate sì che ognuno di voi abbia un piccolo fiocco legato al collo. Non slegatelo. Non tagliatelo. Sarà l’unico modo per sfuggire al mare e alla tempesta che vi sto per mandare.-
-Non ha senso- commentò Franky - Perché ci dici come sopravvivere e un qualcosa che stai per provocare? E poi, chi sei tu per poter far ribollire i mari?-
La donna lo fulminò con lo sguardo e il sangue del cyborg gelò all’istante.
-Non slegate il fiocco e non ostacolate il mio volere. Allorché io vi ricompenserò. Credetemi: c’è un losco piano che va sventato. Il libro che vi ho lasciato è il libro dei miei pensieri. Scriveteci il vostro vissuto e pagina per pagina la storia continuerà-
La giovane dea spiccò un salto e fluttuando raggiunse il sole.
-Non ci hai ancora detto come ti chiami..- aggiunse poco convinta Nico Robin
-サド(Sado), Sadismo è il mio nome. Ricordate ciò che dico, fate il mio volere-
E detto ciò svanì lasciandosi dietro solo silenzio.
Quella notte ci fu una grande mareggiata.
E l’equipaggio si divise irrimediabilmente.

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Capitolo 2
*** Giorno primo - Ma il mare ci salvò ***


Roronoa Zoro

 

Giorno primo

Cazzo!
Non ci avrei ma creduto, se me lo raccontassero davvero gli avrei riso in faccia!
‘Cazzate’ dicevo!
Fatto sta che ora mi ritrovo qui, su questa spiaggia desolata, le spade bagnate e il nastro al collo.
-Che lo metto a fare?- dissi al cuoco ieri sul tardo.
-Fallo e basta, stupido marimmo!- mi aveva risposto.
-EroCuoco dal sopracciglio arricciato: non prenderò mai ordini da te!-
Gli animi si stavano scaldando quando intervenne Nico Robin.
Mi legò sto stupido fiocchetto d’oro al collo.. mi sento un gatto!
Ma me lo feci fare. Dopotutto, ho anch’io il mio punto debole.
Comunque, ora ci credo a quella donna.
Quando mi risvegliai era mattino, i vestiti bagnati e a fianco a me c’era quello stupido libro.
Le pagine non si erano nemmeno bagnate! Questa cosa mi puzza sempre di più…
Vicino alla spiaggia c’era una piccola foresta. Ho tagliato qualche tronco e ho acceso il fuoco.
Ora mi sto scaldando un po’ mentre cerco di far asciugare i vestiti.
Saranno le dieci o le undici di sera e non ho nemmeno un po’ di sakè.
Mi sento un’idiota a scrivere su questo libraccio ciò che faccio o non faccio! È stupido.. è da checche!
Però ora ci credo, non voglio certo sfidare un dio!
Bene, credo che dormirò un po’, domani andrò a ispezionare questo luogo. Se le mie deduzioni sono esatte, dietro la collina dovrebbe esserci un villaggio, da qui si vedono luci e fumo.
Che palle sta storia.
Spero almeno abbiano del buon vino.
 

Monkey D.Luffy

 

Giorno primo

Cosa ci faccio con questo libro?
Bah disegnooooo!!

Questo sono io che dico: “Avventura! Avventura! Avventura!”
Questo posto è bellissimoooo!!
Ho catturato un pescione gigantesco! Solo che ho dovuto mangiarlo crudo.
Poi mi è venuta un idea: anche se non c’è Sanji posso cucinarlo io.
Ho acceso un fuoco E N O R M E E E E!!
Ma mi si è bruciato il pescie… uffa!!
Beh, era comunque cibo… Poi in questa spiaggia non c’è davvero nulla!
Solo sassi e nemmeno della sabbia per fare un castello!
Però si potrebbe costruirre una fortezza! Credo che lo faro!
Poi andrò all’esplorazzione! Via all’avventura!!!
(magari trovo anche qualche cosa da mangiare)
Ah, mi sono salvato! Strano, non so nuotare…
Ecco perché diventerò il Re dei Pirati: sono il miglore, come sempre!
 

Nami

 

Giorno primo
Temperatura media
Vento moderato da est
Probabili precipitazioni in serata

Giuro. Per paura mi sono legata al collo questo strano fiocco, ma non ci credevo fino in fondo.
Questa mattina presto mi svegliai in un porto deserto.
Mi sedetti sul molo e notai che questo strano libro galleggiava.Lo recuperai in fretta e, con immenso stupore, notai che era completamente asciutto (per lo meno internamente).Faceva freddo ed ero completamente bagnata.Decisa a non morire per una polmonite, afferrai il mio libro e cominciai a vagare in cerca di riparo.C’erano delle voci che provenivano da dietro un magazzino.Non mi fidai e proseguii verso il centro della città.Non sono così sprovveduta da immischiarmi in un losco giro, anche se la curiosità era molta.Ma sono una donna e chissà come sarebbe andata a finire (anzi un’idea me l’ero fatta e mi spaventava non poco).Così vagai per le strade desolate.
Non un rumore, non una parola.Solo una luce proveniva da una vecchia locanda dei bassifondi.Vagando, non mi ero nemmeno accorta di essere passata dal “quartiere del porto” al “quartiere residenziale” a quello delle puttane.‘Dal Re’ diceva l’insegna malmessa.Aprii il portone. C’era odore di uomini e di vino.Poche donne, per lo più cameriere, che correvano avanti e indietro con boccali di birra e sake, cercando di evitare le prese dei signorotti.Era così squallido. Ma probabilmente in quella città fantasma non potevo aspettarmi di meglio.
-Ehi bellezza!- mi sentì gridare da un tavolo -Come sei bella bagnata!-
Non ci pensai e mi diressi al bancone.
Ridevano, i porci.
Mi sedetti davanti al barista che strabuzzo gli occhi. Doveva essere peggio di tutti i clienti messi insieme.
-Avete da offrirmi un posto per la notte?- chiesi guardandolo negli occhi.
-Hai soldi, piccola?-
-No- risposi secca.
-Potresti pagare in natura.. ma non ho molto ad offrirti comunque!- sghignazzo.
Stronzo, sarà stato ricchissimo con tutto quel via vai di gente!Non era il posto adatto per chiedere vitto e alloggio gratis.Dovevo inventarmi subito qualcosa, magari evitando di rivelare la mia vera natura di pirata.
-Ehi, tu!- mi gridò un uomo con in mano un calice. A guardarlo da lontano doveva essere una guardia imperiale o qualcosa del genere.
-Chi sei?-
-Sono.. un’artista. Viaggio per il mondo narrando le mie gesta-
-Cerchi un alloggio?-
-Sì-
-... ma non hai soldi, giusto?-
-Sì-
-Bene- disse alzandosi -Vieni con me a corte. Ti daremo da vestirti e cibo, mentre diletterai il Re con le tue novelle, noi agiremo.- non c’ero andata poi molto lontana con le deduzioni.
-Noi?- chiesi d’istinto.
-Fai troppe domande, per i miei gusti. Ma sei molto sveglia. Siamo cospiratori, il Re lo vogliamo morto.-
Tacqui e lo seguiiin silenzio.
Sono passata da “probabile vittima di abuso” a “cospiratrice”, direi che la fortuna volge a mio favore.
Chissà che non sia anche molto ricco questo Re...


Nico Robin

 

Giorno primo

Il libro è toccato a me. Dopotutto è già un miracolo che mi sia salvata non potendo nuotare.
Questa mattina mi risvegliai a casa di una donna, avrà avuto una quarantina d’anni ma era molto bella.
Tomoko, credo si chiami. Disse di avermitrovata svenuta alla foce del fiume, mentre andava a lavare i panni.
Così, insieme al figlioletto, mi portò nella sua dimora e mi diede degli abiti asciutti.
Sono strani... ora indosso una lunga gonna grigia a fantasia floreale e una camicetta bianca ricamata in pizzo.
-Era di mia figlia- mi raccontò a tavola -È molto tempo che non la vedo.-
-Come mai?- le chiesi indiscreta.
Si voltò e fissò il fuoco ardere nel caminetto. La casa era rustica e molto povera, questa donna non doveva avere molti soldi.
Fece un profondo respiro e si scosto i lunghi capelli mori dal volto.
-Dieci anni fa, una truppa del Re passò per la città e rapì tutte le ragazze e le bambine. Erano destinate a una selezione obbligatoria: fra queste donne doveva esserci la futura regina.- sifermò, si versò del the e ne bevve un poco, poi riprese -Mia figlia Yuuki fu scelta e da allora si dimenticò del suo popolo e delle sue umili origini. Si dimenticò anche di me, che sono sua madre, e di Daisuke, suo fratello minore. Mio marito è venuto a mancare tempo fa e... -
Non continuò. Io rimasi in silenzio a contemplare.
Avevo deciso che avrei aiutato quella donna, mi sentivo quasi in dovere di farlo.
-Dov’è la corte?- chiesi allora.
-Se cerchi il Re, scordatelo. Non ti darà mai udienza: è troppo preso con i suoi loschi affari.-
-Loschi affari?- chiesi allora sempre più incuriosita.
-Si vocifera che stia trattando con la Flotta dei Sette, vuole trovare Uranus- Tomoko era fra il terrorizzato edil colpevole.
-So che non potrebbe parlarne, ma sa altro?-
-No, figliola. Tutto ciò preoccupa anche me-
-Per la reggia?-
-Vai sempre dritto, appena fuori dalle mura della città, in una fortificazione ciclopica, c’è il palazzo reale. Ma davvero, sarà un’impresa impossibile entrarci-
-Non si preoccupi- dissi alzandomi e radunando le mie poche cose.
Ringraziai e uscii di casa. Avevo il mio piccolo piano e nessuno avrebbe potuto ostacolarmi.
Soprattutto ora che ho saputo quel che so’.
Le Armi Ancestrali sono un mistero e un potere immenso, troppo grandi per dei mercenari venduti al governo mondiale, e io sarei stata una perfetta concubi


Sanji

 

Giorno primo

Mi sono salvato, grazie a Dio. Ma le mie sigarette ora sono zuppe.
L’ingiustizia che popola questo luogo è costernante.
Finalmente capisco come mai mi sono risvegliato qui.
Sono stato raccolto da delle donne bellissime, delle splendide creature dall’arguta intelligenza e mi sono fatto portavoce delle loro croci.
Non posso scrivere altro.
Davvero.
Se venisse trovato questo libro sarebbero guai seri e il mio piano andrebbe in fumo.
Fumo.. devo assolutamente trovare delle sigarette!


Tony Tony Chopper

 

Giorno primo

Ho pauuura!
Questa storia è stranissima. Menomale che mi sono salvato! Potevo morire affogato!
Quando mi svegliai vidi un bambino che mi osservava da dietro un cespuglio.
Ci sono solo sassi su questa spiaggia e qualche arbusto qua e là.
-Ci..ciao..- mi disse titubante
-Ciao bambino- era molto simpatico.
Mi portò a casa sua dove c’era suo padre gravemente malato.
-Il re- mi dissero -solo il re possiede la ricetta per l’infuso che servirà a guarirlo-
In effetti non avevo mai visto una malattia del genere.
Come medico non posso tollerare un comportamento così insensato da parte di un sovrano.
Ciò non ostante non posso nemmeno correre a rubargli questa formula.
Ho deciso che cercherò di documentarmi e troverò un modo per curarlo: troverò la medicina giusta!


Brook

 

Giorno primo

Yooohohoh!
Bongiorno libro magico! Oggi è un bel giorno vero?
Non ricordo molto della mareggiata di stanotte, ma so che sono morto di paura!
No, aspetta, io sono già morto!
Scherzo da scheletro!
Ora mi trovo su una spiaggia deserta senza un riparo: se non mangio diventerò tutto ossa!
Ma io lo sono già Yoohohoh!
Chissà se qualcuno mai mi prenderà a casa sua.
Triste destino, senza amici e senza nulla da mettere nello stomaco.
Si fa per dire, perché io non ho lo stomaco!
Yoohohoh ci vediamo libro!




Angolo dell'autrice:
Saaalve a tutti! Questa è la prima storia che completo (eheh) su one piece.. IO ADORO QUESTO ANIME/MANGA!!
lasciando perdere i miei fanatismi... che ne pensate? è il regalo per la mia Sado-chan e come fare a non inserirla?!
Ci saranno molte più scene con Zoro protagonista che con il mia omato Sanji-Kun.. mi spiace ma Lei è una fan del marimmo (mi chido come si possa essere fan di quel troglodito xD -con affetto-) ed in più sono nati lo stesso giorno °°
Bene, da oggi compio gli anni il 2 marzo!! xD

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Capitolo 3
*** Giorno secondo - Qualsiasi cosa accada, accadrà stanotte. ***


Nico Robin

 

Giorno Secondo

L’unione dei libri
Ora spiego meglio: stamattina, sul presto, arrivai al castello e incontrai Nami.
Sì proprio la navigatrice: che strano.
Probabilmente anche il resto della ciurma si trova da qualche parte, nei dintorni.
-Nico Robin!!- mi gridò quando mi vide davanti al cancello. Era accompagnata da un ragazzo muscoloso e di bell’aspetto. Doveva essere una guardia.
-La conosci?- le chiese
-Certo! Lei è una mia compagna di viaggio! Con la mareggiata di ieri notte, sai, ci perdemmo di vista.-
Di cosa stava parlando? Probabilmente si era fatta passare per un’artista.
Questo rovinava i miei piani: come ospite non avrei mai potuto entrare negli appartamenti del re.
-Compagna è troppo, Eccellenza Nami. Sono solo una damigella, niente più- dissi chinando il capo.
Pregai affinché non rovinasse i miei piani.
Anche se lo so, la navigatrice è troppo astuta per smascherare la mia falsa.
-Sì, è vero.. ma viaggiando insieme mi sono legata molto a te.- disse sorridendo.
Poi si riferì all’uomo -Hayato, non potresti offrire ospitalità anche alla mia serva? In cambio la doneremo al re-
Detto ciò mi fece l’occhiolino.
Aveva già capito tutto, quella gatta.
-Certo Nami, potrebbe esserci utile- rispose il cavaliere.
Così entrammo a palazzo.
I muri affrescati e le colonne bianchissime riportavano a un’era antica. Ovunque c’era oro, soprattutto in un’ala del palazzo chiusa da un portone gigantesco.
-Quelli sono gli appartamenti riservati alla famiglia imperiale- mi spiegò Hayato vedendomi interessata.
La mia missione? Varcare quella soglia!
Ci accompagnò alle nostre stanze e, con infinito stupore, trovammo Usop ad attenderci.
Anzi, era Sogeking che ci attendeva.
-Ben arrivate, ragazze- disse calmo.
-Che ci fai tu qui?- chiese Nami sorpresa.
Stetti zitta. Notai però che anche lui aveva un libro come il nostro a fianco.
-Come fai ad avere lo stesso libro?- chiesi allora curiosa.
-Non ci ho ancora scritto niente-
-Non è questo che ti avevo chiesto. Come fai ad avercelo tu, quando l’ho ritrovato anch’io?- insistetti ancora.
-Sì, anch’io ce l’ho, qui, nella sacca- aggiunse Nami tirando fuori il suo libro.
Così sfogliò le pagine, per testimoniare che diceva il vero, ma notò un fatto assai strano: oltre al suo “diario di bordo” ce n’erano degli altri.
-Ehi! Ma io questo non l’ho mai scritto!- disse andandosi a sedere sul maestoso letto a baldacchino.
Leggette a voce alta: “Giorno primo. Il libro è toccato a me. Dopotutto è già un miracolo che mi sia salvata non potendo nuotare. Questa mattina mi risvegliai a casa di una donna, avrà avuto una quarantina d’anni ma era molto bella. Tomoko, credo si chiami.”
Rimasi sbigottita!
-Ri.. rileggi per piacere- dissi tentennante.
-“ Giorno primo. Il libro è toccato a me. Dopotutto è già...” Ma chi si è divertito ad aggiungere pezzi alla mia storia? Eppure l’ho tenuto sott’occhio tutto il tempo!- si chiese la navigatrice.
La stanza cadde nel silenzio. Da una piccola finestra filtrava la luce bianca della luna.
Il cecchino stava seduto su un elegante triclinio rivestito di seta rossa. A fianco a lui luccicava il libro.
Il letto a baldacchino era impreziosito da intagli nel legno di ciliegio che sosteneva la struttura, mentre ai suoi piedi stava un’enorme cassettiera. Le luci delle lampade a olio illuminavano a giorno il locale.
-Sogeking- dissi
-Sì?-
-Apri il tuo libro-
Esitò un istante poi prese in mano il volume e lo sfogliò.
Anche lì comparvero numerose pagine scritte.
-Assurdo io..- cominciò ad agitarsi Usop.
-Forse ho capito- disse allora Nami -Probabilmente incontrandoci i nostri messaggi sono andati a copiarsi gli uni sugli altri.-
-Probabile.- aggiunsi
-In effetti è l’unica possibilità- concordò il cecchino -Quindi probabilmente anche il resto della ciurma possiede una copia-
-Probabile- risposi ancora.
Decidemmo che era inutile scrivere tre diverse versioni della realtà: solo io avrei continuato a prendere nota dei vari fatti.
La situazione si faceva sempre più complessa ma ancora non avevamo capito cosa ci facesse lì Usop.
-Sogeking, scusa.. perché sei qui?- chiese poi Nami.
-Una soffiata- si scostò il mantello e tirò fuori dalla tasca una pergamena. Me la porse -Questa lettera è per l’imperatore. Naturalmente non dovrà mai riceverla! Con la flotta dei sette in mezzo a questa storia e un’arma ancestrale bisogna dirottare il maggior numero di notizie-
-No aspetta!- gridò Nami - Nono sto capendo niente! Io sapevo di una cospirazione.. non di una cosa così pericolosa-
Decisi che era giunto il momento di raccontargli come stavano i fatti, ma il cecchino mi precedette.
-Si dice che il re abbia parte dei progetti della terza arma ancestrale detta Uranos e che voglia venderli alla flotta dei sette, che a loro volt possiedono l’altra parte. Formare così una lega che potrebbe mettere a ferro e fuoco l’intero mondo.-
La situazione era drastica e la nostra navigatrice scioccata.
-La rivolta è solo una scusa-
Anch’io avevo scoperto cattive nuove del racconto del nostro compagno.
-Sai chi c’è dietro a tutto ciò? Dietro al movimento anti-re, intendo.- chiese poi Nami.
-A tempo debito saprete tutto. Ora proseguiremo con questo piano. Ah, “princeps” si fa chiamare il capo dei rivoltosi. Sappiatelo.-
Mi spiegarono il piano.
Alla fine era molto simile a quello che pensavo di fare: io sarei diventata per una notte la concubina dell’imperatore. Col mio potere sarei riuscita a rubargli i progetti. Poi saremmo scappati mentre il re moriva per un veleno che gli avrebbe versato Nami nel vino.
Sogeking poi brucerà l’intera reggia mentre il princeps fermerà i fedelissimi.
Chissà perché questo nome mi ricorda qualcosa...
Comunque, ora dovremmo raccogliere il maggior numero d’informazioni. Anche perché, se l’imperatore non mi porterà nella stanza con i progetti, Nami dovrà riuscire a svicolare dalla festa e rubare i fogli.
E il banchetto è solo questa sera.


Franky

 

Giorno secondo

Non mi piace sta cazzata.
Trovo inutile scrivere su uno stupido libro.
Ma non importa.
Oggi ho incontrato il capitano e lo scheletro. Erano tutti molto allegri.
Mi spiegate cosa ci trovano di allegro in tutto ciò?!!
Comunque.
Insieme abbiamo cercato un riparo.
Ancora ho in mente le immagini della terribile tempesta.
La mia nave. La mia bellissima nave sbatacchiata a destra e a manca! Come mi dispiaceeee sigh sooobh!
Dopo tanto camminare, verso il calare della sera, abbiamo trovato un mulino.
Lì c’era anche il nostro dottore.
Il padrone di casa era molto malato. Ci ha raccontato la tragica storia della città e del loro sovrano.
Per loro ho creato la canzone intitolata: “Giovanni il re fasullo d'Inghilterra” [cit. Robin Hood, Disney]
Che brutta vita qui. Il re ha tassato questi cittadini fino allo sfinimento e in più complotta con la flotta dei sette.
Naturalmente Rubber non poteva essere indifferente a tutto ciò: così abbiamo deciso di andare al castello.
Questa stessa notte!
Ah, un’altra cosa.
Sui nostri libri (perché ognuno di noi ha una copia -cosa già di per se assurda-) sono comparse altre pagine scritte.
La cosa strana è che io, già prima di incontrarli avevo notato queste altre pagine scritte.
Pensavo risalissero a prima della consegna: invece sono le parole appuntate dai nostri compagni.
Probabilmente se leggessi tutto troverei anche quelle di Nami, Zoro, Robin, Sanji e Usop.
Che fitto mistero!
 

Roronoa Zoro

 

Giorno secondo

Fidarsi o dubitare... Qualunque sia la via che scegli di percorrere, se si rivela errata, l'istante in cui compi il passo successivo potrebbe essere fatale... Lo sento! Qualsiasi cosa accada, accadrà stanotte...
Mi svegliai di buon mattino, radunai le spade e, come da programma, partii per l’esplorazione.
Arrivai in una piccola città antica. Era piena di vita finché non arrivarono dei fedelissimi: così li avevano chiamati gli abitanti.
“Leva VOLONTARIA per la guardia imperiale” recitava un cartello posto vicino a un bancone.
-Volontaria.. come no- farfugliò un vecchio a fianco a me. Uno dei soldati estrasse una pistola e lo colpì al petto.
Il vecchio stramazzò al suolo.
Misi mano alle spade per difendere quella gente indifesa: solo un despota poteva fare ciò.
“Un despota.. sì, perché no!” pensai
-Io- gridai -Mi arruolo-
-Bene ragazzino- mi rispose l’amico dello sporco omicida.
“ragazzino.. puhf!”
Dovetti impegnarmi molto per non tagliare a fettine tutti quegli stronzi! Dovevo attenermi al mio obbiettivo: il re.
Prima mi ero fermato in una locanda a bere del liquore e un uomo parlava di progetti di distruzione.
Certo che se li uccidevo, in qualche modo, sarei arrivato comunque a palazzo. Ma non posso rischiare di morire!
Comunque, arrivati al castello, mi informarono della congiura.
Non ho capito molto, ma so già da che parte stare.
Questa sera ci sarà un banchetto: devo andarmi a preparare: farò la guardia lungo i corridoi.
Sarà il mio compito e a tempo debito entrerò in azione.
Dicono che a capo di tutto ciò ci sia un tizio che si fa chiamare princeps e che si mostra sempre avvolto da una nuvola di fumo.
Mi ricorda qualcuno...


Nico Robin

 

Giorno secondo (parte due)

Vagavo per le stanze del castello appuntando tutto ciò che vedevo.
Da li a poco avrei dovuto farmi un bagno: dovevo essere perfetta questa sera per conquistare i favori del re.
Non che me ne importasse: non l’avevo nemmeno mai visto in faccia.
Poi si sa: c’è qualcuno che già risiede nel mio cuore.
E si, forse questa lontananza mi sta distruggendo!
Al punto da intravedere il suo imponente profilo fra le colonne.
-Robin- mi chiamò Nami prima che potessi andare a controllare se davvero era lui -vieni, il bagno è pronto-
Solitamente questo trattamento di favore era diritto esclusivo degli ospiti, non delle loro vallette, ma era importante, sono importante. Mentre nuotavo in una piscina enorme bussarono alla porta.
-Chi è?- domandai
-Un funzionario imperiale, le porto una lettera dal “princeps”-
Questa voce! Io la conosco!!
-Un secondo- gridai cercando un asciugamano da legarmi attorno al busto.-Può entrare-
Davanti a me, in una splendente armatura, stava Roronoa Zoro.
-Ni.. Nico Robin? Non sapevo anche tu fossi.. qui-
Ero così felice che non riuscivo più a trattenermi e gli saltai al collo. Un comportamento esagerato? Bhe, davvero prima non stavo sognando! Era qui a palazzo anche lui.
-Che fai?- mi gridò imbarazzato. Che tenero!
-Niente, scusa. Sono felice di vederti-
Mi porse la lettera: mi sedetti e cominciai a leggere ad alta voce.
-“Carissima principessa, credo che oramai tu abbia capito che c’è dietro a tutto ciò e da che parte stare. So che quel che ti chiedo è assurdo, ma non attuare il piano come vuoi tu. Le voci che girano sono diverse: c’è chi dice che cercherai i favori del re, c’è chi parla di un combattimento corpo a corpo, e chi propende per l’astuzia. Io, da stratega, non mi farei mai scappare l’occasione di trovare i progetti senza spargimenti di sangue. D’altra parte, da paladino delle donne, non posso non ignorare il fatto che ti stiamo chiedendo un sacrificio troppo grande. Non farlo: della nuova strategia ti metterà al corrente Sogeking stesso. A presto”-
Il silenzio calò fra di noi.
Lo guardai: era bellissimo.
I pantaloni lunghi gli cadevano leggeri sui fianchi e la casacca in pelle chiara rifiniva e sottolineava quell’addome perfetto. I capelli arruffati rendevano quel volto scontroso estremamente tenero e le sue labbra, bagnate dai miei capelli, luccicavano alla luce delle candele.
-Non so molto- disse con un’espressione seria -e non ne voglio sapere molto se quello stupido cuoco è dietro tutto ciò, ma ti prego, mia debolezza, non ti buttare via. Non rischiare la tua vita in questo modo-
Rimasi esterrefatta. È raro sentire Zoro così.. tenero, ma non aveva capito nulla.
E poi, anche volendo, non posso non rischiare: quella sera avrei dovuto mettere in atto il mio piano senza ma e senza se.
-Allora io vado- disse girandosi.
-No aspetta- titubai
-Cosa c’è Robin?-
-No nulla, solo..-
-È strano vederti così insicura, c’è qualcosa che non va?-
-Nulla-
-Allora cosa c’è? Dovevi dirmi qualcosa?-
-No-
-Allora vado-
Stava facendo per andarsene quando allungai la mano e gli presi la maglia. Mi guardò e si avvicinò piano.
-Smettila o diventerai il mio peggior punto debole-
Io sorrisi.
-Tu sei già il mio-
Avvicinò le sue labbra alle mie e mi baciò. Dolcemente. Titubante, prima, sempre più intenso poi. Gli cinsi il collo e sentì le sue mani poggiarsi sui miei fianchi mentre mi portava a se. Il suo corpo contro il mio. Ci separammo, ansimanti entrambi. Avvicino il suo volto al mio collo. Sentivo il suo fiato caldo sulla mia pelle bagnata. Comincio a stringermi sempre di più finché l’asciugamano cadde a terra.
-Oh Dio- esclamai.
-Non ti preoccupare, quello era solo d’impiccio- mi sussurrò dolcemente all’orecchio.
Stringendomi a se mi prese in braccio e mi portò fino al triclinio dove avevo in precedenza appoggiato l’asciugamano.
-Ah- farfugliai
-Sono più spaventato di te- mi disse dolcemente -è la prima volta che tocco la persona che amo. Ho paura di farti del male-
Capito: dovevo prendere in mano le redini. Non che mi dispiacesse.
Anzi..
Mi fece sedere. Io gli slacciai delicatamente l’armatura, attenta a non sciogliere il fiocco. Avvicinai le mie labbra al suo petto e cominciai a segnare le linee dei suoi muscoli, dal petto fino all’addome e giù. Mi guardò sbigottito.
-Sono una donna, non posso fare tutto io- dissi con la voce più sensuale che avevo.
Si fece coraggio: con le mani percorse tutta la mia schiena facendomi inarcare le palle.
Poi iniziò a baciarmi il collo e i seni. Era una sensazione fantastica.
Non avevo mai fatto l’amore. Solo sesso. Fottutissimo sesso senza amore.
Andammo avanti, molto. ora comandavo io, ora cercavo di spingere lui a proseguire.
Io lo sapevo bene che dietro a quella maschera da buzzurro si celava un cuore grande capace di amare immensamente.
Amare, sì certo, ne sono capace anch’io.
Venni.
Venne. Più e più volte.
Alla fine, esausto, mi crollò addosso farfugliando: -Ti amo da impazzire-
-Ti amo anch’io- dissi appoggiando la mia testa sulla sua.
Era sudato, ma aveva un così buon profumo...
Il banchetto era fra poche ore e io ancora dovevo prepararmi.
Certo, dopo quello che era successo non ne avevo la benché minima voglia di donarmi a un altro uomo.
Prima era semplice: nessun coinvolgimento emotivo.
Poi arriva questo uomo, questo ragazzo perfino più giovane di me, ma così maturo da farmi ricredere.
Mi capì, mi aiutò senza chiedermi mai perché. A prescindere.
Una persona con un cuore grande e una mente sveglia.
O sono io con una mente più infantile?
Questo non lo so.
“Nessuno nasce in questo mondo per rimanere completamente solo!”
Caro Sauro, ora ricordo perché è così bello amare.


Roronoa Zoro

 

Giorno secondo (parte due)

Mi svegliai e mi trovai completamente solo. Solo con il suo asciugamano sulle mie spalle.
Quel sogno evanescente era scomparso. Dissolto. Sparito con la luce del giorno.
Avrei voluto rimanere ancora lì, cullato dalle tenebre, a respirare il suo profumo.
Ma avevo di meglio da fare. O almeno, cose più importanti.
Così presi la maglia, la rimisi e andai al raduno.
Le guardie stavano già tutte in riga: mi sa che ero arrivato tardi.
Dopo il saluto di rutine e una bella strigliata di capo, mi diressi verso la stanza delle armi. Il banchetto era ormai iniziato, anzi, probabilmente stava già volgendo al termine.
Ma la missione passava del tutto in secondo piano.
Sorridevo per la felicità, come un ebete vagabondavo con un sorriso stampato in faccia.
-Zooooooooooroo!!- mi gridò Nami ansimando per una lunga corsa -Hai visto Robin?-
-non è lì con te?-
-No, ci eravamo ritirate insieme. Ora però non la trovo più-
-Non è che..- farfugliai.
Nami annuì preoccupata -credo proprio di sì-
-Scappa!- gridai -Sto per mandare tutto a puttane!-
Cominciai a correre verso le stanze imperiali.
Perché? Perché amore mio? Perché?!
Non farlo, ti prego, no.


Nami

 

Giorno secondo (parte due)

Non trovavo più Robin. Era come scomparsa.
Ma io sapevo dove era finita.
Mentre correvo disperata per il palazzo incontrai Zoro: salvezza!
Gli chiesi se sapeva dove si trovava la sua bella, dopotutto l’avevo visto entrare nella sala da bagno e rimanerci per molto tempo in dolce compagnia.
Nemmeno lui seppe aiutarmi. Così, mentre lo spadaccino correva a perdifiato verso le stanze imperiali, io mi dirigevo dal pinceps.
Sogeking mi aveva dato una soffiata: anch’egli si trovava a palazzo.
-La mia stanza- aveva detto –è il punto di ritrovo dei massimi cospiratori-
Corsi verso gli alloggi del cecchino e, senza bussare, spalancai la porta in legno.
Una nube di fumo mi avvolse.
Un’ombra alta e scura traspariva dal fumo.
Del mio eroe/compagno nemmeno l’ombra.
-Ben arrivata, principessa-
Io tossì.
Conoscevo bene quella voce: era.. sì, era calda e decisa.
-Dobbiamo andare a salvare Robin!- gridai dopo un lungo respiro.
-No-
-Come no?-
-Lo spadaccino, non è già andato lui?-
-Sì, ma…-
-No- continuò secco –Non è il nostro compito-
-Smettila! Robin è più importate dei progetti di Uranus!!-
-No. Il mondo o una ragazza che verrà sicuramente salvata dal suo amato? Scegli.-
Come faceva a saperlo?
La nube ancora non si era dissipata e io non riuscivo a guardarlo in faccia. Anche perché probabilmente era girato verso il muro, dandomi le spalle.
-E se non dovesse farcela? Robin è in pericolo, vuoi capirlo o no?!- gridai in preda a una crisi di nervi –Sai, io la considero una sorella, più che una compagna. Se tu fossi della mia ciurma sapresti di cosa sto parlando. E sapresti anche del senso di famiglia che c’è fra noi Mugiwara!-
-Lo so, carissima Nami-swan, lo so…- mi disse girandosi verso di me.
Intravidi il suo occhio, stupendo, che mi fissava, deciso e con una luce particolare che mai mi sarei immaginata di notare su quel volto da idiota.
Per la prima volta mi innamorai di uno sguardo conosciuto, che non avevo mai visto, nonostante ci convivessi da anni.
Diverso, sembrava diverso dal solito. Era così serio, determinato... Non aveva vacillato davanti a una donna.
-Sa.. Sanji-kun?-
-Certo cara. Chi sennò?-
-Cosa devo fare?-
-Non vuoi più andare a salvare Robin?-
-Se dici che non è necessario ti ascolto- dissi tranquillizzata –Ma giuro che se gli succede qualcosa non vedrai mai più l’alba di un nuovo giorno!-
-Sai, sei così carina quando ti arrabbi!-
-E tu il solito Sanji-
Sorrisi.
Sorrise.
-Allora: il piano?-
-Semplice: Ora Zoro manderà a puttane il tutto e noi dovremo porvi rimedio-
-Non mi sembrava un gran piano quello di sacrificare Robin-
-Lo so, ma conoscevo già il volere di quella ragazza. Lo sai che è testarda, la nostra archeologa. Già aveva deciso tutto: io le avevo spedito una missiva, per farla desistere. Fu inutile.-
-Davvero?-
-Certo! Ho incaricato Usop di ordinare alla testa di muschio di consegnarle quella lettera, proprio mentre la ragazza faceva il bagno.-
-Perché?- chiesi non capendo la scelta così sistematica del tempo. Sarebbe andata bene anche un altro momento della giornata, no?
-Cara Nami, conosco le donne, sai? Pensavo che -facendo l’amore per la prima volta con una persona che amava- Robin decidesse di desistere, come da mio ordine. Non avevo messo in conto la tenacia di quella ragazza. E poi, probabilmente aveva già capito che Princeps ero io. Dovrei trovare soprannomi più originali...-
Rimasi sbigottita.
Davvero aveva architettato tutto ciò per non fare del male a nessuno?
Mi tenne all’oscuro di tutto e, addirittura mi contraddisse. C’è qualcosa in quest’uomo che rivela la sua doppia identità.
-Tutto a posto?- mi chiese teneramente.
Io annuii poco convinta.
-Bene, allora. Il piano è il seguente: ora, mentre Sogeking darà fuoco alla sala delle armi, tu cercherai le riserve di esplosivo. Dovrebbero essere nell’ala est. Quando le troverai, riferiscilo a Usop con questo lumacofono a prova di intercettazione. Intanto io andrò a pigliare a calci in culo quel dannato porco di un re, e cercherò i progetti.-
Io lo ascoltai seria e sconvolta. Ancora non avevo metabolizzato questo nuovo Sanji.
-Ehi splendore- disse poi avvicinandosi. Spostò la sigaretta di lato e con l’altra mano mi alzò il mento -Se c’è qualcosa, qualsiasi cosa, sappi che io ti ascolterò sempre. Non permetterò mai che nessuno spenga quel tuo bel sorriso.-
Per un attimo il suo volto si riempì di charme.
Io stetti ferma, immobile, a fissare quelle morbide labbra provocanti.
Si avvicinò e teneramente mi baciò sulla bocca.
In modo casto e dolce.
Quando si staccò sorrise. Anch’io sorrisi.
-Alla fine sono riuscito a strapparti un bacio, eh?- disse orgoglioso.
Poi ancora, con la stessa delicatezza, mi riavvicinò a se per poggiare nuovamente le sue labbra contro le mie.
Questa volta anche la lingua premeva forte contro i miei denti.
Lo lascia entrare a esplorare la mia bocca.
Sapeva di tabacco e di lui. Sì.. sapeva di Sanji.
Fu bello. Fu passionale. Fu sincero.
Poi lo guardai intensamente negli occhi. Anzi, nell’occhio: quel dannato ciuffo!
Poi allungò la mano senza sigaretta sui mie glutei e alzò la gonna.
-Nami-saaaaaaaan!! Sei così bellaaa- disse con una vocina isterica. Ecco che era tornato il solito idiota.
Gli diedi uno schiaffo e me ne andai.
-Ho una missione da compiere. Non posso certo stare qui a giocare con te- dissi isterica e decisa uscendo dalla porta.
-Oh, Nami... mi fai impazzire- credo che farfugliò mentre si massaggiava la guancia.
Secondo me sono malata!
Ho baciato quel cuoco: blahhh!!
Al solo pensiero mi viene il disgusto. Chissà che avevo in mente trenta secondi fa?!
Non so proprio come abbia fatto a sedurmi, quello sporco maniaco!
Certo che...
“No Nami” mi dicevo camminando a passo svelto verso l’ala est “non pensare che è stato bello! Lo sai anche tu: Sanji NON TI P I A C E!!”
Sto perdendo la mia capacità di ingannare.
La verità è tanto evidente che non mi credo più nemmeno da sola.


Nico Robin

 Aiuto. Vi prego aiutatemi!

 


Roronoa Zoro

 

Giorno secondo (parte terza)

Correvo, ansimando.
Correvo più che potevo per riuscire ad arrivare da lei.
Lei, che mi aveva stregato: come poteva ora fare ciò?!
Ma più di tutto mi preoccupava cosa potesse fargli quello sporco bastardo!
Il problema: questo castello è un labirinto!
Questi corridoi tutti uguali, le colonne disposte ritmicamente, anch’esse perfettamente identiche. Mi persi più e più volte così da non sapere più da che parte andare. Fortunatamente trovai la stanza imperiale. Strano.
Spalancai la porta. Robin era sdraiata sul letto, nuda, mentre uno sporco trentenne la sovrastava. Aveva in mano un coltellino, un piccolo pugnale con l’impugnatura in avorio e ambra, elegantemente intagliata da abili mani. Scese velocemente: non si poteva dire che non aveva un bel’aspetto. Sembrava forte.
-Chi sei?-
-Il principe azzurro...- risposi sarcastico.
-Mi sembri più un orco- ridacchiò fra se -Non ti sei scelta un’amante molto figo-
-...ma per te divento volentieri l’orco cattivo-
Sorrisi beffardo. Il re lasciò andare la piccola arma con cui LA stava minacciando e prese una lunga e affilata katana poggiata al letto di seta rossa. Con la coda dell’occhio notai Robin che si copriva con un lenzuolo. Piangeva lentamente.
Credo... spero di felicità! In effetti quel tipo doveva essere molto più bravo, bello, pratico, perverso etc etc di me. Quello senza dubbio. Allora perché preferire un bambinetto come me? Lei aveva riposto la sua fiducia in me ed io l’avrei mantenuta! Si, l’avrei riscattata. Estrassi le mie tre spade.
-Combattiamo?-
Ma prima che mi potesse rispondere, la porta crollò sotto un poderoso calcio.
-Che ci fai qui, stupido EroCuoco?! Non vedi che ho da fare?- gli grugnì.
-Infatti. Prendi la tua bella e scappa: ci penso io a questo bestione.-
Non fui tanto convinto ma mi voltai e vedetti Robin avvolta nelle coperte con una sottile lacrima che le rigava il volto. Mi avvicinai a lei e la presi in braccio come una sposa. La strinsi forte a me per donarle un po’ di sicurezza e le diedi un piccolo bacio sulla fronte. Nonostante la situazione drastica, tutto questo lo trovavo estremamente eccitante. Forse sono malato! Sarà quell’odioso tipo dal sopracciglio arricciato che mi ha contagiato!
-E trattamela bene, mi raccomando!- mi gridò mentre uscivo dalla stanza -ora a noi due-
E mentre correvo a perdi fiato per i meandri del palazzo, la mia piccola mi si addormentò fra le braccia.
Che bella.


Franky

 

Giorno due (parte seconda)

Sono comparse delle strane parole sul libro.
“Aiuto. Vi prego aiutatemi!”
Probabilmente sono state scritte da qualcuno dei nostri compagni.
Mettendomi a leggere le pagine vecchie ho scoperto dove si trovano adesso i nostri compagni: al castello!
Non era dove volevamo andare anche noi?
-Rubber, ehi capitano! Ho da comunicarti qualcosa- dissi mentre mi avvicinavo a cappello di paglia.
-Co..gnam.. a, Fran... gnam..y?-
-Non parlare con la bocca piena! Ascoltami invece-
-Ma questo cibo è... gnam ...delizioso!-
-Sei senza speranze. Comunque: i nostri compagni si trovano alla reggia e hanno bisogno di aiuto-
-Davvero e come.. gnam... fai a saper...gnom..o?-
-Svuota almeno la bocca quando parli!- gridai in preda alla disperazione.
-Il libro- aggiunse il dottore entrando nella stanza da pranzo.
Siamo rimasti ospiti di questa simpatica famigliola tutti e quattro, ora però dovremo ringraziare e andarcene. E magari quando e se torneremmo, ririempigli la dispensa, il nostro è un capitano famelico.
-I nostri compagni ci hanno lasciato un messaggio, indiretto. O spaglio Franky?-
-Non sbagli renna.-
-Yohohoh- intonò allora Brook -dobbiamo andare a salvarli allora.-
-Certo! Partiremo appe... gnam .. na avrò finito di mangiare!- disse il capitano -Anche se non ho capito come fate a saperlo!-
-Non è possibile!!- gridammo all’unisono.
-Alza quel culo dalla sedia: dobbiamo muoverci. I ragazzi potrebbero essere in serio pericolo!- lo ammonì furente.
-Ah, potevate dirlo prima- Rubber scostò la sedia dal tavolo e saltò in piedi -Pronta ciurma? Stiamo arrivando!-
Sorrisi e notai sul volto di ognuno di noi uno sguardo complice e determinato.
-Come, te ne vai già dottore?- chiese il simpatico bambino.
-Certo. Ma tornerò presto con la medicina per tuo padre-
-State attenti figlioli- sussurrò la madre prima che il capitano varcasse la soglia.
Re, impostore, è giunta la tua fine.


 Sogeking


Giorno secondo

Aiutooooooooooooooooooo!
Il piano sta fallendo...
O venerabile Dio Sado, aiutaci tuuuu!
Okey, non è il momento di farsi prendere dal panico.
Ricapitoliamo: io, Sogeking re dei cecchini, non posso aver paura. Io non ho paura!
Questo non toglie che il piano stia fallendo.
Infilai una mano in tasca e trovai una lettera.
Mi era arrivata pochi giorni fa e non avevo ancora avuto il tempo di aprirla.
Avevo intenzione di leggerla con calma, la sera del naufragio. Fortuna che non si è bagnata.
La aprì. Pensai che quello fosse il momento buono per leggerla.
A prima vista riconoscetti la scrittura: non avrei mai potuto dimenticare la scrittura di un medico, l’unica e sola dottoressa che sa scrivere in modo leggibile.
“Caro Usop” esordiva “è tanto che non ci vediamo. Qui, nel piccolo villaggio di Shirop, Carota, Cipolla e Peperone hanno preso il tuo posto. Fanno sorridere la gente ed anche qualche vecchio burbero.
Manchi a tutti, sai? Anche al villaggio si vocifera spesso sul tuo conto. E certamente in bene.
Ho visto la tua taglia e così ho pensato che, se avessi scritto una lettera al tuo alter ego, probabilmente ti sarebbe arrivata. E che dire? Non ti avevo mai scritto, soprattutto non sapevo come farti avere le lettere che ti mandavo. Ora studio medicina! Sono diventata un medico a tutti gli effetti. Il mese scorso non anche partita per un’isola vicina, dove si teneva un piccolo congresso fra dottori. Lo presiedeva niente popò di meno che la Dott.ssa Kasumi! È rinomata in tutto il mondo per non aver sbagliato neanche una diagnosi in vita sua! In più l’ho conosciuta di persona e mi è sembrata davvero fantastica! Sono così felice e vorrei condividere questa mia gioia con te.”
Dietro la maschera una lacrima di gioia scorreva lenta.
“Sono certa che anche tu stai coronando il tuo sogno. Al tuo ritorno potrai raccontarmi tante nuove storie, questa volta senza lavorare di fantasia. Quando tornerai... perché ritornerai vero? Ti prego, dimmi che ritornerai da me! Mi manchi tantissimo, mio caro Capitano. Ti voglio bene.”
Forse nel bel mezzo di una battaglia, non era il massimo mettersi a leggere una lettera così toccante: ma almeno se morirò morirò felice, contento di essere nei pensieri della donna che amo.
No, non dovevo pensare così.
Non è la fine: possiamo ancora risollevare la situazione.
Prima di tutto: i progetti!
Poi c’è da pensare a Sanji, a Zoro, alle riserve di polvere da sparo, all’esercito, alle armi e... aahhhh!
Comunque la priorità ce l’ha Uranus. Dove potrebbe essere?
La sala del consiglio è la più probabile.
Cominciai a correre a perdi fiato (modestamente in velocità non mi batte nessuno) e raggiunsi la famigerata stanza. Svuotai i cassetti, ribaltai mobili e sedie, ma niente. Delle carte nemmeno l’ombra.
“Potrebbe trovarsi insieme alle leggi, per confonderla fra i papiri” pensai, ma anche lì nulla.
Dove potevano essere finiti?
Sentì un tonfo sordo provenite dagli appartamenti imperiali.
C’erano due possibilità: o Sanji aveva messo al tappeto quel despota, o Sanji era stato...
Un brivido mi percorse la schiena. Non voglio nemmeno pensare al possibile esito di quel vitale scontro.
Guardai fuori dalla finestra.
Tutti i cospiratori ora si trovavano all’esterno del palazzo per circondare i fedelissimi, ma se ci trovassimo in un confronto diretto sono certo che avremmo la peggio.
Dobbiamo solo sperare, sperare e sperare.
Se il cuoco dovesse essere messo al tappeto, l’unica soluzione sarebbe scappare e incendiare il palazzo, sacrificando però i progetti e un’infinità di vite innocenti. Tutti i servi che lavorano qui sperano nella caduta del re, ma non hanno e avranno mai la forza e/o il coraggio di ribellarsi.
Devo correre a proteggere Nami, è troppo pericoloso stare qui.




Angolo dell'Autrice:
Ed il nostro EroCuoco salvò ancora capre e cavoli! *^* [Ero sta per Cuoco Erotico, mi sa che andava specificato xD]
Bene bene, direi che il nostro Sogeking non ha da preoccuparsi troppo con un orco e un vero principe che girovagano giustiziano un po' tutti! E poi devo dire che qui il marimmo non mi sispiace proprio (ho cercato di renderlo più umano e un po' tenerello).. dopotutto si sa chi è la sua "debolezza".
Okey, lasciando perdere i miei personali commenti, che ne pensate? Vi è piaciuta?!
Auguri di buone feste a tutti!!

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Capitolo 4
*** Incontri fortuiti.. tutto va come dovrebbe? ***


La ciurma si ritrovò al molo.
Brook, Franky, Tony Tony Chopper e Rubber stavano correndo a salvare il resto della ciurma, ma contro ogni loro supposizione erano sani e salvi. Anche se queste due parole sono un po’ forzate.
Difatti i nostri cospiratori non erano nelle loro più splendente forma: Sogeking aveva il mantello bruciacchiato e la maschera rotta; Sanji perdeva sangue da un labbro e i suoi vestiti erano stracciati; la navigatrice aveva la gonna strappata e i piedi nudi sanguinanti per la corsa; Zoro sudato e ansimante dalla fatica, stringeva fra le braccia la sua piccola Robin che dormiva avvolta da una coperta.
Dietro un cespuglio si nascondeva anche un simpatico clandestino.
-Ehi! Ragazzi come state? Che è successo a Nico Robin?- chiese Franky preoccupato.
-No, nulla- rispose Zoro serio –Piuttosto i progetti?-
-Non li ho trovati- si disse rassegnato Usop.
-Nemmeno io- aggiunse la navigatrice –Piuttosto, Sanji come stai?-
-Ho avuto momenti migliori, cara- rispose massaggiandosi il labbro inferiore.
-Ma sanguini- disse Nami estraendo un fazzoletto e avvicinandosi a lui per tamponargli la ferita.
La ciurma era disperata.
Nemmeno Brook e Rubber stavano scherzando come al solito.
E se anche il capitano aveva capito la gravità della situazione, la loro posizione era davvero drastica!
-Io… ho trovato della carte- disse l’archeologa risvegliandosi.
-Robin!- grido il marimmo in preda alla felicità e allo stupore –Stai bene?-
La poggiò delicatamente sulle sue ginocchia accovacciandosi e permettendo alla ragazza di sedersi.
La ragazza cercò fra le coperte e consegnò al cecchino un blocco di fogli.
-Ma queste non sono solo i progetti di Uranus! C’è anche la ricetta di un unguento miracoloso-
-U.. unguento mi.. miracoloso?- chiese titubante il medico.
-Certo Chopper, così dice- aggiunse Sogeking porgendogli una pergamena.
-Dottore! Dottore!- gridò il figlio del mugnaio uscendo dal suo nascondiglio –è la medicina per papà!-
-Ehi, che ci fai qui?-
-Volevo venire con te, dottore-
Si avvicinò alla ciurma e Chopper gli porse la formula.
-Portala a tuo padre e preparagli questa medicina. Vedrai che si sentirà immediatamente meglio-
-E tu cosa farai?-
-Io devo ripartire con i miei compagni-
-Addio dottore, grazie di tutto-
-È il mio compito, piccolo. Mi spiace non vedere la guarigione di tuo padre.-
-Dai andiamo- disse Franky piangendo –Dobbiamo ritrovare la nostra nave-
-Yohohooh, è vero! Non possiamo viaggiare senza la Sanny- aggiunse Brook
-La mia nave??? Dov’è finita la mia bellissima Nave??!!- gridò il capitano
-Una nave? Intendete quella là in fondo?- indicò il piccolo bambino.
-La Sunny!!- gridarono tutti insieme.
Come avevano fatto a non vederla?
E mentre si avviavano al vascello, una figura apparve dietro le loro spalle.
-Complimenti- la voce soave e compiaciuta fece sobbalzare per lo spavento i Mugiwara.
Il sole si alzava lentamente a est e iniziava a illuminare il mare. Gli uccelli presero a cinguettare e la città tirò un sospiro di sollievo.
-Complimenti, avete portato a termine la vostra missione. Avete salvato questa gente da un despota e il mondo da un nuovo tiranno. Franky consegnami i progetti.-
Al loro cospetto c’era la stessa ragazza che gli aveva donato il libro.
Era bella.. una dea!
Gli occhi scuri e magnetici ora non sembravano così cupi e glaciali come inizialmente.
Sorrideva, quella strana divinità.
-Sado!- gridò una donna dalla nave.
-Kasumi!- rispose l’altra con i progetti in mano.
-Ehi, che ci fa quella sulla mia nave?!- si irritò Rubber.
-Capitano, non ti scaldare troppo. Senza di me questa non sarebbe nemmeno qui.-
Kasumi scese piano dal vascello. I lunghi capelli mori si muovevano ad ogni passo in modo disordinato, ricadendo su una magliettina bianca e larga, che scendeva fino alla vita. Sopra, uno spolverino rosso slavato e una gonna coordinata che scendeva fino alle caviglie. Sembrava uscita da un film degli anni ottanta!
-Cara Sado, quanto tempo che non ci si vede- disse la ragazza raggiungendo la vecchia amica.
-Hai proprio ragione! Sarà un’eternità. Hai adempito il tuo compito?-
-Certo che sì-
“Compito?” “Adempire?” la ciurma non riusciva a seguire il discorso.
-Portate pazienza e scoprirete tutto ciò che abbiamo preparato per voi-


Salirono tutti sulla nave e si sedettero sul ponte di comando.
C’era un buon profumo nell’aria pulita che solleticava le narici e riempiva i polmoni.
-Devo ringraziarvi. Disse sussurrando Sado -il mio potere è immenso, ma non potevo certo infiltrarmi nel palazzo come avete fatto voi. Gli avete dato fuoco e, anzi, complimenti Sogeking, se non avessi fatto esplodere le riserve di esplosivo facendo collassare, credo che non ci saremmo mai liberati del re.
-Come sapevi di Uranus?- chiese Franky curioso.
-Lei- disse indicando l’amica -La Dott.ssa Kasumi Yamamoto ha una vasta rete di conoscenze, sapete?-
-Dot.. dottoressa?!- domandò sbigottito Usop.
-Certo e so anche cosa mi stai per chiedere- sorrise fra se la ragazza avvicinandosi alla porta della sala da pranzo. La spalancò e ne uscì una bellissima donna con capelli lunghi e biondi e viso luminoso.
-Ka.. Kaya?- chiese titubante il cecchino.
-Ciao “capitan Usop”!- la ragazza gli corse in contro e gli cinse il collo con le braccia -È bello rivederti-
-Mi sei mancata-
Nell’aria si era instaurato un clima di amore: nel vero senso della parola!
Difatti c’erano coppiette ovunque. Sanji che provocava Nami, che a sua volta lasciava -stranamente- fare. Zoro e Robin che cercavano di non dare nell’occhio, nonostante il ragazzo avesse gli ormoni in subbuglio. Ed infine la neo-ritrovata coppia, Usop e Kaya, che si abbracciava teneramente.
-È sempre bello fare da cupido- sogghigno Sado - grazie di tutto Kasumi-
-E di che?! Anzi, sono io che ti ringrazio. A tal proposito, ragazzi, datemi i vostri libri..- la dottoressa prese le nove copie. Appena le ebbe in mano, con un abbagliante fascia luminosa, tutti i volumi si unirono a formare un solo grande libro.
Lo porse alla dea.
-Ecco a te. È la loro grande avventura più un piccolo sguardo sul futuro e una nostra vecchia ma simpatica e delirante peripezia. Buon compleanno, mia fantastica divinità-
L’amica la abbracciò felice.
-Ti voglio bene!!-
-Ti voglio bene anch’io, cara Sado!-


Angolo dell'Autrice:
Questo capitolo è piuttosto corto. Portate pazienza.. avevo delle scadenze.
Lo sto pubblicando solo ora ma in realtà è stato il frenetico lavoro di una settimana e mezza prima dell'11/11/12, il mio giorno X
Beh, ringrazio che ha letto questo come gli altri capitoli e vi invito di cuore a recensire numerosi ^^

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Capitolo 5
*** Epilogo - Dal diario di bordo di Nami.. ***


Dal diario di bordo di Nami

 

11/11/2018

Tempo sereno con qualche nuvola all’orizzonte, che, nonostante tutto,fanno presagire un cielo tersoper le prossime ventiquattr’ ore.
La navigazione procede tranquilla attraverso il Grande Blu. Ultimamente le avventure in senso stretto scarseggiano, non che me ne dispiaccia, anzi.
In compenso,queste due piccole pesti (e mezza),ci danno un gran da fare!
È un periodo che,qui,sono tutti iperapprensivi nei confronti di Kaya,in particolare il nostro Dottor Chopper, che da quando aspetta un bimbo/anon la lascia un istante da sola. Come Usop, dopotutto.Anche Robin è, nuovamente, in dolce attesa. Dovreste vedere Zoro.. non gliene lascia passare una!
Ad esempio, oggi abbiamo finito di sistemare la vecchia culla di Kasumi –che già prima aveva ospitato il piccolo Roronoa junior- e Robin si è azzardata a rifare il letto (vista la riconosciuta manualità di Zoro). Che oltraggio.. che affronto! Mai, e lo ribadisco, mai andare contro un ordine di Papà Roronoa! Ed ecco che il povero/a nascituro/a si ritroverà a dormire in un letto mezzo disfatto.
Sinceramente,la invidio! È già la seconda “vacanza”, di quasi nove mesi nel giro di cinque..sei anni! Beh, se poi eredita il carattere di sua madre siamo a cavallo! Una bella neonata tranquilla che non urla tutta la notte come Roronoa Ryuzaki, l’altro figlio di questa strampalatacoppia di asociali, che ormai ha cinque anni e assomiglia sempre più al padre! Speriamo solo che la mia piccola Kasumi non si rincitrullisca a furie di stare con Roronoa junior...
Kasumi, mi piace molto questo nome! Poi si scrive con lo stesso kanji di nebbia. Ci sarà da decidere anche il nome della nuova piccola amichetta di Ka, chissà! Non si è ancora toccato l’argomento, ma ben presto sono sicura, il nostro capitano ci penserà.
Ha, devo assolutamente scriverlo e ricordarmi di andare a controllare la mappa: domani Usop e Kaya festeggiano il primo anno da marito e moglie, così abbiamo pensato festeggiare.
Dio! Questa nave è sempre più piccola!!
Pensare se fossimo ancora sulla Going Marry. Mi viene sempre un po’ di nostalgia pensando alla nostra prima barca … In quanti siamo adesso sulla Thousand Sunny? Allora: il nostro fidato musicista perverso Brook, quello strambo Cyborg Franky, il capitano Rubber (lui non ha bisogno di commenti), Dottor Chopper, io, il mio amato cuoco, la mia piccolina, il nostro papà preferito Zoro, la nostra esperta archeologa e i suoi due figli, il “Fiero Capitan Usop” e la sua Kayae una nuova bimbo/a… Ma siamo sicuri che ci regge tutti e quattordici?!”
-Ehi, chi mi ha fregato il calamaio?!- gridò la giovane madre mentre immergeva la penna nell'inchiostro inesistente.
Due bambini, nascosti dietro l'albero maestro, si lasciarono sfuggire una risata.
-Voi!! Sì, dico a tutti e due, venite IMMEDIATAMENTE qui!-
Quatti quatti, mogi mogi, sgattaiolarono fuori dal loro nascondiglio. Ryuzaki, a capo della missine "facciamo-uno-scherzo-a-quell'-isterica-di-zia-Nami" aveva una grande macchia nera all'altezza della tasca, mentre la splendida bambina dagli occhioni dolci con i quali riusciva sempre a ottenere da Sanji qualche merendina per entrambi, che stava in fianco a lui,aveva le mani macchiate di inchiosto.
Non c'è che dire: proprio una bella coppia di furbetti!
-Adesso vi sistemo io!! Se lo sanno i vostri papà...-
-Dai Amore, non ti scaldare tanto.- Sanji uscì dalla cucina asciugandosi le mani sul grembiule
-Sii dai Mamma...- Gli fecero coro i bimbi.
Nami si sentiva in netta inferiorità numerica! Ci si metteva anche suo marito, lui che avrebbe dovuto dagli il buono esempio e essere una gui... Bah lasciamo perdere!
-Restituiscimi almeno il calamaio, devo finire il diario...- sospirò la povera navigatrice.
I bambini sbuffarono: probabilmente non erano ancora soddisfatti della sofferenza infertagli a quella pover donna.
-Dai bambini, fate i bravi. Restituite a Nami l'inchiostro e poi venite a giocare con me!- a questa allettante proposta del cuoco non potettero rifiutarsi!
-Finalmente un po’ di pace- sopirò la ragazza dai capelli arancioni stravaccandosi sulla sdraiodelpontedi comando–e ora a noi due! Dicevamo?-
“Gli spazi! Ora come ora la cosa più difficile è trovare un po’ di tempo per me, cosa che invece Zoro riesce sempre a fare senza problemi! Quello spadaccino infatti sta dormendo proprio sotto l’albero di fronte a me! Sembra che nemmeno le mie orla l’abbiano minimamente disturbato. Però è strano forte! Continua a lamentarsi di suo figlio, e della mia bimba, e se Robin per caso si ferma a studiare qualche antico reperto... APRITI CIELO!! Poi però quando gioca con Ryuzakisembra divertirsi più lui che il piccolo. L’altra sera era seduto di vedetta, quando sua moglie e Ryuzakipensarono di andarlo a salutare per dagli la buona notte: un quadretto di famiglia perfetto!
La cosa più esilarante poi sono le lotte del ‘Perfetto Coniuge e Padre’: duelli all’ultimo insulto  -tutto forche educativi- fra il cuoco e lo spadaccino.
Ma non posso lamentarmi, con un marito come Sanji c’èben poco da sbuffare. Si prende cura di me,eanchedi Kasumi se sono stanca, ma soprattutto toglie dai pasticci Ka e Roronoa juniorquando li becca a rubacchiare del cibo o a fare scherzi ai componenti di questa povera ciurma!
Scordano il violino, nascondono i chiodi e martelli, disordinano i libri in biblioteca facendoli partire dalla M e arrivare miracolosamente alla G lasciando indietro qualche autore, mischiano sfere di Kechup con quelle di piombo (non consiglio a nessuno di stare nei paraggi quando Usop li scopre), tirano le gambe al capitano, giocano con le ossa di Brook o sbilanciano i pesi della palestra. Sporcano con ditate le lenti dei cannocchiali e rubano dalla dispensa dando la colpa al poveroRubber!!
Proprio due piccoli diavolett…”
-Mamma hai visto il papà di Ryuzaki?- disse la piccola Kasumi che si era avvicinata a Nami tirandole la gonna per richiamare la sua attenzione.
-Certo, è là tesoro, perché?-
-Papà dice che non lo soppolta ma gli vuole bene, volevo dilielo!Poi oggi è il suo compleanno, giusto? - sorrisela bimba avviandosi verso l’albero.
-Zio Lolonoa?!- gridò piano
-Che vuoi?- disse Zoro prendendo per la collottola Kasumi e tirandola a se.
La piccola gli diede un bacino sulla guancia.
-Ti volio bene Zio Lolonoa!-
“Dicevo? Proprio due piccoli amori”
 
 
The End



Fine.. che dire
Ringrazio tutti e recensite numerosi (critiche negative sempre ben accette -anche se una positiva è più gradita xD-)^-^

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