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di terriblebeauty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Audizioni ***
Capitolo 2: *** Fjero ***
Capitolo 3: *** problemi ***
Capitolo 4: *** coffee, Jesse & Rachel...What else? ***
Capitolo 5: *** as long as you are mine ***
Capitolo 6: *** shocked ***
Capitolo 7: *** incubi ***
Capitolo 8: *** scontro ***
Capitolo 9: *** confessioni ***
Capitolo 10: *** ritorno al passato ***
Capitolo 11: *** di nuovo a casa ***
Capitolo 12: *** distrutta ***
Capitolo 13: *** lacrime e rabbia ***
Capitolo 14: *** senza memoria ***
Capitolo 15: *** Note dell'autore ***
Capitolo 16: *** un nuovo inizio ***
Capitolo 17: *** prom ***
Capitolo 18: *** ninna nanna ***
Capitolo 19: *** l'assolo ***
Capitolo 20: *** si va in scena ***
Capitolo 21: *** barbra ***
Capitolo 22: *** NOTA DELL'AUTRICE ***



Capitolo 1
*** Audizioni ***


Rachel
Ero a New York da solo un anno, ma era come se appartenessi a quella città da sempre;dopo aver superato il mio rapporto di odio con Cassandra e aver vinto lo show case invernale ero riuscita a ritrovare la mia determinazione di un tempo, la stessa che mi aveva permesso di arrivare nella città dei miei sogni. Avevo finito tutti gli esami della Nyada per quel semestre e stavo cercando un modo per impegnare la mie vacanze estive.
Passeggiando per Broadway, si sa che è importante studiare la concorrenza, vidi che in pochi giorni si sarebbero tenute le audizioni del musical wicked, certo ero giovane e inesperta, ma non potevo lasciarmi sfuggire un' occasione del genere: ero nata per il ruolo di Elphaba.
Mi presentai in teatro sicura di me, cantai, ricevetti gli applausi dello staff e fui invitata ad uscire, non dopo aver ricevuto la promessa di una chiamata nei giorni successivi per informarmi se fossi stata presa o meno.
Ho vissuto quei pochi giorni nel terrore.
Terrore di aver fallito.
Terrore sfociato in una crisi isterica nel bel mezzo della metropolitana perché non riuscivo più a trovare il telefono.
Terrore che fortunatamente quando mi chiamarono dopo pochi giorni passò. Il regista era rimasto colpito da quello che i suoi colleghi gli avevano raccontato di me; voleva incontrarmi di persona.
Quella mattina mi vestii elegante per l'incontro: indossai una gonnellina grigio cenere abbinata ad una camicetta bianca, applicai un filo di trucco sugli occhi per poi puntare tutto su un rossetto rosso fuoco. Entrai nel teatro pronta a dare il meglio di me, quando vidi una figura conosciuta.
L'uomo venne verso di me sorridendo.
- Rachel che piacere vederti, ero sicuro che non ti saresti persa quest'audizione per nulla al mondo!-
- Tom che sorpresa non mi sarei mai aspettata di rincontranti come regista -
Tom era un amico di vecchia data di mio padre Leroy; quando abitavo ancora a Lima ed ero piccola andavamo tutti i mercoledì sera a cena da lui: praticamente era per me come uno zio.
- Allora Rachel che ne dici del ruolo di Elphaba? -
- Tom non devi sentirti obbligato solo perché mi conosci, magari ci sono persone più brave e qualificate di me -
- Non dire sciocchezze, non ho mai sentito una voce bella come la tua e poi conoscendoci così bene a vicenda avremo un'ottima intesa -
- Se la metti così sarò più che onorata di interpretare Elphaba nel tuo wicked -
Così presi sotto braccio Tom e ci dirigemmo insieme verso un café; erano anni che non ci vedevamo e avevamo molto da raccontarci.
CIAO A TUTTI
Ebbene si ho iniziato una long- fic
Cercherò di mantenere gli aggiornamenti regolari e si spera anche frequenti.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE, mi farebbe piacere sapere le vostre opinioni
Stberrylove

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Capitolo 2
*** Fjero ***


Rachel Quella mattina io e Tom ci incontrammo alle 8 in punto fuori dal teatro; quando arrivai lui era già lì.
- Ciao Rachel come stai stamattina? -
- Bene, ma starei meglio se il mio direttore non mi obbligasse ad assistere alle audizioni per il ruolo principale maschile -
Non ero più abituata ad alzarmi così presto, una sola settimana di vacanza e avevo già perso la buona abitudine di seguire la mia routine mattutina.
- Non preoccuparti non dovrai solo assistere, ma anche cantare, devo poter testare l'alchimia col tuo partner -
- Tom lo sai che ti odio -
In realtà non potevo amare nessuno più di lui in quel momento, avrei interpretato Elphaba!
- Non è vero sappiamo entrambi che mi adori, ma ora bando alle ciance entriamo -
Assistetti a tutte le audizioni in modo distratto, gli attori erano bravissimi, niente da dire, ma la mia mente sognava il momento in cui avrei per la prima volta tenuto un Tony tra le mani, o quando sarei comparsa in tv.
All'improvviso sentii una voce che conoscevo molto bene, una voce che avevo provato a dimenticare, ma che mi era rimasta ben impressa nel cuore.
Pensai di scappare, ma ero conscia del fatto che dal palco non potesse vedermi, così mi lasciai sfuggire una lacrima silenziosa; anche se nel profondo, sotto anni di rabbia repressa, ero orgogliosa che fosse arrivato a Broadway.
- Sono Jesse St. James e vorrei fare l'audizione per il ruolo di Fjero - Iniziò a suonare il piano, le sue dita scivolavano veloci sui tasti mentre la sua voce si mescolava con quella dolce melodia.
I've been a long with you inside my mind
And in my dreams I've kissed your lips a thousand times
Aveva scelto quella che solo pochi anni prima era stata la nostra canzone, la canzone del nostro primo incontro, la prima a zone cantata insieme.
As sometimes I see you pass outside my door
Hello, isn't me you're looking for?
Ma c'era mai stato un noi? Certo che no, per lui era stato tutto un esercizio; quindi quella non era la nostra canzone, ma solo un altro dei suoi stupidi esercizi.
Persa nei miei ragionamenti non mi accorsi del sorriso entusiasta che era comparso sul volto di Tom, che dopo pochi lo interruppe
- La tua voce è incredibile, ma vorrei testare la tua alchimia con la protagonista che ho scelto -
Poi si rivolse a me sottovoce
- Conosci questa canzone vero? -
Io annuii distrattamente e mi diressi verso il palco. Vedevo l'espressione sbigottita di Jesse, ma non avevo intenzione di lasciarmi condizionare dalle mie emozioni. Questa era la prima prova delle mie qualità di attrice ed ero decisa a fare bella figura.
Mi sedetti al pianoforte vicino a lui e ripresi a cantare da dove Tom lo aveva interrotto.
Cause I wonder where you are And I wonder what you do
La sua voce si unì alla mia creando un'altra volta quella che tutti erano soliti definire una magia. La nostra alchimia non era cambiata.
Are you somewhere feeling lonely?
Chissà se aveva qualcuno da amare qui a NY. Probabilmente tutte le ragazze gli correvano dietro e lui non si preoccupava di una relazione seria, d'altronde se poteva averle tutte?
Or there's someone loving you?
Io per fortuna avevo Finn, anche se forse era solo un modo per non restare sola. In quel periodo Co stavamo allontanando, io ero sempre impegnata e rientravo a casa che lui spesso dormiva già.
Tell me how to win your heart For I haven't got a clue
Avevo lasciato che Jesse vincesse il mio cuore, e lui l'aveva distrutto.
Glielo avevo consegnato tra le mani e lui lo aveva scambiato per un altro titolo nazionale.
But let me start by saying I love you
Pensai a quando mi aveva confessato di avermi veramente amato prima di rompermi l'uovo in testa, e fu come una pugnalata al cuore; poi la voce di Tom mi riportò alla realtà
- Bene Jesse St. James, le faremo sapere -
Quello stesso pomeriggio mi incontrai con Tom per decidere a chi assegnare il ruolo.
- Allora Rachel cosa ne pensi dei candidati? -
Io mentii cercando di ignorare quella vocina dentro di me che continuava a ripetere che Jesse era stato il migliore
- Quel ragazzo canadese, Andrew mi pare, non era male -
- Sì, ma niente che non sia già stato visto. Io sono rimasti colpito da St. James, l'alchimia tra voi era incredibile! -
- Sì, ce l'hanno già detto altre volte -
- Vi conoscete? -
- Ci siamo frequentati per un po' di tempo al liceo, ma le cose non sono andate a finire bene e non ci sentiamo più da allora; ecco direi che non siamo rimasti in buoni rapporti -
- Mi dispiace tanto, credo che Andrew sarà perfetto per la parte -
- No Tom, sai meglio di me che quella parte spetta a Jesse e non gliela negherai, in più avremo un buon motivo per risolvere i nostri problemi una volta per tutte -
Tornammo al teatro e facemmo entrare tutti quelli che durante la mattinata avevano fatto l'audizione e Tom si preparó ad assegnare i ruoli.
- Prima di tutto vorrei ringraziarvi per aver partecipato, in secondo luogo annuncio che il ruolo di Fjero è stato assegnato a Jesse St. James, mentre alcuni tra voi hanno ricevuto altri ruoli minori. Per ogni dubbio è stato appeso il foglio con in componenti del cast in bacheca. A quelli che non ce l'hanno fatta voglio solo dire di non demoralizzarsi, mentre a quello che sono stati presi auguro buona fortuna. Le prove iniziano domani, alle 8.30 -
Mi incamminai verso l'uscita, ma sentii una stretta attorno al mio polso; sapevo che era lui così mi girai con uno sguardo glaciale e indifferente, doveva capire che l'essere colleghi non implicava il parlarsi anche fuori dal teatro.
- Hey Rach -
- Non chiamarmi così, non ne hai più il diritto -
- Dovrei forse far finta di non conoscerti? -
- Forse sarebbe meglio, anche perché io credo di non averti mai conosciuto veramente, tu stavi solo recitando; e io non sono più l'ingenua liceale innamorata che hai incontrato -
- D'accordo sono Jesse St. James, sono un attore a Broadway e di solito la gente mi definisce un bastardo senza cuore -
- Piacere sono Rachel Barbra Berry, dammi pure del tu -
- Rachel posso invitarti a prendere un caffè per conoscerci meglio? In fondo dovremo lavorare insieme per un bel po' di tempo -
- Jesse sono le 6 del pomeriggio, nessuno beve il caffè a quest'ora, ma se ti va possiamo fare colazione insieme domattina. Alle 8 al bar di fianco al teatro? -
- È perfetto ci vediamo domani -
Dopo la sua risposta mi voltai diretta a casa e sulle labbra nacque spontaneamente un sorriso, ero riuscita a fargli capire che il nostro rapporto doveva limitarsi a quello tra colleghi. Anche se forse i colleghi non fanno colazione insieme appena si sono conosciuti...
Però il mio cuore rimbombava insolitamente forte nel petto: sapevo che non avrei dovuto essere felice per il ritorno di Jesse nella mia vita, ma lo ero e non potevo farci niente.
CIAO A TUTTI, ADDIRITTURA DUE CAPITOLI IN UN GIORNO, SONO STUPITA DI ME STESSA:)LASCIATE UNA PICCOLA RECENSIONE, ANCHE SOLO PER DIRMI SE VI PIACE L'IDEA O NO. BACI
STBERRYLOVE

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Capitolo 3
*** problemi ***


 
 Rachel
 
Arrivai a casa e Finn mi stava aspettando in salotto, come al solito non aveva ancora preparato la cena e se stava stravaccato sul divano a bere una birra, ma non mi sarei lasciata rovinare la giornata dalle sue cattive abitudini.  Mi avvicinai irritata forzando un sorriso a trentadue denti e mi sedetti di fianco a lui.
- Ciao amore -
Come risposta ricevetti solo un mormorio sommesso
- Com'è andata oggi al lavoro? -
Solo un cenno del capo. Io ero appena arrivata a casa dopo  essere stata fuori tutto il giorno e lui non si degnava neanche di spiccicare due parole?
Mi alzai sbuffando e mi diressi verso la cucina. Tirai fuori dal frigo della pasta avanzata e la misi nel microonde; per poi lavare i piatti di Finn, che aveva abbandonato nel lavandino. Quando mi fui calmata a sufficienza e l'istinto omicida nei confronti del mio fidanzato se ne fu andato presi la pasta e mi diressi nuovamente in salotto.
Nel frattempo la partita di football era finita; forse adesso avrei avuto la sua attenzione
- Allora tesoro come sono andate le audizioni? -
Chissà perché quel "tesoro" pronunciato da lui risultava così dannatamente falso. Ricacciai i miei pensieri in fondo alla mente, decisa a rendere la conversazione piacevole
- Bene, finalmente ho trovato un partner canoro alla mia altezza - 
Ed era vero, il talento di Jesse eguagliava il mio 
- È qualcuno di famoso? -
Non ancora famoso, ma lo sarà presto, come me d'altronde
- No, ma lo diventerà presto, è una nostra vecchia conoscenza -
Ero titubante a dirgli chi era, tra Finn e Jesse non era mai corso buon sangue
- Dal MK? -
Sorrisi tra me e me, a parte Kurt non avevo mai pensato a nessuno dei miei compagni del Glee come una futura star di Broadway, i Vocal Adrenaline però erano tutta un'altra storia: alento allo stato puro 
- No, dal Carmel; io e Tom abbiamo dato il ruolo a Jesse St. James -
Vidi la sua faccia impallidire visibilmente, quanto avrei voluto fargli una foto in questo momento
- Perché lui? Avrei potuto fare l'audizione anch'io - 
Credeva veramente di essere tagliato per Broadway? Certo aveva una bella voce, me faceva già fatica a memorizzare le parole di una canzone, figurato il copione di uno spettacolo
- Non sarebbe cambiato nulla, per quanto io ti ami non posso negare che Jesse abbia una voce migliore della tua, e a Broadway è questo che conta -
Per quanto io ti ami... "Ami" quella parola era uscita dalle mie labbra quasi con astio, non con gioia, come accadeva un tempo
- Tom sa di voi? -
Cosa centrava ora Tom, quello che era successo tra me e Jesse era passato e io non ero una persona da vivere nel passato
- Sì, e sa anche che saremo assolutamente professionali -
- D'accordo, ma non voglio che vi vediate fuori dal  teatro -
Sentivo la rabbia montarmi dentro, chi si credeva di essere da potermi controllare così?
- Finn devo prima chiarirmi con lui! Come pensi che io possa fingermi innamorata se l'unica cosa che vorrei fare è prenderlo a schiaffi? - 
Ok, forse non proprio prenderlo a schiaffi, però rendeva bene il concetto 
- Sei sicura di dover solo fingere? Inizio a pensare che tu ti sia innamorata di nuovo di lui! - 
Perché tutti credevano che mi sarei innamorata di nuovo di Jesse? Pensavano tutti che sarei stata così sciocca da farmi ingannare due volte dallo stesso ragazzo?
- Finn sei un idiota! Io ho scelto te, non lui, perché ti amo, ma questo sembra no esserti chiaro! È meglio se vai a dormire da un'altra parte stanotte -
Ormai litigare era diventato la quotidianità, anche per i motivi più futili. Non c'erano più gesti d'affetto tra di noi, non mi dava più il bacio della buona notte, non mi svegliavo più stretta tra le sue braccia al mattino perché lui era già uscito, non mi chiamava più amore.
Finn uscì sbattendo la porta e io mi ritrovai, come tante altre volte, a piangere sul letto, decisamente troppo grande per la mia figura minuta, sola. 


CIAO
eccomi qui con un nuovo capitolo:)
le cose trai Finchel non sono proprio felici (fan Finchel non uccidetemi, io non odio Finn, forse solo un po', è solo che credo che non stiano bene insieme), anzi direi che stanno proprio degenerando.
se poteste lasciare una piccola recensioncina ne sarei felice.
dedico questo capitolo a tutti i fan St.berry
Stberrylove

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Capitolo 4
*** coffee, Jesse & Rachel...What else? ***


Rachel
 
 Quella mattina mi svegliai più tardi del solito, ma mi  sembrava di non aver dormito per niente. Indossai un paio di jeans scuri decisamente stretti e una maglia mono spalla bianca con la scritta ny. Applicai un filo di trucco, infilai delle zeppe bianche e mi guardai allo specchio: il mio look era cambiato radicalmente, ora la gente mi guardava ammirata, ma quella che vedevano non era la vera Rachel Berry, era quella che ero diventata per Finn e per NY. Mi ero stufata di sentirmi fuori luogo, di sentirmi dire da Finn che avrei potuto essere più femminile e così ero cambiata, per mettere fine alle sue lamentele.
Arrivai al bar con 5 minuti di anticipo e notai con piacere che servivano la colazione anche per i vegani (niente a che vedere con l'hot-dog che Finn aveva cercato di farmi mangiare pochi giorni prima). Entrai per ordinare maJesse era già lì e teneva in mano due tazze.
Me ne porse una - Frappuccino con panna, giusto? -
Frappuccino con panna, probabilmente non ne bevevo uno da anni, al liceo era il mio preferito
- È sacco di tempo che non ne bevo uno! -
- Mi dispiace Rachel se non ti piace te ne prendo un altro, è solo che mi sembrava di ricordare che lo bevessi così - 
Si ricordava addirittura come bevevo il caffè, e pensare che l'uomo con cui abito non riesce neanche a ricordarmi che non mangio carne; e non per una strana allergia, come la definisce lui, ma per scelta
- Ricordi bene, ma Finn dice che lascia sulle labbra un sapore nauseante, e così ho smesso di berlo -
Avevo smesso di bere quella dolce e zuccherosa bevanda che amavo tanto per Finn, dovevo decisamente smettere di fare le cose in base a quello che Finn pensava
- Io lo trovavo delizioso e poi ti rendeva molto sexy -
Pensava che io fossi attraente? Io ormai avevo perso le speranze. L'ultima volta che mi ero sentita nella era stato allo show case invernale, ed ora Jesse con poche parole riusciva a farmi sentire una principessa
- Jesse io non credo che... -
- Hai ragione Rach, emh Rachel, parliamo di altro -
Quello che avevo davanti a me non era più un ragazzo, ma un uomo; eppure era semplicemente adorabile mentre, imbarazzato, si scusava per avermi chiamato col soprannome che usava quando stavamo insieme
- Jesse guarda che se vuoi puoi chiamarmi Rach, so quanto ci tieni e quanto ti sia difficile non farlo -
La verità era che adoravo quel nomignolo a volte così infantile, ma terribilmente sexy se pronunciato da lui, mi faceva sentire importante il fato che qualcuno tenesse a me
- Ok Rach, stavi dicendo Finn... State ancora insieme?!? -
Potevo sentire che era ferito dal fatto che stavo ancora con Finn, dopotutto era sempre stato sconfitto dal mio attuale ragazzo (anche se non me ne spiegavo il motivo)
- Sì, io lo amavo, ma ora le cose non vanno affatto bene; sono cambiata per lui per renderlo felice, ma non basta. Lavora in un bar e per lui è frustrante sapere che tutti realizzano i loro sogni, me compresa, mentre lui non ci riesce -
Avevo anche pensato di non accettare il ruolo in Wicked per non far sentire Finn ancora più umiliato, ma Tom mi aveva convinta a non perdere quest'opportunità 
- Non dovresti cambiare per qualcuno, meriti una persona che ti apprezzi per quello che sei -
Avevo sperato per anni in un principe azzurro che non mi chiedesse di cambiare, ma il tempo era scaduto e mi ero dovuta accontentare
- Lo so - dissi tenendo gli occhi bassi - ma non volevo restare a NY da sola, non potevo iniziare la mia nuova vita senza qualcuno che mi appoggiasse -
Tra noi calò il silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, no, uno di quei silenzi confortevoli tra due persone che non hanno bisogno di parole per parlarsi. Uno di quei silenzi che precedono un discorso serio, che permettono a due persone di elaborare ciò che sta accadendo e organizzare i loro pensieri. Uno di quei silenzi che tra me e Finn non c'erano, perché i suoi pensieri erano disordinati e non c'era speranza che riuscisse a dar loro un senso
- Jesse io ho bisogno di sapere quanto era una finzione e quanto era vero, mi devi almeno questo -
Era come se mi fossi improvvisamente levata un peso dallo stomaco, avevo finalmente tirato fuori quella domanda che mia aveva perseguitata per un'eternità 
- Hai ragione Rach, ma partiamo dall'inizio. Ti ho vista per la prima volta alle provinciali e Shelby mi ha chiesto di esserti amico per farvi riavvicinare; è stata una mia scelta quella di corteggiarti -
Questa cosa mi lusingava, qualcuno aveva visto in me un motivo per corteggiarmi; e non qualcuno a caso, ma Jesse St.James, uno degli esseri più perfetti che avessero mai calpestato i tristi corridoi del mio liceo
- Perché? -
- Non lo so, c'era qualcosa di te che mi aveva colpito; la tua voce così perfetta e potente che usciva da un corpo così fragile e minuto era per me qualcosa di magico e indimenticabile. Poi c'è stato il nostro primo incontro, la nostra canzone -
Continuava a riferirsi a Hello come la nostra canzone, come se ci fosse stato veramente un noi, e io iniziavo a riacquistare speranza
- Perché hai scelto quella canzone per l'audizione? -
Mi rispose sorridendo, quanto mi era mancato il suo sorriso.
- Una volta mi dissero che ero solo un automa senz'anima e nessuno mi avrebbe mai preso per un musical, ma quella canzone significa moltissimo per me e sono sicuro che quando la canto non sono solo il fenomeno dei Vocal Adrenaline, ma una persona con un cuore -
Cuore, come il mio che era stato spezzato troppe volte
- Comunque dopo poco tempo mi sono innamorato veramente, ma avevo paura, paura che qualcuno mi conoscesse veramente, paura che le barriere attorno al mio cuore venissero distrutte, paura di rendermi vulnerabile. Dopo il video di Run Joy Run mi sono sentito davvero ferito, umiliato e così sono andato in vacanza una settimana con i Vocal Adrenaline, Shelby mi ha detto che dovevo farti ascoltare il cd con la sua voce e poi tornare da loro o mi avrebbe tolto la borsa di studio alla UCLA. Il resto dei fatto li conosci già -
Annui a malincuore. Capivo la sua scelta di mettere al primo posto la carriera, avrei potuto addirittura condividerla. Quello che non capivo era il fatto che mi avesse umiliata, non sarebbe bastato battermi alle regionali?
- Sì, ma perché le uova nel parcheggio? Non bastava già aver lasciato le Nuove Direzioni, aver lasciato me; perché mi hai dovuta umiliare così? -
- I miei compagni non erano convinti della mia fedeltà verso di loro, io non sapevo nulla del loro piano fino a quando mi hanno detto di attirarti nel parcheggio, lì ho capito, ma non potevo più tirarmi indietro. Insieme a quell'uovo si è rotto anche il mio cuore. Quella volta non ti ho detto tutta la verità; io ti ho detto che ti avevo amata, ma in realtà ti amavo ancora. Ho avuto tante ragazze nella mia vita, ma di nessuna mi è mai importato un centesimo di quanto mi importasse di te; tu eri unica e speciale ed io ho rovinato tutto. Il nostro amore non è mai stato solo un esercizio di recitazione, cercavo di convincermi di ciò per avere il coraggio di spezzarti il cuore, ma sapevo che avrei distrutto anche il mio. Quando dicevo " Ti amo " non stavo mentendo, io ti avrei amata per sempre, ti avrei aspettata per sempre. Ho pensato di provare a riconquistarti, ma alle regionali quando ti ho sentita cantare Faithfully ho capito di averti perso; e poi quando ho trovato il coraggio di tornare tu hai scelto Finn ed io ho capito che era meglio per entrambi uscire dalla tua vita -
Alla fine del suo discorso alzai gli occhi e vidi che anche i suoi, come i miei erano pieni di lacrime; mi alzai dalla sedia e andai a sedermi vicino a lui e lo abbracciai. Sapevo che non avrei dovuto farlo, ma in quel momento mi sembrava l'unica cosa giusta. Fu un abbraccio liberatorio per entrambi, un abbraccio che lasciava scivolare via dolore, errori e rimpianti; rimanemmo così per un tempo che sembrò infinito, in un piccolo angolo di paradiso che nessuno poteva rovinare
- Rach mi sei mancata tantissimo -
Risposi con un sorriso 
- Anche tu -
Poi uscimmo e ci dirigemmo verso il teatro, il suo braccio cingeva la mia spalla, i sorrisi spensierati e luminosi sui nostri volti, e due cuori leggeri che inconsapevolmente si stavano già riavvicinando.


Sono tornata e porto con me dolci notizie per i St.berry :)
Dedico questo capitolo a itsamess e martidar che sono state le prime persone a recensire i capitoli precedenti
Spero vi piaccia!!!
Baci 
Stberrylove

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Capitolo 5
*** as long as you are mine ***


 Rachel
 
Io e  Jesse arrivammo al teatro in perfetto orario e ci dirigemmo subito verso l'ufficio di Tom per sapere quale atto avremmo dovuto provare.
Appena entrati Tom ci accolse gentilmente per poi illuminarsi dopo aver notato la mano di Jesse posata intorno alla mia spalla.
- Ciao Rachel, Jesse, immagino vogliate sapere con che canzone inizieremo oggi! Bene ho deciso di iniziare con la parte che potrebbe risultarvi più difficile, as long as you're mine -
Ero sicurissima che quella parte sarebbe stato l'ultimo dei miei problemi, dopotutto era una semplice canzone, sarebbe bastato immedesimarmi nel personaggio.
 - Perché dovremmo trovare difficile quel duetto? Come hai visto alle audizioni la nostra chimica è indiscutibile -
Nessuno poteva negare che io e Jesse insieme sul palco facessimo scintille
- Infatti io non parlavo semplicemente della parte canora, ho deciso di aggiungere una coreografia durante la quale tu dovrai cercare di sedurre Jesse e poi saprai sicuramente che sono previsti dei baci-
Ringraziai il cielo che Jesse avesse reagito meglio di me usando una perfetta showface, perchè invece io avevo un'espressione a dir poco allibita stampata in faccia. Avevo completamente dimenticato i baci, certo erano baci di scena, ma non avrei mai pensato di dover baciare Jesse, anzi fino a pochi giorni fa pensavo che non l'avrei mai neanche rivisto. Dopo una frazione di secondo sentii la sua presa stringersi attorno alla mia spalla come per farmi capire cha aveva tutto sotto controllo e iniziò a parlare 
- Tom ti avevamo assicurato che saremmo stati assolutamente professionali e quindi non saranno una coreografia o un bacio a fermarci, ma se ti fa star meglio proveremo entrambi per assicurarci che sia tutto perfetto -
- Bene ragazzi questa mattina lavorerete separati per imparare i passi e perfezionare alcune note, poi oggi mi mostrerete il risultato; d'accordo? -
Annuii distrattamente mentre venivo guidata fuori dall'ufficio dalla mano di Jesse; ci fermammo in fondo al corridoio, prima di dividerci per andare nelle rispettive sale prova
- Ei Rach, tutto bene? Ti ho vista un po' scossa -
- Sì non ti preoccupare non è niente che non abbiamo già fatto in passato, anzi è sarà molto più semplice di alcuni ostacoli che abbiamo affrontato -
In realtà ero tutt'altro che tranquilla, anzi questa situazione mi stava distruggendo; comunque mi diressi verso la sala prove, rassegnata.
Provai tutta la mattina ininterrottamente, alla fine avevo tutti  i muscoli a pezzi, ma la coreografia era perfetta, ora dovevo solo convincere Tom che volevo veramente sedurre Jesse. Senza accorgermene mi trovai dietro le quinte pronta a iniziare e scivolai leggera sul palco a fianco Jesse che era già lì, seduto.
Continuai quella lenta camminata intorno a lui come per imprimermi la sua figura in mente per poi dargli le spalle rivolgendomi verso il pubblico mentre iniziavo a cantare. Volevo impressionare tutti e niente mi avrebbe fermata.
 
Kiss me too fiercely
Hold me too tight
 
Sentii le sue braccia forti che mi circondavano come avevano fatto tante volte mentre i brividi scendevano lungo la mia spina dorsale, stargli troppo vicina mi aveva sempre fatto quell'effetto; le sue mani strette intorno ai fianchi, come lo erano state tante volte.
 
I meed help beliving
You're with me tonight
My wildest dream
Could not forsee
Lying beside you
 
Jesse si era separato da me e ci eravamo lanciati in una danza fatta di inseguimenti e incontri fino a poi scontrarci intrecciando i nostri sguardi. Spinsi più forte la mia voce catturando una nota molto acuta e notai con la coda dell'occhio che Tom pareva soddisfatto; poi ricaddi in quel vortice di passi e sguardi in cui si era trasformata la canzone.
 
With you wanting me
 
And just for this moment
As long as you're mine
 
Mentre pronunciavo queste parole sentii la voce profonda di Jesse unirsi alla mia, evidentemente avevano deciso di inserire un contro canto, e in quel momento eravamo solo noi due su quel palco, non più Elphaba e Fjero, solo io e Jesse.
 
I've lot all resistance
And crossed some boarderline
And if it turnes out
It's over too fast
I'll make every  last moment last
As long as you're mine
 
Ci ritrovammo entrambi per terra, come voleva la coreografia, la mia testa sul suo petto mentre iniziava a cantare la sua strofa. Sdraiati in quel l'angolo del palco che in quel momento era il rifugio di due innamorati, due cuori stretti in un abbraccio.
 
Maybe I'm brainless
Maybe I'm wise
But you've got me seeing
Though different eyes
Somehow I've fallen
 
Potevo sentire il suo diaframma contrarsi; sapevo quanto fosse difficile cantare da sdraiati e sebbene io fossi leggera il mio peso non lo aiutava certo.
Contai mentalmente fino a tre prima di sollevarmi e portarmi sopra di lui per poi aspettare che a sua volta si tirasse su e in quel momento così vicina al suo viso mi tornarono in mente tutti i momenti passati.
 
Under your spell
And somehow I'm feeling
It's up that I feel
 
Mi ritrovai seduta praticamente in braccio a lui, di nuovo stretta nel suo abbraccio, di nuovo a casa.
 
Every moment
As long as you're mine
I'll wake up my body
And make up for lost time
 
Quanto tempo avevamo perso a odiarci quando potevamo essere amici, perché amici era esattamente ciò che eravamo ora; anche se quello che provavo non lo avevo mai provato per nessuno dei miei amici.
 
Say there's no future
For us as a pair
 
Sapevo che per noi non ci sarebbe mai più stato futuro come coppia, ma in quel momento sembrava tutto così reale, tutto così dannatamente perfetto.
 
And though I know I may know
I don't care
Just for this moment
As long as you're mine
Come be' how you want to
And see how bright we shine
Borrow the moonlight
Until it is though
And know I'll be here holding you
As long as you're mine
 
Iniziammo girare in cerchio avvicinandoci sempre di più fino a ritrovarci uno di fronte all'altra. Le nostre mani si intrecciarono e lui mi attirò ancora di più a sè, potevo sentire il suo respiro leggermente affannato per la coreografia, potevo sentire la sua acqua di colonia, inebriarmi del suo profumo per me tossico e pericoloso quasi quanto un veleno, potevo sentire i muscoli delle sue braccia tesi e forti intorno alle mie, potevo sentirmi amata.
 
What is it?
 
Lo guardai negli occhi cercando di fargli capire quanto quelle parole fossero vere per me: lui mi aveva stregato
 
It's just for the firsr time,
I feel ... Wicked
 
Ed ecco era arrivato il momento tanto temuto.
I nostri volti iniziarono ad avvicinarsi sempre di più, potevo sentire il suo profumo, il suo respiro caldo sulla pelle e poi sulle labbra; quando sentii le sue labbra sulle mie rabbrividii, quel contatto non mi avrebbe dovuto far piacere, e invece era così. Indugiai un attimo prima di cedere anch'io al bacio lasciandomi coinvolgere completamente; dopo un tempo indefinibile ci separammo, rimanendo però collegati con lo sguardo, quel momento era solo nostro, ora ero insieme al ragazzo di cui ero data innamorata, di cui forse...
La magia fu spezzata dall'applauso di Tom, mi voltai verso Jesse, ma vidi che aveva di nuovo la sua showface ed era tornato il ragazzo freddo e cinico dei Vocal adrenaline, non quello dolce, premuroso e con la voce in grado di scioglierti il cuore che avevo amato.
Finite le prove corsi praticamente via per non dover parlare con Jesse, era evidente che per lui questo era solo uno spettacolo, ma da parte mia forse iniziavano a esserci in ballo dei nuovi sentimenti e non potevo assolutamente permettere che prendessero il sopravvento.

CIAO
nonostante siano finite le vacanze sono riuscita ad aggiornare la storia, anche se più tardi del solito
Rachel inizia a sentire di nuovo qualcosa per Jesse... e chi non lo farebbe??
spero che la storia vi piaccia e che continuiate a seguirla
Stberrylove

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Capitolo 6
*** shocked ***


Rachel
 
 Arrivai a casa prima del solito, normalmente mi sarei fermata col resto del cast a bere qualcosa, ma non volevo affrontare Jesse e in più in questo modo avrei fatto una sorpresa a Finn. Forse se fossi riuscita a sistemare le cose col mio ragazzo mi sarebbe passata la cotta per Jesse, o al meno così speravo. Quando arrivai davanti alla porta di casa erano circa le sei e mezza, entrai silenziosamente usando le mie chiavi invece di suonare il campanello: magari Finn stava dormendo e non era mia intenzione svegliarlo, non era mia intenzione irritarlo ancora prima di entrare.
Non trovandolo in salotto mi diressi verso la nostra camera; sicuramente sarebbe stato lì a sonnecchiare, felice di poter stare un po' con lui aprì la porta; non avrei mai immaginato lo spettacolo che mi si parò di fronte, non sapevo cosa dire, ero immobile paralizzata, scioccata.
 
Finn non era solo, diciamo anzi che era in compagnia. C'era anche un'altra donna mezza nuda nel mio letto, avvinghiata a lui: Giselle. Sapevo che lavoravano insieme, anche l'ex stellina dei Vocal adrenaline non era riuscita a sfondare, ma non me ne ero mai preoccupata, non ne avevo mai avuto motivo; non erano mai neanche andati d'accordo!
Sentivo gli occhi che bruciavano, mentre iniziavano a riempirsi di lacrime, il dolore mi impediva quasi di respirare. Non capivo perché lo aveva fatto, non poteva amarla, non avrebbe dovuto farlo ed ero certa che non lo facesse; lo faceva semplicemente perché non amava più me. Forse però ero io ad aver sbagliato qualcuna, se non perché continuava a rimanere sola? Senza dire una parola uscii di corsa di casa, noncurante di Finn che prometteva che non sarebbe successo mai più. Non avevo bisogno delle sue promesse, avevo bisogno di andarmene.
Erano le sette quando arrivai a Central Park e mi accasciai su una panchina dando finalmente sfogo alle lacrime: mi sentivo umiliata, non ero tanto ferita nei sentimenti, quanto più nell'orgoglio. Finn mi aveva tradita, ma non con una ragazza qualunque, con Giselle: la stessa che era riuscita a portarmi via anche Jesse; e così ero di nuovo sola. Le lacrime scendevano calde sul mio volto, mi ricordavo di tutte le volte che avevo pianto, tutte le volte che ero stata sbattuta contro un armadietto, tutte le volte che mi avevano detto che non ero abbastanza, ma questa era la ferita che faceva più male.
Troppo impegnata a cercare di trattenere i singhiozzi non mi accorsi della figura che si avvicinava alle mie spalle, fino a quando non riconobbi i suoi ricci scuri e la sua voce
- Rach sei tu? -
Non ebbi bisogno di rispondergli, bastò uno sguardo per fargli capire che qualcosa non andava, per fargli capire che qualcuno aveva di nuovo spezzato il mio cuore, già pieno di cicatrici e sentii subito le sue braccia intorno a me. Eppure il dolore non accennava ad andarsene, sebbene fossi confusa sui miei sentimenti avevo amato Finn, avevo anche rischiato di sposarlo. Ma Jesse non diceva niente, mi teneva solo stretta sorreggendomi, mentre io mi lasciavo sopraffare nuovamente dai singhiozzi. Dopo alcuni minuti, quando ripresi a respirare regolarmente allentò la stretta quanto bastava per potermi guardare negli occhi 
- Rach vuoi che ti porti a casa? -
al nominare della parola casa nuove lacrime mi rigarono il volto, mentre lui cercava di spiegarsi questo mio comportamento; non avevo più una casa.
- Non preoccuparti per stanotte Rach, dormirai da me, ma ora andiamo che inizia a farsi buio -
Prendemmo un taxi fino a casa sua ed eravamo praticamente arrivati quando inizia ad addormentarmi sulla sua spalla.
- Rach sveglia ci siamo -
Io non risposi, o se lo feci era con un grugnito, poi sentii le sue braccia intorno al mio corpo e in men che non si dica mi stava letteralmente portando di peso in casa. Le sue braccia erano veramente forti, come quelle di un ballerino e sembrava non fare nessuna fatica nel portarmi, così approfittai della situazione.
Entrati in casa si diresse verso quella che presubimilmente era la sua camera e mi lasciò scivolare dolcemente sul letto, stava uscendo quando lo chiamai
- Jesse ti prego resta, non voglio restare sola -
Lo vidi dirigersi verso di me e sdraiarsi al mio fianco; mi rannicchiai vicino al suo petto, premendo il viso nella sua felpa così da inspirarne il profumo.
- Domani ti racconterò tutto -
- Non preoccuparti Rach, lo farai quando sarai pronta -
- Jesse -
- Sì??? -
- Puoi abbracciarmi? -
- Certo Rach -
E così quella notte mi addormentai con Jesse al mio fianco, stretta tra le sue braccia, noncurante di cosa stesse facendo Finn, perché non ero più sola.

CIAO
nuovo capitolo, colpo di scena...:)
Non odiatemi troppo per quello che ho fatto fare a Finn, è solo che proprio non mi va giù l'idea che si ostinino a far rimettere insieme lui e Rachel quando ci sono altri (vedi Jesse) che starebbero sicuramente meglio insieme  a lei.
Detto questo spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Grazie mille a chi recensirà
Stberrylove

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Capitolo 7
*** incubi ***


Rachel
 
Ero in un corridoio buio, con molte porte, iniziai ad aprirle una dopo l'altra, ma la scena era sempre la stessa: Finn e Giselle, insieme.
Alcune stanze erano più luminose, altre più buie, ma c'erano sempre solo loro due, loro che ridevano, che parlavano, che si baciavano.
Provai a scappare e corsi per quelle che mi sembrarono delle ore perseguitata dalla loro voci.
Arrivai in fondo al corridoio che ero in lacrime e vidi che lì c'erano solo due porte, aprii la prima.
Ero entrata in una piccola stanzetta, davanti a me c'era un uomo seduto di spalle, ma non riuscivo a riconoscerlo anche se c'era in lui qualcosa di familiare, poi si girò di scatto; era Finn. Il suo volto non era quello solare del mio ragazzo, era teso, carico di rabbia.
- Rachel, Rachel, Rachel è stata tutta colpa tua, io ho provato a salvare il nostro rapporto, ma sembrava che tu mi remassi contro: arrivavi sempre più tardi da me, mi cacciavi di casa, ma la cosa che mi feriva di più era sapere che con te non c'ero io, ma Jesse- 
Scappai senza aspettare che Finn finisse il suo discorso, non potevo starlo a sentire mentre mi addossava errori non miei. Mi fiondai nell'altra stanza cercando di mettere più distanza possibile tra me e lui, appena entrai mi fu chiaro chi avevo davanti: Giselle. La ragazza non disse niente, iniziò solo a ridere; la sua risata mi distruggeva da dentro, mi colpiva come una lama, una risata come quella che mi erano rivolte quando ero coperta di granita, una risata amara; cercai di uscire, ma la porta era chiusa a chiave, così iniziai ad urlare, finche non divenne tutti buio; pensavo di essere morta, invece mi svegliai di soprassalto urlando.
Jesse era sdraiato vicino a me e si era subito svegliato alle mie urla, la prima cosa che sentii appena sveglia furono le sue braccia che mi stringevano, mentre mi prometteva che sarebbe andato tutto bene.
E io credevo alle sue parole, così mi riaddormentai cullata dalla sua voce; questa volta non c'erano incubi, solo io e Jesse.
La mattina dopo fui svegliata dal tram delle sette che andò a sbattere contro un palo dall'altra parte della strada e fui lieta di avere ancora vicino Jesse. Le persone quando dormono sembrano più giovani, aveva il volto rilassato e un'espressione felice in volto; le labbra appena socchiuse e un piccolo sorriso dipinto sul viso, il suo braccio mi circondava la vita così non mi mossi in modo da non svegliarlo e mi ritrovai a giocare con i suoi ricci. I suoi capelli avevano la forma di dei piccoli cavatappi ed io ero completamente affascinata da come rimbalzavano al movimento della mia mano ricadendo poi leggeri sulla sua fronte. Non mi accorsi che si era svegliato finche non incontrai i suoi occhi.
Mi ero fermata molte volte a pensare a quanto fossero belli gli occhi di Jesse e ora erano lì, fissi nei miei, così inevitabilmente azzurri, ma quasi grigi, così belli che mi ci persi dentro e fui ridestata dal suono della sua voce.
- Rachel come stai, stanotte mi sono spaventato tantissimo, non sapevo cosa fare, mi dispiace sono stato inutile, dovevo proteggerti e non l'ho fatto -
- Jesse non è stata colpa tua, anzi ti devo un favore perché mi hai ospitato stanotte, ma non preoccuparti ora vado in albergo -
- Non ci pensare neanche tu resterai qui con me, ho altre due camere da letto e lo spazio non mi manca -
 - Perché fai tutto questo per me? Mi hai raccolto a Central Park, mi hai ospitato a casa tua, tutto senza voler sapere il motivo per cui mi trovo in questa situazione -
- Rachel io ti conosco bene e so che parlerai con me, ma solo quando sarai pronta, fino ad allora io aspetterò e non ho intenzione di lasciarti dormire in un hotel in periferia. Quindi stamattina mentre tu sei alla nyada io vado a prendere le tue cose al tuo appartamento, poi oggi pomeriggio ci troviamo qui alle tre così da andare alle prove in teatro assieme, ok? -
- Tu faresti tutto questo per me? -
- Rach non stavo scherzando quando ti ho detto che avrei fatto avverare i tuoi sogni -
Si fece dare le chiavi del mio appartamento e uscì di casa, io realizzai troppo tardi che ci avrebbe trovato Finn, e forse anche Giselle.

CIAO
ecco qui un nuovo capitolo
spero tanto vi piaccia :)
stberrylove

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Capitolo 8
*** scontro ***



 Rachel
 
Uscii di corsa di casa dirigendomi come una forsennata verso il mio appartamento, non avevo calcolato un faccia a faccia tra Finn e Jesse.
L'ultima cosa che volevo vedere erano i due ragazzi fronteggiarsi.
Quando arrivai sul pianerottolo vidi che la porta era aperta e si potevano sentire rumori provenire da dentro, aprii la porta giusto in tempo per vedere un Finn completamente ubriaco che alzava una bottiglia di vodka nella direzione di Jesse. In quel momento non pensai a nulla, tranne il fatto che non volevo che Jesse si facesse del male per colpa mia e mi buttai tra di loro, vidi negli occhi di Finn riaccendersi la ragione, ma solo per poco. Poi si rivolse a me urlando
- Vedo che mi hai rimpiazzato in fretta, ma ora lo porti anche a casa, sei proprio una put… -
Non fece in tempo a finire la frase perché Jesse lo colpi con un pugno in pieno viso, solo allora mi lasciai travolgere dai singhiozzi mentre mi accasciavo per terra. Forse aveva ragione Finn, mi ero già innamorata di nuovo? Ero davvero così bisognosa di affetto?  Jesse mi prese di peso e mi portò in camera dove mi lasciò sul letto mentre lui preparava una valigia con le mie cose. Dopo appena mezz'ora aveva finito
- Rach io qui ho fatto, se ho dimenticato qualcosa tornerò a prenderlo, ora è meglio se andiamo -
Mi prese per mano, trascinando con l'altra  un grosso trolley rosa, avevo già la mano sulla maniglia della porta quando sentii che qualcuno la stava aprendo dall'esterno, mi allontanai di scatto pochi secondi prima che Giselle entrasse, io la aggredii con una forza che non credevo di avere
- Tu sei solo una troia, come hai potuto portarmi via anche Finn, non ti bastava avermi rubato già Jesse? Perché devi sempre portarmi via tutto ciò che ho di buono? Io ti odio -
- Be' allora l'odio è reciproco -
Stavo per colpirla quando sentii due braccia che mi stringevano forte
- Rach non ne vale la pena -
In quel momento la mia antagonista tornò all'attacco
- Ma che scena commovente, la vecchia copia che si riuscisce -
Jesse era teso come una corsa di violino
- Giselle non provocarmi, io non picchio le ragazze -
Con un guizzo mi liberai dalla salda presa di Jesse, urlando 
- Io invece sì -
Colpii la ragazza sul labbro, spaccandoglielo e poi corsi verso la porta seguita a ruota da Jesse, lasciandola stesa sanguinante vicino al suo Finn.
Quando arrivammo a casa non avevo più lacrime da piangere e mi rannicchiai sul letto; Jesse arrivò poco dopo e iniziò ad accarezzarmi i capelli
- Come stai Rach? Va un po' meglio? -
- Sì grazie -
- Dovresti riposare un po' -
- D'accordo, ma prima mi puoi cantare una canzone -
- Quale? -
- Sono sempre rimasta stregata dalla tua interpretazione di Bohemian Rapsody -
Senza aggiungere altro lui iniziò a cantare
 
Is this the real life?
Is this just fantasy?
 
 
Sentii solo i primi due versi prima di cadere tra le braccia di Morfeo, ma sentii Jesse che mi diceva 
 - Tu non mi hai perso Rach, io sono ancora tuo -
E per la seconda volta nello stesso giorno mi addormentai sul quel letto aconosciuto, e Jesse era al mio fianco.

CIAO
questo capitolo è un po' più corto, mi spiace, ma prometto che domani vi ricompenserò con un capitolo lunghissimo:)
beh allora l'incontro non è andato tanto bene (com'era prevedibile)
spero vi piaccia
stberrylove

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Capitolo 9
*** confessioni ***



Rachel
 
 La mattina dopo quando mi svegliai Jesse non era accanto a me, non c'erano la sue braccia a proteggermi, non c'era il suo profumo a inebriarmi,a soprattutto non c'era il suo respiro lento e regolare a tranquillizzarmi. Dovevo avere un'espressione davvero sconvolta in volto perché quando entrò nella stanza posò il vassoio della colazione sulla libreria e corse ad abbracciarmi
- Rach è successo qualcosa? Ho fatto qualcosa di sbagliato? -
- No Jesse, tu non hai fatto nulla di sbagliato, è solo che quando mi sono svegliata stamattina tu non eri accanto a me e io ho avuto paura di essere di nuovo abbandonata a me stessa -
- Rach io ti avevo promesso che non ti avrei abbandonato e non ho nessuna intenzione di farlo adesso. Ora mangia qualcosa -
Presi uno dei pancake appena sfornati e iniziai a mangiarlo avidamente, non avevo mai avuto nessuno che li preparasse per me, non avevo mai avuto nessuno che mi avesse portato la colazione a letto
- Jesse credo di doverti raccontare come sono andate le cose, ma devi promettermi di non interrompermi. La sera del giorno in cui abbiamo iniziato le prove io ho preferito non fermarmi con tutto il cast a mangiare, ma ho deciso di andare a casa da Finn. Sono entrata con le mie chiavi in modo da fargli una sorpresa e quando non l'ho visto in sala ho pensato che probabilmente stava dormendo, ma come hai potuto capire le cose non sono andate così -
- Rach mi dispiace tanto -
- A me no, non amavo più Finn da un po' quindi non sono tanto ferita nei sentimenti quanto più nell'orgoglio. Per l'ennesima volta sono stata scartata, qualcun altro ha preso il mio posto. Possibile che io sia così insopportabile da restare sempre sola? -
- Rach non dire sciocchezze, tu non sei sola -
- Eppure sembra che tutti trovino qualcuno da amare, mentre io sono destinata a vedermi portarmi via i ragazzi che amo. Sono destinata a morire sola, probabilmente tra qualche anno inizierò a portare dei gatti randagi a casa per farmi compagnia -
- Allora siamo in due a essere -
Non capivo a cosa si riferisse
- Accogli gatti randagi in casa tua?-
da quel che mi ricordavo non amava gli animali
- Veramente mi riferivo all'essere sfortunati in amore-
- Hai una ragazza qui a New York? -
Dalla mia voce traspariva un po' di tristezza, quanto ero stata stupida a credere che un ragazzo come Jesse non avesse trovato nessuno. Qualsiasi persona si sarebbe messa insieme a lui, nessuna ragazza sana di mente lo avrebbe rifiutato, io purtroppo non ero tra queste
- Stavo parlando, di te, di noi due come coppia; ogni volta che stavamo insieme il destino trovava un modo per dividerci -  
Sentivo il cuore già più leggero, ma c'era un'ultima cosa che dovevo confessare
- Jesse in realtà io quel giorno sono andata via prima perché non avevo il coraggio di parlarti, perché io durante quel bacio ero me stessa e non il personaggio che interpretavo, perché non sono riuscita a controllarmi, perché io mi sono fatta coinvolgere  mentre per te era solo recitazione, perché io credo di amarti -
Non vidi il suo viso incupirai come avevo pensato, non lo vidi uscire dalla stanza come mi ero immaginata, non lo vidi cercare scuse e motivi sul perché noi due funzionassimo meglio come amici che come fidanzati, non lo vidi fare niente di tutto questo; sentii solo la sua mano stringere la mia
- Rach io ti amo, ti ho amata fin da quando ti ho sentita cantare la prima volta, ti ho amata per i tuoi prego, ma soprattutto per i tuoi difetti che ti rendono unica e continuerò ad amarti per sempre qualsiasi cosa accada. Non puoi immaginare quante volte io abbia sognato che tu confessavi il Kol amore per te, ho perso il conto di quante volte ho pregato che accadesse tutto ciò ed ora che sta accadendo non mi sembra vero, e forse tra poco rendendomi conto che questo è solo un sogno.  Ma se questa è la realtà, per quanto ammetterlo mi faccia male, tu ora non sei pronta a iniziare una nuova storia; io ti aspetterò -
Cosa potevo chiedere di più che un ragazzo così. Un ragazzo simile a me, bello, gentile. Un ragazzo che mi amava.
- Davvero faresti questo per me? -
- Lo sto già facendo, ti sto aspettando da sempre. Forse hai perso Finn, ma il mio cuore è sempre stato tuo e lo sarà per sempre-
Non feci in tempo a rispondere.
Le sue labbra si posarono delicate sulle mie, in bacio breve, dolce, come quelli dei bambini quando le labbra si sfiorano appena.
Un bacio che non dava inizio ad una storia, ma che era una promessa, la promessa che al momento giusto ci sarebbe stata un'altra possibilità per il nostro amore; per me e per Jesse.

CIAO
mi scuso per il ritardo, ma ora che finalmente sono riuscita a pubblicare il capitolo spero mi perdonerete:)
finalmente Jesse e Rachel confessano i loro sentimenti
spero vi piaccia
stberrylove

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Capitolo 10
*** ritorno al passato ***



Rachel
 
 Erano ormai passati parecchi mesi da quando io e Finn ci eravamo lasciati, lui era tornato a Lima insieme a Giselle, mentre io ora condividevo il mio appartamento, decisamente troppo grande per una sola persona, con Santana, da poco trasferitasi a NY. I primi mesi di scuola erano passati in fretta tra le prove del musical e le uscite con gli amici, e ormai le vacanze di Natale erano vicine.
Io, Jesse e San eravamo diventati inseparabili, ormai eravamo indispensabili gli uni agli altri.
Tutte le mattine Jesse passava a prendermi sotto casa e mi accompagnava alla nyada, e quello non era un giorno diverso dagli altri perciò alle otto in punto lo trovai sotto casa mia. Ormai mi stavo abituando alla sua presenza come amico, visto che per un po' nn creammo potuto essere più che questo.
- Ciao Rach tutto bene oggi? -
- Il solito - risposi annoiata mentre cercavo il mio telefono in borsa. Sul display troneggiava la scritta UN NUOVO MESSAGGIO
Aprii con indifferenza l'sms appena arrivato
 
Salve ragazzi delle new directions, tanti di voi ormai si sono trasferiti in una nuova città, ma potremmo reincontrarci in occasione di una gara tra tutti i glee club che negli ultimi dieci anni hanno vinto le nazionali.
Fatemi sapere
Schue
 
Dopo più di un quarto d'ora di silenzio Jesse iniziò a preoccuparsi 
- Rach chi era? -
- Schue -
Vidi il suo volto irrigidirsi, sapevo che in tutto quel tempi aveva cercato di proteggermi dal passato e da Finn e sapevo anche quanto un mio ritorno, sebbene temporaneo, a Lima avrebbe di nuovo scombussolato la nostra vita, o meglio la mia
- Cosa voleva? -
- Riunire le ND -
- Non sei obbligata -
- Sì che lo sono. Non hanno speranza senza di me e tu lo sai meglio di chiunque altro -
Cercai di convincere anche me stessa con quella frase, speravo di riuscire a trovare una scusa per non tornare, ma allo stesso tempo sapevo di dover lo fare per i miei compagni del liceo
- Rach non andare, tornerai di nuovo distrutta -
sentivo la rabbia crescere dentro di me; ero stufa di essere trattata come una ragazzina troppo fragile per il mondo in cui si trova, non ci sarebbe sempre stato qualcuno a proteggermi, prima o poi avrei dovuto imparare a prendere le mie scelte in modo indipendente
- Non dirmi cosa devo o non devo fare, perché non ne hai nessun diritto. La mia scelta eri stato tu, ma hai deciso che non era nè il momento né il luogo adatto per il nostro amore senza neanche consultarmi, per cui non vedo perché ora dovrei darti ascolto -
la frasi uscì dalle mie labbra con molta più rabbia di quanta me ne aspettavo. Vidi il volto di Jesse teso, ma non sembrava arrabbiato, piuttosto sembrava deluso, deluso dal fatto che mi aveva ferita, mi aveva mandata su tutte le furie, quando il suo unico obiettivo era farmi star bene. E io questo lo sapevo, potevo leggerglielo in volto
- Hai ragione Rach, io non sono nessuno per te, fai ciò che ritieni giusto, ma sappi che se dovesse accadere qualcosa non raccoglierò di nuovo i cocci del tuo cuore infranto; spero che tu possa davvero essere felice con Finn, perché è di lui che parliamo vero? Quando pensi a Lima pensi a lui-
- Jon parlarmi di lui, non c'entra nulla. Il problema sei tu che anche dopo dei mesi da quando ti ho detto che ti amo non ti decidi a fare il primo passo. Il problema è che sei troppo codardo e spaventato per mettermi insieme a te; non sono io quella che non è pronta per una relazione, sei tu-
- Rach, io...-
Sentii a malapena il mil nome perché stavo già correndo verso l'entrata della Nyada con gli occhi pieni di lacrime. Era stato il primo vero litigio da quando ci eravamo rincontrati a New York, ma quello che faceva più male era sapere che ero stata io a causarlo, era stato il mio vecchio Glee club e probabilmente anche la paura di rivedere Finn. 
Mancavano pochi giorni a Natale per cui non avrei dovuto aspettare molto per partire; quando arrivai a casa San era già lì. Prima di dirigermi in camera le rivolsi soli poche parole con una freddezza che non mi apparteneva
- Domattina compriamo i biglietti per tornare a Lima -
Avevo deciso di affrontare il mio passato, ma mi sentivo già sola perché Jesse non era al mio fianco.

CIAO
nuovo capitolo:)
cosa succederà a Lima???
vi tengo sulle spine...
stberrylove

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Capitolo 11
*** di nuovo a casa ***


Rachel
 
 Erano passati tre giorni dalla lite con Jesse e io e Santana eravamo in viaggio.
Arrivammo a Lima che erano già le dieci del mattino e ci dirigemmo direttamente al MK, prima mi fossi diretta là prima avrei affrontato gli ostacoli che mi si paravano davanti.
Quando io e San entrammo in aula canto erano già quasi tutti lì. La prima a venirci incontro fu Brittany, lei e San si erano lasciate quando la latina era partita per NY, ma erano rimaste comunque molto amiche. La bionda aveva da poco aperto una scuola di danza a Lima insieme a Mike che invece era sposato con Tina. La ragazza ci abbracciò allegra, e io potevo vedere la luce riaccendersi negli occhi di Santana; sapevo che l'aveva lasciata per non farle patire la lontananza, ma in realtà la amava ancora. Avrei dovuto parlarle, magari riuscivo a fare qualcosa di buono per una volta. 
Passai in rassegna il resto dell'aula canto, non era cambiata, se non per il atto che ora era mezza vuota.
Artie non era potuto venire perché era andato in Europa a cercare una cura per la sua malattia, mentre Sam e Mercedes ci avrebbero raggiunti nei giorni successivi. Subito dopo Brittany venne ad abbracciarmi Quinn, era una delle poche con cui mi ero tenuta in contatto dopo il diploma e da quando si era fidanzata con Puck ci sentivamo ancora più spesso, quei due erano fatti uno per l'altra.
Li avevo aiutati a mettersi in contatto con Shelby, così che potessero vedere di più Beth, ed ero finita per diventare  la migliore amica di Quinn
- Ciao Rachel - 
- Ciao Quinn, dov'è Puck? -
- L'ho lasciato fuori a parcheggiare la macchina, tu a NY tutto bene, hai incontrato qualcuno del glee? -
- Beh c'è Kurt che sta lavorando per Marc Jacobs, mentre Blaine cerca di sfondare a Broadway, Come sai San studia legge e poi...-
- E poi?!? - chiese piena di curiosità
- E poi ho reincontrato Jesse -
- Jesse??? Oh mio Dio quel Jesse, tu..., lui...-
- Lui è solo la mia co-star per Wicked -
- Ne sei sicura? -
io non risposi abbassando lo sguardo sulle punte dei miei piedi
- Ti piace, ti piace, ti piace - ormai l'avevo persa, quando iniziava a saltellare come una fangirl impazzita battendo le mani non era mai un buon segno - Io e te stasera faremo un bel discorsetto. Ci vediamo alle sette e mezza al Bel Grissino e porto anche Puck -
Perfetto quella sera avrei dovuto affrontare un interrogatorio da parte di una delle mia migliori amiche e le urla del mio migliore amico iperprotettivo.
Le ore passarono in fretta, quasi troppo e la cena si avvicinava sempre di più; quel pomeriggio non provammo perché Shue e Finn, che insegnava lì educazione fisica, erano al consiglio docenti, ma parlammo del più e del meno fino alle sette di sera quando venni trascinata fuori a forza da una Quinn super eccitata e molto, molto curiosa circa i dettagli della mia vita privata.
In pochi minuti raggiungemmo il Bel Grissino e lì incontrammo Puck che ci stava aspettando. Salutò Quinn con un bacio veloce e poi si diresse verso di me per farmi poi volteggiare in aria tenendomi stretta in un abbraccio. Vidi Quinn ridacchiare prima di dire rivolta al suo ragazzo - Hey, devo essere gelosa? -
- Certo! Lei è la mia sexy principessina ebreo-americana, tu sei solo la mia noiosa fidanzata rompiscatole, e poi ti vedo tutti i giorni, mentre è una vita che non vedo la brunetta quaggiù -
Misi su un broncio da finta offesa per il commento chiaramente mirato alla mia scarsa altezza
- Non sono piccola, è il mondo che è troppo grande -
Quinn si intromise in quel ridicolo battibecco che portavano avanti
- Mi dispiace tesoro, ma credo che lei non ricambi i tuoi sentimenti, per quanto siano solo platonici. Pare abbia incontrato qualcuno a NY -
- Cosa? Rachel è vero? Lo conosco? Giuro che gli spacco la faccia se ti fa soffrire -
- Noah calmo entriamo che vi racconto -
Quando ci sedemmo al tavolo iniziò il mio interrogatorio condotto da una Quinn assai maliziosa e da un Noah piuttosto geloso e preoccupato.
- Allora Rachel perché non dici anche a Puck chi è il misterioso ragazzo -
- Ehm… beh… mi sono imbattuta in questa vecchia conoscenza perché è il mio partner nel musical a cui prendo parte. Ho reincontrato Jesse -
Noah mi rispose quasi con un ringhio
- Jesse St.Fuck?!? -
- Sì, e non chiamarlo così, non è carino da parte tua -
- Rachel stai scherzando vero? È stato forse carino da parte sua tirarti delle uova? Io gli spacco la faccia! -
A quel punto intervenne Quinn che aveva un effetto quasi calmante sul suo ragazzo
- Senti amore è meglio se vai a casa così raffreddi i tuoi bollenti spiriti. Io ti raggiungo dopo -
Rivolsi un sorriso di ringraziamento alla bionda che sedeva al mio fianco sollevata di non dover trattenere gli istinti omicidi del mio migliore amico.
Chiacchierammo del più e del meno per tutta alla cena fino a che non arrivò la domanda che speravo di riuscire ad evitare
- Rach ti sei innamorata di nuovo di lui? -
Non risposi limitandomi ad osservare il mio piatto ormai vuoto
- Rachel io non ti sto giudicando. Lui sarebbe il ragazzo perfetto per te, praticamente il tuo alter ego maschile, se non fosse per il fatto che lui passerebbe sopra tutto e tutti per raggiungere i  obiettivi.
Promettimi che non farai sciocchezze, non voglio vederti soffrire ancora -
- Non preoccuparti, non ho intenzione di chiamarti di nuovo nel cuore della notte per un cuore infranto -
- Sono felice di sentirtelo dire e sappi che appoggerò ogni tua scelta e col tempo lo farà anche Puck -
Abbracciai la mia amica, lasciandomi cullare in quell'abbraccio che mi stava restituendo la tranquillità persa a causa del litigio con Noah 
Le sorrisi - Ora andiamo a casa o il tuo ragazzo ci darà per disperse -
Sapere che qualcuno appoggiava il mio amore per Jesse mi aveva restituito la giusta carica.

CIAO
eccomi qua con Rachel e Santana finalmente a Lima, questo capitolo, beh che dire, è un capitolo di passaggio. mi è servito per far evolvere un po' le cose; e poi un po' di Faberry non fa mai male. <3
a presto
Stberrylove

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Capitolo 12
*** distrutta ***


Rachel
 
 Il giorno seguente ci trovammo in aula canto verso le sei quando fuori era già buio. Quella sera non avremmo provato, ma definito la scaletta per la gara; e naturalmente avevo già qualche idea per il mio assolo. Escludendo Mr. Schue l'ultimo ad arrivare fu Finn e non era solo. Quando entrò nella stanza sentii solo Brittany esclamare - Hey Rachel non sapevo avessi una gemella -
Inizialmente pensai fosse una frase senza senso dovuta al solito fare infantile e scherzoso della mia amica, ma quando mi voltai rimasi a senza parole: al fianco di Finn, che stringeva la sua mano, c'era una ragazza, e ci assomigliavamo come due gocce d'acqua. Anche lei aveva lunghi capelli castani e una frangetta che le ricadeva sbarazzina sugli occhi, coprendone buona parte; era bassina e minuta proprio come me, ma la somiglianza più grande era nell'abbigliamento: maglione colorato, gonna a pieghe e calze al ginocchio; quei vestiti che un tempo portavo anch'io, ma che ora avevo abbandonato. Non salutai nè Finn nè tanto meno la nuova arrivata. Odiavo il fatto che San non fosse lì, mi aveva detto che sarebbe arrivata dopo perché doveva prima risolvere alcune cose che aveva lasciato incompiute a Lima e, sapendo che centrava la sua famiglia, non avevo detto nulla in contrario, ma ora rimpiangevo di non averla supplicata a rimanere. L'arrivo di Shue si faceva attendere mentre io sentivo un peso sempre più grande opprimermi. Dopo un quarto d'ora stavo per esplodere e così corsi fuori dalla scuola. Le lacrime scendevano sul mio volto apparentemente senza motivo e neanche io sapevo spiegarmi perché stessi piangendo. Mi sentivo umiliata perché ero stata sostituita così in fretta, perché avevo capito quanto tutti quegli anni insieme a Finn non fossero significati nulla per lui, mentre io l'avevo amato; perché avevo capito che lui mi tradiva non perché amasse un'altra donna, ma solo per ferirmi, solo perché non mi amava più, ma non aveva il coraggio di dirmelo. Mi sentivo inutile e iniziavo a chiedermi se dopo la mia morte qualcuno avrebbe mai sentito la mia mancanza, San aveva i suoi studi e un mondo di amici all'università, Kurt aveva Blaine, Jesse  aveva detto di amarmi, ma non era ancora pronto a fare il primo passo, e se non fosse mai stato pronto a farlo?
Mentre questi pensieri si affollavano nella mia mente e la testa sembrava voler esplodere continuai a correre praticamente alla cieca perché la mia vista era offuscata dalle lacrime, mi accorsi di essere arrivata in strada troppo tardi, quando vidi due fari venire contro di me.
Poi l'urto.
Sentii delle urla e riuscii a vedere Jesse e San che scendevano dalla macchina.
Li sentii piangere e urlare e volevo rassicurarli, ma non ci riuscivo.
Jesse era chino sopra di me e piangeva mentre qualcuno chiamava l'ambulanza
- Rach non lasciarmi io non sono nessuno senza di te, la mia vita non ha senso senza di te, io ti amo -
Avrei voluto abbracciarlo, dirgli che lo amavo anch'io, baciarlo, ma soprattutto farlo smettere di piangere perché quelle rare volte che lo vedevo così il mio cuore si fermava; ma non riuscivo a fare niente di ciò, ero imprigionata nel mio corpo, immobile.
Vidi le luci dell'ambulanza in lontananza; poi più niente.
Buio.
Ma la cosa più atroce era non sapere cosa mi aspettava ora. 
Mi assalì la paura di perdere per sempre la persone che amavo.
Ero a pezzi.
Distrutta.

CIAO
ecco il colpo di scena che vi avevo promesso.
non odiatemi, mi odio già abbastanza per aver fatto investire Rachel , e poi proprio da Jesse e Santana!!!
spero di avervi incuriositi
Stberrylove

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Capitolo 13
*** lacrime e rabbia ***




Jesse
 
Lei era lì stesa davanti a me, il suo corpo immobile, e stava andando via da me, dove nessuno l'avrebbe mai potuta raggiungere; stava morendo e io non potevo fare nulla.
La tenevo stretta tra le braccia, come per tenerla ancorata a questo mondo; lì in quella strada con i due fari della macchina a poco più di dieci centimetri dal viso. Anche quando arrivarono i medici non volevo lasciarla andare, ma venni trascinato via a forza da alcune persone che si erano fermate ad aiutare, in modo che la potessero caricare sull'ambulanza.
Io e San fummo accompagnati all'ospedale da un poliziotto che aveva casualmente assistito alla scena e ci aveva assicurato che non saremmo stati accusati di nulla dato che Rach si era praticamente gettata sotto la nostra macchina.
Non sapevo cosa dire, se fosse morta non avrei saputo che fare, la condanna sarebbe stata la cosa migliore.
Le lacrime riuscirono a tenere occupata la mia mente per qualche minuto, poi quando riacquistai un minimo di lucidità inizió il mio incubo.
La prima constatazione fu questa:
Ho ucciso l'amore della mia vita.
Subito dopo però una domanda:
Perché correva in lacrime in mezzo ad una strada? Cos'era successo?
Sapevo bene quanto poteva essere fragile, ma  di una cosa ero assolutamente sicuro: non si sarebbe mai uccisa di proposito, non ci avrebbe abbandonati così; quello egoista ero io, non lei.
Fui riportato alla cruda realtà dal pianto di Santana e dalla voce del guidatore che ci diceva di scendere perché eravamo all'ospedale.
Ringraziai frettolosamente l'uomo prima di dirigermi verso l'ingresso quasi di corsa trascinandomi dietro la latina. Un medico ci accolse all'interno dell'edificio spiegandoci che apparentemente Rach non aveva subito danni gravi ed era sveglia, ma l'avrebbero comunque tenuta alcuni giorni in ospedale.
Io entrai per primo in una stanza di un bianco immacolato e accecante, quasi non appartenesse a questo mondo, e lei era sdraiata in un letto decisamente troppo grande per la sua stazza minuta.
Mi sedetti per terra di fianco al suo letto in modo da poterla vedere agevolmente in viso. L'unica cosa che riuscii a dire fu 
- Mi dispiace -
La sua vice era flebile, ma sicura
- Jesse non è stata colpa tua, stavo correndo e non ho visto la strada -
- E invece è stata colpa mia, ti ho investito, ma soprattutto ti ho abbandonato quando più avevi bisogno di me. Avrei dovuto approvare la tua scelta di tornare a Lima e avrei dovuto sostenerti venendo con te, ma avevo paura di perderti, avevo paura che avresti preferito Lima e il Glee a me -
- Jesse sei uno stupido, la mia scelta sei tu. E ora smetti di piangere, stai bagnando il lenzuolo -
In quel momento il mio volto si distese in un sorriso, quella ragazza era magica per me.
- Rach io non saprei cosa fare senza di te -
- Neanch'io. Ah, poi prima mentre eravamo in strada non riuscivo a parlare, ma ora posso…
Ti amo anch'io stupido -
Dopo quelle parole così dolci e appena sussurrate sentii la sua mano diventare improvvisamente molle, come senza vita. Nel giro di pochi secondi i macchinari intorno a me iniziarono a suonare e fui portato fuori dalla stanza da alcuni infermieri.
Stavo seduto sulla sedia in sala d'aspetto con fare freddo e apatico, come se il comportarmi così mi avrebbe protetto in qualche modo. Non mi mossi ne feci nulla fino a quando mi accorsi che Santana di fianco a me continuava a piangere. Mi avvicinai a lei cercando di calmarla, ma trovandomi bel presto a combattere anch'io contro le lacrime che uscivano prepotenti dai miei occhi.
- San io la amo -
 - Lo so Jesse e lo sa anche lei. Non ci abbandonerà, lei è più forte di quanto pensiamo -
Quella sera raccontammo tutte le cose più belle e divertenti della nostra piccola stella di Broadway tra lacrime e risate. 
Dopo alcune ore ci addormentammo appoggiati l'uno all'altra per darci forza; sperando che il sole e il nuovo giorno portassero buone notizie.

CIAO
beh vi faccio soffrire ancora un po', ma dal prossimo capitolo sarà tutto più chiaro;)
sarei felive se mi lasciaste una recensioncina;)
grazie 
stberrylove

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Capitolo 14
*** senza memoria ***


 Rachel
 
Mi svegliai in un ospedale, ma non mi ricordavo perché ero lì, ne tanto meno come ci ero arrivata.
La stanza era grande e fastidiosamente luminosa, avevo molti tubicini attaccati alla braccia, ma anche in quel caso non me ne ricordavo il motivo.
Sul comodino vidi un portafoglio; all'interno conteneva alcuni documenti intestati ad una certa Rachel Berry, non sapevo se ero io, non ricordavo il mio volto, forse era così che mi chiamavo. Afferrai istintivamente l'Iphone che era appoggiato lì di fianco e inizia a scorrere i messaggi, tutti inviati dalla stessa Rachel, a quel punto ero convinta che quella fosse la mia identità, la maggior parte dei quali erano indirizzati a due persone: una certa San e un ragazzo Jesse.
Curiosando tra le foto ne trovai una in cui ero con altri due ragazzi, probabilmente loro. La ragazza era mulatta e aveva lunghissimi capelli neri che scendevano a contornarle le spalle e il suo fisico perfetto; invece il ragazzo che in quella foto era abbracciato a me aveva un sorriso brillante e dei ricci marroni, ma soprattutto due occhi azzurrissimi e profondi come il cielo più limpido.
Poco a poco guardai tutte le foto, la maggior parte delle quali erano con il ragazzo moro: in alcune ci trovavamo sotto dei cartelloni che portavano la scritta Broadway, in un'altra sotto un cartellone con i nostri nomi e poi la scritta Wicked, ma cos'era Wicked? Sapevo di aver già sentito quel nome, avevo avuto a che fare con quel nome, eppure non mi tornava alla mente alcun ricordo.
Fui colpita da una foto più di tutte, mi era stata mandata con un sms da Santana e raffigurava me e Jesse, eravamo in un parco al tramonto e lui mi teneva per le braccia girando su stesso e facendomi volteggiare in aria, quelle foto dove di solito il padre fa volteggiare il bambino in aria come fosse un aereo; insieme alla foto c'era un commento della latina "awww, ma come siete coccolosi, fatti apposta l'uno per l'altra "
Ora ero ancora più confusa, quindi io e Jesse stavamo insieme? Ero fidanzata? Come avrei potuto essere fidanzata e non ricordarmi di esserlo?
Mentre mi tormentavo con queste domande cercando inutilmente di ricordare qualcosa entrò il dottore accompagnato da due persone che avevo capito essere importanti nella mia vita.
- Ciao Rachel questi due ragazzi sono qui per aiutarti a ricordare, ora vi lascio soli -
Detto questo l'uomo uscì. Mi sentivo un po' a disagio, sapevo che erano due persone che avrei dovuto conoscere, ma più mi sforzavo di ricordare più tutto era offuscato.
Mi feci coraggio prima di parlare
- Voi siete Jesse e San? - chiesi con un filo di voce. Appena sufficiente perché mi udissero.
Il ragazzo si avvicinò di più, e si sedette sul bordo del letto, aveva gli occhi rossi e le occhiaie a causa delle lacrime, si vedeva che aveva pianto. Ero io la causa? Beh dopo tutto mi trovavo in una stanza d'ospedale, magari ero stata vittima di un incidente...
- Come te lo ricordi Rach? Ti ricordi i nostri nomi? - rimasi un momento incantata dal quel nomignolo così bello e personale con cui mi aveva chiamato, evidentemente ci conoscevamo molto bene.
- Mi dispiace, ma non me lo ricordo, ho letto i nomi dai messaggi del telefono -
Subito pensai ci fosse rimasto male, ma non ricominciò a piangere, anzi si limitò a dire
- Allora troveremo un modo per fartelo ricordare ; ora vado ad avvisare i tuoi papà che sei sveglia - e uscì dalla stanza.
Rimasi sola con la ragazza che fino a quel momento non aveva parlato
- San sarebbe il diminutivo per? Sai in tutte le foto c'è scritto San, ma ho pensato che probabilmente era un soprannome e non il tuo vero nome  -
- Santana -
- Ok ti dispiace se ti chiamo San? -
- Per niente, speravo continuassi a farlo -
- Cosa intendeva Jesse quando ha detto padri? -
- Rachel tu sei stata cresciuta da due padri gay... -
Rimasi un'attimo spiazzata da questa rivelazione prima di continuare
- San, da quel che ho capito io e te eravamo buone amiche, posso farti alcune domande? -
- Certo chiedi pure -
- Beh, dove abito? -
- Allora questa è facile; abiti a NY e dividi l'appartamento con me, frequenti la Nyada, una delle migliori scuole di arte, e lavori come attrice e cantante a Broadway -
- Non è possibile io non canto -
In quel momento entrò di nuovo Jesse
- Non dire sciocchezze Rach, tu hai una voce incredibile che farebbe invidia ad un angelo, mi ricordo ancora che la prima volta che ti ho sentita cantare sono rimasto incantato -
Il medico entrò nella stanza dopo qualche minuto
- Bene Rachel puoi tornare a casa già oggi sempre che ci sia qualcuno che può occuparsi di te -
- Ce ne occuperemo noi dottore, grazie di tutto - aggiunse la mia amica affrettandosi a raccogliere le mia poche cose.

CIAO
allora la nostra rachel ha perso la memoria...cosa succederà??
lo saprete domani:)
recensite
baci
stberrylove

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Capitolo 15
*** Note dell'autore ***


Ciao mi spiace ma questo non è un nuovo capitolo______________aggiornerò appena il mio amato wi-fi me lo permetterà__________spero già domani_______ baci_____stberrylove

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Capitolo 16
*** un nuovo inizio ***


Rachel
 
Jesse e Santana si trasferirono a casa mia per potermi aiutare meglio, dato che i miei padri erano in viaggio. Da quel che avevo capito andavano spesso via per lavoro, quindi mi ero praticamente cresciuta da sola.  Appena arrivati Jesse uscì per andare a fare la spesa e io fui grata di rimanere di nuovo sola con la ragazza in modo da finire le domande. Volevo capire al meglio come era la mia vita.
- San potresti chiarirmi ancora alcune cose -
Sorrise annuendomi
- Allora, tu hai detto che viviamo a NY, allora perché siamo qui? -
- Prima ti ho detto che tu canti benissimo, ma non ti ho detto che al liceo eri la leader di un gruppo di canto, le ND; siamo qui per una gara tra i glee club che hanno vinto almeno una volta -
- Anche tu canti? -
- Sì e anche Jesse, ma lui in un'altra squadra -
Cercai di chiarirmi le idee
- Quindi ho conosciuto te al liceo, mentre Jesse a NY -
- Non è andata proprio così.
Io e te ci siamo odiate per tutto il liceo e siamo diventate amiche solo negli ultimi mesi, non era niente di personale, solo che dovevo interpretare la parte della cheerleader stronza, mentre tu eri la tipica sfigatella, insomma eri un obiettivo facile. Tra te e Jesse le cose sono più complesse. La sua coach era la tua vera madre che gli aveva chiesto di essere tuo amico per riavvicinarsi a te e l'aveva fatto trasferire alla tua scuola, il problema è stato che entrambi vi siete innamorati l'uno dell'altra più profondamente di quanto credevate possibile e quando Shelby…-
- Shelby? -
- Tua madre, gli ha imposto di tornare dal suo vecchio team si sono spezzati entrambi i vostri cuori -
- Non abbiamo almeno provato a far durare la nostra storia? -
- I suoi compagni di squadra credevano che non fosse completamente leale verso di loro, che ti amasse ancora, così ti hanno attirato in un parcheggio e ti hanno lanciato delle uova; e lo ha fatto anche lui per provare la sua fedeltà alla squadra -
Rimasi in silenzio alcuni secondi cercando di elaborare ciò che mi era stato detto, se le cose erano andate così dovevo essere furiosa con Jesse, ma allora perché eravamo amici?
- Io e Jesse ci siamo chiariti? -
- Sì, vi siete incontrati a NY e avete deciso di lasciare il passato alle spalle, così è diventato il tuo migliore amico, oltre alla tua co-star nel musical -
- Quindi io e Jesse non stiamo insieme? - chiesi con un briciolo di amarezza
- Quando tu hai reincontrato Jesse a NY non eri single, eri fidanzata con Finn; quando Finn ti ha tradito Jesse ti ha ospitato e ti sei di nuovo innamorata si lui -
 - Ma lui non ricambia, vero? -
- Ti ha confessato di amarti anche lui, ma tu in quel momento non eri pronta ad iniziare una nuova storia, così ti ha promesso di aspettarti fino a quando non saresti stata meglio -
Alla fine del racconto avevo gli occhi pieni di lacrime
- Rachel ho detto qualcosa di male? -
- No è solo che non sapevo si avere delle persone che tenessero così tanto a me -
In quel momento entrò Jesse e San ci lasciò soli andando in cucina a mettere via la spesa
- Rach come stai? -
Non risposi, limitandomi a guardarlo negli occhi, i suoi occhi erano così azzurri, e poi lo abbracciai sospirando un misero "grazie" mentre ero stretta tra le sue braccia. Mangiammo una pizza e mi spiegarono che ero vegana, scelta insolita da parte mia; chi avrebbe mai rinunciato al bacon?
Comunque dopo la pizza San andò a dormire, mentre io e Jesse rimanemmo a guardare un po' di tv.
- Film? - chiesi allegramente 
- Ho qualcosa di meglio - mi rispose mentre si vedevano già le prime immagini di una registrazione.
La scena era registrata in un auditorium e la prima cosa che mi colpì fu scorgere Jesse in platea, ma non era lui che dovevamo vedere cantare? Ad un certo punto il brusio in sala si zittì ed entrò dal fondo una persona, probabilmente era chi cantava. Rimase nell'ombra ancora un po' fino a quando sulle prime note d'introduzione della canzone fu illuminata da un occhio di bue; ero io. Rimasi scioccata dalle mie capacità, inizialmente pensavo che Jesse avesse esagerato la mia bravura canora, ma non era così, quella canzone era semplicemente magnifica, perfetta. 
Non sapevo cosa dire, forse la vecchia me sapeva cantare così, ma di certo la nuova no, così iniziai di nuovo a piangere. Stavo diventando decisamente troppo emotiva.
Jesse spense la tv e si limitò ad abbracciarmi, intuendo che il motivo delle mie lacrime era la paura di deludere le aspettative. Mi addormentai sul divano e di ciò che successe dopo ricordo solo pochi frammenti. Jesse che mi portava su in camera in braccio e mi lasciava sul letto, io che gli chiedevo di restare, il suo abbraccio e per ultima la sua voce che mi cullava tra le note di una splendida melodia.
 

 

CIAO, sono tornata, finalmente :)
questo è un capitolo di passagio, per cui non è un gran che, perdonatemi
ho scritto una storiella triste sui miei amati st.berry...YOU'RE THE ONLY REASON WHY
leggetela
recensite please
baci
stberrylove

p.s. andatela a leggere ci terrei a sapere cosa ne pensate

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Capitolo 17
*** prom ***


Pov Rachel 

Dato che il medico mi aveva consigliato di mantenere le mie abitudini al mattino uscii per una corsetta e venni subito seguita da Jesse e San che non volevano che restassi sola. Mi sentivo come le grandi star che sono seguite dalle guardie del corpo 24 ore su 24. Verso le dieci ci dirigemmo, sempre tutti insieme, verso il MK io e San per le prove del  glee, mentre Jesse per parlare col direttore del gruppo. Appena entrati sentii subito tutti gli occhi su di me e poi mi vendere incontro due ragazze bionde ad abbracciarmi, una mi chiese preoccupata
- Rachel come stai? -
Per fortuna venne in mio aiuto San
- Quinn, non ricorda nulla -
La ragazza scappò verso il bagno piangendo e allora fu l'altra bionda a parlare
- Come nulla? Avevo chiesto alle fatine di farla star bene -
- Stai tranquilla Britt lei sta bene, dobbiamo solo aspettare che si ricordi tutto -
Andai a sedermi su una delle sedie vuote cercando di non dar peso al fatto che ogni mio movimento veniva monitorato, quando Jesse entrò con quello che San mi aveva indicato come Shue, il direttore del glee club. Eravamo un gruppo decisamente strano e poco omogeneo, il tipici gruppo di disadattati liceali, solo un po' cresciuti. Il ragazzo aveva ora tutti gli occhi posati su di lui  e Finn, San mi aveva spiegato chi era, fu il primo a parlare
- Cosa ci fai qui Jesse? -
- Mi sono trasferito qui per stare vicino a Rach, lei ha più bisogno di me di quanto ne abbiamo i Vocal Adrenaline -
- Non dire sciocchezze St. James, hai già usato questa scusa una volta e non mi sembra che le cose siano finite bene -
per fortuna intervenne Shue
- Basta ragazzi, ho già parlato con Jesse e ha dei motivi più che fondati per trasferirsi quindi accoglietelo come si deve. Oggi non proveremo per le canzoni della gara, ma dovremo trovarne alcune per il ballo, infatti le ND si occuperanno della musica della prima festa dell'anno scolastico!!! -
Applaudii distrattamente seguendo con la coda dell'occhio i movimenti di Jesse che si venne a sedere vicino a me.
- Jesse non dovevi farlo -
- Cosa? -
- Cambiare squadra per me -
- Rach come ho già spiegato a loro tu hai bisogno di me ora. Ti ho lasciato già una vola da sola lasciandoti rtornare a Lima e questo è stato il risultato, non commetterò lo stesso errore un'altra volta -
- Grazie di tutto -
- Ora Rach dovremmo andare -
- Ma le prove??? -
- Ho chiesto a Shue di saltarle e lui ha acconsentito -
- Perché? -
- Hai già un vestito per il ballo? -
__________________________
 
Arrivammo al centro commerciale in meno di dieci minuti, ma la ricerca durò più di due ore; in ogni negozio mi venivano proposti abiti che erano tutti troppo rosa; a detta di Jesse la vecchia Rachel ne sarebbe stata entusiasta, ma in quel momento non avevo nessuna voglia di sembrare una caramella alla fragola. 
Entrai nell'ultimo negozio decisa a trovare un vestito adatto mentre Jesse si accasciava su una sedia stremato dallo shopping. Mi innamorai a prima vista di un vestito blu notte, col corpino dallo scollo a cuore, qualche brillantino e la gonna di tulle al ginocchio; quando uscii dal camerino capii dalla faccia di Jesse che era il vestito giusto, si era come illuminato.
Felici ci dirigemmo verso casa.
__________________________
 
Una volta a casa San mi acconciò i capelli in una complicata treccia mentre io mi truccavo gli occhi.
Mi accorsi solo alle 8.30 che non avevo un accompagnatore, mentre San sarebbe andata con Brittany e Puck. Mi lasciai scivolare sul divano convinta a non presentarmi al ballo da sola, quando comparve sulla porta di casa Jesse che era andato ad affittare uno smoking.
- Che ci fai qui Jesse? -
- Pensavi davvero che ti avrei lasciato andare al ballo sola, senza un accompagnatore? Perciò signorina vuole farmi l'onore di venire con me al ballo? -
Annuii felice prendendo la mano di Jesse; non ero più sola.
__________________________
 
Quando arrivammo il ballo era già iniziato e la  palestra era stracolma di gente, c'era chi ballava, chi chiacchierava e, come da copione, chi si ubriacava. Io e Jesse passammo alcuni minuto a parlare fino a che sulle prime note di without you mi invitò a ballare. Quella canzone era così bella e in quel momento stretta a quel ragazzo che ne canticchiava la melodia vicino al mio orecchio lo era ancora di più. Io mi lasciai guidare in quella lenta danza incantata da come i nostri corpi si adattavano l'uno all'altro. Il suo braccio intorno a me e la mia testa sulla sua spalla. Sembrava   fossimo stati creati apposta per ballare insieme. Potevo sentire il battito del suo cuore, il suo respiro sui miei capelli, la sua colonia inebriante. Poi alzai lo sguardo e incontrai quei suoi occhi così azzurri da fare invidia sl cielo più limpido, e mi ci persi dentro. Ero completamente rapita dal suo sguardo che non mi accorsi che ci stavamo avvicinando ulteriormente fino a che non sentii le sue labbra sulle mie. Quel bacio era tutto quello che potevo desiderare amore, appoggio, casa, sarebbe stato tutto perfetto se, una volta separatici, lui avesse detto "Rach ti amo"; invece le sue parole furono altre, glaciali
- Scusa, è stato un errore -
E ancora una volta mi trovai sola come sempre, peccato che non riuscivo a farci l'abitudine.

CIAO, eccomi qui....cosa ci combini Jesse?!?
spero la storia continui a piacervi, altrimenti ditemelo.
passate a vedere la mia nuova one-shot YOU'RE THE ONLY REASON WHY
baci
stberrylove

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Capitolo 18
*** ninna nanna ***



Rachel
 
Mi trovai a piangere su uno di quegli squallidi divanetti messi ai lati della stanza per le coppiette. Passarono svariati minuti finchè un ragazzo si avvicinò a me porgendomi un bicchiere, non sapevo chi era n'è come si chiamava, ma in quel momento non mi importava, volevo solo dimenticare Jesse.
Iniziai a parlare per prima
- Ciao, tu saresti? -
- Finn -
Dov'è che avevo già sentito questo nome? Ah già, San mi aveva detto che era il mio ex
- Senti Finn io non mi ricordo nulla perciò ho bisogno che tu sia sincero. È vero che stavamo insieme e poi tu mi hai tradito? -
vidi i suoi occhi riempirsi di rabbia
- Sì, è vero, ma ti ho tradito solo perché mi trascuravi, prima per Broadway e poi per Jesse -
- Cosa centra ora Jesse? -
- Lui ti ha allontanato da me, lui che può avere qualsiasi ragazza ti ha rubata a me. Ma non durerà ancora a lungo -
- Cos'hai detto? -
- Che la sua aria da finto innamorato non durerà ancora a lungo; credi che resterà nelle ND sapendo che non vinceremo? Credi forse che resterà tuo amico anche a NY se non ritroverai la tua voce, se non sarai più la sua compagna di scena? Tu per lui sei speciale solo quando sei l'usignolo con la voce da angelo, senza ciò sei solo una stupida ragazzina con dei sogni troppo grandi. Ma ora tu sarai di nuovo mia -
Senza che me fossi resa conto mi aveva intrappolato i polsi e si stava avvicinando pericolosamente a me. Senza che io potessi far niente mi baciò, un bacio amaro pieno di rabbia e di paura, completamente diverso da quello di Jesse. Nel panico che affollava la testa ritrovai un pizzico di lucidità e gli assestai una calcio nello stomaco riuscendo così a sfuggirgli. Corsi fuori dalla scuola sotto shock.
Riuscii a lasciar scorrere le lacrime solo quando fui al sicuro su un taxi, diretta verso casa.
Quando arrivai a destinazione vidi che le luci in salotto erano accese, almeno ci sarebbe stato qualcuno con me in casa. Quando spalancai la porta passarono solo pochi secondi prima che mi gettassi tra le braccia di Jesse.
Il ragazzo non fece domande, anche se probabilmente pensava di essere la causa delle mia lacrime, sorreggendomi e lasciandomi sfogare. 
Quando ebbi placato i singhiozzi ci sedemmo sul divano
- Rach mi dispiace se quel bacio ti ha fatto stare male -
- Non è per quello -
- É successo qualcosa? -
- Finn mi ha baciata -
- Cosa?!? Quello stronzo! Io gli spacco la faccia! -
sentivo le lacrime che riaffioravano, non volevo uno scontro trai due 
- No Jesse ti prego. Però c'è una cosa che potresti fare, puoi restare qui finche non mi addormento? -
Lo vidi annuire mentre tenendomi per mano mi accompagnava in camera.
Ci sdraiammo uno vicino all'altra, la mia testa sulla sua spalla, mentre con una mano mi accarezzava i capelli.
- Sai Jesse lo capisco che tu non voglia iniziare una storia con me, tu eri innamorato della Rachel dalla voce fantastica ed io non ho più quelle voce   -
sentii la sua mano fermarsi mentre meditava la sua risposta
- Rach io non mi innamoro di una voce, ma di una persona. Amo il fatto che cerchi sempre di raggiungere gli obiettivi, non hai paura di dire le cose come stanno, amo perfino i tuoi maglioni con gli animali. Io ti amo ora come sempre, ma non voglio iniziare una storia di cui potresti pentirti una volta riacquistata la memoria -
- Mi aspetterai? -
- Questa promessa anche se non te lo ricordi te l'ho già fatta e ho tutta l'intenzione di mantenerla, non ti libererai facilmente di me -
sorrisi sapendo che ero amata, che avevo qualcuno per me che mi aspettava.
- Jesse puoi cantare per me? -
Senza dover attendere una risposta sentii il suono della sua voce melodiosa.  
Stava cantando la stessa canzone del ballo, la stessa del nostro bacio.
 
I'm lost
 
Senza Jesse ero persa, da quanto mi avevano raccontato l'unica volta che ero rimasta sola mi ero praticamente buttata sotto una macchina, ma ciò che mi aveva spaventato di più era stata la sensazione di vuoto che provavo senza di lui
 
I'm vein
 
I'll never be' the same
 
Non sarei mai tornata la ragazza di un tempo, quella che cambiava per piacere di più agli altri, per sentirsi parte del gruppo, accettata, ma che in realtà rischiava solo di diventare un clone uguale a mille altri
 
Without you
 
L'incontro con Jesse era stato la mia salvezza, mi aveva scosso dalla piccola routine in cui ero lentamente scivolata. Se non l'avessi rivisto forse ora starei ancora con Finn fingendo si amarlo pur di non restare sola, cercherei di essere una ragazza alla moda per piacere agli altri, con il rischio però di non essere me stessa. Potevo non ricordarmi chi fosse lui ora, ma sono certa che tutto quello che avevamo vissuto insieme sarebbe tornato alla memoria.
 
Without you
 
Per fortuna invece avevo trovato Jesse.
Così cullata dalla sua voce caddi tra le braccia di Morfeo.

CIAO
eccomi qui, prometto che le cose andranno per il meglio, mi impegnerò per dare a tutti un lieto fine, me solo tra un po'.
e per tutti intendo anche che darò un lieto fine anche a Finn, quindi non odiatelo troppo;)
recensite please
stberrylove

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Capitolo 19
*** l'assolo ***



Rachel
 
Quando mi svegliai Jesse era ancora lì con me e dormiva come un sasso. Ero bloccata tra le sue braccia, ma questo non mi creava molti problemi, significava avere più tempo per osservarlo. Chissà perché quando dormono le persone sembravo più giovani, Jesse in quel momento sembrava avere 17 anni. I ricci ribelli gli cadevano sulla fronte mentre gli si creava una buffissima fossetta vicino alla labbra ad ogni suo respiro. All'improvviso aprì gli occhi ed io mi trovai a volare nel cielo più azzurro e allo stesso a nuotare nell'oceano più profondo, perdendomi dentro di lui.
- Buongiorno Jesse -
- Buongiorno Rach, è da molto che mi osservi dormire? -
- No, solo cinque minuti -
- Dobbiamo prepararci per il glee -
- Devo per forza venire, insomma non vorrei vedere Finn -
- Non preoccuparti Rach, io e San saremo sempre al tuo fianco -
__________________________
 
Dopo solo tre quarti d'ora eravamo al liceo MK. Quando entrammo San si venne a sedere vicino a me, mentre Jesse andò a parlare con un ragazzo con la cresta. 
- San chi è quello? -
- Quello con cui parla Jesse? È il tuo migliore amico, Noah -
Tesi le orecchie per capire di cosa stavano parlando, ma riuscii a cogliere solo poche parole: bacio, lacrime…
Poi quando entrò nella stanza Finn seguito dalla sua ragazza si scatenò il putiferio.
Jesse iniziò con una calma incredibile a parlare
- Finn potresti dirmi perché diavolo hai baciato Rach ieri sera? -
- Io non l'ho affatto baciata -
- Allora vuoi dire che è tornata in lacrime dicendo che l'avevi baciata senza motivo? -
vidi la sua espressione irrigidirsi mentre poneva la seconda domanda
- Sì, si sarà inventata tutto per mettermi nel casini quella stronza -
Jesse stava per esplodere, ma non ce ne fu bisogno perché in quel momento Noah si fiondò sul ragazzo urlando
- Tu non insultare Rach perché sei la persona che l'ha fatta soffrire e continua a farlo. Ora chiedile scusa -
- Scusa mi dispiace che tu sia una putta** -
non fece in tempo a finire la frase gli arrivò un pugno sul naso da Jesse che poi su rivolse alla ragazza accanto a Finn
- Credo che tu debba portarlo in infermeria, se non ho perso colpi dovrei avergli rotto il setto nasale -
Quella mattina ci furono le audizioni per l'assolo della gara parteciparono Brittany, Mike, Mercedes e Jesse, solo perché l'avevo pregato di farlo.
Ad un certo punto rientrò nella sala anche la ragazza che accompagnava Finn
- Vorrei fare anch'io un audizione -
Shue era un po' perplesso
- Tu saresti? -
- Violet -
- D'accordo Violet, facci vedere quel che sai fare -
Violet salì sul palco e iniziò a cantare Turning  Tables, la sua voce era fantastica; si capisce, nulla paragonata a quella della vecchia me, ma comunque fantastica.
Forse la mia voce non sarebbe mai più ritornata, cosa avrei fatto?
Forse aveva ragione Finn senza rimanevo solo una ragazzina qualunque. Mentre questi pensieri si affollavano nella mia mente sentii che gli occhi mi si riempivano nuovamente di lacrime, ma non volevo mostrarmi fragile davanti agli altri così uscii passando inosservata.
Andai a sedermi sugli spalti accanto al campo da football lasciando finalmente le lacrime libere di scorrere. Stavo piano piano perdendo me stessa e non sapevo se potevo aere la forza di ricostruirmi una nuova vita. Cosa avrei fatto a NY?
Passarono solo pochi minuti poi vidi Jesse sedersi al mio fianco, probabilmente ero troppo presa dal pianto per notare che si stava avvicinando.
- Rach? -
- Perché sei venuto? -
- Che domanda è? Perché tengo a te -
- Cosa te ne importa di me? Senza la mia voce sono solo una ragazzina come tante altre, anzi potresti trovarne di migliori -
- Cosa stai dicendo? -
- Cosa farò una volta che saremo di nuovo a NY? Tu e San date per scontato che mi ritornerà la memoria, ma se non capitasse? Tu andrai a b
Broadway, lei all'università ed io. A quel punto rimarrò sola perché senza la mia voce cosa sarò? -
- Chi ti ha detto queste cose? Rach noi non ti lasceremo sola, noi non eravamo tuoi amici per la tua voce, io non tua amo per la tua voce, ma per quelli che sei. Come hai potuto pensare che ti avremmo abbandonata? -
- Finn mi ha detto che per te ero solo una delle tante conquiste, che quando avrei smesso di essere speciale per il mio talento mi avresti rimpiazzato subito -
- Rach io non sono Finn e ti amo, quindi aspetterò, anche anni se necessario -
- Mi puoi abbracciare ora? -
- D'accordo, ma credo che tu stia iniziando ad approfittare un po' troppo dei miei abbracci - disse ridendo; poi mi prese per mano
- Ora dobbiamo tornare dentro, Shue sta per assegnare l'assolo - 

CIAO, ECCO IL NUOVO CAPITOLO
spero vi piaccia 
stberrylove

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Capitolo 20
*** si va in scena ***



Rachel 
 
Era arrivato il giorno della gara, le ND erano imbattibili grazie all'aggiunta di Jesse e io avrei comunque dato il mio contributo, sebbene dovessi solo oscillare sullo sfondo.
Jesse aveva ricevuto l'assolo di apertura, ma ne ero certa già prima di sentire il risultato; la sua voce era spettacolare. Peccato però che poi Shue avesse deciso di trasformarlo in un duetto, così ora dovevo vedere il ragazzo di cui ero innamorata cantare con Violet.
Iniziarono le prime note della canzone, che logicamente nessuno si era degnato di comunicarmi quale fosse, e subito provai una sensazione strana; mi sembrava di averla già sentita da qualche parte. Pensai che probabilmente Jesse l'aveva provata a casa e quindi magari l'avevo ascoltata da lui, ma poi iniziarono a venirmi in mente dei flash, delle immagini.
Io e Jesse, un negozio di dischi a Lima, noi avevamo già cantato quella canzone!!!
In un lasso di tempo di qualche secondo mi tornò in mente tutta la mia vita prima dell'incidente: il liceo, NY, Jesse…
Mi riportò alla realtà l'accordo di apertura e decisi di tentare il tutto per tutto; anticipando di pochissimi Violet che era pronta per iniziare, cantai
 
I've been a long with you inside my mind
 
Potevo vedere intorno a me le facce sbigottite dei miei compagni, quella furiosa di Violet, quella felice di San e poi quella di Jesse piena d'amore.
Il ragazzo mi seguì in quella canzone che avevamo già cantato sognando Broadway, quando eravamo giovani.
 
And in my dreams I've kissed your lips a thousand times
 
Era come al nostro primo incontro quando al negozio cantavamo seduti al pianoforte, solo che questa volta le nostre parole erano più vere. Quante volte nella mia mente ero stata insieme a Jesse, quante anche nella realtà?
 
As sometimes I see you pass outside my 
Hello, isn't me you're looking for?
 
Per quanto tempo ci eravamo inseguiti senza mai confessarci i nostri sentimenti, quando stare insieme sarebbe stato tutto ciò di cui avevamo bisogno
 
Cause I wonder where you are
And I wonder what you do
 
Ora avevo qualcuno che si preoccupava per me, sapevo che Jesse sarebbe stato con me se avevo bisogno di lui, sapevo di non dover più affrontare il futuro con la paura di ciò che sarebbe capitanato perché ci sarebbe stato Jesse al mio fianco
 
Are you somewhere feeling lonely?
 
Non mi sarei mai più sentita sola
 
Or there's someone loving you?
 
Ora c'era Jesse che mi amava
 
Tell me how to win your heart
For I haven't got a clue
 
Non avevo idea di come vincere il tuo cuore, ma per amarti mi è bastato essere me stessa, so che per te non dovrò cambiare
 
But let me start by saying I love you
 
E questo ti amo cantato seguendo la stessa melodia del pianoforte non era più una promessa che prevedeva un'attesa, era un amore che si consumava in quel momento, in quella canzone, nel nostro sguardo.
Dopo il duetto cantammo la canzone di gruppo senza dar troppo peso all'esibizione, entrambi trepidavamo nell'attesa di poter abbracciarci fuori dal palco. 
Una volta finita l'esibizione non attesi un secondo di più e mi precipitai tra le sue braccia, lui mi prese per mano e mi portò in un camerino, lontano da occhi indiscreti.
Continuando ad abbracciarmi mi sussurrò all'orecchio
- Rach ti amo e credo che abbiamo aspettato già troppo tempo per il nostro amore -
poi so chinò un po' verso di me posando le sue labbra sulle mie.
Tutto ciò che succedeva intorno a noi non mi importava, in quel momento c'eravamo solo io e Jesse; due persone, ma un solo cuore.

CIAO
finalmente Rachel ha ricordato tutto, ma la storia non finirà qua, ho ancora in mente alcuni capitoli prima dell'epilogo
baci
stberrylove

 

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Capitolo 21
*** barbra ***



Io e Jesse tornammo a New York pochi giorni dopo le nazionali, la sera della prima di Wicked mi chiese di sposarlo e io naturalmente risposi di si. Il matrimonio si tenne circa un anno dopo la proposta, il giorno prima di natale, ma la parte migliore della nostra vita arrivò, o meglio nacque, nove mesi dopo il matrimonio: la piccola Barbra Beth St. James era venuta al mondo.
La prima volta che Jesse la prese in braccio scoppiò in lacrime, era una bambina perfetta, il nostro amore aveva generato una vita.
Crescendo la piccola si rivelò una bambina molto graziosa, era minuta e aveva lunghi capelli castano lisci, ma aveva preso il naso dal papà e soprattutto i suoi occhi; così ogni volta che la guardavo rimanevo incantata da come io e Jesse potessimo coesistere nella nostra bambina. A tre anni la mandammo ad un corso di canto e si dimostrò subito la più brava, d'altronde con dei genitori così. Io e Jesse eravamo entrambi impegnati a Broadway, dopo aver lasciato Wicked lui si era completamente dedicato a Rent, mentre io avevo ottenuto il ruolo di Maria in West Side Story così Barbra passava la maggior parte del tempo con San e Brittany che erano come delle zie e questo le aveva portato una passione per papere e unicorni.
Io e Jesse avevamo comprato un'altra casa poco fuori da NY in cui andavamo nei rari giorni liberi, in cui non facevamo altro che guardare la nostra bambina crescere e giocare nel prato.
Una sera dopo che avevo messo a letto la piccola Jesse venne a sedersi sul divano accanto a me e mi baciò, aveva quasi le lacrime agli occhi
- A cosa devo l'onore del bacio St. James? -
- Al fatto che sei la moglie migliora che esista e mi rendi l'uomo più felice del mondo, probabilmente senza di te sarei ancora l'egocentrico ed egoista cantante dei Vocal Adrenaline che credeva di poter sconfiggere il mondo da solo; invece ora ho capito che ciò di cui ho bisogno non sono i soldi o il successo, ma solo la mia famiglia. Grazie per avermi dato tutto questo, per avermi dato la possibilità di amare la mia vita, di poter sempre sperare in un domani -
Poggiai la testa sul suo petto lasciandomi cullare dal suo abbraccio e mi addormentai.
Ricordo poi Jesse che mi portava a letto e mi cantava una canzone, come ai vecchi tempi.

CIAO
capitolo corto, potrebbe essere la fine, ma non ne sono così sicura pensavo di aggiungerne ancora due o tre:)
fatemi sapere se vi piace l'idea o se secondo voi la storia finisce bene così
baci
stberrylove

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Capitolo 22
*** NOTA DELL'AUTRICE ***


Salve a tutti, questo in realtà non è un vero e proprio capitolo, anzi non lo è per nulla!!! Glee è finito nel modo migliore che potessi sperare per me ( da brava stberry), ma purtroppo è finito. dal momento che in questo periodo sono un po' giù e scrivere, anche se sono convinta di non essere un granchè, mi aiuta a staccare il cervello, mi sono buttata a capofitto in una nuova storia.
si intitola "Backlight" e i personaggi sono in parte inventati, in parte gli One Direction.
Capisco se siete stupiti da questa rivelazione e... beh io lo sono più di voi: non avrei mai pensato alla veneranda età di 18 anni di trovarmi ad essere una fan sfegatata di una boyband di cui avevo seguito i primi passi senza lasciarmi troppo coinvolgere (sì, perchè Xfactor UK io l'ho sempre e comunque guardato con TANTO AMOREEEEE), non avrei mai pensato di innamorarmi perdutamente degli occhi di Louis e di sperare di avere Harry come migliore amico, ma è andata così... che posso farci??

Bando alle ciance, mi farebbe davvero piacere se deste uno sguardo alla mia nuova storia!!!

grazie mille
Giulia

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