An incredible power inside me

di Alice Quindici
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazza normale ***
Capitolo 2: *** Rivelazione ***
Capitolo 3: *** Chiarimenti ***
Capitolo 4: *** L'aura ***
Capitolo 5: *** Confusione ***



Capitolo 1
*** Una ragazza normale ***


Mi presento. Mi chiamo Gorin, ho 16 hanni, sono alta un metro e settantadue e ho i capelli e gli occhi neri. Sono orfana, e vivo con mia nonna, un po strana ma sempre gentile e sensibile. Mi piace molto lo sport, ascoltare musica e leggere. Non ho doti particolari: non mi piace la scuola, anche se mi ritengo abbastanza intelligente e non ho molti amici, perchè sono alquanto solitaria. Non posso praticare nessuno sport perchè mia nonna me lo proibisce. Su questo argomento non la capisco proprio, ma non mi piace disobbedirle.Non mi interessano i ragazzi,o almeno per ora. Sono una ragazza abbastanza " normale": riflessiva, competitiva e schietta.
- Svegliati Gorin! Non vorrai fare tardi al tuo primo giorno di scuola?!
Maledizione. Me n'ero completamente dimenticata. Frequento L' Orange Star High School, e questo è il primo giorno del mio terzo anno. E come ogni anno, riformeranno le classi con alunni diversi. Bene, i pochi amici che avevo li ho persi. Questa giornata non sta iniziando al massimo.
- Arrivo nonna! Mi preparo in 5 minuti!
Bevo in fretta e furia una tazza di latte, rigurgito un biscotto al cioccolato che per poco non mi soffoca, mi lavo i denti e mi vesto con le prime cose che trovo nell'armadio: Un jeans attillato, una camicia a quadri rossa e blu e le mie adorate nike blazer rosse. Devo dire che non è poi cosi male.
- Sono pronta nonna, a dopo!
- Divertiti tesoro!
esco di casa, chiudo il cancello e correndo e prendo per il rotto della cuffia il bus che porta direttamente a scuola. Mi ritengo abbastanza veloce, nonostante non mi sia mai allenata. Ho anche una buona resistenza fisica, e non mi ammalo mai. Devo aver avuto dei genitori proprio forti. Mentre accendo l'mp3 e ascolto i Paramore mi rilasso e mi metto a pensare al loro
possibile aspetto. Me li immagino entrambi di occhi e capelli neri, di alta statura (quello per forza) e perchè no, anche con un fisico ben impostato e atletico. Per quanto riguarda il carattere, non so proprio dirlo. Forse si assomigliavano a me.
Arrivata all'ingresso della scuola, trovo una grande bacheca con il nome di tutti gli alunni che componevano le classi. Ero capitata nella sezione G. Dopo aver fatto una corsetta per i corridoi per trovare la mia classe, scorgo finalmente la piccola insegna con scritto " 3° G". Entrata nella mia nuova classe, un pochino in ritardo, mi dirigo verso l'unico posto a sedere libero, accanto ad un ragazzo abbastanza strano. E' alto, circa uno e ottanta, ha i capelli neri e gli occhi neri. La pelle chiara, un po piu della mia e mi guarda molto imbarazzato.
- C-c-ciao. Mi chiamo Gohan. P-piacere di conoscerti. Come ti chiami?
- Mi chiamo Gorin, piacere...
La giornata tascorre abbastanza serena e noiosa. Non ascolto quello che dice il professore, tanto l'ho gia letto su dei libri. Non mi piace la scuola, ma sono molto acculturata e ho buonissimi voti. Anche Gohan non ascolta molto il professore, ma scarabocchia sempre su dei fogli disordinati. Chissà cosa scrive. Finalmente suona la campanella! metto i quaderni dentro lo zaino e mi dirigo verso l'uscita. Intravedo Gohan che mi guarda con una strana espressione...
come preoccupata... bah. Oltrepasso l'uscita della scuola e la luce del sole mi acceca. La giornata non sembrava cosi bella quando sono andata a scuola... forse ero troppo concentrata a correre. Nell'aria c'è un piacevole brusio di voci, rumori e melodie che mi fa chiudere gli occhi e sorridere involontariamente. Sta cominciando a piacermi questa giornata. Improvvisamente però sento degli urli: apro gli occhi e quello che vedo mi sciocca: un camion si sta dirigengo a tutta velocità verso la mia direzione. Il conducente sembra ubriaco fradicio. La gente comincia a scappare terrorizzata, e un ragazzo mi travolge, facendomi cadere a terra. - Scappa, ragazzina! Mi urla. Appena alzo lo sguardo, vedo il camion che è a un metro da me. Un terrore pazzesco mi assale. Comincio a sudare freddo, le pupille mi si 
ingrandiscono, e una strana adrenalina mi invade il corpo. Sento come una fiamma che si sta pian piano liberando, e mi sento bloccata. Devo veramente morire così? In una maniera cosi stupida? Prima di chiudere gli occhi intravedo Gohan, che mi guarda con aria terrorizzata. Poi sento un fulmine percorrermi. Comincio involontariamente ad urlare, e con uno scatto posiziono le mani davanti 
a me e con un getto d'aria respingo il camion, che sfreccia nella direzione opposta. Dopo un volo di qualche decina di metri, si schianta al suolo con un tonfo. 
 
 
Spazio dell'autrice
Salve a tutti :3 mi chiamo alice e questa è la mia prima fan fiction! Spero vi sia piaciuta e vi aspetto al prossimo capitolo, che avrà molti colpi di scena! Ho corretto e approfondito alcuni aspetti del testo, e spero che vi piaccia di più! Per quanto riguarda Gorin, il nome e l'aspetto ( solo quelli pero) sono ISPIRATI ad il personaggio creato da BK-81 che trovate su deviantart. Spero che recensiate in molti! <3

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Capitolo 2
*** Rivelazione ***


Per fortuna (o per sfortuna) il conducente sopravvive, nonostante sia gravemente ferito. Intorno a me tutto è muto. La gente mi guarda senza proferire parola, con un misto di sorpresa, felicità a terrore. Ad un certo punto si avvicinano tutti a me, mi chiedono come sto e mi applaudono. Faccio per rispondere quando ad un certo punto sento le forze abbandonarmi e un tunnel nero invadermi gli occhi. Poi, il vuoto.
E' tutto buio intorno a me. Cerco di muovermi in qualche modo, ma sono paralizzata. Cerco di aprire gli occhi, ma nemmeno li sento. Forse sono morta. Ma non ero riuscita a respingerlo il camion? Forse è stato tutto frutto della mia immaginazione. Se sono morta, perchè sento ancora quella fiamma che mi brucia dentro? I morti non dovrebbero essere isensibili? Una forte rabbia mi assale. Vorrei piangere, ma dai miei occhi non esce niente. Io non voglio morire. All'improvviso percepisco una luce, che si intensifica e si espande sempre di più. Questa luce assume sempre di piu una forma ben definita. Due sagome. Un uomo e una donna, vestiti con una strana armatura: entrambi con i capelli neri, alti e con una muscolatura possente. Sono bellissimi, sembrano dei. L'uomo, con una cicatrice nella guancia destra, mi sussurra:
- Ciao, Gorin. Quanto sei cresciuta.
Ha una voce roca, seria, cosi familiare... Provo a parlare, ma dalle mie labbra non esce alcun suono.
- E cosi finalmente anche il tuo momento è arrivato. Sei diventata cosi bella... credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato...
Stavolta è la donna a parlare. Anche lei ha una voce seria e possente, ma mi sembra la voce piu rassicurante che abbia mai sentito... I suoi lunghi capelli, raccolti in una coda, le incorniciano il viso in modo armonico. Sembra la dea della bellezza, ma dalle braccia muscolose. Poi pronunciano la stessa frase.
- Il tuo straordinario potere si è finalmente risvegliato! Queso è un dono di cui dovrai avere molta cura, perchè se usato male può causare la più devastante distruzione! Usalo per creare, salvare, e non per distruggere, o causerai inevitabilmente la tua fine, proprio come la nostra stirpe. Noi abbiamo fiducia in te, Gorin! Salva il destino dell'umanità e non commettere i nostri errori che ci hanno solo spinto verso la nostra fine! E' stato bello ricontrarti per l'ultima volta, figlia mia!! Le loro sagome cominciano pian piano a dissolversi. Cerco di urlare e convincerli a non andarsene, ma mi sento impotente al loro cospetto. Cerco di correre e 
inseguirli, ma rispetto a loro sono così lenta... mi sembra di stare immobile. Le figure scompaiono e il buio totale ritorna a regnare. Cosa sta succedendo? Voglio rivedere i miei genitori! Abbracciarli e fammi raccontare tutto, ma sono svaniti, per sempre. Di nuovo la disperazione e la solitudine mi distruggono. All'improvviso una sequenza di immagini del passato mi riaffiora alla mente ad estrema velocità: una bambina, appena nata, che viene messa dentro ad una... navicella? Poi due persone, tutte insanguinate, che sorridono alla bambina e le sussurrano qualcosa che non riesco a capire... ma sono loro! sono i miei genitori! E quella sono io! Dove si trovano? E dove mi stanno spedendo? Cosa mi sta succedendo?? Sto forse diventando pazza? Poi di nuovo una luce fortissima, stavolta tendente all'azzurro. Riesco a sentire le gambe, poi le braccia, infine tutto il mio corpo. Percepisco finalmente anche gli occhi. Impaziente li apro. Inizialmente vedo tutto molto sfocato, ma poi le immagini diventano sempre più nitide. Vedo il cielo azzurro, di un colore che mi mancava, decorato con qualche nuvola candida. Poi sento il mio petto alzarsi e abbassarsi a battiti regolari e le palpebre aprirsi e chiudersi. Sono viva. Mi metto seduta e scopro di trovarmi in una collina. Alzo lo sguardo e vedo una grande quercia che mi fa ombra. Poi sento un rumore alla mia destra: un ruscello,calmo e limpido, che sembra cantare una ninna nanna. Mi sento strana. Mi sento bene ma sento che sono cambiata in qualche modo. Involontariamente mi guardo le mani. Sono le stesse, sottili e affusolate. Ma le sento estremamente forti e resistenti, molto piu di prima. Dove sono? E cosa mi è successo? Cosa intendevano dire i miei genitori? Di che potere parlavano? E dov'è Gohan? Ahh! Non ci capisco più niente!
- Stai bene?
- Ahhh!
mi giro e trovo Gohan, seduto a gambe incrociate che mi guarda con uno sguardo divertito, poi corrucciato.
- Mi hai fatto prendere uno spavento sai? Ho preso abbastanza spaventi per oggi! Non ti svegliavi più!
Gohan rimane immobile. Mi metto a guardarlo. Guardandolo da vicino noto un'estrema somiglianza a me. I suoi capelli, di un nero più profondo della notte, pieni di ciocche appuntite come le mie... la sua pelle, liscia e chiara, e i suoi occhi... i suoi occhi, cosi simili ai miei, cosi profondi...mi sembra di potermi immergere dentro. Non li avevo mai visti cosi prima d'ora. Non LO avevo mai visto cosi. 
-  Si... sto.. sto bene! Ma mi spieghi che posto è questo? E cosa mi è successo? E come siamo arrivati qua? Prima ho perso i sensi e poi...
- Sei consapevole di quello che hai fatto poco fa?!
- Sinceramente? No, non ci capisco piu nulla.
Continua a guardarmi negli occhi. Mi sta davvero innervosendo. Sembra come se stia cercando una conferma dentro di me.
- La smetti di fissarmi? Perchè non mi dai qualche risposta piuttosto?
Ad un certo punto appoggia la mano sopra la mia testa e chiude gli occhi. Questo è troppo. Troppo imbarazzante.
- Ma si puo sapere che stai facendo?! Levati di....
- I miei sospetti erano fondati. Mpf.
- Quali sospetti? PARLA! SMETTILA DI FARE IL MISTERIOSO!
Improvvisamente si mette a ridere, appoggiando la mano dietro la nuca. Poi ritorna serio. E' incredibile come possa sembrare due persone diverse a distanza di cinque secondi. Lo sapevo che era pazzo.
- E' la prima volta che ti succede di scatenarti in quel modo?
- Ovviamente si! Tu sai perchè mi è successo? Rispondi!
- Dove sono i tuoi genitori?
- Beh ecco... mia nonna mi ha detto che sono morti in un incidente aereo... non li ho mai conosciuti... 
Preferisco non parlargli del mio sogno, mi crederebbe pazza. Ma cosa vado a pensare! E' lui quello pazzo!
- Mmh. Bene. Sto per darti una notizia che penso proprio che ti sconvolgerà.
- Che-che cosa?! E perchè dovrebbe sconvolgermi? cosa stai dic-
- TU APPARTIENI ALLA RAZZA SAYAN!!
 
 



Angolo dell'autrice
Salve a tutti:3 eccomi con questo nuovo capitolo! Come vi avevo promesso eccovi il colpo di scena! Questo capitolo è un po lunghetto ma spero che non vi abbia annoiato! Non trovate Gorin che guarda Gohan estremamente pucciosa? :3 Vi aspetto al prossimo capitolo, intitolato CHIARIMENTI.

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Capitolo 3
*** Chiarimenti ***


Un nuovo colpo al cuore mi fece sussultare. Sayan. Una parola che non avevo mai sentito prima, ma mi sembrava di conoscerla da sempre. Mi scappò involontariamente un sorriso.
- Cosa c'è? L'hai gia sentita da qualche altra parte la parola Sayan? Non credo!
- In verità no. Ma la sento cosi familiare, così vicina...
Improvvisamente sorrise anche lui. Si avvicinò a me e si sdraiò sul morbido prato. Chiuse un attimo gli occhi, ma poi mi guardò. Possibile che ogni volta che lo guardo rimango ipnotizzata dai suoi occhi? Distolsi lo sguardo, leggermente imbarazzata. Anche lui, accortosi del mio imbarazzo, guardò da un altra parte.
- Sai, anche io appartengo alla stirpe dei Sayan, che viveva su un altro pianeta.
Non mi meraviglio più di niente. Mi sono venuti abbastanza infarti. Quindi sono pure aliena. Bene. Mpf.
- Un pianeta molto distante dalla terra, chiamato Vegeta, come il re, e in seguito, il principe. 
Sorrise. Chissà perchè.
- La potente razza dei sayan, conosciuta in tutta la galassia per la sua tirannia e la sua sete di potere, era formata da uomini e donne di una potenza e una resistenza inimmaginabili, il cui unico scopo nella vita era quello di combattere e distruggere. Delle vere e proprie macchine da guerra. Inoltre, in presenza della luna piena, si trasformavano in giganteschi scimmioni che non si fermano di fronte a niente. Il loro unico pensiero era distruggere, non importava ciò che si opponeva al loro cammino. Un giorno i sayan conobbero un potente tiranno, che li ingannò e li usò per dominare l'universo. Il suo nome era Frezeer. Un giorno però i sayan si ribellarono e Frezeer, temendo in una possibile minaccia, li sterminò tutti, insieme al loro pianeta. Solo alcuni sopravvissero. Mio padre, lo spietato principe dei Sayan Vegeta, mio zio e un servo di Vegeta. Ed evidentemente tu.
Mi sorrise di nuovo, cercando il mio sguardo. Stavolta non mi scostai dai suoi occhi.
- Come mai sei sulla terra? E gli altri sopravvisuti dove sono? - Solo dopo mi resi conto dell'estrema irrealtà e idiozia della mia domanda.
- Aspetta, aspetta! Se mi fai finire saprai tutto. Mio padre, Goku, o Kakaroth, nome originario da Sayan, venne spedito con una navicella sul pianeta Terra. A causa di un forte colpo che subì durante l'atterraggio perse la memoria e perse la sua indole di distruzione caratteristica dei Sayan. Non perse però la sua indole a combattere e a diventare sempre più forte. Una volta cresciuto sposò Chichi, mia madre, e dal loro matrimonio naqui io. Quando io avevo 5 anni mio zio e in seguito Vegeta e il suo servo vennero sulla terra per conquistarla ma mio padre riuscì a fermarli uccidendo suo fratello e il servo di Vegeta. Il principe invece, dopo uno scontro lunghissimo con mio padre che non ebbe ne un vincitore nè un vinto, fuggì dal pianeta terra. In seguito mio padre uccise Frezeer e Vegeta venne ad abitare sulla terra, dove sposò un'umana. Al contrario di mio padre però lui è molto orgoglioso, serio e solitario. Anche lui però ha la stessa forza di mio padre e la stessa voglia di combattere e di diventare sempre più forte. Sono come il sole e la luna, incredibilmente diversi ma incredibilmente simili allo stesso tempo...
Guardò il cielo, con un sorriso leggermente malinconico.
- E tu? - chiesi.
- Io cosa?- disse, guardandomi sorpreso
- A te piace combattere?
- Sinceramente non lo so... sin da piccolo sono stato abituato a studiare e non a combattere... ma diciamo di si, penso di aver un pò ereditato da mio padre questa predisposizione per il combattimento, che man mano che il tempo passava mi ha preso sempre di più...- Concluse, sorridendomi.
Il mio sguardo si posò involontariamente sulle sua braccia, lasciate scoperte dalla sua maglietta a maniche corte blu. Erano muscolose e possenti, ma allo stesso tempo delicate. Non parevano rozze, o quasi volgari, come quelle che avevo visto ad altre persone. Davano un senso di sicurezza.
- Che-che cosa c'è?- Disse guardandomi imbarazzato.
- Eh, cosa? N-niente!! stavo solo notando che avrai dovuto fare un mucchio di palestra per avere dei muscoli così, eh eh! - beccata.
Mi guardò sorpreso e sorrise.
- Beh, a dire la verità è tutto merito degli allenamenti di mio padre... e di Piccolo. Ora però basta chiacchere, devo farti vedere agli altri, saranno sicuramente felicissimi!. - Disse con un un espressione simile a quella di un bambino con un nuovo giocattolo.
- Eh? C-certo! Ma dove abiti? E come ci andiamo? E UAAAAAAH!
Prima di finire la frase Gohan mi prese in braccio e sfrecciò ad altissima velocità verso ovest. Io non potei fare altro che chiudere gli occhi e stringermi a lui. Era cosi imbarazzante! Però sotto un certo punto di vista era rilassante... e mi faceva sentire bene... Tutto si stava svoglendo in così poco tempo, e non riuscivo ancora a crederci. Dopo qualche minuto sentii il rumore delle scarpe di Gohan toccare terra.
- Siamo arrivati, puoi lasciarmi ora, eh eh- disse sorridendomi imbarazzato.
- S-si si! Scusa! -dissi staccandomi da gohan cosi velocemente da cercare di inciampare. Ero rossa in volto.
Mi guardai intorno. Mi trovavo in un posto simile a quello di prima, solo che vi era anche una piccola e accogliente casetta, di forma ovale. Si potevano sentire dei rumori all'interno di essa.
- Vieni, entriamo, questa è casa mia.
Aprì lentamente la porta.
- Mamma! Sono a c-
- GOHAN! FIGLIO MIO DOVE SEI STATO?! SAI CHE ORE SONO? IL PRANZO SI è RAFFREDDATO!!
Era una donna minuta, dalla pelle bianca come il latte, come quella di Gohan, e i capelli e gli occhi neri. I capelli erano raccolti in un chignon alto e la frangetta le incorniciava delicatamente il viso. Era bellissima, ma sul suo viso iniziavano a comparire i primi segni dell'età. Indossava una specie di tunica viola, elegante ma comoda. E' incredibile quanto una persona cosi minuta potesse avere quel carattere.
- Si mamma, scusami, c'è stato.. c'è stato un contrattempo...- disse girandosi verso di me.
La madre seguì il suo sguardo e solo in quel momento si accorse di me.
- CHI è QUESTA RAGAZZA GOHAN? ECCO CHE COSA STAVI FACENDO!! FIGLIO MIO COSA TI STA SUCCEDENDOOO?- disse, andando in una crisi di pianto.
- MAMMA! S-STAI SBAGLIANDO! Non- non è come pensi io ho solo...- Non rusciva a parlare da quanto era imbarazzato. Quella donna mi stava innervosendo.
- Scusi,credo che lei abbia frainteso- dissi rossa in volto, ma allo stesso tempo seria- Io ho conosciuto suo figlio stamattina, essendo nella sua stessa sezione, ed ho semplicemente scoperto che sono una sayan come lui, tutto qui.
- Una-una S-s-s-sayan... -disse la donna, prima di perdere i sensi.
- Oddio che disastro! Mamma!
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Saalve a tutti! Scusate la mia graaaandissima pausa ma ero a corto di ispirazione! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e non vi sia sembrato troppo noioso o ripetitivo! Ho cercato di aggiungere più particolari possibili!! Ci vediamo al prossimo capitolo, dove se ne vedranno delle belle! Alla prossima!

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Capitolo 4
*** L'aura ***


- Ehm... scusami... credo di essere stata troppo brusca... ma non credevo che tua madre fosse così apprensiva! E poi cos'ha contro i sayan? - dissi, un pò preoccupata.
- Lascia perdere, è fatta così. Aspetta, la metto a sdraiarsi nel suo letto.
Dicendo così, la prese in braccio con una facilità impressionante e si diresse verso il corridoio che conduceva alla stanza dei suoi genitori. Dopo qualche secondo ritornò da me.
- Non sei ancora entrata? Dai sentiti come a casa tua! Comunque per quanto riguarda mia madre lei si preoccupa sempre molto per me, mio padre e Goten. Diciamo che la nostra non è proprio una famiglia ordinaria.. Certe volte è difficile sopportarla, ma le voglio un gran bene.- disse sorridendomi. E avvampai di nuovo. Uff.
- S-si scusami ero rimasta incantata! Comunque... chi è Goten? E' tuo fratello? - dissi, sedendomi sull'ampio divano di pelle a pochi passi dall'entrata, rivolto verso un grande televisore. Lui si sedette vicino a me.
- Ah già scusami! Comunque si, è mio fratello minore ed ha sette anni. E' la copia precisa di mio padre! Mi domando perchè non sia a casa, forse è andato a giocare a casa di Trunks... ma lo vedrai presto insieme a tutti gli altri, tranquilla!- fece con quel suo sorrisino strano. 
- La smetti di fare quei sorrisetti strani??! Mi stai innervosendo! Non sono un giocattolo!- dissi, imbarazzata.
- S- scusami Gorin! E che non vedo l'ora di vedere la faccia degli altri quando ti vedranno! Non ti arrabbiare! - disse sorridendo imbarazzato, grattandosi la testa. Perchè non ho anche io questo potere di lasciare gli altri senza parole??!
- Non- non fa niente! Ora pero dimmi come facciamo a rintracciarli? Li- li chiami al telefono o cosa?
Gohan scoppiò in una grossa risata.
- Ehi, perchè stai ridendo??! Cosa ho detto di così buffo? Tu non sei normale, continuo a ripeterlo!
- Ah Gorin, devi ancora conoscere tutto dei sayan! Ora vieni fuori, ti mostro una cosa!- disse sorridendomi e trascinandomi per il braccio fuori dall'abitazione.
Una volta fuori, chiuse lentamente la porta. Poi mi guardò.
- Sai, noi sayan non abbiamo bisogno dei telefoni per rintracciarci! Basta aumentare la nostra aura!
- Aura?! E cosa cavolo sarebbe??!- dissi, perlplessa. Forse è un'altra di quelle cose strane che solo gli alieni come lui possono fare. Gohan mi sorrise.
- L'aura è una specie di energia che è racchiusa dentro ognuno di noi, sia che siamo esseri umani che alieni. Per gli essere umani è molto difficile controllarla, quasi impossibile, ma per noi sayan invece è quasi elementare. Quindi tu non dovresti avere problemi ora che il tuo potere si è risvegliato... - disse, tornando serio e guardandomi.
- Beh, fammi provare! Tanto ormai si è capito che non sono normale!
- Bene. Adesso ascolta attentamente. - disse sorridendo leggermente e girandosi verso di me. - Per prima cosa, chiudi gli occhi e rilassati.- Io senza fare storie obbedii.
- Ora concentrati sul mondo esterno. Percepisci quello che ti sta attorno. Non hai bisogno nè della vista nè dell'udito per farlo. Deve partire tutto dal cuore e dalla mente. Percepisci l' essenza degli esseri che ti circondano.- Detto così mi prese la mano e la poggiò con delicatezza sul suo petto. Inizialmente avvampai, ma poi ripresi immediatamente la concentrazione. Anche lui sembrava alquanto imbarazzato.
- Riesci a sentire i battiti del mio cuore?
- C- certo.
- Bene, e non percepisci nient'altro? Concentrati bene. Il nostro corpo non è alimentato solo da un cuore che batte. Percepisci l'energia che è dentro di me?
Chiusi forte gli occhi e mi concentrai a percepire bene i suoi battiti. Li sentivo chiaramente. Ma improvvisamente sentii quacos'altro... una sorta di fuoco che si espandeva in tutto il suo petto. Poi in tutto il corpo. Era come quella fiamma che percepii quella mattina mentre il furgone stava per travolgermi... quindi quella era la mia aura? Ora tutto si fa più chiaro...
- Sì! La sento! La sento chiaramente! E' quello che ho sentito io stamattina! La mia aura!- Aprii gli occhi e vidi lui che mi guardava contento.
- Benissimo! L'hai percepita immediatamente! Ora fai la stessa cosa, ma su te stessa, avanti! - disse raggiante. La sua gioia contagiò anche me.
- Subito!- chiusi gli occhi e mi poggiai la mano sul petto. Prima mi concentrai sui battiti del mio cuore, decisi e chiari, e poi sentì la stessa fiamma avvolgermi lentamente tutto il corpo. Stavolta però era diversa... quella di stamattina era impetuosa e fulminante, quasi dolorosa, mentre questa mi infondeva un incredibile senso di pace e benessere... sorrisi involontariamente e aprii gli occhi. 
- Da quanto vedo sembra proprio che tu l'abbia trovata! Ti senti bene, vero?- disse sorridente.
- Si... è una sensazione stupenda... finalmente ho capito cos'è l'aura... quindi dovrei riuscire a percepire l'essenza di tutti gli esseri eventi?
- Certo! Prova!
Stavolta devo cercare di non chiudere gli occhi. Iniziai a osservarmi intorno. Vidi immediatamente un uccellino, poggiato su un ramo della grande quercia vicino al fiume. Percepì immediatamente la sua aura, quasi impercettibile, ma esistente. Poi concentrandomi meglio sentii tantissime piccole auree, appartenenti a insetti, pesci e piccoli animali che si trovavano intorno a me. Riuscii a percepire anche l'aura della madre di Gohan, molto più piccola di quella del figlio. Sorrisi.
- Sei veramente brava! A quanto pare finiremo in fretta!- disse entusiasta.
- Ora però devi riuscire ad aumentarla più che puoi. Solo così riusciremo a far sì che gli altri vengano da noi.
- Non puoi aumentarla tu? Ci metteremo molto di meno!
- Eh no. Loro conoscono la mia aura, penseranno solo che mi stia allenando. Invece voglio che si prendano un piccolo spavento eh eh!- disse con il medesimo sorrisino stampato in faccia.
- Tsk. Va bene... ma come faccio?
- E' facile, basta concentrarti sulla tua aura e immaginare che essa cresca e si ingrandisca a dismisura. E così fara la tua aura.
- Bene, ci provo. - Mi concentrai sull'aura, percependo la solita fiamma bruciare nel petto. Chiusi forte i pugni e mi sforzai di ingrandirla. Cominciai a sudare. Sentivo che cresceva sempre più velocemente, e per ingrandirla ancora di più iniziai a urlare. Improvvisamente un alone grigiastro mi avvolse tutta. Gli alberi tremavano e degli uccelli volarono via verso la direzione opposta. Guardai Gohan. Era visibilmente sorpreso. Poi la sua sorpresa si trasformò in un sorriso compiaciuto. Io mi calmai e l'aura diminuì violentemente di colpo.
- Sei strabiliante Gorin. Non immagino ancora fino a dove puoi arrivare.- disse sorridente.
- I-io? Strabiliante? Stai scherzando? E cosa mi è successo? Una specie di vento mi ha avvolta e-
- Quella è la tua aura Gorin. Ed è sensazionale che tu sia riuscita a sprigionarne tanta al primo tentativo. Ora però basta chiacchere. Si saranno accorti sicuramente della tua presenza, e verranno qui a momenti. Fra poco dovresti riuscire a percepire già le loro aure. Non vedo l'ora che arrivino.- disse con un sorriso compiaciuto.
Non feci in tempo a chiedergli chi erano questi " altri" che un colpo al cuore mi fece sussultare. Due aure, di una potenza inimmaginabile, di cui una era nettamente più forte, si stavano avvicinando ad altissima velocità verso di noi. Pazzesco. Iniziai a tremare e a sudare freddo. Sapevo che non erano una minaccia, ma lo facevo involontariamente. E' incredibile che esistano persone dotate di tale potenza... e io... io sarei una di loro? Avrei voluto iniziare a pensare a cosa dirgli o a come comportarmi, ma non ebbi nè il tempo nè la condizione psicologica adatta per farlo. Ero immobilizzata.
Prima che me ne accorgessi, due figure si catapultarono di fronte a me. Ero talmente spaventata da non riuscire a distinguere i loro lineamenti. Li vedevo ma non li riconoscevo. Vedevo che avevano un'aria minacciosa, mi guardavano come una preda. Il mio respiro, che prima era quasi violento, cessò immediatamente. Ed è in quel momento che credetti nuovamente di morire.
 
 
 
 
 
 
 


Angolo dell'autrice
Ciao a tutti! Scusatemi per l' ESTREMO ritardo, ma ero veramente a corto di idee ed ero indecisa sul finale di questo capitolo. Fatemi sapere se vi piace o se ho commesso qualche errore o tralasciato qualcosa. Vi prego recensite! Voglio sapere i vostri pareri per migliorare!

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Capitolo 5
*** Confusione ***


Presa dallo spavento, caddi a terra ma continuai a guardarli per accertarmi che non si muovessero. Pensai che dovevo contenermi e non fare la figura della fifona, ma le mie gambe non rispondevano.
Iniziai a innervosirmi  e digrignai i denti. Che umiliazione. Poi una voce mi fece tornare alla realtà.
- Gorin, che succede? Stai bene? - disse Gohan, con un tono molto preoccupato e allo stesso tempo sorpreso.
- S- si tutto bene, scusami.- risposi senza guardarlo, continuando a fissare quelle due figure scure. Ero ancora un pò nervosa. Mi strofinai gli occhi e finalmente fui capace di distinguerli. Appena li misi a fuoco sussultai visibilmente.
Uno dei due era verde. Si, di colore verde, avvolto in un lungo turbante bianco con in testa un cappello, anch'esso bianco. Poi indossava una tuta da combattimento viola e delle strane scarpe marroni a punta. Era altissimo, forse più di due metri. Mi guardava sorpreso con i suoi occhi neri, e subito dopo mi accorsi che aveva le orecchie a punta. Non so perchè, ma guardandolo negli occhi mi calmai improvvisamente.
- Gohan, non vorrai dirmi che quell'incredibile aura proveniva da questa mocciosa?
Appena sentii quella frase, detta con tono secco ma con un velo di sorpresa, mi accorsi dell'uomo affianco al tipo verde e spostai lo sguardo verso di lui. Rimasi senza parole. Forse visto da un qualunque essere umano normale non sarebbe sembrato niente di chè, ma appena i miei occhi incrociarono i suoi una strana sensazione mi avvolse. I suoi occhi erano neri come la pece, ma erano completamente diversi da quelli di gohan o dai miei. I suoi erano oscuri. Incutevano terrore, ma allo stesso tempo erano talmente magnetici che non riuscivo a distogliere lo sguardo. I suoi tratti erano decisi, ma per niente volgari. La sua ampia fronte introduceva una massa di capelli a forma di fiamma, neri quanto gli occhi. Nonostante l'altezza, che notai dopo un bel pò di tempo, poteva benissimo sembrare il più bello dei modelli. Un modello  che poteva disintegrarti in una frazione di secondo. Non smetterò mai di sorprendermi, credo. Dopo esser riuscita a staccarmi dai suoi occhi guardai il suo abbigliamento, e restai di nuovo piacevolmente sorpresa. Indossava una tuta aderente di colore blu, che lo copriva interamente, lasciando intravedere visibilmente il suo fisico possente e scolpito. Indossava inoltre una corazza bianca con dettagli dorati che scolpiva i pettorali e gli addominali. Le mani erano coperte da dei guanti bianchi, come gli stivaletti che calzava, dorati in punta. Quella doveva essere la sua tuta da combattimento, ma era di una bellezza ed eleganza mai visti prima. Mi innamorai a prima vista di quella tuta. Non avrei mai creduto che potesse esistere una tuta da combattimento che fosse elegante. Beh, infondo lui è un Sayan.
- E smettila di fissarmi! Vuoi morire all'istante?!- disse grignando e incrociando le braccia.
Un' imbarazzo assurdo mi invase. In effetti ero rimasta a fissarlo per troppo tempo. Però non provai paura, e non saprei neanche dire perchè, dopo una minaccia di quel tipo e dopo tutto quello che era successo al loro arrivo. Sto anche perdendo la coscienza, bene.
- M- mi scusi tanto! E che... beh ecco.. come dire...
- Stà calmo Vegeta! E' solo nervosa perchè è ancora tutto nuovo per lei e siete sbucati all'improvviso! Tutto qui!- intervenne Gohan. Vegeta? E' lui? Il principe dei Sayan? Ora si spiega la sua innata eleganza. In effetti il titolo di principe gli si addiceva. Iniziai ad immaginarlo con una grande corona sulla punta dei capelli, ma mi chiesi come avrebbe fatto a stare in equilibrio sopra quella massa appuntita. Soffocai una risata, senza farmi vedere. 
- Mpf. Se lo dici tu. Comunque rispondi, è stata veramente questa mocciosa ad emanare un'aura cosi potente? - Mi aveva ancora chiamata mocciosa. Io posso stare zitta, ma fino ad un certo punto. Poi odio quando la gente attribuisce aggettivi alla cavolo senza conoscere le persone. Rendendomi conto che ero ancora per terra presi coraggio, mi alzai velocemente e mi avvicinai a lui.
- Io non sono una mocciosa. -  Dissi calma e con un velo di sfida. Notai compiaciuta che appena si accorse che ero piu alta di lui di quasi 10 centimetri digrignò i denti e guardò da un'altra parte. 
- Tsk. Come ti permetti- mugugnò tra i denti.
Gohan scoppiò a ridere. E il tipo verde mi guardava sempre più sopreso, ma poi sorrise anche lui. L'ambiente si era improvvisamente calmato e tutto il malessere era sparito. Sorrisi leggermente anche io. Gohan si avvicinò a noi sorridente.
- Non ho ancora fatto le presentazioni! Allora, lei è Gorin, e si, è stata lei ad emanare quell'increibile aura che avete percepito! E' una mia compagna di classe e l'ho conosciuta proprio oggi.- Lo sguardo dei due si concentrò su di me.
- Poi, Gorin lui è Piccolo, un namecciano proveniente appunto dal pianeta Namek, che è molto distante dalla terra. E' stato lui ad allenarmi e ad insegnarmi le basi della lotta. 
Ecco perchè era verde, era " semplicemente " un alieno. Sempicemente. Mi chiedo come sia arrivato qui.
- Piacere di conoscerti, Gorin.- disse con un leggero sorriso, porgendomi la mano. Sorrisi involontariamente.
- Tutto mio! - Dissi raggiante, stringendogli energicamente la mano. Non so perchè, ma provavo benessere semplicemente guardandolo.
- E lui è Vegeta, il principe dei Sayan. Te ne ho già parlato, quindi no credo di dover aggiungere altro. - disse sorridente guardando me e poi lui.
- Piacere di conoscerti- Dissi irrigidita, porgendogli timidamente la mano. Lui la guardò per una secondo e tirò la testa di lato.
- Tsk.-  Mugugnò secco. Che antipatico. Ritrassi la mano velocemente, un pò delusa.
- Dai Vegeta, non fare così!- disse Gohan guardandolo arrabbiato. Lui semplicemente lo guardò per pochi secondi per poi tenere di nuovo il broncio.
- Scusate se vi interrompo- disse Piccolo, con aria seria - ma c'è qualcosa di importante che devo chiederti, Gohan.
- Dimmi Piccolo! Cosa c'è?- disse sorpreso.
- Poco fa hai detto che l'aura impressionante di poco fa apparteneva a Gorin, giusto? Ma come può essere? Credo che sia impossibile per un semplice umano, che non si è mai allenato per giunta, riuscire ad emanare tanta energia al primo colpo! Cosa c'è dietro?
- Oh, che sbadato! Ero così preso dalla situazione che mi sono dimenticato di dirvi la ragione per cui vi ho fatto venire qui! Eh eh!- disse grattandosi la testa. Piccolo si mise una mano sugli occhi dal disappunto. Vegeta sbuffò. io soffocai una risata.
- Beh, Gorin è in grado di emanare un'aura così potente perché....ecco lei è una...
- Sayan- conclusi io, perchè quando Gohan faceva così mi faceva veramente irritare. Va bene che non è una cosa da tutti giorni, ma non sono un giocattolo, sono un'essere umano. Ah, è vero, sono un alieno.
Piccolo e Vegeta rimasero a bocca aperta, con gli occhi spalancati.
- C- cosa?! Un- un altro sayan?! Non è possibile!! - dissero in coro. Sinceramente non mi sarei mai aspettata da loro una tale reazione. Specialmente da Vegeta.
- Non ci credo, non ci voglio credere! E' una delle tue pagliacciate, vero Gohan?!- disse Vegeta nervoso, avvicinandosi a lui e stringendo il pugno. Ogni tanto mi guardava di sottecchi. Ma in modo diverso da prima.
- No Vegeta, ci puoi contare! So che è difficile da credere, sinceramente neanche io me lo so spiegare, ma è così!
- Com'è possibile che sia arrivata qua sulla terra se il pianeta Vegeta è stato distrutto più di trent'anni fa? Non ha senso! Non c'è una spiegazione logica!- Gohan sembrava in difficoltà, perciò presi la parola.
- Senti Vegeta, Non so spiegare neanche io cosa mi è successo, perchè non ricordo niente della mia infanzia. Non ricordo i miei genitori ( e qui mi soffermai per un pò), non ricordo dove sono nata, non ricordo quando ho conosciuto mia nonna, non ricordo assolutamente nulla. Ma so una cosa: stamattina ho fatto una cosa che nessun essere umano potrebbe fare, o almeno credo. E poi Gohan ha percepito nella mia aura la razza sayan!
- La percepisco benissimo anche io la tua aura, ma tutto ciò non ha senso! Dovresti ricordarti qualcosa, come... giusto! La coda! Se sei una sayan devi avere per forza una coda!- disse fissandomi truce.
- C-c-cosa? La-la coda?- Mi chiedo quando mi sveglierò da questo incubo.
- Gia! Vegeta ha ragione! Tutti i Sayan hanno una coda! Anche io ne avevo una da piccolo! Come ho fatto a dimenticarmene! Come mai tu non ce l'hai? 
- Io- io non ho una coda! E non ce l'ho mai avuta! Non-non prendetemi in giro, neanche voi ce l'avete!
- Tutti i Sayan ne hanno una! L'abbiamo semplicemente tagliata perchè causava troppi problemi! - disse Vegeta seccato. 
- Giusto! Forse anche a te l'hanno tagliata! Ma dovresti avere la cicatrice dietro, vero?
- Io non ho nessuna cicatrice! Te lo posso assicurare! - che confusione.
- Sei sicura? Lasciami controllare!- si avvicinò a me con'aria ingenua. Io non sapevo cosa volesse fare, ma in pochi decimi di secondo mi sentì abbassare i pantaloni da dietro fino a quasi il sedere, e avvampai.
- COSA DIAVOLO STAI FACENDOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!- senza neanche pensarci lo afferrai e lo scagliai con tutta la mia forza contro la grande quercia poco distante da noi. Piccolo e Vegeta, vedendo Gohan che si stava scagliando verso di loro, lo schivarono sorpresi. Con un gran tonfo Gohan andò contro la quercia, spezzandola in due. Piccolo e Vegeta mi guardarono stupefatti. Io ero ancora rossissima in volto, e ansimavo. Poi mi resi conto di ciò che avevo appena fatto. Come ho potuto sollevare più di 70 chili come se niente fosse e scagliarli con tale potenza? Non credevo a me stessa. Non era normale, non lo era per niente. Gohan, dopo essere riuscito a stento a staccarsi da quello che rimaneva della quercia mi guardò con aria arrabbiata.
- Ehi! Che ti è passato per la testa?! Mi hai fatto male, sai?! Se fossi stato un comune umano, mi avresti ridotto in frantumi! Cosa ho fatto di male?! Volevo solo vedere se anche tu avevi la cicatrice della coda come me! E ho visto che non hai assolutamente niente! Com'è possibile?- Mi guardava sconcertato, come se fosse una cosa anormale. Sarei io quella strana? 
- Io... io non lo so... non ci capisco niente! E' da stamattina che non capisco niente! Mi sembra tutto un sogno! Anzi, un incubo!- stava succedendo tutto troppo in fretta. Mi stavo innervosendo. Volevo scappare. Scappare da tutto e da tutti, stare da sola. Mi è sempre piaciuto stare da sola, e mai come in questi momenti. Sono sempre stata da sola, perchè la nonna non mi permetteva di fare praticamente niente. E alla fine ho imparato a convivere con la solitudine. E a farmela addirittura piacere. Quando mi accorsi che stavo per piangere, chiusi gli occhi con forza e scappai. Se con la mente o con il corpo, non lo sapevo. Io fuggivo. Non pensavo a niente, solo a scappare. Non sentivo il mio corpo, non avevo controllo di me stessa. Quasi come stamattina, ma era molto diverso. Stavolta mi sentivo libera, felice e rinata. Mi sentivo bene, potevo toccare il cielo con un dito. Ad un certo punto però, senti che il vento era diventato fortissimo, e mi stava premendo contro il viso. Decisi a malincuore di aprire gli occhi. Doveva essere un sogno. Li richiusi spaventata. Poi li riaprii. Era tutto vero. Ero a un centinaio di metri da terra e mi muovevo a una velocità elevatissima. Più o meno la stessa con cui Gohan mi aveva portato a casa sua. Un normale essere umano sarebbe soffocato, mentre io sentivo solo un pò di fastidio alla pelle. Mi innervosii, e persi completamente il controllo. Senza volerlo, cambiai direzione di volo e mi precipitai verso il suolo. Non riuscivo più a controllarmi, e non sapevo assolutamente come cambiare direzione. Come avevo fatto a trovarmi in questa situazione? Era opera mia? Mi feci prendere dal panico, e pensai a milioni di cose tutte insieme, che mi confusero ancora di più. Persino Gohan si sarebbe fatto male cadendo da questa altezza e sopratutto così velocemente. Chiusi gli occhi aspettando l'inevitabile. Ma anzichè un grande tonfo, sentii il silenzio più assoluto, accompagnato da dei respiri affannati, che andavano mano a mano a scemare. Non provavo dolore, solo un piacevole e inaspettato calore. Mi sentivo protetta. Protetta come non lo ero mai stata. Dopo qualche secondo, riaprii gli occhi. La prima cosa che vidi fu il volto di Gohan, vicinissimo al mio, che mi guardava molto spaventato. Mi stringeva forte a se, ma con delicatezza, come se avesse paura di farmi del male. Mi guardava profondamente, cercando di intuire dai miei occhi se stavo bene o meno. Io dissi semplicemente:
- Mi- mi dispiace... - poi, il vuoto.





Angolo dell'autrice
Saaalve a tutti! Scusate per l'enorme ritardo ma mi sono presa un bel po di tempo per pensare bene a cosa scrivere e allo svolgersi dei fatti! Sono abbastanza contenta del risultato finale, e voi? Recensite perfavore!! A presto!! <3

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