They Lived Happily Forever After.

di Lost Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Forever Children. ***
Capitolo 2: *** Assirya. ***
Capitolo 3: *** Secrets. ***
Capitolo 4: *** Shadows. ***
Capitolo 5: *** Start! ***
Capitolo 6: *** Battle. ***
Capitolo 7: *** Other Truth. ***
Capitolo 8: *** She Knew Too Things. ***
Capitolo 9: *** Run Away. ***
Capitolo 10: *** Strenght. ***



Capitolo 1
*** Forever Children. ***


Capitolo 1: Forever Children.

 

C'era una volta,

tanto tanto tempo fa, un bel villaggio. Era molto grande, in effetti.. ma comunque un villaggio. Era popolato da esseri umani ma, al contrario del nostro mondo, dove le Creature Magiche hanno paura di noi, lì vivevano tutti insieme umani e Creature Magiche.

C'erano principi, sacerdoti, schiavi, ceto medio... fate, sirene, elfi, folletti, unicorni, alberi parlanti, gnomi... e chi più ne ha più ne metta.

Chi riusciva a mantenere la pace nel Regno era il famoso Roberdur, il re di quelle terre così solari e felici, di cui persino i parenti degli abitanti ignoravano la pace. Quel posto si chiamava Happland.

Avvicinandosi si potevano vedere gli gnomi che borbottavano tra sé e sé quanto fosse umiliante cucire dei vestiti da sposa per le fanciulle che sposavano l'uomo amato... ma nessuno riusciva a fare un vestito meglio di loro. Le gnome si occupavano dei fiori e dell'erba nei giardini. Intanto gli elfi si muovevano silenziosi tra i boschi, cacciandosi del cibo con animali non magici e cercando di non farsi stanare dai folletti che, si sa, sono molto fastidiosi. Infatti sono piccoli e vestiti di verde, con una foce molto alta e fastidiosa, capaci di creare indovinelli impossibili dal nulla, dotati di una grande simpatia se si riesce a conquistarli... cioè ancora nessuno. Ma possono essere anche molto sensibili, infatti quando qualcuno di loro si fa male, lo sentono e lasciano tutto quello che stanno facendo per accorrere.

Il figlio di Roberdur si chiamava Michael. Era un nome decisamente particolare per quel posto, ma la mamma di quel piccolo bimbo amava quel nome che aveva trovato per sbaglio in una bottiglia abbandonata sulla spiaggia. Il luogo dal quale proveniva era lontano mille miglia da lì ma nessuno se ne preoccupava.

Un bel giorno, il principe compì la maggiore età. Ci furono festeggiamenti in tutto il regno (eccetto per gli gnomi, loro dovevano cucire l'abito delle feste per l'ormai adulto principe). Se Roberdur fosse morto, avrebbe avuto un degno successore. Infatti il principe aveva un grande cuore e amava la natura, gli animali e i bambini, elementi che lì di certo non mancavano, anzi. Se si usciva di casa, si potevano vedere tante piccole testoline che ridevano e giocavano tra di loro, senza alcuna distinzione. Ridevano nei boschi, giocavano per le strade, si sedevano in piazza e, soprattutto, si divertivano a mettersi nei guai.

Quante volte avevano rotto le finestre delle case, rubato i cappelli ai folletti e travestiti da animali per vedere se gli elfi li avrebbero presi? Per fortuna, questo non accadeva mai, ma quando le pacifiche creature si accorgevano della presa in giro si arrabbiavano moltissimo e questo ai bambini piaceva.

Durante i festeggiamenti, i folletti si unirono a loro per fare marachelle, mentre gnomi ed elfi cercavano di tenerli a bada. Ogni volta che correvano appresso a loro e dovevano passare davanti al principe facevano mezzo inchino frettoloso e chiedevano scusa. Michael ad un certo punto si parò davanti a loro.

Che succede?”

Oh, ecco, vede... i bambini...” Ovviamente queste sagge creature non immaginavano il profondo amore che provava il loro principe per i piccoli.

Davvero? Dove sono?”

Ecco, sono lì...” Provò a scrutare l'elfo dietro le spalle di Michael. “Dietro alla tenda” Ringhiò il piccolo gnomo, grugnendo verso una preziosissima tenda con tantissimi paia di piedi.

Michael fece loro segno di stare in silenzio e si avvicinò quatto quatto verso di loro. Ad un certo punto sentì un grido sopra la sua testa “Arriva il principeee!!” Si sentì poi un sobbalzo generale dietro quella tenda. Michael la spostò con delicatezza.

Non è come sembra!” “Non stavamo facendo nulla” “Non puniteci” “Sono stati i folletti!” “Sì, ci hanno obbligati”

Ehi, tranquilli...” Li tranquillizzò il principe. “Che cosa stavate combinando?”

Nulla, nulla...”

Non voglio farvi nulla, non sono cattivo!”

Sbuffarono un po' tutti, ma poi qualcuno si disse “è il principe, deve saperlo” e allora si fece avanti. Era un bimbo piccolo e con i capelli chiari.

Volevamo giocare” Mormorò, guardandosi la punta dei piedi.

Volevi dire che volevate fare un po' di casino?” Borbottò lo gnomo.

Zitto tu! Non sai nulla!”

Ehi, tranquilli. E a cosa volete giocare?”

Il bambino scosse la testa.

Volevamo divertirci tanto”

E se vi svelassi qualche passaggio segreto?” Mormorò allora l'allegro principe. Si illuminarono gli occhi di bambini e folletti.

Gli elfi e gli gnomi lo guardavano stupefatti.

Principe, con tutto il rispetto... potrebbero disintegrargli il palazzo”

Non ti preoccupare, davvero... tanto dobbiamo rimodernare un po'” gli strizzò l'occhio Michael.

Inutile dire che passarono il resto dei festeggiamenti girando per il palazzo e combinando marachelle, e quando le persone vedevano il principe in mezzo a quella banda di “furfanti” rimanevano sbalorditi. Ma a Michael non importava, si stava divertendo come mai in vita e sua e gli piaceva parecchio.

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Capitolo 2
*** Assirya. ***


Capitolo 2: Assirya.

 

Dal felice giorno che abbiamo appena raccontato, passarono altri felici anni, prima che iniziasse l'avventura che questa favola racconta.

Prima di sapere perché c'è una ragazza in compagnia del principe, bisognerebbe tornare indietro ancora, qualche mese dopo la maggiore età del nostro giovane ragazzo.

Aveva conosciuto tutti i bambini di Happland, perché tutti avevano partecipato a quella giornata meravigliosa, e spesso scendeva in strada o in piazza a giocare con loro. Preferiva, però, non partecipare a prendere in giro gli elfi. A Michael erano molto cari e non voleva certo perderli come amici.

Mentre assisteva al travestimento dei bambini, vide una masnada di cappelli verdi e bassi correre verso un'unica direzione, affannati con le loro gambette corte. Incuriosito, il bel principe, si dimenticò di accompagnare i bambini nel bosco e seguì i folletti. Cercò di non farsi notare, ma comunque erano tutti troppo allarmati per fare caso a lui.

Chi si era fatto male? Non che Michael conoscesse tutti i folletti del suo regno, ma sembravano tutti... forse ne mancava solo uno.

Continuarono a correre ancora un bel po', fino ad arrivare al Rivolo Rivolante (questi nomi assurdi derivavano dalla fantasia della prima piccola principessa che aveva governato quelle terre) dove c'era una ragazza con un vestito comodo e di un colore tra il rosa e il lilla, con i piedi immersi nell'acqua, i capelli mori e lisci che le ricadevano morbidi eccetto per le ciocche laterali che erano raccolte dietro la testa con una mollettina. Aveva la voce morbida e calda.

Ragazzi, non c'era bisogno. Ho solo preso una storta” disse sorridendo. Aveva gli occhi verdi come l'erba a primavera e la pelle candida. Però non era umana.

Aveva le orecchie a punta come gli elfi, però aveva lo stesso viso sorridente dei folletti. E, tanto per dire, aveva anche vista, udito e olfatto finissimi come entrambe le specie.

C'è qualcuno!” Mormorò, scattando. Gli scatti così li facevano solo i folletti.

Lo so che ci sei” Questa decisione nella voce era tipica degli elfi. Michael rimase nascosto dietro il suo albero con la testa in confusione. Chi era quella ragazza?

Vieni fuori...” Continuò la sconosciuta, guardando il tronco con circospezione. Michael trattenne a stento un respiro profondissimo.

Ti avevo detto di venire fuori” Le si parò davanti la ragazza. Gli sorrise amichevole e scoppiò a ridere divertita.

Hai una faccia buffissima” gli disse. Michael sorrise.

Mi hai spaventato” la informò.

Era quello il mio intento”

Come hai fatto a vedermi?”
“Non ti ho visto. Ho sentito quella povera coccinella che gridava aiuto da sotto il tuo sandalo” Sorrise, indicando un piccolo insettino che stava volando via in quel momento. Sentire gli animali soffrire è più da folletto.

Cosa sei, tu?” Le chiese curioso.

Lunga storia” Gli voltò le spalle e si tuffò in acqua. Il Rivolo era bassissimo e Michael temeva si fosse fatta male. Invece vide le sue molecole dividersi e diventare tanti piccoli puntini d'argenti che fluttuavano nell'acqua. Erano separati, ma sembravano ancora compatti.

Il principe la guardò scivolare via chiedendosi come diavolo potesse fare quelle cose. Sciogliersi in acqua non era né da elfi, né da folletti né da nulla.

Intanto, dietro di lui, centinaia di facce offese lo guardavano.

L'hai fatta andare via”

Non dovevi, era ferita”

Era scivolata su una pietra e si era presa una storta”

Dovevamo guarirla”

Ehm.. scusatemi ragazzi... non volevo... ma posso chiedervi una cos-” i folletti non c'erano già più, sembravano svaniti come fantasmi.

Sbuffò.

Iniziò a camminare alla ricerca di qualcosa da fare o qualcuno con cui parlare. Certo, camminare a testa bassa non aiutava, ma era talmente preso dai suoi pensieri che fu una tartaruga a farlo spaventare.

Ciao!” Lo salutò. Michael sobbalzò. C'erano anche animali parlanti nella sua terra? Stava per chinarsi a guardare il piccolo rettile quando si alzò su una figura dal nulla.

Sono Martyna!” Si presentò una ragazza. Aveva dei lunghi capelli neri e mossi, con gli occhi che sembravano cambiare colore ogni momento.

Ciao... io sono Michael” Restò un po' scombussolato il principe. “Cosa sei?” Le chiese incuriosito. A chiunque sarebbe parsa un po' impertinente come domanda, ma Martyna non sembrava una che se la prendeva troppo.

Sono un Changals. Posso trasformarmi in qualsiasi animale io voglia. Ce ne sono molti su Happland ma tutti hanno voglia di fare la vita da eremiti. Io volevo sapere perché le tartarughe vanno lente. Con quella roba sulla schiena ci credo bene” Disse, scrocchiandosi la spina dorsale.

Tu, invece?”

Oh, no, sono un semplice Umano”

Ah, a guardarti sembreresti un Valeglase. Sono persone che possono trasformarsi in emozioni ed entrare dentro le persone. Ne conosco solo due e credo che non siano esattamente la specie più famosa. Ma, comunque, a guardarti ne avresti proprio l'aspetto”

No, no. La nostra famiglia è tutta Umana.”

Oh, capisco. Beh, che cosa ci fai qui?”

Pensavo... oh, tu conosci bene le specie che popolano questo bosco, no?”

Hmm.. si, quasi tutte”

Se una persona è mezza elfo e mezzo folletto, ma si scioglie in acqua, che cos'è?”

Oh, stai parlando di Assirya. Che cara ragazza che è. La sua è una storia un po' complicata ed è l'unica che sia fatta così, credo.”

Potresti raccontarmela?”

La sua storia? Non credo sarebbe d'accordo, vedi.. è molto riservata”

Ma tu come fai a saperla?”

Sono la sua migliore amica, caro mio”
“Oh”

Martyna sorrise.

Me la racconti?”

Ti ho detto di no”

Per favore..” Entrò in attacco la forza dei suoi occhi così dolci e cioccolatosi. All'inizio la Changals non aveva intenzione di guardarlo, ma alla fine si sciolse.

Va bene, va bene... però non glielo devi dire. E non la raccontare a nessuno!”

Giuro”

Ok... vedi... quando è nata questa terra..”

Dobbiamo partire proprio dagli inizi?” Gemette Michael. La storia della sua terra gliel'avevano detta così tante volte che un'altra e l'avrebbe odiata.

Vuoi sapere la sua storia? Parte da lì, che ci posso fare? Allora, durante il periodo..”

Di lungo terrore che governò queste terre...” Completò Michael a memoria.

Fammi raccontare, se no mi sto zitta e me la spieghi tu!”

No, no, scusa. Dai, parla”

Allora. Sì, avevi ragione. Durante quel periodo di terrore, gli unici esseri viventi che erano riusciti ad adattarsi, eccetto le Creature del Male, erano le Sirene, gli elfi e i folletti. Come credo che tu sappia, però, c'era anche una donna. Una bella e giovane donna, disperata di aver perso tutte le persone della sua specie Umana. Così, un giorno decise di sacrificarsi. La leggenda narra che solo il sangue di una donna unica sarebbe riuscita a riportare il sole. Quando morì tutti gli altri popoli si riunirono attorno al suo corpo e il loro dolore diede vita ad una nuova forma di vita, un po' più giovane della donna ma di egual bellezza: Assirya. Vedi, infatti, lei ha le stesse capacità di elfi e folletti. In più, poteva anche nuotare e respirare sott'acqua...”

Ma sott'acqua è scomparsa, l'ho vista io!!”

Fammi finire, dai. Dicevo, lei poteva anche comportarsi come una sirena. Ma come sai, probabilmente, la donna “madre” non sapeva nuotare quindi, per forza di cose, lei nell'acqua si comportava come una sirena, solo che non sapendo nuotare si lasciava trasportare dai flutti”

Ma com'è possibile che sia vissuta tutto questo tempo?”

Elfi e folletti vivono minimo per tre secoli. E a quattro sono ancora ragazzi. Le sirene vivono il triplo. Quanto puo' aspirare a vivere il mix di tutti e tre?”
Michael rise. La faccenda era buffa, quanto triste. Non aveva mai avuto nessuno da chiamare mamma o papà, ma aveva la famiglia più grande che si poteva sperare di avere.

 

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Capitolo 3
*** Secrets. ***


Capitolo 3: Secrets.

 

Ognuno di noi, quando inizia a diventare grande, inizia ad essere curioso della sua vita, di com'è nato il suo nome, di chi erano i bisnonni, com'erano mamma e papà da giovani, come si sono conosciuti... tutte queste cose qui. Alcune cose possono fare piacere ed altre no. Ma di solito queste ultime è difficile trovarle. E comunque i genitori le coprono, no? Appunto.

Mentre il nostro principe tornava a casa, incuriosito dalla storia di Assirya, non si era accorto che dietro di lui c'era ancora Martyna, ma stavolta aveva portato un'amica. Una fata, se vogliamo essere precisi. Se ne accorse solo al limite della foresta, quando le cicale non si sentivano più eppure continuava ad esserci un rumore di passi e un ronzio.

Si voltò con un sussulto.

Martyna... credevo fossi tornata a casa...” Prese fiato, mettendosi una mano sul cuore, senza comunque abbandonare il suo adorabile sorriso.

Veramente volevo farti conoscere Dunika... vedi, è una piccola fata e ha ancora molto da imparare e tanto per iniziare volevo farle conoscere il principe!!” Si scusò la Changals.

Oh... capisco. Ciao Dunika!” La salutò Michael amichevolmente, facendole appoggiare i suoi piedini di rugiada sul suo indice. La fata sorrise raggiante, anche se un piccolo rossore si intravide sui suoi zigomi. Il principe sorrise divertito.

Chi c'è la dietro?” Mormorò poi a Martyna, vedendo un'ombra muoversi attraverso gli alberi alle spalle dell'amica.

Oh, lì? Bah, è quella testona di Alexandra. E' capace solo a nascondersi. All'inizio è timida, il problema è quando la conosci” Fece roteare un dito vicino alla sua tempia, poi si avvicinò al ragazzo. “L'unica cosa pericolosa che ha è quella di sapersi avvicinare senza muovere un filo d'aria” Gli mormorò.

Ehi!” Si sentì in quel momento. Un ragazza dai lunghi capelli neri e lisci, con una frangetta e le punte viole e dei riflessi sparsi di quel colore era vicina a loro. Aveva delle bianche orecchie a punta che uscivano dai lati della testa. Aveva una faretra sulla spalla destra contenente una dozzina di frecce, e un arco in una mano. Il principe le sorrise.

Ciao, Alexandra. Piacere, Michael!” Le porse la mano sorridendo. Quella, però, rimase spiazzata per non si sa quale motivo e arrossì. Poi guardò l'amica e le mormorò all'orecchio “Ma lui non è un Valeglase? Credevo che il principe fosse Umano...” lui, però, non sentì.

Martyna rise. “Anche io credevo, invece devi ricrederti. E' Umano al 100%” le strizzò l'occhio. Alex (così le piaceva farsi chiamare) arrossì violentemente perché temeva che il principe si sarebbe offeso.

Oh, no, sono Umano. Nessuno della mia famiglia, credo, è mai stata una Creatura Magica” Rispose, invece, sorprendendo tutte e tre le ragazze.

MARTYNA!!!” Si sentì una voce possente scuotere la foresta. Alla ragazza scappò un sorriso timido.

E' un mio amico... l'ho lasciato mentre stavamo giocando a trovarci. Io ero una tartaruga, mi hai trovata tu e... va be, torno a giocare con lui” Si congedò, correndo verso la voce. I suoi occhi dal colore indefinito brillarono per un attimo, prima di andare via.

Un coro di trombe suonarono tre note che scendevano dall'alto verso il basso, facendo girare di scatto il giovane Michael.

I suoi occhi si spalancarono impauriti e scorsero velocemente il cielo e la reggia, calcolando quanto più o meno ci avrebbe messo ad arrivare.

Devo... devo andare...” Si scusò, correndo via. La fata sorrise, mentre Alexandra arrossì. Udirono, poi, dei passi alle loro spalle.

E' amico vostro?” Chiese una voce allegra.

Amico... conoscente” Precisò Alex abbassando lo sguardo.

Pregate che alla reggia non stia succedendo quello che pensò” Sospirò la ragazza nascosta dalle fronde degli alberi.

Perché?” Chiese la fata, preoccupata.

Quelle trombe hanno suonato Mi Re e Do. Vuol dire che qualcuno è in pericolo. E se è come io credo, non passerà poco tempo prima che torneranno i tempi bui della mia origine”

Assirya sospirò di nuovo, poi corse come se levitasse e con un salto i suoi capelli mori ondeggiarono e sparirono.

Bah, la solita fanatica” Commentò una voce bassa, proveniente dalla destra delle ragazze. Entrambe si voltarono e la fata ringhiò.

Arix, ti conviene andare via” Sibilò. Una risata senza gioia si propagò nell'aria.

Perché non è vero, cara Dunika?” La ragazza si mostrò. Aveva dei capelli biondi e fini, che sembravano muoversi al minimo soffio. Avevano un accenno di boccoli, ma forse erano soltanto vaporosi. I suoi occhi erano a metà tra fucsia e verde, ed erano la prima cosa che attirava l'attenzione. Il suo viso ancora un po' infantile ed il suo sorriso dolce davano un'impressione sbagliata di lei. Chiunque, in tutto il regno, gli stava alla larga. Era perfida e di conseguenza odiata da tutti. Sapeva essere crudele e nessuno, a memoria d'uomo, si ricordava una volta che avesse accennato ad un sorriso sincero. Non si sapeva di che specie era, perché nessuno era curioso di saperlo.

No....” Mormorò Alex, alzando il viso. Arix riusciva a tirar fuori il lato cattiva di quella creatura così dolce e timida.

Ma dai, lo sai anche tu. Si vanta di essere la creatura più antica del Regno.” In quel momento, prese un sasso da terra. Nella mano destra aveva una fionda artigianale, come le armi di tutte le Creature della foresta. Era un bastone fatto a “Y” e un elastico era teso tra i due archi superiori. Senza nemmeno guardare, scagliò la pietra e un corvo ramazzò al suolo. Sbuffò.

Chissà come mai ancora non mi decido a prendere uno di voi...” Si leccò il labbro superiore mentre guardava un'altra pietra che faceva scivolare tra le dita della mano destra.

Sai che non puoi farlo” Disse Dunika.

Oh, si, invece. Basterebbe nascondere i corpi. Non ci vorrebbe molto. Crederanno che siete partiti come molti altri. Se poi avranno anche una testimone...” Strinse la pietra nel pugno, sgretolandola. “Ma poi non ci sarebbe il divertimento nel vedervi seguire come cagnolini Assirya. Per non parlare di quando giocano Martyna e River... loro sono troppo divertenti” Intrecciò le dita dietro la nuca e girò le spalle, tornandosene da dove era venuta, mentre la fionda era nella sua tasca. Era la Creatura Magica che meno si sopportava in tutto il Regno. Perfino Darko, il più donnaiolo degli Elfi, non voleva starle a meno di un chilometro di distanza.

Darko era, in un certo senso, un'eccezione. Gli Elfi sono conosciuti per la loro saggezza e nel contempo per la loro tranquillità. Lui, non si sa per quale scherzo della natura, sembrava più un Folletto. Si differenziava solo per l'aspetto e le dimensioni, ma per il resto... Gli amici insistevano che mentre andavano a caccia era il più astuto e il più silenzioso ma nessuno ci credeva mai veramente..

 

In tutto ciò, il nostro principe, aveva corso velocemente per arrivare al castello, dove erano suonate le note d'allarme. Entrò spalancando il portone, corse su per le scale e salutò alla svelta qualche gnomo venuto per visitare i trafficati sotterranei, arrivò fino all'ultimo piano, all'ultima stanza dell'ultimo corridoio. Suo padre era disteso in un letto bianco, da solo, con uno straccio bagnato in fronte e una bacinella d'acqua sul comodino. Michael sospirò e si sedette accanto a lui.

Cosa hai?” Gli chiese apprensivo.

Febbre, dicono le Lupe.” Le Lupe erano le mogli o le fidanzate dei Licantropi. Si chiamavano Lupe perché quando un'umana baciava uno di loro, si allungavano un pochino i canini, avevano molta più voglia di carne e di notte gli occhi diventavano gialli. Una specie di mezza trasformazione, per capirci. Ma dal primo bacio, non avrebbero più potuto legarsi a qualcun altro. I Licantropi erano tutti dei maschi, e ce n'erano un paio che andavano in giro a sedurre per vedere le Lupe cadere in disperazione quando le lasciavano. Infatti, mentre le femmine non potevano più legarsi a nessuno, i maschi potevano legarsi a chi volevano quando volevano, purché fosse una sola relazione alla volta. La maggior parte, fortunatamente, sapeva amare profondamente.

Ma tu come ti senti?” Gli chiese invece Michael.

Peggio. Sento che già domani potresti essere incoronato”

Ehm... papà... non ti sembra di correre?” Domandò con un sorriso azzardato. Già domani il padre sarebbe morto? No, non lo avrebbe sopportato.

Figliolo, ascoltami. Voglio dirti la verità, almeno ora.”

Ma, papà..”

Zitto, Michael. Ti abbiamo mentito” Fu la secca verità. Il principe si sentì mozzare il fiato e forse era proprio questo che il re voleva, per poter raccontare con calma.

Vedi, quando sei nato... la prima cosa che notammo erano le tue caratteristiche. Non assomigliavi al fatto né a me, né alla mamma. I lineamenti più dolci, il sorriso più aperto e il carattere più infantile anche da grande. Così, quella sera, tua madre mi confessò una cosa. Poco prima di conoscermi il padre, tuo nonno, partì per un viaggio lontano. Lui era un Valeglase. Quando arrivò la notizia della sua morte, un piccolo grumo di polvere viola era caduta sul suo pancione, mentre era incinta di te. Io le avevo detto di levarsela, ma lei aveva rifiutato. La notte della tua nascita, capii che tu eri destinato ad essere come tuo nonno. Un Valeglase. Non te lo abbiamo mai detto semplicemente perché è un dono bello quanto pericoloso. E' facile rubarlo, quanto donarlo. Basterebbe una tua lacrima. Se tu piangessi e qualcuno catturasse una tua lacrima, ti avrebbe tolto il potere. Se invece le lacrime si asciugano sulle tue guance o cadono a terra, il potere rimane in te. Inoltre, se lo avessi saputo, saresti stato tremendamente pericoloso. Sei sempre stato buono, e se avessi visto qualcuno arrabbiato, ti saresti trasformato nella dolcezza e saresti entrato dentro di lui. Questo è contro natura. Ora che ne sei consapevole, devi capire che non devi dirlo a nessuno per la tua incolumità e quella del Regno. Dipende tutto da te, adesso. Il tuo è un potere che crea quanto un potere che distrugge, capisci? Devi stare attento. Usala solo se è strettamente necessario e per salvarti la vita. Ma non usarlo per salvare quella degli altri. Nessuno merita di essere salvato, per un peccato o per un altro, tutti meritano una punizione. Tu sei troppo buono per poterti permettere di salvare sempre tutti coloro a cui vuoi bene. Sarai un grande re, figlio mio” Questa fu la storia che gli venne raccontata.

Dopodiché il re si spense e furono messe le bandiere a mezz'asta, tutte le Creature Magiche e Non, parteciparono al funerale ed Assirya chiuse gli occhi, mandando un soffio colorato sulla tomba. C'era anche Arix, ma lei se ne stava con la schiena appoggiata al tronco di un albero, lanciando per aria una pietra e poi riprendendola al volo.

Tutto il popolo piangeva la scomparsa del suo Re, ma sapeva chi avrebbe preso il suo posto e non erano affatto preoccupati.

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Capitolo 4
*** Shadows. ***


Capitolo 4: Shadows.

 

Così finì la breve vita del re.

Dopo i funerali, per le strade non giocavano nemmeno i bambini. Oh, no, non erano in lutto anche loro... ma sapete come sono i genitori!

Il pomeriggio dopo, però, ognuno era pronto e preparato per la festa d'incoronazione del grande principe Michael che, fortunatamente, aveva compiuto la maggiore età qualche giorno prima.

Mamma, ma potrà ancora giocare con noi?”

Non diventerà noioso anche lui, vero?”

Papà, vacci tu. Lui deve giocare con noi”

Io non voglio. Poi non sta più con noi”

Queste erano le voci che si sentivano in piazza quella mattina assolata tra i bambini, ma i genitori non sapevano come consolarli.

Per fortuna, il diretto interessato non si fece scrupoli a passare tra la folla e abbracciare e rassicurare i piccoli: non avrebbe mai potuto abbandonarli.

Tutto gioiva, persino le nuvolette bianche sembravano sorridere mentre la folla scalpitava per vedere il principe. Lui salutava tutti e mandava baci, ma la sua vera attenzione era per i bambini.

Poco più in fondo, vide un gruppo di persone di sua conoscenza.

Ehi, complimenti” Lo salutò Assirya per prima. Fu seguita da Martyna, Dunika e Alexandra. Erano tutte entusiaste. Da lontano, un'ombra giocava con un sasso, lanciandolo prima per aria e poi riprendendolo al volo con la mano destra. Era appoggiata con la schiena ad un albero, e sorrideva ironica.

Complimenti” Disse, senza alcune convinzione. Michael, che non era tipo da credere alle voci senza aver conosciuto la diretta interessata, si mostrò subito gentile.

Grazie mille. Cosa sei?” Chiese.

Non sapeva che non era esattamente carino iniziare così un discorso. Il fatto era che tutti suoi attuali amici gli avevano risposto cordialmente.

Purtroppo, invece, Arix fece un espiro ironico e saltò in cima all'albero sul quale era stata appoggiata.

Sono Arix, ma non ti interessa il resto”

Sì, invece!” Disse con convinzione il nostro giovane principe. Per un attimo il mondo intero sembrò bloccarsi e mancò persino l'aria. Tutto tornò a scorrere come prima non appena la ragazza riparlò.

No, fidati” Furono le sue ultime parole, poi sparì.

Ma che ha?” Chiese incuriosito alle altre.

Oh, lasciala perdere, è sempre stata antipatica”

Secondo me è tutta da scoprire”

Bah, non credo”

Come sei scettica, Alex!” La ragazza arrossì.

Dai, vai” Gli consigliò gentilmente Assirya sospingendolo verso il palco, dove i consiglieri lo guardavano sorridendo. Lui sospirò e andò verso di loro con il cuore in gola per la gioia e con il ricordo del padre sempre nella sua mente.

Quando iniziò a salire i gradini, la folla si ammutolì e tutti attesero di vedere Michael con la corona in testa, per governare quel regno.

Anche quando stava per mettere il primo piede sul palco, il mondo parve smettere di girare, ma riprese un istante dopo.

In questo giorno di festa, dopo il decesso del nostro amatissimo re...” Iniziò uno dei principali consiglieri. Era uno di quei barbosissimi discorsi che parlano di tutto quello che era successo prima di quell'era luminosa e tutto. Mentre Michael era lì, in ginocchio, lo si poteva vedere annoiato, ma tuttavia concentrato a non fare brutte figure.

Intanto, dal fondo della folla, Assirya gemeva, trattenendo a stento le lacrime e guardandosi furiosamente intorno. Se avessimo potuto sentire il suo dolore in quel momento, saremmo probabilmente morti. Ma lei era una creatura speciale, si sa. Lei era Happland. Quando stava per succedere qualcosa, lei lo sentiva.

Pertanto io vi dichiaro sovrano di...” In quel momento. Sì, fu proprio in quel momento che accadde quello che avrebbe sconvolto la vita di Happland per sempre.

La risata senza gioia di una voce cavernosa si diffuse nell'aria.

Ahahahaha... un nuovo re, eh? Io non ci credo, vi dimenticate così in fretta di quelli vecchi?” Diceva la voce.

Il cielo si oscurò e il sole venne coperto da folti nuvoloni grigi, che sembravano nascondere un'ombra. Tutto di nuovo sembrò fermarsi... vedere Arix scendere coraggiosamente dagli alberi ed innalzarsi fino a quello che sembrava il cielo, bloccò lo sguardo ed il respiro di tutti.

Michael era impanicato, totalmente. I bambini piangevano e lui non sopportava di vederli così... quindi, si ricordò delle parole del padre.

Salva solo la tua vita” Aveva detto. Ma se lui dipendeva da Happland e quei piccoli erano la sua vita, era il momento. Si concentrò. Però non sapendo cosa fare, guardò cosa stesse facendo Assirya, per avere un qualcosa simile allo spunto.

Lo sorprese. Volò vicino ad Arix e insieme a lei, iniziò a cercare l'inizio e la fine dell'ombra che si agitava sopra le nuvole. Sembrava importante quello che stavano facendo, no? Di cosa avevano bisogno in quel momento?

Rabbia? Speranza? Disperazione? Gioia? Erano doti che almeno una delle due aveva ricevuto in dono da Madre Natura. Ma quindi..?

Non avevano nulla che non avesse l'altra. Sembravano completarsi a vicenda e anche solo vederle vicine faceva pensare allo yin e lo yang. Da una parte Assirya, così antica, divertente e simpatica. E dall'altra Arix scorbutica, sola e disillusa. Ma, purtroppo, il principe non era a conoscenza di questo e, non trovando di cosa trasformarsi, pensò che invece di andare da loro era il caso di andare dal nemico.

Gioia e Pietà, in questo si trasformò. Il suo corpo fu aspirato da un vento dolce e caldo, che lo fece sentire a contatto con i due sentimenti scelti. Si sentiva combattuto tra l'essere caritatevole e gioioso, ma nessuna delle due prevaleva sull'altra. In quel momento, sentì di essere in pace.

Si diresse verso l'ombra e sfrecciò accanto ai capelli di Assirya, che si voltò rapidamente, cercando di trattenere quella scia di fumo verde che sfrecciava verso l'altro.

Michael!!” Gridò.

Da terra, Alex, Martyna e Dunika si davano da fare per nascondere al sicuro tutti gli abitanti Umani, mentre radunavano quelli Magici.

Di qua, di qua!” Gridava l'elfo Alexandra, che dava prova che la timidezza nasconde sempre una parte coraggiosa.

Piccolo, hai perso la mamma? Se vieni, la ritroverai” Mormorava Dunika ai bambini in lacrime, che nel fuggi fuggi generale non trovavano i genitori.

Forza! Rinforzi!” Cercava di richiamare l'attenzione Martyna.

Martyna!” La chiamò una voce maschile che conosceva bene.

River, finalmente! Corri, sta succedendo qualcosa lassù!” Lo spronò.

Che devo fare?” Chiese freneticamente.

Trasformati in qualche uccello e vai ad aiutare Assirya, io ti seguirò con gli altri Changals” Rispose frettolosamente la ragazza. Stava cercando di invogliare tutti le Creature Magiche a partecipare.

Stai attenta” Le mormorò River, per poi librarsi come un'aquila reale.

NO!!” Si sentì gridare dal cielo. Assirya stava inseguendo uno strano fumo verde fino a terra, mentre in aria c'era Arix che le copriva le spalle, cercando di attirare su di sé e distruggere i fulmini che l'ombra aveva iniziato a scagliare.

Ehi, potresti distrarre il bestione?” Ringhiò la ragazza all'aquila reale. Immediatamente, il becco dell'uccello iniziò a brillare ai lampi e l'ombra sembrò accecata.

Per un attimo, sembrò tutto finito, ma poco dopo un fulmine colpì Assirya sulla schiena, impedendole di continuare a volare. Diede vita ai suoi istinti d'elfo e si lasciò cadere delicatamente sull'erba, cercando di aspirare con la bocca tutto il fumo verde. Una volta sicura di averlo finito, soffiò lievemente sul ramo di un albero.

Lì, sudato e afflitto, ricomparve Michael.

Ero sicura che non eri un semplice Umano” Gli strizzò l'occhio la ragazza.

Ma sono inutile” Borbottò il ragazzo.

Un momento dopo, un botto colpì la piazza e dove un attimo prima c'erano tutte le Creature Magiche pronte ad attaccare, ora c'era Arix che cercava di attirare l'ombra con stranissimi e oscuri poteri. Che, però, funzionavano alla grande. L'enorme massa si avvicinava, ma sembrava che più scendeva, più schiacciava la Creatura.

Arix!” La chiamò Assirya. “Smettila, lo sai che non puoi farcela!”

Perché, invece di sbraitare, non vieni a darmi una mano, stupida Creatura?” Urlò acutamente di rimando, tra affanni e smorfie di dolore.

Assirya sapeva che non le avrebbe mai dato retta, per cui andò a sdraiarsi vicino a lei e ad attirare l'ombra, sotto lo sguardo stupito di tutti.

Sembrava legata a dei lacci, mentre si avvicinava. Sembrava che fosse tirata da qualche strano filo potentissimo che non poteva distruggere.

Dai poteri enormi giungerà un mago,

che porterà gli amici in un luogo dorato,

ogni qualvolta che sarà chiamato

un altro mago non sarà accusato,

ma se dunque ogni brutta cosa è interrotta

perché vedo una ripida strada contorta?

Credo si tratti di un luogo oscuro

che è circondato da un muro

che quando verrà davvero sorpassato

allora nulla potrà più dirsi passato”

Con queste esatte parole in rima, l'ombra sparì.

Arix ed Assirya erano entrambe sdraiate. Quest'ultima si fece aiutare ad alzare dal principe, mentre l'altra si alzò lentamente e tirò un sasso con la sua fionda.

Non finirà così” Disse, dirigendosi verso la vittima della sua pietra.

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Capitolo 5
*** Start! ***


Capitolo 5: Start!

 

Non era per nulla facile la vita al Regno, dopo l'attacco dell'Ombra. C'erano stati vari feriti e le Lupe si affrettavano di qua e di là per ordine del principe Michael che, nel frattempo, si riuniva spesso con i bambini per distrarli e allo stesso tempo metterli in guardia. Ma quando scendeva la sera e tutto il villaggio si rinchiudeva in casa o negli ospedali, lui e i suoi amici si vedevano nel folto della foresta, al sicuro.

C'è una sera in particolare che dobbiamo ricordare, quella risalente a due settimane dopo l'attacco. Erano tutti presenti: Martyna, Dunika, Alexandra, Assirya, Michael e anche River e Darko, che si teneva a distanza da Arix che, comunque, stava sulle sue, appoggiata al tronco di un albero con la solita pietra nella mano destra e la fionda.

Devo andare” Esordì Michael dopo qualche iniziale minuto di silenzio.

Che cosa?” Chiese Dunika. “Michael, è molto pericoloso, lo sai?”

Non sa nemmeno DOVE andare” Ironizzò Arix. Diceva di annoiarsi a stare lì, ma credo che lo dicesse solo per non sembrare accomodante.

Uffa, stai un po' zitta” Borbottò Darko.

Perché non è vero? L'Ombra puo' essere ovunque”

Ma è enorme, si troverebbe facilmente” Annuì Alexandra. Era timida, ma amava l'avventura e non vedeva l'ora di buttarcisi a capofitto.

Non sappiamo di cosa è fatta l'Ombra. Se fosse capace di trasformarsi o polverizzarsi o sparire?” Osservò la saggia Assirya.

Allora dobbiamo rimanere qui ad aspettare qualche attacco?” Intervenne Martyna. Non le andava molto a genio l'idea di scappare e andare a cercare l'Ombra, però non poteva non trovarsi d'accordo sul fatto che dovevano fare qualcosa.

Ehi, ehi. Non ho detto che DOBBIAMO andare. Devo farlo da solo. Sono il re” Precisò Michael. Lui era buono e dolce, ma aveva un coraggio e una forza da far invidia ad un leone. E, per di più, era testardo.

Ma stai scherzando? Da solo non faresti mezzo metro” Si avvicinò Arix, mettendosi sotto un raggio di luna, che esaltava la delicatezza della sua pelle. Fu accolta da sguardi furiosi. “E' vero! Perché chi di voi farebbe mezzo metro senza ripensarci, o aver paura di andare avanti e lasciare indietro i propri cari in balia di qualunque cosa? Vorreste dirmi che nessuno di voi avrebbe paura di andare via senza la certezza della sicurezza della vostra famiglia?” Sembrava sbalordita.

No, certo che no” Affermò River “Ma non possiamo rimanere con loro. Se partissimo, lo faremmo per salvarli.”

Arix ha ragione” Sospirò Assirya. Quando parlava lei, sembrava che tutto intorno calasse un alone di dolcezza e bontà. Un alone quasi d'oro. “Se noi partissimo, senza avere una meta, rischieremmo di vagare per giorni, senza sapere se l'Ombra attacca il villaggio”

Appunto. IO vado. VOI restate qui a difendere i bambini e il popolo” Annuì ancora Michael. Aveva buoni motivi per parlare così.

Ma perché insisti tanto per andare da solo?” Borbottò Darko. Non lo disse con cattiveria, però non capiva perché il principe doveva rischiare la sua vita e, di conseguenza, quella di tutta Happland solo per un attacco.

Ho visto, Darko. Ho visto quei bambini. Erano terrorizzati. Qualcuno si è fatto male e molte bambine sono sotto shock dopo aver visto i loro fratelli più grandi che venivano sfiorati dai fulmini. Non posso lasciarli soffrire così” Abbassò lo sguardo Michael, dando un tono solenne alla sua voce.

Andrò io. Nel caso non si fosse capito, intendevo questo. Voi avete della gente da proteggere qui. Se io partissi, non lascerei nessuno dietro di me. Se mi perdessi, non importerebbe a nessuno” Intervenne Arix, portandosi una mano sul cuore. Non mostrava nessuna emozione, se non la decisione.

Scusateci un momento” Disse dura Assirya, prendendo l'altra per un braccio e trascinandola dietro un albero. Si sentivano mormorii e movimenti bruschi, ma alla fine, uscirono tutte e due: Assirya a testa alta, con la fronte corrugata e lo sguardo deciso, Arix con il viso incupito.

Andremo noi due” Borbottò.

Cosa? No, no, assolutamente no” Intervenne il principe. “Per quanto Assirya sia speciale e tutto, non sarebbe per nulla buona come cosa. No, assolutamente no!”

Ma-” Assirya non fece in tempo a finire la frase.

Assirya, Assirya, Assirya” La chiamava una voce. Lei chiuse gli occhi e disse qualcosa in una lingua antichissima. In men che non si dica, al centro del gruppo comparse una ragazza. Aveva i capelli di un colore misto tra rosa e viola e gli occhi blu come l'acquamarina, con un sorriso dolce e sincero.

Scusate l'intromissione. Assirya, alcuni folletti richiedono la tua presenza”

Come ti chiami?” Chiese incuriosito Darko. Il solito donnaiolo.

Salierix, piacere. Tu devi essere Darko” Gli strinse la mano sorridendo.

Allora, Assirya, non vai?” Ringhiò Arix tra i denti.

Dì ai ragazzi che non posso ora” E le raccontò tutta la storia. La ragazza si mise seduta a gambe incrociate vicino al principe e lo guardò.

Sembri un Valeglase” Annuì.
“Ma si vede così tanto?” Chiese stupito Michael, ridendo.

Sìsì, lo si vedrebbe da un miglio” Annuì.

E tu cosa sei?” Chiese Darko di nuovo, mettendosi seduta davanti a lei.

Una sirena” Sorrise Salierix.

Non siamo qui per fare conversazione. Io e Assirya dobbiamo andare” Si irritò Arix, prendendo l'altra per un braccio.

C'è un piccolo particolare” Intervenne Dunika, che fino a qual momento era stata a parlare con Alexandra e Martyna. “Dov'è che dobbiamo andare?”

Martyna disse “Perché verremo anche noi”

Alexandra mormorò “Non credo che vogliano”.

Andremo da sole e sappiamo noi dove” Sbuffò Arix, continuando a dirigersi verso ovest.

Aspetta” La frenò Assirya. “Puo' venire chi vuole. Ma deve esserne consapevole” Si voltò e sorrise, cosa che fece arrabbiare ultimamente l'altra.

Chi verrà dovrà lasciare i suoi cari, chiunque abbia mai amato, da quando partiremo sarà in continuo pericolo, nel caso in cui l'Ombra attaccasse mentre siamo in viaggio. Ogni tanto ci accamperemo, ma per lo più dobbiamo essere pronti a qualunque tipo di combattimento e a lunghe camminate anche in luoghi inospitali. Il luogo dove vive quel Mostro è oscuro e solo pochissimi possono riuscire ad oltrepassare quella soglia. Chi viene, ora?” Disse seria, mettendo una mano al centro.

Michael ci pensò su un momento, poi sorrise e la appoggiò sulla sua.

Anche io” Sorrise allora Salierix, mettendo al centro anche la sua.

Perfetto” Annuì Darko.

Martyna e River si scambiarono uno sguardo preoccupato, ma infine anche loro acconsentirono.

Dunika si posò su tutte quelle mani e le sigillò con un incantesimo. Le “sigillò” nel senso che da quel momento in poi, tutti i partecipanti sarebbero stati costretti a mantenere la promessa.

Perfetto, ora andiamo” Si sbrigò Arix, tornando sulla strada.

Guarda, è sempre così...” Stava spiegando Darko a Salierix.

Taci!” Gli sibilò la ragazza, facendolo sbuffare.

L'avventura era iniziata.

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Capitolo 6
*** Battle. ***


Capitolo 6: Battle.

 

Non so se ve ne siete mai accorti, ma il più delle volte, quando si parte con delle incomprensioni, si torna sempre più leggeri. Appunto, questo era proprio ciò che il viaggio non prometteva.

Erano partiti in questo modo:

Arix era in testa, e dietro di lei di qualche centimetro c'era Assirya. Poco dietro c'erano Martyna, Dunika e Alexandra che parlavano tra di loro, poi c'erano Darko che cercava di attaccare bottone con Salierix e infine River che grugniva vicino ad un Michael determinato. Voleva chiudere la fila a tutti i costi. Avevano tutti insistito per farlo andare avanti.

Dai, devi guidarci tu”

Sì, Michael, l'idea è stata tua!”

Perché vuoi rimanere dietro?”

Bof, lasciatelo stare. Se non vuole, non vuole” Disse la solita e scorbutica Arix, piazzandosi in testa.

 

Ehi, mi fanno male le gambe” Si sentì Darko, da dietro. Salierix rise e si sistemò una ciocca ribelle dietro l'orecchio.

Femminuccia” Borbottò ad alta voce Arix.

A me fanno male le ali”

Io sento che ho sete”

Ho voglia di mangiare”

Oh, che donzelle” Ironizzò sempre lei.

Forse è meglio fermarci qui” Sospirò Assirya, sedendosi sul bordo di un laghetto. Si sentì Salierix sospirare ed entrare nell'acqua. Per un attimo divennero tutt'uno, poi le spuntò una coda e si riuscì a distinguerli. Sembrava così rilassata.

Scese la notte.

Io credo scenderò di sotto. Sul terreno si dorme bene, specialmente con le alghe” Sorrise, dando la buonanotte a tutti e tuffandosi.

Attenta agli squali!” Urlò Darko.

Non ci sono squali nei laghi!” Si sentì esclamare Arix. “Io non ho sonno. Faccio la guardia” Si sedette su un tronco. Gli altri avevano fatto delle cuccette con le foglie secche. Ancora non era autunno, perciò si poteva dormire tranquillamente senza soffrire il freddo.

Anche io non ho sonno. Ma non credo che farò la guardia con te” Aggiunse Darko, muovendosi verso il suo cumulo.

Eh, no! Ora tu l'hai detto, e la aiuti” La bloccò Assirya, indicando il ramo dove era seduta Arix, che sbuffava.

Ma io...” Ma il viso della ragazza non ammetteva repliche e Darko si diresse verso di lei, brontolando e tenendo alta la fiamma.

Credo che resterò in piedi anche io” Sospirò Michael, mettendosi con in piedi in acqua, immerso nei suoi sconosciuti e profondi pensieri. Gli mancava già qualcuno? Sembrava di si.

Te lo avevo detto che avresti dovuto lasciare qualcuno” Gli disse Arix.

Non sono pentito”

Dal tuo viso non sembra”

Arix, perché sei sempre così scorbutica?” Le chiese Darko. Sembrava volere la pura verità, ma cascava male. Non era il momento dei segreti.

Sono realista e dico le cose in faccia. Sei tu che credi che io sia scorbutica”

Ehi, cosa c'entra ora?” Si intromise Michael.

Sentite, sh...” Mormorò Arix. Nel bosco lì vicino si sentiva un vibrare dolce e soave, come tintinnii di campanelli. Poco dopo, vennero avanti delle fate e lei andò loro incontro.

Ehi, potrebbe essere...” La stava per bloccare Darko. Assirya attirò la sua attenzione non si sa come.

Sa riconoscere un pericolo” Lo rassicurò, per poi tornare a dormire.

A guardarla lì, in mezzo a quella radura notturna illuminata dalle flebili luci blu delle fate, sembrava così dolce e pura. Ma ormai sapevano tutti che era sola apparenza. Eppure, per Darko, quel lato dolce si rivelò totalmente nuovo. Rimase lì a guardarla e, probabilmente, lo avrebbe fatto per sempre se non...

Frrrrrrr!” Si udì dalla foresta. Così potente, ma allo stesso tempo impercettibile, scosse gli alberi, fece scappare le fate e mise in allerta in sensi di Arix, che tirò fuori dal nulla la sua pietra e mise una mano sulla sua fionda.

Dove sei?” Sibilò, guardandosi intorno. Non è che non aveva chiamato Darko e Michael per eroismo, semplicemente non ci aveva pensato.

Arix, attenta!” Urlò l'elfo in quel momento. La ragazza si abbassò giusto in tempo, e un'Ombra le passò sulla testa.

Ehi!” Urlò Michael, correndo verso di loro. “E' l'Ombra?” Chiese all'amico. Annuì. Si misero schiena contro schiena, tutti e tre, con i nervi saldi e la mente lucida.

A destra!” Urlò Arix, lanciando un sasso in quella direzione, un millesimo di secondo dopo che Darko si abbassò. La pietra colpì un ombra, che prima si divise, poi si riunì, con una piccola frattura al centro.

Copritemi!” Ordinò. Aveva sempre avuto lo spirito di una leader, e anche se non era esattamente tra le più gentili, sapeva sempre cosa comandare. I ragazzi, tuttavia, non tennero caso ai modi e cercarono di intrattenere l'Ombra, mentre lei si concentrava. Tra le sue dita, andava formandosi una palla di luce sempre più grande.

Attenti!” Urlarono tre voci. Martyna, Dunika e Alexandra si erano svegliate, e dietro di loro c'erano tutti gli altri.

Ehi, tu, torna indietro!” Chiamò River alla sua amica Changals. Non voleva si facesse male, e tanto meno, che rischiasse la vita.

No” Ribatté lei, mettendosi al centro della radura con tutti gli altri.

Salierix scagliò un po' d'acqua addosso al Nemico, ma non lo scalfiva nemmeno. Intanto, Arix si era alzata da terra e il suo viso lasciava trapassare tutta la rabbia che stava mettendo per creare quella sfera.

Ma attirò l'attenzione. Per un nanosecondo, tutti gli occhi ricaderono su di lei, e tanto bastò all'ombra per sfiorarla e farle un taglio profondo sulla schiena.

Dannazione!” Esclamò Darko, andandole incontro.

Il nostro principe, nel frattempo, non era certo stato con le mani in mano, anzi. Lui e Assirya erano uno di fronte all'altro. Lei teneva le mani sulle spalle di lui ed erano circondati da uno strano alone. La fatina Dunika si posò sulla cima di questo e iniziò a concentrarsi. Poco dopo, tutto esplose e di Michael rimase solo una polverina bianca che correva dietro all'Ombra. Tutti cercavano di rallentarla, ma c'era poco da fare.

Michael era un Valeglase appena nato, inesperto e poteva poco contro un nemico di quelle dimensioni. Ma non si arrese. Sentiva caldo e freddo, calma e confusione, fuoco e ghiaccio, rabbia e gioia, ma non si fermò. Continuò a correre verso quella meta che, lo sapeva, lo avrebbe prosciolto da tutte quelle sue paure. I bambini del villaggio? Le donne? Il popolo? Le Creature Magiche? Il bosco, le case, la reggia, gli amici... come stavano? Si sentiva leggero e in grado di tutto, ma non riusciva a raggiungere quel mostro. Quando sentì che avrebbe resistito ancora per poco, Assirya urlò. Aveva appena lanciato un incantesimo a Michael, facendolo tornare umano. L'ombra scappò.

Perché l'hai fatto? Potevo riuscirci” Si lamentò lui.

Michael, tu non lo sai, ma se perdi le energie, o ti fermi mentre sei un'emozione, non puoi più riassumere la tua forma umana, capisci? Stavi per mollare” Gli spiegò Assirya, mettendogli una mano sulla spalla.

Cos'ero diventato?” Chiese il principe, dopo qualche secondo.

Purezza. Ed è potentissimo, come stato d'animo.” Gli strizzò l'occhio e poi si diresse verso Arix che era seduta sul tronco di poco tempo prima, e faceva delle smorfie di dolore quando una brezza le sfiorava il taglio.

Dovevi fare l'eroina? Ma cosa ti è saltato in testa? Non saresti mai riuscita a farlo!”

Sì, invece e lo sai bene! Cosa credi? Che solo perché sei la Creatura più antica puoi fare tutto quello che vuoi?” Le urlò contro Arix, non desiderando altro che dormire.

Darko, intanto le era seduto vicino, cercando di spiegarsi perché era stato tanto idiota da distrarsi e lasciarla colpire.

Salierix e Dunika erano sulla superficie del lago.

Cos'è successo esattamente?” Chiese la sirena, crogiolandosi nel suo elemento.

A chi? All'Ombra, a Michael o ad Arix?” Chiese la fatina.

Tutto”

L'Ombra è arrivata mentre Arix era nella radura. Allora sono arrivati sia Darko, che è l'elfo, e Michael. Lei aveva chiesto loro di coprirli, perché voleva fare una magia arcana e difficilissima..”

Quale?”

Quello della Luce. Tutta la Luce messa insieme per distruggere l'Ombra. Non c'era riuscita Assirya, figurarsi se ci sarebbe potuta riuscire lei”

Ma... quindi Arix conosce incantesimi così potenti?”

Sì, da quello che so, è stata allevata dagli elfi insieme ad Assirya, ma era sempre stata così... solitaria e scorbutica.”

Capisco. Vai avanti”

Niente. Quando era quasi riuscita a compiere l'incantesimo, ci siamo lasciati tutti distrarre e l'Ombra l'ha colpita. Nel frattempo, Assirya stava aggiungendo un po' di emozioni positivi alla Gioia che poteva diventare Michael, essendo Valeglase. Poi, io, ho trasmesso un pizzico di bontà ed è diventato la Purezza. Assirya l'ha ritrasformato giusto in tempo prima che rimanesse così per sempre” Spiegò brevemente Dunika, ansiosa di tornare a dormire.

La luna splendeva alta nel cielo. E sembrava una notte da lucciole, ma per tutti non ci furono che pensieri bui.

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Capitolo 7
*** Other Truth. ***


Capitolo 7: Other Truth.

 

Ci sono verità nascoste in ogni più piccola cosa. C'è un verità dietro le farfalle, come ce n'è dietro i bruchi, ce n'è una dietro una stella come ce n'è una dietro un pianeta. Alcune di queste sono destinate ad essere misteriose per sempre, altre verranno svelate in un modo o nell'altro. E altre che non vorremmo mai conoscere.

Dopo la battaglia dentro la radura, Arix era stata un po' più aperta con tutti, perfino con Salierix, per la quale sembrava aver sviluppato un'antipatia profonda, e tutti speravano che le avesse fatto capire l'importanza del gruppo. Ma appena il taglio dietro la schiena si richiuse, tornò la solita scorbutica di sempre. Chi aveva cambiato questa esperienza, era Darko. O, almeno, così sembrava. Chissà che in fondo non fosse sempre stato così.

Era sempre più pensieroso, stava un po' più sulle sue, e aveva decisamente molta più pazienza con Arix. Nonostante ciò, non rinunciava a fare il cascamorto con la sirena.

Dunika non aveva ricevuto grandi cambiamenti, era solamente molto più decisa a portare a termine quella missione, per evitare che ad essere ferito, la prossima volta, sarebbe stato un bambino del villaggio.

Le fate, dovete sapere, sono legate in qualche modo ai bambini. Per anni erano sempre state rispettate da loro perché le mamme erano solite dire “se non fai il bravo, arriva la tua fatina e te le da di santa ragione”. Ma già a quattro o cinque anni, capivano che le fate erano fatte di rugiada e non potevano 'dargliele di santa ragione' ed iniziavano a prenderle in giro giocosamente, senza, però, smentire la leggenda con i più piccoli. Infatti, quei bambini di sei anni, erano felicissimi di dover mantenere questo segreto e non si azzardavano a dirlo in giro! Spesso si riunivano per decidere se era il momento di dirlo a qualcuno che aveva appena compiuto cinque anni.

Tornando al nostro viaggio, ricominciamo ad analizzare gli eventuali cambiamenti. River e Martyna erano molto più affiatati e spesso sospiravano uno vicino all'altro raccontandosi misteri e paure che avevano. Alex era sempre più timida perché, nonostante conoscesse tutti, temeva che la sua presenza sarebbe solo stata di peso. E, in più, aveva una cotta segreta per Darko, che però sembrava nutrire per lei solo una grande amicizia.

Assirya stava molto tempo con Arix e le diceva delle cose di cui, forse, scopriremo il significato questa volta. Sì, proprio ora, verso la fine. Ma ora andiamo avanti.

Michael era sempre più distrutto e determinato allo stesso tempo. Aveva voglia di tornare al villaggio per portare tutti i bambini con lui, per essere certo che sarebbero stati al sicuro, ma allo stesso tempo voleva tenere l'Ombra lontana da loro. Come conciliare le due cose? Rassegnandosi e sperando il meglio per loro. Ma era proprio questa rassegnazione a farlo sentire sempre più forte e sicuro. Gli faceva bene e male allo stesso tempo. Spesso, la notte, aspettava che si addormentassero tutti, poi diventava un'emozione a scelta ed iniziava a vagare nel bosco, alla ricerca di Creature con le quali poter condividere le proprie paure. Spesso, per esempio, parlava con le lucciole.

Sai, spero proprio che i bambini stiano bene” Mormorava “Spero che al villaggio sia tornato a splendere il sole, spero che l'Ombra non abbia più attaccato, spero che stia cercando me, così la sto portando lontano. Ho tanta paura” Continuava, trasformandosi dall'emozione che era all'inizio in tristezza e trascinandosi fino al campo, dove si ritrasformava in uomo e piangeva.

Il campo era spesso vicino all'acqua, per dare pace a Salierix che, non essendo abituata a camminare, aveva spesso dolori alle gambe.

Anche a Dunika piaceva tanto sedersi sul pelo dell'acqua e sentirsi come una ninfea in fiore, per poi addormentarsi al chiaro di luna. Martyna e River, da Changals quali erano, si trasformavano negli animali più adatti al luogo in cui erano e poi si preparavano a trascorrere la notte. Alex e Darko, da elfi, si arrampicavano silenziosamente su degli alberi e si stendevano sui rami come se fossero il letto più comodo del mondo. Non a caso, Darko chiedeva di sistemarsi sempre sopra una radura, dove Arix avrebbe sicuramente passato la notte. Lei amava le radure. Lei non lo diceva, ma io vi confido che lo faceva perché era l'unico luogo in cui sentisse scorrere tutta la vita più pura che ci fosse, e aspettava sempre che arrivasse mezzanotte, quando le lucciole la andavano a svegliare. Allora si alzava e danzava con loro, sotto il dolce sguardo protettore di Darko.

Michael e Assirya non avevano dei posti privilegiati. Preferivano sedersi su un tronco, davanti ad un fuoco e rimanere, a volte, tutta la notte a parlare. Erano discorsi a volte seri e a volte divertenti, ma in ogni modo, nelle loro voci c'era l'Ombra.

Assirya era l'unica Creatura di cui Michael si fidasse. Sapeva che non lo avrebbe mai giudicato e lo avrebbe aiutato a sopportare quelle paure che affliggevano la sua anima fragile e sensibile, ma allo stesso tempo testarda e determinata. Spesso e volentieri le raccontava i suoi segreti, quelli più profondi e intimi.

Una sera, quella che sto per narrarvi, fu Assirya a spiegargli tante cose di lei, aiutandolo anche a capire tante cose su quell'avventura.

Sai perché trascorro tanto tempo con Arix, durante il giorno?” Gli chiese lei, iniziando a parlare dopo qualche minuto di silenzio dopo che tutti erano andati a dormire ed erano rimasti loro due davanti al fuoco.

Perché vuoi cercare di farle abbassare la cresta?” Provò ad indovinare lui, facendo un cenno verso la radura, dove la ragazza dormiva in attesa delle lucciole. Un luccichio tra le foglie, faceva intendere che gli occhi scuri di Darko la osservavano.

Assirya ridacchiò. “No, non per quello. E' impossibile riuscirci” Sospirò. “Oggi voglio dirti una cosa io. Su di me. E lei.”

Michael la guardò allarmato, ma i suoi occhi lo fecero calmare e aspettò di sentire la storia.

Quando io venni al mondo... la sai la storia?”

Sì, me l'ha spiegata Martyna il giorno in cui ho visto te e conosciuto lei”

Perfetto. Dunque.. sì. Quando sono venuta al mondo, la pace aveva appena ricominciato a tornare. Era tutto così felice, così bello. Così... così. Come Happland, solo un po' più disabitata. C'eravamo io, i tre popoli che mi crearono e basta”

Michael non la interruppe, facendo solo di sì con la testa.

Ma sapevo, anche in tenera età, che quella pace sarebbe durata poco. C'erano vibrazioni potenti nell'aria, e sapevo sentirle. Successe che avevo quattordici anni. In aria, come se avessero scelto il posto esatto, avevano deciso di riunirsi tre strane Ombre. Si divisero, iniziarono a spezzarsi in così tanti piccoli esserini che si agitavano che non si riusciva quasi più a riconoscerli uno per uno, dopo un po'. Alcuni tra i guerrieri pi valorosi cercarono di salire per bloccare quel moltiplicarsi, che non premetteva nulla di buono. Il nostro popolo aveva iniziato ad infoltirsi da appena dieci anni quando accadde. Un elfo, di cui non ricordo il nome ed è orribile come cosa, salì fino a dove tutti erano caduti, tornati indietro per uno strano campo di forza. Lui era salito, salito, salito, e quando sfiorò una di quelle macchioline, da lui uscirono tante persone, una per ogni specie che era nella foresta. Ancora non c'erano Changals e Valeglase, c'era qualcosa di simile, ma più primitive. E c'erano tantissimi altri poteri ancora più antichi, potenti ed originali. In quel momento, ogni singolo puntino nero si riunificò nelle tre macchie e sparì completamente. Il peggio era passato. Il sole tornò a splendere, ma quando tutte le creature erano scese a terra, una lucciola rimase lì su, sollevata da non si sa quali potenze. Scese qualche ora dopo con una bimba in braccio. La macchiolina che era diventata umana o quasi, e quell'insetto lo teneva in braccio. Lo posò a terra con un ultimo sforzo, prima di spegnersi per sempre. La bambina aveva una voglia particolare su una gamba, nera, come se quella che era stata prima di essere umano fosse rimasta addosso a lei, come una foto.

La donna che si prendeva cura di me, la accudì, e crescemmo insieme. Era sempre stata legata alle lucciole, in qualche modo, ma a parte che con loro, non sorrideva quasi mai. Era chiusa in sé stessa, educata, ma molto fredda con gli estranei. Era capace di gelosia, ma invidia mai. Aveva dei sentimenti che, seppur negativi, molto nobili. Non provò mai odio, né invidia, né nulla di simile. Aveva gelosia, testardaggine, strafottenza, forza e quant'altro. Ma mai sentimenti brutti. Ogni sera, scappava nella foresta alla ricerca delle lucciole, con le quali faceva delle danze felici, per poi tornare la solita scontrosa Arix. Lei sa cosa puo' e non puo' fare e, anche se non sembra, ha un modo di amare che è veramente immenso. Ma da quando cadde dal cielo, avevano tutti paura di lei, per questo era rimasta fredda. Era comunque una macchia, un pezzo di malignità di quelle Ombre e sarebbe potuta cambiare se non avessero avuto tutti paura di lei. Non ha mai avuto la possibilità di giocare in strada, o in piazza, e gli unici momenti in cui non sentiva voci cattive sul suo conto era di notte, con le lucciole.” Assirya sospirò e Michael capì tante cose che avrebbe dovuto capire molto tempo prima.

Michael, dovete sapere, non aveva una bassa stima di sé, ma sapeva che si poteva sempre migliorare, e quindi se faceva un errore, sapeva riconoscerlo. Ma in quel momento, sapeva che lei e lui erano stati gli unici a non fare errori.

Ma dobbiamo dirlo! Hai visto come Dunika, Martyna, River e tutti gli altri la trattano male! Dicono che è cattiva!” Esclamò lui, cercando comunque di non svegliare nessuno, guardando negli occhi l'amica.

No, Michael. Lei non lo accetterebbe mai. Non vuole essere compatita. E poi, mi sembra che l'ultima esperienza abbia fatto cambiare UNA di queste persone” Gli strizzò l'occhio e accennò a Darko, che era ai piedi dell'albero su cui stava seduto poco prima e sul quale dormiva Alex, ben nascosto, guardando ammirato la danza allegra che Arix stava facendo con le lucciole, circondandola di magia.

Michael, promettimi che non lo dirai”

Lo prometto, però..”

Dimmi”

Perché non c'è più la tua famiglia sul trono? Come ci è finita la mia?”

La nostra famiglia rinunciò al potere quando rimasi solo io. Arix, non appena poté, si trasferì nella foresta, la donna che ci aveva cresciute morì, perché era solo Umana. Io e lei saremmo vissute chissà quanti altri secoli, forse per sempre, lei invece morì. Quindi, sarei dovuta salire io. Ma un'esistenza di tantissimi secoli passata a regnare non mi andava proprio, cedetti lo scettro ad un tuo antichissimo antenato e andai nella foresta anch'io, insieme ai folletti”

Ti va di raccontarmi la storia della mia famiglia?” Le chiese lui, curioso come non mai. Assirya sapeva così tanto...

Lo sai che lo farei, ma ho bisogno di dormire” Sbadigliò la ragazza, scusandosi. Si appoggiò sul suo petto e Michael si sentì in pace col mondo. La danza delle lucciole continuava e lui sarebbe rimasto lì per sempre, con Assirya che respirava al suo stesso ritmo, dormendo.

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Capitolo 8
*** She Knew Too Things. ***


Capitolo 8: She knew too things.

 

A volte capiamo cose senza sapere come. L'esempio più pratico è sapere che 2+2 fa 4. Lo sappiamo da subito, ma all'inizio non sappiamo perché. Oppure quando sappiamo che la mamma ama il papà. Non sappiamo come, ma lo sappiamo e basta. E' così. Anche per Michael lo fu.

Era una tranquillissima serata, ma durante il giorno erano successi piccoli eventi che fecero venir loro voglia di passare un po' di tempo tutti insieme, magari senza sentire Arix brontolare o Darko sospirare.

Dunika se ne stava tranquillamente adagiata sopra la spalla dell'amica Martyna, che era seduta su un tronco accarezzandosi con lo sguardo i lunghi capelli variopinti. Vicino a lei c'era River che un po' la guardava e un po' pensava... ma erano più le volte in cui la guardava. Salierix era immersa fino al busto in un lago, sulla cui riva sorgeva il campo. Darko e Arix erano seduti sull'erba fresca e sembravano chiacchierare. A volte lei sorrideva, altre s'incupiva, mentre lui aveva sempre lo stesso tenero sguardo comprensivo. Fatto sta che stavano parlando senza litigare, ed era un grande traguardo.

Alexandra era appoggiata ad un albero e chiacchierava allegramente con uno scoiattolo, mentre le lucciole ancora dormivano. Michael ed Assirya erano seduti sul loro solito tronco e parlavano dell'Ombra con leggerezza, come non era mai accaduto. Sembrava una serata estiva passata con gli amici, più che altro.

Bof, mi sto annoiando...” Mormorò ad un certo punto Dunika, stringendosi nelle spalle. Michael le sorrise, poi accennò verso gli altri. Sebbene alcuni fossero coinvolti in conversazioni, nessuno sembrava troppo divertito.

Io dico di spezzare la tensione” Iniziò Assirya, sorridendo allegramente.

Sì. L'Ombra non si fa vedere da un po', quindi potremmo stare abbastanza tranquilli, ma senza abbassare la guardia” Continuò Michael, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Uno sguardo triste e cupo unì Arix e Darko, ma nessuno ci fece caso. Forse perché nessuno aveva molta voglia di rovinarsi la serata, ma vi assicuro che avevano visto tutti.

Ci raccontiamo l'origine dei nostri nomi?” Chiese Alexandra, avvicinandosi al gruppo e stendendosi a pancia in sotto.

Per me va bene” Disse qualcuno. Alcuni mormorano altro, ma le risposte furono tutte affermative. Magari uno di loro non aveva ben capito perché dovessero raccontarsi le origini dei nomi, ma erano tutti morsi da una gran curiosità.

Inizia Assirya!” Sorrise Martyna, piegandosi in avanti e allargando gli occhi, facendo sorridere tutti. Riusciva ad esprimere moltissime cose solo con uno sguardo.

Ok...” Mormorò la ragazza. “Ma non c'è molto da dire. Diciamo che quando sono nata, il nome me lo sono dovuto trovare da sola. A me piaceva Assi, perché non c'erano lettere complicate e aveva un bel suono, come l'acqua. La s ricorda un'onda. Ma in quei giorni c'era un elfo che si prese cura di me, che mi parlava sempre della sua mamma che si chiamava Assirya. Mi piacque così tanto che mi ci chiamai.” Raccontò, sospirando, ma pur sempre sorridendo.

Ora tocca a te” La ragazza diede una spallata a Michael.

A dire la verità...”

Eh no!” Lo bloccò Alex. “E che sono tutte senza nulla da raccontare? Su, parlate senza i commenti” Annuì, ridendo.

Okok. Nulla, praticamente mia madre trovò una bottiglia sul mare poche ore prima la mia nascita. C'era una lettera destinata ad una ragazza da un certo Michael, e a mamma piacque così tanto il nome che mi ci chiamò” Raccontò Michael.

Posso raccontare la mia?” Brillarono gli occhi a Darko. Tutti annuirono, curiosi.

Allora, quando ero poco più di un elfetto, mi chiamavo solo D. Mamma non aveva ancora scelto il nome, quindi...” Ma venne interrotto.

Michael si era alzato in piedi, aveva preso Assirya per un polso e la trascinava via con uno sguardo impaurito. Si nascosero dietro un albero e lui le parlò.

Ho capito, Assirya! Ho capito! Non so come ci sono riuscito, cosa... non so nulla. Ho solo capito!” Esclamò sotto voce.

Ok, Michael, calmati e spiegami tutto tranquillamente, ok?” Lo accarezzò Assirya, sedendosi a terra e invitandolo a fare lo stesso. Ma il nostro principe aveva tutt'altro da fare, si agitava e camminava in cerchio.

Santo cielo, è colpa mia! Io attiro l'Ombra! Sono... come una calamita! Come ho fatto a non capirlo prima?” Si voltò verso la ragazza. “Assirya, quando hanno attaccato le tre Ombre, quando è nata Arix... c'era un ragazzo di nome Michael?” Chiese, prendendole le mani, ansioso di sapere. Lei sembrò pensarci bene.

L'elfo! Quello che ha toccato la macchia! Ecco come si chiamava!!” Esclamò. Ma Michael si appassì come un fiore secco e si sedette vicino a lei.

Allora è a causa sua... cioè, l'elfo, cercando di salvare Happland ha toccato la macchia... è come se le avesse detto il suo nome... cerca... cerca vendetta!” Come se una realtà troppo cruenta gli si fosse parata davanti agli occhi, Michael li sgranò, come a volerci vedere più chiaro. Un'insieme di informazioni confuse presero senso tutto d'un tratto.

Dio, Assirya, sto per dire una cosa orribile...” Mormorò, abbassando lo sguardo. Lei cercò i suoi occhi, e poi lui li alzò, fondendoli. “E' Arix. Lei... è stata toccata dall'elfo. Lei e io siamo in qualche modo legati. Io... “
In quel momento, fu Assirya a spalancare gli occhi.

Un mago dai poteri grandi... un luogo dorato... Michael! Tu sei il mago! I posti con le lucciole sono i luoghi dorati! E... l'Ombra chiama solo te! Finché sarai in vita non vorrà nessun'altro! Nessun altro mago verrà accusato.. o una cosa del genere... ricordi?? Manca solo... il luogo oscuro e il resto...” Balbettava, a metà tra l'eccitata e l'impaurita. Povera Assirya, aveva così tanta intelligenza che sapeva troppe cose, anche quelle più brutte.

Arix... il fatto che voi siate in qualche modo legati rappresenta la strada contorta che porta al luogo oscuro...” Mormorò alla fine, abbracciando il ragazzo. Aveva bisogno di qualcuno che le dicesse che il mondo non stava girando troppo velocemente e che lì con lei c'era qualcuno.

Quel qualcuno era Michael.

 

Spero mi perdoniate della brevità del capitolo, tra l'altro molto rilevatore. Ma le verità vanno svelate un po' per volta, anche in brevi periodi.

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Capitolo 9
*** Run Away. ***


Capitolo 9: Run Away.

 

Dopo la scoperta della sera prima, le cose cambiarono. Tra i membri del gruppo arrivò un'insolita tensione, dovuta dal fatto che, come al solito, era anche colpa di Arix. Come avevano fatto a fidarsi di una tipa che fu una macchia?

Peccato che facessero questi pensieri, perché la ragazza non riusciva a tenersi tutto dentro e spesso riusciva a ballare con le lucciole più del dovuto. Infatti, come nessuno era mai riuscito a notare, Arix sapeva far fermare o rallentare il tempo. Come era successo durante l'incoronazione. Se c'era qualcosa che stava andando storto, poteva succedere che allungasse un attimo.

Con le lucciole, allungava tutti gli attimi, e di conseguenza, quando tutti si svegliavano, si sentivano ancora più riposati del solito.

Perfino Darko non era più tollerante con lei. Quando arrivavano le lucciole, iniziava a sbuffare e si rifiutava di andare a dormire su un albero accanto alla sua radura.

Michael, invece, riusciva a capirla. Forse lui e Assirya erano gli unici due in cui non era cambiato nulla. Lui si sedeva vicino a lei e sospiravano finché uno dei due non si addormentava, lei aveva dei pensieri che le vorticavano nella testa.

Allarme! Allarme!!” Si sentì una mattina. Salierix era fuori dall'acqua che guardava sgranando gli occhi la radura. Tutti scattarono in piedi, con i volti stropicciati perché, per qualche motivo, quella notte non aveva avuto nessun attimo più lungo del solito.

Che c'è?” Borbottò Darko.
“Arix è sparita! Sono ore che la cerco!” Rispose Salierix, continuando a guardare la radura.

E' vero, l'ho sentita uscire dall'acqua” Affermò Dunika. Aveva preso l'abitudine di dormire sul pelo del lago.

Anche io la stavo cercando” Disse Martyna, sbucando da dietro un albero. Gli occhi multicolore erano preoccupati.

Accidenti, dovevate dircelo prima” Disse Assirya, spiccando un salto altissimo, per poter dare un'occhiata dall'altro.

Spero che non sia nei guai e...” Iniziò Michael. “Che non sia andata al villaggio” Completò la ragazza, una volta riscesa a terra.

Ma perché fa sempre come le pare? Così ci mette a tutti nei casini!” Diceva Darko, mentre girava in tondo, come se potesse aiutarlo a fargli capire dove fosse andata.

Possibile che abbia iniziato ad andare al luogo oscuro?” Provò Michael, citando quello che aveva detto l'Ombra.

No. Lei sa perché non puo' andarci. E se anche ci fosse andata, non potrebbe andare avanti” Rispose Assirya prontamente.

Perch....” Iniziava a chiedere Michael.

Giù!!” Urlò River. In men che non si dica, erano tutti stesi a terra, mentre l'Ombra scivolava dove poco prima c'erano le loro teste.

Assirya, di nuovo! La purezza, ce la faccio!” Si ritirò su Michael, aiutando l'amica a rialzarsi. Lei era impaurita e scuoteva la testa. “No, è pericoloso... se ti fermi...”

Lo so che succede! Ho capito come gestirlo”

Non...”

Ma prima che Assirya finisse la frase, il ragazzo era diventato una polverina gialla, che si dirigeva verso l'Ombra. La Felicità. No, non sarebbe bastato. Ma Michael era un giovane Valeglase e non poteva saperlo.

Assirya! Che stai aspettando?” La chiamò Dunika, andando a tirargli un dito.

Non ce la fa..” Mormorava lei.

Allora, fermiamola noi! Il principe sa cavarsela!”

No, Dunika, non capisci... Lui...” Ma si sentì un'esplosione. Era avvenuto uno scontro violento tra Michael e l'Ombra. Tra Felicità e tutti i sentimenti brutti. Era facile capire chi fosse quello sdraiato a terra, in preda al dolore, e quale stesse ridendo, volando via. Verso destra.

Sta andando da Arix.... seguitela...” Provò ad urlare il principe, ma nessuno sembrava intenzionato a lasciarlo.

Michael, stai bene?” “Principe, tutto ok?” Si sentiva, intorno a lui.

Dannazione!” Urlò Darko, ad un certo punto. “Alex è andata con Arix. Mancano entrambe!” Informò.

Si sedettero tutti a terra. Michael non era in condizioni di seguire l'Ombra, ma qualcuno avrebbe pur dovuto farlo. Potevano ritrovare entrambe le ragazze.

Vado io” Si mise in piedi Salierix, sotto gli sguardi stupiti di tutti. “Posso passare da sotto l'acqua e vedere il suo percorso chiedendo ai pesciolini se hanno visto l'Ombra. Non sarà difficile”

Ehi, stai attenta” Disse semplicemente Darko, continuando con il viso corrucciato e chiedendosi cosa avessero sbagliato.

Le troverò” Lo tranquillizzò, girandosi verso il lago. “La troverò” Gli mormorò un attimo prima di scendere sotto l'acqua e sparire in un flusso.

La accompagno” Si avvicinò all'acqua Assirya, facendo cenno a Salierix di aspettarla.

No, non puoi andare” La bloccò Michael.

Non puo' andare da sola”

E' una sirena, sa cavarsela”

Se Arix ha chiesto ad Alex di accompagnarla è perché non si sente sicura. Se non si sente sicura lei, vuol dire che c'è qualcosa di strano. Gliel'hanno detto le lucciole”

E se invece Alex si fosse svegliata e avesse insistito per accompagnarla”

Tornerò, Michael” Lo tranquillizzò, accarezzandogli una guancia. Poi si tuffò e sparì, dividendosi in tante molecole, ma rimanendo comunque compatta.

Ok, aspettate. Se ho capito bene, siamo rimasti solo io, Michael, Dunika, Martyna e River, giusto?” Chiese Darko, scuotendo la testa.

Esatto” Sospirò River, sedendosi sull'erba vicino a Martyna.

Tutta colpa di Arix” Mormorò di nuovo l'elfo, andandosi a sedere su un albero.

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Capitolo 10
*** Strenght. ***


Capitolo 10: Strenght.

 

Era già passato un giorno, ma Arix non voleva accamparsi. Alex, da parte sua, camminava a testa bassa, immersa in chissà quali pensieri, determinata a finire di portare al termine quella missione. Davanti a lei Arix sembrava una furia, camminava a volte rapidamente, altre lentamente, borbottava maledizioni e qualche volta tirava un calcio a qualche albero, senza far vedere se si fosse fatta male. Alex si sentiva terribilmente fuori luogo.

Si sta facendo buio” Disse l'elfo ad un tratto, alzando gli occhi al cielo, che andava scurendosi. Non le piaceva la notte.

Non è pericoloso, qui. Possiamo continuare” Rispose freddamente Arix, che della notte se ne faceva sempre un'intima amica. “Se vuoi aspettare gli altri, siediti qui. Avranno già organizzato una spedizione scout, quelli lì” Sbuffò, continuando a marciare verso la sua meta. Sarebbe arrivata fino in fondo. Assirya diceva che non avrebbe sorpassato il varco, ma qualcosa tormentava la testa di Arix, mormorandogli che era più forte di quanto si pensasse.

Non so ancora perché ho accettato di venire” Mormorò Alex.

Ehi, bastava dirlo che non volevi. Non l'hai detto tu che volevi l'avventura? Eccola. Altrimenti, aspetta gli altri”

Secondo me mi hai chiesto di venire perché non ti senti sicura a stare da sola”

Pf” Disse solamente di rimando. L'amica non poteva sapere quanto era capace di dare. Lo aveva fatto perché sapeva che Alex aveva una cotta per Darko. Sapeva che lasciarla là non sarebbe servito a molto, perché c'era Salierix. Sapeva che se fosse andata con lei, potevano entrambe stare lontane da lui. Arix perché non lo sopportava, Alex perché non sarebbe stata in grado di parlarci normalmente.

Eccolo” Si fermò l'attimo. In contemplazione di quello spettacolo. Un'enorme fortezza si ergeva dietro un muro di nebbia, con creature volanti di qualsiasi tipo. L'attimo riprese a scorrere senza che nessuno se ne accorgesse.

Aspetta” La bloccò Alex. “Non puo' essere così facile” Annuirono entrambe e tesero le orecchie. In effetti, era fin troppo semplice. Passare e basta.

Ma proprio in quel momento, arrivò un tenebroso gorgolio. Era terribile. Poi un rumore di rocce. Arix sentì un brivido d'eccitazione, Alex continuò ad essere sospettosa.

Andiamo incontro al bestione” Ghignò l'ex macchia, portandosi una mano sulla fionda.

Arix, aspetta...”

No. Ripeto, se non vuoi correre rischi, aspetta gli altri. Saranno più prudenti. Tra poco c'è il varco”

Avanzò con passo leggero, quasi stesse correndo incontro alle braccia di mamma e papà, invece che incontro a un troll gigante. Perché era di questo che si trattava. Un bestione alto più di due grattacieli, costituito di rocce muschiate, che sembrava non avere un minimo di cervello, solo tanti muscoli.

Ehi!” Urlò Arix, attirando la sua attenzione. Il troll abbassò lo sguardo, come noi potremmo guardare una formica, e in quell'esatto momento un sassolino gli centrò il naso. Non se ne curò, come se non fosse successo nulla. Ma la ragazza non aveva intenzione di lasciar perdere. Si arrampicò su per una roccia, abbastanza alta per arrivare più o meno all'enorme vita del gigante.

Mentre si arrampicava, capì che aveva scelto la persona giusta da portare con lei. Con continui balzi leggeri e veloci, Alex arrivò in fretta sulla spalla del gigante e cantò una strana canzone nel suo orecchio. Sembrava funzionare, finché il bestione non si ribellò e la cacciò via con uno scatto della mano.

Tutto bene??” Gridò Arix. Alex era seduta sul prato, un po' scossa e ferita, ma viva.

Mi sono f.... le... cci... no.... po... tarli... veran... loro!” Queste furono le parole sconnesse che arrivarono all'orecchio della ragazza un attimo prima che il gigante le desse una botta col braccio. Invece di cadere a terra, si aggrappò a quell'ammasso di roccia e muscoli e ci si mise a cavalcioni. Il troll, troppo stupido e poco sensibile per accorgersene, pensò di averla persa e si mise a cercarla. Lei, intanto, cercò di trovare il suo punto debole.

Tutti i bestioni ne hanno uno...” Borbottava.

Abbassò lo sguardo per chiamare Alex a completare la sua idea, ma l'amica non c'era più. Si era dileguata nel nulla, e Arix si sentì tradita.

'No, tranquilla, sarà stato a proposito di quello che ha detto prima...' Cercava di autoconvincersi. Fatto stava che era sola. Che non c'era più nessuno con lei. Qualcuno lo aveva abbandonato per scelta, qualcun altro l'aveva scansata per via della sua natura. Fermò l'attimo per cercare di pensare.

L'attimo ripartì poco dopo. Aveva capito. Era stata un'idiota. Era stata lei a chiamare il gigante, probabilmente non se ne sarebbe nemmeno accorto del suo passaggio. Era troppo alto per vederla e poco sensibile per sentirla. E troppo stupido per capire che doveva fare da guardia. Probabilmente era lì con la forza. Tutto ciò, lo aveva capito quando il mostro si era messo seduto a guardare per aria, distraendosi, completamente dimenticatosi di lei e di Alex. Non avrebbe fatto caso a nulla.

Se solo riuscisse a scendere piano piano... Scivolò lentamente dal braccio alla mano, sperando che non la muovesse proprio nell'attimo in cui lei fosse passata da questa alla roccia sottostante.

Brutto bestione!!!” Urlò qualcuno da sotto. Darko.

'Stupido, idiota, cretino!' Pensò Arix, cercando di fargli segno di fare silenzio. Ma era troppo lontana per essere vista.

Il troll, intanto, si era mosso verso di lui.

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