Every you, every me di Iria (/viewuser.php?uid=33387)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prompt #1: Holding hands ***
Capitolo 2: *** Prompt #2: Cuddling somewhere ***
Capitolo 3: *** Prompt #3: Gaming/watching a movie ***
Capitolo 4: *** Prompt #4: On a date ***
Capitolo 5: *** Prompt #5: Kissing ***
Capitolo 6: *** Prompt #6: Wearing eachothers’ clothes ***
Capitolo 7: *** Prompt #7: Cosplaying ***
Capitolo 8: *** Prompt #8: Shopping ***
Capitolo 9: *** Prompt #9: Hanging out with friends ***
Capitolo 10: *** Prompt #10: With animal ears ***
Capitolo 11: *** Prompt #11: Wearing kigurumis ***
Capitolo 12: *** Prompt #12: Making out ***
Capitolo 13: *** Prompt #13: Eating icecream ***
Capitolo 14: *** Prompt #14: Genderswapped ***
Capitolo 15: *** Prompt #15: In a different clothing style ***
Capitolo 16: *** Prompt #16: During their morning rituals ***
Capitolo 17: *** Prompt #17: Spooning ***
Capitolo 18: *** Prompt #18: Doing something together ***
Capitolo 19: *** Prompt #19: In formal wear ***
Capitolo 20: *** Prompt #20: Dancing ***
Capitolo 21: *** Prompt #21: Cooking/baking ***
Capitolo 22: *** Prompt #22: In battle, side by side ***
Capitolo 23: *** Prompt #23: Arguing ***
Capitolo 24: *** Prompt #24: Making up afterwards ***
Capitolo 25: *** Prompt #25: Gazing into eachothers’ eyes ***
Capitolo 26: *** Prompt #26: Getting married ***
Capitolo 27: *** Prompt #27: On one of their birthdays ***
Capitolo 28: *** Prompt #28: Doing something ridiculous ***
Capitolo 29: *** Prompt #29: Doing something sweet ***
Capitolo 30: *** Prompt #30: Doing something hot ***
Capitolo 1 *** Prompt #1: Holding hands ***
Every you, every me
Prompt #1:
Holding hands
Tante
e troppe volte Aomine e Kagami non riescono a parlarsi, se non per
quegli
insulti che, sempre più alti e feroci, saturano l'aria di un odio che
va
tingendosi di un sentimento
indefinito
ed assai più effimero, che nulla ha a che vedere con il disprezzo che
si
sputano contro.
La
rabbia guizza dai loro occhi, il veleno fuoriesce dalle labbra che
quasi si
sfiorano, senza il coraggio o la forza di toccarsi.
Ma
le loro mani, sudate e tremanti, sono strette l'una nell'altra.
Le
dita si incrociano in un nodo inamovibile ed in quel gesto risiede una
preghiera non consciamente voluta, ma disperata.
E
furiosa.
E
straziante:
"Resta."
[110 Parole]
Sono ancora qui!
E penso che per i
prossimi ventinove giorni, se tutto va bene (u___u'), dovrei
continuare ad esserci -che disgrazia, già!
Ho deciso di provare
questa 30
day OTP
challenge...
speriamo che l'esperimento proceda!
Bhé, mi auguro che
questa drabble sia stata di vostro gradimento!
Mi rimetto ai vostri
eventuali giudizi! ^^
Un bacio!
Iria.
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Capitolo 2 *** Prompt #2: Cuddling somewhere ***
Every
you, every me
Prompt
#2:
Cuddling
somewhere
"Coccole"
non è una parola che si addice a due burberi come
loro, ed in effetti non è che si concedano simili delicatezze
apertamente:
nella penombra della camera da letto, lentamente, accostandosi l'uno
all'altro,
i respiri caldi si acquietano.
La mano indecisa di Taiga
si muove verso il volto quasi assopito dell'altro e Daiki, nel
dormiveglia, la
raggiunge.
Schiude gli occhi
blu ed un mezzo sorriso, che ha poco di freddo e di sprezzante ed è
assai più tiepido, gli tinge le
labbra sottili.
"Se ti abbraccio, non fuggire."
Kagami, allora, non ha neanche il tempo per rispondere o
sorprendersi: semplicemente, un calore lo investe e l'odore della pelle
dell'altro gli riempie le narici.
Quindi sorride -di nascosto, inconsapevolmente-
e
ricambia la stretta col cuore che, ad ogni battito, grida:
"Grazie."
[131 parole]
Ed eccomi qui col
secondo prompt! °ò°
La cosa si sta
rivelando assai interessante, anche perché ci sono certi prompts
che sono alquanto divertenti ed inusuali.
Vedrem andando avanti
cosa combinerò, già -ugh..!
Well, spero che anche
questo aggiornamento sia stato gradito! ^^
Grazie a chi legge e a
chi commenterà! <3
Iria.
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Capitolo 3 *** Prompt #3: Gaming/watching a movie ***
Every you, every me
Prompt #3:
Gaming/watching a movie
La
sera i due giovani, dopo aver cenato, si accomodavano sul divano di
fronte alla
televisione e, in silenzio, iniziavano una muta battaglia.
Aomine
fissava con insistenza il dual shock della PlayStation, Kagami si
rigirava tra le mani il telecomando, lanciando di tanto in tanto uno
sguardo
alla libreria colma di DVD.
A
Taiga piacevano i film d'azione, di quelli con tante sparatorie, atti
coraggiosi
ed effetti speciali: avendo vissuto a Los Angeles, ne aveva visti
girare a
centinaia.
Aomine
preferiva rilassarsi con un bel picchiaduro.
Non
si sarebbe mai detto, ma se c'era una cosa dopo il basket che Daiki
sapeva
fare meglio, era polverizzare ogni record di Tekken o Street
Fighter.
Dunque,
per provare ad evitare almeno i litigi su queste sciocchezze, anche
perché a Taiga non andava proprio di ricomprare per la terza, dannata
volta una
Play nuova ed un lettore DVD -i primi
due
esemplari erano andati distrutti fra una lotta e l'altra-, avevano
iniziato
a giocarsi il passatempo serale a morra cinese.
L'unica
condizione era che, poi, sarebbe toccato al perdente decidere il gioco
o il film da provare o da guardare -almeno, così, trovavano un
ulteriore punto
d'incontro e di equilibrio.
Quella
volta, Taiga aveva vinto e toccava a Daiki scegliere il film.
Quindi,
quando il giovane ritornò sul divano inforcando "Public
Enemies", Kagami
l'avrebbe baciato molto
volentieri.
Però,
di certo non lo fece.
Mai
avrebbe lasciato intendere quanto
fosse stata azzeccata la scelta del compagno!
Anche
se, evidentemente, l'espressione soddisfatta sul suo viso doveva
essersi
palesata in maniera fin troppo cristallina, perché Aomine lo avvicinò a
sé e,
poco prima che il film iniziasse, la sua voce gli risuonò bassa e cauta
nell'orecchio.
Taiga
rabbrividì.
Di
un piacere che non avrebbe mai confessato nemmeno se fustigato a morte,
ovviamente.
"Mi
ringrazierai dopo per il mio
buon gusto..."
[304 parole]
Eccomi giunta al terzo
prompt! ^ò^
Spero tanto di di
riuscire, tra una cosa e l'altra, a mantenere l'IC dei
personaggi. ò_o
Non mi sembra di star
facendo disastri, ma ovviamente i pareri al riguardo sono
sempre bene accetti!
Cos'altro dire?
Ci si sente domani col
nuovo prompt, yup!
#4: On a date.
See ya!
Iria.
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Capitolo 4 *** Prompt #4: On a date ***
Every you, every me
Prompt #4:
On a date
Non
sapevano dire quando avevano iniziato a frequentarsi.
Semplicemente,
una volta, dopo l'ennesimo 1
on 1
si erano ritrovati a passeggiare insieme.
Camminando,
avevano evitato di guardarsi o di dirsi qualsiasi cosa potesse
essere ritenuta superflua, però intimamente si resero presto conto di
non
provare alcun disagio o fastidio.
Per
Taiga fu quasi naturale sentire il braccio dell'altro sfiorarlo lungo
il
cammino.
Il
ritmo dei passi di Kagami, invece, parve subito già noto alle orecchie
di
Daiki, il quale immediatamente seppe
che avrebbe potuto identificarlo fra mille altri.
E in
quel muto riconoscersi, si
spaventarono.
Guardandosi
negli occhi, compresero che quello fosse il momento opportuno per
congedarsi, per fuggire, perché
altrimenti sarebbe stato decisamente troppo
tardi...
"Domani
vorrei la rivincita."
Nel
rivolgergli tali parole, Kagami si fermò a guardarlo e vide Aomine
inarcare
prima un sopracciglio e poi rilassare il volto in un sorriso appena
accennato.
"Come
preferisci... ormai è un appuntamento fisso."
Taiga
non riuscì a metabolizzare subito quella frase; e quando lo fece la
mano
dell'altro ragazzo già gli aveva sfiorato una guancia.
Poi,
quel tocco scivolò via come acqua; e il giovane, sbattendo le palpebre
confuso, pensò che forse avesse avuto solo un'allucinazione -povero
idiota.
"Ci
vediamo."
E,
mentre l'insicurezza di una mano tremante continuava ad accarezzare il
volto
di Taiga, la dolorosa confusione di un gesto incomprensibile e patetico
non
smetteva di pulsare contro le tempie di Daiki.
"Dannazione."
[233
parole]
E dopo una giornata stressante passata totalmente in università, posso
finalmente pubblicare questo capitolo!
Uhm, diciamo che ho interpretato parecchio a modo mio questo "On a date", però mi ritengo
abbastanza contenta, dai. ^^
Bhé, spero tanto che vi sia piaciuto!
Prossimo prompt:
#5: Kissing.
Vedremo che ne verrà fuori..!
Nel frattempo, grazie mille a chi legge e a chi, eventualmente, lascerà
una recensione!
Un bacio!
Iria.
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Capitolo 5 *** Prompt #5: Kissing ***
Every you, every me
Prompt #5:
Kissing
Aomine
pensa che dare un bacio sia quanto di più difficile la vita abbia da
offrire.
Basta
anche solo un momento di lucidità per desistere dall'impresa; e
rimandare
ad un indefinito futuro l'occasione di assaggiare la persona che
ritieni giusta
per te.
Il
punto è che Daiki non capisce perché la sua scelta sia ricaduta proprio su Kagami.
Non
comprende il motivo per cui si sofferma a lungo sul giovane, cercando
di
assorbirne ogni gesto: un tic nervoso, l'espressione che si accende di
rabbia,
la fame smodata o la malinconia che cala sul suo sguardo quando crede
che
nessuno gli stia prestando attenzione.
Eppure,
ormai è riuscito a memorizzare perfettamente la linea delle labbra
dell'altro.
Ne
conosce le increspature, sa leggerle e
desidererebbe solo toccarle con le proprie.
Sentirne
il gusto, avvertirne lo spasmo in un moto di sorpresa e poi
accettarne il rifiuto.
Ma
quando la sua bocca riesce, finalmente,
ad appropriarsi dell'altro giovane, Aomine non riceve un morso, né il
pugno che
si sarebbe aspettato dritto su uno zigomo: Kagami lo trattiene a sé.
Una
mano si stringe sulla schiena di Daiki, tormentandone la canotta nera,
l'altra è tra i suoi capelli.
Taiga
li tira e Aomine geme.
Non
sa se sia il caso di ritrarsi, ma tale dubbio ha appena il tempo di
affacciarglisi in mente, che il ragazzo già lo spinge ancora contro le
proprie
labbra.
Non
esistono più i respiri, ma solo
l'aria che, lottando, si rubano tra i vari tocchi scambiati...
Evitare
il fallimento.
Non cedere il passo.
Quindi,
baciare; e farlo
con la
speranza e la volontà di stringersi e di provare a stare insieme -solo per
respingere la solitudine e segregarla lontano dai loro cuori.
[282 parole]
Eccomi qui, eccomi
qui! °ò°
Ed anche questo prompt
è fatto! Wow, ci sto mettendo più costanza di quel che
credessi! XD
Well, well vi saluto,
ringraziando tutti coloro che continuano a leggere questa
raccolta! ^ò^
Cercherò di esserci
domani con...
#6: Wearing eachothers'
clothes.
CHECCOSACARINA. <3
Un bacio!
Iria.
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Capitolo 6 *** Prompt #6: Wearing eachothers’ clothes ***
Every you, every me
Prompt #6:
Wearing eachothers’ clothes
Spesso,
succede che Kagami
indossi una felpa del compagno o che lo stesso Daiki si infili senza
troppi
complimenti una t-shirt del giovane (la prima che gli capita a tiro,
perché
tanto i due hanno le stesse misure e ad Aomine stanno tutte bene).
Anche
se, a voler essere sinceri, Daiki in gran segreto adora portarsi dietro
il profumo della casa di Kagami e della sua quotidianità.
L'odore
fresco di pulito lo inebria e una tranquillità che mai riesce a
giustificare gli avvolge le membra.
Ed è
come stringere Taiga a sé senza
provare alcuna vergogna.
Kagami,
d'altra parte, vorrebbe affogare nell'aroma muschiato -impresso sui
vestiti di Aomine- del deodorante del ragazzo.
Forte
ed ipnotico, lo riempie; e con delicatezza si posa anche sulla sua cute
che
assume lo stesso sapore di quella del compagno.
Ed è
come farci l'amore senza lottare per
la supremazia.
[145 parole]
Here I am!
Ed anche questo prompt
è andato!
Come sempre, ringrazio
chi legge e segue questa raccolta, con la speranza che
anche questo capitolo sia piaciuto! =)
Prossimo prompt...
#6: Cosplaying.
Okay, qui la
cosa si complica! XD
Well, a domani -si
spera! °ò°
Un bacio!
Iria.
|
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Capitolo 7 *** Prompt #7: Cosplaying ***
Every you, every me
Prompt #7:
Cosplaying
Kagami
conosce l'arte del cosplay, ma non avrebbe mai immaginato potesse
essere una
segreta passione di Daiki.
Sa,
certamente, che il ragazzo non ha solo il basket in testa -anche se
il continuare a battere Taiga in un
1 on 1 è una costante dei suoi pensieri-; però,
vederlo sistemarsi sul lato
destro del viso una maschera di lattice che ricorda la dentatura di
chissà quale
bestia feroce, lo sorprende e non può evitare di lasciarsi sfuggire una
risata
soffocata.
Aomine
se ne accorge e si limita a fissarlo dritto negli occhi con un ghigno
che, simile all'atteggiamento di
una
fiera affamata che mostra le zanne, per un istante, raggela il
giovane Kagami.
"Vuoi
che ti trapassi con la mia Zanpakuto?
O preferisci che il Re ti
divori?
Diventeresti finalmente una parte
di
me, sai..?"
E
Kagami non riesce neanche a borbottargli contro per dargli dell'idiota,
che il respiro del compagno già gli brucia sulla pelle ed il suo
sguardo già lo
trascina in una lotta all'ultimo morso.
[168 parole]
Okay, questa è idiota!
XD
Ma ammetto che
praticamente non avevo idee per questo prompt, e il parallelo
Aomine-Grimmjow sempre più frequente nelle fanart mi ha salvato. XD
Spero che questo
capitolo sia piaciuto comunque, yup! °w°
A domani, con...
#8: Shopping.
Chissà se riuscirò a
combinare qualcosa! :°D
Un bacio!
Iria.
|
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Capitolo 8 *** Prompt #8: Shopping ***
Every you, every me
Prompt #8:
Shopping
Entrambi
odiano fare spese.
Kagami
spesso è irritato dalla frenesia e dall'impazienza di Aomine, che mai
gli permette di scegliere con la giusta cura gli ingredienti per i suoi
piatti ("Hai
proprio bisogno di tutte queste
verdure?" "Se questa sera non vuoi acqua calda per cena, direi di
sì").
Daiki,
invece, poco tollera la vasta gamma di sarcastici commenti che improvvisamente
arricchiscono il
vocabolario giapponese di Taiga, quando arriva il momento critico, per lui,
di rimpinguare l'armadio (decisione che prende
solo perché, ad un certo punto, le grida di Kagami -"Idiota,
devi piantarla di metterti sempre le mie cose!"- iniziano
ad annoiarlo).
Quindi,
come in tacito accordo, da qualche tempo i due giovani hanno deciso
di scambiarsi i ruoli.
Aomine,
seguendo una rigida lista, si dedica alla spesa; mentre Taiga, sotto le
indicazioni di Daiki, acquista i capi che più gli sembrano adatti.
Così,
almeno, mettendo da parte questi inutili litigi, alla sera il loro
letto
è sempre meno freddo e
loro due più
disposti -ma giusto
un po'- a
renderlo bollente.
[172 parole]
Oh, e sono riuscita a
concludere qualcosa anche con questo prompt! u.u'
Tutto sommato mi
piace, dai, anche se forse avrei potuto fare di meglio, uhm...
Bhé, spero che anche
questo capitolo in un modo o nell'altro sia stato una
lettura piacevole! °ò°
Incrociamo le dita per
domani con...
#9: Hanging out with
friends.
Dai che forse con questo metto
giù qualcosa di più carino. u.u'
Un bacio!
Iria.
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Capitolo 9 *** Prompt #9: Hanging out with friends ***
Every you, every me
Prompt #9:
Hanging out with friends
Succedeva
che, alle volte, si ritrovassero coinvolti in certe uscite di gruppo; e
non
che ne fossero particolarmente entusiasti, specialmente Aomine, il
quale tra i
due era il meno propenso ad una convivenza pacifica
col resto dell'umanità.
Per
tutta la durata della cena, del film o di qualunque altro
intrattenimento
scelto dai loro amici per quella sera, tendevano ad ignorarsi, a non
attirare
l'attenzione.
Anche
se la mancanza di battibecchi e punzecchiature finiva più che altro con
l'insospettire il resto della compagnia...
Gli
sguardi non si incrociavano e
quando capitava che dovessero passarsi un oggetto come una bottiglia o
un
biglietto, facevano bene attenzione a non sfiorarsi neanche con la
punta delle
dita.
Però,
dentro di loro, in una
parte non ben
definita del cuore,
sentivano un atroce dolore.
Una
sofferenza in grado di ucciderli e ridurli in cenere.
Perché
avrebbero voluto semplicemente tenersi per mano, osservarsi
senza indossare maschere,
allontanando il timore di
mandare in frantumi il loro orgoglio o chissà quale altra superficiale
apparenza.
[167 parole]
Sono ancora qua come i
peggiori scarafaggi, già! u3u
Bhé, che dire?
Penso di essere
abbastanza soddisfatta di questo prompt... mi piace analizzare
da un punto di vista più realistico e sofferto questo tipo di relazioni.
No, non sono una
sadica -giusto un pochino. 8D
Solo che ultimamente
ho sviluppato una fissazione per il realismo -che spero di
riuscire a rendere decentemente, eh. e_e'
Well, vi saluto!
A domani, con...
#10: With animal ears.
...
Okay, la cosa
degenera. 8D
Un bacio!
Iria.
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Capitolo 10 *** Prompt #10: With animal ears ***
Every you, every me
Prompt #10:
With animal ears
Aomine
ci provava davvero a rendere
il sesso
un po' più interessante, ma
Kagami
stroncava ogni sua iniziativa sul nascere con spietatezza e crudeltà.
Una
volta, il povero Daiki -preso da
un
moto di ispirata originalità- aveva
acquistato delle piccole orecchie di
tigre.
Con
l'entusiasmo di un bambino nel cuore e l'acuta serietà d'un adulto a
tingergli il bel volto, le aveva posate sui capelli del compagno, che
era
rimasto a fissarlo con un sopracciglio così inarcato che Aomine si
sorprese non
gli si fossero stirati i muscoli del viso.
"Scordatelo."
"Ma
perché?"
Taiga
avrebbe voluto rispondere con un "Dignità."
chiaro, tondo ed inconfondibile, ma prima che avesse anche solo tentato
di
spiccicare parola, Daiki già lo aveva spinto contro una parete, le
labbra sulle
sue e le mani a percorrergli il ventre.
Per
quanto fosse stata una mossa azzardata -mettere alle strette un già
contrariato Kagami-, Aomine tutto sommato considerò che la schiena
martoriata e
graffiata fosse stato un prezzo assai infimo da pagare, rispetto alla
nottata
di gemiti che avevano appena trascorso...
Erano
le dieci del mattino di un giorno
lavorativo.
Ma
le lenzuola stropicciate continuavano ad avvolgerli, nessuno dei due
pareva
avere la minima intenzione di alzarsi e due orecchie di peluche, distrutte,
penzolavano dalle dita
rilassate di un dormiente e comunque corrucciato Taiga -bhé, come
dargli torto? Chiunque lo sarebbe stato con una massa di
stupidità umana a ronfargli sullo stomaco.
[235 parole]
Eccomi qua, eccomi
qua!
Ed anche questo è
andato!
Sono arrivata a scrivere
su dieci prompt.
Sono fiera
di me stessa. *lacrimuccia*
Mai fatto qualcosa con
così tanta costanza, davvero. XD
Bhé, spero di non
essermi data la zappa sui piedi con quest'ultima
affermazione, perché il prossimo prompt è...
#11: Wearing kigurumis.
Wut da faq?
*Googla*
...
Okay, questa sarà
difficile. XD
Oh, bhé, io comunque
vi dico "a domani!". u3u'''
Un bacio e grazie
mille a chi legge!
Iria.
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Capitolo 11 *** Prompt #11: Wearing kigurumis ***
Every you, every me
Prompt #11:
Wearing kigurumis
Kagami
sapeva che Aomine
lavorava part-time in un super-market in veste di mascotte: un paio di
volte
l'aveva visto sfilarsi la maschera del costume mentre era in pausa...
All'inizio,
quando ancora doveva instaurarsi qualcosa di simile a quella sottospecie di
rapporto che li legava,
alla prima occasione Taiga non perse tempo e si ingegnò nel tessere
ogni tipo
di presa in giro da rivolgere a quell'idiota.
Poi,
lentamente, una vocina -coscienza
dannata- aveva
iniziato ad evidenziare quanto quel suo comportamento fosse
infantile e come, invece, nonostante le apparenze da scansafatiche,
Aomine si
desse da fare anche nella
vita di
tutti i giorni.
Quindi,
una volta, dopo che il giovane in kigurumi aveva gentilmente -incredibile
a dirsi!- concesso
una foto
ad una timida bambina, Taiga gli si accostò con un mezzo sorriso
imbarazzato.
"Penso
che dovrei chiederti scusa."
Kagami
era certo che dietro la maschera in resina, l'espressione di Aomine doveva
essersi fatta dapprima confusa e poi soddisfatta, ma recluse in sé la
frustrazione e cercò di parlargli in tutta tranquillità.
"Sono
stato un idiota."
"Non
che tu non lo sia, di norma."
Aggiunse
immediatamente la voce attutita di Daiki, senza nascondere un certo
divertimento.
"Già."
Dovette
ammettere suo malgrado Kagami, mordendosi l'interno della guancia per
contenere la lunga lista di insulti che gli scorreva innanzi agli occhi.
Allora,
i due restarono per un lungo attimo in silenzio, finché non fu Daiki a
parlare di nuovo.
"Tra
dieci minuti finisco. Offrimi un caffè alla nocciola e forse
accetterò le tue scuse."
Dichiarò,
incrociando le braccia dietro la nuca.
Taiga
lo fissò prima sconcertato, poi si lasciò andare ad un lungo sospiro colmo di rassegnazione.
"D'accordo.
Ti
aspetto."
E
non avrebbe mai immaginato, povero
sciocco, che
quella sarebbe stata la
prima di tante
piccole attese, il
primo di tanti
caffè e l'inizio di un circolo vizioso di baci che sapevano
di deliziosa nocciola.
[311 parole]
Allora, allora...
prima di tutto, voglio dire che ho inteso
"kigurumi" non come cosplay -che è l'accezione tradizionale-, ma come
quei costumoni da mascotte che si vedono nei parchi divertimento et
similia.
Diciamo che con questa
interpretazione ho trovato più semplice scriverci su
qualcosa! ^^'
Devo ammettere, tra
l'altro, che nonostante tutto non mi fa proprio schifo.
°ò°'
Well, well, well... il prossimo
prompt mi piace parecchio, ma spero di non aver esaurito tutti i miei
assi! XD
#12: Making out.
Pomiciare.
Che l'Ispirazione me
la mandi buona! XD
A domani! uwu
Iria.
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Capitolo 12 *** Prompt #12: Making out ***
Every you, every me
Prompt #12:
Making out
Kagami
ansima sulle labbra di Aomine.
Le
lecca lentamente e può distinguere ogni aroma che lì si è posato.
Poi
morde e lo fa con forza, mentre il sorriso -soddisfatto
ed eccitato-
dell'altro lo irrita e quasi si ritrova
impreparato di fronte al suo contrattacco.
Aomine
è prepotente.
Gli
tiene il viso fermo e lo divora, restituendogli ogni morso, rubandogli
il
respiro.
Quindi,
le sue mani scivolano in basso, verso il cavallo dei pantaloni, e
colgono Taiga di sorpresa.
Il
giovane sussulta, geme, si svincola dalla bocca di Daiki che è ancora
sulla
sua e non vuole essere da meno; ma trema
nell'agire mentre, su e giù, le dita
del compagno lo sfiorano attraverso i jeans.
I
denti di Aomine tornano a tormentargli le labbra e la lingua ne cura il
caldo
gonfiore.
Il
desiderio gli squarcia il petto.
Il
sudore inasprisce la sua pelle.
C'è
solo il sapore di Daiki.
C'è
solo l'odore di Daiki.
C'è
solo la carne di Daiki.
E ne
desidera ogni singolo brandello.
[168 parole]
Eccomi qui! u3u
Ed anche questo è
andato! Indagando più approfonditamente, ho scoperto che
"Making out" non è solo "pomiciare", come sapevo, ma è
anche un sinonimo di "petting".
Ergo... via coi
preliminari! ^ò^
Spero tanto che sia
piaciuto anche questo capitolo!
Grazie sempre a chi mi
dedica un po' del suo tempo leggendo! ^^
Prossimo prompt...
#13: Eating icecream.
A domani! ^ò^
|
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Capitolo 13 *** Prompt #13: Eating icecream ***
Every you, every me
Prompt #13:
Eating icecream
Quando era
a Los Angeles, col
sopraggiungere dell'estate, Kagami si incontrava spesso con gli amici
in una
delle tante gelaterie della zona commerciale.
Ordinava
la coppa più grande che avessero e sotto gli sguardi sempre attoniti
di quei compagni ormai lontani, non lasciava neanche un cucchiaino di
gelato.
Certo,
tornato a casa, solo, si
ritrovava con un insopportabile mal di pancia, ma perlomeno aveva
qualcosa a
tenergli fisicamente compagnia.
Quando
i suoi genitori rientravano, infatti, Taiga era già a letto.
Non
dormiva, ma neanche aveva il coraggio di alzarsi e di salutare due
sconosciuti che lo amavano troppo.
Per
lungo tempo aveva considerato sua madre e suo padre in tali termini, e
non
che la sua idea fosse di molto cambiata da quando era in Giappone.
"Se mangi tutto quel gelato, starai male."
Aomine
si era accomodato al tavolo della cucina stringendo tra le labbra un
enorme cookie, che poi
aveva affondato
nella vaschetta del dolce cremoso innanzi a Taiga.
Il
giovane gli aveva lanciato dapprima uno sguardo contrariato, per poi
indirizzargli contro il cucchiaio colmo di stracciatella, brandendolo
come
un'arma.
"Nessuno
ha chiesto il tuo parere e se anche dovessi sentirmi male -cosa
altamente improbabile- puoi sempre sloggiare."
Daiki
lo fissò scettico, quindi si guardò intorno nello spazio aperto che li
circondava, giusto per capire quanto radicata potesse essere la sua
presenza
lì.
Solo in
quell'angolo della casa, la
sua tazza si accompagnava a quella di Taiga nello scolapiatti, i suoi
videogiochi preferiti erano stati lasciati un po' alla rinfusa sul
pavimento
nella stessa posizione della sera prima, una sua maglia alla rovescia
era
abbandonata sul divano e, lontano dagli occhi di Kagami, aveva sparso
alcune
riviste porno un po' ovunque tra la libreria ed il fondo cavo del sofà.
Bhé,
sarebbe stato complicato raccattare
tutto ciò che c'era di suo in casa e filare via.
Allora,
si allungò verso il giovane e prima che questi potesse ritrarre la
mano, mangiò il gelato che gli puntava contro.
"Se
tu stessi male, dovrei farti da madre e da padre e non sono
particolarmente bravo con le cure. Dovresti accontentarti della mia
sola
presenza e non so quanto potrebbe esserti utile."
Kagami
rimase per un attimo stordito.
Fissò
il ghigno malizioso del ragazzo di fronte a sé con ancora la mano a
mezz'aria e le labbra schiuse; poi, sorrise, affondando con più
entusiasmo il cucchiaio nella crema costellata
da scaglie di cioccolato.
"Mi
basterebbe."
E
mai avrebbe pensato di augurarsi un mal di pancia coi fiocchi.
[415 parole]
This is fluff! 8D
Ahah, bhé, con un
prompt del genere solo una cosa come questa poteva uscirmi...
spero di non essere affondata nell'OOC più spregevole. XD
Come ssempre, grazie a
legge! =)
Un bacio, a domani,
con...
#14: Genderswapped.
OOoooh! *ò* <3
|
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Capitolo 14 *** Prompt #14: Genderswapped ***
Every you, every me
Prompt #14:
Genderswapped
Aomine
adorava osservarla
mentre si preparava per il bagno nella piccola stanza colma di vapore.
All'inizio,
Daiki non aveva capito subito che la compagna si lavasse alla
maniera occidentale e ne era rimasta stranita.
Riempiva
la vasca con acqua calda e bagnoschiuma ed un dolce e penetrante
profumo d'agrumi si spandeva per casa come una sorta di segnale, un
modo per
dirle "Stammi
alla larga, non osare
avvicinarti."
Peccato
che l'effetto fosse l'opposto e che anche Aomine, spogliandosi
silenziosamente, fra le potreste di Kagami scivolava in acqua e la
stringeva a
sé.
Le
piaceva sentire
il suo bel seno
-che spesso stringeva in fasce troppo crudeli per le sue forme
generose- tra le
mani; i capezzoli che si inturgidivano alle sue carezze e le
farfugliate
proteste dell'altra scivolarle dalle labbra per poi perdersi nei
sospiri.
Le
piaceva slegarle
i lunghi capelli
rossi -odiava che li portasse sempre legati. Era d'accordo per gli
allenamenti,
ma nella vita di tutti i giorni sarebbe stato un vero spreco!- e
passare le
dita in quei fili ramati che poi galleggiavano a pel d'acqua,
perdendosi fra le
bolle di schiuma.
Aomine
poggiava una guancia contro la sua nuca e socchiudeva gli occhi,
rilassandosi
totalmente.
In
quei pigri momenti sarebbe stato difficile, per lei, capire chiaramente
quali fossero i movimenti della compagna; ma avrebbe giurato di aver
sempre
avvertito Kagami che, voltandosi appena, le concedeva un bacio leggero -ed
impacciato- sulle
labbra che,
inizialmente schiuse, si arricciavano per la soddisfazione, quasi
articolando
un muto avvertimento...
"Guarda
che non la passi liscia:
dopo voglio anche il resto."
[260 parole]
Ed anche questa con
Fem!Kagami e Fem!Aomine è andata. u3u
Col prossimo capitolo
siamo ufficialmente a metà raccolta! ^ò^
Grazie sempre a chi
legge!
Un bacio e a domani
con...
#15: In a different
clothing style.
OOooh, interessante!
*ò*
|
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Capitolo 15 *** Prompt #15: In a different clothing style ***
Every you, every me
Prompt #15:
In a different clothing style
Aomine
fissava Kagami
prepararsi in silenzio.
Una
settimana prima, il giovane gli aveva sventolato sotto al naso i
biglietti
di un concerto di un gruppo che amava visceralmente e che tutto sommato
non
dispiaceva neanche a lui; quindi aveva accettato quell'implicito invito a
tenergli compagnia -no, Taiga non glie l'avrebbe
mai chiesto apertamente, e se Daiki non avesse afferrato sarebbe
comunque
andato da solo in tutta tranquillità.
Ora
attendeva il compagno e non gli staccava gli occhi di dosso -il solito
sguardo truce tinto, quella volta, da una nota di piacevole sorpresa
che mai
avrebbe mostrato.
Per
la maggior parte del tempo che trascorreva con lui, Taiga indossava sempre abiti
comodi e sformati, come una
semplice canotta o t-shirt e i pantaloni di una tuta.
Altre
volte lo aveva visto in divisa scolastica, ma mai si sarebbe aspettato
che al di là del Kagami che avrebbe trascorso ore ed ore a fare pratica
sotto
al canestro, ce ne fosse un altro in stretti jeans neri che, dall'alto
della
camicia rossa ed appena stropicciata che lo fasciava, ricambiava lo
sguardo con
cipiglio impaziente.
"Ehi,
idiota, vogliamo andare?"
Aomine
si limitò ad annuire meccanicamente e, mentre l'altro ragazzo infilava
nella tasca interna della giacca che aveva indossato il portafogli coi
biglietti, gli si avvicinò in silenzio.
Confuso,
Kagami ebbe appena il tempo di sollevare lo sguardo, che Daiki già gli
si era accostato ad uno orecchio.
Bisbiglìo
delle parole che Taiga non afferrò immediatamente, ma che poi gli
furono chiare quando, più tardi, le
udì cantate dalla voce dell'artista che, sul palco, sembrava parlare al
mondo
intero e alla propria anima e ad ogni individuo che lì articolava
quelle stesse
sillabe come un sol uomo.
Kagami
e Aomine, però, avevano assistito al concerto nell'immobilità più
totale, godendo ad occhi socchiusi di ogni melodia.
"Why
do I love you..?"
Dunque,
quella frase giunse a Taiga come un grido disperato e gli scavò dentro
la consapevolezza che ormai, lui e Daiki, fossero rimasti impigliati
già da un
bel po' in una trappola mortale che, simile
all'affetto, spirava
odio e poi li spingeva a ricercarsi senza tregua.
Allora,
Kagami sfiorò le dita di una mano di Aomine, lo sguardo a cercare
quello del compagno che ricambiò, perplesso.
Quindi,
Taiga gli sorrise appena, velato da un'irriconoscibile e sottile
tristezza che si confondeva alla gioia
d'avere qualcuno lì, al proprio fianco.
"I
hate everything about you... Why
do I love you..?"
[404 parole]
Eccomi ancora una
volta! ^ò^
E con questa flash
siamo a metà a percorso! *^*
Mi è piaciuto
scriverla, devo dire... sarà perché Kagami in jeans stretti mi fa
tanto, tanto sesso. :Q____ *reprime
la sua metà... ehm, i suoi tre quarti di perversione*
La canzone citata è "I hate
everything about you"
dei Three Days Grace -divini
<3.
Well, come sempre
ringrazio per le letture! ^ò^ <3
A
domani con...
#16: During their morning
rituals.
Anche questo
prompt mi ispira tanto! *_*
Un bacio!
Iria.
|
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Capitolo 16 *** Prompt #16: During their morning rituals ***
Every you, every me
Prompt #16:
During their morning rituals
Il primo a
svegliarsi era
Kagami.
Grugniva
infastidito rivolto alla sveglia che alle sei e trenta iniziava a
trillare allegramente, quindi allungava un braccio pesante e molle per
spegnere
quell'aggeggio
infernale.
Il
secondo passo era cercare di liberarsi dalla presa di Aomine nella
maniera
più delicata possibile, perché cominciare il nuovo giorno con una
scazzottata
non era decisamente un buon auspicio e Taiga al mattino non aveva
neanche la
forza -o meglio
la lucidità- di
innervosirsi e di apostrofare il compagno con gli epiteti a sua
disposizione.
Allora,
scivolava via dalle sue braccia strette attorno al proprio torace e
scioglieva le gambe da quel nodo disordinato nelle quali erano
incastrate,
mentre dalla cucina già proveniva il profumo del caffè che, grazie al
timer, la
macchinetta aveva provveduto a preparare.
Aomine
apriva gli occhi un quarto d'ora dopo, quando l'odore del pane tostato
e
delle uova fritte, giungendo nella camera da letto, cominciava a
solleticargli le
narici.
Sbadigliava
rumorosamente, si passava una mano tra i corti capelli, sbadigliava
di nuovo e poi
ricadeva
ancora lungo disteso sul morbido e caldo letto, maledicendo il lunedì
mattina
ed ogni altro giorno della settimana senza discriminazione alcuna, per
poi
armarsi di -tanta- buona
volontà e
dirigersi in bagno.
Poco
dopo, in cucina, trovava Kagami che sorseggiava la sua seconda tazza di
caffè e che nel frattempo serviva per sé la tipica colazione alla
americana, mentre
ad Aomine -che un po' si sentiva in colpa per il fatto che il giovane
dovesse
destreggiarsi fra piatti così diversi, ma proprio non riusciva a
mandare giù
tutta quella roba fritta di primo mattino- allungava un piatto di riso
bianco
con alghe, polipo e verdure fresche.
Daiki
accennava un sorriso come ringraziamento e Kagami ricambiava il suo
sguardo con la stessa espressione, iniziando, poi, a consumare in
silenzio il
proprio pasto.
E
nonostante il risveglio che metteva alla prova la loro volontà di
ferro,
probabilmente il mattino era il momento che preferivano: nessuna
tensione
elettrizzava l'aria, il ricordo di ogni discussione si dissipava e
rimanevano
solo loro due in un silenzio che sapeva di quotidianità e di vita.
"Ah,
uhm... buongiorno, Taiga."
"Anche
a te, Daiki."
[358 parole]
Eccomi! ^ò^
Devo dire che questa
flash forse è quella che preferisco al momento... mi sono
sentita bene scrivendola e spero possa esservi piaciuta nella sua
semplicità!
^^
Grazie per le letture!
Domani, avremo...
#17: Spooning.
Altri
abbracci, altre coccole... argh!
XD
Un bacio!
Iria.
|
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Capitolo 17 *** Prompt #17: Spooning ***
Every you, every me
Prompt #17:
Spooning
Il
televisore ronzava come da
sottofondo, ma non c'era nulla di particolarmente interessante da
vedere, ed
infatti Taiga se ne stava sdraiato sul tappeto di fronte
all'apparecchio, senza
guardarlo davvero.
Aveva
persino messo da parte la rivista da basket recuperata per ammazzare il
tempo, e addirittura era giunto all'estrema
decisione di provare a fare i compiti -anche
se i quaderni ed i libri da lontano sembravano ormai ricoperti di
polvere e
ragnatele-, ma non
che avesse avuto successo, quest'ultima e coraggiosa
iniziativa.
Daiki
fece il suo ingresso nella stanza poco dopo e, guardandolo con una
punta
di deliziato divertimento, gli si avvicinò in silenzio e di soppiatto,
sdraiandosi alle sue spalle ed avvolgendogli un braccio attorno al
collo.
"Non
provarci."
"A
soffocarti? Dubiti della mia buona fede..!"
Kagami
si voltò appena in quella stretta, limitandosi a lanciargli un'occhiata
seccata che divenne furiosa quando l'altro, dannato
sfacciato, lo baciò
senza pensarci troppo su.
Ma
non fece in tempo a strangolarlo, o
perlomeno a debilitarlo, che
Aomine già aveva affondato il volto
nell'incavo del suo collo, passandovi le labbra come una delicata
carezza.
Taiga
rabbrividì.
"Senti..."
"Scordatelo.
Nope."
Stroncò
il giovane, con le tempie che avevano iniziato a pulsare per il
nervosismo.
Daiki,
allora, si limitò a sbuffare scocciato, ma non insistette oltre.
Però
non lo lasciò, né si allontanò dal corpo del compagno e, tenendolo
stretto
contro il proprio, avvertì i suoi muscoli sciogliersi e ne intravide
l'espressione rilassarsi.
Fu soddisfatto.
"Damn
you..."
Allora, Aomine
sorrise e quasi gli sembrò di sentire il cuore di Kagami raggiungere il
battito del proprio.
[260 parole]
Buona domenica tutti!
^ò^
Ed anche oggi ho
portato a termine il mio compito! u3u
"Spooning" è il modo
di abbracciarsi delle coppiette qui descritto...
l'uno avanti, l'altro dietro ed i corpi che aderiscono proprio come
quando i
cucchiai vengono poggiati l'uno sull'altro.
Uhm, il significato
nascosto dietro questo modo di dire non è per nulla
poetico. XD
Domani avremo...
#18: Doing something
together.
Mi inventerò
qualcosa..!
Saluti! ^^
Iria.
|
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Capitolo 18 *** Prompt #18: Doing something together ***
Every you, every me
Prompt #18:
Doing something together
Quando,
dopo mangiato,
arrivava il momento di lavare i piatti, Kagami cominciava a darsi da
fare senza
pronunciare una sola parola.
Inizialmente,
Aomine si ritrovò ad essere infastidito da tale atteggiamento:
sentiva quasi di venire escluso e relegato al rango di semplice ospite!
Quindi,
altrettanto in silenzio, anche Daiki si sollevava e lo raggiungeva al
lavello.
Afferrava
uno straccio pulito dal cassetto dove aveva visto Kagami estrarre la
tovaglia e, senza aggiungere nulla alle sue azioni, si limitava ad
asciugare le
stoviglie che Taiga aveva appena liberato dalla schiuma del detersivo
per
piatti.
La
prima volta, Kagami si ritrovò a fissare con un sopracciglio inarcato e
la
labbra schiuse il volto corrucciato di Aomine, che ripuliva da ogni
traccia
d'acqua i piatti utilizzati.
Poi,
lentamente, divenne una strana abitudine averlo lì, al suo
fianco, armato
di straccio.
Da
un po' di tempo, aveva iniziato a passargli automaticamente gli oggetti
da
asciugare e l'altro giovane eseguiva senza aver nulla da ridire o
protestare.
Taiga
si stava adattando -a non
essere
più solo, s'intende- e
spesso, quando Daiki non rimaneva a cena a casa sua,
si ritrovava a rompere un bicchiere o un piatto, prima di ricordare che
nessuno
era al suo fianco ad afferrarli.
Allora
sospirava e, urlandosi dentro quanto fosse idiota, ripuliva quel
disastro con la tristezza a pesargli sul cuore e i tagli a pulsargli
sulle
dita.
"Se
tutto andasse in pezzi, non riuscirò
a riabituarmi alla solitudine."
[239 parole]
Eccomi qua! =)
Ed anche questa è
andata!
Spero, come sempre,
che possa esservi piaciuta! ^^
Domani avremo...
#19: In formal wear.
Ci sarà da
divertirsi! XD
Un bacio!
|
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Capitolo 19 *** Prompt #19: In formal wear ***
Every you, every me
Prompt #19:
In formal wear
Soffocare.
Aomine
si sente soffocare, mentre nella calura d'agosto si costringe a non
strapparsi via i vestiti.
Si
è già sfilato la giacca, ha sollevato le maniche della camicia e
sbottonato
il panciotto, ma certamente preferirebbe ancora andarsene in giro nudo,
gridando "LIBERTÀ!", piuttosto che starsene conciato in quella
maniera.
Si
infila un dito nel colletto della camicia e prova a rendere meno
mortale
quella stretta asfissiante, ma le mani di Kagami lo anticipano e,
sollevando lo
sguardo, fissa il compagno allentargli il nodo della cravatta con un
mezzo
sorriso.
"Un
altro po' di pazienza, stupido. Il tempo della foto di gruppo e poi
potrai
metterti anche in bermuda."
Aomine
osserva i due sposi -il
quattrocchi
e la piatta coach psicolabile-
scambiarsi le promesse e sospira.
"Non
ti basterà una semplice notte di sesso per farti perdonare tutto
questo, lo sai, vero?"
Kagami
ricambia l'occhiata e di colpo gli stringe nuovamente il nodo al collo.
"Oh,
prima cerca di arrivare vivo a fine giornata; poi, avrai tutto il
diritto di fare minacce..!"
E
Daiki non può fare altro che ringhiargli contro, mentre, ormai
cianotico,
maledice Taiga e, tra le tante altre cose -sempre
Taiga, per lo più- la
felicità dei novelli sposini incuranti della sua sofferenza.
[206 parole]
Per la serie "idiozie"
questo capitolo è al primo posto! XD
Perdonate l'implicito
riferimento ad un'altra coppia che amo, ma ci voleva,
ecco! u3u
Well, spero possa
esservi piaciuto! ^^
Il prossimo prompt
sarà...
#20: Dancing.
Non ho la
più pallida idea di cosa scrivere. :°D
Un bacio, a domani
-speriamo!
Iria.
|
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Capitolo 20 *** Prompt #20: Dancing ***
Every you, every me
Prompt #20:
Dancing
Giocare a
basket nella Zona
significava acuire i sensi e
concentrarli esclusivamente sull'avversario.
I
movimenti si facevano più sinuosi e meno rigidi, la naturalezza e
l'istinto
predominavano sulla razionalità e sui canoni definiti.
I
corpi scivolavano l'uno contro l'altro come acqua e la palla viaggiava
tra
loro, passando fra le mani che, svelte, la riconquistavano senza
perdere il
controllo.
Respiro
nel respiro, le gambe rapide avanzavano o indietreggiavano; tendendosi,
si ritrovavano a mezz'aria per poi scattare ancora in una corsa alla
caccia del
canestro.
Era
il loro personale tango, quello.
Una
danza sfrenata che li sfiniva, dibattendosi nel cuore che agognava ad
un
altro scontro, ad un'altra lotta, ad un
altro passo a due.
Kagami
e Aomine rispondevano a quella chiamata fino a quando, sfiniti, non si
ritrovavano stesi sul selciato del campo pubblico ad ansimare sotto i
raggi
ormai rossi del sole che tramontava.
Quindi,
nel riprendere fiato, chiudevano gli occhi con un lieve sorriso
soddisfatto sulle labbra.
"Ehi..."
"Mmh?"
"È stato
divertente."
E
nel ricercare la mano dell'altro, Daiki la trovava a metà strada,
anch'essa
desiderosa di stringersi alla compagna per non lasciarla andare.
[186 parole]
Ah, alla fine ce l'ho
fatta! XD
Dai, ho scritto di
meglio, ma tutto sommato non credo sia malaccio...
Well, ringrazio come
sempre per le tante letture. <3
Un bacio, a domani
con...
#21: Cooking/baking.
Dai, questa cade a
fagiolo! uòu
Un bacio!
Iria.
|
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Capitolo 21 *** Prompt #21: Cooking/baking ***
Every you, every me
Prompt #21:
Cooking/baking
Kagami
sta preparando la cena
ed Aomine lo guarda con la coda dell'occhio mentre, seduto sul divano,
finge di
dedicarsi alla letteratura inglese.
In realtà, studia il viso rilassato dell'altro, preda di una gioia
appena
percepibile che gli illumina gli occhi e gli sfuma le labbra in un
sorriso che,
da quell'angolazione, Daiki
distingue
perfettamente.
Affetta le verdure, aspetta che l'acqua bolla, lancia un rapido sguardo
all'orologio per quantificare il tempo...
Aomine, però, ora non si è accorto di star fissando Taiga fin troppo
apertamente.
Col libro ormai abbandonato ed il corpo che si rifiuta di obbedire ai
suoi
ordini, si avvicina alla postazione dello chef, che gli rivolge un
gesto
seccato come per invitarlo ad allontanarsi.
Ma il giovane non desiste, ed incurante del fatto che l'altro sia
praticamente
armato e del tutto capace di ammazzarlo, gli si accosta all'orecchio.
"Sei felice?"
Taiga non risponde.
Le mani per un attimo si fermano, contemplando la possibilità di
tagliuzzare la
testa di cavolo lì vicino, ma non agiscono e, rilassandosi, riprendono
da dove
erano rimaste.
"Forse."
Lo bisbiglia appena, ma comunque Daiki percepisce quel suono e sospira.
Quindi, senza aggiungere altro, si limita ad afferrare una patata per
iniziare
a pelarla, e non bada alle proteste di Kagami.
"In due si fa prima, altrimenti a
cosa serve?"
A cosa
possa servire, se lo
chiede anche il giovane, mentre istruisce Aomine su come muoversi in
cucina.
Avere
un compagno, sentire il cuore giusto
un po' più caldo alla
prospettiva di condividere un pasto con qualcuno...
Se
lo domanda per davvero, Taiga, durante una di quelle mattine in cui
comprende che pioverà per tutto il giorno, conscio del fatto che non ci
sarà
nessuno ad aspettarlo a metà strada da scuola per sfidarlo in un 1 on 1.
Poi,
però, trova una risposta quando quel nessuno è in realtà ad attenderlo
sotto casa, fradicio e scocciato, che ricambia la sua espressione
sorpresa con
uno sguardo divertito.
È
una motivazione semplice, che indugia sulla punta della lingua,
timorosa di
perdersi nel rombo di un tuono se pronunciata.
"Oggi
cucino io."
Sembra
una sfida, quella lanciata da Daiki, alla quale Kagami risponde con un
sorriso.
"Ah,
morire di intossicazione alimentare non è esattamente nei miei piani,
sai?"
Però,
gli lascia comunque il via libera in cucina, limitandosi a guardarlo
mentre cerca di orientarsi tra la dispensa, il frigo e i fornelli.
A
cosa serve?
Probabilmente,
ad essere meno infelici e più disposti a ripararsi in un
calore che appartenga a braccia diverse dalle proprie, comprendendo che
mostri
come la solitudine sono prepotenti e temibili solo se nutriti di vuoto
e di
assenze.
[437 parole]
Concluso anche questo
capitolo, come sempre, vi ringrazio per le letture! ^^
Spero che questa flash
possa essere stata di vostro gradimento!
Un bacio, a domani
con...
#22: In battle, side by
side.
Iria.
|
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Capitolo 22 *** Prompt #22: In battle, side by side ***
Every you, every me
Prompt #22:
In battle, side by side
Si sarebbe
potuto dire che
raramente Aomine e Kagami si schierassero l'uno a favore dell'altro.
Anzi,
in verità preferivano combattersi in ogni più piccola sfida quotidiana
-per elevarsi al di sopra del compagno, senza mai abbassare la guardia,
aspettandosi un soddisfacente contrattacco e, quindi, osservarsi
sottostare
agli eventuali termini sanciti prima del confronto.
Rapporto
masochistico -e per occhi estranei distruttivo-,
risultava però essere il migliore ed il più adatto al temperamento
combattivo
dei due giovani -sempre alla ricerca di stimoli eccitanti e di novità
inattese.
Dunque, la loro non era altro che una complicità nascosta
e silenziosa, che giaceva dietro ogni sguardo
trionfante ed oltre ogni smorfia di disapprovazione.
Erano
alleati contro un nemico un bel po' più temibile, che tendeva loro
agguati in ogni momento e dai quali si difendevano reciprocamente,
brandendo
spade fatte di sogni e speranze non espresse -erano azioni, quelle,
assai
lontane dalle apparenze dei due ragazzi, ma decisamente troppo vicine
ai loro
cuori ancora immaturi-: la vita.
Cavalieri
erranti, con
macchia e con
paura, si
rifugiavano dietro maschere di odio cortese, che lasciavano si
frantumassero al suono di un grido d'aiuto non pronunciato.
Restare
insieme, ma apparire
indipendenti; coprirsi le spalle, pronti a scattare segretamente al
momento del
bisogno.
[204 parole]
Spulciamo anche questo
dalla lista e andiamo avanti!
Grazie, come, sempre,
a chi mi segue e a chi legge! ^^
Domani avremo:
#23: Arguing.
Ci si sente!
Iria.
|
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Capitolo 23 *** Prompt #23: Arguing ***
Every you, every me
Prompt #23:
Arguing
Discutere,
farlo
per davvero -e non
per le solite
stronzate-, era distruttivo.
Kagami
si ritrovava solo al centro della cucina, dopo che Aomine andava via
sbattendo la porta alle proprie spalle.
Quindi,
ricadeva seduto su di una sedia e, portandosi una mano alle tempie
dolenti, lasciava che dalla sua bocca scivolassero tutte le maledizioni
che lo
avevano consumato dentro.
Invece,
Daiki si limitava a fare lunghe passeggiate e che piovesse, o si
gelasse o facesse caldo, non tornava a casa propria fino a quando non
avesse
cancellato ogni traccia della frustrazione e, sì, della vaga
sofferenza
che gli sfigurava il volto.
Allora,
facendo slalom tra le domande della madre, si chiudeva in camera e non
ne usciva se non la mattina seguente, mentre per tutta la notte
risuonava il
rumore di un pallone lanciato contro la parete.
Tali
litigi non erano dovuti ad un'incomprensione; anzi, forse sarebbero
stati
disposti ad ammazzarsi proprio perché si capivano fin troppo: Kagami
odiava
nascondersi dietro la maschera del "giochiamo
nel week-end per continuare a confrontarci", Aomine
temeva -al di là
della sua apparente strafottenza- che provare a dare una definizione a
ciò che
si stava lentamente instaurando tra di loro avrebbe potuto distruggerlo.
Perché
catalogarsi? Perché conformarsi
agli schemi?
Ma
Taiga rispondeva che lì non si trattava di mettere a segno una
strategia di
gioco vincente, né di provare uno stile differente: ponevano in sospeso
le loro
esistenze e non poteva sopportarlo.
Se
Aomine avesse detto "È solo sesso. Ci limitiamo a rispondere ai nostri
ormoni e ai nostri desideri.", Kagami l'avrebbe accettato, in quanto
sarebbe stato messo in chiaro un rapporto fondato sul semplice bisogno
fisico.
Ma
Daiki non osava pronunciare una simile definizione, perché non era del
tutto
esatta.
La
prima volta l'avevano fatto per semplice voglia, completamente
offuscati
dall'eccitazione.
La
seconda per ripetere l'esperienza con lucidità e cavarne ulteriore
piacere.
La
terza non riusciva ad inquadrarla: aveva voluto Kagami, bramandolo, e
l'aveva ottenuto, mentre anche l'anima dell'altro scalciava per gustare
la sua
essenza ed erano rimasti assuefatti l'uno al sapore dell'altro.
E
venirne fuori non era più tanto
semplice.
Quindi,
spaventati, per un attimo preferivano fuggire, senza intuire o
sospettare quanto era divenuta ingombrante la necessità della pelle,
del
sapore, del cuore del compagno accanto al proprio.
Ma,
da illusi quali erano, credevano davvero di riuscire a scappare e a
correre
lontano, senza voltarsi indietro.
Idioti.
[395 parole]
Eccomi qua!
Dunque, questa flash
sembra un po' sospesa in quanto il prossimo prompt è
direttamente collegato a questo. =)
Infatti, domani
avremo...
#24: Making up afterwards.
"Riappacificarsi".
Speriam bene, allora!
XD
Un bacio, grazie -come
sempre!- per le letture!
Iria.
|
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Capitolo 24 *** Prompt #24: Making up afterwards ***
Every you, every me
Prompt #24:
Making up afterwards
Riuscire
a fare la pace -senza esprimere apertamente il proprio desiderio di
rivedere
l'altro- era decisamente
complicato.
Nel
campetto da basket, dove finivano irrimediabilmente per incontrarsi,
gli
occhi si sollevavano, incrociandosi, per poi chinarsi, affogando
nell'amarezza.
Kagami
accennava un passo verso il ragazzo, Aomine tentava di allungare un
braccio per avvicinarlo a sé; ma il primo finiva col fingere di
sistemarsi una
scarpa, mentre la mano di Daiki restava di pietra lungo il suo fianco.
Il
dispiacere bruciava nella gola di Aomine, come un essere che avrebbe
voluto
prendere vita propria e gridare perdono,
ma lo sguardo restava fermo, duro e disinteressato ed il sospiro che
accompagnava i suoi passi fino all'uscita del campo aveva il solito
fare
seccato.
Ma
era Taiga a fermarlo.
Gli
afferrava un polso, stringendo con forza -"Non
allontanarti. Non andare. Non sparire. Resta."- e ,
alzando lo sguardo, si rivolgeva al ragazzo con sarcasmo:
"Hai
paura che ti batta?"
Ed
era il miglior modo, quello, per non lasciar fuggire Daiki; anzi, il
giovane
gli si accostava al viso e sulle sue labbra, sfiorandole, parlava
in un soffio -"Mi
dispiace. Sono un idiota. Non voglio andare."-:
"Ti
piacerebbe."
Quindi,
lo baciava, e nonostante il sapore amaro della riappacificazione, il
sorriso che illuminava i loro sguardi lasciava intendere che, per il
momento, poteva
anche andare bene
così.
[220 parole]
Salve!
Bhé, eccomi qui con
questa flash che si lega alla precedente! =)
Spero possa esservi
piaciuta! Grazie mille per le letture!
A domani, con...
#25:
Gazing into eachothers' eyes.
Iria.
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Capitolo 25 *** Prompt #25: Gazing into eachothers’ eyes ***
Every you, every me
Prompt #25:
Gazing into eachothers’ eyes
I loro
corpi fremono, ma non
osano avvicinarsi; eppure gli sguardi si legano senza alcun timore,
come
consci dell'esistenza di un magnetismo contro cui è inutile lottare,
troppo
forte e distruttivo da frantumare con il semplice ordine: "non
voglio."
Per
non cedere l'uno allo sguardo dell'altro, quindi, continuano a
fissarsi; ma
si perdono, dannazione,
affogando
nell'abbraccio di mari ancora sconosciuti... e agitarsi per
riconquistare la
superficie è totalmente inutile.
Perché
la verità è che quegli occhi si ricercano e si desiderano, proprio per
perdersi e per mai più tornare a galla -per mai più sciogliersi o
abbandonare
lontano la scintilla delle iridi del compagno, tanto preziosa e
complementare.
E
mentre si combattono, tendendosi distanti -senza cedere al desiderio
che
scalcia-, nei loro occhi, in questo
gioco
sadico di luci, sono già
una sola essenza di rabbia e passione perse
insieme.
[140 parole]
Ed ecco fatto anche
questo prompt!
Incredibile, ne
mancano solo cinque!
Non avrei mai creduto
di riuscire ad arrivare fino a questo punto, lol! XD
Well, grazie, come
sempre, per le letture!
Next chapter...
#26: Getting married.
...
Da faq iz dis? :°°°D
Iria.
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Capitolo 26 *** Prompt #26: Getting married ***
Every you, every me
Prompt #26:
Getting married
Aomine lo
strattona,
avvicinandolo a sé -le dita ad artigliare l'anello di Himuro- e Kagami
ringhia
una protesta che l'altro non ascolta o, come è più probabile,
preferisce ignorare.
Non
gli importa che il compagno lo stia insultando in un inglese
farneticante,
ancora meno che stia cercando -con scarsissimi risultati- di evitare i
suoi
baci: gli tiene una mano, che freme d'essere libera, e l'avvicina alla
propria
bocca.
Taiga
spalanca gli occhi, incredulo; poi, si morde le labbra, la lingua,
l'interno della guancia per non gridare né lanciare maledizioni: Daiki
gli ha
preso l'anulare tra i denti, stringendo fino a far sanguinare appena i
segni
rossastri e Kagami pensa che il giovane debba ringraziare il dolore che
lo
coglie e gli blocca ogni reazione, se non riceve un pugno dritto sullo
zigomo.
Difatti,
quando finalmente Aomine gli lascia la mano, Taiga è già pronto a
saltargli al collo per strangolarlo, ma la sua corsa alla gola del
compagno viene
bloccata dallo stesso ragazzo che ora gli tende la sua, di mano.
"Vedi
di non staccarmi il dito, tigre:
io ho fatto attenzione col tuo."
C'è
malizia in quelle parole, ma Kagami, nel labirinto di toni che
inclinano la
voce di Aomine, individua una sfumatura agrodolce
che lo fa sorridere appena, mentre -non più intento a protestare come
un attimo
prima- afferra fra le labbra l'anulare dell'altro, osservando con una
certa
soddisfazione il suo viso concedersi una smorfia di dolore.
"Ed
ora?"
"Bhé,
è la nostra prima notte di nozze..."
E
Taiga non fa in tempo a tingere la propria espressione di scetticismo e
disapprovazione, che le intenzioni lasciate in sospeso dalla risposta
di Daiki
già aleggiano a mezz'aria fra i loro sospiri.
"Stupido."
"Idiota."
[284 parole]
Okay, per questo
prompt non avevo proprio idee e diciamo che ho cercato il modo
di "farli sposare" che più si addiceva loro! XD
Spero che nonostante
non sia un granché, questo capitolo abbia potuto strappare
un sorriso! ^^
A domani, con...
#27: On one of their
birthdays.
Grazie per
le letture!
Iria.
|
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Capitolo 27 *** Prompt #27: On one of their birthdays ***
Every you, every me
Prompt #27:
On one of their birthdays
Kagami
prepara la cena normalmente, quella sera di agosto; però Aomine non
riesce a
capire cosa siano la soffusa malinconia che gli incurva le labbra e la
feroce
frustrazione che si dibatte nel suo sguardo.
Non
è bravo ad indagare, ed ammette che in certi momenti desidererebbe anche un
talento alla Sherlock Holmes...
Gli
si avvicina, vorrebbe parlargli, ma resta immobile a fissarlo nella
vana
speranza che sia il grembiule rosso dell'altro a comunicargli i
problemi del
compagno.
Poi,
il telefono squilla e Kagami, come congelato sul posto, non muove un
muscolo per rispondere, negando allo stesso Aomine il permesso di
sollevare la
cornetta, afferrandolo per un polso.
Daiki,
allora, si limita a fissarlo con un'espressione contrariata, il
sopracciglio inarcato fino all'inverno simile e la perplessità nello
sguardo;
espressione che si tramuta in sorpresa quando all'altro capo attacca la
segreteria e due voci, una maschile ed una femminile, eseguono con i
toni bassi
ed impastati per il sonno la tipica canzoncina di buon compleanno.
Taiga
sospira, fermandosi nel pulire le verdure e sorride amaramente
all'ultima
parte del messaggio, bisbigliandola come una cantilena imparata a
memoria:
"Ti
richiamiamo appena siamo in pausa. Ti vogliamo bene, divertiti!"
Si zittisce, udendo i suoi genitori mettere giù il telefono.
"Era
così anche a Los Angeles."
Aggiunge,
poi, qualche istante dopo tra sé, riprendendo il suo lavoro da dove
era rimasto.
Ma
non fa in tempo a ritrovare la concentrazione, che l'altro l'ha già
costretto a voltarsi per guardarlo.
"È
il tuo compleanno."
"A
quanto pare."
Taiga
ride con ironia, mentre Aomine sembra tentennare e lottare con se stesso
per decidere il da farsi, come
comportarsi; però ha
la testa vuota e solo il dispiacere a dominarlo.
Quindi,
Kagami interviene in suo aiuto, attirando ancora l'attenzione del
giovane.
"Ma
quest'anno non sono
solo,
quindi penso che possa andare bene così."
Lo
sussurra appena, non sapendo considerare se quello debba essere un
pensiero
da esprimere, un'emozione
da condividere
o meno.
Eppure,
Daiki quasi si rilassa a tali parole, e Taiga lascia perdere
definitivamente ogni dubbio quando è un abbraccio -un po'
rigido, alquanto impacciato, decisamente un contatto sul quale i
due dovranno lavorare ancora per molto- ad
avvolgerlo, unico regalo (segretamente) sperato
per quel giorno.
[369 parole]
Si è capito, vero, che
mi piace il tema della solitudine..?
Ah, il fatto che
Kagami viva da solo lo rende ulteriormente interessante e dona
tanti spunti di riflessione!
Well, spero che anche
questo capitolo possa essere stato gradito!
A domani, con...
#28: Doing something
ridiculous.
Grazie per
aver letto!
Iria.
|
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Capitolo 28 *** Prompt #28: Doing something ridiculous ***
Every you, every me
Prompt #28:
Doing something ridiculous
Kagami
odiava i festival
scolastici.
In particolare, gli sarebbe piaciuto sparire dalla faccia della terra,
della
galassia, dell'universo intero durante il giorno dedicato al crossdressing:
la scuola era aperta e chiunque, entrando nel
maid-café messo insieme alla meno peggio in una classe, si sarebbe
potuto
ritrovare di fronte ad una cameriera di un metro e novanta fremente di
rabbia.
Uno spettacolo piuttosto spaventoso, probabilmente; ma gli ordini della
coach
erano stati chiari e Riko Aida sapeva essere alquanto persuasiva.
Quindi, Taiga era stato avvolto in pizzi e trini, costretto ad
indossare una
parrucca dai morbidi boccoli ramati e condannato ad imprecare contro le
parigine che gli bloccavano la circolazione nelle gambe.
Però, grazie al suo terribile aspetto e allo sguardo di fuoco era
riuscito ad
allontanare con una certa soddisfazione tutti i clienti del café...
Ma non lui.
Aomine lo fissava accomodato ad un tavolo, la testa poggiata su di una
mano ed
un ghigno estremamente divertito ad illuminargli il viso.
Giocava col cellulare e Kagami faceva bene attenzione perché non lo
usasse impropriamente.
"Mmh, ed io che mi aspettavo delle tette... proprio il giorno del
crossdressing mi toccava venire?"
Ridacchiò, mentre l'altro giovane gli serviva un cappuccino tempestato
di
scaglie di cioccolato ed un vassoio con diversi tipi di muffin.
Una vena sulla tempia di Taiga iniziò a pulsare furiosamente a tale
affermazione, ed il ragazzo provò davvero a trattenersi dallo
spaccargli un
piatto in testa: sorrise affabile -come Riko gli aveva insegnato a fare
appositamente per l'occasione-, anche se il risultato fu solo
un'orribile
smorfia.
"Taci. Lo sapevi benissimo."
"Mi sarà sfuggito di mente..."
Ribatté Daiki, per poi alzarsi senza staccare gli occhi dallo sguardo
truce -ed
omicida e rabbioso ed esasperato- del compagno.
La sua espressione, allora, si fece improvvisamente seria, come se
fosse stato
sul punto di dire qualcosa di fondamentale e per un istante anche gli
occhi di
Kagami abbandonarono l'ostinato malumore, per concedersi una punta di
curiosità.
"Ehi, Taiga..."
"Mmh?"
"Toglimi un dubbio."
"Cosa diavolo vuoi?"
"Ma indossi anche della biancheria
sexy, lì sotto?"
Aomine non
riuscì ad ottenere una
risposta esaustiva immediatamente, ma mentre vedeva il pugno chiuso di
Kagami
raggiungere il suo mento, si disse che avrebbe comunque trovato pace da
quel
tormento insistente una volta tornato a casa: lo attendeva, infatti, un
lungo
studio delle foto che, con l'inganno, aveva scattato sotto la gonna del
ragazzo.
[395 parole]
Sì, lo so, sono una
bruttissima persona.
Ma non avevo idee per
questo prompt; però, poi, questa mattina, mentre ero mezza
morta di sonno nel letto (basta caffè alle 23:00 .___.), ecco
l'illuminazione: crossdressing
e festival scolastici.
Quindi, ghignando come
un'idiota, mi sono data da fare e ne è uscito... questo!
Spero vi abbia
strappato un sorriso! XD
Oh, domani avremo il
penultimo capitolo! **
#29: Doing something
sweet.
Grazie per le letture!
Iria.
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Capitolo 29 *** Prompt #29: Doing something sweet ***
Every you, every me
Prompt #29:
Doing something sweet
Come noto,
non potevano dirsi molto
propensi ad essere apertamente affettuosi l'uno nei confronti
dell'altro.
I
gesti teneri che si scambiavano erano per lo più segreti -o rari-, di
conseguenza il loro "album dei ricordi" non
era di certo vasto o roseo...
Anche
se, a dirla tutta, tra i due quello che più si prestava a compiere
silenziose azioni premurose nei confronti dell'altro era inaspettatamente Aomine.
Tale
circolo vizioso era iniziato quando il giovane, dopo la partita alla
Winter
Cup contro il Seirin, aveva notato quanto fossero consunte le scarpe di
Taiga.
Quindi,
senza dare spiegazioni e senza un'apparente ragione, aveva chiesto a
Satsuki di accompagnarlo a comprare un nuovo paio di scarpe,
ritrovandosi con
delle Jordan che non aveva mai avuto intenzione di acquistare per sé.
Infatti,
il ragazzo non aveva la minima idea di come consegnarle a Kagami,
ancor meno sapeva in quale modo avrebbe potuto evitare di passare per
un
idiota, per un rammolito o per uno stupido a causa di un simile gesto
che lui
stesso stentava a comprendere...
Fortuna
che quella volta la sorte aveva deciso di sorridergli, ed era riuscito
a far passare quell'acquisto come un bizzarro scherzo del destino: le
scarpe di
Taiga si erano rotte, non ne aveva trovate di nuove da nessuna parte e
chissà
come mai lui, proprio
Aomine, ne
aveva comprato un paio qualche giorno prima..!
Aveva
anche fatto in modo di giocarsele in 1 on 1, però Kagami s'era fatto
battere, quindi Daiki aveva calato parte della maschera e, mostrando la
sua
generosità sotto una cera di disinteresse e strafottenza, gli aveva
dato le
scarpe, rispondendo a quello che era stato il suo impulso iniziale:
trovare un
modo per consegnarle a Taiga senza alcun imbarazzo.
Kagami
non l'aveva mai saputo e Daiki avrebbe preferito mandare giù la lingua,
piuttosto che ammettere una simile debolezza.
Quindi,
quando in inverno sceglieva di farsi una doccia ghiacciata per non
finire l'acqua calda, quando si svegliava durante le notti più fredde
per
coprire con un'altra coperta il compagno o, ancora, quando con finta
supponenza
lo aiutava in letteratura giapponese, Aomine si limitava ad alimentare
dei gesti
fatti di una nascosta dolcezza che rinforzavano l'equilibrio delicato
del loro
rapporto, renedendolo più bello ed assai meno burrascoso.
[373
parole]
Ed ecco il penultimo capitolo! uwu
Spero vi sia piaciuto, non volevo scrivere nulla di troppo melenso,
visto che
non si addice molto ai due, quindi ho preferito qualcosa di dolce, sì,
ma di
più nascosto...
E poi mi piace pensare che le scarpe acquistate da Aomine fossero
state sempre
destinate a Taiga!
Well, domani avremo l'ultimo capitolo!
#30: Doing something hot.
Grazie per le letture!
See ya!
Iria.
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Capitolo 30 *** Prompt #30: Doing something hot ***
Every you, every me
Prompt #30:
Doing something hot
Kagami
è teso sotto il suo corpo e non smette per un solo istante di
guardarlo.
Combatte
contro il piacere, obbligandosi a non gemere, a non chiudere gli
occhi, a non
abbandonare per primo quel confronto.
Aomine
si fa strada in lui, cavalcando fra le sue cosce e, con lo sguardo
perso
nell'estasi del sesso, sorride alla vista dell'altro che stringe le
lenzuola
sotto di sé, schiude le labbra bagnate e soffoca ogni verso.
I
muscoli di Taiga si sciolgono in spasmi colmi di eccitata frenesia ed
il
giovane avverte ogni brivido, ogni singola scossa partire dalla base
della
spina dorsale e raggiungere qualsiasi punto del proprio corpo: gambe,
piedi,
braccia, dita... sente il desiderio formicolare ovunque e vorrebbe
gridare; ma
tace, affogando nei gemiti di soddisfazione che gli si soffermano in
gola.
Più
veloce, più in fondo, Daiki
risponde ai propri bisogni e dagli occhi di Kagami che si spalancano,
dalle sue
mani che gli afferrano le spalle e dalle sue gambe che lo costringono
ad annegare
in lui, Aomine comprende quanto anche il bisogno dell'altro sia urgente.
Per
prendersi cura l'uno dell'altro, per le attenzioni da prestare al
proprio
partner ci sarebbe stato tempo dopo, probabilmente -anche se
trattandosi di loro è assolutamente da escludere-: ora
agognano solo di esplodere in un orgasmo e di abbandonarsi alla
bestialità dei
loro baci fatti di sesso.
Null'altro.
[227 parole]
*Si asciuga una
lacrimuccia*
Eccoci giunti alla
fine di questa incredibile fatica! °ò°
Cavoli, non posso
credere di essere riuscita per TRENTA GIORNI a pubblicare
quotidianamente! XD
Sono fiera di me solo per questo
motivo!
Well, sono felice che
questa raccolta abbia avuto un suo segreto seguito e che
sia piaciuta a diverse persone.
Come sempre, ringrazio
per le letture e mi auguro che con quest'ultimo capitolo
ci sia qualcun altro che voglia darmi un suo parere anche generale,
bello o
brutto che sia, su questa raccolta! ^^
Un bacio, alla
prossima, che spero sia presto!
Ho qualche altro
progettino in testa che mi auguro di realizzare...
Vostra,
Iria.
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