Every you, every me

di Iria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prompt #1: Holding hands ***
Capitolo 2: *** Prompt #2: Cuddling somewhere ***
Capitolo 3: *** Prompt #3: Gaming/watching a movie ***
Capitolo 4: *** Prompt #4: On a date ***
Capitolo 5: *** Prompt #5: Kissing ***
Capitolo 6: *** Prompt #6: Wearing eachothers’ clothes ***
Capitolo 7: *** Prompt #7: Cosplaying ***
Capitolo 8: *** Prompt #8: Shopping ***
Capitolo 9: *** Prompt #9: Hanging out with friends ***
Capitolo 10: *** Prompt #10: With animal ears ***
Capitolo 11: *** Prompt #11: Wearing kigurumis ***
Capitolo 12: *** Prompt #12: Making out ***
Capitolo 13: *** Prompt #13: Eating icecream ***
Capitolo 14: *** Prompt #14: Genderswapped ***
Capitolo 15: *** Prompt #15: In a different clothing style ***
Capitolo 16: *** Prompt #16: During their morning rituals ***
Capitolo 17: *** Prompt #17: Spooning ***
Capitolo 18: *** Prompt #18: Doing something together ***
Capitolo 19: *** Prompt #19: In formal wear ***
Capitolo 20: *** Prompt #20: Dancing ***
Capitolo 21: *** Prompt #21: Cooking/baking ***
Capitolo 22: *** Prompt #22: In battle, side by side ***
Capitolo 23: *** Prompt #23: Arguing ***
Capitolo 24: *** Prompt #24: Making up afterwards ***
Capitolo 25: *** Prompt #25: Gazing into eachothers’ eyes ***
Capitolo 26: *** Prompt #26: Getting married ***
Capitolo 27: *** Prompt #27: On one of their birthdays ***
Capitolo 28: *** Prompt #28: Doing something ridiculous ***
Capitolo 29: *** Prompt #29: Doing something sweet ***
Capitolo 30: *** Prompt #30: Doing something hot ***



Capitolo 1
*** Prompt #1: Holding hands ***


Every you, every me

Prompt #1:
Holding hands

Tante e troppe volte Aomine e Kagami non riescono a parlarsi, se non per quegli insulti che, sempre più alti e feroci, saturano l'aria di un odio che va tingendosi di un sentimento indefinito ed assai più effimero, che nulla ha a che vedere con il disprezzo che si sputano contro.
La rabbia guizza dai loro occhi, il veleno fuoriesce dalle labbra che quasi si sfiorano, senza il coraggio o la forza di toccarsi.
Ma le loro mani, sudate e tremanti, sono strette l'una nell'altra.
Le dita si incrociano in un nodo inamovibile ed in quel gesto risiede una preghiera non consciamente voluta, ma disperata.
E furiosa.
E straziante:
"Resta."

[110 Parole]

Sono ancora qui!
E penso che per i prossimi ventinove giorni, se tutto va bene (u___u'), dovrei continuare ad esserci -che disgrazia, già!
Ho deciso di provare questa 30 day OTP challenge... speriamo che l'esperimento proceda!
Bhé, mi auguro che questa drabble sia stata di vostro gradimento!
Mi rimetto ai vostri eventuali giudizi! ^^
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 2
*** Prompt #2: Cuddling somewhere ***


Every you, every me

Prompt #2:
Cuddling somewhere

"Coccole"
non è una parola che si addice a due burberi come loro, ed in effetti non è che si concedano simili delicatezze apertamente: nella penombra della camera da letto, lentamente, accostandosi l'uno all'altro, i respiri caldi si acquietano.

La mano indecisa di Taiga si muove verso il volto quasi assopito dell'altro e Daiki, nel dormiveglia, la raggiunge.

Schiude gli occhi blu ed un mezzo sorriso, che ha poco di freddo e di sprezzante ed è assai più tiepido, gli tinge le labbra sottili.

"Se ti abbraccio, non fuggire."

Kagami, allora, non ha neanche il tempo per rispondere o sorprendersi: semplicemente, un calore lo investe e l'odore della pelle dell'altro gli riempie le narici.

Quindi sorride -di nascosto, inconsapevolmente- e ricambia la stretta col cuore che, ad ogni battito, grida:

"Grazie."


[131 parole]

Ed eccomi qui col secondo prompt! °ò°
La cosa si sta rivelando assai interessante, anche perché ci sono certi prompts che sono alquanto divertenti ed inusuali.
Vedrem andando avanti cosa combinerò, già -ugh..!
Well, spero che anche questo aggiornamento sia stato gradito! ^^
Grazie a chi legge e a chi commenterà! <3
Iria.

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Capitolo 3
*** Prompt #3: Gaming/watching a movie ***



Every you, every me

Prompt #3:

Gaming/watching a movie

La sera i due giovani, dopo aver cenato, si accomodavano sul divano di fronte alla televisione e, in silenzio, iniziavano una muta battaglia. 
Aomine fissava con insistenza il dual shock della PlayStation, Kagami si rigirava tra le mani il telecomando, lanciando di tanto in tanto uno sguardo alla libreria colma di DVD.
A Taiga piacevano i film d'azione, di quelli con tante sparatorie, atti coraggiosi ed effetti speciali: avendo vissuto a Los Angeles, ne aveva visti girare a centinaia.
Aomine preferiva rilassarsi con un bel picchiaduro.
Non si sarebbe mai detto, ma se c'era una cosa dopo il basket che Daiki sapeva fare meglio, era polverizzare ogni record di Tekken o Street Fighter.
Dunque, per provare ad evitare almeno i litigi su queste sciocchezze, anche perché a Taiga non andava proprio di ricomprare per la terza, dannata volta una Play nuova ed un lettore DVD -i primi due esemplari erano andati distrutti fra una lotta e l'altra-, avevano iniziato a giocarsi il passatempo serale a morra cinese.
L'unica condizione era che, poi, sarebbe toccato al perdente decidere il gioco o il film da provare o da guardare -almeno, così, trovavano un ulteriore punto d'incontro e di equilibrio.
Quella volta, Taiga aveva vinto e toccava a Daiki scegliere il film.
Quindi, quando il giovane ritornò sul divano inforcando "Public Enemies", Kagami l'avrebbe baciato molto volentieri.
Però, di certo non lo fece.
Mai avrebbe lasciato intendere quanto fosse stata azzeccata la scelta del compagno!
Anche se, evidentemente, l'espressione soddisfatta sul suo viso doveva essersi palesata in maniera fin troppo cristallina, perché Aomine lo avvicinò a sé e, poco prima che il film iniziasse, la sua voce gli risuonò bassa e cauta nell'orecchio.
Taiga rabbrividì.
Di un piacere che non avrebbe mai confessato nemmeno se fustigato a morte, ovviamente.
"Mi ringrazierai dopo per il mio buon gusto..."


[304 parole]

Eccomi giunta al terzo prompt! ^ò^
Spero tanto di di riuscire, tra una cosa e l'altra, a mantenere l'IC dei personaggi. ò_o
Non mi sembra di star facendo disastri, ma ovviamente i pareri al riguardo sono sempre bene accetti!
Cos'altro dire?
Ci si sente domani col nuovo prompt, yup!
#4: On a date.
See ya!
Iria.

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Capitolo 4
*** Prompt #4: On a date ***



Every you, every me

Prompt #4:
On a date

Non sapevano dire quando avevano iniziato a frequentarsi.
Semplicemente, una volta, dopo l'ennesimo 1 on 1 si erano ritrovati a passeggiare insieme.
Camminando, avevano evitato di guardarsi o di dirsi qualsiasi cosa potesse essere ritenuta superflua, però intimamente si resero presto conto di non provare alcun disagio o fastidio.
Per Taiga fu quasi naturale sentire il braccio dell'altro sfiorarlo lungo il cammino.
Il ritmo dei passi di Kagami, invece, parve subito già noto alle orecchie di Daiki, il quale immediatamente seppe che avrebbe potuto identificarlo fra mille altri.
E in quel muto riconoscersi, si spaventarono.
Guardandosi negli occhi, compresero che quello fosse il momento opportuno per congedarsi, per fuggire, perché altrimenti sarebbe stato decisamente troppo tardi...
"Domani vorrei la rivincita."
Nel rivolgergli tali parole, Kagami si fermò a guardarlo e vide Aomine inarcare prima un sopracciglio e poi rilassare il volto in un sorriso appena accennato.
"Come preferisci... ormai è un appuntamento fisso."
Taiga non riuscì a metabolizzare subito quella frase; e quando lo fece la mano dell'altro ragazzo già gli aveva sfiorato una guancia.
Poi, quel tocco scivolò via come acqua; e il giovane, sbattendo le palpebre confuso, pensò che forse avesse avuto solo un'allucinazione -povero idiota.
"Ci vediamo."
E, mentre l'insicurezza di una mano tremante continuava ad accarezzare il volto di Taiga, la dolorosa confusione di un gesto incomprensibile e patetico non smetteva di pulsare contro le tempie di Daiki.
"Dannazione."


[233 parole]

E dopo una giornata stressante passata totalmente in università, posso finalmente pubblicare questo capitolo!
Uhm, diciamo che ho interpretato parecchio a modo mio questo "On a date", però mi ritengo abbastanza contenta, dai. ^^
Bhé, spero tanto che vi sia piaciuto!
Prossimo prompt:
#5: Kissing.
Vedremo che ne verrà fuori..!
Nel frattempo, grazie mille a chi legge e a chi, eventualmente, lascerà una recensione!
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 5
*** Prompt #5: Kissing ***



Every you, every me

Prompt #5:
Kissing

Aomine pensa che dare un bacio sia quanto di più difficile la vita abbia da offrire.
Basta anche solo un momento di lucidità per desistere dall'impresa; e rimandare ad un indefinito futuro l'occasione di assaggiare la persona che ritieni giusta per te.
Il punto è che Daiki non capisce perché la sua scelta sia ricaduta proprio su Kagami.
Non comprende il motivo per cui si sofferma a lungo sul giovane, cercando di assorbirne ogni gesto: un tic nervoso, l'espressione che si accende di rabbia, la fame smodata o la malinconia che cala sul suo sguardo quando crede che nessuno gli stia prestando attenzione.
Eppure, ormai è riuscito a memorizzare perfettamente la linea delle labbra dell'altro.
Ne conosce le increspature, sa leggerle e desidererebbe solo toccarle con le proprie.
Sentirne il gusto, avvertirne lo spasmo in un moto di sorpresa e poi accettarne il rifiuto.
Ma quando la sua bocca riesce, finalmente, ad appropriarsi dell'altro giovane, Aomine non riceve un morso, né il pugno che si sarebbe aspettato dritto su uno zigomo: Kagami lo trattiene a sé.
Una mano si stringe sulla schiena di Daiki, tormentandone la canotta nera, l'altra è tra i suoi capelli.
Taiga li tira e Aomine geme.
Non sa se sia il caso di ritrarsi, ma tale dubbio ha appena il tempo di affacciarglisi in mente, che il ragazzo già lo spinge ancora contro le proprie labbra.
Non esistono più i respiri, ma solo l'aria che, lottando, si rubano tra i vari tocchi scambiati...
Evitare il fallimento.
Non cedere il passo.
Quindi, baciare; e farlo con la speranza e la volontà di stringersi e di provare a stare insieme -solo per respingere la solitudine e segregarla lontano dai loro cuori.


[282 parole]

Eccomi qui, eccomi qui! °ò°
Ed anche questo prompt è fatto! Wow, ci sto mettendo più costanza di quel che credessi! XD
Well, well vi saluto, ringraziando tutti coloro che continuano a leggere questa raccolta! ^ò^
Cercherò di esserci domani con...
#6: Wearing eachothers' clothes.
CHECCOSACARINA. <3
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 6
*** Prompt #6: Wearing eachothers’ clothes ***



Every you, every me

Prompt #6:

Wearing eachothers’ clothes

Spesso, succede che Kagami indossi una felpa del compagno o che lo stesso Daiki si infili senza troppi complimenti una t-shirt del giovane (la prima che gli capita a tiro, perché tanto i due hanno le stesse misure e ad Aomine stanno tutte bene).
Anche se, a voler essere sinceri, Daiki in gran segreto adora portarsi dietro il profumo della casa di Kagami e della sua quotidianità.
L'odore fresco di pulito lo inebria e una tranquillità che mai riesce a giustificare gli avvolge le membra.
Ed è come stringere Taiga a sé senza provare alcuna vergogna.
Kagami, d'altra parte, vorrebbe affogare nell'aroma muschiato -impresso sui vestiti di Aomine- del deodorante del ragazzo.
Forte ed ipnotico, lo riempie; e con delicatezza si posa anche sulla sua cute che assume lo stesso sapore di quella del compagno.
Ed è come farci l'amore senza lottare per la supremazia.



[145 parole]

Here I am!
Ed anche questo prompt è andato!
Come sempre, ringrazio chi legge e segue questa raccolta, con la speranza che anche questo capitolo sia piaciuto! =)
Prossimo prompt...
#6: Cosplaying.
Okay, qui la cosa si complica! XD
Well, a domani -si spera! °ò°
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 7
*** Prompt #7: Cosplaying ***



Every you, every me

Prompt #7:

Cosplaying

Kagami conosce l'arte del cosplay, ma non avrebbe mai immaginato potesse essere una segreta passione di Daiki.
Sa, certamente, che il ragazzo non ha solo il basket in testa -anche se il continuare a battere Taiga in un 1 on 1 è una costante dei suoi pensieri-; però, vederlo sistemarsi sul lato destro del viso una maschera di lattice che ricorda la dentatura di chissà quale bestia feroce, lo sorprende e non può evitare di lasciarsi sfuggire una risata soffocata.
Aomine se ne accorge e si limita a fissarlo dritto negli occhi con un ghigno che, simile all'atteggiamento di 
una fiera affamata che mostra le zanne, per un istante, raggela il giovane Kagami.
"Vuoi che ti trapassi con la mia Zanpakuto? O preferisci che il Re ti divori? Diventeresti finalmente una parte di me, sai..?"
E Kagami non riesce neanche a borbottargli contro per dargli dell'idiota, che il respiro del compagno già gli brucia sulla pelle ed il suo sguardo già lo trascina in una lotta all'ultimo morso.


[168 parole]

Okay, questa è idiota! XD
Ma ammetto che praticamente non avevo idee per questo prompt, e il parallelo Aomine-Grimmjow sempre più frequente nelle fanart mi ha salvato. XD
Spero che questo capitolo sia piaciuto comunque, yup! °w°
A domani, con...
#8: Shopping.
Chissà se riuscirò a combinare qualcosa! :°D
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 8
*** Prompt #8: Shopping ***



Every you, every me

Prompt #8:

Shopping

Entrambi odiano fare spese.
Kagami spesso è irritato dalla frenesia e dall'impazienza di Aomine, che mai gli permette di scegliere con la giusta cura gli ingredienti per i suoi piatti ("Hai proprio bisogno di tutte queste verdure?" "Se questa sera non vuoi acqua calda per cena, direi di sì").
Daiki, invece, poco tollera la vasta gamma di sarcastici commenti che improvvisamente arricchiscono il vocabolario giapponese di Taiga, quando arriva il momento critico, per lui, di rimpinguare l'armadio (decisione che prende solo perché, ad un certo punto, le grida di Kagami -"Idiota, devi piantarla di metterti sempre le mie cose!"- iniziano ad annoiarlo).
Quindi, come in tacito accordo, da qualche tempo i due giovani hanno deciso di scambiarsi i ruoli.
Aomine, seguendo una rigida lista, si dedica alla spesa; mentre Taiga, sotto le indicazioni di Daiki, acquista i capi che più gli sembrano adatti.
Così, almeno, mettendo da parte questi inutili litigi, alla sera il loro letto è sempre meno freddo e loro due più disposti -ma giusto un po'- a renderlo bollente.


[172 parole]

Oh, e sono riuscita a concludere qualcosa anche con questo prompt! u.u'
Tutto sommato mi piace, dai, anche se forse avrei potuto fare di meglio, uhm...
Bhé, spero che anche questo capitolo in un modo o nell'altro sia stato una lettura piacevole! °ò°
Incrociamo le dita per domani con...
#9: Hanging out with friends.
Dai che forse con questo metto giù qualcosa di più carino. u.u'
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 9
*** Prompt #9: Hanging out with friends ***



Every you, every me

Prompt #9:

Hanging out with friends

Succedeva che, alle volte, si ritrovassero coinvolti in certe uscite di gruppo; e non che ne fossero particolarmente entusiasti, specialmente Aomine, il quale tra i due era il meno propenso ad una convivenza pacifica col resto dell'umanità.
Per tutta la durata della cena, del film o di qualunque altro intrattenimento scelto dai loro amici per quella sera, tendevano ad ignorarsi, a non attirare l'attenzione.
Anche se la mancanza di battibecchi e punzecchiature finiva più che altro con l'insospettire il resto della compagnia...
Gli sguardi non si incrociavano e quando capitava che dovessero passarsi un oggetto come una bottiglia o un biglietto, facevano bene attenzione a non sfiorarsi neanche con la punta delle dita.
Però, dentro di loro, in una parte non ben definita del cuore, sentivano un atroce dolore.
Una sofferenza in grado di ucciderli e ridurli in cenere.
Perché avrebbero voluto semplicemente tenersi per mano, osservarsi senza indossare maschere, allontanando il timore di mandare in frantumi il loro orgoglio o chissà quale altra superficiale apparenza.


[167 parole]

Sono ancora qua come i peggiori scarafaggi, già! u3u
Bhé, che dire?
Penso di essere abbastanza soddisfatta di questo prompt... mi piace analizzare da un punto di vista più realistico e sofferto questo tipo di relazioni.
No, non sono una sadica -giusto un pochino. 8D
Solo che ultimamente ho sviluppato una fissazione per il realismo -che spero di riuscire a rendere decentemente, eh. e_e'
Well, vi saluto!
A domani, con...
#10: With animal ears.
...
Okay, la cosa degenera. 8D
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 10
*** Prompt #10: With animal ears ***


Every you, every me

Prompt #10:

With animal ears

Aomine ci provava davvero a rendere il sesso un po' più interessante, ma Kagami stroncava ogni sua iniziativa sul nascere con spietatezza e crudeltà.
Una volta, il povero Daiki -preso da un moto di ispirata originalità- aveva acquistato delle piccole orecchie di tigre.
Con l'entusiasmo di un bambino nel cuore e l'acuta serietà d'un adulto a tingergli il bel volto, le aveva posate sui capelli del compagno, che era rimasto a fissarlo con un sopracciglio così inarcato che Aomine si sorprese non gli si fossero stirati i muscoli del viso.
"Scordatelo."
"Ma perché?"
Taiga avrebbe voluto rispondere con un "Dignità." chiaro, tondo ed inconfondibile, ma prima che avesse anche solo tentato di spiccicare parola, Daiki già lo aveva spinto contro una parete, le labbra sulle sue e le mani a percorrergli il ventre.

Per quanto fosse stata una mossa azzardata -mettere alle strette un già contrariato Kagami-, Aomine tutto sommato considerò che la schiena martoriata e graffiata fosse stato un prezzo assai infimo da pagare, rispetto alla nottata di gemiti che avevano appena trascorso...
Erano le dieci del mattino di un giorno lavorativo.
Ma le lenzuola stropicciate continuavano ad avvolgerli, nessuno dei due pareva avere la minima intenzione di alzarsi e due orecchie di peluche, distrutte, penzolavano dalle dita rilassate di un dormiente e comunque corrucciato Taiga -bhé, come dargli torto? Chiunque lo sarebbe stato con una massa di stupidità umana a ronfargli sullo stomaco.


[235 parole]

Eccomi qua, eccomi qua!
Ed anche questo è andato!
Sono arrivata a scrivere su dieci prompt.
Sono fiera di me stessa. *lacrimuccia*
Mai fatto qualcosa con così tanta costanza, davvero. XD
Bhé, spero di non essermi data la zappa sui piedi con quest'ultima affermazione, perché il prossimo prompt è...
#11: Wearing kigurumis.
Wut da faq?

*Googla*
...
Okay, questa sarà difficile. XD
Oh, bhé, io comunque vi dico "a domani!". u3u'''
Un bacio e grazie mille a chi legge!
Iria.

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Capitolo 11
*** Prompt #11: Wearing kigurumis ***



Every you, every me

Prompt #11:

Wearing kigurumis

Kagami sapeva che Aomine lavorava part-time in un super-market in veste di mascotte: un paio di volte l'aveva visto sfilarsi la maschera del costume mentre era in pausa...
All'inizio, quando ancora doveva instaurarsi qualcosa di simile a quella sottospecie di rapporto che li legava, alla prima occasione Taiga non perse tempo e si ingegnò nel tessere ogni tipo di presa in giro da rivolgere a quell'idiota.
Poi, lentamente, una vocina -coscienza dannata- aveva iniziato ad evidenziare quanto quel suo comportamento fosse infantile e come, invece, nonostante le apparenze da scansafatiche, Aomine si desse da fare anche nella vita di tutti i giorni.
Quindi, una volta, dopo che il giovane in kigurumi aveva gentilmente -incredibile a dirsi!- concesso una foto ad una timida bambina, Taiga gli si accostò con un mezzo sorriso imbarazzato.
"Penso che dovrei chiederti scusa."
Kagami era certo che dietro la maschera in resina, l'espressione di Aomine doveva essersi fatta dapprima confusa e poi soddisfatta, ma recluse in sé la frustrazione e cercò di parlargli in tutta tranquillità.
"Sono stato un idiota."
"Non che tu non lo sia, di norma."
Aggiunse immediatamente la voce attutita di Daiki, senza nascondere un certo divertimento.
"Già."
Dovette ammettere suo malgrado Kagami, mordendosi l'interno della guancia per contenere la lunga lista di insulti che gli scorreva innanzi agli occhi.
Allora, i due restarono per un lungo attimo in silenzio, finché non fu Daiki a parlare di nuovo.
"Tra dieci minuti finisco. Offrimi un caffè alla nocciola e forse accetterò le tue scuse."
Dichiarò, incrociando le braccia dietro la nuca.
Taiga lo fissò prima sconcertato, poi si lasciò andare ad un lungo sospiro colmo di rassegnazione.
"D'accordo. Ti aspetto."
E non avrebbe mai immaginato, povero sciocco, che quella sarebbe stata la prima di tante piccole attese, il primo di tanti caffè e l'inizio di un circolo vizioso di baci che sapevano di deliziosa nocciola.


[311 parole]

Allora, allora... prima di tutto, voglio dire che ho inteso "kigurumi" non come cosplay -che è l'accezione tradizionale-, ma come quei costumoni da mascotte che si vedono nei parchi divertimento et similia.
Diciamo che con questa interpretazione ho trovato più semplice scriverci su qualcosa! ^^'
Devo ammettere, tra l'altro, che nonostante tutto non mi fa proprio schifo. °ò°'
Well, well, well... il prossimo prompt mi piace parecchio, ma spero di non aver esaurito tutti i miei assi! XD
#12: Making out.
Pomiciare.
Che l'Ispirazione me la mandi buona! XD
A domani! uwu
Iria.

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Capitolo 12
*** Prompt #12: Making out ***



Every you, every me

Prompt #12:

Making out

Kagami ansima sulle labbra di Aomine.
Le lecca lentamente e può distinguere ogni aroma che lì si è posato.
Poi morde e lo fa con forza, mentre il sorriso -soddisfatto ed eccitato- dell'altro lo irrita e quasi si ritrova impreparato di fronte al suo contrattacco. 
Aomine è prepotente.
Gli tiene il viso fermo e lo divora, restituendogli ogni morso, rubandogli il respiro.
Quindi, le sue mani scivolano in basso, verso il cavallo dei pantaloni, e colgono Taiga di sorpresa.
Il giovane sussulta, geme, si svincola dalla bocca di Daiki che è ancora sulla sua e non vuole essere da meno; ma trema nell'agire mentre, su e giù, le dita del compagno lo sfiorano attraverso i jeans.
I denti di Aomine tornano a tormentargli le labbra e la lingua ne cura il caldo gonfiore.
Il desiderio gli squarcia il petto.
Il sudore inasprisce la sua pelle.
C'è solo il sapore di Daiki.
C'è solo l'odore di Daiki.
C'è solo la carne di Daiki.
E ne desidera ogni singolo brandello.


[168 parole]

Eccomi qui! u3u
Ed anche questo è andato! Indagando più approfonditamente, ho scoperto che "Making out" non è solo "pomiciare", come sapevo, ma è anche un sinonimo di "petting".
Ergo... via coi preliminari! ^ò^
Spero tanto che sia piaciuto anche questo capitolo!
Grazie sempre a chi mi dedica un po' del suo tempo leggendo! ^^
Prossimo prompt...
#13: Eating icecream.
A domani! ^ò^

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Capitolo 13
*** Prompt #13: Eating icecream ***


Every you, every me

Prompt #13:

Eating icecream

Quando era a Los Angeles, col sopraggiungere dell'estate, Kagami si incontrava spesso con gli amici in una delle tante gelaterie della zona commerciale.
Ordinava la coppa più grande che avessero e sotto gli sguardi sempre attoniti di quei compagni ormai lontani, non lasciava neanche un cucchiaino di gelato.
Certo, tornato a casa, solo, si ritrovava con un insopportabile mal di pancia, ma perlomeno aveva qualcosa a tenergli fisicamente compagnia.
Quando i suoi genitori rientravano, infatti, Taiga era già a letto.
Non dormiva, ma neanche aveva il coraggio di alzarsi e di salutare due sconosciuti che lo amavano troppo.
Per lungo tempo aveva considerato sua madre e suo padre in tali termini, e non che la sua idea fosse di molto cambiata da quando era in Giappone.

"Se mangi tutto quel gelato, starai male."

Aomine si era accomodato al tavolo della cucina stringendo tra le labbra un enorme cookie, che poi aveva affondato nella vaschetta del dolce cremoso innanzi a Taiga.
Il giovane gli aveva lanciato dapprima uno sguardo contrariato, per poi indirizzargli contro il cucchiaio colmo di stracciatella, brandendolo come un'arma.
"Nessuno ha chiesto il tuo parere e se anche dovessi sentirmi male -cosa altamente improbabile- puoi sempre sloggiare."
Daiki lo fissò scettico, quindi si guardò intorno nello spazio aperto che li circondava, giusto per capire quanto radicata potesse essere la sua presenza lì.
Solo in quell'angolo della casa, la sua tazza si accompagnava a quella di Taiga nello scolapiatti, i suoi videogiochi preferiti erano stati lasciati un po' alla rinfusa sul pavimento nella stessa posizione della sera prima, una sua maglia alla rovescia era abbandonata sul divano e, lontano dagli occhi di Kagami, aveva sparso alcune riviste porno un po' ovunque tra la libreria ed il fondo cavo del sofà.
Bhé, sarebbe stato complicato raccattare tutto ciò che c'era di suo in casa e filare via.
Allora, si allungò verso il giovane e prima che questi potesse ritrarre la mano, mangiò il gelato che gli puntava contro.
"Se tu stessi male, dovrei farti da madre e da padre e non sono particolarmente bravo con le cure. Dovresti accontentarti della mia sola presenza e non so quanto potrebbe esserti utile."
Kagami rimase per un attimo stordito.
Fissò il ghigno malizioso del ragazzo di fronte a sé con ancora la mano a mezz'aria e le labbra schiuse; poi, sorrise, affondando con più entusiasmo il cucchiaio nella crema costellata da scaglie di cioccolato.
"Mi basterebbe."
E mai avrebbe pensato di augurarsi un mal di pancia coi fiocchi.


[415 parole]

This is fluff! 8D
Ahah, bhé, con un prompt del genere solo una cosa come questa poteva uscirmi... spero di non essere affondata nell'OOC più spregevole. XD
Come ssempre, grazie a legge! =)
Un bacio, a domani, con...
#14: Genderswapped.
OOoooh!  *ò* <3

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Capitolo 14
*** Prompt #14: Genderswapped ***



Every you, every me

Prompt #14:

Genderswapped

Aomine adorava osservarla mentre si preparava per il bagno nella piccola stanza colma di vapore.
All'inizio, Daiki non aveva capito subito che la compagna si lavasse alla maniera occidentale e ne era rimasta stranita.
Riempiva la vasca con acqua calda e bagnoschiuma ed un dolce e penetrante profumo d'agrumi si spandeva per casa come una sorta di segnale, un modo per dirle "Stammi alla larga, non osare avvicinarti."
Peccato che l'effetto fosse l'opposto e che anche Aomine, spogliandosi silenziosamente, fra le potreste di Kagami scivolava in acqua e la stringeva a sé.
Le piaceva sentire il suo bel seno -che spesso stringeva in fasce troppo crudeli per le sue forme generose- tra le mani; i capezzoli che si inturgidivano alle sue carezze e le farfugliate proteste dell'altra scivolarle dalle labbra per poi perdersi nei sospiri.
Le piaceva slegarle i lunghi capelli rossi -odiava che li portasse sempre legati. Era d'accordo per gli allenamenti, ma nella vita di tutti i giorni sarebbe stato un vero spreco!- e passare le dita in quei fili ramati che poi galleggiavano a pel d'acqua, perdendosi fra le bolle di schiuma.
Aomine poggiava una guancia contro la sua nuca e socchiudeva gli occhi, rilassandosi totalmente.
In quei pigri momenti sarebbe stato difficile, per lei, capire chiaramente quali fossero i movimenti della compagna; ma avrebbe giurato di aver sempre avvertito Kagami che, voltandosi appena, le concedeva un bacio leggero -ed impacciato- sulle labbra che, inizialmente schiuse, si arricciavano per la soddisfazione, quasi articolando un muto avvertimento...
"Guarda che non la passi liscia: dopo voglio anche il resto."


[260 parole]

Ed anche questa con Fem!Kagami e Fem!Aomine è andata. u3u
Col prossimo capitolo siamo ufficialmente a metà raccolta! ^ò^
Grazie sempre a chi legge!
Un bacio e a domani con...
#15: In a different clothing style.
OOooh, interessante! *ò*

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Capitolo 15
*** Prompt #15: In a different clothing style ***


Every you, every me

Prompt #15:

In a different clothing style

Aomine fissava Kagami prepararsi in silenzio.
Una settimana prima, il giovane gli aveva sventolato sotto al naso i biglietti di un concerto di un gruppo che amava visceralmente e che tutto sommato non dispiaceva neanche a lui; quindi aveva accettato quell'implicito invito a tenergli compagnia -no, Taiga non glie l'avrebbe mai chiesto apertamente, e se Daiki non avesse afferrato sarebbe comunque andato da solo in tutta tranquillità.
Ora attendeva il compagno e non gli staccava gli occhi di dosso -il solito sguardo truce tinto, quella volta, da una nota di piacevole sorpresa che mai avrebbe mostrato.
Per la maggior parte del tempo che trascorreva con lui, Taiga indossava sempre abiti comodi e sformati, come una semplice canotta o t-shirt e i pantaloni di una tuta.
Altre volte lo aveva visto in divisa scolastica, ma mai si sarebbe aspettato che al di là del Kagami che avrebbe trascorso ore ed ore a fare pratica sotto al canestro, ce ne fosse un altro in stretti jeans neri che, dall'alto della camicia rossa ed appena stropicciata che lo fasciava, ricambiava lo sguardo con cipiglio impaziente.
"Ehi, idiota, vogliamo andare?"
Aomine si limitò ad annuire meccanicamente e, mentre l'altro ragazzo infilava nella tasca interna della giacca che aveva indossato il portafogli coi biglietti, gli si avvicinò in silenzio.
Confuso, Kagami ebbe appena il tempo di sollevare lo sguardo, che Daiki già gli si era accostato ad uno orecchio.
Bisbiglìo delle parole che Taiga non afferrò immediatamente, ma che poi gli furono chiare quando, più tardi, le udì cantate dalla voce dell'artista che, sul palco, sembrava parlare al mondo intero e alla propria anima e ad ogni individuo che lì articolava quelle stesse sillabe come un sol uomo.
Kagami e Aomine, però, avevano assistito al concerto nell'immobilità più totale, godendo ad occhi socchiusi di ogni melodia.
"Why do I love you..?"
Dunque, quella frase giunse a Taiga come un grido disperato e gli scavò dentro la consapevolezza che ormai, lui e Daiki, fossero rimasti impigliati già da un bel po' in una trappola mortale che, simile all'affetto, spirava odio e poi li spingeva a ricercarsi senza tregua.
Allora, Kagami sfiorò le dita di una mano di Aomine, lo sguardo a cercare quello del compagno che ricambiò, perplesso.
Quindi, Taiga gli sorrise appena, velato da un'irriconoscibile e sottile tristezza che si confondeva alla gioia d'avere qualcuno lì, al proprio fianco.
"I hate everything about you... Why do I love you..?"


[404 parole]

Eccomi ancora una volta! ^ò^
E con questa flash siamo a metà a percorso! *^*
Mi è piaciuto scriverla, devo dire... sarà perché Kagami in jeans stretti mi fa tanto, tanto sesso. :Q____ *reprime la sua metà... ehm, i suoi tre quarti di perversione*
La canzone citata è "I hate everything about you" dei Three Days Grace -divini <3.
Well, come sempre ringrazio per le letture! ^ò^ <3
A domani con...
#16: During their morning rituals.
Anche questo prompt mi ispira tanto! *_*
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 16
*** Prompt #16: During their morning rituals ***


Every you, every me

Prompt #16:

During their morning rituals

Il primo a svegliarsi era Kagami.
Grugniva infastidito rivolto alla sveglia che alle sei e trenta iniziava a trillare allegramente, quindi allungava un braccio pesante e molle per spegnere quell'aggeggio infernale.
Il secondo passo era cercare di liberarsi dalla presa di Aomine nella maniera più delicata possibile, perché cominciare il nuovo giorno con una scazzottata non era decisamente un buon auspicio e Taiga al mattino non aveva neanche la forza -o meglio la lucidità- di innervosirsi e di apostrofare il compagno con gli epiteti a sua disposizione.
Allora, scivolava via dalle sue braccia strette attorno al proprio torace e scioglieva le gambe da quel nodo disordinato nelle quali erano incastrate, mentre dalla cucina già proveniva il profumo del caffè che, grazie al timer, la macchinetta aveva provveduto a preparare.

Aomine apriva gli occhi un quarto d'ora dopo, quando l'odore del pane tostato e delle uova fritte, giungendo nella camera da letto, cominciava a solleticargli le narici.
Sbadigliava rumorosamente, si passava una mano tra i corti capelli, sbadigliava di nuovo e poi ricadeva ancora lungo disteso sul morbido e caldo letto, maledicendo il lunedì mattina ed ogni altro giorno della settimana senza discriminazione alcuna, per poi armarsi di -tanta- buona volontà e dirigersi in bagno.

Poco dopo, in cucina, trovava Kagami che sorseggiava la sua seconda tazza di caffè e che nel frattempo serviva per sé la tipica colazione alla americana, mentre ad Aomine -che un po' si sentiva in colpa per il fatto che il giovane dovesse destreggiarsi fra piatti così diversi, ma proprio non riusciva a mandare giù tutta quella roba fritta di primo mattino- allungava un piatto di riso bianco con alghe, polipo e verdure fresche.
Daiki accennava un sorriso come ringraziamento e Kagami ricambiava il suo sguardo con la stessa espressione, iniziando, poi, a consumare in silenzio il proprio pasto.
E nonostante il risveglio che metteva alla prova la loro volontà di ferro, probabilmente il mattino era il momento che preferivano: nessuna tensione elettrizzava l'aria, il ricordo di ogni discussione si dissipava e rimanevano solo loro due in un silenzio che sapeva di quotidianità e di vita.
"Ah, uhm... buongiorno, Taiga."
"Anche a te, Daiki."


[358 parole]

Eccomi! ^ò^
Devo dire che questa flash forse è quella che preferisco al momento... mi sono sentita bene scrivendola e spero possa esservi piaciuta nella sua semplicità! ^^
Grazie per le letture!
Domani, avremo...
#17: Spooning.
Altri abbracci, altre coccole... argh! XD
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 17
*** Prompt #17: Spooning ***


Every you, every me

Prompt #17:

Spooning

Il televisore ronzava come da sottofondo, ma non c'era nulla di particolarmente interessante da vedere, ed infatti Taiga se ne stava sdraiato sul tappeto di fronte all'apparecchio, senza guardarlo davvero.
Aveva persino messo da parte la rivista da basket recuperata per ammazzare il tempo, e addirittura era giunto all'estrema decisione di provare a fare i compiti -anche se i quaderni ed i libri da lontano sembravano ormai ricoperti di polvere e ragnatele-, ma non che avesse avuto successo, quest'ultima e coraggiosa iniziativa.
Daiki fece il suo ingresso nella stanza poco dopo e, guardandolo con una punta di deliziato divertimento, gli si avvicinò in silenzio e di soppiatto, sdraiandosi alle sue spalle ed avvolgendogli un braccio attorno al collo.
"Non provarci."
"A soffocarti? Dubiti della mia buona fede..!"
Kagami si voltò appena in quella stretta, limitandosi a lanciargli un'occhiata seccata che divenne furiosa quando l'altro, dannato sfacciato, lo baciò senza pensarci troppo su.
Ma non fece in tempo a strangolarlo, o perlomeno a debilitarlo, che Aomine già aveva affondato il volto nell'incavo del suo collo, passandovi le labbra come una delicata carezza.
Taiga rabbrividì.
"Senti..."
"Scordatelo. Nope."
Stroncò il giovane, con le tempie che avevano iniziato a pulsare per il nervosismo.
Daiki, allora, si limitò a sbuffare scocciato, ma non insistette oltre.
Però non lo lasciò, né si allontanò dal corpo del compagno e, tenendolo stretto contro il proprio, avvertì i suoi muscoli sciogliersi e ne intravide l'espressione rilassarsi.
Fu soddisfatto.
"Damn you..."
Allora, Aomine sorrise e quasi gli sembrò di sentire il cuore di Kagami raggiungere il battito del proprio.


[260 parole]

Buona domenica tutti! ^ò^
Ed anche oggi ho portato a termine il mio compito! u3u
"Spooning" è il modo di abbracciarsi delle coppiette qui descritto... l'uno avanti, l'altro dietro ed i corpi che aderiscono proprio come quando i cucchiai vengono poggiati l'uno sull'altro.
Uhm, il significato nascosto dietro questo modo di dire non è per nulla poetico. XD
Domani avremo...
#18: Doing something together.
Mi inventerò qualcosa..!
Saluti! ^^
Iria.

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Capitolo 18
*** Prompt #18: Doing something together ***


Every you, every me

Prompt #18:

Doing something together

Quando, dopo mangiato, arrivava il momento di lavare i piatti, Kagami cominciava a darsi da fare senza pronunciare una sola parola.
Inizialmente, Aomine si ritrovò ad essere infastidito da tale atteggiamento: sentiva quasi di venire escluso e relegato al rango di semplice ospite!
Quindi, altrettanto in silenzio, anche Daiki si sollevava e lo raggiungeva al lavello.
Afferrava uno straccio pulito dal cassetto dove aveva visto Kagami estrarre la tovaglia e, senza aggiungere nulla alle sue azioni, si limitava ad asciugare le stoviglie che Taiga aveva appena liberato dalla schiuma del detersivo per piatti.
La prima volta, Kagami si ritrovò a fissare con un sopracciglio inarcato e la labbra schiuse il volto corrucciato di Aomine, che ripuliva da ogni traccia d'acqua i piatti utilizzati.
Poi, lentamente, divenne una strana abitudine averlo lì, al suo fianco, armato di straccio.
Da un po' di tempo, aveva iniziato a passargli automaticamente gli oggetti da asciugare e l'altro giovane eseguiva senza aver nulla da ridire o protestare.
Taiga si stava adattando -a non essere più solo, s'intende- e spesso, quando Daiki non rimaneva a cena a casa sua, si ritrovava a rompere un bicchiere o un piatto, prima di ricordare che nessuno era al suo fianco ad afferrarli.
Allora sospirava e, urlandosi dentro quanto fosse idiota, ripuliva quel disastro con la tristezza a pesargli sul cuore e i tagli a pulsargli sulle dita.
"Se tutto andasse in pezzi, non riuscirò a riabituarmi alla solitudine."


[239 parole]

Eccomi qua! =)
Ed anche questa è andata!
Spero, come sempre, che possa esservi piaciuta! ^^
Domani avremo...
#19: In formal wear.
Ci sarà da divertirsi! XD
Un bacio!

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Capitolo 19
*** Prompt #19: In formal wear ***


Every you, every me

Prompt #19:

In formal wear

Soffocare.
Aomine si sente soffocare, mentre nella calura d'agosto si costringe a non strapparsi via i vestiti.
Si è già sfilato la giacca, ha sollevato le maniche della camicia e sbottonato il panciotto, ma certamente preferirebbe ancora andarsene in giro nudo, gridando "LIBERTÀ!", piuttosto che starsene conciato in quella maniera.
Si infila un dito nel colletto della camicia e prova a rendere meno mortale quella stretta asfissiante, ma le mani di Kagami lo anticipano e, sollevando lo sguardo, fissa il compagno allentargli il nodo della cravatta con un mezzo sorriso.
"Un altro po' di pazienza, stupido. Il tempo della foto di gruppo e poi potrai metterti anche in bermuda."
Aomine osserva i due sposi -il quattrocchi e la piatta coach psicolabile- scambiarsi le promesse e sospira.
"Non ti basterà una semplice notte di sesso per farti perdonare tutto questo, lo sai, vero?"
Kagami ricambia l'occhiata e di colpo gli stringe nuovamente il nodo al collo.
"Oh, prima cerca di arrivare vivo a fine giornata; poi, avrai tutto il diritto di fare minacce..!"
E Daiki non può fare altro che ringhiargli contro, mentre, ormai cianotico, maledice Taiga e, tra le tante altre cose -sempre Taiga, per lo più- la felicità dei novelli sposini incuranti della sua sofferenza.


[206 parole]

Per la serie "idiozie" questo capitolo è al primo posto! XD
Perdonate l'implicito riferimento ad un'altra coppia che amo, ma ci voleva, ecco! u3u
Well, spero possa esservi piaciuto! ^^
Il prossimo prompt sarà...
#20: Dancing.
Non ho la più pallida idea di cosa scrivere. :°D
Un bacio, a domani -speriamo!
Iria.

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Capitolo 20
*** Prompt #20: Dancing ***


Every you, every me

Prompt #20:

Dancing

Giocare a basket nella Zona significava acuire i sensi e concentrarli esclusivamente sull'avversario.
I movimenti si facevano più sinuosi e meno rigidi, la naturalezza e l'istinto predominavano sulla razionalità e sui canoni definiti.
I corpi scivolavano l'uno contro l'altro come acqua e la palla viaggiava tra loro, passando fra le mani che, svelte, la riconquistavano senza perdere il controllo.
Respiro nel respiro, le gambe rapide avanzavano o indietreggiavano; tendendosi, si ritrovavano a mezz'aria per poi scattare ancora in una corsa alla caccia del canestro.
Era il loro personale tango, quello.
Una danza sfrenata che li sfiniva, dibattendosi nel cuore che agognava ad un altro scontro, ad un'altra lotta, ad un altro passo a due.
Kagami e Aomine rispondevano a quella chiamata fino a quando, sfiniti, non si ritrovavano stesi sul selciato del campo pubblico ad ansimare sotto i raggi ormai rossi del sole che tramontava.
Quindi, nel riprendere fiato, chiudevano gli occhi con un lieve sorriso soddisfatto sulle labbra.
"Ehi..."
"Mmh?"
"È stato divertente."
E nel ricercare la mano dell'altro, Daiki la trovava a metà strada, anch'essa desiderosa di stringersi alla compagna per non lasciarla andare.

 

[186 parole]

Ah, alla fine ce l'ho fatta! XD
Dai, ho scritto di meglio, ma tutto sommato non credo sia malaccio...
Well, ringrazio come sempre per le tante letture. <3
Un bacio, a domani con...
#21: Cooking/baking.
Dai, questa cade a fagiolo! uòu
Un bacio!
Iria.

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Capitolo 21
*** Prompt #21: Cooking/baking ***


Every you, every me

Prompt #21:

Cooking/baking

Kagami sta preparando la cena ed Aomine lo guarda con la coda dell'occhio mentre, seduto sul divano, finge di dedicarsi alla letteratura inglese.
In realtà, studia il viso rilassato dell'altro, preda di una gioia appena percepibile che gli illumina gli occhi e gli sfuma le labbra in un sorriso che, da quell'angolazione, Daiki distingue perfettamente.
Affetta le verdure, aspetta che l'acqua bolla, lancia un rapido sguardo all'orologio per quantificare il tempo...
Aomine, però, ora non si è accorto di star fissando Taiga fin troppo apertamente.
Col libro ormai abbandonato ed il corpo che si rifiuta di obbedire ai suoi ordini, si avvicina alla postazione dello chef, che gli rivolge un gesto seccato come per invitarlo ad allontanarsi.
Ma il giovane non desiste, ed incurante del fatto che l'altro sia praticamente armato e del tutto capace di ammazzarlo, gli si accosta all'orecchio.
"Sei felice?"
Taiga non risponde.
Le mani per un attimo si fermano, contemplando la possibilità di tagliuzzare la testa di cavolo lì vicino, ma non agiscono e, rilassandosi, riprendono da dove erano rimaste.
"Forse."
Lo bisbiglia appena, ma comunque Daiki percepisce quel suono e sospira.
Quindi, senza aggiungere altro, si limita ad afferrare una patata per iniziare a pelarla, e non bada alle proteste di Kagami.
"In due si fa prima, altrimenti a cosa serve?"

A cosa possa servire, se lo chiede anche il giovane, mentre istruisce Aomine su come muoversi in cucina.
Avere un compagno, sentire il cuore giusto un po' più caldo alla prospettiva di condividere un pasto con qualcuno...
Se lo domanda per davvero, Taiga, durante una di quelle mattine in cui comprende che pioverà per tutto il giorno, conscio del fatto che non ci sarà nessuno ad aspettarlo a metà strada da scuola per sfidarlo in un 1 on 1.
Poi, però, trova una risposta quando quel nessuno è in realtà ad attenderlo sotto casa, fradicio e scocciato, che ricambia la sua espressione sorpresa con uno sguardo divertito.
È una motivazione semplice, che indugia sulla punta della lingua, timorosa di perdersi nel rombo di un tuono se pronunciata.
"Oggi cucino io."
Sembra una sfida, quella lanciata da Daiki, alla quale Kagami risponde con un sorriso.
"Ah, morire di intossicazione alimentare non è esattamente nei miei piani, sai?"
Però, gli lascia comunque il via libera in cucina, limitandosi a guardarlo mentre cerca di orientarsi tra la dispensa, il frigo e i fornelli.
A cosa serve?
Probabilmente, ad essere meno infelici e più disposti a ripararsi in un calore che appartenga a braccia diverse dalle proprie, comprendendo che mostri come la solitudine sono prepotenti e temibili solo se nutriti di vuoto e di assenze.


[437 parole]

Concluso anche questo capitolo, come sempre, vi ringrazio per le letture! ^^
Spero che questa flash possa essere stata di vostro gradimento!
Un bacio, a domani con...
#22: In battle, side by side.
Iria.

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Capitolo 22
*** Prompt #22: In battle, side by side ***


Every you, every me

Prompt #22:

In battle, side by side

Si sarebbe potuto dire che raramente Aomine e Kagami si schierassero l'uno a favore dell'altro.
Anzi, in verità preferivano combattersi in ogni più piccola sfida quotidiana -per elevarsi al di sopra del compagno, senza mai abbassare la guardia, aspettandosi un soddisfacente contrattacco e, quindi, osservarsi sottostare agli eventuali termini sanciti prima del confronto.
Rapporto masochistico -e per occhi estranei distruttivo-, risultava però essere il migliore ed il più adatto al temperamento combattivo dei due giovani -sempre alla ricerca di stimoli eccitanti e di novità inattese.
Dunque, la loro non era altro che una complicità nascosta e silenziosa, che giaceva dietro ogni sguardo trionfante ed oltre ogni smorfia di disapprovazione. 
Erano alleati contro un nemico un bel po' più temibile, che tendeva loro agguati in ogni momento e dai quali si difendevano reciprocamente, brandendo spade fatte di sogni e speranze non espresse -erano azioni, quelle, assai lontane dalle apparenze dei due ragazzi, ma decisamente troppo vicine ai loro cuori ancora immaturi-: la vita.
Cavalieri erranti, con macchia e con paura, si rifugiavano dietro maschere di odio cortese, che lasciavano si frantumassero al suono di un grido d'aiuto non pronunciato.
Restare insieme, ma apparire indipendenti; coprirsi le spalle, pronti a scattare segretamente al momento del bisogno.


[204 parole]

Spulciamo anche questo dalla lista e andiamo avanti!
Grazie, come, sempre, a chi mi segue e a chi legge! ^^
Domani avremo:
#23: Arguing.
Ci si sente!
Iria.

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Capitolo 23
*** Prompt #23: Arguing ***


Every you, every me

Prompt #23:

Arguing

Discutere, farlo per davvero -e non per le solite stronzate-, era distruttivo.
Kagami si ritrovava solo al centro della cucina, dopo che Aomine andava via sbattendo la porta alle proprie spalle.
Quindi, ricadeva seduto su di una sedia e, portandosi una mano alle tempie dolenti, lasciava che dalla sua bocca scivolassero tutte le maledizioni che lo avevano consumato dentro.
Invece, Daiki si limitava a fare lunghe passeggiate e che piovesse, o si gelasse o facesse caldo, non tornava a casa propria fino a quando non avesse cancellato ogni traccia della frustrazione e, , della vaga sofferenza che gli sfigurava il volto.
Allora, facendo slalom tra le domande della madre, si chiudeva in camera e non ne usciva se non la mattina seguente, mentre per tutta la notte risuonava il rumore di un pallone lanciato contro la parete.
Tali litigi non erano dovuti ad un'incomprensione; anzi, forse sarebbero stati disposti ad ammazzarsi proprio perché si capivano fin troppo: Kagami odiava nascondersi dietro la maschera del "giochiamo nel week-end per continuare a confrontarci", Aomine temeva -al di là della sua apparente strafottenza- che provare a dare una definizione a ciò che si stava lentamente instaurando tra di loro avrebbe potuto distruggerlo.
Perché catalogarsi? Perché conformarsi agli schemi?
Ma Taiga rispondeva che lì non si trattava di mettere a segno una strategia di gioco vincente, né di provare uno stile differente: ponevano in sospeso le loro esistenze e non poteva sopportarlo.
Se Aomine avesse detto "È solo sesso. Ci limitiamo a rispondere ai nostri ormoni e ai nostri desideri.", Kagami l'avrebbe accettato, in quanto sarebbe stato messo in chiaro un rapporto fondato sul semplice bisogno fisico.
Ma Daiki non osava pronunciare una simile definizione, perché non era del tutto esatta.
La prima volta l'avevano fatto per semplice voglia, completamente offuscati dall'eccitazione.
La seconda per ripetere l'esperienza con lucidità e cavarne ulteriore piacere.
La terza non riusciva ad inquadrarla: aveva voluto Kagami, bramandolo, e l'aveva ottenuto, mentre anche l'anima dell'altro scalciava per gustare la sua essenza ed erano rimasti assuefatti l'uno al sapore dell'altro.
E venirne fuori non era più tanto semplice.
Quindi, spaventati, per un attimo preferivano fuggire, senza intuire o sospettare quanto era divenuta ingombrante la necessità della pelle, del sapore, del cuore del compagno accanto al proprio.
Ma, da illusi quali erano, credevano davvero di riuscire a scappare e a correre lontano, senza voltarsi indietro.
Idioti.

 

[395 parole]

Eccomi qua!
Dunque, questa flash sembra un po' sospesa in quanto il prossimo prompt è direttamente collegato a questo. =)
Infatti, domani avremo...
#24: Making up afterwards.
"Riappacificarsi".
Speriam bene, allora! XD
Un bacio, grazie -come sempre!- per le letture!
Iria.

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Capitolo 24
*** Prompt #24: Making up afterwards ***


Every you, every me

Prompt #24:

Making up afterwards

Riuscire a fare la pace -senza esprimere apertamente il proprio desiderio di rivedere l'altro- era decisamente complicato.
Nel campetto da basket, dove finivano irrimediabilmente per incontrarsi, gli occhi si sollevavano, incrociandosi, per poi chinarsi, affogando nell'amarezza.
Kagami accennava un passo verso il ragazzo, Aomine tentava di allungare un braccio per avvicinarlo a sé; ma il primo finiva col fingere di sistemarsi una scarpa, mentre la mano di Daiki restava di pietra lungo il suo fianco.
Il dispiacere bruciava nella gola di Aomine, come un essere che avrebbe voluto prendere vita propria e gridare perdono, ma lo sguardo restava fermo, duro e disinteressato ed il sospiro che accompagnava i suoi passi fino all'uscita del campo aveva il solito fare seccato.
Ma era Taiga a fermarlo.
Gli afferrava un polso, stringendo con forza -"Non allontanarti. Non andare. Non sparire. Resta."- e , alzando lo sguardo, si rivolgeva al ragazzo con sarcasmo:
"Hai paura che ti batta?"
Ed era il miglior modo, quello, per non lasciar fuggire Daiki; anzi, il giovane gli si accostava al viso e sulle sue labbra, sfiorandole, parlava in un soffio -"Mi dispiace. Sono un idiota. Non voglio andare."-:
"Ti piacerebbe."
Quindi, lo baciava, e nonostante il sapore amaro della riappacificazione, il sorriso che illuminava i loro sguardi lasciava intendere che, per il momento, poteva anche andare bene così.

 

[220 parole]

Salve!
Bhé, eccomi qui con questa flash che si lega alla precedente! =)
Spero possa esservi piaciuta! Grazie mille per le letture!
A domani, con...
#25:  Gazing into eachothers' eyes.
Iria.

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Capitolo 25
*** Prompt #25: Gazing into eachothers’ eyes ***


Every you, every me

Prompt #25:

Gazing into eachothers’ eyes

I loro corpi fremono, ma non osano avvicinarsi; eppure gli sguardi si legano senza alcun timore, come consci dell'esistenza di un magnetismo contro cui è inutile lottare, troppo forte e distruttivo da frantumare con il semplice ordine: "non voglio."
Per non cedere l'uno allo sguardo dell'altro, quindi, continuano a fissarsi; ma si perdono, dannazione, affogando nell'abbraccio di mari ancora sconosciuti... e agitarsi per riconquistare la superficie è totalmente inutile.
Perché la verità è che quegli occhi si ricercano e si desiderano, proprio per perdersi e per mai più tornare a galla -per mai più sciogliersi o abbandonare lontano la scintilla delle iridi del compagno, tanto preziosa e complementare.
E mentre si combattono, tendendosi distanti -senza cedere al desiderio che scalcia-, nei loro occhi, in questo gioco sadico di luci, sono già una sola essenza di rabbia e passione perse insieme.


[140 parole]

Ed ecco fatto anche questo prompt!
Incredibile, ne mancano solo cinque!
Non avrei mai creduto di riuscire ad arrivare fino a questo punto, lol! XD
Well, grazie, come sempre, per le letture!
Next chapter...
#26: Getting married.
...
Da faq iz dis? :°°°D
Iria.

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Capitolo 26
*** Prompt #26: Getting married ***


Every you, every me

Prompt #26:

Getting married

Aomine lo strattona, avvicinandolo a sé -le dita ad artigliare l'anello di Himuro- e Kagami ringhia una protesta che l'altro non ascolta o, come è più probabile, preferisce ignorare.
Non gli importa che il compagno lo stia insultando in un inglese farneticante, ancora meno che stia cercando -con scarsissimi risultati- di evitare i suoi baci: gli tiene una mano, che freme d'essere libera, e l'avvicina alla propria bocca.
Taiga spalanca gli occhi, incredulo; poi, si morde le labbra, la lingua, l'interno della guancia per non gridare né lanciare maledizioni: Daiki gli ha preso l'anulare tra i denti, stringendo fino a far sanguinare appena i segni rossastri e Kagami pensa che il giovane debba ringraziare il dolore che lo coglie e gli blocca ogni reazione, se non riceve un pugno dritto sullo zigomo.
Difatti, quando finalmente Aomine gli lascia la mano, Taiga è già pronto a saltargli al collo per strangolarlo, ma la sua corsa alla gola del compagno viene bloccata dallo stesso ragazzo che ora gli tende la sua, di mano.
"Vedi di non staccarmi il dito, tigre: io ho fatto attenzione col tuo."
C'è malizia in quelle parole, ma Kagami, nel labirinto di toni che inclinano la voce di Aomine, individua una sfumatura agrodolce che lo fa sorridere appena, mentre -non più intento a protestare come un attimo prima- afferra fra le labbra l'anulare dell'altro, osservando con una certa soddisfazione il suo viso concedersi una smorfia di dolore.
"Ed ora?"
"Bhé, è la nostra prima notte di nozze..."
E Taiga non fa in tempo a tingere la propria espressione di scetticismo e disapprovazione, che le intenzioni lasciate in sospeso dalla risposta di Daiki già aleggiano a mezz'aria fra i loro sospiri.
"Stupido."
"Idiota."

[284 parole]

Okay, per questo prompt non avevo proprio idee e diciamo che ho cercato il modo di "farli sposare" che più si addiceva loro! XD
Spero che nonostante non sia un granché, questo capitolo abbia potuto strappare un sorriso! ^^
A domani, con...
#27: On one of their birthdays.
Grazie per le letture!
Iria.

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Capitolo 27
*** Prompt #27: On one of their birthdays ***


Every you, every me

Prompt #27:

On one of their birthdays

Kagami prepara la cena normalmente, quella sera di agosto; però Aomine non riesce a capire cosa siano la soffusa malinconia che gli incurva le labbra e la feroce frustrazione che si dibatte nel suo sguardo.
Non è bravo ad indagare, ed ammette che in certi momenti desidererebbe anche un talento alla Sherlock Holmes...
Gli si avvicina, vorrebbe parlargli, ma resta immobile a fissarlo nella vana speranza che sia il grembiule rosso dell'altro a comunicargli i problemi del compagno.
Poi, il telefono squilla e Kagami, come congelato sul posto, non muove un muscolo per rispondere, negando allo stesso Aomine il permesso di sollevare la cornetta, afferrandolo per un polso.
Daiki, allora, si limita a fissarlo con un'espressione contrariata, il sopracciglio inarcato fino all'inverno simile e la perplessità nello sguardo; espressione che si tramuta in sorpresa quando all'altro capo attacca la segreteria e due voci, una maschile ed una femminile, eseguono con i toni bassi ed impastati per il sonno la tipica canzoncina di buon compleanno.
Taiga sospira, fermandosi nel pulire le verdure e sorride amaramente all'ultima parte del messaggio, bisbigliandola come una cantilena imparata a memoria:
"Ti richiamiamo appena siamo in pausa. Ti vogliamo bene, divertiti!" Si zittisce, udendo i suoi genitori mettere giù il telefono.
"Era così anche a Los Angeles."
Aggiunge, poi, qualche istante dopo tra sé, riprendendo il suo lavoro da dove era rimasto.
Ma non fa in tempo a ritrovare la concentrazione, che l'altro l'ha già costretto a voltarsi per guardarlo.
"È il tuo compleanno."
"A quanto pare."
Taiga ride con ironia, mentre Aomine sembra tentennare e lottare con se stesso per decidere il da farsi, come comportarsi; però ha la testa vuota e solo il dispiacere a dominarlo.
Quindi, Kagami interviene in suo aiuto, attirando ancora l'attenzione del giovane.
"Ma quest'anno non sono solo, quindi penso che possa andare bene così."
Lo sussurra appena, non sapendo considerare se quello debba essere un pensiero da esprimere, un'emozione da condividere o meno.
Eppure, Daiki quasi si rilassa a tali parole, e Taiga lascia perdere definitivamente ogni dubbio quando è un abbraccio -un po' rigido, alquanto impacciato, decisamente un contatto sul quale i due dovranno lavorare ancora per molto- ad avvolgerlo, unico regalo (segretamente) sperato per quel giorno.


[369 parole]

Si è capito, vero, che mi piace il tema della solitudine..?
Ah, il fatto che Kagami viva da solo lo rende ulteriormente interessante e dona tanti spunti di riflessione!
Well, spero che anche questo capitolo possa essere stato gradito!
A domani, con...
#28: Doing something ridiculous.
Grazie per aver letto!
Iria.

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Capitolo 28
*** Prompt #28: Doing something ridiculous ***


Every you, every me

Prompt #28:

Doing something ridiculous

Kagami odiava i festival scolastici.
In particolare, gli sarebbe piaciuto sparire dalla faccia della terra, della galassia, dell'universo intero durante il giorno dedicato al crossdressing: la scuola era aperta e chiunque, entrando nel maid-café messo insieme alla meno peggio in una classe, si sarebbe potuto ritrovare di fronte ad una cameriera di un metro e novanta fremente di rabbia.
Uno spettacolo piuttosto spaventoso, probabilmente; ma gli ordini della coach erano stati chiari e Riko Aida sapeva essere alquanto persuasiva.
Quindi, Taiga era stato avvolto in pizzi e trini, costretto ad indossare una parrucca dai morbidi boccoli ramati e condannato ad imprecare contro le parigine che gli bloccavano la circolazione nelle gambe.
Però, grazie al suo terribile aspetto e allo sguardo di fuoco era riuscito ad allontanare con una certa soddisfazione tutti i clienti del café...
Ma non lui.
Aomine lo fissava accomodato ad un tavolo, la testa poggiata su di una mano ed un ghigno estremamente divertito ad illuminargli il viso.
Giocava col cellulare e Kagami faceva bene attenzione perché non lo usasse impropriamente.
"Mmh, ed io che mi aspettavo delle tette... proprio il giorno del crossdressing mi toccava venire?"
Ridacchiò, mentre l'altro giovane gli serviva un cappuccino tempestato di scaglie di cioccolato ed un vassoio con diversi tipi di muffin.
Una vena sulla tempia di Taiga iniziò a pulsare furiosamente a tale affermazione, ed il ragazzo provò davvero a trattenersi dallo spaccargli un piatto in testa: sorrise affabile -come Riko gli aveva insegnato a fare appositamente per l'occasione-, anche se il risultato fu solo un'orribile smorfia.
"Taci. Lo sapevi benissimo."
"Mi sarà sfuggito di mente..."
Ribatté Daiki, per poi alzarsi senza staccare gli occhi dallo sguardo truce -ed omicida e rabbioso ed esasperato- del compagno.
La sua espressione, allora, si fece improvvisamente seria, come se fosse stato sul punto di dire qualcosa di fondamentale e per un istante anche gli occhi di Kagami abbandonarono l'ostinato malumore, per concedersi una punta di curiosità.
"Ehi, Taiga..."
"Mmh?"
"Toglimi un dubbio."
"Cosa diavolo vuoi?"
"Ma indossi anche della biancheria sexy, lì sotto?"

Aomine non riuscì ad ottenere una risposta esaustiva immediatamente, ma mentre vedeva il pugno chiuso di Kagami raggiungere il suo mento, si disse che avrebbe comunque trovato pace da quel tormento insistente una volta tornato a casa: lo attendeva, infatti, un lungo studio delle foto che, con l'inganno, aveva scattato sotto la gonna del ragazzo.


[395 parole]

Sì, lo so, sono una bruttissima persona.
Ma non avevo idee per questo prompt; però, poi, questa mattina, mentre ero mezza morta di sonno nel letto (basta caffè alle 23:00 .___.), ecco l'illuminazione: crossdressing e festival scolastici.
Quindi, ghignando come un'idiota, mi sono data da fare e ne è uscito... questo!
Spero vi abbia strappato un sorriso! XD
Oh, domani avremo il penultimo capitolo! **
#29: Doing something sweet.
Grazie per le letture!
Iria.

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Capitolo 29
*** Prompt #29: Doing something sweet ***


Every you, every me

Prompt #29:

Doing something sweet

Come noto, non potevano dirsi molto propensi ad essere apertamente affettuosi l'uno nei confronti dell'altro.
I gesti teneri che si scambiavano erano per lo più segreti -o rari-, di conseguenza il loro "album dei ricordi" non era di certo vasto o roseo...
Anche se, a dirla tutta, tra i due quello che più si prestava a compiere silenziose azioni premurose nei confronti dell'altro era inaspettatamente Aomine.
Tale circolo vizioso era iniziato quando il giovane, dopo la partita alla Winter Cup contro il Seirin, aveva notato quanto fossero consunte le scarpe di Taiga.
Quindi, senza dare spiegazioni e senza un'apparente ragione, aveva chiesto a Satsuki di accompagnarlo a comprare un nuovo paio di scarpe, ritrovandosi con delle Jordan che non aveva mai avuto intenzione di acquistare per sé.
Infatti, il ragazzo non aveva la minima idea di come consegnarle a Kagami, ancor meno sapeva in quale modo avrebbe potuto evitare di passare per un idiota, per un rammolito o per uno stupido a causa di un simile gesto che lui stesso stentava a comprendere...
Fortuna che quella volta la sorte aveva deciso di sorridergli, ed era riuscito a far passare quell'acquisto come un bizzarro scherzo del destino: le scarpe di Taiga si erano rotte, non ne aveva trovate di nuove da nessuna parte e chissà come mai lui, proprio Aomine, ne aveva comprato un paio qualche giorno prima..!
Aveva anche fatto in modo di giocarsele in 1 on 1, però Kagami s'era fatto battere, quindi Daiki aveva calato parte della maschera e, mostrando la sua generosità sotto una cera di disinteresse e strafottenza, gli aveva dato le scarpe, rispondendo a quello che era stato il suo impulso iniziale: trovare un modo per consegnarle a Taiga senza alcun imbarazzo.
Kagami non l'aveva mai saputo e Daiki avrebbe preferito mandare giù la lingua, piuttosto che ammettere una simile debolezza.
Quindi, quando in inverno sceglieva di farsi una doccia ghiacciata per non finire l'acqua calda, quando si svegliava durante le notti più fredde per coprire con un'altra coperta il compagno o, ancora, quando con finta supponenza lo aiutava in letteratura giapponese, Aomine si limitava ad alimentare dei gesti fatti di una nascosta dolcezza che rinforzavano l'equilibrio delicato del loro rapporto, renedendolo più bello ed assai meno burrascoso.


[373 parole]

Ed ecco il penultimo capitolo! uwu
Spero vi sia piaciuto, non volevo scrivere nulla di troppo melenso, visto che non si addice molto ai due, quindi ho preferito qualcosa di dolce, sì, ma di più nascosto...
E poi mi piace pensare che le scarpe acquistate da Aomine fossero state sempre destinate a Taiga!
Well, domani avremo l'ultimo capitolo!
#30: Doing something hot.
Grazie per le letture!
See ya!
Iria.

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Capitolo 30
*** Prompt #30: Doing something hot ***


Every you, every me

Prompt #30:

Doing something hot

Kagami è teso sotto il suo corpo e non smette per un solo istante di guardarlo.
Combatte contro il piacere, obbligandosi a non gemere, a non chiudere gli occhi, a non abbandonare per primo quel confronto.
Aomine si fa strada in lui, cavalcando fra le sue cosce e, con lo sguardo perso nell'estasi del sesso, sorride alla vista dell'altro che stringe le lenzuola sotto di sé, schiude le labbra bagnate e soffoca ogni verso.
I muscoli di Taiga si sciolgono in spasmi colmi di eccitata frenesia ed il giovane avverte ogni brivido, ogni singola scossa partire dalla base della spina dorsale e raggiungere qualsiasi punto del proprio corpo: gambe, piedi, braccia, dita... sente il desiderio formicolare ovunque e vorrebbe gridare; ma tace, affogando nei gemiti di soddisfazione che gli si soffermano in gola.
Più veloce, più in fondo, Daiki risponde ai propri bisogni e dagli occhi di Kagami che si spalancano, dalle sue mani che gli afferrano le spalle e dalle sue gambe che lo costringono ad annegare in lui, Aomine comprende quanto anche il bisogno dell'altro sia urgente.
Per prendersi cura l'uno dell'altro, per le attenzioni da prestare al proprio partner ci sarebbe stato tempo dopo, probabilmente -anche se trattandosi di loro è assolutamente da escludere-: ora agognano solo di esplodere in un orgasmo e di abbandonarsi alla bestialità dei loro baci fatti di sesso.
Null'altro.

[227 parole]

*Si asciuga una lacrimuccia*
Eccoci giunti alla fine di questa incredibile fatica! °ò°
Cavoli, non posso credere di essere riuscita per TRENTA GIORNI a pubblicare quotidianamente! XD
Sono fiera di me solo per questo motivo!
Well, sono felice che questa raccolta abbia avuto un suo segreto seguito e che sia piaciuta a diverse persone.
Come sempre, ringrazio per le letture e mi auguro che con quest'ultimo capitolo ci sia qualcun altro che voglia darmi un suo parere anche generale, bello o brutto che sia, su questa raccolta! ^^
Un bacio, alla prossima, che spero sia presto!
Ho qualche altro progettino in testa che mi auguro di realizzare...
Vostra,
Iria.

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