Isn't she lovely, made from love?

di Im free fallin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Intro.

Mi chiamo Eleonora e la mia storia non è delle più comuni.

Ho 16 anni e sono una ragazza abbastanza semplice.

Non mentirò raccontandovi che non mi piace truccarmi un po', farmi le unghie o vestirmi carina, è così, ed è anche normale in fin dei conti.

Vivo a Rimini da quasi un anno e mezzo e ormai mi sono praticamente ambientata.

Qui è tutto un altro mondo da dove vivevo prima, ma è un altro mondo un po' rispetto a tutto.

Appena trasferita, la scorsa estate, non riuscivo a capire come le persone potessero essere così spigliate nel parlare dal fermarti per strada senza un motivo logico, senza un perchè, oppure dall'offrirti da bere senza conoscerti, oppure ancora dal venirti ad abbracciare così, per puro caso, non so ancora come, ma ti ci trovi dentro. Inizi a conoscere gente che frequenterai per una settimana o meno, la durata della loro vacanza, e sai che il giorno dopo ne conoscerai altra, meglio o peggio, meno o più dolce, che poi terrai come amica su facebook, ma con cui parlerai poco e niente.

Ed è così che mi succede, dopo che mio padre ha aperto un disco-pub in una zona affollata di Rimini, infatti lungo quella strada c'è una discoteca che porta un sacco di ragazzi, soprattutto tedeschi e francesi, a passare davanti al nostro locale, e leggendo le nostre offerte, entrano a bere.

E' sempre così, poi fanno amicizia con mio papà che mette musica dalla consolle, ho ricevuto tanti complimenti o frasi del tipo “Ehi tuo papà è un figo!”.

In effetti è così, mette musica Disco-House, Minimal e anche Rock, dipende dalle richieste. E' troppo divertente :)

Poi al bar c'è la compagna di mio padre, si chiama Jessica, diciamo che siamo andate d'accordo fino ad un certo punto, ma adesso meno la sento, meglio sto, abbiamo idee troppo diverse io e lei per fare un discorso, potrei far finta di darle ragione, ma un mio pregio-difetto che è l'essere TROPPO schietta, dico in faccia alle persone quello che penso, litigando molto frequentemente, ma a volte mi diverto ormai.

 

E io in tutto questo?

 

Io faccio la PR che sta per Public Relation, è una cosa troppo figa, è così che ho conosciuto gente pazzesca, io dico che ognuno di noi dovrebbe provare, chiunque, perchè col tempo acquisti sicurezza e diventi più sciolta nel parlare con chiunque ti capiti davanti. Il mio solito copione è:

“Ciao! 4 shortini 5 euro! E' quel locale lì con le luci blu sulla destra!” e indico il locale parlando inglese, solitamente.

 

Ok. Probabilmente state pensando che sia scema, ma funziona, faccio entrare un sacco di gente e vengo pagata pure!

 

P.s. Gli shortini per chi non lo sapesse o li chiamasse in altri modi, sono i bicchierini di plastica che contengono vodka, bayles, rum e pera ecc.. insomma roba forte :)

 

Capitolo I

 

27 Luglio.

 

Ero ancora immersa totalmente nella mia favolosa dormita, e non mi ero minimamente resa conto che il cellulare aveva squillato tipo 7 volte, 4 chiamate perse e 3 messaggi.

La luce del giorno filtrava nella mia stanza, e nella casa silenziosa solo lo squillare del mio telefono rimbombava continuamente.

Decisi di aprire le chiamate ancora con gli occhi mezzi serrati, erano tutte della mia amica Paola, viene in classe con me ed appena sono entrata in classe il primo giorno di scuola, mi sono seduta vicino a lei, istintivamente, e adesso ci sentiamo o vediamo praticamente tutti i giorni anche ora che è estate.

La richiamai per sentire che voleva.

 

“Ehi El allora per oggi?” mi disse subito.

“Cosa oggi? Ah già, per che ora usciamo?” mi ricordai che ci eravamo messe d'accordo qualche giorno prima per uscire, prima un po di shopping e poi la sera saremmo andate al Carnaby, la discoteca vicino al mio locale.

“Alle 4 in stazione, a dopo baby!!” disse gasatissima.

“cià” risposi insonnolita al massimo.

Vidi l'ora, erano le 14, ero tornata alle 4 e mezza stamattina dal locale, ed avevo un'ora e poi sarebbe passato l'autobus per Rimini centro.

Mi preparai, misi vestiti così, come capitò.

Mentre in una borsona più grande misi i vestiti, trucchi e piastra per la sera, ci saremmo preparate al bagno del mio locale e poi saremmo andate a ballare.

Facciamo spesso queste serate.. le chiamiamo le -serate delirio- perchè quando sono le 2 nessuna risponde più delle sue azioni, o forse anche prima!

 

Arrivai in stazione per le 4 meno 10, una cosa che mi piaceva molto fare quando ero in autobus era sentire la musica, sentivo molto i 30 seconds to mars, erano il mio gruppo preferito.

 

Paola arrivò e iniziammo a scherzare da subito, andammo a comprare un gelato e poi ci dirigemmo subito al negozio principale: H&M.

Prendevamo sempre tutti i capi che ci piacevano e poi li provavamo, ma pochi alla fine arrivavano in cassa.

Trovai una gonna bellissima ma semplice, di quelle a vita alta, nera, costava nemmeno 5 euro, era un affarone, e l'avrei messa quella sera.

E il dilemma fu la maglietta da abbinarci, volevo comprare una t-shirt semplice dei Linkin Park ma era troppo accollata.

“E se la tagliamo??” mi disse Paola.

Era geniale.

La comprai, lei prese una t-shirt fighissima con scritto “I prefer the drummer”, “preferisco il batterista”, fortissima.

 

Uscimmo, e ci dirigemmo verso il mio locale, ma con l'autobus, era un po' distante, verso il mare.

Arrivate erano ormai le 7 e mezza, andammo a mangiare una pizza e, verso le 9 ci iniziammo a cambiare.

“Mi aiuti a tagliare dietro la maglietta? La voglio a canottiera ma dietro deve essere comunque un po più corta” le dissi.

“Sure baby! Va bene così? Mi fece. Le annuii.

 

Ci finimmo di preparare, uscimmo e andammo a dare un po' di volantini alla fine della strada dov'era il locale, che dava sulla via principale.
C'erano gli altri PR anche, del Carnaby, la discoteca di cui parlavo prima.

Erano tutti più o meno miei amici, o finti, non lo so bene, c'era solo Gianni che di giorno faceva il PR, e di sera il barista nella stessa discoteca..
Mi difendeva appena vedeva qualcosa di storto. Non mi piaceva, siamo chiare, era troppo grande e non era per me, era solo un amico, mi sentivo protetta.

 

“Che palle El non c'è nessuno di interessante stasera!” mi disse Paola.

“Si, ogni volta dici così, e ogni volta troviamo sempre ragazzi più carini, perciò vedremo stasera, non portare sfiga!” Scoppiammo a ridere.

Noi ci divertivamo, la sera bevevamo un po' al mio locale, qualche shot, di cui vi parlavo prima, poi andavamo al carnaby, entravamo gratis solitamente grazie a Giuliano, (altro amico) che era all'entrata. E poi entrate dentro alla discoteca passavamo al bar da Gianni che ci offriva due cocktail e poi bastava girarsi intorno e trovare qualche bel fustacchione tedesco per divertirsi (nel limite.. non prendetemi per una che la da in giro), e cosi doveva andare quella sera.

 

Solitamente per la strada fermavamo i giovani, ma quelli che erano in vacanza con la famiglia no, ovviamente, non credo bevessero molto, ne tantomeno i signori.

Avevamo allacciato con due o tre tipi, danesi mi sembra, parlammo un po' e ce ne andammo, erano le 23.10 e iniziammo a bere qualcosa al mio locale, non ancora molto forte.

Tornammo in strada e vidi un ragazzo dai capelli ricci, parlava con una bellissima donna, probabilmente era sua mamma, vidi poi che era seguito da un uomo, probabilmente suo padre.. Il ragazzo mi guardò per un paio di secondi, il tempo di passarmi davanti e confondersi poi con le altre persone. Forse voleva un volantino che do di solito insieme alla mia frase fatta, ma era coi genitori, non aveva senso dirgli di andare a bere se non avesse avuto compagnia, ma non ci pensai più di tanto.

 

Ciao a tutte ragazze!

L'inizio è un po' lunghetto ed impegnativo soprattutto ma è tutta l'introduzione per farvi capire tutta la storia al meglio, anche se il capitolo in se non è lungo.
E' bello sapere anche le sfumature :) Questa FF è semi-reale,
cioè quasi completamente vera se non fosse che per strada “il tipo dai capelli ricci” non lo incontro così spesso xD

Comunque spero vi piaccia il continuo che posterò a breve, lasciate recensioni,
Grazie a tutte. 
-El  
P.s. Sviluppi moolto a breve :)

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo 2.

 

Vidi che si fermò a parlare con i ragazzi che promuovevano il Carnaby dall'altro lato della strada, fui incuriosita.

Ero concentrata a pensarci su, perchè era interessato alle discoteche se era in vacanza coi genitori?

All'improvviso sentii qualcuno che mi chiamava con un nome insolito..

Diavolettooo!” era Gianni.

Non so perchè ogni tanto mi cambia soprannome, dipende da come gli gira.. Mi chiamò e poi continuò: “che ti sei imbambolata su questo ragazzotto?”

Rimasi zitta dalla vergogna.

Direi che dovrebbe stare attento, potresti togliergli il saluto da un giorno all'altro, come hai fatto con me no??” Non era Gianni questo. Era Thomas, un ragazzo di Manchester che avevo conosciuto tempo prima che si offese perchè mentre lavorava non l'avevo salutato, anzi, non l'avevo salutato come voleva lui, pensavo di disturbarlo e feci solo un cenno con la mano.

E da quel giorno non ci parlammo più, ma non mi mancò più di tanto.

Cazzo vuoi tu?” il linguaggio non è mai stato il mio punto forte.

Ma zitta.. sta troia” rispose.

Cazzo Thomas qual'è il tuo problema? E troia ci chiami quelle che ti scopi ogni giorno in giro per le discoteche, ti rode che non ci sei riuscito con me? Beh non sai quanto ne sono contenta, ora fottiti”. Ecco, stavo urlando per la strada, in realtà mi ero avvicinata a Thomas, dovevo guardarlo negli occhi.

In realtà volevo proprio andargli addosso, volevo menarlo!

Avevo già bevuto, il che mi rendeva ancora più suscettibile.

Gli diedi una spinta, ma Gianni e il ragazzo riccio, che prima parlava con Thomas mi spostarono indietro, e ci divisero.

Ci guardammo per un istante dritti negli occhi.. Avrei voluto vedere il loro colore ma era sera.. Però mi bastò quell'istante.. Volevo divertirmi con lui quella notte.

Prendevo tutte un po' come delle “prede”, però con lui era già iniziata male e più difficile, non sapevo nemmeno se sarebbe venuto lì al Carnaby quella sera.

Non ci pensai più, mandai un'altra volta o due Thomas a quel paese e tornai a dare i volantini con Paola ed appena mi avvicinai mi disse
“Certo che ci sei andata giù pesante eh! Ma hai fatto bene, e sei stata una grande!”

se lo meritava quel deficente” gli risposi.

 

..e questo cos'è?” il tipo riccio mi prese un volantino dalla mano e lo guardò incuriosito.

è quel locale là” indicai e proseguii.. “facciamo varie offerte ma soprattutto quelle degli shot, 4 a 5 euro o 10 a 10 euro”. Il mio accento inglese non era dei migliori.

fantastico! Io in realtà sono in vacanza con i miei genitori però la sera posso stare in giro, non è un problema.. perciò mi piacerebbe bere qualcosa” e fece un sorriso, magnifico. “ah va bene” risposi un po' intontita e un po' fredda, aveva comunque assistito a tutta la scena di prima e mi sentivo un po' a disagio.

però fatemi compagnia, è un po' triste bere da solo non credi?” la serata stava prendendo la piega giusta.

Guardai Paola e le dissi “dai, altri due bicchierini, che ne dici?”

cosa aspettiamo?” rispose eccitata.

 

Nel tragitto fino al locale chiacchierammo del più e del meno, e prima di entrare al locale si presentò.

sono Harry comunque” disse sorridendo.

Paola, piacere!”

Eleonora” dissi io.

 

Entrammo e c'erano già 4 o 5 ragazzi che bevevano al bancone, il locale era pieno infatti altre comitive di ragazzi erano seduti ai tavoli, occupandoli praticamente tutti.

Decidemmo in accordo di prendere 10 shot, Harry ci offrì da bere alla grande infatti bevemmo due shot a testa, poi facemmo una pausa.

El non mi sento molto bene..” era Paola.

Cos'hai?” le dissi.

Mi gira la testa”

Siediti, io e Harry arriviamo, tempo di spostare fino al tavolo gli shot rimasti” la tranquillizzai.

Harry mi confidò che non era molto abituato all'alcool e che non poteva nemmeno bere molto perchè sarebbe dovuto tornare in hotel dai genitori, era comprensibile.

Ridemmo un sacco, era divertente, e con Paola tutto diventava una comica assurda, poi vidi l'ora ed era mezzanotte e un quarto, era ora di entrare al Carnaby.

Harry tu vieni con noi al Carnaby? Ti và?” gli chiesi.

Credo che si possa fare” rispose con un faccino da furbetto.

Ci guardammo per un po che sembrava interminabile.. e io non volevo terminasse.

Manca l'ultimo shot ma io non ce la faccio” ci interruppe Paola.

Ti va di smezzarlo?” mi propose Harry.

..“Ci stò”.

Smezzammo quello shot prima ne bevvi metà io, e poi lui l'altra.

Fù naturale, insomma non era una grande impresa bere ma avevo vergogna che potesse schifarsi di bere dal mio bicchiere dato che ero una quasi completa sconosciuta.. invece no.

Dai andiamo” dissi.

Diciamo che Paola non si reggeva molto bene in piedi.. tanto meno io.. tanto meno Harry. Diciamo che eravamo brilli ma al punto giusto per divertirci.

Entrammo in discoteca senza molti problemi tutti e tre, gratis, grazie a Giuliano e ci dirigemmo subito al bar dove c'era Gianni che mi disse un semplice “il solito?”ci capimmo al volo e in un minuto d'orologio ci fece tre 'invisibile', un cocktail abbastanza forte che era il mio preferito.

Lo bevemmo andando in giro e ballando a tutto spiano, quando finì andammo in pista pronti a scatenarci.

Harry era stupendo, non potevo capacitarmi della sua simpatia, della sua bellezza, ma soprattutto della sua semplicità.
Fisicamente era un bellissimo ragazzo, ma non quei “bonazzi universali”, quelli che piacciono a tutte..
lui era un tipo, aveva i capelli ricci (e si era capito) tirati un po' da una parte e se li sistemava continuamente con una mossa tutta sua che lo rendeva ancora di più dannatamente perfetto.
Per non parlare della voce, era graffiante, che poteva diventare liscia e dolce non appena si emozionava, anche per una stupidaggine.

Paola guardò il cellulare dove lesse un messaggio da parte del fratello maggiore.

devo andare, mi sono venuti a prendere, mi accompagnate fuori?” ci disse poi.

Erano ormai le 3, la accompagnammo e la salutai con un bacio, Harry si limitò a prenderla un po' in giro dicendole “non cadere mentre scendi dalla macchina eeeeh!”
facendomi scoppiare a ridere come un'idiota.

 

Senza pensarci, eravamo rimasti soli io e lui.

 

Ciao a tutte ragazze! :)

Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, diciamo che lo sono a metà! E' un po' difficile avviare una storia, come ben sa chi scrive ff da un po.
Ma questa storia mi piace, la sento mia, e domani penso che troverete già il capitolo 3 :)
vi prego lasciate recensioni, ho bisogno di sapere se la storia vi piace o no! E vorrei consigli! Grazie mille a tutte <3

Baci, El.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III

 

Dopo che Paola se n'era andata eravamo calati in un silenzio abbastanza imbarazzante, ma io comunque ero spigliata e subito gli parlai.

-ehi, allora che vuoi fare? Rientriamo a ballare?

Cazzo no. Cosa rientravamo a fare solo noi due? Per ballare come due coglioni? No. Pregai in quel momento perchè rispondesse che avrebbe preferito di no.

-naaah, andiamo a fare un giro! Sono stanco e dopo un po' quella musica mi rincoglionisce.

Iniziammo a vagare senza una meta precisa.

 

Era bello, ridevamo, e soprattutto era interessato a quello che dicevo, lo capivo da come mi guardava.

 

-allora sei inglese! Sei mai stato a Londra? Io amo tutto di quella città, ci sono stata due volte e non smetterò mai di pregare i miei di riportarmici. La città illuminata di notte, i mercatini caratteristici, le grandi vie affollate, è tutto uno spettacolo lì. Credo che mi trasferirò lì.- Iniziai a fantasticare

-sì che ci sono stato e ti capisco, è splendida, ma in realtà abito ad Holmes Chapel, nel Chesire, un po' distante da Londra

 

Mi iniziò a spiegare tutte le sue teorie di distanza tra la sua città e la capitale a seconda dei mezzi che prendevi per raggiungerla, poi mi raccontò della sua scuola e del fatto che non vedeva l'ora di buttarsi in acqua il giorno dopo. Era praticamente notte fonda, si erano fatte le 4 e io mi divertivo come poche volte era successo da un po' a quella parte infatti in quanto a ragazzi “per più di una sera” non mi era mai andata poi così bene.

 

-ti và di andare in spiaggia?- avevo una voglia matta di andare a guardare le stelle, si avvicinava la notte di san Lorenzo e io ogni anno in quel periodo amavo guardarle. Mi davano speranza.

 

-a fare cosa? È tardi!- dopo quella risposta pensai che non capisse un bel niente.

-maddai vieni! Ti ricrederai.-

 

Lo presi per mano e lo portai in una spiaggia libera poco distante, ci sdraiammo come due profughi sulla sabbia e iniziammo a fissare il cielo.

Ci furono dei secondi di silenzio.

 

-ehi El.- si girò verso di me con aria interrogativa.

-saresti una buona compagna.-

-scusa, cosa intendi?- ero stranita

-non lo so, mi piace stare con te. Insomma non te la tiri nonostante potresti, sei simpatica, riesci sempre a trovare il lato positivo nelle cose, è affascinante.-

-wow, grazie. Nessuno mi aveva mai detto cose così belle.-

non sapevo cosa dire, ero lì immobile col cuore che mi batteva in un modo assurdo. Avrei voluto registrare quelle parole per sentirle e risentirle, ero contenta perchè qualcuno finalmente non mi giudicava dalle apparenze ma bensì per quello che vedeva realmente.

 

Ci fù qualche minuto di silenzio.

 

-confessami qualcosa.- gli dissi. Volevo rendere ancora più speciale quella sera.

-mh, canto in una band. Ora confessami qualcosa tu.-

-wow è stupendo! Adoro la musica! Come vi chiamate e cosa cantate?.-

ero estasiata dal suo mondo, gli avrei chiesto cose all'infinito.

-ehi ehi calma! Allora ci chiamiamo White Eskimo e cantiamo soprattutto cover di altri gruppi sia alle feste d'istituto della nostra scuola, sia a qualche evento così.-

-bellissimo. Devi cantarmi qualcosa.- aveva una voce bellissima quando parlava, figuriamoci quando cantava.

-non ci penso nemmeno, ora, qui, no. Magari domani! Sempre se ti va di venire al mare con me..-

-è un ricatto questo! Comunque si potrebbe fare, però nel pomeriggio.. di mattina ho troppo sonno.-

 

Passa una stella cadente, bella, luminosa, di quelle che ti lasciano abbagliata, a bocca aperta.

Ci uscii un “oooh” di emozione.

Ci guardammo per non so quanto sinceramente forse dieci secondi o forse due minuti ma non avrei voluto smettere.

 

-cosa hai espresso?.-

-sei curioso? non si dice sennò non si avvera.-

guardò l'orologio, erano le 4:42.

 

-comunque, si è fatto tardi, devo tornare in hotel prima che i miei si accorgano di quanto sia tardi. Allora domani ci si vede?.-

amavo quando un ragazzo mi dimostrava che era interessato a me senza orgoglio.

Nel frattempo ci alzammo e mi accompagnò davanti al mio locale.

 

-certo, facciamo che io scendo verso le 16 e poi ti chiamo ok?.-

-va bene bellezza, questo è il mio numero.-

 

e tirò fuori dalla tasca un bigliettino col suo nome ed il suo numero.

 

-ma cosa fai ti tieni i bigliettini in tasca col tuo numero? Ahahah già prevedevi di conoscere qualcuna?.-

-ehi mi hai visto sono uno schianto!.-

-fanculo Harry.- gli sorrisi.

Presi il bigliettino dalle mani e lo misi in tasca

-allora buonanotte El.-

-notte Harry.- e mi posò le labbra sulla mia guancia.

 

Buonasera ragazzeee!

Era da un casino che non aggiornavo questa ff,

però non volevo lasciarla inconclusa perchè è una storia che

mi sta a cuore :) perciò perfavore recensitemi ho bisogno

di consigli, anche perchè è la prima storia che scrivo :)

grazie mille xx

 

-El

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