Shake up your tired eyes the world is waiting for you

di SallyLennon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dream On ***
Capitolo 2: *** Give me Gin and Tonic! ***
Capitolo 3: *** Let There Be Love ***
Capitolo 4: *** He's not anyone ***



Capitolo 1
*** Dream On ***


Sono le 8:30 del mattino quando da sotto le coperte riesco a sentire... “talk to me softly there's something in your eyes”, ecco, la mia sveglia che suona. Per quanto mi potessero piacere i Guns n' Roses, in quel momento li odiavo. Non avevo proprio voglia di alzarmi, mi aspettava una lunga giornata di faccende casalinghe, e poi a lavoro. Non ce la facevo più, continuavo ad alzarmi controvoglia perché sapevo già che un'altra giornata di pulizie e lavoro in ludoteca mi aspettava, non vedevo l'ora mi arrivasse quella dannata lettera. L'unica cosa che mi spingeva ad affrontare una nuova giornata era il pensiero che la sera avrei incontrato la mia migliore amica, Sally.

 

Feci domanda mesi prima ad una scuola di fotografia di Londra, e ancora aspettavo risposta. Mi ricordo quando ne parlai a mia madre dicendole che avrei trovato qualche lavoretto da fare e mi sarei pagata tutto da sola, lei mi sorrise come per farmi capire “ti aiuterò se è questo che vuoi” in quel momento mi misi al computer e compilai il form da spedire per email, potevo scegliere tra le tre sedi della scuola: Londra, Liverpool e Manchester. Sapendo che la scuola è molto famosa decisi di spuntare tutte e tre le città, in modo che poi se non mi avessero chiamata in una avevo sempre l'altra come speranza.

 

Eccomi arrivata in ludoteca, ebbene si, lavoravo con i bambini affetti da handicap, li aiutavo a capire le gioie della vita (anche se per me gioie ce n'erano ben poche), con me portavo sempre la mia reflex, in modo da poter scattare qualche foto e immortalare quei sorrisi dolci che ogni tanto si stampavano nei loro visi. Parlando con la classe spiegai che molto probabilmente non avrei più “insegnato” li, mi fece male al cuore vedere i loro visini tristi a causa di questo, ma io dovevo seguire la mia passione e ormai, con lo stipendio di quel mese avrei racimolato il tanto giusto per un biglietto per due persone, sola andata. Eh sì, avrei portato anche Sally, ma lei ancora non sapeva nulla.

 

Uscii dalla ludoteca e mi fiondai subito a casa di Sally, ci guardammo un film e mangiammo un kebab. Tra una canzone dei Beatles e l'altra ci scappava qualche racconto della giornata e tante risate. Lei lavorava in un bar in via del corso, così mi raccontò alcune scene buffe che ogni giorno capitano con i clienti. Con una voce tristissima e stanca le dissi che purtroppo sarei dovuta tornare a casa a riposare, e così feci.

 

E' mattina e la solita sveglia che suona mi ricorda che un'altra giornata sta iniziando, questa volta però, alzandomi dal letto mi trovai mia madre davanti con un sorriso grandissimo. Non avevo proprio voglia di ridere, ma comunque contraccambiai il sorriso.

Sai... ho saputo una cosa” mi disse con un aria al quanto fiera - “ah si?!” risposi io “sentiamo..”. Io continuavo a non capire niente “beh ho qualcosa dietro la schiena e credo che possa piacerti” - “dai mamma non ho voglia di risolvere un altro indovinello stupido” risposi senza nemmeno guardarla negli occhi mentre mi preparavo un cappuccino. Mi sedetti a tavola e lei, con aria irritata dal mio comportamento, mi porse una lettera. In quel momento pensavo a tutto tranne che all'inghilterra. La aprii e lessi “Gentile Lizzy Hudson, è con gioia che le informiamo di essere stata presa alla sede di Londra della Great Britain Photography School, congratulazioni. Le lezioni inizieranno questo Novembre. Cordiali saluti, la direzione” Non riuscivo a crederci, mi sembrava impossibile, eppure stava succedendo davvero, sarei partita per l'Inghilterra in una sola settimana, e sarei partita con Sally...dopo un po' ci pensai e gridai “oh mio dio! Sally!! devo correre a dirle tutto”

Corsi per strada dopo essermi preparata, ero diretta da lei. Arrivata a casa sua non dissi nemmeno un “Ciao” … le saltai addosso con un'euforia fuori dal comune e le dissi “un paio di mesi fa ho fatto richiesta ad una scuola di fotografia in Inghilterra e....” lei mi guardò e mi disse “e...?!” - “e... mi hanno presa!!! parto fra una settimana e tu vieni con me!” lei mi guardò con uno sguardo indecifrabile e mi disse “oddio sono così contenta! ma... io non ho soldi” con fierezza risposi “ho già pensato a tutto io, stavo aspettando questo giorno, così con il lavoro alla ludoteca e un po' di soldi prestati da mamma ho racimolato una somma valida per tutte e due, penserò a tutto io” … Sally non mi sembrò così contenta come disse, forse perché non si era preparata o forse semplicemente perché era così incredula da non far trasparire alcuna emozione.

 

 

La settimana passò e finalmente Sally raccontò tutto alla madre, la quale le diede il consenso e un po' di soldi, tutto andava benissimo. L'aeroporto era pieno di gente, chi doveva partire con noi, chi doveva invece andare in vacanza da parenti o amici.

 

L'arrivo a Londra fù esilarante, avevamo l'adrenalina a mille. Il bus ci portò proprio di fronte al nostro ostello, per fortuna ne trovai uno, e trovai anche un lavoro a Sally. Sapevamo tutte e due l'inglese molto bene, quindi non ci furono tanti problemi inizialmente. Già, inizialmente, prima di scoprire di avere dei vicini al quanto maleducati... c'era sempre un via vai di gente nei corridoi, e tutti entravano nella camera vicino alla nostra. Un giorno incontrai nel corridoio un ragazzo bassottino, con occhi chiari e delle sopracciglia che non mi sarei mai sognata di vedere. Presi tutto il coraggio che avevo in corpo e dissi “Gran bella educazione la vostra! Siamo arrivate da poco e invece di darci il benvenuto fate del chiasso fuori dal comune.” questo ragazzo mi guardò, rise in modo scemo e mi voltò le spalle. L'unica cosa che pensai fu “che gran maleducato!” … dopo un paio di passi si girò e mi disse “Benvenute!... va bene adesso?” … “sì va bene, ciao!”

 

Quel ragazzo era strano. Maleducato a livelli osceni, non mi piaceva proprio. Sally che vide tutta la scena si avvicinò a me e mi disse “chi era quel ragazzo laggiù? Cosa voleva da te?” - “mah.. nulla di che, è un maleducato e poi puzza di alcool e di fumo di sigaretta!” Sally rise e mi disse “mah.. non è mica male” …... Nessuna delle due sapeva chi fosse quel ragazzo, sapevamo solo che non era un vero gentleman, ma sopratutto nessuna delle due sapeva cosa ci sarebbe capitato dopo quell'incontro....


 

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Capitolo 2
*** Give me Gin and Tonic! ***


 

 Lizzy 

 


 

Mah... chissà cosa ci trova Sally in quel ragazzino lì” pensai... guardandolo svoltare l'angolo entrai nella nostra camera e presi la mia cartella un po' vecchiotta e sbiadita, la usavo anche alla ludoteca e in quel momento non avevo la possibilità di comprarmene una nuova. Insieme alla cartella presi anche la borsa che conteneva la mia Nikon. Dimenticandomi dell'incontro mattutino, mi diressi alla mia prima lezione di fotografia. Non avevo mai studiato a livelli professionali, facevo giusto qualche scatto qua e la, era la passione in ciò che facevo a rendere li scatti belli, almeno ai miei occhi.

 

Arrivata all'accademia la prima cosa che notai fu il modo in cui fu la struttura in se, era bellissima, una di quelle accademie che ricordano molto i classici musei inglesi, e fuori da essa c'erano così tanti studenti. Era tutto così storico, la giornata era una delle solite giornate londinesi, nuvoloso, freddo, e un solo raggio di sole che spezzava quell'atmosfera grigia e cupa della città. Vedendo tutto questo decisi di tirare fuori la mia Nikon e scattare una foto che poi avrei sicuramente mandato a mia madre tramite email.

 

Mentre scattavo la foto una ragazza mi venne in contro all'improvviso e mi disse “Ciao, tu dovresti essere una nuova vero?” mi spaventai e poi con calma risposi accennando un sorrisino “sì, azzeccato!” - “Sono Molly, piacere. Beh ti mostro la tua classe se ti va, mancano 10 minuti all'inizio delle lezioni. Non preoccuparti se vedi così tanti ragazzi, loro sono separati da noi” non so perché mi specificò il fatto dei ragazzi, ma dopo avermelo detto non capivo il perché di questo metodo nel 2013, così incuriosita chiesi “ah si? Come mai?” lei rise e mi disse “sai.. questa scuola è molto vecchia quindi i direttori hanno deciso di lasciare il metodo anni 50/60” sorrisi e mi ricordai dei tempi in cui John Lennon frequentava il college, quando sgattaiolava fuori dall'istituto per andare al college femminile.

 

Dopo la mia visione di poter mai incontrare il mio John Lennon, la ragazza mi portò in classe, era una classe piccola, ci stavano si e no 10 o 12 studenti. Una di quelle classi che piace a me, non troppo affollate. Avrei seguito le lezioni tranquillamente e avrei potuto apprendere in modo corretto.

 

 

Sally

 

Quel ragazzo ha un non so che di affascinante. E quelle sopracciglia gli donano, non mi sarei mai immaginata di pensare una cosa del genere su delle sopracciglia folte. Ma a lui donavano. Va be, basta pensare al sopracciglione... devo prepararmi o tutto lo sforzo di Lizzy per cercarmi un lavoro sarà stato invano. Dopo la doccia guardai l'armadio e mi porsi la solita domanda “Che cosa mi metto?” senza nemmeno pensare ad una possibile risposta o ad un possibile abbinamento presi i miei jeans neri, la mia maglia di Abbey Road e le mie converse e mi misi in cammino per il Linda's Pub... già avrei iniziato a lavorare in un Pub vicino a Baker Street.

 

Ringraziando la regina avevo la fermata della metro vicina, o mi sarei persa. Tra un cocktail e birre varie uno strano tizio mi urlò “Hey Tu! Dammi del Gin and Tonic! NOW!” nessuno si era mai rivolto a me in quel modo, nemmeno in Italia, non sono mica una schiava! Così mi girai e feci per rispondergli a modo, quando realizzai che chi si rivolse a me fu proprio il ragazzetto basso dalle sopracciglia folte. Che faccio? da vicino è ancora più bello...così con un finto tono autoritario risposi “Subito signore!” . Dopo avergli consegnato il suo gin and tonic continuai a fare il mio lavoro sbirciando lui con la coda dell'occhio... presi fiato e mi rivolsi a lui dicendogli “tu sei quello che fa casino ogni giorno all'ostello vero?” Lui mi guardò, e per un attimo mi persi nei suoi occhi chiari, erano piccoli ma così profondi.

 

Poi mi rispose e tornai nel mondo reale “ahahahah dovevo immaginare che tu fossi la nuova arrivata. Mi pareva di averti già vista! Sì, sono io, qualche problema?” - “beh non vorrei arrivare a lavoro con le occhiaie per colpa del mio vicino di stanza che non mi fa dormire!” lui mi sorrise e... santo cielo! Mi tolse il fiato. “In ogni caso, piacere io sono Sally” - “Piacere Noel” feci una faccia strana “Noel? Proprio come Natale in francese ahah” - “già ma con diversi accenti” rispose con tono freddo. Gli diedi il conto e dopo avermi pagato uscì dalla porta di vetro insieme ai suoi amici e urlò “ci si vede Sally!”. Non sapevo che cosa dire, ne che cosa fare. Era perfetto... ma non volevo innamorarmi, almeno non a Londra, non di lui! E poi...cosa avrebbe pensato Lizzy?

 

 

Spero vi piaccia il secondo capitolo :) ho fatto del mio meglio essendo la mia prima storia. Cheers ;)

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Capitolo 3
*** Let There Be Love ***


Passarono due settimane ormai e tutto procedeva alla grande, la scuola andava bene, Sally andava a lavoro e non faceva caso ai soliti ubriaconi che la trattavano in modo non appropriato. Una cosa continuava ad essere la stessa, i vicini di stanza. Avendo un giorno libero dalla scuola decisi di andare a fare una passeggiata li vicino, non avevo voglia di stare in “casa” a guardarmi la tv o di stare al pc. E di certo non avevo voglia di stare a sentire quel casino. Così presi la mia macchina fotografica e uscii di casa.


 

 

Londra è bellissima, io e Sally in queste due settimane abbiamo girato un po' e ci siamo , come dire, ambientate abbastanza bene. Ma oggi , essendo sola, avevo bisogno di passeggiare e scattare qualche foto. Tra uno scatto e l'altro, notai di aver immortalato dei ragazzi, più o meno della mia età, seduti su una panchina, così andai a presentarmi e a chiedere se volessero essere i soggetti dei miei scatti insieme al panorama londinese.

 

Ciao, ehm... piacere Lizzy... mi chiedevo se...” non feci in tempo a finire la frase che il mio sguardo si posò sul ragazzo che alloggiava affianco a noi,era diretto da questa parte. Quelli dovevano essere sicuramente amici suoi, pensai logicamente. In quel momento me ne sarei voluta andare ma non so cosa mi trattenne. “Se..?” disse uno dei ragazzi seduti “se vi andava di farvi fotografare da me per un book fotografico personale” risposi io schiarendomi leggermente la voce. I ragazzi mi guardarono storto prima di rispondermi, e mentre loro guardavano me io guardavo il ragazzetto dell'ostello, fino a quando lui si girò dalla mia parte e io feci finta di nulla. I ragazzi accettarono la mia proposta e dopo un bel po' di scatti , proprio lui urlò “Ragazzi facciamo una pausa” , sapevo che stessi annoiando così andai da loro decisa a mettere fine agli scatti. “Ragazzi grazie della disponibilità, siete stati davvero gentili. Ora devo andare” - “Ciao ehm... il tuo nome?” chi poteva essere se non lui a chiedermelo in quel tono da menefreghista?! “Lizzy, Lizzy Hudson” risposi fredda. “Bene, ciao Lizzy Hudson” voltandomi riuscivo a sentire le risatine... Non so perché mi facesse male tutto questo, forse perché non speravo in una socializzazione così orrenda.

 

Ma la vita, ovviamente, non poteva cambiare per me, ero destinata ad avere solo Sally come amica (non che questo mi dispiacesse), tutti gli altri non si interessavano a me, come in Italia, anche qui. Forse mi sono troppo illusa che qualcosa qui sarebbe cambiato. E proprio quando mi stavo per lasciar andare alle lacrime mi sentii una mano afferrarmi la spalla, mi girai di scatto e mi trovai uno dei ragazzi, che per qualche strano motivo mi venne in contro. “Scusalo.” mi disse dispiaciuto “Scusare chi?” risposi io “Noel” - “E chi sarebbe questo Noel?” scoppiai in una risatina buffa, non riuscivo davvero a capire; “Mio fratello, quello che ti ha rovinato la fine degli scatti” . Benissimo, mi trovavo di fronte al fratello di quello che io chiamavo, casinista! “Oh beh.. stai tranquillo, non mi sono offesa. Iniziavo ad essere noiosa, lo capisco” eccomi li, gli occhi iniziavano a gocciolare di fronte ad un perfetto sconosciuto. “Che coglione che sono, non mi sono nemmeno presentato... piacere Liam Gallagher” mi disse imbarazzato. “Piacere di conoscerti Liam! Scusami io non...” non mi fece finire di parlare e mi disse “Tranquilla, sono solo lacrime” … certo, solo lacrime, tanto la figura della stupida la stavo facendo io! Liam mi prese la mano e mi disse “vieni, ora ti presento al gruppo di amici!” lo fermai e gli dissi “No... Liam, non voglio” ma lui continuò a stringermi la mano e a trascinarmi verso il gruppo.

 

Eccoci qui! Andy lei è Lizzy, Lizzy lui è Andy” - “Piacere And....” la sua presentazione venne bruscamente interrotta da un “Di nuovo?” di Noel. “Noel smettila! Devi scusarlo, piacere io sono Gem” - “Piacere mio Gem e Andy! E... piacere anche a te Noel!” cercai di mantenere la calma e per non piangere mi girai da Liam, che ancora mi teneva la mano. Guardandolo notai il suo taglio di capelli, ma sopratutto il brillare dei suoi occhi, leggermente strabici, al sole che piano piano calava giù. Rimasi li, impalata a guardarlo e....

 

DRRIIIIIINNNNN

 

il mio cellulare che squillava, era Sally. “Ciao Sally!! Tesoro scusami, ora passo a prenderti!” - “Ciao tesoro! Tranquilla sono già a casa, ti aspetto qui.. un bacio!” . Noel si girò verso di me e mi chiese “Sally? Quella del pub? La conosci” …. oh oh, qualcuno si era preso una cotta! Glielo leggevo negli occhi l'interesse per lei. Però, per quale motivo Sally non mi ha mai parlato di lui?!.. timidissima risposi “sì è la mia migliore amica, stiamo insieme all'ostello...” con la birra in mano si avvicinò a me e mi sussurrò “dille che passerò presto al pub” - “va bene” risposi io.

 

 

Il sole calava, si faceva tardi e non conoscendo Londra quanto loro iniziavo a preoccuparmi. “Beh ragazzi! Io accompagno Lizzie all'ostello, ci si becca eh” disse Liam posandomi un braccio sulle spalle... quello che potevo sentire dentro di me era una sorta di fiducia nei confronti di Liam, non volevo illudermi, forse per lui sono solo una persona così... ma su di lui sentivo che potevo contare, lo sentivo vicino. Cosa mi stava prendendo? Quei Gallagher iniziavano a scombussolarmi la vita...



 

Ammetto di essere tutt'altro che brava. Spero comunque che la storia vi piaccia e che i capitoli siano ben scritti (cosa di cui dubito ahah) per il resto ho voluto inserire anche Liam e dargli un ruolo nella storia. La protagonista inizia a socializzare con Noel e inizia, in qualche modo, a cambiare idea su di lui. Cosa succederà poi? Cheers ;)

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Capitolo 4
*** He's not anyone ***


Noel


 

Non so cosa mi sia successo, non riesco a decifrarlo. So solo che da quel momento sono sempre tornato al Linda's Pub ogni giorno, a volte anche da solo. Non so se fosse per lei oppure per il semplice fatto che li trasmettono le partite del City.

 

 

Ultimamente torno sempre a casa ubriaco fradicio, non sono un tipo che si cura, mi vesto così, mi comporto così semplicemente perché this is fuckin' me. Mi piace divertirmi, bere, fumare e amo spassarmela. Però quel giorno decisi di mettermi in tiro per andare al Pub, anche se prima di uscire mi sono guardato allo specchio e mi sono detto “Noel, come ti sei conciato?”il bello è che mi risposi da solo bisbigliando un “non ne ho idea”, non me lo spiegavo però – per qualche strano motivo – volevo portarci anche mio fratello.

 

 

Entriamo al pub, ordiniamo delle birre, e come al solito Liam adocchiava tutte le belle ragazze, compresa Sally. Così mi alzai dal tavolo e pur non avendo ancora finito la mia birra, mi avvicinai a Sally e ne chiesi un'altra.

 

 

Hey Noel! Di nuovo qui” esclamò Sally. Mi limitai a dirle “Eilà Sally” e poi continuai “già, ormai io vivo qui. Potresti darmi una birra?” pessimo approccio ma sono fatto così “Senti per caso ti piacciono i Beatles?” azzardai una domanda, lessi da qualche parte che quel fine settimana ci sarebbe stato un concertino di una tribute band li vicino, magari potevo portarcela. “I Beatles? Li adoro! Io e la mia migliore amica ne andiamo pazze.” - “Benissimo” risposi “ho sentito che questo fine settimana una loro trobute band suonerà qui vicino” lei mi guardò felicissima e mi disse “Scherzi? Ne parlerò con Lizzy, dobbiamo esserci”.

 

 

Liam

 

Quel locale non mi piaceva particolarmente, lo evitavo da parecchio ormai. Ma la birra era buona, si poteva fumare senza che nessuno ti rompesse le palle e la musica... anche quella buona! E la barista non era da meno. Ad un certo punto Noel mi guardò quasi incazzato e alzandosi dal tavolo si diresse verso il bancone. Mah, non lo capirò mai quel ragazzo. Però notavo certamente che chiacchierava parecchio con quella ragazza li, io però volevo andaremene. Così urlai a Noel un semplice “Noel, me ne vado!” e uscii dalla porta.

 

Per qualche strano motivo mi tornò in mente quella ragazza e le sue foto. Essendo un tipo piuttosto diretto non esitai a chiederle il numero di telefono, così senza pensarci la chiamai: “Hey Lizzy!” dall'altra parte del telefono riuscii a sentire un timido “sì, pronto?!” allora risposi “Sono Liam, non so se ti ricordi, sono quello che..” non mi fece finire di parlare che subito disse “sì sì mi ricordo benissimo di te, sei quello che mi ha riaccompagnata a casa!” non credevo qualcuno si potesse ricordare così facilmente di me dopo un solo incontro, tutto ciò mi sorprese ma allo stesso tempo mi rese felice. Mi guardai intorno e realizzando di essere solo e praticamente diretto presso il suo ostello le dissi “benissimo, hai da fare?” - “ehm... no non dovrei, perché?” speravo in quella risposta “bene allora fra 5 minuti, fuori dal tuo ostello” riuscii a percepire un po' di imbarazzo nel suo “va bene” come risposta.

 

 

Aspettai 5 minuti in più del previsto fuori dalla porta, mi appoggiai al piccolo muretto in attesa che uscisse, nel frattempo mi accesi una sigaretta....

Finalmente, lei uscii dalla porta e pur non essendo vestita con un abito da sera o chissà cos'altro di elegante, sbarrai gli occhi... lei mi disse “Liam? È da tanto che stai qui?” in realtà ormai i 5 minuti si trasformarono in 10 ma nonostante questo mentii e risposi “no no, figurati! Sono appena arrivato!” - “meno male, ho avuto dei problemi con la macchina fotografica” - “tranquilla” le dissi poggiando la mia mano sopra la sua spalla “iniziamo a camminare”

 

 

 

Lizzy

 

Non avrei mai immaginato che un ragazzo piuttosto carino come lui potesse invitarmi ad uscire, ma lui, lo fece e ovviamente io non potei rifiutare. Lo vidi li, appoggiato su quel piccolo muretto, fumava la sua sigaretta... mi guardò è notai subito i suoi occhi, quel leggero strabismo che lo rendeva unico, riuscivo a sentire l'ansia da parte di tutti e due nell'aria... e quando poggiò la sua mano sopra la mia spalla il mio cuore per qualche motivo iniziò a battere davvero veloce e nonostante lui iniziava a piacermi, pensai che probabilmente essendo fratello di quel Noel non poteva non somigliarli, così cercai di contenermi.

 

Camminammo per un bel po', prendemmo un bus e io non potevo non scattare qualche foto. Lui addirittura mi prese la macchina fotografica e inizio a scattare foto a me, al paesaggia a lui stesso e a noi due insieme... scendemmo dal bus camminammo per un altro po' quando ad un certo punto mi mise le mani sugli occhi e mi disse “non devi guardare!” io risi e esclamai “ma Liam, potremo sembrare idioti camminando in questo modo!” - “non mi importa, voglio che sia una sorpresa”.... quando mi tolse le mani dagli occhi mi ritrovai in un enorme parco davanti ad un London Eye completamente illuminato di luci blu... guardai Liam e non sapevo cosa dire, gli occhi mi brillavano e in quel momento mi risultò spontaneo abbracciarlo. Ma si che si fotta il carattere di Noel... iniziavo a capire che Liam era diverso.

 

 

Dopo un po' arrivarono anche Noel e Sally... non mi chiesi nemmeno il perché fossero li anche loro, era tutto così perfetto che avrei pensato a tutto tranne che a pormi questo tipo di domande... Abbracciai Sally che oltre a ricambiarmi l'abbraccio mi sorrise fortemente e mi fece cenno a Noel... questo significava solo una cosa, anche lei stava succedendo la mia stessa cosa.

 

Non poteva andare meglio! Io, Liam, Noel e Sally. Dopo tutto quello stare male in Italia, finalmente, la vita iniziava a sorriderci e non avremo mai immaginato che tutto ciò potesse succedere a Londra.


 

Eccomi tornata dopo un bel po' di tempo con un nuovo capitolo. Ho cercato di far succedere tante cose tra i 4 protagonisti. spero vi piaccia :D Cheers!

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