Fiamma

di OneLifetime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Festa di capodanno ***
Capitolo 2: *** Festa di capodanno. Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Mai da sola. ***
Capitolo 4: *** Ricordi che riaffiorano. ***
Capitolo 5: *** "Era davvero lunatico quel ragazzo" ***
Capitolo 6: *** Tempo di chiarimenti. ***
Capitolo 7: *** Freddo e caldo. ***
Capitolo 8: *** Nuove speranze. ***
Capitolo 9: *** Un sabato da ricordare. ***
Capitolo 10: *** Cose non dette. ***
Capitolo 11: *** Hai ragione,sei perfetto. ***
Capitolo 12: *** ..brutte sorprese. ***



Capitolo 1
*** Festa di capodanno ***


FIAMMA
 

*Bzzzz-Bzzzz* «Cavolo di cellulare!..chi è adesso? » Presi il cellulare: -Fiammy a che ora passi?-. Ah era solo Luca,mio cugino. Ultimamente ci eravamo molto legati,ci scrivevamo spesso ..anche perché a lui piaceva la mia migliore amica e mi aveva scritto in modo che lo aiutassi,però poi avevamo iniziato a confidarci e a parlarci,ci capivamo. Per quanto avessimo passato l'infanzia insieme,eravamo sempre stati legati certo,ma mai in questo modo,ora era quasi un migliore amico.No,cioè non un vero migliore amico. Di migliori amici non ne volevo sapere,ci ero già stata troppo male.
Comunque Luca mi aveva scritto perché quella sera era il 31 dicembre, ed eravamo stati entrambi invitati alla stessa festa. E per giunta era il mio ex che ci aveva invitato..Ma tralasciando questo diciamo che riponevo molte speranze in quella serata. Quest'anno con il mio solito gruppetto di amiche avevamo deciso di passare il capodanno ognuno per conto suo,dato che l'anno scorso l'avevamo trascorso tutte insieme. Risposi a Luca:  -passiamo verso le 8:30 :) -.

Ma dove cavolo l'ho messa la matita? Oh eccola. Si be non è che fossi così brava con i trucchi..non mi truccavo praticamente mai,a scuola arrivavo massimo a mettere un po' di fondotinta per non sembrare cadaverica. Così misi la matita nera e provai a mettere un po' di eyeliner. Oh,perfetto,un panda.
Intanto passò mia madre: «Mettiti l'ombretto oro con i brillantini,ti fa risaltare gli occhi verdi». Quello che poteva sapere mia madre era comunque più di quello che sapevo io,quindi l'ascoltai e mi misi giusto un filo di ombretto.
Be dai forse non sembravo proprio un panda..più un orsetto lavatore.
Corsi in camera..e iniziai a saltellare cercando di farmi entrare i jeans. Ero certa che tutte le ragazze avrebbero indossato il vestito ma io non mi sentivo a mio agio. Avevo semplicemente un paio di jeans neri aderenti e una maglia a maniche corte piena di paillettes argentate e un paio di tacchi,neri semplici..neanche poi così scomodi.
Arrivò mia madre:«Sa..andiamo?» «Sono pronta».
«Luca scendii!» e così arrivò anche Luca e andammo alla festa.

Una volta arrivati mia madre ci fece scendere dall'auto: «Dovrebbe essere qui...fate attenzione eh! Ah ..Luca passano poi i tuoi a prendervi no?» «Si si,gli mando poi un messaggio quando devono venire.» Rispose lui tranquillo;salutammo e ci avviammo verso il posto dove si sarebbe tenuta la festa..un enorme salone nel seminterrato di una casa.
Entrammo. «Quanta gente..» «Hai proprio ragione..cavolo non pensavo fosse una cosa così grande»
Ed ecco che arrivò Daniele,meglio conosciuto come Dani, il mio ex:«Hei,siete arrivati ora?? Visto quanta gente?? Dai che sta sera ci divertiamo!» «Immagino..» Risposi io in modo sarcastico.
La seratà andò avanti e infondo non era così male; io e Luca stavamo con Dani e un gruppetto di suoi amici. Ad un certo punto si avvicinò uno di loro,un ragazzo in jeans e maglietta bianca: «Hei..quindi tu sei Fiammetta?» «Si si..tu invece sei..?» «Diego. Bella festa eh..» «Si dai mi sto divertendo» Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante,lui fece un sorrisetto e si sedette non tanto distante. Cavolo solo adesso mi ero accorta di quanto fosse bello quel ragazzo! Capelli scuri,un po' mossi e due occhi che non si poteva non notare: blu,ma non il solito blu;erano pieni di sfumature da poterci trovare tutti i colori dell'oceano. Ma avevano qualche sfumatura gialla intorno alla pupilla. Cavolo che meraviglia.
Proprio quando mi passò un ragazzo praticamente ubriaco davanti mi accorsi che io non avevo ancora preso niente: «Luca mi vai a prendere da bere?» «Non ho voglia,vacci tu!» Stavo per rispondergli ma non feci tempo che Diego mi prese la mano e mi trascino via dicendo: « Dai vieni che ti offro io da bere!» «em..eh..» Fiammetta non lo guardare,non ti incantare,fai delle frasi di senso compiuto forza: «Oh si,grazie» e gli sorrisi. Ci sedemmo un attimo vicino al bar,tranquilli e iniziammo a chiacchierare,sempre con qualche attimo di imbarazzo.

Eccomi qui,questo è il primo capitolo della mia prima storia!
Non è un granchè, ma sarei molto felice se  recensiste,
anche le critiche,di certo mi faranno bene! :) 
-maDream-

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Capitolo 2
*** Festa di capodanno. Parte 2 ***


Ad un certo punto si girò e: «em..ci facciamo?» io lo guardai stupita e gli risposi ridendo: « Ma anche no! AHAHAHAH» e lui: «Ma perché no?» «Perché non sono una che si fa con primo che capita!» Lui rimase un attimo spiazzato,a quanto pare fino a quel momento nessuna si era mai rifiutata,insomma quel ragazzo era davvero bello, mi ci è voluto un po' addirittura per convincere me stessa a dirgli di no!Ma era il classico stronzo,meglio lasciarlo stare. « Be mi dispiace,sta volta ti è andata male!» E gli feci un sorrisetto irritante; poi per sbaglio lo guardai negli occhi. No, non potevo lasciarlo così. E mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia,che poi sulla fine per lui sarebbe stato più fastidioso che altro,dato che non aveva ottenuto ciò che voleva. Ma cosa mi è saltato in mente? Appena mi avvicinai lui si girò e le nostre labbra si sfiorarono. «Ti ho fregato!» Mi rinfacciò con un sorrisetto compiaciuto e,se possibile,più irritante del mio.
«Sentiti realizzato allora.» Lui sorrise e per un momento venne da sorridere anche a me,ma decisi di lasciarlo li e tornare dagli altri.

«Hei che ne hai fatto di Diego?» Mi urlarono scherzando gli altri. « Oh l'ho ucciso,fatto a pezzettini e poi buttato nel fiume qui vicino,nessuno troverà mai il suo corpo» «Oh bene era ora,ci ruba sembre tutte le ragazze sto stronzo!AHAHAHAHAH » e iniziammo tutti a ridere,fino a che arrivo Diego facendo finta di niente, continuando a scherzare e bere come se non fosse accaduto niente,senza rancore insomma. Be dai mi era andata bene!
Aspettammo la mezzanotte ridendo e scherzando,poi ci fu il conto alla rovescia e allo scoccare dell'orologio tutti si misero ad abbracciarsi e baciarsi,e finii con abbracciare gente che mai avevo visto prima.Ma erano tutti così felici (e forse anche un po' ubriachi) che non me ne importò.
Mi stavo davvero divertendo,il tempo passò e in un attimo si erano fatte già le 3:30, ora di andare a casa. Molti si fermavano a dormire li,ma io ovviamente non potevo.

Così io e Luca ci incamminiamo verso la piazza del paese dove sua madre sarebbe venuta a prenderci. Sentii qualcuno che mi chiamava e vidi Diego corrermi in contro, faceva davvero freddo e lui era uscito così com'era jeans,quella cavolo di maglietta bianca a V e una felpa che stava tentanto di mettersi mentre correva.
«Ma sei pazzo? Fa freddissimo qui» «Si sai me ne sono accorto!..comunque aspetta non mi hai dato il tuo numero» e prese il cellulare. Allora gli dettai il mio numero,lui mi diede un bacio sulla guancia e corse dentro.
Mi girai verso Luca che iniziò subito a prendermi in giro: «Guarda come sei rossa!Ehhhh ora non hai più tutto sto freddo vero? Eheh hai fatto colpo!» « Ma smettila va!» e gli diedi uno spintone. «Ma e...tu lo conosci Diego..?» «Sisi..mm aspetta..perché?» «Ma no solo così giusto per...» «Comunque si,ed è uno stronzo,anzi strano che non ti abbia chiesto di farvi o robe simili sai..è quel tipo di ragazzo» « Be a dire il vero si..» ammisi. Luca sgranò gli occhi «No no ma tranquillo gli ho detto di no!» «E lui ti ha chiesto comunque il numero?Allora è amore AAHAHAH» « Ti fai furbo??AHHAHA» E intanto arrivò la madre di Luca che ci portò a casa.


 

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Capitolo 3
*** Mai da sola. ***


Arrivai a casa,tempo di mettermi in pigiama e mi buttai sotto le coperte.
Mi svegliai il mattino dopo alle 8:30,ma perché così presto? Probabilmente la sera prima mi ero addormentata solo perché mi sarei accasciata al suolo se fossi stata sveglia ancora un po', ma se non fosse stato per quello non avrei dormito niente; infatti iniziai subito a tormentarmi la testa su cosa fosse accaduto ieri sera,a dire il vero qualcosa mi ero dimenticata per i troppi drink,ma di certo non mi ero scordata Diego,cavolo era qualcosa di stupendo quel ragazzo. No,aspetta. Continuavo a dire a me stessa di non farmi strane idee. Era il classico ragazzo figo e stronzo e probabilmente anche ubriaco,tutto li. Non era e non sarebbe stato mai minimamente interessato a me.
Mi buttai nella vasca da bagno,acqua tiepida e silenzio totale,tutti stavano ancora dormendo.
Rimasi li,a lavarmi via ciò che rimaneva del trucco,e a rilassarmi un po'.
Poi uscii,un po' di schiuma per capelli e iniziai a asciugarmeli,fino a che vinta dal sonno lasciai perdere e scesi in cucina: un bicchiere di latte e caffè e poi subito sul divano con la tele accesa,anche se più che io a guardare la tele era la tele che guardava me.
E così mi riaddormentai,con la testa piena di immagini della sera prima e di quel ragazzo.

Mi svegliai di colpo,per uno strano rumore. Oh,era il cellulare,mi ero praticamente dimenticata di averlo. 3 messaggi. Giulia: -Ehi! Ancora a dormire? Oggi dobbiamo uscire assolutamente che dovete raccontarmi com'è andato capodanno!-. Era così per ogni cosa,uscivamo tutte: Lara, Enrica, Giulia, Alessandra, Erica, Sara, Chiara e Federica; ci raccontavamo tutto e passavamo le giornate,non so come avrei fatto senza di loro.
Gli risposi: -certo che hai un tempismo perfetto eh! Appena mi addormento mi svegli! AHAHAH comunque usciamo,usciamo tranquilla :) 2:30 in piazza? -.
Poi iniziai a scorrere per leggere gli altri due messaggi,entrami da uno stesso numero sconosciuto.
-Hei ciao,sono Diego..questo è il mio numero :) volevo solo dirti che mi sono divertito sta sera e sono felice di averti conosciuto..-
-Oh già ora starai di sicuro dormendo scusa..quindi buonanotte Fiammetta :) -
Spalancai gli occhi. Non ci credo,mi aveva anche dato la buonanotte! Ok, non era niente ma mi esaltavo per poco..

Non vedevo l'ora di uscire e raccontarlo alle altre!

Infatti al pomeriggio appena le vidi le abbracciai e iniziai a raccontargli per filo e per segno la mia serata e alla fine Enrica chiese: «Wow! Ma com'era lui? Carino no? Dai muoviti che non sto più nella pelle!» «Beh allora,moro e con i capelli leggermente mossi,con due occhi davvero fantastici,blu ,pieni di sfumature quasi gialli intorno alla pupilla! E poi aveva la carnagione olivastra,abbastanza scura,che faceva contrasto con la maglia che aveva,gli stava davvero bene..era bianca con lo scollo a V..vi giuro uno spettacolo! E guardate...mi ha scritto ieri notte! » Al momento sembravamo una mandria di non so cosa urlanti (?) tanto che una vecchia signora che abitava li vicino si affacciò alla finestra.
Poi iniziarono a raccontare anche le altre, a quanto pare era andata molto bene a tutte.
E così presi il cellulare e decisi di rispondergli: -Hei Diego! Ho salvato il tuo numero :) anche io sono felice di averti conosciuto..ci sentiamo! Ciao :) -.

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Capitolo 4
*** Ricordi che riaffiorano. ***


Era passato qualche giorno dalla festa quando Luca mi mandò un messaggio: -Hei ho sentito Daniele,ti va se usciamo con lui e dei suoi amici? Ci sono anche quelli che c'erano alla festa! Dai ti prego non mi va di andarci da solo!- L'idea non era il massimo,insomma cavolo lui era pur sempre il mio ex! Era anche vero che avevamo riniziato a parlarci,normalmente,da amici e non ci evitavamo,ma passare tutto sto tempo insieme non era l'ideale,almeno per me.
Infatti quella stessa sera mi ero connessa e Daniele mi scrisse su facebook...iniziammo a parlare e alla fine mi disse che il vero motivo per cui mi aveva invitato alla festa di Capodanno era perché voleva starmi di nuovo vicino,non mi aveva dimenticata. E in più io avevo passato la serata a scherzare con i suoi amici, Diego in particolare. Mi sentii subito un po' in colpa,ma che potevo fare? Le ragazze la non erano molte e sinceramente non mi sembravano poi tutta sta simpatia,io avevo le mie di amiche e non sopportavo tutte quelle oche che non sapevano far altro che farsi vedere e mettersi in mostra per poi fare le finte modeste,facevano le ingenue ma non lo erano per niente! Preferivo i ragazzi, erano più sinceri e spontanei, perlomeno quando non ci provavano. Quindi quella sera avevo passato il tempo con quel gruppetto in cui c'erano solo due ragazze,irrimediabilmente avvinghiate a due tipi,mi mettevano un po' a disagio ma almeno non ero l'unica ragazza!
Comunque non avevo intenzione di tornare con Daniele, era finita,storia chiusa. E poi non aveva senso rimettermi con lui, perché non mi piaceva,non mi sarei ri-innamorata di lui,mi sarei semplicemente legata al ricordo che avevo di noi due felici. Ma ne ero sicura? Si, certo che lo ero,non provavo più nulla per lui. O almeno credo....
Decisi quindi di uscire comunque con Luca,Daniele e gli altri,magari mi sarei chiarita un po' le idee vedendolo.

Guardai l'ora. Erano le 14:45. Passai a chiamare Luca e insieme prendemmo l'autobus. Mentre parlavamo del più e del meno lui sbottò: «Hei ma lo sai che ci sarà anche Diego? » «Coooooooooosa?!??! »  Urlai talmente forte che anche l'autista si girò. Cavolo no. Mi stava comparendo un sorriso stampato in faccia,no ma che stavo pensando! Avrei dovuto concentrarmi su Dani ma come facevo se c'era Diego a distrarmi? Mi sarei nuovamente incantata in quegli occhi blu. Cavolo, non ci voleva.

Arrivammo e scendemmo dal pullman,erano tutti li ad aspettarci alla fermata,parlavano,ridevano,qualcuno fumava una sigaretta. Hei ma aspetta,dov'erano le ragazze? Non ce n'era neanche una. Perfetto ora mi avrebbero scambiato tutti per una puttana! Afferrai il braccio di Luca praticamente piantandogli le unghie nella carne,perchè cavolo mi aveva detto di venire? Lui probabilmente capì,infatti fortunatamente non mi abbandonò e rimase li con me.
Stavamo passeggiando e c'erano Dani, Luca, io e poi Diego,vicino a me. Luca tentò di portare via Dani facendo finta di niente,voleva lasciarci soli,doveva aver capito che un minimo mi interessava. Oddio ma era così evidente? No,non poteva esserlo, dato che non mi interessava,era solo pura attrazione fisica..o forse erano quei suoi occhi...quei suoi stupendi e magnetici occhi
blu. No Fiammetta datti una calmata! Dovevo continuare a ripeterlo a me stessa,prima o poi mi sarei convinta.

In ogni caso non saremmo rimasti soli perché Dani alla minima occasione si avvicinava.Eravamo al fondo del gruppetto e non so come in un attimo ci ritrovammo da soli,gli altri erano molti passi più avanti di noi,compreso Diego,che si voltò solo un attimo per poi tornare a parlare di chissà che cosa. Se gli fossi interessata sarebbe tornato da me no? Non mi avrebbe lasciata sola con Dani. Eppure era così,non gli interessavo minimamente. Certo come potevo,lui era figo,io no. Certo che anche Dani non era messo male: biondo,gli occhi verdi e degli addominali da far invidia a qualunque ragazzo della nostra età, ma Diego aveva quel qualcosa in più. Forse era solo stronzaggine,quindi meglio evitarlo.
Ad un certo punto vidi un cane alla mia sinistra, piuttosto grande che iniziò ad abbaiare, probabilmente era randagio e di certo non era in attesa di carezze. Istintivamente accellerai il passo e mi misi dietro Dani che era alla mia destra,gli presi la mano per farlo muovere e lo trascinai via da li. In ogni caso on raggiungemmo gli altri che erano parecchio più avanti di noi. «Hei stai tranquilla,non ti fa niente..e poi ci sono io» Mi disse sorridendo e mi abbracciò. «No... ma era solo perché..boh non lo so mi metteva paura...» e mi sciolsi dall'abbraccio,imbarazzata.«Che ne dici se raggiungiamo gli altri?» Aggiunsi. «Ah..ok..come vuoi» rispose e abbassò lo sguardo.
Quando finalmente raggiungemmo gli altri Diego iniziò a prendermi in giro,scherzano.
Da un lato la cosa era davvero irritante,ma dall'altro era “qwurhqie4wyfjhto” insomma mi stava pur sempre considerando! Mi svegliai da tutti i miei pensieri contorti quando sempre per scherzare Diego mi tiro un piccolo schiaffo ed io lo guardai infuriata,così lui per rimediare mi abbracciò ed io avvampai. Nascosi il viso nella sciarpa per nascondere il mio evidente rossore sulla faccia. Appena fui sicura di essere tornata al mio colorito naturale gli sorrisi e lui sottovoce: «Certo che certe ragazze sono proprio delle rompipalle eh..»Non potevo crederci. E sta volta lo schiaffo arrivò da parte mia,certo era sempre per scherzare ma mi dovevo vendicare. Il mio gesto suscitò risate fra tutti,tranne Diego che mi guardò storto e smise di scherzare come prima. Poi ci riaccompagnarono alla fermata e tornammo a casa.

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Capitolo 5
*** "Era davvero lunatico quel ragazzo" ***


Nei giorni a seguire continuammo a uscire con quel gruppetto,ormai la scuola era iniziata e quindi più che altro uscivamo il sabato sera; ci fermavamo in un bar e passavamo così le serate. Ah,io e Diego ogni tanto ci scrivevamo sul cellulare,ma era davvero lunatico quel ragazzo. Non so se lo facesse apposta,ma c'erano dei giorni in cui il suo cervellino non era in grado di formulare una frase composta da più di due monosillabi; altre volte invece mi scriveva messaggi come: -buonanotte tesoro :) un bacio- ed io mi scioglievo.

Un giorno mentre eravamo un poco lontani dagli altri,sempre scherzando, ci avvicinammo l'uno all'altra,forse un po' troppo:ci stavamo quasi per baciare! Ma poi con un “Hei muovetevi voi due” da parte di Dani eravamo tornati alla realtà.
Tutte le volte scherzavamo,mi prendeva in giro e anche se a volte lo trovavo divertente gli rispondevo sempre a tono. E andavamo avanti a prenderci in giro a vicenda, all'inizio scherzando e poi diventando seri,insomma entrambi ci rimanevamo male dopotutto. Eppure continuavamo.

Come quella sera,eravamo al bar,io avevo ordinato della vodka alla pesca,la adoravo. Certo non bevevo più di quello e non mi ero mai ubriacata da star male,ma ogni tanto un bicchiere me lo concedevo. Diego aveva iniziato a prendermi in giro per questo,poi quando per giustificarmi gli dissi che non mi ero mai presa una sbronza, si mise a dire che allora ero una sfigata,e li non ho più resistito. Non li sopporto quelli che ti giudicano in base a quanto bevi. Anzi lui in quel momento era pure un po' ubriaco,diciamo che si era fatto qualche bicchierino in più di me,quindi il ridicolo era lui.E iniziammo a litigare. Tra me con il nervoso e lui ubriaco iniziammo quasi a insultarci. Ad un certo punto iniziai proprio ad escluderlo, a far finta che non esistesse,era l'unico modo per non peggiorare la situazione; ci mettevo poco ad arrabbiarmi,mi innervosivo facilmente e di certo non volevo che questo mi rovinasse la serata.All'ennesimo “sei davvero infantile,che bambina” chiamai a raccolta tutta la mia forza di volontà per non saltargli addosso e, per ripicca andai da Dani. Okkei,forse questo era infantile. Ma era una piccola vendetta personale..anche se non so poi a quanto sarebbe servito dato che probabilmente a Diego neanche interessavo.
Dani mi mise un braccio intorno alle spalle. Era piacevole,specialmente con il freddo che c'era quella sera. E poi era molto più alto di me,mi faceva sentire protetta..specialmente da tutti quei ragazzi che non sapevano fare altro che ubriacarsi il sabato sera, Diego compreso. Mentre stavamo parlando Dani si avvicinò,ma io mi voltai e ciò che ne risultò fu un banale bacio sulla guancia. Ma non potevo fare altro,lo vedevo solo come amico,con quel bacio l'avrei semplicemente illuso. Forse anche adesso lo stavo illudendo,stando così vicina a lui.
Ma intanto quel bacio mancato mi fece ricordare quanto invece volessi un bacio di Diego,mi accorsi che da quella volta che eravamo usciti non desideravo altro che quello,eravamo stati troppo vicini per far finta di niente e non era solo una coincidenza,non era stato uno sbaglio.
Poi la rabbia verso quel ragazzo dagli occhi blu tornò a prendere il sopravvento su di me e così tornai ad abbracciare Dani,forse illudendolo,ma in quel momento pensare a me stessa era l'unica cosa che riuscivo a fare.

 

Okkei allora,questo è ormai il quinto capitolo ! Spero che la storia vi piaccia
e vi chiedo scusa per la punteggiatura messa malissimo e i continui errori.
Solo che non sempre riesco a rileggerlo e quasi sempre mi sfugge qualcosa.. 
  Spero in qualche recensione...ciaoo :)
-
maDream

 

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Capitolo 6
*** Tempo di chiarimenti. ***


Era passata una settimana,poi due e nessun segno di Diego. Lui non mi aveva scritto e io di certo non avevo intenzione di farlo. Forse eravamo solo troppo orgogliosi per farlo. Forse solo io ero troppo orgogliosa e a lui semplicemente non importava. Forse avrei dovuto comunque scrivergli io. Oh forse no,se voleva doveva cercarmi lui.
 Basta,c'erano troppi “forse” e l'unica cosa che volevo era invece una certezza. La certezza che lui teneva a me e che dovevamo risolvere la cosa oppure la certezza che non c'era e ne ci sarebbe mai stato niente e che dovevo farmene una ragione.
Ma io non volevo farmene una ragione; perché FORSE a me lui piaceva e per un po' ho avuto l'impressione che FORSE sarei potuta piacere anche a lui.
 
A peggiorare il tutto c'era il fatto che era quasi la fine del quadrimestre e avevo tantissimo da studiare,poi mia madre si era lamentata del fatto che uscissi troppo anche la sera e così mi aveva confinata in casa. In più l'allenatrice ci aveva aggiunto un terzo allenamento di pallavolo a settimana. Quindi non ero più uscita con Dani,Diego e gli altri, solo un po' con le mie amiche,quando mi andava bene. Se fossi uscita magari vedendoci avremmo risolto. E invece niente,solo silenzio. 
In compenso Dani continuava a scrivermi,se uscivamo,se ci facevamo un giro anche solo noi due da soli. Ma io volevo Diego,non Daniele. Anche se da un lato l'idea mi piaceva,infondo quando stavamo insieme eravamo felici, eravamo una bella coppia e tutte le mie amiche continuavano a ripetere che ero stata fortunata,tra tutte ero quella che aveva avuto la storia più bella.
Ma io ero stanca,volevo avere una certezza, forse con la certezza che continuare a rincorrere Diego era inutile avrei potuto concentrarmi su Daniele. Dovevo scrivergli,non mi importava se avessi fatto la figura dell'idiota,della ragazze che gli sbava dietro e tutto il resto. Presi il cellulare e iniziai a scrivergli un messaggio. No ma che stavo facendo? Mi importava eccome,non volevo fare la figura della stupida. E chiusi tutto,non gli inviai quel fottuto messaggio. Ma per sbaglio parti una chiamata,stupido cellulare. Staccai appena me ne accorsi,ma forse era già partita. Cazzo. 
Passò qualche minuto e mi arrivò un messaggio: 
-Noi dobbiamo parlare,sabato puoi venire qua?- Improvvisamente un sorriso mi comparve sulle labbra e subito cercai di nasconderlo,nonostante fossi sola nella mia camera,ma probabilmente non volevo ammettere a me stessa che ne ero felice, avrei voluto essere arrabbiata con lui ma non riuscivo.
-Va bene,credo di esserci,alle 3 alla fermata..ciao.-
-Ok- E subito il mio sorriso si spense,mi aspettavo qualcosa di un po' più..non so ma non mi bastava un semplice ok; quel barlume di speranza che riponevo in quell'uscita si era spento del tutto.
Lo raccontai alle altre che subito si proposero di accompagnarmi per poi rimanere lontane o cose così. Per quanto non volessi andare da sola, anche perché ci sarebbero voluti quasi 40 minuti di pullman,spesso frequentati da gente strana e lui sarebbe anche potuto non venire e lasciarmi li come un idiota,rifiutai. Volevo andare da sola.
 
Okkei,ecco qui un nuovo capitolo,ci ho messo un po' perché ho avuto qualche 
problema con il computer .. Ma eccolo qui! E' un po' breve perchè è solo un capitolo
"di passaggio" ma il prossimo sarà sicuramente molto più lungo e (spero) vi piacerà! 
Ho già iniziato a scriverlo..comunque  grazie a chi  ha letto o  leggerà i miei capitoli,
non sono niente di che ma spero vi piacciano :) 
-maDream-

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Capitolo 7
*** Freddo e caldo. ***


Erano quasi le due e io dovevo prendere il pullman delle 14:06. Così mi preparai,misi un paio di jeans,una felpa larga che speravo mi avrebbe tenuto un po' di caldo dato le temperature polari che c'erano fuori e una sciarpa;mi infilai il giubbotto e mi incamminai verso la fermata che fortunatamente non era distante da casa mia. Faceva davvero freddo.
Aspettai un po' e il pullman continuava a non arrivare,ma non mi preoccupai, il giorno prima aveva nevicato e per quanto sulle strade si fosse posata poca neve,l'asfalto era comunque bagnato e scivoloso e i pullman procedevano a rilento. Finalmente vidi in lontananza il pullman arrivare e mi avvicinai alla strada in modo che si fermasse. Appena salii una vampata di aria calda mi avvolse facendomi bruciare le mani che fino a quel momento erano rimaste al freddo. Andai a sedermi verso il fondo del pullman e intanto osservavo il paesaggio innevato fuori dal finestrino. Il pullman era quasi vuoto ed in totale silenzio,il paesaggio all'esterno completamente bianco ed io non potevo fare a meno di pensare a cosa mi voleva dire Diego e a cosa gli avrei risposto. Così mi misi le cuffie e optai per qualche canzone con un po' più di ritmo e alzai il volume della musica in modo da coprire quello dei pensieri.

Arrivai alla stazione e scesi dal pullman,non erano ancora le tre e quindi mi sedetti su una panchina ad aspettare Diego,sempre se sarebbe venuto. Avevo freddo e il labbro mi tremava,mi succedeva sempre... appena sentivo un po' di freddo iniziavo a battere i denti e mi tremavano le labbra. Nascosi il viso nella sciarpa nella speranza di trovare un po' di calore e abbassai lo sguardo.

Ero immersa nei miei pensiri quando senti: « Hei...» Alzai subito lo sguardo,spaventata,non me lo aspettavo.
Era Diego,le guance arrossate e gli occhi leggermente lucidi per il freddo,aveva un cappello grigio e le mani nelle tasche dei jeans. Ed era incredibilmente bello.
Ci guardammo a vicenda per un secondo e poi non so perché, ma non pensai al mio orgoglio,a tutta la mia commedia da “finta arrabbiata”, al fatto che mi avesse fatto incazzare,non pensai a niente e corsi ad abbracciarlo. In un secondo sentii anche le sue braccia che mi circondavano il collo e mi stringevano forte: « Mi dispiace » sussurrò. «Anche a me».
Poi ci staccammo da quel lungo abbraccio e io provai a spiegare:
«Diego..io..non so perché ti ho abbracciato ma..cioè mi dispiace per ciò che è successo e poi..»

«Mi sei mancata» disse sorridendo lui. « E stai tranquilla,ormai è passato..è stata colpa mia, ero un po' ubriaco e..ma dai,rincominciamo tutto e vediamo di farlo bene! » Disse con uno dei suoi migliori sorrisi. Sorrisi anche io e ci incamminammo per fare un giro.

«Hei ma ti sei fatto un pircing!» Dissi indicando il suo labbro.
«Eh già,ti piace?»
«Si,è davvero bello e poi mi piace bianco..ma ha fatto male?»
«No dai neanche più di tanto»
Intanto si alzò un po' d'aria che mi fece venire un brivido.
« Certo che fa freddo eh..» Dissi stringendomi nel mio cappotto
« Si..pensa che ieri ad allenamento c'erano -6° e ci hanno fatto correre per metà allenamento e fare addominali per l'altra metà, e a parte il fatto che ora sono a pezzi mi sa che mi ha fatto venire anche un po' di febbre.»
«Ah be allora sei un duro,a correre al freddo e al gelo» dissi scherzando,lui alzò un sopracciglio.
«Be,tu di certo non ne saresti in grado!» Ribatté,in tono di sfida.
«Oh certo,io sono troppo debole,mi verrebbe la febbre e poi starei troppo male!!» Risposi per prenderlo in giro:« come te,poveretto hai la febbre eh AHAHAHAH» e intanto gli misi una mano sulla fronte.
«Hei aspetta,ma sei davvero caldo,scotti.»
« Ma va? Io te l'ho detto! E pensa che bravo sono uscito con te nonostante stia male!»
« Allora andiamo in un bar,non voglio che stai al freddo» Dissi improvvisamente seria.
«Si ma tranquilla non sto morendo» Disse lui ridendo: « Hai paura di avermi sulla coscienza eh!»
« No ma non voglio costringerti a uscire, sei tutto rosso e hai la fronte che scotta, devi avere la febbre alta..ti accompagno a casa va che è meglio!»
«Ma figurati, e poi non sei stata niente,dai facciamo un giro!» Disse.
«Hei lo faccio per il tuo bene! Pensa a tutte le tue ammiratrici,se per un giorno non andassi a scuola morirebbero,ti accompagno a casa così ti rimetti in sesto va!» Gli dissi. Lui era bello quindi probabilmente la sua intera classe era cotta di lui e non potevo non prenderlo in giro,era più forte di me.
«Eh tu sei gelosa di tutte queste ammiratrici..»
«Ma anche no!» Gli urlai.
«Oh si invece..fa una cosa accompagnami a casa allora» Disse con un sorrisetto strano.
«Cos'è questo cambio d'idea così? Che hai in mente?» Chiesi sospettosa.
«Oh no,niente..andiamo»
Mi prese sottobraccio e ci incamminammo verso casa sua.

Ogni tanto si portava le mani alle tempie e il rossore che aveva prima sulle guance stava svanendo e diventava più pallido. Era strano perché aveva la carnagione piuttosto scura e non ero abituata a vederlo così.
« Ho fatto bene a portarti a casa va,si vede che stai male»
« Sei peggio di mia madre» Disse sorridendo.
Lo guardai storto e mi girai dall'altro lato.
«Ma io voglio bene a mia mamma..» E tirò nuovamente fuori quel suo sorriso fantastico che mi fece sciogliere.
« Sei un idiota» dissi abbracciandolo.

Finalmente arrivammo davanti a casa sua.
«Beh io vado allora,ti lascio riposare tranquillo»
Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia e mi voltai per incamminarmi. Mi lui mi trattenne per un braccio:

«Aspetta! ..em..vuoi venire fino su? Tanto i miei non ci sono..e almeno non devi stare ad aspettare al freddo il prossimo pullman.»
Io rimasi spiazzata e probabilmente lui se ne accorse,perché si affrettò ad aggiungere:
« Tranquilla non ti salterò addosso alla prima occasione,almeno..non in questo stato» E scoppiò ha ridere. « No dai a parte tutto,sto scherzando,sali va»

Dopo un attimo di esitazione mi lasciai convincere:«Sappi che ti potrei denunciare eh!» Dissi ridendo. E iniziai a seguirlo per salire.

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Capitolo 8
*** Nuove speranze. ***


 

Era un palazzo piuttosto grande. Appena varcai la porta mi ritrovai in un ampio corridoio,sulla destra c'era una porta e di fronte a me una breve rampa di scale
.
« Da questa parte» e mi indicò le scale. Salimmo e lui iniziò a trafficare con le chiavi,ne aveva quattro o cinque diverse e le stava provando tutte.
« Ma che te ne fai di tutte quelle chiavi?»
« Beh sono una per il cancello,una per la porta,una per il garage,una per il seminterrato...»
« Io anche ne ho,ma non le uso mai,di solito riesco a sfruttare i miei per farmi aprire e di andare in garage ne faccio a meno!» Gli risposi ridendo.
« Si ma i miei non sono spesso a casa...» Rispose con voce piatta. Poi finalmente riuscì ad aprire la porta ed entrammo.

Mi aspettavo che facesse più caldo in quella casa,ma ci saranno stati massimo 17° o 18° ed io ero abituata ai 20°-21° che c'erano costantemente a casa mia grazie al caminetto. Amavo stare al caldo,specialmente d'inverno. Coricata sul divano a guardare un film con il camino acceso,una coperta e una cioccolata calda. Odiavo il freddo,insomma come può sopportarlo una che si chiama Fiammetta?
Ma a parte la temperatura effettiva il resto della casa era molto accogliente: le pareti erano arancioni e appena si varcava la soglia alla destra ci si trovava un divano ed un televisore e di fronte una grandissima vetrata che illuminava tutta la stanza ed una piccola cucina .
Tutto era sui toni del bianco e dell'arancio e alle pareti erano appese numerosissime fotografie della famiglia e di vari luoghi in cui probabilmente erano stati:c'era una foto in cui sciavano,una in cui Diego era sulla sua moto, una in cui avrà avuto massimo otto anni mentre si buttava dagli scogli e poi un'altra in montagna, con un caschetto ed un imbragatura appeso ad una parete di roccia...ma in tutte, ogni singola foto aveva qual fantastico sorriso che non era mai cambiato,lo contraddistingueva sin da bambino.
Diego era figlio unico,ma in alcune foto era insieme ad una babinetta bionda con i suoi stessi occhi.

« Hai una casa stupenda» dissi rivolgendomi a lui, che intanto si era sfilato le scarpe e si era seduto sul divano con la testa fra le mani.
« Grazie» Rispose alzando lo sguardo e sorridendomi. Aveva ancora gli occhi lucidi per la febbre.
« Avrai qualcosa che fa abbassare la febbre da qualche parte no? Mia madre ne ha per rifornire una farmacia!» E mi diressi verso la cucina.
« Mi pare che ci sia qualcosa in quel cassetto sopra di te» Disse venendomi in contro.
Provai ad alzarmi sulle punte,ma era inutile non riuscivo a vedere nulla; era troppo in alto e se solo avessi provato a prendere qualcosa avrei tirato giù tutto. Mi girai verso Diego ridendo,lui aveva capito e infatti mi fece spostare delicatamente e prese quello che ci serviva con facilità,sussurrando nel frattempo un “nana” che provocò un mio sguardo indignato.
Così prese un bicchiere d'acqua e ingoiò la pastiglia. Poi tornammo a sederci sul divano e lui accese la televisione.
« Chi è quella bambina bionda che c'è nelle foto insieme a te?» Chiesi guardandolo.
« Oh..lei è Emma..mia sorellastra»
« Oh,non lo sapevo..ma i tuoi sono separati?»
« Si,da tre anni o qualcosa di più mi pare...mia madre ha subito trovato un altro uomo e si è trasferita da lui,ora girano il mondo. A lei è sempre piaciuto viaggiare e quando ero piccolo portava anche me...ma poi è arrivato Andrea e ha deciso che sarebbe stato meglio se fossero andati solo loro due.»
« Oh mi dispiace» sussurrai. « E tuo padre? Se non ho capito male vivi con lui no?» Ero piuttosto imbarazzata,erano argomenti delicati.
« ...si adesso io..»
Lo interruppi:« No,aspetta non voglio che racconti se non ti va...»
« No tranquilla,non c'è problema..anzi credo che mi faccia bene parlarne con qualcuno..»
Da un lato ero preoccupata,non avrei saputo che dirgli,non ero brava con le parole. Ma ero felice,felice che volesse parlarne con qualcuno,se quel qualcuno ero io.
« Comunque si,adesso dovrei vivere con mio padre..ma anche lui,poco dopo mia madre, ha trovato una compagna..e hanno avuto una figlia,Emma. Ed ha i miei stessi occhi perché li ha presi da mio padre,come me. Solo che questa sua compagna abita lontano da qui,in una casa che era dei suoi genitori e non può e non vuole trasferirsi. Hanno provato a convincere me a trasferirmi,ma qui ho tutto:gli amici,la squadra, i compagni di scuola. Gli ho detto che sarei andato da Stefano piuttosto,il mio migliore amico; o anche ad abitare dai nonni,ma non me ne volevo andare da li. Mio padre non ha buoni rapporti con i miei nonni e non gli piace dover pesare su qualcun' altro e quindi ha preferito lasciare che rimanessi qui. Ora quindi fa avanti e indietro per andare a trovare Giada,la sua compagna e la maggior parte delle volte si ferma da lei..ed è per questo che spesso non c'è nessuno a casa mia.»
Rimasi spiazzata,non ero a conoscenza di tutto questo. Sembrava così perfetto, uno che aveva tutto: era bello,simpatico,pieno di amici e di ragazze,non pensavo mai più che avesse potuto avere dei problemi in famiglia.
« Hei, a che pensi? Non volevo annoiarti comunque, ma l'hai voluto tu!» Disse con un sorriso. Era stato serio per tutto il tempo,senza guardarmi,fissava il vuoto di fronte a se e all'ultimo aveva cambiato discorso: stava ancora parecchio male per tutto questo.
« No no tranquillo non mi hai annoiato! Comunque come va? Un po' meglio? »
« Si si,va meglio....eh guarda se non ci fossi stata tu!»
« Già come faresti senza di me?» Chiesi ridendo.
« Non lo so,davvero» Rispose. La mia era una domanda retorica,non pensavo che mi rispondesse,o almeno non così. Mi aspettavo una battutina,di quelle che riusciva sempre a dire lui al momento giusto,quelle battutine anche un po' cattive. Eppure me l'aveva detto tranquillamente,senza neanche una nota di sarcasmo nella voce. “Non lo so,davvero” me l'aveva detto serio,guardandomi fisso,senza distogliere neanche un secondo lo sguardo.
« Devo dirti una cosa» Continuò a guardarmi. I suoi occhi contro i miei.
« Dimmi» chiesi stupita,avvicinandomi.

Non so bene quanto durò quell'istante,sempre se di un instante si trattasse. Ma non disse niente ed io vidi solamente i suoi occhi avvicinarsi al rallentatore e socchiudersi, le sue labbra posarsi sulle mie delicatamente, e chiusi gli occhi anche io. Era una scena migliore di quelle dei film,in cui tutto si fermava e i protagonisti erano avvolti da un alone di meraviglia.

Poi tornai alla realtà,ma che avevo fatto? Mi staccai e mi alzai di scatto dal divano,mi voltai dall'altra,non riuscivo a guardarlo.
Invece lui continuava a tenere il suo sguardo fisso su di me.
« Aspetta,cos'ho fatto di male?»
« E me lo chiedi? So come sei,tu non sei il tipo da storie serie ed io non sarò un altra delle tue ragazze. Non mi innamorerò di te,dei tuoi occhi che sembrano così sinceri per poi scoprire che per te non c'è niente,mi è già successo e non voglio che accada di nuovo.» Presi il giubbotto e corsi di sotto,volevo uscire al più presto da li; mi affezionavo troppo facilmente alle persone e questo mi distruggeva. Scesi in strada e mi diressi alla fermata,con gli occhi lucidi. Ero un idiota. Non so quante ragazze avrebbero fatto di tutto pur di trovarsi al mio posto. Avevo appena baciato il ragazzo che mi piaceva, era stato un bacio incredibilmente dolce ed io me n'ero andata. Ma l'avevo fatto solo perché ero cosciente del fatto che mi piacesse e se fossi rimasta ne avrei avuto la prova ed io non volevo, non doveva piacermi,avrei solo sofferto. Ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi sempre di più,qualcuno stava correndo. Non mi voltai,ma ad un certo punto mi sentii afferrare per un braccio.
« Ti prego, aspetta.»

« Diego no ti prego. Non sono quel tipo di ragazza,che sta con te perché sei bello e basta. Io con un ragazzo ci sto se mi piace, e tu forse mi piaci,è questo il problema. Ma tu non sei il tipo da stare con qualcuno,non sei il tipo da “relazione seria” e non voglio farmi illusioni »
« Ma chi ti dice che io ti farò star male? Tu mi piaci,e davvero,tu sei diversa»
« Come tutte le altre ragazze a cui l'hai detto...»
« No non è vero,te lo giuro»
« Non serve a niente giurare» Dissi con gli occhi bruciavano: « Non servono a nulla le parole»
« Allora io te lo dimostrerò» Disse prendendomi per mano.

Rimasi spiazzata,ma non mi staccai da quel contatto.
In qual preciso istante cambiai idea, guardando i suoi occhi pensai che poteva essere sincero.
Con quella sua ultima frase avevo cambiato idea e sapevo che era una cosa stupida. Sarei stata male di nuovo ma infondo avrei dovuto godermi ciò che mi rendeva felice fin che potevo no? E fino a quel momento stare con lui mi rendeva felice.

Mi resi conto che non potevo rifiutarmi di vivere per paura di star male.
Infondo senza la tristezza non esisterebbe nemmeno la felicità.

Lo guardai negli occhi e sorrisi: « Non costa nulla provare»
Lui sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi,era felice,anche più di me e mi abbracciò.
 

Questo capitolo non mi convince molto,purtroppo non ho
avuto molto tempo e l'ho dovuto scrivere in fretta.
Prometto che mi farò perdonare con i prossimi (spero) :) 
-maDream-

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Capitolo 9
*** Un sabato da ricordare. ***


Era passata una settimana dall'ultima volta che lo avevo visto,ma ci eravamo sentiti tutti i giorni,eppure la cosa non mi dava per niente fastidio. Di solito odiavo i ragazzi appiccicosi o sdolcinati,non sopportavo quelli che ti riempivano 24 ore su 24 di messaggi diabetici. Ma lui riusciva a scrivermi sempre ma senza risultare appiccicoso e a riempirmi di messaggi dolcissimi ma mai sdolcinati, era perfetto cavolo!
Quel sabato sera sarei uscita con lui,ma non da soli,ci sarebbero anche state le altre,Luca e probabilmente alcuni degli amici di Diego.

Erano le 20:30 e sarei dovuta andare alla fermata da un momento all'altro,eppure ero li di fronte allo specchio nel panico perché i capelli non mi stavano,i vestiti non mi convincevano e mi sembrava di aver appena passato la notte in bianco dalle occhiaie che avevo. E poi come mi sarei comportata con Diego? Insomma c'era stato quel bacio l'ultima volta,ma poi era successo di tutto,io me n'ero andata,lui mi aveva ricorso,poi preso per mano..ma sta volta? C'erano anche i suoi amici e tutto. No,io non ce la potevo fare. Ma era tardi e avrei perso il pullman di questo passo. Così mi affrettai,non mi importava,almeno l'avrei visto. Arrivai alla fermata dove c'erano già tutte le altre;le salutai e Federica mi disse:« Cavolo stai davvero benissimo» Rimasi un attimo imbambolata,insomma non eravamo quelle ragazze tutte baci,abbracci,amore di qui, amore di la..eravamo più le tipe da passare le giornate a urlarci contro e insultarci ma nonostante questo c'eravamo sempre l'una per l'altra,insomma vere amiche. Ed in particolare proprio Federica,che avrà detto si e no due parole gentili in quindici anni di vita mi aveva appena fatto un complimento,wow! A rovinare il momento arrivò Luca:«Avrà passato l'intero pomeriggio a prepararsi,mica può fare brutta figura con Diego!» Lo guardai storto cercando di non far notare il rossore che compariva sulla mia faccia ogni volta che sentivo il suo nome. Quando finalmente arrivò il pullman andammo a sederci verso il fondo,come sempre. Scherzavamo e ridevamo ma più ci avvicinavamo più mi prendeva l'ansia,ero agitata al solo pensiero di incontrarlo,che cosa stupida.

Arrivati alla fermata scendemmo e fortunatamente vidi che non c'era ancora nessuno, avrei avuto ancora qualche attimo a disposizione per prepararmi psicologicamente. Ci dirigemmo verso il centro ma appena girato l'angolo eccoli li,erano quattro o cinque ragazzi che fortunatamente conoscevo già dalla festa di capodanno tra cui Stefano,il migliore amico di Diego. Il ragazzo si avvicinò ed io entrai nuovamente nel panico non sapendo come comportarmi. Per fortuna mi diede un semplice bacio sulla guancia e nonostante fosse quello che avevo sperato tutto il giorno ne rimasi delusa,non mi bastava. Poi aggiunse un “ciao Fiammy” sorridendo ed io fermai ad osservarlo. Era bellissimo.
«Allora andiamo in un bar? Fa freddo qui» disse Stefano.
«Si dai,sempre se ne troviamo uno che non sia pieno imballato!» Aggiunse Sara,la mia amica.

Così ci incamminammo alla ricerca di un bar,ma erano tutti pieni,così seguendo il consiglio di Stefano decidemmo di andare in un piccolo bar piuttosto nascosto e tranquillo,nella parte vecchia della città,li non ci sarebbe stata tanta gente. Però era lontano e ci sarebbe stata un po' di strada da fare. Stavo camminando alla sinistra di Diego quando lui mi mise un braccio intorno alle spalle avvicinandomi a lui,aveva un profumo buonissimo. Mi voltai verso di lui per sorridergli e notai che aveva uno zigomo leggermente gonfio.
«Che hai fatto li?»
«Oh no niente,solo una pallonata» Rispose lui sorridendo.
Continuammo a camminare e arrivammo al famoso bar. Ci sedemmo e subito arrivò una ragazza che ci chiese se volevamo qualcosa da bere,tutti ordinarono e Diego prese una birra. Stefano urlò: «Cosa?? Diego che si prende solo una birra? Fiammy devi fargli un certo effetto,di solito a quest'ora è già ubriaco!»
Io diventai di nuovo rossa,odiavo il fatto che mi succedesse sempre.
Diego sorrise e abbassò lo sguardo e notai un certo rossore anche sulle sue guance. Oh ma allora anche lui sapeva cos'era l'imbarazzo! Si mostrava sempre così sicuro di se e penso fosse la prima volta che lo vidi leggermente a disagio. Il resto della serata passò piacevolmente e rimanemmo nel bar fino verso le 23:30.
Ad un certo punto Diego si alzò: « Usciamo va,ho voglia di fare un giro» E tutti lo seguirono a ruota.

«Ma fa freddo» tentai di protestare inutilmente.
Uscimmo e lui mi prese da parte.
«Così starai più vicina a me» mi sussurrò avvicinandosi. Sorrisi, non mi dispiaceva affatto.

Andammo in un parco non distante da li,non c'era quasi nessuno. Tutti si sedettero su alcune panchine illuminate dai lampioni,ma Diego mi trascinò lontano,distante dagli altri dicendomi che doveva parlarmi.
Ci sedemmo su una panchina, sentendoci lo sguardo di tutti gli altri addosso. Per quanto fossimo distanti da loro potevano vederci abbastanza bene e la cosa mi dava fastidio,dato che tutti,nessuno escluso, guardavano verso di noi.
«Aspetta ho un idea migliore»disse improvvisamente Diego e mi prese per una mano per poi farmi salire su uno scivolo,uno di quelli che in cima avevano una “casetta”; da piccola li chiamavo così,li adoravo.
Ci sedemmo uno di fianco all'altra,faceva davvero freddo e mi strinsi a lui che mi passo un braccio intorno alle spalle e iniziò a parlare: «E' stata una bella serata,sto davvero bene con te»
«Si anche io» Gli risposi sorridendo.
«L'ultima volta che ci siamo visti è stato un po' un casino...però tu mi piaci ed è strano..insomma non sono mai stato con qualcuno che mi piacesse davvero,era più un passatempo non so come dire,sarò stato uno stronzo in passato ma a me tu piaci seriamente.» Aveva guardato sempre dritto davanti a se,ma alla fine si girò verso di me,non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Guardai in basso,verso la cerniera del giubbotto che stavo tormentando da un po'.
«Si Diego..cioè anche a me tu piaci e..
« Ti andrebbe di stare insieme?» Non so come,ma riuscii a trovare la forza di guardarlo negli occhi e con un sorriso a trentadue denti gli risposi: «certo, aspettavo solo questo» e in un attimo le sue labbra furono sulle mie. Poi presi l'iniziativa e aprii le labbra,cosa che probabilmente lui aspettava da un po',infatti fece la stessa cosa e le nostre lingue si incontrarono,dolcemente,come se avessimo tutto il tempo del mondo per stare li,insieme,sotto ad uno scivolo stretto e al freddo,eppure in quel momento non me ne importava, non riuscivo a pensare ad altro che non fosse Diego.

Dopo un po' fummo interrotti dalla vibrazione del mio cellulare, era Federica: -Cara,non voglio rovinare il momento (Enrica aveva proposto di arrivare all'improvviso e cogliervi sul fatto,l'abbiamo dovuta convincere che non gli avresti più parlato ahahah) ma mia madre passa a prenderci a mezzanotte e mancano 5 minuti,dobbiamo farci trovare all'inizio dei portici,siamo già in ritardo e mia madre non accetterà come giustificazione: stavamo aspettando Fiammy che si stava facendo Diego!-
Mi venne da ridere e Diego mi fissò con sguardo interrogativo
«Mi sa che devo andare » Gli dissi stringendomi nelle spalle. Facevo l'indifferente,ma sarei stata li tutta la notte se avessi potuto,a costo di patire il freddo;e io odiavo il freddo.
«Tanto ti accompagno, non ti libererai facilmente di me» Disse prima di prendermi il viso fra le mani e scoccarmi un altro bacio.
Scendemmo dalla giostra per tornare dai nostri amici e qualcuno che non riuscii a distinguere urlò “avvertiteci poi quando nascerà il bambino eh”. Oh ecco mi mancavano i soliti commenti sarcastici,mi davano troppo fastidio, ma dovevo aspettarmelo.
Appena li raggiungemmo tutti iniziarono a guardarci con degli strani sorrisetti, la cosa era inquietante.
«Allora,andiamo? Ho ricevuto il messaggio non siamo già in ritardo? »
« Come sei acida,aspettavamo te noi eh!» Disse Chiara fingendosi offesa.
«Se non vi decidete ad alzarvi io e lei torniamo la sopra..» Intervenne Diego facendo finta di tornare sullo scivolo.
«No,no andiamo solo o mia madre mi uccide» Disse ridendo Federica.

Così ci incamminammo e lui mi prese per mano. Una volta arrivati dove la madre di Fede ci sarebbe venuta a prendere ci fermammo e il mio ragazzo (e si,faceva strano dirlo ma era proprio così) mi abbracciò da dietro. A quanto pare la madre non era ancora arrivata e io potevo passare ancora qualche momento con Diego. Mi appoggiai ad una delle colonne dei portici ma nel lato interno,in modo che gli altri non ci vedessero e Diego mi baciò,durò un secondo che già gli altri mi chiamarono,dovevo andare a casa:
«Buonanotte Fiammy» Sussurrò lui.
«Notte Diego» gli risposi sorridendo.

Chiusi la portiera della macchina e rimasi a fissare fuori dal finestrino giusto in tempo per vedere Diego salutarmi con un cenno della mano e, illuminati dalla luce di un lampione, vidi bene i suoi occhi:non c'era niente di più bello. Poi mi girai verso le altre che mi osservavano tutte attentamente per cogliere ogni mio minimo segno le loro facce dicevano da sole “raccontaci tutto,siamo disposte a torturarti”. Le guardai per un secondo: «vi racconto tutto domani,ora non ne sono in grado» e chiusi gli occhi appoggiandomi al finestrino.
Dio se ero felice.
 

Eccomi qui con il nono capitolo,spero vi piaccia  :) 
In questo capitolo ho spesso fatto riferimento alle amiche
 di Fiammetta  (che avevo già citato nel terzo capitolo).  
Compariranno  anche nei prossimi capitoli,ma hanno solo un ruolo
di sfondo,anche se le confondete (perchè sono davvero tante)  diciamo 
che non sono fondamentali per la comprensione della storia.
Non so se mi sono spiegata ahah :)
-maDream-

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Capitolo 10
*** Cose non dette. ***


Mi svegliai,guardai l'ora erano le 8:30. Ma perché cavolo mi ero svegliata così presto? Era domenica mattina e avrei potuto dormire fino a mezzogiorno! Mi alzai dal letto con uno sbadiglio,stiracchiandomi; non credevo di aver dormito molto,la sera prima ero troppo felice e troppo eccitata per poter pensare anche solo di coricarmi,ma alla fine il sonno aveva avuto la meglio e mi ero infilata sotto le coperte. Guardai il cellulare,ecco cosa mi aveva svegliato; c'era un messaggio: -Buongiorno piccola :) -
Non avevo ancora realizzato il fatto che stessi con Diego.

-Buongiorno Diego :) che ci fai già sveglio?-
Scesi al piano di sotto per prepararmi la colazione, come al solito dormivano ancora tutti.
Vibrò il cellulare: -Niente non riuscivo più a dormire..come stai?-
Gli risposi,finii di mangiare colazione e tornai di sopra per lavarmi e vestirmi...e per tradurre quell'adorabile versione di latino.
Tradussi l'ultima parola di quella tortura mentale, maledissi il fatto di aver scelto di fare il latino e presi il cellulare,dove c'era un altro suo messaggio: -che fai oggi pomeriggio?-
-ma niente di che,credo che uscirò un po' con le altre e tu?-
-Ho la partita,mi occuperà tutto il pomeriggio :/-
-Vedi di non beccarti altre pallonate in faccia AHAHAH- Gli risposi pensando al gonfiore che aveva sullo zigomo la sera prima.
-Non sei divertente..-
Permalosetto il tipo” pensai.

Al pomeriggio andai al “tavolo”: era una piccola stanza in un vecchio edificio che praticamente cadeva a pezzi e l'unica cosa all'interno era un tavolo con qualche sedia,per questo l'avevamo chiamato così. Ci andavamo spesso al pomeriggio,noi stavamo all'interno, mentre i ragazzi giocavano quasi sempre a calcio nel praticello li difronte,portavamo un po' di cibo,mettevamo un po' di musica..non era il massimo,ma infondo non era neanche poi così male.
Al “tavolo” incontrai Luca. «Hei idiota»
«Sei sempre più simpatico,stronzo» Gli risposi fingendo un sorriso.
«Ovvio,come va con Diego?»
Ma perché doveva sempre parlare di lui? Mi metteva in imbarazzo!
«Tutto bene..cioè è permaloso come pochi,ma va bene..»
«Perché?» Mi chiese Luca,sembrava addirittura interessato.
«Ma niente, l'ho preso in giro perché mi ha detto che oggi aveva la partita e gli ho detto di fare attenzione a non prendersi altre pallonate in faccia,sai no che l'altra sera era un po' gonfio...e lui ha iniziato a rispondermi male,freddo,cioè stavo solo scherzando dai!»
«Bhe...si..»
«Dai,non puoi dare ragione a lui solo perché è un ragazzo,ho ragione io cavolo!» Dio che nervoso mi metteva quando faceva così.
«Ma Fiammy non capisci..»
«Ma cosa non capisco? E' una cosa stupida!» “Ma cos'era solidarietà maschile?”
«Fiammy, non prenderlo in giro,ha un buon motivo per arrabbiarsi.»
«E sarebbe?» Chiesi piuttosto irritata.
«Niente lascia stare,ma fidati che è così»
«Cavolo, ora me lo dici!» Avrei potuto prenderlo a pugni.
«Non posso! Dai ma..»
Avevo quasi il fumo che mi usciva dalle orecchie.
«Oh e va bene,ma vedi di stare zitta che altrimenti Diego uccide me!»
Un sorriso di soddisfazione comparve sul mio volto,almeno l'avevo convinto.

Mi portò fuori, in modo che non ci sentissero e iniziò a raccontarmi: «Questo sabato lui e Daniele si sono incontrati e hanno parlato. Dani gli ha detto di lasciarti stare,di non provarci con te e hanno iniziato a discutere e..tutto è finito con una rissa..»
«Coooosa?!??! Ma che cazz..» Tentai di dire ma Luca mi fermò:« Tranquilla,li hanno separati quasi subito,nessuno dei due si è fatto niente...»
«Si ma perché cazzo nessuno me lo ha detto? Io... Oh cazzo,ma perché?»
Non me lo sarei mai immaginato.
«Tranquilla,lo hai visto tu, sta bene. Però non dirglielo..lui non voleva che lo sapessi.»
«Ma perché non voleva?» Il mio tono era diventato improvvisamente calmo,quasi implorante.
«Non lo so Fiammetta,ma io ho parlato con Diego e mi ha chiesto se tu ci tenevi ancora a Dani,insomma ultimamente eravate tornati piuttosto amici no? E quindi non voleva che te la prendessi con lui per averlo menato,va bene che è un tuo ex ma vi siete riavvicinati molto e Diego è geloso di lui. Non ha voluto dirtelo perché non voleva che ti arrabbiassi con lui. O almeno credo sia così..»
«Okkei,grazie» Dissi tornando dentro.
«Ei non ti preoccupare ..è solo una cazzata» Disse come ultima cosa Luca,prima di tornare dai suoi amici.
Per me non è una cazzata” pensai. Ma me lo tenni per me.

Decisi di mandare un messaggio a Diego: -Hei...volevo parlarti,mandami un messaggio quando hai finito la partita,a dopo :)-
Non volevo farla sembrare una tragedia,anche se la cosa mi aveva turbato parecchio.
Dopo circa mezzora Diego mi rispose: -Hei ho finito ora :) sono negli spogliatoi,dammi il tempo di farmi una doccia e dopo ti chiamo con il cellulare di un mio amico-
Aspettai un po' e appena vidi la chiamata corsi fuori per rispondergli.

«Hei ciao»
«Fiammy,come stai? Di che volevi parlarmi?»

Tutte le mie intenzioni di parlargli svanirono in un secondo,ad un tratto mi balenò in mente che parlando di quello avremmo litigato,non volevo rovinare tutto.
«Io bene..e...come è andata la partita?»
«Bene,bene..abbiamo vinto e..ma di che volevi parlarmi? Dai su non tenermi sulle spine!»
Il suo tono era allegro,scherzoso,probabilmente si era sfogato per bene giocando e non era rimasta più nulla della freddezza con cui mi aveva risposto ai messaggi precedenti e questo era un bene,magari non essendo nervoso potevo parlargli più tranquillamente.
«Be allora..ho saputo di una cosa..che riguarda te e Dani..»
«Ah.» Fu l'unica cosa che disse,allora continuai.
«Io non so di preciso cosa ci sia dietro,quindi perché?e poi perché non me lo hai detto? Insomma avrei preferito che me lo dicessi tu,non capisco perché no..»
«Fiammetta,non te l'ho detto solo perché è una cazzata,non è successo niente»
«Ma perché? Insomma anche solo la discussione,perché? Voglio sapere che è successo»
«Ma non è niente,non capisco perché vuoi saperlo»
Dovetti insistere parecchio, ma alla fine lui cedette,anche se da un lato sarebbe stato meglio che non lo facesse,dato che mi rispose con un tono molto arrabbiato,che di certo non era quello che volevo:
«Ma non lo capisci?!? Lui è ancora interessato a te! E sta facendo di tutto per portarti via da me,ho visto come ti guarda e non dirmi che non lo hai notato! E poi è sempre li,appiccicato e tu di certo non lo mandi via,dimmelo se è lui che vuoi va bene,non sarò io a costringerti e per una volta che pensavo che potesse esserci seriamente qualcosa rischia di andare tutto a puttane,e poi quello che passa per lo stronzo,il bastardo sono sempre io.»

Rimasi in silenzio non sapendo cosa dire
«Ora devo ridare il cellulare ad Andre,ciao» E così riattaccò,senza aspettare una mia risposta.

Mi sentivo stupida,per una cazzata avevo creato un casino,potessi starmene zitta ogni tanto. Gli unici momenti in cui invece dire qualcosa diventa essenziale mi mancavano le parole. Avevo fatto un casino,dovevo rimediare.

Scusate,ci ho messo tantissimo ad aggiornare e  non è uscito niente
di buono! Nojn avevo l'ispirazione,scusate,mi farò perdonare!  AHAHAH
-maDream-

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Capitolo 11
*** Hai ragione,sei perfetto. ***


Erano passati 4 giorni dalla nostra “litigata” ,io non avevo scritto a Diego,lui a me nemmeno. In compenso avevo visto Daniele mentre andavo a scuola, strano di solito non lo vedevo mai,non so cosa ci facesse li. Da una parte ero quasi felice di vederlo,ero cosciente del fatto che gli interessassi ancora,almeno un po'; la cosa mi faceva sentire importante ed era...estremamente stupido.

Arrivai a scuola,erano i primi giorni di marzo ma faceva ancora freddo,tentai di non pensare a Daniele per il resto della mattinata,di seguire la lezioni,con scarsi risultati. Dopo cinque estenuanti ore mi ritrovai alla fermata,ad attendere il pullman che mi avrebbe riportato a casa insieme ad un altra cinquantina di studenti tra cui...no, non potevo crederci: Daniele.
Cercai di ignorarlo fino a che, mentre tentavo invano di aprirmi un varco fra l'intera massa di studenti che si riversava nel pullman per riuscire a trovare un posto in cui sedersi,ci ritrovammo l'uno di fianco all'altra.
«Ciao»
«Hei ciao»
Non so perché ma solo a guardarlo mi sembrava di sbagliare,mi tornava in mente il livido di Diego e pensai che avrei semplicemente dovuto ignorarlo,ma per qualche strano scherzo del destino non volevo e per di più..non potevo. Infatti lui salì prima di me, io quasi subito dopo: diedi uno sguardo veloce all'intero pullman,tutti i posti occupati,l'unica era raggiungere l'uscita posteriore,li c'era un po' più di spazio,sarei stata in piedi ma almeno non rischiavo di rimare schiacciata dalla marea di persone che scendeva ad ogni fermata. Cercai di mantenere l'equilibrio mentre le porte si chiudevano e l'autista partiva,raggiunsi il centro del pullman,notando che Dani aveva fatto lo stesso:era in piedi appoggiato al vetro, di fianco ad alcune persone.
Ogni tanto alzavo lo sguardo e incontravo i suoi occhi verdi,quasi come i miei. Forse ero io che osservavo lui o forse era lui che osservava me ma ad un certo punto decisi di rompere quel silenzio imbarazzante:« Ma cosa ci fai qui?» chiesi cercando di farla sembrare una semplice domanda di cortesia.
«Niente di che,oggi la nostra scuola era chiusa per una qualche assemblea,quindi sono venuto qui a farmi un giro con degli amici...»
«A capito...»
Fine del discorso,ritornò il silenzio.
Poi l'autista fece una curva un po' più brusca, mi fece perdere l'equilibrio ed io finii completamente addosso a Daniele. Mi scostai da lui: « Oddio scusa non volevo,scusa,scusa» Avevo una mano contro il vetro e l'altra appoggiata sul suo petto,una sua mano era sul mio fianco,per tenermi. «Scusa,scusa davvero» Dissi tornando al mio posto. « Ma si tranquilla, mi hai solo distrutto due costole,che sarà mai!» Disse ironico.
Io arrossii come sempre e abbassai lo sguardo, lui mi sorrise: «Hei stavo scherzando,se mi fosse caduta addosso quella la avrei avuto qualche problemino in più...» Disse indicando una ragazza non molto in linea « Ma te..non c'è problema»
«Sei uno stronzo,poveretta» Lo rimproverai dandogli un pugno sulla spalla. Sorrise.
Era come se il nostro contatto avesse sciolto quella freddezza che prima aveva nei miei confronti.

Arrivai a casa,ripensando all'accaduto. Forse Diego aveva ragione,io e Daniele ci eravamo riavvicinati molto,troppo.
Un grandissimo senso di colpa mi si insinuò nel petto,cancellai subito quel pensiero dalla testa; Diego era tutto ciò che volevo,tutto, non dovevo permettermi di lasciarlo andare.
Gli scrissi un messaggio: -Diego,domani pomeriggio usciamo un po'? Vorrei risolvere,non sopporto il fatto di non parlarci neanche-
La risposta non tardò ad arrivare: -Scusa domani non posso,facciamo un'altra volta-
-Quando allora?-
-Non lo so,ora ho allenamento,ti dico poi,ciao-
I miei occhi divennero improvvisamente lucidi,alzai lo sguardo,trattenni le lacrime. La cosa peggiore non era che avessimo litigato,era il fatto che a lui non importasse minimamente,io sarei partita di corsa a costo di vederlo e lui con una semplice scusa mi aveva lasciato li,come un idiota a trattenere le lacrime sperando che il dolore se ne andasse.
Era venerdì sera, alle 22 ero già nel letto a guardare qualche inutile programma alla televisione,mi addormentai quasi subito,sperando che mi passasse quell'orrenda sensazione che mi aveva accompagnato tutto il giorno.

Il pomeriggio seguente ricevetti un messaggio da Luca che mi diceva se andavo fino al campetto da calcio dove c'erano lui e dei suoi amici. Non avevo niente da fare e quel pomeriggio le mie amiche erano tutte via,così decisi di andare,almeno non sarei rimasta in casa a deprimermi.
Decisi di andare a piedi. Appena iniziai a vedere il campetto in lontananza tentai di capire chi c'era,la maggior parte li conoscevo,ma a quella distanza non ero in grado di distinguere bene chi fossero,c'era anche un ragazzo alto e moro che non riconobbi.
Una volta arrivata salutai tutti ma ad un certo punto mi ricordai del ragazzo che avevo visto da lontano: «Ma prima mi era sembrato di vedere un tipo,chi era? Ora non lo vedo più..»
Non mi risposero,erano troppo intenti a giocare a calcio,però continuavano a guardarmi in modo strano e ridevano. Ad un certo punto sentii “Emm emm..” Mi voltai e mi ritrovai faccia a faccia con un ragazzo,aveva una mano in tasca e con l'altra si scompigliava i capelli, ma non era un ragazzo a caso,era Diego.
Spalancai gli occhi: «Co..cosa ci fai qui?!? Non dovevi essere via?»
«Ta-dan! ...Non sono molto bravo con le sorprese eh? » Continuava a sorridere e veniva voglia di sorridere anche a me,ma prima volevo chiarire del tutto. Lui capì e mi trascinò in un vialetto li vicino e ci sedemmo l'uno di fronte all'altra.
«Allora...scusa,l'altro giorno al telefono non volevo parlarti così,ero arrabbiato ma se vuoi ancora ti spiego tutto..» Mentre parlava mi guardava,come in attesa di una conferma. Io venni scossa da un brivido per il freddo,ero uscita solo con una maglietta sulla pelle dato che c'era un bel sole primaverile,ma poi il cielo si era coperto ed io stavo congelando.
«Hai freddo vero?»
«No,solo un po',ma su dai adesso raccontami...»
«Aspetta,tieni» Disse sfilandosi la felpa degli AC/DC «ti terrà caldo»
«Tranquillo non muoio per un po' d'aria,sono più vestita di te in questo momento,tienila tu»
«Oh be se proprio non la vuoi resterà qui,io sto bene così» Disse irremovibile.
«Dio se sei testardo,ma ora racconta» Mi infilai la felpa,sentendo il suo profumo,era una sensazione fantastica.
«Avevo semplicemente paura che tu ti mettessi dalla sua parte,che se ti fossi trovata in condizione di scegliere avresti scelto lui,per questo non te l'ho detto. E' tutto qui,ed è una gran cazzata ed io sono un idiota però mi sembrava...»
«Davvero?» Lo interruppi «Davvero avevi solo paura che io non scegliessi te?»
«Si»
Mi buttai praticamente addosso a lui,abbracciandolo: «E' proprio per questo che sceglierei sempre te» E per la prima volta in quei giorni lo pensai davvero,avrei scelto lui,sempre. E poi lo baciai.
«Questo è un modo per dirmi: ok Diego, ti perdono? » Disse lui ridendo.
«No è un modo per dirti che sei un completo idiota,il mio completo idiota preferito» Dissi tornando a premere le mie labbra sulle sue.
«Sei contenta di vedermi eh» Disse.
«No ti sto abbracciando solo perché moriresti d'ipotermia se non lo facessi,fa freddissimo e la tua felpa ce l'ho io.»
«Eddai rovini l'atmosfera e comunque non mi serve la felpa per star bene,mi basti tu.»
«Un giorno mi dirai dove le trovi tutte queste cose,non puoi essere così dolce» Dissi per scherzare.
«Invece si! Sei tu che non credi in me» Ribadì fingendosi offeso e nel frattempo mi lasciò un bacio sul collo che mi fece percorrere la schiena da un brivido.
«Hai ragione» gli dissi «sei perfetto»

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Capitolo 12
*** ..brutte sorprese. ***


Era passata una settimana dall'ultima volta che avevo incontrato Diego,ma avevo voglia di vederlo,così decisi di andarlo a trovare.
Chiamai Stefano,il suo migliore amico, per farmi aiutare e non rischiare di andare da lui e non trovarlo. Ci mettemmo d'accordo,sarei andata li quel pomeriggio,loro sarebbero usciti e Stefano mi avrebbe mandato un messaggio per dirmi dov'erano.
 
Mi preparai e presi il pullman,ormai praticamente ci vivevo sopra.
Una volta arrivata mandai un messaggio a Stefano che subito mi rispose che erano in Piazza Duomo,ci misi un po' a raggiungerli sino a che ad un certo punto svoltai e li vidi.
Mi fermai ad osservarli,ero piuttosto vicina ma loro non mi potevano vedere. C'era Stefano,in jeans e felpa blu poi c'era Diego anche lui in jeans ma con un maglioncino verde acido,quasi fluorescente, poi c'era una ragazza con i capelli scuri e qualche ciocca fucsia,un paio di leggins dello stesso colore dei capelli ed il giubbotto nero,insomma si faceva notare. Poi ce n'era un altra,i capelli rossi ed il ciuffo tirato indietro,gonfio; anche lei rigorosamente in leggins. Normalmente non ci facevo caso, sapevo che si vestivano così per mettersi in mostra e per far cadere l'occhio ai ragazzi,ma sta volta erano con Diego e la cosa non mi andava a genio.
Rimasi li in attesa,non so perché,volevo continuare a vedere cosa avrebbero fatto. La mora ad un certo punto abbracciò Stefano che faceva il cascamorto,la rossa si sedette in braccio a Diego. Ridevano,tutti e quattro.
Provai un enorme senso di gelosia,ma lasciai stare;infondo anche a me era capitato di sedermi in braccio ad un ragazzo...certo io l'avevo fatto perché non c'era più posto o comunque per non stare in piedi,non di certo quando avevo un intera piazza a disposizione ed una decina di panchine libere,senza contare quella su cui era seduto Diego. Poi gli prese la testa fra le mani e gli scoccò un bacio sulla guancia, lasciandogli il segno del rossetto. Continuava a sfiorarlo e ad accarezzarlo e lui la lasciava fare e tutti ridevano tranquilli e felici,come se fossero due coppiette. 
Avrei potuto arrivare li e fare una scenata di gelosia o più semplicemente non far niente e far finta che non mi faccia nessun effetto vedere una ragazza praticamente appiccicata al mio, di ragazzo,ma non ne ero in grado. Ero irrimediabilmente gelosa di tutto e non sarei stata capace di lasciar passare. Però avevo paura di rovinare tutto facendo cosi,ma poi tutto cosa? Cos'eravamo noi? Non un granché,forse quasi niente. Non eravamo di quelle coppie che sembrano destinate a sposarsi,quelle che sembra non debbano non finire mai. Non eravamo nemmeno quelle che si prendono e si lasciano in continuazione,fingono che non gliene importi ma in realtà dentro muoiono e poi alla fine finiscono sempre per ritrovarsi,perché non possono fare a meno l'uno dell'altro. Noi non eravamo niente,eravamo indifferenti,noi non esistevamo. E non penso si potesse rovinare qualcosa che non esiste; quel pomeriggio ne avevo avuto la conferma,ero solo una delle tante.
 Allora decisi di non fare niente,girai e tornai alla fermata in attesa del prossimo pullman,non piansi,non avevo gli occhi lucidi,anzi non avevo lacrime,gli occhi mi bruciavano e basta. Presi il pullman,misi le cuffie nelle orecchie e tornai a casa.
 
Mi vennero in mente le parole di Diego della settimana prima:“Non sono molto bravo con le sorprese eh?” 
“Già,per niente.” pensai. 

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