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Premessa:
la fic è temporalmente ambientata appena dopo la partenza di
Leeteuk per il servizio militare. E cercherò di essere il
più
fedele possibile ai caratteri, ma non nascondo che probabilmente -ed
è inevitabile- non mi riuscirà alla perfezione,
ma
vabbè l'importante è partecipare.
Perdonatemi
se mancherò spesso di hyung,
oppa
e altro, ma è la prima fic lunga quindi non voglio
confondere
voi o me xD
Ps: non siate troppo
pretenziosi.
PROLOGO
Non
capisco perché, ma proprio oggi la mia università
ha
deciso di farmi fare un colloquio, o almeno credo. Non ho ben capito
di cosa possa trattarsi visto che sono stata scaraventata (quasi nel
vero senso della parola) fuori dall'ufficio del mio professore. Mi ha
dato un indirizzo e mi ha detto "Vai!"
Il
problema non è il colloquio o quello che sarà,
anzi
essendomi appena laureata è proprio una manna dal cielo. Il
vero problema è che piove, ed io odio la pioggia e con essa
odio gli ombrelli: non riesco a mantenerli dritti e non riesco a non
bagnarmi, poi devo stare attenta alle altre persone con l'ombrello e
cercare di non incastrarmi da nessuna parte. Arduo. Decisamente arduo
per me.
Almeno
il posto che devo raggiungere è a Seul stesso. Leggo di
nuovo
l'indirizzo sul fogliettino ormai semi bagnato. Non mi è
nuovo
quest'indirizzo, l'ho sentito già ma non ricordo quando e in
che occasione. Forse mi risuona familiare perché
sarà
una zona ricca di uffici e quindi l'avrò sentita nominare a
casa, da mio padre. Scrollo le spalle, non ha importanza, tra poco la
vedrò.
Mi
catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio.
Anche se col traffico che c'è per la pioggia
spenderò
un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare
una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e
quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma
associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non
avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede
principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo
l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che
non
ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio
velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto
proprio al di sopra della porta principale.
Non
ci credo.
Attraverso
l'entrata e in fondo a questa prima sala c'è una scrivania,
dietro la quale ci sono tre ragazze. Una parla al telefono e continua
a dire "No... no", un'altra si è appena alzata e fa
per allontanarsi con un fascicolo sotto al braccio e l'ultima sta
chiacchierando con una delle guardie poste vicino alle scale che
portano ai piani superiori. Faccio un profondo respiro e comincio ad
avvicinarmi. La guardia torna immediatamente al suo posto, temendo
forse una mia incursione stile fan accanita, e mi guarda, anzi mi
guardano tutti, persino la ragazza al telefono smette di parlare.
Spero solo di non scivolare o fare qualsiasi altra cosa attiri
ulteriormente l'attenzione su di me. Arrivo alla scrivania e la
ragazza al telefono abbassa di nuovo lo sguardo sui suoi fogli e
continua quello che stava facendo. Sorrido all'altra e accenno un
inchino. "Buongiorno."
Anche
la ragazza dietro la scrivania accenna un inchino anche se solo con
la testa. "Posso fare qualcosa per lei?" Aggiunge un
sospiro alla fine della domanda, proprio come quello del tassista.
Avrà pensato sicuramente che io sia una delle tante
ragazzine
che ogni giorno cercano di penetrare la sicurezza pur di vedere i
loro beniamini. Io stessa un po' di anni fa ero stata vicina al
farlo, ma ora, in quest'occasione, non sono qui in veste di fan.
Sorrido
e caccio il biglietto che il mio professore mi aveva lasciato con
sopra l'indirizzo e un nome. Leggo bene e poi lo mostro alla ragazza.
"Cerco un certo Kim Jihun."
"Hai
un appuntamento?"
Scuoto
la testa. "Non lo so in verità. Mi è stato detto
di venire qua e chiedere di lui."
Non
ancora del tutto convinta mi fa segno di aspettare e alza la
cornetta, preme un tasto e dopo qualche secondo, che a me è
sembrato un'eternità, espone il mio caso al suo
interlocutore.
La vedo annuire un paio di volte, poi saluta e riaggancia.
"Va
bene, la stanno aspettando. L'ufficio è al secondo piano;
è
l'ultima porta verso sinistra."
Sorrido
ancora, ma questa volta contenta e soddisfatta. "Grazie!"
Le
guardie si fanno da parte, saluto con un cenno e dopo aver fatto i
primi scalini quasi correndo, mi do un certo contegno e comincio a
salire con calma. Arrivare col fiatone non mi sembra l'ideale.
Una
volta arrivata sul piano non sono più così
contenta e
soddisfatta, man mano che salivo le scale sentivo il mio cuore
battere forte (forse era anche dovuto al fatto che non sono abituata
a tutto quel movimento; dovevo cercare un ascensore!) e le mie mani
presero a tremare. Ormai, ad un passo dalla porta, sono del tutto
nervosa e agitata. E se devo tenere un discorso? O mio Dio, io sono
una persona ansiosa, ho bisogno di preavviso per queste cose!
Combinerò un disastro. Comincerò a balbettare e
diventerò tutta rossa per la vergogna: sono un tipo timido
io!
Farò delle figuracce, sicuramente. Lo so, devo solo
rassegnarmi.
Busso
e mi aprono la porta. Di fronte a me c'è un uomo dietro una
scrivania e un ragazzo che, appoggiato alla vetrata dietro l'uomo,
guarda fuori. Faccio qualche passo e la porta viene chiusa da
qualcuno che rimane alle mie spalle. Faccio un inchino, molto
più
profondo di quello che ho riservato alla ragazza alla reception.
"B..Buongiorno."
Il
ragazzo si gira e mi dedica un gran sorriso ed io sento il cuore
mancare un battito. Rimango a bocca aperta, immobilizzata per non so
quanto prima di decidermi a schiaffeggiare la mia guancia: ma vedi se
è questo il momento di avere le allucinazioni!
Il
signore alla scrivania, che suppongo essere Kim Jihun, mi fa segno di
avvicinarmi divertito. A quanto pare non è un'allucinazione
e,
anche se lo trovo difficilissimo, mi costringo ad assumere
un'espressione più seria e meno imbambolata. L'uomo mi
allunga
la mano ed io la stringo.
"E'
lei Nam Hyuri?"
Annuisco,
incapace di dire alcunché.
"Bene..."
L'uomo sorride e si alza. Va alla finestra e mette una mano sulla
spalla del ragazzo. Lo guardo bene. Com'è diverso da pochi
mesi fa! I capelli tagliati, tornati ormai del colore naturale. Non
c'è più traccia di biondo, ne di quel bellissimo
castano che aveva all'ultimo concerto. Sembra più magro di
come lo ricordavo, ma il sorriso... quello è rimasto lo
stesso
sorriso mozzafiato che ricordavo, con quella fossetta che si forma
sulla guancia sinistra.
I
due si sono ormai avvicinati e Jihun mette una mano anche sulla mia
spalla. "Allora... Lui è Park Jungsoo."
"Oh...
So perfettamente chi è, mi creda." Dico quasi in trance.
Il
ragazzo scoppia in una fragorosa risata e si copre la bocca con una
mano. In quel momento mi rendo conto di ciò che ho detto e
mi
scuso con Kim Jihun anche se forse non c'è motivo.
"Scusi,
scusi... mi perdoni. E' che... Beh Leeteuk è l'ultima
persona
che avrei pensato di incontrare. Mi ero preparata al peggio..."
L'uomo
inarca le sopracciglia.
"Cioè,
volevo dire che... Prima di entrare era così nervosa al
pensiero di dover tenere un discorso.. mentre adesso sono nervosa
perché qui davanti a me c'è Leeteuk. Io..." Alzo
la testa e guardo il soffitto. Mi sento accaldata e sento l'emozione
fermarmi le parole in gola. Gli occhi mi pizzicano.
"Io...
Non vorrei sembrare infantile, ma... Io sono una ELF..."
"Grazie."
Leeteuk mi fa un inchino. Sembra emozionato quasi quanto me. Mi
prende la mano e sta per sfiorarla con le labbra quando...
"Ok,
ok... Bando alle ciance..." Quel Kim Jihun scosta Leeteuk da me.
E' riuscito a rovinare un bellissimo momento. "Fortunatamente
allora abbiamo scelto bene." Mi sorride, ma io non ci sto
capendo niente.
"Scelto
bene per cosa?"
"Beh,
visto che sei una ELF sei informata sugli avvenimenti, quindi sai
perfettamente che Leeteuk ha lasciato il gruppo."
Annuisco.
"Il servizio militare."
"Brava.
E qui entri in gioco tu."
"Cosa?!
Co...Cosa dovrei fare? Non si aspetta mica che canti e balli?!"
Entrambi
scoppiano in una fragorosa risata. Kim Jihun mi da alcune pacche
sulla spalla. "No, no, non sto chiedendoti di ballare o cantare,
ma di andare a vivere per un pò con il gruppo cercando di
mantenere l'ordine che JungSoo, in quanto a leader, si sforzava di
avere."
"E
perché proprio io? Non che non ne sia felice ed eccitata,
ma... Di solito queste cose non capitano a me."
L'uomo
sbuffa, alzando gli occhi al soffitto. "Quante domande... Beh
perché il tuo professore è un mio caro amico e
poi tu
sei laureata in Management."
"Ah..."
Se
pensava di essere chiaro forse dovrei dirgli che non lo è
stato affatto.
"Ok,
allora è deciso! Da domani ti trasferisci al dormitorio dei
Super Junior!"
Veniamo
a noi... Questa fanfic prima aveva un altro titolo. Ex "Oh
my supermen!".
Titolo
che neanche a me è mai piaciuto ma che è rimasto
tale
per tanto tempo per mancanza di idee. Poi, come ha ben detto una
ragazza che ha recensito, il titolo deve invogliare a leggere. E
sinceramente io non avrei mai aperto una fanfic con quel nome xD
Quindi mi sono messa all'opera. E siccome ero in vena di restyling
eccola qui con il nuovo titolo.
Il banner anche è cambiato
nel corso della revisione. Prima Hyuri aveva la faccia di Suzy, anche
detta Susanna tutta panna. Ma non piaceva agli alti ranghi, che pur
di farmela togliere si sono offerti di farmi il banner xD
Quindi
ecco qui. Ora Hyuri ha la faccia di Bora delle Sistar.
Ringrazio
infinitamente Cheshireo
donner o afsgdf (cambia nome spesso quindi arrangiatevi... io la
chiamo per nome!) l'opera d'arte è sua quindi
spezzerò
le gambe a chiunque voglia appropriarsene u.u
Detto questo....
Pace e bene!!
Sono
contenta dell'idea di revisionare la storia, anche perchè
così
posso uscire dal blocco in cui sono -e da cui ancora non esco del
tutto. Magari mi porta nuove ispirazioni... Chissà.
Non ho
molto da dire... Ci rivediamo giù!
CAPITOLO
1
Sono stata praticamente abbindolata,
ha
perfettamente ragione mio padre.
"Stai andando a fare la bambinaia a dei
ragazzini? Dici sul serio?"
E'
la frase che mi sta ripetendo ormai da ventiquattro ore. Anche mentre
dormiva continuava ripetere "Bambinaia...
mia figlia!".
Ok, forse sto esagerando, ma non è
affatto contento. Mia madre, invece, cerca di calmarlo. "Ma
caro, va a fare pratica. Lei ha studiato per diventare una manager.
E' normale che faccia la gavetta..."
"Non diciamo sciocchezze! Sta andando a
fare da babysitter a quei quattro sgallettati!"
Proprio quattro non sono, ma non ci tengo a
puntualizzare, finirei per peggiorare la situazione. E comunque credo
di aver centrato il problema: a mio padre non va giù il
fatto
che io debba vivere in un dormitorio con soli uomini. Se avessi fatto
la bambinaia delle Girls's Generation non ci sarebbero stati
problemi. Nam HoongSoo, mio padre, in poche parole è
preoccupato e molto geloso della sua unica figlia.
"Papà, senti, non è una
cosa
definitiva e poi non sono mica reclusa in quel dormitorio! Posso
uscire ed entrare quando voglio per venirti a trovare, anche
perché
io non sono una celebrità e non ho bisogno del permesso
della
SM." Sorrido, sperando che così possa rassicurarsi e
mettersi l'anima in pace. Perché non avrei rinunciato a
questa
opportunità.
In verità, sotto un certo punto di
vista,
ero anche d'accordo con mio padre. Voglio dire, mi sono laureata a
voti alti e mi sono iscritta ad un master certamente non per andare a
fare la bambinaia a un gruppo di ragazzi, anzi non rientrava per
niente nelle mie aspettative. Però questo gruppo di ragazzi
sono i Super Junior. Ed io farei la loro bambinaia anche con dieci
lauree.
Guardo l'orario sul display del cellulare.
Quelli della SM avevano detto che sarebbe passato qualcuno a
prendermi nel tardo pomeriggio. La valigia è pronta, la
borsa
ce l'ho sempre con me per paura che l'emozione me la faccia
dimenticare a casa, così lascio mio padre e mia madre
continuare a discutere in cucina e mi lascio cadere sul divano nel
salone. Devo solo aspettare.
Quando mia madre mi viene a svegliare fuori
è
buio. "Sono arrivati." Dice sorridendomi.
Riguardo l'orario e mi accorgo di aver
dormito
per ben due ore. Mi alzo dal divano con il collo che mi fa male per
la posizione scomoda e a rilento vado verso l'entrata dove trovo mia
madre che ha appena aperto la porta. Mio padre è
lì
accanto a lei con le braccia in conserta e l'espressione imbronciata,
che non si rilassa nemmeno quando Leeteuk, con tanto di mimetica, fa
un profondo inchino sulla soglia e si presenta. Il mio cuore perde un
altro battito quando il leader mi scorge dietro le figure dei miei
genitori e mi rivolge uno dei suoi sorrisi. "Pronta?"
Gli sorrido e annuisco. Sono nata pronta per
lui.
Afferro la valigia, la borsa ce l'ho ancora a
tracolla fortunatamente e saluto i miei genitori. "Ci sentiamo e
ci vediamo il prima possibile."
"Me lo auguro." Dice mio padre con il
suo tono austero.
Leeteuk fa un altro inchino e fa per
salutare,
quando mia mamma si avvicina, poggiando una mano sul braccio del
leader. "Prendetevi cura di lei." Sembra implorarlo.
"Mamma!" Sospiro. "So badare a me
stessa..." Nessuno ci crede, io per prima.
Leeteuk abbandona il sorriso per tornare
serio.
Ha la stessa espressione che gli ho visto ieri in ufficio prima che
mi sorridesse, e quella che ha dedicato a mio padre prima
dell'inchino. "Senz'altro signora, non si preoccupi. I
ragazzi... I miei membri, sono dei bravi ragazzi, certe volte un po'
esuberanti -non posso negare che combineranno qualche guaio, ma sono
davvero dei bravi ragazzi. Sapranno prendersi cura della nostra
Hyuri."
Salutiamo ancora e riusciamo a salire
finalmente
in macchina dopo tutte le raccomandazioni di mia madre.
"Scusa." Riesco a dire solo questo per
l'imbarazzo, cercando di giustificare mia madre che forse è
un
po' troppo apprensiva, ma come darle torto.
Lui scuote la testa. "Non ti preoccupare,
è
normale."
Silenzio. Cade un assurdo, imbarazzante,
silenzio. Io non so assolutamente cosa dire. Di cosa potrei parlare
ad una celebrità senza sembrare una perfetta idiota? Dal
nervosismo mi cominciano a tremare le gambe e realizzare di star
andando dagli altri membri non aiuta a calmarmi.
"Sei nervosa?" Se ne è accorto
anche lui.
"Emh si, due giorni fa non avevo idea che
avrei realizzato un sogno."
Il leader ridacchia ed io credo di essermi
fatta
rossa come un peperone.
"Penso che fra una settimana cambierai idea
e fuggirai dal dormitorio a gambe levate, maledicendo la persona che
ti ci ha mandato e forse anche me." Ride divertito.
"Non potrei mai!"
Rise ancora. "Ne riparleremo... Ovviamente,
però, spero si comporteranno bene."
Il viaggio non è stato molto lungo
e
traffico non ne abbiamo trovato per niente. Stranamente durante il
tragitto abbiamo continuato a parlare del più e del meno,
grazie a lui ovviamente. Io sono così nervosa che ho
risposto
a monosillabi o con frasi brevi e semplici, mentre lui continuava a
sorridermi e fare di tutto per mettermi a mio agio. E' davvero
così
come appare in televisione: è una persona dolcissima ed
è
molto spiritoso; ha una risata cristallina e un sorriso che ti
ammalia e a cui non puoi fare a meno di rispondere.
"Siamo arrivati!" Annuncia con
allegria mentre io mi sento sempre peggio e vorrei che questi sedili
mi inghiottissero. Purtroppo non succede e lui mi esorta a seguirlo
fuori dalla macchina e si preoccupa di prendere la mia valigia.
Il dormitorio è situato in un
palazzo ed
io questo lo sapevo già. In verità potevo anche
evitare
di farmi venire a prendere visto che conosco perfettamente il luogo e
il piano a cui devo andare, però bussare all'improvviso e
dire
"Aprite, sono io!"... beh non l'avrei mai fatto. Piuttosto
avrei aspettato in eternità fuori la porta che qualcuno
uscisse o rientrasse.
Prendiamo l'ascensore e faccio palesemente
finta
di guardare bene il pulsante schiacciato da Teukie per evitare di
sbagliare in futuro.
"Ah!" Si gira di scatto verso di me e
porta una mano tra i capelli ormai corti. "Il dormitorio è
diviso in due piani, adesso stiamo andando al secondo piano
perché
ci stanno aspettando tutti lì. E anche perché
è
l'unico piano in cui le sedie sono tutte intere."
Arrivati fuori la porta, lo fermo tirandolo
per
la maglietta prima che possa aprirla. "Cinque secondi..."
Faccio il pianerottolo avanti e indietro un paio di volte mentre
nella mia testa c'è la vocina che continua a ripetermi che
oltre quella porta ci sono i Super Junior e che sicuramente nel giro
di cinque minuti avrei fatto una delle mie figuracce e mi sarei fatta
deridere per il resto della mia vita. Scuoto la testa e do un paio di
schiaffetti alla vocina -ovvero alla mia fronte, poi torno vicino a
lui, chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro. Quando poso lo
sguardo su Leeteuk noto che mi sta guardando attonito.
"Non guardarmi così... E' che
ancora
non mi capacito." Sorrido e lui mi ricambia con un'espressione
dolcissima. "Vai, apri, prima che la vocina ricominci a
parlare."
L'interno è formato da un unico
ambiente
in cui sulla destra si possono trovare poltrone e divani posti di
fronte a un televisore, una libreria piena di manga e manhwa, qualche
libro e cianfrusaglie varie che non riesco a mettere a fuoco
perché
subito sulla sinistra c'è la cucina, un lungo tavolo e tutti
i
membri dei Super Junior che mi guardano in silenzio. Leeteuk mi mette
una mano sulla spalla e mi dirige verso gli altri. "Ragazzi, vi
presento Nam Hyuri. Sarà qui non so per quanto tempo e si
occuperà di voi. La SM l'ha nominata mia sostituta."
"Sostituisce? In che senso?" SungMin
riassume in una domanda i quesiti di tutti, compresi i miei.
Ciò che so per certo è
che
sicuramente non lo sostituisco nel gruppo, non ci assomigliamo
nemmeno un po', neanche da lontano e poi non penso che un paio di
tette al posto dei pettorali potrebbero essere un campanello
d'allarme.
"Nel senso che farà quello che era
mio compito qui nel dormitorio."
E' stato chiaro quanto quel Kim JiHun.
"Ah... Un'altra perditempo allora."
Sospira Kyuhyun. Il leader ride insieme agli altri.
"Cretini... Lei è qui per
arrabbiarsi e sbraitare se fate cose che non dovreste fare."
"Ci sculaccerà?" Shindong mi
guarda divertito, poi poggia un gomito sulla spalla di Eunhyuk. "No,
perché qui vicino a me c'è qualcuno che non vede
l'ora
di essere sculacciato da lei, vero HyukJae?" Prende un
fazzoletto dalla tavola apparecchiata e fa finta di asciugare le
labbra dell'amico a cui rimane poggiato.
Eunhyuk ride, scostando la mano di Shindong e
il
fazzolettino. "Idiota! Cosa dici?!"
"Ma se è da quando è
entrata
che non le togli gli occhi di dosso!"
"Ma...Ma-non è vero!"
Shindong ride ancora più forte,
mentre io
divento rossa, viola, blu.
Ryeowook decide che è arrivato il
momento
di far cadere l'imbarazzo creato da Shindong. E' il primo ad
avvicinarsi, pronto a presentarsi. "Ciao, piacere di conoscerti!
Io sono Kim Ryeowook... Vieni, accomodati, abbiamo preparato la
cena!" Mi tira quasi. Non capisco se è entusiasta
perché
ha fatto la mia conoscenza o perché ha cucinato per tutti.
Non
lo saprò mai.
Mi avvicino al tavolo e uno alla volta si
avvicinano per le presentazioni. Ryeowook quasi mi fa sedere con la
forza e porta in tavola la prima pentola. "Spero ti piaccia."
Ridacchia. "Sono stato tutto il pomeriggio a pensare cosa
cucinare, non volevo fare brutte figure al primo incontro."
"Sei gentile... Ma, davvero, non
preoccuparti: purtroppo a me piace tutto!"
Lui sembra ancora più contento e
riempie
di riso i piatti che uno alla volta gli passano. Quando anche i
piatti con i contorni sono stati messi in tavola tutti gli occhi si
puntano su Ryeowook. Lo seguono in ogni movimento finché non
si siede ed impugna le bacchette. "Buon appetito!"
Ovviamente le chiacchiere a tavola non
mancano.
I ragazzi cominciano parlare di questo e di quello, cambiando
discorso così velocemente che per me risulta davvero
difficile
seguirli e quindi partecipare. Fortunatamente dall'impiccio mi toglie
SungMin seduto accanto a me. "Sei di Seoul?" Io annuisco.
"Oh... E quanti anni hai?"
"Ventitré."
"Davvero? Non scherzi? Pensavo fossi molto
più piccola. Mi stavo preoccupando..."
"Preoccupando?" Sorrido. "Dai,
anche se sembro piccola le cose basilari posso farle: vi garantisco i
pasti, quelli sicuramente non mancheranno mai."
"Ah, ragazzi..." Il leader interrompe
la chiacchierata che stavo avendo con SungMin. "Lei è una
nostra ELF!" Trilla tutto sorridente, dandomi una pacca sulla
spalla, e racconta cosa è successo il giorno prima nella
sede
della SM. "Anche prima di entrare, dovevate vedere come era
nervosa! Che cariiina!"
Ok, ora sono bordeaux. Però vedere
le
facce contente, e allo stesso tempo divertite, di tutti è
qualcosa di imparagonabile. Dire che sono una ELF mi fa sembrare ai
loro occhi qualcosa di speciale perché pensano davvero che
il
merito del loro successo sia nostro, ne sono proprio convinti. Io,
invece, penso che le ELF esistano solo per incoraggiarli,
perchè
il successo gli è dovuto: sono bravi, talentuosi, cantano
magnificamente e ballano contemporaneamente senza avere il fiato
corto, sono persone umili e mettono passione in ciò che
fanno.
Credo che siano le ELF a doverli ringraziare.
"E ci segui dal primo album?" Chiede
SungMin, versandomi dell'acqua.
Abbasso lo sguardo. "Mi dispiace deludervi,
ma no. Prima di Don't Don a casa mia si ascoltavano
solo
Shinhwa, perché mia mamma ne è fan accanita. E di
conseguenza anche io sono stata una loro grande fan. Quindi
all'inizio non vi ho prestato molta attenzione, però con il
video di Don't Don mi avete conquistata!"
"A proposito di tua madre..." Leeteuk
di fianco a me porge il suo piatto a RyeoWook, che insieme a SungMin
si era alzato per sparecchiare, e poi mi guarda. "Non vorrei
sembrare scortese o invadente nel farti questa domanda.."
Scuoto la testa. "Non preoccuparti... Io
sono informatissima su di voi, non mi sembra giusto che voi non
possiate conoscermi." Sorrido.
"Un po' dall'accento che ha quando parla e
un po' dai tratti direi che tua madre non è coreana. Giusto?"
"Già! Mia madre è
italiana.
Ha conosciuto mio padre durante una vacanza credo in Inghilterra dove
lui lavorava. Si sono innamorati, però poi lui è
tornato qui a Seoul e, siccome lei non poteva sopportare la distanza,
l'ha raggiunto e si sono sposati!"
Ed ecco spiegate le somiglianze. Di mio padre
ho
preso gli occhi, l'altezza o la non altezza se dobbiamo essere
precisi, e il lato brutto del mio carattere. Come mia madre, invece,
ho le labbra e il fisico poco orientale e...l'ansia. E mentre io sto
qua, nei meandri della mia testa, a pensare se assomiglio
più
a mia madre o a mio padre, SungMin mi mette davanti della macedonia
di frutta e gli altri cominciano a raccontare a turno aneddoti sulla
loro vacanza in Italia. Leeteuk quasi è piegato in due dalle
risate quando racconta di Donghae e Eunhyuk disperati perché
avevano fame mentre Kyuhyun e Ryeowook continuavano a camminare senza
sosta per Roma attratti da qualsiasi cosa.
Mentre Teukie racconta io non riesco a far a
meno di fissare i miei commensali uno per uno. Non mi
abituerò
mai all'idea che io, proprio io, ho avuto la possibilità di
vivere con loro direttamente dalla SM. Quando il mio sguardo si ferma
su Eunhyuk noto che mi sta fissando. Per la vergogna distolgo lo
sguardo velocemente, posandolo su Leeteuk. Sono ancora molto in
imbarazzo per quello che ha detto prima Shindong: so che stava
scherzando, ma che ci posso fare se ho vergogna. Alla fine del
racconto tutti ridono e li seguo. Sento ancora gli occhi di Eunhyuk
dritti su di me anche se non sono sicura mi stia guardando ancora, ma
ho così vergogna di appurarlo che prendo la palla al balzo e
quando RyeoWook si alza per togliere anche queste ultime cose mi
offro di aiutarlo. Alzandomi vedo Donghae sporgersi verso Eunhyuk e
quest'ultimo scuotere la testa e sorridere.
La cena è praticamente finita e
KangIn e
ShinDong lasciano la tavola per mettersi comodi sul divano guardando
qualcosa. Leeteuk non mi lascia finire di sparecchiare che mi porta
con sè verso la sua camera trascinando anche la mia valigia
che era rimasta appoggiata alla porta d'entrata.
Accende la luce. L'ex camera di Leeteuk,
ormai
camera mia, è davvero carina. Appena entri sulla destra
c'è
il letto, di fronte c'è una finestra bella grande con delle
tende azzurre e una scrivania ora vuota. Sulla sinistra c'è
l'armadio. "Quindi, ricapitoliamo, tu dormi qui. A fianco
c'è
la camera di HyukJae, di fronte alla tua c'è la stanza di
RyeoWook e subito dopo quella di DongHae. In fondo al corridoio sulla
sinistra c'è il bagno e di fronte c'è una stanza
in cui
ci sono varie cose." Mi guarda. "Tutto chiaro?" A
parte la stanza dove ci sono varie cose sì, tutto chiaro.
Annuisco e mi riporta dagli altri.
Stanno tutti sul divano a guardare il drama
di
SiWon. Sono tentata di unirmi a loro, visto che non mi perdo mai una
puntata, ma alla fine raggiungo RyeoWook per dargli una mano a lavare
i piatti.
"Almeno da oggi in poi non
toccherà
a te!"
Lui
scuote la testa. "Qui di solito ci sono i turni, o ce la
giochiamo, quindi non sarai la nostra ahjumma
delle pulizie"
Lui parla di dover dividere i compiti e
tutte quelle cose che di solito si dicono per circostanza; giurerei,
però, sulla sua serietà e convinzione. Lo liquido
con
un "Vedremo"
per poi chiedergli ciò che realmente mi interessa. "Senti,
avete qualche abitudine precisa? Tipo a che ora vi alzate, cosa vi
piace per colazione... Queste cose qua."
RyeoWook ci pensa un po' su. "Beh dipende
se ci sono impegni o no, ma a quello ci preoccuperemo noi di fartelo
sapere. Comunque per colazione... A Donghae piace il latte caldo e
adora i biscotti e i cereali, quindi ci sono sempre in credenza.
Yesung e Kyuhyun, invece, bevono solo latte bollente con del miele e
gli altri bene o male prendono ciò che c'è."
Quando finalmente finiamo quello che stavamo
facendo raggiungiamo il resto del gruppo e guardiamo insieme a loro
il finale della puntata. Durante tutta la durata dell'ultima
inquadratura in primo piano di Siwon trattengo il respiro per quanto
è bello e non riesco a trattenere un sospiro. Tutti mi
guardano. Rossa in volto cerco di giustificarmi. "E'... E' che
questo drama mi piace un sacco! E tu, Siwon, reciti proprio bene!"
Lo penso davvero, non sto mentendo, solo che non sono propriamente
stati i miei ultimi pensieri. E dire che a casa, nella mia camera,
avrei fatto di peggio!
Tempo di commentare la puntata e farmi
raccontare cosa mi sono persa mentre ero in cucina e tutti fanno per
raggiungere le proprie stanze. Fermo quelli che devono scendere
giù.
"Ragazzi avete qualche impegno domani?"
Kangin scuote la testa. Sungmin dice di no.
Yesung risponde affermativamente. "Io, Kyuhyun e Wookie dobbiamo
andare allo studio di registrazione."
Tutti gli altri rispondono negativamente.
"Ok,
allora ci vediamo per la colazione!"
Anche Leeteuk si avvicina alla porta pronto a
scendere con gli altri. "Ok, ragazzi, adesso vi abbandono
definitivamente"
Seguono
abbracci e saluti per l'amico, il fratello che rivedranno solo fra un
bel po' di tempo, qualcuno torna a commuoversi come è giusto
che sia. E non nascondo che è stato difficile pure per me
trattenermi.
Grazie
per aver letto e spero vi sia piaciuto... Scusate se non mi dilungo,
ma non so mai cosa scrivere in questi miei siparietti!! ^^
Ci si
vede al prossimo capitolo!
Baci!
E'
passata una settimana dal mio arrivo al dormitorio e sono
letteralmente esausta. In un'intervista avevo letto che loro hanno
una governante che pulisce, lava e stira. Il primo giorno non si è
fatta vedere, il secondo nemmeno, tanto meno il terzo. Ho aspettato
quanto più potessi, ma sono arrivata alla conclusione che
questa ahjumma devo essere io. Quindi ho preso in mano le
redini della casa ed ho approfittato che i dormitori fossero vuoti
per pulirli da cima a fondo. Ieri sono stata occupata col piano
inferiore. YeSung era al Mouse Rabbit, SungMin e RyeoWook impegnati
alla SM, KyuHyun alle prove per il suo spettacolo in teatro, Siwon
sul set, KangIn dalla madre e ShinDong dalla storica fidanzata. Oggi,
invece, è il turno del mio piano. RyeoWook è con
SungMin, DongHae e EunHyuk sono in palestra: ho tempo fino all'ora di
cena.
Raccolgo
i capelli in una coda e con delle forcine sposto la frangetta dalla
fronte. Con lo straccio per spolverare in una mano e l'aspirapolvere
nell'altra mi metto all'opera. Rassettare e pulire.
La
prima stanza in cui entro è quella di Wookie e noto con
piacere che è proprio un ragazzo perfetto: si è rifatto
il letto. La stanza poi è in ordine e così devo solo
spolverare e lavare. Invece non ci sono parole per descrivere la
stanza di DongHae. Pensavo di aver già visto di peggio.
ShinDong è disordinato, non si capiva niente in quella stanza,
ma ora devo ricredermi: DongHae è ad un livello superiore. Sul
comodino accanto al letto c'è talmente tanta roba che si
mantiene in equilibrio per volere di Shisus che se solo la si guarda
un pò in più rischia di crollare. Le coperte -non so
come- stanno a terra, mentre sul letto, dove dovrebbero esserci le
coperte, ci sono quintali di vestiti. Decido di cominciare da questi.
Mi
guardo intorno a lavoro finito e non riesco a nascondere di essere
soddisfatta. Raccolgo gli indumenti sporchi e li butto in quella che
il leader ha definito la stanza in cui ci sono varie cose. Tra queste
cose c'è la lavatrice, ma prima è il turno della camera
di EunHyuk. Anche questa è stata una sorpresa. Io sapevo che è
un tipo ordinato, anzi maniaco dell'ordine. Stupide riviste, non
crederò più a una sola parola scritta.
In
effetti, però, non è un disastro come quella di DongHae
o ShinDong, anzi anche lui prima di uscire si è rifatto il
letto ed è tutto pulito, ma la sua scrivania è piena di
carte, a terra e nei cassetti aperti ce ne sono tantissime altre. Ne
raccolgo un paio e noto che sono lettere delle fans. E' come se
stesse cercando qualcosa, perché è come se i cassetti
fossero stati rovistati e le lettere buttate a caso a terra. Raccolgo
tutto e cerco di metterle nel modo più ordinato possibile una
sull'altra in un angolo della scrivania.
Mi
guardo intorno. EunHyuk proprio ieri sera ha detto che ha trovato
qualcosa di mio. Ma cosa? Ci sto pensando da stamattina, ma non ne
vengo a capo.
Passo
ad Eunhyuk un piatto appena asciugato. Questa sera hanno tutti deciso
che a fare la cucina doveva essere lui perché pentole e piatti
erano tanti e lui doveva mostrare il suo spirito da nuovo leader. Ma
non sono riuscita a fargli fare tutto da solo e ci siamo divisi i
compiti: io lavavo, lui sciacquava; io asciugo, lui posa. A parte
perché l'ho fatto con tutti fino ad ora e poi soprattutto
perché è lui.
Se mi fermo a pensare ancora
non credo a quello che mi sta succedendo, per me è ancora
tutto così assurdo. I Super Junior sono i miei coinquilini e
lui dorme nella stanza accanto alla mia. Lui. EunHyuk. Ma ci
rendiamo conto?! Certe volte mi è davvero difficile
non fantasticare o comportarmi come fan ogni volta che mi capita di
vederlo uscire dal bagno con i capelli bagnati o quando
distrattamente si alza la maglietta per grattarsi, per guardarsi. E
non so cosa mi mantiene in vita e non mi fa morire di infarto ogni
volta che mi sorride. Sto davvero soffrendo. Sospiro
passandogli l'ennesimo piano e lui -forse ha il potere di leggermi
nel pensero- mi sorride. Ricambio, ma senza essere
diventata prima rossa come un peperone. "Hyurissi" "Hhmm" "Ho
trovato qualcosa che ti appartiene." Oddio. "Cosa?"
Non so se ha notato la mia voce titubante. "Eheheheh" Oddio.
Che ho lasciato in giro? Oddio, l'intimo! Sicuro! Me lo
sono dimenticato in bagno o mi è caduto nel corridoio. Oddio!
Ecco la prima figuraccia! Lo sapevo, lo sapevo. "Sono
imbarazzante..." Dico più sovrappensiero che a lui. La
vocina nella mia testa non smette di darmi della cretina. EunHyuk
ride. "Non so..."
E
se adesso mi mettessi a rovistare in camera sua? Sarebbe poco
educato, vero? Ma è stato poco educato anche lui quando non mi
ha voluto dire cosa avesse di mio. Vero?E poi stamattina non ho
nemmeno avuto modo di insistere fino a diventare asfissiante perché
lui è fuggito. Sbuffo.
Meglio
che lasci la stanza, altrimenti sarei capace di metterla a soqquadro
finché la mia sete di sapere non sarà soddisfatta.
Meglio dedicarmi a qualcosa di buono: la lavatrice e la cena. Sì,
perché anche se non ho voglia di cucinare ho avuto la
brillante idea di buttare quasi tutti i cibi precotti che c'erano nel
frigorifero, quindi mi tocca accettare le conseguenze delle mie
azioni e sfamare i ragazzoni.
I
primi a tornare a casa sono RyeoWook e SungMin. Quest'ultimo si
catapulta al mio fianco e ficca il naso nella pentola. "Che
profumo! Non vedo l'ora di mettermi a tavola, sembra buonissimo!"
Sungmin,
ti prego, sposami.
E'
impossibile non adorare questo ragazzo. Solo a guardarlo ti viene
voglia di strapazzarlo di coccole, poi è così gentile,
sempre sorridente. Lui e RyeoWook sono proprio i miei dispensatori di
buon umore. Wookie si avvicina, chiedendomi se abbia bisogno di
aiuto. Scuoto la testa, è tutto pronto si deve solo
apparecchiare e aspettare gli altri così lui e SungMin
prendono la palla al balzo e preparano la tavola per nove.
"Ragazzi
ci manca un posto..." Ancora non si sono abituati alla mia
presenza?
"Oh,
no..." SungMin scuote la testa. "Donghee rimane a cena
dalla ragazza. Mi sono dimenticato di dirtelo... Ha detto anche che
ti ha provato a chiamare, ma non hai risposto."
"Non
ho sentito il telefono, per niente." E' probabile che abbia
provato a chiamare mentre avevo l'aspirapolvere accesa o la musica.
Beh, poco male, qualcuno avrà doppia porzione.
Siamo
seduti sul divano, quando torna Siwon. I due staccano gli occhi
dall'xbox e salutano con calore. Siwon si butta sul divano accanto a
me e inclina la testa poggiandola sulla mia. "Sto morendo di
fame."
Ridacchio,
è la prima volta che lo sento lamentarsi di qualcosa. "Un
po' di pazienza, tra un po' arriveranno tutti. Come sono andate le
riprese?"
"Bene,
bene anche se una scena ho dovuto ripeterla una decina di volte
perché non riuscivo a ricordarmi la battuta."
"Comunque
devo dirtelo: questo drama mi sta piacendo davvero tanto e muoio
dalle risate ad ogni tua scena."
"Mi
fa davvero piacere, anche io mi sto divertendo molto a girarlo."
Bussano
alla porta. SiWon si alza e va ad aprire. KyuHyun entra e annuncia
"Non prendetevela con me: YeSung ha dimenticato le chiavi giù."
Yesung
lo segue. "Nemmeno tu le hai fino a prova contraria! Dove le hai
lasciate?"
"Giù."
"E
allora che vuoi da me?"
"Tu
sei lo hyung, tu potevi ricordartele"
"Hyung
quando pare a te."
Siwon
mette un braccio intorno al collo del biondo. "Dai, lascia stare
quello stupido maknae.." Fa la linguaccia a quest'ultimo
che a sua volta fa una smorfia. "... vuole solo prenderti in
giro." Lo porta sul divano, sedendosi accanto a RyeoWook e a cui
da anche una gomitata. Il minore, che già stava perdendo, per
lo spavento preme il tasto sbagliato e il suo personaggio si tuffa in
un burrone. "Dai, fate fare una partita anche a noi. Dai, dai,
dai!"
Siwon
ripete quel "Dai" così spesso e in maniera così
petulante che il malcapitato sbuffa e esce dal gioco passandogli il
testimone pur di non sentirlo più.
"Ma...
Ma non vale!" Si lamenta SungMin. "L'hai fatto di proposito
perché stavi perdendo! Quella volta che vinco io..."
"Ma
quando mai! Lo sai che quando perdo lo faccio con onore... Solo non
sopportavo più Siwon." Come dargli torto.
Comunque,
non so perché, ma io ho sempre immaginato le celebrità
attorniate da un'aura particolare, quella specie di luce con
brillantini e fiori tipici degli anime. Anche i Super Junior erano
così distanti da me che non li immaginavo così reali,
così veri; per me erano star. E ora mi ritrovo a guardarli e a
sorprendermi ogni volta: sono normalissimi ragazzi che tornano
stanchi da lavoro, escono con gli amici o la ragazza, giocano ai
videogames e prendono in giro la schiappa di turno, anzi spesso si
prendono in giro a prescindere dai videogiochi; non sono sempre di
buon umore, qualcuno certe volte è intrattabile e qualcuno
insopportabile; sono dolci e affettuosi, pieni di premure e
rispettosi non solo tra di loro, ma posso notarlo anche nei miei
confronti. Sto imparando a conoscerli non solo come Super Junior, ma
anche come persone.
Intanto
anche KangIn è rientrato. Si è appoggiato allo
schienale del divano tra SiWon e YeSung per vederli giocare, anzi
guardava proprio quest'ultimo e sogghignava. "Davvero Jong, sei
peggio di Ryeowook a questo gioco!"
Kyuhyun
scoppia a ridere. "Glielo sto dicendo anche io! ...Hai visto? E'
la prova che non ti sto prendendo in giro! Il maknae è
la bocca della verità."
Yesung
alza un sopracciglio, ma non risponde alle provocazioni di Devil Kyu,
che quella sera aveva preso di mira lui, e non scosta lo sguardo
dallo schermo. Proprio in quell'istante anche il suo personaggio va a
finire nello stesso burrone di quello di prima. "Dai, KyuHyun,
tu che sei così bravo, prendi il posto di Siwon... Ti sfido!"
"Vuoi
essere umiliato?"
Kangin
abbassa lo sguardo e fa per andare verso la cucina. Passa in rassegna
le pentole "Madonna che fame. Ma fra quanto tornano gli altri?"
"Tra
un po', EunHyuk e DongHae staranno per tornare dalla palestra."
"Eh
ma si devono muovere" SungMin guarda l'orologio. "Io e
Wookie dobbiamo andare in radio."
Non
so quante partite KyuHyun abbia vinto prima che arrivasse il famoso
duo che tutti aspettavano.
Non
appena entrato Eunhyuk scorge il tavolo apparecchiato per nove.
"Ragazzi non è per niente carino. Hyuri si fa in quattro
per voi e non apparecchiate per lei! Ma pensate sia la vostra
sguattera? Siete proprio cattivi!" Ride divertito e qualcun
altro, tipo KyuHyun, lo segue.
"AH!
AH! AH!" Rido sarcastica, ma gli sto sorridendo. Lascio il mio
posto a DongHae, che sta insistendo con KangIn, l'ultimo arrivato tra
le grinfie del maknae, per potersi fare una partita visto che sta
clamorosamente perdendo, mentre mi avvio ad accendere i fornelli per
riscaldare la cena.
Eunhyuk
guarda tutti quelli nella sala "Allora? Dov'è DongHee
hyung?"
"Restava
a cena dalla ragazza." Risponde Ryeowook.
Eunhyuk
sogghigna. "Proprio a cena. Si... Non si vedono da una settimana
e sicuramente ceneranno."
Il
sarcasmo e la malizia trasudano da ogni parola.
Tutti
gli altri ridono divertiti, avvicinandosi al tavolo per prendere
posto, ed anche io non riesco ad evitarlo; non nascondo che è
stato anche un mio pensiero. Solo Sungmin sembra non aver capito la
malizia della frase di Hyukjae. "Ragazzi perché ridete?
E' normale che vada a cena con lei e i suoi genitori... in fondo si
devono sposare." KyuHyun lo guarda male e sospira. "Dategli
da mangiare per tappargli la bocca."
"Che
ho detto di male? Non potevo dire che si devono sposare?" A quanto pare non ha afferrato il sarcasmo degli altri.
"Ah,
hyung..." Sospira ancora Kyuhyun e accarezza la testa del
suo compagno di stanza. "Sei così ingenuo..."
SungMin a quel gesto arrossisce e perde le parole per controbattere.
Accertatosi
che la cena è pronta EunHyuk recupera la borsa della palestra
e DongHae. "Giochi dopo. I borsoni vanno di là."
"Ne..."
Rimane un altro po' attaccato al videogioco, ma prima di perdere
blocca tutto. "Perdo sempre allo stesso punto!!"
Stavo
riempiendo i piatti quando torna Eunhyuk tutto agitato. "Hai
toccato le mie cose?"
Alzo
gli occhi e vedo che sta parlando con me. "Non ho toccato
niente." Taglio corto sperando che possiamo sederci a tavola
finalmente.
"Hai
toccato le mie cose!" Insiste lui.
"Le
ho toccate, va bene? Le ho prese da terra e le ho ordinate in un
angolo della tua scrivania."
"Perché?"
Inarco
le sopracciglia e alzo gli occhi al cielo. Non è possibile che
faccia questioni per questo. Evito di rispondergli e gli dico di
sedersi a mangiare, ma lui rimane in piedi e insite. "Perché?
Hai letto qualcosa?"
Lui
sembra agitato e scosso dal fatto che io abbia potuto leggere
qualcosa e farmi gli affari suoi, ed io mi arrabbio, perché
anche se c'ho pensato non ho fatto niente. Porgo la pentola a
RyeoWook, che la afferra velocemente. "Perché?!" Mi
avvicino a lui con aria minacciosa. "Perché non si capiva
niente! Questo dormitorio era un porcile ed in due giorni vi ho
ripulito da giù a su! E...E così io ho preso quelle
cavolo di lettere e te le ho messe tutte da un'unica parte! E no, non
ti preoccupare non le ho lette, posso immaginare cosa scrive una
ELF."
"Perché
lo sei anche tu o perché hai scritto delle lettere?" Non
ho capito cosa voglia insinuare con questa domanda, ma ha avuto solo
l'effetto di farmi arrabbiare di più.
"Io?!
Con questa faccia?! Ma figurati se io scrivo le lettere, non mando
manco gli sms... Ed anche se fosse, sicuro non riceverete niente più
da me ora che so come ne avete cura!"
"E
noi che c'entriamo?" Borbotta DongHae. Lo guardo truce e SiWon
gli da una gomitata così forte da farlo gemere.
"La
prossima volta se non vuoi che tocchi le tue cose, tienile al loro
posto!"
"Oppure
potresti evitare di entrare nelle stanze altrui" Suggerisce la
dancing machine.
"Perfetto!
Tenetevi il dormitorio un porcile, perché io il culo non ve lo
pulisco più... E morite di fame!"
"Non
siamo morti per dieci anni... C'è pur sempre RyeoWook che
cucina." Mi fa notare con molta gentilezza.
Io
non ho ancora capito se apre la bocca per farmi innervosire o perché
non capisce che mi sto innervosendo. "Ma Vai a quel paese
HyukJae!"
Li
lascio lì e mi chiudo in camera sbattendo la porta. Silenzio.
Dopo un po' li sento bisbigliare e sento RyeoWook quasi in lacrime.
"Sei un cretino! Ma ti sembra il modo?" Ovviamente non può
che avercela con Eunhyuk. "Sei stato scostumato, potevi essere
molto più gentile con lei invece di aggredirla così. In
fondo lo fa per noi, mica si diverte!"
Poi
dal nulla sento EunHyuk. "No, Donghae, no. Non ho avuto modo e
tempo..."
Sento
strisciare una sedia sul pavimento e dopo un po' bussano alla mia
camera. Per non dare l'impressione di essere dietro la porta ad
origliare aspetto un po'. Poi non sono nemmeno così sicura di
aprire. Se fosse EunHyuk sarei costretta a sentire delle scuse che
ora non voglio sentire e che non so quanto siano vere. In realtà
non vorrei nemmeno vedere la sua faccia in questo momento perché
ho voglia di tirargli un pungo.
"Hyurissi?"
Riconosco la voce di Sungmin. Apro. "Mi dispiace per quello che
ha detto Hyuk, io..." Lo fermo.
"Non
sei tu che devi scusarti, anzi... Mi dispiace essermela presa con
tutti voi in generale, non volevo."
Lui
mi sorride. "Non preoccuparti." Mi dice poi di raggiungerli
a tavola, ma declino l'invito, dicendo che forse me la sono presa
tanto perché sono stanca e una bella dormita mi avrebbe
rischiarato i pensieri.
Ovviamente,
saltare la cena significa svegliarsi a notte inoltrata con i crampi
allo stomaco. Silenziosamente vado in cucina. Sorrido quando trovo
tutti i piatti e le pentole pulite. Mi sa proprio che devo
arrabbiarmi più spesso.
Che
poi tutta questa situazione ha dell'assurdo, credo che entrambi
abbiamo perso le staffe per nulla. No, un momento, ora che ci penso
bene sono l'unica ad aver perso le staffe, mentre lui sembrava solo
preoccupato. Preoccupato che avessi letto le sue stupide lettere. Ha
insinuato che io sia un'invadente pettegola. Ed io non lo sono o
almeno non così. Già. Ecco perché mi sono
arrabbiata.
Che
poi che ci sarà in quelle lettere?! Sospiro.
Affondo
il cucchiaio nel gelato. Ma adesso come funziona? Non devo scusarmi
io. No, più che altro non devo farlo prima di lui. Avrò
sbagliato i toni e forse ho anche sbagliato a mandarlo a quel paese,
ma lui ha sbagliato prima. Quindi la prima mossa tocca a lui, ho
deciso.
Sento
aprirsi una porta nel momento in cui porto un'altra cucchiaiata di
gelato alla bocca e dei passi che si avvicinano. Dal buio compare
EunHyuk che ora è illuminato dalla luce bianca della cappa.
Sembra ancora più pallido del solito con questo riflesso.
Mi
fissa sorpreso: non pensava di trovarmi lì, sicuramente.
Comunque io non parlo e lui tanto meno. Apre il frigo e caccia la
bottiglia d'acqua. Si riempie il bicchiere, beve e resta lì,
fermo a fissarmi.
"Che
c'è?" Chiedo spazientita.
Lui
non risponde e va via, diretto in camera sua.
Mi
fa rabbia, vorrei prenderlo a schiaffi. Ed io che mi aspettavo anche
le scuse! Povera illusa.
Ma
poi perché me la prendo così tanto? Cosa mi importa di
Eunhyuk? Finito il mio periodo qui loro si dimenticheranno di me e
non li rivedrò mai più. E allora perché mi
attacco tanto? Mannaggia a me.
Sento
di nuovo dei passi, questa volta più veloci e decisi. Inarco
le sopracciglia quando mi accorgo che è ancora lui -ma non ha
sonno? Viene spedito verso di me, mi toglie il cucchiaio di mano,
posandolo nel lavandino, e mi sfila il gelato da sotto al naso per
riposarlo. A nulla servono le mie proteste. "Zitta e siediti."
Mi indica il tavolo.
Non
solo non si scusa, ma si permette anche di dare ordini.
Rimaniamo
a fissarci. Non ho intenzione di starlo a sentire. Lui non dice
niente. Mi guarda dritto negli occhi, sembra una sorta di battaglia e
chi distoglie prima lo sguardo perde. Senza distogliere lo sguardo
dal mio, con la testa mi fa cenno e indica il tavolo.
"E
se non volessi?"
"Dai...
Non fare la difficile. Dobbiamo parlare."
Scusate
se il capitolo è troppo lungo, magari può risultare
anche un po' noioso u.u
Ringrazio sempre tutti a partire da chi
legge, ma soprattutto chi recensisce, perchè mi aiuta a capire
cosa vi piace, cosa no e cosa dovrei aggiustare! ^^
Vabbè,
vi saluto...Baciiii!
Alla
fine mi sono lasciata convincere e mi sono seduta. Lui ha borbottato
qualcosa riguardo il mio caratteraccio e si è accomodato al
mio fianco. Non appena vedo il foglio che ha in mano sbuffo
sonoramente. "Ma in che lingua te lo devo dire che non ho letto
niente e che non mi interessa nemmeno leggerle?"
Lui
mi guarda in cagnesco. "Ma che palle! Possibile che parli
sempre?! Lascia parlare me!" Sospira.
"Allora..."
Esordisce. Abbasso lo sguardo quando noto che mi sta guardando.
"Quando le fans ci danno le lettere ci mettiamo sul divano e le
leggiamo ad alta voce una alla volta."
Torno
a guardarlo abbastanza perplessa. Non riesco a capire perché
ci tenga a dirmi una cosa del genere. "Dopo averle lette ognuno
di noi raccoglie quelle che gli erano dedicate e le conserva. Invece,
quelle dedicate al gruppo in generale le ha sempre conservate il
leader, mentre ora sono in camera mia."
Ok,
forse con questa frase vuole spiegarmi perché c'erano tutte
quelle lettere sparse per la sua stanza.
Abbassa
lo sguardo sul foglio che ha in mano e lo apre. Rimane a fissarlo e
passa un po' di tempo prima che rialzi lo sguardo su di me. "Quando
ho detto che avevo qualcosa che ti apparteneva..." Sventola il
foglio avanti ai miei occhi. Io ho la stessa espressione perplessa ed
incredula di prima. Si sarà confuso, è
impossibile: io
non ho mai, ma proprio mai, mandato delle lettere ai Super Junior. Ma
non gli dico nè chiedo nulla, preferisco non interromperlo.
"E
in effetti dovrei chiederti scusa per come ti ho trattata prima, solo
che volevo farti una sorpresa e mi sarebbe dispiaciuto se l'avessi
già trovata." Ritorna a guardare il foglio. "In
questi giorni, con Leeteuk hyung che è
andato via...
Sai, mi sentivo sotto pressione e in vena di malinconie varie,
così
ho ricacciato tutte le lettere delle elf e sono capitato per puro
caso in questa"
"Ma
io... Giuro che non vi ho mai mandato nessuna lettera. Non ci sarei
mai riuscita, sarei morta per la vergogna anche solo nello
scriverla."
"Infatti
non l'hai scritta tu."
"E
allora come fai a dire che mi appartiene?!"
EunHyuk
ride. "Per via della foto che era allegata."
"Che?!"
Credo
che la mia faccia lo stia divertendo non poco, tanto che è
costretto a tapparsi la bocca per non rischiare di svegliare il resto
della casa.
"No,
non ridere!" Poggio una mano sulla sua spalla e, siccome non
posso urlare, comincio a scuoterlo. "Parla! Che è questa
storia? Che foto è?"
Lui
non si riprende, ma, per evitare il peggio, mi indica la busta in cui
era chiusa la lettera. La prendo al volo e caccio la foto. Sgrano gli
occhi sorpresa, incredula e scioccata. Ricordo come se fosse ieri
quel giorno, ricordo perfettamente il momento in cui quella foto era
stata scattata, anzi posso tranquillamente dire che costrinsi la mia
migliore amica a scattarmela. Ero contentissima quel giorno, infatti
la foto immortala me con un sorriso così ampio che gli
angoli
della bocca potevano toccare le orecchie, col braccio steso per
mettere in primo piano l'album dei Super Junior appena acquistato con
la paghetta di due settimane e nell'altra mano stringevo il poster.
"Dai!
Che ti costa?! Fammi la foto!"
"Qua?"
"Perché?"
"Ma
ti vedono tutti!" JooKo parla a bassa voce e cerca di
strattonarmi via.
"E che me ne frega!"
"Ah si,
dimentico sempre che tu sei quella delle figuracce perenni."
Alzo
un sopracciglio.
JooKo sospira rassegnata e mi strappa la macchina
fotografica dalle mani. "Ne facciamo solo una, quindi cerca di
venire bene al primo colpo! Non mi va di stare qua fuori al
negozio... sembra che stiamo pubblicizzando il cd di questi
SuJu."
"Beh? Potrei anche farlo."
"Oh io
no. Ti ricordo che per me esistono solo i TVXQ e BoA."
Mi
metto in posa e, come promesso, dopo aver scattato la foto, JooKo si
avvia verso casa ed io le corro dietro ridendo. "Sei troppo
drastica!"
Mi
giro di scatto verso EunHyuk e vorrei dirgli qualcosa, ma non so
cosa. Solo che mi sento travolta da una marea di ricordi e pensieri
incoerenti e alla fine non riesco neanche ad aprire la bocca.
"Allora,
piaciuta la sorpresa?"
No.
Ho paura.
"E
non è finita qua!" Sorridendo torna a sventolare la
lettera avanti ai miei occhi. Da un colpetto di tosse per scaldare la
voce e comincia a leggere.
"Oddio, non
so come esordire... Ciao Super Junior(?)... Sono davvero in
difficoltà.
E' la prima volta che faccio una cosa del
genere e se penso che non siete nemmeno il gruppo preferito...
(???)?
Il
mio nome è Kim JooKo e non scrivo per me, ma per una mia
carissima amica, Lee HyuRi. E' una vostra nuova grandissima fan e
giuro che è insopportabile. Prima o poi avrete una elf -si
chiamano così le vostre fans, giusto?- sulla coscienza,
perché
giuro che la faccio fuori.
Ogni giorno c'è qualcosa di
nuovo: un blog aggiornato, una partecipazione in un programma
televisivo, la radio, le foto, il concerto. Non credo di poter
resistere ancora.
Ho imparato i vostri nomi e conosco a malapena
le vostre facce.
Quindi, vi prego, fate qualcosa. Non so cosa, ma
fatelo!
Detto questo... Non ho cominciato a scrivere solo per
lamentarmi, ma questo è un regalo che voglio fare a lei,
anche
se dubito che verrà mai a conoscenza di questa cosa.
La
conosco troppo bene, non vi scriverebbe mai.
E se anche l'avesse
fatto avrebbe gettato il foglio dopo due righe -come penso abbia
già
fatto. E non avrebbe vergogna di negarmelo fino alla fine dei suoi
giorni.
Quindi sono qui per scrivere quello che lei
scriverebbe.
Lei vi adora, vi idolatra.
Parla addirittura con i
poster, è raccapricciante.
Comunque...Mi ripete
continuamente che avete talento e che trapela in tutto ciò
che
fate, che in voi c'è passione, impegno; che lottate per
dimostrare quanto valete e che lei non può fare altro che
supportarvi e incoraggiarvi da lontano, e questo significa piangere e
ridere con voi, soffrire e vincere.
Quando mi dice queste cose i
suoi occhi brillano.
Per lei rappresentate la prova che i sogni si
realizzano: non importa quanto si debba lottare, anche se si ha il
destino contro, con il coraggio di non mollare, con la perseveranza,
si può tutto.
E il suo sogno è salire su un palco e
ballare, e ballare, e ballare. Dice che prima o poi farà il
provino per diventare una ballerina della SM. Lei vorrebbe ballare al
fianco di Eunhyuk -spero di aver scritto bene il nome xD-
perché
lo ammira dal profondo e adora vederlo sul palcoscenico.
Sono
sicura che in fondo abbia una mezza cotta per lui, anche se continua
a dire che il suo preferito è Donghae, anzi puntualmente si
corregge e dice che vi ama tutti incondizionatamente. Io intanto
rimango della mia idea e prima o poi glielo farò uscire
anche
dalle sue labbra.
Va bene, penso di aver scritto anche
troppo.
Godetevi la foto in allegato: è stata scattata dopo
che ha fatto la fame per due settimane per conservare i soldi.
Bye
bye!"
Sono
felice e vorrei piangere di gioia, non sapevo nulla di questa lettera
e non avrei mai immaginato che JooKo avesse potuto fare una cosa del
genere. Allo stesso tempo vorrei urlare e strappare quell'ulteriore
prova che dimostra invece che tra le due lei era migliore di me. Una
prova che aggiunge altro alle milioni di cose che lei ha fatto per
me, mentre io cosa ho fatto per lei?!
Dove
ero quando aveva bisogno di me?
"Allora?
Piaciuta la sorpresa?" EunHyuk interrompe i miei pensieri
-fortunatamente dovrei aggiungere.
Non
so che rispondergli. Si, no. Mentirei in ogni caso.
E
lui forse capisce qualcosa dal mio silenzio perché non
insiste
e cambia discorso. Sorride. "Scusami ma che razza di provino hai
fatto alla SM per essere mandata qua a fare la nostra balia?"
Sorrido
di rimando. "Le mie capacità sono così rinomate
che non c'è stato nemmeno bisogno di fare un provino."
"Seriamente...
Era una modo indiretto per chiederti se alla fine avessi fatto il
provino."
"Ed
io ti ho risposto in maniera indiretta che non l'ho fatto."
"E
perché? Non volevi tanto diventare ballerina?"
Abbasso
lo sguardo sul legno della tavola. "Ormai..." Scrollo le
spalle. "Tanto non ballo più."
"Cosa?!
Perché hai lasciato?" Non lo sto guardando, ma dal tono
sembra molto contrariato.
Cade
il silenzio. Cosa vuoi che ti risponda, HyukJae? Che la storia
è
lunga? Che ho abbandonato per attenuare i miei sensi di colpa? Per
una promessa fatta in un momento di disperazione?
Mi
esce un sospiro pesante. "Mi sono fatta male." Che non è
nè una bugia ma nemmeno la pura verità.
"Ah...
Io... Mi dispiace." Dalla faccia che ha fatto ho come
l'impressione che si stia maledicendo per aver aperto bocca e fatto
quella domanda. E mi dispiace avergli detto questa mezza bugia, ma
cosa avrei potuto dirgli?!
Quando
alzo lo sguardo e gli sorrido per rassicurarlo di non aver fatto
nulla di sbagliato, lui ricambia il sorriso ancora un po' incerto.
"Senti,
HyukJae... Potresti dirmi a quando risale la lettera?"
Annuisce
e la riapre. I suoi occhi la percorrono nuovamente, finché a
piè di pagina trova quello che cerca. "Settembre 2010."
"Mmhh"
"Comunque
non vorrei intromettermi, ma penso sia successo qualcosa tra te e
l'amica tua. L'ho notato dall'espressione che avevi mentre leggevo.
Però credo che il ritrovamento di questa lettera potrebbe
essere usato come modo per fare pace o per riavvicinarvi..."
Non
so perché ma mi viene da ridere. "In verità ora
come ora vorrei arrabbiarmi con lei, per aver scritto la lettera nel
2010 e messo una foto di molto tempo prima. Ma non posso fare nemmeno
questo."
"In
che senso?"
"E'
morta."
Mi
alzo e lo lascio lì a bocca aperta per tornarmene di nuovo
in
camera mia.
Eunhyuk
ha riaperto una ferita che ho cercato di chiudere con tutta me stessa
in questo ultimo anno, ma non gli faccio una colpa. Sapevo che prima
o poi sarebbe successo qualcosa del genere: non l'ho mai superato
veramente, ho solo cercato di tenerlo nascosto dentro me e di non
farlo salire più in superficie. Dopo aver passato notti su
notti ad avere incubi, a svegliarmi di soprassalto e a non avere
più
il coraggio di chiudere gli occhi nemmeno per un istante, se mi
dovessero chiedere cosa mi faccia più paura la mia risposta
sarebbe 'tornare nel limbo in cui mi trovavo nemmeno molto tempo fa'.
In quel periodo penso di aver esaurito tutte le mie lacrime e
rimanevo ferma, non vivevo, paralizzata dalla consapevolezza che, in
parte, ciò che era successo era colpa mia. Di conseguenza
pensare di uscire e relazionarmi mi bloccava, non ero stata una buona
amica e non lo sarei mai stata.
E
dopo tanto tempo, dopo tanta fatica nel riprendere le mia vita tra le
mani, mi ritrovo qui a prendermi cura di questi ragazzi. E' vero
ciò
che si dice: non sai mai cosa ti riserva la vita.
Loro
sono come quella mano che ti asciuga le lacrime, una sorta di
riscatto.
Sono
questi i pensieri che mi fanno alzare dal letto e raggiungere la
cucina: è quasi ora della colazione.
Busso
alle stanza dei ragazzi per svegliarli e poi, tramite un interfono,
sveglio i ragazzi giù.
I
primi a raggiungermi sono Ryeowook e DongHae. Stranamente Eunhyuk
è
qui dopo poco. Ha un'espressione davvero stanca, come se non avesse
dormito per niente. Credo si senta in colpa per com'è andata
a
finire questa notte. Nei suoi piani probabilmente non era previsto un
finale tragico, pensava solo a come sarei stata contenta. Lo sono
stata, davvero, lo sono tuttora.
Mi
giro verso i ragazzi con un ampio sorriso. "Buongiorno!"
Trillo pimpante.
RyeoWook,
però, nota i miei occhi gonfi e guarda truce il ragazzo che
gli è di fianco: ovviamente pensa che Hyukkie non si sia
scusato e che io abbia passato la notte a piangere per la discussione
della sera precedente. Glielo lascio credere.
Cominciano a
salire anche i ragazzi del piano inferiore. I primi sono KangIn,
Yesung e Siwon. Arrivo subito da Kangin con una tazza piena di
caffè.
"Ma tu potevi dormire un altro un po'! Oggi non hai impegni..."
"Già."
Sospira. "Dillo a JongWoon... Un elefante sarebbe stato meno
rumoroso."
Il
biondo per tutta risposta sbadiglia e poggia la testa sulla spalla di
Siwon seduto accanto a lui. "Quante storie... Sono inciampato
nelle tue scarpe."
"Ed
hai buttato a terra la sedia." Continua l'altro che ha smesso di
guardarlo per concentrarsi sul suo caffè.
Salgono
poi KyuHyun e SungMin. "Donghee hyung sale dopo...
ha
fatto tardi ieri sera." Il maknae, anche se assonnato, accenna
un ghigno. Si siede dove trova posto e, tempo due minuti, ognuno ha
quello che vuole. Kyuhyun e Yesung il loro latte bollente con miele
per riscaldare le corde vocali, anche se, a parer mio, per quanto
è
bollente se le bruciano. Sungmin macchia il latte freddo con una
goccia di caffè, Siwon prende della spremuta e l'accompagna
con i biscotti di Donghae ed Eunhyuk riempie la sua ciotola con tutto
il caffè rimanente.
La
mattina nessuno parla, si sente solo il rumore dei cucchiai sui bordi
delle ciotole, il rumore del pacco di biscotti ogni volta che
qualcuno mette la mano dentro per cacciarne uno e il rumore delle
tazze ogni qual volta vengono poggiate sul tavolo. Ogni tanto
qualcuno chiede a qualcun altro di passare qualcosa, ma nient'altro.
Però, questa mattina io non voglio il silenzio, ho bisogno
di
parlare, che ci sia qualcosa da ascoltare.
"Allora..."
Sorrido ai ragazzi. "Che avete da fare questa mattina?"
Yesung
scrolla le spalle. "Io niente di particolare. Passo alla SM e
poi vado al Mouse Rabbit e credo mi raggiunga anche DongHeessi
dopo che ha registrato un programma in televisione."
Ryeowook
si stiracchia e fa uno sbadiglio lunghissimo prima di parlare. "Noi,
invece, andiamo a registrare."
Li
guardo. Ryeowook, Donghae, Eunhyuk, Kyuhyun, Sungmin e Siwon.
Perchè
vanno solo loro?
Sbarro
gli occhi. "I SuJu M! Oddio non mi dite che..."
"Ma
è finito il caffè?" Siwon mi interrompe,
porgendomi la sua tazza.
"Si...
Comunque dicevo... ci sarà il comeback?"
Sungmin
si alza e prende la sua tazza, quella di Siwon e quella di Kyuhyun
per riporle sul mobile della cucina. "Il manager passa tra
un'ora. Ce la facciamo ad essere pronti?"
"Si"
Anche Kyuhyun si alza, seguito da Ryeowook e Siwon.
"Ragazzi,
stavo parlando..." Ci ritento.
"Scusaci
Hyuri, ma non abbiamo tempo." E se la svignano al piano di
sotto, mentre Ryeowook si chiude in bagno.
Mi
siedo accanto a Donghae e gli afferro il braccio. "Andiamo,
perché non volete dirmi se ho torto o ragione?! Non lo dico
a
nessuno, però ditemelo."
Donghae
mi guarda. "Ma cosa?"
Mi
sto per liberare di loro. Tra cinque minuti saranno in auto diretti
non so dove. Tra cinque minuti posso monopolizzare il bagno e saltare
nuda per casa, cantare a squarcia gola con lo stereo al massimo,
oppure stare senza vita sul divano a guardare programmi improbabili
alla tv. Insomma posso fare ciò che voglio con la casa tutta
per me!
Ho
accompagnato Ryeowook, Donghae ed Eunhyuk alla porta e mi stanno
facendo le raccomandazioni. Sono peggio di mia madre, soprattutto
Ryeowook. "Chiuditi
dentro". "Non mangiare
sola". "Se vai a fare
la spesa
abbiamo lasciato i soldi sulla libreria". "Anzi
perché non ti fai venire a prendere da Shindong quando ha
finito la registrazione e te ne vai anche tu al MouseRabbit?"
Ed
è così ogni volta che loro hanno qualche impegno
e
rimango sola a casa. Non serve a niente ripetere che non ce
n'è
bisogno, che so badare a me stessa, che non è la prima volta
che rimango a casa da sola, che se succede qualcosa ho i loro numeri
nelle chiamate rapide. Niente di niente. Sono costretta a dire "Si,
va bene" altrimenti Wookie e Donghae non sono soddisfatti. E
non lo so perché ma oggi c'è voluto
più del
solito prima che i due si convincessero e si avviassero a chiamare
l'ascensore. Sull'uscio, però, rimane Eunhyuk che mi guarda
incerto.
"Come
stai? Va tutto bene?" Sussurra appena, in modo che possa
sentirlo solo io. Con un impercettibile movimento della testa gli
dico di si, poi gli sorrido e lo spingo via.
"Su,
su, andate!" Li saluto con la mano mentre entrano in ascensore.
Dopo
aver fatto i miei comodi, mi sono dedicata alla casa con i miei
soliti compiti di routine: la cucina, i letti. Poi sono scesa
giù
con lo stesso intento. Il dormitorio è in penombra e sembra
sia vuoto: Kangin sarà uscito. Vado per superare il divano
ed
aprire un po' la finestra, quella che da sul balcone, posta dietro la
televisione e coperta da tende bianche quando mi accorgo di una
sagoma sul divano. Non so cosa mi abbia trattenuto dal gridare, ma
col cuore che batte all'impazzata mi giro piano. E' Kangin. Tiro un
sospiro di sollievo e mi siedo vicino a lui con il cuore che ancora
batte forte per lo spavento. "Mi hai fatto prendere un colpo!
Potevi fare un cenno o un verso quando ho aperto la porta."
Non
mi risponde. Neanche mi guarda. Anzi gira leggermente la faccia
dall'altro lato per non farmi notare la sua espressione. Sembra
pensieroso, ma ha qualcosa di triste negli occhi che tiene bassi a
guardare il pavimento.
"C'è
qualcosa che non va? Cosa è successo?"
Lui
mi guarda con la coda dell'occhio. "Potrei farti la stessa
domanda."
Sorrido.
Lui almeno a differenza mia non ha gli occhi gonfi per l'estenuante
pianto di questa notte. "Va bene, ti faccio un'altra domanda."
Lui
annuisce. "Forse è meglio." Borbotta.
"Secondo
te, se ad uno di voi succede una cosa automaticamente lo viene a
sapere anche il resto del gruppo?"
"Parli
di Eunhyuk?" Ribatte pronto.
Divento
rossa in un niente. "N..No, che dici! Sto parlando in generale!"
Kangin
trattiene una risata. "Sarà... Però anche se non
conosco te, conosco abbastanza lui. Anzi io credo che un po' tutti si
siano accorti della sua espressione sofferente. I tuoi occhi poi sono
abbastanza palesi." Alza le mani. "Poi magari tu hai solo
pianto tutta la notte perché hai litigato con lui, mentre
lui
avrà combinato qualcosa con qualche sua ragazza. E quindi ho
sbagliato la deduzione..."
Faccio
una smorfia contrariata e mi giro a guardare altrove. "Non ho
pianto tutta la notte per Lee HyukJae."
Kangin
annuisce. "L'avevo intuito."
"Comunque!"
Quasi urlo. "Non perdiamo il filo del discorso. Non mi hai
risposta."
Kangin
sorride. "Beh se non vuoi che tutto il gruppo sappia, non
presentatevi più a colazione con quelle facce.
Così
nessuno fa domande."
Sospiro.
"Va bene. Io comunque so mantenere i segreti."
Faccio così, tanto per dire. "Se vuoi parlarmi di
qualsiasi cosa la mia porta è sempre aperta." Volendo lui
ha anche le chiavi. Faccio per alzarmi e tornare a fare quello per
cui ero scesa, ma nel momento in cui mi sto allontanando Kangin
parla.
"Problemi
di cuore."
Modifica
dell'ultimo minuto: i ringraziamenti.
Ringrazio per questo
capitolo la mia amica che mi ha consigliato di mettere un colpo di
scena. Nella mia testa la storia non doveva prendere una piega
drammatica, ma spronata da lei ecco qui quello che ho partorito.
Ah
xD il fatto dell'interfono l'ho inventato di sana pianta!!
Poi
ringrazio chi legge, chi recensisce e chi ha messo la storia tra i
preferiti: per me è un onore!
Grazie ancora e alla prossima
:*
Faccio
retromarcia e torno a sedermi accanto a Kangin.
Lui
sta guardando il pavimento un'altra volta ed io per non fissarlo mi
concentro sulla stessa cosa.
Rimango
in silenzio, aspettando che sia lui a parlare. Non gli metto fretta
nè voglio costringerlo a dirmi i fatti suoi. Posso rimanere
qui, seduta a guardare il pavimento, anche per tutta la giornata se
gli può servire.
Magari
non a tutti serve parlare, a qualcuno basta sapere di avere un amico
che sia lì a sostenerlo per tirarsi su.
Io,
personalmente, tendo a tenere le cose dentro finché non
scoppio, ma anche in quel caso, spesso, c'è bisogno di chi fa
le giuste domande, chi ha la pazienza di ripeterle finché non
c'è una risposta. Joo sapeva che domande fare e quando farle.
Sapeva che se non rispondevo doveva aspettare e richiedere. Sapeva
che quando mi svegliavo con la luna storta non doveva assolutamente
chiedere niente. Sapeva tante cose di me, molto probabilmente mi
conosceva meglio di chiunque altro ed io ero lo stesso per lei. So
che quando era nervosa lo negava, ma poi bastava che io le dicessi
qualcosa, che le dessi il la, e lei si svuotava dal peso che aveva.
So che quando era nervosa poteva finirsi un intero pacchetto di
sigarette. So che a lei non servivano domande, serviva la mia
presenza. So che amava uscire quando c'erano la giornate piene di
sole, ma poi si metteva all'ombra. So ancora tante cose su di lei, ma
so anche che non mi serviranno a niente più.
Kangin
sospira. "Sei mai stata innamorata?"
Lascio
cadere la testa all'indietro sullo schienale del divano. "Innamorata?
Non credo di esserlo realmente stata... Dell'affetto, sì,
quello l'ho provato."
Quel
sentimento così forte che ti fa bruciare di gelosia, di
passione, di desiderio io non l'ho mai provato e quella persona che
ti fa battere il cuore alla sola vista, che speri ti chiami o che vi
possiate vedere, la persona che vuoi proteggere con tutte le tue
forze, tenere stretto a te, guardare mentre dorme, io non l'ho mai
avuta.
"E...?"
Kangin mi invita a proseguire nel discorso. Molto probabilmente non è
nemmeno interessato a quello che sto per dire, ma lo fa solo per
prendere tempo e mettere insieme le parole.
"Assolutamente
niente di che. Frequentavamo lo stesso liceo ed essendo entrambi
rappresentanti delle rispettive classi ci capitava spesso di
incontrarci, parlottare, scambiare opinioni... Queste cose qua."
Sorrido pensando a quel periodo. "Tra un discorso ed un altro,
fu lui che all'improvviso mi invitò ad uscire per un
appuntamento... Da un'uscita, ce ne furono due, poi tre. Ci vedevamo
di solito la domenica mattina, facevamo un passeggiata,
chiacchieravamo un sacco..." Sto contenendo una risata. Davvero,
questi ricordi mi hanno fatto tornare il buon umore. "Una di
quelle mattine, ricordo che era primavera, eravamo su una panchina in
un parco. Probabilmente mi vestii un po' troppo leggera ed
all'ennesima folata di vento in cui mi strinsi nelle spalle, lui
prese coraggio e mi abbracciò e mi baciò. Diventai
rossa come un peperone e poi tornammo a casa senza dire una parola."
"E
vi vedete ancora?"
Scuoto
la testa. "Qualche tempo dopo smettemmo di vederci. Lui ha
semplicemente scelto un'altra ragazza da corteggiare e con cui
stare."
"Oh,
mi dispiace." Kangin pensa che potevo esserci stata male, ma non
è affatto così, anzi quando lui mi disse per telefono
che non ci saremmo visti più io tirai un sospiro di sollievo.
Lui stava provando in tutti i modi ad ottenere qualcosa in più
e nemmeno tutti i miei no lo facevano demordere. Io non volevo fare
l'amore con lui semplicemente perché non l'amavo, ma non
sapevo come dirglielo per paura di farlo soffrire o anche solo di
colpirlo nell'orgoglio.
Sorrisi
e scrollai le spalle. "Non ci ho mai sofferto e tuttora quando
ci penso ho il sorriso sulle labbra. Forse è proprio perché
non era amore... Se fossi stata innamorata di lui ci sarei rimasta
malissimo dal suo comportamento."
Kangin
sembra pensieroso e tra di noi ricala il silenzio. Non ho nient'altro
da raccontare, le mie esperienze amorose si fermano qui.
Mi
sa proprio che non sono la persona adatta con cui confidarsi e
cercare consiglio, mi dispiace. Forse è proprio quello che sta
pensando lui quando si gira a guardarmi. "Allora non sei mai
stata innamorata."
"Già."
Lo guardo con espressione dispiaciuta.
"Beh
meglio per te." Kangin si rigira a guardare il pavimento, ma ora
ha un'espressione dura. "L'amore è una seccatura."
"Non
lo so, non ne sono convinta. Perché tutti ne sono alla ricerca
allora?"
"Perché
siamo un branco di idioti."
Sorrido.
"Probabilmente si, ma cosa ne sarebbe di noi senza l'amore?"
Kangin
sospira. "Io... Io... Mi sono solo scocciato."
"Di
cosa?"
"Di
essere innamorato. Di essere innamorato, ma di non essere
ricambiato."
"Come
fai a sapere che non sei ricambiato?"
Lui
mi guarda e la bocca si inclina in un sorriso di scherno. Come faccio
ad essere così stupida e immatura? Lo so che se lo sta
domandando anche lui. "Sono cose che noti anche dai piccoli
gesti."
Io
inarco le sopracciglia e lui continua a spiegarmi. "Io lo guardo
come se non ci fosse altro uomo al mondo, mentre lui mi guarda come
se fossi il fratello maggiore."
Stiamo
parlando di un lui. Bene. Perché le donne sono troppo
incasinate e dare consigli su di loro risulta difficile persino a me
che lo sono. Non sappiamo mai cosa vogliamo, poi se lo capiamo capita
che non è il momento giusto. Ci piacciono le sfide, gli amori
impossibili, siamo masochiste e ci piace soffrire per lamentarci
degli uomini. Ci arrabbiamo e spesso non sappiamo neanche perché.
No,
davvero, sono contenta per Kangin.
Lui
continua. "Quando canta... Quella sua voce calda... Io non ho
parole per esprimere tutte le sensazioni che provo, e quando siamo in
qualche programma o su un palco mi devo sforzare per non rimanere
impalato a fissarlo."
Ok,
se ho capito bene fa anche parte del gruppo.
"Quando
cammina per casa, quando mangia, quando sta zitto per me ha sempre
un'aura speciale. In tutto ciò che fa ha una tale eleganza...
Forse quando balla no, ma questo è un altro paio di maniche."
Sospira. "Invece io per lui sono solo Youngwoon, non ho nessuna
aura e nessuna eleganza."
Cerco
di mettere insieme i vari indizi. Da ciò che ha detto ho
intuito che si tratta di un ragazzo e fa parte dei Super Junior.
Adesso la persona con la voce calda, e in verità anche molto
sensuale, che mi viene in mente è una. "Ma, per caso,
stai parlando di..."
Lui
annuisce senza farmi finire la domanda, e se avessi capito male? "Si,
proprio Jongwoon."
Non
avevo dubbi. Yesung può far innamorare anche un cieco. Non hai
bisogno di vedere quanto è bello o quanta grazia ha nei
movimenti quando senti una voce così profonda che ti entra nel
cuore o la gentilezza e la calma con cui ti parla.
Sento
Kangin sospirare ancora e si lascia sprofondare nello schienale del
divano. Ora guarda il soffitto.
"Penso
di esserne innamorato da sempre. Ho provato ad ignorare questo
sentimento, ho cercato di convincermi che era solo una profonda
amicizia, ma c'è una grande differenza tra quello che provo
per lui e quello che provo, per esempio, verso JungSoo... Sono andato
via per la leva obbligatoria e pensavo di averlo dimenticato del
tutto, ma al mio ritorno è stato anche peggio." Sorride,
ma è un sorriso dal retrogusto amaro. "Al momento del mio
ritorno, quando l'ho rivisto... Credo che le farfalle abbiano
mangiato il mio stomaco: è ancora più bello di prima."
Mi
tiro su e mi siedo rivolta verso questo ragazzo affranto. "Come
fai a sopportare questa situazione? Dividete l'appartamento, state in
stanza insieme... Io non potrei farcela."
Kangin
si alza e va verso la finestra. Scosta appena la tenda e guarda
fuori. "Semplicemente ti abitui." Scrolla le spalle. "Ti
abitui a vederlo dormire, a vederlo la mattina ancora assonnato, a
vederlo correre per riuscire a fare mille cose, a vedergli cambiare
colore dei capelli, a vederlo andare in giro per casa a petto nudo
quando fa caldo, o tutto nudo quando dimentica gli asciugamani."
Scrolla le spalle. "Ti abitui." Poi mi guarda per appena un
secondo e, in imbarazzo, torna a guardare fuori. Si copre gli occhi
con una mano, mentre l'altra è stretta a pugno intorno alla
tenda. "Mi sto vergognando tantissimo, non lo sa nessuno."
"Non
preoccuparti. E poi penso che sfogarsi, parlare faccia bene. Non puoi
tenerti tutto dentro, finiresti per scoppiare."
Lui
si scopre il volto e si gira a sorridermi. Io mi alzo e lo raggiungo.
"Hai mai pensato di dirglielo?"
Lui
annuisce. "Tante volte, ma non penso lo farò mai."
"Perché?"
"Perché
pur di non perdere l'amicizia che c'è ora tra noi sarei
disposto a morire con questo segreto."
"E
non pensi che parlandogli potresti avere qualche speranza? Magari
apre gli occhi..."
Kangin
scuote la testa. "Sto bene così. Io sto bene, davvero...
Ho solo questi momenti un po' così perché sono geloso e
certe volte mi è difficile sopportarlo. Tutto qui. E poi mi
sento in colpa perché mi sto comportando male nei riguardi di
un'altra persona, sto davvero dando il peggio di me." Appoggia
la fronte sul vetro della finestra.
Vorrei
dirgli qualcosa. Apro anche la bocca per farlo, ma non esce niente,
non so cosa dire per confortarlo, per dirgli che probabilmente si
sbaglia, e mi ritrovo a richiuderla.
"Senti
Youngwoon..." Chiamarlo per nome mi fa uno strano effetto, ma il
discorso serio lo richiede. Qui si parla di persone, non di idol.
Comunque parto in quarta anche se non so ancora bene cosa dirò,
ma non faccio nemmeno notare questa mia incertezza nel pronunciare il
suo nome, perché mantenere una voce ferma mi farà
sembrare sicuramente più sicura di me. "Non so cosa ti
stia capitando, ma se pensi di star trattando male qualcuno forse non
dovresti più andare avanti così. Fermati un momento e
rifletti. Come vuoi che la tua vita prosegua? Come ti piace essere
considerato: buono, cattivo, senza cuore? Far soffrire qualcun altro
ti fa sentire meglio? Beh non credo..." Gli sorrido e gli
accarezzo il braccio con vigore. "Pensaci su"
Mentre
prendevo una tazza di tè con Kangin mi ha chiamata Siwon. E'
qualcosa di indescrivibile leggere sul display il suo nome. "Abbiamo
due ospiti a cena". Almeno
hanno la premura di avvertire.
Ora
sono nella mia cucina, o meglio nella cucina del dormitorio del
dodicesimo piano che ormai è praticamente mia visto che sto in
quell'appartamento più dei ragazzi. Ho la musica a tutto
volume e, dopo aver finito di cucinare, sto finendo di preparare le
ultime cose. Fortunatamente sono stata avvertita presto, così
ho avuto tutto il tempo di decidere cosa preparare, scendere a fare
la spesa e fare tutto il resto: la cucina è così pulita
che non si direbbe abbia cucinato io. Sono proprio una donna da
sposare.
In
questo momento in televisione stanno dando il video di 'Oh!' delle
Girls' Generation. Lascio tutta la pila di piatti sul tavolo e corro
avanti al televisore per ballare, tanto sono sola nessuno può
vedere questi deliri. Certo non avrei mai immaginato che proprio in
quel momento tornassero a casa Yesung e Shindong. Il biondo mi vede e
scoppia a ridere, butta il cappotto sul divano e mi raggiunge facendo
il suo balletto da psicopatico affetto da strani tic. Ma è
così divertente che abbandono la coreografia delle SNSD per
improvvisare come lui.
Penso
che abbiamo ballato come due idioti, seguiti poi da Shindong, che
prima però ha finito di apparecchiare al mio posto, almeno una
decina di canzoni quando ci buttiamo sul divano sfiniti.
Proprio
in questo momento arriva Kangin e, perplesso, vedendoci senza fiato,
ci chiede cosa sia successo. Tra le risate gli spiego che stavamo
ballando. Kangin sorride divertito. "Jongwoon ti ha fatto vedere
il suo passo migliore?" Senza aspettare risposta lo imita ed è
davvero uguale, anche se l'imitazione non può battere
l'originale: Yesung è troppo divertente con quella sua faccia
convinta. Ridiamo tutti.
Il
biondo parte con i racconti, tipo quando era in un programma ed ha
usato la sua danza super ammaliante -parole sue- o quando era sul
palco del Super Show. "Lo so..." Dice alla fine sospirando
con fare da diva. "Sono davvero troppo sexy quando ballo."
Stiamo
ridendo, prendendo palesemente in giro Yesung, quando tornano a casa
tutti, insieme ai due ospiti. Quando mi rendo conto che sono Henry e
Zhou Mi scatto in piedi e... No! Mi sono dimenticata di cambiarmi!
Adesso rimarrò impressa per sempre come quella dai leggins a
fiori e come se non bastasse, molto probabilmente, puzzo oltre che di
cucinato anche di sudore.
Mi
sto maledicendo.
Ryeowook
non perde tempo e mi presenta agli altri due membri dei Super Junior
M che educatamente si inchinano e mi stringono la mano. Si avvicinano
anche Kangin, Yesung e Shindong per salutare i due che non vedono
molto spesso e, non so se è una mia impressione, Henry
arrossisce non appena vede il biondo avvicinarsi sorridente. E'
probabile, veramente molto probabile, che sia stato solo frutto della
mia fantasia visto che, dopo lo sfogo di Kangin, ho passato l'intero
pomeriggio a fantasticare sulle varie coppie all'interno del gruppo
peggio di quando ero a casa mia a vedere le loro foto. Forse dovrei
smetterla di leggere fan fictions, almeno finché mi trovo qui.
Li
faccio accomodare e, mentre sto riscaldando la cena, Devil Kyu
comincia a prendermi in giro per come sono vestita. "Meno male
che ti abbiamo chiamata stamattina! Ma ti sembra il modo di
presentarti a Henry e Zhou Mi? Davvero, non sto scherzando... Almeno
potevi abbinare la maglia al pantalone... Ma almeno ti sei lavata?"
Si ferma solo quando Zhou Mi gli da una gomitata e gli dice di
smetterla. Devo sembrare veramente una barbona a lui che è
così chic.
Ah,
Zhou Mi, portami a fare shopping con te, potrebbe essere la volta
buona che compro qualcosa di decente!
"Ah!"
Devil Kyu non si arrende. "Ma non avevi detto che non avresti
cucinato più per noi?"
Sto
per suonargli il mestolo sulla testa, ma lui divertito dalla mia
espressione continua. "EunHyuk hyung, sta attento che non
avveleni il tuo piatto."
Henry,
che prima spostava lo sguardo frenetico da me a Kyuhyun come se
fossimo nel bel mezzo di una partita di ping pong ora lo posa su
Eunhyuk. Quest'ultimo ride. "Davvero, ragazzi..." Si alza e
viene verso di me. Mi mette un braccio intorno alle spalle. "Ve
l'ho detto, perché non mi credete?! Noi abbiamo fatto la pace.
Vero? Diglielo anche tu."
In
completo imbarazzo, sbatto le palpebre più volte e rimango a
bocca aperta. "S..Si, è vero." Mi giro velocemente
verso la pentola, allontanandomi al più presto da Hyukkie e
sperando che nessuno abbia notato il mio nuovo colorito.
"Ma
io non ti ho visto chiederle scusa..." Insiste Kyuhyun.
"E'
perché stanotte, tormentato dai sensi di colpa, sono andato a
svegliarla. Sai com'è, ci sono cose che in pubblico non si
possono fare..."
Partono
i commenti e le varie insinuazioni, non mi sentono neanche quando
cerco di dire che non è vero, che è un malinteso.
Adesso il mestolo vorrei proprio spaccarlo sulla testa della dancing
machine che invece mi guarda e sorride. E, così, rossa in
volto e morta di vergogna, porto la cena a tavola sperando che questa
conquisti la loro attenzione e faccia cadere il discorso.
Porto
a tavola anche del vino. "L'ho comprato oggi. Spero sia
buono..."
"Oh,
ti prego..." Kyuhyun si copre gli occhi. "Tienilo lontano
da me: domani devo lavorare."
La
cena va, prosegue. Nessuno si è lamentato di ciò che ho
cucinato, quindi credo di aver centrato i gusti anche degli altri
due. Mi riempio ancora il bicchiere di vino per congratularmi con me
stessa. A quanto pare la capacità di bere l'ho ereditata da
mia madre. Sorrido tra me e me e torno a prestare attenzione al
discorso.
"Come
va il Mouse Rabbit?" E' Zhou Mi che parla. "Quand'è
che l'hai aperto?"
Yesung
sorride. "Sta andando... Per adesso è ancora la novità
del momento visto che è stato inaugurato da poco. Speriamo che
col tempo mantenga quest'andamento."
Henry
ridacchia. "Beh se ci vai tu, hyung, sono sicuro che
andrà benissimo. Su youtube già ci sono un sacco
di fancam tue al negozio!"
Eunhyuk
lo guarda male. "Mochi, davvero, dimmi che non ti sei visto i
video di Jongwoon hyung."
Le
guance di Henry arrossiscono e lo fanno sembrare ancora più
piccolo di quanto non sembri già. "N..no! Mica ho detto
che li ho visti... Ho detto che ci sono!"
Yesung
sospira. "Forse dovrei darci un'occhiata, non vorrei che mi
abbiano ripreso dall'angolatura sbagliata.." Sorride ed Henry
sposta in fretta lo sguardo e torna a guardare il suo piatto per
mangiare con appetito.
La
cena è andata perfettamente. Il mio unico problema è
che ora vedo un po' sfuocato forse a causa della bottiglia di vino
finita a tavola, soprattutto perché più della metà
penso di essermela scolata io ed il restante Kangin. Ma non mi
interessa. Sono così allegra e sorridente che il mondo mi
sembra perfetto e sbrilluccicante e sono intontita quel po' che basta
a farmi essere la persona più spigliata e simpatica di questo
mondo brillante.
Wookie
mette a tavola dei dolci. "Siamo passati a prenderli prima di
tornare." Mi spiega con allegria mentre apre lo scatolo. I miei
occhi si spalancano e il mondo brilla ancora di più. Quel
ragazzo è perfetto: sono tutti i miei dolci preferiti!
SungMin
aggrotta la sopracciglia. "Aspetta!" Ferma Donghae che si
stava fiondando a prendere il primo dolce. "Mancano Henry e
Jongwoon..."
Tra
me e me rimango scioccata: non mi sono accorta per niente che si
fossero alzati da tavola.
Mi
do uno slancio e mi alzo. "Vado a chiamarli!"
Minnie
mi sorride. "Si, vedi Henry era uscito fuori perché qui
sentiva troppo caldo e Jongwoon dopo un po' l'ha raggiunto per
parlare a telefono."
Annuisco
sorridendo come un'ebete e, barcollando, vado mentre a tavola si
alzano i commenti sulla temperatura dei termosifoni troppo alta. In
effetti in questo dormitorio c'è sempre un bel tepore. Anche
se ormai si avvicina dicembre i ragazzi girano tranquillamente a
maniche corte per casa. A me solo nominare dicembre fa sentir freddo,
se vestissi come loro prenderei sicuramente un bel raffreddore.
Sposto
la tenda e sto per spalancare la finestra, che loro hanno lasciato
aperta, quando li vedo proprio di fronte a me. Non credo a quello che
sto assistendo. Sono ubriaca. Si, si, lo sono. Devo esserlo per
forza. Chiudo velocemente la tenda e mi guardo indietro, ma stanno
parlando tra di loro e nessuno mi sta guardando. Batto il pungo sul
vetro della finestra e li chiamo. "Emh... ragazzi? Emh... Ci
sono i dolci in tavola!"
Mi
giro e con nonchalance, sorridendo come poco fa, torno verso il
tavolo. Sono ubriaca ed ho le allucinazioni.
Spero
davvero sia così.
Donghae
mi guarda impaziente.
"Adesso
vengono."
Spero
vi sia piaciuto questo capitolo ^^
Mi dispiace per il povero
Kangin e il suo amore a senso unico :( ..E' così virile, con
quelle sue spalle possenti, che proprio non posso farlo stare con un
altro strafigo come Yeye.
Vai con i ringraziamenti!
Grazie,
davvero tante grazie a chi recensisce perché oltre a perdere
tempo a leggere ne perde dell'altro *^*
Grazie a chi si prende la
briga di seguire questa storia. Davvero sono contenta ed è
grazie a voi che la sto continuando. ^^
Chu :* alla prossima!
E'
notte fonda, credo che dovrebbero essere almeno le due, il dormitorio
è buio e silenzioso. Tutti dormono mentre io me ne sto
accovacciata in un angolo del balcone in questa fredda notte di
inizio novembre. Sono avvolta nel mio grosso sciarpone di lana e nel
caldo giubbotto per cercare di ripararmi. Ho con me un pacchetto di
sigarette talmente vecchio che non ricordo nemmeno quando l'ho
acquistato. Lo guardo e lo riguardo rigirandomelo tra le mani, anche
se in realtà penso a tutto tranne che a ciò che ho
concretamente tra le mani. I miei pensieri vorticano e se devo essere
sincera sono spaventata. Due settimane fa stavo perfettamente bene ed
ora mi ritrovo nella stessa condizione in cui ero rinchiusa qualche
anno addietro. Così come allora i miei sogni non sono più
tranquilli: non appena chiudo gli occhi vedo sempre e solo la stessa
scena.
Il
ritrovamento di quella lettera mi ha fatto sì piacere, ma allo
stesso tempo ha creato nuovamente scompiglio dentro di me. Sapevo di
non aver superato la morte di JooKo e che ero solamente andata avanti
senza affrontare il problema seriamente. Le sedute dalla psicologa
non hanno risolto nulla. Colpa mia, evidentemente, che non volevo
affrontare nessun tipo di discorso che portasse alla danza, ai miei
sensi di colpa e alla morte della mia amica. Mi sono fatta forza da
sola riprendendo in mano la mia vita. Mi sono liberata di ogni suo
ricordo, buttando tutto ciò che me la ricordava in uno
scatolone che ho dato a mia madre. Le dissi che poteva farne ciò
che voleva: buttarlo, nasconderlo. L'importante era che non mi
capitasse mai più avanti agli occhi. Smisi di nominare Jooko e
con me tutti quelli che mi circondavano.
Ed
ora, per quanto mi piacerebbe prendermela con Eunhyuk, non posso.
Sospiro,
alzandomi da terra e affacciandomi alla ringhiera. Potrei accendermi
una sigaretta, ma non mi viene voglia: fumavo solo con lei, nei
pomeriggi in cui riuscivamo a vederci, mentre davanti a una grossa
tazza di caffè parlavamo di qualsiasi cosa.
E
rigirandomi quel vecchio pacchetto rovinato tra le mani, l'unica
buona idea che mi è venuta è quella di buttarlo via.
Così lo guardo per l'ultima volta prima di lasciarlo cadere
giù, sporgendomi per riuscire a guardarlo schiantarsi sul
marciapiede di quel quartiere pulito.
E
in quel momento sento afferrarmi un braccio, chiudo gli occhi di
scatto e lancio un grido spaventato che viene attutito dal petto al
quale vengo stretta.
Il
profumo e la canotta leopardata sono per me un chiaro indizio di chi
possa essere la persona a cui sono aggrappata. Ma non ho nemmeno il
tempo di arrossire o esserne felice perchè vengo riportata con
i piedi per terra dal suo tono arrabbiato.
"Che
diavolo pensi di fare?! Hai tutte le rotelle al proprio posto?!"
Eunhyuk
mi stringe ancora più forte. E se questa è la punizione
per aver buttato giù qualcosa e sporcato il tanto costoso
quartiere di Gangnam, allora la prossima volta provvederò con
qualcosa di peggiore.
"Ma
ti rendi conto che siamo al dodicesimo piano?!"
Ok, non
sapevo che Lee HyukJae fosse così ecologista.
"Cavolo...
Hai tutta questa voglia di ucciderti?!"
No, non ce la
faccio. Scoppio a ridere e lui mi allontana dal suo petto lasciando
andare la presa.
"Che diavolo ridi?! Mi hai fatto
spaventare!!"
Tra le risate che non riesco a controllare
gli faccio segno che sta sbagliando.
"No... Non ho
intenzione di morire, non stavo pensando a buttarmi giù."
Lui,
offeso che non stessi prendendo la situazione sul serio, incrocia le
braccia al petto. "Quando hai finito me lo dici.." Borbotta
per poi rimanere in silenzio, spazientito dalle mie continue risa.
"Scusami,
ma davvero non- Poggio una mano sul suo braccio mentre cerco di
trattenere un'altra risata e noto che la sua pelle è
ghiacciata. -Me sei pazzo?!"
Adesso
è lui a guardarmi come se fossi matta, anzi bipolare. Ma solo
ora mi sono resa conto che è uscito praticamente mezzo nudo
mentre io sono talmente imbacuccata che se non facesse così
freddo potrei anche sudare.
"Ma
non hai freddo?! Che ci fai qua fuori così?"
Mi
tolgo in fretta la sciarpa e gliela metto intorno al collo. "Perché
non sei a letto a dormire? Idiota tu sei una celebrità, ci
servi in salute!"
Faccio
per togliermi anche la giacca per poi passarla a lui, ma vengo
fermata. "Che senso ha se ti spogli e prendi freddo tu?
Piuttosto entriamo dentro!"
Mi
afferra un polso e mi trascina dentro. Con la testa mi fa segno di
raggiungere il divano mentre lui chiude la finestra per evitare che
la stanza diventi ancora più fredda di com'è diventata
per colpa mia. Mi raggiunge dopo poco stendendosi beatamente e
poggiando i piedi sulle mie gambe mentre io sono talmente composta e
immobile che sembro scolpita in quel posto.
Eunhyuk
sbadiglia e si stiracchia. "Allora... Come mai non sei a letto a
dormire?"
"Potrei
farti la stessa domanda."
Sospira.
"Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti..."
Inarco
le sopracciglia e scrollo le spalle, tanto non è
un'informazione di vitale importanza. E tra noi lascio calare il
silenzio.
Se
fossi stata un'altra persona probabilmente approfitterei del momento
per chiacchierare con lui, magari potrei civettare. Potrei mostrare i
miei lati migliori e conquistarlo. In fondo, come JooKo aveva ben
capito, per lui ho sempre avuto un occhio di riguardo anche quando
credevo che le mie attenzioni andassero altrove.
A
proposito di Jooko, fossi stata in lei in questo momento non sarei
nemmeno in questa situazione. Parlava, tanto. Non esistevano silenzi
imbarazzanti con lei -tanto meno con chi le interessava, riusciva a
far trovare chiunque a proprio agio, sapeva sempre cosa dire, sapeva
sempre cosa fare. Mentre io sono sempre stata più silenziosa,
timida. Probabilmente per la maggior parte delle persone ero anonima,
l'ombra di Jooko. Ed anche se a me stava bene -perché i
riflettori mi piacevano solo mentre danzavo, lei se ne dispiaceva ed
aveva provato in tutti i modi a far uscire fuori, rendendo visibile a
tutti, lo stesso carattere che avevo quando ero sola con lei. E'
stato un lavoro lungo. Abbiamo litigato tante volte, ma alla fine lei
ce l'ha fatta. Io sono cambiata tanto: dal nostro primo incontro ad
ora, posso dire che, anche tendendo ad essere una persona chiusa,
sono molto più solare, relativamente chiacchierona e propensa
alle figuracce. Almeno adesso la gente si rende conto della mia
presenza.
Eunhyuk
sbuffa rumorosamente. "Va bene! Mi arrendo. Ero andato a bere!
Ora però devi dirmi perché tu sei qui."
Anche
al buio della stanza, illuminata appena dalla fioca luce che viene
dalla strada attutita dalle tende, si possono notare perfettamente le
sue labbra rosse che si aprono in un sorriso. Rimango a fissarle,
imbambolata, attratta come non mai dal modo in cui le inumidisce e le
lascia schiuse. E quando mi rendo conto che siamo al buio, sì,
ma come io riesco a vedere lui, allo stesso modo lui vede me, giro
immediatamente la faccia dall'altra parte. Giocherello nervosamente
con la stoffa del pigiama di Eunhyuk. Sento le guance
accaldarsi.
"Niente." Dico in fretta, con un suono a
malapena percettibile. "Un brutto sogno e un po' di pensieri."
"Sai..."
Lo sento ridacchiare. "Quando SungMin fa un brutto sogno Kyuhyun
lo accoglie nel suo letto, altrimenti non si riaddormenta. Se vuoi,
quando fai un brutto sogno, posso accoglierti nel mio."
Lo
guardo a dir poco scioccata e senza sapere cosa effettivamente
rispondere.
Hyukkie
ride. "Hey, non fare quella faccia! Stavo scherzando!"
Ecco,
appunto. Ovvio. Quando il ragazzo più sexy della Corea ti fa
una proposta del genere non può che scherzare. Figurarsi se
guarda una come me. Potrebbe avere schiere di idols o modelle o
chicchessia ai suoi piedi in qualsiasi momento con un semplice
schiocco di dita. Perché accontentarsi? Sarebbe un emerito
pazzo.
Dalla
mia bocca esce un risolino nervoso. "Certo, l'avevo capito."
"Però...
Posso abbracciarti." Allarga le braccia rimanendo beatamente
disteso. "Vieni."
Alzo
un sopracciglio. Non ho capito bene, ma sembra che mi stia invitando
a buttarmi su di lui. E va bene che mi piace, ma non voglio essere
presa in giro ulteriormente. Una volta a sera va bene, ma a distanza
di nemmeno cinque minuti mi renderebbe una completa idiota alla mercè
degli idol.
Scuoto
la testa e distolgo lo sguardo da lui.
"Hey,
vedi che sono serio!"
"Allora
alzati."
"Ma
sono stanco!"
"E
vai a dormire allora! Non ti ho mica chiesto di rimanere qui..."
"Ma
sono rimasto lo stesso. Per te. Apprezzalo."
"Lo
apprezzo infatti."
"...Ma non mi vuoi
abbracciare."
"Ti voglio abbracciare.
Tuttavia non mi butto su di te, a notte fonda, al buio, su un
divano..." Arrossisco al solo pensiero. "E' equivoco e
n-non mi sembra il caso."
Eunhyuk
sbuffa, alzandosi a sedere. "Che scocciatura..." Si
avvicina, lasciando tra di noi lo spazio sufficiente per guardarci
negli occhi. Mi sorride. "Ora va bene?"
Non
rispondo. O meglio non ci riesco.
Prende
i miei polsi tra le sue mani e non riesco a pensare ad altro al
tremolio delle mie mani di cui spero non si accorga minimamente.
Perché
tremo? Sono nervosa, emozionata. Il cuore mi batte forte e questo mi
spaventa. E' da quando ho messo piede in questo dormitorio che quando
c'è lui nella stessa stanza in cui mi trovo io, sono agitata.
Sento le mie emozioni in subbuglio. Sarà forse il modo in cui
mi sorride o il modo in cui pronuncia il mio nome, oppure ancora il
modo in cui mi guarda.
Si
porta le mie braccia intorno al collo e mi abbraccia di slancio,
forse per paura che mi possa tirare indietro. Ma sono talmente
irrigidita che non riesco a fare niente. Non mi resta che ricambiare,
stringendo la presa.
"Mi
vuoi dire cosa hai sognato?"
"Niente
di che." E' la mia risposta pronta, dettata più
dall'abitudine che dal non volerglielo dire.
"Mostri?
Vampiri? Licantropi?"
Scuoto
le testa, sfregando il mento contro la sua spalla.
"Stalker
e maniaci omicidi?"
"No...
Ho solo sognato la mia amica, quella della lettera."
Eunhyuk
si blocca, smette anche di respirare.
Probabilmente
ho sbagliato a dirlo, sapendo di farlo assalire dai sensi di colpa.
Tuttavia, un po' a causa del mio cervello completamente sconnesso da
quando ci siamo seduti qui, e un po' perché nel suo abbraccio,
nel calore del suo corpo, mi sono sentita protetta, è come se
potessi dire e fare ciò che voglio in questo istante e sono
sicura che in nessun altro luogo o momento avrei potuto parlare così
sinceramente. Mia madre si preoccuperebbe troppo -e inutilmente; è
fin troppo spaventata, più di quanto possa esserlo io, e non
vorrebbe mai più rivedermi nello stato pietoso in cui mi
trovavo. E dallo psicologo poi non ci voglio più rimettere
piede.
"E...E
cosa hai sognato?" La sua mano ha cominciato a muoversi
timidamente lungo la mia schiena, cercando di rassicurarmi in qualche
modo. In verità mi rende solo più nervosa.
Scrollo
le spalle e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. "La
nostra ultima litigata. Ogni tanto mi capita di rivivere quel
momento."
"E' stata brutta?"
"Fummo
brutali."
"Ti
va di parlarne? Io ti ascolto quanto vuoi.."
"Non
preoccuparti.." Sciolgo l'abbraccio e torno ad una distanza di
sicurezza tale che la voglia di non lasciare quelle braccia si
acquieti. "Va bene così, davvero. Mi basta parlare
d'altro in questi casi." Gli sorrido. "Anzi... grazie."
Eunhyuk
ricambia il mio sorriso e annuisce. Si stende di nuovo. Questa volta,
però, poggia la testa sulle mie gambe, poi chiude gli occhi,
lasciandomi imbarazzata e senza parole.
Fortunatamente
lui ne ha per me. "Qual è la tua canzone preferita?"
Poteva
fare una domanda più intelligente. "My love my kiss my
heart."
"Love
ballad..." mugugna.
"Non
è solo una love ballad.. Almeno non per me."
Quella canzone sembrava fosse stata scritta per me: tolta la storia
d'amore, c'era una persona che aveva perso tutto ed era tormentata da
rimpianti e rimorsi. Descriveva, o descrive, la mia situazione.
"Invece...
Music Video preferito?"
"Qui
mi metti in difficoltà..." Lo sento ridacchiare, ma per
me è davvero ardua la scelta. "Se dovessi scegliere per
il livello affettivo, il mio video preferito sarebbe sicuramente
Don't Don... Voglio dire, è l'inizio di una lunga storia
d'amore. Però, se dovessi scegliere per quello che mi ha fatto
più ridere, beh allora sicuramente Pajama Party o Rokkuko. Ma
in realtà mi piacciono tutti, proprio non potrei sceglierne
uno."
"E
il tuo preferito è ancora Donghae?"
Abbasso
lo sguardo, incontrando i suoi occhi: che razza di domanda è?
Me la butta così, tra capo e collo?
"Siete
tutti i miei preferiti." E spero che con questa risposta si
accontenti, ma il sorrisetto con cui mi guarda mi dice che non sarà
così.
"E
non hai un preferito tra i preferiti?"
Scuoto
la testa. "No... No non ci provare! Io devo mantenermi neutrale
qua dentro."
"Ma,
insomma... Rispondimi. Dimmi solo se è ancora Donghae!"
"Perché?"
Scrolla
le spalle. Ed io serro le labbra, mimando di cucirle. Non avrà
informazioni da me.
"Ma
scusa..." Continua imperterrito. "Nella lettera c'era
scritto che in realtà avevi una cotta per me, ma non volevi
ammetterlo..."
Ma
tu guarda se quella deve mettermi in imbarazzo anche da morta!
"Ya!
Basta! Va bene!" Meglio farla finita adesso, velocemente ed
indolore, prima che mi strappi i capelli da testa e invochi il Grande
Demone per fargli aprire una voragine ed inghiottirmi senza lasciare
traccia di me. "E' giusto. Ho una cotta per Eunhyuk."
"Per
me."
"No,
per Eunhyuk, l'idol. Lee HyukJae non lo conosco. E adesso
chiudiamo l'interrogatorio e andiamo a dormire." Gli faccio
segno di togliere quella testaccia dalle mie gambe e mi alzo. Lui fa
lo stesso e percorriamo il corridoio in silenzio, ma prima di entrare
nella mia stanza lo chiamo sottovoce. Lui si avvicina ed io mi
allungo a dargli un bacio sulla guancia per ringraziarlo.
"Buonanotte."
**
Che
diavolo sono tutti questi rumori?
Mi
rigiro nel letto e scosto le coperte dal viso. Che diavolo è
tutta questa luce? Mi sono addormentata cinque minuti fa ed era
appena l'alba, non può essere già mattina.
Sento
una porta sbattere. Chi diavolo è che a quest'ora del mattino
fa tutto questo baccano?
Ancora
con gli occhi chiusi cerco il mio cellulare a tentoni sul comodino.
Riesco ad aprirne a stento uno per vedere l'orario. Sono le dieci.
Sono
le dieci? E' già così tardi?
Mi
tolgo le coperte di dosso e con slancio mi alzo. Se non prendo la
situazione di petto, probabilmente questa mattina nemmeno una gru
potrebbe farmi alzare dal letto.
Esco
e, stropicciandomi gli occhi, vado dritta in cucina. Sono tutti lì,
o quasi tutti, seduti a tavola. "Buongiorno." Riesco appena
a mugugnare per il troppo sonno.
"Buongiorno!"
Trilla Ryeowook.
Sungmin
si alza e viene verso di me. "Vieni." Mi scorta a tavola e
mi fa sedere, come se da sola non ne fossi capace. "Abbiamo
pensato noi alla colazione questa mattina."
"Perché?
Potevate svegliarmi..."
Siwon
mi da una pacca sulla spalla e mi fa letteralmente svegliare. Quel
ragazzo non ha idea di quanta forza ha in quei bicipiti. "E' una
settimana che ti svegli presto. Oggi che non abbiamo niente da fare
non c'era bisogno che ti preoccupassi per noi."
Wookie
porta un pacco a tavola e lo apre. "Guardate qua! Stamattina
Jongwoonhyung ha portato i muffin!"
Kangin
è il primo ad allungare la mano. "Io sono il più
grande e il primo è mio!"
"Il
più vecchio vorrai dire, hyung." Lo corregge
Kyuhyun.
"Bada
a come parli!" Lo rimprovera il più vecchio.
"Cosa
ho detto di male? Ho messo anche il giusto onorifico!"
Sto
per intervenire e dire che forse non è il caso di svegliarlo
quando Sungmin mi batte sul tempo. Si alza. "Ci penso io!"
Yesung
scoppia a ridere. "Vengo con te!"
"Ma
ragazzi..." Tento di fermarli
Shindong
si alza e mi fa segno di andare con lui. "La 'punizione dei
piedi puzzoni' non puoi perdertela."
No,
a quel punto mi arrendo, non ho più voglia di fermarli, ma
solo di vedere cosa sta per succedere. Seguo Shindong e ci fermiamo
sulla soglia della stanza di Eunhyuk. Yesung e Sungmin sono entrati
facendo il massimo silenzio. Poi, di colpo, Yesung si è
buttato addosso ad Eunhyuk bloccandolo con tutto il suo peso mentre
Sungmin gli ha messo un piede in faccia. Quello che viene dopo sono
risate, imprecazioni, suppliche e ancora imprecazioni e risate. Ma
quando poi si butta anche Shindong nella mischia comincio a temere
davvero per la vita di Hyukkie la cui faccia è diventata
rossissima, tendente al viola, e ora non protesta più, ma
prende a pugni i fianchi di Yesung. Il biondo ride così tanto
che credo non respiri nemmeno lui.
Quando
Shindong si rialza Eunhyuk sembra tornare del suo colore. "Va
bene! Sono sveglio!" Urla. "Adesso vi raggiungo!"
Finalmente
soddisfatti torniamo tutti in cucina dove adesso assistiamo al
battibecco tra Kyuhyun e Kangin. Il più piccolo ancora gira il
dito nella piaga del più grande chiamandolo vecchio.
"Vorrei
vedere te alla mia età! Sarai sicuramente rincoglionito dai
videogames, con la pancia da ubriacone e cieco per i porno!"
"Parli
pure come un vecchio! E comunque quello dei porno è Eunhyuk!"
"Kyu,
te lo dico, dovresti cambiare fidanzata, la xbox non ti può
soddisfare appieno. Esci e cercatene una seria."
"Prima
di tutto, non prendiamoci troppe confidenze: è una PSP!"
E qui sembrava realmente offeso dal fatto che Kangin non sapesse le
differenze tra una Xbox e una PSP. "E poi sei tu che hai l'età
adatta per farti una famiglia. Da quand'è che non esci con una
ragazza?"
Kangin
ci pensa un po' su, poi scrolla le spalle. "Beh io non
spiattello in giro quando esco con qualcuna e tanto meno mi faccio
scattare foto per creare scandalo come quel cretino di Hyukjae."
"Hey,
voi due!" E' proprio Eunhyuk a fermarli appena entrato in
cucina. "Io ci sento, la volete finire di nominarmi nelle vostre
discussioni? E poi, tanto per essere chiari, quello che è
successo con IU si è risolto, ero solo andato a trovarla
perché aveva la febbre."
"Certo."
Dice Kangin. "Ed io sono Babbo Natale."
"E
i porno non li smentisci?" Kyuhyun e Kangin si guardano e
scoppiano a ridere, finalmente alleati, e con loro il resto dei
ragazzi. Eunhyuk, divertito, prova a spiegarsi, ma ci rinuncia dopo
poco per unirsi agli altri.
Questi
sono i Super Junior quando non si svegliano alle sette del mattino ed
hanno la forza di parlare.
Eunhyuk
si siede e prende un muffin. "Come mai hai portato questi cosi?"
Lo addenta e con la bocca piena continua. "A che ora ti sei
svegliato per comprarli?"
"No."
Kyuhyun fa segno di no col dito e si gira a guardare Yesung. "
Il signorino non è tornato stanotte."
Il
biondo fa finta di niente e continua a bere il suo latte.
"Perché?
Dopo cena sei uscito?"
"Si."
Risponde Kyuhyun per l'altro. "Ha accompagnato Henry e Zhou Mi
ai loro appartamenti."
Con
la coda dell'occhio guardo Kangin, seduto accanto a me. Noto che fa
finta di niente, ride e prende in giro Yesung come tutti gli altri,
ma so benissimo che dentro sta soffrendo veramente tanto al pensiero
che l'altro abbia potuto passare la notte con qualcuno che non fosse
lui.
Ah, ecco che ricordo! Mi sono addormentata pensando
proprio ad una soluzione a questa situazione. Vorrei parlare con
Kangin, dirgli ciò che ho visto, ma allo stesso tempo non
voglio vederlo soffrire. Poi se la cosa arrivasse alle orecchie dei
due amanti clandestini non ci vorrebbe molto prima che
facciano due conti e risalgano a me. Insomma, era palese che li
avessi visti. Si capiva da come li avevo chiama e dal fatto che
avessi evitato per tutta la sera di guardarli, troppo imbarazzata,
troppo contenta e, allo stesso tempo, troppo dispiaciuta.
Alla
fine, comunque, non sono arrivata a nulla.
Hyukkie
si alza e va vicino al biondo intenzionato a non andarsene finché
non sputi il rospo. "Quindi? Chi è?"
Yesung
non gli risponde, anzi prende a sgranocchiargli i biscotti di Donghae
in faccia.
"E'
la persona con cui eri a telefono ieri?" Chiede Donghae
allontanando i suoi biscotti dalle grinfie dell'altro.
Ryeowook
gli allontana i muffin, Sungmin il caffè. Adesso tutti lo
guardano con insistenza. E il biondo, sentendosi braccato, sbuffa.
"SI, VA BENE, ero con la persona con cui parlavo ieri!"
"Beccato!"
Gongola Siwon tra le risate.
"E
com'è? Carina?" Chiede Eunhyuk.
"Si."
Sorride Yesung. "Abbiamo una bellezza molto simile."
"Eh?
Che significa?" Donghae.
"Allora
era meglio se tornavi qui." Kyuhyun.
"Già."
Eunhyuk, deluso, torna al suo posto.
"Idioti."
Sospira Yesung. "Ero con mio fratello. Sono andato a recuperarlo
in un bar e poi siamo tornati a casa!"
Tutti
lo guardano delusi e anche Kangin finge di esserlo. Io però
non credo al suo alibi, ma questo è un altro paio di maniche.
Dopo
la colazione non si capisce niente: c'è chi sale e chi scende,
chi si lamenta che vuole vedere la televisione ma c'è chi
gioca con la Xbox, chi tira i cuscini per distrarre quello gioca. E'
un vero caos. Non riesco a trattenere le risate, sembrano stare
all'asilo.
Sto
per andare a lavarmi quando, passando avanti la stanza di Hyukkie
noto la porta aperta e lo sento parlare da solo. A metà tra
l'essere incuriosita e perplessa -che abbia l'amico immaginario?-
busso e mi affaccio. Lo trovo sul letto che sta parlando a telefono.
Rido. "Scusa, pensavo stessi parlando da solo." Dico a
bassa voce.
Lui
scuote la testa e sorride. "Sto parlando con Jungsoo."
E
a quel nome sento i cori angelici. Vedo le colombe bianche svolazzare
per la stanza che d'un tratto è diventata tutta bianca.
Mi
avvicino a Eunhyuk. "Ti prego, me lo puoi passare un attimo
quando hai finito?"
Lui
mi guarda, allontana il cellulare dall'orecchio e lo osserva. Poi con
calma lo riporta all'orecchio. "Emh... Qui c'è Hyuri che
ti vuole parlare." Lo vedo annuire. "Va bene."
Conclude e mi passa il telefono.
"Potevi
andare con calma, non ho detto passamelo subito."
"Avevo
finito."
Porto
il telefono all'orecchio e saluto il leader che mi risponde con
calore, parliamo di sciocchezze, poi guardo Eunhyuk e mi allontano,
chiudendomi in bagno con il suo cellulare.
"Senti,
non vorrei disturbarti."
Dall'altro
lato del telefono Leeteuk mi dice di non preoccuparmi.
"E'
che vorrei parlarti di una cosa, non è che potremmo vederci?."
Il
leader rimane in silenzio per un po'. "Va bene." Dice
infine. "Alle 16." E mi da l'indirizzo.
Ecco
qua. Andate, lanciate tutto quello che avete!! PSP o Xbox? Boh per
quanto ne sappia Kyuhyun gioca al pc, ma mi divertiva comunque xD La
punizione dei piedi puzzoni l'avevo letta in un'intervista, la usano
contro l'ultimo ad alzarsi... In questo caso la vittima è
Hyukkino ahahah
Ringrazio, come al solito, chi legge e
recensisce... Veramente grazie! Grazie a chi segue e chi ha messo la
storia tra i preferiti! Al prossimo aggiornamento ;) Stay tuned!
Mi
dispiace mandare in frantumi le vostre speranze, ma ecco qui il
capitolo xD
A parte gli scherzi
(?)... Mi scuso per il ritardo, ma gli studi mi hanno tenuta un
pò
impegnata e poi mi sono resa conto di non sapere più
l'italiano hauhauhau... Puntualmente, quando rileggevo quelle poche
righe scritte, dovevo ricancellare tutto perché non aveva
senso e soprattutto i verbi erano sbagliatissimi O_O hahahahah che
brutta fine!
PS: sto pensando di
scrivere una Missing Moment tra Yesung ed Henry... mmhh devo solo
trovare un'ispirazione!
Buona
lettura! ;)
CAPITOLO
6
Prendo
le ultime cose, la borsa, la mia sciarpa ed esco dalla mia stanza.
Quando
Wookie mi vede passare, diretta alla porta ed intenta ad abbottonare
il mio cappotto, mi ferma. "Torni a pranzo?"
"Oh,
no... Pranzo dai miei genitori e poi dopo devo vedermi con un amico."
Fortunatamente non ho rivelato che mi sarei vista con Leeteuk.
Prepararmi una buona scusa e ripeterla avanti allo specchio ha
funzionato; non essendo più abituata a dire bugie come una
volta, prepararmi l'alibi perfetto era il minimo che potessi fare.
Anche perché non avrei potuto spiegare il motivo se mi fossi
fatta scoprire per colpa di qualche mia titubanza.
"Ah..."
Wookie fa uno sguardo così deluso, che mi fa tentennare.
"Stavo già pensando cosa preparare."
In
quel momento al mio fianco compare Eunhyuk, pronto anche lui per
uscire. Ryeowook si rianima. "Tu torni a pranzo?"
"No."
Dice aggiustandosi i capelli sotto al cappello di lana. "Vado al
Tous Les Juors, credo di tornare direttamente per
cena."
Ryeowook
è ancora più deluso. "Va bene, andatevene tutti!"
Alza le braccia e si allontana diretto verso il lungo tavolo. "Chi
va qua, chi va là." Sbuffa e caccia una rivista di
cucina. "Mi farò un pranzo con i fiocchi e voi
rimpiangerete di non essere tornati."
Guardo
Eunhyuk, poi Ryeowook.
Ha
le sue cose? No, dico, sembra più isterico di me quando sono
isterica. E poi siamo gli unici pronti ad uscire, gli altri
probabilmente rimarranno a casa. Non capisco per niente la sua
reazione.
Mi
avvicino e con cautela metto la mano sulla spalla del ragazzo. Noto
che la rivista che sta sfogliando è di cucina cinese. "Su,
non dire così. Gli altri saranno tutti qui ad assaggiare
quello che prepari."
"Non
è vero, se ne vanno tutti."
"Come
se ne vanno tutti?"
In
effetti è anche normale che non avendo da fare ognuno di
loro
si dedichi ai propri hobbies, o vada dai genitori, o esca con gli
amici che non vede spesso. Mi sorprende che Ryeowook non lo faccia
quasi mai.
Wookie
sospira. "Ognuno ha qualcosa da fare, rimaniamo solo io e Kangin
hyung."
"Puoi
cucinare per lui, allora!" Gli do una pacca sulla spalla e,
sorridendogli, mi allontano dirigendomi alla porta dove mi aspetta
Hyukjae.
"Già."
Ryeowook chiude la rivista e ci guarda. Lui è contento se
può
cucinare per gli altri, ma non riesco a spiegarmi perché
adesso non lo sembri affatto. Guardando la sua espressione mi viene
spontaneo scusarmi, anche se non è una colpa andare a
trovare
i propri genitori, poi, insieme a Eunhyuk, saluto e lasciamo il
dormitorio.
"....
Si?" La voce di Hyuk mi riporta su questo pianeta. Non ho
sentito nemmeno mezza parola e lo guardo come se fossi sorpresa di
trovarlo in ascensore con me. Sto ancora pensando a Wookie e sono
quasi tentata di chiamare mia madre per dirle che ci vedremo un altro
giorno.
"Scusami."
Gli dico. "Non ho sentito."
"Ti
ho chiesto se vuoi un passaggio."
"Oh...
No, no." Faccio un passo indietro e mi allontano da lui.
"Si,
ma non dirlo come se ti faccia schifo la mia presenza. Io lo dicevo
per te." E' palesemente offeso.
"Sono
io che lo faccio per te, sarebbe comodo per me accettare il
passaggio, non ti pare? Solo... Hai pensato cosa succederebbe se
qualcuno ti vedesse in macchina con me e ti fotografasse? Un altro
scandalo in meno di un mese?"
Eunhyuk
si stiracchia. Le porte dell'ascensore si aprono e torniamo a
camminare vicini. Lo vedo sorridere. "Mi sa che hai proprio
ragione."
Lo
so.
**
Quando
arrivo alla caffetteria a cui corrisponde l'indirizzo che mi aveva
dato Leeteuk non sono più sicura di quello che sto facendo.
Andare a spiattellare i fatti di Kangin non mi sembra più
una
buona idea, anche se sarebbe solo per un consiglio. Mi sembra di
tradire la fiducia che ha riposto in me nel momento in cui mi ha
aperto il suo cuore. E contemporaneamente spettegolerei troppo
facilmente qualcosa che non so nemmeno se è stato casuale o
che sono stati bravi a nascondere a lungo.
D'altra
parte Leeteuk mi sta aspettando, ha dovuto trovare un momento nei
suoi impegni per me. Indugiare qua fuori gli farà solo
perdere
del tempo in più e non mi sembra giusto nei suoi confronti.
Adesso
entro e gli dico la prima cosa che mi viene in mente.
No,
non posso farlo. Trattenerlo con sciocchezze nel giorno in cui
potrebbe stare con la famiglia non è rispettoso. Quindi gli
dico la verità. Mi dispiace per quei tre, ma non mi
interessa.
Ho bisogno di sapere come comportarmi.
Apro
la porta della caffetteria e la campanella posto sulla porta
d'entrata fa sapere a tutti che sono c'è un nuovo cliente.
Il
posto è davvero carino. C'è un lungo bancone
appena
entrati e, percorso il corridoio, c'è la sala, molto
appartata
-probabilmente sarà per questo che il leader ha scelto
questo
locale, con tavolini bassi e poltrone, o divanetti, dai graziosi
fiorellini. La carta da parati color crema rende l'ambiente
rilassante e romantico. Mi guardo intorno, ma non vedo chi cerco
finché il leader, sorridente, alza la mano e, sventolandola,
mi chiama.
Che
stupida, mi ero dimenticata che ora ha i capelli corti e scuri. Ed io
che cercavo la chioma bionda per il locale!
Sorridendo
mi avvicino e noto che non è solo. Ora che sono al tavolo e
ho
messo a fuoco l'altra persona non posso fare a meno di sgranare gli
occhi e guardarlo a bocca aperta. Non credo a ciò che sto
vedendo. Adesso potrei anche morire in pace.
Anche
se questa persona indossa gli occhiali da sole ed ha un cappello di
lana che ricopre la sua chioma scura per non farsi scoprire, ha
quelle perfette labbra carnose e le mani perfette, molto più
curate delle mie, che lo tradiscono.
Saluto
Leeteuk e sento le sue guance fresche contro le mie bollenti.
"Ti
presento Kim Hee... Ah, giusto, sai già chi è." E
se la ride palesemente mentre io rimango imbambolata di fronte ad
Heechul che si sta alzando e mi sta porgendo la mano mentre
sghignazza.
"E
tu sei Hyuri-ssiFaccioBattereICuoriAlDormitorio."
Dice
stringendomi la mano.
"Solo
Hyuri." Annuisco. Magari facessi battere qualche cuore!
"Hyuri."
Ripete sorridendo. Si siede ed io faccio lo stesso e dal modo in cui
sta seduto, con il gomito poggiato sul bracciolo della poltrona e la
guancia nel palmo della mano, deduco che non è molto
entusiasta di stare qui.
Il
leader chiama il cameriere. "Cosa prendi?" Mi chiede con il
suo bellissimo sorriso.
Sto
per dirgli di non preoccuparsi, che non deve offrirmi niente, anzi
dovrei essere io a farlo visto che gli sto rubando del tempo, ma lui
non sente ragioni e quando si avvicina il ragazzo a prendere
l'ordinazione mi riformula la domanda. Non mi resta che arrendermi.
"Un tè alla vaniglia."
Quando
il ragazzo se ne va con la mia ordinazione, lasciandoci soli, prendo
la palla al balzo. "Mi dispiace veramente di farvi perdere
tempo."
"Già.
Pure a me." Dice Heechul guardandosi le unghie. Io rimango
spiazzata e non so che dire. Mi aspettavo un "Non ti
preoccupare, non fa niente", ma la sfacciataggine del
ragazzo seduto di fronte a me mi ha completamente zittita.
Leeteuk
gli da un colpo sulla spalla e lo rimprovera di non essere cortese.
Heechul
sbuffa. "Ma è la verità!" Si siede composto
sulla poltrona e smette di guardarsi le unghie per fissare il leader.
"Li hai appena lasciati, ma a quanto pare i tuoi dongsaeng,
anche se ormai sono grandi e vaccinati, non riescono a farcela da
soli." Poi mi indica. "In più ora ti sei accollato
anche lei e con questo siamo a due oggi."
Ora
mi sta guardando. "Avanti, qual è il tuo problema?"
Il
leader sta per intervenire, forse per dire qualcosa in mia difesa, ma
gli rubo il tempo. Heechul sarà anche una prima donna,
schietta e senza peli sulla lingua ed io lo adoro così
com'è,
ma certe cose non deve insinuarle. "Senti, prima di tutto statti
calmo, e poi non ho problemi ed anche se li avessi cosa ti fa pensare
che verrei a raccontarveli?" Mi blocco quando il cameriere porta
i pasticcini, poi riprendo. "Insomma, Leeteuk sarà anche
la persona più gentile e disponibile di questo mondo, ma...
Fondamentalmente non ci conosciamo ed io non spiattello i fatti miei
a chiunque."
Heechul
si toglie gli occhiali da sole, poggiandoli lentamente sul tavolino,
mi guarda e decide di scoppiare a ridere proprio nel momento in cui
il cameriere poggia il vassoio sul tavolino e mi porge il
tè.
Ringrazio, rossa in volto, e torno a guardare la diva con sguardo
truce.
"Ho
capito tutto." Dice tra le risate.
Ma
io l'unica cosa che ho capito dal momento in cui ho messo piede in
questo locale è che lui si sta prendendo gioco di me.
Il
leader sospira e scuote la testa. "Cosa avresti capito adesso?"
"Oh,
tante cose... Soprattutto che avevo ragione io."
Decido
che, qualsiasi cosa stia insinuando, non è di mio interesse,
tanto mi sta prendendo in giro. Meglio concentrarsi su altro e su
qualcosa di veramente importante, perché l'unica cosa che ho
capito da quando ho messo piede in questo locale è che oggi
sono la seconda venuta a chiedere aiuto al leader. Può darsi
che Kangin mi abbia anticipata ed ora sto facendo perdere tempo
inutilmente a questi due poveracci. Faccio un sorso di tè
mentre Leeteuk cerca di calmare la risata di Heechul, che risuona
senza vergogna in tutta la sala. Indossa di nuovo i suoi occhiali e,
tempo tre secondi, scoppia a ridere di nuovo.
"No,
davvero, non ce la faccio! Non ci posso credere!" E ride.
"Ma
cosa?" Chiedo a Leeteuk che proprio in quel momento sta dando
una forte pacca sulla spalla dell'amico.
"Niente,
lascialo perdere." Dice in fretta, sorridendo. "Dimmi,
piuttosto, è successo qualcosa? Te l'avevo detto che dopo
una
settimana saresti fuggita via..." E fa un risolino nervoso.
"No,
no, niente di tutto questo, anzi mi trovo veramente bene al
dormitorio. Se potessi non vi lascerei mai più."
Leeteuk
sembra tornare ad un'espressione meno nervosa e mi sorride,
sinceramente contento che non sia successo nulla. Anche Heechul ha
smesso di ridere, ma mantiene un sorrisetto odioso sulle labbra.
"Senti,
hai detto che sono la seconda oggi..." Prendo un pasticcino e
non riesco a non notare l'occhiataccia che il leader riserva
all'altro. "Per caso è venuto Kangin?"
"Kangin?"
Chiede sorpreso e guarda ancora una volta, solo per un attimo,
Heechul il quale cerca di contenere un'altra risata. "No."
"Ah..."
E allora chi era andato? Yesung? Magari per parlare dei suoi dilemmi
per questa relazione che probabilmente non vedrà mai la luce
del sole. O forse no. Insomma può essere chiunque. Sbuffo e
sgranocchio un paio di pasticcini. Non posso certo mettermi a fare
tutti i nomi? Anche perché qualcosa mi dice che non me lo
direbbe comunque e poi sarebbe da ipocriti: ho appena detto che i
fatti miei non li spiattello, non posso farmi gli affari di
qualcun'altro. Devo mantenere un minimo di coerenza, anche se la
curiosità mi uccide.
Prendo
la mia tazza di tè e la porto alla bocca.
"Dai,
cosa c'è che non va?" Chiede con gentilezza Teukie.
Con
un unico sorso bevo tutto il tè e ripoggio la tazzina vuota
sul proprio piattino. E' come se quel gesto mi abbia dato coraggio,
manco fosse stato un bicchiere di vino. Sospiro e mi decido a
parlare. "Il punto è che non so come comportarmi."
"In
che senso?"
"Ti
spiego tutto." Abbasso lo sguardo e con un dito comincio a
torturare il bordo della mia camicetta bianca. "Ieri mattina ero
scesa all'undicesimo piano per rassettare e cose varie, quando ho
trovato Kangin solo, al buio e seduto sul divano. Mi sono avvicinata
e gli ho chiesto cosa avesse."
Alzo
lo sguardo sui ragazzi di fronte a me. Leeteuk sembra l'unico
realmente interessato a capire cosa può aver mai turbato il
rude Kangin, mentre Heechul sgranocchia i pasticcini con tutta la sua
grazia e alterna lo sguardo tra me e il suo IPhone. Continuo il mio
racconto.
"Ha
provato a negare l'evidenza, ma alla fine si è aperto."
Sospiro. "E' innamorato di Yesung da almeno una vita."
"Ah!
Finalmente l'ha ammesso!" Commenta Heechul, girandosi a guardare
il leader. Sembra realmente soddisfatto dal sorrisino che ha sulle
labbra. "Sono anni che lo prendo in giro, ma non ha mai voluto
darmi ragione."
Leeteuk
abbassa lo sguardo. "Si, sono l'unico a cui l'aveva confidato."
"Ma
come?!" Si lamenta l'altro. "Vi tenete i segreti? Ed io?
Begli amici che siete!"
"Ma..."
"Non
ti giustificare!" Sospira e lo vedo alzare appena la testa, e
penso stia roteando gli occhi. "E' in questi casi che mi manca
Hankyung. Lui mi diceva tutto..." Arriccia la bocca e punta
l'indice sul suo mento. "Beh, un po' lo asfissiavo. Ma
comunque..." Adesso punta il dito contro il leader. "Da
quando sono al militare mi trascurate e non potete nemmeno immaginare
quale sarà la mia vendetta."
Tremo
al solo pensiero.
"Mi
dispiace veramente, ma se uno del gruppo si confida e mi chiede
espressamente di non farne parola con nessuno io non posso tradire la
sua fiducia." Il leader sembra davvero dispiaciuto di aver
dovuto tener nascosto qualcosa al suo amico. Ma posso capirlo. Kangin
sarà andato da lui col cuore in mano, disperato e non
sarebbe
stato giusto far diventare la notizia di dominio pubblico, non dopo
che l'ha guardato negli occhi ed ha notato la stessa tristezza che ho
visto anche io.
Ho
sbagliato a parlarne con loro. Leeteuk penserà che sono una
pettegola, che non sa tenersi le cose per sé.
"Va
bene. Arriviamo al dunque. Quindi?" Heechul si toglie gli
occhiali da sole e mi guarda alzando un sopracciglio. "Sei
sconvolta perché Kangin è innamorato di Yesung?"
"Assolutamente
no!" Ribatto infervorata. Pensa davvero che io possa essere quel
genere di persona che non tollera la diversità? Beh, in
effetti non mi conosce, non potrebbe saperlo.
"E
allora qual è il problema?" Chiede spazientito.
Sbuffo.
Certo che è insopportabile! "Se non mi fate finire di
parlare..."
"Attenta
ai modi. Prima te l'ho fatta passare per buona." Mi rimbecca
lui. "Ma non stai certo parlando con tuo fratello minore!"
"Scusami..."
Sussurro, rossa in volto.
"Non
preoccuparti." Sorride Leeteuk. "Vai avanti, qual è
il problema?"
"Beh
il problema è che Yesung non lo ricambia."
"Che
ne sai?" E' quasi un coro.
Sospiro.
"A parte che ne è consapevole lo stesso Kangin, ma
poi...Ho visto. Io...Io ero andata a chiamarlo... Ero andata a
chiamare Yesung." Guardo le facce perplesse degli altri due e mi
sforzo di essere più chiara. "Wookie aveva portato i
dolci in tavola ed io mi sono offerta di andare a richiamare Henry e
Yesung che per motivi diversi erano usciti fuori al balcone. E...
Beh, nel momento in cui ho scostato la tenda ho visto credo la scena
più dolce a cui potessi mai assistere."
I
due si guardano perplessi, poi guardano me, aspettando maggiori
dettagli.
Meglio
se racconti tutto.
Scosto
la tenda e poggio la mano sulla maniglia della finestra, pronta a
spalancarla e a chiamare i loro nomi a voce alta.
La finestra è
appena socchiusa, ma non mi serve aprirla perché dal vetro
li
vedo perfettamente, proprio di fronte a me. Yesung mantiene alto il
mento del piccolo Mochi con una mano. I loro volti si stanno
allontanando e il biondo con il dorso della mano libera accarezza
appena la guancia dell'altro.
Henry sembra in completo imbarazzo e
lo guarda con gli occhi spalancati, ma nel momento in cui Yesung si
allontana, girandosi a guardare la strada e cercando di riprendere
una postura più distaccata, gli afferra il braccio
costringendolo a girarsi e di slancio azzera la distanza che si era
appena creata tra di loro. Le sue braccia vanno intorno al collo del
biondo e le loro labbra si incontrano in un bacio lento e pieno di
passione.
Richiudo la tenda perché mi sembra di star
spiando qualcosa che non dovrei star spiando e guardo indietro verso
il tavolo. Nessuno sembra aver prestato attenzione a me che sono
rimasta impalata vicino alla finestra, troppo presi in qualche
discorso. Faccio un profondo respiro, non vorrei per nessuna ragione
al mondo disturbare il loro momento, ma per non destare sospetti devo
e, a dirla tutta, un po' lo faccio anche per Kangin.
Busso col
pugno chiuso sul vetro. "Yesung, se hai finito di parlare a
telefono ci sono i dolci in tavola... Emh... Henry... dai rientrate."
"Ed
io non so se dirlo a Kangin o no." Mi lascio andare sulla
poltrona, affranta.
Leeteuk
ed Heechul si guardano senza proferire parola. Si guardano
intensamente per secondi e secondi. Poi li vedo avvicinarsi e
parlottare a bassa voce tra di loro. Più che parlottare si
tratta di una discussione educata e fatta in modo che non possa
sentire niente e se anche, per puro caso, sentissi qualcosa non
capirei un beneamato cavolo.
Dalle
facce e dal modo di gesticolare deduco che Heechul è in
disaccordo con qualsiasi cosa abbia detto il leader. L'unica cosa che
ora riesco a capire è "No,
sono fatti suoi!"
perché
la diva sta alzando un po' più il volume della sua voce.
Non
so precisamente quanto tempo sia passato da quando hanno cominciato a
discutere, un'eternità secondo me, ma adesso sembrano essere
arrivati ad una conclusione. Credo che dal grosso sospiro che ha
fatto, Leeteuk si sia arreso alle ragioni di Heechul.
Adesso
finalmente si sono ricordati che sono presente anche io a questo
tavolo e mi stanno guardando. Sposto lo sguardo da uno all'altro.
Hanno due espressioni completamente differenti: il leader sembra
dispiaciuto, triste e rassegnato un p0' per ciò che gli ho
raccontato e un pò per non essere riuscito a spuntarla con
l'amico (in effetti discutere con LadyHeeHee sembra del tutto
inutile, alla fine è lui che detta legge), mentre Heechul ha
lo sguardo deciso di chi è pronto a combattere.
"Hyuri!"
Scatto
sull'attenti e faccio il saluto militare. "A rapporto!"
"A
Kangin si deve dire."
Annuisco
e chissà perché so già che questa
è una
cosa che non posso delegare a nessuno.
Perché?
Perché mi metto in questi casini? Perché ho tanto
voluto fare la crocerossina quando ho visto Kangin stare male?
Perché
non mi sono fatta un grosso pacco di cavoli miei? Quando poi mi
conosco, so che queste cose mi mettono ansia e so che non so
gestirle. So anche che non sono brava con i discorsi, tanto meno con
i consigli.
"Devi
dirglielo." Sottolinea ancora Heechul quasi in risposta ai miei
pensieri.
Poi
sorride, anzi gongola contento. E proprio non riesco a capire cosa ci
sia da divertirsi.
"In
fin dei conti non è così brutto come sembra, anzi
arriviamo ad un punto cruciale: o si rassegna, o comincia a lottare
per ciò che vuole."
Leeteuk
sorride e il volto gli si illumina. Ha capito finalmente dove vuole
andare a parare l'amico. "Ah!" Batte un pugno nel palmo
della mano. "Visto che ti trovi, dillo anche a Ryeowookie."
No,
non ditemi che anche lui è innamorato di Yesung.
Quel
finto biondo fa davvero così tante conquiste? E' possibile?
Beh,
si, è possibile: non stiamo parlando di uno qualunque
dopotutto.
Forse,
oltre alla bellezza e alle sue doti canore, oltre al suo essere
dolce, simpatico e pieno di premure, è anche la sua
stranezza
che conquista le persone, visto che sembra vivere in un mondo tutto
suo popolato solo da tartarughe, cani e occhiali.
Ora
che ci penso, poi, Ryeowook oggi non era molto contento di rimanere
in casa con Kangin. Sarà perché lo vede suo
rivale in
amore?
Sto
per chiedere conferma al leader, ma Heechul mi blocca. "Si, per
favore, anche lui deve saperlo." Ride.
Io
lo guardo ancora poco convinta, ma a questo punto penso che la mia
deduzione sia giusta e che i due abbiano lo stesso interesse verso il
biondo vocalist, il quale, però, ha una relazione segreta
con
Henry. Tuttavia nessuno dei due sembra intenzionato a chiarirmi la
situazione. Heechul ride e non so come faccia ad essere divertito
dalle pene d'amore dei suoi amici. Stiamo parlando di un triangolo
che è diventato un quadrato: una situazione difficile
diventa
ancora più difficile. Intanto Leeteuk mi sorride imbarazzato
e
mi ripete di lasciar perdere.
Chissà
come andrà a finire. Sento odore di pasticci e spero di
sbagliarmi.
Nemmeno
dieci minuti dopo ci stiamo avviando all'uscita, pronti a separarci.
Leeteuk si ferma a pagare e, visto che Heechul continuava a
borbottare di non voler cacciare nemmeno un won per il suo servizio
reso e i miei soldi non li ha voluti vedere nemmeno da lontano, lo
precediamo fuori.
"Allora
Hyuri-ssi, è stato un piacere
conoscerti." Mi
sorride.
Ed
io ricambio. "No, credimi, il piacere è tutto mio.
Scusami comunque, sia per avervi fatto perdere tempo, sia per come ti
ho risposto."
Esce
anche Leeteuk dal locale e a differenza di Heechul non fa molto per
mascherarsi: indossa solo un normale cappello e tenta appena di
tenere la visiera più bassa.
"Ti
chiamo un taxi." Si avvicina al ciglio della strada e alza un
braccio.
Ci
avviciniamo anche io ed Heechul e poco dopo un'auto grigia è
pronta a portarmi ovunque voglia.
Il
leader mi apre lo sportello. "Per qualsiasi problema basta che
chiami."
Annuisco
e ringrazio ancora per la loro disponibilità e mentre
Leeteuk
sta per chiudere la portiera Heechul lo ferma.
Si
abbassa, sporgendosi verso di me. "I ragazzi sono una grande
famiglia." Poi comincia a sussurrare. "Apriti con loro ed
comincia a farne parte anche tu."
Lo
vedo rialzarsi e sghignazzare. Poi chiude lo sportello, quasi
sbattendolo, e li guardo mentre mi allontano.
Questo
capitolo e il precedente non sono stati revisionati quasi per niente.
Sono rimasti simili
a com'erano, a differenza del capitolo 5 che è stato quasi
riscritto da capo. Non mi piaceva per niente ed era inutile... Adesso
è semplicemente meno inutile... Non
assicuro la mancanza di capitoli inutili.. perchè finita la
revisione dovrò scrivere nuova roba e mi conosco già
xD Va bene, inutile fasciarsi la
testa prima del tempo... Quindi vi saluto e spero che il capitolo vi
piaccia :) Baci!
CAPITOLO
7
Il
taxi mi riporta a casa, dai miei genitori.
Non
ricordo nemmeno quando ho detto al conducente di portarmi qui.
Leeteuk
ed Heechul, nel giro di un'ora mi hanno detto un sacco di cose, molte
delle quali erano così velate che ci sto ancora ragionando su,
quindi, probabilmente, ero assorta in qualche ragionamento quando
l'ho fatto. Almeno il mio subconscio è più intelligente
del mio conscio. O avrei passato un mezzo pomeriggio a riempire
un'altra valigia inutilmente.
Non
appena fuori casa chiedo al tassista di aspettare. Devo solo
recuperare il trolley e poi posso farmi lasciare al dormitorio.
Quando
busso, mio padre, senza neanche chiedere chi fosse, apre la porta con
furia. Quando mi vede capisco che in quel momento ce l'ha con me.
Che
bello. Oggi sono tornata a casa dopo una settimana e poco più
e mio padre è arrabbiato con me. E non so neanche perché!
E' impossibile che abbia fatto qualcosa di sbagliato dato che non ci
sono stata per tutto il pomeriggio e prima di oggi non mettevo piede
in casa mia da quasi un mese.
Sospiro.
Sono queste le cose che ti fanno sentire la mancanza della tua
famiglia.
"Eccoti
finalmente!"
Alzo
gli occhi al cielo. Quanto tempo avrò perso con Leeteuk ed
Heechul, un'ora? Un'ora e mezza al massimo. Perchè infuriarsi
tanto? Ormai è come se vivessi da sola: non sa a che ora esco
nè a che ora mi ritiro, per quanto ne sa potrei far mattina.
Va bene che ancora non ho sperimentato la vita indipendente sotto
questo punto di vista, ma lui non lo sa. Quindi non vedo a cosa serva
accalorarsi tanto per uno stupido thè in compagnia.
Faccio
per cacciare il cellulare dalla tasca del cappottino, voglio vedere
realmente quanto tempo è passato da quando mi sono chiusa la
porta alle spalle questo pomeriggio, ma non lo trovo.
Sto
per cercare in borsa quando mio padre dice: "Cerchi quel
maledetto oggetto infernale che ha squillato per tutto il
pomeriggio?"
Ops.
L'ho dimenticato a casa.
Che
poi, davvero, non squilla mai. Papà
starà esagerando come suo solito: avrò ricevuto al
massimo qualche messaggio.
Entro
seguendo mio padre fin dentro la cucina, mentre lui continua a
borbottare cose tipo "Oppa...
oppa", "Che
maleducazione..." e scuote la
testa.
Non
ricordo, però, di avere come suoneria 'Oppa Oppa'. E
soprattutto io non sono maleducata. Se lo fossi, il problema sarebbe
anche il suo visto che non sono stata educata da persone diverse
rispetto a quelle che ho di fronte.
Saluto
mamma, che è seduta a tavola impegnata a mettersi lo smalto, e
quando vedo il mio telefonino lì, accanto a lei, è
troppo tardi: mio padre dimostra tutta la sua agilità
recuperandolo prima di me.
"Tieni."
Quasi me lo lancia. Mette le braccia in conserta e mi guarda con aria
di sfida. Sta aspettando che io controlli e lo accontento.
Mia
madre intanto assiste alla scena divertita.
Rimango
del tutto sbalordita perché ci sono almeno cinque chiamate
perse: Siwon oppa, Ryeowook oppa, Donghae oppa,
Kangin oppa, Kyuhyun oppa. Ecco perchè papà
continuava a borbottare quella parola. In più ci sono
innumerevoli messaggi su KakaoTalk da ognuno di loro. Anche se
chiamarli messaggi è un parolone, per esempio Kyuhyun ha
scritto una ventina di 'ciao' consecutivi.
Sono
senza parole. Mi duole ammetterlo, ma, a quanto pare, devo dargli
ragione..
"Va
beh, ma comunque non c'è da arrabbiarsi tanto."
"Non
sono arrabbiato." Mi riprende mio padre. "Sono
infastidito."
"Da
cosa?"
"Dalla
suoneria irritante."
Non
è possibile che venga fatta a me una ramanzina del genere
quando lui è il primo che ascolta musichette improponibili
quando gioca a quegli stupidi videogames al computer. Decido, però,
di non dire niente. Non voglio indispettirlo di più e fare
questioni inutili.
"Ah..
caro..." Mio padre si gira verso mia mamma. "Dille
dell'ultima chiamata."
"Ah,
si!" Mio padre sembra irritarsi più di quanto non fosse
già. "Ha chiamato anche un certo Sungmin oppa..."
Calca la voce sul nome e sulla parola oppa. Ho capito, il problema
non è la suoneria irritante o stupidate simili: è
geloso. "Ed essendo l'ennesima telefonata ho deciso di
rispondere, ma oltre ad un vociare agitato non ho sentito altro
finché non hanno riagganciato."
Se
ha risposto con la sua solita vocina delicata ci credo che il povero
Minnie sia rimasto spiazzato e abbia riattaccato.
Ed
ecco spiegato anche chi è il maleducato.
"Beh
forse non sapeva cosa dire, è stato preso in contropiede: si
aspettava che rispondessi io..."
Guardo
la sua faccia e lo capisco, so che vuole cominciare la predica. Ha
l'espressione da 'adesso ti faccio crescere tanti oppa in fronte'.
E 3...2...1 ecco che mio padre prende il via. "Eh, ma io non ho
capito... Vorrei sapere chi è tutta questa gente che ti cerca.
Chi sono questi ragazzi? E soprattutto che vogliono tutti da te?"
Sospiro.
"Papà, ancora non faccio il mestiere più antico
del mondo. Non preoccuparti. Questi sono i ragazzi a cui, come dici
tu, faccio da balia."
Mi
lancia un'occhiata talmente fulminante che se avesse avuto i poteri
di Superman mi avrebbe incenerito.
"COSA??!?"
Mio padre fa mente locale dei nomi visti sul display e li conta sulle
dita. "CIOE' TU VIVI CON SEI RAGAZZI?"
In
quel momento nemmeno il pensiero che il vicinato avesse potuto
sentirlo -e chissà cosa avesse potuto pensare di questa sua
figlia sconsiderata- l'ha fermato dal cacciare gli ultrasuoni.
Annuisco,
senza precisare che non sono solo questi e, siccome loro conoscono
perfettamente la mia espressione quando sto mentendo, abbasso lo
sguardo e mi concentro sul cellulare.
Mio
padre continua, questa volta abbassando un po' il volume della voce.
"E non me l'hai detto? Tu sei in casa sola con tutti questi
uomini e non me l'hai detto? E se ti dovessero fare qualcosa? EH?"
"No,
papà." Dico distrattamente, mentre sto mandando un
messaggio a Sungmin. "Non solo l'unica ragazza."
"No?!"
Scuoto
la testa. "Con noi vive anche la fidanzata di uno dei ragazzi."
Bugia.
Bugia grande come una casa.
Non
la conosco nemmeno di vista la ragazza di ShinDong e già la
faccio entrare nei miei loschi imbrogli.
Poi
alzo lo sguardo, cercando di assumere un'espressione credibile, e gli
dico: "Però non dire nulla in giro, perché non si
deve sapere, loro sono pur sempre famosi... Si creerebbe un putiferio
tra le fans."
"Figurati
cosa mi importa di andare a raccontare i fatti di quel gruppo di
scimmie che ballano."
Scimmie?
Secondo
Darwin e la sua 'Origine delle specie', loro, con tutto quel talento,
tutta quella bellezza, tutta quella simpatia, sono sicuramente più
evoluti e meno scimmie di mio padre. Poi se si mette in conto che,
messi insieme, hanno quasi meno peli di lui, proprio non si potrebbe
permettere di definirli in questo modo.
"Papà!"
Comunque sono offesa. "Ripetilo se hai il coraggio! Chi chiami
scimmie?"
Mio
padre sta per rispondermi, pronto a sfidarmi, ma il mio cellulare
squilla ancora e tutta l'attenzione che gli stavo riservando si
concentra sull'oggetto infernale. Le parole gli muoiono in
bocca e mi guarda torvo, forse qualche istinto omicida gli sta
passando per la testa.
E'
Sungmin che mi ha risposta e mi chiede se posso passare a prendere la
cena al ristorante cinese prima di tornare.
Certo
che posso! Faccio un paio di conti e dopo aver pagato il taxi mi
dovrebbero rimanere dei soldi.
Fermi
tutti.
Un
attimo.
Il
taxi?
"Papàààà!!"
Lo guardo disperata.
"Che
c'è?"
"E'
colpa tua, papà."
Saluto
in fretta tutti e due, e scappo verso l'entrata dove c'è la
mia valigia che mi sta aspettando vicino alla porta. Mio padre dietro
di me, mi chiede cosa mi sia successo all'improvviso.
"Per
parlare con te!" Mi lamento. "Dovrò dare fondo a
tutto quello che rimane della paghetta di questo mese per pagare il
taxi!"
Mio
padre afferra il suo cappotto attaccato all'appendiabiti, ne caccia
il portafogli dalla tasca interna e mi porge, mentre sto reinfilando
le scarpe, 40000 won. "Poi in questi giorni metto il resto sul
tuo conto."
"Grazie
papà." Gli do un bacio sulla guancia e me ne vado.
Il
tassista appena mi vede uscire di casa mi sorride.
Vai
a quel paese, brutto tassista. Che cavolo hai da ridermi in faccia,
eh? Lo so che sei contento perché ti devo dare tutti i miei
soldi, ma non ridere o almeno non farlo così palesemente!
Esce
dalla macchina, mi aiuta a posare il trolley nel cofano e poi
ripartiamo. Mi faccio portare al primo ristorante cinese e compro ciò
che mi è possibile prendere con i soldi che mi dovrebbero
rimanere oltre quelli destinati a quel simpaticone del tassista, il
quale più perdiamo tempo più sorride: ormai gli angoli
della bocca toccano le orecchie.
Certo,
non so quante bocche riuscirei a sfamare visto che Donghae adora la
cucina cinese, Eunhyuk è un pozzo senza fondo e Ryeowook non
scherza. Fortunatamente dalla mia parte ho Kangin e Sungmin che
almeno stanno a dieta e Yesung che mangia poco.
Speriamo
bene.
Do
un ulteriore indirizzo, finalmente la mia ultima destinazione, e il
tassista parte alla volta del dormitorio.
Pensare
di tornare a casa mi fa ricordare che stasera o al massimo domani
devo dire a Kangin di Yesung, poi devo trovare il modo di dirlo a
Ryeowook.
Ma
poi perchè? Ancora non mi è perfettamente chiaro. Ho
fatto solo delle supposizione ma, anche chiedendo, quei due mi hanno
liquidata troppo in fretta per capire.
Ma
poi, più o meno, cosa dovrei dirgli?
"Wookie,
non so se ti piace o meno Yeyè, ma rassegnati in partenza"?
E'
bruttissimo!
Prima
di tutto potrebbe rispondermi male e non avrebbe alcun torto: chi
sono io per farmi i fatti suoi?! Poi potrebbe prendersela con quel
cretino di Leeteuk che me l'ha detto, soprattutto se è una
cosa che ha raccontato solo a lui.
"Wookie,
un uccellino mi ha consigliato di dirti che Yesung sta con Henry, ma
non so perché."?
Anche
peggio.
Sospiro
frustrata. Ci penserò su e troverò il modo, intanto la
priorità è dirlo a Kangin.
Batto
un pugno nel palmo della mano. Illuminazione! E se fosse andato
Ryeowook quel pomeriggio dai due consiglieri?
E
così come mi è balenata l'idea, la vedo rimpicciolirsi,
scomparire nei meandri dei miei pensieri: so per certo che rimaneva a
casa con Kangin, quindi, pensandoci bene, nessuno dei due è il
probabile personaggio che ha chiesto l'aiuto della squadra di
rinforzo prima di me.
Chissà
chi mi ha preceduta.
No,
no Hyuri, basta. Pensa ai fatti tuoi che già non riesci a
gestire quelle poche cose che sei venuta a sapere.
Meglio
se penso ai miei problemi.
Sospiro
e guardo fuori al finestrino. Ormai è buio e le luci della
città sono del tutto accese. Vederle scorrere velocemente mi
da fastidio agli occhi, ma continuo a guardare.
In
realtà la cosa migliore sarebbe non pensare nemmeno ai miei
problemi. La vocina nella mia testa mi da ragione. Sono andata avanti
-in un modo o nell'altro- e non devo farmi trascinare ancora da sensi
di colpa e tristezza.
'Apriti
con loro' ha detto Heechul. Ah
certo, come se fosse facile per me. Raccontare chi sono, sensazioni e
emozioni, è la cosa più difficile da chiedermi. E' più
forte di me, non ne sono capace. E poi in fin dei conti ho detto ad
Eunhyuk molto più di quanto abbia detto alla psicologa. Non
riprenderò ancora l'argomento.
La
vocina nella mia testa continua a ripetermi che è passato del
tempo e ormai va tutto bene. Mi convince che l'incubo che ho fatto
ieri notte non significa nulla. E' solo dovuto al fatto che ho
ritrovato qualcosa di suo e è stato completamente fuori
programma. E mi lascio convincere.
Scuoto
la testa e mi do uno schiaffetto sulla guancia. Basta con questi
pensieri. Assumo un'espressione sicura e decisa e guardo avanti.
Dallo specchietto retrovisore noto che il tassista mi sta guardando e
ha le sopracciglia aggrottate. Gli sorrido sorniona.
Stupido
tassista già ti prendi tutti i miei soldi, non puoi pensare
che sia anche completamente andata. Anche se ho una vocina nella
testa.
Arrivati
a destinazione quasi mi catapulto fuori dalla macchina. Scende anche
il conducente e mi aiuta a prendere la valigia. Rischiando di
combinare un disastro con la cena riesco a prendere il portafogli e
pagare.
100
won di resto?
Stupido
tassista, secondo te cosa me ne faccio?
Ringrazio
e lo guardo allontanarsi.
Arrivo
al portone con le tre buste, la borsa e la valigia perché è
Shisus che mi guarda e mi guida dall'alto del dodicesimo piano, ma
ora che devo cacciare le chiavi quanto mi sarà amico?
Appoggio
la valigia al muro, ma siccome è strapiena mi ricade in
avanti. Sbuffo.
Cerco
di alzarla con un piede, perché abbassarmi significa far
andare a finire le buste a terra e mi fa leggermente schifo.
Ovviamente non ci riesco e non mi meraviglio per niente.
Certo
l'idea più semplice di spostare buste e borsa su un unico
braccio mi viene sempre dopo e mentre lo sto facendo mi compare
Eunhyuk dal nulla. Alza la valigia e mi guarda senza trattenere le
risate.
"Sei
un disastro."
"E'
che le idee intelligenti mi vengono sempre dopo." Sorrido ed
anche lui sembra divertito. Apre il portone ed entra per primo,
mantenendolo per permettermi di passare senza intoppi. Si prende il
bagaglio e,chiacchierando su ciò che avevamo fatto quella
giornata, con lui che ancora mi prende in giro per poco prima,
abbiamo preso l'ascensore diretti al dodicesimo piano.
Lui
entra in casa, sempre precedendomi ed io, neanche sono dentro che
vedo Hyukjae in completo slow motion abbassarsi in avanti e un
cuscino del divano mi arriva dritto in faccia.
Buonasera
a tutti.
Donghae
corre verso di me e mi abbraccia. Profuma di bagnoschiuma, quello
nuovo che ho comprato un paio di giorni fa. Sa di vaniglia. "Scusa,
scusa Hyuri!"
Mi
sta stritolando. Dovrebbe smetterla un pò di pomparsi questo
benedetto ragazzo. "Volevo colpire Eunhyuk." Mi spiega
riempiendomi di baci sulla guancia. "Perdonami, perdonami!"
E'
impossibile mettere il broncio ad una persona così.
E
adesso mi sta guardando con un'aspressione dolcissima. Non ci riesco,
devo farlo: con la guancia mi struscio contro il suo petto.
"Non
ti preoccupare. Poi se era diretto a Eunhyuk va ancora meglio."
"Hey!"
Esclama il diretto destinatario di quel cuscino lanciato a tutta
forza. "Che vuoi da me? Eh? Che ho fatto? Sono appena
rientrato..." Guarda torvo Donghae, il quale fa finta di essere
spaventato e si nasconde dietro di me.
Eunhyuk
alza un sopracciglio mentre Donghae continua a tenermi stretta,
abbracciandomi da dietro. "Hyukjae, cretino! Ti sto chiamando da
una vita, ti ho lasciato decine di messaggi, ma tu non mi dai proprio
retta. Voglio proprio sapere cosa stavi facendo di così
importante da ignorare il tuo migliore amico."
Hyukjae
si spiaccica la mano sulla fronte. "Perchè pensi sempre
male di me?" Ma la domanda è più diretta a se
stesso che a Donghae. "Ho avuto da fare, non ti stavo ignorando
di proposito. Se avessi visto quante ragazze c'erano al locale mi
capiresti. Avrei dovuto lasciare che se ne occupasse solo mamma?"
Donghae
scuote la testa. "No, no, non voglio che mamma si stanchi."
Eunhyuk
tralascia il particolare che quella è la sua mamma.
"Comunque.." Prosegue. "Ti stavo per telefonare una
volta uscito dalla calca di gente, ma mi si è scaricato il
cellulare." Poi corre verso di noi e ci abbraccia cercando di
baciare la guancia di Donghae che tenta invano di allontanare la
faccia.
"Scusa,
scusa Hae!" Sembra fare il verso all'amico. "Perdonami ti
prego!" Mi correggo: sta facendo il verso all'amico.
L'altro
scoppia a ridere.
Ed
io soffoco, ma allo stesso tempo sono nell'eden.
Ma
quando mi ricapita più una cosa del genere?
Stretta
a questi due: devo farne tesoro, imprimere bene le sensazioni nella
mia testa, nel mio cuore, sul mio corpo.
A
quel multiplo abbraccio si unisce Henry. Da dove sarà uscito
poi non lo so, ma, sinceramente, quanto è importante saperlo?
Ed
ecco arrivare Siwon.
"Ragazzi,
vi prego... Sto andando in iperventilazione!"
Ridono
e sento le loro prese allentarsi smettendola di stritolarmi come una
noce tra tutti questi bicipiti. Donghae nota le buste e si cura di
liberarmi dal peso. Almeno lui se ne è accorto.
Eunhyuk
va nella sua stanza e Siwon ed Henry riprendono ciò che
stavano facendo, ovvero giocare a carte seduti sul tappeto tra i
divani.
"Dove
sono gli altri?" Mi hanno fatto portare la cena e poi non ci
sono?
"Ryeowook
e Shindong sono scesi giù per cercare di staccare Kyuhyun dal
computer. Mentre Sungmin e Kangin stanno col manager, sono andati a
prendere Zhou Mi che stava in sede." Spiega Donghae che ha
appena cacciato la faccia dalla busta e ha un'espressione
contentissima perché ha capito di cosa si tratta. Come un
bambino quando scopre il posto in cui è nascosta la
cioccolata.
"Hyuuung!"
Urla Henry. "Muoviti tocca a te!"
Li
lascio lì e porto la valigia in camera. Mentre aspettiamo il
resto della combriccola per la cena approfitto per mettere in ordine
quelle ultime cose.
**
Siamo
tutti a tavola e siccome non avevo previsto la presenza di Henry e
Zhou Mi, tanto meno quella del manager, per paura che il cibo non
bastasse, mi sono aggregata alla grossa insalatona di pollo che
mangia Kangin.
La
presenza del manager, in particolare, mi mette un po' in difficoltà.
Non so come devo sembrare: che sono una elf è risaputo in
tutta la SM, ma non so se devo far vedere di essere in confidenza o
se ho mantenuto un rapporto lavorativo.
Alla
fine ho optato per essere il più normale possibile: non ho un
rapporto puramente lavorativo, ma nemmeno mi prendo certe libertà,
almeno non con tutti.
"Ah!"
Tutti stavano parlottando tra di loro, ma la mia esclamazione uscita
dal nulla rivolge la loro attenzione su di me. Faccio segno di
continuare a fare ciò che stavano facendo, mentre metto una
mano sul braccio di Sungmin seduto come sempre accanto a me. "Mi
dispiace per oggi, ma..." Cerco di scusare mio padre, ma il
dolce Minnie non me ne da il tempo.
"No,
no! Scusa tu!" E' allarmato. "Se avessi saputo che eri col
tuo fidanzato non avrei chiamato, cioè non avremmo chiamato."
"Ah
ah!" Wookie, alla mia destra ha sentito tutto. "Quindi,
quando stamattina hai detto che ti vedevi con un amico, in realtà
era il tuo ragazzo?"
"No,
no..." Agito le mani, ma non mi fanno spiegare il malinteso.
"Potevi
dirlo, anzi qualche volta portacelo a conoscere!" Shindong, di
fronte a me, sembra stia organizzando un'uscita a quattro.
Adesso
tutti mi guardano e ammiccano. Tutti tranne il manager che ci guarda
con un'espressione seria -credo anche che non stia capendo niente- ed
Eunhyuk che ha praticamente la testa nel piatto e sembra
completamente immerso nel cibo.
"Cosa
c'è da conoscere?!" Kyuhyun fa spallucce. "Sarà
davvero messo male per stare con lei, poi rispondere in maniera
così... Sgarbata..."
Ma
vedi da che pulpito viene la predica!
Sono
sconvolta.
Non
do il tempo di far cominciare il chiacchiericcio. "Ragazzi! Ho
lasciato il telefono a casa! Era mio padre!"
Eunhyuk
scoppia a ridere, rischiando di sputare il riso alla cantonese su
Donghae seduto di fronte a lui. Quando nota che tutti lo stiamo
guardando perplessi si giustifica: "Kyuhyun gli ha dato dello
sgarbato!"
Chi
scuote la testa, chi torna a mangiare con un'espressione scioccata,
chi lo ignora palesemente e chi lo guarda, come Siwon, pronto a
fargli un esorcismo.
A
cena conclusa prontamente mi alzo per sparecchiare, facendo notare al
manager quanto sono servizievole ed efficiente nell'incarico che mi
hanno dato; proprio nel momento in cui poso i piatti nel lavandino
squilla il mio telefono. Non è una chiamata, ma è una
notifica di uno dei fansite più informato sui Super Junior.
Tre
secondi dopo squilla il telefono del manager.
Lo
guardo di sottecchi mentre, contemporaneamente, controlliamo i
telefoni.
Mostra
il telefono ad Eunhyuk che sorride. "Ah, si, penso che è
stata scattata mentre stavamo rientrando."
Mi
avvicino e controllo anche io. Ci è praticamente arrivata la
stessa notifica della stessa foto che ritrae me e Hyukjae. Io sono di
spalle e non mi si vede per niente, mentre ritrae chiaramente Eunhyuk
che mantiene il portone e ride.
Nella
didascalia della foto viene chiesto se la ragazza della foto sia IU o
qualche nuova fiamma.
Oh.
No. No. No. Non esiste, nemmeno in un universo parallelo, che io
venga paragonata ad IU. Ma ci rendiamo conto? I capelli sono
differenti, il fisico è differente. Io poi sono anche più
bella.
Giuro
che se capisco chi è stato ad aver scritto una cosa del genere
non esiterò a travorgerlo con la mia ira.
Lascio
un commento veloce alla foto 'Può anche darsi che è
la vicina o quella che abita al piano di sotto. Ragazze non saltiamo
subito alle conclusioni'.
Il
mio telefono squilla dopo poco, questa volta è una mia
compagna di università a chiamarmi. E' una grande fan dei
Super Junior, sarà sicuramente in crisi.
Il
manager mi chiede se posso mettere il vivavoce -'Magari lei ha
visto qualcosa'- e contemporaneamente Henry mi chiede se è
carina. Rispondo affermativamente ad entrambi.
"Pronto?"
"YA!"
"Soojin?"
"YA!
Hyuri! Ma come fai ad essere così calma?"
"Non
capisco a cosa ti riferisca."
"YAA!"
I ragazzi a stento trattengono le risate, conquistandosi le
occhiatacce mie e del manager. "Parlo della foto! Come fai ad
essere tanto calma? Tu proprio? Giuro che me lo sarei aspettato da
chiunque ma non da te!"
Adesso
i ragazzi guardano me che sono diventata rossa come un peperone.
"Di'
la verità, Hyuri, stai male? O non sei a casa? Magari sei con
un ragazzo!"
"N-No!
Niente del genere."
"Allora
non si spiega."
"Cosa?"
"Tu
che rimani calma con una foto del genere in giro."
"E'
che mi sembra inutile saltare alle conc-"
"Non
posso credere che tu mi stia dicendo una cosa del genere. Proprio
tu?! Hyuri tu non ragioni quando vedi il gentil sesso vicino a-"
TU
TU TU
Non
poteva andare oltre. L'ho zittita prima che il guaio fosse
irreparabile.
Il
manager prende parola per evitare di farmi sentire ancora più
in imbarazzo di quanto non lo sia già, mentre i Super Junior
nascondono le loro risa come meglio possono. "Farò
scrivere un fan account dalla mia fidanzata a supporto del tuo
commento. Però vi prego... Non fatevi più fotografare
insieme."
E'
passato un mese, un lungo mese ed io non sono riuscita a parlare
nè
con Kangin tantomeno con Ryeowook.
Avevo
tutti i buoni propositi. Dopo aver parlato con Leeteuk ed Heechul mi
ero promessa che l'avrei fatto il giorno dopo. Almeno con Kangin
dovevo farlo; mi ero detta che Wookie poteva aspettare anche
perché
ancora non riuscivo a trovarne le motivazioni. Lo so che è
una
cosa che non compete me, ma il mio sesto senso, o meglio la simpatica
vocina che parla nella mia testa, così diceva di fare.
Purtroppo
si è rivelato più arduo del previsto. Non solo
per
quanto riguarda il tema di conversazione, ma anche
perché
sono i Super Junior. Hanno impegni, continuamente. Radio, programmi
televisivi, drama, per non parlare degli impegni musicali. Ed anche
se Kangin, al di fuori degli impegni come band, non ha un gran da
fare è impossibile per me riuscire a rimanere sola con lui.
C'è sempre qualcuno che il giorno in cui riesco a prendere il coraggio a due mani resta a casa, oppure, nel
momento in cui siamo finalmente soli, lui fugge in palestra.
Non
posso non ammettere che una parte di me gioisce, mentre la vocina
-che talvolta assomiglia a quella di Leeteuk- mi fa sentire in
colpa.
Sospiro
e guardo l'orologio. E' quasi ora di cena eppure nessuno accenna a
rientrare.
Controllo
il telefono, magari mi è arrivata qualche chiamata che non
ho
sentito troppo impegnata a preparare biscotti per Donghae con la
musica sparata a tutto volume nelle mie cuffiette.
Devo
essere sincera e complimentarmi con me stessa. Hanno davvero un
bell'aspetto. Anche un buon sapore, dopo averne
rubato uno.
Spero
che Donghae apprezzi: sopporta il mio peso tutte le santissime sere.
Purtroppo
la notte dormo poco e male. Non faccio che svegliarmi preda degli
incubi, sempre lo stesso per la precisione. E poi non riesco
più
a dormire, anche se muoio di sonno e i miei occhi faticano a restare
aperti. E' più forte di me, ho paura: non voglio continuare
a
rivivere sempre la stessa scena con la consapevolezza che non posso
fare nulla per tornare indietro e cambiare quello che è
stato.
Non posso più fare pace con Jooko, magari evitare del tutto
quella discussione, così che le cose potessero andare
diversamente.
Mi
sembra di vivere in un enorme deja-vù: è tutto
già
fatto, tutto già visto. Mannaggia ad Eunhyuk e a
quella
stupida lettera.
E
a conti fatti, in un mese, ho avuto il tempo di leggere un libro e
vedere un paio di drama. Almeno non rimango seduta in mezzo al letto
a guardare la finestra aspettando l'alba come le prime notti per non
svegliare l'intero appartamento.
Tanto
quelli non si svegliano nemmeno con le cannonate per quanto sono
stanchi.
Anche
se sono io quella che tutte le sere, dopo cena, si addormenta sul
divano poggiandomi al malcapitato di turno. Ho cinque minuti di
autonomia -che di solito sono solo i titoli di testa- per qualsiasi
cosa vediamo, che sia comico, che sia romantico, che sia horror. E ne
sono consapevole, ma è il calore umano e la consapevolezza
di
non essere sola in quel momento che riesce a farmi dormire.
Così,
le prime sere, quando mi risvegliavo di soprassalto nel mio letto
completamente vestita senza riuscire a ricordare come ci fossi
finita, mi convinsi di essere sonnambula.
Non
dormo e quando lo faccio sogno gente morta, ho una vocina nella testa
ed ora sono anche sonnambula. No, non posso averle proprio
tutte
io.
Pensandoci
bene era ed è molto più probabile che qualche
anima pia
mi metta a letto; idea di cui sono riuscita finalmente ad avere
conferma questa mattina a colazione.
Li
guardo mentre verso il caffè nelle tazzine. Donghae
è
talmente assonnato che ha meccanicamente afferrato la bottiglia del
latte cominciando a versarselo e non si sarebbe fermato se Ryeowook
non gli avesse dato una gomitata. "Grazie." riesce appena
scollare dal palato.
Eunhyuk, invece, aspetta e spera che il cibo
gli entri nello stomaco senza dover fare il minimo sforzo; Yesung
è
seduto dritto, ma sta praticamente dormendo sulla sedia: si nota dal
testone che penzola appena un po' in avanti.
Gli altri, a parte le
profonde occhiaie, sembrano abbastanza svegli.
Ora sto versando il latte bollente a Kyu e Yesung e lo sguardo mi cade
proprio su Donghae di fronte a me, il quale, per cercare di sembrare il
più sveglio possibile, ha gli occhi spalancati che guardano il
vuoto e continua ad inzuppare nel latte un biscotto di cui è
rimasto, però, solo la parte che mantiene, essendo praticamente
tutto sciolto.
"Ragazzi... avete certe facce. Dovreste andare a dormire un po' prima la sera." raggiungo il mio posto.
"Disse quella che si addormenta sul divano alle dieci di sera e ha
comunque delle occhiaie da paura." Ovviamente Kyuhyun non riesce
proprio a trattenere le frecciatine, neanche appena sveglio; poi
irritato dalla testa penzolante di Yesung alza la mano, sembra deciso a
tirare i capelli biondi dell'altro vocalist pur di farlo svegliare o
forse a fargli definitivamente fare testa e tavolo, ma si limita a
dargli una vigorosa pacca sulla spalla.
Io intanto rimango zitta. Non ho idea di come rispondergli e lo stesso maknae sembra capirlo dall'occhiata che mi rivolge.
"A proposito!" Il mio tono di voce è talmente alto che ho
risvegliato Donghae ed Eunhyuk dal coma. "Volevo ringraziare... in
effetti non so chi." rido nervosa. "Beh, insomma, qualcuno di vuoi mi
riporta a letto tutte le sere... Grazie."
Ryeowook sorride. "Devi ringraziare-"
"Donghae!" Esclama subito Eunhyuk. "Con quelle braccione pompate è uno scherzo da ragazzi"
L'ultimo interpellato guarda prima Eunhyuk, poi Ryeowook, poi me. Sorride e annuisce.
"Hyuri?"
Trattengo
un urlo spaventato e una mezza imprecazione perché non ho
sentito la porta aprirsi e ritrovarmi Kangin all'improvviso a pochi
metri da me mi ha fatto perdere un paio d'anni di vita.
Lo guardo con gli occhi spalancati.
"Scusa se ti ho spaventata." Ride. "Volevo informarti che sono tornato."
E
con la stessa velocità con cui è entrato lo vedo andare
via senza nemmeno darmi il tempo di mettere insieme immagini e parole.
Vita frenetica.
Probabilmente non passano neanche cinque minuti quando vedo entrare Ryeowook.
"Oh... Hyuri..."
"Wookie..."
Guardo l'orologio. Come pensavo: a quest'ora dovrebbe essere già
in strada per andare in radio. Che diavolo ci fa qua?
Lo vedo sfrecciare verso la propria stanza, uscendo dopo poco così come è entrato.
"Emh... I-io... Pensavo di aver dimenticato il telefono, ma ce l'ho in tasca." Fa un risolino nervoso.
E' fuori casa da questa mattina ed ora si ricorda del cellulare?
"Wookie?"
Lo fermo mentre apre la porta di casa per andare via nuovamente. "Gli
altri?" Erano usciti tutti insieme questa mattina. Presuppongo avessero
gli stessi impegni.
"Emh..." si gratta la nuca nervosamente "Stanno venendo." Mi sorride e va via.
Strano.
Molto strano. Persino per una mente lenta come la mia. No, va bene, ha
ragione la vocina: non sono lenta. Sono poco perspicace e avvezza a
figuracce.
Resta
il fatto che Ryeowook non ha convinto per niente. Azzarderei che
nasconda qualcosa, una tresca forse. Certamente non fa parte di una
gang di malviventi. Impossibile anche solo immaginarlo con quella
faccia; non ne ha nemmeno la corporatura: in una rissa potrebbe
spezzarsi un braccio anche solo nel tentativo di cacciare il coltellino
dalla tasca. Inoltre, sicuramente non è invischiato in un giro
di droga. Quindi, per esclusione, la tresca è l'alternativa
più probabile.
Però,
perché tornare qui a casa? Sapeva che nel novanta -e forse anche
qualcosa in più- per cento dei casi mi avrebbe trovata.
Perché rischiare di far saltare all'aria la copertura, sapendo
che ti si legge in faccia che stai dicendo bugie? Che pensasse davvero
di aver dimenticato il cellulare? Beh in fondo non potrei decretarla
come bugia
così a primo impatto, anche io l'ho dimenticato quel pomeriggio
del the con la diva e il leader e non solo quella volta: non ci vivo
mica in simbiosi!
Sospiro.
Chissà con chi si vede Ryeowook. Potrebbe essere una bella idol.
Una di quelle che hanno appena debuttato, giovane e carina, di quelle
che ti ispirano dolcezza al primo sguardo. Sì, secondo me la
coppia sarebbe perfetta.
Però io avevo capito fosse innamorato di Yesung.
Quindi?
Alla luce della consapevolezza che Wookie ha una tresca, vale ancora
l'ordine di parlargli di quella dell'altro vocalist?
In effetti non ha più senso adesso. E non è che prima gliene avessi trovato chissà quanto.
A
proposito, dovrei andare da Kangin. La vocina mi dice di approfittare
adesso ed in effetti dovrei togliermi questo pensiero una volta per
tutte. Così posso smetterla di immaginare dialoghi inesistenti almeno due volte al giorno.
"Kangin?"
Sono entrata nell'appartamento al piano inferiore e sono andata
direttamente a bussarlo in stanza. Un vero e proprio agguato. Avrebbe
potuto esserlo se non mi fossi accorta del suono scrosciante
dell'acqua: è sotto la doccia.
"Kangin?
Sono Hyuri..." Spero mi senta, non vorrei che condividesse con Yesung
l'abitudine di uscire dal bagno armato di nulla per coprire le
nudità.
Controllo
l'orario sul display del cellulare e mi siedo comodamente sul divano.
Spero solo che i ragazzi non decidano di tornare proprio ora. Mi
servono solo pochi minuti, più per organizzare il discorso che
per parlare.
Sentire
il rumore del phon mi fa realizzare che il momento si avvicina
inesorabilmente e sento un po' di pressione, ma è solo nel
momento in cui la porta del bagno si apre che affiora il panico.
"K-Kangin?"
Sento i suoi passi lungo il corridoio. "Oh, Hyuri sei tu!"
Il
suo tono è sorpreso. Qualcosa mi dice che non mi aveva sentito
per niente. Mi giro a guardarlo molto lentamente, ma la mia paura di
trovarlo nudo -verrebbe nudo per controllare a chi possa appartenere la voce?- viene piacevolmente smentita.
"Emh... vorrei parlarti..." Lo seguo con lo sguardo finché non si siede accanto a me.
"Dimmi. Qualcosa non va?"
"No.
Non proprio." Comincio a torturarmi una ciocca di capelli evitando di
guardarlo. "Non è una cosa che riguarda me. In effetti non so
neanche come potrei dirtelo. Sono giorni... settimane che ci penso.
Cerco di trovare le parole giuste, ma... E' impossibile trovare le
parole giuste. E intanto passava il tempo e più passava
più era difficile per me."
"Prendi fiato."
Lo guardo. Annuisco.
"Dimmelo semplicemente."
"Riguarda
Yesung." Dico a bruciapelo. O così o in nessun modo. "Penso esca
con qualcuno. In realtà so anche chi è." Pensa, Hyuri, se
con Henry è stato solo un bacio fortuito senza nessuna replica.
Avrò fatto una cavolata.
Ormai il dado è tratto.
Stranamente,
però, non lo vedo rabbuiarsi, intristirsi. Anzi, mi sorride. Non
è un vero e proprio sorriso, ma qualcosa che vuole servire per rassicurarmi più che altro.
"Non sei sconvolto?"
Lui scuote la testa.
"E non sei triste?"
Mi
guarda. Starà valutando la risposta. "Lo sono in effetti."
Conviene sospirando. "E non crucciartene: non soffrirò per
quello che mi hai detto. L'avevo capito."
Al
mio sguardo interrogativo si appresta ad aggiungere "Sì, sai, io
sono il suo compagno di stanza." con quel tono con cui si parla alle
bambine piccole e ingenue. "Noto i cambiamenti. Nell'umore e negli
atteggiamenti. Anche se Jongwoon hyung
può sembrare sempre lo stesso, il fatto stesso di provare questo
sentimento da anni mi ha portato ad osservarlo più di quanto
facciano gli altri..."
"E come l'hai presa?"
"Non posso dire bene, direi una bugia." Scrolla le spalle. "Ora come ora non posso farci molto."
"Non puoi provare a conquistarlo?" Oh santo cielo, sembro davvero una bambina ingenua!
"Come
ti ho già detto sarebbe tutto inutile perché non proviamo
le stesse cose. Da quando mi sono reso conto che- Dimmi solo se
è donna o uomo. Non voglio sapere chi è."
"Uomo."
Kangin
sembra sorpreso e, allo stesso tempo, sembra solo avere avuto una
conferma dei suoi dubbi dal sorrisino spuntato sulle sue labbra con la stessa
velocità con cui è sparito. Poi continua. "Quindi.. da
quando mi sono reso conto
che frequenta un altro, ho deciso che avrei provato a dimenticarlo, ad
andare avanti. In fondo chi me lo fa fare di stare qui a guardarlo
all'infinito?!"
Lo invidio, non
avrei mai questa forza d'animo. Fossi il lui starei piangendo in
qualche angolo della casa. Invece lui parla e sembra tutto così
semplice, come se non si stesse parlando di un amore durato anni. Sono
questi gli uomini maturi? Chi accetta la sconfitta senza battere
ciglio? Beh credo che lui non batta ciglio soprattutto perché in
realtà non ha mai lottato davvero. Da quanto ho potuto capire,
in questi anni, lui non ha mai provato a conquistare Yesung, nè
ha mai confessato il suo amore. Si può parlare di sconfitta? Non
credo. Quando si lotta al massimo delle possibilità, il solo
pensiero di perdere fa ribollire il sangue nelle vene.
"Hyuri non mi guardare così..."
Sì, mi rendo conto che lo stavo fissando così intensamente da potergli fare una radiografia.
Sospiro. "Scusa, ma per me è difficile credere alla diplomazia con cui hai reagito."
L'altro fa spallucce. "Che dovrei fare? Una scenata perché non mi ha mai ricambiato?"
"Ma... Tu non hai mai fatto in modo di farti ricambiare."
"Non di recente." Annuisce in accordo con me.
"In passato?"
"Sì.
Ma... Hyuri che idea hai di me?!" Mi da uno scappellotto scherzoso
proprio come farebbe con uno dei ragazzi; magari più leggero.
"Erano gli inizi, eravamo tutti ragazzi inesperti nel mondo della
musica, più spaventati di quanto dessimo a vedere. Io facevo lo
spaccone e mi sentivo arrivato. Ero giovane e provavo questo grande
amore. Ovvio che mi feci avanti, convinto che non sarei mai stato
respinto..."
"E..?"
"Beh
a quanto pare mi sbagliavo su tutto. Dopo poco sono partito per il
militare e dopo due anni, quel sentimento non è andato via, ma ho
imparato a conviverci perché non è la prima volta che
Jongwoon frequenta qualcuno. E conoscendo i suoi ex e le sue ex ti posso dire anche
perché non sono mai stato ricambiato." Kangin trattiene a stento
una risatina. "Diciamo che ha gusti precisi, ma se parli con lui ti
risponde che non è vero e che non si assomigliano per niente tra
loro."
Scuoto
la testa. "Tu mi prendi in giro. Lo stai facendo per non farmi sentire
in pena per te."
Kangin sorride e si alza. "Infatti non devi preoccuparti per me. Ti ho detto che vado avanti. Anche io frequento qualcuno."
Sarà
dovuto alla mia espressione poco convinta e perplessa, ma lui sbuffa.
"E' vero." La sua voce annoiata arriva dritta alle mie orecchie. Penso
che se non voglio farmi mandare a quel paese -momento che si sta
avvicinando sempre più- debba dargli più
credibilità e trattarlo come l'uomo che è, e non come il
fratellino da rimproverare se non dice la verità.
Solo
che io l'ho visto seduto su un divano al buio in una casa vuota, perso
nei suoi pensieri; ho visto l'espressione triste del so volto; ho
sentito il suo cuore nelle sue parole. E' per questo motivo che per me
è impossibile fare come se nulla fosse.
Tuttavia non voglio farlo arrabbiare.
"Quindi hai chiarito anche con la persona che dicesti di star trattando male?"
Oh,
non avrei mai detto che fosse possibile; le guance di Kangin sono
diventate di un leggerissimo rosso. "E'... E' quella persona che
frequento." Sposta lo sguardo altrove, imbarazzato.
Davanti
a me si aprono due soluzioni. La prima è credere che quel giorno
stesse male unicamente per Yesung, la seconda è qui palese
avanti a me. E' possibile che quando l'ho sorpreso a piangersi addosso lui fosse dispiaciuto e
combattuto tra due sentimenti, uno dei quali è quello che ha
sempre provato per il cantante e l'altro... beh per l'altro.
Lo
guardo nascondere l'imbarazzo e mi ritrovo a sorridergli come una
cretina. Sono quasi tentata di saltellargli intorno, ma scommetto tutti
i miei risparmi che mi prenderebbe a calci fino al piano superiore.
In quel momento si apre la porta ed entra uno stanco Kyuhyun. "Ah, Hyuri! Sei qui!"
Annuisco con ancora in volto quel sorrisino ebete. L'altro mi ricambia con una smorfia. "Hyukjae hyung ti sta cercando ovunque. E' così agitato..."
La
devo smettere. Davvero. Mi devo controllare. Non è che posso
arrossire come una bambina di quinta elementare solo sentendo
pronunciare il nome della sua cotta.
Cavolo, Hyuri, hai un'età. Un po' di contegno.
Poi
mi lamento del fatto che tutti hanno capito che la mia non è
più una semplice preferenza tra idols. Soprattutto c'è Kyuhyun,
il quale non aspetta altro
che mettermi in imbarazzo. Gode un certo piacere secondo me. E lo si
nota dall'espressione divertita e compiaciuta che dedica sempre e solo
a me, e per cui vorrei ammazzarlo. Giuro.
Mi
schiarisco la voce. "Perché? Non sa dove appoggiare il
cappotto?" Kangin ride mentre Kyuhyun mi guarda e so che
quell'espressione vuol dire che non si beve il mio fare la spavalda e
la sarcastica, ma che mi lascia andare senza infierire troppo.
Mi
sa che mi tocca approfittare della sua benevolenza e andare su,
perché sono proprio curiosa di sapere per quale motivo
Eunhyuk mi stia cercando con tanto fervore. E non è certo
perché non vedo l'ora di parlare con lui ed avere le sue
attenzioni su di me. Ovvio che no. Non aspetto mica la fine delle
giornate per vederlo; per ridere insieme a qualche battuta; per sedermi
accanto a lui sul divano e sentire il suo profumo e il calore che emana
il suo corpo nemmeno fosse una stufa.
Se
dovessi riassumere in parole povere ciò che provo, potrei dire
di avere una cotta. Ed io che pensavo di averla anche prima,
cioè quando lo guardavo attraverso uno schermo. Mi rendo conto
solo ora che sono due cose completamente differenti. Se prima, vederlo,
significava diventare rossa come un peperone ed implodere per
l'emozione, ora c'è di mezzo un cuore che batte forte, l'ansia
di essere nella stessa stanza senza sapere cosa dire o cosa fare,
l'elettricità quando mi sfiora o mi tocca volontariamente o solo
per sbaglio. E poi ci sono quelle sensazioni che nemmeno io saprei
descrivere sia a causa del mio vocabolario poco fornito e,
probabilmente, anche perché preferisco non metterle in chiaro.
E' già difficile dover ammettere di avere una cotta per un idol
che sa chi sono solo perché vivo sotto al suo stesso tetto, ed
è difficile combattere con questa consapevolezza e tutte le
emozioni al seguito per dovermi comportare normalmente.
Quando
apro la porta dell'appartamento superiore trovo proprio Eunhyuk
poggiato al tavolo della cucina che si rigira il mio telefono tra le
mani.
Non
appena mi vede mi viene incontro porgendomi il telefono. "Dovresti
portarlo sempre con te." E si vede dalla sua faccia che non vuole
essere un consiglio, ma che avrebbe voluto urlarmelo.
Faccio illuminare il display e trovo delle chiamate perse da parte sua e di Donghae.
"Emh...
Scusa?" Faccio una smorfia. "Ma non pensavo mi servisse, ero giù
da Kangin e papà mi ha già chiamata." Gli faccio notare
palesemente che non ha il potere di pretendere che io sia sempre
qui a preparar loro da mangiare o aspettarli intenta a fare zapping.
Suppongo di poter avere una vita, non ho firmato nessun contratto che
mi imponesse di rimanere segregata in quattro mura.
"Comunque..." Incalzo. "Ora sono qui, cosa cercavate?"
"Eh...
umh... Ci sono dei biscotti e volevamo sapere chi li ha portati. Non
vorrei che qualche fan impazzita ci voglia avvelenare."
Gli do una leggera spinta ridendo. "Nessuna fan impazzita. Li ho fatti io e sono per Donghae. Quindi tu... stai a cuccia!"
"Per Donghae..." Inarca le sopracciglia.
Ma
non ha il tempo di aggiungere altro perché viene interrotto da
un tonfo della porta, come se qualcuno ci avesse sbattuto contro. Ci
guardiamo e, tempo cinque secondi, sentiamo il suono del campanello.
Eunhyuk
va ad aprire, mentre io rimango in disparte: se fosse qualcuno che non
è a conoscenza dalla mia presenza qui sarebbe un bel
problema.
Ad
aver bussato, però, è Yesung che entra in casa con le
mani in avanti e un cappello di lana calato fin sopra gli occhi,
chiara spiegazione del come avesse fatto a sbattere.
"Ragazzi..." Stava anche cadendo sui suoi stessi piedi. "Non potete capire. Ci sono riuscito."
A sbattere la testa ancora più forte?
"Pronti?"
Sorride. Conta fino a tre, poi caccia via il cappello lanciandolo sul
divano. Ha i capelli rosa. Mi ripeto: ha i capelli rosa shocking. E sta
benissimo.
"Vi piace?"
Gli
vado incontro con la meraviglia negli occhi e non ce l'ho fatta a
trattenermi: mi è scappato un "Woah!" ad un volume tanto alto da
far accorrere anche Donghae.
Avete
mai visto o letto 'Nana'?
Questo capitolo, che non è un
vero e proprio capitolo, ha un po' la stessa funzione che ha -o
dovrei dire aveva- 'La stanza di Junko'. Una sorta di extra che fa il
punto della situazione quando si passa da una parte ad un'altra.
Questo extra, invece, ha l'intento -quello almeno ce l'ha- di far
capire cosa passi per la mente di Eunhyuk, visto che abbiamo sempre e
solo Hyuri. Il pov non sarà quello del ballerino,
però.
Inutile che ci sperate xD
EXTRA
SIWON
Sono
seriamente stanco. Non vedo l'ora che queste riprese del drama
finiscano. E' un delirio dover fuggire da un set all'altro. Mi sento
trascinato dalla corrente, spinto da una parte all'altra in un mare
in tempesta ed io ho perso i remi della barca in qualche ondata.
Fondamentalmente devo solo aspettare che il mare torni ad essere
piatto come una tavola e potrò tornare a prendere le redini
della mia barca. Il problema è che sembra, non so ancora
bene
spiegarmi come, che la situazioni peggiori invece di migliorare. Si
accavalla lavoro su lavoro, appuntamenti su appuntamenti, e non ho il
tempo nemmeno per fare un pasto degno di questo nome. Sono diventate più
uniche che rare le volte in cui riesco a tornare al dormitorio ad un
orario decente. Nei casi più fortunati mi ritrovo
nell'ascensore con Sungmin e Ryeowook, anche loro
impegnati fino a tardi con la radio.
Spesso,
invece, quando la sosta alla palestra viene prolungata arrivo in
dormitorio così tardi che anche Kyuhyun ha abbandonato il
computer per raggiungere il letto. Purtroppo, però, se non
mantenessi
un fisico asciutto e prestante, chissà se la mia agenda
sarebbe così piena. E' stupido pensarlo, lo so, ma tante
volte
non riesco a farne a meno. Sono bravo in quello che faccio? O sono
richiesto solo perché ho un bel viso e un bel corpo? Ma
indipendentemente dalla risposta che potrebbe darmi la gente, io devo
rimboccarmi le maniche e fare del mio meglio, sempre. Questa
è
la vita che ho scelto, che ho inseguito lavorando sodo, che ho
cercato di ottenere con tutte le mie forze anche quando nessuno mi
appoggiava. Ed è così che continuerò a
lavorare,
cercando di dimostrare quanto valgo, finché anche quelli che
pensano sia solo bello non si ricrederanno. E' questo che mi spinge a
fare i salti mortali, a superare le tempeste.
Busso
ed entro nel camerino di Eunhyuk, quasi trascinandomi. C'è
anche Donghae con lui. Ovviamente.
Sbuffo
sedendomi
sul
divanetto. "Sono stanco."
"Dai
su..." Donghae, come al solito, prova a dare la carica non solo a me,
visto che non sembro l'unico abbattuto. "Finiamo di fare questo
servizio fotografico e poi possiamo tornare a casa!" Da una pacca
-molto forte a giudicare dal rumore che fa- sulla spalla di Hyukjae che
prima si piega in avanti poi guarda torvo Donghae.
In
effetti, come spesso accade ultimamente, Eunhyuk sembra veramente
stanco, come se non dormisse. "Hyukkie, cos'è questa
faccia?" Non posso non indagare ora che la situazione me lo permette:
non lo vedo quasi mai se non in occasioni lavorative e di solito siamo
tutti riuniti in un'unica stanza; diciamo che non c'è molta
privacy.
"Oh...
Eunhyuk non dorme molto bene ultimamente." Risponde Hae per il
diretto interessato, che sposta lo sguardo dalla finestra a noi, ma
rimane in silenzio, come se stesse ponderando cosa dire. Il che
è strano, lui che rimane in silenzio
così.
Eunhyuk
non sarà rumoroso quanto Donghae, ma non è
nemmeno così silenzioso.
"Come
mai?"
"Hyuri..."
Risponde ancora Donghae anticipando l'altro.
Eunhyuk
sbuffa. "Che razza di pesce sei? Dovresti essere muto! ...Poi ti
lamenti se non ti dico niente!"
"Insomma."
Donghae mette le braccia in conserta ed abbandona il sorrisino
di qualche secondo fa per guardare l'amico intensamente, segno che la
conversazione sta prendendo una piega seria. "Quei grandi discorsi in
cui proclamiamo di essere una grande famiglia non sono veri?"
"No, non
è così." Ribatte mortificato.
Donghae
incalza. "Non ci dici mai cosa ti
passa per la testa o cosa ti preoccupa."
"Perché
hai la bocca larga." Fa spullucce.
La
questione è grave se Donghae mostra un livello di
maturità maggiore del suo losco compare.
"Ma
cosa diavolo dici?" Vedo Donghae spalancare le braccia e lasciarle
poi cadere lungo i fianchi, esasperato. "Siamo noi." Indica se stesso
poi me. "Siwon e Donghae. Siamo le persone più vicine alla
definizione di migliori amici che hai,
stiamo
insieme ventiquattro ore su ventiquattro da anni e anni. Siamo come
fratelli ormai. Puoi fidarti."
"E'
che non si tratta di me..." Cerca di spiegare Eunhyuk con
l'espressione imbronciata. "Altrimenti..."
"Non
l'avresti detto lo stesso." Finisco io la sua frase con una risatina.
"Come se non ti conoscessimo."
Sono
innumerevoli le volte in cui questi due hanno litigato
perché
Donghae, che ha la sincerità di un bambino di sei anni, si
sente solo con questo atteggiamento di Eunhyuk di non
confidarsi.
Donghae
viene a sedersi accanto a me e si massaggia le tempie.
L'altro si
passa una mano nervosamente dietro la nuca. "E' complicato, non
riguarda neanche me." Dice dopo un
sospiro. Poi punta il dito contro di me. "Mi dovete promettere che
siamo sotto
confessione e che nulla di quello che sto per dire
uscirà
da questa stanza."
Metto
la mano destra sul petto e alzo l'altra. "Lo giuro."
Entrambi
guardiamo Donghae, già posizionato in modalità
ascolto, che frettolosamente mi imita e annuisce. "Si,
si."
Eunhyuk
lo guarda male e non sembra molto convinto, ma scuote la testa e
lascia correre. Sospira e inizia a raccontare. Comincia a parlare di
una certa lettera.
"Ancora?"
Chiede Donghae, che a quanto pare è a conoscenza di questa
parte dei fatti. "Non mi dire che ancora non le hai detto
niente..."
"Fammi
finire di parlare."
"Hyuri
ti ha mandato una lettera?" Sono l'unico che non sta capendo
niente.
Eunhyuk
scuote la testa e si ripete. "Fatemi finire di parlare."
Sembra
che questa lettera risalga a molto tempo fa e sembra anche che non sia
stata
scritta da Hyuri, ma da una sua amica per lei. Ok, credo che fin qui
è tutto chiaro a parte una cosa.
Poggio
il gomito sul bracciolo del divano e porto la mano al mento. "Fammi
capire una cosa, come facevi a ricordarti di questa lettera?"
"Infatti
non la ricordavo." Hyuk fa spallucce. "L'ho trovata in una sera
particolarmente nostalgica."
"Ma...
Scusami..." Insisto. "Se è stata scritta dall'amica come fai
a sapere che..."
"C'era
una fotografia allegata." Hyukjae sorride e non mi fa neanche finire di
parlare. "Una foto di Hyuri,
ragazzina. Era tutta sorrdente, con i capelli alzati in uno scignon e
il borsone della danza ai suoi piedi."
Il sorriso
di Hyukjae mentre la descrive parla da solo.
"Balla
quindi?" Chiedo, incuriosito dalle tante cose di cui
è
a conoscenza. Lui scuote la testa e mi corregge il verbo al passato.
"Quindi?
Le hai mostrato la lettera?" Donghae fa un sorrisone enorme.
Eunhyuk
annuisce, ma non sorride. "Credo che avrei dovuto evitare."
"Perché?"
Io ed Hae siamo andati in coro.
L'altro
sospira. "Avreste dovuto vedere la faccia. Io pensavo di farle una
sorpresa, ma ho avuto l'effetto contrario. Credo che riesumare quella
lettera sia stata una doccia fredda per Hyuri e molto probabilmente
le ho risvegliato qualche brutto ricordo che voleva
cancellare."
Io
e Donghae a stento respiriamo per non disturbare e non
interromperlo.
"L'amica
che ha scritto quella lettera è morta e ha detto che non
balla
più
perché si è fatta male."
"Poveretta..."
Donghae non nasconde l'espressione dispiaciuta. Come dargli torto, non
è stata molto fortunata la nostra Hyuri.
Eunhyuk
sospira ancora, frustrato. "Capite?! Mi sento male a sapere che per
colpa mia ha dovuto ricordare cose spiacevoli."
"Non
penso che aveva bisogno della lettera per ricordare questi accaduti."
E' triste da dire, ma è vero. E Hyukjae non deve farsene una
colpa.
"Sì,
ma... E' complicato da spiegare. Io l'ho sentita piangere una notte
intera, la notte dopo l'ho trovata sul balcone." Quando smette di
guardare il pavimento e si decide a guardare noi, il suo sguardo
è spaventato. "Non avete visto la scena..." Scuote la testa
e si passa una mano tra i capelli, rovinando il lavoro dei
parrucchieri. "E secondo me non dorme."
"Secondo
te?" Alzo un sopracciglio.
"Ma
come?!" Donghae aggrotta le sopracciglia. "La riporti in braccio
nella sua camera tutte le sere proprio perché
dorme..."
L'altro
annuisce. "Ma il tempo di rimboccarle le coperte e tornare in camera
mia la sento risvegliarsi."
"Ed
è per questo che non dormi nemmeno tu?" Chiedo, cercando di
capire cosa passa per la mente di questo benedetto ragazzo.
"Non
è
che non dorma proprio. Lo faccio, ma poco e male." Sospira. "E'
complicato. Ascolto i suoi movimenti e quando sono certo che non ha
intenzione di lasciare la stanza... allora mi addormento. Lo fareste
anche voi al mio posto."
Si
passa nuovamente una mano tra i capelli, ma questa volta per
aggiustarli e non dover
sopportare altro tempo con le hair
stylists. "Forse sono solo sensi di
colpa." Scrolla le spalle e sorride.
"E sensi
di colpa per cosa?" Non è mica colpa sua.
Hyukjae
non mi risponde e continua "Ho
chiesto aiuto persino a Jungsoo. Volevo trovare una soluzione al
guaio che ho combinato, o volevo solo sentirmi dire che non ne potevo
sapere niente e che non era colpa mia... In effetti è quello
che mi ha detto -e che mi state dicendo anche voi, ma la cosa non mi ha
rincuorato molto."
"Hai
visto il leader?" Donghae spalanca gli occhi. Sono sicuro che
vorrebbe rimproverare l'amico per non averlo portato con sé,
in fondo sa quanto gli manchi il leader, ma non lo fa. In fin dei
conti non ha realmente sei anni, sa quando è il momento di
piagnucolare e quando non lo è.
Eunhyuk
annuisce. "E' stato un po' di tempo fa, dopo che mi spaventai a morte
nel trovare Hyuri..." Eunhyuk sospira. "Una delle scene più
brutte della mia vita." Sembra quasi dirlo a se stesso, poi fa una
smorfia. "Ma mi maledico ancora per
avergli
chiesto di vederci! Non ho nemmeno risolto niente..."
Rido.
"Perché?"
"Aish...
C'era Heechul e non ha fatto altro che prendermi in giro per tutto il
tempo."
"Come mai?"
Chiedo stupidamente; come se per Heechul non fosse la cosa
più normale del mondo.
"Non
so come mi sono ritrovato a raccontare del battibecco avuto con lei,
del fatto che io l'avessi presa tanto sul personale perché
volevo farle una sorpresa e... Forse ho parlato
troppo. Dovevo aspettarmelo da Heechul, soprattutto quando ho detto di
aver proposto a Hyuri di correre da me quando ne ha bisogno"
"Davvero?"
Trattengo a stento una risata, immaginando la scena e un Hyukjae morto
di vergogna.
"Non le ho
detto proprio così." Arrossisce. "E' stata una cosa molto
più carica di doppi sensi."
E'
impossibile trattenersi e io e Donghae ci pieghiamo quasi in due dalle
risate. A questo punto immagino la faccia sconvolta di Hyuri,
probabilmente poco abituata a questo modo di fare del nostro main
dancer.
Lee
Hyukjae è una persona sensibile, tanto, troppo certe volte,
ed
è timido sotto certi punti di vista. In passato lo era molto
di
più, ma calcare i palcoscenici l'ha aiutato a superarlo. Poi
arrivano le donne. Con loro vive in un perenne imbarazzo che trasforma
in spavalderia; fa il cascamorto ed è disinvolto. Solo che
è abituato a ragazze che gli corrono dietro, dover
corteggiare
penso gli risulti più difficile; ed è in questo
frangente
che utilizza tutte le sue caratteristiche da casanova per poi, magari,
arrossire come un dodicenne per semplici gesti.
Un
atteggiamento che lo rende il beneamino delle donne. Lo amano.
"E lui che
aveva da ridire?" Chiede Donghae divertito.
"Oh,
niente, anzi. Ha cominciato a sparare sciocchezze su sciocchezze. Si
diverte troppo a prendere in giro la gente."
E secondo
te perché
va tanto d'accordo
con Kyuhyun?!
"A
proposito di sciocchezze..." Donghae prende la palla al balzo. "Come
mai non
parli più a Hyuri?"
Il che mi sembra molto discordante con
tutto quello che ha detto fino ad ora.
"Non
è vero!" Protesta Hyukjae.
"Di'
la verità!" Incalza l'altro.
Passo
davvero pochissimo tempo con
loro -e per la maggior parte Hyuri non c'è- per potermi
accorgere di queste dinamiche. Diciamo che io sono stato informato da
un uccellino.
"Hyuri
ha piagnucolato tutto il giorno perché quel cretino non le
parla."
Vorrei
capire perché Kangin abbia detto proprio
a me questa cosa, chiedendomi poi di parlare con il cretino in
questione. C'è Donghae che lo fa molto meglio di me. Forse
questa storia del prete sotto confessione mi
sta sfuggendo un po' di mano. Devo cambiare libro, devo posare un
per un po'
la Bibbia sul comodino. Mi sa che mi farò prestare 'Cinquanta
Sfumature' da Hyuri.
Eunhyuk
sospira. "Mi ha offeso."
"Cosa
diavolo hai fatto in testa?" Hyuri ha gli occhi fuori dalle orbite e
una mano
avanti alla bocca mentre scuote la testa. "Seriamente, Eunhyuk, fosse
stato tutto blu ti avrei capito... Ma queste cinquanta sfumature di
grigio sono inguardabili." Tutti scoppiano a ridere.
"Poi questo grigio
ti invecchia!"
Il colpo di grazia.
Mi
spiaccico una mano sulla fronte. "Ancora per la storia dei
capelli?"
Donghae
scuote la testa. L'altro continua: "Con Yesung è stata tutta
carina. 'Oppa sei
bellissimo!'" Tenta di farle il verso,
correlandolo di moine.
Donghae
subito lo riprende "Non ricordo di aver assistito a niente del genere
quella
sera, tanto meno ho sentito la parola 'oppa'".
Hyukjae
guarda male l'amico che si suppone dover essere dalla sua parte.
Sempre.
"Invece io
sono stato praticamente aggredito..." Fa un cenno solenne con la testa.
"Poteva usare
più
tatto."
Alzo
un sopracciglio. Donghae batte il pungo sul palmo della mano, poi lo
indica. "Non è che sei geloso?"
"Cosa??"
Eunhyuk quasi urla. Guardo Donghae e lui ricambia il mio
sguardo.
Lo sguardo
di Donghae torna su Hyukjae e ripete. "Sì, non è
che sei
geloso?"
"Ma
di cosa cavolo parli?" Hyukjae si alza di scatto, facendo strisciare
la sedia sul pavimento. "Geloso? Mi sembra tu stia esagerando... Sono
solo offeso."
"Dai..."
Gli faccio segno di sedersi. "Non ci sarebbe niente di male se ti
piacesse Hyuri." Sorrido.
"Non
ci sarebbe niente di male... Ok- Comunque non stavamo parlando di
altro?"
Donghae
scuote la testa. "Cretino. E' tutto collegato."
"No
che non lo è." Protesta l'altro. "Essere preoccupati
è
una cosa e provare altro... beh sono due cose differenti."
Sotto
questo punto di vista ha ragione. E' risaputo
che lui è una persona molto sensibile; la storia che sia
solo
preoccupato potrebbe reggere. Ovviamente se non stesse parlando con noi
che lo conosciamo bene da sapere che c'è altro sotto.
Ha
evitato il nostro sguardo per la maggior parte del tempo e anche adesso
si ostina a guardare il pavimento. Inoltre il sorriso dolce esteso
anche agli occhi quando ha parlato della foto non è passato
inosservato a nessuno.
"Hai
ragione." Concede Donghae accondiscendente. "Ma ciò non
toglie che a te piace."
"Quanta
sicurezza..." Borbotta Hyukjae.
"E
non siamo nemmeno gli unici a pensarla così." Gli fa notare
l'altro. "Fai di tutto per stare più tempo possibile con
lei,
come aiutarla a lavare i piatti più di quanto ti tocchi. E
non
dire che ti sacrifichi come leader, perché nemmeno Jungsoo hyung si
sacrificherebbe così tante volte. Quattro volte a settimana?
Pensi davvero che siamo dei cretini?!"
Eunhyuk
sta anche per rispondere alla domanda retorica di Donghae, ma
un'occhiataccia di quest'ultimo lo blocca.
"Per
non
parlare poi del fatto che anche se siete ai poli opposti di una stanza
tu osservi tutti i suoi movimenti, ascolti cosa dice, guardi con chi
parla. Esatto, la guardi dal primo momento che l'hai vista e, che ti
piaccia o no, non lo fai come un supervisore. Ti piace e cerchi in
tutti i modi di starle attorno; ti preoccupi."
"A
proposito perché non le hai detto che sei tu a riportarla in
stanza? Che sei tu a preoccuparti per lei... L'altra mattina c'era tanta di quella tensione e nessuno sapeva
cosa dire."
"Perché
non voglio che si comporti in maniera gentile con me solo
perché
si sente in dovere. E poi... A lei piace Eunhyuk l'idol e non vorrei
pensasse che mi comporto bene solo perché voglio che si
interessi a Hyukjae."
"Quanto
sei contorto." Sospiro avvilito.
Hyuk fa
una smorfia. "Non è vero. E poi secondo me le piaci tu." Mi
indica.
"Cosa?"
Impossibile, passo più tempo fuori casa che in casa, non ho
modo
nemmeno di fare due chiacchiere con lei. Proprio non ho idea di come
abbia fatto ad arrivare ad una conclusione del genere. Infatti sia io
che Donghae lo guardiamo leggermente spiazzati.
"Dai"
Continua l'altro. "Ti guarda come se fossi un Dio."
Sospiro.
Non ha capito nulla. "Guardi solo quello che vuoi tu. Vedi che lei lo
fa con tutti, persino col manager. E' una elf, mi sembra normale. E
spesso si comporta ancora come una semplice fan."
Bisogna
fare qualcosa per questi due, altrimenti non capiranno mai di piacersi
a vicenda. Perché si piacciono a vicenda, ma sono tanto
stupidi
da trovare scuse, come quest'ultima di Hyukjae.
E
se il signorino ledonnemiamano non si da una mossa finirà
per
perdere il treno. Hyuri è una bella ragazza e non credo le
manchino i corteggiatori.
Oh. Lampo di genio.
Mi alzo e
gli do una pacca sulla spalla. "Quindi, facciamo così, visto
che secondo te le piaccio, ma non è sicuro, posso provarci e
farti sapere se è come dici tu o no."
Mi
avvio verso la porta e sento Donghae dire, un po' incerto, "Non dice
sul serio."
E'
questo il colore a cui mi riferisco.
Non vogliatemene ma è veramente osceno xD
Penso sia stata la peggior tintura degli ultimi dieci anni (?) ._.
Ma... Lee Hyukjae, sei sempre l'amore mio! ♥
Ok, ragazze, spero vi sia piaciuto...
Io come al solito ringrazio tutti, chi legge, chi legge e recensisce,
chi segue e chi tiene la storia tra i preferiti *_*
Grazie, grazie!
Eeeee, vi lascio!
Baci, baciiii :*
E'
passata un'altra settimana. Inesorabile, sempre nella stessa routine.
I ragazzi si dividono tra i vari impegni, i negozi delle famiglie e
me perché, sinceramente, li sto schiavizzando.
Natale
è alle porte, manca meno di una settimana, e in questa casa
non ce n'è l'atmosfera. Per niente.
So
che con tutte le cose che hanno da fare addobbare la casa diventa
l'ultimo dei problemi, ma io sono abituata alle decorazioni, a
sentire perennemente l'odore di cibo; le luci colorate, il
vischio.
So
anche che le mie abitudini derivano dal fatto che mia madre
è
italiana. C'è una gran differenza tra la festa che intende
mio
padre e il Natale che intende mia mamma. E se da adolescente
appoggiavo appieno mio padre e odiavo le lunghe cene in famiglia a
cui ero costretta mentre tutti i miei amici girovagavano per Seoul in
festa, adesso sposo in pieno la versione di mia madre. E' tutta
un'altra cosa. C'è un'altra magia.
Ieri
ho costretto Ryeowook e Sungmin a comprare due alberelli e qualcosa
per decorarli, mentre oggi approfittando dell'improvvisa apparizione
di Zhou Mi e Henry ho voluto mettere le luci colorate intorno alle
porte delle stanze.
Domani
approfitterò di qualcun altro poi mi dedicherò
alla
ricerca dei regali per ringraziarli della loro pazienza e del fatto
che in fin dei conti sono ospite loro da almeno due mesi.
Un'altra
cosa successa questa settimana e che sta cominciando a far parte
della routine di casa è il mio litigare e far pace con
Eunhyuk. Non che avessimo litigato nel vero senso della parola: lui
per principio preso non mi rivolgeva la parola.
Ok,
forse non proprio per principio preso. Diciamo pure che me la sono
cercata nel momento in cui, ad uno permaloso e vanitoso come lui, ho
detto che l'ultimo colore di capelli scelto era bruttissimo. Avrei
dovuto contenere la reazione, questo è sicuro, ma
è
stato impossibile per me non dirglielo dopo aver visto il nuovo look
di Yesung, i cui capelli ormai sono rosa e continuano a stargli bene.
Poi
mi lamento che lui, il ragazzo che mi piace, il ragazzo che mi
diverte con le sue battute, il ragazzo che mi manda in cortocircuito
e mi fa battere velocemente il cuore con un solo sguardo, non mi
rivolge la parola. Ben mi sta. Jooko me lo diceva sempre di collegare
il cervello alla bocca.
Così
io ed Eunhyuk abbiamo fatto pace. Non c'è stato un
chiarimento
ed io non mi sono scusata, ma lui ha ripreso a parlarmi. Anche se
adesso siamo entrambi a disagio quando ci ritroviamo vicini.
Sospiro
abbracciandomi uno dei cuscini azzurri del divano.
Ritraggo
la mano; sono andata a sbattere contro qualcosa. Cioè, il
mio
braccio ha colpito qualcosa mentre mi rigiravo.
Con gli occhi
chiusi, ed ancora in dormiveglia, cerco di capire cosa è
stato. Prendo a tastare a tentoni ciò che mi circonda. Sono
senza dubbio in un letto e, dal numero di coperte che mi schiacciano,
è sicuramente il mio; anche il profumo sul cuscino
è
quello del mio shampoo.
Piano allungo il braccio e noto che il
materasso comincia ad inclinarsi. Proseguo sempre più
lentamente e sempre ad occhi chiusi, finché le mie dita non
sfiorano della stoffa.
C'è qualcuno seduto sul mio letto.
La mia mano sale, tocco la schiena di questa persona. Afferro il
bordo della maglietta e piano, sbadigliando, apro gli occhi. Ha i
gomiti poggiati sulle ginocchia ed è girato verso di me
giusto
quel poco che mi permette di vedere i suoi occhi spalancati. Ci metto
un po' prima di mettere a fuoco.
"Eunhyuk?" Ritraggo la
mano e i miei occhi, se possibile, sono più spalancati dei
suoi. Di sicuro mi è passato ogni barlume di sonno. "Che
ci fai qui?" Chiedo sorpresa e spiazzata. Poi mi rendo conto che
ho sbagliato di nuovo il tono, così cerco di cambiare
registro. "M...Mi hai riportata tu qui? E Donghae?"
Lo
vedo alzarsi e scoccarmi un'occhiataccia che sembra un misto tra
l'esasperazione e il fastidio. "Preferivi lui?" Mi da le
spalle. "Scusami allora, non avrei dovuto." Va verso la
porta.
"No, aspetta!" Velocemente mi libero dalle mille
coperte e mi alzo. "Scusami tu..." Sussurro. "Grazie."
Si volta finalmente verso di me e nel buio della stanza i suoi
occhi brillano ed ha una stupenda espressione sorpresa, con un
accenno di sorriso. Passa una mano dietro al collo e si gratta
l'attaccatura dei capelli e abbassa leggermente lo sguardo. "Mi
dispiace averti svegliata così visto che già
dormi
poco."
"No, cosa dici..."
Lui mi guarda dritto
negli occhi. "Ti sento. Tutte le notti. Ti porto nel tuo letto,
ti rimbocco le coperte e... So che rimani sveglia."
Questa
volta sono io ad abbassare lo sguardo.
"Ero qui, seduto sul
tuo letto e pensavo a cosa potessi fare."
Piano mi avvicino e
gli do un bacio sulla guancia.
Si porta velocemente una mano sul
punto in cui prima c'erano le mie labbra e credo stia morendo di
vergogna, molto probabilmente è arrossito. Ma il
buio non
mi permette di esserne certa, come non permette a lui di vedere il
mio colorito bordeaux.
Non avrei mai creduto possibile che
potesse accadere una cosa del genere. Non l'avevo mai neppure
sognato.
"Non preoccuparti per me. Riposa e lavora perché
sono le vostre canzoni ad aiutarmi." Sussurro.
Lui porta
velocemente una mano sulla maniglia della porta e dopo un
"buonanotte" frettoloso, è fuggito via.
Se
si preoccupa anche Eunhyuk devo proprio fare qualcosa.
L'altra
volta mi bastò buttarmi a capofitto negli impegni,
l'università, lo studio. Non mi davo tregua e Jooko smise di
ricordarmi ogni notte che ero stata un'egoista. Adesso,
però,
non saprei da cosa cominciare; non ho idea di cosa fare.
Quando
sono stata spedita qua mi ero appena iscritta ad un master, il quale,
però, prima di aprile non comincerà. Non posso
nemmeno
chiamare Soojin per un caffè: ha cominciato a lavorare e non
vorrei toglierle il tempo libero che dedica al suo storico fidanzato
Sungho.
Alla
fine l'unica cosa che mi rimane da fare e su cui concentrare me
stessa è non far mai mancare un pasto sulla tavola ai
ragazzi
e farli vivere in un posto decente; aiutarli dove e se posso. La loro
badante, aveva ragione papà.
A
proposito... Guardo l'orologio: tra poco saranno qui.
Come
tutti i lunedì e i martedì sera il nostro
appuntamento
serale è il drama di Siwon. Cerchiamo sempre di cenare e
pulire nel più breve tempo possibile perché ormai
ci
siamo appassionati così tanto che cerchiamo -cercano, io
spesso devo rivedermi la puntata durante la notte- di non perdere
nemmeno una battuta; non si fanno commenti durante la visione.
E'
appena cominciata la opening quando li raggiungo.
Donghae mi
fa spazio tra lui ed Eunhyuk. Gli sorrido forzatamente: poteva farmi
spazio tra lui e il divano; e mi metto comoda.
Questa
sera, non so come, sono ancora sveglia; forse perché non
faccio altro che imprecare mentalmente contro i protagonisti; so che
la storia d'amore tra i due è solo di sfondo alla trama, ma
mi
innervosisco quando sono così palesi e non si dichiarano
apertamente.
All'ennesima
fuga della protagonista innanzi all'evidenza cambio posizione,
più
spazientita che scomoda, e la mia mano sfiora casualmente quella di
Eunhyuk. Con la coda dell'occhio lo vedo girarsi a guardarmi e lo fa
finché non lo ricambio. A quel punto torna a guardare avanti
a
sé.
Rossa
in volto, cerco di farmi il più piccola possibile
stringendomi
nelle spalle. La verità è che vorrei poter essere
inghiottita dai cuscini del divano. Ma ovviamente non siamo in un
film di fantascienza e queste cose non succedono nella vita reale.
Poi
mi giro a guardare Eunhyuk sbalordita, sorpresa, imbarazzata; con la
bocca aperta, gli occhi spalancati e le guance rosse perché
ha
messo la mano sulla mia. Si gira anche lui a guardarmi e, nel momento
in cui mi sorride, stringe la mia mano.
Sto
sognando. Sicuro. Mi sono addormentata guardando il drama e sto
sognando. Non c'è altra spiegazione.
Tuttavia
Donghae che ride sommessamente al mio fianco mi fa capire che non
è
un sogno. Nei miei sogni siamo soli e non c'è nessuno che
ride.
Il
cuore mi batte forte, come dopo aver fatto una corsa. Ed anche se
provo a guardare la televisione il mio pensiero e tutti i miei sensi
sono concentrati su quella mano che stringe la mia. Penso ad Hyukjae,
a ciò che potrebbe passare per la sua testa e mi chiedo se
anche il suo cuore batte così forte come il mio.
**
Che
noia essere in casa, sola, quando tutti se ne sono usciti ed alcuni
sono ancora a lavoro.
Mi
ha chiamata Donghae almeno un paio d'ore fa e, tra le risate sue e
degli altri, mi ha detto che volevano andare a mangiare fuori dopo i
loro impegni. Mi hanno anche chiesto di aggregarmi, ma cosa
succederebbe se mi vedessero in giro con i Super Junior? Già
immagino le copertine di tutti i giornali: chi è la
misteriosa
ragazza avvistata con le Hallyu Stars? Tra l'altro ricordo ancora
perfettamente l'ammonizione del manager e non credo che sarà
felice di leggere le copertine dei rotocalchi domani. E non vorrei
nemmeno rischiare di essere cacciata a suon di calci dal dormitorio.
Così ho declinato e li ho spinti ad andare anche senza di me
quando ho sentito Donghae titubare.
Finto
come i soldi del monopoli. So perfettamente che è tutto il
giorno che fuggono da me per via della mia mania del Natale.
Tuttavia
hanno poco, davvero poco, tempo libero ultimamente quindi credo sia
giusto che vadano a divertirsi. Non voglio che siano costretti a fare
qualcosa che non vogliono per colpa mia.
Ho
appena mandato un messaggio a Siwon ed è ancora sul set,
mentre Wookie e Sungmin hanno appena cominciato il loro programma in
radio. Solo Kangin è rimasto qui a casa, credo a causa della
sua dieta. Abbiamo mangiato insieme, fatto quattro chiacchiere su me,
su di lui e sugli altri, ma è poi rimasto poco con me e si
è
dileguato.
Spengo
la televisione e mi alzo dal divano per andarmene nella mia stanza.
Accendo la radio e, dopo aver indossato il pigiama, mi infilo sotto
le coperte. Ryeowook e Sungmin presentano una canzone, una ballad che
a detta loro piace alla maggior parte dei membri. Dopo la prima nota
la riconosco: è la ballad di Yesung.
Chiudo
gli occhi, lasciandomi cullare dalla bellissima voce di quel pazzo
dai capelli rosa. E il primo pensiero va ad Eunhyuk, alla sua mano
che stringe la mia e alla mie labbra sulla sua guancia. E' tutto un
gran casino. Io non dovrei lasciarmi trasportare così.
Perché
so che in qualsiasi caso l'unica a soffrirci sarei io. Non
starò
qui in eterno, e finito questo periodo ognuno andrà per la
sua
strada. Già adesso, fuori la porta dell'appartamento,
dobbiamo
far finta di non conoscerci; in futuro vivremo solo di quello.
Tornerò a guardarlo e guardarli da lontano mentre loro non
vedranno nemmeno la mia faccia in mezzo alle altre elf.
Non
ha senso fare cose, provare emozioni, sapendo che poi soffrirei. Non
faccio altro che illudermi che tutti i gesti di Eunhyuk significano
che prova qualcosa per me -e se questo qualcosa è almeno la
metà di ciò che provo io, allora è
pazzo di me;
contemporaneamente so che non è così: ci sono
tantissimi motivi per cui potrebbe trattarmi bene. Potrei fargli pena
o sta semplicemente cercando di sedurmi per mettere un'altra tacca
sulla sua agenda.
E
se tutte queste cose mi portano a tirarmi indietro, potrei trovare
altrettanti motivi per non farlo.
Ho
già detto che è un casino?
Probabilmente,
se fosse viva, Jooko mi direbbe che non sono altro che una stupida
fan; di quelle pazze e psicopatiche che sperano che il proprio oppa
si accorga di loro -innamorandosi pure tra l'altro. Ed io come al
solito le avrei risposto "Sognare non ha mai ucciso nessuno".
Rido.
Ero, e forse lo sono ancora, una vera cretina.
Spengo
la radio subito dopo la fine di Sukira. Tutto torna in silenzio e
soprattutto al buio.
Potrei
anche provare a dormire, anzi forse dovrei proprio farlo, ma i miei
occhi sono spalancati e non hanno intenzione di chiudersi. Mi sento
una vecchia solo a pensarlo, sono in pensiero per i ragazzi e se non
li sento rientrare non riuscirò a chiudere occhio. E' anche
vero che in ogni caso non avrei dormito.
Nel
silenzio dell'appartamento sento la porta d'entrata aprirsi. Non ho
idea di chi possa essere e ho anche perso la cognizione del tempo.
Controllo il display del cellulare.
Non
ci sono troppi rumori, segno che non è rientrato il gruppo;
i
passi leggeri finiscono proprio vicino alla mia stanza. Sento
la
porta della stanza di Ryeowook aprirsi e richiudersi silenziosamente.
Lui e Sungmin sono tornati dalla radio.
Poco
dopo -dieci minuti, un quarto d'ora massimo- la porta di casa si
riapre. Il primo pensiero sono Eunhyuk e Donghae; ancora una volta,
però, è un'unica persona ed ancora una volta
è
la porta di Ryeowook ad aprirsi.
Bisbigli,
voci ovattate. Non riesco a capire di chi possa trattarsi o di cosa
abbia bisogno. Deve essere qualcosa di urgente vista l'ora tarda.
Così resto in attesa, potrei rendermi utile in qualche modo.
"Non
ridere!" La voce di Ryeowook questa volta arriva chiara e forte.
Se
chiunque sia entrato avesse voglia di scherzare, l'altro ha fatto
capire chiaramente che non è dello stesso umore. A quest'ora
poi. Non può che avere il mio appoggio.
"Non
prendermi per idiota!" Urla ancora il vocalist. E' l'unico dei
due a parlare a voce alta. Dell'altro non sento nulla; bisbigli.
Finché
finiscono anche quelli. E pensavo di sentire l'altro andare via non
gemiti.
Mi
alzo a sedere. Cosa faccio? Loro pensano stia dormendo, mentre sento
tutto.
E non mi sarei fatta troppi problemi se non stessi ascoltanto e
spiando qualcosa di personale, di intimo.
Me
ne devo andare.
Silenziosamente
apro la porta della mia stanza. Prego e scongiuro Shisus di non farmi
inciampare su nulla almeno finché non mi sia lasciata questa
casa alle spalle. Corro in punta di piedi e mi sento una ladra: se
avessi la tutina aderente potrei fare catwoman; respiro solo quando
la serratura della porta scatta al mio tocco.
Sono
fuori. Sono salva e poco traumatizzata.
Sento
il rumore dello scrosciare dell'acqua. Qualcuno è sotto la
doccia. Per il resto quest'appartamento è vuoto. Sungmin non
c'è e quando me ne sono resa conto ho pensato che fosse
proprio lui a far compagnia a Ryeowook; poi ho bussato alla porta
della stanza di Kangin, lentamente l'ho aperta e con mia sorpresa non
ci ho trovato nessuno.
A
questo punto è tutto chiaro. Illuminata -e non solo dalla
luce
emanata dalla televisione- collego i pezzi e mi rendo conto che i
segnali c'erano tutti. Ryeowook nervoso di rimanere solo con il
maggiore, le improvvise apparizioni di entrambi e Kangin che
"frequenta qualcuno" senza dover uscire di casa.
Mi
vien da ridere e non so perché. Immagino che sia la
felicità
per quei due.
Se
me l'avessero detto mesi e mesi fa probabilmente avrei riso per altri
motivi e avrei risposto "No, la Yewook è real!".
Mi
vien da ridere ancor di più.
"Hyuri?"
Mi
giro spaventata nella direzione della voce. Siwon è
lì
che mi guarda. Evito di dirgli che mi ha fatto prendere un colpo.
"Hey!"
"Che
ci fai qua?" Si avvicina piano e si siede accanto a me.
E
che gli dico adesso?
Nell'indecisione
gli sorrido. "Tu non hai raggiunto gli altri?" Certo non è
che sia riuscita brillantemente a spostare l'attenzione su altro, ma
almeno il buon Siwon mi da spago.
"Era
inutile, li avrei trovati già tutti ubriachi. Non sarebbe
stato divertente." Poi torna a guardarmi con sospetto. "Allora?
Tu che ci fai qui invece di essere nel tuo letto a dormire?"
Ed
ora mi accorgo che non è solo sospetto. Mi guarda come se
fosse preoccupato, o meglio, dispiaciuto.
Davvero,
che cavolo gli dico? Non so nemmeno se è informato delle
dinamiche amorose della casa.
"Emh...
E' che... Emh... Io... Diciamo che... ho fatto un brutto sogno e
senza pensarci sono fuggita via."
Mi
sorride. "Se vuoi posso farti una camomilla, del latte caldo.
Dimmi cosa posso fare per te."
"Fammi
dormire qui. Fammi dormire con te."
"EH?
COSA?"
"Ti
prego... Solo questa notte."
La
voce di Siwon che urla il nome di Eunhyuk mi ha fatta svegliare di
soprassalto.
Che
ore saranno? Mi rigiro nel letto e noto la sveglia sul comodino.
Segna le dieci. Mi alzo a sedere di scatto, buttando le coperte di
lato. Ho davvero dormito così tanto? Ho davvero dormito?
Come
ho potuto?
In
un attimo sono giù dal letto, diretta verso i due che sento
parlare nel corridoio.
I
ragazzi, la colazione... Mi ero ripromessa che mi sarei presa cura di
loro, con tutte le attenzioni che meritano e che posso a dare. Ma se
non riesco neanche a svegliarmi per assicurare una semplice pasto al
mattino non riuscirò a tenere fede a un bel niente.
Sbadigliando
esco dalla stanza.
"Davvero,
Siwon, sei fuori strada. Come potrebbe piacermi una che nemmeno un
giorno fa mi da un bacio e poi si fa sorprendere nel tuo letto?"
Io...
Non so che dire. Vorrei solo sprofondare. Vorrei scomparire
all'istante. Vorrei che la terra si aprisse e mi inghiottisse. Ma non
so come e non so perché finisco col richiamare l'attenzione
su
di me. "Scusate." Riesco a malapena a dire prima che la mia
vista si fa acquosa, segno che è arrivato il momento di
fuggire via.
Non
appena apro la porta dell'appartamento al piano di sopra, trovo tutti
seduti a tavola che chiacchierano allegramente. Ci sono anche Henry,
Zhou Mi e il manager. Saluto e vengo ricambiata piuttosto
allegramente dai ragazzi.
Vedo
a sedermi al mio solito posto, accanto a Ryeowook. Questa mattina, la
tavola è imbandita della tipica colazione orientale. La
guardo
stranita ed il castano accanto a me se ne accorge. "Stamattina
è
stato il manager a preparare la colazione." Dice trillando.
"Hyuri-ssi,
non ti piace? Se vuoi ti prendo del latte o quello che vuoi."
Dice il prince manager che, abituato a prendersi cura dei membri, non
riesce a non essere gentile anche con me appena
può.
Scuoto
la testa. "No, no. Va benissimo così." Avvicino la
scodella di riso ed impugno le bacchette.
Dopo
poco smetto di ascoltare la conversazione che stanno avendo a tavola
e mi perdo nei miei pensieri. Le parole di Eunhyuk continuano a
ripetersi a voce alta. E non posso che dargli ragione. Come mi
è
saltato in mente di fare una cosa del genere? Come ho potuto anche
solo pensare di fare una proposta del genere a Siwon?!
Adesso
sono le mie parole a ronzarmi nella testa.
"Fammi
dormire con te." Seriamente, in quel momento a cosa stavo
pensando? Che non ci sarebbero state conseguenze? Se non fosse stato
Eunhyuk a dire quelle parole, sarebbe stato comunque Siwon.
"Fammi
dormire con te." Gliel'ho pur sempre servita su un piatto
d'argento.
Sospiro
e allungo le bacchette per prendere del kimch'i.
Nell'allungarmi vedo Kangin, dall'altro lato del tavolo che ride
divertito a non so quale battuta.
Ride,
eh? Ed è colpa sua se mi ritrovo in questa
situazione.
Se
lui non si fosse intrufolato in camera di Wookie, tutto questo non
sarebbe successo. Se quei due non avessero cominciato a gemere, a
sospirare, io non avrei avuto bisogno di fuggire via per paura di
sentire fin dove si sarebbero spinti e a che punto sarebbero
arrivati. Semplicemente fuggivo. Non ho certamente pensato di trovare
Siwon. Non era premeditato.
"Fammi
dormire con te.". Non ho pensato minimamente alle
conseguenze. Ho solamente pensato che non avevo altra scelta e dovevo
rendere la mia scusa plausibile. Solo a guaio inoltrato ho capito che
avrei potuto anche approfittare della situazione per farmi una sana
dormita dopo tanto tempo. Di Siwon potevo sicuramente fidarmi, sapevo
che non avrebbe allungato nemmeno una mano su di me.
Ed
è proprio quest'ultimo ed Eunhyuk a fare ingresso.
Non
appena incrocio lo sguardo di Hyukjae, più che maledire me
stessa per quella stupida frase e più che prendermela con
Kangin, mi sento arrabbiata e delusa nei suoi confronti.
Io
gli ho dato un bacio. Ed anche se era un semplice bacio sulla
guancia, è stata la cosa più spontanea e allo
stesso
tempo difficile che abbia fatto da quando sono in questo dormitorio.
E lui? Non mi ha dato neanche il beneficio del dubbio. Ha sparato a
zero su di me. Subito. Mi ha dato della poco di buono. E' questa
l'impressione che do?
Con
Siwon non è successo niente, assolutamente niente,
così
come mi aspettavo. Lo posso giurare. Non c'è stato nemmeno
il
tempo di dire 'Buonanotte' che entrambi siamo crollati come due pere
cotte. Probabilmente ho anche russato come un camionista ubriaco,
cosa che toglierebbe il desiderio sessuale anche al peggiore dei
maniaci.
Mi
dispiace, ma io non ho fatto niente di male. Non ho niente di cui
sentirmi colpevole e sicuramente non merito le parole di
Eunhyuk.
"Stamattina..."
Kyuhyun mi richiama dal mio flusso di coscienza, sembra voglia
raccontare qualcosa di divertente dal modo in cui ha esordito.
"...Eunhyukssi ha dato di matto perché
Hyuri non
era qui a preparare la colazione."
Alzo
un sopracciglio. Ho il sangue che mi ribolle nelle vene per colpa di
Hyuk e non capisco se vuole provocare me o sta solo cercando di
prendere in giro l'amico. Tuttavia non riesco a starmi zitta. "Se
proprio ne avete bisogno, posso portarvi il biberon a letto tutte le
mattine."
Kyuhyun
mi guarda, riempiendosi la bocca di riso. Mastica soddisfatto,
inarcando un angolo della bocca in un ghigno malefico. "Beh, lui
ti cercava ovunque e tu eri a letto con Siwon." In un attimo li
vedo tutti alzare la testa di scatto dal proprio piatto e girarsi
prima verso me, poi verso Siwon e ancora verso me.
Nessuno
dice niente e la casa cade nel silenzio più totale.
Finché
Yesung, masticando a bocca aperta qualcosa che scottava troppo, dice:
"Anche io spesso dormo con Siwon, ma nessuno dice niente."
Riesce finalmente ad ingoiare. "Va be' che io non preparo la
colazione ad Eunhyuk." E torna a concentrarsi su quello che
stava mangiando.
Siwon
scoppia a ridere. "Ha perfettamente ragione Yesung." Beh,
almeno lui sembra l'unico ad aver capito cosa abbia voluto dire. "Non
vedo perché la notizia vi sconvolge tanto."
"Ah,
no?" La domanda retorica del manager mi fa tremare.
"No,
davvero. Non riesco a capirlo." Credo di non aver mai visto -da
quando vivo con loro- Siwon così agguerrito. Lui non
c'è
quasi mai, è sempre impegnato, quindi il poco tempo libero
che
ha lo dedica a loro: li abbraccia, li coccola, scherza con loro e
cerca di non creare mai discussioni. Adesso ha sguainato la spada per
difendere il mio onore. "L'ho fatta venire io."
Kyuhyun
e Shindong trattengono a stento una risata, mentre Siwon diventa
porpora.
Yesung
guarda il maknae vicino a lui che si contiene a stento, poi guarda
Siwon con espressione curiosa.
Siwon
fa un colpetto di tosse e continua. "L'ho fatta scendere
io ieri sera, l'ho chiamata io, perché
ero tornato ed
avevo fame. Volevo sapere se era avanzato qualcosa."
"Siwon..."
Lui si gira a guardarmi ed io scuoto la testa. Non deve giustificarsi
per qualcosa che non ha fatto. Soprattutto non dovrebbe dire bugie.
Sbaglio o uno dei comandamenti recita 'Non dire falsa
testimonianza'? Starebbe peccando inutilmente.
"Lei
è scesa, nonostante l'avessi svegliata, e si è
riaddormentata mentre mangiavo. Ed invece di riportarla sopra l'ho
fatta dormire nel mio letto."
Poso
le bacchette sul tavolo, sbattendole quasi. "Siwon! Non devi
dare giustificazioni a nessuno. Per me possono credere quello che
vogliono."
Non
è vero. Non è per niente vero. Ci starei
malissimo se
credessero tutti che ho sedotto e fatto cadere in tentazione il buon
Siwon. Non sono quel tipo di persona. Tuttavia sono single e non ho
impegni con nessuno; se voglio dormire con Siwon chi me lo potrebbe
impedire?
Kyuhyun
ridacchia. "Non credevo di scatenare tutto questo con quella
battuta. Scusa Hyuri. Io volevo solo prendere in giro... emh..
te."
"Kyuhyun-ah,
cosa credevi che fosse successo? Dire una cosa del genere col manager
avanti..." Ryeowook.
"Qui
nessuno crede che Hyuri sia una poco di buono, Kyuhyun per primo.
Altrimenti non avrebbe detto quelle cose con leggerezza." Kangin
ora sei perdonato. "Quindi, senza di te, la conversazione
sarebbe stata meno seria." Spiega.
"Vi
siete proprio affezzionati, eh?" Sospira il manager.
"Chi
più, chi meno." Donghae scoppia a ridere.
Dopo
colazione, l'appartamento si è quasi svuotato. Henry e Zhou
Mi
sono usciti con Donghae, Eunhyuk e il manager per essere accompagnati
in aereoporto. Yesung è andato al Mouse Rabbit, mentre il
resto della compagnia è ancora a casa, a godersi un po' di
meritato relax prima dei loro impegni.
Il
mio telefono squilla improvvisamente. Faccio anche fatica a sentirlo
a causa del volume troppo alto del televisore. Velocemente, porto i
lembi del lenzuolo che stavo piegando con l'aiuto di Sungmin a
quest'ultimo e gli faccio segno di alzare le braccia; mi appresto a
rispondere.
E'
il manager che sta chiamando.
Bene.
Adesso, dopo aver parlato con i piani alti, è pronto a
cacciarmi. Lo so, sono pronta. Faccio un respiro profondo.
"P..Pronto?"
"Hyuri?"
"Dica
tutto, veloce e indolore!"
Lo
sento ridere dall'altra parte. "Non voglio dirti nulla di quello
che pensi tu, ma mi servirebbe un favore... Otto colazioni a sacco."
"Va
bene... Subito." Subito è un
parolone.
"Ok,
noi siamo in sala prove." E velocemente mi liquida.
Vado
a recuperare le lenzuola dalle mani di Minnie e continuiamo a
piegarle. "Chi vuole portare il pranzo in sala prove?"
Chiedo guardando prima Kangin e Kyuhyun sul divano impegnati a
giocare ai videogiochi e poi Wookie e Shindong.
"Tu."
Risponde secco Kyuhyun.
Le
otto colazioni al sacco non sono pronte prima delle due. Anche colpa
del manager che mi ha chiamata tardi. E mentre prendo il taxi e
arrivo a destinazione, per colpa del traffico, non si fa prima delle
tre. Non sono nè colazioni al sacco, nè pranzi.
Merende.
All'interno
dell'edificio chiedo subito del manager, premurandomi di dire il suo
nome e non chiamarlo Prince. Vengo portata in
questa stanza
con una grande finestra che da sulla strada e dalla quale entra tutta
la luce. Al centro c'è un grosso tavolo ovale. Il manager ed
altre persone sono sedute a chiacchierare.
Saluto
educatamente e poggio la grossa borsa sul tavolo.
"Grazie
Hyuri." Mi sorride. "E... Per caso mi vorresti fare un
altro piacere?"
Ho
scelta? "Si..."
"Al
piano di sopra c'è la sala prove. Puoi andare a chiamarmi i
ragazzi?" Mi spiega anche dov'è la porta. Annuisco e
vado.
Salgo
le scale solo perché non ho trovato un'ascensore, battendo i
piedi a terra e borbottando tra me e me sul mio essere sfruttata, per
di più gratis. Sospiro nuovamente e, quando giro l'angolo ed
alzo lo sguardo sul corridoio che segue la rampa di scale, non riesco
a non rimanere ferma.
In
un attimo la mia mente mi suggerisce di ritornare dietro l'angolo e
di rimanere là. Mi affaccio giusto quel poco che mi permette
di vedere.
Una
ragazza, con una maglietta bianca legata con un nodo in vita e degli
shorts neri molto shorts, sta parlando con Eunhyuk che,
però,
mantiene una certa distanza, poggiandosi con una mano alla maniglia
di una porta aperta. Li vedo chiacchierare e ridere. E vedo lei
poggiare la mano sulla spalla di lui, mentre si piega per ridere con
una mano avanti alla bocca. Poi, come se fosse la cosa più
normale del mondo, quella stessa mano scende ad accarezzargli il
braccio. Vedo lui parlare, ma la musica alta proveniente dalla stanza
che lui tiene aperta non mi permette di sentire niente se non lei che
urla "Va bene, a domani oppa." mentre si allontana.
Ovviamente
il drama di cui si parla è 'The
Lord of Dramas' che
a me personalmente è piaciuto tanto ed in cui ho apprezzato
la
recitazione di Siwon xD Era davvero un cretino! Voi l'avete visto? Vi
è piaciuto?
Per il resto... Ci stiamo avvicinando al
momento clou (?) tra i piccioncini.
Invece per la coppietta
accennata, ho intenzione di scrivere uno spin off, mentre per la
Yenry (?) proverò una OS missing moment. Sono esperimenti,
coppie di cui nessuno ha mai scritto e che mai nessuno ha pensato
probabilmente. Yesung ed Henry sinceramente mi piacciono insieme,
nelle poche cose viste sono adorabili. La Kangwook è uscita
così, non so nemmeno io il vero perché. Spero non
mi
arrivino i pomodori HAHAHAH
Alla prossima! :*
"Allora
a domani, oppa!" Lei saluta agitando la mano e si
allontana.
Eunhyuk continua a sorriderle, forse per qualcosa che ha detto in
precedenza;
con un cenno della mano ricambia il saluto e si chiude la porta alle
spalle,
ritornando in sala.
Ed
io? Io sono ferma ancora dietro quest'angolo, con la testa sporta quel
po' che
serve per riuscire a guardare senza essere vista, mantenendomi forte
alla
ringhiera delle scale.
Sento
come se il mio stomaco si stesse ripiegando su se stesso, lo sento
contorcersi.
La voce di lei riecheggia nella mia testa e stringo più
forte la presa,
inevitabile se non voglio rischiare di correrle dietro, strapparle i
capelli
uno per volta e urlarle di tenere giù le mani dal mio
Eunhyuk.
Il
mio Eunhyuk?
E
poi cos'è questa violenza repressa?
Hyuri,
diamine, cosa ti prende?
Mi
viene da ridere. Mi sento una pazza e una stupida al tempo stesso, ho
voglia di
urlare, ma non so con chi prendermela. Perché vorrei
inseguire lei tanto quanto
vorrei arrabbiarmi con lui e dirgli di sorridere in quel modo solo a me.
Sono
sempre stata consapevole, o, per meglio dire, mi sono convinta col
tempo di
quanto sia normale per gli idols avere flirt e relazioni segrete. E,
per essere
precisa, ho sempre sospettato che Eunhyuk, in particolare, ne avesse
svariate.
Mi ha sempre dato quest'impressione, probabilmente perché
è un tipo sveglio, è
socievole ed ha sempre la battuta pronta; perché l'ho visto
spesso fare il
marpione con le ragazze durante qualche programma. Inoltre, con gli
anni, ha
acquistato sicurezza in se stesso: non è più
un'acciughina, adesso ha un corpo
decisamente sexy e lo sa benissimo, visto che non perde occasione di
ricordarlo
a tutte noi fans.
Soprattutto
poi ho sempre sospettato che fosse una ballerina -sapere di IU
è stato
traumatico per me. Non saprei spiegare il motivo, mi sembrava solo
molto
plausibile che fosse qualcuna con cui condivideva ore di lavoro o
semplicemente
una passione.
Tuttavia
quando lo vedevo sul palco praticamente circondato non ho mai avuto
reazioni
eccessive. Provavo invidia, morivo di rabbia e sicuramente mi dava
fastidio, ma
è sempre stato perché il mio sogno, quello di
diventare una professionista e
riuscire a ballare con lui anche solo una volta, era andato in mille
pezzi in
pochissimo tempo. Quindi, per quanto provassi gelosia nei confronti di
Eunhyuk
come uomo, non era certo quello il sentimento principale. In fondo lui
era lì,
su un palco o in televisione, ed io ero una delle milioni di elf.
Niente di
più.
Invece
adesso è differente: viviamo addirittura sotto lo stesso
tetto, per un fortuito
scherzo del destino. E a me piace. Lee Hyukjae mi piace veramente
tanto. Mi
piace perché ha la battutina sempre pronta, ma al tempo
stesso sa essere una
persona seria e sa cosa sono le responsabilità sia verso la
famiglia che nei
confronti del gruppo, soprattutto ora che fa le veci del leader; sa
ascoltare
parole e silenzi ed ha un gran cuore. Mi piace il suo sorriso che lo fa
tornare
all'età di sei anni e gli illumina il viso così
come illumina la mia giornata;
quando balla, invece, cambia completamente espressione e lo ammiro per
tutta la
passione che mette in ciò che fa. Mi piace perché
è sexy, tanto, anche
appena sveglio, ancora mezzo addormentato. Poi amo guardarlo mangiare:
è un
pozzo senza fondo e mangerebbe l'impossibile. Inoltre mi piace quando
pronuncia
il mio nome e il mio cuore batte forte o anche quando mi fa arrabbiare.
Mi
piacciono tante cose di lui, gli occhi, la bocca, le mani. Tante,
troppe cose.
Sbollita
la gelosia -anche se l'immagine di lei che si allontana agitando i
lunghi
capelli corvini è ancora saldamente impressa nella mia
mente, mi accorgo che
non si sente nemmeno più una nota provenire dalla sala.
Dovrei appofittare.
Sicuramente adesso non rischierei di interromperli.
Così
abbandono la
ringhiera e mi avvicino, intenta a bussare finalmente. Poggio la mano
sulla
maniglia, mentre l'altra è a mezz'aria chiusa in un
pugno.
"E
dai!" Sono sicura che qusta voce non appartiene nè a Hyukjae
nè a Donghae,
ma, anche se arriva ovattata, mi sembra di averla già
sentita. Mi fermo
istantaneamente e rimango in ascolto. "Hyung, dici
la
verità!"
"Te
l'ho detta." Dice scocciato Eunhyuk.
"Ma
non ci credo! E' impossibile..."
So
che non dovrei stare in questo modo, acquattata sulle ginocchia e con
l'orecchio poggiato alla superficie riverniciata di bianco: se
aprissero la
porta di scatto mi farei un gran male e un enorme livido sulla fronte.
"Riprendiamo?"
Chiede spazientita un'altra voce.
"Prima
Eunhyuk hyung deve confessare." Ripete ancora
l'altro.
"Ma
cosa dovrei confessare?"
"Che
vai a letto con la ballerina, quella Yangmin."
"Ssshhh."
Eunhyuk lo zittisce e riprende a parlare a voce più bassa.
"No, non vado a
letto con la ballerina."
"Ci
andavi però." Insiste l'altro. Sento la risata di Donghae
intanto.
"Nemmeno."
Eunhyuk frena l'entusiasmo del suo interlocutore.
"Aish...
Non credevo fosse possibile, ma IU ti ha proprio fatto perdere la
testa."
Donghae
non riesce più a trattenersi e scoppia in una grassa risata.
Posso immaginarlo
piegato in due a tenersi la pancia.
"Che
diavolo ti ridi!" Eunhyuk si sente preso in giro, ma l'altro non
accenna a
voler smettere.
"IU!"
Ripete Donghae tra le risate.
"Non
vai a letto nemmeno con IU?" Chiede scandalizzata la voce che prima
intimava loro di continuare le prove.
"Non
più." Lo corregge la dancing machine dei Super Junior.
Sento
Donghae ridere ancora mentre io ho solo voglia di prendere a pugni
Eunhyuk ed
IU.
"E
allora?" Silenzio.
"Non
vedo perché debba raccontarvi queste cose." Conclude
sbrigativo Eunhyuk.
"E tu smettila di ridere!"
"Non
me la racconti giusta."
"Allora
riprendiamo?"
Oh,
no. Se riprendono quando potrò ancora interromperli? Poi
devono mangiare,
altrimenti mi si sciupano.
Mi
affretto a bussare e prima di spalancare la porta mi affaccio, facendo
spuntare
a malapena gli occhi e il naso. Il mio sguardo viaggia su tutto il
perimetro
della sala. Quando mi soffermo sui ragazzi noto che, non solo Donghae
ed
Eunhyuk, ma anche Yunho, Taemin, Minho, Kai e Lay -rigorosamente
incorniciati
da fiori brillantinati come nei migliori anime- mi stanno guardando
incuriositi
ed anche un po' straniti; decido di mostrarmi, ma rimango sull'uscio
senza
entrare realmente.
Donghae
mi sorride. "Hyuri!"
La
mia attenzione viene catturata facilmente da Taemin che per primo si
avvicina;
le sue labbra piene sono stirate in un sorriso. "Piacere di conoscerti.
Donghae hyung ha parlato davvero tanto di
te."
Si
avvicina anche Minho. "Hyuri-ssi, allora esisti
davvero, pensavamo
inventassero tutto." Una delle voci di poco prima la riconosco come
sua.
"Quindi davvero vivi con loro?"
Gli
sorrido e noto che piano piano sono stata accerchiata dai
ragazzi. Kai e
Lay mi guardano come se venissi da un altro pianeta. Io,
una comune
umana; non è certo mia la storia dell'albero della vita e le
dodici forze.
"Si."
Risponde Donghae al posto mio ridendo del mio silenzio. "Sono quasi due
mesi ormai."
"Davvero,
credimi..." Riprende il flaming charisma. "La tua
fama ti
precede."
La
mia, certamente.
Sorride e
sembra
sinceramente contento di conoscermi. Il mondo va a rotoli.
"Sei
diventata popolare quando Donghae ci ha detto che gli hai fatto i
biscotti." Taemin sorride e mi afferra la mano. "Noona-
posso
chiamarti così, vero? Per favore, fai i biscotti anche a me."
Aegyo. Taemin.
Il
più giovane degli SHINee ride alla mia espressione. Mi rendo
conto che mi sta
prendendo in giro anche se non a voce alta. Potrei prendermi in giro da
sola se
non fossi tanto inebetita.
Annuisco
a tutto, a prescindere, tanto il mio cervello si è fermato
alla parola noona.
Se le persone normali hanno le scimmiette che suonano i piatti nella
testa, io
in questo momento ho l'immagine di un piccolo Taemin che balla e canta 'Noonan
nomu yeppeo'. Li guardo tutti e mi accorgo che stanno
parlando, a raffica,
uno sull'altro. Afferro poco, troppo distratta dalla canzone nella mia
testa.
Sento un "Cucina bene" da qualche parte. Se è riferito a me,
non ha
potuto parlare altri che Donghae. Sento anche "E' mezza
italiana." Cerco Eunhyuk con lo sguardo mentre qualcuno cerca
di
spiegare a qualcun altro dove si trova l'Italia; parole come 'Colosseo'
e 'pasta' vengono fuori.
Eunhyuk
è lì che ride insieme a Yunho a qualche battuta
che io non ho sentito. Il
Taemin nella mia testa smette di cantare e senza volerlo mi ritrovo a
sorridere. Ho già detto che mi piace la sua risata?
"Come
mai sei qui? Sentivi la nostra mancanza?" Donghae mette un braccio
intorno
alle mie spalle.
"Non
proprio. Anzi per niente." Faccio una smorfia che Minho trova
divertente.
"Mi ha semplicemente chiamata il vostro manager per portarvi il
pranzo."
Parte
il borbottio. Minho si gira verso Taemin e Kai verso Lay chiedendosi se
qualcuno avesse mandato il pranzo anche a loro. Lay guarda perplesso
Kai e
scuote la testa. Yunho nemmeno si pone la domanda.
"Emh...
Io credo di averlo portato a tutti." Anche se mentre cucinavo non avrei
mai immaginato che fossero per loro quei pranzi a sacco. L'animo di
tutti si
risolleva e vengo praticamente trascinata fuori la sala prove.
Li
guardo perplessa mentre non si curano di chiudere la porta, per niente
preoccupati che qualcuno possa prendere le loro cose lasciate
incustodite, e si
fiondano velocemente lungo il corridoio. Minho è
già alle scale. Chiudo la
porta e a passo svelto li seguo. Supero Eunhyuk, l'ultimo del gruppo,
per
raggiungere Donghae, ma in quell'istante mi ferma, afferrandomi un
polso e
tirandomi dietro l'angolo prima delle scale. E' questione di attimi: mi
ritrovo
contro il muro e lui mi tiene ferma per le spalle, lo guardo con gli
occhi
fuori dalle orbite del tutto spiazzata e colta di sorpresa, arrossisco
violetemente e lui, ancora più a disagio, toglie di scatto
le mani dalle mie
spalle. Colgo l'occasione al volo, o almeno ci provo, e faccio per
sgusciare
via, ma lui mi sbarra la strada con il suo corpo.
"Che
c'è?" Gli chiedo esasperata.
"Parliamo."
"Io
non ho nulla da dirti"
"Io
sì."
"Tipo?
'Scusami se ho insinuato fossi una poco di buono? Dovrei inginocchiarmi
ai tuoi
piedi per ricevere il perdono!' "
Non
trattiene una risatina.
"Che
ridi?" Vorrei mollargli un pugno sul naso.
"Non
l'avrei detto proprio così, però..."
"Invece
è proprio così che devi dirlo! Perché
sei un cretino e non capisci niente e non
sai niente. E sei pure stronzo! Ma dico, come ti permetti? Tu! Con
quella
faccia! A dare della poco di buono a me!" Gli punto l'indice contro il
petto. "Tu! Che nemmeno un mese fa sei stato sorpreso con IU, mentre
ora
te la spassi le ballerine." Eunhyuk apre la bocca per dire qualcosa
voltando la testa a destra e sinistra, allarmato che ci possa essere
qualcuno
che stia ascoltando. "Non pensare che io non senta o non veda,
perché non
è assolutamente così. Quindi prima di parlare
degli altri guarda bene i fatti
tuoi!"
Eunhyuk
sospira. "Mi dispiace, davvero. Non penso assolutamente che tu sia una
poco di buono."
"Ci
mancherebbe! Perché allora sprechi fiato?"
Allarga
le braccia per poi farsele ricadere lungo i fianchi in un moto di
esasperazione. "Perché ero geloso!" Urla quasi.
"Eh?"
"Eri
nel letto di Siwon... Ero geloso." Spiega abbassando la voce e lo
sguardo.
Lui?
"Eh?
Non prendermi in giro."
"Non
lo faccio." E in risposta alla mia faccia incredula, si avvicina e mi
bacia. Ma non è quello stesso bacetto casto, sulla guancia,
che gli diedi al
buio della mia camera. Questo è un vero bacio sulle labbra.
Stringe
la presa sulle mie spalle, allo stesso modo tiene premute
le sue labbra contro le mie; sento la gelosia di cui parlava, sento il
perché
di quelle parole che mi avevano fatto male.
Si
stacca appena; il suo respiro caldo contro le mie guance. Apro
appena gli occhi e incontro i suoi; passa un secondo, un minuto, un'ora
forse;
è difficile dirlo. Poi con un movimento che a me
è sembrato estramente lento,
lo vedo richiudere gli occhi e raccoglie le mie labbra tra le sue; le
mani non
stringono più le mie spalle: una percorre piano la mia
schiena, l'altra è ferma
sulla mia nuca.
Questo
bacio lento, morbido, è carico di emozioni completamente
diverse da quelle di
poco fa. Non saprei descriverle o dare loro un nome, non so nemmeno se
sono
solo le mie o percepisco anche le sue. So solo che vorrei duri per
sempre e non
vorrei si allontani mai più da me.
Di
slancio allaccio le braccia intorno al suo collo e il bacio prende una
piega
diversa. Dischiudo le labbra e lui accetta al volo il mio invito. Ci
stringiamo
forte e capisco che lui aspettava questo momento tanto quanto
me.
Ci
stacchiamo solo quando entrambi abbiamo bisogno di ossigeno. Le sue
guance sono
rosse, le mie in fiamme; le mani mi tremano e urlerei di gioia. Ma come
due
stupidi finiamo col sorriderci, imbarazzati e felici.
Il
telefono di Eunhyuk squilla. Lo vedo tentennare, indeciso se
rispondere o
meno; alla fine decide che quello non è il momento
giusto e torna ad avvicinarsi
al mio viso e alle mie labbra. Giro la faccia e le sue labbra si
poggiano sulla
mascella. Sorpreso si tira indietro e mi guarda accigliato.
Slaccio
le braccia dal suo collo. "Avresti dovuto rispondere."
"Era
sicuramente Donghae."
"Appunto.
Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. Dovremmo raggiungerli."
Mette
su un finto broncio. "Prima dammi un altro bacio." Ed anche se queste
sue labbra rosse, morbide ed umide che mi invitano a cedere, non riesco
a far a
meno di pensare ai guai in cui potremmo cacciarci. Gli do un veloce e
casto
bacio sulle labbra prima di slacciarmi dalla sua presa.
Eunhyuk
sbuffa. "Andiamo!" Sbattendo i piedi a terra si incammina con me
dietro di lui.
**
E'
il ventiquatto dicembre. La vigilia di Natale. Pensavo che saremmo
stati
insieme, almeno i rimanenti: con la partenza di Kyuhyun, Yesung e
Ryeowook per
il Giappone i membri dei Super Junior sono sempre di meno. Ho anche
detto a mia
madre e a mio padre di non aspettarmi, che avrei festeggiato qui con
tutti
loro.
Sospiro.
A quanto pare mi sbagliavo.
Verso
l'ora di pranzo il primo ad andare via è Eunhyuk, diretto al
Tous Les Jours.
Stupidamente non avevo considerato le loro famiglie.
Poi
è la volta di Shindong. "Vado da Nari, festeggio con lei
oggi." Sorride
mettendosi il borsone in spalla. "Poi vado direttamente in radio."
Riesco a malapena a salutarlo prima di vedere la porta richiudersi.
La
giornata, alla fine, passa nella solita routine, non sembra nemmeno
festa. I
ragazzi devono lavorare lo stesso, basti pensare ai tre che hanno preso
un volo
per fare un concerto a Tokyo e quelli impegnati con la radio. Abbiamo
anche
cenato presto per permettere a Sungmin di poter mangiare con calma e in
compagnia prima di fuggire ai suoi impegni.
"Guido
io." La voce di Siwon è fredda e sicura. Non vuole sentire
ragioni.
"Ma...
Dai! Io non prendo mai la macchina!" Si lamenta Donghae.
L'altro
inarca il sopracciglio alla perfezione. "Ma secondo te
perché? No, ti
prego, non rispondere: è una domanda retorica. Quando
imparerai a guidare come
una persona normale forse verrò in macchina con te. Ma fino
ad allora... Guido
io."
"Dove
andate?" Chiede un Kangin distratto dallo zapping.
"Messa!"
Trilla Donghae.
Ovvio
no? E' la sera del ventiquattro ed è in compagnia di Siwon.
C'era anche da
chiedere?
"Ah!
Hyuri, vedi che Eunhyuk non torna stasera."
Arrossisco
senza motivo. "P..perché lo dici a me?"
Donghae
sorride e fa spallucce. "Per evitare che ti preoccupi se non lo vedessi
tornare."
Siwon
ghigna sotto i baffi che non ha. "Beh, allora noi andiamo."
Non
appena il santone e il suo discepolo sono fuori dal dormitorio corro in
camera
mia per recuperare il mio portatile e tornare nuovamente in sala da
Kangin. Apro forum, pagine facebook, fansite. Qualsiasi cosa
che mi faccia
riuscire a capire dove sia Eunhyuk. Ma oltre a foto e fancam di oggi al
negozio
e qualcuna di lui che lascia lo stabile con la madre non c'è
niente. Nessuna
informazione utile.
Ed
io come faccio a sapere cosa sta facendo? Soprattutto come faccio a
sapere con
chi sta? In questo momento potrebbe trovarsi con un'altra ragazza. E
non
avrebbe tutti i torti visto il modo in cui l'ho evitato nelle ultime
quarantotto ore. Spengo il computer e, rassegnata, sospiro infossandomi
nel
divano.
Kangin
mi guarda di sottecchi. "Quando sospiri così c'entra sempre
Eunhyuk."
"Mmm."
"Avete
litigato?"
"No."
Sospiro ancora e poggio la testa sulla sua spalla. "Credo solo di aver
fatto un errore."
"Cosa
è successo?"
"Un
bacio."
"Nooo!"
Kangin con un moto di stizza spegne la televisione e butta il
telecomando
sull'altro divanetto. Lo guardo stranita: la cosa gli dispiace
così tanto?
Per me? O per Eunhyuk? "Non ci credo. Devo dare mille won a Siwon!"
Si lamenta. "Lo sapevo! Non dovevo dare retta a Donghae!"
"Mi
stai dicendo che avete scommesso?"
Kangin
annuisce. "Ho scommesso che non sarebbe successo niente tra voi prima
di
Natale... Comunque, non dovresti essere contenta del bacio?
Cos'è questa cosa
che hai sbagliato?"
E
che non sono più così convinta di aver sbagliato.
L'acqua
calda continua a scorrere. Io sono immobile sotto di essa. Ripenso al
bacio,
alle braccia che mi stringevano; al pizzicotto che mi sono data -ma era
tutto
reale; e ancora al bacio, quelle labbra e quelle braccia.
Sono così felice. Vorrei urlare di gioia. O piangere di
gioia. Vorrei poterlo
raccontare a qualcuno. Ma non posso e non ho nemmeno nessuno a cui
dirlo.
Quando finalmente esco dal bagno il dormitorio è
completamente al buio; l'unica
luce proviene dalla stanza di Eunhyuk perché la porta
è leggermente aperta.
Faccio per andare in camera mia, ma, non appena passo avanti alla sua,
apre la
porta e mi tira dentro.
"Hey!" Non nascondo che mi abbia fatto prendere un colpo.
"Sssh." Ride e chiude la porta. Mi prende le mani, ne accarezza
delicatamente il dorso e poi se le porta sulle spalle, mentre lui
allaccia le
sua braccia intorno alla vita e mi stringe forte. Unisce delicatamente
le sue
labbra con le mie e mi sorride contento. "Non avevi detto che avresti
dormito
con me?"
"Q...Quando l'avrei detto?" La sua mano percorre la mia schiena, mi
tira delicatamente i capelli costringendomi ad alzare la testa per
avere
accesso al mio collo più facilmente. Lo sento sorridere a
contatto con la mia
pelle.
"Non l'avevo detto questa mattina? Un corridoio, un bacio..."
Cerco di concentrarmi su quello che dice, ma è davvero
difficile quando un paio
di mani calde, bollenti, ti si infilano sotto la maglia e ti
accarezzano
delicatamente la schiena e i fianchi; brividi scuotono il mio corpo:
freddo,
paura, eccitazione. Trattengo il respiro quando una delle due mani
passa
sull'addome e, non so quanto casualmente, sfiora il borso dei pantaloni
poco
sexy del pigiama.
Scuoto la testa. "N...No, n...non abbiamo detto niente del genere...
Non
abbiamo nemmeno parlato."
"Allora ti faccio l'invito ufficiale." Soffia nel mio orecchio ed io
sento le mie gambe farsi molli. "Vuoi dormire con me?" Lascia un
bacio umido sulla pelle sensibile dietro l'orecchio mentre la mano
prende quota
lentamente e lascia l'ombelico per risalire l'addome.
"No!" Facendo pressione sul suo petto lo allontano. "No, no, no.
i..io me ne torno in camera mia."
Eunhyuk prova a fermarmi. "Hey! Hey, Hyuri!" Ma io sono già
alla
porta. E quando mi giro lui ha messo su un'espressione da cucciolo
abbandonato.
"E non mi dai nemmeno la buonanotte?"
"Buonanotte!" Mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola quasi.
Kangin
è pensieroso. "Certo che è proprio un cretino! Ma
cretino forte!"
Sospira, esasperato dal suo dongsaeng precipitoso. "Saltarti addosso
così,
come se non vedesse una donna chissà da quanto... Quando
tutti sanno che non è
così."
Kangin,
tu si che sai dire le parole giuste.
"Pure
per scommessa poi..."
"Eh?
Oh, no, no, Hyuri, non è come pensi. La scommessa non
riguardava niente del
genere e non è scaturita da quel cretino, ma dal suo
compare. Probabilmente
Hyukjae non ne sa niente."
Annuisco,
poco convinta.
"E
tu perché lo hai evitato?"
Come
glielo spiego?
"Paura."
Kangin
sbarra gli occhi e mi guarda a bocca aperta. "Sei v-"
Lo
fulmino lo sguardo; non smentisco nè confermo. "E' paura
delle
conseguenze."
"Figli??"
Ma
stasera ci è o ci fa?
"Fino a pochi giorni fa mi ero ripromessa che qualsiasi cosa provassi
non
sarebbe mai venuta fuori. Questo stato di grazia in cui ho la
possibilità di
vederlo -di vedervi- non durerà in eterno. Ad aprile
probabilmente vi lascerò
per impegni miei. Non sono famosa, non ci vedremo dietro le quinte di
nessuno
spettacolo, non capiterà mai di essere ospiti allo stesso
programma. Vederci
equivale a creare scandali."
"Ma
è anche vero che così ti precludi qualcosa che
può essere bello"
"Lo
so."
**
"Buongiorno!"
Dopo ventiquattro ore Eunhyuk è finalmente tornato a casa.
Lo vedo stiracchiarsi
e buttare il cappotto sullo schienale del divano a pochi centimetri da
Kangin.
"Hyung!" Da una pacca sulla spalla del
più grande. "Già
pronto? Anche tu, Donghae?!" Guarda il grande amico vestito di tutto
punto
con tanto di camicia e giacca mentre gioca all'xbox.
Donghae
annuisce distrattamente. "Muoviti anche tu, che appena torna Siwonnie
dalla messa andiamo."
Eunhyuk
annuisce e fa per andare in camera sua, ma poi si ferma di scatto. "Ma
non
entriamo tutti in macchina.." Conta i membri sulla mano,
confuso.
"Io
vengo con la mia. Accompagno Hyuri dai suoi, passo a prendere Leeteuk e
vi
raggiungo."
Eunhyuk
non chiede neanche perché non volessi andare a pranzo con
loro dai genitori di
Sungmin nonostante me l'abbiano proposto più volte.
La
smetto di guardarlo dal corridoio in cui mi ero immobilizzata vedendolo
entrare
e, a grandi falcate, raggiungo la sala. Lo saluto con poco calore e lui
a
stento mormora qualcosa; mi guarda, squadrandomi dal basso all'alto.
Adesso che
ci penso mi ha quasi sempre vista in tenuta da casa o molto casual.
Oggi
invece... Ammetto che ci ho messo tutta la buona volontà nel
prepararmi: ho
fatto le onde ai capelli, ho perso tutto il mio tempo nel creare due
linee di
eyeliner uguali, ho scelto gli skinny jeans che mi
stanno meglio.
Ravvivando
i capelli nel passare accanto ad Eunhyuk e, giusto per non lasciare le
cose a
metà, sculettando anche sotto il suo sguardo, vado a sedermi
accanto a Kangin.
"Sono pronta, possiamo andare quando vuoi."
Kangin
si alza riuscendo a malapena a camuffare la risata con un colpo
improvviso di
tosse, si aggiusta la camicia ed infila la giacca.
"Lee
Hyukjae!" Donghae grida. L'interpellato scuote la testa. "Vatti a
preparare!"
Eunhyuk
annuisce; si allunga a recuperare il cappotto e fa per andarsene. "Ah!
Donghae, prima che mi dimentico..." L'altro mette il gioco in pausa
-tanto
stava perdendo- e si gira curioso. "Yangmin mi ha mandato un
sms."
La
ballerina.
"Voleva
sapere se per te va bene domani. E poi ha detto che porta Minseon
sempre se per
te va bene."
Donghae
annuisce. "Finché sa cosa deve fare una vale l'altra."
Una
vale l'altra.
Credo
di aver sentito troppo per oggi. Basta, è ora di andare via.
Mi alzo e vado
dritta alla scarpiera, recupero le scarpe col tacco e all'entrata le
infilo,
pronta ad andarmene. Lancio anche uno sguardo supplice a Kangin
intimandogli
mentalmente di muoversi, ma sembra non notarmi, anzi, si avvicina ad
Eunhyuk e
gli mette un braccio intorno al collo; col sorriso sulle labbra gli
chiede chi
sia questa Yangmin.
"Ma
come?!" Eunhyuk, bloccato dal braccio di Kangin, riesce appena a dargli
una pacca sul fondoschiena. "La ballerina! Non te la ricordi? Dicesti
pure
che era carina... Demenza senile in arrivo con i trenta?"
L'espressione
di Kangin cambia immediatamente. Stringe la presa attorno al collo
dell'altro e
gli assesta un pugno in testa che credo abbia proprio fatto male.
"Demenza
senile un corno! Semplicemente se mi interessa qualcuno non ricordo i
nomi di
tutte le altre che mi circondano." Lo lascia.
Perché
sei innamorato di Yesung?
Con
questo capitolo si conclude la revisione. Adesso spero di
riuscire a portare a termine questa fanfic senza ulteriori intoppi.
Spero che
l'ispirazione -quel poco che c'è- non mi abbandoni ;_;