Still You

di TheHardestPart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Extra ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1.0

Premessa: la fic è temporalmente ambientata appena dopo la partenza di Leeteuk per il servizio militare. E cercherò di essere il più fedele possibile ai caratteri, ma non nascondo che probabilmente -ed è inevitabile- non mi riuscirà alla perfezione, ma vabbè l'importante è partecipare.
Perdonatemi se mancherò spesso di hyung, oppa e altro, ma è la prima fic lunga quindi non voglio confondere voi o me xD
Ps: non siate troppo pretenziosi.




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PROLOGO




Non capisco perché, ma proprio oggi la mia università ha deciso di farmi fare un colloquio, o almeno credo. Non ho ben capito di cosa possa trattarsi visto che sono stata scaraventata (quasi nel vero senso della parola) fuori dall'ufficio del mio professore. Mi ha dato un indirizzo e mi ha detto "Vai!"

Il problema non è il colloquio o quello che sarà, anzi essendomi appena laureata è proprio una manna dal cielo. Il vero problema è che piove, ed io odio la pioggia e con essa odio gli ombrelli: non riesco a mantenerli dritti e non riesco a non bagnarmi, poi devo stare attenta alle altre persone con l'ombrello e cercare di non incastrarmi da nessuna parte. Arduo. Decisamente arduo per me.

Almeno il posto che devo raggiungere è a Seul stesso. Leggo di nuovo l'indirizzo sul fogliettino ormai semi bagnato. Non mi è nuovo quest'indirizzo, l'ho sentito già ma non ricordo quando e in che occasione. Forse mi risuona familiare perché sarà una zona ricca di uffici e quindi l'avrò sentita nominare a casa, da mio padre. Scrollo le spalle, non ha importanza, tra poco la vedrò.

Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.

Non ci credo.

Attraverso l'entrata e in fondo a questa prima sala c'è una scrivania, dietro la quale ci sono tre ragazze. Una parla al telefono e continua a dire "No... no", un'altra si è appena alzata e fa per allontanarsi con un fascicolo sotto al braccio e l'ultima sta chiacchierando con una delle guardie poste vicino alle scale che portano ai piani superiori. Faccio un profondo respiro e comincio ad avvicinarmi. La guardia torna immediatamente al suo posto, temendo forse una mia incursione stile fan accanita, e mi guarda, anzi mi guardano tutti, persino la ragazza al telefono smette di parlare. Spero solo di non scivolare o fare qualsiasi altra cosa attiri ulteriormente l'attenzione su di me. Arrivo alla scrivania e la ragazza al telefono abbassa di nuovo lo sguardo sui suoi fogli e continua quello che stava facendo. Sorrido all'altra e accenno un inchino. "Buongiorno."

Anche la ragazza dietro la scrivania accenna un inchino anche se solo con la testa. "Posso fare qualcosa per lei?" Aggiunge un sospiro alla fine della domanda, proprio come quello del tassista. Avrà pensato sicuramente che io sia una delle tante ragazzine che ogni giorno cercano di penetrare la sicurezza pur di vedere i loro beniamini. Io stessa un po' di anni fa ero stata vicina al farlo, ma ora, in quest'occasione, non sono qui in veste di fan.

Sorrido e caccio il biglietto che il mio professore mi aveva lasciato con sopra l'indirizzo e un nome. Leggo bene e poi lo mostro alla ragazza. "Cerco un certo Kim Jihun."

"Hai un appuntamento?"

Scuoto la testa. "Non lo so in verità. Mi è stato detto di venire qua e chiedere di lui."

Non ancora del tutto convinta mi fa segno di aspettare e alza la cornetta, preme un tasto e dopo qualche secondo, che a me è sembrato un'eternità, espone il mio caso al suo interlocutore. La vedo annuire un paio di volte, poi saluta e riaggancia.

"Va bene, la stanno aspettando. L'ufficio è al secondo piano; è l'ultima porta verso sinistra."

Sorrido ancora, ma questa volta contenta e soddisfatta. "Grazie!"

Le guardie si fanno da parte, saluto con un cenno e dopo aver fatto i primi scalini quasi correndo, mi do un certo contegno e comincio a salire con calma. Arrivare col fiatone non mi sembra l'ideale.

Una volta arrivata sul piano non sono più così contenta e soddisfatta, man mano che salivo le scale sentivo il mio cuore battere forte (forse era anche dovuto al fatto che non sono abituata a tutto quel movimento; dovevo cercare un ascensore!) e le mie mani presero a tremare. Ormai, ad un passo dalla porta, sono del tutto nervosa e agitata. E se devo tenere un discorso? O mio Dio, io sono una persona ansiosa, ho bisogno di preavviso per queste cose! Combinerò un disastro. Comincerò a balbettare e diventerò tutta rossa per la vergogna: sono un tipo timido io! Farò delle figuracce, sicuramente. Lo so, devo solo rassegnarmi.

Busso e mi aprono la porta. Di fronte a me c'è un uomo dietro una scrivania e un ragazzo che, appoggiato alla vetrata dietro l'uomo, guarda fuori. Faccio qualche passo e la porta viene chiusa da qualcuno che rimane alle mie spalle. Faccio un inchino, molto più profondo di quello che ho riservato alla ragazza alla reception. "B..Buongiorno."

Il ragazzo si gira e mi dedica un gran sorriso ed io sento il cuore mancare un battito. Rimango a bocca aperta, immobilizzata per non so quanto prima di decidermi a schiaffeggiare la mia guancia: ma vedi se è questo il momento di avere le allucinazioni!

Il signore alla scrivania, che suppongo essere Kim Jihun, mi fa segno di avvicinarmi divertito. A quanto pare non è un'allucinazione e, anche se lo trovo difficilissimo, mi costringo ad assumere un'espressione più seria e meno imbambolata. L'uomo mi allunga la mano ed io la stringo.

"E' lei Nam Hyuri?"

Annuisco, incapace di dire alcunché.

"Bene..." L'uomo sorride e si alza. Va alla finestra e mette una mano sulla spalla del ragazzo. Lo guardo bene. Com'è diverso da pochi mesi fa! I capelli tagliati, tornati ormai del colore naturale. Non c'è più traccia di biondo, ne di quel bellissimo castano che aveva all'ultimo concerto. Sembra più magro di come lo ricordavo, ma il sorriso... quello è rimasto lo stesso sorriso mozzafiato che ricordavo, con quella fossetta che si forma sulla guancia sinistra.

I due si sono ormai avvicinati e Jihun mette una mano anche sulla mia spalla. "Allora... Lui è Park Jungsoo."

"Oh... So perfettamente chi è, mi creda." Dico quasi in trance.

Il ragazzo scoppia in una fragorosa risata e si copre la bocca con una mano. In quel momento mi rendo conto di ciò che ho detto e mi scuso con Kim Jihun anche se forse non c'è motivo.

"Scusi, scusi... mi perdoni. E' che... Beh Leeteuk è l'ultima persona che avrei pensato di incontrare. Mi ero preparata al peggio..."

L'uomo inarca le sopracciglia.

"Cioè, volevo dire che... Prima di entrare era così nervosa al pensiero di dover tenere un discorso.. mentre adesso sono nervosa perché qui davanti a me c'è Leeteuk. Io..." Alzo la testa e guardo il soffitto. Mi sento accaldata e sento l'emozione fermarmi le parole in gola. Gli occhi mi pizzicano.

"Io... Non vorrei sembrare infantile, ma... Io sono una ELF..."

"Grazie." Leeteuk mi fa un inchino. Sembra emozionato quasi quanto me. Mi prende la mano e sta per sfiorarla con le labbra quando...

"Ok, ok... Bando alle ciance..." Quel Kim Jihun scosta Leeteuk da me. E' riuscito a rovinare un bellissimo momento. "Fortunatamente allora abbiamo scelto bene." Mi sorride, ma io non ci sto capendo niente.

"Scelto bene per cosa?"

"Beh, visto che sei una ELF sei informata sugli avvenimenti, quindi sai perfettamente che Leeteuk ha lasciato il gruppo."

Annuisco. "Il servizio militare."

"Brava. E qui entri in gioco tu."

"Cosa?! Co...Cosa dovrei fare? Non si aspetta mica che canti e balli?!"

Entrambi scoppiano in una fragorosa risata. Kim Jihun mi da alcune pacche sulla spalla. "No, no, non sto chiedendoti di ballare o cantare, ma di andare a vivere per un pò con il gruppo cercando di mantenere l'ordine che JungSoo, in quanto a leader, si sforzava di avere."

"E perché proprio io? Non che non ne sia felice ed eccitata, ma... Di solito queste cose non capitano a me."

L'uomo sbuffa, alzando gli occhi al soffitto. "Quante domande... Beh perché il tuo professore è un mio caro amico e poi tu sei laureata in Management."

"Ah..."

Se pensava di essere chiaro forse dovrei dirgli che non lo è stato affatto.

"Ok, allora è deciso! Da domani ti trasferisci al dormitorio dei Super Junior!"









Veniamo a noi... Questa fanfic prima aveva un altro titolo. Ex "Oh my supermen!".
Titolo che neanche a me è mai piaciuto ma che è rimasto tale per tanto tempo per mancanza di idee. Poi, come ha ben detto una ragazza che ha recensito, il titolo deve invogliare a leggere. E sinceramente io non avrei mai aperto una fanfic con quel nome xD Quindi mi sono messa all'opera. E siccome ero in vena di restyling eccola qui con il nuovo titolo.
Il banner anche è cambiato nel corso della revisione. Prima Hyuri aveva la faccia di Suzy, anche detta Susanna tutta panna. Ma non piaceva agli alti ranghi, che pur di farmela togliere si sono offerti di farmi il banner xD
Quindi ecco qui. Ora Hyuri ha la faccia di Bora delle Sistar.
Ringrazio infinitamente 
Cheshire o donner o afsgdf (cambia nome spesso quindi arrangiatevi... io la chiamo per nome!) l'opera d'arte è sua quindi spezzerò le gambe a chiunque voglia appropriarsene u.u
Detto questo.... Pace e bene!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


1

Sono contenta dell'idea di revisionare la storia, anche perchè così posso uscire dal blocco in cui sono -e da cui ancora non esco del tutto. Magari mi porta nuove ispirazioni... Chissà.
Non ho molto da dire... Ci rivediamo giù!


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CAPITOLO 1




Sono stata praticamente abbindolata, ha perfettamente ragione mio padre.

"Stai andando a fare la bambinaia a dei ragazzini? Dici sul serio?"

E' la frase che mi sta ripetendo ormai da ventiquattro ore. Anche mentre dormiva continuava ripetere "Bambinaia... mia figlia!".

Ok, forse sto esagerando, ma non è affatto contento. Mia madre, invece, cerca di calmarlo. "Ma caro, va a fare pratica. Lei ha studiato per diventare una manager. E' normale che faccia la gavetta..."

"Non diciamo sciocchezze! Sta andando a fare da babysitter a quei quattro sgallettati!"

Proprio quattro non sono, ma non ci tengo a puntualizzare, finirei per peggiorare la situazione. E comunque credo di aver centrato il problema: a mio padre non va giù il fatto che io debba vivere in un dormitorio con soli uomini. Se avessi fatto la bambinaia delle Girls's Generation non ci sarebbero stati problemi. Nam HoongSoo, mio padre, in poche parole è preoccupato e molto geloso della sua unica figlia.

"Papà, senti, non è una cosa definitiva e poi non sono mica reclusa in quel dormitorio! Posso uscire ed entrare quando voglio per venirti a trovare, anche perché io non sono una celebrità e non ho bisogno del permesso della SM." Sorrido, sperando che così possa rassicurarsi e mettersi l'anima in pace. Perché non avrei rinunciato a questa opportunità.

In verità, sotto un certo punto di vista, ero anche d'accordo con mio padre. Voglio dire, mi sono laureata a voti alti e mi sono iscritta ad un master certamente non per andare a fare la bambinaia a un gruppo di ragazzi, anzi non rientrava per niente nelle mie aspettative. Però questo gruppo di ragazzi sono i Super Junior. Ed io farei la loro bambinaia anche con dieci lauree.

Guardo l'orario sul display del cellulare. Quelli della SM avevano detto che sarebbe passato qualcuno a prendermi nel tardo pomeriggio. La valigia è pronta, la borsa ce l'ho sempre con me per paura che l'emozione me la faccia dimenticare a casa, così lascio mio padre e mia madre continuare a discutere in cucina e mi lascio cadere sul divano nel salone. Devo solo aspettare.

Quando mia madre mi viene a svegliare fuori è buio. "Sono arrivati." Dice sorridendomi.

Riguardo l'orario e mi accorgo di aver dormito per ben due ore. Mi alzo dal divano con il collo che mi fa male per la posizione scomoda e a rilento vado verso l'entrata dove trovo mia madre che ha appena aperto la porta. Mio padre è lì accanto a lei con le braccia in conserta e l'espressione imbronciata, che non si rilassa nemmeno quando Leeteuk, con tanto di mimetica, fa un profondo inchino sulla soglia e si presenta. Il mio cuore perde un altro battito quando il leader mi scorge dietro le figure dei miei genitori e mi rivolge uno dei suoi sorrisi. "Pronta?"

Gli sorrido e annuisco. Sono nata pronta per lui.

Afferro la valigia, la borsa ce l'ho ancora a tracolla fortunatamente e saluto i miei genitori. "Ci sentiamo e ci vediamo il prima possibile."

"Me lo auguro." Dice mio padre con il suo tono austero.

Leeteuk fa un altro inchino e fa per salutare, quando mia mamma si avvicina, poggiando una mano sul braccio del leader. "Prendetevi cura di lei." Sembra implorarlo.

"Mamma!" Sospiro. "So badare a me stessa..." Nessuno ci crede, io per prima.

Leeteuk abbandona il sorriso per tornare serio. Ha la stessa espressione che gli ho visto ieri in ufficio prima che mi sorridesse, e quella che ha dedicato a mio padre prima dell'inchino. "Senz'altro signora, non si preoccupi. I ragazzi... I miei membri, sono dei bravi ragazzi, certe volte un po' esuberanti -non posso negare che combineranno qualche guaio, ma sono davvero dei bravi ragazzi. Sapranno prendersi cura della nostra Hyuri."

Salutiamo ancora e riusciamo a salire finalmente in macchina dopo tutte le raccomandazioni di mia madre.

"Scusa." Riesco a dire solo questo per l'imbarazzo, cercando di giustificare mia madre che forse è un po' troppo apprensiva, ma come darle torto.

Lui scuote la testa. "Non ti preoccupare, è normale."

Silenzio. Cade un assurdo, imbarazzante, silenzio. Io non so assolutamente cosa dire. Di cosa potrei parlare ad una celebrità senza sembrare una perfetta idiota? Dal nervosismo mi cominciano a tremare le gambe e realizzare di star andando dagli altri membri non aiuta a calmarmi.

"Sei nervosa?" Se ne è accorto anche lui.

"Emh si, due giorni fa non avevo idea che avrei realizzato un sogno."

Il leader ridacchia ed io credo di essermi fatta rossa come un peperone.

"Penso che fra una settimana cambierai idea e fuggirai dal dormitorio a gambe levate, maledicendo la persona che ti ci ha mandato e forse anche me." Ride divertito.

"Non potrei mai!"

Rise ancora. "Ne riparleremo... Ovviamente, però, spero si comporteranno bene."



Il viaggio non è stato molto lungo e traffico non ne abbiamo trovato per niente. Stranamente durante il tragitto abbiamo continuato a parlare del più e del meno, grazie a lui ovviamente. Io sono così nervosa che ho risposto a monosillabi o con frasi brevi e semplici, mentre lui continuava a sorridermi e fare di tutto per mettermi a mio agio. E' davvero così come appare in televisione: è una persona dolcissima ed è molto spiritoso; ha una risata cristallina e un sorriso che ti ammalia e a cui non puoi fare a meno di rispondere.

"Siamo arrivati!" Annuncia con allegria mentre io mi sento sempre peggio e vorrei che questi sedili mi inghiottissero. Purtroppo non succede e lui mi esorta a seguirlo fuori dalla macchina e si preoccupa di prendere la mia valigia.

Il dormitorio è situato in un palazzo ed io questo lo sapevo già. In verità potevo anche evitare di farmi venire a prendere visto che conosco perfettamente il luogo e il piano a cui devo andare, però bussare all'improvviso e dire "Aprite, sono io!"... beh non l'avrei mai fatto. Piuttosto avrei aspettato in eternità fuori la porta che qualcuno uscisse o rientrasse.

Prendiamo l'ascensore e faccio palesemente finta di guardare bene il pulsante schiacciato da Teukie per evitare di sbagliare in futuro.

"Ah!" Si gira di scatto verso di me e porta una mano tra i capelli ormai corti. "Il dormitorio è diviso in due piani, adesso stiamo andando al secondo piano perché ci stanno aspettando tutti lì. E anche perché è l'unico piano in cui le sedie sono tutte intere."

Arrivati fuori la porta, lo fermo tirandolo per la maglietta prima che possa aprirla. "Cinque secondi..." Faccio il pianerottolo avanti e indietro un paio di volte mentre nella mia testa c'è la vocina che continua a ripetermi che oltre quella porta ci sono i Super Junior e che sicuramente nel giro di cinque minuti avrei fatto una delle mie figuracce e mi sarei fatta deridere per il resto della mia vita. Scuoto la testa e do un paio di schiaffetti alla vocina -ovvero alla mia fronte, poi torno vicino a lui, chiudo gli occhi e faccio un profondo respiro. Quando poso lo sguardo su Leeteuk noto che mi sta guardando attonito.

"Non guardarmi così... E' che ancora non mi capacito." Sorrido e lui mi ricambia con un'espressione dolcissima. "Vai, apri, prima che la vocina ricominci a parlare."

L'interno è formato da un unico ambiente in cui sulla destra si possono trovare poltrone e divani posti di fronte a un televisore, una libreria piena di manga e manhwa, qualche libro e cianfrusaglie varie che non riesco a mettere a fuoco perché subito sulla sinistra c'è la cucina, un lungo tavolo e tutti i membri dei Super Junior che mi guardano in silenzio. Leeteuk mi mette una mano sulla spalla e mi dirige verso gli altri. "Ragazzi, vi presento Nam Hyuri. Sarà qui non so per quanto tempo e si occuperà di voi. La SM l'ha nominata mia sostituta."

"Sostituisce? In che senso?" SungMin riassume in una domanda i quesiti di tutti, compresi i miei.

Ciò che so per certo è che sicuramente non lo sostituisco nel gruppo, non ci assomigliamo nemmeno un po', neanche da lontano e poi non penso che un paio di tette al posto dei pettorali potrebbero essere un campanello d'allarme.

"Nel senso che farà quello che era mio compito qui nel dormitorio."

E' stato chiaro quanto quel Kim JiHun.

"Ah... Un'altra perditempo allora." Sospira Kyuhyun. Il leader ride insieme agli altri.

"Cretini... Lei è qui per arrabbiarsi e sbraitare se fate cose che non dovreste fare."

"Ci sculaccerà?" Shindong mi guarda divertito, poi poggia un gomito sulla spalla di Eunhyuk. "No, perché qui vicino a me c'è qualcuno che non vede l'ora di essere sculacciato da lei, vero HyukJae?" Prende un fazzoletto dalla tavola apparecchiata e fa finta di asciugare le labbra dell'amico a cui rimane poggiato.

Eunhyuk ride, scostando la mano di Shindong e il fazzolettino. "Idiota! Cosa dici?!"

"Ma se è da quando è entrata che non le togli gli occhi di dosso!"

"Ma...Ma-non è vero!"

Shindong ride ancora più forte, mentre io divento rossa, viola, blu.

Ryeowook decide che è arrivato il momento di far cadere l'imbarazzo creato da Shindong. E' il primo ad avvicinarsi, pronto a presentarsi. "Ciao, piacere di conoscerti! Io sono Kim Ryeowook... Vieni, accomodati, abbiamo preparato la cena!" Mi tira quasi. Non capisco se è entusiasta perché ha fatto la mia conoscenza o perché ha cucinato per tutti. Non lo saprò mai.

Mi avvicino al tavolo e uno alla volta si avvicinano per le presentazioni. Ryeowook quasi mi fa sedere con la forza e porta in tavola la prima pentola. "Spero ti piaccia." Ridacchia. "Sono stato tutto il pomeriggio a pensare cosa cucinare, non volevo fare brutte figure al primo incontro."

"Sei gentile... Ma, davvero, non preoccuparti: purtroppo a me piace tutto!"

Lui sembra ancora più contento e riempie di riso i piatti che uno alla volta gli passano. Quando anche i piatti con i contorni sono stati messi in tavola tutti gli occhi si puntano su Ryeowook. Lo seguono in ogni movimento finché non si siede ed impugna le bacchette. "Buon appetito!"

Ovviamente le chiacchiere a tavola non mancano. I ragazzi cominciano parlare di questo e di quello, cambiando discorso così velocemente che per me risulta davvero difficile seguirli e quindi partecipare. Fortunatamente dall'impiccio mi toglie SungMin seduto accanto a me. "Sei di Seoul?" Io annuisco. "Oh... E quanti anni hai?"

"Ventitré."

"Davvero? Non scherzi? Pensavo fossi molto più piccola. Mi stavo preoccupando..."

"Preoccupando?" Sorrido. "Dai, anche se sembro piccola le cose basilari posso farle: vi garantisco i pasti, quelli sicuramente non mancheranno mai."

"Ah, ragazzi..." Il leader interrompe la chiacchierata che stavo avendo con SungMin. "Lei è una nostra ELF!" Trilla tutto sorridente, dandomi una pacca sulla spalla, e racconta cosa è successo il giorno prima nella sede della SM. "Anche prima di entrare, dovevate vedere come era nervosa! Che cariiina!"

Ok, ora sono bordeaux. Però vedere le facce contente, e allo stesso tempo divertite, di tutti è qualcosa di imparagonabile. Dire che sono una ELF mi fa sembrare ai loro occhi qualcosa di speciale perché pensano davvero che il merito del loro successo sia nostro, ne sono proprio convinti. Io, invece, penso che le ELF esistano solo per incoraggiarli, perchè il successo gli è dovuto: sono bravi, talentuosi, cantano magnificamente e ballano contemporaneamente senza avere il fiato corto, sono persone umili e mettono passione in ciò che fanno. Credo che siano le ELF a doverli ringraziare.

"E ci segui dal primo album?" Chiede SungMin, versandomi dell'acqua.

Abbasso lo sguardo. "Mi dispiace deludervi, ma no. Prima di Don't Don a casa mia si ascoltavano solo Shinhwa, perché mia mamma ne è fan accanita. E di conseguenza anche io sono stata una loro grande fan. Quindi all'inizio non vi ho prestato molta attenzione, però con il video di Don't Don mi avete conquistata!"

"A proposito di tua madre..." Leeteuk di fianco a me porge il suo piatto a RyeoWook, che insieme a SungMin si era alzato per sparecchiare, e poi mi guarda. "Non vorrei sembrare scortese o invadente nel farti questa domanda.."

Scuoto la testa. "Non preoccuparti... Io sono informatissima su di voi, non mi sembra giusto che voi non possiate conoscermi." Sorrido.

"Un po' dall'accento che ha quando parla e un po' dai tratti direi che tua madre non è coreana. Giusto?"

"Già! Mia madre è italiana. Ha conosciuto mio padre durante una vacanza credo in Inghilterra dove lui lavorava. Si sono innamorati, però poi lui è tornato qui a Seoul e, siccome lei non poteva sopportare la distanza, l'ha raggiunto e si sono sposati!"

Ed ecco spiegate le somiglianze. Di mio padre ho preso gli occhi, l'altezza o la non altezza se dobbiamo essere precisi, e il lato brutto del mio carattere. Come mia madre, invece, ho le labbra e il fisico poco orientale e...l'ansia. E mentre io sto qua, nei meandri della mia testa, a pensare se assomiglio più a mia madre o a mio padre, SungMin mi mette davanti della macedonia di frutta e gli altri cominciano a raccontare a turno aneddoti sulla loro vacanza in Italia. Leeteuk quasi è piegato in due dalle risate quando racconta di Donghae e Eunhyuk disperati perché avevano fame mentre Kyuhyun e Ryeowook continuavano a camminare senza sosta per Roma attratti da qualsiasi cosa.

Mentre Teukie racconta io non riesco a far a meno di fissare i miei commensali uno per uno. Non mi abituerò mai all'idea che io, proprio io, ho avuto la possibilità di vivere con loro direttamente dalla SM. Quando il mio sguardo si ferma su Eunhyuk noto che mi sta fissando. Per la vergogna distolgo lo sguardo velocemente, posandolo su Leeteuk. Sono ancora molto in imbarazzo per quello che ha detto prima Shindong: so che stava scherzando, ma che ci posso fare se ho vergogna. Alla fine del racconto tutti ridono e li seguo. Sento ancora gli occhi di Eunhyuk dritti su di me anche se non sono sicura mi stia guardando ancora, ma ho così vergogna di appurarlo che prendo la palla al balzo e quando RyeoWook si alza per togliere anche queste ultime cose mi offro di aiutarlo. Alzandomi vedo Donghae sporgersi verso Eunhyuk e quest'ultimo scuotere la testa e sorridere.

La cena è praticamente finita e KangIn e ShinDong lasciano la tavola per mettersi comodi sul divano guardando qualcosa. Leeteuk non mi lascia finire di sparecchiare che mi porta con sè verso la sua camera trascinando anche la mia valigia che era rimasta appoggiata alla porta d'entrata.

Accende la luce. L'ex camera di Leeteuk, ormai camera mia, è davvero carina. Appena entri sulla destra c'è il letto, di fronte c'è una finestra bella grande con delle tende azzurre e una scrivania ora vuota. Sulla sinistra c'è l'armadio. "Quindi, ricapitoliamo, tu dormi qui. A fianco c'è la camera di HyukJae, di fronte alla tua c'è la stanza di RyeoWook e subito dopo quella di DongHae. In fondo al corridoio sulla sinistra c'è il bagno e di fronte c'è una stanza in cui ci sono varie cose." Mi guarda. "Tutto chiaro?" A parte la stanza dove ci sono varie cose sì, tutto chiaro. Annuisco e mi riporta dagli altri.

Stanno tutti sul divano a guardare il drama di SiWon. Sono tentata di unirmi a loro, visto che non mi perdo mai una puntata, ma alla fine raggiungo RyeoWook per dargli una mano a lavare i piatti.

"Almeno da oggi in poi non toccherà a te!"

Lui scuote la testa. "Qui di solito ci sono i turni, o ce la giochiamo, quindi non sarai la nostra ahjumma delle pulizie"

Lui parla di dover dividere i compiti e tutte quelle cose che di solito si dicono per circostanza; giurerei, però, sulla sua serietà e convinzione. Lo liquido con un
"Vedremo" per poi chiedergli ciò che realmente mi interessa. "Senti, avete qualche abitudine precisa? Tipo a che ora vi alzate, cosa vi piace per colazione... Queste cose qua."

RyeoWook ci pensa un po' su. "Beh dipende se ci sono impegni o no, ma a quello ci preoccuperemo noi di fartelo sapere. Comunque per colazione... A Donghae piace il latte caldo e adora i biscotti e i cereali, quindi ci sono sempre in credenza. Yesung e Kyuhyun, invece, bevono solo latte bollente con del miele e gli altri bene o male prendono ciò che c'è."

Quando finalmente finiamo quello che stavamo facendo raggiungiamo il resto del gruppo e guardiamo insieme a loro il finale della puntata. Durante tutta la durata dell'ultima inquadratura in primo piano di Siwon trattengo il respiro per quanto è bello e non riesco a trattenere un sospiro. Tutti mi guardano. Rossa in volto cerco di giustificarmi. "E'... E' che questo drama mi piace un sacco! E tu, Siwon, reciti proprio bene!" Lo penso davvero, non sto mentendo, solo che non sono propriamente stati i miei ultimi pensieri. E dire che a casa, nella mia camera, avrei fatto di peggio!

Tempo di commentare la puntata e farmi raccontare cosa mi sono persa mentre ero in cucina e tutti fanno per raggiungere le proprie stanze. Fermo quelli che devono scendere giù. "Ragazzi avete qualche impegno domani?"

Kangin scuote la testa. Sungmin dice di no. Yesung risponde affermativamente. "Io, Kyuhyun e Wookie dobbiamo andare allo studio di registrazione."

Tutti gli altri rispondono negativamente. "Ok, allora ci vediamo per la colazione!"

Anche Leeteuk si avvicina alla porta pronto a scendere con gli altri. "Ok, ragazzi, adesso vi abbandono definitivamente"

Seguono abbracci e saluti per l'amico, il fratello che rivedranno solo fra un bel po' di tempo, qualcuno torna a commuoversi come è giusto che sia. E non nascondo che è stato difficile pure per me trattenermi.







Grazie per aver letto e spero vi sia piaciuto... Scusate se non mi dilungo, ma non so mai cosa scrivere in questi miei siparietti!! ^^
Ci si vede al prossimo capitolo!
Baci!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


2


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CAPITOLO 2






E' passata una settimana dal mio arrivo al dormitorio e sono letteralmente esausta. In un'intervista avevo letto che loro hanno una governante che pulisce, lava e stira. Il primo giorno non si è fatta vedere, il secondo nemmeno, tanto meno il terzo. Ho aspettato quanto più potessi, ma sono arrivata alla conclusione che questa ahjumma devo essere io. Quindi ho preso in mano le redini della casa ed ho approfittato che i dormitori fossero vuoti per pulirli da cima a fondo. Ieri sono stata occupata col piano inferiore. YeSung era al Mouse Rabbit, SungMin e RyeoWook impegnati alla SM, KyuHyun alle prove per il suo spettacolo in teatro, Siwon sul set, KangIn dalla madre e ShinDong dalla storica fidanzata. Oggi, invece, è il turno del mio piano. RyeoWook è con SungMin, DongHae e EunHyuk sono in palestra: ho tempo fino all'ora di cena.

Raccolgo i capelli in una coda e con delle forcine sposto la frangetta dalla fronte. Con lo straccio per spolverare in una mano e l'aspirapolvere nell'altra mi metto all'opera. Rassettare e pulire.

La prima stanza in cui entro è quella di Wookie e noto con piacere che è proprio un ragazzo perfetto: si è rifatto il letto. La stanza poi è in ordine e così devo solo spolverare e lavare. Invece non ci sono parole per descrivere la stanza di DongHae. Pensavo di aver già visto di peggio. ShinDong è disordinato, non si capiva niente in quella stanza, ma ora devo ricredermi: DongHae è ad un livello superiore. Sul comodino accanto al letto c'è talmente tanta roba che si mantiene in equilibrio per volere di Shisus che se solo la si guarda un pò in più rischia di crollare. Le coperte -non so come- stanno a terra, mentre sul letto, dove dovrebbero esserci le coperte, ci sono quintali di vestiti. Decido di cominciare da questi.

Mi guardo intorno a lavoro finito e non riesco a nascondere di essere soddisfatta. Raccolgo gli indumenti sporchi e li butto in quella che il leader ha definito la stanza in cui ci sono varie cose. Tra queste cose c'è la lavatrice, ma prima è il turno della camera di EunHyuk. Anche questa è stata una sorpresa. Io sapevo che è un tipo ordinato, anzi maniaco dell'ordine. Stupide riviste, non crederò più a una sola parola scritta.

In effetti, però, non è un disastro come quella di DongHae o ShinDong, anzi anche lui prima di uscire si è rifatto il letto ed è tutto pulito, ma la sua scrivania è piena di carte, a terra e nei cassetti aperti ce ne sono tantissime altre. Ne raccolgo un paio e noto che sono lettere delle fans. E' come se stesse cercando qualcosa, perché è come se i cassetti fossero stati rovistati e le lettere buttate a caso a terra. Raccolgo tutto e cerco di metterle nel modo più ordinato possibile una sull'altra in un angolo della scrivania.

Mi guardo intorno. EunHyuk proprio ieri sera ha detto che ha trovato qualcosa di mio. Ma cosa? Ci sto pensando da stamattina, ma non ne vengo a capo.

Passo ad Eunhyuk un piatto appena asciugato. Questa sera hanno tutti deciso che a fare la cucina doveva essere lui perché pentole e piatti erano tanti e lui doveva mostrare il suo spirito da nuovo leader. Ma non sono riuscita a fargli fare tutto da solo e ci siamo divisi i compiti: io lavavo, lui sciacquava; io asciugo, lui posa. A parte perché l'ho fatto con tutti fino ad ora e poi soprattutto perché è lui.
Se mi fermo a pensare ancora non credo a quello che mi sta succedendo, per me è ancora tutto così assurdo. I Super Junior sono i miei coinquilini e lui dorme nella stanza accanto alla mia.
Lui. EunHyuk. Ma ci rendiamo conto?!
Certe volte mi è davvero difficile non fantasticare o comportarmi come fan ogni volta che mi capita di vederlo uscire dal bagno con i capelli bagnati o quando distrattamente si alza la maglietta per grattarsi, per guardarsi. E non so cosa mi mantiene in vita e non mi fa morire di infarto ogni volta che mi sorride. Sto davvero soffrendo.
Sospiro passandogli l'ennesimo piano e lui -forse ha il potere di leggermi nel pensero- mi sorride.
Ricambio, ma senza essere diventata prima rossa come un peperone.
"Hyurissi"
"Hhmm"
"Ho trovato qualcosa che ti appartiene."
Oddio.
"Cosa?" Non so se ha notato la mia voce titubante.
"Eheheheh"
Oddio. Che ho lasciato in giro?
Oddio, l'intimo! Sicuro! Me lo sono dimenticato in bagno o mi è caduto nel corridoio.
Oddio! Ecco la prima figuraccia! Lo sapevo, lo sapevo.
"Sono imbarazzante..." Dico più sovrappensiero che a lui. La vocina nella mia testa non smette di darmi della cretina.
EunHyuk ride. "Non so..."

E se adesso mi mettessi a rovistare in camera sua? Sarebbe poco educato, vero? Ma è stato poco educato anche lui quando non mi ha voluto dire cosa avesse di mio. Vero?E poi stamattina non ho nemmeno avuto modo di insistere fino a diventare asfissiante perché lui è fuggito. Sbuffo.

Meglio che lasci la stanza, altrimenti sarei capace di metterla a soqquadro finché la mia sete di sapere non sarà soddisfatta. Meglio dedicarmi a qualcosa di buono: la lavatrice e la cena. Sì, perché anche se non ho voglia di cucinare ho avuto la brillante idea di buttare quasi tutti i cibi precotti che c'erano nel frigorifero, quindi mi tocca accettare le conseguenze delle mie azioni e sfamare i ragazzoni.





I primi a tornare a casa sono RyeoWook e SungMin. Quest'ultimo si catapulta al mio fianco e ficca il naso nella pentola. "Che profumo! Non vedo l'ora di mettermi a tavola, sembra buonissimo!"

Sungmin, ti prego, sposami.

E' impossibile non adorare questo ragazzo. Solo a guardarlo ti viene voglia di strapazzarlo di coccole, poi è così gentile, sempre sorridente. Lui e RyeoWook sono proprio i miei dispensatori di buon umore. Wookie si avvicina, chiedendomi se abbia bisogno di aiuto. Scuoto la testa, è tutto pronto si deve solo apparecchiare e aspettare gli altri così lui e SungMin prendono la palla al balzo e preparano la tavola per nove.

"Ragazzi ci manca un posto..." Ancora non si sono abituati alla mia presenza?

"Oh, no..." SungMin scuote la testa. "Donghee rimane a cena dalla ragazza. Mi sono dimenticato di dirtelo... Ha detto anche che ti ha provato a chiamare, ma non hai risposto."

"Non ho sentito il telefono, per niente." E' probabile che abbia provato a chiamare mentre avevo l'aspirapolvere accesa o la musica. Beh, poco male, qualcuno avrà doppia porzione.

Siamo seduti sul divano, quando torna Siwon. I due staccano gli occhi dall'xbox e salutano con calore. Siwon si butta sul divano accanto a me e inclina la testa poggiandola sulla mia. "Sto morendo di fame."

Ridacchio, è la prima volta che lo sento lamentarsi di qualcosa. "Un po' di pazienza, tra un po' arriveranno tutti. Come sono andate le riprese?"

"Bene, bene anche se una scena ho dovuto ripeterla una decina di volte perché non riuscivo a ricordarmi la battuta."

"Comunque devo dirtelo: questo drama mi sta piacendo davvero tanto e muoio dalle risate ad ogni tua scena."

"Mi fa davvero piacere, anche io mi sto divertendo molto a girarlo."

Bussano alla porta. SiWon si alza e va ad aprire. KyuHyun entra e annuncia "Non prendetevela con me: YeSung ha dimenticato le chiavi giù."

Yesung lo segue. "Nemmeno tu le hai fino a prova contraria! Dove le hai lasciate?"

"Giù."

"E allora che vuoi da me?"

"Tu sei lo hyung, tu potevi ricordartele"

"Hyung quando pare a te."

Siwon mette un braccio intorno al collo del biondo. "Dai, lascia stare quello stupido maknae.." Fa la linguaccia a quest'ultimo che a sua volta fa una smorfia. "... vuole solo prenderti in giro." Lo porta sul divano, sedendosi accanto a RyeoWook e a cui da anche una gomitata. Il minore, che già stava perdendo, per lo spavento preme il tasto sbagliato e il suo personaggio si tuffa in un burrone. "Dai, fate fare una partita anche a noi. Dai, dai, dai!"

Siwon ripete quel "Dai" così spesso e in maniera così petulante che il malcapitato sbuffa e esce dal gioco passandogli il testimone pur di non sentirlo più.

"Ma... Ma non vale!" Si lamenta SungMin. "L'hai fatto di proposito perché stavi perdendo! Quella volta che vinco io..."

"Ma quando mai! Lo sai che quando perdo lo faccio con onore... Solo non sopportavo più Siwon." Come dargli torto.

Comunque, non so perché, ma io ho sempre immaginato le celebrità attorniate da un'aura particolare, quella specie di luce con brillantini e fiori tipici degli anime. Anche i Super Junior erano così distanti da me che non li immaginavo così reali, così veri; per me erano star. E ora mi ritrovo a guardarli e a sorprendermi ogni volta: sono normalissimi ragazzi che tornano stanchi da lavoro, escono con gli amici o la ragazza, giocano ai videogames e prendono in giro la schiappa di turno, anzi spesso si prendono in giro a prescindere dai videogiochi; non sono sempre di buon umore, qualcuno certe volte è intrattabile e qualcuno insopportabile; sono dolci e affettuosi, pieni di premure e rispettosi non solo tra di loro, ma posso notarlo anche nei miei confronti. Sto imparando a conoscerli non solo come Super Junior, ma anche come persone.

Intanto anche KangIn è rientrato. Si è appoggiato allo schienale del divano tra SiWon e YeSung per vederli giocare, anzi guardava proprio quest'ultimo e sogghignava. "Davvero Jong, sei peggio di Ryeowook a questo gioco!"

Kyuhyun scoppia a ridere. "Glielo sto dicendo anche io! ...Hai visto? E' la prova che non ti sto prendendo in giro! Il maknae è la bocca della verità."

Yesung alza un sopracciglio, ma non risponde alle provocazioni di Devil Kyu, che quella sera aveva preso di mira lui, e non scosta lo sguardo dallo schermo. Proprio in quell'istante anche il suo personaggio va a finire nello stesso burrone di quello di prima. "Dai, KyuHyun, tu che sei così bravo, prendi il posto di Siwon... Ti sfido!"

"Vuoi essere umiliato?"

Kangin abbassa lo sguardo e fa per andare verso la cucina. Passa in rassegna le pentole "Madonna che fame. Ma fra quanto tornano gli altri?"

"Tra un po', EunHyuk e DongHae staranno per tornare dalla palestra."

"Eh ma si devono muovere" SungMin guarda l'orologio. "Io e Wookie dobbiamo andare in radio."

Non so quante partite KyuHyun abbia vinto prima che arrivasse il famoso duo che tutti aspettavano.

Non appena entrato Eunhyuk scorge il tavolo apparecchiato per nove. "Ragazzi non è per niente carino. Hyuri si fa in quattro per voi e non apparecchiate per lei! Ma pensate sia la vostra sguattera? Siete proprio cattivi!" Ride divertito e qualcun altro, tipo KyuHyun, lo segue.

"AH! AH! AH!" Rido sarcastica, ma gli sto sorridendo. Lascio il mio posto a DongHae, che sta insistendo con KangIn, l'ultimo arrivato tra le grinfie del maknae, per potersi fare una partita visto che sta clamorosamente perdendo, mentre mi avvio ad accendere i fornelli per riscaldare la cena.

Eunhyuk guarda tutti quelli nella sala "Allora? Dov'è DongHee hyung?"

"Restava a cena dalla ragazza." Risponde Ryeowook.

Eunhyuk sogghigna. "Proprio a cena. Si... Non si vedono da una settimana e sicuramente ceneranno."

Il sarcasmo e la malizia trasudano da ogni parola.

Tutti gli altri ridono divertiti, avvicinandosi al tavolo per prendere posto, ed anche io non riesco ad evitarlo; non nascondo che è stato anche un mio pensiero. Solo Sungmin sembra non aver capito la malizia della frase di Hyukjae. "Ragazzi perché ridete? E' normale che vada a cena con lei e i suoi genitori... in fondo si devono sposare." KyuHyun lo guarda male e sospira. "Dategli da mangiare per tappargli la bocca."

"Che ho detto di male? Non potevo dire che si devono sposare?" A quanto pare non ha afferrato il sarcasmo degli altri.

"Ah, hyung..." Sospira ancora Kyuhyun e accarezza la testa del suo compagno di stanza. "Sei così ingenuo..." SungMin a quel gesto arrossisce e perde le parole per controbattere.

Accertatosi che la cena è pronta EunHyuk recupera la borsa della palestra e DongHae. "Giochi dopo. I borsoni vanno di là."

"Ne..." Rimane un altro po' attaccato al videogioco, ma prima di perdere blocca tutto. "Perdo sempre allo stesso punto!!"

Stavo riempiendo i piatti quando torna Eunhyuk tutto agitato. "Hai toccato le mie cose?"

Alzo gli occhi e vedo che sta parlando con me. "Non ho toccato niente." Taglio corto sperando che possiamo sederci a tavola finalmente.

"Hai toccato le mie cose!" Insiste lui.

"Le ho toccate, va bene? Le ho prese da terra e le ho ordinate in un angolo della tua scrivania."

"Perché?"

Inarco le sopracciglia e alzo gli occhi al cielo. Non è possibile che faccia questioni per questo. Evito di rispondergli e gli dico di sedersi a mangiare, ma lui rimane in piedi e insite. "Perché? Hai letto qualcosa?"

Lui sembra agitato e scosso dal fatto che io abbia potuto leggere qualcosa e farmi gli affari suoi, ed io mi arrabbio, perché anche se c'ho pensato non ho fatto niente. Porgo la pentola a RyeoWook, che la afferra velocemente. "Perché?!" Mi avvicino a lui con aria minacciosa. "Perché non si capiva niente! Questo dormitorio era un porcile ed in due giorni vi ho ripulito da giù a su! E...E così io ho preso quelle cavolo di lettere e te le ho messe tutte da un'unica parte! E no, non ti preoccupare non le ho lette, posso immaginare cosa scrive una ELF."

"Perché lo sei anche tu o perché hai scritto delle lettere?" Non ho capito cosa voglia insinuare con questa domanda, ma ha avuto solo l'effetto di farmi arrabbiare di più.

"Io?! Con questa faccia?! Ma figurati se io scrivo le lettere, non mando manco gli sms... Ed anche se fosse, sicuro non riceverete niente più da me ora che so come ne avete cura!"

"E noi che c'entriamo?" Borbotta DongHae. Lo guardo truce e SiWon gli da una gomitata così forte da farlo gemere.

"La prossima volta se non vuoi che tocchi le tue cose, tienile al loro posto!"

"Oppure potresti evitare di entrare nelle stanze altrui" Suggerisce la dancing machine.

"Perfetto! Tenetevi il dormitorio un porcile, perché io il culo non ve lo pulisco più... E morite di fame!"

"Non siamo morti per dieci anni... C'è pur sempre RyeoWook che cucina." Mi fa notare con molta gentilezza.

Io non ho ancora capito se apre la bocca per farmi innervosire o perché non capisce che mi sto innervosendo. "Ma Vai a quel paese HyukJae!"

Li lascio lì e mi chiudo in camera sbattendo la porta. Silenzio. Dopo un po' li sento bisbigliare e sento RyeoWook quasi in lacrime. "Sei un cretino! Ma ti sembra il modo?" Ovviamente non può che avercela con Eunhyuk. "Sei stato scostumato, potevi essere molto più gentile con lei invece di aggredirla così. In fondo lo fa per noi, mica si diverte!"

"Ma io..."

"Niente ma." Tuona KangIn. "Devi chiederle scusa."

Poi dal nulla sento EunHyuk. "No, Donghae, no. Non ho avuto modo e tempo..."

Sento strisciare una sedia sul pavimento e dopo un po' bussano alla mia camera. Per non dare l'impressione di essere dietro la porta ad origliare aspetto un po'. Poi non sono nemmeno così sicura di aprire. Se fosse EunHyuk sarei costretta a sentire delle scuse che ora non voglio sentire e che non so quanto siano vere. In realtà non vorrei nemmeno vedere la sua faccia in questo momento perché ho voglia di tirargli un pungo.

"Hyurissi?" Riconosco la voce di Sungmin. Apro. "Mi dispiace per quello che ha detto Hyuk, io..." Lo fermo.

"Non sei tu che devi scusarti, anzi... Mi dispiace essermela presa con tutti voi in generale, non volevo."

Lui mi sorride. "Non preoccuparti." Mi dice poi di raggiungerli a tavola, ma declino l'invito, dicendo che forse me la sono presa tanto perché sono stanca e una bella dormita mi avrebbe rischiarato i pensieri.





Ovviamente, saltare la cena significa svegliarsi a notte inoltrata con i crampi allo stomaco. Silenziosamente vado in cucina. Sorrido quando trovo tutti i piatti e le pentole pulite. Mi sa proprio che devo arrabbiarmi più spesso.

Che poi tutta questa situazione ha dell'assurdo, credo che entrambi abbiamo perso le staffe per nulla. No, un momento, ora che ci penso bene sono l'unica ad aver perso le staffe, mentre lui sembrava solo preoccupato. Preoccupato che avessi letto le sue stupide lettere. Ha insinuato che io sia un'invadente pettegola. Ed io non lo sono o almeno non così. Già. Ecco perché mi sono arrabbiata.

Che poi che ci sarà in quelle lettere?! Sospiro.

Affondo il cucchiaio nel gelato. Ma adesso come funziona? Non devo scusarmi io. No, più che altro non devo farlo prima di lui. Avrò sbagliato i toni e forse ho anche sbagliato a mandarlo a quel paese, ma lui ha sbagliato prima. Quindi la prima mossa tocca a lui, ho deciso.

Sento aprirsi una porta nel momento in cui porto un'altra cucchiaiata di gelato alla bocca e dei passi che si avvicinano. Dal buio compare EunHyuk che ora è illuminato dalla luce bianca della cappa. Sembra ancora più pallido del solito con questo riflesso.

Mi fissa sorpreso: non pensava di trovarmi lì, sicuramente. Comunque io non parlo e lui tanto meno. Apre il frigo e caccia la bottiglia d'acqua. Si riempie il bicchiere, beve e resta lì, fermo a fissarmi.

"Che c'è?" Chiedo spazientita.

Lui non risponde e va via, diretto in camera sua.

Mi fa rabbia, vorrei prenderlo a schiaffi. Ed io che mi aspettavo anche le scuse! Povera illusa.

Ma poi perché me la prendo così tanto? Cosa mi importa di Eunhyuk? Finito il mio periodo qui loro si dimenticheranno di me e non li rivedrò mai più. E allora perché mi attacco tanto? Mannaggia a me.

Sento di nuovo dei passi, questa volta più veloci e decisi. Inarco le sopracciglia quando mi accorgo che è ancora lui -ma non ha sonno? Viene spedito verso di me, mi toglie il cucchiaio di mano, posandolo nel lavandino, e mi sfila il gelato da sotto al naso per riposarlo. A nulla servono le mie proteste. "Zitta e siediti." Mi indica il tavolo.

Non solo non si scusa, ma si permette anche di dare ordini.

Rimaniamo a fissarci. Non ho intenzione di starlo a sentire. Lui non dice niente. Mi guarda dritto negli occhi, sembra una sorta di battaglia e chi distoglie prima lo sguardo perde. Senza distogliere lo sguardo dal mio, con la testa mi fa cenno e indica il tavolo.

"E se non volessi?"

"Dai... Non fare la difficile. Dobbiamo parlare."







Scusate se il capitolo è troppo lungo, magari può risultare anche un po' noioso u.u
Ringrazio sempre tutti a partire da chi legge, ma soprattutto chi recensisce, perchè mi aiuta a capire cosa vi piace, cosa no e cosa dovrei aggiustare! ^^
Vabbè, vi saluto...Baciiii!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


3


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CAPITOLO 3




Alla fine mi sono lasciata convincere e mi sono seduta. Lui ha borbottato qualcosa riguardo il mio caratteraccio e si è accomodato al mio fianco. Non appena vedo il foglio che ha in mano sbuffo sonoramente. "Ma in che lingua te lo devo dire che non ho letto niente e che non mi interessa nemmeno leggerle?"

Lui mi guarda in cagnesco. "Ma che palle! Possibile che parli sempre?! Lascia parlare me!" Sospira.

"Allora..." Esordisce. Abbasso lo sguardo quando noto che mi sta guardando. "Quando le fans ci danno le lettere ci mettiamo sul divano e le leggiamo ad alta voce una alla volta."

Torno a guardarlo abbastanza perplessa. Non riesco a capire perché ci tenga a dirmi una cosa del genere. "Dopo averle lette ognuno di noi raccoglie quelle che gli erano dedicate e le conserva. Invece, quelle dedicate al gruppo in generale le ha sempre conservate il leader, mentre ora sono in camera mia."

Ok, forse con questa frase vuole spiegarmi perché c'erano tutte quelle lettere sparse per la sua stanza.

Abbassa lo sguardo sul foglio che ha in mano e lo apre. Rimane a fissarlo e passa un po' di tempo prima che rialzi lo sguardo su di me. "Quando ho detto che avevo qualcosa che ti apparteneva..." Sventola il foglio avanti ai miei occhi. Io ho la stessa espressione perplessa ed incredula di prima. Si sarà confuso, è impossibile: io non ho mai, ma proprio mai, mandato delle lettere ai Super Junior. Ma non gli dico nè chiedo nulla, preferisco non interromperlo.

"E in effetti dovrei chiederti scusa per come ti ho trattata prima, solo che volevo farti una sorpresa e mi sarebbe dispiaciuto se l'avessi già trovata." Ritorna a guardare il foglio. "In questi giorni, con Leeteuk hyung che è andato via... Sai, mi sentivo sotto pressione e in vena di malinconie varie, così ho ricacciato tutte le lettere delle elf e sono capitato per puro caso in questa"

"Ma io... Giuro che non vi ho mai mandato nessuna lettera. Non ci sarei mai riuscita, sarei morta per la vergogna anche solo nello scriverla."

"Infatti non l'hai scritta tu."

"E allora come fai a dire che mi appartiene?!"

EunHyuk ride. "Per via della foto che era allegata."

"Che?!"

Credo che la mia faccia lo stia divertendo non poco, tanto che è costretto a tapparsi la bocca per non rischiare di svegliare il resto della casa.

"No, non ridere!" Poggio una mano sulla sua spalla e, siccome non posso urlare, comincio a scuoterlo. "Parla! Che è questa storia? Che foto è?"

Lui non si riprende, ma, per evitare il peggio, mi indica la busta in cui era chiusa la lettera. La prendo al volo e caccio la foto. Sgrano gli occhi sorpresa, incredula e scioccata. Ricordo come se fosse ieri quel giorno, ricordo perfettamente il momento in cui quella foto era stata scattata, anzi posso tranquillamente dire che costrinsi la mia migliore amica a scattarmela. Ero contentissima quel giorno, infatti la foto immortala me con un sorriso così ampio che gli angoli della bocca potevano toccare le orecchie, col braccio steso per mettere in primo piano l'album dei Super Junior appena acquistato con la paghetta di due settimane e nell'altra mano stringevo il poster.

"Dai! Che ti costa?! Fammi la foto!"
"Qua?"
"Perché?"
"Ma ti vedono tutti!" JooKo parla a bassa voce e cerca di strattonarmi via.
"E che me ne frega!"
"Ah si, dimentico sempre che tu sei quella delle figuracce perenni."
Alzo un sopracciglio.
JooKo sospira rassegnata e mi strappa la macchina fotografica dalle mani. "Ne facciamo solo una, quindi cerca di venire bene al primo colpo! Non mi va di stare qua fuori al negozio... sembra che stiamo pubblicizzando il cd di questi SuJu."
"Beh? Potrei anche farlo."
"Oh io no. Ti ricordo che per me esistono solo i TVXQ e BoA."
Mi metto in posa e, come promesso, dopo aver scattato la foto, JooKo si avvia verso casa ed io le corro dietro ridendo. "Sei troppo drastica!"

Mi giro di scatto verso EunHyuk e vorrei dirgli qualcosa, ma non so cosa. Solo che mi sento travolta da una marea di ricordi e pensieri incoerenti e alla fine non riesco neanche ad aprire la bocca.

"Allora, piaciuta la sorpresa?"

No. Ho paura.

"E non è finita qua!" Sorridendo torna a sventolare la lettera avanti ai miei occhi. Da un colpetto di tosse per scaldare la voce e comincia a leggere.

"Oddio, non so come esordire... Ciao Super Junior(?)... Sono davvero in difficoltà.
E' la prima volta che faccio una cosa del genere e se penso che non siete nemmeno il gruppo preferito...
(???)?
Il mio nome è Kim JooKo e non scrivo per me, ma per una mia carissima amica, Lee HyuRi. E' una vostra nuova grandissima fan e giuro che è insopportabile. Prima o poi avrete una elf -si chiamano così le vostre fans, giusto?- sulla coscienza, perché giuro che la faccio fuori.
Ogni giorno c'è qualcosa di nuovo: un blog aggiornato, una partecipazione in un programma televisivo, la radio, le foto, il concerto. Non credo di poter resistere ancora.
Ho imparato i vostri nomi e conosco a malapena le vostre facce.
Quindi, vi prego, fate qualcosa. Non so cosa, ma fatelo!
Detto questo... Non ho cominciato a scrivere solo per lamentarmi, ma questo è un regalo che voglio fare a lei, anche se dubito che verrà mai a conoscenza di questa cosa.
La conosco troppo bene, non vi scriverebbe mai.
E se anche l'avesse fatto avrebbe gettato il foglio dopo due righe -come penso abbia già fatto. E non avrebbe vergogna di negarmelo fino alla fine dei suoi giorni.
Quindi sono qui per scrivere quello che lei scriverebbe.
Lei vi adora, vi idolatra.
Parla addirittura con i poster, è raccapricciante.
Comunque...Mi ripete continuamente che avete talento e che trapela in tutto ciò che fate, che in voi c'è passione, impegno; che lottate per dimostrare quanto valete e che lei non può fare altro che supportarvi e incoraggiarvi da lontano, e questo significa piangere e ridere con voi, soffrire e vincere.
Quando mi dice queste cose i suoi occhi brillano.
Per lei rappresentate la prova che i sogni si realizzano: non importa quanto si debba lottare, anche se si ha il destino contro, con il coraggio di non mollare, con la perseveranza, si può tutto.
E il suo sogno è salire su un palco e ballare, e ballare, e ballare. Dice che prima o poi farà il provino per diventare una ballerina della SM. Lei vorrebbe ballare al fianco di Eunhyuk -spero di aver scritto bene il nome xD- perché lo ammira dal profondo e adora vederlo sul palcoscenico.
Sono sicura che in fondo abbia una mezza cotta per lui, anche se continua a dire che il suo preferito è Donghae, anzi puntualmente si corregge e dice che vi ama tutti incondizionatamente. Io intanto rimango della mia idea e prima o poi glielo farò uscire anche dalle sue labbra.

Va bene, penso di aver scritto anche troppo.
Godetevi la foto in allegato: è stata scattata dopo che ha fatto la fame per due settimane per conservare i soldi.
Bye bye!"

Sono felice e vorrei piangere di gioia, non sapevo nulla di questa lettera e non avrei mai immaginato che JooKo avesse potuto fare una cosa del genere. Allo stesso tempo vorrei urlare e strappare quell'ulteriore prova che dimostra invece che tra le due lei era migliore di me. Una prova che aggiunge altro alle milioni di cose che lei ha fatto per me, mentre io cosa ho fatto per lei?!

Dove ero quando aveva bisogno di me?

"Allora? Piaciuta la sorpresa?" EunHyuk interrompe i miei pensieri -fortunatamente dovrei aggiungere.

Non so che rispondergli. Si, no. Mentirei in ogni caso.

E lui forse capisce qualcosa dal mio silenzio perché non insiste e cambia discorso. Sorride. "Scusami ma che razza di provino hai fatto alla SM per essere mandata qua a fare la nostra balia?"

Sorrido di rimando. "Le mie capacità sono così rinomate che non c'è stato nemmeno bisogno di fare un provino."

"Seriamente... Era una modo indiretto per chiederti se alla fine avessi fatto il provino."

"Ed io ti ho risposto in maniera indiretta che non l'ho fatto."

"E perché? Non volevi tanto diventare ballerina?"

Abbasso lo sguardo sul legno della tavola. "Ormai..." Scrollo le spalle. "Tanto non ballo più."

"Cosa?! Perché hai lasciato?" Non lo sto guardando, ma dal tono sembra molto contrariato.

Cade il silenzio. Cosa vuoi che ti risponda, HyukJae? Che la storia è lunga? Che ho abbandonato per attenuare i miei sensi di colpa? Per una promessa fatta in un momento di disperazione?

Mi esce un sospiro pesante. "Mi sono fatta male." Che non è nè una bugia ma nemmeno la pura verità.

"Ah... Io... Mi dispiace." Dalla faccia che ha fatto ho come l'impressione che si stia maledicendo per aver aperto bocca e fatto quella domanda. E mi dispiace avergli detto questa mezza bugia, ma cosa avrei potuto dirgli?!

Quando alzo lo sguardo e gli sorrido per rassicurarlo di non aver fatto nulla di sbagliato, lui ricambia il sorriso ancora un po' incerto.

"Senti, HyukJae... Potresti dirmi a quando risale la lettera?"

Annuisce e la riapre. I suoi occhi la percorrono nuovamente, finché a piè di pagina trova quello che cerca. "Settembre 2010."

"Mmhh"

"Comunque non vorrei intromettermi, ma penso sia successo qualcosa tra te e l'amica tua. L'ho notato dall'espressione che avevi mentre leggevo. Però credo che il ritrovamento di questa lettera potrebbe essere usato come modo per fare pace o per riavvicinarvi..."

Non so perché ma mi viene da ridere. "In verità ora come ora vorrei arrabbiarmi con lei, per aver scritto la lettera nel 2010 e messo una foto di molto tempo prima. Ma non posso fare nemmeno questo."

"In che senso?"

"E' morta."

Mi alzo e lo lascio lì a bocca aperta per tornarmene di nuovo in camera mia.



Eunhyuk ha riaperto una ferita che ho cercato di chiudere con tutta me stessa in questo ultimo anno, ma non gli faccio una colpa. Sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa del genere: non l'ho mai superato veramente, ho solo cercato di tenerlo nascosto dentro me e di non farlo salire più in superficie. Dopo aver passato notti su notti ad avere incubi, a svegliarmi di soprassalto e a non avere più il coraggio di chiudere gli occhi nemmeno per un istante, se mi dovessero chiedere cosa mi faccia più paura la mia risposta sarebbe 'tornare nel limbo in cui mi trovavo nemmeno molto tempo fa'. In quel periodo penso di aver esaurito tutte le mie lacrime e rimanevo ferma, non vivevo, paralizzata dalla consapevolezza che, in parte, ciò che era successo era colpa mia. Di conseguenza pensare di uscire e relazionarmi mi bloccava, non ero stata una buona amica e non lo sarei mai stata.

E dopo tanto tempo, dopo tanta fatica nel riprendere le mia vita tra le mani, mi ritrovo qui a prendermi cura di questi ragazzi. E' vero ciò che si dice: non sai mai cosa ti riserva la vita.

Loro sono come quella mano che ti asciuga le lacrime, una sorta di riscatto.

Sono questi i pensieri che mi fanno alzare dal letto e raggiungere la cucina: è quasi ora della colazione.

Busso alle stanza dei ragazzi per svegliarli e poi, tramite un interfono, sveglio i ragazzi giù.

I primi a raggiungermi sono Ryeowook e DongHae. Stranamente Eunhyuk è qui dopo poco. Ha un'espressione davvero stanca, come se non avesse dormito per niente. Credo si senta in colpa per com'è andata a finire questa notte. Nei suoi piani probabilmente non era previsto un finale tragico, pensava solo a come sarei stata contenta. Lo sono stata, davvero, lo sono tuttora.

Mi giro verso i ragazzi con un ampio sorriso. "Buongiorno!" Trillo pimpante.

RyeoWook, però, nota i miei occhi gonfi e guarda truce il ragazzo che gli è di fianco: ovviamente pensa che Hyukkie non si sia scusato e che io abbia passato la notte a piangere per la discussione della sera precedente. Glielo lascio credere.

Cominciano a salire anche i ragazzi del piano inferiore. I primi sono KangIn, Yesung e Siwon. Arrivo subito da Kangin con una tazza piena di caffè. "Ma tu potevi dormire un altro un po'! Oggi non hai impegni..."

"Già." Sospira. "Dillo a JongWoon... Un elefante sarebbe stato meno rumoroso."

Il biondo per tutta risposta sbadiglia e poggia la testa sulla spalla di Siwon seduto accanto a lui. "Quante storie... Sono inciampato nelle tue scarpe."

"Ed hai buttato a terra la sedia." Continua l'altro che ha smesso di guardarlo per concentrarsi sul suo caffè.

Salgono poi KyuHyun e SungMin. "Donghee hyung sale dopo... ha fatto tardi ieri sera." Il maknae, anche se assonnato, accenna un ghigno. Si siede dove trova posto e, tempo due minuti, ognuno ha quello che vuole. Kyuhyun e Yesung il loro latte bollente con miele per riscaldare le corde vocali, anche se, a parer mio, per quanto è bollente se le bruciano. Sungmin macchia il latte freddo con una goccia di caffè, Siwon prende della spremuta e l'accompagna con i biscotti di Donghae ed Eunhyuk riempie la sua ciotola con tutto il caffè rimanente.

La mattina nessuno parla, si sente solo il rumore dei cucchiai sui bordi delle ciotole, il rumore del pacco di biscotti ogni volta che qualcuno mette la mano dentro per cacciarne uno e il rumore delle tazze ogni qual volta vengono poggiate sul tavolo. Ogni tanto qualcuno chiede a qualcun altro di passare qualcosa, ma nient'altro. Però, questa mattina io non voglio il silenzio, ho bisogno di parlare, che ci sia qualcosa da ascoltare.

"Allora..." Sorrido ai ragazzi. "Che avete da fare questa mattina?"

Yesung scrolla le spalle. "Io niente di particolare. Passo alla SM e poi vado al Mouse Rabbit e credo mi raggiunga anche DongHeessi dopo che ha registrato un programma in televisione."

Ryeowook si stiracchia e fa uno sbadiglio lunghissimo prima di parlare. "Noi, invece, andiamo a registrare."

Li guardo. Ryeowook, Donghae, Eunhyuk, Kyuhyun, Sungmin e Siwon. Perchè vanno solo loro?

Sbarro gli occhi. "I SuJu M! Oddio non mi dite che..."

"Ma è finito il caffè?" Siwon mi interrompe, porgendomi la sua tazza.

"Si... Comunque dicevo... ci sarà il comeback?"

Sungmin si alza e prende la sua tazza, quella di Siwon e quella di Kyuhyun per riporle sul mobile della cucina. "Il manager passa tra un'ora. Ce la facciamo ad essere pronti?"

"Si" Anche Kyuhyun si alza, seguito da Ryeowook e Siwon.

"Ragazzi, stavo parlando..." Ci ritento.

"Scusaci Hyuri, ma non abbiamo tempo." E se la svignano al piano di sotto, mentre Ryeowook si chiude in bagno.

Mi siedo accanto a Donghae e gli afferro il braccio. "Andiamo, perché non volete dirmi se ho torto o ragione?! Non lo dico a nessuno, però ditemelo."

Donghae mi guarda. "Ma cosa?"



Mi sto per liberare di loro. Tra cinque minuti saranno in auto diretti non so dove. Tra cinque minuti posso monopolizzare il bagno e saltare nuda per casa, cantare a squarcia gola con lo stereo al massimo, oppure stare senza vita sul divano a guardare programmi improbabili alla tv. Insomma posso fare ciò che voglio con la casa tutta per me!

Ho accompagnato Ryeowook, Donghae ed Eunhyuk alla porta e mi stanno facendo le raccomandazioni. Sono peggio di mia madre, soprattutto Ryeowook.
"Chiuditi dentro".
"Non mangiare sola".
"Se vai a fare la spesa abbiamo lasciato i soldi sulla libreria".
"Anzi perché non ti fai venire a prendere da Shindong quando ha finito la registrazione e te ne vai anche tu al MouseRabbit?"

Ed è così ogni volta che loro hanno qualche impegno e rimango sola a casa. Non serve a niente ripetere che non ce n'è bisogno, che so badare a me stessa, che non è la prima volta che rimango a casa da sola, che se succede qualcosa ho i loro numeri nelle chiamate rapide. Niente di niente. Sono costretta a dire "Si, va bene" altrimenti Wookie e Donghae non sono soddisfatti. E non lo so perché ma oggi c'è voluto più del solito prima che i due si convincessero e si avviassero a chiamare l'ascensore. Sull'uscio, però, rimane Eunhyuk che mi guarda incerto.

"Come stai? Va tutto bene?" Sussurra appena, in modo che possa sentirlo solo io. Con un impercettibile movimento della testa gli dico di si, poi gli sorrido e lo spingo via.

"Su, su, andate!" Li saluto con la mano mentre entrano in ascensore.



Dopo aver fatto i miei comodi, mi sono dedicata alla casa con i miei soliti compiti di routine: la cucina, i letti. Poi sono scesa giù con lo stesso intento. Il dormitorio è in penombra e sembra sia vuoto: Kangin sarà uscito. Vado per superare il divano ed aprire un po' la finestra, quella che da sul balcone, posta dietro la televisione e coperta da tende bianche quando mi accorgo di una sagoma sul divano. Non so cosa mi abbia trattenuto dal gridare, ma col cuore che batte all'impazzata mi giro piano. E' Kangin. Tiro un sospiro di sollievo e mi siedo vicino a lui con il cuore che ancora batte forte per lo spavento. "Mi hai fatto prendere un colpo! Potevi fare un cenno o un verso quando ho aperto la porta."

Non mi risponde. Neanche mi guarda. Anzi gira leggermente la faccia dall'altro lato per non farmi notare la sua espressione. Sembra pensieroso, ma ha qualcosa di triste negli occhi che tiene bassi a guardare il pavimento.

"C'è qualcosa che non va? Cosa è successo?"

Lui mi guarda con la coda dell'occhio. "Potrei farti la stessa domanda."

Sorrido. Lui almeno a differenza mia non ha gli occhi gonfi per l'estenuante pianto di questa notte. "Va bene, ti faccio un'altra domanda."

Lui annuisce. "Forse è meglio." Borbotta.

"Secondo te, se ad uno di voi succede una cosa automaticamente lo viene a sapere anche il resto del gruppo?"

"Parli di Eunhyuk?" Ribatte pronto.

Divento rossa in un niente. "N..No, che dici! Sto parlando in generale!"

Kangin trattiene una risata. "Sarà... Però anche se non conosco te, conosco abbastanza lui. Anzi io credo che un po' tutti si siano accorti della sua espressione sofferente. I tuoi occhi poi sono abbastanza palesi." Alza le mani. "Poi magari tu hai solo pianto tutta la notte perché hai litigato con lui, mentre lui avrà combinato qualcosa con qualche sua ragazza. E quindi ho sbagliato la deduzione..."

Faccio una smorfia contrariata e mi giro a guardare altrove. "Non ho pianto tutta la notte per Lee HyukJae."

Kangin annuisce. "L'avevo intuito."

"Comunque!" Quasi urlo. "Non perdiamo il filo del discorso. Non mi hai risposta."

Kangin sorride. "Beh se non vuoi che tutto il gruppo sappia, non presentatevi più a colazione con quelle facce. Così nessuno fa domande."

Sospiro. "Va bene. Io comunque so mantenere i segreti." Faccio così, tanto per dire. "Se vuoi parlarmi di qualsiasi cosa la mia porta è sempre aperta." Volendo lui ha anche le chiavi. Faccio per alzarmi e tornare a fare quello per cui ero scesa, ma nel momento in cui mi sto allontanando Kangin parla.

"Problemi di cuore."





Modifica dell'ultimo minuto: i ringraziamenti.
Ringrazio per questo capitolo la mia amica che mi ha consigliato di mettere un colpo di scena. Nella mia testa la storia non doveva prendere una piega drammatica, ma spronata da lei ecco qui quello che ho partorito.
Ah xD il fatto dell'interfono l'ho inventato di sana pianta!!
Poi ringrazio chi legge, chi recensisce e chi ha messo la storia tra i preferiti: per me è un onore!
Grazie ancora e alla prossima :*

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


4


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CAPITOLO 4




Faccio retromarcia e torno a sedermi accanto a Kangin.

Lui sta guardando il pavimento un'altra volta ed io per non fissarlo mi concentro sulla stessa cosa.

Rimango in silenzio, aspettando che sia lui a parlare. Non gli metto fretta nè voglio costringerlo a dirmi i fatti suoi. Posso rimanere qui, seduta a guardare il pavimento, anche per tutta la giornata se gli può servire.

Magari non a tutti serve parlare, a qualcuno basta sapere di avere un amico che sia lì a sostenerlo per tirarsi su.

Io, personalmente, tendo a tenere le cose dentro finché non scoppio, ma anche in quel caso, spesso, c'è bisogno di chi fa le giuste domande, chi ha la pazienza di ripeterle finché non c'è una risposta. Joo sapeva che domande fare e quando farle. Sapeva che se non rispondevo doveva aspettare e richiedere. Sapeva che quando mi svegliavo con la luna storta non doveva assolutamente chiedere niente. Sapeva tante cose di me, molto probabilmente mi conosceva meglio di chiunque altro ed io ero lo stesso per lei. So che quando era nervosa lo negava, ma poi bastava che io le dicessi qualcosa, che le dessi il la, e lei si svuotava dal peso che aveva. So che quando era nervosa poteva finirsi un intero pacchetto di sigarette. So che a lei non servivano domande, serviva la mia presenza. So che amava uscire quando c'erano la giornate piene di sole, ma poi si metteva all'ombra. So ancora tante cose su di lei, ma so anche che non mi serviranno a niente più.

Kangin sospira. "Sei mai stata innamorata?"

Lascio cadere la testa all'indietro sullo schienale del divano. "Innamorata? Non credo di esserlo realmente stata... Dell'affetto, sì, quello l'ho provato."

Quel sentimento così forte che ti fa bruciare di gelosia, di passione, di desiderio io non l'ho mai provato e quella persona che ti fa battere il cuore alla sola vista, che speri ti chiami o che vi possiate vedere, la persona che vuoi proteggere con tutte le tue forze, tenere stretto a te, guardare mentre dorme, io non l'ho mai avuta.

"E...?" Kangin mi invita a proseguire nel discorso. Molto probabilmente non è nemmeno interessato a quello che sto per dire, ma lo fa solo per prendere tempo e mettere insieme le parole.

"Assolutamente niente di che. Frequentavamo lo stesso liceo ed essendo entrambi rappresentanti delle rispettive classi ci capitava spesso di incontrarci, parlottare, scambiare opinioni... Queste cose qua." Sorrido pensando a quel periodo. "Tra un discorso ed un altro, fu lui che all'improvviso mi invitò ad uscire per un appuntamento... Da un'uscita, ce ne furono due, poi tre. Ci vedevamo di solito la domenica mattina, facevamo un passeggiata, chiacchieravamo un sacco..." Sto contenendo una risata. Davvero, questi ricordi mi hanno fatto tornare il buon umore. "Una di quelle mattine, ricordo che era primavera, eravamo su una panchina in un parco. Probabilmente mi vestii un po' troppo leggera ed all'ennesima folata di vento in cui mi strinsi nelle spalle, lui prese coraggio e mi abbracciò e mi baciò. Diventai rossa come un peperone e poi tornammo a casa senza dire una parola."

"E vi vedete ancora?"

Scuoto la testa. "Qualche tempo dopo smettemmo di vederci. Lui ha semplicemente scelto un'altra ragazza da corteggiare e con cui stare."

"Oh, mi dispiace." Kangin pensa che potevo esserci stata male, ma non è affatto così, anzi quando lui mi disse per telefono che non ci saremmo visti più io tirai un sospiro di sollievo. Lui stava provando in tutti i modi ad ottenere qualcosa in più e nemmeno tutti i miei no lo facevano demordere. Io non volevo fare l'amore con lui semplicemente perché non l'amavo, ma non sapevo come dirglielo per paura di farlo soffrire o anche solo di colpirlo nell'orgoglio.

Sorrisi e scrollai le spalle. "Non ci ho mai sofferto e tuttora quando ci penso ho il sorriso sulle labbra. Forse è proprio perché non era amore... Se fossi stata innamorata di lui ci sarei rimasta malissimo dal suo comportamento."

Kangin sembra pensieroso e tra di noi ricala il silenzio. Non ho nient'altro da raccontare, le mie esperienze amorose si fermano qui.

Mi sa proprio che non sono la persona adatta con cui confidarsi e cercare consiglio, mi dispiace. Forse è proprio quello che sta pensando lui quando si gira a guardarmi. "Allora non sei mai stata innamorata."

"Già." Lo guardo con espressione dispiaciuta.

"Beh meglio per te." Kangin si rigira a guardare il pavimento, ma ora ha un'espressione dura. "L'amore è una seccatura."

"Non lo so, non ne sono convinta. Perché tutti ne sono alla ricerca allora?"

"Perché siamo un branco di idioti."

Sorrido. "Probabilmente si, ma cosa ne sarebbe di noi senza l'amore?"

Kangin sospira. "Io... Io... Mi sono solo scocciato."

"Di cosa?"

"Di essere innamorato. Di essere innamorato, ma di non essere ricambiato."

"Come fai a sapere che non sei ricambiato?"

Lui mi guarda e la bocca si inclina in un sorriso di scherno. Come faccio ad essere così stupida e immatura? Lo so che se lo sta domandando anche lui. "Sono cose che noti anche dai piccoli gesti."

Io inarco le sopracciglia e lui continua a spiegarmi. "Io lo guardo come se non ci fosse altro uomo al mondo, mentre lui mi guarda come se fossi il fratello maggiore."

Stiamo parlando di un lui. Bene. Perché le donne sono troppo incasinate e dare consigli su di loro risulta difficile persino a me che lo sono. Non sappiamo mai cosa vogliamo, poi se lo capiamo capita che non è il momento giusto. Ci piacciono le sfide, gli amori impossibili, siamo masochiste e ci piace soffrire per lamentarci degli uomini. Ci arrabbiamo e spesso non sappiamo neanche perché.

No, davvero, sono contenta per Kangin.

Lui continua. "Quando canta... Quella sua voce calda... Io non ho parole per esprimere tutte le sensazioni che provo, e quando siamo in qualche programma o su un palco mi devo sforzare per non rimanere impalato a fissarlo."

Ok, se ho capito bene fa anche parte del gruppo.

"Quando cammina per casa, quando mangia, quando sta zitto per me ha sempre un'aura speciale. In tutto ciò che fa ha una tale eleganza... Forse quando balla no, ma questo è un altro paio di maniche." Sospira. "Invece io per lui sono solo Youngwoon, non ho nessuna aura e nessuna eleganza."

Cerco di mettere insieme i vari indizi. Da ciò che ha detto ho intuito che si tratta di un ragazzo e fa parte dei Super Junior. Adesso la persona con la voce calda, e in verità anche molto sensuale, che mi viene in mente è una. "Ma, per caso, stai parlando di..."

Lui annuisce senza farmi finire la domanda, e se avessi capito male? "Si, proprio Jongwoon."

Non avevo dubbi. Yesung può far innamorare anche un cieco. Non hai bisogno di vedere quanto è bello o quanta grazia ha nei movimenti quando senti una voce così profonda che ti entra nel cuore o la gentilezza e la calma con cui ti parla.

Sento Kangin sospirare ancora e si lascia sprofondare nello schienale del divano. Ora guarda il soffitto.

"Penso di esserne innamorato da sempre. Ho provato ad ignorare questo sentimento, ho cercato di convincermi che era solo una profonda amicizia, ma c'è una grande differenza tra quello che provo per lui e quello che provo, per esempio, verso JungSoo... Sono andato via per la leva obbligatoria e pensavo di averlo dimenticato del tutto, ma al mio ritorno è stato anche peggio." Sorride, ma è un sorriso dal retrogusto amaro. "Al momento del mio ritorno, quando l'ho rivisto... Credo che le farfalle abbiano mangiato il mio stomaco: è ancora più bello di prima."

Mi tiro su e mi siedo rivolta verso questo ragazzo affranto. "Come fai a sopportare questa situazione? Dividete l'appartamento, state in stanza insieme... Io non potrei farcela."

Kangin si alza e va verso la finestra. Scosta appena la tenda e guarda fuori. "Semplicemente ti abitui." Scrolla le spalle. "Ti abitui a vederlo dormire, a vederlo la mattina ancora assonnato, a vederlo correre per riuscire a fare mille cose, a vedergli cambiare colore dei capelli, a vederlo andare in giro per casa a petto nudo quando fa caldo, o tutto nudo quando dimentica gli asciugamani." Scrolla le spalle. "Ti abitui." Poi mi guarda per appena un secondo e, in imbarazzo, torna a guardare fuori. Si copre gli occhi con una mano, mentre l'altra è stretta a pugno intorno alla tenda. "Mi sto vergognando tantissimo, non lo sa nessuno."

"Non preoccuparti. E poi penso che sfogarsi, parlare faccia bene. Non puoi tenerti tutto dentro, finiresti per scoppiare."

Lui si scopre il volto e si gira a sorridermi. Io mi alzo e lo raggiungo. "Hai mai pensato di dirglielo?"

Lui annuisce. "Tante volte, ma non penso lo farò mai."

"Perché?"

"Perché pur di non perdere l'amicizia che c'è ora tra noi sarei disposto a morire con questo segreto."

"E non pensi che parlandogli potresti avere qualche speranza? Magari apre gli occhi..."

Kangin scuote la testa. "Sto bene così. Io sto bene, davvero... Ho solo questi momenti un po' così perché sono geloso e certe volte mi è difficile sopportarlo. Tutto qui. E poi mi sento in colpa perché mi sto comportando male nei riguardi di un'altra persona, sto davvero dando il peggio di me." Appoggia la fronte sul vetro della finestra.

Vorrei dirgli qualcosa. Apro anche la bocca per farlo, ma non esce niente, non so cosa dire per confortarlo, per dirgli che probabilmente si sbaglia, e mi ritrovo a richiuderla.

"Senti Youngwoon..." Chiamarlo per nome mi fa uno strano effetto, ma il discorso serio lo richiede. Qui si parla di persone, non di idol. Comunque parto in quarta anche se non so ancora bene cosa dirò, ma non faccio nemmeno notare questa mia incertezza nel pronunciare il suo nome, perché mantenere una voce ferma mi farà sembrare sicuramente più sicura di me. "Non so cosa ti stia capitando, ma se pensi di star trattando male qualcuno forse non dovresti più andare avanti così. Fermati un momento e rifletti. Come vuoi che la tua vita prosegua? Come ti piace essere considerato: buono, cattivo, senza cuore? Far soffrire qualcun altro ti fa sentire meglio? Beh non credo..." Gli sorrido e gli accarezzo il braccio con vigore. "Pensaci su"



Mentre prendevo una tazza di tè con Kangin mi ha chiamata Siwon. E' qualcosa di indescrivibile leggere sul display il suo nome. "Abbiamo due ospiti a cena". Almeno hanno la premura di avvertire.

Ora sono nella mia cucina, o meglio nella cucina del dormitorio del dodicesimo piano che ormai è praticamente mia visto che sto in quell'appartamento più dei ragazzi. Ho la musica a tutto volume e, dopo aver finito di cucinare, sto finendo di preparare le ultime cose. Fortunatamente sono stata avvertita presto, così ho avuto tutto il tempo di decidere cosa preparare, scendere a fare la spesa e fare tutto il resto: la cucina è così pulita che non si direbbe abbia cucinato io. Sono proprio una donna da sposare.

In questo momento in televisione stanno dando il video di 'Oh!' delle Girls' Generation. Lascio tutta la pila di piatti sul tavolo e corro avanti al televisore per ballare, tanto sono sola nessuno può vedere questi deliri. Certo non avrei mai immaginato che proprio in quel momento tornassero a casa Yesung e Shindong. Il biondo mi vede e scoppia a ridere, butta il cappotto sul divano e mi raggiunge facendo il suo balletto da psicopatico affetto da strani tic. Ma è così divertente che abbandono la coreografia delle SNSD per improvvisare come lui.

Penso che abbiamo ballato come due idioti, seguiti poi da Shindong, che prima però ha finito di apparecchiare al mio posto, almeno una decina di canzoni quando ci buttiamo sul divano sfiniti.

Proprio in questo momento arriva Kangin e, perplesso, vedendoci senza fiato, ci chiede cosa sia successo. Tra le risate gli spiego che stavamo ballando. Kangin sorride divertito. "Jongwoon ti ha fatto vedere il suo passo migliore?" Senza aspettare risposta lo imita ed è davvero uguale, anche se l'imitazione non può battere l'originale: Yesung è troppo divertente con quella sua faccia convinta. Ridiamo tutti.

Il biondo parte con i racconti, tipo quando era in un programma ed ha usato la sua danza super ammaliante -parole sue- o quando era sul palco del Super Show. "Lo so..." Dice alla fine sospirando con fare da diva. "Sono davvero troppo sexy quando ballo."

Stiamo ridendo, prendendo palesemente in giro Yesung, quando tornano a casa tutti, insieme ai due ospiti. Quando mi rendo conto che sono Henry e Zhou Mi scatto in piedi e... No! Mi sono dimenticata di cambiarmi! Adesso rimarrò impressa per sempre come quella dai leggins a fiori e come se non bastasse, molto probabilmente, puzzo oltre che di cucinato anche di sudore.

Mi sto maledicendo.

Ryeowook non perde tempo e mi presenta agli altri due membri dei Super Junior M che educatamente si inchinano e mi stringono la mano. Si avvicinano anche Kangin, Yesung e Shindong per salutare i due che non vedono molto spesso e, non so se è una mia impressione, Henry arrossisce non appena vede il biondo avvicinarsi sorridente. E' probabile, veramente molto probabile, che sia stato solo frutto della mia fantasia visto che, dopo lo sfogo di Kangin, ho passato l'intero pomeriggio a fantasticare sulle varie coppie all'interno del gruppo peggio di quando ero a casa mia a vedere le loro foto. Forse dovrei smetterla di leggere fan fictions, almeno finché mi trovo qui.

Li faccio accomodare e, mentre sto riscaldando la cena, Devil Kyu comincia a prendermi in giro per come sono vestita. "Meno male che ti abbiamo chiamata stamattina! Ma ti sembra il modo di presentarti a Henry e Zhou Mi? Davvero, non sto scherzando... Almeno potevi abbinare la maglia al pantalone... Ma almeno ti sei lavata?" Si ferma solo quando Zhou Mi gli da una gomitata e gli dice di smetterla. Devo sembrare veramente una barbona a lui che è così chic.

Ah, Zhou Mi, portami a fare shopping con te, potrebbe essere la volta buona che compro qualcosa di decente!

"Ah!" Devil Kyu non si arrende. "Ma non avevi detto che non avresti cucinato più per noi?"

Sto per suonargli il mestolo sulla testa, ma lui divertito dalla mia espressione continua. "EunHyuk hyung, sta attento che non avveleni il tuo piatto."

Henry, che prima spostava lo sguardo frenetico da me a Kyuhyun come se fossimo nel bel mezzo di una partita di ping pong ora lo posa su Eunhyuk. Quest'ultimo ride. "Davvero, ragazzi..." Si alza e viene verso di me. Mi mette un braccio intorno alle spalle. "Ve l'ho detto, perché non mi credete?! Noi abbiamo fatto la pace. Vero? Diglielo anche tu."

In completo imbarazzo, sbatto le palpebre più volte e rimango a bocca aperta. "S..Si, è vero." Mi giro velocemente verso la pentola, allontanandomi al più presto da Hyukkie e sperando che nessuno abbia notato il mio nuovo colorito.

"Ma io non ti ho visto chiederle scusa..." Insiste Kyuhyun.

"E' perché stanotte, tormentato dai sensi di colpa, sono andato a svegliarla. Sai com'è, ci sono cose che in pubblico non si possono fare..."

Partono i commenti e le varie insinuazioni, non mi sentono neanche quando cerco di dire che non è vero, che è un malinteso. Adesso il mestolo vorrei proprio spaccarlo sulla testa della dancing machine che invece mi guarda e sorride. E, così, rossa in volto e morta di vergogna, porto la cena a tavola sperando che questa conquisti la loro attenzione e faccia cadere il discorso.

Porto a tavola anche del vino. "L'ho comprato oggi. Spero sia buono..."

"Oh, ti prego..." Kyuhyun si copre gli occhi. "Tienilo lontano da me: domani devo lavorare."

La cena va, prosegue. Nessuno si è lamentato di ciò che ho cucinato, quindi credo di aver centrato i gusti anche degli altri due. Mi riempio ancora il bicchiere di vino per congratularmi con me stessa. A quanto pare la capacità di bere l'ho ereditata da mia madre. Sorrido tra me e me e torno a prestare attenzione al discorso.

"Come va il Mouse Rabbit?" E' Zhou Mi che parla. "Quand'è che l'hai aperto?"

Yesung sorride. "Sta andando... Per adesso è ancora la novità del momento visto che è stato inaugurato da poco. Speriamo che col tempo mantenga quest'andamento."

Henry ridacchia. "Beh se ci vai tu, hyung, sono sicuro che andrà benissimo. Su youtube già ci sono un sacco di fancam tue al negozio!"

Eunhyuk lo guarda male. "Mochi, davvero, dimmi che non ti sei visto i video di Jongwoon hyung."

Le guance di Henry arrossiscono e lo fanno sembrare ancora più piccolo di quanto non sembri già. "N..no! Mica ho detto che li ho visti... Ho detto che ci sono!"

Yesung sospira. "Forse dovrei darci un'occhiata, non vorrei che mi abbiano ripreso dall'angolatura sbagliata.." Sorride ed Henry sposta in fretta lo sguardo e torna a guardare il suo piatto per mangiare con appetito.



La cena è andata perfettamente. Il mio unico problema è che ora vedo un po' sfuocato forse a causa della bottiglia di vino finita a tavola, soprattutto perché più della metà penso di essermela scolata io ed il restante Kangin. Ma non mi interessa. Sono così allegra e sorridente che il mondo mi sembra perfetto e sbrilluccicante e sono intontita quel po' che basta a farmi essere la persona più spigliata e simpatica di questo mondo brillante.

Wookie mette a tavola dei dolci. "Siamo passati a prenderli prima di tornare." Mi spiega con allegria mentre apre lo scatolo. I miei occhi si spalancano e il mondo brilla ancora di più. Quel ragazzo è perfetto: sono tutti i miei dolci preferiti!

SungMin aggrotta la sopracciglia. "Aspetta!" Ferma Donghae che si stava fiondando a prendere il primo dolce. "Mancano Henry e Jongwoon..."

Tra me e me rimango scioccata: non mi sono accorta per niente che si fossero alzati da tavola.

Mi do uno slancio e mi alzo. "Vado a chiamarli!"

Minnie mi sorride. "Si, vedi Henry era uscito fuori perché qui sentiva troppo caldo e Jongwoon dopo un po' l'ha raggiunto per parlare a telefono."

Annuisco sorridendo come un'ebete e, barcollando, vado mentre a tavola si alzano i commenti sulla temperatura dei termosifoni troppo alta. In effetti in questo dormitorio c'è sempre un bel tepore. Anche se ormai si avvicina dicembre i ragazzi girano tranquillamente a maniche corte per casa. A me solo nominare dicembre fa sentir freddo, se vestissi come loro prenderei sicuramente un bel raffreddore.

Sposto la tenda e sto per spalancare la finestra, che loro hanno lasciato aperta, quando li vedo proprio di fronte a me. Non credo a quello che sto assistendo. Sono ubriaca. Si, si, lo sono. Devo esserlo per forza. Chiudo velocemente la tenda e mi guardo indietro, ma stanno parlando tra di loro e nessuno mi sta guardando. Batto il pungo sul vetro della finestra e li chiamo. "Emh... ragazzi? Emh... Ci sono i dolci in tavola!"

Mi giro e con nonchalance, sorridendo come poco fa, torno verso il tavolo. Sono ubriaca ed ho le allucinazioni.

Spero davvero sia così.

Donghae mi guarda impaziente.

"Adesso vengono."







Spero vi sia piaciuto questo capitolo ^^
Mi dispiace per il povero Kangin e il suo amore a senso unico :( ..E' così virile, con quelle sue spalle possenti, che proprio non posso farlo stare con un altro strafigo come Yeye.

Vai con i ringraziamenti!
Grazie, davvero tante grazie a chi recensisce perché oltre a perdere tempo a leggere ne perde dell'altro *^*
Grazie a chi si prende la briga di seguire questa storia. Davvero sono contenta ed è grazie a voi che la sto continuando. ^^
Chu :* alla prossima!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


5



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CAPITOLO 5




E' notte fonda, credo che dovrebbero essere almeno le due, il dormitorio è buio e silenzioso. Tutti dormono mentre io me ne sto accovacciata in un angolo del balcone in questa fredda notte di inizio novembre. Sono avvolta nel mio grosso sciarpone di lana e nel caldo giubbotto per cercare di ripararmi. Ho con me un pacchetto di sigarette talmente vecchio che non ricordo nemmeno quando l'ho acquistato. Lo guardo e lo riguardo rigirandomelo tra le mani, anche se in realtà penso a tutto tranne che a ciò che ho concretamente tra le mani. I miei pensieri vorticano e se devo essere sincera sono spaventata. Due settimane fa stavo perfettamente bene ed ora mi ritrovo nella stessa condizione in cui ero rinchiusa qualche anno addietro. Così come allora i miei sogni non sono più tranquilli: non appena chiudo gli occhi vedo sempre e solo la stessa scena.

Il ritrovamento di quella lettera mi ha fatto sì piacere, ma allo stesso tempo ha creato nuovamente scompiglio dentro di me. Sapevo di non aver superato la morte di JooKo e che ero solamente andata avanti senza affrontare il problema seriamente. Le sedute dalla psicologa non hanno risolto nulla. Colpa mia, evidentemente, che non volevo affrontare nessun tipo di discorso che portasse alla danza, ai miei sensi di colpa e alla morte della mia amica. Mi sono fatta forza da sola riprendendo in mano la mia vita. Mi sono liberata di ogni suo ricordo, buttando tutto ciò che me la ricordava in uno scatolone che ho dato a mia madre. Le dissi che poteva farne ciò che voleva: buttarlo, nasconderlo. L'importante era che non mi capitasse mai più avanti agli occhi. Smisi di nominare Jooko e con me tutti quelli che mi circondavano.

Ed ora, per quanto mi piacerebbe prendermela con Eunhyuk, non posso.

Sospiro, alzandomi da terra e affacciandomi alla ringhiera. Potrei accendermi una sigaretta, ma non mi viene voglia: fumavo solo con lei, nei pomeriggi in cui riuscivamo a vederci, mentre davanti a una grossa tazza di caffè parlavamo di qualsiasi cosa.

E rigirandomi quel vecchio pacchetto rovinato tra le mani, l'unica buona idea che mi è venuta è quella di buttarlo via. Così lo guardo per l'ultima volta prima di lasciarlo cadere giù, sporgendomi per riuscire a guardarlo schiantarsi sul marciapiede di quel quartiere pulito.

E in quel momento sento afferrarmi un braccio, chiudo gli occhi di scatto e lancio un grido spaventato che viene attutito dal petto al quale vengo stretta.

Il profumo e la canotta leopardata sono per me un chiaro indizio di chi possa essere la persona a cui sono aggrappata. Ma non ho nemmeno il tempo di arrossire o esserne felice perchè vengo riportata con i piedi per terra dal suo tono arrabbiato.

"Che diavolo pensi di fare?! Hai tutte le rotelle al proprio posto?!"

Eunhyuk mi stringe ancora più forte. E se questa è la punizione per aver buttato giù qualcosa e sporcato il tanto costoso quartiere di Gangnam, allora la prossima volta provvederò con qualcosa di peggiore.

"Ma ti rendi conto che siamo al dodicesimo piano?!"

Ok, non sapevo che Lee HyukJae fosse così ecologista.

"Cavolo... Hai tutta questa voglia di ucciderti?!"

No, non ce la faccio. Scoppio a ridere e lui mi allontana dal suo petto lasciando andare la presa.

"Che diavolo ridi?! Mi hai fatto spaventare!!"

Tra le risate che non riesco a controllare gli faccio segno che sta sbagliando.

"No... Non ho intenzione di morire, non stavo pensando a buttarmi giù."

Lui, offeso che non stessi prendendo la situazione sul serio, incrocia le braccia al petto. "Quando hai finito me lo dici.." Borbotta per poi rimanere in silenzio, spazientito dalle mie continue risa.

"Scusami, ma davvero non- Poggio una mano sul suo braccio mentre cerco di trattenere un'altra risata e noto che la sua pelle è ghiacciata. -Me sei pazzo?!"

Adesso è lui a guardarmi come se fossi matta, anzi bipolare. Ma solo ora mi sono resa conto che è uscito praticamente mezzo nudo mentre io sono talmente imbacuccata che se non facesse così freddo potrei anche sudare.

"Ma non hai freddo?! Che ci fai qua fuori così?"

Mi tolgo in fretta la sciarpa e gliela metto intorno al collo. "Perché non sei a letto a dormire? Idiota tu sei una celebrità, ci servi in salute!"

Faccio per togliermi anche la giacca per poi passarla a lui, ma vengo fermata. "Che senso ha se ti spogli e prendi freddo tu? Piuttosto entriamo dentro!"

Mi afferra un polso e mi trascina dentro. Con la testa mi fa segno di raggiungere il divano mentre lui chiude la finestra per evitare che la stanza diventi ancora più fredda di com'è diventata per colpa mia. Mi raggiunge dopo poco stendendosi beatamente e poggiando i piedi sulle mie gambe mentre io sono talmente composta e immobile che sembro scolpita in quel posto.

Eunhyuk sbadiglia e si stiracchia. "Allora... Come mai non sei a letto a dormire?"

"Potrei farti la stessa domanda."

Sospira. "Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti..."

Inarco le sopracciglia e scrollo le spalle, tanto non è un'informazione di vitale importanza. E tra noi lascio calare il silenzio.

Se fossi stata un'altra persona probabilmente approfitterei del momento per chiacchierare con lui, magari potrei civettare. Potrei mostrare i miei lati migliori e conquistarlo. In fondo, come JooKo aveva ben capito, per lui ho sempre avuto un occhio di riguardo anche quando credevo che le mie attenzioni andassero altrove.

A proposito di Jooko, fossi stata in lei in questo momento non sarei nemmeno in questa situazione. Parlava, tanto. Non esistevano silenzi imbarazzanti con lei -tanto meno con chi le interessava, riusciva a far trovare chiunque a proprio agio, sapeva sempre cosa dire, sapeva sempre cosa fare. Mentre io sono sempre stata più silenziosa, timida. Probabilmente per la maggior parte delle persone ero anonima, l'ombra di Jooko. Ed anche se a me stava bene -perché i riflettori mi piacevano solo mentre danzavo, lei se ne dispiaceva ed aveva provato in tutti i modi a far uscire fuori, rendendo visibile a tutti, lo stesso carattere che avevo quando ero sola con lei. E' stato un lavoro lungo. Abbiamo litigato tante volte, ma alla fine lei ce l'ha fatta. Io sono cambiata tanto: dal nostro primo incontro ad ora, posso dire che, anche tendendo ad essere una persona chiusa, sono molto più solare, relativamente chiacchierona e propensa alle figuracce. Almeno adesso la gente si rende conto della mia presenza.

Eunhyuk sbuffa rumorosamente. "Va bene! Mi arrendo. Ero andato a bere! Ora però devi dirmi perché tu sei qui."

Anche al buio della stanza, illuminata appena dalla fioca luce che viene dalla strada attutita dalle tende, si possono notare perfettamente le sue labbra rosse che si aprono in un sorriso. Rimango a fissarle, imbambolata, attratta come non mai dal modo in cui le inumidisce e le lascia schiuse. E quando mi rendo conto che siamo al buio, sì, ma come io riesco a vedere lui, allo stesso modo lui vede me, giro immediatamente la faccia dall'altra parte. Giocherello nervosamente con la stoffa del pigiama di Eunhyuk. Sento le guance accaldarsi.

"Niente." Dico in fretta, con un suono a malapena percettibile. "Un brutto sogno e un po' di pensieri."

"Sai..." Lo sento ridacchiare. "Quando SungMin fa un brutto sogno Kyuhyun lo accoglie nel suo letto, altrimenti non si riaddormenta. Se vuoi, quando fai un brutto sogno, posso accoglierti nel mio."

Lo guardo a dir poco scioccata e senza sapere cosa effettivamente rispondere.

Hyukkie ride. "Hey, non fare quella faccia! Stavo scherzando!"

Ecco, appunto. Ovvio. Quando il ragazzo più sexy della Corea ti fa una proposta del genere non può che scherzare. Figurarsi se guarda una come me. Potrebbe avere schiere di idols o modelle o chicchessia ai suoi piedi in qualsiasi momento con un semplice schiocco di dita. Perché accontentarsi? Sarebbe un emerito pazzo.

Dalla mia bocca esce un risolino nervoso. "Certo, l'avevo capito."

"Però... Posso abbracciarti." Allarga le braccia rimanendo beatamente disteso. "Vieni."

Alzo un sopracciglio. Non ho capito bene, ma sembra che mi stia invitando a buttarmi su di lui. E va bene che mi piace, ma non voglio essere presa in giro ulteriormente. Una volta a sera va bene, ma a distanza di nemmeno cinque minuti mi renderebbe una completa idiota alla mercè degli idol.

Scuoto la testa e distolgo lo sguardo da lui.

"Hey, vedi che sono serio!"

"Allora alzati."

"Ma sono stanco!"

"E vai a dormire allora! Non ti ho mica chiesto di rimanere qui..."

"Ma sono rimasto lo stesso. Per te. Apprezzalo."

"Lo apprezzo infatti."

"...Ma non mi vuoi abbracciare."

"Ti voglio abbracciare. Tuttavia non mi butto su di te, a notte fonda, al buio, su un divano..." Arrossisco al solo pensiero. "E' equivoco e n-non mi sembra il caso."

Eunhyuk sbuffa, alzandosi a sedere. "Che scocciatura..." Si avvicina, lasciando tra di noi lo spazio sufficiente per guardarci negli occhi. Mi sorride. "Ora va bene?"

Non rispondo. O meglio non ci riesco.

Prende i miei polsi tra le sue mani e non riesco a pensare ad altro al tremolio delle mie mani di cui spero non si accorga minimamente.

Perché tremo? Sono nervosa, emozionata. Il cuore mi batte forte e questo mi spaventa. E' da quando ho messo piede in questo dormitorio che quando c'è lui nella stessa stanza in cui mi trovo io, sono agitata. Sento le mie emozioni in subbuglio. Sarà forse il modo in cui mi sorride o il modo in cui pronuncia il mio nome, oppure ancora il modo in cui mi guarda.

Si porta le mie braccia intorno al collo e mi abbraccia di slancio, forse per paura che mi possa tirare indietro. Ma sono talmente irrigidita che non riesco a fare niente. Non mi resta che ricambiare, stringendo la presa.

"Mi vuoi dire cosa hai sognato?"

"Niente di che." E' la mia risposta pronta, dettata più dall'abitudine che dal non volerglielo dire.

"Mostri? Vampiri? Licantropi?"

Scuoto le testa, sfregando il mento contro la sua spalla.

"Stalker e maniaci omicidi?"

"No... Ho solo sognato la mia amica, quella della lettera."

Eunhyuk si blocca, smette anche di respirare.

Probabilmente ho sbagliato a dirlo, sapendo di farlo assalire dai sensi di colpa. Tuttavia, un po' a causa del mio cervello completamente sconnesso da quando ci siamo seduti qui, e un po' perché nel suo abbraccio, nel calore del suo corpo, mi sono sentita protetta, è come se potessi dire e fare ciò che voglio in questo istante e sono sicura che in nessun altro luogo o momento avrei potuto parlare così sinceramente. Mia madre si preoccuperebbe troppo -e inutilmente; è fin troppo spaventata, più di quanto possa esserlo io, e non vorrebbe mai più rivedermi nello stato pietoso in cui mi trovavo. E dallo psicologo poi non ci voglio più rimettere piede.

"E...E cosa hai sognato?" La sua mano ha cominciato a muoversi timidamente lungo la mia schiena, cercando di rassicurarmi in qualche modo. In verità mi rende solo più nervosa.

Scrollo le spalle e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. "La nostra ultima litigata. Ogni tanto mi capita di rivivere quel momento."

"E' stata brutta?"

"Fummo brutali."

"Ti va di parlarne? Io ti ascolto quanto vuoi.."

"Non preoccuparti.." Sciolgo l'abbraccio e torno ad una distanza di sicurezza tale che la voglia di non lasciare quelle braccia si acquieti. "Va bene così, davvero. Mi basta parlare d'altro in questi casi." Gli sorrido. "Anzi... grazie."

Eunhyuk ricambia il mio sorriso e annuisce. Si stende di nuovo. Questa volta, però, poggia la testa sulle mie gambe, poi chiude gli occhi, lasciandomi imbarazzata e senza parole.

Fortunatamente lui ne ha per me. "Qual è la tua canzone preferita?"

Poteva fare una domanda più intelligente. "My love my kiss my heart."

"Love ballad..." mugugna.

"Non è solo una love ballad.. Almeno non per me." Quella canzone sembrava fosse stata scritta per me: tolta la storia d'amore, c'era una persona che aveva perso tutto ed era tormentata da rimpianti e rimorsi. Descriveva, o descrive, la mia situazione.

"Invece... Music Video preferito?"

"Qui mi metti in difficoltà..." Lo sento ridacchiare, ma per me è davvero ardua la scelta. "Se dovessi scegliere per il livello affettivo, il mio video preferito sarebbe sicuramente Don't Don... Voglio dire, è l'inizio di una lunga storia d'amore. Però, se dovessi scegliere per quello che mi ha fatto più ridere, beh allora sicuramente Pajama Party o Rokkuko. Ma in realtà mi piacciono tutti, proprio non potrei sceglierne uno."

"E il tuo preferito è ancora Donghae?"

Abbasso lo sguardo, incontrando i suoi occhi: che razza di domanda è? Me la butta così, tra capo e collo?

"Siete tutti i miei preferiti." E spero che con questa risposta si accontenti, ma il sorrisetto con cui mi guarda mi dice che non sarà così.

"E non hai un preferito tra i preferiti?"

Scuoto la testa. "No... No non ci provare! Io devo mantenermi neutrale qua dentro."

"Ma, insomma... Rispondimi. Dimmi solo se è ancora Donghae!"

"Perché?"

Scrolla le spalle. Ed io serro le labbra, mimando di cucirle. Non avrà informazioni da me.

"Ma scusa..." Continua imperterrito. "Nella lettera c'era scritto che in realtà avevi una cotta per me, ma non volevi ammetterlo..."

Ma tu guarda se quella deve mettermi in imbarazzo anche da morta!

"Ya! Basta! Va bene!" Meglio farla finita adesso, velocemente ed indolore, prima che mi strappi i capelli da testa e invochi il Grande Demone per fargli aprire una voragine ed inghiottirmi senza lasciare traccia di me. "E' giusto. Ho una cotta per Eunhyuk."

"Per me."

"No, per Eunhyuk, l'idol. Lee HyukJae non lo conosco. E adesso chiudiamo l'interrogatorio e andiamo a dormire." Gli faccio segno di togliere quella testaccia dalle mie gambe e mi alzo. Lui fa lo stesso e percorriamo il corridoio in silenzio, ma prima di entrare nella mia stanza lo chiamo sottovoce. Lui si avvicina ed io mi allungo a dargli un bacio sulla guancia per ringraziarlo. "Buonanotte."

**

Che diavolo sono tutti questi rumori?

Mi rigiro nel letto e scosto le coperte dal viso. Che diavolo è tutta questa luce? Mi sono addormentata cinque minuti fa ed era appena l'alba, non può essere già mattina.

Sento una porta sbattere. Chi diavolo è che a quest'ora del mattino fa tutto questo baccano?

Ancora con gli occhi chiusi cerco il mio cellulare a tentoni sul comodino. Riesco ad aprirne a stento uno per vedere l'orario. Sono le dieci.

Sono le dieci? E' già così tardi?

Mi tolgo le coperte di dosso e con slancio mi alzo. Se non prendo la situazione di petto, probabilmente questa mattina nemmeno una gru potrebbe farmi alzare dal letto.

Esco e, stropicciandomi gli occhi, vado dritta in cucina. Sono tutti lì, o quasi tutti, seduti a tavola. "Buongiorno." Riesco appena a mugugnare per il troppo sonno.

"Buongiorno!" Trilla Ryeowook.

Sungmin si alza e viene verso di me. "Vieni." Mi scorta a tavola e mi fa sedere, come se da sola non ne fossi capace. "Abbiamo pensato noi alla colazione questa mattina."

"Perché? Potevate svegliarmi..."

Siwon mi da una pacca sulla spalla e mi fa letteralmente svegliare. Quel ragazzo non ha idea di quanta forza ha in quei bicipiti. "E' una settimana che ti svegli presto. Oggi che non abbiamo niente da fare non c'era bisogno che ti preoccupassi per noi."

Wookie porta un pacco a tavola e lo apre. "Guardate qua! Stamattina Jongwoonhyung ha portato i muffin!"

Kangin è il primo ad allungare la mano. "Io sono il più grande e il primo è mio!"

"Il più vecchio vorrai dire, hyung." Lo corregge Kyuhyun.

"Bada a come parli!" Lo rimprovera il più vecchio.

"Cosa ho detto di male? Ho messo anche il giusto onorifico!"

"Comunque..." Interviene Donghae. "Non dovremmo svegliare Eunhyuk?"

Sto per intervenire e dire che forse non è il caso di svegliarlo quando Sungmin mi batte sul tempo. Si alza. "Ci penso io!"

Yesung scoppia a ridere. "Vengo con te!"

"Ma ragazzi..." Tento di fermarli

Shindong si alza e mi fa segno di andare con lui. "La 'punizione dei piedi puzzoni' non puoi perdertela."

No, a quel punto mi arrendo, non ho più voglia di fermarli, ma solo di vedere cosa sta per succedere. Seguo Shindong e ci fermiamo sulla soglia della stanza di Eunhyuk. Yesung e Sungmin sono entrati facendo il massimo silenzio. Poi, di colpo, Yesung si è buttato addosso ad Eunhyuk bloccandolo con tutto il suo peso mentre Sungmin gli ha messo un piede in faccia. Quello che viene dopo sono risate, imprecazioni, suppliche e ancora imprecazioni e risate. Ma quando poi si butta anche Shindong nella mischia comincio a temere davvero per la vita di Hyukkie la cui faccia è diventata rossissima, tendente al viola, e ora non protesta più, ma prende a pugni i fianchi di Yesung. Il biondo ride così tanto che credo non respiri nemmeno lui. 

Quando Shindong si rialza Eunhyuk sembra tornare del suo colore. "Va bene! Sono sveglio!" Urla. "Adesso vi raggiungo!"

Finalmente soddisfatti torniamo tutti in cucina dove adesso assistiamo al battibecco tra Kyuhyun e Kangin. Il più piccolo ancora gira il dito nella piaga del più grande chiamandolo vecchio.

"Vorrei vedere te alla mia età! Sarai sicuramente rincoglionito dai videogames, con la pancia da ubriacone e cieco per i porno!"

"Parli pure come un vecchio! E comunque quello dei porno è Eunhyuk!"

"Kyu, te lo dico, dovresti cambiare fidanzata, la xbox non ti può soddisfare appieno. Esci e cercatene una seria."

"Prima di tutto, non prendiamoci troppe confidenze: è una PSP!" E qui sembrava realmente offeso dal fatto che Kangin non sapesse le differenze tra una Xbox e una PSP. "E poi sei tu che hai l'età adatta per farti una famiglia. Da quand'è che non esci con una ragazza?"

Kangin ci pensa un po' su, poi scrolla le spalle. "Beh io non spiattello in giro quando esco con qualcuna e tanto meno mi faccio scattare foto per creare scandalo come quel cretino di Hyukjae."

"Hey, voi due!" E' proprio Eunhyuk a fermarli appena entrato in cucina. "Io ci sento, la volete finire di nominarmi nelle vostre discussioni? E poi, tanto per essere chiari, quello che è successo con IU si è risolto, ero solo andato a trovarla perché aveva la febbre."

"Certo." Dice Kangin. "Ed io sono Babbo Natale."

"E i porno non li smentisci?" Kyuhyun e Kangin si guardano e scoppiano a ridere, finalmente alleati, e con loro il resto dei ragazzi. Eunhyuk, divertito, prova a spiegarsi, ma ci rinuncia dopo poco per unirsi agli altri.

Questi sono i Super Junior quando non si svegliano alle sette del mattino ed hanno la forza di parlare.

Eunhyuk si siede e prende un muffin. "Come mai hai portato questi cosi?" Lo addenta e con la bocca piena continua. "A che ora ti sei svegliato per comprarli?"

"No." Kyuhyun fa segno di no col dito e si gira a guardare Yesung. " Il signorino non è tornato stanotte."

Il biondo fa finta di niente e continua a bere il suo latte.

"Perché? Dopo cena sei uscito?"

"Si." Risponde Kyuhyun per l'altro. "Ha accompagnato Henry e Zhou Mi ai loro appartamenti."

Con la coda dell'occhio guardo Kangin, seduto accanto a me. Noto che fa finta di niente, ride e prende in giro Yesung come tutti gli altri, ma so benissimo che dentro sta soffrendo veramente tanto al pensiero che l'altro abbia potuto passare la notte con qualcuno che non fosse lui.

Ah, ecco che ricordo! Mi sono addormentata pensando proprio ad una soluzione a questa situazione. Vorrei parlare con Kangin, dirgli ciò che ho visto, ma allo stesso tempo non voglio vederlo soffrire. Poi se la cosa arrivasse alle orecchie dei due amanti clandestini non ci vorrebbe molto prima che facciano due conti e risalgano a me. Insomma, era palese che li avessi visti. Si capiva da come li avevo chiama e dal fatto che avessi evitato per tutta la sera di guardarli, troppo imbarazzata, troppo contenta e, allo stesso tempo, troppo dispiaciuta.

Alla fine, comunque, non sono arrivata a nulla.

Hyukkie si alza e va vicino al biondo intenzionato a non andarsene finché non sputi il rospo. "Quindi? Chi è?"

Yesung non gli risponde, anzi prende a sgranocchiargli i biscotti di Donghae in faccia.

"E' la persona con cui eri a telefono ieri?" Chiede Donghae allontanando i suoi biscotti dalle grinfie dell'altro.

Ryeowook gli allontana i muffin, Sungmin il caffè. Adesso tutti lo guardano con insistenza. E il biondo, sentendosi braccato, sbuffa. "SI, VA BENE, ero con la persona con cui parlavo ieri!"

"Beccato!" Gongola Siwon tra le risate.

"E com'è? Carina?" Chiede Eunhyuk.

"Si." Sorride Yesung. "Abbiamo una bellezza molto simile."

"Eh? Che significa?" Donghae.

"Allora era meglio se tornavi qui." Kyuhyun.

"Già." Eunhyuk, deluso, torna al suo posto.

"Idioti." Sospira Yesung. "Ero con mio fratello. Sono andato a recuperarlo in un bar e poi siamo tornati a casa!"

Tutti lo guardano delusi e anche Kangin finge di esserlo. Io però non credo al suo alibi, ma questo è un altro paio di maniche. 

Dopo la colazione non si capisce niente: c'è chi sale e chi scende, chi si lamenta che vuole vedere la televisione ma c'è chi gioca con la Xbox, chi tira i cuscini per distrarre quello gioca. E' un vero caos. Non riesco a trattenere le risate, sembrano stare all'asilo.

Sto per andare a lavarmi quando, passando avanti la stanza di Hyukkie noto la porta aperta e lo sento parlare da solo. A metà tra l'essere incuriosita e perplessa -che abbia l'amico immaginario?- busso e mi affaccio. Lo trovo sul letto che sta parlando a telefono. Rido. "Scusa, pensavo stessi parlando da solo." Dico a bassa voce.

Lui scuote la testa e sorride. "Sto parlando con Jungsoo."

E a quel nome sento i cori angelici. Vedo le colombe bianche svolazzare per la stanza che d'un tratto è diventata tutta bianca.

Mi avvicino a Eunhyuk. "Ti prego, me lo puoi passare un attimo quando hai finito?"

Lui mi guarda, allontana il cellulare dall'orecchio e lo osserva. Poi con calma lo riporta all'orecchio. "Emh... Qui c'è Hyuri che ti vuole parlare." Lo vedo annuire. "Va bene." Conclude e mi passa il telefono.

"Potevi andare con calma, non ho detto passamelo subito."

"Avevo finito."

Porto il telefono all'orecchio e saluto il leader che mi risponde con calore, parliamo di sciocchezze, poi guardo Eunhyuk e mi allontano, chiudendomi in bagno con il suo cellulare.

"Senti, non vorrei disturbarti."

Dall'altro lato del telefono Leeteuk mi dice di non preoccuparmi.

"E' che vorrei parlarti di una cosa, non è che potremmo vederci?."

Il leader rimane in silenzio per un po'. "Va bene." Dice infine. "Alle 16." E mi da l'indirizzo.










Ecco qua. Andate, lanciate tutto quello che avete!!
PSP o Xbox? Boh per quanto ne sappia Kyuhyun gioca al pc, ma mi divertiva comunque xD
La punizione dei piedi puzzoni l'avevo letta in un'intervista, la usano contro l'ultimo ad alzarsi... In questo caso la vittima è Hyukkino ahahah

Ringrazio, come al solito, chi legge e recensisce... Veramente grazie! Grazie a chi segue e chi ha messo la storia tra i preferiti!
Al prossimo aggiornamento ;) Stay tuned!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


6

Mi dispiace mandare in frantumi le vostre speranze, ma ecco qui il capitolo xD
A parte gli scherzi (?)... Mi scuso per il ritardo, ma gli studi mi hanno tenuta un pò impegnata e poi mi sono resa conto di non sapere più l'italiano hauhauhau... Puntualmente, quando rileggevo quelle poche righe scritte, dovevo ricancellare tutto perché non aveva senso e soprattutto i verbi erano sbagliatissimi O_O hahahahah che brutta fine!
PS: sto pensando di scrivere una Missing Moment tra Yesung ed Henry... mmhh devo solo trovare un'ispirazione!
Buona lettura! ;)




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CAPITOLO 6






Prendo le ultime cose, la borsa, la mia sciarpa ed esco dalla mia stanza.

Quando Wookie mi vede passare, diretta alla porta ed intenta ad abbottonare il mio cappotto, mi ferma. "Torni a pranzo?"

"Oh, no... Pranzo dai miei genitori e poi dopo devo vedermi con un amico." Fortunatamente non ho rivelato che mi sarei vista con Leeteuk. Prepararmi una buona scusa e ripeterla avanti allo specchio ha funzionato; non essendo più abituata a dire bugie come una volta, prepararmi l'alibi perfetto era il minimo che potessi fare. Anche perché non avrei potuto spiegare il motivo se mi fossi fatta scoprire per colpa di qualche mia titubanza.

"Ah..." Wookie fa uno sguardo così deluso, che mi fa tentennare. "Stavo già pensando cosa preparare."

In quel momento al mio fianco compare Eunhyuk, pronto anche lui per uscire. Ryeowook si rianima. "Tu torni a pranzo?"

"No." Dice aggiustandosi i capelli sotto al cappello di lana. "Vado al Tous Les Juors, credo di tornare direttamente per cena."

Ryeowook è ancora più deluso. "Va bene, andatevene tutti!" Alza le braccia e si allontana diretto verso il lungo tavolo. "Chi va qua, chi va là." Sbuffa e caccia una rivista di cucina. "Mi farò un pranzo con i fiocchi e voi rimpiangerete di non essere tornati."

Guardo Eunhyuk, poi Ryeowook.

Ha le sue cose? No, dico, sembra più isterico di me quando sono isterica. E poi siamo gli unici pronti ad uscire, gli altri probabilmente rimarranno a casa. Non capisco per niente la sua reazione.

Mi avvicino e con cautela metto la mano sulla spalla del ragazzo. Noto che la rivista che sta sfogliando è di cucina cinese. "Su, non dire così. Gli altri saranno tutti qui ad assaggiare quello che prepari."

"Non è vero, se ne vanno tutti."

"Come se ne vanno tutti?"

In effetti è anche normale che non avendo da fare ognuno di loro si dedichi ai propri hobbies, o vada dai genitori, o esca con gli amici che non vede spesso. Mi sorprende che Ryeowook non lo faccia quasi mai.

Wookie sospira. "Ognuno ha qualcosa da fare, rimaniamo solo io e Kangin hyung."

"Puoi cucinare per lui, allora!" Gli do una pacca sulla spalla e, sorridendogli, mi allontano dirigendomi alla porta dove mi aspetta Hyukjae.

"Già." Ryeowook chiude la rivista e ci guarda. Lui è contento se può cucinare per gli altri, ma non riesco a spiegarmi perché adesso non lo sembri affatto. Guardando la sua espressione mi viene spontaneo scusarmi, anche se non è una colpa andare a trovare i propri genitori, poi, insieme a Eunhyuk, saluto e lasciamo il dormitorio.

".... Si?" La voce di Hyuk mi riporta su questo pianeta. Non ho sentito nemmeno mezza parola e lo guardo come se fossi sorpresa di trovarlo in ascensore con me. Sto ancora pensando a Wookie e sono quasi tentata di chiamare mia madre per dirle che ci vedremo un altro giorno.

"Scusami." Gli dico. "Non ho sentito."

"Ti ho chiesto se vuoi un passaggio."

"Oh... No, no." Faccio un passo indietro e mi allontano da lui.

"Si, ma non dirlo come se ti faccia schifo la mia presenza. Io lo dicevo per te." E' palesemente offeso.

"Sono io che lo faccio per te, sarebbe comodo per me accettare il passaggio, non ti pare? Solo... Hai pensato cosa succederebbe se qualcuno ti vedesse in macchina con me e ti fotografasse? Un altro scandalo in meno di un mese?"

Eunhyuk si stiracchia. Le porte dell'ascensore si aprono e torniamo a camminare vicini. Lo vedo sorridere. "Mi sa che hai proprio ragione."

Lo so.



**



Quando arrivo alla caffetteria a cui corrisponde l'indirizzo che mi aveva dato Leeteuk non sono più sicura di quello che sto facendo. Andare a spiattellare i fatti di Kangin non mi sembra più una buona idea, anche se sarebbe solo per un consiglio. Mi sembra di tradire la fiducia che ha riposto in me nel momento in cui mi ha aperto il suo cuore. E contemporaneamente spettegolerei troppo facilmente qualcosa che non so nemmeno se è stato casuale o che sono stati bravi a nascondere a lungo.

D'altra parte Leeteuk mi sta aspettando, ha dovuto trovare un momento nei suoi impegni per me. Indugiare qua fuori gli farà solo perdere del tempo in più e non mi sembra giusto nei suoi confronti.

Adesso entro e gli dico la prima cosa che mi viene in mente.

No, non posso farlo. Trattenerlo con sciocchezze nel giorno in cui potrebbe stare con la famiglia non è rispettoso. Quindi gli dico la verità. Mi dispiace per quei tre, ma non mi interessa. Ho bisogno di sapere come comportarmi.

Apro la porta della caffetteria e la campanella posto sulla porta d'entrata fa sapere a tutti che sono c'è un nuovo cliente. Il posto è davvero carino. C'è un lungo bancone appena entrati e, percorso il corridoio, c'è la sala, molto appartata -probabilmente sarà per questo che il leader ha scelto questo locale, con tavolini bassi e poltrone, o divanetti, dai graziosi fiorellini. La carta da parati color crema rende l'ambiente rilassante e romantico. Mi guardo intorno, ma non vedo chi cerco finché il leader, sorridente, alza la mano e, sventolandola, mi chiama.

Che stupida, mi ero dimenticata che ora ha i capelli corti e scuri. Ed io che cercavo la chioma bionda per il locale!

Sorridendo mi avvicino e noto che non è solo. Ora che sono al tavolo e ho messo a fuoco l'altra persona non posso fare a meno di sgranare gli occhi e guardarlo a bocca aperta. Non credo a ciò che sto vedendo. Adesso potrei anche morire in pace.

Anche se questa persona indossa gli occhiali da sole ed ha un cappello di lana che ricopre la sua chioma scura per non farsi scoprire, ha quelle perfette labbra carnose e le mani perfette, molto più curate delle mie, che lo tradiscono.

Saluto Leeteuk e sento le sue guance fresche contro le mie bollenti.

"Ti presento Kim Hee... Ah, giusto, sai già chi è." E se la ride palesemente mentre io rimango imbambolata di fronte ad Heechul che si sta alzando e mi sta porgendo la mano mentre sghignazza.

"E tu sei Hyuri-ssiFaccioBattereICuoriAlDormitorio." Dice stringendomi la mano.

"Solo Hyuri." Annuisco. Magari facessi battere qualche cuore!

"Hyuri." Ripete sorridendo. Si siede ed io faccio lo stesso e dal modo in cui sta seduto, con il gomito poggiato sul bracciolo della poltrona e la guancia nel palmo della mano, deduco che non è molto entusiasta di stare qui.

Il leader chiama il cameriere. "Cosa prendi?" Mi chiede con il suo bellissimo sorriso.

Sto per dirgli di non preoccuparsi, che non deve offrirmi niente, anzi dovrei essere io a farlo visto che gli sto rubando del tempo, ma lui non sente ragioni e quando si avvicina il ragazzo a prendere l'ordinazione mi riformula la domanda. Non mi resta che arrendermi. "Un tè alla vaniglia."

Quando il ragazzo se ne va con la mia ordinazione, lasciandoci soli, prendo la palla al balzo. "Mi dispiace veramente di farvi perdere tempo."

"Già. Pure a me." Dice Heechul guardandosi le unghie. Io rimango spiazzata e non so che dire. Mi aspettavo un "Non ti preoccupare, non fa niente", ma la sfacciataggine del ragazzo seduto di fronte a me mi ha completamente zittita.

Leeteuk gli da un colpo sulla spalla e lo rimprovera di non essere cortese.

Heechul sbuffa. "Ma è la verità!" Si siede composto sulla poltrona e smette di guardarsi le unghie per fissare il leader. "Li hai appena lasciati, ma a quanto pare i tuoi dongsaeng, anche se ormai sono grandi e vaccinati, non riescono a farcela da soli." Poi mi indica. "In più ora ti sei accollato anche lei e con questo siamo a due oggi."

Ora mi sta guardando. "Avanti, qual è il tuo problema?"

Il leader sta per intervenire, forse per dire qualcosa in mia difesa, ma gli rubo il tempo. Heechul sarà anche una prima donna, schietta e senza peli sulla lingua ed io lo adoro così com'è, ma certe cose non deve insinuarle. "Senti, prima di tutto statti calmo, e poi non ho problemi ed anche se li avessi cosa ti fa pensare che verrei a raccontarveli?" Mi blocco quando il cameriere porta i pasticcini, poi riprendo. "Insomma, Leeteuk sarà anche la persona più gentile e disponibile di questo mondo, ma... Fondamentalmente non ci conosciamo ed io non spiattello i fatti miei a chiunque."

Heechul si toglie gli occhiali da sole, poggiandoli lentamente sul tavolino, mi guarda e decide di scoppiare a ridere proprio nel momento in cui il cameriere poggia il vassoio sul tavolino e mi porge il tè. Ringrazio, rossa in volto, e torno a guardare la diva con sguardo truce.

"Ho capito tutto." Dice tra le risate.

Ma io l'unica cosa che ho capito dal momento in cui ho messo piede in questo locale è che lui si sta prendendo gioco di me.

Il leader sospira e scuote la testa. "Cosa avresti capito adesso?"

"Oh, tante cose... Soprattutto che avevo ragione io."

Decido che, qualsiasi cosa stia insinuando, non è di mio interesse, tanto mi sta prendendo in giro. Meglio concentrarsi su altro e su qualcosa di veramente importante, perché l'unica cosa che ho capito da quando ho messo piede in questo locale è che oggi sono la seconda venuta a chiedere aiuto al leader. Può darsi che Kangin mi abbia anticipata ed ora sto facendo perdere tempo inutilmente a questi due poveracci. Faccio un sorso di tè mentre Leeteuk cerca di calmare la risata di Heechul, che risuona senza vergogna in tutta la sala. Indossa di nuovo i suoi occhiali e, tempo tre secondi, scoppia a ridere di nuovo.

"No, davvero, non ce la faccio! Non ci posso credere!" E ride.

"Ma cosa?" Chiedo a Leeteuk che proprio in quel momento sta dando una forte pacca sulla spalla dell'amico.

"Niente, lascialo perdere." Dice in fretta, sorridendo. "Dimmi, piuttosto, è successo qualcosa? Te l'avevo detto che dopo una settimana saresti fuggita via..." E fa un risolino nervoso.

"No, no, niente di tutto questo, anzi mi trovo veramente bene al dormitorio. Se potessi non vi lascerei mai più."

Leeteuk sembra tornare ad un'espressione meno nervosa e mi sorride, sinceramente contento che non sia successo nulla. Anche Heechul ha smesso di ridere, ma mantiene un sorrisetto odioso sulle labbra.

"Senti, hai detto che sono la seconda oggi..." Prendo un pasticcino e non riesco a non notare l'occhiataccia che il leader riserva all'altro. "Per caso è venuto Kangin?"

"Kangin?" Chiede sorpreso e guarda ancora una volta, solo per un attimo, Heechul il quale cerca di contenere un'altra risata. "No."

"Ah..." E allora chi era andato? Yesung? Magari per parlare dei suoi dilemmi per questa relazione che probabilmente non vedrà mai la luce del sole. O forse no. Insomma può essere chiunque. Sbuffo e sgranocchio un paio di pasticcini. Non posso certo mettermi a fare tutti i nomi? Anche perché qualcosa mi dice che non me lo direbbe comunque e poi sarebbe da ipocriti: ho appena detto che i fatti miei non li spiattello, non posso farmi gli affari di qualcun'altro. Devo mantenere un minimo di coerenza, anche se la curiosità mi uccide.

Prendo la mia tazza di tè e la porto alla bocca.

"Dai, cosa c'è che non va?" Chiede con gentilezza Teukie.

Con un unico sorso bevo tutto il tè e ripoggio la tazzina vuota sul proprio piattino. E' come se quel gesto mi abbia dato coraggio, manco fosse stato un bicchiere di vino. Sospiro e mi decido a parlare. "Il punto è che non so come comportarmi."

"In che senso?"

"Ti spiego tutto." Abbasso lo sguardo e con un dito comincio a torturare il bordo della mia camicetta bianca. "Ieri mattina ero scesa all'undicesimo piano per rassettare e cose varie, quando ho trovato Kangin solo, al buio e seduto sul divano. Mi sono avvicinata e gli ho chiesto cosa avesse."

Alzo lo sguardo sui ragazzi di fronte a me. Leeteuk sembra l'unico realmente interessato a capire cosa può aver mai turbato il rude Kangin, mentre Heechul sgranocchia i pasticcini con tutta la sua grazia e alterna lo sguardo tra me e il suo IPhone. Continuo il mio racconto.

"Ha provato a negare l'evidenza, ma alla fine si è aperto." Sospiro. "E' innamorato di Yesung da almeno una vita."

"Ah! Finalmente l'ha ammesso!" Commenta Heechul, girandosi a guardare il leader. Sembra realmente soddisfatto dal sorrisino che ha sulle labbra. "Sono anni che lo prendo in giro, ma non ha mai voluto darmi ragione."

Leeteuk abbassa lo sguardo. "Si, sono l'unico a cui l'aveva confidato."

"Ma come?!" Si lamenta l'altro. "Vi tenete i segreti? Ed io? Begli amici che siete!"

"Ma..."

"Non ti giustificare!" Sospira e lo vedo alzare appena la testa, e penso stia roteando gli occhi. "E' in questi casi che mi manca Hankyung. Lui mi diceva tutto..." Arriccia la bocca e punta l'indice sul suo mento. "Beh, un po' lo asfissiavo. Ma comunque..." Adesso punta il dito contro il leader. "Da quando sono al militare mi trascurate e non potete nemmeno immaginare quale sarà la mia vendetta."

Tremo al solo pensiero.

"Mi dispiace veramente, ma se uno del gruppo si confida e mi chiede espressamente di non farne parola con nessuno io non posso tradire la sua fiducia." Il leader sembra davvero dispiaciuto di aver dovuto tener nascosto qualcosa al suo amico. Ma posso capirlo. Kangin sarà andato da lui col cuore in mano, disperato e non sarebbe stato giusto far diventare la notizia di dominio pubblico, non dopo che l'ha guardato negli occhi ed ha notato la stessa tristezza che ho visto anche io.

Ho sbagliato a parlarne con loro. Leeteuk penserà che sono una pettegola, che non sa tenersi le cose per sé.

"Va bene. Arriviamo al dunque. Quindi?" Heechul si toglie gli occhiali da sole e mi guarda alzando un sopracciglio. "Sei sconvolta perché Kangin è innamorato di Yesung?"

"Assolutamente no!" Ribatto infervorata. Pensa davvero che io possa essere quel genere di persona che non tollera la diversità? Beh, in effetti non mi conosce, non potrebbe saperlo.

"E allora qual è il problema?" Chiede spazientito.

Sbuffo. Certo che è insopportabile! "Se non mi fate finire di parlare..."

"Attenta ai modi. Prima te l'ho fatta passare per buona." Mi rimbecca lui. "Ma non stai certo parlando con tuo fratello minore!"

"Scusami..." Sussurro, rossa in volto.

"Non preoccuparti." Sorride Leeteuk. "Vai avanti, qual è il problema?"

"Beh il problema è che Yesung non lo ricambia."

"Che ne sai?" E' quasi un coro.

Sospiro. "A parte che ne è consapevole lo stesso Kangin, ma poi...Ho visto. Io...Io ero andata a chiamarlo... Ero andata a chiamare Yesung." Guardo le facce perplesse degli altri due e mi sforzo di essere più chiara. "Wookie aveva portato i dolci in tavola ed io mi sono offerta di andare a richiamare Henry e Yesung che per motivi diversi erano usciti fuori al balcone. E... Beh, nel momento in cui ho scostato la tenda ho visto credo la scena più dolce a cui potessi mai assistere."

I due si guardano perplessi, poi guardano me, aspettando maggiori dettagli.

Meglio se racconti tutto.

Scosto la tenda e poggio la mano sulla maniglia della finestra, pronta a spalancarla e a chiamare i loro nomi a voce alta.
La finestra è appena socchiusa, ma non mi serve aprirla perché dal vetro li vedo perfettamente, proprio di fronte a me. Yesung mantiene alto il mento del piccolo Mochi con una mano. I loro volti si stanno allontanando e il biondo con il dorso della mano libera accarezza appena la guancia dell'altro.
Henry sembra in completo imbarazzo e lo guarda con gli occhi spalancati, ma nel momento in cui Yesung si allontana, girandosi a guardare la strada e cercando di riprendere una postura più distaccata, gli afferra il braccio costringendolo a girarsi e di slancio azzera la distanza che si era appena creata tra di loro. Le sue braccia vanno intorno al collo del biondo e le loro labbra si incontrano in un bacio lento e pieno di passione.
Richiudo la tenda perché mi sembra di star spiando qualcosa che non dovrei star spiando e guardo indietro verso il tavolo. Nessuno sembra aver prestato attenzione a me che sono rimasta impalata vicino alla finestra, troppo presi in qualche discorso. Faccio un profondo respiro, non vorrei per nessuna ragione al mondo disturbare il loro momento, ma per non destare sospetti devo e, a dirla tutta, un po' lo faccio anche per Kangin.
Busso col pugno chiuso sul vetro. "Yesung, se hai finito di parlare a telefono ci sono i dolci in tavola... Emh... Henry... dai rientrate."

"Ed io non so se dirlo a Kangin o no." Mi lascio andare sulla poltrona, affranta.

Leeteuk ed Heechul si guardano senza proferire parola. Si guardano intensamente per secondi e secondi. Poi li vedo avvicinarsi e parlottare a bassa voce tra di loro. Più che parlottare si tratta di una discussione educata e fatta in modo che non possa sentire niente e se anche, per puro caso, sentissi qualcosa non capirei un beneamato cavolo.

Dalle facce e dal modo di gesticolare deduco che Heechul è in disaccordo con qualsiasi cosa abbia detto il leader. L'unica cosa che ora riesco a capire è "No, sono fatti suoi!" perché la diva sta alzando un po' più il volume della sua voce.

Non so precisamente quanto tempo sia passato da quando hanno cominciato a discutere, un'eternità secondo me, ma adesso sembrano essere arrivati ad una conclusione. Credo che dal grosso sospiro che ha fatto, Leeteuk si sia arreso alle ragioni di Heechul.

Adesso finalmente si sono ricordati che sono presente anche io a questo tavolo e mi stanno guardando. Sposto lo sguardo da uno all'altro. Hanno due espressioni completamente differenti: il leader sembra dispiaciuto, triste e rassegnato un p0' per ciò che gli ho raccontato e un pò per non essere riuscito a spuntarla con l'amico (in effetti discutere con LadyHeeHee sembra del tutto inutile, alla fine è lui che detta legge), mentre Heechul ha lo sguardo deciso di chi è pronto a combattere.

"Hyuri!"

Scatto sull'attenti e faccio il saluto militare. "A rapporto!"

"A Kangin si deve dire."

Annuisco e chissà perché so già che questa è una cosa che non posso delegare a nessuno.

Perché? Perché mi metto in questi casini? Perché ho tanto voluto fare la crocerossina quando ho visto Kangin stare male? Perché non mi sono fatta un grosso pacco di cavoli miei? Quando poi mi conosco, so che queste cose mi mettono ansia e so che non so gestirle. So anche che non sono brava con i discorsi, tanto meno con i consigli.

"Devi dirglielo." Sottolinea ancora Heechul quasi in risposta ai miei pensieri.

Poi sorride, anzi gongola contento. E proprio non riesco a capire cosa ci sia da divertirsi.

"In fin dei conti non è così brutto come sembra, anzi arriviamo ad un punto cruciale: o si rassegna, o comincia a lottare per ciò che vuole."

Leeteuk sorride e il volto gli si illumina. Ha capito finalmente dove vuole andare a parare l'amico. "Ah!" Batte un pugno nel palmo della mano. "Visto che ti trovi, dillo anche a Ryeowookie."

No, non ditemi che anche lui è innamorato di Yesung.

Quel finto biondo fa davvero così tante conquiste? E' possibile?

Beh, si, è possibile: non stiamo parlando di uno qualunque dopotutto.

Forse, oltre alla bellezza e alle sue doti canore, oltre al suo essere dolce, simpatico e pieno di premure, è anche la sua stranezza che conquista le persone, visto che sembra vivere in un mondo tutto suo popolato solo da tartarughe, cani e occhiali.

Ora che ci penso, poi, Ryeowook oggi non era molto contento di rimanere in casa con Kangin. Sarà perché lo vede suo rivale in amore?

Sto per chiedere conferma al leader, ma Heechul mi blocca. "Si, per favore, anche lui deve saperlo." Ride.

Io lo guardo ancora poco convinta, ma a questo punto penso che la mia deduzione sia giusta e che i due abbiano lo stesso interesse verso il biondo vocalist, il quale, però, ha una relazione segreta con Henry. Tuttavia nessuno dei due sembra intenzionato a chiarirmi la situazione. Heechul ride e non so come faccia ad essere divertito dalle pene d'amore dei suoi amici. Stiamo parlando di un triangolo che è diventato un quadrato: una situazione difficile diventa ancora più difficile. Intanto Leeteuk mi sorride imbarazzato e mi ripete di lasciar perdere.

Chissà come andrà a finire. Sento odore di pasticci e spero di sbagliarmi.





Nemmeno dieci minuti dopo ci stiamo avviando all'uscita, pronti a separarci. Leeteuk si ferma a pagare e, visto che Heechul continuava a borbottare di non voler cacciare nemmeno un won per il suo servizio reso e i miei soldi non li ha voluti vedere nemmeno da lontano, lo precediamo fuori.

"Allora Hyuri-ssi, è stato un piacere conoscerti." Mi sorride.

Ed io ricambio. "No, credimi, il piacere è tutto mio. Scusami comunque, sia per avervi fatto perdere tempo, sia per come ti ho risposto."

Esce anche Leeteuk dal locale e a differenza di Heechul non fa molto per mascherarsi: indossa solo un normale cappello e tenta appena di tenere la visiera più bassa.

"Ti chiamo un taxi." Si avvicina al ciglio della strada e alza un braccio.

Ci avviciniamo anche io ed Heechul e poco dopo un'auto grigia è pronta a portarmi ovunque voglia.

Il leader mi apre lo sportello. "Per qualsiasi problema basta che chiami."

Annuisco e ringrazio ancora per la loro disponibilità e mentre Leeteuk sta per chiudere la portiera Heechul lo ferma.

Si abbassa, sporgendosi verso di me. "I ragazzi sono una grande famiglia." Poi comincia a sussurrare. "Apriti con loro ed comincia a farne parte anche tu."

Lo vedo rialzarsi e sghignazzare. Poi chiude lo sportello, quasi sbattendolo, e li guardo mentre mi allontano.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


7

Questo capitolo e il precedente non sono stati revisionati quasi per niente. Sono rimasti simili a com'erano, a differenza del capitolo 5 che è stato quasi riscritto da capo. Non mi piaceva per niente ed era inutile... Adesso è semplicemente meno inutile...
Non assicuro la mancanza di capitoli inutili.. perchè finita la revisione dovrò scrivere nuova roba e mi conosco già xD
Va bene, inutile fasciarsi la testa prima del tempo... Quindi vi saluto e spero che il capitolo vi piaccia :)
Baci!




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CAPITOLO 7







Il taxi mi riporta a casa, dai miei genitori.

Non ricordo nemmeno quando ho detto al conducente di portarmi qui.

Leeteuk ed Heechul, nel giro di un'ora mi hanno detto un sacco di cose, molte delle quali erano così velate che ci sto ancora ragionando su, quindi, probabilmente, ero assorta in qualche ragionamento quando l'ho fatto. Almeno il mio subconscio è più intelligente del mio conscio. O avrei passato un mezzo pomeriggio a riempire un'altra valigia inutilmente.

Non appena fuori casa chiedo al tassista di aspettare. Devo solo recuperare il trolley e poi posso farmi lasciare al dormitorio.

Quando busso, mio padre, senza neanche chiedere chi fosse, apre la porta con furia. Quando mi vede capisco che in quel momento ce l'ha con me.

Che bello. Oggi sono tornata a casa dopo una settimana e poco più e mio padre è arrabbiato con me. E non so neanche perché! E' impossibile che abbia fatto qualcosa di sbagliato dato che non ci sono stata per tutto il pomeriggio e prima di oggi non mettevo piede in casa mia da quasi un mese.

Sospiro. Sono queste le cose che ti fanno sentire la mancanza della tua famiglia.

"Eccoti finalmente!"

Alzo gli occhi al cielo. Quanto tempo avrò perso con Leeteuk ed Heechul, un'ora? Un'ora e mezza al massimo. Perchè infuriarsi tanto? Ormai è come se vivessi da sola: non sa a che ora esco nè a che ora mi ritiro, per quanto ne sa potrei far mattina. Va bene che ancora non ho sperimentato la vita indipendente sotto questo punto di vista, ma lui non lo sa. Quindi non vedo a cosa serva accalorarsi tanto per uno stupido thè in compagnia.

Faccio per cacciare il cellulare dalla tasca del cappottino, voglio vedere realmente quanto tempo è passato da quando mi sono chiusa la porta alle spalle questo pomeriggio, ma non lo trovo.

Sto per cercare in borsa quando mio padre dice: "Cerchi quel maledetto oggetto infernale che ha squillato per tutto il pomeriggio?"

Ops. L'ho dimenticato a casa.

Che poi, davvero, non squilla mai. Papà starà esagerando come suo solito: avrò ricevuto al massimo qualche messaggio.

Entro seguendo mio padre fin dentro la cucina, mentre lui continua a borbottare cose tipo "Oppa... oppa", "Che maleducazione..." e scuote la testa.

Non ricordo, però, di avere come suoneria 'Oppa Oppa'. E soprattutto io non sono maleducata. Se lo fossi, il problema sarebbe anche il suo visto che non sono stata educata da persone diverse rispetto a quelle che ho di fronte.

Saluto mamma, che è seduta a tavola impegnata a mettersi lo smalto, e quando vedo il mio telefonino lì, accanto a lei, è troppo tardi: mio padre dimostra tutta la sua agilità recuperandolo prima di me.

"Tieni." Quasi me lo lancia. Mette le braccia in conserta e mi guarda con aria di sfida. Sta aspettando che io controlli e lo accontento.

Mia madre intanto assiste alla scena divertita.

Rimango del tutto sbalordita perché ci sono almeno cinque chiamate perse: Siwon oppa, Ryeowook oppa, Donghae oppa, Kangin oppa, Kyuhyun oppa. Ecco perchè papà continuava a borbottare quella parola. In più ci sono innumerevoli messaggi su KakaoTalk da ognuno di loro. Anche se chiamarli messaggi è un parolone, per esempio Kyuhyun ha scritto una ventina di 'ciao' consecutivi.

Sono senza parole. Mi duole ammetterlo, ma, a quanto pare, devo dargli ragione..

"Va beh, ma comunque non c'è da arrabbiarsi tanto."

"Non sono arrabbiato." Mi riprende mio padre. "Sono infastidito."

"Da cosa?"

"Dalla suoneria irritante."

Non è possibile che venga fatta a me una ramanzina del genere quando lui è il primo che ascolta musichette improponibili quando gioca a quegli stupidi videogames al computer. Decido, però, di non dire niente. Non voglio indispettirlo di più e fare questioni inutili.

"Ah.. caro..." Mio padre si gira verso mia mamma. "Dille dell'ultima chiamata."

"Ah, si!" Mio padre sembra irritarsi più di quanto non fosse già. "Ha chiamato anche un certo Sungmin oppa..." Calca la voce sul nome e sulla parola oppa. Ho capito, il problema non è la suoneria irritante o stupidate simili: è geloso. "Ed essendo l'ennesima telefonata ho deciso di rispondere, ma oltre ad un vociare agitato non ho sentito altro finché non hanno riagganciato."

Se ha risposto con la sua solita vocina delicata ci credo che il povero Minnie sia rimasto spiazzato e abbia riattaccato.

Ed ecco spiegato anche chi è il maleducato.

"Beh forse non sapeva cosa dire, è stato preso in contropiede: si aspettava che rispondessi io..."

Guardo la sua faccia e lo capisco, so che vuole cominciare la predica. Ha l'espressione da 'adesso ti faccio crescere tanti oppa in fronte'. E 3...2...1 ecco che mio padre prende il via. "Eh, ma io non ho capito... Vorrei sapere chi è tutta questa gente che ti cerca. Chi sono questi ragazzi? E soprattutto che vogliono tutti da te?"

Sospiro. "Papà, ancora non faccio il mestiere più antico del mondo. Non preoccuparti. Questi sono i ragazzi a cui, come dici tu, faccio da balia."

Mi lancia un'occhiata talmente fulminante che se avesse avuto i poteri di Superman mi avrebbe incenerito.

"COSA??!?" Mio padre fa mente locale dei nomi visti sul display e li conta sulle dita. "CIOE' TU VIVI CON SEI RAGAZZI?"

In quel momento nemmeno il pensiero che il vicinato avesse potuto sentirlo -e chissà cosa avesse potuto pensare di questa sua figlia sconsiderata- l'ha fermato dal cacciare gli ultrasuoni.

Annuisco, senza precisare che non sono solo questi e, siccome loro conoscono perfettamente la mia espressione quando sto mentendo, abbasso lo sguardo e mi concentro sul cellulare.

Mio padre continua, questa volta abbassando un po' il volume della voce. "E non me l'hai detto? Tu sei in casa sola con tutti questi uomini e non me l'hai detto? E se ti dovessero fare qualcosa? EH?"

"No, papà." Dico distrattamente, mentre sto mandando un messaggio a Sungmin. "Non solo l'unica ragazza."

"No?!"

Scuoto la testa. "Con noi vive anche la fidanzata di uno dei ragazzi."

Bugia. Bugia grande come una casa.

Non la conosco nemmeno di vista la ragazza di ShinDong e già la faccio entrare nei miei loschi imbrogli.

Poi alzo lo sguardo, cercando di assumere un'espressione credibile, e gli dico: "Però non dire nulla in giro, perché non si deve sapere, loro sono pur sempre famosi... Si creerebbe un putiferio tra le fans."

"Figurati cosa mi importa di andare a raccontare i fatti di quel gruppo di scimmie che ballano."

Scimmie?

Secondo Darwin e la sua 'Origine delle specie', loro, con tutto quel talento, tutta quella bellezza, tutta quella simpatia, sono sicuramente più evoluti e meno scimmie di mio padre. Poi se si mette in conto che, messi insieme, hanno quasi meno peli di lui, proprio non si potrebbe permettere di definirli in questo modo.

"Papà!" Comunque sono offesa. "Ripetilo se hai il coraggio! Chi chiami scimmie?"

Mio padre sta per rispondermi, pronto a sfidarmi, ma il mio cellulare squilla ancora e tutta l'attenzione che gli stavo riservando si concentra sull'oggetto infernale. Le parole gli muoiono in bocca e mi guarda torvo, forse qualche istinto omicida gli sta passando per la testa.

E' Sungmin che mi ha risposta e mi chiede se posso passare a prendere la cena al ristorante cinese prima di tornare.

Certo che posso! Faccio un paio di conti e dopo aver pagato il taxi mi dovrebbero rimanere dei soldi.

Fermi tutti.

Un attimo. 

Il taxi?

"Papàààà!!" Lo guardo disperata.

"Che c'è?"

"E' colpa tua, papà."

Saluto in fretta tutti e due, e scappo verso l'entrata dove c'è la mia valigia che mi sta aspettando vicino alla porta. Mio padre dietro di me, mi chiede cosa mi sia successo all'improvviso.

"Per parlare con te!" Mi lamento. "Dovrò dare fondo a tutto quello che rimane della paghetta di questo mese per pagare il taxi!"

Mio padre afferra il suo cappotto attaccato all'appendiabiti, ne caccia il portafogli dalla tasca interna e mi porge, mentre sto reinfilando le scarpe, 40000 won. "Poi in questi giorni metto il resto sul tuo conto."

"Grazie papà." Gli do un bacio sulla guancia e me ne vado.

Il tassista appena mi vede uscire di casa mi sorride.

Vai a quel paese, brutto tassista. Che cavolo hai da ridermi in faccia, eh? Lo so che sei contento perché ti devo dare tutti i miei soldi, ma non ridere o almeno non farlo così palesemente!

Esce dalla macchina, mi aiuta a posare il trolley nel cofano e poi ripartiamo. Mi faccio portare al primo ristorante cinese e compro ciò che mi è possibile prendere con i soldi che mi dovrebbero rimanere oltre quelli destinati a quel simpaticone del tassista, il quale più perdiamo tempo più sorride: ormai gli angoli della bocca toccano le orecchie.

Certo, non so quante bocche riuscirei a sfamare visto che Donghae adora la cucina cinese, Eunhyuk è un pozzo senza fondo e Ryeowook non scherza. Fortunatamente dalla mia parte ho Kangin e Sungmin che almeno stanno a dieta e Yesung che mangia poco.

Speriamo bene.

Do un ulteriore indirizzo, finalmente la mia ultima destinazione, e il tassista parte alla volta del dormitorio.

Pensare di tornare a casa mi fa ricordare che stasera o al massimo domani devo dire a Kangin di Yesung, poi devo trovare il modo di dirlo a Ryeowook.

Ma poi perchè? Ancora non mi è perfettamente chiaro. Ho fatto solo delle supposizione ma, anche chiedendo, quei due mi hanno liquidata troppo in fretta per capire.

Ma poi, più o meno, cosa dovrei dirgli?

"Wookie, non so se ti piace o meno Yeyè, ma rassegnati in partenza"?

E' bruttissimo!

Prima di tutto potrebbe rispondermi male e non avrebbe alcun torto: chi sono io per farmi i fatti suoi?! Poi potrebbe prendersela con quel cretino di Leeteuk che me l'ha detto, soprattutto se è una cosa che ha raccontato solo a lui. 

"Wookie, un uccellino mi ha consigliato di dirti che Yesung sta con Henry, ma non so perché."?

Anche peggio.

Sospiro frustrata. Ci penserò su e troverò il modo, intanto la priorità è dirlo a Kangin.

Batto un pugno nel palmo della mano. Illuminazione! E se fosse andato Ryeowook quel pomeriggio dai due consiglieri?

E così come mi è balenata l'idea, la vedo rimpicciolirsi, scomparire nei meandri dei miei pensieri: so per certo che rimaneva a casa con Kangin, quindi, pensandoci bene, nessuno dei due è il probabile personaggio che ha chiesto l'aiuto della squadra di rinforzo prima di me.

Chissà chi mi ha preceduta.

No, no Hyuri, basta. Pensa ai fatti tuoi che già non riesci a gestire quelle poche cose che sei venuta a sapere.

Meglio se penso ai miei problemi.

Sospiro e guardo fuori al finestrino. Ormai è buio e le luci della città sono del tutto accese. Vederle scorrere velocemente mi da fastidio agli occhi, ma continuo a guardare.

In realtà la cosa migliore sarebbe non pensare nemmeno ai miei problemi. La vocina nella mia testa mi da ragione. Sono andata avanti -in un modo o nell'altro- e non devo farmi trascinare ancora da sensi di colpa e tristezza. 

'Apriti con loro' ha detto Heechul. Ah certo, come se fosse facile per me. Raccontare chi sono, sensazioni e emozioni, è la cosa più difficile da chiedermi. E' più forte di me, non ne sono capace. E poi in fin dei conti ho detto ad Eunhyuk molto più di quanto abbia detto alla psicologa. Non riprenderò ancora l'argomento. 

La vocina nella mia testa continua a ripetermi che è passato del tempo e ormai va tutto bene. Mi convince che l'incubo che ho fatto ieri notte non significa nulla. E' solo dovuto al fatto che ho ritrovato qualcosa di suo e è stato completamente fuori programma. E mi lascio convincere.

Scuoto la testa e mi do uno schiaffetto sulla guancia. Basta con questi pensieri. Assumo un'espressione sicura e decisa e guardo avanti. Dallo specchietto retrovisore noto che il tassista mi sta guardando e ha le sopracciglia aggrottate. Gli sorrido sorniona.

Stupido tassista già ti prendi tutti i miei soldi, non puoi pensare che sia anche completamente andata. Anche se ho una vocina nella testa.



Arrivati a destinazione quasi mi catapulto fuori dalla macchina. Scende anche il conducente e mi aiuta a prendere la valigia. Rischiando di combinare un disastro con la cena riesco a prendere il portafogli e pagare.

100 won di resto?

Stupido tassista, secondo te cosa me ne faccio?

Ringrazio e lo guardo allontanarsi.

Arrivo al portone con le tre buste, la borsa e la valigia perché è Shisus che mi guarda e mi guida dall'alto del dodicesimo piano, ma ora che devo cacciare le chiavi quanto mi sarà amico?

Appoggio la valigia al muro, ma siccome è strapiena mi ricade in avanti. Sbuffo.

Cerco di alzarla con un piede, perché abbassarmi significa far andare a finire le buste a terra e mi fa leggermente schifo. Ovviamente non ci riesco e non mi meraviglio per niente.

Certo l'idea più semplice di spostare buste e borsa su un unico braccio mi viene sempre dopo e mentre lo sto facendo mi compare Eunhyuk dal nulla. Alza la valigia e mi guarda senza trattenere le risate.

"Sei un disastro."

"E' che le idee intelligenti mi vengono sempre dopo." Sorrido ed anche lui sembra divertito. Apre il portone ed entra per primo, mantenendolo per permettermi di passare senza intoppi. Si prende il bagaglio e,chiacchierando su ciò che avevamo fatto quella giornata, con lui che ancora mi prende in giro per poco prima, abbiamo preso l'ascensore diretti al dodicesimo piano.

Lui entra in casa, sempre precedendomi ed io, neanche sono dentro che vedo Hyukjae in completo slow motion abbassarsi in avanti e un cuscino del divano mi arriva dritto in faccia.

Buonasera a tutti.

Donghae corre verso di me e mi abbraccia. Profuma di bagnoschiuma, quello nuovo che ho comprato un paio di giorni fa. Sa di vaniglia. "Scusa, scusa Hyuri!"

Mi sta stritolando. Dovrebbe smetterla un pò di pomparsi questo benedetto ragazzo. "Volevo colpire Eunhyuk." Mi spiega riempiendomi di baci sulla guancia. "Perdonami, perdonami!"

E' impossibile mettere il broncio ad una persona così.

E adesso mi sta guardando con un'aspressione dolcissima. Non ci riesco, devo farlo: con la guancia mi struscio contro il suo petto.

"Non ti preoccupare. Poi se era diretto a Eunhyuk va ancora meglio."

"Hey!" Esclama il diretto destinatario di quel cuscino lanciato a tutta forza. "Che vuoi da me? Eh? Che ho fatto? Sono appena rientrato..." Guarda torvo Donghae, il quale fa finta di essere spaventato e si nasconde dietro di me.

Eunhyuk alza un sopracciglio mentre Donghae continua a tenermi stretta, abbracciandomi da dietro. "Hyukjae, cretino! Ti sto chiamando da una vita, ti ho lasciato decine di messaggi, ma tu non mi dai proprio retta. Voglio proprio sapere cosa stavi facendo di così importante da ignorare il tuo migliore amico."

Hyukjae si spiaccica la mano sulla fronte. "Perchè pensi sempre male di me?" Ma la domanda è più diretta a se stesso che a Donghae. "Ho avuto da fare, non ti stavo ignorando di proposito. Se avessi visto quante ragazze c'erano al locale mi capiresti. Avrei dovuto lasciare che se ne occupasse solo mamma?"

Donghae scuote la testa. "No, no, non voglio che mamma si stanchi."

Eunhyuk tralascia il particolare che quella è la sua mamma. "Comunque.." Prosegue. "Ti stavo per telefonare una volta uscito dalla calca di gente, ma mi si è scaricato il cellulare." Poi corre verso di noi e ci abbraccia cercando di baciare la guancia di Donghae che tenta invano di allontanare la faccia.

"Scusa, scusa Hae!" Sembra fare il verso all'amico. "Perdonami ti prego!" Mi correggo: sta facendo il verso all'amico.

L'altro scoppia a ridere.

Ed io soffoco, ma allo stesso tempo sono nell'eden.

Ma quando mi ricapita più una cosa del genere?

Stretta a questi due: devo farne tesoro, imprimere bene le sensazioni nella mia testa, nel mio cuore, sul mio corpo.

A quel multiplo abbraccio si unisce Henry. Da dove sarà uscito poi non lo so, ma, sinceramente, quanto è importante saperlo?

Ed ecco arrivare Siwon.

"Ragazzi, vi prego... Sto andando in iperventilazione!"

Ridono e sento le loro prese allentarsi smettendola di stritolarmi come una noce tra tutti questi bicipiti. Donghae nota le buste e si cura di liberarmi dal peso. Almeno lui se ne è accorto.

Eunhyuk va nella sua stanza e Siwon ed Henry riprendono ciò che stavano facendo, ovvero giocare a carte seduti sul tappeto tra i divani.

"Dove sono gli altri?" Mi hanno fatto portare la cena e poi non ci sono?

"Ryeowook e Shindong sono scesi giù per cercare di staccare Kyuhyun dal computer. Mentre Sungmin e Kangin stanno col manager, sono andati a prendere Zhou Mi che stava in sede." Spiega Donghae che ha appena cacciato la faccia dalla busta e ha un'espressione contentissima perché ha capito di cosa si tratta. Come un bambino quando scopre il posto in cui è nascosta la cioccolata.

"Hyuuung!" Urla Henry. "Muoviti tocca a te!"

Li lascio lì e porto la valigia in camera. Mentre aspettiamo il resto della combriccola per la cena approfitto per mettere in ordine quelle ultime cose.

**

Siamo tutti a tavola e siccome non avevo previsto la presenza di Henry e Zhou Mi, tanto meno quella del manager, per paura che il cibo non bastasse, mi sono aggregata alla grossa insalatona di pollo che mangia Kangin.

La presenza del manager, in particolare, mi mette un po' in difficoltà. Non so come devo sembrare: che sono una elf è risaputo in tutta la SM, ma non so se devo far vedere di essere in confidenza o se ho mantenuto un rapporto lavorativo.

Alla fine ho optato per essere il più normale possibile: non ho un rapporto puramente lavorativo, ma nemmeno mi prendo certe libertà, almeno non con tutti.

"Ah!" Tutti stavano parlottando tra di loro, ma la mia esclamazione uscita dal nulla rivolge la loro attenzione su di me. Faccio segno di continuare a fare ciò che stavano facendo, mentre metto una mano sul braccio di Sungmin seduto come sempre accanto a me. "Mi dispiace per oggi, ma..." Cerco di scusare mio padre, ma il dolce Minnie non me ne da il tempo.

"No, no! Scusa tu!" E' allarmato. "Se avessi saputo che eri col tuo fidanzato non avrei chiamato, cioè non avremmo chiamato."

"Ah ah!" Wookie, alla mia destra ha sentito tutto. "Quindi, quando stamattina hai detto che ti vedevi con un amico, in realtà era il tuo ragazzo?"

"No, no..." Agito le mani, ma non mi fanno spiegare il malinteso.

"Potevi dirlo, anzi qualche volta portacelo a conoscere!" Shindong, di fronte a me, sembra stia organizzando un'uscita a quattro.

Adesso tutti mi guardano e ammiccano. Tutti tranne il manager che ci guarda con un'espressione seria -credo anche che non stia capendo niente- ed Eunhyuk che ha praticamente la testa nel piatto e sembra completamente immerso nel cibo.

"Cosa c'è da conoscere?!" Kyuhyun fa spallucce. "Sarà davvero messo male per stare con lei, poi rispondere in maniera così... Sgarbata..."

Ma vedi da che pulpito viene la predica!

Sono sconvolta.

Non do il tempo di far cominciare il chiacchiericcio. "Ragazzi! Ho lasciato il telefono a casa! Era mio padre!"

Eunhyuk scoppia a ridere, rischiando di sputare il riso alla cantonese su Donghae seduto di fronte a lui. Quando nota che tutti lo stiamo guardando perplessi si giustifica: "Kyuhyun gli ha dato dello sgarbato!"

Chi scuote la testa, chi torna a mangiare con un'espressione scioccata, chi lo ignora palesemente e chi lo guarda, come Siwon, pronto a fargli un esorcismo.

A cena conclusa prontamente mi alzo per sparecchiare, facendo notare al manager quanto sono servizievole ed efficiente nell'incarico che mi hanno dato; proprio nel momento in cui poso i piatti nel lavandino squilla il mio telefono. Non è una chiamata, ma è una notifica di uno dei fansite più informato sui Super Junior.

Tre secondi dopo squilla il telefono del manager.

Lo guardo di sottecchi mentre, contemporaneamente, controlliamo i telefoni.

Mostra il telefono ad Eunhyuk che sorride. "Ah, si, penso che è stata scattata mentre stavamo rientrando."

Mi avvicino e controllo anche io. Ci è praticamente arrivata la stessa notifica della stessa foto che ritrae me e Hyukjae. Io sono di spalle e non mi si vede per niente, mentre ritrae chiaramente Eunhyuk che mantiene il portone e ride.

Nella didascalia della foto viene chiesto se la ragazza della foto sia IU o qualche nuova fiamma.

Oh. No. No. No. Non esiste, nemmeno in un universo parallelo, che io venga paragonata ad IU. Ma ci rendiamo conto? I capelli sono differenti, il fisico è differente. Io poi sono anche più bella.

Giuro che se capisco chi è stato ad aver scritto una cosa del genere non esiterò a travorgerlo con la mia ira.

Lascio un commento veloce alla foto 'Può anche darsi che è la vicina o quella che abita al piano di sotto. Ragazze non saltiamo subito alle conclusioni'.

Il mio telefono squilla dopo poco, questa volta è una mia compagna di università a chiamarmi. E' una grande fan dei Super Junior, sarà sicuramente in crisi.

Il manager mi chiede se posso mettere il vivavoce -'Magari lei ha visto qualcosa'- e contemporaneamente Henry mi chiede se è carina. Rispondo affermativamente ad entrambi.

"Pronto?"

"YA!"

"Soojin?"

"YA! Hyuri! Ma come fai ad essere così calma?"

"Non capisco a cosa ti riferisca."

"YAA!" I ragazzi a stento trattengono le risate, conquistandosi le occhiatacce mie e del manager. "Parlo della foto! Come fai ad essere tanto calma? Tu proprio? Giuro che me lo sarei aspettato da chiunque ma non da te!"

Adesso i ragazzi guardano me che sono diventata rossa come un peperone.

"Di' la verità, Hyuri, stai male? O non sei a casa? Magari sei con un ragazzo!"

"N-No! Niente del genere."

"Allora non si spiega."

"Cosa?"

"Tu che rimani calma con una foto del genere in giro."

"E' che mi sembra inutile saltare alle conc-"

"Non posso credere che tu mi stia dicendo una cosa del genere. Proprio tu?! Hyuri tu non ragioni quando vedi il gentil sesso vicino a-"

TU TU TU

Non poteva andare oltre. L'ho zittita prima che il guaio fosse irreparabile.

Il manager prende parola per evitare di farmi sentire ancora più in imbarazzo di quanto non lo sia già, mentre i Super Junior nascondono le loro risa come meglio possono. "Farò scrivere un fan account dalla mia fidanzata a supporto del tuo commento. Però vi prego... Non fatevi più fotografare insieme."


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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


8


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CAPITOLO 8



E' passato un mese, un lungo mese ed io non sono riuscita a parlare nè con Kangin tantomeno con Ryeowook. 

Avevo tutti i buoni propositi. Dopo aver parlato con Leeteuk ed Heechul mi ero promessa che l'avrei fatto il giorno dopo. Almeno con Kangin dovevo farlo; mi ero detta che Wookie poteva aspettare anche perché ancora non riuscivo a trovarne le motivazioni. Lo so che è una cosa che non compete me, ma il mio sesto senso, o meglio la simpatica vocina che parla nella mia testa, così diceva di fare.

Purtroppo si è rivelato più arduo del previsto. Non solo per quanto riguarda il tema di conversazione, ma anche perché sono i Super Junior. Hanno impegni, continuamente. Radio, programmi televisivi, drama, per non parlare degli impegni musicali. Ed anche se Kangin, al di fuori degli impegni come band, non ha un gran da fare è impossibile per me riuscire a rimanere sola con lui. C'è sempre qualcuno che il giorno in cui riesco a prendere il coraggio a due mani resta a casa, oppure, nel momento in cui siamo finalmente soli, lui fugge in palestra.

Non posso non ammettere che una parte di me gioisce, mentre la vocina -che talvolta assomiglia a quella di Leeteuk- mi fa sentire in colpa. 

Sospiro e guardo l'orologio. E' quasi ora di cena eppure nessuno accenna a rientrare.

Controllo il telefono, magari mi è arrivata qualche chiamata che non ho sentito troppo impegnata a preparare biscotti per Donghae con la musica sparata a tutto volume nelle mie cuffiette.

Devo essere sincera e complimentarmi con me stessa. Hanno davvero un bell'aspetto. Anche un buon sapore, dopo averne rubato uno.

Spero che Donghae apprezzi: sopporta il mio peso tutte le santissime sere.

Purtroppo la notte dormo poco e male. Non faccio che svegliarmi preda degli incubi, sempre lo stesso per la precisione. E poi non riesco più a dormire, anche se muoio di sonno e i miei occhi faticano a restare aperti. E' più forte di me, ho paura: non voglio continuare a rivivere sempre la stessa scena con la consapevolezza che non posso fare nulla per tornare indietro e cambiare quello che è stato. Non posso più fare pace con Jooko, magari evitare del tutto quella discussione, così che le cose potessero andare diversamente.

Mi sembra di vivere in un enorme deja-vù: è tutto già fatto, tutto già visto. Mannaggia ad Eunhyuk e a quella stupida lettera.

E a conti fatti, in un mese, ho avuto il tempo di leggere un libro e vedere un paio di drama. Almeno non rimango seduta in mezzo al letto a guardare la finestra aspettando l'alba come le prime notti per non svegliare l'intero appartamento.

Tanto quelli non si svegliano nemmeno con le cannonate per quanto sono stanchi.

Anche se sono io quella che tutte le sere, dopo cena, si addormenta sul divano poggiandomi al malcapitato di turno. Ho cinque minuti di autonomia -che di solito sono solo i titoli di testa- per qualsiasi cosa vediamo, che sia comico, che sia romantico, che sia horror. E ne sono consapevole, ma è il calore umano e la consapevolezza di non essere sola in quel momento che riesce a farmi dormire.

Così, le prime sere, quando mi risvegliavo di soprassalto nel mio letto completamente vestita senza riuscire a ricordare come ci fossi finita, mi convinsi di essere sonnambula.

Non dormo e quando lo faccio sogno gente morta, ho una vocina nella testa ed ora sono anche sonnambula. No, non posso averle proprio tutte io.

Pensandoci bene era ed è molto più probabile che qualche anima pia mi metta a letto; idea di cui sono riuscita finalmente ad avere conferma questa mattina a colazione.

Li guardo mentre verso il caffè nelle tazzine. Donghae è talmente assonnato che ha meccanicamente afferrato la bottiglia del latte cominciando a versarselo e non si sarebbe fermato se Ryeowook non gli avesse dato una gomitata. "Grazie." riesce appena scollare dal palato.
Eunhyuk, invece, aspetta e spera che il cibo gli entri nello stomaco senza dover fare il minimo sforzo; Yesung è seduto dritto, ma sta praticamente dormendo sulla sedia: si nota dal testone che penzola appena un po' in avanti.
Gli altri, a parte le profonde occhiaie, sembrano abbastanza svegli.
Ora sto versando il latte bollente a Kyu e Yesung e lo sguardo mi cade proprio su Donghae di fronte a me, il quale, per cercare di sembrare il più sveglio possibile, ha gli occhi spalancati che guardano il vuoto e continua ad inzuppare nel latte un biscotto di cui è rimasto, però, solo la parte che mantiene, essendo praticamente tutto sciolto.
"Ragazzi... avete certe facce. Dovreste andare a dormire un po' prima la sera." raggiungo il mio posto.
"Disse quella che si addormenta sul divano alle dieci di sera e ha comunque delle occhiaie da paura." Ovviamente Kyuhyun non riesce proprio a trattenere le frecciatine, neanche appena sveglio; poi irritato dalla testa penzolante di Yesung alza la mano, sembra deciso a tirare i capelli biondi dell'altro vocalist pur di farlo svegliare o forse a fargli definitivamente fare testa e tavolo, ma si limita a dargli una vigorosa pacca sulla spalla.
Io intanto rimango zitta. Non ho idea di come rispondergli e lo stesso maknae sembra capirlo dall'occhiata che mi rivolge.
"A proposito!" Il mio tono di voce è talmente alto che ho risvegliato Donghae ed Eunhyuk dal coma. "Volevo ringraziare... in effetti non so chi." rido nervosa. "Beh, insomma, qualcuno di vuoi mi riporta a letto tutte le sere... Grazie."
Ryeowook sorride. "Devi ringraziare-"
"Donghae!" Esclama subito Eunhyuk. "Con quelle braccione pompate è uno scherzo da ragazzi"
L'ultimo interpellato guarda prima Eunhyuk, poi Ryeowook, poi me. Sorride e annuisce.

"Hyuri?"

Trattengo un urlo spaventato e una mezza imprecazione perché non ho sentito la porta aprirsi e ritrovarmi Kangin all'improvviso a pochi metri da me mi ha fatto perdere un paio d'anni di vita.

Lo guardo con gli occhi spalancati.

"Scusa se ti ho spaventata." Ride. "Volevo informarti che sono tornato."

E con la stessa velocità con cui è entrato lo vedo andare via senza nemmeno darmi il tempo di mettere insieme immagini e parole.

Vita frenetica.

Probabilmente non passano neanche cinque minuti quando vedo entrare Ryeowook.

"Oh... Hyuri..."

"Wookie..." Guardo l'orologio. Come pensavo: a quest'ora dovrebbe essere già in strada per andare in radio. Che diavolo ci fa qua?

Lo vedo sfrecciare verso la propria stanza, uscendo dopo poco così come è entrato.

"Emh... I-io... Pensavo di aver dimenticato il telefono, ma ce l'ho in tasca." Fa un risolino nervoso.

E' fuori casa da questa mattina ed ora si ricorda del cellulare?

"Wookie?" Lo fermo mentre apre la porta di casa per andare via nuovamente. "Gli altri?" Erano usciti tutti insieme questa mattina. Presuppongo avessero gli stessi impegni.

"Emh..." si gratta la nuca nervosamente "Stanno venendo." Mi sorride e va via.

Strano. Molto strano. Persino per una mente lenta come la mia. No, va bene, ha ragione la vocina: non sono lenta. Sono poco perspicace e avvezza a figuracce.

Resta il fatto che Ryeowook non ha convinto per niente. Azzarderei che nasconda qualcosa, una tresca forse. Certamente non fa parte di una gang di malviventi. Impossibile anche solo immaginarlo con quella faccia; non ne ha nemmeno la corporatura: in una rissa potrebbe spezzarsi un braccio anche solo nel tentativo di cacciare il coltellino dalla tasca. Inoltre, sicuramente non è invischiato in un giro di droga. Quindi, per esclusione, la tresca è l'alternativa più probabile.

Però, perché tornare qui a casa? Sapeva che nel novanta -e forse anche qualcosa in più- per cento dei casi mi avrebbe trovata. Perché rischiare di far saltare all'aria la copertura, sapendo che ti si legge in faccia che stai dicendo bugie? Che pensasse davvero di aver dimenticato il cellulare? Beh in fondo non potrei decretarla come bugia così a primo impatto, anche io l'ho dimenticato quel pomeriggio del the con la diva e il leader e non solo quella volta: non ci vivo mica in simbiosi!

Sospiro. Chissà con chi si vede Ryeowook. Potrebbe essere una bella idol. Una di quelle che hanno appena debuttato, giovane e carina, di quelle che ti ispirano dolcezza al primo sguardo. Sì, secondo me la coppia sarebbe perfetta.

Però io avevo capito fosse innamorato di Yesung.

Quindi? Alla luce della consapevolezza che Wookie ha una tresca, vale ancora l'ordine di parlargli di quella dell'altro vocalist?

In effetti non ha più senso adesso. E non è che prima gliene avessi trovato chissà quanto.

A proposito, dovrei andare da Kangin. La vocina mi dice di approfittare adesso ed in effetti dovrei togliermi questo pensiero una volta per tutte. Così posso smetterla di immaginare dialoghi inesistenti almeno due volte al giorno.

"Kangin?" Sono entrata nell'appartamento al piano inferiore e sono andata direttamente a bussarlo in stanza. Un vero e proprio agguato. Avrebbe potuto esserlo se non mi fossi accorta del suono scrosciante dell'acqua: è sotto la doccia.

"Kangin? Sono Hyuri..." Spero mi senta, non vorrei che condividesse con Yesung l'abitudine di uscire dal bagno armato di nulla per coprire le nudità.

Controllo l'orario sul display del cellulare e mi siedo comodamente sul divano. Spero solo che i ragazzi non decidano di tornare proprio ora. Mi servono solo pochi minuti, più per organizzare il discorso che per parlare.

Sentire il rumore del phon mi fa realizzare che il momento si avvicina inesorabilmente e sento un po' di pressione, ma è solo nel momento in cui la porta del bagno si apre che affiora il panico.

"K-Kangin?"

Sento i suoi passi lungo il corridoio. "Oh, Hyuri sei tu!"

Il suo tono è sorpreso. Qualcosa mi dice che non mi aveva sentito per niente. Mi giro a guardarlo molto lentamente, ma la mia paura di trovarlo nudo -verrebbe nudo per controllare a chi possa appartenere la voce?- viene piacevolmente smentita.

"Emh... vorrei parlarti..." Lo seguo con lo sguardo finché non si siede accanto a me.

"Dimmi. Qualcosa non va?"

"No. Non proprio." Comincio a torturarmi una ciocca di capelli evitando di guardarlo. "Non è una cosa che riguarda me. In effetti non so neanche come potrei dirtelo. Sono giorni... settimane che ci penso. Cerco di trovare le parole giuste, ma... E' impossibile trovare le parole giuste. E intanto passava il tempo e più passava più era difficile per me."

"Prendi fiato."

Lo guardo. Annuisco.

"Dimmelo semplicemente."

"Riguarda Yesung." Dico a bruciapelo. O così o in nessun modo. "Penso esca con qualcuno. In realtà so anche chi è." Pensa, Hyuri, se con Henry è stato solo un bacio fortuito senza nessuna replica. Avrò fatto una cavolata.

Ormai il dado è tratto.

Stranamente, però, non lo vedo rabbuiarsi, intristirsi. Anzi, mi sorride. Non è un vero e proprio sorriso, ma qualcosa che vuole servire per rassicurarmi più che altro.

"Non sei sconvolto?"

Lui scuote la testa.

"E non sei triste?"

Mi guarda. Starà valutando la risposta. "Lo sono in effetti." Conviene sospirando. "E non crucciartene: non soffrirò per quello che mi hai detto. L'avevo capito."

Al mio sguardo interrogativo si appresta ad aggiungere "Sì, sai, io sono il suo compagno di stanza." con quel tono con cui si parla alle bambine piccole e ingenue. "Noto i cambiamenti. Nell'umore e negli atteggiamenti. Anche se Jongwoon hyung può sembrare sempre lo stesso, il fatto stesso di provare questo sentimento da anni mi ha portato ad osservarlo più di quanto facciano gli altri..."

"E come l'hai presa?"

"Non posso dire bene, direi una bugia." Scrolla le spalle. "Ora come ora non posso farci molto."

"Non puoi provare a conquistarlo?" Oh santo cielo, sembro davvero una bambina ingenua!

"Come ti ho già detto sarebbe tutto inutile perché non proviamo le stesse cose. Da quando mi sono reso conto che- Dimmi solo se è donna o uomo. Non voglio sapere chi è."

"Uomo."

Kangin sembra sorpreso e, allo stesso tempo, sembra solo avere avuto una conferma dei suoi dubbi dal sorrisino spuntato sulle sue labbra con la stessa velocità con cui è sparito. Poi continua. "Quindi.. da quando mi sono reso conto che frequenta un altro, ho deciso che avrei provato a dimenticarlo, ad andare avanti. In fondo chi me lo fa fare di stare qui a guardarlo all'infinito?!"

Lo invidio, non avrei mai questa forza d'animo. Fossi il lui starei piangendo in qualche angolo della casa. Invece lui parla e sembra tutto così semplice, come se non si stesse parlando di un amore durato anni. Sono questi gli uomini maturi? Chi accetta la sconfitta senza battere ciglio? Beh credo che lui non batta ciglio soprattutto perché in realtà non ha mai lottato davvero. Da quanto ho potuto capire, in questi anni, lui non ha mai provato a conquistare Yesung, nè ha mai confessato il suo amore. Si può parlare di sconfitta? Non credo. Quando si lotta al massimo delle possibilità, il solo pensiero di perdere fa ribollire il sangue nelle vene. 

"Hyuri non mi guardare così..." 

Sì, mi rendo conto che lo stavo fissando così intensamente da potergli fare una radiografia.

Sospiro. "Scusa, ma per me è difficile credere alla diplomazia con cui hai reagito."

L'altro fa spallucce. "Che dovrei fare? Una scenata perché non mi ha mai ricambiato?"

"Ma... Tu non hai mai fatto in modo di farti ricambiare."

"Non di recente." Annuisce in accordo con me.

"In passato?"

"Sì. Ma... Hyuri che idea hai di me?!" Mi da uno scappellotto scherzoso proprio come farebbe con uno dei ragazzi; magari più leggero. "Erano gli inizi, eravamo tutti ragazzi inesperti nel mondo della musica, più spaventati di quanto dessimo a vedere. Io facevo lo spaccone e mi sentivo arrivato. Ero giovane e provavo questo grande amore. Ovvio che mi feci avanti, convinto che non sarei mai stato respinto..." 

"E..?"

"Beh a quanto pare mi sbagliavo su tutto. Dopo poco sono partito per il militare e dopo due anni, quel sentimento non è andato via, ma ho imparato a conviverci perché non è la prima volta che Jongwoon frequenta qualcuno. E conoscendo i suoi ex e le sue ex ti posso dire anche perché non sono mai stato ricambiato." Kangin trattiene a stento una risatina. "Diciamo che ha gusti precisi, ma se parli con lui ti risponde che non è vero e che non si assomigliano per niente tra loro."

Scuoto la testa. "Tu mi prendi in giro. Lo stai facendo per non farmi sentire in pena per te."

Kangin sorride e si alza. "Infatti non devi preoccuparti per me. Ti ho detto che vado avanti. Anche io frequento qualcuno."

Sarà dovuto alla mia espressione poco convinta e perplessa, ma lui sbuffa. "E' vero." La sua voce annoiata arriva dritta alle mie orecchie. Penso che se non voglio farmi mandare a quel paese -momento che si sta avvicinando sempre più- debba dargli più credibilità e trattarlo come l'uomo che è, e non come il fratellino da rimproverare se non dice la verità. 

Solo che io l'ho visto seduto su un divano al buio in una casa vuota, perso nei suoi pensieri; ho visto l'espressione triste del so volto; ho sentito il suo cuore nelle sue parole. E' per questo motivo che per me è impossibile fare come se nulla fosse.

Tuttavia non voglio farlo arrabbiare.

"Quindi hai chiarito anche con la persona che dicesti di star trattando male?"

Oh, non avrei mai detto che fosse possibile; le guance di Kangin sono diventate di un leggerissimo rosso. "E'... E' quella persona che frequento." Sposta lo sguardo altrove, imbarazzato.

Davanti a me si aprono due soluzioni. La prima è credere che quel giorno stesse male unicamente per Yesung, la seconda è qui palese avanti a me. E' possibile che quando l'ho sorpreso a piangersi addosso lui fosse dispiaciuto e combattuto tra due sentimenti, uno dei quali è quello che ha sempre provato per il cantante e l'altro... beh per l'altro

Lo guardo nascondere l'imbarazzo e mi ritrovo a sorridergli come una cretina. Sono quasi tentata di saltellargli intorno, ma scommetto tutti i miei risparmi che mi prenderebbe a calci fino al piano superiore.

In quel momento si apre la porta ed entra uno stanco Kyuhyun. "Ah, Hyuri! Sei qui!"

Annuisco con ancora in volto quel sorrisino ebete. L'altro mi ricambia con una smorfia. "Hyukjae hyung ti sta cercando ovunque. E' così agitato..."

La devo smettere. Davvero. Mi devo controllare. Non è che posso arrossire come una bambina di quinta elementare solo sentendo pronunciare il nome della sua cotta.

Cavolo, Hyuri, hai un'età. Un po' di contegno.

Poi mi lamento del fatto che tutti hanno capito che la mia non è più una semplice preferenza tra idols. Soprattutto c'è Kyuhyun, il quale non aspetta altro che mettermi in imbarazzo. Gode un certo piacere secondo me. E lo si nota dall'espressione divertita e compiaciuta che dedica sempre e solo a me, e per cui vorrei ammazzarlo. Giuro.

Mi schiarisco la voce. "Perché? Non sa dove appoggiare il cappotto?" Kangin ride mentre Kyuhyun mi guarda e so che quell'espressione vuol dire che non si beve il mio fare la spavalda e la sarcastica, ma che mi lascia andare senza infierire troppo. 

Mi sa che mi tocca approfittare della sua benevolenza e andare su, perché sono proprio curiosa di sapere per quale motivo Eunhyuk mi stia cercando con tanto fervore. E non è certo perché non vedo l'ora di parlare con lui ed avere le sue attenzioni su di me. Ovvio che no. Non aspetto mica la fine delle giornate per vederlo; per ridere insieme a qualche battuta; per sedermi accanto a lui sul divano e sentire il suo profumo e il calore che emana il suo corpo nemmeno fosse una stufa.

Se dovessi riassumere in parole povere ciò che provo, potrei dire di avere una cotta. Ed io che pensavo di averla anche prima, cioè quando lo guardavo attraverso uno schermo. Mi rendo conto solo ora che sono due cose completamente differenti. Se prima, vederlo, significava diventare rossa come un peperone ed implodere per l'emozione, ora c'è di mezzo un cuore che batte forte, l'ansia di essere nella stessa stanza senza sapere cosa dire o cosa fare, l'elettricità quando mi sfiora o mi tocca volontariamente o solo per sbaglio. E poi ci sono quelle sensazioni che nemmeno io saprei descrivere sia a causa del mio vocabolario poco fornito e, probabilmente, anche perché preferisco non metterle in chiaro. E' già difficile dover ammettere di avere una cotta per un idol che sa chi sono solo perché vivo sotto al suo stesso tetto, ed è difficile combattere con questa consapevolezza e tutte le emozioni al seguito per dovermi comportare normalmente.

Quando apro la porta dell'appartamento superiore trovo proprio Eunhyuk poggiato al tavolo della cucina che si rigira il mio telefono tra le mani.

Non appena mi vede mi viene incontro porgendomi il telefono. "Dovresti portarlo sempre con te." E si vede dalla sua faccia che non vuole essere un consiglio, ma che avrebbe voluto urlarmelo.

Faccio illuminare il display e trovo delle chiamate perse da parte sua e di Donghae.

"Emh... Scusa?" Faccio una smorfia. "Ma non pensavo mi servisse, ero giù da Kangin e papà mi ha già chiamata." Gli faccio notare palesemente che non ha il potere di pretendere che io sia sempre qui a preparar loro da mangiare o aspettarli intenta a fare zapping. Suppongo di poter avere una vita, non ho firmato nessun contratto che mi imponesse di rimanere segregata in quattro mura.

"Comunque..." Incalzo. "Ora sono qui, cosa cercavate?"

"Eh... umh... Ci sono dei biscotti e volevamo sapere chi li ha portati. Non vorrei che qualche fan impazzita ci voglia avvelenare."

Gli do una leggera spinta ridendo. "Nessuna fan impazzita. Li ho fatti io e sono per Donghae. Quindi tu... stai a cuccia!"

"Per Donghae..." Inarca le sopracciglia.

Ma non ha il tempo di aggiungere altro perché viene interrotto da un tonfo della porta, come se qualcuno ci avesse sbattuto contro. Ci guardiamo e, tempo cinque secondi, sentiamo il suono del campanello.

Eunhyuk va ad aprire, mentre io rimango in disparte: se fosse qualcuno che non è a conoscenza dalla mia presenza qui sarebbe un bel problema. 

Ad aver bussato, però, è Yesung che entra in casa con le mani in avanti e un cappello di lana calato fin sopra gli occhi, chiara spiegazione del come avesse fatto a sbattere. 

"Ragazzi..." Stava anche cadendo sui suoi stessi piedi. "Non potete capire. Ci sono riuscito."

A sbattere la testa ancora più forte?

"Pronti?" Sorride. Conta fino a tre, poi caccia via il cappello lanciandolo sul divano. Ha i capelli rosa. Mi ripeto: ha i capelli rosa shocking. E sta benissimo.

"Vi piace?"

Gli vado incontro con la meraviglia negli occhi e non ce l'ho fatta a trattenermi: mi è scappato un "Woah!" ad un volume tanto alto da far accorrere anche Donghae.

"Troppo!!"

Sono pur sempre una fan.

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Capitolo 10
*** Extra ***


9.1

Avete mai visto o letto 'Nana'?
Questo capitolo, che non è un vero e proprio capitolo, ha un po' la stessa funzione che ha -o dovrei dire aveva- 'La stanza di Junko'. Una sorta di extra che fa il punto della situazione quando si passa da una parte ad un'altra. Questo extra, invece, ha l'intento -quello almeno ce l'ha- di far capire cosa passi per la mente di Eunhyuk, visto che abbiamo sempre e solo Hyuri. Il pov non sarà quello del ballerino, però. Inutile che ci sperate xD





EXTRA

SIWON




Sono seriamente stanco. Non vedo l'ora che queste riprese del drama finiscano. E' un delirio dover fuggire da un set all'altro. Mi sento trascinato dalla corrente, spinto da una parte all'altra in un mare in tempesta ed io ho perso i remi della barca in qualche ondata. Fondamentalmente devo solo aspettare che il mare torni ad essere piatto come una tavola e potrò tornare a prendere le redini della mia barca. Il problema è che sembra, non so ancora bene spiegarmi come, che la situazioni peggiori invece di migliorare. Si accavalla lavoro su lavoro, appuntamenti su appuntamenti, e non ho il tempo nemmeno per fare un pasto degno di questo nome. Sono diventate più uniche che rare le volte in cui riesco a tornare al dormitorio ad un orario decente. Nei casi più fortunati mi ritrovo nell'ascensore con Sungmin e Ryeowook, anche loro impegnati fino a tardi con la radio.

Spesso, invece, quando la sosta alla palestra viene prolungata arrivo in dormitorio così tardi che anche Kyuhyun ha abbandonato il computer per raggiungere il letto. Purtroppo, però, se non mantenessi un fisico asciutto e prestante, chissà se la mia agenda sarebbe così piena. E' stupido pensarlo, lo so, ma tante volte non riesco a farne a meno. Sono bravo in quello che faccio? O sono richiesto solo perché ho un bel viso e un bel corpo? Ma indipendentemente dalla risposta che potrebbe darmi la gente, io devo rimboccarmi le maniche e fare del mio meglio, sempre. Questa è la vita che ho scelto, che ho inseguito lavorando sodo, che ho cercato di ottenere con tutte le mie forze anche quando nessuno mi appoggiava. Ed è così che continuerò a lavorare, cercando di dimostrare quanto valgo, finché anche quelli che pensano sia solo bello non si ricrederanno. E' questo che mi spinge a fare i salti mortali, a superare le tempeste.

Busso ed entro nel camerino di Eunhyuk, quasi trascinandomi. C'è anche Donghae con lui. Ovviamente

Sbuffo sedendomi sul divanetto. "Sono stanco." 

"Dai su..." Donghae, come al solito, prova a dare la carica non solo a me, visto che non sembro l'unico abbattuto. "Finiamo di fare questo servizio fotografico e poi possiamo tornare a casa!" Da una pacca -molto forte a giudicare dal rumore che fa- sulla spalla di Hyukjae che prima si piega in avanti poi guarda torvo Donghae. 

In effetti, come spesso accade ultimamente, Eunhyuk sembra veramente stanco, come se non dormisse. "Hyukkie, cos'è questa faccia?" Non posso non indagare ora che la situazione me lo permette: non lo vedo quasi mai se non in occasioni lavorative e di solito siamo tutti riuniti in un'unica stanza; diciamo che non c'è molta privacy.

"Oh... Eunhyuk non dorme molto bene ultimamente." Risponde Hae per il diretto interessato, che sposta lo sguardo dalla finestra a noi, ma rimane in silenzio, come se stesse ponderando cosa dire. Il che è strano, lui che rimane in silenzio così. 

Eunhyuk non sarà rumoroso quanto Donghae, ma non è nemmeno così silenzioso. 

"Come mai?" 

"Hyuri..." Risponde ancora Donghae anticipando l'altro. 

Eunhyuk sbuffa. "Che razza di pesce sei? Dovresti essere muto! ...Poi ti lamenti se non ti dico niente!" 

"Insomma." Donghae mette le braccia in conserta ed abbandona il sorrisino di qualche secondo fa per guardare l'amico intensamente, segno che la conversazione sta prendendo una piega seria. "Quei grandi discorsi in cui proclamiamo di essere una grande famiglia non sono veri?"

"No, non è così." Ribatte mortificato.

Donghae incalza. "Non ci dici mai cosa ti passa per la testa o cosa ti preoccupa." 

"Perché hai la bocca larga." Fa spullucce.

La questione è grave se Donghae mostra un livello di maturità maggiore del suo losco compare. 

"Ma cosa diavolo dici?" Vedo Donghae spalancare le braccia e lasciarle poi cadere lungo i fianchi, esasperato. "Siamo noi." Indica se stesso poi me. "Siwon e Donghae. Siamo le persone più vicine alla definizione di migliori amici che hai, stiamo insieme ventiquattro ore su ventiquattro da anni e anni. Siamo come fratelli ormai. Puoi fidarti." 

"E' che non si tratta di me..." Cerca di spiegare Eunhyuk con l'espressione imbronciata. "Altrimenti..." 

"Non l'avresti detto lo stesso." Finisco io la sua frase con una risatina. "Come se non ti conoscessimo."

Sono innumerevoli le volte in cui questi due hanno litigato perché Donghae, che ha la sincerità di un bambino di sei anni, si sente solo con questo atteggiamento di Eunhyuk di non confidarsi.

Donghae viene a sedersi accanto a me e si massaggia le tempie. 

L'altro si passa una mano nervosamente dietro la nuca. "E' complicato, non riguarda neanche me." Dice dopo un sospiro. Poi punta il dito contro di me. "Mi dovete promettere che siamo sotto confessione e che nulla di quello che sto per dire uscirà da questa stanza." 

Metto la mano destra sul petto e alzo l'altra. "Lo giuro." 

Entrambi guardiamo Donghae, già posizionato in modalità ascolto, che frettolosamente mi imita e annuisce. "Si, si." 

Eunhyuk lo guarda male e non sembra molto convinto, ma scuote la testa e lascia correre. Sospira e inizia a raccontare. Comincia a parlare di una certa lettera. 

"Ancora?" Chiede Donghae, che a quanto pare è a conoscenza di questa parte dei fatti. "Non mi dire che ancora non le hai detto niente..."

"Fammi finire di parlare." 

"Hyuri ti ha mandato una lettera?" Sono l'unico che non sta capendo niente. 

Eunhyuk scuote la testa e si ripete. "Fatemi finire di parlare." 

Sembra che questa lettera risalga a molto tempo fa e sembra anche che non sia stata scritta da Hyuri, ma da una sua amica per lei. Ok, credo che fin qui è tutto chiaro a parte una cosa. 

Poggio il gomito sul bracciolo del divano e porto la mano al mento. "Fammi capire una cosa, come facevi a ricordarti di questa lettera?" 

"Infatti non la ricordavo." Hyuk fa spallucce. "L'ho trovata in una sera particolarmente nostalgica."

"Ma... Scusami..." Insisto. "Se è stata scritta dall'amica come fai a sapere che..." 

"C'era una fotografia allegata." Hyukjae sorride e non mi fa neanche finire di parlare. "Una foto di Hyuri, ragazzina. Era tutta sorrdente, con i capelli alzati in uno scignon e il borsone della danza ai suoi piedi."

Il sorriso di Hyukjae mentre la descrive parla da solo.

"Balla quindi?" Chiedo, incuriosito dalle tante cose di cui è a conoscenza. Lui scuote la testa e mi corregge il verbo al passato.

"Quindi? Le hai mostrato la lettera?" Donghae fa un sorrisone enorme.

Eunhyuk annuisce, ma non sorride. "Credo che avrei dovuto evitare." 

"Perché?" Io ed Hae siamo andati in coro. 

L'altro sospira. "Avreste dovuto vedere la faccia. Io pensavo di farle una sorpresa, ma ho avuto l'effetto contrario. Credo che riesumare quella lettera sia stata una doccia fredda per Hyuri e molto probabilmente le ho risvegliato qualche brutto ricordo che voleva cancellare." 

Io e Donghae a stento respiriamo per non disturbare e non interromperlo. 

"L'amica che ha scritto quella lettera è morta e ha detto che non balla più perché si è fatta male."

"Poveretta..." Donghae non nasconde l'espressione dispiaciuta. Come dargli torto, non è stata molto fortunata la nostra Hyuri.

Eunhyuk sospira ancora, frustrato. "Capite?! Mi sento male a sapere che per colpa mia ha dovuto ricordare cose spiacevoli."

"Non penso che aveva bisogno della lettera per ricordare questi accaduti." E' triste da dire, ma è vero. E Hyukjae non deve farsene una colpa.

"Sì, ma... E' complicato da spiegare. Io l'ho sentita piangere una notte intera, la notte dopo l'ho trovata sul balcone." Quando smette di guardare il pavimento e si decide a guardare noi, il suo sguardo è spaventato. "Non avete visto la scena..." Scuote la testa e si passa una mano tra i capelli, rovinando il lavoro dei parrucchieri. "E secondo me non dorme."

"Secondo te?" Alzo un sopracciglio.

"Ma come?!" Donghae aggrotta le sopracciglia. "La riporti in braccio nella sua camera tutte le sere proprio perché dorme..." 

L'altro annuisce. "Ma il tempo di rimboccarle le coperte e tornare in camera mia la sento risvegliarsi."

"Ed è per questo che non dormi nemmeno tu?" Chiedo, cercando di capire cosa passa per la mente di questo benedetto ragazzo. 

"Non è che non dorma proprio. Lo faccio, ma poco e male." Sospira. "E' complicato. Ascolto i suoi movimenti e quando sono certo che non ha intenzione di lasciare la stanza... allora mi addormento. Lo fareste anche voi al mio posto." 

Si passa nuovamente una mano tra i capelli, ma questa volta per aggiustarli e non dover sopportare altro tempo con le hair stylists. "Forse sono solo sensi di colpa." Scrolla le spalle e sorride.

"E sensi di colpa per cosa?" Non è mica colpa sua.

Hyukjae non mi risponde e continua "Ho chiesto aiuto persino a Jungsoo. Volevo trovare una soluzione al guaio che ho combinato, o volevo solo sentirmi dire che non ne potevo sapere niente e che non era colpa mia... In effetti è quello che mi ha detto -e che mi state dicendo anche voi, ma la cosa non mi ha rincuorato molto." 

"Hai visto il leader?" Donghae spalanca gli occhi. Sono sicuro che vorrebbe rimproverare l'amico per non averlo portato con sé, in fondo sa quanto gli manchi il leader, ma non lo fa. In fin dei conti non ha realmente sei anni, sa quando è il momento di piagnucolare e quando non lo è. 

Eunhyuk annuisce. "E' stato un po' di tempo fa, dopo che mi spaventai a morte nel trovare Hyuri..." Eunhyuk sospira. "Una delle scene più brutte della mia vita." Sembra quasi dirlo a se stesso, poi fa una smorfia. "Ma mi maledico ancora per avergli chiesto di vederci! Non ho nemmeno risolto niente..." 

Rido. "Perché?" 

"Aish... C'era Heechul e non ha fatto altro che prendermi in giro per tutto il tempo."

"Come mai?" Chiedo stupidamente; come se per Heechul non fosse la cosa più normale del mondo.

"Non so come mi sono ritrovato a raccontare del battibecco avuto con lei, del fatto che io l'avessi presa tanto sul personale perché volevo farle una sorpresa e... Forse ho parlato troppo. Dovevo aspettarmelo da Heechul, soprattutto quando ho detto di aver proposto a Hyuri di correre da me quando ne ha bisogno"

"Davvero?" Trattengo a stento una risata, immaginando la scena e un Hyukjae morto di vergogna.

"Non le ho detto proprio così." Arrossisce. "E' stata una cosa molto più carica di doppi sensi."

E' impossibile trattenersi e io e Donghae ci pieghiamo quasi in due dalle risate. A questo punto immagino la faccia sconvolta di Hyuri, probabilmente poco abituata a questo modo di fare del nostro main dancer.

Lee Hyukjae è una persona sensibile, tanto, troppo certe volte, ed è timido sotto certi punti di vista. In passato lo era molto di più, ma calcare i palcoscenici l'ha aiutato a superarlo. Poi arrivano le donne. Con loro vive in un perenne imbarazzo che trasforma in spavalderia; fa il cascamorto ed è disinvolto. Solo che è abituato a ragazze che gli corrono dietro, dover corteggiare penso gli risulti più difficile; ed è in questo frangente che utilizza tutte le sue caratteristiche da casanova per poi, magari, arrossire come un dodicenne per semplici gesti.

Un atteggiamento che lo rende il beneamino delle donne. Lo amano.

"E lui che aveva da ridire?" Chiede Donghae divertito.

"Oh, niente, anzi. Ha cominciato a sparare sciocchezze su sciocchezze. Si diverte troppo a prendere in giro la gente." 

E secondo te perché va tanto d'accordo con Kyuhyun?! 

"A proposito di sciocchezze..." Donghae prende la palla al balzo. "Come mai non parli più a Hyuri?" 

Il che mi sembra molto discordante con tutto quello che ha detto fino ad ora. 

"Non è vero!" Protesta Hyukjae. 

"Di' la verità!" Incalza l'altro. 

Passo davvero pochissimo tempo con loro -e per la maggior parte Hyuri non c'è- per potermi accorgere di queste dinamiche. Diciamo che io sono stato informato da un uccellino. 

"Hyuri ha piagnucolato tutto il giorno perché quel cretino non le parla." 

Vorrei capire perché Kangin abbia detto proprio a me questa cosa, chiedendomi poi di parlare con il cretino in questione. C'è Donghae che lo fa molto meglio di me. Forse questa storia del prete sotto confessione mi sta sfuggendo un po' di mano. Devo cambiare libro, devo posare un per un po' la Bibbia sul comodino. Mi sa che mi farò prestare 'Cinquanta Sfumature' da Hyuri. 

Eunhyuk sospira. "Mi ha offeso." 

"Cosa diavolo hai fatto in testa?" Hyuri ha gli occhi fuori dalle orbite e una mano avanti alla bocca mentre scuote la testa. "Seriamente, Eunhyuk, fosse stato tutto blu ti avrei capito... Ma queste cinquanta sfumature di grigio sono inguardabili." Tutti scoppiano a ridere.
"Poi questo grigio ti invecchia!"
Il colpo di grazia.
 

Mi spiaccico una mano sulla fronte. "Ancora per la storia dei capelli?" 

Donghae scuote la testa. L'altro continua: "Con Yesung è stata tutta carina. 'Oppa sei bellissimo!'" Tenta di farle il verso, correlandolo di moine.

Donghae subito lo riprende "Non ricordo di aver assistito a niente del genere quella sera, tanto meno ho sentito la parola 'oppa'". 

Hyukjae guarda male l'amico che si suppone dover essere dalla sua parte. Sempre. "Invece io sono stato praticamente aggredito..." Fa un cenno solenne con la testa. "Poteva usare più tatto."

Alzo un sopracciglio. Donghae batte il pungo sul palmo della mano, poi lo indica. "Non è che sei geloso?"

"Cosa??" Eunhyuk quasi urla. Guardo Donghae e lui ricambia il mio sguardo. 

Lo sguardo di Donghae torna su Hyukjae e ripete. "Sì, non è che sei geloso?" 

"Ma di cosa cavolo parli?" Hyukjae si alza di scatto, facendo strisciare la sedia sul pavimento. "Geloso? Mi sembra tu stia esagerando... Sono solo offeso." 

"Dai..." Gli faccio segno di sedersi. "Non ci sarebbe niente di male se ti piacesse Hyuri." Sorrido.

"Non ci sarebbe niente di male... Ok- Comunque non stavamo parlando di altro?" 

Donghae scuote la testa. "Cretino. E' tutto collegato."

"No che non lo è." Protesta l'altro. "Essere preoccupati è una cosa e provare altro... beh sono due cose differenti."

Sotto questo punto di vista ha ragione. E' risaputo che lui è una persona molto sensibile; la storia che sia solo preoccupato potrebbe reggere. Ovviamente se non stesse parlando con noi che lo conosciamo bene da sapere che c'è altro sotto.

Ha evitato il nostro sguardo per la maggior parte del tempo e anche adesso si ostina a guardare il pavimento. Inoltre il sorriso dolce esteso anche agli occhi quando ha parlato della foto non è passato inosservato a nessuno.

"Hai ragione." Concede Donghae accondiscendente. "Ma ciò non toglie che a te piace."

"Quanta sicurezza..." Borbotta Hyukjae.

"E non siamo nemmeno gli unici a pensarla così." Gli fa notare l'altro. "Fai di tutto per stare più tempo possibile con lei, come aiutarla a lavare i piatti più di quanto ti tocchi. E non dire che ti sacrifichi come leader, perché nemmeno Jungsoo hyung si sacrificherebbe così tante volte. Quattro volte a settimana? Pensi davvero che siamo dei cretini?!"

Eunhyuk sta anche per rispondere alla domanda retorica di Donghae, ma un'occhiataccia di quest'ultimo lo blocca.

"Per non parlare poi del fatto che anche se siete ai poli opposti di una stanza tu osservi tutti i suoi movimenti, ascolti cosa dice, guardi con chi parla. Esatto, la guardi dal primo momento che l'hai vista e, che ti piaccia o no, non lo fai come un supervisore. Ti piace e cerchi in tutti i modi di starle attorno; ti preoccupi."

"A proposito perché non le hai detto che sei tu a riportarla in stanza? Che sei tu a preoccuparti per lei... L'altra mattina c'era tanta di quella tensione e nessuno sapeva cosa dire."

"Perché non voglio che si comporti in maniera gentile con me solo perché si sente in dovere. E poi... A lei piace Eunhyuk l'idol e non vorrei pensasse che mi comporto bene solo perché voglio che si interessi a Hyukjae."

"Quanto sei contorto." Sospiro avvilito.

Hyuk fa una smorfia. "Non è vero. E poi secondo me le piaci tu." Mi indica.

"Cosa?" Impossibile, passo più tempo fuori casa che in casa, non ho modo nemmeno di fare due chiacchiere con lei. Proprio non ho idea di come abbia fatto ad arrivare ad una conclusione del genere. Infatti sia io che Donghae lo guardiamo leggermente spiazzati.

"Dai" Continua l'altro. "Ti guarda come se fossi un Dio."

Sospiro. Non ha capito nulla. "Guardi solo quello che vuoi tu. Vedi che lei lo fa con tutti, persino col manager. E' una elf, mi sembra normale. E spesso si comporta ancora come una semplice fan."

Bisogna fare qualcosa per questi due, altrimenti non capiranno mai di piacersi a vicenda. Perché si piacciono a vicenda, ma sono tanto stupidi da trovare scuse, come quest'ultima di Hyukjae.

E se il signorino ledonnemiamano non si da una mossa finirà per perdere il treno. Hyuri è una bella ragazza e non credo le manchino i corteggiatori.

Oh. Lampo di genio.

Mi alzo e gli do una pacca sulla spalla. "Quindi, facciamo così, visto che secondo te le piaccio, ma non è sicuro, posso provarci e farti sapere se è come dici tu o no."

Mi avvio verso la porta e sento Donghae dire, un po' incerto, "Non dice sul serio."





E' questo il colore dei capelli a cui mi riferisco. Non vogliatemene, ma per me è osceno xD Azzurri, blu.. tutti i colori che ha avuto dopo questo erano belli, davvero... Ma questa proprio credo sia stata la peggior tintura degli ultimi dieci anni (?) ahahahaah xD Ma rimane sempre l'amore mio ♥E' questo il colore a cui mi riferisco.
Non vogliatemene ma è veramente osceno xD
Penso sia stata la peggior tintura degli ultimi dieci anni (?) ._.
Ma... Lee Hyukjae, sei sempre l'amore mio! ♥
Ok, ragazze, spero vi sia piaciuto...
Io come al solito ringrazio tutti, chi legge, chi legge e recensisce, chi segue e chi tiene la storia tra i preferiti *_*
Grazie, grazie!
Eeeee, vi lascio!
Baci, baciiii :*

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 ***


9

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CAPITOLO 9








E' passata un'altra settimana. Inesorabile, sempre nella stessa routine. I ragazzi si dividono tra i vari impegni, i negozi delle famiglie e me perché, sinceramente, li sto schiavizzando.

Natale è alle porte, manca meno di una settimana, e in questa casa non ce n'è l'atmosfera. Per niente.

So che con tutte le cose che hanno da fare addobbare la casa diventa l'ultimo dei problemi, ma io sono abituata alle decorazioni, a sentire perennemente l'odore di cibo; le luci colorate, il vischio. 

So anche che le mie abitudini derivano dal fatto che mia madre è italiana. C'è una gran differenza tra la festa che intende mio padre e il Natale che intende mia mamma. E se da adolescente appoggiavo appieno mio padre e odiavo le lunghe cene in famiglia a cui ero costretta mentre tutti i miei amici girovagavano per Seoul in festa, adesso sposo in pieno la versione di mia madre. E' tutta un'altra cosa. C'è un'altra magia.

Ieri ho costretto Ryeowook e Sungmin a comprare due alberelli e qualcosa per decorarli, mentre oggi approfittando dell'improvvisa apparizione di Zhou Mi e Henry ho voluto mettere le luci colorate intorno alle porte delle stanze.

Domani approfitterò di qualcun altro poi mi dedicherò alla ricerca dei regali per ringraziarli della loro pazienza e del fatto che in fin dei conti sono ospite loro da almeno due mesi.

Un'altra cosa successa questa settimana e che sta cominciando a far parte della routine di casa è il mio litigare e far pace con Eunhyuk. Non che avessimo litigato nel vero senso della parola: lui per principio preso non mi rivolgeva la parola.

Ok, forse non proprio per principio preso. Diciamo pure che me la sono cercata nel momento in cui, ad uno permaloso e vanitoso come lui, ho detto che l'ultimo colore di capelli scelto era bruttissimo. Avrei dovuto contenere la reazione, questo è sicuro, ma è stato impossibile per me non dirglielo dopo aver visto il nuovo look di Yesung, i cui capelli ormai sono rosa e continuano a stargli bene.

Poi mi lamento che lui, il ragazzo che mi piace, il ragazzo che mi diverte con le sue battute, il ragazzo che mi manda in cortocircuito e mi fa battere velocemente il cuore con un solo sguardo, non mi rivolge la parola. Ben mi sta. Jooko me lo diceva sempre di collegare il cervello alla bocca.

Così io ed Eunhyuk abbiamo fatto pace. Non c'è stato un chiarimento ed io non mi sono scusata, ma lui ha ripreso a parlarmi. Anche se adesso siamo entrambi a disagio quando ci ritroviamo vicini.

Sospiro abbracciandomi uno dei cuscini azzurri del divano.

Ritraggo la mano; sono andata a sbattere contro qualcosa. Cioè, il mio braccio ha colpito qualcosa mentre mi rigiravo.
Con gli occhi chiusi, ed ancora in dormiveglia, cerco di capire cosa è stato. Prendo a tastare a tentoni ciò che mi circonda. Sono senza dubbio in un letto e, dal numero di coperte che mi schiacciano, è sicuramente il mio; anche il profumo sul cuscino è quello del mio shampoo.
Piano allungo il braccio e noto che il materasso comincia ad inclinarsi. Proseguo sempre più lentamente e sempre ad occhi chiusi, finché le mie dita non sfiorano della stoffa.
C'è qualcuno seduto sul mio letto.
La mia mano sale, tocco la schiena di questa persona. Afferro il bordo della maglietta e piano, sbadigliando, apro gli occhi. Ha i gomiti poggiati sulle ginocchia ed è girato verso di me giusto quel poco che mi permette di vedere i suoi occhi spalancati. Ci metto un po' prima di mettere a fuoco.
"Eunhyuk?" Ritraggo la mano e i miei occhi, se possibile, sono più spalancati dei suoi. Di sicuro mi è passato ogni barlume di sonno. "Che ci fai qui?" Chiedo sorpresa e spiazzata. Poi mi rendo conto che ho sbagliato di nuovo il tono, così cerco di cambiare registro. "M...Mi hai riportata tu qui? E Donghae?"
Lo vedo alzarsi e scoccarmi un'occhiataccia che sembra un misto tra l'esasperazione e il fastidio. "Preferivi lui?" Mi da le spalle. "Scusami allora, non avrei dovuto." Va verso la porta.
"No, aspetta!" Velocemente mi libero dalle mille coperte e mi alzo. "Scusami tu..." Sussurro. "Grazie."
Si volta finalmente verso di me e nel buio della stanza i suoi occhi brillano ed ha una stupenda espressione sorpresa, con un accenno di sorriso. Passa una mano dietro al collo e si gratta l'attaccatura dei capelli e abbassa leggermente lo sguardo. "Mi dispiace averti svegliata così visto che già dormi poco."
"No, cosa dici..."
Lui mi guarda dritto negli occhi. "Ti sento. Tutte le notti. Ti porto nel tuo letto, ti rimbocco le coperte e... So che rimani sveglia."
Questa volta sono io ad abbassare lo sguardo.
"Ero qui, seduto sul tuo letto e pensavo a cosa potessi fare."
Piano mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.
Si porta velocemente una mano sul punto in cui prima c'erano le mie labbra e credo stia morendo di vergogna, molto probabilmente è arrossito. Ma il buio non mi permette di esserne certa, come non permette a lui di vedere il mio colorito bordeaux.
Non avrei mai creduto possibile che potesse accadere una cosa del genere. Non l'avevo mai neppure sognato.
"Non preoccuparti per me. Riposa e lavora perché sono le vostre canzoni ad aiutarmi." Sussurro.
Lui porta velocemente una mano sulla maniglia della porta e dopo un "buonanotte" frettoloso, è fuggito via.

Se si preoccupa anche Eunhyuk devo proprio fare qualcosa. 

L'altra volta mi bastò buttarmi a capofitto negli impegni, l'università, lo studio. Non mi davo tregua e Jooko smise di ricordarmi ogni notte che ero stata un'egoista. Adesso, però, non saprei da cosa cominciare; non ho idea di cosa fare.

Quando sono stata spedita qua mi ero appena iscritta ad un master, il quale, però, prima di aprile non comincerà. Non posso nemmeno chiamare Soojin per un caffè: ha cominciato a lavorare e non vorrei toglierle il tempo libero che dedica al suo storico fidanzato Sungho.

Alla fine l'unica cosa che mi rimane da fare e su cui concentrare me stessa è non far mai mancare un pasto sulla tavola ai ragazzi e farli vivere in un posto decente; aiutarli dove e se posso. La loro badante, aveva ragione papà.

A proposito... Guardo l'orologio: tra poco saranno qui.

Come tutti i lunedì e i martedì sera il nostro appuntamento serale è il drama di Siwon. Cerchiamo sempre di cenare e pulire nel più breve tempo possibile perché ormai ci siamo appassionati così tanto che cerchiamo -cercano, io spesso devo rivedermi la puntata durante la notte- di non perdere nemmeno una battuta; non si fanno commenti durante la visione.

E' appena cominciata la opening quando li raggiungo. Donghae mi fa spazio tra lui ed Eunhyuk. Gli sorrido forzatamente: poteva farmi spazio tra lui e il divano; e mi metto comoda.

Questa sera, non so come, sono ancora sveglia; forse perché non faccio altro che imprecare mentalmente contro i protagonisti; so che la storia d'amore tra i due è solo di sfondo alla trama, ma mi innervosisco quando sono così palesi e non si dichiarano apertamente.

All'ennesima fuga della protagonista innanzi all'evidenza cambio posizione, più spazientita che scomoda, e la mia mano sfiora casualmente quella di Eunhyuk. Con la coda dell'occhio lo vedo girarsi a guardarmi e lo fa finché non lo ricambio. A quel punto torna a guardare avanti a sé.

Rossa in volto, cerco di farmi il più piccola possibile stringendomi nelle spalle. La verità è che vorrei poter essere inghiottita dai cuscini del divano. Ma ovviamente non siamo in un film di fantascienza e queste cose non succedono nella vita reale.

Poi mi giro a guardare Eunhyuk sbalordita, sorpresa, imbarazzata; con la bocca aperta, gli occhi spalancati e le guance rosse perché ha messo la mano sulla mia. Si gira anche lui a guardarmi e, nel momento in cui mi sorride, stringe la mia mano.

Sto sognando. Sicuro. Mi sono addormentata guardando il drama e sto sognando. Non c'è altra spiegazione.

Tuttavia Donghae che ride sommessamente al mio fianco mi fa capire che non è un sogno. Nei miei sogni siamo soli e non c'è nessuno che ride.

Il cuore mi batte forte, come dopo aver fatto una corsa. Ed anche se provo a guardare la televisione il mio pensiero e tutti i miei sensi sono concentrati su quella mano che stringe la mia. Penso ad Hyukjae, a ciò che potrebbe passare per la sua testa e mi chiedo se anche il suo cuore batte così forte come il mio.

**

Che noia essere in casa, sola, quando tutti se ne sono usciti ed alcuni sono ancora a lavoro. 

Mi ha chiamata Donghae almeno un paio d'ore fa e, tra le risate sue e degli altri, mi ha detto che volevano andare a mangiare fuori dopo i loro impegni. Mi hanno anche chiesto di aggregarmi, ma cosa succederebbe se mi vedessero in giro con i Super Junior? Già immagino le copertine di tutti i giornali: chi è la misteriosa ragazza avvistata con le Hallyu Stars? Tra l'altro ricordo ancora perfettamente l'ammonizione del manager e non credo che sarà felice di leggere le copertine dei rotocalchi domani. E non vorrei nemmeno rischiare di essere cacciata a suon di calci dal dormitorio. Così ho declinato e li ho spinti ad andare anche senza di me quando ho sentito Donghae titubare.

Finto come i soldi del monopoli. So perfettamente che è tutto il giorno che fuggono da me per via della mia mania del Natale.

Tuttavia hanno poco, davvero poco, tempo libero ultimamente quindi credo sia giusto che vadano a divertirsi. Non voglio che siano costretti a fare qualcosa che non vogliono per colpa mia.

Ho appena mandato un messaggio a Siwon ed è ancora sul set, mentre Wookie e Sungmin hanno appena cominciato il loro programma in radio. Solo Kangin è rimasto qui a casa, credo a causa della sua dieta. Abbiamo mangiato insieme, fatto quattro chiacchiere su me, su di lui e sugli altri, ma è poi rimasto poco con me e si è dileguato.

Spengo la televisione e mi alzo dal divano per andarmene nella mia stanza. Accendo la radio e, dopo aver indossato il pigiama, mi infilo sotto le coperte. Ryeowook e Sungmin presentano una canzone, una ballad che a detta loro piace alla maggior parte dei membri. Dopo la prima nota la riconosco: è la ballad di Yesung.

Chiudo gli occhi, lasciandomi cullare dalla bellissima voce di quel pazzo dai capelli rosa. E il primo pensiero va ad Eunhyuk, alla sua mano che stringe la mia e alla mie labbra sulla sua guancia. E' tutto un gran casino. Io non dovrei lasciarmi trasportare così. Perché so che in qualsiasi caso l'unica a soffrirci sarei io. Non starò qui in eterno, e finito questo periodo ognuno andrà per la sua strada. Già adesso, fuori la porta dell'appartamento, dobbiamo far finta di non conoscerci; in futuro vivremo solo di quello. Tornerò a guardarlo e guardarli da lontano mentre loro non vedranno nemmeno la mia faccia in mezzo alle altre elf.

Non ha senso fare cose, provare emozioni, sapendo che poi soffrirei. Non faccio altro che illudermi che tutti i gesti di Eunhyuk significano che prova qualcosa per me -e se questo qualcosa è almeno la metà di ciò che provo io, allora è pazzo di me; contemporaneamente so che non è così: ci sono tantissimi motivi per cui potrebbe trattarmi bene. Potrei fargli pena o sta semplicemente cercando di sedurmi per mettere un'altra tacca sulla sua agenda.

E se tutte queste cose mi portano a tirarmi indietro, potrei trovare altrettanti motivi per non farlo.

Ho già detto che è un casino?

Probabilmente, se fosse viva, Jooko mi direbbe che non sono altro che una stupida fan; di quelle pazze e psicopatiche che sperano che il proprio oppa si accorga di loro -innamorandosi pure tra l'altro. Ed io come al solito le avrei risposto "Sognare non ha mai ucciso nessuno".

Rido. Ero, e forse lo sono ancora, una vera cretina.

Spengo la radio subito dopo la fine di Sukira. Tutto torna in silenzio e soprattutto al buio. 

Potrei anche provare a dormire, anzi forse dovrei proprio farlo, ma i miei occhi sono spalancati e non hanno intenzione di chiudersi. Mi sento una vecchia solo a pensarlo, sono in pensiero per i ragazzi e se non li sento rientrare non riuscirò a chiudere occhio. E' anche vero che in ogni caso non avrei dormito.

Nel silenzio dell'appartamento sento la porta d'entrata aprirsi. Non ho idea di chi possa essere e ho anche perso la cognizione del tempo. Controllo il display del cellulare. 

Non ci sono troppi rumori, segno che non è rientrato il gruppo; i passi leggeri finiscono proprio vicino alla mia stanza. Sento la porta della stanza di Ryeowook aprirsi e richiudersi silenziosamente. Lui e Sungmin sono tornati dalla radio.

Poco dopo -dieci minuti, un quarto d'ora massimo- la porta di casa si riapre. Il primo pensiero sono Eunhyuk e Donghae; ancora una volta, però, è un'unica persona ed ancora una volta è la porta di Ryeowook ad aprirsi.

Bisbigli, voci ovattate. Non riesco a capire di chi possa trattarsi o di cosa abbia bisogno. Deve essere qualcosa di urgente vista l'ora tarda. Così resto in attesa, potrei rendermi utile in qualche modo.

"Non ridere!" La voce di Ryeowook questa volta arriva chiara e forte.

Se chiunque sia entrato avesse voglia di scherzare, l'altro ha fatto capire chiaramente che non è dello stesso umore. A quest'ora poi. Non può che avere il mio appoggio.

"Non prendermi per idiota!" Urla ancora il vocalist. E' l'unico dei due a parlare a voce alta. Dell'altro non sento nulla; bisbigli.

Finché finiscono anche quelli. E pensavo di sentire l'altro andare via non gemiti.

Mi alzo a sedere. Cosa faccio? Loro pensano stia dormendo, mentre sento tutto. E non mi sarei fatta troppi problemi se non stessi ascoltanto e spiando qualcosa di personale, di intimo.

Me ne devo andare.

Silenziosamente apro la porta della mia stanza. Prego e scongiuro Shisus di non farmi inciampare su nulla almeno finché non mi sia lasciata questa casa alle spalle. Corro in punta di piedi e mi sento una ladra: se avessi la tutina aderente potrei fare catwoman; respiro solo quando la serratura della porta scatta al mio tocco.

Sono fuori. Sono salva e poco traumatizzata.

Sento il rumore dello scrosciare dell'acqua. Qualcuno è sotto la doccia. Per il resto quest'appartamento è vuoto. Sungmin non c'è e quando me ne sono resa conto ho pensato che fosse proprio lui a far compagnia a Ryeowook; poi ho bussato alla porta della stanza di Kangin, lentamente l'ho aperta e con mia sorpresa non ci ho trovato nessuno.

A questo punto è tutto chiaro. Illuminata -e non solo dalla luce emanata dalla televisione- collego i pezzi e mi rendo conto che i segnali c'erano tutti. Ryeowook nervoso di rimanere solo con il maggiore, le improvvise apparizioni di entrambi e Kangin che "frequenta qualcuno" senza dover uscire di casa.

Mi vien da ridere e non so perché. Immagino che sia la felicità per quei due.

Se me l'avessero detto mesi e mesi fa probabilmente avrei riso per altri motivi e avrei risposto "No, la Yewook è real!".

Mi vien da ridere ancor di più.

"Hyuri?"

Mi giro spaventata nella direzione della voce. Siwon è lì che mi guarda. Evito di dirgli che mi ha fatto prendere un colpo.

"Hey!"

"Che ci fai qua?" Si avvicina piano e si siede accanto a me.

E che gli dico adesso?

Nell'indecisione gli sorrido. "Tu non hai raggiunto gli altri?" Certo non è che sia riuscita brillantemente a spostare l'attenzione su altro, ma almeno il buon Siwon mi da spago.

"Era inutile, li avrei trovati già tutti ubriachi. Non sarebbe stato divertente." Poi torna a guardarmi con sospetto. "Allora? Tu che ci fai qui invece di essere nel tuo letto a dormire?"

Ed ora mi accorgo che non è solo sospetto. Mi guarda come se fosse preoccupato, o meglio, dispiaciuto.

Davvero, che cavolo gli dico? Non so nemmeno se è informato delle dinamiche amorose della casa.

"Emh... E' che... Emh... Io... Diciamo che... ho fatto un brutto sogno e senza pensarci sono fuggita via."

Mi sorride. "Se vuoi posso farti una camomilla, del latte caldo. Dimmi cosa posso fare per te."

"Fammi dormire qui. Fammi dormire con te."

"EH? COSA?"

"Ti prego... Solo questa notte."

La voce di Siwon che urla il nome di Eunhyuk mi ha fatta svegliare di soprassalto. 

Che ore saranno? Mi rigiro nel letto e noto la sveglia sul comodino. Segna le dieci. Mi alzo a sedere di scatto, buttando le coperte di lato. Ho davvero dormito così tanto? Ho davvero dormito? Come ho potuto? 

In un attimo sono giù dal letto, diretta verso i due che sento parlare nel corridoio. 

I ragazzi, la colazione... Mi ero ripromessa che mi sarei presa cura di loro, con tutte le attenzioni che meritano e che posso a dare. Ma se non riesco neanche a svegliarmi per assicurare una semplice pasto al mattino non riuscirò a tenere fede a un bel niente. 

Sbadigliando esco dalla stanza. 

"Davvero, Siwon, sei fuori strada. Come potrebbe piacermi una che nemmeno un giorno fa mi da un bacio e poi si fa sorprendere nel tuo letto?"

Io... Non so che dire. Vorrei solo sprofondare. Vorrei scomparire all'istante. Vorrei che la terra si aprisse e mi inghiottisse. Ma non so come e non so perché finisco col richiamare l'attenzione su di me. "Scusate." Riesco a malapena a dire prima che la mia vista si fa acquosa, segno che è arrivato il momento di fuggire via. 

Non appena apro la porta dell'appartamento al piano di sopra, trovo tutti seduti a tavola che chiacchierano allegramente. Ci sono anche Henry, Zhou Mi e il manager. Saluto e vengo ricambiata piuttosto allegramente dai ragazzi. 

Vedo a sedermi al mio solito posto, accanto a Ryeowook. Questa mattina, la tavola è imbandita della tipica colazione orientale. La guardo stranita ed il castano accanto a me se ne accorge. "Stamattina è stato il manager a preparare la colazione." Dice trillando. 

"Hyuri-ssi, non ti piace? Se vuoi ti prendo del latte o quello che vuoi." Dice il prince manager che, abituato a prendersi cura dei membri, non riesce a non essere gentile anche con me appena può. 

Scuoto la testa. "No, no. Va benissimo così." Avvicino la scodella di riso ed impugno le bacchette. 

Dopo poco smetto di ascoltare la conversazione che stanno avendo a tavola e mi perdo nei miei pensieri. Le parole di Eunhyuk continuano a ripetersi a voce alta. E non posso che dargli ragione. Come mi è saltato in mente di fare una cosa del genere? Come ho potuto anche solo pensare di fare una proposta del genere a Siwon?!

Adesso sono le mie parole a ronzarmi nella testa. 

"Fammi dormire con te." Seriamente, in quel momento a cosa stavo pensando? Che non ci sarebbero state conseguenze? Se non fosse stato Eunhyuk a dire quelle parole, sarebbe stato comunque Siwon. 

"Fammi dormire con te." Gliel'ho pur sempre servita su un piatto d'argento. 

Sospiro e allungo le bacchette per prendere del kimch'i. Nell'allungarmi vedo Kangin, dall'altro lato del tavolo che ride divertito a non so quale battuta. 

Ride, eh? Ed è colpa sua se mi ritrovo in questa situazione. 

Se lui non si fosse intrufolato in camera di Wookie, tutto questo non sarebbe successo. Se quei due non avessero cominciato a gemere, a sospirare, io non avrei avuto bisogno di fuggire via per paura di sentire fin dove si sarebbero spinti e a che punto sarebbero arrivati. Semplicemente fuggivo. Non ho certamente pensato di trovare Siwon. Non era premeditato. 

"Fammi dormire con te.". Non ho pensato minimamente alle conseguenze. Ho solamente pensato che non avevo altra scelta e dovevo rendere la mia scusa plausibile. Solo a guaio inoltrato ho capito che avrei potuto anche approfittare della situazione per farmi una sana dormita dopo tanto tempo. Di Siwon potevo sicuramente fidarmi, sapevo che non avrebbe allungato nemmeno una mano su di me.

Ed è proprio quest'ultimo ed Eunhyuk a fare ingresso.

Non appena incrocio lo sguardo di Hyukjae, più che maledire me stessa per quella stupida frase e più che prendermela con Kangin, mi sento arrabbiata e delusa nei suoi confronti.

Io gli ho dato un bacio. Ed anche se era un semplice bacio sulla guancia, è stata la cosa più spontanea e allo stesso tempo difficile che abbia fatto da quando sono in questo dormitorio. E lui? Non mi ha dato neanche il beneficio del dubbio. Ha sparato a zero su di me. Subito. Mi ha dato della poco di buono. E' questa l'impressione che do?

Con Siwon non è successo niente, assolutamente niente, così come mi aspettavo. Lo posso giurare. Non c'è stato nemmeno il tempo di dire 'Buonanotte' che entrambi siamo crollati come due pere cotte. Probabilmente ho anche russato come un camionista ubriaco, cosa che toglierebbe il desiderio sessuale anche al peggiore dei maniaci.

Mi dispiace, ma io non ho fatto niente di male. Non ho niente di cui sentirmi colpevole e sicuramente non merito le parole di Eunhyuk. 

"Stamattina..." Kyuhyun mi richiama dal mio flusso di coscienza, sembra voglia raccontare qualcosa di divertente dal modo in cui ha esordito. "...Eunhyukssi ha dato di matto perché Hyuri non era qui a preparare la colazione." 

Alzo un sopracciglio. Ho il sangue che mi ribolle nelle vene per colpa di Hyuk e non capisco se vuole provocare me o sta solo cercando di prendere in giro l'amico. Tuttavia non riesco a starmi zitta. "Se proprio ne avete bisogno, posso portarvi il biberon a letto tutte le mattine." 

Kyuhyun mi guarda, riempiendosi la bocca di riso. Mastica soddisfatto, inarcando un angolo della bocca in un ghigno malefico. "Beh, lui ti cercava ovunque e tu eri a letto con Siwon." In un attimo li vedo tutti alzare la testa di scatto dal proprio piatto e girarsi prima verso me, poi verso Siwon e ancora verso me. 

Nessuno dice niente e la casa cade nel silenzio più totale. Finché Yesung, masticando a bocca aperta qualcosa che scottava troppo, dice: "Anche io spesso dormo con Siwon, ma nessuno dice niente." Riesce finalmente ad ingoiare. "Va be' che io non preparo la colazione ad Eunhyuk." E torna a concentrarsi su quello che stava mangiando. 

Siwon scoppia a ridere. "Ha perfettamente ragione Yesung." Beh, almeno lui sembra l'unico ad aver capito cosa abbia voluto dire. "Non vedo perché la notizia vi sconvolge tanto."

"Ah, no?" La domanda retorica del manager mi fa tremare. 

"No, davvero. Non riesco a capirlo." Credo di non aver mai visto -da quando vivo con loro- Siwon così agguerrito. Lui non c'è quasi mai, è sempre impegnato, quindi il poco tempo libero che ha lo dedica a loro: li abbraccia, li coccola, scherza con loro e cerca di non creare mai discussioni. Adesso ha sguainato la spada per difendere il mio onore. "L'ho fatta venire io." 

Kyuhyun e Shindong trattengono a stento una risata, mentre Siwon diventa porpora. 

Yesung guarda il maknae vicino a lui che si contiene a stento, poi guarda Siwon con espressione curiosa.

Siwon fa un colpetto di tosse e continua. "L'ho fatta scendere io ieri sera, l'ho chiamata io, perché ero tornato ed avevo fame. Volevo sapere se era avanzato qualcosa." 

"Siwon..." Lui si gira a guardarmi ed io scuoto la testa. Non deve giustificarsi per qualcosa che non ha fatto. Soprattutto non dovrebbe dire bugie. Sbaglio o uno dei comandamenti recita 'Non dire falsa testimonianza'? Starebbe peccando inutilmente. 

"Lei è scesa, nonostante l'avessi svegliata, e si è riaddormentata mentre mangiavo. Ed invece di riportarla sopra l'ho fatta dormire nel mio letto." 

Poso le bacchette sul tavolo, sbattendole quasi. "Siwon! Non devi dare giustificazioni a nessuno. Per me possono credere quello che vogliono."

Non è vero. Non è per niente vero. Ci starei malissimo se credessero tutti che ho sedotto e fatto cadere in tentazione il buon Siwon. Non sono quel tipo di persona. Tuttavia sono single e non ho impegni con nessuno; se voglio dormire con Siwon chi me lo potrebbe impedire?

Kyuhyun ridacchia. "Non credevo di scatenare tutto questo con quella battuta. Scusa Hyuri. Io volevo solo prendere in giro... emh.. te." 

"Kyuhyun-ah, cosa credevi che fosse successo? Dire una cosa del genere col manager avanti..." Ryeowook. 

"Che vorresti dire?" Chiede spazientito quest'ultimo. 

"Qui nessuno crede che Hyuri sia una poco di buono, Kyuhyun per primo. Altrimenti non avrebbe detto quelle cose con leggerezza." Kangin ora sei perdonato. "Quindi, senza di te, la conversazione sarebbe stata meno seria." Spiega. 

"Vi siete proprio affezzionati, eh?" Sospira il manager. 

"Chi più, chi meno." Donghae scoppia a ridere. 

Dopo colazione, l'appartamento si è quasi svuotato. Henry e Zhou Mi sono usciti con Donghae, Eunhyuk e il manager per essere accompagnati in aereoporto. Yesung è andato al Mouse Rabbit, mentre il resto della compagnia è ancora a casa, a godersi un po' di meritato relax prima dei loro impegni. 

Il mio telefono squilla improvvisamente. Faccio anche fatica a sentirlo a causa del volume troppo alto del televisore. Velocemente, porto i lembi del lenzuolo che stavo piegando con l'aiuto di Sungmin a quest'ultimo e gli faccio segno di alzare le braccia; mi appresto a rispondere. 

E' il manager che sta chiamando. 

Bene. Adesso, dopo aver parlato con i piani alti, è pronto a cacciarmi. Lo so, sono pronta. Faccio un respiro profondo. "P..Pronto?" 

"Hyuri?"

"Dica tutto, veloce e indolore!" 

Lo sento ridere dall'altra parte. "Non voglio dirti nulla di quello che pensi tu, ma mi servirebbe un favore... Otto colazioni a sacco."

"Va bene... Subito." Subito è un parolone. 

"Ok, noi siamo in sala prove." E velocemente mi liquida.

Vado a recuperare le lenzuola dalle mani di Minnie e continuiamo a piegarle. "Chi vuole portare il pranzo in sala prove?" Chiedo guardando prima Kangin e Kyuhyun sul divano impegnati a giocare ai videogiochi e poi Wookie e Shindong. 

"Tu." Risponde secco Kyuhyun. 

Le otto colazioni al sacco non sono pronte prima delle due. Anche colpa del manager che mi ha chiamata tardi. E mentre prendo il taxi e arrivo a destinazione, per colpa del traffico, non si fa prima delle tre. Non sono nè colazioni al sacco, nè pranzi. Merende.

All'interno dell'edificio chiedo subito del manager, premurandomi di dire il suo nome e non chiamarlo Prince. Vengo portata in questa stanza con una grande finestra che da sulla strada e dalla quale entra tutta la luce. Al centro c'è un grosso tavolo ovale. Il manager ed altre persone sono sedute a chiacchierare. 

Saluto educatamente e poggio la grossa borsa sul tavolo.

"Grazie Hyuri." Mi sorride. "E... Per caso mi vorresti fare un altro piacere?"

Ho scelta? "Si..."

"Al piano di sopra c'è la sala prove. Puoi andare a chiamarmi i ragazzi?" Mi spiega anche dov'è la porta. Annuisco e vado. 

Salgo le scale solo perché non ho trovato un'ascensore, battendo i piedi a terra e borbottando tra me e me sul mio essere sfruttata, per di più gratis. Sospiro nuovamente e, quando giro l'angolo ed alzo lo sguardo sul corridoio che segue la rampa di scale, non riesco a non rimanere ferma.

In un attimo la mia mente mi suggerisce di ritornare dietro l'angolo e di rimanere là. Mi affaccio giusto quel poco che mi permette di vedere.

Una ragazza, con una maglietta bianca legata con un nodo in vita e degli shorts neri molto shorts, sta parlando con Eunhyuk che, però, mantiene una certa distanza, poggiandosi con una mano alla maniglia di una porta aperta. Li vedo chiacchierare e ridere. E vedo lei poggiare la mano sulla spalla di lui, mentre si piega per ridere con una mano avanti alla bocca. Poi, come se fosse la cosa più normale del mondo, quella stessa mano scende ad accarezzargli il braccio. Vedo lui parlare, ma la musica alta proveniente dalla stanza che lui tiene aperta non mi permette di sentire niente se non lei che urla "Va bene, a domani oppa." mentre si allontana.








Ovviamente il drama di cui si parla è 'The Lord of Dramas' che a me personalmente è piaciuto tanto ed in cui ho apprezzato la recitazione di Siwon xD Era davvero un cretino! Voi l'avete visto? Vi è piaciuto?
Per il resto... Ci stiamo avvicinando al momento clou (?) tra i piccioncini.
Invece per la coppietta accennata, ho intenzione di scrivere uno spin off, mentre per la Yenry (?) proverò una OS missing moment. Sono esperimenti, coppie di cui nessuno ha mai scritto e che mai nessuno ha pensato probabilmente. Yesung ed Henry sinceramente mi piacciono insieme, nelle poche cose viste sono adorabili. La Kangwook è uscita così, non so nemmeno io il vero perché. Spero non mi arrivino i pomodori HAHAHAH
Alla prossima! :*

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***


10

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CAPITOLO 10




"Allora a domani, oppa!" Lei saluta agitando la mano e si allontana. Eunhyuk continua a sorriderle, forse per qualcosa che ha detto in precedenza; con un cenno della mano ricambia il saluto e si chiude la porta alle spalle, ritornando in sala.

Ed io? Io sono ferma ancora dietro quest'angolo, con la testa sporta quel po' che serve per riuscire a guardare senza essere vista, mantenendomi forte alla ringhiera delle scale.

Sento come se il mio stomaco si stesse ripiegando su se stesso, lo sento contorcersi. La voce di lei riecheggia nella mia testa e stringo più forte la presa, inevitabile se non voglio rischiare di correrle dietro, strapparle i capelli uno per volta e urlarle di tenere giù le mani dal mio Eunhyuk.
 

Il mio Eunhyuk? 

E poi cos'è questa violenza repressa?

Hyuri, diamine, cosa ti prende?

Mi viene da ridere. Mi sento una pazza e una stupida al tempo stesso, ho voglia di urlare, ma non so con chi prendermela. Perché vorrei inseguire lei tanto quanto vorrei arrabbiarmi con lui e dirgli di sorridere in quel modo solo a me.

Sono sempre stata consapevole, o, per meglio dire, mi sono convinta col tempo di quanto sia normale per gli idols avere flirt e relazioni segrete. E, per essere precisa, ho sempre sospettato che Eunhyuk, in particolare, ne avesse svariate. Mi ha sempre dato quest'impressione, probabilmente perché è un tipo sveglio, è socievole ed ha sempre la battuta pronta; perché l'ho visto spesso fare il marpione con le ragazze durante qualche programma. Inoltre, con gli anni, ha acquistato sicurezza in se stesso: non è più un'acciughina, adesso ha un corpo decisamente sexy e lo sa benissimo, visto che non perde occasione di ricordarlo a tutte noi fans.

Soprattutto poi ho sempre sospettato che fosse una ballerina -sapere di IU è stato traumatico per me. Non saprei spiegare il motivo, mi sembrava solo molto plausibile che fosse qualcuna con cui condivideva ore di lavoro o semplicemente una passione.

Tuttavia quando lo vedevo sul palco praticamente circondato non ho mai avuto reazioni eccessive. Provavo invidia, morivo di rabbia e sicuramente mi dava fastidio, ma è sempre stato perché il mio sogno, quello di diventare una professionista e riuscire a ballare con lui anche solo una volta, era andato in mille pezzi in pochissimo tempo. Quindi, per quanto provassi gelosia nei confronti di Eunhyuk come uomo, non era certo quello il sentimento principale. In fondo lui era lì, su un palco o in televisione, ed io ero una delle milioni di elf. Niente di più.

Invece adesso è differente: viviamo addirittura sotto lo stesso tetto, per un fortuito scherzo del destino. E a me piace. Lee Hyukjae mi piace veramente tanto. Mi piace perché ha la battutina sempre pronta, ma al tempo stesso sa essere una persona seria e sa cosa sono le responsabilità sia verso la famiglia che nei confronti del gruppo, soprattutto ora che fa le veci del leader; sa ascoltare parole e silenzi ed ha un gran cuore. Mi piace il suo sorriso che lo fa tornare all'età di sei anni e gli illumina il viso così come illumina la mia giornata; quando balla, invece, cambia completamente espressione e lo ammiro per tutta la passione che mette in ciò che fa. Mi piace perché è sexy, tanto, anche appena sveglio, ancora mezzo addormentato. Poi amo guardarlo mangiare: è un pozzo senza fondo e mangerebbe l'impossibile. Inoltre mi piace quando pronuncia il mio nome e il mio cuore batte forte o anche quando mi fa arrabbiare. Mi piacciono tante cose di lui, gli occhi, la bocca, le mani. Tante, troppe cose.



Sbollita la gelosia -anche se l'immagine di lei che si allontana agitando i lunghi capelli corvini è ancora saldamente impressa nella mia mente, mi accorgo che non si sente nemmeno più una nota provenire dalla sala. Dovrei appofittare. Sicuramente adesso non rischierei di interromperli.

Così abbandono la ringhiera e mi avvicino, intenta a bussare finalmente. Poggio la mano sulla maniglia, mentre l'altra è a mezz'aria chiusa in un pugno.

"E dai!" Sono sicura che qusta voce non appartiene nè a Hyukjae nè a Donghae, ma, anche se arriva ovattata, mi sembra di averla già sentita. Mi fermo istantaneamente e rimango in ascolto. "Hyung, dici la verità!" 

"Te l'ho detta." Dice scocciato Eunhyuk.

"Ma non ci credo! E' impossibile..."

So che non dovrei stare in questo modo, acquattata sulle ginocchia e con l'orecchio poggiato alla superficie riverniciata di bianco: se aprissero la porta di scatto mi farei un gran male e un enorme livido sulla fronte.

"Riprendiamo?" Chiede spazientita un'altra voce.

"Prima Eunhyuk hyung deve confessare." Ripete ancora l'altro.

"Ma cosa dovrei confessare?"

"Che vai a letto con la ballerina, quella Yangmin."

"Ssshhh." Eunhyuk lo zittisce e riprende a parlare a voce più bassa. "No, non vado a letto con la ballerina."

"Ci andavi però." Insiste l'altro. Sento la risata di Donghae intanto.

"Nemmeno." Eunhyuk frena l'entusiasmo del suo interlocutore.

"Aish... Non credevo fosse possibile, ma IU ti ha proprio fatto perdere la testa."

Donghae non riesce più a trattenersi e scoppia in una grassa risata. Posso immaginarlo piegato in due a tenersi la pancia.

"Che diavolo ti ridi!" Eunhyuk si sente preso in giro, ma l'altro non accenna a voler smettere.

"IU!" Ripete Donghae tra le risate.

"Non vai a letto nemmeno con IU?" Chiede scandalizzata la voce che prima intimava loro di continuare le prove.

"Non più." Lo corregge la dancing machine dei Super Junior.

Sento Donghae ridere ancora mentre io ho solo voglia di prendere a pugni Eunhyuk ed IU.

"E allora?" Silenzio.

"Non vedo perché debba raccontarvi queste cose." Conclude sbrigativo Eunhyuk. "E tu smettila di ridere!"

"Non me la racconti giusta."

"Allora riprendiamo?"

Oh, no. Se riprendono quando potrò ancora interromperli? Poi devono mangiare, altrimenti mi si sciupano. 

Mi affretto a bussare e prima di spalancare la porta mi affaccio, facendo spuntare a malapena gli occhi e il naso. Il mio sguardo viaggia su tutto il perimetro della sala. Quando mi soffermo sui ragazzi noto che, non solo Donghae ed Eunhyuk, ma anche Yunho, Taemin, Minho, Kai e Lay -rigorosamente incorniciati da fiori brillantinati come nei migliori anime- mi stanno guardando incuriositi ed anche un po' straniti; decido di mostrarmi, ma rimango sull'uscio senza entrare realmente.

Donghae mi sorride. "Hyuri!"

La mia attenzione viene catturata facilmente da Taemin che per primo si avvicina; le sue labbra piene sono stirate in un sorriso. "Piacere di conoscerti. Donghae hyung ha parlato davvero tanto di te."

Si avvicina anche Minho. "Hyuri-ssi, allora esisti davvero, pensavamo inventassero tutto." Una delle voci di poco prima la riconosco come sua. "Quindi davvero vivi con loro?"

Gli sorrido e noto che piano piano sono stata accerchiata dai ragazzi. Kai e Lay mi guardano come se venissi da un altro pianeta. Io, una comune umana; non è certo mia la storia dell'albero della vita e le dodici forze.

"Si." Risponde Donghae al posto mio ridendo del mio silenzio. "Sono quasi due mesi ormai."

"Davvero, credimi..." Riprende il flaming charisma. "La tua fama ti precede." 

La mia, certamente.

Sorride e sembra sinceramente contento di conoscermi. Il mondo va a rotoli.

"Sei diventata popolare quando Donghae ci ha detto che gli hai fatto i biscotti." Taemin sorride e mi afferra la mano. "Noona- posso chiamarti così, vero? Per favore, fai i biscotti anche a me."

Aegyo. Taemin.

Il più giovane degli SHINee ride alla mia espressione. Mi rendo conto che mi sta prendendo in giro anche se non a voce alta. Potrei prendermi in giro da sola se non fossi tanto inebetita.

Annuisco a tutto, a prescindere, tanto il mio cervello si è fermato alla parola noona. Se le persone normali hanno le scimmiette che suonano i piatti nella testa, io in questo momento ho l'immagine di un piccolo Taemin che balla e canta 'Noonan nomu yeppeo'. Li guardo tutti e mi accorgo che stanno parlando, a raffica, uno sull'altro. Afferro poco, troppo distratta dalla canzone nella mia testa. Sento un "Cucina bene" da qualche parte. Se è riferito a me, non ha potuto parlare altri che Donghae. Sento anche "E' mezza italiana." Cerco Eunhyuk con lo sguardo mentre qualcuno cerca di spiegare a qualcun altro dove si trova l'Italia; parole come 'Colosseo' e 'pasta' vengono fuori.

Eunhyuk è lì che ride insieme a Yunho a qualche battuta che io non ho sentito. Il Taemin nella mia testa smette di cantare e senza volerlo mi ritrovo a sorridere. Ho già detto che mi piace la sua risata?

"Come mai sei qui? Sentivi la nostra mancanza?" Donghae mette un braccio intorno alle mie spalle.

"Non proprio. Anzi per niente." Faccio una smorfia che Minho trova divertente. "Mi ha semplicemente chiamata il vostro manager per portarvi il pranzo."

Parte il borbottio. Minho si gira verso Taemin e Kai verso Lay chiedendosi se qualcuno avesse mandato il pranzo anche a loro. Lay guarda perplesso Kai e scuote la testa. Yunho nemmeno si pone la domanda.

"Emh... Io credo di averlo portato a tutti." Anche se mentre cucinavo non avrei mai immaginato che fossero per loro quei pranzi a sacco. L'animo di tutti si risolleva e vengo praticamente trascinata fuori la sala prove.

Li guardo perplessa mentre non si curano di chiudere la porta, per niente preoccupati che qualcuno possa prendere le loro cose lasciate incustodite, e si fiondano velocemente lungo il corridoio. Minho è già alle scale. Chiudo la porta e a passo svelto li seguo. Supero Eunhyuk, l'ultimo del gruppo, per raggiungere Donghae, ma in quell'istante mi ferma, afferrandomi un polso e tirandomi dietro l'angolo prima delle scale. E' questione di attimi: mi ritrovo contro il muro e lui mi tiene ferma per le spalle, lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite del tutto spiazzata e colta di sorpresa, arrossisco violetemente e lui, ancora più a disagio, toglie di scatto le mani dalle mie spalle. Colgo l'occasione al volo, o almeno ci provo, e faccio per sgusciare via, ma lui mi sbarra la strada con il suo corpo.

"Che c'è?" Gli chiedo esasperata. 

"Parliamo."

"Io non ho nulla da dirti" 

"Io sì."

"Tipo? 'Scusami se ho insinuato fossi una poco di buono? Dovrei inginocchiarmi ai tuoi piedi per ricevere il perdono!' "

Non trattiene una risatina.

"Che ridi?" Vorrei mollargli un pugno sul naso.

"Non l'avrei detto proprio così, però..."

"Invece è proprio così che devi dirlo! Perché sei un cretino e non capisci niente e non sai niente. E sei pure stronzo! Ma dico, come ti permetti? Tu! Con quella faccia! A dare della poco di buono a me!" Gli punto l'indice contro il petto. "Tu! Che nemmeno un mese fa sei stato sorpreso con IU, mentre ora te la spassi le ballerine." Eunhyuk apre la bocca per dire qualcosa voltando la testa a destra e sinistra, allarmato che ci possa essere qualcuno che stia ascoltando. "Non pensare che io non senta o non veda, perché non è assolutamente così. Quindi prima di parlare degli altri guarda bene i fatti tuoi!"

Eunhyuk sospira. "Mi dispiace, davvero. Non penso assolutamente che tu sia una poco di buono."

"Ci mancherebbe! Perché allora sprechi fiato?"

Allarga le braccia per poi farsele ricadere lungo i fianchi in un moto di esasperazione. "Perché ero geloso!" Urla quasi.

"Eh?"

"Eri nel letto di Siwon... Ero geloso." Spiega abbassando la voce e lo sguardo.

Lui?

"Eh? Non prendermi in giro."

"Non lo faccio." E in risposta alla mia faccia incredula, si avvicina e mi bacia. Ma non è quello stesso bacetto casto, sulla guancia, che gli diedi al buio della mia camera. Questo è un vero bacio sulle labbra.

Stringe la presa sulle mie spalle, allo stesso modo tiene premute le sue labbra contro le mie; sento la gelosia di cui parlava, sento il perché di quelle parole che mi avevano fatto male.

Si stacca appena; il suo respiro caldo contro le mie guance. Apro appena gli occhi e incontro i suoi; passa un secondo, un minuto, un'ora forse; è difficile dirlo. Poi con un movimento che a me è sembrato estramente lento, lo vedo richiudere gli occhi e raccoglie le mie labbra tra le sue; le mani non stringono più le mie spalle: una percorre piano la mia schiena, l'altra è ferma sulla mia nuca.

Questo bacio lento, morbido, è carico di emozioni completamente diverse da quelle di poco fa. Non saprei descriverle o dare loro un nome, non so nemmeno se sono solo le mie o percepisco anche le sue. So solo che vorrei duri per sempre e non vorrei si allontani mai più da me.

Di slancio allaccio le braccia intorno al suo collo e il bacio prende una piega diversa. Dischiudo le labbra e lui accetta al volo il mio invito. Ci stringiamo forte e capisco che lui aspettava questo momento tanto quanto me. 

Ci stacchiamo solo quando entrambi abbiamo bisogno di ossigeno. Le sue guance sono rosse, le mie in fiamme; le mani mi tremano e urlerei di gioia. Ma come due stupidi finiamo col sorriderci, imbarazzati e felici.

Il telefono di Eunhyuk squilla. Lo vedo tentennare, indeciso se rispondere o meno; alla fine decide che quello non è il momento giusto e torna ad avvicinarsi al mio viso e alle mie labbra. Giro la faccia e le sue labbra si poggiano sulla mascella. Sorpreso si tira indietro e mi guarda accigliato.

Slaccio le braccia dal suo collo. "Avresti dovuto rispondere."

"Era sicuramente Donghae."

"Appunto. Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. Dovremmo raggiungerli."

Mette su un finto broncio. "Prima dammi un altro bacio." Ed anche se queste sue labbra rosse, morbide ed umide che mi invitano a cedere, non riesco a far a meno di pensare ai guai in cui potremmo cacciarci. Gli do un veloce e casto bacio sulle labbra prima di slacciarmi dalla sua presa.

Eunhyuk sbuffa. "Andiamo!" Sbattendo i piedi a terra si incammina con me dietro di lui.
 



** 



E' il ventiquatto dicembre. La vigilia di Natale. Pensavo che saremmo stati insieme, almeno i rimanenti: con la partenza di Kyuhyun, Yesung e Ryeowook per il Giappone i membri dei Super Junior sono sempre di meno. Ho anche detto a mia madre e a mio padre di non aspettarmi, che avrei festeggiato qui con tutti loro.

Sospiro. A quanto pare mi sbagliavo.

Verso l'ora di pranzo il primo ad andare via è Eunhyuk, diretto al Tous Les Jours. Stupidamente non avevo considerato le loro famiglie.

Poi è la volta di Shindong. "Vado da Nari, festeggio con lei oggi." Sorride mettendosi il borsone in spalla. "Poi vado direttamente in radio." Riesco a malapena a salutarlo prima di vedere la porta richiudersi.

La giornata, alla fine, passa nella solita routine, non sembra nemmeno festa. I ragazzi devono lavorare lo stesso, basti pensare ai tre che hanno preso un volo per fare un concerto a Tokyo e quelli impegnati con la radio. Abbiamo anche cenato presto per permettere a Sungmin di poter mangiare con calma e in compagnia prima di fuggire ai suoi impegni.

"Guido io." La voce di Siwon è fredda e sicura. Non vuole sentire ragioni.

"Ma... Dai! Io non prendo mai la macchina!" Si lamenta Donghae.

L'altro inarca il sopracciglio alla perfezione. "Ma secondo te perché? No, ti prego, non rispondere: è una domanda retorica. Quando imparerai a guidare come una persona normale forse verrò in macchina con te. Ma fino ad allora... Guido io."

"Dove andate?" Chiede un Kangin distratto dallo zapping.

"Messa!" Trilla Donghae.

Ovvio no? E' la sera del ventiquattro ed è in compagnia di Siwon. C'era anche da chiedere?

"Ah! Hyuri, vedi che Eunhyuk non torna stasera."

Arrossisco senza motivo. "P..perché lo dici a me?"

Donghae sorride e fa spallucce. "Per evitare che ti preoccupi se non lo vedessi tornare."

Siwon ghigna sotto i baffi che non ha. "Beh, allora noi andiamo."

Non appena il santone e il suo discepolo sono fuori dal dormitorio corro in camera mia per recuperare il mio portatile e tornare nuovamente in sala da Kangin. Apro forum, pagine facebook, fansite. Qualsiasi cosa che mi faccia riuscire a capire dove sia Eunhyuk. Ma oltre a foto e fancam di oggi al negozio e qualcuna di lui che lascia lo stabile con la madre non c'è niente. Nessuna informazione utile.

Ed io come faccio a sapere cosa sta facendo? Soprattutto come faccio a sapere con chi sta? In questo momento potrebbe trovarsi con un'altra ragazza. E non avrebbe tutti i torti visto il modo in cui l'ho evitato nelle ultime quarantotto ore. Spengo il computer e, rassegnata, sospiro infossandomi nel divano.

Kangin mi guarda di sottecchi. "Quando sospiri così c'entra sempre Eunhyuk."

"Mmm."

"Avete litigato?"

"No." Sospiro ancora e poggio la testa sulla sua spalla. "Credo solo di aver fatto un errore."

"Cosa è successo?"

"Un bacio."

"Nooo!" Kangin con un moto di stizza spegne la televisione e butta il telecomando sull'altro divanetto. Lo guardo stranita: la cosa gli dispiace così tanto? Per me? O per Eunhyuk? "Non ci credo. Devo dare mille won a Siwon!" Si lamenta. "Lo sapevo! Non dovevo dare retta a Donghae!"

"Mi stai dicendo che avete scommesso?"

Kangin annuisce. "Ho scommesso che non sarebbe successo niente tra voi prima di Natale... Comunque, non dovresti essere contenta del bacio? Cos'è questa cosa che hai sbagliato?"

E che non sono più così convinta di aver sbagliato.

L'acqua calda continua a scorrere. Io sono immobile sotto di essa. Ripenso al bacio, alle braccia che mi stringevano; al pizzicotto che mi sono data -ma era tutto reale; e ancora al bacio, quelle labbra e quelle braccia.
Sono così felice. Vorrei urlare di gioia. O piangere di gioia. Vorrei poterlo raccontare a qualcuno. Ma non posso e non ho nemmeno nessuno a cui dirlo.
Quando finalmente esco dal bagno il dormitorio è completamente al buio; l'unica luce proviene dalla stanza di Eunhyuk perché la porta è leggermente aperta. Faccio per andare in camera mia, ma, non appena passo avanti alla sua, apre la porta e mi tira dentro.
"Hey!" Non nascondo che mi abbia fatto prendere un colpo.
"Sssh." Ride e chiude la porta. Mi prende le mani, ne accarezza delicatamente il dorso e poi se le porta sulle spalle, mentre lui allaccia le sua braccia intorno alla vita e mi stringe forte. Unisce delicatamente le sue labbra con le mie e mi sorride contento. "Non avevi detto che avresti dormito con me?"
"Q...Quando l'avrei detto?" La sua mano percorre la mia schiena, mi tira delicatamente i capelli costringendomi ad alzare la testa per avere accesso al mio collo più facilmente. Lo sento sorridere a contatto con la mia pelle.
"Non l'avevo detto questa mattina? Un corridoio, un bacio..."
Cerco di concentrarmi su quello che dice, ma è davvero difficile quando un paio di mani calde, bollenti, ti si infilano sotto la maglia e ti accarezzano delicatamente la schiena e i fianchi; brividi scuotono il mio corpo: freddo, paura, eccitazione. Trattengo il respiro quando una delle due mani passa sull'addome e, non so quanto casualmente, sfiora il borso dei pantaloni poco sexy del pigiama.
Scuoto la testa. "N...No, n...non abbiamo detto niente del genere... Non abbiamo nemmeno parlato."
"Allora ti faccio l'invito ufficiale." Soffia nel mio orecchio ed io sento le mie gambe farsi molli. "Vuoi dormire con me?" Lascia un bacio umido sulla pelle sensibile dietro l'orecchio mentre la mano prende quota lentamente e lascia l'ombelico per risalire l'addome.
"No!" Facendo pressione sul suo petto lo allontano. "No, no, no. i..io me ne torno in camera mia."
Eunhyuk prova a fermarmi. "Hey! Hey, Hyuri!" Ma io sono già alla porta. E quando mi giro lui ha messo su un'espressione da cucciolo abbandonato. "E non mi dai nemmeno la buonanotte?"
"Buonanotte!" Mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola quasi.

Kangin è pensieroso. "Certo che è proprio un cretino! Ma cretino forte!" Sospira, esasperato dal suo dongsaeng precipitoso. "Saltarti addosso così, come se non vedesse una donna chissà da quanto... Quando tutti sanno che non è così."

Kangin, tu si che sai dire le parole giuste.

"Pure per scommessa poi..."

"Eh? Oh, no, no, Hyuri, non è come pensi. La scommessa non riguardava niente del genere e non è scaturita da quel cretino, ma dal suo compare. Probabilmente Hyukjae non ne sa niente."

Annuisco, poco convinta.

"E tu perché lo hai evitato?"

Come glielo spiego? "Paura."

Kangin sbarra gli occhi e mi guarda a bocca aperta. "Sei v-"

Lo fulmino lo sguardo; non smentisco nè confermo. "E' paura delle conseguenze."

"Figli??"

Ma stasera ci è o ci fa? "Fino a pochi giorni fa mi ero ripromessa che qualsiasi cosa provassi non sarebbe mai venuta fuori. Questo stato di grazia in cui ho la possibilità di vederlo -di vedervi- non durerà in eterno. Ad aprile probabilmente vi lascerò per impegni miei. Non sono famosa, non ci vedremo dietro le quinte di nessuno spettacolo, non capiterà mai di essere ospiti allo stesso programma. Vederci equivale a creare scandali."

"Ma è anche vero che così ti precludi qualcosa che può essere bello"

"Lo so."



** 



"Buongiorno!" Dopo ventiquattro ore Eunhyuk è finalmente tornato a casa. Lo vedo stiracchiarsi e buttare il cappotto sullo schienale del divano a pochi centimetri da Kangin. "Hyung!" Da una pacca sulla spalla del più grande. "Già pronto? Anche tu, Donghae?!" Guarda il grande amico vestito di tutto punto con tanto di camicia e giacca mentre gioca all'xbox.

Donghae annuisce distrattamente. "Muoviti anche tu, che appena torna Siwonnie dalla messa andiamo."
 

Eunhyuk annuisce e fa per andare in camera sua, ma poi si ferma di scatto. "Ma non entriamo tutti in macchina.." Conta i membri sulla mano, confuso.

"Io vengo con la mia. Accompagno Hyuri dai suoi, passo a prendere Leeteuk e vi raggiungo."

Eunhyuk non chiede neanche perché non volessi andare a pranzo con loro dai genitori di Sungmin nonostante me l'abbiano proposto più volte. 

La smetto di guardarlo dal corridoio in cui mi ero immobilizzata vedendolo entrare e, a grandi falcate, raggiungo la sala. Lo saluto con poco calore e lui a stento mormora qualcosa; mi guarda, squadrandomi dal basso all'alto. Adesso che ci penso mi ha quasi sempre vista in tenuta da casa o molto casual. Oggi invece... Ammetto che ci ho messo tutta la buona volontà nel prepararmi: ho fatto le onde ai capelli, ho perso tutto il mio tempo nel creare due linee di eyeliner uguali, ho scelto gli skinny jeans che mi stanno meglio. 

Ravvivando i capelli nel passare accanto ad Eunhyuk e, giusto per non lasciare le cose a metà, sculettando anche sotto il suo sguardo, vado a sedermi accanto a Kangin. "Sono pronta, possiamo andare quando vuoi."

Kangin si alza riuscendo a malapena a camuffare la risata con un colpo improvviso di tosse, si aggiusta la camicia ed infila la giacca.

"Lee Hyukjae!" Donghae grida. L'interpellato scuote la testa. "Vatti a preparare!"

Eunhyuk annuisce; si allunga a recuperare il cappotto e fa per andarsene. "Ah! Donghae, prima che mi dimentico..." L'altro mette il gioco in pausa -tanto stava perdendo- e si gira curioso. "Yangmin mi ha mandato un sms."

La ballerina.

"Voleva sapere se per te va bene domani. E poi ha detto che porta Minseon sempre se per te va bene."

Donghae annuisce. "Finché sa cosa deve fare una vale l'altra."

Una vale l'altra.

Credo di aver sentito troppo per oggi. Basta, è ora di andare via. Mi alzo e vado dritta alla scarpiera, recupero le scarpe col tacco e all'entrata le infilo, pronta ad andarmene. Lancio anche uno sguardo supplice a Kangin intimandogli mentalmente di muoversi, ma sembra non notarmi, anzi, si avvicina ad Eunhyuk e gli mette un braccio intorno al collo; col sorriso sulle labbra gli chiede chi sia questa Yangmin. 

"Ma come?!" Eunhyuk, bloccato dal braccio di Kangin, riesce appena a dargli una pacca sul fondoschiena. "La ballerina! Non te la ricordi? Dicesti pure che era carina... Demenza senile in arrivo con i trenta?"

L'espressione di Kangin cambia immediatamente. Stringe la presa attorno al collo dell'altro e gli assesta un pugno in testa che credo abbia proprio fatto male. "Demenza senile un corno! Semplicemente se mi interessa qualcuno non ricordo i nomi di tutte le altre che mi circondano." Lo lascia.

Perché sei innamorato di Yesung?


 





Con questo capitolo si conclude la revisione. Adesso spero di riuscire a portare a termine questa fanfic senza ulteriori intoppi. Spero che l'ispirazione -quel poco che c'è- non mi abbandoni ;_;

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