Accade tutto per caso..

di Teenatica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata MALEDETTA ***
Capitolo 2: *** Un'incontro INASPETTATO ***
Capitolo 3: *** Un'amico di TROPPO ***
Capitolo 4: *** E' una falsa o è vero amore a prima vista? ***
Capitolo 5: *** Eccoci QUI ***



Capitolo 1
*** Una giornata MALEDETTA ***


-ACCADE TUTTO PER CASO (Cap 1)

Erano le sette di sera in quel maledettissimo giorno, stavo correndo su per quelle maledettissime scale, di quel maledettissimo ospedale, per arrivare in quella maledettissima stanza dove mi avevano detto che si trovava mio padre che, dopo quei maledettissimi giorni infiniti di coma la situazione stava peggiorando..

Tutta affannata arrivo davanti alla stanza di mio padre la numero 32, odiavo quel numero, conoscevo quella stanza , quell’ospedale meglio di casa mia, passavo la dentro pomeriggi interi, tenendo la mia piccola insignificante mano al mio papino, come lo chiamavo quando avevo solo 5 anni e la vita li si che era migliore, sperando che un giorno si sarebbe risvegliato e quell’incubo si sarebbe concluso. Invece no tutto quello che ho fatto a quanto pare non è servito a niente.      

Li davanti trovo mio zio l’unica persona, dopo mio padre, che ha reso la mia vita qualcosa di meraviglioso. Era messo in piedi, rigido con le braccia incrociate, al centro del corridoio e come se sapesse che a momenti sarei arrivata appena girai l’angolo aprì le braccia e vedendo che piangeva, non feci altro che farmi abbracciare da quelle braccia e fingere ancora per un momento, l’ultimo, che fossero quelle di mio papà e tornare ancora per qualche secondo bambina.

Con quel poco filo di voce che mi rimaneva gli chiesi:
-Quando?

E lui altrettanto lentamente rispose:
-Questione di secondi.

Dopo qualche secondo usato per riprendermi e per rendermi conto che tutto ciò era vero passò il dottore che aveva in cura
mio papà, io lo fermai e gli chiesi:

-Dottore com’è possibile tutto ciò, fino a una settimana fa le sue condizioni erano stabili e poi tutto d’un colpo.. Beh..

-Signorina Esposito siamo sempre più convinti io e la mia squadra che suo padre ha avuto un problema al cuore stiamo cercando di trovare una spiegazione a tutte le sue domande non si preoccupi troveremo il problema..

-Dottore un’ultima cosa..

-Mi dica signorina

-Beh volevo sapere se potevo entrare a salutarlo per l’ultima volta-?

-Si si vada pure

-Grazie

Entrai da quella porta e c’era li sdraiato sul letto il mio “papino”, il mio supereroe, la persona che mi aveva cresciuto da solo, senza una moglie perché a quanto pare quella moglie mentre lui mi cambiava il pannolino era impegnata a fare altro.. Scappando da quella che era la sua famiglia da quella che sarebbe dovuta essere la sua vita-.

Mi presento piacere Mariana Esposito, chiamatemi Lali.. Mi dispiace che avete conosciuto la mia vita oggi,
 il giorno più maledetto di tutti..

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Capitolo 2
*** Un'incontro INASPETTATO ***


CAPITOLO 2 “ACCADE TUTTO PER CASO”

  Entro, prendo la sedia appoggiata in fondo alla stanza , la sposto di fianco al letto del mio papà, mi siedo e come facevo tutti i pomeriggi ormai da 3 anni gli inizio a parlare, a raccontare quanto fosse brutta e impegnativa la vita senza di lui.. Con una lacrima che piano scendeva e mi rigava il viso, lo presi per mano e iniziai a parlargli :

-Papino.. come hai potuto farmi questo, come hai potuto lasciarmi sola ancora una volta. In questo momento mi sento come una piccola formichina in una tana di giganti orchi, non voglio vivere con la paura addosso, non voglio vivere sapendo che tu non potrai aiutarmi non potrai salvarmi, non voglio vivere senza di te.. Non me la sento, non so per quanto ancora riuscirò a continuare così!
Mi alzai da quella sedia diedi l’ultimo bacio sulla guancia al mio papino, lo sentivo freddo, lontano, tanti anni passati insieme si sono spenti oggi insieme a lui, ora la mia vita non ha alcun senso, la mia vita è completamente vuota..

Uscii da quella stanza, mio zio è dovuto tornare a lavoro e quindi il foglio con l’ora del decesso toccava firmarlo a me. Mentre aspettavo che arrivava il dottore con i fogli mi sedetti sulle sedie della sala d’attesa di fronte alla camera di mio papà. Presi il mio portafoglio dove tenevo sempre dentro una foto di mio papà con me in braccio, la guardai e mi misi di nuovo a piangere. Guardavo quella foto e mi sentivo un pochino meglio ma i ricordi iniziarono a riaffiorare nella mia testa e il mio pianto invece di cessare si fa sempre più forte e insistente.

Ero immersa dai miei pensieri quando ad un tratto arrivarono questi quattro ragazzi, felici in vena di festeggiare, era buffi, avevano dei cappellini come quelli di cartoncino delle feste di compleanno e delle trombette, che facevano suonare,  interrompendo la musica malinconica e disperata che ascoltavo dagli auricolari..

Disturbata da tutto ciò mi alzai, presi la trombetta dalla bocca del ragazzo che faceva più casino di tutti e gli dissi:

-Potreste piantarla di fare tutto questo casino?

Lui con aria da snob rispose:

-E tu la pianteresti di comandarmi come se fossi mia madre?

Arrabbiata come non mai risposi:

-Scusa sai com’è siamo in un ospedale  e ricordandoti, visto che a quanto pare non te ne rendi conto, qui c’è gente che sta male, gente
che muore..

Quest’ultima frase la dissi mentre una lacrima rigava il mio viso, lui stupido com’era rispose:

-Ah scusa, sai, ma in un ospedale c’è anche gente che si riprende, gente che sta meglio dopo aver passato il peggio..

Pensando a quanto possa essere stata chiusa la sua mente risposi:

-Ah bene mi fa piacere che nel tuo caso tutto sia andato nel verso giusto, ma nel mio caso non proprio e vorrei che rispettasse questa cosa facendo silenzio!

A queste parole il biondino del gruppo si avvicinò a me e mi disse:

-Scusaci sai ma non volevamo disturbare..

Io con animo buono e di perdono replicai:

-Scusami tu non so cosa mi è preso..

Il moro antipatico del gruppo per rompere il silenzio che si era formato disse:

-Va beh andiamo o no a trovare il nostro Gas.. Si è appena risvegliato ha bisogno di noi!

Ma il biondino saggio rispose:

-Iniziate ad andare io arrivo..

I ragazzi si allontanarono continuando a festeggiare e facendo finta che la nostra conversazione non ci fosse mai stata..

Il biondo si sedette di fianco a me e prendendomi la mano mi disse:

-Cos’è successo?

Io risposi:

-Mio padre… Si è spento poco fa.

Lui rattristato dalla cattiva notizia, facendo un gesto sentito mi abbraccio! Io molto grata di tutto ciò contribuii a completare quell’abbraccio..

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Capitolo 3
*** Un'amico di TROPPO ***


CAPITOLO 3 “ACCADE TUTTO PER CASO”

Concluso quell’abbraccio io mi tirai indietro e facendo un mega sorriso gli dissi :

-Ora vai il tuo amico Gas ti sta aspettando!

-Grazie, sei una ragazza dolcissima..

Io arrossendo risposi :

-Grazie anche tu sei molto carino

Lui facendo un sorrisone tenerissimo fece per andarsene ma poi si girò verso di me e disse :

-Ah dimenticavo.. Piacere Nicolas, ma chiamami Nico!

E io gli urlai :

-Piacere Mariana, ma chiamami Lali..

Lui si rigirò un’ultima volta verso di me e mi fece l’occhiolino e poi continuò per la sua strada..

Io, tornai a sedere e ritornai immersa nei miei pensieri.

INTANTO NELLA STANZA DI GAS..

-Entra Nico-

Peter tutto snob dice :

-Allora che hai combinato con la moretta? Ci hai provato?

Nico preso male rispose :

-Ma che dici scemo quella ragazza è davvero speciale e poi poverina, piantala, le è appena morto il padre!

Gas non sapendo niente di quello che era successo chiese :

-Ma perché cos’è successo?  Peter hai trovato un’altra ragazza usa e getta delle tue?

Peter con un sogghigno malefico replico :

-Chi sa può darsi!

Nico un po’ infastidito dal comportamento dell’amico rispose :

-Peter piantala non puoi trattare tutte le ragazze così, quella ragazza ce l’ha davvero un cuore, ci starà malissimo..

Peter un po’ arrabbiato con l’amico disse :

-La pianti anche tu di fare come mio padre?

Nella stanza ci fu un silenzio terribile interrotto poi dall’arrivo di un dottore che entrò e disse :

-Buone notizie per lei signor Dalmau e per tutti voi ragazzi! Il nostro ragazzotto da domani potrà spostarsi nel reparto di riabilitazione e iniziare la cura per riprendersi come non mai!

Gas tutto euforico rispose :

-Grazie dottore ne sono veramente tanto felice!

Il ordotte uscì e subito i cinque amici iniziarono a festeggiare!

Dopo poco Peter uscì dalla stanza con la scusa di dover andare in bagno si avventò su la povera Lali che ingenua a tutto ciò..

Ci cascherà la moretta nella trappola del bel Lanzani? Tutto ciò nel prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** E' una falsa o è vero amore a prima vista? ***


CAPITOLO 4 “ACCADE TUTTO PER CASO”

Ero seduta su quella sedia tranquilla ad ascoltare la mia musica quando senza farlo apposta partì : NO TE DIGO ADIOS, la mia canzone preferita, la canzone dei miei idoli la canzone che ha stappato ore e ore di lacrime ai miei poveri occhi..

No te digo adiós si no hasta siempre 
y aunque hoy tendrá que irme 
se que no te olvidaré, 
queda una canción 
que me habla de vos 
y por eso no te digo adiós. 

Gracias no parece suficiente 
y me suena un poco triste 
escribirte en un papel. 
Es mejor reir, 
recordame asi, 
es la forma de irme más feliz.

A queste parole pronunciate dai miei idoli mi venne un tonfo al cuore e ricominciai per l’ennesima volta a piangere, ma non capivo nemmeno io perché questa volta..

Magari per papà pensava il mio cuore.

Magari per la solitudine la mia mente.

Non sapevo cosa mi stava succedendo ero in crisi, ma questa era una crisi che nessun dottore e nessuna medicina poteva curare!

Dalla stanza di Gas vidi uscire il moretto antipatico, ma feci finta di niente.. Non mi interessava la sua stupidità.

-Oh cavolo si sta avvicinando a me- pensavo tra me- e ora che gli dico-?

Arrivò e si sedette accanto a me e con un gesto cauto e quasi premuroso mi sfilo l’auricolare dall’orecchio richiamando la mia attenzione dicendo :

-Scusami per prima non so cosa mi è preso, ero talmente euforico per il mio amico che senza volerlo ho offeso una delle più belle ragazze che abbia mai conosciuto..

Io arrossendo un po’ gli dissi :

-Non preoccuparti, anzi scusa te per come ti ho ripreso!

Lui facendo un sorrisetto replicò :

Mi dispiace per tuo padre, scommetto che era un uomo bravo e saggio come la figlia!

Io mentre continuavo con le mie lacrime dissi :

E sì era un gran bell’uomo, era il migliore di tutti.. Ma sai si dice che sono i migliori quelli che se ne vanno no?

E lui :

-Ma ehi, non piangere più splendore- allungandomi la sua mano destra prima mi asciugo le lacrime e poi disse- comunque per prima tutto risolto-? –Amici-?

Io incrociando le braccia risposi :

-Si, amici. Piacere di conoscerti, io sono Mariana, ma tutti mi chiamano Lali, tu?

-Piacere Juan Pedro Lanzani, ma per gli amici Peter!

Fece un sorriso enorme e poi disse :

-Ora devo scappare principessa, va bene se mi lasci il tuo numero e ti chiamo io dopo?

Io presa dal  panico, sorridevo e annuivo, un po’ come i pinguini di Madagascar no? Poi dissi :

-Sisi certo allora segnalo : 358 4856793 (il numero è puramente casuale, inventato)

Lui tutto frettoloso di scappare segno il numero sul telefono, lo mise via di fretta, mi diede un bacio sulla guancia e corse giù per le scale..

Io rimasi li un po’ rimbecillita senza capire niente. Mi rimisi le cuffie e continuai con i miei pensieri..

Quando a un certo punto qualcuno mi battè sulle spalle e io, quasi spaventata, balzai in aria..

Era il dottore che subito dopo mi disse :

-Mi scusi signorina non volevo spaventarla..

E io in un attimo di solievo risposi :

-No niente dottore non si preoccupi. E’ venuto per farmi firmare giusto?

Il dottore malinconico rispose :

-Si signorina.. Mi dispiace molto per la perdita di suo padre.

Io triste gli dissi :

-Grazie dottore. Dove devo firmare?

Il dottore mi fece vedere le carte, io firmai e dopo aver salutato un’ultima volta mio papà me ne tornai a casa, disperata e distrutta..

Lali si renderà conto presto che Peter è solo un falso? (se non sapete di cosa parlo guardate il capitolo prima.) Lo scoprirete solo nel prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Eccoci QUI ***


CAPITOLO 5  “ACCADE TUTTO PER CASO”

Rientrai a casa, distrutta, stanca senza alcuna voglia di fare.. Non riuscivo sopportare tutto ciò.

-Suona il telefono- Leggo : Zio Pato, rispondo..

-Pronto?!

-Ciao Lali sono io, ho appena smesso di lavorare, sto andando a parlare per il funerale alle pompe funebri vuoi venire con me a organizzare le cose?

Con un filo di voce, angosciato, risposi :

-Zio mi dispiace non me la sento, sto troppo male..

Lui affranto rispose :

-Non preoccupare ti capisco..

Chiudo la chiamata. Mi sdraio sul divano, accendo la tele..

Ero immersa nei pensieri quando a un certo punto mi viene in mente di non aver più salutato Nico, ripenso a quell’incontro e quello di Peter mi scappa un sorrisino ma  niente di che.
Decido di farmi una doccia e di andare a dormire, ripensando al mio papi mi addormento tra le lacrime che inondano il mio cuscino..

La mattina suona quella maledetta sveglia che mi dice.. Lutto o no a scuola devi andarci lo stesso. Mi faccio forza e abbandono il mio adorato letto. Faccio colazione, visto che la sera prima non avevo mangiato mi sentivo per svenire.. Vado in bagno mi lavo, faccia, denti e tutto. Un filo di trucco proprio per non far vedere a tutti i miei occhioni rossi . Mi vesto, pantaloncini neri, maglia con una sola spallina e le mie adorate superga bianche, borsa e via..
Mi chiudo la porta di casa alle mie spalle e vado..

Entro a scuola e come al solito vedo tutti i miei compagni e come tutte le mattine,  vado a sedermi nel mio banco posto in un angolino della classe e i pensieri mi assalgono.
Mi chiedevo come facevo dopo 4 anni che stavo nella stessa classe, con gli stessi compagni a non essermi relazionata ancora con nessuno-?!

Entra il professore, ma stranamente invece che entrare rimane fermo sulla porta e poco dopo annuncia :

-Ragazzi oggi è arrivato un nuovo ragazzo, so che tra di voi dopo quattro anni si sono già create molte compagnie e amicizie ma vi chiedo anche di riuscire a integrare nel vostro gruppo anche lui eccolo. Finalmente lo fece entrare. Dopo la sua entrata la situazione della classe e la medesima :

Troiette che si sistemano a vicenda il trucco, Secchioni completamente estranei alla situazione, quelli che si credevano Gradassi li vedi iniziare a farsi gli occhiolini e dirsi : questo diventerà uno di noi ecc.. e Poi c’ero io con il mio sorrisetto da emerita ebete.

Ma ancora prima di presentarsi venne bloccato dalla voce della solita puttanella della mia classe che dice :

-Esposito pianta con questi sorrisetti da ebete tanto non ti si fila nessuno..

Quelle parole mi misero una tristezza addosso incredibile ma ancora prima che potessi replicare il prof intervenì :

-Del Cerro la pianti di dire cose del genere.. E poi mi faccia il favore la mattina la sua faccia non la deve usare come se fosse una tela.

A quelle parole tutta la classe scoppiò a ridere, perfino i secchioni che dall’inizio dei quattro anni scolastici non si sono mai fatti una risata fecero un piccolo sorrisetto.

Poi il professore blocco le risate dicendo :

-Bene dai allora presentati alla classe!

Lui un pò imbarazzato dal comportamento della classe disse :

-Ciao a tutti mi chiamo Nicolas Riera ma potete chiamarmi Nico..

Stava per continuare ma il professore lo fermò dicendo :

-Grazie Riera avrete tempo più avanti per conoscervi ora non ne abbiamo..

Nico prese un banco lo attaccò al mio e si sedette li.. Dopo si avvicinò a me, mi abbracciò e mi sussurò all’orecchio :

-MI SEI MANCATA.

Io rimasta un po’ sconvolta perché non me l’aspettavo risposi :

-ANCHE TU!

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