Mille modi per farsi beccare

di Ragazza Every Day
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Prologue ***
Capitolo 2: *** Ehm... Idiots ***
Capitolo 3: *** Started a Joke ***



Capitolo 1
*** The Prologue ***



12 Giugno 1990
Rolf decise di andare in un villaggio di Uganda per due principali motivi. Il primo é che doveva lavorare, stabilendo un contratto con il capo della tribù per costruire un edificio nel loro territorio. La seconda ragione, la più importante secondo lui, era quella che doveva prendere un po' di sole. Atterrò con il suo elicottero direttamente nel deserto, con un passo accellerato, un profumo inconfondibile e con una cravatta che Helen non aveva mai visto. Per questo se ne innamorò. Un po' di giorni dopo, tra loro scoppiò l'amore.
28 giugno 1990 -Rolf- lo chiamò Helen sottovoce, con una certa impazienza - Sono incinta. Rolf ci mise un po' a mettere insieme tutte le sue parole, ma poi capì e la sua testa si alzò velocemente, come un cucciolo indifeso -Che? Ne sei sicura, come é possobile! Accidenti, mi metto sempre nei casini.
Helen non sapeva cosa dire, si sentiva colpevole.
-Vieni via con me- balbettò Rolf, con un tono non rassicurativo.
-Rolf, io vivo qui, in un semplice villaggio, non potrò mai adattarmi a stare a Londra.- Lui annuì con il capo ripetitivamente e lei gli tenne la mano, -Tu potresti comunque venirci a trovare.-
-Ehm, si, scusa ma.. Adesso devo partire, sai com.. Ciao, ci vedremo...-
-Presto- disse Helen con un mezzo sorriso.
8 settembre 2007
Il 24 marzo nacque una bellissima bambina, Sisi. Il padre, non fece mai più ritorno, ma chiamava almeno due o tre volte all'anno. Sisi ormai aveva compiuto sedici anni ed era da due che il telefono aveva smesso di squillare. Così Helen prese la decisione di fare lei il primo passo.
-Pronto?-
-Ehi ciao Rolf sono Helen!-
-Chi scusa?-
-Helen, la tua fidanzata!-
-Ah, ciao.-
-Beh, senti.. In questi anni ho pensato molto a quello che mi hai detto e.. Tu mi manchi troppo e Sisi dovrebbe conoscerti. Quindi ho deciso di accettare la tua proposta, domani io e Sisi veniamo da te a Londra!-
-Ah, ok.. Ehm.. Wow!-
-Senti, non é che ci potresti dare l'indirizzo, sai..-
-Si si. Ehm.. Ca.. Cali..FORNIA Street numero 14.- -A domani, non vedo l'ora di vederti!-
-Ah, neanche io!-
Helen riagganciò e fece un grande respiro di sollievo. Intanto la ragazza la guardava male.
-Mamma, possibile che non lo hai ancora capito! Lui non ci vuole!-
-Amore, ma che dici! Tu non lo conosci. Lui é cosi.. Ah, ma perché dovrebbe farlo?- disse Helen ridendo.
-Forse perché non ti ha mai amato. Forse perché l'unico motivo perché ci ha chiamato due volte é quello che io sono sua figlia. Forse perché magari si é giá fatto una vita.-
Helen diede un calcio per terra, come per segnare la sua autoritá. Lo faceva sempre. -Non ti permetto di rivolgerti così a tuo padre. Comunque, tu che vuoi fare giornalismo. Credi che in questo villaggio ci riuscirai?-
Sisi si azzittì. -Comunque, io non mi fido di quello.-

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Capitolo 2
*** Ehm... Idiots ***



Ora si trovavano ad osservare Londra, meravigliate, come se fosse una città ancora da scoprire. La gente che spintonava e camminava da una parte all'altra le aveva fatte rimanere poco al punto di osservazione. In aereo era stato più che un disastro perchè la madre continuava a vomitare. Non per il pensiero che l'aereo cadesse, no, ma per il costo del volo, che le aveva fatto sganciare tutto quello che si era portata per restare per qualche anno a Londra.
Ci misero almeno qualche ora a trovare la strada, non erano proprio abituata alla confusione di quella folla agitata. Che poi, che cosa avevano di tanto da preoccuparsi?
- Ecco qui, siamo arrivati... - disse Helen in un tono speranzoso e disgustato -Non me la immaginavo così.
Era un appartamento in una strada che appariva rocubre e non c'erano terrazze, ma solo misere finestre che se fossero state aperte, di sicuro una macchina le avrebbe spaccate passandoci.
-Ah, wow. MAGNIFICO. Sono venuta qui per... - Sisi alzò le spalle
- Questa roba. Torniamocene a casa.-
- Stai zitta. Siamo venuti per stare con tuo padre, non con la sua casa.- le disse avvicinandole il viso contro il suo.
A quel punto Helen suonò il campanello e la ragazza si girò dall'altra parte, come per dimostrarle che non era d'accordo con quello che diceva. Intanto si sentiva il sottofondo della doccia, se si chiamava così. Rod si stava avvicinando alla porta, Helen ne approfitto per girare Sisi e metterle una mano sul fianco. La porta si aprì.
-Amore!- esclamò Helen, dandogli un abbraccio -Quanto tempo! Però, ti vedo cambiato..-
In effetti, quell'uomo sembrava tornato dalla seconda guerra mondiale. Intanto si era presentato lì in accappatoio, aperto più che altro, facendo vedere le mutande bianche e il suo fisico peloso. Poi, i capelli erano diventati bianchi, insieme alla barba. Per non parlare del fatto che non aveva neanche aperto bocca e stando lì immobile come una statua.
- Che sciocca!- Helen tirò Sisi accanto a sè -Non ti ho ancora presentato mia figlia, ops, nostra figlia!-
Lui le guardava stranito, ispezionando la situazione.
-Ci conosciamo?- disse quasi urlando dopo almeno un minuto.
- Che spiritoso! Sai, a tuo padre ha sempre la battuta pronta- disse facendo finta di ridere.
- Io non so chi siate.-
- Dai, Rolf!-
- Io non sono Rolf!- disse urlando tutt'ad un fiato. La sua voce potente aveva smesso di far ridere Helen e incuriosire Sisi, che prima era solo annoiata.
- Io sono..- continuò - Beh, che vi frega a voi? Non sono certo il tipo che va a spifferare i dati personali in giro. Non sono neanche suo padre. Avete sbagliato persona, haha, stupide negrette, fatemi un favore, tornate da dove siete venute!- disse sbattendo la porta, lasciando Helen e Sisi scioccate.


Ciao ragazze! Fino ad'ora i capitoli possono sembrare molto corti, ma dal prossimo non lo saranno più perchè inizierà da lì la bera storia. Ammetto che il fatto di aver ricevuto nessuna recensione in questo capitolo mi ha demoralizzato molto! Vi prego, fatevi sentire, perchè il vostro parere mi è indispensabile, e non ricevere recensioni mi fa pensare che la mia storia sia pessima! In tal caso ditemelo, per piacere. Risparmierei a voi del tempo perso a leggere i miei scritti e a me stessa il tempo utilizzato per lo scrivere questi capitoli.

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Capitolo 3
*** Started a Joke ***



- Non.. non può essere. Avrà sbagliato indirizzo e avrà .... perso il cellulare- Helen camminava avanti e indietro preoccupata, mordendosi le unghie.
- Mamma- sospirò Sisi - Lo hai già chiamato venti volte, non c'è niente da fare. Lasciati dire la corretta versione della storia-
-Ma non...- Helen in qualche modo doveva trovarsi una soluzione, ma non ci riusciva proprio.
- Te lo dico io come è andata. Tu sei stata una delle sue tante ragazze e non ti ha mai amata, o forse si, ma solo per dieci minuti. Quando ha scoperto che sei rimasta incinta si, ti ha proposto di venire con lui, ma sapeva che non avresti accettato. Poi mi ha chiamato due volte solo per fare in modo che tu ti agitassi troppo. Si vede che dopo aveva così tante ragazze che si è dimenticato di avere una figlia in un altro continente. Infatti, quando lo hai chiamato gli ci è voluto un po' per capire chi sei, non è vero?- La madre continuava a girare il capo per mostrare che non stava ascoltando ma Sisi sapeva che in realtà lo stava facendo - Poi, si è inventato un indirizzo, ecco cos'ha fatto, e noi siamo finite in questa schifezza!
-Ora basta, smettila!- Helen urlò a squarcia gola mettendosi una mano su un orecchio, come una bambina, e con l'altra scaraventò il suo telefono per terra, mandandolo in frantumi. Perfetto, ora non avrebbero potuto neanche chiamare nessuno. Poi appoggiò la schiena al muro e si lasciò mogia, finendo seduta sul marciapiede. Aveva passato parecchi minitò incantata in un punto della cassetta arrugginita della posta di un tipo, chissà da quanto tempo qualcuno non gli aveva spedito qualcosa. Ad un tratto si alzò definitivamente e prese la sua misera valigetta.
- Bene allora, vorrà dire che ce ne torniamo a casa.- borbottò a bassa voce.
- Eh cosa? Non puoi, cioè.. Non ti ricordi che non abbiamo speso tutti i nostri soldi per l'andata?-
- Andrò dalla polizia e racconterò la mia storia per filo e per segno. Vedrai che mi capiranno e mi riporteranno a casa, in qualche modo.-
- Ma.. Senti io voglio restare qui!-
- Che cosa? - Helen sorrise appena, in modo sospettoso, nonostante la brutta botta che aveva appena preso. -Non ti eri lamentata durante tutti questi giorni che volevi tornartene a casa? -
Sisi sospirò. - Non mi basta un sospiro per lasciarti in questo posto. Facciamo una cosa. Se tu ammetti che ti sei sempre lamentata solo per attirare l'attenzione su di te e che in realtà non vedevi l'ora di arrivare in questo posto per fare giornalismo ti lascio qui.
- Va bene!-
-Va bene cosa?-
- Volevo attirare l'attenzione su di me e volevo venire.. qui-
- Mi basta. Comunque guarda che non abbiamo nessun soldo, ce la farai a vivere? -
- Durante il giorno vado a scuola e nel pomeriggio chiedo l'elemosina e poi qui si trovano i soldi per terra mamma, questa gente è tutta riccona. -
- Guarda, se fosse un altro giorno non se ne parlerebbe. Ora, che diavolo! Sono troppo abbattuta e non sono in vena di discutere, e poi senza di te per un periodo posso godere un po' di relax. Quindi, resta. Che questo ti serva da esperienza.-

Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee(ah)! Un altro capitolo pronto e servito! Che gusto ha? Spero sia buono e di non averlo bruciato! Vi prego... Ho visto che 16 di voi mi hanno visitato, ma senza lasciare traccia di chi siete veramente! Quindi se ora state leggendo quello che sto scrivendo qui, inanzitutto vi ringrazio per essere arrivare fino a questo punto, per continuare vi chiedo un piccolo favore. Mi servirebbe tanto una vostra opinione, perchè ho intenzione di eliminare la storia. Se pensate che devo ditemelo, sennò sarei felice di continuare, visto che un pochino di idee stanno fruttando per la mia testolina.
Muahahaha!
Muchas Gracias
Gingerina Cielo
P.S: Non so se vi interessa, ma io vi racconto comunque una cosa che mi è accaduta che è impressionantissima. Ho sognato che un tipo che conosco mi ha chiesto di fidanzarci ed io ho accettato anche se non mi è mai piaciuto particolarmente. Quando mi sono svegliata e ho scoperto che era veramente tutto un sogno, non ho fatto un sospiro di sollievo, anzi, ci sono rimasta male! Ma il bello deve ancora arrivare, perchè il giorno dopo il tipo me lo ha chiesto veramente, non sto scherzando. Io gli ho detto che ci penso. Sul serio, non so che fare! Consigliettino?

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