Summer love.

di AleCarrots
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si parte! ***
Capitolo 2: *** Non capisco. ***
Capitolo 3: *** Confusione. ***
Capitolo 4: *** Cavolo. ***
Capitolo 5: *** Il bacio. ***
Capitolo 6: *** La mia più grande figura di merda. ***
Capitolo 7: *** Il sogno. ***
Capitolo 8: *** Il ciclo. ***
Capitolo 9: *** Spettacolare ***



Capitolo 1
*** Si parte! ***


Sono Ale, e quest'estate il mio sogno si avvera.. Qual'è il mio sogno? Beh, è semplice, andare a Londra. Quest'estate, visti i miei miglioramenti a scuola grazie all'esame ben passato, i miei mi hanno regalato una vacanza a Londra, in una famiglia di origini italiane che mi ospiterà per un'estate intera. Loro figlia verrà qui in Italia, nella mia famiglia.. Bene, la settimana prossima parto, e ho solo sette giorni per salutare i miei amici, la mia stanza, le mie abitudini, per poi ritrovarli dopo tre mesi. Da premettere che io adoro lo stile inglese, in tutto e per tutto. Non vedo l'ora di partire. 
Ho solo qualche giorno per godermi il bellissimo mare siciliano, il caldo.. lì mi ritroverò senza un mare al di sotto dei 15 gradi, e con una temperatura non superiore ai 10 gradi. Ma se per far avverare il mio sogno devo stare al freddo, lo faccio più che volentieri. 
Il mio migliore amico di chiama Luigi, ma io lo chiamo Louis perchè mi piace di più, e poi è inglese! Lui è il classico migliore amico, protettivo, dolce, allegro, poi per me c'è sempre in qualsiasi periodo, durante tutto il mese. Semplicemente lo adoro. 
La mia migliore amica si chiama Manola, ci vediamo ogni giorno e ogni giorno parliamo, studiamo, mangiamo, facciamo tutto ciò che ci viene più naturale. E' una ragazza bellissima, e lei sarà quella che mi mancherà di più quando sarò via.
Così, passo questi giorni con loro, noi si che siamo un gruppo, siamo uniti, ci vogliamo bene, ci prendiamo in giro, diciamo che questa si può definire un'amicizia..

Mi ritrovo in aereo porto, con le lacrime. Guardo i miei amici e i miei genitori e non vorrei davvero lasciarli, ma nel frattempo ripasso il cognome della famiglia che verrà a prendermi dopo due ore di volo, e mi rallegro. E' come quando si sente caldo e freddo allo stesso tempo, una sensazione strana, orribile. 
Immersa nei miei pensieri, non mi rendo conto di quanti passi avevo già fatto, e mi ritrovai in fila per il biglietto.. Saluto con la mano verso quelle facce così familiari che avrei rivisto a settembre, e m'incammino verso il tunnel che portava all'aereo.
Cerco il mio posto, tutta esaltata, non sapevo accanto a chi sarei capitata, così rivedo il mio biglietto, controllo il numero, e mi siedo tra i due sedili. Passano due bei ragazzi e per un attimo sperai che fossero loro la mia compagnia per il viaggio.. ma passarono avanti. Alla fine, mi ritrovai tra due anziani signori che ronfavano tutti il tempo. 

Finalmente a terra, tutto il mio corpo si rilassò al contatto con la terra sotto i piedi.. Cerco con uno sguardo svelto a tutti i cartelli e ad i rispettivi accompagnatori. Malik, Malik, Malik.... MALIK, ECCOLO! 
Cerco di dire nel modo più tranquillo che ci possa essere "Buona sera signor Malik".
Lui, probabilmente, vorrebbe azzeccare il mio nome al primo tentativo, almeno a giudicare dalla sua faccia, e poi aggiunge "Alessia, giusto?" 
Io confermo con un cenno, lui mi prende le valige e arriviamo alla macchina. Lì parliamo del viaggio confortevole, dei miei attivi compagni, e di quello che mi avrebbe riservato Londra.. Arrivati a casa, la signora Malik si alza dalla sedia, mi guarda, dice qualcosa in inglese, e poi parla con il suo italiano inglesizzato, è bellissimo l'accento "Alessia, che meraviglia! Com'è andato il viaggio? Bene? Sai che qui non c'è mare, giusto? Hai telefonato a mamma e papà? Che mi racconti dell'Italia? L'Inghilterra può essere molto devoto al turismo, perchè a parte quello, siamo nello schifo!! Vieni qua, levati la giacca, ti porto una tazza di tè?" 
La blocco dicendo "Una domanda alla volta, please? Sono ferma a com'è andata il viaggio, e comunque è andato benissimo". Lei mi guarda con un aria consapevole, forse si è resa conto di avere esagerato un po'.. "Avremo modo di conoscerci meglio, ora tieni, questa è la stanza di Juliet, il suo computer, i suoi cassetti, fai come se fossi a casa tua, sistemati. Ah ricorda che ceniamo alle 18:00, perciò non fare tardi, a dopo". Nemmeno il tempo di aprire il computer, di entrare su Skype e di vedere chi è online, che mi arriva una chiamata da Louis98, accetto subito, e vedo che sono tutti a casa mia.. parliamo un po', poi vedo che è tardi e chiudo. Vado a mangiare, ci presentiamo come si deve.. Io sono affidata a Trisha e Yaser, sono molto dolci. 
Dopo la cena, chiedo scusa, e vado subito a letto, sono stanchissima, chissà cosa avrei fatto domani, ero emozionatissima, ero a Londra.

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Capitolo 2
*** Non capisco. ***


Mi sveglio con tutta la calma di questo mondo, più o meno verso le 12. Mi do una sciacquata alla faccia, mi vesto, e scendo. Non c'era nessuno. Strano, mi aspettavo tutti giù a preoccuparsi del letto che magari era troppo duro, per accertarsi della morbidezza del cuscino. 
Mi guardo in giro, nessuno. Va bene, mi preparerò una buona colazione da sola. Vado verso il frigo e vedo tra i vari disegni e le varie cartoline, un post-it "Per Alessia: noi andiamo a lavoro, qua se non sei puntuale ti licenziano, nello sportello in alto a destra c'è un cornetto, mettilo nel forno per qualche minuto e preparati una tazza di latte, noi verremo alle 9 di sera, perciò trovati un passatempo, se vuoi puoi andare in giro per il quartiere, però non tornare a casa tardi, le chiavi sono nella mensola nell'ingresso, a dopo xx" la mia faccia era tipo "O-OKAY". Dopo aver seguito le indicazioni, con la tazza in una mano, e il piatto con il cornetto nell'altra, mi siedo e gusto la mia prima colazione all'inglese, in Inghilterra. Subito dopo, presi le chiavi, la borsa e corro fuori.
Lo Starbucks a destra, Nadno's a sinistra, e continuando così con negozi e marche che in Italia possiamo solo sognare. Entro in ogni negozio mi faccia simpatia, per poi uscire subito dopo realizzando di non avere una euro, o in questo caso una sterlina, dietro con me. 
Mi fermo al parco, osservando quanti giovani ci siano, accompagnati dal loro cane, e quanti adulti probabilmente in pausa caffè con il giornale fra le mani. E' una cosa incredibile. C'è un laghetto con una fontana, la scultura, molto espressiva e profonda, mi fa pensare alla fine dell'Ottocento. Ci sono tre viali alberati, e per ogni coppia d'alberi c'è un palo della luce, le panchine verdi richiamano tutta la vegetazione in torno. Mi da un senso di pace questo posto.
Decido di tornare a casa, si stava facendo tardi e la luce del sole calava velocemente..
Apro la porta e sento dei rumori, però erano ancora le sette, impossibile che fossero tornati prima, o no? Mi inizio seriamente a preoccupare.. come nei film horror, l'assassino ti vede, ma tu non vedi lui, e può sbucare da qualsiasi posto. 
Oh cavolo, sento dei passi molto veloci, ma rilassati, come un cavallo che saltella per le scale. Alla fine inizio a vedere un'ombra che si fa sempre più grande e sempre più vicina. Scende un soggetto riccioluto, come uno di quei cespugli del parco. La mia domanda sorge spontanea "E tu chi sei?". Lo sconosciuto, che secondo me non avrebbe potuto fare del male ad una mosca, si affretta a rispondere "Chi sei TU!". Che avrei dovuto dire a parte "Sono italiana, e ho preso il posto di Juliet qui a Londra, ora vorresti presentarti?". Mi stava guardando come se si stesse trattenendo dal scoppiare dalle risate. Così cerco di sembrare seria "Allora?". Lui risponde "Sono un amico di Zayn". Mai sentito "ZEI-chi?". Sgrana gli occhi "Zayn Malik? Come fai a non conoscerlo se abita qui?". Mi sento molto in imbarazzo "Emh.. no, ma comunque vorrei capire perchè tu sei qua, se lui non c'è". "Lo sto aspettando, sai, è come un fratello per me, ho le sue chiavi di casa". "Capisco". Lui ci pensa un po', poi apre la bocca per dire qualcosa, ma.. la porta si apre, ed entra un altro ragazzo che urla "ZAYN E' ARRIVATO SIGNORI!". 
Io rimango con la bocca aperta, del tipo 'sono tutti pazzi e carini qua?'. "Piacere, Alessia, tu sei Zayn, quindi..". "Certo sono io, tu saresti?". "Io vengo da una famiglia italiana, ho fatto cambio per tre mesi con Juliet, lei adesso è a casa mia". Da allegro e euforico che era, diventa serio e forse un po' arrabbiato "Mia sorella? Nono, non può essere". L'amico di Zayn nel frattempo è salito. Ho pensato che è strano, nessuno mi aveva avvisato di un fratello "Non te ne hanno parlato? A dire il vero nemmeno io sapevo della tua esistenza". "Nessuno", così dicendo, sale in camera sua chiamando Harry, sbatte la porta, e io rimango da sola ad aspettare il signor e la signora Malik. 
Sento parlare ad alta voce, probabilmente, Zayn. 
Io non so cosa dire, cosa fare, cosa pensare.. perciò accendo la televisione, la spengo dopo qualche minuto e salgo in camera mia. Sono stata circa un'ora a riflettere sull'atteggiamento troppo strano di Zayn, ascoltando musica. Poi sento bussare la porta, mi sistemo nel letto e do il permesso di entrare. 
Harry? Comunque, lui rimane sulla soglia per qualche secondo, poi entra e socchiude la porta "Ti sto chiedendo di ascoltare uno sconosciuto, però credimi, Zayn è fatto così. Lunatico. Prima era felice e contento, poi si è trasformato in una persona scontrosa e testarda. Lo conosco da molto tempo, Juliet è l'unica persona che può chiamare famiglia, non va molto d'accordo con i suoi genitori, per questo forse non te ne hanno parlato.. dagli del tempo, ti accetterà e magari diventerete ottimi amici..". Non so che dire, del resto non lo conosco, ha ragione.. "Vedremo, comunque grazie per essere venuto a parlare con me, se vengono i sig.i Malik, puoi dire che non avevo fame a causa dell'abbondante merenda? Fra qualche minuto vado a letto, così da riflettere ancora un po'. Grazie Harry.. ciao." Lui mi guarda per qualche minuto in silenzio, senza aggiungere altro, poi mi fa un cenno di conferma (forse le mie parole gli sono arrivate dopo, chissà), ed esce, chiudendo la porta. Io mi metto le cuffie e mi addormento con una bellissima canzone di sottofondo, cupid.

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Capitolo 3
*** Confusione. ***


Mi sveglio presto, verso le otto e qualcosa, a causa della notte trascorsa a rigirarmi nel letto. Accendo la luce e apro il pc.. mentre si accende, vado a lavarmi la faccia. Entro su facebook, e vedo le 80 notifiche di Louis e Manola, mi fanno le stesse domande "che fai?", "come stai?", "come te la passi?", ecc..
Scendo in cucina, per prepararmi una buona colazione. WOW hanno la nutella! 
Mentre la spalmo su una fetta di pane tostata, sento un rumore alle mie spalle. Dato che non c'era nessuno, penso subito a Zayn. 
"Buongiorno" mi dice lui in modo indifferente, anche troppo per i miei gusti. Se vuoi essere mia amico, non puoi fare così. Lo guardo pensierosa, poi mi sveglio dai miei sogni e dico "Buongiorno, come va?". Non ottengo una risposta prima di qualche minuto. "Sto benissimo, mai stato meglio, grazie. E tu?". Che è successo, Harry è riuscito a farti diventare un gentiluomo in una notte? "Bene, gra.." ho messo troppo tempo che tutto ciò che ha detto era ironico e senza alcun interesse "Scusami, Zayn, posso chiederti una cosa?". Non aspetto un suo cenno e riparto in carica "Che problema hai con me?". Purtroppo non ho notato che aveva preso il cappotto e le chiavi quando stavo iniziando a parlare. Mi giro e vedo solamente la porta chiudersi. Che nervi!! 
Prendo il cellulare e leggo un messaggio da un numero anonimo "Semplicemente.. scusalo". Non so chi potesse essere il destinatario, o meglio un'idea ce l'ho, ma come potrebbe avere il mio numero Harry, e perchè scrivermi con l'anonimo? 
Esco verso le dieci e passeggio per il parco che il giorno prima mi aveva dato pace e serenità, sperando di riottenere quelle sensazioni. Un cane mi viene incontro, un bellissimo Labrador bianco, venuto a farmi festa. Forse è uno dei pochi in Inghilterra a cui stavo simpatica. A ruota dietro il cane, viene una ragazza, che si scusa subito per il suo cane. La guardo sorridendo "Piacere Alessia". Forse sente il mio accento italiano "Italiana, eh? Io sono Eleanor, piacere mio". La guardo impressionata, adoro il nome Eleanor "Come hai fatto a riconoscere la mia nazionalità?". "Dall'accento". "Si sente così tanto?!". Non ce ne accorgiamo, ma già stavamo camminando lungo un viale. E' una ragazza simpatica, molto dolce, e anche carina. Alla fine ci diamo appuntamento per domani alle 5 del pomeriggio per un tè a casa sua. 
Torno a casa felice, perchè sì, il parco è un posto pieno di serenità e allegria. Apro la porta e mi ritrovo circondata da ragazzi più grandi, tutto imbrattato, popcorn e patatine a terra, musica a tutto volume.. una festa! Cerco di riconoscere qualcuno, anche se impossibile.. 
Alla fine mi arrendo, tutti quelli più grandi chiedevano cose strane o prendevano in giro, così salgo le scale, e apro la mia camera. Quello che vedo non può essere vero. 
"VIAA, FUORI! CHE COSA CI FATE QUA?!" due ragazzi stavano limonando nel mio letto. Mi chiudo a chiave e mi siedo a terra, cercando di dimenticare quei due che sdraiati nel mio letto. Bene, sono sola, ma non mi sento affatto così. Non posso andare a letto. Non posso fare nulla nella mia stanza, oltre al computer che però mi secca aprire. Ad un certo punto mi squilla il cellulare: numero anonimo. Non rispondo. Richiama. Rispondo. "Pronto?". "Alessia, sono Harry, apri la porta". Vado verso la porta e giro la chiave. Si apre e magicamente spunta un bellissimo e altissimo ragazzo riccioluto che mi guarda appoggiato allo stipite della porta e chiude la chiamata. Entra, e ci sediamo a terra entrambi. "Allora, cos'è questa festa? Dove sono i signori Malik?" chiedo seccata e spaventata allo stesso tempo. "Zayn, credo che lo faccia per darti fastidio, i signori Malik oggi lavorano fino a tardi, verso l'una o due saranno a casa". Lo guardo sbalordita "Ma scusami, e io che c'entro? Non ho fatto niente..". "Te l'ho detto".
Ok e adesso che si fa? Non ho proprio voglia di stare a parlare tutta la sera. 
"Harry, sai, oggi ho conosciuto una ragazza, si chiama Eleanor, e mi ha invitata a bere un tè alle cinque a casa sua, ma non so dove si trovi casa sua, mi pare sia York Street.. Mi accompagneresti?". Mi guarda stupito e poi subito dopo intenerito dalla mia richiesta "Certo". Mi avvicino a lui e mi appoggio alla sua spalla. Per un attimo mi sembra che il suo battito si accelerato, e mi sembra che un sorriso sia comparso sul suo viso. Non so se è quello che ho visto, o semplicemente quello che vorrei vedere. Mi addormento nonostante la musica a tutto volume. Penso che Harry mi abbia messa a letto, perchè non ricordo di essermi spostata durante la notte. 
Mi sveglio. Controllo l'orario al cellulare, e vedo che ho un messaggio. Sono le quattro del mattino e regna la pace a quell'ora, nessuna festa, niente di niente. Il messaggio anonimo dice "buonanotte principessa". Un sorriso compare sul mio viso, ritorno a letto e mi addormento di nuovo, aspettando che il sole sorga.

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Capitolo 4
*** Cavolo. ***


"Oh, che nottata, credo di avere avuto gli incubi". Non so qual'era il mio problema, ma stavo parlando sola. Mi sgranchisco e controllo il cellulare, nessun messaggio, ma.. Cavolo, è tardi!! Cercando di uscire dal piumone cado a terra, mi metto a ridere come un'idiota, poi mi rialzo riacquistando serietà, mi faccio una velocissima doccia e mi vesto, scendo e come al solito.. deserto. Praticamente non vedo i signori Malik da due giorni, possibile? Che potevo fare alle dodici del mattino, se non una bella colazione, seguita da un'accattivante lettura e la visione di un film? 
Mi preparo il solito pane con la nutella, salgo a lavarmi i denti e dalla camera prendo un libro di Juliet.. Passando in corridoio vedo con la coda dell'occhio la camera di Zayn aperta, non ci avevo mai fatto caso nonostante il mio passa e spassa. Mi guardo intorno, poi penso 'ma chi cavolo potrebbe vedermi, non c'è nessuno'. Entro. 
Mi sento come un ladro principiante che sta per farsi beccare dalle telecamere di sorveglianza. Poster di ragazzi semi-nude, tipi tatuati, probabilmente rep del luogo, e cosa che non mi sarei mai aspettata: una libreria piena di libri fantastici, letteratura internazionale, romanzi, opere di grandi scrittori.. non credo di avere sbagliato stanza, ma per un momento mi sorge il dubbio. 
Prendo un libro, e leggo la trama. Vengo interrotta dal rumore di una porta che si apre. Cazzo. Senza accorgermene sistemo il libro di Juliet nella sua libreria, e mi porto quello di Zayn. Faccio in tempo ad arrivare davanti alla porta di camera, posso dire ormai, mia.. Zayn mi guarda come per dire 'colta in fragrante, non so cosa tu abbia fatto, ma ti ho scoperto'. Noto con simpatia che non è un brutto ragazzo. 
"Ciao, Zayn". "Buongiorno, tutto bene?". "Benone, grazie. Stavo andando in camera per fare una doccia, con permesso". Silenzio. Chiudo la porta e sento gli occhi di Zayn addosso, attraverso il muro, grazie ai raggi X immaginari di cui i miei occhi sono dotati. 
Rileggo il titolo del libro che avevo in mano "They Don't Know About Us". Non è il libro che avevo preso pochi minuti fa dalla libreria di Juliet. Cazzo, cazzo. Lo poso al suo nuovo posto, lo sistemerò più tardi, o domani. 
Sono le tredici, come diremmo in Italia, qua si usa dire 1 p.m. Tra quattro ore sarei andata a casa di Eleanor, per un tè. Cavolo, come avrei fatto a parlare con Harry per metterci d'accordo. Mi prendo di coraggio.. 
"Zayn..". "Si? Come posso aiutarti?". "Mi servirebbe un numero". "Un numero?". "Di Harry, me lo potresti dare?". "Mmh.. come vuoi". Mentre lui scrive il numero del suo migliore amico in un foglietto, controllo IL libro, che idiota che sono. "Grazie, Zayn.. Ah, quasi dimenticavo. Mangi qui? O esci? Mi piacerebbe mangiare assieme, anche per conoscerci meglio". "Non lo so, non posso esco con una ragazza, sarebbe abbastanza imbarazzante se portassi con me la mia "sorellina", no?". Lo guardo, quasi alzando le spalle.. "Beh, si, allora un'altra volta". Senza guardarlo troppo negli occhi, mi giro e vado verso la porta.. 
"Harry, ciao, sono Alessia..". "Hey, ciao, come hai fatto ad avere il mio numero?". "Eh, ho chiesto in giro, sei abbastanza popolare per il quartiere". Sento la sua risata, in mezzo alla folla, non so dove fosse, però c'è confusione. "Zayn, vero?". "Proprio lui". Ride di nuovo. "Allora, come siamo combinati per oggi pomeriggio, a che ora vieni?". "Passo a prenderti alle tre.... scusa, devo scappare, alle tre sono a casa, a dopo!". Prima che potessi ricordare ad Harry che l'appuntamento è alle cinque, interrompe la telefonata. Bene. 
Ora che faccio? Due ore ad aspettare.. Vediamo che hanno in frigo. Scendo in cucina e apro il frigo.. Insalata, insalata, pomodorini, cetrioli, una bistecca, frutta.. bello, si mangia troppo salutare qui dentro. Prendo le venti sterline che vedo nel cassetto con scritto "Ale" dove ho tutto l'occorrente per uscire, occhiali da sole (di Juliet), la crema per le mani (di Juliet), tutto di Juliet insomma. I soldi invece erano proprio miei. 
Esco, cavolo, mi brontola la pancia. Riflettiamo. Dove potrei andare a mangiare? McDonald's, Nando's, ristornate italiano? Vada per l'italiano. 
Mi presento e scandisco le seguenti parole al cameriere "BUONGIORNO, UN TAVOLO, SONO SOLA", si capisce che sono italiana, dall'accento. Questo, subito mi fa sedere in un tavolino e mi porta il menù, con venti sterline posso prendere un piatto di lasagne e un cannolo, o l'arancini al burro e una bottiglia d'acqua. Vada per la seconda scelta. 
Mangio, pago, saluto e torno a casa. Le tre meno venti. Cazzo, cazzo, cazzo. 
Mi lavo, mi vesto, preparo la mia borsetta, un leggero trucco e via.
Alle tre, il mio accompagnatore era a casa mia, scendo, mi sentivo come in una favola, quando sta scendendo la principessa dalle scale, e il principe azzurro la guarda entusiasta. Avevo un vestitino blu a pois rossi, delle ballerine e una borsetta blu. 
Harry si lascia sfuggire un "wow", poi mi prende a braccetto e mi accompagna alla porta, poi rientra in casa, si appoggia alla ringhiera in legno della scala e urla a Zayn "Stiamo uscendoo", che a sua volta si affaccia e urla un bel "Divertitevi". 
"Volevo dirti che.. l'appuntamento era alle cinque, ma non mi hai dato diritto di parola al telefono". "Ops, scusami, dovevo chiudere, ero al super mercato e toccava a me, e il commesso aveva problemi con la carta". "Va bene, tranquillo, ora che si fa?". "Che vuoi fare?". "Secondo te, abbiamo il tempo di vedere un film al cinema?". "Certo!". "Magnifico, non vado al cinema da un anno o più!". "Che vediamo, c'è un horror e un romantico, a te la scelta". "Scegli tu, mi fido". In silenzio, arriviamo al cinema, paghiamo il biglietto, entriamo, e ci godiamo l'horror, ogni tanto per la paura mi butto involontariamente tra le braccia di Harry, che sembra troppo tranquillo. Finalmente è finito il film, io sono scandalizzata, e lui mi guarda tipo 'sembra che hai visto un fantasma". Ironia a parte, mi siedo in macchina e mi rendo conto che sono in ritardo di dieci minuti. Mi accompagna a casa di Eleanor, busso, ma non risponde nessuno. Strano. Riprovo, nessuno. Raggiungo la macchina, che non se n'era andata. "Harry, non risponde nessuno, che dici, andiamo a casa?". "Dai sali, ti porto in un posto bellissimo". 
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo. E' favoloso, il Tamigi con la luce del tramonto prende tutto il suo fascino. Lo guardo negli occhi, in quel momento non pensavo ad altro oltre alle sue labbra. Senza accorgermene, sono in punta di piedi per diminuire la distanza tra di noi. Ma cosa stavo facendo? Mi ritiro subito. Lui sembra quasi deluso, o non lo so. Ma dovrebbe capire, non ci conosciamo benissimo, non posso baciarlo così. 
"Scusami". "No, scusami tu Harry. Non so cosa mi sia preso. Io credo di volerti già bene, ma non vorrei baciarti così, senza conoscerti a fondo". Ho detto una cazzata, io l'avrei baciato anche se l'avessi conosciuto quel giorno stesso. "Mi accompagni a casa, per favore?". "Certo". 
Arriviamo davanti casa, mi da un bacio in guancia, quel bacio è stato riflettuto a lungo sia prima che dopo l'arrivo sulla mia guancia, da entrambi, penso. 
Entro, salgo in camera, mi spoglio, e vado a letto. Pensando e ripensando a tutto, mi scappa un urlo strozzato, non so se Zayn dalla camera accanto lo abbia sentito. 

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Capitolo 5
*** Il bacio. ***


Mi alzo, le sei del mattino. Bene, non mi riaddormento, così tra un po' potrò incontrare i signori Malik. Mi vesto, e mi lavo la faccia. Scendo e accendo la televisione, il volume a troppo basso per rendere quei suoni indistinti in parole. Poi con i miei sbadigli, non avrei sentito comunque nulla, diciamo che la televisione è più un qualcosa di animato che mi tanga compagnia nell'atmosfera quiete del mattino.
Sento i passi, lenti e costanti. Bene, qualcuno si è svegliato.
Mi alzo e corro quasi saltellando in cucina, per evitare di fare troppo rumore. Vedo Zayn.. ZAYN? Alle sei e mezza del mattino impiedi? Wooow. Sussurro "Buongiorno". Poi penso 'che cazzo? sussurro?'. Lui mi guarda male, con un occhio ancora chiuso. Poi mi accorgo che indossa solo dei pantaloncini corti, capito? Solo dei miseri pantaloncini corti, lasciando il suo petto muscoloso, e le sue braccia tatuate completamente visibili. Chiusi la bocca per evitare di fare altre figure di merda. 
"Come mai ti sei alzata così presto?". "Non avevo sonno, così ho deciso di aspettare che i tuoi genitori si alzassero per salutarli. A che ora vanno a lavoro?". Ride, una risata falsa. "Loro lavorano fuori Londra, per questo vengono solo nei fine settimana, sei libera di tornare a letto, se vuoi". "Ah. Bello. Tu perchè sei sveglio a quest'ora?". Ho sentito dei rumori, e sono sceso, tutto qui". Eppure non ho fatto rumori che potessero svegliare un adolescente dormiglione che non si sveglia nemmeno se un elefante si buttasse a terra vicino al suo letto. 
"Bello. Com'è andata ieri con la tua ragazza?". "Tutto bene, ci siamo divertiti". Lo guardo facendo spalluccia. "E a te, con Harry?". 
*Tasto dolente?*. *No*. *E allora perchè questo bruciore allo stomaco?*. Le conversazioni tra cuore e mente.
"Bene, mi ha accompagnata da un'amica. Ci siamo divertiti per un'oretta assieme e poi mi ha riaccompagnato a casa". "Okay, okay. Ora sono costretto a pensare che non è assolutamente vero quello che mi hai detto, mi hai dato delle spiegazioni senza che io ti avessi accusata di niente. Spara". "Davvero, non è successo niente". Tra qualche sorriso e qualche risata isterica, e il solito silenzio imbarazzante che ovviamente non può mancare, io riesco a bere il mio bicchiere di latte freddo e risalgo velocemente in camera. Poi ci ripenso e scendo. Spengo il televisore che avevo lasciato acceso. Mi guardo intorno, prendo il mio cappotto ed esco. Rientro dopo poco ricordando che era presto per fare una passeggiata. 
Nel frattempo, Zayn aveva seguito tutti i miei movimenti con una brioche in una mano, e il cappuccino nell'altra. Ero davvero, davvero imbarazzata. 
Mi fermo un attimo, avevo quasi il fiatone. Lo guardo, riusciamo a mantenete un profilo serio e infine scoppiamo a ridere entrambi. Sembriamo due amici, come lo eravamo io, Manola e Luigi. Peccato mi mancano. Però qua non posso dire che la mia vita è una palla, una linea retta in un grafico, ci sono gli alti e i bassi che la rendono movimentata anche qua. "Hai qualche gioco.. tipo Monopoly? O delle carte?". Mi guarda con le lacrime agli occhi "Certo, carte o monopoly?". Si sono fatte le nove, abbiamo finito da qualche minuto la partita al gioco di società. Lo guardo per un po', poi mi alzo. 
"Scusa, io devo andare al parco, devo incontrare una mia amica, mi vado a sistemare". "Va bene". Salgo le scale ma mi blocco sentendo pronunciare il mio nome con il tipico accento inglese. Mi fa sciogliere. "Si?". "Posso accompagnarti?". Sono molto e dico molto stupita. "Certo che puoi, ma sarà meglio metterti qualcosa addosso, altrimenti tutte le ragazze ti guarderanno, e addio amiche". Non che questo possa distogliere alcuni sguardi, Zayn era il tipico ragazzo che si può definire BELLO veramente. Mi guarda e sorride. Credo di aver detto una cosa in più del dovuto, comunque io salgo, seguita da Zayn, arrivo in camera e mi posiziono davanti la specchiera, mi metto un po' di rimmel, mi passo il lucidalabbra, e sono pronta. Raggiungo l'ingresso e sento Zayn scendere. "Andiamo?" chiedo io. "Sono pronto". Lo prendo a braccetto e cominciamo a chiacchierare e a ridere. Arrivati al parco vedo subito Eleanor, chiedo scusa al mio accompagnatore, e mi avvicino alla ragazza.
"Hey, ciao". "Ciao". "Che fine hai fatto ieri, non rispondeva nessuno al citofono..". Mi guarda a lungo e poi si china sul cane che mi stava annusando i pantaloni. "Ho avuto un impegno improvviso. Scusa, ma adesso devo scappare". E se ne va. Wow. Che ragazza strana. 
Mi giro verso Zayn e.. cazzo. No, no, no, per favore. 
"Ciao Ale". Mi sorride il riccio. "Ciao Harry". Zayn guardava prima me, poi lui, di nuovo me, e di nuovo lui. "Allora, mi ha chiamato Perrie, la ragazza di cui vi ho parlato.. mi ha chiesto di uscire, vi posso lasciare?". Lo guardo e penso 'cazzo, nono'. "Certo, divertiti, Zayn". Mi sforzo di sorridere dopo quello che mi è uscito spontaneo dalla bocca. "Divertiti fratello". Gli dice Harry. E lo guardiamo allontanarsi in silenzio. 
Guardo Harry, che a sua volta mi guarda, e io mi concentro su una panchina, pur di non vedere i suoi occhi color mare increspato. 
"Che vogliamo fare, Harry?". Mi prendo di coraggio, molto coraggio. Harry risponde "Andiamo a pattinare?". Seriamente? E' la cosa meno opportuna in questo momento. "Mmh.. certo, perchè no?" 
Arrivati alla pista, Harry paga il biglietto per un'ora, per entrambi. Mettendo un piede sul ghiaccio sento le mie gambe perdere gran parte della loro stabilità. Subito Harry mi prende per la vita, come se mi stesse ridando l'equilibrio. Mi sono sentita sollevata, si, ma anche una sensazione abbastanza strana. Forse, mi è piaciuto che Harry mi prendesse per la vita, che mi toccasse. DOVEVO scacciare il pensiero dalla mia testa. 
"Scusa". "E di che? La prima volta che ho pattinato ero insicuro e cadevo sempre, ma non avevo nessuno a sorreggermi o a guidarmi. Tu hai me.". MMH.. ceerto. Come potrei non intenerirmi o semplicemente sentirmi al sicuro con quelle tre parole? "Grazie". Era tutto quello che avevo da dire? Cavolo sono forte. 
L'ora è scaduta, così ci dirigiamo verso un furgoncino che vende hot-dog. Harry paga per entrambi, come prima. Prende pure una bottiglietta d'acqua. Quando siamo già lontani dal furgone, e camminiamo verso il parco, ad Harry viene in mente una cosa.. "Oh cavolo, scusa, vado a prendere un'altra bottiglia?". Io lo guardo, non capivo a cosa si riferisse, o che problema ci fosse con la bottiglia. "Non c'è nemmeno un bicchiere. Se vuoi la bottiglia tutta tua, puoi prenderla, tranquilla, bevi prima tu e poi bevo io..".  AH. Ecco a cosa si riferiva. "Mmh.. non ti preoccupare, a proposito.." Ci sediamo in una panchina verde isolata dal mondo, siamo sotto un albero e davanti ad un laghetto. Dall'altra parte noto dei bambini che giocano. "A proposito.. riguardo a quello che è successo ieri sera..". Ha un espressione strana, non riesco a capire a cosa potesse pensare. "Sappi che avrei voluto tanto baciarti, non sai nemmeno quanto. Poco più di quanto vorrei baciarti adesso..". I suoi occhi mi ispezionano tutto il viso. Io gli guardo le labbra, carnose e piene di passione, poi guardo i suoi occhi, erano più blu del laghetto davanti a me. RESISTI. "Onestamente? Mi sono pentita di non averti potuto baciare ieri. Ma non riesco a pensare che probabilmente potrei innamorarmi perdutamente.." Mi interrompe toccandomi il ginocchio. "Tu hai paura dell'amore?" Mi chiede. "Troppo". "Posso baciarti?". Il mio sguardo è rimasto bloccato in un'espressione di felicità, mischiato alla paura.. e alla speranza. Spero che senza una vera risposta, lui capisca quello che io volevo davvero.
Mi prende tra le sue mani e mi bacia, con tutta la passione e tutto l'amore che mi ero immaginata. Un momento indimenticabile, sicuramente. 
Mi accompagna a casa, con la sua bellissima auto, mi saluta con un semplice bacio in guancia e, appena chiusa la porta, mi arriva un suo messaggio: "MI MANCHI". 

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Capitolo 6
*** La mia più grande figura di merda. ***


"Che meravigliosa giornata". Mi sveglio con il cinguettio di un canarino allegro, l'unico suono in tutta la casa, come al solito. La routine prevede: doccia, colazione, armadio, parco, mangiare, incontrare qualcuno, tornare a casa. Perciò, mi alzo, vado a lavarmi, davanti allo specchio si riflette la mia immagine, una ragazzina pallida, esile, con un sorriso che riempie il cuore. Come il bacio di ieri che mi ha riempito il cuore. Come il bacio di Harry. Quel bacio che mi ha fatto stare sveglia due ore, che mi ha fatto quasi venire la febbre. Quello che mi stava facendo delirare. Quello che mi ha fatto fare un incubo. Mi asciugo la faccia bagnata con una tovaglietta rosa. Scendo e saluto Zayn con un bacio in guancia. Mi sentivo tipo 'PACE&AMORE'. Prendo una cannuccia e bevo il latte dal bicchiere stretto e lungo di vetro il latte freddo. 
"Zayn?". "Si?". "Posso chiederti una cosa?". "Certo". "Possiamo invitare Harry a mangiare una pizza qua, sta sera?". "Io devo uscire.. con Perrie..". "Ah.. bene". "Se vuoi può venire lo stesso, avevo intenzione di lasciarlo con te, non che non mi fidassi di te, ma sarai sola, e voi mi sembrate abbastanza amici...". Bene, non dirmi che Harry gli ha detto tutto. "Mmh.. certo, perchè no?!". "La domanda è: perchè sì?!". Lo guardo, mi sta provocando? Ora gli faccio vedere io, chi è Alessia. "Zayn.. caro mio, potresti evitare certe frecciatine? Non credo di gradirle tanto quanto piace a te mandarle". Mi giro e addento la mia fetta di pane tostato con un sorriso. Lo stesso che gli spunta qualche secondo dopo.
Ad un certo punto, un brivido percorre la mia schiena. "C'è qualcosa aperto? Una finestra?". "No, tutto chiuso, io non respiro a poco". "Io sto letteralmente morendo dal freddo". "Vieni qua". Mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi tocca la fronte, per un minuto circa. Le sue mani congelate, brr. "Hai la febbre". "COSA?!". "Credo che tu abbia la febbre". "Non devo avere la febbre". "Può capitare, mettiti a letto, ora ti porto un'aspirina".
Mi sdraio nel mio soffice letto. Zayn sale le scale e mi porta una pillola e un bicchiere d'acqua. "Sicuro che non morirò prendendo questa pillola?". Mi guarda sorridendo, che occhi luminosi nonostante l'oscurità che nasconde quel marrone. "Non morirai, anche perchè mi scorpirebbero subito, c'ho pensato, sai.." ci mettiamo a ridere, io un po' meno divertita gli do un colpo con la spalla. Lui che nel frattempo si era seduto accanto a me, nel letto, per poco non cadeva. Bei momenti. 
Prendo il cellulare, un messaggio: "Posso venire?" Destinatario: Harry. 
Rispondo: "Certo, ma attento, ho la febbre". Dopo qualche secondo: "Allora rimango qua dove sono. Hahah xx" 
Qualche minuto dopo suona il campanello. Zayn va ad aprire. Sento due persone parlare "Hey, ciao brò, come va con Perrie?". "E a te, con Alessia?". Silenzio, poi sale nella mia camera. Non sento Zayn, probabilmente si sono dai il 'cambio'. L'ultima volta che siamo rimasti soli in quella stanza, io dormivo fra le sue braccia, mentre lui sorrideva. 
"Buongiorno" dice sorridendo. Adoro il suo sorriso, nel buio illuminerebbe più di un faro. Lo guardo, non posso far altro che ricambiare, sia il buon giorno che il sorriso, "Ciao Harry. Ti sono mancata?". "Da morire, non sai quanto". "Sai, ho pensato molto a ieri". "Anche io". "E' stato incredibile". "Lo so, beh, ma allora staremo un'altra giornata insieme. Pranzo qua, ceno qua. E se tu vuoi..". "Dormi con Zayn". Scoppiamo in una risata quasi isterica. Si avvicina per baciarmi, subitoo dopo che calò il silenzio nella casa. Io mi retraggo, e poi tutto ad un tratto lo abbraccio e lo faccio cadere nel letto, accanto a me. Subito capisco che quello che ho fatto poteva essere rischioso. Perciò mi alzo subito e certo di fare alzare anche il ricciolo vivente che occupa il mio cuscino. 
"Harry, giochiamo a carte?". "Ok, so dove sono, le vado a prendere". Meno male, l'ho campata.. Non so dove sarei arrivata, guidata dalla voglia o dall'amore. Meglio non correre troppo.
Prendo il libro di Zayn, ricordandomi di andarlo a posare.. faccio quel che avrei dovuto fare ieri. 
"Alessia, c'erano solo quelle france.. Ale?". "Sono qui". Mi raggiunge in camera. Io sto cercando attentamente il libro di Juliet. Non lo trovo. 
"Hai perso qualcosa?". "A dire il vero? Si." Vabbè mi giro verso Harry, la differenza di altezza è notevole. Mi metto in punta di piedi e gli do un bacio in guancia, ovvio. 
"Che ore sono?".  "Le due passate". "Andiamo a mangiare prestoo!!" urlo io. "Mi accontento di un'insalata di pomodorini, cucini tu? Ricorda che io sto male" Faccio gli occhi dolci. Lui mi accontenta, taglia i pomodorini, condisce l'insalata ed è pronta, apposta per due persone. Mangiamo e andiamo a coricarci. Io mi addormento subito, mentre Harry stava parlando. La sua voce è dolce, confortevole e sicura di se. Come una ninna nanna, soprattutto in quel momento. 
Verso le sei del pomeriggio mi alzo, sola, Harry dormiva, non volevo svegliarlo. 
Ad un certo punto una vibrazione parte dalla giacca di Harry. Il suo cellulare. Lo prendo per spegnerlo,e per sbaglio rispondo alla chiamata. 
"Pronto? Harry? Amore mio? Dove sei?". La voce di una donna. Il suo nome è Anne. Non so chi sia. Cazzo, però sento un fuoco ardere dentro me, credo sia la gelosia. Chiudo la chiamata e rimango immobile per qualche minuto.
Prendo un bicchiere d'acqua e poco dopo mi ritrovo Harry accanto che mi da il bacio del 'buongiorno'. 
Sembra proprio che io gli piaccia.. Allora perchè questa ragazza chiama Harry 'amore mio' e sembra così spazientita? 
"Harry, per sbaglio ho risposto al tuo telefono, cercavo di spegnerlo, per non disturbarti perchè stava squillando, e ha risposto una donna, che ti cercava, chiamandoti amore mio..". Sono una scema, già sentivo una lacrima rigarmi il viso. "Anne, chi sarebbe? Dimmelo subito. Noi non siamo fidanzati, certo, ci siamo solo baciati un paio di volte, ma per me conta già molto. Mi hai cambiato la vita. E se non mi dici subito chi è questa, diventerò isterica, perchè è questo che mi fa paura dell'amore, chi ti ferisce, non soffre. Ma io soffro sempre io doppio. Sto sempre male per qualsiasi cosa". 
Lui sorride "Lo sai che tu mi piaci veramente, ogni volta che sorridi io mi blocco, sei l'unica per me, se potessi vedere quello che vedo io ogni volta che ti guardo dentro, la tua dolcezza, la dua naturalezza, forse crederai che mi piaci, ed è questo quello che amo di te. forse non ti è chiaro, non sono il tipo che se sta con una ragazza, se ne trova una di scorta. Sei tutto per me. Ogni volta che ci baciamo non senti un legame speciale tra di noi? Un filo che ci collega. Questo è quella cosa speciale e terrificante chiamata amore. Io mi sono innamorato.". Lo guardo e scoppio a piangere. Non so cosa pensare. Lo abbraccio, con tutta la forza che ho, e lui fa lo stesso. "Ti dirò dopo chi è Anne, non voglio rovinare il momento".
Dopo esserci calmati, senza singhiozzi o lacrime che cadevano senza motivo, ci sdraiamo sul divano e ordiniamo la pizza. "Alla fine, mi dirai mai chi è Anne?". Lo guardo un po' seccata. "E' mia madre". SCHERZIAMO? SUA MADRE?! Ma possibile che tutte le figure di merda le devo fare io? Sono imbarazzata, ma mi metto a ridere seguita d Harry. Mah, che serata! 

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Capitolo 7
*** Il sogno. ***


Questa volta mi sveglio verso le due del pomeriggio, avendo fatto tardi ieri sera. Vado a darmi una rinfrescata in bagno prima di andare a buttare voci nella camera di Zayn. Stava facendo un rumore assurdo. Entro urlando "Ma è questo l'orario di fare certi lavori?!" quasi non rendendomi conto che era passato mezzo giorno. Lui spegne il trapano, e risponde "Tu perchè ti svegli a quest'ora? Avete fatto tardi con Harry,eh?!". Lo guardo seccatissima. Scendo e faccio colazione/pranzo. Verso le tre decido di andare a fare shopping per le strade del centro. 
Vediamo un po'.. Io con i pochi soldi che ho, posso entrare da H&M, Sisley, Tezenis, Good Girls.. sicuramente non da Abercrombie & Co. 
Sono entrata in tutti i negozi del centro. Ho trovato solo un maglioncino, un reggiseno carino e una felpa azzurra con i baffi. Mi siedo in un tavolino di un bar, e un ragazzo si avvicina a me. "Desidera?". "Per favore del tu, abbiamo la stessa età probabilmente" rido "Mi porteresti una bottiglietta d'acqua, per favore?". "Certo te la porto, gassata o naturale?". Sorrido, ha sfruttato il mio consiglio. "Naturale, ti ringrazio". Dopo pochi minuti mi arriva la bottiglia e uno scontrino. Prima che lo prendessi, lui lo straccia e se lo mette in tasca. Ok. "Offro io, sei una delle poche ragazze qui che mi tratta... bene? Sono tutte un po' snob". Sorrido, che devo dirgli? "Ah, grazie mille". Mi alzo dal tavolo, metto la bottiglia in borsa e lascio una sterlina di mancia. "Li devi riprendere, non li merito". "Si invece, beh, non ho pagato, questo è il minimo". Così dicendo, mi allontano e saluto con la mano. Lui non ricambia, ed entra nel bar. Non era un ragazzo bruttissimo, ma sicuramente non mi interessava, mi sembra di aver letto il suo nome nel cartellino, però non ne sono sicura: Liam.
Liam. Mi piace come nome. Comunque. Camminando verso la strada di casa, mi salta alla mente quello che aveva detto Zayn a proposito dei suoi genitori. Oggi è venerdì, quindi sarebbero tornati sta sera. Allora accelero il passo, e mi titrovo subito a casa in pochi minuti. 
Sono le sei. Ho un'oretta di a disposizione per far trovare ai Signori Malik tutto apparecchiato e la casa sistemata. Avevo bisogno d'aiuto. "ZAAAAAAAAYN!". Scende subito le scale. "Che succede?" so che è con Harry, perchè è sceso anche lui. "Sono arrivata, oh ciao Harry. Avrei bisogno di voi. Mi dareste una mano?". Harry si offrì subito "Certo. Per cosa?". Zayn "Mmh.. non ho voglia. Tra un po' arrivano i miei, ti fai aiutare da loro". "Scherzi?! A me serve il vostro aiuto per impressionare i tuoi. Dobbiamo apparecchiare, cucinare e sistemare un po' casa". Sono proprio convinta di quello che dico, forse anche troppo. Loro infatti scoppiano a ridere. "Dai! Sono seria". Harry "Io ci sto, però dobbiamo dire a Trisha e Yaser che ho contribuito anche io. E come minimo mi fermo a cena". "Va più che bene. Zayn?". "Vaaaa bene" dice tutto seccato.
Ci diamo tutti da fare, io scopo a terra, Zayn sistema il salotto, e Harry si occupa della cucina. Proprio mentre bussano alla porta, io stavo finendo di poggiare i cinque bicchieri al loro posto in tavola. "BUONA SERAA!" urliamo in coro. 
"Abbiamo sbagliato casa? Cos'è tutto questo furore?! Alessia, ciaooo! Non ci vediamo da giorni!". Siamo proprio dei bravi ragazzi, noi. Ci guardiamo l'un l'altro e sorridiamo. Che soddisfazione. 

Seduti a tavola.. "Allora, com'è andata questa settimana?". Guardano tutti me, mi sento troppo osservata per essere sincera e spinta a raccontare tutto. "Emmh.. Benissimo direi, non avevo ancora capito che voi sareste stati via tutto la settimana, il biglietto che mi avete lasciato il giorno dopo il mio arrivo non diceva che sareste stati via tutta la settimana.. e a dire il vero non sapevo nemmeno dell'esistenza di Zayn". Okay, forse ho parlato troppo? "Lo sappiamo, speravamo di tornare prima quella volta, ma non ce l'hanno permesso. Per quanto riguarda Zayn, non so perchè tu non l'abbia saputo prima. Io credo di averlo detto ai tuoi genitori, anzi ne sono certa..". Zayn abbassa gli occhi sul piatto, per evitare di provare le mie stesse emozioni qualche minuto prima. "Vedo che hai conosciuto Harry!". Yaser da una pacca sulla spalla del ragazzo riccioluto. Io sorrido "Si, sempre per sbaglio.. diciamo che mi sono ritrovata due ragazzi in casa, e mi sono spaventata, poi ho capito". Tutti scoppiamo a ridere, solo le risate di Trisha e di suo marito erano vere, però. 
Appena siamo arrivati al dessert, usciamo fuori dei coni gelati e nonostante il freddo, ce li gustiamo. Io forse non avrei dovuto, dato che ieri avevo preso freddo. Io, Trisha e Yaser ci sediamo in salotto a chiacchierare, Harry e Zayn sparecchiano. In quel momento mi sono sentita una traditrice. 
"Allora, che ne pensi di Harry?" mi chiede la donna, troppo curiosa in quel momento. "Suvvia, non dobbiamo saperlo, saranno fatti suoi, no? Certo è un ragazzo d'oro, questo sì.." interviene il marito. Io come al solito sorrido. "Si, all'inizio era forse un po' timido. Beh, anche Zayn è un ragazzo d'oro, dai". Secondo me loro avrebbero preferito Harry come figlio al posto di Zayn. Ecco i litigi con i genitori. 
Harry che aveva sentito tutto dall'altra stanza, appena i Malik andarono a letto, si avvicina a me. "Allora, che pensi di Harry?". Non lo guardo negli occhi. "Emh.. credo sia un ragazzo..". "Beh, grazie, è un'inizio". Ride. "Non mi hai fatto finire.. è un ragazzo speciale".
Mi accompagna a letto, mi da un bacio sulla fronte. Ed esce dalla porta. 
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The Dream.
Apro gli occhi, e vedo qualcuno entrare dalla finestra. "Ma che cazzo? Chi sei tu?" Mi copro con il piumone, essendo in pigiama. Non riesco proprio a riconoscere la persona che è appena entrata dalla finestra chiusa, come un fantasma. Si avvicina alla soffice luce che compare improvvisamente davanti a me. Riconosco il viso. Non ricordo bene il nome però. Pian? Boh. "Cosa vuoi? Che ci fai qua?". "Vieni con me, ti faccio fare un giro della città". "NO!" Categorico. "Va bene, però tieni la tua sterlina". E mi lascia il pezzo di carta sul mobile. "Arrivederci". 

Mi sveglio di soprassalto, cazzo. Che vuol dire? Non ne ho la più pallida idea. Vabbè ci penserò domani, ora ho sonno, mi rimetto a letto. Buonanotte. 

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Capitolo 8
*** Il ciclo. ***


Ookay. Buongiorno mondo. Non ho voglia di fare nulla oggi.. Prendo un libro, il famoso libro di Zayn, lo apro, lo chiudo. Prendo, allora, il computer.. Skype, Louis e Manola sono offline, perfetto. Facebook, woow, odio tutti coloro che sono online. Mmh.. Twitter? Nessuno mi caga, perchè dovrei entrarci? Tumblr.. non ci entro da una vita, non so se quello che pubblico possa essere interessante agli occhi degli altri. Tutti i Social Network che adoro, in questo momento li odio. Mi costringo ad alzarmi dal letto.. vado in bagno, mi spoglio per fare la doccia, e.. cazzo, mi è venuto il ciclo.
Bene, niente panico, ho solo sporcato i pantaloni del pigiama, le mutande e il lenzuolo. Dovrò lavarli di nascosto, che figura farei se mi vedessero con le cose tutte imbrattate di sangue? Cosa avrei detto ai due ragazzi diciassettenni? E ai signori Malik? 'Stavo giocando con le forbici, e così, per sbaglio e combinazione, mi sono finite addosso'. No, no, no. 
Avrei aspettato che Zayn uscisse, probabilmente con Harry o Perrie.. che i padroni di casa mi lasciassero nella mia intimità. Poi avrei lavato tutte cose. 
Nel frattempo, dove cazzo li prendo gli assorbenti? Apro disperatamente tutti gli sportelli, niente. Mi devo per forza complicare la vita. Chiamo Trisha. Lei corre in camera mia, non trovandomi, viene in bagno. Io sono vestita, ma il sangue lo vede.. "Avresti un assorbente da prestarmi?" la guardo piena di speranza. "Emh.. aspetta un attimo.. YASERR! CI SONO ASSORBENTI IN BAGNO?" Quello dall'altra stanza "NO AMORE". "AH, OKAY, VA' A COMPRARLI CHE AD ALESSIA SERVONO, SBRIGATI!". Mi metto le mani in faccia. "Emh.. Grazie, Trisha. Zayn è in casa?", mi sforzo di dire.. "No, non c'è nessuno a casa, a parte noi due". Benissimo, almeno il segreto l'avremmo mantenuto.. 
Dopo una ventina di minuti, arrivano gli assorbenti. Io mi sistemo, pulisco tutte cose, e ricomincio la giornata con una buona colazione preparata da Trisha.. Bacon, frittata e succo d'arancia. Ottimo. 
Esco, vado al parco. "Eleanorr!! Hey! Come va?". "Ciao, va più che bene". "Emh.. okay, che si dice? Non ci siamo più sentite, e sai com'è, non ho molti amici qui, tu saresti stata la prima". Mi sembra intenerita. "Beh, tu mi stai simpatica.. senti, sta sera una mia amica da un party, se vuoi, puoi venire..". "Mmh, certo, perchè no?!". Sorride, "Allora a sta sera, alle 8 e mezza davanti il parco". "Ci sarò". 
Vado subito a casa, si erano fatte le quattro, ho mangiato, ho riposato e poi ho pensato al vestito, che potrei mettere? Ne metterò uno viola, con uno scalda cuore nero, un paio di scarpe con qualche centimetro di tacco nere, e una borsetta nera con un fiocco dello stesso viola del vestito. Incontro Harry uscendo dalla mia camera.. "Hey, tutto bene?". "Certo". "Yaser mi ha detto che ti è venuto..". Inarco un sopracciglio. "Seriamente?". "Sì". Cazzo. "Vabbè.. entra un attimo in camera". Lui si guarda intorno prima di essere tirato dentro.. chiudo la porta, entro in bagno, mi vesto per la sera, ed esco. "Allora, che te ne pare?". Mi guarda sgranando gli occhi, una cosa che mi ha fatto sentire a disagio.. "Sei bellissima". "Grazie. Mi accompagneresti ad una festa sta sera?". "Emh.. dov'è?". "Non lo so, Eleanor mi ha dato appuntamento davanti al parco". "Eleanor? Quella che ti ha dato buca all'incontro per prendere un tè?". "Sì". "Come vuoi" non sembra tanto convinto. "Vuoi venire anche tu?". "Non credo sia una buona idea". "Perchè?". "Qua facciamo le feste per fasce d'età, io non credo di potermi fermare". "Scherzi, vero?". "Assolutamente no". Lo guardo, do un'occhiata all'orario, le otto, quanto cazzo ho dormito?
Comunque, gli comunico l'orario, e andiamo verso la macchina. Lui sembra pensieroso. Quando siamo a qualche metro da casa.. "Allora, mi dici che hai, si o no?". "No, perchè non ho nulla". "Come vuoi, lo scoprirò da sola, allora".
Arrivati, ci fermiamo, io vedo Eleanor. Mi giro verso Harry. "Sicuro di non voler venire?". "Non credo sia il caso, sarei a disagio lì.. stai attenta". "Certo". "Chiamami quando è finita la festa, o se vuoi essere venuta a prendere prima, ok?". "Va bene, allora a dopo". Stavo per andarmene, quando Harry mi ferma, mi tira a se, e mi da un caloroso bacio. I miei occhi si sono illuminati, penso che non sia per il riflesso dei lampioni..
Scendo, raggiungo Eleanor, che mi fa i complimenti per il vestito. Ringrazio. Nel frattempo sento gli occhi di Harry addosso, e poi vedo la macchina passare. Essa cattura il mio sguardo. 
Ci dirigiamo verso un vincolo stretto e umido, e sbuchiamo in quello che io chiamerei "confusione totale". Però è un'ambiente pieno di vita. 
Superati una piccola folla di ragazzi, ci ritroviamo davanti ad un altro gruppo di giovani, sembrano tutti intenti ad ascoltare quello che un biondino stava dicendo. Eleanor, che ancora mi teneva per mano, ed io aspettiamo che lui finisca di parlare per "rapirlo" e creare un minimo di "privacy". "Ciaaao El, tutto bene? Vedo che hai portato un'amica, e che ragazza!" ride solo, va bene. "Si, ho portato un'amica, lei è italiana, e credo che vorrebbe fare nuove amicizie". Mi guarda da cima a fondo. "Sicuramente ci riuscirai, piacere Niall". "Niall, che bel nome. Io sono Alessia". "Beh, insolito da queste parti, il nome Alessia, ma credo che sia carino quanto il mio, diverti alla festa, ci vediamo dopo". E viene subito rapito da nuovi arrivati. Occhi azzurri, biondo, accento diverso, non è inglese. Irlandese? 
Guardandomi attorno capisco che è davvero un bel posto. 
Un ragazzo mi ferma "Ciao! Non ti ho mai vista da queste parti, sei nuova, eh? Io conosco molta gente, sono Josh..". "No, non sono di qui". "Ti piace la festa?". "Sì, ancora non ho avuto modo di scatenarmi, stavo ancora valutando la figura che potrei fare, le opzioni sono 'orribile' o 'pessima'?". "Sei spiritosa.. come hai detto che ti chiami?" sorride, mostrando un suo sorriso perfetto. "Non ti ho detto come ti chiamo" mi sento forte perchè ho usato una frase che ho sentito in un film. Così dicendo vengo spinta da qualcuno, e il mio sguardo cade su un ragazzo.. IO LO CONOSCO. Ma si, è quello del bar!
Mi avvicino al tizio di cui non ricordo il nome "Hey". "Ciao! Come va?". "Bene direi". "Meglio". Noto che è molto guardato, soprattutto da ragazze. "Non avevi detto che ti trattavano tutti male?". "Sì". "A me sembra che ti sia molto voluto". "Anche questo è vero.. ma volere non è amare". Sorrido, non ho nessuna frase da film pronta. Sono le undici e mezza, io ho passato molto tempo con Liam, finalmente ho ricordato il nome. "Ti va domani di andare a prendere un qualcosa al bar?". "Emh.. ho un ragazzo.. a dire il vero". "Nemmeno un frullato da amici?". "Certo". "Bene, allora io vado, ci sentiamo domani". Gli do il mio numero. Salutandoci, spesso capita che uno da un bacio alla guancia destra, e quello alla sinistra, no? Mi ha dovuto baciare in bocca, probabilmente non aveva abbastanza pazienza per aspettare che io decidessi. "Emh.. scusami" dice vergognato. Io sfodero il mio famoso "mezzo-sorriso" che spesso significa "non so che dirti, ma sicuramente non vale tutto il mio sorriso per colmare il silenzio tra noi" o qualcosa del genere. 
Harry è passato a prendermi verso mezzanotte e mezza. Mi ha accompagnata a casa, e ora siamo qua, nel mio letto a chiacchierare delle nostre serate.


THE DREAM 2

Sto leggendo quel noiosissimo libro di Zayn, troppo sdolcinato. Ad un certo punto, arriva Harry. E arriva Liam. Tutti e due mi guardano, e ad un certo punto si mettono a piangere, io li abbraccio, ma Harry si appoggia alla mia spalla, e mi sussurra 'ti amo'. Mentre Liam si appoggia al mio petto e mi sussurra 'ti voglio'. 

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Capitolo 9
*** Spettacolare ***


Bip-Bip.
Un messaggio. Numero non identificato. 
Hey Alexia, sono Liam. Oggi dovremmo uscire, no? Ti va bene alle 6 al parco? Quello vicino la festa, l'hai presente? Spero di non averti svegliata. xx
Mmh, sono le 12, chi dorme fino a quest'ora?! Ah, si. "Buon giorno Zayn, dormito bene?". "Benissimo grazie" dice con uno sbadiglio di mezzo. "Ti ho preparato un po' di salsiccia, due ore fa, basta metterla un po' a riscaldare".. "Grazie Ale". Nel frattempo scrivo.. 
Hey, ciao. Per me va benissimo alle sei al parco. Ci vediamo lì. A proposito, non stavo dormendo.. ;) 
"A proposito, salutami Harry", dice guardandomi con un sorriso. "Cosa ti fa credere che io stia scrivendo a lui?" dico tutta sicura di me. "A non lo so, stavi sorridendo". Era vero quel sorriso. "Beh, ricambia il saluto". Mentire non mi riesce mai bene, però siccome gli avrei scritto di lì a poco, non avevo detto una bugia. 
Bip-Bip.
Alessia, certo, vengo subito, e ricambia il saluto :) 

"Sta arrivando". "Bene, allora sarà meglio che ci andiamo a preparare, sta venendo anche Perrie". "Bene, conosceremo Perrie, allora!! Ma aspetta, i tuoi genitori sono già andati?". "Beh, è dolce, simpatica e bella.. te l'ho detto che ha una bellissima voce? Eh si, i miei genitori sono andati, se ne parla la settimana prossima". WOW. "Bene, io vado a prepararmi, a dopo Zayn". Così dicendo salgo vado in camera, mi infilo i jeans puliti e mi metto un maglione simpatico, un po' di mascara e la matita, un lucidalabbra, ed eccomi pronta. Vado un attimo in bagno a controllarmi, meglio così, tutto entro i limiti. 
Scendo, Harry sta parlando con Perrie e Zayn è dietro di me, mi mette una mano sulla spalla, e urla. "Lei è Perald". Lei sorride seccata "Perrie, ragazzi, chiamatemi Perrie". Poi indica me "Lei è Alessia". "Alessia? Non ho mai sentito questo nome qua, sei straniera?". "A dire il vero sì, sono italiana". "Ah bene, non l'avrei detto, non hai il solito accento pesante e marcato". "Beh, faccio del mio meglio, io dovrei essere qua per imparare l'inglese" sorrido. "E ci stai riuscendo". "Bene, allora prepariamo? Ho molta fame" dice Harry guardandomi. "Ale, mi aiuti tu?", lo guardo "Emh sì, certo". Andiamo in cucina e parliamo.. 
"Ho conosciuto un tipo alla festa, si chiama Niall, è irlandese, sai che voi ragazzi del nord Europa siete davvero carini? Cioè, non tutti, ma almeno la maggior parte". "Si beh, abbiamo il nostro fascino, ma le ragazze del sud sono bellissime" dice il ricciolino in attesa del mio sguardo. "Non tutte". "Oh che siamo modeste". "A dire il vero io parlavo proprio di me..". "Ma cosa dici? Tu non sei bella? Cazzo, no, tu sei di più! Sei spettacolare". Il mio cuore sussulto. Ho sempre sognato che un ragazzo me lo dicesse, ora so che cosa si prova. Per anni mi sono sempre sentita brutta, e credevo ancora di esserlo, ma in quell'istante mi sonos entita 'spettacolare'. "Non dire così, sappiamo entrambi che non è vero". "Io so solo quello che ho detto, non contraddirmi altrimenti dovrai pagare le conseguenze". "Uuuh che paura, Mr.Styles che si arrabbiaa" al massimo avrebbe potuto farmi arrampicare nei suoi riccioli.. "Un bacio, ecco cosa voglio. E sono buono, potrei chiederti di più", i suoi occhi sono passati su un'altra zona della stanza.. Ad un tratto la padella con la mega frittata prende fuoco. Spegnamo subito, mmh abbrustolito, ma buono. "Mettiamolo nei piatti, prima che se ne accorgino". "Certo". "Allora ragazzi? Pranziamo o no?" dice Zayn che entra in cucina seguito da Perrie. 
A tavola...
"Allora, Perrie, Zayn mi ha parlato molto di te, sei davvero bella come ti descrive..". "Beh, grazie mille, a dire il vero lui non mi ha detto molto di te, diciamo che usava il fatto di avere una ragazza in casa per farmi ingelosire. Però adesso posso notare che sei davvero una bomba sexy". Emh.. "Grazie. Ha detto anche che hai una bella voce.. canti?". "Ahh nono, io non canto, ho troppa paura.". "Forse non dovresti..". "Comunque.. io devo scappare, mia madre non sa che sono qui, e ha bisogno d'aiuto con il trasloco, anzi.. se poteste aiutarmi voi due.." gardando Harry e Zayn.. "Certo, perchè no? Io vado a prendere la giacca e ti raggiungo in macchina con Harry". Harry mi guarda, fa spallucce, mi da un bacio, e va.
Mi preparo per andare al parco, verso le cinque e mezza, così, per fare una passeggiata. 
Arrivo lì e lo vedo, Liam seduto su una panchina, ad ascoltare musica e leggere un libro. Mi avvicino. 
"Ciao". Lui alza la testa confuso, poi mi vede e riconosce e mi sorride, leva una cuffia "Hey, ciao, siediti pure, vuoi ascoltare? Per ora ci sono i The Script con Hall Of Fame" mi porge una cuffietta. La prendo e mi siedo accanto a lui. "Allora, che mi racconti?". "Ma niente, oggi ho conosciuto un'amica del migliore amico del mio ragazzo, e ho bruciato una frittata, tu?". "Interessante, io niente, ho studiato per gli esami che mi aspettano a metà luglio". "Esami?". "Si, devo sostenere un esame per entrare al college". "Ma, scusa se te lo chiedo così, quanti anni hai?". "Ho diciassette anni". "E tu sai quanti anni ho io?". "Penso sedici, no?". "Emh.. ho quattordici anni, fatti pure da poco". "E quindi?". "Nel mio paese un ragazzo non chiederebbe mai di uscire ad una ragazza più piccola di lui, così, senza conoscersi". "Ma per conoscersi bisogna uscire". "Beh sì.. comunque, cos'è ceh dovevi offrirmi? Un gelato?". "Adesso? Ancora c'è tempo.. per ora, raccontami di te.". "Che vuoi sapere di me?". "Qual'è il tuo ragazzo ideale?". "Direi, il mio ragazzo attuale". "Bene, io credo che vorrei una ragazza, bella, spettacolare, sensibile e dolce". "Capisco.." ero un po' a disagio. "Che hai? Sembri fredda" dice mettendomi una mano sul mio ginocchio. "Niente, solo non credo sia un argomento opportuno da intraprendere, ecco". "Beh, scusa". Lo guardo, ma non so che dire dopo. "Allora, che stai leggendo?" che domanda stupida. "Un libro di medicina". "Woow, carina, io credo che non la studierò mai, non mi piace". "Io la trovo interessante, si parla di tutto, l'anatomia del corpo, le patologie, i sintomi, le droghe.." dice sentendosi sicuro di se. Così dicendo, andiamo a prendere il gelato..
Ritorniamo al parco, erano le sette e mezza. "Credo sia arrivato il momento di andare". "Noo, perchè così presto". "Beh, si chiederanno dove sono, non ho detto a nessuno che sarei uscita". "Bene, allora a domani". "A domani?". "Come non vuoi vedermi più?". "Non ho detto questo, ma non ci siamo messi d'accordo per domani". "Lo faremo". Così dicendo si avvicina a me, e mi da un lento bacio sulla guancia. Non il solito "guancia-guancia", parlo di un bacio vero e proprio. Un brivido è partito dalla mia schieda. Ci guardiamo negli occhi, si avvicina a me, il mio naso quasi a sfiorare il suo, o meglio il contrario. Non posso farlo, ne a me, ne ad Harry. Mi giro di scatto e senza salutare me ne vado. 


THE DREAM 3
"Baciami, essere perfetto" dico rivolto al ragazzo riccioluto che mi stava riempendo di complimenti. 
Ad un tratto, durante l'appassionante bacio, sento la presenza di altre persone nella stanze, perciò, mentre Harry continuava a baciarmi il collo, io mi giro a controllare. 
"Baciami, essere perfetto" dico rivolto al ragazzo che studia medicina che mi stava importunando in un modo quasi piacevole. 
C'era un altra me, cioè, eravamo in due, io baciavo Harry, e l'altra me baciava Liam. O forse io baciavo Liam, e l'altra Harry.. 

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