Anime Salve

di Kokosko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anime Salve ***
Capitolo 2: *** Post ***
Capitolo 3: *** Vita da sogno..? ***
Capitolo 4: *** E adesso che scrivo? ***
Capitolo 5: *** Perché non riesci più a volare? ***
Capitolo 6: *** La collina ***
Capitolo 7: *** Sei speciale! ***
Capitolo 8: *** Quel sogno.. ***
Capitolo 9: *** Capelli ***



Capitolo 1
*** Anime Salve ***


Faber parlò di Anime Salve col suo omonimo disco, ed io torno a farlo oggi, a 13 anni dalla sua scomparsa in qualità di suo fan.
Il titolo del disco di De André deriva dall'etimologia delle parole "anime salve", che sarebbe "spiriti solitari". Lo stesso vale per questa mia raccolta di fatti quotidiani che mi spingono anche a riflettere un po. Tuttavia prendere questo concetto ed estremizzarlo è sbagliato, nessuno dice che bisogna diventare eremiti nel modo più assoluto. La solitudine se la possono permettere solo alcune persone, è un dono. Poi la solitudine non è solo non avere nessuno accanto. Non avere nessuno accanto  un corollario della definizione di "solitudine".
La solitudine.
La solitudine è un bene effimero che si cerca e si costruisce. La solitudine la puoi cercare in ogni angolo del mondo, la costruisci anche in equilibrio su uno spillo, la trovi anche nel pullman affollato delle 13:00.
Sei tu la solitudine.
La solitudine è sentirsi unici al mondo, non sentirsi soli al mondo. Quello è sentirsi esclusi dalla società che miete così chi è "fuori limite", chi è diverso in ogni senso, chi non segue la moda del momento, chi non ha il cellulare hi-tech, una specie di razzismo che va oltre il suo vecchio concetto per sposarne di altri, quello di "razzismo hi-tech" o come mi piace definirlo "razzismo 2.0".
E può una persona sopportare tutto ciò? E così la solitudine ci sembra l'unica casa col riscaldamento acceso in un inverno in cui fioccano solo cose che ci tormentano e che ci fanno sentire gelati sino all'osso nonostante i maglioni e i giacconi imbottiti di convinzioni e speranze che si lacerano davanti alla gravità di fatti.
Un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l'uomo organizzato mi ha sempre fatto paura.
[Fabrizio de André, 1940-1999]

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Capitolo 2
*** Post ***


Google, Blogger, Nuovo post, ed ecco che si apre la pagina bianca.

Un nuovo post.

La testa  piena di cazzate, cerchi un titolo su cui focalizzarti e poi dici "lo scrivo dopo" e resta in sospeso.

Scrivi una mezza frase, la rileggi, non sai che senso abbia per quanto dietro di essa si nasconda una riflessione assennata, la cancelli e tutto riprende da zero.

 

Ti raccogli in un silenzio di pochi istanti, ti lasci prendere dalla musica e canti un paio di frasi e torni alla pagina bianca.

La tastiera ti chiama e tu la desideri, c'è solo un velo di confusione a dividervi.

Basta, scrivo la prima cosa che mi viene in mente e lo faccio con passione come faccio sempre e tiri su un ragionamento assennato dal nulla delle tue mille idee confuso e aggrovigliate.

La scrittura è anche questo, riordinare i pensieri logicamente.

Finisci un paragrafo e fai un sorso di cappuccino caldo, che bello starsene seduti al caldo a scrivere con il cappuccino fumante accanto a te a fine giornata.

Ogni pensiero, ogni riflessione, ti riporta ad un momento della giornata e sei lì a ricordare anche i momenti che vorresti cancellare.

 

Almeno sono sicuro di non avere l'Alzheimer, visto che ricordo quasi tutte le situazioni della giornata

Lettera dopo lettera, una parola, una frase, un paragrafo, un post si materializza dal nulla, e tu sei lì a cercare di capire come un tempo a te minuscolo abbia fruttato così tanti righi.

Finisci e ti rendi conto che la canzone è finita, ma eri troppo occupato a scrivere per andare su youtube per rimetterla.

 

Ed hai creato un post e resti a rileggerlo dopo averlo creato dal nulla di musica, cappuccino e tastiera ticchettante.

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Capitolo 3
*** Vita da sogno..? ***


Un mio amico è attratto da una ragazza, me lo ha detto oggi. Io lo sapevo, e lo sapevo anche bene. Gli ho fatto notare quante volte mi ha messo da parte, mi ha ingannato, umiliato, solo perché il suo sogno era quella ragazza ed io ero d'intralcio, nonostante l'unico legame che avessi con essa, fosse un'amicizia, temeva che io potessi ostacolarlo, ma forse non gli importava più nulla di me, lo avevo presentato alla ragazza e poi non servivo più a nulla, il mio compito è finito, basta. Ma forse gli importava solo il suo sogno, sin dall'inizio. Ma forse, adesso, è a me che non importa nulla pi di tanto. Quanto scenderesti in basso per avere quella che tu chiami "vita da sogno"?
Esiste gente che crede di poter vivere per sempre e che inganna e tocca il fondo pur di realizzare un sogno.

Non che sia sbagliato, ognuno deve poter avere un sogno da voler realizzare, ma è bello arrivare alla propria meta, voltarsi, e vedere amicizie infrante, amori perduti, per poi volgere lo sguardo alla meta per consolarsi e capire che quella conquistata è solo una finta meta, poiché conquistata con false promesse e inganni vari?

Quello che ho scritto non ha un apparente senso,



ed è così, ma credo che quello che ho scritto sia stato recepito inconsciamente da quasi chiunque abbia letto queste righe.

Non è triste vedere la gente disperarsi pur di raggiungere una meta? Per quanto sia triste, è giusto che sia così.


Non si può ottenere l'arcobaleno senza prima, un pò di pioggia.
Poi c'è quello che inganna e cambia tutto il mondo pur di raggiungere i suoi scopi.
Poi c'è quello che ha un sogno nel cassetto ma che aspetta per realizzarlo e lo custodisce come una perla.
Poi c'è quello che sogna un cassetto dove mettere un sogno.
Poi c'è quello che non sa sognare.
Poi c'è il sogno irrealizzabile, ed è giusto che sia così. Se non avessimo più sogni per cui lottare la nostra vita non avrebbe più un senso a noi comprensibile.
Non dire mai che i sogni sono inutili, perché inutile è la vita di chi non sa sognare
[J. Morrison]

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Capitolo 4
*** E adesso che scrivo? ***


Quando hai una buona idea ti rendi conto te svilupparla è difficilissimo.
Hai un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole [De André, Un matto]
Sai di poter scrivere qualcosa che giudichi fantastico ma scrivi solo cazzate, è snervante.




Provi a buttar giù un paio di righi, rileggi e maledici i tuoi pensieri per non voler venire a galla. Hai dei concetti  in testa che sai di poter afferrare e comprendere solo tu, ma che sai anche di non riuscire a catturare, ma ci provi nonostante sappia che è come cercare di fermare il mare, non lo puoi fermare, non lo puoi recintare  [Dalla-De Gregori, Com'è profondo il mare]

Cancelli tutto ciò che avevi scritto, erano cazzate, ancora e ancora cazzate.
Quello che voglio fare è scrivere di getto ciò che penso, e ciò che in questo istante sto pensando è che scrivere non è sempre facile, almeno per me.
La società ci impone filtri e tabù, non puoi dire questo, non devi scrivere quello, questo è immorale, questo è stupido, dire questo è da cinici
Porca miseria, allora io sono un fottuto cinico immorale, non devo sottostare a ciò che dici, perché tu dici e non pensi, io sono umano e se ciò che scrivo e faccio è stupido allora significa che ho bisogno di essere stupido per sentirmi bene con me stesso e col mondo!
Poi finisci di scrivere, ti senti libero, leggero più che mai, come dopo l'operazione all'appendice. Hai fatto diventare la tua idea di pubblico dominio, sai che qualcuno ti appoggerà e che altri ti contesteranno, ma credo che se stessimo tutti ad ascoltare solo le parti negative dei giudizi nessuno si permetterebbe  più a scrivere un blog come me, o a esprimere senza pensarci due volte un pensiero.
Sono i lati positivi dei giudizi a doverci interessare di più. Un buon giudizio è un ottimo rinforzo positivo per sollecitare una persona ad andare avanti su quella strada, ma non dico certo che i giudizi negativi siano inutili o che non vadano assolutamente ascoltati, dico solo che andrebbero visti prima i pro e poi i contro, non solo i pro o i contro.
Vedendo solo i pro ci crogioleremmo nei nostri meriti lasciando molte "sbavature" nelle nostre idee, vedendo solo i contro ci potrebbe sembrare di avere un'idea merdosa più di quella di Facebook di entrare in Borsa, che solo al suo ingresso ha perso non so quanti miliardi di valore.
Dobbiamo essere felici dei pro e cercare di lavorare sui contro ben consci del fatto che avere un'idea perfetta è impossibile come è impossibile che la Palestina invada ed attacchi Israele.
Dobbiamo sempre essere consci che la perfezione non è una caratteristica umana, sono o non sono i film delle immagini in serie che possiamo vedere come fluidi movimenti solo per un "difetto" degli occhi?
Poi finisci il tuo post, non lo vuoi rileggere perché pensi ti possa venire la voglia di cancellarlo e quando hai pubblicato senti ancora il bisogno di sfogarti e il bisogno di scrivere, ma le tue idee sembrano essere di nuovo lontane da te nonostante fino ad un attimo fa tu stessi beneficiando della loro vicinanza alla tua comprensione.
E  adesso che scrivo?


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Capitolo 5
*** Perché non riesci più a volare? ***


L'altro giorno sono andato al mare. Adoro andare a mare, mi piace sentire la sabbia sotto i piedi e sedere sugli scogli vicino al mare.
Ho visto tre gabbiani, uno dei due era nato da poco, era visibilmente più piccolo degli altri due che potevano essere i genitori.

Il piccolo non poteva ancora volare, uno dei due gabbiani più grandi lo imboccava, che tenera scena.
L'altro gabbiano cercava di volare, forse aveva un'ala rotta, fatto sta che non ci riusciva.
Da lontano seguivo la scena e ho sussurrato una frase come se il gabbiano fosse vicino a me e potesse sentirmi, ho detto perché non riesci più a volare? Chissà come ti senti, adesso..
Poi mi sono guardato il braccio destro, mi faceva malissimo. Stavo scrivendo e il braccio destro inizia a farmi male. Porca vacca, mi si stava anche scaricando la penna! Il braccio era come se fosse rotto, anche se non ero caduto e non l'ho sbattuto da nessuna parte. Ho provato a scrivere e non ci riuscivo, il dolore scorreva come il sangue in tutto il braccio, il dolore era il sangue, cercavo di prendere la penna che dovevo usare come un cuneo perché ormai quasi completamente scarica per scrivere, ma non ci riuscivo, il dolore era insopportabile.
Ho guardato un'altra volta il gabbiano che non riusciva a volare, aveva i miei occhi.

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Capitolo 6
*** La collina ***


Amavo andare a sedermi in quello stesso punto, sopra quella collina poco distante dal mare.
Avevo messo in una incavatura dell'albero sotto il quale mi stendevo un blocco di carta ed una penna. Non era male, avevo uno spazio bellissimo dove sedere in silenzio, dormire, scrivere, pensare, era una casa più casa della mia vera casa.



Ci passavo le ore.
Portavo sempre con me il telefono, poteva succedere qualcosa di grave, ma lo spegnevo per almeno due ore. Sapevo che non sarebbe mai successo nulla di importante, infatti quando lo riaccendevo non avevo perso una chiamata o un messaggio. Se qualcuno voleva parlarmi doveva venire a chiamarmi, ma non volevo nessuno accanto a me, nessuno. Mai.
Era bellissimo..C'era un silenzio tale che potevo sentire il rumore dell'albero sotto il quale mi stendevo crescere..
Non passava mai nessuno, il terreno era troppo accidentato per le bici, le auto, i fuoristrada. O ci andavi a piedi o nulla, sempre che tu riuscissi a trovare quella collina. Persino io le prime volte che esplorai quella collina non seppi, per qualche minuto, ricordare la via che avevo percorso al mio arrivo. Poi divenne routine. Era come "l'Isola che non c'è", all'albero di quella collina avevo attaccato a tanti rametti pezzi di testo di canzoni e di libri che avevo letto sotto le sue giovani fronde. Col tempo i rami crebbero e quei foglietti si allontanarono da me, fin quando non rimpiansi l'età in cui li avevo affissi. Ora ero diventato più grande, non sognavo più quella collina. Non sognavo più e basta.

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Capitolo 7
*** Sei speciale! ***


No, non lo sono.
Non sei come gli altri!
Si, ho i superpoteri
Sai fare di tutto!

Fammi un elenco, poi ne riparliamo.
Cosa uscirebbe da un elenco di cose che so fare bene?
Nulla.
"Scrivere!"
E tu me la chiami dote? Ti piacerebbe sapere quasi esattamente ciò che pensi? Ti piacerebbe essere quasi costretto per un senso di giustizia per te stesso, dover comprare quasi una penna alla settimana da sfruttare su un foglio che bruci?
Distruggo così i pensieri cattivi, scrivo e brucio, compro una penna, scrivo e brucio. Ciò che scrivo qui è nulla. Ogni mio post contiene più lettere, parole, frasi, che cancello di quelle che pubblico, non so nemmeno se queste lettere, parole, resisteranno fino a fine post o se il mio backspace le ucciderà sadicamente.
Ho più bozze che post, bozze che non voglio nemmeno rileggere..

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Capitolo 8
*** Quel sogno.. ***


Non credevo esistesse la collina che sognavo.
Era impossibile che un posto così esistesse. L'altro giorno camminavo in riva al mare, volevo quella collina, volevo svegliarmi con le lacrime agli occhi ancora una volta, solo una volta.
Era tardi..ma per cosa? Non lo so, sentivo però che avrei dovuto fare qualcosa..
Quella collina era nella mia testa, è nella mia testa, devo solo ritrovarla, ma più ci provo e più mi sento lontano da essa. Torna, ti prego..rigami il viso di lacrime, ti prego, torna.
Era ormai un'abitudine camminare in riva al mare, era come se guardando il mare, il cielo e le dune di sabbia, ritrovassi quella collina, ma non le stesse lacrime mi rigavano il viso.
Ogni collina adesso per me è una speranza di poter toccare l'albero sotto il quale mi stendevo, accovacciavo..
Ora sono come senza una casa, ti prego, torna nelle mie notti, torna a farmi sognare. Eri l'unica cosa che ho sognato in tutta la mia vita.

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Capitolo 9
*** Capelli ***


Avete presente quando ci si taglia i capelli? Io sono stato oggi dal parrucchiere.
Il parrucchiere ci guarda, ci squadra la testa, ci chiede come vogliamo che i capelli siano..
Forse è una delle poche persone che guarda realmente la testa di una persona, e non il carattere o il fisico, la testa.
Iniziamo a vedere i capelli scenderci giù, verso terra, passandoci accanto e lo specchio ci mostra tutti quei capelli che cadono giù.

Un po mi dispiace, erano parte di me. Quei capelli erano vivi, e adesso io pago perché muoiano, solo per aspetto estetico. Ho pensato cavolo, è come aver assoldato un killer!
Come si sentiranno quelle povere fibre a finire in una pattumiera dopo aver vissuto per tempo in cima ad una testa, al di sopra del resto degli organi?
Deve essere degradante..
Prima sei in alto, sei coperto da un cappello soffice quando fa freddo, sei bello bagnato quando fa caldo, sei un elemento di riconoscimento, poi finisci nella spazzatura e sei un rifiuto organico come gli avanzi di pasta di ieri sera.
Anche al di sopra del cervello. I capelli che cadono vittime delle forbici erano anche al di sopra del cervello. Dentro siamo tutti uguali, abbiamo tutti un fegato, uno stomaco, del sangue, due polmoni, un cervello..avremo anche un gruppo sanguigno a differenziarci, un'impronta digitale, un DNA, ma saltano subito all'occhio i capelli. Prima ancora degli occhi vediamo i capelli, li vediamo più da lontano rispetto agli occhi e ne vediamo tutti i dettagli.
Non ho parlato di cuore perché al di là della sua funzione di muscolo, molti, me compreso, non lo sfruttano per il suo potenziale affettivo associatogli nel tempo.
Non hai cuore!
Si, non ho cuore e lo ammetto, ma sinceramente non ne capisco la gravità. Io non ho cuore, ma credo che io sia comunque molto più capace di "amare" rispetto a chi dice di dare tutto il suo amore a qualcuno per poi tradire questo qualcuno spudoratamente.

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